La mia anima fu consegnata a te, e solo a te e rimane tua.

di Tommos_bum
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo uno. ***
Capitolo 3: *** Capitolo due ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


                                                                                                                  Prologo:

15 novembre 1993

<< Lisa spingi più forte! >> quasi urlò il ginecologo.
<< Non ce la faccio! E’ un dolore atroce >> rispose Lisa.
<< Lisa pensa alla bambina >> la sua migliore amica Maura le strinse la mano. Poche spinte dopo uscì la bambina. Il medico la prese per i piedini, a testa in giù, e iniziò a strillare comunicando così la sua presenza al mondo.
<< Ce l’hai fatta Lisa! >> Maura abbracciò l’amica commossa.
Il padre della piccola entrò in sala parto, invitato dal medico per tagliare il cordone ombelicale. Un’infermiera avvolse la neonata in un lenzuolino e la portarono a lavare.
<< Oddio l'hai vista Lisa? E' piccolissima >> il padre era più commosso della mamma forse.
<< Si Cristopher l’ho vista >> i due si scambiarono un dolce bacio.
Un’altra infermiera entrò nella stanza con una sedia a rotelle.
<< Complimenti per la piccola, signori. Adesso però dobbiamo pensare anche alla mamma >>
<< Ma io sto bene e so anche camminare >>
<< Lisa tranquilla, ti portano solo a lavare >> ridacchiò Maura.
<< Si vai tesoro, tra un po’ ci porteranno anche la bambina >> la rassicurò Christopher. Dopo essersi lavata l’infermiera l’accompagnò in camera, seguita dal marito con la nuova arrivata.
<< Eccola qui la principessa di mamma e papà >> Cristopher la poggiò delicatamente tra le braccia della mamma.
<< Ei piccolina già dormi? >> Lisa le accarezzò la guancia. La porto verso il seno e subito iniziò a ciucciare. << Sei dormigliona ma hai fame, eh? >> Cristopher e Lisa risero.
<< Tesoro ora vado a chiamare i tuoi e i miei genitori, a dopo >>
<< Fai entrare Maura per favore >>
Maura entrò in camera con suo figlio di appena due mesi in braccio.
<< Augurissimi Lisa >> Maura si accomodò sulla sedia accanto al letto.
<< Hei, è venuto anche Niall >>
<< Sisi, sono tornata da Mullingar proprio per te e ho pensato di portare anche lui. Ma ora fammi vedere questa piccolina-
<< Maura, Niall, questa è Allison >> le due amiche avvicinarono le manine dei loro bambini e Allison si svegliò.
Gli occhi marroni incontrarono quelli azzurri.
Gli occhi azzurri incontrarono quelli marroni.
Il marrone nell’azzurro.
L’azzurro nel marrone.
La piccola emise un versetto, lo stesso che dopo fece anche Niall.
Erano delle risatine.
I bambini si guardarono intensamente, Allison strinse il ditino di Niall. Le loro mamme rimasero incredule. Era scoppiato l’amore.

12 agosto 1998

Maura e Lisa erano abituate da anni ormai a fare le vacanze insieme. Anche i loro mariti erano ottimi amici.
<< Mamma mia, già hanno 5 anni i bambini >> disse Lisa osservando i piccoli giocare sotto l’ombrellone.
<< Già, sembra ieri che sono nati >> continuò l’amica.
Allison strillò. << Alli che c’è? Non strillare >> la richiamò sua madre.
<< Non riesce a fare il castello di sabbia, Lisa >> rispose Niall alzando le spalle. << Andiamo a riva! >> i bimbi si presero per mano e corsero fino alla riva.
<< Piccoli non allontanatevi! >> dissero entrambe le mamme, sempre molto premurose con i loro figli.
Allison e Niall adoravano la storia del Re Leone e giocavano sempre ad imitare i leoni che combattevano.
<< raaaww >> fece Allison rotolando su Niall
<< Tanto vinco io >> ribattè Niall << Raw raaw raaaaaww >> fece finta di morderla saltando su di lei. << Ok ok hai vinto hahahahah >>
Niall rimase un attimo a guardarla. 
<< Hei hai vinto, ora puoi lasciarmi? >>
Il bambino però la guardò ancora.
<< Niall che c’è? >>
<< Quei bambini forse vogliono giocare con noi >>
<< Se ti sposti andiamo da loro allora >>
<< No. tu sei la mia migliore amica, solo mia. Giochiamo solo io e te. >>

Niall anche se piccolissimo non sopportava e non concepiva l’idea di condividere la sua migliore amica con qualcun altro, e forse sapeva benissimo che un giorno Allison sarebbe stata sua. Sua davvero.

Spazio autrice:
Hei bellezze! Sono tornata con una nuova fan fiction. Credo più o meno abbiate capito di cosa e di chi parla, no?
Allison e Niall sono migliori amici sin dalla nascita. Questo prologo racconta degli anni passati, come potete vedere ho messo anche la data. Sono una sorta di flashback raccontati però in terza persona.
Spero che il prologo vi abbia almeno un po’ incuriosito, anche se è corto.
Mi lasciate una recensione con scritto che ve ne pare? Dai che non vi costa nulla c:
Grazie a chi lo fara’ x.

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Capitolo 2
*** Capitolo uno. ***


   Capitolo uno

Quella mattina, come sempre, mi svegliai alle 7e10. Tastai il pavimento col piede in cerca delle pantofole e andai ad alzare la tapparella. Era una bellissima mattina di fine maggio, a breve avrebbe avuto inizio l’estate e sarebbe finita la scuola. Avrei dato gli esami, mi sarei diplomata, sperando, col massimo dei voti e mi sarei goduta il mare, e il tanto meritato riposo.

Andai nella camera di mamma e la svegliai, era una dormigliona quella donna. Sapevo benissimo da chi avevo preso.
<< Mamma alzati! Ti serve la macchina stamattina? Devo andare a scuola a piedi? >> continuava a dormire.
<< Ma è possibile che debba svegliarti io? Sei tu la madre qui! Facciamo colazione a casa o da Adam? >> la sentì mormorare qualcosa. Sapevo che odiava le domande a prima mattina, le odiavo anch’io. Chi non le odia?
Le andai ad alzare la tapparella e il sole gli arrivò dritto in faccia.
<< Alli sei impossibile uffa. Se mi alzo, mhh inizia a correre >>
Ero riuscita a svegliarla. Andai nella mia camera per vestirmi e preparare lo zaino. Presi il cellulare, andai in bagno per lavarmi il viso e i denti e scesi in cucina ad aspettare mamma.
Ovviamente correva a destra e sinistra perché non trovava qualcosa.
<< Che ti mancaa? >>
<< Non trovo l’orologio bianco >>
<< Vedi nel cassetto dei calzini >> sapevo che quella sbadata l’aveva posato in uno dei posti più assurdi della camera.
<< Trovato! >> 
Mia madre si chiama Lisa, o meglio, Annalisa. E’ nata in Italia ma a 17 anni, facendo un viaggio qui a Manchester conobbe mio padre, Cristopher.
Fu proprio amore a prima vista per entrambi, si sposarono a 21 anni e qualche mese dopo nacqui io.
Adesso ha quasi 39 anni, è un tipo molto giovanile, divertentissima e non si è mai pentita di avermi avuto così presto. Dice che sono la cosa migliore che lei abbia mai fatto. Abbiamo un ottimo rapporto.
I miei  si sono separati quando avevo 7 anni. Non erano quel tipo di genitori che si tiravano i piatti addosso, o urlavano tra di loro.  Assolutamente no. Semplicemente si sono innamorati troppo giovani, si sono sposati troppo giovani e dopo 4 anni di fidanzamento e 7 di matrimonio hanno capito di non amarsi più come prima. Sono rimasti in ottimi rapporti però, mio padre mi veniva a trovare quasi ogni giorno, mi portava al parco, giocavamo insieme, a volte rimaneva anche a dormire a casa. Altre volte andavamo anche a cena insieme tutti e tre. Quando mi presentò la sua nuova ragazza mi disse: << Se non piace a te, non la frequento più >>
A me piacque invece. Era simile a mia madre, infatti ho sempre creduto che papà l’avrebbe amata sempre, in un certo senso. Si è sposato circa 3 anni fa e hanno avuto una figlia, ovvero mia sorella. Un po’ mi assomiglia, le voglio bene.
<< Eccomi, tu sei pronta? >> disse prendendo le chiavi della macchina.
<< Ti sto aspettando da un quarto d’ora, vedi un po’ tu >>
Arrivammo da Adam cinque minuti dopo. Adam è il fidanzato di mamma, ha un bar\tavola calda dove andiamo a fare colazione quasi tutte le mattine.
Mamma ordinò la solita tazza di caffè con una brioche e io un cappuccino con dei biscotti.
<< Oggi a casa ci sei o vengo a mangiare alla locanda? >> Mia madre gestiva un piccolo Hotel insieme alla sua migliore amica Maura.
<< Oh tesoro oggi ci sarà parecchio lavoro da fare, stiamo organizzando un matrimonio… >>
<< Okay non fa niente vado a casa.. mi hai almeno lasciato qualcosa? >>
<< Ehmm… io.. ecco.. >>
<< Mamma sei terribile! >> mi lamentai.
<< uuh scusa Alli, ho la testa fra le nuvole e mille impegni. Ma se non ricordo male nel frigo ci sono i teneroni, cucina quelli ok?>>
Annuì e bevvi l’ultimo sorso di cappuccino.
Salutammo Adam e mamma mi accompagnò a scuola. Nel cortile non vidi i miei amici, quindi erano nei corridoi a cazzeggiare. E infatti salii al secondo piano, difronte alla mia classe, erano tutti li.
<< Hei bella gente! >> Li salutai da lontano
<< Alli! >> un bellissimo sorriso si aprì sulle labbra del mio migliore amico. Quel pazzo di un irlandese. Quel ragazzo che tanto amo, e che tanto sogno di avere accanto per il resto dei miei giorni.
<< Hei bellissima >> mi venne incontro Rebecca, la mia migliore amica. O meglio, l’unica amica femmina che avessi. La conobbi al primo anno delle scuole superiori e abbiamo avuto da subito una bella intesa. E’ davvero una ragazza splendida, solare, ed è l’unica a sapere che sono innamorata di Niall.
<< Ragazzi, dentro>> il professore di matematica ci invitò ad entrare in classe. Odiavo la matematica, non capivo nulla e ai compiti copiavo sempre.
Io e Niall ci andammo a sedere al solito posto strategico che occupavamo ogni volta che c’era matematica. Ovvero tra l’unico che ci capisse qualcosa di quella stupida materia, Zayn Malik, e subito dietro di noi Rebecca che se la cavava, e Liam Payne.
Il professore fece scorrere il dito sull’elenco degli alunni, pregai Dio che quel dito ossuto non si fermasse sul mio nome.
<< Horan, alla lavagna >>
<< Aiutami >> bisbigliò prima di alzarsi.
<< Risolvimi la seguente espressione algebrica >> il professore iniziò a dettare una lunghissima espressione, quel povero Niall solo a scriverla stava dando di matto.
Il professore abbassò lo sguardo sul registro e annotò qualcosa. Niall si girò verso di me, gesticolando e chiedendo disperatamente aiuto.
Punzecchiai la penna sulla spalla di Zayn, troppo assorto nei suoi pensieri per accorgersi della situazione
<< Avanti, aiutalo >>
Velocemente e senza farsi notare gli dettò i passaggi finali e l’interrogazione andò abbastanza bene.
Seguirono dopo due ore di letteratura inglese e un’ora di ginnastica.
<< Che fate oggi? >> chiesi riponendo i libri in cartella
<< Devo vedermi con Liam…>> rispose Rebecca.
<< Yoyoyoo raga che si fa staseeraaaa? >> La voce di Louis mi squarciò i timpani. Louis è il cazzone della classe. Se non della scuola intera. E’ un tipo divertentissimo, bocciato due volte, e pensa a divertirsi 7 giorni su 7. 24 ore su 24.
<< Io e Harry usciamo a rimorchiare, chi è dei nostri? >> guardò Niall affianco a me, e Zayn che trafficava con il cellulare.
<< Eh? No, io ho già un appuntamento >> rispose il moro.
Zayn è un ragazzo con, diciamo, due personalità. Sa essere divertente, dolce, ma anche riservato. Anche se non l’aveva detto a nessuno io avevo notato come guardava la nostra compagna di classe Sam.
Louis guardò ancora una volta Niall.
<< A me no va di starvi dietro tutta la sera a pregare di non bere troppo. Tanto poi bevete e devo guidare io. >>
<< Come vuoi. Voi bellezze venite? >>
<< Ahmm, non credo.. poi domani c’è scuola >> risposi io per entrambe.
<< Vabè come vi pare, a domani >> sia il riccio che l’amico cazzone si dileguarono in un attimo. Subito dopo andammo via anche io e Niall.
<< Credo che anche Maura rimanga alla locanda oggi per lavorare >>
<< Fantastico! Negli ultimi tempi sono così stressato e nervoso che non riesco a prepararmi neanche un piatto di insalata. >> disse sarcastico sbattendo la portiera della macchina
<< Dai rimani a mangiare da me, e poi ci prepariamo per gli esami ok? >> Parcheggiammo di fronte casa.
Max, il mio cagnolone, ci venne incontro saltando qua e la.
Andai in frigo e gli presi una di quelle scatolette di carne che gli piacciono tanto. Misi il contenuto nella sua ciotola e lo chiamai.
Niall mi aiutò ad apparecchiare ed io riscaldai i teneroni. Dopo mangiato decidemmo subito di iniziare a studiare. La professoressa di letteratura voleva entro domani il riassunto della lezione di oggi.
<< Come facciamo a riassumere tutta quella roba? >>
<< Niall non ci hai nemmeno provato, non iniziare a lamentarti >>
<< Tanto poi prenderò il solito 6 >>
<< Se ti impegni riusciresti a prendere anche un 8! >>
<< Guarda che sei te quella brava a scuola, che prende gli 8 e i 9 e che ha pazienza di studiare >>
<< Questo è l’ultimo riassunto, andrà ad incidere con il voto che ci metterà la professoressa e devi, anzi dobbiamo, farlo benissimo. Se proprio non ci riesci vedo di fartelo io…. >>
<< AAAAH GRAZIE GRAZIE, TI ADORO, TI VOGLIO BENE, LO SAI NO? >> si lanciò praticamente addosso a me.
<< Si che lo so, me lo dici da diciassette lunghi anni. Adesso, o ti stai buono li seduto o porti Max a fare i bisogni >>
<< Vada per il cane >> fischiò per chiamare Max
<< E ti pareva >>
Io rimasi quasi tutta la serata a scrivere i nostri riassunti mentre lui giocava con il cane o guardava la televisione. Mi irritava profondamente vederlo cazzeggiare. Lo avrei volentieri preso a schiaffi per poi farlo sbranare da un branco di coccodrilli. Ma infondo si vedeva che lo amavo, no?

Spazio autrice
Salveee c: questo qui è il primo capitolo. Nulla di così tanto interessante, lo so cwc solo che quando inizio le storie non so mai bene cosa scrivere. VI GIURO CHE APPENA LA STORIA SI EVOLVE DIVENTA PIU’ INTERESSANTE. VI PREEEGO RECENSITE! Ci tengo tantissimo a questa fan fiction e se nessuno la legge ci rimango male :c La mia mente la sta progettando da marzo, e vi prometto che sarà fsdkajfdksa.
Non deludetemi, dai, lasciatemi il vostro parere *occhi dooolci*

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Capitolo 3
*** Capitolo due ***


Capitolo 2

Dopo scuola andai alla locanda di mamma e avevo un forte mal di testa, arrivate a casa, la sera, mi costrinse a misurare la febbre: 38. Cazzo. Perfetto, no?  E’ mai possibile che a maggio, sotto esami, un povero cristiano si ammali?
Mamma mi cucinò un po’ di brodino caldo con la pastina, dopo di che senza forze, mi trascinai in cameretta.
Infilai veloce un pigiama mezzi tempi e tirai dall’armadio un plaid che posizionai sul lenzuolo. Inviai un messaggio di buonanotte a Rebecca e le dissi che molto probabilmente domani non sarei entrata.

Mamma quella mattina decise di rimanere a casa, e mi venne a svegliare intorno alle 11:45. << Vuoi fare colazione o aspetti direttamente il pranzo? >> disse raccogliendo da terra i panni che avevo addosso la sera precedente.
<< Non ho per niente fame…>> Brutto segno per una mangiona come me. Si avvicinò alla mia fronte e vi poggiò le labbra per sentire la temperatura.
<< Scotti ancora, ti prendo una tachipirina >> si diresse verso il bagno e me la porto poco dopo.
Presi il quaderno e il libro di storia dallo zaino e lessi gli appunti della professoressa, dopo di che presi a sottolineare la lezione sul libro.
Erano circa le 14:00 quando sentì bussare il campanello. La testa di mia madre, Rebecca e Niall fecero capolino da dietro la porta.
<< Tesoro, ora devo raggiungere Maura alla locanda. Ci vediamo stasera, cercherò di tornare presto >> mi diede un bacio sulla testa e chiuse la porta.
<< Come sta la mia malata preferita? >> Niall e Rebecca si buttarono accanto a me sul letto. <> ridacchiai.
<< Non dirmi che hai studiato anche oggi! >> Niall mandò un’occhiataccia al libro di storia.
<< Si, domani devo tornare e..>>
<< Ma se hai la febbre! Sei impazzita? >> strillò Rebecca
<< Eeeeh! che sarà mai! Per domani starò meglio >> legai i capelli in uno chignon fatto male << Comunque ti portiamo belle notizie…. Hai preso 8+ al compito di letteratura inglese >> annunciò Niall
<< E tu? O meglio.. il compito che ti ho preparato io?! >>  
<< Sette! Batti il cinque! Rebecca 7 e mezzo, pff per un pelo mi ha superato >> fece un gesto vago con la mano
Risi vedendoli fare delle smorfie.
<< Alli vado a cena da Liam, ci sono dei suoi parenti e quindi vuole presentarmi alla famiglia.. augurami buona  fortuna. >>
<< In bocca al lupo >> le feci un occhiolino.
Mi mandò un bacio dalla porta e scese giù, salutò anche il cane e chiuse la porta.
Niall mi prese il viso tra le mani, diventai paonazza. Per un attimo pensai chissà che avesse fatto. Poggiò le labbra sulla fronte << Non scotti, prova a misurarla comunque >> mi porse il termometro. Segnò 36.
<< Yeah, potrò tornare! >>
<< Sei la prima persona sulla faccia della terra contenta di tornare a scuola >>
<< Ma ormai è finita! La settimana prossima ci sono gli esami >> lo guardai con gli occhi socchiusi << Tu stai studiando? >>
<< Ehm… sisi… >> gli sbattei il libro in testa << Studia animale! >>
Ridemmo entrambi.


Arrivò la sera prima degli esami. Mamma mi fece ascoltare una canzone italiana di Antonello Venditti, “Notte prima degli esami” che per giunta mi fece venire un’ansia assurda. Quella notte dormì poco e fu così anche per i miei amici che il giorno dopo avevano tutte facce sa zombiee.
Ci fu lo scritto di italiano il primo giorno: un tema.
Il secondo il compito di matematica: tutta la classe copiò da Zayn.
Il terzo quello di spagnolo, materia che facevo come seconda lingua.
Ed il 16 e il 17 giugno ci furono gli orali.
Andai benissimo, la commissione si alzò in piedi ed ebbi anche l’applauso. Uscita da scuola c’erano mamma, papà,  Maura e Niall con una bottiglia di spumante. Fu tutto bellissimo. Mi ero diplomata, con il massimo dei voti e adesso mi aspettava un’estate da favola.
Le ultime due settimane di giugno le passai con i miei amici, tra feste, giornate in piscina, al mare e nei centri commerciali. Ma  non tutto poteva andare come credevo.
Niall si presentò a casa con una faccia mai vista.
<< Devo parlarti. >> Eravamo sul mio letto, l’uno di fronte all’altra
<< Che succede? >>
<< Mio padre vuole che passi l’estate con lui. In Irlanda. >> disse tutto d’un fiato.
<< E’ uno scherzo? Non mi fa per niente ridere Nì >> mi guardò serissimo.  << Dovrò passare anche il compleanno lì… >>
<< NON E’ POSSIBILE! E’ DA 17 ANNI CHE FACCIAMO LE VACANZE INSIEME! CAZZO NO! E I TUOI 18 ANNI? IO VOLEVO FESTEGGIARLI CON TE! >> mi salirono i lacrimoni.
Mi abbracciò << Calmati Allison… Li festeggeremo quando tornerò.. Giuro che adoro passare le vacanze con te, come abbiamo sempre fatto ma, io non vedo mio padre da Natale dell’anno scorso… >>
Mi sentì così egoista. Aveva ragione, non vedeva da tanto Bobby.
<< Ci sentiremo ogni giorno, vero Nialler? >> Mi baciò la fronte.
<< Ho il volo domani alle 14:00 e devo passare anche a salutare i ragazzi>>
Ci guardammo negli occhi, per qualche secondo. Mi lasciai riabbracciare, amavo stare tra le sue braccia. Inspirai il suo odore cercando di memorizzarlo fino a settembre.
Due mesi senza Niall. Senza il mio migliore amico.
Allison preparati alla morte più atroce e lenta che ci sia.

Spazio autrice:

Ciao ragazze! scusate se ho aggiornato dopo tanto ma ho avuto un dubbio: se continuare o meno. Al prologo ho avuto 4 recensioni mentre al primo capitolo nemmeno 1….
Vedremo come si sviluppa la situazione e decido se continuare..
Dai che non vi costa nulla recensire e dirmi che ve ne pare. Grazie a chi lo farà <3
Ps: il sito considera recensione una che abbia più di 10 parole

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