SOGNO E REALTA'

di Achille88
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una notte d'angoscia ***
Capitolo 2: *** Memorie del passato ***
Capitolo 3: *** In missione per amore ***
Capitolo 4: *** La fiducia delle kunoichi ***
Capitolo 5: *** Il ritorno degli eroi ***
Capitolo 6: *** Corsa contro il tempo ***
Capitolo 7: *** Al riparo! ***
Capitolo 8: *** Di nuovo insieme ***
Capitolo 9: *** Ritorno all'accampamento ***
Capitolo 10: *** L'arrivo dei rinforzi ***
Capitolo 11: *** Un rientro trionfale ***
Capitolo 12: *** Vita familiare ***



Capitolo 1
*** Una notte d'angoscia ***


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UNA NOTTE D'ANGOSCIA

Hinata stava correndo a perdifiato attraverso una selva intricata.
La pioggia cadeva con insistenza e il cielo, coperto da nuvoloni neri, era illuminato dai lampi: ovunque si poteva sentire il rombo dei tuoni.
Negli occhi della giovane si potevano leggere angoscia e disperazione: sperava con tutta sé stessa di arrivare in tempo.
Finalmente arrivò nei pressi di una grande cascata, ma non appena vi giunse vide una scena che le fece raggelare il sangue nelle vene: sulla sponda del fiume Naruto giaceva a terra senza alcun segno di vita.
Hinata si avvicinò al corpo con l'angoscia nel cuore e non appena vide i suoi occhi azzurri senza vita, la giovane kunoichi cacciò un urlo disperato.
"C-che cosa ti hanno fatto?", domandò Hinata con le lacrime agli occhi in attesa di una risposta che non sarebbe mai arrivata.
Il corpo presentava una profonda ferita alla gola e tre kunai erano ancora conficcati nell'addome: Naruto doveva aver combattuto una terribile battaglia.
Improvvisamente Hinata si voltò e vide un gruppo di shinobi nemici che si avvicinavano; la giovane donna, accecata dall'ira, impugnò un kunai e si lanciò contro i nemici: era intenzionata a seguire Naruto anche nell'aldilà.

Hinata si svegliò di soprassalto: aveva la fronte bagnata di sudore e nel suo sguardo si poteva leggere lo spavento che si era appena presa.
"Per fortuna era solo un brutto sogno!", disse Hinata tirando un sospiro di sollievo.
Ma quel breve momento fu presto interrotto: era ormai da oltre un mese che Naruto era partito con i suoi compagni per compiere una missione rischiosa nel Paese della Terra e da allora Hinata non aveva più sue notizie.
Come se ciò non bastasse, da una settimana aveva sempre lo stesso incubo e la mattina si trovava in preda di un forte senso di nausea.
"Non si può andare avanti così!", commentò la giovane kunoichi con aria stravolta. "Domani mi recherò da Tsunade-sama; ho bisogno di parlarle".
A quel punto Hinata si alzò dal letto e si recò in cucina a prendersi un tè caldo: da una settimana era l'unica cosa che sapeva donarle un pò di sollievo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Memorie del passato ***


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MEMORIE DEL PASSATO

"Accidenti!", imprecò Tsunade mentre leggeva i rapporti provenienti dal fronte. "Da quando è scoppiata questa guerra, i morti e i feriti aumentano a vista d'occhio e ormai ho inviato al confine quasi tutti i ninja medici: se la missione che ho affidato a Naruto e ai suoi compagni non avrà successo, le cose si metteranno male per il Villaggio."
La donna era ancora immersa nei suoi pensieri quando qualcuno bussò alla porta. "Avanti!", disse la donna.
Hinata entrò nell'ufficio dell'Hokage e dopo aver salutato Tsunade con un inchino, andò a sedersi.
"Hai qualcosa da dirmi?", domandò Tsunade mentre osservava il volto pallido di Hinata.
"Sì, Hokage-sama!", rispose la giovane. Subito dopo le raccontò dei suoi incubi e di quel senso di nausea che la tormentava da giorni.
A quel punto, Tsunade si alzò ed invitò Hinata a seguirla in una stanza adiacente al suo ufficio.

"Allora?", domandò Hinata al Quinto Hokage.
"Non è niente: è solamente lo stress." rispose Tsunade cercando di tranquillizzarla; la Signora delle Lumache aveva una strana espressione dipinta sul volto e Hinata aveva subito capito che qualcosa non andava.
"Voglio chiedere il vostro permesso per recarmi nella Paese della Terra.", disse Hinata con aria decisa.
"Non se ne parla neppure!", ribattè seccamente la donna.
"Perchè?", domandò Hinata con aria perplessa. "Se non ho nulla di grave, voglio recarmi al confine con il Paese della Terra e aiutare i miei amici."
"Tu vuoi raggiungere Naruto, non è così?" disse Tsunade alla giovane.
Hinata rimase spiazzata quando udì quelle parole pronunciate in modo così freddo e alla fine annuì.
"Capisco perfettamente ciò che provi, ma per il momento è meglio che tu rimanga a Konoha", disse Tsunade con tono autoritario.
"Come posso restare tranquilla qui al Villaggio mentre Naruto si trova in territorio nemico a rischio della vita?", domandò Hinata alzando la voce.
A quel punto l'espressione di Tsunade si incupì e si alzò di scatto sbattendo le mani sulla scrivania. "Tu sei incinta!", disse alla fine con parole di fuoco.
Quando udì quelle parole, Hinata rimase esterrefatta; era da tempo che desiderava avere un bambino, ma non avrebbe mai immaginato che quel momento sarebbe giunto proprio ora.
"Nella tua condizione saresti solamente di impiccio", continuò l'Hokage. "E poi come reagirà Naruto se tu dovessi perdere la vita in missione?"
Hinata non riuscì più a resistere e due lacrime le rigarono il viso.
Vedendo la giovane in quelle condizioni, Tsunade si calmò ed estrasse una mappa dal cassetto della sua scrivania.
"Forse posso aiutarti", disse l'Hokage puntando il dito su un punto della mappa. "Qui è stato allestito un centro di raccolta per la cura dei feriti; Sakura ed Ino sono già lì. Darai loro una mano e non correrai inutili rischi"
Hinata si alzò e ringraziò Tsunade con un inchino. "Grazie, Hokage-sama!"
Non appena Hinata uscì dalla stanza, Tsunade ritornò con la mente a quel tragico giorno di tanti anni prima; non appena rivide nella sua mente il volto senza vita del suo fidanzato, una grossa lacrima le bagnò il viso.
"Spero che tu non soffra come ho sofferto io", pensò la donna.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** In missione per amore ***


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IN MISSIONE PER AMORE

Subito dopo il colloquio con Tsunade, Hinata ritornò nella sua casa e si preparò per la missione. Entrò nella sua camera e mise nel suo zaino tutto il necessario: bende, tonici, viveri, rotoli, armi e altri oggetti che le sarebbero stati senza dubbio utili. Quando Hinata afferrò un kunai, la sua mente ritornò alla sua prima missione con Naruto; in quell'occasione il giovane ninja biondo le dichiarò il suo amore e mentre la sua mente fece rivivere quel momento magico, la giovane kunoichi arrossì, esattamente come le succedeva anni prima.
"Sei davvero sicura di voler affrontare una missione così rischiosa?", domandò all'improvvviso una voce maschile alle sue spalle.
Hinata si voltò e vide suo cugino Neji che la fissava preoccupato sulla soglia della stanza. A quel punto Hinata invitò suo cugino a sedersi.
Neji appoggiò le stampelle a terra e si sedette sul letto accanto ad Hinata: anche il giovane era andato in missione nel Paese della Terra, ma qualcosa andò storto e ora si trovava a dover usare le stampelle a causa di una brutta ferita che gli aveva fatto perdere l'uso della gamba sinistra.
"Certo che sono sicura!", ribattè Hinata riprendendo il discorso interrotto in precedenza. "Non posso restare qui mentre Naruto rischia la vita in territorio nemico"
A quel punto Neji prese la mano di sua cugina e la guardò negli occhi. "Promettimi che tornerai sana e salva; fallo per me e per Naruto!", le disse il giovane ricordando ciò che gli era successo: si era procurato quella ferita nel proteggere la sua amata Tenten dagli attacchi nemici.
"Non temere; non mi accadrà nulla", rispose la giovane kunoichi cercando di rassicurare il cugino. A quel punto i due si salutarono e la giovane donna si diresse in direzione delle porte di Konoha.
Non appena Hinata giunse alle porte del Villaggio, diede uno sguardo alla mappa che l'Hokage le aveva dato e partì immediatamente alla volta dell'accampamento.
"Presto ti raggiungerò, amore mio", disse Hinata mentre pensava a Naruto.

 

P.S: Un grazie a tutti coloro che hanno letto e recensito questi primi capitoli; vi prometto che non rimarrete delusi!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** La fiducia delle kunoichi ***


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LA FIDUCIA DELLE KUNOICHI

Dopo qualche ora di cammino, Hinata giunse a destinazione; l'accampamento si trovava sulle sponde di un fiume a qualche chilometro di distanza dal confine con il Paese della Terra. Vi erano decine di tende bianche allestite per la cura dei feriti e al centro del campo vi era una grande tenda allestita per ospitare i Jonin che gestivano le operazioni di guerra contro il Villaggio della Roccia.
Senza perdere altro tempo, Hinata si aggirò per il campo alla ricerca di Sakura ed Ino.
Lo spettacolo che si presentava davanti ai suoi occhi era a dir poco deprimente: ovunque si poteva sentire il lamento dei feriti e il cuore gentile di Hinata non riusciva quasi a sopportare quei lamenti; ma questa era la vita di uno shinobi e la giovane lo sapeva bene.
Alla fine Hinata si recò verso la tenda centrale, ma due uomini della squadra ANBU posti a guardia dell'entrata le sbarrarono la strada. "Solo il personale autorizzato può entrare in questa tenda", disse uno di loro con voce autoritaria.
"Il mio nome è Hinata Hyuuga e sono qui per ordine dell'Hokage-sama", ribattè Hinata esibendo un lasciapassare firmato dalla stessa Tsunade.
I due uomini si spostarono immediatamente e Hinata entrò nella tenda; al centro di questa il maestro Kakashi e il capitano Yamato stavano discutendo animatamente sulle nuove strategie da pianificare seduti a un grande tavolo sul quale vi era una mappa che illustrava i confini dei due Paesi.
Voltandosi sulla sinistra, Hinata vide due kunoichi che stavano consultando alcuni rotoli stesi a terra; subito dopo averle chiamate, queste si voltarono di scatto.
"Hinata! Che cosa ci fai qui?", domandò Sakura mentre le andava incontro.
"Tsunade-sama mi ha ordinato di raggiungervi e quindi vi darò una mano", rispose Hinata con gentilezza.
"Allora sei la benvenuta; qui c'è davvero bisogno di aiuto", disse Ino.
Senza perdere altro tempo, le tre ragazze uscirono dalla tenda per svolgere le loro mansioni.

Dopo ore passate a curare i ninja feriti, alle tre kunoichi fu concessa una pausa e queste ne approfittarono per andare a sedersi ai piedi di un grande salice posto sulla riva del fiume.
"Sei preoccupata per Naruto, non è vero?", domandò Sakura ad Hinata.
La giovane annuì con il capo e subito dopo la sua faccia si incupì.
"Non c'è ragione di esserlo!", disse Ino cercando di rassicurare l'amica. "Naruto, Sasuke, Shikamaru e Kiba sono tra i migliori shinobi di Konoha e sono certa che torneranno dalla missione sani e salvi".
"Lo spero tanto!", disse Hinata. "Anche perchè c'è una cosa che devo dirvi, ma devo chiedervi di non parlarne con nessuno".
"Puoi contarci!", risposero Sakura ed Ino all'unisono.
"Aspetto un bambino", riprese Hinata lasciando le compagne a bocca aperta.
"Allora devi essere fiduciosa: questa è una notizia meravigliosa e quando Naruto tornerà ne sarà felicissimo!", disse Sakura mentre abbracciava l'amica.
"Vi ringrazio", fu la risposta di Hinata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** Il ritorno degli eroi ***


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IL RITORNO DEGLI EROI

Erano passate ormai tre settimane da quando Hinata era giunta nell'accampamento: insieme a Sakura ed Ino, aveva trascorso quei giorni a curare i feriti che ogni giorno giungevano dal fronte in attesa di notizie di Naruto e dei suoi compagni; ma di loro non si sapeva nulla da mesi e ogni giorno la preoccupazione cresceva nel cuore della giovane, grazie anche agli incubi che la tormentavano ogni notte.
Quel giorno Hinata era seduta nei pressi del grande salice vicino al fiume e rivolgeva lo sguardo verso occidente in direzione del fronte; i suoi pensieri erano tutti per l'uomo che amava.
Mentre Hinata era ancora avvolta nei suoi pensieri, Sakura la raggiunse: aveva una strana eccitazione negli occhi.
"Che cosa ti succede?", domandò Hinata all'amica.
"Una notizia meravigliosa: Sasuke e gli altri sono tornati!", rispose Sakura tutto d'un fiato.
A quelle parole, il cuore di Hinata si riempì di speranza e senza perdere altro tempo, corse verso il campo insieme all'amica.

Un gruppo di shinobi della Foglia si era radunato intorno ai componenti della squadra inviata in territorio nemico e li stavano aiutando a reggersi in piedi.
Avevano tutti ferite più o meno gravi: Sasuke aveva un taglio profondo alla gamba sinistra e riusciva a stento a restare in piedi; Shikamaru perdeva sangue dalla tempia e Kiba aveva una ferita alla spalla destra e cercava in ogni modo di arrestare l'emorragia.
Non appena le tre kunoichi videro i loro compagni in quelle condizioni, li aiutarono a raggiungere la tenda adibita ad ospedale da campo e cominciarono le cure.
Grazie al loro intervento, i tre giovani si ripresero in poche ore e si recarono a fare rapporto al capitano Yamato: la missione era stata compiuta con successo.
Ma non appena ritornarono alla tenda delle loro compagne, Hinata si avvicinò con aria preoccupata. "Dov'è Naruto?", chiese la giovane ai tre.
Non appena sentirono il nome del loro compagno, i tre ninja ammutolirono ed abbassarono mestamente lo sguardo. Dopo qualche istante, Kiba invitò Hinata a seguirlo. "Ti devo parlare", le disse il giovane.

"Non è possibile!", disse Hinata con lo sguardo pietrificato. "Dimmi che non è vero!".
"Purtroppo è così", continuò mestamente Kiba. "Durante la missione, siamo stati attaccati da un gruppo di shinobi della Roccia. A quel punto Naruto ci ha ordinato di proseguire e di lasciarlo ad affrontare i nemici da solo: ci aveva detto che questo era l'unico modo per completare la missione. Non appena abbiamo compiuto il nostro dovere, siamo tornati nel punto dell'attacco, ma non c'era alcuna traccia di Naruto: temo che sia morto annegato".
Non appena Kiba terminò di parlare, Hinata crollò sulle ginocchia e cominciò a piangere disperata.
"Mi dispiace tanto", disse Kiba mentre abbracciava l'amica.
"Non è possibile! Lui... lui non è morto!", urlò Hinata disperata mentre batteva i pugni sul petto dell'amico.
Alla fine Kiba aiutò Hinata ad alzarsi e si diressero verso il campo con gli occhi bassi per la tristezza; i loro pensieri erano tutti rivolti al ninja biondo.

 

per YumiBabyPunk: Per quanto riguarda la tua domanda sul perchè scrivo poco, ti rispondo subito: preferisco scrivere capitolo brevi per permettere ai lettori di seguire meglio lo sviluppo della storia; in altre parole, preerisco scrivere molti capitoli brevi piuttosto che pochi capitoli lunghi.

per Hana Turner: il nome Elettra è davvero molto carino; i tuoi genitori sono forse appassionati di mitologia greca?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** Corsa contro il tempo ***


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CORSA CONTRO IL TEMPO

Nonostante fossero trascorsi ormai quattro giorni dal ritorno degli shinobi impegnati in territorio nemico, Hinata non riusciva a darsi pace; nonostante Kiba fosse un caro amico e si fidasse di lui, per lei era impossibile immaginare il fatto che Naruto fosse morto.
"Naruto ha già affrontato altre missioni ed è sempre riuscito a cavarsela", pensò la giovane kunoichi. "Sono sicura che è ancora vivo".
A quel punto Hinata decise che la notte stessa sarebbe uscita dal campo per cercare Naruto.

Quella notte Hinata uscì dalla tenda e grazie al Byakugan ed al suo passo felpato, riuscì ad uscire dal campo senza farsi notare; a quel punto, iniziò a correre in direzione del fronte.
Mentre Hinata si stava avvicinando al luogo dove Naruto e i suoi compagni erano stati attaccati, la pioggia cominciò a cadere e in lontananza si poteva sentire il rombo dei tuoni; nel cuore della giovane l'inquietudine comiciò a farsi strada.
"Proprio come nei miei sogni...", pensò Hinata con lo sguardo preoccupato.
Finalmente giunse nei pressi della cascata e senza perdere tempo, Hinata cominciò a perlustrare la zona palmo a palmo.

Nonostante il Byakugan, di Naruto non vi era alcuna traccia e Hinata decise di seguire la corrente del fiume fino ad arrivare alla foce.
Lì notò una sagoma distesa sulla riva e non appena la vide, Hinata si precipitò a controllare e non appena girò il corpo, il suo volto si pietrificò: era proprio Naruto.
Il volto era di un pallore cadaverico e sull'addome vi erano ancora conficcati dei kunai. Cercando di vincere la disperazione che le attanagliava il cuore, Hinata appoggiò la testa sul petto di Naruto e con gioia riusciva a distinguere il battito del cuore; Naruto era ancora vivo.
A quel punto Hinata si caricò Naruto sulle spalle e si precipitò in direzione del campo; lì avrebbe potuto curarlo.

P.S: Forse il capitolo precedente avrà choccato alcuni di voi, ma cercate di capirmi; l'ho fatto pr rendere la mia storia più interessante. Del resto non potrei far fare a Naruto la stessa fine del grande Jiraiya!

Soprattutto perchè mi dispiacerebbe troppo per Hinata!!

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** Al riparo! ***


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AL RIPARO!

"H-Hinata, perdonami...", disse Naruto con un filo di voce; il giovane ninja biondo era ferito gravemente e solo ora si rendeva conto dell'errore commesso.
"Non parlare, Naruto!", gli ordinò Hinata con voce severa ma gentile. "Il peggio è passato e presto saremo all'accampamento".
Ma non appena la giovane terminò di parlare, questa si voltò di scatto e il suo volto si incupì: un gruppo di ninja della Roccia si stava avvicinando a grande velocità verso di loro.
"Grazie al Byakugan sono riuscita a individuare le loro posizioni", pensò Hinata. "Ma non arriverò all'accampamento in tempo; devo trovare alla svelta un riparo".
La giovane kunoichi tentò di far perdere le proprie tracce saltando di albero in albero, ma i nemici non mollavano la presa e presto li avrebbero raggiunti.
A un tratto Hinata individuò la piccola entrata di una grotta in mezzo a due grandi alberi; senza perdere tempo, Hinata vi entrò e dopo aver adagiato Naruto a terra, si diresse verso l'entrata e cercò di cammuffare l'ingresso con dei grossi massi che si trovavano nei paraggi.
Non appena Hinata terminò di nascondere l'ingresso della grotta, i ninja nemici si fermarono e la giovane cercò di spiare le loro mosse di nascosto con il cuore alla gola.
"Dove possono essere andati?", disse un uomo con voce rabbiosa.
"Non possono essere spariti nel nulla!", rispose un compagno in un impeto d'ira.
"Devono essere andati da quella parte" disse un altro indicando con il dito l'orizzonte. "Dobbiamo tornare indietro; non possiamo fare diversamente".
A quelle parole i ninja della Roccia si dileguarono e all'interno della grotta Hinata tirò un sospiro di sollievo; il peggio era ormai dietro le spalle.
La giovane prese in mano una torcia e si diresse verso Naruto; nonostante avesse ripreso conoscenza, il giovane aveva la febbre alta e Hinata doveva fare in fretta se voleva salvarlo.
Dopo aver preso il suo kit medico, Hinata slacciò il giubbotto di Naruto e notò che le ferite avevano preso infezione.
La giovane prese un unguento e lo spalmò sulle ferite: dopo qualche istante queste si cicatrizzarono e alla fine Hinata fasciò con delle garze sterili le zone interessante.
Terminata questa prima fase, Hinata pose le mani avanti e rilasciò il chakra: fortunatamente non vi erano tracce di veleno.
"H-Hinata..." disse Naruto appoggiando la mano sul volto della kunoichi.
"Riposati ora; a te ci penso io", rispose Hinata appoggiando la mano sulla fronte.
A quel punto Naruto sorrise e chiuse gli occhi.
"Grazie!", disse il giovane prima di cadere in un sonno profondo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** Di nuovo insieme ***


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DI NUOVO INSIEME

"Questa volta siamo davvero nei guai!", fu il commento di Shikamaru.
"Hai ragione", rispose Kiba. "Cosa possiamo fare?".
Naruto e i suoi compagni erano arrivati nei pressi della cascata e lì erano stati attaccati dagli shinobi della Roccia; i nemici erano di gran lunga superiori di numero e solo dopo un duro combattimento gli shinobi di Konoha erano riusciti a sfuggire alle grinfie del nemico e a rifuiarsi nella foresta.
Dopo alcuni minuti Sasuke, promosso a capo del gruppo, aveva estratto una mappa dal taschino della sua divisa e l'aveva adagiata sul terreno.
"Noi ci troviamo in questa posizione", disse il giovane con il dito puntato su un punto della mappa. "I nostri nemici si trovano sulla riva opposta del fiume; perciò uno di noi dovrà distrarli per permettere al resto del gruppo di seguire il corso del fiume".
"Ottima idea!", fu la risposta di Shikamaru alla proposta del capogruppo. "Solo così possiamo distruggere i ponti posti lungo il fiume e completare la missione; senza i rifornimenti, i ninja della Roccia si troveranno presto a corto di viveri e saranno costretti alla resa".
"Allora sarò io ad affrontare i nemici!" disse Naruto alzandosi improvvisamente in piedi.
"Ne sei sicuro?", domandò Kiba all'amico.
"Sicurissimo!", fu la risposta. "Grazie alla Tecnica superiore della moltiplicazione del corpo non avrò alcun problema".
"Allora è deciso; muoviamoci!", fu l'ordine di Sasuke.
Dopo poche ore, il gruppo si ritrovò davanti ai ninja nemici seminascosti tra i cespugli.
"Buona fortuna, Naruto", disse Sasuke all'amico mentre si allontanava insieme a Kiba e Shikamaru.
"Naruto...", disse il giovane esponente del clan Inuzuka voltandosi di scatto. "Torna sano e salvo. Fallo soprattutto per Hinata: lei ti ama e non potrebbe vivere senza di te".
"Lo so!", fu la risposta di Naruto.
A quel punto il ninja biondo uscì allo scoperto e si lanciò contro i nemici.

Naruto aprì gli occhi e fissò le stalattiti poste sul soffitto della grotta; il sole era ormai sorto e i suoi raggi che filtravano dalle fessure sulle pareti illuminavano l'intera caverna.
"Allora è stato tutto un sogno" pensò Naruto, ma non appena tentò di alzarsi avvertì una dolorosa fitta al torace e mentre si passava la mano sul petto si accorse che qualcuno lo aveva medicato.
Naruto si voltò alla sua destra e vide Hinata che giaceva addormentata al suo fianco; non appena la vide, il volto di Naruto si rallegrò e le sfiorò il volto scostando una ciocca di capelli.
"Perdonami, amore mio", disse Naruto sottovoce per non svegliarla. "Sono stato uno stupido; ho rischiato la mia vita in un'azione avventata e tu ne hai pagato le conseguenze. Ti prometto che non soffrirai più per i miei sbagli".
Non appena Naruto terminò di parlare, Hinata si svegliò e non appena i suoi occhi si posarono su quelli del ninja biondo, la giovane si alzò di scatto e lo abbracciò al collo.
"Mi sei mancato tanto!", riuscì a dire Hinata tra le lacrime.
"Anche tu mi sei mancata!", fu la risposta di Naruto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** Ritorno all'accampamento ***


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RITORNO ALL'ACCAMPAMENTO

"Dici sul serio?", domandò Naruto mentre Hinata gli stava cambiando le bende.
"Sì!", fu la risposta di Hinata. "Kiba e gli altri sono tornati all'accampamento e ci hanno riferito di aver completato la missione con successo".
A quelle parole Naruto tirò un lungo sospiro di sollievo. "Allora non ho rischiato la pelle per niente!", disse il giovane con un sorriso.
Hinata non rispose e dopo pochi minuti finì di cambiare le bende.
"Ma tu come hai fatto a trovarmi?", domandò Naruto alla sua amata.
"Kiba mi ha parlato del luogo dell'agguato e grazie al Byakugan sono riuscita a trovarti appena in tempo", rispose Hinata con franchezza.
Improvvisamente Naruto accarezzò i capelli di Hinata e la baciò senza dare alla giovane tempo per una qualche reazione. "Non so come farei senza di te...", le rispose dolcemente.
Naruto volle baciarla di nuovo, ma istintivamente Hinata scostò il capo e allontanò lo sguardo. "Che cosa ti prende?", le domandò il giovane ninja biondo.
"Devo dirti una cosa importante", fu la risposta di Hinata.
La giovane stava per riprendere il discorso quando un rumore sordo attirò l'attenzione dei due; qualcuno stava cercando di entrare nella caverna!
"Nascondiamoci!", disse Hinata mentre trascinava Naruto con sè.
I colpi si susseguirono a un ritmo incalzante fino a quando due figure entrarono nella grotta dopo aver spostato i massi che ostruivano l'entrata.
All'improvviso Hinata uscì allo scoperto e fece per lanciare uno shuriken quando una voce maschile a lei familiare la richiamò alla realtà. "Ti sembra questo il modo di accogliere un compagno di squadra?", le domandò la voce.
Naruto e Hinata rimasero di stucco: davanti a loro vi erano Sakura e Shino.
"Come avete fatto a trovarci?", domandò Naruto un pò ingenuamente.
"Per i miei insetti è stato uno scherzo!", rispose Shino con la sua solita calma.
"Ce la fai a muoverti?", chiese Sakura vedendo Naruto tutto bendato.
"Certo!", rispose il giovane ninja biondo.
"Allora torniamo tutti all'accampamento", ordinò Shino.
Senza ulteriori indugi, i quattro uscirono dalla grotta e si diressero verso il campo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** L'arrivo dei rinforzi ***


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L'ARRIVO DEI RINFORZI

"Questo silenzio non mi piace affatto!", fu il commento di Sakura.
I ninja della Foglia si erano da poco accampati per la notte e mentre le due kunoichi erano rimaste a sorvegliare il campo, Shino e Naruto, ormai pienamente ristabilito, erano in esplorazione per scongiurare eventuali attacchi.
Dopo pochi minuti i due shinobi ritornarono con una strana inquietudine negli occhi.
"Qual'è la situazione?", domandò Hinata ai due.
"Silenzio di tomba!", fu il commento di Naruto.
"Questa situazione non mi convince", rispose Shino. "Temo che prima o poi i ninja della Roccia attaccheranno con tutte le loro forze per vincere questa guerra".

Nonostante i timori, la notte passò tranquilla e il gruppo era in cammino già dalle prime luci dell'alba.
I ninja della Foglia si trovavano nei pressi di una palude a pochi chilometri di distanza dall'accampamento e stavano per entrarci quando all'improvviso Shino ordinò al resto del gruppo di fermarsi.
"Che cosa succede?", domandò Naruto a bassa voce.
"Nemici nelle vicinanze", rispose lo shinobi del clan Aburame. "Impugnate i kunai!".
Non appena finì di parlare, alcuni shuriken si conficcarono nel terreno e un piccolo gruppo di shinobi della Roccia armati di katana uscì allo scoperto.
"Siete in trappola come topi!", disse uno di loro con sguardo minaccioso.
Dopo pochi istanti Shino lanciò per terra un fumogeno e non appena il fumo si diradò, i ninja della Foglia si diressero verso la palude seguiti a ruota libera dai nemici.
"Perchè stiamo scappando? Possiamo batterli!", disse Naruto contrariato.
"Stai zitto!", gli urlò Shino. "Ho un piano".

"Finalmente avete finito di scappare!", dissero i ninja della Roccia. "Questa palude sarà la vostra tomba".
"Io non credo", fu il commento di Shino e dopo pochi istanti Sasuke, Kiba e Shikamaru uscirono allo scoperto e dopo un breve combattimento, i ninja della Roccia vennero sconfitti.

"Quindi questo era il tuo piano?!", disse Naruto dopo aver legato i ninja nemici.
"Finalmente l'hai capito!", fu la risposta di Shino. "La scorsa notte ho ordinato ai miei insetti di raggiungere l'accampamento per chiedere rinforzi".
"Quindi io e gli altri siamo entrati nella palude e abbiamo atteso il momento giusto per attaccare", concluse Kiba.
"Devo proprio dirlo: siete stati grandi!", disse Naruto con un sorriso.
"E tu sei sempre la solita testa quadra!", disse Sasuke scatenando l'ilarità generale.
"Ora basta con queste chiacchiere!", disse all'improvviso Sakura. "Torniamo all'accampamento".
"Non è necessario: la guerra è finita!", disse Shikamaru lasciando Naruto di stucco.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 11
*** Un rientro trionfale ***


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UN RIENTRO TRIONFALE

"C-che cosa?!", urlò Naruto esterrefatto. "Sei sicuro di quello che dici?".
"Certo che ne sono sicuro!", ribadì seccato Shikamaru. "Solamente ieri ci è arrivato il messaggio che annunciava la firma del trattato di pace stipulato tra Tsunade-sama e lo Tsuchikage; perciò è più che comprensibile che tu non ne sia al corrente!".
Naruto si guardò attorno con l'aria ancora incredula e guardando i volti dei suoi compagni, capì che Shikamaru aveva detto il vero.
Subito dopo Sasuke impugnò un kunai e recise con un colpo netto le funi che tenevano legati i ninja prigioneri. "Siete liberi di andare; le ostilità sono cessate", disse loro con parole fredde come il ghiaccio.
Gli shinobi della Roccia non se lo fecero ripetere due volte e in pochi minuti si dileguarono, ancora increduli per la notizia della sconfitta subita.
Improvvisamente Naruto cacciò un urlo liberatorio e abbracciò Hinata con un tale ardore da sollevarla da terra; mollò la presa solo dopo aver ricevuto un sonoro scappellotto da parte di Sakura.
"Perchè devi essere sempre così manesca?", si lamentò il ninja biondo portandosi la mano sulla testa. "Non capisco come Sasuke faccia a sopportarti...".
"E tu perchè devi sempre comportarti in modo così infantile?!", lo rimproverò severamente l'amica. "Non oso immaginare come crescerà tuo figlio...".
"Che vorresti dire con questo?!", domandò Naruto incredulo.
Sakura, consapevole di ciò che aveva appena detto, si portò le mani alla bocca per l'imbarazzo e anche il resto della compagnia non sapeva bene cosa pensare.
"Hinata, cosa significa?", chiese Naruto.
"Significa che Sakura ha ragione; aspetto un bambino!", rispose Hinata imbarazzatissima.
Senza darle tempo di continuare, Naruto la baciò con foga. "Io padre... ma è fantastico!", le disse Naruto al culmine della felicità.
"Congratulazioni!", disse Kiba all'amico assestandogli una pacca sulla schiena.
"Ti ci metti anche tu ora?!", rispose Naruto. "A momenti stavo meglio sul campo di battaglia!".
A quelle parole tutti scoppiarono a ridere e dopo un pò di tempo gli shinobi della Foglia si diressero verso casa.

Al ritorno a Konoha, i ninja che avevano partecipato alle operazioni di guerra furono salutati dalle urla di giubilo e dagli applausi degli abitanti del Villaggio.
Quella stessa sera nel palazzo dell'Hokage si tenne una cerimonia nel corso della quale Naruto e i suoi compagni ricevettero una cospicua ricompensa da parte di Tsunade e del daimyo del Paese del Fuoco.
"Quasi non riesco a credere a quello che sta succedendo...", pensò Naruto mentre rievocava nella sua mente ciò che era successo nei giorni precedenti; ma poi il suo sguardo si posò sulla donna che amava e tutti i cattivi pensieri scomparvero quasi per magia. "Grazie, Hinata".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 12
*** Vita familiare ***


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VITA FAMILIARE

"Finalmente dorme!", disse Hinata con un sospiro.
La donna era distesa sul letto e mentre Naruto accarezzava i suoi lunghi capelli, lei lo osservava con occhi pieni di desiderio.
"Perchè mi guardi così?", disse Naruto con sguardo malizioso.
"Era da tanto tempo che non passavo con te una serata come questa", ammise Hinata con la sua solita sincerità.
"Lo credo! Da quando è nata Atsuko, non abbiamo una sola notte da dedicare a noi due", rispose Naruto rivolgendosi alla figlioletta nata da pochi mesi.
"Ma ora la nostra bambina dorme serenamente", continuò Hinata. "Perciò abbiamo la notte tutta per noi!".
Naruto stava per baciarla quando dei potenti vagiti attirarono la sua attenzione.
"Come non detto...", disse Hinata con un sorriso; nonostante le ormai innumerevoli notti insonni, non riusciva ad essere in collera con la bambina.
"Resta qui", le disse improvvisamente Naruto. "Vado io!".
Così il giovane ninja biondo si alzò dal letto e si diresse verso la cameretta di Atsuko.
Non appena Naruto appoggiò le mani sull'orlo della culla e vide la figlioletta piangere disperata, non potè fare a meno di sorridere.
"Credo di aver capito come risolvere il problema", pensò il giovane.
Naruto prese immediatamente il ciucciotto e lo portò alla bocca di Atsuko; questa si calmò subito e dopo pochi minuti si addormentò profondamente.
Naruto guardò soddisfatto la sua bambina addormentata e fece per andarsene, quandò posò lo sguardo su un oggetto a lui familiare posto nella culla.
"Gama-chan...", pensò il giovane mentre osservava il piccolo portamonete a forma di rana.
Nella mente di Naruto tornarono alla ribalta numerosi ricordi legati a quel particolare oggetto: la missione compiuta anni prima insieme al suo vecchio maestro Jiraiya alla ricerca di Tsunade e soprattutto le numerose notti trascorse senza l'affetto dei genitori, dove Gama-chan era il suo unico conforto.
"L'ho trovato in un cassetto ed ho pensato di darlo ad Atsuko", disse Hinata sulla soglia della porta sottovoce per non svegliare la bambina.
"Hai fatto bene", le rispose Naruto. "Ormai a me non serve più".
A quel punto Naruto pose il portamonete affianco ad Atsuko e le diede un lieve bacio sulla fronte. "Sogni d'oro, bambina mia".
Subito dopo, Naruto e Hinata chiusero la porta e tornarono in camera da letto.
"Che cosa hai provato quando hai rivisto quell'oggetto dopo tanto tempo?", domandò la giovane al suo amato.
"Tanta tristezza; durante l'infanzia Gama-chan è stata ben più di un semplice borsellino", rispose Naruto.
Hinata abbassò lo sguardo vergognandosi per la domanda, ma Naruto le sollevò il mento e la baciò.
"Non ha importanza", disse il giovane. "Perchè ora ci sei tu al mio fianco".

FINE

P.S: E questa era la mia storia; grazie a tutti coloro che hanno letto e recensito!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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