Sexy Prof

di ZivaDDavid
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Ziva, agente del Mossad, figlia del Direttore, la migliore per le sue tecniche di combattimento e logica. Aveva solo 20 anni all’epoca. Ci si aspettava grandi cose da lei.
Suo padre,Eli David, voleva che il migliore agente mai visto al Mossad fosse proprio sua figlia.  A questo scopo, propose e finalizzò anche dei corsi, per tutti gli agenti del Mossad, di lingue straniere : Inglese, Spagnolo, Francese e Italiano. Tutte lingue parlate ampiamente da metà planisfero.
Per questi corsi però richiese degli agenti di agenzie ad alti livelli come il Mossad. Non poteva prendere un qualsiasi insegnate di liceo che insegnasse ai suoi uomini.
 
Ziva era una ragazza, ormai donna, molto particolare. Bella, carnagione olivastra, occhi castani scuri, lineamenti morbidi, capelli neri e ricci. Magra, alta, e con tutte le curve nei punti giusti. Era intelligente e aveva un gran cuore. Che però teneva nascosto. Aveva costruito una corazza intorno a  sé dopo la morte di sua sorella Tali, 4 anni prima. Da allora era cambiata caratterialmente, era un killer. Uno spietato assassino. Utilizzava tutte le tecniche, i trucchetti più impensabili pur di riuscire sempre nelle sue missioni. Per questo era così temuta e rispettata nel Mossad.
Accettò ovviamente l’ordine che suo padre le aveva dato di partecipare a questi corsi di lingue. Parlava correttamente ebraico, russo e portoghese e masticava un po’ di inglese e spagnolo.
 
I corsi sarebbero iniziati lunedì, sala conferenze “Re’sit” alle 18.30 in punto.
Ziva prima aveva allenamento, come di consueto, dalle 15 alle 18.
Anche quel giorno andò ad allenarsi e negli spogliatoi incontro Monique, forse la sua unica amica, che le disse :
-Ziva ovviamente vai al corso vero?
-Ovviamente!
-Va bene… penso che verrò anche io… prima però ci prendiamo un caffè???
-Certo… sbrighiamoci a farci la doccia… o le lingue le useranno per lavarsi ahah
-Che battute cretine Ziva… non ne sai proprio fare…
 
Alle 18.30 in punto erano nella sala Re’sit e si sedettero ai primi posti. Parlottavano fra di loro con molta tranquillità. Ziva riusciva ad essere una ragazza “normale”, per quanto possa esserlo un’agente del Mossad, solo con Monique.
-Chissà che noia però… saranno i classici professori brutti, antipatici e pure isterici… speriamo non siano donne… sono le più arcigne…
-Quanto sei ottimista Monique! Speriamo siano belli se sono uomini… giovani e affascinanti!
-Vedo che vuoi proprio conoscere le lingue di altri paesi…
-Perché no?! Entrambe non sarebbe meglio? Ah ah
-Ziva… vergognati! Ah ah
 
La sala si riempì velocemente e tutti gli uomini e agenti del Mossad facevano sempre a gara per poter stare il più vicino possibile a quelle due bellissime fanciulle. Inutile dire quanti ci avessero provato con Ziva… e quanti ( quasi tutti) erano stati rifiutati. Molti neanche si avvicinavano, neanche ci provavano in modo esplicito o spudorato. La reputazione di Ziva la precedeva. Suo padre spesso raccontava l’aneddoto di quanto Miss David a otto anni, prese a pugni un bambino suo coetaneo perché le aveva confessato che le piaceva. Molti inquadravano già la situazione… e preferivano evitare!
-Buona sera a tutti. Sono Anthony Dinozzo, agente dell’NCIS, del servizio investigativo della marina militare Americana, e sarò il vostro professore di inglese. Come ho già spiegato al Direttore David parlo molto poco ebraico, quindi il vostro sforzo sarà quello di riuscire a seguirmi in inglese. Parlerò molto lentamente e se avrete dubbi potrete farmi delle domande e chiarirle. Tutto ovviamente in inglese! Inoltre la nostra prossima lezione vedremo di farla in un’altra sala. Questa non è adatta a delle lezioni di lingua. Per coloro che non capiscono neanche una parola di inglese troveremo una soluzione col Direttore. Faremo un esame ogni mese, il corso durerà 10 mesi.  Bene… curiosità? Dubbi? Perplessità? –
Ma le uniche perplessità di Ziva erano come poteva essergli capitato un professore di inglese così sexy! Non se ne capacitava. Era bello, alto, muscoloso ma non di quelli pompati. Occhi verdi e capelli castano chiaro. Aveva dei lineamenti dritti ma delicati. Il classico bello e impossibile. Non capitava spesso di vedere uomini così in Israele. Lì gli uomini avevano altre caratteristiche, se pur molto affascinanti. Si girò verso Monique per farle una battuta quando la trovò completamente persa sul professore/agente DiNozzo. La cosa stranamente le creò un certo fastidio. Ma ancora di più gliene provocò vedere tutte le altre agenti di sesso femminile che praticamente sbavavano davanti al nuovo docente. DiNozzo ovviamente non potè fare a meno di notare tutte quelle bellissime e affascinanti donne che se lo mangiavano con gli occhi. Ma ne notò una, una sola davvero, seduta lì in prima fila che non lo degnava di uno sguardo troppo occupata a guardare… dove poi? Non si capiva… guardava qualcuno degli agenti più su sicuramente. Eppure era forse la più bella che c’era là dentro. Anche l’amica accanto che lo fissava con aria sognante non era niente male. Avranno avuto tutti tra i 20 e i 30 anni. Erano sicuramente gli agenti più giovani ed inesperti.
 
Dopo la presentazione, DiNozzo congedò la classe e confermò la lezione per il giorno seguente. Girò un po’ per l’edificio per imparare a conoscerlo meglio e poi si diresse verso l’ufficio del Direttore…dovevano sbrigare alcune faccende.
-Agente DiNozzo, aspetti 2 minuti che il Direttore è occupato, tra poco la riceve.
-Grazie.
 
Aspettò non più di 5 minuti, quando la porta dell’ufficio del Direttore si aprì. La scena che vide non fu delle migliori. Una donna, anzi quella donna, quella ragazza usciva dall’ufficio del Direttore urlando e con un espressione seria e seccata sul volto, mentre il Direttore David davanti la porta le rispose qualcosa in tono pacato ed esasperato. Tutto ovviamente in ebraico motivo per cui non capì praticamente nulla.
-Agente DiNozzo, mi scusi per la scena.
-Non si preoccupi Direttore. Quella è un bel tipino tosto, non è vero?
-Oh si che lo è! Ma me la devo sopportare. E’ la migliore e l’ho voluta così…
-La migliore tra le reclute?
-Reclute?  Nono Agente DiNozzo… quella è l’agente migliore del Mossad! Non si lasci ingannare dalla sua età o dal bel visino…
-Sono stupito, sinceramente. A quanti anni permettete l’arruolamento?
-A 16. Ma per lei è stato diverso… Ziva si allenava da ben prima…d quando aveva 13 anni.
-I  genitori sono agenti del Mossad?
-Può ben dirlo! E’ mia figlia!! – Tony rimase completamente sconcertato dalla rivelazione. La donna che l’aveva interessato non solo aveva un caratterino pepato, era anche bella, la migliore agente del Mossad, e perfino a figlia del Direttore…
-Ah… sua figlia sa facendo il corso di inglese con me. Avrò un occhio di riguardo Direttore.
-Oh grazie mille della gentilezza Agente DiNozzo, ma credo che le darà del filo da torcere e onestamente sono certo sarà la prima del suo corso. Bene parlando di cose da sistemare… mi dicevano che vuole una stanza diversa…
-Bhè si…. – e il discorso fra i due continuò.


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Buona lettura!! Spero che anche quest'altra Fanfic vi piaccia *-* 
Aspetto vostri commenti e recensioni e sempre grazie per seguirmi!!!
Baci, Zivadavi

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Nel frattempo Ziva era scattata via verso casa sua. Per l’ennesima volta, appena finita la presentazione dell’agente DiNozzo, Michael Rivkin le si era avvicinato e aveva provato a baciarla, tentando di metterle le mani sotto la maglietta. E per la 5° volta, sicuramente, Ziva gli aveva spezzato il radio. E suo padre invece di punire Michael, le aveva detto di vestirsi in maniera meno provocante e di lasciare perdere.
Ziva non aveva bisogno della protezione di suo padre ma voleva stanare un po’ Michael, perché per quanto fossero amici d’infanzia, quel coglione, come lo chiamava lei, faceva così con tutte le donne, e non tutte riuscivano a fermarlo. Ziva non sopportava gli abusi. E così toccava a lei rimediare dove gli altri non intervenivano.
Vicino alla sua macchina trovò Monique… Spesso cenavano insieme, e pensò che anche quella sera monique volesse stare un po’ con lei a parlare ma le uniche cose che la sua amica riuscì a dire furono : - quel professore sarà mio! –
-Ma non ti sembra di esagerare Monique?! Non è poi niente di che… - Ziva stava mentendo a se stessa o solo a Monique?
-Non è niente di che? Ziva ma l’hai visto bene? Noi abbiamo avuto tanti begli uomini certo… ma lui è un bocconcino che non andrebbe perso per nulla al mondo!
-Si sei decisamente esagerata…
-Ziva non è che hai paura di non riuscire a sedurlo ?
-Mi stai sfidando Monique?
-Se fosse?
-Sai che perderesti… e oltretutto non voglio fare una scommessa così cretina con te…
-Ok…scusa… ma in ogni caso me lo prenderò…
-Divertiti. Vuoi mangiare?
-Devo aspettare che il sexy prof esca!
-Sei incorreggibile… Vado…
-A domani, mon cheri!
 
Monique era la sua migliore amica, così si poteva definire certo, ma in generale era un’agente discreto, molto intelligente ma con pessimo vizio di cambiare uomo ogni settimana… per chi riusciva a durare una settimana!! Lei era fatta così… non aveva mai avuto un padre, e neanche un fratello… le mancava una figura maschile nella sua vita, e compensava così.
Ziva aveva avuto poche relazioni e non molto profonde. Era una donna autonoma ed indipendente. Nessuno doveva privarla dei suoi spazi, o dirle una qualsiasi cosa… era fatta così. Motivo per cui non poteva, né voleva stare con nessuno.
Tornò a casa e ad aspettarla c’era la sua tata d’infanzia che era anche la donna delle pulizie oltre che tutto fare  a casa sua :
-Shalom Myriam! Che c’è di buono? Ho una fame…
-Shalom bambina … il tuo piatto preferito : Falafel
-Ohhh perfetto! Ne ho proprio bisogno! Mi faccio la doccia e arrivo…
-Bambina..che è successo?
-Niente Myriam…davvero…
-Mmm… puoi mentire a te stessa, ma non a me! Schiarisciti le idee con un po’ d’acqua fredda!
 
Aveva ragione Myriam, aveva qualcosa Ziva. Si sentiva elettrizzata, confusa e anche un po’ scocciata. Questa combinazione di emozioni non l’aveva mai provata.
Sotto la doccia mente si passava la spugna sulla schiena, pensò alle mani dell’agente/ sexy prof, come l’aveva chiamato Monique, DiNozzo… Un brivido le disegnò una lunga linea sulla schiena…
La eccitava tantissimo… eppure non le aveva rivolto neanche uno sguardo, tranne quando se l’è ritrovato davanti, mentre usciva dall’ufficio di suo padre incazzata nera.
 
-Agente DiNozzo, va bene. Sono d’accordo con lei. Chi supera i primi 2 esami continua il corso, gli altri faranno un corso alternativo con l’aiuto di due eccellenti studenti del primo corso, come aiuto e tutori. E domani le farò usare la sala conferenza che usiamo tra di noi per le riunioni. E’ quella che rientra di più tra le sue richieste. Detto questo penso possiamo congedarci.
-Certo Direttore. Grazie! Ah… un’altra cosa… so che le spese  per l’alloggio le coprite voi, ma non ho la minima idea di dove poter andare… Non mi è neanche pervenuta alcuna lista di posti consigliati o suggeriti… avrei voglia di riposare e non ho una stanza…
-Ho capito Professore! Per questa notte intanto viene da me, domani provvederemo.
-No Direttore non voglio disturbare…
-No Professore non è un problema. I miei uomini dovevano occuparsene prima. E poi ho diverse stanze per gli ospiti…non sarà un problema. Allora andiamo! Inoltre le farò avere una macchina!
-Grazie Direttore. 
 
Il tempo di finire la doccia, vestirsi e mettersi a tavola e a casa ritrovò anche suo padre. Myriam stava trafficando nella stanza accanto a quella di Ziva ma non capiva perché… quella stanza non la si usava mai. Ogni tanto suo padre ospitava qualche suo ex collega del Mossad o amici particolari. Era la stanza degli ospiti in pratica. Ma chi potevano ospitare?!
Ma non tardò la risposta perché la porta della cucina fu varcata da un Adone greco. Così lo immaginò Ziva… Sbattè più volte le palpebre per vedere se non stesse avendo una visione. A ridestarla da quello stato fu Myriam che invitò l’ospite nella sua stanza, e lui la seguì intuendo cosa volesse dire la donna. Nel frattempo i loro occhi si erano incontrati e lui per la prima vola li vide davvero : esotici… non sapeva come altro definirli. Occhi scuri, profondi e… qualcos’altro che lui non riusciva a decifrare.
Entrò nella stanza messa a disposizione dal Direttore, e poggiò le valigie, nel frattempo la donna continuava a parlare ma lui non capiva niente e la donna lo capì. Lei gli fece segno di seguirla e lui lo fece. Lo fece accomodare a tavola, dove era anche arrivato il Direttore.
-Ziva… Questo è il tuo professore di Inglese, penso che tu già lo sappia
-Si Abba, l’ho conosciuto oggi, ma non di persona.
-Piacere Agente speciale Anthony DiNozzo.- e porse la mano a Ziva.
-Piacere, Ziva David, agente del Mossad.
-Prego Professore si accomodi…- e Tony si sedette. Iniziarono a mangiare e Ziva non levava gli occhi da dosso al Professore.
-Ziva il Professore non conosce bene l’ebraico, conto che tu possa aiutarlo dato che tu parli inglese e sono certa sarai la prima del suo corso. – Ziva sgranò gli occhi per la sorpresa
-Certo Abba. Ma quando? Sai che tra missioni, allenamenti e lezioni non ho più tempo…- cercò in tutti i modi di svignarsela… ci mancava solo dover invertire i ruoli!
-Per questo ho avuto l’idea di ospitare qua il Professore mentre terrà i corsi da noi. Per lei professore è un problema?
-Oh certo che no Direttore… ma non vorrei essere in alcun modo un problema..
-Oh no ma quale problema… Così anche a tavola potrà apprendere qualche piccola parola…
-Bene ora è tardi… andiamo a letto.- Tony capì subito che a dettare gli orari in quella casa fosse il Direttore. Ziva si alzò da tavola, e scambiò un lungo sguardo con la domestica, e si diresse in corridoio…

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Spero che questo capitolo vi piaccia!! Se avete consigli, suggerimenti, critiche, scrivetemele nelle recensioni! SOno tutte, sempre, ben accette :)
Baci,Zivadavi

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


- Bambina cosa ha detto tuo padre… non ho capito una parola..
- Myriam in parole povere devo fare da balia al sex… al Professore…
- E fammi capire : la cosa ti dispiace? Perché da come lo guardavi direi proprio di no!
- Myriam ma cosa dici?!
- Ah… ora capisco che avevi prima… l’hai conosciuto oggi eh? Bhè non è niente male fisicamente, un bell’uomo occidentale.
- Myriam questo tuo lato non lo conoscevo!
- Conoscevi solo il mio lato materno, bambina; ora oltre a quello dobbiamo aggiungere quest’altro lato “Donna”… Vai a nanna e domani a colazione mi racconti tutto. Laila Tov.- e le diede un bacio sulla fronte
- Laila Tov Myriam
 
Tony entrò in camera, e vide una porta nella sua stanza, sicuramente il bagno. Infatti era il bagno, ma nel lato opposto della stanza c’era un'altra porta… Tornò in camera sua e prese una maglietta e il suo “beauty” cioè una specie di sacchetto con dentro spazzolino, deodorante e cose del genere. Prese pure l’accappatoio e si fece la doccia. L’acqua era bella calda e scendeva sui suoi muscoli. La stanza era tutta piena di fumo del calore, e i vetri erano appannati della doccia. Ma sentì comunque la porta della stanza misteriosa aprirsi. Si ritrovò davanti una bellissima donna, con una maglietta lunga e le gambe scoperte, i ricci sciolti, e le guancie stranamente arrossate, perché si accorse che c’era già qualcuno nella doccia.
-Mi scusi Professore- e corse subito fuori.
 
Ci mancava solo dover condividere il bagno insieme! Pensò Ziva. Onestamente non capiva se fosse una cosa positiva o meno. L’aveva attratta fin da subito… ma non poteva lasciarsi prendere da pensieri sdolcinati o erotici. Proprio non poteva permetterselo. Doveva solo concentrarsi sul suo lavoro.
In più era il suo attuale professore di inglese. E ancora non aveva conosciuto i professori di spagnolo e italiano! Pregò che fossero donne… se si iniziava così…
 
Tony nel frattempo era ancora sotto la doccia, sconvolto da quella vista, e se accorse grazie alla sua alzabandiera! Come poteva tanta semplicità averlo eccitato ?
Che gambe! Pensò. Ne ho avute tante di donne…ma nessuna così bella di prima mattina!
Finì di prepararsi e si diresse verso la sala da pranzo, dove la sera prima aveva cenato.
Lì trovò la bellissima Ziva che parlava fittamente con la domestica in ebraico, e appena lo videro entrare si fermarono. Ziva, prima lo guardò molto intensamente e subito dopo distolse lo sguardo, e guardò la domestica. Lei le fece un cenno e guardò Tony e iniziò a parlargli in ebraico. Ziva allora iniziò a tradurgli :
-Professore, Myriam la domestica sta chiedendo cosa gradisce per colazione! Caffè, latte, thè o altro… - Tony prima di rispondere vide la tavola : era imbandita del ben di Dio. Ma mancavano le cose da bere… guardò Ziva e le rispose :
-Un caffè americano, cioè lungo…- lui guardò la domestica e prima di sedersi le disse : Todà rabà (grazie mille)- Ziva si girò e tradusse la prima parte, poi Myriam guardò Tony e gli sorrise, e andò in cucina.
-Emh… Signorina David mi dispiace per stamattina, non volevo invaderle il bagno.
-No mi scusi professore, non mi sono ricordata di avere ospiti! Mancanza mia…
-Oggi oltre la mia lezione quali avrà?
-Quelle di spagnolo e italiano.
-Mmm parli anche spagnolo e italiano?
-Spagnolo si, un po’, italiano praticamente no.
-In italiano potrei aiutarla io se avesse qualche difficoltà. DiNozzo è un cognome italiano, i miei nonni erano italiani.
-Oh… interessante.- ma Tony vide Ziva abbassare lo sguardo. A quanto pare non era per niente interessata.
-Emh…signorina David?
-Professore mi scusi, preferirei che mi chiamasse : agente David... ma mi dica
-Oh mi scusi Agente – e tony assunse subito un espressione rigida- volevo sapere se potesse farmi fare un piccolo giro dell’edificio solo per orientarmi meglio.
-Professore credo che mi sarà impossibile, perch…
-Ziva oggi farai la guida al Professore e lo accompagnerai ai nostri garage così potrà prendersi una macchina da utilizzare in questi mesi. – intervenne il padre, il Direttore che era comparso dove prima era scomparsa la domestica.
-Si abba.
-A dopo allora. Ci vediamo là.
-Buona giornata Direttore – disse Tony, e proprio in quel momento arrivò Myriam con un bel caffè all’americana ch levò Tony e Ziva da quell’ imbarazzo.
 
-Professore mi preparo e andiamo. 10 minuti.
 
-La aspettò qua Agente.

Tony, che era già pronto aspettò Ziva nel salone, dove c’era la porta d’ingresso. Iniziò a guardarsi attorno e notò diverse foto. Non fece in tempo a guardarle tutte che Ziva già fu di ritorno : treccia, pantaloni alla militare, e maglia a ¾ bianca. Niente trucco, solo un po’ di profumo che riempiva l’aria : doveva essere muschio bianco.
Ziva fece segnò a Tony di andare e lui la seguì. Andarono dietro la casa dove c’era un garage. Ziva gli disse di aspettare fuori e dopo neanche un minuto uscì alla guida di un X6 nera.
Tony fu veramente intimorito… non era mai capitato di stare in macchina con una donna, dove il guidatore non era lui. ( tranne sua madre…)
Arrivarono al Mossad in gran silenzio, in macchina Ziva aveva insegnato al professore un paio di parole chiave in ebraico, tipo i saluti e i ringraziamenti. Faceva di tutto per non guardarlo, perché ne era maledettamente attratta… Nonono. Ziva levatelo dalla testa. E’ il tuo professore!! Non faceva altro che ripetersi questo Ziva. Inoltre la giuda di Ziva non permise al professore grandi chiacchierate troppo impegnato a cercare di tenersi forte alla portiera.
Oh cavolo! Come giuda… ma giusto lei mi doveva intrigare?! Non solo è una mia studentessa, ma è perfino la figlia del Direttore : cioè Off Limits. Questo invece era quello che pensava il professore. Se lo avessero visto i suoi colleghi dell’NCIS l’avrebbero preso in giro. Era un agente bravissimo, come pochi, ma molto chiacchierone e spesso indisciplinato, anche se eseguiva tutti gli ordini. Faceva spesso battute poco opportune ed era un patito dei film, oltre che essere un vero e proprio DonGiovanni… Qui invece si stava comportando come ci s aspettava da un agente anziano del suo calibro; anche se aveva 30 anni, ne aveva già 10 di servizio. Il suo capo non si era raccomandato altro : Serietà! Oltre alle innumerevoli regole che gli aveva insegnato… una di queste era : non lasciarsi coinvolgere in un caso. Bhè questo non era un caso ma era sempre lavoro e doveva evitare di farsi coinvolgere.
Arrivati a destinazione davanti all’ingresso c’era Michael che aspettava Ziva, insieme a Monique, che di sicuro non stava aspettando lei… 




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Ecco a voi un mega capitolo!!!! Spero che vi piaccia davvero... a me questa storia sta piacendo sempre di più... certo ho cambiato mille volte scene e personaggi ma spero che vi stia interessando. Ringrazio tutti coloro che mi seguono o mi hanno messo tra i preferiti! GRAZIE :D
p.s. : sono veramente giù per il fatto di non poter vedere le nuove puntate... perch senza Ziva io non ne guardo... non è che non voglio dare una possibilità alla Bishop, è solo che ZIva David non può essere rimpiazzata da nessuno!!! 
Detto ciò, Bacioni grandissimi 
vostra Zivadavi
 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


-Ziva posso parlarti? – disse Michael ignorando del tutto il professore
-Michael sto accompagnando il professore da mio padre. Dopo. – e fece per muoversi quando gli bloccò il braccio con una mano. Il professore DiNozzo non perse tempo e bloccò il polso dell’uomo fino a farlo staccare dal braccio di Ziva.
-Professore sto parlando con un’agente. La pregherei di non intromettersi. – disse Michael con un inglese un po’ arrangiato.
-Michael fossi in te lo ringrazierei, perché se no oltre all’altro braccio ingessato, ora avresti anche questo. Ho detto dopo. Non te lo ripeterò un’altra volta. – si voltò verso il professore – andiamo professore. – e a seguirli dietro c’era Monique. Non si sarebbe mai intromessa lei tra Ziva e Michael, sia perché Ziva non aveva bisogno di protezione, sia perché sapeva che Michael volevo parlargli urgentemente.
Ziva nel frattempo accompagnò il professore in un veloce tour dell’edificio, e poi lo portò da suo padre.
-Professore allora la stanza delle conferenze che le abbiamo messo a disposizione è la 3. Ziva la accompagnerà. Quella sarà la sua stanza anche per le consulenze. Dato che la lezione l’avrà nel pomeriggio ha a disposizione diverse opzioni : la nostra palestra privata dove allenarsi, fare un giro in città ( anche se in quel caso sarebbe accompagnato da un nostro agente, magari Ziva)…
-No Direttore, per ora vorrei andare nella mia aula allora e inizierò a preparare la lezione.
-Perfetto Professore. Ah tenga le chiavi della sua nuova auto. E’ dell’agenzia, mi piacerebbe che restasse integra.
-Non credo che questo sarà un problema Direttore.
-Bene la macchina la troverà nel garage. Ziva fai vedere al professore il garage e accompagnalo nella sua aula. Poi torna qua. Hai una missione.
-Certo Abba.
 
Ziva condusse il professore al garage e gli mostrò la sua auto : una BMW 4 grigio metallizzata. Dopo avergli lasciato un paio di minuti per ammirare l’auto, sotto il suo sguardo divertito, lo accompagnò nella sua aula.
-A dopo Professore. Se ha bisogno mi faccia chiamare.
-Grazie mille agente David. – e con questo lei si congedò.
 
 
 
Nel frattempo Monique la sta aspettando ancora davanti l’ufficio del Direttore.
-Ciao Monique
-Ciao Ziva… allora… come stai? – chiese ridendo sotto i baffi
-Come dovrei stare? Bene
-Solo bene?! Hai il sexy Prof in casa!!!!!!!!
-Oh cielo Monique… ancora?
-Certo ! Ne abbiamo parlato solo ieri ricordi…
-Certo che ricordo… hai altro da dirmi o mi devi parlare del sexy prof?
-No volevo anche dirti di parlare con Michael… ha qualcosa di importante da dirti…
-E scommetto che a te non ha detto nulla…
-No infatti… di solito i pettegolezzi li dice sempre lui… ma stavolta mi sembra una cosa seria… anche se non mi aspettavo quella sceneggiata davanti al professore e all’ingresso dove ci sono un sacco di agenti sempre…
-Neanche io… è stato molto fortunato… Ora devo andare Monique. Mio padre mi ha detto che ho una missione.
-Fammi sapere quanto manchi! Ma quindi oggi niente lezioni di lingua? Fra un’ora abbiamo la lezione di spagnolo!
-Lo saprò dopo aver parlato con mio padre. A dopo
 
 
-Padre mi volevi vedere?
 
-Si Ziva… fra un mese ci sarà una conferenza in America alla Casa Bianca con i più importanti direttori delle agenzie mondiali. Io dovrò andare e avrò bisogno di una scorta e voglio che tu ne faccia parte. Inoltre un’agente dell’NCIS mi ha richiesto appoggio per una missione in Europa e voglio che ci vada tu. A quanto pare in Russia c’è un gran movimento per un possibile ritrovamento di una bomba nucleare del II° dopo guerra e siamo più che certi che i russi la useranno. Quindi nostro compito è sottrargli o disinnescare l’ordigno. Parti fra 10 giorni.
 
-Agli ordini Direttore.
 
-Ora vai che fra poco hai le lezioni di spagnolo ed italiano. Ah… come sta andando i professore?
 
-Abba una lezione sola abbiamo fatto. In ogni caso credo che abbia un metodo tutto suo e che funzionerà.
 
-Ottimo. Tienimi aggiornato.
 
Ziva uscì dall’ufficio di suo padre con mille e più pensieri in testa… lei era un’agente del Mossad istruito e addestrato a tutto anche se un po’ di riposo le sarebbe sempre piaciuto. Ma non poteva permetterselo. Pensava spesso alla morte di sua sorella e di sua madre. Pensava spesso ad Ari il suo fratellastro che era sempre in missione. Tornava a casa pochissime volte durante l’anno. Avere come padre il direttore del Mossad aveva tanti pro ma anche tantissimi contro… era un dato di fatto.
Erano le 10.20 e alle 11.00 sarebbe iniziata la lezione di spagnolo e poi alle 12.30 quella di italiano. Doveva andare a parlare con Michael… Michael che conosceva da tutta la vita, con cui era cresciuta. Figlio di agenti del Mossad, avevano destinato il loro unico figlio al loro stesso destino. Per questo Ziva e Michael erano cresciuti insieme. Quando i genitori erano in missione o a lavoro passavano il tempo insieme. Crescendo erano diventati più che amici a 14 anni si erano, per così dire, ufficialmente fidanzati, con l’approvazione di ambo le famiglie. tranne l’approvazione di Myriam. Poi era cambiato tutto… un anno dopo i suoi genitori si erano separati e la madre morì dopo essere stata rapita da alcun cellule terroristiche che cercavano suo padre. Fu un terribile colpo, a cui Ziva non credette di poter sopravvivere. E invece era sopravvissuta. A distanza di soli 9 mesi Tali morì in un attacco kamikaze di una cellula di Hamas. Entrò in un oblio di disperazione da cui era certa non sarebbe più uscita. E invece dopo due mesi di “silenzio stampa” Ziva reagì. Entrò nel Mossad con grande disappunto di Myriam. Lasciò Michael. Non sentiva di avere più niente dentro di sé, se non un grande vuoto che di certo Michael non avrebbe potuto riempire. Si concentrò solo su un unico obiettivo : diventare il miglior agente del Mossad e vendicare così sua madre e sua sorella.
 
-Michael che dovevi dirmi di così urgente?




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scusate la lunga attesa!!! Non so come facciate voi a scrivere sempre perchè io con l'università non ce la faccio più... povera me :(
Detto ciò spero che la storia vi stia piacendo! Vi allego  un bellissima video su Ziva e Tony che adoro!!!!!!!! Ho riso fino a stare male!  
Fatemi sapere che ne pensate!  ( http://www.youtube.com/watch?v=n4jCVmBPCWo )
Baci Zivadavi

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


-Ziva perchè stamattina eri con il professore?
-Mi auguro sia uno scherzo…
-Ti ho fatto una domanda… rispondimi
-Non devo rispondere a niente.
-Sono il tuo diretto superiore
-Eh no… ti sbagli… il mio superiore è Ben Kidon, non tu!
-Sono comunque ad un livello più alto rispetto a te.
-Direi che il Direttore però è decisamente ad un livello più alto al tuo…
-Ordini di tuo padre?
-Si… e fammi un’altra domanda del genere e quello che non ho fatto stamattina lo farò adesso. – Michael stranamente si rilassò e tornò a guardare Ziva con quello sguardo malizioso di sempre
-No no. Ti farò alti tipi di domande… come per esempio stasera hai da fare?
-Michael sai benissimo che non esco con te, né tanto meno con qualcun altro. Era questa la cosa seria che dovevi dirmi?
-Ma io non voglio uscire con te… possiamo fare altro… come ai vecchi tempi… che ne dici? Anche adesso! – ma vedendo lo sguardo omicida di Ziva ritrattò – okok… no è altro che devo dirti. Attualmente ho una missione… sto controllando alcune persone e quindi sono in costante contatto con altri nostri agenti all’estero
-Quindi?
-Quindi Ari ti saluta e dice che presto vi rivedrete – ziva cambiò completamente espressione. I lineamenti duri che teneva con Michael si rilassarono e i suoi occhi si fecero preoccupati ma non l’avrebbe mai ammesso davanti a nessuno, neanche Michael
- Grazie per il messaggio. – e la piccola israeliana se ne andò.
 
Nel frattempo il professor DiNozzo nel suo studio stava preparando schede, film, quiz e altro per la prossima lezione. La sua aula gli piaceva parecchio : era ampia quanto l’ufficio del Direttore dell’NCIS (quindi discretamente grande) ma non quanto un intero auditorium che era la stanza Re’sit. C’erano circa una ventina di sedie accessoriate di tavolino pieghevole e di fronte una grande lavagna multimediale. Accanto una scrivania con un computer collegato alla lavagna. C’erano poi 3 porte : una dava ai corridoi del Mossad, un’altra era un bagno, la 3° era un piccolo ufficio, con una bella scrivania, un altro computer, una lampada, una bellissima sedia girevole e di fronte altre due sedie per colloqui, un divanetto al lato, e sopra il divanetto un’ampia finestra da dove entrava tantissima luce. Mentre perlustrava la sua nuova aula e si godeva quella sedia pieghevole, sentì una voce :
-Professore DiNozzo?
-Si? Prego sono di qua… - ed entrò una bellissima ragazza. Anche questa seguiva le sue lezioni. L’aveva vista seduta accanto a Ziva, la figlia del Direttore. Era alta e magra, bella, capelli castani, occhi color verde.
-Professore, piacere sono Monique Amar. Volevo solo sapere se aveva bisogno di qualcosa
-Grazie mille signorina Amar. No non ho bisogno di niente al momento mi è stato fornito già tutto.
-Capisco… bhè se avesse bisogno di qualsiasi- si fermò un attimo, Monique si avvicinò alla scrivania e si piegò leggermente verso il professore che la guardava attratto – intendo, qualsiasi cosa me lo faccia sapere! – e facendogli un occhiolino se ne andò. Tony restò lì fermo, chiedendosi perchè tutte queste bellissime donne si trovassero in questo lato del planisfero! Monique era indubbiamente bella e decisamente provocante ma Ziva aveva qualcosa in più. Ma perché sto facendo il paragone con Ziva?! Oh mamma…sono messo proprio male. Non mi era mai capitato… pensava il povero Tony che riprese a preparare la lezione per quel pomeriggio.
 
 
 
-Buona sera a tutti. Sono Ray Cruz, agente messicano dei servizi segreti. Sarò il vostro insegnante di spagnolo. So che con l’inglese avete un po’ di problemi poiché il professore non parla ebraico. Io invece capisco e parlo discretamente ebraico così  sarà decisamente più facile seguire per voi le lezioni. Bene prima di tutto vorrei che alzassero la mani tutti coloro che già sanno qualcosa, anche minima di spagnolo- e così dicendo su circa una 50ina di agenti ne alzarono la mano solamente in 10, incluse Ziva e Monique, che come al solito occupavano i posti in prima fila nella sala Re’sit. – bene mi aspettavo meno gente. Allora signorina – e indicò Ziva- può venire qua? Lei mi aiuterà ad inscenare un’ipotetica conversazione in spagnolo. – nel frattempo nella sala era entrato Tony che voleva assistere alla lezione del suo collega. Non capiva granchè in ebraico ma qualcosa in spagnolo si. La cosa che lo colpì di più però fu vedere Ziva andare accanto a lui. Gli creò molto fastidio. Lui la guardava come se volesse mangiarla, e la cosa lo metteva stranamente a disagio… restò lì seduto per tutta la lezione, non tanto ascoltando le spiegazioni di Ray quanto il suono della voce di Ziva.
-Bene per oggi abbiamo finito! Vi aspetto domani. Oggi esercitatevi tra di voi con piccole frasi e saluti in spagnolo che abbiamo fatto oggi.- poi si avvicinò a Ziva – complimenti! ha un’ottima pronuncia e pure un buon vocabolario. Potrebbe farmi da assistente più che da studentessa. Ci pensi.
-Grazie mille professore ma i miei impegni di certo non lo permettono.- Ziva guardava il professor Cruz negli occhi. Pure questo bello! Ma basta!!! Ma tutti i bei professori di lingua a lei dovevano capitare… questa era sfortuna bella e buona altro che fortuna! Però è proprio bello questo Cruz, si diceva Ziva. Era alto poco più di lei, magro, occhi color miele e capelli castani, oltre ad avere un’aria tipicamente messicana.
-A domani, bellissima agente
-A domani professore.
 
Ziva fece per andarsi a sedere, dato che avevano l’altra lezione di italiano, quando vide in fondo alla sala un volto conosciuto che la fece fermare subito. Era il professor DiNozzo. Chissà perché si imbarazzò al pensiero che lui avesse potuta vederla in quel modo con il professor Cruz… che strani pensieri che faceva, si diceva Ziva. Notò che anche lui la stava guardando di rimando, ma si forzò di spostare lo sguardo e tornare a sedersi. Pregò davvero che l’insegnante di italiano ora sarebbe stata una donna, o un uomo anziano, o molto brutto… non avrebbe potuto sopportare tre uomini affascinanti. E proprio allora qualcuno da lassù esaudì la sua richiesta perché entrò nella sala una donna. Alta quanto lei, magra, portamento dritto, castana , occhi verdi/castani molto belli e grandi. Aveva un tailleur nero con un top bianco sotto.
-questa sarà una stupida arpia! Perché non un altro uomo?! – commentò Monique
-meglio così Monique… o non avresti passato neanche italiano troppo impegnata a volerci provare con i professori….
-Tranquilla…Cruz te lo lascio.. io voglio DiNozzo! Ci sono andata prima nell’ufficio… - e guardò Ziva che aveva uno sguardo tra lo scandalizzato e l’arrabbiato. Ziva voleva chiederle che fosse successo ma la nuova professoressa iniziò a parlare :
-Buon giorno a tutti. Sono Caitlin Todd agente dei servizi segreti italiani, ho collaborato più volte con molte agenzie mondiali, come la Cia, l’FBI, il Mossad… e in questi mesi per voi sarò solo la vostra professoressa di italiano. L’italiano è una lingua molto difficile che va seguita passo passo, quindi coloro che non hanno serie intenzioni di seguire il corso possono benissimo non venire o alzarsi e andarsene. Non mi offendo assolutamente, vi saluterò lo stesso! Bene detto ciò iniziamo con i primi saluti… - mentre parlava interagiva con gli studenti, gli faceva ripetere le parole, gli mostrava brevi audio in italiano. Poi si accorse di un uomo in fondo alla sala che ascoltava e seguiva con grande interesse. Si vedeva che però aveva un’età maggiore rispetto a quella degli alunni lì dentro… avrà avuto 30 anni. Più o meno suo coetaneo… era proprio un bell’uomo e chiaramente non era israeliano… aveva lineamenti troppo occidentali. In effetti assomigliava ad n italiano. Occhi azzurri, capelli castani, muscoloso, bei tratti… Si ripromise di parlargli a fine lezione.
-Bene per oggi abbiamo finito. Ci vediamo domani! Portate un quaderno e una penna… i libri ve li darò io!
 
Caitlin si alzò e andò verso quell’uomo in fondo alla sala.
-Piacere segue anche lei il corso giusto?
-Oh professoressa mi scusi, no… veramente sono il professore di inglese Anthony DiNozzo.
-Ah cognome italiano!
-Si esattamente… per questo ho voluto seguire la sua lezione. Molto interessante.
-Grazie mille… può seguirle quando vuole le mie lezioni! Lei è un’agente oltre ad essere un professore…giusto?
-Giusto… sono un’agente dell’NCIS, investig…..
-Sisi so cosa è l’NCIS. Ci ho lavorato per diversi mesi anni fa…
-Ah davvero?! Strano che io non l’abbia mai vista!
-Bhè ero solo un’agente di collegamento. Ero nella squadra dell’agente Gibbs. Lo conosce?
-Certo! E’ il mio capo!! Posso offrirle un caffè così continuiamo a parlare un po’ dell’impavido Leroy Jethro Gibbs?
-Con piacere… anche se io dovrei pranzare!
-Anche io, andiamo. – e così si diressero insieme fuori verso il garage, dove c’erano anche Ziva e Monique che parlavano.
-Hai capito la professoressa di italiano… si è presa DiNozzo! Ha ottimi gusti… ma tanto non avrà molto tempo…
-Cosa intendi Monique?
-Che sono seriamente intenzionata a esplorare per bene il mondo della lingua inglese!!!
-Resto sempre più stupita da te mia cara Monique…
-Ziva, Ziva… quella che resta stupita sono io! Tu ce l’hai in casa!! Ma dico io, come fa a non eccitarti quell’uomo?
-Ma chi ha detto che non lo fa?! – e detto questo Ziva salì in macchina lasciando Monique che la guardava ridendo e cercando di allontanarsi il più possibile per non vedere quei due suoi professori insieme… di nuovo quella strana morsa allo stomaco, provata il giorno prima a lezione, quando tutte le agenti del Mossad guardavano il professore, ritornò!
 
 
Arrivò a casa in soli 7 minuti. Prima del solito! Entrò e trovò Myriam che sistemava la tavola.
-Bambina bentornata. Sai se il professore viene a pranzo?
-Non credo che venga – e se ne andò in camera sua. Si distese un po’ sul letto e iniziò a pensare… pensare le faceva male! Così decise di andare a mangiare.
Dopo aver pranzato si diresse nella vecchia stanza di Tali… non vi entrava da mesi… dal giorno del funerale di sua sorella. Chissà perché tanta malinconia aveva preso possesso di lei. Era davvero di pessimo umore e aveva voglia di sfogare quella frustrazione in palestra; così prese la macchina e si diresse al Mossad.
 
Dopo essersi cambiata negli spogliatoi, si diresse verso il sacco e iniziò a caricare pugni fortissimi. Dopo circa 30 minuti, sentì qualcuno da dietro bloccarla. Non fece in tempo a contrattaccare che già era a terra con sopra il suo aggressore.
Ma si stupì vedendo chi fosse…
-Michael cosa fai? Sei impazzito?!
-Hei hei bellissima rilassati… avevo solo voglia di stare un po’ con te!
-Non penso che tu possa arrogarti questo diritto… ora alzati di tua sponte o giuro che oltre al braccio ti ritroverai ingessato anche un ginocchio…
-Sempre la solita… non è che ti piace un po’ troppo minacciarmi?! – Ziva non sopportava quei modi arroganti e superbi di Michael. Quando stavano insieme  non era così… ma così come era cambiata lei, era cambiato anche lui. Non gli diede il tempo di dire altro perché con un colpo di bacino lo fece spostare e si alzò lasciandolo là a terra…
-Ma dove vai?! Zivaaaaaaaa






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Voglio ringraziare tutti i lettori e le lettrici della mia storia!!!!!! Spero davvero che vi stia piacendo... anche se le poche recensioni non mi fanno ben sperare... :( 'ho scritta col cuore...spero si veda... Voglio inoltre ringraziare chi segue la storia, e quindi un particolare grazie a : carlie_smile, erikahoran32, frencia92, gaia1986 , Julstories , giulietta98

Buona letturaaaa! al prossimo capitolo
baci, ZIVADAVI

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Scusate la mia solita assenza ........
Mi farò perdonare con questo capitolo!!!!! Questa onestamente è la storia che più preferisco...spero vi stia piacendo. 
Aspetto tanti commenti da parte vostra...sia positivi che negativi! Ditemi tutto quello che pensate! :* 
Buona lettura!







Lei nel frattempo era tornata su. Erano già le 17 e mancava poco alla lezione di inglese… non sarebbe voluta andarci ma doveva. Gli ordini di suo padre non si discutevano.

Mentre andava nel suo di ufficio ( ovviamente aveva un ufficio tutto suo, e uno dei migliori… ma questo è il minimo per la figlia del Direttore nonché promettente agente del secolo del Mossad!) vide due figure parlare davanti alla porta della stanza del professore DiNozzo… pensava che fosse lui con la professoressa Todd… e invece si stupì di vedere Monique!!! Si avvicinò per spiare e sentire cosa stessero dicendo :
-Professore sa non ho capito molto bene alcune parole che ha detto ieri…
-Signorina Amar a me sembra che lei parli molto bene inglese… se ha qualche dubbio lo chiariremo dopo a lezione… e vi comunicherò anche gli orari di ricevimento… al momento devo finire di preparare la lezione di oggi… - cercava in tutti i modi di restarle lontano. Era una bellissima ragazza, e si conosceva. Non avrebbe resistito molto. Poi dopo un pranzo piacevole come quello con Caitlin Todd… era oltre che una bella donna pure simpatica e spiritosa, e parlare un po’ del suo capo l’aveva fatto sentire a casa… ma la ragazza non desisteva
-Professore mi scusi io non… non volevo disturbarla… mi scusi… io… - Ziva cercò di trattenere un risolino alla scena. Quella era la tecnica preferita di Monique quando voleva ottenere la piena attenzione su di sé : la tecnica dell’indifesa. Così l’avevano soprannominata loro due… Monique si fingeva indifesa e quasi distrutta davanti al rifiuto… nessun uomo l’aveva mai allontanata dopo quella mossa…
-Nono non si deve scusare! Ha fatto  benissimo a venire… - e Monique iniziò timidamente a sorridere, mentre dentro di sé già festeggiava una vittoria…- prometto che domani nella mia ora di ricevimento mi spiegherà ogni suo dubbio se neanche nella lezione di oggi gliel’avrò chiarito… così è più tranquilla? – Gelo. Sì, perché Monique sentì il gelo attraversargli il viso… l’aveva respinta!!! Bhè certo non proprio, ma aveva comunque rimandato una “gita scolastica” con lei… Ziva che non riusciva più a trattenersi decise di intervenire… Monique l’avrebbe affettato per bene… mai rifiutarla! Non c’è peggio di una donna rifiutata!
-Emh… Monique… scusate non volevo interrompere ma…
-No agente David non interrompe – rispose subito il professore DiNozzo, che le fece un sorriso a 32 denti! E questo non sfuggì a Monique…
-Che c’è Ziva? – disse Monique piuttosto seccata
-Sbaglio o avevi l’allenamento adesso?
-Che fa mi controlli?
-No evito gite non autorizzate!
-Ah… allora vuoi giocare! E gioco sia… siamo 1 a 0 per te… ma la prossima volta vincerò io! – e detto questo se ne andò. Il professore non aveva capito molto dato che avevano parlato in ebraico e per questo chiese spiegazioni a Ziva :
-Mmm mi scusi agente…ma che vi siete dette?
-Scusi professore…tutte queste lingue sono una gran confusione! Monique non sopporta avere anche solo un minimo dubbio – era il caso di coprirla, si disse Ziva – un piccolo favore professore : Myriam, la domestica, avrebbe bisogno di sapere quando torna per il pranzo e la cena. Glielo può dire la mattina stessa non è un problema ma gradirebbe essere informata – stavolta il tono di Ziva era pungente. Stava ripensando al professore DiNozzo con la professoressa Todd….
-Oh… si…mi scusi tantissimo! Certo! Domani mattina provvederò. In ogni caso stasera sarò a cena a casa…anche se non so come arrivarci… stamattina sono venuto con lei ma non ho memorizzato la strada.
-Faremo strada insieme, non si preoccupi. E’ mio compito.
-Perfetto allora dopo la lezione la aspetto nel mio ufficio così andiamo…
-Va bene professore. Ora vado…
-Si a dopo…
 

Chi dei due fosse più confuso è un mistero… Tony non riusciva a non ammirare la bellezza di Ziva… l’avrebbe voluta sfiorare, baciare… Ziva invece si immaginava le mani forti di Tony su di lei… Oh mamma! Era un gran pasticcio…
 

La lezione proseguì abbastanza bene, a parte domande poco opportune di uno studente : Michael Rivkin. Non aveva molto digerito l’intervento del professore quella mattina…

Finita la lezione si diresse nel suo ufficio e ad attenderlo c’erano ben 2 donne! Caitlin e Monique…
-Caitlin dimmi tutto !
-Volevo sapere se avessi qualcosa da fare stasera… il ristorante di oggi era ottimo!
-Ohh scusami ma devo andare a casa … non posso mancare anche a cena…non è cortese per chi mi ospita!
-Ah non ti hanno dato una casa qui vicino?
-No! Ci sono stati problemi e quindi il Direttore in persona mi ospita!
-Ah capisco.. vabbè domani ci prendiamo un caffè durante la pausa! Se senti Gibbs salutamelo!
-Certo Caitlin. A domani, buonanotte! – e le scoccò un bacio sulla guancia… Monique si congelò sul posto mentre più in là c’era Ziva che attendeva il professore… e se da un lato era felice perché aveva rifiutato una cena con la prof di italiano, dall’altro lato era stata gelosa di quel bacio! L’avrebbe voluto lei! E non solo sulla guancia… mentre pensava queste cose qualcuno si avvicinò a lei
-Oh buonas tardes preciosa!
-Buonasera professor Cruz!
-Come mai qua tutta sola?
-Stavo aspettando…
-Il principe ?
-No professore!
-Bene perché vorrei invitarla  a cena stasera! – Tony che si era accorto subito di quella presenza, ignorando del tutto Monique, si avvicinò a Ziva e le disse :
-Possiamo andare agente David!
-Oh… si professore… Professor Cruz la ringrazio ma stasera non sarà possibile!
-Se non stasera sarà domani! Buonanotte belleza!
 
Ziva e Tony salirono ognuno nelle proprie macchine senza dire una parola… Tony era geloso marcio e se n’era accorto… ma l’aveva conosciuta si e no 24h prima… 




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Dunque? Perdonata????  
Al prossimo capitolo! 
Baci, Zivadavi

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