La vita è importante, l'aspetto non conta.

di V_chan98
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo! La vita di una normale ragazza di famiglia borghese! ***
Capitolo 2: *** Shock! Arrivano i Mugiwara e Mr. Iridi grigie! ***
Capitolo 3: *** Incontri! Perché dovrei farmi contagiare da un insulso pirata!? ***
Capitolo 4: *** Sparizione! La rivelazione di Harriet!? ***
Capitolo 5: *** Dannazione! Come si può permettere Mr. Iridi grigie di farmi questo?! ***
Capitolo 6: *** Questione d'orgoglio! Riuscirò mai a trarre qualcosa da questo Chirurgo!? ***
Capitolo 7: *** Movimento nei Groove! Cos'hanno intenzione di fare questi pirati? ***
Capitolo 8: *** Detesto ufficialmente ballare! Finalmente, dove ti eri cacciato?! ***



Capitolo 1
*** Prologo! La vita di una normale ragazza di famiglia borghese! ***


La vita è importante, l'aspetto non conta.
 
N.B. La ragazza protagonista di questa romantica storia avrà lo stesso aspetto dell’imperatrice pirata Boa Hancock, con delle modifiche, essendo più bassa (circa 1,75!) e carattere completamente diverso. Immaginatela così! :] Buona lettura!~
 
Mi sveglio.
Apro gli occhi lentamente portandomi una mano sulla nuca per grattarla sbadigliando con nonchalance.
Mi giro verso il lussuoso comodino di legno pregiato leggendo ‘’9.00 a.m.’’ In perfetto orario Miss Harriet!
Detesto svegliarmi presto, ma anche troppo tardi. Anche perché l’eccesso di sonno rovina la mia pelle da nobile mondiali che sono. E una nobile non può certo presentarsi in maniera disdicevole! Almeno è quello che mi avevano sempre raccontato i miei genitori. Ma non avrei mai potuto immagine che alla fine di quella giornata qualcosa nella mia vita sarebbe cambiata.
Scendo dal mio letto a baldacchino stiracchiandomi un po’, per poi dirigermi verso il balcone per scostare le tende facendo entrare la luminosa luce mattutina. Il tempo è favoloso, adatto per una passeggiata o per una partita a crocket  con gli amici di mio padre. Dopo gli chiedo se gli va.
Vado verso  la mia Consolle con specchio* in stile barocco che personalmente mia madre ha scelto per me.
Mi siedo, e tiro fuori da uno dei cassetti una spazzola con cui mi sistemo i capelli prima di essermi fatta una lunga coda. E nel frattempo sento bussare alla porta della mia stanza. ‘’Avanti’’ dico guardandomi allo specchio. ‘’Oh Miss Twain, è bello trovarvi fragorosamente sveglia e di buon umore, ha visto che splendida giornata? A proposito signorina le augu-’’ mi rassicura la mia domestica personale alla quale rispondo molto bruscamente interrompendola del suo discorso ‘’Ovviamente, ora preparami il bagno e vestiti che le avevo richiesto, oggi ho parecchie cose da fare.’’ Certo non era una delle mie maniere per rispondere agli altri, ma ero abbastanza diffidente con tutti, soprattutto con loro, i miei genitori.  Scacciando via questi pensieri mi dirigo verso il bagno che la domestica mi ha accuratamente preparato aprendomi la porta. ‘’Ah mi son dimenticata di dirvi che vostro padre vuole parlarvi Miss Twain.’’ Aggiunge la domestica come se se lo fosse scordato. ‘’Bene.’’ Dico con tono di apprezzamento, amavo mio padre ma odiavo i suoi modi di fare altamente discutibili.
Dopo un’ ora passata a lavarmi, vestirmi, truccarmi e via dicendo. Mi dirigo a passo svelto verso lo studio di mio padre al quarto piano della villa, salutando diligentemente ogni domestico e cameriere che passasse da quelle parti. Sto per bussare alla porta dello studio quando sento la voce di mio padre parlare al Lumacofono con qualcuno ‘’No dai seriamente? Avete intenzione di farmi aspettare così tanto? Non esigo ritardi, pronti alla consegna OGGI a mezzogiorno!’’  Non capisco cosa succede ma non mi interessa più di tanto, quindi busso alla porta entrando silenziosamente ‘’Buongiorno padre.’’ accenno un saluto che lui ricambia emanando uno dei suoi magnifici sorrisi ‘’Buongiorno a te cara.’’ Aggiungendo poi ‘’Ottima mattinata non credi?’’ ‘’Perché mi rispondete tutti allo stesso modo?’’ dico indispettita da quelle parole. ‘’Scommetto che te ne sei dimenticata.’’ Afferma mio padre venendo verso di me posando le mani sulle mie spalle coperte dal foulard che indossavo. Lo guardo interrogativa per poi guardare la data del calendario affisso sulla sua scrivania ‘’10/06/X674’’ Diamine! Il mio compleanno! Come mi sono potuta dimenticare di un giorno così importante? ‘’Oh ha ragione padre scusami.’’ ‘’Suvvia Henrietta! Non essere così formale, sono tuo padre dopotutto no?’’ Sorrideva caloroso mentre mi accarezzava la testa ‘’Piuttosto, ti ho fatta chiamare qui apposta per dirti che faremo una piccola in questo giorno molto speciale per te bambina mia!’’ disse con una sdolcinatezza che quasi vomitavo e in più odiavo che usasse il mio nome di battesimo Harriet non solo era più breve ma anche più sbrigativo! Dato che il mio nome completo è ’Henrietta Audrey Ross Rhodes Irwin Ewald Twain’. ‘’Ehm padre.. Non sarebbe il caso che tu la smettessi di trattarmi come una bambina?’’ ‘’Sciocchezze! Tu sarai sempre la mia bambina!’’ annuiva scoppiando in lacrime per poi abbracciarmi. Tossii per cercare di farlo calmare ‘’Papà diamine! Non fare ogni volta così! Piuttosto, dove vorresti portarmi quest’anno sentiamo?’’ annuii sconfitta ormai dalle sue parole. ‘’All’arcipelago SA-BAO-DY!’’ scandì quest’ultima parola in sillabe per avere come risposta un mio sguardo interrogativo. ‘’Non dici niente, non sei forse contenta della meta che ho scelto?’’ chiese preoccupato al solito suo. ‘’Ma no! È perfetta! Solo che visto che stiamo a Marijoa pensavo che mi avresti portato in un luogo più lontanto magari il Nuovo mondo!’’ dissi entusiasta al solo pensiero di quelle parole anche perché è il mio sogno nel cassetto poter attraversare la Reverse Mountain! Cosa che mio padre non mi avrebbe mai permesso ovviamente. ‘’SPERO TU STIA SCHERZANDO SIGNORINA TWAIN.’’ Ecco che re-iniziava, appena aprivo bocca sul Nuovo Mondo e qualsiasi cosa che gli riguardasse. ‘’Certo.. padre. ‘’ risposi con amarezza ‘’Ovviamente mi piacerebbe andare all’Arcipelago Sabaody.’’ Chiusi  quelle parole con freddezza. ‘’Brava Henrietta, ora preparati fra meno di 15 minuti salpiamo.’’ ‘’Signor sì capitano!’’ risposi vagamente allegra mentre corsi verso la mia stanza ordinando alla mia domestica di fare i bagagli ma notai che aveva già preparato tutto. Mi sa che mio padre vuole organizzarmi una sorpresa.. E io detesto le sorprese.
Eccome se le detesto, perché ancora non sapevo cosa mi sarebbe successo appena messo piede in quell’arcipelago. Non potrò mai dimenticare il mio primo incontro con quell’uomo dalle profonde iridi grigie e pacate che in qualche modo aveva aperto la porta del mio destino e mi aveva fatto vedere le cose in maniera diversa, rimembrandomi di quanto fosse importante il prossimo.
 
-FINE PROLOGO-
 
I pensieri dell’autrice:  Salve popolo! :) Questa è la mia primissima storia come autrice. Sono un po’ indecisa sul da farsi di questa vicenda ancora non ho bene le idee chiare in testa.. Spero che voi possiate darmi un suggerimento e qualcosa che riesca a farmi portare avanti questa storia! Sono speranzosa, e non mancherà di certo ‘’l’uomo dalle profonde iridi grigie’’! ;)  La vostra Vchan ♥
 

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Capitolo 2
*** Shock! Arrivano i Mugiwara e Mr. Iridi grigie! ***


La vita è importante, l'aspetto non conta.

Arriviamo all’Arcipelago Sabaody in circa un’ ora sfrecciando con la nave accuratamente comprata per l’occasione da mio padre, sicuramente di questo stava urland- cioè discutendo al telefono.. Appena mio padre mi avverte dell’arrivo subito vengo pervasa da una strana sensazione, e un brivido mi percorre la schiena. Mi sento quasi eccitata soltanto perché stiamo per attraccare in un arcipelago dove sarei potuta andare mille volte? Oh sciocchezze Miss Harriet, sarà solo la tua immaginazione. Ma prima che possa mettere piede sul ponte dov’era collegata la nave con il porto nel Groove 42 dove siamo attraccati subito mio padre mi afferra dietro facendomi voltare. Appena volgo lo sguardo verso di lui subito noto un’orripilante tuta ‘’spaziale’’ e un casco fatto di bolla uguale a quelle che svolazzavano nell’Arcipelago. “Sappi che non mi metterò mai addosso quel.. Coso!”  guardai  mio padre che per poco non mi gettava fuori dalla nave a calci. “Niente scuse! Sai BENISSIMO che devi indossarla! Non vorrai mica ‘mischiarti’ insieme a tutta quella gente comune e riempirti di germi vero!?” Disse mio padre iniziando un lungo discorso sul fatto che noi siamo nobili mondiali e bla bla bla. Non lo ascoltai e per farlo fiatare mi misi quella orripilante tuta senza emettere alcun suono.  “O-Ora va molto meglio bambina mia!” disse con un’allegria spiazzante. “Grazie papà!” risposi fin troppo felice “E che ne dici visto che sai.. è il mio 18esimo compleanno e volevo andare in giro.. a fare shopping? DA SOLA?” Esclamai quest’ultima parola un po’ troppo forte, ma non potevo farci niente, volevo un po’ di privacy da parte di mio padre, mi spettava! E in più così avevo l’occasione per togliermi quella tuta e passare in abiti ‘sgualciti’ così definiva mio padre le cose che indossavano gli altri anche se io li trovavo davvero belli, senza merletti e quant’altro!  Ovviamente mio padre mi assecondò, in fondo come poteva dire di no alla sua ‘bambina’? Ridacchiai soddisfatta sotto i baffi per poi prendere tutto il necessario per andare, notando con grande noia di come le persone ci guardavano spaventate e allo stesso tempo nervosi anche perché sapevano che la figlia di un certo ‘Signor Twain’ sarebbe venuta qui in cerca di un posto dove poter divertirsi indisturbata. Amavo essere nobile avevo molti privilegi e in più potevo fare qualunque cosa io volessi. Ero viziata ma.. Chissene? Ghignai soddisfatta per poi scendere dalla nave con molta grazia per dirigermi a piedi verso la zona turistica dell’Arcipelago, dovevo togliermi quella stramaledettissima TUTA. La indossavo da pochi minuti e già mi pizzicava! Che importava se respiravo la stessa aria della gente ‘comune’!? Davvero questo lato di mio padre mi faceva venire in mente molti dubbi. Ma mi diressi subito verso l’atelier di una vecchia che subito mi accolse calorosamente.. ‘che palle’ pensai. “Oh ma quale onore abbiamo qui! La favolosa Miss Henrietta Twain venuta qui nel mio umile atelier! Oh come sono contenta, sì sono proprio contenta!” disse con troppa gioia per i miei gusti, ma sapevo che in fondo stava solo proteggendo la sua pelle, come fanno tutti verso i confronti dei nobili. “Buongiorno.” Esclamai solamente abbassando gli occhi per avvicinarmi all’orecchio della vecchia alla quale venne un nodo in gola “Si sbrighi a trovarmi un camerino decente, o giuro che sarà l’ultimo lavoro che lei farà nella sua vita.” Dissi tagliente ma divertita, adoravo far indispettire gli altri. La vecchia intimorita dal mio tono subito mi fece trovare un camerino apposito per le giovani donne nella quale mi cambiai velocemente la tuta indossando una camicia bianca a mezze maniche aperta sul mio petto, un foulard rosso, dei pantaloncini beige firmati e dei sandali coi tacchi neri che adoravo quasi non sembravo nemmeno una nobile! Uscendo dal camerino la vecchia si sorprese del fatto che mi ero tolta la tuta ma non disse nulla, perché mi avrebbe fatto arrabbiare, ovvio. Pagai con la mia carta di credito e notai il giornale nel bancone che subito mi misi a leggere soffermandomi sui vari sconti e varie novità dell’arcipelago quando lessi il titolo di una strana notizia.. ‘AVVISTATI DIVERSI PIRATI OLTRE I 100.000.000 DIRIGERSI VERSO L’ARCIPELAGO SABAODY!’ Sarà solo una diceria, e poi non mi importa nulla dei pirati anche se alcuni lo ammetto, sono affascinanti, come i Mugiwara ad esempio. Subito dopo sento l’odore di  zucchero filato, mandorla ed altre dolci leccornie e subito mi accorgo di non aver fatto colazione, quindi uscendo dal negozio con la busta in cui dentro c’era la mia tuta, mi diressi verso un tizio coi baffi che vendeva dolciumi, mettendomi a sedere su uno degli sgabelli li presenti. “Buongiorno signorina! Mi dica come posso aiutarla? Ho le migliori leccornie di tutta Sabody, macché dico! Di tutta la Rotta Maggiore! Avanti su!” Ero soddisfatta, il tizio non mi aveva riconosciuta, avevo fatto bene a cambiarmi, così potevo riuscire a degustarmi quelle delizie senza essere scoperta! Iniziai mangiare diverse praline e mandorle dolci, seguite da pop corn e caramelle alla fragola quando ad un tratto vidi avvicinarsi un gruppetto di ragazzi insieme ad un procione e uno… SCHELETRO!? No aspetta non poteva essere… “Buongiorno signori! Benvenuti nel mio emporio dei dolciumi! Ho le migliori leccornie di tutta Sabaody, macché dico! Di tutta la Rotta Maggiore! Avanti su!” non mi sorpresi del fatto che disse a quei ragazzi la stessa identica cosa che disse a me ma mi sorpresi del fatto che quelli davanti a me non erano dei semplici ragazzi.. Bensì la Ciurma di Cappello di Paglia! E rimasi anche sorpresa del fatto che il commesso non li abbia riconosciuti! “Waaaha! Quanto cibo!!” quelle parole non potevano che poter essere che del famigerato Monkey D. Ruffy che a quanto pare di spazio nel suo stomaco ce n’era sempre in abbondanza. “Rufy! Ma ti pare il modo di azzannarti così verso il cibo ogni volta!?” Gli sbraitò dietro la navigatrice Nami che subito gli diede un pugno in testa seguita da Sanji e Usopp. “Yohohoho! Chopper guarda quanti dolci ci sono, mi riempirò lo stomaco a dovere! Anche se io lo stomaco non ce l’ho! Yohohoho!” disse il canterino rivolgendosi al dottore che rispose “Già Brook! Non vedo l’ora di mangiare lo zucchero filato!” poi il cuoco Sanji venne verso di me inginocchiandosi facendomi il baciamano. Subito non ebbi più fame. “Mia cara dolcezza, quale creatura si nasconde sotto un’umile negozio di dolciumi! Oh la tua bellezza mi ha rapito!” Continuava a dire le solite smancerie prima che la navigatrice gli desse un pugno in testa come aveva fatto con Cappello di Paglia prima. “Oh ti prego, perdona le sgarbate maniere di Sanji.. Comunque piacere io sono Nami!” la navigatrice mi strinse la mano poco prima che quel cuoco me l’avesse baciata e pensai a quanto fosse assurda questa scena, ma ehi! Erano i Mugiwara! Perché mi stupivo di tanto sembravano così.. spensierati e felici. “Ma figurati! Io sono Henrie- cioè Harriet! Molto piacere.” Le strinsi la mano che mi aveva offerto e mi sentivo stranamente felice. Chissà forse la spensieratezza di questa Ciurma era contagiosa visto che mi ritrovai a sorridere a una ragazza che nemmeno conoscevo e che soprattutto era un pirata. Subito dopo tutti quanti iniziarono a presentarsi uno ad uno e poi a mangiare come non mai banchettandosi con ogni sorta di dolciume che era esposto ignorando totalmente il tizio che li vendeva che guardava sconcertato i Mugiwara. Si vedevano lanciare di tutto e anche delle mani che si allungavano qua e la rubando il cibo degli altri, anche il mio! “Ehi chi è stato a rubarmi il cibo?” Dissi fingendomi arrabbiata ma non potevo esserlo dato che per poco non scoppiavo a ridere per le facce buffe che facevano il cecchino e il dottore con le cannucce! “Iompf noghn ho gfatto hfnienfe!” Disse Cappello di Paglia con una non sincerità che quasi mi faceva tenerezza. “Non fare l’insolente Rufy e restituisci il cibo ad Harriet!” disse la navigatrice ormai spazientita dal suo capitano. Cappello di Paglia deglutì tutto in un sol boccone per poi pulirsi  la bocca con il braccio esclamando con una calma spaziante “Troppo tardi.” Emanai una fragorosa risata a quelle parole per poi vedere la navigatrice che picchiava il suo capitano con tutta se stessa, per poi rivolgersi a me dolcemente “Ah scusa Rufy non sa mai trattenersi quando c’è di mezzo del cibo! Piuttosto ti ripagherò ciò che hai comprato non è un problema.” “Ma no! Non fa niente, e poi avevo quasi finito quindi non c’è problema, anzi voglio offrirvi io da mangiare!” Dissi estraendo la carta di credito che la navigatrice mangiava con gli occhi mentre pagavo l’esorbitante conto dei Mugiwara. “Fatto!” Dissi semplicemente. “Wow Harriet grazie! Mi hai fatto un fav- cioè volevo dire, sei stata molto gentile!” Disse la navigatrice con gli occhi a forma di Berry. “Beh ora devo andare, Mugiwara ci si vede in giro per il Sabaody Park!” feci un segno di saluto a tutti quanti sentendomi continuamente osservata da Sanji con gli occhi a forma di cuore! Questi pirati erano davvero instancabili. “Un momento Harriet!” intervenne la navigatrice “Che ne diresti di stare un po’ con noi al momento? Sempre se non hai niente da fare!” mi propose la navigatrice, mi misi li a pensare per un attimo quando mi ricordai che dovevo andare in biblioteca. “Mi piacerebbe molto navigatrice ma ora non posso ho molto da fare lo sai?” risposi a lei con un tono leggermente brusco per poi ricordarmi che non ero nelle vesti di nobile mondiale e che quindi certi privilegi non mi erano concessi soprattutto davanti una banda di pirati come quella! “Cioè volevo dire che ho molto da fare oggi, e che proprio non posso rimanere devo andare in biblioteca, scusatemi.” Dissi rammarica notando lo sguardo comprensivo di tutti. “Non importa Harriet-chan! Ovunque tu andrai io ti seguirò e ti amerò!” si mise di nuovo a smaniare il cuoco per ricevere altri cazzotti dalla navigatrice “Harriet, visto che passi dalla biblioteca potresti dire alla nostra Robin che deve venire qui? Mi faresti un favore enorme!” “D’accordo se la vedo le farò un fischio!” dissi sorridendo in fondo l’archeologa era interessante da conoscere e in più dovevo fare delle ricerche per la mia relazione di storia. Ci tengo alla mia istruzione da nobile! Mi diressi velocemente verso la biblioteca più vicina entrando e salutando la bibliotecaria rugosa a voce bassa alla quale domandai dove potevo trovare dei testi scritti di autori greci. Mi indicò un lungo corridoio alla quale affiancati agli scaffali c’erano diversi tavoli su cui sedersi. Mi diressi subito verso gli scaffali scegliendo il libro che mi pareva più interessante e quando stavo per prenderne uno dallo scaffale più alto vidi posarsi sopra di me un'altra mano che stava cercando di prendere lo stesso libro. In quel preciso momento mi voltai. E non so se fosse una cosa positiva, dato che incrociai lo sguardo di due possenti iridi grigie che non toglievano gli occhi di dosso dai miei. “A quanto pare apprezziamo entrambi i classici greci non trovi?” Rimasi ferma immobile per un secondo togliendomi la sua mano di dosso e prendendo il libro. “Peccato che tu non sia arrivato in tempo per prenderlo” dissi non riuscendo a staccare gli occhi da lui. “Mh, già hai ragione e va bene! Vorrà dire che leggerò qualcos’altro in attesa che tu abbia finito di leggerlo.” disse con una calma spiazzante. “C-Certo fa come vuoi.” Affermai  un po’ insicura. Quest’uomo mi metteva in soggezione e subito dopo capii di chi si trattava intravedendo quella lunga katana sulla schiena e il simbolo della sua maglietta e allora li sì che mi salì la paura, l’emozione e soprattutto il latte alle ginocchia, non era altri che Trafalgar Law. 
 
-FINE PRIMO CAPITOLO.-
 
I pensieri dell’autrice: Buongiorno popolo! :) Ebbene eccoci qui, ho deciso di mettere anche il primo capitolo della storia un giorno di seguito perché non volevo farvi aspettare troppo di come si sarebbero evolute le cose per la nostra Harriet! ;) Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, ovviamente potete dire la vostra scrivendo un commentino! >_< Per questo faccio un ringraziamento speciale a Sanjina99 , Trafalgar Revy e Selene6! Che sono state le mie prime che mi hanno lasciato un commentino sotto questo prologo! >_< Spero di vederne altri così! A presto ragazzi! La vostra Vchan♥

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Capitolo 3
*** Incontri! Perché dovrei farmi contagiare da un insulso pirata!? ***


La vita è importante, l'aspetto non conta.

Trattenni il respiro per diversi secondi per poi sgranarmi gli occhi successivamente davanti alla vista della Supernova di fronte a me. “C’è forse qualcosa che non va?” disse con aria stranamente minacciosa e con un vago ghigno, forse si voleva solo prendere gioco di me, ma non volevo cedere, non si addice ad una nobile! “Assolutamente niente che non va.” Risposi con fermezza assoluta cercando di nascondere le lacrime di sudore freddo che mi stavano scendendo lungo la fronte. “Mh, sarà.” Annuì semplicemente lui accarezzandosi il mento. Più lo guardavo e più mi sembrava strano, anche se non penso che ai pirati venga in mente di uccidere qualcuno in una biblioteca, beh almeno non in questo caso, dopotutto oggi sono diventata finalmente maggiorenne! Devo cercare di essere più risoluta in certi casi. Intanto che il chirurgo sceglieva qualcos’altro dagli scaffali io mi andai a sedere in una sedia li vicino appoggiata al tavolo dove misi sopra il libro e la mia busta contenente la tuta cercando di non farla ‘adocchiare’ dal pirata, sarebbe stato davvero un guaio se fosse successo. Presi pergamena e penna e cominciai ad aprire il libro e a sfogliarlo per decidere cosa inserire nella mia relazione di storia e pochi minuti dopo mi ritrovai seduto di fronte la Supernova con i gomiti sul tavolo e le mani congiunte che fissava il libro che avevo preso precedentemente come se fosse una cosa che gli apparteneva. Lo ignorai, in fondo dovevo pensare al mio dovere, la relazione dopotutto stava venendo molto bene dovevo ammetterlo e.. “Mi dispiace se mi sono seduto qui di fronte a te, ma di libri interessanti in quella libreria non c’è ne sono a quanto pare. Aspetterò quando finirai.” Ammise con una calma glaciale il chirurgo interrompendo i miei pensieri. E poi ti eri già seduto li da svariati minuti! Non aveva senso chiedermi scusa ORA! Ma aspetta, da quando i pirati chiedono scusa? Bah.. questa mi è nuova. Mi alzai di scatto in piedi per parlargli contro “Senti pirata, prima di tutto dovresti chiamarmi usando una forma più formale dandomi del ’lei’, secondo che diamine ti scusi a fare se ti sei già seduto!?” dissi con un’acidità tale da fargli cedere un sorrisino sulla bocca che non riuscì a trattenere “Oh mi scusi signorina, mi dispiace aver dovuto infrangere il suo religioso silenzio nella commissione di una banalissima relazione di storia ricca di inutili dettagli.” Disse ribattendomi utilizzando lo stesso tono che avevo lanciato contro di lui e la cosa bella e che non si era scomposto per nulla! Non mi fidavo di quel pirata, i Mugiwara erano più cordiali, allegri e spensierati, ma lui mi emanava una strana sensazione che non riuscivo a descrivere. “Cosa c’è? Ora vuoi farmela pagare utilizzando il mio stesso tono pirata? In più osservare il lavoro di qualcuno, senza il suo permesso, è davvero da maleducati!” Ecco, sicuramente con quella frase l’avevo fatto incazzare.
“Beh notizia dell’ultimo ora cara ragazzina, io sono un maleducato, lo hai detto tu stessa che sono un pirata no?” disse alzandosi dalla sedia per poi girare intorno al tavolo. Oh no, che cosa ha intenzione di fare adesso che l’ho provocato? “Le ragazzine come te dovrebbero stare lontane dalle fauci di un pirata in agguato..” disse camminando dietro di me con le mani dietro la schiena. Io nel frattempo ero rimasta immobile in piedi. “..Non credi anche tu?” aggiunse poi. Aveva ragione era un pirata, solo che io non avevo nessunissima esperienza con i pirati se non quella che mi era capitata prima per puro caso, ma era diverso. Deglutii a fatica  “Già ma non avrebbe senso anche perché potrei chiamare un ammiraglio della marina.” Dissi senza riflettere dato che in quel momento non ero letteralmente nelle ‘vesti’ di una nobile mondiale. Per un attimo il chirurgo si fermò riflettendo sulle parole da me pronunciate per poi alzare un sopracciglio stranito “Davvero interessante.. E spiegami, come ci riusciresti? Sentiamo.” Proferì sarcastico il chirurgo per poi fare il giro del tavolo per sedersi di nuovo di fronte a me. Perché non rifletto prima di parlare? Mi sedetti emettendo un lungo sospiro per poi alzare lo sguardo e incrociare le sue iridi grigie che mi fissavano divertite. “Basta una telefonata no?” risposi cercando di sviarmela assumendo un tono sarcastico, giusto per stare al gioco. “Spiritosa la ragazzina.. Beh credo che ora posso prendere questo libro senza problemi vero? Ah chiamami pure Law, non mi faccio problemi e tu sei..?” si fermò il chirurgo prendendo il libro attendendo una mia risposta. “..Incazzata nera e veramente non avevo ancora finito e si dia il caso che io mi faccio problemi ha chiamare un pirata come te con quel nome ridicolo, TRAFALGAR.” Enfatizzai quell’ultima parola, volevo fare valere il mio onore in qualsiasi modo! Il chirurgo scoppiò in una fragorosa risata che non riuscì a trattenere dato che gli uscirono addirittura le lacrime. Lo guardai molto stranita. “Beh, che ho detto di buffo adesso!?” iniziai a spazientirmi, detestavo essere presa in giro come sei poteva ben notare! “Adoro come cerchi di difenderti dalle mie parole ‘Incazzata nera’ e grazie ancora del libro mi sarà molto utile.” Disse accennando un sorriso sarcastico al solito suo, anche se era duro di testa a capire che quel libro mi serviva! “Comunque sono Henr- Harriet! Ma ti ricordo che devi essere formale verso i miei confronti! Quindi guai se mi chiami per nome!” dissi con una veemenza assurda, mi sembrava di aver appena sgridato un bambino, ah questi pirati! Almeno non gli avevo detto il mio vero nome.. Eh perché si stava avvicinando al mio orecchio? “D’accordo Miss Harriet.” Disse sottovoce dopo non aver ascoltato niente di quello che ho detto. “Senti, non ho tempo di parlare con te adesso, non posso stare qui.” Sbuffai velocemente abbassando gli occhi per evitare di arrossire prendendo la mia pergamena e la penna andandomene lungo il corridoio verso l’entrata a passo veloce senza nemmeno degnargli di uno sguardo o un saluto. “A quanto mi sembra non ti sto simpatico.” Enfatizzò il chirurgo contro di me mentre stavo andando via, allora mi girai solo un secondo verso di lui “Gnè!” dissi solamente facendogli una linguaccia andandomene via alquanto contrariata. Quello era stato senza dubbio l’incontro peggiore della mia vita, in assoluto non c’è dubbio. Non vidi nemmeno la sua faccia di risposta, non importava. L’unica a cui pensavo era la sua voce mentre si era avvicinato a me in quel modo, mi faceva venire i brividi.. Oppure qualcos’altro? Macché Miss Harriet! Non ti fare strani pensieri sei solo stata contagiata da quello strano pirata.
Fortunatamente arrivata alla hall della biblioteca vidi in lontananza una ragazza seduta su un tavolino all’angolo chissà quale libro, la prima cosa che risaltava era il suo capello stile ‘’cowboy’’ viola con il completo abbinato. Non c’è dubbio era lei. Mi diressi verso di lei notando che quando mi vide alzò lo sguardo dal suo libro per incontrare il mio. “Ciao!” dissi alzando la mano cercando di essere più allegra possibile. “Per caso tu sei l’archeologa della ciurma di Cappello di Paglia vero?” domandai come se fosse la cosa più ovvia del mondo, che stupida. “Certamente.” Mi rispose in modo gentile l’archeologa chiudendo il libro posandolo sul tavolo alzandosi per stringermi la mano. “Mi presento sono Harriet, felice di conoscerti, la tua navigatrice mi ha mandato a chiamarti e mi ha detto di dirti che si trovano al negozio di dolciumi poco distante da qui.” Le dissi sinceramente aggiungendo “E mi dispiace aver interrotto la tua lettura!” “Figurati, è bello conoscere nuova gente, Harriet. Oh stai parlando di Nami? Grazie per avermi informata ci andrò fra poco.” Disse in modo tranquillo. Oh Forse era la persona più seria che avessi incontrato in tutta quella strana giornata. “Come fai a conoscere tutti i miei compagni?” aggiunse l’archeologa subito dopo. “Li ho incrociati nel negozio di dolciumi mentre stavo mangiando e mi hanno invitata a mangiare con loro.” Dissi con naturalezza “Ah ma non mi pare di averli visti tutti insieme..” “Oh di sicuro mancherà Zoro, più tardi andrò a cercarlo grazie, Harriet.” Rispose la navigatrice continuando a sorridermi. “Ah un secondo! Non è che avresti un po’ di tempo per aiutarmi di storia? Sai devo scrivere una relazione, avevo appena iniziato a leggere un libro ma ‘qualcuno’ ,purtroppo, me lo ha letteralmente tolto dalle mani.” Dissi sconsolata cacciando via il pensiero di Trafalgar mentre aspettai speranzosa di una risposta positiva da parte dell’archeologa. “Ovviamente, per me sarà un piacere aiutarti, mi sdebiterò con te per il fatto di essere venuta a cercarmi qui in biblioteca.” L’archeologa si diresse subito verso gli scaffali che le potevano essere utili cominciando a prendere diversi libri dagli scaffali. “Questi dovrebbero andar bene, fammi vedere la tua pergamena.” Di risposta le passai la pergamena nelle mani. “Perfetto so cosa devo fare.” Che persona controllata! Diamine non avevo mai conosciuta una persona così preparata ad ogni evenienza con questo tipo di efficienza! Sarebbe utilissima a mio padre, peccato che sia una pirata. “Che ne dici di andare da qualche altra parte a fare questa ricerca, così ne approfitto per conoscerti meglio.” Propose l’archeologa andando a timbrare i tesserini per il prestito dei libri dalla bibliotecaria. Rimasi spiazzata da quella proposta, pensavo che avremmo studiato in biblioteca! E poi non dovevo farle ASSOLUTAMENTE sapere che ero una nobile! Però non avevo visto uscire quel chirurgo.. Sì sarà meglio lasciare la biblioteca e andare studiare da un’altra parte, pensai a bruciapelo. “Allora andiamo Harriet?” mi fece segno l’archeologa. “A-Arrivo!” risposi frettolosamente dato che ero sovrappensiero.
 
-Nel frattempo nel corridoio della biblioteca…
 
Misteriosa. La descrivo così questa ragazza che mi ha appena rivolto la sua lingua forse come segno di disprezzo nei miei confronti. Ghigno soddisfatto, e devo dire che è una ragazzina piuttosto interessante dovrei provare più volte a stuzzicarla. È una ragazza sfacciata, ha un bel portamento e si irrita facilmente se qualcosa non va come vuole lei.. Sembra quasi la mia descrizione caratteriale, rifletto fra me e me. Peccato che io non nasconda niente di strano, chiunque alla mia vista saprebbe chi sono e non ci penserebbe due volte ad andare via, lei invece è rimasta. Forse più per dovere che altro. Comunque ha cercato di tenermi testa, lodevole. Ma non abbastanza. Richiudo con garbo il libro che le avevo sottratto per iniziare a leggerlo sedendomi su una delle sedie messe li, quando ad un tratto mi sedetti sopra qualcosa, mi spostai velocemente per identificare l’oggetto. “Mh, una busta, sembrano dei vestiti..” esaminò quello che c’è dentro la busta per trovare qualche collegamento.. Molto interessante aggiungerei una tuta da nobile mondiale non è certo una cosa che si trova tutti i giorni. Mi avvicino alla libreria con la busta in mano togliendo tre libri dallo scaffale centrale. “Ah Bepo, vedo che ci sei ancora, hai visto anche tu quella ragazzina eh? Sembra simpatica e nasconde un piccolo grande segreto.. Fammi un favore porta questa busta con te, dopo la andrò a riprendere.” Dissi rivolto verso l’altra parte della libreria dove aveva assistito alla piccola scenetta fra me e la ragazzina anche Bepo uno dei miei sottoposti. “C-Certamente capitano.” Disse per poi aggiungere “Mi scusi ancora capitano.” Al solito suo.. Subito dopo pensai a cosa potrei escogitare per re-incontrarla e ad un certo punto mi si accende la lampadina. “Ah cara piccola Harriet o forse dovrei dire ‘Miss Henrietta Twain’, mi sarai davvero molto utile ragazzina, stai certa che ti troverò presto, parola di Law.”

-FINE SECONDO CAPITOLO.-
 
I pensieri dell’autrice: Buongiorno popolo! :) Ohohoh, quel “Parola di Law” è molto interessante vero? Spero di aver stuzzicato la vostra attenzione con questa piccola prospettiva da parte del nostro pirata preferito! *_* Mi raccomando recensite aspetto i vostri commentini! :D Un ringraziamento speciale a lettori silenziosi che seguite la storia! Vi mando tanti baci, La vostra Vchan♥

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Capitolo 4
*** Sparizione! La rivelazione di Harriet!? ***


La vita è importante, l'aspetto non conta.

Ah! Finalmente avevo finito di scrivere quell’autentico capolavoro di relazione assieme a Nico Robin! Mi sentivo soddisfatta, era la prima volta che riuscissi a fare un compito così perfettamente.. Perfetto! Guardai e ri-guardai il mio compito con gioia, osservandolo da ogni direzione, non notando come mi stesse guardando l’archeologa in quel momento, la quale rideva spensierata. “Certo devi tenerci molto a quella relazione, è per qualcuno di speciale forse Harriet?” disse l’archeologa mettendo le braccia conserte osservandomi compiaciuta. “Qualcuno di speciale? N-No hai frainteso! Questa relazione mi serve perché.. perché la devo consegnare a mio padre!” mentii di proposito. Dirle che era soltanto uno dei tanti compiti che gli insegnanti privati mi davano da fare poteva sembrare abbastanza sospetto per dei pirati.. almeno credo.
“Ehi Harriet, stavo semplicemente scherzando.” Enfatizzò l’archeologa, certo che aveva un senso dell’umorismo pari ad un.. pirata. Non poteva esistere parola più adatta. “Oh.. beh non pensiamoci più! Comunque ora non dovresti tornare dalla tua Ciurma?” “Ovviamente e tu mi farai compagnia Harriet.” Cosa? Pensai all’improvviso. Che cosa aveva in mente l’archeologa ora? “Eh? Ma non mi pare il caso vi disturberei!” “Oh no problem Harriet e poi prima dovrei passare a comprare dei vestiti e delle carte per Nami, sicuramente questo non te l’ha detto..” ammise l’archeologa sospirando con un sorriso. “Ah beh perché non ci pensa lei?” “Perché le devo dei soldi.” Disse con molta naturalezza l’archeologa, la quale non si poneva dei problemi. 
“Oh mi immagino.. dunque dove vorresti andare a comprare dei vestiti? All’emporio Chanel, la boutique Prêt-à-porter?” non sembrava ma a casa avevo letto su questa fantastica zona del Sabody park dove si poteva trovare di tutto! “Ahah Harriet, devo dire che il tuo senso dell’umorismo è davvero meritevole! Ora capisco perché gli altri ti hanno accettata subito.” Di nuovo non la stavo capendo. Io ero SERISIMMA per quanto riguardava i negozi! “Uhm, primo li ho incontrati per caso.. e secondo andremo dove voglio per scegliere dei vestiti! In fondo devo comprare qualcosa anche io, pagherò io tranquilla, così ti ricambio il favore della ricerca già che ci sono!” ammisi pensandoci su per un attimo. In fondo volevo dei nuovi vestiti, ogni volta mio padre me ne faceva trovare un quintale nuovi nell’armadio senza avermi detto niente! Anche i miei vestiti hanno una dignità, mpf! “Devo dire che conosci molti negozi nella quale anche solo uno straccio costa più di tutta l’isola di Skypiea Harriet.” “Ovviamente! Posso permettermelo in fondo no?” le dissi con garbo spostandomi un ciuffo di capelli dietro l’orecchio vedendo lei che faceva spallucce come se non stesse capendo.
Ci diremmo verso delle mete che avevo prefissato io girandoci ogni santo negozio della zona turistica del Sabaody Park, uscendo con almeno da ogni negozio con tre buste diverse, tutte rigorosamente portate da Robin grazie all’aiuto.. di qualche mano, che aveva fatto comparire, in più. “Ah! Questo shopping del pomeriggio è stato asfissiante..” dico senza pensarci su guardando dietro in direzione dell’archeologa che cercava di fare l’equilibrista sorreggendo tutte le buste. “Vuoi forse una mano?” “Era ora Harriet! Sei una fannullona.” Mi rimproverò con uno dei suoi soliti sorrisi, certo che per lei era difficile incavolarsi.. Quanto ammiro questa determinazione e questo auto-controllo!
Presi un po’ delle buste che teneva per poi vedere se c’era quella in cui tenevo la mia tuta, ma non credo che lei abbia visto l’interno delle buste di quanto era impegnata a portarle.. Che strano, non la trovo. “Robin, hai visto per caso la mia piccola busta che tenevo con me in giro?” le chiesi leggermente preoccupata. “Busta? Ti ricordo che siamo circondate di buste Harriet.” Aggiunse sarcasticamente parlando. “Ma no! Mentre andavamo a fare shopping, hai per caso visto una busta che tenevo in mano di normali dimensioni tipo quelle che stiamo portando?” Lei ci pensò un po’ su per poi dire. “Veramente appena ti ho vista arrivare in biblioteca dal corridoio, non ricordavo che tu portassi questa ‘busta’ con te.”
Al sentire quelle parole, aprii la bocca talmente tanto che mi si vedeva l’ugola e sgranai gli occhi come se avessi appena visto un fantasma. Il peggiore dei miei incubi era capitato: avevo perso la busta! E non una busta qualunque ma LA busta, quella contenente quella schifosissima tuta che mi aveva dato papà! Merda. Okay, ero finita. Era la fine lo sapevo. “Harriet, ti senti bene?” disse l’archeologa cercando di riportarmi sulla terra visto che ero sovrappensiero. “Ovvio che non sto bene! Mi friggerà! Starò in punizione a vita! Come minimo non mi farà uscire di casa prima delle mie nozze! E potrò scordarmi il gran galà della mia festa stasera!” urlai contro di lei stringendo i pugni delle mani mentre le lacrime iniziavano a scorrermi una dopo l’altra. Robin poggiò tutte le buste per terra per correre verso di me per scrollarmi le spalle. “HARRIET! Harriet calmati! Quella busta la troveremo costi quel che costi!” disse l’archeologa urlando cercandomi di farmi ri-mettere di nuovo i piedi per terra.
 Cercai di calmarmi con qualche singhiozzo trattenuto per poi guardarla fissa negli e avventarmi su di lei per cercare conforto. “Oh cara Harriet..” disse l’archeologa accarezzandomi la testa mentre mi passava qualche fazzolettino per le lacrime e per soffiarmi il naso. “G-Grazie Robin.” Dissi iniziando piano piano a calmarmi con il colore viso che passò dal colore rosso per via di quel momento ad uno più pallido quasi normale.
Appena mi calmai del tutto decidemmo di andare a sederci in una panchina li vicino lontane da sguardi indiscreti, mentre l’archeologa iniziò il discorso. “Allora Harriet, ora che ti sei calmata, vediamo come posso aiutarti prima hai detto qualcosa riguardo a tuo padre immagino..” rifletté ad alta voce l’archeologa.
Mi sentivo in colpa nonostante mi fossi calmata tremavo tutta di paura, sapevo delle conseguenze che subivo infrangendo la regola di portare la tuta, in più ci si metterà pure l’ira di mio padre! Sono disperata. Devo parlarne con qualcuno, per forza, è giunta l’ora. “Senti Robin.” Dissi ad un certo punto interrompendola. “Sì Harriet?” “C-C’è qualcosa che effettivamente non ti ho raccontato su di me..” inizia con la voce un po’ corta ero preoccupata delle conseguenze in fondo. “Ti ascolto.” Disse sorridendo tenendomi le mani cercando di tranquillizzarmi. “Io non sono di queste parti come avrai ben notato, ne vengo da uno dei quattro mari ne dal Grande Blu o dal Nuovo Mondo.” L’archeologa mi guardò interrogativa. “E dunque cosa c’entra?” “Vengo da una zona situata esattamente sopra la Linea Rossa. Questa ‘zona’ è molto famosa e la conoscerai sicuramente dato che divide la rotta maggiore dal Nuovo Mondo.” Dissi tutto d’un fiato. Vedevo la faccia dell’archeologa cambiare da uno stato molto tranquillo a quello di un leggero stupore, tanto da mettersi la mano davanti la bocca. “V-Vuoi forse dire..”
“Esatto, provengo dalla sacra terra di  Marijoa, sono una nobile.”
Robin rimase pietrificata, totalmente scioccata e allibita. La sua faccia era qualcosa di indescrivibile, non perché fosse spaventosa o altro, al contrario era stranamente tranquilla, ovviamente stupita, ma riuscì a mantenere la calma.  “..Dunque sei figlia di un drago celeste suppongo.” Disse l’archeologa a denti stretti. “Già. Insolito eh?” dissi emanando un piccolo sorriso verso di lei che ricambiò con gentilezza. “Molto insolito, ma ne ho passate davvero di tante con la mia Ciurma e di cose ‘insolite’ ne abbiamo visto a bizzeffe. Piuttosto, cosa c’entra il fatto che tu sia una nobile con la perdita di questa ‘busta’?” chiese l’archeologa.
“Dentro quella busta c’è la tuta che dobbiamo indossare per evitare di respirare la stessa ‘aria’ delle persone a noi definite comuni, per così dire. E in più al momento mio padre sa solo che sono in giro da sola con la mia tuta INDOSSO. Quindi non posso rischiare assolutamente che mi veda così, è capace anche di tenermi sottochiave oggi che è il giorno del mio compleanno!” racconto sbuffando ogni tanto al solo pensiero di mio padre. “Oh oggi è il tuo compleanno? Auguri Harriet!” “Grazie mille Robin e soprattutto.. grazie per avermi ascoltata e compresa.” Le diedi un abbraccio di ringraziamento per avermi ascoltata. “Di nulla, lo avrebbe fatto chiunque.” Non è vero, nessuno lo avrebbe fatto. Tutti si sarebbero fregati di me, e invece lei è riuscita non solo a cercare di tirarmi su il morale ma anche a farmi stare bene. Lei è una pirata poi! Ed è già la seconda volta che mi ritrovo a sentire questo strana sensazione di benessere. L’ho provata solo vicino all’archeologa e… No! Quel pirata dalle iridi grigie, no! Assolutamente no e basta! Ripensavo fra me e me. “Forza Harriet incamminiamoci verso la zona dei Groove che vanno dall’1-20.” Disse l’archeologa alzandosi prendendo tutte quelle buste. “Eeeh?! Perché proprio in quel territorio!?” impensabile! Chiunque non metterebbe piede sulla zona dei fuorilegge dell’arcipelago! “Ovvio, i miei compagni saranno sicuramente li e in più una tuta del genere può trovarsi solo in posti come quello.” “Il tuo ragionamento non fa una piega Robin.. però io mi ricordavo di averla con me quando sono entrata in biblioteca..” “..Ma non quando sei uscita!” aggiunse lei per completare la mia frase.
Li mi venne il colpo di genio. Ma certo! Come ho fatto non pensarci prima!? Mentre parlavo con il chirurgo ero talmente infuriata con lui che mi ero scordata di prendere, assieme alla pergamena, la busta appoggiata sulla sedia! Beh di certo ora sapevo chi potesse averla presa, ma di sicuro Trafalgar non era il tipo che portava gli oggetti trovati a random in un posto dalla marina, no di certo. “Robin, adesso so chi potrebbe avere la borsa..” “Oh, come fai a sapere chi ce l’ha?” chiese incuriosita l’archeologa. “Beh, prima di incontrare te ho incrociato una persona che speravo con tutto il cuore di evitare il più possibilmente!” dissi rammaricata al pensiero di quel giovane pirata dalle belle iridi grigie.. Ma cosa sto pensando! Un po’ di contegno Miss Harriet! “Ahah, immagino che sia stato un altro pirata!” disse l’archeologa a bruciapelo. “La tua logica è schiacciante Robin, mi stupisci ogni secondo di più.” Dissi con lo sguardo fiero rivolto all’archeologa. “Oh semplicemente, ho incontrato Trafalgar Law che mi aveva chiesto dove fosse la sezione degli autori antichi e gliel’ho mostrata.” Aggiunse l’archeologa subito dop- Cosa!? Perché Trafalgar lo aveva chiesto proprio a lei?! Un momento, perché dovrebbe fregarmi di una cosa del genere! “Quindi hai incontrato quel chirurgo pazzo anche tu!?”
 “Ahah, certo Harriet.” “E non ti ha detto nulla di strano?”
“Niente di niente, gli ho solo indicato la via degli scaffali, piuttosto secondo te perché un pirata come Trafalgar Law abbia messo le mani sulla tua tuta? Dobbiamo scoprirlo. Prima però andiamo dai miei compagni, forse sanno qualcosa in più.” Non mettevo in dubbio le parole di Robin, erano assolutamente veritiere. Dovevo scoprire cosa ne aveva fatto quel chirurgo della tuta e soprattutto perché non si è degnato di guardarmi e restituirmela, mpf!
“Oh caro Trafalgar, stai certo che ti troverò presto, parola di Harriet.”

-FINE TERZO CAPITOLO.-
 
I pensieri dell’autrice: Buonasera popolo! :) oggi ho pubblicato il capitolo un pochino più tardi del solito e mi scuso moltissimo per questo inconveniente! >_< Questo capitolo forse risulterà leggermente ‘’monotono’’ ma è soltanto perché manca la presenza del nostro Chirurgo preferito per eccellenza! u.u Secondo voi cosa farà la nostra eroina per riuscire a sfuggire (Ma anche no!) dalle sue grinfie? xD Aspetto tutti i vostri commenti! Tanti baci La vostra Vchan♥
 

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Capitolo 5
*** Dannazione! Come si può permettere Mr. Iridi grigie di farmi questo?! ***


La vita è importante, l'aspetto non conta.

Camminiamo lungo un’infinità per quella che sembra essere la famosa ‘zona dei forestieri’ del Sabaody park. Cercammo in lungo e in largo dove potessero essere finiti gli altri membri della ciurma dell’archeologa quando ad un tratto sentiamo alle nostre spalle..
“Harriet-samaaaaaaaaaa!~ Oh mia piccola Robin-chaaaaaaaaan!~” udimmo delle parole alquanto familiari a entrambe e anche molto fastidiose aggiungerei e in più quel cuoco ci stava letteralmente travolgendo! Anche se a guardare la faccia dell’archeologa sembrava quasi esserci abituata.
“Oh Sanji, ragazzi! Finalmente vi abbiamo trovato.” Disse l’archeologa alquanto contenta di aver rivisto la sua ciurma, ed ecco che la navigatrice che fa il suo ingresso, alquanto incazzoso aggiungerei. “SANJI!” urlò per poi dare un pugno al cuoco sul mento. “Ti sembra modo di travolgerle addosso in questo modo?!” si infuriò la navigatrice che di tutto punto aggiunse “Robin! Finalmente sei arrivata! Sospettavo che rimanessi inchiodata a quella biblioteca per sempre..” da li per lì la navigatrice e l’archeologa fecero un piccolo discorso fra di loro mentre nel frattempo lo scheletro parlante mi si era avvicinato.. un po’ troppo per i miei gusti.
“Yohohohoho! Piccola Harriet-chan, come sono contento di rivederti!” mi disse il musicista con la sua solita aria allegra togliendosi addirittura il cappello! Che gentiluomo pensai!
“Anch’io sono molto contenta di rivederti.” Dissi in tono apprezzabile cercando di sfoderare uno dei miei migliori sorrisi. “Ah, mia dolce e piccola Harriet, mi fai colorire le gote di un colore rosso acceso, anche se io le gote non le ho! Yohohohohoho!” annuì in segno di risposta al musicista come per fargli capire che le sue battute erano davvero molto scadenti.
“Senti Harriet-chan.” Continuò a dire il musicista. “Sì Brook?” risposi curiosa.
“Non è che per caso.. mi faresti vedere le tue mutandine?” ammise il musicista tutto ad un tratto con una naturalezza spiazzante! E prima che potessi dire qualcosa o fare qualcosa ecco che si ripresenta la navigatrice di fronte al musicista colpendo, giustappunto, nelle sue.. biglie. Però mi sorprese la velocità di contrattacco della navigatrice, di sicuro per avere una taglia così piccola di fegato ne ha da vendere! Comunque sia dopo quell’inopportuna domanda del musicista rimpiansi di aver pensato che potesse essere un gentiluomo..
“Oh Harriet..” disse la navigatrice venendomi incontro abbracciandomi improvvisamente per poi continuare “Robin mi ha detto che sei una nobile mondiale.. Quindi è vero che porti molti soldi insieme a te!?” disse la navigatrice con l’acquolina in bocca e un aura di ‘berry’ attorno a se.
“NOBILE MONDIALE!?” esclamarono alquanto stupiti il musicista, il cuoco e anche quella strana renna che era appena arriv- UNA RENNA CHE PARLA?! “U-Un momento, perché quella renna ha appena parlato!?” dissi confusa. Beh in quel momento tutti quanti lo eravamo.
Ci sedemmo per terra in modo tale che potessi spiegare loro tutta la mia vicenda che Robin aveva già accennato alla navigatrice a quanto pare e mi spiegarono anche il perché la renna, che era anche il dottore della ciurma, parlasse dato che anche lui aveva mangiato uno di quei strani frutti del diavolo.. Spero di vederne uno un giorno.
“Ehi, ora che ci penso dove sono finiti Cappello di Paglia, il carpentiere e lo spadaccino che non ho nemmeno visto?” chiesi sorpresa visto che in genere tutta la ciurma andava insieme. “Franky è andato a cercare insieme a Ruffy un rivestitore per la nostra Sunny per quanto ne so io..” mi rispose l’archeologa del tutto convinta per poi aggiungere “..E Zoro si sarà perso per l’ennesima volta.”
“Cosa? Beh non avete paura che lo spadaccino possa farsi male?” risposi serissima mentre gli altri si lasciarono scappare un sorrisino. “Oh cara Harriet-chan!~ Devi capire che quell’alga di Zoro non sa fare altro che PERDERSI in continuazione!” mi spiegò il cuoco con uno sguardo lascivo verso di me tranne quando enfatizzò la parole ‘perdersi’. “Zoro è comunque molto forte, non credo che si lascerebbe catturare da qualcuno della marina!” aggiunse la navigatrice del tutto sicura delle capacità dello spadaccino. “..Neanche se ci fosse un ammiraglio nei paraggi?” aggiunsi io per creare un’ atmosfera di tensione giusto per spassarmela. Infatti tutti ad un colpo mi fissarono con gli occhi sbarrati puntati come quelli di un falco verso di me. “V-Vuoi dire Aokiji..?” disse la navigatrice. “Certo! Oppure Kizaru e Akainu.” Dissi con molta calma e tranquillità. Conoscevo gli ammiragli, mio padre era in ottimi rapporti con loro li aveva addirittura chiamati qualche volta.. non fu una bella scena.
“EEEEEEH!?” urlarono tutti insieme, tranne Robin che si contenne, mentre cercavano disperatamente di rimanere calmi. “Ah ragazzi, mi sono dimenticato di dirvi una cosa super importantissima!” aggiunse il medico mentre assunse un’aria cupa per poi continuare. “…Kayme è stata rapita e l’hanno portata nella casa d’aste!”
Tutti quanti, tranne me, avevano assunto un’ aria simile a quella di chi aveva appena vista un fantasma o gli era passata la morte in faccia.. Beh tranne al musicista certo. “E TU PENSAVI DI DIRCI UNA COSA COSI’ IMPORTANTE SOLO ADESSO!?” Sbraitarono tutti contro il dottore tranne Robin che si era solo portata la mano alla bocca. “Gente, dobbiamo muoverci! C’è in gioco la vita della nostra amica Kayme!” urlò il cecchino fiero come se dovesse condurre una battaglia tenendo ben salda la sua Kabuto.
Tossii cercando di attirare l’attenzione di tutti, primo perché si era creata tanta confusione in un attimo.. secondo: Chi era mai Kayme?
“Oh giusto! Harriet, Kayme non è soltanto una ragazza.. è una sirena! Non possiamo permettere a qualcuno di prenderla e portarla via!” mi spiegò brevemente la navigatrice. Una sirena?! Di sicuro come minimo avrebbe valore più della taglia di Cappello di Paglia, ne sono certa, mio padre non ne ha mai comprata una effettivamente.. ma conosco qualcuno che lo farebbe!
“Bene, se la situazione è questa non avete tempo da perdere, vi ricordo che le sirene sono della ‘merce’ molto costose alla casa d’aste.. vi serviranno un bel po’ di soldi vi avverto!” cercai di attenzionare io. “Di questo non devi assolutamente preoccuparti! Riusciremo a portarla in salvo sicuramente! Grazie Harriet del tuo sostegno..” mi rincuorò la navigatrice.
Vidi un orologio non poco distante e vidi che ormai l’ora di tornare al Groove 42 era vicinissima, accidenti non potevo andare da mio padre in questo stato! “Ehm, ragazzi effettivamente io non posso aiutarvi.” Dissi con una nota di delusione.. Ehi ma perché mi stavo preoccupando per una sirena che nemmeno conoscevo?! “Oh giusto Harriet, hai dei doveri in fondo.. mi sa che è l’ora di salutarci dunque.” Mi disse l’archeologa visto che dovevano correre subito alla casa d’aste. “Eh no! Questo non è un addio, ma solo un arrivederci! E in più devo anche farti sapere come mi sarà andata la relazione! Vi prometto che ci incontreremo di nuovo!” dissi con molto entusiasmo, di certo il loro buonumore e la loro capacità di tenere duro contro le avversità mi avevano fatto venire l’adrenalina.
 
Dopo che salutai quasi tutta la ciurma dato che mancavano alcun membri mi diressi subito verso il Groove prestabilito fino a quando ero arrivata al Groove 41 e improvvisamente sbattei contro qualcosa, o peggio qualcuno.
“Che felicità! Miss Harriet! O forse dovrei dire.. Miss Henrietta Twain..?” apostrofò una voce alquanto familiare alle mie orecchie con una voce a dir poco.. spaventosa!
“Che felicità dovrei dirlo io caro Chirurgo! Ti ricordo che devi darmi del LEI! E in più mi pare che tu mi debba qualcosa di molto importante se non mi sbaglio!” sbraitai contro di lui per poi aggiungere “E chiedimi scusa per esserti scontrato di me all’improvviso!”
Il chirurgo si avvicinò al mio orecchio piano piano per poi sussurrarmi con una voce roca e quasi sensuale.. “Auguri Miss Harriet.”
Auguri Miss Harriet. AUGURI MISS HARRIET!? No, questo pirata era completamente fuori di testa!
“TRAFALGAAAAAR! Non ne posso più di questo tuo modo di fare! Mi stai anche facendo perdere tempo!” urlai contro di lui del tutto esasperata e ormai stanca del fatto che si comportasse così con me! “Ehi, qualcuno qui è proprio fuori di se eh? Bepo lanciale la borsa.” Disse girandosi verso quello che sembrava essere uno dei suoi sottoposti dato che portava una strana tuta con il simbolo della ciurma di Trafalgar.. ma era un orso? Comunque sia mi lanciò la borsa e io tirai un sospiro di sollievo dopo averla presa per poi stringerla a me.
“Ora sei contenta Miss Twain?” mi sorrise del tutto pacato il chirurgo porgendomi la sua mano.
“Che c’è? Adesso hai cambiato il modo con cui chiamarmi?” risposi scostando la sua mano per poi rintracciare con lo sguardo un posto in cui cambiarmi.
“Mmh.. che ne dici piuttosto di cambiare aria? Se vuoi puoi cambiarti nel mio sottomarino, è qui vicino.” Mi propose abbassando gli occhi il chirurgo per un istante intravedendo quello che sembrava un sorriso. “E perché mai dovrei accettare la tua proposta?! Mi hai detto tu stesso di stare lontana dai pirati come te!” inveii contro di lui cercando di tenergli testa, anche se l’idea di cambiarmi nel suo sottomarino era utile. “Ahah! Certo che proprio non sai stare agli scherzi tu eh? Vieni con me, così ti do anche il tuo regalo di compleanno..” annunciò il pirata fischiettando felice.
Giurerei di non aver visto mai un pirata fischiettare! Mr. Iridi grigie era davvero un tipo strano..
“E va bene verrò con te! Sono curiosa poi, come sapevi che era il mio compleanno? E che regalo mi avresti fatto? Sentiamo.” Dissi cercando di fare conversazione con il pirata, tanto non avevo altri argomenti su cui discutere. “Piccola Miss Harriet, ti ricordo che appena ho visto quella tuta ho subito ricollegato il fatto che per essere venuta qui una piccola nobile mondiale come te dev’essere stata accompagnata da qualcuno.. e da chi se non il caro Mr. Twain? In più avevo sentito in giro che c’era una piccola birbantella che faceva il compleanno in questa giornata..” emanò il chirurgo enfatizzando quelle ultime parole come se stesse parlando ad una bambina, e perché mi aveva chiamato ‘Piccola’?! Ah santa pazienza!
“Oh beh, come al solito non hai risposto a una domanda..” gli accennai. Il chirurgo si avvicinò molto pericolosamente a me mettendosi ad un soffio dal mio viso.
“Vuoi davvero saperlo, Harriet-chan..?” sussurrò il pirata imprigionandomi ancora una volta nelle sue profonde e maestose iridi grigie.

-FINE QUARTO CAPITOLO.-
 
I pensieri dell’autrice: Salve popolo! :) Ecco, già so cosa mi starete chiedendo.. Ma che fine avrà fatto l’autrice!? Si sarà scordata del bellissimo (E sexyssimo!) Mr. Iridi Grigie!? ç_ç Ovviamente no! u.u semplicemente ho avuto un po’ da fare in questi ultimi giorni di scuola e non sono riuscita a scrivere il capitolo! >_< Ma ora eccomi qui! Spero vi sia piaciuto quest’ultimo capitolo, commentate e continuate a seguire la mia storia! :D La vostra Vchan ♥

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Capitolo 6
*** Questione d'orgoglio! Riuscirò mai a trarre qualcosa da questo Chirurgo!? ***


La vita è importante, l'aspetto non conta.

Rimasi pietrificata da quel contatto fin troppo vicino e stretto con il pirata, il quale continuava a fissarmi come una calamita senza mai sbattere le palpebre. Potevo sentire il suo caldo respiro e non sentire il mio che era quasi del tutto assente invece.
Deglutii a fatica e non realizzai che mi sentivo quasi del tutto rossa in viso e il cuore che stava iniziando a battere.. Non poteva essere che Trafalgar volesse..
“Tsk, Miss Twain, non pensavo che fossi così suscettibile davanti a me..” disse il pirata stavolta con decisione annullando quel contatto per poi girarsi a ridacchiare leggermente fra se e sé, lasciandomi del tutto basita sconcertata un attimo dopo, e soprattutto con le gote in fiamme!
“C-Che cosa.. CHE COSA HAI FATTO TRAFALGAR, STUPIDO STUPIDO STUPIDO!” inveii nuovamente contro di lui battendo diversi pugni sulla sua schiena cercando di nascondere il viso dalla vergogna.. Cioè un attimo prima mi fa.. quell’effetto.. e un attimo dopo mi fa incazzare come non mai!? No, non potevo sopportarlo neanche un secondo di più!
Il chirurgo si girò verso di me per poi accarezzarmi la testa. “Miss Harriet, io non ho fatto assolutamente niente.. beh perlomeno non ancora. Comunque sia dovremmo andare nel mio sottomarino, così posso andare alla casa d’aste ho sentito cose parecchio interessanti..” disse pensieroso e con una voce innocentina il chirurgo, di sicuro aveva sentito della vendita della sirena.. Anche se non sembrava interessato alle sirene.. Mr. Iridi grigie, sei ufficialmente diventato più misterioso del Poignee Griffe stesso.
“Non mi interessa se vai alla casa d’aste, ma comunque sia dopo avermi fatto cambiare mi farai andare da mio padre in santa pace?!” lo guardai storto per un attimo notando come cercava sempre in qualche modo di farmi saltare i nervi. “Da questa parte piccola nobile.”
 
Arrivammo vicino al molo dov’era ‘attraccato’ per così dire, il suo trabiccolo, e notai con grande sorpresa che non era solo il suo sottomarino che dava nell’occhio, ma anche un’altra imbarcazione abbastanza grande posizionata proprio vicino al sottomarino del chirurgo! Era davvero imponente, sarà stata grande almeno quanto quella dei Mugiwara di sicuro, pensai fra me e me. Però era decisamente diversa, aveva un suo stile, e in più il jolly roger di quella ciurma mi pareva di averlo già visto da qualche parte..
“Ehi chirurgo, hai notato anche tu questa nave alquanto ‘singolare’ sistemata proprio al molo in cui sei attraccato tu? Certo che quando si dice che il molo è piccolo..” insinuai al pirata per cercare di capire quale fu esattamente la sua risposta. “Il molo è piccolo? Certo che ne hai di fantasia in quella testa Miss Harriet.. Pensavo che avessi un po’ più di astuzia in quella testolina perlopiù un po’ di concorrenza fa bene, sai?” Mi disse sarcasticamente Mr. Iridi grigie dopo avermi dato una pacca sulla testa. Oggi ce l’ha proprio con la mia testa uffa! Anche se forse la parola ‘molo’ non era quella più appropriata effettivamente.. ma intanto mi ha raggirato la domanda non facendomi capire a chi appartenesse quella imbarcazione! Così usai direttamente il piano ‘B’.
“E dai Trafalgar se mi dici a chi appartiene quella nave, potrei anche evitare di chiamare un ammiraglio della marina!” dissi con una vocina fin troppo dolce anche per i miei gusti, tanto che il pirata iniziò a fissarmi scocciato per poi sbuffare. “Sei d’accordo Trafalgar?” aggiunsi io.
“Certo che usi delle maniere proprio forti ragazzina! Credi che non abbia il coraggio di riuscire ad affrontare un ammiraglio della marina, ragazzina?” mi rimproverò il pirata, assumendo però un’aria divertita, c’è da dire che quando era nei paraggi vicino a me, cambiava espressione. Ma diamine! Non sono ancora riuscita a fargli vuotare il sacco! E va bene.. piano ‘C’.
“Ah già.. forse avrai il coraggio, ma non la forza caro Chirurgo della morte.” Ah-ha! Uno a zero per Miss Harriet! Beccato. Trafalgar poteva essere anche una Supernova, ma al momento non aveva la forza necessaria per riuscire a scalfire nemmeno un Buster Call.. o forse sì? Successivamente lo vidi abbassare lo sguardo e fermarsi per un attimo tenendo ben salda la nodachi di cui disponeva forse perché ero stata troppo diretta. Effettivamente avevo colpito un pirata nel suo punto debole: l’orgoglio. “Senti Trafalgar, voglio solamente sapere di chi è questa nave.. ti costa così tanto dirmelo?” dissi io velocemente soltanto per evitare che mi strangolasse da un momento all’altro.
Ma lo sguardo di Trafalgar divenne tutt’altro che cupo! “Così non ne ho la forza eh? Cara ragazzina, mi hai appena aperto sfida. Chiama pure uno degli ammiragli, se riuscirò a fuggire  mentre lui sarà ancora approdato in questo arcipelago, allora avrò vinto. Che ne dici Miss Twain?”
Eeeeh!? Era pazzo Trafalgar?! No, non avrei permesso a nessun ammiraglio di ucciderlo! Un momento. Perché mi preoccupava la sua incolumità di tutto punto? Scacciai via subito quel pensiero dalla mente per poi rispondere al chirurgo. “Tu sei fuori di testa! Ma va bene, accetto la sfida! Appena andrò da mio padre, dirò subito di far arrivare un ammiraglio! Così ne vedrai le conseguenze insulso pirata!” dissi decisa ma fiera, in fondo ho i miei saldi principi di nobile da rispettare. Vidi il pirata sogghignare al suo solito con un sorriso beffardo stampato sulle labbra. “Sono contento che abbiamo trovato un accordo, Miss Harriet voi nobili mondiali ragionate sempre in questa maniera?” Chiese in maniera molto curiosa.. Che sfrontato che era!
“Certo, e prendiamo tè e pasticcini seduti sopra degli schiavi.” Continuai a dire sarcastica per stare al suo gioco.. Anche se mio padre lo faceva per davvero.
“Sei davvero un mistero Miss Twain..” aggiunse. Cioè io sono un mistero!? Questa è bella oh! “Comunque sia sappi che dovresti stare lontana da una nave che porta un jolly roger come quello..” mi raccomandò il chirurgo abbassando le palpebre per qualche secondo. “Ah finalmente ti sei deciso a dirmelo!”. Trafalgar fece una risatina sarcastica per poi avvicinarsi al mio orecchio sussurrando. “Guarda che se fossi in te io me la darei a gambe e anche subito se non vuoi subire le angherie e il terrore del pirata che in questo momento ha una taglia più alta perfino di quella di Mugiwara-ya.”
A quell’affermazione per un momento il mio cuore smise di battere. No.. non poteva essere lui! Eustass Captain Kidd!? Cioè avevo visto quel jolly roger ma non ricordavo minimamente che fosse il suo! Come avevo fatto ad essere così stupida!? E la cosa più preoccupante è che non voglio ritrovarmi ad avere a che fare con un’altra ciurma di pirati ancora una volta! Più trascorreva il tempo e più volevo andarmene dall’arcipelago!
“Senti Trafalgar, andiamo direttamente al tuo sottomarino.. non so perché ma pensare al capitano di quella nave mi fa avvertire uno strano presentimento..” dissi aumentando di più il passo, in fondo non so perché ma il solo pensiero di Eustass mi faceva venire la pelle d’oca.. Però pensando a Trafalgar no.. Perché? Ma ad un tratto il chirurgo si gira di colpo e punta il suo sguardo attraverso i suoi occhi a fessura su una delle mangrovie li presenti. “Trafalgar, c’è qualcosa che non va?” chiesi con preoccupazione, forse non sono così paranoica!
“Uh?” il pirata si girò subito verso di me continuando a camminare volgendomi un timido sorriso. “Va tutto bene Miss Harriet, almeno da adesso va tutto bene..” disse con un tono compiaciuto ma anche allo stesso tempo sospettoso il giovane chirurgo il quale mise l’indice il pollice sul pizzetto. “Ovviamente sei al sicuro qui piccola nobile.” Certo che proprio non capisco questo pirata.. un attimo prima è sospettoso e il secondo dop- EHI! NON PUO’ CHIAMARMI ‘PICCOLA NOBILE’!
“Trafalgar! Non osare più chiamarmi in quel modo!” dissi autoritaria lanciandogli una fulminata con lo sguardo mentre allungavo il passo per andarmene più in fretta possibile.
“Miss Twain ma quanto siamo frettolose, ti ricordo che la gatta frettolosa fa i gattini ciechi..” disse Trafalgar con una lieve nota di rimprovero raggiungendo il mio passo spedito. “Ah per i gatti ce n’è di tempo!” riflettei a voce alta senza pensarci tanto. “Che peccato.. e dire che io adoro i ‘gatti’ per così dire..” Subito dopo quell’affermazione feci una smorfia contro il chirurgo il quale ricambiò con uno dei suoi soliti sorrisini, ma nel frattempo pensai alle ultime parole che il pirata aveva detto.. ‘..E dire che io adoro i gatti per così dire..’ infatti subito dopo arrossii di colpo, non riflettendo sul fatto che il pirata aveva appena accennato ad un doppio senso in quella stupida frase dei gatti!
“Senti Trafalgar, ti conviene aumentare il passo se vuoi che io arrivi puntuale per stasera!” dissi del tutto sovrappensiero, in genere papà mi organizza una festa a ‘sorpresa’ per la sua ‘bambina’.. anche se poi alla fine si tradisce lui stesso rivelandomi l tema della festa e soprattutto in quale isola deve festeggiare.. Ogni volta un posto diverso, sai che goduria! Pensai sarcastica.
“Dunque, la piccola nobile la sera festeggia il suo 18esimo compleanno.. Ovviamente hai l’invito anche per me no?” disse il pirata con fare civettuolo e ironico. “Mmh.. mi sa che l’ho scordato a casa, ops!” Sì evviva! 2 a 0 per la nobile, yuhuu! “Oh Miss Twain, stiamo giocando bene le nostre carte oggi.. Ma questo ti costa il tuo prezioso regalo, mi sa che te lo farò recapitare stasera.” Disse il pirata sovrappensiero guardando in alto nel cielo costellato di tante ‘bolle’.
“Eh? No dai, mi avresti detto che me lo avresti dato ora!” dissi del tutto imbronciata, emettendo un sonoro sbuffo di disapprovazione, per certe cose sono davvero una bambina, lo ammetto!
“Susu Miss Harriet, che ci siamo quasi.” Mi intimò il pirata facendomi notare che eravamo quasi arrivati alla destinazione. Per tutto il tempo necessario che serviva ad arrivare al sottomarino non ci parlammo, e il chirurgo si mise a fischiettare normalmente guardandosi ogni tanto sempre intorno a se come se fosse sospettoso ancora di qualcosa..
 
Nel frattempo nel retro di quella stessa mangrovia intravista da Law..
 
“Accidenti! Spero che quel maniaco di un chirurgo non abbia visto…” sospirai mentre cercai di allontanarmi dallo sguardo del chirurgo recandomi presso un vicolo più buio aprendo al polso il mio lumacofono. “Capo, ci sei? Ehi mi ricevi?” dissi posizionando meglio quell’arnese.
“Ovviamente, adesso puoi parlare.” Disse quella voce dall’altra parte del lumacofono.
“Sono riuscito a trapelare qualche informazione da quel sadico di un chirurgo..” risposi con convinzione attendendo una risposta ben più che positiva.
“Ah quel pazzo di un Trafalgar! Nemmeno lo conosco e già non lo sopporto.. ne ha combinate davvero delle belle a quanto dicono i giornali, comunque sia tra poco vado alla casa d’aste, dicono che ci sia uno spettacolo ‘interessante’.. Quindi ti conviene sbrigarti a venire qui oppure preparati a subirne le conseguenze.” Disse con un’aria alquanto autoritaria la persona dall’altra parte del lumacofono.
“O-Ovviamente Capitano Kidd.” Dissi con la voce tremante cercando successivamente di schiarirmi la gola. “Killer, MUOVITI.” Si spazientì la voce.
“Dunque, ho visto che Trafalgar stava parlando con una ragazza e… (Bla Bla Bla) ..infine ci sarà una specie di ballo o che so io, in una di queste isole vicino all’arcipelago. “
“Ah, e chi lo sapeva che il chirurgo era un ottimo dialogatore? Beh, devo dire che stavolta quel pirata è servito almeno a qualcosa.. Chi se lo sarebbe mai aspettato? Una nobile che fa amicizia con un PIRATA! Ah se tutti lo sapessero credo che la reputazione di Law andrebbe alle stelle..”
“Perdoni la domanda Capitano, ma.. perché andrebbe a favore del chirurgo?” dissi con aria interrogativa e soprattutto perché ero curioso di sapere, in fondo si sapeva bene poco di quel pirata.
“Ahahahah! Metti a freno la tua curiosità per ora Killer, ti spiego tutto più tardi.. Vedi di non arrivare tardi, il bello tanto deve ancora cominciare.”
 
-FINE QUINTO CAPITOLO.-
 
I pensieri dell’autrice: Salve popolo! :) come state? Avete passato bene questo Natale? ^_^ Scusate se non sono riuscita a farvi gli auguri in tempo.. sono proprio un’ insensibile! ç_ç Però volevi farmi perdonare con questo capitolo un po’ più lunghetto e soprattutto introspettivo! :D spero che lo apprezziate!~ Ah già! Voglio ancora ringraziare ulteriormente le persone che stanno seguendo la storia e soprattutto chi l’ha messa nelle preferite! ** Sono emozionata, per essere la mia prima fic sta avendo un buon successo! *-* E il merito è soltanto vostro. ♥ Quindi commentate, leggete e seguite che le sorprese non finiscono qui! La vostra Vchan. ♥
 
P.s. SE non dovessi pubblicare altri capitoli in questi giorni vi auguro qui direttamente, un Felice Anno Nuovo! ^.^ Che sia ricco di sorprese (piacevoli!) e di novità! :D 

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Capitolo 7
*** Movimento nei Groove! Cos'hanno intenzione di fare questi pirati? ***


La vita è importante l'aspetto non conta.

Uff.. dopo che il chirurgo mi aveva accompagnata al sottomarino, mi lasciò direttamente in mano dei suoi subordinati: Shachi e Penguin, i quali si dimostrarono veramente disponibili.. forse perché erano praticamente ‘minacciati’ dal loro amato capitano, ma quello è un altro discorso. Fatto sta che mi sono cambiata, ho fatto quello che dovevo fare però mi sentivo come se avessi dimenticato di dire qualcosa a quel Trafalgar.. Ah certo! La festa è a tema! Quest’anno sarà un ballo in maschera, ci scommetto la mia carta di credito che è così.. ah quanta pazienza ci vuole con mio padre! Quando decide certi balli, nulla può fargli cambiare idea! Comunque sia, scrivo una piccola lettera che lascio in mano ad uno dei suoi subordinati, con scritto quale tema era la festa, le coordinate dell’isola e soprattutto un augurio di buona fortuna contro l’ammiraglio! Beh.. effettivamente non avevo veramente intenzione di chiamare l’ammiraglio.. Ma sì che sarà mai? Sono una nobile in fondo faccio quello che voglio, o no!?
Passata all’incirca mezz’ora, mi dirigo a salutare i due membri dell’equipaggio del Chirurgo per poi cercare l’uscita di quel sottomarino.. caspita, non sembrava molto grande visto da fuori, ma dentro è peggio di un labirinto! Perlopiù ho notato che molte stanze sono chiuse con alcuni cartelli del tipo scritto ‘WARNING!’ o ‘DO NOT ENTER!’ chissà cosa ci combina li dentro quel chirurgo.. Mi vengono i brividi al solo pensiero! Quando finalmente riesco a raggiungere l’uscita del sottomarino fino a raggiungere il molo inizio col notare che molta gente si sta radunando negli altri moli dell’arcipelago e altra gente che invece non sa che pesci pigliare, sembrano tutti molto frettolosi e spaventati! Il loro sguardo non mi convince per niente, in più al mio passaggio il loro sguardo passa da paura a terrore.. Qualcosa dev’essere successo!
Mi dirigo in tutta fretta verso il Groove 42 intravedendo mio padre da lontano che nel frattempo camminava avanti e indietro nel molo a testa bassa con le mani dietro la schiena.
“Papà sono io! Sono appena arrivata!” dico a voce alta facendo segno con la mano a mio padre cercando di attirare la sua attenzione, per poi andare incontro a lui velocemente. “Fiù, è stata una giornata dura! Ma anche divertente.. tu invece cos’hai fatto padre?” dissi cercando di farlo mettere a suo agio, dato che avevo visto nei suoi occhi una scintilla di preoccupazione, è quando mio padre ha questa ‘scintilla’ vuol dire che non è un buon segno, mai.
“Oh Henrietta, menomale che sei arrivata!” disse mio padre abbracciandomi forte forte al solito suo mentre notai come una lacrima gli scendeva sul viso. “Pensavo che ti fosse successo qualcosa o altro o ero davvero preoccupato! Hai sentito cos’è successo no?!” disse con un’aria terrorizzata mio padre.
“No.. a dire il vero ero giusto venuta da te per sapere cosa sta succedendo.. ho visto molta gente andare via verso i moli oppure scorrazzare in giro con l’aria impaurita!” dissi per poi rimanere sovrappensiero.
“Davvero non lo hai saputo bambina mia? Ah che sciocco! Sicuramente eri a fare shopping per cui non ti sarai preoccupata di niente.. piuttosto vedo che hai tenuto la tuta! Avrei giurato 100.000 Berry che l’avresti tolta, ah!” disse mio padre quasi sarcasticamente ridacchiando un po’ fra sé e sé.
Per un attimo una gocciolina mi cadde dalla fronte, effettivamente al tuta non l’ho tolta per molto tempo dai.. O ma insomma!? Per cosa vado a preoccuparmi!
“Padre! Hai perso il filo del discorso! Cosa stavi dicendo prima di parlare della mia tuta?” dissi incuriosita dato che qualcosa doveva pur essere successo.
“Giusto giusto..” disse papà per poi scrollare la testa un secondo. “C’è stato un gravissimo caso d’aggressione alla casa d’aste dell’arcipelago! Un fatto davvero eclatante!” disse incominciando ad urlare. “Aggressione? E chi sarebbe stato aggredito? In genere una notizia del genere non ti farebbe scomporre minimamente..” dissi pensierosa ma lascia continuare parlare mio padre.
“Ohohoh, bambina mia. Quello che non sai è che l’aggressore non era un semplice uomo.. Ma un nobile! E più precisamente il figlio di San Roswald!”
Al suono di quelle parole rimasi del tutto scioccata e pietrificata da non riuscire neppure a muovere un muscolo, rimasi semplicemente davanti a mio padre con la bocca aperta e asciutta dallo stupore.
“V-Vuoi forse dire San Charloss…?” dissi appena con un filo di voce cercando di riprendermi da un attimo prima.
“Esatto proprio lui! Oh povero ragazzo.. non immagino neanche come possa essere ridotto il suo bel visino per colpa di un sporco ed insulso pirata!” disse mio padre con lo sguardo alquanto malinconico e pensieroso, anche se devo dire che San Charloss non era tutta questa gran ‘bellezza’.. Un momento! Ha menzionato la parola pirata?! Nonono.. aspetta non poteva essere. Tutti i pirati ma non lui! Avevo una mezza idea su chi potesse aver aggredito il povero San Charloss, di sicuro era stato quell’idiota di un Chirurgo! Deve averlo fatto apposta, così da farmi attirare l’attenzione per chiamare uno degli ammiragli! Ah quanta ingenuità Trafalgar.. ti sei messo con le mani nel sacco da solo!
“Sporco ed insulso pirata? Padre, state forse parlando di quel pirata dal buffo cappello e la spada alla mano?” dissi io cercando di dargli una vaga spiegazione di come in genere si presentava il Chirurgo davanti agli altri.
“Spada alla mano? Per quanto io ne sappia non ha con se una spada, ma un cappello buffo sì! Sto parlando di Cappello di Paglia Henrietta!” disse mio padre con fare decisamente calmo, e a quelle parole subito mi spuntò un grosso punto interrogativo in testa. Cioè Rufy? Quello li avrebbe scatenato quel tipo di putiferio alla casa d’aste!? Ma non aveva senso! Perché poi un tipo ‘non violento’ come Rufy avrà avuto motivo di colpirlo!? “Papà, ma perché un pirata del calibro di Cappello di Paglia ha aggredito un nostro conoscente?”.
“Bella domanda figliola.. non c’è niente di certo su quel pirata, anche se il suo comportamento è stato deplorevole! Non avrei mai pensato che un pirata del genere potesse fare un così terribile oltraggio a uno dei nostri nobili più fidati!” disse mio padre con la faccia di qualcuno che stava per commettere un omicidio.
Però.. mi aspettavo che Trafalgar facesse la sua mossa.. oppure avrà apposta sfruttato la forza dei Mugiwara, sì dev’essere così!  
“Papà, forse sarebbe meglio andare a controllare cosa succede..” dissi speranzosa, in fondo volevo essere io a chiamare l’ammiraglio, sarebbe stato perfetto!
“Non se ne parla per niente Henrietta! E se quei pirati ti attaccassero di tutto punto ferendoti!? NON LO POTREI MAI ACCETTARE! Dobbiamo stare lontani da quelle fecce! Non sono altro che spazzatura quei pirati! E poi San Roswald avrà sicuramente contattato l’ammiraglio Kizaru..” disse imprecando mio padre.
Oddio, l’ammiraglio Kizaru è davvero potente, non che gli altri non lo siano, ma se fosse stato per me avrei chiamato l’ammiraglio Kuzan.. E in più volevo anche vedere quel chirurgo sul campo di battaglia, ah se torna vivo stasera lo pesto di botte io stessa!
“Forza sbrigati Henrietta, non avere la testa fra le nuvole, dobbiamo ritornare presto a casa, ti aspetta uno splendido ballo stasera! Ho contattato anche diversi figli dei nobili per farteli conoscere..” disse entusiasta nella voce. Cosa? ‘figli dei nobili’!? Non vorrà mica farmi conoscere dei ragazzi spero! Ho tempo prima del matrimonio! E in più devo vedere Trafalgar stasera.. un momento. Perché ad un tratto mi preoccupo per lui? Devo pensare alla festa non c’è tempo!
 
Nel frattempo alla casa d’aste..
 
“Voi potete rimanere indietro, io non ho bisogno di aiuto.”  Disse il giovane Capello di Paglia.
“Credevo di avervi detto di rimanere indietro, huh?” si scomodò la supernova Kidd.
“Se credi di darmi degli ordini un’altra volta, sarai il primo a morire, signor ‘faccia da culo’.” Disse con strafottenza un pirata di nostra amabile conoscenza, Law.
“Forse non avete capito che qui basto e avanzo IO.” Disse con decisione il pirata che stava in mezzo.
“Nono, io voglio combattere è da un po’ che non mi sgranchivo le gambe in questo modo! Ishishishi!” commentò il giovane Cappello di Paglia.
“Che ingordo Mugiwara-ya, non ti è bastato il gancio destro di poco fa?” gli chiese gentilmente il Chirurgo.
“Ishishishishi! Sono molto meglio di voi questo è certo!” disse diretto il Mugiwara.
“Devo sbrigarmi odio questi marine di bassa lega.. Mi fanno solo perdere tempo e in più stasera devo andare ad una ‘festa’..” disse marcando bene l’ultima parola Kidd incalzandola verso Law.
Ad un tratto il chirurgo alzò una delle sopracciglia.
“Sarà divertente.. spero che tu ti diverta Eustass-ya anche se ne dubito.” Disse tagliente la supernova.
“Ah perché? Speravo che ci fossi anche tu, sennò che divertimento c’è? La posta in gioco è alta..” disse Eustass con un modo di fare veramente vago e solo il giovane Law aveva finalmente capito il perché di quel comportamento..
“Yo, ma di che cosa state parlando?” disse Cappello di Paglia grattandosi la testa sotto il cappello rivolgendo uno sguardo interrogativo ad entrambi.
“Ti conviene non sfidarmi caro Eustass-ya, penso che siamo chiari su questo no?” disse con un falso sorrisetto il caro chirurgo.
“Sfidarti? Oh io voglio solo divertirmi.. e che gusto ci sarebbe poi a rapire qualcuno senza un valido rivale?” commentò Kidd sussurrando quest’ultima frase in direzione del chirurgo il quale per poco non fulminava Eustass con lo sguardo, come si era permesso di marcare il suo territorio? Solo perché aveva una taglia più alta della sua questo non gli permetteva di fare ciò che volesse.
“Eustass, vaffanculo.” Disse stavolta ben forte e chiaro il giovane Law.
Mentre il giovane cappello di paglia guardava le due supernove lanciarsi sguardi omicidi, non obbiettò più niente, anche se si chiese il perché di quello strano comportamento.. Ma non ci pensò su e puntò invece sull’attaccare tutti i marine che avevano circondato la casa d’aste.
“Bene ragazzi! Se non fate voi la prima mossa allora con permesso..” disse il pirata per poi mordersi il pollice destro. Poco a poco il braccio gli diveniva sempre più grande e infine urlò. “GOMU GOMU NO, GIGANT PISTOL!
 
-FINE SESTO CAPITOLO.- 

I pensieri dell’autrice: Salve popolo! :) Come state è da un po’ che non ci si sente eh? >_< So qual è la prima cosa che vi starete chiedendo.. “Ma Vchan ha smesso di postare capitoli!? D:” E la risposta è NO! Ed ecco come per magia (?) un nuovo capitolo appena sfornato fresco fresco! :D Solito capitolo di transizione, ma il prossimo voglio che sia qualcosa di più bello.. vediamo come vi comporterete! u_u Comunque continuate a recensire e a seguire la mia storia, spero di ricevere molti altri commenti al più presto. ♥ La vostra Vchan! :3  Ps. FELICE ANNO NUOVO, CHE SIA RICCO DI NOVITA’ E SORPRESE! *_*
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 8
*** Detesto ufficialmente ballare! Finalmente, dove ti eri cacciato?! ***


La vita è importante, l'aspetto non conta.

Uff.. odio i balli di gala.
Eh già mio padre crede che organizzare un ballo di gala su un’isola in un vecchio maniero modernato sia la cosa più ‘Fichissima’ di tutta la Rotta Maggiore. Credo che non conosca affatto il significato di ‘Fishissimo’ quel buon uomo di mio padre.. Ma lasciamo perdere.
Piuttosto ho un problema maggiormente più grave che mi affligge ormai da più di 2 strazianti ore!
NON-HO-IDEA-DI-COSA-INDOSSARE-QUESTA-SERA.
Umpf! Ho provato almeno 20 abiti diversi e non c’era niente e dico NIENTE che riuscisse a convincermi completamente del tutto! Poi ci sono molti fattori da valutare, come ad esempio se è un ballo di gala allora devo mettermi qualcosa di comodo, ma è sempre di ‘gala’ appunto! Quindi mi serve qualcosa di elegante! E le scarpe? Le scelgo comode e sicure o vertiginosamente alte?! E se non concordano con il vestito!? Dio mio non so davvero che fare..
Ad un tratto però fuori dalla porta della mia camera sento dei passi provenire fuori dalla mia stanza che si avvicinano per aprire la mia porta.
“Buonasera mia piccola principessa adorat- HENRIETTA AUDREY ROSS RHODES IRWIN EWALD TWAIN! DIMMI SUBITO COS’E’ TUTTA QUESTA CONFUSIONE NELLA STANZA!”
Oh bene, è semplicemente entrata mia madre. Donna di molta classe devo dire alta e parecchio snella anche se ha un naso che per quanto mi sforzi a vederlo lo ha sempre avuto un po’.. storto. Ecco l’ho detto.
“Ma buonasera a lei madre.” Rispondo con veemenza.
“Spiegami cos’è tutto questo trambusto! Ci sono abiti sparsi ovunque e scarpiere fuori posto! Non dirmi che non riesci di nuovo a trovare la tua collana di perle!” rispose mia madre cercando di avere più pazienza possibile.
“Ma no! Quella l’ho già trovata. Ma non ho intenzione di metterla stasera e solo che.. Non so cosa indossare per stasera.” Dissi con un tono malinconico sbuffando per poi andarmi a sedere su quel poco di spazio che ero riuscita a trovare nel letto.
“Oh piccina mia..” dice mia madre venendosi a sedere accanto a me.
“Sai alla tua età, il giorno del mio 18esimo compleanno ero ancora più confusa di te nel scegliere il vestito adatto..”
Oh no! Ecco che mia madre ricomincia con i suoi monologhi noiosissimi che sono costretta ad ascoltare..
“…Dunque mia cara Henrietta dovevo far colpo sugli altri nobili principi che c’erano! Sai com’è la procedura no? Per continuare la discendenza da nobile DEVI sposare un nobile! Quei pezzenti della plebaia non devi neanche perdere tempo a guardarli… potrebbero avere i germi cara!” commentava mia madre con fierezza del suo sangue di nobile.
Un momento.. perché ad un tratto mi sento a disagio? Quel ‘DEVI sposare un nobile!’ mi ha dato molto fastidio. Perché? In fondo è quello che voglio! Non voglio avere un plebeo come marito giammai!
Scaccio via quel pensiero dalla mente per poi rivolgermi a mia madre interrompendola nei suoi discorsi.
“Perfetto madre grazie! Ho capito tutto!” dissi con un sorriso sulle labbra alzandomi in piedi di scatto.
“Oh Henrietta.. sono contenta che tu finalmente abbia cominciato a capire l’importanza delle origini della tua famiglia! Sentissi nonno Ewald come sarebbe contento..” pensò ad alta voce commentando alcuni dei miei familiari ormai deceduti da tempo.
“Perfetto, ora lasciami sola mamma, c’è poco tempo e ho bisogno di preparami!”
 
Il famoso ballo era ormai cominciato da appena un quarto d’ora e già mi sentivo completamente a disagio. Soprattutto perché al mio ballo erano venute persone della quale non ricordavo nemmeno l’esistenza! Ah mi sa che mia madre si sarà appuntata per filo e per segno ogni possibile candidato come mio pretendente su una delle sue agende, e ovviamente non possono mancare le loro famiglie..
Tutte le persone erano vestite però davvero impeccabili sfoggiando i loro vestiti di alta moda come se fossero fazzoletti, di sicuro li avranno messi solo per quest’occasione e subito dopo lo getteranno via perché l’indomani ogni capo può considerarsi ‘fuori moda’ in fondo.. E va bene! Ogni tanto lo faccio anche io, contenti?!
Comunque devo dire che anche le ragazze erano davvero splendide con i loro abiti rosa confetto e i tacchi vertiginosamente alti che io ho deliberatamente non messo.
Ho voluto optare per un stile più classico, con un abito lungo fin sotto le ginocchia, senza spalline e nessun motivo in particolare, se non per quel giallo canarino di cui era impregnato l’abito, segnato poi in vita da un fiocco nero che si avvolgeva dietro, e come scarpe invece delle ballerine bianche molto semplici.  Non ho idea del perché io abbia scelto questa combinazione di colori.. ma mi ispiravano, ecco tutto!
Ad un tratto però comincio a sentire la voce del capo ciambellano che stava richiamando l’attenzione di tutti per fare un annuncio:
“Miei cari ospiti! Benvenuti in questa favolosa reggia del promontorio! Spero che i piccoli antipasti vi abbiano stuzzicato l’appetito e che la serata sia partita per il verso giusto!” enunciò il signore gesticolando un po’ mantenendo un sorriso stampato in faccia a trentadue denti per poi rivolgersi a me.
“E ora prego signori! Giovani signori più che altro! Sta per entrare in scena la stella di questa serata, la luce più brillante di tutte le stelle celesti del più maestoso..” ad un tratto viene interrotto da un piccolo colpo di tosse di mio padre che subito gli accenna a dover andare dritto al sodo.
“Dunque, in poche parole ecco a voi Miss Henrietta Twain! Vi prego di rivolgerle un applauso di congratulazioni per i suoi 18 meravigliosi e splendidi anni! Ormai Miss Henrietta è diventata una Signora Nobile! Altro che Piccola Nobile, no?” disse il ciambellano cercando di ispirare un po’ di ironia verso gli invitati che risero di gusto a quelle parole.. Un momento!? PICCOLA NOBILE!? TRAFALGAR! Mio dio me n’ero quasi scordata! E in più non ha nemmeno risposto alla mi lettera quel piccolo bastardo! Devo aguzzare la vista, di sicuro sarà qui tra i dintorni se non tra gli invitati stessi.. Perché diamine ho indossato le ballerine stasera, accidenti! Con dei tacchi più alti sicuramente la mia ricerca sarebbe stata più facile..
Ad un certo punto diverse persone, ragazzi della mia età più che altro, si stavano mettendo in fila uno ad uno davanti a me e molti di essi si stavano aggiustando il cravattino per poi mettersi una… maschera?
“Miei cari giovani signori! Vi ricordo che per poter entrare nel cuore della giovane fanciulla dovete prima passare la gara di ballo!”
Oh bene. Speravo che la serata potesse prendere una piega diversa con Trafalgar.. Aspetta, ho davvero pensato a lui!?
Non riuscii nemmeno a terminare uno dei miei pensieri che subito uno dei tanti invitati mi afferrò la mano e un fianco e iniziò a trascinarmi verso al centro della pista, dove la musica stava cominciando a diventare leggermente più ritmata di prima.. non potevano prima farci ingozzare almeno? Così avevo la scusa di poter vomitare su ognuno di loro! Ma chissà forse troverò davvero il prescelto fra questa ‘mandria’ di pecorelle..
 
Nel frattempo, nei pressi del molo di questa stessa isola..
 
“Ehi Capitano, sei davvero sicuro che questa sia l’isola giusta?” disse l’uomo con la maschera che gli copriva l’intera faccia.
“Io sono SEMPRE sicuro di ciò che faccio dannato Killer. Ti devo rammentare ancora una volta le regole dei Pirati di Kidd che ho stipulato io stesso?” gli rispose Kidd con un acidità di uno che aveva appena mangiato una torta di mele insieme a delle acciughe.
“Inoltre ho ricevuto delle informazioni molto importanti se ti ricordi no..? Ho fatto si che in quella specie di sottomarino di Law ci fosse uno dei nostri sottoposti.” Disse Eustass con un sorrisetto beffardo stampato in faccia.
“U-Una spia? Perché non hai mandato direttamente me?!” in quel momento Killer si sentiva un po’ ignorato dal suo capitano tanto che mise le braccia conserte e cominciò a sbuffare insoddisfatto.
“Piantala una buona volta per tutte e ascoltami, sfaticato! Ti ricordo con quel pirata di merda c’è veramente poco da scherzare, e devo dire che a combattere quei pacifista ci sa ‘almeno’ fare.. Comunque sia, non ho scelto uno della nostra linea diretta, più che altro ho preso lo sguattero della nostra cucina gli ho fatto rubare una di quelle tute che teneva quell’idiota, l’ha indossata e così è riuscito a reperire informazioni molto interessanti.. forse conosce a fondo i pavimenti e sa dove muoversi visto che li pulisce ogni mattina.. Non ti pare? Mai sottovalutare ogni membro dell’equipaggio, ricordatelo sempre Killer.”spiegò brevemente la situazione il caro Eustass.
“Ma allora a che diamine è servito il mio pedinamento!?” urlò il povero Killer, doveroso di voler sentire ulteriori spiegazioni dal suo capitano.
“Dio santo, KILLER! Conosci il significato della parola ‘PEDINARE’?! Mi serviva qualcuno che tenesse d’occhio i movimenti di quel coglione, cazzo! È così difficile da capire?” rivelò Eustass ormai rassegnato dall’atteggiamento poco benevole del suo fidato braccio destro.
“C-Certo Capitano..” disse Killer rimettendosi di nuovo in riga come se non fosse successo niente.
“Piuttosto, lo sguattero mi ha rivelato di aver trovato una busta con all’interno la calligrafia della stessa ragazza vista sia da te che da lui, la quale accompagnava Law fianco a fianco.. Così ho scoperto che la piccola sciocca ha dato le coordinate dell’isola ad un pirata che nemmeno sapeva chi era fino a poco fa.. molto strano non trovi Killer? Ma leggi un po’ qui..”
 
 
Caro Mr. Iridi Grigie,
Mi sono appena dimenticata di dirti una cosa super-importante! Ti ricordi della festa di cui ti avevo accennato? Non ti avevo detto quale isola era.. Ma non ti preoccupare! Ho qui con me le coordinate dell’isola cosicché tu possa raggiungerla stasera per venirmi a trovare!  XX°XX’XX’’.. Ecco fatto, penso che non ti servirà nemmeno un’ Eternal Pose puoi stare tranquillo.. Spero che tu abbia tra i tuoi vestiti decenti qualcuno per un ballo! E evita per favore di farti riconoscere, ma penso che tu questo lo sappia già.. Comunque niente, ti ringrazi per avermi ospitata qui per cambiarmi, attendo presto una tua risposta.
Miss Harriet.
 
P.s. com’è andata finire con l’ammiraglio Kizaru? Ho sentito quel che era successo.. spero di poterne parlare al più presto con te.

 
“Molto poco sdolcinata la ragazza mi dicono…” commentò la lettera svogliatamente Killer.
“Già non c’è dubbio ed è anche molto stupida. Questa è una copia ovviamente, l’originale ora sarà in mano di quell’odioso pirata.. In fondo devo ancora attendere il momento esatto per agire.”
“Cosa? Un’imboscata?” commentò Killer.
“…Tu fai semplicemente quello che ti dico e tutto andrà bene, spero.” Commentò con un sorrisetto Eustass per poi scoppiare in una fragorosa risata.
 
Dopo venti minuti lentissimi e strazianti passati con ogni sorta di gentiluomo che avevo intravisto e che a malapena conoscevo finalmente potevo godere del meritato riposo che mi spettava.. Mi sa che a fine serata mi spunteranno le vesciche, me lo sento!
Mi dirigo verso il balcone che portava all’esterno cercando un po’ di tranquillità visto che non c’era nessuno almeno fuori.. E appena messo piede lì avevo capito anche il perché! C’era una freddo che manco nell’isola di Drum diamine! Ah se mi fossi portata uno scialle almeno..
Ma ad un tratto sento che una giacca mi viene sulle spalle da qualcuno di cui non avevo nemmeno sentito arrivare i passi.. lentamente mi giro e per poco non mi cascano gli occhi.
“Ti sono mancato?” disse semplicemente l’uomo dalle maledettissime e sexyssime profonde… iridi grigie.
 
-FINE CAPITOLO SETTE.-
 
I pensieri dell’autrice: Salve Popolo! :) Finalmente sono riuscita  pubblicarlo  non ci posso credere! ç_____ç Mi dispiace ancora una volta di avervi fatto attendere così tanto, ma non posso fare altro in questo periodo.. sta per chiudersi il quadrimestre infatti e questo vuol dire solo una cosa.. VERIFICHE, VERIFICHE, VERIFICHE! x_x Ormai non ne posso più.. spero che almeno voi ve la stiate passando meglio di me! >_< Allora, che ne pensate della nostra Harriet? Direi che si sta annoiando, anzi si STAVA… <_< Boh boh! u.u Ed Eustass invece? è_é non metterai le mani su Harriet te l’ho impediro.. in nome di Venere! (?)  Mi raccomando seguite, commentate e.. pregate per me già che ci siete! xD La vostra Vchan. ♥
 
 

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