Cioccolatini

di bic
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cioccolatini al liquore ***
Capitolo 2: *** Cioccolatini alla nocciola ***
Capitolo 3: *** Cioccolatini al peperoncino ***
Capitolo 4: *** Cioccolatini ... finissimi ***



Capitolo 1
*** Cioccolatini al liquore ***


- Ma cosa ho fatto? Mi chiedo che mi è saltato in mente? Va beh che avevo mangiato un’intera scatola di cioccolatini al liquore, quella che mi aveva regalato Ginny per San Valentino la spiritosona. Va bene che non reggo l’alcool neanche in minime quantità, ma questo giustifica ciò che ho fatto.

 

Non è possibile, ma dove è finita? Quella ragazza mi deve almeno un paio di spiegazioni…

 

Ecco, io lo sapevo, pensavo che andasse tutto bene, che tutto fosse a posto, che fossimo fatti l’uno per l’altra e guarda cosa è successo….

 

Antefatto

Ora analizziamo i fatti e cerchiamo di capire cosa sta succedendo nella mente di questi tre adolescenti con gli ormoni a manetta.

 

Hermione Granger non ne poteva più, dopo aver assistito all’ennesimo sbaciucchiamento di Ron e Lavanda era salita risolutamente (per non dire inc….samente) nel dormitorio per affogare rabbia, nervoso e tristezza nella sua personale scorta di cioccolata, scorta che purtroppo, dati gli ultimi rivolgimenti della sua vita si era rapidamente esaurita.

Decise quindi di ripiegare su una confezione di cioccolatini al liquore che ancora non aveva avuto il coraggio di affrontare ben cosciente dell’effetto che l’alcool, anche in minima quantità, aveva su di lei. In quel momento sinceramente non gliene fregava nulla, anche se si fosse presa una sbornia istantanea, anche se questo avrebbe comportato uno stato di abbiocco immediato, anche se questo si sarebbe concluso con un terribile mal di testa il giorno seguente… Aveva troppo bisogno di cioccolato!

Affrontò la scatola di cioccolatini con lo stesso cipiglio con cui di solito affrontava una traduzione di Rune Antiche e, finiti i cioccolatini, si sentiva la testa vuota ed il cuore leggero, quando però vide entrare Lavanda in dormitorio, prevedendo che il suo stato di grazia stava per finire decise di scendere immediatamente.

Sfortunatamente (o forse fortunosamente) l’alcool aveva già fatto il suo effetto e così la sua discesa si interruppe sul terzultimo gradino e, avrebbe indubbiamente fatto una caduta rovinosa se qualcuno non l’avesse afferrata al volo: - Hermione, tutto bene? Ti sei fatta male? –

Alzando lo sguardo, la ragazza vide una massa di capelli rossi ed un volto lentigginoso con un’espressione fra il preoccupato ed il divertito e così, quello che non era riuscita a fare la ragione in due anni riuscì alla perfezione al sentimento abbondantemente aiutato dai vapori dell’alcool.

La signorina Granger, nonché Miss Perfezione e Razionalità allacciò le proprie braccia intorno al collo del ragazzo e lo baciò sulle labbra.

Ron realizzò in meno di un secondo che quel bacio non era nemmeno lontanamente paragonabile agli abbracci piovreschi di Lavanda, così appoggiò le mani sui fianchi di Hermione e si stava apprestando ad approfondire quel bacio quando sentì che Hermione veniva trascinata da una forza potente, rabbiosa o, per meglio dire, ferocemente infuriata via dalle sue braccia: una Lavanda fuori di sé aveva acchiappato Hermione per i capelli per strapparla dall’abbraccio di Ron e poi le aveva tirato un ceffone in pieno viso.

Il bruciore sulla guancia fece rinsavire parzialmente Hermione che si lanciò fuori dalla Sala Comune alla velocità del suono, il ritratto della Signora Grassa si richiuse appena prima che la ragazza scoppiasse in lacrime.

Fine dell’antefatto.

 

Ron entrò in biblioteca con passo deciso e la trovò in un angolo, con la massa di capelli appoggiata su un immenso tomo che doveva aver preso in prestito probabilmente per non dover pensare all’accaduto.

Il ragazzo si avvicinò: - Hermione? – Il tono era incerto e molto preoccupato, la ragazza alzò la testa, sulla guancia sinistra spiccava ancora il segno rosso del ceffone che le aveva tirato Lavanda e, a quanto pareva, dai suoi occhi rossi avevano appena finito di scendere lacrime copiose, il ragazzo si avvicinò, si sedette accanto a lei a cavalcioni della panca e la guardò negli occhi, Hermione abbassò lo sguardo e le lacrime ricominciarono a rigarle le guance.

Ron non riuscì a trattenersi e le posò due dita sul segno lasciato da Lavanda, solo in quel momento lei si accorse che anche lui aveva una bella impronta di cinque dita sulla parte sinistra del viso.

- Cosa ti è successo?

- Ho detto a Lavanda che se avesse alzato di nuovo un solo dito su di te le avrei scagliato addosso tutte le maledizioni che conoscevo e lei ha reagito così, chissà come mai?

La ragazza sorrise poi disse: - Allora non ce l’hai con me?

- Figurati! Almeno sono riuscito a mollarla, non la sopportavo più…

Hermione si voltò e due grosse lacrime scesero nuovamente a rigarle il volto.

- E adesso cosa ho detto di sbagliato?

- Nulla… sono felice di esserti stata utile…

Fece per alzarsi, ma le girava la testa e ricadde seduta.

-Senti Hermione… - la ragazza lo guardò negli occhi e notò che era diventato di un vivace color fuxia poi riprese: - …possobaciarti?

Hermione ci mise un attimo a capire quelle parole, ma poi sorrise, arrossì ed annuì.

Il ragazzo si avvicinò, lei sollevò il viso e le loro labbra si incontrarono di nuovo, si dischiusero, ma nel momento esatto in cui stavano per approfondire quel bacio la ragazza si staccò, si alzò di scatto e corse al primo cestino vinta dai conati di vomito. Quando si fu ripresa, fece Evanescere quella schifezza e si voltò verso un affrantissimo Ron che le chiese: - Bacio così male?

Hermione corse verso di lui e gli prese la mano: - Scusami Ron, è che ho mangiato troppi cioccolatini al liquore e il mio stomaco non ha retto, ma ora mi sento meglio.

Il giovane mago apparve un po’ rasserenato poi le disse:- Andiamo in un posto insieme, sei d’accordo?

La ragazza annuì e lo seguì.

Raggiunsero le Cucine in un attimo e Ron sussurrò qualcosa a Dobby, in men che non si dica di fronte ad Hermione si trovava una tazza di limonata calda fumante e davanti a Ron un vassoio stracolmo di panini imbottiti.

- La mamma dice sempre che non c’è nessun rimedio migliore della limonata calda per risistemare uno stomaco in disordine. - Poi si avventò sui panini e ne fece piazza pulita.

La giovane strega lo guardò sollevando un sopracciglio: - Fame?

- Ho saltato la cena per cercarti…

- A quanto pare ti sei rifatto…

Ron la guardò da sotto in su sorridendo ed Hermione pensò a quanto fosse tenero quando la guardava con quell’espressione.

Salutarono gli Elfi Domestici ed abbandonarono le Cucine; ma vide che Ron, che la teneva per mano, non si stava dirigendo alla Torre di Grifondoro: - Dove andiamo?

- Ti fidi di me?

- Certo!

- Non puoi entrare in Sala Comune né in Dormitorio finché Lavanda è sveglia, chiarirai con lei domani mattina, ora andiamo nella Stanza delle Necessità, poi io chiedo a Harry di imprestarmi il suo mantello e più tardi rientriamo in Sala Comune, ti va?

La ragazza annuì: - Grazie Ron, almeno così non ci saranno altre scenate e poi troverò il modo di spiegare a Lavanda ogni cosa.

Hermione si recò nella Stanza Va e Vieni, dove trovò un bel divano su cui erano appoggiati anche una coperta ed un bel libro; di fronte, un caminetto scoppiettante. Si acciambellò e, quando Ron entrò, la trovò molto più serena e tranquilla. La ragazza sollevò la testa dal libro e gli fece cenno di sedersi accanto a lei, non appena si fu seduto Hermione, si accoccolò vicino a lui che le circondò le spalle con un braccio attirandola ancora più vicina, lo guardò negli occhi ed arrossendo gli chiese: - Posso baciarti? – Il ragazzo annuì arrossendo e questa volta non ci furono più tirate di capelli o conati di vomito ad interromperli…

  

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Capitolo 2
*** Cioccolatini alla nocciola ***


Cioccolatini alla nocciola

Hermione era seduta sul “loro” divano nella Stanza delle Necessità avevano appuntamento lì come sempre dopo che lui finiva un allentamento. Le piaceva starsene lì seduta ad aspettarlo, avevano preso l’abitudine di incontrarsi in segreto per chiacchierare e stare un po’ insieme lontano da occhi indiscreti. Hermione non amava scambiarsi effusioni con Ron in pubblico, e nemmeno Harry e Ginny sapevano a che punto era la loro storia: gironzolare mano nella mano? Abbracciati? Scambiandosi brevi baci a fior di labbra? Baciarsi con la passione dell’ora o mai più? Oppure si erano spinti decisamente più in là? Nessuno dei due era in grado di dare una risposta.

Davanti al mondo intero continuavano a comportarsi come al solito: si punzecchiavano, litigavano, poi improvvisamente sparivano e non li si vedeva né in Biblioteca né in Sala Comune, sembravano essersi volatilizzati. Harry aveva una mezza idea di dove si rifugiassero, ma non aveva la benché minima intenzione di controllare. Era un po’ geloso di Ron, non perché gli piacesse Hermione, solo l’idea di baciarla gli faceva venire la pelle d’oca, ma preferiva non trovarseli davanti se dovevano scambiarsi effusioni, era più una sorta di fastidio, era la stessa sensazione che provava Ron ogni volta che Harry gironzolava abbracciato a Ginny, ma questo lui non lo poteva sapere.

Hermione preferiva evitare certi atteggiamenti anche perché era appena riuscita a riappacificarsi con Lavanda e, ben ricordando quanto aveva sofferto vedendo lei e Ron “appolipati”, preferiva evitarle un simile spettacolo.

L’unica cosa positiva era che dopo i loro litigi Ron e Hermione non riuscivano più a tenersi il muso a lungo e bastava che lui la guardasse con gli occhioni azzurri ed un’espressione contrita e lei scoppiava a ridere. Una persona che non li conoscesse veramente bene non si sarebbe accorta del cambiamento, ma a Harry e Ginny non era sfuggito.

Ron entrò nella Stanza Va e Vieni senza fare rumore e coprì gli occhi della ragazza con le mani.

- Dai, stavo finendo il capitolo!

- Preferisci veramente quel mattone a me? – Domandò il ragazzo saltando sul divano e lasciandosi scivolare accanto a lei con un’espressione fra il mortalmente ferito ed il profondamente deluso.

- Ma no, scemo!

Ron aveva ancora i capelli umidicci dopo la doccia e Hermione gli passò una mano sulla nuca, non resisteva mai alla tentazione di farlo quando erano soli, soprattutto se il ragazzo aveva ancora i capelli bagnati.

Ron socchiuse gli occhi e Hermione pensò che in quel momento assomigliava maledettamente a Grattastinchi, ci mancava solo che cominciasse a fare le fusa.

Effettivamente qualcosa cominciò a gorgogliare.

- Devo dire che diventi ogni giorno più romantico… - Disse la ragazza sorridendo.

- E’ che l’allenamento è stato duro e non avevo neanche fatto merenda, sai che se non mangio a metà pomeriggio fatico ad arrivare indenne fino a cena!

- Sta brutta abitudine! Un giorno o l’altro se continui a mangiare in questo modo senza soluzione di continuità diventerai una botte di Idromele e allora mi cercherò un tipo molto più smilzo e tu finirai ad invecchiare nella cantina di madama Rosmerta.

- Per lo meno mi si aprirebbe tutto un universo di possibilità… - aggiunse Il ragazzo con un sorrisetto malizioso.

- Ron, sei un idiota!

- Ma dai, facciamo pace? – E le fece gli occhioni.

Hermione scoppiò a ridere e gli mise in mano una cosa.

Ron scartò l’oggetto che finì immantinente nelle sue fameliche fauci, riuscì a malapena a sentire il sapore del cioccolato che si mischiava con la nocciola, poi osservò il bigliettino dentro cui era avvolto.

Amami perché, senza te, nulla posso, nulla sono

Paul Verlaine.

Lo lesse attentamente, poi lo passò a Hermione, il suo sguardo si era fatto serio.

- Leggilo, perché lì c’è scritto esattamente quello che provo.

Hermione lesse e le venne quasi un attacco cardiaco, poi gli occhi le si appannarono un po’.

- E’ vero?

- Sì. – Rispose lui con le guance ormai del colore dei capelli.

- Per me è lo stesso. - Disse Hermione con le guance color porpora.

Si guardarono negli occhi.

- Ti amo. – dissero contemporaneamente

Scoppiarono a ridere, poi Ron le prese il viso tra le mani e le baciò le labbra, una, due infinite volte, le mani si spostarono ai capelli, poi al collo, ed i baci seguivano le mani. Hermione intanto cominciò a passargli le dita sulla schiena, in pochi secondi si ritrovarono a rotolare sul divano. I baci sempre più focosi e le mani sempre più avide, ad un tratto però si fermarono con il fiatone.

Un ruggito esplose da qualche parte.

Hermione arrossì e Ron scoppiò a ridere: - Devo dire che ogni giorno che passa diventi sempre più romantica!

Lei lo guardò un po’ offesa, poi scoppiò a ridere e rispose: - Si vede che è ora di scendere in Sala Grande, chissà cosa c’è per cena…

Ron la guardò sorridendo, le sistemò un ricciolo ribelle e poi le mise un braccio sulle spalle.

Uscirono dalla Stanza delle Necessità ancora abbracciati, ma quando arrivarono alla fine del corridoio, stavano discutendo dei compiti come al solito.

Solo Ginny notò che i libri che aveva in mano Ron recavano scritto sulla copertina il nome Hermione Granger.

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Capitolo 3
*** Cioccolatini al peperoncino ***


Sul campo di Quidditch l’atmosfera è piuttosto tesa…

Harry si aggira per il campo con la sua Fierbolt in mano, come una tigre in gabbia finché non vede finalmente l’oggetto del suo nervosismo:

- Ron si può sapere dove ti eri cacciato? Credi che possiamo allenarci senza Portiere? Hai venti minuti di ritardo!

- Ah, sì, scusa. – Tono piatto e testa fra le nuvole.

Un’ora dopo…

- Cavolo Ron, complimenti, non hai mai volato così bene! – Harry è sinceramente stupito e ammirato.

- Ehi fratellino, da quando voli così bene?

Tutti i compagni di squadra stanno facendo i complimenti a Ron Weasley che ha dimostrato di essere un giocatore davvero formidabile quando si impegna a fondo, il ragazzo sorride, ma cerca sugli spalti l’unico viso che desidera vedere, eccola là, con un sorriso smagliante.

Sale sulla scopa e la raggiunge. Guardandolo negli occhi lei supera il terrore dell’altezza e si siede all’amazzone sulla sua scopa.

È bellissimo sentirla lì così vicino, proprio come prima. Chiudono entrambi gli occhi mentre lei gli sfiora la mano. Atterrano dolcemente.

Lui le cinge la vita con il braccio mentre si avviano verso gli spogliatoi e prima di entrare le lascia scivolare un lieve bacio sulle labbra.

Ginny li guarda stupita:

- Da quando avete deciso di fare outing?

- Da quando abbiamo assaggiato i cioccolatini al peperoncino...– rispondono Ron e Hermione con un sospiro a mezza voce.

- Non so cosa ti abbia dato Hermione insieme ai cioccolatini, ma dille di farlo più spesso, abbiamo bisogno di un portiere come quello di oggi sempre…

I due si guardano e arrossiscono .

 

Note d’Autore

Nella versione originale la storia prevedeva una parte molto esplicita, poi non riuscivo a renderla come mi piaceva ed ho preferito lasciare tutto nel non detto.

 

Per Aires_fly: Grazie per la recensione, è una storia a capitoli breve, fammi sapere se ti piace anche il prossimo.

Per Lally_the best: spero che leggerai anche i prossimi anche se non è una Draco/Hermione (l’unica che ho scritto è un po’ tanto comica ed è una Drabble si intitola Idee imbarazzanti)

 

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Capitolo 4
*** Cioccolatini ... finissimi ***


Harry quella mattina si svegliò alle prime luci dell’alba come gli accadeva sempre prima di un’importante partita di Quidditch. Prese in mano le pergamene su cui aveva inserito gli schemi tattici e poi cominciò a far muovere i pallini che rappresentavano i vari giocatori studiando ancora una volta le varie mosse per ottenere il risultato sperato: cioè una schiacciante vittoria contro i Serpeverde.

Quando udì i sonori sbadigli di Neville e le chiacchiere assonnate di Dean e Seamus decise che era ora di alzarsi, aprì le tende del baldacchino e si accorse immediatamente che le cortine del letto di Ron erano ancora ermeticamente chiuse.

Temendo un attacco di panico pre – partita infilò la testa fra i drappi del letto dell’amico, ma rimase senza parole.

Accanto ad un Ron che stava lentamente e faticosamente aprendo gli occhi, investito dallo spiraglio di luce penetrato insieme alla testa di Harry, Hermione dormiva beatamente, con il capo appoggiato sul petto del ragazzo. Dalla situazione in cui si trovava il letto o i ragazzi avevano un sonno particolarmente agitato, oppure avevano dormito molto poco…

Ron sbadigliò e stava per stirarsi quando si accorse di Hermione, nello stesso istante voltò il capo e colse lo sguardo allucinato di Harry.

- Dai Ron, muoviti pigrone, abbiamo bisogno del nostro portiere sveglio e pimpante! – urlò Dean avvicinandosi pericolosamente al letto del compagno di stanza.

Ron guardò Harry supplichevole, intanto i toni soavi di Dean avevano svegliato la bella addormentata che spalancò gli occhi e, non sapendo cosa fare di meglio si tirò la coperta sopra la testa.

- Non vi preoccupate, scendete in Sala Grande, a Ron ci penso io! Ha un piccolo attacco di panico pre - partita!

Gli altri ragazzi scoppiarono a ridere e scesero a fare colazione.

Solo a quel punto Harry esplose: - Ma siete tutti matti? Se vi becca la McGranitt, vi sospende, peggio, vi espelle, no, non è abbastanza, vi scortica e con la vostra pelle ci fodera due puff da mettere nel suo ufficio!

Ron nel frattempo era balzato fuori dal letto e Harry si accorse disgustato che indossava solo la biancheria intima: - Per favore vestiti!

- Non è mica la prima volta che mi vedi in mutande! – Si giustificò il ragazzo con i capelli rossi.

- No, è la situazione che è allucinante! Hermione salta fuori da quel letto e vai nel tuo dormitorio!

- Harry, se sei sconvolto vedendo Ron in mutande, se vedi lo stato in cui sono io mi sa che ti viene un collasso. – Cercò di mediare la ragazza ancora avviluppata dalle coperte.

- Certo che Silente doveva essere veramente fuori quando vi ha nominati Prefetti!

Detto questo uscì dal dormitorio sbattendo la porta e lasciando i suoi amici dispiaciuti e senza parole.

 

- Ma cosa cavolo era tutto quel fracasso che proveniva dal tuo dormitorio? – Ginny era appoggiata a una piglia della Sala Comune ormai deserta e stava aspettando che Harry scendesse.

- Chiedilo a tuo fratello…

- See, se aspetto lui…

- E va bene, Hermione stanotte ha avuto la brillante idea di infilarsi nel suo letto.

-Ah…

- Come sarebbe Ah?

- Credo che la colpa sia mia…

- Scusa?

- Sai quanto si agita Ron prima di incontrare i Serpeverde…

- Ebbene?

- Ti ricordi come ha giocato bene quella volta che è arrivato tardi all’allenamento?

- E come potrei dimenticarmelo? Se giocasse così in partita, penso che gli darei un bacio in fronte da ora fino alla fine dell’anno ogni mattina quando si alza.

Ginny sollevò un sopracciglio: - Esagerato. Comunque credo che abbia giocato così bene perché prima era stato con Hermione.

- Sai la novità, quando spariscono è logico che stiano insieme…

Ginny scosse la testa, possibile che i ragazzi fossero così lenti a capire le cose?

- Quando dico stati insieme, non intendo mano nella mano…

- Ah…Ooooh… quindi credi che Ron abbia giocato così bene perché era … mm…diciamo particolarmente rilassato?

- Esattamente.

- E pensi che Hermione abbia deciso di ripetere la Performance perché ieri Ron era molto agitato?

- Bravo il mio amore, vedi che se ti applichi ci arrivi? Ma come sarebbe a dire performance?

Harry che nel frattempo aveva assunto tutte le tonalità che potrebbe variare un camaleonte che salta da un mattone a un ciclamino rispose: - Come dovrei definirlo scusa?

- Amore, si chiama Sesso. – rispose Ginny alzando gli occhi al cielo.

Nel frattempo i due piccioni innamorati erano scesi dal dormitorio mano nella mano. Prima di scendere nel campo da Quidditch Hermione diede un bacio sulla guancia a Harry: - Scusa, hai ragione, siamo stati due incoscienti.

Ron si passò una mano fra i capelli grattandosi la nuca e sorrise all’amico.

- Muoviamoci che altrimenti quelli scendono in campo senza di noi.

Ginny ci aveva visto giusto, Ron giocò la partita migliore della sua vita e Harry subì le frecciatine della ragazza per tutta la settimana successiva.

- Hermione, mi spieghi qual è il segreto del tuo successo? – Chiese un giorno Ginny all’amica.

- Cioccolatini, non importa il tipo, basta che siano veramente buoni e di cioccolato finissimo, il resto viene da sé…

 

Nota d’autore

 

Un ringraziamento a tutti quelli che hanno letto questa storia.

Un Grazie speciale a chi ha scelto anche di recensire, spero di non avervi deluso e che abbiate voglia di leggere anche i miei prossimi lavori

Ciao

bic

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