I hate you..nah i love you babe

di HarrysSwallows
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Years ***
Capitolo 2: *** Family ***
Capitolo 3: *** It's my life, it's my doughter, you shouldn't care. ***
Capitolo 4: *** Back, in front of, i needed you near me! ***
Capitolo 5: *** Happy Birthday (Parte 1) ***
Capitolo 6: *** Happy Birthday (Parte 2) ***
Capitolo 7: *** Why we can't be like them? ***
Capitolo 8: *** Finally, the wedding ***
Capitolo 9: *** Love Him ***
Capitolo 10: *** Daddy ***
Capitolo 11: *** Same Mistake ***



Capitolo 1
*** Years ***


Years

_*Anita’s Pov_
La mia sveglia suona. Mi giro dall’altra parte.
-Mamma?- mi chiama una vocina proveniente dal basso. -Andy? Sei già sveglia?- chiedo alzandomi. -Ho fame- Controvoglia mi alzo e la prendo in braccio dirigendomi verso la cucina.
Mi chiamo Anita, ho diciotto anni ed una bambina di tre. Vivo con mia madre e mia figlia a Mullingar, io e mia mamma siamo italiane mentre Andy, mia figlia, è irlandese. Non trovo mia madre in cucina, quindi penso sia sotto la doccia. Infatti mi aveva detto che oggi usciva con un tipo, un certo Clark, con cui si vede da un anno buono ormai.
-Vuoi gli animaletti o i fiorellini?- chiedo alla mia piccola alludendo alla forma dei cereali. -Animaletti per favore- risponde. Le verso il latte ed i cereali nella tazza aggiungendo un cucchiaino di miele, porgendole poi il tutto sul seggiolone rosa dove mangia.
Nel frattempo io mi vesto alla velocità della luce mettendo shorts gialli con calze di lana bianche, essendo inverno, una canotta bianca larga ed una giacca college dello stesso colore e le mie fedelissime converse. Mi trucco leggermente e vesto anche la mia bambina. Prendo le chiavi dell’auto sfrecciando verso l’asilo, è tradissimo. Sono le sette e quaranta, devo essere a scuola per le otto, non ce la farò mai. Arrivo e oggi c’è anche l’incontro con la nuova maestra. Me ne ero completamente dimenticata. Lascio in classe Andy. La maestra mi si avvicina sorridente. -Ciao, tu devi essere la sorella di Andy, speravo di parlare con i suoi genitori..- la ragazza avrà più o meno tre o quattro anni più di me. -Sono sua madre- rispondo recuperando l’aria per la corsa. È decisamente stupita, come la maggior parte della gente a cui lo dico, d’altronde. -Scusi, ma sono terribilmente in ritardo- le dico scappando. Guido decisamente troppo veloce arrivando a scuola. Parcheggio. -Ma che fine hai fatto? Ti ha aspettato alla fermata dell’autobus!- mi rimprovera Adrianne, la mia migliore amica. -Scusami, ho dovuto accompagnare Andy all’asilo- dico sofferente. In fondo lasciare la mia bambina all’asilo, anche dopo una settimana, non mi è per niente facile. -Va bene..entriamo- mi trascina dentro Adrianne.
È così strano, agli occhi di tutti potrei sembrare una normale diciottenne, vado a scuola, torno a casa. Nessuno direbbe mai che la bambina che ho sempre dietro è mia figlia. Amo la mia Andy, è bellissima. E come potrebbe non esserlo? Assomiglia fottutamente a suo padre. Ha i suoi stessi del colore dell’oceano. Io e il padre siamo entrambi mori, anche se lui si tinge di biondo. Lei ha dei lunghi capelli scuri, come i miei, molto mossi. Ha il sorriso di suo papà, ma le mie labbra piene, eppure quegli occhi mi ingannano tutte le volte. Sono dannatamente uguali ai suoi.
Chi è il padre? Ah, se ve lo dicessi non mi credereste. Dov’è? Non lo so. Forse in America da qualche parte. È che nessuno sa chi è suo padre. Solo io e Adrianne, nemmeno mia madre. Nessuno lo sa perché nessuno mi crederebbe se dicessi che è Niall Horan degli One Direction. Nessuno.
Eppure è lui. Quella dannata sera alla festa di Daniel, un bicchiere di troppo e adesso eccomi qui. E chissà lui dov’è e cosa sta facendo. Chissà con chi sta facendo cosa.
La prima lezione che ho è quella con il professor Feats. Lui è decisamente il mio preferito, in ospedale condividevo la stanza con sua moglie, Andy e loro figlio Aaron sono nati lo stesso giorno e quindi lo vedevo tutti i giorni.
Mi è stato molto vicino. E poi Aaron e Andy sono migliori amici sin da quando sono nati, abbiamo sempre fatto tutti i compleanni insieme e ogni tanto se mi serve una mano, o se serve a loro, sono felice di tenere Aaron come loro sono felici di tenere Andy.
-Buongiorno Professor Feats- lo saluto entrando con Adrianne in classe, con mezz’ora di ritardo. -Buongiorno Anita, come stai?- domanda. -Bene grazie, lei? Sa dovrei parlare con sua moglie perché tra poco sarà il compleanno dei piccoli- lo informo. -Certo. Dirò a Tania di telefonarti. Sempre in ritardo eh?- sorrido. -Mi perdoni, ho dovuto accompagnare Andy all’asilo perché mia madre è via- essere una madre adolescente, single, con un solo genitore, ed essere amica della moglie del tuo prof ti fa avere qualche vantaggio a scuola per i ritardi e le assenze, poi, se in più hai anche un ottimo rendimento, puoi decisamente adagiarti sugli allori. -E va bene. E lei? Signorina Parks, che scusa ha?- dice riferendosi ad Adrianne. Io sono l’unica studentessa che chiama per nome. -Ehm..ho accompagnato Anita- bugia. Ma va bene. -Si è vero professore, mi perdoni- lanciandomi un occhiata di dubbio ci manda hai nostri posti.
Le cinque ore passano in fretta. Mi fermo a parlare con Adrianne e il mio amico Daniel nel corridoio. -Venite al bowling oggi pomeriggio?- domanda. Amo il bowling. -Non posso- affermo. -Perché?- chiede Adrianne. -Devo portare Andy da tuo padre- mi riferisco al padre di Dani che è un pediatra. -Oh, va bene, Adrianne tu?- chiede poi. -No, l’accompagno- mi sorride. -No, vai se vuoi- ricambio il sorriso. -Sicura?- mi chiede. -Certo, vai, poi fatti accompagnare a casa mia- i suoi occhi si illuminano. -Grazie!- mi abbraccia. Guardo l’orologio di Dani. -Ma sono le due e mezza?!!- urlo. -Oddio! È tardissimo devo andare a prendere Andy!- grido saltando in macchina e volando all’asilo. Appena arrivo la maestra è con la mia piccola sulla porta. Ci sta aspettando. -Mi scusi tantissimo! Ero a scuola!- grido prendendo in braccio Andy. -Signorina Collesanto, le vorrei parlare- mi dice la mastra.  Ci sediamo dentro l’ufficio mentre Andy gioca.  -Possiamo darci del tu?- chiede la maestra. -Certo, chiamami Anita- le sorrido. -Io sono Holly, piacere- sorride a sua volta. -Allora, posso sapere quanti anni hai?- mi domanda. -Diciotto- rispondo. -Ah, bene, io ne ho venticinque- più di quanti pensassi. -Sei sola?- chiede ancora. -Ho mia madre, la mia amica, e mia figlia, loro mi bastano- affermo decisa. -Tuo padre?- domanda. -Ha un’altra famiglia in un altro paese- è vero, mio padre è risposato, ha una nuova moglie, Sofia, e una figlia di due anni, più piccola di Andy, Alice. Vivono in Italia. -E..se posso, il padre di Andy?- mi irrigidisco. Sento gli occhi pizzicare. -Lui..non so dove sia. Non sa di avere una figlia, se n’è andato prima che nascesse- non so perché sto raccontando tutto questo a questa donna, ma sento che in qualche modo è la cosa giusta.
Guardo l’ora, le due e quaranta. Oddio! Alle tre c’è l’appuntamento dal pediatra! -Scusami, Alle tre devo portare Andy dal pediatra, è tradissimo!- la saluto prendendo Andy e guidando spedita a casa, sono le tre meno dieci. Preparo al volo un panino per lei con i formaggini e poi riparto facendoglielo mangiare in auto. Appena arriviamo la segretaria sta chiamando il nostro turno. Entriamo frettolosamente nello studio e il padre di Daniel comincia a visitare Andy.
-Non è nulla di grave, dalle questo sciroppo una volta al giorno e in una settimana sarà guarita- sospiro. Avevo paura che la mia piccola si fosse ammalata, invece ha solo un po’ di tosse. -Grazie infinite- dico. -Di niente, ah e Daniel mi ha detto di dirti che riporterà Adrianne per le cinque- Un ora prima. Va bene. -Bene, grazie ancora Dottor MackBurne- Usciamo dallo studio. Mi avvicino alla segretaria per prendere un altro appuntamento. -Possiamo fare fra un mese?- chiede. -Ehm..scusi, che giorno è oggi?- domando. -Oggi è tredici, tredici settembre- Oddio.. -Cosa?- domando. La segretaria mi guarda storto. -Ehm..si, fra un mese è perfetto..arrivederci- Firmo la conferma dell’appuntamento segnandomelo sul cellulare. Oggi. È. Il. Suo. Compleanno. Aiuto.
***
Una volta a casa mi siedo sul divano togliendo ad Andy il cappotto ed il cappellino di lana. La prendo in braccio e la porto in camera sua per il riposino pomeridiano, ormai sono le quattro. -Mamma, perché io non ho un papà? - domanda. Mi irrigidisco. -Perché me lo chiedi?- domando. -Aaron dice che tutti hanno un papà..però io non ce l’ho, allora gli ho detto che sbagliava e abbiamo litigato, però mamma, lui ha ragione, perché io non ce l’ho?- mi spiega. -Amore tu hai un papà..- sento le lacrime scendermi lentamente sulle guance e cerco di fermarle. -E dov’è?- chiede. -Non lo so..non ci vediamo da tanto tempo- rispondo tirando su col naso, piango ancora. -Ma lui mi vuole bene?- “Se ti conoscesse te ne vorrebbe, è me che odierebbe” Penso. -Certo- ecco altre lacrime. Non posso fermarmi. -E a te?- Coltellata al petto. No, non me ne vuole, non me ne ha mai voluto. Come spiegargli che suo padre ha soddisfatto i suoi bisogni e poi mi ha abbandonata? -Non più amore- sento qualcosa spezzarsi dentro. Solo io, e forse Adrianne, sappiamo quanto mi è mancato in questi anni. -Ma tu si vero?- chiede capendo perché piango. -Molto- rispondo. -Avete litigato?- domanda. -Si, amore- No. Non abbiamo mai litigato. È semplicemente sparito. Lo ricordo perfettamente.
Erano tutti e cinque qui, per promuovere il loro primo tour. Up All Night. Io e Adrianne eravamo pazze di loro, avevamo poster, sapevamo a memoria tutte le canzoni. Adrianne aveva un debole per Harry, io non resistevo al fascino di Niall. Eravamo fiere di farci chiamare Directioners. In fondo a quindici anni di cosa ti devi preoccupare? Di vivere a pieno!
Daniel, vecchio amico di Niall, li aveva invitati alla festa. E aveva invitato anche noi. Stavo seduta su un divanetto mentre Harry ed Adrianne ballavano. Quando una chioma bionda mi si avvicina. Uno o due bicchieri di troppo e la serata si conclude in una camera di un albergo vicino.
-A cosa pensi?- chiedo sdraiata con la testa sul suo petto dopo la notte più bella della mia vita. -Che sei bellissima- risponde. Mi giro e lo bacio con trasporto. -È stata la notte più bella della mia vita- sussurra dolce sulle mie labbra. -Dovresti dormire- gli dico. -Anche tu- risponde. -Prima una cosa però..- mi dice, lo ascolto. -Io non so se sia possibile, ci conosciamo da pochissimo..ma credo di essere veramente, pazzamente, profondamente innamorato di te- “Truly Madly Deeply in love whit you”. Lo bacio ancora. -Sai la cosa strana? Anche io- rispondo. Ci addormentiamo insieme poco dopo. La mattina seguente mi sveglio sola. C’è solo un biglietto sul comodino. “Devo andarmene. Addio” secco. Mi sentii talmente male. 
Un mese dopo capii di aspettare Andy. A scuola quasi più nessuno mi parla a parte i prof, la preside, Daniel e Adrianne. Lui non c’era mentre tutti di mi davano della troia a scuola. Lui non c’era mentre mi svegliavo la notte con i dolori alla schiena. Lui non c’era quando mi svegliavo la mattina e correvo a vomitare. Lui non c’era quando avevo terribilmente paure di dirlo a mia madre. Lui non c’era quando partorii. Lui non c’era alla prima parola di Andy. Lui non c’era al primo compleanno. Lui non c’era al primo dentino. Lui non c’è mai stato eppure era l’unico che volevo.
Metto Andy a dormire e poi mi stendo sul divano, vorrei evitarlo ma crollo come un sasso.
_*Niall’s Pov_
Oggi è il mio compleanno, ricevo la telefonata di auguri di mio padre. -Ciao papà!- lo saluto. -Ciao figliolo, auguri- mi dice. -Grazie- sorrido. -Senti Niall, quando vi danno la pausa?-  chiede. -Ehm..settimana prossima possiamo tornare a casa, e poi abbiamo un mese libero prima di ripartire per l’America, perché?-  domando. -Niall, sto per sposarmi..e vorrei che tu e Greg veniste a conoscere Lucia e sua figlia- sgrano gli occhi. -È fantastico! Ci sarò!- sorrido ancora. -Benissimo- posso sentirlo sospirare. -Papà devo andare, ciao- alludo a Zayn che mi fa strani gesti per farmi capire che dobbiamo riprendere a registrare. -Ok, ciao figliolo- attacco dopo averlo salutato ancora. -Mio padre si sposa!- esclamo entrando. Tutti si congratulano. -Piuttosto, pensa alla festa di stasera- mi ricorda Hazza.  -Si tranquillo, non mancherò alla mia festa di compleanno-
_*Anita’s Pov_
“Driin Driin!” il campanello di casa suona svegliandomi e facendomi cadere dal divano. Mi maledico per aver lanciato un urletto appena mi ricordo che mia figlia dorme. Un mal di testa dovuto al pianto mi assale. -Ciao!- esclama Adrianne appena apro la porta. -Shh! Andy dorme!- sussurro zittendola. -Scusa- fa altrettanto. -Entrate- con lei c’è anche Dan. -Bella maglia- sussurra lui. -Grazie, che ore sono?- domando. -Le cinque e mezza, scusa, ho tardato un po’- gli rispondo di non preoccuparsi. -Adrianne, puoi per favore andare a svegliare Andy, senno poi stanotte non dorme- Prontamente Zia Adrianne sale le scale e si dirige in camera della piccola. -Non ho mai visto tua figlia sai?- dice Daniel. -Davvero? È uguale a suo padre- mi faccio scappare. -Immagino sia difficile per te..- prova lui, nego. -Lei è la cosa più bella della mia vita- mi brillano gli occhi.
-Eccoci!- esclama Adrianne dalla cima delle scale. Andy ancora assonnata, col ciuccio in bocca, si stropiccia gli occhi. Subito la mia amica me la porta in braccio. -Amore, lui è Daniel, un amico di mamma, lui è il figlio del tuo dottore-  è molto silenziosa appena sveglia. -Ciao piccola! Cavolo è bellissima!- fa Dan. -Grazie- sorrido.
 Non appena Daniel se ne va io metto Andy a guardare Peppa Pig alla televisione e porto Adrianne in cucina. -Oggi mi ha chiesto di suo padre- le dico. -Oddio- si porta una mano alla bocca. -Gli ho detto che era lontano..e..sono scoppiata a piangere- proprio come adesso. Mi butto fra le braccia della mia amica singhiozzando. -Shh..calmati, tu sei più forte e lui è un bastardo- mi stringe di più. Tremante, tiro su col naso e mi calmo. -Avanti...lo sai che è così-  si è vero. -Grazie- la stringo fermando le lacrime.
Più tardi, quando torna mia madre, Adrianne va a casa. Mentre io e mamma, insieme, prepariamo la cena, ricevo una telefonata. -Pronto?- dico. -Principessa! Come stai?- è mio padre. -Bene papà- dico con nonchalance. -Non vedo l’ora di vederti!- esclama. -Vedermi?- sono cinque anni che non lo vedo. -Si, per il matrimonio si tua madre! Pensi che me lo perderei?- Matrimonio? Cosa? -Cosa!?- mia madre salta. Evidentemente ha capito. -Scusa, papà..devo parlare con la mamma, evidentemente ha dimenticato di dirmi che si sposa!- urlo più arrabbiata che mai attaccando il telefono. -Quando pensavi di dirmi che ti sposi?!- urlo. -Stasera a cena, ma tuo padre mi ha battuta sul tempo..- fa colpevole. -Mamma non capisci? Papà non sa di Andy! Cosa gli dirò!? Io non voglio la conosca!-  Volglio bene a mio padre ma non voglio assolutamente conosca mia figlia. Non voglio e basta. Non voglio che lei conosca mio padre, senza sapere dov’è il suo. -Amore lo so benissimo..ma prima o poi dovrai dirglielo. È comunque sua nipote-  più arrabbiata che mai me ne vado sbattendo la porta della cucina. Salgo le scale fino in camera mia. Anche lì sbatto molto forte la porta e sento Andy iniziare a piangere. Oddio che ho fatto. Prima che possa rendermene conto sono già di sotto e la stringo in braccio. -Shh..va tutto bene piccola- L’ho spaventata. La porto di sopra con me. -Scusami piccola, stai calma, mamma è qui- la stringo, siamo sedute sul mio letto. Si calma. -Non lo fare più- mi chiede abbracciandomi, capisco a malapena quello che dice per via del ciuccio. -Tranquilla piccola..- l’abbraccio ancora. Mi sdraio tenendola cavalcioni sulle mie gambe. Sbuffo. Che giornata. -Adesso l’unica cosa che vorrei è che tuo padre fosse qui- dico senza rendermene conto. Mi tappo la bocca poco dopo, ma troppo tardi. Andy mi guarda con gli occhi che brillano, arrossati dal pianto. Non mi accorgo che anche mia madre è sulla porta. -Mi hai sempre detto che era un ragazzo che hai conosciuto in un bar, che non ne sapevi nemmeno il nome. Ma la mancanza non si prova per uno sconosciuto- afferma seria avvicinandosi. -Hai ragione- dico. Non penso di dirle la verità. -Chi era allora?- chiede pacata. -Non lo conoscevi. Era  un amico di Daniel, ora non so dove sia- In fondo non sto proprio mentendo. -Lo amavi?- chiese mia madre. -Lo amo, ma per lui non è lo stesso- sento la mia voce tremare.  -Senti, tra una settimana ci trasferiremo a casa di Clark, tu ed Andy avrete la vostra stanza e noi la nostra, Clark ha due figli, il maggiore è sposato ed abita a due isolati da qui, il minore è sempre in viaggio con la sua band ma quando torna, ovviamente, è a casa, cerca di essere gentile- Sbuffo. -Quindi cambiamo casa mamma?- chiede Andy. -Pare di si tesoro-
_*Niall's Pov_
La festa sta andando a gonfie vele, Alcool e ragazze non mancano di certo. Eppure io ho sempre quel chiodo fisso. Prendo Zayn da parte, come al solito. -L’hai vista?- gli chiedo. -Niall! Ma come cavolo pensi che possa essere qui?- risponde. -Hai ragione, scusami, è che non riesco a togliermela dalla testa- Anita, Anita. Questo nome mi gira in testa continuamente. Non la dimenticherò mai. La notte più bella della mia vita. Cosa fa? Dov’è? Con chi è? Mi ha già dimenticato? Mi odia?
Io non riesco a dimenticarla, sento che qualcosa di forte mi lega a lei. Bellissima. Occhi profondi. Capelli perfetti. Fisico fantastico. Labbra..oddio morirei anche solo per un altro suo bacio. Dove sei? Non sono mai riuscito a dimenticarla, ne a cercarla. Ho odiato doverla lasciare. Doverle dire addio. A ero costretto. Sarei stato via un anno per via del tour che iniziava quella mattina. Avevo il volo alle sette e fui costretto a dirle addio.
-Scusa Zayn, va a divertirti- Tre anni. Tre dannati anni e non riesco a togliermela dalla testa. Sarà cambiata? Mi odierà?
Non riesco nemmeno più a godermi il mio compleanno. Si ricorderà che è oggi? Non ho nemmeno il suo numero. Cosa so di lei? È Italiana ma vive a Mullingar. Si chiama Anita. È Bellissima. E non la rivedrò mai più.


Writer comment:
Good morning!!! This is the first chapter of the first saga that I have ever wrote! Yeeee! Okay, I start to say that I am writing this space now, and now I have already started the second history of the saga. Okay? In this chapter (so long) we can understand the intro of the general history. Do you like it? I hope. So, prepare yourself for this space ‘cause maybe will be very strange and crazy, like..me. Hahahah ok goodbye.
A massive massive thank you
                                                                                                                               The Writer:
                                                                                                                       Bo Grace Ellis Styles xx

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Capitolo 2
*** Family ***


Family

_*Anita’s Pov_
Entro una settimana il trasloco è fatto. Stiamo andando a casa di Clark. -Senti, Clark..non sa- Sgrano gli occhi. -Come non sa!? E cosa ha detto quando ha visto, passeggino, boxe, giocattoli e roba varia?- Urlo a mia madre rischiando di farla sbandare con l’auto. -Ehm..gli ho detto che gli avrei spiegato oggi..però volevo farlo insieme a te- Sbuffo. -Sei un caso perso- Mi giro dietro vedendo la mia bambina che gioca, lei mi tranquillizza. -Mamma, quanto manca a casa nuova?- domanda tenendo gli occhi fissi sul gioco con cui sta giocando. -Poco piccola- Rispondo. -Sai piccola, Clark ha un nipotino piccolo piccolo! È nato da poco- gli spiega mia madre. -Bello- Andy sembra troppo presa dal suo giochino. Per tutto il tragitto sono silenziosa. Arriviamo davanti alla enorme casa. -Ma è questa?- esclamo riferendomi alla villetta blu a tre piani. -Esatto- sorride mia madre. -Mamma, Clark mi sta improvvisamente simpatico!- urlo abbracciandola. -Wow- esclama Andy. Scendo dall’auto ed apro il passeggino. -Lucia?- una voce maschile chiama dalla porta. Un uomo alto, e per niente brutto chiama mia madre. Ci si avvicina. O meglio, mi si avvicina. -Tu devi essere Anita- constata sorridente. -Si, piacere, e lei è Andy!- Prendo in braccio la piccola. -Ah, ecco il perché di tutta quella roba, ma..Lucia?- chiama Clark, lei gli si avvicina. -Temo di aver capito male. Io sapevo che Anita era figlia unica!- afferma Clark stringendo mia madre per la vita. Io sorridente rispondo. -Si, lo sono.- sorrido. Clark sembra non capire. -Chi è lui mamma?- mi chiede Andy. -Mamma!?- esclama Clark. -Mamma- affermo. -Oh...Bene..- sembra spiazzato. D’altronde chi non lo è?
-Tesoro, lui è il fidanzato della nonna, tra un po’ si sposeranno!- dico contenta. -E il nonno?- domanda lei. -Il nonno lo conoscerai tra un po’ di giorni- la informo. -Clark, i tuoi figli sono già arrivati?-  Chiede mia madre. -Greg e sua moglie, insieme loro figlio Theo, sono già qui..Niall arriverà a breve- Niall. Perfetto. Già mi sta antipatico. E se fosse..No, non è possibile sia lui. Accantono l’idea. -Ehm..Anita, spero la tua camera ti piaccia, è spaziosa e sono sicuro che c’entrerete entrambe- m’informa l’uomo accompagnandomi alla mia stanza. -Oddio ma è bellissima!- esclamo. Sulle tonalità del lilla e del bianco questa è decisamente una camera da sogno. Ci sono già tutte le mie cose e anche quelle della bambina. Dobbiamo solo disfare le valigie. Ha anche un bagno privato e un balconcino che da sul giardino enorme. Insomma, in poche parole, una casa da sogno. E brava la mia mamma, finalmente un uomo con un po’ di soldi. Scherzo.
Scendiamo in salotto, un ragazzo alto, con la moglie ed il figlio, sono già lì. Lo stesso mia madre e Clark. -Ah, eccovi- ci saluta mia madre. -Greg, questa è Anita, la figlia di Lucia, e questa è la piccola Andy, la figlia di Anita- Andy è attaccata al mio collo, la tengo in braccio ma impacciatamente riesco a stringere le mani. -Wow- mi dice Greg. -Se posso, quanti anni hai?- domanda. -Diciotto- rispondo. Saluto anche la donna, la moglie di Greg, facendole i complimenti per il suo bambino davvero bellissimo. -Ah..mi ricordo quando Andy era così piccola..era una peste anche allora, eppure era bellissima- sono certa che mi brillano gli occhi. Sento la ragazza ridere. Mi siedo di fronte a lei, Greg e suo padre discutono sulla storia tra mia madre e Clark, mentre io e la moglie di Greg parliamo di maternità e roba del genere. -Ah! A proposito!- mi giro verso mia madre, tutti gli occhi si puntano su di me. -Più tardi devo andare in farmacia, il pediatra mi ha dato uno sciroppo da dare a Andy, ha la tosse- due colpetti di tosse dalla bocca della mia piccola confermano quello che ho detto. -Ma dov’è Niall? È quasi ora di pranzo!- esclama Greg, in effetti è mezzogiorno. -Arriverà figliolo, aveva l’aereo stanotte dall’America!- mamma da un colpetto sul braccio di Clark. -Non dovevi disturbarlo, avremmo potuto conoscerlo al matrimonio!- esclama. Io non ho per niente voglia di conoscere uno che si chiama Niall. Mi arriva un messaggio di Adrianne. -Chi è mamma?- chiede Andy. -È la zia Adrianne- rispondo guardando lo schermo. La piccola è seduta sulle mie gambe.
_“Come va l’incontro? Almeno il figlio è carino?”_ sempre la solita Adrianne.
_“ Sai qual è il colmo? Si chiama Niall...non ho per niente voglia di abitare con uno che si chiama Niall..vieni qui più tardi?”_
_“Oddio..Certo dolcezza, dai un bacio ad Andy per me xx ;)”_
-Amore, ti saluta zia- dico ad Andy. -Quando la vediamo?- domanda. -Più tardi- rispondo.
Il suono del campanello interrompe i miei pensieri. -Finalmente!- esclama Greg. Clark si alza per andare ad aprire. La porta è fuori dalla mia visuale. Intanto continuo a chiacchierare con la moglie di Greg. Sento dei passi avvicinarsi. -Guardate chi c’è!- esclama il figlio di Clark.  Alzo lo sguardo verso la persona appena entrata. Giuro di aver sentito il mio cuore fermarsi. Non può essere lui. No. È uno scherzo.
_*Niall’s Pov_
Anita. Anita. Eccola! Eccola! Oddio non posso crederci! È lei. Sbianca, si irrigidisce. Oddio, forse non è contenta di vedermi. Noto la bambina seduta sulle sue gambe. Credo sia sua sorella. Anita, la mia bellissima Anita. Si ricorda di me.
Si alza in piedi facendo scivolare in piedi anche la bambina. Papà si avvicina a noi. -Bentornato figliolo!- mi abbraccia, ma io continuo a fissare lei in piedi davanti a me. Sembra totalmente nel panico. -Mamma!? Mamma?- la chiama la piccola sotto di lei allungando le braccia per farsi tirare in braccio. Mamma?
_*Anita’s Pov_
Il richiamo della mia piccola mi fa distogliere la mente da tutto il resto. Mi chino e la prendo in braccio. Sono nel panico più totale. Dopo tre anni, lui è qui. Dopo avermi abbandonata, lasciata sola con una figlia da crescere, lui è qui. Dopo avermi spezzato il cuore e cambiato la vita lui è qui. E a me fa solo schifo.  Schifo. Sento la voglia enorme di avventarmi addosso a lui e riempirlo di schiaffi, calci, pugni. La voglia irrefrenabile di ferirlo come lui ha ferito me. Ma devo controllarmi.
-Niall, lei è Anita, la figlia di Lucia, mentre lei è Andy. La figlia di Anita.- ci presenta Clark. Niall mi guarda per poi tendermi la mano. No, non ce la faccio. Anche sono guardarlo mi ripugna, figuriamoci toccarlo. -Scusatemi un attimo. Devo..prendere il giacchetto a Andy, non vorrei si ammalasse- scappo con la mia piccola chiudendomi in camera. Lasciando il biondo in sospeso. Inizio a piangere ininterrottamente, singhiozzando, accasciandomi a terra. -Mamma? Che c’è?- mi dice Andy e io l’abbraccio e basta. -Niente tesoro..sono solo un po’ triste per la vecchia casa..- invento. -Anche io mamma, non piangere però- annuisco stringendola e continuando a piangere. Prendo il telefono. Uno squillo, due squilli. -Pronto?-
-Adrianne..è lui..io non..- continuo a piangere al telefono. -O mio dio- scandisce la mia amica. -Sono da te fra cinque minuti- mi dice per poi attaccare. Rimango chiusa in camera mentre Andy ha già trovato che fare, sedendosi in un angolo a giocare con il suo peluche preferito.
_*Niall’s Pov_
È scappata. Devo parlarle. -Scusate tantissimo, vado a mettere la valigia in camera, torno fra poco- Salgo i due piani di scale e entro in camera mia mettendo la valigia buttata in un angolo. Poi, attraversando il corridoio busso alla porta della camera di Anita, so qual è. Apre la porta e posso vedere i suoi occhi arrossati dal pianto. -Ciao- provo. Appena mi vede sbianca e prova a chiudere la porta che blocco con un piede. -Aspetta, vorrei parlarti!- le dico. -No, vattene! Io..non voglio!- Urla. Se non si zittisce ci sentiranno tutti. Con la forza riesco ad entrare. -Anita!- la richiamo. Lei intanto ricomincia a piangere. -Va via! Esci fuori dalla mia vita! Sai quello che mi hai fatto? Mi hai abbandonata, usata e abbandonata! Sparisci, mi fai schifo!- mi grida. Sento qualcosa morirmi dentro. E so che ha ragione. -Io non ti ho mai dimenticata- provo. -Non mi hai nemmeno cercata- afferma carica di rabbia. -Ti odio. Mi fai schifo. Esci dalla mia vita!- mi urla. -Vattene!- Non ne ho intenzione. -Lasciami spiegare!- cerco di sovrastare la sua voce. -Mamma?- la voce della piccola mi arriva alle orecchie. -Andy torna a giocare, va tutto bene- le dice dolce Anita. La bambina, ovviamente, vedendo la mamma in quello stato, comincia a piangere e si attacca alla sua gamba. -Vattene- ripete calma la ragazza. Ma so che c’è tutta la sua rabbia e stavolta devo farlo.
_*Anita’s Pov_
-Mamma chi era quello?- chiede Andy appena Niall lascia la stanza. -Era una persona dalla quale devi stare lontana, capito?- Non voglio assolutamente che lei sappia. Che lui sappia. Potrebbe portarmi via la mia bambina, potrebbe ferirla come ha ferito me. Non deve. Non glielo permetterò.
Adrianne arriva poco dopo. -L’ho visto- mi dice mentre mi abbraccia e io ricomincio a piangere. Gli racconto della nostra litigata. Mi stringe più forte.
Il tempo di un’oretta e mi sono calmata. -Credo che andremo a vivere da mio padre. Non vorrei lasciare mia madre..ma non posso restare qui- affermo. Adrianne mi guarda male. -No. Primo, non puoi togliere Andy a tua madre. Secondo. Io sono qui, non ti lascio andare da sola in Italia. Puoi stare da me, non ho nessun problema lo sai- La adoro. -Mi piacerebbe, ma non posso dare questo disturbo ai tuoi, se fossi solo io andrebbe bene, ma c’è lei. Lei si sveglia la notte, fa casino..no non posso, ma grazie- Adrianne insiste ma nego.-Cosa farai?- mi domanda. Cosa farò? Non lo so.  Pregherò Dio che lui riparta presto. Starò chiusa in camera con mia figlia. Lo eviterò. -Lo eviterò- rispondo. -Secondo me dovresti parlarne con tua madre- mi consiglia. Assolutamente no. -Non voglio rovinare la storia di mamma, finalmente ha trovato qualcuno e non voglio rovinargliela- affermo. -Anita! È ora di pranzo!- ci chiama mia madre. -Io devo andare- mi informa la mia amica. -Certo, ciao- l’abbraccio e insieme scendiamo. -Ciao zia!- la saluta Andy. Lei le stampa un bacio sulla guancia. -Ciao- mi lancia un occhiata di incoraggiamento come per dire: sono qui. Le rispondo e l’accompagno alla porta. Vado in sala da pranzo e lo vedo. Perdo il respiro. Mi siedo al lato opposto del tavolo, lontano da lui. -Mamma, dov’è il seggiolone?- chiedo a mia madre. -Qui!- lo prende dalla cucina e lo porta a tavola mettendolo accanto a me, tra la mia sedia e la sua. Lasagne. Sono il piatto preferito di Andy.
-Mm..le lasagne sono il mio piatto preferito!- se ne esce il biondo fingendo noncuranza. Ecco. Appunto. Comincio piano ad imboccare Andy. -Soffia!- le chiedo giocando. Lei soffia molto forte sulla pasta calda. -Ecco che arriva il trenino! Ciuf Ciuf!- dico ancora facendole mangiare un'altra forchettata. Sento il mio stomaco brontolare. -Lascia, ora mangia, faccio io- si offre mia madre che ha già mangiato. Finisco la mia pasta ormai fredda. -Anita?- Oddio, è lui. Ma cosa vuole adesso? Non sono stata chiara? Non lo voglio nella mia vita, ne in quella di mia figlia. Alzo gli occhi fulminandolo. -Ti volevo chiedere...dov’è il padre di Andy?-  Gelo. Ghiaccio. Non sento il sangue nelle vene. “Sei tu brutto stronzo!” vorrei urlargli. Ma non posso. -Non c’è- faccio secca lasciando andare la forchetta e alzandomi. Prendendo il braccio Andy che intanto ha finito di mangiare e salendo in camera con uno “Scusatemi”.
Lo odio a morte.
Passo la serata in camera con Andy, coccolandoci sdraiate sul mio letto. E così ci addormentiamo.



Buongiorno bella gente! finalmente qui in italiano. Sappiate due cose. Primo: Questa storia fa parte di una serie chiamata Grown Up. Secondo: è gia finita e sono 11 capitoli :) Lasciate una recensionciuccia? Baci.
Harry'sBo xx



 

 

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Capitolo 3
*** It's my life, it's my doughter, you shouldn't care. ***


It’s my life. It’s my daughter. You shouldn’t care.

_*Anita’s Pov_
Apro gli occhi. Sono sdraiata sul letto, con Andy accanto. Ci metto un po’ per capire dove sono. Evitando di svegliare la mia piccola mi alzo, la copro, e poi mi dirigo in bagno per lavarmi. Quando esco dalla doccia noto che Andy è ancora addormentata, quindi prendo una canotta larga verde acqua con delle croci nere e degli shorts marroni con sotto delle calze di lana sempre nere. Metto la giacca college del colore dei pantaloncini e le mie amate converse bianche. Mi sistemo i capelli e mi trucco leggermente. Piano mi avvicino a Andy lasciandole dei baci sul viso, così si sveglia baciandomi a stampo le labbra e abbracciandomi il viso. -Buongiorno!- le sorrido. -Oggi è domenica, sai che vuol dire?- le chiedo. Fa “no” con la testa. -Che puoi stare tutto il giorno in pigiama con la mamma a guardare la tv!- Sorride senza lasciar cadere il ciuccio. -Dai, vieni, ti metto il pigiama che ieri ci siamo addormentate vestite- La tiro su e prendo la tutina intera di lana che mette per casa. È rosa con degli orsacchiotti. Gliela metto. -Mamma, ho fame- è terribile, ogni volta che pronuncia quelle due parole la mia mente vaga verso l’immagine di lui.-Andiamo a mangiare- la tiro in braccio e insieme scendiamo le scale arrivando in cucina. -Buongiorno dolcezze!- ci saluta Clark vedendoci assonnate. -Buongiorno- rispondo. -Ciao- fa Andy accompagnandosi con la manina. -Amore della nonna!- esclama mia madre prendendo in braccio la piccola. -Buongiorno anche a te mamma!- faccio l’offesa. -Buongiorno tesoro- mi accarezza il viso e sorrido come un ebete. -Buongiorno- fa Niall. Non l’avevo visto. Mi irrigidisco sbuffando e sedendomi dal lato opposto del tavolo. -Ho fatto i pancake- ci informa mamma. -Amore! Hai sentito?- chiedo alla piccola che mia madre ha messo sul seggiolone accanto a me facendo una faccia sorpresa. -Grazie nonna!- esclama Andy. -Di niente!- Mia madre le porge un piatto con in pancake e ne da uno anche a me. -Con tanto sciroppo, come piacciono a voi- sorride. Mai vista mia madre tanto felice, sono contenta per lei. -Grazie- diciamo in coro io e Andy. Taglio la colazione alla piccola in modo che possa mangiare da sola. Poi mangio anche io. -Anita, tra due settimane è il compleanno di Andy, hai chiamato Tania?- Mi strozzo leggermente. -Ho parlato con il professore. Però non mi ha richiamata, penso di doverlo fare io nel pomeriggio- affermo. -Sbrigati o non riusciremo ad organizzare niente- Andy mi tira per la maglia. -Mamma, io non voglio fare la festa con Aaron- mi dice. È strano. -Perché?- domando. -Perché abbiamo litigato perché io non ho un papà- Mi irrigidisco ancora di più. Sei paia di occhi inteneriti si puntano si mia figlia. -Andy, ne abbiamo già parlato...- sento il sangue confluire sulle guancie e il cuore fermarsi. -Si ma magari poi lui torna- Sento le lacrime salire agli occhi, e le guancie bagnarsi. Non posso permettermi di piangere davanti a lui, o peggio: davanti a lui per lui. -No Andy, non torna- Rivolgo un occhiata di aiuto a mia madre, simbolo che non ce la faccio. Lei distrae Andy e io posso scappare in camera. Chiudo la porta e inizio a piangere. Qualcuno bussa. Penso sia mia madre ed apro.
Oddio.
-Vattene!- cerco di chiudere la porta ma la ferma entrando, proprio come ieri. -Anita, chi è il padre di Andy?- mi domanda calmo. -Non sono affari tuoi!- urlo piangendo. -Anita ti prego..- riprova ma lo fermo. -No! È la mia vita! È mia figlia! Non dovrebbe importarti!- grido sfogando un eccesso incredibile di rabbia, calcando i “mia”. In poco mi si lancia addosso per abbracciarmi. -Toglimi le mani di dosso!- Strillo. -Mi fai schifo! Semplicemente schifo! Vai via! Esci dalla nostra vita per sempre!- Detto, o meglio urlato, questo, lo caccio. Singhiozzo maledicendolo in quindici lingue diverse. Lo odio a morte. Per quale motivo non ci può lasciare in pace? Siamo state benissimo da sole, non abbiamo mai avuto bisogno di niente e nessuno e adesso non può piombare qui e pretendere di fare come se niente fosse.
Per un momento mi balena nel cervello l’idea di dirgli la verità, ma alla stessa velocità con cui l’ho pensata, la scarto. Lo odio a morte.  Mi concedo una decina di minuti per piangere, poi calmarmi, e infine riscendere in cucina dove stavolta, fortunatamente, lui non c’è.
_*Niall's Pov_
Stavolta sono io che mi chiudo in camera a piangere. Come un idiota, come un bambino, mi rannicchio dietro la porta chiusa, portando le ginocchia al petto e piangendo come non avevo mai fatto.  Mi odia. Le faccio schifo.
La mia Anita, che non ho mai dimenticato, che è sempre nella mia testa, che amo. Si, la triste verità è questa, la amo. La amo e lei mi odia. So benissimo quello che le ho fatto, l’ho abbandonata. L’ho usata e abbandonata. E qualcuno dopo di me l’ha usata e abbandonata, lasciandola sola con una bambina. Posso solo immaginare come si sia sentita ad essere lasciata indietro da tutti. Come si sia sentita a dover affrontare tutto da sola.  Io non posso perderla di nuovo. L’ho aspettata troppo. E lei non merita di stare sola.
Prendo il telefono. -Cazzo Niall, che vuoi? Stavo dormendo..- la voce assonnata di Zayn per un momento mi tranquillizza. -È lei Zayn! È lei e mi odia a morte!- piango. -Cosa? Amico, non sto capendo!- esclama probabilmente alzandosi dato il mio tono scosso dai singhiozzi. -Anita! È la figlia della compagna di mio padre. È lei, e mi odia a morte- Dirlo non fa male quanto sentirlo, ma è  abbastanza doloroso. È reale. -Sono da te entro stasera- mi dice poi Zayn. -Grazie- rispondo cercando di calmarmi.
_*Anita’s Pov_
-Amore, che ne dici se usciamo e andiamo a trovare Aaron?- propongo a Andy. -No, non voglio-  mi dice con la sua dolce vocina. -Tesoro, dovete fare pace- ribatto. -Anche tu e papà dovete- ah, altra coltellata al cuore. Prendo Andy in braccio anche se non vuole venire, inizia a piangere ma non importa, devo parlarle. La porto in camera.
-Shh..amore, ascoltami un attimo- le dico, lei è in piedi di fronte a me, io sono accovacciata a terra. -Senti, tuo papà non tornerà..noi non possiamo fare pace. Amore non ci serve papà..siamo sempre state solo io e te e siamo state bene. Adesso per favore basta- le chiedo. Mi guarda storto. Poi, da sola, mi abbraccia e io la stringo.
-Allora, andiamo a trovare la zia Adrianne, forse è meglio..- la piccola annuisce. La vesto tirando un sospiro e poi usciamo.
_*Niall’s Pov_
Circa due ore dopo il campanello suona, va ad aprire Lucia. Sento qualcuno bussare alla mia porta, credo sia Zayn. La apro. -Harry?- domando. -Si, scusa..Zayn è impegnato con Perrie e comunque pensava fossi più adatto  io per problemi di cuore-  mi sorride il riccio. Lo guardo storto. Diventando serio mi mette una mano sulla spalla. -Senti..so di non essere Zayn, che forse non ti sono sempre vicino quanto lui..ma sono qui per aiutarti-  Lo abbraccio. -Grazie amico- dico. -Bene, quindi- si strofina le mani. -Zayn mi ha raccontato pochissimo di lei..avanti parla- ci sediamo sul letto.
-Allora, si chiama Anita, è la figlia di Lucia e..- parlo ininterrottamente per quasi un’ora. -Quindi ha una figlia?- domanda Haz concentrato. -Si, una piccola, si chiama Andy, però non ha il padre- L’espressione concentrata di Harry mi fa capire che sta pensando. -Niall..sei proprio sicuro? Ha una figlia..e se il padre poi dovesse tornare? E comunque sarebbe un impegno, insomma, non è una ragazza esattamente libera..- mi chiede Hazza. -Ne sono più che sicuro- Affermo. -Va bene- sorride.
_*Anita’s Pov_
Racconto tutto ad Adrianne mentre Andy gioca. Poco dopo entra suo padre. -Anita, c’è tua madre al telefono- mi avvisa. -Grazie signor Parks- non sono mai piaciuta al padre di Adrianne. Penso sia una delle altre persone che mi considera una troietta solo perché ho una bambina di tre anni alla mia età. Sua madre invece è come lei, dolcissima. Capisce la mia situazione.
-Pronto mamma?- rispondo. -Tesoro, ha chiamato Tania, ha detto se per le tre puoi passare da loro- Confermo a mia madre prima di salutarla ed attaccare.
-Devo andare, pranzo a casa, poi alle tre devo passare a casa del professor Feats per vedere Tania per il compleanno di Andy e Aaron, e alle quattro devo riportare Andy a casa, la devo mettere a dormire, poi forse sono libera se mia madre e Clark non escono, altrimenti la sveglio e ci vediamo per le sei ok? Chiama Dani!- le dico. -Certo, dico a Dani che ci vediamo alle sei da StarBucks- sorride. -Perfetto!- le bacio la guancia prendendo in braccio Andy, che la saluta, e scendendo le scale. -Arrivederci signori Parks!- saluto. -Anita! Aspetta!- mi ferma la madre. -Sei sicura che non volete rimanere per pranzo? A me non disturbate, anzi, sai che adoro sia te che Andy!- Declino educatamente l’invito e scappo in auto, è l’una, devo muovermi. Giro la chiave, una volta, non parte, due volte, non parte. Cazzo!
-Mamma, si è inceppata la macchina..- dico al telefono. -Chiama il carro attrezzi, io intanto ti faccio venire a prendere da Clark- risponde pragmatica. Intanto telefono ad Adrianne. -Ma sei ancora qui fuori?- domanda. -La macchina è andata, ti prego, è una giornataccia, puoi venire con me?- le chiedo. -Certo!- sorride e poco dopo la vedo uscire dalla porta. Dopo una quindicina di minuti è carro attrezzi è già arrivato e sta portando la macchina dal carrozziere. -Ecco Clark- dico ad Adrianne riferendomi alla macchina scura che si avvicina. Saliamo tutte e tre dietro. Mi affaccio per salutare Clark quando vedo capelli biondi ed occhi blu. E non solo, accanto a lui, anche capelli ricci ed occhi verdi. -Harry?- domanda Adrianne. -Adrianne!?- fa lui. -Oddio quanto tempo!- esclama. Do una gomitata ad Adrianne. -Tu chi sei?- chiede Andy ad Harry. -Sono un amico di tua zia- risponde lui. Andy guarda Adrianne che annuisce. -Sei bello sai?- se ne esce Andy. -Grazie, lo so- sorride i riccio, alzo gli occhi al cielo. -Ciao Anita- mi guarda Niall dallo specchietto. -Fottiti- rispondo severa. -Che vuol dire?- chiede Andy. Harry scoppia a ridere. -Niente amore, fai finta che non hai sentito- le dico mettendole la cinta. -Vai piano, non ho preso il seggiolone- dico al biondo digrignando i denti. Mi fa un occhiolino e trattengo la voglia di sputargli in quell’occhio blu. “Cazzo! Sono uguali!” Penso guardando mia figlia.
Arriviamo tutti e cinque a casa per le due. Adrianne abita abbastanza lontano. -È tardissimo!- urlo entrando. -Mamma!?- chiamo. Nessuna risposta. -Lei e il padre di Niall sono usciti- mi informa il riccio. -Adrianne!?- la chiamo sull’attenti. -Comandi!- scherza. -Ti scongiuro, potresti fare un panino ad Andy? Io corro a darmi una sistemata e a prendere delle cose in camera-
Annuisce e va verso la cucina. -Andy, piccola, aspetta qui la mamma- dico mettendola sul divano e accendendo la televisione. Grazie a dio! C’è Peppa Pig!
Salgo in camera e corro da una parte all’altra cercando la sciarpa di Andy e la ricetta del dottore, quella per lo sciroppo.
_*Niall’s Pov_
Io ed Harry rimaniamo in salotto, in piedi come due idioti. -Vado ad aiutare Adrianne- mi informa il riccio. -Non abbandonarmi!- chiedo. Lancia un occhiata verso il divano dove sta la bambina. -Fatti amica la piccola, vedrai che poi sarà tua- mi sorride prima  di scomparire in cucina.
Mi avvicino piano al divano e mi siedo accanto ad Andy. Mi guarda male. -Ciao- le dico. Un’altra occhiataccia, proprio come la madre. -Cosa stai guardando?- le chiedo. -Vai via- mi dice poi calma. Mi lascia veramente spiazzato. -Perché?- domando. -Perché mia mamma non vuole che parlo con te- risponde. Ah, bene. Ora capisco. -E perché? Le sto antipatico?- sorrido. -Si!- esclama la bimba rimettendosi il ciuccio. -Però a te non sto antipatico vero?- chiedo. -Però mamma no vuole lo stesso- ripete. -Allora facciamo che alla mamma non lo diciamo che siamo amici, va bene?- sorrido ancora. -Bene- risponde. -Io mi chiamo Niall e tu?- è così bella, così piccola. Assomiglia moltissimo ad Anita, però gli occhi..devono essere del padre. Non oso immaginare dover rivedere una persona che ti ha così tanto ferito negli occhi di tua figlia. -Io mi chiamo Andrea- sorride anche lei distogliendo l’attenzione dal cartone. -Però mi puoi chiamare Andy- finisce. Che dolce, anche la sua voce e il modo in cui storpia le parole. -Allora Andy, io ho diciannove anni e tu?- fa un gesto con la manina. Fa il numero tre. Tre. Mi faccio improvvisamente pensieroso. Tre anni. Tre anni fa ho conosciuto Anita. E se.. No, non può essere, me l’avrebbe detto.
Accantono quel pensiero. -Cosa stai facendo?- domanda Anita arrivandomi dietro. -Chiacchieravo con tua figlia, è davvero forte- rispondo calmo alzandomi dal divano. -Stalle lontano- detto questo, sempre sulla difensiva, si alza prendendo Andy in braccio e spegnendo la tv e chiamando Adrianne.
_*Anita’s Pov_
Entro il cucina, Harry Abbraccia Adrianne da dietro mentre preparano il panino di Andy. -Adrianne!?- la chiamo. Si staccano di botto. -Ehm..noi..cioè non è come sembra..- balbetta. -Ne parliamo dopo, hai fatto?- chiedo. -Si, ecco- porge il panino ad Andy. -Grazie Zia- Adrianne le accarezza la testa mentre io la metto a terra. -Chiama Dani, io non ho l’auto, chiedigli se ci può accompagnare dal professore e poi in farmacia- Dico ricordandomi dello sciroppo per Andy. -Io ho l’auto- ci informa il riccio. -Ma anche no, possiamo cavarcela da sole- rispondo acida. -Ehi calma, ricordati che ce l’hai con Niall, io che ti ho fatto?- Mi giro fulminandolo a tal punto che penso di aver visto la sua camicia fumare appena. -Ce l’ho con gli stronzi in generale- sputo. -Ani?- mi richiama Adrianne. -Lascia lo chiamo io- faccio. Uno squillo, due.

-Grazie Harry- sorride Adrianne al riccio. -Di niente, amo scarrozzare fanciulle!- alzo gli occhi al cielo. -Ci metteremo poco, prendo lo sciroppo ed esco- lo informo.
Sono le due e quaranta. È tardissimo. Mostro la ricetta al farmacista che mi dai il prodotto, pago ed esco. Subito ci rinfiliamo in auto. -Dove abita il tuo professore?- domanda. -Gira a destra..su quella strada- indico. Harry parcheggia. -B’è io vado..- li saluto. -Ci vediamo qui fra due ore- mi dice Adrianne. Prendo Andy e mi avvio verso la porta, suoniamo il campanello. Tania mi viene ad aprire. -Ciao Anita!- mi saluta. -Ciao Tania- ricambio. -Anita- fa cordiale in prof. -Professore- ricambio. -Anita, a proposito..volevo scusarmi per Aaron..so che lui ed Andy hanno litigato, ma purtroppo mi capirai se ti dico che è troppo piccolo per capire- Il professor Feats è stato come un padre per me. E ovviamente capisco quello che dice. -Certo, ma si figuri, sono bambini, è normale che Aaron non capisca perché Andy ha solo me- dico sospirando. -Aaron c’è qualcosa che devi dire ad Andy?- se ne esce Tania. -Scusa- dice il piccolo attaccato alla gonna della madre. -E noi cosa diciamo?- chiedo alla mia piccola. -Grazie e scusa- risponde la mia piccola. -Andate a giocare- le dico. Mentre i piccoli giocano noi ci sediamo sul divano. -Allora, cosa vogliamo fare per la festa?- domanda Tania. -Io sparisco, queste sono conversazioni da donne!- ci informa il professore salendo nel suo studio. -Pensavo potessimo farla a casa mia, insomma, il compagno di mia madre ha una casa enorme..- inizio.-Bene, e per l’animazione prendiamo i clown dell’anno scorso?- chiede Tania.-Per carità! Andy non ha dormito per una settimana!- esclamo. -E se chiamassimo quel gruppo..quelli che fanno sia le Winx che i Gormiti!- Ah, si, me lo ricordo. -Si, sarebbe perfetto!- concordo. -Bene, per il catering ci penso io, come sempre, mentre per le decorazioni puoi pensarci tu?- domanda. -Ovvio- rispondo. Passiamo altre due ore a decidere i dettagli e chiacchierare, giocare con i bambini e cose del genere. -Ah, a proposito, che rimanga tra noi, Holly, la nuova maestra dell’asilo, mi ha chiesto di te- faccio una smorfia. -B’è...le ho parlato, penso in qualche modo di farle pena..- me ne esco. -Ah, dolcezza, nella vita non permetterti di fare pena a nessuno, sei più forte di chiunque io conosca!- sorride Tania. -Grazie, scusa, che ore sono?- le domando. -Le cinque quasi- sento un clacson fuori. -Precisi come un orologio- sorrido anche io. -Scusami, devo andare, ti telefono- dico. -Arrivederci prof- grido perché mi possa sentire. -Andy! Andiamo la zia Adrianne ed Harry sono qui!- la chiamo. -Ciao Aaron- saluto carezzando il piccolo. -Ciao- mi fa lui. Io ed Andy scappiamo fuori salendo in macchina. Vedo Adrianne tenere la mano di Harry mentre guida. -Cosa significa?- indico. -Significa che in queste due ore non le abbiamo sprecate- mi dice Adrianne. -Che intendi?- i due si lanciano occhiate complici. Adrianne si allunga per arrivarmi all’orecchio. -Intendo che è bravo a letto esattamente quanto è bravo a cantare, forse anche di più- sussurra. Sgrano gli occhi. -Adrianne!- la rimprovero. -Zia ora tu e Harry state insieme?- domanda Andy. -Pare di si piccola- risponde il riccio. Andy sorride. -E vi sposate come la nonna?- chiede ancora. -Forse un giorno- fa Adrianne. Sono felice per loro.
Arriviamo a casa alle cinque e mezza. Mamma e Clark non sono ancora tornati, mentre Niall è sul divano con..Daniel?
-Daniel?- chiedo entrando. -Anita?- fa lui sorpreso quanto me. -Vi conoscete?- chiede Niall. -È la mia migliore amica, sono il suo migliore amico- lo informa Daniel. Certo, come ho fatto a non pensarci, lui è in città, e non deve aver perso i contatti. -Ah bene- fa il biondo.

_*Niall’s Pov_
Certo che se l’idiozia avesse un nome si chiamerebbe come me. Era alla festa di Daniel! Era sua amica! Perché in questi tre anni non ho chiamato lui? Perché sono un idiota del cavolo.



Salve Bella gente!
Allor Dance, Capitolo 3.  Ve piasa eh eh? Recensite pillis? Questa storia mi piace molto e sul mio canale youtube trovate il trailer, (poi metto il link), Comincio col dire che Anita è Selena Gomez mentre Adrianne è Ariana Grande.  Daniel pensavo potesse essere Josh Hutcherson ma la versione bionda tipo Hunger Games. Si mi avete sgamato, sono un tributo. Hahahahahahah a prestissimo!
Harry'sBo xx

 

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Capitolo 4
*** Back, in front of, i needed you near me! ***


Back, In front of..I needed you near me!

_*Anita’s Pov_
-Stavo proprio per chiamarti sai? Pensavo di invitare anche Niall oggi pomeriggio- mi dice Daniel. No. -Scusa, anche io stavo per chiamarti, Andy sta poco bene, non posso venire- mento. Anche solo l’idea di passare un pomeriggio intero con il bastardo mi ripugna. -Posso parlarti un attimo?- mi chiede il biondo. -No- dico secca prendendo Andy e iniziando a salire la scale. Sento dei passi dietro di me. Niall blocca la porta mentre sto per chiuderla. -Vattene- sbotto arrabbiata. -Senti, so che non vuoi andarci per me..ma se vuoi vai tu, io sto qui con Andy- Sgrano gli occhi. -Quale parte di :Stai fuori dalla mia vita e da quella di mia figlia. Non ti è chiara?-  detto questo gli sbatto la porta in faccia. Ecco le consuete lacrime. Stringo i pugni, è rabbia, tanta, troppa. Prendo un cuscino a caso e comincio a dargli pungi immaginando sia lui. -Per quale cazzo di motivo mi hai abbandonata!? Perché!- grido al cuscino. -Perché non avevo scelta- Una voce alle mie spalle mi fa sobbalzare. Ha riaperto la porta. È entrato. Ha sentito. Mi ha vista. Mi volto, in silenzio, probabilmente rossa di rabbia. -Cosa!?- domando. -Ho dovuto- spiega pacato chiudendosi la porta alle spalle. -Il tour sarebbe partito la mattina dopo, alle sette avevo il volo. Me ne sono dovuto andare, non avevo il tuo numero e non ho avuto la possibilità di cercarti..ma non ti ho mai dimenticata- ormai è a due passi da me. -Se potessi tornare indietro non lo farei mai..ma guardami, sono qui davanti a te a chiederti scusa- Sbuffo. -Indietro, davanti..io avevo bisogno di te accanto a me- non urlo, parlo ad un tono di voce normale anche se l’irritazione nella mia voce è più che evidente. -Sono qui- mi accarezza una guancia avvicinando piano il suo viso al mio. -È troppo tardi- dico allontanandomi con il corpo. Si gira per andarsene, però prima si ferma.
-Chi è?- chiede. -Chi?- domando. -Il padre di Andy..lo hai amato più di me? Lo ami più di me?- cosa devo rispondere. “Sei tu Niall, sei tu suo padre e io non potrei amare nessuno quanto ho amato te..però adesso è tardi, fai come non fosse vero, come hai sempre fatto, fregatene e vivi la tua vita da rockstar, non pensare a noi, come hai sempre fatto, divertiti, ignoraci, abbandonaci ancora, come hai sempre fatto, per quanto ci riguarda tu sei morto tre anni fa”
-È scappato con un’altra- rispondo abbassando lo sguardo. -Non lo sa nessuno, solo tu ed Adrianne- continuo. -Non l’ha mai conosciuta, appena ha saputo di lei se n’è andato- Bugie, Bugie. Ma necessarie. -L’hai amato più di me?- Ripete. “No, non potrei mai amare qualcun altro che non sia tu, mi hai tolto la possibilità di amare” vorrei rispondere di Si, in modo da fargli male almeno un decimo di quanto lui ha fatto a me, sputargli in faccia che non l’ho amato, che mi fa solo schifo, ma come posso? Mentire, fino ad un certo punto. Resto in silenzio. Guardando in basso. -No, guardami negli occhi e dimmi che lo hai amato di più!- si avvicina velocemente e mi prende per le spalle. Punto i miei occhi nei suoi. -No- rispondo secca. Sento le guancie bagnarsi. Niall butta fuori l’aria che aveva trattenuto. -Ti amo- dice. “Anche io, da morire” -È troppo tardi- detto questo esce. Mi accascio a terra sfinita. -Mamma?- chiama Andy. -Stai bene?- domanda. -Si amore- dico. -Mio papà è andato via con un'altra ragazza?- vedo già i suoi occhi luccicare. -No, ma non dirlo a Niall va bene?- annuisce. -Perché gli hai detto una bugia?- come spiegarglielo? -Vedi, ogni tanto i grandi dicono le bugie, ma va bene perché è per proteggere altre persone..- Sembra capire. -Volevo proteggere sia te che papà..quindi ho detto una bugia a Niall-  Annuisce. -Va bene mamma- mi viene vicino e mi abbraccia. La stringo forte prima di metterla a letto.
Quando scendo in salotto sono tutti lì. Meno Niall. -Ah eccoti!- esclama Adrianne senza staccarsi da braccio di Harry. -Eccomi- ripeto. -Cos’è successo?- chiede Daniel. Merda, ci hanno sentiti. -Mamma ha litigato con Niall- se ne esce Andy. Adrianne mi guarda mimando con gli occhi: “gli hai detto...?” e io ribatto : “No..ti spiego dopo”
-Comunque, stasera volevamo andare alla festa di Pamela la zoccola, vieni?- mi chiede Daniel. Io gli voglio bene ma non credo capisca cosa significa avere una bambina di tre anni. -Ovviamente non posso, davvero, Andy non sta bene e io non posso lasciarla sola-
-Ti prego!- mi fa gli occhioni dolci Adrianne. -Ma come faccio? Mia madre è via fino a domani mattina, senza contare che domani c’è scuola, ah! A proposito, devo avvisare che domani sarò assente, e poi dove lascio Andy?- Non posso assolutamente lasciarla, ha la febbre e mia madre è via fino a domani con Clark. -Non ho nemmeno la macchina- finisco. Adrianne mi prende da parte. -Potresti lasciarla con suo padre- Mi trattengo dal tirarle uno schiaffo in pieno viso. -Assolutamente no!- Urlo. -Davvero, andate voi e divertitevi. Io e Andy staremo qui- intanto Daniel e Harry ci hanno raggiunte in cucina. -E Niall- dice Dani poi. -Cosa?- chiedo. -Niall non viene stasera- Ma che cazzo! Ha diciannove anni, si andasse a divertire!
-Niall fa quello che gli pare, io non posso venire- alla fine cedono. -Noi andiamo- mi informano. Con nostalgia li lascio andare e mi siedo sul divano con mia figlia. Sono circa le sei.
Prendo il telefono e compongo il numero del Professor Feats. -Anita?- domanda rispondendo. -Si, mi scusi il disturbo professore, ma volevo informarla che domani non potrò essere presente alle lezioni- dico.
-In parole povere domani non vieni a scuola-
-No, mi scusi, è che mia madre è fuori e credo che Andy abbia la febbre, quindi devo rimanere a casa con lei- Mi giustifico. -Va bene, a martedì- dice. -Arrivederci- e attacco.
Fatto questo chiamo anche l’asilo. -Pronto?- risponde la maestra. -Holly? Sono Anita- la saluto. -Ciao, dimmi tutto!- esclama contenta. -Domani Andy rimarrà a casa, temo abbia un po’ di febbre- la informo. -E tu come farai?- domanda. -Ho già avvisato a scuola che non ci sarò..rimango a casa con lei- Incerta Holly accetta e attacca mentre ci salutiamo. -Mamma, sto male- se ne esce Andy. -Cos’hai?- domando allarmata. -Ho sonno e ho caldo- ecco, febbre. Gli tocco la fronte, in effetti è calda. -Vieni, andiamo a letto, ti misuro la febbre e dormi un po’- Ricordo la prima volta che ha avuto la febbre, altissima, quasi a quaranta, aveva tredici mesi, io non sapevo che fare, io e mamma siamo corse all’ospedale e l’hanno ricoverata per tre giorni, i più brutti della mia vita. Quando è uscita è stata una settimana a letto e poi stava finalmente bene. Che paura terribile.
Poggio la piccola sul letto. -Torno subito- le dico lasciandole un bacio sulla fronte. -Dove vai?- chiede. -A cercare il termometro, stai qui- la informo uscendo subito dopo dalla stanza. Mi dimeno per tutta casa tra i molteplici bagni a cercare un termometro. Non ne trovo nemmeno uno. Cosa fare? Provo a chiamare mia madre ma non risponde. Cazzo e adesso? No. Non lo faccio. Mi rifiuto. No, devo farlo, per Andy.
Salgo le scale e mi avvicino cautamente alla porta chiusa. Prendo un profondo respiro indecisa se bussare o meno. Mi convinco. Busso una volta. Due. La porta si apre, lui è di fronte a me, stupito nel vedermi. -Mi puoi aiutare a trovare un termometro? Andy ha la febbre credo- La mia voce non è mai stata più incerta. Ancora sconcertato annuisce andando verso il bagno alla fine del corridoio, lo seguo. -Tieni- mi porge l’oggetto che stava sulla mensola più alta del ripiano, a cui io non arrivo. -Grazie- dico volando in camera mia e di Andy. -Amore?- la chiamo. -Mamma?- fa lo stesso. Mi avvicino infilando il termometro sotto il braccio, accendendolo e aspettando. Tre minuti che sembrano un’eternità. Quando finalmente suona lo estraggo. Trentanove e sette. Oddio.
-Niall!- chiamo senza pensarci, accorre. -Dobbiamo andare all’ospedale, è troppo alta!- spaventata come non mai vesto Andy e la prendo in braccio, sembra stordita. Saliamo in pochissimo in macchina e in, se possibile, meno tempo, siamo in clinica. Attendiamo pochissimo perché fortunatamente c’è poca gente, il padre di Daniel è pronto per riceverci.
Ci fanno attendere fuori, io sono nervosa come non mai, cammino avanti e indietro mentre Niall sta seduto su una delle poltroncine.  Dopo trenta minuti che a me sembrano trent’anni un infermiera esce dalla sala. -Ehm..i genitori di Andy Collesanto?-  chiama, molte teste si girano verso di lei, ma appena sentono il nome ritornano tutti a quello che stavano facendo. Mi butto praticamente addosso all’infermiera. -lei devi essere la sorella grande- mi dice. -Sono la madre! Dov’è mia figlia?-  Non ho tempo di pensare alla reazione dell’infermiera.  -Dov’è?!- chiedo ancora urlando. -Si calmi! È dentro, sta riposando, vorremmo tenerla in osservazione stanotte, ma deve andare in segreteria a firmare le liberatorie, possibilmente tutti  due- Si riferisce a Niall. -Non è mia figlia- fa Niall tranquillo. Oh eccome se lo è..però non ho mai fatto un test. Anche se non ce n’è bisogno, sono stata con Niall e solo Niall in vita mia. Non ho più avuto un ragazzo da allora.
-Bene, e il padre?- domanda l’infermiera. -È morto- faccio secca. -Mi dispiace..ehm..comunque vada in segreteria- 
Volo nel posto che mi è stato indicato.
-Ehm..devo firmare la liberatoria per poter far ricoverare mia figlia per stanotte- La segretaria, una donna sulla sessantina, con i capelli bianchi e le rughe mi guarda male. So cosa sta pensando “Una figlia? Ma quanti anni avrà?” La vecchia mi consegna i moduli, una volta compilati li do all’infermiera.
-Bene, potete andare a casa- mi fa la donna. Andare a casa? La mia piccola è ricoverata in ospedale e io vado a casa? Non se ne parla.
-Restiamo qui- la informo, dicendolo più a me che a lei. -Come volete- fa lei prima di andarsene. -Tu puoi andare se vuoi- dico a Niall. -No, rimango- Non voglio rimanga. -Niall, davvero, grazie ma non è più un problema tuo, è mia figlia, posso cavarmela da sola- Sono calma anche se nella mia voce c’è decisione. Mi guarda storto. -Mi dispiace se ti ho fatto credere il contrario, ma il fatto che ti abbia chiesto aiuto non cambia le cose- dico. Posso leggere la delusione nei suoi occhi. -Bene- stringe i pugni. Lo sto ferendo ma va bene. Detto questo se ne va.
Passo la notte a guardare la mia piccola dormire, da dietro il vetro della stanza.
La mattina dopo possiamo finalmente tornare a casa, la febbre è scesa, quasi del tutto passata grazie ai farmaci dell’ospedale. Pericolo scampato.


Eccomi qua! Greta lo so che stai leggendo! Ciaooooooo! Hahahahahahahaha okay spero vi piaccia questo avvicinamento di Niall e Ani MUAHAHAHAHHHAHA A presto!

 

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Capitolo 5
*** Happy Birthday (Parte 1) ***


Happy Birthday (parte 1)

_*Anita’s Pov_
La settimana passa in fretta e la febbre è quasi del tutto passata. Adrianne ed Harry fanno i piccioncini e lui si è stabilito nella nostra camera degli ospiti. Io e Niall non ci parliamo più dalla sera all’ospedale, che finalmente abbia capito che mi deve stare lontano?
È sabato, niente scuola. La cosa più bella di oggi? La mia piccola compie tre anni pieni! Sono felicissima! Apro gli occhi e scendo in cucina, ieri sera dopo aver messo a letto Andy, mi sono fatta aiutare da Adrianne ed Harry a preparare la torta alla nutella, la preferita della festeggiata, per svegliarla stamattina. Adrianne ieri sera dopo la festa di non mi ricordo chi è rimasta a dormire con Harry, mia madre purtroppo è via perché Clark ha una conferenza di lavoro, e, tutte le volte che ne ha, lei va con lui. Stavolta sono via tutta la settimana, è il primo compleanno a cui lei non partecipa. Oggi c’è anche la festa con Aaron e tutti i compagni dell’asilo. Salgo in camera di Harry (e Adrianne) Dopo aver messo la torta sul tavolo. Apro la porta, come mi aspetto, sono abbracciati, nel letto, e noto con piacere che solo il lenzuolo li copre. Ah! Gioventù!
Ripenso a me. Non vado con un ragazzo da tre anni. Non ho un ragazzo da tre anni. E come potrei con Andy?
-Sveglia! Sveglia! Oggi è un giorno importante!- spalanco tutte le finestre. -Ma che cazz..- fa Harry aprendo gli occhi. Ultimamente siamo diventati molto amici, anzi, migliori amici, direi. -Oddio Ani! Non ci potevi far dormire altri dieci minuti!?- esclama Adrianne. -No, così vi imparate a trombare invece di dormire porcellini! Forza, giù dal letto, abbiamo un compleanno da organizzare!- grido sorridente. -Dacci cinque minuti- mi chiede Harry che cerca di dissotterrare Adrianne da sotto il cuscino. -Solo cinque! Poi ritorno!- grido prima di uscire.
_*Adrianne’s Pov_
Che palle. Infilo la testa sotto il cuscino, quando sento sbattere la porta capisco che Anita se n’è andata. -Amore?- mi chiama Harry. -Mmm- mugolo. -Alzati- mi da un bacio alla fine della spina dorsale risalendo, una bacio dopo l’altro, su per tutta la colonna vertebrale. -Ti amo- mi soffia vicino al’orecchio prima di alzarsi dal letto e andare sotto la doccia.
Mi giro coprendomi col lenzuolo.  -Anche io!- grido. -Pensavo te ne fossi dimenticata- risponde da sotto il getto. Intrigante, decido di alzarmi e raggiungerlo nella doccia.
_*Anita’s Pov_
Vado nella stanza dove dorme Andy e mi accoccolo vicino a lei. -Tanti Auguri a te, Tanti auguri a te, Tanti auguri ad Andy, Tanti auguri a te!- canto dolce per svegliarla. Appena apre gli occhi sorride e mi da un bacino sul naso. -Ciao- sussurro sorridente. -Ciao- fa sbadigliando, stropicciandosi gli occhi. -Vieni, scommetto che vuoi la colazione speciale- Annuisce, le prendo il ciuccio e la porto giù in cucina. Vicino alla torta c’è un pacco regalo. “Per Andy..anche se la tua mamma non vorrebbe io spero ti piaccia” c’è sul bigliettino. Niall. Non mi parla per una settimana e poi le fa il regalo. Non attacca. -Posso aprirlo mamma?- domanda. -Si..è per te..da Niall- le dico. Insieme lo scartiamo, è un carillon, una giostra con i cavallini che girano. La carico girando il perno sopra, appena la rilascio la giostra gira lasciando mia figlia incantata, conosco quella melodia, riesco perfino a canticchiarla “They don’t know about the things we do, they don’t know about the “I love you” ’s, but I’ll bet you if they only knew, they will just be jealous of us” 
Mi scende una lacrima sulla guancia. -È bellissima- mi faccio scappare. -Speravo ti piacesse-  Eccolo, lì, sulla porta. Dopo una settimana ci rivogliamo la parola.
Sto in silenzio, piano si avvicina. -Ti piace?- chiede a Andy. -Tanto, grazie-  risponde la piccola -Niall?- lo chiama lei poi. Fa così strano. -Si?- dice lui. Lei gli fa segno di avvicinarsi, quando lui lo fa, gli da un bacio sulla guancia. Quella scena mi scalda il cuore, se solo loro sapessero il legame che hanno in realtà.. -Ma grazie- ringrazia il biondo staccandosi. -Vuoi un pezzo di torta?- mi faccio coraggio, il mio tono risulta più duro di quanto realmente volessi. -Grazie- risponde lui. La taglio, tre fette, una a me, una a Andy, una a suo padre. Suo padre. Tremo. Non so perché, ma tremo. Non sento la rabbia, non sento il dolore. Sento le ginocchia che cedono. Sento che tremo, e che mi fa male sentirlo così distante. Perché?  Dov’è il rancore? Perché vederlo insieme a _nostra_ figlia mi fa questo effetto? Eppure lui non c’è mai stato per lei. O per me.
Ci sediamo tutti e tre insieme e mangiamo la torta, a parte il suono del carillon che Andy ricarica ogni volta regna il silenzio più totale. -Eccoci!- esclamano Adrianne e Harry arrivando per mano. -Voglio anche io la torta!- si lamenta il riccio. -Pff, Styles, sei un ragazzino- lo sfotto. Lo osservo tagliarsi una fetta e sedersi accanto a Niall, salutandolo. -Cos’è quello?- chiede Adrianne riferendosi al giocattolo di Andy. -È il regalo che mi ha fatto Niall- spiega la piccola. Adrianne mi tira per un braccio e a momenti mi strozzo. -Le ha fatto un regalo?- sussurra cercando di non farsi capire. -Si, e allora? È solo un modo per arrivare a me, spera che io ceda- spiego con noncuranza. -Secondo me sospetta qualcosa..forse dovremmo parlarne con Harry..- Suggerisce Adrianne. 1..2..3 le assesto uno scappellotto sulla testa. -Ma sei completamente scema!? È uno dei suoi migliori amici! Quanto ci metterà ad andarglielo a dire?-  fa l’offesa. -Anche voi siete migliori amici e penso che se glielo chiedo io, e tu insieme a me, terrà il segreto- per un momento ci penso. Forse ha ragione, ma finché non avrò la certezza che Niall sospetta qualcosa sarà meglio tenerlo a distanza. -No, o meglio, non ora..- boccio l’idea. Adrianne mi ascolta sempre quando uso questo tono, raramente lo uso con lei, ma quando lo faccio ascolta sempre. È il tono da mamma, il tono maturo, quello che uso anche con gli adulti, che uso per farmi rispettare. -Come vuoi- ecco. Torniamo a sederci. -Amore, non mi hai tagliato una fetta di torta?- La mia amica fa gli occhi dolci al suo ragazzo, che per poco non si strozza anche lui. -Hm..scusa amore..è che..- non riesce a trovare una scusa. -Va bene, lascia stare, faccio da sola- sospira rassegnata Adrianne. -No no! Aspetta faccio io!- Detto questo Harry si accinge a tagliare la torta alla sua ragazza porgendogliela. -Grazie, che bel pensiero spontaneo che hai avuto- ironizza Adrianne. Tutti ridacchiamo. Andy carica ancora una volta la musichetta. -Aww, ma è They don’t know about us!- esclama la mia amica. -Si..- faccio con la voce piena di rimpianto. -Ti ricordi Ani! Noi eravamo pazze di questi cinque scalmanati!- Si, mi ricordo perfettamente. -Cosa vi ha fatto smettere di ascoltarci?- Chiede il biondo. -B’è vedi..- inizio fermando Adrianne che aveva aperto bocca per parlare. “B’è vedi, una volta le vostre voci mi facevano stare bene, mi tiravano su il morale, non potevo vivere senza di voi, però, dopo quella dannata sera, anche solo pronunciare il tuo nome mi divenne impossibile, quando nacque Andy non ti dico..ti ho odiato in modo assurdo, cercarti nel sonno, versare lacrime su lacrime, ti odiavo Niall, mi hai abbandonata, tutto quello che poteva ricordarmi te veniva automaticamente rifiutato dalla mia mente. Tutto tranne Andy” -..quando ti trovi a quindici anni con una bambina da crescere, certe cose le metti da parte, passano in secondo piano diciamo, e se prima ero fiera di essere chiamata Directioner, la cosa più importante è diventata essere fiera di essere chiamata Mamma- spiego. -Quindi mi stai dicendo che io non c’entro niente- ribatte. Oh no caro stronzo, tu c’entri eccome. -In parte, ma non mi sono preoccupata più di tanto di te dopo la nascita di Andy, ne di te, ne di me, ne di nessun’altro- faccio. Perché mi provoca in questo modo? Vuole farmi ammettere che io non sono andata oltre? Che il mio cuore è fermo a quella sera. B’è cazzo è vero. Il mio cuore è fermo lì. Ti odio per tutto quello che mi hai fatto, ti odio, eppure l’unica cosa che vorrei è che da adesso in poi tu ci fossi. Ti vorrei baciare, stringere, ti amo. Ti amo tantissimo. Eppure ti odio così tanto.
La tensione fra noi è palpabile. Ci stiamo punzecchiando a vicenda, lui vuole farmi ammettere che lo amo ancora, io non voglio farlo. Mai, nemmeno sotto tortura. -B’è comunque spaccavate ragazzi- se ne esce Adrianne. -Lo sappiamo, spacchiamo ancora amore- Fa Harry. -Lo so- Finiscono strusciandosi in nasi. Poco dopo si baciano. Andy si copre gli occhi e nonostante tutto mi fa ridere. -Scusate, potreste evitare di traumatizzare a vita mia figlia?- domando, l’aria si è decisamente alleggerita. -No- risponde secco Harry. -Dai basta Zio Harry!- lo riprende Adrianne. -Zio che?- faccio allucinata. -Ah si..ti piace?- Zio Harry. Mi piace. -È fantastico! Andy saluta zio Harry!- dico alla piccola. -Yee!- esclama mia figlia. -Yee!- ripete Haz prendendola in braccio facendola girare. Ridono insieme, come sono carini. Per un momento ho un flash. Niall che prende Andy e la fa girare in aria, come ha fatto Harry. Lo cancello un secondo dopo. Andy si attacca ad Harry. -Dai piccola, fammi andare da zio Niall che si sente solo- sorride. Sia io che Adrianne scattiamo sull’attenti. -Io non credo sia un titolo che gli si addica- Adrianne conferma subito. -E perché?- chiede leggermente offeso il riccio. -Perché no..te lo spiego più tardi- fa la mia amica. -Cosa?- domando. -Quella cosa, possiamo fidarci di lui- mi intima. -Adrianne io non voglio che..- mi ferma. -Non voglio mentirgli Ani, lo amo- il suo sguardo è serio. Capisco. Se lei si fida io mi fido. -Va bene-  mi arrendo. -Grazie!- Adrianne mi salta al collo. -Va bene, senti, oggi però devi anche fare quella cosa..- Niall tossicchia. -Noi non stiamo capendo- dice. -E non dovete capire- afferma Adrianne.  I due si guardano storto, complici. -Dai, venite, vi spiego di là- tira entrambi via.
_*Adrianne’s Pov_
-Ok, sull’attenti!-  i due si fermano di fronte a me. -Biondo, tu devi accompagnare Anita a comprare i festoni e la devi aiutare ad attaccarli- So che Anita mi ucciderà ma io so che lei lo ama ancora, io so che sono fatti per stare insieme, quindi, prima se ne rende conto, prima Andy avrà una famiglia fantastica. -Mentre noi dobbiamo andare a prendere i regali. Il nostro, quelli di Ani e alla posta a prendere quello di Lucia e Clark- Annuiscono entrambi. -Harry..aspetta- lo fermo facendo segno a Niall di andare. -Dopo, vorremmo parlarti, è una cosa davvero molto importante, il segreto più grande che io e Ani teniamo da tre anni..io mi fido di te, non voglio mentirti e sono convinta tu possa aiutarci, a fatica ho convinto Ani a dirtelo, si fida di te ma più di tutti di me, ho garantito per te, ma devi giurarmi che non mi tradirai- punto serissima gli occhi nei suoi. -Ti giuro sul mio orgoglio, sulla mia carriera, sui miei amici, sulla mia famiglia, e sul mio amore per te, che non ti tradirò- Mi carezza serio una guancia. -Grazie- tiro un sospiro di sollievo. Detto questo, dopo esserci abbracciati, usciamo.
_*Anita’s Pov_
-Andiamo?- chiede il biondo entrando in cucina. Ma che si è fumato? -Di che stai parlando?- domando allucinata, rude. -Adrianne ha detto che devo accompagnarti a comprare i festoni per il compleanno di Andy- Non posso crederci. Io l’ammazzo. -Posso andarci a piedi- dico infastidita. -Sei matta? Sono quattro isolati!- mi rimprovera. -Bene, correrò- faccio per andarmene. -No! Non scappare!- mi prende per il braccio. Sembra stupito dal fatto che io non mi ribelli alla sua presa. In realtà ho proprio voglia di sentire cos’ha da dire. -Senti, io so benissimo che non vuoi avere niente a che fare con me..ma dobbiamo vivere insieme, in qualche modo tramite i nostri genitori avremo sempre un legame..- Pff..non solo tramite loro Niall. -..quindi, non ti sto chiedendo di volermi bene, ho fatto una cosa da vero bastardo e probabilmente lo sono, però sarebbe meglio per tutti se tu almeno mi tollerassi- lo guardo. “Io non ti tollero bastardo, io ti amo. Da quando ti ho rivisto sono successe un casino di cose, eppure ti voglio ancora a fianco a me” -Credo..- lo sento trattenere il respiro. -..che sia giusto- butta fuori l’aria sospirando un “Dio Santo grazie” Alzo gli occhi al cielo. -Cinque minuti e sono pronta- concludo salendo le scale. Solo una volta in camera mi rendo conto della terribile stronzata che ho appena fatto.
Mi metto dei jeans chiari, una canotta bianca, e una camicia da boscaiolo pesante e larga, tiro su appena le lunghe maniche e infilo le converse insieme ad un cappello di lana azzurro. Mi trucco leggermente e ravvivo i capelli con le mani. Un quarto d’ora e siamo in macchina. Regna il silenzio, ma non è pesante, è leggero, puro.
Arriviamo al negozio. -Andy quali preferisci?- tengo in mano due catene di cartoncini, una con i fiori ed una con i cuori, Andy è in braccio a Niall. Mi sto lasciando andare è vero, ma lei gli vuole bene e lui ne vuole a lei, possono essere amici. Ma che diavolo sto facendo.
-Andy?- la richiamo, non mi ascolta, gioca con il ciuffo biondo del ragazzo. -Andy!?- la richiamo più forte. Raramente la sgrido in quel modo. -Scusami tesoro...quale preferisci?- gli mostro i due. -I fiori mamma- le sorrido e prendo i fiori, compriamo anche qualcosa di blu per Aaron e poi usciamo con cappellini, bustine regalo, festoni, coriandoli e chi più ne ha più ne metta.
Una volta arrivati a casa iniziamo ad addobbare il giardino, fortunatamente oggi c’è il sole. -Dove li attacco questi?- chiede il biondo. -Sulla porta- rispondo continuando a appendere agli alberi le palline colorate, nemmeno fosse Natale. -E questi dove li metto?- chiede ancora. -Sul tavolo lì in fondo- indico senza guardarlo mentre mi impicco con una palline che non vuole attaccarsi. -E questo invece..- non lo faccio finire. -Niall porca miseria! Ti ho spiegato il progetto quindici volte!- gli urlo contro. -Scusa, ma calmati, è solo una festa di compleanno!- mi dice. -No! Non mi calmo! mia madre non c’è e ho dovuto organizzare tutto da sola! Tu mi stai dando sui nervi ed ho paura che venga fuori il compleanno più brutto di sempre e non me lo perdonerei mai! E sai perché? Perché quel gran bastardo del padre di Andy non le è mai stato vicino e lei ha solo me! Se dovessi deluderla io sarebbe la fine!-  Mi copro la bocca con le mani un secondo dopo. Niall mi guarda negli occhi per qualche secondo, poi si avvicina e  prende il mio polso tra le sue dita, fissando i suoi occhi nei miei. Io ancora stupita da quel gesto mi congelo. -Non la deluderai-  dice calmo. Mi accorgo di avere le guancie bagnate ma non sto piangendo. Mentre urlavo contro a Niall devo aver lasciato scappare qualche lacrima. Mi lascia sempre guardandomi negli occhi, poi, imbarazzato, va ad attaccare i festoni, io continuo a fissarlo. -Mamma- mi chiama Andy per un secondo non l’ascolto, ancora in stato di trance per quello che è successo. Il suo profumo. Le sue mani. Il suo corpo. La sua voce. Oddio.
-Mamma!?- chiama più forte Andy. -Dimmi- balbetto piegandomi alla sua altezza. Mi da il telefono. -Pronto?- rispondo. -Ehi, stiamo tornando, mettiamo i regali nell’armadio, cerchiamo di non farci vedere da Andy- Improvvisamente la rabbia verso Adrianne ricompare. -Ma sei completamente pazza! Mi hai lasciata sola con lui!?- mi volto e cerco di urlare il più piano possibile. -Scusami..era l’unica soluzione- prova. -Adrianne non ti uccido solo perché è il compleanno di mia figlia- dico seria. -Va bene, senti, appena arriviamo voglio parlare ad Harry di quella cosa..- mi informa. -Ma mi volete dire cosa!?- si sente sotto. Harry. -Certo- secca. Non mi va a genio ma in fondo mi fido di Harry. -Stiamo entrando, distrai Andy- Cerco la piccola con lo sguardo. Osserva Niall che attacca i fiorellini ed intanto parlano. -Ci sta pensando...Niall- la informo incerta. -Niall!?- esclama. -E che ti devo dire? Tra loro c’è feeling..- la mia risposta la sorprende. -Se per te va bene, va bene anche per me, vieni dai che abbiamo fatto- detto questo avviso Niall ed Andy che vado un attimo dentro e raggiungo Harry e Adrianne in camera (loro) del riccio.


Heyaaaaa! Bonjour, SCUSATE il ritardo. No davvero sorratemi. Allora, mancano alcuni capitoli :) alla fine. Un p'ò diciamo dai. Però poi ci sarà il seguito che sto scrivendo. CIAO GRETA. eh eh eh Uhm ok. Ora vado a presto. RECNSITE? Dai, giuro che se entro 24h arrivo a 3 recensioni con questo capitolo metto il prossimo, Happy Birthday parte 2, Forse, anche il trailer.

 

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Capitolo 6
*** Happy Birthday (Parte 2) ***


Happy Birthday (parte 2)



Attenzione : non ho assolutamente nulla contro le Larry Shipper, e con le cose scritte in questo testo non voglio rispecchiare la realtà, ne il mio pensiero personale. Spero capiate.


_*Anita’s Pov_
-Anita! Ho fatto!- mi chiama Niall mentre sto andando in camera dai ragazzi. Torno immediatamente indietro. -Bello!- esclama Andy, ha un debole per Niall..come potrebbe non averlo..è suo padre nonostante tutto. -Bene- sorrido. Quant’è che non sorrido a Niall? Tre anni? Circa. Mi sento subito in errore e ritorno ala mia maschera dura. -Vado dentro, torno fra poco- dico. Mentre attraverso il salotto, quando sto per salire il primo gradino del secondo piano, il campanello suona. -Vado io!- sento gridare a Niall. Bene. Continuo a salire.
_*Niall’s Pov_
Apro la porta con Andy in braccio. Un uomo alto, sulla quarantina, con la moglie, ed un bambino dell’età di Andy, sono sulla porta. -Salve- dico. -Ciao, ehm..Anita?- chiede l’uomo. -Mamma è di sopra- risponde Andy. -Grazie piccola- fa lui, sembra si conoscano. -Entrate- Suppongo che il bambino sia il secondo festeggiato. -Ciao Aaron, buon compleanno!- fa la piccola. -Grazie, buon compleanno- risponde il bambino. Che dolci. -Ani!?- richiamo. Poco dopo vedo scendere Adrianne. -Professor Feats- saluta, qualcosa mi dice che quell’uomo non le va a genio. -Signorina Parks che piacere vederla- dice lui. -Ehm..Niall, vai su a chiamare Anita?- mi domanda. -Comandi- sorrido e mi avvio per le scale, arrivato su busso alla porta e la apro. Anita ed Harry stanno spingendo una busta nell’armadio. -Uffa non c’entra!- fa lei straziata. -Prova a girarlo- insieme alla fine ci riescono e ridendo per la vittoria si danno un cinque. Tossicchio. L’espressione spensierata e sorridente di Ani torna quella rabbiosa di quando mi vede. -Ehm..ci sono delle persone per te giù..sbrigati, Adrianne sembra davvero in difficoltà- Le dico. -Eccoci- e, insieme, tutti e tre scendiamo.
_*Anita’s Pov_
-Professore!- Saluto. -Anita! Che piacere!- dice lui ricambiando la stretta di mano. -Ciao Tania!- continuo abbracciando Tania che ricambia. -Ehm..lui è Harry, il ragazzo di Adrianne, e lui è Niall, il figlio del compagno di mia madre- li presento. -Dove vi ho già visto a voi due?- domanda la madre di Aaron. -Ehm..Tania, Harry e Niall fanno parte di una band abbastanza famosa- rispondo. -Ah! Aspetta!- si mette a cercare qualcosa nella borsa e ne estrae una rivista. In copertina ci siamo io e Niall all’ospedale, insieme ad una foto di Harry ed Adrianne che si baciano. Il titolo : “Nuovi amori per Niall Horan e Harry Styles?” Dovevo aspettarmelo. -B’è è una cosa normale per noi- dice il riccio, Niall conferma. -Bene, Tania, piuttosto, quando arriva il catering?- domando. -All’una- mi informa. -E gli animatori a che ora?- chiedo ancora. -Poco prima degli invitati- risponde. È mezzo giorno e mezza.
Entro l’una e mezza è tutto pronto, gli invitati stanno arrivando pochi alla volta, Tania è a suo agio con le altre madri ed i parenti, io per niente, penso di aver contato già tre persone che mi hanno chiesto se io fossi la sorella di Andy. Ho sempre risposto. -No, sono la madre-  oppure interveniva direttamente la mia piccola chiamandomi “mamma” e lì tutti capivano. Nel caos sento il telefono di casa squillare. -Pronto?- rispondo mentre raccolgo i piatti sporchi, tenendo il telefono tra la spalla e l’orecchio, camminando per casa. -Dolcezza! Come sta andando il compleanno!?- è Clark. -Bene grazie, Mamma?- domando. -È qui, volevamo fare gli auguri ad Andy-
-Certo aspettate! Niall?!- urlo.  Si gira di scatto. -Dov’è Andy?- domando. -Stava giocando con Aaron, Ani, stanno arrivando anche Greg, Daisy e Theo- Sbuffo. -Aspetta, vedo se è fuori- dico a Clark. -Va bene, intanto ti metto in vivavoce così sente anche tua madre- Cerco nel giardino. -Tania! Dove sono Aaron e Andy?- chiedo. -Andy era con il ragazzo di Adrianne, mentre Aaron è con la zia-  mi informa. -Cerco Harry. Lo trovo sull’amaca con Adrianne. -Harry, dov’è Andy?- mi sono stufata di fare questa domanda. -È venuto adesso Niall dicendo che tu la cercavi, credo ti stia cercando- Uffa che palle. -Ah tesoro mio, sei un po’ nel panico vedo- sento dire a mia madre. -Leggermente- ironizzo. Vado dentro ma non li trovo, alla fine decido di provare sul retro. Apro la porta sul retro e lontano dal caos ci sono Niall ed Andy che giocano con il Carillon. -Eccovi- sbuffo riprendendo fiato. -Si, eravamo qui ad aspettarti- mi risponde Niall. -Andy c’è la nonna al telefono, ti vuole fare gli auguri- le dico passandole il telefono. -Ciao nonna- dice. -Si, si...grazie- la sento. -Anche io ti voglio bene, ciao- mi ridà il telefono. -Mamma?- chiedo. -Si, tesoro, non dimenticarti che fra due settimane c’è il matrimonio!- mi ricorda. -Oddio è vero! Ti sei organizzata?- le dico. -Certo! Abbiamo scelto quasi tutto, mancano i fiori, il vestito, i vestiti delle damigelle, e le fedi..-poca roba insomma. -Va bene, e gli inviti?- le domando. -Ah già..senti, forse è il caso che parli con tuo padre, magari mentre io e Clark non ci siamo potrebbe venire lui..gliene ho parlato, sono d’accordo di venire lui, Sofia e Alice, tra due giorni- Sgrano gli occhi. -Cosa!??- esclamo. -Dai tesoro, non è niente di grave, c’è Adrianne con te, Harry, Andy e Niall..- Niall. Niall c’è. -Sappi che me la pagherai cara- la informo. -Sapevo che avresti capito piccola, ci vediamo fra una settimana!- mi saluta. -Cos’è successo?- chiede Niall. -Mio padre con la sua nuova moglie e sua figlia verranno qui dopodomani dall’Italia- faccio ancora scossa. -E quindi?- chiede Niall. -E quindi lui non sa di Andy- Sgrana gli occhi. -Oh Cazzo- dice solo.

Torniamo in giardino lasciando Andy a giocare con gli altri bambini e mettendoci tutti e quattro sull’amaca. -Adrianne, non sai che è successo!- le dico sedendomi. -Cosa!? Gli hai detto..- La blocco. -No ma ti pare!- urlo. -Ah bene..- si porta una mano al petto. -Mio padre viene qui dopodomani con Sofia e Alice- Sgrana gli occhi. -Oh porca miseria. E adesso che facciamo!?- chiede. -Ragazze..non capisco, perché è un problema?- domanda Harry. Possibile che questo ragazzo sia sempre indietro!? -Guardami negli occhi: Mio. Padre. Non. Sa. Che. Ho. Una. Figlia.- scandisco. -Oh porca puttana- fa. -E adesso?- domanda Niall. -E adesso, Dovete starmi vicini quando glielo dirò- dico riferendomi a tutti. A tutti, Ad Adrianne, Ad Harry e anche a Lui. Lo voglio vicino. Vibra il cellulare del biondo. -Sono arrivati Greg e tutta l’allegra famigliola, vado e torno- ci informa. Detto questo, con mia sorpresa Adrianne trascina via sia me che Harry.
-Eccoci- entro nella loro stanza. -Sei pronta?- mi prende le mani Adrianne chiudendoci la porta alle spalle, Harry si siede sul letto -Per cosa?- domando. -Avanti, qual è questo grandissimo segreto?- chiede il riccio, improvvisamente capisco. -Avanti- mi incoraggia Adrianne. Prendo un profondo respiro e inizio. -Ti ricordi la festa a casa di Daniel, qualche anno fa?- chiedo. -Certo! Ho conosciuto Adrianne!- esclama felice sorridendo alla sua ragazza. -E io ho conosciuto Niall..- guardo di nuovo Adrianne, incerta, sono in piedi di fronte a loro. -Quella sera io e Niall abbiamo preso una camera in un albergo..la mattina dopo lui era sparito- continuo, il cuore in petto sta per scoppiare, gli occhi si bagnano. -L’ho odiato..ma ancora di più quando, un mese dopo, ho capito di aspettare Andy..quindi Niall è..- Harry si alza in piedi gridando: -Il padre di Andy!-
Aspetto la sua reazione. Cammina avanti e indietro con le mani nei capelli. -Niall. Padre.- afferma poi puntando i suoi occhi nei miei. -Ne sei sicura?- mi viene vicino serio. -Sicurissima, al duecento per cento- affermo cercando di sostenere il suo sguardo. -E perché non gliel’hai detto?!!- esclama poi. -Non l’ho più rivisto per tre anni, l’ho odiato a morte, mi ha abbandonata con una bambina da crescere, e non so..quando l’ho rivisto non ce l’ho fatta..- gli dico. -Adesso mi spiego tutto!- si illumina il riccio. -Cosa?- chiedo. -Ecco perché lo odi tanto! Non riuscivo a capire cosa ti avesse fatto, mi sembrava un comportamento esagerato per quello che ti ha fatto, ma ora capisco!- spiega. -Bene, Ora dimenticalo. Non devi dirlo a nessuno chiaro!? Harry mi sto fidando- faccio supplicandolo con gli occhi. -Ho giurato che avrei mantenuto il segreto, ma tu devi dirlo a Niall..ha diritto di sapere che ha una figlia- scuoto la testa. -Tu non capisci, primo, con il vostro lavoro lui non potrebbe essere presente, secondo, ce la siamo sempre cavate da sole, io non lo voglio con me e dirgli questo significherebbe doverlo avere più vicino, non voglio- rispondo calma. -Non è giusto Anita, ma la decisione è tua, solo, cerca di agire per il bene di tua figlia, non pensare a te- mi spiazza. Lo guardo male. Ha ragione. Però questa è l’unica nota di egoismo che mi sono concessa da quando è nata Andy. Non abbiamo bisogno di Niall.
Finita la discussione riscendiamo in tempo per torta e regali.
-Eccovi finalmente!- esclama il biondo. -Aspettavamo voi per la torta!- sorride. Insieme ci avviamo fuori. Niall..non ho dubbi, adora Andy, lei adora lui,  e forse sarebbe anche un bravo papà, ma cosa faremo quando lui sarà via un anno intero per il suo tour? Quando sarà costantemente in viaggio? Non posso fare questo ad Andy, non posso darle un padre che poi non ci sarà mai.
-Tanti auguri a voi! Tanti auguri a voi! Tanti auguri Andy e Aaron, tanti auguri a voi!- cantano tutti in coro. Niall mi sorride, sono alle spalle di Andy e lui mi è accanto. Piano le nostre mani si sfiorano e lui prende la mia. Mi ritraggo immediatamente cercando di continuare a sorridere per le foto. Finito di spegnere le candeline, Tania ed Adrianne cominciamo a tagliare le fette.
-Anita?- sento chiamarmi da dietro. -Ciao- sorrido. È Ashley, la sorella grande di Lily, un’amica dell’asilo di Andy, ha più o meno quindici anni, la conosco perché ogni tanto ho portato Andy a casa loro e abbiamo chiacchierato insieme ai suoi genitori. -Posso chiederti un favore?- mi sorride. -Certo!- esclamo contenta. -Ehm.. essere qui per me è già tanto davvero, ma volevo chiederti, sono una loro fan, potresti presentarmi Harry e Niall?- dolce. Le sorrido e l’accompagno all’amaca dove Haz, Adrianne e Niall sono seduti. -Ragazzi, vorrei presentarvi Ashley, la sorella di un amica di Andy..ehm..lei è una vostra grande fan- La ragazza accanto a me sta per avere una crisi. -È un piacere Ashley- sorride Harry. -Grazie- balbetta. -Che ne dici se facciamo una foto?- domanda Niall. Lei annuisce prendendo l’iphone dalla tasca. Fa una foto con Harry, una con Niall, e una con tutti e due.  -Grazie davvero ragazzi, grazie Anita- mi sorride, vedo gli occhi di lei bagnarsi. Ecco, comincia a piangere, so benissimo cosa si prova. -Ehi..spero per te siano lacrime di gioia!- le sorride Adrianne, Ashley annuisce. -Che ne dici di restare un po’ qui con noi?- le domando. Mentre si calma il suo viso si illumina. -Sarebbe fantastico!- esclama la mia amica. -Siediti qui- le fa con la mano. Si siede tra Niall ed Harry, io invece mi metto vicino al biondo. -Allora voi due state insieme?- chiede ad Haz. -Ti rispondo solo che mi giuri di non fare scenate isteriche- fa Harry. -Prometto- risponde lei. -Si- sorride Hazza. -Sono contenta..Adrianne..hai un quinto della mia vita per le mani..ti prego prenditene cura- le chiede Ashley. La mia amica dal canto suo è quasi commossa. -Lo prometto, fosse l’ultima cosa che faccio!- giura asciugandosi una lacrimuccia. -Ok, quindi abbiamo Louanor, Zarrie, Sophiam, e adesso Harrianne! Povero Niall..forevah alone- Scherza Ashley. Io, Adrianne, Harry e Niall ci irrigidiamo. -Sto aspettando la persona giusta- conferma lui. -Vabbè tanto per informazione io sono single!- sorride. Niall ride. -Sarei onorato ma purtroppo al momento siamo troppo impegnati con il tour- scherza. -Harry, Adrianne posso chiedervi un favore?- domanda Ashley. -Di che si tratta?- chiede la mia amica. -Vedi, la mia amica, Ti prego Haz non ti arrabbiare..- la interrompe. -..è una Larry Shipper- finisce lui la frase. Ashley annuisce. -Prendi il telefono- fa Harry complice con la ragazza. Lei esegue. -3..2..1..fatto! Inviata!- scatta una foto di Adrianne ed Haz mentre si baciano. -Volete sentire la risposta?- chiede poi. -Ovvio!- esclama Niall. Ashley legge : -Oh Cazzo, sei a casa di Niall Horan con Harry Styles? B’è scommetto che è anche lei una montatura della modest, come Eleanor..pff falsa- Adrianne ci rimane abbastanza male. -Come si chiama su twitter?- chiede Harry. Ashley glielo spiega. E gli da anche il suo nickname per farsi seguire.
-Sono molto deluso. Da te. Hai anche il coraggio di farti chiamare Directioner? Quelle come voi rovinano il nostro Fandom, insulti le nostre ragazze per una tua pura convinzione, sbagliata tra l’altro. Dovresti vergognarti, baci. Il tuo idolo deluso da te. Xx H xX-
Scrive Haz su twitter a quella ragazza. Ci è andato giù pesante, molto. La risposta della ragazza non tarda ad arrivare.
-Mi dispiace averti deluso, davvero credimi. E chiedo scusa a tutte, Adrianne, Eleanor, Perrie e Sophia-
Harry sorride soddisfatto accettando le scuse della ragazza e dicendole di non preoccuparsi. Che è perdonata. Posso solo immaginare come si sia sentita.
-Anita! I regali!- mi chiama Tania. -Venite?- chiedo agli altri, tutti si alzano e cominciano ad andare, Ashley mi ferma per un braccio. -Anita, grazie davvero, è il giorno più bello della mia vita!- sorride. Che bello. -Di niente, Sai che puoi venire quando vuoi a trovare i ragazzi! E porta Lily!- sorrido. Annuisce e ci dirigiamo verso i regali. Andy e Aaron scartano. Riceve molte cose, una barbie, molte magliette, il cavallino a dondolo di Adrianne ed Harry, che ringrazia con dei bacini, e il pupazzo gigante di pezza che le ho fatto io, un orso enorme!
Entro le quattro la festa finisce e noi puliamo tutto aiutati da Tania e il marito, per le sei tutto è a posto e i Feats tornano a casa.
-Sono stremata!- esclamo buttandomi sul divano. -Anche io!- Adrianne si butta sopra di me. -Ahia!- urlo. -Scusa..- si sposta. -Harry mi fai un favore?- domando. -Certo- sorride. -Mi passi il telefono di casa? Chiamo mio padre- veloce mi lancia il telefono, compongo il numero. -Pronto?- fa una vocina. -Alice? Sono Anita, mi passi papà?- chiedo. -Papà!- grida la piccola. -Ciao Ani- mi saluta la mia “sorellina”. -Principessa!- esclama mio padre. -Papà..la mamma mi ha detto che verrete qui dopodomani- prego il cielo dica di no. -Esatto! Non vediamo l’ora di vederti!- Ecco appunto. -Diglielo ora- fa Adrianne. Nego con la testa ma lei insiste e mi convince. -Papà..senti..devo dirti una cosa importantissima-  inizio. -Oh, tesoro, possiamo parlarne domani? Devo scappare adesso- tipico di mio padre. -Certo, a domani- concludo offesa attaccando. Ovviamente tutta la conversazione si svolge in italiano e quindi ne Niall, ne Adrianne, ne Harry, capiscono. -Non ti ha dato il tempo vero?- mi domanda la mia amica. -No, come al solito- faccio spallucce. Domani lo richiamo e glielo dico. Dopo cinque minuti il telefono squilla di nuovo. -Pronto?- rispondo vedendo il numero di casa di mio padre. -Anita?- è Sofia. -Sofia?- ripeto il suo tono. -Ciao, scusa, tuo padre è dovuto andare a prepararsi perché stasera andiamo a cena fuori, ci tenevo a salutarti- Sofia è un amore, dolcissima, bellissima e simpaticissima, ancora non capisco come faccia a stare con mio padre. -Grazie, comunque sono contenta che veniate anche se dovrei parlarvi di una cosa, però speravo di dirlo prima a papà..non ti offendere ma credo sia giusto- dico. -Ovvio, comunque ci sentiamo presto, vado a vestire Alice..ciao Ani- la saluto e attacco. -Era Sofia- informo. -Avevamo immaginato- risponde Adrianne.
Per il resto della serata non facciamo niente di che, mangiamo e guardiamo un film tutti insieme dopo aver messo Andy a letto.

BUONGIONO BELLE PIMPE: allora. Avevo detto avrei continuato a 3 recensioni, ora, per non essere cattiva ho continuato a 1. Vi prego, me le fate trovare almeno 2 recensioni???? Intanto vi lascio il trailer!

http://www.youtube.com/watch?v=R_8SR1kOgsw&feature=c4-overview&list=UUwuvMShhzvtbyPdYmOMq3lQ Eccovi il trailer ;)













 

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Capitolo 7
*** Why we can't be like them? ***


http://www.youtube.com/watch?v=R_8SR1kOgsw
Why we can’t be like them?

_*Anita’s Pov_
Sono due giorni che non faccio che camminare avanti e indietro per casa. L’altro ieri, il giorno del compleanno, ero calmissima, mentre oggi.. oggi, b’è oggi mio padre conoscerà Andy, e saprà che ho una figlia. Come la prenderà? Non che lui ci sia stato abbastanza da giudicare o prendere decisioni, me come la prenderà? È mio padre e fino a cinque anni fa vivevamo con lui, non lo vedo da allora. È mio padre e gli voglio bene. È mezzo giorno, Andy dorme, Niall ed Harry sono andati a prenderli all’aeroporto, sono usciti da mezz’ora e hanno già chiamato per avvisare che ci sono quasi. Che ansia!
-Rilassati. Anzi, fai una cosa, vai a svegliare Andy, io aspetto qui- mi dice Adrianne. Sto salendo le scale quando suona il campanello. Sono a metà strada ma non importa, corro quasi uccidendomi e mi butto sulla porta aprendola.  La prima persona che vedo è Niall, che entra, poi Harry. E poi, Eccoli! -Papà!- esclamo saltandogli in braccio. -Principessa!- mi stringe. -Dio! Come sei cresciuta!- Sono cinque anni che non mi vede, b’è forse qualche cambiamento.. -Sofia!- l’abbraccio. -Ali!- prendo in braccio la piccola peste. -Ani!-  mi abbraccia. -Anita?- mi chiama Niall, mi fa capire che è il momento. -Si..- sento i cuore che sta per esplodere. -Papà..sedetevi in salotto- mi guarda serio. -Cosa c’è? Hai cambiato completamente faccia..- mi accarezza la testa. -Sedetevi, dovete sapere una cosa importante, e non è facile da dire-
In poco siamo seduti tutti, noi sul divano frontale al loro. -Allora, cosa devi dirci- fa sorridente Sofia. -Vai a svegliarla- intimo ad Adrianne. -Vedi papà. Non è facile, e credo che mostrandotelo sarà meglio- Harry mi è vicino anche Niall. Cinque minuti dopo Adrianne scende le scale con Andy in braccio, ancora assonnata. Mio padre strabuzza gli occhi, anche Sofia. Adrianne si siede accanto a me. -Mamma- mi chiama Andy allungando le braccia, la metto sulle mie ginocchia. Sia papà che Sofia sono senza parole. -Cosa?- chiede finalmente mio padre. -Ha detto mamma..- prendo un profondo respiro. -Si chiama Andy, ha tre anni, è mia figlia-  stringo la presa sulla mano di Adrianne. -Tua figlia- ripete mio padre. -Per quale motivo non ce l’hai detto prima?- s’intromette Sofia. -Non ho potuto..perdonatemi..è che..non volevo scombussolarvi la vita  con il mio problema- dico. -Ho una nipote- sento dire a mio padre ancora allibito. -Si- pronuncio. -Posso prenderla in braccio?- balbetta. -Certo..- la mia voce trema, sento salire delle lacrime che di fretta asciugo. -Ciao piccola-  ecco, e anche mio padre piange. -Ciao..tu sei mio nonno?- Mio padre è confuso. -Cosa..cosa ha detto?- domanda, ecco la sua conoscenza dell’inglese. -Ti ha chiesto se sei suo nonno- traduco. -Si- “Yes” la pronuncia di mio padre è terribile. -E loro chi sono?- chiede ancora Andy. -Cosa..?- traduco e poi spiego ad Andy che il nonno non parla inglese, gli spiego anche chi è Sofia e chi è Alice. -Mamma ho fame- mi dice la mia bambina quando finalmente mi torna in braccio. -Adrianne, puoi darle una fetta della torta avanzata? Portala in cucina- domando. La mia amica esegue. Rimaniamo io, papà, Niall e Sofia con Alice. -Lui è il tuo ragazzo?- domanda poi papà riferito a Niall. -No, lui è il figlio di Clark, il marito di mamma- rispondo. -E dov’è il padre di Andy?- tenta Sofia. -Lui...se n’è andato prima che nascesse..- È qui cavolo! È lui ma non lo sa! -Oh- fa solo papà. -Mi dispiace di non avervene parlato prima- gli occhi si puntano su di me. -Anche a noi..ma non importa, cerchiamo di passare bene questi giorni insieme- Fortunatamente la scuola è chiusa per lavori. Una settimana tranquilla!
Dieci minuti dopo tornano Anita e Andy. -È bellissima- si complimenta Sofia. Ringrazio. -Ani?- mi chiama Alice. -Dimmi- le sorrido. -Ma tu adesso vuoi più bene a lei?- mi domanda. Mi intenerisco. -Ma certo che no, voglio tantissimo bene a tutte e due!- Mi alzo con Andy in braccio e vado vicino ad Ali. -Dammi un bacino- le chiedo e lei me lo da. -Dammi anche tu un bacino- dico a Andy, e anche lei me lo da. -Papà..venite, vi faccio vedere la vostra camera- gli faccio strada in camera loro poi li lascio un po’ da soli per sistemare le cose.
Scendo in salotto. -È andata bene no?- chiede Niall. Mi irrigidisco, non l’avevo visto. -Si- rispondo. -Dove sono Adrianne ed Harry?-  domando. -Sono usciti poco fa- mi informa. -Bene...- cala un silenzio. Sono indecisa se chiedergli o no una cosa in particolare. -Niall?- lo chiamo, subito alza lo sguardo. -Potresti..stare con Andy? Vorrei farmi una doccia- In effetti è davvero necessaria, credo di puzzare di cane bagnato. -Certo.. - sorride, gli lascio la piccola in braccio e alla velocità della luce corro in bagno.
_*Niall’s Pov_
-Ehi- dico ad Andy. -Niall la mamma dov’è?- chiede. -Sta facendo una doccia..ti va se intanto io e te giochiamo un po’?- le sorrido, ricambia. -Va bene- è veramente una bambina bellissima. -Niall, mi prendi la giostra in cameretta?- Intende la sua stanza. Inizio a salire le scale con lei in braccio finché non arrivo alla camera di Andy e Anita. Entro e trovo Ani in biancheria intima. Grida per lo spavento cercando di coprirsi, io dal canto mio, pronunciando tutti gli “scusa” che posso, richiudo velocemente la porta e tirando un grande respiro. Pizzo rosso. Intrigante.
Frenando i miei pensieri poco casti busso di nuovo. Anita, stavolta con un grande accappatoio, mi apre. -Ma sei completamente scemo!? Conosci il significato della parola bussare!?-  mi sgrida. -Scusa, siamo saliti per prendere la giostra, pensavo fossi sotto la doccia- mi scuso. Prende il giocattolo lo da in mano ad Andy per poi sbattere di nuovo la porta. -Mi sa che la mamma è un po’ arrabbiata con me adesso- dico guardando Andy.
Scendiamo di nuovo in salotto dove ci sono il padre di Ani, la moglie e la figlia piccola. Li saluto, ma dubito che capiscano. -Buongiorno anche a te- risponde la donna. -Parli inglese?- le chiedo. -Molto meglio di mio marito..è che viaggio molto per lavoro..- Oh benissimo! -Fantastico!- esclamo. -Puoi dire ad Anita che stiamo uscendo, non ho avuto il tempo per avvisarla- Annuisco e poi li risaluto lasciandoli uscire.
-Niall andiamo a giocare?- chiede Andy. Ci sediamo a terra e carichiamo la giostra. -Mi piace questa canzone, me la canti ancora?- l’accontento. -They don’t know about the things we do, they don’t know about the “I love you” ’s, but I’ll bet you if they only knew, they will just be jealous of us- canto.
-Grazie- mi dice. -Sai..questa canzone parla di me e tua mamma- le confesso. -Davvero?- chiede con gli occhi che si illuminano. -Si...- sorrido arrossendo. -Tu e mamma eravate fidanzati?- domanda. Come spiegarglielo? -No ma..io ero innamorato di tua mamma, e lei di me. Solo, che adesso non lo è più- devo contenere delle lacrime anche se è difficile. -Ma tu si vero?- fa. -Si, moltissimo, però lei non mi vuole- le spiego. -Perché?- Perché? Perché sono stato un bastardo, l’ho abbandonata, le ho detto che l’amavo e poi l’ho lasciata sola, ecco perché. -È complicato..prima che tu nascessi io sono dovuto andare via e non sono tornato per tanto tempo..intanto mamma ha conosciuto il tuo papà ma lui amava un’altra ragazza..e poi sei nata tu- vedo qualcosa nei suoi occhi..qualcosa di strano. -Niall..ti posso dire un segreto che non devi dire a nessuno?- mi chiede, ovviamente annuisco. -Nemmeno a mamma ok?- cosa può volermi dire? -Mamma, ti ha detto una bugia..papà non è andato via con un’altra ragazza- Cosa? E perché avrebbe dovuto mentirmi? -Cosa?- domando. -Non dirgli che te l’ho detto però! Sennò si arrabbia con me!- le do conferma. Perché mi ha mentito? Perché non mi ha semplicemente detto che se n’era andato? Questa storia mi piace sempre meno. Sono due giorni che ripenso ad una cosa. Andy ha tre anni. Io e Anita ci siamo conosciuti tre anni fa. E adesso tutte queste bugie sull’identità del padre. E se fossi io? Se non volesse dirmelo?  Forse sarebbe il caso di fare un test. Eviterei comunque di parlarne con Harry..secondo me è immischiato in questa storia. Devo scoprirlo da solo.
-Eccomi, ho fatto- Anita scende le scale con addosso jeans, canotta a righe, maglioncino e converse, come al solito, e ovviamente mai separata dal suo adorabile cappellino azzurro. -Stavamo giocando..- dice Andy, si siede a terra con noi, le sorrido. È bellissima, truccata leggermente, sorride alla bambina. Come posso resisterle? Voglio baciarla. Ora. Subito. Immediatamente.
Non so con quale coraggio, con uno scatto, evitando di colpire Andy mi lancio addosso ad Anita trovandomi sdraiato sopra di lei. Senza aspettare poggio le labbra sulle sue. Mi aspetto che mi respinga, che mi cacci. Invece sembra rispondere al bacio.
_*Anita’s Pov_
Non posso crederci..perché non riesco a ritrarmi? Perché lo sto assecondando? Sento Andy battere le manine. Continuo a baciarlo, quanto mi è mancato? Troppo. Appena si stacca mi sorride. Lo spingo via alzandomi, sono seduta, è in ginocchio di fronte a me. -Che hai?- mi chiede. Non riesco a piangere, in realtà provo solo una sensazione di fastidio. -Niente, non farlo mai più però- ordino severa. Non sono nemmeno arrabbiata, in realtà sono come..strana. Ho sentito le farfalle allo stomaco, sono stata felicissima, lo amo. Ma è sempre Niall..troppo rancore..non posso cancellarlo. L’ho odiato per tre anni ora non può pretendere mi sciolga. -Perché?- chiede. -Niall..sei sparito, ti ho odiato per anni..anche se adesso non ti odio più non vuol dire che possiamo essere come Adrianne ed Harry-
-Perché non possiamo essere come loro?- domanda. -Niall..ti ho odiato, ora, non puoi pretendere che in due settimane io mi innamori di nuovo di te...non posso negare a me stessa che qualcosa è cambiato..però sai benissimo che noi non possiamo andare oltre- osservo la sua espressione, sembra deluso, arrabbiato. -Non possiamo perché sei tu a non volere!- mi sgrida. -Esatto- adesso il mio intento è quello di ferirlo. Non mi importa, mi ha aggredita, forse è meglio che abbassi la cresta. C’è qualcosa che mi ferma, vorrei essere felice con lui, vorrei dirgli che lo amo ma non ci riesco, forse il fatto che lui non sappia le verità..forse l’assenza di tutti questi anni, forse la diffidenza, mi impediscono di abbandonarmi totalmente al lui. Irritato, quasi arrabbiato se ne va sbattendo la porta.
Rimango in silenzio, immobile, Andy mi osserva. -Tutto bene mamma?- mi chiede. -Si, bene- faccio tranquilla, in quel momento fa ripartire la giostra. Mi tornano in testa le parole: Loro non sanno quello che facciamo, loro non sanno dei nostri “ti amo”, ma scommetto che se sapessero sarebbero gelosi di noi. Gelosi di cosa? Di questo sfascio che siamo adesso? Io non so che pensare, è come se tutto insieme sentissi la sua mancanza, avessi bisogno di lui, eppure quando è qui non riesco a interagire con lui. Lo amo, lo voglio qui con me..ma come posso? L’ho odiato per tre anni, che non sono pochi, e come potrei stare con lui continuando a mentirgli? Forse è questo a frenarmi, lui non deve sapere, non saprà..come si sentirà sapendo concretamente quello che ha davvero fatto? Forse è tutto un malato tentativo del mio subconscio per proteggerlo dalla realtà, dalla mia realtà. Sono dovuta crescere in fretta, imparare a fare la madre a quindici anni, Adrianne andava in discoteca, io stavo a casa con Andy, Adrianne andava alle feste, io portavo Andy dal pediatra, Adrianne passava i pomeriggi a fare shopping, comprando borse, vestiti, scarpe, io passavo i pomeriggi a comparare pannolini, biberon, e ciucci. Forse non voglio rovinare anche la sua vita caricandolo con questo peso. Forse sto anche proteggendo mia figlia, lui è una rockstar, l’idolo di milioni di ragazzine, quanto tempo potrà dedicarle? Cosa le dirò quando mi chiederà perché suo padre deve ripartire sempre? Starò a casa con lei e lo aspetterò sempre? No, io non posso stare indietro ed aspettarlo. Però. Però ho bisogno di averlo vicino, ho bisogno di perdonarlo per quello che ha fatto. Tutto questo rancore sta facendo più male a me, a lui, ed ad Andy, che bene. Cosa fare? Come posso decidere? Devo accettarlo e continuare a mentirgli? O devo prolungare questo ritmo finché i rapporti non si lacereranno a tal punto da diventare irrecuperabili? Pensavo davvero di esserci già arrivata, eppure, inconsciamente, in queste due settimane ho capito di essere ancora veramente, pazzamente, profondamente innamorata di lui. Ora direte, e perché non dirglielo? Per tutta la serie di motivi che ho elencato prima. Dirglielo e continuare a mentire? Non dirglielo e premere per sempre il tasto “cancella”? Una cosa è certa, non saprà mai di Andy, non saprà mai che è sua figlia, forse anche perché non se l’è meritato abbastanza.
Mi alzo barcollante. Apro la porta di casa. È seduto lì, sul portico. -Alzati- dico in tono severo. Esegue e mi guarda negli occhi. -Sai perché non voglio? Analizza bene quello che mi stai offrendo. Posso vederti solo quando non sei i tour, quindi, calcolando che fate tour che durano un anno, posso vederti un anno si ed un anno no, se siamo fortunati, so quello che stai pensando, no Niall, non posso raggiungerti, io non sono Adrianne o Eleanor o Perrie o Sophia, io ho una bambina che mi aspetta a casa, che dipende da me, non posso spostarla da una parte all’altra del mondo per te. Come se non fosse abbastanza dovrei subire gli insulti delle tue fan, ma non è questo che mi preoccupa fidati, posso benissimo passarci sopra. Senza contare il fatto che Andy si legherebbe molto di più a te e se un giorno finisse? Cosa le dovrei dire? Ma va bene, posso risolvere anche questo. Ci sono milioni di ragioni per cui questa cosa non può funzionare, nonostante il fatto che ti amo almeno quanto mi ami tu, ma non conta l’amore, non più, non posso permettermi una storia da ragazzina, in cui l’amore vince su tutto ed è la cosa più importante, io non posso, io ho una figlia, sono dovuta crescere precocemente per lei, per essere una buona madre, e adesso non metterò tutto a repentaglio. Ecco perché non posso farlo. Non posso Niall mi dispiace, se fosse un’altra situazione lo farei ma non posso- Rimane in silenzio guardandomi finché non finisco.
-Adesso analizza il mio punto di vista. Ti sto offrendo il mio cuore, il mio corpo, la mia anima. Mi sto scusando per tutto quello che ti ho fatto. So benissimo che non puoi permetterti di fare una cosa del genere, che non puoi seguirmi, ma forse, potremmo far funzionare la cosa. Gli insulti delle fan solo cattiverie di ragazzine gelose, e ci sarei io a ricordarti quanto speciale sei. E poi, credo di essere abbastanza maturo per te- No, stai sbagliando tutto Horan.
-No, Niall, tu non ci saresti. Tu non ci sei mai stato. È per questo che non posso stare con te. Non ci sarai e non ci sei stato, e io adesso credo di meritarmi qualcuno che ci sia per me, l’unica pecca, è che non riuscirò mai più a innamorarmi. Questo è un amore che trovi una volta sola, non so se mi pentirò, ma per adesso devo lasciarlo andare-




Pelle pimpe!!! GRAZIE MILLE! 3 recensioni al capitolo! Vi adoro! Ok, ora nuova sfida per voi. 4 recensioni dai. ce la potete fare! Grazie mille vi adoro! Ps: Fatemi sapere se vi piace il trailer ( è il link in alto!)

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Capitolo 8
*** Finally, the wedding ***


Finally, the wedding

_*Niall’s Pov_
Apro a fatica gli occhi. Sono passate quasi due settimane dalla discussione con Anita, non ci parliamo più. Ha deciso di tagliare i rapporti. Mi evita, io faccio lo stesso. Più volte Adrianne ed Harry hanno provato a farci parlare, tornare “amici”. Amici. Che poi non lo siamo mai stati, mi ha sempre solo e soltanto tollerato. Mi sto pentendo. Di tutto, di averla persa, in qualche modo è solo colpa mia. B’è..tanto domani il mio mese di “vacanza” sarà finito, inizieremo la promozione del nuovo tour e poi direttamente il tour stesso, e sarò fortunato se per l’anno prossimo avremmo un altro mese come questo. Adrianne verrà con noi, più volte Anita le ha detto che per lei va bene, che può stare bene anche senza di lei, più volte lei si è convinta di stare sbagliando, ma poi, una sera, quando Andy stessa disse ad Adrianne di andare, lei cedette. Oggi ad un giorno prima della partenza, ci sarà anche il matrimonio. Mio padre e Lucia sono tornati. Sono molto felice per loro. B’è essere felice ormai non più una cosa che mi si addice.
Mi alzo, mi lavo e mi vesto. Prima di andare in chiesa devo passare in ospedale.
_*Flashback_
Alla fine ho preso una decisione, farò quel test. Mi serve solo qualcosa, magari un capello, di Andy. So che sono tutte paranoie ma voglio farlo per essere tranquillo. E se fossi io il padre? Mi prenderò le mie responsabilità. E se peggio..non lo fossi? Avrò la certezza di aver davvero perso Anita per sempre. Preso quello che mi serve vado all’ospedale. -Desidera?- chiede la segretaria. -Dovrei fare un test di paternità- mai stato tanto ansioso in vita mia. Consegno un mio capello e uno di Andy in una bustina e chiedo quando saranno pronti i risultati. -Fra una settimana circa- mi informa la segretaria. -Mi lasci il nome ed il numero di telefono per favore- ecco. E adesso? -Mi dia un secondo- detto questo chiamo Paul. -Paul..mi serve una mano!- chiedo al telefono. -Che hai combinato Horan!? Sono in ferie!- dice acido. -Senti, non posso spiegarti, devo fare un test di paternità ma non posso dare il mio nome! Sai che scandalo? Già vedo i titoli dei giornali, che faccio?- sussurro per non farmi sentire dall’arpia dietro il bancone. -Dai lo pseudonimo- mi suggerisce. Ottima idea. Quanto sono idiota. -Grazie ciao!- e attacco. -Ehm..allora a nome di  Mark Rainolds, questo è il numero- le do il numero. -La chiameremo appena pronti i risultati- detto questo ci salutiamo e vado via.
_*Fine Flashback_
_*Anita’s Pov_

-A cosa pensi?- chiedo sdraiata con la testa sul suo petto dopo la notte più bella della mia vita. -Che sei bellissima- risponde. Mi giro e lo bacio con trasporto. -È stata la notte più bella della mia vita- sussurra dolce sulle mie labbra. -Dovresti dormire- gli dico. -Anche tu- risponde. -Prima una cosa però..- mi dice, lo ascolto. -Io non so se sia possibile, ci conosciamo da pochissimo..ma credo di essere veramente, pazzamente, profondamente innamorato di te- “Truly Madly Deeply in love whit you”. Lo bacio ancora. -Sai la cosa strana? Anche io- rispondo. Ci addormentiamo insieme poco dopo.
 Sono qui- mi accarezza una guancia avvicinando piano il suo viso al mio. -È troppo tardi-
-Ti amo- dice. “Anche io, da morire” -È troppo tardi-
Mi sveglio di soprassalto. Tutte le notti lo vedo, le immagini cambiano, avvolte lo vedo con Andy, a volte siamo insieme, a volte torno a quella sera di tre anni fa.  Mi sto pendendo. Ho scelto di cancellarlo, avrei dovuto aspettarmi di non riuscirci. E adesso? Adesso l’ho perso per sempre. Vorrei solo tornare indietro, a due settimane fa. A quel bacio, vorrei solo ricambiarlo e dirgli che lo amo, che non mi importa di niente, che lo voglio vicino. Eppure non posso.
Guardo la sveglia, sono le cinque e mezza. Tra mezz’ora mi sarei dovuta alzare e preparare. A mezzo giorno ci sarà il matrimonio.
Scendo dal letto toccando il pavimento freddo. Per non svegliare Andy cammino in punta di piedi. Scendo in salotto, diretta verso la cucina. Lì lo vedo.
-Esci?- chiedo notando che è vestito e si sta avviando verso la porta. -Devo fare una cosa- dice solo secco, rude. Come dargli torto? Abbasso lo sguardo dirigendomi in cucina, versando qualche lacrima probabilmente, ormai non fa più differenza, ce ne sono state talmente tante.. Sono stanca, stanca di piangere, stanca di non poter fare nulla, stanca di rimpiangere quello che ho perso. Vado in cucina, sento la porta sbattere. Se n’è andato. Provo ad aprire il frigo ma comunque è  inutile, il mio stomaco si è completamente chiuso.
Salgo su, faccio capolino nella stanza di Adrianne e Harry, apro la porta, nel buio scorgo una luce. -Sei sveglia?- chiedo. Certo che lo è. Harry dorme con la faccia nel cuscino, a pancia in giù, un braccio passa sulla pancia di Adrianne tenendola stretta, i muscoli delle spalle sono contratti. -Arrivo- mi dice poi la mia amica. Chiudo la porta e l’aspetto fuori. Dopo circa cinque minuti esce con indosso solo la maglia lunga del riccio. -Ehi..non dormi?- mi domanda mentre scendiamo le scale. -Non ci riesco...stavo..- mi ferma. -Stavi ripesando a lui- nessuno mi conoscerà mai bene come Adrianne. La guardo colpevole. -Avanti...lui ti ama, devi solamente fargli capire che lo vuoi- mi abbraccia, ingenua, se solo fosse così facile. -Come posso? Dovrei continuare a mentirgli..e poi, sai benissimo che comunque non cambierà nulla, lui partirà e io starò qui, da sola- comincio a piangere sulla sua spalla. -Shh..- mi stringe più forte. -L’ho perso per sempre- balbetto.
_*Adrianne’s Pov_
Cosa posso dirle per tirarla su? -Ehi...oggi è un giorno felice..non dovresti piangere- le sorrido, immediatamente ritrova l’autocontrollo. -Hai ragione..è il grande giorno di mia madre e Clark..- ammette. L’abbraccio ancora, adesso l’idea di lasciarla mi sembra sempre la peggiore, ma come posso vivere senza Harry? Mi sento terribile. Egoista.
Rimaniamo in cucina abbracciate finché non si fanno le sei e mezza, io vado a svegliare Harry mentre Anita va a prepararsi.
Salgo lentamente le scale. Apro la porta, nel buio, scorgo il viso angelico del mio ragazzo. Gattono sul letto fino ad arrivare a lui. Comincio lasciandogli un bacio sula guancia, uno sulla fronte, uno sul naso, uno sulle labbra, dopodiché apre gli occhi. -Buongiorno- sorrido, fa lo stesso, porto un dito sulle sue fossette. Si gira a pancia in su. -Sai che giorno è oggi?- domando. -Il giorno del matrimonio?- fa assonnato. -Esatto..tra mezz’ora arriva il volo di Liam, Zayn e Louis, dobbiamo andare a prenderli in areoporto-  gli ricordo. -Mm..altri cinque minuti- mugola assonnato. -Va bene, intanto mi preparo io..- faccio per scendere dal letto. -No. Stai qui con me..- sorridente vorrei tuffarmi tra le sue braccia, non posso però..è già tardi. -Devo andare-  lo guardo dolce. -Uffa..va bene- scoglie il braccio che mi aveva girato intorno alla vita e mi lascia andare. Mi chiudo in bagno e apro il getto dell’acqua calda.
_*Niall’s Pov_
Guido più velocemente che posso, un ansia incredibile mi pervade. Sono il padre? Non lo sono?Sinceramente non so più cosa pensare. Continuo a spingere sull’acceleratore. La clinica è abbastanza lontana. Sembra che tutti i semafori rossi siano indirizzati a me, per fermarmi.
Quando finalmente arrivo ci metto forse il doppio del tempo solo per trovare parcheggio. Nervoso come non mai entro in ospedale. Mi dirigo vero la segretaria.
-Dovrei ritirare i risultati di un test di paternità..- informo la segretaria, stavolta non è la stessa vecchiaccia, è una ragazza giovane, avrà più o meno venticinque anni. -Agitato eh?- mi domanda vedendomi sudato, nervoso, tremante. -Non poco, devo ammettere..ehm..sono a nome Mark Rainolds- La bionda alza un sopracciglio. -E così..Niall Horan padre..ah, questa si che è divertente, non vedo l’ora di leggerlo sui giornali!- Ecco, e ti pareva. -Ti prego, non dire nulla, dammi i fogli che devo scappare, ho un matrimonio fra tre ore!- La ragazza sorride e mi consegna la busta. -Buona fortuna Niall!- mi sorride, faccio altrettanto ringraziandola. Uscendo mi siedo in auto. Mi scoppia il cuore, voglio davvero aprire quella busta? Voglio davvero sapere se sono il padre di Andy?
Taglio la carta ed estraggo il foglio. Respiro profondamente prima di leggere.
_*Anita’s Pov_
Ormai manca pochissimo al matrimonio, siamo tutti pronti. Adrianne ed Harry stanno tornando con i ragazzi, mentre io ed Andy siamo pronte e stiamo aiutando mia madre. Manca solo lui. Manca Niall. -B’è..sei bellissima- dice Clark entrando in camera nostra. -..Lo siete entrambe- si riferisce ad Andy. -Grazie- arrossisco. -Andiamo, dobbiamo arrivare in chiesa noi prima, e tua madre più tardi-  Oh bene. Prendo Andy e ci infiliamo in auto con Clark. Dieci minuti e siamo in chiesa.
Sono le undici precise quando arriviamo. Niall dovrebbe già essere qui. Anche Adrianne. Chiamo sul cellulare della mia amica ma non risponde, provo sul numero di Harry. -Pronto?- Dio grazie! Ha risposto. -Harry ma dove siete!? È tardissimo!- esclamo. -Stiamo arrivando, dieci minuti e siamo in chiesa!- mi informa, lo saluto e attacco. -Clark?- chiamo tenendo sempre Andy in braccio. -Si?- mi domanda. -Harry, Adrianne e gli altri stanno arrivando- Mi sorride. -Anche tuo padre con la sua famiglia, oh, hai visto Niall per caso?-  No. Non l’ho visto e sinceramente non so dove sia. -No, ma arriverà..è il testimone!- sorrido falsamente.
-Bene- fa Clark. Tutti gli invitati sono fuori dalla chiesa. Intravedo l’auto di Harry e tiro un sospiro di sollievo, evitano i giornalisti ed entrano.
Adrianne scende dalla macchina, abbiamo lo stesso vestito essendo le damigelle d’onore. Ci abbracciamo, poi vado a dare uno scappellotto ad Harry. -Guidi come un vecchio! È tardissimo idiota!- lo sgrido. -Scusa Scusa! Il volo ha ritardato!- mi informa, gli lancio un’ultima occhiataccia prima di andare a “conoscere” gli altri. -Ciao! Io sono..- lo blocco. -Louis William Tomlinson, ventuno anni, nato a Doncaster, lei è Eleanor Jane Calder, la tua ragazza, nata a Manchester- Ok, potrei essere leggermente informata. -Ok..- fa Louis. Sono decisamente sbrigativa. -Ehm.. ciao io invece sono..- blocco anche lui. -Liam James Payne vent’anni, nato a Wolverhampton, lei è Sophia Smith la tua ragazza, della tua stessa città- Sono proprio un mito. Anche lui rimane sconcertato, passo al moro. -Ho seriamente paura di presentarmi- fa quest’ultimo scherzoso. -Zayn Javaad Malik, vent’anni, nato a Bradford ma di origini pakistane, lei è Perrie Edwards la tua ragazza, sinceramente non ho idea di dove sia nata ma è comunque una cantante fantastica- sorrido. Il moro fa lo stesso. -Piacere ragazzi io sono Anita, ho diciotto anni e sono italiana, lei è Andy!- sorride la mia piccola e io sorrido guardando lei. -Ma che dolce! È tua sorella?- chiede Eleanor. -No..è mia figlia- la informo. -Oh..che amore- fa poi. -Tranquilli, non siete le prime persone che sono rimaste sorprese.- dico con nonchalance. Lascio i ragazzi parlare e prendo Adrianne da parte. -Sai dov’è?- le chiedo. Nega con la testa. -Adrianne...io non posso andare avanti così...io ho bisogno di lui- le intimo. Lei sorride. -Hai deciso..che gli parlerai?- mi domanda. Annuisco. Lo farò, lo amo, non mi importa di niente. Ho bisogno di averlo con me, di sapere che è mio, perché la fregatura è che io sarò sempre sua.
Ho deciso. Appena lo vedrò gli dirò tutto. Voglio baciarlo, abbracciarlo, devo dirgli la verità. Su Andy, su di noi. Lo amo più di me stessa. Mi ama. Ecco quello che conta davvero.









CHIEDE PIETA. Scusatemi, davvero scusate per il ritardo. Ok devo scappare. VI IMPLORO RECENSITE
 

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Capitolo 9
*** Love Him ***


Love him

_*Anita’s Pov_
Aspetto fuori dalla chiesa il suo arrivo. Niente. Ormai la cerimonia deve iniziare. Entriamo tutti. Mia madre sta arrivando. Appena la sua macchina si ferma nel parcheggio e lei scende l’abbraccio, è bellissima. -Sei meravigliosa mamma- la stringo. -Anche tu bambina mia..- ci sciogliamo quando sentiamo gli archi iniziare la melodia. Io e Adrianne ci mettiamo all’entrata, Andy e Alice sono davanti a noi, con due cestini. Cominciano a camminare lasciando cadere i petali di rose sul tappeto, sono carinissime e tutti sorridono. Io e Adrianne nei nostri abiti pesca le seguiamo, mia madre, dietro di noi sta entrando. Si sento sospiri di stupore appena entra la sposa. Come biasimarli? È bellissima.
Percorriamo tutto il tappeto fino all’altare. Adrianne prende Alice e la accompagna da Sofia, io prendo Andy e ci sediamo in prima fila con i ragazzi. Lascio il posto accanto ad Harry alla mia amica. Ci guardiamo tutti intorno. Manca ancora Niall. -Siamo qui riuniti oggi..- Clark ferma il prete. -Manca il testimone- gli intima. Sento gli sguardi di Adrianne ed Harry puntati addosso. Devo risolvere. -Risolvo io- mi alzo in piedi, tutti gli sguardi si puntano su di me.  Mi avvio verso l’uscita della chiesa affidando Andy ad Adrianne, prendendo il cellulare. Appena fuori lo chiamo.
_*Niall’s Pov_
Guido ancora più veloce che posso per raggiungere la chiesa. Squilla il mio telefono. È lei. Rifiuto la chiamata. Lascia un messaggio e decido di ascoltarlo.
-Niall ma dove sei? Manchi solo tu e la cerimonia sta iniziando..ascolta so di essermi comportata male ma..è il giorno di tuo padre, vieni qui..dobbiamo parlare-
Adesso dobbiamo parlare. Prima mi evita e poi dobbiamo parlare. Come ha potuto mentirmi così spudoratamente? Lo sapeva, sapeva benissimo che sono io il padre di Andy. Mi ha mentito e l’ha fatto di proposito.
_*Anita’s Pov_
Rassegnata, dopo tre telefonate rientro. Vado verso mia madre e Clark, abbasso lo sguardo come a segnare che ho fallito. Mi risiedo tenendo Andy in braccio.
Che ansia. Tutti i ragazzi provano a chiamarlo ma non risponde. Dove si sarà cacciato?
Gli invitati sono sconcertati. Zayn e Harry decidono persino di andarlo a cercare in auto. Noi aspettiamo in chiesa.
_*Zayn’s Pov_
Mentre giriamo in auto mi squilla il cellulare. -È lui!- esclamo. -Rispondi!- mi dice Harry. -Pronto?Niall ma dove cazzo sei?! Ti stanno cercando tutti!- Silenzio. -Niall?- chiedo. -Sto arrivando..- fa solo prima di attaccare, la sua voce sembrava tramare, che stesse piangendo? -Harry torniamo indietro, dice che sta arrivando- detto questo il riccio fa inversione. E guida spedito fino alla chiesa.
_*Anita’s Pov_
-Che succede mamma?- domanda Andy. -Niente tesoro, Niall è in ritardo- faccio solo. -Ma la nonna non si sposa più?- chiede. -Certo piccola, vedrai che Niall arriverà-
Sentiamo il rumore di un auto, tiro un sospiro, speriamo sia lui. Speriamo sia lui. Le porte della chiesa si spalancano lasciando intravedere le figure di Harry e Zayn. Falso allarme. Noto di non essere l’unica ad essersi girata.
I ragazzi ci vengono vicino. -Sta arrivando- menomale. -Bene, signori un po’ di pazienza, il testimone arriverà a momenti!- dico a tutti per farmi sentire. Tutti si risiedono aspettando. Cinque minuti. Non arriva. Dieci minuti. Non arriva. Quindici minuti, un rumore d’auto. Le porte che si aprono. Eccolo.

Di corsa, sembra abbia sudato e pianto. Ha un aspetto terribile, tiene un foglio in mano. A passo di carica si avvicina all’altare.
-Si può sapere dov’eri!?- chiede isterico il padre del biondo. -Non ora- lo liquida lui girandosi verso di me. -Dobbiamo parlare- mi dice. -Niall..non ora- faccio calma. -No! Non ora un cazzo!!- urla diventando viola, mi spaventa, non l’ho mai visto tanto arrabbiato. -Ehi calmati..- gli fa Louis alzandosi. -Stanne fuori Lou!- lo sgrida facendolo risedere. -Perché mi hai mentito. Per quale cazzo di motivo mi hai mentito!!- mi urla, sono spiazzata..di che parla? -Di che parli?- chiedo alzandomi, avvicinandomi a lui, siamo in piedi di fronte a tutti. -Non fare come fosse  niente!- grida. -È mia figlia cazzo! Mia figlia!!- sbatte il foglio sulla navata creando un rumore assordante. È rosso in volto e posso vedere le lacrime. Prendo in mano la lettera, spiazzata. Test di paternità, risultato: compatibile.
Ha scoperto tutto.
Mi porto una mano alla bocca iniziando a piangere. -Niall io..- comincio. -No. Non voglio le tue scuse..dimmi sono per quale cazzo di motivo mi hai mentito!- esige. Cosa devo dire? Tutti sono sconcertati. -Cosa sta succedendo?- sento chiedere a mio padre che ovviamente non ha capito. -Andy è la figlia di Niall- lo informa Sofia coprendosi la bocca con una mano.
-Cosa devo dirti?- allargo le braccia quasi sussurrando. -Mi hai abbandonata, te ne sei andato, io non volevo avere più niente a che fare con te, e di fatti, con gli anni, sei diventato irraggiungibile- è la verità. -Non è una giustificazione! Dovevi dirmelo un mese fa! Appena mi hai visto!- mi urla contro, piango, anche lui. -Dovevo?- alzo gli occhi arrabbiata. -Io non ti devo niente. Quanto ci saresti stato per lei eh? Quanto l’avresti vista? Un mese l’anno? No. Ho preferito non dire niente, siamo sempre state bene senza di te!- sputo arrabbiata.  -Non lo capisci!? Stiamo parlando di mia figlia!- urla. -Tua figlia? Quanto ci sei stato per lei? Per quanto le riguarda tu cosa sei?- sbotto. S’incupisce. Di scatto, si gira e se ne va. Ecco..appena sbatte la porta tutti gli occhi si puntano su di me.
Mi lascio andare in un pianto liberatorio. -Mamma?- mi chiama Andy scendendo dalle braccia di Adrianne. Tutti sono rimasti di sasso. Anche io che lo sapevo. Mi abbasso all’altezza dalla piccola. -Quindi Niall è il mio papà?- domanda. Annuisco. -Si piccola..- piango ancora. -Mi dispiace- continuo abbracciandola.
Sento una mano sulla mia spalla. È Adrianne. Di slancio l’abbraccio alzandomi e piangendo sulla sua spalla. -Shh..Shh..- cerca di consolarmi. -È finita..- dico. -È finita..- ripeto.

Una volta mandati tutti a casa, noi anche possiamo tornarci, la cerimonia non si è celebrata. Appena a casa mi chiudo in camera ed inizio a piangere. È davvero finita. Domani lui ripartirà, se ne andrà di nuovo, e io l’avrò perso per sempre. Adesso lui sa. Adesso forse parteciperà alla vita di sua figlia. Andy è in camera con me. -Mamma..dov’è papà?- lo chiama così da quando ha saputo. È terribile. -Non lo so..- rispondo continuando a piangere sdraiata sul letto. -Torna vero?- chiede ancora. -Non lo so..- ripeto andandole vicino. -Non abbiamo bisogno di lui, siamo sempre state bene da sole ok?-  le dico accarezzandole il viso. -Si mamma- risponde.
Noto l’oggetto con cui sta giocando, la giostrina che le ha regalato.
“Loro non sanno quello che facciamo, loro non sanno dei nostri “ti amo”, ma scommetto che se sapessero sarebbero gelosi di noi”
E riecco le lacrime. Qualcuno bussa alla porta, penso sia Adrianne ed apro. M’immobilizzo, è lui. -Voglio vedere mia figlia- brividi. Lo lascio entrare. -Ciao piccola..- la saluta sedendosi accanto a lei. -Papà!- esclama lei. Fa strano a me quanto a lui, sconcertato si lascia scappare qualche lacrima abbracciando Andy. Sono in piedi dietro a loro. Li guardo. -Andy..vorrei parlare con mamma..- la piccola si alza e esce chiamando Adrianne. Siamo soli. -Non voglio urlare stavolta- mi informa lui. -Nemmeno io- balbetto. -Domani devo ripartire..- dice. -Lo so- intervengo. -Ma..adesso penso che le cose saranno diverse..voglio esserci per Andy..voglio esserci...per te- Alzo lo sguardo sorpresa. È in piedi di fronte a me..si avvicina lentamente. -Cosa?- chiedo. -Ho detto che da adesso in poi..voglio esserci, per nostra figlia..- brividi. È a un passo da me. -..per te- il suo viso a due centimetri dal mio, punto i miei occhi nei suoi. -Promettimelo- sussurro. -Ti prometto che ci sarò-  non aspetto, faccio passare le braccia attorno al suo collo e lo bacio, con tutta la passione, con tutto quello che per anni ho tenuto dentro nascosto. Sbattiamo contro la porta, la chiudo a chiave. -Ti amo- riesco a tirare fuori tra un bacio pieno di foga ed un altro altrettanto frenetico. -Ti amo- fa lo stesso. Delicatamente ci lasciamo cadere sul letto, tocco il materasso con la schiena. Slaccia la vestaglia pesante che porto lasciandomi in intimo. -Pizzo rosso...- apprezza osservandomi, sorrido. Ribalto le posizioni  sfilandogli la maglia ed i pantaloni. Non posso aspettare.
***
-Oddio Niall!- stringo le coperte mentre raggiungo il limite. Sento che viene con me poco dopo. Sfiniti, ci buttiamo sul letto. Poggio la testa sul suo petto. -Che ore sono?- chiedo. -Le tre- risponde guardando il telefono. -Sono due ore che siamo chiusi qui?- Ci staranno cercando. -Non mi importa, sono state le due ore più belle della mia vita..- 
-Ti amo- mi dice dolce baciandomi le labbra. -Ti amo-  rispondo. -Niall..domani devi ripartire..- gli dico. -Lo so- fa. -Ci lascerai ancora..- Ecco, adesso tutti i dubbi stanno ritornando. Ho fatto la cosa giusta? Ho fatto la seconda più grande cazzata della mia vita? -Ti ho promesso che ci sarò..tornerò appena posso, se mi aspetterai..- fa lo sguardo dolce, blu profondo, non posso resistergli. -Ti ho aspettato per tre anni..certo che lo farò..e anche Andy- sorrido, d’un tratto la sua espressione cambia. -Ho paura di non poter essere un buon padre..- confessa serio. -Sarai il migliore di sempre..- sorrido rassicurandolo.
-Ti amo davvero troppo..- constata. -Anche io..seriamente però..ti amo troppo- dovrei odiarlo, dovrei ripugnarlo come facevo una volta. Però lo amo, l’ho sempre amato e non smetterò mai di amarlo.

 

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Capitolo 10
*** Daddy ***


Daddy

_*Anita’s Pov_
La sveglia suona alle sei precise. Vorrei tanto che questo giorno non iniziasse mai. È incredibile quante cose sono cambiate in un mese. L’ho ritrovato, è qui accanto a me, eppure devo lasciarlo di nuovo andare. È di questo che avevo paura. Paura di dover rinunciare di nuovo a lui, e adesso si sta avverando. Dovrò dirgli addio, rivederlo forse tra un anno. Ho davvero accettato tutto questo? Come al solito..perderà un altro compleanno di sua figlia, perderà comunque un altro evento importante della sua vita,  sarà lontano. Mi sveglierò come se questo fosse solo un sogno. Non è reale, è una piccola parentesi che si sta chiudendo per poi lasciare tutto alla normalità. Vorrei seguirlo, ma come posso? Semplice, non posso, devo stare a casa con Andy, sono una madre, sono sua madre. E lui è suo padre. Anche se non potrà esserci. Eppure mi ha promesso ci sarebbe stato. Voglio credergli ma è difficile.
-Amore?- chiamo scuotendo la spalla del ragazzo accanto a me. Nel buio della stanza posso vedere la sua espressione tranquilla mentre dorme, devo fare piano o sveglierò Andy. -Niall?- chiamo ancora scuotendolo di più.  Apre lentamente gli occhi. -Hai il volo fra due ore..svegliati- lo informo. Si gira verso di me. -Vieni qui..- apre le braccia per farmi prendere posto in un caldo abbraccio. Poggio la schiena sul suo petto e sento le sue braccia stringermi, istintivamente mi ci aggrappo. Cerco di rigirarmi per trovare il mio viso a pochi centimetri dal suo. -Alzati- sposto dei capelli che ha sulla fronte. -Non mi va- ha richiuso gli occhi. -Niall alzati- faccio in tono autorevole. -Uffa..baciami- chiede. -Dai non scherzare- lo riprendo. -Mi alzo se prima mi baci, mamma- sorride, giuro, morirei per un suo sorriso. Gli do un piccolo bacio sulle labbra. -Ecco..adesso alzati- faccio di nuovo sempre in tono autorevole. -Va bene..- prendendo un respiro profondo si scoglie dal nostro abbraccio e si alza cercando di fare poco rumore. Si dirige assonnato verso il bagno, io scendo in cucina. Adrianne ed Harry sono già lì. -Ciao- li saluto. -Ciao- mi abbraccia Adrianne, le dispiace partire, lo so. -Anita lo sai..se vuoi che rimanga devi solo dirlo- mi dice per l’ennesima volta. -Vai, divertiti e controlla questi scalmanati..butta un occhio sul biondo anche per me- ammicco. -Sarà fatto- sorride. -Hazza!- esclamo. -Ani!- fa lo stesso. -Zio Harry mi mancherai un sacco!- ci stringiamo in un abbraccio. -Anche tu! Devi fare la brava capito mamma?- sorrido. -Certo..tu piuttosto fai il bravo! Adrianne è come mia sorella!- lo avverto. -tranquilla, non la lascio andare nemmeno sotto tortura!- Sorrido, si amano, sono giovani, senza pensieri..che bello, vorrei essere come loro.
-Guardate ci c’è?- entra Niall in cucina con Andy in braccio. -No, perché l’hai svegliata?- chiedo. -Era già sveglia..l’ho solo portata qui- spiega. Sorrido e anche lui. -Buongiorno piccola- mi avvicino baciandole la guancia, è assonnata. -Ciao mamma- mi da un bacino. -Buongiorno- sorrido a Niall. -Buongiorno- ripete baciandomi a stampo. Un’immagine perfetta, io e Niall che ci baciamo, lui ha in braccio la nostra bambina. Il sogno di milioni di ragazze. Il mio sogno finalmente realizzato. Andy si stropiccia gli occhi. -Siete una famiglia fantastica- sorride Adrianne. -Grazie- la ringrazio. -Ah..voglio dei figli..- sospira la mia amica. Harry scatta sull’attenti. -Ehm..amore forse è un po’ presto per..- capendo si interrompe.-Era uno scherzo vero?- fa. Adrianne annuisce. -E io ci sono cascato vero?-  domanda ancora. Con lo stesso movimento Adrianne annuisce nuovamente. -Che stronza..poi mi chiedono perché ti amo- Gli occhi della mia amica brillano. -Anche io ti amo- risponde baciandogli una guancia. Che dolci. -Forse è il caso che ci andiamo tutti a preparare- valuto. -Si, infatti- Adrianne mi da ragione.
In poco, tutti insieme, saliamo le scale dividendoci nelle rispettive camere. Entriamo accendendo la luce, Niall mette Andy nel boxe che si lamenta perché vuole stare in braccio. -Andy dobbiamo prepararci, fai la brava..- le dico. -Voglio stare in braccio a papà- fa i capricci. Guardo Niall che si scioglierebbe subito. -No Andy, non ora, ora io e papà dobbiamo prepararci- ripeto, Niall mi fa passare un braccio intorno alla vita poggiando il mento sulla mia spalla. -Amore, vai tu..io la tengo un po’ e poi ci diamo il cambio..- mi bacia una guancia. -Che fai la vizi?- sorrido mentre comincia piano un movimento oscillato, rilassante. -Certo! È la mia piccola..ho il dovere di viziarla!- sorride. -Eh va bene..fate i bravi, torno fra dieci minuti..- sparisco nel bagno per farmi una doccia.
_*Niall’s Pov_
Mi avvicino al boxe di Andy. -Ehi..- le dico. -Mi prendi in braccio?- chiede. La tiro su. -Perché fai i capricci? Non li hai mai fatti..- le dico. -Voglio stare con te- risponde. -E la mamma?- domando. -Tu parti, mamma no- ecco spiegato. -Amore, lo sai che non parto per sempre, io torno- provo a spiegarle. -Sei sicuro?-  Ha paura io possa andarmene. Come biasimarla? -Te lo prometto- le sorrido. -Va bene..- mi abbraccia. -Mi fai andare da mamma?- le chiedo. -Si..- afferma. Le do un bacio sulla fronte e la rimetto nel boxe. -Brava la mia principessa- sorrido entrando nel bagno cercando di fare il meno rumore possibile. Mi spoglio ed entro nella doccia. -Niall!?- esclama Anita sorpresa. Le sono alle spalle. -Shh..- faccio iniziando a baciarle il collo. -Niall no..è tardi e c’è Andy di là..- cerca di liberarsi dalla mia presa. -Lasciati andare- sussurro al suo orecchio con voce più sensuale che posso. Tenendola per i fianchi  le faccio piegare la schiena in avanti. -Che fai?- domanda. -Proviamo una cosa nuova- le dico.
***
-Oddio più forte!- urla Anita quasi al limite. -Shh!C’è Andy..- è tutto quello che riesco a dire prima che prenda la mia mano ancora poggiata sul suo fianco e la porti davanti alla bocca. Le tengo la bocca per non farla urlare, mentre l’altra mano è poggiata sul fianco per tenerlo fermo. Eseguo la sua richiesta spingendo con più forza finché entrambi non veniamo. Appena finito la lascio andare, permettendole di rimettersi dritta e di girarsi verso di me. Senza aspettare l’attacco al muro baciandola. -Wow- dice solo appena ci stacchiamo. -Piaciuta la nuova posizione?- sorrido. -Molto..- sorride. -È tardissimo..- finisce.
_*Anita’s Pov_
Usciamo dalla doccia e ci asciughiamo indossando dell’intimo pulito. Dopodiché usciamo anche dal bagno. -Amore?- chiedo. -Hm?- alza la testa verso di me. -Puoi vestire Andy mentre mi asciugo i capelli? Adesso la lavo..- Annuisce mormorando un “certo”. Prendo Andy e la metto velocemente nella doccia lavandola bene dopodiché le infilo l’accappatoio. -Niall?- chiamo, urlo, più che altro. Fa capolino nel bagno. -Ehm..nel secondo cassetto del comò ci sono le mutandine di Andy, me ne prendi un paio per favore?- chiedo. -Comandi!- fa il saluto militare. Torna poco dopo con le mutandine rosa di Andy e anche...spalanco gli occhi. -Ehm..che ci fai con quello?- ha in mano i miei slip neri di pizzo, un regalo stupido di Adrianne..arrossisco. -Posso tenerlo?- sorride ebete. -Fa come vuoi..vesti Andy però io mi devo asciugare i capelli!- ancora con quel sorrisetto prende Andy in braccio e la porta in camera. Alla velocità della luce accendo il phon.
_Niall’s Pov_
Apro l’armadio. Ci saranno minimo duecentocinquantadue magliette diverse e altrettanti pantaloni. Prendo due cose a caso. -Non voglio mettere questi- fa Andy. -Dai tesoro..- la supplico più che altro. -No- punta i piedi. Non posso chiamare Anita, devo dimostrarle che so prendermi cura di Andy. -Ehm..allora questi?- cambio. -No- bocciato ancora. -Cosa vuoi mettere?- soluzione più facile. -Voglio il vestitino blu- Sbianco. Oddio e adesso? -Ehm..il vestitino blu non c’è- la informo. -Mamma sa dov’è- Ecco appunto. -E questo qui? Non ti piace?- tiro fuori un vestito a caso. -Voglio il vestitino blu- ripete. Lo cerco per tutta la stanza, nell’armadio, nei comò, del vestito blu non c’è traccia. Anita intanto ha finito di asciugarsi i capelli. -Ma che diavolo! Niall siete ancora tutti e due così!?- ci sgrida. -Grazie al cielo!- mi butto in ginocchio. -Illuminami- chiedo, sembra sorpresa. -Dov’è il vestitino blu!?- chiedo. Mi guarda storto alzando un sopracciglio. Come fosse la cosa più ovvia del mondo si dirige verso l’armadio. -Qui- dice prendendolo. Come cazzo ho fatto a non vederlo!?? -Sono un idiota- affermo. -Esatto- dice Ani. Mi lancia il vestito, delle calze e delle scarpette. -Vestila, io mi preparo- detto questo afferra dei vestiti e si richiude in bagno.
Dopo aver messo le calze e il vestito ad Andy le infilo le scarpette. -Grazie papà- mi sorride. Mi fa ancora un certo effetto. Le sfioro la punta del naso con l’indice.











E SBADABAMM! Pensavate fosse finita eh? NO! eh..però è il penultimo capitolo..i'm so sorry. EHY FERMI TUTTI. BAMBAMBAMBAM. C'è. Il. Seguito! si chiama "Don't be sad, the life is a joke" e lo posterò presto! Però non è finito :( Bah, ciaooo

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Capitolo 11
*** Same Mistake ***


Same mistake

_*Anita’s Pov_
Il tragitto in auto fino all’aeroporto è molto silenzioso. Nessuno osa parlare, ne io, ne Niall, neanche la piccola. Adrianne e Harry hanno preso l’altra macchina, quella del riccio. Siamo appena partiti, guardo fuori dal finestrino. Sento la tensione a mille. Ancora preso a guardare la strada Niall mi poggia una mano sulla coscia. Sorrido tornando poi ai miei pensieri.
Non posso credere che sta succedendo ancora, non posso credere di aver permesso che succeda ancora. Egoista. Mi ripeto.
Mi odio per il male che farà ad Andy. “Sii forte” penso. Forte. Per lei. Per te.
Arriviamo in aeroporto in circa una mezz’ora. I ragazzi, Adrianne ed Harry compresi, sono già tutti lì. Ho l’impressione che Niall abbia guidato più lentamente di proposito. Una marea di ragazzine urlanti ci attendono. Come da loro solito i ragazzi le salutano facendo un po’ di scena. Il volo partirà fra une ventina di minuti. Ci spostano in un area più riservata.
Sette poltroncine disposte in una stanza insonorizzata. Ci sediamo tutti, io con Andy in braccio, Niall che mi tiene la mano, Harry, Adrianne, Louis, Liam e Zayn. -Ci siamo- fa il riccio sofferente. -Ci siamo- ripeto. Non posso ancora credere che stia succedendo davvero. -Mm- mugola Andy tendendo le bracci verso Niall. Vuole che la prenda in braccio. Il biondo l’accontenta. -Quando torni?- gli chiede poggiando la testa sul suo petto, lasciandosi cullare. -Non lo so piccola..- vedo gli occhi di Niall bagnarsi, anche i miei. Tira su col naso. -Non voglio che parti- gli confessa. -Nemmeno io, ma devo- le sussurra. Nessuno dice più niente finché non ci avvisano che il volo sta per partire, li accompagniamo all’entrata.
-Mi mancherai tantissimo- mi stringe Adrianne piangendo. -Anche tu- ecco le prime lacrime. Piangiamo abbracciate per qualche minuto. Passo ad Harry. -Hazza- lo stringo forte con le lacrime, tirando su col naso. -Sei più forte- punta i suoi occhi nei miei. -Grazie- cerco di sorridere. Abbraccio uno per uno i ragazzi quando arrivo a lui. Non posso non piangere stringendolo forte, mi accarezza i capelli. -Shh..- sussurra. -Ti amo- dico. Noto che i suoi occhi sono arrossati. Piange. -Anche io- Si avvicina prendendomi il viso tra le mani, baciandomi profondamente. Un bacio d’addio, carico di passione. -Non partire papà..- anche la mia piccola piange. -Andy..- la stringe forte lui baciandole la fronte. -Stai vicina alla mamma ok? Non fare i capricci, fai la brava e ricordati che ti voglio un mondo di bene..- le dice piangendo forse più lui di me. -Ti voglio bene papà..- inteneriti si abbracciando stretti prima che Niall mi ridia in braccio la piccola. Ormai la partenza è imminente. Piano si allontanano salendo sulle scale. -Ciao Ciao papà..- fa Andy con la manina. “Ciao Ciao Papà” quante volte ancora dirà questa frase? Quante volte gli chiederà di non partire? Quante lacrime verseremo ancora?
Odio pensarci. Non voglio.
Lo vedo allontanarsi insieme agli altri, salire sull’aereo. Continuo a fissare fuori dalla grande finestra come se servisse a qualcosa, come se potesse farlo tornare indietro.
Appena chiudono le porte Andy comincia a piangere. -No..shh..- la stringo. -Papà..- dice solo. Non posso fare a meno di sentire un colpo al cuore. Dolore.
Ci sediamo lontano, su delle sedie d’attesa. Lì scoppio a piangere tenendomi le mani fra i capelli. Com’è possibile che stia accadendo di nuovo? Le stesse sensazioni. La stessa voglia di urlare, scappare. Odio tutto questo.
Rimango su quella sedia per mezz’ora piangendo. Non posso affrontarlo di nuovo.
 
_*Niall’s Pov_
Come posso fare ancora lo stesso errore? Abbandonarla ancora una volta. Seduto sull’aereo con Zayn accanto non faccio che piangere come un’idiota. -Ehi..- mi dà una pacca sulla spalla. -Come faccio a lasciarle?- singhiozzo coprendomi gli occhi con le mani, poggiando i gomiti sulle ginocchia e il viso sulle mani. Zayn mi mette una mano sulla schiena. -Amico..ci sono momenti in cui bisogna fare delle scelte..e affrontarne le conseguenze..- prova, non capisco. -Le sto abbandonando ancora e non ho scelta, non l’ho mai avuta- constato. -C’è sempre una seconda opzione- mi spiega. In un primo momento non capisco, poi il lampo nei suoi occhi mi illustra tutto.
_*Anita’s Pov_
È passata mezz’ora. Devo andarmene, affrontarlo e tornare a casa. Mi alzo dalla sedia e comincio a camminare. Vorrei sentire la sua voce chiamarmi e dirmi che non mi lascerà. Osservo l’oggetto tra le mani di Andy, la giostrina. -Puoi suonarla?- le chiedo.  Mi accontenta. 
Loro non sanno quello che facciamo, loro non sanno dei nostri “ti amo” ma scommetto che se sapessero sarebbero gelosi di noi.
Mi avvicino al mare di fan, le sento ancora urlare appena mi vedono. La guardia si prepara a far passare me ed Andy.
Stiamo per addentrarci tra la folla quando..
-Anita!- sento urlare alle mie spalle. Non può essere. Mi giro di scatto. -Papà!- esclama Andy. -Niall!- urlo correndo all’impazzata nella direzione opposta, buttandomi tra le braccia del padre di mia figlia. Ci baciamo, ma non è come prima, è più intenso, è migliore, significa tutte le parole non dette, tutti gli scusa e tutti i pensieri, tutti i silenzi, tutte le lacrime e tutti i sorrisi.
-Non potevo lasciarvi ancora, commettere lo stesso errore- mi sorride quando ci stacchiamo. Sorrido anche io. -Venite con me- chiede, m’incupisco. -Niall noi non..- mi ferma. -Basta parole- Mi solleva da terra a mo di sposa, ho Andy in braccio. Si avvia verso l’aereo. -Ti amo- mi dice appena arrivati in cima alle scale, prima di varcare la soglia. -Ti amo anche io- sorrido. Insieme, più felici che mai, come una famiglia saliamo su quell’aereo, pronti a vivere la nostra vita. Con la nostra bambina.
Mi chiamo Anita, ho diciotto anni ed una bambina di tre. Chi è il padre? B’è se ve lo dicessi probabilmente non mi credereste, ma non mi importa. Suo padre è Niall Horan, e ne sono fiera. Dov’è? Qui con noi, proprio come deve essere.
 
 


Ed eccoci alla fine. Ragazze, grazie infinite a tutte per essere arrivate fin qui. Come sapete è una saga, quindi ci sarà una seconda storia che però ancora non ha una fine, scusate. La pubblicherò oggi stesso! Un bacio, grazie mille a tutte. a presto!
-Axx





End of the first story.
This was the first chapter of the “Grown Up” saga. Writed, created, invented by Alessia Giglioni.

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