La Cavia

di Asukaya
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***
Capitolo 3: *** Capitolo III ***



Capitolo 1
*** Capitolo I ***


LA CAVIA

Questa non è una storia d’amore.
Ed io non sono il principe azzurro.
 
Appoggiai piede su quella landa ghiacciata e sentii già l’aria fredda e pungente che mi infastidiva le guance.
Mi strinsi nel mio cappotto mentre la mandibola iniziava a tremare leggermente, ed avanzai lasciando indietro i miei passi sulla neve.  
Paesaggio assai triste, ma per una landa desolata come Punk Hazard non mi aspettavo chissà cosa.
Arrivai a destinazione in meno tempo del previsto, trovandomi davanti al grande laboratorio dello scienziato Vegapunk, o almeno ciò che ne rimaneva.
 
Spettrale oserei dire. Mi sembrava quasi di percepire quelle povere anime morte in quell’isola così fuori dal mondo.
Venni accolto senza troppe cerimonie, gli uomini di Caesar dovevano essere al corrente della mia posizione attuale; ciò mi fece comparire sul volto un sorrisetto soddisfatto.
 
“ Cosa sei venuto a fare qui, Law?” Mi chiese Caesar mentre mi accomodavo sul divano.
Squadrai da capo a piedi quel ridicolo pagliaccio; con la sua sola voce riusciva a darmi su i nervi.
Non sono un tipo di molte parole quindi preferii non rispondere al suo primo quesito.
Più in là vi era una donna, la quale non aveva ancora detto una sola parola da quando ero entrato nello studio, poco importava.
“ Non sono affari che ti riguardano, ma voglio poter girare liberamente per il laboratorio di Vegapunk” Dissi secco, senza troppi giri di parole.
“ Shlolololo! Che richiesta assurda che mi stai facendo, Law!”
Sul volto del pagliaccio si delineò un sorrisetto che non prometteva nulla di buono.
 
Uscii dalla stanza e iniziai a esplorare l’enorme edificio.
Avrei dovuto calcolare tutto nei minimi dettagli per far si che il mio piano avesse successo, quindi decisi inizialmente di studiare e prendere luogo dell’immenso posto in cui mi trovavo.
Non c’era fretta, decisi dunque di passeggiare per vari corridoi e guardarmi un po’ intorno.
 
Era una notte fredda, e non avevo molta voglia di riposare. Le uniche cose che avevo fatto durante il giorno erano state quelle di osservare il lavoro degli uomini di Caesar e scambiare due parole con la strana donna che avevo visto nello studio del pagliaccio qualche giorno prima.
Una donna assai strana e molto gelida nel comportamento.
Quella notte girai per molto tempo ed il motivo del mio giro prolungato fu la strana sensazione di essere osservato.
Per tutta la giornata mi sentivo degli occhi puntati addosso, e la cosa mi infastidiva non poco.
Mi fermai, e puntuale la sensazione si faceva sempre più percepibile.
Girai la testa e riuscii a vedere con la coda dell’occhio due mani che si nascondevano dietro alla porta di una stanza.
Cercai di restare molto calmo mentre lentamente impugnavo la nodachi, pronto a combattere.
Avanzai di alcuni passi, ma appena sentii il sottile cigolio della porta mi girai di scatto, estraendo la spada dal fodero e puntandola contro la figura che dallo stesso pomeriggio continuava a seguirmi.
Ma non ci fu bisogno di combattere.
Le iridi azzurre della donna mi guardarono spaventata.
“ Non farmi del male!” Mi disse, mentre con le mani aveva iniziato a toccarsi nervosamente i lunghi capelli biondi.
La guardai impassibile.
“ Perché mi seguivi?” Domandai rinfoderando la spada.

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Salve a tutti, non voglio dire nulla riguardo alla storia, è un idea che mi è venuta così. Proverò a continuarla e vedere cosa ne viene fuori. :) Leggete e recensite.

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Capitolo 2
*** Capitolo II ***


Fissai a lungo la donna, in attesa di una sua qualche risposta.
Ma la domanda che avrei più voluto chiederle era perché si trovasse in quel posto dimenticato da Dio; nonostante ciò evitai, non avevo tempo per le cose inutili e banali.
 
Anche se, qualche giorno prima Caesar mi chiese di fare qualcosa per restituire l’abilità motoria ai suoi uomini rimasti paralizzati dal bacino in giù a causa dell’esplosione avvenuta a Punk Hazard, e per quanto la sua richiesta mi avesse infastidito accettai senza dire nulla, ma questa donna davanti a me non aveva niente. Arrivai quindi alla conclusione che essa doveva essere stata portata molto tempo dopo l’esplosione.
“ Non la stavo seguendo! “ Proferì a bassa voce mentre continuava a torturare una ciocca di capelli.
“ Allora ci si vede!” Le dissi glaciale e feci per andarmene sicché la ragazza si attaccò al mio cappotto, fermandomi e costringendomi a donarle nuovamente la mia attenzione.
“ E’ che non ci sono mai nuovi ospiti, qui è tutto così noioso!” Si confidò mentre gli occhi le diventavano lucidi.
Sospirai, irritato dalla perdita di tempo che si stava creando.
“ A parte i bambini! Ma il padrone mi lascia raramente vederli.” Continuò poi.
“ Bambini?” Le domandai. Una punta di curiosità si stava diffondendo in tutto il mio corpo. Caesar teneva dei bambini dentro il laboratorio di Vegapunk?
“ Si, sono malati…! Come me. Ma il padrone ci sta curando tutti!” La donna mi accennò un sorriso.
“ Capisco.” Limitai la mia risposta, come ho già detto non avevo tempo di fare domande anche se la curiosità era tanta.
Le diedi le spalle e mi incamminai notando che la donna non aveva alcuna intenzione di lasciarmi in pace; mi seguì continuando a parlare senza mai smettere un secondo.
“ Di solito anche a me piace passeggiare per questi corridoi, ma mi sento così sola, e poi il padrone non mi lascia fare nulla! Durante il giorno mi sottopone a molte visite. Odio tutti quei dottori che mi mettono le mani addosso!”
Ghignai divertito dalla sua affermazione.
“ Io sono un dottore…” Le dissi spiazzandola. Almeno riuscii a farla stare zitta per qualche secondo.
“ Lei come si chiama?” Mi chiese infine.
Decisi di accontentarla, in fondo mi faceva piacere avere compagnia in un luogo così cupo e spettrale.
“ Trafalgar Law” risposi.
“ Molto piacere Dottor Law… il mio nome è Lauren. E’ qui per curarci anche lei?”
“ Qualcosa del genere, vuoi che ti visiti? “ La vidi molto imbarazzata alla mia domanda e non potei fare a meno di sorridere divertito alla risposta all’allusione che le avevo appena fatto.
Un timido e impacciato no le uscì dalle labbra.
“ Non dovresti andare a dormire a quest’ora della notte?” Domandai, sperando con tutto me stesso di levarmela di torno.
“ Mi accompagnerebbe nella mia stanza? Ho molta paura a girare da sola per questi corridoi.”
Sorrisi, ancora. Quella donna mi divertiva.
Mi divertiva ogni sua scusa per restare in mia compagnia.
“ Se ti accompagno, mi lascerai in pace?”
Non rispose e continuammo a camminare. Notai subito che la donna non faceva altro che fissarmi, incuriosita dalla mia persona, sembrava che fosse la prima volta che interagiva con qualcuno.
Parlava, senza mai darmi possibilità di dire una sola sillaba.
Mi parlò di quanto fosse gentile e premuroso quello stupido pagliaccio e della sua segretaria, di quei bambini malati e di altre cose futili che poco attiravano il mio interesse.
Ma sentire la sua voce non mi annoiava affatto.
Sono sempre stato uno di quelli a cui piace ascoltare piuttosto che parlare.
“ Eccoci arrivati!” Mi disse tutto ad un tratto.
“ Buonanotte, Dottor Law, la ringrazio della compagnia”
Si avvicinò velocemente al mio volto, schioccandomi un bacio sulla guancia, per poi entrare nella stanza e chiudersi dentro, lasciandomi di stucco.
Che donna sfacciata! Dove l’aveva trovato il coraggio di prendersi così tanta confidenza con il sottoscritto?
Ma non ebbi molto tempo per pensare a quelle stranezze, avevo numerose cose da fare ancora.

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Ed ecco il secondo capitolo. spero sia piaciuto! Grazie mille per le recensioni.
Volevo scrivere qualche noticina dato che nel primo capitolo non ho detto niente.
Allora :3 negli avvertimenti ho messo missing moments perchè come avrete notato siamo nel periodo di tempo prima dell'arrivo della ciurma di Rufy.
I capitoli non sono molto lunghi, ho preferito così :3 spero sia di vostro gradimento lo stesso, altrimenti allungherò con più dettagli :)
Ho voluto dare al chirurgo della morte un modo di fare molto apatico nei dialoghi ma riflessivo e pensieroso nel raccontare i fatti. Se devo aggiungere la nota ooc ditemelo pure, i consigli belli o brutti sono sempre graditi. Detto ciò vi saluto, alla prossima. :)

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Capitolo 3
*** Capitolo III ***


Il laboratorio dello scienziato Vegapunk era davvero enorme.
Capii dopo un paio di giorni che per visitarlo tutto nei minimi dettagli mi ci sarebbe voluto molto tempo. Un sacrificio assai necessario. Non avrei dovuto sbagliare nemmeno un passo.

Un buon piano deve avere prima di tutto una buona strategia.
Presi appunti, sfruttando il più possibile anche gli uomini di Caesar, le loro conversazioni e i loro spostamenti mi aiutarono molto.
Per quanto riguarda il pagliaccio non lo vedevo molto, cosa molto buona per i miei nervi. In realtà quell’essere ripugnante passava gran parte del suo tempo rinchiuso nel suo laboratorio e per mia fortuna molto raramente avevo bisogno di qualcosa da lui.
 
Ma c’era una cosa che mi turbava, dopo l’incontro con la donna della notte prima.
Non l’avevo più vista, e nemmeno avevo percepito la sua presenza, tanto che per tutto il giorno mi chiesi se non fosse stato un sogno.
Stare rinchiuso in quell’edificio non era di certo un toccasana per la mente.
“ Desideri qualcosa, Law?”
Alzai lo sguardo accorgendomi che mi ero fermato a pensare proprio davanti allo studio di Caesar.
La porta era aperta e all’interno la segretaria del pagliaccio era di spalle seduta sulla sua solita scrivania, intenta a scrivere le sue solite scartoffie.
Doveva aver percepito la mia presenza.
Decisi di entrare, non che mi interessasse in qualche modo la sua compagnia, ma scambiare due parole con quella donna “di ghiaccio” forse mi avrebbe aiutato a capire meglio cosa stava accadendo in quel luogo.
Sprofondai subito sul divano appoggiando la nodachi vicino a me.
 
“ Caesar dovrebbe tenere più sottocontrollo i suoi pazienti!” Dissi restando molto vago ma arrivando subito al sodo. Se il pagliaccio con la sua voce riusciva a farmi salire i nervi anche la sua segretaria non era da meno e non avevo intenzione di intrattenermi a dialogare con lei a lungo.
“ Pazienti?”
Fece una pausa, come se non avesse la minima idea di quello che stavo insinuando.
“ Oh! Hai conosciuto Lauren?” Mi disse. Notai dalla sua voce che stava sorridendo.
“ E’ una ragazza così gentile e simpatica, non trovi?”.
Non cessò un attimo di scrivere e non mi degnò neanche mai di uno sguardo, come mi infastidiva il suo modo di fare.
Non risposi, decidendo di interrompere lì  il nostro breve scambio di parole.
Mi alzai, dirigendomi verso l’uscita dello studio, ma appena mi trovai sul ciglio della porta la donna mi parlò di nuovo costringendomi a fermarmi.
“ Non ficcare il naso in cose che non ti riguardano, Law! Il padrone potrebbe non gradire ancora a lungo la tua permanenza nel suo laboratorio.”
Le diedi un ultimo sguardo mentre diceva tali parole sistemandosi gli occhiali.
Sbuffai annoiato, lasciandola ai suoi affari e dirigendomi altrove.
 
Aspettai a lungo, quella notte, nel corridoio dove avevo incontrato per la prima volta la donna di nome Lauren.
Ma lei non c’era.
Ne rimasi stranamente deluso perché sentivo quasi un bisogno irrefrenabile di sentire la sua voce.
Ma non mi rassegnai, quindi decisi di prolungare ancora per un po’ la mia permanenza in quel determinato punto, in attesa di poterla rivedere.
Come spiegare tutto ciò?
Curiosità.
Una pericolosa curiosità che non giovava di sicuro ai miei nervi già tesi per non essere riuscito a vederla durante tutto il giorno.
“ Dottore, dottore!” .
Stavo quasi per appisolarmi ma la voce, fin troppo familiare, mi fece tornare alla realtà.
La vidi corrermi incontro, urlando e agitando per aria le braccia.
Non dissi nulla in quel momento, aspettai fin quando non la vidi davanti a me.
Feci una cosa che non riuscii a fare la notte prima, la guardai, scrutando ogni sua minima caratteristica.
Era una ragazza dai lunghi capelli biondi, e due occhi azzurri. Una pelle estremamente bianca, come la neve che vidi al mio arrivo sull’isola, molto formosa; l’abito bianco come la sua pelle le scivolava dolcemente su tutte le curve lasciando molta immaginazione al mio sguardo.
La osservai mentre si spostava dietro l’orecchio un ciuffo di capelli che le infastidiva il viso.
“ Finalmente l’ho trovata, dottore!”
Mi disse accennandomi un sorriso. Iniziò, poi, a parlare ininterrottamente.
“ Oggi è stata una giornata davvero pesante, i medici non hanno fatto altro che visitarmi e…”
Già non l’ascoltavo più.
Mi perdevo nella sua melodica voce, era proprio quel suono così dolce che stavo cercando tutto il giorno.
Capii comunque il motivo del nostro mancato incontro, notando anche vari ematomi sulle sue braccia, segni di numerose iniezioni. Mi domandai solo se fossero necessarie.
Essendo un dottore le mie conoscenze in campo medico erano nettamente superiori a quelle degli uomini di Caesar, tanto che per un attimo mi venne una strana voglia di visitare ogni centimetro del corpo di quella donna. In tutti i sensi, naturalmente.
“ Lei viene da fuori, Dottor Law?” Mi domandò timidamente.
“ Si” Risposi mantenendo sempre il mio tono distaccato.
“ Ecco, io mi domandavo…” La vidi molto impacciata, mi piaceva il modo in cui la mia persona la metteva a disagio così facilmente.
“ Dimmi…” Le feci coraggio accennandole un sorrisetto.
“ Come le ho già detto io sto molto tempo chiusa dentro questo posto, mi chiedevo se lei non potesse accompagnarmi a fare un giro all’esterno… mi piacerebbe tanto vedere la neve!”
Rimasi basito da tale richiesta, fatta in modo così spudorato, ma decisi di accontentarla.
Mi sfilai il cappotto e le feci cenno di indossarlo.
“ Tieni, fuori fa freddo!” Le dissi, alzandomi di qualche centimetro il colletto della felpa.
Io ero abituato alle basse temperature, non avrei sentito tutto quel freddo.
Senza dirle nulla mi incamminai, ormai la donna aveva capito il mio modo di fare, i miei silenzi che  le dicevano di seguirmi e la vidi raggiungermi con il più bel sorriso che avessi mai visto.

 

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Ciao (: 
sono tornata a aggiornare con il terzo capitolo :) premetto che non so ancora quanti capitoli ci saranno.
Ad ogni modo grazie mille per aver recensito, mi fa davvero piacere leggere le vostre recensioni.
Buon anno a tutti :) alla prossima!

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