Highway To Hell - A DxD Adventure

di Bumbix
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Life 0 ***
Capitolo 2: *** Life 1 ***
Capitolo 3: *** Life 2 ***
Capitolo 4: *** Life 3 ***
Capitolo 5: *** AfterLife ***



Capitolo 1
*** Life 0 ***


Highway To Hell - A DxD Adventure


Disclaimer – Dichiaro di non possedere il mondo di DxD. Il titolo di questa storia è ispirato alla canzone “Highway To Hell” degli AC/DC. Non è una songfic! Dichiaro anche di non possedere i diritti di questa bellissima canzone.

Prologo:

Lo stesso colore dei capelli di quella persona.
Ecco cosa hai pensato mentre fitte di dolore si espandevano ad ondate dal tuo ventre. Nero... Un colore cupo, che quasi ti offusca la vista. Quei corti capelli hanno lo stesso colore delle piume che si librano davanti a te.

 

Life 0:

I

Kyosuke Suwatori è il tuo nome. Sei uno sconosciuto nella nuova città in cui ti sei trasferito, nessuno sa nulla di te. È un buon posto per ricominciare, questo è quello che ti dici quando ripensi alla tua vita. Sei fuggito dagli Stati Uniti per lasciarti tutto alle spalle. Amici, famiglia, ragazze, nessuno ha capito le tue ragioni, ma non è stata certo una sorpresa. I tuoi genitori adottivi non ti hanno mai voluto, non sei riuscito a capire come mai ti abbiano preso con loro, ma sono solo stati felici di liberarsi di te e dei tuoi hobby pericolosi. I tuoi amici, bhe non è che fossero proprio degli amici. Per via del tuo aspetto da delinquente eri circondato solo da teppisti. Non sai come, ma sei diventato addirittura il boss di una di quelle bande di quartiere senza nemmeno provarci. Forse pure per questo i tuoi genitori non ti adoravano. E infine le ragazze. Hai avuto esattamente un appuntamento nella tua vecchia vita. Non è andato granché bene da quel che ricordi. C’è stata un’altra ragazza con la quale sei stato piuttosto intimo all’inizio dell’estate e ti ci è voluto molto tempo per riparare quel disastro. Comunque lei non conta, o almeno non più. Potresti aver avuto altre opportunità delle quali non ti sei neanche accorto, ma la mancanza di un’educazione appropriata e varie distrazioni ti hanno impedito di capitalizzare queste opportunità. Oltretutto, la tua vita è, be’, ‘strana’ non la descrive adeguatamente, e ‘bizzarra’ le dà un aspetto comico che certamente non possiede. Se forzato a descrivere la tua vita, saresti costretto a dire che è composta da una gran quantità di noia, lunghi periodi di incertezza, e intermittenti esplosioni di assoluto e puro terrore.

 

In questo momento stai vivendo uno di quei lunghi momenti di noia. Hai completato da poco il tuo trasferimento, e ora stai compilando le carte per entrare nella nuova scuola. Una delle imposizioni che i tuoi finti genitori ti hanno fatto, e che tu finisca i tuoi studi, tolto questo non hai limiti o proibizioni. Hai un appartamento di dodici tatami tutto per te con annesso bagno e un piccolo reddito mensile che ti basta giusto per l'essenziale. Niente lussi o sprechi, ma ti va bene così. Con gesti lenti poni l'ultima firma sul modello d'iscrizione familiarizzando ancora una volta con kanji che non sei solito usare. Una ragazza dall'aspetto autoritario attende pazientemente al tuo fianco.

 

"Bene, lascia pure i moduli li, ti devo accompagnare in classe, la lezione sta per iniziare"

 

Ti parla severamente, adocchiando in malo modo il tuo orecchino zannuto e la tua lunga coda di cavallo. Leggermente assonnato annuisci alla ragazza seguendola lungo i corridoi.

 

"Dunque questa è la Kuou Academy?"

 

Domandi qualcosa di banale giusto per far conversazione, non ti piace il silenzio che si è formato durante il transito nei corridoi. Senti qualcosa che non va nella ragazza che ti sta guidando, ma anche così non sapresti dire cos'è.

 

"Bhe certo, dove pensavi di esserti iscritto scusa?"

 

Le sue parole sono tranquille, evidentemente la strana impressione che avverti è a senso unico, lei non pare condividerla.
 

"Piuttosto che questo dovresti preoccuparti delle regole riguardo abbigliamento e comportamento. Abbiamo ricevuto alcuni fascicoli dalla tua scuola precedente, e visto come ti sei presentato non mi sembri pronto a cambiare"

 

Il suo tono è di nuovo severo, sembra che gli insegnanti abbiano messo al corrente anche gli studenti riguardo al tuo passato. La cosa ti infastidisce, speravi di poter cancellare quello è che stato. Evidentemente ti sbagliavi.

 

"E così... è abitudine far leggere agli studenti piu grandi i fascicoli dei loro Kohai in questa scuola?"

 

Le tue parole suonano un pò troppo dure pure a te, ma non c'è modo di rimangiartele. Eppure la ragazza che ti sta scortando non da cenno di aver notato il tuo tono, semplicemente alza un sopracciglio da dietro gli occhiali fucsia sorridendo leggermente.

 

"No Suwatori-kun, in questa scuola non succedono cose del genere, ma devi sapere che come presidente del consiglio studentesco godo di alcuni privilegi. Anche in considerazione del fatto che ti sei iscritto con due mesi di ritardo dall'inizio della scuola. Sono cose che insospettiscono non credi?"

 

La sua risposta è stranamente coerente per te. Abbassando il viso porti le mani in tasca chiudendoti in un astioso silenzio. In pochi minuti arrivate davanti l'aula. La ragazza ti guarda una volta come ad accertarsi che tu sia ancora li, e poi bussa alla porta facendoti entrare.

 

"Professore, ho accompagnato lo studente trasferito, lascio a lei l'incombenza di presentarlo alla classe. È meglio che anche io mi affretti a lezione"

 

L'anziano docente si fa avanti annuendo alla tua sempai, e poi allunga una mano per passartela intorno alle spalle. Scartando di lato eviti il contatto fisico con il vecchio. Un'ondata gelida ti attraversa tutto il corpo mentre la Presidentessa ti fissa un'ultima volta. Ora sei certo di averla contrariata.

 

"Non ti preoccupare Sitri-san, ci penso io al ragazzo"

 

L'uomo congeda con un cenno della mano la presidentessa, che subito chiude la porta dietro di se. Voltandoti, finalmente, fronteggi la tua classe. Sono tutti ragazzi e ragazze del secondo anno, esattamente come te, e sembrano fissarti rapito. Di certo fai la tua porca figura con il tuo aspetto da teppista e il tuo viso all'occidentale. Sei sicuro che entro la fine della giornata si saranno già sparse voci su di te.

 

"Suwatori-san, ora dovresti presentarti..."

 

E' di nuovo il professore, sembra cercare di velocizzare i tempi per poter riprendere la lezione. Rivolgendogli la tua peggiore occhiataccia biascichi qualche parola a malapena udita da quelli in prima fila.

 

"Sono Kyosuke Suwatori, prendetevi cura di me"

 

Senza aggiungere altro ti guardi intorno, avviandoti poi verso l'unico banco libero. Per tua fortuna si trova in fondo alla classe, vicino alla finestra. Tutti sembrano fissarti lungo il tragitto. Dopo che hai preso posto la lezione ricomincia e ti costringi a seguire gli argomenti che vengono discussi. Anche se non sembrerebbe sei piuttosto bravo a scuola, l'unica cosa che ti infastidisce è l'attenzione indesiderata, ma per un pò dovrai farci l'abitudine non credi?

 

II

La prima svolta nella tua nuova vita avviene ad una settimana dal tuo arrivo a scuola. Hai incontrato ancora il presidentessa del consiglio studentesco durante questo lasso di tempo, e alla fine è riuscita a farti tagliare i capelli. In realtà non ti ha dato molta scelta, ti ha seguito fino a casa con un paio di forbici, minacciandoti di aspettare fuori al freddo fino a che non le avessi permesso di entrare. Che donna diabolica, deve aver gia capito che non sei il tipo che riesce a resistere a certi ricatti. Anche perchè detto tra te e te, la presidentessa è proprio uno schianto. Il primo giorno non l'avevi notato a causa dell'aria inquietante che avverti ogni volta che lei ti avvicina, ma a conti fatti ha davvero un bel corpo. I capelli sono corti del colore dell'ebano, i seni non troppo prosperosi, giusto quello che basta per mettere in risalto la sua bellezza. Inoltre il resto del suo corpo rivaleggia con quello delle due bishoujo per eccellenza. Le hai viste solo di sfuggita, ma non puoi non concordare col fatto che Rias-sempai e Akeno-sempai occupano rispettivamente il primo ed il secondo posto per quanto riguarda l'aspetto fisico all'interno dell'accademia. Eppure non è questo quello che ha rappresentato il tuo giro di boa. Una ragazza, una vera ragazza, ti si è confessata dietro la scuola!

 

Hai sentimenti contrastanti riguardo quest'avvenimento, da un lato è una scioccante novità quella di avere qualcuno che si innamora di te, dall'altro non ti senti pronto ad una relazione. Non che non ti piaccia o tu non voglia finalmente liberarti del fardello che ti porti dietro (la tua scomoda verginità), ma quella ragazza non ti conosce per quello che sei realmente. Nel poco tempo che hai passato a scuola hai cercato di tener nascosto a tutti il tuo segreto, hai evitato qualsiasi rissa o scontro, anche verbale, preferendo isolarti rispetto al resto della scuola. L'unica eccezione e la presidentessa, ma neanche lei ha avuto modo di vederti per quello che sei realmente. Alla fine, dopo averci pensato a lungo, hai raggiunto un compromesso con te stesso, hai invato questa ragazza ad un appuntamento, alla fine del quale deciderai se diventare il suo fidanzato o meno.

 

La ragazza che ti si è confessata è Yuuma Amano. Ha setosi capelli neri e un corpo snello, nel complesso non è niente male.

 

Per organizzare l'appuntamento ti sei messo a studiare riviste che solo qualche giorno prima non avresti nemmeno toccato, e alla fine dopo numerose ricerche sei riuscito a stabilire un piano d'azione.
Il punto d'incontro è in un parco non troppo distante da scuola, e da li vi siete spostati in varie mete che le guide turistiche definiscono "Perfette per il primo appuntamento". Tutto sommato hai passato una bella giornata, Yuuma è stata divertente, comprensiva quando commettevi qualche errore o ti facevi prendere dal panico, e ti ha sempre mostrato il suo sorriso. Per quanto possa sembrarti strano avverti una sorta di connessione con lei, come se vi foste conosciuti in un'altra vita e qualcosa di voi fosse rimasto collegato da allora. Dopo il nervosismo iniziale ti sei man mano rilassato, godendoti la giornata un pò alla volta. Avete visitato parchi a tema, siete andati in sala giochi, al cinema, e avete romanticamente passeggiato mano nella mano davanti a file di vetrine nel quartiere commerciale. Il termine della vostra giornata è il parco da cui siete partiti. Hai organizzato il tutto per arrivare giusto in tempo per il tramonto, il momento che ritieni più romantico.

 

"è stato divertente oggi"

 

Le sue parole ti raggiungono come un limpido rintocco di campana. Le sorridi in maniera solare, un sorriso sincero come pochi ne hai mai fatto in vita tua, stringendole con piu forza la mano.

 

"Ehi Kyo-kun"

 

"Che cosa c'è Yuuma-chan?"

 

"C'è qualcosa che vorrei fare per festeggiare il nostro primo appuntamento"

 

La bocca ti si secca mentre pensi alle possibili implicazioni delle sue parole. Dubiti sinceramente che voglia arrivare direttamente a "quello", ma con un pò di fortuna vi scambierete un bacio, e poi le mostrerai ciò che sei realmente.

 

"Qualsiasi cosa Yuuma-chan"

 

Le tue parole escono lente, un tono dolce che se avessi registrato per poi risentirlo non ti sarebbe apparso nemmeno come tuo.

 

"Vuoi morire per me?"
 

Per un attimo sei confuso, credi di aver capito male, e così le sorridi perplesso.

 

"uhm.. che cosa..."

 

Incominci a chiederti se tu davvero abbia capito male, oppure se un altro di quei momenti di puro terrore stia per piombarti addosso. Il cuore piano ti si sgretola di fronte a questa prospettiva.

 

"Vuoi morire per me?"

 

Si ripete, conferma quanto detto in precedenza nascondendo delle risate tra le sue parole. Il sorriso muore sul tuo volto mentre cerchi ancora di decifrare la situazione. La ragazza a cui stavi per aprire il tuo cuore... è una di loro. Due ali compaiono alle spalle di Yuuma-chan. Sono ali d'angelo dal piumaggio nero come l'ebano.

 

Non perdi tempo a chiederti cosa succeda, questa non è la prima volta che la tua vita è in pericolo, ma è la prima volta che il tuo cuore vi è preso nel mezzo. Alzando le mani arretri lentamente urtando con il corpo ad un lampione del parco.

 

"Perchè..."

 

Domandi mentre ogni traccia d'eccitazione o felicità sparisce da te come se un interruttore fosse stato spento. Al suo posto un'espressione di dolore è ora presente. Ogni parola viene fuori come il rantolo di un uomo agonizzante. Quello che probabilmente diventerai presto.

 

"Mi era stato promesso... pensavo che avessi chiuso con voi caduti."

 

L'espressione di Yuuma si fa confusa, sembrava non aspettarsi che tu la riconoscessi per quella che è.

"Ma cosa... tu sai cosa sono? Bhe ormai non ha piu importanza, è stato divertente questo appuntamento, un pò come giocare alla coppia sposata con un bambino piccolo, ma è ora che tu muoia. Sei troppo pericoloso per rimanere in vita!"

 

Anche nella sua voce non c'è piu allegria. Ora è fredda come il ghiaccio, e ti fissa come se tu fossi un'ameba o qualcosa di simile. È evidente che fino ad ora ti ha preso in giro, e da qualche parte nel tuo cuore in frantumi, una goccia di rabbia si mischia al dolore. Alzi gli occhi verso di lei riconoscendo un suono familiare. Non è il battito delle sue ali, è piu come il suono di una corrente elettrostatica. Nelle mani dell'angelo caduto è comparsa una lancia di pura luce. Non fai in tempo a difenderti che questa ha gia trafitto l'aria, colpendoti in pieno allo stomaco.

 

"Mi dispiace, tu eri una minaccia per noi, così abbiamo deciso di sbarazzarci di te il prima possibile. Se vuoi incolpare qualcuno, dai la colpa a Dio che ti ha dato la Sacred Gear."

 

Le sue parole riecheggiano nella tua mente appannata dal dolore. Sacred Gear? Non ne hai mai sentito parlare, non era questo il motivo per cui ti davano la caccia in America. Lì hai piu volte affrontato i caduti, riuscendo sempre a scamparla per un pelo, ma non è mai stato per qualcosa che possiedi, ma per quello che sei. Sputando sangue alzi lo sguardo sulla lancia che è ancora a contatto con il tuo corpo. Facendo forza sulle ginocchia, che tremano non riuscendo quasi a sostenerti, ti alzi in piedi.
 

"Cosa? Ma... dovresti essere gia morto!"

 

Allungando un mano verso la lancia, la estrai fuori dal tuo corpo mandandola in frantumi. La ferita che si allarga sul tuo ventre perde sangue copiosamente, ma pare che non sia una ferita mortale come Yuuma credeva. Qualcosa dentro di te ti ha protetto un'altra volta, e naturalmente sai di cosa si tratta. Piangendo lacrime di dolore, che con il corpo straziato non hanno nulla a che fare, dai fondo alle tue energie liberando il potere sopito dentro di te. Due ali splendenti, di un bianco purissimo compaiono alle tue spalle illuminando il parco a giorno. Un urlo di bestia ferita si diffonde nel luogo mentre l'energia di questa singola azione paralizza quella che credevi essere la tua ragazza. Quella a cui poter dire tutto e con la quale poterti finalmente aprire. L'ondata di potere è così intensa, che per un attimo un bagliore rosso avvolge il tuo braccio destro, senza che tu riesca nemmeno ad accorgertene. Quando il momento passa, non c'è piu alcun angelo caduto di fronte a te, solo una pioggia di piume nere, che avvolgono la tua visuale e ti riportano alla mente lei, la presidentessa. Se proprio devi morire allora che sia con il cuore libero dal fardello del dolore.

 

Pensi a questo mentre uno strano calore si diffonde dalla tua tasca destra. Non sai cosa sia, ma al momento non ti importa. Cadi a terra continuando a perdere sangue, ogni tua energia è scomparsa in quell'ondata di potere. Non ti rimane che morire. Poco prima di chiudere gli occhi, all'angolo della tua visuale, una ragazza dai capelli scuri si china su di te.

 

"Tu... "
 

Borbotti solamente. Eppure per un attimo ti è parso che lacrime uscissero dai suoi occhi.

 

"Non morirai..."

 

Questa è l'ultima cosa che senti prima di sprofondare nell'oscurità.


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pabababa, publicità xD
Mi presento, sono Bumbix, l'autore di questa piccola FF. Questa è la mia prima storia su questo sito, e sto usando uno stile che non avevo mai usato prima, quindi siate clementi con me xD Accetto le critiche a patto che siano costruttive, per il resto sappiate che la storia si distaccherà molto dall'originale. Gia da questo primo capitolo viene meno un cattivone patentato, giusto per farvi capire. Ah, quasi dimenticavo. Questo primo capitolo è un po corto, ma conto di allungarli molto gia dal prossimo. La cadenza sarà settimanale, quindi ogni venerdi mi dovrete sopportare. Recensite in tanti!

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Capitolo 2
*** Life 1 ***


Highway To Hell - A DxD Adventure


Disclaimer – Bene, e così sei morto no? La storia è finita, ora puoi andartene a dormire... SI certo, ti piacerebbe! Mi dispiace, ma questo è solo l'inizio! Fatti il segno della croce e preparati, il peggio deve ancora venire! Show Time!

Life 1:
I
Ti svegli il giorno dopo l'incidente con il corpo integro e intatto. Sul tuo stomaco non vi è nessuna traccia della ferita che la lancia di luce ti ha lasciato. Per un momento ti senti confuso, spaesato, ti guardi intorno e scopri di essere in camera tua. Le coperte che coprono il tuo corpo nudo sono zuppe  di sudore. Le ali sulla tua schiena sono spiegate, come capita sempre quando ti svegli la mattina. Un angelo. Ecco il tuo aspetto del momento. Alzandoti a fatica, ripieghi le ali bianche, facendole scomparire nella schiena.

Con mani tremanti ti tasti li dove eri convinto di avere una ferita mortale. Solo pelle liscia, nessuna cicatrice, nessun segno della lotta che credi di aver combattuto. Piano si fa largo nella tua mente, il sospetto che sia stato tutto un sogno, o meglio, un terribile incubo. Avanzando verso il piccolo bagno ti lavi, ripulendo il corpo dal sudore. Finita la doccia ti prepari per andare a scuola con il sospetto che qualcosa in te sia cambiato. Per timore, oltre alle tue vesti consuete, includi una delle armi che hai fatto entrare illegalmente dagli Stati Uniti. Si pensa che non dovresti nemmeno sapere come funzionino armi del genere, ma le esperienze passate ti hanno fornito la dovuta istruzione. Nascondendola attentamente all'interno della giacca ti avvii infine verso la Kuou Academy.

Un'altra sensazione si fa strada in te man mano che avanzi lungo le vie affollate di pedoni. Il sole che fino a poco prima ti dava energia infinita, e ti accoglieva nel suo caldo abbraccio, ora ti risulta indifferente. È un cambiamento minimo, che quasi non avverti, ma dentro di te una voce ti dice che qualcosa non va.

Arrivato a scuola dai un rapido sguardo al cortile. Stai cercando la Presidentessa, che ricordi fosse presente in quello che speri sia solo un incubo. Le tue ricerche iniziali sono vane, a parte le due Bishoujo del club dell'occulto, e qualche altra persona sparsa qui e là, il cortile è completamente vuoto. Osservando da lontano la bellezza di Rias-senpai noti il suo sguardo interessato soffermarsi su di te. Pare che ti stia studiando con un sorriso. Impercettibilmente le fai cenno con la mano, e lei non esita a ricambiare. Ora sei sicuro che qualcosa non vada in questo mondo.

Rimandando ad un secondo momento questo pensiero, entri in classe, avanzando solitario verso il tuo posto. Nessuno ti saluta lungo la strada, ne fa segno di averti notato. Tutti hanno ormai imparato ad evitarti, sanno che non apprezzi la compagnia e nessuno cerca più di coinvolgerti. Eppure oggi sei tu ad aver bisogno di loro. Devi chiedere a qualcuno che probabilmente ne sa più di te. Lo sguardo si sposta impercettibilmente verso Matsuda e Motohama, due noti pervertiti che passano il tempo a spiare le ragazze, parlare di porno, e catalogare le bellezze della scuola. Se Yuuma Amano è mai esistita, allora loro ne saranno certo a conoscenza.

Avvicinatoti ai due, regali loro il tuo miglior sguardo di buongiorno, che per le persone normali equivale ad una minaccia di morte. Eh già, la tua insolita faccia da teppista non ha giovato del taglio di capelli, forse anche perché non ti sei ancora deciso a togliere la zanna che ti pende all'orecchio.

"Ragazzi, buongiorno...."

Esordisci lentamente, prendendo posto sulla sedia davanti al banco dei due in modo da poterli fissare alla loro stessa altezza.

"Oh Suwatori-san.... ehm... buongiorno..."

A parlare, leggermente spaventato, è Matsuda. Motohama ti fissa ancora a bocca aperta. Non era mai capitato che tu rivolgessi loro la parola.

"Mi dispiace rubarvi del tempo prezioso, ma ho bisogno di un'informazione..."

Vai subito al sodo, non ti piace tergiversare, tanto più se le persone che sono coinvolte in una conversazione con te sono spaventare a morte dalla tua presenza.

"Si...si... dicci pure!"

Motohama agitato, nasconde nella cartella una qualche rivista porno, che stava spulciando fino a poco prima. Che abbia paura che tu possa rubargliela? Di certo girano brutte voci su di te, sebbene tu ancora non abbia fatto nulla. Sbuffando sconsolato torni a fissarli entrambi.

"Conoscete per caso una ragazza che si chiama Yuuma Amano? È di una scuola vicina, e mi si è confessata qualche giorno fa, ma non riesco a contattarla. Pure il suo numero risulta inesistente..."

Lo sguardo dei due diventa subito calcolatore. Entrambi prendono dalle rispettive cartelle dei taccuini, passando al setaccio ogni informazione in loro possesso.

"Yuuma Amano dici? Non sarà mica Yukio Amano?"

Scuoti il capo alla domanda di Matsuda, che subito cancella un nome dalla lista.

"Sai dirci qualcosa di più su di lei? Qual'è la sua divisa? Ha le tette grosse? O almeno è carina?"

Le domande iniziano a farsi più pressanti, questa volta è Motohama che cerca informazioni. Con gli occhiali sul naso e lo sguardo concentrato sembra un professionista in marketing impegnato in chissà quale importante analisi.

"Ehm.. la divisa era quella della South Academy. Credo frequentasse il secondo anno. Il suo fisico è snello, non ha il seno grosso, ma è comunque molto carina...."

La tua voce si incrina. Al solo parlare di quella ragazza un dolore sordo ti percuote il cuore.
In pochi minuti entrambi spulciano tutte le loro agende, arrivando addirittura a controllare delle liste online. Ma quante ragazze hanno catalogato questi due?! Ad ogni modo poco prima che la lezione inizi hanno già finito. Riponendo tutto il loro armamentario si appoggiano alle sedie con aria pensierosa.

"Abbiamo controllato tutto quello che è in nostro possesso, e pare che non esiste nessuna ragazza con questo nome. Hai detto che il suo numero risulta inesistente, hai per caso una sua foto? La nostra memoria per il corpo di una donna è migliore di ogni elenco che mai creeremo..."

Leggermente abbattuto armeggi con il cellulare. Il giorno prima, all'appuntamento, avevate fatto delle foto insieme come ricordo, ma ora che controlli meglio, non ci sono foto del genere sul tuo cellulare...

"Sono sparite pure le foto...."

Lo sussurri più a te stesso che ai due che ti sono seduti davanti, ma nonostante questo loro ti sentono e paiono capire. Matsuda ti poggia una mano sulla spalla solidale, mentre Motohama incrocia le braccia al petto iniziando ad annuire.

"Capisco benissimo, quindi hai sognato di trovare una ragazza vero? Anche a noi succede di continuo, non sappiamo come mai, ma nessuna vuole stare con noi. Se sei così disperato da arrivare a questo punto, allora sei degno di entrare a far parte del duo dei pervertiti, anzi con te saremmo un tr....."

Le sue parole vengono interrotte da un tuo potente pugno, che va a colpirlo dritto in testa. Alterato ti rialzi in piedi calciando via la sedia. Lo sguardo verso i due compagni è a metà tra l'odio e l'imbarazzo.

"Io non sono un pervertito come voi!"

Gridi questo, mentre gli sguardi di tutti si concentrano su di te. Non sembrano capire cos'è successo, ma forse si stanno facendo un'idea sbagliata della situazione. Sbuffando come un toro ti allontani, andandoti a sedere al tuo posto. Lo sguardo che si scambiano Matsuda e Motohama è molto significativo.

"Diventerà uno di noi, lo si capisce subito."

"Già, hai visto com'è arrossito quando si è parlato delle tette della sua ragazza immaginaria? Chissà cos'ha sognato di farle."

Risate varie si diffondono per la classe. Imbarazzato non puoi far altro che attendere l'arrivo del professore, sperando che anche questo sia tutto un sogno.

II
Sono passati alcuni giorni da quando l'incidente che credi di aver sognato si è verificato, e da allora non hai avuto più nessun contatto con la presidentessa. Ogni tanto la noti camminare impettita per i corridoi insieme al resto del consiglio studentesco, ma quando provi ad avvicinarti ti assale una strana sensazione. Senti improvvisamente un gran calore in tutto il corpo, e un senso di disagio che ti porta a non riuscire nemmeno a fissarla negli occhi. Stai pensando di esserti innamorato, ma in cuor tuo sai che non è possibile. Anche se Yuuma-chan è stata solo un sogno per te, la cicatrice che ha lasciato sul tuo cuore è profonda, e non si è ancora rimarginata del tutto.

In questo momento cammini verso casa, il sole si sta sostituendo con la luna, ma dentro di te non cambia nulla. A causa di quello che sei, una volta eri pieno di energie di giorno, e scarico come una pila usata la notte, ma pare che ultimamente il confine tra questi due stadi si sia assottigliato al punto che non vi è più alcuna differenza. Che sia giorno o notte, il tuo corpo reagisce sempre allo stesso modo. Quasi non senti il bisogno di dormire e questo ti spaventa.

Il tuo livello di allerta si alza leggermente quando un brivido ti percorre il corpo. Ti senti osservato. Qualcuno ti sta guardando con occhi freddi. Senti un'atmosfera misteriosa davanti a te. Il tuo corpo inizia a tremare e l'agitazione si rafforza ogni passo che fai. Si tratta di un uomo. C'è un uomo che indossa un completo e ti guarda con occhi feroci. Il solo fissarlo ti irrigidisce, dandoti l'impressione di essere bloccato sul posto. Senti il suo intento omicida, ma questa volta sei pronto. Le mani volano alla giacca della scuola, con pochi gesti la sbottoni, scoprendo una fondina con l'arma che ormai porti sempre con te. Dalla fondina estrai una Beretta 92 di colore nero, illegalmente modificata per sparare una tripla raffica in modalità semi-automatica. I proiettili sono da 9 mm, non i più potenti, ma quelli dati in dotazione. Ancora irrigidito osservi l'uomo, che ti viene incontro. Il suo sguardo cade sulla tua pistola, ed un piccolo sorriso incrina la sua espressione prima impassibile.

"Questo è raro, incontrare qualcuno come te in un posto del genere. E per di più con un'arma così strana..."

Istintivamente abbassi lo sguardo sulla tua pistola cercando di capire cosa la renda strana. L'idea di scappare non ti ha nemmeno sfiorato, la strana sensazione che quell'uomo ti trasmette ti induce a credere che non sia normale.

"Che cosa? Non cerchi di scappare? Chi è il tuo padrone? Deve essere qualcuno con un grado basso se sceglie i servitori in questa zona. Anche se tu non sembri di queste parti, sei forse un'esiliato?"

Non sai di cosa stia parlando, non hai nessun padrone, nemmeno dei genitori a dirla tutta, ma non è questo il punto. Serrando con entrambe le mani la pistola, togli la sicura iniziando a guardarti intorno. Sei in una via anonima lungo la strada che ti porta a casa. Sparare qui metterebbe a rischio i residenti. Non sai se l'altro sia in grado di schivare o deviare le pallottole, ne se la tua mira sia così buona da poterlo centrare con certezza. La prima cosa che devi fare e allontanarti. Rompendo gli indugi spieghi le tue ali bianche, pronto a volare lontano. Non appena fai questo sul viso dell'uomo appare un'espressione scioccata.

"Tu.... un angelo?"

Ora è lui che sta indietreggiando, non capisci perché, ma pare che la rivelazione della tua vera forma ti abbia portato in vantaggio.

"Sentivo un'aura strana provenire da te, ma era qualcosa di maligno. Tu sei sicuramente un demone, e allora perché hai delle ali da angelo? Da vero angelo per di più!"

Ali da vero angelo... quante volte ti hanno attaccato e recriminato perché possiedi le ali dei veri angeli? Hai perso il conto degli scontri avvenuti in America, ma li avevi sempre il tuo padrino, Ezechiele, a coprirti. Qui sei solo.

Dopo essersi abituato alla tua vista, anche l'altro rivela la sua vera identità. Lunghe ali nere, uguali a quelle di Yuuma-chan, compaiono sulle spalle dell'uomo.

"Che cosa sei?!"

Ti urla queste parole mentre convoglia la sua energia per creare una lancia di luce. E tu spari. Non aspetti di essere trafitto un'altra volta, semplicemente, sperando di non colpire nessuno, premi il grilletto sparando un colpo. Il proiettile viaggia, colpendo l'angelo caduto alla spalla. La sua lancia di luce si infrange in centinaia di schegge, mentre tu spieghi le tue ali. Le apri in modo minaccioso, irradiando il potere sacro contenuto nel tuo corpo.

"Io sono un Nephilim! Figlio di un angelo serafino e unico della mia specie! Non sono un demone, ne sono un angelo completo, quindi non paragonarmi a nessuno dei due! Sono quello che vedi davanti a te!"

Ok, le tue parole sembrano fin troppo sfrontate perfino a te, ma del resto stai solo dicendo la verità. Un angelo cade come conseguenza delle sue azioni peccaminose nei confronti degli umani. Se un angelo si lascia sedurre da uno dei sette peccati capitali, allora la sua aureola scompare, le sue ali diventano nere, e l'ingresso al paradiso gli è negato per sempre. Tu sei l'eccezione. È possibile per un angelo fare l'amore con una donna umana, e quindi arrivare a generare un figlio, a patto che questo sia un amore del tutto puro. La sua fede non deve mai vacillare, e non deve essere tentato nemmeno per un istante dagli impulsi della carne. Per la difficoltà che questo richiede, sono pochi quelli che tentano di procreare tra gli angeli, e ancora meno sono quelli che vi riescono. Tu sei l'unico esemplare di mezzo-angelo o Nephilim, al mondo. È per questo che i caduti ti odiano, che ti attaccano, che tentano di toglierti la vita. Non sopportano l'idea che qualcuno sia riuscito dove loro hanno fallito. O almeno questo era il motivo per cui lo facevano in America. Sinceramente non ti è ancora chiaro il motivo per cui ti attaccano ora.

L'uomo di fronte alla tua spiegazione inizia a tremare. Il disgusto che prima provava verso di te si è tramutato in rabbia. Rabbia per un qualcosa che a lui è stata negata.

"Non mi importa chi sia il tuo padrone, né se sei un esiliato, tu morirai mezzo-angelo, e lo farai ora!"

Devi ammettere con te stesso, che quella fighissima dichiarazione di poco fa non ha portato i frutti sperati. In genere quando un caduto viene a sapere che sei figlio di un Serafino, il più potente tra gli angeli, si ritira per timore della vendetta paterna, ma ci sono pure quelli che si incazzano ancora di più e danno di matto. Pare che questo sia il caso. Due lance di luce, una per mano, compaiono nella stretta dell'angelo caduto.

Tu spari ancora, questa volta sono tre colpi in rapida sequenza quelli emessi dalla tua pistola modificata. I proiettili fendono l'aria, dirigendosi velocemente verso il bersaglio, ma alla fine nessuno di loro riesce a colpirlo. Incrociando le lance davanti a lui, l'uomo ha creato una barriera di luce. Il rumore del vostro scontro inizia ad attirare l'attenzione nelle case vicine, non manca molto perché qualcuno si affacci e chiami la polizia, ma anche così non sai come sbloccare in tuo favore. Se tentassi di volare via verresti colpito dalle lance, negli scontri ravvicinati fai peggio che schifo, quindi questa opzione viene scartata a priori, e la tua pistola si è dimostrata inutile. Sembri essere alle strette visto che non sai nemmeno come usare il tuo potere divino.

[Forse posso aiutarti io, partner]

Questa frase riecheggia nella tua mente. Il tono usato è possente, come se a parlare fosse stato un colosso.

"Come? Chi ha parlato?!"

Ti guardi intorno furiosamente puntando la pistola negli angoli della strada. Nessuno oltre a te e all'angelo caduto sembra essere presente... A proposito del caduto pare aver deciso di approfittare del tuo attimo di smarrimento per attaccare. Con uno scatto copre la distanza che vi separa tentando un affondo verso il tuo petto. Saltando indietro all'ultimo momento riesci a schivare l'attacco, ma anche così hai avvertito sulla tua pelle l'aura dannosa dell'arma di luce. Per un momento sei sconvolto mentre ragioni sul fatto che hai avvertito davvero un'aura dannosa provenire dalla lancia del nemico. Tu sei un essere del cielo, la luce può ferirti, ma non ucciderti in un colpo come farebbe come un demone, questo è anche il motivo per cui sei sopravvissuto all'attacco di Yuuma-chan, quindi perché hai sentito questa sensazione?

Rialzando lo sguardo spari altri due colpi prendendo le distanze.

[Partner, questo è un modo stupido di combattere, usa il mio potere e quel pennuto ce lo mangiamo a colazione. Ah, se pensi le tue risposte posso sentirle sai? Non c'è bisogno che urli come un gallinaccio.]

La voce ti deride, ma non hai tempo per badarci, gli attacchi del tuo avversario sono diventati più serrati, il solo evitare che la lama ti colpisca in punti fatali sta richiedendo tutta la tua attenzione. Ciononostante diverse ferite minori hanno incominciato ad accumularsi sul tuo corpo. Più volte sei stato colpito di striscio al busto, al punto che la tua uniforme è ormai ridotta a brandelli, sul viso un profondo taglio all'altezza dello zigomo perde sangue copiosamente, ma il peggiore è sicuramente l'ultimo colpo subito. La lancia è penetrata nella coscia destra compromettendo il tuo equilibrio. Utilizzando le ali bilanci la mancanza di forza, rimettendoti in piedi.

Ok, chiunque tu sia ho bisogno del tuo aiuto. Cosa devo fare?

Pensi queste parole quando all'improvviso vieni colpito da un'emicrania fortissima. Molte, molte informazioni vengono memorizzare nel tuo cervello, e tutte sembrano scaturire dal tuo braccio destro.

[Scusami se ho usato il metodo duro, ma non c'era tempo per parlare, ora sai cosa fare vero?]

Sono ancora le parole del drago quelle che ti raggiungono. Si, ora sai che è un drago quello che risiede nel tuo braccio. Hai imparato molto nei pochi secondi in cui l'emicrania ti ha colpito, ma ora l'importante è abbattere il nemico. Concentrando la tua aura sacra nel braccio destro, attivi il tuo Boosted Gear.

"Attivazione Sacred Gear!"

[TRANSFER!!]

Un enorme guanto rosso è comparso a coprire il tuo braccio destro, e non appena completi l'attivazione un gioiello posto sul dorso della mano inizia a brillare. Convogliando il tuo potere all'interno della pistola, potenzi infinitamente l'ultimo proiettile in canna, premendo poi sul grilletto.
Il proiettile vola veloce, e l'angelo caduto ride. Prendendo posizione incrocia nuovamente le due lance creando la sua barriera difensiva. Il proiettile colpisce la barriera producendo un sordo tonfo di vetri infranti, continuando poi la sua marcia come se avesse bucato un foglio di carta. La barriera è stata abbattuta e un buco grande come un pugno ha trapassato il nemico da parte a parte. La tua mente è in preda al giubilo, mentre l'angelo caduto inizia a scomparire in una pioggia di piume nere, ma non fai in tempo a rallegrarti che il tuo intero corpo diventa pesante. Estremamente pesante.

[Non hai ancora imparato a potenziarti, l'energia che hai incanalato nel colpo era tutta la tua aura. Ora probabilmente perderai i sensi, ma tranquillo non ti succederà nulla. Non sei mai stato solo fin dall'inizio dello scontro]

Ascolti le parole del drago con sempre maggiore difficoltà. Le ali si ritirano non riuscendo più a mantenere forma solida, e il tuo corpo cade pesantemente al suolo. Le tue ferite non sono così gravi, sei solo stanco. Molto stanco. Chiudendo gli occhi senti dei passi avvicinarsi e una voce familiare parlare rivolgendosi a te.

"Ero sicuro che ce l'avresti fatta Kyo-kun, anche se devo dire che i segreti che nascondevi erano ben peggiori di quanto immaginassi. Ahhhh, che casino che ne verrà fuori, ma non ti preoccupare, io ti proteggerò perché sei il mio prezioso servo."

III
Ti svegli che è già mattina. Sei in camera tua, steso sotto pile di comode lenzuola, e qualcosa di caldo ti avvolge la mano. Spostando lo sguardo noti che dita esili e bianche sono strette alle tue, e una bellissima ragazza riposa accanto a te seduta su una sedia. Anche se non indossa gli occhiali riconosci facilmente la presidentessa del consiglio studentesco Sona Sitri, che con indosso solo una tua maglietta dorme beatamente.

Avvampi.
Non ricordi molto del giorno prima, sai di aver lasciato la scuola, di esserti avviato verso casa, e di aver affrontato un angelo caduto, e poi... tabula rasa. Non sai nemmeno come sei riuscito a tornare indietro, ne tanto meno cosa ci faccia una ragazza così bella, e così svestita, fin troppo vicino a te. Le tue ali, nuovamente spiegate, tremano visibilmente, ma rimangono del loro candido piumaggio. Se ci fosse stato un angelo qualsiasi al tuo posto, le piume avrebbero cominciato a cambiar colore, ma questo è uno dei vantaggi di essere un Nephilim. Tu hai tutti i poteri della tua controparte divina, senza nessuna delle restrizioni a cui essa è normalmente sottoposta.

Questo ti permette di sbavare sulle lenzuola senza che tu possa sentirti in colpa. Lo sguardo scioccato indugia sulla tua Senpai. Desideri spogliarla, vederla completamente nuda, ma c'è sempre quel senso di soggezione che non ti permette di agire.

[Già, partner, guardarla nuda sarebbe una pessima mossa, fidati di uno che ne capisce...]

"...?"
Sobbalzi al sentire di nuovo quella voce nella tua mente. Hai quasi dimenticato l'aiuto che il drago rosso gallese ti ha dato nell'abbattere l'angelo caduto.

Quindi è vero, io posseggo una Sacred Gear e tu sei il drago che vi abita all'interno...

Pensi la tua risposta in modo da non turbare il sonno della Senpai, il cui respiro è ancora lento e profondo. Con titubanza usi la mano che stringe la sua, per carezzarle piano le dita. Sei così felice in questo momento che potresti piangere.

[Sei pregato di non farlo partner, non piangere per così poco, sarebbe imbarazzante per uno che possiede il potere di un drago celeste.]

Drago celeste?

[Già, ieri ti ho passato solo un briciolo delle informazioni che dovresti sapere. Se avessi fatto di più il tuo cervello si sarebbe fritto e non saresti riuscito a battere l'angelo caduto, quindi ricominciamo da capo e presentiamoci. Io sono Ddraig, puoi chiamarmi così se vuoi, ma sono conosciuto anche come il Drago Rosso Gallese e il Re Drago Imperatore. Sono uno dei due draghi celesti, i più potenti tra tutti quelli della mia razza, e l'altro mio simile, l'unico al mio livello, si chiama Albion, ed è il mio nemico giurato. Conosci già qualcosa sulla grande guerra tra angeli, angeli caduti e demoni?]

Le parole del drago ti arrivano forte chiare, e chiudendo gli occhi puoi addirittura immergere la tua coscienza all'interno della tua Sacred Gear e vederlo. È un drago possente, con un corpo enorme, lucide scaglie rosse, e pupille verdi verticali. La sua altezza è quasi il doppio del condominio in cui abiti.

[Oh, vedo che questa volta ho un partner capace, nessuno dei precedenti possessori è stato in grado di arrivare fin qui dopo il primo utilizzo del Boosted Gear, mi complimento con te. Se ti allenerai per bene potremo schiacciare il bianco in questa vita...]

Il bianco? Ma non stavamo parlando di demoni, angeli e angeli caduti? La grande guerra che è registrata perfino nella bibbia la conosco, ma cosa centra questo con te?

Sei pieno di domande, a questo livello di concentrazione non avverti nemmeno la mano della presidentessa lasciare la tua.

[Devi sapere che noi draghi siamo le creature più potenti che siano mai esistite. Al massimo della nostra forza, noi draghi celesti, abbiamo un potere perfino superiore a quello di Dio, e del vecchio Maou. Tuttavia siamo di natura piuttosto tranquilla, tendiamo ad isolarci e ci facciamo i fatti nostri, così veniamo lasciati in pace. Però millenni fa, per motivi che nemmeno ricordo, noi draghi celesti iniziammo una disputa senza frontiere. Il nostro scontro arrivò nel campo di battaglia delle tre fazioni della Bibbia, e spargemmo caos e distruzione ovunque. Eravamo inarrestabili...]

Forse è solo una tua impressione, ma una vena di malinconia attraversa le parole del drago. Anche solo averlo davanti che rievoca i fatti del passato ti fa capire quanto terribile e spaventoso sia stato in combattimento.

E poi cosa successe? Come mai ho questa Sacred Gear? E cosa ci fai tu all'interno?

Scuotendo il capo il drago emette un basso ringhio grattando il terreno bianco con gli artigli.

[La nostra potenza era tale, che le tre fazioni decisero di allearsi e sconfiggerci prima di continuare la loro guerra. Sopraffatti dalla forza dei tre contingenti, fummo uccisi entrambi, e i nostri spiriti furono sigillati in queste Sacred Gear. Non so perché, ma Dio decise di non dissolverci completamente, invece ci incatenò a questa vita, e da allora sia io che Albion, il Vanishing dragon, ci reincarniamo in continuazione in dei nuovi portatori. Tramite loro continuiamo il nostro scontro, e adesso tocca a te abbattere il bianco.]

Sei confuso, a quanto pare sei stato trascinato un'altra volta in una cosa più grande di te. E dire che tutto quello che vuoi e avere una vita normale.... sembra che questo sarà impossibile.

Quindi se non volessi affrontare l'altro Drago Celeste arriverai a costringermi a farlo?

La domanda è posta con freddezza, non sei solito prendere ordini dal primo che incontri, nemmeno da un drago il cui potere può competere con quello di Dio.

[Costringerti? Ah no, io non ti costringerò a fare nulla. Ti darò piena facoltà di usare i miei potere per quanto vorrai, e alla fine lo scontro verrà da se. È inevitabile, per questo ti consiglio solo di prepararti a dovere. Hai grandi potenzialità, sei forse il partner più forte che abbia mai avuto, visto che sei in parte angelo e in parte demone, ma questo non vorrà dire nulla se non impari ad usare i tuoi poteri.]

Ti ha freddato. La sua ultima affermazione è inconcepibile, eppure non è la prima volta che qualcuno ti accusa di essere un demone. Anche l'angelo caduto sembra ti abbia inizialmente puntato perché ha avvertito dei poteri demoniaci venire da dentro di te.

Ehi, Ddraig, non so a che gioco stai giocando, ma io non sono un demone, sono un Nephilim, e questo dovresti saperlo visto che sei nel mio corpo da tutta la vita!

Già, con le informazioni ricevute il giorno prima, sai che le Sacred Gear sono un dono che si riceve alla nascita in maniera casuale, quindi Ddraig è sempre stato una parte di te, anche se non ne eri consapevole prima d'ora.

E già che ci siamo, perché non mi hai mai aiutato prima di ieri? Avresti potuto salvare la situazione un sacco di volte in America. Se ti fossi rivelato, forse, non l'avrei nemmeno lasciata!

Il drago sentendo le tue parole ride, una risata profonda e gutturale, che fa tremare l'aria che ti circonda.

[Oh si partner, tu eri un Nephilim fino a qualcosa come dieci giorni fa. Ora sei un essere diverso. Potremmo definirti un Nephilim Demoniaco. Ed è questo il motivo per cui ora posso parlarti e prestarti il mio potere. Se lo avessi fatto prima probabilmente saresti morto. Non eri ancora abbastanza potente da controllarti. Ora sei forte, ora puoi sentire la mia voce, ora puoi combattere.]

La rabbia inizia ad offuscare la tua concentrazione, l'immagine del drago inizia a dissolversi, ma riesci ancora a vedere gli angoli del suo muso inclinarsi nell'imitazione grottesca di un sorriso.

Non prendermi in giro Ddraig! Non è divertente!

Un'altra sonora risata mentre l'immagine svanisce del tutto e i tuoi occhi si aprono rivelando la presidentessa del consiglio studentesco con il viso estremamente vicino al tuo.

[Non sto scherzando partner, ma, se non mi credi, puoi chiedere a lei. Saprà dirti la verità.]

Approfittando della breve distanza che vi divide, allunghi una mano per carezzare il viso alla tua senpai, schiudendo poi le labbra per darle un bacio.

TUMP!

Un pugno ti colpisce in testa provocandoti fitte di dolore. Sona Sitri non è più di fronte a te, si è alzata allontanandosi verso un angolo della stanza. Il suo viso ti sembra leggermente rosso, mentre guardandoti male borbotta tra sé e sé parole incomprensibili. Ti pare di cogliere tra una frase e l'altra la parola "animale" e "bestia", solo questo basta a farti capire la direzione dei suoi pensieri.

"Ehm.. ah... senpai, ecco io..."

Tenti di giustificarti uscendo fuori dalle coperte per avvicinarti, ma ricordi troppo tardi di essere completamente nudo sotto il lenzuolo. Lo sguardo di entrambi scendo sul tuo corpo soffermandosi sul tuo amico dei paesi del sud, che sembra felice per l'accoglienza ricevuta questa mattina. Il viso della senpai è sempre più rosso, sembra una pentola a pressione pronto ad esplodere, e anche tu incominci veramente a sentirti in imbarazzo. Prendendo tra le mani il lenzuolo, te lo avvolgi intorno alla vita avvertendo un freddo intento omicida.

"... si... bhe... ehm.. abbiamo.. abbiamo fatto qualcosa stanotte?"

Come detto non ricordi come sei tornato a casa, né come mai sei finito a letto completamente nudo, con vicino una ragazza con indosso solo una tua maglietta. Lo sguardo della presidentessa avvampa sempre di più mentre un'aura azzurra l'avvolge. Puntando un dito verso di te ti spara contro un geyser d'acqua gelida, che ti fa rimbalzare per la stanza.

"IDIOTA!"

La senti gridare questo mentre si allontana a passo di marcia verso il bagno, nel quale si barrica. Attendendo che esca inizi a fare mente locale. Di certo la senpai non è umana, ha appena usato un potere demoniaco per scaraventarti contro il muro, e questo chiude la questione. Inoltre in privato non sembra nemmeno così dura ed estroversa quanto avresti immaginato. Il suo viso, quando è arrossita, l'hai trovato davvero adorabile. Non avresti mai detto che era capace di fare espressioni del genere. Lei sempre così rigida e rigorosa. Sorridi compiaciuto di te stesso, quando un leggero click ti annuncia che la porta del bagno è di nuovo aperta. Dal suo interno esce la presidentessa, con indosso la sua solita divisa scolastica. Il volto è ancora leggermente rosso, ma tolto questo non sembra diversa dal solito. Ha rimesso anche i suoi occhiali fucsia, e a quella vista le sorridi. Non sai perché, ma ti piace quand'è così.

Facendo qualche passo in avanti, finisce col prendere posto davanti a te, che ancora ti trovi seduto sul pavimento, con le ali poggiata alla parete a mo di cuscino. Inizia a fissarti. Il suo sguardo è di nuovo freddo e duro, non ha nulla dell'innocenza mostrata qualche minuto prima. Alla fine ti parla, e le sue parole suonano come gli ordini di un generale.

"Suwatori-kun, hai cinque minuti per lavarti e vestirti. Io preparerò il pranzo per entrambi, e poi andremo a scuola. Lungo il tragitto ti spiegherò cos'è successo, per adesso sbrigati a fare quanto ti ho detto!"

Esiti un momento di fronte alle sue parole, limitandoti poi ad annuire.

"Va bene, Sona-senpai"

Chinando il capo cammini verso il bagno chiudendoti la porta alle spalle. Con calma inizi ad assolvere alle tue abluzioni mattutine, indossando anche tu una divisa della scuola. Quella che il giorno prima è stata strappata si trova nel cesto dei panni sporchi, e probabilmente dovrai buttarla quando tornerai a casa, ma per adesso non te ne preoccupi. Tornato nella stanza principale trovi la tua senpai che sistema gli ultimi ritocchi per due bento. Sono pranzi semplici, giusto del riso, un pò di umeboshi e una fetta di salmone alla griglia. Superando la ragazza apri il primo cassetto del tuo comodino, e dal doppiofondo estrai una pistola e una fondina. Alcuni proiettili vengono messi nel caricatore per compensare quelli sparati il giorno prima. Tuttavia non riesci a finire l'operazione di ricarica che di nuovo avverti un intento omicida intorno a te.

"Cosa pensi di fare con quella?!"

È la presidentessa, ti è arrivata alle spalle senza emettere un suono, e ora osserva la tua pistola come se tu fossi impazzito.

"Non puoi portare una cosa del genere a scuola! Sono presidente del consiglio studentesco, ti impedirò di farlo!"

Allungando una mano cerca di prendere la Beretta dalle tue dita, ma tu subito ti tiri indietro nascondendo l'arma dietro la schiena.

"Ehi, questa pistola è l'unico motivo per cui sono vivo. Se non l'avessi avuta con me sarei bello che morto, quindi dove vado io viene lei, ci siamo capiti?"

Le tue parole sono irruente, ma non si può negare che nascondano una certa logica. Un'incapace come te, che possiede un grande potere, ma non è ancora capace di usarlo, ha bisogno di simili artifici per continuare a sopravvivere in questo folle folle mondo. Eppure, neanche la presidentessa si da per vinta. Estraendo un paio di forbici dall'interno della giacca le punta in basso, in direzione del cavallo dei tuoi pantaloni.

"Scegli, o lasci a casa la pistola, o lasci a casa qualcos'altro!"

Hai paura, lo sguardo che ti sta rifilando lo associ a chi davvero farebbe una cosa del genere, quindi, mentre una mano continua a tenere nascosta la pistola dietro la schiena, l'altra si poggia sui tuoi gioielli di famiglia.

"Ma cosa vuoi? Ti fai trovare qui, non mi dai spiegazioni su nulla, e inizi pure a minacciarmi?"

Una nota di isteria è presente nella tua voce, quando ecco che la presidentesse scatta. All'improvviso non la vedi più, e subito dopo e davanti a te con la pistola in mano.

"Ieri non ti sarebbe successo nulla in ogni caso. Ero presente fin dall'inizio, e sarei intervenuta se le cose si fossero messe male per te, quindi questa resta a casa. Come salvaguardia per la tua persona basto io."

Categorica rimette la tua povera Beretta al suo posto, porgendoti poi un bento.

"Adesso andiamo, oppure faremo tardi."

Mansueto la segui fuori dal tuo appartamento. Lo sguardo si sposta un'ultima volta verso il cassettone dove si trova la tua unica difesa. Sospiri e chiudi la porta, seguendo poi l'autoritaria ragazza che si trova qualche passo davanti a te. Per fortuna non ha trovato tutte le altre armi che nascondi in casa. Si può dire che il tuo hobby pericoloso sia al sicuro per ora, no?

IV

Dirigendoti verso scuola, ti mantieni qualche passo dietro la tua senpai. Lei cammina impettita, forse ancora irritata per il vostro ultimo battibecco, ma tu hai bisogno di risposte, e lei aveva promesso di dartele. Schiarendoti la gola cerchi di richiamare la sua attenzione, riuscendo a farla voltare.

"Ehm... mi avevi promesso che una volta fuori di casa mi avresti spiegato tutto. Potresti iniziare?"

Pronunci queste parole cautamente, preparando i tuoi muscoli a scattare. Temi una sua reazione eccessiva, ma stranamente il suo sguardo si adombra e annuisce.

"Si hai ragione, ti devo qualche risposta. Per prima cosa dammi il tuo portafogli."

Batti le palpebre un paio di volte. Cos'è che vuole? Il tuo portafogli? Che tu debba pagare per avere le risposte che cerchi? Di certo la situazione è ben strana, ma in fondo non hai granché li dentro, solo qualche spicciolo per le emergenze. Allungando una mano verso la tasca, estrai quello che ti ha chiesto e glielo consegni. Lei lo prende dalle tue mani, e nel farlo ti sfiora inavvertitamente. Nel punto toccato una corrente elettrica ti attraversa il corpo arrivando dritta fino al cervello. Arrossisci di nuovo mentre lei inizia ad armeggiare con i tuoi pochi averi, estraendo infine un quadratino bianco da una delle tasche interne.

Dopo aver preso il quadratino ti restituisce il portafoglio. Con gesti sicuri inizia a distendere quello che si rivela essere un pezzo di carta ripiegato molte volte. Dopo averlo dischiuso del tutto, te lo porge. Si tratta di un volantino, che reca l'immagine di uno strano sigillo, e subito sotto una frase che ti invoglia ad esprimere un desiderio. Guardando confusamente il volantino cerchi di capire quando lo hai riposto tra le tue cose. Non ricordi di averlo mai visto, eppure eccolo li. In soccorso, davanti la tua espressione, arriva la presidentessa che ti inizia a spiegare.

"Quel simbolo è il sigillo della casa Sitri, uno dei settantadue pilastri che reggono l'inferno. Viene usato dagli umani per convocare i demoni della mia famiglia da millenni ormai, ma nell'ultimo secolo i credenti sono diminuiti sempre di più, quindi per non perdere troppo potere la nostra casa, come molte altre, ha iniziato a ricorrere a questi volantini. Vengono distribuiti agli angoli delle strade da dei demoni, e servono a convocarci quando un umano esprime un desiderio. Questo particolare volantino te l'ho messo io nel portafoglio la volta che venni da te a tagliarti i capelli. Non so perché, ma avvertivo che ti sarebbe stato utile, e infatti se non fosse per questo saresti ancora morto."

Guardando l'orologio ti fa segno di riprendere a camminare, ed alza, poi, gli occhi verso il cielo azzurro. Dal canto tuo, ti stai bevendo le sue parole come se fossi una spugna, e stai ricollegando queste informazioni con quelle che ti diede Ezechiele ai tempi del tuo addestramento informale. Ancora ci sono dei tasselli che non sono al loro posto.

"Cosa vuol dire con sarei ancora morto? Mi stai dicendo che quel foglietto mi ha salvato la vita?"

Il viso della presidentessa si ravviva un po' mentre un brillio le attraversa gli occhi.

"Veramente sono stata io a farti tornare. Ho usato un pezzo mutante, il mio cavallo, per resuscitarti, ma se non avessi avuto il volantino con te, e non avessi desiderato di vedermi prima di morire, allora le cose sarebbero andate diversamente..."

Senti qualcosa di strano nella sua voce, come un sentimento inespresso. Che sia contenta che tu abbia voluto vedere proprio lei prima di morire? Di certo è una cosa imbarazzante sapere che il tuo desiderio è stato realizzato.

"... Però sei cambiato. Non hai notato qualcosa di diverso in te? Un'intolleranza alla luce e un'insolita energia durante la notte?"

Ti guarda sorridendo, aspettandoti un assenso da parte tua, ma per quanto ti riguarda puoi solo inclinare il capo.

"Si qualcosa è decisamente cambiato, ma non ho provato nulla di tutto questo... Ora non dormo quasi più. Che sia giorno o notte sono sempre pieno di energie e per la prima volta ieri ho provato avversità nei confronti delle armi di luce. Non è la prima volta che vengo trafitto da un angelo caduto, anzi onestamente è successo fin troppo spesso nella mia vecchia vita, ma ieri per la prima volta ho sentito come se... la luce fosse veleno per me."

Alle tue parole gli occhi della presidentessa si dilatano. Assume un'aria pensierosa mentre continua a camminare. Non riprende a parlare prima di qualche minuto. In questo lasso di tempo ti limiti a fissarla a disagio, non sai se è perché hai detto qualcosa che non dovevi, oppure se è perché ti piace troppo il modo in cui l'uniforme mette in risalto il suo seno sodo.

"E' solo una teoria, ma la tua mancanza di sintomi potrebbe dipendere dal fatto che in te scorre anche il sangue di un angelo serafino..."

La fissi scioccato. Realizzi solo ora che se lei era presente il giorno prima, durante il tuo scontro, allora avrà pure sentito la dichiarazione in merito alle tue origini. La tua maledetta boccaccia potrebbe averti messo di nuovo in difficoltà.

"In ogni caso, ora sei un demone della famiglia Sitri, o almeno sei in parte un demone. È per questo che hai sentito il potere della luce come velenoso. Dovremo comunque studiare meglio le tue caratteristiche, sembra che le ferite che hai riscontrato ieri notte non fossero brutte come credevo. Forse la tua resistenza alla luce ha mitigato gli effetti nocivi per i demoni... è tutto nuovo, non è mai esistito uno come te"

Ti fermi. Le gambe si rifiutano di andare avanti mentre lo sguardo si indurisce. La presidentessa fa ancora qualche passo prima di rendersi conto che non sei più dietro di lei. Alla fine si blocca fissandoti confusa.

"Quindi mi stai dicendo... che non ho scelta? Che sono di nuovo in mezzo a tutte queste Cazzate?! Sono scappato dal mio paese natale, ho abbandonato persone importanti per lasciarmi tutto alle spalle, e adesso le cose sono solo peggiorate? Sarei dovuto morire, anzi avrei voluto morire, io non posso vivere così, non ce la faccio, tutta questa merda che mi piove addosso... io non la sopporto!"

Tu non puoi vederti, quindi non puoi capire, ma la presidentessa è spaventata dall'aura di potere che in questo momento stai irradiando dal tuo corpo. Un'aura malvagia, di colore nero, che sta formando una cappa intorno a te. Tu senti solo il potere, un'irrefrenabile potere che ti scorre nel corpo e che devi assolutamente liberare oppure ti corroderà. Alzando il pugno destro ti prepari a colpire il muro con tutta la tua forza, quando...

 Sbang!

Uno schiaffo ti colpisce in pieno viso. È la presidentessa, ti sta fissando con i suoi peggiori occhi gelidi.

"Sei patetico, così debole da non voler nemmeno vivere... mi fai schifo. Se avessi saputo che eri un tipo che si arrende così facilmente non ti avrei salvato. Dovresti essermi riconoscente, non fare le stesse moine che farebbe un bambino di cinque anni."

Carica un altro schiaffo, e tu non provi nemmeno ad evitarlo. Il secondo colpo ha effetto sedativo. La furia che fino a qualche istante prima stava montando nel tuo corpo è completamente scomparsa.

"Hai ucciso due angeli caduti, pensi che quelli della fazione dei Grigori te la lasceranno passare liscia? Se davvero vorrai morire avrai la tua occasione, ma che ti piaccia o meno tu ora sei un mio servo, fai parte della mia famiglia, e io odio sentire frasi così patetiche da quelli della mia famiglia. Intesi?"

Ti fissa e tu non puoi far altro che annuire. Hai avuto delle risposte, forse non tutte le risposte, ma per questa mattina ne hai avuto abbastanza. Riprendi a camminare in silenzio, non spiccicando parola fino a che non arrivate nel cortile della scuola. Molti sguardi si soffermano su di voi mentre camminate a poca distanza l'uno dall'altra. I ragazzi sembrano infuriati, le ragazze invece sembrano scioccate. Veder arrivare la presidentessa del consiglio studentesco, con il teppista trasferito deve essere uno spettacolo per tutti. Ti verrebbe voglia di prendere un cappellino e chiedere un pagamento per il divertimento che state loro offrendo, ma non sei dell'umore adatto per farlo. Molti lo capiscono dal tuo viso scuro e dall'espressione contrariata. Davanti al tuo sguardo ammutoliscono immediatamente. Tra le tante persone che vi guardano, mentre vi dirigete verso l'edificio scolastico, una tra tutte risalta in particolare. Si tratta di Rias Gremory, la bellissima senpai dai capelli vermigli. Con un sorriso alterna lo sguardo tra te e la presidentessa, facendoti poi l'occhiolino. Arrossisci all'istante, e stranamente anche la presidentessa, fino a quel momento composta ed elegante, arrossisce con te. Sembra che abbia fatto caso al vostro scambio di sguardi e che ora fissi con intensità l'altra senpai. Un muto scambio di informazioni tra le due, che termina dopo qualche istante.

"Manderò qualcuno a prenderti durante la pausa pranzo Suwatori-kun, ora devo andare."

Non le rispondi, non fai neanche caso alle sue parole. La tua mente sta lavorando per trovare una via d'uscita a questa situazione. Tu vorresti solo vivere una vita normale, è una cosa così difficile? Probabilmente si.

V
Le lezioni si svolgono normalmente, tu le segui, prendi appunti, ma la tua mente è da un'altra parte. Hai passato le prime ore cercando un modo di sfuggire al tuo destino, hai pure chiesto consiglio a Ddraig, il tuo partner, ma non ha saputo cosa dirti. Per lui che rinasce solo per continuare a combattere è impensabile cercare un modo per sfuggire alla lotta. Sei solo, e di nuovo ti rendi conto che questa vita non è stata fatta perché tu possa essere felice.

Arrivata l'ora di pranzo una ragazza con lunghi e fluenti capelli neri ti rivolge la parola. Indossa una fascia intorno al braccio che la designa come vice-presidente del consiglio studentesco.

“Suwatori-kun? Sono Tsubaki Shinra”

Ti parla gentilmente, con gli occhi socchiusi e un sorriso sul volto. Da lei avverti un potere simile a quello della presidentessa.

“Perché sei qui?”

Le rispondi con voce fredda, ma lei non pare farci caso.

“Sono venuta per ordine di Sona Sitri-senpai”

Annuisci alle sue parole alzandoti dal tuo posto. Ricordi bene che ti aveva detto che avrebbe mandato qualcuno. Evidentemente lei è la persona designata.

“Fammi strada”

Sospirando raccogli il tuo bento, seguendo poi la graziosa fanciulla davanti a te. I suoi passi ti conducono fino ad una stanza appartata posta all'ultimo piano dell'edificio.

“Kaichou l'ho portato”

Si rivolge alla porta che ha davanti senza nemmeno aprirla. Dall'interno arriva la voce della presidentessa.

“Vieni dentro.”
Sembra che la tua senpai sia li. Shinra schiude la porta entrando, e tu la segui trovandoti un locale ampio e ben tenuto. L'arredamento è abbastanza spartano, con solo un paio di schedari, un tavolo circondato da sedie, e un divano dall'aria comoda, ma ogni cosa è l'effige di ordine e precisione. Sedute sul divano si trovano altre due ragazze con indosso le fasce del consiglio. Una svolge il ruolo di segretaria, e l'altra l'addetta alle attività sportive.
“Questo è Kyosuke Suwatori-kun”
La Vice-presidente ti presenta e le due ragazze chinano il capo in segno di saluto. Quella con i capelli castani, tendenti al rosso, che ricopre il ruolo di segretaria è la prima a rialzare il viso, iniziando a parlare.
“Lieta di conoscerti Kyosuke-san, io sono Tomoe Meguri e sono l'altro cavallo del gruppo Sitri, spero potremo crescere insieme!”
La guardi smarrito mentre anche l'altra ragazza si presenta. Lei ricopre il ruolo di addetta alle attività sportive, e ha capelli argentei. Le due cose non sono in relazione tra loro, ma ti piacciono quei capelli.

“Gia! Io invece sono Momo Hanakai e sono uno dei due alfieri della senpai! Andiamo d'accordo!”

Ricambi il saluto di entrambe, chinando il capo.

“Come detto sono Suwatori Kyosuke, spero vi prendiate cura di me... e cos'è questa storia dell'alfiere e del cavallo?”

Un brutto presentimento ti attraversa la spina dorsale, la vice-presidente incrocia le braccia inclinando il capo di lato.

“Sona non ti ha ancora detto nulla? Bhe, immagino lo farà a breve, l'unica cosa che ti serve sapere per ora è che qui siamo tutti demoni...”

Termina di parlare prendendo anche lei posto sul divano. Dalla cartella a tracolla estrae alcuni fogli e un pennarello rosso. Senza prestarti ulteriore attenzione inizia a svolgere il suo lavoro.

Tu rimani fermo sul posto. Ti guardi intorno alla ricerca di Sona, ma di lei non c'è nessuna traccia. Sbuffando, leggermente in ansia per via della cattiva compagnia (i demoni non sono propriamente i migliori amici di un angelo), ti avvii verso il tavolo posto al centro della sala dove prendi posto. Una volta seduto scopri il tuo bento, e con difficoltà inizi a mangiarlo. Non ti sei ancora abituato del tutto all'uso delle bacchette, del resto da dove vieni tu la gente usa normali posate, non bastoncini lunghi e sottili che potrebbero essere usati come fiammiferi. Mentre mangi, sposti lo sguardo sulla stanza. Da una porta nell'angolo proviene un rumore metallico e una luce verde intermittente. Se la tua esperienza non ti inganna si tratta di una fotocopiatrice all'opera. Come a conferma dei tuoi sospetti, dopo qualche istante, la presidentessa esce da li con le braccia cariche di risme di carte. Gli altri membri del club accorrono ad aiutarla, e tutte insieme poggiano le pile di fogli sul tavolo dove stai consumando il tuo pasto.

“Kyosuke-kun, sono felice che tu sia venuto.”

Dopo aver scaricato quelli che ora si rivelano essere volantini della casata Sitri, la presidentessa prende anche lei posto. Si siede proprio davanti a te, e inizia a studiarti con attenzione. Quando nota il bento tra le tue mani ti sorride.

“Spero sia buono. Non ho potuto fare di più visto che avevi il frigo quasi vuoto, ma non dovrebbe essere male”

Annuisci alle sue parole continuando a mangiare. Il tempo si dilata mentre tu consumi il tuo pasto e lei continua a fissarti. Sembra non avere niente di meglio da fare che studiare il modo maldestro in cui impugni le bacchette. Quando ormai hai finito, e manca solo un quarto d'ora all'inizio delle lezioni pomeridiane, la porta si schiude nuovamente, e all'interno della sala fanno il loro ingresso i membri rimanenti del consiglio. A quella vista la presidentessa annuisce alzandosi in piedi.

“Bene, ora che ci siamo tutti posso presentarvi il nuovo membro della famiglia Sitri. Il suo nome è Kyosuke Suwatori-kun, e il suo pezzo è il cavallo”

Tutti ti fissano con un sorriso, e all'improvviso ti accorgi che sei circondato da sole donne. Sei l'unico maschio nella stanza, e la cosa ti turba un po'. Se solo fossi stato un maniaco, desideroso di vivere in harem, allora avresti le lacrime agli occhi. Per tua fortuna tu non sei così.

“Loro Suwatori-kun sono i miei servi. Immagino tu ne abbia già conosciuto alcuni, quindi passo a presentarti quelli che rimangono.”

Avvicinandosi alle tre ragazze appena entrare inizierebbe col poggiare una mano sulla spalla della prima.

“Lei è Tsubasa Yura, la mia torre. Ti direi di trattarla bene, ma sarebbe inutile. Se solo provi a farle qualcosa di male ti farà ingoiare i denti lei stessa”

Le sue parole sono leggere, e ha sempre la solita espressione tranquilla che mostra davanti al pubblico, ma tu non puoi fare a meno di impallidire. Tsubasa ti saluta con la mano con fare intimidatorio, e tu ti limiti a ricambiare il gesto. Poi Sona si muove, passando davanti alla seconda persona del gruppo. Lei è abbastanza ordinaria, capelli castani e occhi castani, la tipica ragazza carina che non si nota finchè non inizia a sistemarsi un po'. Con un filo di trucco sei convinto che farebbe stragi.

“Lei è Reya Kusaka, l'altro mio alfiere. È una ragazza tranquilla, quindi andate d'accordo”

Reya china il capo leggermente rosso e tu ti limiti a fissarla. Sei leggermente stordito per tutti i nomi e i volti che ti è stato chiesto ti ricordare. Ora manca solo l'ultima, la ragazza in questione è piuttosto piccola, ha un fisico minuto e poche forme. Volendo potrebbe benissimo passare per una studentessa delle elementari.

“E lei infine è Ruruko Nimura, il mio pedone. Falle del male e verrai ucciso.”

Ruruko ti sorride cordiale, e già senti di provare affetto verso la ragazza. Forse la senpai ti ha messo in guardia proprio per questo suo successo con gli uomini? A questo pensiero scuoti leggermente la testa riportandoti alla realtà. La mente riprende a lavorare veloce facendo gli ultimi collegamenti del caso.

“Senpai, quando dici che hai usato il pezzo del cavallo per resuscitarmi, e rendermi un demone tuo servo, intendi dire che ora faccio parte della tua scacchiera demoniaca?”

Ne hai sentito parlare da Ezechiele. Da quando il primo Maou è morto, nel mondo dei demoni sono nati i Raiting Game. Questi particolari giochi vedono i nobili di alta classe sfidarsi nelle maniere più disparate, con un numero di servi che varia a seconda del loro valore. Accostandosi al gioco umano degli scacchi, ogni demone di alta classe possiede cinque pezzi speciali, che sono la regina, il cavallo, la torre, l'alfiere e il pedone, oltre ovviamente al re stesso, che è incarnato dal padrone. In genere un Raiting Game finisce quando il re della squadra avversaria è abbattuto. Queste sono le informazioni che sono pervenute in paradiso, e che ti sono state dette dal tuo padrino. Da parte tua non sai altro.

Osservandoti la presidentessa annuisce, incominciando a dividere i volantini in diversi mucchi. Ogni mucchio viene dato ad un membro del consiglio, ed uno viene addirittura lasciato davanti a te. Stralunato fissi il mare di fogli con sguardo interrogativo.

“Vedo che qualcuno ti ha già insegnato le basi del mondo dei demoni Suwatori-kun. Sono felice di sapere che non sei sprovveduto come sembri. In ogni caso si, ho usato il pezzo mutante della mia scacchiera per riportarti in vita. Era l'unico pezzo che potesse contenere le tue potenzialità, nemmeno sette pedoni che mi sono rimasti sono stati sufficienti.”

Stranamente la cosa sembra divertirla. Vedendoti esitare davanti ai volantini la senpai inizia a picchiettarci sopra con l'indice.

“Come demone della famiglia Sitri, hai anche tu l'obbligo di svolgere un lavoro, che per adesso si limita a consegnare questi. Quando un umano esprimerà un desiderio questo verrà smistato in un centralino negli inferi, e poi assegnato a qualcuno. Se dovesse esserci un incarico per te allora ti farò chiamare e ti insegnerò le basi del cerchio di teletrasporto. Vista la tua particolare situazione non andrai in giro da solo, la vice-presidente, che è anche la mia regina, ti accompagnerà sia durante la distribuzione, che nei vari incarichi. Tutto chiaro?”

Con un piccolo sorriso ti guarda in attesa. Tu sei semplicemente troppo sconvolto per darle qualsiasi risposta. Istintivamente, volgi lo sguardo in direzione della vice-presidente e noti che anche lei ha una risma di volanti. Sembra aspettarti.

“Quindi... non c'è davvero possibilità di patteggiare e scegliere di vivere una vita normale, vero?”

La presidentessa ti fissa, con il sorriso che scompare dal suo viso.

“Ricordi cosa ti ho detto stamattina vero? Non hai scelta, e se anche l'avessi e scegliessi di morire, tornerei a salvarti ancora e ancora, fino a che entrambi non perderemo la vita. Ora sei un membro della mia famiglia, e non ti lascerò andare via così facilmente.”

Messo all'angolo dalle sue dichiarazioni, chini il capo raccogliendo la tua parte di fogli.

“Va bene, va bene. Ci vediamo domani senpai...”

Vai per uscire quando la sua voce ti raggiunge.

“Potremmo vederci anche prima di domani...”

Ti volti, ma lei già non c'è più. Uscendo dalla sala, porgi un saluto a tutti i presenti tornando in classe. Ti sei accordato con la vice-presidente per vedervi nel cortile alla fine delle lezioni.

La tua nuova vita da demone sembra essere iniziata. Bella no?


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Angolo Dell'Autore: Si rirazia il Re Nero per il supporto logistico e Renato per quello tecnico. Senza di voi non ce l'avrei fatta.
Notizie: Se trovate la storia interessante, o volete criticare qualcosa, fatemelo sapere tramite un commento. La storia vive grazie a voi lettori, e a me autore fa piacere sentirvi partecipi.
Grazie a Venerdi Prossimo ^_* IL VOSTRO BUMBIX DI QUARTIERE

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Capitolo 3
*** Life 2 ***


Highway To Hell - A DxD Adventure


Disclaimer – E così la tua nuova vita da demone è incominciata. Pensavi di poter essere libero, una volta arrivato in Giappone, vero? Bhe, la fortuna non è stata dala tua parte. Hai combattuto bene, sei arrivato vicino al traguardo, ma alla fine hai perso. È stata una dura sconfitta, ma ti è servita per capire una cosa importante. Una fine non è altro che un nuovo inizio.

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Life 2:
I
Sono passati tre mesi dalla rivelazione della tua senpai, e da allora molte cose sono cambiate. Tanto per dirne una non devi piu pagare l'affitto del tuo appartamento. Questo ti permette di avere una quantità di liquidi maggiore da spendere in armi e accessori, ma visto il prezzo che hai pagato per questa libertà, ne avresti fatto volentieri a meno. E già, perchè se ora non devi piu pagare l'affitto il motivo è che la tua casa non esiste più. Il giorno stesso in cui ti hanno presentato gli altri membri del consiglio, hai iniziato il tuo lavoro di volantinaggio e, una volta rientrato, hai scoperto che l'intero condomio era stata acquistato, buttato giu e ricostruito da zero. Tutti i residenti ad eccezione di te sono stati ampiamente rimborsati, e sono stati mandati a vivere in periferia, mentre i vari alloggi del nuovo edificio sono stati occupati dai servi di Sona Sitri. Sei piani, venti appartamenti, tutti svuotati, ricostruiti e modernizzati. La tua piccola stanza di dodici tatami piu bagno ora è grande circa il triplo, ed è piena di console per videogiochi, televisori e librerie. Addirittura ci sono tre piani sotterranei, costruiti esclusivamente per l'allenamento, il bagno e lo studio. A quanto pare la presidentessa ha deciso che bisognava starti più vicino per evitare che tu venissi attaccato in continuazione, e una copertura ventiquattro ore su ventiquattro era impossibile se non si prendeva in considerazione questo metodo.  Un metodo estremo, di cui tu non credevi possibile l'attuazione, ma, evidentemente, la famiglia Sitri ha piu potere di quanto potessi immaginare.

Oltre a questo hai iniziato la tua formazione come demone. Sona-senpai in persona ti istruisce sul mondo a cui ora appartieni, spiegandoti ciò che ancora non sai e colmando le lacune che ti porti dietro. Hai imparato le varie gerarchie, compresa l'istituzione che regna nel mondo dei demoni, dove molto di quello che sei dipende da dove nasci e la mentalità è ancora bloccata all'età medievale. Durante la spiegazione hai notato l'avversione della ragazza per lo stato delle cose. A quanto pare il suo sogno è quello di poter creare un istuto negli inferi in cui i demoni possano studiare e crescere senza distinzione di rango e classe. Un istituto basato su quello umano, che accetti tutti e aiuti tutti a progredire. Per questo è venuta in questo mondo, per poter tastare con mano la società degli umani e comprendere come ottimizzarla per i demoni. Stranamente la sua idea ti piace. Il voler ribaltare il modo di pensare di un intero mondo, dando a tutti delle opportunità che altrimenti non avrebbero, ti suona come il poter aiutare altri a non finire col tuo stesso destino. Una bestia in gabbia, tenuta ferma da un collare estremamente pesante.

In soli tre mesi hai dimostrato le tue immense capacità nello studio e nella magia. Possiedi un potere fuori dalla norma come risultato del sangue misto che ti circola nelle vene, ma tolto questo non hai la piu pallida idea su come utilizzarlo. Ogni volta che lo convogli non riesci a sfruttarlo a dovere, ti sfugge dalla presa, come se non fosse nemmeno parte di te, e questo ha irritato parecchio i tuoi istruttori. Per inciso, visto che Sona-senpai si occupa della tua istruzione teorica sono i suoi servi ad occuparsi del tuo addestramento pratico. I due alfieri si sono presi la briga di insegnarti le basi della magia, il cavaliere ti da una mano nel migliorare i tuoi riflessi e la tua velocità, e la torre cerca di aumentare la tua forza. L'unica che non sembra interessata a darti alcun aiuto per farti crescere è la vice-presidentessa, che ricopre il ruolo di regina. Lei possiede i poteri congiunti della torre, del cavallo e dell'alfiere e il suo unico interesse è seguirti ovunque, proteggendoti.

E così hai iniziato a destreggiarti tra tutti i tuoi impegni, approfittando della tua insonnia perenne per studiare e portarti avanti con le nozioni generali. L'unica pecca in quella che potrebbe sembrare una vita fatta solo di ragazze che vogliono starti accanto è che le tue armi, tutte le tue armi, sono state sequestrate, e ti è permesso utilizzarle solo durante gli allenamenti. Non puoi nemmeno portarle con te, anche se la regina ti ha assicurato che non ti serviranno visto che ci sarà sempre lei a tenerti lontano dai guai.

Il primo giorno del quarto mese è domenica. Non hai scuola, quindi ti prendi il lusso di passare più tempo in camera tua. Non dormi, in fondo non ne hai bisogno, ti limiti a stare coricato guardando il soffitto di un tiepido color azzurro. Quest'oggi passerai quasi tutta la giornata a distribuire volantini ed allenarti, quindi un pò di riposo prima di quel massacro può solo farti bene, Le tue mani giocherellano con la molla di un caricatore quando un sordo bussare ti avvisa della presenza di qualcuno alla porta.

"Avanti"

Dai il permesso di entrare nella tua stanza, tanto, chiunque sia, entrerà lo stesso che tu lo voglia o no. Il tuo sguardo si sposta verso l'ingresso mentre la porta si schiude rivelando Sona-senpai. Lei entra avvicinandosi al tuo letto, e ti fissa leggermente altera. Tu dal canto tuo ricambi lo sguardo con calma, leggermente perplesso.

"Buongiorno Kaichou, è strano vederti così presto, avevamo lezione?"

Parli innocentemente, usando l'appellativo che viene usato dai membri del consiglio. Non ti spieghi la sua presenza in camera tua visto l'orario.

"Alzati e datti una sistemata Kyo-kun. Abbiamo degli ospiti, che hanno chiesto espressamente di poterti conoscere"

Strabuzzi gli occhi scioccato, incominciando ad alzarti. Le ali sue tue spalle si stiracchiano, mentre tu fai attenzione a portare il tuo lenzuolo con te, durate la manovra di risveglio. Non vorresti mai che l'incidente gia avvenuto in passato ricapiti.
Una volta in piedi fissi Sona che ad occhio sembra leggermente delusa, e anche un po' irritata. Sembra che non apprezzi i visitatori appena giunti.

"senpai, sarebbe meglio che uscissi mentre mi preparo. A meno che tu non voglia ordinarmi di farlo davanti a te. In quel caso sarei obbligato ad eseguire l'ordine, my Master"

Le parli con impertinenza, osservandola digrignare i denti e caricare un pugno verso di te. Il colpo è forte e la testa fa male, ma sei soddisfatto. Vale la pena farla arrabbiare se così riesci a vedere uno spicchio della sua vera personalità.

"Baka!!"

Ti urla contro prima di uscire dalla stanza. Ora che sei solo lasci cadere il lenzuolo iniziando a sistemarti. In pochi minuti sei fuori e  la trovi ad aspettarti.

"Possiamo andare senpai"

Lei ti fissa critica, sistemandoti meglio il colletto della camicia. Non stai andando a scuola, quindi hai optato per un look piu casual. Indossi un paio di jeans strappati, una camicia a quadri con i primi bottoni aperti e un paio di scarpe da ginnastica leggermente usurate. Il tipico aspetto da teppista che ti ha causato molti problemi in America. Sorvolando sulle occhiate di fuoco del tuo Re, ti scosti rimettendo il colletto al suo stato originale, e cioe completamente disfatto. Sai che la senpai potrebbe linciarti per questo, ma stranamente sospira chinando il capo.

"Va bene, andiamo"

Si avvia lungo i corridoi senza altre proteste, prendendo poi l'ascensore che porterà allo studio posto al terzo piano sotto terra. Tu la segui con le mani in tasca e l'aria annoiata. In quest'ultimo periodo hai ripreso ad avere tutti gli atteggiamenti scontrosi e menefreghisti di un tempo. Certo porti a termine gli incarichi assegnati con il massimo impegno e serietà, ma, fuori dai tuoi obblighi giornalieri, sei insopportabile. La presidentessa lo sa, forse è rimasta pure ferita dal tuo atteggiamento. Immaginava tu fossi diverso. Bhe, lo eri quando pensavi di avere una scelta.

Arrivati nello studio la senpai prende un piccolo respiro come a farsi coraggio, e poi entra invitandoti a fare lo stesso. Tu oltrepassi l'ingresso e ti trovi davanti ad una grande sala, delle dimensioni di una piccola biblioteca. I muri sono stipati di scaffali, contenenti libri di ogni genere, e numerosi tavoli sono disposti in file ordinate gli uni dietro gli altri. In un angolo appartato, davanti ad un caldo camino acceso, si trovano quattro persone accomodate su dei morbidi divani. Alla loro vista la presidentessa si irrigidisce assumendo quell'aria seria e posata che mostra sempre quando è rivestita della sua carica. In queste vesti sembra quasi un'altra persona.

"Si cortese e non farmi fare una brutta figura. Rias-san è una mia vecchia amica di infanzia.."

Ti sussurra piano queste parole prima di condurti fino ai divani. Ascoltandola, non puoi far altro assumere un'espressione stranita. Ora che guardi con piu attenzione ti accorgi che le persone che ti stanno aspettando non sono altro che i membri del club dell'occulto. Di questo fanno parte Yuuto Kiba, indiscusso principe della Kuoh Academy, Koneko Toujou, la quale ha dalla sua un piccolo fan club di ragazzi amanti del suo aspetto da lolita, e infine le due bishoujo per eccellenza, che occupano il primo e secondo posto in quanto a sensualità nell'accademia. Rispettivamente sono Rias Gremony, e Akeno Himejima.

La tua mente viaggia veloce mentre tenti di ricollegare le parole della senpai con quanto hai davanti. Ricordi lo sguardo di Rias su di te mentre ti studiava nel cortile, e altre volte è capitato che vi incrociaste e sorrideste, ma non avresti mai pensato che anche lei fosse un demone. Perchè lei non può essere altro. Ora lo capisci, senti l'aura di potere che la circonda, ed essendo un'amica di infanzia della tua Kaichou devono per forza essersi incontrante nel mondo demoniaco.

"Sona-san, sei venuta!"

Rias si alza accogliendovi, ed abbraccia con affetto la sua vecchia amica. La tua Kaichou da parte sua non cambia l'espressione del suo volto, dando solo qualche pacca sulle spalle dell'altra.

"Non sarei mai potuta mancare, siete venuti fin qui solo per salutare il mio nuovo servo, sarebbe stato scortese se non vi avessi raggiunto"

Mentre le due si scambiano altri convenevoli tu rimane indietro, perdendo velocemente interesse per la scena. Con gli occhi inizi a spaziare sulle enormi librerie che vi circondano. Hai sempre avuto un amore profondo per i libri, e ora che sei in parte demone e hai a disposizione un'altra infinita serie di tomi da leggere non sai con quale iniziare. Per ora ti stai limitando alle letture base che i tuoi istrutturi ti consigliano, ma, con il tempo, vorresti leggere tutti i libri presenti in questa stanza.
Quando ritorni alla realtà noti che tutti ti stanno fissando. La presidentessa ha un cipiglio sdegnato, gli altri sembrano solo divertiti.

"Come di ti dicevo Rias-san, lui è il mio nuovo cavaliere. Si chiama Kyosuke Suwatori. Scusa la sua maleducazione, non sono ancora riuscito ad insegnargli le buone maniere"

Alzi un sopracciglio alle parole della senpai riportando la tua attenzione ai membri del club. Rias in particolare si trova a poca distanza da te e ti fissa attentamente.

"E così tu sei Suwatori-kun. È un piacere conoscerti finalmente. Io sono Rias Gremory, prossima erede della Casata dei Gremory, e loro sono i miei servi. Probabilmente li conosci di fama, ma passo comunque a presentarteli."

Accostandosi al divano, continua a parlare indicando ad uno ad uno i suoi vari compagni.

"Lui è Kiba-kun, come te condivide il ruolo di cavallo nella mia formazione, spero possiate andare d'accordo"

Kiba si alza chinando leggermente il capo senza distogliere il sorriso dal suo volto.

"Piacere di conoscerti Suwatori-kun, alleniamoci insieme qualche volta, ok?"

Rispondi al saluto del belloccio con un segno d'assenso.

"Lei invece è Koneko-chan, la mia torre. È un pò chiusa, ma è una splendida persona. Anche con lei spero riuscirai a fare amicizia"

Koneko ti fissa alzando una mano in segno di saluto. Le rispondi allo stesso modo passando ad osservare l'ultima rimasta, Akeno. Stranamente l'aura che la circonda è diversa dalle altre. Ad uno sguardo più attento sembra sopire dentro di se qualcosa di simile al tuo potere divino. Superando il divano avanzi verso di lei, studiandola più da vicino. Rias-san si ferma guardando incuriosita le tue azioni. Il sorriso di Akeno rimane imperturbabile anche avendoti a pochi centrimetri dal suo viso.

"Sei per caso un angelo?"

Le tue parole gelano l'aria nella stanza. Gli occhi di tutti si spalancano, mentre tu li guardi confusamente. Sona-senpai ti si avvicina afferrandoti per un orecchio. Subito inizia a tirare fino a metterti seduto su una poltrona. Un tavolino ti separa dalla postazione del gruppo Gremory, che sembra in fermento. Akeno stai rilasciando un'enorme quantità di intento omicida, mentre la senpai e gli altri membri del club le sussurrano parole rassicuranti. Alla fine la situazione si stempera, e l'aria torna normale. Tuttavia, la bella bishoujo dai lunghi capelli neri, ti fissa con astio. Il sorriso che ha sempre avuto impresso come fosse un marchio di fabbrica è sparito. A rompere il silenzio è infine Rias, che ti si avvicina di nuovo.

"Devi avere una grande capacità nel leggere i flussi di energia se hai percepito qualcosa di angelico in Akeno-san. Lei è in parte demone e in parte angelo caduto, ma ha sigillato la sua parte angelica molto tempo fa. Non la usa, e non vuole averci nulla a che fare, quindi se possibile evita di richiamare l'argomento. Non so se riuscirò a calmarla ancora una volta, in fondo lei è la mia regina, ed è estremamente sadica in battaglia."

Ascolti le spiegazioni di Rias mentre il sorriso appena scomparso dalle labbra di Akeno si forma sulle tue. Guardandola con simpatia incanali il tuo potere sacro richiamando le tue ali da angelo. In meno di un minuto sei riuscito a provocare due momenti di tensione. Tutti i Gremory ti fissano, Kiba addirittura richiama una spada nera come la pece mettendosi in guardia, ma è a quel punto che la tua Kaichou si alza frapponendosi tra te e loro.

"Scusate se non ve l'ho detto prima. Il mio servo, Suwatori-san, è in realtà un Nephilim. Come Akeno, in lui scorrono sia poteri angelici che diabolici, per questo penso l'abbia riconosciuta subito per quello che è. Rias, fai abbassare la spada al tuo cavaliere, non vorrei doverlo cacciare da casa mia."

Le parole della presidentessa fanno presa, e Rias si accosta a Kiba ponendo una mano sulla sua spalla. L’effetto è immediato, il ragazzo ripone la spada nel fodero dietro la schiena e si allontana. Segui con lo sguardo la sua uscita di scena. Si avvia verso l’ascensore, risalendo probabilmente ai piani superiori. Tu sei leggermente colpito, non ti saresti aspettato una reazione del genere, sebbene sapessi che angeli e demoni si odino per principio. Sona ti rivolge uno sguardo pieno di disappunto tornando a sedersi. Anche Rias fa la stessa cosa, prendendo posto nello spazio lasciato vuoto dal suo cavaliere.

“Hai trovato un servo molto problematico, Sona-san. Un Nephilim che diventa un demone... non credo sia mai successo, e molti criticheranno la tua scelta. Certo, io non ho diritto di parlare avendo Akeno al mio fianco, ma si sa che demoni e angeli caduti vanno molto più d'accordo che demoni ed angeli.”

Sona-senpai annuisce alle parole dell'amica, appoggiandosi contro lo schienale. Sembra stanca, forse per via del sole appena sorto.

“So che la mia scelta potrebbe essere un errore, ma lui è molto più che un semplice Nephilim, o un semplice demone, lui è il portatore del Boosted Gear, in cui risiede il drago Rosso Gallese. Se l'avessi lasciato morire sarebbe stato un enorme peccato. Ha un potenziale praticamente infinito, chissà dove potrà arrivare con un po' di allenamento.”

La senpai ti elogia. Non l'aveva mai fatto. In tua presenza è sempre scontrosa e irritabile, ma pare che tu avessi ragione nel pensare che ci fosse un tornaconto nella tua rinascita. Stranamente le belle parole ti deprimono anziché risollevarti il morale.

“Kaichou posso tornare in camera mia? Queste persone mi hanno già stancato...”

Lo sguardo della senpai si rabbuia mentre si copre il viso sconsolata. Di fronte a quel gesto avresti voglia di poggiarle una mano sulla spalla, per darle forza, ma non lo fai. Quando torna a fissarti quel momento di debolezza è passato.

“Vai, e non tornare prima di stasera. Tsubaki-san ti accompagnerà nei tuoi impegni quotidiani...”

Annuisce alle sue parole ripiegando le tue ali. Alzandoti rivolgi un'ultima occhiata al gruppo Gremory, voltando poi loro le spalle.

“Pessimo...”

È la voce di Koneko. È la prima volta che parla e sembra averlo fatto per rivolgerti il suo disprezzo. Ti volti incontrando il suo sguardo determinato. Sembra pronta alla lotta, ma tu non lo sei. Salutandola con la mano ti avvii verso l'ingresso. Prima sbrighi i tuoi incarichi prima potrai tornare per cena.

II

Sei finalmente uscito. Il forte sole del mattino ti rinfranca leggermente mentre con sguardo assorto studi il tablet tra le tue mani. Beh, in realtà non è un vero e proprio tablet, è più la versione demoniaca di tale dispositivo, e la sua funzione è quella di individuare zone in cui ci sia alta concentrazione di avarizia, lussuria, gola o altri peccati capitali. Lì, tu e Tsubaki-senpai, andrete a distribuire i volantini con il sigillo della casa Sitri. Dopo qualche minuto il dispositivo emette un segnale acustico e diversi punti luminosi appaiono su una piantina della città.
“Sembra che oggi dovremo passare dal quartiere commerciale e poi andare a nord, verso l'istituto superiore Yonoha.”

Giochi con le impostazioni del meno principale riuscendo ad ingrandire le zone interessate. Così puoi tener conto del numero di persone che sono in preda a desideri molto intensi.

“C'è un afflusso maggiore di anime stamattina, dev'essere perché è il week-end, oppure non so. Sembra strano”

La senpai si china su di te, fissando con occhio attento le luci e la loro dislocazione.

“Non so dirti, ogni tanto succede che ci sia uno strano aumento delle richieste, in genere avviene in periodi di festività, ma non è così inconsueto che capiti anche nei normali giorni feriali.”

Si rialza stringendo al petto i volantini. Il suo sguardo vaga su di te fissando con malagrazia i tuoi vestiti strappati. Evidentemente ritiene che tu debba vestirti meglio, come ha fatto lei, che per l'occasione indossa un delicato prendisole color pesca, dei sandali con cinturino e un cappello bianco. Solo gli occhiali con montatura azzurra sono gli stessi di sempre.

“Bhe, andiamo, non perdiamo tempo...”

Ti aspettavi una sfuriata, o un vano tentativo di indurti a cambiarti, ma a quanto pare ti sbagliavi. Nei pochi giorni passati insieme a Tsubaki Shinra hai capito qualcosa di lei, e cioè che è una ragazza tranquilla, ligia al dovere, la quale, tuttavia, non si prende il diritto di dire agli altri come vivere la loro vita. Ogni tanto chiacchiera amabilmente, altre volte è capace di stare in silenzio per ore. È un tipo nebuloso, che però non ti fa pesare la sua compagnia e quindi è perfetta per starti vicino.
Iniziando a camminare entrambi vi avviate per la strada principale, alcune persone si voltano a guardarvi, fissando più che altro la tua bella senpai, ma a te la cosa non disturba. Riconosci che hanno ottime ragioni per fissare la ragazza, che con indosso qualcosa di diverso dalla solita divisa scolastica sembra acquisire tutto un altro valore.
“Ti stanno bene quei vestiti, senpai...”
Dai voce ai tuoi pensieri portando entrambe le mani in tasca. Il tuo viso è leggermente in imbarazzo, ma Shinra pare sorridere al tuo complimento.
“Grazie Kyo-kun. Ho poche occasioni per vestirmi in maniera più femminile, sopratutto nel mondo umano, quindi ho pensato di approfittarne. Sai pensavo non sapessi come trattare con le ragazze, forse mi sbagliavo!”

Dev'essere in uno dei suoi momenti d'allegria, per questo si rivolge a te in maniera così aperta. Le sorridi di rimando facendole l'occhiolino.
“Cosa ti ha fatto pensare che non sapessi trattare con le ragazze? Praticamente ci vivo circondato! Sono l'unico uomo nel gruppo Sitri.”
Ridacchi divertito di fronte a questa realtà mentre la senpai si gira, incominciando a camminare all'indietro. Ti fissa con espressione furba.
“Gia, sei l'unico ragazzo. Girava addirittura voce che Sona-san fosse una tipa da Yuri-harem*, ma a quanto pare si sbagliavano. E in ogni caso dico che non ti sai comportare perché quando c'è Sona-senpai con noi, diventi subito intrattabile. La stai mortificando sai? Pensava saresti stato felice di sapere che ha sacrificato un pezzo così importante solo per te, invece tu non fai che trattarla male.”
Ecco che un po' di verità ti viene sbattuta in faccia. Come hai fatto a ritrovarti a parlare proprio di questo? Ah già, la tua maledetta boccaccia non riesce a stare mai chiusa. Tornando serio, sospiri un attimo alzando gli occhi al cielo.
“Shinra-san, tu lo sai che non volevo tutto questo. Sono grato alla senpai per avermi fatto tornare, ma se avessi saputo che sarei diventato un suo servo, e che mi sarei trovato di nuovo in mezzo alla follia che esiste solo nella Bibbia, bhe... ne avrei fatto a meno.”
Lo sguardo della vice-presidente è pieno di compassione. Prendendoti per mano ti ritorna di fianco, aumentando poi il passo. Finisce per trascinare, lungo la strada, un te piuttosto confuso.
“Forza Kyo-kun, ormai siamo qui. Tanto vale fare il nostro dovere no?”
Seguendo l'entusiasmo della ragazza, anche tu acceleri il passo, e alla fine vi ritrovate entrambi a correre, mano nella mano, lungo le vie che portano al quartiere commerciale. Una volta arrivati vi separate iniziando il vostro giro. Una delle conseguenze di essere diventato un demone è che adesso la polizia e le persone normali non fanno più caso a te. È facile intuire a chi dare i volantini perché solo persone in preda a forti desideri riescono a percepirti e prestarti attenzione.
Dunque cammini, con in mano i tuoi fogli, lasciandone uno ogni qual volta noti che qualcuno alza lo sguardo incrociando il tuo. Sai bene che anche se separati, la tua senpai con le sue immense capacità, ti raggiungerebbe in un attimo, quindi al momento non temi per la tua vita.
***
E così arriva la sera. La giornata è stata tranquilla, come tutte quelle che l'hanno preceduta. Avete fatto il vostro dovere, avete riso e vi siete divertiti passando dei bei momenti. Il legame con Shinra si sta intensificando man mano che state insieme, e adesso siete già ottimi amici.
Uscito dalla doccia, ti sistemi per la cena scendendo poi nella sala da pranzo. Un intero piano dell'edificio è stato riservato al salone e alle cucine. Un sistema ideato da Sona-senpai prevede che le faccende domestiche, compreso il cucinare e il pulire i piatti, siano divisi a rotazione tra i vari membri del consiglio. Fortunatamente non è ancora il tuo turno, quindi puoi prenderti tutto il tempo che ti serve. Con calma scendi le scale, attraversi i vari corridoi, fino ad arrivare davanti alla porta.
“Sto entrando”
Tutti sono già li. A quanto pare sei l'ultimo. Entrando noti che tutte le finestre sono coperte. Le uniche luci nella stanza vengono da diverse candele sparse sul pavimento.
“Sei qui. Shinra-san, inizia con il rituale”
Appena la Kaichou conferma che sei arriva da un ordine alla sua regina.
“Si Kaichou. Kyo-kun per favore siediti qui, al centro del cerchio magico.”
Shinra-san accompagna le sue parole con un gesto gentile della mano. Ti invita ad avvicinarti, ma tu sei sospettoso. Rimani dove sei alternando lo sguardo tra le due ragazze.
“Cos'è questo? Pensavo si dovesse cenare...”
Lo sguardo della presidentessa è freddo. Forse è ancora offesa per il tuo pessimo comportamento davanti ai suoi ospiti. Eppure, quando parla, lo fa con voce tranquilla.
“Suwatori-kun, per ora terminerai di portare i volantini. Hai fatto un buon lavoro e hai appreso velocemente le basi. È ora che tu inizi a sperimentare cosa vuol dire sul serio essere un demone.”
Cogli al volo il significato di quelle parole.
“Oh, vuol dire che ora posso fare i contratti?”
Più tranquillo avanzi fino a trovarti al centro del cerchio magico.
“Esatto. Anche se dal momento che è la prima volta, stai andando a stipulare un contratto con qualcuno con un piccolo desiderio. Ruruko-chan ha ricevuto in anticipo due contratti. Dal momento che è difficile fare entrambe le cose ne lascio uno a te...”
“Aiutami per favore...”
Ruruko-chan china il capo. Così decidi di andare al suo posto. Ti va bene visto che ti stavi stancando di consegnare volantini. Gli altri membri sono al di fuori del cerchio, solo Shinra-san è con te all'interno e sembra stia fondendo qualcosa. Quando finisce il cerchio inizia a brillare, emettendo luci blu e bianche.
“Uhmmm...”
“Stai calmo Suwatori-kun, Shinra-san sta incidendo il tuo sigillo all'interno del cerchio magico.”
Il tuo sigillo? Hai studiato sull'argomento, e sai che appena rinato come demone ti è stato assegnato un sigillo, ma non ti era ancora stato detto quale fosse. Osservando più attentamente i segni sul pavimento, noti che quello che ti contiene è il simbolo della casa Sitri. Lo riconosci avendolo visto centinaia di volte sui volantini. Ora tutto inizia ad assumere un senso. Per le persone che vogliono convocarvi e per quelle che vogliono fare un contratto con voi, questo rappresenta il vostro simbolo. Quando viene usato del potere magico, questo si coordina con il sigillo personale di ogni demone. Ruruko e gli altri hanno questo segno sui loro corpi e si attiva ogni volta che vogliono utilizzare i loro poteri magici. In genere un neo-demone prima impara ad usare i suoi poteri magici, e poi gli viene detto quale sia il suo sigillo. Tu non hai un grande controllo dei tuoi poteri, ma il fatto che ne possiede una quantità enorme deve aver giocato a tuo vantaggio.
“Suwatori-kun, porgimi i palmi delle mani.”
Come ti è stato richiesto porgi la mano sinistra alla Kaichou e lei inizia a scrivervi sopra usando la punta delle sue dita. Ad occhio ti sembra che stia disegnando un cerchio. Appena la circonferenza si chiude il palmo inizia a brillare, e con lui il cerchio magico più grande posto ai tuoi piedi. Voltando il palmo fissi il simbolo, il tuo simbolo, e non puoi fare a meno di sorridere. Questo è qualcosa di esclusivamente tuo. Almeno questo non ti potrà essere rubato.
“Questo sigillo magico viene usato per il trasporto, e può teletrasportarti istantaneamente nel luogo in cui si trova il cliente. Quando avrai finito ti riporterà anche indietro.”
Annuisci alle parole della senpai, notando la vice-presidente uscire dal cerchio.
“L'incarico non dovrebbe essere difficile, e non vale la pena che Shinra-san ti accompagni. Non possiamo tenerti sotto una campana di vetro per tutta la vita, quindi ecco queste...”
Ti porge un piccolo fagotto bianco. Stranito, lo prendi. Noti il suo peso mentre lo apri e riveli una coppia di pistole. Sono entrambe delle berette, una bianca e l'altra nera. Per ogni arma hai una fondina. Una va allacciata all'altezza della coscia mentre l'altra è la tipica fondina che si porta all'interno della giacca.
“Visto che tu combatti usando armi del genere ho fatto in modo di procurartene una versione demoniaca. Sono più leggere, più potenti e finché avrai delle munizioni entro cento metri si ricaricheranno da sole. Puoi portarle con te perché ho inserito un sistema di sicurezza che farà in modo che ti sia impossibile ferire gli umani accidentalmente e saranno invisibili a chiunque non sia della nostra famiglia. Ho pensato a tutto, e scusami se ci ho messo tanto...”
La fissi. Non hai parole. Sona-senpai, che hai trattato male fin da quando ti ha trasformato in demone, anzi anche da prima... ha fatto questo per te. Ecco, questo è uno dei rari momenti in cui senti la coscienza rimorderti. Sai di aver sbagliato e vorresti dirglielo. Alzi gli occhi e noti che lei ha un sorriso incerto sulle labbra.
“Ora va e fatti onore Kyo-kun...”
Noti il cambio d'appellativo e il tuo cuore salta un battito.
“...fallo per la casa Sitri.”
Si allontana, lasciandoti da solo nel cerchio non dandoti modo di risponderle. La vedi allontanarsi nella zona delle cucine insieme al resto del gruppo. Solo Shinra-san resta con te.
“Dovresti ringraziarla quando tornerai, sai?”
Anche lei ti sorride passandoti il tablet, che usate in genere quando portate in giro i vostri volantini.
“Usa questo quando arriverai, cerca di fare un contratto, e torna presto. Ti lascerò qualcosa in caldo, quindi non preoccuparti. Per attivare il teletrasporto tocca il sigillo sulla tua mano e lascia che il potere fluisca in esso. Il cerchio per terra farà il resto. Ora chiudi gli occhi...”
Fai quanto ti dice, stringendo al petto il tablet. Concentrandoti come durante gli allenamenti richiami il potere. Due onde di energia, una sacra e l'altra profana ti attraversano, miscelandosi. Il risultato di questo incrocio viene convogliato nella mano sinistra attivando il sigillo. Il cerchio magico risponde in sintonia e avverti la strana sensazione di cadere. Appena riapri gli occhi ti trovi in una camera buia. L'arredamento è gotico, con pizzi neri e drappi strappati sparsi un po' ovunque. Ai tuoi piedi si trova il volantino da convocazione che è stato usato per richiamarti. È sporco. Anche nel buio noti macchie purpuree che si allargano imbrattando sia quello che il pavimento. Una scia di sangue porta verso la porta chiusa.
Un brivido ti percorre la schiena quando un urlo metallico ti raggiunge. Proviene dal corridoio. Estraendo la pistola nera, legata alla coscia, avanzi nella stanza, facendo attenzione a non emettere alcun suono. Lentamente apri la porta guardandoti intorno. Anche qui è completamente buio, ma grazie alle tue capacità demoniache riesci a vedere ugualmente. La scia di sangue continua ad allungarsi, tu la segui mentre del sudore freddo inizia a scorrerti sulla fronte. Alla fine ti trovi davanti ad una seconda porta. La scia termina qui. Prendendo un profondo respiro ti prepari.
Ddraig, pronto all'azione.
Tu non sei mai solo. Anche adesso il drago della tua Sacred Gear è con te.
[Si, partner]
Ti risponde atono, come se fosse annoiato. Tu dal canto tuo ti carichi e con un potente calcio scardini la porta facendo irruzione.
“OHHHH!”
Ti fai avanti urlando, con la pistola in bella posa pronta a sparare. Ma è troppo tardi. Un corpo giace riverso al suolo. È una ragazzina. Ha il viso pallido, sembra morta, e i segni che ha su tutto il corpo ne sono la prova, eppure.... con il tuo udito fine avverti il suo cuore battere normalmente. Fai qualche passo in avanti tenendo la pistola pronta. Ti chini sul corpo e nel momento in cui sei più vicino lei scatta. Allunga le braccia saltandoti al collo.
“Buuuuuuuuuuuuu!”
Urla, e tu arretri con lei ancora aggrappata a te. Hai inavvertitamente sparato per lo spavento, ma il colpo l'ha attraversato, senza arrecarle danno. Il sistema di sicurezza della senpai ha funzionato.
“Ma che diavolo?”
Arranchi all'indietro sotto il peso della ragazza, che solo ora noti avere le dimensioni di una bambina delle medie.
“Te l'ho fatta demone-san! Ti ho messo nel sacco! Ti ho spaventato? Quanto eri impaurito?”
Inizia a parlare allegramente, dondolandosi mentre è ancora appesa al tuo collo.
“EHHHHH?”
Tu continui ad arretrare fino a cadere sul letto posto nell'angolo della stanza. Lei ora è sopra di te e continua a dimenarsi. Stanco della situazione l'afferri per le spalle scrollandotela di dosso. I tuoi vestiti puliti sono sporchi di rosso. Sembra sangue, ha l'odore del sangue e il colore del sangue. È, oltre ogni ombra di dubbio, sangue.
“Senti un po' ragazzina, ma che hai in testa? Non sono scherzi da fare questi, non lo sai che i demoni sono persone cattive che possono farti del male? E da dove esce questo sangue?”
Lei dall'angolo del letto nel quale l'hai rifilata ti sorride continuando a ridacchiare.
“Pericolosi? Ma Ruruko-chan è mia amica! Pensavo venisse lei! La convoco almeno una volta a settimana, e passiamo il tempo a chiacchierare e giocare! E quello non è sangue. È solo ketchup!”
Odori meglio la sostanza sui tuoi vestiti. È decisamente sangue. Alzi lo sguardo sulla bambina che ora gioca con le lenzuola.
“Questo non è ketchup, questo è sangue. Da dove viene?”
Le sbuffa ridacchiando.
“Ah, quando sei noioso demone-san, non è affar tuo da dove viene il mio ketchup, sei qui per esaudire il mio desiderio, no?”
Sconsolato chini il capo sentendo nella tua mente Ddraig ridere di te. Hai evidentemente sopravvalutato la situazione. Sedendoti a terra, tiri fuori il tablet scorrendo le opzioni.
“Quindi qual'è il tuo desiderio?”
Sei stanco, hai fame e devi farti di nuovo la doccia, dunque cerchi di sbrigarla in fretta. Esaudire il desiderio di una ragazzina non dovrebbe essere così difficile. Lei ti guarda, e la sua espressione ora è contrariata.
“Ruruko-chan prima gioca con me e poi conclude il contratto. Stai sbagliando tutto demone-san!”
Tu scuoti il capo tristemente guardando l'ora. Sono da poco passate le dieci. Volendo potresti restare ancora un po', ma proprio non ne hai voglia.
“Bhe, io non sono Ruruko-chan, e  non chiamarmi demone-san. Il mio nome è Suwatori Kyosuke. Puoi chiamarmi Kyo come fanno tutti.”
Lei è ancora sul letto. Gonfia le guance in segno di disappunto comportandosi come una bambina.
“Bene, allora il mio desiderio è che tu resti a giocare con me per tutta la notte!”
Lo dice incrociando le braccia al petto mentre tu la fissi scioccato.
“Aspetta! È questo il tuo desiderio? Non preferiresti giocare con una ragazza, magari? O con qualche videogioco? Sono desideri da poco, non pagheresti quasi nulla!”
Cerchi di trattare, ma lei ha il coltello dalla parte del manico, una volta che esprime un desiderio sei costretto a controllarne il prezzo ed esaudirlo se il cliente è disposto a pagare. Non ti va di passare la notte lì. Per di più con una bambina che vuole solo giocare. C'è chi potrebbe pensare male.
“No, io voglio giocare con te! Adesso dimmi il prezzo e concludiamo il contratto!”
Rassegnato chini il capo iniziando ad immettere dati nel tablet.
“Il prezzo per una notte di giochi insieme ad un demone è un venticinquesimo della tua anima, oppure un tesoro di piccole dimensioni. Quale scegli?”
Lei inclina il capo riflettendoci su. Dopo qualche minuto si alza dal letto avviandosi verso l'armadio, dal quale estrae un cofanetto. Te lo passa senza una parola. Al suo interno c'è una collana di perle, un bracciale d'oro e una penna d'osso dall'aria molto antica. Passi gli oggetti sotto lo schermo del tuo apparecchio e questo brilla.
“Il pagamento è sufficiente. A cosa vuoi giocare per prima cosa?
Lei torna di nuovo pimpante, e ti si avvicina con aria feroce.
“Adesso giochiamo ai cacciatori! Andremo in giro per la casa uccidendo i cattivi!”
Prendendoti per una manica inizia a tirarti nel corridoio.
Sarà una lunga notte per te.

III

Il giorno dopo sei sfinito. La piccola bambina dalle vesti gotiche, che hai scoperto chiamarsi Aya Nishino, ti ha fatto rimanere con lei a giocare fino a che non è sorto il sole. Anche tu, con tutti i tuoi allenamenti quotidiani, e poteri inimmaginabili, hai presto finito le energie davanti all'esuberanza della piccola, alla quale non interessava se eri in piedi fin dal mattino, se avevi camminato tutto il giorno o se avevi addirittura saltato la cena per giocare con lei, tutto quello che voleva era che tu adempiessi agli obblighi del tuo contratto. Ti ha fatto rimanere anche quando eri costretto a strisciarle dietro  per i corridoi angusti della casa, godendosi fino all'ultimo secondo, dell'ultimo minuto, di quella lunga lunga notte.
La cosa che ti ha turbato durante il periodo passato insieme, è che la ragazzina sembra abitare da sola. Non hai incrociato nessuno mentre girovagate per la casa cercando fantasmi e mostri, né nessuno ha pensato bene di andare a vedere perchè una bambina così piccola non fosse a letto data l'ora tarda. Alcune porte della casa erano sigillate in maniera che nemmeno un demone come te potesse entrarvi, e vi erano momenti in cui avvertivi un'oscura presenza fissarti dagli angoli buii. Sei stato piu volte sul punto di estrarre la tua pistola cercando di andare a fondo della questione, ma alla fine la notte è passata senza incidenti e la bambina ha promesso di convocarti ancora.
Dal canto tuo sei contento che questo supplizio sia finito, ma non puoi evitare ad una parte di te di provare un forte senso di disagio. Attivando il sigillo sul tuo palmo sinistro riprometti a te stesso di indagare più a fondo quando tornerai la volta successiva, sperando che nel frattempo non accada nulla di male. Una volta terminato il processo di teletrasporto ti ritrovi nuovamente in cucina. Le tende sono state tirate e le candele spente. Il pavimento in legno lucido è stato ripulito dalla cera rimasta dopo la cerimonia del giorno prima, e solo una lieve incisione lascia intravedere il simbolo della casa Sitri, che voi demoni usate per spostarvi avanti e indietro. Spaziando con lo sguardo, scorgi sul tavolo della sala da pranzo quello che sembra un piatto coperto con della carta stagnola. Avvicinandoti capisci che si tratta del pasto che Shinra-san aveva promesso di farti trovare al tuo ritorno. Sorridendo, prendi posto e inizi a mangiare, completamente dimentico del tuo pessimo aspetto esteriore. Infatti i tuoi vestiti, una volta puliti, sono sporchi di sangue a causa dello scherzo che è stato tirato ai tuoi danni, e la cosa non ti torna in mente fino a che un urlo femmine non ti interrompe il tuo pasto. Alzando lo sguardo trovi Sona Sitri che ti fissa dall'ingresso nella stanza. Sembra scioccata, e subito corre verso di te ad una velocità che non credevi possedesse.
"Kyo-kun! Cos'è successo? Cos'è tutto quel sangue? Stai bene? Non avrai mica ucciso il cliente, vero? Oddio che casino, che casino, dovevo saperlo che era troppo presto per mandarti da solo. È tutta colpa mia, tutta colpa mia!"
Ancora con la forchetta a mezz'aria osservi l'autoflagellazione della senpai ricollegando solo ora la sua reazione al tuo aspetto. Alzandoti della sedia, ed andando incontro alla ragazza, tenti di placare il suo momento di isteria.
"Senpai! Senpai!"
La chiami, scuotendole per le spalle.
"Riprenditi, è tutto a posto. Non è successo nulla di male. Ho adempiuto al contratto e tutto è andato bene. Questo sangue è solo il risultato di uno scherzo!"
Sona si blocca. Per un attimo rimane immobile ascoltando le tue parole, poi inizia a tremare. Pensi che stia piangendo, quindi tenti di consolarla stringendola tra le tue braccia, ma quando provi a farlo avverti il suo intento omicida. Un'aura blu la circonda mentre finalmente capisci che sta tremando di rabbia.
"Mi hai fatto uno scherzo? A me stava venendo un attacco di cuore per un tuo scherzo?!"
Capisci il fraintendimento, dalle tue parole potrebbe sembrare che fossi tu a voler fare uno scherzo a lei. E lei non sembra prenderla bene. Annotti nella tua mente di non fare mai una cosa del genere mentre un gyser d'acqua gelida ti fionda dall'altra parte della stanza. Sbatti contro il muro finendo per perdere i sensi. La buona notizia è che non hai piu bisogno di farti una doccia.

****
Quando riprendi i sensi sei in camera tua. Hai la mente annebbiata, ma ti senti più in forze. Guardando la sveglia capisci di aver dormito solo un'ora, hai ancora del tempo prima di iniziare a prepararti per andare a scuola. Indeciso sul da farsi, ti alzi iniziando a fare una doccia. Una volta che hai finito ti prepari, indossi la tua uniforme, e riponi le due pistole nelle fondine che porti alla coscia e all'interno della giacca. Ora che ci pensi non è la prima volta che ti ritrovi in camera tua dopo aver persi i sensi, anzi la cosa succede fin troppo spesso, eppure non ti sei mai domandato chi ti accompagni e metta a letto quando tu non sei in grado di farlo. Ragioni un attimo sulle possibilità sopprimendo un altro sbadiglio.
Quando hai finito di prepararti scendi in cucina per la colazione. La sala è pazialmente allagata per via del getto d'acqua che la senpai ha usato contro di te, ma diversi tuoi compagni sono gia all'opera per asciugare.
"Giorno"
Fai il tuo ingresso alzando una mano in segno di saluto, tuttavia nessuno ti risponde. Le ragazze ti rifilano delle occhiatacce continuando a pulire. L'unica che si prende la briga di interrompere il suo lavoro per avvicinarsi a te è Shinra-san.
"Cos'è successo Kyo-kun? Ho visto la senpai, e sembrava molto triste. Non le avrei mica fatto qualcosa, vero? Dovevi solo ringraziarla per averti procurato quelle armi."
Senti il suo sguardo gelido su di te e rabbrividisci all'istante. Tieni a mente che lei è la regina, il pezzo piu forte tra tutti i servi della famiglia Sitri.
"È stato un fraintendimento. Lei ha capito male cosa stavo cercando di dirle, e si è incazzata tantissimo. Alla fine mi ha fatto volare con un getto d'acqua e ho perso i sensi. Intendo chiedere scusa quando arriverà. Volevo pure cucinarle la sua colazione preferità per farmi perdonare."
Volti il capo sorridendo, ma lo sguardo della vice-presidente rimane tetro.
"Faresti del lavoro inutile. Sona-san è gia andata a scuola. Come ho detto era molto triste, non voleva parlare con nessuno. Non so se sei molto sfortunato o molto stupido Kyo-kun, in ogni caso vedi di fare qualcosa per cambiare questi tuoi attegiamenti. Stai iniziando a far innervosire anche me."
Dopo aver detto questo si volta, lasciandoti lì, in piedi, con la mente in preda ai sensi di colpa.
In fretta finisci di prepararti, raccogli i tuoi libri e la tua cartella, avviandoti con largo anticipo verso la scuola. Hai in mente di arrivare prima del resto del corpo studentesco, in questo modo, forse, potrai parlare con la senpai senza che questa tenti di svicolare.
Una volta fuori inizi a correre. Come al solito decidi di passare dal parco che sai essere una scorciatoia, ed è qui che incappi in un contrattempo. Preso dalla fretta volti un angolo senza esitare, e finisci addosso ad una persona che veniva dalla direzione opposta alla tua. Entrambi cadete, e grazie al tuo slancio ora siete l'uno sapro l'altro. Socchiudendo le palpebre, ignori il corpo dolorante fissando la persona sopra di te. È una ragazza, sembra avere circa la tua stessa età, e possiede morbidi capelli biondi. Vicino a voi si trova un velo che pare essere caduto dalla sua testa, e dal suo collo pende un rosario. Alla vista di quel simbolo di Dio il tuo corpo rabbrividisce. Un demone normale temerebbe quell'oggetto, e proverebbe nausea e capogiri al solo vederlo, ma per te rabbrividire è gia una reazione sufficiente. In ogni caso capisci che si tratta di una suora.
"Ehm..."
Allunghi una mano per sfiorare le spalle alla ragazza, che pare si stia riprendendo dalla botta.
"Ahi-ahi-ahi... cos'è successo?"
Facendo leva con le braccia sul tuo petto, solleva il viso fissandoti a pochi centrimenti di distanza. Avvampa, e lo stesso fai tu. Hai visto i suoi occhi. Due occhi bellissimi, di un verde smeraldo davvero meraviglioso. Quello sguardo ti riporta alla mente cose del tuo passato che pensavi di aver dimenticato. Subito dopo che i vostri sguardi si sono incrociati, lei si solleva iniziando ad arretrare. Con le mani stringe il rosario intonando una muta preghiera. Distogli lo sguardo mentre lei tenta di purificarsi, ed imitandola tenti di rimetterti in piedi anche tu. Sfortunatamente la tua caviglia non vuole saperne di collaborare. Un grosso taglio perde sangue copiosamente, e l'articolazione pare essersi lussata. Gemendo per la tua sfortuna, osservi la ferita pensando ad un modo per tamponarla e poi riprendere la marcia. La ragazza ti fissa leggermente indecisa, come se non sapesse cosa fare, tu dal canto tuo prendi un fazzoleto dalla tasca e inizi a fermare il sangue.
"Tranquilla, è solo un graffio, e quello che è successo è solo colpa mia. Non avrei mai dovuto correre a quel modo. Tu stai bene? Non ti sei fatta male vero?"
Eviti di guardarla in viso. Non vuoi incrociare di nuovo gli occhi di tua madre. Della tua vera madre.
"No... non mi sono fatta nulla."
Ti sembra di avvertire una vena di dolcezza nelle sue parole mentre ti si avvicina. Chinandoti su di te, posa entrambe le mani sul panno sporco di sangue, mentre una luce verde si diffonde dai suoi palmi alla tua ferita. Subito avverti una sorta di prurito, e poi la tua ferita guarisce. Togliendo il panno scopri che la gamba è sana, come se nulla fosse successo. Scioccato riporti la tua attenzione a lei, che sedendosi vicino a te, raccoglie il suo velo e lo rimette di nuovo alla testa.
Stordito continui a fissarla. Nella tua mente balugina solo una parola. Sacred Gear.
"Sorella, avrei una domanda. Quel potere che hai usato poco fa..."
Hai gia una teoria in merito a cosa fosse, ma non vuoi avere dubbi.
"Si tratta del potere di guarire. È un dono che Dio mi ha fatto alla nascita."
In pratica hai ragione, si tratta di una Sacred Gear. Ora che te ne parla sembra un pò triste, anche se sta sorridendo. Probabilmente anche lei ha avuto diversi problemi per questa sua capacità. Non ti va di indagare piu a fondo, tuttavia, sulle sue spalle, noti solo ora una borsa.
"Sei in viaggio?"
"No, non è questo. Sono stata assegnata alla chiesa di questa città. Tu devi essere un residente di questa città. È un piacere conoscerti."
Lei china la testa e tu rifletti sulle sue parole. Che tu sappia non ci sono molte chiese in questa città, e se non erri solo una è attualmente in uso.
"Ero turbata quando sono arrivata qui. Ummmm, non parlo bene il Giapponese... Mi sono persa e le altre persone non capivano cosa stavo dicendo.
Porta le mani davanti al petto, attorno al suo rosario, e sembra davvero triste. Così questa persona non sa parlare giapponese... il motivo per cui lei puo parlare con te è perchè in te scorre il potere di un demone. Lo hai letto su di un libro qualche giorno prima.
Quando qualcuno si trasforma in un demone, ottiene un'abilità che si chiama "language". Questa abilità permette a chiunque di capire quello che stai dicendo come se parlassi nella lingua a loro più familiare. Allo stesso modo quando loro si rivolgono a te, tu li senti nella tua lingua madre.
Una capacità molto utile, che però fin'ora non aveva trovato un contesto pratico, almeno per te. Infatti essendo di origine inglese, e avendo studiato il giapponese, fin dall'inizio non avevi difficoltà con nessuna delle due lingue.
"Penso di sapere dove si trova la chiesa"
Parli senza pensare, completamente dimentico della tua missione. Se non ricordi male nella parte esterna della città, si trova uno dei santuari dedicati a Dio ancora aperto ai credenti.
"Davvero? Grazie! Questo è tutto grazie a Dio!"
Ti sorride con le lacrime che le luccicano tra gli occhi. Quegli occhi bellissimi, che la rendono davvero unica ed estremamente carina. In teoria sei stato messo in guardia. Non devi incrociarti ne dare confidenza a nessuno che frequenti la chiesa, ma non puoi lasciare questa ragazza triste e smarrita per la città. L'accompagnerai in chiesa.
Una volta per strada, usi il tablet per cercare la strada piu corta. Un teschio è comparso sullo schermo, nel punto in cui sei diretto, ma la ritieni una cosa normale essendo quello uno strumento demoniaco. Probabilmente se tu entrassi in chiesa... no, non hai la piu pallida idea di quello che potrebbe succederti. Tu appartieni ad entrambe le fazioni, quindi potresti tanto essere accolto, quanto essere bruciato.
"Ehm... amico-kun, posso farti una domanda"
Il flusso dei tuoi pensieri viene interrotto dalla ragazza, che ti cammina qualche passo dietro.
"Si, dimmi pure sorella."
"Mi sembra strano farmi accompagnare da te senza sapere nemmeno il tuo nome. Possa sapere come ti chiami?"
Te lo domanda con gentilezza, e ora che ci fai caso nemmeno tu sai il suo nome.
"Si, scusami, e che ho la testa da un'altra parte. Sono Kyosuke Suwatori, ma puoi chiamarmi Kyo, tutti mi chiamano Kyo"
"Va bene Kyo-san, allora tu non chiamarmi sorella. Mi chiamo Asia Argento. Chiamami Asia"
Dopo qualche minuto di cammino vi trovate nei pressi della chiesa. L'unica chiesa che sai essere ancora attiva. L'edificio è molto vecchio, e sembra quasi abbandonato, ma dall'interno si vedono delle luci, quindi non ti preoccupi. Tuttavia inizi ad avere una brutta sensazione. Avverti una sorta di potere respingerti dall'edificio. Come pensavi, ora che sei in parte demone non hai piu il permesso di entrare nei luoghi di Dio. Forse è gia tanto che tu non sia sotto attacco.
"Si, è questo il posto! Grazie a Dio!"
Asia fa un sorriso di sollievo, confrontando le indicazioni che le erano state date, con il posto in cui vi trovate. Questo è un bene, non dovresti rimanere qui piu del tempo necessario. Guardando un'ultima volta la ragazza, le sorridi chinando il capo.
"Allora io andrò per la mia strada. Spero ci incontreremo ancora Asia-chan"
"Per favore aspetta"
Hai cercato di allontanarti da lei, ma le parole della ragazza ti hanno fermato.
"Vorrei farti una tazza di the."
"Oh, ti ringrazio, ma sono in ritardo. In grande ritardo in effetti."
Nella mente ti torna la Kaichou. Dovevi arrivare prima per poterle parlare. Ora anche se corressi, forse faresti appena in tempo per l'inizio delle lezioni.
"Allora lascia che ti saluti. Spero anche io che ci vedremo ancora Kyo-san. È stato un piacere conoscerti"
China il capo, tu ricambi di nuovo il saluto, e poi ti allontani. Questo è il tuo primo incontro con Asia. Se sapessi cosa la attende... forse non l'avresti mai accompagnata in quella chiesa.

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Yuri Harem*: Harem costituito da sole donne
Angolo dell'autore:
Rieccomi, in perfetto orario, anche se leggermente piu indietro di quanto sperassi. Complice il mancato incoraggiamento dei lettori, e le vacanze di natale (ho mangiato fin quasi a scoppiare), ho scritto solo 15 pagine anzichè le originali 20. Manca una conclusione al capitolo, ma vedrò di integrarlo per settimana prossima (se ce la farò). Detto questo vi lascio alla lettura e vi invito gentilmente a recensire se la storia vi sconfinfera. Bye

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Capitolo 4
*** Life 3 ***


Cap4
Highway To Hell - A DxD Adventure


Disclaimer – Si è aggiunta Asia Argento, e scommetto che molti si chiederanno che ruolo avrà nella storia. A te piacerebbe che restasse in disparte, sicura nel suo angolino a farsi i fatti suoi, ma chi muove i fili è uno sporco manipolatore. Tutti i nodi verranno al pettine, e per te non sarà una bella cosa *w*

N.D.A.: Una piccola nota da parte dell'autore. Questo capitolo potrebbe contenere un linguaggio volgare ed eccessiva violenza. Direi che un avvertiomento è d'obbligo.

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Life 3:
I
Sei arrivato a scuola giusto in tempo. La campanella ha suonato nell'esatto istante in cui hai messo piede in aula. Alla fine il tuo brillante piano di chiedere scusa alla senpai, prima che iniziassero le lezioni, e andato a farsi friggere. Tutto a causa della deviazione fatta a metà strada per accompagnare la suora.
Sconsolato prendi posto seguendo le lezioni della mattina. Nei mesi che hai passato con la tua classe non hai legato con nessuno. Il duo di pervertiti, composto da Matsuda e Motohama, ancora cerca di coinvolgerti nei loro piani e nelle loro iniziative, ma a parte loro sei ignorato. Molto di questo è dovuto ai continui richiami e convocazioni che ricevi dal consiglio studentesco.
Il gruppo Sitri, in genere, aggiunge ogni nuovo membro della famiglia al consiglio, affidandogli magari un incarico minore, come il posto di segretario, ma questo non era attuabile per te, che, come teppista, desteresti troppo clamore se venissi integrato. Le tue compagne, hanno tentato di farti assumere un atteggiamento più riguardoso, e hanno anche provato a toglierti con la forza l'orecchino a forma di zanna, ma alla fine tutto si è concluso con un nulla di fatto. Sono arrivate al punto di dover giustificare la tua presenza nella stanza del consiglio come una sequela interminabile di richiami e convocazioni. Inutile dire che la tua reputazione ne ha risentito, ma al momento non è questo il pensiero che ti tartassa.
Devi chiedere scusa a Sona, e cercare di guadagnare qualche punto come demone. Il pensiero di averla fatta arrabbiare più del solito ti lascia l'amaro in bocca, quindi anziché seguire le lezioni, passi il tempo a scribacchiare una serie di opzioni, ognuna meno attuabile dell'altra, per fare ammenda. Quando la campanella segnala l'inizio della pausa pranzo hai elaborato una strategia. Più o meno...
Per prima cosa lasci l'aula, dirigendoti a passo di marcia verso il laboratorio di economia domestica. Il tuo sguardo assassino intimorisce chiunque sia così sfortunato da incrociare la tua strada, e questo ti permette, una volta arrivato a destinazione, di avere un intero ripiano da lavoro tutto per te. Prendendo diversi ingredienti dalla dispensi inizi a preparare un piatto veloce. Nulla di complesso, o che richieda troppo tempo, giusto due spaghetti saltati in un sugo pronto. Non è esattamente il tipico piatto che si cucina in Giappone, ma tu non sei Giapponese, e questo più la scorta di cibarie presente in dispensa ti permette di eccellere. Del resto, non che tu ne sia orgoglioso, ma l'essere un angelo, almeno in parte, ti permette di avere il palato di Dio. Qualsiasi sapore venga a contatto con le tue papille gustative è analizzato e scomposto. Sai sempre come rendere un qualsiasi cibo squisito, e punti a questo per riconquistare la senpai.
Lavorando velocemente, tagli e sminuzzi diverse spezie. Con gesti fluidi versi le componenti nel sugo pronto, alzando la fiamma affinché soffrigga. In genere un sugo pronto va solamente riscaldato, ma tu hai in mente di far evolvere il suo sapore da un banale accettabile, ad un livello superbo. Mentre le tue mani volano sul tagliere, andando ad immergere nell'acqua bollente gli spaghetti, la tua mente è già concentrata su altro. Anche con il massimo delle tue capacità è difficile che tu finisca entro l'orario prestabilito, ed è altrettanto difficile che la senpai passi dall'aula per caso e sia disposta ad assaggiare la tua cucina. Mentre rifletti su come propinarle la tua offerta di pace ti senti osservato. Alzando lo sguardo per un attimo noti decine di ragazze intente a fissarti a bocca aperta.
Molte sono stupite, alcune arrossiscono davanti al tuo sguardo, e in un angolo della sala noti un viso familiare. Mescolando la pasta con una mano, mentre l'altra aggiunge un goccio di vino al sugo, studi con più attenzione la studentessa. È di bassa statura, ha capelli argentei e porta un fermaglio a forma di gatto tra i capelli. A differenza delle altre lei ha un'aria contrariata, e ti fissa scetticamente mentre cucini. È Koneko-chan del gruppo Gremory. Ci arrivi con qualche secondo di ritardo, e la scoperta ti lascia l'amaro in bocca. Ancora ricordi il suo insulto, appena borbottato, durante la visita del giorno prima. Dal modo in cui annusa l'aria sembra cercare di farti capire qualcosa. Imitandola osservi i tuoi lavori, avvertendo qualcosa di strano. Non sai di cosa si tratta, e lei pare capirlo, quindi rompe gli indugi. Affiancandoti prende un cucchiaio di legno bacchettandoti la mano che usavi per gestire il sugo.
“Patetico.”
Scuoti la mano indolenzita assumendo un'espressione furiosa. Lo sguardo si concentra sul sugo, che ora è rigirato placidamente. Il fuoco è stato spento e sembra che la ragazza lo ritenga pronto.
“Se lo lasci così i sapori non si amalgameranno come dovrebbero, e perderà parte del suo sapore. E si può sapere chi ti ha detto che puoi aiutarmi?!”
Parli mentre con una forchetta sollevi un filo di pasta e lo assaggi. La pasta è cotta al punto giusto, non troppo, né troppo poco. È al dente. Annuendo al tuo stesso operato scoli l'acqua dalla pentola avvertendo un senso di oppressione. Voltandoti noti che altri studenti si sono uniti alle ragazze già presenti, e tutti sembrano osservarti con ammirazione. Non sai perché, ma sembra che il tuo modo di cucinare li abbia impressionati. Sbuffando prendi il cucchiaio dalle mani di Koneko, che ritorna tra il pubblico dopo averti  guardato malamente.
“Stupido. Ancora un minuto ed era da buttare...”
La fissi irritato preparando due piatti. In questi versi la pasta, la condisci con il sugo, e poi fai qualche altro ritocco.
“Invece di blaterare che ne dici di aiutarmi sul serio? Dovresti avvisare la Koichou che sto facendo un casino infernale nell'aula di economia domestica, e che nessuno riesce a fermarmi. Se ti è possibile fai venire solo lei, non ho cucinato abbastanza per tutto il consiglio.”
L'idea ti è passata per la mente così, senza alcun motivo particolare, ma le tue parole sembrano far presa sulla kohai. Le sue pupille si dilatano leggermente mentre cerca di capire il motivo dietro le tue azioni. Alla fine annuisce voltandosi a guardare la folla. Il suo viso è perfettamente immobile, non mostra alcuna espressione. Mai.
“Avete sentito? Il famigerato teppista ha promesso di uccidere chiunque si faccia trovare in quest'aula. Avete dieci secondi per sgomberare o verrete aperti come foste delle ostriche.”
Parla tranquillamente, ma non fa in tempo a finire che grida di panico si innalzano dalla folla. Tutti, tranne voi due, scappano in fretta dall'aula. Alcune ragazze sono ancora rosse in viso, e ti lanciano strane occhiate mentre scappano via, ma la tua attenzione è tutta sulla torre dei Gremory.
“Perché hai fatto questo? Non era necessario!”
Nella tua voce traspare una nota pericolosa, ma Koneko si limita a sorridere. È la prima volta che la vedi sorridere, e non sei neanche convinto che sia successo davvero, visto che un istante dopo è tornata la stessa di sempre.
“Non ti preoccupare, nessuno ricorderà che volevi farli a pezzi, tutti saranno troppo scioccati per la scoperta che il teppista della scuola è uno cuoco molto abile. E poi non puoi pretendere un favore senza che io faccia qualcosa in cambio. Ora vado a chiamare la senpai. Tu temporeggia e cerca di non far diventare colla quello schifo che hai cucinato.”
Nonostante le sue parole, capisci che non ce l'ha con te, e che anzi, forse, le hai fatto una buona impressione. Coprendo il piatto con un incantesimo di stasi, osservi l'uscita di scena della ragazza, ed incroci le braccia in attesa.
Passano pochi minuti quando in lontananza senti un gemito. Dopo qualche istante avverti la stanza tremare al ritmo dei passi della tua senpai. In un attimo è davanti la porta, che viene spalancata rivelando la sua figura ansimante.
“KYO!”
Urla, facendosi avanti. Tu la osservi per nulla intimorito, ma come precauzione frapponi il tavolo tra voi due.
“Sona-senpai, buongiorno...”
Avvicinandosi, ancora con il fiato grosso, ti guarda per forse un minuto prima di spostare la sua attenzione su quanto ti circonda. Studia l'aula alla ricerca di qualcosa, tornando infine su di te.
“Spiegati. Non mi sembra che l'aula stia andando a fuoco. Come mai Koneko-chan mi ha detto il contrario?”
Tiri un sospiro di sollievo. Quantomeno non è esplosa generando uno dei suoi soliti tsunami d'acqua. Più tranquillo le sorridi facendole segno di sedersi sugli sgabelli da lavoro.
“Si, la torre dei Gremory mi ha fatto questo favore. Ha fatto in modo che tu venissi qui perché potessimo parlare in pace.”
La campanella, che segna la fine della pausa, rintocca proprio quando tu finisci di parlare. Ignorandola prendi posto anche tu, porgendo poi il piatto alla senpai. Per non farla mangiare da sola avvicini pure il tuo di piatto, sciogliendo l'incantesimo di stasi. La ragazza ti fissa rudemente, osservando gli spaghetti.
“Sai che dovresti tornare in aula? Le lezioni stanno per iniziare. E poi cosa hai da dirmi di tanto importante? Mi hai gai dimostrato pienamente quello che pensi di me...”
Le guance le si dipingono leggermente di rosso. Tu la ignori e inizi ad arrotolare gli spaghetti intorno alla forchetta.
“Faresti bene a mangiare, senza magia si fredderanno presto...”
Ora è lei a sospirare. Rassegnata afferra la forchetta, portando alla bocca un filo di pasta. Subito dopo si copre le labbra emettendo un gemito involontario.
“Ma è buonissimo! Chi l'ha cucinato?”
Sorridi orgoglioso, consapevole di essere l'artefice di quel pasto. Anche tu lo trovi accettabile, sebbene una parte di te sia consapevole di diversi difetti dovuti alla scarsa qualità degli ingredienti.
“L'ho cucinata io. È un modo per chiederti scusa. Ci sono state una serie di fraintendimenti, e beh, credo di aver leggermente esagerato negli ultimi tempi.”
A disagio ti gratti il capo distogliendo lo sguardo dalla ragazza. Lei ti lascia parlare, quindi continui.
“Ti ho mai raccontato della mia infanzia? Non è proprio una bella storia, e in genere non ne parlo, ma forse sapere qualcosa in più di me ti aiuterà a capirmi.”
 Incrociando le braccia ti lasci andare ai ricordi, mentre la senpai continua a mangiare. I suoi occhi però rimangono su di te.
“Mia madre mi abbandonò in un orfanotrofio quando avevo solo qualche anno di vita. Non so il perché e non ricordo molto di lei, solo i suoi occhi e le sue parole d'addio. Mi disse che mi amava e che doveva andare, poi mi baciò sulla fronte scoppiando a piangere. Quello fu il giorno più brutto della mia vita e purtroppo le cose da quel momento non fecero che peggiorare. Devi sapere che quando ero piccolo non riuscivo a controllare i miei poteri come faccio adesso, e spesso quando le emozioni prendevano il sopravvento perdevo il controllo. Mi chiamavano mostriciattolo, gli altri bambini intendo, e gli adulti avevano paura di me. Non è stato bello crescere così, anche perché fermo in quel buco per tanti anni, non potevo fare a meno di notare bambini che andavano via e io che restavo indietro. Non venivo adottato, nessuno mi voleva e anche questo era volontà degli angeli.”
Ora la senpai ha finito. Ha riposto le posate nel piatto e rimane zitta ad osservarti. Il suo viso è entrato nella modalità professionale, e non traspare nessuna emozione da dietro gli occhiali viola.
“Quando ho compiuto sette anni qualcosa è cambiato. L'angelo che ci teneva d'occhio, ed evitava ai grandi di parlare di me agli altri, si è finalmente presentato. Era Ezechiele.”
Sorridi involontariamente rievocando quel giorno.
“Lui mi raccontò la verità sulle mie origini, mi disse il nome di mia madre, Selena, e mi accompagno da una famiglia cristiana. Non ricevetti affetto da loro, solo un posto dove stare, e all'epoca tanto mi bastava per essere felice. Poi iniziò la caccia.”
La tua voce è calata fino a ridursi ad un sussurro roco. Chiudi gli occhi mentre sangue e battaglie si alternano nella tua mente. Non sei mai riuscito a gettarti alle spalle quei momenti di paura.
“Quando entrai nella pubertà i miei poteri crebbero con me, e gli angeli caduti iniziarono a darmi la caccia. A causa delle nostre origini in comune, loro riuscivano a trovarmi seguendo la scia della mia Grazia angelica e questo mi ha portato più volte sul baratro della morte. Ho perso amici importanti durante quegli anni. Molti sono morti a causa della mia esistenza, e non avrei voluto far altro che sparire. Invece sono sopravvissuto... Ezechiele, l'unico che ancora mi stava vicino, iniziò ad addestrarmi. Andò contro il volere di mio padre, il mio vero padre, e per non farci scoprire mi addestrò nelle guerre mortali. In un campo militare imparai alcune arti marziali, anche se non sono mai stato molto bravo nel praticarle, e mi è stato insegnato a sparare. Per assurdo divenni un ottimo tiratore. Tuttavia il mio addestramento fu incompleto, infatti dopo due anni da che iniziai, fui di colpo di nuovo solo. Ezechiele dovette andar via. Qualcuno, non so bene chi, aveva informato i pezzi grossi della chiesa di ciò che aveva fatto, e fummo allontanati. Da quel giorno punto solo a ritrovarlo, a ritrovare colui che è stato il mio primo amico, il mio primo mentore, e che è anche il mio padrino. Sono venuto in Giappone seguendo una voce, che parlava di una strana discrepanza tra le tre potenze, qui speravo di poter avere una vita normale, poter riavere il mio padrino, e vivere finalmente come un umano qualsiasi...”
Sospiri con un sorriso amaro dipinto sul viso.
“Forse sono ancora un bambino, per questo speravo in qualcosa di impossibile. Ne è la dimostrazione il mio stato attuale. Sono io l'ammasso di potere che destabilizza le tre potenze. Sono un angelo, un demone e posseggono una Sacred Gear. Da solo posso fare la differenza in questo mondo, e questo è tutto ciò da cui sono sempre scappato. Una vita normale, senza problemi era il mio obbiettivo, ma grazie al tuo sacrificio sono qui. Per questo ti dissi che avrei voluto essere morto. Da morto almeno sarei stato in pace.”
Sopprimi una vena d'amarezza nella tua voce, cercando di suonare gentile. Non vuoi che di nuovo la senpai si arrabbi con te, sei qui per farti perdonare.
“In ogni caso ormai è fatta. Ho capito la situazione, sebbene per me sia ancora difficile accettarla, e in futuro cercherò di evitare altri comportamenti infantili. Per quanto riguarda questa mattina è stato un enorme fraintendimento. Quello sulla mia maglia era sangue, è vero, ma è stato solo uno scherzo del cliente che mi ha convocato. Alla fine sono riuscito a fare un patto, e ho portato con me il compenso, quindi tutto a posto.”
Stranamente di fronte alle tue ultime dichiarazioni, la ragazza arrossisce. Iniziando a torcersi le mani delicate.
“Si, beh, riguardo a quello. Ho ricevuto il feedback da parte del cliente. Hai avuto un ottimo punteggio, e delle scuse per lo scherzo che ti ha fatto, quindi direi che non posso che crederti. “
Ti fissa tristemente, con un sorriso incerto sulle labbra.
“E grazie per esserti confidato con me. Ora ti conosco un po' di più, e posso capire in parte i tuoi atteggiamenti. Le scuse sono accettate.”
China il capo e tu fai altrettanto, dopodiché entrambi vi alzate, e tu sei pronto ad andare via. Con passo deciso ti avvi verso la porta, fino a che una mano non ti afferra per un orecchio.
“Dove pensi di andare? Ormai hai perso l'ora, e nel tempo che rimane devi mettere a posto la cucina.”
Ti parla rigidamente, e noti con orrore che le persone fuggite dalla stanza hanno lasciato a te tutte le stoviglie da pulire. Sconfitto cerchi di svicolare fino a che non vieni preso a braccetto dalla senpai.
“Beh, visto che alla fine ho perso anche io un'ora, potrei pure restare a darti una mano. Non che voglia, ma direi che ne hai bisogno....”
Le sorridi, lei fa altrettanto, e insieme vi cimentate in quella nuova sfida.

II
È notte e sono passate settimane dallo sfortunato incidente con la Koichou. Per una volta sei riuscito a risolvere la situazione, e le cose si sono appianate tra di voi. Tu sei un po' più gentile, e lei un po' più comprensiva. Avete raggiunto una sorta di equilibrio nella vostra mondanità, e non potevi chiedere di meglio.
Ogni giorno continui ad andare a scuola, e allo stesso tempo porti a termine i tuoi doveri da demoni. L'unica differenza rispetto a prima è che un nuovo impegno si è aggiunto alla tua routine quotidiana. Adesso puoi essere convocato per siglare dei contratti, questo spiega come mai tu stia seduto in un cerchio magico al centro della sala da pranzo.
“Bene, allora io vado. Non aspettami in piedi, e non preoccupatevi. Sarò di ritorno molto presto.”
La presidentessa e la sua vice sono le uniche presenti oltre a te, e ti guardano con un sorriso.
“Mi raccomando Kyo-kun, concludi un buon contratto.”
La prima a salutarti è Tsubaki, e lo fa mentre ti passa il tablet-demoniaco.
“E porta onore alla casa Sitri.”
Sona si limita a farti un cenno col capo, che tu interpreti come un -A presto-. Saluti di nuovo entrambe, convogliando poi il tuo potere nel simbolo sulla tua mano destra. Immediatamente il sigillo entra in risonanza con il cerchio magico e questo si collega con il volantino da cui sei stato richiamato.
Appena riprendi consistenza un brivido di percorre il corpo. Odore di sangue e paura. Nell'aria avverti su vari livelli le vibrazioni di un potere sopito. Ti guardi intorno sganciando la fondina della tua pistola nera, legata la coscia, facendo poi lo stesso con quella bianca portata al petto. Inizi ad avanzare. Come per la tua prima convocazione sei in una camera nera come la pece, ma non è la stessa casa, non è la residenza di Aya Nishino, che dopo quel vostro primo incontro non ti ha più convocato. Avanzando quieto lungo i corridoi, sali al livello superiore. Il senso di pericolo si fa più intenso, e con una nota mentale richiami Ddraig.
Giunto nel corridoio del piano superiore scorgi un tenue bagliore. Dalla porta in fondo sembra provenire la debole luce di qualche candela. Con passo felpato ti avvini, reprimendo la sempre più insistente sensazione di disagio. Superi l'uscio socchiuso e per poco non vomiti la cena che tu stesso hai cucinato. Appeso al muro, con grossi chiodi che escono da tutto il corpo, si trova un uomo a testa in giù. O almeno pensi sia un uomo, è ridotto così male che non riesci a riconoscerne il sesso, solo una cosa è certa. È morto. Il suo ventre è stato tranciato, e residui delle sue viscere gli colano lungo il petto fino a bagnarne il viso.
Arretrando cerchi di riguadagnare il corridoio, allontanandoti da quell'infausta visione. Riesci a fare soltanto qualche passo prima che la tua fuga si arresti. La tua schiena urta contro qualcosa, e immediatamente ti senti spingere in avanti. Una risata riecheggia nel locale mentre cadi sulla pozza di sangue che si allarga sotto il cadavere. Non ce la fai più, vomiti tutto quello che fino ad ora hai trattenuto nello stomaco. Non ti era mai capitato di vedere una simile atrocità. Nel volto del morto ci sono ancora i segni di indicibili sofferenze. È stato prima squartato, poi appeso, e infine lasciato morire.
Voltandoti, con il corpo nuovamente imbrattato di sangue non tuo, vedi finalmente chi ti ha spintonato. Si tratta di un ragazzo con lunghi capelli bianchi. Indubbiamente è uno straniero, e ridacchia divertito mentre tu slitti e scivoli nel tentativo di rimetterti in piedi.
“Che cosa...”
Provi a chiedere, a domandare, ti informi nella speranza che non sia come credi. Ma come ogni volta le cose non volgono al meglio per te. Il ragazzo ridacchia scuotendo il capo quando finalmente riesci ad alzarti. Le ginocchia tremano, disgusto e paura ti assalgono.
“È stato scritto -I peccatori avranno la loro punizione- e questa è la punizione. Ho preso in prestito una frase non mia, ti piace?”
Sembra essere veramente felice, e solo ora noti gli ornamenti delle sue vesti. Croci e rosari gli circondano collo e polsi. È un prete, o meglio il peggior tipo di prete che tu potessi incontrare. È un esorcista.
“Ohhhhh, guarda un po' se non è proprio un bel demonietto quello che si è aggiunto alla nostra piccola serata?”
Un esorcista pazzo ti verrebbe da pensare. Conosci già la teoria in merito, gli esorcisti sono i peggiori nemici dei demoni in quanto benedetti dal potere di Dio. Possono usare e forgiare armi di luce, e questo li rende estremamente pericolosi.
“Sono un prete ragazzo, un vero prete, ci crederesti? Ho ucciso demoni per tutta la vita, e ogni volta che taglio la testa ad uno di voi non posso fare a meno di cantare! Lalala!”
E davvero inizia a cantare. Sei sempre più convinto che sia fuori di testa, ma i suoi deliri ti hanno dato modo di riprenderti. Imponendo al tuo corpo di smettere di tremare, hai estratto le pistole. Con dita incerte togli la sicura, ed il leggero Click richiama l'attenzione dell'altro.
“Oh, non scappi, non cerchi di scappare? Strano, molto strano. È più bello uccidervi quando scappate sai? Mi piace affondare le mie lame nella vostra schiena mentre fate poof di qua, bang di là, è davvero uno spasso!”
Ingoiando una rispostaccia fai qualche passo in avanti, indicando con un cenno il cadavere dietro di te.
“Sei stato tu ad ucciderlo?”
Ti fissa e riprende a ridere.
“Oh quello? Si era feccia, quindi l'ho ucciso. La feccia deve morire no?”
Ti parla candidamente, con gli occhi sgranati e le labbra socchiuse.
“Ma pensavo che voi esorcisti uccideste solo i demoni...”
“Uh? Che cazzo è? Un demone che viene a darmi lezione a me! Ahahah, Io rido di questo. Probabilmente potresti ottenere una ricompensa per essere divertente. Va bene allora. Ascolta attentamente demone di merda. Quelli come te usano l'avidità degli umani come mezzo per sopravvivere no? Beh, se cancelliamo alla radice gli umani colmi d'avidità allora si uccideranno molti più demoni giusto? Questo è il mio lavoro!”
“Neanche i demoni arriverebbero a tanto!”
“Beh, questo perché i demoni sono spazzatura no? È una cosa che conoscono tutti no? Tu non lo sapevi? Beh, tanto è inutile parlare ad un demone reincarnato come te, tanto devo ucciderti! È impressionante non è vero?”
Da sotto le vesti il prete tira fuori l'elsa di una spada e una pistola. Ad occhio riconosci l'arma da fuoco, è una 357 Magnum a canna lunga. Ha grande potenza di fuoco, ma pochi colpi. In confronto le tue sono più deboli, ma hanno una maggiore quantità di proiettili, cosa che ti aiuterà se lo scontro si dovesse dilungare. Mentre rifletti e paragoni le tue pistole alla sua, un suono di energia elettrostatica accompagna l'apparizione di una lama di luce.
Dall'elsa vuota è spuntata una lunga lama iridescente. Ora sei nei guai. Devi cercare di non farlo avvicinare, infatti anche se su di te gli effetti nocivi della luce sono minori, non te la caveresti con poco una volta trafitto da quella.
“La tua specie mi irrita, quindi adesso ti affetterò e ti sparerò ok? Va bene?  Va bene! Per prima cosa ti infilzerò il cuore con questa spada di luce e ho intenzione di farti esplodere la testa con questa pistola! No davvero, penso di essermi innamorato!”
E con uno scatto e su di te. La lama fende l'aria, e tu schivando di lato la eviti per miracolo, eppure un dolore atroce si diffonde dalla tua gamba destra. Abbassando lo sguardo noti un foro sanguinante sulla tua coscia e del fumo uscire dalla pistola del sacerdote. Eppure non hai sentito rumore di spari. La tua riflessione ti costa un altro colpo e un'altra fitta di dolore. Questa volta ha colpito il ginocchio.
“Fa male? Beh, dovrebbe visto che ho usato un proiettile speciale, composto unicamente da luce. È stato creato per gli esorcista e indovina un po'! Essendo fatto di luce non emette alcun suono quando viene sparato! Direi che sono in vantaggio, non credi?”
Incapace di reggerti in piedi, crolli sul ginocchio sano. La mano sinistra copre la parte lesa mentre la destra solleva la pistola. In un attimo convogli la tua aura evocando il Boosted Gear. L'energia si accumula nel guanto rosso fuoco, e da questo viene trasferito alla tua arma.
[Transfer!]
Premi il grilletto e il proiettile esplode, viaggiando velocemente verso il sacerdote. È un colpo potente, che già in precedenza ha ucciso un angelo caduto. Un comune essere umano non dovrebbe avere chance di sopravvivenza. Un foro enorme si apre sul muro, e la casa inizia a tremare. Davanti a te si stendono una sequela di fori, che dalla stanza portano all'esterno. Hai bucato almeno cinque pareti di spesso cemento senza alcuna difficoltà, eppure il ragazzo davanti a te è in piedi senza nemmeno un graffio. Ammirato fissa gli effetti del tuo colpo.
“Uhhhhhhhhh, interessante. Sembra che tu sia un bel po' potente. E quella cosa sul tuo braccio? Sei un possessore di Sacred Gear! Ora mi sto elettrizzando, voglio vedere di più, ancora di più. Ti trancerò e ferirò fino a che non mi mostrerai tutto il tuo potere! Sei pronto? E andiamo!”
Si slancia in avanti, la lama sguainata contro di te. Tu esiti, non sei in grado di schivare l'attacco, non con la gamba messa così male, e rispondere al fuoco potrebbe non essere una buona idea vista la facilità con cui ha schivato il tuo primo colpo.
Ddraig! Fai qualcosa!
[Non posso partner, non sei ancora in grado di usare il Boost. Senza allenamento potresti distruggere l'intero quartiere involontariamente. E il Transfer può essere usato solo una volta ogni sei secondi. Cerca di evitare il colpo, questo è il massimo che posso dirti.]
Alternative?
[Prendilo in pieno, ma decidi tu dove essere colpito. Questo potrebbe farti guadagnare l'effetto sorpresa e magari poi riesci a piazzare un bell'attacco. Ammesso che tu non ci muoia.]
Lo scambio di battute avviene alla velocità del pensiero, e quando è il momento di scegliere hai solo un microsecondo per decidere. Istintivo ti butti in avanti esponendo il braccio sinistro. La lama penetra nella carne e l'avambraccio cade a terra, ma la mano destra è già tesa e il grilletto premuto. Una raffica di tre colpi viene esplosa dalla beretta, ad appena un metro di distanza dal busto del prete. Non hai avuto modo di potenziare il colpo, ma il danno dovrebbe essere consistente in ogni caso. È in quel momento che te ne accorgi, un movimento rapido, estremamente rapido. Il prete sparisce ai tuoi occhi e quando riemerge, solo un passo più in là, un'unica striscia di sangue gli macchia la tunica. Ha evitato due proiettili in un modo che non sei nemmeno capace di comprendere.
Tu collassi, la pistola ti cade dalle mani, mentre inizi a reggerti il moncherino. Sangue purpureo ti cola lungo il braccio, ma nonostante il dolore atroce, non puoi fare a meno di notare che pure il prete ha iniziato a boccheggiare. Le sue ferite sono decisamente meno gravi delle tue, ma pare che tu gli abbia assestato un brutto colpo.
“Asia! Asia, raggiungimi! Questo insetto ha osato farmi del male!”
Inizia a gridare voltandosi verso la porta. Tu vorresti approfittare della sua distrazione per sparargli ancora, ma la tua mente è alla deriva in un mare di sofferenza. A malapena riesci a tenerti cosciente, figuriamoci tornare a combattere.
[Hai fatto una buona cosa partner. Sei durato poco, ma sei rimasto inalterato. Almeno il potere non ha finito per logorarti.]
Anche la voce di Ddraig ti giunge distante, come vista dalla parte sbagliata di un cannocchiale.
Non voglio... morire...
[Nessuno lo vuole mai, succede e basta.]
Quando ormai sei spossato, e non ce la fai più nemmeno a tenere gli occhi aperti, un lampo biondo attira la tua attenzione. Sforzandoti noti un'altra persona che sembra essere appena arrivata. È furiosa, lacrime minacciano di cadere dai suoi occhi di un verde stupefacente, e pare stia discutendo con l'esorcista. Sforzandoti un po' riesci pure a capirli.
“No, non ti lascerò fargli del male! Kyo-kun è davvero una brava persona, non puoi ucciderlo!”
Si fa avanti, frapponendosi tra te e lui, e come un martire spalanca le braccia.
“Persona? No, no. Questa roba qui è un fottutissimo demone. Ahahah, cosa stai equivocando?”
Continua a tenere la mano premuta contro il fianco, ma la sua follia sembra essere intatta.
“Kyo-kun... è un demone?”
Dalla voce ti sembra sconvolta, e ha ragione di esserlo. Confusa non sa cosa dire.
“ Cosa, cosa? Voi vi conoscete? Wow, questa si che è una sorpresa! È l'amore proibito fra un demone e una sorella? Scherzi a parte, vedi di curarmi, quel demone di merda ha osato farmi un buco!”
Asia pare esitare, lo sguardo si sposta dall'esorcista a te, e da te al cadavere sul muro. Il suo sguardo diventa leggermente più deciso quando torna di nuovo sul prete.
“Padre Freed, io non vi curerò. Non prima di aver guarito Kyo-kun!”
Freed, il prete, guarda prima Asia e poi te, scoppiando infine a ridere. Tu vorresti fermarla, vorresti che andasse via invece di provare a ragionare con un uomo indubbiamente pazzo, ma non puoi, il tuo corpo te lo impedisce... Lacrime di frustrazione si uniscono a quelle per il dolore. E dire che non volevi vederla mai più. Speravi che il tempo passasse, che lei dimenticasse, o al limite si ricordasse di te come un normale ragazzo del liceo. Anche questo tuo desiderio non è stato esaudito.
“Ahahahaha! I demoni e gli esseri umani non possono coesistere! Soprattutto se gli esseri umani sono legati alla chiesa, per i quali i demoni sono i peggiori nemici! Anche per noi è lo stesso, anche se siamo un gruppo di eretici che sono stati rifiutati perfino da Dio! Asia io e te siamo esseri umani che non possono sopravvivere senza il sostegno degli angeli caduti!”
Confusione. Non sai cosa centrino nel discorso gli angeli caduti, pensavi che Asia fosse una suora della chiesa. Forse non è così?
“In ogni caso non accetto, togliti di pezzo così che possa uccidere questo rifiuto, e poi penserò a te. Magari dopo averti violentata sarai più disposta a curare le mie ferite. Terrò duro fino a che sarà duro. Ahah, l'hai capita? Duro, duro!”
Ridendo ancora alza la mano che impugna la spada di luce. La punta verso Asia esibendosi di nuovo nel suo passo fulmineo. In un attimo le è alle spalle e le batte l'elsa contro il capo. Asia cade in preda al dolore, e padre Freed è su di te. Senti la lama mortifera che si alza e sei già pronto ad accettare la tua fine, quando un cerchio di luce inizia a brillare sotto di voi. È lo stemma della casa Sitri e al suo interno si materializzano tutti i membri del consiglio.
Tsubaki-san è rossa di rabbia, i suoi occhi saettano da te al tuo braccio reciso, concentrandosi poi su Freed. Non riesci nemmeno a capire come, ma Freed è stato colpito da un pugno della Regina, e ora si trova contro il muro. Gli altri membri del consiglio sono tutti intorno a te, il cavaliere e gli alfieri ti fanno da guardia mentre Ruruko-chan, il pedone, afferra il tuo braccio portandolo all'interno del cerchio.
Sona è immobile, il viso contratto in un'espressione di gelida furia.
“Tu.. hai ferito... IL - MIO - SERVO!”
Un'aura blu la circonda. È pronta a scatenare il suo pieno potere sull'esorcista, ma un alfiere, Momo Hanaka, interviene poggiandole una mano sul braccio.
“Sona, un gruppo di angeli caduti sta arrivando. Se non ce ne andiamo in fretta saremo in svantaggio!”
Freed, ripresosi dal pugno si alza nuovamente in piedi, anche se il suo passo è malfermo.
“La barriera... la barriera... Asia aveva messo una barriera intorno alla casa, come fate ad essere qui?”
“L'ho eliminata.”
È Asia a parlare.
“L'ho eliminata nel momento stesso in cui mi hai colpita. Tu non farai più male a Kyo-kun. Puoi fare a me quello che vuoi, ma lui non lo toccherai mai più!”
Il viso dell'esorcista cambia diverse tonalità di rosso. È furioso.
“Stupida cagna, capisci quello che hai fatto? È un demone, un fottutissimo demone! Mi assicurerò che di te non rimanga niente dopo che gli angeli avranno finito con il rituale! Mi sbatterò il tuo corpo senza vita fino a che diverrà polvere e poi ti piscerò sopra!”
Durante questo sfogo noti che il cerchio a ripreso a brillare. Tutto il consiglio è al suo interno, ma Asia è fuori. Facendo appello a tutte le tue forze allunghi la mano che ti resta verso di lei.
“Koichou..... dobbiamo portare anche lei.....”
Tutti sembrano troppo sorpresi per averti sentito parlare, ma Sona scuote il capo in segno di diniego.
“È impossibile, solo i demoni possono usare il cerchio magico, e questo speciale cerchio può essere usato solo da me e dai miei servi. Lei non verrà”
Tu fissi Asia, lei si volta verso di te. I vostri occhi si incontrano e di nuovo ti sembra di rivedere gli occhi di tua madre. Ancora una volta un sorriso, un cenno del capo e qualche parola d'addio.
“Avrei voluto curarti Kyo-kun. Sembra che non mi sarà possibile. Vediamoci ancora, va bene?”
Quelle furono le ultime parole che pronunciò in quel posto, prima che Tsubaki-san finisse l'incantesimo e voi veniste trasportati via. Non hai avuto modo nemmeno di risponderle, di farle promesse. Una volta a casa ti lasci andare al buio che da molto ti reclamava. Non vedi più nulla, ne senti nulla, ma qualcosa dentro di te si è rotto ancora una volta.

III
Quando ti svegli è ancora buio. Il tuo corpo è dolorante, ma sei ancora vivo. Su di te senti qualcosa di soffice e caldo. Abbassando lo sguardo vedi la coperta leggermente rialzata. Non riesci a muoverti, il tuo braccio sinistro è pesantemente fasciato, ma riesci a sentirne le dita, quindi tutto lascia supporre che sia di nuovo a posto. Il braccio destro invece è trattenuto da una forza misteriosa. Scuotendoti leggermente ottieni qualche risultato, lo strano rigonfiamento si sposta, e la coperta scivola a terra.
Sangue ti inizia a colare dal naso mentre osservi la scena che si trova davanti ai tuoi occhi. Due ragazze, completamente nude, ti abbracciano e stringono ai loro corpi. Entrambe sono ancora profondamente addormentate e finalmente capisci cos’è quel senso di morbidezza che avvolge il tuo petto. Sono i loro seni premuti contro di te. Le tue ali, bianche e spiegate,  vibrano leggermente da sotto la tua schiena.
Scioccato osservi i capelli rosso purpureo di Rias, e quelli neri d’ebano di Sona, intuendo che forse non sei vivo e questo non è altro che il paradiso. Indeciso sul da farsi ti muovi ancora. Vuoi sgusciare via dalla loro stretta (per quanto questo ti faccia piangere il cuore), e fare mente locale sulla serata da incubo appena trascorsa. Anche se non hai avuto modo di dirglielo, vuoi assolutamente andare a salvare Asia, che probabilmente verrà uccisa e seviziata per le sue azioni del giorno prima.
Il tuo tentativo di liberarti però non va a buon fine. Un movimento troppo impulsivo porta il tuo gomito ad affondare nel petto di Rias, causandole un piccolo gemito. Lentamente la ragazza apre gli occhi, fissandoti con un sorriso.
“Finalmente ti sei svegliato Kyosuke-kun”
Avverti il sollievo nella sua voce mentre ti stringe di nuovo a se, completamente a suo agio. Tu arrossisci e cerchi molto debolmente di allontanarla, ma lei rafforza la presa, accostando la sua bocca al tuo orecchio.
“Sai, non dovresti essere così rude. Quando Sona-chan mi ha contattato ieri notte sembrava sull’orlo di una crisi di pianto. Tu eri messo molto male, e non poteva portarti all’ospedale degli inferi perché non sei ancora registrato nel sistema di trasporto. Mi ha chiamato per aiutarla in una tecnica demoniaca di guarigione molto antica e potente. Aveva già tentato da sola, ma non sembravi guarire, quindi mi sono unita a lei…”
I suoi sussurri, con quel caldo fiato che ti solletica la pelle, fanno rabbrividire ogni parte di te. Lei sorride ancora davanti alla tua dimostrazione di timidezza, e inizia a carezzarti piano il petto.
“Sona-chan ha trovato proprio un servo carino. Devo dire che glie lo invidio. Forse se tu avessi conosciuto prima me le cose sarebbero potute andare diversamente? Io sono molto più espansiva con chi mi piace, e tu mi piaci Kyosuke-kun”
Prendendo un sospiro ti allontani un poco. Il tuo sguardo si sofferma su Sona, che ancora riposa inviolata al tuo fianco e poi ritorna su Rias, che pare aver intuito qualcosa dal tuo gesto.
“Proprio un servo carino. Ora come ora mi è impossibile rubarti a lei, siete troppo legati l’uno all’altra, ma con il tempo chissà. Lei dormirà ancora un po’, ha speso moltissime energie per strapparti alla morte, più di quanto ne avesse a disposizione. Ha portato all’esaurimento il suo nucleo magico. Tiene davvero tanto a te.”
Con queste ultime parole si scosta, alzandosi dal letto. Una volta in piedi non puoi evitare al tuo sguardo di correre sul suo corpo mozzafiato. Salvi nella tua memoria quest’istante, per poterlo rivivere in seguito, finendo anche tu per alzarti. Una volta in piedi dai le spalle a Rias, che sbarazzina continua a mostrarsi senza alcuna traccia di vergogna.
“Sai di potermi guardare quanto desideri, vero Kyosuke-kun?”
Rabbrividisci e le tue ali fremono dal desiderio, sebbene permangano bianche e immacolate.
“Scusa, ma non sono interessato. Piut…”
Non finisci di parlare che una mano piccola e chiara si poggia sulle tue labbra. Rias ti indica Sona, ti fa segno di fare silenzio, e poi prendendoti per mano ti conduce verso il bagno collegato alla tua camera. Entrambi siete nudi, a parte l’ingessatura del tuo braccio sinistro. Quando finalmente si chiude la porta alle spalle, tu ti volti di nuovo e riprendi da dove eri stato interrotto.
“Gremory-sama vorrei sapere cos’è successo dopo che ho perso i sensi, e cosa avevate in mente per salvare la suora.”
Lei ti fissa confusa, avviandosi verso la doccia. Con gesti lenti apre l’acqua, iniziando a farla scorrere.
“Intanto non chiamarmi Gremory-sama. Puoi chiamarmi onee-chan, o semplicemente Rias, come preferisci. Poi per rispondere alla tua domanda, non ho la più pallida idea di cosa tu stia parlando. Quando Sona mi ha convocato mi ha spiegato a grandi linee quello che è successo. Ha chiesto il mio aiuto per la tua guarigione, ma nulla di più. Non so di suore, ne di missioni di salvataggio, ma posso già dirti con certezza che i demoni non salvano le suore. Loro sono nostri nemici ed è impensabile sacrificare la vita di un demone per salvare un membro della chiesa.”
Ora parte della vergogna è mutata in risentimento. Già sapevi che avresti ricevuto una risposta del genere, ma questo non vuol dire che accetterai la cosa.
“Gremory-sama…”
Ignori bellamente il suo invito ad essere più formale, e lei ridacchia davanti alla tua ostinazione.
“Se non fosse stato per Asia-chan, che ha rotto la barriera che copriva la casa, ora probabilmente sarei morto. Non la lascerò indietro, non dopo aver sentito quello che quell’esorcista pazzo ha intenzione di farle. Dovessi andare da solo, io la salverò.”
Rias, divertita, entra sotto l’acqua iniziando a canticchiare a bassa voce. Tu rimani di spalle, costringendoti a non guardarla. Il tuo corpo freme dal desiderio, ma non sei una bestia incapace di controllare i suoi impulsi. O almeno questo è quello che ti ripeti fino a che non senti dei passi dietro di te, e la ragazza non ti abbraccia da dietro, spremendo i suoi seni sulla tua schiena.
“Su dai, smettila di parlare, dovresti essere sfinito dopo la serata che hai passato. Perché non ti fai la doccia con me? Con quel brutto gesso ti viene difficile farlo da solo no? Lascia che ti aiuti…”
Ignorando le tue suppliche (?), ti prende di nuovo per mano, portandoti sotto la doccia. Stringendoti per le spalle ti costringe a voltarti, allungando il tuo braccio ingessato fuori dalla vasca.
“tienilo ben teso, e attento a non bagnarlo”
Ridacchia al suo doppio senso, ben voluto, iniziando a insaponarti. Tu, rigido come uno stoccafisso, puoi solo lasciarla fare, dimentico della situazione di emergenza. Ogni sua carezza è pazzamente eccitante, e già sei al limite quando venite interrotti da un boato fragoroso. La porta è stata fatta saltare in aria da un getto d’acqua, e Sona-senpai si trova ora all’ingresso del bagno, con un lenzuolo a coprirle il corpo.
Alla vista di voi due, insieme sotto la doccia, la Koichou prima arrossisce poi inizia a fumare di rabbia. Rias, sorridendo felice, ti bacia sulla guancia assicurandosi che lei veda.
“A quanto pare il mio incantesimo di privacy non ha retto. Beh, dai avremo altre occasioni per finire quello che stavamo facendo Kyosuke-kun.”
“Perchééééé cosa stavate faceeeendo?!?!?”
Gli occhi della presidentessa sono sgranati, le labbra socchiuse. Ora più che mai assomiglia a Freed, il prete pazzoide. Tu inutilmente provi a spiegarti prima che un geyser ti colpisca facendoti volare contro il muro.
“Tutti e due, fuori! Avete due minuti per prepararvi e scendere nel salone. Del resto se siete abbastanza in forza per fare… per fare cosacce, allora potete pure partecipare alla riunione! Muoversi!”
Quietamente entrambi ubbidite al suo ordine perentorio. Tu avvilito e Rias allegra.
Una volta fuori, entrambi iniziate a prepararvi sotto lo sguardo vigile di Sona, allontanandovi poi mitemente. Anche lei si è cambiata insieme a voi e adesso vi segue, mettendosi in mezzo, per tenervi lontano. Lungo il tragitto tu provi a farle le domande già poste al Leader del gruppo Gremory, ma lei non ti risponde, ti fissa accigliata e arrabbiata senza proferire verbo. Una volta raggiunto il salone trovate ad aspettarvi tutti i componenti dei due gruppi. I tuoi compagni, i membri del gruppo Sitri, vi raggiungono appena mettete piede nella stanza, gli altri presenti, e cioè i membri dei Gremory, rimangono in disparte osservando il sollievo che dilaga nella stanza.
I tuoi compagni ti abbracciano, confortati dal vederti ancora vivo. Tsubaki si asciuga alcune lacrime in preda all’emozione, mentre Sona si limita a sorridere. Pare che il forte sentimento che vi unisce tutti sia riuscito a calmarla.
“si, siamo tutti felici che Kyo-kun sia vivo, ma è giunto il momento di discutere della serata di ieri. Prego, agli ospiti i divani, voi della casa Sitri prendete le sedie dal tavolo. Ha inizio il concilio.”
Seguendo gli ordini appena impartiti, tutti si distribuiscono intorno al fuoco. L’aria si fa più tesa man mano che il tempo scorre. All’inizio tu sei costretto a rievocare tutti gli eventi del giorno precedente. Parli della convocazione, dell’incontro con il prete e dell’intervento di Asia. Alla domanda su come tu faccia a conoscerla sei costretta a raccontare pure della mattina in cui l’accompagnasti fino alla chiesa. Subito gli sguardi si fanno perplessi. Sona e Rias hanno un’espressione grave sul viso. Dopo essersi lanciate uno sguardo ritornano a te.
“Kyosuke-kun, riguardo alla suora… hai fatto un’enorme idiozia accompagnandola. Le chiese sono il territorio di Dio, e sei stato fortunato che gli angeli non ti abbiano attaccato. Un simile evento non deve succedere mai più. Questo è un avvertimento che faresti bene a prendere sul serio. Ora ti prego, continua”
Annuisci alle parole di Sona, sebbene in cuor tuo tu non ti penta di ciò che hai fatto. Dopo un attimo di pausa riprendi a narrare, raccontando di come tu sia rimasto ferito nel tentativo di uccidere l’esorcista, e di come Asia ti abbia protetto arrivando a rompere la barriera che circondava la casa per salvarti.
“Come ha fatto ad evitare il proiettile. Hai detto che l’esorcista ha evitato il proiettile, sai come ha fatto?”
È Kiba a parlare. Ancora ti guarda con diffidenza, tenendo la spada dietro la schiena pronto ad utilizzarla, ma quanto meno ora sembra più incline ad ascoltarti che ad attaccarti.
“Si, ha evitato il proiettile. Non so come abbia fatto, la prima volta ero così scioccato che non sono riuscito a capire, quando poi ho provato a colpirlo ancora l’ho visto distintamente. Ha fatto una specie di passo veloce. Per un istante si è mosso ad una velocità che non credevo possibile, e così ha evitate pure due dei miei tre proiettili sparati ad un metro di distanza. Non credo che sia completamente umano. È possibile che gli angeli caduti abbiano fatto degli esperimenti su di lui”
Kiba si adombra alla tua risposta, tornando silenzioso.
“Si, è un comportamento tipico degli angeli caduti. Il loro esercito, come quello dei demoni, ha perso moltissimi soldati durante la grande guerra, e questo li ha portati a dover rinfoltire i loro ranghi. Noi demoni abbiamo inventato i Rating Games ed i pezzi demoniaci, loro hanno iniziato a fare studi sugli esseri umani e sulle altre creature. Non mi sorprenderebbe se avessero in qualche modo alterato il suo corpo dandogli facoltà superiori.”
Assimili l’informazione, alzando lo sguardo sul soffitto. Questa non è la tipica cosa che si trova sui libri che di solito leggi in biblioteca. A questo punto è Sona a concludere il discorso, descrivendo come la cancellazione del tuo sigillo dal cerchio magico interno alla casa abbia portato tutti i membri del suo gruppo a raggiungerti. All’inizio era impossibile trovarti ed identificarti, ma alla fine sei ricomparso sui radar, probabilmente nel momento in cui la barriera si è infranta. Il silenzio piomba in mezzo a voi quando il racconto giunge a termini. Tu li fissi ad uno ad uno cercando di leggere le varie espressioni dei loro visi.
“Quindi la salveremo, giusto?”
Tutti si guardano, evitando però di guardare te. A parlare alla fine è di nuovo Rias.
“Kyosuke-kun, te l’ho già spiegato, non possiamo rischiare la vita dei nostri servi per salvare una suora.”
Tutti annuiscono, ma con lo sguardo tu cerchi Sona. Lei è triste, lo capisci dai suoi occhi, eppure davanti alla tua supplica non può che scuotere il capo.
“Rias ha ragione. Faremo rapporto all’inferno e saranno loro a decidere il da farsi. Probabilmente ci verrà detto di prestare attenzione e non girare da soli. Per quanto riguarda la suora… nessuno andrà a salvarla.”
Davanti a quella cruda verità ti inalberi. Il tuo corpo freme di rabbia mentre le ali bianche spuntano sulla tua schiena.  Convogliando su un dito un briciolo del tuo potere, bruci il gesso che ti ricopre il braccio convalescente, alzandoti in piedi.
“Asia-chan mi ha salvato, ha sacrificato molto più della sua vita per me, e adesso io farò lo stesso per lei. So dove si trova la chiesa in cui probabilmente è segregata, ed andrò a salvarla sia con il vostro aiuto che da solo. E questo è quanto.”
Ti volti per andare via, quando qualcosa ti colpisce in pieno viso. Rias ti ha schiaffeggiato e ora ti guarda con rabbia.
“E così tu detti legge, tu decidi, tu comandi? Pensi che non vorremmo anche noi fare la cosa giusta andando a salvarla? Ma no, tu devi fare la vittima e l’eroe tragico, senza pensare alla sofferenza che causerebbe la tua morte a chi ti sta intorno. Sei appena sopravvissuto per miracolo ad un attacco che avrebbe ucciso molti. Hai assistito al sacrificio che io e Sona-chan abbiamo fatto per farti riprendere, e al sollievo dei tuoi compagni quando ti hanno visto ancora vivo, eppure ancora ti butti nella mischia senza pensare un solo momento? Non ti lascerò andare, non sapendo cosa ti aspetta, quindi prepara…”
Sona si alza in piedi, interrompendo il rimprovero. Fissa te e la senpai dei Gremory, annuendo poi stoicamente.
“Ammetto che esiste un debito tra quella suora e il nostro gruppo. Senza il suo aiuto tu saresti morto. Quindi va bene Kyosuke-kun, andremo a salvarla, ma se lo faremo sarà alle mie condizioni.”
Il silenzio torna a calare nella sala mentre la senpai illustra il piano d'azione.

IV
Il cielo è scuro, e i lampioni hanno già iniziato a brillare ai bordi della strada. La notte è il momento in cui i demoni sono più forti, quindi l'avete attesa prima di iniziare a muovervi. Siete un gruppo compatto. Gremory e Sitri amalgamati tra di loro in un'unica falange. Anche la formazione per lo spostamento è stata pensata per rendere minimo il pericolo del gruppo.
In testa si muovono i cavalieri dell'alleanza, che precedendovi di un centinaio di metri ricoprono il compito di esploratori. Il loro obbiettivo è assicurarsi che l'impresa in cui tu li stai conducendo non sia un trappola più di quanto già non lo sembri.
Dietro di loro, come prima linea difensiva, ci sono Koneko-chan e Tsubasa-chan, le torri, che in caso di attacco sono quelle con la difesa più alta, e che quindi rischiano di meno. Subito dopo si trovano gli alfieri del gruppo Sitri, esperte in barriere e magia generale, fungeranno da ulteriore difesa per i tiratori in retroguardia. I tiratori sono tutti i demoni che riescono a combattere senza dover necessariamente entrare in corpo a corpo. Tu ti trovi li, insieme a Sona, Rias, Tsubaki e Akeno. Hai provato a farti mettere come avanguardia insieme a Kiba e Meguri, ma tutte e due le senpai sono state irrevocabili. Le tue ferite non sono ancora del tutto guarite quindi starai dietro fino a missione compiuta. Hai messo il broncio davanti a quella presa di posizione, ma visto che l'alternativa era non partecipare, ti sei accontentato.
Viaggiate veloci e indisturbati lungo tutto il tragitto che vi separa dalla chiesa, e in questo lasso di tempo non puoi che ripensare a quanto accaduto nel salone di casa vostra giusto qualche ora prima. Sona ha preso il comando dell'intera fazione, imponendosi persino a Rias, che per amor di ovvietà sarebbe sua parigrado. Entrambe sono Re, entrambe avrebbero il diritto di comandare, ma mostrando una forza di carattere ed un'acutezza mentale che mai le avresti attribuito, la presidentessa del consiglio ha espresso con termini semplici ed inequivocabili perché sarebbe stata lei il comandante. Rias, stranamente, ha ridacchiato di fronte all'imposizione, accettandola senza alcun problema. Più tardi sei venuto a sapere da Tsubaki, che le due ragazze si conoscono da così tanto che ormai hanno imparato a leggersi a vicenda. Sona rispetta la forza di Rias, e Rias rispetta l'intelligenza di Sona. E nulla in quel momento sarebbe stato più utile che un buon piano partorito da una mente superiore, per questo era ovvio chi sarebbe stato a comandare.
Il tuo piano, di precipitarvi a rotta di collo dentro la chiesa, mettendo a ferro e fuoco qualsiasi cosa fino ritrovare la suora, è stato presto accantonato da un pugno della senpai, che è andato a colpirti dritto in testa. La sua idea è più fine e complicata. Il vostro obbiettivo e trarre in salvo una persona, quindi i vostri sforzi si concentreranno unicamente su questo.
Dopo essere giunti in prossimità della chiesa il gruppo si ricompatta e Sona interroga gli esploratori.
“Kiba-kun, Meguri-chan, fate rapporto. Cosa avete percepito avvicinandovi alla chiesa?”
Entrambi sono sudati, sebbene Kiba appaia più arrabbiato che intimorito.
“Un forte potere sacrilego proviene da quel luogo, ad occhio e croce direi che le rivelazioni di Momo sono esatte. Almeno un gruppo di tre angeli caduti si è stabilito lì.”
Sona annuisce, ricominciando a pensare. Lo hai notato nel salone, quando è concentrata, ed è sul punto di ideare un piano geniale, inizia a torcersi una ciocca di capelli mordicchiandosi le labbra. Un gesto stranamente infantile, che non può che farti sorridere. Quando la senpai ti guarda interrogativa cerchi di apparire più serio e preoccupato. Non che tu non lo sia, ma le varie precauzioni prese ti hanno risollevato il morale.
“Si, immaginavo che sarebbe andata così. Momo-chan ha registrato l'avvicinarsi di un gruppo di tre angeli caduti ieri sera, mentre fuggivamo da Freed. È altrettanto logico che i tre siano ancora nei paraggi. Bene, visto che le nostre intuizioni non sono state disattese agiremo come previsto. Dividetevi in tre gruppi come programmato. L'operazione inizierà tra venti minuti esatti. Andate!”
Il gruppo annuisce, iniziando a ritirarsi. Una parte prende un vicolo a destra, altri spariscono sopra i tetti, mentre tu rimani fermo con quelli che sono i tuoi compagni in questo sottogruppo. L'idea di fondo è semplice, si basa tutto sulla strategia romana del -Divide et Impera-. Un drappello di demoni fungerà da esca, attaccando frontalmente la chiesa, altri due aggireranno l'edificio, occupandosi del salvataggio di Asia. Con l'attenzione degli angeli sul gruppo principale, gli altri potranno agire indisturbati, pensando solo al recupero della ragazza. Una volta completata la missione un dato segnale verrà mandato al gruppo in combattimento che provvederà a ritirarsi. Se tutto procede come previsto sarà un'azione lampo, senza alcuna perdita, o almeno questa è la speranza di tutti voi.
Tu in quanto cavallo fai parte di uno dei due gruppi che aggireranno la chiesa, insieme a te si trovano Kiba e Meguri, oltre alla torre Koneko. Voi quattro avete il compito di trovare l'ingresso secondario e salvare Asia. Una volta sistemati gli ultimi dettagli, iniziate la marcia. Fortuna ha voluto, che la presenza di Koneko obblighi il gruppo a viaggiare più lentamente di quanto potrebbe fare altrimenti, questo ti permette di nascondere abbastanza bene le fitte che ad ogni passo ti percuotono la gamba, che il giorno prima è stata più volte colpita da proiettili di luce. Per quanto i poteri di due demoni d'alto rango ti abbiano rigenerato, il tuo corpo è tutto tranne che in piena forma. Tuttavia hai evitato di commentare o lamentarti per non venire escluso dalla missione.
Mentre ancora avanzate, inizi una silenziosa conversazione con Ddraig. Il drago ti aveva già dato per morto quando il tuo braccio era stato tagliato via, ma è stato più che lieto di accogliere il tuo salvataggio e porgerti le sue scuse. Eppure non sei qui per ascoltarlo mentre chiede perdono, per te la cosa più importante è trovare un modo efficace per contrastare Freed, che sei più che sicuro farà la guardia ad Asia. Così inizi a riflettere e suggerire, su alcune idee che ti sono passate per la testa... Ddraig non sembra troppo contento...
*
Dopo qualche minuto di marcia, arrivate infine sul retro della chiesa. Tutto è stato coordinato affinché dobbiate restare appostati, in un luogo tanto pericoloso, giusto il tempo perché il diversivo entri in atto. Infatti, avete appena poggiato i piedi sul pietrisco del cortile, quando l'orologio che tutti avete al polso emette un breve segnale acustico, subito smorzato dal roboante suono di un esplosione.
Luci accecanti iniziano a riflettersi nel cielo e dalle vetrate della chiesa, mentre voi siete già in movimento. Superando il cortile in tutta la sua lunghezza, vi trovate davanti ad una porta. Non vi fermate a controllare se sia aperta o meno, semplicemente Koneko poggia una mano sulla serratura, e usando solo la forza necessaria, la scardina liberando il passaggio. Tutti voi entrate dentro ad armi spianate, Kiba tiene stretta l'elsa della sua lama Nera, Momo ha una normale lama in acciaio, tu hai le tue pistole e Koneko ha i pugni. Facendo piano, nonostante la confusione che avviene solo qualche stanza più in là, iniziate a controllare il piano terra. L'idea di dividervi in due gruppi per la ricerca, è stata concepita per poter trovare la ragazza nel minor tempo possibile, infatti mentre voi siete impegnati nella ricerca al pian terreno, un secondo gruppo formato dai due alfieri dei Sitri e dal loro pedone, sta scendendo lungo il campanile controllando il superiore.
All'ennesima porta aperta inizi a sentirti nervoso. Le cose stanno andando troppo per le lunghe,  non era previsto che la battaglia principale durasse più di qualche minuto. Invece ne sono già passati cinque, eppure ne di Asia, ne di Freed ci sono tracce. Dopo aver finito di controllare il piano, iniziate a salire le scale che vi condurranno al successivo, per ricongiungervi con l'altro gruppo di supporto. Anche loro sono a mani vuote e iniziano ad essere preoccupati. Seguendo le istruzioni di Sona, che aveva preso in considerazione pure un'ipotesi del genere, vi avviate lungo la sacrestia diretti al corpo principale della chiesa. Man mano che vi avvicinate avvertite sempre con maggiore chiarezza le esplosione della battaglia.
Una volta giunti nel luogo dove sta avvenendo lo scontro principale, ti trovi davanti ad una scena a cui fatichi a credere. Due angeli sono a terra, completamente esanimi, e dei vostri compagni solo Akeno e Tsubaki si reggono in piedi. Sona e Rias sono a terra, l'una poco distante dall'altra. Da dove sei ora, non riesci a capire se siano ferite gravemente o meno. È stato un errore non muovere obiezioni sulla loro presenza qui. Tra tutti voi loro sono quelle che, al momento, hanno meno energie per via delle cure che ti hanno prestato nella nottata di ieri.
Reprimendo i sensi di colpa ti lanci a testa bassa verso l'ultimo angelo rimasto. Sembra illeso e a differenza di quelli a terra, ha ben quattro ali dietro la schiena. Le due regine, nel momento in cui si rendono conto della vostra presenza, tirano un sospiro di sollievo. Tsubaki vi sorride mentre Akeno lancia un potente tuono contro l'angelo. L'attacco colpisce in pieno, provocando un accecante alone di luce. Una volta sparita questa vi trovate davanti all'essere ancora perfettamente intatto.
“Beh, tutto qui? Pensavo vi foste organizzati meglio. Questa è tutta la vostra potenza piccoli demoni?”
Librandosi nell'aria, inizia a volteggiare lunga la navata, poggiandosi sulle diverse travi in legno che sorreggono il tetto. Tu segui i suoi movimenti, fino a che questo non si volta verso l'altare. Sul freddo marmo rialzato, che in genere ospita il libro sacro della Bibbia e tutti gli altri orpelli ed ornamenti, noti una veste bianca e dei lunghi capelli biondi. Asia è li con gli occhi socchiusi, mentre un uomo vestito ti nero alza un pugnale fatto di luce. Sembra stia intonando una muta preghiera, ed è già pronto ad affondare la lama nel suo corpo quando tu spari. I proiettili volano più velocemente di quanto tu potresti fare e riescono ad interrompere il rituale. Avevi mirato all'uomo, con l'intento di ucciderlo, ma questo con un movimento innaturale riesce ad evitare i proiettili trovandosi poi di fronte a te.
“Ornias-kun, mi occuperò io di questo demone di merda, tu pensa agli altri.”
Nonostante il volto coperto riconosci la voce di Freed, l'esorcista, che subito dopo aver finito di parlare con l'angelo, cerca di infilzarti con un affondo del suo pugnale. Tu salti, schivando il colpo, e ti volti a guardare i demoni che erano in squadra con te. Sono tutti impegni nella lotta con Ornias, l'angelo, e non possono prestarti aiuto.
Evocando sul braccio destro il Boosted Gear riporti la tua attenzione a Freed. Devi cercare di metterlo velocemente fuori gioco, per poi salvare Asia e permettere al gruppo di scappare prima di subire qualche perdita.
[Non farlo Partner, nessuno ha mai tentato una cosa del genere. Potrebbe essere un disastro più grande di quanto immagini.]
Sospiri mentalmente quando Ddraig cerca ancora di convincerti ad accantonare l'unico modo che sei riuscito a trovare per abbattere il prete.
Non c'è altro modo e ho bisogno di fare in fretta prima che qualcuno si ferisca seriamente contro l'angelo. Quel tipo è molto più tosto di quanto non abbia ancora dato a vedere.
[Maledetto il tuo ego, se muori per una cosa del genere prima di aver affrontato il bianco ti tormenterò per l'eternità]
Ora sorridi mentalmente, evitando un altro colpo di pugnale.
Se dovessi morirci c'è ancora la possibilità che tu possa fare qualcosa. Non lasciare che il mio sacrificio sia vano.
[Hai la mia parola...]
Saltando indietro ti porti più vicino all'altare incominciando a concentrare il tuo potere nel guanto. Con uno scocco evochi le tue ali d'angelo, cosa che come al solito causa lo smarrimento dei tuoi nemici, che si aspettavano di trovarsi ad affrontare un demone.
“Ma tu.... sei un fottutissimo angelo!”
Freed è decisamente esaltato, mentre Ornias è nero di rabbia. Lo capisci dalle ondate di potere che lo circondano. Nessuno degli attacchi dei tuoi compagni riesce a colpirlo, e solo la spada nera di Kiba li protegge dai suoi dardi di luce.
Quando il gioiello sul dorso della tua mano inizia a brillare dai il via al contrattacco.
[Transfer!]
Dentro di te avverti la tua energia, accumulata con tanta cura, dividersi in due scie luminose. La prima punta al cuore, rafforzando il battito e la gittata cardiaca, la seconda mira al cervello, che una volta colpito dall'ondata di potere inizia a sovraccaricarsi. Improvvisamente gridi dal dolore. Il tuo corpo si piega su se stesso mentre tu ti porti le mani alle tempie. Avevi immaginato qualcosa del genere, ma neanche tutta la preparazione del mondo può aiutarti a sopportare la sensazione del cranio che si frattura. Il lato positivo è che tutto intorno a te sta andando fuori controllo. Freed ha provato più volte a colpirti, cercando di fermare qualsiasi cosa tu avessi in mente di fare, ma è sempre stato respinto via da una raffica di luce.
Dopo quelle che a te sembrano ore il potere si stabilizza e puoi finalmente riprendere il controllo di te. Aprendo gli occhi inizi ad abituarti al nuovo stato delle cose. Sangue ti scorre lungo il viso dagli occhi, dal naso e dalle orecchie, ma pare che la pressione del sangue non ti abbia fatto esplodere la testa come Ddraig aveva previsto. Sorridi, riportando la tua attenzione a quello che ti circonda. Ora vedi tutto. Ogni minimo cambiamento è percepibile ad occhio nudo. Noti l'atmosfera intorno a te farsi pesante, pare che tutti si siano fermati per vedere cosa ti sia successo. L'angelo, il prete, i tuoi compagni. Tutti ti fissano e tu fissi loro.
Freed è il primo a riprendersi. Con un grido di giubilo ti salta addosso, il pugnale in una mano una spada appena evocata nell'altra.
“Muori, demone del cazzo! Angelo del cazzo! Testa di cazzo, muori!”
Tu porti la tua attenzione su di lui senza scomporti. Non c'è motivo di avere alcuna paura, lui non ti colpirà. Come se potesse farlo. Nel tuo stato attuale ogni suo movimento è come se avvenisse al rallentatore. Ti chini all'indietro, ti sposti di lato, osservando le lame passare ad un centimetro del tuo corpo. Nessun movimento superfluo, sei riuscito nel tuo obbiettivo. Ora puoi combattere con esorcisti ed angeli alla pari.
[Partner, questa trasformazione durerà solo un minuto. Faresti meglio a gongolare di meno e impegnarti di più. Facciamo vedere a queste ottuse creature il vero potere di un drago.]
Dopo l'ennesimo affondo ti slanci in avanti, piegando all'indietro il capo per evitare di essere decapitato. Mantenendo la posizione muovi entrambe le braccia da sinistra a destra, lasciando uscire i proiettili automatici. Anche se non puoi vedere dove sono diretti, tu SAI che i proiettili lo colpiranno. Nemmeno il passo accelerato può salvare l'esorcista, che con tre fori nel petto vola all'indietro sbattendo ad una colonna.
Lo scambio è durato non più di una manciata di secondi, ma è evidente che tu lo hai battuto. Avverti ancora il debole battito del suo cuore, ma non sei un carnefice, ed altro richiede la tua attenzione.
Tornando in posizione eretta fissi l'angelo. Anche lui è stato colpito dalla tua raffica, e per inciso hai evitato che lanciasse una freccia di luce contro un Tsubaki. Nulla ti sfugge, nemmeno il più piccolo dettaglio. Spiegando le tue ali, ora argentee, ti libri in volo andando incontro al caduto. Lui ti fissa, tu fai altrettanto e improvvisamente vi ritrovate ad incrociare i palmi in aria, spingendovi in direzioni opposte. Tu ti sollevi in aria, buttandolo via. Una mossa di Judo che fino al giorno prima non eri mai stato capace di fare. Lui atterra sulla schiena, e approfitta del vettore per rotolare di qualche metro. Tu estrai nuovamente le pistole e sei pronto a finirlo.
“Misero mortale, sei davvero convinto che questo basti ad uccidere un angelo caduto del mio livello?”
Accelera. La sua velocità è tale che nessuno oltre a te riesce più a vederlo. Tu lo segui mentre lui vola follemente verso l'altare, e in un attimo è tutto finito. Atterrando sopra di lui gli pianti le pistole nella schiena, sparando numerosi colpi. L'angelo cade, riverso al suolo come i suoi simili, e tu finalmente tiri un sospiro di sollievo. Lentamente incominci a far defluire la trasformazione, per non sottoporre il tuo corpo ad ulteriore stress.
Ed è questo il momento in cui tutto va in frantumi. Non uccidere i nemici? Davvero? Hai pensato fosse una cosa giusta, una cosa nobile, e solo all'ultimo secondo ti rendi conto che Freed ha ripreso coscienza e punta la sua 357 Magnum verso Asia. Un colpo silenzioso, che si muove alla velocità della luce perché di luce è fatto. Tu puoi vederlo, ma neanche sforzandoti al massimo puoi salvarla. Asia viene colpita e finisce sbalzata dal tavolo. Tu le vai incontro, mentre Kiba finisce l'esorcista tagliandogli la testa.
Il colpo pare averla fatta rinvenire. Ha gli occhi aperti, le mani strette al petto, intorno al suo rosario. Tu ti chini su di lei prendendola tra le braccia.
“Resisti Asia, presto sarai libera, sono venuto a salvarti”
Asia sorride alle tue parole, poi ti prende la mano. Non senti alcun calore ne alcuna forza provenire da lei.
“....Sono... felice... di aver avuto un... amico... anche se per poco....”
Nonostante il dolore riesce a sorriderti.
“.... Se io nascessi di nuovo.... diverresti mio amico un'altra volta.....”
“Cosa stai dicendo?! Non dirlo, tu ti salverai e noi passeremo tanto tempo insieme! Ti insegnerò il giapponese, ti insegnerò a cucinare, staremo insieme per sempre!”
I demoni iniziano a raccogliersi intorno a te. Alcuni sono sostenti dai loro compagni, ma tutti sono salvi. Nonostante questo la missione è fallita. La tua amica, la tua buona amica, è ferita oltre ogni possibile cura. Lo sai perché la tua trasformazione non si è ancora conclusa. Chinando il capo su di lei non puoi trattenere le lacrime che si mischiano al sangue che fuoriesce dai tuoi occhi.
“Saremo per sempre amici. Ti presenterò la mia famiglia. Sona, e Tsubaki e perfino Rias. Sono tutte delle splendide persone. Diverranno sicuramente tuoi amici, e ti farò venire a scuola, li incontrerai tanta altra gente. Non sarai sola Asia, quindi per favore resisti!”
“.....Mi sarebbe piaciuto..... venire nella tua stessa scuola...”
“E ci verrai Asia, devi solo resistere! Puoi farcela!”
La mano di Asia si sposta sul tuo viso, carezzandolo piano.
“... tu piangi anche per qualcuno come me... ora.... io... posso....”
La sua mano cade lentamente.
“.....Grazie....”
Queste sono le sue ultime parole. È morta sorridendo e tu ti senti morire insieme a lei. Le lacrime continuano ad uscire dai tuoi occhi. Perché è dovuto succedere? Era  una brava ragazza. Era una ragazza gentile, che avrebbe usato il suo potere per curare chiunque sul suo cammino. Come mai non aveva amici? Come hai potuto abbassare la guardia e lasciarla morire così?
“Ehi DIO! Ci sei Dio!? Demoni e Angeli esistono, quindi esisti anche tu, vero Dio!? Stavi guardando vero!? Stavi guardando tutto questo!?”
Urli al soffitto della chiesa. Mani gentili si poggiano sulle tue spalle e cercano di tirarti via, ma tu ti ritrai sul suo corpo. Non puoi lasciarla, le hai promesso che sareste stati sempre insieme.
“Per favore non portarmela via! Ti supplico! Ezechiele! Dio! Papà! Qualcuno da lassù mi risponda, perché è dovuta morire!? Voleva solo un amico!”
Anche se urli, nessuno dal paradiso ti risponderà. È un dato di fatto, non è mai successo e mai succederà. Mentre la tua mente vaga, il dolore inizia a covare, mutandosi in risentimento.
A cosa serve essere il figlio di un Serafino se tuo padre non ti risponde?
[Transfer!]
A cosa serve essere un demone se la tua vita non ha più senso?
[Transfer!]
Se tu sei potuto tornare in vita perché non può farlo pure lei!?
[Transfer!]
Ti era stato detto. Ti era stato spiegato. Le Sacred Gear rispondono alle emozioni dei loro possessori, e ora che la rabbia e il dolore si mescolano dentro di te, tu comprendi cosa volessero dire. Il potere si concentra, il guanto brilla, e ancora e ancora tu provi a farla tornare. Un simbolo prende forma sul gioiello, presente sul dorso della tua mano, e un'esplosione di luce ti avvolge.
[Ultimate Transfer: Knowledge!]
La tua mente è satura di energia. Un potere innaturale la cui origine ti è sconosciuta. Ma non importa da dove provenga, ora sai cosa fare.
Alzandoti in piedi per la prima volta ti muovi verso gli angeli.
Dei tre solo Ornias è ancora vivo e tanto di basta. Chinandoti su di lui lo volti sul petto. Le mani tastano il suo ventre liscio e senza macchie fino a che non avverti la discrepanza. La sua grazia, ciò che lo rese un angelo di Dio, non è stata completamente estirpata quando è caduto. Il guanto sulla tua mano non ti è mai sembrato tanto acuminato come in questo momento. Poggiando le dita all'altezza della grazia, inizi a scavare e rodere la carne dell'angelo, fino a che il pugno non ti si chiude intorno a qualcosa di piccolo e caldo.
“Kyosuke, ma cosa....”
Tsubaki si fa avanti, cerca di capire cosa hai in mente, ma le tempistiche sono fondamentali. Hai ricaricato la tua trasformazione e durerà per altri venti secondi, quindi non hai tempo per le chiacchierare. Spintonando i demoni di lato, ritorni dal corpo freddo di Asia. Schiudendo il palmo riveli una piccola fiamma, grande appena come una gemma.
“Ho pensato a due modi per farti tornare, il primo è che Sona-senpai o Rias-senpai usino un loro pezzo demoniaco su di te.”
La tua voce è roca per il pianto. Dai tuoi occhi colano ancora calde lacrime di sangue, ma la tua mente è concentrata.
“Anche se sei una suora non hai più la protezione divina, e la tua Sacred Gear potrebbe far loro comodo. Questo ti farebbe tornare, ma non saresti più tu. So meglio di chiunque altro cosa voglia dire essere in un mondo a metà. Amare Dio e gli Angeli, ma essere costretti ad odiarli. Non potrei mai condannarti ad una vita di infelicità solo per il mio egoismo. L'unica alternativa, che la mia mente è riuscita a concepire, è che io condivida con te la mia grazia.”
A quel punto avverti un grido. Sona si getta in avanti, nel tentativo di scuoterti e spostarti, di tirarti via dal pulpito, ma tu hai già affondato la mano sinistra nel tuo stomaco. Con uno strappo e un suono di risucchio hai estirpato da te la tua grazia.
Una fiamma rovente ti avvolge la mano sinistra, costringendo tutti i demoni ad arretrare. In confronto al tenue bagliore che si trova nella tua mano destra, la tua fiamma è grande come una palla da baseball, e riluce di un caldo colore rossastro striato da venature nere.
Al centro della grazia, circondato dal reticolo nero si trova il pezzo demoniaco del cavallo. Ora che lo hai davanti riesci a capirlo. È quel pezzo demoniaco che tiene insieme la tua grazia come fosse una spilla da balia, e per fare ciò è dovuto mutare e andare oltre quella che era la programmazione standard del pezzo. Un pezzo mutante, che si adatta al potere e alle esigenze del possessore, che può contenere qualsiasi cosa adattandosi ad essa.
“Non posso farti tornare senza in qualche modo farti diventare un demone, ma se ho ragione e se la mia volontà è forte, riuscirò a non cambiarti più di tanto. Asia, questo è il mio estremo sacrificio. Solo per te.”
Nel silenzio più totale ti isoli dal mondo. Ddraig prova a parlarti, per dirti qualcosa di importante, ma tu lo ignori. Studi solo il pezzo demoniaco. Anche se non lo capisci fino in fondo ti serve sapere solo il funzionamento generale. La tua mente corre, mentre il sangue inizia a colare a fiumi dal tuo naso.
La testa inizia a martellare e le mani perdono sensibilità. Stai portando il tuo corpo oltre il suo limite, ma ormai ti manca poco. Hai riconosciuto tutte le stringhe chiave del codice che governa il cavallo, e ne hai isolato una parte per creare una replica. Prendendo fiato torni ad osservare le due fiamme nelle tue mani, passando poi al punto conclusivo. Con la mente torni al sorriso di Asia, alla breve mattinata passata insieme, ripercorrendo tutti i vostri ricordi in comune. Hai bisogno di sentirlo, hai bisogno di volerlo, hai bisogno che la tua Sacred Gear reagisca ancora una volta alla tua estrema volontà. E quando tutto sembra perduto la mente vola ai ricordi di tua madre. Del suo addio e del suo ultimo saluto. Il cuore ti si strazia e il guanto inizia a brillare.
[Ultimate Transfer: Life!]
Come unite da un filo invisibile, le due grazie si collegano. La tua grazia, inizia ad alimentare la piccola grazia rinvenuta nell'angelo caduto, mentre qualcosa di bianco inizia a comparire in quest'ultima. Lo scambio continua fino a che le due fiamme non hanno più o meno le stesse dimensioni. Entrambe sono uguali, solo una cosa le differenzia. Dentro la tua c'è un pezzo del cavallo nero mentre in quella che hai creato per Asia c'è un alfiere bianco. Poggiando delicatamente la fiamma nel petto della ragazza, reciti una breve preghiera. La fiamma affonda dentro di lei senza bruciarla, e tu hai solo il tempo di rimettere la tua a posto prima che le tue forze vengano meno. Per un attimo, poco primo di affondare nuovamente il tuo pugno nello stomaco per risistemare la tua grazia, ti è parso che gli occhi del cavallo rilucessero di rosso.
Ddraig grida di dolore mentre tu affondi nell'oscurità. E di nuovo tutto è nero e privo di significato.

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Il primo simbolo che compare sul gioiello*: http://imageshack.us/a/img23/7262/3j3p.png
Il secondo simbolo che compare sul gioiello**: http://imageshack.us/a/img837/8814/d9jd.png
(si lo so, non sono nulla di che, ma del resto non avevo voglia di mettere nulla di elaborato XD)

Angolo dell'autore: Bene, rieccomi con un altro capitolo della FanFiction. Spero che il mio lavoro vi sia piaciuto e se così fosse vi invito a lasciare una recensione. Avevo in mente di far andare le cose in questa maniera fin dall'inizio della storia, e sono contento di essere arrivato a questo punto senza mollare. Ammetto che buttare giù il capitolo non è stato facile. Avrei potuto allungarlo, dando molto più spazio alla battaglia, che forse è stata fin troppo veloce, ma ho preferito concentrarmi sulla resurrezione di Asia, che per come l'ho giostrata avrà un'importanza fondamentale nei futuri capitoli. Approfitto di questo momento per annunciare che con il prossimo capitolo si conclude il ciclo legato al primo volume della Novel, e la storia riprenderà con scadenza irregolare a causa degli imminenti esami universitari. Non me ne vogliate, ma mi tocca pure studiare xD Detto questo vi auguro buon anno ^_*
è tutto dal vostro Bumbix di quartiere!

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Capitolo 5
*** AfterLife ***


Cap5
Highway To Hell - A DxD Adventure


Disclaimer – E siamo arrivati alla fine del primo volume. Con questo capitolo si conclude la parte relativa alla rinascita di Kyosuke e all'arrivo di Asia. Per chi ha letto la novel, sicuramente ci saranno molte differenze rispetto all'originale, e spero che tutte siano gradite. Giusto per essere chiari, non posseggo il mondo di DxD, non posseggo nessuno dei suoi personaggi, ad eccezione di quelli creati da me. Detto questo vi lascio alla storia e ci si becca nelle N.D.A.
N.B. Il capitolo contiene spoiler riguardo la trama originale. Lettore avvisato, mezzo salvato.
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After Life:
I

Quante volte ti è già successo? Perdere i sensi e risvegliarti in camera tua. Ormai è un rituale che si ripete almeno una volta al mese e quasi ci hai fatto l'abitudine. Sbatti piano le palpebre, mettendo la stanza a fuoco. Ti guardi intorno, premurandoti di controllare se anche questa volta c'è qualche bella ragazza a prendersi cura di te. Nessuno ti stringe al suo corpo nudo, non questa volta, ma una sorpresa decisamente migliore porta il sorriso sul tuo volto.
Asia è seduta su una sedia, con il corpo chino sul letto, e ti tiene la mano. Sta dormendo beatamente. Con dolcezza la stringi un po' di più, sentendola forte e calda. È viva. Sei riuscito a riportarla indietro con le tue sole forze e nulla ti rende più felice che avercela fatta. Almeno questa volta.
Sospirando dal sollievo crolli nuovamente tra le lenzuola. Passi il tempo a guardarla dormire, beandoti di quel contatto che vi unisce e del vedere la schiena alzarsi al ritmo del suo respiro. Dopo qualche tempo la porta d'ingresso si schiude, e un'esitate Kaichou si fa avanti. Per un attimo lancia uno sguardo triste verso di te, prima di strabuzzare gli occhi. Boccheggia arretrando lentamente. Grosse lacrime minacciano di cadere dai suoi occhi, e tu vai per alzarti, allarmato dalla sua reazione.
"Kyo!"
Corre verso di te, stringendoti in un abbraccio spacca-ossa. Una volta li inizia a singhiozzare sul tuo petto mentre la stretta sulla tua mano si intensifica. Sposti lo sguardo, ora anche Asia si è svegliata, e come la Kaichou ti fissa con gli occhi colmi di lacrime. Anche lei si fionda su di te, e tu ti trovi a stringere due ragazze piangenti. Sei allibito, non sai cosa stia succedendo, né perché. Dando loro qualche pacca, cerchi di farle riprendere, quando la porta si schiude ancora.
"Kaichou, mi era sembrato di sentire...."
Tsubaki, la vice-presidente, entra nella stanza, trovandosi davanti alla scena. Tu la guardi e lei sussulta non appena alzi una mano in segno di saluto.
"Ehi, Shinra-san... mi sai spiegare cosa gli sta succedendo?"
La vice-presidente ti fissa, sembra non credere ai suoi occhi. Per un momento temi che anche lei scoppi a piangere e ti si getti tra le braccia, ma la ragazza si limita ad asciugarsi gli occhi con un fazzoletto ricamato, sorridendo radiosa.
"Sono felici, Kyo-kun. Felici per il miracolo a cui hanno assistito. Quello che hai fatto in quella chiesa... è stato inaudito. Nessuno l'aveva tentato, nessuno l'aveva mai nemmeno ipotizzato, ma tu l'hai fatto, e nel farlo hai pagato un prezzo incredibilmente alto."
La fissi confuso, stringendo più forte le due ragazze.
"Un prezzo? Di cosa stai parlando, io mi sento normale."
Il sorriso della ragazza diminuisce leggermente, mentre ti si avvicina. Ti poggia una mano sulla spalla, iniziando poi a carezzare Asia. Il suo è un gesto dolce, che però ti inquieta. Cos'è successo mentre eri privo di sensi? Non puo' essere nulla di irreparabile se sei ancora qui, no?
"Kyo-kun, hai dormito per due mesi, e nessuno sapeva dire se ti saresti mai risvegliato."
Ti parla seriamente, fissandoti con una strana espressione. È tesa, e cerca di apparire dura, ma è inconfondibile la nota di sollievo e di ammirazione, che traspira ad ogni suo sorriso.
"La presidentessa e Asia, ti sono rimaste vicino ogni giorno. Asia ha passato notti intere a vegliare, pregando di poterti riavere. Questo è il motivo per cui ora sono così felici."
Asia alza lo sguardo su di te. Quegli intensi occhi verdi, così pieni di vita, e così rossi per lacrime versate, incontrano i tuoi. Senti il cuore mancare un battito mentre la ragazza avvicina il suo viso al tuo. La presidentessa si irrigidisce tra le tue braccia, ma non fa nulla per fermarla. Tutto lascia supporre che l'ex-suora stia per baciarti, ma lei si limita a poggiare la sua fronte sulla tua.
"...mai più... non farlo mai più... non potrei vivere... sapendo che sei morto per salvare me..."
L'entità del gesto ti crolla addosso. Sei quasi morto, un'altra volta. Hai rischiato di lasciare le persone più importanti per te senza nessuno a difenderle. Porti le braccia intorno alle spalle delle due ragazze, stringendole forte.
"Mi dispiace avervi fatto passare tutto questo. Ma ora sono tornato, e non ho intenzione di andare da nessuna parte, quindi basta piangere. In fondo manco da due mesi, immagino abbiate molte novità da raccontarmi!"
Le due si tirano via, sorridendo tra le lacrime, entrambe sono arrossite alla tua dimostrazione d'affetto. La Kaichou è la prima a riprendersi e per un secondo ti sembra che stia guardando male Asia, che ancora ti stringe la mano. Tuttavia quando parla lo fa con voce serena e tranquilla.
"Grazie, Kyosuke-kun, per le belle parole, e si sono successe molte cose in questi due mesi. Ci sarà un tempo e un modo perché tu le conosca tutte, ma per stasera limitati a riposare. Verremo ancora domani mattina per stare con te."
Con la sua mano piccola e bianca ti accarezza il viso prima di lanciare uno sguardo significativo alle altre. Tutte si congedano, lasciandoti da solo a riflettere.

*

È notte. Sono passate solo poche ore da quando sei stato lasciato a te stesso, e in questo periodo di tempo non hai fatto che annoiarti. Non hai voglia di dormire. Non è mai stata una necessità per te, e adesso che hai passato due mesi a farlo, ti senti fin troppo bene per poterci riuscire. Hai optato per un po' di studio serale e una buona doccia rigenerante, tutte cose che non ti affaticano troppo.
Sei sicuro che se venissi beccato nel tentare un allenamento, anche solo per sciogliere i muscoli intirizziti, verresti costretto a letto per le settimane a venire, ed è una cosa che vuoi assolutamente evitare.
Sfogliando lentamente il tuo libro di testo, cerchi di immaginare quante lezioni e argomenti ti sei lasciato alle spalle. Se sono passati due mesi, dal giorno del salvataggio di Asia, probabilmente si è arrivati a febbraio. Ti sei perso l'intera pausa invernale, e il mucchio di feste che essa porta con se.
Sospiri tristemente, poggiando la testa sul libro. Nella tua mente immagini come uno studente normale avrebbe passato le sue giornate. Di certo non rischiando la sua vita più e più volte, ne passando ore intere nell'incoscienza più totale. Sarebbe uscito con gli amici, avrebbe trovato una ragazza, si sarebbe divertito preoccupandosi eventualmente solo degli esami scolastici.
Così assorto nel tuo biasimo non ti accorgi che qualcuno è entrato in camera tua nel più totale silenzio. Con passo lento ti arriva alle spalle, e quando ormai è dietro di te, ti senti abbracciare. Qualcosa di grosso e morbido di urta la schiena mandando la tua mente in estasi. Alzando lo sguardo incontri gli occhi verdazzurri di Rias, che ti sorride radiosa.
"Allora è vero, Kyosuke-kun, sei finalmente tornato da noi"
Sembra felice,e ti sorride stringendoti più forte a se.
"Gremory-sama, cosa... cosa ci fai tu qui?"
La ragazza mette su un'espressione contrariata quando tu ti rivolgi a lei con un appellativo tanto formale.
"Non chiamarmi in quel modo, del resto sono venuto qui da te, nel cuore della notte. Non è una chiara dichiarazione d'intenti, nel mondo umano, quando una ragazza osa tanto? Dovresti essere più informale Kyo-kun. Chiamami Rias."
La senti premere i suoi seni contro di te, e voltando il capo capisci che è nuda. La sua vestaglia giace a terra, vicino ai suoi piedi. Sangue inizia a scorrerti giù dal naso, e per un attimo pensi di avere una ricaduta. Prendendo un profondo respiro poggi le tue mani sulle sue, cercando di sciogliere il suo abbraccio.
"Grem... Rias-sama, non penso che dovresti essere qui. Se qualcuno entrasse ora sarebbe difficile da spiegare. E non mi hai ancora risposto sul come mai sei qui, e non intendo qui in camera mia, ma qui in casa del gruppo Sitri."
Lei sospira allontanandosi da te. Con sguardo avvilito raccoglie la vestaglia, tornando ad indossarla. È ancora molto, molto sensuale, ma quanto meno non è nuda.
"Immagino che dovrei aspettare domani mattina per dirti delle novità, ma credo che non abbia più senso ormai. Devi sapere che qualche giorno dopo il nostro ritorno dalla missione di salvataggio, io e l'intero gruppo Gremory, abbiamo lasciato il vecchio edificio scolastico e ci siamo trasferiti qui. L'idea è stata mia, volevo stare più vicino a Sona ora che era così sola e vulnerabile. "
Inizia a parlare arricciando una ciocca di capelli rossa con le dita. Il suo sguardo è perso in lontananza, sembra stia revocando alcuni ricordi poco piacevoli.
"Tu non puoi capirlo, ma il tuo gesto avventato l'ha molto scossa. Quella ragazza è sempre stata fredda e distaccata, ha cercato di reprimere le sue emozioni dietro una maschera di perfezione e perbenismo per soddisfare il nome della sua casa. Questo fino a che tu non sei entrato nella sua vita. Per una persona chiusa come lei, è difficile aprirsi e mostrarsi per come è realmente, ma davanti a te, che sei sempre così impetuoso e ti lasci trasportare dalle emozioni, è rimasta spiazzata. Come un tornado sei arrivato nella sua vita, hai cambiato il suo modo di pensare e le hai fatto provare emozioni che non pensava di poter conoscere. E poi sei sparito. Penso che l'averti visto crollare al suolo, più morto che vivo, sia stato il momento peggiore della sua vita. Se Asia non fosse rinvenuta subito, e non avesse usato il Twilight Healing su di te, ti avremmo perso per sempre..."
Ora scuote il capo, cercando di ricacciare indietro alcune lacrime. Sembra che verso la fine del discorso abbia equivocato e detto sentimenti che è stata lei a provare. È possibile che non solo Asia e Sona, ma pure Rias, sia rimasta scioccata dalla tua quasi morte?
"Forse è ora che me ne vada. Ti ho detto abbastanza per questa sera, e non vorrei che la mia compagnia fosse un peso per te..."
Tristemente si alza, avviandosi lentamente verso la porta. Istintivo allunghi una mano, afferrandola per una manica.
"Bhe... ecco... io ho.. ho appena scoperto di aver perso due mesi di lezione. So che tu, Rias-sama, hai sempre avuto ottimi voti. Non e che potresti aiutarmi a studiare per un po'? Cioè, tanto io non dormirei comunque, e se per te è lo stesso mi piacerebbe che tu mi aiutassi."
Sei imbarazzato, la verità è che non ce la fai a lasciarla andare via così, hai un cuore fin troppo tenero, qualsiasi ragazza potrebbe farlo sciogliere, e vederla uscire dalla tua stanza con quell'espressione depressa... beh, è stato semplicemente troppo difficile.
Lei ti fissa sbalordita, prima che il suo viso si apra in un bellissimo sorriso. Ti si avvicina chinandosi sul libro che ancora stringe a te.
"Ti posso aiutare per tutto il tempo che vuoi Kyo-kun. Grazie per avermelo chiesto"
Prendendo posto al tuo fianco inizia a spiegare, e così passi il tuo tempo al fianco di una bellissima ragazza, a malapena vestita. È strano che tu abbia difficoltà a concentrarti?

*

È mattina. Alla fine non ce l'hai fatta più, e durante una delle spiegazioni della tua senpai, sei crollato dal sonno. Non pensavi che avrebbe preso la faccenda dello spiegarti argomenti scolastici così sul serio, ma vista la dedizione con cui ti parlava e mostrava vari esercizi, non te la sei sentita di cacciarla anche quando ormai eri arrivato al limite.
Sbadigliando, cerchi di reprimere quell'inusuale senso di stanchezza, che ancora aleggia sul tuo corpo. Con attenzione ti alzi, riprendendo le tue abitudine quotidiane. Per prima cosa provi scrollare le ali, facendo attenzione a che nessuna piuma cada in terra, ed è solo in questo momento che ti rendi conto che queste non sono sulla tua schiena come al solito.
"Strano... sono sempre state qui quando mi svegliavo..."
Lentamente ti sfiori le scapole, avvertendo la mancanza di qualcosa di familiare. Preso dal panico concentri la tua energia per far riaffiorare le tue vecchie amiche. Qualcosa di scuro e lucido ti compare tra le spalle, ma non sono le tue bellissime ali d'angelo, bensì nere e lucide ali da pipistrello. Sgrani gli occhi a questa novità imprevista. Sapevi che i demoni hanno ali del genere, hai addirittura visto i tuoi compagni evocarle a comando, ma anche dopo la tua rinascita in te non si erano mai manifestate.
Leggermente preoccupato ritrai le ali nella schiena, provando una seconda volta. Ancora ali da pipistrello. Facendole scomparire di nuovo, ti avvi verso il bagno accantonando momentaneamente il problema. Porrai domande su quanto ti è capitato in seguito, quando avrai modo di rivedere la Kaichou ed il resto del consiglio.
Una volta completate le tue abluzioni, indossi la tua veste da studente. Non sai bene che giorno sia, ma se possibile vorresti tornare a scuola per non rimanere ulteriormente indietro. Quando finisci di prepararti, e ritieni il tuo aspetto nello specchio non troppo orrendo, lasci la tua stanza avviandoti verso il salone. Hai controllato l'ora, sono le 08:00 del mattino. Non troppo presto rispetto ai tuoi soliti orari, ma speri che per una volta i tuoi compagni chiudano un occhio.
Una volta arrivato davanti alla lucida porta nera, fai il tuo ingresso reprimendo un altro sbadiglio. Sei ancora stanco sebbene tu abbia dormito almeno sei ore. Un'altra cosa da aggiungere alla tua lista di stranezze. Appena messo piede nella stanza, senti un forte vociare interrompersi immediatamente. Sul tavolo imbandito, a cui siedono tutti i membri dei due gruppi, è piombato il silenzio più totale. Tutti ti fissano con uno strano senso di soggezione, e nei loro sguardi leggi sollievo e... preoccupazione? Interrogativo guardi a capotavola, dove Rias e Sona si dividono il posto. Entrambe ti sorridono e Sona si alza per venirti incontro. Appena lei sposta la sedia, Asia, che è seduta alla sua destra, la imita. Le due si scambiano un sguardo di sfida, prima di avvicinarsi a te.
"Kyosuke-kun, ti sei svegliato. Stavamo giusto per venire in camera tua a chiamarti. Siamo felici di riaverti con noi, e come vedi questo è il primo cambiamento al quale dovrai abituarti. Il gruppo Gremory ha deciso di prendere in affitto le camere libere del condominio, così anche loro adesso vivranno con noi. Spero possiate andare d'accordo."
È la Kaichou a parlarti, e lo fa mentre con dolcezza ti passa la mano intorno al braccio. Asia per non essere da meno fa la stessa cosa, ma dall'altro lato. La scena causa lo sguardo divertito di molti, compresa Rias, che si alza dal suo posto raggiungendovi.
"Oh, Sona-chan, non c'era bisogno che gli spiegassi nulla. L'ho già informato io stanotte. Sai com'è, siamo rimasti insieme fino a tardi, e tra una cosa e l'altra ci è capitato pure di parlare un po'. Quando non eravamo troppo stanchi per farlo, è ovvio."
Subito l'aria si congela. Avverti un forte intento omicida provenire dalla tua senpai mentre Asia, incredibilmente, continua a sorridere. Eppure un sorriso strano, troppo forzato.
"Kyo-kun...."
La Koichou inizia a tremare, e già temi la rappresaglia, che in genere scatenerebbe contro di te. Eppure, nonostante tutto, è Asia quella che ti preoccupa di più.
"Deve essere... Rias-sama è molto bella. Forse io ho frainteso... io voglio stare con Kyo-kun per sempre... ma Sona-sama e Rias-sama... non posso competere con due ragazze così...."
Continua a borbottare frasi sconnesse alzando infine gli occhi al cielo.
"Oh, io non riesco a pensare ad altro. Ti prego Dio, perdona il mio cuore peccatore!"
L'effetto è istantaneo, un piccolo gemito di dolore si diffonde nella sala. Ad essere esclusi da tale fenomeno siete solo tu ed Asia, che vi guardate intorno confusi. Sona si stacca dal tuo braccio muovendo qualche passo in avanti.
"Asia-chan, te l'ho già detto. Non devi pregare Dio in una stanza piena di demoni. So che non lo fai apposta, ma almeno evita quando ci siamo noi intorno."
Il suo tono è più duro di quanto sarebbe normalmente, forse per colpa di Rias che ora ha preso il suo posto al tuo fianco. Tuttavia sei confuso, la situazione non ti torna, e per una volta decidi di dare fiato ai tuoi dubbi senza tergiversare.
"Quindi un demone prova dolore quando sente nominare Dio?"
Sona ti fissa confusa.
"Beh, certo, non si è mai sentito di un demone che lo pregasse, ed è stata imposta qualche restrizione proprio per evitarlo. Inutile dire che con voi due queste restrizioni non funzionano. Tu, Kyo, ne sei immune per via delle tue origini. Sarebbe assurdo per il figlio di un serafino non invocare mai Dio..."
"Ma io non l'ho mai fatto!"
"...Ciò non toglie che volendo potresti farlo. Per Asia invece il discorso è diverso. Venite a sedervi e fate colazione. Questa è una delle cose che ti spiegherò poi con calma. Ho invitato pure una persona particolarmente interessata a quello che è successo in quella chiesa. Lei saprà rispondere a tutti i vostri dubbi..."
Finisce di parlare, allungando poi le mani verso le orecchie di Asia e di Rias. Con forza inizia a tirare fino a che entrambe non ti lasciano ed iniziano a seguirla docilmente. Imitandole ti ritrovi seduto al tavolo, in un posto che sembra essere stato liberato apposta per te. Alla tua destra hai Asia, e alla tua sinistra Sona. Entrambe passano la colazione a lanciarti sguardi carichi di aspettative, e quando ormai avete finito Sona riprende a parlare. Il suo sguardo è di nuovo tagliente, sebbene stia sorridendo.
"Ah, e tra parentesi è stata istituita una nuova regola per il quieto vivere. Visto che adesso in casa nostra si trova più gente di quanto siamo abituati a sopportarne, e loro fanno parte di un gruppo diverso dal nostro, ho deciso che da oggi fraternizzare con il nemico è diventato punibile. Severamente punibile. Sorvolerò su quello che tu e...."
Uno sguardo significativo viene rivolgo a Rias, che però rimane solare e iperattiva come al solito.
"...lei... avete fatto stanotte. Ma se dovessi beccarvi un'altra volte sappi che non sarò tanto gentile. Mille sculacciate direi che sarebbero il minimo che dovresti scontare."
Sembra soddisfatta. Forse ha passato tutto il tempo della colazione a pensarci, e alla fine se ne è uscita con questa novità. Tu ti guardi intorno, ma davanti all'espressione di sollievo di Asia, e quella stranamente eccitata di Rias, non puoi che capitolare.
Nessuno sano di mente è seduto a questo tavolo.

*

Un'ora più tardi sei ancora nel salone, seduto su uno dei comodi divani che costeggiano il focolare perennemente acceso. Tu e Asia siete stati invitati ad aspettare qui mentre il resto del gruppo si da fare per le pulizie. L'intera condominio viene tirato a lucido, e ovunque vengono poggiati fiori freschi e orpelli colorati. Vasi pregiati vengono tirati fuori da stanze che non sapevi nemmeno esistessero, e in breve tutto sembra più aristocratico e pittoresco. A quanto hai capito l'ospite che verrà a trovarvi è un pezzo grosso dell'inferno, qualcuno di molto in alto, che ha chiesto espressamente di vedere sia te che l'ex-suora.
Durante questo lasso di tempo, in cui tu e Asia siete rimasti soli, avete avuto modo finalmente di parlare. Lei ti ha raccontato della sua nuova vita: di come ha iniziato a frequentare la Kuou Academy, di come abbia chiesto espressamente di vivere nella camera vicino alla tua, e di come sia arrivata a scegliere di frequentare la tua stessa classe. All'inizio era timorosa e non voleva separarsi dal tuo capezzale, ma pochi ragionevoli argomenti della Koichou sono bastati a smuoverla.
"E poi ora sono un demone, ma non un vero demone, diciamo che sono un po' un demone e un po' un angelo, proprio come te Kyosuke-kun!"
Tu ridi davanti a questa affermazione. Era proprio questo quello a cui miravi. Una via di mezzo tra i due stadi che permettesse alla ragazza di scegliere da che parte stare. Nessun obbligo come è successo a te. Le hai donato la libertà.
"Bhe sono contento che tutto sia andato bene. Io ci ho sperato davvero tanto e alla fine sei tornata. Così ora possiamo stare sempre insieme e posso insegnarti tante cose. Immagino che ora tu non abbia più problemi con la lingua, dovrei essere riuscito ad impiantare nel tuo alfiere il -Language-, ma se vuoi posso insegnarti a scrivere i, kanji, oppure a cucinare. Sono tutte promesse che ti feci quella sera, e voglio rispettarle parola per parola"
Tu le sorridi, e lei avvampa. Deliziata, inizia a giocare con un ciocca dei suoi capelli biondi, lanciandoti di tanto in tanto uno sguardo contento.
"Sa-sarei davvero felice di passare del tempo con te, Kyosuke-kun"
"Lo stesso vale per me. Del resto ora hai una parte della mia grazia che ti scorre nelle vene. Si potrebbe quasi dire che sei la mia sorellina!"
Alle tue parole lei inizia ad agitarsi nel suo posto. Di nuovo inizia a borbottare frasi il cui senso è dubbio.
"Asia..."
Le poggi una mano sulla spalla e lei sobbalza.
"Se devi dire qualcosa dilla. Non c'è bisogno che abbassi la voce o ti agiti. Puoi parlare tranquillamente con me. Del resto siamo amici no?"
Le fai l'occhiolino e lei annuisce prendendo coraggio.
"Di-dicevo solo che... bhe, che io non sono la tua sorellina. Non voglio che Kyosuke-kun mi veda come una sorellina..."
Continua ad agitarsi, ma almeno questa volta la comprendi. Per un istante rifletti su come sia meglio risponderle, quando d'improvviso... le spuntano le ali. Sono ali d'angelo, esattammente come quelle che avevi tu. D'impulso allunghi una mano per carezzare le piume, ma lei si è già ritratta e con uno sforzo di volontà le ha fatte scomparire nella schiena.
"Scu-scusa Kyosuke-kun. È che non ho ancora imparato bene questa cosa del controllo. Quando mi batte forte il cuore, non riesco a tenerle giù, mi spuntano da sole sulla schiena..."
Annuisci alle parole della ragazza, nascondendo un sorriso.
"Tranquilla Asia-chan, è normale, io stesso non ne avevo il pieno controllo. Ogni volta che andavo a dormire quelle spuntavano fuori e la mattina dovevo ritrarle. È un problema comune."
La consoli mentre la tua mente lavora febbrile. Possibile che lei riesca ad avere quel tipo di ali e tu no? Forse ti sei spinto troppo in là quella sera, e il tuo corpo non si è ancora ripreso del tutto. Questo spiegherebbe la stanchezza che ti ha fatto dormire molto più di quanto tu faccia in genere, e la scomparsa delle tue ali.
Sei ancora preso da queste congetture, quando dal corridoio arriva la voce della presidentessa del consiglio. È estremamente formale e sembra che stia accompagnando l'ospite tanto atteso. Lisciandoti la camicia sul corpo, ti alzi in piedi per accogliere la coppia, che dopo pochi istante fa la sua comparsa nel salone. Asia ti ha imitato, e ora sta al tuo fianco, mentre Sona e Rias fanno strada ad un giovane uomo. All'apparenza non dimostra più di trent'anni, ma sai bene che questa valutazione è incline ad errori nel mondo di demoni, che vivendo per millenni hanno imparato col tempo a cambiare il loro aspetto esteriore per dimostrare l'età che desiderano. Man mano che questa persona si avvicina, ti senti sempre più a disagio.
Un potere enorme lo circonda, facendo vibrare l'aria intorno a lui su molti livelli. È un potere invisibile, quasi impercettibile, che si manifesta solo agli occhi di chi può vedere. E tu lo vedi, vorticante come le onde del mare, e placido come le sponde di un fiume. È un potere grandissimo, che se scatenato provocherebbe più danni di uno Tsunami, ma ora già tranquillo e sereno.
Ingoi a vuoto un paio di volte e poi ti senti chiamare in causa. Mentre tu eri perso nei tuoi viaggi mentali, la senpai è passata alle presentazioni. L'uomo ti guarda con distaccato interesse, tendendoti la mano.
"Ci sei, Suwatori-kun? Ti sto dicendo che lui è Ajuka Beelzebub, uno dei quattro grandi Satana che reggono l'inferno. Dovresti quantomeno mostrare rispetto davanti ad una persona del suo calibro."
La voce della Senpai è seria, e tu davanti al suo sguardo ostinato non puoi che chinare il capo e stringere la mano all'uomo.
"Pia...piacere Beelzebub-sama. So..sono felice di incontrarla."
"Il piacere è anche mio Beelzebub-sama. Sono Asia Argento"
Asia ti toglie d'impiccio presentandosi anche lei. L'uomo vi scruta per un attimo, facendo poi un piccolo e breve sorriso.
"Si, indubbiamente in loro c'è qualcosa che non va. La risonanza dei loro pezzi è completamente sbagliata."
Ajuka parla, spostando poi la sua attenzione a Sona.
"E non rimproverarli per la loro mancanza di rispetto. Ritengo che un atteggiamento più informale aiuti nella creazione di nuove teorie."
Le senpai lo fissano chinando poi rispettosamente il capo.
"Come desidera Beelzebub-sama. Prego prendete posto sul divano. A breve verrà servito un piccolo rinfresco."
Tutti vi sedete e in pochi minuti vassoi carichi di dolcetti e diversi tipi di the, vengono poggiati sul tavolo da Tsubaki e Akeno.
"Bene, direi che si può iniziare. Beelzebub-sama, posso offrire un po' di Earl Grey?"
"No grazie, prenderò solo un po' d'acqua. E mi piacerebbe, per un attimo, rievocare gli eventi di quell'infausta sera di due mesi fa. Mi sembra che al centro di questo polverone ci sia tu Kyosuke-kun, è esatto?"
L'uomo riceve tra le mani il suo bicchiere d'acqua, facendo un cenno di ringraziamenti a Tsubaki che l'ha servito.
"Si, signore."
Ti sei leggermente ripreso, e ora che l'aria si alleggerita sei più tranquillo.
"Bene, allora incomincia. Vorrei che mi raccontassi la storia dal tuo punto di vista, senza tralasciare le emozioni e le sensazioni che hai provato. Mi riferiscono che ti sei svegliato ieri sera dopo essere stato in coma per due mesi, questo dovrebbe aver lasciato i tuoi ricordi freschi e indelebili, quindi non esitare."
Tu prendi un po' di thè da un vassoio, iniziando a raccontare. Le scene sono ancora vivide nella tua mente, quindi non è difficile rievocarle. Ciò non toglie però che tu ti senta a disagio esprimendo i sentimenti che hai provato.
"Quindi mi stai dicendo che hai usato il potere di trasferimento della tua Sacred Gear per potenziare il tuo fisico. E in che modo se posso chiedere?"
Gli ascoltatori si sono fatti attenti, il Satanasso ha pure preso carta e penna iniziando a scrivere qualche appunto.
"Beh... volevo solo diventare più forte. La sera prima ero stato sconfitto da Freed, l'esorcista, con una facilità estrema, quindi ho pensato che se fossi riuscito a vederlo, se solo la mia mente fosse stata in grado di seguire i suoi movimenti, forse avrei avuto qualche possibilità di batterlo. Ho diviso la mia aura in due scie d'energia, e le ho concentrate nel cuore e nel cervello, così da incrementare la gittata cardiaca e il metabolismo delle cellule. Più energia veniva metabolizzata più i miei riflessi e la mia capacità di pensiero aumentava."
L'uomo si ferma per un attimo, studiandoti con sguardo clinico.
"Tu ovviamente sai che hai rischiato la morte, vero? Quella sciocca trasformazione poteva pure farti esplodere la testa. Quando Asia-chan ha curato le tue ferite, ha trovato tante piccole rotture nei capillari del tuo corpo. Il tuo naso, le tue orecchie e perfino i tuoi occhi hanno iniziato a perdere sangue. Possiamo presumere che sia solo fortuna che tu non sia morto in quel momento."
La sua voce è tranquilla, ma sei sicuro che stia provando a rimproverarti. Non capisci perché, ma sembra voler mettere da parte il suo distacco, senza però riuscirci davvero. Obbligando te stesso a non fissare nessuna delle altre ragazze, di cui immagini già le diverse reazioni, annuisci un'unica volta.
"Bene, allora continua. Dopo che hai acquisito una mente superiore hai vinto lo scontro facilmente, giusto?"
Tu annuisci di nuovo, riprendendo il discorso.
"Si, signore, ho battuto sia l'esorcista che l'angelo caduto con facilità, ma ho commesso un errore imperdonabile. Lasciando in vita Freed, gli ho permesso di approfittare di una mia distrazione per uccidere Asia..."
La tua voce si incrina appena, mentre la tua mente rivive quel ricordo doloroso, che non sparirà mai davvero. La mano di Asia si poggia sulla tua, dandoti coraggio, e tu le sorridi.
"Io... in quel momento... ero distrutto. È stato come se l'intero mondo mi fosse crollato addosso. Ho ricordato cose del mio passato, eventi dolorosi e terribili. Ho iniziato a gridare. Ho pregato Dio che intervenisse, ho chiamato Ezechiele affinché mi aiutasse, e ho invocato mio padre perché per una volta ricoprisse il suo ruolo di guida. Nessuno mi ha risposto. Allora il dolore è mutato in rabbia e la Sacred Gear ha reagito ai miei sentimenti. Ho sentito una scarica di energia percorrermi il corpo, e poi sapevo cosa fare. Come se la risposta fosse sempre stata davanti a me. Ho preso la grazia dall'angelo morente e l'ho usata come base per costruire una nuova vita per Asia. Per tenere insieme il potere che volevo riversare in lei, ho ricreato un pezzo demoniaco, basandomi sulle stringhe chiave del mio cavallo. Però ho cercato di non vincolarla alla sua essenza di demone. Se avessi voluto solo riportarla in vita, condannando una donna della chiesa a vivere come un demone, allora mi sarebbe bastato chiedere a Rias o a Sona. Una delle due mi avrebbe aiutato, ne sono sicuro..."
Rivolgi uno sguardo ad entrambe. Sona sembra stia lottando per celare le sue emozioni dietro la sua maschera da presidente, Rias invece si limita a tamponarsi gli occhi con un fazzoletto.
"... ma io volevo di più. Volevo darle una libertà, che a me era sempre stata negata dalle circostanze. Volevo che fosse libera e felice... e volevo che mi restasse vicino."
Ora sei tu a stringere la mano alla ragazza, che ha iniziato a piangere silenziosamente poggiando la testa sul tuo petto.
"... così ho estratto l'unico dono di mio padre, la grazia che non avevo mai voluto, e l'ho condivisa con lei. Ho perso i sensi subito dopo aver finito, e solo quando mi sono svegliato ho scoperto di essere riuscito a salvarla. Penso che quello sia uno dei momenti più felici della mia vita...."
Beelzebub annuisce alle tue parole, finendo di scrivere i suoi appunti. Dopo qualche minuto torna a guardarti, con qualcosa di simile all'ammirazione. Anche questa non gli viene bene, giacché la sua maschera di stoicismo e indifferenza sembra perennemente indossata dal suo viso.
"Quindi ricapitoliamo. Per prima cosa hai deciso di voler provare a superare i limiti umani, acquisendo capacità di un demone d'alto rango in una maniera molto estrema. Poi non contento ti sei fatto guidare dalle emozioni, e hai superato anche questo limite, riuscendo a replicare un Dono di Dio, la Grazia, e un pezzo demoniaco inventato da me in persona. E come se non bastasse sei sopravvissuto per raccontarlo. Tutto questo è... impressionante..."
Congiungendo le mani al petto, si alza dal suo posto superando il tavolino che vi separa.
"Ora se possibile vorrei esaminare i vostri pezzi demoniaci più nel dettaglio. Sono abbastanza sicuro che nonostante le capacità che possedevi sul momento, tu sia riuscito a combinare un disastro."
Tu fissi Sona, che sembra più calma rispetto a qualche minuto prima. Ti fa segno d'assenso e tu con gentilezza poggi Asia contro i cuscini. Ti alzi in piedi portandoti di fronte al demone. Una volta li rimani in attesa, mentre lui allunga le mani verso il tuo petto. Nemmeno una volta ti sfiora, si limita a disegnare nell'aria parole e numeri con la punta delle dita. Ad un certo punto avverti un forte calore, e la tua grazia viene fuori, con il cavallo nel centro.
"Però, che strana vista. Questo è decisamente un pezzo mutante. Posso capire ora da dove provenivano le tue strane vibrazioni, il pezzo è dovuto cambiare molto per adattarsi a questo. Bhe credo ci sia bisogno di qualche precauzione prima di maneggiare questa palla di fuoco, ma non è un grosso problema."
Soffiandosi sulle mani, crea una sottile pellicola nera, completata la quale inizia ad armeggiare con il pezzo. La grazia è molto più piccola rispetto a quanto fosse in origine, ma del resto ne hai donato metà ad Asia.
"Mmm... alcuni codici sono alterati, ma suppongo che sia normale vista la situazione. Ed il pezzo non sembra aver subito danni. Bhe mi sbagliavo, sembra che tu non l'abbia ancora rovinato. Puoi sederti ragazzo, ora tocca alla tua amica."
Con un cenno congeda la palla di fuoco, che ritorna docilmente nel tuo petto. Tu ti volti lasciando spazio ad Asia, i cui occhi verdi sono ancora arrossati dalle lacrime. L'uomo inizia a darsi da fare anche con lei, proprio come ha fatto con te. Quando estrae la sua grazia sorride, e passa molto più tempo ad analizzarla. Solo dopo dieci minuti sembra ritenersi soddisfatto, e la manda a sedersi vicino a te. Riprendendo anche lui posto, sorseggia un po' d'acqua prima di parlare.
"Bene, a quanto pare ci sono delle novità. Ammetto che sono venuto aspettandomi di dover risolvere il pasticcio fatto da un demone inesperto e molto fortunato, invece sembra che dovrò ricredermi anche su questo. I componenti all'interno dei vostri corpi sono perfettamente funzionanti, e non sembra che si avranno problemi a breve termine per quanto riguarda il loro funzionamento. Tuttavia la storia è diversa per il trasferimento e la ricostruzione della grazia."
Sorride, iniziando di nuovo ad appuntare sul suo foglio di carta.
"I vostri corpi sono al momento in una fase di cambiamento. Ora che tu hai fatto dono alla ragazza di una parte così importante di te, sicuramente inizierai ad indebolirti. Avrai più fatica ad usare i tuoi poteri angelici, e inizierai ad assumere caratteristiche un po' più demoniache. Per Asia le cose sono un po' meglio, il pezzo che hai creato per lei è solamente un collante per la tua grazia, e questo vuol dire che non avrà una vera trasformazione. Dovrà abituarsi ai nuovi poteri, certamente, ma sarà come se fosse un angelo più che un demone, e questo è decisamente meglio se il tuo piano è renderla libera di scegliere. Detto questo ho solo altri due argomenti di cui discutere, uno direttamente collegato al vostro futuro, l'altro un'ammenda da fare alla vostra padrona."
Ti fai più attento, sospirando di sollievo nell'avere finalmente delle risposte. Ecco perché hai delle difficoltà con le tue ali, e ti senti stanco. Stai semplicemente diventando un demone come capita a qualunque umano venga reincarnato. Incrociando le braccia ritorni al discorso.
"Un'ammenda? Di che si tratta?"
Sona si fa più attenta, sistemandosi gli occhiali con gesti lenti.
"La prego di spiegarsi Beelzebub-sama"
L'uomo annuisce togliendo dalla giacca una cartellina che passa di mano in mano fino ad arrivare alla presidentessa.
"Dopo che venni a sapere della creazione di un nuovo pezzo demoniaco da parte di un normale demone di basso rango, ho iniziato a fare delle indagini per raccogliere elementi utili alla risoluzione del mistero. Vedete, sono stato io a creare ogni nuovo pezzo demoniaco, e nemmeno i miei assistenti più stretti sono mai stati in grado di progettare una replica. Inutile dire che ero molto interessato, e senza accorgermene ho iniziato a scavare negli eventi di quella sera arrivando a scoprire retroscena che non potevo immaginare. Tutto ha inizio con la suora, Asia."
L'attenzione del gruppo si sposta sulla ragazza che ti siede di fianco, che immediatamente arrossisce.
"Asia, hai raccontato a qualcuno di loro come mai sei stata espulsa dalla chiesa e sei arrivata a dover chiedere protezione agli angeli caduti?"
Lei scuote il capo, pigolando una risposta a malapena udibile.
"Bhe... ecco... non c'è stata occasione, e nessuno tranne Kyo-kun sembrava poi tanto interessato al mio passato"
L'uomo annuisce riprendendo il discorso.
"Beh, non è nulla di cui vergognarsi, quindi se permetti lo racconterò io."
Asia pare indecisa, ma alla fine da il suo consenso.
"Va bene Beelzebub-sama. Come desidera"
"Grazie cara. Bene, allora lasciate che racconti dal principio. La storia inizia anni fa, al tempo in cui si scoprì che Asia era stata benedetta dal Signore con il dono di poter guarire. La Chiesa, che ha le sue fonti per trovare le persone come lei, ne fece una suora conducendola in un monastero, dove fu costretta a prendere i voti. Da lì la sua vita fu tranquilla per molti anni. Non le era concesso avere amici, visto che l'unico su cui una Santa può contare è Dio, ma tolto questo aveva diverse libertà. Per esempio ogni qual volta le era possibile raccoglieva fedeli che avevano bisogno di lei, e prestava loro le cure che erano in suo potere. Durante quegli anni salvò molte vite, e tutto sembrava destinato a durare, fino a che alla sua porta non si presentò un demone in fin di vita. Lei, ben conscia dell'eresia delle sue azioni, lo curò ugualmente, guadagnandosi così il disprezzo dei suoi superiori e del clero tutto. Fu deciso che un potere in grado di salvare anche i demoni non era degno di risiedere nella casa del signore, e la lei fu bandita e allontanata. Da allora gli eventi sono andati come già sapete, ma ecco la cosa per cui mi devo scusare. Il demone, che ha macchinato da dietro le quinte tutti gli eventi che hanno portato alla morte di Asia, è lo stesso che da lei si fece curare per attirarne l'attenzione. È arrivato a ferirsi da solo pur di incontrarla e farla cacciare dalla chiesa, e questo non perché l'amasse, ma perché è una sua fissazione portare sulla cattiva strada suore e sante. Lui, che ha contattato gli angeli caduti e messo in piedi il teatrino nel quale alla fine voi vi siete trovati in mezzo, non è altro che Diodara Astaroth. Mio fratello. Penso che facendola rapire, mirasse ad impressionarla con un salvataggio dell'ultimo momento, offrendole poi un posto nella sua scacchiera e nella sua sfilza di amanti. Inutile dire che voi avete giocato d'anticipo e gli avete rubato la scena."
Il silenzio piomba su di voi, lo sguardo di tutti è allarmato. Sona-senpai studia con attenzione il fascicolo con le prove raccolte a dimostrazione della veridicità delle sue parole, e anche lei sembra sorpresa.
"Se vi siete trovati sul punto di perdere non una, ma ben due persona la colpa è solo del mio fratellino. Secondo le leggi dell'inferno voi del clan Sitri avete il diritto di chiedere la sua vita in pagamento dell'affronto subito, ma se possibile vorrei che non arrivaste a tanto. Medierò io con lui, e cercherò di farvi arrivare ad un accordo, fino ad allora vi prego di non intraprendere nessuna azione avventata. Lui è l'unico erede della casa Astaroth, visto che io ho rinunciato al titolo per diventare uno dei quattro Satana. La sua perdita causerebbe uno scalpore incalcolabile."
Sona chiude il fascicolo, tenendolo però ben stretto tra le mani. Le nocche sbiancano nel tentativo di controllare la rabbia verso la persona che ti ha quasi portato alla morte.
"Beelzebub-sama... questi eventi sono qualcosa su cui dovrò meditare a fondo. Visto che è un Signore dell'inferno a chiederlo, non reclamerò la sua vita, ma aspettatevi da me delle richieste che mi aspetto vengano esaudite. Fino ad allora... questo è solo uno dei due punti di cui volevate parlare. Mi pare aveste pure un altro argomento da discutere. Qualcosa relativo al futuro dei miei servi. La prego di parlare."
Lui sorride e china il capo.
"Innanzitutto vorrei chiarire che Asia Argento non è propriamente una vostra serva. Voi avete già due alfieri, e non vi è possibile averne un terzo. Tuttavia visto che la sua nascita è legata alla mutazione di un pezzo demoniaco, da me ideato per infrangere le regole, farò in un modo che un'eccezione venga creata e che lei possa competere come membro del gruppo sotto alcune condizioni."
"Condizioni di che genere? Non siamo disposti a condividerla con qualcun altro se è questo a suggerire."
"No, non si preoccupi, non si tratta di nulla del genere. Semplicemente ad ogni partita dovrà scegliere due tra i suoi tre alfieri, e solo loro potranno scendere in campo. Considereremo Asia come un pezzo extra. Detto questo avrei una richiesta, che come accennavo avrà ripercussioni sul futuro dei suoi servi, in particolare di Kyosuke Suwatori. Vorrei che gli fosse permesso di diventare mio assistente nel gruppo di ricerca che si trova in Giappone, così da poter studiare la sua mutazione e poter creare una versione stabile della trasformazione che l'ha portato ad eguagliare il mio potere. A dirla tutta sono anche curioso di conoscere meglio l'unico che è stato in grado di crackare la difesa dei miei pezzi e che ha addirittura replicato una grazia di Dio. Davvero incredibile."
Ora ti senti osservato dal demone d'alto rango, come se fossi una perla rara trovata in un porcile. La scena non ti ispira molta fiducia, soprattutto ora che sai che è stato suo fratello a mettere in moto gli eventi che hanno condotto alla morte di Asia. Probabilmente il tuo è un pensiero condiviso vista l'espressione delle ragazze che si trovano di fianco a te.
"Penseremo pure a questa sua proposta, e le faremo sapere. Ora se è tutto, credo che il nostro gruppo dovrebbe riunirsi per discutere meglio delle notizie di cui ci ha reso partecipi. Ci ha dato molto su cui pensare."
Sona e Rias si alzano, e Beelzebub fa altrettanto. Dopo diversi rituali di cortesia, e un'occhiata parecchio penetrante rivolta a te, finalmente l'uomo si congeda e voi rimanete soli. L'aria si fa subito meno pesante e tu scivoli sul divano esausto. Quel colloquio ti ha stancato più di una maratona.
"A quanto pare... c'è qualcun altro da incolpare per la tua quasi morte, oltre ovviamente alla tua incoscienza. Come ti è saltato in mente di rischiare così tanto con dei poteri che hai acquisito da poco? No, basta, meglio non parlarne più. Il passato è passato e rivangarlo non mi farà altro che infuriare."
Ora è Sona che si lancia in un soliloquio, tu ti limiti a rimanere fermo e in disparte, sperando di poterti congedare. Rias si accorge del tuo desiderio, e ti poggia una mano sulla spalla.
"Sona-chan, forse il tuo servo deve ancora recuperare un po' del suo spirito. Credo che sia meglio mandarlo a riposare per ora, e richiamarlo quando avremo deciso cosa raccontare agli altri. Purtroppo, a prescindere dal risultato, c'è la possibilità che l'attenzione dell'intero mondo demoniaco si concentri su di noi"
La tua senpai annuisce, sebbene fissi con insistenza la mano della ragazza su di te.
"Va bene, Asia e Kyosuke, potete andare. Non uscite di casa, per il resto fate quello che volete. La riunione è aggiornata."
Sollevato ti allontani dalla stanza, con Asia qualche passo dietro. La ragazza sembra triste e scioccata allo stesso tempo. Mai avrebbe potuto immaginare di essere stata nient'altro che una marionetta nelle mani di un demone per tutto quel tempo. Tu le sorridi, prendendole la mano.
"Dai Asia, andiamo in camera mia. Proverò a insegnarti qualcosa della cultura Giapponese, ti va?"
Lei ti fissa incerta, e poi annuisce.
"Si, andiamo Kyosuke-kun"
E così sei di nuovo in mezzo ad un casino che non puoi controllare, ma il solo sentire la mano della bionda ragazza stretta alla tua ti fa pensare che in fondo ne vale la pena. Vale la pena vivere e soffrire anche solo per un sorriso di quella ragazza.



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N.D.A.: Bene, rieccomi signori con questo breve after life. In se è solo un capitolo di transizione, ma ne ho approfittato per aggiungere un paio di spiegazioni a quanto accaduto nei capitoli precedenti, gettando poi le basi per la trama futura. Se la storia vi è piaciuta spero che lascerete un commento, e vi invito a seguire la prossima fanfiction che si intitolerà "Hells Bells - A DxD Adventure"

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