Highway To Hell - A DxD Adventure di Bumbix (/viewuser.php?uid=148404)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Life 0 ***
Capitolo 2: *** Life 1 ***
Capitolo 3: *** Life 2 ***
Capitolo 4: *** Life 3 ***
Capitolo 5: *** AfterLife ***
Capitolo 1 *** Life 0 ***
Highway To Hell - A DxD Adventure
Disclaimer – Dichiaro di non possedere il mondo di DxD. Il titolo di questa storia è ispirato alla canzone “Highway To Hell” degli AC/DC. Non è una songfic! Dichiaro anche di non possedere i diritti di questa bellissima canzone.
Prologo:
Lo stesso colore dei capelli di quella persona.
Ecco cosa hai pensato mentre fitte di dolore si espandevano ad ondate dal tuo ventre. Nero... Un colore cupo, che quasi ti offusca la vista. Quei corti capelli hanno lo stesso colore delle piume che si librano davanti a te.
Life 0:
I
Kyosuke Suwatori è il tuo nome. Sei uno sconosciuto nella nuova città in cui ti sei trasferito, nessuno sa nulla di te. È un buon posto per ricominciare, questo è quello che ti dici quando ripensi alla tua vita. Sei fuggito dagli Stati Uniti per lasciarti tutto alle spalle. Amici, famiglia, ragazze, nessuno ha capito le tue ragioni, ma non è stata certo una sorpresa. I tuoi genitori adottivi non ti hanno mai voluto, non sei riuscito a capire come mai ti abbiano preso con loro, ma sono solo stati felici di liberarsi di te e dei tuoi hobby pericolosi. I tuoi amici, bhe non è che fossero proprio degli amici. Per via del tuo aspetto da delinquente eri circondato solo da teppisti. Non sai come, ma sei diventato addirittura il boss di una di quelle bande di quartiere senza nemmeno provarci. Forse pure per questo i tuoi genitori non ti adoravano. E infine le ragazze. Hai avuto esattamente un appuntamento nella tua vecchia vita. Non è andato granché bene da quel che ricordi. C’è stata un’altra ragazza con la quale sei stato piuttosto intimo all’inizio dell’estate e ti ci è voluto molto tempo per riparare quel disastro. Comunque lei non conta, o almeno non più. Potresti aver avuto altre opportunità delle quali non ti sei neanche accorto, ma la mancanza di un’educazione appropriata e varie distrazioni ti hanno impedito di capitalizzare queste opportunità. Oltretutto, la tua vita è, be’, ‘strana’ non la descrive adeguatamente, e ‘bizzarra’ le dà un aspetto comico che certamente non possiede. Se forzato a descrivere la tua vita, saresti costretto a dire che è composta da una gran quantità di noia, lunghi periodi di incertezza, e intermittenti esplosioni di assoluto e puro terrore.
In questo momento stai vivendo uno di quei lunghi momenti di noia. Hai completato da poco il tuo trasferimento, e ora stai compilando le carte per entrare nella nuova scuola. Una delle imposizioni che i tuoi finti genitori ti hanno fatto, e che tu finisca i tuoi studi, tolto questo non hai limiti o proibizioni. Hai un appartamento di dodici tatami tutto per te con annesso bagno e un piccolo reddito mensile che ti basta giusto per l'essenziale. Niente lussi o sprechi, ma ti va bene così. Con gesti lenti poni l'ultima firma sul modello d'iscrizione familiarizzando ancora una volta con kanji che non sei solito usare. Una ragazza dall'aspetto autoritario attende pazientemente al tuo fianco.
"Bene, lascia pure i moduli li, ti devo accompagnare in classe, la lezione sta per iniziare"
Ti parla severamente, adocchiando in malo modo il tuo orecchino zannuto e la tua lunga coda di cavallo. Leggermente assonnato annuisci alla ragazza seguendola lungo i corridoi.
"Dunque questa è la Kuou Academy?"
Domandi qualcosa di banale giusto per far conversazione, non ti piace il silenzio che si è formato durante il transito nei corridoi. Senti qualcosa che non va nella ragazza che ti sta guidando, ma anche così non sapresti dire cos'è.
"Bhe certo, dove pensavi di esserti iscritto scusa?"
Le sue parole sono tranquille, evidentemente la strana impressione che avverti è a senso unico, lei non pare condividerla.
"Piuttosto che questo dovresti preoccuparti delle regole riguardo abbigliamento e comportamento. Abbiamo ricevuto alcuni fascicoli dalla tua scuola precedente, e visto come ti sei presentato non mi sembri pronto a cambiare"
Il suo tono è di nuovo severo, sembra che gli insegnanti abbiano messo al corrente anche gli studenti riguardo al tuo passato. La cosa ti infastidisce, speravi di poter cancellare quello è che stato. Evidentemente ti sbagliavi.
"E così... è abitudine far leggere agli studenti piu grandi i fascicoli dei loro Kohai in questa scuola?"
Le tue parole suonano un pò troppo dure pure a te, ma non c'è modo di rimangiartele. Eppure la ragazza che ti sta scortando non da cenno di aver notato il tuo tono, semplicemente alza un sopracciglio da dietro gli occhiali fucsia sorridendo leggermente.
"No Suwatori-kun, in questa scuola non succedono cose del genere, ma devi sapere che come presidente del consiglio studentesco godo di alcuni privilegi. Anche in considerazione del fatto che ti sei iscritto con due mesi di ritardo dall'inizio della scuola. Sono cose che insospettiscono non credi?"
La sua risposta è stranamente coerente per te. Abbassando il viso porti le mani in tasca chiudendoti in un astioso silenzio. In pochi minuti arrivate davanti l'aula. La ragazza ti guarda una volta come ad accertarsi che tu sia ancora li, e poi bussa alla porta facendoti entrare.
"Professore, ho accompagnato lo studente trasferito, lascio a lei l'incombenza di presentarlo alla classe. È meglio che anche io mi affretti a lezione"
L'anziano docente si fa avanti annuendo alla tua sempai, e poi allunga una mano per passartela intorno alle spalle. Scartando di lato eviti il contatto fisico con il vecchio. Un'ondata gelida ti attraversa tutto il corpo mentre la Presidentessa ti fissa un'ultima volta. Ora sei certo di averla contrariata.
"Non ti preoccupare Sitri-san, ci penso io al ragazzo"
L'uomo congeda con un cenno della mano la presidentessa, che subito chiude la porta dietro di se. Voltandoti, finalmente, fronteggi la tua classe. Sono tutti ragazzi e ragazze del secondo anno, esattamente come te, e sembrano fissarti rapito. Di certo fai la tua porca figura con il tuo aspetto da teppista e il tuo viso all'occidentale. Sei sicuro che entro la fine della giornata si saranno già sparse voci su di te.
"Suwatori-san, ora dovresti presentarti..."
E' di nuovo il professore, sembra cercare di velocizzare i tempi per poter riprendere la lezione. Rivolgendogli la tua peggiore occhiataccia biascichi qualche parola a malapena udita da quelli in prima fila.
"Sono Kyosuke Suwatori, prendetevi cura di me"
Senza aggiungere altro ti guardi intorno, avviandoti poi verso l'unico banco libero. Per tua fortuna si trova in fondo alla classe, vicino alla finestra. Tutti sembrano fissarti lungo il tragitto. Dopo che hai preso posto la lezione ricomincia e ti costringi a seguire gli argomenti che vengono discussi. Anche se non sembrerebbe sei piuttosto bravo a scuola, l'unica cosa che ti infastidisce è l'attenzione indesiderata, ma per un pò dovrai farci l'abitudine non credi?
II
La prima svolta nella tua nuova vita avviene ad una settimana dal tuo arrivo a scuola. Hai incontrato ancora il presidentessa del consiglio studentesco durante questo lasso di tempo, e alla fine è riuscita a farti tagliare i capelli. In realtà non ti ha dato molta scelta, ti ha seguito fino a casa con un paio di forbici, minacciandoti di aspettare fuori al freddo fino a che non le avessi permesso di entrare. Che donna diabolica, deve aver gia capito che non sei il tipo che riesce a resistere a certi ricatti. Anche perchè detto tra te e te, la presidentessa è proprio uno schianto. Il primo giorno non l'avevi notato a causa dell'aria inquietante che avverti ogni volta che lei ti avvicina, ma a conti fatti ha davvero un bel corpo. I capelli sono corti del colore dell'ebano, i seni non troppo prosperosi, giusto quello che basta per mettere in risalto la sua bellezza. Inoltre il resto del suo corpo rivaleggia con quello delle due bishoujo per eccellenza. Le hai viste solo di sfuggita, ma non puoi non concordare col fatto che Rias-sempai e Akeno-sempai occupano rispettivamente il primo ed il secondo posto per quanto riguarda l'aspetto fisico all'interno dell'accademia. Eppure non è questo quello che ha rappresentato il tuo giro di boa. Una ragazza, una vera ragazza, ti si è confessata dietro la scuola!
Hai sentimenti contrastanti riguardo quest'avvenimento, da un lato è una scioccante novità quella di avere qualcuno che si innamora di te, dall'altro non ti senti pronto ad una relazione. Non che non ti piaccia o tu non voglia finalmente liberarti del fardello che ti porti dietro (la tua scomoda verginità), ma quella ragazza non ti conosce per quello che sei realmente. Nel poco tempo che hai passato a scuola hai cercato di tener nascosto a tutti il tuo segreto, hai evitato qualsiasi rissa o scontro, anche verbale, preferendo isolarti rispetto al resto della scuola. L'unica eccezione e la presidentessa, ma neanche lei ha avuto modo di vederti per quello che sei realmente. Alla fine, dopo averci pensato a lungo, hai raggiunto un compromesso con te stesso, hai invato questa ragazza ad un appuntamento, alla fine del quale deciderai se diventare il suo fidanzato o meno.
La ragazza che ti si è confessata è Yuuma Amano. Ha setosi capelli neri e un corpo snello, nel complesso non è niente male.
Per organizzare l'appuntamento ti sei messo a studiare riviste che solo qualche giorno prima non avresti nemmeno toccato, e alla fine dopo numerose ricerche sei riuscito a stabilire un piano d'azione.
Il punto d'incontro è in un parco non troppo distante da scuola, e da li vi siete spostati in varie mete che le guide turistiche definiscono "Perfette per il primo appuntamento". Tutto sommato hai passato una bella giornata, Yuuma è stata divertente, comprensiva quando commettevi qualche errore o ti facevi prendere dal panico, e ti ha sempre mostrato il suo sorriso. Per quanto possa sembrarti strano avverti una sorta di connessione con lei, come se vi foste conosciuti in un'altra vita e qualcosa di voi fosse rimasto collegato da allora. Dopo il nervosismo iniziale ti sei man mano rilassato, godendoti la giornata un pò alla volta. Avete visitato parchi a tema, siete andati in sala giochi, al cinema, e avete romanticamente passeggiato mano nella mano davanti a file di vetrine nel quartiere commerciale. Il termine della vostra giornata è il parco da cui siete partiti. Hai organizzato il tutto per arrivare giusto in tempo per il tramonto, il momento che ritieni più romantico.
"è stato divertente oggi"
Le sue parole ti raggiungono come un limpido rintocco di campana. Le sorridi in maniera solare, un sorriso sincero come pochi ne hai mai fatto in vita tua, stringendole con piu forza la mano.
"Ehi Kyo-kun"
"Che cosa c'è Yuuma-chan?"
"C'è qualcosa che vorrei fare per festeggiare il nostro primo appuntamento"
La bocca ti si secca mentre pensi alle possibili implicazioni delle sue parole. Dubiti sinceramente che voglia arrivare direttamente a "quello", ma con un pò di fortuna vi scambierete un bacio, e poi le mostrerai ciò che sei realmente.
"Qualsiasi cosa Yuuma-chan"
Le tue parole escono lente, un tono dolce che se avessi registrato per poi risentirlo non ti sarebbe apparso nemmeno come tuo.
"Vuoi morire per me?"
Per un attimo sei confuso, credi di aver capito male, e così le sorridi perplesso.
"uhm.. che cosa..."
Incominci a chiederti se tu davvero abbia capito male, oppure se un altro di quei momenti di puro terrore stia per piombarti addosso. Il cuore piano ti si sgretola di fronte a questa prospettiva.
"Vuoi morire per me?"
Si ripete, conferma quanto detto in precedenza nascondendo delle risate tra le sue parole. Il sorriso muore sul tuo volto mentre cerchi ancora di decifrare la situazione. La ragazza a cui stavi per aprire il tuo cuore... è una di loro. Due ali compaiono alle spalle di Yuuma-chan. Sono ali d'angelo dal piumaggio nero come l'ebano.
Non perdi tempo a chiederti cosa succeda, questa non è la prima volta che la tua vita è in pericolo, ma è la prima volta che il tuo cuore vi è preso nel mezzo. Alzando le mani arretri lentamente urtando con il corpo ad un lampione del parco.
"Perchè..."
Domandi mentre ogni traccia d'eccitazione o felicità sparisce da te come se un interruttore fosse stato spento. Al suo posto un'espressione di dolore è ora presente. Ogni parola viene fuori come il rantolo di un uomo agonizzante. Quello che probabilmente diventerai presto.
"Mi era stato promesso... pensavo che avessi chiuso con voi caduti."
L'espressione di Yuuma si fa confusa, sembrava non aspettarsi che tu la riconoscessi per quella che è.
"Ma cosa... tu sai cosa sono? Bhe ormai non ha piu importanza, è stato divertente questo appuntamento, un pò come giocare alla coppia sposata con un bambino piccolo, ma è ora che tu muoia. Sei troppo pericoloso per rimanere in vita!"
Anche nella sua voce non c'è piu allegria. Ora è fredda come il ghiaccio, e ti fissa come se tu fossi un'ameba o qualcosa di simile. È evidente che fino ad ora ti ha preso in giro, e da qualche parte nel tuo cuore in frantumi, una goccia di rabbia si mischia al dolore. Alzi gli occhi verso di lei riconoscendo un suono familiare. Non è il battito delle sue ali, è piu come il suono di una corrente elettrostatica. Nelle mani dell'angelo caduto è comparsa una lancia di pura luce. Non fai in tempo a difenderti che questa ha gia trafitto l'aria, colpendoti in pieno allo stomaco.
"Mi dispiace, tu eri una minaccia per noi, così abbiamo deciso di sbarazzarci di te il prima possibile. Se vuoi incolpare qualcuno, dai la colpa a Dio che ti ha dato la Sacred Gear."
Le sue parole riecheggiano nella tua mente appannata dal dolore. Sacred Gear? Non ne hai mai sentito parlare, non era questo il motivo per cui ti davano la caccia in America. Lì hai piu volte affrontato i caduti, riuscendo sempre a scamparla per un pelo, ma non è mai stato per qualcosa che possiedi, ma per quello che sei. Sputando sangue alzi lo sguardo sulla lancia che è ancora a contatto con il tuo corpo. Facendo forza sulle ginocchia, che tremano non riuscendo quasi a sostenerti, ti alzi in piedi.
"Cosa? Ma... dovresti essere gia morto!"
Allungando un mano verso la lancia, la estrai fuori dal tuo corpo mandandola in frantumi. La ferita che si allarga sul tuo ventre perde sangue copiosamente, ma pare che non sia una ferita mortale come Yuuma credeva. Qualcosa dentro di te ti ha protetto un'altra volta, e naturalmente sai di cosa si tratta. Piangendo lacrime di dolore, che con il corpo straziato non hanno nulla a che fare, dai fondo alle tue energie liberando il potere sopito dentro di te. Due ali splendenti, di un bianco purissimo compaiono alle tue spalle illuminando il parco a giorno. Un urlo di bestia ferita si diffonde nel luogo mentre l'energia di questa singola azione paralizza quella che credevi essere la tua ragazza. Quella a cui poter dire tutto e con la quale poterti finalmente aprire. L'ondata di potere è così intensa, che per un attimo un bagliore rosso avvolge il tuo braccio destro, senza che tu riesca nemmeno ad accorgertene. Quando il momento passa, non c'è piu alcun angelo caduto di fronte a te, solo una pioggia di piume nere, che avvolgono la tua visuale e ti riportano alla mente lei, la presidentessa. Se proprio devi morire allora che sia con il cuore libero dal fardello del dolore.
Pensi a questo mentre uno strano calore si diffonde dalla tua tasca destra. Non sai cosa sia, ma al momento non ti importa. Cadi a terra continuando a perdere sangue, ogni tua energia è scomparsa in quell'ondata di potere. Non ti rimane che morire. Poco prima di chiudere gli occhi, all'angolo della tua visuale, una ragazza dai capelli scuri si china su di te.
"Tu... "
Borbotti solamente. Eppure per un attimo ti è parso che lacrime uscissero dai suoi occhi.
"Non morirai..."
Questa è l'ultima cosa che senti prima di sprofondare nell'oscurità.
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pabababa, publicità xD
Mi presento, sono Bumbix, l'autore di questa piccola FF. Questa è la mia prima storia su questo sito, e sto usando uno stile che non avevo mai usato prima, quindi siate clementi con me xD Accetto le critiche a patto che siano costruttive, per il resto sappiate che la storia si distaccherà molto dall'originale. Gia da questo primo capitolo viene meno un cattivone patentato, giusto per farvi capire. Ah, quasi dimenticavo. Questo primo capitolo è un po corto, ma conto di allungarli molto gia dal prossimo. La cadenza sarà settimanale, quindi ogni venerdi mi dovrete sopportare. Recensite in tanti!
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Capitolo 2 *** Life 1 ***
Highway To Hell - A DxD
Adventure
Disclaimer – Bene, e così sei morto no? La storia
è finita, ora puoi andartene a dormire... SI certo, ti
piacerebbe! Mi dispiace, ma questo è solo l'inizio! Fatti il
segno della croce e preparati, il peggio deve ancora venire! Show Time!
Life 1:
I
Ti svegli il giorno dopo l'incidente con il corpo integro e intatto.
Sul tuo stomaco non vi è nessuna traccia della ferita che la
lancia di luce ti ha lasciato. Per un momento ti senti confuso,
spaesato, ti guardi intorno e scopri di essere in camera tua. Le
coperte che coprono il tuo corpo nudo sono zuppe di sudore.
Le ali sulla tua schiena sono spiegate, come capita sempre quando ti
svegli la mattina. Un angelo. Ecco il tuo aspetto del momento.
Alzandoti a fatica, ripieghi le ali bianche, facendole scomparire nella
schiena.
Con mani tremanti ti tasti li dove eri convinto di avere una ferita
mortale. Solo pelle liscia, nessuna cicatrice, nessun segno della lotta
che credi di aver combattuto. Piano si fa largo nella tua mente, il
sospetto che sia stato tutto un sogno, o meglio, un terribile incubo.
Avanzando verso il piccolo bagno ti lavi, ripulendo il corpo dal
sudore. Finita la doccia ti prepari per andare a scuola con il sospetto
che qualcosa in te sia cambiato. Per timore, oltre alle tue vesti
consuete, includi una delle armi che hai fatto entrare illegalmente
dagli Stati Uniti. Si pensa che non dovresti nemmeno sapere come
funzionino armi del genere, ma le esperienze passate ti hanno fornito
la dovuta istruzione. Nascondendola attentamente all'interno della
giacca ti avvii infine verso la Kuou Academy.
Un'altra sensazione si fa strada in te man mano che avanzi lungo le vie
affollate di pedoni. Il sole che fino a poco prima ti dava energia
infinita, e ti accoglieva nel suo caldo abbraccio, ora ti risulta
indifferente. È un cambiamento minimo, che quasi non
avverti, ma dentro di te una voce ti dice che qualcosa non va.
Arrivato a scuola dai un rapido sguardo al cortile. Stai cercando la
Presidentessa, che ricordi fosse presente in quello che speri sia solo
un incubo. Le tue ricerche iniziali sono vane, a parte le due Bishoujo
del club dell'occulto, e qualche altra persona sparsa qui e
là, il cortile è completamente vuoto. Osservando
da lontano la bellezza di Rias-senpai noti il suo sguardo interessato
soffermarsi su di te. Pare che ti stia studiando con un sorriso.
Impercettibilmente le fai cenno con la mano, e lei non esita a
ricambiare. Ora sei sicuro che qualcosa non vada in questo mondo.
Rimandando ad un secondo momento questo pensiero, entri in classe,
avanzando solitario verso il tuo posto. Nessuno ti saluta lungo la
strada, ne fa segno di averti notato. Tutti hanno ormai imparato ad
evitarti, sanno che non apprezzi la compagnia e nessuno cerca
più di coinvolgerti. Eppure oggi sei tu ad aver bisogno di
loro. Devi chiedere a qualcuno che probabilmente ne sa più
di te. Lo sguardo si sposta impercettibilmente verso Matsuda e
Motohama, due noti pervertiti che passano il tempo a spiare le ragazze,
parlare di porno, e catalogare le bellezze della scuola. Se Yuuma Amano
è mai esistita, allora loro ne saranno certo a conoscenza.
Avvicinatoti ai due, regali loro il tuo miglior sguardo di buongiorno,
che per le persone normali equivale ad una minaccia di morte. Eh
già, la tua insolita faccia da teppista non ha giovato del
taglio di capelli, forse anche perché non ti sei ancora
deciso a togliere la zanna che ti pende all'orecchio.
"Ragazzi, buongiorno...."
Esordisci lentamente, prendendo posto sulla sedia davanti al banco dei
due in modo da poterli fissare alla loro stessa altezza.
"Oh Suwatori-san.... ehm... buongiorno..."
A parlare, leggermente spaventato, è Matsuda. Motohama ti
fissa ancora a bocca aperta. Non era mai capitato che tu rivolgessi
loro la parola.
"Mi dispiace rubarvi del tempo prezioso, ma ho bisogno di
un'informazione..."
Vai subito al sodo, non ti piace tergiversare, tanto più se
le persone che sono coinvolte in una conversazione con te sono
spaventare a morte dalla tua presenza.
"Si...si... dicci pure!"
Motohama agitato, nasconde nella cartella una qualche rivista porno,
che stava spulciando fino a poco prima. Che abbia paura che tu possa
rubargliela? Di certo girano brutte voci su di te, sebbene tu ancora
non abbia fatto nulla. Sbuffando sconsolato torni a fissarli entrambi.
"Conoscete per caso una ragazza che si chiama Yuuma Amano? È
di una scuola vicina, e mi si è confessata qualche giorno
fa, ma non riesco a contattarla. Pure il suo numero risulta
inesistente..."
Lo sguardo dei due diventa subito calcolatore. Entrambi prendono dalle
rispettive cartelle dei taccuini, passando al setaccio ogni
informazione in loro possesso.
"Yuuma Amano dici? Non sarà mica Yukio Amano?"
Scuoti il capo alla domanda di Matsuda, che subito cancella un nome
dalla lista.
"Sai dirci qualcosa di più su di lei? Qual'è la
sua divisa? Ha le tette grosse? O almeno è carina?"
Le domande iniziano a farsi più pressanti, questa volta
è Motohama che cerca informazioni. Con gli occhiali sul naso
e lo sguardo concentrato sembra un professionista in marketing
impegnato in chissà quale importante analisi.
"Ehm.. la divisa era quella della South Academy. Credo frequentasse il
secondo anno. Il suo fisico è snello, non ha il seno grosso,
ma è comunque molto carina...."
La tua voce si incrina. Al solo parlare di quella ragazza un dolore
sordo ti percuote il cuore.
In pochi minuti entrambi spulciano tutte le loro agende, arrivando
addirittura a controllare delle liste online. Ma quante ragazze hanno
catalogato questi due?! Ad ogni modo poco prima che la lezione inizi
hanno già finito. Riponendo tutto il loro armamentario si
appoggiano alle sedie con aria pensierosa.
"Abbiamo controllato tutto quello che è in nostro possesso,
e pare che non esiste nessuna ragazza con questo nome. Hai detto che il
suo numero risulta inesistente, hai per caso una sua foto? La nostra
memoria per il corpo di una donna è migliore di ogni elenco
che mai creeremo..."
Leggermente abbattuto armeggi con il cellulare. Il giorno prima,
all'appuntamento, avevate fatto delle foto insieme come ricordo, ma ora
che controlli meglio, non ci sono foto del genere sul tuo cellulare...
"Sono sparite pure le foto...."
Lo sussurri più a te stesso che ai due che ti sono seduti
davanti, ma nonostante questo loro ti sentono e paiono capire. Matsuda
ti poggia una mano sulla spalla solidale, mentre Motohama incrocia le
braccia al petto iniziando ad annuire.
"Capisco benissimo, quindi hai sognato di trovare una ragazza vero?
Anche a noi succede di continuo, non sappiamo come mai, ma nessuna
vuole stare con noi. Se sei così disperato da arrivare a
questo punto, allora sei degno di entrare a far parte del duo dei
pervertiti, anzi con te saremmo un tr....."
Le sue parole vengono interrotte da un tuo potente pugno, che va a
colpirlo dritto in testa. Alterato ti rialzi in piedi calciando via la
sedia. Lo sguardo verso i due compagni è a metà
tra l'odio e l'imbarazzo.
"Io non sono un pervertito come voi!"
Gridi questo, mentre gli sguardi di tutti si concentrano su di te. Non
sembrano capire cos'è successo, ma forse si stanno facendo
un'idea sbagliata della situazione. Sbuffando come un toro ti
allontani, andandoti a sedere al tuo posto. Lo sguardo che si scambiano
Matsuda e Motohama è molto significativo.
"Diventerà uno di noi, lo si capisce subito."
"Già, hai visto com'è arrossito quando si
è parlato delle tette della sua ragazza immaginaria?
Chissà cos'ha sognato di farle."
Risate varie si diffondono per la classe. Imbarazzato non puoi far
altro che attendere l'arrivo del professore, sperando che anche questo
sia tutto un sogno.
II
Sono passati alcuni giorni da quando l'incidente che credi di aver
sognato si è verificato, e da allora non hai avuto
più nessun contatto con la presidentessa. Ogni tanto la noti
camminare impettita per i corridoi insieme al resto del consiglio
studentesco, ma quando provi ad avvicinarti ti assale una strana
sensazione. Senti improvvisamente un gran calore in tutto il corpo, e
un senso di disagio che ti porta a non riuscire nemmeno a fissarla
negli occhi. Stai pensando di esserti innamorato, ma in cuor tuo sai
che non è possibile. Anche se Yuuma-chan è stata
solo un sogno per te, la cicatrice che ha lasciato sul tuo cuore
è profonda, e non si è ancora rimarginata del
tutto.
In questo momento cammini verso casa, il sole si sta sostituendo con la
luna, ma dentro di te non cambia nulla. A causa di quello che sei, una
volta eri pieno di energie di giorno, e scarico come una pila usata la
notte, ma pare che ultimamente il confine tra questi due stadi si sia
assottigliato al punto che non vi è più alcuna
differenza. Che sia giorno o notte, il tuo corpo reagisce sempre allo
stesso modo. Quasi non senti il bisogno di dormire e questo ti spaventa.
Il tuo livello di allerta si alza leggermente quando un brivido ti
percorre il corpo. Ti senti osservato. Qualcuno ti sta guardando con
occhi freddi. Senti un'atmosfera misteriosa davanti a te. Il tuo corpo
inizia a tremare e l'agitazione si rafforza ogni passo che fai. Si
tratta di un uomo. C'è un uomo che indossa un completo e ti
guarda con occhi feroci. Il solo fissarlo ti irrigidisce, dandoti
l'impressione di essere bloccato sul posto. Senti il suo intento
omicida, ma questa volta sei pronto. Le mani volano alla giacca della
scuola, con pochi gesti la sbottoni, scoprendo una fondina con l'arma
che ormai porti sempre con te. Dalla fondina estrai una Beretta 92 di
colore nero, illegalmente modificata per sparare una tripla raffica in
modalità semi-automatica. I proiettili sono da 9 mm, non i
più potenti, ma quelli dati in dotazione. Ancora irrigidito
osservi l'uomo, che ti viene incontro. Il suo sguardo cade sulla tua
pistola, ed un piccolo sorriso incrina la sua espressione prima
impassibile.
"Questo è raro, incontrare qualcuno come te in un posto del
genere. E per di più con un'arma così strana..."
Istintivamente abbassi lo sguardo sulla tua pistola cercando di capire
cosa la renda strana. L'idea di scappare non ti ha nemmeno sfiorato, la
strana sensazione che quell'uomo ti trasmette ti induce a credere che
non sia normale.
"Che cosa? Non cerchi di scappare? Chi è il tuo padrone?
Deve essere qualcuno con un grado basso se sceglie i servitori in
questa zona. Anche se tu non sembri di queste parti, sei forse
un'esiliato?"
Non sai di cosa stia parlando, non hai nessun padrone, nemmeno dei
genitori a dirla tutta, ma non è questo il punto. Serrando
con entrambe le mani la pistola, togli la sicura iniziando a guardarti
intorno. Sei in una via anonima lungo la strada che ti porta a casa.
Sparare qui metterebbe a rischio i residenti. Non sai se l'altro sia in
grado di schivare o deviare le pallottole, ne se la tua mira sia
così buona da poterlo centrare con certezza. La prima cosa
che devi fare e allontanarti. Rompendo gli indugi spieghi le tue ali
bianche, pronto a volare lontano. Non appena fai questo sul viso
dell'uomo appare un'espressione scioccata.
"Tu.... un angelo?"
Ora è lui che sta indietreggiando, non capisci
perché, ma pare che la rivelazione della tua vera forma ti
abbia portato in vantaggio.
"Sentivo un'aura strana provenire da te, ma era qualcosa di maligno. Tu
sei sicuramente un demone, e allora perché hai delle ali da
angelo? Da vero angelo per di più!"
Ali da vero angelo... quante volte ti hanno attaccato e recriminato
perché possiedi le ali dei veri angeli? Hai perso il conto
degli scontri avvenuti in America, ma li avevi sempre il tuo padrino,
Ezechiele, a coprirti. Qui sei solo.
Dopo essersi abituato alla tua vista, anche l'altro rivela la sua vera
identità. Lunghe ali nere, uguali a quelle di Yuuma-chan,
compaiono sulle spalle dell'uomo.
"Che cosa sei?!"
Ti urla queste parole mentre convoglia la sua energia per creare una
lancia di luce. E tu spari. Non aspetti di essere trafitto un'altra
volta, semplicemente, sperando di non colpire nessuno, premi il
grilletto sparando un colpo. Il proiettile viaggia, colpendo l'angelo
caduto alla spalla. La sua lancia di luce si infrange in centinaia di
schegge, mentre tu spieghi le tue ali. Le apri in modo minaccioso,
irradiando il potere sacro contenuto nel tuo corpo.
"Io sono un Nephilim! Figlio di un angelo serafino e unico della mia
specie! Non sono un demone, ne sono un angelo completo, quindi non
paragonarmi a nessuno dei due! Sono quello che vedi davanti a te!"
Ok, le tue parole sembrano fin troppo sfrontate perfino a te, ma del
resto stai solo dicendo la verità. Un angelo cade come
conseguenza delle sue azioni peccaminose nei confronti degli umani. Se
un angelo si lascia sedurre da uno dei sette peccati capitali, allora
la sua aureola scompare, le sue ali diventano nere, e l'ingresso al
paradiso gli è negato per sempre. Tu sei l'eccezione.
È possibile per un angelo fare l'amore con una donna umana,
e quindi arrivare a generare un figlio, a patto che questo sia un amore
del tutto puro. La sua fede non deve mai vacillare, e non deve essere
tentato nemmeno per un istante dagli impulsi della carne. Per la
difficoltà che questo richiede, sono pochi quelli che
tentano di procreare tra gli angeli, e ancora meno sono quelli che vi
riescono. Tu sei l'unico esemplare di mezzo-angelo o Nephilim, al
mondo. È per questo che i caduti ti odiano, che ti
attaccano, che tentano di toglierti la vita. Non sopportano l'idea che
qualcuno sia riuscito dove loro hanno fallito. O almeno questo era il
motivo per cui lo facevano in America. Sinceramente non ti è
ancora chiaro il motivo per cui ti attaccano ora.
L'uomo di fronte alla tua spiegazione inizia a tremare. Il disgusto che
prima provava verso di te si è tramutato in rabbia. Rabbia
per un qualcosa che a lui è stata negata.
"Non mi importa chi sia il tuo padrone, né se sei un
esiliato, tu morirai mezzo-angelo, e lo farai ora!"
Devi ammettere con te stesso, che quella fighissima dichiarazione di
poco fa non ha portato i frutti sperati. In genere quando un caduto
viene a sapere che sei figlio di un Serafino, il più potente
tra gli angeli, si ritira per timore della vendetta paterna, ma ci sono
pure quelli che si incazzano ancora di più e danno di matto.
Pare che questo sia il caso. Due lance di luce, una per mano, compaiono
nella stretta dell'angelo caduto.
Tu spari ancora, questa volta sono tre colpi in rapida sequenza quelli
emessi dalla tua pistola modificata. I proiettili fendono l'aria,
dirigendosi velocemente verso il bersaglio, ma alla fine nessuno di
loro riesce a colpirlo. Incrociando le lance davanti a lui, l'uomo ha
creato una barriera di luce. Il rumore del vostro scontro inizia ad
attirare l'attenzione nelle case vicine, non manca molto
perché qualcuno si affacci e chiami la polizia, ma anche
così non sai come sbloccare in tuo favore. Se tentassi di
volare via verresti colpito dalle lance, negli scontri ravvicinati fai
peggio che schifo, quindi questa opzione viene scartata a priori, e la
tua pistola si è dimostrata inutile. Sembri essere alle
strette visto che non sai nemmeno come usare il tuo potere divino.
[Forse posso aiutarti io, partner]
Questa frase riecheggia nella tua mente. Il tono usato è
possente, come se a parlare fosse stato un colosso.
"Come? Chi ha parlato?!"
Ti guardi intorno furiosamente puntando la pistola negli angoli della
strada. Nessuno oltre a te e all'angelo caduto sembra essere
presente... A proposito del caduto pare aver deciso di approfittare del
tuo attimo di smarrimento per attaccare. Con uno scatto copre la
distanza che vi separa tentando un affondo verso il tuo petto. Saltando
indietro all'ultimo momento riesci a schivare l'attacco, ma anche
così hai avvertito sulla tua pelle l'aura dannosa dell'arma
di luce. Per un momento sei sconvolto mentre ragioni sul fatto che hai
avvertito davvero un'aura dannosa provenire dalla lancia del nemico. Tu
sei un essere del cielo, la luce può ferirti, ma non
ucciderti in un colpo come farebbe come un demone, questo è
anche il motivo per cui sei sopravvissuto all'attacco di Yuuma-chan,
quindi perché hai sentito questa sensazione?
Rialzando lo sguardo spari altri due colpi prendendo le distanze.
[Partner, questo è un modo stupido di combattere, usa il mio
potere e quel pennuto ce lo mangiamo a colazione. Ah, se pensi le tue
risposte posso sentirle sai? Non c'è bisogno che urli come
un gallinaccio.]
La voce ti deride, ma non hai tempo per badarci, gli attacchi del tuo
avversario sono diventati più serrati, il solo evitare che
la lama ti colpisca in punti fatali sta richiedendo tutta la tua
attenzione. Ciononostante diverse ferite minori hanno incominciato ad
accumularsi sul tuo corpo. Più volte sei stato colpito di
striscio al busto, al punto che la tua uniforme è ormai
ridotta a brandelli, sul viso un profondo taglio all'altezza dello
zigomo perde sangue copiosamente, ma il peggiore è
sicuramente l'ultimo colpo subito. La lancia è penetrata
nella coscia destra compromettendo il tuo equilibrio. Utilizzando le
ali bilanci la mancanza di forza, rimettendoti in piedi.
Ok, chiunque tu sia ho bisogno del tuo aiuto. Cosa devo fare?
Pensi queste parole quando all'improvviso vieni colpito da un'emicrania
fortissima. Molte, molte informazioni vengono memorizzare nel tuo
cervello, e tutte sembrano scaturire dal tuo braccio destro.
[Scusami se ho usato il metodo duro, ma non c'era tempo per parlare,
ora sai cosa fare vero?]
Sono ancora le parole del drago quelle che ti raggiungono. Si, ora sai
che è un drago quello che risiede nel tuo braccio. Hai
imparato molto nei pochi secondi in cui l'emicrania ti ha colpito, ma
ora l'importante è abbattere il nemico. Concentrando la tua
aura sacra nel braccio destro, attivi il tuo Boosted Gear.
"Attivazione Sacred Gear!"
[TRANSFER!!]
Un enorme guanto rosso è comparso a coprire il tuo braccio
destro, e non appena completi l'attivazione un gioiello posto sul dorso
della mano inizia a brillare. Convogliando il tuo potere all'interno
della pistola, potenzi infinitamente l'ultimo proiettile in canna,
premendo poi sul grilletto.
Il proiettile vola veloce, e l'angelo caduto ride. Prendendo posizione
incrocia nuovamente le due lance creando la sua barriera difensiva. Il
proiettile colpisce la barriera producendo un sordo tonfo di vetri
infranti, continuando poi la sua marcia come se avesse bucato un foglio
di carta. La barriera è stata abbattuta e un buco grande
come un pugno ha trapassato il nemico da parte a parte. La tua mente
è in preda al giubilo, mentre l'angelo caduto inizia a
scomparire in una pioggia di piume nere, ma non fai in tempo a
rallegrarti che il tuo intero corpo diventa pesante. Estremamente
pesante.
[Non hai ancora imparato a potenziarti, l'energia che hai incanalato
nel colpo era tutta la tua aura. Ora probabilmente perderai i sensi, ma
tranquillo non ti succederà nulla. Non sei mai stato solo
fin dall'inizio dello scontro]
Ascolti le parole del drago con sempre maggiore difficoltà.
Le ali si ritirano non riuscendo più a mantenere forma
solida, e il tuo corpo cade pesantemente al suolo. Le tue ferite non
sono così gravi, sei solo stanco. Molto stanco. Chiudendo
gli occhi senti dei passi avvicinarsi e una voce familiare parlare
rivolgendosi a te.
"Ero sicuro che ce l'avresti fatta Kyo-kun, anche se devo dire che i
segreti che nascondevi erano ben peggiori di quanto immaginassi. Ahhhh,
che casino che ne verrà fuori, ma non ti preoccupare, io ti
proteggerò perché sei il mio prezioso servo."
III
Ti svegli che è già mattina. Sei in camera tua,
steso sotto pile di comode lenzuola, e qualcosa di caldo ti avvolge la
mano. Spostando lo sguardo noti che dita esili e bianche sono strette
alle tue, e una bellissima ragazza riposa accanto a te seduta su una
sedia. Anche se non indossa gli occhiali riconosci facilmente la
presidentessa del consiglio studentesco Sona Sitri, che con indosso
solo una tua maglietta dorme beatamente.
Avvampi.
Non ricordi molto del giorno prima, sai di aver lasciato la scuola, di
esserti avviato verso casa, e di aver affrontato un angelo caduto, e
poi... tabula rasa. Non sai nemmeno come sei riuscito a tornare
indietro, ne tanto meno cosa ci faccia una ragazza così
bella, e così svestita, fin troppo vicino a te. Le tue ali,
nuovamente spiegate, tremano visibilmente, ma rimangono del loro
candido piumaggio. Se ci fosse stato un angelo qualsiasi al tuo posto,
le piume avrebbero cominciato a cambiar colore, ma questo è
uno dei vantaggi di essere un Nephilim. Tu hai tutti i poteri della tua
controparte divina, senza nessuna delle restrizioni a cui essa
è normalmente sottoposta.
Questo ti permette di sbavare sulle lenzuola senza che tu possa
sentirti in colpa. Lo sguardo scioccato indugia sulla tua Senpai.
Desideri spogliarla, vederla completamente nuda, ma c'è
sempre quel senso di soggezione che non ti permette di agire.
[Già, partner, guardarla nuda sarebbe una pessima mossa,
fidati di uno che ne capisce...]
"...?"
Sobbalzi al sentire di nuovo quella voce nella tua mente. Hai quasi
dimenticato l'aiuto che il drago rosso gallese ti ha dato
nell'abbattere l'angelo caduto.
Quindi è vero, io posseggo una Sacred Gear e tu sei il drago
che vi abita all'interno...
Pensi la tua risposta in modo da non turbare il sonno della Senpai, il
cui respiro è ancora lento e profondo. Con titubanza usi la
mano che stringe la sua, per carezzarle piano le dita. Sei
così felice in questo momento che potresti piangere.
[Sei pregato di non farlo partner, non piangere per così
poco, sarebbe imbarazzante per uno che possiede il potere di un drago
celeste.]
Drago celeste?
[Già, ieri ti ho passato solo un briciolo delle informazioni
che dovresti sapere. Se avessi fatto di più il tuo cervello
si sarebbe fritto e non saresti riuscito a battere l'angelo caduto,
quindi ricominciamo da capo e presentiamoci. Io sono Ddraig, puoi
chiamarmi così se vuoi, ma sono conosciuto anche come il
Drago Rosso Gallese e il Re Drago Imperatore. Sono uno dei due draghi
celesti, i più potenti tra tutti quelli della mia razza, e
l'altro mio simile, l'unico al mio livello, si chiama Albion, ed
è il mio nemico giurato. Conosci già qualcosa
sulla grande guerra tra angeli, angeli caduti e demoni?]
Le parole del drago ti arrivano forte chiare, e chiudendo gli occhi
puoi addirittura immergere la tua coscienza all'interno della tua
Sacred Gear e vederlo. È un drago possente, con un corpo
enorme, lucide scaglie rosse, e pupille verdi verticali. La sua altezza
è quasi il doppio del condominio in cui abiti.
[Oh, vedo che questa volta ho un partner capace, nessuno dei precedenti
possessori è stato in grado di arrivare fin qui dopo il
primo utilizzo del Boosted Gear, mi complimento con te. Se ti allenerai
per bene potremo schiacciare il bianco in questa vita...]
Il bianco? Ma non stavamo parlando di demoni, angeli e angeli caduti?
La grande guerra che è registrata perfino nella bibbia la
conosco, ma cosa centra questo con te?
Sei pieno di domande, a questo livello di concentrazione non avverti
nemmeno la mano della presidentessa lasciare la tua.
[Devi sapere che noi draghi siamo le creature più potenti
che siano mai esistite. Al massimo della nostra forza, noi draghi
celesti, abbiamo un potere perfino superiore a quello di Dio, e del
vecchio Maou. Tuttavia siamo di natura piuttosto tranquilla, tendiamo
ad isolarci e ci facciamo i fatti nostri, così veniamo
lasciati in pace. Però millenni fa, per motivi che nemmeno
ricordo, noi draghi celesti iniziammo una disputa senza frontiere. Il
nostro scontro arrivò nel campo di battaglia delle tre
fazioni della Bibbia, e spargemmo caos e distruzione ovunque. Eravamo
inarrestabili...]
Forse è solo una tua impressione, ma una vena di malinconia
attraversa le parole del drago. Anche solo averlo davanti che rievoca i
fatti del passato ti fa capire quanto terribile e spaventoso sia stato
in combattimento.
E poi cosa successe? Come mai ho questa Sacred Gear? E cosa ci fai tu
all'interno?
Scuotendo il capo il drago emette un basso ringhio grattando il terreno
bianco con gli artigli.
[La nostra potenza era tale, che le tre fazioni decisero di allearsi e
sconfiggerci prima di continuare la loro guerra. Sopraffatti dalla
forza dei tre contingenti, fummo uccisi entrambi, e i nostri spiriti
furono sigillati in queste Sacred Gear. Non so perché, ma
Dio decise di non dissolverci completamente, invece ci
incatenò a questa vita, e da allora sia io che Albion, il
Vanishing dragon, ci reincarniamo in continuazione in dei nuovi
portatori. Tramite loro continuiamo il nostro scontro, e adesso tocca a
te abbattere il bianco.]
Sei confuso, a quanto pare sei stato trascinato un'altra volta in una
cosa più grande di te. E dire che tutto quello che vuoi e
avere una vita normale.... sembra che questo sarà
impossibile.
Quindi se non volessi affrontare l'altro Drago Celeste arriverai a
costringermi a farlo?
La domanda è posta con freddezza, non sei solito prendere
ordini dal primo che incontri, nemmeno da un drago il cui potere
può competere con quello di Dio.
[Costringerti? Ah no, io non ti costringerò a fare nulla. Ti
darò piena facoltà di usare i miei potere per
quanto vorrai, e alla fine lo scontro verrà da se.
È inevitabile, per questo ti consiglio solo di prepararti a
dovere. Hai grandi potenzialità, sei forse il partner
più forte che abbia mai avuto, visto che sei in parte angelo
e in parte demone, ma questo non vorrà dire nulla se non
impari ad usare i tuoi poteri.]
Ti ha freddato. La sua ultima affermazione è inconcepibile,
eppure non è la prima volta che qualcuno ti accusa di essere
un demone. Anche l'angelo caduto sembra ti abbia inizialmente puntato
perché ha avvertito dei poteri demoniaci venire da dentro di
te.
Ehi, Ddraig, non so a che gioco stai giocando, ma io non sono un
demone, sono un Nephilim, e questo dovresti saperlo visto che sei nel
mio corpo da tutta la vita!
Già, con le informazioni ricevute il giorno prima, sai che
le Sacred Gear sono un dono che si riceve alla nascita in maniera
casuale, quindi Ddraig è sempre stato una parte di te, anche
se non ne eri consapevole prima d'ora.
E già che ci siamo, perché non mi hai mai aiutato
prima di ieri? Avresti potuto salvare la situazione un sacco di volte
in America. Se ti fossi rivelato, forse, non l'avrei nemmeno lasciata!
Il drago sentendo le tue parole ride, una risata profonda e gutturale,
che fa tremare l'aria che ti circonda.
[Oh si partner, tu eri un Nephilim fino a qualcosa come dieci giorni
fa. Ora sei un essere diverso. Potremmo definirti un Nephilim
Demoniaco. Ed è questo il motivo per cui ora posso parlarti
e prestarti il mio potere. Se lo avessi fatto prima probabilmente
saresti morto. Non eri ancora abbastanza potente da controllarti. Ora
sei forte, ora puoi sentire la mia voce, ora puoi combattere.]
La rabbia inizia ad offuscare la tua concentrazione, l'immagine del
drago inizia a dissolversi, ma riesci ancora a vedere gli angoli del
suo muso inclinarsi nell'imitazione grottesca di un sorriso.
Non prendermi in giro Ddraig! Non è divertente!
Un'altra sonora risata mentre l'immagine svanisce del tutto e i tuoi
occhi si aprono rivelando la presidentessa del consiglio studentesco
con il viso estremamente vicino al tuo.
[Non sto scherzando partner, ma, se non mi credi, puoi chiedere a lei.
Saprà dirti la verità.]
Approfittando della breve distanza che vi divide, allunghi una mano per
carezzare il viso alla tua senpai, schiudendo poi le labbra per darle
un bacio.
TUMP!
Un pugno ti colpisce in testa provocandoti fitte di dolore. Sona Sitri
non è più di fronte a te, si è alzata
allontanandosi verso un angolo della stanza. Il suo viso ti sembra
leggermente rosso, mentre guardandoti male borbotta tra sé e
sé parole incomprensibili. Ti pare di cogliere tra una frase
e l'altra la parola "animale" e "bestia", solo questo basta a farti
capire la direzione dei suoi pensieri.
"Ehm.. ah... senpai, ecco io..."
Tenti di giustificarti uscendo fuori dalle coperte per avvicinarti, ma
ricordi troppo tardi di essere completamente nudo sotto il lenzuolo. Lo
sguardo di entrambi scendo sul tuo corpo soffermandosi sul tuo amico
dei paesi del sud, che sembra felice per l'accoglienza ricevuta questa
mattina. Il viso della senpai è sempre più rosso,
sembra una pentola a pressione pronto ad esplodere, e anche tu
incominci veramente a sentirti in imbarazzo. Prendendo tra le mani il
lenzuolo, te lo avvolgi intorno alla vita avvertendo un freddo intento
omicida.
"... si... bhe... ehm.. abbiamo.. abbiamo fatto qualcosa stanotte?"
Come detto non ricordi come sei tornato a casa, né come mai
sei finito a letto completamente nudo, con vicino una ragazza con
indosso solo una tua maglietta. Lo sguardo della presidentessa avvampa
sempre di più mentre un'aura azzurra l'avvolge. Puntando un
dito verso di te ti spara contro un geyser d'acqua gelida, che ti fa
rimbalzare per la stanza.
"IDIOTA!"
La senti gridare questo mentre si allontana a passo di marcia verso il
bagno, nel quale si barrica. Attendendo che esca inizi a fare mente
locale. Di certo la senpai non è umana, ha appena usato un
potere demoniaco per scaraventarti contro il muro, e questo chiude la
questione. Inoltre in privato non sembra nemmeno così dura
ed estroversa quanto avresti immaginato. Il suo viso, quando
è arrossita, l'hai trovato davvero adorabile. Non avresti
mai detto che era capace di fare espressioni del genere. Lei sempre
così rigida e rigorosa. Sorridi compiaciuto di te stesso,
quando un leggero click ti annuncia che la porta del bagno è
di nuovo aperta. Dal suo interno esce la presidentessa, con indosso la
sua solita divisa scolastica. Il volto è ancora leggermente
rosso, ma tolto questo non sembra diversa dal solito. Ha rimesso anche
i suoi occhiali fucsia, e a quella vista le sorridi. Non sai
perché, ma ti piace quand'è così.
Facendo qualche passo in avanti, finisce col prendere posto davanti a
te, che ancora ti trovi seduto sul pavimento, con le ali poggiata alla
parete a mo di cuscino. Inizia a fissarti. Il suo sguardo è
di nuovo freddo e duro, non ha nulla dell'innocenza mostrata qualche
minuto prima. Alla fine ti parla, e le sue parole suonano come gli
ordini di un generale.
"Suwatori-kun, hai cinque minuti per lavarti e vestirti. Io
preparerò il pranzo per entrambi, e poi andremo a scuola.
Lungo il tragitto ti spiegherò cos'è successo,
per adesso sbrigati a fare quanto ti ho detto!"
Esiti un momento di fronte alle sue parole, limitandoti poi ad annuire.
"Va bene, Sona-senpai"
Chinando il capo cammini verso il bagno chiudendoti la porta alle
spalle. Con calma inizi ad assolvere alle tue abluzioni mattutine,
indossando anche tu una divisa della scuola. Quella che il giorno prima
è stata strappata si trova nel cesto dei panni sporchi, e
probabilmente dovrai buttarla quando tornerai a casa, ma per adesso non
te ne preoccupi. Tornato nella stanza principale trovi la tua senpai
che sistema gli ultimi ritocchi per due bento. Sono pranzi semplici,
giusto del riso, un pò di umeboshi e una fetta di salmone
alla griglia. Superando la ragazza apri il primo cassetto del tuo
comodino, e dal doppiofondo estrai una pistola e una fondina. Alcuni
proiettili vengono messi nel caricatore per compensare quelli sparati
il giorno prima. Tuttavia non riesci a finire l'operazione di ricarica
che di nuovo avverti un intento omicida intorno a te.
"Cosa pensi di fare con quella?!"
È la presidentessa, ti è arrivata alle spalle
senza emettere un suono, e ora osserva la tua pistola come se tu fossi
impazzito.
"Non puoi portare una cosa del genere a scuola! Sono presidente del
consiglio studentesco, ti impedirò di farlo!"
Allungando una mano cerca di prendere la Beretta dalle tue dita, ma tu
subito ti tiri indietro nascondendo l'arma dietro la schiena.
"Ehi, questa pistola è l'unico motivo per cui sono vivo. Se
non l'avessi avuta con me sarei bello che morto, quindi dove vado io
viene lei, ci siamo capiti?"
Le tue parole sono irruente, ma non si può negare che
nascondano una certa logica. Un'incapace come te, che possiede un
grande potere, ma non è ancora capace di usarlo, ha bisogno
di simili artifici per continuare a sopravvivere in questo folle folle
mondo. Eppure, neanche la presidentessa si da per vinta. Estraendo un
paio di forbici dall'interno della giacca le punta in basso, in
direzione del cavallo dei tuoi pantaloni.
"Scegli, o lasci a casa la pistola, o lasci a casa qualcos'altro!"
Hai paura, lo sguardo che ti sta rifilando lo associ a chi davvero
farebbe una cosa del genere, quindi, mentre una mano continua a tenere
nascosta la pistola dietro la schiena, l'altra si poggia sui tuoi
gioielli di famiglia.
"Ma cosa vuoi? Ti fai trovare qui, non mi dai spiegazioni su nulla, e
inizi pure a minacciarmi?"
Una nota di isteria è presente nella tua voce, quando ecco
che la presidentesse scatta. All'improvviso non la vedi più,
e subito dopo e davanti a te con la pistola in mano.
"Ieri non ti sarebbe successo nulla in ogni caso. Ero presente fin
dall'inizio, e sarei intervenuta se le cose si fossero messe male per
te, quindi questa resta a casa. Come salvaguardia per la tua persona
basto io."
Categorica rimette la tua povera Beretta al suo posto, porgendoti poi
un bento.
"Adesso andiamo, oppure faremo tardi."
Mansueto la segui fuori dal tuo appartamento. Lo sguardo si sposta
un'ultima volta verso il cassettone dove si trova la tua unica difesa.
Sospiri e chiudi la porta, seguendo poi l'autoritaria ragazza che si
trova qualche passo davanti a te. Per fortuna non ha trovato tutte le
altre armi che nascondi in casa. Si può dire che il tuo
hobby pericoloso sia al sicuro per ora, no?
IV
Dirigendoti verso scuola, ti mantieni qualche passo dietro la tua
senpai. Lei cammina impettita, forse ancora irritata per il vostro
ultimo battibecco, ma tu hai bisogno di risposte, e lei aveva promesso
di dartele. Schiarendoti la gola cerchi di richiamare la sua
attenzione, riuscendo a farla voltare.
"Ehm... mi avevi promesso che una volta fuori di casa mi avresti
spiegato tutto. Potresti iniziare?"
Pronunci queste parole cautamente, preparando i tuoi muscoli a
scattare. Temi una sua reazione eccessiva, ma stranamente il suo
sguardo si adombra e annuisce.
"Si hai ragione, ti devo qualche risposta. Per prima cosa dammi il tuo
portafogli."
Batti le palpebre un paio di volte. Cos'è che vuole? Il tuo
portafogli? Che tu debba pagare per avere le risposte che cerchi? Di
certo la situazione è ben strana, ma in fondo non hai
granché li dentro, solo qualche spicciolo per le emergenze.
Allungando una mano verso la tasca, estrai quello che ti ha chiesto e
glielo consegni. Lei lo prende dalle tue mani, e nel farlo ti sfiora
inavvertitamente. Nel punto toccato una corrente elettrica ti
attraversa il corpo arrivando dritta fino al cervello. Arrossisci di
nuovo mentre lei inizia ad armeggiare con i tuoi pochi averi, estraendo
infine un quadratino bianco da una delle tasche interne.
Dopo aver preso il quadratino ti restituisce il portafoglio. Con gesti
sicuri inizia a distendere quello che si rivela essere un pezzo di
carta ripiegato molte volte. Dopo averlo dischiuso del tutto, te lo
porge. Si tratta di un volantino, che reca l'immagine di uno strano
sigillo, e subito sotto una frase che ti invoglia ad esprimere un
desiderio. Guardando confusamente il volantino cerchi di capire quando
lo hai riposto tra le tue cose. Non ricordi di averlo mai visto, eppure
eccolo li. In soccorso, davanti la tua espressione, arriva la
presidentessa che ti inizia a spiegare.
"Quel simbolo è il sigillo della casa Sitri, uno dei
settantadue pilastri che reggono l'inferno. Viene usato dagli umani per
convocare i demoni della mia famiglia da millenni ormai, ma nell'ultimo
secolo i credenti sono diminuiti sempre di più, quindi per
non perdere troppo potere la nostra casa, come molte altre, ha iniziato
a ricorrere a questi volantini. Vengono distribuiti agli angoli delle
strade da dei demoni, e servono a convocarci quando un umano esprime un
desiderio. Questo particolare volantino te l'ho messo io nel
portafoglio la volta che venni da te a tagliarti i capelli. Non so
perché, ma avvertivo che ti sarebbe stato utile, e infatti
se non fosse per questo saresti ancora morto."
Guardando l'orologio ti fa segno di riprendere a camminare, ed alza,
poi, gli occhi verso il cielo azzurro. Dal canto tuo, ti stai bevendo
le sue parole come se fossi una spugna, e stai ricollegando queste
informazioni con quelle che ti diede Ezechiele ai tempi del tuo
addestramento informale. Ancora ci sono dei tasselli che non sono al
loro posto.
"Cosa vuol dire con sarei ancora morto? Mi stai dicendo che quel
foglietto mi ha salvato la vita?"
Il viso della presidentessa si ravviva un po' mentre un brillio le
attraversa gli occhi.
"Veramente sono stata io a farti tornare. Ho usato un pezzo mutante, il
mio cavallo, per resuscitarti, ma se non avessi avuto il volantino con
te, e non avessi desiderato di vedermi prima di morire, allora le cose
sarebbero andate diversamente..."
Senti qualcosa di strano nella sua voce, come un sentimento inespresso.
Che sia contenta che tu abbia voluto vedere proprio lei prima di
morire? Di certo è una cosa imbarazzante sapere che il tuo
desiderio è stato realizzato.
"... Però sei cambiato. Non hai notato qualcosa di diverso
in te? Un'intolleranza alla luce e un'insolita energia durante la
notte?"
Ti guarda sorridendo, aspettandoti un assenso da parte tua, ma per
quanto ti riguarda puoi solo inclinare il capo.
"Si qualcosa è decisamente cambiato, ma non ho provato nulla
di tutto questo... Ora non dormo quasi più. Che sia giorno o
notte sono sempre pieno di energie e per la prima volta ieri ho provato
avversità nei confronti delle armi di luce. Non è
la prima volta che vengo trafitto da un angelo caduto, anzi onestamente
è successo fin troppo spesso nella mia vecchia vita, ma ieri
per la prima volta ho sentito come se... la luce fosse veleno per me."
Alle tue parole gli occhi della presidentessa si dilatano. Assume
un'aria pensierosa mentre continua a camminare. Non riprende a parlare
prima di qualche minuto. In questo lasso di tempo ti limiti a fissarla
a disagio, non sai se è perché hai detto qualcosa
che non dovevi, oppure se è perché ti piace
troppo il modo in cui l'uniforme mette in risalto il suo seno sodo.
"E' solo una teoria, ma la tua mancanza di sintomi potrebbe dipendere
dal fatto che in te scorre anche il sangue di un angelo serafino..."
La fissi scioccato. Realizzi solo ora che se lei era presente il giorno
prima, durante il tuo scontro, allora avrà pure sentito la
dichiarazione in merito alle tue origini. La tua maledetta boccaccia
potrebbe averti messo di nuovo in difficoltà.
"In ogni caso, ora sei un demone della famiglia Sitri, o almeno sei in
parte un demone. È per questo che hai sentito il potere
della luce come velenoso. Dovremo comunque studiare meglio le tue
caratteristiche, sembra che le ferite che hai riscontrato ieri notte
non fossero brutte come credevo. Forse la tua resistenza alla luce ha
mitigato gli effetti nocivi per i demoni... è tutto nuovo,
non è mai esistito uno come te"
Ti fermi. Le gambe si rifiutano di andare avanti mentre lo sguardo si
indurisce. La presidentessa fa ancora qualche passo prima di rendersi
conto che non sei più dietro di lei. Alla fine si blocca
fissandoti confusa.
"Quindi mi stai dicendo... che non ho scelta? Che sono di nuovo in
mezzo a tutte queste Cazzate?! Sono scappato dal mio paese natale, ho
abbandonato persone importanti per lasciarmi tutto alle spalle, e
adesso le cose sono solo peggiorate? Sarei dovuto morire, anzi avrei
voluto morire, io non posso vivere così, non ce la faccio,
tutta questa merda che mi piove addosso... io non la sopporto!"
Tu non puoi vederti, quindi non puoi capire, ma la presidentessa
è spaventata dall'aura di potere che in questo momento stai
irradiando dal tuo corpo. Un'aura malvagia, di colore nero, che sta
formando una cappa intorno a te. Tu senti solo il potere,
un'irrefrenabile potere che ti scorre nel corpo e che devi
assolutamente liberare oppure ti corroderà. Alzando il pugno
destro ti prepari a colpire il muro con tutta la tua forza, quando...
Sbang!
Uno schiaffo ti colpisce in pieno viso. È la presidentessa,
ti sta fissando con i suoi peggiori occhi gelidi.
"Sei patetico, così debole da non voler nemmeno vivere... mi
fai schifo. Se avessi saputo che eri un tipo che si arrende
così facilmente non ti avrei salvato. Dovresti essermi
riconoscente, non fare le stesse moine che farebbe un bambino di cinque
anni."
Carica un altro schiaffo, e tu non provi nemmeno ad evitarlo. Il
secondo colpo ha effetto sedativo. La furia che fino a qualche istante
prima stava montando nel tuo corpo è completamente scomparsa.
"Hai ucciso due angeli caduti, pensi che quelli della fazione dei
Grigori te la lasceranno passare liscia? Se davvero vorrai morire avrai
la tua occasione, ma che ti piaccia o meno tu ora sei un mio servo, fai
parte della mia famiglia, e io odio sentire frasi così
patetiche da quelli della mia famiglia. Intesi?"
Ti fissa e tu non puoi far altro che annuire. Hai avuto delle risposte,
forse non tutte le risposte, ma per questa mattina ne hai avuto
abbastanza. Riprendi a camminare in silenzio, non spiccicando parola
fino a che non arrivate nel cortile della scuola. Molti sguardi si
soffermano su di voi mentre camminate a poca distanza l'uno dall'altra.
I ragazzi sembrano infuriati, le ragazze invece sembrano scioccate.
Veder arrivare la presidentessa del consiglio studentesco, con il
teppista trasferito deve essere uno spettacolo per tutti. Ti verrebbe
voglia di prendere un cappellino e chiedere un pagamento per il
divertimento che state loro offrendo, ma non sei dell'umore adatto per
farlo. Molti lo capiscono dal tuo viso scuro e dall'espressione
contrariata. Davanti al tuo sguardo ammutoliscono immediatamente. Tra
le tante persone che vi guardano, mentre vi dirigete verso l'edificio
scolastico, una tra tutte risalta in particolare. Si tratta di Rias
Gremory, la bellissima senpai dai capelli vermigli. Con un sorriso
alterna lo sguardo tra te e la presidentessa, facendoti poi
l'occhiolino. Arrossisci all'istante, e stranamente anche la
presidentessa, fino a quel momento composta ed elegante, arrossisce con
te. Sembra che abbia fatto caso al vostro scambio di sguardi e che ora
fissi con intensità l'altra senpai. Un muto scambio di
informazioni tra le due, che termina dopo qualche istante.
"Manderò qualcuno a prenderti durante la pausa pranzo
Suwatori-kun, ora devo andare."
Non le rispondi, non fai neanche caso alle sue parole. La tua mente sta
lavorando per trovare una via d'uscita a questa situazione. Tu vorresti
solo vivere una vita normale, è una cosa così
difficile? Probabilmente si.
V
Le lezioni si svolgono normalmente, tu le segui, prendi appunti, ma la
tua mente è da un'altra parte. Hai passato le prime ore
cercando un modo di sfuggire al tuo destino, hai pure chiesto consiglio
a Ddraig, il tuo partner, ma non ha saputo cosa dirti. Per lui che
rinasce solo per continuare a combattere è impensabile
cercare un modo per sfuggire alla lotta. Sei solo, e di nuovo ti rendi
conto che questa vita non è stata fatta perché tu
possa essere felice.
Arrivata l'ora di pranzo una ragazza con lunghi e fluenti capelli neri
ti rivolge la parola. Indossa una fascia intorno al braccio che la
designa come vice-presidente del consiglio studentesco.
“Suwatori-kun? Sono Tsubaki Shinra”
Ti parla gentilmente, con gli occhi socchiusi e un sorriso sul volto.
Da lei avverti un potere simile a quello della presidentessa.
“Perché sei qui?”
Le rispondi con voce fredda, ma lei non pare farci caso.
“Sono venuta per ordine di Sona Sitri-senpai”
Annuisci alle sue parole alzandoti dal tuo posto. Ricordi bene che ti
aveva detto che avrebbe mandato qualcuno. Evidentemente lei
è la persona designata.
“Fammi strada”
Sospirando raccogli il tuo bento, seguendo poi la graziosa fanciulla
davanti a te. I suoi passi ti conducono fino ad una stanza appartata
posta all'ultimo piano dell'edificio.
“Kaichou l'ho portato”
Si rivolge alla porta che ha davanti senza nemmeno aprirla.
Dall'interno arriva la voce della presidentessa.
“Vieni dentro.”
Sembra che la tua senpai sia li. Shinra schiude la porta entrando, e tu
la segui trovandoti un locale ampio e ben tenuto. L'arredamento
è abbastanza spartano, con solo un paio di schedari, un
tavolo circondato da sedie, e un divano dall'aria comoda, ma ogni cosa
è l'effige di ordine e precisione. Sedute sul divano si
trovano altre due ragazze con indosso le fasce del consiglio. Una
svolge il ruolo di segretaria, e l'altra l'addetta alle
attività sportive.
“Questo è Kyosuke Suwatori-kun”
La Vice-presidente ti presenta e le due ragazze chinano il capo in
segno di saluto. Quella con i capelli castani, tendenti al rosso, che
ricopre il ruolo di segretaria è la prima a rialzare il
viso, iniziando a parlare.
“Lieta di conoscerti Kyosuke-san, io sono Tomoe Meguri e sono
l'altro cavallo del gruppo Sitri, spero potremo crescere
insieme!”
La guardi smarrito mentre anche l'altra ragazza si presenta. Lei
ricopre il ruolo di addetta alle attività sportive, e ha
capelli argentei. Le due cose non sono in relazione tra loro, ma ti
piacciono quei capelli.
“Gia! Io invece sono Momo Hanakai e sono uno dei due alfieri
della senpai! Andiamo d'accordo!”
Ricambi il saluto di entrambe, chinando il capo.
“Come detto sono Suwatori Kyosuke, spero vi prendiate cura di
me... e cos'è questa storia dell'alfiere e del
cavallo?”
Un brutto presentimento ti attraversa la spina dorsale, la
vice-presidente incrocia le braccia inclinando il capo di lato.
“Sona non ti ha ancora detto nulla? Bhe, immagino lo
farà a breve, l'unica cosa che ti serve sapere per ora
è che qui siamo tutti demoni...”
Termina di parlare prendendo anche lei posto sul divano. Dalla cartella
a tracolla estrae alcuni fogli e un pennarello rosso. Senza prestarti
ulteriore attenzione inizia a svolgere il suo lavoro.
Tu rimani fermo sul posto. Ti guardi intorno alla ricerca di Sona, ma
di lei non c'è nessuna traccia. Sbuffando, leggermente in
ansia per via della cattiva compagnia (i demoni non sono propriamente i
migliori amici di un angelo), ti avvii verso il tavolo posto al centro
della sala dove prendi posto. Una volta seduto scopri il tuo bento, e
con difficoltà inizi a mangiarlo. Non ti sei ancora abituato
del tutto all'uso delle bacchette, del resto da dove vieni tu la gente
usa normali posate, non bastoncini lunghi e sottili che potrebbero
essere usati come fiammiferi. Mentre mangi, sposti lo sguardo sulla
stanza. Da una porta nell'angolo proviene un rumore metallico e una
luce verde intermittente. Se la tua esperienza non ti inganna si tratta
di una fotocopiatrice all'opera. Come a conferma dei tuoi sospetti,
dopo qualche istante, la presidentessa esce da li con le braccia
cariche di risme di carte. Gli altri membri del club accorrono ad
aiutarla, e tutte insieme poggiano le pile di fogli sul tavolo dove
stai consumando il tuo pasto.
“Kyosuke-kun, sono felice che tu sia venuto.”
Dopo aver scaricato quelli che ora si rivelano essere volantini della
casata Sitri, la presidentessa prende anche lei posto. Si siede proprio
davanti a te, e inizia a studiarti con attenzione. Quando nota il bento
tra le tue mani ti sorride.
“Spero sia buono. Non ho potuto fare di più visto
che avevi il frigo quasi vuoto, ma non dovrebbe essere male”
Annuisci alle sue parole continuando a mangiare. Il tempo si dilata
mentre tu consumi il tuo pasto e lei continua a fissarti. Sembra non
avere niente di meglio da fare che studiare il modo maldestro in cui
impugni le bacchette. Quando ormai hai finito, e manca solo un quarto
d'ora all'inizio delle lezioni pomeridiane, la porta si schiude
nuovamente, e all'interno della sala fanno il loro ingresso i membri
rimanenti del consiglio. A quella vista la presidentessa annuisce
alzandosi in piedi.
“Bene, ora che ci siamo tutti posso presentarvi il nuovo
membro della famiglia Sitri. Il suo nome è Kyosuke
Suwatori-kun, e il suo pezzo è il cavallo”
Tutti ti fissano con un sorriso, e all'improvviso ti accorgi che sei
circondato da sole donne. Sei l'unico maschio nella stanza, e la cosa
ti turba un po'. Se solo fossi stato un maniaco, desideroso di vivere
in harem, allora avresti le lacrime agli occhi. Per tua fortuna tu non
sei così.
“Loro Suwatori-kun sono i miei servi. Immagino tu ne abbia
già conosciuto alcuni, quindi passo a presentarti quelli che
rimangono.”
Avvicinandosi alle tre ragazze appena entrare inizierebbe col poggiare
una mano sulla spalla della prima.
“Lei è Tsubasa Yura, la mia torre. Ti direi di
trattarla bene, ma sarebbe inutile. Se solo provi a farle qualcosa di
male ti farà ingoiare i denti lei stessa”
Le sue parole sono leggere, e ha sempre la solita espressione
tranquilla che mostra davanti al pubblico, ma tu non puoi fare a meno
di impallidire. Tsubasa ti saluta con la mano con fare intimidatorio, e
tu ti limiti a ricambiare il gesto. Poi Sona si muove, passando davanti
alla seconda persona del gruppo. Lei è abbastanza ordinaria,
capelli castani e occhi castani, la tipica ragazza carina che non si
nota finchè non inizia a sistemarsi un po'. Con un filo di
trucco sei convinto che farebbe stragi.
“Lei è Reya Kusaka, l'altro mio alfiere.
È una ragazza tranquilla, quindi andate d'accordo”
Reya china il capo leggermente rosso e tu ti limiti a fissarla. Sei
leggermente stordito per tutti i nomi e i volti che ti è
stato chiesto ti ricordare. Ora manca solo l'ultima, la ragazza in
questione è piuttosto piccola, ha un fisico minuto e poche
forme. Volendo potrebbe benissimo passare per una studentessa delle
elementari.
“E lei infine è Ruruko Nimura, il mio pedone.
Falle del male e verrai ucciso.”
Ruruko ti sorride cordiale, e già senti di provare affetto
verso la ragazza. Forse la senpai ti ha messo in guardia proprio per
questo suo successo con gli uomini? A questo pensiero scuoti
leggermente la testa riportandoti alla realtà. La mente
riprende a lavorare veloce facendo gli ultimi collegamenti del caso.
“Senpai, quando dici che hai usato il pezzo del cavallo per
resuscitarmi, e rendermi un demone tuo servo, intendi dire che ora
faccio parte della tua scacchiera demoniaca?”
Ne hai sentito parlare da Ezechiele. Da quando il primo Maou
è morto, nel mondo dei demoni sono nati i Raiting Game.
Questi particolari giochi vedono i nobili di alta classe sfidarsi nelle
maniere più disparate, con un numero di servi che varia a
seconda del loro valore. Accostandosi al gioco umano degli scacchi,
ogni demone di alta classe possiede cinque pezzi speciali, che sono la
regina, il cavallo, la torre, l'alfiere e il pedone, oltre ovviamente
al re stesso, che è incarnato dal padrone. In genere un
Raiting Game finisce quando il re della squadra avversaria è
abbattuto. Queste sono le informazioni che sono pervenute in paradiso,
e che ti sono state dette dal tuo padrino. Da parte tua non sai altro.
Osservandoti la presidentessa annuisce, incominciando a dividere i
volantini in diversi mucchi. Ogni mucchio viene dato ad un membro del
consiglio, ed uno viene addirittura lasciato davanti a te. Stralunato
fissi il mare di fogli con sguardo interrogativo.
“Vedo che qualcuno ti ha già insegnato le basi del
mondo dei demoni Suwatori-kun. Sono felice di sapere che non sei
sprovveduto come sembri. In ogni caso si, ho usato il pezzo mutante
della mia scacchiera per riportarti in vita. Era l'unico pezzo che
potesse contenere le tue potenzialità, nemmeno sette pedoni
che mi sono rimasti sono stati sufficienti.”
Stranamente la cosa sembra divertirla. Vedendoti esitare davanti ai
volantini la senpai inizia a picchiettarci sopra con l'indice.
“Come demone della famiglia Sitri, hai anche tu l'obbligo di
svolgere un lavoro, che per adesso si limita a consegnare questi.
Quando un umano esprimerà un desiderio questo
verrà smistato in un centralino negli inferi, e poi
assegnato a qualcuno. Se dovesse esserci un incarico per te allora ti
farò chiamare e ti insegnerò le basi del cerchio
di teletrasporto. Vista la tua particolare situazione non andrai in
giro da solo, la vice-presidente, che è anche la mia regina,
ti accompagnerà sia durante la distribuzione, che nei vari
incarichi. Tutto chiaro?”
Con un piccolo sorriso ti guarda in attesa. Tu sei semplicemente troppo
sconvolto per darle qualsiasi risposta. Istintivamente, volgi lo
sguardo in direzione della vice-presidente e noti che anche lei ha una
risma di volanti. Sembra aspettarti.
“Quindi... non c'è davvero possibilità
di patteggiare e scegliere di vivere una vita normale, vero?”
La presidentessa ti fissa, con il sorriso che scompare dal suo viso.
“Ricordi cosa ti ho detto stamattina vero? Non hai scelta, e
se anche l'avessi e scegliessi di morire, tornerei a salvarti ancora e
ancora, fino a che entrambi non perderemo la vita. Ora sei un membro
della mia famiglia, e non ti lascerò andare via
così facilmente.”
Messo all'angolo dalle sue dichiarazioni, chini il capo raccogliendo la
tua parte di fogli.
“Va bene, va bene. Ci vediamo domani senpai...”
Vai per uscire quando la sua voce ti raggiunge.
“Potremmo vederci anche prima di domani...”
Ti volti, ma lei già non c'è più.
Uscendo dalla sala, porgi un saluto a tutti i presenti tornando in
classe. Ti sei accordato con la vice-presidente per vedervi nel cortile
alla fine delle lezioni.
La tua nuova vita da demone sembra essere iniziata. Bella no?
*********************************************************************
Angolo Dell'Autore: Si
rirazia il Re Nero per il supporto logistico e Renato per quello
tecnico. Senza di voi non ce l'avrei fatta.
Notizie: Se trovate la storia interessante, o volete criticare
qualcosa, fatemelo sapere tramite un commento. La storia vive grazie a
voi lettori, e a me autore fa piacere sentirvi partecipi.
Grazie a Venerdi Prossimo ^_* IL VOSTRO BUMBIX DI QUARTIERE
|
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Capitolo 3 *** Life 2 ***
Highway To Hell - A DxD
Adventure
Disclaimer – E così la tua nuova vita da demone
è incominciata. Pensavi di poter essere libero, una volta
arrivato in Giappone, vero? Bhe, la fortuna non è stata dala
tua parte. Hai combattuto bene, sei arrivato vicino al traguardo, ma
alla fine hai perso. È stata una dura sconfitta, ma ti
è servita per capire una cosa importante. Una fine non
è altro che un nuovo inizio.
*******************************************************************************
Life 2:
I
Sono passati tre mesi dalla rivelazione della tua senpai, e da allora
molte cose sono cambiate. Tanto per dirne una non devi piu pagare
l'affitto del tuo appartamento. Questo ti permette di avere una
quantità di liquidi maggiore da spendere in armi e
accessori, ma visto il prezzo che hai pagato per questa
libertà, ne avresti fatto volentieri a meno. E
già, perchè se ora non devi piu pagare l'affitto
il motivo è che la tua casa non esiste più. Il
giorno stesso in cui ti hanno presentato gli altri membri del
consiglio, hai iniziato il tuo lavoro di volantinaggio e, una volta
rientrato, hai scoperto che l'intero condomio era stata acquistato,
buttato giu e ricostruito da zero. Tutti i residenti ad eccezione di te
sono stati ampiamente rimborsati, e sono stati mandati a vivere in
periferia, mentre i vari alloggi del nuovo edificio sono stati occupati
dai servi di Sona Sitri. Sei piani, venti appartamenti, tutti svuotati,
ricostruiti e modernizzati. La tua piccola stanza di dodici tatami piu
bagno ora è grande circa il triplo, ed è piena di
console per videogiochi, televisori e librerie. Addirittura ci sono tre
piani sotterranei, costruiti esclusivamente per l'allenamento, il bagno
e lo studio. A quanto pare la presidentessa ha deciso che bisognava
starti più vicino per evitare che tu venissi attaccato in
continuazione, e una copertura ventiquattro ore su ventiquattro era
impossibile se non si prendeva in considerazione questo
metodo. Un metodo estremo, di cui tu non credevi possibile
l'attuazione, ma, evidentemente, la famiglia Sitri ha piu potere di
quanto potessi immaginare.
Oltre a questo hai iniziato la tua formazione come demone. Sona-senpai
in persona ti istruisce sul mondo a cui ora appartieni, spiegandoti
ciò che ancora non sai e colmando le lacune che ti porti
dietro. Hai imparato le varie gerarchie, compresa l'istituzione che
regna nel mondo dei demoni, dove molto di quello che sei dipende da
dove nasci e la mentalità è ancora bloccata
all'età medievale. Durante la spiegazione hai notato
l'avversione della ragazza per lo stato delle cose. A quanto pare il
suo sogno è quello di poter creare un istuto negli inferi in
cui i demoni possano studiare e crescere senza distinzione di rango e
classe. Un istituto basato su quello umano, che accetti tutti e aiuti
tutti a progredire. Per questo è venuta in questo mondo, per
poter tastare con mano la società degli umani e comprendere
come ottimizzarla per i demoni. Stranamente la sua idea ti piace. Il
voler ribaltare il modo di pensare di un intero mondo, dando a tutti
delle opportunità che altrimenti non avrebbero, ti suona
come il poter aiutare altri a non finire col tuo stesso destino. Una
bestia in gabbia, tenuta ferma da un collare estremamente pesante.
In soli tre mesi hai dimostrato le tue immense capacità
nello studio e nella magia. Possiedi un potere fuori dalla norma come
risultato del sangue misto che ti circola nelle vene, ma tolto questo
non hai la piu pallida idea su come utilizzarlo. Ogni volta che lo
convogli non riesci a sfruttarlo a dovere, ti sfugge dalla presa, come
se non fosse nemmeno parte di te, e questo ha irritato parecchio i tuoi
istruttori. Per inciso, visto che Sona-senpai si occupa della tua
istruzione teorica sono i suoi servi ad occuparsi del tuo addestramento
pratico. I due alfieri si sono presi la briga di insegnarti le basi
della magia, il cavaliere ti da una mano nel migliorare i tuoi riflessi
e la tua velocità, e la torre cerca di aumentare la tua
forza. L'unica che non sembra interessata a darti alcun aiuto per farti
crescere è la vice-presidentessa, che ricopre il ruolo di
regina. Lei possiede i poteri congiunti della torre, del cavallo e
dell'alfiere e il suo unico interesse è seguirti ovunque,
proteggendoti.
E così hai iniziato a destreggiarti tra tutti i tuoi
impegni, approfittando della tua insonnia perenne per studiare e
portarti avanti con le nozioni generali. L'unica pecca in quella che
potrebbe sembrare una vita fatta solo di ragazze che vogliono starti
accanto è che le tue armi, tutte le tue armi, sono state
sequestrate, e ti è permesso utilizzarle solo durante gli
allenamenti. Non puoi nemmeno portarle con te, anche se la regina ti ha
assicurato che non ti serviranno visto che ci sarà sempre
lei a tenerti lontano dai guai.
Il primo giorno del quarto mese è domenica. Non hai scuola,
quindi ti prendi il lusso di passare più tempo in camera
tua. Non dormi, in fondo non ne hai bisogno, ti limiti a stare coricato
guardando il soffitto di un tiepido color azzurro. Quest'oggi passerai
quasi tutta la giornata a distribuire volantini ed allenarti, quindi un
pò di riposo prima di quel massacro può solo
farti bene, Le tue mani giocherellano con la molla di un caricatore
quando un sordo bussare ti avvisa della presenza di qualcuno alla porta.
"Avanti"
Dai il permesso di entrare nella tua stanza, tanto, chiunque sia,
entrerà lo stesso che tu lo voglia o no. Il tuo sguardo si
sposta verso l'ingresso mentre la porta si schiude rivelando
Sona-senpai. Lei entra avvicinandosi al tuo letto, e ti fissa
leggermente altera. Tu dal canto tuo ricambi lo sguardo con calma,
leggermente perplesso.
"Buongiorno Kaichou, è strano vederti così
presto, avevamo lezione?"
Parli innocentemente, usando l'appellativo che viene usato dai membri
del consiglio. Non ti spieghi la sua presenza in camera tua visto
l'orario.
"Alzati e datti una sistemata Kyo-kun. Abbiamo degli ospiti, che hanno
chiesto espressamente di poterti conoscere"
Strabuzzi gli occhi scioccato, incominciando ad alzarti. Le ali sue tue
spalle si stiracchiano, mentre tu fai attenzione a portare il tuo
lenzuolo con te, durate la manovra di risveglio. Non vorresti mai che
l'incidente gia avvenuto in passato ricapiti.
Una volta in piedi fissi Sona che ad occhio sembra leggermente delusa,
e anche un po' irritata. Sembra che non apprezzi i visitatori appena
giunti.
"senpai, sarebbe meglio che uscissi mentre mi preparo. A meno che tu
non voglia ordinarmi di farlo davanti a te. In quel caso sarei
obbligato ad eseguire l'ordine, my Master"
Le parli con impertinenza, osservandola digrignare i denti e caricare
un pugno verso di te. Il colpo è forte e la testa fa male,
ma sei soddisfatto. Vale la pena farla arrabbiare se così
riesci a vedere uno spicchio della sua vera personalità.
"Baka!!"
Ti urla contro prima di uscire dalla stanza. Ora che sei solo lasci
cadere il lenzuolo iniziando a sistemarti. In pochi minuti sei fuori
e la trovi ad aspettarti.
"Possiamo andare senpai"
Lei ti fissa critica, sistemandoti meglio il colletto della camicia.
Non stai andando a scuola, quindi hai optato per un look piu casual.
Indossi un paio di jeans strappati, una camicia a quadri con i primi
bottoni aperti e un paio di scarpe da ginnastica leggermente usurate.
Il tipico aspetto da teppista che ti ha causato molti problemi in
America. Sorvolando sulle occhiate di fuoco del tuo Re, ti scosti
rimettendo il colletto al suo stato originale, e cioe completamente
disfatto. Sai che la senpai potrebbe linciarti per questo, ma
stranamente sospira chinando il capo.
"Va bene, andiamo"
Si avvia lungo i corridoi senza altre proteste, prendendo poi
l'ascensore che porterà allo studio posto al terzo piano
sotto terra. Tu la segui con le mani in tasca e l'aria annoiata. In
quest'ultimo periodo hai ripreso ad avere tutti gli atteggiamenti
scontrosi e menefreghisti di un tempo. Certo porti a termine gli
incarichi assegnati con il massimo impegno e serietà, ma,
fuori dai tuoi obblighi giornalieri, sei insopportabile. La
presidentessa lo sa, forse è rimasta pure ferita dal tuo
atteggiamento. Immaginava tu fossi diverso. Bhe, lo eri quando pensavi
di avere una scelta.
Arrivati nello studio la senpai prende un piccolo respiro come a farsi
coraggio, e poi entra invitandoti a fare lo stesso. Tu oltrepassi
l'ingresso e ti trovi davanti ad una grande sala, delle dimensioni di
una piccola biblioteca. I muri sono stipati di scaffali, contenenti
libri di ogni genere, e numerosi tavoli sono disposti in file ordinate
gli uni dietro gli altri. In un angolo appartato, davanti ad un caldo
camino acceso, si trovano quattro persone accomodate su dei morbidi
divani. Alla loro vista la presidentessa si irrigidisce assumendo
quell'aria seria e posata che mostra sempre quando è
rivestita della sua carica. In queste vesti sembra quasi un'altra
persona.
"Si cortese e non farmi fare una brutta figura. Rias-san è
una mia vecchia amica di infanzia.."
Ti sussurra piano queste parole prima di condurti fino ai divani.
Ascoltandola, non puoi far altro assumere un'espressione stranita. Ora
che guardi con piu attenzione ti accorgi che le persone che ti stanno
aspettando non sono altro che i membri del club dell'occulto. Di questo
fanno parte Yuuto Kiba, indiscusso principe della Kuoh Academy, Koneko
Toujou, la quale ha dalla sua un piccolo fan club di ragazzi amanti del
suo aspetto da lolita, e infine le due bishoujo per eccellenza, che
occupano il primo e secondo posto in quanto a sensualità
nell'accademia. Rispettivamente sono Rias Gremony, e Akeno Himejima.
La tua mente viaggia veloce mentre tenti di ricollegare le parole della
senpai con quanto hai davanti. Ricordi lo sguardo di Rias su di te
mentre ti studiava nel cortile, e altre volte è capitato che
vi incrociaste e sorrideste, ma non avresti mai pensato che anche lei
fosse un demone. Perchè lei non può essere altro.
Ora lo capisci, senti l'aura di potere che la circonda, ed essendo
un'amica di infanzia della tua Kaichou devono per forza essersi
incontrante nel mondo demoniaco.
"Sona-san, sei venuta!"
Rias si alza accogliendovi, ed abbraccia con affetto la sua vecchia
amica. La tua Kaichou da parte sua non cambia l'espressione del suo
volto, dando solo qualche pacca sulle spalle dell'altra.
"Non sarei mai potuta mancare, siete venuti fin qui solo per salutare
il mio nuovo servo, sarebbe stato scortese se non vi avessi raggiunto"
Mentre le due si scambiano altri convenevoli tu rimane indietro,
perdendo velocemente interesse per la scena. Con gli occhi inizi a
spaziare sulle enormi librerie che vi circondano. Hai sempre avuto un
amore profondo per i libri, e ora che sei in parte demone e hai a
disposizione un'altra infinita serie di tomi da leggere non sai con
quale iniziare. Per ora ti stai limitando alle letture base che i tuoi
istrutturi ti consigliano, ma, con il tempo, vorresti leggere tutti i
libri presenti in questa stanza.
Quando ritorni alla realtà noti che tutti ti stanno
fissando. La presidentessa ha un cipiglio sdegnato, gli altri sembrano
solo divertiti.
"Come di ti dicevo Rias-san, lui è il mio nuovo cavaliere.
Si chiama Kyosuke Suwatori. Scusa la sua maleducazione, non sono ancora
riuscito ad insegnargli le buone maniere"
Alzi un sopracciglio alle parole della senpai riportando la tua
attenzione ai membri del club. Rias in particolare si trova a poca
distanza da te e ti fissa attentamente.
"E così tu sei Suwatori-kun. È un piacere
conoscerti finalmente. Io sono Rias Gremory, prossima erede della
Casata dei Gremory, e loro sono i miei servi. Probabilmente li conosci
di fama, ma passo comunque a presentarteli."
Accostandosi al divano, continua a parlare indicando ad uno ad uno i
suoi vari compagni.
"Lui è Kiba-kun, come te condivide il ruolo di cavallo nella
mia formazione, spero possiate andare d'accordo"
Kiba si alza chinando leggermente il capo senza distogliere il sorriso
dal suo volto.
"Piacere di conoscerti Suwatori-kun, alleniamoci insieme qualche volta,
ok?"
Rispondi al saluto del belloccio con un segno d'assenso.
"Lei invece è Koneko-chan, la mia torre. È un
pò chiusa, ma è una splendida persona. Anche con
lei spero riuscirai a fare amicizia"
Koneko ti fissa alzando una mano in segno di saluto. Le rispondi allo
stesso modo passando ad osservare l'ultima rimasta, Akeno. Stranamente
l'aura che la circonda è diversa dalle altre. Ad uno sguardo
più attento sembra sopire dentro di se qualcosa di simile al
tuo potere divino. Superando il divano avanzi verso di lei, studiandola
più da vicino. Rias-san si ferma guardando incuriosita le
tue azioni. Il sorriso di Akeno rimane imperturbabile anche avendoti a
pochi centrimetri dal suo viso.
"Sei per caso un angelo?"
Le tue parole gelano l'aria nella stanza. Gli occhi di tutti si
spalancano, mentre tu li guardi confusamente. Sona-senpai ti si
avvicina afferrandoti per un orecchio. Subito inizia a tirare fino a
metterti seduto su una poltrona. Un tavolino ti separa dalla postazione
del gruppo Gremory, che sembra in fermento. Akeno stai rilasciando
un'enorme quantità di intento omicida, mentre la senpai e
gli altri membri del club le sussurrano parole rassicuranti. Alla fine
la situazione si stempera, e l'aria torna normale. Tuttavia, la bella
bishoujo dai lunghi capelli neri, ti fissa con astio. Il sorriso che ha
sempre avuto impresso come fosse un marchio di fabbrica è
sparito. A rompere il silenzio è infine Rias, che ti si
avvicina di nuovo.
"Devi avere una grande capacità nel leggere i flussi di
energia se hai percepito qualcosa di angelico in Akeno-san. Lei
è in parte demone e in parte angelo caduto, ma ha sigillato
la sua parte angelica molto tempo fa. Non la usa, e non vuole averci
nulla a che fare, quindi se possibile evita di richiamare l'argomento.
Non so se riuscirò a calmarla ancora una volta, in fondo lei
è la mia regina, ed è estremamente sadica in
battaglia."
Ascolti le spiegazioni di Rias mentre il sorriso appena scomparso dalle
labbra di Akeno si forma sulle tue. Guardandola con simpatia incanali
il tuo potere sacro richiamando le tue ali da angelo. In meno di un
minuto sei riuscito a provocare due momenti di tensione. Tutti i
Gremory ti fissano, Kiba addirittura richiama una spada nera come la
pece mettendosi in guardia, ma è a quel punto che la tua
Kaichou si alza frapponendosi tra te e loro.
"Scusate se non ve l'ho detto prima. Il mio servo, Suwatori-san,
è in realtà un Nephilim. Come Akeno, in lui
scorrono sia poteri angelici che diabolici, per questo penso l'abbia
riconosciuta subito per quello che è. Rias, fai abbassare la
spada al tuo cavaliere, non vorrei doverlo cacciare da casa mia."
Le parole della presidentessa fanno presa, e Rias si accosta a Kiba
ponendo una mano sulla sua spalla. L’effetto è
immediato, il ragazzo ripone la spada nel fodero dietro la schiena e si
allontana. Segui con lo sguardo la sua uscita di scena. Si avvia verso
l’ascensore, risalendo probabilmente ai piani superiori. Tu
sei leggermente colpito, non ti saresti aspettato una reazione del
genere, sebbene sapessi che angeli e demoni si odino per principio.
Sona ti rivolge uno sguardo pieno di disappunto tornando a sedersi.
Anche Rias fa la stessa cosa, prendendo posto nello spazio lasciato
vuoto dal suo cavaliere.
“Hai trovato un servo molto problematico, Sona-san. Un
Nephilim che diventa un demone... non credo sia mai successo, e molti
criticheranno la tua scelta. Certo, io non ho diritto di parlare avendo
Akeno al mio fianco, ma si sa che demoni e angeli caduti vanno molto
più d'accordo che demoni ed angeli.”
Sona-senpai annuisce alle parole dell'amica, appoggiandosi contro lo
schienale. Sembra stanca, forse per via del sole appena sorto.
“So che la mia scelta potrebbe essere un errore, ma lui
è molto più che un semplice Nephilim, o un
semplice demone, lui è il portatore del Boosted Gear, in cui
risiede il drago Rosso Gallese. Se l'avessi lasciato morire sarebbe
stato un enorme peccato. Ha un potenziale praticamente infinito,
chissà dove potrà arrivare con un po' di
allenamento.”
La senpai ti elogia. Non l'aveva mai fatto. In tua presenza
è sempre scontrosa e irritabile, ma pare che tu avessi
ragione nel pensare che ci fosse un tornaconto nella tua rinascita.
Stranamente le belle parole ti deprimono anziché
risollevarti il morale.
“Kaichou posso tornare in camera mia? Queste persone mi hanno
già stancato...”
Lo sguardo della senpai si rabbuia mentre si copre il viso sconsolata.
Di fronte a quel gesto avresti voglia di poggiarle una mano sulla
spalla, per darle forza, ma non lo fai. Quando torna a fissarti quel
momento di debolezza è passato.
“Vai, e non tornare prima di stasera. Tsubaki-san ti
accompagnerà nei tuoi impegni quotidiani...”
Annuisce alle sue parole ripiegando le tue ali. Alzandoti rivolgi
un'ultima occhiata al gruppo Gremory, voltando poi loro le spalle.
“Pessimo...”
È la voce di Koneko. È la prima volta che parla e
sembra averlo fatto per rivolgerti il suo disprezzo. Ti volti
incontrando il suo sguardo determinato. Sembra pronta alla lotta, ma tu
non lo sei. Salutandola con la mano ti avvii verso l'ingresso. Prima
sbrighi i tuoi incarichi prima potrai tornare per cena.
II
Sei finalmente uscito. Il forte sole del mattino ti rinfranca
leggermente mentre con sguardo assorto studi il tablet tra le tue mani.
Beh, in realtà non è un vero e proprio tablet,
è più la versione demoniaca di tale dispositivo,
e la sua funzione è quella di individuare zone in cui ci sia
alta concentrazione di avarizia, lussuria, gola o altri peccati
capitali. Lì, tu e Tsubaki-senpai, andrete a distribuire i
volantini con il sigillo della casa Sitri. Dopo qualche minuto il
dispositivo emette un segnale acustico e diversi punti luminosi
appaiono su una piantina della città.
“Sembra che oggi dovremo passare dal quartiere commerciale e
poi andare a nord, verso l'istituto superiore Yonoha.”
Giochi con le impostazioni del meno principale riuscendo ad ingrandire
le zone interessate. Così puoi tener conto del numero di
persone che sono in preda a desideri molto intensi.
“C'è un afflusso maggiore di anime stamattina,
dev'essere perché è il week-end, oppure non so.
Sembra strano”
La senpai si china su di te, fissando con occhio attento le luci e la
loro dislocazione.
“Non so dirti, ogni tanto succede che ci sia uno strano
aumento delle richieste, in genere avviene in periodi di
festività, ma non è così inconsueto
che capiti anche nei normali giorni feriali.”
Si rialza stringendo al petto i volantini. Il suo sguardo vaga su di te
fissando con malagrazia i tuoi vestiti strappati. Evidentemente ritiene
che tu debba vestirti meglio, come ha fatto lei, che per l'occasione
indossa un delicato prendisole color pesca, dei sandali con cinturino e
un cappello bianco. Solo gli occhiali con montatura azzurra sono gli
stessi di sempre.
“Bhe, andiamo, non perdiamo tempo...”
Ti aspettavi una sfuriata, o un vano tentativo di indurti a cambiarti,
ma a quanto pare ti sbagliavi. Nei pochi giorni passati insieme a
Tsubaki Shinra hai capito qualcosa di lei, e cioè che
è una ragazza tranquilla, ligia al dovere, la quale,
tuttavia, non si prende il diritto di dire agli altri come vivere la
loro vita. Ogni tanto chiacchiera amabilmente, altre volte è
capace di stare in silenzio per ore. È un tipo nebuloso, che
però non ti fa pesare la sua compagnia e quindi è
perfetta per starti vicino.
Iniziando a camminare entrambi vi avviate per la strada principale,
alcune persone si voltano a guardarvi, fissando più che
altro la tua bella senpai, ma a te la cosa non disturba. Riconosci che
hanno ottime ragioni per fissare la ragazza, che con indosso qualcosa
di diverso dalla solita divisa scolastica sembra acquisire tutto un
altro valore.
“Ti stanno bene quei vestiti, senpai...”
Dai voce ai tuoi pensieri portando entrambe le mani in tasca. Il tuo
viso è leggermente in imbarazzo, ma Shinra pare sorridere al
tuo complimento.
“Grazie Kyo-kun. Ho poche occasioni per vestirmi in maniera
più femminile, sopratutto nel mondo umano, quindi ho pensato
di approfittarne. Sai pensavo non sapessi come trattare con le ragazze,
forse mi sbagliavo!”
Dev'essere in uno dei suoi momenti d'allegria, per questo si rivolge a
te in maniera così aperta. Le sorridi di rimando facendole
l'occhiolino.
“Cosa ti ha fatto pensare che non sapessi trattare con le
ragazze? Praticamente ci vivo circondato! Sono l'unico uomo nel gruppo
Sitri.”
Ridacchi divertito di fronte a questa realtà mentre la
senpai si gira, incominciando a camminare all'indietro. Ti fissa con
espressione furba.
“Gia, sei l'unico ragazzo. Girava addirittura voce che
Sona-san fosse una tipa da Yuri-harem*, ma a quanto pare si
sbagliavano. E in ogni caso dico che non ti sai comportare
perché quando c'è Sona-senpai con noi, diventi
subito intrattabile. La stai mortificando sai? Pensava saresti stato
felice di sapere che ha sacrificato un pezzo così importante
solo per te, invece tu non fai che trattarla male.”
Ecco che un po' di verità ti viene sbattuta in faccia. Come
hai fatto a ritrovarti a parlare proprio di questo? Ah già,
la tua maledetta boccaccia non riesce a stare mai chiusa. Tornando
serio, sospiri un attimo alzando gli occhi al cielo.
“Shinra-san, tu lo sai che non volevo tutto questo. Sono
grato alla senpai per avermi fatto tornare, ma se avessi saputo che
sarei diventato un suo servo, e che mi sarei trovato di nuovo in mezzo
alla follia che esiste solo nella Bibbia, bhe... ne avrei fatto a
meno.”
Lo sguardo della vice-presidente è pieno di compassione.
Prendendoti per mano ti ritorna di fianco, aumentando poi il passo.
Finisce per trascinare, lungo la strada, un te piuttosto confuso.
“Forza Kyo-kun, ormai siamo qui. Tanto vale fare il nostro
dovere no?”
Seguendo l'entusiasmo della ragazza, anche tu acceleri il passo, e alla
fine vi ritrovate entrambi a correre, mano nella mano, lungo le vie che
portano al quartiere commerciale. Una volta arrivati vi separate
iniziando il vostro giro. Una delle conseguenze di essere diventato un
demone è che adesso la polizia e le persone normali non
fanno più caso a te. È facile intuire a chi dare
i volantini perché solo persone in preda a forti desideri
riescono a percepirti e prestarti attenzione.
Dunque cammini, con in mano i tuoi fogli, lasciandone uno ogni qual
volta noti che qualcuno alza lo sguardo incrociando il tuo. Sai bene
che anche se separati, la tua senpai con le sue immense
capacità, ti raggiungerebbe in un attimo, quindi al momento
non temi per la tua vita.
***
E così arriva la sera. La giornata è stata
tranquilla, come tutte quelle che l'hanno preceduta. Avete fatto il
vostro dovere, avete riso e vi siete divertiti passando dei bei
momenti. Il legame con Shinra si sta intensificando man mano che state
insieme, e adesso siete già ottimi amici.
Uscito dalla doccia, ti sistemi per la cena scendendo poi nella sala da
pranzo. Un intero piano dell'edificio è stato riservato al
salone e alle cucine. Un sistema ideato da Sona-senpai prevede che le
faccende domestiche, compreso il cucinare e il pulire i piatti, siano
divisi a rotazione tra i vari membri del consiglio. Fortunatamente non
è ancora il tuo turno, quindi puoi prenderti tutto il tempo
che ti serve. Con calma scendi le scale, attraversi i vari corridoi,
fino ad arrivare davanti alla porta.
“Sto entrando”
Tutti sono già li. A quanto pare sei l'ultimo. Entrando noti
che tutte le finestre sono coperte. Le uniche luci nella stanza vengono
da diverse candele sparse sul pavimento.
“Sei qui. Shinra-san, inizia con il rituale”
Appena la Kaichou conferma che sei arriva da un ordine alla sua regina.
“Si Kaichou. Kyo-kun per favore siediti qui, al centro del
cerchio magico.”
Shinra-san accompagna le sue parole con un gesto gentile della mano. Ti
invita ad avvicinarti, ma tu sei sospettoso. Rimani dove sei alternando
lo sguardo tra le due ragazze.
“Cos'è questo? Pensavo si dovesse
cenare...”
Lo sguardo della presidentessa è freddo. Forse è
ancora offesa per il tuo pessimo comportamento davanti ai suoi ospiti.
Eppure, quando parla, lo fa con voce tranquilla.
“Suwatori-kun, per ora terminerai di portare i volantini. Hai
fatto un buon lavoro e hai appreso velocemente le basi. È
ora che tu inizi a sperimentare cosa vuol dire sul serio essere un
demone.”
Cogli al volo il significato di quelle parole.
“Oh, vuol dire che ora posso fare i contratti?”
Più tranquillo avanzi fino a trovarti al centro del cerchio
magico.
“Esatto. Anche se dal momento che è la prima
volta, stai andando a stipulare un contratto con qualcuno con un
piccolo desiderio. Ruruko-chan ha ricevuto in anticipo due contratti.
Dal momento che è difficile fare entrambe le cose ne lascio
uno a te...”
“Aiutami per favore...”
Ruruko-chan china il capo. Così decidi di andare al suo
posto. Ti va bene visto che ti stavi stancando di consegnare volantini.
Gli altri membri sono al di fuori del cerchio, solo Shinra-san
è con te all'interno e sembra stia fondendo qualcosa. Quando
finisce il cerchio inizia a brillare, emettendo luci blu e bianche.
“Uhmmm...”
“Stai calmo Suwatori-kun, Shinra-san sta incidendo il tuo
sigillo all'interno del cerchio magico.”
Il tuo sigillo? Hai studiato sull'argomento, e sai che appena rinato
come demone ti è stato assegnato un sigillo, ma non ti era
ancora stato detto quale fosse. Osservando più attentamente
i segni sul pavimento, noti che quello che ti contiene è il
simbolo della casa Sitri. Lo riconosci avendolo visto centinaia di
volte sui volantini. Ora tutto inizia ad assumere un senso. Per le
persone che vogliono convocarvi e per quelle che vogliono fare un
contratto con voi, questo rappresenta il vostro simbolo. Quando viene
usato del potere magico, questo si coordina con il sigillo personale di
ogni demone. Ruruko e gli altri hanno questo segno sui loro corpi e si
attiva ogni volta che vogliono utilizzare i loro poteri magici. In
genere un neo-demone prima impara ad usare i suoi poteri magici, e poi
gli viene detto quale sia il suo sigillo. Tu non hai un grande
controllo dei tuoi poteri, ma il fatto che ne possiede una
quantità enorme deve aver giocato a tuo vantaggio.
“Suwatori-kun, porgimi i palmi delle mani.”
Come ti è stato richiesto porgi la mano sinistra alla
Kaichou e lei inizia a scrivervi sopra usando la punta delle sue dita.
Ad occhio ti sembra che stia disegnando un cerchio. Appena la
circonferenza si chiude il palmo inizia a brillare, e con lui il
cerchio magico più grande posto ai tuoi piedi. Voltando il
palmo fissi il simbolo, il tuo simbolo, e non puoi fare a meno di
sorridere. Questo è qualcosa di esclusivamente tuo. Almeno
questo non ti potrà essere rubato.
“Questo sigillo magico viene usato per il trasporto, e
può teletrasportarti istantaneamente nel luogo in cui si
trova il cliente. Quando avrai finito ti riporterà anche
indietro.”
Annuisci alle parole della senpai, notando la vice-presidente uscire
dal cerchio.
“L'incarico non dovrebbe essere difficile, e non vale la pena
che Shinra-san ti accompagni. Non possiamo tenerti sotto una campana di
vetro per tutta la vita, quindi ecco queste...”
Ti porge un piccolo fagotto bianco. Stranito, lo prendi. Noti il suo
peso mentre lo apri e riveli una coppia di pistole. Sono entrambe delle
berette, una bianca e l'altra nera. Per ogni arma hai una fondina. Una
va allacciata all'altezza della coscia mentre l'altra è la
tipica fondina che si porta all'interno della giacca.
“Visto che tu combatti usando armi del genere ho fatto in
modo di procurartene una versione demoniaca. Sono più
leggere, più potenti e finché avrai delle
munizioni entro cento metri si ricaricheranno da sole. Puoi portarle
con te perché ho inserito un sistema di sicurezza che
farà in modo che ti sia impossibile ferire gli umani
accidentalmente e saranno invisibili a chiunque non sia della nostra
famiglia. Ho pensato a tutto, e scusami se ci ho messo
tanto...”
La fissi. Non hai parole. Sona-senpai, che hai trattato male fin da
quando ti ha trasformato in demone, anzi anche da prima... ha fatto
questo per te. Ecco, questo è uno dei rari momenti in cui
senti la coscienza rimorderti. Sai di aver sbagliato e vorresti
dirglielo. Alzi gli occhi e noti che lei ha un sorriso incerto sulle
labbra.
“Ora va e fatti onore Kyo-kun...”
Noti il cambio d'appellativo e il tuo cuore salta un battito.
“...fallo per la casa Sitri.”
Si allontana, lasciandoti da solo nel cerchio non dandoti modo di
risponderle. La vedi allontanarsi nella zona delle cucine insieme al
resto del gruppo. Solo Shinra-san resta con te.
“Dovresti ringraziarla quando tornerai, sai?”
Anche lei ti sorride passandoti il tablet, che usate in genere quando
portate in giro i vostri volantini.
“Usa questo quando arriverai, cerca di fare un contratto, e
torna presto. Ti lascerò qualcosa in caldo, quindi non
preoccuparti. Per attivare il teletrasporto tocca il sigillo sulla tua
mano e lascia che il potere fluisca in esso. Il cerchio per terra
farà il resto. Ora chiudi gli occhi...”
Fai quanto ti dice, stringendo al petto il tablet. Concentrandoti come
durante gli allenamenti richiami il potere. Due onde di energia, una
sacra e l'altra profana ti attraversano, miscelandosi. Il risultato di
questo incrocio viene convogliato nella mano sinistra attivando il
sigillo. Il cerchio magico risponde in sintonia e avverti la strana
sensazione di cadere. Appena riapri gli occhi ti trovi in una camera
buia. L'arredamento è gotico, con pizzi neri e drappi
strappati sparsi un po' ovunque. Ai tuoi piedi si trova il volantino da
convocazione che è stato usato per richiamarti. È
sporco. Anche nel buio noti macchie purpuree che si allargano
imbrattando sia quello che il pavimento. Una scia di sangue porta verso
la porta chiusa.
Un brivido ti percorre la schiena quando un urlo metallico ti
raggiunge. Proviene dal corridoio. Estraendo la pistola nera, legata
alla coscia, avanzi nella stanza, facendo attenzione a non emettere
alcun suono. Lentamente apri la porta guardandoti intorno. Anche qui
è completamente buio, ma grazie alle tue capacità
demoniache riesci a vedere ugualmente. La scia di sangue continua ad
allungarsi, tu la segui mentre del sudore freddo inizia a scorrerti
sulla fronte. Alla fine ti trovi davanti ad una seconda porta. La scia
termina qui. Prendendo un profondo respiro ti prepari.
Ddraig, pronto all'azione.
Tu non sei mai solo. Anche adesso il drago della tua Sacred Gear
è con te.
[Si, partner]
Ti risponde atono, come se fosse annoiato. Tu dal canto tuo ti carichi
e con un potente calcio scardini la porta facendo irruzione.
“OHHHH!”
Ti fai avanti urlando, con la pistola in bella posa pronta a sparare.
Ma è troppo tardi. Un corpo giace riverso al suolo.
È una ragazzina. Ha il viso pallido, sembra morta, e i segni
che ha su tutto il corpo ne sono la prova, eppure.... con il tuo udito
fine avverti il suo cuore battere normalmente. Fai qualche passo in
avanti tenendo la pistola pronta. Ti chini sul corpo e nel momento in
cui sei più vicino lei scatta. Allunga le braccia saltandoti
al collo.
“Buuuuuuuuuuuuu!”
Urla, e tu arretri con lei ancora aggrappata a te. Hai inavvertitamente
sparato per lo spavento, ma il colpo l'ha attraversato, senza arrecarle
danno. Il sistema di sicurezza della senpai ha funzionato.
“Ma che diavolo?”
Arranchi all'indietro sotto il peso della ragazza, che solo ora noti
avere le dimensioni di una bambina delle medie.
“Te l'ho fatta demone-san! Ti ho messo nel sacco! Ti ho
spaventato? Quanto eri impaurito?”
Inizia a parlare allegramente, dondolandosi mentre è ancora
appesa al tuo collo.
“EHHHHH?”
Tu continui ad arretrare fino a cadere sul letto posto nell'angolo
della stanza. Lei ora è sopra di te e continua a dimenarsi.
Stanco della situazione l'afferri per le spalle scrollandotela di
dosso. I tuoi vestiti puliti sono sporchi di rosso. Sembra sangue, ha
l'odore del sangue e il colore del sangue. È, oltre ogni
ombra di dubbio, sangue.
“Senti un po' ragazzina, ma che hai in testa? Non sono
scherzi da fare questi, non lo sai che i demoni sono persone cattive
che possono farti del male? E da dove esce questo sangue?”
Lei dall'angolo del letto nel quale l'hai rifilata ti sorride
continuando a ridacchiare.
“Pericolosi? Ma Ruruko-chan è mia amica! Pensavo
venisse lei! La convoco almeno una volta a settimana, e passiamo il
tempo a chiacchierare e giocare! E quello non è sangue.
È solo ketchup!”
Odori meglio la sostanza sui tuoi vestiti. È decisamente
sangue. Alzi lo sguardo sulla bambina che ora gioca con le lenzuola.
“Questo non è ketchup, questo è sangue.
Da dove viene?”
Le sbuffa ridacchiando.
“Ah, quando sei noioso demone-san, non è affar tuo
da dove viene il mio ketchup, sei qui per esaudire il mio desiderio,
no?”
Sconsolato chini il capo sentendo nella tua mente Ddraig ridere di te.
Hai evidentemente sopravvalutato la situazione. Sedendoti a terra, tiri
fuori il tablet scorrendo le opzioni.
“Quindi qual'è il tuo desiderio?”
Sei stanco, hai fame e devi farti di nuovo la doccia, dunque cerchi di
sbrigarla in fretta. Esaudire il desiderio di una ragazzina non
dovrebbe essere così difficile. Lei ti guarda, e la sua
espressione ora è contrariata.
“Ruruko-chan prima gioca con me e poi conclude il contratto.
Stai sbagliando tutto demone-san!”
Tu scuoti il capo tristemente guardando l'ora. Sono da poco passate le
dieci. Volendo potresti restare ancora un po', ma proprio non ne hai
voglia.
“Bhe, io non sono Ruruko-chan, e non chiamarmi
demone-san. Il mio nome è Suwatori Kyosuke. Puoi chiamarmi
Kyo come fanno tutti.”
Lei è ancora sul letto. Gonfia le guance in segno di
disappunto comportandosi come una bambina.
“Bene, allora il mio desiderio è che tu resti a
giocare con me per tutta la notte!”
Lo dice incrociando le braccia al petto mentre tu la fissi scioccato.
“Aspetta! È questo il tuo desiderio? Non
preferiresti giocare con una ragazza, magari? O con qualche videogioco?
Sono desideri da poco, non pagheresti quasi nulla!”
Cerchi di trattare, ma lei ha il coltello dalla parte del manico, una
volta che esprime un desiderio sei costretto a controllarne il prezzo
ed esaudirlo se il cliente è disposto a pagare. Non ti va di
passare la notte lì. Per di più con una bambina
che vuole solo giocare. C'è chi potrebbe pensare male.
“No, io voglio giocare con te! Adesso dimmi il prezzo e
concludiamo il contratto!”
Rassegnato chini il capo iniziando ad immettere dati nel tablet.
“Il prezzo per una notte di giochi insieme ad un demone
è un venticinquesimo della tua anima, oppure un tesoro di
piccole dimensioni. Quale scegli?”
Lei inclina il capo riflettendoci su. Dopo qualche minuto si alza dal
letto avviandosi verso l'armadio, dal quale estrae un cofanetto. Te lo
passa senza una parola. Al suo interno c'è una collana di
perle, un bracciale d'oro e una penna d'osso dall'aria molto antica.
Passi gli oggetti sotto lo schermo del tuo apparecchio e questo brilla.
“Il pagamento è sufficiente. A cosa vuoi giocare
per prima cosa?
Lei torna di nuovo pimpante, e ti si avvicina con aria feroce.
“Adesso giochiamo ai cacciatori! Andremo in giro per la casa
uccidendo i cattivi!”
Prendendoti per una manica inizia a tirarti nel corridoio.
Sarà una lunga notte per te.
III
Il giorno dopo sei sfinito. La piccola bambina dalle vesti gotiche, che
hai scoperto chiamarsi Aya Nishino, ti ha fatto rimanere con lei a
giocare fino a che non è sorto il sole. Anche tu, con tutti
i tuoi allenamenti quotidiani, e poteri inimmaginabili, hai presto
finito le energie davanti all'esuberanza della piccola, alla quale non
interessava se eri in piedi fin dal mattino, se avevi camminato tutto
il giorno o se avevi addirittura saltato la cena per giocare con lei,
tutto quello che voleva era che tu adempiessi agli obblighi del tuo
contratto. Ti ha fatto rimanere anche quando eri costretto a
strisciarle dietro per i corridoi angusti della casa,
godendosi fino all'ultimo secondo, dell'ultimo minuto, di quella lunga
lunga notte.
La cosa che ti ha turbato durante il periodo passato insieme,
è che la ragazzina sembra abitare da sola. Non hai
incrociato nessuno mentre girovagate per la casa cercando fantasmi e
mostri, né nessuno ha pensato bene di andare a vedere
perchè una bambina così piccola non fosse a letto
data l'ora tarda. Alcune porte della casa erano sigillate in maniera
che nemmeno un demone come te potesse entrarvi, e vi erano momenti in
cui avvertivi un'oscura presenza fissarti dagli angoli buii. Sei stato
piu volte sul punto di estrarre la tua pistola cercando di andare a
fondo della questione, ma alla fine la notte è passata senza
incidenti e la bambina ha promesso di convocarti ancora.
Dal canto tuo sei contento che questo supplizio sia finito, ma non puoi
evitare ad una parte di te di provare un forte senso di disagio.
Attivando il sigillo sul tuo palmo sinistro riprometti a te stesso di
indagare più a fondo quando tornerai la volta successiva,
sperando che nel frattempo non accada nulla di male. Una volta
terminato il processo di teletrasporto ti ritrovi nuovamente in cucina.
Le tende sono state tirate e le candele spente. Il pavimento in legno
lucido è stato ripulito dalla cera rimasta dopo la cerimonia
del giorno prima, e solo una lieve incisione lascia intravedere il
simbolo della casa Sitri, che voi demoni usate per spostarvi avanti e
indietro. Spaziando con lo sguardo, scorgi sul tavolo della sala da
pranzo quello che sembra un piatto coperto con della carta stagnola.
Avvicinandoti capisci che si tratta del pasto che Shinra-san aveva
promesso di farti trovare al tuo ritorno. Sorridendo, prendi posto e
inizi a mangiare, completamente dimentico del tuo pessimo aspetto
esteriore. Infatti i tuoi vestiti, una volta puliti, sono sporchi di
sangue a causa dello scherzo che è stato tirato ai tuoi
danni, e la cosa non ti torna in mente fino a che un urlo femmine non
ti interrompe il tuo pasto. Alzando lo sguardo trovi Sona Sitri che ti
fissa dall'ingresso nella stanza. Sembra scioccata, e subito corre
verso di te ad una velocità che non credevi possedesse.
"Kyo-kun! Cos'è successo? Cos'è tutto quel
sangue? Stai bene? Non avrai mica ucciso il cliente, vero? Oddio che
casino, che casino, dovevo saperlo che era troppo presto per mandarti
da solo. È tutta colpa mia, tutta colpa mia!"
Ancora con la forchetta a mezz'aria osservi l'autoflagellazione della
senpai ricollegando solo ora la sua reazione al tuo aspetto. Alzandoti
della sedia, ed andando incontro alla ragazza, tenti di placare il suo
momento di isteria.
"Senpai! Senpai!"
La chiami, scuotendole per le spalle.
"Riprenditi, è tutto a posto. Non è successo
nulla di male. Ho adempiuto al contratto e tutto è andato
bene. Questo sangue è solo il risultato di uno scherzo!"
Sona si blocca. Per un attimo rimane immobile ascoltando le tue parole,
poi inizia a tremare. Pensi che stia piangendo, quindi tenti di
consolarla stringendola tra le tue braccia, ma quando provi a farlo
avverti il suo intento omicida. Un'aura blu la circonda mentre
finalmente capisci che sta tremando di rabbia.
"Mi hai fatto uno scherzo? A me stava venendo un attacco di cuore per
un tuo scherzo?!"
Capisci il fraintendimento, dalle tue parole potrebbe sembrare che
fossi tu a voler fare uno scherzo a lei. E lei non sembra prenderla
bene. Annotti nella tua mente di non fare mai una cosa del genere
mentre un gyser d'acqua gelida ti fionda dall'altra parte della stanza.
Sbatti contro il muro finendo per perdere i sensi. La buona notizia
è che non hai piu bisogno di farti una doccia.
****
Quando riprendi i sensi sei in camera tua. Hai la mente annebbiata, ma
ti senti più in forze. Guardando la sveglia capisci di aver
dormito solo un'ora, hai ancora del tempo prima di iniziare a
prepararti per andare a scuola. Indeciso sul da farsi, ti alzi
iniziando a fare una doccia. Una volta che hai finito ti prepari,
indossi la tua uniforme, e riponi le due pistole nelle fondine che
porti alla coscia e all'interno della giacca. Ora che ci pensi non
è la prima volta che ti ritrovi in camera tua dopo aver
persi i sensi, anzi la cosa succede fin troppo spesso, eppure non ti
sei mai domandato chi ti accompagni e metta a letto quando tu non sei
in grado di farlo. Ragioni un attimo sulle possibilità
sopprimendo un altro sbadiglio.
Quando hai finito di prepararti scendi in cucina per la colazione. La
sala è pazialmente allagata per via del getto d'acqua che la
senpai ha usato contro di te, ma diversi tuoi compagni sono gia
all'opera per asciugare.
"Giorno"
Fai il tuo ingresso alzando una mano in segno di saluto, tuttavia
nessuno ti risponde. Le ragazze ti rifilano delle occhiatacce
continuando a pulire. L'unica che si prende la briga di interrompere il
suo lavoro per avvicinarsi a te è Shinra-san.
"Cos'è successo Kyo-kun? Ho visto la senpai, e sembrava
molto triste. Non le avrei mica fatto qualcosa, vero? Dovevi solo
ringraziarla per averti procurato quelle armi."
Senti il suo sguardo gelido su di te e rabbrividisci all'istante. Tieni
a mente che lei è la regina, il pezzo piu forte tra tutti i
servi della famiglia Sitri.
"È stato un fraintendimento. Lei ha capito male cosa stavo
cercando di dirle, e si è incazzata tantissimo. Alla fine mi
ha fatto volare con un getto d'acqua e ho perso i sensi. Intendo
chiedere scusa quando arriverà. Volevo pure cucinarle la sua
colazione preferità per farmi perdonare."
Volti il capo sorridendo, ma lo sguardo della vice-presidente rimane
tetro.
"Faresti del lavoro inutile. Sona-san è gia andata a scuola.
Come ho detto era molto triste, non voleva parlare con nessuno. Non so
se sei molto sfortunato o molto stupido Kyo-kun, in ogni caso vedi di
fare qualcosa per cambiare questi tuoi attegiamenti. Stai iniziando a
far innervosire anche me."
Dopo aver detto questo si volta, lasciandoti lì, in piedi,
con la mente in preda ai sensi di colpa.
In fretta finisci di prepararti, raccogli i tuoi libri e la tua
cartella, avviandoti con largo anticipo verso la scuola. Hai in mente
di arrivare prima del resto del corpo studentesco, in questo modo,
forse, potrai parlare con la senpai senza che questa tenti di svicolare.
Una volta fuori inizi a correre. Come al solito decidi di passare dal
parco che sai essere una scorciatoia, ed è qui che incappi
in un contrattempo. Preso dalla fretta volti un angolo senza esitare, e
finisci addosso ad una persona che veniva dalla direzione opposta alla
tua. Entrambi cadete, e grazie al tuo slancio ora siete l'uno sapro
l'altro. Socchiudendo le palpebre, ignori il corpo dolorante fissando
la persona sopra di te. È una ragazza, sembra avere circa la
tua stessa età, e possiede morbidi capelli biondi. Vicino a
voi si trova un velo che pare essere caduto dalla sua testa, e dal suo
collo pende un rosario. Alla vista di quel simbolo di Dio il tuo corpo
rabbrividisce. Un demone normale temerebbe quell'oggetto, e proverebbe
nausea e capogiri al solo vederlo, ma per te rabbrividire è
gia una reazione sufficiente. In ogni caso capisci che si tratta di una
suora.
"Ehm..."
Allunghi una mano per sfiorare le spalle alla ragazza, che pare si stia
riprendendo dalla botta.
"Ahi-ahi-ahi... cos'è successo?"
Facendo leva con le braccia sul tuo petto, solleva il viso fissandoti a
pochi centrimenti di distanza. Avvampa, e lo stesso fai tu. Hai visto i
suoi occhi. Due occhi bellissimi, di un verde smeraldo davvero
meraviglioso. Quello sguardo ti riporta alla mente cose del tuo passato
che pensavi di aver dimenticato. Subito dopo che i vostri sguardi si
sono incrociati, lei si solleva iniziando ad arretrare. Con le mani
stringe il rosario intonando una muta preghiera. Distogli lo sguardo
mentre lei tenta di purificarsi, ed imitandola tenti di rimetterti in
piedi anche tu. Sfortunatamente la tua caviglia non vuole saperne di
collaborare. Un grosso taglio perde sangue copiosamente, e
l'articolazione pare essersi lussata. Gemendo per la tua sfortuna,
osservi la ferita pensando ad un modo per tamponarla e poi riprendere
la marcia. La ragazza ti fissa leggermente indecisa, come se non
sapesse cosa fare, tu dal canto tuo prendi un fazzoleto dalla tasca e
inizi a fermare il sangue.
"Tranquilla, è solo un graffio, e quello che è
successo è solo colpa mia. Non avrei mai dovuto correre a
quel modo. Tu stai bene? Non ti sei fatta male vero?"
Eviti di guardarla in viso. Non vuoi incrociare di nuovo gli occhi di
tua madre. Della tua vera madre.
"No... non mi sono fatta nulla."
Ti sembra di avvertire una vena di dolcezza nelle sue parole mentre ti
si avvicina. Chinandoti su di te, posa entrambe le mani sul panno
sporco di sangue, mentre una luce verde si diffonde dai suoi palmi alla
tua ferita. Subito avverti una sorta di prurito, e poi la tua ferita
guarisce. Togliendo il panno scopri che la gamba è sana,
come se nulla fosse successo. Scioccato riporti la tua attenzione a
lei, che sedendosi vicino a te, raccoglie il suo velo e lo rimette di
nuovo alla testa.
Stordito continui a fissarla. Nella tua mente balugina solo una parola.
Sacred Gear.
"Sorella, avrei una domanda. Quel potere che hai usato poco fa..."
Hai gia una teoria in merito a cosa fosse, ma non vuoi avere dubbi.
"Si tratta del potere di guarire. È un dono che Dio mi ha
fatto alla nascita."
In pratica hai ragione, si tratta di una Sacred Gear. Ora che te ne
parla sembra un pò triste, anche se sta sorridendo.
Probabilmente anche lei ha avuto diversi problemi per questa sua
capacità. Non ti va di indagare piu a fondo, tuttavia, sulle
sue spalle, noti solo ora una borsa.
"Sei in viaggio?"
"No, non è questo. Sono stata assegnata alla chiesa di
questa città. Tu devi essere un residente di questa
città. È un piacere conoscerti."
Lei china la testa e tu rifletti sulle sue parole. Che tu sappia non ci
sono molte chiese in questa città, e se non erri solo una
è attualmente in uso.
"Ero turbata quando sono arrivata qui. Ummmm, non parlo bene il
Giapponese... Mi sono persa e le altre persone non capivano cosa stavo
dicendo.
Porta le mani davanti al petto, attorno al suo rosario, e sembra
davvero triste. Così questa persona non sa parlare
giapponese... il motivo per cui lei puo parlare con te è
perchè in te scorre il potere di un demone. Lo hai letto su
di un libro qualche giorno prima.
Quando qualcuno si trasforma in un demone, ottiene
un'abilità che si chiama "language". Questa
abilità permette a chiunque di capire quello che stai
dicendo come se parlassi nella lingua a loro più familiare.
Allo stesso modo quando loro si rivolgono a te, tu li senti nella tua
lingua madre.
Una capacità molto utile, che però fin'ora non
aveva trovato un contesto pratico, almeno per te. Infatti essendo di
origine inglese, e avendo studiato il giapponese, fin dall'inizio non
avevi difficoltà con nessuna delle due lingue.
"Penso di sapere dove si trova la chiesa"
Parli senza pensare, completamente dimentico della tua missione. Se non
ricordi male nella parte esterna della città, si trova uno
dei santuari dedicati a Dio ancora aperto ai credenti.
"Davvero? Grazie! Questo è tutto grazie a Dio!"
Ti sorride con le lacrime che le luccicano tra gli occhi. Quegli occhi
bellissimi, che la rendono davvero unica ed estremamente carina. In
teoria sei stato messo in guardia. Non devi incrociarti ne dare
confidenza a nessuno che frequenti la chiesa, ma non puoi lasciare
questa ragazza triste e smarrita per la città.
L'accompagnerai in chiesa.
Una volta per strada, usi il tablet per cercare la strada piu corta. Un
teschio è comparso sullo schermo, nel punto in cui sei
diretto, ma la ritieni una cosa normale essendo quello uno strumento
demoniaco. Probabilmente se tu entrassi in chiesa... no, non hai la piu
pallida idea di quello che potrebbe succederti. Tu appartieni ad
entrambe le fazioni, quindi potresti tanto essere accolto, quanto
essere bruciato.
"Ehm... amico-kun, posso farti una domanda"
Il flusso dei tuoi pensieri viene interrotto dalla ragazza, che ti
cammina qualche passo dietro.
"Si, dimmi pure sorella."
"Mi sembra strano farmi accompagnare da te senza sapere nemmeno il tuo
nome. Possa sapere come ti chiami?"
Te lo domanda con gentilezza, e ora che ci fai caso nemmeno tu sai il
suo nome.
"Si, scusami, e che ho la testa da un'altra parte. Sono Kyosuke
Suwatori, ma puoi chiamarmi Kyo, tutti mi chiamano Kyo"
"Va bene Kyo-san, allora tu non chiamarmi sorella. Mi chiamo Asia
Argento. Chiamami Asia"
Dopo qualche minuto di cammino vi trovate nei pressi della chiesa.
L'unica chiesa che sai essere ancora attiva. L'edificio è
molto vecchio, e sembra quasi abbandonato, ma dall'interno si vedono
delle luci, quindi non ti preoccupi. Tuttavia inizi ad avere una brutta
sensazione. Avverti una sorta di potere respingerti dall'edificio. Come
pensavi, ora che sei in parte demone non hai piu il permesso di entrare
nei luoghi di Dio. Forse è gia tanto che tu non sia sotto
attacco.
"Si, è questo il posto! Grazie a Dio!"
Asia fa un sorriso di sollievo, confrontando le indicazioni che le
erano state date, con il posto in cui vi trovate. Questo è
un bene, non dovresti rimanere qui piu del tempo necessario. Guardando
un'ultima volta la ragazza, le sorridi chinando il capo.
"Allora io andrò per la mia strada. Spero ci incontreremo
ancora Asia-chan"
"Per favore aspetta"
Hai cercato di allontanarti da lei, ma le parole della ragazza ti hanno
fermato.
"Vorrei farti una tazza di the."
"Oh, ti ringrazio, ma sono in ritardo. In grande ritardo in effetti."
Nella mente ti torna la Kaichou. Dovevi arrivare prima per poterle
parlare. Ora anche se corressi, forse faresti appena in tempo per
l'inizio delle lezioni.
"Allora lascia che ti saluti. Spero anche io che ci vedremo ancora
Kyo-san. È stato un piacere conoscerti"
China il capo, tu ricambi di nuovo il saluto, e poi ti allontani.
Questo è il tuo primo incontro con Asia. Se sapessi cosa la
attende... forse non l'avresti mai accompagnata in quella chiesa.
****************************************************************
Yuri Harem*:
Harem costituito da sole donne
Angolo dell'autore:
Rieccomi, in perfetto orario, anche se leggermente piu indietro di
quanto sperassi. Complice il mancato incoraggiamento dei lettori, e le
vacanze di natale (ho mangiato fin quasi a scoppiare), ho scritto solo
15 pagine anzichè le originali 20. Manca una conclusione al
capitolo, ma vedrò di integrarlo per settimana prossima (se
ce la farò). Detto questo vi lascio alla lettura e vi invito
gentilmente a recensire se la storia vi sconfinfera. Bye
|
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Capitolo 4 *** Life 3 ***
Cap4
Highway To Hell - A DxD Adventure
Disclaimer – Si è aggiunta Asia Argento, e
scommetto che
molti si chiederanno che ruolo avrà nella storia. A te
piacerebbe che restasse in disparte, sicura nel suo angolino a farsi i
fatti suoi, ma chi muove i fili è uno sporco manipolatore.
Tutti
i nodi verranno al pettine, e per te non sarà una bella cosa
*w*
N.D.A.: Una
piccola nota da parte dell'autore. Questo capitolo potrebbe contenere
un linguaggio volgare ed eccessiva violenza. Direi che un avvertiomento
è d'obbligo.
*******************************************************************************
Life 3:
I
Sei arrivato a scuola giusto in tempo. La campanella ha suonato
nell'esatto istante in cui hai messo piede in aula. Alla fine il tuo
brillante piano di chiedere scusa alla senpai, prima che iniziassero le
lezioni, e andato a farsi friggere. Tutto a causa della deviazione
fatta a metà strada per accompagnare la suora.
Sconsolato prendi posto seguendo le lezioni della mattina. Nei mesi che
hai passato con la tua classe non hai legato con nessuno. Il duo di
pervertiti, composto da Matsuda e Motohama, ancora cerca di
coinvolgerti nei loro piani e nelle loro iniziative, ma a parte loro
sei ignorato. Molto di questo è dovuto ai continui richiami
e convocazioni che ricevi dal consiglio studentesco.
Il gruppo Sitri, in genere, aggiunge ogni nuovo membro della famiglia
al consiglio, affidandogli magari un incarico minore, come il posto di
segretario, ma questo non era attuabile per te, che, come teppista,
desteresti troppo clamore se venissi integrato. Le tue compagne, hanno
tentato di farti assumere un atteggiamento più riguardoso, e
hanno anche provato a toglierti con la forza l'orecchino a forma di
zanna, ma alla fine tutto si è concluso con un nulla di
fatto. Sono arrivate al punto di dover giustificare la tua presenza
nella stanza del consiglio come una sequela interminabile di richiami e
convocazioni. Inutile dire che la tua reputazione ne ha risentito, ma
al momento non è questo il pensiero che ti tartassa.
Devi chiedere scusa a Sona, e cercare di guadagnare qualche punto come
demone. Il pensiero di averla fatta arrabbiare più del
solito ti lascia l'amaro in bocca, quindi anziché seguire le
lezioni, passi il tempo a scribacchiare una serie di opzioni, ognuna
meno attuabile dell'altra, per fare ammenda. Quando la campanella
segnala l'inizio della pausa pranzo hai elaborato una strategia.
Più o meno...
Per prima cosa lasci l'aula, dirigendoti a passo di marcia verso il
laboratorio di economia domestica. Il tuo sguardo assassino intimorisce
chiunque sia così sfortunato da incrociare la tua strada, e
questo ti permette, una volta arrivato a destinazione, di avere un
intero ripiano da lavoro tutto per te. Prendendo diversi ingredienti
dalla dispensi inizi a preparare un piatto veloce. Nulla di complesso,
o che richieda troppo tempo, giusto due spaghetti saltati in un sugo
pronto. Non è esattamente il tipico piatto che si cucina in
Giappone, ma tu non sei Giapponese, e questo più la scorta
di cibarie presente in dispensa ti permette di eccellere. Del resto,
non che tu ne sia orgoglioso, ma l'essere un angelo, almeno in parte,
ti permette di avere il palato di Dio. Qualsiasi sapore venga a
contatto con le tue papille gustative è analizzato e
scomposto. Sai sempre come rendere un qualsiasi cibo squisito, e punti
a questo per riconquistare la senpai.
Lavorando velocemente, tagli e sminuzzi diverse spezie. Con gesti
fluidi versi le componenti nel sugo pronto, alzando la fiamma
affinché soffrigga. In genere un sugo pronto va solamente
riscaldato, ma tu hai in mente di far evolvere il suo sapore da un
banale accettabile, ad un livello superbo. Mentre le tue mani volano
sul tagliere, andando ad immergere nell'acqua bollente gli spaghetti,
la tua mente è già concentrata su altro. Anche
con il massimo delle tue capacità è difficile che
tu finisca entro l'orario prestabilito, ed è altrettanto
difficile che la senpai passi dall'aula per caso e sia disposta ad
assaggiare la tua cucina. Mentre rifletti su come propinarle la tua
offerta di pace ti senti osservato. Alzando lo sguardo per un attimo
noti decine di ragazze intente a fissarti a bocca aperta.
Molte sono stupite, alcune arrossiscono davanti al tuo sguardo, e in un
angolo della sala noti un viso familiare. Mescolando la pasta con una
mano, mentre l'altra aggiunge un goccio di vino al sugo, studi con
più attenzione la studentessa. È di bassa
statura, ha capelli argentei e porta un fermaglio a forma di gatto tra
i capelli. A differenza delle altre lei ha un'aria contrariata, e ti
fissa scetticamente mentre cucini. È Koneko-chan del gruppo
Gremory. Ci arrivi con qualche secondo di ritardo, e la scoperta ti
lascia l'amaro in bocca. Ancora ricordi il suo insulto, appena
borbottato, durante la visita del giorno prima. Dal modo in cui annusa
l'aria sembra cercare di farti capire qualcosa. Imitandola osservi i
tuoi lavori, avvertendo qualcosa di strano. Non sai di cosa si tratta,
e lei pare capirlo, quindi rompe gli indugi. Affiancandoti prende un
cucchiaio di legno bacchettandoti la mano che usavi per gestire il sugo.
“Patetico.”
Scuoti la mano indolenzita assumendo un'espressione furiosa. Lo sguardo
si concentra sul sugo, che ora è rigirato placidamente. Il
fuoco è stato spento e sembra che la ragazza lo ritenga
pronto.
“Se lo lasci così i sapori non si amalgameranno
come dovrebbero, e perderà parte del suo sapore. E si
può sapere chi ti ha detto che puoi aiutarmi?!”
Parli mentre con una forchetta sollevi un filo di pasta e lo assaggi.
La pasta è cotta al punto giusto, non troppo, né
troppo poco. È al dente. Annuendo al tuo stesso operato
scoli l'acqua dalla pentola avvertendo un senso di oppressione.
Voltandoti noti che altri studenti si sono uniti alle ragazze
già presenti, e tutti sembrano osservarti con ammirazione.
Non sai perché, ma sembra che il tuo modo di cucinare li
abbia impressionati. Sbuffando prendi il cucchiaio dalle mani di
Koneko, che ritorna tra il pubblico dopo averti guardato
malamente.
“Stupido. Ancora un minuto ed era da buttare...”
La fissi irritato preparando due piatti. In questi versi la pasta, la
condisci con il sugo, e poi fai qualche altro ritocco.
“Invece di blaterare che ne dici di aiutarmi sul serio?
Dovresti avvisare la Koichou che sto facendo un casino infernale
nell'aula di economia domestica, e che nessuno riesce a fermarmi. Se ti
è possibile fai venire solo lei, non ho cucinato abbastanza
per tutto il consiglio.”
L'idea ti è passata per la mente così, senza
alcun motivo particolare, ma le tue parole sembrano far presa sulla
kohai. Le sue pupille si dilatano leggermente mentre cerca di capire il
motivo dietro le tue azioni. Alla fine annuisce voltandosi a guardare
la folla. Il suo viso è perfettamente immobile, non mostra
alcuna espressione. Mai.
“Avete sentito? Il famigerato teppista ha promesso di
uccidere chiunque si faccia trovare in quest'aula. Avete dieci secondi
per sgomberare o verrete aperti come foste delle ostriche.”
Parla tranquillamente, ma non fa in tempo a finire che grida di panico
si innalzano dalla folla. Tutti, tranne voi due, scappano in fretta
dall'aula. Alcune ragazze sono ancora rosse in viso, e ti lanciano
strane occhiate mentre scappano via, ma la tua attenzione è
tutta sulla torre dei Gremory.
“Perché hai fatto questo? Non era
necessario!”
Nella tua voce traspare una nota pericolosa, ma Koneko si limita a
sorridere. È la prima volta che la vedi sorridere, e non sei
neanche convinto che sia successo davvero, visto che un istante dopo
è tornata la stessa di sempre.
“Non ti preoccupare, nessuno ricorderà che volevi
farli a pezzi, tutti saranno troppo scioccati per la scoperta che il
teppista della scuola è uno cuoco molto abile. E poi non
puoi pretendere un favore senza che io faccia qualcosa in cambio. Ora
vado a chiamare la senpai. Tu temporeggia e cerca di non far diventare
colla quello schifo che hai cucinato.”
Nonostante le sue parole, capisci che non ce l'ha con te, e che anzi,
forse, le hai fatto una buona impressione. Coprendo il piatto con un
incantesimo di stasi, osservi l'uscita di scena della ragazza, ed
incroci le braccia in attesa.
Passano pochi minuti quando in lontananza senti un gemito. Dopo qualche
istante avverti la stanza tremare al ritmo dei passi della tua senpai.
In un attimo è davanti la porta, che viene spalancata
rivelando la sua figura ansimante.
“KYO!”
Urla, facendosi avanti. Tu la osservi per nulla intimorito, ma come
precauzione frapponi il tavolo tra voi due.
“Sona-senpai, buongiorno...”
Avvicinandosi, ancora con il fiato grosso, ti guarda per forse un
minuto prima di spostare la sua attenzione su quanto ti circonda.
Studia l'aula alla ricerca di qualcosa, tornando infine su di te.
“Spiegati. Non mi sembra che l'aula stia andando a fuoco.
Come mai Koneko-chan mi ha detto il contrario?”
Tiri un sospiro di sollievo. Quantomeno non è esplosa
generando uno dei suoi soliti tsunami d'acqua. Più
tranquillo le sorridi facendole segno di sedersi sugli sgabelli da
lavoro.
“Si, la torre dei Gremory mi ha fatto questo favore. Ha fatto
in modo che tu venissi qui perché potessimo parlare in
pace.”
La campanella, che segna la fine della pausa, rintocca proprio quando
tu finisci di parlare. Ignorandola prendi posto anche tu, porgendo poi
il piatto alla senpai. Per non farla mangiare da sola avvicini pure il
tuo di piatto, sciogliendo l'incantesimo di stasi. La ragazza ti fissa
rudemente, osservando gli spaghetti.
“Sai che dovresti tornare in aula? Le lezioni stanno per
iniziare. E poi cosa hai da dirmi di tanto importante? Mi hai gai
dimostrato pienamente quello che pensi di me...”
Le guance le si dipingono leggermente di rosso. Tu la ignori e inizi ad
arrotolare gli spaghetti intorno alla forchetta.
“Faresti bene a mangiare, senza magia si fredderanno
presto...”
Ora è lei a sospirare. Rassegnata afferra la forchetta,
portando alla bocca un filo di pasta. Subito dopo si copre le labbra
emettendo un gemito involontario.
“Ma è buonissimo! Chi l'ha cucinato?”
Sorridi orgoglioso, consapevole di essere l'artefice di quel pasto.
Anche tu lo trovi accettabile, sebbene una parte di te sia consapevole
di diversi difetti dovuti alla scarsa qualità degli
ingredienti.
“L'ho cucinata io. È un modo per chiederti scusa.
Ci sono state una serie di fraintendimenti, e beh, credo di aver
leggermente esagerato negli ultimi tempi.”
A disagio ti gratti il capo distogliendo lo sguardo dalla ragazza. Lei
ti lascia parlare, quindi continui.
“Ti ho mai raccontato della mia infanzia? Non è
proprio una bella storia, e in genere non ne parlo, ma forse sapere
qualcosa in più di me ti aiuterà a
capirmi.”
Incrociando le braccia ti lasci andare ai ricordi, mentre la
senpai continua a mangiare. I suoi occhi però rimangono su
di te.
“Mia madre mi abbandonò in un orfanotrofio quando
avevo solo qualche anno di vita. Non so il perché e non
ricordo molto di lei, solo i suoi occhi e le sue parole d'addio. Mi
disse che mi amava e che doveva andare, poi mi baciò sulla
fronte scoppiando a piangere. Quello fu il giorno più brutto
della mia vita e purtroppo le cose da quel momento non fecero che
peggiorare. Devi sapere che quando ero piccolo non riuscivo a
controllare i miei poteri come faccio adesso, e spesso quando le
emozioni prendevano il sopravvento perdevo il controllo. Mi chiamavano
mostriciattolo, gli altri bambini intendo, e gli adulti avevano paura
di me. Non è stato bello crescere così, anche
perché fermo in quel buco per tanti anni, non potevo fare a
meno di notare bambini che andavano via e io che restavo indietro. Non
venivo adottato, nessuno mi voleva e anche questo era
volontà degli angeli.”
Ora la senpai ha finito. Ha riposto le posate nel piatto e rimane zitta
ad osservarti. Il suo viso è entrato nella
modalità professionale, e non traspare nessuna emozione da
dietro gli occhiali viola.
“Quando ho compiuto sette anni qualcosa è
cambiato. L'angelo che ci teneva d'occhio, ed evitava ai grandi di
parlare di me agli altri, si è finalmente presentato. Era
Ezechiele.”
Sorridi involontariamente rievocando quel giorno.
“Lui mi raccontò la verità sulle mie
origini, mi disse il nome di mia madre, Selena, e mi accompagno da una
famiglia cristiana. Non ricevetti affetto da loro, solo un posto dove
stare, e all'epoca tanto mi bastava per essere felice. Poi
iniziò la caccia.”
La tua voce è calata fino a ridursi ad un sussurro roco.
Chiudi gli occhi mentre sangue e battaglie si alternano nella tua
mente. Non sei mai riuscito a gettarti alle spalle quei momenti di
paura.
“Quando entrai nella pubertà i miei poteri
crebbero con me, e gli angeli caduti iniziarono a darmi la caccia. A
causa delle nostre origini in comune, loro riuscivano a trovarmi
seguendo la scia della mia Grazia angelica e questo mi ha portato
più volte sul baratro della morte. Ho perso amici importanti
durante quegli anni. Molti sono morti a causa della mia esistenza, e
non avrei voluto far altro che sparire. Invece sono sopravvissuto...
Ezechiele, l'unico che ancora mi stava vicino, iniziò ad
addestrarmi. Andò contro il volere di mio padre, il mio vero
padre, e per non farci scoprire mi addestrò nelle guerre
mortali. In un campo militare imparai alcune arti marziali, anche se
non sono mai stato molto bravo nel praticarle, e mi è stato
insegnato a sparare. Per assurdo divenni un ottimo tiratore. Tuttavia
il mio addestramento fu incompleto, infatti dopo due anni da che
iniziai, fui di colpo di nuovo solo. Ezechiele dovette andar via.
Qualcuno, non so bene chi, aveva informato i pezzi grossi della chiesa
di ciò che aveva fatto, e fummo allontanati. Da quel giorno
punto solo a ritrovarlo, a ritrovare colui che è stato il
mio primo amico, il mio primo mentore, e che è anche il mio
padrino. Sono venuto in Giappone seguendo una voce, che parlava di una
strana discrepanza tra le tre potenze, qui speravo di poter avere una
vita normale, poter riavere il mio padrino, e vivere finalmente come un
umano qualsiasi...”
Sospiri con un sorriso amaro dipinto sul viso.
“Forse sono ancora un bambino, per questo speravo in qualcosa
di impossibile. Ne è la dimostrazione il mio stato attuale.
Sono io l'ammasso di potere che destabilizza le tre potenze. Sono un
angelo, un demone e posseggono una Sacred Gear. Da solo posso fare la
differenza in questo mondo, e questo è tutto ciò
da cui sono sempre scappato. Una vita normale, senza problemi era il
mio obbiettivo, ma grazie al tuo sacrificio sono qui. Per questo ti
dissi che avrei voluto essere morto. Da morto almeno sarei stato in
pace.”
Sopprimi una vena d'amarezza nella tua voce, cercando di suonare
gentile. Non vuoi che di nuovo la senpai si arrabbi con te, sei qui per
farti perdonare.
“In ogni caso ormai è fatta. Ho capito la
situazione, sebbene per me sia ancora difficile accettarla, e in futuro
cercherò di evitare altri comportamenti infantili. Per
quanto riguarda questa mattina è stato un enorme
fraintendimento. Quello sulla mia maglia era sangue, è vero,
ma è stato solo uno scherzo del cliente che mi ha convocato.
Alla fine sono riuscito a fare un patto, e ho portato con me il
compenso, quindi tutto a posto.”
Stranamente di fronte alle tue ultime dichiarazioni, la ragazza
arrossisce. Iniziando a torcersi le mani delicate.
“Si, beh, riguardo a quello. Ho ricevuto il feedback da parte
del cliente. Hai avuto un ottimo punteggio, e delle scuse per lo
scherzo che ti ha fatto, quindi direi che non posso che crederti.
“
Ti fissa tristemente, con un sorriso incerto sulle labbra.
“E grazie per esserti confidato con me. Ora ti conosco un po'
di più, e posso capire in parte i tuoi atteggiamenti. Le
scuse sono accettate.”
China il capo e tu fai altrettanto, dopodiché entrambi vi
alzate, e tu sei pronto ad andare via. Con passo deciso ti avvi verso
la porta, fino a che una mano non ti afferra per un orecchio.
“Dove pensi di andare? Ormai hai perso l'ora, e nel tempo che
rimane devi mettere a posto la cucina.”
Ti parla rigidamente, e noti con orrore che le persone fuggite dalla
stanza hanno lasciato a te tutte le stoviglie da pulire. Sconfitto
cerchi di svicolare fino a che non vieni preso a braccetto dalla senpai.
“Beh, visto che alla fine ho perso anche io un'ora, potrei
pure restare a darti una mano. Non che voglia, ma direi che ne hai
bisogno....”
Le sorridi, lei fa altrettanto, e insieme vi cimentate in quella nuova
sfida.
II
È notte e sono passate settimane dallo sfortunato incidente
con la Koichou. Per una volta sei riuscito a risolvere la situazione, e
le cose si sono appianate tra di voi. Tu sei un po' più
gentile, e lei un po' più comprensiva. Avete raggiunto una
sorta di equilibrio nella vostra mondanità, e non potevi
chiedere di meglio.
Ogni giorno continui ad andare a scuola, e allo stesso tempo porti a
termine i tuoi doveri da demoni. L'unica differenza rispetto a prima
è che un nuovo impegno si è aggiunto alla tua
routine quotidiana. Adesso puoi essere convocato per siglare dei
contratti, questo spiega come mai tu stia seduto in un cerchio magico
al centro della sala da pranzo.
“Bene, allora io vado. Non aspettami in piedi, e non
preoccupatevi. Sarò di ritorno molto presto.”
La presidentessa e la sua vice sono le uniche presenti oltre a te, e ti
guardano con un sorriso.
“Mi raccomando Kyo-kun, concludi un buon contratto.”
La prima a salutarti è Tsubaki, e lo fa mentre ti passa il
tablet-demoniaco.
“E porta onore alla casa Sitri.”
Sona si limita a farti un cenno col capo, che tu interpreti come un -A
presto-. Saluti di nuovo entrambe, convogliando poi il tuo potere nel
simbolo sulla tua mano destra. Immediatamente il sigillo entra in
risonanza con il cerchio magico e questo si collega con il volantino da
cui sei stato richiamato.
Appena riprendi consistenza un brivido di percorre il corpo. Odore di
sangue e paura. Nell'aria avverti su vari livelli le vibrazioni di un
potere sopito. Ti guardi intorno sganciando la fondina della tua
pistola nera, legata la coscia, facendo poi lo stesso con quella bianca
portata al petto. Inizi ad avanzare. Come per la tua prima convocazione
sei in una camera nera come la pece, ma non è la stessa
casa, non è la residenza di Aya Nishino, che dopo quel
vostro primo incontro non ti ha più convocato. Avanzando
quieto lungo i corridoi, sali al livello superiore. Il senso di
pericolo si fa più intenso, e con una nota mentale richiami
Ddraig.
Giunto nel corridoio del piano superiore scorgi un tenue bagliore.
Dalla porta in fondo sembra provenire la debole luce di qualche
candela. Con passo felpato ti avvini, reprimendo la sempre
più insistente sensazione di disagio. Superi l'uscio
socchiuso e per poco non vomiti la cena che tu stesso hai cucinato.
Appeso al muro, con grossi chiodi che escono da tutto il corpo, si
trova un uomo a testa in giù. O almeno pensi sia un uomo,
è ridotto così male che non riesci a riconoscerne
il sesso, solo una cosa è certa. È morto. Il suo
ventre è stato tranciato, e residui delle sue viscere gli
colano lungo il petto fino a bagnarne il viso.
Arretrando cerchi di riguadagnare il corridoio, allontanandoti da
quell'infausta visione. Riesci a fare soltanto qualche passo prima che
la tua fuga si arresti. La tua schiena urta contro qualcosa, e
immediatamente ti senti spingere in avanti. Una risata riecheggia nel
locale mentre cadi sulla pozza di sangue che si allarga sotto il
cadavere. Non ce la fai più, vomiti tutto quello che fino ad
ora hai trattenuto nello stomaco. Non ti era mai capitato di vedere una
simile atrocità. Nel volto del morto ci sono ancora i segni
di indicibili sofferenze. È stato prima squartato, poi
appeso, e infine lasciato morire.
Voltandoti, con il corpo nuovamente imbrattato di sangue non tuo, vedi
finalmente chi ti ha spintonato. Si tratta di un ragazzo con lunghi
capelli bianchi. Indubbiamente è uno straniero, e ridacchia
divertito mentre tu slitti e scivoli nel tentativo di rimetterti in
piedi.
“Che cosa...”
Provi a chiedere, a domandare, ti informi nella speranza che non sia
come credi. Ma come ogni volta le cose non volgono al meglio per te. Il
ragazzo ridacchia scuotendo il capo quando finalmente riesci ad
alzarti. Le ginocchia tremano, disgusto e paura ti assalgono.
“È stato scritto -I peccatori avranno la loro
punizione- e questa è la punizione. Ho preso in prestito una
frase non mia, ti piace?”
Sembra essere veramente felice, e solo ora noti gli ornamenti delle sue
vesti. Croci e rosari gli circondano collo e polsi. È un
prete, o meglio il peggior tipo di prete che tu potessi incontrare.
È un esorcista.
“Ohhhhh, guarda un po' se non è proprio un bel
demonietto quello che si è aggiunto alla nostra piccola
serata?”
Un esorcista pazzo ti verrebbe da pensare. Conosci già la
teoria in merito, gli esorcisti sono i peggiori nemici dei demoni in
quanto benedetti dal potere di Dio. Possono usare e forgiare armi di
luce, e questo li rende estremamente pericolosi.
“Sono un prete ragazzo, un vero prete, ci crederesti? Ho
ucciso demoni per tutta la vita, e ogni volta che taglio la testa ad
uno di voi non posso fare a meno di cantare! Lalala!”
E davvero inizia a cantare. Sei sempre più convinto che sia
fuori di testa, ma i suoi deliri ti hanno dato modo di riprenderti.
Imponendo al tuo corpo di smettere di tremare, hai estratto le pistole.
Con dita incerte togli la sicura, ed il leggero Click richiama
l'attenzione dell'altro.
“Oh, non scappi, non cerchi di scappare? Strano, molto
strano. È più bello uccidervi quando scappate
sai? Mi piace affondare le mie lame nella vostra schiena mentre fate
poof di qua, bang di là, è davvero uno
spasso!”
Ingoiando una rispostaccia fai qualche passo in avanti, indicando con
un cenno il cadavere dietro di te.
“Sei stato tu ad ucciderlo?”
Ti fissa e riprende a ridere.
“Oh quello? Si era feccia, quindi l'ho ucciso. La feccia deve
morire no?”
Ti parla candidamente, con gli occhi sgranati e le labbra socchiuse.
“Ma pensavo che voi esorcisti uccideste solo i
demoni...”
“Uh? Che cazzo è? Un demone che viene a darmi
lezione a me! Ahahah, Io rido di questo. Probabilmente potresti
ottenere una ricompensa per essere divertente. Va bene allora. Ascolta
attentamente demone di merda. Quelli come te usano l'avidità
degli umani come mezzo per sopravvivere no? Beh, se cancelliamo alla
radice gli umani colmi d'avidità allora si uccideranno molti
più demoni giusto? Questo è il mio
lavoro!”
“Neanche i demoni arriverebbero a tanto!”
“Beh, questo perché i demoni sono spazzatura no?
È una cosa che conoscono tutti no? Tu non lo sapevi? Beh,
tanto è inutile parlare ad un demone reincarnato come te,
tanto devo ucciderti! È impressionante non è
vero?”
Da sotto le vesti il prete tira fuori l'elsa di una spada e una
pistola. Ad occhio riconosci l'arma da fuoco, è una 357
Magnum a canna lunga. Ha grande potenza di fuoco, ma pochi colpi. In
confronto le tue sono più deboli, ma hanno una maggiore
quantità di proiettili, cosa che ti aiuterà se lo
scontro si dovesse dilungare. Mentre rifletti e paragoni le tue pistole
alla sua, un suono di energia elettrostatica accompagna l'apparizione
di una lama di luce.
Dall'elsa vuota è spuntata una lunga lama iridescente. Ora
sei nei guai. Devi cercare di non farlo avvicinare, infatti anche se su
di te gli effetti nocivi della luce sono minori, non te la caveresti
con poco una volta trafitto da quella.
“La tua specie mi irrita, quindi adesso ti
affetterò e ti sparerò ok? Va bene? Va
bene! Per prima cosa ti infilzerò il cuore con questa spada
di luce e ho intenzione di farti esplodere la testa con questa pistola!
No davvero, penso di essermi innamorato!”
E con uno scatto e su di te. La lama fende l'aria, e tu schivando di
lato la eviti per miracolo, eppure un dolore atroce si diffonde dalla
tua gamba destra. Abbassando lo sguardo noti un foro sanguinante sulla
tua coscia e del fumo uscire dalla pistola del sacerdote. Eppure non
hai sentito rumore di spari. La tua riflessione ti costa un altro colpo
e un'altra fitta di dolore. Questa volta ha colpito il ginocchio.
“Fa male? Beh, dovrebbe visto che ho usato un proiettile
speciale, composto unicamente da luce. È stato creato per
gli esorcista e indovina un po'! Essendo fatto di luce non emette alcun
suono quando viene sparato! Direi che sono in vantaggio, non
credi?”
Incapace di reggerti in piedi, crolli sul ginocchio sano. La mano
sinistra copre la parte lesa mentre la destra solleva la pistola. In un
attimo convogli la tua aura evocando il Boosted Gear. L'energia si
accumula nel guanto rosso fuoco, e da questo viene trasferito alla tua
arma.
[Transfer!]
Premi il grilletto e il proiettile esplode, viaggiando velocemente
verso il sacerdote. È un colpo potente, che già
in precedenza ha ucciso un angelo caduto. Un comune essere umano non
dovrebbe avere chance di sopravvivenza. Un foro enorme si apre sul
muro, e la casa inizia a tremare. Davanti a te si stendono una sequela
di fori, che dalla stanza portano all'esterno. Hai bucato almeno cinque
pareti di spesso cemento senza alcuna difficoltà, eppure il
ragazzo davanti a te è in piedi senza nemmeno un graffio.
Ammirato fissa gli effetti del tuo colpo.
“Uhhhhhhhhh, interessante. Sembra che tu sia un bel po'
potente. E quella cosa sul tuo braccio? Sei un possessore di Sacred
Gear! Ora mi sto elettrizzando, voglio vedere di più, ancora
di più. Ti trancerò e ferirò fino a
che non mi mostrerai tutto il tuo potere! Sei pronto? E
andiamo!”
Si slancia in avanti, la lama sguainata contro di te. Tu esiti, non sei
in grado di schivare l'attacco, non con la gamba messa così
male, e rispondere al fuoco potrebbe non essere una buona idea vista la
facilità con cui ha schivato il tuo primo colpo.
Ddraig! Fai qualcosa!
[Non posso partner, non sei ancora in grado di usare il Boost. Senza
allenamento potresti distruggere l'intero quartiere involontariamente.
E il Transfer può essere usato solo una volta ogni sei
secondi. Cerca di evitare il colpo, questo è il massimo che
posso dirti.]
Alternative?
[Prendilo in pieno, ma decidi tu dove essere colpito. Questo potrebbe
farti guadagnare l'effetto sorpresa e magari poi riesci a piazzare un
bell'attacco. Ammesso che tu non ci muoia.]
Lo scambio di battute avviene alla velocità del pensiero, e
quando è il momento di scegliere hai solo un microsecondo
per decidere. Istintivo ti butti in avanti esponendo il braccio
sinistro. La lama penetra nella carne e l'avambraccio cade a terra, ma
la mano destra è già tesa e il grilletto premuto.
Una raffica di tre colpi viene esplosa dalla beretta, ad appena un
metro di distanza dal busto del prete. Non hai avuto modo di potenziare
il colpo, ma il danno dovrebbe essere consistente in ogni caso.
È in quel momento che te ne accorgi, un movimento rapido,
estremamente rapido. Il prete sparisce ai tuoi occhi e quando riemerge,
solo un passo più in là, un'unica striscia di
sangue gli macchia la tunica. Ha evitato due proiettili in un modo che
non sei nemmeno capace di comprendere.
Tu collassi, la pistola ti cade dalle mani, mentre inizi a reggerti il
moncherino. Sangue purpureo ti cola lungo il braccio, ma nonostante il
dolore atroce, non puoi fare a meno di notare che pure il prete ha
iniziato a boccheggiare. Le sue ferite sono decisamente meno gravi
delle tue, ma pare che tu gli abbia assestato un brutto colpo.
“Asia! Asia, raggiungimi! Questo insetto ha osato farmi del
male!”
Inizia a gridare voltandosi verso la porta. Tu vorresti approfittare
della sua distrazione per sparargli ancora, ma la tua mente
è alla deriva in un mare di sofferenza. A malapena riesci a
tenerti cosciente, figuriamoci tornare a combattere.
[Hai fatto una buona cosa partner. Sei durato poco, ma sei rimasto
inalterato. Almeno il potere non ha finito per logorarti.]
Anche la voce di Ddraig ti giunge distante, come vista dalla parte
sbagliata di un cannocchiale.
Non voglio... morire...
[Nessuno lo vuole mai, succede e basta.]
Quando ormai sei spossato, e non ce la fai più nemmeno a
tenere gli occhi aperti, un lampo biondo attira la tua attenzione.
Sforzandoti noti un'altra persona che sembra essere appena arrivata.
È furiosa, lacrime minacciano di cadere dai suoi occhi di un
verde stupefacente, e pare stia discutendo con l'esorcista. Sforzandoti
un po' riesci pure a capirli.
“No, non ti lascerò fargli del male! Kyo-kun
è davvero una brava persona, non puoi ucciderlo!”
Si fa avanti, frapponendosi tra te e lui, e come un martire spalanca le
braccia.
“Persona? No, no. Questa roba qui è un
fottutissimo demone. Ahahah, cosa stai equivocando?”
Continua a tenere la mano premuta contro il fianco, ma la sua follia
sembra essere intatta.
“Kyo-kun... è un demone?”
Dalla voce ti sembra sconvolta, e ha ragione di esserlo. Confusa non sa
cosa dire.
“ Cosa, cosa? Voi vi conoscete? Wow, questa si che
è una sorpresa! È l'amore proibito fra un demone
e una sorella? Scherzi a parte, vedi di curarmi, quel demone di merda
ha osato farmi un buco!”
Asia pare esitare, lo sguardo si sposta dall'esorcista a te, e da te al
cadavere sul muro. Il suo sguardo diventa leggermente più
deciso quando torna di nuovo sul prete.
“Padre Freed, io non vi curerò. Non prima di aver
guarito Kyo-kun!”
Freed, il prete, guarda prima Asia e poi te, scoppiando infine a
ridere. Tu vorresti fermarla, vorresti che andasse via invece di
provare a ragionare con un uomo indubbiamente pazzo, ma non puoi, il
tuo corpo te lo impedisce... Lacrime di frustrazione si uniscono a
quelle per il dolore. E dire che non volevi vederla mai più.
Speravi che il tempo passasse, che lei dimenticasse, o al limite si
ricordasse di te come un normale ragazzo del liceo. Anche questo tuo
desiderio non è stato esaudito.
“Ahahahaha! I demoni e gli esseri umani non possono
coesistere! Soprattutto se gli esseri umani sono legati alla chiesa,
per i quali i demoni sono i peggiori nemici! Anche per noi è
lo stesso, anche se siamo un gruppo di eretici che sono stati rifiutati
perfino da Dio! Asia io e te siamo esseri umani che non possono
sopravvivere senza il sostegno degli angeli caduti!”
Confusione. Non sai cosa centrino nel discorso gli angeli caduti,
pensavi che Asia fosse una suora della chiesa. Forse non è
così?
“In ogni caso non accetto, togliti di pezzo così
che possa uccidere questo rifiuto, e poi penserò a te.
Magari dopo averti violentata sarai più disposta a curare le
mie ferite. Terrò duro fino a che sarà duro.
Ahah, l'hai capita? Duro, duro!”
Ridendo ancora alza la mano che impugna la spada di luce. La punta
verso Asia esibendosi di nuovo nel suo passo fulmineo. In un attimo le
è alle spalle e le batte l'elsa contro il capo. Asia cade in
preda al dolore, e padre Freed è su di te. Senti la lama
mortifera che si alza e sei già pronto ad accettare la tua
fine, quando un cerchio di luce inizia a brillare sotto di voi.
È lo stemma della casa Sitri e al suo interno si
materializzano tutti i membri del consiglio.
Tsubaki-san è rossa di rabbia, i suoi occhi saettano da te
al tuo braccio reciso, concentrandosi poi su Freed. Non riesci nemmeno
a capire come, ma Freed è stato colpito da un pugno della
Regina, e ora si trova contro il muro. Gli altri membri del consiglio
sono tutti intorno a te, il cavaliere e gli alfieri ti fanno da guardia
mentre Ruruko-chan, il pedone, afferra il tuo braccio portandolo
all'interno del cerchio.
Sona è immobile, il viso contratto in un'espressione di
gelida furia.
“Tu.. hai ferito... IL - MIO - SERVO!”
Un'aura blu la circonda. È pronta a scatenare il suo pieno
potere sull'esorcista, ma un alfiere, Momo Hanaka, interviene
poggiandole una mano sul braccio.
“Sona, un gruppo di angeli caduti sta arrivando. Se non ce ne
andiamo in fretta saremo in svantaggio!”
Freed, ripresosi dal pugno si alza nuovamente in piedi, anche se il suo
passo è malfermo.
“La barriera... la barriera... Asia aveva messo una barriera
intorno alla casa, come fate ad essere qui?”
“L'ho eliminata.”
È Asia a parlare.
“L'ho eliminata nel momento stesso in cui mi hai colpita. Tu
non farai più male a Kyo-kun. Puoi fare a me quello che
vuoi, ma lui non lo toccherai mai più!”
Il viso dell'esorcista cambia diverse tonalità di rosso.
È furioso.
“Stupida cagna, capisci quello che hai fatto? È un
demone, un fottutissimo demone! Mi assicurerò che di te non
rimanga niente dopo che gli angeli avranno finito con il rituale! Mi
sbatterò il tuo corpo senza vita fino a che
diverrà polvere e poi ti piscerò sopra!”
Durante questo sfogo noti che il cerchio a ripreso a brillare. Tutto il
consiglio è al suo interno, ma Asia è fuori.
Facendo appello a tutte le tue forze allunghi la mano che ti resta
verso di lei.
“Koichou..... dobbiamo portare anche lei.....”
Tutti sembrano troppo sorpresi per averti sentito parlare, ma Sona
scuote il capo in segno di diniego.
“È impossibile, solo i demoni possono usare il
cerchio magico, e questo speciale cerchio può essere usato
solo da me e dai miei servi. Lei non verrà”
Tu fissi Asia, lei si volta verso di te. I vostri occhi si incontrano e
di nuovo ti sembra di rivedere gli occhi di tua madre. Ancora una volta
un sorriso, un cenno del capo e qualche parola d'addio.
“Avrei voluto curarti Kyo-kun. Sembra che non mi
sarà possibile. Vediamoci ancora, va bene?”
Quelle furono le ultime parole che pronunciò in quel posto,
prima che Tsubaki-san finisse l'incantesimo e voi veniste trasportati
via. Non hai avuto modo nemmeno di risponderle, di farle promesse. Una
volta a casa ti lasci andare al buio che da molto ti reclamava. Non
vedi più nulla, ne senti nulla, ma qualcosa dentro di te si
è rotto ancora una volta.
III
Quando ti svegli è ancora buio. Il tuo corpo è
dolorante, ma sei ancora vivo. Su di te senti qualcosa di soffice e
caldo. Abbassando lo sguardo vedi la coperta leggermente rialzata. Non
riesci a muoverti, il tuo braccio sinistro è pesantemente
fasciato, ma riesci a sentirne le dita, quindi tutto lascia supporre
che sia di nuovo a posto. Il braccio destro invece è
trattenuto da una forza misteriosa. Scuotendoti leggermente ottieni
qualche risultato, lo strano rigonfiamento si sposta, e la coperta
scivola a terra.
Sangue ti inizia a colare dal naso mentre osservi la scena che si trova
davanti ai tuoi occhi. Due ragazze, completamente nude, ti abbracciano
e stringono ai loro corpi. Entrambe sono ancora profondamente
addormentate e finalmente capisci cos’è quel senso
di morbidezza che avvolge il tuo petto. Sono i loro seni premuti contro
di te. Le tue ali, bianche e spiegate, vibrano leggermente da
sotto la tua schiena.
Scioccato osservi i capelli rosso purpureo di Rias, e quelli neri
d’ebano di Sona, intuendo che forse non sei vivo e questo non
è altro che il paradiso. Indeciso sul da farsi ti muovi
ancora. Vuoi sgusciare via dalla loro stretta (per quanto questo ti
faccia piangere il cuore), e fare mente locale sulla serata da incubo
appena trascorsa. Anche se non hai avuto modo di dirglielo, vuoi
assolutamente andare a salvare Asia, che probabilmente verrà
uccisa e seviziata per le sue azioni del giorno prima.
Il tuo tentativo di liberarti però non va a buon fine. Un
movimento troppo impulsivo porta il tuo gomito ad affondare nel petto
di Rias, causandole un piccolo gemito. Lentamente la ragazza apre gli
occhi, fissandoti con un sorriso.
“Finalmente ti sei svegliato Kyosuke-kun”
Avverti il sollievo nella sua voce mentre ti stringe di nuovo a se,
completamente a suo agio. Tu arrossisci e cerchi molto debolmente di
allontanarla, ma lei rafforza la presa, accostando la sua bocca al tuo
orecchio.
“Sai, non dovresti essere così rude. Quando
Sona-chan mi ha contattato ieri notte sembrava sull’orlo di
una crisi di pianto. Tu eri messo molto male, e non poteva portarti
all’ospedale degli inferi perché non sei ancora
registrato nel sistema di trasporto. Mi ha chiamato per aiutarla in una
tecnica demoniaca di guarigione molto antica e potente. Aveva
già tentato da sola, ma non sembravi guarire, quindi mi sono
unita a lei…”
I suoi sussurri, con quel caldo fiato che ti solletica la pelle, fanno
rabbrividire ogni parte di te. Lei sorride ancora davanti alla tua
dimostrazione di timidezza, e inizia a carezzarti piano il petto.
“Sona-chan ha trovato proprio un servo carino. Devo dire che
glie lo invidio. Forse se tu avessi conosciuto prima me le cose
sarebbero potute andare diversamente? Io sono molto più
espansiva con chi mi piace, e tu mi piaci Kyosuke-kun”
Prendendo un sospiro ti allontani un poco. Il tuo sguardo si sofferma
su Sona, che ancora riposa inviolata al tuo fianco e poi ritorna su
Rias, che pare aver intuito qualcosa dal tuo gesto.
“Proprio un servo carino. Ora come ora mi è
impossibile rubarti a lei, siete troppo legati l’uno
all’altra, ma con il tempo chissà. Lei
dormirà ancora un po’, ha speso moltissime energie
per strapparti alla morte, più di quanto ne avesse a
disposizione. Ha portato all’esaurimento il suo nucleo
magico. Tiene davvero tanto a te.”
Con queste ultime parole si scosta, alzandosi dal letto. Una volta in
piedi non puoi evitare al tuo sguardo di correre sul suo corpo
mozzafiato. Salvi nella tua memoria quest’istante, per
poterlo rivivere in seguito, finendo anche tu per alzarti. Una volta in
piedi dai le spalle a Rias, che sbarazzina continua a mostrarsi senza
alcuna traccia di vergogna.
“Sai di potermi guardare quanto desideri, vero
Kyosuke-kun?”
Rabbrividisci e le tue ali fremono dal desiderio, sebbene permangano
bianche e immacolate.
“Scusa, ma non sono interessato. Piut…”
Non finisci di parlare che una mano piccola e chiara si poggia sulle
tue labbra. Rias ti indica Sona, ti fa segno di fare silenzio, e poi
prendendoti per mano ti conduce verso il bagno collegato alla tua
camera. Entrambi siete nudi, a parte l’ingessatura del tuo
braccio sinistro. Quando finalmente si chiude la porta alle spalle, tu
ti volti di nuovo e riprendi da dove eri stato interrotto.
“Gremory-sama vorrei sapere cos’è
successo dopo che ho perso i sensi, e cosa avevate in mente per salvare
la suora.”
Lei ti fissa confusa, avviandosi verso la doccia. Con gesti lenti apre
l’acqua, iniziando a farla scorrere.
“Intanto non chiamarmi Gremory-sama. Puoi chiamarmi
onee-chan, o semplicemente Rias, come preferisci. Poi per rispondere
alla tua domanda, non ho la più pallida idea di cosa tu stia
parlando. Quando Sona mi ha convocato mi ha spiegato a grandi linee
quello che è successo. Ha chiesto il mio aiuto per la tua
guarigione, ma nulla di più. Non so di suore, ne di missioni
di salvataggio, ma posso già dirti con certezza che i demoni
non salvano le suore. Loro sono nostri nemici ed è
impensabile sacrificare la vita di un demone per salvare un membro
della chiesa.”
Ora parte della vergogna è mutata in risentimento.
Già sapevi che avresti ricevuto una risposta del genere, ma
questo non vuol dire che accetterai la cosa.
“Gremory-sama…”
Ignori bellamente il suo invito ad essere più formale, e lei
ridacchia davanti alla tua ostinazione.
“Se non fosse stato per Asia-chan, che ha rotto la barriera
che copriva la casa, ora probabilmente sarei morto. Non la
lascerò indietro, non dopo aver sentito quello che
quell’esorcista pazzo ha intenzione di farle. Dovessi andare
da solo, io la salverò.”
Rias, divertita, entra sotto l’acqua iniziando a canticchiare
a bassa voce. Tu rimani di spalle, costringendoti a non guardarla. Il
tuo corpo freme dal desiderio, ma non sei una bestia incapace di
controllare i suoi impulsi. O almeno questo è quello che ti
ripeti fino a che non senti dei passi dietro di te, e la ragazza non ti
abbraccia da dietro, spremendo i suoi seni sulla tua schiena.
“Su dai, smettila di parlare, dovresti essere sfinito dopo la
serata che hai passato. Perché non ti fai la doccia con me?
Con quel brutto gesso ti viene difficile farlo da solo no? Lascia che
ti aiuti…”
Ignorando le tue suppliche (?), ti prende di nuovo per mano, portandoti
sotto la doccia. Stringendoti per le spalle ti costringe a voltarti,
allungando il tuo braccio ingessato fuori dalla vasca.
“tienilo ben teso, e attento a non bagnarlo”
Ridacchia al suo doppio senso, ben voluto, iniziando a insaponarti. Tu,
rigido come uno stoccafisso, puoi solo lasciarla fare, dimentico della
situazione di emergenza. Ogni sua carezza è pazzamente
eccitante, e già sei al limite quando venite interrotti da
un boato fragoroso. La porta è stata fatta saltare in aria
da un getto d’acqua, e Sona-senpai si trova ora
all’ingresso del bagno, con un lenzuolo a coprirle il corpo.
Alla vista di voi due, insieme sotto la doccia, la Koichou prima
arrossisce poi inizia a fumare di rabbia. Rias, sorridendo felice, ti
bacia sulla guancia assicurandosi che lei veda.
“A quanto pare il mio incantesimo di privacy non ha retto.
Beh, dai avremo altre occasioni per finire quello che stavamo facendo
Kyosuke-kun.”
“Perchééééé
cosa stavate faceeeendo?!?!?”
Gli occhi della presidentessa sono sgranati, le labbra socchiuse. Ora
più che mai assomiglia a Freed, il prete pazzoide. Tu
inutilmente provi a spiegarti prima che un geyser ti colpisca facendoti
volare contro il muro.
“Tutti e due, fuori! Avete due minuti per prepararvi e
scendere nel salone. Del resto se siete abbastanza in forza per
fare… per fare cosacce, allora potete pure partecipare alla
riunione! Muoversi!”
Quietamente entrambi ubbidite al suo ordine perentorio. Tu avvilito e
Rias allegra.
Una volta fuori, entrambi iniziate a prepararvi sotto lo sguardo vigile
di Sona, allontanandovi poi mitemente. Anche lei si è
cambiata insieme a voi e adesso vi segue, mettendosi in mezzo, per
tenervi lontano. Lungo il tragitto tu provi a farle le domande
già poste al Leader del gruppo Gremory, ma lei non ti
risponde, ti fissa accigliata e arrabbiata senza proferire verbo. Una
volta raggiunto il salone trovate ad aspettarvi tutti i componenti dei
due gruppi. I tuoi compagni, i membri del gruppo Sitri, vi raggiungono
appena mettete piede nella stanza, gli altri presenti, e
cioè i membri dei Gremory, rimangono in disparte osservando
il sollievo che dilaga nella stanza.
I tuoi compagni ti abbracciano, confortati dal vederti ancora vivo.
Tsubaki si asciuga alcune lacrime in preda all’emozione,
mentre Sona si limita a sorridere. Pare che il forte sentimento che vi
unisce tutti sia riuscito a calmarla.
“si, siamo tutti felici che Kyo-kun sia vivo, ma è
giunto il momento di discutere della serata di ieri. Prego, agli ospiti
i divani, voi della casa Sitri prendete le sedie dal tavolo. Ha inizio
il concilio.”
Seguendo gli ordini appena impartiti, tutti si distribuiscono intorno
al fuoco. L’aria si fa più tesa man mano che il
tempo scorre. All’inizio tu sei costretto a rievocare tutti
gli eventi del giorno precedente. Parli della convocazione,
dell’incontro con il prete e dell’intervento di
Asia. Alla domanda su come tu faccia a conoscerla sei costretta a
raccontare pure della mattina in cui l’accompagnasti fino
alla chiesa. Subito gli sguardi si fanno perplessi. Sona e Rias hanno
un’espressione grave sul viso. Dopo essersi lanciate uno
sguardo ritornano a te.
“Kyosuke-kun, riguardo alla suora… hai fatto
un’enorme idiozia accompagnandola. Le chiese sono il
territorio di Dio, e sei stato fortunato che gli angeli non ti abbiano
attaccato. Un simile evento non deve succedere mai più.
Questo è un avvertimento che faresti bene a prendere sul
serio. Ora ti prego, continua”
Annuisci alle parole di Sona, sebbene in cuor tuo tu non ti penta di
ciò che hai fatto. Dopo un attimo di pausa riprendi a
narrare, raccontando di come tu sia rimasto ferito nel tentativo di
uccidere l’esorcista, e di come Asia ti abbia protetto
arrivando a rompere la barriera che circondava la casa per salvarti.
“Come ha fatto ad evitare il proiettile. Hai detto che
l’esorcista ha evitato il proiettile, sai come ha
fatto?”
È Kiba a parlare. Ancora ti guarda con diffidenza, tenendo
la spada dietro la schiena pronto ad utilizzarla, ma quanto meno ora
sembra più incline ad ascoltarti che ad attaccarti.
“Si, ha evitato il proiettile. Non so come abbia fatto, la
prima volta ero così scioccato che non sono riuscito a
capire, quando poi ho provato a colpirlo ancora l’ho visto
distintamente. Ha fatto una specie di passo veloce. Per un istante si
è mosso ad una velocità che non credevo
possibile, e così ha evitate pure due dei miei tre
proiettili sparati ad un metro di distanza. Non credo che sia
completamente umano. È possibile che gli angeli caduti
abbiano fatto degli esperimenti su di lui”
Kiba si adombra alla tua risposta, tornando silenzioso.
“Si, è un comportamento tipico degli angeli
caduti. Il loro esercito, come quello dei demoni, ha perso moltissimi
soldati durante la grande guerra, e questo li ha portati a dover
rinfoltire i loro ranghi. Noi demoni abbiamo inventato i Rating Games
ed i pezzi demoniaci, loro hanno iniziato a fare studi sugli esseri
umani e sulle altre creature. Non mi sorprenderebbe se avessero in
qualche modo alterato il suo corpo dandogli facoltà
superiori.”
Assimili l’informazione, alzando lo sguardo sul soffitto.
Questa non è la tipica cosa che si trova sui libri che di
solito leggi in biblioteca. A questo punto è Sona a
concludere il discorso, descrivendo come la cancellazione del tuo
sigillo dal cerchio magico interno alla casa abbia portato tutti i
membri del suo gruppo a raggiungerti. All’inizio era
impossibile trovarti ed identificarti, ma alla fine sei ricomparso sui
radar, probabilmente nel momento in cui la barriera si è
infranta. Il silenzio piomba in mezzo a voi quando il racconto giunge a
termini. Tu li fissi ad uno ad uno cercando di leggere le varie
espressioni dei loro visi.
“Quindi la salveremo, giusto?”
Tutti si guardano, evitando però di guardare te. A parlare
alla fine è di nuovo Rias.
“Kyosuke-kun, te l’ho già spiegato, non
possiamo rischiare la vita dei nostri servi per salvare una
suora.”
Tutti annuiscono, ma con lo sguardo tu cerchi Sona. Lei è
triste, lo capisci dai suoi occhi, eppure davanti alla tua supplica non
può che scuotere il capo.
“Rias ha ragione. Faremo rapporto all’inferno e
saranno loro a decidere il da farsi. Probabilmente ci verrà
detto di prestare attenzione e non girare da soli. Per quanto riguarda
la suora… nessuno andrà a salvarla.”
Davanti a quella cruda verità ti inalberi. Il tuo corpo
freme di rabbia mentre le ali bianche spuntano sulla tua
schiena. Convogliando su un dito un briciolo del tuo potere,
bruci il gesso che ti ricopre il braccio convalescente, alzandoti in
piedi.
“Asia-chan mi ha salvato, ha sacrificato molto più
della sua vita per me, e adesso io farò lo stesso per lei.
So dove si trova la chiesa in cui probabilmente è segregata,
ed andrò a salvarla sia con il vostro aiuto che da solo. E
questo è quanto.”
Ti volti per andare via, quando qualcosa ti colpisce in pieno viso.
Rias ti ha schiaffeggiato e ora ti guarda con rabbia.
“E così tu detti legge, tu decidi, tu comandi?
Pensi che non vorremmo anche noi fare la cosa giusta andando a
salvarla? Ma no, tu devi fare la vittima e l’eroe tragico,
senza pensare alla sofferenza che causerebbe la tua morte a chi ti sta
intorno. Sei appena sopravvissuto per miracolo ad un attacco che
avrebbe ucciso molti. Hai assistito al sacrificio che io e Sona-chan
abbiamo fatto per farti riprendere, e al sollievo dei tuoi compagni
quando ti hanno visto ancora vivo, eppure ancora ti butti nella mischia
senza pensare un solo momento? Non ti lascerò andare, non
sapendo cosa ti aspetta, quindi prepara…”
Sona si alza in piedi, interrompendo il rimprovero. Fissa te e la
senpai dei Gremory, annuendo poi stoicamente.
“Ammetto che esiste un debito tra quella suora e il nostro
gruppo. Senza il suo aiuto tu saresti morto. Quindi va bene
Kyosuke-kun, andremo a salvarla, ma se lo faremo sarà alle
mie condizioni.”
Il silenzio torna a calare nella sala mentre la senpai illustra il
piano d'azione.
IV
Il cielo è scuro, e i lampioni hanno già iniziato
a brillare ai bordi della strada. La notte è il momento in
cui i demoni sono più forti, quindi l'avete attesa prima di
iniziare a muovervi. Siete un gruppo compatto. Gremory e Sitri
amalgamati tra di loro in un'unica falange. Anche la formazione per lo
spostamento è stata pensata per rendere minimo il pericolo
del gruppo.
In testa si muovono i cavalieri dell'alleanza, che precedendovi di un
centinaio di metri ricoprono il compito di esploratori. Il loro
obbiettivo è assicurarsi che l'impresa in cui tu li stai
conducendo non sia un trappola più di quanto già
non lo sembri.
Dietro di loro, come prima linea difensiva, ci sono Koneko-chan e
Tsubasa-chan, le torri, che in caso di attacco sono quelle con la
difesa più alta, e che quindi rischiano di meno. Subito dopo
si trovano gli alfieri del gruppo Sitri, esperte in barriere e magia
generale, fungeranno da ulteriore difesa per i tiratori in
retroguardia. I tiratori sono tutti i demoni che riescono a combattere
senza dover necessariamente entrare in corpo a corpo. Tu ti trovi li,
insieme a Sona, Rias, Tsubaki e Akeno. Hai provato a farti mettere come
avanguardia insieme a Kiba e Meguri, ma tutte e due le senpai sono
state irrevocabili. Le tue ferite non sono ancora del tutto guarite
quindi starai dietro fino a missione compiuta. Hai messo il broncio
davanti a quella presa di posizione, ma visto che l'alternativa era non
partecipare, ti sei accontentato.
Viaggiate veloci e indisturbati lungo tutto il tragitto che vi separa
dalla chiesa, e in questo lasso di tempo non puoi che ripensare a
quanto accaduto nel salone di casa vostra giusto qualche ora prima.
Sona ha preso il comando dell'intera fazione, imponendosi persino a
Rias, che per amor di ovvietà sarebbe sua parigrado.
Entrambe sono Re, entrambe avrebbero il diritto di comandare, ma
mostrando una forza di carattere ed un'acutezza mentale che mai le
avresti attribuito, la presidentessa del consiglio ha espresso con
termini semplici ed inequivocabili perché sarebbe stata lei
il comandante. Rias, stranamente, ha ridacchiato di fronte
all'imposizione, accettandola senza alcun problema. Più
tardi sei venuto a sapere da Tsubaki, che le due ragazze si conoscono
da così tanto che ormai hanno imparato a leggersi a vicenda.
Sona rispetta la forza di Rias, e Rias rispetta l'intelligenza di Sona.
E nulla in quel momento sarebbe stato più utile che un buon
piano partorito da una mente superiore, per questo era ovvio chi
sarebbe stato a comandare.
Il tuo piano, di precipitarvi a rotta di collo dentro la chiesa,
mettendo a ferro e fuoco qualsiasi cosa fino ritrovare la suora,
è stato presto accantonato da un pugno della senpai, che
è andato a colpirti dritto in testa. La sua idea
è più fine e complicata. Il vostro obbiettivo e
trarre in salvo una persona, quindi i vostri sforzi si concentreranno
unicamente su questo.
Dopo essere giunti in prossimità della chiesa il gruppo si
ricompatta e Sona interroga gli esploratori.
“Kiba-kun, Meguri-chan, fate rapporto. Cosa avete percepito
avvicinandovi alla chiesa?”
Entrambi sono sudati, sebbene Kiba appaia più arrabbiato che
intimorito.
“Un forte potere sacrilego proviene da quel luogo, ad occhio
e croce direi che le rivelazioni di Momo sono esatte. Almeno un gruppo
di tre angeli caduti si è stabilito lì.”
Sona annuisce, ricominciando a pensare. Lo hai notato nel salone,
quando è concentrata, ed è sul punto di ideare un
piano geniale, inizia a torcersi una ciocca di capelli mordicchiandosi
le labbra. Un gesto stranamente infantile, che non può che
farti sorridere. Quando la senpai ti guarda interrogativa cerchi di
apparire più serio e preoccupato. Non che tu non lo sia, ma
le varie precauzioni prese ti hanno risollevato il morale.
“Si, immaginavo che sarebbe andata così. Momo-chan
ha registrato l'avvicinarsi di un gruppo di tre angeli caduti ieri
sera, mentre fuggivamo da Freed. È altrettanto logico che i
tre siano ancora nei paraggi. Bene, visto che le nostre intuizioni non
sono state disattese agiremo come previsto. Dividetevi in tre gruppi
come programmato. L'operazione inizierà tra venti minuti
esatti. Andate!”
Il gruppo annuisce, iniziando a ritirarsi. Una parte prende un vicolo a
destra, altri spariscono sopra i tetti, mentre tu rimani fermo con
quelli che sono i tuoi compagni in questo sottogruppo. L'idea di fondo
è semplice, si basa tutto sulla strategia romana del -Divide
et Impera-. Un drappello di demoni fungerà da esca,
attaccando frontalmente la chiesa, altri due aggireranno l'edificio,
occupandosi del salvataggio di Asia. Con l'attenzione degli angeli sul
gruppo principale, gli altri potranno agire indisturbati, pensando solo
al recupero della ragazza. Una volta completata la missione un dato
segnale verrà mandato al gruppo in combattimento che
provvederà a ritirarsi. Se tutto procede come previsto
sarà un'azione lampo, senza alcuna perdita, o almeno questa
è la speranza di tutti voi.
Tu in quanto cavallo fai parte di uno dei due gruppi che aggireranno la
chiesa, insieme a te si trovano Kiba e Meguri, oltre alla torre Koneko.
Voi quattro avete il compito di trovare l'ingresso secondario e salvare
Asia. Una volta sistemati gli ultimi dettagli, iniziate la marcia.
Fortuna ha voluto, che la presenza di Koneko obblighi il gruppo a
viaggiare più lentamente di quanto potrebbe fare altrimenti,
questo ti permette di nascondere abbastanza bene le fitte che ad ogni
passo ti percuotono la gamba, che il giorno prima è stata
più volte colpita da proiettili di luce. Per quanto i poteri
di due demoni d'alto rango ti abbiano rigenerato, il tuo corpo
è tutto tranne che in piena forma. Tuttavia hai evitato di
commentare o lamentarti per non venire escluso dalla missione.
Mentre ancora avanzate, inizi una silenziosa conversazione con Ddraig.
Il drago ti aveva già dato per morto quando il tuo braccio
era stato tagliato via, ma è stato più che lieto
di accogliere il tuo salvataggio e porgerti le sue scuse. Eppure non
sei qui per ascoltarlo mentre chiede perdono, per te la cosa
più importante è trovare un modo efficace per
contrastare Freed, che sei più che sicuro farà la
guardia ad Asia. Così inizi a riflettere e suggerire, su
alcune idee che ti sono passate per la testa... Ddraig non sembra
troppo contento...
*
Dopo qualche minuto di marcia, arrivate infine sul retro della chiesa.
Tutto è stato coordinato affinché dobbiate
restare appostati, in un luogo tanto pericoloso, giusto il tempo
perché il diversivo entri in atto. Infatti, avete appena
poggiato i piedi sul pietrisco del cortile, quando l'orologio che tutti
avete al polso emette un breve segnale acustico, subito smorzato dal
roboante suono di un esplosione.
Luci accecanti iniziano a riflettersi nel cielo e dalle vetrate della
chiesa, mentre voi siete già in movimento. Superando il
cortile in tutta la sua lunghezza, vi trovate davanti ad una porta. Non
vi fermate a controllare se sia aperta o meno, semplicemente Koneko
poggia una mano sulla serratura, e usando solo la forza necessaria, la
scardina liberando il passaggio. Tutti voi entrate dentro ad armi
spianate, Kiba tiene stretta l'elsa della sua lama Nera, Momo ha una
normale lama in acciaio, tu hai le tue pistole e Koneko ha i pugni.
Facendo piano, nonostante la confusione che avviene solo qualche stanza
più in là, iniziate a controllare il piano terra.
L'idea di dividervi in due gruppi per la ricerca, è stata
concepita per poter trovare la ragazza nel minor tempo possibile,
infatti mentre voi siete impegnati nella ricerca al pian terreno, un
secondo gruppo formato dai due alfieri dei Sitri e dal loro pedone, sta
scendendo lungo il campanile controllando il superiore.
All'ennesima porta aperta inizi a sentirti nervoso. Le cose stanno
andando troppo per le lunghe, non era previsto che la
battaglia principale durasse più di qualche minuto. Invece
ne sono già passati cinque, eppure ne di Asia, ne di Freed
ci sono tracce. Dopo aver finito di controllare il piano, iniziate a
salire le scale che vi condurranno al successivo, per ricongiungervi
con l'altro gruppo di supporto. Anche loro sono a mani vuote e iniziano
ad essere preoccupati. Seguendo le istruzioni di Sona, che aveva preso
in considerazione pure un'ipotesi del genere, vi avviate lungo la
sacrestia diretti al corpo principale della chiesa. Man mano che vi
avvicinate avvertite sempre con maggiore chiarezza le esplosione della
battaglia.
Una volta giunti nel luogo dove sta avvenendo lo scontro principale, ti
trovi davanti ad una scena a cui fatichi a credere. Due angeli sono a
terra, completamente esanimi, e dei vostri compagni solo Akeno e
Tsubaki si reggono in piedi. Sona e Rias sono a terra, l'una poco
distante dall'altra. Da dove sei ora, non riesci a capire se siano
ferite gravemente o meno. È stato un errore non muovere
obiezioni sulla loro presenza qui. Tra tutti voi loro sono quelle che,
al momento, hanno meno energie per via delle cure che ti hanno prestato
nella nottata di ieri.
Reprimendo i sensi di colpa ti lanci a testa bassa verso l'ultimo
angelo rimasto. Sembra illeso e a differenza di quelli a terra, ha ben
quattro ali dietro la schiena. Le due regine, nel momento in cui si
rendono conto della vostra presenza, tirano un sospiro di sollievo.
Tsubaki vi sorride mentre Akeno lancia un potente tuono contro
l'angelo. L'attacco colpisce in pieno, provocando un accecante alone di
luce. Una volta sparita questa vi trovate davanti all'essere ancora
perfettamente intatto.
“Beh, tutto qui? Pensavo vi foste organizzati meglio. Questa
è tutta la vostra potenza piccoli demoni?”
Librandosi nell'aria, inizia a volteggiare lunga la navata, poggiandosi
sulle diverse travi in legno che sorreggono il tetto. Tu segui i suoi
movimenti, fino a che questo non si volta verso l'altare. Sul freddo
marmo rialzato, che in genere ospita il libro sacro della Bibbia e
tutti gli altri orpelli ed ornamenti, noti una veste bianca e dei
lunghi capelli biondi. Asia è li con gli occhi socchiusi,
mentre un uomo vestito ti nero alza un pugnale fatto di luce. Sembra
stia intonando una muta preghiera, ed è già
pronto ad affondare la lama nel suo corpo quando tu spari. I proiettili
volano più velocemente di quanto tu potresti fare e riescono
ad interrompere il rituale. Avevi mirato all'uomo, con l'intento di
ucciderlo, ma questo con un movimento innaturale riesce ad evitare i
proiettili trovandosi poi di fronte a te.
“Ornias-kun, mi occuperò io di questo demone di
merda, tu pensa agli altri.”
Nonostante il volto coperto riconosci la voce di Freed, l'esorcista,
che subito dopo aver finito di parlare con l'angelo, cerca di
infilzarti con un affondo del suo pugnale. Tu salti, schivando il
colpo, e ti volti a guardare i demoni che erano in squadra con te. Sono
tutti impegni nella lotta con Ornias, l'angelo, e non possono prestarti
aiuto.
Evocando sul braccio destro il Boosted Gear riporti la tua attenzione a
Freed. Devi cercare di metterlo velocemente fuori gioco, per poi
salvare Asia e permettere al gruppo di scappare prima di subire qualche
perdita.
[Non farlo Partner, nessuno ha mai tentato una cosa del genere.
Potrebbe essere un disastro più grande di quanto immagini.]
Sospiri mentalmente quando Ddraig cerca ancora di convincerti ad
accantonare l'unico modo che sei riuscito a trovare per abbattere il
prete.
Non c'è altro
modo e ho bisogno di fare in fretta prima che qualcuno si ferisca
seriamente contro l'angelo. Quel tipo è molto più
tosto di quanto non abbia ancora dato a vedere.
[Maledetto il tuo ego, se muori per una cosa del genere prima di aver
affrontato il bianco ti tormenterò per l'eternità]
Ora sorridi mentalmente, evitando un altro colpo di pugnale.
Se dovessi morirci
c'è ancora la possibilità che tu possa fare
qualcosa. Non lasciare che il mio sacrificio sia vano.
[Hai la mia parola...]
Saltando indietro ti porti più vicino all'altare
incominciando a concentrare il tuo potere nel guanto. Con uno scocco
evochi le tue ali d'angelo, cosa che come al solito causa lo
smarrimento dei tuoi nemici, che si aspettavano di trovarsi ad
affrontare un demone.
“Ma tu.... sei un fottutissimo angelo!”
Freed è decisamente esaltato, mentre Ornias è
nero di rabbia. Lo capisci dalle ondate di potere che lo circondano.
Nessuno degli attacchi dei tuoi compagni riesce a colpirlo, e solo la
spada nera di Kiba li protegge dai suoi dardi di luce.
Quando il gioiello sul dorso della tua mano inizia a brillare dai il
via al contrattacco.
[Transfer!]
Dentro di te avverti la tua energia, accumulata con tanta cura,
dividersi in due scie luminose. La prima punta al cuore, rafforzando il
battito e la gittata cardiaca, la seconda mira al cervello, che una
volta colpito dall'ondata di potere inizia a sovraccaricarsi.
Improvvisamente gridi dal dolore. Il tuo corpo si piega su se stesso
mentre tu ti porti le mani alle tempie. Avevi immaginato qualcosa del
genere, ma neanche tutta la preparazione del mondo può
aiutarti a sopportare la sensazione del cranio che si frattura. Il lato
positivo è che tutto intorno a te sta andando fuori
controllo. Freed ha provato più volte a colpirti, cercando
di fermare qualsiasi cosa tu avessi in mente di fare, ma è
sempre stato respinto via da una raffica di luce.
Dopo quelle che a te sembrano ore il potere si stabilizza e puoi
finalmente riprendere il controllo di te. Aprendo gli occhi inizi ad
abituarti al nuovo stato delle cose. Sangue ti scorre lungo il viso
dagli occhi, dal naso e dalle orecchie, ma pare che la pressione del
sangue non ti abbia fatto esplodere la testa come Ddraig aveva
previsto. Sorridi, riportando la tua attenzione a quello che ti
circonda. Ora vedi tutto. Ogni minimo cambiamento è
percepibile ad occhio nudo. Noti l'atmosfera intorno a te farsi
pesante, pare che tutti si siano fermati per vedere cosa ti sia
successo. L'angelo, il prete, i tuoi compagni. Tutti ti fissano e tu
fissi loro.
Freed è il primo a riprendersi. Con un grido di giubilo ti
salta addosso, il pugnale in una mano una spada appena evocata
nell'altra.
“Muori, demone del cazzo! Angelo del cazzo! Testa di cazzo,
muori!”
Tu porti la tua attenzione su di lui senza scomporti. Non
c'è motivo di avere alcuna paura, lui non ti
colpirà. Come se potesse farlo. Nel tuo stato attuale ogni
suo movimento è come se avvenisse al rallentatore. Ti chini
all'indietro, ti sposti di lato, osservando le lame passare ad un
centimetro del tuo corpo. Nessun movimento superfluo, sei riuscito nel
tuo obbiettivo. Ora puoi combattere con esorcisti ed angeli alla pari.
[Partner, questa trasformazione durerà solo un minuto.
Faresti meglio a gongolare di meno e impegnarti di più.
Facciamo vedere a queste ottuse creature il vero potere di un drago.]
Dopo l'ennesimo affondo ti slanci in avanti, piegando all'indietro il
capo per evitare di essere decapitato. Mantenendo la posizione muovi
entrambe le braccia da sinistra a destra, lasciando uscire i proiettili
automatici. Anche se non puoi vedere dove sono diretti, tu SAI che i
proiettili lo colpiranno. Nemmeno il passo accelerato può
salvare l'esorcista, che con tre fori nel petto vola all'indietro
sbattendo ad una colonna.
Lo scambio è durato non più di una manciata di
secondi, ma è evidente che tu lo hai battuto. Avverti ancora
il debole battito del suo cuore, ma non sei un carnefice, ed altro
richiede la tua attenzione.
Tornando in posizione eretta fissi l'angelo. Anche lui è
stato colpito dalla tua raffica, e per inciso hai evitato che lanciasse
una freccia di luce contro un Tsubaki. Nulla ti sfugge, nemmeno il
più piccolo dettaglio. Spiegando le tue ali, ora argentee,
ti libri in volo andando incontro al caduto. Lui ti fissa, tu fai
altrettanto e improvvisamente vi ritrovate ad incrociare i palmi in
aria, spingendovi in direzioni opposte. Tu ti sollevi in aria,
buttandolo via. Una mossa di Judo che fino al giorno prima non eri mai
stato capace di fare. Lui atterra sulla schiena, e approfitta del
vettore per rotolare di qualche metro. Tu estrai nuovamente le pistole
e sei pronto a finirlo.
“Misero mortale, sei davvero convinto che questo basti ad
uccidere un angelo caduto del mio livello?”
Accelera. La sua velocità è tale che nessuno
oltre a te riesce più a vederlo. Tu lo segui mentre lui vola
follemente verso l'altare, e in un attimo è tutto finito.
Atterrando sopra di lui gli pianti le pistole nella schiena, sparando
numerosi colpi. L'angelo cade, riverso al suolo come i suoi simili, e
tu finalmente tiri un sospiro di sollievo. Lentamente incominci a far
defluire la trasformazione, per non sottoporre il tuo corpo ad
ulteriore stress.
Ed è questo il momento in cui tutto va in frantumi. Non
uccidere i nemici? Davvero? Hai pensato fosse una cosa giusta, una cosa
nobile, e solo all'ultimo secondo ti rendi conto che Freed ha ripreso
coscienza e punta la sua 357 Magnum verso Asia. Un colpo silenzioso,
che si muove alla velocità della luce perché di
luce è fatto. Tu puoi vederlo, ma neanche sforzandoti al
massimo puoi salvarla. Asia viene colpita e finisce sbalzata dal
tavolo. Tu le vai incontro, mentre Kiba finisce l'esorcista
tagliandogli la testa.
Il colpo pare averla fatta rinvenire. Ha gli occhi aperti, le mani
strette al petto, intorno al suo rosario. Tu ti chini su di lei
prendendola tra le braccia.
“Resisti Asia, presto sarai libera, sono venuto a
salvarti”
Asia sorride alle tue parole, poi ti prende la mano. Non senti alcun
calore ne alcuna forza provenire da lei.
“....Sono... felice... di aver avuto un... amico... anche se
per poco....”
Nonostante il dolore riesce a sorriderti.
“.... Se io nascessi di nuovo.... diverresti mio amico
un'altra volta.....”
“Cosa stai dicendo?! Non dirlo, tu ti salverai e noi
passeremo tanto tempo insieme! Ti insegnerò il giapponese,
ti insegnerò a cucinare, staremo insieme per
sempre!”
I demoni iniziano a raccogliersi intorno a te. Alcuni sono sostenti dai
loro compagni, ma tutti sono salvi. Nonostante questo la missione
è fallita. La tua amica, la tua buona amica, è
ferita oltre ogni possibile cura. Lo sai perché la tua
trasformazione non si è ancora conclusa. Chinando il capo su
di lei non puoi trattenere le lacrime che si mischiano al sangue che
fuoriesce dai tuoi occhi.
“Saremo per sempre amici. Ti presenterò la mia
famiglia. Sona, e Tsubaki e perfino Rias. Sono tutte delle splendide
persone. Diverranno sicuramente tuoi amici, e ti farò venire
a scuola, li incontrerai tanta altra gente. Non sarai sola Asia, quindi
per favore resisti!”
“.....Mi sarebbe piaciuto..... venire nella tua stessa
scuola...”
“E ci verrai Asia, devi solo resistere! Puoi
farcela!”
La mano di Asia si sposta sul tuo viso, carezzandolo piano.
“... tu piangi anche per qualcuno come me... ora.... io...
posso....”
La sua mano cade lentamente.
“.....Grazie....”
Queste sono le sue ultime parole. È morta sorridendo e tu ti
senti morire insieme a lei. Le lacrime continuano ad uscire dai tuoi
occhi. Perché è dovuto succedere? Era
una brava ragazza. Era una ragazza gentile, che avrebbe usato il suo
potere per curare chiunque sul suo cammino. Come mai non aveva amici?
Come hai potuto abbassare la guardia e lasciarla morire così?
“Ehi DIO! Ci sei Dio!? Demoni e Angeli esistono, quindi
esisti anche tu, vero Dio!? Stavi guardando vero!? Stavi guardando
tutto questo!?”
Urli al soffitto della chiesa. Mani gentili si poggiano sulle tue
spalle e cercano di tirarti via, ma tu ti ritrai sul suo corpo. Non
puoi lasciarla, le hai promesso che sareste stati sempre insieme.
“Per favore non portarmela via! Ti supplico! Ezechiele! Dio!
Papà! Qualcuno da lassù mi risponda,
perché è dovuta morire!? Voleva solo un
amico!”
Anche se urli, nessuno dal paradiso ti risponderà.
È un dato di fatto, non è mai successo e mai
succederà. Mentre la tua mente vaga, il dolore inizia a
covare, mutandosi in risentimento.
A cosa serve essere il figlio di un Serafino se tuo padre non ti
risponde?
[Transfer!]
A cosa serve essere un demone se la tua vita non ha più
senso?
[Transfer!]
Se tu sei potuto tornare in vita perché non può
farlo pure lei!?
[Transfer!]
Ti era stato detto. Ti era stato spiegato. Le Sacred Gear rispondono
alle emozioni dei loro possessori, e ora che la rabbia e il dolore si
mescolano dentro di te, tu comprendi cosa volessero dire. Il potere si
concentra, il guanto brilla, e ancora e ancora tu provi a farla
tornare. Un simbolo prende forma sul gioiello, presente sul dorso della
tua mano, e un'esplosione di luce ti avvolge.
[Ultimate Transfer:
Knowledge!]
La tua mente è satura di energia. Un potere innaturale la
cui origine ti è sconosciuta. Ma non importa da dove
provenga, ora sai cosa fare.
Alzandoti in piedi per la prima volta ti muovi verso gli angeli.
Dei tre solo Ornias è ancora vivo e tanto di basta.
Chinandoti su di lui lo volti sul petto. Le mani tastano il suo ventre
liscio e senza macchie fino a che non avverti la discrepanza. La sua
grazia, ciò che lo rese un angelo di Dio, non è
stata completamente estirpata quando è caduto. Il guanto
sulla tua mano non ti è mai sembrato tanto acuminato come in
questo momento. Poggiando le dita all'altezza della grazia, inizi a
scavare e rodere la carne dell'angelo, fino a che il pugno non ti si
chiude intorno a qualcosa di piccolo e caldo.
“Kyosuke, ma cosa....”
Tsubaki si fa avanti, cerca di capire cosa hai in mente, ma le
tempistiche sono fondamentali. Hai ricaricato la tua trasformazione e
durerà per altri venti secondi, quindi non hai tempo per le
chiacchierare. Spintonando i demoni di lato, ritorni dal corpo freddo
di Asia. Schiudendo il palmo riveli una piccola fiamma, grande appena
come una gemma.
“Ho pensato a due modi per farti tornare, il primo
è che Sona-senpai o Rias-senpai usino un loro pezzo
demoniaco su di te.”
La tua voce è roca per il pianto. Dai tuoi occhi colano
ancora calde lacrime di sangue, ma la tua mente è
concentrata.
“Anche se sei una suora non hai più la protezione
divina, e la tua Sacred Gear potrebbe far loro comodo. Questo ti
farebbe tornare, ma non saresti più tu. So meglio di
chiunque altro cosa voglia dire essere in un mondo a metà.
Amare Dio e gli Angeli, ma essere costretti ad odiarli. Non potrei mai
condannarti ad una vita di infelicità solo per il mio
egoismo. L'unica alternativa, che la mia mente è riuscita a
concepire, è che io condivida con te la mia
grazia.”
A quel punto avverti un grido. Sona si getta in avanti, nel tentativo
di scuoterti e spostarti, di tirarti via dal pulpito, ma tu hai
già affondato la mano sinistra nel tuo stomaco. Con uno
strappo e un suono di risucchio hai estirpato da te la tua grazia.
Una fiamma rovente ti avvolge la mano sinistra, costringendo tutti i
demoni ad arretrare. In confronto al tenue bagliore che si trova nella
tua mano destra, la tua fiamma è grande come una palla da
baseball, e riluce di un caldo colore rossastro striato da venature
nere.
Al centro della grazia, circondato dal reticolo nero si trova il pezzo
demoniaco del cavallo. Ora che lo hai davanti riesci a capirlo.
È quel pezzo demoniaco che tiene insieme la tua grazia come
fosse una spilla da balia, e per fare ciò è
dovuto mutare e andare oltre quella che era la programmazione standard
del pezzo. Un pezzo mutante, che si adatta al potere e alle esigenze
del possessore, che può contenere qualsiasi cosa adattandosi
ad essa.
“Non posso farti tornare senza in qualche modo farti
diventare un demone, ma se ho ragione e se la mia volontà
è forte, riuscirò a non cambiarti più
di tanto. Asia, questo è il mio estremo sacrificio. Solo per
te.”
Nel silenzio più totale ti isoli dal mondo. Ddraig prova a
parlarti, per dirti qualcosa di importante, ma tu lo ignori. Studi solo
il pezzo demoniaco. Anche se non lo capisci fino in fondo ti serve
sapere solo il funzionamento generale. La tua mente corre, mentre il
sangue inizia a colare a fiumi dal tuo naso.
La testa inizia a martellare e le mani perdono sensibilità.
Stai portando il tuo corpo oltre il suo limite, ma ormai ti manca poco.
Hai riconosciuto tutte le stringhe chiave del codice che governa il
cavallo, e ne hai isolato una parte per creare una replica. Prendendo
fiato torni ad osservare le due fiamme nelle tue mani, passando poi al
punto conclusivo. Con la mente torni al sorriso di Asia, alla breve
mattinata passata insieme, ripercorrendo tutti i vostri ricordi in
comune. Hai bisogno di sentirlo, hai bisogno di volerlo, hai bisogno
che la tua Sacred Gear reagisca ancora una volta alla tua estrema
volontà. E quando tutto sembra perduto la mente vola ai
ricordi di tua madre. Del suo addio e del suo ultimo saluto. Il cuore
ti si strazia e il guanto inizia a brillare.
[Ultimate Transfer: Life!]
Come unite da un filo invisibile, le due grazie si collegano. La tua
grazia, inizia ad alimentare la piccola grazia rinvenuta nell'angelo
caduto, mentre qualcosa di bianco inizia a comparire in quest'ultima.
Lo scambio continua fino a che le due fiamme non hanno più o
meno le stesse dimensioni. Entrambe sono uguali, solo una cosa le
differenzia. Dentro la tua c'è un pezzo del cavallo nero
mentre in quella che hai creato per Asia c'è un alfiere
bianco. Poggiando delicatamente la fiamma nel petto della ragazza,
reciti una breve preghiera. La fiamma affonda dentro di lei senza
bruciarla, e tu hai solo il tempo di rimettere la tua a posto prima che
le tue forze vengano meno. Per un attimo, poco primo di affondare
nuovamente il tuo pugno nello stomaco per risistemare la tua grazia, ti
è parso che gli occhi del cavallo rilucessero di rosso.
Ddraig grida di dolore mentre tu affondi nell'oscurità. E di
nuovo tutto è nero e privo di significato.
*****************************************************************************************************************************************************
Il primo simbolo che
compare sul gioiello*:
http://imageshack.us/a/img23/7262/3j3p.png
Il secondo simbolo
che compare sul gioiello**:
http://imageshack.us/a/img837/8814/d9jd.png
(si lo so, non sono nulla di che, ma del resto non avevo voglia di
mettere nulla di elaborato XD)
Angolo dell'autore: Bene,
rieccomi con un altro capitolo della FanFiction. Spero che il mio
lavoro vi sia piaciuto e se così fosse vi invito a lasciare
una
recensione. Avevo in mente di far andare le cose in questa maniera fin
dall'inizio della storia, e sono contento di essere arrivato a questo
punto senza mollare. Ammetto che buttare giù il capitolo non
è stato facile. Avrei potuto allungarlo, dando molto
più
spazio alla battaglia, che forse è stata fin troppo veloce,
ma
ho preferito concentrarmi sulla resurrezione di Asia, che per come l'ho
giostrata avrà un'importanza fondamentale nei futuri
capitoli.
Approfitto di questo momento per annunciare che con il prossimo
capitolo si conclude il ciclo legato al primo volume della Novel, e la
storia riprenderà con scadenza irregolare a causa degli
imminenti esami universitari. Non me ne vogliate, ma mi tocca pure
studiare xD Detto questo vi auguro buon anno ^_*
è tutto dal vostro Bumbix di quartiere!
|
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Capitolo 5 *** AfterLife ***
Cap5
Highway To Hell - A DxD Adventure
Disclaimer – E siamo arrivati alla fine del primo volume. Con
questo capitolo si conclude la parte relativa alla rinascita di Kyosuke
e all'arrivo di Asia. Per chi ha letto la novel, sicuramente ci saranno
molte differenze rispetto all'originale, e spero che tutte siano
gradite. Giusto per essere chiari, non posseggo il mondo di DxD, non
posseggo nessuno dei suoi personaggi, ad eccezione di quelli creati da
me. Detto questo vi lascio alla storia e ci si becca nelle N.D.A.
N.B.
Il capitolo contiene
spoiler riguardo la trama originale. Lettore avvisato, mezzo salvato.
*******************************************************************************
After Life:
I
Quante
volte ti è già successo? Perdere i sensi e
risvegliarti in camera
tua. Ormai è un rituale che si ripete almeno una volta al
mese e
quasi ci hai fatto l'abitudine. Sbatti piano le palpebre, mettendo la
stanza a fuoco. Ti guardi intorno, premurandoti di controllare se
anche questa volta c'è qualche bella ragazza a prendersi
cura di te.
Nessuno ti stringe al suo corpo nudo, non questa volta, ma una
sorpresa decisamente migliore porta il sorriso sul tuo volto.
Asia
è seduta su una sedia, con il corpo chino sul letto, e ti
tiene la
mano. Sta dormendo beatamente. Con dolcezza la stringi un po' di
più,
sentendola forte e calda. È viva. Sei riuscito a riportarla
indietro
con le tue sole forze e nulla ti rende più felice che
avercela
fatta. Almeno questa volta.
Sospirando
dal sollievo crolli nuovamente tra le lenzuola. Passi il tempo a
guardarla dormire, beandoti di quel contatto che vi unisce e del
vedere la schiena alzarsi al ritmo del suo respiro. Dopo qualche
tempo la porta d'ingresso si schiude, e un'esitate Kaichou si fa
avanti. Per un attimo lancia uno sguardo triste verso di te, prima di
strabuzzare gli occhi. Boccheggia arretrando lentamente. Grosse
lacrime minacciano di cadere dai suoi occhi, e tu vai per alzarti,
allarmato dalla sua reazione.
"Kyo!"
Corre
verso di te, stringendoti in un abbraccio spacca-ossa. Una volta li
inizia a singhiozzare sul tuo petto mentre la stretta sulla tua mano
si intensifica. Sposti lo sguardo, ora anche Asia si è
svegliata, e
come la Kaichou ti fissa con gli occhi colmi di lacrime. Anche lei si
fionda su di te, e tu ti trovi a stringere due ragazze piangenti. Sei
allibito, non sai cosa stia succedendo, né
perché. Dando loro
qualche pacca, cerchi di farle riprendere, quando la porta si schiude
ancora.
"Kaichou,
mi era sembrato di sentire...."
Tsubaki,
la vice-presidente, entra nella stanza, trovandosi davanti alla
scena. Tu la guardi e lei sussulta non appena alzi una mano in segno
di saluto.
"Ehi,
Shinra-san... mi sai spiegare cosa gli sta succedendo?"
La
vice-presidente ti fissa, sembra non credere ai suoi occhi. Per un
momento temi che anche lei scoppi a piangere e ti si getti tra le
braccia, ma la ragazza si limita ad asciugarsi gli occhi con un
fazzoletto ricamato, sorridendo radiosa.
"Sono
felici, Kyo-kun. Felici per il miracolo a cui hanno assistito. Quello
che hai fatto in quella chiesa... è stato inaudito. Nessuno
l'aveva
tentato, nessuno l'aveva mai nemmeno ipotizzato, ma tu l'hai fatto, e
nel farlo hai pagato un prezzo incredibilmente alto."
La
fissi confuso, stringendo più forte le due ragazze.
"Un
prezzo? Di cosa stai parlando, io mi sento normale."
Il
sorriso della ragazza diminuisce leggermente, mentre ti si avvicina.
Ti poggia una mano sulla spalla, iniziando poi a carezzare Asia. Il
suo è un gesto dolce, che però ti inquieta.
Cos'è successo mentre
eri privo di sensi? Non puo' essere nulla di irreparabile se sei
ancora qui, no?
"Kyo-kun,
hai dormito per due mesi, e nessuno sapeva dire se ti saresti mai
risvegliato."
Ti
parla seriamente, fissandoti con una strana espressione. È
tesa, e
cerca di apparire dura, ma è inconfondibile la nota di
sollievo e di
ammirazione, che traspira ad ogni suo sorriso.
"La
presidentessa e Asia, ti sono rimaste vicino ogni giorno. Asia ha
passato notti intere a vegliare, pregando di poterti riavere. Questo
è il motivo per cui ora sono così felici."
Asia
alza lo sguardo su di te. Quegli intensi occhi verdi, così
pieni di
vita, e così rossi per lacrime versate, incontrano i tuoi.
Senti il
cuore mancare un battito mentre la ragazza avvicina il suo viso al
tuo. La presidentessa si irrigidisce tra le tue braccia, ma non fa
nulla per fermarla. Tutto lascia supporre che l'ex-suora stia per
baciarti, ma lei si limita a poggiare la sua fronte sulla
tua.
"...mai
più... non farlo mai più... non potrei vivere...
sapendo che sei
morto per salvare me..."
L'entità
del gesto ti crolla addosso. Sei quasi morto, un'altra volta. Hai
rischiato di lasciare le persone più importanti per te senza
nessuno
a difenderle. Porti le braccia intorno alle spalle delle due ragazze,
stringendole forte.
"Mi
dispiace avervi fatto passare tutto questo. Ma ora sono tornato, e
non ho intenzione di andare da nessuna parte, quindi basta piangere.
In fondo manco da due mesi, immagino abbiate molte novità da
raccontarmi!"
Le
due si tirano via, sorridendo tra le lacrime, entrambe sono arrossite
alla tua dimostrazione d'affetto. La Kaichou è la prima a
riprendersi e per un secondo ti sembra che stia guardando male Asia,
che ancora ti stringe la mano. Tuttavia quando parla lo fa con voce
serena e tranquilla.
"Grazie,
Kyosuke-kun, per le belle parole, e si sono successe molte cose in
questi due mesi. Ci sarà un tempo e un modo
perché tu le conosca
tutte, ma per stasera limitati a riposare. Verremo ancora domani
mattina per stare con te."
Con
la sua mano piccola e bianca ti accarezza il viso prima di lanciare
uno sguardo significativo alle altre. Tutte si congedano, lasciandoti
da solo a riflettere.
*
È
notte. Sono passate solo poche ore da quando sei stato lasciato a te
stesso, e in questo periodo di tempo non hai fatto che annoiarti. Non
hai voglia di dormire. Non è mai stata una
necessità per te, e
adesso che hai passato due mesi a farlo, ti senti fin troppo bene per
poterci riuscire. Hai optato per un po' di studio serale e una buona
doccia rigenerante, tutte cose che non ti affaticano troppo.
Sei
sicuro che se venissi beccato nel tentare un allenamento, anche solo
per sciogliere i muscoli intirizziti, verresti costretto a letto per
le settimane a venire, ed è una cosa che vuoi assolutamente
evitare.
Sfogliando
lentamente il tuo libro di testo, cerchi di immaginare quante lezioni
e argomenti ti sei lasciato alle spalle. Se sono passati due mesi,
dal giorno del salvataggio di Asia, probabilmente si è
arrivati a
febbraio. Ti sei perso l'intera pausa invernale, e il mucchio di
feste che essa porta con se.
Sospiri
tristemente, poggiando la testa sul libro. Nella tua mente immagini
come uno studente normale avrebbe passato le sue giornate. Di certo
non rischiando la sua vita più e più volte, ne
passando ore intere
nell'incoscienza più totale. Sarebbe uscito con gli amici,
avrebbe
trovato una ragazza, si sarebbe divertito preoccupandosi
eventualmente solo degli esami scolastici.
Così
assorto nel tuo biasimo non ti accorgi che qualcuno è
entrato in
camera tua nel più totale silenzio. Con passo lento ti
arriva alle
spalle, e quando ormai è dietro di te, ti senti abbracciare.
Qualcosa di grosso e morbido di urta la schiena mandando la tua mente
in estasi. Alzando lo sguardo incontri gli occhi verdazzurri di Rias,
che ti sorride radiosa.
"Allora
è vero, Kyosuke-kun, sei finalmente tornato da noi"
Sembra
felice,e ti sorride stringendoti più forte a se.
"Gremory-sama,
cosa... cosa ci fai tu qui?"
La
ragazza mette su un'espressione contrariata quando tu ti rivolgi a
lei con un appellativo tanto formale.
"Non
chiamarmi in quel modo, del resto sono venuto qui da te, nel cuore
della notte. Non è una chiara dichiarazione d'intenti, nel
mondo
umano, quando una ragazza osa tanto? Dovresti essere più
informale
Kyo-kun. Chiamami Rias."
La
senti premere i suoi seni contro di te, e voltando il capo capisci
che è nuda. La sua vestaglia giace a terra, vicino ai suoi
piedi.
Sangue inizia a scorrerti giù dal naso, e per un attimo
pensi di
avere una ricaduta. Prendendo un profondo respiro poggi le tue mani
sulle sue, cercando di sciogliere il suo abbraccio.
"Grem...
Rias-sama, non penso che dovresti essere qui. Se qualcuno entrasse
ora sarebbe difficile da spiegare. E non mi hai ancora risposto sul
come mai sei qui, e non intendo qui in camera mia, ma qui in casa del
gruppo Sitri."
Lei
sospira allontanandosi da te. Con sguardo avvilito raccoglie la
vestaglia, tornando ad indossarla. È ancora molto, molto
sensuale,
ma quanto meno non è nuda.
"Immagino
che dovrei aspettare domani mattina per dirti delle novità,
ma credo
che non abbia più senso ormai. Devi sapere che qualche
giorno dopo
il nostro ritorno dalla missione di salvataggio, io e l'intero gruppo
Gremory, abbiamo lasciato il vecchio edificio scolastico e ci siamo
trasferiti qui. L'idea è stata mia, volevo stare
più vicino a Sona
ora che era così sola e vulnerabile. "
Inizia
a parlare arricciando una ciocca di capelli rossa con le dita. Il suo
sguardo è perso in lontananza, sembra stia revocando alcuni
ricordi
poco piacevoli.
"Tu
non puoi capirlo, ma il tuo gesto avventato l'ha molto scossa. Quella
ragazza è sempre stata fredda e distaccata, ha cercato di
reprimere
le sue emozioni dietro una maschera di perfezione e perbenismo per
soddisfare il nome della sua casa. Questo fino a che tu non sei
entrato nella sua vita. Per una persona chiusa come lei, è
difficile
aprirsi e mostrarsi per come è realmente, ma davanti a te,
che sei
sempre così impetuoso e ti lasci trasportare dalle emozioni,
è
rimasta spiazzata. Come un tornado sei arrivato nella sua vita, hai
cambiato il suo modo di pensare e le hai fatto provare emozioni che
non pensava di poter conoscere. E poi sei sparito. Penso che l'averti
visto crollare al suolo, più morto che vivo, sia stato il
momento
peggiore della sua vita. Se Asia non fosse rinvenuta subito, e non
avesse usato il Twilight Healing su di te, ti avremmo perso per
sempre..."
Ora
scuote il capo, cercando di ricacciare indietro alcune lacrime.
Sembra che verso la fine del discorso abbia equivocato e detto
sentimenti che è stata lei a provare. È possibile
che non solo Asia
e Sona, ma pure Rias, sia rimasta scioccata dalla tua quasi
morte?
"Forse
è ora che me ne vada. Ti ho detto abbastanza per questa
sera, e non
vorrei che la mia compagnia fosse un peso per te..."
Tristemente
si alza, avviandosi lentamente verso la porta. Istintivo allunghi una
mano, afferrandola per una manica.
"Bhe...
ecco... io ho.. ho appena scoperto di aver perso due mesi di lezione.
So che tu, Rias-sama, hai sempre avuto ottimi voti. Non e che
potresti aiutarmi a studiare per un po'? Cioè, tanto io non
dormirei
comunque, e se per te è lo stesso mi piacerebbe che tu mi
aiutassi."
Sei
imbarazzato, la verità è che non ce la fai a
lasciarla andare via
così, hai un cuore fin troppo tenero, qualsiasi ragazza
potrebbe
farlo sciogliere, e vederla uscire dalla tua stanza con
quell'espressione depressa... beh, è stato semplicemente
troppo
difficile.
Lei
ti fissa sbalordita, prima che il suo viso si apra in un bellissimo
sorriso. Ti si avvicina chinandosi sul libro che ancora stringe a
te.
"Ti
posso aiutare per tutto il tempo che vuoi Kyo-kun. Grazie per
avermelo chiesto"
Prendendo
posto al tuo fianco inizia a spiegare, e così passi il tuo
tempo al
fianco di una bellissima ragazza, a malapena vestita. È
strano che
tu abbia difficoltà a concentrarti?
*
È
mattina. Alla fine non ce l'hai fatta più, e durante una
delle
spiegazioni della tua senpai, sei crollato dal sonno. Non pensavi che
avrebbe preso la faccenda dello spiegarti argomenti scolastici
così
sul serio, ma vista la dedizione con cui ti parlava e mostrava vari
esercizi, non te la sei sentita di cacciarla anche quando ormai eri
arrivato al limite.
Sbadigliando,
cerchi di reprimere quell'inusuale senso di stanchezza, che ancora
aleggia sul tuo corpo. Con attenzione ti alzi, riprendendo le tue
abitudine quotidiane. Per prima cosa provi scrollare le ali, facendo
attenzione a che nessuna piuma cada in terra, ed è solo in
questo
momento che ti rendi conto che queste non sono sulla tua schiena come
al solito.
"Strano...
sono sempre state qui quando mi svegliavo..."
Lentamente
ti sfiori le scapole, avvertendo la mancanza di qualcosa di
familiare. Preso dal panico concentri la tua energia per far
riaffiorare le tue vecchie amiche. Qualcosa di scuro e lucido ti
compare tra le spalle, ma non sono le tue bellissime ali d'angelo,
bensì nere e lucide ali da pipistrello. Sgrani gli occhi a
questa
novità imprevista. Sapevi che i demoni hanno ali del genere,
hai
addirittura visto i tuoi compagni evocarle a comando, ma anche dopo
la tua rinascita in te non si erano mai manifestate.
Leggermente
preoccupato ritrai le ali nella schiena, provando una seconda volta.
Ancora ali da pipistrello. Facendole scomparire di nuovo, ti avvi
verso il bagno accantonando momentaneamente il problema. Porrai
domande su quanto ti è capitato in seguito, quando avrai
modo di
rivedere la Kaichou ed il resto del consiglio.
Una
volta completate le tue abluzioni, indossi la tua veste da studente.
Non sai bene che giorno sia, ma se possibile vorresti tornare a
scuola per non rimanere ulteriormente indietro. Quando finisci di
prepararti, e ritieni il tuo aspetto nello specchio non troppo
orrendo, lasci la tua stanza avviandoti verso il salone. Hai
controllato l'ora, sono le 08:00 del mattino. Non troppo presto
rispetto ai tuoi soliti orari, ma speri che per una volta i tuoi
compagni chiudano un occhio.
Una
volta arrivato davanti alla lucida porta nera, fai il tuo ingresso
reprimendo un altro sbadiglio. Sei ancora stanco sebbene tu abbia
dormito almeno sei ore. Un'altra cosa da aggiungere alla tua lista di
stranezze. Appena messo piede nella stanza, senti un forte vociare
interrompersi immediatamente. Sul tavolo imbandito, a cui siedono
tutti i membri dei due gruppi, è piombato il silenzio
più totale.
Tutti ti fissano con uno strano senso di soggezione, e nei loro
sguardi leggi sollievo e... preoccupazione? Interrogativo guardi a
capotavola, dove Rias e Sona si dividono il posto. Entrambe ti
sorridono e Sona si alza per venirti incontro. Appena lei sposta la
sedia, Asia, che è seduta alla sua destra, la imita. Le due
si
scambiano un sguardo di sfida, prima di avvicinarsi a
te.
"Kyosuke-kun,
ti sei svegliato. Stavamo giusto per venire in camera tua a
chiamarti. Siamo felici di riaverti con noi, e come vedi questo
è il
primo cambiamento al quale dovrai abituarti. Il gruppo Gremory ha
deciso di prendere in affitto le camere libere del condominio,
così
anche loro adesso vivranno con noi. Spero possiate andare
d'accordo."
È
la Kaichou a parlarti, e lo fa mentre con dolcezza ti passa la mano
intorno al braccio. Asia per non essere da meno fa la stessa cosa, ma
dall'altro lato. La scena causa lo sguardo divertito di molti,
compresa Rias, che si alza dal suo posto raggiungendovi.
"Oh,
Sona-chan, non c'era bisogno che gli spiegassi nulla. L'ho
già
informato io stanotte. Sai com'è, siamo rimasti insieme fino
a
tardi, e tra una cosa e l'altra ci è capitato pure di
parlare un
po'. Quando non eravamo troppo stanchi per farlo, è ovvio."
Subito
l'aria si congela. Avverti un forte intento omicida provenire dalla
tua senpai mentre Asia, incredibilmente, continua a sorridere. Eppure
un sorriso strano, troppo forzato.
"Kyo-kun...."
La
Koichou inizia a tremare, e già temi la rappresaglia, che in
genere
scatenerebbe contro di te. Eppure, nonostante tutto, è Asia
quella
che ti preoccupa di più.
"Deve
essere... Rias-sama è molto bella. Forse io ho frainteso...
io
voglio stare con Kyo-kun per sempre... ma Sona-sama e Rias-sama...
non posso competere con due ragazze così...."
Continua
a borbottare frasi sconnesse alzando infine gli occhi al cielo.
"Oh,
io non riesco a pensare ad altro. Ti prego Dio, perdona il mio cuore
peccatore!"
L'effetto
è istantaneo, un piccolo gemito di dolore si diffonde nella
sala. Ad
essere esclusi da tale fenomeno siete solo tu ed Asia, che vi
guardate intorno confusi. Sona si stacca dal tuo braccio muovendo
qualche passo in avanti.
"Asia-chan,
te l'ho già detto. Non devi pregare Dio in una stanza piena
di
demoni. So che non lo fai apposta, ma almeno evita quando ci siamo
noi intorno."
Il
suo tono è più duro di quanto sarebbe
normalmente, forse per colpa
di Rias che ora ha preso il suo posto al tuo fianco. Tuttavia sei
confuso, la situazione non ti torna, e per una volta decidi di dare
fiato ai tuoi dubbi senza tergiversare.
"Quindi
un demone prova dolore quando sente nominare Dio?"
Sona
ti fissa confusa.
"Beh,
certo, non si è mai sentito di un demone che lo pregasse, ed
è
stata imposta qualche restrizione proprio per evitarlo. Inutile dire
che con voi due queste restrizioni non funzionano. Tu, Kyo, ne sei
immune per via delle tue origini. Sarebbe assurdo per il figlio di un
serafino non invocare mai Dio..."
"Ma
io non l'ho mai fatto!"
"...Ciò
non toglie che volendo potresti farlo. Per Asia invece il discorso
è
diverso. Venite a sedervi e fate colazione. Questa è una
delle cose
che ti spiegherò poi con calma. Ho invitato pure una persona
particolarmente interessata a quello che è successo in
quella
chiesa. Lei saprà rispondere a tutti i vostri dubbi..."
Finisce
di parlare, allungando poi le mani verso le orecchie di Asia e di
Rias. Con forza inizia a tirare fino a che entrambe non ti lasciano
ed iniziano a seguirla docilmente. Imitandole ti ritrovi seduto al
tavolo, in un posto che sembra essere stato liberato apposta per te.
Alla tua destra hai Asia, e alla tua sinistra Sona. Entrambe passano
la colazione a lanciarti sguardi carichi di aspettative, e quando
ormai avete finito Sona riprende a parlare. Il suo sguardo è
di
nuovo tagliente, sebbene stia sorridendo.
"Ah,
e tra parentesi è stata istituita una nuova regola per il
quieto
vivere. Visto che adesso in casa nostra si trova più gente
di quanto
siamo abituati a sopportarne, e loro fanno parte di un gruppo diverso
dal nostro, ho deciso che da oggi fraternizzare con il nemico
è
diventato punibile. Severamente punibile. Sorvolerò su
quello che tu
e...."
Uno
sguardo significativo viene rivolgo a Rias, che però rimane
solare e
iperattiva come al solito.
"...lei...
avete fatto stanotte. Ma se dovessi beccarvi un'altra volte sappi che
non sarò tanto gentile. Mille sculacciate direi che
sarebbero il
minimo che dovresti scontare."
Sembra
soddisfatta. Forse ha passato tutto il tempo della colazione a
pensarci, e alla fine se ne è uscita con questa
novità. Tu ti
guardi intorno, ma davanti all'espressione di sollievo di Asia, e
quella stranamente eccitata di Rias, non puoi che capitolare.
Nessuno
sano di mente è seduto a questo tavolo.
*
Un'ora
più tardi sei ancora nel salone, seduto su uno dei comodi
divani che
costeggiano il focolare perennemente acceso. Tu e Asia siete stati
invitati ad aspettare qui mentre il resto del gruppo si da fare per
le pulizie. L'intera condominio viene tirato a lucido, e ovunque
vengono poggiati fiori freschi e orpelli colorati. Vasi pregiati
vengono tirati fuori da stanze che non sapevi nemmeno esistessero, e
in breve tutto sembra più aristocratico e pittoresco. A
quanto hai
capito l'ospite che verrà a trovarvi è un pezzo
grosso
dell'inferno, qualcuno di molto in alto, che ha chiesto espressamente
di vedere sia te che l'ex-suora.
Durante
questo lasso di tempo, in cui tu e Asia siete rimasti soli, avete
avuto modo finalmente di parlare. Lei ti ha raccontato della sua
nuova vita: di come ha iniziato a frequentare la Kuou Academy, di
come abbia chiesto espressamente di vivere nella camera vicino alla
tua, e di come sia arrivata a scegliere di frequentare la tua stessa
classe. All'inizio era timorosa e non voleva separarsi dal tuo
capezzale, ma pochi ragionevoli argomenti della Koichou sono bastati
a smuoverla.
"E
poi ora sono un demone, ma non un vero demone, diciamo che sono un
po' un demone e un po' un angelo, proprio come te Kyosuke-kun!"
Tu
ridi davanti a questa affermazione. Era proprio questo quello a cui
miravi. Una via di mezzo tra i due stadi che permettesse alla ragazza
di scegliere da che parte stare. Nessun obbligo come è
successo a
te. Le hai donato la libertà.
"Bhe
sono contento che tutto sia andato bene. Io ci ho sperato davvero
tanto e alla fine sei tornata. Così ora possiamo stare
sempre
insieme e posso insegnarti tante cose. Immagino che ora tu non abbia
più problemi con la lingua, dovrei essere riuscito ad
impiantare nel
tuo alfiere il -Language-, ma se vuoi posso insegnarti a scrivere i,
kanji, oppure a cucinare. Sono tutte promesse che ti feci quella
sera, e voglio rispettarle parola per parola"
Tu
le sorridi, e lei avvampa. Deliziata, inizia a giocare con un ciocca
dei suoi capelli biondi, lanciandoti di tanto in tanto uno sguardo
contento.
"Sa-sarei
davvero felice di passare del tempo con te, Kyosuke-kun"
"Lo
stesso vale per me. Del resto ora hai una parte della mia grazia che
ti scorre nelle vene. Si potrebbe quasi dire che sei la mia
sorellina!"
Alle
tue parole lei inizia ad agitarsi nel suo posto. Di nuovo inizia a
borbottare frasi il cui senso è dubbio.
"Asia..."
Le
poggi una mano sulla spalla e lei sobbalza.
"Se
devi dire qualcosa dilla. Non c'è bisogno che abbassi la
voce o ti
agiti. Puoi parlare tranquillamente con me. Del resto siamo amici
no?"
Le
fai l'occhiolino e lei annuisce prendendo coraggio.
"Di-dicevo
solo che... bhe, che io non sono la tua sorellina. Non voglio che
Kyosuke-kun mi veda come una sorellina..."
Continua
ad agitarsi, ma almeno questa volta la comprendi. Per un istante
rifletti su come sia meglio risponderle, quando d'improvviso... le
spuntano le ali. Sono ali d'angelo, esattammente come quelle che
avevi tu. D'impulso allunghi una mano per carezzare le piume, ma lei
si è già ritratta e con uno sforzo di
volontà le ha fatte
scomparire nella schiena.
"Scu-scusa
Kyosuke-kun. È che non ho ancora imparato bene questa cosa
del
controllo. Quando mi batte forte il cuore, non riesco a tenerle
giù,
mi spuntano da sole sulla schiena..."
Annuisci
alle parole della ragazza, nascondendo un sorriso.
"Tranquilla
Asia-chan, è normale, io stesso non ne avevo il pieno
controllo.
Ogni volta che andavo a dormire quelle spuntavano fuori e la mattina
dovevo ritrarle. È un problema comune."
La
consoli mentre la tua mente lavora febbrile. Possibile che lei riesca
ad avere quel tipo di ali e tu no? Forse ti sei spinto troppo in
là
quella sera, e il tuo corpo non si è ancora ripreso del
tutto.
Questo spiegherebbe la stanchezza che ti ha fatto dormire molto
più
di quanto tu faccia in genere, e la scomparsa delle tue ali.
Sei
ancora preso da queste congetture, quando dal corridoio arriva la
voce della presidentessa del consiglio. È estremamente
formale e
sembra che stia accompagnando l'ospite tanto atteso. Lisciandoti la
camicia sul corpo, ti alzi in piedi per accogliere la coppia, che
dopo pochi istante fa la sua comparsa nel salone. Asia ti ha imitato,
e ora sta al tuo fianco, mentre Sona e Rias fanno strada ad un
giovane uomo. All'apparenza non dimostra più di trent'anni,
ma sai
bene che questa valutazione è incline ad errori nel mondo di
demoni,
che vivendo per millenni hanno imparato col tempo a cambiare il loro
aspetto esteriore per dimostrare l'età che desiderano. Man
mano che
questa persona si avvicina, ti senti sempre più a disagio.
Un
potere enorme lo circonda, facendo vibrare l'aria intorno a lui su
molti livelli. È un potere invisibile, quasi impercettibile,
che si
manifesta solo agli occhi di chi può vedere. E tu lo vedi,
vorticante come le onde del mare, e placido come le sponde di un
fiume. È un potere grandissimo, che se scatenato
provocherebbe più
danni di uno Tsunami, ma ora già tranquillo e sereno.
Ingoi
a vuoto un paio di volte e poi ti senti chiamare in causa. Mentre tu
eri perso nei tuoi viaggi mentali, la senpai è passata alle
presentazioni. L'uomo ti guarda con distaccato interesse, tendendoti
la mano.
"Ci
sei, Suwatori-kun? Ti sto dicendo che lui è Ajuka Beelzebub,
uno dei
quattro grandi Satana che reggono l'inferno. Dovresti quantomeno
mostrare rispetto davanti ad una persona del suo calibro."
La
voce della Senpai è seria, e tu davanti al suo sguardo
ostinato non
puoi che chinare il capo e stringere la mano all'uomo.
"Pia...piacere
Beelzebub-sama. So..sono felice di incontrarla."
"Il
piacere è anche mio Beelzebub-sama. Sono Asia Argento"
Asia
ti toglie d'impiccio presentandosi anche lei. L'uomo vi scruta per un
attimo, facendo poi un piccolo e breve sorriso.
"Si,
indubbiamente in loro c'è qualcosa che non va. La risonanza
dei loro
pezzi è completamente sbagliata."
Ajuka
parla, spostando poi la sua attenzione a Sona.
"E
non rimproverarli per la loro mancanza di rispetto. Ritengo che un
atteggiamento più informale aiuti nella creazione di nuove
teorie."
Le
senpai lo fissano chinando poi rispettosamente il capo.
"Come
desidera Beelzebub-sama. Prego prendete posto sul divano. A breve
verrà servito un piccolo rinfresco."
Tutti
vi sedete e in pochi minuti vassoi carichi di dolcetti e diversi tipi
di the, vengono poggiati sul tavolo da Tsubaki e Akeno.
"Bene,
direi che si può iniziare. Beelzebub-sama, posso offrire un
po' di
Earl Grey?"
"No
grazie, prenderò solo un po' d'acqua. E mi piacerebbe, per
un
attimo, rievocare gli eventi di quell'infausta sera di due mesi fa.
Mi sembra che al centro di questo polverone ci sia tu Kyosuke-kun,
è
esatto?"
L'uomo
riceve tra le mani il suo bicchiere d'acqua, facendo un cenno di
ringraziamenti a Tsubaki che l'ha servito.
"Si,
signore."
Ti
sei leggermente ripreso, e ora che l'aria si alleggerita sei
più
tranquillo.
"Bene,
allora incomincia. Vorrei che mi raccontassi la storia dal tuo punto
di vista, senza tralasciare le emozioni e le sensazioni che hai
provato. Mi riferiscono che ti sei svegliato ieri sera dopo essere
stato in coma per due mesi, questo dovrebbe aver lasciato i tuoi
ricordi freschi e indelebili, quindi non esitare."
Tu
prendi un po' di thè da un vassoio, iniziando a raccontare.
Le scene
sono ancora vivide nella tua mente, quindi non è difficile
rievocarle. Ciò non toglie però che tu ti senta a
disagio
esprimendo i sentimenti che hai provato.
"Quindi
mi stai dicendo che hai usato il potere di trasferimento della tua
Sacred Gear per potenziare il tuo fisico. E in che modo se posso
chiedere?"
Gli
ascoltatori si sono fatti attenti, il Satanasso ha pure preso carta e
penna iniziando a scrivere qualche appunto.
"Beh...
volevo solo diventare più forte. La sera prima ero stato
sconfitto
da Freed, l'esorcista, con una facilità estrema, quindi ho
pensato
che se fossi riuscito a vederlo, se solo la mia mente fosse stata in
grado di seguire i suoi movimenti, forse avrei avuto qualche
possibilità di batterlo. Ho diviso la mia aura in due scie
d'energia, e le ho concentrate nel cuore e nel cervello,
così da
incrementare la gittata cardiaca e il metabolismo delle cellule.
Più
energia veniva metabolizzata più i miei riflessi e la mia
capacità
di pensiero aumentava."
L'uomo
si ferma per un attimo, studiandoti con sguardo clinico.
"Tu
ovviamente sai che hai rischiato la morte, vero? Quella sciocca
trasformazione poteva pure farti esplodere la testa. Quando Asia-chan
ha curato le tue ferite, ha trovato tante piccole rotture nei
capillari del tuo corpo. Il tuo naso, le tue orecchie e perfino i
tuoi occhi hanno iniziato a perdere sangue. Possiamo presumere che
sia solo fortuna che tu non sia morto in quel momento."
La
sua voce è tranquilla, ma sei sicuro che stia provando a
rimproverarti. Non capisci perché, ma sembra voler mettere
da parte
il suo distacco, senza però riuscirci davvero. Obbligando te
stesso
a non fissare nessuna delle altre ragazze, di cui immagini
già le
diverse reazioni, annuisci un'unica volta.
"Bene,
allora continua. Dopo che hai acquisito una mente superiore hai vinto
lo scontro facilmente, giusto?"
Tu
annuisci di nuovo, riprendendo il discorso.
"Si,
signore, ho battuto sia l'esorcista che l'angelo caduto con
facilità,
ma ho commesso un errore imperdonabile. Lasciando in vita Freed, gli
ho permesso di approfittare di una mia distrazione per uccidere
Asia..."
La
tua voce si incrina appena, mentre la tua mente rivive quel ricordo
doloroso, che non sparirà mai davvero. La mano di Asia si
poggia
sulla tua, dandoti coraggio, e tu le sorridi.
"Io...
in quel momento... ero distrutto. È stato come se l'intero
mondo mi
fosse crollato addosso. Ho ricordato cose del mio passato, eventi
dolorosi e terribili. Ho iniziato a gridare. Ho pregato Dio che
intervenisse, ho chiamato Ezechiele affinché mi aiutasse, e
ho
invocato mio padre perché per una volta ricoprisse il suo
ruolo di
guida. Nessuno mi ha risposto. Allora il dolore è mutato in
rabbia e
la Sacred Gear ha reagito ai miei sentimenti. Ho sentito una scarica
di energia percorrermi il corpo, e poi sapevo cosa fare. Come se la
risposta fosse sempre stata davanti a me. Ho preso la grazia
dall'angelo morente e l'ho usata come base per costruire una nuova
vita per Asia. Per tenere insieme il potere che volevo riversare in
lei, ho ricreato un pezzo demoniaco, basandomi sulle stringhe chiave
del mio cavallo. Però ho cercato di non vincolarla alla sua
essenza
di demone. Se avessi voluto solo riportarla in vita, condannando una
donna della chiesa a vivere come un demone, allora mi sarebbe bastato
chiedere a Rias o a Sona. Una delle due mi avrebbe aiutato, ne sono
sicuro..."
Rivolgi
uno sguardo ad entrambe. Sona sembra stia lottando per celare le sue
emozioni dietro la sua maschera da presidente, Rias invece si limita
a tamponarsi gli occhi con un fazzoletto.
"...
ma io volevo di più. Volevo darle una libertà,
che a me era sempre
stata negata dalle circostanze. Volevo che fosse libera e felice... e
volevo che mi restasse vicino."
Ora
sei tu a stringere la mano alla ragazza, che ha iniziato a piangere
silenziosamente poggiando la testa sul tuo petto.
"...
così ho estratto l'unico dono di mio padre, la grazia che
non avevo
mai voluto, e l'ho condivisa con lei. Ho perso i sensi subito dopo
aver finito, e solo quando mi sono svegliato ho scoperto di essere
riuscito a salvarla. Penso che quello sia uno dei momenti
più felici
della mia vita...."
Beelzebub
annuisce alle tue parole, finendo di scrivere i suoi appunti. Dopo
qualche minuto torna a guardarti, con qualcosa di simile
all'ammirazione. Anche questa non gli viene bene, giacché la
sua
maschera di stoicismo e indifferenza sembra perennemente indossata
dal suo viso.
"Quindi
ricapitoliamo. Per prima cosa hai deciso di voler provare a superare
i limiti umani, acquisendo capacità di un demone d'alto
rango in una
maniera molto estrema. Poi non contento ti sei fatto guidare dalle
emozioni, e hai superato anche questo limite, riuscendo a replicare
un Dono di Dio, la Grazia, e un pezzo demoniaco inventato da me in
persona. E come se non bastasse sei sopravvissuto per raccontarlo.
Tutto questo è... impressionante..."
Congiungendo
le mani al petto, si alza dal suo posto superando il tavolino che vi
separa.
"Ora
se possibile vorrei esaminare i vostri pezzi demoniaci più
nel
dettaglio. Sono abbastanza sicuro che nonostante le capacità
che
possedevi sul momento, tu sia riuscito a combinare un disastro."
Tu
fissi Sona, che sembra più calma rispetto a qualche minuto
prima. Ti
fa segno d'assenso e tu con gentilezza poggi Asia contro i cuscini.
Ti alzi in piedi portandoti di fronte al demone. Una volta li rimani
in attesa, mentre lui allunga le mani verso il tuo petto. Nemmeno una
volta ti sfiora, si limita a disegnare nell'aria parole e numeri con
la punta delle dita. Ad un certo punto avverti un forte calore, e la
tua grazia viene fuori, con il cavallo nel centro.
"Però,
che strana vista. Questo è decisamente un pezzo mutante.
Posso
capire ora da dove provenivano le tue strane vibrazioni, il pezzo
è
dovuto cambiare molto per adattarsi a questo. Bhe credo ci sia
bisogno di qualche precauzione prima di maneggiare questa palla di
fuoco, ma non è un grosso problema."
Soffiandosi
sulle mani, crea una sottile pellicola nera, completata la quale
inizia ad armeggiare con il pezzo. La grazia è molto
più piccola
rispetto a quanto fosse in origine, ma del resto ne hai donato
metà
ad Asia.
"Mmm...
alcuni codici sono alterati, ma suppongo che sia normale vista la
situazione. Ed il pezzo non sembra aver subito danni. Bhe mi
sbagliavo, sembra che tu non l'abbia ancora rovinato. Puoi sederti
ragazzo, ora tocca alla tua amica."
Con
un cenno congeda la palla di fuoco, che ritorna docilmente nel tuo
petto. Tu ti volti lasciando spazio ad Asia, i cui occhi verdi sono
ancora arrossati dalle lacrime. L'uomo inizia a darsi da fare anche
con lei, proprio come ha fatto con te. Quando estrae la sua grazia
sorride, e passa molto più tempo ad analizzarla. Solo dopo
dieci
minuti sembra ritenersi soddisfatto, e la manda a sedersi vicino a
te. Riprendendo anche lui posto, sorseggia un po' d'acqua prima di
parlare.
"Bene,
a quanto pare ci sono delle novità. Ammetto che sono venuto
aspettandomi di dover risolvere il pasticcio fatto da un demone
inesperto e molto fortunato, invece sembra che dovrò
ricredermi
anche su questo. I componenti all'interno dei vostri corpi sono
perfettamente funzionanti, e non sembra che si avranno problemi a
breve termine per quanto riguarda il loro funzionamento. Tuttavia la
storia è diversa per il trasferimento e la ricostruzione
della
grazia."
Sorride,
iniziando di nuovo ad appuntare sul suo foglio di carta.
"I
vostri corpi sono al momento in una fase di cambiamento. Ora che tu
hai fatto dono alla ragazza di una parte così importante di
te,
sicuramente inizierai ad indebolirti. Avrai più fatica ad
usare i
tuoi poteri angelici, e inizierai ad assumere caratteristiche un po'
più demoniache. Per Asia le cose sono un po' meglio, il
pezzo che
hai creato per lei è solamente un collante per la tua
grazia, e
questo vuol dire che non avrà una vera trasformazione.
Dovrà
abituarsi ai nuovi poteri, certamente, ma sarà come se fosse
un
angelo più che un demone, e questo è decisamente
meglio se il tuo
piano è renderla libera di scegliere. Detto questo ho solo
altri due
argomenti di cui discutere, uno direttamente collegato al vostro
futuro, l'altro un'ammenda da fare alla vostra padrona."
Ti
fai più attento, sospirando di sollievo nell'avere
finalmente delle
risposte. Ecco perché hai delle difficoltà con le
tue ali, e ti
senti stanco. Stai semplicemente diventando un demone come capita a
qualunque umano venga reincarnato. Incrociando le braccia ritorni al
discorso.
"Un'ammenda?
Di che si tratta?"
Sona
si fa più attenta, sistemandosi gli occhiali con gesti lenti.
"La
prego di spiegarsi Beelzebub-sama"
L'uomo
annuisce togliendo dalla giacca una cartellina che passa di mano in
mano fino ad arrivare alla presidentessa.
"Dopo
che venni a sapere della creazione di un nuovo pezzo demoniaco da
parte di un normale demone di basso rango, ho iniziato a fare delle
indagini per raccogliere elementi utili alla risoluzione del mistero.
Vedete, sono stato io a creare ogni nuovo pezzo demoniaco, e nemmeno
i miei assistenti più stretti sono mai stati in grado di
progettare
una replica. Inutile dire che ero molto interessato, e senza
accorgermene ho iniziato a scavare negli eventi di quella sera
arrivando a scoprire retroscena che non potevo immaginare. Tutto ha
inizio con la suora, Asia."
L'attenzione
del gruppo si sposta sulla ragazza che ti siede di fianco, che
immediatamente arrossisce.
"Asia,
hai raccontato a qualcuno di loro come mai sei stata espulsa dalla
chiesa e sei arrivata a dover chiedere protezione agli angeli
caduti?"
Lei
scuote il capo, pigolando una risposta a malapena udibile.
"Bhe...
ecco... non c'è stata occasione, e nessuno tranne Kyo-kun
sembrava
poi tanto interessato al mio passato"
L'uomo
annuisce riprendendo il discorso.
"Beh,
non è nulla di cui vergognarsi, quindi se permetti lo
racconterò
io."
Asia
pare indecisa, ma alla fine da il suo consenso.
"Va
bene Beelzebub-sama. Come desidera"
"Grazie
cara. Bene, allora lasciate che racconti dal principio. La storia
inizia anni fa, al tempo in cui si scoprì che Asia era stata
benedetta dal Signore con il dono di poter guarire. La Chiesa, che ha
le sue fonti per trovare le persone come lei, ne fece una suora
conducendola in un monastero, dove fu costretta a prendere i voti. Da
lì la sua vita fu tranquilla per molti anni. Non le era
concesso
avere amici, visto che l'unico su cui una Santa può contare
è Dio,
ma tolto questo aveva diverse libertà. Per esempio ogni qual
volta
le era possibile raccoglieva fedeli che avevano bisogno di lei, e
prestava loro le cure che erano in suo potere. Durante quegli anni
salvò molte vite, e tutto sembrava destinato a durare, fino
a che
alla sua porta non si presentò un demone in fin di vita.
Lei, ben
conscia dell'eresia delle sue azioni, lo curò ugualmente,
guadagnandosi così il disprezzo dei suoi superiori e del
clero
tutto. Fu deciso che un potere in grado di salvare anche i demoni non
era degno di risiedere nella casa del signore, e la lei fu bandita e
allontanata. Da allora gli eventi sono andati come già
sapete, ma
ecco la cosa per cui mi devo scusare. Il demone, che ha macchinato da
dietro le quinte tutti gli eventi che hanno portato alla morte di
Asia, è lo stesso che da lei si fece curare per attirarne
l'attenzione. È arrivato a ferirsi da solo pur di
incontrarla e
farla cacciare dalla chiesa, e questo non perché l'amasse,
ma perché
è una sua fissazione portare sulla cattiva strada suore e
sante.
Lui, che ha contattato gli angeli caduti e messo in piedi il teatrino
nel quale alla fine voi vi siete trovati in mezzo, non è
altro che
Diodara Astaroth. Mio fratello. Penso che facendola rapire, mirasse
ad impressionarla con un salvataggio dell'ultimo momento, offrendole
poi un posto nella sua scacchiera e nella sua sfilza di amanti.
Inutile dire che voi avete giocato d'anticipo e gli avete rubato la
scena."
Il
silenzio piomba su di voi, lo sguardo di tutti è allarmato.
Sona-senpai studia con attenzione il fascicolo con le prove raccolte
a dimostrazione della veridicità delle sue parole, e anche
lei
sembra sorpresa.
"Se
vi siete trovati sul punto di perdere non una, ma ben due persona la
colpa è solo del mio fratellino. Secondo le leggi
dell'inferno voi
del clan Sitri avete il diritto di chiedere la sua vita in pagamento
dell'affronto subito, ma se possibile vorrei che non arrivaste a
tanto. Medierò io con lui, e cercherò di farvi
arrivare ad un
accordo, fino ad allora vi prego di non intraprendere nessuna azione
avventata. Lui è l'unico erede della casa Astaroth, visto
che io ho
rinunciato al titolo per diventare uno dei quattro Satana. La sua
perdita causerebbe uno scalpore incalcolabile."
Sona
chiude il fascicolo, tenendolo però ben stretto tra le mani.
Le
nocche sbiancano nel tentativo di controllare la rabbia verso la
persona che ti ha quasi portato alla morte.
"Beelzebub-sama...
questi eventi sono qualcosa su cui dovrò meditare a fondo.
Visto che
è un Signore dell'inferno a chiederlo, non
reclamerò la sua vita,
ma aspettatevi da me delle richieste che mi aspetto vengano esaudite.
Fino ad allora... questo è solo uno dei due punti di cui
volevate
parlare. Mi pare aveste pure un altro argomento da discutere.
Qualcosa relativo al futuro dei miei servi. La prego di parlare."
Lui
sorride e china il capo.
"Innanzitutto
vorrei chiarire che Asia Argento non è propriamente una
vostra
serva. Voi avete già due alfieri, e non vi è
possibile averne un
terzo. Tuttavia visto che la sua nascita è legata alla
mutazione di
un pezzo demoniaco, da me ideato per infrangere le regole,
farò in
un modo che un'eccezione venga creata e che lei possa competere come
membro del gruppo sotto alcune condizioni."
"Condizioni
di che genere? Non siamo disposti a condividerla con qualcun altro se
è questo a suggerire."
"No,
non si preoccupi, non si tratta di nulla del genere. Semplicemente ad
ogni partita dovrà scegliere due tra i suoi tre alfieri, e
solo loro
potranno scendere in campo. Considereremo Asia come un pezzo extra.
Detto questo avrei una richiesta, che come accennavo avrà
ripercussioni sul futuro dei suoi servi, in particolare di Kyosuke
Suwatori. Vorrei che gli fosse permesso di diventare mio assistente
nel gruppo di ricerca che si trova in Giappone, così da
poter
studiare la sua mutazione e poter creare una versione stabile della
trasformazione che l'ha portato ad eguagliare il mio potere. A dirla
tutta sono anche curioso di conoscere meglio l'unico che è
stato in
grado di crackare la difesa dei miei pezzi e che ha addirittura
replicato una grazia di Dio. Davvero incredibile."
Ora
ti senti osservato dal demone d'alto rango, come se fossi una perla
rara trovata in un porcile. La scena non ti ispira molta fiducia,
soprattutto ora che sai che è stato suo fratello a mettere
in moto
gli eventi che hanno condotto alla morte di Asia. Probabilmente il
tuo è un pensiero condiviso vista l'espressione delle
ragazze che si
trovano di fianco a te.
"Penseremo
pure a questa sua proposta, e le faremo sapere. Ora se è
tutto,
credo che il nostro gruppo dovrebbe riunirsi per discutere meglio
delle notizie di cui ci ha reso partecipi. Ci ha dato molto su cui
pensare."
Sona
e Rias si alzano, e Beelzebub fa altrettanto. Dopo diversi rituali di
cortesia, e un'occhiata parecchio penetrante rivolta a te, finalmente
l'uomo si congeda e voi rimanete soli. L'aria si fa subito meno
pesante e tu scivoli sul divano esausto. Quel colloquio ti ha
stancato più di una maratona.
"A
quanto pare... c'è qualcun altro da incolpare per la tua
quasi
morte, oltre ovviamente alla tua incoscienza. Come ti è
saltato in
mente di rischiare così tanto con dei poteri che hai
acquisito da
poco? No, basta, meglio non parlarne più. Il passato
è passato e
rivangarlo non mi farà altro che infuriare."
Ora
è Sona che si lancia in un soliloquio, tu ti limiti a
rimanere fermo
e in disparte, sperando di poterti congedare. Rias si accorge del tuo
desiderio, e ti poggia una mano sulla spalla.
"Sona-chan,
forse il tuo servo deve ancora recuperare un po' del suo spirito.
Credo che sia meglio mandarlo a riposare per ora, e richiamarlo
quando avremo deciso cosa raccontare agli altri. Purtroppo, a
prescindere dal risultato, c'è la possibilità che
l'attenzione
dell'intero mondo demoniaco si concentri su di noi"
La
tua senpai annuisce, sebbene fissi con insistenza la mano della
ragazza su di te.
"Va
bene, Asia e Kyosuke, potete andare. Non uscite di casa, per il resto
fate quello che volete. La riunione è aggiornata."
Sollevato
ti allontani dalla stanza, con Asia qualche passo dietro. La ragazza
sembra triste e scioccata allo stesso tempo. Mai avrebbe potuto
immaginare di essere stata nient'altro che una marionetta nelle mani
di un demone per tutto quel tempo. Tu le sorridi, prendendole la
mano.
"Dai
Asia, andiamo in camera mia. Proverò a insegnarti qualcosa
della
cultura Giapponese, ti va?"
Lei
ti fissa incerta, e poi annuisce.
"Si,
andiamo Kyosuke-kun"
E
così sei di nuovo in mezzo ad un casino che non puoi
controllare, ma
il solo sentire la mano della bionda ragazza stretta alla tua ti fa
pensare che in fondo ne vale la pena. Vale la pena vivere e soffrire
anche solo per un sorriso di quella ragazza.
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N.D.A.: Bene, rieccomi signori con
questo breve after life. In se è solo un capitolo di
transizione, ma ne ho approfittato per aggiungere un paio di
spiegazioni a quanto accaduto nei capitoli precedenti, gettando poi le
basi per la trama futura. Se la storia vi è piaciuta spero
che lascerete un commento, e vi invito a seguire la prossima fanfiction
che si intitolerà "Hells Bells - A DxD
Adventure"
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