A Choice..Life or Death di littlevampire (/viewuser.php?uid=33378)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Il Ritorno... I cambiamenti ***
Capitolo 3: *** La profezia ***
Capitolo 4: *** Diavoli in corpi di Angeli... ***
Capitolo 5: *** Ginevra Molly Weasley ***
Capitolo 6: *** Il nuovo Slytherin e il nuovo professore… ***
Capitolo 7: *** Il Combattimento... ***
Capitolo 8: *** Spiegazioni ***
Capitolo 9: *** Una brutta giornata ***
Capitolo 10: *** Qualcosa è cambiato ***
Capitolo 11: *** Mortea Mortis ***
Capitolo 12: *** Zaphiro ***
Capitolo 13: *** Il ballo di inizo anno ***
Capitolo 14: *** Follie ***
Capitolo 15: *** Quidditch ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
Note: prima di tutto saluto tutti coloro che leggeranno questa storia o
che ne apriranno solamente la prima pagina. Questa fan fic non
è della mia amica Hil ( per che non lo sapesse ho pubblicato
molte sue fic) ma è farina del mio sacco. Spero possa
emozionarvi come ha emozionato me stessa mentre ne scrivevo le parole.
Purtroppo non è ancora terminata ma cercherò di
non lasciarvi senza continuazione per molto.
Beh ora basta divagare. Si Inizia. Buona lettura a tutti!
Ps: sono aperta ad ogni sorta di critica purchè sia fatta
civilmente!
1.
Prologo
Le vacanze
giungevano al termine.
Il famoso trio
composto da Harry Potter, Ronald Weasley ed Hermione Granger si
trovava, come ormai da un paio di anni, alla Tana. Più
precisamente erano sdraiati nell´immenso giardino per godersi
i caldi raggi di sole in uno di quei pochi momenti di pace.
Già.. perché la guerra imperversava ancora.
Mieteva vittime su vittime tra i maghi e i semplici babbani che
attribuivano le varie morti o scomparse al fenomeno terroristico.
Ingenui.
Gli attacchi dei
Death Eaters si facevano sempre più frequenti e devastanti,
la gente moriva mentre loro erano costretti a stare li, a pregare
perché i membri dell´Ordine tornassero a casa.
Lupin, Moody, Kingsley, Tonks, Arthur e Molly, Fred, George, Bill,
Charlie… e tanti altri. Costretti a stare a casa
perchè era troppo pericoloso per ragazzi come loro.
Già certo… troppo pericoloso per tre ragazzi che
ormai avrebbero affrontato il loro ultimo anno di scuola e che avevano
affrontato lo stesso Voldemort per 6 anni di fila! Provavano rabbia per
la loro impotenza!
Probabilmente si
erano assopiti perché non si accorsero del rumore familiare
della materializzazione. A pochi metri da loro si stagliavano alcune
figure sporche e stanche. Erano rientrati anche oggi tutti interi dopo
un allarme dell´attacco dei mangiamorte nel pieno centro di
Londra. Guardavano quei tre ragazzi che ne avevano combinate tante, con
un sorriso dolce. Erano cresciuti troppo in fretta in un mondo seminato
dal terrore.
Fred e George
osservando quella scena non poterono non mettere in atto il loro piano
diabolico che si era formato all´interno delle loro menti
contorte. Piano piano si avvicinarono alle loro vittime portandosi le
bacchette alla gola e sussurrando -Sonorus…-. Ormai vicini a
sufficienza bastò uno sguardo fra loro e nella quiete di
quella giornata risuonarono le loro voci che contemporaneamente
urlarono: - SVEGLIAAAAA!!!!!-. I grandi guardarono la scena con occhi
sgranati. Non si erano accorti di nulla perché ancora
intenti a riguadagnare un po’ di energia e a scambiarsi
opinioni sulla missione appena conclusa.
Il trio in
compenso si svegliò di soprassalto e nel giro di un secondo
tre bacchette erano puntate in direzione dei gemelli. Tre paia di occhi
dopo aver capito cosa fosse successo, vedendo l´intero corteo
scoppiare a ridere, persero la loro aria impaurita per assumere un velo
diabolico. Diabolico come il ghigno che increspò le loro
labbra. I due gemelli si resero conto di aver acceso una miccia
pericolosa ma non fecero in tempo ad alzare la bacchetta che una voce
urlò:
-Expelliarmus…-
i due vennero disarmati da due occhi blu. Tentarono di scappare ma
un´altra voce urlò:
-Stupeficium…-
Fred e George vennero scaraventati dall´altra parte del
giardino da due occhi verde speranza; fortunatamente per loro
l´incantesimo era stato scagliato con un forza non troppo
potente in modo che non svenissero. Cercarono di alzarsi per darsela a
gambe ma una voce forte e sicura disse:
-Incarceramus…-
i due giovani vennero imprigionati da due occhi color
dell´oro più puro. Delle leggere ma forti catene
comparirono ai loro polsi e alle loro caviglie.
I due sbuffaro e
alzarono, per quel poco che poterono, le braccia in segno di resa
mentre l´ilarità nel cortile era alle stelle!
Lupin guardava i
suoi migliori ex allievi con occhi adoranti. Sapevano tutti che chi si
metteva contro quei tre non usciva illeso dallo scontro. Ognuno di loro
aveva una tecnica di combattimento diversa ma efficace. Ron era un asso
con tutti gli incantesimi, tanto da tenere testa anche alla stessa
Hermione. Harry era nato per la Difesa, materia in cui eccelleva.
Ambedue inoltre, grazie agli allenamenti di Quidditch, avevano
sviluppato il loro corpo rendendolo agile, scattante e molto forte.
Infine c´era la donna del gruppo, Hermione. Bella e fiera. La
mezzosangue che era alla pari di un purosangue se non di
più. La saggia del trio che era la migliore studentessa
della scuola. Eccelleva in tutte le materie, ma la prima in assoluto
era Trasfigurazione. Erano un gruppo affiatato, difficile da battere.
Solo grazie alla
Sig. ra Wealsley i due gemelli poterono rialzarsi e riprendersi le
proprie bacchette dalle mani del loro caro fratellino.
-Beh dopo questa
scenetta davvero divertente…- e tirò
un´occhiataccia “made Weasley” ai due
-è meglio rientrare così ci potremo dare una
ripulita e poi preparerò la cena.-
Il sole era ormai
tramontato e tutti avevano preso posto al tavolo della piccola cucina
attirati dal delizioso profumo delle pietanze della donna di casa. Solo
una sedia rimaneva vuota. In realtà lo era già da
tre mesi. Tre mesi in cui la piccola della numerosa famiglia non si era
vista in giro per la casa. Ginevra, la loro Ginny, era stata
“sequestrata” dal preside alla fine della scuola
che l´aveva affidata nelle mani di una delle più
antiche streghe del mondo: Sirana. Naturalmente Silente non aveva
giustificato il suo comportamento a nessuno, mostrando il suo solito
comportamento criptico e misterioso.
Ma come avrebbe
potuto affidare un peso così grande ad una bambina che
presto sarebbe cresciuta e maturata divenendo una giovane donna? Solo
quando sarebbe stata in grado di capire avrebbe dato le giuste
spiegazioni, dicendole a cosa era destinata.
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Capitolo 2 *** Il Ritorno... I cambiamenti ***
Capitolo 1: Il
ritorno… I cambiamenti
Il primo settembre era arrivato.
Mancavano 15 minuti alla partenza del treno, giusto il tempo per gli
ultimi saluti.
Ron, in mezzo alla folla, si guardava intorno alla ricerca di qualcosa,
o meglio, qualcuno.
Era cresciuto.. cavolo se era cresciuto! La sua altezza era arrivata ad
un 1.85 m, il suo corpo era ben sviluppato e messo in risalto dal suo
abbigliamento. I pettorali erano contenuti in una maglia nera a maniche
corte abbinata ad un paio di jeans. I capelli rossi lisci erano domati
grazie al gel e alcuni ciuffi ricadevano davanti a quegli occhi blu,
creando un contrasto affascinante con la sua carnagione abbronzata.
Ignorava gli sguardi ammirati provenienti dalla ragazze, troppo
concentrato a cercare Lei. La sua piccolina che non vedeva da ormai tre
lunghi mesi. Nessuna lettera e nessuna notizia erano arrivate se non
qualche sporadica rassicurazione da parte di Silente. Ma come poteva
tranquillizzarsi con una semplice frase come “Sta bene non
preoccupatevi”?? Fuori imperversava una guerra e lui non
sapeva nulla della sua unica sorella! In quei giorni il suo
autocontrollo aveva rischiato di crollare, scatenando una furia, ma
grazie ai suoi amici era riuscito ad arrivare a settembre indenne sia
fisicamente sia psicologicamente. Ora era li impaziente di scorgere tra
la folla una chioma rosso fuoco. Il preside aveva assicurato che
l´avrebbero rivista il primo giorno di scuola o il secondo.
“Chissà se è cambiata? Cosa
avrà fatto?” Questo pensava mentre ormai mancavano
due minuti. Abbandonò la ricerca e corse a salutare sua
madre, che come al solito si fece promettere dai tre che non avrebbero
combinato guai. Speranza vana.
Salì con i suoi migliori amici e cercarono uno
scompartimento vuoto. Una volta che ebbero preso i loro posti Hermione
scrutò il volto del rosso con attenzione. Già da
prima aveva notato la preoccupazione in quegli occhi blu e sapeva anche
il perché, così con voce dolce cercò
di rassicurarlo:
-Ron…- il rosso alzò la testa e guardò
la fonte che aveva pronunciato il suo nome. In risposta al suo sguardo
interrogativo la ragazza continuò:
-… non ti devi preoccupare, la rivedrai stasera e poi
Silente ci ha sempre rassicurato. Sai che possiamo fidarci ciecamente
di lui. Sa quello che fa. Come ha detto l´altro giorno Ginny
sta bene ed è naturale se qualcosa sarà cambiato
in lei.- Ron la guardò con gratitudine. Doveva molto a
quella ragazza che gli era stata vicino nei momenti più
brutti. Lei. La secchiona del gruppo che in questi tre mesi era
diventata una donna maturando. Il suo corpo longilineo e scattante era
messo in evidenza da dei jeans neri stretti e da un maglioncino
intrecciato sopra una camicia rossa con i primi due bottoni slacciati.
I suoi capelli, fino all´anno prima crespi e indomabili, ora
ricadevano in morbidi boccoli oltre le spalle, mentre la fronte era
accarezzata da una sottile frangia. Come parte più bella
della ragazza però rimanevano gli occhi. Occhi scuri color
oro in grado di farti smarrire in un vortice di sentimenti.
Si accorse di essere rimasto a bocca aperta e scioccato per essersi
reso conto di quanto fosse bella e di non averlo mai notato veramente.
Sorrise per evitare di fare una figura da pesce lesso e disse:
-Grazie Mione… Se non ci fossi tu… come farei?-
la ragazza arrossì un po’ ma rispose con la solita
voce calma:
-Ovvio no? Sareste persi… tutti e due!- e con una linguaccia
uscì dallo scompartimento. Harry, che era rimasto in
silenzio fino a quel momento, fissò Ron ritrovando lo
sguardo ricambiato. “ E` davvero cambiata!”
pensarono entrambi, ma non fecero in tempo ad esternare i loro pensieri
per commentarli perché lo scompartimento venne invaso da due
figure ormai conosciute: Luna e Neville.
-Ciao ragazzi! Allora avete passato bene l´estate? Cavolo vi
vedo in formissima! Prima ho incrociato anche Hermione che si dirigeva
verso il vagone dei Capi Scuola a devo dire che è diventata
una bella ragazza!- I due Grifondoro rimasero un po’
perplessi. Quello era davvero Neville Paciock o era un altro studente
che accidentalmente aveva assunto la pozione polisucco divenendo lui?
La domanda sorgeva spontanea visto che il Neville conosciuto da loro
era un ragazzo impacciato e timido, che non riusciva a mettere in fila
due parole senza balbettare.
-Ragazzi?? Perché avete quella faccia? È successo
o ho detto qualcosa che non va? Beh dai non potete negare
ciò che ho detto su Herm!-
-No..no.. non neghiamo ma… Neville sei tu? Cioè
sei il Neville Paciock di Grifondoro??-
Neville guardò confuso il ragazzo sopravvissuto chiedendosi
se la sua mente fosse andata a farsi benedire per sempre. Beh dopo
tutto quello che aveva passato era normale che vi fosse qualche
ripercussione mentale, ma non pensava sarebbe arrivata così
presto. Comprensivo fece un sorriso di circostanza e si
avvicinò ad Harry prendendogli la mano con affetto.
-Harry si sono io. Capisco che quello che hai dovuto passare ti si
è ripercosso sulle tue spalle, ma sappi che ti sono amico e
ti starò vicino. Non avere timore.- Harry adesso aveva una
faccia che dire che fosse stupita era poco. Riuscì a
chiudere la bocca solo udendo i gemiti delle risate soffocate di Ron e
Luna che appena incrociarono il suo sguardo non ce la fecero
più e scoppiarono a ridere fragorosamente.
-E adesso perché voi due state ridendo?- Neville ora si
stava seriamente preoccupando. A quanto pare doveva esserci in giro un
virus in grado di rimbambire le persone o forse erano tutti vittime di
un incantesimo.
-Oddio ragazzi…- riuscì a dire tra un singhiozzo
e l´altro Ron. Luna si riprese per prima e cercò
di spiegare agli altri due il perché della loro
ilarità.
-Harry posso capire la tua sorpresa nel sentire un discorso di Neville
senza balbettii o incertezze. Diciamo che l´estate l`ha
cambiato in meglio rendendolo più sicuro di se e delle sue
capacità. E tu Neville…- e così
dicendo spostò lo sguardo sull´altro trattenendo
ancora le risate per via delle loro mani unite.
-… stai tranquillo che il nostro salvatore del mondo magico
non è ancora uscito fuori di testa, però devo
dire che la scena è stata molto commovente- e riprese a
ridere con Ron.
I due presi in causa si lasciarono subito le mani vergognandosi un
po’ e guardando in cagnesco i loro “cari
amici”.
-Dovete continuare ancora per molto o avete finito di ridere di noi??-
Ron e Luna si ricomposero ma il loro sguardo era acceso e divertito.
-Luna tu invece come hai passato le vacanze?- la ragazza si
voltò verso Harry e un leggero rossore le colorò
le gote. “Mamma mia quanto è diventato
bello” pensò ma scosse la testa per ritrovare un
barlume di lucidità.
-Beh al solito direi.. Sono stata due settimane in Italia a Roma con
mio padre e poi sono tornata a casa. Papà era preso alla
redazione del Cavillo e io passavo le giornate al sole in giardino a
cercare Nargilli- i tre non provarono nemmeno a chiedere cosa fossero
perché sapevano che quella ragazza era convita
dell´esistenza di esseri non conosciuti nel mondo magico.
-Non male! Io invece ho dovuto studiare come un matto! Dopo i risultati
finali dell´anno scorso mia nonna ha deciso di mettermi
sotto… e così oltre a farmi da insegnante, e
credetemi non la consiglio a nessuno, mi ha fatto il lavaggio del
cervello a suon di ramanzine facendomi diventare ciò che
vedete- così dicendo si alzò e mostrò
il suo nuovo look che inizialmente nessuno aveva notato. Si era alzato
anche lui raggiungendo quasi Ron. Indossava una camicia bianca con un
maglione nero sopra e jeans scuri. Era dimagrito notevolmente ma non
possedeva il fisico sviluppato degli altri due. I capelli scuri erano
tenuti da un codino che arrivava poco più sotto della base
del collo. Come risultato finale non era niente male.
-Wow! Devo dire che tua nonna ha fatto un ottimo lavoro! Averla fatta
arrabbiare ha avuto i suoi lati positivi no?-
-Oh si certo come no…- Neville si buttò sul
sedile - … ma preferisco non passare più fra le
sue mani! Harry quest´anno si continua con l´ES?-
-Non lo so Neville. Tutto dipende da chi sarà il nuovo
professore di Difesa. Appena capiremo i suoi metodi e le sue idee
prenderemo una decisione tutti insieme.-
-Già.. magari quest`anno saremo fortunati!- Luna era sempre
la positiva del gruppo. Usava il cervello e per questo era dei
Ravenclaw.
La porta dello scompartimento si aprì di colpo e la voce di
Hermione riecheggiò nel cubicolo:
-Ma non vi siete ancora cambiati! Mancano pochi minuti
all´arrivo! Oh ciao Neville, ciao Luna… tutto
bene?-
-Ciao Herm..si tutto bene grazie!-
-Ciao Hermione.. beh Neville è meglio se andiamo a cambiarci
anche noi o rischiamo di perdere la carrozza- così si
alzarono tutti e gli occhi di Luna si posarono casualmente su Harry.
Rimase boccheggiante alla vista di quella figura. Da che era entrata
non aveva fatto molto caso a “tutto
l´insieme”, bensì solo al suo viso. Il
ragazzo era alto poco più di Neville ma non quanto Ron. I
capelli corvini, ribelli come al solito, ricadevano con naturalezza
incorniciando quel viso con i lineamenti da uomo e sfiorando gli occhi
verdi. Non si era accorta che non portava più gli occhiali e
il loro colore risaltava ancora di più creando un contrasto
affascinante e misterioso. Aveva un maglione con scollo a V bianco a
maniche lunghe e dei jeans larghi che lasciavano intravedere parte dei
boxer neri. Il tutto accentuava la corporatura del ragazzo che
sfoggiava un fisico da fare invidia a chiunque. Tutto grazie al
Quidditch. I suoi pensieri poco casti vennero interrotti da Neville che
la stava richiamando dal corridoio fuori dallo scompartimento. Colse
subito l´occasione defilandosi a tutta velocità e
maledicendosi per come era rimasta imbambolata.
Arrivati alla stazione scesero dal treno e andarono a dare un saluto
veloce ad Hagrid che stava terrorizzando i poveri primini per la sua
stazza. D´altronde era un mezzogigante e metteva una certa
paura.
Presero la prima carrozza che si avviò verso gli enormi
cancelli della Scuola. Tutti pensavano a qualcosa di verso lungo il
tragitto stando in silenzio. Erano sereni perché finalmente
tornavano a “casa”, ma non avevano idea di cosa
avrebbero dovuto affrontare quell´anno, che per molti sarebbe
stato l´ultimo.
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Capitolo 3 *** La profezia ***
La cena
all´interno della Sala Grande procedeva tranquillamente tra
risate e battute
scherzose. Affamati come se non mangiassero da mesi, tutti avevano
atteso con
impazienza la fine della cerimonia di smistamento e il discorso di
inizio anno
del preside.
Erano li, al
loro
tavolo. Il famoso trio insieme ai membri dell´Esercito di
Silente di
Gryffindor. Seamus, Dean, Lavanda, Calì, Neville, Harry, Ron
ed Hermione erano
letteralmente piegati in due dalle risate. Ritrovarsi dopo tre mesi di
vacanza
era sempre un´emozione forte ed indescrivibile. Grazie
all´Es si era creato un
gruppo di studenti di Gryffindor, Ravenclaw e Hufflepuff unito e
complice, decisi
a imparare a combattere, per affrontare coloro che sterminavano
qualunque cosa
al loro passaggio. Lottavano per la libertà e per la vita e
in Harry avevano
trovato la loro guida.
Dopo essersi
ripresi Dean attirò l´attenzione del rosso:
-Hey Ron!
Dov´è
la tua cara sorellina…?- lo sguardo malizioso con cui era
stata fatta la
domanda e il sorrisino che spuntò dalle labbra del ragazzo
misero in allarme Ron.
Con le patate in parte ancora nella sua bocca e in parte sulla
forchetta,
lanciò un´occhiattaccia al ragazzo e
cercò di rispondere a tono
-N´psono
apfai
toi! Bfuto maiaco! Gin n´psi toa!- per una frazione di
secondo tutti guardarono
il ragazzo con sguardo stupito e poi scoppiarono in una sonora risata
che
catalizzò l´attenzione di molti studenti. Le
orecchie di Ron erano ormai del
colore dei suoi capelli ma dopo aver mandato giù il boccone
si unì alle risate.
-Od-dio Ron!
Sei
sem-pre il soli-to pastic-cione!- riuscì a dire Lavanda fra
un singhiozzo e
l´altro. -Davvero però…
dov`è Ginny?- Hermione vedendo Ron tentennare rispose
per lui
- Ginny
arriverà
stasera stessa oppure fra qualche giorno. Al riguardo non sappiamo di
più se
non che la decisione è stata presa da Silente stesso-
-Herm.. il tuo
modo di parlare mi terrorizza a volte lo sai?-
-Beh sempre
meglio che cercare di ammonire qualcuno con una forchetta carica di
patate e
sputando il contenuto della bocca a destra e sinistra Weasley-
Ron stava
già per
ribattere pronto per uno dei loro soliti scontri ma Seamus si mise in
mezzo:
-Bene un altro
anno all´insegna del mistero… mi piace questa
cosa! Speriamo avvenga qualcosa
di divertente, perché non ho intenzione di passare il mio
ultimo anno nella
monotonia e nella noia!-
-Seam tu sei
completamente impazzito! Come fa una persona sana di mente a desiderare
che ci
sia qualche attacco o qualche mostro insieme al mistero giusto per non
passare
un anno noioso???-
-Calì
penso che
tu ti sia già risposta da sola… è
risaputo che Seam non è sano di mente!-
Ormai si erano
abituati alle richieste assurde del ragazzo ma si augurarono che
quest´anno
potesse passare in santa pace visto che per loro era molto importante.
In base
al giudizio finale avrebbero potuto fare il lavoro che avevano sempre
ambito:
l´Auror.
Erano ritornati
a
mangiucchiare non sapendo che di li a qualche secondo la richiesta di
Seamus
sarebbe stata esaudita.
Un
respiro… come proveniente dall´inferno stesso
gelò tutti i presenti…
Un
corpo… si alzò dal tavolo dei
professori…
Degli
occhi… vitrei come se non avessero più vita
al loro interno…
Una
voce… rimbombò nella sala ammutolita segnando
l´ombra di un infausto avvenire…
“
Il momento è sempre più vicino
Il
male sta crescendo e prenderà il sopravvento
Lo
scontro finale prossimo sarà
Mesi
passeranno… ma la prescelta è arrivata
Lei
è qui…
Colei
che possiede e custodisce i segreti delle
arti degli elfi, da cui è stata istruita,
la
saggezza della maga più antica,
i
poteri della natura.. della stessa terra..
La
sola che potrebbe sconfiggere le tenebre con
l´amore e la luce del suo cuore…
Lei
e Lui si scontreranno…
Lui,
fulcro del male e dell´odio
cresciuto
nelle arti più oscure e nelle tenebre,
senza sentimenti per volere di altri…
colui
che non conosce amore…
Sono
eguali in forza, astuzia e tenacia…
Si
uniranno nel loro reciproco odio ma non potranno
sopravvivere se esso non verrà affrontato…
Arriverà
il momento della scelta…
Morte
o Vita…
Ma
solo Lui potrà decidere…
L´ombra
e la
Luce determineranno l´intero
futuro…”
Nel momento in
cui la voce cessò accaddero molte cose contemporaneamente.
***
La Sala Grande ammutolì.
Il
velo di oscurità e di presagio che aleggiava su di loro si
dissolse lasciando
spazio alla sorpresa, al terrore e all´inquietudine. La
prof.ssa Coman dopo
essersi ripresa si ritrovò con gli occhi di studenti e
professori puntanti su
di lei, non spiegandosi il perché.
Il silenzio si
fece via via più pensante fino a quando non venne squarciato
al rombo di un
tuono che fece sobbalzare tutti.
***
Fuori dai
cancelli di Hogwarts comparvero otto figure incappucciate. Incuranti
della fine
pioggia che cadeva sui loro mantelli neri come la pece, si
incamminarono verso
l´enorme portone di quercia.
Nessuno
poté
notare come tutto ciò che vi era intorno era come se morisse
e perdesse energia
al loro passaggio. Il loro portamento era sicuro e regale, come le
famiglie da
cui tutti discendevano. Arrivati davanti all´ingresso il
portone si aprì da
solo e permise a loro di entrare. In quel momento il rombo di un tuono
squarciò
l´aria. Non un anima si sentiva in giro.
Si diressero
nel
loro dormitorio senza fare alcun rumore. Scivolavano
nell´ombra con movimenti
decisi e aggraziati. La stessa luce proveniente dalle torce si ritirava
al loro
passaggio. Arrivati davanti al ritratto del Barone Sanguinario la
figura in
cima al gruppo sibilò delle parole che non vennero udite da
nessuno se non dal dipinto.
Quest´ultimo sbarrò gli occhi per la sorpresa e un
ghigno di perversa gioia attraversò
il suo viso. Fece passare con soddisfazione il gruppo senza emettere un
suono.
Da quanto non udiva quelle parole melodiose intrinse della magia
più nera che
era in grado di piegare qualunque cosa? Le ultime volte che qualcuno
aveva
osato pronunciare incantesimi di tale natura risalivano al tempo dello
stesso
Salazar Serperverde. Finalmente un suo degno pari era a Hogwarts.
Gli altri sette
avevano provato un brivido nell´udire quel flebile sibilo, ma
non dissero
nulla. Era diventato davvero potente quasi quanto lo stesso Lord
Oscuro, se non
di più. D´altronde quest´ultimo tentava
di tenerselo buono e quindi qualcosa
voleva dire. Temevano persino il suo sguardo. Tutti tranne uno,
l´unico che
godeva della sua stima.
Una volta
dentro
ognuno si diresse nella propria camera con il rispettivo compagno senza
fiatare.
***
La situazione
nella Sala Grande stava degenerando. O erano loro impazziti o lo era il
tempo
fuori dal castello. Come era possibile che la tempesta, preceduta dal
rombo del
tuono che aveva fatto sobbalzare tutti, fosse sparita poco dopo per
fare spazio
ad un cielo limpido? E per di più la luna era più
brillante che mai, in modo
anormale! Ma non era tutto. Ad un certo punto tutte le stelle si
spostarono
fino a circondare la luna formando dei raggi.
Hermione
sbarrò
gli occhi, come tutti i professori che avevano capito cosa stava
accadendo.
-La luna
solare…-
un flebile sospiro che venne ricoperto dal rumore di alcune sedie
spostate.
***
Sotto quel
cielo
meraviglioso, una figura uscì dai margini della foresta
proibita. Non un lembo
di pelle poteva essere scorto da sotto quel mantello che ricopriva la
delicata
figura. Prese a camminare lentamente verso l´ingresso
godendosi quello
splendido panorama che il giardino di Hogwarts riservava solo di notte.
Una
leggera brezza increspava le buie acque del lago e creava una soave
melodia fra
i rami degli alberi. Durante il tragitto venne affiancata da un lupo
dal manto
nero e dagli occhi viola che subito prese sembianze umane.
“
Hogwarts… la
mia seconda casa”…
***
Il preside, la
prof.ssa McGranit e il prof. Piton si erano alzati contemporaneamente
attirando
l´attenzione su di essi. Tutti e tre avevano il terribile
presentimento di aver
capito di ciò che stava accadendo. Gli studenti al culmine
della preoccupazione
avevano incominciato a parlottare fra di loro fino a quando il loro
tono di
voce non aveva raggiunto livelli insopportabili.
-SILENZIO!-
l´urlo del preside fece sobbalzare tutti quanti ma
ripristinò il silenzio.
-Ora pregherei
tutti i Capo scuola e i Prefetti di scortare gli studenti ai propri
dormitori.
Una bella dormita penso che riporterà gli animi
più sereni e tranquilli. Detto
questo vi auguro una buona notte. Potete andare-
Tutti gli
studenti si ammassarono verso l´uscita per arrivare per primi
ai propri
dormitori come se avessero un branco di lupi mannari affamati dietro di
loro.
Quando la folla
fu diradata i tre si precipitarono all´ingresso giusto in
tempo per assistere
alla materializzazione di due figure in un vortice di luce. Erano senza
parole!
Non ci si poteva materializzare o smaterializzare all´interno
dei confini della
scuola ed era risaputo da tutti. I due professori sconcertati si
girarono verso
il preside e rimasero perplessi nel vederlo sorridere e con gli occhi
pieni di gioia.
“ Ben
tornata…
Finalmente…” pensò il vecchio.
Intanto… nei
sotterranei degli occhi si aprirono di scatto e un ghigno brillo
nell´oscurità.
Note:
Grazie Hil per il tuo incoraggiamento! Ormai scrivo per me, te e la
isa, le mie due fan preferite! Tu continua la tua nuova storia che mi
ispira molto! Baci
|
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Capitolo 4 *** Diavoli in corpi di Angeli... ***
Come
era prevedibile, nei dormitori per tutta la
notte si parlò di ciò che era accaduto durante
l´ora di cena. C´era chi, preso
dal panico, inveiva a squarcia gola contro tutti o tutto, chi tentava
di
mantenere la propria compostezza osservando la cosa in modo oggettivo,
nonostante la paura pressante, e poi c´erano loro. Seduta sul
divano e sulle
varie poltrone di fronte al camino, buona parte dell´Es
cercava di venire a
capo di qualcosa.
-Non
è possibile! Nemmeno quest´anno possiamo stare
tranquilli! Uff.. dobbiamo studiare e impegnarci a fondo per ottenere
risultati
che siano sufficienti per entrare fra gli auror, e con queste
distrazioni sarà
difficile!- tutti guardarono la grifona alzando gli occhi al cielo.
-Herm
riesci per un solo secondo a non pensare allo
studio??-
-Ron
se tu prendessi la situazione più seriamente converresti
pienamente con me!-
-Non
converrei con te sullo studio nemmeno morto!
Insomma sai come è la Cooman..
magari ha alzato un po’ il gomito e ha pronunciato
le prime parole che le sono uscite di bocca, è una svitata
dai!-
-Ronald
Weasley di devo ricordare che ha predetto il
destino di Harry e Voldemort?- a quel nome in molti rabbrividirono.
-Per
quanto mi riguarda divinazione è una materia
inutile e campata su regole che non stanno ne in cielo ne in terra, ma
posso
scommetterci che quella era una profezia bella e buona e riguarda degli
studenti di Hogwarts. Ma non avete visto le facce dei professori? E
come ve lo
spiegate il cambiamento del cielo in così poco tempo?-
-Veramente
dovremmo essere noi a porti queste domande
visto che sei la cervellona del gruppo…-
-Seamus
forse allora dovreste fare lavorare il
cervello perché non c´è scritto da
nessuna parte che tutti gli enigmi li debba
risolvere solo io!-
-Dai
Herm… la prendi troppo male…sai che noia se
non fosse successo niente??-
Ecco…
l´aveva detto… tutti guardarono la ragazza
temendo che esplodesse da un momento all´altro. Hermione era
la persona più
calma e obbiettiva del mondo, ma quando la si faceva arrabbiare era la
fine.
-Finningan…-
il tono di voce era paragonabile alla
calma irreale prima della tempesta -… mi duole dover essere
io ad informarti
che NON TUTTI I QUI PRESENTI AMANO RICHIARE LA VITA
ALMENO UNA VOLTA L´ANNO! Morire
giovane non è certo una mia prerogativa!!-
-Dolcezza..-
iniziò il ragazzo, ma venne subito
interrotto -Non chiamarmi dolcezza!-
-Ok!
Stavo dicendo… io non ho mai detto che voglio
morire giovane.. Voglio solo provare il brivido
dell´avventura e non passare il
mio ultimo anno all´insegna della noia…-
-Ma
tu pensi che sia un gioco?? No perchè siamo di
fronte a una cosa seria, si è verificata addirittura la luna
solare! E ripeto…
quest´anno abbiamo i MAGO!!-
-Eccola
che rincomincia…- sussurrò una voce, ma con
tono comunque troppo alto per essere udito dalla ragazza. -Ronald
Bilius
Weasley…- il ragazzo incassò la testa fra le
spalle colto in flagrante. -Ti ho
sentito sai! Se penso continuamente allo studio è
perché io ho degli obbiettivi
e intendo raggiungerli dando tutta me stessa perché per me
sono importanti! Non
batto la fiacca come voi due!-
-E
adesso mi spieghi cosa centro io! Non ho
parlato, ha fatto tutto Ron…-
-Harry
Potter stai zitto perché ne ho anche per te!
Comunque scordatevi che quest´anno vi faccia copiare i
compiti! Ora vado a
letto! Buona notte!- lasciò tutti senza parole con i brividi
a fior di pelle
dopo questo suo monologo.
-Grazie
amico… mi ricorderò di questa tua
solidarietà e complicità!- disse Ron con tono
acido al bambino sopravvissuto. -Dai
Ron sto scherzando! Sai che non ti lascerei mai da solo in balia della
nostra
Herm in preda ad un attacco nervoso!-
-Mamma
mia quando si arrabbia diventa una leonessa
in tutto e per tutto!-
-E
tu non hai ancora visto niente Dean…- Ormai
l´orologio segnava l´una di notte e tutti si
congedarono per andare a riposare
almeno quelle poche ore per riuscire a sostenere le lezioni
dell´indomani.
Tutti tranne uno che non si alzò dalla poltrona.
***
La
mattina arrivò e il sole fece capolino dalle
imponenti montagne che incorniciavano il paesaggio intorno al castello.
I primi
raggi si posarono sulle mura della scuola inaugurando il nuovo anno
scolastico.
La calma che aleggiava nell´aria era in grado di infondere
una profonda pace e
il tutto faceva sperare in una bella giornata. O almeno così
sembrava…
Dalla
Sala Comune di Gryffindor provenivano
i primi rumori causati dai ragazzi
assonnati che si prestavano a scendere per la colazione. La maggior
parte
nemmeno si reggeva in piedi a causa delle ore piccole fatte la notte e
comunicavano con parole impastate e poco comprensibili. Una figura
sonnecchiava
su una poltrona davanti al camino ormai spento e il suo risveglio non
fu
affatto dei migliori. Involontariamente un primino aveva urtato il
braccio del
ragazzo su cui era posata la testa, non sapendo cosa aveva causato.
Mai! Ma
proprio mai, provare a svegliare un Weasley in modo brusco
perché si potrebbero
passare dei pessimi cinque minuti in grado di rovinarti
l´intera giornata.
Fortunatamente per il ragazzino, quel giorno il rosso si
recò nella sua stanza
limitandosi a scostarlo bruscamente. Senza svegliare nessuno
andò in bagno per
farsi una doccia fredda, l´unica cosa che l´avrebbe
svegliato completamente.
Non seppe quanto tempo stette sotto l´acqua ma rientrando in
camera non trovò i
suoi compagni. Si vestì e si sistemò i capelli
ancora bagnati. Nella Sala
Comune lo stavano attendendo i suoi due migliori amici e Harry vedendo
le
occhiaie dell´amico sorrise furbamente -Hey ruba cuori! Ci
siamo dati alla
pazza gioia questa notte dopo esserci lasciati? Almeno potevi dirmelo
così mi
facevo presentare un´amica!- il rosso ghignò
-Credimi amico.. se mi fossi
divertito questa notte l´avresti notato.. e sicuramente non
avrei questa
faccia. Comunque ho aspettato Ginny ma si vede che non è
ancora arrivata…-
Hermione che si era irritata alla domanda di Harry rispose
più acidamente del
dovuto -Ronald ti ho già detto che non devi tirarti le
paranoie o preoccuparti!
Vedrai tua sorella oggi o fra qualche giorno, in che lingua bisogna
spiegartelo! E possibile che non ti fidi nemmeno della parola di
Silente! Mamma
mia…- e sbuffando uscì dal buco del ritratto
lasciando i due ragazzi senza
parole.
-Harry
ho un dubbio… Ho per caso le allucinazioni
oppure Hermione è partita completamente?-
-No
ha qualcosa che non va… magari è ancora
irritata per la discussione di ieri o non ha dormito bene
stanotte…-
-Bah..
valle a capire le donne! È meglio andare
altrimenti è in grado di farci la ramanzina anche per il
fatto di essere in
ritardo!-
E
così presero a correre per raggiungerla.
***
Quella
mattina nella Sala Comune delle serpi erano
tutti in fermento. La sera precedente dopo aver assistito allo show di
quella
svitata della Cooman gli Slyterin erano rientrati in dormitorio e
avevano
notato le targhette nominative comparse su alcune camere,
novità di quell´anno,
rimanendo basiti.
I
primi ad uscire dalla loro camera furono Tiger e
Goyle. I due erano molto alti e chi li aveva visti l´anno
prima aveva potuto
notare come fossero dimagriti. Curavano il loro aspetto, ma
l´aria arcigna sul
volto non scompariva mai. Come era stato loro ordinato cacciarono tutti
dal
dormitorio dirigendosi anch´essi a colazione.
Erano
appena scoccate le 7.30 del mattino quando
tre porte si aprirono contemporaneamente, facendo uscire sei diavoli in
versione
femminile e maschile.
Una
ragazza dai capelli lunghi lisci di colore
scuro, con lineamenti fini come quelli appartenenti ai regali e con un
corpo
longilineo con ogni curva al proprio posto, si staccò dal
suo compagno e futuro
marito per raggiungere le altre due. Avevano passato la notte con i
propri compagni
ed ora andavano a sistemarsi per la colazione. I tre ragazzi
già pronti si
scambiarono un muto saluto e si diressero con passo elegante fuori dal
dormitorio.
Ora
era il momento di mostrarsi.
***
Erano
passati quasi 15 minuti da che il trio dei
miracoli si era seduto al tavolo della propria casa per fare colazione,
quando
iniziarono a sentirsi i primi mormorii di apprezzamento che via via si
tramutarono in schiamazzi isterici da parte delle ragazze delle quattro
case. I
tre sorpresi dal repentino cambiamento di “aria”
alzarono le teste e seguirono
gli sguardi di tutti verso l´ingresso della Sala ed Hermione
spalancò la bocca
come la maggior parte della fauna femminile.
Sulla
soglia si trovavano i tre ragazzi che fino
all´anno scorso detenevano il primato di bellezza e
stronzaggine. Diavoli in
corpi di angeli, ecco cos´erano Draco Malfoy, Blaise Zabini e
Theodore Nott. Da
solo, il re delle serpi poteva essere paragonato ad un dio greco con la
sua eleganza
e fierezza che gli conferivano l´aria da nobile purosangue
quale era. I capelli
fini come spighe di grano e biondissimi, marchio della casata dei
Malfoy, non
erano più tirati indietro con la tipica leccata di mucca,
bensì ricadevano su
quel viso dalla pelle diafana incorniciando due occhi grigi freddi come
il
ghiaccio. Le labbra fini, conosciute per il suo tipico ghigno malvagio,
erano
immobili. Anche lui come Ron si era alzato e i muscoli sviluppatisi con
il
Quidditch, e non solo, erano a tratti visibili sotto la divisa. Gli
altri due
non erano da meno. Ambedue potevano vantare della loro aria misteriosa
e del
loro fascino tenebroso valorizzato dall´aspetto esteriore.
Blaise con i suoi
occhi blu oceano e i capelli neri lisci come la pece e Theo con occhi
scuri e
profondi come pozzi e capelli di color biondo ramato. La mancanza
d´ossigeno
nelle vie respiratorie vece riscuotere le ragazze. Non seppero per
quanto tempo
erano rimaste senza respirare. Hermione cercò di riprendersi
come tutte le
atre. In due giorni aveva visto abbastanza! Prima Harry e Ron, che si
erano
rivelati una sorpresa dopo quei tre mesi passati insieme, ora questi
tre!
Nonostante li odiasse profondamente non poteva fare a meno di affermare
che
erano stramaledettamente belli e sexy!
-Il
mio cuore credo che fra un po’ mi darà il buon
servito…- Lavanda prese posto di fianco alla grifona.
-Perché
scusa? Non mi sembra sia accaduta una cosa
così sconvolgente Lavanda-
Harry
si batté una mano sulla fronte ormai pronto e
rassegnato a sorbirsi uno sproloquio sulla bellezza impossibile di quei
tre
schifosi Slyterin che per lui potevano anche morire. Ma
perché Ron non capiva
quando era meglio stare zitti! Hermione si limitò ad alzare
gli occhi al cielo.
Non aveva proprio voglia di prendere parte a quella che sarebbe stata
una scena
alquanto divertente.
-Perché
scusa?? PERCHÉ SCUSA?? Ronald Weasley ma
sei per caso impazzito! Non hai visto i tre doni di madre natura che
hanno attraversato
la soglia poco fa??-
-Adesso
non esageriamo…- ma Harry venne interrotto
dall´amico -Doni della natura?? Quegli sporchi figli di
Mangiamorte che
seguiranno perfettamente la carriera omicida dei loro genitori?? Loro
sono
tutto tranne un dono della natura! Sono il più spregevole
ripudio!-
-Ron
il fatto che siano dei Death Eaters è solo un
dettaglio, almeno fino a quando saranno fra queste
mura…andiamo! Guardali con
occhio oggettivo. Sono belli, affascinanti, hanno stile e ti ammaliano
solo con
gli occhi…-
-Sono
SERPI Lavanda! Ti prendono tra le loro spire
e ti rovinano!-
-Va
bene ci rinuncio! Tanto è inutile… voi uomini
non arriverete mai a capire noi donne…- e così
dicendo si mise a confabulare
con Calì. I due ragazzi guardarono le due con un
sopracciglio alzato mentre
Hermione tratteneva a stento le risate non accorgendosi che due occhi
la
stavano osservando attentamente dall´altra parte della sala.
***
Intanto
nella torre Est due occhi verdi venati da
pagliuzze d´orate si aprirono lentamente. Caldi e ardenti
come il fuoco che vi
riposava all´interno osservavano i raggi del sole penetrare
dalle pesanti tende
del baldacchino. Lentamente, la proprietaria di quegli occhi giada si
alzò
lasciando ricadere sulla sua candita pelle la leggera camicia da notte
del
medesimo colore. Dopo aver tirato le tende si accorse di una figura ai
piedi
del letto. La luce del sole faceva risaltare il suo manto dal pelo
nero.
Sorrise nel vederlo addormentato e sereno, ma ancora ignorava il vero
motivo
per cui si ostinava a rimanere in forma animale. Come al solito tentava
di
ingannarla e di rifilarle scuse come “ mi sento
più libero” o “ così posso
proteggerti meglio”. Cavolate! Lei era in grado di
proteggersi da sola come
lui. Si chinò sul quel bellissimo esemplare di lupo e gli
accarezzò il muso, lo
stesso muso che celava un viso perfetto e due occhi in grado di
incantare solo
con il loro colore. Al suo tocco un verso gutturale e profondo,
somigliate a
delle fusa, scaturì dalla gola del lupo.
“
Buon
giorno…dormiglione…” disse la
ragazza parlandogli con la mente.
“ Buon giorno
anche a Lei…” rispose l´altro
con ancora gli occhi chiusi.
“
Ah fai il
galante questa mattina..?”
“No…”
“
Ah ecco..
mi sembrava strano…” la ragazza si
alzò ma si trovò bloccata da una ferrea
presa attorno alla vita.
-…
Lo faccio ogni mattina…- sussurrò il ragazzo.
Era bastato un secondo perché riacquistasse le sue sembianze
umane. Quel
sussurro roco e caldo all´orecchio fecero venire i brividi
alla ragazza che
però subito riempì l´aria con la sua
risata cristallina -Ah ah ah… tu… ah
ah…
galante… ah ah ah… oddio…!- si
staccò riluttante e infastidito mettendosi
davanti a lei. La sovrastava, e di molto anche, ma la piccolina non si
faceva
mai mettere i piedi in testa.
-Ah
e così non mi credi galante?-
-Non
mi dispiace… non ti ci vedo proprio in giacca
e cravatta che tratti con i guanti una ragazza aprendole la porta o
spostandole
la sedia…-
-Se
tu pensi che sia solo questa la galanteria sei
un´ottusa.. e poi non mi conosci per niente-
-Grazie!
Mi ci voleva proprio un bel complimento di
prima mattina da un lupo spelacchiato!- si allontanò
dirigendosi verso il bagno
imbronciata e senza dare tempo al “lupo
spelacchiato” di ribattere.
-Lupo
spelacchiato…- sussurrò quest´ultimo
non
riuscendo a trattenere un sorriso. Lui era tutto meno che spelacchiato
ma
adorava vederla imbronciata e faceva di tutto per farla irritare. A
dire il
vero l´adorava sempre, ma questo lei non lo sapeva. Non era
amore, ma affetto,
quell´affetto profondo che si prova solo quando si incontra
l´anima gemella
dell´amicizia. In lei aveva trovato la sua. Non poteva fare a
meno di quella
ragazzina con gli occhi di brace che rispecchiavano pienamente il suo
carattere. Lei era focosa, passionale, agguerrita, orgogliosa, velenosa
e piena
di vita. Era l´essere unico al mondo per le sue
sfaccettature. Sapeva amare,
gioire, piangere, odiare come nessuno. Avevano passato tre mesi insieme
fra
duri allenamenti e lezioni estenuanti. Era rimasto stupito di quanto
rapidamente apprendesse tutte le cose e osservarla quando non
combattevano fra
di loro era stato il suo passatempo. Aveva imparato l´arte
del combattimento e
l´aveva fatta sua. Sapeva utilizzare ogni arma e si muoveva
sul terreno con
agilità, tanto che sembrava danzare.
Sì… la sua danza era letale… letale
come
il peggiore dei serpenti. Per non parlare della padronanza delle arti
magiche.
La magia bianca e nera erano una sola cosa con lei e se avesse voluto,
avrebbe
potuto spazzare via ogni cosa. Tuttavia, fino a quando ci fossero stati
amore,
speranza e perdono non bisognava preoccuparsi.
Perso
nei suoi pensieri non si era accorto che era
passato un quarto d´ora! A quanto pare la signorina non aveva
intenzione di
uscire dal bagno.
Ed
era così.
Immersa
ad occhi chiusi nella vasca ricolma di
acqua calda e schiuma si lasciava cullare e accarezzare dal tenero
infrangersi
sulla sua pelle,delle ondine provocate dai suoi lievi movimenti.
L´acqua la
rilassava e le dava pace ed era il secondo, dopo il fuoco, che amava di
più.
Dei colpi alla porta la riportarono alla realtà.
-Senta
“principessina” sarebbe così cortese da
portare il suo regale di dietro fuori dal bagno in modo che questo
umile
ragazzo possa usufruire anch`esso dei benefici della vasca?- la ragazza
aprì
gli occhi e sbuffò. Ma perché era
così?? Con un movimento rapido uscì dalla
vasca e nel giro di un minuto di ritrovò asciutta e vestita
con la divisa della
sua casa. Non aveva utilizzato nessun incantesimo verbale e nemmeno la
bacchetta.
Aprì
la porta facendo ammutolire e fermare il
ragazzo, che nel frattempo aveva continuato a battere piccoli colpi sul
legno.
Un ghigno divertito che non faceva presagire nulla di buono comparve
sul volto
della ragazza
-Sono
pronta… ora il bagno e tutto tuo lupacchiotto…-
fece per avviarsi verso
il salotto -ah… prima che mi dimentichi… mancano
cinque minuti all´appuntamento,
mi dispiace ma non potrai usufruire dei benefici della vasca come la
sottoscritta. Una bella doccia fredda direi che è
l´ideale.. ops… ora hai
quattro minuti…- prima che la porta sbattesse dietro di lei
sentì distintamente
un ringhio seguito da -Vipera…-.
***
-Dio
anche quest`anno ci aspettano due ore di
pozioni con quei luridi Slytherin…- sbuffò Ron
sbattendo la testa contro il
tavolo dove stava facendo colazione con gli altri. Ormai era passata
mezz`ora
ma nessuno aveva voglia di alzarsi.
-Considerando
che poi abbiamo divinazione e nel
pomeriggio trasfigurazione e due ore di Difesa, direi che siamo a
cavallo… Herm
tu cos´hai dopo pozioni?- Harry vedendo che non riceveva
nessuna risposta alzò
lo sguardo dalla Gazzetta e osservò l´amica.
-Herm?
Ci sei?- la grifona aveva lo sguardo perso
verso il tavolo delle serpi e pareva non averlo neanche sentito. Le
sfiorò il
gomito con le dita e lei sobbalzò.
-Eh?
Cosa?-
-Ti
ho chiesto cos´hai dopo pozioni…-
ripeté Harry
corrucciato. Ma perché stava fissando il tavolo delle serpi?
-Stai
bene?-
-Oh
sì, non ti preoccupare! Stavo solo pensando..
comunque ho un´ora libera e penso che la passerò
in biblioteca alla ricerca di
qualche informazione che ci possa aiutare a scoprire qualcosa di
più sulla
profezia di ieri sera..-
-Ti
saresti rintanata li anche se non ci fosse
stata alcuna profezia, ma come cavolo fai??-
-Non
ti rispondo nemmeno Ron.. dopo sette anni
dovresti conoscerla la risposta e certe domande non dovrebbero
sfiorarti l´anticamera
del cervello- ghignò la grifoncina.
Seamus
si avvicinò interrompendo la risposta del
rosso:
-Ragazzi
è meglio andare a meno che non vogliate
farvi togliere punti già il primo giorno da Piton-
-Farei
di tutto per non dargli questa soddisfazione…-
mormorò il bambino sopravvissuto -…dai
andiamo… prima ci togliamo queste due
ore dalle scatole e prima saremo liberi dalla presenza delle serpi!-
ormai
erano fuori dalla Sala Grande.
-Ma
come non avete letto in bacheca?- tutti si
girarono verso Hermione con sguardo curioso e lei proseguì:
-Quest´anno
Grifondoro e Serpeverde seguiranno
tutte le lezioni insieme. Questa decisione è stata presa da
Silente e dai
responsabili delle due Case a causa delle molteplici divergenze che si
sono
create fra gli alunni delle suddette-
-CHE
COSA???- l´urlo di Harry e Ron riecheggiò nei
corridoi.
-Non
è possibile…-
-E`
inaudito!-
-Beh
avrete tempo di inveire contro chi vorrete a pranzo.
Ora dobbiamo muoverci!-
Fuori
dall´aula si trovavano gli Slyterin e buona
parte dei Gryffindor. Ognuno chiacchierava con i propri compagni e
all´arrivo
del trio e della loro combriccola le serpi non fecero una piega. I tre
si
guardarono scioccati. C´era qualcosa che non
andava… dove erano finiti gli
insulti, le provocazioni, le frecciate velenose e le risatine di
scherno?? Ma
la pace venne rotta da Thomas Armell, serpeverde dentro, fuori e
geneticamente.
-Bene
bene… guarda un po’… il trio dei
miracoli è
ancora qui e tutto intero…- da dietro iniziarono a
sghignazzare -… Potter
ancora problemi con la cicatrice? Forse è meglio che tu ti
rivolga ad un
strizzacervelli così ti rinchiuderebbero in manicomio
liberandoci dalla tua
inutile presenza…-
-Cavolo
Armell hai studiato tutta la notte
Babbanologia per sapere queste informazioni?? Un purosangue di alto
rango come
te non dovrebbe abbassarsi a tanto…-
-Potter
non tutti siamo ignoranti come te… e poi si
sa… per combattere il nemico, prima devi conoscerlo e
studiarlo…-
-Tse…-
gli occhi del ragazzo saettarono su
Hermione:
-Mezzosangue
hai qualche problema? Tu dovresti
proprio sparire dalla faccia della terra visto che non fai che
insozzarla con
la tua lurida presenza e il tuo sangue sporco!-
-Armell
cambia registro… sono sette anni che devo
sopportare la tua vista e ora si aggiungono anche i tuoi sproloqui
alquanto
noiosi..- Thomas stava per avventarsi contro la ragazza quando
dall´ombra di
una colonna uscì una figura ponendo fine a quella patetica
scenetta:
-Thom
abbassa la guardia…- la voce era calma ma con
un tono autoritario. Tutti si voltarono verso Blaise Zabini che si
stava
avvicinando al compagno. Era alquanto annoiato e lo si poteva notare
dal suo
sguardo.
-Vediamo
di non creare casini o risse il primo
giorno di scuola…- e girandosi verso Hermione
continuò -…evitiamo queste
scenette idiote e da persone immature. Convieni con me Granger?-
La
ragazza sostenne lo sguardo con fierezza e senza
battere ciglio rispose -Zabini penso di non essere mai stata
d´accordo in
questi sette anni con ciò che la tua lingua da serpe ha
sempre sputato come
veleno… ma oggi sono costretta a ricredermi- lanciandogli un
ultimo sguardo di
fuoco che lo divertì molto entrò con gli altri
nell´aula.
***
Nell´ufficio
del preside due studenti erano
comodamente seduti sulle soffici poltrone davanti alla scrivania. Una
ragazza dai
capelli rossi lunghi che ricadevano fin sotto le spalle in dolci
boccoli e una
frangetta obliqua che donava un taglio affascinante ai suoi occhi verdi
evidenziati con un filo di matita nera, due labbra morbide, piegate in
un
sorriso e decorate con un filo di burro cacao trasparente che metteva
in
risalto il suo colore ciliegia. Al suo fianco un ragazzo che avrebbe
dato un
sacco di problemi al sesso opposto. Capelli scuri con alcuni riflessi
blu e
occhi dal colore viola che riuscivano a scuoterti l´anima.
Fisico perfetto
grazie agli allenamenti, messo in risalto dalla camicia nera che con i
primi
due bottoni aperti faceva intravedere anche il tatuaggio a lato del
collo. Per
molti sarebbe stato incomprensibile perché scritto elfico.
-Mia
cara devo dire che l´effetto della tua
comparsa con il tuo compagno ha lasciato sorpresi me, il prof. Piton e
la prof.ssa
McGranit, l´altra sera…- la ragazza trattenne a
stento una risata divertita ma
il preside lesse in quegli occhi verdi la maliziosa furbizia dei suoi
fratelli.
-Immagino
che questo rimanga un caso isolato, anche
perché entrambi dovremmo dare molte spiegazioni e conviene
con me che i tempi
non sono ancora maturi-
-Non
si preoccupi professore. Dalla mia bocca non
uscirà niente-
-Molto
bene. Prima di congedarvi devo darti alcune
notizie mia giovane Weasley…- lei si fece subito
più attenta e curiosa -…
quest´anno affronterai normalmente le lezioni del tuo anno
con i tuoi compagni.
Tutte tranne quella di Difesa contro le Arti Oscure-
-E
potrei sapere il motivo professore…?- non le
andava molto a genio quell´idea. Era cresciuta con i suoi
compagni e con loro
aveva condiviso tutto.
-Riteniamo
che tu debba confrontarti con studenti
che abbiano un livello di preparazione un po’ più
alto rispetto ai tuoi
compagni. In questo modo riuscirai a mantenerti sempre in allenamento.
Inoltre…
credo proprio che quest´anno troverai pane per i tuoi denti
mia cara…- lo
sguardo del preside non prometteva nulla di buono.
-Se
ritiene che questa soluzione sia la migliore
allora accetto-
-Molto
bene. Abbiamo creato un´aula apposta per voi
due così potrete seguire i vostri allenamenti quando lo
riteniate opportuno. È
al terzo piano ed è stata rifornita di tutto
l´occorrente. Le divise le
troverete nei rispettivi spogliatoi. Siete liberi di portare chiunque
riteniate, come dire, adatto e capace, con voi, purché sia
del settimo anno.
Credo che abbiate molto da insegnare ai vostri amici o compagni.- i due
annuirono.
-Come
ultima cosa volevo chiedere a lei Sig. Dan…-
-La
prego preside, mi chiami Dan e basta e mia dia
del Tu… odio essere chiamato signore-
-…
come desideri Dan. Durante il tuo soggiorno qui
da noi vorrei che tu seguissi le lezioni e visto che sei più
grande della
signorina qui presente andrai tra le classi del settimo anno-
-E
io che pensavo di aver finito di studiare e di
godermi una vacanza!-
-Mi
dispiace Dan ma dovrai sgobbare ancora sui
libri..- si stava divertendo a quell´idea. Era proprio una
perfida serpe eppure
era a Grifondoro!
-Non
si smette mai di imparare mio giovane ragazzo.
Hai qualche preferenza o preferisci essere smistato?-
-Sarei
curioso di sapere dove dovrei andare
signore-
-Molto
bene…- il preside si alzò dalla sua poltrona
e si diresse verso un armadio. Da uno scaffale prese un vecchio
cappello
rattoppato e malandato. Dan guardò curioso quello strano
oggetto. Grazie ai
racconti della sua compagna sapeva come funzionava il tutto in quella
scuola.
Il preside si mise davanti a lui e glielo fece calare in testa. Nello
stesso
momento una vocina si animò:
“Mmm…
interessante, davvero molto interessante. È
la prima volta che ho l´onore di incontrare una creatura come
te. Vediamo, dove
ti colloco… calcolatore, coraggioso, furbo, intelligente,
lavoratore, leale,
orgoglioso, vanitoso… possiedi tutte la caratteristiche
delle quattro Case.
Devo riuscire a trovare l´elemento determinante.. ah
sì.. eccolo qui! Ora so
esattamente dove metterti, qui ti distinguerai…”
La
ragazza stava attendendo con impazienza l´esito
del cappello. Aveva una vaga idea di dove poteva essere smistato. In
questi tre
mesi aveva conosciuto buona parte di Dan. In quel momento il cappello
urlò il
nome della Casa e lei sbiancò.
A
quanto pare non lo aveva conosciuto abbastanza
|
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Capitolo 5 *** Ginevra Molly Weasley ***
Scrivendo questo capitolo devo dire che mi sono un
pò emozionata..chiamatemi sentimentale ma sono fatta
così!
Buona lettura
Le due
ore sembravano
eterne in quell´aula buia e perennemente impregnata di un
odore nauseabondo.
Harry e Ron guardavano sconsolati la loro pozione di un giallo pallido
quando
in realtà avrebbe dovuto assumere una tonalità
azzurrina. Persino Neville era
riuscito a farla! Lui che negli anni precedenti fondeva sempre il
calderone o
lo faceva esplodere! Stavano pensando sinceramente di andare anche loro
dalla
nonna del ragazzo. Magari sarebbero diventati dei geni proprio come
Hermione.
Che stupidata. Quella strega era formidabile e non poteva essere
eguagliata.
Una mezzosangue che si muoveva con sicurezza e tranquillità
tra ingredienti e
attrezzi, e che valeva più di qualsiasi purosangue. Ma lei
lo sapeva. Sapeva
che non era il sangue a fare la differenza e ogni giorno lo dimostrava
a tutti.
La magia era il suo mondo composto da perfezione e conoscenza.
-Signori
mi auguro che
abbiate terminato la vostra pozione o qualunque brodaglia creata dalla
vostra
ristretta mente. Mancano tre minuti allo scadere del tempo
dopodiché mettete il
contenuto del vostro calderone in una fialetta e portatela alla
cattedra. Le
valutazioni saranno comunicate domani- la voce di Piton non sarebbe mai
cambiata
continuando ad essere unticcia, come il suo aspetto, e carica
d´odio per tutti
coloro che non appartenevano a Slyterin.
-Potter,
Weasley… mi
sembra di aver detto all´inizio della lezione che la pozione
doveva assumere un
colore azzurro e non questo giallo stomachevole! Che diavolo dovrebbe
essere
questo?- il professore che si stava aggirando per la classe si era
fermato di
proposito di fronte ai due grifoni che più odiava.
-Mmmm..
penso una
pozione professore…- rispose Harry in tono acido. Lo odiava
e l´avrebbe sempre
odiato!
-Potter
fare lo
spiritoso non ti salverà da una bella insufficienza o da una
T di troll! Ma
visto che hai voglia di parlare perché non mi descrivi la
pozione che avresti
dovuto fare?-
-Beh…-
iniziò il
ragazzo. Cavolo non sapeva nulla! Si ricordava solo che veniva
utilizzata per
fare secche le persone e ancora non capiva il perché la
stessero facendo visto
che era illegale -… questa pozione serve per abbattere un
soggetto…-
-Potter
non so se essere
felice per il fatto che ti toglierò un sacco di punti e ti
riempirò di compiti
o disgustato dalla tua patetica spiegazione che assomiglia di
più a quella della
soppressione di un animale- il ragazzo era furibondo. Se solo non fosse
finito
ad Azkaban dopo, l´avrebbe spedito all´altro mondo
con una maledizione seduta
stante.
-Malfoy…-
La
voce annoiata del
ragazzo arrivò dalla penombra in fondo all´aula:
-La
pozione in questione
è la Mortea Mortis.
Assume un colore azzurro per la presenza di una sostanza prelevata da
particolari foglie che si trovano nelle paludi. L´effetto, se
somministrata
anche solo con una goccia, è immediato e consiste nel
condurre alla pazzia la
vittima seguita da morte istantanea. Veniva utilizzata in passato come
pena di
morte nelle prigioni di Azkaban per i detenuti più
pericolosi e per i Death
Eaters. Venticinque anni fa il Ministero l´ha bandita
perché considerata
illegale e l´ha sostituita con il Bacio dei Dissennatori.
Come è ovvio non vi è
antidoto e viene studiata perché è ancora
prodotta. Il fine è quello di riconoscerla
in modo da non schiattare senza nemmeno accorgersene. Ma Potter non
temere… a
quanto pare se sei immune all´Avada sarai immune a tutto- un
sonoro
sghignazzare si levò dall´ala dei Serpeverde.
-Grazie
Sig. Malfoy per
la sua spiegazione. 20 punti in più a Serpeverde e 20 in
meno a Grifondoro-
soddisfatto tornò alla cattedra mentre il bambino
sopravvissuto inveiva
mentalmente contro di lui e contro quell´infida serpe
sparandogli addosso tutte
le maledizioni che conosceva.
-Converrete
con me che
dovrete impegnarvi di più se volete ottenere la sufficienza
nella mia materia
perché io non mi faccio scrupoli a bocciare se non vedo
risultati
soddisfacenti. Per la prossima volta voglio una relazione su questa
pozione
lunga tre rotoli di pergamena e lei Sig. Potter ne farà
anche un´altra della
stessa lunghezza sulle foglie da cui si estrae la sostanza che
determina il
colore della pozione. Ora potete andare-
I
ragazzi accolsero con
gioia quell´ultima frase e corsero fuori dall´aula.
Dopo essersi accertato di aver
messo un´ampia distanza tra lui e quell´essere
viscido Harry esplose -NON LO
SOPPORTO! LO ODIO QUEL VISCIDO, SCHIFOSO E INUTILE SERPENTE DAL NASO
ACQUILINO!-
-Harry
abbassa la voce!
Non penso che tutto il castello sia interessato a sentire i complimenti
che
riservi a Piton-
-Herm
non rompere! Hai
visto come si è comportato?? Se avessi detto qualcosa a
Malfoy mi avrebbe tolto
50 punti! Invece, considerato che lui è il suo pupillo, non
ha fatto nulla e
secondo me ha anche goduto!-
-Harry
fa così da quando
siamo stati smistati a Grifondoro e in più odiava tuo padre.
Non ci puoi fare
nulla se non studiare e impegnarti…- la ragazza vedendo che
stava per essere
interrotta si fermò davanti a lui con il dito puntato in
tono accusatore -Non
provare a fiatare Harry Potter! Quell´argomento è
stato l´ultimo che abbiamo
trattato l´anno scorso e avresti dovuto conoscerlo, se non
alla perfezione,
almeno discretamente! Una pozione più facile non poteva
capitarti e tu sei
caduto come un pollo, ma è anche naturale visto che tu e Ron
siete imbattibili
se si parla di resettare il cervello d´estate. Sono
d´accordo con Piton,
dobbiamo impegnarci altrimenti non potremo fare gli Auror,
perciò rimboccatevi
le maniche voi due perché non ho intenzione di permettere a
Grifondoro di perdere
la
Coppa delle Case
per colpa di voi zucconi!- detto questo li lasciò per andare
a trascorrere la
sua ora libera in biblioteca. I due amici si erano bloccati in mezzo al
corridoio e rischiavano di fare tardi alla lezione di Divinazione.
-L´ho
detto al primo
anno e lo ribadisco ora… quella ha bisogno di rivedere le
sue priorità-
-Mai
stato più d´accordo
amico…- e si misero a correre in direzione
dell´aula.
La
lezione della Cooman
era passata tranquillamente. Come ogni volta aveva predetto la morte di
Harry
attraverso però la sfera di cristallo.
Hermione
non aveva
trovato nulla in biblioteca che li potesse aiutare con
l´enigma di una delle
poche vere profezie della professoressa.
Si
trovavano in Sala
Grande per il pranzo, momento di pausa che li separava dalla lezione
dell´ora
dopo. Erano ormai giunti al dolce quando la prof.ssa McGranitt si
alzò dal
tavolo dei professori per raggiungere quello della sua Casa. I tre non
si
accorsero di nulla fino a quando sentirono dei colpi di tosse mirati ad
attirare
l´attenzione. Sorpresi e curiosi si ritrovarono a fissare la
prof.ssa in
attesa. Con il classico tono deciso e uno scintillio divertito negli
occhi
disse una frase che lasciò perplessa più di una
persona -Sig. Weasley le
consiglio di affrettarsi a finire di mangiare, la pausa sta per finire
e prima
dell´inizio delle lezioni è meglio che raggiunga
al più presto la Sala Comune
di Grifondoro…- se ne stava
andando quando si voltò di nuovo -Sig. Potter e sig.na
Granger il discorso vale
anche per voi due-.
Come
si poteva
pretendere che i tre rimanessero al tavolo a finire di mangiare quando
era
stata messa una pulce nel loro orecchio di tale portata!
Bastò una rapida
occhiata perché loro si capissero. Balzarono in piedi e si
misero a correre
uscendo dalla Sala Grande e facendo voltare parecchie teste. Giunti
davanti alla
Sig.ra Grassa riuscirono a malapena a pronunciare la parola
d´ordine e una
volta entrati rimasero senza fiato.
***
Le
prime ore del primo
giorno di scuola erano quelle più estenuanti e devastanti
insieme agli ultimi
giorni con gli esami. La sola idea di rivedere tutti quelli che
conosceva e
dover spiegar loro il perché non era sul treno o a colazione
la faceva già star
male.
Dopo
essere usciti
dall´ufficio del preside si erano diretti in religioso
silenzio verso la Torre Est.
Non sapevano il perché ma si
sentivano inquieti. C´era qualcosa di strano che aleggiava
nell´aria, un´aura
oscura. Mangiarono qualcosa nella sala comune della torre
dopodiché la ragazza
si congedò con un semplice e freddo -Ci vediamo a pranzo-.
Con la
sua borsa nuova
si diresse a passo sicuro verso il giardino. Non conservava
più alcunché di
usato se non i libri. La loro aria trasandata e consumata la attirava
sempre
perché sembrava celassero una loro storia misteriosa dietro.
Per il resto come
la divisa, i vestiti, la borsa… beh durante
l´estate si era data veramente da
fare e in quei pochi momenti liberi della giornata aveva deciso di
svolgere
qualche lavoretto racimolando così una piccola fortuna.
Al suo
passaggio alcune
teste di studenti ritardatari o che semplicemente volevano marinare le
lezioni
già dal primo giorno si girarono. Le loro facce
rappresentarono lo stupore più
vero. Ma chi era quella fata? Non poteva essere Lei di certo! Quella
nanerottola pezzente di Gryffindor?!? No no certo che no! Era
assolutamente
impossibile.
La
ragazza non diede
peso alle varie occhiate e raggiunse la casetta del guardiacaccia,
nonché suo
professore di Cura della Creature magiche, dove già erano
radunati i suoi
compagni e gli slyterin. Sorrise nel vedere le sue due migliori amiche
battibeccare. Dafne e Sarah non sarebbero MAI cambiate e avrebbero
continuato,
ogni giorno, a discutere sulle più piccole cavolate. Ma era
per quello che lei
le adorava e avrebbe fatto qualsiasi cosa per loro. Avvicinandosi senza
farsi
vedere da nessuno, origliò la conversazione che doveva
essere già iniziata a
colazione…
-Ti
dico di no Da! Hai
torto marcio!-
-Ma
è su tutti i
giornali! Le Sorelle Stravagarie hanno deciso di sciogliersi!-
-Dafne
sarà una cavolata
che avrà messo in giro la Gazzetta
del Profeta. Un mese fa avevano deciso di lanciare
un nuovo disco e di fare un tour… Date queste informazioni
dubito seriamente
che si separeranno…-
-Ma…-
Dafne però non
fece in tempo a ribattere perché un´altra voce si
intromise -Beh devo dire che
gli argomenti su cui discutete sono di indubbia importanza per la
sopravvivenza
e la cura delle creature magiche presentate da Hagrid, il quale ha
iniziato la
sua lezione ben 15 minuti fa… Cavolo lo scioglimento delle
Sorelle Stravagarie!
Sarà un brutto colpo per il mondo magico!- le due ragazze ci
misero qualche
secondo per razionalizzare tutto a causa dello shock. Nel momento in
cui so
ripresero con un balzo felino saltarono addosso alla ragazza e urlarono
a
squarcia gola dalla contentezza.
-GINNY!!!-
-Hey
laggiù! Un po’ di
silenzio altrimenti mi ritroverò a darvi doppi compiti!- la
voce profonda e
tonante del professore fece cessare quella scenetta.
-Scusaci
Hagrid! Ma le
qui presenti ragazze hanno qualche problema nel tenere a bada i loro
schizzi
emotivi…-
-Beh
d´ora in avanti
silenzio per favore… E comunque ben tornata Ginevra-
La
ragazza gli regalò
uno dei suoi splendidi sorrisi e gli fece un cenno di ringraziamento.
-Non
pensare di
scapparci!- un bisbiglio ironicamente minaccioso raggiunse le sue
orecchie.
-Esatto!
Ci devi mooolte
spiegazioni Weasley!- Ginny alzò gli occhi al cielo, ma
annuì a quelle due che
quando volevano sapevano allearsi ed essere diaboliche. Quanto le erano
mancate
però!
Le due
ore di Hagrid
passarono velocemente e ora le attendeva un´ora di Storia
della Magia. Poteva
considerarsi la materia scolastica più noiosa, e altrimenti
non poteva essere
visto che il professore era una fantasma che non si era ancora reso
conto di
essere morto e la sua voce era una litania continua che avrebbe steso
anche un
Troll di montagna!
-Allora??
Racconta
avanti, e se provi a tralasciare anche solo mezza cosa sei morta!- si
erano
appena sedute ai propri posti e già quelle due partivano
all´attacco.
-Ma mi
spiegate cosa
volete sapere pettegole che non siete altro!-
-Weasley
non cercare di
fregarci! Primo questa è una domanda alquanto
stupida…-
-La in
fondo pregherei
che faceste silenzio! Non mi sembra l´ora
dell´intervallo questa!-
-Ci
scusi professor
Ruf!- rispose cortesemente Dafne.
-Beh
ragazze, due
riprese in due lezioni consecutive il primo giorno..direi che
è un record!- le
due avevano una faccia alquanto rabbuiata. Ginevra tentava in tutti
modi di non
scoppiare a ridere. Fortunatamente anche per quell´ora era
salva e non avrebbe
dovuto raccontare nulla. Un po’ le dispiaceva
perché si erano sempre dette
tutto ma questa volta non potevano ancora sapere la verità,
per cui doveva
trovare in fretta una scusa che riuscisse a soddisfare la loro
curiosità.
Al
suono della campanella
scattarono tutti in piedi, ansiosi di uscire da quell´aula e
di andarsi a
godere il pranzo in Sala Grande. Sarah e Dafne si accorsero che la loro
amica
stava camminando nella direzione opposta.
-Hey
Gin!- la ragazza
voltò il viso in direzione di Sarah -Dimmi Sa!-
-Dove
stai andando
scusa? Non vieni a pranzo?-
-Oggi
no, devo sistemare
prima delle cose, mangerò un boccone nelle cucine prima
della lezione. Ci
vediamo dopo belle!- e sparì. Le due si guardarono un
po’ stralunate e fecero
per voltarsi ma vennero richiamate dalla testa di Ginevra che era
spuntata da
dietro l´angolo del corridoio.
-Ah
Sarah, Dafne! Mi
raccomando non dite niente a nessuno. Compreso mio fratello! Voglio
fargli una
sorpresa!- mandò loro un bacio con la mano e si
dileguò in direzione della
Torre Est.
***
Sentendo
il quadro
spostarsi si voltò e se la ritrovò di fronte.
-Finalmente
sei arrivata!
Sto morendo di fame!-
-Oh
poverino… e dire che
pensavo ti fossi mancata…-
-Ti
piacerebbe Weasley-
-Non
montarti la testa
Dan, potresti farti molto male.. e poi piacerebbe molto più
a te, fidati-
-Mi
chiedo come tu possa
essere finita a Gryffindor!-
-Ma
come?? E dove
l´avresti mandata una povera bambina come me?- chiese la
ragazza facendo gli
occhini da cucciolo.
-Ah ah
ah.. ma per
favore! Non mi incanti… dietro quella maschera da angioletto
celi un´anima da
serpe- “Dio quanto sei bella!”
-Lo
prendo come un
complimento. Evidentemente ero troppo per Slyterin-
-Eri
troppo per
Slyterin?? Chi sei tu? Che ne hai fatto della ragazzina che ho
incontrato tre
mesi fa??- la ragazza alzò un sopracciglio. Il suo sguardo
si accese di furba
malizia e con passo sensuale si avvicinò alla sua vittima.
“Un
serpente”, pensò
il ragazzo. “Ecco cos´era quella
ragazza. Uno splendido serpente che con la sua bellezza ti incanta e ti
attira
fra le sue spire.”
Si
chinò guardandolo
negli occhi, appoggiando le mani sui braccioli della poltrona.
Avvicinando le
sue labbra all´orecchio del ragazzo sussurrò
alcune frasi in modo sensuale
tanto che lo paralizzarono.
-Forse…
ciò che sono ora
non era altro che una parte celata di me sotto il visino dolce di una
bambina..
Attento Dan perché so che come sono adesso non ti dispiace
affatto…anzi. Tu hai
ma hai tirato fuori questo mio lato e ora l´allieva supera il
maestro…- detto
questo si rialzò veloce e si diresse in bagno per darsi una
rinfrescata prima
di mangiare. Solo dopo che fu sparita dietro la porta Dan
ricominciò a
respirare.
“Cazzo,
cazzo, cazzo,
cazzo! Avanti Dan riprenditi! Che cavolo ti succede? Sei tu il
dongiovanni
della situazione. Sei tu che togli il fiato alle donne con un solo
sguardo!” E allora
perché i suoi polmoni avevano
smesso di funzionare e il cuore aveva cominciato a battere
all´impazzata.
Scosse la testa in modo da riprendersi, almeno in nome della sua
dignità. Forse
aveva ragione. L´allievo aveva superato il maestro. Quante
volte era stato lui
a stuzzicarla facendola diventare del colore dei suoi capelli con
battutine
perfide e mirate. Quante volte l´aveva messa in imbarazzo? Ma
tutto questo
aveva un fine. In quei tre mesi aveva aiutato la ragazza a credere
più in se
stessa e a far venire fuori il suo vero carattere, sorprendendosi di
trovarlo
tutto pepe! Aveva ragione anche sul fatto che gli piaceva questo suo
lato. Gli
piaceva da impazzire. I suoi pensieri cessarono nel momento in cui
Ginevra uscì
dal bagno. I capelli non erano più sciolti ma legati in
un´alta coda di cavallo
che le incorniciava il viso.
-Beh?
Non stavi morendo
di fame?-
-Stavo
aspettando te
Weasley. Sai a ME hanno insegnato le buone maniere…-
-Va
bene, va bene… non
ho proprio voglia di iniziare una discussione su questo argomento- Si
sedettero
ad un piccolo tavolo al centro della Sala che si riempì
subito di numerose
leccornie. Alla fine della seconda portata Dan si decise a rompere quel
silenzio
pressante che si era creato.
-Allora?
Non mi racconti
come è andata la mattinata…?- la ragazza
parlò senza alzare lo sguardo dal
piatto.
-Normale.
Avevo due ore
di Cura delle Creature Magiche, in cui abbiamo assistito i Rapacis
Colorus, e
un´ora noiosissima di Storia della Magia in cui Dafne e Sarah
hanno cercato di
farmi il terzo grado. Per fortuna l´ho scampata… e
tu? L´incontro con il
direttore della tua Casa come
è
andato?- il ragazzo captò quella sottolineatura nel tono
della ragazza ma non
vi diede importanza. Nemmeno lui aveva voglia di discutere.
-Bene,
mi ha spiegato in
linea generale il regolamento della scuola e mi ha dato il benvenuto.
Mi piace
come professore. Per tutte le altre informazioni dovrò
rivolgermi al
Caposcuola. Ah e poi ha accennato ai provini per la squadra di
Quidditch. Ha
detto che ho la costituzione giusta e che potrei provare- la ragazza
scoppiò in
una sonora risata.
-Beh?
Che hai da ridere
adesso?-
-Cos´ho
da ridere? Solo
il fatto che tu abbia detto che ti piace come professore quando non hai
ancora
sperimentato una sua lezione fa…beh… ridere e
ribrezzo insieme. E poi… provini
per il Quidditch??? Tu?? Ma dai!-
-Per
tua informazione
hanno bisogno di un cacciatore e il professore mi ha detto che
fisicamente vado
bene. Io intendo provare e riuscirò a passare!-
-Come
vuoi Dan. Questo
però significa una cosa…- la ragazza si
alzò, prese la sua borse e si diresse
verso l´uscita.
-Che
cosa di grazia?
Sempre che non ti rechi disturbo dirmelo- Ginevra si girò
con un ghigno sul
viso
-Preparati
perché saremo
rivali… e dovrai passare su di me per segnare… ci
vediamo più tardi, ciao ciao-
con questo avvertimento lasciò la sala e il ragazzo.
“Ci
mancava anche questa”
pensò Dan e si allontanò per andare a prepararsi.
***
Si
stava avviando verso la Torre di Grifondoro. Da
quella sera sarebbe ritornata nella sua casa fra i Grifoni.
Davanti
alla Signora
Grassa si bloccò, non sapeva la parola d´ordine ma
il dipinto riconoscendola
aprì comunque l´ingresso
sorridendole
gioviale. La ragazza, rimasta incerta per il
“comportamente” del quadro, entrò.
“Ok qualcosa non va. Com´è possibile che
quel dipinto isterico mi abbia fatta
entrare senza la parola d´ordine?? Insomma e se fossi stata
uno studente che
aveva ingerito la polisucco?? Bah, la sicurezza stava andando a farsi
benedire!”
Troppo
pigra però per
ragionare e riflettere si diresse verso i dormitori femminili. Arrivata
davanti
alla sua stanza vi entrò e vi trovò
già le sue cose insieme a quelle di Sarah,
Dafne e Maria, un´altra ragazza con cui non aveva legato
molto. Si buttò a peso
morto sul morbido materasso del baldacchino per rilassarsi un
po’. Di li a poco
sarebbero arrivati, sempre che la McGranit
avesse ricevuto il suo messaggio. Non aveva voglia
di incontrarli insieme a tutti gli altri, loro erano tra le persone
più
importanti della sua vita. Dopo qualche minuti si alzò e si
guardò nell´enermo
specchio a fianco del suo letto. Come era cambiata. I tratti
fanciulleschi
erano ormai spariti lasciando spazio ad una ragazza dalla bellezza pura
di un
bocciolo di rosa, ma la cosa più bella erano gli occhi.
Braci ardenti di colore
verde con pagliuzze d´orate. Si ripassò un velo di
matita e si sciolse i capelli
che le ricaddero ordinati sulle spalle. L´attesa la stava
innervosendo e non
sapeva più che fare per ammazzare il tempo. Decise di andare
in Sala Comune.
Stava scendendo i gradini della scala a chiocciola quando
udì il rumore del
ritratto che si spostava e tre figure comparvero davanti ai suoi occhi
fissandola sbalorditi. Un sorriso sincero nacque dalla sue labbra
facendole
illuminare il viso.
-RON!!-
urlò iniziando a
correre per eliminare la poca distanza che li separava.
-GINNY!!-
in meno di un
secondo il ragazzo si ritrovò tra le braccia una furia rossa
e per poco non
caddero a terra.
-Dio
quanto mi sei
mancata piccola…- un sussurro con voce roca che
arrivò a scaldare il cuore
della ragazza mentre veniva stritolata dal suo abbraccio in grado di
stritolare
chiunque. Ma lei non diede segno di fastidio e godette di
quell´affetto che le
era mancato per ben tre mesi.
-Anche
tu tesoro-
l´emozione rischiava di spezzarle la voce e le lacrime
minacciavano di
abbandonare il loro rifugio tra quegli occhi ricolmi di gioia. Ron era
il
fratello con cui aveva legato e che amava di più. La loro
complicità, il loro
rispettivo amore e rispetto non era paragonabile a nulla. Lui la
ricopriva di
attenzioni e affetto, la proteggeva e cercava sempre il suo parere per
tutto.
La capiva con un solo sguardo. Era la ragione della sua vita quello
scricciolo.
-Hem
hem.. scusate? Non
vorremmo interrompere questo momento bellissimo ma… Ron ce
la lasceresti anche
per noi? Solo per un salutino e poi te la ridiamo promesso!-
-Harry
sei proprio uno
scemo!- fece scendere la sorella e con un cenno della testa le
indicò gli altri
due.
-Harry…-
sussurrò la
rossa abbracciandolo calorosamente. Ormai era un fratello acquisito per
lei. La
cotta infantile era scomparsa al terzo anno e ora il sentimento che
provava per
il bambino sopravvissuto era il bene più totale,
-Ciao
bellissima, mi sei
mancata…-
-Anche
tu- si staccò dal
ragazzo.
-Herm!-
-Gin!-
le due si
strinsero in un abbraccio che solo due amiche avrebbero potuto fare e
capire.
Non servivano parole fra di loro. Era un´amicizia
particolare, non come quella
di Dafne e Sarah, ma bastava un solo sguardo per capirsi.
Lasciò la ragazza e
guardò radiosa tutti e tre.
-Allora…
che avete fatto
durante l´estate oltre a diventare tre bombe sexy da paura? A
quanto pare i
mormorii che sentivo in classe erano veri… Complimenti!-
tutti e quattro
scoppiarono a ridere a si diressero verso il divano di fronte al
camino.
Ginevra si accoccolò tra le braccia del suo fratellone.
-Noi
non abbiamo fatto
proprio nulla, sai le solite cose. Ma tu… scusa Ron ma nn
posso proprio trattenermi…
sei uno schianto! WOW!- Ginevra sorrise al bambino sopravvissuto.
-Grazie
Harry! Herm e tu?
Sei stupenda, che hai fatto?-
-Se
devo essere sincera
Gin, non ho fatto proprio nulla se non crescere come questi due
testoni…-
-Lasciami
indovinare
nessuno dei due ha notato il tuo cambiamento…- Hermione le
fece un sorrisino e
le lanciò un´occhiata di intesa. Cretini…
Pensò la rossa. Ginevra si alzò in
piedi e con fare da mamma Weasley puntò
i due indici addosso ai ragazzi.
-Aprite
le orecchie
polli! Avete davanti, o meglio, avete avuto davanti un fior fiore di
ragazza
come Hermione per tutta l´estate e fino ad ora e non le avete
nemmeno fatto un
complimento per quanto sia diventata bella…-
-Ma
Ginny…-
-Ronald
non ho ancora
finito! È da maleducati! Vergognatevi assolutamente e
porgetele le vostre
scuse!- i due ragazzi ebbero veramente paura di quell´uragano
dai capelli rossi
che aveva perfettamente imitato la madre, e non se lo fecero ripetere
due
volte. Si alzarono dal divano e si inginocchiarono ai piedi di Hermione.
-Herm
perdonaci! Non
volevamo-
-Ti
imploriamo pietà o nostra
Dea bellissima- Hermione stava per scoppiare. Non riusciva
più a trattenere le
risate, mentre Ginevra era in ginocchio con un braccio che si teneva la
pancia
in preda all´ilarità totale.
-Od-dio…avrem-mo
dovu-to
immortalare questo momento!- i due giovani si ricomposero e ritornarono
ai
proprio posti mentre le ragazze non riuscivano a smettere di ridere.
Chi
sei tu? Che ne hai
fatto della nostra Ginny???-
-Curioso
Harry… oggi mi
è stata posta la stessa domanda da un´altra
persona, ma comunque.. diciamo che
in questi tre mesi ho riscoperto me stessa!-
-Chi
sarebbe
quest´altro?- eccolo che partiva alla carica.
-Ron
tranquillo, vi
spiegherò tutto a tempo debito non preoccuparti-
-Allora
dovrai
raccontarci molto…-
-Contaci Herm…- sorrise e le fece l´occhiolino.
-Chissà
perché ma questi
sguardi non mi assicurano nulla
di buono,
conviene con me Sig. Potter?-
-Assolutamente
Sig.
Weasley, ma, se posso, mi preoccuperei di più degli sguardi
che riceverà questa
giovane donzella dalla fauna maschile…Un esempio
è lo stesso Dean…-
-Dean??
Che centra lui
adesso?- la ragazza era molto curiosa.
-Assolutamente
nulla ma
tu vedi comunque di stargli alla larga!- la voce del fratello era
alquanto
stizzita.
-Devi
sapere Gin che
Dean ha chiesto di te ieri a cena con un tono che a tuo fratello
sembrava molto
malizioso. Pensa ha avuto la brillante idea di minacciarlo puntandoli
una
forchetta carica di patate e sputando il contenuto della sua bocca
addosso a
tutti, insieme a parole incomprensibili- Ginny fece passare lo sguardo
da
Hermione a Ron allibita e scoppiò a ridere seguita a ruota
da Harry e la
ragazza.
-Ne
avete ancora per
molto?- chiese il rosso irritato.
-Scusami
fratellone ma
mi hai lasciata senza parole. Il tuo atto eroico e nobile è
senza dubbio il migliore
nella storia dei maghi!- la sua voce fu seguita dalla campanella che
decretava
l´inizio delle ore pomeridiane.
-Uff
che noia.. tu che
hai Gin?- la ragazza consultò l´orario e un
sorrisino furbesco uscì dalle sue
labbra.
-E
adesso perché ridi?-
-Niente
Ron, comunque hi
incantesimi-
-A noi
tocca trasfigurazione
e due ore di Difesa- rispose Harry.
-Adesso
che ci penso,
Silente ieri sera non ha presentato il nuovo insegnante… che
strano…-
-Herm
non iniziare per
favore. Anzi è meglio andare altrimenti chi la sente la Vecchiaccia!-
-Ron!-
-Ciao
Gin, ci vediamo in
Sala Grande per cena?-
-Oh io
non credo… penso
che ci vedremo prima fratellone…- e senza dire altro
uscì dal buco del
ritratto.
|
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Capitolo 6 *** Il nuovo Slytherin e il nuovo professore… ***
Note:
ragazzi ringrazio tutti quelli che si stanno avventurando nella lettura
di questa storia. Mi raccomando non abbiate paura di lasciare commenti
perchè non mordo!=)..anzi mi aiuterebbero molto ad inviduare
aventuali problemi.. Buona lettura!
Grifondoro
e Serpeverde
presero posto nell´ampia aula di Trasfigurazione. Stranamente
la professoressa
non era in classe ad attenderli come al suo solito.
Quest´anno le due Case
antagoniste avrebbero avuto in comune tutte le materie,
novità che di certo non
faceva gioire le due fazioni, ormai schierate sempre con grifoni da una
parte e
serpi dall´altra. Un leggero brusio animava l´aria.
-Cugino?-
un ragazzo si
girò verso il suo compagno di banco in risposta a quel
richiamo.
-Si,
Blaise?- chiunque
avrebbe tremato al solo udire quella voce ed avrebbe abbassato lo
sguardo
contro quegli occhi. Ma non lui.
-Ti
vedo strano. Tutto
bene?- il ragazzo parve soppesare le parole del cugino e riflettere
sulla
risposta da concedergli.
-Blaise
spiegami.. cosa
del mio aspetto ti fa presumere che ci sia qualcosa che non debba
andare?-
-Lo
sai che non sei
capace a mentirmi Draco.-
-E tu
lo sai Blaise che
io non sono famoso per la mia pazienza…- ma la minaccia non
fece desistere il
moro.
-Draco
l´ho sentita
anche io l´altra sera anche se in modo lieve, visto che non
possiedo le tue
doti percettive…- il biondo lanciò uno sguardo
che avrebbe gelato il sangue.
-Sai a
volte mi chiedo
da dove venga la tua fottutissima intelligenza tanto elogiata e cerco
di capire
perché in alcuni momenti sparisca all´improvviso
lasciando solo un vuoto…- il
cugino ghignò
-Vedo
che come al solito
devo spiegarti ogni cosa visto che, al contrario del sottoscritto, la
tua
materia grigia è quasi nulla…- il biondo si
protese ancora di più verso il moro
-
… non convieni con me
cugino che siamo in un luogo un po’ troppo affollato per
parlare di argomenti
delicati come questi? Potrebbero sentire cose che non dovrebbero
nemmeno
immaginare. Se vuoi perché non comunichi già la
nostra operazione a tutto il
castello? Sarebbe davvero interessante vedere la reazione che
scatenerebbe solo
che dopo dovrei privarmi della tua compagnia per sempre e non mi sembra
il
caso.- lame di ghiaccio. Quelle parole ti trafiggevano facendoti
desistere da
qualunque azione avevi intenzione di compiere.
-Tutto
ciò Blaise per il
fatto che potremmo, come dire, essere “spiati” come
sta facendo qualcuno in
questo momento…e se devo aggiungere… lo sta
facendo in modo pessimo…- si girò e
inchiodò due iridi d´orate.
-Granger
trovi così
affascinante la mia schiena da non potergli togliere gli occhi di
dosso?- Un
velo leggero di rossore dipinse le gote della ragazza. “Che
stupida! Mi sono
fatta beccare come una novellina!”
-Malfoy
c´è di meglio da
osservare che la tua scheletrica schiena in questa classe, credimi-
-Dal
tuo sguardo invece
sembrava apprezzassi oppure.. stavi semplicemente ficcando il tuo
lurido naso in
affari che non ti riguardano-
-Malfoy
dacci un taglio…
non abbiamo voglia di sentire ancora la tua voce noiosa..-
-Potter
Potter Potter…
non ti è bastata l´umiliazione subita
nell´ora di pozioni? Accetta un consiglio
da uno che vanta un maggior quoziente intellettivo rispetto al
tuo… Taci-
Harry
non fece in tempo
a ribattere perché in quel momento entrò la
professoressa con a seguito un
ragazzo che non avevano mai visto prima. Se le ragazze non avevano
ricevuto il
colpo di grazia a colazione… beh… allora lo
avevano ricevuto proprio in quel
momento. Le mandibole toccavano terra. In vita loro non avevano mai
visto una
ragazzo così. Certo non aveva il fascino
dell´angelo maledetto di Malfoy o
quello misterioso di Blaise e Nott o la spontaneità e la
sincerità di Harry o
ancora il modo di fare ormai sicuro di Ron ma… era TANTA
ROBA! La divisa di
Hogwarts donava maledettamente al suo fisico e il viso era una visione
che se
descritta penalizzava la reale bellezza. I capelli lisci neri come la
pece
risaltavano alla luce che catturava dei riflessi blu e gli occhi erano
di
colore viola. Ma che avevano mangiato i ragazzi
quell´estate?? Non era normale
che sbocciassero così, tutti all´improvviso!
-Vi
prego signorine di
chiudere le vostre bocche grazie…- il tono della McGranit
era alquanto stizzito
-bene… ora che vi siete ricomposte, vogliate scusare il
ritardo ma si sono
verificate delle faccende da sbrigare. Come avrete capito
c`è un nuovo allievo
che frequenterà con voi il settimo anno. Il signor Mistral
è stato smistato
questa mattina dal cappello parlante nella casa di Serpeverde. Signor
Malfoy
visto che è il Caposcuola della casa in questione affido a
lei il compito di
illustrare al nuovo studente le regole della scuola nonché
le aree dei vostri
dormitori- il biondo guardò con aria annoiata la
professoressa -Non si
preoccupi, mi occuperò personalmente di tutto…-
-Bene,
ora vada pure a sedersi
e iniziamo la lezione!- il ragazzo andò a sedersi
all´unico posto libero che si
trovava al primo banco accanto ad una bella ragazza castana di
Grifondoro. Le
sorrise come gesto di cortesia e saluto ma quella distolse subito lo
sguardo
arrossendo. Stupito di questa reazione si mise ad ascoltare la lezione.
Per sua
fortuna o sfortuna, a seconda dei punti di vista, erano tutti
incantesimi che
sapeva eseguire alla perfezione ma guardandosi intorno si accorse che
in pochi
riuscivano a svolgere il compito.
Ormai
era quasi finita
la lezione e non faceva altro che sentirsi osservato da quando si era
seduto su
quella maledetta sedia e la cosa lo infastidiva molto. A qualche minuto
dal
suono della campana si voltò e inchiodò due occhi
color del ghiaccio. Si
ricordò che il proprietario di essi era il ragazzo che
avrebbe dovuto
illuminarlo riguardo alle cose che aveva citato prima la professoressa.
Non
ebbe problemi ad affrontare quello sguardo che non lasciava trapelare
nessuna
emozione proprio come il suo.
-Signor
Mistral c´è
qualcosa che non va?-
-Assolutamente
niente
professoressa-
-Allora
la prego di
voltarsi e di continuare a seguire la lezione fino al suo termine- in
lontananza si udirono delle risate sommesse che arrivarono
perfettamente alle
orecchie della professoressa.
-Potter,
Weasley se
volete ne ho anche per voi due visto che non avete fatto altro che
distrarvi e
chiacchierare!- i due abbassarono la testa sconsolati.
Purtroppo
il ragazzo non
ebbe la possibilità di vederli in faccia ma al suono del
loro cognome qualcosa
scatto nella sua testa. “Dove ho già sentito
questi cognomi? Potter e Weasley…
Potter e Weasley…”
La
voce della
professoressa lo distrasse però dai suoi pensieri.
-Prima
che la campanella
suoni vi devo dare una comunicazione. Quest´anno le lezioni
di Difesa contro le
Arti Oscure non si svolgeranno più nella solita aula,
bensì nella Sala Duelli
al secondo piano. Detto questo potete anche andare- il suono della
campanella
venne coperto dal rumore delle sedie spostate e dai brusii degli
studenti
eccitati per quella novità.
Erano
appena usciti
quando il nuovo arrivato si sentì chiamare
-Mistral…?-
si girò
verso il proprietario della voce e si ritrovò a fissare due
occhi blu come le
profondità dell´oceano.
-Si?-
-Ciao
io sono Blaise- il
ragazzo gli tese una mano.
-Piacere
Blaise io sono
Dan…- rispose con vigore alla presa dell´altro.
-E
così.. anche tu sei
finito fra noi viscide serpi..- ripresero a camminare.
-A
quanto pare…- Zabini
ghignò
-Devo
dire che non sei
di molte parole… cos´è? Sei timido per
caso?- ora venne il turno di Dan di
ghignare
-Non
credo proprio…-
-Bene,
perché mi stavo
già chiedendo com´era possibile che fossi stato
smistato a Serpeverde avendo
questa pecca…-
-Ah
già…- una risata
sarcastica -mi stavo scordando che questa casa è la tana di
Purosangue
arroganti, di cui la maggior parte sono figli di Mangiamorte, che per
natura
sono infidi, vanitosi, meschini e bastardi. Fammi
indovinare… la regola che
vige in quel buco di sotterraneo è “ ti copro il
culo solo e quando ne ho convenienza
e tu fai lo stesso”?...-
-No,
non sei per niente
timido e sai parecchie cose nonostante tu sia nuovo…-
-No,
non lo sono… Ma
perché mai dovrei espormi a qualcuno che è stato
mandato a “tastare il terreno”
e quindi per giudicarmi?-
-Sei
uno che capisce al
volo le cose… mi piaci, ma hai sbagliato una cosa. Non si
giudica subito, prima
si valuta-
-E
questo dovrebbe
consolarmi in qualche modo? Sinceramente Blaise non mi interessa essere
valutato da qualcuno al di fuori di me stesso, ma devo dedurre a questo
punto
che tu abbia una posizione di “rilievo” nel vostro
gruppo visto che sei TU a
valutare mentre qualcun´altro giudica…- Blaise era
piacevolmente stupito ma non
fece trasparire alcuna emozione
-Freddo
e conciso… una
serpe fatta e finita… Bravo Dan colpito e affondato ma
voglio darti un
consiglio…- ormai avevano raggiunto gli altri che erano
fermi davanti ad un
ampio portone di legno scuro - … non tirare troppo la corda
perché questa prima
o poi si spezza…-
-Sbaglio
o dalla tua
bocca da nobile purosangue è appena uscito un detto babbano?
Attento Blaise,
questo potrebbe compromettere la tua reputazione…
comunque… grazie del consiglio
ma so guardarmi le spalle- Zabini si allontanò con un
ghignò furbesco come la
luce nei suoi occhi.
Rimasto
solo si appoggiò
ad una colonna in attesa dell´inizio della lezione. Fece
girovagare lo sguardo
sui presenti fino a quando non individuò una chioma rosso
fuoco. Apparteneva ad
un ragazzo che stava allegramente chiacchierando con un altro dai
capelli scuri
e con gli occhiali e con una bella ragazza con boccoli castani e occhi
d´orati.
Conosceva solo un´altra persona che possedeva quella
caratteristica ed era una
ragazza. Capì che quello doveva essere il famigerato
“fratellone” di cui Ginevra
aveva continuamente parlato in quei tre mesi d´estate e
collegò anche il
cognome udito a Trasfigurazione: Weasley. Ginevra di cognome faceva
proprio
Weasley e di conseguenza, se i suoi ragionamenti non erano sbagliati,
quello
affianco doveva essere il famossissimo Harry Potter. Erano stati quei
due a
ridere quando la professoressa l´aveva ripreso. La ragazza
accanto ai due però
non riusciva a collegarla a nessun nome, anche se si ricordava che la
compagna
aveva parlato anche di lei. Mezzosangue e studentessa brillante di
Hogwarts.
Finalmente
il portone si
aprì permettendo così a tutti di entrare.
Ciò che si mostrò ai loro occhi fu
una sala molto ampia e spartana illuminata dalle molteplici finestre
presenti
su due pareti. Su ognuna di quest´ultime capeggiava il
simbolo di una delle
quattro case e ai piedi vi erano una serie di file di sedie. Al centro
si
trovava un palco rialzato di forma circolare e abbastanza ampia con
sopra il
Preside che con la sua solita aria bonaria indicò loro di
prendere posto.
-Benvenuti
ragazzi. Sono
qui per comunicarvi un po’ di novità. La prima la
potete notare con i vostri
occhi, è questa sala. Quest´anno affronterete un
programma di studi differente
dagli altri anni, infatti abbiamo deciso che le lezioni di difesa
contro le
arti oscure saranno incentrate maggiormente sulla pratica. Al contrario
del
Ministero ritengo che dobbiate avere una preparazione che vi permetta
di
potervi difendere una volta fuori dalle mura di questa scuola. Con i
tempi che
corrono è assolutamente necessario istruirvi con incantesimi
di medi difficoltà
e concentrazione. La seconda novità è la
presentazione del vostro nuovo
professore. Non ho avuto l´occasione di farlo
l´altra sera perché la nostra
ospite è arrivata questa mattina alle luci
dell´alba. Si ragazzi avrete una Lei
come insegnante, prego…-
Una
porta posta in un
angolo remoto della sala si aprì facendo uscire una donna.
La particolarità era
che il suo corpo non era fasciato da comuni abiti femminili di natura
babbana o
appartenenti all´ambiente magico ma il fisico scattante e
nervoso era racchiuso
da dei pantaloni neri e da un corpetto a dolce vita senza maniche nero.
Ai
piedi calzavano degli stivali semplici, senza tacco, lunghi fino a
sotto al
ginocchio. Le mani erano ricoperte da guanti senza dita che arrivavano
fino a
metà avambraccio. I capelli lisci castani avevano un taglio
corto, quasi
mascolino, e il viso ospitava due occhi scuri decisi e fieri. Dan che
non aveva
prestato particolare attenzione alle parole del Preside pronunciate
all´inizio,
dovette ricacciare indietro un urlo. “Oh cazzo! No no no no!
Non anche qui…
Silente è proprio impazzito se ha scelto Lei come
professoressa!”
La
donna intanto aveva
raggiunto il preside sopra la pedana.
-Benvenuta
cara Solea!
Ti presento gli alunni del settimo anno di Grifondoro e Serpeverde. Nei
prossimi giorni vedrai anche quelli di Tassorosso e Corvonero-
-Buon
giorno ragazzi.-
il suo tono era freddo e distaccato.
-Buon
giorno
professoressa...- risposero educatamente gli studenti. Era molto
inquietante
quella donna, e doveva avere le cosiddette “palle
quadrate”.
-Bene,
più tardi avrete
sicuramente la possibilità di effettuare le dovute
presentazioni. Ora prima che
vi lasci alla vostra lezione manca l´ultima novità
di quest´anno che, a quanto
pare, è in ridardo-
-Che
novità Silente, il
lupo perde il pelo ma non il vizio, come dice un detto babbano. Vorrei
che poi
mi spiegassi il perché questa
“novità” dovrebbe seguire il corso con
loro-
acido puro.
-Mia
cara trovo che le
qualità e le potenzialità di questa
“novità”…- e sorrise
divertito -siano alla
pari, se non superiori, a quelle di questi alunni-
-Io ho
seri dubbi
Silente-
-Tsk..-
un semplice
suono scettico fece voltare la testa della donna in direzione
dell´ala dei
serpeverde. Un ghigno increspò le sue labbra.
-Salve figlio mio…- Dan
represse un moto di stizza. Si era accorta
di lui cosa che sarebbe accaduta prima o poi.
-Figlio tuo??- sospiri, sussurri. Erano
questo quelle misteriose
parole. Una risata priva di gioia scaturì dal giovane.
-Per
favore. Evitiamo
certe dimostrazioni professoressa-
-Denoto
con piacere che
sei stato smistato nella casa giusta. D´altronde una serpe
come te Dan non
poteva andare altrimenti- il ragazzo stava per ribattere ma la donna lo
fermò.
-Sig.
Mistral esigo
rispetto e non si permetta più di dare risposte come quelle
precedenti. Ora la
prego di stare zitto e di non disturbare ulteriormente-
-Come
vuole
professoressa- dovette utilizzare tutto il suo autocontrollo per non
scatenare
l´inferno. Ma tanto sarebbe accaduto fra pochi minuti e non
per mano sua. Lei non sarebbe stata
così clemente.
Sopra le teste dei ragazzi era come se aleggiassero tanti punti
interrogativi.
Chi era quella donna così fredda? E come mai conosceva il
nuovo studente? Che
lingua misteriosa e affascinante era quella che era uscita dalle loro
bocche?
-Chiedo
scusa…- un
sibilo - … mi dispiace interrompere questa patetica scenetta
da litigio
casalingo ma penso di parlare a nome di tutti quelli che possiedono
della
materia grigia e che la sappiano utilizzare…- - Malfoy
taglia grazie.- -Potter è
ovvio che dopo questo tuo intervento tu non rientri nella categoria che
ho
citato prima a causa del tuo infantilismo, comunque… prima
che venissi
interrotto volevo chiedere se qualcuno, di grazia, poteva illuminarci
su cosa
sta accadendo-
Solea
rimase molto
stupita, anche se dal viso non trasparì alcuna emozione.
Quella era proprio una
serpe fatta e finita e le era bastato semplicemente guardarlo prima che
aprisse
bocca per capirlo.
-Signor
Malfoy temo che
le spiegazioni verranno date tutte a tempo debito e…- la sua
voce venne
interrotta dall´apertura del portone della sala. Sulla soglia
si stagliava
l´unica persona che nessuno si sarebbe mai aspettato di
vedere. “Adesso sono
cavoli amari” pensò
Dan. Silente
sorrise gioviale -La terza novità a quanto pare ci ha
raggiunto…-. Da qualche
parte della sala risuonò un tonfo.
***
Era in
ritardo
dannazione! No anzi… in un fottutissimo ritardo ed era tutta
colpa delle due
sue “care amiche” che avevano deciso il momento
peggiore per tentare di farle
il terzo grado. Arrivata in camera scaraventò i libri di
trasfigurazione nel
baule e corse fuori dalla stanza premurandosi solo di avere con se la
bacchetta. “Dannazione proprio il primo giorno! Che palle! E
poi ci sarà anche
il professore nuovo e chissà che impressione gli
farò. Oh al diavolo!” I
capelli lasciati sciolti volavano da
tutte le parti appiccicandosi a volte alla fronte a causa di un velo di
sudore comparso
a causa della velocità con cui percorreva i corridoi.
Arrivata nei pressi
dell´aula riprese un andamento più calmo cercando
di ricomporsi. Il respiro
ritornò via via più regolare ma ad un certo punto
un brivido percorse la sua
schiena e sul viso comparve un´espressione corrucciata.
Ancora quella
sensazione di inquietudine uguale a quella provata la mattina.
“Che cos´è
quest´aura? Da dove arriva?”
Ricordandosi del ritardo accantonò quei
pensieri e con un movimento semplice delle dita il portone si
spalancò.
Ciò
che vide la fece
irrigidire mentre nei suoi occhi scompariva ogni briciolo di luce
facendoli divenire
due pozzi scuri carichi di odio. Riuscì solo a distinguere
le parole di Silente
prima di incamminarsi all´interno della sala.
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Capitolo 7 *** Il Combattimento... ***
Sguardo
freddo e carico
di rabbia. Passi sicuri e decisi. Testa alta e fissa su una sola
persona.
Ron
era riuscito ad
alzarsi da terra grazie all´aiuto di Harry e Seamus, visto
che dopo l´apertura
del portone era caduto dalla sedia senza molte cerimonie talmente era
rimasto scioccato.
Ora i suoi occhi non si staccavano da quella piccola figura che ormai
si era
avvicinata al palco. “Che diavolo ci fa Ginny
qui!?!?”
Ferma,
immobile. Il
respiro calmo nonostante dentro il corpo vi sia l´inferno.
Occhi negli occhi.
Il
trio dei miracoli si
guardava stupito. Non capivano cosa stesse accadendo e
perché Gin fosse li.
-Voi
avete intuito
qualcosa?-
-Harry
secondo te posso
ancora possedere le facoltà per formulare un pensiero
logico?? Appena ho visto
Ginny sono caduto dalla sedia! Non ho la più pallida idea
del perché mia
sorella sia qui-
-Ragazzi
aspettiamo cosa
dirà Silente, anche se ho un brutto presentimento dalle
occhiate che si stanno
lanciando quelle due…- i ragazzi si voltarono e notarono
come Ginevra non
staccasse gli occhi dalla nuova professoressa.
La
rabbia che ribolle,
che ti fa fremere e che esplode.
-TU!-
la voce della
giovane fece sobbalzare molti studenti. Non era riuscita più
a trattenersi.
Una
risata in risposta.
- Io…salve
“principessa”…- ancora quella
lingua accompagnata da una
risata di scherno.
Occhi
che erano brace
pura.
- Io me ne vado…- la ragazza si
volse per tornare indietro ma una
voce la bloccò.
- Ferma!- si voltò e si
trovò di fronte a Dan - non
farlo..sai che sarebbe insensato- lei scosse la testa. Non
voleva ascoltarlo. Non sarebbe rimasta con quella,
ma un sussurro al suo orecchio la fece desistere - Fallo
per me- la voce roca le arrivò dritta al cuore.
Occhi negli
occhi era come se si fossero scambiati parole che nessuno poteva
comprendere se
non loro. Sguardi rassicuranti e complici che infondevano sicurezza.
– Lei è…-
iniziò la ragazza ma venne
interrotta -Lo so. Ma ci sono io. Ok?- un sospiro di rassegnazione
decretò la
rassegnazione della ragazza che seguì Dan verso due sedie in
mezzo alle due
case.
Due
cacciatrici che si
studiano. Nessuna delle due che vuole essere preda, che può
essere la preda.
-Molto
bene. Ora che le
acque si sono leggermente calmate vi lascio alla vostra prima lezione-
il
Preside abbandonò la sala lasciando dietro di se silenzio e
curiosità.
Un
colpo di tosse calcolato
e tutte le teste degli studenti ritornarono a rivolgere la loro
attenzione alla
figura della nuova professoressa.
-Le
presentazioni sono
già state fatte e ora che ci siamo tutti vi dirò
ciò che pretendo da ognuno di
voi. Quest´anno non giocherete con le solite magie e non
eseguirete incantesimi
carini e facili. Vi insegnerò cosa vuol dire combattere. Vi
mostrerò le arti
della lotta. Alla fine di quest´anno sarete in grado di
maneggiare un numero
vasto di armi e conoscerete incantesimi di cui non sapevate nemmeno
l´esistenza. Vi preparerò in modo che sappiate
almeno sopravvivere al di fuori
di queste mura. E tutto chiaro?- in risposta vi furono solo timidi
cenni da
parte di alcuni, troppo intimoriti da quella donna per poter proferire
dei
suoni simili a parole. -Non intendo tirare su una massa di fifoni
perciò
ripeto…è tutto chiaro?-
-Sì…-
rispose la maggior
parte in coro.
-Bene,
durante le mie
lezioni dovrete indossare abiti più comodi che vi permettano
mi muovervi
facilmente e agilmente. Li troverete negli spogliatoi. Da un lato
c´è quello
maschile e dall´altro quello femminile…-
così dicendo indicò due estremità
opposte della sala -vi do 15 minuti di tempo per essere pronti e poi
dovrete
essere tutti qui. Forza!- i ragazzi si alzarono e si diressero
rispettivamente
nei loro spogliatoi.
-Ginny
mi spieghi cosa
sta succedendo?-
-Hermione
non ora. Non
sono nelle condizioni migliori per intrattenere una conversazione
pacifica. Più
tardi vi spiegherò ogni cosa. Ora come ora sarei pronta a
distruggere ogni cosa
che si trova sul mio cammino- la grifona decise di seguire il consiglio
datole
dall´amica e così entrarono nello spogliatoio dove
trovarono una serie di
armadietti con già il loro nome inciso sopra e si
prepararono il più
velocemente possibile.
-Ehi
tu nuovo arrivato!-
Dan che si stava incamminando insieme ai compagni della sua casa si
voltò
indispettito per quell´etichetta affibbiatagli e si
ritrovò due occhi blu che
lo fissavano con aria non propriamente pacifica.
-Ho un
nome Weasley
proprio come te. Comunque… come posso aiutarti?- Ron fece
ricorso a tutta la
sua pazienza prima di rispondergli -Come cavolo conosci mia sorella??-
Dan
sbuffò -Non penso che io sia la persona più
indicata per dirtelo. Sono sicuro
che Ginevra vi dirà tutto e ora è meglio andare
perché non sapete come può
diventare quella donna quando si arrabbia…- diede le spalle
ai due amici ed
entrò nello spogliatoio che avevano ormai raggiunto.
I
ragazzi cercavano di cambiarsi il più velocemente possibile
in modo da non far
arrabbiare la nuova
professoressa,
anche perché non ci tenevano a scoprire cosa gli sarebbe
accaduto in caso di
ritardo.
-Ci
mancava anche la
babbanofila sorella di quel perdente di Weasley adesso-
-Dai
Armell… pensa che così
potrai sfogarti anche su di lei dandogliele di santa ragione- le due
serpi si
misero a ghignare ma Thomas venne sbattuto contro il muro da una presa
salda.
-Armell
sarò molto
schietto con una testa di cazzo come la tua. Osa e ripeto…Osa solo sfiorare mia sorella e ti giuro
quanto è vero Merlino che
ti ammazzo con le mie mani- Ron aveva sentito quel piccolo scambio di
battute
mentre si stava cambiando e non ci aveva visto più.
Finché insultavano lui non
c´era problema, ma quando toccavano sua sorella diventava una
furia.
-Weasley…-
il rosso si
girò -…lascialo-
-Malfoy
non
intrometterti-
-Non
osare darmi ordini
pezzente. Ora lascia Armell se non vuoi che ti riduca la vita in un
vero
inferno e credimi Weasley posso farlo visto che sono anche Caposcuola-
-Ron
avanti lascialo. Lo
sistemerai con un duello, qui non ne vale la pena- solo alle parole del
suo
migliore amico il ragazzo mollò la presa e il serpeverde
poté ritornare a
respirare.
-Bravo
Lenticchia ascolta il tuo amico Potterino… ora tutti fuori di
qui. I 15
minuti stanno per scadere- Grifondoro e Serpeverde si squadrarono con
astio a
abbandonarono lo spogliatoio guardandosi bene le spalle. Armell stava
per
uscire quando venne risbattuto al muro.
-Te lo
dirò solo una volta.
Combina ancora casini e sarò io ad ucciderti con le mie
mani. E bada Thomas, io
non sono Weasley. La mia non è solo una minaccia- appena
lasciato andare il
ragazzo in causa si dileguò dallo spogliatoio.
-Draco
vacci piano è
solo uno stupido ragazzino borioso-
-Blaise
quest´anno non
tollererò casini all´interno della mia Casa. A
meno che non siano approvati da
me-
-Come
vuoi…ma datti una
calmata- Zabini lo lasciò da solo. O quasi…
-È
stato di tuo
gradimento Mistral?- una figura sbucò da dietro una fila di
armadietti
-Io
non mi impressiono
per queste cazzate Malfoy- i due ragazzi si squadrarono.
-Che
impavido guerriero
abbiamo qui… peccato che tu non sia finito tra i leali e coraggiosi della
scuola…- un ghigno…
-Blaise
non ti ha fatto
rapporto? Eppure avresti dovuto già capire che con voi io non ho nulla da spartire-
-Sì
l´avevo intuito
anche perché altrimenti non frequenteresti sporche
babbanofile-
-Malfoy,
ora te lo
rivolgo io un avvertimento. Stai attento-
-Mistral
non sai con chi
stai parlando. Non mi faccio intimorire da un novellino come te-
-Oh
non ne ho alcun
dubbio ma.. stai attento perché quella ragazza ti
spaccherà il tuo regale di
dietro con le sue manine delicate-
-Ah
è così? Prega solo
che non mi capiti fra le mani perché l´occasione
di infierire su Weasley e
Potter non me la lascio di certo scappare- detto questo i due uscirono
giusto
allo scoccare dei 15 minuti di tempo.
Erano
gli ultimi ragazzi
a raggiungere il gruppo che si stagliava attorno al palco nel centro
della
sala. Il loro abbigliamento consisteva in pantaloni neri larghi, scarpe
bianche
da ginnastica, maglietta a maniche corte nera e guanti corti dello
stesso
colore senza dita. Le ragazze non si differenziavano molto da loro. I
pantaloni
erano un po’ più stretti e indossavano una canotta
bianca come le scarpe e i
guanti. Entrambe le fazioni facevano la loro bella figura.
-Ora
che siete tutti
pronti inizieremo con 20 minuti di corsa come riscaldamento…-
-Sta
scherzando???- la
professoressa si girò verso la persona che aveva osato
protestare.
-Lei
sarebbe?- domandò
con tono ancora più freddo.
-Bulstrode Milicent, serpeverde- un
ghigno comparì sul
volto della donna.
-Molto
bene signorina
Bulstrode. Tutti quanti farete 30 minuti di corsa. Ringraziate pure la
vostra
compagna- molti sguardi avrebbero potuto uccidere quel giorno ma
nemmeno un
fiato si udì.
-Non
voglio sentire
altro che il rumore delle scarpe sul pavimento e ora, cominciate- I 30
minuti
sembrarono non finire mai. Alcuni crollarono, altri continuavano ad
arrancare.
La professoressa con questa prima prova voleva capire chi si sarebbe
distinto
nel suo corso. Il tempo stava per scadere e gli unici che stavano
ancora
correndo erano cinque serpeverde e quattro grifondoro. Malfoy, Zabini,
Nott,
Mistral e Parkinson per Slytherin e Potter, Ron e Ginny Weasley e
Granger.
-Tempo
scaduto.
Complimenti a chi è riuscito a resistere. Per gli
altri… dovete lavorare sodo
in quanto la resistenza fisica è un fattore importante, se
non fondamentale, in
un combattimento. Ora iniziamo veramente la lezione. Oggi affronteremo
il corpo
a corpo attraverso le arti marziali. Esse comprendono ben quattro armi
che sono
considerate fondamentali ma in più vi si aggiunge la lotta a
mani nude. Essendo
voi molto giovani penso che sappiate già tirare qualche
pugno per cui voglio
due volontari. Se doveste farvi male, non temete. Madama Chips mi ha
assicurato
la sua completa collaborazione e l´infermeria sarà
sempre aperta- quest´ultima
frase di certo non riuscì a calmare i ragazzi.
-Vengo
io…-
-E lei
è…?-
-Armell
Thomas,
serpeverde-
-Devo
dire che oggi le
serpi hanno voglia di farsi notare. Molto bene. Di Grifondoro chi vuole
salire?-
-Io…-
non pochi
sobbalzarono nel riconoscere la sua voce.
-Ginevra
Weasley…
prego…- ma non fece in tempo a fare molti passi.
-ASSOLUTAMENTE
NO! Gin
scendi immediatamente di li! Ci vado io!-
-Weasley
tappati la
bocca e non ti preoccupare per tua sorella. Tra i due chi
scapperà a gambe
levate non sarà di certo lei- Ron guardò in
cagnesco Dan intimandogli con lo
sguardo di tacere.
-HO
DETTO DI NO! GIN!-
la ragazza era ormai sul palco e fronteggiava lo slytherin che la
guardava
maligno e trionfante. Molti dovettero ammettere che quella ragazzina
faceva la
sua bella figura. La divisa evidenziava il suo fisico scolpito e solo
un
leggero velo di sudore imperlava il suo viso perfetto. I capelli legati
mettevano in evidenza lo sguardo fiero, deciso e sicuro.
-Ron
rilassati. So
badare a me stessa e se sono qui fra voi un motivo
c´è- il suo tono non
ammetteva repliche.
-Ora
silenzio. Potete
incominciare-
-Coraggio
bambinetta
babbanofila… fatti avanti. Mi dispiace ma dovrò
rovinare quel tuo visino
angelico, anche se forse non farò che apportare dei
miglioramenti…- “Cretino…” -Armell.. ti consiglio di agire
anziché
parlare- decisa e diretta.
5…
-Cosa
c´è pezzente?? Hai
forse paura?- il ragazzo iniziò a schernirla girandole
intorno.
4…
-Perché
non ritorni da
quella poveraccia di tua madre? Magari in due riuscite a mantenere
quella fogna
che chiamate casa…-
3…
-Brutto
pezzo di…- -Sig.
Weasley stia al suo posto o sarò costretta a sbatterla
fuori- Dire che Ron era
furibondo era un eufemismo. Harry, Seamus, Dean e Neville avevano
dovuto
trattenerlo con la forza. I grifondoro erano abbastanza tesi mentre
buona parte
dei serpeverde già pregustava la vittoria.
-Mi
chiedo come questa
scuola possa accogliere feccia come voi, amici di mezzosangue come la
tua cara
amichetta Granger…-
2…
-Ma
perché quella donna
non lo sbatte fuori!- Neville era basito. Quella serpe stava sputando
veleno su
veleno e la professoressa non alzava un dito. Tutti i Griffindor si
stavano
lentamente arrabbiando ma Ginevra rimaneva li impassibile.
-Che
cosa hai dovuto
vendere per comprarti una divisa nuova eh Weasley? Hai dovuto fare la
sgualdrina
per tutta l´estate?- Ora dovevano tenere anche Harry e non
solo Ron. Ambedue
gli amici erano a dir poco furiosi.
1…
“Sei pronta?”
“Hai capito tutto subito vero Dan? Comunque
sì. Mai stata più pronta,
tutto ciò che questo stupido ignorante ha detto non mi ha
colpita minimamente”
“Ginevra come potrei non capirti dopo ciò
che abbiamo passato? Buon
divertimento piccola…”
“Grazie lupacchiotto…”
“GINEVRA WEASLEY SMETTILA DI CHIAMARMI
COSÌ!”
Un
sorriso increspò le
labbra della giovane e il suo avversario se ne accorse.
-Ti fa
ridere la verità
stracciona?-
-In
realtà mi fai ridere
tu Armell…- tutti rimasero ammutoliti. Ginny stava
sorridendo tranquillamente.
Un sorriso di soddisfazione e scherno nei confronti della serpe, come
se
quest´ultima non l´avesse offesa fino a pochi
secondi fa.
-Bene
Weasley temo
proprio per te che sia giunta l´ora di darti una bella
lezione. Tranquilla dopo
i primi colpi non sentirai più nulla ma i tuoi cari genitori
dovranno metterci
un po’ per riconoscerti-
0…
Tutto
ciò che accadde
dopo difficilmente fu percepito dai presenti. L´immagine del
ragazzo che si
avvicinava alla grifona e che protendeva un pugno verso il suo viso era
molto
nitida nella mente di tutti. È ciò che accadde
dopo che venne registrato in
modo confusionario fino ad ottenere come risultato finale il corpo di
Armell
tramortito a terra e con il sangue che colava copiosamente dal naso
presumibilmente rotto. Solo tre persone riuscirono a seguire ogni
singolo
movimento. Da quando Ginevra aveva bloccato il pugno del ragazzo a
quando
gliene aveva assestato uno lei sul naso facendolo sbilanciare
all´indietro per
poi colpirlo con un calcio alle ginocchia. Successivamente con una
giravolta su
se stessa raso terra aveva allungato la gamba in modo da far perdere
definitivamente l´equilibrio al ragazzo e farlo cadere
rovinosamente a terra.
Due paia di occhi avevano guardato la scena con divertimento mentre
l´ultimo
con sincera curiosità e stupore.
Ginevra
sovrastava il
corpo del ragazzo con la sua solita espressione neutra.
-Ottimo,
10 punti a
Grifondoro. La lezione è finita, potete andare a cambiarvi.
La prossima volta
vi illustrerò i movimenti base per la lotta. Chi
è il responsabile di
Serpeverde?-
-Professoressa
io sono
il Caposcuola, Draco Malfoy-
-Sig.
Malfoy si premuri
di portare il suo compagno in infermeria. Tempo qualche ora e
sarà come nuovo.
Ah e si ricordi di riferirgli che le parole non fanno vincere un
combattimento.
Ora andate-
I
grifoni e le serpi
ancora confusi si diressero negli spogliatoi. Una bella doccia avrebbe
aiutato
i loro cervelli a capire ciò che era successo.
-Harry
hai…- -Si Ron-
-E
hai..- -No Ron, non
ne ho la più pallida idea-
-Ma
è…- -Si Ron è la
realtà. Gin ha stesso una serpe un anno più
grande di lei-
-Dio…-
-Già…-
Questa
era la tipica
conversazione che avveniva ai due amici quando si trovavano in stato di
shock.
Incomprensibile per chiunque ascoltasse.
Ormai
in pochi erano
rimasti negli spogliatoi. La maggior parte Griffindor che esaltavano le
qualità
della loro compagna e facevano i complimenti al fratello.
“Allora?”
“Banale…”
“Banale?? Avanti Dan! Era un cretino, credevi
davvero che sprecassi
energie con uno che parla parla ma non è in grado di
stendere nemmeno una
ragazza?”
“Su questo ho dei dubbi visto che tu non sei una
semplice ragazza e hai
avuto un addestramento…”
“Sei il solito guastafeste!”
“Bambina!”
“Sì forse.. ma in ogni caso mi consideri
sempre irresistibile…ciao
lupacchiotto”
“Brutta…” ma il
collegamento telepatico si interruppe e Dan non poté
ribattere alla provocazione della ragazza. Finì di
allacciarsi la cravatta e
uscì dalla Sala.
Ginevra
uscì dallo
spogliatoio per ritrovarsi tre paia di occhi fissi su di lei.
-Mi sa
che dovrò darvi
qualche spiegazione…-
-Oh
puoi giurarci
ragazzina…-
-Ron
è inutile che usi
quel tono con me! Vi dirò tutto a patto che tu la finisca di
fare la mia
guardia del corpo. Come hai potuto notare oggi so cavarmela benissimo
da sola-
-Non
mi interessa,
quello era un cretino e qualunque ragazza l´avrebbe sistemato-
“Respira
Gin…non ti
arrabbiare, sono tre mesi che non lo vedi e lui è solo
preoccupato.”
-Ron
fidati di me ok?
Ora andiamo in sala grande, ceniamo e poi ci chiudiamo in Sala comune
dove vi
dirò tutto ciò che so o che posso dirvi va bene?-
-Tutto
Ginny o dovrai
vedertela con me- la ragazza alzò un sopracciglio e lo
guardò ironicamente.
-Ron
dai l´ha promesso,
andiamo che sto morendo di fame..- Harry ormai aveva accettato il
compito di
sedare gli impulsi emotivi del suo migliore amico altrimenti si
sarebbero
ritrovati ogni due per tre a fare a botte. Fece un occhiolino alla
ragazza e
trascinò con se il rosso.
-È
solo preoccupato Gin.
Prima l´hanno dovuto trattenere in quattro perché
non salisse sul palco e
uccidesse Armell-
-Herm
tranquilla lo so
perfettamente ma dopo che saprà tutto dovrà
ricredersi…- ad uno sguardo
interrogativo dell´amica scosse la testa e la
trascinò a mangiare.
Note:
Zerby: grazie mille! Sono contenta ke ti piaccia e sono aperta ai
suggerimenti!
Lady85 e scheggia94: grazie per aver messo la storia fra i vostri
preferiti!
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Capitolo 8 *** Spiegazioni ***
La
cena era giunta al
termine e gli studenti si stavano recando ai loro dormitori. Ron era
alquanto
impaziente e le occhiate che aveva tirato alla sorella durante la cena
non
erano per niente rassicuranti. Dal suo canto la ragazza era tranquilla
e
chiacchierava come se nulla fosse con le sue amiche. Sapeva che il
momento
delle spiegazioni sarebbe arrivato presto o tardi e dopotutto lui era
suo
fratello e glielo doveva.
Arrivati
in Sala Comune
augurò la buona notte a Sarah e Dafne e si diresse verso il
famoso divano che
era già occupato da Harry ed Hermione, mentre il fratello
era appoggiato ad una
colonna di fianco al camino con le braccia incrociate. Brutto
segno… Brutto brutto segno… si sedette
di fianco ai due
aspettando che anche gli ultimi studenti rimasti andassero a letto.
-Allora?-
dalla voce del
rosso traspariva una vena di impazienza e di irritazione.
-Innanzi
tutto rilassati
perché non ho intenzione di iniziare a litigare con te fino
a quando non
riusciamo a svegliare l´intero dormitorio. Ti ho detto che ti
spiegherò tutto
per cui datti pace!- Ron anche se con riluttanza si
abbandonò così sulla poltrona
mantenendo la stessa espressione.
-Sono
tutto orecchi
ragazzina…-
-Ron
non esagerare, dopotutto
non è successo niente…-
-Harry…zitto-
-Posso
iniziare? O devo
aspettare il tuo permesso?-
-Inizia
pure… non vedo
l´ora di sentire la storia…- Ginevra
sbuffò. Maledetto lui e quel carattere che
si ritrovava incredibilmente simile al suo!
-Alla
fine dell´anno
scorso Silente mi ha convocato nel suo ufficio e mi ha comunicato che
durante
l´estate non sarei ritornata alla Tana e non avrei visto
più nessuno fino
all´inizio della scuola. Io ero alquanto sorpresa e gli
chiesi le motivazioni
di questa sua decisione. Non ero molto d´accordo con lui
soprattutto perché
volevo rimanere con la mia famiglia e godermi una meritata vacanza.
Come al
solito rispose con le sue frasi enigmatiche dicendo che tutto sarebbe
stato detto
a tempo debito…-
-Silente
non cambierà
mai, ma sono sicuro che c´è un motivo valido per
cui ha fatto tutto questo…-
-Si
Harry su questo ne
sono sicura anche io… comunque mi ha detto che sarei andata
in Scozia e avrei
affrontato degli studi molto particolari con una strega di origini
antichissime. Non mi aveva spiegato nei particolari il corso che avrei
seguito
ma mi rassicurò dicendo che mi avrebbe aiutata a
crescere…-
-Ti ha
reso più
rimbambita altro che!-
-Ron
chiudi la bocca
altrimenti oltre che con Ginny dovrai vedertela anche con me!- Hermione
quando
minacciava era molto decisa e faceva molta paura. Era meglio non
contraddirla
altrimenti si poteva incorrere in guai molto seri.
-Grazie
Herm… accettai,
anche se non ebbi poi molta scelta. Il giorno dopo la partenza di tutti
partii
anche io con Silente stesso. Ci materializzammo in un paesaggio davvero
affascinante in mezzo alla natura. Mi spiegò che era li che
avrei passato
l´intera estate e mentre parlava davanti a noi apparve un
maniero. Non era
molto grande ma faceva la sua figura. Conobbi la mia insegnante, una
strega con
dei poteri eccezionali e una conoscenza che spaziava da ogni argomento,
da
magico a babbano. Lei mi ha insegnato l´arte della magia e
del combattimento e
quello che avete visto oggi è solo una piccola parte di
ciò che so fare. I suoi
insegnamenti sono stati durissimi ma devo a lei ciò che sono
adesso. Sono
cresciuta Ron e tu devi fartene una ragione. So proteggermi da sola con
ogni
mezzo…-
-Gin
scusa in che cosa
consistevano gli insegnamenti?-
-Immaginavo
una domanda
di questo genere da parte tua Herm… ora come ora padroneggio
ogni sorta di
incantesimo… sia che arrivi dalla magia bianca sia
che…- aveva paura a dirlo.
Era sicura che dopo aver sganciato quella bomba i due ragazzi si
sarebbero
alquanto alterati.
-Avanti
sorellina…
continua…- la ragazza colse
la sfida. Erano finiti i tempi in cui si faceva mettere i piedi in
testa.
-So
padroneggiare anche
la magia nera Ron
Weasley…- bomba
sganciata…
-CHE
COSA???- la
reazione però venne dal bambino sopravvissuto. Non pochi nel
dormitorio quella
sera maledirono quel ragazzo che aveva sconfitto Voldemort quando era
ancora in
fasce facendo un favore a tutti loro.
-Dimmi
che stai
scherzando…-
-Non
Ron sono serissima…so
i fondamenti della magia nera o delle arti oscure come preferite e so
praticare
tutti gli incantesimi e le maledizioni!- Lo scatto che fece fu fulmineo
e si
lanciò contro la sorella con la mano alzata pronto a
lasciargli un bel segno
sulla guancia. Ma quello che trascurò fu ciò che
ebbe detto la stessa poco
prima. Colto di sorpresa e senza rendersene conto si ritrovò
contro il muro con
il tacco della scarpa della sorella contro la gola. La gamba tesa non
tremava.
I pugni erano accanto al petto e lo sguardo era fuoco.
-Gin!
Basta! Voi due
dovete smetterla di reagire così! Ron tua sorella ormai
è grande e sa badare a
se stessa e l´hai potuto constatare adesso. Gin lascialo- la
ragazza abbassò
piano la gamba permettendo al ragazzo di muoversi. Era impressionato.
Quella
non era sua sorella ma una macchina da guerra. La guardò
schifato e riuscì solo
a sussurrare -Tu non sei mia sorella…- Lasciò la
stanza dirigendosi verso i
dormitori e chiudendosi dietro la porta della sua stanza.
-STUPIDO
IMBECILLE!!-
l´urlo della ragazza riecheggiò nella sala e
probabilmente diede il colpo di
grazia a tutti coloro che stavano cercando di dormire.
-Direi
che per ora
abbiamo saputo troppe novità. Forse è meglio
andare a dormire..-
-Già…
forse…- la voce
della più piccola dei Weasley era spenta. Le faceva male
vedere suo fratello
così ma era meglio lasciarlo sbollire. Domani avrebbe
cercato di parlargli
decentemente e senza ricorrere alle mani.
-Dai
piccola…gli
passerà. Anche io sono rimasto scioccato sapendo che tu
pratichi la magia
nera…-
-Harry io non la pratico! La conosco e basta… solo se
sarà strettamente necessario
ricorrerò al suo uso…-
-Meglio..ora
vado a
vedere se quel cretino di tuo fratello sta tentando di ammazzare
qualcuno nel
sonno… Buona notte bellezze. A domani..- diede un bacio
sulle labbra alle due e
si diresse verso i dormitori maschili.
-Andiamo
anche noi Gin…-
ma la ragazza non si alzò. Fissava le fiamme del camino
pensierosa.
-Va
avanti Herm.. io
resto ancora un po’ qui-
-Sicura?
Se hai bisogno
di parlare posso rimanere qui con te- ma uno sbadiglio tradì
la sua stanchezza.
Ginevra le rivolse un sorriso dolce.
-Tranquilla..
salgo fra
poco…-
-Ok..
allora buona notte
Gin, ci vediamo domani mattina-
-Buona
notte Hermione…-
ma Ginevra aveva perso completamente il sonno. Rimase li a contemplare
le
fiamme, giocandoci a volte. Il fuoco era l´elemento che
adorava di più e quello
che riusciva, quindi, a dominare meglio. Perché?
Perché tutto è così difficile?
Non l´aveva scelta lei questa strada. Non aveva scelto di
imparare tutte quelle
arti. Ron di certo non l´aiutava con quel suo comportamento
infantile. “Razza
di bambino decelebrato!” Si
alzò dal
divano e si diresse fuori dalla Sala Comune. Dopo qualche minuto si
ritrovò seduta
sul muretto della Torre di Astronomia. Fissava l´orizzonte
rischiarato dalla
luce della luna persa nei suoi pensieri e non si accorse di
un´ombra che la
scrutava.
-Guarda
guarda… una
Weasley sola soletta. Non dovresti essere al sicuro nel tuo lettino con
Potter
e Lenticchia a guardia della tua camera?- la ragazza
sobbalzò solo un´istante.
Non si era accorta di lui e questo non andava bene. Non doveva
abbassare mai la
guardia.
-Malfoy…E
tu non
dovresti essere in quel covo del tuo dormitorio fra tutte le altre
schifose
serpi?- non si era nemmeno girata a guardarlo e il suo tono era di
sufficienza.
-Attenzione…la
bambina
morde…potrebbe essere pericoloso per una come te girare sola
per la scuola a
quest´ora…potresti incontrare persone poco
raccomandabili…-
-Malfoy
è la frase più
lunga che ho sentito uscire dalla tua boccaccia da qui a 6 anni..
grazie per il
tuo interessamento ma sono capace di difendermi da sola e a meno che tu
non
voglia ritrovarti steso sul prato dopo un bel volo ti consiglio di
evaporare-
-Credi
di intimorirmi
pezzente?- intanto si stava avvicinando sempre di più a lei
-Ti ricordo che sei
in una posizione abbastanza scomoda. Basterebbe una piccola spinta e ti
ritroveresti tu inerme sul prato…- ora era ad un soffio dal
suo orecchio ma lei
non aveva mosso un muscolo.
-E io
ti ricordo che se
appena provassi a muovere un solo dito verso di me ti ritroveresti a
terra come
il tuo amichetto oggi…oh a proposito come sta? Spero che si
riprenderà al più
tardi...- la ragazza mostrò il suo più falso
sorriso con gli occhi che
sprizzavano odio. Il Serpeverde ghignò - È
toccante come ti preoccupi di
Armell. Diciamo che ha visto giorni migliori. Aspettati una sua
vendetta… da
serpe quale è…-
-Stai
cercando di
proteggermi Malfoy?- una risata. Una delle più fredde che
avesse sentito in
vita sua.
-Weasley
non essere
ridicola. Voglio solo affrontarti prima che qualcuno ti faccia tirare
le
cuoia…-
-Sparisci…-
non poteva
più tollerare la sua presenza. Ma il ragazzo non si
allontanò. Continuava a
fissare quegli occhi verdi dardeggianti e che si trovavano ad un palmo
dal
naso.
-Weasley
Weasley..
dovresti portare più rispetto. Ma cosa si può
aspettare da una babbanofila
pezzente come te…-
-Mi
dispiace Malfoy di
non essere di gradimento ad una lurida serpe che non fa che strisciare
nell´ombra perché non ha le palle a sufficienza
per farsi avanti ma…sai… penso
di sopravvivere ugualmente senza avere la tua approvazione. Anzi mi
sento molto
meglio- aveva fegato e questo doveva concederglielo. Quella ragazzina
aveva
sviluppato un carattere da vera serpe.
-Da
dove esce questo tuo
lato da serpe?-
-Non
ti azzardare a
paragonarmi a voi! E ora mi hai veramente stancato. Liberami della tua
presenza
almeno potrò tornare a fare i fatti miei- appena finita la
frase una mano le
serrò la gola. La presa era salda e decisa e stranamente non
riuscì a
liberarsi. Il fiato caldo sul collo la colpì come le parole
sussurrate dalla
serpe -Attenta, stai giocando con il fuoco. Non sfidarmi pezzente
perché io non
sono Armell e se dovessi spedirti in infermeria a stento di
riconoscerebbero-
detto questo la mollò e fece per dirigersi verso la porta ma
qualcosa lo spinse
contro il muro ritrovandosi così la ragazza attaccata alla
sua schiena.
-Osa
solo un´altra volta
mettermi le mani addosso e ti giuro sulla mia vita che ti troverai con
una mano
in meno- non aveva urlato, ma il suono di quelle parole era molto
inquietante.
Quando si girò però non vide più la
ragazza che era sparita. Si incamminò così
verso la sua Sala Comune e mentre percorreva i corridoi
pensò solo ad una cosa: “Accetto
la tua sfida pezzente.”
Se ne era andata perché
sapeva che altrimenti avrebbe combinato qualche guaio. Quanto non lo
sopportava
e poi aveva notato qualcosa di diverso in lui ma ancora non riusciva a
capire
cosa fosse. Ormai erano quasi le due e mezza e lei era rientrata nella
torre di
Gryffindor. Fissava ancora fuori dalla finestra quando
un´ombra oscurò per
qualche secondo la luna e un sorriso le increspò il viso.
Era arrivato e Dan
sarebbe stato sicuramente felice. Si appuntò mentalmente di
parlarne con
Silente per trovargli una giusta sistemazione e per metterlo al
corrente della
sua presenza. Più tranquilla si diresse verso la sua camera
e dopo essersi
cambiata si mise a letto sapendo che il giorno dopo sarebbe stato molto
impegnativo su tutti i fronti.
Note: ora vi prego di lasciare qualche recensione perchè mi
possono aiutare!Vi prego!Un bacio
|
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Capitolo 9 *** Una brutta giornata ***
Le
sfide sono sempre
pericolose. Si lanciano senza pensare alle reali conseguenze che si
trascineranno dietro. Se poi i protagonisti di questa fanno parte delle
due
Case antagoniste allora bisogna iniziare a pregare che tutto vada per
il
meglio, o almeno che le conseguenze non siano tanto tragiche. Ma se poi
si
pensa anche a chi sono i due soggetti sfidanti allora è
meglio non provare
nemmeno a pregare. Scappare a gambe levate forse sarebbe stata la sola
soluzione. La bomba era stata innescata e solo un miracolo avrebbe
evitato
l´esplosione.
Blaise Zabini la mattina
del secondo giorno, ignaro di cosa si sarebbe scatenato nei prossimi
mesi,
entrò in camera del suo migliore amico e ciò che
vide in quegli occhi non gli
piacque per niente.
-Buon
giorno Blaise…- il
moro richiuse la porta senza nemmeno rispondere e si piazzò
davanti al
proprietario della stanza frapponendosi fra lui e lo specchio nel quale
si
stava specchiando per sistemarsi la cravatta verde argento.
-Che
è successo?-
semplice e diretto. Blaise era sempre stato così. Bastava
uno sguardo e il suo
cervello si metteva in moto.
-Si
anche io ho dormito
bene Blaise, grazie…- il moro sbuffò e
alzò gli occhi al cielo.
-Draco
è inutile che
cerchi di sviare…cos´è successo?-
-Veramente
non stavo
sviando nulla amico mio. Sai un discorso inizialmente inizia con un
saluto, o
almeno a me hanno insegnato così…-
-Per
favore risparmiami
la lezione sulla tua finta cortesia che utilizzi solo per arrivare ai
tuoi
subdoli scopi. Avanti.. riconosco quel tuo sguardo e quella fottuta
lucina
perversa, che non promette nulla di buono, non c´era ieri
sera. Pansy ti ha
fatto divertire? No, no.. lei non riesce a far uscire quel lato di
te…- il
biondo intanto si era spostato andandosi a sedere comodamente sulla
poltrona di
pelle nera vicino al camino ormai spento. Si accese una sigaretta e
fissò
l´amico con un ghigno divertito. Lo divertiva vederlo mentre
cercava di capire
cosa avesse combinato o cosa fosse successo. Il tutto cercava di farlo
scrutandolo, come in quel momento appoggiato ad un mobile in mogano
scuro con
raffinate rifiniture.
-Tesoro
se mi fissi così
mi metti in imbarazzo lo sai…- una risata. Semplice e senza
cattiveria perché
lui fra i due era ancora in grado di farla.
-Mi
dispiace Draco ma
non sei proprio il mio tipo… allora?- finalmente il biondino
decise che era
venuto il momento di rendere partecipe il suo caro amico di
ciò che lo rendeva
così perversamente felice.
-Sai
Blaise, stanotte ho
avuto un interessante incontro sulla Torre di Astronomia…-
ok. Era risaputo che
quell´idiota di Malfoy passava il suo tempo o fra le lenzuola
in dolce
compagnia di qualche ragazzina stupida o fuori su quella cavolo di
torre a
scrutare chissà che cosa. Magari aveva deciso di provare il
brivido di farlo
sul cornicione e se era così avrebbe dovuto scambiare
quattro parole con
l´essere che albergava nel suo cervello.
-Con
chi?- un altro tiro
alla sua sigaretta. Più lungo, più dolce e acre
insieme. Il fumo uscì da quelle
labbra di veleno accarezzandole amorevolmente.
-Con
la cara sorellina
della Donnola…- quale persona dopo il Trio Miracoli riusciva
a far brillare di
perfidia il suo caro amico? Semplice Ginevra Weasley.
-L´hai
buttata giù dalla
Torre per caso?-
-No
Blaise anche se la
piccola babbanofila ha rischiato grosso. Devo dire che è
molto cambiata e c´è
bisogno di qualcuno che la rimetta al suo posto tra i pezzenti e i
mezzosangue
suoi amici-
-E tu
saresti il
paladino dei purosangue che si fa carico di quest´onere?
Avanti è solo una
bambinetta. Cosa ti ha fatto? Ti ha sfiorato il mantello o guardato
negli occhi
per più di un secondo?-
-Peggio…
mi ha sfidato…-
Ok adesso era veramente senza parole. Aveva notato anche lui che
qualcosa in
quella piccoletta era cambiato, soprattutto dal duello con Armell, ma
non
avrebbe mai pensato che sarebbe arrivata al livello di Potter, del
fratello e
della Granger. Per loro era una sorta di abitudine insultarsi o passare
alle
mani.
-Aspetta
fammi capire…tu
sei così eccitato perché la Weasley
ti ha sfidato? Draco, cristo, è una bambolina, senza
cervello a quanto pare, non ci sarebbe gusto, anche se dobbiamo
considerare il
fatto che ha steso un ragazzo in tre mosse- il biondo
assottigliò gli occhi.
-Non
dirmi che ti stai
preoccupando per quella. Non mi interessa il fatto che sia una
bambinetta. Ha fatto
la stronzata di sfidarmi e non sa nemmeno cosa si è tirata
dietro- spense la
sigaretta nel posacenere di vetro e si alzò.
-Non
mi sto preoccupando
Draco. Sai che non me ne frega un cazzo dei grifoni ma sappi che
scatenerai
delle reazioni a catena. In quella maledetta torre sono tutti amiconi e
solidali tra loro-
-Ma tu
mi aiuterai amico
mio. Non conta quanti sono e poi devo ricordarti cosa sono diventato?-
un
gemito sarcastico seguì quelle parole.
-No
grazie. Dai
muoviamoci, ci aspetta una giornata d´inferno-
-Una
delle tante amico
mio- il corridoio che portava alle camere e la sala comune presentavano
ancora
i resti di ciò che doveva essere stato un festino notturno,
uno di quelli
inutili e senza senso che organizzavano i serpeverde del quarto e del
quinto
anno cercando di sbattersi le matricole.
-Dimmi
Blaise…- iniziò
il biondo spostando le bottiglie, i mozziconi e i posacenere dal suo
passaggio
con la telecinesi – perché permettiamo ancora
tutto questo?- l´amico alzò le
spalle in risposta.
-Non
lo so Dray. È una
libertà che si sono presi loro ma li tolleriamo
probabilmente perché significa
avere fumo e alcool quasi tutte le sere-
-Capisco,
se è per
questo allora posso tollerarlo. Non ho voglia di sporcarmi le mani con
i
dementi della mia Casa. Theodore dov´è?-
-Prima
di venire da te
l´ho visto andare nella camerata delle ragazze.
Sarà andato da Millicent- ormai
erano giunti in prossimità del ritratto del Barone
Sanguinario e stavano per
uscire quando vennero fermati da una voce
-Buon
giorno Draco. Ciao
Blaise- calma, fredda, calcolatrice. La sua degna compagna. O almeno
questo
avrebbero detto tutti. La figura di Pansy Parkinson, Regina degli
Slytherin, si
stagliava davanti a loro. I capelli lunghi e lisci tenuti indietro da
un
cerchietto verde e un viso che avrebbe fatto invidia a chiunque per i
suoi
lineamenti e i suoi occhi scuri come il petrolio.
-Buon
giorno Pansy…- il
biondo le porse un braccio che lei prese. –Ciao Pansy, tutto
bene?-
-Sì
Blaise grazie. Gli
altri ci raggiungeranno in Sala Grande-
-Allora
andiamo- si
c´era da dire che quei due insieme facevano la loro regale
figura. Tutti si
spostavano al loro passaggio e nessuno si azzardava anche solo a
guardarli.
Anche perché sarebbero incappati nel diavolo in persona.
***
Il
sano allenamento fa
sempre bene allo spirito e al corpo. Mantiene in linea, tonifica e
potenzia i
muscoli. Da un senso di pace e leggerezza alla fine di tutto.
Però non era
questo che pensava Ginevra Weasley, dopo un´ora massacrante
di corsa ed altri
esercizi, distesa sull´erba del parco di Hogwarts. Era stata
proprio una
pessima idea rimanere sveglia fino a quell´ora infame della
notte per poi avere
la sveglia all´alba grazie al suo caro lupacchiotto che
gentilmente era entrato
nel suo mondo onirico per buttarla giù dal letto. Era
stanchissima e non era
riuscita a dare nemmeno il 50% delle sue possibilità. Una
leggera folata di
vento mista a un profumo che ormai conosceva a memoria le fece capire
che il
suo caro lupacchiotto si era disteso accanto a lei.
-Ti
odio lo sai vero?-
-Sì
ormai mi sono arreso
a questa evidenza…- una risata calda e serena lo fece
sorridere. Solo lei
riusciva a farlo sorridere così. Si girò a pancia
in giù e avvicinò il viso a
quello della giovane ragazza. Aveva gli occhi chiusi e il respiro
ancora un po’
affannato. La canotta nera che indossava era leggermente bagnata e i
pantaloncini del medesimo colore facevano risaltare le sue gambe
longilinee.
-Sei
stanca?- un alito
caldo accarezzò la sua pelle. Aprì gli occhi e si
ritrovò due iridi viola che
la fissavano.
-Abbastanza,
ma credo di
poter sostenere questa giornata tranquillamente. Ho sopportato di
peggio…-
-Con
tuo fratello che
hai intenzione di fare?- un gemito di disperazione uscì
dalle labbra della
ragazza.
-Ecco
ora non sono più
sicura di poter sostenere questa giornata tranquillamente…-
-Dai
non può essere così
grave…- venne interrotto da un´occhiata stupita.
-Tu
dopo tre mesi ti sei
reso conto del mio carattere giusto? Ok ora moltiplicalo per tre volte
e
associalo al un uomo made Weasley. Una combinazione atomica e
insopportabile. È
geloso, possessivo, impulsivo.. insomma gli voglio un mondo di bene ed
è una
delle persone più importanti per me, ma..quando esagera
esagera. Avessi detto
chissà che cosa poi! Harry ed Hermione non mi sembra
l´abbiano presa così male.
Sembra che debba diventare una mangiamorte da un momento
all´altro o il
flagello del male insieme a Voldemort- finì con uno sbuffo
che la rese ancora
più bambina e Dan dovette sforzarsi di non scoppiarle a
ridere in faccia. Era
riuscita a farla sfogare e di questo era soddisfatto. Con i
polpastrelli
incominciò ad accarezzarle i contorni del viso. La fronte,
gli zigomi, le linee
del naso, i contorni delle labbra color ciliegia. Occhi negli occhi non
si
perdevano mai di vista.
-Sei
più rilassata adesso?-
come risposta ricevette solo un suono simile alle fusa di una tenera
gattina.
Restarono così ancora per qualche minuto, fino a quando i
raggi del sole non si
fecero più prepotenti indicando loro che un nuovo giorno era
arrivato.
-È
ora di andare Ginevra…-
ancora uno sbuffo, ancora quel viso imbronciato. Sempre più
bella ed
irresistibile.
-Non
voglio..sto bene
qui..-
-Non
è saggio stare qui
lo sai..- riaprì gli occhi trafiggendolo con un sguardo
curioso.
-Sai
sono un ragazzo…-
ad ogni parola si avvicinava a lei - …e tu sei una
ragazza…-
-Dan
mi spaventi quando
parli così-
-Dai
scema sto
scherzando..!- ora mancavano pochi millimetri e le bocche si sarebbero
toccate.
Gli occhi che non si staccavano mai.
-Ma
devi darmi ragione
sul fatto che la nostra posizione è alquanto equivoca e mi
manca pochissimo per
assaggiare le tue labbra- Ginevra capendo dove sarebbero potuti andare
a finire
sogghignò malignamente.
-In
effetti ti do
ragione ma sai Dan dovresti saperlo…- sempre più
vicini, i loro aliti si mischiavano
-…con me non devi mai abbassare la guardia…-
così dicendo un´onda leggera fece
volare il ragazzo poco lontano lei che si era già alzata e
ridendo correva
veloce verso il castello.
-Brutta…-
Dan si rialzò
quasi subito e si mise a rincorrerla. Era un loro gioco. Avvicinarsi e
poi
scappare. Si volevano troppo bene per rovinare tutto. Cosi felici e
spensierati
correvano verso un nuovo giorno.
***
Se
Ginevra Weasley aveva
sperato anche solo minimamente di poter chiarire con
suo fratello quella mattina..beh le sue
speranze erano andate a farsi benedire da qualche parte. A quanto pare
il caro
Ronald era in grado si sparire e stranamente il suo caro migliore amico
non
sapeva dove fosse. In quei casi odiava profondamente Harry e il suo
senso di
fedeltà nei confronti di quel cretino pieno di lentiggini e
dai capelli rossi.
Dopo essere tornata in dormitorio non l´aveva visto e a
colazione idem. Durante
i cambi dell´ora, nonostante avesse aguzzato la vista, non
l´aveva scorto. Ma
se solo pensava di poterle sfuggire era un illuso.
Arrivò
in Sala Grande e
scaraventò la borsa per terra sedendosi accanto a una dei
due migliori amici
del fratello.
La
grifoncina nemmeno
alzò gli occhi da uno dei suoi tanti tomi.
-Non
l´hai trovato?- la
rossa sbuffò.
-No
Herm…ma giuro che se
mi capita sotto le mani…io…-
-Avanti
Ginny sai che
testa calda sia Ron. Gli passerà nel giro di qualche giorno-
-O gli
passa da solo
oppure vedrà cosa vuol dire veramente conoscere la magia
nera!-
-Ciao
bellezze!- le due
si girarono per vedere il bambino sopravvissuto sedersi davanti a loro
tutto
tranquillo e sorridente.
-Ciao
Harry…-
-Oh
guarda Giuda…come
stai Harry?Tutto bene?- perché quel tono e quello sguardo
non gli sembravano
per nulla amichevoli?
-B-bene
Gin grazie..tu?-
-Avanti
Harry sputa il rospo!Dove
si nasconde quel codardo?-
-Gin
l´ho visto solo a
lezione e poi è sparito. Davvero non so dove sia…-
-Questa
me la paghi
Harry!- riprese a mangiare uccidendo quasi il suo pasticcio di carne.
Un
bell´inizio non c´è che dire.
-Ragazziiiiiiiiii!-
una
furia dai capelli mossi e scuri si precipitò dal gruppo
seguita a ruota da
altre ragazze.
-Lavanda
finalmente la
Cooman ha ascoltato le tue
cazzate per essere così felice?- il sorriso scomparve dal
viso della ragazza
per far posto all´irritazione.
-No
Seamus. Dimmi ti
metti di impegno per far uscire dal tuo cervellino queste battute
dall´umorismo
inglese o ti vengono così?-
-Dai
Lav siediti e dicci
cosa è successo-
-Sono
troppo
elettrizzata. Ma non avete letto in bacheca stamattina?
Vabbè vi aggiorno io!
Il Comitato studentesco ha deciso di organizzare una festa di inizio
anno e i professori
hanno dato il loro consenso autorizzando gli organizzatori a chiedere
l´aiuto
dei caposcuola! Sarà fra una settimana esatta. Allora? Non
è fantastico?- ci
sarebbe proprio voluta una foto per immortalare tre sguardi che erano
tutto
fuorché felici. Hermione Granger aveva lasciato il suo
prezioso libro per
incenerire quella specie di ragazza, Harry Potter aveva fatto cadere la
forchetta e stava seriamente pensando di tralasciare il problema
Voldemort per
salvare l´umanità da quei quattro cervelli bacati
che avevano ideato tutto e
Gin aveva le fiamme anziché le pupille verdi. Avevano scelto
la giornata
sbagliata per dargli quella notizia.
-Ragazzi
cosa sono
quelle brutte facce?- si dovettero contenere solo per il fatto che
sarebbero
finiti ad Azkaban altrimenti a quest´ora Lavanda Brown
avrebbe terminato la sua
breve esistenza.
-Gin
voglio che mi
insegni alcuni incantesimi. Mi sa che mi ritorneranno utili in questi
giorni-
-Fidati
Herm, un
bell´Avada basta e avanza-
-Però
concedetemi
l´onore signore…-
-E
lasciare tutto il
divertimento a te Potter? Scordatelo. Piuttosto ce li dividiamo- una
voce alle
spalle fece voltare tutti.
-Un
Dalton che rinnega
le feste? Non può essere vero..- Edward Dalton, Ravenclaw e
Caposcuola, si
ergeva in tutta la sua bellezza. Capelli castani chiari, quasi biondi e
occhi
azzurro cielo. Un nobile dal sangue blu con la sua solita aria
trasandata.
-Finningan
mollami.
Allora Brown cos`è questa cazzata?-
-Dalton
non è un
cazzata! È un modo per festeggiare e stare insieme-
-Oh si
Lav non sai
quanto mi siano mancati i serpeverde durante l´estate!-
-Harry
per favore!
Dobbiamo cercare di essere uniti e di andare d´accordo!-
-Questa
si è fumata una
canna di troppo gente. Mi tengo fuori da questa cosa, che provino pure
a venire
a chiedermi aiuto e una bella fattura non gliela toglie nessuno-
-Edward
purtroppo
dobbiamo, è un nostro compito- il ragazzo si
abbassò sulla grifona.
-Herm,
tesoro, me ne
frego. Io sono per le feste private dove girano alcool e fumo. Dove ci
sono
delle belle ragazze e dove si intavola una sana partita di poker. Non
per
queste stronzate dove già da domani i ragazzi saranno
braccati da stormi di
ragazzine assatanate e non si sentiranno argomenti al di fuori di
trucco e
vestiti-
-Purtroppo
siamo tutti
sulla stessa barca gente. Harry gli allenamenti quando iniziano?-
-Domani
pomeriggio-
-Perfetto.
Ora se volete
scusarmi vado a prendere un po’ d´aria. Per oggi ho
sentito abbastanza
cavolate- salutò Harry ed Hermione con un bacio e si diresse
verso l´uscita.
Presto tutti seguirono il suo esempio fino a quando non rimasero solo
loro due.
-Allora
dove si è
nascosto questa volta?- il ragazzo sbuffò.
-Herm
non si è nascosto
da nessuna parte. Si è semplicemente barricato in camera e
non vuole sentire
nessuno. Ho provato a parlarci ma è come se avesse dei tappi
nelle orecchie. È
già tanto se non mi ha urlato addosso-
-Idiota…-
-È
rimasto scioccato
come noi. Si beh forse un po’ di più ma penso che
gli passerà. Insomma è…- ma
la ragazza non lo stava più ascoltando. Ancora quella
fastidiosa sensazione,
come se qualcuno la stesse osservando. Si guardò intorno
nella speranza di
trovare la fonte di quel turbamento ma venne distolta dal suo intento.
-Herm
ma mi ascolti?- la
ragazza sbuffò e chiuse malamente il libro che si era
rimessa a leggere. Prese
la sua roba e si alzò.
-Si
Harry scusa ma ora
devo andare. Ho un sacco di cose da fare. Ci vediamo più
tardi ok?- il ragazzo
la osservava attentamente e lei sapeva che niente sfuggiva a quegli
occhi color
verde speranza.
-Tutto
bene?-
-Sì
tranquillo- gli
diede un bacio a fior di labbra e salutandolo con un incerto sorriso se
ne andò
non accorgendosi ancora di due occhi che non avevano fatto altro che
fissarla.
Si
stava succedendo
qualcosa o semplicemente quell´anno era destinato allo sclero
totale. Ginny che
torna dicendo di padroneggiare la magia nera e stende una ragazzo
più grande di
lei. Ron che butta via il tempo per una cazzata che potrebbe risolversi
subito.
Hermione che sembrava essere da un´altra parte e sfuggente da
che era iniziata
la scuola. E lui? Beh lui non ci stava capendo un benemerito cavolo.
Bell´inizio.
***
Chi
quel pomeriggio si
fosse recato al terzo piano non avrebbe udito ne visto
alcunché. Ormai era
un´ala del castello abbandonata ma in una di quelle tante
stanze c´era
qualcuno.
La
luce era soffusa
dalle pesanti tende che impedivano al sole di trasmettere la sua
brillantezza.
Nessun rumore che potesse infrangere quel sacro silenzio. Sarebbe
sembrata
vuota se al centro esatto della sala non vi fosse stata una figura.
Capelli
lunghi e sciolti, occhi chiusi.
-
Evoco
Aer…-
parole antiche pronunciate da una voce flautata.
Il vento richiamato si fece spazio fra quelle pareti divenendo via via
un
vortice più violento.
-
Io
evoco Aer in nomina mea…- la
figura venne avvolta
completamente. I capelli componevano un ventaglio come fossero animati.
I
leggeri vestiti lasciavano scoperti lembi di delicata pelle.
-
Evoco
Aqua…- al
vento ora si unì anche l´acqua. Ma non bagnava,
non toccava nulla. Era
sottomessa a colei che l´aveva evocata.
-
Io
evoco Aqua…tu es mea…- il
cervello si svuotò. I pensieri svanirono
facendo posto ai sensi tesi e pronti a percepire ogni movimento. E
ciò che
percepirono fu l´apertura della porta e l´entrata
di un´altra persona.
Immediatamente il vortice sparì e le tende si spalancarono
permettendo di
vedere chiaramente le due persone all´interno della sala.
-
Cosa
ci fai tu qui?-
ancora quella lingua straniera. Stesso tono di
voce carico d´astio. Una risata, sempre la stessa, che
l´aveva tormentata per
tutti e tre i mesi.
-
Cara
la mia piccola Ginevra…osservo- la ragazza al
centro della stanza si girò.
-
Vai
da un´altra parte allora perché non penso che
riuscirò a contenermi come
stamattina-
-
Già…-
la
voce dell´altra persona era come un sibilo cupo e profondo
– questa volta non
c´è il tuo caro compagno a
tenerti-
-
Vattene
o è la volta buona che ti spedisco all´inferno
dove anche il Diavolo ha
rifiutato la tua anima!-
Fu
questione di un
battito di ciglia e la ragazza si ritrovò con una mano
stretta alla gola.
-
Non
tirare troppo la corda perché anche la mia pazienza ha un
limite e tu e
quell´altro stupido l´avete quasi superato. Bada a
quello che fai o ti renderò
la vita un vero inferno-
un´altra risata che non sarebbe
mai dovuta uscire da quelle candide labbra. Con un semplice
scattò le posizioni
si ribaltarono e alla gola dell´altra persona era puntata una
spada comparsa
dal nulla.
-
Solea
puoi ingannare tutti ma non ingannerai mai
me. Guardati le spalle in questi mesi. Questo è il mio
avvertimento. Ora
evapora-
-
Come
ti permetti mocciosa! Expulso- ma
l´incantesimo non sortì l´aspetto
desiderato dalla donna.
Una barriera si erigeva attorno alla ragazza e nessun incantesimo, se
non di
grande potenza, poteva abbatterla.
-
Te lo
ripeto Solea, vai via. Devo già sopportare la
tua presenza a lezione- la donna sogghignò.
-
Molto
bene Weasley. Considerati in punizione da
stasera stessa. Ti farò avere i termini di ciò
che dovrai fare stasera a cena.
Buona giornata- uscì
dalla sala senza
degnarla di uno sguardo. Appena la porta si richiuse la ragazza venne
avvolta
dalla fiamme. Rabbia e disprezzo. Questi sentimenti nutriva Ginevra.
Poco dopo
l´intera sala fu immersa dal fuoco che bruciò e
annientò tutto. Ruppe i vetri
ed incenerì i tendoni e gli arazzi. Le armi divennero
incandescenti e alcune si
sciolsero anche a causa dell´alta temperatura.
La
porta si riaprì di
nuovo e una voce imprecò.
-
Ma
porca puttana! Gin! Cristo Santo abbassa queste
fiamme!- la ragazza però non udì nulla. Non
sentiva nulla a causa della sua
furia. L´insegnate glielo aveva sempre detto che doveva
imparare a controllare
i suoi sentimenti altrimenti sarebbe stata troppo vulnerabile. Ma
questa era
stata sempre la sua pecca. D´altronde era una Weasley e buon
sangue non mente. La odio. Perché
non mi lascia stare, perché
non smette di darmi il tormento.
-
Ok qui
bisogna passare alle maniere forti. Dannata
ragazzina ha messo anche un barriera mentale. Dannata lei e il
Legiliments!
GLACIALUS!- dalla bacchetta del ragazzo scaturì
l´incantesimo che ghiacciò
tutto e finalmente attirò l´attenzione della
ragazza. Girandosi i loro occhi si
incrociarono ma ciò che vi lesse il ragazzo dentro quegli
occhi verdi non fece
altro che fargli montare la rabbia. Non ebbe tempo nemmeno di muoversi
che la
ragazza sparì. Sì decisamente non era stata una
buona giornata.
|
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Capitolo 10 *** Qualcosa è cambiato ***
Si era nascosto
per tutto il giorno.
Codardo.
Aveva cercato di
non incontrarla. Non sapeva perché, ma sentiva che non
sarebbe riuscito a stare di fronte a lei. La rabbia ormai era sbollita.
Si era reso conto che la sua reazione era stata esagerata.
Troppo.
L´aveva
fatta soffrire. Ma lui aveva sofferto di più sapendo che non
sarebbe più stata lei. Sapendo che sarebbe stata diversa.
Era deluso.
Chi
ti ha detto che è diversa?
Si non era
più la sua piccola sorellina. È qualcun altro. Se
lo ripeteva sempre di più quasi come una specie di mantra.
Era per questo che non aveva voglia di vederla. Ormai aveva qualcosa di
oscuro in lei e tutto sarebbe cambiato fra loro.
Bugiardo.
Non sarebbe
riuscito più a guardarla come prima. L´aveva
deluso e distrutto. Quando qualcuno lo deludeva non riallacciava
più i rapporti perché non tornavano mai come
prima. Nemmeno con lei ce l´avrebbe fatta.
Orgoglio.
No non
è orgoglio.
Oh
sì. Tu sai qual è la verità Ronald. Tu
l´ami. L´ami più della tua stessa vita
perché in lei e in te scorre lo stesso sangue.
Perché fra di voi c´è sempre stato un
legame indissolubile.
Ormai rimane solo
il sangue. Non c´è più
nient´altro.
Ronald,
l´orgoglio del grifone arriva ad uccidere anche i
più giusti.
Basta! Lasciami
stare! Sparisci!
Io
non sono nessuno Ronald. Ma lei è tutto. La vita
è troppo breve per gli uomini e il perdono fa sentire liberi.
VIA!
***
Hermione
entrò in dormitorio e lo trovò quasi vuoto. Si
diresse verso i dormitori maschili ad una stanza precisa e che ormai
conosceva come le sue tasche. Gli incantesimi ad entrambi i dormitori
erano stati tolti solo per quelli del settimo anno e naturalmente ad
insaputa dei professori. Probabilmente era l´unica infrazione
a cui la ragazza, come Caposcuola, non aveva commentato sbraitando il
rispetto delle regole a destra e a manca.
Non
bussò. Entrò e basta aprendo delicatamente la
porta. Lo trovò seduto alla finestra con una maglia bianca a
maniche corte e i pantaloni dell´uniforme. Lo sguardo perso
all´orizzonte alla ricerca di qualcosa che solo lui poteva
raggiungere. Quegli occhi che lei aveva imparato ad amare e a saperli
leggerli, come quelli verde speranza di Harry, erano cerchiati da
leggere occhiaie. I capelli disordinati e arruffati gli donavano
un´aria selvaggia. Non si era accorta di lei così
lentamente e cercando di fare meno rumore possibile richiuse la porta e
si avvicino a lui.
Perché
ti riduci così Ron? Perché sei maledettamente
orgoglioso con lei?
-
Ehy…- con voce dolce la ragazza lo
richiamò e finalmente il ragazzo si accorse di lei. Rimase
abbagliato dalla figura della sua migliore amica. Incantato dai suoi
lineamenti, dal suo portamento, dai suoi occhi fieri e forti che
trasmettevano sicurezza e amore. Sei
così bella… Scosse la testa
ripensando razionalmente a ciò che gli era passato per la
mente.
-
Ehy…- rispose ritornando a guardare fuori.
-
Ron…- provò la giovane, ma venne
interrotta subito.
-
No Herm…- uno sbuffo scocciato e
quest´ultima prese la sua tipica aria battagliera.
-
Ron! Non puoi fare così! Si può sapere
perché sei così ostinato ad ignorarla?-
lui tornò a fissarla. Di nuovo si imbambolò. Ma
che cavolo gli stava succedendo?
-
P-perché l-lei…l-lei è-
è…uff!- ora Hermione era davvero preoccupata.
Perché balbettava?
-
Perché balbetti?-
-
Oh lascia perdere il perché balbetto…-
-
Allora rispondi alla mia domanda di prima- si andò
a sedere di fronte a lui e lo fissò negli occhi. Un brivido
percorse la schiena del giovane. Un brivido che prima di allora non
aveva mai provato.
-
Non è più lei Herm. Non è
più la Gin che ho lasciato tre mesi fa- ora la grifoncina
era davvero scioccata.
-
Spero tu stia scherzando! Ti sei fumato qualcosa per caso??
Ron lei è Gin. La stessa Gin che abbiamo lasciato, tua
sorella. Sta male e ti sta cercando da tutto il giorno.
Perché vuoi rovinare il vostro rapporto per una sciocchezza
simile!- un lampo di collera passò fra gli occhi blu del
rosso.
-
Sciocchezza??? Sciocchezza?? Mia sorella padroneggia la
sporca arte dei Mangiamorte! Ti ricordi chi sono Hermione? Noi abbiamo
sempre combattuto quella magia e ora mia sorella viene a dirmi che lei
la conosce e l´ha studiata! Dovrò andare a fare
quattro chiacchere con Silente. Hai idea di cosa diranno i miei?-
-
I tuoi non diranno proprio niente stupido! La magia oscura
è magia! Un mago decide di diventare malvagio non per la
magia che sceglie ma per ciò che fa con essa! Scusami ma
Ginny non mi sembra il tipo di ragazza che prende in simpatia i seguaci
di Voldermort e si allea con loro brindando sulla testa di babbani e
mezzosangue morti-
-
Tu la sostieni!?!- ora era sconvolto.
-
Si Ron io la sostengo! E sai perché?
Perché credo in lei e nei principi che ha e
perché le voglio bene!- abbassò il viso
sconfitto. Sapeva che la sua migliore amica aveva ragione su tutto.
Eppure l´orgoglio era li. Lo bloccava. Una carezza dolce lo
fece sentire come in paradiso.
-
Vai da lei e parlale. Dille quello che pensi e lei ti
ascolterà come ha sempre fatto. Ti vuole bene come tu vuoi
bene a lei- le parole non avrebbero saputo rappresentare il
ringraziamento che voleva darle. Si avvicinò lentamente al
viso della grifona. Il cuore aveva iniziato a battere velocemente e non
riusciva ancora a spiegarsene il motivo. Era bella. Sempre di
più ogni volta che osservava quel viso. Appoggiò
le sue labbra a quelle di lei solo per qualche secondo, ma a lui
sembrò molto di più. Si scostò e
sussurrò semplicemente un “sei unica”
prima di alzarsi e uscire dalla stanza lasciandola sola. Un dolce
sorriso le si dipinse sul volto.
***
Trovarla fu
quanto di più complicato avesse fatto in quei primi due
giorni. Ormai era pomeriggio inoltrato quando la scovò in
riva al lago dietro una roccia di medie dimensioni. Era diversa sua
sorella e su questo nessuno avrebbe potuto contraddirlo. Mentre fissava
l´orizzonte con quei suoi occhi verdi poteva scorgere una
parte dell´aria che assumeva Hermione in alcune circostanze.
Fiera, forte e sicura. Ma in quel momento qualche cosa turbava Gin. Era
assorta nel suo mondo e non si era accorta di lui, o almeno
così lui credeva.
-
Ti ho cercato per tutto il giorno…- come non
detto. Non l´aveva nemmeno guardato e questo lo
turbò.
-
Lo so. Ho parlato con Hermione poco fa e me l´ha
detto…- si sedette accanto a lei. Rimasero in silenzio per
alcuni minuti a contemplare il tramonto.
-
Ti ho deluso…- dispiacere, tristezza e vergogna.
Lui si sentì morire.
-
No… sono più deluso da me
stesso…- finalmente l´aveva capito ed era bastata
la voce straziante di sua sorella a fargli leggere il suo cuore.
-
Mi dispiace… Avrei voluto spiegarti tutto bene,
avrei voluto scriverti tante di quelle lettere quest´estate,
ma non me l´hanno concesso. Mi mancavi. Mi mancava la tua
presenza, i tuoi pareri, i tuoi abbracci. Dirti tutto così
non ha fatto altro che creare incomprensioni tra di noi e…-
un singhiozzo interruppe quella raffica di parole. Calde lacrime
incominciarono a scendere lungo quelle dolci guance.
-
Gin, tesoro va tutto bene…vieni qui
dai…- la prese fra le sue braccia e la cullò
dolcemente – Shh.. non piangere. Sono qui. Sono stato io uno
stupido a non ascoltarti e a non farti parlare. Purtroppo sai come sono
e non devi azzardarti a pensare di avermi deluso. Non pensarlo mai
capito? Sei una parte importante della mia vita e non
permetterò a niente di dividerci- l´abbraccio
della giovane divenne più stretto. Ron poteva sentire le
gocce salate solleticargli il collo, dove la testa di sua sorella si
era rifugiata. Come aveva potuto essere così idiota. La
scostò dolcemente e con i pollici asciugò le sue
guance guardandola dolcemente negli occhi.
-
Sei più tranquilla?- ricevette solo un cenno
affermativo con la testa.
-
Hey! Dov´è finita la tua piccola
linguetta velenosa?- la ragazza sorrise.
-
Si sta facendo buio è meglio andare. E poi muoio
di fame tu no? Dai su, in piedi!-
-
Ron i-io v-vorrei spiegarti…- il giovane sorrise.
-
Hai tutto un anno per spiegarmi piccola. Io non ti metto
fretta- la sollevò da terra e tenendola in braccio si
avviò verso l´entrata del castello.
-
Un´altra cosa. Il fatto che tu riesca a stendere
tipi come Armell non significa che mi farò da parte. Il
primo che si azzarda a metterti le mani addosso è morto.
Chiaro?- ora la risata cristallina di Ginevra rimbombò per
il cortile.
-
D’accordo Ron.. se vuoi posso insegnarti qualche
mossa- gli strizzò l´occhio con fare giocoso.
-
Mmm. Non male come idea-.
Avevano appena
varcato la soglia quando una voce fastidiosa li bloccò.
-
Oh guarda, i due pezzenti insieme. Meglio girare lontano o
rischiamo di farci insozzare- ghignatine crudeli seguirono quel
commento.
-
Armell ti conviene girare alla larga per il semplice fatto
che stavolta sarò io a prenderti a calci- il ragazzo aveva
messo giù la sorella e ora fronteggiava lo slytherin.
-
Dai Ron lascialo stare. Andiamo che sto morendo di fame- era
riuscito a convincerlo e tirandolo per un braccio lo
allontanò di qualche metro ma qualcuno aveva voglia di
prenderle quella sera.
-
Hai bisogno della tua sudicia sorella per calmarti!
Chissà per cos´altro la usi…-
iniziarono a ridere senza notare la reazione del grifone. Tutti avevano
capito a cosa si stesse riferendo il serpeverde. Strattonò
il braccio dalla presa della sorella e si diresse verso Armell. Gli
occhi emanavano rabbia e la bacchetta era già sguainata.
Sapevano quanto fosse migliorato in incantesimi e sfidarlo era sciocco.
Lo slytherin aveva smesso di ridere vedendosi arrivare il grifone tutto
incazzato ed aveva tirato fuori la bacchetta pronto ad un duello. Ron
era ormai a qualche passo quando due braccia lo presero da dietro
bloccandolo. Cercò di divincolarsi ma la presa era salda.
-
Harry lasciami!-
-
Ron lascialo perdere è solo un´idiota in
cerca di guai-
-
Per Dio mollami! Non hai sentito ciò che ha detto
quello stronzo!- continuava ad agitarsi.
-
Ron ho sentito tutto ero dietro di te e ora non costringermi
a tirarti un pugno per farti star fermo- il rosso parve calmarsi ma chi
cercava rogna non capì che non doveva superare un certo
limite.
-
Sei proprio uno sfigato pezzente. Guardati..devono tenerti a
bada i tuoi amichetti e tua sorella…fai proprio pena come
tutti quelli della tua fami…- -SILENCIO!- il serpeverde
perse la voce. Tutti si girarono verso le scale dove si trovava una
figura femminile che stava ritirando la bacchetta.
-
Armell ti ho già detto che non abbiamo intenzione
di sentire la tua voce e i tuoi monotoni sproloqui quest´anno-
-
Stupida Mezzosangue ma chi ti credi di essere!-
-
Sparisci sei solo feccia!- gli altri serpeverde partirono
subito all´attacco con i soliti
“complimenti” rivolti alla ragazza che ormai ci
aveva fatto l´abitudine. Dovette però bloccare i
suoi due migliori amici che stavano per partire all´attacco.
-
Mi congratulo con voi per la vostra intelligenza. Insultare
una Caposcuola di certo non gioverà alla vostra clessidra
dei punti- un ghigno di pura soddisfazione si dipinse sui pochi
grifondoro presenti.
-
Mmmm..vediamo. Non voglio essere troppo cattiva
perché mi abbasserei al vostro livello per cui 30 punti in
meno per ciascuno di voi tre. E ora preferirei andare a mangiare
piuttosto che stare qui a discutere con degli infantili ragazzini-
detto questo aspettò i suoi amici e si diressero tutti in
sala grande per la cena.
-
Ginevra!- ancora una volta il gruppo dovette fermarsi a
qualche passo dalla soglia della Sala Grande. La ragazza ancora
abbracciata a suo fratello si voltò e vide Dan venire verso
di lei.
-
Ciao Dan…- sapeva perché era li. Era
lui che era entrato nella sala per il loro allenamento e
l´aveva trovata avvolta nelle fiamme. Se non fosse arrivato
lui probabilmente avrebbe causato non pochi danni.
-
Ciao- Dan fece un cenno a tutti – Dovrei parlarti-
la ragazza sembrava un po’ titubante. Sapeva che era
arrabbiato.
-
Adesso?- domanda sciocca lo sapeva ed infatti lui
alzò scettico un sopracciglio. “ Non hai scelta
Ginevra. O con le buone o con le cattive” . In
risposta la ragazza gli lanciò un´occhiataccia. Lo
adorava quando passava alle minacce.
-
Ragazzi andate pure avanti. Vi raggiungo dopo- il fratello
era un po’ restio a lasciarla. Ancora non si fidava di quel
ragazzo ma dovette seguire gli altri.
-
D´accordo Gin. Ma se hai bisogno chiama ok?- le
scompigliò i capelli in un gesto affettuoso e si
avviò per primo verso la tavola.
-
Tranquilla lo tengo io, non preoccuparti- dopo quella
rassicurazione, che la fece sorridere, ricevette un bacio sulle labbra
da Harry. Rimasero soli.
-
Allora? Cosa devi dirmi?- la tattica del faccio- finta- di-
nulla non attaccò. Dan la prese per un braccio e la
trascinò contro una colonna. Spalle al muro la ragazza
guardava sconfitta ma anche decisa il ragazzo che la sovrastava.
-
Allora Ginevra… cosa devi dirmi?- la voce non
preannunciava nulla di buono.
-
Nulla Dan. Perché ci dovrebbe essere qualcosa che
dovrei dirti?- una risata in risposta.
-
Te lo ripeto: o con le buone o con le cattive- non aveva
voglia di duellare con lui per una sciocchezza simile e tornare in
dormitorio ammaccata come al solito così decise di
accontentarlo.
-
D´accordo cosa vuoi sapere?- il sorriso
ritornò ad illuminare il viso del giovane. “ Quanto sei bello
quando ridi” capendo ciò che aveva
pensato arrossì.
-
Tutto bene?- ora Dan sogghignava.
-
Uff, si tutto bene! Allora ti decidi a dirmi cosa vuoi sapere
o no??-
-
Rilassati Gin. O ti verrà un forte mal di testa-
le cinse i fianchi e l´avvicinó di più
a se fissandola negli occhi.
-
Cos´è successo oggi?- glielo chiese con
dolcezza e lei non seppe resistere a quegli occhi e a quel tono di voce.
-
Ti odio quando usi questi mezzi con me quando sai che sono
sfinita- le diede un bacio sulla fronte non preoccupandosi degli
studenti che passavano di li per andare a mangiare e che li fissavano
curiosi.
-
La giornata non è iniziata bene…- il
ragazzo la guardò scettico e lei ricordò quella
mattina sul prato.
-
Ok la giornata non è proseguita bene dopo che ci
siamo lasciati. Ho cercato mio fratello per tutto il giorno e durante
le lezioni non ero concentrata. È saltata fuori la storia
del ballo di inizio anno e la cosa mi entusiasma poco. Nel pomeriggio
sono andata nella stanza che ci ha dato Silente per cercare di
rilassarmi e concentrarmi. Stavo eseguendo gli incantesimi ordinari
quando quella stronza è entrata.-
-
Per stronza intendi Solea?- l´ira che vide negli
occhi verdi confermò la sua domanda. Non doveva farla
arrabbiare così la strinse più vicino e
incominciò ad accarezzarle i capelli. –
Continua…- la ragazza chiuse gli occhi facendosi cullare da
quelle dolci carezze che la rilassavano profondamente.
-
Le ho detto di andarsene ma lei ha continuato a provocarmi
fino a quando non sono sbottata. Purtroppo le ho dato un pretesto per
rovinarmi perché mi ha messo in punizione da stasera fino a
data da definirsi. Mi manderà tutto via messaggio durante la
cena- lei era ancora ad occhi chiusi e non poteva vedere il viso
turbato del ragazzo. Non gli piaceva questa storia e si ripromise di
tenerla d´occhio. Osservo quel bel viso e molto lentamente
avvicinò il suo. Sfiorò le sue labbra con quelle
color ciliegia della ragazza facendo aderire i loro corpi. La ragazza
non si spostò beandosi di quel contatto.
-
Andiamo a cena…- Ginevra emise un verso di
disapprovazione ma aprì gli occhi. Lui si
allontanò con il suo solito sogghigno e le porse il braccio.
Insieme entrarono in Sala Grande sotto lo sguardo curioso di tutti e
congedandosi con un bacio sulla guancia si diressero rispettivamente ai
loro tavoli.
Dan si sedette al
solito posto, ovvero quello più lontano possibile dai
cosiddetti “pezzi grossi” di Slytherin. Non
sopportava nessuno li dentro se alcuni individui che però
temevano troppo le ripercussioni che avrebbero avuto preferendo lui al
posto di “altri”. Quello era Slytherin. Privilegi
concessi a pochi, sotterfugi, favori in cambio di qualcosa. Niente
onestà e amicizia. La vanità regnava sovrana in
quella casa. Pensava di poter mangiare tranquillo come tutte le altre
sere in modo da poter riflettere su ciò che gli aveva detto
Ginevra, ma si sbagliava. Il ragazzo che stava alla sua sinistra venne
malamente preso per il mantello e fatto alzare. Al suo posto si sedette
voltandosi verso di lui una persona con cui aveva già avuto
“piacevoli” scambi di opinioni.
-
Zabini…-
-
Mistral…- il tono non era dei più
amichevoli. Dan abbandonò il buono proposito di mangiare
lasciando le sue posate. Si voltò verso il suo compagno di
casa pronto a uno dei tanti scontri che avrebbero animato quel suo anno
ad Hogwarts. – Che t´è successo Zab? Ti
hanno pestato la coda?- Dan sapeva come provocare la gente. Era come
una sua dote naturale.
-
Non mi sembra di avere tutta questa confidenza con
te…-
-
Oh certo..scusami Zabini. Per caso devi dirmi qualcosa o
posso tornare a finire quel che è rimasto della mia cena, al
contrario di quel ragazzo che hai gentilmente fatto alzare?-
-
Di certo non morirà se al posto di mangiare due
porzioni di zuppa anziché una. Stai tirando troppo la corda
Mistral. Devi stare attento- avevano di certo catalizzato
l´attenzione di buona parte dei loro compagni. Dan si
avvicinò pericolosamente all´altro per non farsi
sentire dagli altri. Odiava gli spioni e li dentro ne era pieno.
-
Zabini ti ho già detto che non ho nulla da
spartire con voi. Non ubbidirò ai vostri stupidi ordini che
voi date a tutti qui dentro chiaro? Faccio ciò che mi pare e
piace. Puoi minacciarmi quanto vuoi ma ogni cosa che mi
verrà fatta vi sarà restituita dieci volte di
più. Sono stato chiaro? Ora se non ti dispiace…-
così dicendo si alzò per andarsene. Ad un tratto
gli era passata la fame. Non poté però fare molti
passi. Dovette ringraziare i duri allenamenti che gli erano stati
impartiti durante quel frangente della sua vita se riuscì ad
evitare la morte. Era di spalle ma gli era bastato riconoscere il
leggero sibilo dell´aria per capire che qualcosa lo stava
raggiungendo. Chiuse la mente e concentrò i sensi. Accadde
tutto molto in fretta e soprattutto sotto gli occhi di tutti. Il
giovane si girò di scatto e protese il braccio in avanti con
la mano aperta. La sala grande ammutolì, compresi i
professori. A pochi millimetri dalla mano del giovane si trovava
sospeso per aria un dardo. Nient´altro che una freccia lunga
e sottile in legno con una punta di metallo, che in quel momento
però aveva uno strano colore. Se avesse colpito il suo
obiettivo Dan sarebbe morto. Lo sguardo di quest´ultimo
pareva perso ma al contempo terrificante. Nessuno osava muoversi o
fiatare. Il preside si fece largo tra i tavoli delle quattro case fino
ad arrivare davanti al serpeverde. Lo raggiunsero in fretta anche
Piton, responsabile della casa, e la McGranitt, la vicepreside. Il
ragazzo parve riprendere coscienza di ciò che accadeva
intorno a lui, così distolse gli occhi dalla sua tavolata e
pronunciando parole sconosciute avvolse la freccia in un fascio di
luce. Intanto Ginevra si era alzata dal suo posto e si era diretta
sicura di se verso il ragazzo. Nessuno osava distogliere lo sguardo da
quelle scene, troppo curiosi.
-
Sig. Mistral mi dia per favore quel dardo- il Preside aveva
parlato con il suo tono calmo e pacifico ma nei suoi occhi si leggeva
una sorta di inquietudine. Con sommo stupore dei professori il ragazzo
scosse la testa girandosi invece verso la ragazza che lo raggiunse in
quel momento. Bastò un solo sguardo e i due si capirono.
-
Professore le chiedo se ci può scusare un momento.
Non toccheremo il dardo ma dobbiamo controllare alcune cose. Possiamo
usare il suo ufficio? Mi sembra il luogo più adatto per non
rischiare alcunché. Ci potrete raggiungere fra una mezzora.-
il tono della ragazza era stato calmo e controllato ma si potevano
scorgere punte di rabbia. Il preside comunque non ebbe nulla in
contrario e diede il permesso ai due di andare riferendo loro la parola
d´ordine.
Usciti i ragazzi
i professori tornarono al loro tavolo e discussero animatamente
sottovoce. Sia Piton che la McGranitt non avrebbero lasciato quei due
da soli con quel dardo. Poteva essere stato stregato oppure avvelenato
e avrebbero corso dei rischi. Silente riuscì a calmarli
ricordando loro che non erano degli sprovveduti e che sicuramente gli
avrebbero stupiti.
Ai tavoli gli
studenti era animati ed inquieti. Non era mai accaduto che qualcuno
osasse così tanto. Soprattutto davanti a tutti i professori.
Non c´erano dubbi sul fatto che quel dardo fosse arrivato da
Slytherin ma l´enigma rimaneva il perché.
-
Chi pensate sia stato?-
-
Non lo so Neville ma qualcuno o troppo stupido o troppo
furbo- Harry Potter era rimasto di sasso come tutti gli altri di fronte
a quel gesto. Tuttavia c´era qualcosa che non quadrava e la
sua faccia pensierosa lo diceva chiaramente.
-
Anche tu pensi che manchi qualcosa?- non c´era
niente da fare. A quella ragazza non sfuggiva niente. Sorrise alla sua
migliore compagna di avventure nonché sua migliore amica.
-
Non ti sfugge niente vero Herm? Comunque sì
è quello che penso. Insomma Dan è un serpeverde
come loro, che motivo avrebbero di colpirlo?-
-
Da quanto ho capito non va molto d´accordo con
quelli della sua casa.-
-
E tu come fai a saperlo?- domandò il bambino
sopravvissuto a Dean Thomas.
-
B-beh…ho sentito delle voci…- i ragazzi
lo scrutarono attentamente. Era nervoso e quindi nascondeva qualcosa.
-
Dean…cos`è che ci nascondi?-
-
Io non v-vi n-nascondo niente Ron! Perché dovrei?-
-
Allora perché sei nervoso?-
-
I-io n-non s-sono nervoso…Oh adesso basta ragazzi!
Vi ho detto che l´ho sentito e basta!-
-
Ciao ragazzi, secondo voi cos´è
successo?- domanda che fece roteare gli occhi alla grifona.
-
Guarda Calì secondo me Mistral se ne stava andando
e un dardo proveniente dalla tavola della sua casa a quasi cercato di
ucciderlo…- Hermione si beccò
un´occhiataccia dalla sua compagna ma non le fece ne caldo ne
freddo.
-
Sciocca c´ero anche io e ho visto tutto. Mi
riferivo al fatto del perché era accaduto.-
-
Allora poni bene la domanda! Comunque non lo sappiamo. Dean
ci ha appena detto che Mistral non va molto d´accordo con i
serpeverde. Stavamo cercando di capire come faceva a saperlo ma ha
detto che l´ha solo sentito.- finendo rivolse lo sguardo
verso il ragazzo che si mise distrattamente a guardare in aria.
-
Beh da quanto ne so avrebbe potuto dirglielo Annette.- tutti
si girarono verso la ragazza di scatto e Dean incominciò a
sudare freddo. Cercò di fare segnali a Calì per
non dire nulla ma quella non capiva.
-
Annette?- domandarono in coro. La Patil li guardo tutti come
se fossero dei marziani.
-
Annette Tompkins! Secondo anno serpeverde. Dean non gli hai
detto che ci uscivi insieme verso la fine dell´anno scorso?-
il ragazzo si sarebbe felicemente scavato la fossa e successivamente si
sarebbe seppellito vivo. Ora tutti lo guardavano fra
l´ammirato e il disgustato.
-
Dio Dean era del primo anno e tu del sesto! Spero non le
avrai sconvolto la vita!-
-
Amico hai tutta la mia stima! Davvero!-
-
Ron! Per favore non ti ci mettere anche tu!-
-
Ehy ragazzi, ok me le ha dette lei queste cose ma non ha
aggiunto altro. Comunque la mia vita privata non vi riguarda. Grazie
Ron.- diede una pacca all´amico e si diresse verso
l´uscita della Sala Grande.
-
Guarda un po’ quello stronzo! Mica mi aveva detto
niente!- Hermione era sempre più sconvolta. Si era resa
conto di essere circondata da un branco di allupati.
-
Io non lo stimerei molto…-
-
Ah no? E di grazia Dafne, perché?- la ragazza
continuò a legger la rivista che aveva in mano senza
rivolgere alcuno sguardo a Seamus che le aveva posto la domanda.
Terminato l´articolo si alzò e prima di andarsene
rispose al grifono – Semplice Seam.. chi va con quelle
più piccole è perché non è
in grado di fare colpo su quelle del nostro o del suo stesso anno-
Hermione le sarebbe volata addosso per stringerle la mano. Meno male
che esisteva qualcuno con ancora un cervello!
-
Parole sante sorella!-
-
Grazie Herm! Ora vi lascio, vado a raggiungere Sarah.
L´ho vista un po’ in ansia per Ginny. A
più tardi.-
-
Ciao bella!- la grifona salutò la ragazza
allegramente. Le stavano molto simpatiche le amiche di Gin. Si
sentì fissata così alzò il viso e
trovò uno dei due suoi migliori amici fissarla.
-
Beh che c´è?- il rosso socchiuse gli
occhi minacciosamente.
-
E così chi va con quelle più piccole
è perché non è in grado di cavarsela
con quelle del suo livello…- la grifona non fece una piega a
quel tono e alzò le spalle.
-
Si anche.-
-
E guarda da che pulpito arriva questa accusa-
l´aria si stava facendo tesa ed Harry se ne rese conto.
-
Ron dai piantala, non è il momento di discutere di
questo adesso.-
-
No Harry lascialo pure parlare…- il tono della
ragazza era irritato -… avanti Ron, cosa vorresti
insinuare?-
-
Non sto insinuando niente Hermione. Dico solo che sei
l´ultima a dover parlare di quali ragazze i maschi scelgono o
dei metodi di conquista!-
-
E perché mai scusa?- il tono di voce stava salendo
ed Harry aveva paura che scoppiasse uno dei loro soliti litigi proprio
in mezzo alla Sala Grande.
-
Ragazzi finitela, non mi sembra il…- - ZITTO
HARRY- il bambino sopravvissuto venne zittito da ambedue.
-
Perché non mi sembri esperta in fatto di ragazzi!
Quindi cosa ne puoi sapere? Sbaglio o a parte Krum la tua vita
sentimentale è pari a zero?!?!-
-
Cosa ne sai tu di quanti ragazzi ho avuto! Di certo non mi
vengo a vantare come fate vuoi uomini senza cervello. E il fatto che
non abbia tutta questa esperienza come le tipiche miss- la- do- via non
significa che non sia attraente o che non sia in grado di conquistare
un ragazzo!- aveva il fiatone da quanto era nervosa e dallo sforzo per
non urlare.
-
Benissimo allora dimostralo!-
-
C-cosa??No! Non mi abbasso ai tuoi livelli Ron. Se non
l´hai notato ci sono cose più importanti in questo
momento che dimostrare a te se sono brava o meno a rimorchiare! Dan
è stato quasi ammazzato, la Cooman ha predetto una profezia
che dobbiamo ancora valutare attentamente e devo cercare ancora
informazioni sulla luna solare!- il rosso sbuffò –
Si certo tutte scuse…-
-
Sai Ron quando fai così sei proprio un bambino. Ti
odio!- prese le sue cose e lasciò la sala senza aggiungere
altro. Il ragazzo si voltò verso l´amico cercando
un appoggio ma il moro scosse la testa.
-
Mi dispiace Ron ma questa volta do ragione a lei. Ti sei
comportato da vero stronzo.-
-
Ah benissimo! Adesso la colpa sarebbe tutta mia!
Dio… ma come cazzo si capisce una donna.-
-
Fratello è meglio rinunciarci in partenza. Dai
avanti, andiamo in sala comune ad aspettare Gin.- i due si alzarono e
si diressero verso il loro dormitorio. Uno maledicendosi per la sua
stupidità e l´altro… beh
l´altro maledicendo il suo migliore amico per il suo
carattere.
Note:
Scusate per il continuo cambio di scrittura!!Ma sono alla ricerca di
quello ke mi piace di più...qst penso vada bene..=)
Grazie marti x il tuo commento!!Si con la maturità di mezzo
nn ho molta ispirazione..cercherò di farmi perdonare!Baci
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Capitolo 11 *** Mortea Mortis ***
La
mezz´ora era quasi terminata ormai e loro non erano venuti a
capo di niente. Ginevra era seduta su una poltrona con la testa
appoggiata sul bordo della scrivania del preside e non faceva altro che
dare piccoli e ripetuti colpi con la fronte sulla dura superficie di
legno. Dan si trovava dalla parte opposta intento ad esaminare il
pugnale. Attorno a lui erano comparse un sacco di provette contenenti
liquidi diversi. Alcune fumavano, alcune bollivano. Una sorta di
piccolo chimico babbano avrebbe pensato Hermione.
-
Se stessi ferma forse riuscirei a concentrarmi meglio!- la
ragazza continuò imperterrita. Non l´aveva nemmeno
sentito.
-
C´è qualcosa che ci sfugge,
c`è qualcosa che mi sfugge!- finalmente alzò la
testa. – Ragiona Gin, ragiona…-
-
Si Ginevra ragiona pure ma per Dio fallo nella tua testa!- il
ragazzo stava per utilizzare il pugnale contro di lei, almeno
così avrebbe scoperto cosa fosse quello strato di liquido
quasi invisibile sulla sua punta senza dover faticare tanto.
-
Sirana ci ammazzerebbe. Non siamo in grado di riconoscere
quella stupida sostanza che senza alcun dubbio è veleno.
Abbiamo provato di tutto escludendo i veleni più complessi,
perché dubito che in questa scuola ci sia qualcuno di
così bravo ed esperto, eppure niente. Le provette non
reagiscono e…- ad un tratto si bloccò. Che
stupida che era stata!
-
DAN!- in risposta ricevette il rumore del vetro che si rompeva
-
Dammi una buona ragione per tenerti ancora in
vita…- era furibondo. Gli aveva fatto prendere un colpo con
quel cavolo di urlo e in più era frustrato perché
non venivano a capo di niente. Intanto Ginevra si era alzata ed era
corsa davanti a lui. Con un movimento fluido della mano
spostò il pugnale davanti a lei e lo studiò
attentamente.
-
Ma che diavolo fai adesso?- - Shh..silenzio. Devo vedere una
cosa- si Ginevra Weasley aveva le ore contante. Adesso pretendeva il
silenzio?? Quando lei non aveva fatto altro che distrarlo e fare
casino. La sentì mormorare un semplice incantesimo che in
mano sua avrebbe avuto molta più potenza.
-
Revelio mea arcanum…- dal pugnale
scaturì una forte luce tanto che il ragazzo dovette coprirsi
gli occhi, ma non lei. Quando tutto ritornò alla
normalità il pugnale era ancora sospeso davanti alla giovane
ma stavolta il liquido presente sulla punta aveva assunto un colore
azzurrino. Quel colore e l´odore delicato ma allo stesso
tempo pungente fecero capire subito alla ragazza di cosa si trattava
– Mortea Mortis-. Il ragazzo spalancò gli occhi.
Aveva sottovalutato gli studenti di quella scuola se qualcuno era in
grado di produrre una pozione del genere. Se il pugnale
l´avesse colpito sarebbe impazzito all´istante e
sarebbe morto nel giro di pochi minuti.
-
Come fanno a conoscere una pozione del genere? È
stata bandita- il viso della grifona si era oscurato e una risata priva
di gioia invase la stanza.
-
Non essere sciocco. In quel covo di serpi la metà
e più sono mangiamorte e l´altra parte aspetta
solo l´iniziazione. Vuoi che non conoscano le arti oscure e
tutto ciò che vi rientra dentro? La cosa che mi sorprende
è la potenza con cui è stato scagliato
l´incantesimo di protezione.-
-
Comunque troppo debole per le capacità dei
professori-
-
Non ne sarei sicura, era magia nera pura. Abbiamo un mago
oscuro in mezzo a noi…- in quel momento la porta si
aprì ed entrarono il Preside insieme a Piton e alla
McGranitt. Dan con uno schiocco di dita fece sparire tutto e
andò insieme alla ragazza a sedersi sulle poltrone davanti
alla scrivania.
-
Ebbene ragazzi, qualche novità- Silente sembrava
molto stanco, sicuramente questo fatto non aveva fatto altro che
gravare sulle sue spalle. Il ragazzo iniziò a spiegare.
-
Si preside. La punta del pugnale è imbevuta di un
veleno che siamo riusciti ad identificare poco prima che entraste. Era
stato apposto una sorta di sigillo che deviava i risultati ottenuti
applicando altre pozioni-
-
Che genere di sigillo?- -Magia Oscura- questa volta era stata
Ginevra a parlare.
-
Che vuol dire Magia Oscura Weasley? Spiegati meglio- la
ragazza si voltò verso il professore di pozioni astiosa.
-Professore è molto semplice. O qualcuno ha fatto entrare di
straforo il pugnale all´interno del castello oppure abbiamo
tra le nostre mura un bel mago oscuro che è in grado di
produrre un sigillo resistente a tutte le pozioni e agli incantesimi
elementari e non di rivelazione-
-
È impossibile- uno sbuffo spazientito
seguì quella considerazione.
-
E di grazia professore, perché mai?-
-
Signorina Weasley si calmi e si rivolga con le dovute
maniere- -Scusi professoressa- non tolse gli occhi di dosso dal
professore perché attendeva una sua risposta.
-
L´avremmo perlomeno percepito. Un mago oscuro ha un
incredibile aura di magia nera dai cui è praticamente
impossibile non restarne intossicati-
-
Mi permetta professore ma qui si sbaglia- ora fu il ragazzo
ad intervenire – Naturalmente si è sempre saputo
della possibilità di individuare i maghi dagli enormi poteri
percependone solamente l´aura. Tuttavia è proprio
per questo che si è ricercato il modo di oscurare
quest´ultima e adesso è possibile farlo. Io e
Ginevra esercitiamo un continuo controllo sui nostri poteri altrimenti
saremmo subito individuati, soprattutto lei-
-
Quindi ragazzo mi stai confermando la teoria della signorina
Weasley giusto?- il ragazzo annuì.
-
Le cose, se fossero come dite voi, sarebbero molto
più complicate del previsto. Di che veleno si tratta
esattamente?-
-
Mortea Mortis…- il preside guardò
subito il professor Piton il quale sbiancò, così
come la professoressa McGranitt.
-
Non è possibile…È
impossibile preside- sussurrò il responsabile di Serpeverde.
-
Le dico di no! Il colore e l´odore stesso sono
quelli della Mortea Mortis!-
-
Mia cara il professore non sta negando le caratteristiche
della pozione ritrovate sul pugnale. Il sig. Piton ha svolto la sua
prima lezione facendo produrre ai ragazzi questa pozione- ora sui due
ragazza c´era un misto tra sconvolto e stupore.
-
Scusi ma forse non ho compreso bene. Non ho sentito vero che
lei ha fatto produrre a degli studenti del settimo anno una pozione
classificata come illegale poiché porta a morte certa e a
cui non c´è rimedio vero? Mi dica di si per favore-
-
Mi dispiace Weasley ma l´ho fatto ieri mattina- la
ragazza non riuscì più a trattenersi
-
MA E` FORSE IMPAZZITO????- Ginevra era scattata in piedi ma
Dan era riuscito a rispedirla sulla poltrona in modo che non provocasse
danni.
-
Modera i termini ragazzina. Ho più esperienza di
te e so cosa posso o non posso far fare agli studenti di questa scuola.
Inoltre nessuno può aver prodotto questa pozione da solo a
meno che nel baule non tenga un´intera scorta di ingredienti
fra cui anche quelli illegali. Dalle pozioni svolte è stato
prelevato poi un campione che tengo io in un luogo sicuro e
ciò che ne rimaneva dentro i calderoni è stato
fatto evanescere-
La ragazza non si
diede ancora per vinta – Mi scusi professore ma chiunque
avrebbe potuto prelevarne, anche solo una goccia, e fare in modo di non
esser visto. Inoltre non mi stupirei affatto se qualcuno possedesse
cose illegali!-
-
Ora sta esagerando signorina Weasley. Lancia accuse riguardo
al mio operato o agli studenti della mia casa per caso?-
-
Non mi faccia ridere professore! Sa benissimo che quella
è la tana dei figli di Mangiamorte e di certo non sono degli
stinchi di santo!- il professore stava per ribattere quando il preside
interruppe quella diatriba.
-
Basta così. Ritengo che gli avvenimenti di oggi
abbiano riscaldato troppi animi ed è inutile prendersela gli
uni con gli altri. Signorina Weasley e Sig. Mistral potete andare. Il
sonno concilierà le idee di tutti.- i due ragazzi si
alzarono e si congedarono.
-
Preside cosa facciamo?- Silente puntò il suo
sguardo cristallino sui due suoi più fidi professori.
-
Per ora teniamo gli occhi bene aperti. Il fatto di questa
sera ha creato non pochi problemi e i ragazzi domani mattina saranno
più agitati. Cerchiamo di non far pesar loro nulla.- i due
annuirono e si congedarono. Una graziosa fenice planò e si
andò a posare sulla spalla dell´anziano preside.
L´accarezzò con dolcezza come era sovente fare.
– Qualcosa di annida sotto di noi e si sta muovendo Fanny.
Avremo bisogno di tutto l´aiuto possibile.-
***
I due ragazzi
appena usciti rimasero in completo silenzio. Arrivati di fronte la Sala
Grande Ginevra stava per augurare la buona notte al ragazzo quando si
ricordò di una cosa.
- Dan- lo
slytherin si fermò e si voltò a guardarla. La sua
espressione era buia e cupa. Le dispiaceva vederlo in quello stato e
sapeva che era invaso da una forte rabbia per non esser riuscito a
capire prima le intenzioni di quelle serpi.
- È
arrivato…- all´improvviso negli occhi di Dan
comparve un lampo di vita e gioia.
-
Dov´è?- chiese trepidante.
- Non lo so.
L´ho visto ieri notte, o meglio, ho visto solo la sua ombra
e…ma dove diavolo stai andando??- non l´aveva
lasciata finire di parlare. Era semplicemente scattato e ora si
dirigeva a tutta velocità verso il portone
d´ingresso. – Vai a dormire Ginevra. Ci vediamo
domani.- solo questo le urlò e poi sparì tra le
ombre della notte lasciandola lì da sola. –
Stupidi uomini!- dopo aver lasciato quel commento si diresse verso la
torre di Gryffindor sapendo già che anche quella notte
avrebbe fatto le ore piccole a causa delle spiegazioni che avrebbe
dovuto dare ai suoi amici.
***
Un lieve bussare
interruppe il silenzio all´interno della camera. Ormai era
sera è le ombre e il buio facevano quasi da sovrani se non
fosse stato per le poche candele accese. Gli eleganti arazzi,
l´arredamento sobrio ma che denotava lusso davano
un´aria inquietante alla stanza. Inquietante come la figura
sdraiata sul letto. Chiunque essere di sesso femminile si sarebbe
piegato al volere di quella persona. La luce creava particolari effetti
sulla sua pelle alabastrina e perfetta rendendolo affascinante e al
contempo terrificante. Con le spalle contro i cuscini e una gamba
piegata, fumava annoiato guardando il vuoto. La camicia nera era
completamente sbottonata e i pantaloni della divisa del medesimo colore
seguivano docili i muscoli tonici delle gambe. Non chiese chi fosse e
non si scomodò per alzarsi. La porta si aprì da
sola, comandata da un suo muto ordine. Sulla soglia si stagliava una
figura femminile, bella nella sua alterigia. La luce dietro di lei le
dava un´aria angelica, ma solo apparentemente. Una soffice e
delicata camicia da notte color verde scendeva sul suo corpo. I capelli
scuri accarezzavano le sue spalle. Con il volto impassibile e privo di
sentimento avanzò nella stanza. I suoi piedi nudi non
emettevano alcun suono sul pavimento di fredda roccia. La porta alle
sue spalle si richiuse e la stanza ricadde nella semi-
oscurità. Giunta in prossimità del bordo del
letto si fermò, in attesa come sempre. L´aveva
chiamata e lei era andata. Come sempre. Solo un oggetto nelle mani di
un perfido burattinaio.
Lui non la
guardò minimamente. Spense la sua sigaretta e la fece
evanescere, solo allora la degnò di qualche sguardo.
-
Buona sera Draco…- il tono di voce era incolore
come al solito. Nessun sentimento poiché il tempo per le
palpitazioni, il batticuore furiosi, l´emozione era finito.
In risposta il serpeverde le prese con uno scatto il polso e la
buttò malamente sul letto. Lei non disse niente, anche
perché non sarebbe servito a nulla. Non poteva contrastarlo
ma solo accontentarlo. Si portò sopra di lei e rimase a
fissarla. I suoi occhi osservavano ogni lembo di quella pelle femminile
e le sue mani incominciarono e muoversi lentamente sul corpo. Soffici
carezze con quelle dita esperte…Quando il Diavolo ti accarezza
vuole l´anima… ma lei non
l´aveva più ma questo non l´avrebbe di
certo fermato. Calò su di lei è infilò
prepotentemente la lingua nella sua bocca senza chiederle alcun
permesso e senza aspettare, per poi con voracità morderle le
labbra fino a quasi farle sanguinare. Non un lamento uscì
dalla bocca della giovane. Era abituata. Abituata a lui e a tutto
ciò che ne conseguiva. Scese con la lingua sul suo collo per
poi anche li morderla senza pietà. Il giorno dopo avrebbe
avuto dei brutti segni ma a lui non interessava minimamente. Lei era li
per dargli piacere e niente altro. Le prese i seni fra quelle mani
perfette con lunghe dita da pianista, e incomincio a stringerli con
intensità sempre maggiore. Infine stanco di quegli stupidi
preliminari fece sparire i vestiti da entrambi. Non aspettò
oltre e alzandole le gambe e il bacino la penetrò con forza
con spinte che via via divenivano sempre più violente e
sempre più profonde. La ragazza chiuse gli occhi per
esternarsi da tutto. Lui godette di più nel vederla
così. Un suo oggetto che non poteva ribellarsi o fare niente
perché altrimenti sarebbe stato privato della sua vita. Ad
un tratto balenò nella sua mente un viso e
aumentò ancora la velocità fino a quando non
arrivò l´orgasmo e venne in lei. Non sapeva se
fosse venuta o meno e non gliene fregava. Uscì da lei e si
rimise sdraiato. Si accese una sigaretta chiedendosi seccato e
arrabbiato il perché di quel volto. La ragazza si
vestì e si alzò dal letto. – Posso
andare?- chiese freddamente.
-
Sparisci Pansy- la slytherin non diede peso a quel tono e
tanto meno ci rimase male. Girò le spalle al ragazzo e
uscì dalla stanza. Al rumore della porta che si chiuse si
aggiunse quello del vetro infranto. Draco si alzò per
dirigersi verso il bagno, una doccia gli avrebbe fatto placare la
rabbia. Intanto i vetri del posacenere andato in frantumi si dissolsero
in un fumo nero.
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Capitolo 12 *** Zaphiro ***
Alla
marti...che
ha richiesto che questo essere magico fosse presente in questa
storia...Mi dispiace solo che sia uscito troppo corto...
Nei
venti del tempo le ali han spiegato
testimoni
silenti di un sapere arcano
…
alfieri orgogliosi di un grande passato
riportano
i fasti di un mondo lontano…
C`era un tempo.
Un tempo passato e remoto in cui i padroni incontrastati della terra
erano possenti creature. Dall´incredibile aspetto esse si
libravano nel cielo con le loro ali dominando tutti e facendo brillare
le loro scaglie al sole. Non vi erano umani ma solo loro, esemplari
magici dal portamento regale e in grado di far scaturire dalle loro
fauci lingue di fuoco come lava colante. I draghi. Ma come tutte le
cose belle e preziose anch´essi furono quasi distrutti dalla
stupidità, dalla cattiveria e dalla supremazia
dell´uomo. I tempi di pace finirono facendo posto alla
guerra. Divenirono macchine per annientare i nemici al servizio dei
più spregevoli uomini. Così finì la
loro epoca e solo in pochi sopravissero. Fra questi Lui.
Non sapeva che
ore fossero ne da quanto tempo si trovava in quella radura in mezzo
alla foresta proibita. Le stelle e la luna erano ancora alte nel cielo
e rischiaravano a mala pena ciò che lo circondava. Ma in
quel momento era un dato irrilevante. In quel momento si trovava nella
stessa posizione di quando era arrivato. Gli era bastato
“sentire” per trovarlo poiché lui lo
chiamava. Lui
aveva percepito il momento esatto in cui il ragazzo aveva preso la
decisione di lasciare Ginevra sulle scale e di dirigersi fuori. Fra
loro era così. C´era un legame indissolubile dal
giorno in cui era arrivato al mondo. L´aveva trovato e si era
preso cura di quel cucciolo. Ormai erano tre anni che stavano insieme,
affrontavano ogni difficoltà e vivevano ogni gioia e dolore
come un´unica cosa. Da quando era partito per quei tre mesi
in Scozia non l´aveva più visto ed ora eccolo li.
Non si era avvicinato ne allontanato. Era rimasto semplicemente di
fronte a lui, di fronte a quegli occhi verde chiaro.
Ad un tratto
decise di rompere quella distanza, così si
avvicinò senza timore. Allungò la mano e la fece
scivolare fra quelle scaglie del colore dei suoi occhi, solo il muso
riportava un colore dorato come ogni esemplare della sua razza.
-
Zaphiro-
la lingua elfica era l´unica con cui poteva parlargli
poiché si trovava di fronte ad un essere antico quasi quanto
il mondo. Il drago chinò il muso come in un inchino e quel
gesto lo riportò indietro nella memoria.
Flash Back
Era
una giornata abbastanza soleggiata. In certi momenti le nuvole
coprivano il sole e l´aria fresca procurava piacevoli brividi
in quel mese di aprile. Come al solito si ritrovava a passeggiare fra
le dolci colline della sua terra in compagnia di alcuni suo amici, tra
cui anche lei: Sirya. Nonostante avesse solo 15 anni, appena
l´aveva vista il suo cuore aveva iniziato a battere
furiosamente. Si erano conosciuti qualche mese prima quando lei era
arrivata con i suoi genitori dall´India. I suoi capelli
liscissimi neri incorniciavano gli occhi un po’ a mandorla e
con un taglio fine dal medesimo colore. La carnagione scura contrastava
con quella della sua gente. Si era presentata subito a lui e ai suoi
amici senza timidezza e con un sorriso che avrebbe fatto girare la
testa a a un bel po’ di persone. Sempre solare e dalla
battuta pronta aveva legato con tutti fino a diventare una componente
costante del gruppo. Ed ora eccoli li a rincorrersi ed a rotolare
sull´erba. Sdraiati vicini a prendere i pochi raggi del sole
la bambina gli parlò sempre con la sua solita schiettezza
che molte volte l´aveva fatto arrossire.
-
Dan?- volse il viso per incontrare quel profilo perfetto che
ogni volta gli mozzava il fiato.
-
Dimmi Sirya…- lei lo guardò sorridendo
sia con gli occhi che con la bocca – Tu mi vuoi bene?- un
leggero rossore dipinse le gote del giovane – C-certo c-che
ti voglio bene…M-ma che domande fai!- ora Sirya era davvero
divertita – Perché balbetti? Comunque anche io ti
voglio bene Dan. Te ne voglio tanto. Sei il mio migliore amico- un
misto di felicità e amarezza invase il cuore del giovane
anche se non lo diede a vedere
-
Anche tu sei la mia migliore amica Sirya- le sorrise di cuore
e lei ricambiò perdendosi nei suoi occhi. Fin dal primo
momento era rimasta incantata dal colore dei suoi occhi. Viola. Un
colore che molti consideravano come portatore di sventura ma che lei
diceva fossero un dono. Sirya si avvicinò al viso del
ragazzo e gli depositò un bacio leggero sulle labbra ancora
innocenti. In quel momento Dan rimase immobile come una statua di sale
senza capire nulla. Un richiamo li riportò alla
realtà. Era uno di loro che diceva di ritornare al
villaggio. Il sole ormai stava tramontando ed era quasi ora di cena. Si
alzarono insieme ma a Dan sembrò di scorgere qualcosa nel
boschetto li vicino.
-
Va avanti con gli altri io vi raggiungo subito- la ragazza lo
guardò curiosa.
-
Hai visto qualcosa?-
-
Si ma non ti preoccupare, vai pure-
-
Ok Dan, ma non fare tardi!- gli lasciò la mano e
gli diede un altro bacio sulla guancia per poi voltarsi e unirsi al
gruppo. Appena ripresosi si avviò verso il boschetto. Era
sicuro di aver visto qualcosa muoversi fra gli alberi. Fortunatamente
aveva imparato la magia fin da quando era piccolo per cui non correva
troppi rischi. Il pericolo l´aveva sempre attratto in qualche
modo, ma quando arrivò a destinazione rimase deluso
poiché non vi trovò niente. Sbuffando si rimise
sui suoi passi. La strada era lunga e doveva muoversi se non voleva
prendersi una bella sgridata dai suoi. Si mise a correre ma a non molta
distanza dal suo villaggio si bloccò. Ciò che
vide quella sera non se lo sarebbe più scordato e avrebbe
albergato nei suoi incubi per sempre. Ampie fiamme si levavano dai
tetti delle case e urla disumane di donne e bambini trafiggevano
l´aria. Senza aspettare oltre si diresse a tutta
velocità verso la sua casa. Approfittando delle ombre
passò inosservato incontrando sul suo cammino cadaveri
insanguinati di uomini, donne, anziani e bambini. Molte di quelle
persone le conosceva e ad ogni volto il suo cuore e la sua anima si
spezzavano. Le lacrime cominciarono a scendere sulle sue innocenti
guance mentre cercava di evitare gli uomini fautori di quel disastro.
Erano incappucciati e con un mantello nero. Maghi che lanciavano
incantesimi ovunque e che ridevano godendo delle torture da loro
inflitte. Svoltò un angolo e un urlo di disperazione
uscì dalla sua bocca senza che potesse fermarlo. La sua casa
stava bruciando mentre poco distanti dalla soglia c´erano suo
padre, sua madre e la sua tenera sorellina di 7 anni barbaramente
trafitti. Cadde senza forze a fianco dei suoi familiari. Voleva morire.
Tutto ciò che più amava gli era stato portato
via. Tutto. All´improvviso gli venne in mente Sirya. Si
alzò con un ultimo barlume di lucidità e forza e
si diresse verso la casa della ragazza. Iniziò a pregare
nella speranza che non le fosse successo niente, ma disperato dovette
ricredersi. La trovò in una pozza di sangue con il collo
spezzato e lo sguardo terrorizzato. Il respiro cominciò a
mancargli e prendendola fra le sue braccia incominciò a
cullarla e a piangere disperatamente. Ora non si udivano più
strilli ne risate. Gli uomini dovevano essersene andati credendo di
aver fatto piazza pulita. Lui era l´ultimo.
L´ultimo della sua gente. Mise giù il piccolo
corpicino e tornò dai suoi famigliari. Con gli incantesimi
di sua conoscenza placò le fiamme della sua casa e
ripulì i suoi genitori e sua sorella. Scavò nella
terra fino a notte inoltrata creando tre fosse dove li
seppellì. Sigillò quelle tombe con la formula
più potente e stremato si accasciò a terra privo
di sensi.
Il
mattino venne più veloce del previsto così come
l´amara conferma dei suoi incubi. Pianse fino ad esaurire le
sue lacrime e giurò su quelle tombe che si sarebbe
vendicato. Vagabondò per tutto il giorno in quelle terre di
cui ormai non riusciva più a vederne le bellezze. A
pomeriggio inoltrato si riposò sotto un albero in un bosco.
Il suo sguardo era stato privato di innocenza e felicità.
Ora c´erano solo rabbia, odio, dolore e disperazione.
Ricordò che era stato lui ad aver convinto Sirya ad andare
con gli altri. Se solo l´avesse tenuta con se a
quest´ora non sarebbe morta. Un rumore di foglie spostate lo
fece distrarre dai suoi pensieri e si voltò guardingo alle
sue spalle. Non vide niente e pensò che fosse stato un
animale, stava per girarsi quando un raggio di sole riflettè
su una superficie lucida ed attirò la sua attenzione. Si
avvicinò e riconobbe un uovo. Non ne aveva mai visti
così. Era più grande della sua testa ed era del
colore dei suoi occhi. Stava per allungare la mano per toccarlo quando
questo si crepò. Stupito indietreggiò mentre
l´uovo continuava a creparsi sempre di più fino a
quando non ne uscì l´essere che
l´avrebbe incantato per tutta la sua esistenza e che gli
sarebbe stato accanto fino alla morte. Non poteva credere di aver
assistito alla nascita di un drago e di trovarvisi di fronte. Il
piccolo lo squadrò sospettoso quasi pronto
all´attacco. Dan si inginocchiò e gli porse una
mano. Non sapeva perché stesse facendo così ma
era come se il suo corpo lo considerasse un gesto abituale. Il drago
stupito chinò il capo e si lasciò toccare
sancendo così la loro unione.
Sembrava passata
un´eternità da quel giorno eppure i ricordi
ritornavano impietosi a far male. Ricordava come dopo una settimana
aveva incontrato quella che sarebbe stata la sua insegnante si vita e
di magia. I suoi vestiti sembravano ormai stracci eppure Sirana non si
era fermata all´apparenza. Aveva accettato sia lui che
Zaphiro insegnando loro come capirsi e come comprendersi.
Così erano passati tre anni. Imparando a combattere, a
capire, ad escogitare. Imparando a sostituire l´odio e la
vendetta con la saggezza e la pazienza. Lui e Zaphiro in quegli anno
erano diventati l´uno l´ombra dell´altro.
Poi erano arrivati i tre mesi in Scozia e li aveva conosciuto Lei:
Ginevra Weasley. Da quando era morta Syria non si era affezionato a
nessuna ragazza. Aveva avuto solo qualche avventura e nulla
più, ma con lei, con quella furia dai capelli rossi, era
stato diverso. Era entrata nella sua vita ed ora sapeva che non avrebbe
più potuto farne a meno. Sorrise
nell´oscurità e decise di tornare al proprio
dormitorio per evitare di rischiare qualche punizione.
-
Ci vediamo
domani, buona notte Zaphiro- ancora uno sguardo di
complicità e poi si volse per dirigersi verso il castello.
|
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Capitolo 13 *** Il ballo di inizo anno ***
La
settimana era trascorsa abbastanza velocemente tra le lezioni , i primi
compiti in classe, gli allenamenti di Quidditch, i vari litigi e la
preparazione per il ballo di inizio anno. Come accennato da Lavanda i
Caposcuola erano stati tutti coinvolti nell´organizzazione
della festa e le minacce di Dalton e Malfoy non servirono a far
desistere quelli del Comitato studentesco. Era venerdì
mattina ed erano nell´aula dove i responsabili delle Case si
riunivano per stabilire i turni serali delle ronde. Hermione Granger
era seduta compostamente su una poltrona a stava riflettendo seriamente
sulla decisione di togliersi o meno la vita. Accanto a lei
c´era Edward stravaccato e per niente interessato a
ciò che stava dicendo la presidentessa sulle ultime
disposizioni prima di quella sera. Dall´altra parte della
stanza Draco Malfoy fumava svogliatamente una delle sue sigarette per
evitare di saltare addosso a quelle oche. Sulla poltrona accanto Pansy
Parkinson guardava annoiata in giro. Ron Weasley, in piedi davanti alla
finestra aperta, fissava con uno sguardo corrucciato il paesaggio
fuori. Dal giorno della loro ultima litigata lui e la grifona non si
erano rivolti la parola. Le uniche interessate sembravano Susan Bones,
caposcuola di Tassorosso, e Liliam Coole di Corvonero. Erano passate
quasi due ore e non ne potevano più.
-
Allora è tutto chiaro?- Alicia Whoole era
considerato l´essere femminile più odioso in tutta
la scuola. Con quella vocetta stridula e le sue idee assurde avrebbe
fatto scappare persino Voldemort in persona. In risposta ricevette due
sguardi accesi per l´eccitazione e sei sguardi che
ritornarono in quel momento alla realtà.
-
Ragazzi non ditemi che non avete sentito niente!-
-
Whoole sono talmente elettrizzato da questa festa che dopo la
prima parola che hai detto ho deciso di non ascoltarti più-
-
Dalton sei il solito presuntuoso! Dovresti collaborare e
anche voi altri! Insomma siete i Caposcuola e avete il dovere di
sostenere le iniziative proposte- Malfoy alzò lo sguardo e
la inchiodò facendola tremare.
-
Mettiamo in chiaro una cosa. Non sono mai stato
d´accordo con tutte le cazzate che ti passano per
l´anticamera del cervello. L´idea di questa festa
mi rende tutt´altro che felice perché
sprecherò il mio tempo a tener d´occhio dei
marmocchi che riescono a ubriacarsi anche con una burrobirra-
-
Avanti Malfoy, secondo te ci beviamo la storia che tu ti
metti a controllare i ragazzini più piccoli? Non ti
è mai fregato niente di loro e ti sei sempre fatto i tuoi
comodi-
-
Dalton bisogna far valere l´apparenza…-
- Beh allora la fai valere veramente da schifo. Ti manca la classe
amico…- il serpeverde lo guardò scettico - E
vorresti insegnarmela tu che frequenti mezzosangue e rinneghi la
posizione della tua famiglia in società?-
-
Chissà perché devono saltare sempre
fuori i mezzosangue. Sai stai diventando ripetitivo proprio come
quell´idiota di Armell. È una malattia contagiosa
o è proprio il cervello di voi serpi ad essere tarato in
questo modo?- l´aria si stava facendo abbastanza tesa
– Granger nessuno ha chiesto il tuo parere e…- non
finì la frase perché venne interrotto - Oh
perdonami Principe degli Slytherin ma nel momento in cui parli di
mezzosangue la maggior parte delle volte ti riferisci a me! Se credi
che me ne stia zitta te lo puoi anche scordare bello!- lo sguardo del
ragazzo divenne minaccioso e le iridi assunsero il colore del piombo.
-
Tu… come ti permetti? Vuoi per caso che ti tagli
la lingua mezzosangue?-
-
Credi di riuscirci stupido furetto?- una risata
catturò l´attenzione dei due impedendo al ragazzo
di ribattere.
-
Lo trovi divertente Weasley?- il rosso neanche lo
degnò di uno sguardo. Erano passati i tempi in cui si faceva
prendere dall´ira e reagiva di impulso alle provocazioni
della serpe – Molto Malfoy. Hai scelto la persona sbagliata
con cui affrontare una discussione. Hermione non riuscirai mai a
piegarla…- in quel momento lanciò
un´occhiata alla ragazza che ricambiò con un
sorriso dolce.
-
Ed eccolo il pezzente azzurro sul cavallo bianco che corre a
salvare la povera mezzosangue. Non intendo accettare quella sottospecie
di sfida che mi hai lanciato. Ne ho già in ballo una che mi
renderà l´anno veramente interessante…-
un ghigno malvagio si dipinse sul suo volto e questo fece avere a Ron
un presentimento molto negativo. Un silenzio quasi imbarazzante rimase
sospeso nella stanza. Tutti si fissavano. Chi con odio, chi con
indifferenza e chi con complicità. Alla fine la
presidentessa del Comitato studentesco prese coraggio e
parlò di nuovo.
-
Bene…ehm..allora..come ho detto prima, quando non
mi avete ascoltata, tutti i responsabili dovranno essere i primi a
raggiungere la sala per accogliere gli studenti.
L´abbigliamento deve essere formale e il coprifuoco per le
classi fino al quarto anno è previsto per le 23.00, dal
quinto in su fino all´1.00-
-
I professori si sono proprio sbilanciati
quest´anno.. bene hai finito?- la ragazza indispettita
ribatté acida – No Edward non ho finito! Il ballo
inizierà alle 21 in punto. Ora ho finito Dalton!- - Che
meraviglia…- si alzò battendo le mani –
bene.. signori vorrei dire che è stato un piacere ma sarei
ipocrita. Vi saluto gente, vado a rifugiarmi in qualche luogo dove non
possa sentir parlare di vestiti e accompagnatori- gli altri presero il
suo esempio e se andarono pronti psicologicamente alla serata che
avrebbero dovuto affrontare.
Ron ed Hermione
camminavano fianco a fianco senza nemmeno sfiorarsi e senza parlare.
Per i corridoi c´erano orde di ragazzine strepitanti che si
stavano dirigendo ad Hogsmeade per fare gli acquisti
dell´ultimo minuto. Fortunatamente lei e Ginny si erano mosse
in anticipo proprio per evitare le interminabili code e lo stress. Il
suo vestito le piaceva molto, l´aveva notato subito appena
entrata nel negozio di Stratchy&Sons abbigliamento
per maghi e quando l´aveva provato anche Ginevra ne era
rimasta entusiasta. Il problema era che non sapeva con chi andare al
ballo. A causa di tutti quegli impegni non aveva avuto modo di cercare
una soluzione e questo la turbava un po’. Girò il
viso verso il suo migliore amico e una strana idea balenò
nella sua mente.
-
Una noia oggi vero?- disse tornando a guardare davanti a se.
Il ragazzo rimase un po’ stranito per il fatto che si stava
rivolgendo a lui – Sì- da quel monosillabo
capì che Ron era ancora arrabbiato con lei e faceva un
grande sforzo per risponderle. Ma continuò imperterrita.
-
Un inutile spreco di energie per uno stupido ballo-
-
Già- certo che quel ragazzo aveva una fantasia da
paura. Decise di passare all´argomento che più le
premeva.
-
Senti Ron sai per caso con chi va Harry al ballo?-
-
No- adesso lo uccideva.
-
Ah…e tu con chi ci vai al ballo?- finalmente il
grifondoro la degnò di uno sguardo ma non era affatto
amichevole – Perché?-
-
Così per sapere…- c´era
rimasta male per quella risposta e non riuscì a nasconderlo
completamente.
-
Non lo so ancora- ormai erano quasi arrivati e doveva
muoversi.
-
Ron?- gli prese il polso prima che lui potesse dire la parola
d´ordine. Lui guardò la sua mano e lei lo
lasciò subito.
-
Senti… mi stavo chiedendo se volevi venire al
ballo con me. Siamo anche i caposcuola e forse sarebbe meglio andarci
insieme. Cosa ne pensi?- lui rimase piacevolmente colpito e il suo
cuore perse un battito. Che cosa doveva dirle? Poteva per una volta
sotterrare il suo orgoglio e passare una serata serenamente in
compagnia della ragazza più bella della scuola?
-
Per me va bene- si girò e sparì oltre
il ritratto. Un sorriso di gioia comparve su entrambi i volti dei due
giovani.
***
Fra qualche
minuto avrebbe dato fuoco all´inteno dormitorio e tanti
saluti ai Griffyndor. Mancava un´ora all´inizio
della festa e lei era ancora seduta a braccia e gambe incrociate sul
suo letto a baldacchino con uno sguardo poco rassicurante.
All´interno di quella stanza c´era il caos
più totale. Scarpe, vestiti, trucchi ingombravano ogni
superficie presente a parte il suo letto che era stata in grado di
difendere con le unghie e con i denti. Tutto questo a causa di quelle
due pazze delle sue amiche. Dafne e Sarah erano su di giri. Quel
pomeriggio si erano recate, come molte altre, a Hogsmade alla ricerca
di qualche cosa di davvero stupendo e ora si trovavano chiuse in camera
da tre ore buone. Anita e Rose, le altre due sue compagne di stanza, se
ne erano andate più di un´ora fa abbastanza
sconvolte. Stava davvero per perdere la pazienza perché
rischiava di arrivare in ritardo e il suo accompagnatore non glielo
avrebbe mai perdonato.
-
Ragazze?- le due parvero non sentirla poiché
stavano urlandosi addosso sotto cumuli e cumuli di roba.
-
Ragazze?- ancora niente e lei non era molto famosa per la sua
pazienza. Inoltre un urlo disumano che arrivò da Sarah fu la
goccia che fece traboccare il vaso.
-
Ora BASTA!- le due si fermarono stupite – Vi do
dieci secondi per prendere le ultime cose e sparire. Guardate che
casino avete fatto!-
-
Dai Gin non fare così! Non siamo minimamente
pronte!- allo sguardo ironico della rossa la ragazza avrebbe voluto
rimangiarsi tutto.
-
Non fate le stupide! Siete perfette, bellissime e immagino
che i vostri cavalieri sbaveranno per voi. Ora filate così
posso prepararmi decentemente anche io- le due fecero per protestare ma
Ginevra le bloccò – Niente obiezioni. Ora fuori!-
sconfitte presero le loro cose e si specchiarono un´ultima
volta salutando la loro migliore amica prima di uscire. Rimasta
finalmente sola Ginevra diede un sospiro di sollievo. Quelle due
l´avrebbero fatta ricoverare presto al San Mungo. Era mai
possibile che un semplice ballo potesse danneggiare così
fortemente le menti degli adolescenti? Mah..era uno dei tanti misteri
della vita. Guardò l´orologio e poco
mancò che cadesse giù dal letto. Le rimanevano
solo 45 minuti per lavarsi, vestirsi, truccarsi e pettinarsi. Oh si,
quelle due avrebbero passato dei tempi bui se non fosse riuscita a
prepararsi in tempo. Balzò giù dal letto e con
uno schiocco di dita risistemò quella stanza. Mentre gli
abiti ritornavano nell´armadio, così come le
scarpe e altri oggetti poco identificabili, si diresse verso il bagno
per una doccia veloce. L´acqua calda riuscì ad
allentare una strana tensione che si era insinuata in lei dopo che
quelle due se ne erano andate. Non riusciva a spiegarsene
l´origine. Insomma era un semplice ballo! Tolse gli ultimi
residui di shampoo rimasti tra i suoi capelli e poi uscì.
Sul letto era già comparso quello che sarebbe stato il suo
vestito. Al contrario di Hermione, che l´aveva trovato
subito, lei aveva dovuto girare per tutti i negozi di quel paesino, ma
alla fine ne era valsa la pena, come le aveva detto la sua amica. Solo
lei l´aveva visto, nemmeno a Sarah e a Dafne aveva concesso
la possibilità di vederlo. Voleva che fosse una sorpresa. Si
asciugò e prese dal cassetto della biancheria il necessario,
dopodiché indossò l´abito e scelse un
paio di scarpe fra quelle nell´armadio. Con un altro schiocco
di dita sistemò i capelli. Ora mancava solo il trucco e poi
sarebbe stata pronta. Ricontrollò l´orario e vide
che aveva tempo a sufficienza così prese tutto
l´occorrente e si mise all´opera.
Alle 20 in punto
un insistente bussare alla porta anticipò
l´ingresso della Caposcuola di Grifondoro.
-
Senti Gin ho assoluto bisogno del tuo aiuto!- entrando come
un uragano si era diretta spedita verso il letto dell´amica e
vi ci si era buttata sopra – Sono un disastro! Non riesco a
sistemarmi questi cavolo di capelli! Devi aiutarmi assolutamente!- la
rossa rimase un po’ di stucco. Hermione non si era mai
agitata così tanto per andare ad un ballo e poi non capiva
cosa avevano i suoi capelli per non piacere alla proprietaria. Era a
dir poco stupenda.
-
Herm rilassati…- - Rilassarmi??? Come faccio a
rilassarmi???Sono impresentabile!- ok la cosa si stava facendo a dir
poco preoccupante. Ad un tratto la grifona si mise seduta e
sembrò accorgersi veramente solo in quel momento della
presenza di Ginevra. Spalancò la bocca e gli occhi
sembrarono uscirle dalle orbite. A quel cambio di comportamento Ginevra
temette di dover chiamare sul serio il San Mungo questa volta, o di
correre immediatamente da Madama Chips.
-
G-gin…S-sei bellissima!- adesso le avrebbe tirato
una sberla. Sembrava caduta in uno stato catatonico.
-
Grazie Herm. Anche tu sei perfetta e infat…-ma non
riuscì a terminare la frase – NO GIN! Io non sono
perfetta!!Guardami!-
-
Tesoro ti sto guardando. Sei perfetta credimi. Non capisco da
dove arrivi questa tua agitazione. È solo un ballo come
tutti gli altri. È successo qualcosa per caso? A proposito,
con chi ci vai?- all´ultima domanda la grifona
girò il viso da un´altra parte senza
però riuscire a nascondere il colorito roseo che le era
comparso sul volto.
-
Ah ah!!Ti ho scoperta! Ecco perché sei tutta
agitata! Avanti sputa il rospo… chi ti porta al ballo?Lo
conosco?-
-
Lo conosci molto bene Gin…- la sua voce era poco
più di un sussurro.
-
Bene bene… dai avanti dimmi chi è!-
l´amica ormai aveva preso a torturarsi le mani per il nervoso.
-
…uo..ello…- - Eh?? Herm scusa ma non ho
capito. Potresti ripeterlo per favore?- Hermione non aveva il coraggio
di dirlo e le parole non le uscivano dalla bocca –
Tuo…tello…- Ginevra che intanto stava rimettendo
a posto le ultime cose tornò accanto alla grifoncina
– Mio tello??? Scusa cosa vorrebbe dire?- Hermione cerco di
comunicarle con lo sguardo la soluzione e alla fine la ragazza
capì. Il poco colore sul suo viso dovuto al trucco che si
era messa poco prima svanì, lasciando posto ad un bianco
cadaverico.
-
Oh no…Oh no no no… Herm non dirmi che
è la persona che penso io!-
-
Temo proprio di si Gin- la rossa si buttò sul
letto a fianco dell´amica – Dai Gin non
è così tragica!-
-
Oh no Herm… non è così
tragico il fatto che la mia migliore amica voglia rovinarsi la serata
accanto ad un perfetto idiota che non si accorge ancora di
ciò che prova e di ciò che ha davanti!-
-
Cosa vorresti dire?-
-
Niente Herm- guardò l´ora. Cavolo era in
ritardo! Questo equivale a dover passare la serata con un
accompagnatore che non fa che ricordarti la tua mancata
puntualità. Che prospettiva allettante. Mannaggia ad
Hermione e alle sue paranoie! Ma ora che ci pensava… - Scusa
Herm ma tu a che ora dovevi essere in Sala Grande?- la grifona
saltò giù dal letto.
-
Per Merlino! Gin che ore sono?-
-
Le 20.30…sei in ritardo di 45 minuti credo- quello
che vide dopo le sue parole fu un una massa di capelli e stoffa che si
dirigeva a tutta velocità verso la porta. Il tonfo che
seguì segnalò la sua uscita. Questa ragazza è
proprio matta.
Una corsa per i
corridoi con i tacchi e un vestito che non fa che intralciare
non era certo l´inizio della serata che si era immaginata. Ma
come aveva potuto essere così in ritardo! Lei era una
Caposcuola! La migliore studentessa di Hogwarts! Con
l´immagine in testa del suo accompagnatore che, a causa del
suo ritardo, se ne andava con un´altra si mise a correre
più forte. Arrivata quasi in prossimità della
Sala si scontrò con una figura che stava andando nella
direzione opposta. L´impatto fu piuttosto violento ed
entrambi finirono a terra. Era già pronta ad urlare contro
il malcapitato o la malcapitata ma quando alzò gli occhi non
riuscì più a parlare. Esattamente di fronte a lei
e nella stessa posizione si trovava uno dei pochi ragazzi che mai
avrebbe pensato di incontrare in quel momento. Con un completo nero
della più pregiata qualità, una camicia di seta
blu oceano che rispecchiava il colore degli occhi, i capelli color
petrolio pettinati in modo da creare un effetto ribelle, la carnagione
leggermente abbronzata e un sorriso, quasi un ghigno, Blaise Zabini la
fissava curioso. il suo cervello era come bloccato così come
la sua voce. Il ragazzo si alzò e si ripulì i
vestiti. Si voltò di nuovo verso di lei e le tese una mano.
Vedendo che lei non reagiva le passò la mano davanti al
volto più volte.
-
Hey Granger ci sei??- la ragazza si riprese indispettita.
-
Si ci sono Zabini. Non preoccuparti!- continuando a sorridere
le porse di nuovo la mano ma lei stavolta la rifiutò
malamente.
-
Ce la faccio anche da sola grazie!-
-
Rilassati Granger, volevo solo aiutarti- intanto la ragazza
si era rialzata e stava cercando di risistemare il risistemabile.
-
Beh ti ringrazio Zabini ma come vedi ce l´ho fatta
da sola. Ora se vuoi scusarmi…- fece per sorpassarlo ma una
mano le afferrò gentilmente un braccio bloccandola. Le si
avvicinò fino a ritrovarsela di fronte a pochi millimetri di
distanza. Era nettamente più alto di lei. Hermione non aveva
parole. La sua presenza sembrava intossicarla, e di certo non era una
cosa positiva. Lo vide terrorizzata abbassarsi sul suo viso fino a
raggiungere il suo orecchio e poi il suono caldo della sua voce la
invase – Il tuo accompagnatore è fortunato
Granger, stasera sei bellissima- scioccata per ciò che
sentì si scostò bruscamente mettendo una notevole
di stanza fra loro.
-
Non so a che gioco stai giocando, ma non provarci mai
più- detto questo si voltò e corse verso la sala
grande non udendo le ultime parole del ragazzo – Non contarci
Hermione…-
Quando intravide
il portone placò la sua corsa. Era ancora abbastanza scossa
da quello che era successo qualche istante prima. Che diavolo è saltato
in mente a quella serpe? E io come una scema ho fatto la figura da
pesce imbambolato. Speriamo solo che Ron non sia arrabbiato, anche se
sono imperdonabile. Ma proprio oggi doveva accadere tutto questo??
Fortunatamente vide due figure conosciute accanto alla soglia
dell´entrata e per la seconda volta in quella sera le si
mozzò il fiato.
-
Insomma ma dove cavolo è finita?-
-
Ron non iniziare ad agitarti. Vedrai che arriverà.
Magari ha avuto qualche problema-
-
Si o magari ha deciso di andarci con qualcun´altro-
il bambino sopravvissuto roteò gli occhi
dall´esasperazione.
-
Amico quando diventi così paranoico non ti
sopporto. Lo fai sempre quando ti piace una ragazza e anche-e
a-ades…- ma Harry si bloccò guardando con occhi
spalancati l´amico. Ron non sentendolo più parlare
si girò verso di lui e incrociò il suo sguardo.
-
Beh? Che hai?-
-
Ti piace Hermione!!!!- il rosso avvampò
– Ma che cavolo spari! Come può piacermi Hermione!
Andiamo Harry siamo amici da una vita! La considero quasi come una
sorella…- eppure dovette ammettere con se stesso che in
quell´ultimo periodo le sensazioni che provava ogni volta che
lei si avvicinava non erano proprio simili a quelle che aveva con le
altre.
-
No no…a te piace Herm!- sul volto del ragazzo si
dipinse un sorriso gioioso.
-
Harry se non la smetti di sparare cazzate ti giuro che ti
arriva un cazzotto…diventerai l´ex bambino
sopravvissuto è chiaro?-
-
Ok come vuoi…- il tono con cui aveva pronunciato
quelle tre parole, però, faceva intendere che avrebbe fatto
tutto fuorché lasciar perdere la questione. Rimasero in
silenzio osservando le coppie entrare compresi alcuni luridi serpeverde
che non risparmiarono le loro occhiatacce ai due. Harry si
voltò verso le scale che portavano verso il loro dormitorio
e quando vi posò i proprio occhi rimase senza parole.
-
R-r-r…- l´amico si volse verso di lui
sentendolo emettere dei strani versi.
-
Harry tutto bene?- ma il bambino sopravvissuto non riusciva a
pronunciare parole connesse fra loro così prese la testa
dell´altro fra le sue mani e la voltò verso le
scale. Ron ebbe una reazione più
“singolare”, visto che la sua mascella sfiorava
quasi il pavimento. È
una dea. La Mia dea. Hermione Jane Granger era in cima
alla scalinata e stava guardando il suo accompagnatore. Un sorriso
spuntò sul suo viso e prese a scendere lentamente le scale.
I capelli, parzialmente raccolti, le ricadevano lisci lungo le spalle
incorniciando un volto dalla pelle color ambra, leggermente truccato.
Le labbra risplendevano col il loro colore ciliegia. Ad ogni passo il
cuore di entrambi rimbombava sempre più forte tanto che
temettero che qualcuno potesse sentirlo. Il suo corpo era fasciato da
un abito color pesca che le ricadeva lungo i fianchi evidenziando le
curve perfette del suo corpo. Semplice e pulito, come lo era lei. Senza
spalline ma con un leggero strascico. Le scarpe, sandali aperti con un
leggero tacco, risaltavano le sue gambe. Una dea che si mischiava ai
comuni mortali, con i suoi occhi dorati sottolineati dalla matita del
medesimo colore. Quando ebbe quasi raggiunto l´ultimo scalino
Ron le si avvicinò porgendole un braccio. Non una parola,
solamente sguardi, che da soli significavano molto di più di
alcuni discorsi. Insieme si avviarono verso il loro migliore amico e
nel mentre un lieve sussurro raggiunse la ragazza – Sei
bellissima..- sorrise in ringraziamento, troppo emozionata per poter
rivolgergli la parola.
-
Hermione…sei bellissima-
-
Grazie Harry! Scusatemi per il ritardo. Sono imperdonabile!-
-
In realtà ci stavamo quasi preoccupando. Ron stava
dando in escandescenza- il rosso fulminò l´amico
con lo sguardo.
-
Davvero?-
-
Mione non ascoltarlo…Harry ricordati
ciò che ho detto prima- la ragazza era un po’
confusa.
-
Scusate ma mi sono persa qualcosa-
-
Niente Herm..fai finta che non abbia detto niente. Entriamo?-
-
Certo. Ma Harry..la tua accompagnatrice?- il bambino
sopravvissuto si grattò la testa con fare imbarazzato.
-
Ecco..le ho chiesto di aspettarmi dentro…- i due
suoi amici lo guardarono sospettosi.
-
E di grazia perché mai?- ora era nei casini.
-
Beh non volevo che si annoiasse per l´attesa.
Così le ho detto che l´avrei raggiunta dopo-
-
Non ti starai vergognando vero Harry James Potter?-
-
M-ma n-no Herm. Che dici! Allora entriamo?-
-
Stai attento Harry. Ti controllo- dopo queste ultime parole
precedette gli altri due entrando in sala.
-
Quando fa così mi terrorizza-
-
Non solo a te fratello- e anche loro si unirono alle danza.
Sicuramente lui
l´avrebbe uccisa e così sarebbe morta
prematuramente senza poter godere delle bellezze della vita. Tutto
grazie a quella pazza della sua migliore amica. All´alba
delle 21.30 Ginevra Molly Weasley si incamminò verso la sua
destinazione, ovvero il suo più grande incubo: la Sala
Grande. I corridoi erano leggermente illuminati e silenziosi. La luce
della luna brillava come un diamante quella notte. Si
accostò ad una finestra leggermente aperta e da cui filtrava
una leggera brezza e godette della visione di quel paesaggio e della
calma che la circondava. Facendo girovagare il suo sguardo
notò una figura accanto alla riva del lago e la riconobbe
subito. Si guardò intorno circospetta, dopodiché
si smaterializzò.
Di nuovo due
occhi gioirono e un ghigno malvagio deformò quel viso.
Note: finalmente oggi sono riuscita a finire questo capitolo che era in
ballo da non so quanto tempo! Mi sento realizzata!
isabell89: si amo l´hai scelto tu il nome del draghetto della
marty! Te lo devo riconoscere. Come hai scelto tu anche la sua specie..
X quanto riguarda la coppia di Dan & Ginny la mia risp
è NO!Hihihihi...preparati perchè nel prox
capitolo ci sarà una sorpresina..hihihi che diabolica ke
sono!
hila: grazie Hil per i tuoi complimenti!M fai arrossire!! Meno male che
almeno a te è entrato in testa il concetto...dai ragazze
sarebbe troppo scontato...guardate che voglio un vostro commento nel
prox chap!Baci
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Capitolo 14 *** Follie ***
Le follie sono le uniche
cose che non si rimpiangono mai.
-
Oscar Wilde-
L´aria
della sera era calda e trasportava con se le lievi note della musica
proveniente dalla Sala Grande insieme ai profumi dell´estate
ormai finita. Ad un certo punto un piccolo vortice di luce
illuminò l´area circostante per qualche secondo
segnalando la comparsa di una persona. Avvolta il un leggero abito si
guardò intorno, cercandolo. Lo vide poco distante dalla
riva. La luna delineava quei profili che avrebbe riconosciuto anche ad
occhi chiusi. Fissava l´orizzonte perso in chissà
quali pensieri, in chissà quali ricordi. Si tolse le scarpe
e si incamminò lentamente verso di lui, non producendo alcun
rumore. I fili d´erba le solleticavano dolcemente i piedi.
Raggiunto lasciò una piccola distanza fra loro, ma non
parlò. Si volse anche lei verso l´orizzonte.
Poteva percepire su di loro gli occhi di Zaphiro, ma questo non
l´aveva mai turbata. Amava quella creatura come amava il suo
padrone.
-
Sei in ritardo…- una constatazione che
spezzò il silenzio.
-
Lo so… ti chiedo scusa- una risposta e poi ricadde
il silenzio. Dopo minuti che parvero ore il ragazzo si voltò
e il cuore di entrambi perse un battito. Oh mio Dio…
questo pensarono anche se dal loro volto non trasparì nulla.
La ragazza distolse lo sguardo e assunse una posa quasi scocciata.
-
Hai intenzione di passare qui tutta la serata o mi porti al
ballo?- era dovuta ritornare la solita perché non era sicura
di poter resistere ancora per molto al suo istinto. A
quell´istinto che non le suggeriva altro che annullare quella
poca distanza. In risposta ricevette il suo ghigno. Quello che le aveva
rivolto nei primi periodi in cui si erano conosciuto per stuzzicarla.
Sexy e irresistibile. Quello che le faceva tremare le gambe, che le
bloccava ogni pensiero razionale e che le faceva accelerare i battiti
del cuore. Cercò di riprendersi, stupita che un semplice
sorriso ancora le facesse quell´effetto.
-
Che hai da ridere?- il ragazzo scosse la testa sempre
sorridendo dopodiché inchiodò il suo sguardo con
quello della ragazza. Prese a camminare verso di lei lentamente. Verso
quella strega che l´aveva riportato in superficie dal baratro
in cui era precipitato e che ora si trovava davanti a lui illuminando
tutto ciò che c´era intorno. Lei con quel vestito
lungo verde con leggeri ricami dorati che le sfiorava le caviglie.
Evidenziava le curve perfette e femminili del suo corpo. Un abito
raffinato che la faceva sembrare una principessa. Una sola spallina
percorreva il tratto dal suo seno alla sua spalla. I capelli rossi
ricadevano in dolci e larghi boccoli mentre la frangia era tirata
indietro. Il colore dei suo occhi risaltava da un leggero ombretto
dorato e una linea sottile di matita. Irresistibile tentazione. Si
fermò a pochi millimetri da lei.
-
Gin Gin Gin…non dirmi che ti faccio ancora lo
stesso effetto di tre mesi fa?- il tono caldo e ironico accompagnati
ancora da quel sorriso la fecero quasi tremare. Ma lei era una
Griffyndor e nel suo sangue scorreva l´orgoglio
più puro. Se voleva giocare lei avrebbe giocato. Se voleva
sfidarla lei avrebbe accolto la sua sfida a braccia aperte. Lei si
avvicinò ancora di più a lui. I loro nasi quasi
si sfioravano.
-
Ti piacerebbe vero Dan? Ma mi dispiace ti devo deludere- il
ragazzo non smetteva di guardarla negli occhi e il sorriso rimase sul
suo volto – Sai… se ciò che hai detto
è vero…- sempre più vicini
-… come mai il tuo cuore…- aveva sollevato una
mano facendo scivolare le sue dita dal collo al suo volto -…
sta battendo furiosamente?- colpita e affondata. Maledetto traditore.
Ma non poteva perdere così. Si allontano da quel contatto
che lasciava scie bollenti sulla sua pelle. – Bugiardo- ma la
bugiarda era lei. Il suo cuore batteva furiosamente alla
velocità di un treno in corsa. Doveva calmarsi.
D´altronde era solo Dan.
-
Io sarei un bugiardo?- il tono ironico, mentre si
riavvicinava. La ragazza rimase immobile ma questa volta lui le prese
una mano e le baciò dolcemente il dorso inchinandosi.
-
Vogliamo andare Mia
dama?- un dolce sorriso si dipinse sul volto della giovane.
-
Certamente Mio
cavaliere- così dopo essersi inchinata anche
lei di fronte a lui si incamminarono a braccetto verso il portone
dell´ingresso. Nell´enome atrio la ragazza si
rimise le scarpe e fece per incamminarsi verso la scalinata che avrebbe
portato alla Sala Grande. Una dolce ma ferrea presa bloccò
il suo braccio e si ritrovò faccia a faccia con il ragazzo
che quella sera avrebbe eguagliato un dio pagano per la sua bellezza.
Lo guardò curiosa e lui in risposta sorrise e si
chinò lentamente sul suo viso. Il cuore
ricominciò a correre. Non sarebbe potuta andare avanti
così per molto. Avvicinò le labbra
all´orecchio di lei e il calore del suo alito le trasmesse
profondi brividi – Sei bellissima stasera- si
spostò sulla guancia e vi depositò un dolce
bacio. Dopo qualche secondo riuscì a riprendersi e a
sussurrare – Anche tu…-. A braccetto salirono la
scalinata e arrivarono alla soglia della porta rimanendo stupiti.
***
Hermione si
guardò in giro soddisfatta. La festa sembrava un vero
successo. Gli studenti e i professori erano rimasti piacevolmente
stupiti. Le decorazioni erano semplici ma creavano comunque una certa
atmosfera. Aveva cercato di rivoluzionare le idee del Comitato
studentesco e fortunatamente le avevano dato retta. Niente scenari
particolari o riproduzioni di ambienti naturali. La Sala Grande era
decorata con eleganti divanetti e poltroncine color crema. Niente
stemmi delle quattro case o colori identificativi. Avrebbe portato ad
una comparsa dei vari gruppetti. Lei voleva che in
quell´occasione fossero semplici compagni, uguali tra loro.
Al posto del tavolo dei professori era stato imbandito un tavolo di
forma curva su cui si trovavano bevande e leccornie preparate dagli
elfi domestici. Al centro c´era una cascata da cui scendeva
succo di zucca. Gli stuzzichini si trovavano su livelli rialzati
poggiati in vassoi di diverso colore e forma. Accanto alla porta
d´entrata, sulla destra, c´era la postazione del dj
occupata per quell´occasione da uno studente di origine
babbana e appartenente alla casa di Ravenclaw. Hermione aveva dovuto
lottare contro Malfoy e la Parkinson per quella decisione ma alla fine
con i componenti del Consiglio e gli altri Caposcuola dalla sua parte i
due avevano dovuto desistere. Purtroppo non erano riusciti a contattare
le Sorelle Stravagarie ma Eric si stava dimostrando un vero genio.
Mixava la musica dei maghi con quella del mondo babbano ed il risultato
era strepitoso. A dare un atmosfera magica alla serata vi erano le
fate. Volteggiavano nel cielo stellato riprodotto da soffitto
disperdendo a volte la loro polvere dorata. Quando le luci si
abbassavano regalavano uno scenario da togliere il fiato. Si trovava in
piedi accanto ad uno dei tanti divanetti quando si sentì
afferrare la vita da un braccio con una presa salda e ferrea.
-
Qualcuno voleva da bere?- la voce le accarezzò
dolcemente l´orecchio e un calice le arrivò
davanti volteggiando e facendola sorridere. Con una mano
afferrò il calice e con l´altra prese il braccio
che ancora si trovava attorno alla sua vita.
-
Grazie…sei stato molto gentile-
-
Di nulla. Vogliamo brindare mia dama?- a volte le riusciva
difficile credere che quello era uno dei suoi migliori amici. Fino al
quinto anno era sempre stato impacciato, goffo e timido. Ma
dall´anno scorso Ronald Weasley era diventato più
uomo, più sicuro di sé e delle sue
capacità. Si era riscattato. Non viveva più
all´ombra del suo migliore amico e questo aveva fatto
accrescere il legame che c´era fra i due. Esteticamente si
era fatto un bel ragazzo, soprattutto durante quell´estate, e
ora poteva vedere il successo che riusciva a riscuotere fra le ragazze.
La stavano uccidendo con lo sguardo. Si voltò divertita
sciogliendo quell´abbraccio.
-
A cosa vorrebbe brindare mio intrepido cavaliere?-
scoppiarono entrambi a ridere.
-
Beh…- fece lui riprendendosi poco dopo -
…brindiamo a noi- la ragazza lo guardò curiosa.
-
A noi?-
-
Sì a noi. Alla nostra amicizia- una strana fitta
si impossessò del cuore di Hermione ma non ci fece caso.
Alzò il suo calice e brindò con lui – A
noi! Alla nostra amicizia!- i calici tintinnarono e il palato dei due
venne solleticato dalle dolci bollicine dello spumante, concesso
ovviamente soltanto agli studenti del 7 anno.
-
Bene, bene, bene..e questi dovrebbero essere i miei due
migliori amici! Bravi! Brindate pure senza di me!- i due si voltarono
verso il fulcro di quel famoso trio che ormai costituiva una sorta di
leggenda ad Hogwarts.
-
Harry! Come puoi dire una cosa del genere! Noi non lo faremmo
mai!- il tono fintamente scandalizzato, come lo sguardo, di Hermione
fecero scoppiare l´ilarità. Dopo non molto li
raggiunsero Neville con la sua accompagnatrice, una ragazza del 6 anno
di Hufflepuff, Seamus con Lavanda, Dean e Calì.
-
Vi divertite ragazzi?-
-
Tantissimo! Devo dire Herm che la tua idea del Dj ha
funzionato alla grande. All´inizio ero un po’
scettica ma adesso devo dire che la musica babbana inizia proprio a
piacermi!-
-
Sono contenta Lavanda-
-
Gente facciamo un bel brindisi?-
-
Eccolo il solito alcolizzato! Dean ma pensi sempre a bere?-
-
No non sempre…diciamo che altre volte sono
impegnato a fare altro…- lasciando la frase in sospeso
ammiccò al suo fedele compagno di casa che rispose con una
leggera gomitata di assenso.
-
Oddio che schifo!- - Dean insomma!- la parte maschile del
gruppo riprese a ridere a quello scoppio scandalizzato delle compagne.
-
Harry…- un leggero sussurro che arrivò
alle orecchie del prescelto e che lo fece voltare subito. In tutta il
suo splendore davanti a lui si stagliava la sua accompagnatrice. Un
delicato abitino lungo fino alle ginocchia e azzurro le
fasciava il corpo. I capelli biondi ricadevano sciolti sulle spalle
nude. Gli occhi grandi e luminosi di un profondo turchese erano
contornati da un leggero tocco di matita nera, così come le
labbra erano messe in risalto da un velo di rossetto trasparente. Il
ragazzo si beò di quella visione rimanendo incantato. Un
leggero colpo involontario proveniente da uno dei suoi compagni lo fece
risvegliare da quello stato di trans. Si avvicinò lentamente
alla ragazza e le fece il baciamano.
-
Ciao…- sussurrò, timoroso di rompere
quell´incantesimo. Sul viso della ragazza spuntò
un timido sorriso e le gote si imporporarono di rosso facendola
sembrare ancora più bella e delicata.
-
Ciao…- la prese per mano e la condusse dal gruppo.
-
Ragazzi vi presento la mia stupenda accompagnatrice!- tutti
si voltarono, ma la prima fu sicuramente Hermione. Un sorriso caldo le
si dipinse sul volto contagiando anche i suoi occhi dorati.
-
Luna!- andò verso la ragazza e la
abbracciò teneramente – Sei bellissima!-
-
Anche tu Hermione! Ciao a tutti!-
-
Ecco chi era la misteriosa accompagnatrice di Harry alla
fine!-
-
Harry vuoi fare a cambio? Io ti do Hermione e tu mi da Luna?-
in risposta ricevette un leggero schiaffo dietro la nuca –
Grazie tante Weasley! La prossima volta eviterò di invitarti
al ballo!-
-
COSA???- ecco la miccia era stata accesa.
-
Ron non dirmi che ti sei fatto invitare!! Ma sono gli uomini
che devono fare il primo passo!-
-
Speranza vana Calì…ormai sono diventati
peggio delle donne!- le ragazze scoppiarono a ridere seguite dagli
uomini tranne Ron.
-
Si si prendete in giro!-
-
Dai Ron stanno solo prendendosi la giusta vendetta. E
comunque non ti darei mai Luna!- ma allo sguardo della sua migliore
amica si affrettò a dire – Ovviamente senza nulla
togliere a te Herm! Sei meravigliosa lo sai-
-
Il solito lecchino!- altre risate che però vennero
interrotte dal cambio di musica. Le luci si abbassarono mettendo ancora
più in evidenzia la polvere delle fate. Le note di una dolce
canzone si propagarono nell´aria facendo riunire le varie
coppie al centro della sala. Hermione fu una delle poche persone che la
riconobbe.
-
I´m kissing you…-
-
Come?- la voce di Ron la distolse dai suoi pensieri
– Dicevo che la canzone si intitola I´m kissing
you. È la colonna sonora di Romeo e Giulietta- Ron
si guardò intorno e senza pensarci tanto afferrò
la mano della ragazza incamminandosi verso la pista.
-
Ron! Ron che vuoi fare?- il ragazzo si voltò e le
prese le mani posizionandosi.
-
Mi concedi questo ballo?- lei rimase spiazzata. Da quando a
Ron Weasley piace ballare? Con un cenno della testa diede il suo
consenso e nel momento esatto in cui la voce iniziò a
cantare Ron la portò in mezzo a tutti quei corpi che
volteggiavano fra loro.
Pride can stand a
thousand trials,
the strong will never
fall
But watching stars
without you,
my soul cried.
Heaving heart is full of
pain,
oh, oh, the aching.
'Cause I'm kissing you,
oh.
Hermione si
strinse a lui. Ron la guidava senza incertezze e senza paura. La teneva
stretta a se come a proteggerla, come se fosse la cosa più
importante. Ma forse erano solo sue sciocche ipotesi. Probabilmente
l´aveva invitata a ballare così tanto per fare.
Perché gli sembrava carino.
Le fece fare una
giravolta in quel valzer appassionato e al contempo tenero. Non vedeva
niente al di fuori di lei. Ringraziava solo sua madre e sua sorella per
avergli insegnato a ballare l´anno prima.
Un´altra
giravolta e venne riacchiappata al volo. Lui non smetteva di guardarla.
Con quei suoi occhi così dolci e carichi di affetto. Affetto per un´amica
si disse. Distolse lo sguardo.
La
guardò un po’ sorpreso. Cos´era quel
lampo che aveva attraversato quegli occhi dorati? Non gli piaceva. Si
chinò su di lei lentamente mentre continuava a guidarla
sulle note di quella canzone – Ti ho già detto che
stasera sei bellissima?- c´era riuscito. L´aveva di
nuovo fatta sorridere, ma lui voleva fare di più Non sapeva
perché ma si ritrovò a pensare che forse Harry
aveva ragione. Forse provava qualcosa per la ragazza che stringeva fra
le sue braccia. – Sei una Dea…la mia dea- lei
alzò gli occhi su di lui e lo guardò stupita.
I'm
kissing you, oh.
Touch
me deep, pure and true,
gift
to me forever
'Cause
I'm kissing you, oh.
I'm
kissing you, oh.
Aveva sentito
bene? La mia dea? Continuava a guardarlo stupita. No, devo aver sentito
male. Non può essere. Continuò a volteggiare, a
seguire quel ragazzo che in quel momento aveva fatto perdere al suo
cuore un battito. Non vedeva nient´altro intorno a lei.
Sentiva quelle dolci parole provenienti dalla canzone che ora
intonavano la seconda strofa quasi giungendo alla sua fine. Ron la
condusse verso il centro. Il gioco di luci creava un effetto
indescrivibile.
L´ho scioccata. Dovevo
stare più attento. Miseriaccia!Ma non ce la faccio.
È troppo bella. Si lo devo fare. Le ultime note
della strofa diedero il posto alla musica pura ed in quel momento Ron
si fermò al centro esatto della pista. Hermione si
stupì ancora di più.
-
Ron ma che…- un dito posato sulle sue labbra
bloccò la sua domanda. Ron spostò la mano sul
collo della ragazza tenendo l´altra salda alla sua vita. La
guardava e si continuava a ripetere quanto fosse bella. Alcune coppie
attorno a loro continuarono a ballare, altre si fermarono curiose di
vedere cosa sarebbe accaduto. Iniziò ad accarezzarle il
collo delicatamente, con le punte delle dita. Hermione non riusciva
più a pensare a nulla, non dopo quel tocco così
delicato, non dopo quello sguardo dolce. La musica si fece via via
più veloce. Il rosso si chinò lentamente su di
lei senza perdere i suoi occhi.
-
Ron..è una follia…- sussurrò
piano lei, ma era la prima che non si sarebbe mai spostata.
- Le follie
sono le uniche cose che non si rimpiangono mai mia Dea-
ormai le loro bocche erano a pochi millimetri e fu proprio in quel
momento che gli occhi di Hermione, come fossero richiamati, lo videro.
Subito si allontanò come se si fosse scottata, interrompendo
quell´attimo meraviglioso.
Where are you now?
Where are you now?
'Cause I'm kissing you.
I'm kissing you, oh
Il ragazzo la
guardò confuso. Un attimo prima si stavano per baciare e un
secondo dopo lei si era allontanata. Le riprese le mani e
terminò il valzer che avevano iniziato senza farle pesare
nulla, senza chiederle nulla. D´altronde era colpa sua. Come
diavolo gli era venuto in mente di baciarla! Non sapeva nemmeno cosa
provava lei. Eppure gli era sembrato che anche lei volesse baciarlo.
-
Scusa Mione…- la ragazza non riuscì
nemmeno a guardarlo. Cosa le era preso! Non era quello che aveva
desiderato da un bel po’ di tempo? Non voleva sentire quel
tono di scuse perché la colpa era solo sua. O meglio di Lui!
-
No Ron non preoccuparti. Ti devo chiedere scusa io- la
canzone terminò e dopo un´ultima giravolta il
ragazzo condusse la compagna ai margini della pista.
-
Vuoi qualcosa da bere?- domandò lui osservandosi
in giro. Lei si sentì uno schifo. Voleva parlargli.
-
Senti Ron io…- - Hermione non mi devi spiegare
niente. Stai tranquilla. Ti porto qualcosa da bere. Torno subito- non
ebbe modo di ribattere poiché il ragazzo si era subito
allontanato. Rimase un attimo li immersa nei suoi pensieri e poi si
diresse verso uno dei balconi che davano sul giardino. Quella era stata
un´altra idea sua. La creazione di piccoli balconcini in modo
che si potesse ammirare lo splendido panorama. Trovarne uno senza la
presenza di coppie che consumavano il loro amore fu
un´impresa. Alla fine ne scovò uno in fondo alla
sala. Appena uscita si beò della brezza fresca e leggera
della notte. Si appoggiò alla ringhiera e rimase ad occhi
chiusi. Che cosa mi
è preso? Come ho potuto reagire così? Ora
sarà sicuramente arrabbiato e ha tutte le ragioni.
Sbuffò e maledì la sua testa, la sua
razionalità. Avrebbe dovuto dare ascolto
all´istinto. Rimase così, con gli occhi chiusi
forse per una mezz´ora, fino a quando una voce non la
riportò alla realtà.
-
Pensierosa Granger?- la ragazza riaprì gli occhi
di scatto riconoscendo subito quella voce.
-
Non penso che siano affari tuoi Zabini- non si
girò rimanendo con lo sguardo fisso sul lago. Lo senti
sogghignare e immaginò il tipico ghigno da serpe sul suo
viso. Si avvicinò a lei mettendosi al suo fianco e guardando
anche lui verso l´orizzonte.
-
Avrai spezzato il cuore a Weasley dopo lo scherzetto di
prima- sentì la ragazza irrigidirsi.
-
Come ti ho già detto prima, non sono affari che ti
riguardano- fece per andarsene ma venne bloccata.
-
Si che lo sono. Lo sono dal momento che dopo aver incontrato
il mio sguardo ti sei tirata indietro con il Pezzente- ora sul volto
della giovane era comparsa un espressione furiosa.
-
Non permetterti più di chiamarlo in quel modo. Lui
è cento volte migliore di te e non avanzare ipotesi che non
stanno ne in cielo ne in terra. Se mi sono tirata indietro sono solo
affari miei, sono stata chiara?-
-
Cristallina Granger. Puoi mentire a te stessa quanto vuoi, ma
di certo non puoi mentire agli altri.- si avvicinò a lei
tenendo una distanza limitata fra di loro – Non puoi mentire
a me…- le sussurrò. Hermione non aveva intenzione
di dargliela vinta – E sentiamo, perché non potrei
mentire a te?- lui si avvicinò ancora di più ed
il cuore della ragazza incominciò a battere più
forte – Stai parlando con una serpe Hermione…-
sussultò sentendo il suo nome pronunciato da quella bocca -
…devi fare attenzione a noi serpenti- si rialzò
allontanandosi da lei.
-
Buona serata Granger. Ah e per me rimani la più
bella stasera- così dicendo se ne andò
lasciandola da sola immersa nel suo profumo e con il cuore ancora a
mille.
***
-
Dove diavolo eri finito?- il moro si sedette accanto a colui
che gli aveva posto quella domanda.
-
Mi vuoi fare da balia per caso?- rispose bevendo un sorso di
birra, entrata clandestinamente.
-
Non ci penso nemmeno. Sai che non sprecherei il mio tempo
così-
-
Il tuo amore per me mi commuove ogni giorno di più
lo sai?- due ghigni quasi uguali comparvero sui due volti.
-
Allora mi dici dove sei andato?-
-
Dra hai rotto il cazzo. Sono affari miei dove sono andato
ok?- il biondo lo guardò attentamente.
-
Mi stai nascondendo qualcosa Blaise?- il moro bevve un altro
sorso guardandosi in giro.
-
Dovrei?-
-
Visto che non mi dici dove sei stato. D´altronde
è una domanda normalissima-
-
Non capisco nemmeno perché tu me la stai facendo.
Tanto lo so che qualunque risposta io ti dia poi sfrutti la tua dote di
legilimens-
-
Questo è vero, sei una sega in occlumanzia tu- il
moro lo trucidò.
-
Grazie per ricordamelo. Potresti darmi anche una mano qualche
volta. E comunque sai cosa vuol dire la parola privacy? Non te
l´ha detto nessuno?-
-
Ma tra me e te non ci devono essere segreti
“amore”- l´amico lo guardò con
aria schifata.
-
Vaffanculo Dra- si alzò e fece per avviarsi verso
il centro della sala.
-
E adesso dove cazzo vai?-
-
Lontano da te. Sai le mie preferenze sessuali sono ancora
rivolte all´universo femminile. E poi mi sono rotto di stare
sul quel divano- detto quello sparì dalla sua vista in mezzo
a tutti gli studenti. Si alzò anche lui con la sua solita
eleganza, attirando molti sguardi femminili. Indossava un completo nero
con una camicia bianca, i cui primi bottoni erano slacciati, che
metteva in risalto la sua pelle diafana e i suoi occhi color ghiaccio.
I capelli erano stati lasciati in disordine e gli conferivano
un´aria ancora più affascinante. Si
avviò verso il tavolo del rinfresco cercando qualcosa che
assomigliasse a un alcolico. Optò alla fine per un calice di
spumante. Si diresse verso una colonna e vi si appoggiò
osservando quell´isulsa massa di gente. Dopo poco si
sentì affiancare da una figura, ma non ebbe bisogno di
voltarsi per capire chi fosse.
-
Theo- lo salutò.
-
Draco- ambedue tenevano lo sguardo fisso sulla sala.
-
Millicent?- l´aveva vista solo nel momento in cui
la coppia era entrata in sala e poi si era dissolta nel nulla.
-
Sarà a caccia di qualche ragazzo- Draco
ghignò.
-
A quanto pare non c´è solo Blaise che
non è fatto per la monogamia- l´altro sorrise
divertito.
-
Avanti Draco. Quanti di noi pensi siano fedeli al proprio
compagno o alla propria compagna? E poi nessuno è ancora
sposato. La cosa migliore penso sia divertirsi finchè ancora
si può-
-
Su questo sono d´accordo. Sono il primo a non
essere fedele a Pansy e penso che sia così anche per lei-
l´argomento cadde in quel momento poiché erano
stati attirati dalle innumerevoli teste che si erano voltate verso
l´ingresso. Individuato l´oggetto di tale
attenzione il Principe di slytherin ghignò. Si comincia.
***
Ancora sulla
soglia entrambi avevano osservato l´intera scena che si era
verificata durante il valzer. Ginevra era rimasta alquanto perplessa
dalla reazione di Hermione. Aveva capito che a lei suo fratello piaceva
e da quanto aveva potuto osservare era pienamente corrisposta. Allora
perché si era staccata? Perché aveva interrotto
quell´atmosfera di magia prima del bacio. Dan al suo fianco
non aveva parlato. Si era limitato anche lui ad osservare e nulla
più.
-
Vogliamo entrare?- Ginevra annuì con il capo e
tenendosi al suo braccio si fecero avanti. Nel momento in cui varcarono
la soglia un bel pò di teste presenti nella sala si
voltarono verso di loro ammutolendo.
“ Odio
quando fanno così” il ragazzo ghignò.
“ Non
sarebbe successo se qualcuna di mia conoscenza si fosse presentata
puntuale all´appuntamento”. La ragazza in risposta
gli conficcò le unghie nel braccio rivolgendogli un sorriso
tutt´altro che dolce. Continuarono a camminare incuranti
degli sguardi, anche se lei ne sentì su di sé uno
più insistente degli altri che le procurò un
certo fastidio. Si guardò intorno cercando di capire chi
fosse il responsabile, ma la sua ricerca fu vana. Riuscì a
scorgere i suoi compagni di casa in un angolo della sala e si diresse
verso di loro. Contemporaneamente ritornò anche Hermione che
aveva visto dirigersi verso uno dei balconi in fondo alla sala. Il suo
sguardo però non le piacque molto. Si avvicinò a
lei prima che raggiungesse gli altri e l´afferrò
per un braccio. La grifona sobbalzò a quel contatto facendo
preoccupare l´amica ancora di più.
-
Herm tutto bene?- Hermione fece un sorriso poco convincente
cercando di rassicurare l´amica.
-
Si Gin non di preoccupare. Ti spiegherò tutto in
dormitorio ok?- la piccola Weasley annuì guardandola
seriamente e tornando dal suo accompagnatore raggiunse con lui il resto
del gruppo.
-
Ciao ragazzi!- il gruppo, che era stato uno dei pochi a non
far caso all´entrata dei due rimase a bocca aperta. Le donne
per la figura di Dan e i ragazzi per Ginevra. Ron che era tornato da
loro dopo essersi svuotato due calici di spumante iniziò a
boccheggiare.
-
No Ron tranquillo. Rilassati!- andò verso il
fratello e lo fece sedere su un divano.
-
Ron respira per Merlino!- il ragazzo parve calmarsi.
Alzò lo sguardo su di lei e la incenerì.
-
Come diavolo ti sei vestita?- la ragazza inclinò
la testa di lato e lo guardò come fosse un pazzo.
-
Ron quanto hai bevuto?- il ragazzo parve innervosirsi di
più.
-
Che diavolo centra quanto ho bevuto!
Cos´è quel coso che hai addosso?-
-
Ron si chiama vestito!-
-
No si chiama straccetto! Non ti copre per niente!- la ragazza
si riguardò e non si vide molto scoperta, anzi.
-
Ron le metà delle ragazze indossano vestiti
più audaci di me, non mi sembra il caso di fare tutte queste
scenate-
-
Non mi interessa delle altre! Tu sei mia sorella e hai 16
anni!- la ragazza sbuffò. Stava per perdere le staffe.
-
Ok Weasley stammi a sentire…- a nessuno piacque il
tono della giovane – Ho 16 anni come hai detto tu e non sono
più la bambinetta che ha bisogno di protezione o di sentirsi
dire cosa deve o non deve fare. Chiaro? Se vuoi darmi dei consigli va
bene, li accetterò perché sei mio fratello e ti
voglio bene. Non osare farmi la paternale però! Ora fila in
bagno a sciacquarti quella faccia da cadavere che ti ritrovi e goditi
la serata, come io intendo fare- il fratello dovette assentire e
seguì il consiglio della sorella consapevole che non doveva
avere un bel aspetto. Gli amici guardarono senza parole la ragazza.
-
Gin ricordami di non farti mai arrabbiare- tutti risero
all´uscita di Dean.
-
Gin sei a dir poco bellissima- la ragazza sorrise.
-
Grazie Harry- abbracciò l´amico e gli
diede un leggero bacio sulla guancia scorgendo così Luna.
-
Oh Merlino! Luna!- la ragazza si precipitò ad
abbracciare l´amica di Corvonero.
-
Sei bellissima! Ti sta un incanto questo vestito!- la bionda
la ringraziò con uno dei suoi sorrisi luminosi.
-
Grazie Gin. Uno di questi giorni dobbiamo trovarci e parlare
di un po’ di cose- la rossa le fece l´occhiolino in
segno di complicità.
-
Hey potrei riavere la mia accompagnatrice?- Ginevra si
voltò verso Harry un po’ stupita. Poi si volse
verso l´amica con uno sguardo malizioso.
-
Certo Harry, è tutta tua!- si staccò
dall´amica e qualcuno l´avvicinò da
dietro.
-
E io posso
riavere te?- un sussurro ancora in quella lingua
sconosciuta che però le procurò non pochi
brividi. Si aggrappò a quella stretta beandosi di quel
contatto, appoggiando la testa sul petto di lui. Gli altri continuavano
a parlare e a scherzare senza però evitare di lanciare
qualche occhiata curiosa ai due. Passarono un po’ di minuti
in cui Ginevra si rese conto di ciò che la circondava. Di
come Harry teneva teneramente la mano a Luna, di come Neville fosse
ascoltato con attenzione e non più preso in giro, da come i
suoi amici non fossero cambiati. Calì e Lavanda sempre alla
ricerca di qualche nuovo pettegolezzo, Dean e Seamus pronti a fare
conquiste. Provò a cercare fra la folla Sarah e Dafne ma si
rese conto che era un´impresa impossibile. Voltandosi verso
l´entrata vide suo fratello entrare. Fortunatamente si era
ripreso. O almeno così sembrava esteriormente.
Sperò con tutto il cuore che le cose fra i due riuscissero a
migliorare.
-
Tutto bene fratellone?- il ragazzo la guardò per
poi soffermare il suo sguardo sul braccio intorno alla sua vita. Stava
per replicare ma incontrò lo sguardo di fuoco della rossa e
si rimangiò tutto.
-
Si Gin tutto bene- la ragazza gli regalò uno
splendido sorriso e gli diede un buffetto sulla guancia. Il fratello
contraccambiò con una dolce carezza e ammonendo con lo
sguardo il ragazzo che l´abbracciava, per poi tornare dagli
altri.
Ad un certo punto
la ragazza si sentì cullare e assecondò il
movimento senza opporsi, richiudendo gli occhi.
-
Mi
concederesti un ballo?- lentamente sciolse
l´abbraccio e si voltò verso di lui. Guardandolo
negli occhi gli sussurrò un dolce “Si”.
Dan la prese per mano e la condusse in mezzo alla pista. Le luci
tornarono ad abbassarsi ricreando un´atmosfera intima quanto
surreale. Una melodia dolce cominciò ad espandersi per la
sala. Lui la fece avvicinare e incominciò a guidarla.
Sembravano volteggiare, leggeri come piume. Le coppie intorno si
fermarono per evitare di rovinare quello spettacolo. Ballavano con
un´armonia mai vista, completandosi l´un
l´altra, come se le note di quel piano scaturissero dai loro
corpi. Ballavano come se loro stessi fossero musica. Erano una coppia
che dall´inizio dell´anno aveva fatto scalpore e
aveva attratto non pochi curiosi. Lui il nuovo arrivato con Lei, la
sorella del miglior amico di Harry Potter. Lui un serpeverde e lei una
grifondoro. Lui che rinnegava i compagni e che stava con Lei. Ma loro
fin dall´inizio non avevano badato al pensiero degli altri.
Non avevano dato peso a nulla che fosse al di fuori delle cose o delle
persone veramente importanti per loro. Dopo una giravolta si staccarono
continuando a ballare senza toccarsi. Sempre uno di fronte
all´altra. Le mani si sfioravano leggermente e gli occhi non
si perdevano mai di vista. L´ametista con la giada contornata
da venuzze dorate. Due persone che si sarebbero riconosciute fra mille.
Le note del piano
continuavano a scorrere. Harry prese Luna e la condusse al centro.
Voleva che Gin e il suo accompagnatore si godessero il ballo
tranquillamente e voleva ballare con quella fata che ora si trovava fra
le sue braccia. Altre coppie seguendo il suo esempio ritornarono a
danzare. Dan riprese Ginevra fra le sue braccia, le mise le mani sulla
vita e la tirò su facendola volteggiare. La sua risata
cristallina si sparse per la sala e per lui costituì una
sorta di paradiso. La fece scivolare lentamente giù e quel
contatto li ipnotizzò e li travolse come un´onda.
Un´ultima giravolta e poi l´accompagnò
giù facendole fare un caschè mentre la musica
piano piano scemava. Con un sorriso ritornarono uno di fronte
all´altra e dopo che Ginevra ebbe preso la mano che il
giovane le porgeva, si incamminarono verso gli altri.
-
GIN! GIN!- in mezzo a tutta quella gente e con la musica che
era tornata ad essere scatenata la grifondoro non potè non
riconoscere la voce di quella pazza di Dafne. Si fermò e
girandosi le intravide su delle poltroncine poco distanti mentre le
facevano segno di avvicinarsi.
-
Mi scusi un attimo? Devo andare da quelle due altrimenti sono
capaci di uccidermi- il ragazzo guardò prima le due ragazze
e poi quella a cui stringeva la mano. Soppesò la richiesta e
facendo finta di pensarci seriamente alla fine disse – No-.
La ragazza lo guardò stralunata.
-
No scusa, temo di non avere capito. Cos´hai detto?-
il ragazzo le rivolse il tipico ghigno da serpe che oramai era
utilizzato come una sorta di segno identificativo per gli slytherin.
-
Ho detto di no. Tu non vai da nessuna parte. Non so se non ti
è chiaro ancora il concetto ma tu stasera…- e si
avvicinò di più -…sei mia- ok se
voleva farla rimanere senza parole c´era riuscito.
L´aria dell´inghilterra aveva sicuramente fatto
male a Dan perché non l´aveva visto
così.
-
Dan hai bevuto prima mentre ero girata per caso?- il
serpeverde sbuffò.
-
Sei un asso a rovinare i momenti come questi- lei stava per
ribattere ma una voce la precedette. Una voce che irritò
entrambi.
-
Mistral dovresti saperlo che la Weasley non è
buona a far niente. Dovresti cercare merce migliore.-
-
Malfoy non ho bisogno dei tuoi consigli. So scegliere da
solo- il biondo ghignò.
-
A quanto vedo no Mistral-
-
Malfoy…- la ragazza si era messa fra i due per
evitare che arrivassero ad una conclusione spiacevole -…ti
ricordi del nostro incontro vero?- il ragazzo la guardò
schifato.
-
Detto così sembra che abbiamo avuto un incontro
romantico e con pezzenti babbanofili come te non voglio avere niente a
che fare- la ragazza lo trucidò con lo sguardo. Se prima i
suoi occhi rappresentavano calma e gelida freddezza ora erano una
tempesta di fuoco. Si avvicinò ancora di più a
lui e sussurrò in moddo che solo lui potesse sentire
scandendo bene le parole.
-
Ascoltami bene furetto della malora, non ho intenzione di
permettere ad uno stupido biondo platinato pieno di boria e segatura
nel cervello di rovinarmi questa serata. Del tuo razzismo e delle tue
parole non me ne faccio niente. Sei l´ultima persona a cui
darei ascolto e di cui terrei in considerazione le parole. Bada
però, la mia pazienza ha un limite e se tu lo superi non ci
sarà nulla che mi fermerà. Potrebbe arrivare
Merlino in persona o il tuo santissimo Salazar ma non mi impediranno di
ridurti la vita ad un vero inferno. Ora se mi vuoi scusare, evapora- si
voltò verso Dan e prendendolo per mano si diresse lontano da
quel ragazzo che riusciva a farle montare una rabbia sorda quasi quanto
quella donna che era la sua insegnante di difesa. Il Principe delle
serpi rimase senza parole. Nessuno aveva mai osato rivolgersi a lui in
quel modo. Nessuno aveva mai osato voltargli le spalle senza il suo
permesso. Nessuno era mai riuscito a fronteggiarlo e a metterlo quasi
in ridicolo. Nessuno tranne lei. Quell´insulsa ragazzina. Una
grifondoro. È
già la seconda volta Weasley. La prossima me la pagherai
cara. Io mantengo le mie promesse. Si voltò
alla ricerca del suo compagno e quando lo trovò si diresse
verso di lui a tutta velocita.
-
Si gli allenamenti sono andati bene. Siamo riusciti a trovare
dei degni sostituti che secondo me sanno il fatto loro- stava dicendo
il bambino sopravvissuto.
-
Bene! Mi raccomando Harry, quest´anno dobbiamo
vincere e fare tacere quelle serpi schifose-
-
Non ti preoccupare Dean. Secondo me non avremo problemi. La
prima partita però è contro i tassi-
guardò di sottecchi la ragazza che accompagnava Neville e
lei sentendosi osservata arrossì,
-
N-non preoccupatevi. Parlate pure io non mi offendo. Chi
vincerà è perché se lo
meriterà-
-
Molto saggia- la ragazza arrossì ancora di
più.
-
Io non lo sopporto già più! E la scuola
è a malapena iniziata!- Ginevra Weasley aveva raggiunto il
gruppo dicendo quell´affermazione.
-
Di chi stai parlando scusa?-
-
Di Malferett! Quello stupido serpeverde che mi sta dando
già troppa noia- Ron e Harry come da copione si misero
subito sulla difensiva.
-
Che è successo? Cosa ti ha fatto quello sporco
mangiamorte?-
-
Niente di che Ronald. Per ora si è limitato ai
soliti insulti-
-
Cosa vuol dire per ora? Gin non ti mettere nei guai- la
ragazza si volse verso quello che era stato il suo amore infantile.
-
Io?? Mettermi nei guai? Harry quella è una tua
prerogativa- tutti scoppiarono a ridere alleggerendo così la
tensione – E comunque troverà pane per i suoi
denti se dovesse sfidarmi-
-
Su questo non ci sono dubbi- sorrise rivolta a Seamus. Si
ricordò del richiamo di Dafne e si congedò dagli
altri.
-
Ragazzi vado un attimo da Dafne e Sarah altrimenti quelle
sarebbero in grado di uccidermi- poi guardandosi intorno vide che
mancava una persona – Scusate dov´è
Hermione?- anche i ragazzi si accorsero solo in quel momento della
mancanza della grifona e la rossa sbuffò.
-
Va bene ora vado da quelle due pazze e poi
cercherò Hermione. Ci vediamo più tardi- ma non
se ne andò senza prima aver lanciato uno sguardo
d´accusa al fratello e uno di scuse a Dan.
La sala si stava
via via svuotando per via dei vari coprifuoco e ormai risultava facile
spostarsi da una parte all´altra. Così raggiunse
le sue due compagne accerchiate da un bel po’ di ragazzi.
Appena la videro salutarono i ragazzi e si diressero verso di lei.
-
Gin! Sei bellissima!-
-
E così è questo il famoso vestito che
non potevamo vedere. Beh devo dire che sei un incanto e molti ragazzi
la pensano come me da quanto abbiamo visto prima-
-
Perché cos´è successo prima?-
le due le guardarono con la bocca aperta.
-
Pronto? Gin sei con noi? Sbaglio o sei tu quella che ha
ballato con quello schianto di serpeverde?- la ragazza continuava a non
capire.
-
Si ho ballato con Dan ma cosa centra?- le due si guardarono
scuotendo la testa.
-
Era nel mondo delle nuvole…-
-
Beh chi non lo sarebbe con quello schianto fra le braccia
Dafne?-
-
Ehy io sono ancora qui!-
-
Ginny stavate ballando solo voi due! Le ragazze mangiavano
lui con gli occhi e i ragazzi te! Non penso ci fosse qualcuno che non
vi ha visti. Solo dopo che Harry è andato al centro con Luna
gli altri sono sembrati risvegliarsi come dal coma-
-
Ah. Non ci ho fatto caso- le due scoppiarono a ridere.
-
Beh nemmeno noi avremmo tenuto conto di ciò che
c´era intorno se avevamo un cavaliere come quello! A
proposito chi è?-
-
Lui?- chiese voltandosi e incrociando il suo sguardo
dall´altra parte della sala. Non la perdeva
d´occhio. – Lui è Dan. Un ragazzo che ho
conosciuto durante quest´estate-
-
E…?-
-
E cosa?-
-
Oh andiamo Gin non dirci che non hai combinato nulla con
lui!- la ragazza quasi si strozzò con la saliva.
-
No! Non ho proprio combinato nulla con lui!-
-
Guarda che abbiamo sentito certe voci di
corridoio…- la rossa iniziò a incupirsi. Odiava
le voci di corridoio.
-
Che genere di voci?-
-
Oh sai…- iniziò Sarah ma venne
interrotta.
-
Possiamo chiedervi l´onore di un ballo?- due
ragazzi, che dovevano avere la loro età comparvero come dal
nulla.
-
Si certo!-
-
Sarah! Ma stavamo parlando!- l´altra sorrise.
-
Oh dai Gin! Abbiamo un intero anno scolastico a
disposizione!- e così se ne andò come Dafne con
il suo cavaliere, lasciandola li. Certo che quelle due avevano una
faccia tosta! Le guardò volteggiare un po’
imbronciata e poi si mise alla ricerca di Hermione. Il rintoccare di un
orologio le indicò che era mezzanotte e ormai nella sala si
aggiravano solo gli alunni del sesto e del settimo anno.
Vagò per un quarto d´ora per la sala ma non
riuscì a trovarla. Iniziò un po’ a
preoccuparsi. Dove poteva essere andata. La Biblioteca era chiusa! Non
poteva essersi rifugiata li! Era assurdo. Decise che
l´avrebbe aspettata nella sala comune. Si girò di
scatto per tornare indietro ma finì addosso a qualcuno.
-
Ma che diavolo…- volle morire. Non era possibile.
Ancora lui. – Weasley! Impara a camminare, non voglio
rischiare di insudiciarmi ancora di più, anche se ormai
dovrò bruciare questo abito- la ragazza sbuffò
annoiata.
-
Malfoy sai mi hai stancata. Sei diventato monotono- una
risata mal trattenuta attirò l´attenzione della
gryffindor. Guardò di fianco al biondo e vi trovò
un altro serpeverde.
-
Zabini..-
-
Wealsey- le rispose con un sorriso divertito –
Avanti Dra, andiamo- ma il biondo non aveva intenzione di muoversi. Un
ghigno non molto rassicurante gli si era dipinto sul volto.
Alzò la mano e la tese in direzione della ragazza la quale
lo guardò stranita.
-
Malfoy ma cosa…-
-
Vuoi ballare Weasely?- il compagno che stava sorseggiando lo
spumante rischiò di sputarlo tutto. Guardò
l´amico con sguardo stralunato. La rossa scoppiò
invece in una sonora risata e a stento riusciva a riprendersi.
-
Ti ci va ancora molto pezzente?- la ragazza smise di ridere e
lo guardò con odio.
-
Non ci penso neanche a ballare con te- fece per andarsene ma
il suo orgoglio venne punto sul vivo.
-
Paura Weasley? Non ti mangio mica- la ragazza fece dietro
front e si piazzò di fronte a lui battagliera.
-
Io paura di te? Ma non farmi ridere. Non riusciresti nemmeno
ad avvicinarti perché ti ritroveresti subito a terra- il
moro osservava la scena con attenzione. Cercava di capire cosa passasse
nella mente dell´amico e quello sguardo non gli piaceva per
niente.
-
Accetti allora?- la mano era ancora li. Tesa per lei. lo
guardò con sfida e la prese con la sua. Una scossa invase
entrambi nel momento in cui le loro mani si incrociarono. La ragazza
allontanò la sua furiosa.
-
Che diavolo hai combinato Malferett?-
-
Che cazzo hai fatto tu Weasely! Io non ho mosso un muscolo!-
i due continuarono a fissarsi in cagnesco.
-
Sentite stare qui a fare i bambini non mi sembra la soluzione
più giusta. Quindi o andate a ballare oppure si va ognuno
nel proprio dormitorio visto che ormai manca poco al coprifuoco-
-
Che ore sono???- chiese la ragazza stupita.
-
È l´una meno un quarto Weasley-
-
Per Merlino…- la sala era praticamente vuota. Suo
fratello e i suoi compagni non c´erano più.
Nemmeno Dan. Solo qualche corvonero, due tassorosso e qualche
serpeverde compresi loro.
-
Weasley non starò qui tutta la notte-
-
Oh al diavolo Malfoy! Facciamo questo dannato ballo e poi
sparisci- il biondo ghignò soddisfatto. Si avviarono verso
la pista e Malfoy andò verso il Dj. La ragazza rimase al
centro con le braccia incrociate. Quella era davvero un´idea
stupida. Che diavolo le era saltato in mente. Intanto Blaise osservava
attento seduto su un divantetto poco distante.
-
Pronta pezzente?-
-
Non mi sfidare Malfoy…quando vuoi io sono pronta
anche se è una follia- ad un cenno del capo la musica
partì. Il suono di un violino iniziò ad
espandersi per la sala. Una melodia inquietante quanto ipnotizzante.
Lentamente sciolse le braccia mentre il serpeverde iniziò a
camminare in cerchio squadrandola come un cacciatore fa con la preda.
Ad un tratto il piano prese ad accompagnare le note del violino e la
musica di un tango prese forma. Entrambi continuarono a girare intorno.
Non perdendo nessun movimento dell´altro. A poco a poco
sempre più vicini, come fossero attratti da una calamita. La
sala era quasi buia, illuminata dalla luce delle poche candele rimaste
accese. Un gioco di luci e ombre che scopriva e copriva lembi di pelle.
La musica prese ad aumentare velocità e loro presero a
sfiorarsi. Si prendevano e si respingevano come due duellanti. Lui che
le imprigionava le mani e lei che indietreggiava strisciando
sensualmente il piede a terra. Lei che si liberava abilmente dalla sua
presa e lo respingeva indietro come una regina.
Will drive you!
Will drive you!
Will drive you!
E poi la voce del
cantante proruppe con tutta la forza dando inizio al vero ballo.
MAD!
ROXANNE
You don't have to put on
that red light
Walk the streets for
money
You don't care if it's
wrong or if it is right
ROXANNE
You don't have to wear
that dress tonight
ROXANNE
You don't have to sell
your body to the nigh
Lui la riprese e
iniziarono a ballare come non si sarebbero mai aspettati. Blaise li
guardava incredulo. Non potevano essere loro due. Loro due si odiavano
e si sarebbero uccisi. La coppia invece che i due occhi cobalto stavano
osservando era tutt´altro.
I corpi vicini si
muovevano insieme. C´era rabbia in quei movimenti, voglia di
prevalere sull´altro, voglia di dimostrare qualcosa. Ma
c´era anche passione. Passione per quei passi che uscivano
spontanei. Un giro e il ragazzo si ritrovò dietro di lei. le
prese le mani e alzò le braccia. Iniziarono così
a camminare avanti, strisciando i piedi, con il suo viso immerso in
quei capelli rosso fuoco. Lei alzò la gamba e poi
girò di nuovo ritornando di fronte a lui. Si
lasciò cadere in avanti e lui la prese sotto le spalle e la
trascinò camminando indietro.
His eyes upon your face
His hand upon your hand
His lips caress your skin
It´s more than
I can stand!
Occhi negli
occhi. Una luce di sfida. Mani nel mani ritornarono a ballare vicini.
Il volto di lui che si abbassa lentamente e sfiora il collo di lei con
le sue labbra. A quel contatto la rossa si staccò. Lui la
riprese. Tre passi avanti sempre occhi negli occhi, come a sfidarsi.
Due passi indietro e poi la ragazza scese giù, chinata su un
ginocchio mentre l´altra gamba era tesa dietro. Il vestito si
tirò su lasciando scoperta la pelle morbida della giovane.
Why
does my heart cry?
ROXANNE!
Feelings
I can't fight!
You're
free to leave me but
Just
don't deceive me!
...And
please believe me when I say
I
love you!
Di nuovo in
piedi. Di nuovo la camminata in avanti per poi fermarsi. Ginevra fece
dei passi incrociati sul posto. Le mani strette. Il corpo morbido e
fluido. Per una volta sembrava che i conflitti fra i due non vi
fossero. Blaise non avrebbe saputo descrivere quel momento.
C´era elettricità nell´aria. Anche gli
altri nella sala si erano accorti della tensione ma non riuscivano a
staccare gli occhi da quelle due figure che nemiche da sempre si
ritrovavano a ballare insieme. Un giro e poi di nuovo le braccia su in
alto. Lui che le teneva i polsi e che la guidava giù in una
sorta di caschè. Lentamente ritornò su e
ripresero a camminare in tondo, sempre con lui che le teneva i polsi.
La fece girare di nuovo e poi lei alzò una gamba piegandola
afferrando e circondando quella sinistra del ragazzo. Lui
l´afferrò e toccò quella morbida pelle
chinando poi la sua gamba indietro e facendo stendere
l´altra. Ritornò solo la musica con una leggera
voce in sottofondo e si allontanarono lentamente camminando
all´indietro. Lui si tolse la giacca e la lanciò
lontano. Un gesto che apparentemente poteva essere normale ma che in
quel contesto aveva un che di sexy. Non poteva credere di aver fatto
una proposta del genere a quella mocciosa. Eppure ci sapeva fare,
eccome. Anche semplicemente ballando riusciva a tenergli testa. Quella
rossa…
Y yo
que te quiero tanto que voy hacer
Me
dejaste, me dejaste por un mont¨on de monedas
El
alma se me fue
se me
fue el coraz¨on
Ya no
tengo ganas de vivir
porque
no te puedo convencer
que
no te vendas coraz¨on
Che diavolo stata
facendo?? Si trovava li con Malfoy! Se suo fratello l´avesse
vista probabilmente le sarebbe arrivata una bella sberla seguita da una
ramanzina made Weasely. Eppure era li con il Principe di Slytherin a
ballare. Continuava a guardarlo. Con lui era meglio non abbassare mai
la guardia. Quando si era tolto la giacca si era come bloccata come a
contemplare quel gesto. Ogni suo movimento racchiudeva eleganza,
sicurezza. E forse era questa una delle tante armi del ragazzo che
utilizzava per attirare le sue prede. La musica ricominciò
ad alzarsi e a farsi più veloci e due voci si sovrapposero
mentre loro aumentavano la velocità per ritornare uno di
fronte all´altra.
ROXANNE!
Why does my heart
cry?
You
don't have to put on that red light!
ROXANNE!
Feelings I can't
fight!
You don't have to wear
that dress tonight!
ROXANNE!
You don't have to put on
that red light!
ROXANNE!
You don't have to wear
that dress tonight!
ROXANNE!
I movimenti si
fecero più veloci. I giri, le prese, tutto. La passione si
fece più intensa, i corpi vicini quasi timorosi di staccarsi
e perdersi. La musica sempre in crescendo e sempre più
veloce. La mente non ragionava più, solo
l´istinto. Solo la voglia di sentire un corpo vicino. Fino a
quando la musica non terminò ed i loro volti non si
trovarono a pochi millimetri di distanza con le braccia alzate mano
nella mano. Il respiro affannato e lo sguardo sorpreso per le emozioni
provate. Dopo aver ripreso coscienza si staccarono e si allontanarono.
Ginevra distolse lo sguardo, stupita e spaesata. Dopo poco lo
riportò sul volto del ragazzo ma non riuscì ad
interpretare cosa provasse. Si voltò e si mise a correre,
scomparendo oltre la soglia del portone d´ingresso della
sala. Il ragazzo rimase fermo a guardare il muro di fronte a se. Solo
quando una mano amica si appoggiò sulla sua spalla si volse
e trovò il suo amico con un´espressione strana.
Gli porse la giacca e senza una parola si diressero fuori dalla sala,
seguiti dai pochi che ancora erano presenti.
Una follia. Una
follia il cui ricordo sarebbe rimasto impresso per molto tempo. Anche
agli occhi di qualcuno che aveva osservato tutto nell´ombra.
Note:
Gente ce l´ho fatta!!Finalmente!!Chiedo scusa per
l´enorme ritardo ma con gli esami che ci sono stati e con la
poca ispirazione che ho avuto in questi tempi..beh..ci ho messo un
pò..adesso per il prossimo capitolo chissà! Spero
di pubblicarlo prima di partire. Ho una settimana di tempo! Perdonatemi
ancora e come mio pegno ho "fabbricato" questo chap solo per voi! Spero
che vi piaccia!
Io ringrazio ancora tutti quelli che mi avevano messo tra i preferiti e
quelli nuovi che si sono aggiunti. Quindi un grazie di cuore
a:
elipotterina94_n6
hila
hinataevans
isabell89
Lady85
lostinyou
scheggia94
Risposte ai commenti:
lostinyou: eh si marty! Io ribalto sempre tutto!Dai altrimenti che
gusto c´è???Ah ah ah..spero che qst chap ti
piaccia! un bacione grande!
isabell89: dirti ancora che non ci sarà una love story fra i
due che vorresti servirebbe a farti desistere???Mmmmm..mi sa di no!
hila: sono contenta che i dialoghi ti facciano ridere e ti
piacciano..eh sì Blaise è proprio un bel
giovincello!Ah ah ah..ma sei tu quella ke ha riempito la sua storia con
dei figaccioni da paura!
Per tutti quelli che hanno la pazienza di aspettare i capitoli e di
leggerli GRAZIE!!!Vorrei
chiedervi però un favore...RECENSITE!Ne
ho bisogno davvero!Grazie e buona lettura a tutti!
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Capitolo 15 *** Quidditch ***
Se nel mondo babbano lo sport più amato, famoso e seguito
è il calcio..beh..nel mondo magico è il
Quidditch. Un gioco con squadre composte da sette giocatori a cavallo
di una scopa con ruoli diversi. C´è il Portiere
che difende i tre anelli posti all´estremità del
campo, evitando di far passare la Pluffa. I Cacciatori, tre giocatori
che sfrecciano sulle loro scope per tutto il campo passandosi la Pluffa
e cercando di segnare negli anelli avversari. I Battitori, coloro che
brandiscono una mazza come quelle da baseball e difendono i propri
compagni dai Bolidi. Certo molte volte scagliano questi ultimi addosso
agli avversari ma i falli e le scorrettezze sono sempre esistite.
Infine c´è il componente forse più
importante. Quello da cui dipende o meno la vittoria della partita: il
Cercatore. È il giocatore più rapido e leggero
con una vista acuta e con la capacità di saper volare con
una mano o senza mani. Il suo compito è acchiappare il
Boccino d´Oro. Dalle dimensioni di una noce, è
stregato affinchè sfugga alla cattura il più a
lungo possibile. Questo è lo sport più importante
per i maghi ed è questo sport che si pratica anche alla
scuola di Hogwarts.
- Ecco Ginevra Weasley che recupera la
pluffa dalle mani della cacciatrice di tassorosso, mi dispiace bella ma
la nostra rossa non la ferma nessuno ah ah- - Signor Finnigan non
incominci!- - Mi scusi professoressa..continua la sua corsa schivando i
bolidi che le passano ad un soffio dal viso. Effettua un passaggio in
direzione di Delmeza Robins che va a buon fine. I cacciatori
dell´altra squadra non riescono a tener testa alle azioni. Ed
ecco anche Dean Tomas che si affianca alla compagna formando
così una formazione compatta. Sono a pochi metri dalla
porta, il portiere sfreccia incontro a Delmeza ma
quest´ultima all´ultimo momento passa la pluffa e
Ginevra e…SSSSSSSSSSSIIIIIII!!! GRIFONDORO SEGNA
UN´ALTRA VOLTA! Ginny sei una bomba! Il risultato ora
è 50-20 per i grifoni di Hogwarts. Facciamogli vedere chi
siamo ragazzi!- - Signor Finnigan!- il ragazzo abbassò la
testa al quel rimprovero. Intanto dalle tribune la tifoseria della casa
rosso-oro stava dando il meglio di se.
- La pluffa ritorna in mano ai tassorosso
che cercano di attaccare. Superano la metà campo schivando i
bolidi impazziti. Ed ecco che Dean Thomas prova a rubare la palla alla
cacciatrice avversaria, che devo dire non è niente male
ragazzi…- - Adesso basta! Mi dia il microfono Finnigan!-
-…no no professoressa mi scusi! Le prometto che mi
atterrò alla partita e basta!- le risate per quel dibattito
arrivarono dalle varie case tranne per quella di serpeverde che si
discostava da ogni cosa. O meglio cercava di far distrarre la sua
rivale numero uno.
- I tassorosso superano la barriera dei
nostri cacciatori ed ecco che il cacciatore si avvicina sempre di
più agli anelli di Grifondoro dove lo aspetta il portiere
Ronald Weasley. Ora è a poca distanza, si prepara al tiro,
non è ostacolato da nessuno. I cacciatori tentano di
rientrare il più velocemente possibile nella loro area ma
ecco che parte il tiro e…PARATA!!!Grande parata del portiere
di Gryffindor! E la palla ritorna a noi.- intanto i Grifondoro stavano
urlando a squarcia gola, felici che il loro portiere fosse
così migliorato e non si facesse più toccare
dagli insulti delle serpi.
- Bravo Ron!! Continua così!-
Hermione si voltò verso Lavanda. La vide sorridere e
salutare con la mano in direzione degli anelli. Spostò lo
sguardo e vide Ron contraccambiare. Qualcosa nel suo stomaco si
contrasse. Non volle farci caso e spostò lo sguardo verso il
cielo. Più in alto di tutto e tutti, dove fra le nuvole
scorse l´altra persona più importante della sua
vita.
Harry Potter seguiva con attenzione l´evolversi della partita
senza però perdere la concentrazione. I ragazzi se la
stavano cavando molto meglio di quanto pensasse e gli allenamenti duri
svoltisi fino a quel momento stavano dando i frutti sperati. Si
guardò intorno, facendo correre lo sguardo su tutto il campo
alla ricerca di quella piccola pallina dorata. Da quando era iniziata
la partita, quasi un´ora fa, non l´aveva
più scorto. Nemmeno un luccichio. Niente. Decise di
spostarsi e incominciò a volare in tondo mantenendo una
certa distanza dagli altri giocatori per non intralciare le loro
azioni. Sorvolò la tribuna di serpeverde, da cui ricevette i
soliti fischi, di corvonero, dove intravide due occhi azzurri che lo
guardavano felici e che lo fecero sorridere, di tassorosso, che
tifavano con tutta la loro forza per la loro squadra, ed infine la
tribuna di grifodoro. Fu qui che incrociò uno sguardo dorato
carico di fiducia e affetto che gli fece scaldare il cuore. La sua
Hermione lo stava guardando con determinazione infondendogli la carica
giusta. Lui fece un cenno affermativo con la testa come se si fossero
parlati e ricevette un caldo sorriso. Ripartì sfrecciando e
fu proprio quando si trovava sopra la tribuna dei professori che lo
vide. Un lontano luccichio, dalla parte opposta del campo sulla stessa
linea d´aria. Fu questione di pochi attimi,
sfrecciò in direzione del boccino escludendo ciò
che lo cricondava.
- Ed ecco che il capitano Harry Potter,
nonché cercatore della sguadra, parte
all´inseguimento del boccino. Subito dietro di lui il
cercatore di tassorosso. Potter aumenta la velocità
spronando la sua Firebolt- tutto intorno vi era silenzio. Gli altri
giocatori continuarono imperterriti a giocare cercando di ottenere un
vantaggio sempre maggiore. Harry schivò un bolide e poi
l´altro. Il boccino deviò la sua traiettoria
fiondandosi verso il basso. Il bambino sopravvissuto non li
lasciò intimorire e lo seguì in picchiata
affiancato dal cercatore di tassorosso. La piccola pallina
cambiò ancora a qualche metro dal suolo virando verso
destra. Il grifone riuscì a compiere la manovra facilmente
mentre il tasso rischiò di precipitare rovinosamente per il
brusco cambiamento. Harry aumentò la velocità
cominciando a staccare la mano destra e protendendosi verso la pallina
dorata. Il tifo ricominciò più forte di prima.
- HARRY HARRY HARRY HARRY…-
questo urlavano tutti. Mancavano pochi millimetri e poi avrebbe stretto
nella mano quell´oggetto metallico. Il cercatore di
tassorosso arrancava dietro di lui, non perdendo ancora la speranza. Si
avvicinavano sempre di più, però, al muro della
colonna che divideva la casa di serpeverde con quella di corvonero. Se
non l´avesse preso subito si sarebbero trasformati in
frittatine. Spronò ancora di più la sua scopa e
facendo leva sulla mano ancora attaccata al manico si alzò
allungandosi ancora di più. Il muro si avvicinava sempre di
più così senza pensarci due volte si
buttò nel vuoto. Tutti trattennero il respiro.
Fortunatamente il boccino stava volando a pochi metri dal suolo. Il
bambino sopravvissuto rotolò per qualche tratto fino a
quando non si fermò. Il silenzio lo avvolgeva. Gli altri
giocatori si erano fermati pronti comunque a riprendere il gioco
qualora si fosse trattato di una falso allarme. Si mise in ginocchio
con le braccia attorno alla pancia. Era stata una bella caduta che gli
avrebbe procurato non pochi lividi. Fortunatamente non portava
più gli occhiali altrimenti li avrebbe ritrovati in
frantumi. Alzò il volto con quei due occhi del colore della
speranza e si accorse che tutti lo stavano fissando. Un po’
in imbarazzo si riscosse e con un sorriso alzò il pugno
destro mostrando il piccolo boccino fra le sue mani. Il boato che ne
scaturì dopo equivalse al fragore dello scoppio di una bomba.
- GRIFONDORO VINCE!!! HARRY POTTER
CONQUISTA IL BOCCINO CON UN´AZIONE DA PAURA!!! VAI
COSÌ HARRY!!- Finnigan non potè non esprimere la
sua gioia così come la McGranitt. Stava esultando anche lei
felice.
- Si conclude così la prima
partita del torneo. La prossima sarà Corvonero contro
Serpeverde.- così si concluse la telecronaca. Intanto la
squadra di grifondoro era scesa in picchiata verso il suo capitano per
festeggiare la vittoria, seguiti a ruota da tutta la casa. Harry venne
preso in braccio e festeggiato. Tornato giù
guardò il suo migliore amico e sorridendo andò ad
abbracciarlo. Dopodichè alzò le loro braccia
insieme facendo scoppiare altre grida di gioia. Hermione
riuscì a raggiungerli a fatica in mezzo a quella calca.
Appena la videro le andarono incontro e l´abbracciarono. Il
loro trio. Unico e indissolubile. Ancora stretti
nell´abbraccio Harry sussurrò all´amica
– Grazie..- lei lo guardò e gli sorrise. Dopo poco
vennero raggiunti da Ginny e inglobarono anche lei in
quell´abbraccio. I festeggiamenti durarono ancora qualche
minuto mentre gli studenti delle altre case ritornavano al castello, ma
ovviamente quella notte nessuno alla torre di Grifondoro avrebbe
dormito. Ormai era diventata una sorte di tradizione festeggiare come
matti fino a ridursi a zombie viventi l´indomani. A poco a
poco anche gli studenti della casa vincente si allontanarono non
smettendo però di intonare cori esultanti. Rimasero
così solo i giocatori ed Hermione. Si incamminarono
così verso gli spogliatoi.
- Ragazzi io vi aspetto fuori dagli
spogliatoi ok?-
- Va bene Herm, tanto ci mettiamo poco!-
- Si certo come l´ultima volta
vero Harry? Sbaglio o siete usciti dopo un´ora?- il moro si
grattò la testa imbarazzato.
- Hem..si è vero..ma ti
prometto che questa volta faremo prima!- la ragazza scoppiò
a ridere.
- Avanti andate! Siete tutti sudati,
appiccicosi e puzzate pure!- i due amici si lanciarono
un´occhiata d´intesa.
- Ah è così!- Ron
la inchiodò con lo sguardo e un ghigno si dipinse sul suo
volto. Hermione ebbe un brutto presentimento guardando anche
l´altro ragazzo su cui spiccava lo stesso ghigno.
- Ragazzi no! Qualunque cosa vi passi per
l´anticamera di quel cervelletto che avete scordatevela!-
intanto iniziò ad indietreggiare.
- Herm perché stai scappando?
Sai che non ti faremmo mai niente…- lei non lo stette a
sentire. Continuò imperterrita ad indietreggiare. I due si
riguardarono e dopo un impercettibile segno del capo da parte del moro
si misero a correre verso la ragazza. Lei non fu da meno e
iniziò a correre anche lei ma non poteva competere coi due.
Venne acchiappata dopo poco e stritolata in un loro abbraccio.
- Nooooo vi prego!-
- Cos´è che hai
detto prima? Aiutami Harry che non mi ricordo bene-
- Mmmm mi pare che la nostra cara Herm
abbia detto che siamo sudati, appiccicosi e che puzziamo pure!-
- Ah si ora ricordo…-
- Ragazzi mi state stritolando!- ma i due
non l´ascoltarono.
- Beh Hermione noi siamo il trio
più famoso di tutta la scuola, giusto fratello?-
- Giusto Harry. Abbiamo condiviso
tantissime cose insieme, ne abbiamo passate tante…-
- Già Herm e ovviamente anche
in questo caso devi condividere con noi tutto. Per cui anche tu sarai
sudata, appiccicosa e puzzerai!- i due scoppiarono a ridere
sottovalutando però la loro amica. Infatti la ragazza era
riuscita a sfilarsi la bacchetta da sotto il mantello senza che loro se
ne accorgessero, troppo intenti ad attuare la loro piccola vendetta.
- STUPEFICIUM!- entrambi i ragazzi
vennero scaraventati poco lontano. La ragazza prese un profondo respiro
e guardò orgogliosa il suo operato. I due si stavano
rialazando ancora un po’ intontiti e sorpresi. Di certo non
si aspettavano quella mossa. Lei si avvicinò con il suo
passo sicuro bloccandosi a pochi metri da loro.
- Mai abbassare la guardia ragazzi.
È la regola numero uno…- sorrise -…
ora vi consiglio di andare se non volete che vi trascini io sotto la
doccia. E non userei le mani…- quella minaccia velata
riuscì a convincere i due.
- Dannata strega…-
- Ron ti ho sentito!- il rosso
abbassò la testa e si incamminò con
l´amico per farsi quella benedetta doccia, tutto sotto lo
sguardo divertito della grifona. Entrando nello spogliatoio non
poterono evitare di scoppiare a ridere. Marcus e Gabriel, i due
battitori, erano in piedi sulle panche con addosso solo un asciugamano
avvolto in vita e ancora bagnati. Brandendo in mano le loro mazze di
battitori stavano cantando a squarcia gola accompagnando il tutto con
dei movimenti di uno pseudo balletto. Dean batteva ritmicamente
qualunque oggetto su ogni superficie disponibile, vestito solo con i
boxer. Delmeza si trovava in centro e faceva una sorta di danza strana
vestita solo con una larga maglia che la copriva quasi fino alle
ginocchia, aggiungendo alle parole di quei due fuori di testa versi
poco riconoscibili. Infine c´era Ginevra, già
vestita e lavata, che rideva in un angolo piegata in due, accompagnando
a volte quello spettacolo con il battito delle mani. Quello era lo
spogliatoio dei Grifoni. I forti e coraggiosi grifoni che correvano
incontro al pericolo. Harry e Ron si guardarono e scoppiarono ancora di
più a ridere. Forse la loro era l´unica squadra
così unita, che non si faceva problemi di alcun genere. Una
squadra in cui vi era sempre un clima disteso e sereno.
- Ok ok..ragazzi!- ma il casino era
troppo e la voce di Harry venne sovrastata da quella di Delmeza.
- OH RAGAZZI???- ancora niente. Marcus e
Gabriel presero a muovere il bacino tentando di imitare la ragazza. E
questo li rese ancora più ridicoli. Ginevra ormai era
distesa per terra con le lacrime agli occhi. Dean si era avvicinato a
Delmeza e tentava di imitare i suoi movimenti sia con le spalle sia con
il bacino, aggiungendosi al coro degli altri due che riuscirono
miracolosamente ad afferrare i loro asciugamani prima che si
slegassero. Il moro si voltò verso il suo amico per cercare
aiuto ma anche lui era disteso a terra per le risate e batteva i pugni
contro il pavimento.
- Ok a mali estremi, estremi
rimedi…- andò a prendere la bacchetta e
puntandosela alla gola sussurrò –
sonorus…- dopodiché diede aria ai suoi polmoni.
-
RAGAZZIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!- i vetri traballarono
e rischiarono di rompersi. I ragazzi colti di sorpresa si spaventarono.
I due battitori caddero rovinosamente addosso a Dean che
trascinò con se anche Delmeza. Ginevra si tappò
le orecchie evitando così di distruggersi il timpano e Ron
rischiò un attacco. Soddisfatto Harry fece finire
l´incanto e ritornò a parlare normalmente.
- Mi dispiace ragazzi ma mi avete
costretto voi. Ho provato a chiamarvi ma con il fracasso che facevate
non mi sentivate-
- Cavolo Harry potevi trovare una
soluzione migliore! Mi hai quasi fatto prendere un infarto!- il moro lo
fulminò.
- Pensa a me che cercavo il tuo aiuto! E
invece eri li che ridevi come un matto- intanto i ragazzi si erano
rialzati tutti doloranti.
- Cavolo che botta…-
- Ti lamenti tu! Io ho avuto il peso di
tre uomini su di me!-
- Ok basta! Evitiamo discussioni. Ora
è meglio se iniziate a rivestirvi perché non
credo che alla torre avranno ancora molta pazienza. Bisogna festeggiare
la nostra vittoria!-
- Eccome se bisogna festeggiare!-
- L´hai detto fratello!-
- Si ma ricordatevi che da dopo domani
rincominciano gli allenamenti, chiaro?-
- Certo capitano!- risposero tutti in
coro e ridendo.
- Farò finta che non mi stiate
prendendo in giro…avanti muovetevi- iniziarono a rivestirsi
parlando del più e del meno mentre lui e Ron si toglievano
la divisa per prepararsi a fare una bella doccia.
- Ragazzi io vado, ci vediamo a cena- il
rosso si bloccò.
- Dove vai Gin?- la piccola Weasely
raccolse la borsa mettendosela sulle spalle.
- Ho una punizione da
scontare…ricordi?-
- Ancora??? Ma quella è pazza!-
- La punizione è fino a data
da destinarsi-
- Te la sei beccata proprio brutta-
- Non me lo ricordare Dean..ciao ragazzi-
fece per aprire la porta ma Marcus la bloccò.
- Hey Gin ma quindi non ci sei a
festeggiare? Il merito dei punti per la maggior parte è
tuo!- la ragazza voltò il viso e lo guardò
ghignando.
- Marcus sai che non mi perderei mai un
festeggiamento! Vi slauto- così dicendo uscì
lasciando gli altri componenti della sua squadra. L´aria
fresca di ottobre l´aiutò a riprendersi da tutte
quelle risate. Era felice di far parte di una squadra come quella, era
felice di essere una Grifondoro. Si incamminò verso il
castello e poco distante dal campo intravide Hermione.
- Hey Herm!- la riccia
abbandonò la lettura del libro che teneva fra le mani e le
rivolse un sorriso. I suoi occhi però..c´era
qualcosa, qualcosa che non andava. Era già un mese che la
luce in quegli occhi dorati si era un po’ affievolita,
più precisamente dalla sera della festa di inizio anno. Dopo
quello che era successo tra lei e Malfoy era corsa alla torre e
l´aveva trovata in sala comune in pigiama intenta a fissare
il fuoco. Erano state tutta la notte a parlare, a confidarsi
l´un l´altra ciò che era successo.
Entrambe erano rimaste sorprese dal comportamento delle due serpi.
Blaise con Hermione e Malfoy con lei. Secondo lei Hermione doveva
conoscere di più il serpeverde, o almeno cercare di scoprire
se era affidabile o meno. Ovviamente non era come Malfoy e la stessa
Hermione le aveva detto di stare attenta e che probabilmente stava
tramando qualcosa. Da quella sera non erano più cadute su
quell´argomento anche perché i due ragazzi non si
erano più fatti avanti in alcun modo.
- Ciao Ginny! Stai andando al castello?-
- Si..punizione- fece con tono sconsolato.
- Mi dispiace. Eppure mi sembra esagerato
continuare a punirti così!-
- Non conosci quella strega. È
molto vendicativa. Tu che fai? Aspetti gli altri?- la riccia
sbuffò.
- Si..però questa volta mi
sono portata dietro qualcosa da leggere. L´ultima volta ho
dovuto aspettare un´ora e stavo per scagliare una bombarda
contro la porta dall´impazienza!-
- Hai fatto bene. Sono peggio delle donne
quei due. Che leggi di bello?- la grifona alzò le spalle.
- Niente di che..sto cercando notizie
inerenti alla profezia della professoressa Cooman- la rossa la
guardò con aria interrogativa.
- Profezia? Che profezia? Ma stiamo
parlando di una vera o delle solite baggianate che quella donna si
inventa- Hermione la guardò stranita.
- Scusa Gin ma non sapevi che la Cooman
avesse predetto qualcosa?- la rossa scosse la testa.
- Mi sembra strano, ero sicura di
avertelo detto. Beh comunque la prima sera durante la cena ha predetto
una profezia-
- Wow..mi dispiace di essermela
persa..cavolo!-
- Dai tranquilla ti aggiornerò
io su tutto, ora ti conviene andare oppure la tua punizione
durerà in eterno- la rossa si riscosse.
- Oh cavolo! Ok ciao Herm! Ci vediamo
più tardi!- e si mise a correre mentre l´amica si
mise a ridere guardando quella furia rossa.
Note: breve chap rispetto al precedente fabbricato oggi..Dovevo creare
qualcosa che lo collegasse a quello che verà dopo...per cui
scusatemi se non è meraviglioso..in compenso ho cercato di
farlo spiritoso...eh eh eh..
Richiedo ancora una cosa: RECENSITE!!! Anche solo per dirmi fa schifo o
altro...Grazie e buona lettura!!
Ringraziamenti:
puffolapigmea: grazie per avere aggiunto la mia storia fra i tuoi
preferiti!
hila: grazie per il tuo commento! Sono felice che il chap ti sia
piaciuto! Devo dire che è stato abbastanza difficile
scriverlo perchè non volevo deludere le vostre aspettative
ma alla fine ce l´ho fatta a creare qualcosa di carino! Per
il ballo di Malfoy come ti ho già detto ho preso spunto da
Moulin Rouge anche per i passi! Spero si capiscano i vari movimenti...eh
Blaise è Blaise..e quella famiglia ti ha proprio fatto
male...hihihi...Baci!
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