A Choice..Life or Death

di littlevampire
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Il Ritorno... I cambiamenti ***
Capitolo 3: *** La profezia ***
Capitolo 4: *** Diavoli in corpi di Angeli... ***
Capitolo 5: *** Ginevra Molly Weasley ***
Capitolo 6: *** Il nuovo Slytherin e il nuovo professore… ***
Capitolo 7: *** Il Combattimento... ***
Capitolo 8: *** Spiegazioni ***
Capitolo 9: *** Una brutta giornata ***
Capitolo 10: *** Qualcosa è cambiato ***
Capitolo 11: *** Mortea Mortis ***
Capitolo 12: *** Zaphiro ***
Capitolo 13: *** Il ballo di inizo anno ***
Capitolo 14: *** Follie ***
Capitolo 15: *** Quidditch ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Note: prima di tutto saluto tutti coloro che leggeranno questa storia o che ne apriranno solamente la prima pagina. Questa fan fic non è della mia amica Hil ( per che non lo sapesse ho pubblicato molte sue fic) ma è farina del mio sacco. Spero possa emozionarvi come ha emozionato me stessa mentre ne scrivevo le parole. Purtroppo non è ancora terminata ma cercherò di non lasciarvi senza continuazione per molto.
Beh ora basta divagare. Si Inizia. Buona lettura a tutti!
Ps: sono aperta ad ogni sorta di critica purchè sia fatta civilmente!

1. Prologo

Le vacanze giungevano al termine.
Il famoso trio composto da Harry Potter, Ronald Weasley ed Hermione Granger si trovava, come ormai da un paio di anni, alla Tana. Più precisamente erano sdraiati nell´immenso giardino per godersi i caldi raggi di sole in uno di quei pochi momenti di pace. Già.. perché la guerra imperversava ancora. Mieteva vittime su vittime tra i maghi e i semplici babbani che attribuivano le varie morti o scomparse al fenomeno terroristico. Ingenui.
Gli attacchi dei Death Eaters si facevano sempre più frequenti e devastanti, la gente moriva mentre loro erano costretti a stare li, a pregare perché i membri dell´Ordine tornassero a casa. Lupin, Moody, Kingsley, Tonks, Arthur e Molly, Fred, George, Bill, Charlie… e tanti altri. Costretti a stare a casa perchè era troppo pericoloso per ragazzi come loro. Già certo… troppo pericoloso per tre ragazzi che ormai avrebbero affrontato il loro ultimo anno di scuola e che avevano affrontato lo stesso Voldemort per 6 anni di fila! Provavano rabbia per la loro impotenza!
Probabilmente si erano assopiti perché non si accorsero del rumore familiare della materializzazione. A pochi metri da loro si stagliavano alcune figure sporche e stanche. Erano rientrati anche oggi tutti interi dopo un allarme dell´attacco dei mangiamorte nel pieno centro di Londra. Guardavano quei tre ragazzi che ne avevano combinate tante, con un sorriso dolce. Erano cresciuti troppo in fretta in un mondo seminato dal terrore.
Fred e George osservando quella scena non poterono non mettere in atto il loro piano diabolico che si era formato all´interno delle loro menti contorte. Piano piano si avvicinarono alle loro vittime portandosi le bacchette alla gola e sussurrando -Sonorus…-. Ormai vicini a sufficienza bastò uno sguardo fra loro e nella quiete di quella giornata risuonarono le loro voci che contemporaneamente urlarono: - SVEGLIAAAAA!!!!!-. I grandi guardarono la scena con occhi sgranati. Non si erano accorti di nulla perché ancora intenti a riguadagnare un po’ di energia e a scambiarsi opinioni sulla missione appena conclusa.
Il trio in compenso si svegliò di soprassalto e nel giro di un secondo tre bacchette erano puntate in direzione dei gemelli. Tre paia di occhi dopo aver capito cosa fosse successo, vedendo l´intero corteo scoppiare a ridere, persero la loro aria impaurita per assumere un velo diabolico. Diabolico come il ghigno che increspò le loro labbra. I due gemelli si resero conto di aver acceso una miccia pericolosa ma non fecero in tempo ad alzare la bacchetta che una voce urlò:
-Expelliarmus…- i due vennero disarmati da due occhi blu. Tentarono di scappare ma un´altra voce urlò:
 -Stupeficium…- Fred e George vennero scaraventati dall´altra parte del giardino da due occhi verde speranza; fortunatamente per loro l´incantesimo era stato scagliato con un forza non troppo potente in modo che non svenissero. Cercarono di alzarsi per darsela a gambe ma una voce forte e sicura disse:
 -Incarceramus…- i due giovani vennero imprigionati da due occhi color dell´oro più puro. Delle leggere ma forti catene comparirono ai loro polsi e alle loro caviglie.
I due sbuffaro e alzarono, per quel poco che poterono, le braccia in segno di resa mentre l´ilarità nel cortile era alle stelle!
Lupin guardava i suoi migliori ex allievi con occhi adoranti. Sapevano tutti che chi si metteva contro quei tre non usciva illeso dallo scontro. Ognuno di loro aveva una tecnica di combattimento diversa ma efficace. Ron era un asso con tutti gli incantesimi, tanto da tenere testa anche alla stessa Hermione. Harry era nato per la Difesa, materia in cui eccelleva. Ambedue inoltre, grazie agli allenamenti di Quidditch, avevano sviluppato il loro corpo rendendolo agile, scattante e molto forte. Infine c´era la donna del gruppo, Hermione. Bella e fiera. La mezzosangue che era alla pari di un purosangue se non di più. La saggia del trio che era la migliore studentessa della scuola. Eccelleva in tutte le materie, ma la prima in assoluto era Trasfigurazione. Erano un gruppo affiatato, difficile da battere.
Solo grazie alla Sig. ra Wealsley i due gemelli poterono rialzarsi e riprendersi le proprie bacchette dalle mani del loro caro fratellino.
-Beh dopo questa scenetta davvero divertente…- e tirò un´occhiataccia “made Weasley” ai due -è meglio rientrare così ci potremo dare una ripulita e poi preparerò la cena.-
Il sole era ormai tramontato e tutti avevano preso posto al tavolo della piccola cucina attirati dal delizioso profumo delle pietanze della donna di casa. Solo una sedia rimaneva vuota. In realtà lo era già da tre mesi. Tre mesi in cui la piccola della numerosa famiglia non si era vista in giro per la casa. Ginevra, la loro Ginny, era stata “sequestrata” dal preside alla fine della scuola che l´aveva affidata nelle mani di una delle più antiche streghe del mondo: Sirana. Naturalmente Silente non aveva giustificato il suo comportamento a nessuno, mostrando il suo solito comportamento criptico e misterioso.
Ma come avrebbe potuto affidare un peso così grande ad una bambina che presto sarebbe cresciuta e maturata divenendo una giovane donna? Solo quando sarebbe stata in grado di capire avrebbe dato le giuste spiegazioni, dicendole a cosa era destinata.

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Capitolo 2
*** Il Ritorno... I cambiamenti ***


Capitolo 1: Il ritorno… I cambiamenti

Il primo settembre era arrivato.
Mancavano 15 minuti alla partenza del treno, giusto il tempo per gli ultimi saluti.
Ron, in mezzo alla folla, si guardava intorno alla ricerca di qualcosa, o meglio, qualcuno.
Era cresciuto.. cavolo se era cresciuto! La sua altezza era arrivata ad un 1.85 m, il suo corpo era ben sviluppato e messo in risalto dal suo abbigliamento. I pettorali erano contenuti in una maglia nera a maniche corte abbinata ad un paio di jeans. I capelli rossi lisci erano domati grazie al gel e alcuni ciuffi ricadevano davanti a quegli occhi blu, creando un contrasto affascinante con la sua carnagione abbronzata. Ignorava gli sguardi ammirati provenienti dalla ragazze, troppo concentrato a cercare Lei. La sua piccolina che non vedeva da ormai tre lunghi mesi. Nessuna lettera e nessuna notizia erano arrivate se non qualche sporadica rassicurazione da parte di Silente. Ma come poteva tranquillizzarsi con una semplice frase come “Sta bene non preoccupatevi”?? Fuori imperversava una guerra e lui non sapeva nulla della sua unica sorella! In quei giorni il suo autocontrollo aveva rischiato di crollare, scatenando una furia, ma grazie ai suoi amici era riuscito ad arrivare a settembre indenne sia fisicamente sia psicologicamente. Ora era li impaziente di scorgere tra la folla una chioma rosso fuoco. Il preside aveva assicurato che l´avrebbero rivista il primo giorno di scuola o il secondo.

“Chissà se è cambiata? Cosa avrà fatto?” Questo pensava mentre ormai mancavano due minuti. Abbandonò la ricerca e corse a salutare sua madre, che come al solito si fece promettere dai tre che non avrebbero combinato guai. Speranza vana.

Salì con i suoi migliori amici e cercarono uno scompartimento vuoto. Una volta che ebbero preso i loro posti Hermione scrutò il volto del rosso con attenzione. Già da prima aveva notato la preoccupazione in quegli occhi blu e sapeva anche il perché, così con voce dolce cercò di rassicurarlo:

-Ron…- il rosso alzò la testa e guardò la fonte che aveva pronunciato il suo nome. In risposta al suo sguardo interrogativo la ragazza continuò:

-… non ti devi preoccupare, la rivedrai stasera e poi Silente ci ha sempre rassicurato. Sai che possiamo fidarci ciecamente di lui. Sa quello che fa. Come ha detto l´altro giorno Ginny sta bene ed è naturale se qualcosa sarà cambiato in lei.- Ron la guardò con gratitudine. Doveva molto a quella ragazza che gli era stata vicino nei momenti più brutti. Lei. La secchiona del gruppo che in questi tre mesi era diventata una donna maturando. Il suo corpo longilineo e scattante era messo in evidenza da dei jeans neri stretti e da un maglioncino intrecciato sopra una camicia rossa con i primi due bottoni slacciati. I suoi capelli, fino all´anno prima crespi e indomabili, ora ricadevano in morbidi boccoli oltre le spalle, mentre la fronte era accarezzata da una sottile frangia. Come parte più bella della ragazza però rimanevano gli occhi. Occhi scuri color oro in grado di farti smarrire in un vortice di sentimenti.

Si accorse di essere rimasto a bocca aperta e scioccato per essersi reso conto di quanto fosse bella e di non averlo mai notato veramente. Sorrise per evitare di fare una figura da pesce lesso e disse:

-Grazie Mione… Se non ci fossi tu… come farei?- la ragazza arrossì un po’ ma rispose con la solita voce calma:

-Ovvio no? Sareste persi… tutti e due!- e con una linguaccia uscì dallo scompartimento. Harry, che era rimasto in silenzio fino a quel momento, fissò Ron ritrovando lo sguardo ricambiato. “ E` davvero cambiata!” pensarono entrambi, ma non fecero in tempo ad esternare i loro pensieri per commentarli perché lo scompartimento venne invaso da due figure ormai conosciute: Luna e Neville.

-Ciao ragazzi! Allora avete passato bene l´estate? Cavolo vi vedo in formissima! Prima ho incrociato anche Hermione che si dirigeva verso il vagone dei Capi Scuola a devo dire che è diventata una bella ragazza!- I due Grifondoro rimasero un po’ perplessi. Quello era davvero Neville Paciock o era un altro studente che accidentalmente aveva assunto la pozione polisucco divenendo lui? La domanda sorgeva spontanea visto che il Neville conosciuto da loro era un ragazzo impacciato e timido, che non riusciva a mettere in fila due parole senza balbettare.

-Ragazzi?? Perché avete quella faccia? È successo o ho detto qualcosa che non va? Beh dai non potete negare ciò che ho detto su Herm!-

-No..no.. non neghiamo ma… Neville sei tu? Cioè sei il Neville Paciock di Grifondoro??-

Neville guardò confuso il ragazzo sopravvissuto chiedendosi se la sua mente fosse andata a farsi benedire per sempre. Beh dopo tutto quello che aveva passato era normale che vi fosse qualche ripercussione mentale, ma non pensava sarebbe arrivata così presto. Comprensivo fece un sorriso di circostanza e si avvicinò ad Harry prendendogli la mano con affetto.

-Harry si sono io. Capisco che quello che hai dovuto passare ti si è ripercosso sulle tue spalle, ma sappi che ti sono amico e ti starò vicino. Non avere timore.- Harry adesso aveva una faccia che dire che fosse stupita era poco. Riuscì a chiudere la bocca solo udendo i gemiti delle risate soffocate di Ron e Luna che appena incrociarono il suo sguardo non ce la fecero più e scoppiarono a ridere fragorosamente.

-E adesso perché voi due state ridendo?- Neville ora si stava seriamente preoccupando. A quanto pare doveva esserci in giro un virus in grado di rimbambire le persone o forse erano tutti vittime di un incantesimo.

-Oddio ragazzi…- riuscì a dire tra un singhiozzo e l´altro Ron. Luna si riprese per prima e cercò di spiegare agli altri due il perché della loro ilarità.

-Harry posso capire la tua sorpresa nel sentire un discorso di Neville senza balbettii o incertezze. Diciamo che l´estate l`ha cambiato in meglio rendendolo più sicuro di se e delle sue capacità. E tu Neville…- e così dicendo spostò lo sguardo sull´altro trattenendo ancora le risate per via delle loro mani unite.

-… stai tranquillo che il nostro salvatore del mondo magico non è ancora uscito fuori di testa, però devo dire che la scena è stata molto commovente- e riprese a ridere con Ron.

I due presi in causa si lasciarono subito le mani vergognandosi un po’ e guardando in cagnesco i loro “cari amici”.

-Dovete continuare ancora per molto o avete finito di ridere di noi??- Ron e Luna si ricomposero ma il loro sguardo era acceso e divertito.

-Luna tu invece come hai passato le vacanze?- la ragazza si voltò verso Harry e un leggero rossore le colorò le gote. “Mamma mia quanto è diventato bello” pensò ma scosse la testa per ritrovare un barlume di lucidità.

-Beh al solito direi.. Sono stata due settimane in Italia a Roma con mio padre e poi sono tornata a casa. Papà era preso alla redazione del Cavillo e io passavo le giornate al sole in giardino a cercare Nargilli- i tre non provarono nemmeno a chiedere cosa fossero perché sapevano che quella ragazza era convita dell´esistenza di esseri non conosciuti nel mondo magico.

-Non male! Io invece ho dovuto studiare come un matto! Dopo i risultati finali dell´anno scorso mia nonna ha deciso di mettermi sotto… e così oltre a farmi da insegnante, e credetemi non la consiglio a nessuno, mi ha fatto il lavaggio del cervello a suon di ramanzine facendomi diventare ciò che vedete- così dicendo si alzò e mostrò il suo nuovo look che inizialmente nessuno aveva notato. Si era alzato anche lui raggiungendo quasi Ron. Indossava una camicia bianca con un maglione nero sopra e jeans scuri. Era dimagrito notevolmente ma non possedeva il fisico sviluppato degli altri due. I capelli scuri erano tenuti da un codino che arrivava poco più sotto della base del collo. Come risultato finale non era niente male.

-Wow! Devo dire che tua nonna ha fatto un ottimo lavoro! Averla fatta arrabbiare ha avuto i suoi lati positivi no?-

-Oh si certo come no…- Neville si buttò sul sedile - … ma preferisco non passare più fra le sue mani! Harry quest´anno si continua con l´ES?-

-Non lo so Neville. Tutto dipende da chi sarà il nuovo professore di Difesa. Appena capiremo i suoi metodi e le sue idee prenderemo una decisione tutti insieme.-

-Già.. magari quest`anno saremo fortunati!- Luna era sempre la positiva del gruppo. Usava il cervello e per questo era dei Ravenclaw.

La porta dello scompartimento si aprì di colpo e la voce di Hermione riecheggiò nel cubicolo:

-Ma non vi siete ancora cambiati! Mancano pochi minuti all´arrivo! Oh ciao Neville, ciao Luna… tutto bene?-

-Ciao Herm..si tutto bene grazie!-

-Ciao Hermione.. beh Neville è meglio se andiamo a cambiarci anche noi o rischiamo di perdere la carrozza- così si alzarono tutti e gli occhi di Luna si posarono casualmente su Harry. Rimase boccheggiante alla vista di quella figura. Da che era entrata non aveva fatto molto caso a “tutto l´insieme”, bensì solo al suo viso. Il ragazzo era alto poco più di Neville ma non quanto Ron. I capelli corvini, ribelli come al solito, ricadevano con naturalezza incorniciando quel viso con i lineamenti da uomo e sfiorando gli occhi verdi. Non si era accorta che non portava più gli occhiali e il loro colore risaltava ancora di più creando un contrasto affascinante e misterioso. Aveva un maglione con scollo a V bianco a maniche lunghe e dei jeans larghi che lasciavano intravedere parte dei boxer neri. Il tutto accentuava la corporatura del ragazzo che sfoggiava un fisico da fare invidia a chiunque. Tutto grazie al Quidditch. I suoi pensieri poco casti vennero interrotti da Neville che la stava richiamando dal corridoio fuori dallo scompartimento. Colse subito l´occasione defilandosi a tutta velocità e maledicendosi per come era rimasta imbambolata.

Arrivati alla stazione scesero dal treno e andarono a dare un saluto veloce ad Hagrid che stava terrorizzando i poveri primini per la sua stazza. D´altronde era un mezzogigante e metteva una certa paura.

Presero la prima carrozza che si avviò verso gli enormi cancelli della Scuola. Tutti pensavano a qualcosa di verso lungo il tragitto stando in silenzio. Erano sereni perché finalmente tornavano a “casa”, ma non avevano idea di cosa avrebbero dovuto affrontare quell´anno, che per molti sarebbe stato l´ultimo.

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Capitolo 3
*** La profezia ***


La cena all´interno della Sala Grande procedeva tranquillamente tra risate e battute scherzose. Affamati come se non mangiassero da mesi, tutti avevano atteso con impazienza la fine della cerimonia di smistamento e il discorso di inizio anno del preside.
Erano li, al loro tavolo. Il famoso trio insieme ai membri dell´Esercito di Silente di Gryffindor. Seamus, Dean, Lavanda, Calì, Neville, Harry, Ron ed Hermione erano letteralmente piegati in due dalle risate. Ritrovarsi dopo tre mesi di vacanza era sempre un´emozione forte ed indescrivibile. Grazie all´Es si era creato un gruppo di studenti di Gryffindor, Ravenclaw e Hufflepuff unito e complice, decisi a imparare a combattere, per affrontare coloro che sterminavano qualunque cosa al loro passaggio. Lottavano per la libertà e per la vita e in Harry avevano trovato la loro guida.
Dopo essersi ripresi Dean attirò l´attenzione del rosso:
-Hey Ron! Dov´è la tua cara sorellina…?- lo sguardo malizioso con cui era stata fatta la domanda e il sorrisino che spuntò dalle labbra del ragazzo misero in allarme Ron. Con le patate in parte ancora nella sua bocca e in parte sulla forchetta, lanciò un´occhiattaccia al ragazzo e cercò di rispondere a tono
-N´psono apfai toi! Bfuto maiaco! Gin n´psi toa!- per una frazione di secondo tutti guardarono il ragazzo con sguardo stupito e poi scoppiarono in una sonora risata che catalizzò l´attenzione di molti studenti. Le orecchie di Ron erano ormai del colore dei suoi capelli ma dopo aver mandato giù il boccone si unì alle risate.
-Od-dio Ron! Sei sem-pre il soli-to pastic-cione!- riuscì a dire Lavanda fra un singhiozzo e l´altro. -Davvero però… dov`è Ginny?- Hermione vedendo Ron tentennare rispose per lui
- Ginny arriverà stasera stessa oppure fra qualche giorno. Al riguardo non sappiamo di più se non che la decisione è stata presa da Silente stesso-
-Herm.. il tuo modo di parlare mi terrorizza a volte lo sai?-
-Beh sempre meglio che cercare di ammonire qualcuno con una forchetta carica di patate e sputando il contenuto della bocca a destra e sinistra Weasley-
Ron stava già per ribattere pronto per uno dei loro soliti scontri ma Seamus si mise in mezzo:
-Bene un altro anno all´insegna del mistero… mi piace questa cosa! Speriamo avvenga qualcosa di divertente, perché non ho intenzione di passare il mio ultimo anno nella monotonia e nella noia!-
-Seam tu sei completamente impazzito! Come fa una persona sana di mente a desiderare che ci sia qualche attacco o qualche mostro insieme al mistero giusto per non passare un anno noioso???-
-Calì penso che tu ti sia già risposta da sola… è risaputo che Seam non è sano di mente!-
Ormai si erano abituati alle richieste assurde del ragazzo ma si augurarono che quest´anno potesse passare in santa pace visto che per loro era molto importante. In base al giudizio finale avrebbero potuto fare il lavoro che avevano sempre ambito: l´Auror.
Erano ritornati a mangiucchiare non sapendo che di li a qualche secondo la richiesta di Seamus sarebbe stata esaudita.
 
Un respiro… come proveniente dall´inferno stesso gelò tutti i presenti…
Un corpo… si alzò dal tavolo dei professori…
Degli occhi… vitrei come se non avessero più vita al loro interno…
Una voce… rimbombò nella sala ammutolita segnando l´ombra di un infausto avvenire…
 
 
“ Il momento è sempre più vicino
 
Il male sta crescendo e prenderà il sopravvento
 
Lo scontro finale prossimo sarà
 
Mesi passeranno… ma la prescelta è arrivata
Lei è qui…
 
Colei che possiede e custodisce i segreti delle arti degli elfi, da cui è stata istruita,
la saggezza della maga più antica,
i poteri della natura.. della stessa terra..
 
La sola che potrebbe sconfiggere le tenebre con l´amore e la luce del suo cuore…
 
Lei e Lui si scontreranno…
 
Lui, fulcro del male e dell´odio
cresciuto nelle arti più oscure e nelle tenebre, senza sentimenti per volere di altri…
colui che non conosce amore…
 
Sono eguali in forza, astuzia e tenacia…
 
Si uniranno nel loro reciproco odio ma non potranno sopravvivere se esso non verrà affrontato…
Arriverà il momento della scelta…
Morte o Vita…
Ma solo Lui potrà decidere…
 
L´ombra e la Luce determineranno l´intero futuro…”
 
Nel momento in cui la voce cessò accaddero molte cose contemporaneamente.
 
***
La Sala Grande ammutolì. Il velo di oscurità e di presagio che aleggiava su di loro si dissolse lasciando spazio alla sorpresa, al terrore e all´inquietudine. La prof.ssa Coman dopo essersi ripresa si ritrovò con gli occhi di studenti e professori puntanti su di lei, non spiegandosi il perché.
Il silenzio si fece via via più pensante fino a quando non venne squarciato al rombo di un tuono che fece sobbalzare tutti.
 
***
Fuori dai cancelli di Hogwarts comparvero otto figure incappucciate. Incuranti della fine pioggia che cadeva sui loro mantelli neri come la pece, si incamminarono verso l´enorme portone di quercia.
Nessuno poté notare come tutto ciò che vi era intorno era come se morisse e perdesse energia al loro passaggio. Il loro portamento era sicuro e regale, come le famiglie da cui tutti discendevano. Arrivati davanti all´ingresso il portone si aprì da solo e permise a loro di entrare. In quel momento il rombo di un tuono squarciò l´aria. Non un anima si sentiva in giro.
Si diressero nel loro dormitorio senza fare alcun rumore. Scivolavano nell´ombra con movimenti decisi e aggraziati. La stessa luce proveniente dalle torce si ritirava al loro passaggio. Arrivati davanti al ritratto del Barone Sanguinario la figura in cima al gruppo sibilò delle parole che non vennero udite da nessuno se non dal dipinto. Quest´ultimo sbarrò gli occhi per la sorpresa e un ghigno di perversa gioia attraversò il suo viso. Fece passare con soddisfazione il gruppo senza emettere un suono. Da quanto non udiva quelle parole melodiose intrinse della magia più nera che era in grado di piegare qualunque cosa? Le ultime volte che qualcuno aveva osato pronunciare incantesimi di tale natura risalivano al tempo dello stesso Salazar Serperverde. Finalmente un suo degno pari era a Hogwarts.
Gli altri sette avevano provato un brivido nell´udire quel flebile sibilo, ma non dissero nulla. Era diventato davvero potente quasi quanto lo stesso Lord Oscuro, se non di più. D´altronde quest´ultimo tentava di tenerselo buono e quindi qualcosa voleva dire. Temevano persino il suo sguardo. Tutti tranne uno, l´unico che godeva della sua stima.
Una volta dentro ognuno si diresse nella propria camera con il rispettivo compagno senza fiatare.
 
***
La situazione nella Sala Grande stava degenerando. O erano loro impazziti o lo era il tempo fuori dal castello. Come era possibile che la tempesta, preceduta dal rombo del tuono che aveva fatto sobbalzare tutti, fosse sparita poco dopo per fare spazio ad un cielo limpido? E per di più la luna era più brillante che mai, in modo anormale! Ma non era tutto. Ad un certo punto tutte le stelle si spostarono fino a circondare la luna formando dei raggi.
Hermione sbarrò gli occhi, come tutti i professori che avevano capito cosa stava accadendo.
-La luna solare…- un flebile sospiro che venne ricoperto dal rumore di alcune sedie spostate.
 
***
Sotto quel cielo meraviglioso, una figura uscì dai margini della foresta proibita. Non un lembo di pelle poteva essere scorto da sotto quel mantello che ricopriva la delicata figura. Prese a camminare lentamente verso l´ingresso godendosi quello splendido panorama che il giardino di Hogwarts riservava solo di notte. Una leggera brezza increspava le buie acque del lago e creava una soave melodia fra i rami degli alberi. Durante il tragitto venne affiancata da un lupo dal manto nero e dagli occhi viola che subito prese sembianze umane.
“ Hogwarts… la mia seconda casa”…
 
***
Il preside, la prof.ssa McGranit e il prof. Piton si erano alzati contemporaneamente attirando l´attenzione su di essi. Tutti e tre avevano il terribile presentimento di aver capito di ciò che stava accadendo. Gli studenti al culmine della preoccupazione avevano incominciato a parlottare fra di loro fino a quando il loro tono di voce non aveva raggiunto livelli insopportabili.
-SILENZIO!- l´urlo del preside fece sobbalzare tutti quanti ma ripristinò il silenzio.
-Ora pregherei tutti i Capo scuola e i Prefetti di scortare gli studenti ai propri dormitori. Una bella dormita penso che riporterà gli animi più sereni e tranquilli. Detto questo vi auguro una buona notte. Potete andare-
Tutti gli studenti si ammassarono verso l´uscita per arrivare per primi ai propri dormitori come se avessero un branco di lupi mannari affamati dietro di loro.
Quando la folla fu diradata i tre si precipitarono all´ingresso giusto in tempo per assistere alla materializzazione di due figure in un vortice di luce. Erano senza parole! Non ci si poteva materializzare o smaterializzare all´interno dei confini della scuola ed era risaputo da tutti. I due professori sconcertati si girarono verso il preside e rimasero perplessi nel vederlo sorridere e con gli occhi pieni di gioia.
“ Ben tornata… Finalmente…” pensò il vecchio.
 
Intanto… nei sotterranei degli occhi si aprirono di scatto e un ghigno brillo nell´oscurità.


Note:

Grazie Hil per il tuo incoraggiamento! Ormai scrivo per me, te e la isa, le mie due fan preferite! Tu continua la tua nuova storia che mi ispira molto! Baci

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Capitolo 4
*** Diavoli in corpi di Angeli... ***


Come era prevedibile, nei dormitori per tutta la notte si parlò di ciò che era accaduto durante l´ora di cena. C´era chi, preso dal panico, inveiva a squarcia gola contro tutti o tutto, chi tentava di mantenere la propria compostezza osservando la cosa in modo oggettivo, nonostante la paura pressante, e poi c´erano loro. Seduta sul divano e sulle varie poltrone di fronte al camino, buona parte dell´Es cercava di venire a capo di qualcosa.

-Non è possibile! Nemmeno quest´anno possiamo stare tranquilli! Uff.. dobbiamo studiare e impegnarci a fondo per ottenere risultati che siano sufficienti per entrare fra gli auror, e con queste distrazioni sarà difficile!- tutti guardarono la grifona alzando gli occhi al cielo.

-Herm riesci per un solo secondo a non pensare allo studio??-

-Ron se tu prendessi la situazione più seriamente converresti pienamente con me!-

-Non converrei con te sullo studio nemmeno morto! Insomma sai come è la Cooman.. magari ha alzato un po’ il gomito e ha pronunciato le prime parole che le sono uscite di bocca, è una svitata dai!-

-Ronald Weasley di devo ricordare che ha predetto il destino di Harry e Voldemort?- a quel nome in molti rabbrividirono.

-Per quanto mi riguarda divinazione è una materia inutile e campata su regole che non stanno ne in cielo ne in terra, ma posso scommetterci che quella era una profezia bella e buona e riguarda degli studenti di Hogwarts. Ma non avete visto le facce dei professori? E come ve lo spiegate il cambiamento del cielo in così poco tempo?-

-Veramente dovremmo essere noi a porti queste domande visto che sei la cervellona del gruppo…-

-Seamus forse allora dovreste fare lavorare il cervello perché non c´è scritto da nessuna parte che tutti gli enigmi li debba risolvere solo io!-

-Dai Herm… la prendi troppo male…sai che noia se non fosse successo niente??-

Ecco… l´aveva detto… tutti guardarono la ragazza temendo che esplodesse da un momento all´altro. Hermione era la persona più calma e obbiettiva del mondo, ma quando la si faceva arrabbiare era la fine.

-Finningan…- il tono di voce era paragonabile alla calma irreale prima della tempesta -… mi duole dover essere io ad informarti che NON TUTTI I QUI PRESENTI AMANO RICHIARE LA VITA ALMENO UNA VOLTA L´ANNO! Morire giovane non è certo una mia prerogativa!!-

-Dolcezza..- iniziò il ragazzo, ma venne subito interrotto -Non chiamarmi dolcezza!-

-Ok! Stavo dicendo… io non ho mai detto che voglio morire giovane.. Voglio solo provare il brivido dell´avventura e non passare il mio ultimo anno all´insegna della noia…-

-Ma tu pensi che sia un gioco?? No perchè siamo di fronte a una cosa seria, si è verificata addirittura la luna solare! E ripeto… quest´anno abbiamo i MAGO!!-

-Eccola che rincomincia…- sussurrò una voce, ma con tono comunque troppo alto per essere udito dalla ragazza. -Ronald Bilius Weasley…- il ragazzo incassò la testa fra le spalle colto in flagrante. -Ti ho sentito sai! Se penso continuamente allo studio è perché io ho degli obbiettivi e intendo raggiungerli dando tutta me stessa perché per me sono importanti! Non batto la fiacca come voi due!-

-E adesso mi spieghi cosa centro io! Non ho parlato, ha fatto tutto Ron…-

-Harry Potter stai zitto perché ne ho anche per te! Comunque scordatevi che quest´anno vi faccia copiare i compiti! Ora vado a letto! Buona notte!- lasciò tutti senza parole con i brividi a fior di pelle dopo questo suo monologo.

-Grazie amico… mi ricorderò di questa tua solidarietà e complicità!- disse Ron con tono acido al bambino sopravvissuto. -Dai Ron sto scherzando! Sai che non ti lascerei mai da solo in balia della nostra Herm in preda ad un attacco nervoso!-

-Mamma mia quando si arrabbia diventa una leonessa in tutto e per tutto!-

-E tu non hai ancora visto niente Dean…- Ormai l´orologio segnava l´una di notte e tutti si congedarono per andare a riposare almeno quelle poche ore per riuscire a sostenere le lezioni dell´indomani. Tutti tranne uno che non si alzò dalla poltrona.

 

***

 

La mattina arrivò e il sole fece capolino dalle imponenti montagne che incorniciavano il paesaggio intorno al castello. I primi raggi si posarono sulle mura della scuola inaugurando il nuovo anno scolastico. La calma che aleggiava nell´aria era in grado di infondere una profonda pace e il tutto faceva sperare in una bella giornata. O almeno così sembrava…

 

Dalla Sala Comune di Gryffindor  provenivano i primi rumori causati dai ragazzi assonnati che si prestavano a scendere per la colazione. La maggior parte nemmeno si reggeva in piedi a causa delle ore piccole fatte la notte e comunicavano con parole impastate e poco comprensibili. Una figura sonnecchiava su una poltrona davanti al camino ormai spento e il suo risveglio non fu affatto dei migliori. Involontariamente un primino aveva urtato il braccio del ragazzo su cui era posata la testa, non sapendo cosa aveva causato. Mai! Ma proprio mai, provare a svegliare un Weasley in modo brusco perché si potrebbero passare dei pessimi cinque minuti in grado di rovinarti l´intera giornata. Fortunatamente per il ragazzino, quel giorno il rosso si recò nella sua stanza limitandosi a scostarlo bruscamente. Senza svegliare nessuno andò in bagno per farsi una doccia fredda, l´unica cosa che l´avrebbe svegliato completamente. Non seppe quanto tempo stette sotto l´acqua ma rientrando in camera non trovò i suoi compagni. Si vestì e si sistemò i capelli ancora bagnati. Nella Sala Comune lo stavano attendendo i suoi due migliori amici e Harry vedendo le occhiaie dell´amico sorrise furbamente -Hey ruba cuori! Ci siamo dati alla pazza gioia questa notte dopo esserci lasciati? Almeno potevi dirmelo così mi facevo presentare un´amica!- il rosso ghignò -Credimi amico.. se mi fossi divertito questa notte l´avresti notato.. e sicuramente non avrei questa faccia. Comunque ho aspettato Ginny ma si vede che non è ancora arrivata…- Hermione che si era irritata alla domanda di Harry rispose più acidamente del dovuto -Ronald ti ho già detto che non devi tirarti le paranoie o preoccuparti! Vedrai tua sorella oggi o fra qualche giorno, in che lingua bisogna spiegartelo! E possibile che non ti fidi nemmeno della parola di Silente! Mamma mia…- e sbuffando uscì dal buco del ritratto lasciando i due ragazzi senza parole.

-Harry ho un dubbio… Ho per caso le allucinazioni oppure Hermione è partita completamente?-

-No ha qualcosa che non va… magari è ancora irritata per la discussione di ieri o non ha dormito bene stanotte…-

-Bah.. valle a capire le donne! È meglio andare altrimenti è in grado di farci la ramanzina anche per il fatto di essere in ritardo!-

E così presero a correre per raggiungerla.

 

***

Quella mattina nella Sala Comune delle serpi erano tutti in fermento. La sera precedente dopo aver assistito allo show di quella svitata della Cooman gli Slyterin erano rientrati in dormitorio e avevano notato le targhette nominative comparse su alcune camere, novità di quell´anno, rimanendo basiti.

I primi ad uscire dalla loro camera furono Tiger e Goyle. I due erano molto alti e chi li aveva visti l´anno prima aveva potuto notare come fossero dimagriti. Curavano il loro aspetto, ma l´aria arcigna sul volto non scompariva mai. Come era stato loro ordinato cacciarono tutti dal dormitorio dirigendosi anch´essi a colazione.

Erano appena scoccate le 7.30 del mattino quando tre porte si aprirono contemporaneamente, facendo uscire sei diavoli in versione femminile e maschile.

Una ragazza dai capelli lunghi lisci di colore scuro, con lineamenti fini come quelli appartenenti ai regali e con un corpo longilineo con ogni curva al proprio posto, si staccò dal suo compagno e futuro marito per raggiungere le altre due. Avevano passato la notte con i propri compagni ed ora andavano a sistemarsi per la colazione. I tre ragazzi già pronti si scambiarono un muto saluto e si diressero con passo elegante fuori dal dormitorio.

Ora era il momento di mostrarsi.

 

***

Erano passati quasi 15 minuti da che il trio dei miracoli si era seduto al tavolo della propria casa per fare colazione, quando iniziarono a sentirsi i primi mormorii di apprezzamento che via via si tramutarono in schiamazzi isterici da parte delle ragazze delle quattro case. I tre sorpresi dal repentino cambiamento di “aria” alzarono le teste e seguirono gli sguardi di tutti verso l´ingresso della Sala ed Hermione spalancò la bocca come la maggior parte della fauna femminile.

Sulla soglia si trovavano i tre ragazzi che fino all´anno scorso detenevano il primato di bellezza e stronzaggine. Diavoli in corpi di angeli, ecco cos´erano Draco Malfoy, Blaise Zabini e Theodore Nott. Da solo, il re delle serpi poteva essere paragonato ad un dio greco con la sua eleganza e fierezza che gli conferivano l´aria da nobile purosangue quale era. I capelli fini come spighe di grano e biondissimi, marchio della casata dei Malfoy, non erano più tirati indietro con la tipica leccata di mucca, bensì ricadevano su quel viso dalla pelle diafana incorniciando due occhi grigi freddi come il ghiaccio. Le labbra fini, conosciute per il suo tipico ghigno malvagio, erano immobili. Anche lui come Ron si era alzato e i muscoli sviluppatisi con il Quidditch, e non solo, erano a tratti visibili sotto la divisa. Gli altri due non erano da meno. Ambedue potevano vantare della loro aria misteriosa e del loro fascino tenebroso valorizzato dall´aspetto esteriore. Blaise con i suoi occhi blu oceano e i capelli neri lisci come la pece e Theo con occhi scuri e profondi come pozzi e capelli di color biondo ramato. La mancanza d´ossigeno nelle vie respiratorie vece riscuotere le ragazze. Non seppero per quanto tempo erano rimaste senza respirare. Hermione cercò di riprendersi come tutte le atre. In due giorni aveva visto abbastanza! Prima Harry e Ron, che si erano rivelati una sorpresa dopo quei tre mesi passati insieme, ora questi tre! Nonostante li odiasse profondamente non poteva fare a meno di affermare che erano stramaledettamente belli e sexy!

-Il mio cuore credo che fra un po’ mi darà il buon servito…- Lavanda prese posto di fianco alla grifona.

-Perché scusa? Non mi sembra sia accaduta una cosa così sconvolgente Lavanda-

Harry si batté una mano sulla fronte ormai pronto e rassegnato a sorbirsi uno sproloquio sulla bellezza impossibile di quei tre schifosi Slyterin che per lui potevano anche morire. Ma perché Ron non capiva quando era meglio stare zitti! Hermione si limitò ad alzare gli occhi al cielo. Non aveva proprio voglia di prendere parte a quella che sarebbe stata una scena alquanto divertente.

-Perché scusa?? PERCHÉ SCUSA?? Ronald Weasley ma sei per caso impazzito! Non hai visto i tre doni di madre natura che hanno attraversato la soglia poco fa??-

-Adesso non esageriamo…- ma Harry venne interrotto dall´amico -Doni della natura?? Quegli sporchi figli di Mangiamorte che seguiranno perfettamente la carriera omicida dei loro genitori?? Loro sono tutto tranne un dono della natura! Sono il più spregevole ripudio!-

-Ron il fatto che siano dei Death Eaters è solo un dettaglio, almeno fino a quando saranno fra queste mura…andiamo! Guardali con occhio oggettivo. Sono belli, affascinanti, hanno stile e ti ammaliano solo con gli occhi…-

-Sono SERPI Lavanda! Ti prendono tra le loro spire e ti rovinano!-

-Va bene ci rinuncio! Tanto è inutile… voi uomini non arriverete mai a capire noi donne…- e così dicendo si mise a confabulare con Calì. I due ragazzi guardarono le due con un sopracciglio alzato mentre Hermione tratteneva a stento le risate non accorgendosi che due occhi la stavano osservando attentamente dall´altra parte della sala.

 

***

Intanto nella torre Est due occhi verdi venati da pagliuzze d´orate si aprirono lentamente. Caldi e ardenti come il fuoco che vi riposava all´interno osservavano i raggi del sole penetrare dalle pesanti tende del baldacchino. Lentamente, la proprietaria di quegli occhi giada si alzò lasciando ricadere sulla sua candita pelle la leggera camicia da notte del medesimo colore. Dopo aver tirato le tende si accorse di una figura ai piedi del letto. La luce del sole faceva risaltare il suo manto dal pelo nero. Sorrise nel vederlo addormentato e sereno, ma ancora ignorava il vero motivo per cui si ostinava a rimanere in forma animale. Come al solito tentava di ingannarla e di rifilarle scuse come “ mi sento più libero” o “ così posso proteggerti meglio”. Cavolate! Lei era in grado di proteggersi da sola come lui. Si chinò sul quel bellissimo esemplare di lupo e gli accarezzò il muso, lo stesso muso che celava un viso perfetto e due occhi in grado di incantare solo con il loro colore. Al suo tocco un verso gutturale e profondo, somigliate a delle fusa, scaturì dalla gola del lupo.

Buon giorno…dormiglione…” disse la ragazza parlandogli con la mente.

Buon giorno anche a Lei…” rispose l´altro con ancora gli occhi chiusi.

Ah fai il galante questa mattina..?

No…

Ah ecco.. mi sembrava strano…” la ragazza si alzò ma si trovò bloccata da una ferrea presa attorno alla vita.

-… Lo faccio ogni mattina…- sussurrò il ragazzo. Era bastato un secondo perché riacquistasse le sue sembianze umane. Quel sussurro roco e caldo all´orecchio fecero venire i brividi alla ragazza che però subito riempì l´aria con la sua risata cristallina -Ah ah ah… tu… ah ah… galante… ah ah ah… oddio…!- si staccò riluttante e infastidito mettendosi davanti a lei. La sovrastava, e di molto anche, ma la piccolina non si faceva mai mettere i piedi in testa.

-Ah e così non mi credi galante?-

-Non mi dispiace… non ti ci vedo proprio in giacca e cravatta che tratti con i guanti una ragazza aprendole la porta o spostandole la sedia…-

-Se tu pensi che sia solo questa la galanteria sei un´ottusa.. e poi non mi conosci per niente-

-Grazie! Mi ci voleva proprio un bel complimento di prima mattina da un lupo spelacchiato!- si allontanò dirigendosi verso il bagno imbronciata e senza dare tempo al “lupo spelacchiato” di ribattere.

-Lupo spelacchiato…- sussurrò quest´ultimo non riuscendo a trattenere un sorriso. Lui era tutto meno che spelacchiato ma adorava vederla imbronciata e faceva di tutto per farla irritare. A dire il vero l´adorava sempre, ma questo lei non lo sapeva. Non era amore, ma affetto, quell´affetto profondo che si prova solo quando si incontra l´anima gemella dell´amicizia. In lei aveva trovato la sua. Non poteva fare a meno di quella ragazzina con gli occhi di brace che rispecchiavano pienamente il suo carattere. Lei era focosa, passionale, agguerrita, orgogliosa, velenosa e piena di vita. Era l´essere unico al mondo per le sue sfaccettature. Sapeva amare, gioire, piangere, odiare come nessuno. Avevano passato tre mesi insieme fra duri allenamenti e lezioni estenuanti. Era rimasto stupito di quanto rapidamente apprendesse tutte le cose e osservarla quando non combattevano fra di loro era stato il suo passatempo. Aveva imparato l´arte del combattimento e l´aveva fatta sua. Sapeva utilizzare ogni arma e si muoveva sul terreno con agilità, tanto che sembrava danzare. Sì… la sua danza era letale… letale come il peggiore dei serpenti. Per non parlare della padronanza delle arti magiche. La magia bianca e nera erano una sola cosa con lei e se avesse voluto, avrebbe potuto spazzare via ogni cosa. Tuttavia, fino a quando ci fossero stati amore, speranza e perdono non bisognava preoccuparsi.

Perso nei suoi pensieri non si era accorto che era passato un quarto d´ora! A quanto pare la signorina non aveva intenzione di uscire dal bagno.

Ed era così.

Immersa ad occhi chiusi nella vasca ricolma di acqua calda e schiuma si lasciava cullare e accarezzare dal tenero infrangersi sulla sua pelle,delle ondine provocate dai suoi lievi movimenti. L´acqua la rilassava e le dava pace ed era il secondo, dopo il fuoco, che amava di più. Dei colpi alla porta la riportarono alla realtà.

-Senta “principessina” sarebbe così cortese da portare il suo regale di dietro fuori dal bagno in modo che questo umile ragazzo possa usufruire anch`esso dei benefici della vasca?- la ragazza aprì gli occhi e sbuffò. Ma perché era così?? Con un movimento rapido uscì dalla vasca e nel giro di un minuto di ritrovò asciutta e vestita con la divisa della sua casa. Non aveva utilizzato nessun incantesimo verbale e nemmeno la bacchetta.

Aprì la porta facendo ammutolire e fermare il ragazzo, che nel frattempo aveva continuato a battere piccoli colpi sul legno. Un ghigno divertito che non faceva presagire nulla di buono comparve sul volto della ragazza

-Sono pronta… ora il bagno e tutto tuo lupacchiotto…- fece per avviarsi verso il salotto -ah… prima che mi dimentichi… mancano cinque minuti all´appuntamento, mi dispiace ma non potrai usufruire dei benefici della vasca come la sottoscritta. Una bella doccia fredda direi che è l´ideale.. ops… ora hai quattro minuti…- prima che la porta sbattesse dietro di lei sentì distintamente un ringhio seguito da -Vipera…-.

 

***

-Dio anche quest`anno ci aspettano due ore di pozioni con quei luridi Slytherin…- sbuffò Ron sbattendo la testa contro il tavolo dove stava facendo colazione con gli altri. Ormai era passata mezz`ora ma nessuno aveva voglia di alzarsi.

-Considerando che poi abbiamo divinazione e nel pomeriggio trasfigurazione e due ore di Difesa, direi che siamo a cavallo… Herm tu cos´hai dopo pozioni?- Harry vedendo che non riceveva nessuna risposta alzò lo sguardo dalla Gazzetta e osservò l´amica.

-Herm? Ci sei?- la grifona aveva lo sguardo perso verso il tavolo delle serpi e pareva non averlo neanche sentito. Le sfiorò il gomito con le dita e lei sobbalzò.

-Eh? Cosa?-

-Ti ho chiesto cos´hai dopo pozioni…- ripeté Harry corrucciato. Ma perché stava fissando il tavolo delle serpi?

-Stai bene?-

-Oh sì, non ti preoccupare! Stavo solo pensando.. comunque ho un´ora libera e penso che la passerò in biblioteca alla ricerca di qualche informazione che ci possa aiutare a scoprire qualcosa di più sulla profezia di ieri sera..-

-Ti saresti rintanata li anche se non ci fosse stata alcuna profezia, ma come cavolo fai??-

-Non ti rispondo nemmeno Ron.. dopo sette anni dovresti conoscerla la risposta e certe domande non dovrebbero sfiorarti l´anticamera del cervello- ghignò la grifoncina.

Seamus si avvicinò interrompendo la risposta del rosso:

-Ragazzi è meglio andare a meno che non vogliate farvi togliere punti già il primo giorno da Piton-

-Farei di tutto per non dargli questa soddisfazione…- mormorò il bambino sopravvissuto -…dai andiamo… prima ci togliamo queste due ore dalle scatole e prima saremo liberi dalla presenza delle serpi!- ormai erano fuori dalla Sala Grande.

-Ma come non avete letto in bacheca?- tutti si girarono verso Hermione con sguardo curioso e lei proseguì:

-Quest´anno Grifondoro e Serpeverde seguiranno tutte le lezioni insieme. Questa decisione è stata presa da Silente e dai responsabili delle due Case a causa delle molteplici divergenze che si sono create fra gli alunni delle suddette-

-CHE COSA???- l´urlo di Harry e Ron riecheggiò nei corridoi.

-Non è possibile…-

-E` inaudito!-

-Beh avrete tempo di inveire contro chi vorrete a pranzo. Ora dobbiamo muoverci!-

Fuori dall´aula si trovavano gli Slyterin e buona parte dei Gryffindor. Ognuno chiacchierava con i propri compagni e all´arrivo del trio e della loro combriccola le serpi non fecero una piega. I tre si guardarono scioccati. C´era qualcosa che non andava… dove erano finiti gli insulti, le provocazioni, le frecciate velenose e le risatine di scherno?? Ma la pace venne rotta da Thomas Armell, serpeverde dentro, fuori e geneticamente.

-Bene bene… guarda un po’… il trio dei miracoli è ancora qui e tutto intero…- da dietro iniziarono a sghignazzare -… Potter ancora problemi con la cicatrice? Forse è meglio che tu ti rivolga ad un strizzacervelli così ti rinchiuderebbero in manicomio liberandoci dalla tua inutile presenza…-

-Cavolo Armell hai studiato tutta la notte Babbanologia per sapere queste informazioni?? Un purosangue di alto rango come te non dovrebbe abbassarsi a tanto…-

-Potter non tutti siamo ignoranti come te… e poi si sa… per combattere il nemico, prima devi conoscerlo e studiarlo…-

-Tse…- gli occhi del ragazzo saettarono su Hermione:

-Mezzosangue hai qualche problema? Tu dovresti proprio sparire dalla faccia della terra visto che non fai che insozzarla con la tua lurida presenza e il tuo sangue sporco!-

-Armell cambia registro… sono sette anni che devo sopportare la tua vista e ora si aggiungono anche i tuoi sproloqui alquanto noiosi..- Thomas stava per avventarsi contro la ragazza quando dall´ombra di una colonna uscì una figura ponendo fine a quella patetica scenetta:

-Thom abbassa la guardia…- la voce era calma ma con un tono autoritario. Tutti si voltarono verso Blaise Zabini che si stava avvicinando al compagno. Era alquanto annoiato e lo si poteva notare dal suo sguardo.

-Vediamo di non creare casini o risse il primo giorno di scuola…- e girandosi verso Hermione continuò -…evitiamo queste scenette idiote e da persone immature. Convieni con me Granger?-

La ragazza sostenne lo sguardo con fierezza e senza battere ciglio rispose -Zabini penso di non essere mai stata d´accordo in questi sette anni con ciò che la tua lingua da serpe ha sempre sputato come veleno… ma oggi sono costretta a ricredermi- lanciandogli un ultimo sguardo di fuoco che lo divertì molto entrò con gli altri nell´aula.

 

***

 

Nell´ufficio del preside due studenti erano comodamente seduti sulle soffici poltrone davanti alla scrivania. Una ragazza dai capelli rossi lunghi che ricadevano fin sotto le spalle in dolci boccoli e una frangetta obliqua che donava un taglio affascinante ai suoi occhi verdi evidenziati con un filo di matita nera, due labbra morbide, piegate in un sorriso e decorate con un filo di burro cacao trasparente che metteva in risalto il suo colore ciliegia. Al suo fianco un ragazzo che avrebbe dato un sacco di problemi al sesso opposto. Capelli scuri con alcuni riflessi blu e occhi dal colore viola che riuscivano a scuoterti l´anima. Fisico perfetto grazie agli allenamenti, messo in risalto dalla camicia nera che con i primi due bottoni aperti faceva intravedere anche il tatuaggio a lato del collo. Per molti sarebbe stato incomprensibile perché scritto elfico.

-Mia cara devo dire che l´effetto della tua comparsa con il tuo compagno ha lasciato sorpresi me, il prof. Piton e la prof.ssa McGranit, l´altra sera…- la ragazza trattenne a stento una risata divertita ma il preside lesse in quegli occhi verdi la maliziosa furbizia dei suoi fratelli.

-Immagino che questo rimanga un caso isolato, anche perché entrambi dovremmo dare molte spiegazioni e conviene con me che i tempi non sono ancora maturi-

-Non si preoccupi professore. Dalla mia bocca non uscirà niente-

-Molto bene. Prima di congedarvi devo darti alcune notizie mia giovane Weasley…- lei si fece subito più attenta e curiosa -… quest´anno affronterai normalmente le lezioni del tuo anno con i tuoi compagni. Tutte tranne quella di Difesa contro le Arti Oscure-

-E potrei sapere il motivo professore…?- non le andava molto a genio quell´idea. Era cresciuta con i suoi compagni e con loro aveva condiviso tutto.

-Riteniamo che tu debba confrontarti con studenti che abbiano un livello di preparazione un po’ più alto rispetto ai tuoi compagni. In questo modo riuscirai a mantenerti sempre in allenamento. Inoltre… credo proprio che quest´anno troverai pane per i tuoi denti mia cara…- lo sguardo del preside non prometteva nulla di buono.

-Se ritiene che questa soluzione sia la migliore allora accetto-

-Molto bene. Abbiamo creato un´aula apposta per voi due così potrete seguire i vostri allenamenti quando lo riteniate opportuno. È al terzo piano ed è stata rifornita di tutto l´occorrente. Le divise le troverete nei rispettivi spogliatoi. Siete liberi di portare chiunque riteniate, come dire, adatto e capace, con voi, purché sia del settimo anno. Credo che abbiate molto da insegnare ai vostri amici o compagni.- i due annuirono.

-Come ultima cosa volevo chiedere a lei Sig. Dan…-

-La prego preside, mi chiami Dan e basta e mia dia del Tu… odio essere chiamato signore-

-… come desideri Dan. Durante il tuo soggiorno qui da noi vorrei che tu seguissi le lezioni e visto che sei più grande della signorina qui presente andrai tra le classi del settimo anno-

-E io che pensavo di aver finito di studiare e di godermi una vacanza!-

-Mi dispiace Dan ma dovrai sgobbare ancora sui libri..- si stava divertendo a quell´idea. Era proprio una perfida serpe eppure era a Grifondoro!

-Non si smette mai di imparare mio giovane ragazzo. Hai qualche preferenza o preferisci essere smistato?-

-Sarei curioso di sapere dove dovrei andare signore-

-Molto bene…- il preside si alzò dalla sua poltrona e si diresse verso un armadio. Da uno scaffale prese un vecchio cappello rattoppato e malandato. Dan guardò curioso quello strano oggetto. Grazie ai racconti della sua compagna sapeva come funzionava il tutto in quella scuola. Il preside si mise davanti a lui e glielo fece calare in testa. Nello stesso momento una vocina si animò:

“Mmm… interessante, davvero molto interessante. È la prima volta che ho l´onore di incontrare una creatura come te. Vediamo, dove ti colloco… calcolatore, coraggioso, furbo, intelligente, lavoratore, leale, orgoglioso, vanitoso… possiedi tutte la caratteristiche delle quattro Case. Devo riuscire a trovare l´elemento determinante.. ah sì.. eccolo qui! Ora so esattamente dove metterti, qui ti distinguerai…”

La ragazza stava attendendo con impazienza l´esito del cappello. Aveva una vaga idea di dove poteva essere smistato. In questi tre mesi aveva conosciuto buona parte di Dan. In quel momento il cappello urlò il nome della Casa e lei sbiancò.

A quanto pare non lo aveva conosciuto abbastanza

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Capitolo 5
*** Ginevra Molly Weasley ***


Scrivendo questo capitolo  devo dire che mi sono un pò emozionata..chiamatemi sentimentale ma sono fatta così!
Buona lettura

 

Le due ore sembravano eterne in quell´aula buia e perennemente impregnata di un odore nauseabondo. Harry e Ron guardavano sconsolati la loro pozione di un giallo pallido quando in realtà avrebbe dovuto assumere una tonalità azzurrina. Persino Neville era riuscito a farla! Lui che negli anni precedenti fondeva sempre il calderone o lo faceva esplodere! Stavano pensando sinceramente di andare anche loro dalla nonna del ragazzo. Magari sarebbero diventati dei geni proprio come Hermione. Che stupidata. Quella strega era formidabile e non poteva essere eguagliata. Una mezzosangue che si muoveva con sicurezza e tranquillità tra ingredienti e attrezzi, e che valeva più di qualsiasi purosangue. Ma lei lo sapeva. Sapeva che non era il sangue a fare la differenza e ogni giorno lo dimostrava a tutti. La magia era il suo mondo composto da perfezione e conoscenza.

-Signori mi auguro che abbiate terminato la vostra pozione o qualunque brodaglia creata dalla vostra ristretta mente. Mancano tre minuti allo scadere del tempo dopodiché mettete il contenuto del vostro calderone in una fialetta e portatela alla cattedra. Le valutazioni saranno comunicate domani- la voce di Piton non sarebbe mai cambiata continuando ad essere unticcia, come il suo aspetto, e carica d´odio per tutti coloro che non appartenevano a Slyterin.

-Potter, Weasley… mi sembra di aver detto all´inizio della lezione che la pozione doveva assumere un colore azzurro e non questo giallo stomachevole! Che diavolo dovrebbe essere questo?- il professore che si stava aggirando per la classe si era fermato di proposito di fronte ai due grifoni che più odiava.

-Mmmm.. penso una pozione professore…- rispose Harry in tono acido. Lo odiava e l´avrebbe sempre odiato!

-Potter fare lo spiritoso non ti salverà da una bella insufficienza o da una T di troll! Ma visto che hai voglia di parlare perché non mi descrivi la pozione che avresti dovuto fare?-

-Beh…- iniziò il ragazzo. Cavolo non sapeva nulla! Si ricordava solo che veniva utilizzata per fare secche le persone e ancora non capiva il perché la stessero facendo visto che era illegale -… questa pozione serve per abbattere un soggetto…-

-Potter non so se essere felice per il fatto che ti toglierò un sacco di punti e ti riempirò di compiti o disgustato dalla tua patetica spiegazione che assomiglia di più a quella della soppressione di un animale- il ragazzo era furibondo. Se solo non fosse finito ad Azkaban dopo, l´avrebbe spedito all´altro mondo con una maledizione seduta stante.

-Malfoy…-

La voce annoiata del ragazzo arrivò dalla penombra in fondo all´aula:

-La pozione in questione è la Mortea Mortis. Assume un colore azzurro per la presenza di una sostanza prelevata da particolari foglie che si trovano nelle paludi. L´effetto, se somministrata anche solo con una goccia, è immediato e consiste nel condurre alla pazzia la vittima seguita da morte istantanea. Veniva utilizzata in passato come pena di morte nelle prigioni di Azkaban per i detenuti più pericolosi e per i Death Eaters. Venticinque anni fa il Ministero l´ha bandita perché considerata illegale e l´ha sostituita con il Bacio dei Dissennatori. Come è ovvio non vi è antidoto e viene studiata perché è ancora prodotta. Il fine è quello di riconoscerla in modo da non schiattare senza nemmeno accorgersene. Ma Potter non temere… a quanto pare se sei immune all´Avada sarai immune a tutto- un sonoro sghignazzare si levò dall´ala dei Serpeverde.

-Grazie Sig. Malfoy per la sua spiegazione. 20 punti in più a Serpeverde e 20 in meno a Grifondoro- soddisfatto tornò alla cattedra mentre il bambino sopravvissuto inveiva mentalmente contro di lui e contro quell´infida serpe sparandogli addosso tutte le maledizioni che conosceva.

-Converrete con me che dovrete impegnarvi di più se volete ottenere la sufficienza nella mia materia perché io non mi faccio scrupoli a bocciare se non vedo risultati soddisfacenti. Per la prossima volta voglio una relazione su questa pozione lunga tre rotoli di pergamena e lei Sig. Potter ne farà anche un´altra della stessa lunghezza sulle foglie da cui si estrae la sostanza che determina il colore della pozione. Ora potete andare-

I ragazzi accolsero con gioia quell´ultima frase e corsero fuori dall´aula. Dopo essersi accertato di aver messo un´ampia distanza tra lui e quell´essere viscido Harry esplose -NON LO SOPPORTO! LO ODIO QUEL VISCIDO, SCHIFOSO E INUTILE SERPENTE DAL NASO ACQUILINO!-

-Harry abbassa la voce! Non penso che tutto il castello sia interessato a sentire i complimenti che riservi a Piton-

-Herm non rompere! Hai visto come si è comportato?? Se avessi detto qualcosa a Malfoy mi avrebbe tolto 50 punti! Invece, considerato che lui è il suo pupillo, non ha fatto nulla e secondo me ha anche goduto!-

-Harry fa così da quando siamo stati smistati a Grifondoro e in più odiava tuo padre. Non ci puoi fare nulla se non studiare e impegnarti…- la ragazza vedendo che stava per essere interrotta si fermò davanti a lui con il dito puntato in tono accusatore -Non provare a fiatare Harry Potter! Quell´argomento è stato l´ultimo che abbiamo trattato l´anno scorso e avresti dovuto conoscerlo, se non alla perfezione, almeno discretamente! Una pozione più facile non poteva capitarti e tu sei caduto come un pollo, ma è anche naturale visto che tu e Ron siete imbattibili se si parla di resettare il cervello d´estate. Sono d´accordo con Piton, dobbiamo impegnarci altrimenti non potremo fare gli Auror, perciò rimboccatevi le maniche voi due perché non ho intenzione di permettere a Grifondoro di perdere la Coppa delle Case per colpa di voi zucconi!- detto questo li lasciò per andare a trascorrere la sua ora libera in biblioteca. I due amici si erano bloccati in mezzo al corridoio e rischiavano di fare tardi alla lezione di Divinazione.

-L´ho detto al primo anno e lo ribadisco ora… quella ha bisogno di rivedere le sue priorità-

-Mai stato più d´accordo amico…- e si misero a correre in direzione dell´aula.

 

La lezione della Cooman era passata tranquillamente. Come ogni volta aveva predetto la morte di Harry attraverso però la sfera di cristallo.

Hermione non aveva trovato nulla in biblioteca che li potesse aiutare con l´enigma di una delle poche vere profezie della professoressa.

Si trovavano in Sala Grande per il pranzo, momento di pausa che li separava dalla lezione dell´ora dopo. Erano ormai giunti al dolce quando la prof.ssa McGranitt si alzò dal tavolo dei professori per raggiungere quello della sua Casa. I tre non si accorsero di nulla fino a quando sentirono dei colpi di tosse mirati ad attirare l´attenzione. Sorpresi e curiosi si ritrovarono a fissare la prof.ssa in attesa. Con il classico tono deciso e uno scintillio divertito negli occhi disse una frase che lasciò perplessa più di una persona -Sig. Weasley le consiglio di affrettarsi a finire di mangiare, la pausa sta per finire e prima dell´inizio delle lezioni è meglio che raggiunga al più presto la Sala Comune di Grifondoro…- se ne stava andando quando si voltò di nuovo -Sig. Potter e sig.na Granger il discorso vale anche per voi due-.

Come si poteva pretendere che i tre rimanessero al tavolo a finire di mangiare quando era stata messa una pulce nel loro orecchio di tale portata! Bastò una rapida occhiata perché loro si capissero. Balzarono in piedi e si misero a correre uscendo dalla Sala Grande e facendo voltare parecchie teste. Giunti davanti alla Sig.ra Grassa riuscirono a malapena a pronunciare la parola d´ordine e una volta entrati rimasero senza fiato.

 

***

Le prime ore del primo giorno di scuola erano quelle più estenuanti e devastanti insieme agli ultimi giorni con gli esami. La sola idea di rivedere tutti quelli che conosceva e dover spiegar loro il perché non era sul treno o a colazione la faceva già star male.

Dopo essere usciti dall´ufficio del preside si erano diretti in religioso silenzio verso la Torre Est. Non sapevano il perché ma si sentivano inquieti. C´era qualcosa di strano che aleggiava nell´aria, un´aura oscura. Mangiarono qualcosa nella sala comune della torre dopodiché la ragazza si congedò con un semplice e freddo -Ci vediamo a pranzo-.

Con la sua borsa nuova si diresse a passo sicuro verso il giardino. Non conservava più alcunché di usato se non i libri. La loro aria trasandata e consumata la attirava sempre perché sembrava celassero una loro storia misteriosa dietro. Per il resto come la divisa, i vestiti, la borsa… beh durante l´estate si era data veramente da fare e in quei pochi momenti liberi della giornata aveva deciso di svolgere qualche lavoretto racimolando così una piccola fortuna.

Al suo passaggio alcune teste di studenti ritardatari o che semplicemente volevano marinare le lezioni già dal primo giorno si girarono. Le loro facce rappresentarono lo stupore più vero. Ma chi era quella fata? Non poteva essere Lei di certo! Quella nanerottola pezzente di Gryffindor?!? No no certo che no! Era assolutamente impossibile.

La ragazza non diede peso alle varie occhiate e raggiunse la casetta del guardiacaccia, nonché suo professore di Cura della Creature magiche, dove già erano radunati i suoi compagni e gli slyterin. Sorrise nel vedere le sue due migliori amiche battibeccare. Dafne e Sarah non sarebbero MAI cambiate e avrebbero continuato, ogni giorno, a discutere sulle più piccole cavolate. Ma era per quello che lei le adorava e avrebbe fatto qualsiasi cosa per loro. Avvicinandosi senza farsi vedere da nessuno, origliò la conversazione che doveva essere già iniziata a colazione…

-Ti dico di no Da! Hai torto marcio!-

-Ma è su tutti i giornali! Le Sorelle Stravagarie hanno deciso di sciogliersi!-

-Dafne sarà una cavolata che avrà messo in giro la Gazzetta del Profeta. Un mese fa avevano deciso di lanciare un nuovo disco e di fare un tour… Date queste informazioni dubito seriamente che si separeranno…-

-Ma…- Dafne però non fece in tempo a ribattere perché un´altra voce si intromise -Beh devo dire che gli argomenti su cui discutete sono di indubbia importanza per la sopravvivenza e la cura delle creature magiche presentate da Hagrid, il quale ha iniziato la sua lezione ben 15 minuti fa… Cavolo lo scioglimento delle Sorelle Stravagarie! Sarà un brutto colpo per il mondo magico!- le due ragazze ci misero qualche secondo per razionalizzare tutto a causa dello shock. Nel momento in cui so ripresero con un balzo felino saltarono addosso alla ragazza e urlarono a squarcia gola dalla contentezza.

-GINNY!!!-

-Hey laggiù! Un po’ di silenzio altrimenti mi ritroverò a darvi doppi compiti!- la voce profonda e tonante del professore fece cessare quella scenetta.

-Scusaci Hagrid! Ma le qui presenti ragazze hanno qualche problema nel tenere a bada i loro schizzi emotivi…-

-Beh d´ora in avanti silenzio per favore… E comunque ben tornata Ginevra-

La ragazza gli regalò uno dei suoi splendidi sorrisi e gli fece un cenno di ringraziamento.

-Non pensare di scapparci!- un bisbiglio ironicamente minaccioso raggiunse le sue orecchie.

-Esatto! Ci devi mooolte spiegazioni Weasley!- Ginny alzò gli occhi al cielo, ma annuì a quelle due che quando volevano sapevano allearsi ed essere diaboliche. Quanto le erano mancate però!

 

Le due ore di Hagrid passarono velocemente e ora le attendeva un´ora di Storia della Magia. Poteva considerarsi la materia scolastica più noiosa, e altrimenti non poteva essere visto che il professore era una fantasma che non si era ancora reso conto di essere morto e la sua voce era una litania continua che avrebbe steso anche un Troll di montagna!

-Allora?? Racconta avanti, e se provi a tralasciare anche solo mezza cosa sei morta!- si erano appena sedute ai propri posti e già quelle due partivano all´attacco.

-Ma mi spiegate cosa volete sapere pettegole che non siete altro!-

-Weasley non cercare di fregarci! Primo questa è una domanda alquanto stupida…-

-La in fondo pregherei che faceste silenzio! Non mi sembra l´ora dell´intervallo questa!-

-Ci scusi professor Ruf!- rispose cortesemente Dafne.

-Beh ragazze, due riprese in due lezioni consecutive il primo giorno..direi che è un record!- le due avevano una faccia alquanto rabbuiata. Ginevra tentava in tutti modi di non scoppiare a ridere. Fortunatamente anche per quell´ora era salva e non avrebbe dovuto raccontare nulla. Un po’ le dispiaceva perché si erano sempre dette tutto ma questa volta non potevano ancora sapere la verità, per cui doveva trovare in fretta una scusa che riuscisse a soddisfare la loro curiosità.

Al suono della campanella scattarono tutti in piedi, ansiosi di uscire da quell´aula e di andarsi a godere il pranzo in Sala Grande. Sarah e Dafne si accorsero che la loro amica stava camminando nella direzione opposta.

-Hey Gin!- la ragazza voltò il viso in direzione di Sarah -Dimmi Sa!-

-Dove stai andando scusa? Non vieni a pranzo?-

-Oggi no, devo sistemare prima delle cose, mangerò un boccone nelle cucine prima della lezione. Ci vediamo dopo belle!- e sparì. Le due si guardarono un po’ stralunate e fecero per voltarsi ma vennero richiamate dalla testa di Ginevra che era spuntata da dietro l´angolo del corridoio.

-Ah Sarah, Dafne! Mi raccomando non dite niente a nessuno. Compreso mio fratello! Voglio fargli una sorpresa!- mandò loro un bacio con la mano e si dileguò in direzione della Torre Est.

 

***

Sentendo il quadro spostarsi si voltò e se la ritrovò di fronte.

-Finalmente sei arrivata! Sto morendo di fame!-

-Oh poverino… e dire che pensavo ti fossi mancata…-

-Ti piacerebbe Weasley-

-Non montarti la testa Dan, potresti farti molto male.. e poi piacerebbe molto più a te, fidati-

-Mi chiedo come tu possa essere finita a Gryffindor!-

-Ma come?? E dove l´avresti mandata una povera bambina come me?- chiese la ragazza facendo gli occhini da cucciolo.

-Ah ah ah.. ma per favore! Non mi incanti… dietro quella maschera da angioletto celi un´anima da serpe- “Dio quanto sei bella!”

-Lo prendo come un complimento. Evidentemente ero troppo per Slyterin-

-Eri troppo per Slyterin?? Chi sei tu? Che ne hai fatto della ragazzina che ho incontrato tre mesi fa??- la ragazza alzò un sopracciglio. Il suo sguardo si accese di furba malizia e con passo sensuale si avvicinò alla sua vittima.

“Un serpente”, pensò il ragazzo. “Ecco cos´era quella ragazza. Uno splendido serpente che con la sua bellezza ti incanta e ti attira fra le sue spire.”

Si chinò guardandolo negli occhi, appoggiando le mani sui braccioli della poltrona. Avvicinando le sue labbra all´orecchio del ragazzo sussurrò alcune frasi in modo sensuale tanto che lo paralizzarono.

-Forse… ciò che sono ora non era altro che una parte celata di me sotto il visino dolce di una bambina.. Attento Dan perché so che come sono adesso non ti dispiace affatto…anzi. Tu hai ma hai tirato fuori questo mio lato e ora l´allieva supera il maestro…- detto questo si rialzò veloce e si diresse in bagno per darsi una rinfrescata prima di mangiare. Solo dopo che fu sparita dietro la porta Dan ricominciò a respirare.

“Cazzo, cazzo, cazzo, cazzo! Avanti Dan riprenditi! Che cavolo ti succede? Sei tu il dongiovanni della situazione. Sei tu che togli il fiato alle donne con un solo sguardo!” E allora perché i suoi polmoni avevano smesso di funzionare e il cuore aveva cominciato a battere all´impazzata. Scosse la testa in modo da riprendersi, almeno in nome della sua dignità. Forse aveva ragione. L´allievo aveva superato il maestro. Quante volte era stato lui a stuzzicarla facendola diventare del colore dei suoi capelli con battutine perfide e mirate. Quante volte l´aveva messa in imbarazzo? Ma tutto questo aveva un fine. In quei tre mesi aveva aiutato la ragazza a credere più in se stessa e a far venire fuori il suo vero carattere, sorprendendosi di trovarlo tutto pepe! Aveva ragione anche sul fatto che gli piaceva questo suo lato. Gli piaceva da impazzire. I suoi pensieri cessarono nel momento in cui Ginevra uscì dal bagno. I capelli non erano più sciolti ma legati in un´alta coda di cavallo che le incorniciava il viso.

-Beh? Non stavi morendo di fame?-

-Stavo aspettando te Weasley. Sai a ME hanno insegnato le buone maniere…-

-Va bene, va bene… non ho proprio voglia di iniziare una discussione su questo argomento- Si sedettero ad un piccolo tavolo al centro della Sala che si riempì subito di numerose leccornie. Alla fine della seconda portata Dan si decise a rompere quel silenzio pressante che si era creato.

-Allora? Non mi racconti come è andata la mattinata…?- la ragazza parlò senza alzare lo sguardo dal piatto.

-Normale. Avevo due ore di Cura delle Creature Magiche, in cui abbiamo assistito i Rapacis Colorus, e un´ora noiosissima di Storia della Magia in cui Dafne e Sarah hanno cercato di farmi il terzo grado. Per fortuna l´ho scampata… e tu? L´incontro con il direttore della tua Casa come è andato?- il ragazzo captò quella sottolineatura nel tono della ragazza ma non vi diede importanza. Nemmeno lui aveva voglia di discutere.

-Bene, mi ha spiegato in linea generale il regolamento della scuola e mi ha dato il benvenuto. Mi piace come professore. Per tutte le altre informazioni dovrò rivolgermi al Caposcuola. Ah e poi ha accennato ai provini per la squadra di Quidditch. Ha detto che ho la costituzione giusta e che potrei provare- la ragazza scoppiò in una sonora risata.

-Beh? Che hai da ridere adesso?-

-Cos´ho da ridere? Solo il fatto che tu abbia detto che ti piace come professore quando non hai ancora sperimentato una sua lezione fa…beh… ridere e ribrezzo insieme. E poi… provini per il Quidditch??? Tu?? Ma dai!-

-Per tua informazione hanno bisogno di un cacciatore e il professore mi ha detto che fisicamente vado bene. Io intendo provare e riuscirò a passare!-

-Come vuoi Dan. Questo però significa una cosa…- la ragazza si alzò, prese la sua borse e si diresse verso l´uscita.

-Che cosa di grazia? Sempre che non ti rechi disturbo dirmelo- Ginevra si girò con un ghigno sul viso

-Preparati perché saremo rivali… e dovrai passare su di me per segnare… ci vediamo più tardi, ciao ciao- con questo avvertimento lasciò la sala e il ragazzo.

“Ci mancava anche questa” pensò Dan e si allontanò per andare a prepararsi.

 

***

Si stava avviando verso la Torre di Grifondoro. Da quella sera sarebbe ritornata nella sua casa fra i Grifoni.

Davanti alla Signora Grassa si bloccò, non sapeva la parola d´ordine ma il dipinto riconoscendola aprì comunque l´ingresso  sorridendole gioviale. La ragazza, rimasta incerta per il “comportamente” del quadro, entrò. “Ok qualcosa non va. Com´è possibile che quel dipinto isterico mi abbia fatta entrare senza la parola d´ordine?? Insomma e se fossi stata uno studente che aveva ingerito la polisucco?? Bah, la sicurezza stava andando a farsi benedire!”

Troppo pigra però per ragionare e riflettere si diresse verso i dormitori femminili. Arrivata davanti alla sua stanza vi entrò e vi trovò già le sue cose insieme a quelle di Sarah, Dafne e Maria, un´altra ragazza con cui non aveva legato molto. Si buttò a peso morto sul morbido materasso del baldacchino per rilassarsi un po’. Di li a poco sarebbero arrivati, sempre che la McGranit avesse ricevuto il suo messaggio. Non aveva voglia di incontrarli insieme a tutti gli altri, loro erano tra le persone più importanti della sua vita. Dopo qualche minuti si alzò e si guardò nell´enermo specchio a fianco del suo letto. Come era cambiata. I tratti fanciulleschi erano ormai spariti lasciando spazio ad una ragazza dalla bellezza pura di un bocciolo di rosa, ma la cosa più bella erano gli occhi. Braci ardenti di colore verde con pagliuzze d´orate. Si ripassò un velo di matita e si sciolse i capelli che le ricaddero ordinati sulle spalle. L´attesa la stava innervosendo e non sapeva più che fare per ammazzare il tempo. Decise di andare in Sala Comune. Stava scendendo i gradini della scala a chiocciola quando udì il rumore del ritratto che si spostava e tre figure comparvero davanti ai suoi occhi fissandola sbalorditi. Un sorriso sincero nacque dalla sue labbra facendole illuminare il viso.

-RON!!- urlò iniziando a correre per eliminare la poca distanza che li separava.

-GINNY!!- in meno di un secondo il ragazzo si ritrovò tra le braccia una furia rossa e per poco non caddero a terra.

-Dio quanto mi sei mancata piccola…- un sussurro con voce roca che arrivò a scaldare il cuore della ragazza mentre veniva stritolata dal suo abbraccio in grado di stritolare chiunque. Ma lei non diede segno di fastidio e godette di quell´affetto che le era mancato per ben tre mesi.

-Anche tu tesoro- l´emozione rischiava di spezzarle la voce e le lacrime minacciavano di abbandonare il loro rifugio tra quegli occhi ricolmi di gioia. Ron era il fratello con cui aveva legato e che amava di più. La loro complicità, il loro rispettivo amore e rispetto non era paragonabile a nulla. Lui la ricopriva di attenzioni e affetto, la proteggeva e cercava sempre il suo parere per tutto. La capiva con un solo sguardo. Era la ragione della sua vita quello scricciolo.

-Hem hem.. scusate? Non vorremmo interrompere questo momento bellissimo ma… Ron ce la lasceresti anche per noi? Solo per un salutino e poi te la ridiamo promesso!-

-Harry sei proprio uno scemo!- fece scendere la sorella e con un cenno della testa le indicò gli altri due.

-Harry…- sussurrò la rossa abbracciandolo calorosamente. Ormai era un fratello acquisito per lei. La cotta infantile era scomparsa al terzo anno e ora il sentimento che provava per il bambino sopravvissuto era il bene più totale,

-Ciao bellissima, mi sei mancata…-

-Anche tu- si staccò dal ragazzo.

-Herm!-

-Gin!- le due si strinsero in un abbraccio che solo due amiche avrebbero potuto fare e capire. Non servivano parole fra di loro. Era un´amicizia particolare, non come quella di Dafne e Sarah, ma bastava un solo sguardo per capirsi. Lasciò la ragazza e guardò radiosa tutti e tre.

-Allora… che avete fatto durante l´estate oltre a diventare tre bombe sexy da paura? A quanto pare i mormorii che sentivo in classe erano veri… Complimenti!- tutti e quattro scoppiarono a ridere a si diressero verso il divano di fronte al camino. Ginevra si accoccolò tra le braccia del suo fratellone.

-Noi non abbiamo fatto proprio nulla, sai le solite cose. Ma tu… scusa Ron ma nn posso proprio trattenermi… sei uno schianto! WOW!- Ginevra sorrise al bambino sopravvissuto.

-Grazie Harry! Herm e tu? Sei stupenda, che hai fatto?-

-Se devo essere sincera Gin, non ho fatto proprio nulla se non crescere come questi due testoni…-

-Lasciami indovinare nessuno dei due ha notato il tuo cambiamento…- Hermione le fece un sorrisino e le lanciò un´occhiata di intesa. Cretini… Pensò la rossa. Ginevra si alzò in piedi e con fare da mamma Weasley puntò i due indici addosso ai ragazzi.

-Aprite le orecchie polli! Avete davanti, o meglio, avete avuto davanti un fior fiore di ragazza come Hermione per tutta l´estate e fino ad ora e non le avete nemmeno fatto un complimento per quanto sia diventata bella…-

-Ma Ginny…-

-Ronald non ho ancora finito! È da maleducati! Vergognatevi assolutamente e porgetele le vostre scuse!- i due ragazzi ebbero veramente paura di quell´uragano dai capelli rossi che aveva perfettamente imitato la madre, e non se lo fecero ripetere due volte. Si alzarono dal divano e si inginocchiarono ai piedi di Hermione.

-Herm perdonaci! Non volevamo-

-Ti imploriamo pietà o nostra Dea bellissima- Hermione stava per scoppiare. Non riusciva più a trattenere le risate, mentre Ginevra era in ginocchio con un braccio che si teneva la pancia in preda all´ilarità totale.

-Od-dio…avrem-mo dovu-to immortalare questo momento!- i due giovani si ricomposero e ritornarono ai proprio posti mentre le ragazze non riuscivano a smettere di ridere.

Chi sei tu? Che ne hai fatto della nostra Ginny???-

-Curioso Harry… oggi mi è stata posta la stessa domanda da un´altra persona, ma comunque.. diciamo che in questi tre mesi ho riscoperto me stessa!-

-Chi sarebbe quest´altro?- eccolo che partiva alla carica.

-Ron tranquillo, vi spiegherò tutto a tempo debito non preoccuparti-

-Allora dovrai raccontarci molto…-
-Contaci Herm…- sorrise e le fece l´occhiolino.

-Chissà perché ma questi sguardi non mi assicurano  nulla di buono, conviene con me Sig. Potter?-

-Assolutamente Sig. Weasley, ma, se posso, mi preoccuperei di più degli sguardi che riceverà questa giovane donzella dalla fauna maschile…Un esempio è lo stesso Dean…-

-Dean?? Che centra lui adesso?- la ragazza era molto curiosa.

-Assolutamente nulla ma tu vedi comunque di stargli alla larga!- la voce del fratello era alquanto stizzita.

-Devi sapere Gin che Dean ha chiesto di te ieri a cena con un tono che a tuo fratello sembrava molto malizioso. Pensa ha avuto la brillante idea di minacciarlo puntandoli una forchetta carica di patate e sputando il contenuto della sua bocca addosso a tutti, insieme a parole incomprensibili- Ginny fece passare lo sguardo da Hermione a Ron allibita e scoppiò a ridere seguita a ruota da Harry e la ragazza.

-Ne avete ancora per molto?- chiese il rosso irritato.

-Scusami fratellone ma mi hai lasciata senza parole. Il tuo atto eroico e nobile è senza dubbio il migliore nella storia dei maghi!- la sua voce fu seguita dalla campanella che decretava l´inizio delle ore pomeridiane.

-Uff che noia.. tu che hai Gin?- la ragazza consultò l´orario e un sorrisino furbesco uscì dalle sue labbra.

-E adesso perché ridi?-

-Niente Ron, comunque hi incantesimi-

-A noi tocca trasfigurazione e due ore di Difesa- rispose Harry.

-Adesso che ci penso, Silente ieri sera non ha presentato il nuovo insegnante… che strano…-

-Herm non iniziare per favore. Anzi è meglio andare altrimenti chi la sente la Vecchiaccia!-

-Ron!-

-Ciao Gin, ci vediamo in Sala Grande per cena?-

-Oh io non credo… penso che ci vedremo prima fratellone…- e senza dire altro uscì dal buco del ritratto.

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Capitolo 6
*** Il nuovo Slytherin e il nuovo professore… ***


Note: ragazzi ringrazio tutti quelli che si stanno avventurando nella lettura di questa storia. Mi raccomando non abbiate paura di lasciare commenti perchè non mordo!=)..anzi mi aiuterebbero molto ad inviduare aventuali problemi.. Buona lettura!


Grifondoro e Serpeverde presero posto nell´ampia aula di Trasfigurazione. Stranamente la professoressa non era in classe ad attenderli come al suo solito. Quest´anno le due Case antagoniste avrebbero avuto in comune tutte le materie, novità che di certo non faceva gioire le due fazioni, ormai schierate sempre con grifoni da una parte e serpi dall´altra. Un leggero brusio animava l´aria.

-Cugino?- un ragazzo si girò verso il suo compagno di banco in risposta a quel richiamo.

-Si, Blaise?- chiunque avrebbe tremato al solo udire quella voce ed avrebbe abbassato lo sguardo contro quegli occhi. Ma non lui.

-Ti vedo strano. Tutto bene?- il ragazzo parve soppesare le parole del cugino e riflettere sulla risposta da concedergli.

-Blaise spiegami.. cosa del mio aspetto ti fa presumere che ci sia qualcosa che non debba andare?-

-Lo sai che non sei capace a mentirmi Draco.-

-E tu lo sai Blaise che io non sono famoso per la mia pazienza…- ma la minaccia non fece desistere il moro.

-Draco l´ho sentita anche io l´altra sera anche se in modo lieve, visto che non possiedo le tue doti percettive…- il biondo lanciò uno sguardo che avrebbe gelato il sangue.

-Sai a volte mi chiedo da dove venga la tua fottutissima intelligenza tanto elogiata e cerco di capire perché in alcuni momenti sparisca all´improvviso lasciando solo un vuoto…- il cugino ghignò

-Vedo che come al solito devo spiegarti ogni cosa visto che, al contrario del sottoscritto, la tua materia grigia è quasi nulla…- il biondo si protese ancora di più verso il moro

- … non convieni con me cugino che siamo in un luogo un po’ troppo affollato per parlare di argomenti delicati come questi? Potrebbero sentire cose che non dovrebbero nemmeno immaginare. Se vuoi perché non comunichi già la nostra operazione a tutto il castello? Sarebbe davvero interessante vedere la reazione che scatenerebbe solo che dopo dovrei privarmi della tua compagnia per sempre e non mi sembra il caso.- lame di ghiaccio. Quelle parole ti trafiggevano facendoti desistere da qualunque azione avevi intenzione di compiere.

-Tutto ciò Blaise per il fatto che potremmo, come dire, essere “spiati” come sta facendo qualcuno in questo momento…e se devo aggiungere… lo sta facendo in modo pessimo…- si girò e inchiodò due iridi d´orate.

-Granger trovi così affascinante la mia schiena da non potergli togliere gli occhi di dosso?- Un velo leggero di rossore dipinse le gote della ragazza. “Che stupida! Mi sono fatta beccare come una novellina!”

-Malfoy c´è di meglio da osservare che la tua scheletrica schiena in questa classe, credimi-

-Dal tuo sguardo invece sembrava apprezzassi oppure.. stavi semplicemente ficcando il tuo lurido naso in affari che non ti riguardano-

-Malfoy dacci un taglio… non abbiamo voglia di sentire ancora la tua voce noiosa..-

-Potter Potter Potter… non ti è bastata l´umiliazione subita nell´ora di pozioni? Accetta un consiglio da uno che vanta un maggior quoziente intellettivo rispetto al tuo… Taci-

Harry non fece in tempo a ribattere perché in quel momento entrò la professoressa con a seguito un ragazzo che non avevano mai visto prima. Se le ragazze non avevano ricevuto il colpo di grazia a colazione… beh… allora lo avevano ricevuto proprio in quel momento. Le mandibole toccavano terra. In vita loro non avevano mai visto una ragazzo così. Certo non aveva il fascino dell´angelo maledetto di Malfoy o quello misterioso di Blaise e Nott o la spontaneità e la sincerità di Harry o ancora il modo di fare ormai sicuro di Ron ma… era TANTA ROBA! La divisa di Hogwarts donava maledettamente al suo fisico e il viso era una visione che se descritta penalizzava la reale bellezza. I capelli lisci neri come la pece risaltavano alla luce che catturava dei riflessi blu e gli occhi erano di colore viola. Ma che avevano mangiato i ragazzi quell´estate?? Non era normale che sbocciassero così, tutti all´improvviso!

-Vi prego signorine di chiudere le vostre bocche grazie…- il tono della McGranit era alquanto stizzito -bene… ora che vi siete ricomposte, vogliate scusare il ritardo ma si sono verificate delle faccende da sbrigare. Come avrete capito c`è un nuovo allievo che frequenterà con voi il settimo anno. Il signor Mistral è stato smistato questa mattina dal cappello parlante nella casa di Serpeverde. Signor Malfoy visto che è il Caposcuola della casa in questione affido a lei il compito di illustrare al nuovo studente le regole della scuola nonché le aree dei vostri dormitori- il biondo guardò con aria annoiata la professoressa -Non si preoccupi, mi occuperò personalmente di tutto…-

-Bene, ora vada pure a sedersi e iniziamo la lezione!- il ragazzo andò a sedersi all´unico posto libero che si trovava al primo banco accanto ad una bella ragazza castana di Grifondoro. Le sorrise come gesto di cortesia e saluto ma quella distolse subito lo sguardo arrossendo. Stupito di questa reazione si mise ad ascoltare la lezione. Per sua fortuna o sfortuna, a seconda dei punti di vista, erano tutti incantesimi che sapeva eseguire alla perfezione ma guardandosi intorno si accorse che in pochi riuscivano a svolgere il compito.

Ormai era quasi finita la lezione e non faceva altro che sentirsi osservato da quando si era seduto su quella maledetta sedia e la cosa lo infastidiva molto. A qualche minuto dal suono della campana si voltò e inchiodò due occhi color del ghiaccio. Si ricordò che il proprietario di essi era il ragazzo che avrebbe dovuto illuminarlo riguardo alle cose che aveva citato prima la professoressa. Non ebbe problemi ad affrontare quello sguardo che non lasciava trapelare nessuna emozione proprio come il suo.

-Signor Mistral c´è qualcosa che non va?-

-Assolutamente niente professoressa-

-Allora la prego di voltarsi e di continuare a seguire la lezione fino al suo termine- in lontananza si udirono delle risate sommesse che arrivarono perfettamente alle orecchie della professoressa.

-Potter, Weasley se volete ne ho anche per voi due visto che non avete fatto altro che distrarvi e chiacchierare!- i due abbassarono la testa sconsolati.

Purtroppo il ragazzo non ebbe la possibilità di vederli in faccia ma al suono del loro cognome qualcosa scatto nella sua testa. “Dove ho già sentito questi cognomi? Potter e Weasley… Potter e Weasley…”

La voce della professoressa lo distrasse però dai suoi pensieri.

-Prima che la campanella suoni vi devo dare una comunicazione. Quest´anno le lezioni di Difesa contro le Arti Oscure non si svolgeranno più nella solita aula, bensì nella Sala Duelli al secondo piano. Detto questo potete anche andare- il suono della campanella venne coperto dal rumore delle sedie spostate e dai brusii degli studenti eccitati per quella novità.

Erano appena usciti quando il nuovo arrivato si sentì chiamare

-Mistral…?- si girò verso il proprietario della voce e si ritrovò a fissare due occhi blu come le profondità dell´oceano.

-Si?-

-Ciao io sono Blaise- il ragazzo gli tese una mano.

-Piacere Blaise io sono Dan…- rispose con vigore alla presa dell´altro.

-E così.. anche tu sei finito fra noi viscide serpi..- ripresero a camminare.

-A quanto pare…- Zabini ghignò

-Devo dire che non sei di molte parole… cos´è? Sei timido per caso?- ora venne il turno di Dan di ghignare

-Non credo proprio…-

-Bene, perché mi stavo già chiedendo com´era possibile che fossi stato smistato a Serpeverde avendo questa pecca…-

-Ah già…- una risata sarcastica -mi stavo scordando che questa casa è la tana di Purosangue arroganti, di cui la maggior parte sono figli di Mangiamorte, che per natura sono infidi, vanitosi, meschini e bastardi. Fammi indovinare… la regola che vige in quel buco di sotterraneo è “ ti copro il culo solo e quando ne ho convenienza e tu fai lo stesso”?...-

-No, non sei per niente timido e sai parecchie cose nonostante tu sia nuovo…-

-No, non lo sono… Ma perché mai dovrei espormi a qualcuno che è stato mandato a “tastare il terreno” e quindi per giudicarmi?-

-Sei uno che capisce al volo le cose… mi piaci, ma hai sbagliato una cosa. Non si giudica subito, prima si valuta-

-E questo dovrebbe consolarmi in qualche modo? Sinceramente Blaise non mi interessa essere valutato da qualcuno al di fuori di me stesso, ma devo dedurre a questo punto che tu abbia una posizione di “rilievo” nel vostro gruppo visto che sei TU a valutare mentre qualcun´altro giudica…- Blaise era piacevolmente stupito ma non fece trasparire alcuna emozione

-Freddo e conciso… una serpe fatta e finita… Bravo Dan colpito e affondato ma voglio darti un consiglio…- ormai avevano raggiunto gli altri che erano fermi davanti ad un ampio portone di legno scuro - … non tirare troppo la corda perché questa prima o poi si spezza…-

-Sbaglio o dalla tua bocca da nobile purosangue è appena uscito un detto babbano? Attento Blaise, questo potrebbe compromettere la tua reputazione… comunque… grazie del consiglio ma so guardarmi le spalle- Zabini si allontanò con un ghignò furbesco come la luce nei suoi occhi.

Rimasto solo si appoggiò ad una colonna in attesa dell´inizio della lezione. Fece girovagare lo sguardo sui presenti fino a quando non individuò una chioma rosso fuoco. Apparteneva ad un ragazzo che stava allegramente chiacchierando con un altro dai capelli scuri e con gli occhiali e con una bella ragazza con boccoli castani e occhi d´orati. Conosceva solo un´altra persona che possedeva quella caratteristica ed era una ragazza. Capì che quello doveva essere il famigerato “fratellone” di cui Ginevra aveva continuamente parlato in quei tre mesi d´estate e collegò anche il cognome udito a Trasfigurazione: Weasley. Ginevra di cognome faceva proprio Weasley e di conseguenza, se i suoi ragionamenti non erano sbagliati, quello affianco doveva essere il famossissimo Harry Potter. Erano stati quei due a ridere quando la professoressa l´aveva ripreso. La ragazza accanto ai due però non riusciva a collegarla a nessun nome, anche se si ricordava che la compagna aveva parlato anche di lei. Mezzosangue e studentessa brillante di Hogwarts.

Finalmente il portone si aprì permettendo così a tutti di entrare. Ciò che si mostrò ai loro occhi fu una sala molto ampia e spartana illuminata dalle molteplici finestre presenti su due pareti. Su ognuna di quest´ultime capeggiava il simbolo di una delle quattro case e ai piedi vi erano una serie di file di sedie. Al centro si trovava un palco rialzato di forma circolare e abbastanza ampia con sopra il Preside che con la sua solita aria bonaria indicò loro di prendere posto.

-Benvenuti ragazzi. Sono qui per comunicarvi un po’ di novità. La prima la potete notare con i vostri occhi, è questa sala. Quest´anno affronterete un programma di studi differente dagli altri anni, infatti abbiamo deciso che le lezioni di difesa contro le arti oscure saranno incentrate maggiormente sulla pratica. Al contrario del Ministero ritengo che dobbiate avere una preparazione che vi permetta di potervi difendere una volta fuori dalle mura di questa scuola. Con i tempi che corrono è assolutamente necessario istruirvi con incantesimi di medi difficoltà e concentrazione. La seconda novità è la presentazione del vostro nuovo professore. Non ho avuto l´occasione di farlo l´altra sera perché la nostra ospite è arrivata questa mattina alle luci dell´alba. Si ragazzi avrete una Lei come insegnante, prego…-

Una porta posta in un angolo remoto della sala si aprì facendo uscire una donna. La particolarità era che il suo corpo non era fasciato da comuni abiti femminili di natura babbana o appartenenti all´ambiente magico ma il fisico scattante e nervoso era racchiuso da dei pantaloni neri e da un corpetto a dolce vita senza maniche nero. Ai piedi calzavano degli stivali semplici, senza tacco, lunghi fino a sotto al ginocchio. Le mani erano ricoperte da guanti senza dita che arrivavano fino a metà avambraccio. I capelli lisci castani avevano un taglio corto, quasi mascolino, e il viso ospitava due occhi scuri decisi e fieri. Dan che non aveva prestato particolare attenzione alle parole del Preside pronunciate all´inizio, dovette ricacciare indietro un urlo. “Oh cazzo! No no no no! Non anche qui… Silente è proprio impazzito se ha scelto Lei come professoressa!”

La donna intanto aveva raggiunto il preside sopra la pedana.

-Benvenuta cara Solea! Ti presento gli alunni del settimo anno di Grifondoro e Serpeverde. Nei prossimi giorni vedrai anche quelli di Tassorosso e Corvonero-

-Buon giorno ragazzi.- il suo tono era freddo e distaccato.

-Buon giorno professoressa...- risposero educatamente gli studenti. Era molto inquietante quella donna, e doveva avere le cosiddette “palle quadrate”.

-Bene, più tardi avrete sicuramente la possibilità di effettuare le dovute presentazioni. Ora prima che vi lasci alla vostra lezione manca l´ultima novità di quest´anno che, a quanto pare, è in ridardo-

-Che novità Silente, il lupo perde il pelo ma non il vizio, come dice un detto babbano. Vorrei che poi mi spiegassi il perché questa “novità” dovrebbe seguire il corso con loro- acido puro.

-Mia cara trovo che le qualità e le potenzialità di questa “novità”…- e sorrise divertito -siano alla pari, se non superiori, a quelle di questi alunni-

-Io ho seri dubbi Silente-

-Tsk..- un semplice suono scettico fece voltare la testa della donna in direzione dell´ala dei serpeverde. Un ghigno increspò le sue labbra.

-Salve figlio mio…- Dan represse un moto di stizza. Si era accorta di lui cosa che sarebbe accaduta prima o poi.

-Figlio tuo??- sospiri, sussurri. Erano questo quelle misteriose parole. Una risata priva di gioia scaturì dal giovane.

-Per favore. Evitiamo certe dimostrazioni professoressa-

-Denoto con piacere che sei stato smistato nella casa giusta. D´altronde una serpe come te Dan non poteva andare altrimenti- il ragazzo stava per ribattere ma la donna lo fermò.

-Sig. Mistral esigo rispetto e non si permetta più di dare risposte come quelle precedenti. Ora la prego di stare zitto e di non disturbare ulteriormente-

-Come vuole professoressa- dovette utilizzare tutto il suo autocontrollo per non scatenare l´inferno. Ma tanto sarebbe accaduto fra pochi minuti e non per mano sua. Lei non sarebbe stata così clemente. Sopra le teste dei ragazzi era come se aleggiassero tanti punti interrogativi. Chi era quella donna così fredda? E come mai conosceva il nuovo studente? Che lingua misteriosa e affascinante era quella che era uscita dalle loro bocche?

-Chiedo scusa…- un sibilo - … mi dispiace interrompere questa patetica scenetta da litigio casalingo ma penso di parlare a nome di tutti quelli che possiedono della materia grigia e che la sappiano utilizzare…- - Malfoy taglia grazie.- -Potter è ovvio che dopo questo tuo intervento tu non rientri nella categoria che ho citato prima a causa del tuo infantilismo, comunque… prima che venissi interrotto volevo chiedere se qualcuno, di grazia, poteva illuminarci su cosa sta accadendo-

Solea rimase molto stupita, anche se dal viso non trasparì alcuna emozione. Quella era proprio una serpe fatta e finita e le era bastato semplicemente guardarlo prima che aprisse bocca per capirlo.

-Signor Malfoy temo che le spiegazioni verranno date tutte a tempo debito e…- la sua voce venne interrotta dall´apertura del portone della sala. Sulla soglia si stagliava l´unica persona che nessuno si sarebbe mai aspettato di vedere. “Adesso sono cavoli amari” pensò Dan. Silente sorrise gioviale -La terza novità a quanto pare ci ha raggiunto…-. Da qualche parte della sala risuonò un tonfo.

 ***

Era in ritardo dannazione! No anzi… in un fottutissimo ritardo ed era tutta colpa delle due sue “care amiche” che avevano deciso il momento peggiore per tentare di farle il terzo grado. Arrivata in camera scaraventò i libri di trasfigurazione nel baule e corse fuori dalla stanza premurandosi solo di avere con se la bacchetta. “Dannazione proprio il primo giorno! Che palle! E poi ci sarà anche il professore nuovo e chissà che impressione gli farò. Oh al diavolo!” I capelli lasciati sciolti volavano da tutte le parti appiccicandosi a volte alla fronte a causa di un velo di sudore comparso a causa della velocità con cui percorreva i corridoi. Arrivata nei pressi dell´aula riprese un andamento più calmo cercando di ricomporsi. Il respiro ritornò via via più regolare ma ad un certo punto un brivido percorse la sua schiena e sul viso comparve un´espressione corrucciata. Ancora quella sensazione di inquietudine uguale a quella provata la mattina. “Che cos´è quest´aura? Da dove arriva?” Ricordandosi del ritardo accantonò quei pensieri e con un movimento semplice delle dita il portone si spalancò.

Ciò che vide la fece irrigidire mentre nei suoi occhi scompariva ogni briciolo di luce facendoli divenire due pozzi scuri carichi di odio. Riuscì solo a distinguere le parole di Silente prima di incamminarsi all´interno della sala.

 

 

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Capitolo 7
*** Il Combattimento... ***


Sguardo freddo e carico di rabbia. Passi sicuri e decisi. Testa alta e fissa su una sola persona.

 

Ron era riuscito ad alzarsi da terra grazie all´aiuto di Harry e Seamus, visto che dopo l´apertura del portone era caduto dalla sedia senza molte cerimonie talmente era rimasto scioccato. Ora i suoi occhi non si staccavano da quella piccola figura che ormai si era avvicinata al palco. “Che diavolo ci fa Ginny qui!?!?”

 

Ferma, immobile. Il respiro calmo nonostante dentro il corpo vi sia l´inferno. Occhi negli occhi.

 

Il trio dei miracoli si guardava stupito. Non capivano cosa stesse accadendo e perché Gin fosse li.

-Voi avete intuito qualcosa?-

-Harry secondo te posso ancora possedere le facoltà per formulare un pensiero logico?? Appena ho visto Ginny sono caduto dalla sedia! Non ho la più pallida idea del perché mia sorella sia qui-

-Ragazzi aspettiamo cosa dirà Silente, anche se ho un brutto presentimento dalle occhiate che si stanno lanciando quelle due…- i ragazzi si voltarono e notarono come Ginevra non staccasse gli occhi dalla nuova professoressa.

 

La rabbia che ribolle, che ti fa fremere e che esplode.

 

-TU!- la voce della giovane fece sobbalzare molti studenti. Non era riuscita più a trattenersi.

Una risata in risposta.

- Io…salve “principessa”…- ancora quella lingua accompagnata da una risata di scherno.

Occhi che erano brace pura.

- Io me ne vado…- la ragazza si volse per tornare indietro ma una voce la bloccò.

- Ferma!- si voltò e si trovò di fronte a Dan - non farlo..sai che sarebbe insensato- lei scosse la testa. Non voleva ascoltarlo. Non sarebbe rimasta con quella, ma un sussurro al suo orecchio la fece desistere - Fallo per me- la voce roca le arrivò dritta al cuore. Occhi negli occhi era come se si fossero scambiati parole che nessuno poteva comprendere se non loro. Sguardi rassicuranti e complici che infondevano sicurezza. – Lei è…- iniziò la ragazza ma venne interrotta -Lo so. Ma ci sono io. Ok?- un sospiro di rassegnazione decretò la rassegnazione della ragazza che seguì Dan verso due sedie in mezzo alle due case.

 

Due cacciatrici che si studiano. Nessuna delle due che vuole essere preda, che può essere la preda.

 

-Molto bene. Ora che le acque si sono leggermente calmate vi lascio alla vostra prima lezione- il Preside abbandonò la sala lasciando dietro di se silenzio e curiosità.

 

Un colpo di tosse calcolato e tutte le teste degli studenti ritornarono a rivolgere la loro attenzione alla figura della nuova professoressa.

-Le presentazioni sono già state fatte e ora che ci siamo tutti vi dirò ciò che pretendo da ognuno di voi. Quest´anno non giocherete con le solite magie e non eseguirete incantesimi carini e facili. Vi insegnerò cosa vuol dire combattere. Vi mostrerò le arti della lotta. Alla fine di quest´anno sarete in grado di maneggiare un numero vasto di armi e conoscerete incantesimi di cui non sapevate nemmeno l´esistenza. Vi preparerò in modo che sappiate almeno sopravvivere al di fuori di queste mura. E tutto chiaro?- in risposta vi furono solo timidi cenni da parte di alcuni, troppo intimoriti da quella donna per poter proferire dei suoni simili a parole. -Non intendo tirare su una massa di fifoni perciò ripeto…è tutto chiaro?-

-Sì…-  rispose la maggior parte in coro.

-Bene, durante le mie lezioni dovrete indossare abiti più comodi che vi permettano mi muovervi facilmente e agilmente. Li troverete negli spogliatoi. Da un lato c´è quello maschile e dall´altro quello femminile…- così dicendo indicò due estremità opposte della sala -vi do 15 minuti di tempo per essere pronti e poi dovrete essere tutti qui. Forza!- i ragazzi si alzarono e si diressero rispettivamente nei loro spogliatoi.

 

-Ginny mi spieghi cosa sta succedendo?-

-Hermione non ora. Non sono nelle condizioni migliori per intrattenere una conversazione pacifica. Più tardi vi spiegherò ogni cosa. Ora come ora sarei pronta a distruggere ogni cosa che si trova sul mio cammino- la grifona decise di seguire il consiglio datole dall´amica e così entrarono nello spogliatoio dove trovarono una serie di armadietti con già il loro nome inciso sopra e si prepararono il più velocemente possibile.

 

-Ehi tu nuovo arrivato!- Dan che si stava incamminando insieme ai compagni della sua casa si voltò indispettito per quell´etichetta affibbiatagli e si ritrovò due occhi blu che lo fissavano con aria non propriamente pacifica.

-Ho un nome Weasley proprio come te. Comunque… come posso aiutarti?- Ron fece ricorso a tutta la sua pazienza prima di rispondergli -Come cavolo conosci mia sorella??- Dan sbuffò -Non penso che io sia la persona più indicata per dirtelo. Sono sicuro che Ginevra vi dirà tutto e ora è meglio andare perché non sapete come può diventare quella donna quando si arrabbia…- diede le spalle ai due amici ed entrò nello spogliatoio che avevano ormai raggiunto.

      I ragazzi cercavano di cambiarsi il più velocemente possibile in modo da non far arrabbiare la nuova

      professoressa, anche perché non ci tenevano a scoprire cosa gli sarebbe accaduto in caso di ritardo.

-Ci mancava anche la babbanofila sorella di quel perdente di Weasley adesso-

-Dai Armell… pensa che così potrai sfogarti anche su di lei dandogliele di santa ragione- le due serpi si misero a ghignare ma Thomas venne sbattuto contro il muro da una presa salda.

-Armell sarò molto schietto con una testa di cazzo come la tua. Osa e ripeto…Osa solo sfiorare mia sorella e ti giuro quanto è vero Merlino che ti ammazzo con le mie mani- Ron aveva sentito quel piccolo scambio di battute mentre si stava cambiando e non ci aveva visto più. Finché insultavano lui non c´era problema, ma quando toccavano sua sorella diventava una furia.

-Weasley…- il rosso si girò -…lascialo-

-Malfoy non intrometterti-

-Non osare darmi ordini pezzente. Ora lascia Armell se non vuoi che ti riduca la vita in un vero inferno e credimi Weasley posso farlo visto che sono anche Caposcuola-

-Ron avanti lascialo. Lo sistemerai con un duello, qui non ne vale la pena- solo alle parole del suo migliore amico il ragazzo mollò la presa e il serpeverde poté ritornare a respirare.

-Bravo Lenticchia ascolta il tuo amico Potterino… ora tutti fuori di qui. I 15 minuti stanno per scadere- Grifondoro e Serpeverde si squadrarono con astio a abbandonarono lo spogliatoio guardandosi bene le spalle. Armell stava per uscire quando venne risbattuto al muro.

-Te lo dirò solo una volta. Combina ancora casini e sarò io ad ucciderti con le mie mani. E bada Thomas, io non sono Weasley. La mia non è solo una minaccia- appena lasciato andare il ragazzo in causa si dileguò dallo spogliatoio.

-Draco vacci piano è solo uno stupido ragazzino borioso-

-Blaise quest´anno non tollererò casini all´interno della mia Casa. A meno che non siano approvati da me-

-Come vuoi…ma datti una calmata- Zabini lo lasciò da solo. O quasi…

-È stato di tuo gradimento Mistral?- una figura sbucò da dietro una fila di armadietti

-Io non mi impressiono per queste cazzate Malfoy- i due ragazzi si squadrarono.

-Che impavido guerriero abbiamo qui… peccato che tu non sia finito tra i leali e coraggiosi della scuola…- un ghigno…

-Blaise non ti ha fatto rapporto? Eppure avresti dovuto già capire che con voi io non ho nulla da spartire-

-Sì l´avevo intuito anche perché altrimenti non frequenteresti sporche babbanofile-

-Malfoy, ora te lo rivolgo io un avvertimento. Stai attento-

-Mistral non sai con chi stai parlando. Non mi faccio intimorire da un novellino come te-

-Oh non ne ho alcun dubbio ma.. stai attento perché quella ragazza ti spaccherà il tuo regale di dietro con le sue manine delicate-

-Ah è così? Prega solo che non mi capiti fra le mani perché l´occasione di infierire su Weasley e Potter non me la lascio di certo scappare- detto questo i due uscirono giusto allo scoccare dei 15 minuti di tempo.

 

Erano gli ultimi ragazzi a raggiungere il gruppo che si stagliava attorno al palco nel centro della sala. Il loro abbigliamento consisteva in pantaloni neri larghi, scarpe bianche da ginnastica, maglietta a maniche corte nera e guanti corti dello stesso colore senza dita. Le ragazze non si differenziavano molto da loro. I pantaloni erano un po’ più stretti e indossavano una canotta bianca come le scarpe e i guanti. Entrambe le fazioni facevano la loro bella figura.

 

-Ora che siete tutti pronti inizieremo con 20 minuti di corsa come riscaldamento…-

-Sta scherzando???- la professoressa si girò verso la persona che aveva osato protestare.

-Lei sarebbe?- domandò con tono ancora più freddo.

-Bulstrode  Milicent, serpeverde- un ghigno comparì sul volto della donna.

-Molto bene signorina Bulstrode. Tutti quanti farete 30 minuti di corsa. Ringraziate pure la vostra compagna- molti sguardi avrebbero potuto uccidere quel giorno ma nemmeno un fiato si udì.

-Non voglio sentire altro che il rumore delle scarpe sul pavimento e ora, cominciate- I 30 minuti sembrarono non finire mai. Alcuni crollarono, altri continuavano ad arrancare. La professoressa con questa prima prova voleva capire chi si sarebbe distinto nel suo corso. Il tempo stava per scadere e gli unici che stavano ancora correndo erano cinque serpeverde e quattro grifondoro. Malfoy, Zabini, Nott, Mistral e Parkinson per Slytherin e Potter, Ron e Ginny Weasley e Granger.

-Tempo scaduto. Complimenti a chi è riuscito a resistere. Per gli altri… dovete lavorare sodo in quanto la resistenza fisica è un fattore importante, se non fondamentale, in un combattimento. Ora iniziamo veramente la lezione. Oggi affronteremo il corpo a corpo attraverso le arti marziali. Esse comprendono ben quattro armi che sono considerate fondamentali ma in più vi si aggiunge la lotta a mani nude. Essendo voi molto giovani penso che sappiate già tirare qualche pugno per cui voglio due volontari. Se doveste farvi male, non temete. Madama Chips mi ha assicurato la sua completa collaborazione e l´infermeria sarà sempre aperta- quest´ultima frase di certo non riuscì a calmare i ragazzi.

-Vengo io…-

-E lei è…?-

-Armell Thomas, serpeverde-

-Devo dire che oggi le serpi hanno voglia di farsi notare. Molto bene. Di Grifondoro chi vuole salire?-

-Io…- non pochi sobbalzarono nel riconoscere la sua voce.

-Ginevra Weasley… prego…- ma non fece in tempo a fare molti passi.

-ASSOLUTAMENTE NO! Gin scendi immediatamente di li! Ci vado io!-

-Weasley tappati la bocca e non ti preoccupare per tua sorella. Tra i due chi scapperà a gambe levate non sarà di certo lei- Ron guardò in cagnesco Dan intimandogli con lo sguardo di tacere.

-HO DETTO DI NO! GIN!- la ragazza era ormai sul palco e fronteggiava lo slytherin che la guardava maligno e trionfante. Molti dovettero ammettere che quella ragazzina faceva la sua bella figura. La divisa evidenziava il suo fisico scolpito e solo un leggero velo di sudore imperlava il suo viso perfetto. I capelli legati mettevano in evidenza lo sguardo fiero, deciso e sicuro.

-Ron rilassati. So badare a me stessa e se sono qui fra voi un motivo c´è- il suo tono non ammetteva repliche.

-Ora silenzio. Potete incominciare-

-Coraggio bambinetta babbanofila… fatti avanti. Mi dispiace ma dovrò rovinare quel tuo visino angelico, anche se forse non farò che apportare dei miglioramenti…- “Cretino…” -Armell.. ti consiglio di agire anziché parlare- decisa e diretta.

 5…

-Cosa c´è pezzente?? Hai forse paura?- il ragazzo iniziò a schernirla girandole intorno.

4…

-Perché non ritorni da quella poveraccia di tua madre? Magari in due riuscite a mantenere quella fogna che chiamate casa…-

3…

-Brutto pezzo di…- -Sig. Weasley stia al suo posto o sarò costretta a sbatterla fuori- Dire che Ron era furibondo era un eufemismo. Harry, Seamus, Dean e Neville avevano dovuto trattenerlo con la forza. I grifondoro erano abbastanza tesi mentre buona parte dei serpeverde già pregustava la vittoria.

-Mi chiedo come questa scuola possa accogliere feccia come voi, amici di mezzosangue come la tua cara amichetta Granger…-

2…

-Ma perché quella donna non lo sbatte fuori!- Neville era basito. Quella serpe stava sputando veleno su veleno e la professoressa non alzava un dito. Tutti i Griffindor si stavano lentamente arrabbiando ma Ginevra rimaneva li impassibile.

-Che cosa hai dovuto vendere per comprarti una divisa nuova eh Weasley? Hai dovuto fare la sgualdrina per tutta l´estate?- Ora dovevano tenere anche Harry e non solo Ron. Ambedue gli amici erano a dir poco furiosi.

1…

Sei pronta?

Hai capito tutto subito vero Dan? Comunque sì. Mai stata più pronta, tutto ciò che questo stupido ignorante ha detto non mi ha colpita minimamente

Ginevra come potrei non capirti dopo ciò che abbiamo passato? Buon divertimento piccola…

Grazie lupacchiotto…

GINEVRA WEASLEY SMETTILA DI CHIAMARMI COSÌ!

Un sorriso increspò le labbra della giovane e il suo avversario se ne accorse.

-Ti fa ridere la verità stracciona?-

-In realtà mi fai ridere tu Armell…- tutti rimasero ammutoliti. Ginny stava sorridendo tranquillamente. Un sorriso di soddisfazione e scherno nei confronti della serpe, come se quest´ultima non l´avesse offesa fino a pochi secondi fa.

-Bene Weasley temo proprio per te che sia giunta l´ora di darti una bella lezione. Tranquilla dopo i primi colpi non sentirai più nulla ma i tuoi cari genitori dovranno metterci un po’ per riconoscerti-

0…

Tutto ciò che accadde dopo difficilmente fu percepito dai presenti. L´immagine del ragazzo che si avvicinava alla grifona e che protendeva un pugno verso il suo viso era molto nitida nella mente di tutti. È ciò che accadde dopo che venne registrato in modo confusionario fino ad ottenere come risultato finale il corpo di Armell tramortito a terra e con il sangue che colava copiosamente dal naso presumibilmente rotto. Solo tre persone riuscirono a seguire ogni singolo movimento. Da quando Ginevra aveva bloccato il pugno del ragazzo a quando gliene aveva assestato uno lei sul naso facendolo sbilanciare all´indietro per poi colpirlo con un calcio alle ginocchia. Successivamente con una giravolta su se stessa raso terra aveva allungato la gamba in modo da far perdere definitivamente l´equilibrio al ragazzo e farlo cadere rovinosamente a terra. Due paia di occhi avevano guardato la scena con divertimento mentre l´ultimo con sincera curiosità e stupore.

Ginevra sovrastava il corpo del ragazzo con la sua solita espressione neutra.

-Ottimo, 10 punti a Grifondoro. La lezione è finita, potete andare a cambiarvi. La prossima volta vi illustrerò i movimenti base per la lotta. Chi è il responsabile di Serpeverde?-

-Professoressa io sono il Caposcuola, Draco Malfoy-

-Sig. Malfoy si premuri di portare il suo compagno in infermeria. Tempo qualche ora e sarà come nuovo. Ah e si ricordi di riferirgli che le parole non fanno vincere un combattimento. Ora andate-

I grifoni e le serpi ancora confusi si diressero negli spogliatoi. Una bella doccia avrebbe aiutato i loro cervelli a capire ciò che era successo.

-Harry hai…- -Si Ron-

-E hai..- -No Ron, non ne ho la più pallida idea-

-Ma è…- -Si Ron è la realtà. Gin ha stesso una serpe un anno più grande di lei-

-Dio…- -Già…-

Questa era la tipica conversazione che avveniva ai due amici quando si trovavano in stato di shock. Incomprensibile per chiunque ascoltasse.

Ormai in pochi erano rimasti negli spogliatoi. La maggior parte Griffindor che esaltavano le qualità della loro compagna e facevano i complimenti al fratello.

 

Allora?

Banale…

Banale?? Avanti Dan! Era un cretino, credevi davvero che sprecassi energie con uno che parla parla ma non è in grado di stendere nemmeno una ragazza?

Su questo ho dei dubbi visto che tu non sei una semplice ragazza e hai avuto un addestramento…

Sei il solito guastafeste!

Bambina!

Sì forse.. ma in ogni caso mi consideri sempre irresistibile…ciao lupacchiotto

Brutta…” ma il collegamento telepatico si interruppe e Dan non poté ribattere alla provocazione della ragazza. Finì di allacciarsi la cravatta e uscì dalla Sala.

 

Ginevra uscì dallo spogliatoio per ritrovarsi tre paia di occhi fissi su di lei.

-Mi sa che dovrò darvi qualche spiegazione…-

-Oh puoi giurarci ragazzina…-

-Ron è inutile che usi quel tono con me! Vi dirò tutto a patto che tu la finisca di fare la mia guardia del corpo. Come hai potuto notare oggi so cavarmela benissimo da sola-

-Non mi interessa, quello era un cretino e qualunque ragazza l´avrebbe sistemato-

“Respira Gin…non ti arrabbiare, sono tre mesi che non lo vedi e lui è solo preoccupato.”

-Ron fidati di me ok? Ora andiamo in sala grande, ceniamo e poi ci chiudiamo in Sala comune dove vi dirò tutto ciò che so o che posso dirvi va bene?-

-Tutto Ginny o dovrai vedertela con me- la ragazza alzò un sopracciglio e lo guardò ironicamente.

-Ron dai l´ha promesso, andiamo che sto morendo di fame..- Harry ormai aveva accettato il compito di sedare gli impulsi emotivi del suo migliore amico altrimenti si sarebbero ritrovati ogni due per tre a fare a botte. Fece un occhiolino alla ragazza e trascinò con se il rosso.

-È solo preoccupato Gin. Prima l´hanno dovuto trattenere in quattro perché non salisse sul palco e uccidesse Armell-

-Herm tranquilla lo so perfettamente ma dopo che saprà tutto dovrà ricredersi…- ad uno sguardo interrogativo dell´amica scosse la testa e la trascinò a mangiare.

 

Note:

Zerby: grazie mille! Sono contenta ke ti piaccia e sono aperta ai suggerimenti!

Lady85 e scheggia94: grazie per aver messo la storia fra i vostri preferiti!

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Capitolo 8
*** Spiegazioni ***


 La cena era giunta al termine e gli studenti si stavano recando ai loro dormitori. Ron era alquanto impaziente e le occhiate che aveva tirato alla sorella durante la cena non erano per niente rassicuranti. Dal suo canto la ragazza era tranquilla e chiacchierava come se nulla fosse con le sue amiche. Sapeva che il momento delle spiegazioni sarebbe arrivato presto o tardi e dopotutto lui era suo fratello e glielo doveva.

Arrivati in Sala Comune augurò la buona notte a Sarah e Dafne e si diresse verso il famoso divano che era già occupato da Harry ed Hermione, mentre il fratello era appoggiato ad una colonna di fianco al camino con le braccia incrociate. Brutto segno… Brutto brutto segno… si sedette di fianco ai due aspettando che anche gli ultimi studenti rimasti andassero a letto. 

-Allora?- dalla voce del rosso traspariva una vena di impazienza e di irritazione.

-Innanzi tutto rilassati perché non ho intenzione di iniziare a litigare con te fino a quando non riusciamo a svegliare l´intero dormitorio. Ti ho detto che ti spiegherò tutto per cui datti pace!- Ron anche se con riluttanza si abbandonò così sulla poltrona mantenendo la stessa espressione.

-Sono tutto orecchi ragazzina…-

-Ron non esagerare, dopotutto non è successo niente…-

-Harry…zitto-

-Posso iniziare? O devo aspettare il tuo permesso?-

-Inizia pure… non vedo l´ora di sentire la storia…- Ginevra sbuffò. Maledetto lui e quel carattere che si ritrovava incredibilmente simile al suo!

-Alla fine dell´anno scorso Silente mi ha convocato nel suo ufficio e mi ha comunicato che durante l´estate non sarei ritornata alla Tana e non avrei visto più nessuno fino all´inizio della scuola. Io ero alquanto sorpresa e gli chiesi le motivazioni di questa sua decisione. Non ero molto d´accordo con lui soprattutto perché volevo rimanere con la mia famiglia e godermi una meritata vacanza. Come al solito rispose con le sue frasi enigmatiche dicendo che tutto sarebbe stato detto a tempo debito…-

-Silente non cambierà mai, ma sono sicuro che c´è un motivo valido per cui ha fatto tutto questo…-

-Si Harry su questo ne sono sicura anche io… comunque mi ha detto che sarei andata in Scozia e avrei affrontato degli studi molto particolari con una strega di origini antichissime. Non mi aveva spiegato nei particolari il corso che avrei seguito ma mi rassicurò dicendo che mi avrebbe aiutata a crescere…-

-Ti ha reso più rimbambita altro che!-

-Ron chiudi la bocca altrimenti oltre che con Ginny dovrai vedertela anche con me!- Hermione quando minacciava era molto decisa e faceva molta paura. Era meglio non contraddirla altrimenti si poteva incorrere in guai molto seri.

-Grazie Herm… accettai, anche se non ebbi poi molta scelta. Il giorno dopo la partenza di tutti partii anche io con Silente stesso. Ci materializzammo in un paesaggio davvero affascinante in mezzo alla natura. Mi spiegò che era li che avrei passato l´intera estate e mentre parlava davanti a noi apparve un maniero. Non era molto grande ma faceva la sua figura. Conobbi la mia insegnante, una strega con dei poteri eccezionali e una conoscenza che spaziava da ogni argomento, da magico a babbano. Lei mi ha insegnato l´arte della magia e del combattimento e quello che avete visto oggi è solo una piccola parte di ciò che so fare. I suoi insegnamenti sono stati durissimi ma devo a lei ciò che sono adesso. Sono cresciuta Ron e tu devi fartene una ragione. So proteggermi da sola con ogni mezzo…-

-Gin scusa in che cosa consistevano gli insegnamenti?-

-Immaginavo una domanda di questo genere da parte tua Herm… ora come ora padroneggio ogni sorta di incantesimo… sia che arrivi dalla magia bianca sia che…- aveva paura a dirlo. Era sicura che dopo aver sganciato quella bomba i due ragazzi si sarebbero alquanto alterati.

-Avanti sorellina… continua…- la ragazza colse la sfida. Erano finiti i tempi in cui si faceva mettere i piedi in testa.

-So padroneggiare anche la magia nera Ron Weasley…- bomba sganciata…

-CHE COSA???- la reazione però venne dal bambino sopravvissuto. Non pochi nel dormitorio quella sera maledirono quel ragazzo che aveva sconfitto Voldemort quando era ancora in fasce facendo un favore a tutti loro.

-Dimmi che stai scherzando…-

-Non Ron sono serissima…so i fondamenti della magia nera o delle arti oscure come preferite e so praticare tutti gli incantesimi e le maledizioni!- Lo scatto che fece fu fulmineo e si lanciò contro la sorella con la mano alzata pronto a lasciargli un bel segno sulla guancia. Ma quello che trascurò fu ciò che ebbe detto la stessa poco prima. Colto di sorpresa e senza rendersene conto si ritrovò contro il muro con il tacco della scarpa della sorella contro la gola. La gamba tesa non tremava. I pugni erano accanto al petto e lo sguardo era fuoco.

-Gin! Basta! Voi due dovete smetterla di reagire così! Ron tua sorella ormai è grande e sa badare a se stessa e l´hai potuto constatare adesso. Gin lascialo- la ragazza abbassò piano la gamba permettendo al ragazzo di muoversi. Era impressionato. Quella non era sua sorella ma una macchina da guerra. La guardò schifato e riuscì solo a sussurrare -Tu non sei mia sorella…- Lasciò la stanza dirigendosi verso i dormitori e chiudendosi dietro la porta della sua stanza.

-STUPIDO IMBECILLE!!- l´urlo della ragazza riecheggiò nella sala e probabilmente diede il colpo di grazia a tutti coloro che stavano cercando di dormire.

-Direi che per ora abbiamo saputo troppe novità. Forse è meglio andare a dormire..-

-Già… forse…- la voce della più piccola dei Weasley era spenta. Le faceva male vedere suo fratello così ma era meglio lasciarlo sbollire. Domani avrebbe cercato di parlargli decentemente e senza ricorrere alle mani.

-Dai piccola…gli passerà. Anche io sono rimasto scioccato sapendo che tu pratichi la magia nera…-
-Harry io non la pratico! La conosco e basta… solo se sarà strettamente necessario ricorrerò al suo uso…-

-Meglio..ora vado a vedere se quel cretino di tuo fratello sta tentando di ammazzare qualcuno nel sonno… Buona notte bellezze. A domani..- diede un bacio sulle labbra alle due e si diresse verso i dormitori maschili.

-Andiamo anche noi Gin…- ma la ragazza non si alzò. Fissava le fiamme del camino pensierosa.

-Va avanti Herm.. io resto ancora un po’ qui-

-Sicura? Se hai bisogno di parlare posso rimanere qui con te- ma uno sbadiglio tradì la sua stanchezza. Ginevra le rivolse un sorriso dolce.

-Tranquilla.. salgo fra poco…-

-Ok.. allora buona notte Gin, ci vediamo domani mattina-

-Buona notte Hermione…- ma Ginevra aveva perso completamente il sonno. Rimase li a contemplare le fiamme, giocandoci a volte. Il fuoco era l´elemento che adorava di più e quello che riusciva, quindi, a dominare meglio. Perché? Perché tutto è così difficile? Non l´aveva scelta lei questa strada. Non aveva scelto di imparare tutte quelle arti. Ron di certo non l´aiutava con quel suo comportamento infantile. “Razza di bambino decelebrato!” Si alzò dal divano e si diresse fuori dalla Sala Comune. Dopo qualche minuto si ritrovò seduta sul muretto della Torre di Astronomia. Fissava l´orizzonte rischiarato dalla luce della luna persa nei suoi pensieri e non si accorse di un´ombra che la scrutava.

-Guarda guarda… una Weasley sola soletta. Non dovresti essere al sicuro nel tuo lettino con Potter e Lenticchia a guardia della tua camera?- la ragazza sobbalzò solo un´istante. Non si era accorta di lui e questo non andava bene. Non doveva abbassare mai la guardia.

-Malfoy…E tu non dovresti essere in quel covo del tuo dormitorio fra tutte le altre schifose serpi?- non si era nemmeno girata a guardarlo e il suo tono era di sufficienza.

-Attenzione…la bambina morde…potrebbe essere pericoloso per una come te girare sola per la scuola a quest´ora…potresti incontrare persone poco raccomandabili…-

-Malfoy è la frase più lunga che ho sentito uscire dalla tua boccaccia da qui a 6 anni.. grazie per il tuo interessamento ma sono capace di difendermi da sola e a meno che tu non voglia ritrovarti steso sul prato dopo un bel volo ti consiglio di evaporare-

-Credi di intimorirmi pezzente?- intanto si stava avvicinando sempre di più a lei -Ti ricordo che sei in una posizione abbastanza scomoda. Basterebbe una piccola spinta e ti ritroveresti tu inerme sul prato…- ora era ad un soffio dal suo orecchio ma lei non aveva mosso un muscolo.

-E io ti ricordo che se appena provassi a muovere un solo dito verso di me ti ritroveresti a terra come il tuo amichetto oggi…oh a proposito come sta? Spero che si riprenderà al più tardi...- la ragazza mostrò il suo più falso sorriso con gli occhi che sprizzavano odio. Il Serpeverde ghignò - È toccante come ti preoccupi di Armell. Diciamo che ha visto giorni migliori. Aspettati una sua vendetta… da serpe quale è…-

-Stai cercando di proteggermi Malfoy?- una risata. Una delle più fredde che avesse sentito in vita sua.

-Weasley non essere ridicola. Voglio solo affrontarti prima che qualcuno ti faccia tirare le cuoia…-

-Sparisci…- non poteva più tollerare la sua presenza. Ma il ragazzo non si allontanò. Continuava a fissare quegli occhi verdi dardeggianti e che si trovavano ad un palmo dal naso.

-Weasley Weasley.. dovresti portare più rispetto. Ma cosa si può aspettare da una babbanofila pezzente come te…-

-Mi dispiace Malfoy di non essere di gradimento ad una lurida serpe che non fa che strisciare nell´ombra perché non ha le palle a sufficienza per farsi avanti ma…sai… penso di sopravvivere ugualmente senza avere la tua approvazione. Anzi mi sento molto meglio- aveva fegato e questo doveva concederglielo. Quella ragazzina aveva sviluppato un carattere da vera serpe.

-Da dove esce questo tuo lato da serpe?-

-Non ti azzardare a paragonarmi a voi! E ora mi hai veramente stancato. Liberami della tua presenza almeno potrò tornare a fare i fatti miei- appena finita la frase una mano le serrò la gola. La presa era salda e decisa e stranamente non riuscì a liberarsi. Il fiato caldo sul collo la colpì come le parole sussurrate dalla serpe -Attenta, stai giocando con il fuoco. Non sfidarmi pezzente perché io non sono Armell e se dovessi spedirti in infermeria a stento di riconoscerebbero- detto questo la mollò e fece per dirigersi verso la porta ma qualcosa lo spinse contro il muro ritrovandosi così la ragazza attaccata alla sua schiena.

-Osa solo un´altra volta mettermi le mani addosso e ti giuro sulla mia vita che ti troverai con una mano in meno- non aveva urlato, ma il suono di quelle parole era molto inquietante. Quando si girò però non vide più la ragazza che era sparita. Si incamminò così verso la sua Sala Comune e mentre percorreva i corridoi pensò solo ad una cosa:Accetto la tua sfida pezzente.”

 
Se ne era andata perché sapeva che altrimenti avrebbe combinato qualche guaio. Quanto non lo sopportava e poi aveva notato qualcosa di diverso in lui ma ancora non riusciva a capire cosa fosse. Ormai erano quasi le due e mezza e lei era rientrata nella torre di Gryffindor. Fissava ancora fuori dalla finestra quando un´ombra oscurò per qualche secondo la luna e un sorriso le increspò il viso. Era arrivato e Dan sarebbe stato sicuramente felice. Si appuntò mentalmente di parlarne con Silente per trovargli una giusta sistemazione e per metterlo al corrente della sua presenza. Più tranquilla si diresse verso la sua camera e dopo essersi cambiata si mise a letto sapendo che il giorno dopo sarebbe stato molto impegnativo su tutti i fronti.


Note: ora vi prego di lasciare qualche recensione perchè mi possono aiutare!Vi prego!Un bacio

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Capitolo 9
*** Una brutta giornata ***


Le sfide sono sempre pericolose. Si lanciano senza pensare alle reali conseguenze che si trascineranno dietro. Se poi i protagonisti di questa fanno parte delle due Case antagoniste allora bisogna iniziare a pregare che tutto vada per il meglio, o almeno che le conseguenze non siano tanto tragiche. Ma se poi si pensa anche a chi sono i due soggetti sfidanti allora è meglio non provare nemmeno a pregare. Scappare a gambe levate forse sarebbe stata la sola soluzione. La bomba era stata innescata e solo un miracolo avrebbe evitato l´esplosione.
Blaise Zabini la mattina del secondo giorno, ignaro di cosa si sarebbe scatenato nei prossimi mesi, entrò in camera del suo migliore amico e ciò che vide in quegli occhi non gli piacque per niente.

-Buon giorno Blaise…- il moro richiuse la porta senza nemmeno rispondere e si piazzò davanti al proprietario della stanza frapponendosi fra lui e lo specchio nel quale si stava specchiando per sistemarsi la cravatta verde argento.

-Che è successo?- semplice e diretto. Blaise era sempre stato così. Bastava uno sguardo e il suo cervello si metteva in moto.

-Si anche io ho dormito bene Blaise, grazie…- il moro sbuffò e alzò gli occhi al cielo.

-Draco è inutile che cerchi di sviare…cos´è successo?-

-Veramente non stavo sviando nulla amico mio. Sai un discorso inizialmente inizia con un saluto, o almeno a me hanno insegnato così…-

-Per favore risparmiami la lezione sulla tua finta cortesia che utilizzi solo per arrivare ai tuoi subdoli scopi. Avanti.. riconosco quel tuo sguardo e quella fottuta lucina perversa, che non promette nulla di buono, non c´era ieri sera. Pansy ti ha fatto divertire? No, no.. lei non riesce a far uscire quel lato di te…- il biondo intanto si era spostato andandosi a sedere comodamente sulla poltrona di pelle nera vicino al camino ormai spento. Si accese una sigaretta e fissò l´amico con un ghigno divertito. Lo divertiva vederlo mentre cercava di capire cosa avesse combinato o cosa fosse successo. Il tutto cercava di farlo scrutandolo, come in quel momento appoggiato ad un mobile in mogano scuro con raffinate rifiniture.

-Tesoro se mi fissi così mi metti in imbarazzo lo sai…- una risata. Semplice e senza cattiveria perché lui fra i due era ancora in grado di farla.

-Mi dispiace Draco ma non sei proprio il mio tipo… allora?- finalmente il biondino decise che era venuto il momento di rendere partecipe il suo caro amico di ciò che lo rendeva così perversamente felice.

-Sai Blaise, stanotte ho avuto un interessante incontro sulla Torre di Astronomia…- ok. Era risaputo che quell´idiota di Malfoy passava il suo tempo o fra le lenzuola in dolce compagnia di qualche ragazzina stupida o fuori su quella cavolo di torre a scrutare chissà che cosa. Magari aveva deciso di provare il brivido di farlo sul cornicione e se era così avrebbe dovuto scambiare quattro parole con l´essere che albergava nel suo cervello.

-Con chi?- un altro tiro alla sua sigaretta. Più lungo, più dolce e acre insieme. Il fumo uscì da quelle labbra di veleno accarezzandole amorevolmente.

-Con la cara sorellina della Donnola…- quale persona dopo il Trio Miracoli riusciva a far brillare di perfidia il suo caro amico? Semplice Ginevra Weasley.

-L´hai buttata giù dalla Torre per caso?-

-No Blaise anche se la piccola babbanofila ha rischiato grosso. Devo dire che è molto cambiata e c´è bisogno di qualcuno che la rimetta al suo posto tra i pezzenti e i mezzosangue suoi amici-

-E tu saresti il paladino dei purosangue che si fa carico di quest´onere? Avanti è solo una bambinetta. Cosa ti ha fatto? Ti ha sfiorato il mantello o guardato negli occhi per più di un secondo?-

-Peggio… mi ha sfidato…- Ok adesso era veramente senza parole. Aveva notato anche lui che qualcosa in quella piccoletta era cambiato, soprattutto dal duello con Armell, ma non avrebbe mai pensato che sarebbe arrivata al livello di Potter, del fratello e della Granger. Per loro era una sorta di abitudine insultarsi o passare alle mani.

-Aspetta fammi capire…tu sei così eccitato perché la Weasley ti ha sfidato? Draco, cristo, è una bambolina, senza cervello a quanto pare, non ci sarebbe gusto, anche se dobbiamo considerare il fatto che ha steso un ragazzo in tre mosse- il biondo assottigliò gli occhi.

 -Non dirmi che ti stai preoccupando per quella. Non mi interessa il fatto che sia una bambinetta. Ha fatto la stronzata di sfidarmi e non sa nemmeno cosa si è tirata dietro- spense la sigaretta nel posacenere di vetro e si alzò.

-Non mi sto preoccupando Draco. Sai che non me ne frega un cazzo dei grifoni ma sappi che scatenerai delle reazioni a catena. In quella maledetta torre sono tutti amiconi e solidali tra loro-

-Ma tu mi aiuterai amico mio. Non conta quanti sono e poi devo ricordarti cosa sono diventato?- un gemito sarcastico seguì quelle parole.

-No grazie. Dai muoviamoci, ci aspetta una giornata d´inferno-

-Una delle tante amico mio- il corridoio che portava alle camere e la sala comune presentavano ancora i resti di ciò che doveva essere stato un festino notturno, uno di quelli inutili e senza senso che organizzavano i serpeverde del quarto e del quinto anno cercando di sbattersi le matricole.

-Dimmi Blaise…- iniziò il biondo spostando le bottiglie, i mozziconi e i posacenere dal suo passaggio con la telecinesi – perché permettiamo ancora tutto questo?- l´amico alzò le spalle in risposta.

-Non lo so Dray. È una libertà che si sono presi loro ma li tolleriamo probabilmente perché significa avere fumo e alcool quasi tutte le sere-

-Capisco, se è per questo allora posso tollerarlo. Non ho voglia di sporcarmi le mani con i dementi della mia Casa. Theodore dov´è?-

-Prima di venire da te l´ho visto andare nella camerata delle ragazze. Sarà andato da Millicent- ormai erano giunti in prossimità del ritratto del Barone Sanguinario e stavano per uscire quando vennero fermati da una voce

-Buon giorno Draco. Ciao Blaise- calma, fredda, calcolatrice. La sua degna compagna. O almeno questo avrebbero detto tutti. La figura di Pansy Parkinson, Regina degli Slytherin, si stagliava davanti a loro. I capelli lunghi e lisci tenuti indietro da un cerchietto verde e un viso che avrebbe fatto invidia a chiunque per i suoi lineamenti e i suoi occhi scuri come il petrolio.

-Buon giorno Pansy…- il biondo le porse un braccio che lei prese. –Ciao Pansy, tutto bene?-

-Sì Blaise grazie. Gli altri ci raggiungeranno in Sala Grande-

-Allora andiamo- si c´era da dire che quei due insieme facevano la loro regale figura. Tutti si spostavano al loro passaggio e nessuno si azzardava anche solo a guardarli. Anche perché sarebbero incappati nel diavolo in persona.

***

Il sano allenamento fa sempre bene allo spirito e al corpo. Mantiene in linea, tonifica e potenzia i muscoli. Da un senso di pace e leggerezza alla fine di tutto. Però non era questo che pensava Ginevra Weasley, dopo un´ora massacrante di corsa ed altri esercizi, distesa sull´erba del parco di Hogwarts. Era stata proprio una pessima idea rimanere sveglia fino a quell´ora infame della notte per poi avere la sveglia all´alba grazie al suo caro lupacchiotto che gentilmente era entrato nel suo mondo onirico per buttarla giù dal letto. Era stanchissima e non era riuscita a dare nemmeno il 50% delle sue possibilità. Una leggera folata di vento mista a un profumo che ormai conosceva a memoria le fece capire che il suo caro lupacchiotto si era disteso accanto a lei.

-Ti odio lo sai vero?-

-Sì ormai mi sono arreso a questa evidenza…- una risata calda e serena lo fece sorridere. Solo lei riusciva a farlo sorridere così. Si girò a pancia in giù e avvicinò il viso a quello della giovane ragazza. Aveva gli occhi chiusi e il respiro ancora un po’ affannato. La canotta nera che indossava era leggermente bagnata e i pantaloncini del medesimo colore facevano risaltare le sue gambe longilinee.

-Sei stanca?- un alito caldo accarezzò la sua pelle. Aprì gli occhi e si ritrovò due iridi viola che la fissavano.

-Abbastanza, ma credo di poter sostenere questa giornata tranquillamente. Ho sopportato di peggio…-

-Con tuo fratello che hai intenzione di fare?- un gemito di disperazione uscì dalle labbra della ragazza.

-Ecco ora non sono più sicura di poter sostenere questa giornata tranquillamente…-

-Dai non può essere così grave…- venne interrotto da un´occhiata stupita.

-Tu dopo tre mesi ti sei reso conto del mio carattere giusto? Ok ora moltiplicalo per tre volte e associalo al un uomo made Weasley. Una combinazione atomica e insopportabile. È geloso, possessivo, impulsivo.. insomma gli voglio un mondo di bene ed è una delle persone più importanti per me, ma..quando esagera esagera. Avessi detto chissà che cosa poi! Harry ed Hermione non mi sembra l´abbiano presa così male. Sembra che debba diventare una mangiamorte da un momento all´altro o il flagello del male insieme a Voldemort- finì con uno sbuffo che la rese ancora più bambina e Dan dovette sforzarsi di non scoppiarle a ridere in faccia. Era riuscita a farla sfogare e di questo era soddisfatto. Con i polpastrelli incominciò ad accarezzarle i contorni del viso. La fronte, gli zigomi, le linee del naso, i contorni delle labbra color ciliegia. Occhi negli occhi non si perdevano mai di vista.

-Sei più rilassata adesso?- come risposta ricevette solo un suono simile alle fusa di una tenera gattina. Restarono così ancora per qualche minuto, fino a quando i raggi del sole non si fecero più prepotenti indicando loro che un nuovo giorno era arrivato.

-È ora di andare Ginevra…- ancora uno sbuffo, ancora quel viso imbronciato. Sempre più bella ed irresistibile.

-Non voglio..sto bene qui..-

-Non è saggio stare qui lo sai..- riaprì gli occhi trafiggendolo con un sguardo curioso.

-Sai sono un ragazzo…- ad ogni parola si avvicinava a lei - …e tu sei una ragazza…-

-Dan mi spaventi quando parli così-

-Dai scema sto scherzando..!- ora mancavano pochi millimetri e le bocche si sarebbero toccate. Gli occhi che non si staccavano mai.

-Ma devi darmi ragione sul fatto che la nostra posizione è alquanto equivoca e mi manca pochissimo per assaggiare le tue labbra- Ginevra capendo dove sarebbero potuti andare a finire sogghignò malignamente.

-In effetti ti do ragione ma sai Dan dovresti saperlo…- sempre più vicini, i loro aliti si mischiavano -…con me non devi mai abbassare la guardia…- così dicendo un´onda leggera fece volare il ragazzo poco lontano lei che si era già alzata e ridendo correva veloce verso il castello.

-Brutta…- Dan si rialzò quasi subito e si mise a rincorrerla. Era un loro gioco. Avvicinarsi e poi scappare. Si volevano troppo bene per rovinare tutto. Cosi felici e spensierati correvano verso un nuovo giorno. 

***

Se Ginevra Weasley aveva sperato anche solo minimamente di poter chiarire con  suo fratello quella mattina..beh le sue speranze erano andate a farsi benedire da qualche parte. A quanto pare il caro Ronald era in grado si sparire e stranamente il suo caro migliore amico non sapeva dove fosse. In quei casi odiava profondamente Harry e il suo senso di fedeltà nei confronti di quel cretino pieno di lentiggini e dai capelli rossi. Dopo essere tornata in dormitorio non l´aveva visto e a colazione idem. Durante i cambi dell´ora, nonostante avesse aguzzato la vista, non l´aveva scorto. Ma se solo pensava di poterle sfuggire era un illuso.

Arrivò in Sala Grande e scaraventò la borsa per terra sedendosi accanto a una dei due migliori amici del fratello.

La grifoncina nemmeno alzò gli occhi da uno dei suoi tanti tomi.

-Non l´hai trovato?- la rossa sbuffò.

-No Herm…ma giuro che se mi capita sotto le mani…io…-

-Avanti Ginny sai che testa calda sia Ron. Gli passerà nel giro di qualche giorno-

-O gli passa da solo oppure vedrà cosa vuol dire veramente conoscere la magia nera!-

-Ciao bellezze!- le due si girarono per vedere il bambino sopravvissuto sedersi davanti a loro tutto tranquillo e sorridente.

-Ciao Harry…-

-Oh guarda Giuda…come stai Harry?Tutto bene?- perché quel tono e quello sguardo non gli sembravano per nulla amichevoli?

-B-bene Gin grazie..tu?-

-Avanti Harry sputa il rospo!Dove si nasconde quel codardo?-

-Gin l´ho visto solo a lezione e poi è sparito. Davvero non so dove sia…-

-Questa me la paghi Harry!- riprese a mangiare uccidendo quasi il suo pasticcio di carne. Un bell´inizio non c´è che dire.

-Ragazziiiiiiiiii!- una furia dai capelli mossi e scuri si precipitò dal gruppo seguita a ruota da altre ragazze.

-Lavanda finalmente la Cooman ha ascoltato le tue cazzate per essere così felice?- il sorriso scomparve dal viso della ragazza per far posto all´irritazione.

-No Seamus. Dimmi ti metti di impegno per far uscire dal tuo cervellino queste battute dall´umorismo inglese o ti vengono così?-

-Dai Lav siediti e dicci cosa è successo-

-Sono troppo elettrizzata. Ma non avete letto in bacheca stamattina? Vabbè vi aggiorno io! Il Comitato studentesco ha deciso di organizzare una festa di inizio anno e i professori hanno dato il loro consenso autorizzando gli organizzatori a chiedere l´aiuto dei caposcuola! Sarà fra una settimana esatta. Allora? Non è fantastico?- ci sarebbe proprio voluta una foto per immortalare tre sguardi che erano tutto fuorché felici. Hermione Granger aveva lasciato il suo prezioso libro per incenerire quella specie di ragazza, Harry Potter aveva fatto cadere la forchetta e stava seriamente pensando di tralasciare il problema Voldemort per salvare l´umanità da quei quattro cervelli bacati che avevano ideato tutto e Gin aveva le fiamme anziché le pupille verdi. Avevano scelto la giornata sbagliata per dargli quella notizia.

-Ragazzi cosa sono quelle brutte facce?- si dovettero contenere solo per il fatto che sarebbero finiti ad Azkaban altrimenti a quest´ora Lavanda Brown avrebbe terminato la sua breve esistenza.

-Gin voglio che mi insegni alcuni incantesimi. Mi sa che mi ritorneranno utili in questi giorni-

-Fidati Herm, un bell´Avada basta e avanza-

-Però concedetemi l´onore signore…-

-E lasciare tutto il divertimento a te Potter? Scordatelo. Piuttosto ce li dividiamo- una voce alle spalle fece voltare tutti.

-Un Dalton che rinnega le feste? Non può essere vero..- Edward Dalton, Ravenclaw e Caposcuola, si ergeva in tutta la sua bellezza. Capelli castani chiari, quasi biondi e occhi azzurro cielo. Un nobile dal sangue blu con la sua solita aria trasandata.

-Finningan mollami. Allora Brown cos`è questa cazzata?-

-Dalton non è un cazzata! È un modo per festeggiare e stare insieme-

-Oh si Lav non sai quanto mi siano mancati i serpeverde durante l´estate!-

-Harry per favore! Dobbiamo cercare di essere uniti e di andare d´accordo!-

-Questa si è fumata una canna di troppo gente. Mi tengo fuori da questa cosa, che provino pure a venire a chiedermi aiuto e una bella fattura non gliela toglie nessuno-

-Edward purtroppo dobbiamo, è un nostro compito- il ragazzo si abbassò sulla grifona.

-Herm, tesoro, me ne frego. Io sono per le feste private dove girano alcool e fumo. Dove ci sono delle belle ragazze e dove si intavola una sana partita di poker. Non per queste stronzate dove già da domani i ragazzi saranno braccati da stormi di ragazzine assatanate e non si sentiranno argomenti al di fuori di trucco e vestiti-

-Purtroppo siamo tutti sulla stessa barca gente. Harry gli allenamenti quando iniziano?-

-Domani pomeriggio-

-Perfetto. Ora se volete scusarmi vado a prendere un po’ d´aria. Per oggi ho sentito abbastanza cavolate- salutò Harry ed Hermione con un bacio e si diresse verso l´uscita. Presto tutti seguirono il suo esempio fino a quando non rimasero solo loro due.

-Allora dove si è nascosto questa volta?- il ragazzo sbuffò.

-Herm non si è nascosto da nessuna parte. Si è semplicemente barricato in camera e non vuole sentire nessuno. Ho provato a parlarci ma è come se avesse dei tappi nelle orecchie. È già tanto se non mi ha urlato addosso-

-Idiota…-

-È rimasto scioccato come noi. Si beh forse un po’ di più ma penso che gli passerà. Insomma è…- ma la ragazza non lo stava più ascoltando. Ancora quella fastidiosa sensazione, come se qualcuno la stesse osservando. Si guardò intorno nella speranza di trovare la fonte di quel turbamento ma venne distolta dal suo intento.

-Herm ma mi ascolti?- la ragazza sbuffò e chiuse malamente il libro che si era rimessa a leggere. Prese la sua roba e si alzò.

-Si Harry scusa ma ora devo andare. Ho un sacco di cose da fare. Ci vediamo più tardi ok?- il ragazzo la osservava attentamente e lei sapeva che niente sfuggiva a quegli occhi color verde speranza.

-Tutto bene?-

-Sì tranquillo- gli diede un bacio a fior di labbra e salutandolo con un incerto sorriso se ne andò non accorgendosi ancora di due occhi che non avevano fatto altro che fissarla.

Si stava succedendo qualcosa o semplicemente quell´anno era destinato allo sclero totale. Ginny che torna dicendo di padroneggiare la magia nera e stende una ragazzo più grande di lei. Ron che butta via il tempo per una cazzata che potrebbe risolversi subito. Hermione che sembrava essere da un´altra parte e sfuggente da che era iniziata la scuola. E lui? Beh lui non ci stava capendo un benemerito cavolo. Bell´inizio.

 ***

Chi quel pomeriggio si fosse recato al terzo piano non avrebbe udito ne visto alcunché. Ormai era un´ala del castello abbandonata ma in una di quelle tante stanze c´era qualcuno.

La luce era soffusa dalle pesanti tende che impedivano al sole di trasmettere la sua brillantezza. Nessun rumore che potesse infrangere quel sacro silenzio. Sarebbe sembrata vuota se al centro esatto della sala non vi fosse stata una figura. Capelli lunghi e sciolti, occhi chiusi.

-          Evoco Aer…- parole antiche pronunciate da una voce flautata. Il vento richiamato si fece spazio fra quelle pareti divenendo via via un vortice più violento.

-          Io evoco Aer in nomina mea…- la figura venne avvolta completamente. I capelli componevano un ventaglio come fossero animati. I leggeri vestiti lasciavano scoperti lembi di delicata pelle.

-          Evoco Aqua- al vento ora si unì anche l´acqua. Ma non bagnava, non toccava nulla. Era sottomessa a colei che l´aveva evocata.

-         Io evoco Aqua…tu es mea…- il cervello si svuotò. I pensieri svanirono facendo posto ai sensi tesi e pronti a percepire ogni movimento. E ciò che percepirono fu l´apertura della porta e l´entrata di un´altra persona. Immediatamente il vortice sparì e le tende si spalancarono permettendo di vedere chiaramente le due persone all´interno della sala.

-         Cosa ci fai tu qui?- ancora quella lingua straniera. Stesso tono di voce carico d´astio. Una risata, sempre la stessa, che l´aveva tormentata per tutti e tre i mesi.

-         Cara la mia piccola Ginevra…osservo- la ragazza al centro della stanza si girò.

-         Vai da un´altra parte allora perché non penso che riuscirò a contenermi come stamattina-

-         Già…- la voce dell´altra persona era come un sibilo cupo e profondo – questa volta non c´è il tuo caro compagno a tenerti-

-         Vattene o è la volta buona che ti spedisco all´inferno dove anche il Diavolo ha rifiutato la tua anima!-

Fu questione di un battito di ciglia e la ragazza si ritrovò con una mano stretta alla gola.

-          Non tirare troppo la corda perché anche la mia pazienza ha un limite e tu e quell´altro stupido l´avete quasi superato. Bada a quello che fai o ti renderò la vita un vero inferno- un´altra risata che non sarebbe mai dovuta uscire da quelle candide labbra. Con un semplice scattò le posizioni si ribaltarono e alla gola dell´altra persona era puntata una spada comparsa dal nulla.

-          Solea puoi ingannare tutti ma non ingannerai mai me. Guardati le spalle in questi mesi. Questo è il mio avvertimento. Ora evapora-

-          Come ti permetti mocciosa! Expulso- ma l´incantesimo non sortì l´aspetto desiderato dalla donna. Una barriera si erigeva attorno alla ragazza e nessun incantesimo, se non di grande potenza, poteva abbatterla.

-          Te lo ripeto Solea, vai via. Devo già sopportare la tua presenza a lezione- la donna sogghignò.

-          Molto bene Weasley. Considerati in punizione da stasera stessa. Ti farò avere i termini di ciò che dovrai fare stasera a cena. Buona giornata-  uscì dalla sala senza degnarla di uno sguardo. Appena la porta si richiuse la ragazza venne avvolta dalla fiamme. Rabbia e disprezzo. Questi sentimenti nutriva Ginevra. Poco dopo l´intera sala fu immersa dal fuoco che bruciò e annientò tutto. Ruppe i vetri ed incenerì i tendoni e gli arazzi. Le armi divennero incandescenti e alcune si sciolsero anche a causa dell´alta temperatura.

La porta si riaprì di nuovo e una voce imprecò.

-          Ma porca puttana! Gin! Cristo Santo abbassa queste fiamme!- la ragazza però non udì nulla. Non sentiva nulla a causa della sua furia. L´insegnate glielo aveva sempre detto che doveva imparare a controllare i suoi sentimenti altrimenti sarebbe stata troppo vulnerabile. Ma questa era stata sempre la sua pecca. D´altronde era una Weasley e buon sangue non mente. La odio. Perché non mi lascia stare, perché non smette di darmi il tormento.

-          Ok qui bisogna passare alle maniere forti. Dannata ragazzina ha messo anche un barriera mentale. Dannata lei e il Legiliments! GLACIALUS!- dalla bacchetta del ragazzo scaturì l´incantesimo che ghiacciò tutto e finalmente attirò l´attenzione della ragazza. Girandosi i loro occhi si incrociarono ma ciò che vi lesse il ragazzo dentro quegli occhi verdi non fece altro che fargli montare la rabbia. Non ebbe tempo nemmeno di muoversi che la ragazza sparì. Sì decisamente non era stata una buona giornata.

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Capitolo 10
*** Qualcosa è cambiato ***



Si era nascosto per tutto il giorno.
Codardo.

Aveva cercato di non incontrarla. Non sapeva perché, ma sentiva che non sarebbe riuscito a stare di fronte a lei. La rabbia ormai era sbollita. Si era reso conto che la sua reazione era stata esagerata.
Troppo.

L´aveva fatta soffrire. Ma lui aveva sofferto di più sapendo che non sarebbe più stata lei. Sapendo che sarebbe stata diversa. Era deluso.
Chi ti ha detto che è diversa?

Si non era più la sua piccola sorellina. È qualcun altro. Se lo ripeteva sempre di più quasi come una specie di mantra. Era per questo che non aveva voglia di vederla. Ormai aveva qualcosa di oscuro in lei e tutto sarebbe cambiato fra loro.
Bugiardo.

Non sarebbe riuscito più a guardarla come prima. L´aveva deluso e distrutto. Quando qualcuno lo deludeva non riallacciava più i rapporti perché non tornavano mai come prima. Nemmeno con lei ce l´avrebbe fatta.
Orgoglio.

No non è orgoglio.
Oh sì. Tu sai qual è la verità Ronald. Tu l´ami. L´ami più della tua stessa vita perché in lei e in te scorre lo stesso sangue. Perché fra di voi c´è sempre stato un legame indissolubile.

Ormai rimane solo il sangue. Non c´è più nient´altro.
Ronald, l´orgoglio del grifone arriva ad uccidere anche i più giusti.

Basta! Lasciami stare! Sparisci!
Io non sono nessuno Ronald. Ma lei è tutto. La vita è troppo breve per gli uomini e il perdono fa sentire liberi.

VIA!

***

Hermione entrò in dormitorio e lo trovò quasi vuoto. Si diresse verso i dormitori maschili ad una stanza precisa e che ormai conosceva come le sue tasche. Gli incantesimi ad entrambi i dormitori erano stati tolti solo per quelli del settimo anno e naturalmente ad insaputa dei professori. Probabilmente era l´unica infrazione a cui la ragazza, come Caposcuola, non aveva commentato sbraitando il rispetto delle regole a destra e a manca.
Non bussò. Entrò e basta aprendo delicatamente la porta. Lo trovò seduto alla finestra con una maglia bianca a maniche corte e i pantaloni dell´uniforme. Lo sguardo perso all´orizzonte alla ricerca di qualcosa che solo lui poteva raggiungere. Quegli occhi che lei aveva imparato ad amare e a saperli leggerli, come quelli verde speranza di Harry, erano cerchiati da leggere occhiaie. I capelli disordinati e arruffati gli donavano un´aria selvaggia. Non si era accorta di lei così lentamente e cercando di fare meno rumore possibile richiuse la porta e si avvicino a lui.
Perché ti riduci così Ron? Perché sei maledettamente orgoglioso con lei?
-    Ehy…- con voce dolce la ragazza lo richiamò e finalmente il ragazzo si accorse di lei. Rimase abbagliato dalla figura della sua migliore amica. Incantato dai suoi lineamenti, dal suo portamento, dai suoi occhi fieri e forti che trasmettevano sicurezza e amore. Sei così bella… Scosse la testa ripensando razionalmente a ciò che gli era passato per la mente.
-    Ehy…- rispose ritornando a guardare fuori.
-    Ron…- provò la giovane, ma venne interrotta subito.
-    No Herm…- uno sbuffo scocciato e quest´ultima prese la sua tipica aria battagliera.
-    Ron! Non puoi fare così! Si può sapere perché sei così ostinato ad ignorarla?-  lui tornò a fissarla. Di nuovo si imbambolò. Ma che cavolo gli stava succedendo?
-    P-perché l-lei…l-lei è- è…uff!- ora Hermione era davvero preoccupata. Perché balbettava?
-    Perché balbetti?-
-    Oh lascia perdere il perché balbetto…-
-    Allora rispondi alla mia domanda di prima- si andò a sedere di fronte a lui e lo fissò negli occhi. Un brivido percorse la schiena del giovane. Un brivido che prima di allora non aveva mai provato.
-    Non è più lei Herm. Non è più la Gin che ho lasciato tre mesi fa- ora la grifoncina era davvero scioccata.
-    Spero tu stia scherzando! Ti sei fumato qualcosa per caso?? Ron lei è Gin. La stessa Gin che abbiamo lasciato, tua sorella. Sta male e ti sta cercando da tutto il giorno. Perché vuoi rovinare il vostro rapporto per una sciocchezza simile!- un lampo di collera passò fra gli occhi blu del rosso.
-    Sciocchezza??? Sciocchezza?? Mia sorella padroneggia la sporca arte dei Mangiamorte! Ti ricordi chi sono Hermione? Noi abbiamo sempre combattuto quella magia e ora mia sorella viene a dirmi che lei la conosce e l´ha studiata! Dovrò andare a fare quattro chiacchere con Silente. Hai idea di cosa diranno i miei?-
-    I tuoi non diranno proprio niente stupido! La magia oscura è magia! Un mago decide di diventare malvagio non per la magia che sceglie ma per ciò che fa con essa! Scusami ma Ginny non mi sembra il tipo di ragazza che prende in simpatia i seguaci di Voldermort e si allea con loro brindando sulla testa di babbani e mezzosangue morti-
-    Tu la sostieni!?!- ora era sconvolto.
-    Si Ron io la sostengo! E sai perché? Perché credo in lei e nei principi che ha e perché le voglio bene!- abbassò il viso sconfitto. Sapeva che la sua migliore amica aveva ragione su tutto. Eppure l´orgoglio era li. Lo bloccava. Una carezza dolce lo fece sentire come in paradiso.
-    Vai da lei e parlale. Dille quello che pensi e lei ti ascolterà come ha sempre fatto. Ti vuole bene come tu vuoi bene a lei- le parole non avrebbero saputo rappresentare il ringraziamento che voleva darle. Si avvicinò lentamente al viso della grifona. Il cuore aveva iniziato a battere velocemente e non riusciva ancora a spiegarsene il motivo. Era bella. Sempre di più ogni volta che osservava quel viso. Appoggiò le sue labbra a quelle di lei solo per qualche secondo, ma a lui sembrò molto di più. Si scostò e sussurrò semplicemente un “sei unica” prima di alzarsi e uscire dalla stanza lasciandola sola. Un dolce sorriso le si dipinse sul volto.

***

Trovarla fu quanto di più complicato avesse fatto in quei primi due giorni. Ormai era pomeriggio inoltrato quando la scovò in riva al lago dietro una roccia di medie dimensioni. Era diversa sua sorella e su questo nessuno avrebbe potuto contraddirlo. Mentre fissava l´orizzonte con quei suoi occhi verdi poteva scorgere una parte dell´aria che assumeva Hermione in alcune circostanze. Fiera, forte e sicura. Ma in quel momento qualche cosa turbava Gin. Era assorta nel suo mondo e non si era accorta di lui, o almeno così lui credeva.
-    Ti ho cercato per tutto il giorno…- come non detto. Non l´aveva nemmeno guardato e questo lo turbò.
-    Lo so. Ho parlato con Hermione poco fa e me l´ha detto…- si sedette accanto a lei. Rimasero in silenzio per alcuni minuti a contemplare il tramonto.
-    Ti ho deluso…- dispiacere, tristezza e vergogna. Lui si sentì morire.
-    No… sono più deluso da me stesso…- finalmente l´aveva capito ed era bastata la voce straziante di sua sorella a fargli leggere il suo cuore.
-    Mi dispiace… Avrei voluto spiegarti tutto bene, avrei voluto scriverti tante di quelle lettere quest´estate, ma non me l´hanno concesso. Mi mancavi. Mi mancava la tua presenza, i tuoi pareri, i tuoi abbracci. Dirti tutto così non ha fatto altro che creare incomprensioni tra di noi e…- un singhiozzo interruppe quella raffica di parole. Calde lacrime incominciarono a scendere lungo quelle dolci guance.
-    Gin, tesoro va tutto bene…vieni qui dai…- la prese fra le sue braccia e la cullò dolcemente – Shh.. non piangere. Sono qui. Sono stato io uno stupido a non ascoltarti e a non farti parlare. Purtroppo sai come sono e non devi azzardarti a pensare di avermi deluso. Non pensarlo mai capito? Sei una parte importante della mia vita e non permetterò a niente di dividerci- l´abbraccio della giovane divenne più stretto. Ron poteva sentire le gocce salate solleticargli il collo, dove la testa di sua sorella si era rifugiata. Come aveva potuto essere così idiota. La scostò dolcemente e con i pollici asciugò le sue guance guardandola dolcemente negli occhi.
-    Sei più tranquilla?- ricevette solo un cenno affermativo con la testa.
-    Hey! Dov´è finita la tua piccola linguetta velenosa?- la ragazza sorrise.
-    Si sta facendo buio è meglio andare. E poi muoio di fame tu no? Dai su, in piedi!-
-    Ron i-io v-vorrei spiegarti…- il giovane sorrise.
-    Hai tutto un anno per spiegarmi piccola. Io non ti metto fretta- la sollevò da terra e tenendola in braccio si avviò verso l´entrata del castello.
-    Un´altra cosa. Il fatto che tu riesca a stendere tipi come Armell non significa che mi farò da parte. Il primo che si azzarda a metterti le mani addosso è morto. Chiaro?- ora la risata cristallina di Ginevra rimbombò per il cortile.
-    D’accordo Ron.. se vuoi posso insegnarti qualche mossa- gli strizzò l´occhio con fare giocoso.
-    Mmm. Non male come idea-.
Avevano appena varcato la soglia quando una voce fastidiosa li bloccò.
-    Oh guarda, i due pezzenti insieme. Meglio girare lontano o rischiamo di farci insozzare- ghignatine crudeli seguirono quel commento.
-    Armell ti conviene girare alla larga per il semplice fatto che stavolta sarò io a prenderti a calci- il ragazzo aveva messo giù la sorella e ora fronteggiava lo slytherin.
-    Dai Ron lascialo stare. Andiamo che sto morendo di fame- era riuscito a convincerlo e tirandolo per un braccio lo allontanò di qualche metro ma qualcuno aveva voglia di prenderle quella sera.
-    Hai bisogno della tua sudicia sorella per calmarti! Chissà per cos´altro la usi…- iniziarono a ridere senza notare la reazione del grifone. Tutti avevano capito a cosa si stesse riferendo il serpeverde. Strattonò il braccio dalla presa della sorella e si diresse verso Armell. Gli occhi emanavano rabbia e la bacchetta era già sguainata. Sapevano quanto fosse migliorato in incantesimi e sfidarlo era sciocco. Lo slytherin aveva smesso di ridere vedendosi arrivare il grifone tutto incazzato ed aveva tirato fuori la bacchetta pronto ad un duello. Ron era ormai a qualche passo quando due braccia lo presero da dietro bloccandolo. Cercò di divincolarsi ma la presa era salda.
-    Harry lasciami!-
-    Ron lascialo perdere è solo un´idiota in cerca di guai-
-    Per Dio mollami! Non hai sentito ciò che ha detto quello stronzo!- continuava ad agitarsi.
-    Ron ho sentito tutto ero dietro di te e ora non costringermi a tirarti un pugno per farti star fermo- il rosso parve calmarsi ma chi cercava rogna non capì che non doveva superare un certo limite.
-    Sei proprio uno sfigato pezzente. Guardati..devono tenerti a bada i tuoi amichetti e tua sorella…fai proprio pena come tutti quelli della tua fami…- -SILENCIO!- il serpeverde perse la voce. Tutti si girarono verso le scale dove si trovava una figura femminile che stava ritirando la bacchetta.
-    Armell ti ho già detto che non abbiamo intenzione di sentire la tua voce e i tuoi monotoni sproloqui quest´anno-
-    Stupida Mezzosangue ma chi ti credi di essere!-
-    Sparisci sei solo feccia!- gli altri serpeverde partirono subito all´attacco con i soliti “complimenti” rivolti alla ragazza che ormai ci aveva fatto l´abitudine. Dovette però bloccare i suoi due migliori amici che stavano per partire all´attacco.
-    Mi congratulo con voi per la vostra intelligenza. Insultare una Caposcuola di certo non gioverà alla vostra clessidra dei punti- un ghigno di pura soddisfazione si dipinse sui pochi grifondoro presenti.
-    Mmmm..vediamo. Non voglio essere troppo cattiva perché mi abbasserei al vostro livello per cui 30 punti in meno per ciascuno di voi tre. E ora preferirei andare a mangiare piuttosto che stare qui a discutere con degli infantili ragazzini- detto questo aspettò i suoi amici e si diressero tutti in sala grande per la cena.
-    Ginevra!- ancora una volta il gruppo dovette fermarsi a qualche passo dalla soglia della Sala Grande. La ragazza ancora abbracciata a suo fratello si voltò e vide Dan venire verso di lei.
-    Ciao Dan…- sapeva perché era li. Era lui che era entrato nella sala per il loro allenamento e l´aveva trovata avvolta nelle fiamme. Se non fosse arrivato lui probabilmente avrebbe causato non pochi danni.
-    Ciao- Dan fece un cenno a tutti – Dovrei parlarti- la ragazza sembrava un po’ titubante. Sapeva che era arrabbiato.
-    Adesso?- domanda sciocca lo sapeva ed infatti lui alzò scettico un sopracciglio. “ Non hai scelta Ginevra. O con le buone o con le cattive” . In risposta la ragazza gli lanciò un´occhiataccia. Lo adorava quando passava alle minacce.
-    Ragazzi andate pure avanti. Vi raggiungo dopo- il fratello era un po’ restio a lasciarla. Ancora non si fidava di quel ragazzo ma dovette seguire gli altri.
-    D´accordo Gin. Ma se hai bisogno chiama ok?- le scompigliò i capelli in un gesto affettuoso e si avviò per primo verso la tavola.
-    Tranquilla lo tengo io, non preoccuparti- dopo quella rassicurazione, che la fece sorridere, ricevette un bacio sulle labbra da Harry. Rimasero soli.
-    Allora? Cosa devi dirmi?- la tattica del faccio- finta- di- nulla non attaccò. Dan la prese per un braccio e la trascinò contro una colonna. Spalle al muro la ragazza guardava sconfitta ma anche decisa il ragazzo che la sovrastava.
-    Allora Ginevra… cosa devi dirmi?- la voce non preannunciava nulla di buono.
-    Nulla Dan. Perché ci dovrebbe essere qualcosa che dovrei dirti?- una risata in risposta.
-    Te lo ripeto: o con le buone o con le cattive- non aveva voglia di duellare con lui per una sciocchezza simile e tornare in dormitorio ammaccata come al solito così decise di accontentarlo.
-    D´accordo cosa vuoi sapere?- il sorriso ritornò ad illuminare il viso del giovane. “ Quanto sei bello quando ridi” capendo ciò che aveva pensato arrossì.
-    Tutto bene?- ora Dan sogghignava.
-    Uff, si tutto bene! Allora ti decidi a dirmi cosa vuoi sapere o no??-
-    Rilassati Gin. O ti verrà un forte mal di testa- le cinse i fianchi e l´avvicinó di più a se fissandola negli occhi.
-    Cos´è successo oggi?- glielo chiese con dolcezza e lei non seppe resistere a quegli occhi e a quel tono di voce.
-    Ti odio quando usi questi mezzi con me quando sai che sono sfinita- le diede un bacio sulla fronte non preoccupandosi degli studenti che passavano di li per andare a mangiare e che li fissavano curiosi.
-    La giornata non è iniziata bene…- il ragazzo la guardò scettico e lei ricordò quella mattina sul prato.
-    Ok la giornata non è proseguita bene dopo che ci siamo lasciati. Ho cercato mio fratello per tutto il giorno e durante le lezioni non ero concentrata. È saltata fuori la storia del ballo di inizio anno e la cosa mi entusiasma poco. Nel pomeriggio sono andata nella stanza che ci ha dato Silente per cercare di rilassarmi e concentrarmi. Stavo eseguendo gli incantesimi ordinari quando quella stronza è entrata.-
-    Per stronza intendi Solea?- l´ira che vide negli occhi verdi confermò la sua domanda. Non doveva farla arrabbiare così la strinse più vicino e incominciò ad accarezzarle i capelli. – Continua…- la ragazza chiuse gli occhi facendosi cullare da quelle dolci carezze che la rilassavano profondamente.
-    Le ho detto di andarsene ma lei ha continuato a provocarmi fino a quando non sono sbottata. Purtroppo le ho dato un pretesto per rovinarmi perché mi ha messo in punizione da stasera fino a data da definirsi. Mi manderà tutto via messaggio durante la cena- lei era ancora ad occhi chiusi e non poteva vedere il viso turbato del ragazzo. Non gli piaceva questa storia e si ripromise di tenerla d´occhio. Osservo quel bel viso e molto lentamente avvicinò il suo. Sfiorò le sue labbra con quelle color ciliegia della ragazza facendo aderire i loro corpi. La ragazza non si spostò beandosi di quel contatto.
-    Andiamo a cena…- Ginevra emise un verso di disapprovazione ma aprì gli occhi. Lui si allontanò con il suo solito sogghigno e le porse il braccio. Insieme entrarono in Sala Grande sotto lo sguardo curioso di tutti e congedandosi con un bacio sulla guancia si diressero rispettivamente ai loro tavoli.
Dan si sedette al solito posto, ovvero quello più lontano possibile dai cosiddetti “pezzi grossi” di Slytherin. Non sopportava nessuno li dentro se alcuni individui che però temevano troppo le ripercussioni che avrebbero avuto preferendo lui al posto di “altri”. Quello era Slytherin. Privilegi concessi a pochi, sotterfugi, favori in cambio di qualcosa. Niente onestà e amicizia. La vanità regnava sovrana in quella casa. Pensava di poter mangiare tranquillo come tutte le altre sere in modo da poter riflettere su ciò che gli aveva detto Ginevra, ma si sbagliava. Il ragazzo che stava alla sua sinistra venne malamente preso per il mantello e fatto alzare. Al suo posto si sedette voltandosi verso di lui una persona con cui aveva già avuto “piacevoli” scambi di opinioni.
-    Zabini…-
-    Mistral…- il tono non era dei più amichevoli. Dan abbandonò il buono proposito di mangiare lasciando le sue posate. Si voltò verso il suo compagno di casa pronto a uno dei tanti scontri che avrebbero animato quel suo anno ad Hogwarts. – Che t´è successo Zab? Ti hanno pestato la coda?- Dan sapeva come provocare la gente. Era come una sua dote naturale.
-    Non mi sembra di avere tutta questa confidenza con te…-
-    Oh certo..scusami Zabini. Per caso devi dirmi qualcosa o posso tornare a finire quel che è rimasto della mia cena, al contrario di quel ragazzo che hai gentilmente fatto alzare?-
-    Di certo non morirà se al posto di mangiare due porzioni di zuppa anziché una. Stai tirando troppo la corda Mistral. Devi stare attento- avevano di certo catalizzato l´attenzione di buona parte dei loro compagni. Dan si avvicinò pericolosamente all´altro per non farsi sentire dagli altri. Odiava gli spioni e li dentro ne era pieno.
-    Zabini ti ho già detto che non ho nulla da spartire con voi. Non ubbidirò ai vostri stupidi ordini che voi date a tutti qui dentro chiaro? Faccio ciò che mi pare e piace. Puoi minacciarmi quanto vuoi ma ogni cosa che mi verrà fatta vi sarà restituita dieci volte di più. Sono stato chiaro? Ora se non ti dispiace…- così dicendo si alzò per andarsene. Ad un tratto gli era passata la fame. Non poté però fare molti passi. Dovette ringraziare i duri allenamenti che gli erano stati impartiti durante quel frangente della sua vita se riuscì ad evitare la morte. Era di spalle ma gli era bastato riconoscere il leggero sibilo dell´aria per capire che qualcosa lo stava raggiungendo. Chiuse la mente e concentrò i sensi. Accadde tutto molto in fretta e soprattutto sotto gli occhi di tutti. Il giovane si girò di scatto e protese il braccio in avanti con la mano aperta. La sala grande ammutolì, compresi i professori. A pochi millimetri dalla mano del giovane si trovava sospeso per aria un dardo. Nient´altro che una freccia lunga e sottile in legno con una punta di metallo, che in quel momento però aveva uno strano colore. Se avesse colpito il suo obiettivo Dan sarebbe morto. Lo sguardo di quest´ultimo pareva perso ma al contempo terrificante. Nessuno osava muoversi o fiatare. Il preside si fece largo tra i tavoli delle quattro case fino ad arrivare davanti al serpeverde. Lo raggiunsero in fretta anche Piton, responsabile della casa, e la McGranitt, la vicepreside. Il ragazzo parve riprendere coscienza di ciò che accadeva intorno a lui, così distolse gli occhi dalla sua tavolata e pronunciando parole sconosciute avvolse la freccia in un fascio di luce. Intanto Ginevra si era alzata dal suo posto e si era diretta sicura di se verso il ragazzo. Nessuno osava distogliere lo sguardo da quelle scene, troppo curiosi.
-    Sig. Mistral mi dia per favore quel dardo- il Preside aveva parlato con il suo tono calmo e pacifico ma nei suoi occhi si leggeva una sorta di inquietudine. Con sommo stupore dei professori il ragazzo scosse la testa girandosi invece verso la ragazza che lo raggiunse in quel momento. Bastò un solo sguardo e i due si capirono.
-    Professore le chiedo se ci può scusare un momento. Non toccheremo il dardo ma dobbiamo controllare alcune cose. Possiamo usare il suo ufficio? Mi sembra il luogo più adatto per non rischiare alcunché. Ci potrete raggiungere fra una mezzora.- il tono della ragazza era stato calmo e controllato ma si potevano scorgere punte di rabbia. Il preside comunque non ebbe nulla in contrario e diede il permesso ai due di andare riferendo loro la parola d´ordine.
Usciti i ragazzi i professori tornarono al loro tavolo e discussero animatamente sottovoce. Sia Piton che la McGranitt non avrebbero lasciato quei due da soli con quel dardo. Poteva essere stato stregato oppure avvelenato e avrebbero corso dei rischi. Silente riuscì a calmarli ricordando loro che non erano degli sprovveduti e che sicuramente gli avrebbero stupiti.

Ai tavoli gli studenti era animati ed inquieti. Non era mai accaduto che qualcuno osasse così tanto. Soprattutto davanti a tutti i professori. Non c´erano dubbi sul fatto che quel dardo fosse arrivato da Slytherin ma l´enigma rimaneva il perché.
-    Chi pensate sia stato?-
-    Non lo so Neville ma qualcuno o troppo stupido o troppo furbo- Harry Potter era rimasto di sasso come tutti gli altri di fronte a quel gesto. Tuttavia c´era qualcosa che non quadrava e la sua faccia pensierosa lo diceva chiaramente.
-    Anche tu pensi che manchi qualcosa?- non c´era niente da fare. A quella ragazza non sfuggiva niente. Sorrise alla sua migliore compagna di avventure nonché sua migliore amica.
-    Non ti sfugge niente vero Herm? Comunque sì è quello che penso. Insomma Dan è un serpeverde come loro, che motivo avrebbero di colpirlo?-
-    Da quanto ho capito non va molto d´accordo con quelli della sua casa.-
-    E tu come fai a saperlo?- domandò il bambino sopravvissuto a Dean Thomas.
-    B-beh…ho sentito delle voci…- i ragazzi lo scrutarono attentamente. Era nervoso e quindi nascondeva qualcosa.
-    Dean…cos`è che ci nascondi?-
-    Io non v-vi n-nascondo niente Ron! Perché dovrei?-
-    Allora perché sei nervoso?-
-    I-io n-non s-sono nervoso…Oh adesso basta ragazzi! Vi ho detto che l´ho sentito e basta!-
-    Ciao ragazzi, secondo voi cos´è successo?- domanda che fece roteare gli occhi alla grifona.
-    Guarda Calì secondo me Mistral se ne stava andando e un dardo proveniente dalla tavola della sua casa a quasi cercato di ucciderlo…- Hermione si beccò un´occhiataccia dalla sua compagna ma non le fece ne caldo ne freddo.
-    Sciocca c´ero anche io e ho visto tutto. Mi riferivo al fatto del perché era accaduto.-
-    Allora poni bene la domanda! Comunque non lo sappiamo. Dean ci ha appena detto che Mistral non va molto d´accordo con i serpeverde. Stavamo cercando di capire come faceva a saperlo ma ha detto che l´ha solo sentito.- finendo rivolse lo sguardo verso il ragazzo che si mise distrattamente a guardare in aria.
-    Beh da quanto ne so avrebbe potuto dirglielo Annette.- tutti si girarono verso la ragazza di scatto e Dean incominciò a sudare freddo. Cercò di fare segnali a Calì per non dire nulla ma quella non capiva.
-    Annette?- domandarono in coro. La Patil li guardo tutti come se fossero dei marziani.
-    Annette Tompkins! Secondo anno serpeverde. Dean non gli hai detto che ci uscivi insieme verso la fine dell´anno scorso?- il ragazzo si sarebbe felicemente scavato la fossa e successivamente si sarebbe seppellito vivo. Ora tutti lo guardavano fra l´ammirato e il disgustato.
-    Dio Dean era del primo anno e tu del sesto! Spero non le avrai sconvolto la vita!-
-    Amico hai tutta la mia stima! Davvero!-
-     Ron! Per favore non ti ci mettere anche tu!-
-    Ehy ragazzi, ok me le ha dette lei queste cose ma non ha aggiunto altro. Comunque la mia vita privata non vi riguarda. Grazie Ron.- diede una pacca all´amico e si diresse verso l´uscita della Sala Grande.
-    Guarda un po’ quello stronzo! Mica mi aveva detto niente!- Hermione era sempre più sconvolta. Si era resa conto di essere circondata da un branco di allupati.
-    Io non lo stimerei molto…-
-    Ah no? E di grazia Dafne, perché?- la ragazza continuò a legger la rivista che aveva in mano senza rivolgere alcuno sguardo a Seamus che le aveva posto la domanda. Terminato l´articolo si alzò e prima di andarsene rispose al grifono – Semplice Seam.. chi va con quelle più piccole è perché non è in grado di fare colpo su quelle del nostro o del suo stesso anno- Hermione le sarebbe volata addosso per stringerle la mano. Meno male che esisteva qualcuno con ancora un cervello!
-    Parole sante sorella!-
-    Grazie Herm! Ora vi lascio, vado a raggiungere Sarah. L´ho vista un po’ in ansia per Ginny. A più tardi.-
-    Ciao bella!- la grifona salutò la ragazza allegramente. Le stavano molto simpatiche le amiche di Gin. Si sentì fissata così alzò il viso e trovò uno dei due suoi migliori amici fissarla.
-    Beh che c´è?- il rosso socchiuse gli occhi minacciosamente.
-    E così chi va con quelle più piccole è perché non è in grado di cavarsela con quelle del suo livello…- la grifona non fece una piega a quel tono e alzò le spalle.
-    Si anche.-
-    E guarda da che pulpito arriva questa accusa- l´aria si stava facendo tesa ed Harry se ne rese conto.
-    Ron dai piantala, non è il momento di discutere di questo adesso.-
-    No Harry lascialo pure parlare…- il tono della ragazza era irritato -… avanti Ron, cosa vorresti insinuare?-
-    Non sto insinuando niente Hermione. Dico solo che sei l´ultima a dover parlare di quali ragazze i maschi scelgono o dei metodi di conquista!-
-    E perché mai scusa?- il tono di voce stava salendo ed Harry aveva paura che scoppiasse uno dei loro soliti litigi proprio in mezzo alla Sala Grande.
-    Ragazzi finitela, non mi sembra il…- - ZITTO HARRY- il bambino sopravvissuto venne zittito da ambedue.
-    Perché non mi sembri esperta in fatto di ragazzi! Quindi cosa ne puoi sapere? Sbaglio o a parte Krum la tua vita sentimentale è pari a zero?!?!-
-    Cosa ne sai tu di quanti ragazzi ho avuto! Di certo non mi vengo a vantare come fate vuoi uomini senza cervello. E il fatto che non abbia tutta questa esperienza come le tipiche miss- la- do- via non significa che non sia attraente o che non sia in grado di conquistare un ragazzo!- aveva il fiatone da quanto era nervosa e dallo sforzo per non urlare.
-    Benissimo allora dimostralo!-
-    C-cosa??No! Non mi abbasso ai tuoi livelli Ron. Se non l´hai notato ci sono cose più importanti in questo momento che dimostrare a te se sono brava o meno a rimorchiare! Dan è stato quasi ammazzato, la Cooman ha predetto una profezia che dobbiamo ancora valutare attentamente e devo cercare ancora informazioni sulla luna solare!- il rosso sbuffò – Si certo tutte scuse…-
-    Sai Ron quando fai così sei proprio un bambino. Ti odio!- prese le sue cose e lasciò la sala senza aggiungere altro. Il ragazzo si voltò verso l´amico cercando un appoggio ma il moro scosse la testa.
-    Mi dispiace Ron ma questa volta do ragione a lei. Ti sei comportato da vero stronzo.-
-    Ah benissimo! Adesso la colpa sarebbe tutta mia! Dio… ma come cazzo si capisce una donna.-
-    Fratello è meglio rinunciarci in partenza. Dai avanti, andiamo in sala comune ad aspettare Gin.- i due si alzarono e si diressero verso il loro dormitorio. Uno maledicendosi per la sua stupidità e l´altro… beh l´altro maledicendo il suo migliore amico per il suo carattere.


Note:
Scusate per il continuo cambio di scrittura!!Ma sono alla ricerca di quello ke mi piace di più...qst penso vada bene..=)
Grazie marti x il tuo commento!!Si con la maturità di mezzo nn ho molta ispirazione..cercherò di farmi perdonare!Baci

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Capitolo 11
*** Mortea Mortis ***


La mezz´ora era quasi terminata ormai e loro non erano venuti a capo di niente. Ginevra era seduta su una poltrona con la testa appoggiata sul bordo della scrivania del preside e non faceva altro che dare piccoli e ripetuti colpi con la fronte sulla dura superficie di legno. Dan si trovava dalla parte opposta intento ad esaminare il pugnale. Attorno a lui erano comparse un sacco di provette contenenti liquidi diversi. Alcune fumavano, alcune bollivano. Una sorta di piccolo chimico babbano avrebbe pensato Hermione.
-    Se stessi ferma forse riuscirei a concentrarmi meglio!- la ragazza continuò imperterrita. Non l´aveva nemmeno sentito.
-    C´è qualcosa che ci sfugge, c`è qualcosa che mi sfugge!- finalmente alzò la testa. – Ragiona Gin, ragiona…-
-    Si Ginevra ragiona pure ma per Dio fallo nella tua testa!- il ragazzo stava per utilizzare il pugnale contro di lei, almeno così avrebbe scoperto cosa fosse quello strato di liquido quasi invisibile sulla sua punta senza dover faticare tanto.
-    Sirana ci ammazzerebbe. Non siamo in grado di riconoscere quella stupida sostanza che senza alcun dubbio è veleno. Abbiamo provato di tutto escludendo i veleni più complessi, perché dubito che in questa scuola ci sia qualcuno di così bravo ed esperto, eppure niente. Le provette non reagiscono e…- ad un tratto si bloccò. Che stupida che era stata!
-    DAN!- in risposta ricevette il rumore del vetro che si rompeva
-    Dammi una buona ragione per tenerti ancora in vita…- era furibondo. Gli aveva fatto prendere un colpo con quel cavolo di urlo e in più era frustrato perché non venivano a capo di niente. Intanto Ginevra si era alzata ed era corsa davanti a lui. Con un movimento fluido della mano spostò il pugnale davanti a lei e lo studiò attentamente.
-    Ma che diavolo fai adesso?- - Shh..silenzio. Devo vedere una cosa- si Ginevra Weasley aveva le ore contante. Adesso pretendeva il silenzio?? Quando lei non aveva fatto altro che distrarlo e fare casino. La sentì mormorare un semplice incantesimo che in mano sua avrebbe avuto molta più potenza.
-    Revelio mea arcanum…- dal pugnale scaturì una forte luce tanto che il ragazzo dovette coprirsi gli occhi, ma non lei. Quando tutto ritornò alla normalità il pugnale era ancora sospeso davanti alla giovane ma stavolta il liquido presente sulla punta aveva assunto un colore azzurrino. Quel colore e l´odore delicato ma allo stesso tempo pungente fecero capire subito alla ragazza di cosa si trattava – Mortea Mortis-. Il ragazzo spalancò gli occhi. Aveva sottovalutato gli studenti di quella scuola se qualcuno era in grado di produrre una pozione del genere. Se il pugnale l´avesse colpito sarebbe impazzito all´istante e sarebbe morto nel giro di pochi minuti.
-    Come fanno a conoscere una pozione del genere? È stata bandita- il viso della grifona si era oscurato e una risata priva di gioia invase la stanza.
-    Non essere sciocco. In quel covo di serpi la metà e più sono mangiamorte e l´altra parte aspetta solo l´iniziazione. Vuoi che non conoscano le arti oscure e tutto ciò che vi rientra dentro? La cosa che mi sorprende è la potenza con cui è stato scagliato l´incantesimo di protezione.-
-    Comunque troppo debole per le capacità dei professori-
-    Non ne sarei sicura, era magia nera pura. Abbiamo un mago oscuro in mezzo a noi…- in quel momento la porta si aprì ed entrarono il Preside insieme a Piton e alla McGranitt. Dan con uno schiocco di dita fece sparire tutto e andò insieme alla ragazza a sedersi sulle poltrone davanti alla scrivania.
-    Ebbene ragazzi, qualche novità- Silente sembrava molto stanco, sicuramente questo fatto non aveva fatto altro che gravare sulle sue spalle. Il ragazzo iniziò a spiegare.
-    Si preside. La punta del pugnale è imbevuta di un veleno che siamo riusciti ad identificare poco prima che entraste. Era stato apposto una sorta di sigillo che deviava i risultati ottenuti applicando altre pozioni-
-    Che genere di sigillo?- -Magia Oscura- questa volta era stata Ginevra a parlare.
-    Che vuol dire Magia Oscura Weasley? Spiegati meglio- la ragazza si voltò verso il professore di pozioni astiosa. -Professore è molto semplice. O qualcuno ha fatto entrare di straforo il pugnale all´interno del castello oppure abbiamo tra le nostre mura un bel mago oscuro che è in grado di produrre un sigillo resistente a tutte le pozioni e agli incantesimi elementari e non di rivelazione-
-    È impossibile- uno sbuffo spazientito seguì quella considerazione.
-    E di grazia professore, perché mai?-
-    Signorina Weasley si calmi e si rivolga con le dovute maniere- -Scusi professoressa- non tolse gli occhi di dosso dal professore perché attendeva una sua risposta.
-    L´avremmo perlomeno percepito. Un mago oscuro ha un incredibile aura di magia nera dai cui è praticamente impossibile non restarne intossicati-
-    Mi permetta professore ma qui si sbaglia- ora fu il ragazzo ad intervenire – Naturalmente si è sempre saputo della possibilità di individuare i maghi dagli enormi poteri percependone solamente l´aura. Tuttavia è proprio per questo che si è ricercato il modo di oscurare quest´ultima e adesso è possibile farlo. Io e Ginevra esercitiamo un continuo controllo sui nostri poteri altrimenti saremmo subito individuati, soprattutto lei-
-    Quindi ragazzo mi stai confermando la teoria della signorina Weasley giusto?- il ragazzo annuì.
-    Le cose, se fossero come dite voi, sarebbero molto più complicate del previsto. Di che veleno si tratta esattamente?-
-    Mortea Mortis…- il preside guardò subito il professor Piton il quale sbiancò, così come la professoressa McGranitt.
-    Non è possibile…È impossibile preside- sussurrò il responsabile di Serpeverde.
-    Le dico di no! Il colore e l´odore stesso sono quelli della Mortea Mortis!-
-    Mia cara il professore non sta negando le caratteristiche della pozione ritrovate sul pugnale. Il sig. Piton ha svolto la sua prima lezione facendo produrre ai ragazzi questa pozione- ora sui due ragazza c´era un misto tra sconvolto e stupore.
-    Scusi ma forse non ho compreso bene. Non ho sentito vero che lei ha fatto produrre a degli studenti del settimo anno una pozione classificata come illegale poiché porta a morte certa e a cui non c´è rimedio vero? Mi dica di si per favore-
-    Mi dispiace Weasley ma l´ho fatto ieri mattina- la ragazza non riuscì più a trattenersi
-    MA E` FORSE IMPAZZITO????- Ginevra era scattata in piedi ma Dan era riuscito a rispedirla sulla poltrona in modo che non provocasse danni.
-    Modera i termini ragazzina. Ho più esperienza di te e so cosa posso o non posso far fare agli studenti di questa scuola. Inoltre nessuno può aver prodotto questa pozione da solo a meno che nel baule non tenga un´intera scorta di ingredienti fra cui anche quelli illegali. Dalle pozioni svolte è stato prelevato poi un campione che tengo io in un luogo sicuro e ciò che ne rimaneva dentro i calderoni è stato fatto evanescere-
La ragazza non si diede ancora per vinta – Mi scusi professore ma chiunque avrebbe potuto prelevarne, anche solo una goccia, e fare in modo di non esser visto. Inoltre non mi stupirei affatto se qualcuno possedesse cose illegali!-
-    Ora sta esagerando signorina Weasley. Lancia accuse riguardo al mio operato o agli studenti della mia casa per caso?-
-    Non mi faccia ridere professore! Sa benissimo che quella è la tana dei figli di Mangiamorte e di certo non sono degli stinchi di santo!- il professore stava per ribattere quando il preside interruppe quella diatriba.
-    Basta così. Ritengo che gli avvenimenti di oggi abbiano riscaldato troppi animi ed è inutile prendersela gli uni con gli altri. Signorina Weasley e Sig. Mistral potete andare. Il sonno concilierà le idee di tutti.- i due ragazzi si alzarono e si congedarono.
-    Preside cosa facciamo?- Silente puntò il suo sguardo cristallino sui due suoi più fidi professori.
-    Per ora teniamo gli occhi bene aperti. Il fatto di questa sera ha creato non pochi problemi e i ragazzi domani mattina saranno più agitati. Cerchiamo di non far pesar loro nulla.- i due annuirono e si congedarono. Una graziosa fenice planò e si andò a posare sulla spalla dell´anziano preside. L´accarezzò con dolcezza come era sovente fare. – Qualcosa di annida sotto di noi e si sta muovendo Fanny. Avremo bisogno di tutto l´aiuto possibile.-

***

I due ragazzi appena usciti rimasero in completo silenzio. Arrivati di fronte la Sala Grande Ginevra stava per augurare la buona notte al ragazzo quando si ricordò di una cosa.
- Dan- lo slytherin si fermò e si voltò a guardarla. La sua espressione era buia e cupa. Le dispiaceva vederlo in quello stato e sapeva che era invaso da una forte rabbia per non esser riuscito a capire prima le intenzioni di quelle serpi.
- È arrivato…- all´improvviso negli occhi di Dan comparve un lampo di vita e gioia.
- Dov´è?- chiese trepidante.
- Non lo so. L´ho visto ieri notte, o meglio, ho visto solo la sua ombra e…ma dove diavolo stai andando??- non l´aveva lasciata finire di parlare. Era semplicemente scattato e ora si dirigeva a tutta velocità verso il portone d´ingresso. – Vai a dormire Ginevra. Ci vediamo domani.- solo questo le urlò e poi sparì tra le ombre della notte lasciandola lì da sola. – Stupidi uomini!- dopo aver lasciato quel commento si diresse verso la torre di Gryffindor sapendo già che anche quella notte avrebbe fatto le ore piccole a causa delle spiegazioni che avrebbe dovuto dare ai suoi amici.

***
Un lieve bussare interruppe il silenzio all´interno della camera. Ormai era sera è le ombre e il buio facevano quasi da sovrani se non fosse stato per le poche candele accese. Gli eleganti arazzi, l´arredamento sobrio ma che denotava lusso davano un´aria inquietante alla stanza. Inquietante come la figura sdraiata sul letto. Chiunque essere di sesso femminile si sarebbe piegato al volere di quella persona. La luce creava particolari effetti sulla sua pelle alabastrina e perfetta rendendolo affascinante e al contempo terrificante. Con le spalle contro i cuscini e una gamba piegata, fumava annoiato guardando il vuoto. La camicia nera era completamente sbottonata e i pantaloni della divisa del medesimo colore seguivano docili i muscoli tonici delle gambe. Non chiese chi fosse e non si scomodò per alzarsi. La porta si aprì da sola, comandata da un suo muto ordine. Sulla soglia si stagliava una figura femminile, bella nella sua alterigia. La luce dietro di lei le dava un´aria angelica, ma solo apparentemente. Una soffice e delicata camicia da notte color verde scendeva sul suo corpo. I capelli scuri accarezzavano le sue spalle. Con il volto impassibile e privo di sentimento avanzò nella stanza. I suoi piedi nudi non emettevano alcun suono sul pavimento di fredda roccia. La porta alle sue spalle si richiuse e la stanza ricadde nella semi- oscurità. Giunta in prossimità del bordo del letto si fermò, in attesa come sempre. L´aveva chiamata e lei era andata. Come sempre. Solo un oggetto nelle mani di un perfido burattinaio.
Lui non la guardò minimamente. Spense la sua sigaretta e la fece evanescere, solo allora la degnò di qualche sguardo.
-    Buona sera Draco…- il tono di voce era incolore come al solito. Nessun sentimento poiché il tempo per le palpitazioni, il batticuore furiosi, l´emozione era finito. In risposta il serpeverde le prese con uno scatto il polso e la buttò malamente sul letto. Lei non disse niente, anche perché non sarebbe servito a nulla. Non poteva contrastarlo ma solo accontentarlo. Si portò sopra di lei e rimase a fissarla. I suoi occhi osservavano ogni lembo di quella pelle femminile e le sue mani incominciarono e muoversi lentamente sul corpo. Soffici carezze con quelle dita esperte…Quando il Diavolo ti accarezza vuole l´anima… ma lei non l´aveva più ma questo non l´avrebbe di certo fermato. Calò su di lei è infilò prepotentemente la lingua nella sua bocca senza chiederle alcun permesso e senza aspettare, per poi con voracità morderle le labbra fino a quasi farle sanguinare. Non un lamento uscì dalla bocca della giovane. Era abituata. Abituata a lui e a tutto ciò che ne conseguiva. Scese con la lingua sul suo collo per poi anche li morderla senza pietà. Il giorno dopo avrebbe avuto dei brutti segni ma a lui non interessava minimamente. Lei era li per dargli piacere e niente altro. Le prese i seni fra quelle mani perfette con lunghe dita da pianista, e incomincio a stringerli con intensità sempre maggiore. Infine stanco di quegli stupidi preliminari fece sparire i vestiti da entrambi. Non aspettò oltre e alzandole le gambe e il bacino la penetrò con forza con spinte che via via divenivano sempre più violente e sempre più profonde. La ragazza chiuse gli occhi per esternarsi da tutto. Lui godette di più nel vederla così. Un suo oggetto che non poteva ribellarsi o fare niente perché altrimenti sarebbe stato privato della sua vita. Ad un tratto balenò nella sua mente un viso e aumentò ancora la velocità fino a quando non arrivò l´orgasmo e venne in lei. Non sapeva se fosse venuta o meno e non gliene fregava. Uscì da lei e si rimise sdraiato. Si accese una sigaretta chiedendosi seccato e arrabbiato il perché di quel volto. La ragazza si vestì e si alzò dal letto. – Posso andare?- chiese freddamente.
-    Sparisci Pansy- la slytherin non diede peso a quel tono e tanto meno ci rimase male. Girò le spalle al ragazzo e uscì dalla stanza. Al rumore della porta che si chiuse si aggiunse quello del vetro infranto. Draco si alzò per dirigersi verso il bagno, una doccia gli avrebbe fatto placare la rabbia. Intanto i vetri del posacenere andato in frantumi si dissolsero in un fumo nero.

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Capitolo 12
*** Zaphiro ***


Alla marti...che ha richiesto che questo essere magico fosse presente in questa storia...Mi dispiace solo che sia uscito troppo corto...




Nei venti del tempo le ali han spiegato
testimoni silenti di un sapere arcano
… alfieri orgogliosi di un grande passato
riportano i fasti di un mondo lontano…

C`era un tempo. Un tempo passato e remoto in cui i padroni incontrastati della terra erano possenti creature. Dall´incredibile aspetto esse si libravano nel cielo con le loro ali dominando tutti e facendo brillare le loro scaglie al sole. Non vi erano umani ma solo loro, esemplari magici dal portamento regale e in grado di far scaturire dalle loro fauci lingue di fuoco come lava colante. I draghi. Ma come tutte le cose belle e preziose anch´essi furono quasi distrutti dalla stupidità, dalla cattiveria e dalla supremazia dell´uomo. I tempi di pace finirono facendo posto alla guerra. Divenirono macchine per annientare i nemici al servizio dei più spregevoli uomini. Così finì la loro epoca e solo in pochi sopravissero. Fra questi Lui.

Non sapeva che ore fossero ne da quanto tempo si trovava in quella radura in mezzo alla foresta proibita. Le stelle e la luna erano ancora alte nel cielo e rischiaravano a mala pena ciò che lo circondava. Ma in quel momento era un dato irrilevante. In quel momento si trovava nella stessa posizione di quando era arrivato. Gli era bastato “sentire” per trovarlo poiché lui lo chiamava. Lui aveva percepito il momento esatto in cui il ragazzo aveva preso la decisione di lasciare Ginevra sulle scale e di dirigersi fuori. Fra loro era così. C´era un legame indissolubile dal giorno in cui era arrivato al mondo. L´aveva trovato e si era preso cura di quel cucciolo. Ormai erano tre anni che stavano insieme, affrontavano ogni difficoltà e vivevano ogni gioia e dolore come un´unica cosa. Da quando era partito per quei tre mesi in Scozia non l´aveva più visto ed ora eccolo li. Non si era avvicinato ne allontanato. Era rimasto semplicemente di fronte a lui, di fronte a quegli occhi verde chiaro.
Ad un tratto decise di rompere quella distanza, così si avvicinò senza timore. Allungò la mano e la fece scivolare fra quelle scaglie del colore dei suoi occhi, solo il muso riportava un colore dorato come ogni esemplare della sua razza.
-    Zaphiro- la lingua elfica era l´unica con cui poteva parlargli poiché si trovava di fronte ad un essere antico quasi quanto il mondo. Il drago chinò il muso come in un inchino e quel gesto lo riportò indietro nella memoria.
Flash Back

Era una giornata abbastanza soleggiata. In certi momenti le nuvole coprivano il sole e l´aria fresca procurava piacevoli brividi in quel mese di aprile. Come al solito si ritrovava a passeggiare fra le dolci colline della sua terra in compagnia di alcuni suo amici, tra cui anche lei: Sirya. Nonostante avesse solo 15 anni, appena l´aveva vista il suo cuore aveva iniziato a battere furiosamente. Si erano conosciuti qualche mese prima quando lei era arrivata con i suoi genitori dall´India. I suoi capelli liscissimi neri incorniciavano gli occhi un po’ a mandorla e con un taglio fine dal medesimo colore. La carnagione scura contrastava con quella della sua gente. Si era presentata subito a lui e ai suoi amici senza timidezza e con un sorriso che avrebbe fatto girare la testa a a un bel po’ di persone. Sempre solare e dalla battuta pronta aveva legato con tutti fino a diventare una componente costante del gruppo. Ed ora eccoli li a rincorrersi ed a rotolare sull´erba. Sdraiati vicini a prendere i pochi raggi del sole la bambina gli parlò sempre con la sua solita schiettezza che molte volte l´aveva fatto arrossire.
-    Dan?- volse il viso per incontrare quel profilo perfetto che ogni volta gli mozzava il fiato.
-    Dimmi Sirya…- lei lo guardò sorridendo sia con gli occhi che con la bocca – Tu mi vuoi bene?- un leggero rossore dipinse le gote del giovane – C-certo c-che ti voglio bene…M-ma che domande fai!- ora Sirya era davvero divertita – Perché balbetti? Comunque anche io ti voglio bene Dan. Te ne voglio tanto. Sei il mio migliore amico- un misto di felicità e amarezza invase il cuore del giovane anche se non lo diede a vedere
-    Anche tu sei la mia migliore amica Sirya- le sorrise di cuore e lei ricambiò perdendosi nei suoi occhi. Fin dal primo momento era rimasta incantata dal colore dei suoi occhi. Viola. Un colore che molti consideravano come portatore di sventura ma che lei diceva fossero un dono. Sirya si avvicinò al viso del ragazzo e gli depositò un bacio leggero sulle labbra ancora innocenti. In quel momento Dan rimase immobile come una statua di sale senza capire nulla. Un richiamo li riportò alla realtà. Era uno di loro che diceva di ritornare al villaggio. Il sole ormai stava tramontando ed era quasi ora di cena. Si alzarono insieme ma a Dan sembrò di scorgere qualcosa nel boschetto li vicino.
-    Va avanti con gli altri io vi raggiungo subito- la ragazza lo guardò curiosa.
-    Hai visto qualcosa?-
-    Si ma non ti preoccupare, vai pure-
-    Ok Dan, ma non fare tardi!- gli lasciò la mano e gli diede un altro bacio sulla guancia per poi voltarsi e unirsi al gruppo. Appena ripresosi si avviò verso il boschetto. Era sicuro di aver visto qualcosa muoversi fra gli alberi. Fortunatamente aveva imparato la magia fin da quando era piccolo per cui non correva troppi rischi. Il pericolo l´aveva sempre attratto in qualche modo, ma quando arrivò a destinazione rimase deluso poiché non vi trovò niente. Sbuffando si rimise sui suoi passi. La strada era lunga e doveva muoversi se non voleva prendersi una bella sgridata dai suoi. Si mise a correre ma a non molta distanza dal suo villaggio si bloccò. Ciò che vide quella sera non se lo sarebbe più scordato e avrebbe albergato nei suoi incubi per sempre. Ampie fiamme si levavano dai tetti delle case e urla disumane di donne e bambini trafiggevano l´aria. Senza aspettare oltre si diresse a tutta velocità verso la sua casa. Approfittando delle ombre passò inosservato incontrando sul suo cammino cadaveri insanguinati di uomini, donne, anziani e bambini. Molte di quelle persone le conosceva e ad ogni volto il suo cuore e la sua anima si spezzavano. Le lacrime cominciarono a scendere sulle sue innocenti guance mentre cercava di evitare gli uomini fautori di quel disastro. Erano incappucciati e con un mantello nero. Maghi che lanciavano incantesimi ovunque e che ridevano godendo delle torture da loro inflitte. Svoltò un angolo e un urlo di disperazione uscì dalla sua bocca senza che potesse fermarlo. La sua casa stava bruciando mentre poco distanti dalla soglia c´erano suo padre, sua madre e la sua tenera sorellina di 7 anni barbaramente trafitti. Cadde senza forze a fianco dei suoi familiari. Voleva morire. Tutto ciò che più amava gli era stato portato via. Tutto. All´improvviso gli venne in mente Sirya. Si alzò con un ultimo barlume di lucidità e forza e si diresse verso la casa della ragazza. Iniziò a pregare nella speranza che non le fosse successo niente, ma disperato dovette ricredersi. La trovò in una pozza di sangue con il collo spezzato e lo sguardo terrorizzato. Il respiro cominciò a mancargli e prendendola fra le sue braccia incominciò a cullarla e a piangere disperatamente. Ora non si udivano più strilli ne risate. Gli uomini dovevano essersene andati credendo di aver fatto piazza pulita. Lui era l´ultimo. L´ultimo della sua gente. Mise giù il piccolo corpicino e tornò dai suoi famigliari. Con gli incantesimi di sua conoscenza placò le fiamme della sua casa e ripulì i suoi genitori e sua sorella. Scavò nella terra fino a notte inoltrata creando tre fosse dove li seppellì. Sigillò quelle tombe con la formula più potente e stremato si accasciò a terra privo di sensi.
Il mattino venne più veloce del previsto così come l´amara conferma dei suoi incubi. Pianse fino ad esaurire le sue lacrime e giurò su quelle tombe che si sarebbe vendicato. Vagabondò per tutto il giorno in quelle terre di cui ormai non riusciva più a vederne le bellezze. A pomeriggio inoltrato si riposò sotto un albero in un bosco. Il suo sguardo era stato privato di innocenza e felicità. Ora c´erano solo rabbia, odio, dolore e disperazione. Ricordò che era stato lui ad aver convinto Sirya ad andare con gli altri. Se solo l´avesse tenuta con se a quest´ora non sarebbe morta. Un rumore di foglie spostate lo fece distrarre dai suoi pensieri e si voltò guardingo alle sue spalle. Non vide niente e pensò che fosse stato un animale, stava per girarsi quando un raggio di sole riflettè su una superficie lucida ed attirò la sua attenzione. Si avvicinò e riconobbe un uovo. Non ne aveva mai visti così. Era più grande della sua testa ed era del colore dei suoi occhi. Stava per allungare la mano per toccarlo quando questo si crepò. Stupito indietreggiò mentre l´uovo continuava a creparsi sempre di più fino a quando non ne uscì l´essere che l´avrebbe incantato per tutta la sua esistenza e che gli sarebbe stato accanto fino alla morte. Non poteva credere di aver assistito alla nascita di un drago e di trovarvisi di fronte. Il piccolo lo squadrò sospettoso quasi pronto all´attacco. Dan si inginocchiò e gli porse una mano. Non sapeva perché stesse facendo così ma era come se il suo corpo lo considerasse un gesto abituale. Il drago stupito chinò il capo e si lasciò toccare sancendo così la loro unione.

Sembrava passata un´eternità da quel giorno eppure i ricordi ritornavano impietosi a far male. Ricordava come dopo una settimana aveva incontrato quella che sarebbe stata la sua insegnante si vita e di magia. I suoi vestiti sembravano ormai stracci eppure Sirana non si era fermata all´apparenza. Aveva accettato sia lui che Zaphiro insegnando loro come capirsi e come comprendersi. Così erano passati tre anni. Imparando a combattere, a capire, ad escogitare. Imparando a sostituire l´odio e la vendetta con la saggezza e la pazienza. Lui e Zaphiro in quegli anno erano diventati l´uno l´ombra dell´altro. Poi erano arrivati i tre mesi in Scozia e li aveva conosciuto Lei: Ginevra Weasley. Da quando era morta Syria non si era affezionato a nessuna ragazza. Aveva avuto solo qualche avventura e nulla più, ma con lei, con quella furia dai capelli rossi, era stato diverso. Era entrata nella sua vita ed ora sapeva che non avrebbe più potuto farne a meno. Sorrise nell´oscurità e decise di tornare al proprio dormitorio per evitare di rischiare qualche punizione.
-    Ci vediamo domani, buona notte Zaphiro- ancora uno sguardo di complicità e poi si volse per dirigersi verso il castello.

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Capitolo 13
*** Il ballo di inizo anno ***


La settimana era trascorsa abbastanza velocemente tra le lezioni , i primi compiti in classe, gli allenamenti di Quidditch, i vari litigi e la preparazione per il ballo di inizio anno. Come accennato da Lavanda i Caposcuola erano stati tutti coinvolti nell´organizzazione della festa e le minacce di Dalton e Malfoy non servirono a far desistere quelli del Comitato studentesco. Era venerdì mattina ed erano nell´aula dove i responsabili delle Case si riunivano per stabilire i turni serali delle ronde. Hermione Granger era seduta compostamente su una poltrona a stava riflettendo seriamente sulla decisione di togliersi o meno la vita. Accanto a lei c´era Edward stravaccato e per niente interessato a ciò che stava dicendo la presidentessa sulle ultime disposizioni prima di quella sera. Dall´altra parte della stanza Draco Malfoy fumava svogliatamente una delle sue sigarette per evitare di saltare addosso a quelle oche. Sulla poltrona accanto Pansy Parkinson guardava annoiata in giro. Ron Weasley, in piedi davanti alla finestra aperta, fissava con uno sguardo corrucciato il paesaggio fuori. Dal giorno della loro ultima litigata lui e la grifona non si erano rivolti la parola. Le uniche interessate sembravano Susan Bones, caposcuola di Tassorosso, e Liliam Coole di Corvonero. Erano passate quasi due ore e non ne potevano più.
-    Allora è tutto chiaro?- Alicia Whoole era considerato l´essere femminile più odioso in tutta la scuola. Con quella vocetta stridula e le sue idee assurde avrebbe fatto scappare persino Voldemort in persona. In risposta ricevette due sguardi accesi per l´eccitazione e sei sguardi che ritornarono in quel momento alla realtà.
-    Ragazzi non ditemi che non avete sentito niente!-
-    Whoole sono talmente elettrizzato da questa festa che dopo la prima parola che hai detto ho deciso di non ascoltarti più-
-    Dalton sei il solito presuntuoso! Dovresti collaborare e anche voi altri! Insomma siete i Caposcuola e avete il dovere di sostenere le iniziative proposte- Malfoy alzò lo sguardo e la inchiodò facendola tremare.
-    Mettiamo in chiaro una cosa. Non sono mai stato d´accordo con tutte le cazzate che ti passano per l´anticamera del cervello. L´idea di questa festa mi rende tutt´altro che felice perché sprecherò il mio tempo a tener d´occhio dei marmocchi che riescono a ubriacarsi anche con una burrobirra-
-    Avanti Malfoy, secondo te ci beviamo la storia che tu ti metti a controllare i ragazzini più piccoli? Non ti è mai fregato niente di loro e ti sei sempre fatto i tuoi comodi-
-    Dalton bisogna far valere l´apparenza…- - Beh allora la fai valere veramente da schifo. Ti manca la classe amico…- il serpeverde lo guardò scettico - E vorresti insegnarmela tu che frequenti mezzosangue e rinneghi la posizione della tua famiglia in società?-
-    Chissà perché devono saltare sempre fuori i mezzosangue. Sai stai diventando ripetitivo proprio come quell´idiota di Armell. È una malattia contagiosa o è proprio il cervello di voi serpi ad essere tarato in questo modo?- l´aria si stava facendo abbastanza tesa – Granger nessuno ha chiesto il tuo parere e…- non finì la frase perché venne interrotto - Oh perdonami Principe degli Slytherin ma nel momento in cui parli di mezzosangue la maggior parte delle volte ti riferisci a me! Se credi che me ne stia zitta te lo puoi anche scordare bello!- lo sguardo del ragazzo divenne minaccioso e le iridi assunsero il colore del piombo.
-    Tu… come ti permetti? Vuoi per caso che ti tagli la lingua mezzosangue?-
-    Credi di riuscirci stupido furetto?- una risata catturò l´attenzione dei due impedendo al ragazzo di ribattere.
-    Lo trovi divertente Weasley?- il rosso neanche lo degnò di uno sguardo. Erano passati i tempi in cui si faceva prendere dall´ira e reagiva di impulso alle provocazioni della serpe – Molto Malfoy. Hai scelto la persona sbagliata con cui affrontare una discussione. Hermione non riuscirai mai a piegarla…- in quel momento lanciò un´occhiata alla ragazza che ricambiò con un sorriso dolce.
-    Ed eccolo il pezzente azzurro sul cavallo bianco che corre a salvare la povera mezzosangue. Non intendo accettare quella sottospecie di sfida che mi hai lanciato. Ne ho già in ballo una che mi renderà l´anno veramente interessante…- un ghigno malvagio si dipinse sul suo volto e questo fece avere a Ron un presentimento molto negativo. Un silenzio quasi imbarazzante rimase sospeso nella stanza. Tutti si fissavano. Chi con odio, chi con indifferenza e chi con complicità. Alla fine la presidentessa del Comitato studentesco prese coraggio e parlò di nuovo.
-    Bene…ehm..allora..come ho detto prima, quando non mi avete ascoltata, tutti i responsabili dovranno essere i primi a raggiungere la sala per accogliere gli studenti. L´abbigliamento deve essere formale e il coprifuoco per le classi fino al quarto anno è previsto per le 23.00, dal quinto in su fino all´1.00-
-    I professori si sono proprio sbilanciati quest´anno.. bene hai finito?- la ragazza indispettita ribatté acida – No Edward non ho finito! Il ballo inizierà alle 21 in punto. Ora ho finito Dalton!- - Che meraviglia…- si alzò battendo le mani – bene.. signori vorrei dire che è stato un piacere ma sarei ipocrita. Vi saluto gente, vado a rifugiarmi in qualche luogo dove non possa sentir parlare di vestiti e accompagnatori- gli altri presero il suo esempio e se andarono pronti psicologicamente alla serata che avrebbero dovuto affrontare.
Ron ed Hermione camminavano fianco a fianco senza nemmeno sfiorarsi e senza parlare. Per i corridoi c´erano orde di ragazzine strepitanti che si stavano dirigendo ad Hogsmeade per fare gli acquisti dell´ultimo minuto. Fortunatamente lei e Ginny si erano mosse in anticipo proprio per evitare le interminabili code e lo stress. Il suo vestito le piaceva molto, l´aveva notato subito appena entrata nel negozio di  Stratchy&Sons abbigliamento per maghi e quando l´aveva provato anche Ginevra ne era rimasta entusiasta. Il problema era che non sapeva con chi andare al ballo. A causa di tutti quegli impegni non aveva avuto modo di cercare una soluzione e questo la turbava un po’. Girò il viso verso il suo migliore amico e una strana idea balenò nella sua mente.
-    Una noia oggi vero?- disse tornando a guardare davanti a se. Il ragazzo rimase un po’ stranito per il fatto che si stava rivolgendo a lui – Sì- da quel monosillabo capì che Ron era ancora arrabbiato con lei e faceva un grande sforzo per risponderle. Ma continuò imperterrita.
-    Un inutile spreco di energie per uno stupido ballo-
-    Già- certo che quel ragazzo aveva una fantasia da paura. Decise di passare all´argomento che più le premeva.
-    Senti Ron sai per caso con chi va Harry al ballo?-
-    No- adesso lo uccideva.
-    Ah…e tu con chi ci vai al ballo?- finalmente il grifondoro la degnò di uno sguardo ma non era affatto amichevole – Perché?-
-    Così per sapere…- c´era rimasta male per quella risposta e non riuscì a nasconderlo completamente.
-    Non lo so ancora- ormai erano quasi arrivati e doveva muoversi.
-    Ron?- gli prese il polso prima che lui potesse dire la parola d´ordine. Lui guardò la sua mano e lei lo lasciò subito.
-    Senti… mi stavo chiedendo se volevi venire al ballo con me. Siamo anche i caposcuola e forse sarebbe meglio andarci insieme. Cosa ne pensi?- lui rimase piacevolmente colpito e il suo cuore perse un battito. Che cosa doveva dirle? Poteva per una volta sotterrare il suo orgoglio e passare una serata serenamente in compagnia della ragazza più bella della scuola?
-    Per me va bene- si girò e sparì oltre il ritratto. Un sorriso di gioia comparve su entrambi i volti dei due giovani.

***

Fra qualche minuto avrebbe dato fuoco all´inteno dormitorio e tanti saluti ai Griffyndor. Mancava un´ora all´inizio della festa e lei era ancora seduta a braccia e gambe incrociate sul suo letto a baldacchino con uno sguardo poco rassicurante. All´interno di quella stanza c´era il caos più totale. Scarpe, vestiti, trucchi ingombravano ogni superficie presente a parte il suo letto che era stata in grado di difendere con le unghie e con i denti. Tutto questo a causa di quelle due pazze delle sue amiche. Dafne e Sarah erano su di giri. Quel pomeriggio si erano recate, come molte altre, a Hogsmade alla ricerca di qualche cosa di davvero stupendo e ora si trovavano chiuse in camera da tre ore buone. Anita e Rose, le altre due sue compagne di stanza, se ne erano andate più di un´ora fa abbastanza sconvolte. Stava davvero per perdere la pazienza perché rischiava di arrivare in ritardo e il suo accompagnatore non glielo avrebbe mai perdonato.
-    Ragazze?- le due parvero non sentirla poiché stavano urlandosi addosso sotto cumuli e cumuli di roba.
-    Ragazze?- ancora niente e lei non era molto famosa per la sua pazienza. Inoltre un urlo disumano che arrivò da Sarah fu la goccia che fece traboccare il vaso.
-    Ora BASTA!- le due si fermarono stupite – Vi do dieci secondi per prendere le ultime cose e sparire. Guardate che casino avete fatto!-
-    Dai Gin non fare così! Non siamo minimamente pronte!- allo sguardo ironico della rossa la ragazza avrebbe voluto rimangiarsi tutto.
-    Non fate le stupide! Siete perfette, bellissime e immagino che i vostri cavalieri sbaveranno per voi. Ora filate così posso prepararmi decentemente anche io- le due fecero per protestare ma Ginevra le bloccò – Niente obiezioni. Ora fuori!- sconfitte presero le loro cose e si specchiarono un´ultima volta salutando la loro migliore amica prima di uscire. Rimasta finalmente sola Ginevra diede un sospiro di sollievo. Quelle due l´avrebbero fatta ricoverare presto al San Mungo. Era mai possibile che un semplice ballo potesse danneggiare così fortemente le menti degli adolescenti? Mah..era uno dei tanti misteri della vita. Guardò l´orologio e poco mancò che cadesse giù dal letto. Le rimanevano solo 45 minuti per lavarsi, vestirsi, truccarsi e pettinarsi. Oh si, quelle due avrebbero passato dei tempi bui se non fosse riuscita a prepararsi in tempo. Balzò giù dal letto e con uno schiocco di dita risistemò quella stanza. Mentre gli abiti ritornavano nell´armadio, così come le scarpe e altri oggetti poco identificabili, si diresse verso il bagno per una doccia veloce. L´acqua calda riuscì ad allentare una strana tensione che si era insinuata in lei dopo che quelle due se ne erano andate. Non riusciva a spiegarsene l´origine. Insomma era un semplice ballo! Tolse gli ultimi residui di shampoo rimasti tra i suoi capelli e poi uscì. Sul letto era già comparso quello che sarebbe stato il suo vestito. Al contrario di Hermione, che l´aveva trovato subito, lei aveva dovuto girare per tutti i negozi di quel paesino, ma alla fine ne era valsa la pena, come le aveva detto la sua amica. Solo lei l´aveva visto, nemmeno a Sarah e a Dafne aveva concesso la possibilità di vederlo. Voleva che fosse una sorpresa. Si asciugò e prese dal cassetto della biancheria il necessario, dopodiché indossò l´abito e scelse un paio di scarpe fra quelle nell´armadio. Con un altro schiocco di dita sistemò i capelli. Ora mancava solo il trucco e poi sarebbe stata pronta. Ricontrollò l´orario e vide che aveva tempo a sufficienza così prese tutto l´occorrente e si mise all´opera.
Alle 20 in punto un insistente bussare alla porta anticipò l´ingresso della Caposcuola di Grifondoro.
-    Senti Gin ho assoluto bisogno del tuo aiuto!- entrando come un uragano si era diretta spedita verso il letto dell´amica e vi ci si era buttata sopra – Sono un disastro! Non riesco a sistemarmi questi cavolo di capelli! Devi aiutarmi assolutamente!- la rossa rimase un po’ di stucco. Hermione non si era mai agitata così tanto per andare ad un ballo e poi non capiva cosa avevano i suoi capelli per non piacere alla proprietaria. Era a dir poco stupenda.
-    Herm rilassati…- - Rilassarmi??? Come faccio a rilassarmi???Sono impresentabile!- ok la cosa si stava facendo a dir poco preoccupante. Ad un tratto la grifona si mise seduta e sembrò accorgersi veramente solo in quel momento della presenza di Ginevra. Spalancò la bocca e gli occhi sembrarono uscirle dalle orbite. A quel cambio di comportamento Ginevra temette di dover chiamare sul serio il San Mungo questa volta, o di correre immediatamente da Madama Chips.
-    G-gin…S-sei bellissima!- adesso le avrebbe tirato una sberla. Sembrava caduta in uno stato catatonico.
-    Grazie Herm. Anche tu sei perfetta e infat…-ma non riuscì a terminare la frase – NO GIN! Io non sono perfetta!!Guardami!-
-    Tesoro ti sto guardando. Sei perfetta credimi. Non capisco da dove arrivi questa tua agitazione. È solo un ballo come tutti gli altri. È successo qualcosa per caso? A proposito, con chi ci vai?- all´ultima domanda la grifona girò il viso da un´altra parte senza però riuscire a nascondere il colorito roseo che le era comparso sul volto.
-    Ah ah!!Ti ho scoperta! Ecco perché sei tutta agitata! Avanti sputa il rospo… chi ti porta al ballo?Lo conosco?-
-    Lo conosci molto bene Gin…- la sua voce era poco più di un sussurro.
-    Bene bene… dai avanti dimmi chi è!- l´amica ormai aveva preso a torturarsi le mani per il nervoso.
-    …uo..ello…- - Eh?? Herm scusa ma non ho capito. Potresti ripeterlo per favore?- Hermione non aveva il coraggio di dirlo e le parole non le uscivano dalla bocca – Tuo…tello…- Ginevra che intanto stava rimettendo a posto le ultime cose tornò accanto alla grifoncina – Mio tello??? Scusa cosa vorrebbe dire?- Hermione cerco di comunicarle con lo sguardo la soluzione e alla fine la ragazza capì. Il poco colore sul suo viso dovuto al trucco che si era messa poco prima svanì, lasciando posto ad un bianco cadaverico.
-    Oh no…Oh no no no… Herm non dirmi che è la persona che penso io!-
-    Temo proprio di si Gin- la rossa si buttò sul letto a fianco dell´amica – Dai Gin non è così tragica!-
-    Oh no Herm… non è così tragico il fatto che la mia migliore amica voglia rovinarsi la serata accanto ad un perfetto idiota che non si accorge ancora di ciò che prova e di ciò che ha davanti!-
-    Cosa vorresti dire?-
-    Niente Herm- guardò l´ora. Cavolo era in ritardo! Questo equivale a dover passare la serata con un accompagnatore che non fa che ricordarti la tua mancata puntualità. Che prospettiva allettante. Mannaggia ad Hermione e alle sue paranoie! Ma ora che ci pensava… - Scusa Herm ma tu a che ora dovevi essere in Sala Grande?- la grifona saltò giù dal letto.
-    Per Merlino! Gin che ore sono?-
-    Le 20.30…sei in ritardo di 45 minuti credo- quello che vide dopo le sue parole fu un una massa di capelli e stoffa che si dirigeva a tutta velocità verso la porta. Il tonfo che seguì segnalò la sua uscita. Questa ragazza è proprio matta.

Una corsa per i corridoi con i tacchi e un vestito che non fa che intralciare  non era certo l´inizio della serata che si era immaginata. Ma come aveva potuto essere così in ritardo! Lei era una Caposcuola! La migliore studentessa di Hogwarts! Con l´immagine in testa del suo accompagnatore che, a causa del suo ritardo, se ne andava con un´altra si mise a correre più forte. Arrivata quasi in prossimità della Sala si scontrò con una figura che stava andando nella direzione opposta. L´impatto fu piuttosto violento ed entrambi finirono a terra. Era già pronta ad urlare contro il malcapitato o la malcapitata ma quando alzò gli occhi non riuscì più a parlare. Esattamente di fronte a lei e nella stessa posizione si trovava uno dei pochi ragazzi che mai avrebbe pensato di incontrare in quel momento. Con un completo nero della più pregiata qualità, una camicia di seta blu oceano che rispecchiava il colore degli occhi, i capelli color petrolio pettinati in modo da creare un effetto ribelle, la carnagione leggermente abbronzata e un sorriso, quasi un ghigno, Blaise Zabini la fissava curioso. il suo cervello era come bloccato così come la sua voce. Il ragazzo si alzò e si ripulì i vestiti. Si voltò di nuovo verso di lei e le tese una mano. Vedendo che lei non reagiva le passò la mano davanti al volto più volte.
-    Hey Granger ci sei??- la ragazza si riprese indispettita.
-    Si ci sono Zabini. Non preoccuparti!- continuando a sorridere le porse di nuovo la mano ma lei stavolta la rifiutò malamente.
-    Ce la faccio anche da sola grazie!-
-    Rilassati Granger, volevo solo aiutarti- intanto la ragazza si era rialzata e stava cercando di risistemare il risistemabile.
-    Beh ti ringrazio Zabini ma come vedi ce l´ho fatta da sola. Ora se vuoi scusarmi…- fece per sorpassarlo ma una mano le afferrò gentilmente un braccio bloccandola. Le si avvicinò fino a ritrovarsela di fronte a pochi millimetri di distanza. Era nettamente più alto di lei. Hermione non aveva parole. La sua presenza sembrava intossicarla, e di certo non era una cosa positiva. Lo vide terrorizzata abbassarsi sul suo viso fino a raggiungere il suo orecchio e poi il suono caldo della sua voce la invase – Il tuo accompagnatore è fortunato Granger, stasera sei bellissima- scioccata per ciò che sentì si scostò bruscamente mettendo una notevole di stanza fra loro.
-    Non so a che gioco stai giocando, ma non provarci mai più- detto questo si voltò e corse verso la sala grande non udendo le ultime parole del ragazzo – Non contarci Hermione…-
Quando intravide il portone placò la sua corsa. Era ancora abbastanza scossa da quello che era successo qualche istante prima. Che diavolo è saltato in mente a quella serpe? E io come una scema ho fatto la figura da pesce imbambolato. Speriamo solo che Ron non sia arrabbiato, anche se sono imperdonabile. Ma proprio oggi doveva accadere tutto questo?? Fortunatamente vide due figure conosciute accanto alla soglia dell´entrata e per la seconda volta in quella sera le si mozzò il fiato.

-    Insomma ma dove cavolo è finita?-
-    Ron non iniziare ad agitarti. Vedrai che arriverà. Magari ha avuto qualche problema-
-    Si o magari ha deciso di andarci con qualcun´altro- il bambino sopravvissuto roteò gli occhi dall´esasperazione.
-    Amico quando diventi così paranoico non ti sopporto. Lo fai sempre quando ti piace una ragazza e anche-e a-ades…- ma Harry si bloccò guardando con occhi spalancati l´amico. Ron non sentendolo più parlare si girò verso di lui e incrociò il suo sguardo.
-    Beh? Che hai?-
-    Ti piace Hermione!!!!- il rosso avvampò – Ma che cavolo spari! Come può piacermi Hermione! Andiamo Harry siamo amici da una vita! La considero quasi come una sorella…- eppure dovette ammettere con se stesso che in quell´ultimo periodo le sensazioni che provava ogni volta che lei si avvicinava non erano proprio simili a quelle che aveva con le altre.
-    No no…a te piace Herm!- sul volto del ragazzo si dipinse un sorriso gioioso.
-    Harry se non la smetti di sparare cazzate ti giuro che ti arriva un cazzotto…diventerai l´ex bambino sopravvissuto è chiaro?-
-    Ok come vuoi…- il tono con cui aveva pronunciato quelle tre parole, però, faceva intendere che avrebbe fatto tutto fuorché lasciar perdere la questione. Rimasero in silenzio osservando le coppie entrare compresi alcuni luridi serpeverde che non risparmiarono le loro occhiatacce ai due. Harry si voltò verso le scale che portavano verso il loro dormitorio e quando vi posò i proprio occhi rimase senza parole.
-    R-r-r…- l´amico si volse verso di lui sentendolo emettere dei strani versi.
-    Harry tutto bene?- ma il bambino sopravvissuto non riusciva a pronunciare parole connesse fra loro così prese la testa dell´altro fra le sue mani e la voltò verso le scale. Ron ebbe una reazione più “singolare”, visto che la sua mascella sfiorava quasi il pavimento. È una dea. La Mia dea. Hermione Jane Granger era in cima alla scalinata e stava guardando il suo accompagnatore. Un sorriso spuntò sul suo viso e prese a scendere lentamente le scale. I capelli, parzialmente raccolti, le ricadevano lisci lungo le spalle incorniciando un volto dalla pelle color ambra, leggermente truccato. Le labbra risplendevano col il loro colore ciliegia. Ad ogni passo il cuore di entrambi rimbombava sempre più forte tanto che temettero che qualcuno potesse sentirlo. Il suo corpo era fasciato da un abito color pesca che le ricadeva lungo i fianchi evidenziando le curve perfette del suo corpo. Semplice e pulito, come lo era lei. Senza spalline ma con un leggero strascico. Le scarpe, sandali aperti con un leggero tacco, risaltavano le sue gambe. Una dea che si mischiava ai comuni mortali, con i suoi occhi dorati sottolineati dalla matita del medesimo colore. Quando ebbe quasi raggiunto l´ultimo scalino Ron le si avvicinò porgendole un braccio. Non una parola, solamente sguardi, che da soli significavano molto di più di alcuni discorsi. Insieme si avviarono verso il loro migliore amico e nel mentre un lieve sussurro raggiunse la ragazza – Sei bellissima..- sorrise in ringraziamento, troppo emozionata per poter rivolgergli la parola.
-    Hermione…sei bellissima-
-    Grazie Harry! Scusatemi per il ritardo. Sono imperdonabile!-
-    In realtà ci stavamo quasi preoccupando. Ron stava dando in escandescenza- il rosso fulminò l´amico con lo sguardo.
-    Davvero?-
-    Mione non ascoltarlo…Harry ricordati ciò che ho detto prima- la ragazza era un po’ confusa.
-    Scusate ma mi sono persa qualcosa-
-    Niente Herm..fai finta che non abbia detto niente. Entriamo?-
-    Certo. Ma Harry..la tua accompagnatrice?- il bambino sopravvissuto si grattò la testa con fare imbarazzato.
-    Ecco..le ho chiesto di aspettarmi dentro…- i due suoi amici lo guardarono sospettosi.
-    E di grazia perché mai?- ora era nei casini.
-    Beh non volevo che si annoiasse per l´attesa. Così le ho detto che l´avrei raggiunta dopo-
-    Non ti starai vergognando vero Harry James Potter?-
-    M-ma n-no Herm. Che dici! Allora entriamo?-
-    Stai attento Harry. Ti controllo- dopo queste ultime parole precedette gli altri due entrando in sala.
-    Quando fa così mi terrorizza-
-    Non solo a te fratello- e anche loro si unirono alle danza.

Sicuramente lui l´avrebbe uccisa e così sarebbe morta prematuramente senza poter godere delle bellezze della vita. Tutto grazie a quella pazza della sua migliore amica. All´alba delle 21.30 Ginevra Molly Weasley si incamminò verso la sua destinazione, ovvero il suo più grande incubo: la Sala Grande. I corridoi erano leggermente illuminati e silenziosi. La luce della luna brillava come un diamante quella notte. Si accostò ad una finestra leggermente aperta e da cui filtrava una leggera brezza e godette della visione di quel paesaggio e della calma che la circondava. Facendo girovagare il suo sguardo notò una figura accanto alla riva del lago e la riconobbe subito. Si guardò intorno circospetta, dopodiché si smaterializzò.

Di nuovo due occhi gioirono e un ghigno malvagio deformò quel viso.









Note: finalmente oggi sono riuscita a finire questo capitolo che era in ballo da non so quanto tempo! Mi sento realizzata!

isabell89: si amo l´hai scelto tu il nome del draghetto della marty! Te lo devo riconoscere. Come hai scelto tu anche la sua specie.. X quanto riguarda la coppia di Dan & Ginny la mia risp è NO!Hihihihi...preparati perchè nel prox capitolo ci sarà una sorpresina..hihihi che diabolica ke sono!

hila: grazie Hil per i tuoi complimenti!M fai arrossire!! Meno male che almeno a te è entrato in testa il concetto...dai ragazze sarebbe troppo scontato...guardate che voglio un vostro commento nel prox chap!Baci



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Capitolo 14
*** Follie ***


Le follie sono le uniche cose che non si rimpiangono mai.
-    Oscar Wilde-


L´aria della sera era calda e trasportava con se le lievi note della musica proveniente dalla Sala Grande insieme ai profumi dell´estate ormai finita. Ad un certo punto un piccolo vortice di luce illuminò l´area circostante per qualche secondo segnalando la comparsa di una persona. Avvolta il un leggero abito si guardò intorno, cercandolo. Lo vide poco distante dalla riva. La luna delineava quei profili che avrebbe riconosciuto anche ad occhi chiusi. Fissava l´orizzonte perso in chissà quali pensieri, in chissà quali ricordi. Si tolse le scarpe e si incamminò lentamente verso di lui, non producendo alcun rumore. I fili d´erba le solleticavano dolcemente i piedi. Raggiunto lasciò una piccola distanza fra loro, ma non parlò. Si volse anche lei verso l´orizzonte. Poteva percepire su di loro gli occhi di Zaphiro, ma questo non l´aveva mai turbata. Amava quella creatura come amava il suo padrone.
-    Sei in ritardo…- una constatazione che spezzò il silenzio.
-    Lo so… ti chiedo scusa- una risposta e poi ricadde il silenzio. Dopo minuti che parvero ore il ragazzo si voltò e il cuore di entrambi perse un battito. Oh mio Dio… questo pensarono anche se dal loro volto non trasparì nulla. La ragazza distolse lo sguardo e assunse una posa quasi scocciata.
-    Hai intenzione di passare qui tutta la serata o mi porti al ballo?- era dovuta ritornare la solita perché non era sicura di poter resistere ancora per molto al suo istinto. A quell´istinto che non le suggeriva altro che annullare quella poca distanza. In risposta ricevette il suo ghigno. Quello che le aveva rivolto nei primi periodi in cui si erano conosciuto per stuzzicarla. Sexy e irresistibile. Quello che le faceva tremare le gambe, che le bloccava ogni pensiero razionale e che le faceva accelerare i battiti del cuore. Cercò di riprendersi, stupita che un semplice sorriso ancora le facesse quell´effetto.
-    Che hai da ridere?- il ragazzo scosse la testa sempre sorridendo dopodiché inchiodò il suo sguardo con quello della ragazza. Prese a camminare verso di lei lentamente. Verso quella strega che l´aveva riportato in superficie dal baratro in cui era precipitato e che ora si trovava davanti a lui illuminando tutto ciò che c´era intorno. Lei con quel vestito lungo verde con leggeri ricami dorati che le sfiorava le caviglie. Evidenziava le curve perfette e femminili del suo corpo. Un abito raffinato che la faceva sembrare una principessa. Una sola spallina percorreva il tratto dal suo seno alla sua spalla. I capelli rossi ricadevano in dolci e larghi boccoli mentre la frangia era tirata indietro. Il colore dei suo occhi risaltava da un leggero ombretto dorato e una linea sottile di matita. Irresistibile tentazione. Si fermò a pochi millimetri da lei.
-    Gin Gin Gin…non dirmi che ti faccio ancora lo stesso effetto di tre mesi fa?- il tono caldo e ironico accompagnati ancora da quel sorriso la fecero quasi tremare. Ma lei era una Griffyndor e nel suo sangue scorreva l´orgoglio più puro. Se voleva giocare lei avrebbe giocato. Se voleva sfidarla lei avrebbe accolto la sua sfida a braccia aperte. Lei si avvicinò ancora di più a lui. I loro nasi quasi si sfioravano.
-    Ti piacerebbe vero Dan? Ma mi dispiace ti devo deludere- il ragazzo non smetteva di guardarla negli occhi e il sorriso rimase sul suo volto – Sai… se ciò che hai detto è vero…- sempre più vicini -… come mai il tuo cuore…- aveva sollevato una mano facendo scivolare le sue dita dal collo al suo volto -… sta battendo furiosamente?- colpita e affondata. Maledetto traditore. Ma non poteva perdere così. Si allontano da quel contatto che lasciava scie bollenti sulla sua pelle. – Bugiardo- ma la bugiarda era lei. Il suo cuore batteva furiosamente alla velocità di un treno in corsa. Doveva calmarsi. D´altronde era solo Dan.
-    Io sarei un bugiardo?- il tono ironico, mentre si riavvicinava. La ragazza rimase immobile ma questa volta lui le prese una mano e le baciò dolcemente il dorso inchinandosi.
-    Vogliamo andare Mia dama?- un dolce sorriso si dipinse sul volto della giovane.
-    Certamente Mio cavaliere- così dopo essersi inchinata anche lei di fronte a lui si incamminarono a braccetto verso il portone dell´ingresso. Nell´enome atrio la ragazza si rimise le scarpe e fece per incamminarsi verso la scalinata che avrebbe portato alla Sala Grande. Una dolce ma ferrea presa bloccò il suo braccio e si ritrovò faccia a faccia con il ragazzo che quella sera avrebbe eguagliato un dio pagano per la sua bellezza. Lo guardò curiosa e lui in risposta sorrise e si chinò lentamente sul suo viso. Il cuore ricominciò a correre. Non sarebbe potuta andare avanti così per molto. Avvicinò le labbra all´orecchio di lei e il calore del suo alito le trasmesse profondi brividi – Sei bellissima stasera- si spostò sulla guancia e vi depositò un dolce bacio. Dopo qualche secondo riuscì a riprendersi e a sussurrare – Anche tu…-. A braccetto salirono la scalinata e arrivarono alla soglia della porta rimanendo stupiti.

***
Hermione si guardò in giro soddisfatta. La festa sembrava un vero successo. Gli studenti e i professori erano rimasti piacevolmente stupiti. Le decorazioni erano semplici ma creavano comunque una certa atmosfera. Aveva cercato di rivoluzionare le idee del Comitato studentesco e fortunatamente le avevano dato retta. Niente scenari particolari o riproduzioni di ambienti naturali. La Sala Grande era decorata con eleganti divanetti e poltroncine color crema. Niente stemmi delle quattro case o colori identificativi. Avrebbe portato ad una comparsa dei vari gruppetti. Lei voleva che in quell´occasione fossero semplici compagni, uguali tra loro. Al posto del tavolo dei professori era stato imbandito un tavolo di forma curva su cui si trovavano bevande e leccornie preparate dagli elfi domestici. Al centro c´era una cascata da cui scendeva succo di zucca. Gli stuzzichini si trovavano su livelli rialzati poggiati in vassoi di diverso colore e forma. Accanto alla porta d´entrata, sulla destra, c´era la postazione del dj occupata per quell´occasione da uno studente di origine babbana e appartenente alla casa di Ravenclaw. Hermione aveva dovuto lottare contro Malfoy e la Parkinson per quella decisione ma alla fine con i componenti del Consiglio e gli altri Caposcuola dalla sua parte i due avevano dovuto desistere. Purtroppo non erano riusciti a contattare le Sorelle Stravagarie ma Eric si stava dimostrando un vero genio. Mixava la musica dei maghi con quella del mondo babbano ed il risultato era strepitoso. A dare un atmosfera magica alla serata vi erano le fate. Volteggiavano nel cielo stellato riprodotto da soffitto disperdendo a volte la loro polvere dorata. Quando le luci si abbassavano regalavano uno scenario da togliere il fiato. Si trovava in piedi accanto ad uno dei tanti divanetti quando si sentì afferrare la vita da un braccio con una presa salda e ferrea.
-    Qualcuno voleva da bere?- la voce le accarezzò dolcemente l´orecchio e un calice le arrivò davanti volteggiando e facendola sorridere. Con una mano afferrò il calice e con l´altra prese il braccio che ancora si trovava attorno alla sua vita.
-    Grazie…sei stato molto gentile-
-    Di nulla. Vogliamo brindare mia dama?- a volte le riusciva difficile credere che quello era uno dei suoi migliori amici. Fino al quinto anno era sempre stato impacciato, goffo e timido. Ma dall´anno scorso Ronald Weasley era diventato più uomo, più sicuro di sé e delle sue capacità. Si era riscattato. Non viveva più all´ombra del suo migliore amico e questo aveva fatto accrescere il legame che c´era fra i due. Esteticamente si era fatto un bel ragazzo, soprattutto durante quell´estate, e ora poteva vedere il successo che riusciva a riscuotere fra le ragazze. La stavano uccidendo con lo sguardo. Si voltò divertita sciogliendo quell´abbraccio.
-    A cosa vorrebbe brindare mio intrepido cavaliere?- scoppiarono entrambi a ridere.
-    Beh…- fece lui riprendendosi poco dopo - …brindiamo a noi- la ragazza lo guardò curiosa.
-    A noi?-
-    Sì a noi. Alla nostra amicizia- una strana fitta si impossessò del cuore di Hermione ma non ci fece caso. Alzò il suo calice e brindò con lui – A noi! Alla nostra amicizia!- i calici tintinnarono e il palato dei due venne solleticato dalle dolci bollicine dello spumante, concesso ovviamente soltanto agli studenti del 7 anno.
-    Bene, bene, bene..e questi dovrebbero essere i miei due migliori amici! Bravi! Brindate pure senza di me!- i due si voltarono verso il fulcro di quel famoso trio che ormai costituiva una sorta di leggenda ad Hogwarts.
-    Harry! Come puoi dire una cosa del genere! Noi non lo faremmo mai!- il tono fintamente scandalizzato, come lo sguardo, di Hermione fecero scoppiare l´ilarità. Dopo non molto li raggiunsero Neville con la sua accompagnatrice, una ragazza del 6 anno di Hufflepuff, Seamus con Lavanda, Dean e Calì.
-    Vi divertite ragazzi?-
-    Tantissimo! Devo dire Herm che la tua idea del Dj ha funzionato alla grande. All´inizio ero un po’ scettica ma adesso devo dire che la musica babbana inizia proprio a piacermi!-
-    Sono contenta Lavanda-
-    Gente facciamo un bel brindisi?-
-    Eccolo il solito alcolizzato! Dean ma pensi sempre a bere?-
-    No non sempre…diciamo che altre volte sono impegnato a fare altro…- lasciando la frase in sospeso ammiccò al suo fedele compagno di casa che rispose con una leggera gomitata di assenso.
-    Oddio che schifo!- - Dean insomma!- la parte maschile del gruppo riprese a ridere a quello scoppio scandalizzato delle compagne.
-    Harry…- un leggero sussurro che arrivò alle orecchie del prescelto e che lo fece voltare subito. In tutta il suo splendore davanti a lui si stagliava la sua accompagnatrice. Un delicato abitino lungo fino alle ginocchia e  azzurro le fasciava il corpo. I capelli biondi ricadevano sciolti sulle spalle nude. Gli occhi grandi e luminosi di un profondo turchese erano contornati da un leggero tocco di matita nera, così come le labbra erano messe in risalto da un velo di rossetto trasparente. Il ragazzo si beò di quella visione rimanendo incantato. Un leggero colpo involontario proveniente da uno dei suoi compagni lo fece risvegliare da quello stato di trans. Si avvicinò lentamente alla ragazza e le fece il baciamano.
-    Ciao…- sussurrò, timoroso di rompere quell´incantesimo. Sul viso della ragazza spuntò un timido sorriso e le gote si imporporarono di rosso facendola sembrare ancora più bella e delicata.
-    Ciao…- la prese per mano e la condusse dal gruppo.
-    Ragazzi vi presento la mia stupenda accompagnatrice!- tutti si voltarono, ma la prima fu sicuramente Hermione. Un sorriso caldo le si dipinse sul volto contagiando anche i suoi occhi dorati.
-    Luna!- andò verso la ragazza e la abbracciò teneramente – Sei bellissima!-
-    Anche tu Hermione! Ciao a tutti!-
-    Ecco chi era la misteriosa accompagnatrice di Harry alla fine!-
-    Harry vuoi fare a cambio? Io ti do Hermione e tu mi da Luna?- in risposta ricevette un leggero schiaffo dietro la nuca – Grazie tante Weasley! La prossima volta eviterò di invitarti al ballo!-
-    COSA???- ecco la miccia era stata accesa.
-    Ron non dirmi che ti sei fatto invitare!! Ma sono gli uomini che devono fare il primo passo!-
-    Speranza vana Calì…ormai sono diventati peggio delle donne!- le ragazze scoppiarono a ridere seguite dagli uomini tranne Ron.
-    Si si prendete in giro!-
-    Dai Ron stanno solo prendendosi la giusta vendetta. E comunque non ti darei mai Luna!- ma allo sguardo della sua migliore amica si affrettò a dire – Ovviamente senza nulla togliere a te Herm! Sei meravigliosa lo sai-
-    Il solito lecchino!- altre risate che però vennero interrotte dal cambio di musica. Le luci si abbassarono mettendo ancora più in evidenzia la polvere delle fate. Le note di una dolce canzone si propagarono nell´aria facendo riunire le varie coppie al centro della sala. Hermione fu una delle poche persone che la riconobbe.
-    I´m kissing you…-
-    Come?- la voce di Ron la distolse dai suoi pensieri – Dicevo che la canzone si intitola I´m kissing you. È la colonna sonora di Romeo e Giulietta-  Ron si guardò intorno e senza pensarci tanto afferrò la mano della ragazza incamminandosi verso la pista.
-    Ron! Ron che vuoi fare?- il ragazzo si voltò e le prese le mani posizionandosi.
-    Mi concedi questo ballo?- lei rimase spiazzata. Da quando a Ron Weasley piace ballare? Con un cenno della testa diede il suo consenso e nel momento esatto in cui la voce iniziò a cantare Ron la portò in mezzo a tutti quei corpi che volteggiavano fra loro.

Pride can stand a thousand trials,
the strong will never fall
But watching stars without you,
my soul cried.
Heaving heart is full of pain,
oh, oh, the aching.
'Cause I'm kissing you, oh.

Hermione si strinse a lui. Ron la guidava senza incertezze e senza paura. La teneva stretta a se come a proteggerla, come se fosse la cosa più importante. Ma forse erano solo sue sciocche ipotesi. Probabilmente l´aveva invitata a ballare così tanto per fare. Perché gli sembrava carino.
Le fece fare una giravolta in quel valzer appassionato e al contempo tenero. Non vedeva niente al di fuori di lei. Ringraziava solo sua madre e sua sorella per avergli insegnato a ballare l´anno prima.
Un´altra giravolta e venne riacchiappata al volo. Lui non smetteva di guardarla. Con quei suoi occhi così dolci e carichi di affetto. Affetto per un´amica si disse. Distolse lo sguardo.
La guardò un po’ sorpreso. Cos´era quel lampo che aveva attraversato quegli occhi dorati? Non gli piaceva. Si chinò su di lei lentamente mentre continuava a guidarla sulle note di quella canzone – Ti ho già detto che stasera sei bellissima?- c´era riuscito. L´aveva di nuovo fatta sorridere, ma lui voleva fare di più Non sapeva perché ma si ritrovò a pensare che forse Harry aveva ragione. Forse provava qualcosa per la ragazza che stringeva fra le sue braccia. – Sei una Dea…la mia dea- lei alzò gli occhi su di lui e lo guardò stupita.

I'm kissing you, oh.
Touch me deep, pure and true,
gift to me forever
'Cause I'm kissing you, oh.
I'm kissing you, oh.

Aveva sentito bene? La mia dea? Continuava a guardarlo stupita. No, devo aver sentito male. Non può essere. Continuò a volteggiare, a seguire quel ragazzo che in quel momento aveva fatto perdere al suo cuore un battito. Non vedeva nient´altro intorno a lei. Sentiva quelle dolci parole provenienti dalla canzone che ora intonavano la seconda strofa quasi giungendo alla sua fine. Ron la condusse verso il centro. Il gioco di luci creava un effetto indescrivibile.
L´ho scioccata. Dovevo stare più attento. Miseriaccia!Ma non ce la faccio. È troppo bella. Si lo devo fare. Le ultime note della strofa diedero il posto alla musica pura ed in quel momento Ron si fermò al centro esatto della pista. Hermione si stupì ancora di più.
-    Ron ma che…- un dito posato sulle sue labbra bloccò la sua domanda. Ron spostò la mano sul collo della ragazza tenendo l´altra salda alla sua vita. La guardava e si continuava a ripetere quanto fosse bella. Alcune coppie attorno a loro continuarono a ballare, altre si fermarono curiose di vedere cosa sarebbe accaduto. Iniziò ad accarezzarle il collo delicatamente, con le punte delle dita. Hermione non riusciva più a pensare a nulla, non dopo quel tocco così delicato, non dopo quello sguardo dolce. La musica si fece via via più veloce. Il rosso si chinò lentamente su di lei senza perdere i suoi occhi.
-    Ron..è una follia…- sussurrò piano lei, ma era la prima che non si sarebbe mai spostata.
   Le follie sono le uniche cose che non si rimpiangono mai mia Dea- ormai le loro bocche erano a pochi millimetri e fu proprio in quel momento che gli occhi di Hermione, come fossero richiamati, lo videro. Subito si allontanò come se si fosse scottata, interrompendo quell´attimo meraviglioso.

Where are you now?
Where are you now?
'Cause I'm kissing you.
I'm kissing you, oh

Il ragazzo la guardò confuso. Un attimo prima si stavano per baciare e un secondo dopo lei si era allontanata. Le riprese le mani e terminò il valzer che avevano iniziato senza farle pesare nulla, senza chiederle nulla. D´altronde era colpa sua. Come diavolo gli era venuto in mente di baciarla! Non sapeva nemmeno cosa provava lei. Eppure gli era sembrato che anche lei volesse baciarlo.
-    Scusa Mione…- la ragazza non riuscì nemmeno a guardarlo. Cosa le era preso! Non era quello che aveva desiderato da un bel po’ di tempo? Non voleva sentire quel tono di scuse perché la colpa era solo sua. O meglio di Lui!
-    No Ron non preoccuparti. Ti devo chiedere scusa io- la canzone terminò e dopo un´ultima giravolta il ragazzo condusse la compagna ai margini della pista.
-    Vuoi qualcosa da bere?- domandò lui osservandosi in giro. Lei si sentì uno schifo. Voleva parlargli.
-    Senti Ron io…- - Hermione non mi devi spiegare niente. Stai tranquilla. Ti porto qualcosa da bere. Torno subito- non ebbe modo di ribattere poiché il ragazzo si era subito allontanato. Rimase un attimo li immersa nei suoi pensieri e poi si diresse verso uno dei balconi che davano sul giardino. Quella era stata un´altra idea sua. La creazione di piccoli balconcini in modo che si potesse ammirare lo splendido panorama. Trovarne uno senza la presenza di coppie che consumavano il loro amore fu un´impresa. Alla fine ne scovò uno in fondo alla sala. Appena uscita si beò della brezza fresca e leggera della notte. Si appoggiò alla ringhiera e rimase ad occhi chiusi. Che cosa mi è preso? Come ho potuto reagire così? Ora sarà sicuramente arrabbiato e ha tutte le ragioni. Sbuffò e maledì la sua testa, la sua razionalità. Avrebbe dovuto dare ascolto all´istinto. Rimase così, con gli occhi chiusi forse per una mezz´ora, fino a quando una voce non la riportò alla realtà.
-    Pensierosa Granger?- la ragazza riaprì gli occhi di scatto riconoscendo subito quella voce.
-    Non penso che siano affari tuoi Zabini- non si girò rimanendo con lo sguardo fisso sul lago. Lo senti sogghignare e immaginò il tipico ghigno da serpe sul suo viso. Si avvicinò a lei mettendosi al suo fianco e guardando anche lui verso l´orizzonte.
-    Avrai spezzato il cuore a Weasley dopo lo scherzetto di prima- sentì la ragazza irrigidirsi.
-    Come ti ho già detto prima, non sono affari che ti riguardano- fece per andarsene ma venne bloccata.
-    Si che lo sono. Lo sono dal momento che dopo aver incontrato il mio sguardo ti sei tirata indietro con il Pezzente- ora sul volto della giovane era comparsa un espressione furiosa.
-    Non permetterti più di chiamarlo in quel modo. Lui è cento volte migliore di te e non avanzare ipotesi che non stanno ne in cielo ne in terra. Se mi sono tirata indietro sono solo affari miei, sono stata chiara?-
-    Cristallina Granger. Puoi mentire a te stessa quanto vuoi, ma di certo non puoi mentire agli altri.- si avvicinò a lei tenendo una distanza limitata fra di loro – Non puoi mentire a me…- le sussurrò. Hermione non aveva intenzione di dargliela vinta – E sentiamo, perché non potrei mentire a te?- lui si avvicinò ancora di più ed il cuore della ragazza incominciò a battere più forte – Stai parlando con una serpe Hermione…- sussultò sentendo il suo nome pronunciato da quella bocca - …devi fare attenzione a noi serpenti- si rialzò allontanandosi da lei.
-    Buona serata Granger. Ah e per me rimani la più bella stasera- così dicendo se ne andò lasciandola da sola immersa nel suo profumo e con il cuore ancora a mille.

***

-    Dove diavolo eri finito?- il moro si sedette accanto a colui che gli aveva posto quella domanda.
-    Mi vuoi fare da balia per caso?- rispose bevendo un sorso di birra, entrata clandestinamente.
-    Non ci penso nemmeno. Sai che non sprecherei il mio tempo così-
-    Il tuo amore per me mi commuove ogni giorno di più lo sai?-  due ghigni quasi uguali comparvero sui due volti.
-    Allora mi dici dove sei andato?-
-    Dra hai rotto il cazzo. Sono affari miei dove sono andato ok?- il biondo lo guardò attentamente.
-    Mi stai nascondendo qualcosa Blaise?- il moro bevve un altro sorso guardandosi in giro.
-    Dovrei?-
-    Visto che non mi dici dove sei stato. D´altronde è una domanda normalissima-
-    Non capisco nemmeno perché tu me la stai facendo. Tanto lo so che qualunque risposta io ti dia poi sfrutti la tua dote di legilimens-
-    Questo è vero, sei una sega in occlumanzia tu- il moro lo trucidò.
-    Grazie per ricordamelo. Potresti darmi anche una mano qualche volta. E comunque sai cosa vuol dire la parola privacy? Non te l´ha detto nessuno?-
-    Ma tra me e te non ci devono essere segreti “amore”- l´amico lo guardò con aria schifata.
-    Vaffanculo Dra- si alzò e fece per avviarsi verso il centro della sala.
-    E adesso dove cazzo vai?-
-    Lontano da te. Sai le mie preferenze sessuali sono ancora rivolte all´universo femminile. E poi mi sono rotto di stare sul quel divano- detto quello sparì dalla sua vista in mezzo a tutti gli studenti. Si alzò anche lui con la sua solita eleganza, attirando molti sguardi femminili. Indossava un completo nero con una camicia bianca, i cui primi bottoni erano slacciati, che metteva in risalto la sua pelle diafana e i suoi occhi color ghiaccio. I capelli erano stati lasciati in disordine e gli conferivano un´aria ancora più affascinante. Si avviò verso il tavolo del rinfresco cercando qualcosa che assomigliasse a un alcolico. Optò alla fine per un calice di spumante. Si diresse verso una colonna e vi si appoggiò osservando quell´isulsa massa di gente. Dopo poco si sentì affiancare da una figura, ma non ebbe bisogno di voltarsi per capire chi fosse.
-    Theo- lo salutò.
-    Draco- ambedue tenevano lo sguardo fisso sulla sala.
-    Millicent?- l´aveva vista solo nel momento in cui la coppia era entrata in sala e poi si era dissolta nel nulla.
-    Sarà a caccia di qualche ragazzo- Draco ghignò.
-    A quanto pare non c´è solo Blaise che non è fatto per la monogamia- l´altro sorrise divertito.
-    Avanti Draco. Quanti di noi pensi siano fedeli al proprio compagno o alla propria compagna? E poi nessuno è ancora sposato. La cosa migliore penso sia divertirsi finchè ancora si può-
-    Su questo sono d´accordo. Sono il primo a non essere fedele a Pansy e penso che sia così anche per lei- l´argomento cadde in quel momento poiché erano stati attirati dalle innumerevoli teste che si erano voltate verso l´ingresso. Individuato l´oggetto di tale attenzione il Principe di slytherin ghignò. Si comincia.

***
Ancora sulla soglia entrambi avevano osservato l´intera scena che si era verificata durante il valzer. Ginevra era rimasta alquanto perplessa dalla reazione di Hermione. Aveva capito che a lei suo fratello piaceva e da quanto aveva potuto osservare era pienamente corrisposta. Allora perché si era staccata? Perché aveva interrotto quell´atmosfera di magia prima del bacio. Dan al suo fianco non aveva parlato. Si era limitato anche lui ad osservare e nulla più.
-    Vogliamo entrare?- Ginevra annuì con il capo e tenendosi al suo braccio si fecero avanti. Nel momento in cui varcarono la soglia un bel pò di teste presenti nella sala si voltarono verso di loro ammutolendo.
“ Odio quando fanno così” il ragazzo ghignò.
“ Non sarebbe successo se qualcuna di mia conoscenza si fosse presentata puntuale all´appuntamento”. La ragazza in risposta gli conficcò le unghie nel braccio rivolgendogli un sorriso tutt´altro che dolce. Continuarono a camminare incuranti degli sguardi, anche se lei ne sentì su di sé uno più insistente degli altri che le procurò un certo fastidio. Si guardò intorno cercando di capire chi fosse il responsabile, ma la sua ricerca fu vana. Riuscì a scorgere i suoi compagni di casa in un angolo della sala e si diresse verso di loro. Contemporaneamente ritornò anche Hermione che aveva visto dirigersi verso uno dei balconi in fondo alla sala. Il suo sguardo però non le piacque molto. Si avvicinò a lei prima che raggiungesse gli altri e l´afferrò per un braccio. La grifona sobbalzò a quel contatto facendo preoccupare l´amica ancora di più.
-    Herm tutto bene?- Hermione fece un sorriso poco convincente cercando di rassicurare l´amica.
-    Si Gin non di preoccupare. Ti spiegherò tutto in dormitorio ok?- la piccola Weasley annuì guardandola seriamente e tornando dal suo accompagnatore raggiunse con lui il resto del gruppo.
-    Ciao ragazzi!- il gruppo, che era stato uno dei pochi a non far caso all´entrata dei due rimase a bocca aperta. Le donne per la figura di Dan e i ragazzi per Ginevra. Ron che era tornato da loro dopo essersi svuotato due calici di spumante iniziò a boccheggiare.
-    No Ron tranquillo. Rilassati!- andò verso il fratello e lo fece sedere su un divano.
-    Ron respira per Merlino!- il ragazzo parve calmarsi. Alzò lo sguardo su di lei e la incenerì.
-    Come diavolo ti sei vestita?- la ragazza inclinò la testa di lato e lo guardò come fosse un pazzo.
-    Ron quanto hai bevuto?- il ragazzo parve innervosirsi di più.
-    Che diavolo centra quanto ho bevuto! Cos´è quel coso che hai addosso?-
-    Ron si chiama vestito!-
-    No si chiama straccetto! Non ti copre per niente!- la ragazza si riguardò e non si vide molto scoperta, anzi.
-    Ron le metà delle ragazze indossano vestiti più audaci di me, non mi sembra il caso di fare tutte queste scenate-
-    Non mi interessa delle altre! Tu sei mia sorella e hai 16 anni!- la ragazza sbuffò. Stava per perdere le staffe.
-    Ok Weasley stammi a sentire…- a nessuno piacque il tono della giovane – Ho 16 anni come hai detto tu e non sono più la bambinetta che ha bisogno di protezione o di sentirsi dire cosa deve o non deve fare. Chiaro? Se vuoi darmi dei consigli va bene, li accetterò perché sei mio fratello e ti voglio bene. Non osare farmi la paternale però! Ora fila in bagno a sciacquarti quella faccia da cadavere che ti ritrovi e goditi la serata, come io intendo fare- il fratello dovette assentire e seguì il consiglio della sorella consapevole che non doveva avere un bel aspetto. Gli amici guardarono senza parole la ragazza.
-    Gin ricordami di non farti mai arrabbiare- tutti risero all´uscita di Dean.
-    Gin sei a dir poco bellissima- la ragazza sorrise.
-    Grazie Harry- abbracciò l´amico e gli diede un leggero bacio sulla guancia scorgendo così Luna.
-    Oh Merlino! Luna!- la ragazza si precipitò ad abbracciare l´amica di Corvonero.
-    Sei bellissima! Ti sta un incanto questo vestito!- la bionda la ringraziò con uno dei suoi sorrisi luminosi.
-    Grazie Gin. Uno di questi giorni dobbiamo trovarci e parlare di un po’ di cose- la rossa le fece l´occhiolino in segno di complicità.
-    Hey potrei riavere la mia accompagnatrice?- Ginevra si voltò verso Harry un po’ stupita. Poi si volse verso l´amica con uno sguardo malizioso.
-    Certo Harry, è tutta tua!- si staccò dall´amica e qualcuno l´avvicinò da dietro.
-    E io posso riavere te?- un sussurro ancora in quella lingua sconosciuta che però le procurò non pochi brividi. Si aggrappò a quella stretta beandosi di quel contatto, appoggiando la testa sul petto di lui. Gli altri continuavano a parlare e a scherzare senza però evitare di lanciare qualche occhiata curiosa ai due. Passarono un po’ di minuti in cui Ginevra si rese conto di ciò che la circondava. Di come Harry teneva teneramente la mano a Luna, di come Neville fosse ascoltato con attenzione e non più preso in giro, da come i suoi amici non fossero cambiati. Calì e Lavanda sempre alla ricerca di qualche nuovo pettegolezzo, Dean e Seamus pronti a fare conquiste. Provò a cercare fra la folla Sarah e Dafne ma si rese conto che era un´impresa impossibile. Voltandosi verso l´entrata vide suo fratello entrare. Fortunatamente si era ripreso. O almeno così sembrava esteriormente. Sperò con tutto il cuore che le cose fra i due riuscissero a migliorare.
-    Tutto bene fratellone?- il ragazzo la guardò per poi soffermare il suo sguardo sul braccio intorno alla sua vita. Stava per replicare ma incontrò lo sguardo di fuoco della rossa e si rimangiò tutto.
-    Si Gin tutto bene- la ragazza gli regalò uno splendido sorriso e gli diede un buffetto sulla guancia. Il fratello contraccambiò con una dolce carezza e ammonendo con lo sguardo il ragazzo che l´abbracciava, per poi tornare dagli altri.
Ad un certo punto la ragazza si sentì cullare e assecondò il movimento senza opporsi, richiudendo gli occhi.
-    Mi concederesti un ballo?- lentamente sciolse l´abbraccio e si voltò verso di lui. Guardandolo negli occhi gli sussurrò un dolce “Si”. Dan la prese per mano e la condusse in mezzo alla pista. Le luci tornarono ad abbassarsi ricreando un´atmosfera intima quanto surreale. Una melodia dolce cominciò ad espandersi per la sala. Lui la fece avvicinare e incominciò a guidarla. Sembravano volteggiare, leggeri come piume. Le coppie intorno si fermarono per evitare di rovinare quello spettacolo. Ballavano con un´armonia mai vista, completandosi l´un l´altra, come se le note di quel piano scaturissero dai loro corpi. Ballavano come se loro stessi fossero musica. Erano una coppia che dall´inizio dell´anno aveva fatto scalpore e aveva attratto non pochi curiosi. Lui il nuovo arrivato con Lei, la sorella del miglior amico di Harry Potter. Lui un serpeverde e lei una grifondoro. Lui che rinnegava i compagni e che stava con Lei. Ma loro fin dall´inizio non avevano badato al pensiero degli altri. Non avevano dato peso a nulla che fosse al di fuori delle cose o delle persone veramente importanti per loro. Dopo una giravolta si staccarono continuando a ballare senza toccarsi. Sempre uno di fronte all´altra. Le mani si sfioravano leggermente e gli occhi non si perdevano mai di vista. L´ametista con la giada contornata da venuzze dorate. Due persone che si sarebbero riconosciute fra mille.
Le note del piano continuavano a scorrere. Harry prese Luna e la condusse al centro. Voleva che Gin e il suo accompagnatore si godessero il ballo tranquillamente e voleva ballare con quella fata che ora si trovava fra le sue braccia. Altre coppie seguendo il suo esempio ritornarono a danzare. Dan riprese Ginevra fra le sue braccia, le mise le mani sulla vita e la tirò su facendola volteggiare. La sua risata cristallina si sparse per la sala e per lui costituì una sorta di paradiso. La fece scivolare lentamente giù e quel contatto li ipnotizzò e li travolse come un´onda. Un´ultima giravolta e poi l´accompagnò giù facendole fare un caschè mentre la musica piano piano scemava. Con un sorriso ritornarono uno di fronte all´altra e dopo che Ginevra ebbe preso la mano che il giovane le porgeva, si incamminarono verso gli altri.
-    GIN! GIN!- in mezzo a tutta quella gente e con la musica che era tornata ad essere scatenata la grifondoro non potè non riconoscere la voce di quella pazza di Dafne. Si fermò e girandosi le intravide su delle poltroncine poco distanti mentre le facevano segno di avvicinarsi.
-    Mi scusi un attimo? Devo andare da quelle due altrimenti sono capaci di uccidermi- il ragazzo guardò prima le due ragazze e poi quella a cui stringeva la mano. Soppesò la richiesta e facendo finta di pensarci seriamente alla fine disse – No-. La ragazza lo guardò stralunata.
-    No scusa, temo di non avere capito. Cos´hai detto?- il ragazzo le rivolse il tipico ghigno da serpe che oramai era utilizzato come una sorta di segno identificativo per gli slytherin.
-    Ho detto di no. Tu non vai da nessuna parte. Non so se non ti è chiaro ancora il concetto ma tu stasera…- e si avvicinò di più -…sei mia- ok se voleva farla rimanere senza parole c´era riuscito. L´aria dell´inghilterra aveva sicuramente fatto male a Dan perché non l´aveva visto così.
-    Dan hai bevuto prima mentre ero girata per caso?- il serpeverde sbuffò.
-    Sei un asso a rovinare i momenti come questi- lei stava per ribattere ma una voce la precedette. Una voce che irritò entrambi.
-    Mistral dovresti saperlo che la Weasley non è buona a far niente. Dovresti cercare merce migliore.-
-    Malfoy non ho bisogno dei tuoi consigli. So scegliere da solo- il biondo ghignò.
-    A quanto vedo no Mistral-
-    Malfoy…- la ragazza si era messa fra i due per evitare che arrivassero ad una conclusione spiacevole -…ti ricordi del nostro incontro vero?- il ragazzo la guardò schifato.
-    Detto così sembra che abbiamo avuto un incontro romantico e con pezzenti babbanofili come te non voglio avere niente a che fare- la ragazza lo trucidò con lo sguardo. Se prima i suoi occhi rappresentavano calma e gelida freddezza ora erano una tempesta di fuoco. Si avvicinò ancora di più a lui e sussurrò in moddo che solo lui potesse sentire scandendo bene le parole.
-    Ascoltami bene furetto della malora, non ho intenzione di permettere ad uno stupido biondo platinato pieno di boria e segatura nel cervello di rovinarmi questa serata. Del tuo razzismo e delle tue parole non me ne faccio niente. Sei l´ultima persona a cui darei ascolto e di cui terrei in considerazione le parole. Bada però, la mia pazienza ha un limite e se tu lo superi non ci sarà nulla che mi fermerà. Potrebbe arrivare Merlino in persona o il tuo santissimo Salazar ma non mi impediranno di ridurti la vita ad un vero inferno. Ora se mi vuoi scusare, evapora- si voltò verso Dan e prendendolo per mano si diresse lontano da quel ragazzo che riusciva a farle montare una rabbia sorda quasi quanto quella donna che era la sua insegnante di difesa. Il Principe delle serpi rimase senza parole. Nessuno aveva mai osato rivolgersi a lui in quel modo. Nessuno aveva mai osato voltargli le spalle senza il suo permesso. Nessuno era mai riuscito a fronteggiarlo e a metterlo quasi in ridicolo. Nessuno tranne lei. Quell´insulsa ragazzina. Una grifondoro. È già la seconda volta Weasley. La prossima me la pagherai cara. Io mantengo le mie promesse. Si voltò alla ricerca del suo compagno e quando lo trovò si diresse verso di lui a tutta velocita.

-    Si gli allenamenti sono andati bene. Siamo riusciti a trovare dei degni sostituti che secondo me sanno il fatto loro- stava dicendo il bambino sopravvissuto.
-    Bene! Mi raccomando Harry, quest´anno dobbiamo vincere e fare tacere quelle serpi schifose-
-    Non ti preoccupare Dean. Secondo me non avremo problemi. La prima partita però è contro i tassi- guardò di sottecchi la ragazza che accompagnava Neville e lei sentendosi osservata arrossì,
-    N-non preoccupatevi. Parlate pure io non mi offendo. Chi vincerà è perché se lo meriterà-
-    Molto saggia- la ragazza arrossì ancora di più.
-    Io non lo sopporto già più! E la scuola è a malapena iniziata!- Ginevra Weasley aveva raggiunto il gruppo dicendo quell´affermazione.
-    Di chi stai parlando scusa?-
-    Di Malferett! Quello stupido serpeverde che mi sta dando già troppa noia- Ron e Harry come da copione si misero subito sulla difensiva.
-    Che è successo? Cosa ti ha fatto quello sporco mangiamorte?-
-    Niente di che Ronald. Per ora si è limitato ai soliti insulti-
-    Cosa vuol dire per ora? Gin non ti mettere nei guai- la ragazza si volse verso quello che era stato il suo amore infantile.
-    Io?? Mettermi nei guai? Harry quella è una tua prerogativa- tutti scoppiarono a ridere alleggerendo così la tensione – E comunque troverà pane per i suoi denti se dovesse sfidarmi-
-    Su questo non ci sono dubbi- sorrise rivolta a Seamus. Si ricordò del richiamo di Dafne e si congedò dagli altri.
-    Ragazzi vado un attimo da Dafne e Sarah altrimenti quelle sarebbero in grado di uccidermi- poi guardandosi intorno vide che mancava una persona – Scusate dov´è Hermione?- anche i ragazzi si accorsero solo in quel momento della mancanza della grifona e la rossa sbuffò.
-    Va bene ora vado da quelle due pazze e poi cercherò Hermione. Ci vediamo più tardi- ma non se ne andò senza prima aver lanciato uno sguardo d´accusa al fratello e uno di scuse a Dan.
La sala si stava via via svuotando per via dei vari coprifuoco e ormai risultava facile spostarsi da una parte all´altra. Così raggiunse le sue due compagne accerchiate da un bel po’ di ragazzi. Appena la videro salutarono i ragazzi e si diressero verso di lei.
-    Gin! Sei bellissima!-
-    E così è questo il famoso vestito che non potevamo vedere. Beh devo dire che sei un incanto e molti ragazzi la pensano come me da quanto abbiamo visto prima-
-    Perché cos´è successo prima?- le due le guardarono con la bocca aperta.
-    Pronto? Gin sei con noi? Sbaglio o sei tu quella che ha ballato con quello schianto di serpeverde?- la ragazza continuava a non capire.
-    Si ho ballato con Dan ma cosa centra?- le due si guardarono scuotendo la testa.
-    Era nel mondo delle nuvole…-
-    Beh chi non lo sarebbe con quello schianto fra le braccia Dafne?-
-    Ehy io sono ancora qui!-
-    Ginny stavate ballando solo voi due! Le ragazze mangiavano lui con gli occhi e i ragazzi te! Non penso ci fosse qualcuno che non vi ha visti. Solo dopo che Harry è andato al centro con Luna gli altri sono sembrati risvegliarsi come dal coma-
-    Ah. Non ci ho fatto caso- le due scoppiarono a ridere.
-    Beh nemmeno noi avremmo tenuto conto di ciò che c´era intorno se avevamo un cavaliere come quello! A proposito chi è?-
-    Lui?- chiese voltandosi e incrociando il suo sguardo dall´altra parte della sala. Non la perdeva d´occhio. – Lui è Dan. Un ragazzo che ho conosciuto durante quest´estate-
-    E…?-
-    E cosa?-
-    Oh andiamo Gin non dirci che non hai combinato nulla con lui!- la ragazza quasi si strozzò con la saliva.
-    No! Non ho proprio combinato nulla con lui!-
-    Guarda che abbiamo sentito certe voci di corridoio…- la rossa iniziò a incupirsi. Odiava le voci di corridoio.
-    Che genere di voci?-
-    Oh sai…- iniziò Sarah ma venne interrotta.
-    Possiamo chiedervi l´onore di un ballo?- due ragazzi, che dovevano avere la loro età comparvero come dal nulla.
-    Si certo!-
-    Sarah! Ma stavamo parlando!- l´altra sorrise.
-    Oh dai Gin! Abbiamo un intero anno scolastico a disposizione!- e così se ne andò come Dafne con il suo cavaliere, lasciandola li. Certo che quelle due avevano una faccia tosta! Le guardò volteggiare un po’ imbronciata e poi si mise alla ricerca di Hermione. Il rintoccare di un orologio le indicò che era mezzanotte e ormai nella sala si aggiravano solo gli alunni del sesto e del settimo anno. Vagò per un quarto d´ora per la sala ma non riuscì a trovarla. Iniziò un po’ a preoccuparsi. Dove poteva essere andata. La Biblioteca era chiusa! Non poteva essersi rifugiata li! Era assurdo. Decise che l´avrebbe aspettata nella sala comune. Si girò di scatto per tornare indietro ma finì addosso a qualcuno.
-    Ma che diavolo…- volle morire. Non era possibile. Ancora lui. – Weasley! Impara a camminare, non voglio rischiare di insudiciarmi ancora di più, anche se ormai dovrò bruciare questo abito- la ragazza sbuffò annoiata.
-    Malfoy sai mi hai stancata. Sei diventato monotono- una risata mal trattenuta attirò l´attenzione della gryffindor. Guardò di fianco al biondo e vi trovò un altro serpeverde.
-    Zabini..-
-    Wealsey- le rispose con un sorriso divertito – Avanti Dra, andiamo- ma il biondo non aveva intenzione di muoversi. Un ghigno non molto rassicurante gli si era dipinto sul volto. Alzò la mano e la tese in direzione della ragazza la quale lo guardò stranita.
-    Malfoy ma cosa…-
-    Vuoi ballare Weasely?- il compagno che stava sorseggiando lo spumante rischiò di sputarlo tutto. Guardò l´amico con sguardo stralunato. La rossa scoppiò invece in una sonora risata e a stento riusciva a riprendersi.
-    Ti ci va ancora molto pezzente?- la ragazza smise di ridere e lo guardò con odio.
-    Non ci penso neanche a ballare con te- fece per andarsene ma il suo orgoglio venne punto sul vivo.
-    Paura Weasley? Non ti mangio mica- la ragazza fece dietro front e si piazzò di fronte a lui battagliera.
-    Io paura di te? Ma non farmi ridere. Non riusciresti nemmeno ad avvicinarti perché ti ritroveresti subito a terra- il moro osservava la scena con attenzione. Cercava di capire cosa passasse nella mente dell´amico e quello sguardo non gli piaceva per niente.
-    Accetti allora?- la mano era ancora li. Tesa per lei. lo guardò con sfida e la prese con la sua. Una scossa invase entrambi nel momento in cui le loro mani si incrociarono. La ragazza allontanò la sua furiosa.
-    Che diavolo hai combinato Malferett?-
-    Che cazzo hai fatto tu Weasely! Io non ho mosso un muscolo!- i due continuarono a fissarsi in cagnesco.
-    Sentite stare qui a fare i bambini non mi sembra la soluzione più giusta. Quindi o andate a ballare oppure si va ognuno nel proprio dormitorio visto che ormai manca poco al coprifuoco-
-    Che ore sono???- chiese la ragazza stupita.
-    È l´una meno un quarto Weasley-
-    Per Merlino…- la sala era praticamente vuota. Suo fratello e i suoi compagni non c´erano più. Nemmeno Dan. Solo qualche corvonero, due tassorosso e qualche serpeverde compresi loro.
-    Weasley non starò qui tutta la notte-
-    Oh al diavolo Malfoy! Facciamo questo dannato ballo e poi sparisci- il biondo ghignò soddisfatto. Si avviarono verso la pista e Malfoy andò verso il Dj. La ragazza rimase al centro con le braccia incrociate. Quella era davvero un´idea stupida. Che diavolo le era saltato in mente. Intanto Blaise osservava attento seduto su un divantetto poco distante.
-    Pronta pezzente?-
-    Non mi sfidare Malfoy…quando vuoi io sono pronta anche se è una follia- ad un cenno del capo la musica partì. Il suono di un violino iniziò ad espandersi per la sala. Una melodia inquietante quanto ipnotizzante. Lentamente sciolse le braccia mentre il serpeverde iniziò a camminare in cerchio squadrandola come un cacciatore fa con la preda. Ad un tratto il piano prese ad accompagnare le note del violino e la musica di un tango prese forma. Entrambi continuarono a girare intorno. Non perdendo nessun movimento dell´altro. A poco a poco sempre più vicini, come fossero attratti da una calamita. La sala era quasi buia, illuminata dalla luce delle poche candele rimaste accese. Un gioco di luci e ombre che scopriva e copriva lembi di pelle. La musica prese ad aumentare velocità e loro presero a sfiorarsi. Si prendevano e si respingevano come due duellanti. Lui che le imprigionava le mani e lei che indietreggiava strisciando sensualmente il piede a terra. Lei che si liberava abilmente dalla sua presa e lo respingeva indietro come una regina.

Will drive you!
Will drive you!
Will drive you!

E poi la voce del cantante proruppe con tutta la forza dando inizio al vero ballo.

MAD!
ROXANNE
You don't have to put on that red light
Walk the streets for money
You don't care if it's wrong or if it is right
ROXANNE
You don't have to wear that dress tonight
ROXANNE
You don't have to sell your body to the nigh

Lui la riprese e iniziarono a ballare come non si sarebbero mai aspettati. Blaise li guardava incredulo. Non potevano essere loro due. Loro due si odiavano e si sarebbero uccisi. La coppia invece che i due occhi cobalto stavano osservando era tutt´altro.
I corpi vicini si muovevano insieme. C´era rabbia in quei movimenti, voglia di prevalere sull´altro, voglia di dimostrare qualcosa. Ma c´era anche passione. Passione per quei passi che uscivano spontanei. Un giro e il ragazzo si ritrovò dietro di lei. le prese le mani e alzò le braccia. Iniziarono così a camminare avanti, strisciando i piedi, con il suo viso immerso in quei capelli rosso fuoco. Lei alzò la gamba e poi girò di nuovo ritornando di fronte a lui. Si lasciò cadere in avanti e lui la prese sotto le spalle e la trascinò camminando indietro.

His eyes upon your face
His hand upon your hand
His lips caress your skin
It´s more than I can stand!

Occhi negli occhi. Una luce di sfida. Mani nel mani ritornarono a ballare vicini. Il volto di lui che si abbassa lentamente e sfiora il collo di lei con le sue labbra. A quel contatto la rossa si staccò. Lui la riprese. Tre passi avanti sempre occhi negli occhi, come a sfidarsi. Due passi indietro e poi la ragazza scese giù, chinata su un ginocchio mentre l´altra gamba era tesa dietro. Il vestito si tirò su lasciando scoperta la pelle morbida della giovane.

Why does my heart cry?

ROXANNE!

Feelings I can't fight!
You're free to leave me but
Just don't deceive me!
...And please believe me when I say
I love you!

Di nuovo in piedi. Di nuovo la camminata in avanti per poi fermarsi. Ginevra fece dei passi incrociati sul posto. Le mani strette. Il corpo morbido e fluido. Per una volta sembrava che i conflitti fra i due non vi fossero. Blaise non avrebbe saputo descrivere quel momento. C´era elettricità nell´aria. Anche gli altri nella sala si erano accorti della tensione ma non riuscivano a staccare gli occhi da quelle due figure che nemiche da sempre si ritrovavano a ballare insieme. Un giro e poi di nuovo le braccia su in alto. Lui che le teneva i polsi e che la guidava giù in una sorta di caschè. Lentamente ritornò su e ripresero a camminare in tondo, sempre con lui che le teneva i polsi. La fece girare di nuovo e poi lei alzò una gamba piegandola afferrando e circondando quella sinistra del ragazzo. Lui l´afferrò e toccò quella morbida pelle chinando poi la sua gamba indietro e facendo stendere l´altra. Ritornò solo la musica con una leggera voce in sottofondo e si allontanarono lentamente camminando all´indietro. Lui si tolse la giacca e la lanciò lontano. Un gesto che apparentemente poteva essere normale ma che in quel contesto aveva un che di sexy. Non poteva credere di aver fatto una proposta del genere a quella mocciosa. Eppure ci sapeva fare, eccome. Anche semplicemente ballando riusciva a tenergli testa. Quella rossa…

Y yo que te quiero tanto que voy hacer
Me dejaste, me dejaste por un mont¨on de monedas
El alma se me fue
se me fue el coraz¨on
Ya no tengo ganas de vivir
porque no te puedo convencer
que no te vendas coraz¨on

Che diavolo stata facendo?? Si trovava li con Malfoy! Se suo fratello l´avesse vista probabilmente le sarebbe arrivata una bella sberla seguita da una ramanzina made Weasely. Eppure era li con il Principe di Slytherin a ballare. Continuava a guardarlo. Con lui era meglio non abbassare mai la guardia. Quando si era tolto la giacca si era come bloccata come a contemplare quel gesto. Ogni suo movimento racchiudeva eleganza, sicurezza. E forse era questa una delle tante armi del ragazzo che utilizzava per attirare le sue prede. La musica ricominciò ad alzarsi e a farsi più veloci e due voci si sovrapposero mentre loro aumentavano la velocità per ritornare uno di fronte all´altra.

ROXANNE!
 
Why does my heart cry?

You don't have to put on that red light!
ROXANNE!
 
Feelings I can't fight!

You don't have to wear that dress tonight!
ROXANNE!
You don't have to put on that red light!
ROXANNE!
You don't have to wear that dress tonight!
ROXANNE!

I movimenti si fecero più veloci. I giri, le prese, tutto. La passione si fece più intensa, i corpi vicini quasi timorosi di staccarsi e perdersi. La musica sempre in crescendo e sempre più veloce. La mente non ragionava più, solo l´istinto. Solo la voglia di sentire un corpo vicino. Fino a quando la musica non terminò ed i loro volti non si trovarono a pochi millimetri di distanza con le braccia alzate mano nella mano. Il respiro affannato e lo sguardo sorpreso per le emozioni provate. Dopo aver ripreso coscienza si staccarono e si allontanarono. Ginevra distolse lo sguardo, stupita e spaesata. Dopo poco lo riportò sul volto del ragazzo ma non riuscì ad interpretare cosa provasse. Si voltò e si mise a correre, scomparendo oltre la soglia del portone d´ingresso della sala. Il ragazzo rimase fermo a guardare il muro di fronte a se. Solo quando una mano amica si appoggiò sulla sua spalla si volse e trovò il suo amico con un´espressione strana. Gli porse la giacca e senza una parola si diressero fuori dalla sala, seguiti dai pochi che ancora erano presenti.
Una follia. Una follia il cui ricordo sarebbe rimasto impresso per molto tempo. Anche agli occhi di qualcuno che aveva osservato tutto nell´ombra.







Note:

Gente ce l´ho fatta!!Finalmente!!Chiedo scusa per l´enorme ritardo ma con gli esami che ci sono stati e con la poca ispirazione che ho avuto in questi tempi..beh..ci ho messo un pò..adesso per il prossimo capitolo chissà! Spero di pubblicarlo prima di partire. Ho una settimana di tempo! Perdonatemi ancora e come mio pegno ho "fabbricato" questo chap solo per voi! Spero che vi piaccia!
Io ringrazio ancora tutti quelli che mi avevano messo tra i preferiti e quelli  nuovi che si sono aggiunti. Quindi un grazie di cuore a:
elipotterina94_n6
hila
hinataevans
isabell89
Lady85
lostinyou
scheggia94

Risposte ai commenti:

lostinyou: eh si marty! Io ribalto sempre tutto!Dai altrimenti che gusto c´è???Ah ah ah..spero che qst chap ti piaccia! un bacione grande!
isabell89: dirti ancora che non ci sarà una love story fra i due che vorresti servirebbe a farti desistere???Mmmmm..mi sa di no!
hila: sono contenta che i dialoghi ti facciano ridere e ti piacciano..eh sì Blaise è proprio un bel giovincello!Ah ah ah..ma sei tu quella ke ha riempito la sua storia con dei figaccioni da paura!

Per tutti quelli che hanno la pazienza di aspettare i capitoli e di leggerli GRAZIE!!!Vorrei chiedervi però un favore...RECENSITE!Ne ho bisogno davvero!Grazie e buona lettura a tutti!













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Capitolo 15
*** Quidditch ***




Se nel mondo babbano lo sport più amato, famoso e seguito è il calcio..beh..nel mondo magico è il Quidditch. Un gioco con squadre composte da sette giocatori a cavallo di una scopa con ruoli diversi. C´è il Portiere che difende i tre anelli posti all´estremità del campo, evitando di far passare la Pluffa. I Cacciatori, tre giocatori che sfrecciano sulle loro scope per tutto il campo passandosi la Pluffa e cercando di segnare negli anelli avversari. I Battitori, coloro che brandiscono una mazza come quelle da baseball e difendono i propri compagni dai Bolidi. Certo molte volte scagliano questi ultimi addosso agli avversari ma i falli e le scorrettezze sono sempre esistite. Infine c´è il componente forse più importante. Quello da cui dipende o meno la vittoria della partita: il Cercatore. È il giocatore più rapido e leggero con una vista acuta e con la capacità di saper volare con una mano o senza mani. Il suo compito è acchiappare il Boccino d´Oro. Dalle dimensioni di una noce, è stregato affinchè sfugga alla cattura il più a lungo possibile. Questo è lo sport più importante per i maghi ed è questo sport che si pratica anche alla scuola di Hogwarts.
-    Ecco Ginevra Weasley che recupera la pluffa dalle mani della cacciatrice di tassorosso, mi dispiace bella ma la nostra rossa non la ferma nessuno ah ah- - Signor Finnigan non incominci!- - Mi scusi professoressa..continua la sua corsa schivando i bolidi che le passano ad un soffio dal viso. Effettua un passaggio in direzione di Delmeza Robins che va a buon fine. I cacciatori dell´altra squadra non riescono a tener testa alle azioni. Ed ecco anche Dean Tomas che si affianca alla compagna formando così una formazione compatta. Sono a pochi metri dalla porta, il portiere sfreccia incontro a Delmeza ma quest´ultima all´ultimo momento passa la pluffa e Ginevra e…SSSSSSSSSSSIIIIIII!!! GRIFONDORO SEGNA UN´ALTRA VOLTA! Ginny sei una bomba! Il risultato ora è 50-20 per i grifoni di Hogwarts. Facciamogli vedere chi siamo ragazzi!- - Signor Finnigan!- il ragazzo abbassò la testa al quel rimprovero. Intanto dalle tribune la tifoseria della casa rosso-oro stava dando il meglio di se.
-    La pluffa ritorna in mano ai tassorosso che cercano di attaccare. Superano la metà campo schivando i bolidi impazziti. Ed ecco che Dean Thomas prova a rubare la palla alla cacciatrice avversaria, che devo dire non è niente male ragazzi…- - Adesso basta! Mi dia il microfono Finnigan!- -…no no professoressa mi scusi! Le prometto che mi atterrò alla partita e basta!- le risate per quel dibattito arrivarono dalle varie case tranne per quella di serpeverde che si discostava da ogni cosa. O meglio cercava di far distrarre la sua rivale numero uno.
-    I tassorosso superano la barriera dei nostri cacciatori ed ecco che il cacciatore si avvicina sempre di più agli anelli di Grifondoro dove lo aspetta il portiere Ronald Weasley. Ora è a poca distanza, si prepara al tiro, non è ostacolato da nessuno. I cacciatori tentano di rientrare il più velocemente possibile nella loro area ma ecco che parte il tiro e…PARATA!!!Grande parata del portiere di Gryffindor! E la palla ritorna a noi.- intanto i Grifondoro stavano urlando a squarcia gola, felici che il loro portiere fosse così migliorato e non si facesse più toccare dagli insulti delle serpi.
-    Bravo Ron!! Continua così!- Hermione si voltò verso Lavanda. La vide sorridere e salutare con la mano in direzione degli anelli. Spostò lo sguardo e vide Ron contraccambiare. Qualcosa nel suo stomaco si contrasse. Non volle farci caso e spostò lo sguardo verso il cielo. Più in alto di tutto e tutti, dove fra le nuvole scorse l´altra persona più importante della sua vita.
Harry Potter seguiva con attenzione l´evolversi della partita senza però perdere la concentrazione. I ragazzi se la stavano cavando molto meglio di quanto pensasse e gli allenamenti duri svoltisi fino a quel momento stavano dando i frutti sperati. Si guardò intorno, facendo correre lo sguardo su tutto il campo alla ricerca di quella piccola pallina dorata. Da quando era iniziata la partita, quasi un´ora fa, non l´aveva più scorto. Nemmeno un luccichio. Niente. Decise di spostarsi e incominciò a volare in tondo mantenendo una certa distanza dagli altri giocatori per non intralciare le loro azioni. Sorvolò la tribuna di serpeverde, da cui ricevette i soliti fischi, di corvonero, dove intravide due occhi azzurri che lo guardavano felici e che lo fecero sorridere, di tassorosso, che tifavano con tutta la loro forza per la loro squadra, ed infine la tribuna di grifodoro. Fu qui che incrociò uno sguardo dorato carico di fiducia e affetto che gli fece scaldare il cuore. La sua Hermione lo stava guardando con determinazione infondendogli la carica giusta. Lui fece un cenno affermativo con la testa come se si fossero parlati e ricevette un caldo sorriso. Ripartì sfrecciando e fu proprio quando si trovava sopra la tribuna dei professori che lo vide. Un lontano luccichio, dalla parte opposta del campo sulla stessa linea d´aria. Fu questione di pochi attimi, sfrecciò in direzione del boccino escludendo ciò che lo cricondava.
-    Ed ecco che il capitano Harry Potter, nonché cercatore della sguadra, parte all´inseguimento del boccino. Subito dietro di lui il cercatore di tassorosso. Potter aumenta la velocità spronando la sua Firebolt- tutto intorno vi era silenzio. Gli altri giocatori continuarono imperterriti a giocare cercando di ottenere un vantaggio sempre maggiore. Harry schivò un bolide e poi l´altro. Il boccino deviò la sua traiettoria fiondandosi verso il basso. Il bambino sopravvissuto non li lasciò intimorire e lo seguì in picchiata affiancato dal cercatore di tassorosso. La piccola pallina cambiò ancora a qualche metro dal suolo virando verso destra. Il grifone riuscì a compiere la manovra facilmente mentre il tasso rischiò di precipitare rovinosamente per il brusco cambiamento. Harry aumentò la velocità cominciando a staccare la mano destra e protendendosi verso la pallina dorata. Il tifo ricominciò più forte di prima.
-    HARRY HARRY HARRY HARRY…- questo urlavano tutti. Mancavano pochi millimetri e poi avrebbe stretto nella mano quell´oggetto metallico. Il cercatore di tassorosso arrancava dietro di lui, non perdendo ancora la speranza. Si avvicinavano sempre di più, però, al muro della colonna che divideva la casa di serpeverde con quella di corvonero. Se non l´avesse preso subito si sarebbero trasformati in frittatine. Spronò ancora di più la sua scopa e facendo leva sulla mano ancora attaccata al manico si alzò allungandosi ancora di più. Il muro si avvicinava sempre di più così senza pensarci due volte si buttò nel vuoto. Tutti trattennero il respiro. Fortunatamente il boccino stava volando a pochi metri dal suolo. Il bambino sopravvissuto rotolò per qualche tratto fino a quando non si fermò. Il silenzio lo avvolgeva. Gli altri giocatori si erano fermati pronti comunque a riprendere il gioco qualora si fosse trattato di una falso allarme. Si mise in ginocchio con le braccia attorno alla pancia. Era stata una bella caduta che gli avrebbe procurato non pochi lividi. Fortunatamente non portava più gli occhiali altrimenti li avrebbe ritrovati in frantumi. Alzò il volto con quei due occhi del colore della speranza e si accorse che tutti lo stavano fissando. Un po’ in imbarazzo si riscosse e con un sorriso alzò il pugno destro mostrando il piccolo boccino fra le sue mani. Il boato che ne scaturì dopo equivalse al fragore dello scoppio di una bomba.
-    GRIFONDORO VINCE!!! HARRY POTTER CONQUISTA IL BOCCINO CON UN´AZIONE DA PAURA!!! VAI COSÌ HARRY!!- Finnigan non potè non esprimere la sua gioia così come la McGranitt. Stava esultando anche lei felice.
-    Si conclude così la prima partita del torneo. La prossima sarà Corvonero contro Serpeverde.- così si concluse la telecronaca. Intanto la squadra di grifondoro era scesa in picchiata verso il suo capitano per festeggiare la vittoria, seguiti a ruota da tutta la casa. Harry venne preso in braccio e festeggiato. Tornato giù guardò il suo migliore amico e sorridendo andò ad abbracciarlo. Dopodichè alzò le loro braccia insieme facendo scoppiare altre grida di gioia. Hermione riuscì a raggiungerli a fatica in mezzo a quella calca. Appena la videro le andarono incontro e l´abbracciarono. Il loro trio. Unico e indissolubile. Ancora stretti nell´abbraccio Harry sussurrò all´amica – Grazie..- lei lo guardò e gli sorrise. Dopo poco vennero raggiunti da Ginny e inglobarono anche lei in quell´abbraccio. I festeggiamenti durarono ancora qualche minuto mentre gli studenti delle altre case ritornavano al castello, ma ovviamente quella notte nessuno alla torre di Grifondoro avrebbe dormito. Ormai era diventata una sorte di tradizione festeggiare come matti fino a ridursi a zombie viventi l´indomani. A poco a poco anche gli studenti della casa vincente si allontanarono non smettendo però di intonare cori esultanti. Rimasero così solo i giocatori ed Hermione. Si incamminarono così verso gli spogliatoi.
-    Ragazzi io vi aspetto fuori dagli spogliatoi ok?-
-    Va bene Herm, tanto ci mettiamo poco!-
-    Si certo come l´ultima volta vero Harry? Sbaglio o siete usciti dopo un´ora?- il moro si grattò la testa imbarazzato.
-    Hem..si è vero..ma ti prometto che questa volta faremo prima!- la ragazza scoppiò a ridere.
-    Avanti andate! Siete tutti sudati, appiccicosi e puzzate pure!- i due amici si lanciarono un´occhiata d´intesa.
-    Ah è così!- Ron la inchiodò con lo sguardo e un ghigno si dipinse sul suo volto. Hermione ebbe un brutto presentimento guardando anche l´altro ragazzo su cui spiccava lo stesso ghigno.
-    Ragazzi no! Qualunque cosa vi passi per l´anticamera di quel cervelletto che avete scordatevela!- intanto iniziò ad indietreggiare.
-    Herm perché stai scappando? Sai che non ti faremmo mai niente…- lei non lo stette a sentire. Continuò imperterrita ad indietreggiare. I due si riguardarono e dopo un impercettibile segno del capo da parte del moro si misero a correre verso la ragazza. Lei non fu da meno e iniziò a correre anche lei ma non poteva competere coi due. Venne acchiappata dopo poco e stritolata in un loro abbraccio.
-    Nooooo vi prego!-
-    Cos´è che hai detto prima? Aiutami Harry che non mi ricordo bene-
-    Mmmm mi pare che la nostra cara Herm abbia detto che siamo sudati, appiccicosi e che puzziamo pure!-
-    Ah si ora ricordo…-
-    Ragazzi mi state stritolando!- ma i due non l´ascoltarono.
-    Beh Hermione noi siamo il trio più famoso di tutta la scuola, giusto fratello?-
-    Giusto Harry. Abbiamo condiviso tantissime cose insieme, ne abbiamo passate tante…-
-    Già Herm e ovviamente anche in questo caso devi condividere con noi tutto. Per cui anche tu sarai sudata, appiccicosa e puzzerai!- i due scoppiarono a ridere sottovalutando però la loro amica. Infatti la ragazza era riuscita a sfilarsi la bacchetta da sotto il mantello senza che loro se ne accorgessero, troppo intenti ad attuare la loro piccola vendetta.
-    STUPEFICIUM!- entrambi i ragazzi vennero scaraventati poco lontano. La ragazza prese un profondo respiro e guardò orgogliosa il suo operato. I due si stavano rialazando ancora un po’ intontiti e sorpresi. Di certo non si aspettavano quella mossa. Lei si avvicinò con il suo passo sicuro bloccandosi a pochi metri da loro.
-    Mai abbassare la guardia ragazzi. È la regola numero uno…- sorrise -… ora vi consiglio di andare se non volete che vi trascini io sotto la doccia. E non userei le mani…- quella minaccia velata riuscì a convincere i due.
-    Dannata strega…-
-    Ron ti ho sentito!- il rosso abbassò la testa e si incamminò con l´amico per farsi quella benedetta doccia, tutto sotto lo sguardo divertito della grifona. Entrando nello spogliatoio non poterono evitare di scoppiare a ridere. Marcus e Gabriel, i due battitori, erano in piedi sulle panche con addosso solo un asciugamano avvolto in vita e ancora bagnati. Brandendo in mano le loro mazze di battitori stavano cantando a squarcia gola accompagnando il tutto con dei movimenti di uno pseudo balletto. Dean batteva ritmicamente qualunque oggetto su ogni superficie disponibile, vestito solo con i boxer. Delmeza si trovava in centro e faceva una sorta di danza strana vestita solo con una larga maglia che la copriva quasi fino alle ginocchia, aggiungendo alle parole di quei due fuori di testa versi poco riconoscibili. Infine c´era Ginevra, già vestita e lavata, che rideva in un angolo piegata in due, accompagnando a volte quello spettacolo con il battito delle mani. Quello era lo spogliatoio dei Grifoni. I forti e coraggiosi grifoni che correvano incontro al pericolo. Harry e Ron si guardarono e scoppiarono ancora di più a ridere. Forse la loro era l´unica squadra così unita, che non si faceva problemi di alcun genere. Una squadra in cui vi era sempre un clima disteso e sereno.
-    Ok ok..ragazzi!- ma il casino era troppo e la voce di Harry venne sovrastata da quella di Delmeza.
-    OH RAGAZZI???- ancora niente. Marcus e Gabriel presero a muovere il bacino tentando di imitare la ragazza. E questo li rese ancora più ridicoli. Ginevra ormai era distesa per terra con le lacrime agli occhi. Dean si era avvicinato a Delmeza e tentava di imitare i suoi movimenti sia con le spalle sia con il bacino, aggiungendosi al coro degli altri due che riuscirono miracolosamente ad afferrare i loro asciugamani prima che si slegassero. Il moro si voltò verso il suo amico per cercare aiuto ma anche lui era disteso a terra per le risate e batteva i pugni contro il pavimento.
-    Ok a mali estremi, estremi rimedi…- andò a prendere la bacchetta e puntandosela alla gola sussurrò – sonorus…- dopodiché diede aria ai suoi polmoni.
-    RAGAZZIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!- i vetri traballarono e rischiarono di rompersi. I ragazzi colti di sorpresa si spaventarono. I due battitori caddero rovinosamente addosso a Dean che trascinò con se anche Delmeza. Ginevra si tappò le orecchie evitando così di distruggersi il timpano e Ron rischiò un attacco. Soddisfatto Harry fece finire l´incanto e ritornò a parlare normalmente.
-    Mi dispiace ragazzi ma mi avete costretto voi. Ho provato a chiamarvi ma con il fracasso che facevate non mi sentivate-
-    Cavolo Harry potevi trovare una soluzione migliore! Mi hai quasi fatto prendere un infarto!- il moro lo fulminò.
-    Pensa a me che cercavo il tuo aiuto! E invece eri li che ridevi come un matto- intanto i ragazzi si erano rialzati tutti doloranti.
-    Cavolo che botta…-
-    Ti lamenti tu! Io ho avuto il peso di tre uomini su di me!-
-    Ok basta! Evitiamo discussioni. Ora è meglio se iniziate a rivestirvi perché non credo che alla torre avranno ancora molta pazienza. Bisogna festeggiare la nostra vittoria!-
-    Eccome se bisogna festeggiare!-
-    L´hai detto fratello!-
-    Si ma ricordatevi che da dopo domani rincominciano gli allenamenti, chiaro?-
-    Certo capitano!- risposero tutti in coro e ridendo.
-    Farò finta che non mi stiate prendendo in giro…avanti muovetevi- iniziarono a rivestirsi parlando del più e del meno mentre lui e Ron si toglievano la divisa per prepararsi a fare una bella doccia.
-    Ragazzi io vado, ci vediamo a cena- il rosso si bloccò.
-    Dove vai Gin?- la piccola Weasely raccolse la borsa mettendosela sulle spalle.
-    Ho una punizione da scontare…ricordi?-
-    Ancora??? Ma quella è pazza!-
-    La punizione è fino a data da destinarsi-
-    Te la sei beccata proprio brutta-
-    Non me lo ricordare Dean..ciao ragazzi- fece per aprire la porta ma Marcus la bloccò.
-    Hey Gin ma quindi non ci sei a festeggiare? Il merito dei punti per la maggior parte è tuo!- la ragazza voltò il viso e lo guardò ghignando.
-    Marcus sai che non mi perderei mai un festeggiamento! Vi slauto- così dicendo uscì lasciando gli altri componenti della sua squadra. L´aria fresca di ottobre l´aiutò a riprendersi da tutte quelle risate. Era felice di far parte di una squadra come quella, era felice di essere una Grifondoro. Si incamminò verso il castello e poco distante dal campo intravide Hermione.
-    Hey Herm!- la riccia abbandonò la lettura del libro che teneva fra le mani e le rivolse un sorriso. I suoi occhi però..c´era qualcosa, qualcosa che non andava. Era già un mese che la luce in quegli occhi dorati si era un po’ affievolita, più precisamente dalla sera della festa di inizio anno. Dopo quello che era successo tra lei e Malfoy era corsa alla torre e l´aveva trovata in sala comune in pigiama intenta a fissare il fuoco. Erano state tutta la notte a parlare, a confidarsi l´un l´altra ciò che era successo. Entrambe erano rimaste sorprese dal comportamento delle due serpi. Blaise con Hermione e Malfoy con lei. Secondo lei Hermione doveva conoscere di più il serpeverde, o almeno cercare di scoprire se era affidabile o meno. Ovviamente non era come Malfoy e la stessa Hermione le aveva detto di stare attenta e che probabilmente stava tramando qualcosa. Da quella sera non erano più cadute su quell´argomento anche perché i due ragazzi non si erano più fatti avanti in alcun modo.
-    Ciao Ginny! Stai andando al castello?-
-    Si..punizione- fece con tono sconsolato.
-    Mi dispiace. Eppure mi sembra esagerato continuare a punirti così!-
-    Non conosci quella strega. È molto vendicativa. Tu che fai? Aspetti gli altri?- la riccia sbuffò.
-    Si..però questa volta mi sono portata dietro qualcosa da leggere. L´ultima volta ho dovuto aspettare un´ora e stavo per scagliare una bombarda contro la porta dall´impazienza!-
-    Hai fatto bene. Sono peggio delle donne quei due. Che leggi di bello?- la grifona alzò le spalle.
-    Niente di che..sto cercando notizie inerenti alla profezia della professoressa Cooman- la rossa la guardò con aria interrogativa.
-    Profezia? Che profezia? Ma stiamo parlando di una vera o delle solite baggianate che quella donna si inventa- Hermione la guardò stranita.
-    Scusa Gin ma non sapevi che la Cooman avesse predetto qualcosa?- la rossa scosse la testa.
-    Mi sembra strano, ero sicura di avertelo detto. Beh comunque la prima sera durante la cena ha predetto una profezia-
-    Wow..mi dispiace di essermela persa..cavolo!-
-    Dai tranquilla ti aggiornerò io su tutto, ora ti conviene andare oppure la tua punizione durerà in eterno- la rossa si riscosse.
-    Oh cavolo! Ok ciao Herm! Ci vediamo più tardi!- e si mise a correre mentre l´amica si mise a ridere guardando quella furia rossa.










Note: breve chap rispetto al precedente fabbricato oggi..Dovevo creare qualcosa che lo collegasse a quello che verà dopo...per cui scusatemi se non è meraviglioso..in compenso ho cercato di farlo spiritoso...eh eh eh..
Richiedo ancora una cosa: RECENSITE!!! Anche solo per dirmi fa schifo o altro...Grazie e buona lettura!!

Ringraziamenti:

puffolapigmea: grazie per avere aggiunto la mia storia fra i tuoi preferiti!

hila: grazie per il tuo commento! Sono felice che il chap ti sia piaciuto! Devo dire che è stato abbastanza difficile scriverlo perchè non volevo deludere le vostre aspettative ma alla fine ce l´ho fatta a creare qualcosa di carino! Per il ballo di Malfoy come ti ho già detto ho preso spunto da Moulin Rouge anche per i passi! Spero si capiscano i vari movimenti...eh Blaise è Blaise..e quella famiglia ti ha proprio fatto male...hihihi...Baci!

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