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di SarahEsposito1
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come tutto ebbe inizio ***
Capitolo 2: *** La giornata tipo di Sonan ***
Capitolo 3: *** Qualcosa nell' aria ***
Capitolo 4: *** In Viaggio verso la Terra ***



Capitolo 1
*** Come tutto ebbe inizio ***


  1. Come tutto ebbe inizio

Anno 8321
La Repubblica di Arteus (una forma di governo che prevedeva la pace tra tutti i pianeti della galassia di Zelig), aveva portato una pace che da moltissimi anni mancava nella galassia di Zelig. Per un certo periodo addirittura, si pensava che questa pace potesse durare millenni. Ma qualche anno dopo, nell’ 8382, un tiranno che aveva l’ unico scopo di governare il mondo, decise di ribellarsi ad Arteus e provocò una guerra che ancora oggi non accenna a spegnersi. Il tiranno ribelle si chiamava Hugo Taros, ed era nientemeno che il fratello del buon Arteus. Nati dalla stessa madre, che aveva divorziato col marito. Inizialmente Taros era solo con le sue idee, ma man mano riuscì a radunare seguaci. Seguaci a cui aveva promesso potere, ricchezza, fama e gloria. Per loro era sbagliato dare la galassia in mano al popolo: per loro doveva essere uno solo a decidere, proprio come un re.

Quando i seguaci di Taros raggiunsero i 1000, invasero un piccolo pianeta minerario, dove costrinsero tutti gli abitanti ad allearsi a loro. Alcuni ovviamente erano in disaccordo con Taros, così furono clonati dal DNA dello stesso Hugo Taros: così nacquero le Truppe Reali. La situazione peggiorava di giorno in giorno e la Repubblica di Arteus stava cadendo in mano alle Truppe Reali. Così uno degli alleati di Arteus (Frank Taylor) fondò un esercito per difendersi da Taros e mantenere salda la Repubblica.

Quest’ esercito era molto forte, composto per la maggior parte da unità di terra e aerospaziali. Arteus decise di chiamarla “Resistenza”. Man mano che le Truppe Reali si espandevano, la Resistenza agiva contro Taros e faceva fuggire una buona parte della popolazione dei vari pianeti, per evitare di essere clonati. Quella gente quindi si univa alla Resistenza e combatteva per loro. Ma la Resistenza subì numerose perdite di vite e di astronavi. Si pensava addirittura che sarebbe fallita. Ma subì un importantissimo cambiamento: al comando salì un certo Oran Saarel, che organizzò gli eserciti (li divise in varie squadriglie OrionForce) e alla Resistenza si arruolarono molti piloti di grandi capacità.

Uno di loro si chiamava Axel Firehawk (proveniva da Weror e aveva studiato scienza spaziale in una delle accademie più prestigiose del pianeta) ed era destinato a diventare uno dei più grandi piloti che la storia avesse mai conosciuto. Diventò infatti comandante di una squadriglia Orion Force e la guidò a numerose vittorie. Poi si scoprì un bellissimo pianeta che nacque dallo scontro di due meteoriti giganti, Earth, e lì la Resistenza fondò una colonia, TerraNova. Una colonia abitata, però, solo da 1000 persone.

Tre di queste persone erano proprio Axel Firehawk e la sua compagna Katherine Austen, e il comandante della colonia, Frank Taylor. Le Truppe Reali cercarono molte volte di conquistare anche Earth, ma furono sconfitti da una specie di scudo naturale, la barriera dell’ Ozonosfera. Ancora oggi le Truppe Reali non hanno motori abbastanza potenti da penetrarla. La Resistenza invece si, ed è in particolare per questo che Taros vuole a tutti i costi quei motori. Nel corso degli anni Hugo Taros fece un figlio, Willow Taros, che, all’ età di 37 anni, avvelenò il padre per prendere il suo posto.

Una volta salito al comando, anche Willow Taros organizzò meglio le Truppe Reali: li divise in squadriglie (la più potente quella degli “Immortali”, ma anche quella delle “Flotte Stellari”). La prima ha come comandante una certa Mayhem, clonata, chiamata così per il suo desiderio di distruzione; la seconda ha come comandante Track, un uomo clonato e anche mezzo robotizzato (i robot in realtà si chiamano Androidi). Con questa suddivisione delle squadriglie, anche le Truppe Reali fecero belle figure sul campo di battaglia, ma Axel Firehawk era un grandissimo pericolo per loro.

Dopo un paio d’ anni, Axel Firehawk lasciò un erede, Sonan Xavier Nathaniel Firehawk e il comandante di TerraNova, Frank Taylor, morì. Suo figlio Nathaniel Taylor, quindi, prese il posto di comandante di TerraNova. Due anni dopo la nascita della figlia, Axel Firehawk viene catturato e imprigionato nella prigione di Dunakan, un pianeta glaciale, dove viene tenuto sotto tortura e, dopo avergli fatto numerosi interrogatori dove però Axel non accennava una risposta, viene ucciso dallo stesso Taros. Arteus fu imprigionato nella stessa prigione di Axel Firehawk, e alcune fonti dimostrano che Taros ha ucciso il pilota davanti agli occhi di Arteus. Tuttavia non si sa che fine abbia fatto: un mese dopo infatti la Resistenza, furiosa per il comportamento di Taros, attaccò la prigione di Dunakan, dove trovò il corpo di Axel Firehawk che aveva la gabbia toracica bucata (infatti è stato ucciso con un colpo di pistola), lo prese e lo portò su Earth, dove fu sepolto accanto al corpo di Frank Taylor e quello della sua compagna Kate, con cui non ha avuto il tempo di sposarsi.

Tuttavia la Resistenza non trovò Arteus, e ancora oggi rimangono dei misteri. Alcuni credono che Arteus sia ancora vivo da qualche parte. Il cimitero si trova lontano da TerraNova, in una valle che abitano solo gli animali erbivori. Dopo un anno muore anche Kate Austen, per la febbre Synsillus, che a quel tempo aveva ucciso una decina di persone a TerraNova. Ora si è trovata una cura. Sonan così viene “adottata” da Nathaniel Taylor e svolge una vita normale a TerraNova. Ora i ritmi della guerra si cono calmati un po’, ma alcune volte i piani di Taros si rivelano molto pericolosi. 



TerraNova, Earth, anno 8446
A TerraNova tutto va per il meglio: la popolazione vive in armonia e trascorre le giornate nel migliore dei modi. Josh gioca con Ginger, il cane più famoso di TerraNova, Maddy fa i compiti di matematica e Michelle è al maneggio. Il comandante Taylor è molto sereno e cammina per il mercato.
-Jim! Hai visto Sonan?- chiede il comandante, rivolto al poliziotto Jim Shannon.
-No, mezz’ ora fa mi ha detto che andava da te a finire i compiti di arte...-

Taylor in realtà se lo aspettava. Sonan è molto disubbidiente, ed è incredibilmente testarda: vuole fare solo quello che le piace.
-Dì a Washington e a Raynolds di prendere un veicolo e andare a controllare i percorsi nella giungla. Ho un brutto presentimento.- ordina il comandante.
In effetti ci aveva azzeccato: Alicia Washington (una soldatessa di TerraNova), la trovò mentre giocava con due dinosauri erbivori ma pericolosi, nel bel mezzo della giungla.

Mezz’ ora dopo la bambina si ritrova nell’ ufficio del comandante:
-La maestra mi ha detto che vai male in molte materie. Arte, musica, grammatica, storia e letteratura. E in più hai la media del 2 in condotta.- le fa presente il comandante.
-La storia non mi piace, e non me ne frega niente di quello che è già successo; la letteratura non mi piace; l’ arte è inutile; di musica facciamo sempre teoria e ci assegna tanti compiti, e mi scoccio di studiare sempre; in grammatica non vado tanto male.- si giustifica la bambina.
-E la condotta?-
-Le maestre mi dicono sempre quello che devo fare e non mi lasciano mai parlare con i miei amici.-
-E allora?-
-E allora gli dico parolacce e loro se la prendono. Ma se vanno a casa con il mal di testa mica è colpa mia?-

Questi erano i classici discorsi tra il comandante Taylor e Sonan Firehawk. A 8 anni era già insopportabile. Comunque il comandante si mostrava sempre gentile e paziente nei confronti della bambina. I due erano molto diversi: Sonan non aveva (e non ha) un minimo di pazienza, ha la testa calda ed è molto sveglia; il comandante è sempre molto paziente, gentile e calmo. Ma in azione si fa comunque sentire molto.


3 mesi dopo
-Stamattina ho ricevuto un segnale di avvertimento dalla base di controllo interplanetaria MI7. Andiamo a vedere!- dice Taylor ai suoi soldati.
Così Taylor e gli altri prendono le loro moto elettriche ed escono dai cancelli di TerraNova. La base MI7 si trova nel bel mezzo della giungla. Di basi così ce ne sono 19: MI1, MI2, MI3 e così via. Arrivati alla base, controllano subito i computer e tutte le altre apparecchiature elettroniche. Su uno schermo compare una scritta:
 CAPSULA 46533- INCONTRO CON OGGETTO VOLANTE NON IDENTIFICATO. TRASFERIRE DATI O ATTIVARE TELECAMERE?

 Infatti da un bel po’ di tempo la capsula 46533 viaggia senza una meta nell’ Universo, alla ricerca di nuovi corpi celesti. La capsula fu lanciata dalla Gondwana (una località di Earth) due anni fa. Inizialmente dopo questo messaggio ci fu un po’ di paura da parte dei soldati. NON IDENTIFICATO. Poteva essere si, un opportunità di scoperta, ma allo stesso tempo essere una trappola di Taros. Ordinarono alla capsula di aprire le telecamere: apparve una specie di robot volante nel bel mezzo dell’ Universo. Ma cosa poteva essere? Dopo lunghe riflessioni decisero di trasferire i dati del “robot” alla capsula. Sugli schermi dei computer comparvero numerosi dati, che aprirono. Apparvero una serie di video, con protagonisti nientemeno che gli umani: l’ “oggetto volante non identificato” era un satellite terrestre, precisamente di Sky. Tutta TerraNova venne presto a sapere della notizia, e tutti i dati del satellite furono trasmessi nell’ Occhio. Si scoprì così l’ unico pianeta del Sistema Solare abitato dagli umani: la Terra. Anche Sonan venne presto a sapere della scoperta e, incuriosita, tutte le sere andava nell’ Occhio a vedere cosa succedeva sul pianeta. 


5 Novembre 8446
-Sonan! Dove corri?- urla Josh, un amico stretto di Sonan.
-Sto andando nell’ Occhio! Vuoi venire con me?-
-Si, è da tanto che non ci vado.-
I due vanno nell’ Occhio e accendono la memoria, che è a comandi vocali. Appaiono dei file.
-Files capsula 46533. Apri. Sky Sport1. Visualizza video.- comanda Sonan.
Si apre il video di una partita di calcio, Real Madrid-Juventus, di Coppa dei Campioni.
-Hai visto, Josh? Te l’ avevo detto, anche loro giocano a calcio!-
-Non è possibile... Abbiamo inventato la stessa cosa e non lo sapevamo?-
-Già, è molto strano...-
I due restano tutta la sera nell’ occhio a vedere la partita, facendo il tifo per il migliore. E la migliore in quella partita è stata sicuramente la Juventus. Hanno sconfitto il Real 2-0, entrambi gol di Del Piero. Da quella partita Sonan, Josh e i loro amici tifano Juve e Conte e Del Piero diventano gli idoli di Sonan. Così Sonan continua la sua vita, allegra e spensierata. Ma il male si stava avvicinando e solo i grandi potranno sconfiggerlo.Nel presente siamo nell' anno 8456 e Sonan ha 18 anni.
 

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Capitolo 2
*** La giornata tipo di Sonan ***


2. La giornata tipo di Sonan


8 Maggio 8456
A TerraNova sono le 10:00. I ragazzi hanno 18 anni (tranne Sonan che li compie a gennaio) e sono a scuola. Lezione di tecnologia. Si parla di fonti di energia presenti sulla Terra.
-Usano benzina per le auto e per gli altri mezzi di trasporto, come pullman o motorini. La benzina è formata da petrolio, che si trova nel sottosuolo terrestre ed è composto da....- e continua a spiegare la prof, anche se i ragazzi non stanno molto attenti a quello che dice.
-Quindi il loro pianeta è molto inquinato, vero?- chiede Maddy Shannon, la ragazza più studiosa di tutti.
-Esatto, Shannon.-
-Come facciamo a sapere tutte queste cose?- chiede ancora lei.
-La capsula 46533 si è collegata ad un satellite televisivo terrestre, come voi ben sapete. Nel telegiornale dicono molte di queste cose, quindi noi sappiamo molto del loro pianeta. I terrestri non sanno che oltre alla Terra ci siano altri pianeti abitati dagli umani e non sono mai riusciti ad andare oltre la Via Lattea.- poi richiama l’ attenzione e chiede: -Vero, Firehawk?-
Sonan si gira verso la professoressa, dato che fino a quel momento parlava e scherzava con i suoi amici.
-Non proprio. Tramite tecnologie sofisticate siamo riusciti a mandare tante telecamerine in vari punti del suolo terrestre, così siamo riusciti a scoprire informazioni che non sanno nemmeno i terrestri. E comunque non sono riusciti nemmeno ad andare su Marte...- risponde.
La professoressa annuisce e va avanti.

-Ma il petrolio si sta esaurendo, quindi questa fonte d’ energia non è rinnovabile. Sono energie rinnovabili quelle naturali, per esempio i nostri pannelli solari, pale elettriche eccetera. La Terra presenta anche numerosi geyser in diverse zone...- spiega.
-L’ Islanda!- grida Sonan, volendo dire la sua. Poco dopo si accorge che la prof non l’ ha sentita.
-L’ Islanda!- ripete.
-L’ Islanda!- ripete ancora, ma la professoressa sembra ignorarla del tutto. Sonan un po’ si arrabbia, e dice sorridendo al suo compagno di banco Josh: -Ora dice l’ Islanda, vuoi vedere?-
La prof, infatti, osserva la cartina e, indicando un’ isola nel nord della Terra, dice: -Per esempio in Islanda sono numerosi i casi di enormi geyser e gli abitanti sfruttano il calore terrestre per produrre energia...-
-Visto? LOOOL!!- dice Sonan a Josh.
In classe ridono tutti, compresa Sonan, che applaude tre volte e dice ironicamente alla professoressa: -Tappi nelle orecchie?- La prof è abituata a questi atti di ribellione di Sonan, quindi lascia stare e va avanti:
 -Chi sa dirmi quale stato sulla Terra ha la forma di uno stivale?-
-L’ Italia! L’ Italia! L’ Italia!- grida Sonan, ma la professoressa la ignora e va avanti: -Nessuno? E’ grave.-
Poi Josh, seguendo quello che ha detto Sonan, dice: -La penisola italiana.-
-Bravo, Josh.-
Sonan batte la testa sul banco.
-E chi sa dirmi quante nazioni ci sono in Europa?-
-27...27...27...- dice Sonan, con tono di voce sempre più basso, mentre è ancora con la testa sul banco. Dopo qualche secondo Josh conferma: -27!-
-Bravo, Josh. Dovrò metterti nove in pagella!- annuncia la prof.
Sonan alza la testa e guarda con una faccia da poker Josh. Poi commenta: -Che faccia da cu**...- il commento era rivolto alla professoressa, che questa volta la sente e la caccia fuori.

Obbedisce ed esce dalla classe. In quella giornata era stata cacciata fuori 3 volte. Quella era la quarta. Si siede su una scrivania della segreteria e accende il suo mex (il mex è una specie di cellulare, dove si può parlare o messaggiare con le altre persone). Scorre il dito sullo schermo touch screen e lo ferma sul nome “Ayax Artaya”. Ajax è un suo grande amico. Si sono conosciuti quando Sonan aveva 16 anni (lui è di un anno più grande della ragazza), nell’ accademia Orion Force della Resistenza. Anche lui è un pilota, e Sonan è il suo comandante. Sonan comincia a scrivere:

-Ciao!-
Dopo un po’ arriva la risposta di Ajax:
-Ciao, comandante! Che fai?-
-Niente di importante, tu?-
-Tempo libero. Sto leggendo un libro sulla storia di Weror... E’ molto interessante, dovresti provare a leggerne uno.-
-Preferisco 1000 volte leggere il GTS.- (GTS= Giornale Tecnologico Sportivo)
-Sai leggere? Sai, pensavo fossi analfabeta.-
-Molto divertente, Ajax...-
-Piuttosto... ma tu non dovresti essere a scuola?-
-DOVREI, Ajax, DOVREI... ma io a scuola vado solo per divertirmi e far incazzare le prof. Quando si incazzano mi cacciano fuori. E secondo te ora dove sto?-
-Fuori!-
-Esatto. Fuori... Ormai quando uno mi chiede dove abito io rispondo: sulla scrivania di FUORI.-
-Hahaha! Questa volta che hai combinato?-
E Sonan gli spiega tutto quello che è successo in classe, dall’ Islanda al numero di stati in Europa.
-Be’, ma allora avevi ragione tu... anche se non avresti dovuto dire la parolaccia...- gli risponde Ajax.
-Mi ha fatto incazzare, mica potevo tenermi tutto dentro...-
-Sai, mi sembra che la prof ti “odi” un po’. E’ successo qualcosa con lei?-
-Niente...-
Ma Ajax conosce benissimo il suo comandante e sa bene che lo sta mentendo.
-Sonan... Che altro hai combinato?-
-Ero nel perimetro della giungla con Josh, Howard, Oliver e gli altri: da lontano ho visto la prof che raccoglieva dei fiori... Ho pensato ad uno scherzo da poterle fare, ho alzato gli occhi e ho visto un branco di bellissimi vermiciattoli innocui (ma di aspetto viscido e orribile) che strisciavano lungo il tronco di un albero. Li ho presi, li ho chiusi in un pugno e glie l’ ho tirati addosso. Ha scoperto che sono stata io dopo 3 giorni.-
-Sei unica...-
-Da quel giorno mi odia più del normale. Oh, devo ritornare in classe. A quando la prossima missione?-
-Il comandante Saarel ha detto che voleva convocarti dopodomani per parlare. Non è che hai combinato qualche guaio anche alla base?-
-No... Che strano, però.-
-Già. Ultimamente non stiamo avendo tanto da fare.-
-Concordo con te. Sta andando tutto per il verso giusto. E questo puzza di bruciato.-
-Vabbè. Ci vediamo dopodomani?-
-Ok.-

La mattinata passa, tra compiti a scuola e risate con gli amici. Sono le 17:30, Sonan è a casa sua con i suoi amici più stretti: Oliver (che secondo Sonan somiglierebbe tanto a Mirko Vucinic, un calciatore della Juventus), Howard, Roger, Charles, Victor e Josh (conosciuto soprattutto per essere il figlio del poliziotto, Jim Shannon, e per avere due sorelle: Maddy, che va a scuola con lui, anche se è di un anno più piccola, e Zoey, che ha 7 anni. Maddy va benissimo a scuola, ma a Josh sembra che non importi: ha più o meno gli stessi voti di Sonan, anche se il ragazzo è un po’ più ignorante). Insieme scherzano e guardano le Tv terrestri, fanno i compiti (quelle poche volte...) e giocano. Ma la cosa che amano di più sono gli scherzi telefonici. Sonan è una specialista, li fa tutti lei. E il bello è che chiama ovunque: Weror, Uk-Shakti, Dunakan, Terra... Chiamando i terrestri ha imparato il dialetto napoletano e quello leccese...

-A chi chiamiamo?- chiede Oliver.
-A Napoli!- dice Charles.
Sonan così apre l’ elenco telefonico digitale e sfoglia i nomi:
-Abbruscato... Apredda... Auletta... Bruno... Coloccini... Cozzolino... Damiano... DAMIANO!- si convince Josh.
-Damiano Giuseppa. Ok, ci può stare.- concorda Roger.
-Hahaha... PEPPA!- scherza Sonan. –PEPPA PIG!-
Gli altri ragazzi ridono con lei. Oliver digita il numero di telefono sul suo Mex e dopo un po’ risponde una signora:
-Pronto!- dice la signora.
-Buongiorno signora, è casa Damiano?- chiede Sonan, con un accento napoletano.
-Si, chi cercate?-
-La signora Giuseppa.-
-Sono io.-
-E ‘c ‘m n fott, signò!?- (e che me ne frega, signora?).
-Ah, e cacm ‘o coazz!- risponde la signora, scocciata, mentre attacca.
A casa Firehawk scoppiano tutti a ridere.
-Chiamm nata vot!- (chiama di nuovo!) dice Sonan a Oliver.
Il ragazzo chiama, e dopo qualche secondo risponde un signore.
-Pronto!-
-Buongiorno signore, chiamo a casa Damiano?-
-Si, voi chi siete?-
-Mi chiamo PEPPE ESPOSITO. C’è la signora Giuseppina?-
-No, è uscita.-
-E voi chi siete?-
-Sono il marito io...-
-E la signora Giuseppina non ci sta?-
-No, è uscita un attimo...-
Sonan lo interrompe:
-E ma voi chi siete?-
-Sono il marito io...-
-E la signora Giuseppina non ci sta?-
-No, ho detto che è uscita un attimo...-
-E ma voi chi siete?-
-Sono il marito io...- e i ragazzi cominciano a ridere.
-E la signora Giuseppina non c’è?- -No, è uscita un attimo.-
-E ma voi chi siete?- questa volta anche a Sonan scappa una risatina.
-Ma allor sì proprj scem allor...- (ma allora sei proprio scemo…) risponde il signore, mentre attacca il telefono.
-Hahaha!! Ma io non ce la faccio!!- scoppia a ridere Charles.
-Ma questo non sta bene...- commenta Oliver, mentre Sonan è troppo occupata a ridere per parlare.

Dopo aver fatto i compiti i ragazzi prendono alcune moto elettriche e, all’ insaputa di tutti, escono dai cancelli e vanno nel bel mezzo della giungla. A guidare una di queste moto è (ovviamente) Sonan, che ha una grande passione per i motori, di qualsiasi tipo. Si fermano a quasi 3 click a nord di TerraNova (1 click= 10 km), nella “Giungla d’ Ulisse”, famosa per i suoi alberi altissimi.
-Diamo inizio alle danze!- dice Sonan.
I ragazzi infatti si arrampicano su quegli alberi e si godono il panorama. Gli alberi su Earth sono molto robusti e alti, la corteccia è ruvida e non diritta, permettendo a persone e animali di arrampicarsi. Sonan arriva al punto più alto del suo albero e guarda giù. “30 metri...” pensa Sonan. Girando lo sguardo più a destra vede un insolito mucchio di foglie e le viene in mente un’ idea.
-Charles! Ragazzi! Promettetemi che non farete mai quello che sto per fare io!- dice Sonan ai suoi amici, dovendo urlare un po’ per la distanza tra gli alberi e perché alcuni stavano ancora salendo.
I ragazzi in realtà non capiscono a cosa si riferisse Sonan, quindi aspettano. Dopo 5 secondi Sonan esegue un salto mortale dall’ albero e urla: “F***ulo alle vertigini!!”. Poco dopo si ritrova nel mucchio di foglie, dove esce subito per rassicurare i suoi amici, che sicuramente si saranno preoccupati per lei. Poi, soddisfatta, grida: “Vittoriaaaa!!”. Risale subito su un albero più vicino a quelli degli altri e lei e i suoi amici fanno una gara: chi arriva prima al lago di Trinxian saltando da un albero all’ altro (a tipo scimmie).

Tornano a TerraNova alle 21:00. Quando è buio è molto pericoloso stare nella giungla, per via dei dinosauri carnivori, soprattutto gli “Slasher”, chiamati così perché sono alti un metro e trenta circa, ma sono velocissimi e silenziosi. Sonan cena con i suoi amici a casa di Howard. Si mangia kebab di Xif, il pasto preferito da Sonan. Poi escono tutti alo stadio di calcio di TerraNova, dove gioca la squadra nazionale di Earth. Partitella d’ allenamento 11 contro 11.
-Che ha fatto la Juve ieri?- chiede Roger a Sonan.
-Abbiamo vinto, contro il Catania. 2 a 0, gol di Marchisio e Del Piero.-
-Del Piero? Come sono contento che ha segnato!-
-Già. Buffon ha parato un rigore. E’ un mostro, il nostro SuperGigi!!-
-Vabbè dai, iniziamo sta partita!-
Schieramento 3-5-2 a tipo Juve. Sonan ha il numero 28 e gioca in attacco, facendo coppia con Charles Lee:
-Roger recupera palla nella nostra metà campo, la passa a Howard sulla fascia, Howard corre fino alla bandierina e crossa in mezzo, dove ci siamo io e te: tu mi fai la sponda dietro con la testa e io la metto sotto il sette. Ok?- dice Sonan a Charles nell’ orecchio.
-Benissimo!-
E Sonan pensa: “Wa, l’ amma schiattà ‘a cap, simm ‘e cchiù fort!” (dobbiamo distruggerli, siamo i più forti!).

In effetti Sonan ha un buon piede, è ottima nel dribbling e fa anche contrasti in scivolata. Quando vuole segnare non sbaglia mai. Ma ha anche il record di pali e traverse prese in una stagione... Al 20’ la squadra di Sonan esegue lo schema tattico ideato dalla ragazza e segnano: 1 a 0, gol di Firehawk.
-Hai una carriera da allenatrice assicurata!- le dice Roger.
-Si, si... Tu pensa a difendere!-
La partita finisce 4-1 per la squadra di Sonan. Prima di andare a dormire parla con Taylor, vicino al suo ufficio.

-Guarda il nostro cielo. E’ bello, non te ne pare?- chiede Taylor.
-Si.- risponde Sonan.
-Sai dirmi come si chiama quel satellite?-
-Amaltea!-
-Brava.- conferma il comandante Taylor. -E quello?-
-Ananke.- risponde Sonan, sicura. -Guarda che ho studiato i pianeti di Zelig tanto tempo fa!-
-Lo so... volevo solo testare.-
-Ehm... io vado a dormire, ok?-
-Ok. C’è qualcosa che devi dirmi?-
-E’ possibile che dopodomani non ci sarò. Pare che Saarel voglia parlare con me.-
Così Sonan va a casa e si addormenta dopo, ovviamente, aver fatto 50 palleggi con il suo pallone da calcio.

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Capitolo 3
*** Qualcosa nell' aria ***


3. Qualcosa nell’ aria



Due giorni dopo, Nexian (Weror)
-Sembra che Taros abbia pensato di invadere la Terra per aumentare la grandezza del suo impero... Sto cercando di contattare delle spie all’ interno dell’ Impero per avere certezze.- spiega il comandante Saarel.
Oran Saarel è il comandante ufficiale della Resistenza. E’ lui che dà gli ordini, di attaccare e di difendere. Anche se spesso si fa aiutare dai comandanti delle squadriglie (come Sonan). Saarel le ha viste tutte: l’ ascesa al trono di Arteus, il suo imprigionamento, il periodo di massimo splendore di Axel Firehawk, la nascita di Sonan, Taros e Taros Junior... E’ originario di Uk-Shakti, dove ha vissuto per molto tempo come militare a servizio della sua patria. Ascoltando i malvagi piani di Taros si è unito alla Resistenza. Ne è diventato il comandante generale dopo 50 anni di servizio. Nonostante la forte presenza di violenza nella sua vita, ha sempre un grande desiderio di pace. Quel giorno era lì, nel suo ufficio, a spiegare tattiche ai suoi sottocomandanti.
-Dovremo proteggere la Terra a qualsiasi costo.- continua.

In effetti nessuno è mai andato sulla Terra: con il tempo quelli di Zelig hanno capito di non poter  informare i terrestri della loro esistenza: se l’ avessero fatto, avrebbero mandato la Terra nel panico. Anche per la loro intelligenza inferiore... molti credono negli UFO, nella fine del mondo... In effetti gli UFO sarebbero proprio quelli della galassia di Zelig. Si è deciso di non andare mai sulla Terra tramite il “Patto di Teihunis”.
-Ma per proteggerli dovremo andare sul loro pianeta. Dovremmo provare a proteggerli senza farci vedere. Non so, se li attaccassimo in volo...- sostiene Cloude Bush, un altro comandante della Resistenza.
-Prima o poi dovremo dirglielo.- dice Saarel.
-Le nostre astronavi sono più veloci e agili delle loro, ma molto meno potenti, senza contare che i piloti di Taros sono almeno il triplo dei nostri... Se li attacchiamo in volo perdiamo sicuramente.- dice Sonan.
-Per me questa è la volta buona: partiamo con la portaerei Valhalla e atterriamo in Italia, dato che parlano la nostra stessa lingua. Una volta atterrati spieghiamo tutto ai terrestri e lasciamo decidere loro con chi stare. Tu che ne dici, Sonan?- spiega Haytham Kenway, un altro sottocomandante di Saarel, nonché grandissimo amico di Sonan: spesso progettano insieme piani per attaccare il nemico, infatti sia l’ uno che l’ altro sono molto tenaci e furbi. Non a caso questi piani in azione sono finiti sempre benissimo.

-Mi hai tolto le parole di bocca...-
-E se non ci credono? Se scegliessero di stare con Taros?- dice Daniel Ford, comandante.
-Probabile. Se dovessero decidere di stare con Taros, io e Haytham ci inventeremo qualcosa per convincerli a ripensarci su. Se non dovessero crederci, li portiamo qui.- afferma, sicura, Sonan.
Tutti sono d’ accordo con lei, solo Daniel sembra avere qualche dubbio. Qualche minuto e si decide il giorno della partenza:
-Ho parlato con le spie, non mi hanno assicurato niente.- dice Saarel. –Ma Victor mi ha detto che la possibilità di un attacco alla Terra da parte di Taros è più che probabile. Ma niente paura: ci vorrà una settimana prima che le Truppe Reali raggiungano la Terra.
-Quindi è meglio sbrigarci.- dice Desmond, comandante.
-Martedì?- propone lo stesso Saarel.
Tutti d’ accordo.

Il Martedì, Weror
-Ci siamo tutti?- domanda il comandante Saarel.
-Si!- rispondono in coro tutti.
-Bene. Come vedrete, ho convocato solo voi e i tecnici di volo per questa missione sulla Terra: vi prego quindi di informare i vostri vice-comandanti dell’ assenza.- continua Saarel.
-Ma comandante, uno come Ajax Artaya ci sarebbe servito molto, non credete?- interviene Sonan.
-Durante il viaggio vi spiegherò perché ho convocato solo voi. Come stavo dicendo, seguiremo il piano di Sonan e Haytham: partiamo con la portaerei Valhalla, dove metteremo nel garage le vostre astronavi, in caso di emergenza. Atterriamo in Italia e attiriamo l’ attenzione della gente. Una volta raccolta una folla numerosa e almeno 5 tv internazionali, potremmo spiegare brevemente che cosa sta succedendo in questa galassia. Quasi dimenticavo, con noi oltre agli assistenti di volo e i piloti della Valhalla verranno anche i 10 militari della squadriglia Robinson, delle Terrae Force. Si stima che il viaggio duri 15 giorni. Preparatevi bene, vi aspetto in pista tra due ore.-

I comandanti delle squadriglie Orion Force si preparano per questo lungo viaggio.
-Non ci sarò per 15 giorni, avvisa gli altri.- dice Sonan mentre parla al mex con Ajax.
-Dove andrai?- le chiede il ragazzo.
-Partiremo tra poco per la Terra. Siamo io, gli altri comandanti, Saarel, gli assistenti della Valhalla e altri militari delle Terrae.-
-Sta attenta, che è lontano.-
-Certo... -
Ajax non glie lo ripete una seconda volta: è inutile, il suo comandante, Sonan, è molto imprudente. Si caccia spesso nei guai e ne esce un po’ grazie alla sua abilità di improvvisazione e un po’ grazie agli amici come Ajax, che sono molto prudenti, responsabili e attenti a quello che fanno. Non che Sonan non fosse responsabile, però. Dopo aver avvisato Ajax della sua assenza, Sonan controlla di nuovo le valigie, insieme ad Haytham.

-Che ci hai messo dentro?- chiede Sonan al ragazzo.
-Vestiti, qualche gadget... cose varie. E tu?- risponde lui.
-Un jeans, una camicia e tutti aggeggi tecnologici. Anche un pallone... e questo.- dice Sonan, mostrandogli un piccolo gufo di legno con la maglietta della Juventus. -Durante le partite (sia mie che della Juve che delle altre squadre che stanno contro la Juve e che quindi devo gufare) mi porta fortuna. Secondo te perché quest’ anno abbiamo vinto il campionato?-
-Non è possibile...- sospira Haytham. -E’ carino però.-
-Come sta tuo fratello?-
-Connor sta bene. Ultimamente siamo entrambi molto occupati, non ci sentiamo spesso.-
Haytham ha un fratello minore di due anni: Connor Kenway. Anche lui è un pilota della Resistenza, milita nella squadriglia Johnson.
-Sai, forse è meglio andare a prendere le astronavi.- dice Haytham.
-Si, hai ragione.-

Ogni pilota della Resistenza ha un’ astronave tutta sua. Può sceglierne il nome, il tipo di proiettili e anche la struttura, esterna ed interna. Per questo molti di loro l’ hanno progettata di persona. L’ astronave di Sonan si chiama Valkyrie ed è enorme. Ha la cabina di comando e una stanza per dormire. Poi ovviamente c’è la cabina di controllo per i motori, uno spazio di “disinfestazione” (così se Sonan va su un pianeta dove c’è in giro una malattia contagiosa e la prende, può andare in questa cabina dove viene disinfestata, allo scopo di eliminare i batteri nel suo corpo e di non infettare nessuno su un altro pianeta. Stessa cosa si fa prima di mettere piede su un pianeta). Valkyrie ha anche una cucina interna e un garage. Con l’ effetto “Forza di gravità” tutti gli oggetti rimangono attaccati al pavimento anche in volo rovesciato. Ha 2 motori superpotenti: ognuno raggiunge facilmente il triplo della velocità della luce. La Resistenza mette a disposizione una portaerei per ogni squadriglia. Ogni portaerei (quella della squadriglia Firehawk si chiama Valhalla) contiene fino a 20 astronavi grandi come il Valkyrie. Pensate la portaerei quanto deve essere grande! Oltre al garage, mette a disposizione diverse cucine, camere da letto, bagni, saloni e molte altre camere secondarie grandissime.

Sonan così dà un’ occhiata veloce al suo Valkyrie, per vedere se è tutto a posto. Entra nella cabina di pilotaggio e aziona i motori al massimo, mantenendo i freni: tutto a posto. Poi regola le ali: si muovono bene, ma c’ è qualche problema. Così esce dalla “cupola” e sale sulle ali.
“Sono rigide, un po’ di olio e stanno a posto... Motori ok, missili laser ok e radar perfetto, come al solito. Modestamente, l’ ho costruito io…” pensa Sonan.
Poco dopo lo carica sull’ astronave e i comandanti sono pronti per partire. A pilotare la portaerei c’ è un certo Dominic Gayl, aiutato da altre 19 persone... Sonan e i suoi comandanti invece stanno a guardare, non avendo il brevetto per le portaerei. Sonan si avvicina al radar e alle altre apparecchiature di controllo. Accenna a volerli toccare, ma Haytham la prende per il braccio:

-Pilotassi tu questa portaerei, saremmo già morti tutti...- le dice Haytham, sorridendo.
-In effetti, con i voli acrobatici che faccio io... i motori sarebbero andati in avaria taaanto tempo fa.- risponde Sonan.
-Perciò, se non vuoi far venire un infarto a tutti, stai alla larga dai controlli.-
-Certo, certo... ma se all’ improvviso si disattiva la modalità di forza gravitazionale e io vado a sbattere contro il regolatore delle ali, non è colpa mia...- dice Sonan, sorridendo.
-Cheeee?- si meraviglia Haytham, un po’ scandalizzato dalla risposta di Sonan.
-Hahahaha!! Scherzavo, idiota!- 

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Capitolo 4
*** In Viaggio verso la Terra ***


4. In viaggio verso la Terra



Quattro giorni dopo la partenza da Weror, portaerei Valhalla

-E che palle... Ci vuole ancora tempo per arrivare?- chiede Sonan al pilota Frost, capitano della Valhalla.
-Non vedi l’ ora di atterrare, eh? Comunque siamo ancora lontani. Non hai ancora studiato la nebulosa di Atene?- le chiede Frost.
-Nebulosa di Atene? No.- risponde Sonan. Poi guarda dal vetro -E’ quella lì?-
-Si. Ha la fama di essere la nebulosa più bella dell’ Universo da noi scoperto. Anche se girano molte leggende sul suo conto. La maggior parte le ha inventate il popolo degli Antichi nel 4000, che la scoprirono. Anche se non si sa se siano davvero inventate o no...-
-Leggende? Di che genere?- chiede Sonan, mostrandosi molto incuriosita.
-Si dice che una volta una nave mercenaria provò ad attraversarla per prendere una scorciatoia per la galassia di Opteum. Doveva consegnare delle armi necessarie per la difesa, tra cui delle pistole della vecchia generazione, anni 3000, al pianeta Fuyo. Ma non atterrò mai.-
-E il pilota che fine ha fatto?-
-Si dice che sia morto per denutrizione nella sua astronave, dopo aver perso i contatti con la base di Ghostison (dove era partito) e con quella di Poyo (dove doveva atterrare), e dopo aver esaurito tutte le scorte di cibo. Fatto sta che poco dopo la scomparsa della navicella, la polizia spaziale provò a cercarla ovunque, anche nella nebulosa di Atene. Ma non la trovò.-
-Hanno guardato bene, si?- chiede Sonan.
-Benissimo. Un’ altra leggenda spiega perché non fu mai ritrovata: questa sostiene infatti che gli spiriti dei deceduti riposino lì e che catturassero ogni cosa ci penetrasse dentro, bastava solo che fosse messa male. La nave mercenaria infatti aveva subito un guasto all’ ala sinistra, e si dice che sia finita lì solo per coincidenza. Ma per il pilota non ci fu via di scampo.-

Da quando Frost aveva iniziato a parlare, Sonan non gli levò gli occhi da dosso. Lo guardava in faccia, attenta a quello che diceva. Nick Monaghan (che aveva sentito le parole di Frost) si fece tutto bianco.
-N...non ci d...dobbiamo passare at...traverso, no?- balbetta impaurito.
Frost non risponde, e Sonan guarda il radar per trovare la risposta.
-Mmm... E se ti dicessi di si?- gli chiede la ragazza.
-O... O MIO DDIOOO!- esclama Nick. Poi inizia a correre per tutta la cabina di comando urlando ai piloti:        -Controlla le ali!! Controlla i motori!! Vedi se in cucina c’ è qualcosa sui fornelli!! Controlla i carrelli!! Controlla la fusoliera!! Controlla se i letti stanno a posto, che porta fortuna!! Sonan, caccia il gufetto, che sono scaramantico!! Controlla quanta elettricità abbiamo!! Chiudi quella ca**o di porta!-
E i piloti, vedendolo correre a destra e a sinistra ad urlare, discutono tra loro:
-Ma secondo te questo sta bene?-
-Ho sentito che è molto atletico, secondo me sta impazzendo tutto questo tempo a stare seduto...-
-No, secondo me è qualcosa di più grave...-
-PANICO.-
Sonan comincia a perdere la pazienza, anche se sotto sotto sta ridendo.
-Nick, se non smetti di urlare ti butto giù!- urla. Ma Nick la ignora del tutto. -Nick! Nick!- Proprio quando Nick Monaghan le passa vicino, Sonan grida: -Nick, ca**o, calmati!!- e lo stende a terra con un pugno.
-Woho! Ma che forza!- si complimentano con lei i piloti della Valhalla.
-Grazie, grazie. Modestamente...- afferma Sonan.

Dopo circa un quarto d’ ora sono nella Nebulosa di Atene:
-Hai visto? Siamo nella Nebulosa e non è successo niente. Ora ti sei ripreso?- chiede Sonan a Nick.
-Zitta!!! Non ci gufare! Mamma miiiia, fa che non ha detto l’ ultima parola!!- si dispera Nick.
-Ma va a cacare, va!!- lo manda gentilmente a quel paese Sonan.
Il viaggio nella Nebulosa procede bene, ma quando stavano per uscirne...
-Aaaaaaaaa!!! Che è stato?- urla spaventato Nick.
-Piccola turbolenza, non ti preoccupare.- lo rassicura Haytham, che vincerebbe di sicuro una gara di pazienza contro Sonan. Poi gli da’ una pacca sulla spalla.
-Aaaa!- si impaurisce Nick.
A Sonan arriva un messaggio da Ajax:
-Comandante! Come state nella Valhalla?-
-Stiamo tutti bene, tranne Nick che per poco non si pisc... Ehm, che per poco non impazziva...- si corregge.
-A me sembra che stia impazzendo anche tu... altrimenti scrivevi “pisciava” e non ti correggevi.-
-Mi sto impegnando a diventare un gentleman. O una gentlegirl. Anche se non è nella mia natura...-


Undici giorni dopo, portaerei Valhalla

-Sonannnnnnnnnnn! Sveglia!- dice Haytham a Sonan, per farla svegliare.
La ragazza fa uno sbadiglio, si sistema i capelli scuotendo un po’ la testa e chiede: -Dove siamo?-
-Guarda fuori.- le risponde Haytham, indicando la finestra.
-Ma quello è Marte!- esclama contenta Sonan. Poi gira lo sguardo più a destra e vede un pianeta simile al suo. -Eccola... la Terra...-
-Il comandante Saarel ha detto che entreremo in contatto con l’ atmosfera terrestre tra un quarto d’ ora. Non volevo dirtelo, ma servi tu per i motori... Ora si che è opportuno pregare...-
-Non fare il cretino, lo sai che io sono il più valoroso pilota della Resistenza.-
-Cosa?-
-E già... sei solo geloso...- dice Sonan, con aria di sfida.
-Ma che dici? Il più valoroso pilota della Resistenza sono IO.-
-Certo, certo...- dice Sonan, mentre si allontana. -Continua pure a sognare!-

Nella cabina di comando sono tutti molto impegnati nel loro lavoro: chi controlla le ali, chi la fusoliera, chi lo stato generale... e Saarel dà gli ordini. Sonan sente alcuni controllori di volo parlare, e capisce che dovranno virare a destra per atterrare a Torino: l’ Italia infatti in quel momento si trovava nella parte illuminata dal sole. Sonan e gli altri eseguono, e si godono il meraviglioso panorama. Poco dopo sul computer principale di bordo compare un conto alla rovescia:
IMPATTO CON L’ ATMOSFERA TERRESTRE TRA 10...9...8...7...6...
Nella Valhalla si affrettano a sedersi ai propri posti e ad allacciarsi le cinture. Ci sono abituati, anche con la loro tecnologia e con i motori così potenti rimane comunque un’ impresa oltrepassare l’ ozonosfera di Earth. Quando il countdown arriva a 1, si sente una turbolenza che loro chiamano “di livello medio”, cioè né troppo forte né leggera, nella media. Disattivano la modalità di forza gravitazionale e Sonan modera la velocità. Ormai manca poco all’ atterraggio. Tengono tutti d’ occhio il radar d’ altitudine e fissano un posto per atterrare.

-Ok. A 10.000 click da qui c’ è un aeroporto con pista libera. Prossima partenza alle 16:20 orario italiano, esattamente tra 15 minuti. Un aereo “Alitalia” è atterrato 3 minuti fa, con ritardo di 10 minuti. Cerchiamo di atterrare al centro della pista, ci sono molti aerei civili parcheggiati in attesa.- comunica Sonan.
-Perfetto, Firehawk. Seguiremo i tuoi consigli- le dice il comandante Saarel.
Quei 10.000 click di distanza tra la Valhalla e l’ aeroporto di Torino passano in un niente, ma quando la portaerei abbassa la sua quota, attira l’ attenzione della gente torinese, che si chiede cosa fosse quello strano oggetto volante.
-La pista è leggermente bagnata per recenti piogge, consiglio un atterraggio in verticale senza corsa alla fine.- dice Sonan.
-Bene. Gayl, attiva i piedi piatti.- ordina Saarel.
Il pilota esegue e Sonan modera la velocità, mentre Haytham (che era senza far niente) stacca il mex dal braccio e filma un video. In meno di un minuto la portaerei è atterrata.
-Ok, ecco la seconda parte del piano mio e di Haytham: dobbiamo essere veloci a scendere, prima che arrivino i Carabinieri e ci sistemino tutti per le feste. Una volta scesi non dovete permettervi di aprire bocca né di fargli vedere le armi, altrimenti potrebbero attaccarvi pensando chissà cosa. Haytham già è in ascensore con il secondo gruppo. Ora scendiamo anche noi e li intratteniamo con qualcosa, fino a quando non arriverà il comandante Saarel.-
Proprio quando Sonan stava per entrare nell’ ascensore che porta ai piedi della portaerei, consentendo poi di scendere, viene bloccata da Saarel.
-No, tu aspetti qui.- le dice, infatti.
-Cosa? Ma perché?- gli chiede Sonan.
-Tu sei di Earth, lì c’ è tanto ossigeno e poi vivete praticamente in mezzo agli alberi... Non sei abituata a stare in città, è meglio se resti qui per evitare di provocare danni alla tua salute.-

Sonan capisce quello che intende Saarel, ma vuole comunque scendere. Alla fine si lascia convincere e annuisce, sforzandosi di sorridere. Dal finestrino guarda cosa sta succedendo: davanti all’ astronave si sono radunati gli uomini della sicurezza dell’ aeroporto, armati di pistole, e alcuni soldati dell’ esercito, armati di fucili. Dalle vetrate dell’ aeroporto si vedono le facce della gente che sta a guardare lo spettacolo della Valhalla. Sono tutte meravigliate, stupite, ma allo stesso tempo impaurite e preoccupate. Dalla portaerei scendono, dopo pochi secondi, Haytham e il suo gruppo, più il comandante Saarel e altri piloti.
-Siamo disarmati. Siamo venuti in pace per annunciarvi qualcosa di molto importante, che determinerà il futuro del vostro pianeta. La nostra storia è lunga: la vostra dura 2012 anni, mentre la nostra dura esattamente 8456 anni. Non veniamo dal vostro futuro, ma da un’ altra galassia. Raccontarvi cosa è successo in 8456 anni è un po’ difficile, non credete? Per questo passo alle cose di base.- racconta Saarel, mentre dietro gli uomini terrestri armati si raduna una grande folla: almeno i 9/10 delle persone che erano nell’ aeroporto sono scese sulla pista di atterraggio. Sonan cerca di guardare bene i volti delle persone nella folla. “Conte? Del Piero? Buffon? Vuoi vedere che l’ aereo che era atterrato prima era quello della Juve?” pensa infatti.
-Nella nostra galassia si sono combattute pesanti guerre per diversi anni tra due gruppi: la Resistenza e le Truppe Reali. Le Truppe Reali sono guidate da un tiranno di nome Taros, Willow Taros, che ha come unico obbiettivo conquistare l’ Universo. Ma lo fa tramite le guerre e i ricatti, con la forza e la violenza, arrivando persino alle clonazioni. Il suo prossimo obbiettivo da conquistare è la Terra, l’ unico pianeta abitato dagli umani della Via Lattea. Molto presto arriverà qui e vi chiederà di unirsi a lui, in cambio di denaro e potere. Ma il suo piano consiste solo nel conquistare la Terra, sterminare la sua popolazione (o anche mandarvi su un altro pianeta con pochissime risorse e scarsità d’ acqua) e lasciar spazio alle industrie che producono navicelle e portaerei con la quale distruggerà tutti i nostri beni. Pensateci: avete idea di come sarà il mondo, dopo? E non stiamo parlando di centinaia e centinaia di anni. Se agite in modo sbagliato potrà anche trattarsi di 20, massimo 50 anni.- continua a spiegare Taros, mentre la folla di persone sembra pensare alle sue parole. -La Resistenza invece combatte contro Taros per un’ unica cosa: la libertà. La Resistenza siamo noi, siamo tutti quelli che credono in un futuro migliore, al trionfo della libertà e che si impegnano al massimo per ottenerla. Nella nostra galassia siamo in tanti, credetemi, e siamo molto fiduciosi. Sappiamo benissimo quali sono le nostre capacità e ci impegniamo tanto, tantissimo a sfruttarle per bene. L’ Universo è un bene molto grande e distruggerlo sarebbe una pazzia.-

Nella portaerei il radar segnala un’ astronave che si avvicina a velocità media. Almeno per quelle che sono le sue capacità.
“Chi cavolo è? Un aereo civile terrestre non raggiunge i 1.000 chilometri orari...” pensa Sonan. “Se è Taros? Ma no... abbiamo volato per 15 giorni al doppio della loro velocità e questi mo ci compaiono sul radar? Ma altrimenti chi è... non sanno che la Terra è proibita? E se Taros si trovava su Nettuno? Probabile. Molto probabile. Devo fare qualcosa...”
Istintivamente saluta i piloti dicendo che sarebbe tornata subito e scende nel garage della portaerei. Prende il suo Valkyrie ed esce, sotto gli sguardi di tutti. Entra nella cabina di comando: ci sono radar dappertutto, a destra, a sinistra e al centro. Proprio vicino al seggiolino eiettabile dove si siede il pilota ci sono un milione di pulsanti, leve, schermi touch screen e comandi di ogni genere. Attiva il radar principale e il comunicatore:
-Qui è il comandante Firehawk, siete in un luogo proibito. Tornate immediatamente indietro. Se siete qui per delle perdite improvvise e volete scorte di cibo o altro non esitate a chiederlo, ma prima presentatevi.- dice Sonan al comunicatore.
-Qui è il comandante Track delle Truppe Reali con la sua flotta. Arrenditi ora o sarai abbattuta.- risponde una voce pesante, con aria di sfida.
“Merda!” pensa Sonan. La sua preoccupazione non deriva dal fatto dell’ essere consapevole della forza delle astronavi nemiche, ma dal sapere che si trova sulla Terra, e che (a differenza delle battaglie aperte nel bel mezzo dello spazio), ci sono milioni di persone innocenti sotto di lei. Poi cambia canale di comunicazione:    -Comandante Saarel, qui Firehawk, arrivano le Truppe Reali per farmi divertire un po’. Ripeto: arrivano le Truppe Reali. Mettete al sicuro la folla!-
-Ricevuto, Firehawk.- annuncia Saarel.
Sonan, per guadagnare un po’ di tempo, cerca di aprire un dialogo con Track, uno dei comandanti della squadriglia più potente delle Truppe Reali: gli “Immortali”.
-Se vi abbiamo battuti almeno 10 volte, il nome “immortali” non è più appropriato, non credi?- chiede.
-Rilassati, Sonan. Tra un po’ incontrerai di nuovo tuo padre. Nell’ aldilà!- le risponde Track. Subito dopo apre il fuoco.
-Vedremo chi morirà per primo, Track. Non vorrai mica aver detto le ultime parole famose...-

Sonan schiva i proiettili dimostrando grande abilità e sicurezza, e anche un po’ di coraggio per aver effettuato manovre molto complicate a 20 metri da terra... Subito dopo cambia direzione e apre il fuoco: centra due navicelle in un colpo solo.
-Hai visto come si fa, Track?-
-Aspetta a cantare vittoria!- risponde seccato lui.
Dopo una decina di minuti su 20 navicelle ne erano rimaste 5, grazie anche all’ aiuto di Haytham, Nick e degli altri.
-Ritirata!- annuncia Track.
-Vigliacco... hai paura di morire, Track?- chiede Sonan.
-In teoria mi potresti uccidere. Fallo, Sonan. Ho la navicella mezza rotta, è una grande opportunità per te.-
-Hai mai cercato la parola “dignità” sul vocabolario, Track? Ho rispetto verso gli sconfitti e godo dell’ onore di non averne mai attaccato uno. Hai ordinato la ritirata, e ritirata deve essere.-
-Il tuo orgoglio è troppo grande, Sonan. Voglio farti i complimenti.- le dice Haytham al comunicatore.
-Non c’ è niente di cui vantarsi, Haytham. Dovremmo tutti fare così e invece...- gli dice Sonan. -Me l’ ha insegnato una grande persona.-
E così Sonan e gli altri arrivarono sulla Terra. Lì scoprono che è soggetta a un grande pericolo: le Truppe Reali non attaccano mai solo con una squadriglia. Su Nettuno probabilmente ce ne saranno almeno dieci. Per Sonan i misteri da scoprire sono ancora tanti. E anche per gli altri piloti: chi sarà mai quella “grande persona” di cui parlava la ragazza?

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