Ti odio perchè ti amo

di Sere_Swag
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo e Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31 ***



Capitolo 1
*** Prologo e Capitolo 1 ***




PROLOGO

Hilary Rose Hamilton, 18 anni, nata il 13 Agosto 1995 negli Stati Uniti d'America, New York.
Perse i genitori nell'Ottobre del 2006, due mesi dopo i suoi 11 anni, in un incidente. Entrambi i suoi genitori stavano andando a prenderla ad una festa di compleanno della sua migliore amica Megan, quando un tir non rispettò il semaforo e andò addosso alla loro macchina. La madre, Rose Eleanor Kendrick, morì sul colpo, mentre il padre Paul Jhon Hamilton rimase in coma per due settimane, dopodichè morì.
Hilary venne affidata agli zii paterni, Kenny ed Alicia Hamilton. Rimase sotto schock per circa un mese, dopodichè si chiuse in se stessa. Non volle far amicizia con nessuno, parlava poco, non usciva mai di casa.
In questi anni si affezionò molto agli zii che divennero la sua seconda famiglia.
Hilary uscì da questo guscio dopo due anni. A 13 anni iniziò a farsi nuove amiche, ad uscire di casa e a fare cose che tutte le ragazzine della sua età fanno. A distanza di due anni lei e Megan erano ancora amiche.
Quest'amicizia si ruppe subito dopo finite le superiori, ossia, un anno fa, ma solo le dirette interessate sanno perchè.
Hilary era una bambina debole, facile da abbindolare e lo è stata anche fino a qualche anno fa, finchè una notte, grazie ad un sogno, cambiò.
Sognò i suoi genitori che con aria severa la riproveravano perchè tutti si potevano prendere gioco di lei. Per spronarla le dissero che, se veramente voleva bene ai suoi genitori, doveva cambiare! Doveva essere più forte, non doveva credere a tutto così facilmente..!!
La mattina dopo si alzò e fece una promessa. Sarebbe cambiata. Sarebbe diventata più forte, avrebbe creduto meno alle persone e avrebbe reso orgogliosi i suoi genitori.
Ora, Hilary, la ragazza mora dagli occhi color ghiaccio, è veramente cambiata, ed è pronta, a distanza di pochi giorni, ad iniziare il suo primo giorno di Liceo.

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Justin Drew Bieber, 19 anni, nato il 1° marzo 1994 a Ontario, Canada. I suoi genitori si sono separati quando lui era ancora in tenera età. Vive con la madre, Pattie Mallette, ma ha comunque buoni rapporti con il padre, Jeremy Bieber.
Justin ama la musica, per questo caricò suoi video in cui cantava canzoni di cantanti famosi, su Youtube.
Venne scoperto per caso da Scooter Braun, che successivamente divenne il suo manager e lo portò, così, alla fama.
Ha una sorellina e un fratellino più piccoli da parte del padre (ora sposato con un'altra donna) : Jazmyn e Jaxon!
In pochi anni conquista tutto il mondo, arrivando così a più di un milione di followers su Twitter.
Ma il biondo dagli occhi color miele vuole prendersi un pò di pausa. Vuole vivere per un pò in un modo un pò più "normale". La sua guardia del corpo, Kenny Hamilton, si offrirà di "mantenerlo" per un pò a casa sua, assicurandosi che i paparazzi non li disrturbino.
Justin accetterà, all'oscuro del fatto che con Kenny vive anche sua nipote.

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CAPITOLO 1

7 Settembre 2013, New York       H: 7.30 a.m

x: Svegliati Hilary, dobbiamo andare dai! -
Io: No, zia, non mi va - mugulo
Zia: Su Hilary, non possiamo fare tardi oggi! E' l'ultimo giorno e dobbiamo essere lì per le 8.00 a.m . Muoviti! - dice. Mi toglie le coperte da dosso e dopodichè va ad aprire le tende della finestra di camera mia
Io: Uff, vabbene..ora mi alzo - mia zia esce da camera mia ed io, scocciata, mi alzo dal letto e mi dirigo verso il bagno per prepararmi ad uscire.

Entro in bagno e mi guardo allo specchio. I miei lunghi capelli castani mossi sono spettinati, i miei occhi ancora assonnati ed il mio corpo minuto coperto da un piagiama della Disney. Ho sempre amato i cartoni animati, c'è sempre il lieto fine, ed anch'io avrei voluto averlo nella mia vita.
Mi spoglio ed entro nella doccia, mi rilasso sentendo l'acqua calda che scorre sul mio corpo.
Dopo essermi lavata prendo l'accappatoio, me lo avvolgo attorno al corpo e vado in camera per vestirmi e truccarmi.

Zia: Hilary! Sei pronta? Fra un pò dobbiamo andare - sento urlare dal piano di sotto. Finisco di truccarmi e scendo.
Io: Eccomi! - sorrido ai miei zii e gli do il buongiorno accompagnato da un bacio sulla guancia 
Zio: Hilary, vai a metterti su un giacchettino, fuori non fa molto caldo - 
Io: Dai zio, non siamo a Dicembre, non fa tanto freddo - 
Zio:  Eh vabbene, dai su andiamo! - prende le chiavi della macchina ed usciamo

Sono passati cinque minuti e siamo già arrivati. Scendo dall'auto e davanti a me vedo il mio futuro liceo, il "New York City High School" .
Entriamo dentro il cancello e percorriamo la stradina che porta all'entrata. Superato il portone di entrata, davanti a noi, si estende un lungo corridoio con degli armadietti ai lati. Attraversiamo il corridoio e davanti a noi regna la parola "Segreteria".
Busso e da dietro la porta sentiamo un lieve "Avanti" . Entriamo e, davanti a noi, dietro una scrivania, troviamo una donna sulla cinquantina, con dei grossi occhiali, di corporatura cicciottella e l'aspetto alquanto buffo.

Segretaria: Buongiorno, di cosa avete bisogno?- ci domanda sorridendo gentilmente
Zio: Buongiorno, vorremmo iscrivere nostra nipote a questa scuola, sappiamo che oggi è l'ultimo giorno di iscrizione-
Segretaria: Vostra nipote? Mi dispiace ma servono i genitori della ragazza per effettuare l'iscrizione-

Sento una leggera fitta al cuore sentendo pronunciare quella parola che non sentivo da tanto tempo. Abbasso la testa al loro ricordo.

Zia: Ehm, i genitori della ragazza non ci sono più, è stata affidata a noi- tira fuori dalla sua borsa le carte dell'affidamento e le carte d'identità sua e dello zio e le appoggia sulla scrivania della segretaria.
Segretaria: Oh..mi dispiace, non lo sapevo! - dice con sguardo dispiaciuto, guardando le carte date poco fa da mia zia
Zio: Non si preoccupi - dice con tono gentile, mentre mia zia appoggia un braccio sulle mie spalle attirandomi a se e lasciandomi un bacio sulla testa. La segretaria finisce di vedere i documenti e poi li ridà a mio zio
Segretaria: Vabbene, allora, signorina Hamilton mi vuole seguire? Così la registro a scuola - dice alzandosi dalla sedia, sorridendomi.
Io: Certo- dico sorridendo a mia volta e seguendola lasciando i miei zii davanti la scrivania.

La segretaria si dirige in una sala piena di computer, dove trovo anche altre due ragazze che si stanno iscrivendo

Segretaria: Allora, siediti qui, compila il modulo che c'è vicino al computer, poi fai le fotocopie e vieni di la, vabbene? - annuisco - Bene, siediti lì - mi sorride indicandomi un posto vicino ad una ragazza dai capelli neri.

Mi siedo e prendo il modulo da compilare, però non c'è la penna.

Io: Scusa, sai dirmi dove posso trovare una penna?! - chiedo a bassa voce alla ragazza accanto a me
x: Certo, tieni, ti presto la mia, tanto ho finito - dice sorridendomi 
Io: Grazie - dico prendendo la penna dalla sua mano e sorridendole a mia volta 
x: Piacere, Chanel - dice tendendomi la mano, continuando a sorridere
Io: Piacere, Hilary - dico stringendole la mano e sorridendole
Chanel: Vuoi una mano con il modulo? - 
Io: Si grazie - dico sorridendole

Sembra una ragazza dolce, è molto carina. Ha i capelli neri lunghi fino alle spalle, gli occhi color cioccolato, è di corporatura media, alta quanto me.

Chanel: Allora, non è molto difficile, devi solo inserire i tuoi dati ed ha finito - 
Io: Ah, allora iniziamo - 
Chanel: Allora, qui devi inserire i tuoi dati: nome, cognome, data di nascita, luogo, codice fiscale ecc..- 
Io: Ok - inizio a compilare i miei dati
Chanel: Hamilton! Ha qualcosa di familiare questo cognome - mi dice. Io sorrido, sapendo la sua reazione quando saprà che sono la nipote della guardia del corpo di una pop-star
Io: Ecco, ho finito, ed ora? - 
Chanel: Ora - dice girando la pagina del modulo - devi compilare i dat dei tuoi genitori - dice sorridendo
Io: Dei miei zii - la correggo
Chanel: Come mai? I tuoi genitori dove sono? - 
Io: Sono morti 7 anni fa - dico in modo freddo iniziando a compilare i dati di mia zia
Chanel: Ah, scusa, non lo sapevo - dice con faccia triste
Io: Non preoccuparti - dico fingendo un sorriso
Chanel: Woo! Ferma, ferma, ferma! - dice leggendo i dati che ho appena finito di compilare 
Io: Che c'è? Ho sbagliato qualcosa? - dico guardandola 
Chanel: No, no! Non hai sbagliato nulla ma..aspetta! Tuo zio, si chiama Kenny Hamilton? - dice con faccia stupita ed emozionata
Io: Si, perchè? - dico con indifferenza
Chanel: Kenny Hamilton è la guardia del corpo di Justin Bieber! - dice emozionata
Io: Lo so! - dico alzandomi dalla sedia e raggiungendo la fotocopiatrice
Chanel: Oddio! Che fortuna che hai, tutti vorrebbero essere al tuo posto - dice seguendomi
Io: So anche questo - dico annoiata. Finisco di fotocopiare il modulo e mi giro verso di lei - Senti, ora devo andare, ci vediamo fra cinque giorno, ciao - dico sorridendole. Me ne sto andando, ma lei mi ferma prendendomi per un braccio
Chanel: Aspetta! Tuo zio..è qui? - dice sorridendo emozionata
Io: Si, vieni - l'accompagno da mio zio, sapendo che è quello che voleva
Segretaria: Oh, eccoti! Allora la fotocopia la tenete voi, invece qui teniamo l'originale -
Io: Va bene - dico dandole l'originale

Io e Chanel usciamo dalla segreteria e davanti a noi ci sono mia zia e mio zio che parlano fra di loro

Io: Zio, c'è una ragazza che vuole conoscerti - dico indicandogli Chanel
Chanel: Ciao - dice con gli occhi che le luccicano - Oddio non posso credere che sei veramente tu!! - 
Zio: Hahaha, ciao! - dice sorridendo alla scena che gli si presenta davanti - Ma non c'è bisogno che fai così, non sono io la pop-star - dice ridendo
Chanel: Bhe ma sei comunque la sua guardia del corpo, sei invidiato da tutte -
Zio: Hahaha, lo so lo so - dice ridendo
Zia: Non vorrei interrompere l'allegria che c'è nell'aria, ma dobbiamo andare - dice guardando mio zio
Chanel: Oh si, certo. Scusate - dice sorridendo imbarazzata 
Io: Vabbene, allora ciao. Ci vediamo - dico sorridendole e andandomene insieme ai miei zii 

Una volta arrivati a casa, salgo al piano di sopra e vado in camera mia. Mi tolgo le scarpe e mi butto sul letto, prendendo il cellulare e andando su Facebook. Trovo più di 100 richieste di amicizia, 13 messaggi e un bel pò di notifiche.
Vedo le richeiste, sono tutte di ragazze infatuate da Bieber e pensano che tramite ,e riusciranno a parlare con lui, peccato che io non l'abbia mai voluto vedere e di conseguenza non so dove abita, non ho il suo numero di cellulare e nemmeno il suo vero profilo di Facebook!
Noto però che tra le richieste di amicizia c'è una ragazza di nome Chanel. Entro nel suo profilo e riconosco la ragazza dai capelli neri e gli occhi cioccolato nella foto profilo.
Accetto l'amicizia e dopodichè vado a vedere se tra quei 13 messaggi c'è il suo, lo trovo e lo apro. Dice:

"Chanel Williams:
 Ehy ciao :) Ti ricordi di me? :D " 
 (Inviato alle h: 7.53 a.m)

Le rispondo: 

"Hilary Hamilton:
 Ehy, sisi, come dimeticarsene! Ti ho
 vista 5 minuti fa haha :) "
 (Inviato alle h: 8.03 a.m)

Non è online, quindi chiudo anche io e mi rilasso sul letto, finchè non mi addormento.

H: 11.37 a.m

Mi sveglio all'improvviso, sentendo il telefono di casa suonare, prendo il cordless sul comodino e rispondo

Io: Pronto? - dico sedendomi sul letto
x: Ciao Hilary, sono Scooter - faccio un sorriso enorme sentendo quel nome
Io: Ciao Scoot , da quanto tempo, come stai? - dico sorridendo
S: Bene, bene, voi? Tutto apposto? - 
Io: Si si, come mai hai chiamato? Avevi bisogno? - 
S: Si, in effetti vorrei parlare con Kenny - 
Io: Va bene, ora te lo passo - metto in attesa la chiamata e mi affaccio alla porta di camera mia - Zioo! C'è Scoot al telefono, ti deve parlare - urlo dal piano di sopra
Zio: Va bene, grazie - sento che parla ma non sento che dice, ma poco importa.

Mi metto alla scrivania ed accendo il mio computer per poi entrare su Facebook
Vado nei messaggi e noto che Chanel mi ha risposto pochi minuti fa 

"Chanel Williams:
  Hahaha :) Come stai? "
  (Inviato alle h: 11.23 a.m)

Rispondo, vedendo che è online

"Hilary Hamilton:
  Bene, tu? :) " 
  (Inviato alle h: 11.46 a.m)

Pochi secondi dopo mi arriva la risposta, così iniziamo a chattare un pò:

"Chanel Williams:
  Bene grazie Che fai? :) "
  (Inviato alle h: 11.47 a.m)

"Hilary Hamilton
  Nulla di che. mi sono appenza 
  alzata, tu? "
  (Inviato alle h: 11.48 a.m)

"Chanel Williams:
  Cerco di farmi seguire da Justin
  su Twitter, dato che è online"
  (Inviato alle h: 11.48 a.m)

"Hilary Hamilton:
  Grazie per avermelo ricordato!
  Devo andare su Twitter, è da
  un pò che non ci entro :/ "
  (Inviato alle h: 11.48 a.m)

Apro un'altra finestra e vado su Twitter, ho tre messaggi e li leggo:

1° Messaggio da "I'm a Belieber" :

"Ciao, grazie per seguirmi.
  E' vero che sei la nipote di
  Kenny?"

2° Messaggio da "Kidrauhl <3" :

"Ciao, puoi chiedere a Justin
  se può seguirmi? Grazie e
  scusa per il disturbo :) "

3° Messaggio da "Justin Bieber" : 

"Ehy :)"

Clicco sul nome "Justin Bieber", si apre il vero profilo e accanto al suo nome leggo "Ti segue" .
Justin Bieber mi segue su Twitter e mi ha anche contattata, mi chiedo cosa vorrà da me! 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***



CAPITOLO 2

Vado sui messaggi e gli rispondo:

"Messaggio a: "Justin Bieber" : 
  "Ciao"

Poi vado su Facebook dove trovo due messaggi da Chanel

"Chanel Williams:
  Io ci entro ogni due secondi.
  Magari Justin mi vede e mi
  segue :) " 
  (Inviato alle h: 11.49 a.m)
 
 "Ci sei?" 
  (Inviato alle h: 11.57 a.m)

"Hilary Hamilton:
  Si, scusa il ritardo. Ma sono
  andata su Twitter e ho notato
  che Bieber mi segue e mi ha
  contattata -.- "
  (Inviato alle h: 11.59 a.m)

"Chanel Williams:
  COSA?!?! ODDIO NON CI 
  CREDO!! :') "
  (Inviato alle h: 12.00 a.m)

"Hilary Hamilton:
 Già..nemmeno io! -.-"
 (Inviato alle h: 12.00 a.m)

"Chanel Williams:
  Quanto vorrei essere al tuo
  posto *-* " 
  (Inviato alle h: 12.01 a.m)

"Hilary Hamilton:
  Se vuoi ti faccio seguire
  da lui, dato che ci tieni
  così tanto"
  (Inviato alle h: 12.02 a.m)

"Chanel Williams:
  ODDIO, LO FARESTI
  DAVVERO? *O*"
  (Inviato alle h: 12.02 a.m)

"Hilary Hamilton:
  Certo, non mi costa nulla!
  Dimmi come ti chiami su
  Twitter"
  (Inviato alle h: 12.02 a.m)

"Chanel Williams:
  Oddio, grazie mille! Veramente!
  Mi chiamo "Chanel Belieber" *-* "
  (Inviato alle h: 12.03 a.m)

"Hilary Hamilton:
  Vabbene, arrivo! P.s. Non c'è
  bisogno che mi ringrazi :D"
  (Inviato alle h: 12.04)

"Chanel Williams:
  Vabbene, ti aspetto *-*"
  (Inviato alle h: 12.04)

Vado su Twitter e trovo un messaggio da Bieber:

"Messaggio da: "Justin Bieber" : 
"Come stai? :)"

"Messaggio a: "Justin Bieber" :
"Bene. Senti c'è una mia amica che è
  tua fan, potresti seguirla? Si chiama
  "Chanel Bieber"

"Messaggio da: "Justin Bieber" :
"Certo :)"

"Messaggio a : "Justin Bieber" :
"Ok, grazie!"

Apro la finestra di Facebook e mi trovo il messaggio di Chanel:

"Chanel Williams:
  ODDIO, MI SEGUE!! NON CI 
  POSSO CREDERE, GRAZIE 
  MILLE HILARY, GRAZIE :') <3 <3"

Sto per scriverle la risposta ma sento bussare alla porta

Io: Avanti - dico girandomi con la sedia in direzione della porta
Zia: Tesoro il pranzo è in tavola, forza! Spegni e scendi - dice con voce dolce
Io: Vabbene zia, arrivo - dico sorridendole, lei annuisce per poi chiudere la porta ed andare di sotto.

Vado su Facebook e saluto Chanel, per poi spegnere il pc e di conseguenza disconnettermi da Facebook e Twitter.
Scendo al piano di sotto e trovo la tavola già apparecchiata e i miei zii che stanno mettendo i piatti in tavola.

Io: Eccomi qui, pronta per spazzare tutto! - dico sorridendo
Zio: Hahaha, lascia un pò di cibo anche a noi! - dice sedendosi di fronte a me, mentre mia zia si siede alla mia sinistra.

Una volta finito di pranzare aiuto mia zia a sparecchiare, mentre mio zio va al piano di sopra.
Finito di sparecchiare mi dirigo in salotto e mi butto sul divano accendendo la televisione e mettendo su Mtv.
Stanno trasmettendo "16 anni e incinta" , ma, nonostante questo programma non mi piaccia, non cambio canale, perchè so che fra un pò inizia il mio programma preferito: Jersey Shore.
Molte persone lo trovano un programma inutile, volgare. Ma per quanto possa essere volgare, a me piace.
Intanto che aspetto che finisca "16 anni e incinta" salgo al piano di sopra e mi dirigo verso il bagno per lavarmi i denti. Una volta finito, mi lego i capelli, vado in camera mia, prendo il cellulare e scendo, andando in salotto.

Io: Ma zio! Perchè hai cambiato? Volevo vedere Jersey Shore - dico facendo la finta offesa, sedendomi accanto a lui sul divano.
Zio: Stavano facendo un servizio su Justin, volevo vederlo - si giustifica
Io: Uff, oggi sto sentendo troppe volte il suo nome - dico stufa
Zio: Come mai? -
Io: Ti ricordi la ragazza che voleva vederti, stamattina? - 
Zio: Si - 
Io: Ecco! Mi ha aggiunta su Facebook e, come hai potuto vedere e capire, è una Belieber.  Ma c'è dell'altro! Bieber mi segue su Twitter e oggi mi ha contattata. Non ne posso più nè di sentirlo ne di vederlo - dico alterata
Zio: Ma perchè lo odi così tanto? - dice calmo
Io: E' famoso! E' un montato del cavolo, si crede figo perchè ha i soldi. Fa canzonette da bambino, ed il bello è che alla gente piace! Pff.. - 
Zio: Fidati, io lo conosco da molti anni! E non è affatto come lo hai descritto, anzi! - 
Io: Lo dici solo per coprirlo - dico prendendo il telecomando e rimettendo su Mtv  per vedermi Jersey Shore che dovrebbe iniziare a momenti 

Dopo pochi minuti mio zio si alza e si mette il giubbotto posto sul bracciolo del divano

Io: Dove vai? - dico staccando gli occhi dalla tv e posandoli su mio zio
Zio: Indovina? - dice con un sorriso
Io: Ma oggi è giovedi! Devi andarci domani, non oggi! - mi alzo dal divano, puntando i piedi a terra
Zio: Lo so, ma oggi ci devo andare per una specie di colloquio extra. Dobbiamo decidere un paio di cose! - 
Io: Uffa, vabbene - dico lasciandogli un bacio sulla guancia per poi riandarmi a sedere sul divano appoggiando il cellulare sul tavolino di legno posto di fronte al divano-

-2 ORE DOPO-

x: Hilary! Hilary svegliati, ci sono visite! - sento una voce familiare che mi chiama, apro gli occhi sbattendo le palpebre per mettere a fuoco e vedo la figura di mia zia, china su di me, intenta a svegliarmi.
Io: Mmh - mugulo - Che c'è zia? - dico alzandomi lentamente dal divano
Zia: Ci sono visite, Hilary! Per ora sono in cucina, sistemati e raggiungici - 
Io: Vabbene - mia zia ritorna in cucina ed io mi lego meglio i capelli in una coda di cavallo, spengo la tv e mi sistemo, per poi raggiungere gli ospiti in cucina - Eccomi! - dico per poi sgranare gli occhi alla vista di quest'uomo che non vedevo da tanto tempo - Scoot!! - urlo andandogli incontro, abbracciandolo più forte che mai!

Scooter Braun, adoro quell'uomo! Mi è stato sempre vicino, pur non facendo parte della famiglia. Era da tanti mesi che non lo vedevo per colpa del suo lavoro e degli svariati impegni. L'ultima volta che lo vidi fù il giorno in cui venne a prendere mio zio perchè Bieber dovette iniziare il suo tour!!

Io: Come stai? - dico sedendomi accanto a lui con gli occhi che mi brillano
S: Bene bene, tu? Sei cresciuta tantissimo dall'ultima volta - dice guardandomi per poi sorridere
Io: Hahaha, tu invece sei invecchiato!  - dico scherzando, per prenderlo in giro
S: Bhe anche tu sei invecchiata! Ora sei maggiorenne! -
Io: Eh gia, da un pò di settimane - dico sorridendo - Come mai sei qui? - 
S: Stavo parlando di affari con tuo zio, riguardo al ragazzo canadese - io faccio una faccia strana, interrogativa
Zio: Gli ho detto di non pronunciare il nome del canadese davanti a te, perchè non ne puoi più - dice rispondendo alla mia domanda muta.
Io: Ah ecco! - dico alzandomi per prendere un bicchiere d'acqua.

Continuiamo a parlare per un pò finchè il cellulare di Scooter inizia a squillare

S: Pronto? - va in un'altra stanza seguito dallo zio, mentre io e la zia rimaniamo in cucina.
Io: Zia, appena Scoot se ne va, posso uscire? - 
Zia: Dove vuoi andare? - 
Io: Non so, mi faccio un giro, fra un pò inizierà la scuola e potrò uscire di meno per colpa dello studio.
Zia: Vabbene, ma per le 7.00 p.m devi essere a casa per la cena
Io: Grazie zia - dico raggiungendola dall'altra parte del tavolo e dandole un bacio sulla guancia in segno di ringraziamento

Raggiungo lo zio e Scoot in sala, ma vedo che Scoot sta per andarsene

Io: Te ne vai di già? - 
S: Si, il lavoro mi chiama - dice dandomi un abbraccio e baciandomi la testa. Ricambio l'abbraccio e mentre lo zio lo accompagna alla porta, io salgo di sopra per prepararmi ad uscire.

Mi cambio prendendo un paio di jeans e una maglia rosa ad ali di pipistrello e un paio di supra abbinate alla maglia.
Mi metto un pò di trucco e scendo al piano di sotto.
Prendo il cellulare sul tavolino in sala e lo metto nella tasca dei jeans mentre mi dirigo in cucina per salutare mia zia

Io: Zia, io esco! Torno per l'ora di cena, non preoccuparti! - dico dandole un bacio sulla guancia
Zia: Vabbene tesoro - dice ricambiando il bacio - Stai attenta - dice urlando per farsi sentire
Io: Si - dico davanti alla porta, per poi uscire di casa.

Percorro il vialetto lungo il giardino e mi dirigo verso il parco a pochi passi da me
E' un parco poco conosciuto, per questo è il mio preferito. C'è sempre calma e posso ascoltarmi la musica in tranquilla pace. Nessuno mi disturberà. 
Mi siedo sul prato, con la schiena contro l'albero, prendo il mio cellulare con le cuffie precedentemente attaccate al telefono. Schiaccio play e metto la riproduzione casuale. Parte la canzone "High School" di Nicki Minaj e Lil Wayne e mentre guardo il laghetto di fronte a me la canticchio a bassa voce.

"He said he came from Jamaica
 he owned a couple acres
 A couple fake visas cause he never got his papers
 Gave up on love, fucking with them heart breakers
 But he was gettin' money with the movers and the shakers
"

Smetto di cantare sentendo qualcuno che si è seduto accanto a me. Fermo la musica, mi tolgo una cuffietta e mi giro verso lui per vedere chi è

x: Ehy! - mi dice sorridendo. "Non può essere lui" penso!
Io: Ma che..?! Cosa ci fai qui? - gli dico
x: Oh ci siamo trasferiti qui da poco - 
Io: Tu e chi altro? - 
x: Io e i miei migliori amici - 
Io: Sei qui con lui? - dico guardandomi attorno
x: No, lui è ancora a casa sua, non molto vicino da qui - dice
Io: Come mai vi trasferite qua? -
x: Ehm..hai visto che bel sole? Bhe credo che sia ora di andare, ci vediamo Hilary - dice alzandosi. Mi alzo anche io e lo fermo per un braccio
Io: Chaz Somers dimmi il motivo!! - 
C: Non posso, ho promesso di non dirtelo - 
Io: Muoviti! - 
C: Dai, lo scoprirai da sola - mi sorride e mi fa l'occhiolino 
Io: No, voglio saperlo ora! - 
C: Uff..non posso! Dai Hilary, non farmi rompere la promessa! - 
Io: Non le hai mai mantenute le promesse, dicevi che erano fatte per essere rotte, non per essere mantenute - dico sorridendo ai ricordi dei vecchi tempi
C: Si tratta di Justin - 
Io: E..? - lo incito ad andare avanti con una mano
C: E..vuole prendersi un pò di pausa dal lavoro - 
Io: Quindi? - dico non capendo
C: Quindi..Kenny gli ha proposto di venire a vivere da voi e..lui ha accettato - mollo la presa al suo braccio e instintivamente faccio cadere al suolo il cellulare con le cuffiette.

Justin Bieber, la persona che odio di più al mondo, presto vivrà a casa mia, sotto il mio stesso tetto!
Non ci posso credere, non voglio crederci!
Deve essere per forza un incubo, non c'è altra soluzione!

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-Spazio Autrice-
Buonasera ragazze, eccovi il secondo capitolo della storia! Spero vivamente che vi piaccia e chiedo scusa per il ritardo ma sono stata impegnata con lo studio per colpa delle troppe verifiche che ci assegnano di continuo -.-
Comunque sia questo è il capitolo e spero venga recensito da almeno 3 persone, ci terrei molto anche se le così dette "Lettrici Fantasma" recensissero per farmi sapere se continuare o eliminarla facendo un favore a tutto il sito!
Detto questo vi auguro una buona notte, data l'ora!
A presto

-Sere <3


P.s. Grazie alle tre persone che hanno recensito precedentemente, alle 57 persone che hanno letto la storia, alla persona che l'ha aggiunta nelle seguite e alla persone che l'ha aggiunta nei preferiti <3

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


*Justin's part*

"Mamma tra poco arriva Kenny e chiedi a lui, va bene?" dico rivolto a mia mamma seduta sul divano.
L'ho chiamata poco fa dicendole che sarei andato a vivere per un pò da Kenny e subito si è precipitata a casa mia, e da quando è arrivata, non fa altro che farmi domande su domande: "Quando te ne andrai?" "Per quanto starai li?" "E questa casa rimarrà vuota?" "Hai già fatto le valigie?" "Ma continuerai comunque a scrivere le canzoni per il nuovo album, vero?"

Uff..mi sono stufato di tutte queste domande.

"Si, scusa tesoro. E' solo che sono preoccupata per te! Anche se non viviamo insieme ti sentirò comunque molto lontano, dato che Kenny non abita molto vicino" 
"Sono 10 minuti di macchina, mamma" dico alzando gli occhi al cielo.
"Bhe sono comunque tanti" dice sicura di se.

*Driin* 

Sento suonare la porta e mi dirigo verso di essa per aprirla.

"Kenny, Scoot! Finalmente! Non ce la facevo più, mamma è qui e non ha fatto altro che farmi domande" dico disperato.
"Hahahah, è una donna! Sono tutte così" dice Kenny dandomi una pacca sulla spalla oltrepassandomi diretto in salotto. Stessa cosa fa Scoot mentre io chiudo la porta.
"Ho sentito dire che Chaz, Ryan, Cristian e Caitlin sono già lì" dico rivolto a Kenny, una volta arrivato in salotto.
"Si, spero solo che Hilary non li incontri" mi risponde.
"Vabbè ma tanto non succederebbe niente, non sono amici suoi e quindi nessuno le dirà niente" dico facendo spallucce.
"E qui ti sbagli!" dice Scooter entrando nella conversazione.
"Cosa vuoi dire?" dico sedendomi sulla poltrona difronte al divano.
"Ho visto Hilary parlare con Chaz, prima, al parco" 

Prendo in fretta il cellulare, digito il numero di Chaz e lo chiamo.

"Pronto?" dice la voce dall'altra parte del telefono.
"Chaz, non dire assolutamente niente alla nipote di Kenny!!" dico allarmato, mentre mamma, Kenny e Scoot mi guardano preoccupati.
"Lo sa gia" dice quasi sussurrando per non farsi sentire da me.
"Come fà a saperlo?" dico alzando il tono di voce.
"Lo ha scoperto, mi conosce da molto tempo e ha capito che noi ci siamo trasferiti qui per stare vicino a te" 
"Va bene, non preoccuparti, ciao"

Chiudo la chiamata e appoggio il telefono sulla poltrona su cui sono seduto.

"Come ha fatto a saperlo?" dice Scooter rivolto a me.
"Mi ha detto che si conoscono da tanto tempo e lei non ha fatto alcuna fatica a capire che si sono traferiti lì per starmi vicino" 
"Si ma può essere che ti eri comprato casa lì, come fa a sapere Hilary che starai da me?" dice Kenny sistemandosi sul divano.
"Può essere che Chaz alla fine le abbia detto tutto" dico facendo spallucce.
"Io ora devo andare, sono quasi le 6.00 p.m ed ho un impegno" dice mia mamma alzandosi. "Ci vediamo" dice salutando tutti e andandosene.
"Ma perchè tua nipote non doveva saperlo?" dico riovolto a Kenny.
"Si arrabbierà tantissimo, ti ha sempre odiato" dice disperato.
"Ah..di bene in meglio vedo"
"Già!" dice Kenny, non prestando molta attenzione a ciò che ho appena detto.
"Ma non capisco perchè si arrabbi così tanto! Insomma tu vivi per i fatti tuoi e lei per i suoi, perchè le dovrebbe dar fastidio?" chiedo.
"Justin, cosa non hai capito della frase "Hilary vive con Kenny" ?! Te lo abbiamo detto circa venti volte" dice Scooter esasperato.
"Ah ma vivete proprio sotto lo stesso tetto?" dico rivolto a Kenny.
"Ecco! Lo hai capito!" dice Kenny per poi ridere.
"Ma quindi in casa ci siete tu, tua moglie, tua nipote e i suoi genitori?"
"I genitori di Hilary sono morti sette anni fa in un incidente, ecco perchè vive con me e con Alicia! Abbiamo noi il suo affidamento dato che sono l'unico zio che ha" dice con un velo di tristezza nella voce.
"Sono morti ache gli altri?" 
"No, la mamma era figlia unica e suo padre, ossia mio fratello, aveva solo me come fratello e quindi è stata affidata a noi"
"Mi ricordo ancora quando andava nella camera dei genitori e si sedeva sulla sedia a dondolo. Continuava a ripetere "Mamma e papà arriveranno da un momento all'altro, li aspetto perchè voglio che mi diano la buonanotte" dice Scooter abbassando la testa.
"Il giorno in cui le abbiamo detto che doveva venire ad abitare con noi, a casa nostra, si mise a piangere perchè diceva che non poteva abbandonare la casa perchè mamma e papà si sarebbero arrabbiati se al loro ritorno non l'avessero trovata" racconta Kenny con gli occhi lucidi.  
"Adesso lo schock le è passato?" chiedo.
"Si per fortuna! Solo che se li sente nominare sta malissimo" risponde Kenny.
"Immagino" 
"Allora Justin, quando ti trasferirai da Kenny?" dice Scooter cambiando discorso.
"Probabilmente domani o dopodomani, farò le valigie entro oggi!" dico
"Ecco bravo! Hahaha" dice Scooter, per poi ridere
"Dai, noi ora andiamo, ti farò sapere se venire domani o fra due giorni" dice Kenny salutandomi, segiuto da Scooter.

Li accompagno alla porta e li saluto una seconda volta per poi dirigermi in camera mia e preparare le valigie.
Fra non molte ore vedrò la famosa Hilary Hamilton!
Non vedo l'ora!

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*Hilary's part*

Sto andando a casa. Dopo la notizia datami da Chaz sono andata via in fretta, salutandolo in modo freddo.
Una volta davanti a casa prendo le chiavi dalla tasca e apro la porta, poggio le chiavi sul mobiletto all'entrata dopo aver chiuso la porta.

"Zia, è arrivato lo zio?" chiedo precipitandomi in salotto, trovandola lì.
"Non ancora, ma dovrebbe arrivare a momenti. Come mai lo cerchi?" dice appoggiando la rivista, che stava precedentemente leggendo, sul tavolino.
"Mi ha tenuto nascosta una cosa abbastanza fondamentale" dico appoggiando il cellulare con le cuffiette sul tavolino, per poi sedermi accanto a mia zia.
"Ossia?"
"Ju-" mi interrompo sentendo la porta d'entrata aprirsi, mi alzo di scatto dal divano e aspetto che mio zio entri in salotto e appena me lo ritrovo davanti gli punto un dito contro.
"Tu! Perchè non mi ha detto che Justin sarebbe rimasto a vivere per un pò da noi?" dico urlando.
"Hilary, aspettavo il momento giusto!" dice con voce mortificata.
"Quando verrà?" dico abbassando il dito e calmandomi un poco.

Silenzio.

"Allora?" continuo. Prende un respiro e poi si decide a parlare "Domani" dice con voce sottile.
"Ma che diavolo..? Stai scherzando, vero? Dimmi che non lo stai dicendo sul serio, ti prego" dico quasi supplicandolo.
"Lo abbiamo deciso poco fa io e Scoot, chiamerò Justin e lo informerò della nostra decisione" dice tolgiendosi il giubbotto per poi andare all'entrata ed appenderlo all'attaccapanni lì davanti.
"Per quanto resterà qui?" dico seguendolo.
"Non lo so" dice girandosi verso di me.
"Dove dormirà?" chiedo guardandolo. 
"Nella camera degli ospiti" dice con fare ovvio, annuisco e vado al piano di sopra.

Starà nella camera degli ospiti, la stanza in fondo a destra. Meglio. Più lontano è, meglio è.
Entro in camera mia, prima porta a sinistra, e chiudo la porta alle mie spalle. Poi mi tolgo le Supra e le metto nel portascarpe situato nel bagno difronte camera mia.
Al secondo piano ci sono sei stanze in tutto: tre a destra e tre a sinistra.
Le prima due porte sono la mia camera a sinistra e il bagno a destra, le seconde porte sono la camera dei miei zii a destra e il secondo bagno a sinistra, e per finire, nelle ultime due porte ci sono la stanza degli ospiti a destra e la palestra a sinistra.
Poi in fondo al corridoio ci sono delle scale a chioccia che portano su in mansarda, dove abbiamo messo tutte le cose che c'erano nella mia casa, quando i miei genitori erano ancora vivi.
Rientro in camera e cerco il mio cellulare. Guardo sul letto, sul comodino, per terra, sotto al letto, sulla scrivania. 
Niente. Non c'è.
Scendo al piano di sotto e vado in cucina, dove trovo mia zia che prepara la cena. Cerco il cellulare anche lì. Nulla. Non c'è nemmeno qui. Dove cavolo l'ho lasciato?

"Cosa stai cercando Hilary?" chiede mia zia girandosi verso di me.
"Il cellulare, non lo trovo. In camera mia non c'è e, a quanto pare, non è nemmeno qui" dico appoggiandomi alla cucina.
"Hai controllato in salotto, sul tavolino?" dice continuando a cuocere la carne. 

Mi drizzo in piedi con gli occhi che si illuminano e vado ad abbracciarla da dietro.

"Grazie!"
"Hilary, stai attenta, ti bruci se fai così" dice allontanandosi dal fuoco per non farmi bruciare le mani. "Grazie" le dico un'ultima volta prima di sfrecciare in salotto dove trovo mio zio con l'I-Phone in mano. 
"Che fai?" gli dico prendendo il cellulare con le cuffiette.
"Sto cercando il numero di Justin, devo avvertirlo della decisione presa da me e Scooter" dice facendo scorrere la rubrica con il dito.
"Ok, ciao" dico andandomene di nuovo al piano di sopra.

Mi sdraio sul letto e stacco le cuffiette dal telefono per poi riporle nel primo cassetto del comodino alla mia sinistra. Sblocco l'I-Phone e noto che sono le 7.03 p.m .
Oggi è volato il tempo, tra l'iscrizione a scuola, il pisolino e tutto il resto si sono già fatte le 7.00 p.m .
Vado sull'app di Facebook e trovo un messaggio da Chanel:

"Ciao, puoi darmi il tuo numero di telefono? Vorrei parlare un pò di più con te ma non sei quasi mai online e non so come contattarti" (Inviato alle h: 3.52pm)

Le rispondo:

"Non c'è bisogno. Vediamoci domani mattina alle 8.00 a.m davanti allo Starbucks difronte la "New York City High Scool" (Inviato alle h: 7.06pm)

Poi esco da Facebook e appoggio il telefono sul comodino, chiudendo gli occhi. 
Non mi va di dare il mio numero di telefono ad una sconosciuta, fan di Bieber.
Chissà poi in qunte poi mi chiamerebbero per avere novità di lui, soprattutto ora che verrà a vivere per un pò qui. 
Ancora non mi spiego il motivo per cui mio zio gli ha offerto di venire qui. Insomma, sa che lo detesto e lo fa venire qui? Non ha senso.
Domani arriverà, non so di preciso quando. Spero solo di non esserci.

"Hilary, scendi! E' pronto" sento urlare mia zia dal piano di sotto. Mi alzo dal letto ed esco da camera mia. "Arrivo" urlo, per avvertirli che sto arrivando e che non c'è bisgono di urlare una seconda volta.

Arrivo in cucina e mi siedo in quel tavolo rettangolare posto al centro della stanza. 
Mi siedo al solito posto trovandomi, come al solito, mio zio difronte e mia zia alla mia sinistra. 
Ceniamo in silenzio, cosa alquanto rara. Ecco perchè decido di romperlo.

"Mamma mia, è morto qualcuno?" chiedo guardandoli. -Ironia portami via- penso.
"Bhe, in effetti c'è un pò di silenzio" dice mio zio prima di mettersi un pezzo di carne in bocca.
"Veramente zio? Non lo avevo notato" il sarcasmo riempie la frase che è appena uscita  dalla mia bocca.
Silenzio.
"Quando inizia la scuola?" chiedo a mia zia.
"Dovrebbe iniziare Lunedì 12, dopo controllo" Annuisco. So che non controllerà, perchè se ne dimenticherà.
"E..quando arriva, precisamente, il pulcino canterino?" dico bevendo un sorso di acqua. Mio zio ride, strozzandosi con il cibo. Mia zia inizia a dargli dei colpi sulla schiena. Ma io non ho capito a cosa è dovuto tutto ciò.
"Hahahaha oddio! Pulcino canterino? Da dove l'hai presa?" dice cercando di calmarsi
Oh, è per questo che rideva.
"Si, è biondo. I pulcini sono biondi!" dico con fare ovvio, finendo di mangiare. "Allora? Quando arriverà precisamente?" Quante volte dovrò ripetere questa domanda?
"Domani pomeriggio. Verso le 3.00pm" dice mio zio una volta calmatosi.

Oh, ma non poteva venire di mattina? Non dovevo presentarmi, mostrargli la casa ecc..
Ah giusto! Non sanno che domani mattina devo uscire! Meglio avvisarli ora, dopo sarà troppo tardi..staranno già dormendo!

"Domani mattina devo uscire! Incontro la ragazza che ho conosciuto a scuola" dico iniziando a sparecchiare.
"Verso che ora esci?" chiede mia zia alzandosi ed aiutandomi a sparecchiare.
"Non so! L'appuntamento è alle 8.00am. Calcolando che devo andare dove c'è la scuola e in macchina ci voglono 5 minuti..uscirò alle 7.45am" dico facendo spallucce.
"E non si usa chiedere il permesso?" chiede mio zio.
"So già che mi direte di si, perchè mi volete bene" dico con un sorriso a 32 denti.
"Sei una ruffiana" dice mio zio scuotendo la testa.
"Lo so" dico andandolo ad abbracciare. 
"Che ore si sono fatte?" dice guardando l'orologio sul suo polso sinistro.

Uhm, sono le 8.24pm ed io non so che fare. 
Mio zio si alza e si dirige in sala sdraiandosi sul divano, mentre io rimango in cucina con mia zia.

"Hai bisogno di una mano?" chiedo avvicinandomi a lei.
"Non hai nient'altro da fare e ti stai annoiando, vero?" dice girando il viso verso di me, pe rpoi rigirarlo e continuare a lavare i piatti.
"Già" dico iniziando a lavare i piatti nel secondo lavandino, per poi asciugarli e riporli al loro posto.

Una volta finito noto che sono quasi le 9.00pm e dato che non ho nulla da fare vado in camera mia, accendo la luce prima di entrare. Ho paura del buio.
Paranormal Activity ha brutti effetti su di me.
Entro in camera chiudendo la porta alle mie spalle per poi prendere da un cassetto sotto al mio armadio un pigiama con Winnie The Pooh. 
Ecco che il mio lato infantile esce fuori.
Vado in bagno e metto gli indumenti che avevo addosso, nel cesto della biancheria sporca, per poi ritornarmene in camera, stendermi nel letto e spegnere la luce, tenendo accessa l'abat-jour, per poi chiudere gli occhi e dormire.

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-Spazio Autrice-
Eccomi di nuovo qui ragazze. 
Lo so, sono passati tre giorni dall'ultimo aggiornamento..non ammazzatemi :O 
Vi chiedo scusa se trovate degli errori di scrittura. L'ho riletto tre volte ma può essermi scappato qualcosa anche a me!
Ringrazio le 32 visite e le 5 recensioni avute nel secondo capitolo.
Ringrazio soprattuto @swagirls_ <3
Allora, spero vi piaccia questo capitolo. Come avete notato ho cambiato lo stile dei dialoghi, come suggeritomi da @justinsgirl (Ringrazio anche lei <3)
Fatemi sapere, tramite una recensione, cosa ne pensate del capitolo, se fa schifo, se è bello, se è meglio che smetto di scrivere l'intera storia ecc.., mi farebbe molto piacere :)
So che, comunque, questo capitolo (e non solo), non sia molto interessante, ma sono capitoli di passaggio che servono per arrivare a determinati momenti della storia. Abbiate pazienza! <3
Detto ciò vi auguro una dolce notte, data l'ora. 
Vi ringrazio già da ora, nel caso mi vogliate lasciare una recensione.
Vi Voglio Bene <3

Baci,Sere <3 

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


*Drin, drin. Drin, drin*

Allungo la mano sul comodino e spengo la sveglia.
E' già mattina? Sono passate tutte queste ore così velocemente?
Purtroppo si.
Mi alzo dal letto e mi stiracchio un pò. Prendo il cellulare:

- 1 Nuovo Messaggio - 

Lo apro e lo leggo: "Non vedo l'ora di conoscerti. Ci vediamo oggi"
Il numero non lo conosco, ma non credo sia Chanel, dato che mi ha già conosciuta! L'unica persona che può avermi mandato quel messaggio è lui: Bieber.
Butto il cellulare sul letto e apro l'armadio tirando fuori un leggins nero ed una maglia a maniche lunghe bianca, semplice.
Vado in bagno e faccio tutto ciò che devo fare.
Una volta finito prendo le sneakers bianche e me le metto notando che fra 5 minuti devo uscire. Wow, un record! Ho finito di prepararmi in 10 minuti. Faccio il lettoe  poi scendo trovando la colazione in tavola: uova, bacon e succo di frutta.
Finisco di fare colazione, vado a lavarmi i denti per poi mettermi un giubbotto nero in pelle.

"Io vado" dico salutando i miei zii.

-10 MINUTI DOPO-

Mi trovo davanti allo Starbucks, ma lei non c'è.
"E' ovvio che non c'è, sei in anticipo di cinque minuti
"Stai zitta stupida vocina interiore
Non capisco perchè esistono le vocine interiori. Sono inutili, si fanno sentire solo nei momenti sbagliati per infastidirti e dicono sempre cose stupide che ovviamente sono l'opposto di ciò che pensiamo noi.
Le abolirei, giuro!
Mi sento picchiettare la spalla e mi giro trovandomi la ragazza dai capelli neri e gli occhi cioccolato di fronte.

"Ehi" dico abbraccianola.
"Ciao" mi dice ricambiando l'abbraccio.

Entriamo dentro lo Starbucks e ci accomodiamo in un tavolo vicino alla vetrata.

"Come stai?" le chiedo guardandola.
"Bene, tu?" mi chiede, mentre con un gesto della mano richiama un ragazzo per farci portare i nostri ordini.
"Eh, potrebbe andare meglio" dico togliendomi il giubbotto e appoggiandolo sul resto della panca vuota, su cui sono seduta.

Il ragazzo chiamato poco fa da Chanel si avvicina a noi, tenendo in mano un blocchetto e sfoggiando un sorriso caloroso.

"Buongiorno ragazze, cosa prendete?" dice guardando prima Chanel e poi me.
"Io prendo una cioccolata calda, ho già fatto colazione a casa" dico guardando il cameriere.
"Io invece prendo un croissant alla crema e un frappuccino al caramello" dice continuando a guardare il menù.
"Va bene, tra poco arriveranno i vostri ordini" dice sorridendo per poi andarsene.

Chanel chiude il menù, lo appoggia al tavolo e si avvicina a me.

"Hai visto come ti guardava?" mi chiede con gli occhi che le luccicano.
"Vogliamo parlare di come stava guardando te, allora?" dico sorridendole.
"Ma cosa dici? Non mi stava guardando" dice abbassando la testa imbarazzata.
"Oh si, guarda sta arrivando" le dico a bassa voce.
"Ecco i vostri ordini" dice passandomi la cioccolata calda e posizionando ciò che ha ordinato Chanel, davanti a lei.
"Grazie" ringraziamo io e Chael contemporaneamente. Lui sorride in direzione di Chanel "Di nulla, buona colazione" dice facendo l'occhiolino a Chanel per poi andarsene.
"Oddio, hai visto? Mi ha fatto l'occhiolino" dice tutta rossa in viso, per poi dare un morso al suo croissant.
"Gli piaci" dico facendo spallucce, per poi bere la mia cioccolata calda.


"Va più veloce quella di destra" dice lei.
"No, quella di sinistra, guarda come va veloce"  dico indicandola.

Siamo al parco poco distante da casa mia, sedute sulla panchina di fronte al lago.

"Ti dico che va più veloce quella a destra" dice opponendosi.
"No, la papera a sinistra è più veloce, basta" dico balzando in piedi con aria fiera.

Si, stiamo discutendo su quale papera va più veloce. Cosa molto normale devo dire.
Si alza anche lei, ridendo per ciò che ho appena fatto e iniziamo a camminare lungo la stradina del parco.

"Dove abiti?" le chiedo dopo un pò.
"A 5 minuti da casa tua, ora ci passiamo e te la faccio vedere" dice.
Annuisco. "Oddio Chanel, basta parlare, mi stai facendo venire il mal di testa" dico sarcasticamente, dopo alcuni minuti di silenzio.
Lei ride. "Anche tu stai parlando molto"
"Io ho parlato fin'ora" dico facendo spallucce.
"Ecco, questa è casa mia" dice indicando una villetta, simile alla mia, dall'altra parte della strada.
"Queste vie sono monotone, casa mia è simile alla tua" dico facendo spallucce.
"Bhe quasi tutta New York è così" dice guardando la via adiacente a noi
"Già" Silenzio. "Sediamoci qui" dico indicando un albero contornato da sola erba. Annuisce e ci sediamo appoggiate all'albero. "Abbiamo camminato un bel pò" dice guardando la strada percorsa fin'ora.
"Già" Annuisco.
"Che ne dici di conoscerci meglio?" Magari potremo diventare amiche" mi dice sorridendo.
Annuisco. "Va bene" dico sorridendole.
"Allora, hai fratelli o sorelle?" mi chiede.
"No, figlia unica per la vita" dico alzando le braccia al cielo, mettendo le dita a "V". Lei ride. "Tu?" le chiedo poi.
"Ho un fratello minore, David" dice. "E' una peste" aggiunge poi.
"Ecco perchè mi piace essere figlia unica" dico facendo spallucce.
"QUanti anni ha tuo fratello?" chiedo poi.
"Quattordici, tutti buttati al vento" dice. Rido.
"Dai andiamo, sono quasi le undici" dico dpoo aver controllato l'ora sul display.
Ci alziamo e iniziamo ad incamminarci.
"Senti che ne dici se oggi pomeriggio andiamo in centro? E' da un pò che non ci vado"
"Certo, mi piacerebbe tantissimo" dice sorridendo.
"Allora ti va bene se per le 2.30pm ti vengo a prendere?" dico guardandola.
"Certo! A dopo" dice abbracciandomi per poi attraversare ed entrare a casa sua.


"Dai zio, per favore" dco supplicandolo.
"No Hilary, oggi non uscirai"
"Dai, per favore"
"Ti rendi conto che esci una mezz'ora prima che arrivi Justin?" mi chiede.
"Appunto. Non dovrò sopportarlo troppo" gli dico.
"No!"
"Dai! Rientro per le 5.00pm" dico alzandomi dal divano  posizionandomi davanti a lui.
"Per le 5.00pm? Sicura?" dice guardandomi riducendo gli occhi a fessura.
"Si, si, si" annuisco con foga.
"Non un minuto in più, Hilary"
"Grazie" dico abbracciandolo fortissimo.
"Hilary sto per soffocare" dice allentando la presa al suo collo.
"Scusa" gli dico lasciandolo per poi lasciargli un bacio sulla guancia. "Grazie" ripeto.

Corro di sopra e mi vesto con un jeans chiaro attillato ed una maglia monospalla nera con una stampa di un cuore tempestato di brillantini, mi metto le supra nere e lascio i miei capelli ricadermi sulle spalle. Contorno i miei occhi ghiaccio con dell'eyeliner nero, mi trucco un pò il resto del viso, una volta pronta prendo il cellulare e scendo al piano di sotto. Noto che sono le 2.03pm

"Zia, zio, io esco!" dico urlando per farmi sentire.
"Non puoi aspettare che arrivi Justin?" Poi esci!" mi dice mia zia dal piano di sopra.
"No, è proprio per questo che esco ora" dico per poi uscire dicendo un veloce "Ciao" .

Non fa molto freddo, ho fatto bene a non portarmi la giacca, sarei morta.
Mi sà che ho mangiato troppo velocemente, inizia a farmi male la pancia.
Raggiungo casa di Chanel per le 2.15pm circa. Sono ancora in anticipo, ma stavolta di 15 minuti però.
Suono il citofono all'esterno del cancello e sento una voce maschile che risponde.

"Si? Chi è?"
"Sono l'amica di Chanel"
"Oh si, entra deve ancora prepararsi"

Mi apre il cancelletto ed entro attraversando il vialetto per poi bussare alla porta.
Mi apre u ragazzo abbastanza alto, capelli biondo scuro, occhi castani, simile a Chanel. Dovrebbe essere suo fratello, gli stringo la mano.

"Hilary" mi presento.
"David, sono il fratello di Chanel" mi dice sorridendo per poi lasciare la mia mano e spostarsi su un lato per farmi passare. 

E' una casa arredata in un modo abbastanza antico, ma è comunque accogliente. Le stanze sono le stesse mie, ma arredate in modo diverso.

"Chanel, c'è qui la tua amica, scendi" urla fer farsi sentire. Credo di essere diventata sorda.

Vedo scendere Chanel in tuta azzurra, con un treccia un pò disfatta su un lato della spalla.

"Hilary, sei in anticipo" mi dice abbracciandomi "Vedo che hai già conosciuto la peste di casa" aggiunge poi. "David va a metterti una maglia" dice guardando il fratello a torso nudo.
"Ringrazia che ho i jeans" dice ignorandola e andando in salotto a giocare con l'XBOX.
Chanel scuote la testa. "Lo odio! Vieni su, ti faccio vedere camera mia e intanto io mi preparo" Annuisco seguendola al piano di sopra. Mi fa fare un piccolo tour della casa e infine entriamo in camera sua.

"Hai anche tu la palestra?!" le chiedo sedendomi sulla poltrona sotto la finestra.
"Si, ma la usa solo mio fratello" dice tuffandosi nell'armadio alla ricerca di qualcosa da mettersi.
"Bhe da me non la usa nessuno" dico facendo spallucce, anche se non può vedermi. Vedo che continua ad andare sempre più dentro all'armadio.
"Chanel arrenditi, il tuo armadio non ti porta a Narnia, fattene una ragione ed esci da lì" esce e scoppia a ridere buttandosi a terra.

Io mi alzo e vado verso l'armadio tirando fuori dei leggins neri con le pallets sopra ed una maglia del medesimo colore a maniche corte con la scritta "SWAG" in fuxia.

"Che ne pensi di queste?" le chiedo. Le cerca di calmarsi dal ridere, si mette seduta sul letto e analizza ciò che ho tirato fuori dall'armadio. "Si, perfetti, grazie" dice per poi andarsene in bagno a prepararsi.


Siamo da 5 minuti sul taxi che ci porterà in centro, la "Grande Mela", viene chiamata.

"Ecco qui ragazze, siete arrivate, sono 20 dollari in tutto" dice guardandoci dallo specchietto retrovisore. Gli diamo dieci dollari a testa e scendiamo.

"Wow. E' da tantissimo tempo che non vengo qui. Sembra la prima volta" dico guardandomi attorno. "Vieni, andiamo, il semaforo è verde" dico poi prendendola a braccetto per non perderla.

-2 ORE E 30 MINUTI DOPO-

Abbiamo comprato abbastanza cose per rifarci l'armadio. Almeno mia zia non si lamenterà che non faccio compere come le ragazze della mia età.
Guardo l'ora sul display del telefono: h: 4.32pm

"Chanel dobbiamo andare, devo essere a casa per le 5.00pm" dico iniziando a cercare un taxi.
"Aspetta, guarda li" dice indicando la vetrina.

Mi giro e vedo in vetrina la sagoma di Bieber e i due suoi profumi "Someday" e " Girlfriend", o almeno così c'è scritto.

"Ti prego fammeli comprare, poi possiamo andare" mi dice con gli occhi che le brillano.
" Eh va bene" dico facendomi trascinare dentro al negozio.

Una volta uscite, prendiamo il taxi e ritorniamo a casa.
Ci siamo fatte lasciare davanti casa di Chanel.

" Facciamo una cosa! Entra in casa, vai a mettere a posto tutto i vestiti che hai comprato e la sagoma, poi esci che andiamo a casa mia, ti faccio conoscere Justin" le dico sorridendo, le si illuminano gli occhi e scatta subito dentro casa, poi esce e urla " Entra, non restare la fuori!"

Entro e chiudo la porta dietro di me, dirigendomi in sala trovando David sdraiato sul divano con il cellulare in mano.

"Ehi" dice appena mi vede, mi saluta con un abbraccio che io ricambio. "Come mai qui?" dice sciogliendo l' abbraccio.
"Stò aspettado tua sorella, dobbiamo andare a casa mia, devo presentarle Bieber" dico alzando gli occhi al cielo.
"Aspetta! Tu sei colei che è la nipote della guardia di Justin Bieber?" dice spalancando la bocca.
"Si, ma chiudi la bocca, prima che entrino le mosche" 
"Eccomi" dice Chanel sorridendomi "Dai andiamo" dice prendendomi per il braccio e trascinandomi fuori di casa. 

Non ho fatto nemmeno in tempo a salutare suo fratello.

"Che ore sono?" mi chiede, continuando a tenermi il braccio. Prendo l'I-Phone dalla tasca e vedo l'ora. "Sono le 4.52pm" le dico poi. Annuisce e continuiamo a camminare finchè non arriviamo fino a casa mia.
"Da quanto è qui?" mi chiede fermandosi davanti al cancelletto di casa mia.
"Da quasi due ore" le dico per poi citofonare.
"Ecco perchè non ci sono macchine e scatoloni"

Sento mio zio che risponde al citofono.
"Si?" dice
"Zio apri"
Mi apre il portone e percorriamo il vialetto che porta alla porta principale di casa mia.

"Ho le mani che mi tremano" mi dice tutta nervosa. Io rido aprendo la porta di casa.
"Zio, zia" li chiamo.
"Siamo in salotto" dice mia zia.

E' arrivato il momento di incontrare Bieber.
Mi faccio forza ed entro in salotto facendo un cenno con la testa a Chanel per farle capire di seguirmi, però prima appoggio le buste all'entrata.
Entro e lo trovo seduto sulla poltrona accanto al divano. Appena mi vede si alza in piede e mi viene incontro. Alto, magro, biondo, occhi color caramello, maglia bianca attillata, jeans a vita bassa, supra color oro.
Appoggio il telefono sul tavolino e mi avvicino a lui, gli stringo la mano e sento una scossa che si espande per tutto il corpo. 

"Hilary" mi presento stringendogli la mano.
"Justin" risponde "Sono felice di incontrarti" dice poi facendo un ampio sorriso, facendomi incantare.

Ed ecco il famoso Justin Bieber, in carne ed ossa, davanti a me.
Ecco l'inizio di tutto.

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-Spazio Autrice-
Buonasera ragazze :) 
Dato che il terzo capitolo ha ricevuto già tre recensioni, ho deciso di postarlo direttamente stasera il quarto capitolo, senza aspettare domani.

Innanzi tutto volevo ringraziare un pò di persone:
Per cominciare vorrei ringraziare il mio ragazzo che mi aiuta nello scrivere i capitoli e li ricontrolla insieme a me! Grazie <3
Poi volevo ringraziare, di nuovo, questo splendore di ragazza @swagirls_ ! Vi consiglio di andare a leggere anche le sue storie, sono meravigliose <3
Volevo ringraziare le ragazze che fin'ora hanno recensito:

@swagirls_
@Stefi_97

@mari_jb_1012
@beliberimabeliber
@justinsgirl
@dieinuarms

E volevo ringraziare anche le 27 vsite visite ricevute al terzo capitolo <3


Detto questo, spero vi piaccia il capitolo e spero mi lasciate un vostro parere, mi piace tantissimo sapere ciò che pensate sulla storia.
Scusate per eventuali errori!


Aggiorno appena la storia raggiunge le 3 recensioni *-* <3 (Spero di raggiungerle)


Buonanotte ragazze, vi voglio bene <3

Baci, Sere <3
 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***



*Justin's part* 

Sono in macchina di Kenny. Mi è venuto a prendere e ho messo tutte le valigie e alcuni scatoloni dentro la sua macchina.

"Hilary non la vedrai subito" mi dice mentre guida.
"Come mai?" gli chiedo.
"E' uscita, è andata in centro per non vederti" dice ridendo.
Rido anche io. "Gli sto simpatico, a quanto pare" scherzo.
"Oh si, tantissimo" dice continuando a ridere.

In dieci minuti siamo già davanti a casa sua, è più piccola rispetto alla mia, ed è uguale a tutte le altre, ma poco importa.
Tolgo gli scatoloni e le valigie da dentro la macchina e, con l'aiuto di Kenny, le portiamo dentro casa.

"Alicia, tesoro, c'è qui Justin" urla Kenny. Sua moglie scende poco dopo e mi stringe la mano "Sono felice di rivederti, Justin! Sei cresciuto moltissimo dall'ultima volta"
"Sono felice anche io di rivederti, Alicia" dico stringendole a mia volta la mano.

Un'oretta dopo abbiamo già portato su gli scatoloni e le valigie, mi hanno fatto vedere anche il resto della casa, tranne la camera di Hilary.
Ora siamo seduti in salotto a parlare allegramente.

"Kenny, quando hai detto che tornava Hilary?" chiede all'improvviso Alicia. Kenny guarda l'orologio per poi risponderle. "Tra non molto, cara" Alicia annuisce.
Circa 15 minuti dopo sentiamo il citofono suonare. Kenny si alza e va all'entrata per rispondere, poi viene di nuovo in salotto "E' Hilary, c'è anche la sua amica con lei" dice rivolto verso me e Alicia.
"Finalmente conoscerai la ragazza di cui hai sentito tanto parlare" dice Alicia, rivolgendomi un sorriso. Io ricambio il sorriso ed annuisco, per poi sentire la porta di casa aprirsi e sbattere richiudendosi.

Dopodichè entrano due ragazze. La ragazza di destra ha dei lunghi capelli neri, è alta, magra ed ha una maglia con la mia parola preferita scritta sopra: "SWAG" , ha un sorriso dipinto sul viso e gli occhi che le lacrimano, L'altra invece è alta, magra, dei lunghi capelli mossi castani le ricadono sulle spalle, degli occhi color ghiaccio mi guardano impassibili, senza tralasciare nessun tipo di emozione. Il suo viso è freddo, rigido, anch'esso come i suoi occhi.
Non è molto difficile capire chi è Hilary. Mi alzo e le vado in contro, non è brutta, è molto bella, vedo che appoggia il suo cellulare sul tavolino per poi avvicinarsi anche lei. Ci stringiamo la mano e sento come una specie di scossa dentro di me.

"Hilary" si presenta, impassibile.
"Justin" dico io "Sono felice di incontrarti" aggiungo poi sorridendo a 32 denti.

Finalmente ho conosciuto la famosa Hilary Hamilton.
Non mi odierà a lungo, sono sicuro che stasera saremo già amici.

*Hilary's part*

"Puoi anche lasciarmi la mano, sai?" dico a Bieber che ancora mis ta stringendo la mano.
"Oh, si, scusa" dice staccandosi velocemente
"Lei è Chanel, quella ragazza che ti ho chiesto di seguire su Twitter" dico, indicando Chanel, rivolta a Bieber.

Lui apre le braccia e lei si fionda subito tra le sue braccia stringendolo quanto più possibile. Lui gli accarezza la schiena e continua a dirle di smettere di piangere. Falso. Ecco che cos'è. Non mi spiego come Chanel possa adorarlo. Vado in cucina e prendo un bicchiere d'acqua.
Piange perchè lo ha visto. La capisco, piangerei anche io..di disperazione però! Dovrò sopportarlo per chissà quanto tempo, un falso in casa mia, non ce la posso fare.

"Hilary" mi giro, trovando mia zia sulla soglia della porta. "Che stai facendo?" mi chiede poi.
"Sono venuta a prendere un bicchiere d'acqua, avevo la gola secca" le dico, appoggiando il bicchiere dentro il lavandino a sinistra
"E ci vogliono 5 minuti per bere?" 
"Scusa, ero sovrapensiero" dico per poi sorpassarla ed andare di nuovo in salotto.
"Te ne vai?" chiedo a Chanel, notando che sto salutando mio zio.
"Si, è tardi" dice venendomi incontro. Annuisco e l'abbraccio.
"Vuoi che ti accompagno?" le chiedo con il viso tra i suoi capelli.
"No, grazie! Ho chiamato mio padre, mi sta per venire a prendere" dice per poi sciogliere l'abbraccio e sorridere. Le sorrido anche io e l'accompagno all'entrata per poi salutarla un'ultima volta e lasciarla andare.
Chiudo la porta a chiave e porto le buste, con ciò che ho comprato oggi, in salotto.
"Zia, ho comprato un pò di cose, per rifarmi l'armadio" la informo.
"Oh, finalmente" dice sorridendo e prendendo una basta in mano e sbirciando dentro.
"Zio, la tua carta" dico estraendo la sua carta di credito "Gold" dalla tasca posteriore dei miei jeans e dandogliela. Lui la prende e la mette nel portafogli.
"Forza, vai a rimettere a posto tutto l'armadio, stasera mangiamo fuori per festeggiare l'arrivo di Justin" mi dice mia zia sorridendo.
Io sbuffo e prendendo le buste in mano, salgo di sopra mormorando "Manco fosse Dio sceso in Terra" alzando gli occhi al cielo.
"Ti ho sentita" dice mio zio. "Ti abbiamo sentita tutti" aggiunge poi. Io mi giro mostrando un sorriso falso e andandomene in camera mia.

Appoggio le buste sul letto e apro l'armadio tirando fuori tutti gli indumenti e buttandoli tutti sul pavimento, poi prendo i vestiti dalle buste e li metto dentro l'armadio. Mi giro e trovo tutti i vestiti, da buttare, sul pavimento.
Oddio che disastro, ora mi ammazzo, così non dovrò rimettere tutto a posto. Però, ora che ci penso, non so dove metterli.
Esco da camera mia, ma vado a sbattere contro una roccia. Ah, non è una roccia, è Bieber. Cavolo mi ha frantumato la spalla con tutti quei muscoli.

"Scusa, non ti ho vista. Non l'ho fatta apposta" dice dispiaciuto.
"Eh, ci mancherebbe che lo facessi pure apposta" gli dico sorpassandolo per poi scendere, chiamando mio zio per farmi aiutare a buttare tutto.

-30 MINUTI DOPO-

Abbiamo finito da un pò di buttare i vestiti, sono sdraiata sul divano con il cellulare in mano.
Sento una presenza nella stanza, alzo la testa e vedo Bieber.

"Posso sedermi?" chiede indicando il lato del divano su cui ho appoggiato i piedi.
"Si" dico togliendo i piedi.

Mi siedo incrociando le gambe, come fanno gli indiani. Che paragone stupido.
Appoggio il mio I-Phone nero sul tavolino e accendo la televisione mettendo su Mtv, sapendo che verso quest'ora ci dovrebbero essere le canzoni al posto dei soliti programmi idioti.
Infatti c'è Ellie Goulding che canta la sua nuova canzone "Burn" . E' appena iniziata, questa si che è una fortuna.
La canto insieme a lei, non curante del fatto che c'è Bieber accanto a me.

"We, we dont have to worry bout nothing 
Cause we got the fire, and we're burning one hell of a something 
They, they gonna see us from outer space, outer space 
Light it up, like we're the stars of the human race, human race 

When the lights turned down, they dont know what they heard 
Strike the match, play it loud, giving love to the world 
We'll be raising our hands, shining up to the sky 
Cause we got the fire, fire, fire, yeah we got the fire fire fire 

And we gonna let it burn burn burn burn 
We gonna let it burn burn burn burn 
Gonna let it burn burn burn burn 
We gonna let it burn burn burn burn 

We dont wanna leave, no, we just gonna be right now 
And what we see, is everybody's on the floor acting crazy getting lurker to the lights out 
Music's on, im waking up, we stop the vibe, and we bump it up 
And it's over now, we got the love, there's no secret now, no secret now 

When the lights turned down, they dont know what they heard 
Strike the smash, play it loud, giving love to the world 
We'll be raising our hands, shining up to the sky 
Cause we got the fire, fire, fire, yeah we got the fire fire fire 

And we gonna let it burn burn burn burn 
We gonna let it burn burn burn burn 
Gonna let it burn burn burn burn 
We gonna let it burn burn burn burn 

When the lights turned down, they dont know what they heard 
Strike the match, play it loud, giving love to the world 

We gonna let it burn burn burn burn 
Burn burn burn burn 

We can light it up up up 
So they cant put it out out out 
We can light it up up up 
So they cant put it out out out 
We can light it up up up 
So they cant put it out out out 
We can light it up up up 
So they cant put it out out out 

When the lights turned down, they dont know what they heard 
Strike the match, play it loud, giving love to the world 
We'll be raising our hands, shining up to the sky 
Cause we got the fire, fire, fire, yeah we got the fire fire fire 

And we gonna let it burn burn burn burn 
We gonna let it burn burn burn burn 
Gonna let it burn burn burn burn 
We gonna let it burn burn burn burn 

When the lights turned down, they dont know what they heard 
Strike the match, play it loud, giving love to the world 
We'll be raising our hands, shining up to the sky 
Cause we got the fire, fire, fire, yeah we got the fire fire fire 

And we gonna let it burn


"Sei bravissima a cantare" mi dice Bieber, una volta finita cantare.
"Grazie" dico in modo freddo.
"Ragazzi andate a prepararvi, fra mezz'ora dobbiamo andare" dice mia zia entrando in sala.

Salto giù dal divano e mi precipito in camera mia. Prendo un paio di jeans strappati e una maglia nera attillata con scritto "Fuck You"  in rosa. Vado nel bagno difronte camera mia e mi vesto per poi truccarmi e inprofumarmi.
Scendo e trovo Bieber e mio zio già pronti, seduti sul divano, che parlano allegramente.

"Zio, seriamente? Lo smoking?" chiedo, indicando com'è vestito.
"Bhe? Che c'è di male? Tua zia me lo ha regalato anni fa, ma non l'ho mai messo" fa spallucce.

Bieber ha dei jeans abbstanza attillati a vita bassa, una maglia nera attillata, una giacca in pelle e le supra nere.

"Avete le stesse scarpe" dice mio zio rivolto a me e Bieber.
"Io amo le supra" dice Bieber con gli occhi che gli brillano.
"Anche Hilary le ama" dice mio zio, sorridendo. Alzo gli occhi al cielo.

-2 ORE DOPO-

H: 10.27pm

Siamo appena tornati, appoggio il telefono sul tavolino in salotto e Bieber fa la stessa cosa.

"Abbiamo il telefono uguale" dice sorridendo.
"Vuoi un applauso?" dico per poi andare in camera mia a prendere un pigiama da mettere.

Prendo il pigiama composta da canotta e pantaloncini con delle stampe a cuori.
Vado in bagno, mi strucco, mi lego i capelli, mi lavo i dentri e mi metto il pigiama.
Poi scendo di sotto e do la buonanotte a mio zio e mia zia, vado in salotto e trovo Bieber che guarda la tv.

"Vai a dormire?" mi chiedo guardandomi
"Nooo! Mi sono messa il pigiama per andare ad una sfilata notturna" dico per poi alzare gli occhi al cielo. 

Prendo il mio I-Phone e vado su in camera mia.
Mi stendo sul letto e sblocco il mio cellulare.
Aspetta..questo non è il mio cellulare!
Ci sono foto di Bieber dappertutto
Sento vibrare il cellulare e vedo che è arrivato un messaggio da Chaz.
So che non dovrei farlo, ma apro il messaggio e lo leggo:

"Accetto la scommessa.
  Preparati a darmi 5o dollari, brò"

Leggo il resto della conversazione: hanno scommesso su Jersey Shore, si può essere più stupidi di loro?
Esco dalla camera e scendo giù in salotto.

"Zio, dov'è Bieber?" dico a bassavoce, dato che sono quasi le 11.30pm
"E' andato a dormire, perchè?" mi chiede, anche lui a bassa voce.
"Ho preso per sbaglio il suo cellulare" gli dico. Lui annuisce ed io ritorno su.

Mi avvio verso la fine del corridoio. Dio, è tutto buio, cavolo!
Busso e sento un lieve "Avanti" ! Entro e mi spavento ancora di più, è ancora più buio del corridoio, perciò decido di non entrare.

"Ehi, prima ho per sbaglio preso il tuo cellulare al posto del mio" gli dico rimanendo sulla soglia, non so nemmeno dove sia, non lo vedo con tutto quel buio.
"Sai che non mangio gli umani, vero? Potresti anche entrare" io scuoto la testa, in segno di disapprovazione, con foga. "Perchè" mi chiede poi?
Ed ora cosa gli dico? Che ho paura del buio? Una diciottenne che ha paura del buio, incredibile!
"Allora?" insiste. 
Io sospiro. "Ho paura del buio, camera tua è circondata dal buio" Silenzio.

Poco dopo sento un braccio intorno a me che mi spinge dentro la stanza, la porta si chiude sbattendo lievemente e dalla paura scatto in avanti andando addosso a lui che mi sta tenendo.

"Prenditi il telefono e fammi uscire" gli dico in modo freddo.

Accendo la luce e mi stacco da lui. Vedo che ha arredato già la stanza. Mi dirigo verso il comodino e prendo il mio telefono, appoggiandoci il suo.

"Buonanotte" dico in modo freddo. Sto per uscire ma mi prende per un braccio fermandomi.
"Forza abbiamo iniziato con il piede sbagliato, potremmo ricominciare da capo, fai finta che io non sia famoso, conosciamoci meglio, magari diventiamo anche amici" dice facendo uno di quei sorrisi ampi e pieni di calore. Non rispondo, quindi continua il suo discorso. "Proviamoci. Proviamo ad essere amici" mi dice. Mi tende la mano facendo un'altro sorriso. Io guardo la sua mano, poi guardo lui. Sorrido e mi avvicino al suo orecchio. "Ti odio più di qualsiasi altra cosa o persona al mondo. Non saremo mai amici, mai" dico pe rpoi uscire da camera sua, sentendogli sussurrare qualcosa: "Never Say Never".

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-SPAZIO AUTRICE-
Oddio, seriamente? Sette recensioni nel quarto capitolo? *O* Grazie ragazze <3
Come ho detto a molte di voi, ho aggiornato oggi, ce l'ho fatta :')
Spero che vi piaccia anche questo capitolo, anche se a me la parte finale non mi convive molto :/ Non so..ditemi voi cosa ne pensate, magar con una recensione.
Scusate per eventuali errori e scusate anche se passo in ritardo dalle vostre storie, ma ci sono stati svariati problemi familiari e non ho avuto molto tempo di leggere. Cercherà di passare entro la fine di questa settimana, promesso <3


Allora, ovviamente ora partono i ringraziamenti! 
Voglio ringraziare ancora il mio ragazzo, per aiutarmi a portare avanti questa storia *-* <3
Voglio anche ringraziare le 47 ragazze che hanno letto il quarto capitolo e le 7 ragazze che lo hanno recensito.
Voglio anche ringraziare questa meravigliosa ragazza: @swagirls_


Grazie anche alle ragazze che hanno recensito il quarto capitolo:
@roby3music
@Alessandra_Love_Music
@rayners2
@Stefi_97
@swagirls_

@Loljb
@mari_jb_1012

Voglio anche ringraziare le 2 ragazze che hanno messo la mia storia tra le preferite
@Alessandra_Love_Music
@Austinismylife

E le 6 ragazze che hanno messo la mia storia tra le seguite
@Antonia94Belieber
@JB_1D
@mary_jb_1012
@psyfly00
@rayners2
@stay swag


Ok, detto questo spero che vi sia piaciuto il capitolo..e spero di ritrovare delle recensioni, soprattuto per capire se vi piace, se sto continuando in modo giusto, se c'è qualcosa che non vi quadra, qualche parte che non vi piace. Per sapere anche cosa, secondo voi, succederà nel prossimo capitolo ecc..! <3

Aggiorno a 3 recensioni <3


Vi voglio bene ragazze <3 Grazie <3
Baci, Sere <3

P.s. Buonanotte e sogni d'oro <3 

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


9 Settembre  2013, New York   h: 10.43am

Apro un occhio, apro l'altro e mi guardo intorno. E' già mattina! Ovvio, la notte passa in fretta, il giorno, invece pas-
"E basta, mamma mia! Dici sempre le stesse cose!
La mia vocina interiore. Se solo potessi ammazzarla.
Guardo l'orologio digitale sul comodino, segna le 10:45am.
Bhe, almeno ho dormito senza problemi. Mi alzo dal letto e mi infilo le pantofole rosa con il cuore sopra, apro l'armadio e tiro fuori un paio di short di jeans, dei collant neri trasparenti, ed una canotta rosa con un pò di scollatura.
Vado in bagno, mi lavo e faccio quello che devo fare. Mi faccio una treccia laterale appoggiata sulla spalla destra e scendo al piano di sotto.

"Buongiorno" dico sorridendo a mia zia e mio zio situati in cucina. Hanno appena finito di fare colazione. Gli lascio un bacio sulla guancia.
"Vuoi che preparo la colazione anche a te?" mi chiede mia zia.
"No,zia! Volevo andare allo Starbucks a fare colazione" le dico mentre mi infilo le scarpe. 

Lei annuisce ed io salgo di sopra in camera mia a prendere il cellulare. Me lo metto nella tasca dei jeans e scendo. Saluto i miei zii e mentre sono all'entrata sento mio zio che mi chiama.

"Dimmi" dico mettendomi il giubbotto di pelle.
"Justin va a fare colazione allo Starbucks, andate insieme" mi dice sorridendo. Bieber scende e mi raggiunge "Buongiorno" mi dice sorridendo. "Andiamo" aggiunge poi.
Io guardo mio zio riducendo gli occhi a fessura, gli punto un dito contro. "Questa me la paghi" dico per poi andare all'entrata. Prendo le chiavi ed esco, Bieber mi affianca.
"Accetteresti un passaggio in macchina?" mi chiede sorridendo
"Certo" gli dico sorridendo "Ma non da te" dico per poi smettere di sorridere, avviandomi a fare colazione.

Siamo arrivati, mi dirigo verso lo stesso tavolo di ieri, quando ero venuta con Chanel.
Chiamo un cameriere, è lo stesso di ieri.

"Ciao" gli dico.
"Ehi, ciao. Dove hai lasciato la tua amica?" mi chiede sorridendo.
"Probabilmente si è sciolta per tutti i sorrisi che le hai rivolto ieri" dico scherzando. Lui ride.
"Non credo di poter riuscire a fare questo effetto" dice continuando a ridere "Allora, cosa prendete?" chiede poi notando anche Bieber.
"Un criossant alla crema e un succo d'arancia" gli dico sorridendo, lui annuisce e scrive poi si volta verso Bieber in attesa di una risposta. "Lo stesso" dice infine Bieber.
"State bene insieme tu e il tuo ragazzo" dice facendo un cenno con la testa, indicando Bieber.
"No! Non è il mio ragazzo! Per l'amor del cielo, morirei piuttosto che mettermi con lui" dico con gli occhi sgranati.
Il cameriere scoppia a ridere "Vado a prepararvi la colazione" dice poi andandosene.
"Sei sempre cos' gentile?" chiede Bieber.
"No, a volte sono anche peggio con le persone come te"


Sono sdraiata sul prato del parco vicino casa mia con le cuffiette nelle orecchie e la musica ad un volume più alto possibile e indovinate?! Bieber è qui con me! E' una sanguisuga, finirò per impazzire, mi chiuderanno in un manicomio, tutto per colpa sua! Maledetto Bieber.
Non poteva andare a stare da Scooter? No, a casa mia doveva andare.
Mio zio sa che non lo sopporto e lui lo porta a casa, incredibile.
Mi sento picchiettare sulla spalla, giro la faccia e mi ritrovo quella di Bieber a pochi centimetri dalla mia. Balzo in piedi, per lo spavento, facendo cadere le cuffiette dalle mie orecchie.
Bieber si mette a ridere, sedendosi anche lui e tenendosi la pancia con una mano.
"Cazzo ridi?" gli dico dandogli una spinta, facendolo cadere di nuovo sul prato.


"Zio, muoviti" urlo dal piano di sotto.

Abbiamo finito da circa un quarto d'ora di pranzare e sto aspettando che mio zio si vesta perchè dobbiamo andare a prendere il materiale scolastico e dobbiamo passare da scuola per scegliere i corsi, avere l'orario scolastico, la divisa e i libri, dato che fra tre giorni inizia la scuola. Bieber si è offerto di accompagnarci, che novità!


Siamo arrivati a scuola, sono le 3.00pm. Prima siamo andati a prendere tutto il materiale, ora siamo qui per il foglio delle lezioni, per sciegliere i corsi e per prendere i libri che mi serviranno.
E' pieno di ragazze e ragazzi dappertutto.
Noto che all'entrata alcune ragazze riconoscono Bieber.
Lo blocco, prendendolo per un braccio.

"Che c'è?" mi chiede guardandomi interrogativo. 

Mi metto davanti a lui, cavolo quant'è alto! Sono costretta a mettermi sulle punte per raggiungere la sua altezza. Lui mi guarda ancora più interrogativo. Gli prendo il cappuccio e glielo alzo, mi tolgo gli occhiali da sole e glieli metto, poi gli faccio cenno di andare.

"Ti potrebbero riconoscere. Sei venuto qui per stare in pace, non per farti ammazzare dalle fan" dico, spiegandogli il gesto fatto poco fa. Lui annuisce. "Grazie" mi dice sorridendo.
"Non l'ho fatto per te. L'ho fatto per me stessa. Mi darebbe fastidio perdere tempo per colpa di quelle"


Siamo a casa. Ho ritirato il mio foglio con gli orari, la mia divisa e i miei libri. Alla fine ho deciso di non partecipare a nessun corso extra.
Sono seduta sul divano per controllare i vari orari ecc..
"Ehi" mi affianca Bieber, sedendosi accanto a me.
"Che vuoi?" gli dico controllando l'orario senza prestargli molta attenzione.
"Volevo ringraziarti per oggi, per non avermi fatto assalire dalle fan"
Sbuffo. "Quante volte te lo devo dire che non l'ho fatto per te?" dico guardandolo per poi riabbassare la testa sui fogli.
"Che fai?" mi chiede dopo un pò.
"Non lo vedi?" chiedo alzando un sopracciglio.
"No" dice sorridendo e coprendosi gli occhi con le mani.
Quant'è infantile. "Sono gli orari scolastici" dico sbuffando.

Lui si avvicina di più, prendendo i fogli e mettendoli in mezzo in modo che tutte e due possiamo leggerli.

"Oddio" dice ad un certo punto.
"Che hai visto?" dico guardandolo.
Lui indica un punto sul foglio. "Le lezioni iniziano alle 7.15am e finiscono alle 2.15pm" dice sgranando gli occhi.
"Sai che novità" mormoro, ma lui mi sente.
"Ma c'è il pranzo compreso?" chiede poi.
"Si" dico per poi indicare un punto sul foglio. "C'è anche scritto"
"Ah" dice annuendo. "Dove sono scritti i corsi che hai?" mi chiede guardandomi.
Prendo i fogli dalle sue mani e giro alcune pagine per poi alzare la testa e incrociare il suo sguardo.
"Qui!" gli dico abbassando di nuovo la testa.
"Allora..hai Matematica, Studi Sociali, Scienze, Letteratura, Storia, Educazione Fisica, Lingue, Civica, Economia e Arte!" fa una pausa e poi riprende "Che lingue studierai?" dice alzando la testa e guardandomi, lo guardo anche io.
"Italiano e Spagnolo" gli dico, lui annuisce e di punto in bianco sorride.
"Che hai?" gli chiedo guardandolo come se fosse pazzo.
"Hai un buon profumo" dice sorridendo.
"E' quello che mi ha spruzzato ieri Chanel, non so nemmeno che profumo sia nè come si chiami" dico facendo spallucce.
"E' Someday" dice sorridendo ancora.
"L'ho già sentito questo nome" dico cercando di ricordarmi dove l'avevo sentito.
"Bhe, comunque, cosa ne pensi di questo profumo? Ti piace?"
"Si, è buono! Ha un odore molto dolce, mi piace" dico facendo un piccolo sorriso, il suo sorriso diventa ancora più ampio.
"Tieni, vai su internet e vedi di chi è il profumo" dice porgendomi il suo telefono, continuando a sorridere.
Prendo il suo telefono e mentre lo sblocco, guardo Bieber "Sei fastidioso quando sorridi in questo modo" poi scrivo il nome del profumo. "Non è possibile, è il tuo profumo?!" dico guardandolo stupita. "Ecco dove ho già sentito questo nome! C'era ieri in centro nella vetrina, insieme all'altro tuo profumo e inisieme alla tua sagoma"
"Mistero risolto" dice sorridendo. "Allora, pensi ancora che sia buono? Ti piace ancora?"
"Si! Solo perchè è tuo non vuol dire che deve smettere di piacermi" dico facendo spallucce.
"Posso abbracciarti?" mi chiede all'improvviso.
"No!!" dico sgranando gli occhi e alzandomi, mettendo i fogli nel cassetto del mobile sotto la televiosione.
"Perchè no?" dice seguendomi mentre porto di sopra la divisa e la metto nell'armadio.
"Perchè no!" dico girandomi verso di lui che sta appoggiato sulla soglia "Guarda che non ti mangio, eh" dico imitando quello che mi ha detto lui ieri sera. Lui fa una risata ed entra accomodandosi sul mio letto "Che letto morbido!" dice saltellandoci sopra.
"Se continui così lo distruggerai, stai fermo" dico per poi ridargli il cellulare.
"Continuerò a saltellarci su finchè non ti farai abbracciare" dice sorridendo, fiero di sè.
"Ma perchè ci tieni così tanto ad abbracciarmi?" dico incrociando le braccia sotto al petto.
"Perchè si" dice sorridendo, continuando a saltellare sul mio letto.
Io sbuffo. "Forza, vieni" gli dico allargando le braccia. 
Ma vedi te, sono costretta a farmi abbracciare da una persona odiosa, perchè se no, a furia di saltellare sul mio letto, lo romperà.
Lui si ferma di colpo. "Veramente?" dice con un  sorriso più ampio.
"Si" dico con poca voglia. Sembra un bambino, cavolo. Come fanno quelle 45 milioni di ragazze ad amarlo?

Viene verso di me e mi abbraccia, appoggiando la testa sulla mia spalla e nascondendo il viso nei miei capelli.

"Voglio che mi abbracci anche tu" dice staccandosi di poco per potermi vedere.
"Non ci pensare proprio" dico lasciando le mie braccia pendere lungo i miei fianchi.
Lui prende le mie braccia e le mette dietro il suo collo. Appena molla la presa le mie braccia mi ricadono lungo i fianchi.
"Dai per favore!" Scuoto la testa. "Dai! Se mi abbracci non ti tormento più finchè non inizia la scuola" dice.
"Giuralo sulla tua famiglia e sulle tue fan" gli dico.
"Lo giuro" dice mostrandomi le mani per farmi vedere che non ha incrociato le dita.
"Vabbene" dico sorridendo e facendo spallucce, per poi buttargli le braccia al collo. Lui sorride e mi riabbraccia come prima. Dopo qualche secondo che a me è parso come secolo, si stacca.
"Ok, ora vattene! Ci sentiamo fra 3 giorni!" dico spingendolo fuori da camera mia, per poi chiudere la porta.

Prendo il mio I-Phone, segna le h: 6.32pm.
Fra un pò dovrò cenare, ma non ho fame!
Mi stendo sul letto e inizio a pensare.
Che bello! Tre giorni senza Bieber fra i piedi, questa si che è vita. Dopodichè mi addormento, con un enorme sorriso stampato in faccia.

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-SPAZIO AUTRICE-
Buonasera ragazze, scusate il ritardo, ma sono stata impegnata con la scuola e, nonostante io avessi già iniziato a scrivere il sesto capitolo, sono riuscita a terminarlo solo ora.


Allora, parto subito con il ringraziare il mio ragazzo che mi continua ad aiutare, rileggendo i capitoli insieme a me e facendomi sapere ciò che non va della storia, cossichè io la possa aggiustare e renderla migliore.
Poi voglio ringraziare la ragazza più dolciosa (?) del mondo che ha recensito la storia fin dall'inizio @swagirls_ <3
Voglio ringrazaire anche le 220 visite al Prologo-1 Capitolo e le 73 visite e 7 recensioni al quinto capitolo!


Voglio anche ringraziare le ragazze che fino ad ora hanno recensito la mia storia:
@swagirls_
@C_A_593
@Alessandra_Love_Music
@justinsgirl
@rayners2
@mari_jb_1012
@Stefi_97
@Loljb
@roby3music
@beliberimbelieber
@dieinuarms


Ringrazio anche le 4 ragazze che hanno inserito la storia tra le preferite:
@Alessandra_Love_Music
@Austinismylife
@love_kidrauhl
@rayners2


La ragazza che ha inserito la storia tra le ricordate:
@Carots5


E per finire le 7 ragazze che hanno aggiunto la storia tra le seguite:
@Antonia54Belieber
@Carots5
@Diri94
@JB_1D
@mary_jb_1012
@psyfly00
@stay swag


GRAZIE MILLE A TUTTE <3 GRAZIE ANCHE PER LE 25 RECENSIONI, IN TUTTO, ALLA STORIA, VI AMO <3

Vi chiedo perdono per i probabili errori, spero mi lasciate una recensione facendomi sapere cosa ne pensate della storia, mi farebbe davvero molto piacere <3

Aggiorno a 4 recensioni
Baci,Sere <3

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


12 Settembre 2013, New York  h: 01.52am

Mi sveglio all'improvviso per colpa di un rumore.
Apro lentamente gli occhi, la mia abat-jour illumina fiocamente la mia stanza, la mia finestra è chiusa, così come le tende che vi ci sono attaccate.
*Bum*
Sobbalzo sentendo un rumore provenire dal piano di sotto.
Oddio..e se fossero dei ladri? O peggio..degli assassini?
Scendo lentamente dal letto e mi infilo le pantofole, prendo il cellulare e lo sblocco, sono le due passate. Accendo la torcia del cellulare e apro lentamente la porta, senza fare rumore. Mi avvio verso la fine del corridoio, facendomi luce con la torcia del telefono, entro nell stanza di Bieber cercando di fare meno rumore possibile.
Sto andando da lui perchè non mi va di andare a svegliare i miei zii.
Entro in camera sua e arrivo al suo letto, continuando a tenere accesa la torcia del telefono.
*Bum*
Sento un altro rumore e sobbalzo di nuovo. Justin è girato di spalle. Poso una mano sul suo braccio, cavolo quanti muscoli! Vabbè, non sono qui per i muscoli di Justin, sono qui perchè non voglio morire. Scuoto il braccio di Justin. "Justin, svegliati! Justin!" sussurro. Cavolo, lo sto chiamando per nome da quando mi sono svegliata, questo si che fa venire i brividi. Lui mugugna qualcosa di incomprensibile, ma continua a dormire.
*Bum*
Oddio, ora saliranno al piano di sopra e ammazzeranno me e poi lui. Lo scuoto con un pò più di forza e stavolta si sveglia girandosi verso di me. Spengo la torcia del telefono perchè vedo che lo infastidisce.

"Hilary?! Cosa ci fai qui?" mi chiede con la voce ancora assonnata.
"Justin, ho sentito dei rumori provenienti dal piano di sotto" la paura riempie la mia voce.
Lui fa un piccolo sorriso. "Hai paura?" mi chiede accarezzandomi una guancia. Io annuisco.
"Andiamo a vedere cos'è, vieni" dice alzandosi dal letto e tendendomi la mano. Io arrossisco, è in boxer. "Cos'hai?" mi chiede corrugando la fronte "Perchè sei arrossita?" chiede con un lieve sorriso.
"Non hai niente addosso" mormoro, abbassando la testa.
"Forza, vieni, dopo mi vesto, okay?" io annuisco e gli prendo la mano.

Usciamo dalla sua camera e percorriamo il lungo corridoio buio.
*Bum*
Sobbalzo di nuovo e mi aggrappo al petto di Justin.

"Fai una cosa, vai in camera mia e stai lì, vabbene? Io arrivo" dice lasciandomi la mano.
"E' pericoloso, non puoi andare da solo!" dico tenendogli il braccio.
"Non preoccuparti, và in camera e non uscire da lì" Annuisco e scappo in camera sua.

Accendo la sua lampada da comodino e mi siedo sul suo letto. Non so cosa mi succede, sto tremando tutta dalla paura, sono preoccupatissima per lui. Se gli dovesse succedere qualcosa non me lo potrei mai perdonare. Guardo di nuovo l'ora dalla sveglia posta sul comodino: h:2.23am. Sono passati 15 minuti..e se gli fosse successo qualcosa? Se è stato rapito? Se si è fatto del male? Magari è stato picchiato, oppure ferito ed ora non riesce più a muoversi, ha bisogno di un aiuto. Devo andare da lui per vedere come sta. Non faccio in tempo ad alzarmi, che sento la porta aprirsi.
Justin appare da dietro di essa, sudato. Mi viene vicino e mi guarda preoccupato.

"Cos'hai? Stai tremando tutta" mi dice prendendomi le mani per farmi alzare dal letto. 

Mi attira a se e mi abbraccia forte. Sento un calore piacevole espandersi per tutto il corpo, ed una scossa, simile a quella che sentii la prima volta che lo vidi, quando gli strinsi la mano. 
Mi accoccolo al suo petto, appoggiandoci la testa sopra e gli circondo la vita con le mie braccia.

"Cavolo, se sapevo che per farmi abbraccaire da te in questo modo, dovevi spaventarti..ti facevo spaventare prima" dice ridendo. Io non dico niente, resto così, finchè lui non scioglie l'abbraccio. "Dai Hilary, sono quasi le tre e tu domani devi andare a scuola, và a dormire" dice accarezzandomi la testa.
Io gli prendo la mano con cui mi stava accarezzando la testa e la stringo fra le mie mani "Chi era? C'era qualcuno in casa?"
"No sta tranquilla! Erano delle fan, ci ho impiegato un pò perchè ho divuto salutarle tutte e fare la foto con ognuna di loro" mi dice accarezzandomi la guancia con la mano libera. Lascio la presa dall'altra mano ed annuisco. 
"Dai su, vai a dormire" dice con voce dolce e premurosa.

Io annuisco e vedo che lui si rimette sotto le coperte.
Arrivo davanti alla porta ma non riesco ad uscire, ho ancora paura, così torno indietro e rivado da Justin.

"Justin, ho paura..posso dormire con te?" chiedo con un filo di voce, imbarazzata.
Lui mi fa spazio. "Vieni" mi dice battendo una mano sulla parte vuota del letto.
Mi stendo accanto a lui e mi stringo al suo petto appoggiandoci la testa sopra.
"Vuoi che tenga la luce accesa?" mi chiede. Scuoto la testa e lui la spegne.

Potrà sembrare strano che io non voglia la luce accesa, ma mi sento protetta tra le sue braccia.

"Buonanotte" dice lasciandomi un bacio sulla testa, mentre con la mano mi accarezza la schiena.
"Buonanotte" dico baciandogli la guancia, per poi riappoggiare la testa sul suo petto ed addormentarmi così.

h: 6.00am

"Hilary, svegliati" sento una voce calda e dolce vicino al mio orecchio.

Mi stiracchio un pò e apro gli occhi trovandomi il petto di Justin sotto il mio viso. Alzo il viso e guardo quegli occhi color miele che mi guardano.

"Buongiorno" dico con un sorriso.
"Buongiorno" dice baciandomi la testa per poi accarezzarmela.
"Che ore sono?" gli chiedo poi.
"Le 6.05am" annuisco, poi mi alzo e lui fa la stessa cosa.
"Vuoi che ti accompagno?" mi chiede mentre prende i vestiti e la biancheria puliti.
"E come fai con le fan?" gli chiedo sulla soglia della porta.
"Cappuccio e occhiali da sole" dice facendo spallucce.
"Vabbene" dico sorridendo per poi andare in bagno a lavarmi e prepararmi.

h: 7.00am

Siamo tutti a tavola a fare colazione.

"Hilary, dove hai dormito stanotte? Mi sono svegliato per andare in bagno e tu non eri in camera tua" dice per poi bere un pò di succo.
"Da Justin" dico facendo spallucce per poi finire quel poco di bacon che c'era nel mio piatto.
"Da Justin?!" chiede stupita mia zia.
"Si, stanotte ho sentito dei rumori, l'ho chiamato per non disturbare lo zio e poi sono rimasta a dormire con lui" dico facendo spallucce
"Lo dici come se fosse una cosa normale" dice mio zio per poi ridere.
"Perchè? Non lo è?" chiedo a mio zio.
"Fino a 24 ore fa lo odiavi" dice con fare ovvio.
"Le persone cambiano" dico facendo spallucce.

Poi salgo in camera per farmi la cartella. Lo so, non sono una persona normale, in teoria avrei dovuto farla ieri sera, ma non avevo voglia..e poi mi ero pure addormentata!
Mi guardo allo specchio, attaccato ad un'anta dentro il mio armadio..è carina come divisa, è simile a quella che hanno le ragazze in Gossip Girl!
Sento bussare alla porta, chiudo l'amardio e trovo Justin sulla soglia.

"Posso?" chiede con un sorriso.
Io sorrido ed annuisco. "Certo"
"Che fai?" mi chiede sedendosi sulla sedia vicino alla scrivania.
"Sto per fare la cartella, poi possiamo andare" gli dico sorridendo, prendendo la mia cartella e appoggiandola sopra la scrivania.
"Dai ti aiuto! Dimmi che materie hai, ti passo i libri!" dice alzandosi, dirigendosi verso il mobile accanto alla scrivania, contenente i libri della scuola.
"Allora.." dico prendendo il foglio con gli orari, guardando le materie previste per oggi. "Prendi i libri di Storia, Economia, Matematica, Studi Sociali e Letteratura" dico leggendo le materie scritte sopra il foglio.
"Ma non devi avere 6 ore in una giornata?" io annuisco "Allora perchè ci sono solo 5 materie?"
"Abbiamo due ore di Matematica"
"Ah..bhe, buona fortuna" scherza
"Ne ho bisogno" dico prendendo i libri dalle sue mani e mettendoli in cartella.
"Ma..di solito i libri non vanno messi negli armadietti, come nei film?"
"Si, nei film! Nella realtà si portano a casa per poter studiare meglio e portarsi avanti con i compiti" dico prendendo la cartella e mettendola su una spalla, per poi scendere seguita da Justin.

Arriviamo al piano di sotto e noto che sono le 7.08am
Prendo il cellulare e lo metto in tasca, poi vado all'entrata per prendere il mio amato giubbotto di pelle nero e mentre me lo metto vado a salutare i miei zii con un bacio sulla guancia.

"Fai la brava, mi raccomando!" mi dice mio zio mentre mi saluta.
"E non farci chiamare da scuola, o almeno non il primo giorno" dice mia zia abbracciandomi e sorridendo.
"Cercherò di non farlo" dico salutandoli, per poi rimettermi la cartella sulle spalle ed uscire accompagnata da Justin.

Saliamo in macchina, metto la cartella nel sedile posteriore e mi allaccio la cintura.

"Hai preso tutto?" mi chiede Justin prima di partire. Io annuisco.
"Sei un peperino a scuola?" mi chiede mentre guida, con l'attenzione rivolta verso la strada.
"Diciamo che ero l'incubo dei professori, per il resto portavo a casa buoni voti, perchè stavo comunque attenta alle lezioni" dico facendo spallucce.
Lui ride. "Quindi non sei mai stata rimandata?"
"No, non ho intenzione di ripetere l'anno, perciò mi impegno" dico per pi guardare l'ora.
"Siamo arrivati" mi dice poi. Io mi guardo attorno, è pieno di ragazze e ragazzi, ma stavolta sono di più dell'altra volta. "Sei nervosa?" mi chiede poi.
"No, non ce nè motivo. Non mi sto per buttare da un aereo con un paracadute, è solo il primo giorno di scuola." faccio spallucce. Justin ride per poi annuire e slacciarsi la cintura. Me la slaccio anche io e prendo lo zaino da dietro, vedo che Justin sta per uscire dalla macchina ma lo fermo prendendogli il braccio.
"Cosa c'è?" chiede corrugando la fronte.
"Cappuccio e occhiali" lo avverto. "Non voglio perdere l'unico ragazzo che mi può accompagnare a scuola con una macchina figa" gli dico sorridendo.
Lui ride per poi alzarsi il cappuccio e infilarsi gli occhiali. "Grazie" dice per poi scendere. Scendo anche io, mette la sicura alla macchina e mi affianca mentre andiamo verso l'entrata.
"Quanto manca prima che suoni?" mi chiede. 
"Hai un orologio d'oro che ti sarà costato tantissimo, usalo!" gli dico indicando l'orologio che ha al polso sinistro.
Lui lo guarda sorridendo. "Mancano circa due minuti" mi dice poi.
Mi sento abbracciare da dietro. Mi giro e trovo Chanel.
"Ehi" dico sorridendo per poi abbracciarla lasciandole un bacio sulla guancia.
"Ciao bellissima" dice ricambiando l'abbraccio, il sorriso e il bacio. "Ciao Justin" dice una volta finito di abbracciarmi
"Come hai fatto a riconoscermi?" chiede stupito.
"Quale pazzo si metterebbe gli occhiali da sole quando il cielo minaccia pioggia..se non una star che non vuole farsi notare?" lei ride, ed io insieme a lei. "E poi..riconoscerei il mio Idolo ovunque" dice facendo spallucce.
"Vieni, fatti dare un 'in bocca al lupo' dal tuo idolo" dice allargando le braccia per farsi abbracciare.
Lei si butta nelle sue braccia. "State bene insieme" dico io guardandoli e sorridendo.
"Anche tu e Justin state bene insieme" dice Chanel facendo spallucce sciogliendo l'abbraccio con Justin.
"Nah.." dico scuotendo la testa.
"Perchè no? Anche il cameriere dello Starbucks lo ha detto" dice Justin sorridendo.
"Non sei il mio tipo" dico arricciando il naso.
Sento suonare la campanella.
"Ci vediamo all'uscita?" chiedo a Justin.
"Certo" dice con un sorriso. Mi dirigo verso di lui e lo abbraccio. "Ti voglio bene" mi sussurra all'orecchio.
"Ci vediamo oggi, ciao" dico lasciandogli un bacio sulla guancia, facendo finta di non aver sentito quello che mi ha detto.

Chanel mi prende a braccietto e, insieme, ci avviamo verso l'entrata della scuola. 

"Pronta per il primo giorno di scuola?" mi chiede.
"Prontissima" le dico sorridendo per poi mischiarci tra la folla ed entrare.

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-Spazio Autrice-

OH CAVOLO!! 9 RECENSIONI AL CAPITOLO 6?!? VI AMO TANTISSIMO, GRAZIE MILLE <3


Stavo per avere un infarto quando ho trovato tutte quelle recensioni, vi amo tantissimo, davvero *--* <3
Allora, una ragazza mi ha chiesto di mettere una foto di Hilary..e dato che ho scoperto come si fa, volevo mettervela! Poi però, ovviamente, potete immaginarvela come volete <3 <3

Ecco qui Hilary Hamilton <3



Allora, spero moltissimo che vi piaccia questo capitolo, so che non raccontano nulla di chè, ma è solo l'inizio..fra un pò la situazione cambierà e inizierà a prendere più vita la storia!

Allora, iniziamo i ringraziamenti! Innanzitutto voglio ringraziare @swagirls_ che segue le storia dall'inizio, non c'è capitolo che non abbia una sua recensione, grazie mille <3 E poi volevo anche ringraziare il mio ragazzo, come sempre, se non fosse per lui questa storia non esisterebbe ed io non avrei le migliori lettrici del mondo (che sono super dolci *-*)
Voglio ringraziarvi anche per aver fatto arrivare il capitolo precedente a 9 recensioni *-* <3


Grazie anche a: @justinsgirl @Stefi_97 @roby3music @beliberimbeliber @JB_1D @rayners2 @Alessandra_Love_Music @mari_jb_1012 @C_A_593 @Loljb @dieinuarms @Austinismylife @deny099 @love_jkidrauhl @martyswaggyy @Carots5 @Antonia94Belieber @Diri94 @justinbieber22 @neve941 @psyfly00 @stay swaag

Ok, credo di aver parlato troppo hahah scusate gli eventuali errori, ho rincontrollato due o tre volte (non ricordo) ma può essermi sfuggito qualcosa <3
Spero che vi piaccia abbastanza da spingervi a alsciarmi un vostro commento, vorrei anche sapere cosa ne pensate della foto di Hilary, se vi piace o se ve la immaginavate in un altro modo, vorrei sapere se è tutto chiaro quello che scrivo, se non vi piace, se fa schifo, se dovrei smettere di scrivere..insomma, cosa ne pensate in generale della storia!

GRAZIE MILLE RAGAZZE, VI AMO TANTISSIMO, VERAMENTE! NON SO COME FAREI SENZA DI VOI, SIETE MERAVIGLIOSE, TUTTE QUANTE <3

Baci,Sere <3


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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


"Qual'è il numero del tuo armadietto?" mi chiede Chanel, tirando fuori una chiave con un bigliettino attaccato.
"Uhm..il 296" dico guardando il numero attaccato alla mia chiave. "Il tuo?" le chiedo guardandola.
"Il 283" dice gurdando la chiave, per poi guardare in giro alla ricerca del suo armadietto.
"Non è poi così distante dal mio" dico cercando il mio numero.
"Allora, mi hanno detto che i numeri pari appartengono agli armadietti di destra e quelli dispari a quelli di sinistra" dice continuando a cercare.
"Quindi il mio è a destra!" dico indicando gli armadietti di destra.
Lei annuisce. "Si, quindi il mio è a sinisitra" annuisce rispondendosi da sola.
"Eccolo" dico io, leggendo il numero 296 su un armadietto.
Chanel si guarda indietro. "Quindi il mio dovrebbe essere quà nei paraggi" lo cerca con gli occhi velocemente. "Trovato" dice indicando un armadietto con il numero 283 scritto sopra.
"Che materia hai alla prima ora?" le chiedo, ancora in mezzo al corridoio con persone che vanno a destra e a manca.
Lei guarda il foglio degli orari e poi alza la testa per potermi guardare. "Studi Sociali,tu?" 
"Storia" dico amareggiata "Non staremo insieme la prima ora" dico con una punta di delusione nella voce.
"Ci incontreremo qui ai nostri armadietti alla fine dell'ora, chi finisce per prima raggiunge l'altra" dice sorridendo.
Io annuisco. "Vabbene" dico per poi abbracciarla "In bocca al lupo" le dico una volta sciolto l'abbraccio.
"Crepi" risponde sorridendo per poi dirigersi verso il suo armadietto salutandomi con un gesto della mano, ricambio il saluto e mi avvio anche io verso il mio armadietto.

Ciò che cattura la mia attenzione mentre cerco l'aula di storia sono dei piccoli televisori al plasma appesi per i corridoi della scuola, capisco che stanno trasmettendo il notiziario scolastico. Una ragazza in tailleur nero dai corti capelli rossi annuncia il meteo e da un caloroso benvenuto ai ragazzi del primo anno, sfoggiando un sorriso amichevole e grande.
Giro l'angolo e davanti a me si distende un lungo corridoio pieno di aule, attraverso lentamente il corridoio sfrecciando con gli occhi su ogni porta alla ricerca dell'aula di Storia.
Dovrebbe esserci scritto fuori dalla porta che materia ospita l'aula. Cerco una scritta quando vado addosso qualcuno, per fortuna non cado!

"Scusami, veramente, non ti ho visto! Mi dispiace" dico prendendo da terra i fogli che gli ho fatto cadere prima. Alzo lo sguardo e vedo un ragazzo alto, moro, con degli occhi castani meravigliosi, è bellissimo.
"Non preoccuparti, è colpa mia, non guardavo dove stavo andando" dice prendendo i fogli dalle mie mani, sfoggiando un enorme sorriso. Wow..credo di essere morta, sono in Paradiso. "Ti vedo smarrita, cosa stai cercando?" mi chiede poi
Io mi risveglio dai miei pensieri e gli rispondo. "Stavo cercando l'aula di Storia, ma non la trovo"
"Oh, anche io ho Storia alla prima ora, vieni con me" mi dice sorridendo, facendomi cenno di seguirlo.
Lo seguo, con un sorriso, affiancandolo.
"Come ti chiami bellissima?" dice guardandomi sorridendo.
Io arrossisco. "Hilary" dico abbassando la testa. "Tu?" chiedo rialzando la testa per guardarlo.
"Nicholas" mi dice sorridendo. "Eccoci siamo arrivati, dai entriamo prima che suoni la seconda campanella" mi dice prendendomi per mano e trascinandomi dentro la classe.
L'aula si è già riempita dalla maggior parte dei ragazzi, alcuni con il proprio gruppo, sparsi per la stanza, altri seduti a messaggiare con il proprio telefono in mano, altri a guardare fuori dalla finestra.
"Io vado dai miei amici, vuoi venire con me?" dice alludendo al gruppetto dall'altra parte della stanza.
"No grazie, preferisco andare a sedermi e cercare di ambientarmi, sarà per la prossima volta" dico sorridendogli. Lui annuisce e poi va dai suoi amici. Mi dirigo in fondo all'aula e mi siedo in un banco vuoto, poco dopo suona la campanella e vedo entrare una donna sulla cinquantina, abbastanza alta, di media corporatura, capelli lunghi, rossi e ricci.

"Buongiorno ragazzi, benvenuti nella New York City High School! Allora, inizierò subito a fare l'appello per cercare di capire chi siete, poi mi parlerete di voi così sarete a vostro agio e ci conosceremo meglio." dice sorridendo per poi aprire il registro "Ah, guarda chi si vede! Nicholas Vallan, come mai ancora qui!? Pensavo fossi stato promosso" dice corrugando la fronte con un mezzo sorriso stampato in faccia.
Lui ride. "No, come vede sono qui, non sono riuscito a passare per colpa dei parecchi debiti in Scienze, Arte e Matematica" dice facendo spallucce.
Oh, quindi è stato bocciato! Ecco perchè mi sembrava strano che un ragazzo all'apparenza più grande di me facesse il primo anno.
Si apre la porta all'improvviso interrompendo la professoressa che stava per parlare. Tutti, compresa me, ci giriamo verso la porta, che rivela una ragazza di corporatura media, bionda..wow, è l'esempio di ragazza perfetta! Ha il viso arrossato e il respiro affannato.

"Scusi prof, ho perso l'autobus e sono dovuta venire fin qui a piedi" dice per poi cercare un posto libero nell'aula. Vedo che viene dalla mia parte e si siede accanto a me buttando lo zaino a terra, ai piedi del banco per poi accasciarsi su di esso.
"Ah, signorina Smith, ci ritroviamo anche con lei, di nuovo qui, al primo anno" le dice.
"Chi altro c'è oltre me?" dice sollevando la testa dal banco e cercando qualche viso familiare per la stanza.
La prof. le risparmia fatica. "Il signorino Vallan." dice con fare ovvio.
Lei alza gli occhi al cielo e riappoggia la testa al banco, chiudendo gli occhi. Ad averli io quegli occhi.
"Vabbene, iniziamo a fare l'appello" dice la prof. sfogliando il registro in cerca della nostra classe, per poi iniziare a fare l'appello. Ogni persona, quando viene chiamata, deve alzare la mano e dire il proprio nome, cognome e l'età, mi sembra di stare alle elementari, ci manca solo che ci viene chiesto di scrivere il nostro nome su un foglio e lasciarlo sul banco per farci riconoscere.
"Hamilton" sento dire il mio cognome e sobbalzo, uscendo bruscamente dai miei pensieri. Alzo la mano e vedo tutti gli occhi delle persone, presenti in quella stanza, puntati su di me. "Forza, dicci il tuo nome, il tuo cognome e quanti anni hai" mi incita sorridendo.
"Mi chiamo Hilary Hamilton ed ho 18 anni" dico, trattenendomi dall'alzare gli occhi al cielo.
"Hai qualche fratello o sorella? Perchè il tuo cognome non mi è nuovo!" dice cercando di ricordare dove ha sentito quel cognome.
"No, sono figlia unica e nessun mio parente con il mio stesso cognome ha frequentato questa scuola" dico facendo spallucce.
Possibile che mi riconosce anche lei?! Cavolo non è mio zio la star, perchè è riconosciuto da tutti?
"Allora devi avere qualche parente che fa qualche lavoro importante" dice interressata alla mia vita privata.
"Non credo" dico facendo spallucce.
"Ecco" dice sbattendo la mano sulla cattedra. "Kenny Hamilton! La famosa guardia del corpo di Justin Bieber, avete lo stesso cognome" dice con un luccichio negli occhi ed un grande sorriso stampato in faccia.
"E' ovvio che abbiamo lo stesso cognome, è mio zio" dico alzando gli occhi al cielo senza farmi vedere dalla prof, la ragazza accanto a me ridacchia.
"Sei la nipote di Kenny Hamilton?!" interviene una ragazza schokkata.
Oh, direi che promette bene la giornata! Al diavolo..!

Finalmente finiscono le prime cinque ore. Ora c'è il pranzo, quindi devo muovermi se voglio mangiare qualcosa.
Non ho ancora visto Chanel da stamattina, in compenso ho fatto anche le due ore di matematica insieme a Nicholas e a quella ragazza dai capelli biondi.
Ho appena finito di mettere il mio zaino nel mio armadietto e appena lo chiudo mi sento abbracciare da dietro. 

"Chanel" dico girandomi, abbracciandola di getto.
"Come hai fatto a sapere che ero io?" dice una volta sciolto l'abbraccio.
"Someday" dico alludendo al profumo che ha addosso.


"Allora? Com'è andata la giornata?" mi chiede Chanel.
Siamo in mesa da circa cinque minuti, sedute su un tavolo rettangolare a quattro posti. "Abbastanza bene, anche se sarebbe stato tutto molto più perfetto se ogni professoressa o professore non mi abbia riconosciuta" dico sbuffando.
"In che senso?" chiede corrugando la fronte.
"Hanno capito tutti che sono la nipote della guardia del corpo di Justin, non hanno fatto altro che impicciarsi della mia vita privata" dico infuriata.
"Vedrai che ti lasceranno stare, non preoccuparti" mi dice sorridendo mettendomi una mano sulla spalla. 
Io le sorrido per poi mettermi un pezzo di carne in bocca. "A te com'è andata la giornata?" dico dopo aver mangiato la mia carne.
"Oh, benissimo, ci sono molti ragazzi carini nel mio corso di Scienze" dice sorridendo.
Io rido. "Io ho incontrato un ragazzo bellissimo, diciamo che l'ho scontrato" rido al ricordo di stamattina.
"In che senso?" dice piegando la testa di lato.
"Stamattina stavo cercando l'aula di Storia e sono finita addosso ad un ragazzo stupendo, fa le due ore di Matematica e l'ora di Storia con me il Lunedì" dico vivacemente appaludendo.
"Aww, com'è? Racconta!" dice allontanando il vassoio, ormai vuoto, da se.
"E' altro, magro, bello, moro, ha degli occhi semplici ma stupendi, sono di un comune castano ma sono bellissimi ed ha un sorriso che ti fa perdere 1 battito ogni volta che lo vedi" dico sognante, con un sorriso enorme stampato in faccia.
"Oddio, è un angelo" dice stupita.
Io scoppio a ridere "Si, una cosa del genere" dico sorridendo facendo spallucce.


-2 ORE DOPO-
H: 2.15pm

Sono nel cortile della scuola, sono appena uscita. Finalmente questo giorno è andato. Mi sento toccare una spalla e mi giro pensando di trovare Chanel, ma mi sono sbagliata.

"Nicholas, ciao" gli dico sorridendo.
"Ciao, aspetti qualcuno?" mi chiede sorridendo.
"Si, sto aspettando la mia amica, perchè?" 
"Ah peccato, avevo intenzione di accompagnarti a casa con il mio motorino" dice facendo spallucce.
"Ah..sarà per la prossima volta" gli dico. Sembra più una domanda di conferma la mia.
Lui annuisce. "Certo, di sicuro, io vado, ci vediamo domani bellissima" dice stampandomi un bacio sulla guancia.
Oddio..ora si che sono morta.
Vedo Chanel in lontananza, le faccio un cenno con la mano per farmi vedere e lei mi raggiunge.
"Non puoi immaginarti cos'è appena successo" le dico sorridendo.
"Dimmelo, muoviti" dice incitandomi con un sorriso.
"Nicholas mi voleva dare un passaggio a casa con il suo motorino e mi ha salutata lasciandomi un bacio sulla guancia" dico piena di enfasi, saltellando felice.
"Oddio, veramente? Che bello, me lo devi fare vedere, voglio vedere com'è il ragazzo che ha letteralmente mandato in tilt la mia amica" dice scherzosamente.
"Chanel, tu per caso vedi uno scemo con degli occhiali da sole?" chiedo alludendo a Justin, mentre mi guardo in torno per cercarlo.
"No" dice sorridendo, cercandolo anche lei.

Sento due braccia che, all'improvviso, mi circondano i fianchi e delle labbra che si posano sulla mia guancia, lasciando sopra un bacio delicato. E' lui, è Justin. Lo riconoscerei fra mille, il suo odore è unico.
Mi giro e lo stringo forte a me abbracciandolo, poi gli lascio anche un bacio sulla guancia ed una volta sciolto l'abbraccio, lui e Chanel si salutano con un veloce abbraccio.

"Andiamo?" dice poi Justin sorridendo.
Io e Chanel annuiamo. "Allora, Chanel siediti davanti, accompagno prima te" dice Justin.

Chanel annuisce felice e si accomoda nel sedile anteriore, mentre io entro in macchina sedendomi sul sedile posteriore, per poi mettere la cartella nel sedile accanto a me.
Chanel e Justin, durante il viaggio, continuano a parlare di qualsiasi cosa, escludendo me da ogni tipo di conversazione.
Dopo circa 10 minuti siamo arrivati davanti casa di Chanel, lei e Justin si salutano con un bacio sulla guancia, io scendo dalla macchina con il suo zaino, glielo do e poi l'abbraccio.
"Ci sentiamo oggi, ti chiamo io" mi dice lei sorridendo.

Annuisco salutandola con un gesto della mano, per poi entrare nel sedile anteriore, accanto a Justin e partire verso casa nostra. Justin è di una serietà unica quando guida, non sembra nemmeno lui. Ne approfitto del fatto che non mi sta guardando per fissare il suo viso. Non c'è nemmeno una piccola imperfezione, non un brufolo, o altri segni di imperfezione. La sua maglia nera attillata fa vedere benissimo il suo fisico scolpito da addominali, lasciandogli scoperte le braccia su cui si intravedono i suoi tatuaggi. I suoi jeans sono dei normali jeans a vita bassa, chiari, che fanno intravedere l'elastico dei suoi boxer neri. Ai piedi porta della supra, ma non riesco a distinguerne il colore, dato che sono uno sul freno e l'altro sull'acceleratore, e quindi non si vedono molto bene.
La voce di Justin mi risveglia dai miei pensieri.

"Hai finito di farmi una lastra?" mi chiede in modo dolce sorridendo.
Io avvampo. "Scusa" dico abbassando la testa imbarazzata. Non pensavo che mi stesse guardando. Alzo di poco la testa e noto che siamo a casa. "Da quanto siamo qui?" chiedo evitando di incontrare il suo sguardo.
"Da circa 5 minuti! Stavo aspettando che finissi la lastra" mi dice prendendomi in giro. 
Io avvampo ancora di più, sono sicura che ormai assomiglio ad un pomodoro. Scendo velocemente dal'auto prendendo il mio zaino, tirandone fuori le chiavi per poi aprire la porta con Justin alle spalle.

"Siamo a casa" urlo. Silenzio. 
Vado in salotto, è vuoto. Appoggio lo zaino al divano e vado in cucina per vedere se i miei zii sono lì. Niente, anche la cucina è vuota. Mentre sto per uscire dalla cucina noto un post-it giallo attaccato al frigorifero.
'Siamo andati fuori città, torneremo stasera.
 La cena è pronta, dovete solo scaldarla.
 Fate i bravi!
 Kenny e Alicia xx"

Vado in salotto, dando il post-it a Justin, evitando il contatto visivo con lui e salgo velocemente in camera mia, buttandomi sul letto. Che figura di merda che ho fatto prima. Chissà per quanto tempo lo stavo fissando, e chissà da quanto tempo se ne era accorto. Credo che mi porterò dietro questo imbarazzo per sempre, proprio come la paura del buio.
Un tuono mi fa sobbalzare bruscamente, strappandomi via dai miei pensieri! Oh, no! Non il temporale!
Li ho sempre odiati, mi fanno più paura del buio e di Paranormal Activity messi insieme.

"Justin" lo chiamo urlando per farmi sentire.
Dopo pochi secondi entra Justin spalancando la porta. "Dimmi" dice.
"Ho paura dei temporali, fammi compagnia" gli dico battendo una mano sul letto.
Lui ridacchia poi va ad abbassare la tapparella.
"Perchè l'hai chiusa?" gli chiedo accendendo la luce di camera mia.
"Perchè sta piovendo e si sarebbero bagnati tutti i vetri, ho evitato un compito in più a tua zia" dice sorridendo facendo spallucce.
Si distende accanto a me. "Contenta?" mi chiede sorridendo.
Io annuisco sorridendo a mia volta. Poi appoggio la mia testa al suo petto e giocherello con i lembi della sua maglia nera. Mi avvicina a lui, avvolgendomi il suo braccio attorno e giocando, anche lui, con la mia maglia.
"Perchè stamattina hai detto che non vuoi essere la mia ragazza?" chiede di punto in bianco.
"Quando l'avrei detto?" dico guardandolo.
"Stamatina! Quando Chanel ha detto che io e te staremmo bene insieme" dice abbassando il suo viso per potermi guardare.
"Non ho detto che non voglio essere la tua ragazza. Ho solo detto che non sei il mio tipo" dico facendo spallucce.

Lui rialza lo sguardo e fissa il muro davanti a lui, io riabbasso la testa concentrandomi sul giocare con la sua maglia nera.
"Hilary devo dirti una cosa importante" dice dopo un pò di silenzio.
"Hai un tono spaventevolmente serio" dico guardandolo stupita.
Lui fa un piccolo sorriso poi ritorna ad essere serio. "So che ci conosciamo da poco ma mi è successa una cosa con te e volevo dirtelo, non ce la faccio più a stare zitto" dice guardandomi negli occhi.
Per un attimo mi perdo nei suoi occhi, poi scuoto la testa e ritorno alla realtà "Cosa devi dirmi?" chiedo aggrottando la fronte.
"Ecco..io.." gli faccio un cenno con la mano dicendogli di continuare, lui prende un respiro profonfo e si decide a parlare. "Ti Amo" dice guardandomi intensamente negli occhi. Cosa? Ho sentito male io o ha detto che mi ama? 
"Che..? Cosa..? Hai detto che mi ami?" gli chiedo sotto schock.
Lui scoppia a ridere, mettendosi seduto e piegandosi in due, è rosso in viso da quanto sta ridendo. Io non capisco che sta facendo, sono ancora sdraiata su letto in fase di schock.
"Sto scherzando, Hilary!" dice per poi scoppiare a ridere. "Avrei dovuto farti una foto, la tua faccia era epica" dice con le lacrime agli occhi.
"Vaffanculo" gli dico dandogli un pugno sul braccio, mettendo il broncio. "Mi hai fatto prendere un infarto" dico mettendomi una mano sul cuore.
Lui ride. "Vieni qui" dice allargando le braccia, sorridendo. Io mi metto seduta e lo abbraccio forte.
"Ti voglio bene, Justin" gli dico contro il suo collo.
"Ti voglio bene anche io, Hilary" dice sorridendo contro la mia pelle.

Ed è vero. Gli voglio veramente bene, non capisco come sia successo, ma non provo più così tanto odio verso di lui. Ho visto che non è una persona falsa come credevo, che è veramente dolce con tutti, un suo sorriso ti mette allegria per un giorno intero. E' speciale, ma odio i suoi scherzi stupidi da attacco cardiaco!

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-Spazio Autrice-



OH MIO DIO! 12 RECENSIONI AL CAPITOLO PRECEDENTE!! *O* VI AMO TANTISSIMO, GRAZIE MILLE <3

Grazie mille anche alle ragazze che hanno messo la storia tra le preferite, tra le seguite e tra le ricordate. Volevo anche ringrziare due ragazze speciali *-* <3 @swagirls_ e @rayners2

Anyway, alcune ragazze mi hanno chiesto la foto di Chanel!
Quindi ho deciso di postarvela, eccola qui! *-* <3 (So che nella storia ha gli occhi scuri, ma non sono riuscita a trovare di meglio, hanno tutte gli occhi azzurri :/)




Poi volevo anche mettere la foto di Rachel (la ragazza che è entrata in ritardo all'ora di Storia) e di Nicholas, che saranno personaggi abbastanza importanti nella storia.

Lei è Rachel <3




E lui è Nicholas <3


Ok, detto questo, spero vi piaccia la storia e spero non vi sia preso un colpo nell'ultima parte della storia :') Voglio ringraziare anche il mio ragazzo *-* <3 
Fatemi sapere cosa ne pensate di Nicholas, Rachel, Chanel e della storia, ne sarei molto felice di sentire la vostra opinione ^_^ <3


Bene, aggiornerò la storia a 4 recensioni, spero che vi piaccia! Non so più che dire lol hahaha
Scusate gli eventuali errori lol!

Ah, un ultima cosa voelvo sapere se oltre a Justin avete qualche altro idolo, o se fate parte di qualche altro Fandom!
Io oltre ad essere una Belieber sono anche una Directioner *-* <3


Ok, sto parlando troppo :/
Mi dileguo haha (?)

Baci,Sere <3









 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Mi dispiace tantissimo per il ritardo, spero che il capitolo vi piaccia. Ci vediamo di sotto nello "Spazio Autrice". Vi amo, Buona Lettura <3

19 Settembre 2013, New York h: 3.00pm

E' passata una settimana dall'inizio della scuola, ma non è successo nulla di importante, apparte il fatto che mi sto frequentando con Nicholas. E la cosa migliore è che lui e Justin vanno d'accordo, per fortuna! Sapete, nessuna ragazza desidera che il proprio migliore amico non vada d'accordo con il ragazzo che le piace. Eh già, Justin è il mio migliore amico, così come lo siamo anche io, Chanel e Rachel! Vi ricordate la ragazza che arrivò in ritardo il primo giorno di scuola? La ragazza dai lunghi capelli biondi e gli occhi che fanno invidia al cielo? Ecco, lei è Rachel Smith. Siamo diventate migliori amiche grazie al fatto che abbiamo molti corsi in comune e in ogi corso ci sedevamo vicine. Per quanto riguarda a lei e Chanel, si sono trovate simpaticissime dalla prim volta che si sono viste, e così è nata una forte amicizia tra noi tre. Fra un'oretta circa dobbiamo uscire insieme a Justin e Nicholas. Justin vuole portarci in un locale per V.I.P. , quindi è meglio che io mi vada a scegliere un vestito adatto al luogo in cui andremo. Salgo in camera mia e mi dirigo verso l'armadio tirando fuori i possibili vestiti da poter mettere. Alla fine ne scelgo uno nero, lungo fino alle cosce, con dei brillantini dorati nella parte sopra. (Il vestito di Hilary potete trovarlo nello "Spazio Autrice") Appoggio il vestito che ho scelto da un lato del letto e rimetto gli altri dentro l'armadio. Poi vado in bagno, quello di fronte camera mia, e mi faccio una doccia veloce per poi asciugarmi velocemente i capelli. Attacco la piastra e mentre la faccio scaldare mi vado a vestire, poi torno in bagno e con la piastra mi ravvivo i boccolli, facendoli cadere morbidi sulle spalle, una volta finito mi trucco contornando i miei occhi con dell'eyeliner, colorendomi un pò il viso con della cipria chiara e mettendo in risalto le labbra con un rossetto fucsia non troppo acceso. Ritorno in camera mia e mi metto le mie scarpe alte preferite, abbinate al vestito. (Le scarpe potete trovarle nello "Spazio Autrice"). Dopodichè prendo una pochette nera con un fiocco d'orato firmata Chanel (La pochette la trovate nello "Spazio Autrice") e ci metto dentro il mio cellulare, le chiavi di casa ed un pacchetto di fazzolettini. Vado in salotto, scendendo le scale cautamente, e vedo che l'orologio appeso alla parete segna le 3.54pm, bene, sono in tempo. Digito il numero di Chanel e mentre sto per chiamare sento il campanello della porta suonare. Vado ad aprire e mi trovo le ragazze davanti alla porta. Sono bellissime, hanno dei vestiti stupendi. Rachel indossa un abito azzurro senza spalline, lungo poco più sopra del ginocchio, con del tulle sulla gonna a balze e dei brillantini sul corpetto (Il vestito di Rachel lo trovate nello "Spazio Autrice") ed indossa delle scarpe semplici, alte del medesimo colore del vestito. Chanel invece indossa un semplice vestito rosso che le fascia tutto il corpo, lungo fino alla coscia ed indossa delle scarpe del medesimo colore, alte. (Per vedere il vestito di Chanel andate nello "Spazio Autrice"). 

"Wow, ragazze. Siete stupende" dico abbracciandole con un grande sorriso sul volto.
"Anche tu lo sei. Questo vestito ti sta di incanto" mi dice Rachel sorridendo, con l'approvazione di Chanel.
"Arrivo, prendo la pochette e sono da voi" dico per poi sparire nel salone. Prendo la pochette, metto il telefono dentro e raggiungo le ragazze, usciamo ed io chiudo la porta a chiave. I miei zii sono usciti stamattina per una vacanza di una settimana ad Ibiza.
"Ehi, quella è la mia borsa!" esclama ad un certo punto Chanel mentre ci stiamo avvicinando alla macchina di Rachel.
"Quale borsa?" dico corrugando la fronte.
"Quella" mi risponde indicando la mia pochette. "Ha il mio nome, è mia!" dice mettendo un finto broncio incrociando le braccia sotto il petto.

Io e Rachel scoppiamo a ridere seguite poi da Chanel. Arriviamo in macchina, lascio sedere Chanel accanto a Rachel ed io mi metto seduta nei sedili posteriori, così posso stare con Nicholas e Justin, sono furba, lo so!
Rachel inizia a dare gas e Chanel si mette subito la cintura, conficcando le unghie nel sedile di pelle. Rachel scoppia a ridere e diminuisce la velocità, così che Chanel tolga le unghie dal sedile.
Justin mi ha detto di raggiungerlo in centro, davanti al centro commerciale più grande di New York, sarebbero rimasti lì ad aspettarci e poi Justin avrebbe dato indicazioni a Rachel riguardo il locale in cui dovevamo andare. Non vedevo l'ora di vedere Nicholas, ok, non lo vedevo da solo due ore, però mi mancava. E mi mancava anche Justin, non quanto Nicholas, però.
Dopo alcuni minuti arriviamo davanti al centro commerciale. Vediamo Justin e Nicholas parlare animamente davanti all'entrata del centro commerciale. Chanel abbassa il finestrino dell'auto per chiamarli e Rachel suona svariate volte il clacson per attirare la loro attenzione. Alzano la testa e sorridono alla nostra vista. Poi salgono in macchina, nei sedili posteriori ed io mi ritrovo in mezzo tra Nicholas, alla mia destra, e Justin, alla mia sinistra.

"Ciao ragazze" dicono salutandoci con un bacio sulla guancia. Noi ricambiamo il saluto.
"Allora, dove dobbiamo andare?" chiede Rachel guardando Justin dallo specchietto. 

Gli da delle indicazioni e poi si abbandona al sedile, appoggiandoci la schiena sopra. Io mi giro verso Nicholas che mi sorride. Ha una maglia a maniche corte nera con una scritta in bianco, dei jeans neri non molto larghi ma nemmeno troppo attillati e delle Nike nere ai piedi. E' bellissimo, stupendo, meraviglioso. Ricambio il sorriso, poi mi avvicino a lui e gli lascio un leggere bacio a stampo sulle sue labbra, lui ricambia per poi sorridere di nuovo e far sorridere anche me.
Il nostro primo bacio è stato Sabato, nel parco difronte a casa mia. Ero seduta con la schiena appoggiata al mio albero e vedo lui venirmi incontro, iniziamo a parlare del più e del meno e, quando se ne sta per andare, mi fa alzare e mi fa appoggiare la schiena contro la corteccia. Dopodichè mi bacia delicatamente e abbiamo deciso di frequentarci.
Mi rimetto seduta composta, appoggiando la schiena sul sedile e guardando la strada. Con la coda dell'occhio vedo Justin che guarda a terra, perso nei suoi pensieri. Ha il ciuffo biondo rivolto all'insu, sembra che brilla con i raggi del sole, ha una canottiera bianca che gli scopre tutti i muscoli dell braccia, scoprendo anche tutti i suoi tatuaggi, ha un jeans che gli arriva poco più in sotto del fondoschiena, aderenti e sbiaditi e porta delle Supra bianche ai piedi. Al collo indossa una catena, semplice, d'oro. Alza lo sguardo, sentendosi guardato, e lo posa su di me. Io abbasso la testa, arrossendo. E' sempre così, ogni volta che mi scopre guardarlo, avvampo. Lui fa un piccolo sorriso, ed io, senza rendermene conto, sorrido insieme a lui. 
Circa 5 minuti dopo siamo arrivati. Nicholas scende e mi lascia la portiera aperta per poi richiuderla alle mie spalle una volta scesa. 

"Sei bellissima, piccola" mi dice Nicholas guardando attentamente il mio vestito. Evidentemente non l'aveva notato mentre eravamo in macchina.
"Grazie" dico sorridendo e abbassando lo sguardo. Lui mi rialza la testa con un dito e mi lascia un leggero bacio sulle labbra.

Alzo, finalmente, lo sguardo e mi ritrovo davanti ad un grande locale blu notte con una scritta lampeggiante sopra. Deduco che sia il nome del locale.
Entriamo tutti e cinque insieme dentro il locale e subito mi avvolge un calore caldo (?) e un profumo davvero buono. Le luci soffuse rendono il locale molto accogliente. In sottofondo c'è della musica deliziosa, passa da un ritmo Dance ad un ritmo Classico, è di buona compagnia. Non ha un volume troppo alto, ma nemmeno troppo basso, permette alla gente di poterci ballare sopra ma anche di poter parlare con altre persone senza perdere la voce.
Mi guardo attorno, vedo molti tavoli occupati da gruppi che parlano animamente tra di loro, ma nessuno di lor è una Star. 

"Venite, andiamo nel Privè, è lì che ci sono riservati i nostri tavoli" dice facendoci cenno di seguirlo.
"Perchè hai prenotato nel Privè?" chiede Chanel.
"Perchè dove ci sono i Privè c'è il locale V.I.P. di cui vi ho parlato" dice sorridendole. 

I miei occhi si illuminano. Potrò vedere tutte le persone importanti che più adoro. Sono felicissima. Sento una mano che si intreccia alla mia e noto che è la mano di Nicholas, gli stringo la mano e gli rivolgo un sorriso pe rpoi seguire il resto del gruppo.
Saliamo degli scalini che ci conducono ad un corridoio rosso, con delle luci gialline sulle pareti. Arriviamo alla fine di un corridoio, davanti ad una porta chiusa dove si trova un grosso omone vestito di nero. 

"Ciao Mike" lo saluta con un gesto della mano Justin. "Loro sono con me" dice poi indicandoci.
"Vabbene, entrate" dice aprendoci la porta e rivolgendoci un grosso sorriso.

Entriamo e vedo aprirsi davanti a me un grosso locale, con luci viola, blu e rosa che si diffondono per tutto il locale. Una musica da discoteca riempie quello spazio, pieno di gente famosa. Passiamo davanti ad alcuni tavolo e scorgo il viso di parecchi attori come Robert Pattinson, Zac Efron..Aspetta! Zac Efron è qui? Sgrano gli occhi e lascio la mano di Nicholas, immobilizzandomi davanti a Zac che sta parlando con altre persone di cui non conosco nè il nome nè nient'altro. 

"Hilary, cos'hai?" mi chiede Nicholas facendo fermare il resto del gruppo insieme a me.
"C'è Zac Efron" dico con un filo di voce, come se stessi sussurando per non farmi sentire da Zac.

Il gruppo si gira verso di lui, ma nessuno ha la mia stessa reazione.

"Lo conosco anche io, ma non ne vado matta" dice Rachel facendo spallucce.
"Nemmeno io ne vado matta" dice Chanel.
"Io lo seguo da High School Musical, è stato ed è tutt'ora il mio Idolo, è meraviglioso averlo a pochi metri da me." dico con gli occhi che mi brillano.
"Se vuoi te lo faccio conoscere" mi dice Justin avvicinandosi a me.
"Davvero?" dico con gli occhi lucidi per l'emozione. Justin annuisce. "Oddio, grazie!" gli dico abbracciandolo fortissimo per ringraziarlo.
"Hilary, lasciami. Finirò per soffocare" non lo ascolto. "Poi non ti posso far conoscere Zac" aggiunge. Lo mollo all'stante e lui ride seguito poi da me e dagli altri. Si dirige verso Zac, si salutano poi gli dice qualcosa indicandomi. Lui annuisce e si alza, dicendo qualcosa al gruppo con cui stava parlando poco fa, per poi dirigersi verso di me.
Oddio, Zac si sta dirigendo verso di me. Mi sento mancare l'aria, inizio a sentire tanto caldo, sono nervosissima, mi sto torturando le mani, credo che staccherò le dita se continuo così, sento un gioia nel petto che sta per scoppiare, sento le lacrime che minacciano di scendere. Lo vedo sempre più vicino, finche non sento la sua voce vicina a me e finchè non vedo il suo viso a pochi centimetri dal mio.

"Ciao, Justin mi ha detto che sei una mia grande fan, è un piacere conoscerti" mi dice sorridendo.
"Non posso credere di averti finalmente visto. Aspettavo questo momento da anni, quasi non ci speravo più" dico sentendo le lacrime che mi stanno per scorrere sulle guancie.
"Che dolce che sei. Come ti chiami?" dice continuando a sorridere.
"Hilary" gli dico facendogli un ampio sorriso. "Posso abbracciarti?" gli chiedo poi con la voce rotta dall'emozione.
"Certo, vieni qui Hilary" dice aprendo le braccia, facendomi cenno di abbracciarlo. 

Oddio, aveva seriamente detto il mio nome? Posso morire felice. Mi butto tra le sue braccia e lo stringo forte, come se fosse la mia ancora di salvezza, l'unica cosa che mi faccia felice, che mi salvi. Sento le sue braccia avvolgermi il corpo. Sono in Paradiso, lo sento. Sento gli Angeli che cantano e vedo miliardi di cuoricini intorno a noi. Non lo mollerò più, ne sono sicura. Il suo profumo dolcissimo mi invade le narici. Ad essere sincera preferirei essere la ragazza di Zac, piuttosto che essere quella di Nicholas, ma mi devo accontentare. Mi risveglio dai miei pensieri, sentendo il viso tutto bagnato. Sto piangendo come una fontana.

"Shh, non piangere, dai" mi dice Zac con la sua dolce voce, accarezzandomi con una mano la testa ripetutamente.
"E' impossibile non piangere. Sono così felice, non pensavo proprio di poterti incontrare. Sei il mio Idolo, l'unico che amo davvero. Mi hai rallegrato tantissimo l'infanzia con i tuoi film, i tuoi sorrisi." solo dopo mi rendo conto di aver parlato senza pensare. Menomale che lo stavo sussurrando, quindi mi ha sentito solo lui.
"Sei davvero dolcissima, ti ringrazio. Sia per quello che hai detto, sia per il fatto che mi segui da molti anni. Non pensavo di avere una fan così dolce e carina come te" dice e dalla sua voce si sente che sta sorridendo.

- SEI ORE DOPO-

Sono appena arrivata a casa. E' stata una giornata stupenda, meravigliosa, unica, speciale, fantastica e chi più ne ha, più ne metta.
E' passato davvero in una maniera velocissima il tempo. Dopo aver abbracciato per 15 minuti di fila il mio Zac, ci siamo uniti al suo gruppo, rivelandomi i miei amici dell'infanzia: Vannessa Hudgens, Ashley Tisdale, Monique Coleman, Lucas Grabeel e Corbin Blue. Sono riuscita a rubare un abbraccio, non troppo lungo, anche a loro. Mi hanno autografato la mia pochette con un pennarello argentato, in modo che si vedesse. Credo che quella borsa la incornicerò scrivendo come dedica "09/19/13 Il giorno più bello della mia vita"
Non ho calcolato molto Nicholas stasera, ma lui non mi sembrava nemmeno triste o dispiaciuto, sembrava indifferente, ecco!
E' stata comunque una giornata fantastica, tutto grazie a Justin.
Approposito di lui, dov'è? Mi guardo in torno, in salotto non c'è. Non è nemmeno in cucina. Salgo le scale, vedo in camera mia, nel primo bagno, nella camera dei miei zii, nella palestra, nella camera degli ospiti, nel secondo bagno. Nulla. Non c'è.
Sento dei rumori provenire dalla mansarda, salgo le scale e trovo la luce accesa e Justin che sistema degli scatoloni.

"Cosa ci fai qui?" gli chiedo curiosa.
"Sto mettendo apposto le mie scatole e le valigie" anniusco.
"Dove hai il telefono?" gli chiedo. Lui se lo tira fuori dalla tasca a e me lo porge.
"Grazie" gli dico sorridendo.
"Di nulla" mi risponde ricambiando il sorriso per poi continuare a sistemare le sue cose. Sto per scendere però mi volto e lo chiamo, lui si gira verso di me. "Dimmi" chiede smettendo di fare quello che stava facendo.
Mi avvicino a lui e lo stringo in un abbraccio fortissimo. "Grazie per tutto Justin, mi hai fatto finalmente conoscere il mio Idolo, ho avuto modo di poterlo abbracciare, di poterci parlare. Sei unico, grazie mille Justin, ti voglio bene" gli dico mentre continuo ad abbracciarlo. Lui ricambia l'abbraccio.
"Non mi ringraziare. Questo ed altro per la mia migliore amica" dice appoggiando la sua testa sulla mia spalla. Lo sento sorridere contro la mia pelle e sorrido anche io. Dopo un bel pò di minuti ci stacchiamo.
"Io vado in camera a giocare con il tuo telefono, sai dove trovarmi" gli dico stampandogli un bacio sulla guancia per poi scendere sotto. Lui si limita ad annuire per poi continuare il suo lavoro.

Vado in camera mia, chiudo a chiave e mi metto un un pigiama corto, dato che fa caldo, composto da pantaloncino e maglia a giromaniche, di un colore azzurrino.
Mi stendo sul letto, lasciando la luce della camera accesa. Non ho nemmeno un pò di sonno. Riprendo la mia pochette e la guardo attentamente. Sei autografi in argento risaltavano su quella pochette nera con un fiocco color oro.
Zac, Monique e Lucas hanno firmato nella parte anteriore della borsa, dove è situato il fiocco e l'apertura. Vanessa, Ashley e Corbin hanno firmato nella parte posteriore. Sono felicissima di averli incontrati. Mi sono goduta al massimo la serata, anche perchè so che non capiterà mai più una cosa del genere. 
Metto sulla scrivania la pochette e mi rivado a sedere sul letto appoggiando la schiena allo schienale. Prendo il celullare di Justin e cerco il gioco che amo. Noto intanto che sono le 10.24pm. Non riesco a trovare il giochino, quello stupido di Justin ha cambiato posizione a tutte le sue App. Mentre lo cerco sento il cellulare vibrare. E' un messaggio, da parte di Nicholas.
Sono la sua migliore amica, non credo gli dispiacerà se leggo il messaggio. L'ho sempre fatto.
Apro il messaggio e lo leggo.
Da: Nicholas
"Senti, ho intenzione di annullare la scommessa. Non ce la faccio più a stare con una ragazza a cui non sono minimamente interessato. E poi mi sto sentendo con una ragazza che mi piace, voglio poter essere libero di stare con lei senza tradirla."

Ma..di che sta parlando? Magari non è il mio Nicholas, vedo il numero..è il suo, è quello del mio Nicholas.
Vedo la conversazione precedente, vuoto. C'è solo quel messagio, ha cancellato la conversazione.
Decido di rispondergli chiedendo spiegazioni, facendo finta che io sia Justina.
A: Nicholas
"Di cosa stai parlando?"

Dopo poco mi arriva la sua risposta.
Da: Nicholas
"Lo sai benissimo. Sto parlando della scommessa che abbiamo fatto su Hilary."

Come? Hanno scommesso su di me? Riguardo cosa?
A: Nicholas
"MI dispiace, non ricordo di che scommessa stai parlando. Rinfrescami le idee"

Sento una strana sensazione dentro di me, una sensazione negativa. Aspetto con ansia il suo messaggio che arriva dopo pochi minuti.
Da: Nicholas.
"Bene, rinfreschiamoi la memoria.
Il primo giorno di scuola mi hai dato 20 dollari per fare in modo che io andassi a sbattere di proposito contro Hilary in modo che facessimo amicizia. Poi mi hai proposto la scommessa. Hai voluto scommetere 100 dollari riguardo al fatto che sarei riuscito a portarmi a letto Hilary entro la fine di questa settimana. Ho accettato anche perchè è un bel bocconcino e perchè mi servono quei 100 dollari. Ma ho trovato un lavoro, i soldi non sono èiù un problema. Non ho intenzione di continuare questa cazzata. La lascierò domani a scuola, prima dell'inizio delle lezioni. Ho conosciuto una ragazza, Gabriela. Mi piace davvero, non è solo sesso con lei, come con Hilary, e non voglio tradirla. Ammetto che mi sarei scopato volentieri Hilary, ma è una cazzo di suora, è noiosa e non è nemmeno così tanto bella come pensavo, mi sono stufato di mandare avanti questa scommessa. Ti darà i 100 dollari domani a mensa. 
A domani, Justin"

Lascio cadere il telefono sul letto, ho tutto il viso bagnato, le lacrime non vogliono smettere di scendere. 
Ero una scommessa. 100 dollari per la mia vergintà. Justin lo sapeva, sapeva che ero vergine. Perchè gli ha proposto quella scommessa? Pensavo fosse diverso. Mi sbagliavo. E' come tutti gli altri, stronzo ed egoista. Un montato del cazzo. Ma non finisce qui, gliela farò pagare. 
Lo giuro sull'amore che provo per i miei genitori!!

________________________________________________________________________________________________________________________________

-SPAZIO AUTRICE-

Buonasera amori mio, vi chiedo scusa, di nuovo, per il ritardo. Ma non sono riuscita ad avere abbastanza tempo per postarla prima. Poi c'è stato anche il fatto che mi si è cancellato il primo pezzo della storia e di conseguenza i link dei vestiti e quindi ho dovuto riscriverlo tutto da capo e ho dovuto ricercare i vestiti e le scarpe, mi dispiace tantissimo! <3
Spero mi perdoniate!

Passiamo ai ringraziamenti:
Voglio ringraziare tantissimo @rayners2@swagirls_ e il mio ragazzo <3
Poi voglio ringraziare:
-Le ragazze che hanno recensito la storia:
@justingirls
@justinbieber22
@C_A_593
@MariaJDB97
@Alessandra_Love_Music
@psyfly00
@rayners2
@swagirls_
@4everbelieber
@beliberimbeliber
@Loljb
@roby3music
@JB_1D
@Stefi_97
@mari_jb_1012
@dieinuarms

-Le ragazze che hanno aggiunto la storia tra le preferite:
 @Alessandra_Love_Music
 @anna20013
@Austinismylife
@beliberimbeliber
@Bya99
@deny099
@love_jkidrauhl
@MartySwaggyy
@mbonivento
@rayners2
@RebecaF12

-Le ragazze che hanno aggiunto la storia nelle ricordate:
@beliberimbeliber
@Carots5
@chusky

E le ragazze che hanno aggiunto la storia nelle seguite:
@anna20013
@Antonia94Belieber
@bliberimbeliber
@Carots5
@Ciastensmile
@Diri94
@JB_1D
@justinbieber22
@Loljb
@mari_jb_1012
@MartySwaggyy
@neve941
@psyfly00
@RebeccaF12
@stay swag
@TrustInBieber

Grazie anche a chi legge in silenzio *-* <3
Vi chiedo scusa per eventuali errori, non sono riuscita a ricontrollare

Ok, come scritto tra parentesi nella storia, qui di seguito vi metterò i vestiti di Chanel, Rachel e Hilary e le scarpe e la pochette di Hilary.

Vestito di Hilary:


Scarpe di Hilary:



Pochette di Hilary:

Vestito di Chanel:



Vestito di Rachel:


Spero vi piacciano *-* <3
Mi farebbe molto piacere se mi lasciate una recensione scrivendo, magari, un vostro commento sul capitolo o sulla storia, una vostra opinione, un vostro giudizio, oppure se vi piacciono i vestiti, cosa ne pensate dei personaggi ecc.. Magari potrei migliorare qualcosa. Ovviamente se avete dei consigli o delle critiche da farmi le accetto acnora più volentieri, così poteri migliorare la storia <3

Grazie ancora, spero vi sia piaciuto il capitolo. Aggiorno a 4 recensioni.

Vi Amo,Sere <3


 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


VI PREGO, PERDONATEMI PER L'ENORME RITARDO CHE HO FATTO NEL POSTARVI IL CAPITOLO. MA IL PC AD UN CERTO PUNTO HA FATTO I CAPRICCI E IN QUESTO MESE SONO STATA ABBASTANZA IMPEGNATA. SPERO MI PERDONIATE, VI VOGLIO BENE. BUONA LETTURA! <3 

Vado in camera di Bieber, la trovo vuota. Meglio, non voglio che mi veda piangere. Appoggio il suo telefono sul comodino e me ne vado a dormire.
Mi asciugo le lacrime. Perchè ha fatto quella scommessa? L'ha fatta prima o dopo essere diventato il mio migliore amico? Prima. Perchè ha pagato Nicholas il primo giorno di scuola ed io e lui eravami solo amici, non migliori amici. Quindi perchè l'ha fatto? Stava fingendo di essere mio amico? Perchè? Che motivo c'era di farmi soffrire, di illudermi?
Troppe domande senza risposta. Non riesco a dormire, i pensieri mi stanno distruggendo la mente, ma non ho la minima intenzione di alzarmi dal letto, potrei incontrare Bieber e non ho voglia di fingere di essere ancora la sua migliore amica nè tantomeno litigare con lui in piena notte.
Sento bussare alla porta e noto con la coda dell'occhio che è quasi l'una di notte. Non rispondo, faccio finta di dormire, so che è lui.
Sento aprire la porta, ma non vedo che sta facendo dato che sono girata di spalle. Chiudo gli occhi e sento un lato del letto che si è abbassato. Si è seduto e mi sta accarezzando i capelli.

"Hilary, sei sveglia?" sussurra. Non rispondo. "Volevo darti la buonanotte ma vedo che stai già dormendo" dice con un velo di delusione nella voce. Perchè continua a fingere? Forse ha capito che sono sveglia e quindi vuole farmi credere di essere buono. Non ci casco. "Mi sento stupido a parlare con una persona che sta dormendo e che non sente nulla di quello che dico" dice accennando un sorriso, lo capisco dal mondo in cui pronuncia le ultime parole. Caro, tu non ti senti stupido, tu sei stupido, e parecchio anche. "Vabbene, io vado a dormire, domani ti accompagnerò a scuola, ti voglio bene Hilary, notte" mi stampa un bacio sulla fronte e se ne va. 
"Falso" sussurro appena chiude la porta. Mi pulisco con la maglia il punto in cui mi ha baciato. Mi fa solo schifo.

Vi potete benissimo chiedere come posso odiare il mio migliore amico in meno di un'ora. Semplice! Provate a stare al mio posto e poi vediamo cosa avreste fatto!
Adesso me la paga, lo rovino, giuro. Lo faccio pentire del fatto che ha scommesso la mia verginità per 100 dollari. Come ha potuto? La verginità è una cosa sacra. Ok, magari esagero..o magari no. Fatto sta che non doveva permettersi di fare una cosa del genere, alla sua migliore amica poi. 
E' inutile, non riesco a dormire. I pensieri sono troppi. Cerco di chiudere gli occhi, niente. Non ho il minimo sonno. Nicholas nel messaggio ha detto che mi avrebbe lasciato domani mattina, prima delle lezioni. Nah..lo avrei fatto io, l'avrei lasciato davanti a tutti, lo avrei fatto vergognare. Gli avrei piantato tanta di quella merda addosso da far vergognarlo dai pieni fino all'ultimo capello. Riguardo a Justin devo ancora vedere cosa fare, sento il viso bagnato. Appoggio due dita sulla mia guancia. Sto piangendo, senza essermene resa conto. E' possibile?
"Si stupida, non vedi che è appena successo?"
"Oh, non ti ci mettere anche tu. Sarei capace di sterminarti. Non potevi farmi capire prima di non fidarmi di Nicholas? Non potevi renderti utile dicendo che Nicholas mi avrebbe voluta per una scommessa? Stupida vocina del cavolo, non servi a niente."
"Ti ricordo che sono la tua coscenza, non una veggente o un angelo custode che sa già cosa succederà."
"Smorfiosa"

Ora parlo anche da sola?! Incredibile.
"Pazza"
"Smettila, non ti ho chiesto un parere"
"Taci, mi stai facendo diventare pazza"
"Lo sei già"

La odio, giuro! Non la sopporto, è insopportabile. Però ha ragione, sono pazza. Chi mai potrebbe parlare da solo, impazzire con se stessa? Hilary, ovviamente. 
Mi giro e guardo l'ora. Oh cavolo! Sono le cinque del mattino! Mi rigiro, fra un'ora mi devo alzare per andare a scuola.
Vabbene, Hilary sta per fare una delle sue pazzie. Mi alzo dal letto e vado nel bagno di fronte al mio, apro l'acqua della doccia, mi spoglio e mi lavo. Faccio una cosa velocissima per non svegliare Bieber. Esco di lì con un accappatoio e mi dirigo in camera. Mi metto l'intimo e poi mi metto la divisa, per poi infilarmi le scarpe, anch'esse parte della divisa.
Vado di nuovo in bagno e mi asciugo i capelli con il phone. Fa un casino colossale, ma non posso andare in giro con i capelli bagnati, mi ammalerei. Appena si asciugano li piastro, facendoli diventare più boccolosi (?). Poi mi trucco e prendo la cartella infilando le materie per oggi. Come materie oggi ho Arte, Scienze, Civica, Educazione fisica, Lingue e un'altra ora di Scienze. Ma dico non potevano mettere le due ore di scienze vicine? No. Una all'inizio della giornata ed una alla fine. Vabbe!
Finisco di preparare la cartella, prendo il mio i-phone e lo metto nella tasca della gonna, poi mi metto la cartella su una spalla e scendo di sotto. Prendo la mia giacca di pelle ed esco, senza lasciare nessun bigliettino, non è a me che verrà un infarto quando non mi vedrà in casa.
Mando un messaggio a Rachel e Chanel dicendo che mi avrebbero trovata a scuola, che non mi dovevano venire a prendere e che poi avrei spiegato tutto. Spero non si allarmino troppo, ma soprattutto spero di non averle svegliate. Approposito che ore sono?! Guardo sul mio telefono che segna le 5.37am. Bene, dovrò girare come una stupida per New York in attesa che lo StarBucks si apra per fare colazione. Perfetto. Mi stupisco del fatto che ci siano macchine in giro a quest'ora. Mi avvio dalla parte della scuola, è chiusa!
"Ovvio idiota, sono le 5.30am del mattino, chi mai aprirebbe una scuola a quest'ora se non un malato di mente?"
"Ringrazia che non ti posso prendere, ti avrei distrutta"
"Gne gne gne"
"Non azzardarti a farmi il verso"
"Non attraversare senza guardare prima la strada, imbecille"
"Allora anche tu hai un cuore"
"Si, e non volgio che smetta di battere per colpa della tua stupida testa"
"Ti ricordo che dentro la mia testa ci sei tu"
"Ti ricordo che non sono il tuo pensiero, ma la tua coscenza, non sto dentro la tua testa, sto dentro di te
"Suona male detto così"

No, basta! Sto impazzendo. Sembro una di quelle bambine asociali che si creano un amica immaginaria con cui giocare e confidarsi. Però..non sarebbe male averla come amica. Sono sicura che ogni mio segreto rimarrà nascosto. No, basta. Non posso essere così pazza. Guardo l'ora: 5.56am. Mi riavvio verso lo Starbucks, dato che mentre discutevo con la mia coscenza ho ripreso a camminare dalla parte opposta. Arrivo davanti e noto che una ragazza ha appena aperto lo Starbucks. Perfetto, ora posso finalemente fare colazione.
Mi avvio verso l'entrata e, una volta dentro, mi siedo al solito posto.
Una ragazza esce dalla cucina e si affaccia per vedere chi è entrato.

"Buongiorno" la saluto, sorridendo, con un gesto della mano.
"Buongiorno" dice ricambiando il sorriso. Ha uno sguardo stranito sul viso.
"Posso ordinare?" le chiedo.
"Oh, certo" dice svegliandosi dai suoi pensieri, prendendo un Bloc Notes e avvicinandosi a me. "Sai, non ci è mai capitato di ricevere clienti pochi secondi dopo l'apertura, per questo sono abbastanza stranita dalla situazione" dice cordialmente spiegandomi l'espressione stranita che aveva poco fa sul viso.
"Ti capisco, sarei stranita anche io se fossi al posto tuo. E' solo che stamattina non avevo voglia di prepararmi la colazione e dato che non avevo nulla da fare ho aspettato che apriste" le dico sorridendole.
Lei annuisce. "Allora, cosa prendi?" mi chiede guardandomi, mentre tiene in mano il suo Bloc Notes.
"Capuccino e croissant alla nutella" dico sorridendole.
"Certo, cercheremo di fare il più presto possibile a portarti l'ordine" mi dice sorridendo, per poi sparire dietro al bancone e succesivamente in cucina.
Appoggio la cartella sula panca accanto a me e tiro fuori il cellulare dalla tasca della gonna. Sono le 6.04am, ho impiegato 4 minuti per chiedere un cappuccino ed una brioche?! Wow.
Ok, devo prepararmi un discorsetto da fare a Nicholas in modo di sfotterlo davanti a tutta la scuola e devo trovare un modo per vendicarmi di Bieber. Sobbalzo sentendo la televisione dello Starbucks accendersi all'improvviso. Mannaggia a loro, non potevano avvertirmi? Mi faranno morire di infarto. Guardo il mini-plasma attaccato al muro, stanno trasmettendo il Telegiornale. Anche nella mia scuola c'è, ovviamente quello nella mia scuola è un telegiornale privato, con notizie relative alla scuola, ma una cosa in comune ce l'hanno: sono entrambi noiosi. Eppure in molti lo seguono, guardano il telegiornale con voglia, mi chiedo il perchè.
Aspetta! Ma certo, il telegiornale!
Viene seguito da tutti, le notizie si spargono velocemente, tutti credono a ciò che il telegiornale dice.
Ecco la mia vendetta per Bieber. Sorrido felice e guardo di nuovo l'orario sul display, segna le 6.11. Incredibile, sette minuti per prepararmi due cavolate. Ho capito che ci vuole un bel pò ad impastare quelle brioche, a farle scaldare eccetera, però almeno datemi quel benedetto cappuccino.
Sento qalcuno che esce, alzo la testa e vedo il ragazzo dell'altra volta.

"Ehi" mi dice sorridendomi. "Posso?" mi chiede indicando la panca di fronte a me.
"Ehi, certo siediti pure. Almeno non mi annoio da sola" gli dico sorridendo.
"Ti chiediamo scusa, è solo che sei arrivata davvero presto. In cucina stanno ancora impastando le brioche, alcune le hanno già messe in forno, ma devono ancora preparare la marmellata, la crema e la nutella. Ci vorrà un pò, quindi ho deciso di venire a farti compagnia." dice sorridendo, ma con voce desolata.
"Non peoccuparti, non sarei dovuta venire così presto" gli dico sorridendo per dargli del conforto. "Come ti chiami? Vengo spesso qui, mi servi tu, parliamo, ma non so ancora il tuo nome" dico facendo una smorfia.
"Hahah, vero. Mi chiamo Matthew,piacere!" dice sorridendo, tendendomi la mano.
Io stringo la sua mano, presentandomi a mia volta. "Hilary" gli sorrido.
"Come mai qui così presto?" mi chiede poi.
"Mi sono alzata presto, non avevo voglia di fare colazione e non avevo nient'altro di meglio da fare e quindi ho deciso di  venire a fare colazione qui" dico facendo spallucce.
"Vai nella scuola qua di fronte?" chiede facendo un cenno con la testa, indicando la scuola.
"Si" annuisco.
"Capito"
Io annuisco e poi guardo di nuovo l'ora: 6.17am, sbuffo.
"Cos'hai?" chiede corrugando la fronte.
"Nulla, mi sto semplicemente annioando" dico facendo spallucce, abbandonandomi alla sedia.
"Quanti ani hai?" mi chiede poi.
"18, tu?" 
"20" mi dice sorridendo. Gli sorrido anche io. "Come va con il tuo ragazzo?" mi chiede.
Abbasso la testa. "Non era il mio ragazzo, ci stavamo solo frequentando" dico con un tono più basso della voce.
"Perchè parli al passato?" chiede 
Sospiro. "Ci siamo lasciati. O meglio, l'ho lasciato, ma lui ancora non lo sa. Ha intenzione di lasciarmi oggi, prima dell'inizio delle lezioni, ma lo precederò." dico svelando i "piani".
Lui resta a bocca aperta. "Che bastardo. Non so perchè vuole lasciarti, e non credo siano affari miei, ma si deve essere proprio bastardi per far soffrire una ragazza tenera e dolce come te" dice con disprezzo per poi addolcirsi sulle ultime parole.
Io gli sorrido "Grazie..per i complimenti intendo" 
Lui annuisce. "Di nulla"

Poco dopo arriva la ragazza di prima con il mio Croissant e il mio cappuccino, finalmente! Mi appoggia il tutto sul tavolo, davanti a me e mi sorride.
"Ecco a te, scusa per il ritardo" dice mortificata.
"Non preoccuparti, scommetto che ne è valsa la pena aver aspettato" le dico sorridendole.
"Matthew alza il culo e vieni ad aiutarci, non vieni pagato per flirtare con questa ragazza ogni volta che entra qua dentro" urla poi la ragazza mentre se ne va.
"Cloe fatti gli affari tuoi e sta zitta" le risponde Matthew arrossendo di poco. E così la ragazza si chiama Cloe. Mi piace come nome, è originale. "Scusami Hilary, ma come hai potuto notare, devo andare. Magari ci possiamo sentire dopo scuola, se passi di quà, va bene?" mi chiede alzandosi abbozzando un sorriso.
"Certo" gli dico annuendo, ricambiando il sorriso.
"Bene, a dopo e buona scuola" mi fa l'occhiolino lasciandomi un bacio sulla guancia. Lo seguo con lo sguardo finchè non sparisce dentro la cucina e finalmente posso mangiare la mia, tanto attesa, colazione.

Ma com'è che la gente si prende tutta questa confidenza? Non ci conosciamo nemmeno e già mi bacia sulla guancia. Vabbè. Mentre mordo un pezzo di croissant guardo di nuovo l'ora: 6.21am
Ora non passa più il tempo. Mi sto annoiando a morte. 
"Vocina. Ci sei?"
Dato che mi sto annoiando parlo con la mia vocina.
"Mi chiamo coscenza. E' ovvio che io ci sia, che domande che fai?!"
"Magari stavi dormendo"
"Certo, ora la coscenza dorme."
"E che ne sapevo io"
"Vuoi un consiglio?"
"Che tipo di consiglio? Riguardo a cosa?"
"Riguardo al tuo ragazzo e al tuo migliore amico"
"Ex-ragazzo ed ex-migliore amico"
"Zitta. Sai benissimo che vorresti che la faccenda della scommessa non fosse mai esistita."
"Si, è vero. Odio parlare con te, non ti si può nascondere niente. Mi darai dopo il consiglio, torna a dormire"


Bevo l'ultimo goccio di capuccio, metto il cellulare in tasca e prendo il portafogli dalla cartella, per poi avvicinarmi al bancone.

"Scusate, potrei pagare?" chiedo alzando il volume della voce per farmi sentire.
Esce Cloe con un sorriso, avvicinandosi al bancone. "Certo. Sono 2 dollari" mi dice sorridendo. 
Le do 5 dollari. "Tieniti il resto" le dico sorridendo. Ripongo il portafogli nello zaino e mi metto quest'ultimo sulle spalle.
"Ciao" dico urlando. 
"Ciao" sento dirmi da Cloe e Matthew.

Esco dallo Starbucks e vengo accecata da quei pochi raggi di sole che stanno spuntando ora. Dato che la scuola apre fra circa mezz'ora decido di farmi una camminata da quelle parti. Giro l'angolo e percorro il marciapiede che si estende difronte a me. Ci sono parecchie macchine in giro, mi chiedo io come facciano ad alzarsi così presto! Mi guardo in giro e noto che ci sono molti negozi tutti diversi tra loro: negozio di scarpe, negozio di abbigliamento, negozio sportivo, parrucchiere, centro estetico e persino un negozio di tautaggi. Mi avvicino alla vetrina di quest'ultimo. Mi sono sempre piaciuti tantissimo, ma non ho mai pensato di farmene uno. Non so cosa mi spinge a farlo ma spingo la porta d'entrata ed entro dentro il negozio. Davanti a me si estende una piccola sala d'attesa, mi guardo intorno guardano i vari quadri astratti attaccati alle pareti quando una voce alle mie spalle mi distrae

"Buongiorno" mi dice il ragazzo dietro al bancone, sorridendo.
"Buongiorno" ricambio il sorriso, avvicinandomi al bancone.
"Sei qui per un tatuaggio?" mi chiede.
"Si" dico con fare ovvio.
"Bhe potresti essere qui anche per un piercing" dice facendo spallucce notando la tonalità di voce ovvia che avevo usato poco fa.
"Oh, quindi fate anche piercing?" dico con un luccichio negli occhi.
Il ragazzo dietro il bancone accenna una piccola risata e poi annuisce. "Certo, vuoi vedere?" mi chiede.
Annuisco. "Certo".
"Seguimi" dice facendomi un cenno con la testa.

Annuisco seguendolo dietro il bancone e consecutivamente dentro una stanza senza porta. Appena entro noto vari disegni di varie dimensioni appese alle pareti, una poltrona di pelle nera alla destra della stanza e un divanetto lungo, come quello che di solito usano i dentisti o gli psicologi, anch'esso di pelle nera che riempie la stanza. Ci sono vari macchinari, di varie grandezze. 

"Wow" riesco a dire solo questo.
"Vuoi farti qualcosa?" mi chiede il ragazzo.
"Oh no, non ora. Sono solo passata per sapere il costo di un eventuale tatuaggio e per vedere che tipo di tatuaggi fate" dico facendo spallucce, anche se non mi dispiacerebbe farmene uno ora. Ma devo prima avere il permesso dei miei zii, nonostante io sia maggiorenne.
"Bhe il costo dipende dalla grandezza del tatuaggio. Poi bisogna vedere quanti colori vuoi. Piu sono i colori nel tatuaggio e più il costo aumenta" dice spiegandomi. "Invece per quanto riguarda ai tatuaggi in se, di che tipo li fate?" chiedo.
"Qualsiasi tipo. Grandi, piccoli, facciamo disegni, lettere, frasi, anche visi di qualcuno. Hai una scelta illimitata. Se poi vuoi qualcosa in particolare basta che ci porti una foto del tatuaggio che vuoi fare e noi te lo facciamo." dice sorridendomi.
"Tu e chi altro?" chiedo curiosa.
"Io e il ragazzo che fa i tatuaggi..che però c'è solo il pomeriggio"
"E se io volessi farmi un tatauggio la mattina, non è possibbile?"
"Bhe ci sono io. Sono addetto ai piercing, ma posso farti anche un tatauggio, se vuoi" dice facendo spallucce. 
Annuisco per poi guardare l'orario sull'orologio appeso alla parete di quella stanza non tanto grande. Noto che sono le 6.54am. 
"Ora devo proprio andare, fra un pò devo entrare a scuola, non vorrei fare tardi. Magari passo pomeriggio" gli dico mentre usciamo da quella stanza, dirigendoci nella sala d'attesa. 
"Certo, come vuoi. Noi siamo aperti fino alle 11.30pm, vieni quando vuoi" mi dice sorridendo lasciandomi un loro biglietto da visita.
"Grazie mille, a più tardi" dico prendendo il biglietto da visita sorridendogli, per poi uscire.

Percorro la strada che ho fatto prima, al contrario, mentre leggo il biglietto da visita che mi ha dato. Il negozio ha un nome semplice: "Tatoos" ma nel biglietto leggo anche che fanno i piercing oltre che i tatuaggi, proprio come mi ha detto il ragazzo di prima. 
Ci sono anche due numeri di telefono e gli orari e i giorni di apertura. Ripongo il biglietto nella tasca della gonna, dove c'è il cellulare che tiro fuori per vedere l'ora: 6.57am. 
Alzo lo sguardo e noto che non sono molto lontana dalla scuola. Trovo subito Rachel e Chanel davanti al cancello che si guardano intorno alla mia ricerca. Una volta davanti a loro, picchietto sulle loro spalle facendole girare.

"Eccoti! Dov'eri finita?" mi chiede Chanel abbracciandomi.
"Stavo facendo un giro nella strada adiacente" dico per poi abbracciare anche Rachel.
"Dov'è Justin?" mi chiede Rachel guardandosi intorno.
"Non lo so e non mi interessa" rispondo con tono abbastanza duro.
"Cos'è successo?" chiede Chanel.
Sento suonare la campanella. "Vi spiego in mensa, ci vediamo dopo" lascio un bacio sulle loro guancie e scappo dentro la scuola. Mi dirigo direttamente verso l'aula dove si trasmette il telegiornale scolastico che dovrebbe iniziare fra poco.
Busso e dopo pochi secondi un uomo sulla trentina mi viene ad aprire.

"Salve. Posso entrare?" chiedo.
Lui fa uno sguardo un pò confuso, però poi si fa di lato per farmi passare, per poi chiudere la porta alle nostre spalle.
"Di cosa hai bisogno?" mi chiede poi andando a sedersi su una sedia dietro a delle telecamere.
"Volevo sapere se potevo far parte del telegiornale" chiedo schietta.
"Come prego?!" mi chiede stupito.
"Si, vorrei poter far parte del telegiornale come conduttrice. Le assicuro che avrò delle notizie nuove, vere e interessanti ogni giorno." dico cercando di convincerlo.
"Hai già qualcosa ora?" mi chiede.
"No.." dico un pò atterrita.
"Allora per domani devi portarmi almeno un argomento sconvolgente e interessante, se mi piacerà il contenuto, ti farò diventare la nuova conduttrice."
"Posso portarlo su qualunque tipo di argomento?" chiedo.
"Hai già qualcosa in mente, vero?" mi chiede facendo un mezzo sorriso. 
"In effetti avrei una mezza idea, ma devo informarmi meglio" dico.
"Bene, può essere un argomento riguardante qualsiasi cosa. Se si tratta di persone della scuola o gente famosa è ancora meglio." 
"Perfetto, a domani, e grazie" dico sorridendo con gli occhi che si illuminano.
"Aspetta, devi dirmi il tuo nome" dice prendendo un foglietto dalla scrivania del telegiornale.
"Hilary Hamilton" vedo che scrive qualcosa e poi mi porge il foglio.
"E' la giustifica che dovrai dare alla tua insegnante per spiegarle il ritardo" mi dice sorridendo per poi accompagnarmi alla porta.
"A domani, grazie" gli dico prendendo la giustifica dalle sue mani per poi uscire e dirigermi alla lezione di Arte. 

Noto, da un orologio digitale sul muro della scuola, che sono le 7.25am. Cavolo, sono in un ritardo enorme. Mi affretto ad arrivare in classe e una volta davanti la mia porta busso per entrare. Sento un lieve "Avanti" ed entro ritrovandomi la prof di Arte seduta alla scrivania che mi fissa, così come il resto degli alunni presenti la dentro. 

"Come mai in ritardo Hamilton?" mi chiede stupita la prof.
"Mi sono fermata dal telegiornale scolastico" dico per poi porgerle la giustifica, lei la prende e dopo averla attentamente ispezionata annuisce e mi fa cenno di andare a sedermi, mentre segna sul registro il mio ritardo giustificato.

L'unico banco vuoto è accanto ad una ragazza dai capelli biondi.
Mi siedo accanto a lei e tiro fuori il foglio da disegno insieme a tutto il necessario per poter disegnare.

"Ciao" mi dice lei, con uno strano luccichio negli occhi.
"Ciao" le rispondo senza prestarle molta attenzione.
"Come stai?" mi chiede. Sto per risponderle ma subito mi interrompe. "Sei la nipote di Kenny Hamilton, vero?" mi chiede. 
Ah, ecco perchè mi sta rivolgendo la parola. Annuisco lievemente e subito il suo luccichio diventa più brillante.
"Ed è vero che vivi nella stessa casa di Justin Bieber?" chiede lei emozionata.
"A dire il vero è lui che vive da me, non viceversa" dico annoiata, mentre inizio a disegnare il compito assegnato dalla prof.
"Com'è vivere con lui?" 
Mi viene un'idea brillante in mente. "Oh, bellissimo.." lei subito si emoziona "..se ti piace vivere in una savana!" dico finendo la frase. Tutta la sua emozione se ne va lasciando spazio alla curiosità.
"In che senso?" mi chiede.
"E' un animale. Non si lava mai, puzza tantissimo, l'aria in camera sua è davvero irrespirabile, è impossibile convivere con lui. Mangia come un maiale, quando parla sputa tutto il cibo in giro, non si lava mai i denti e ha un alito pesantissimo. Non augurerei mai a nessuno di vivere con lui. Povere le sue precedenti ragazze. Ecco perchè ora è single" dico poi, per fare un suono di disgusto alla fine della frase.
"Che schifo, devo assolutamente dirlo alle altre" dice poi iniziando a smanettare il suo cellulare per avvertire le sue amiche. Io sorrido soddisfatta, per poi mettere tutto via al suono della campanella. Mi avvicino alla cattedra, consegno il disegno fatto fino a poco fa alla prof e poi esco dirigendomi verso l'aula della mia prossima materia: Scienze.

-4 ORE DOPO-

Ripongo la cartella nel mio armadietto per poi dirigermi in mensa insieme a Rachel e Chanel.
Stiamo per entrare in mensa quando una ragazza mi ferma, la guardo meglio. E' la ragazza di stamattina, la bionda che avevo accanto all'ora di Arte.

"Ciao, scusa il disturbo. Volevo solo che confermassi quello che mi hai detto stamattina alle mie amiche. Loro non si fidano di me" dice facendo spallucce.
Annuisco. "Ragazze, qualsiasi cosa vi abbia detto dovete crederle, ha solo detto la verità, ve lo posso confermare io che ci abito" dico sorridendo facendo spallucce.
"E a noi chi ci dice che stai dicendo la verità? Potresti esserti inventata tutto solo per screditarlo" dice seria una di loro.
"Vogliamo le prove di quello che hai detto" dice l'altra.
"Vabbene, domani incontriamoci davanti alla scuola alle 7.00am e vi consegnerò le prove" dico sorridendole per poi entrare in mensa seguita da una Rachel e una Chanel abbastanza confuse.

Una volta preso il cibo ci sediamo in un tavolo lì vicino.
"Sppiegazioni" dice Rachel, con l'approvazione di Chanel.
"Umm, va bene." dico annuendo. Bevo un sorso d'acqua per poi iniziare a parlare.
"Justin all'inizio dell'anno ha pagato Nicholas per fare in modo che mi venisse addosso per poi fare il carino e stringere amicizia con me. Dopodichè hanno scommesso 100 dollari che Nicholas entro questa settimana sarebbe riuscito a portarmi a letto, ma poi ieri ha mandato un sms a Justin dicendo che non aveva intenzione di continuare la scommessa, che stamattina mi avrebbe lasciata e che oggi avrebbe dato i 100 dollari, della scommessa persa, a Justin. Ora gliela farò pagare sia a Justin che a Nicholas." dico per poi finire di mangiare il mio panino.
Loro mi stanno guardando a bocca aperta, sono decisamente tutte e due stupite e senza parole. 
"Bastardo" dice fra i denti Rachel. "Lo sapevo che non dovevo fidarmi" dice scuotendo la testa. In effetti Rachel non ha mai avuto un minimo di simpatia verso Justin, ma io l'avevo convinta a dargli un'opportunità, perchè in fondo è un bravo ragazzo.
"Era meglio se ti ascoltavo" le dissi dopo poco.
"Non ci credo. Lui era un idolo per me. Ho sempre creduto che fosse un ragazzo d'oro, gentile, dolce..erano tutte illusioni. Lui, da anni, illude milioni di ragazze, compresa me." dice poi abbassando lo sguardo. Rachel la consola, dato che è seduta accanto a lei, mentre io mi sento toccare la spalla. Mi giro trovando davanti a me Nicholas. Oh, eccolo!

"Ciao" dice sorridendomi nervosamente.
Io mi alzo e mi piazzo davanti a lui, incrociando le braccia al petto.
"Perchè sei qui?" gli chiedo fredda.
"Perchè mi mancavi" dice nervosamente guardandosi in giro. Improvvisamente mi ricordo della ragazza che gli piace, come si chiamava? G..g..Gabriela, ecco!!
"Sei un bugiardo" sputo incazata, sotto gli occhi di Rachel, Chanel e alcune persone sedute nei tavoli accanto.
"Come, scusa?" dice stupito.
"Stamattina dov'eri? Non dovevi mica lasciarmi?" gli chiedo stupendolo.
"Come..?" lo blocco.
"Ieri hai annullato la scommessa con me, non con Bieber" gli dico. Lui sgrana gli occhi e poi si affretta a parlare.
"No, ascolta non è come pensi.." lo blocco di nuovo.
"Non mi interessa sentire le bugie che ti inventi per mettere apposto tutto" mi guardo intorno, per poi salire sulla sedia dov'ero seduta poco fa. 
"Hilary, che stai facendo?" mi chiede sconvolta Chanel.
"Distruggo Nicholas" dico a denti stretti.
Molti dei presenti in mensa, vicino a me, mi guardano straniti, bisbigliando tra loro.
"Ascoltatemi un attimo, prestatemi attenzione" urlo per farmi sentire da tutto la mensa. "C'è, tra i presenti, una ragazza di nome Gabriela?" chiedo ancora urlando. 
Chanel e Rachel capiscono cosa sto per fare e sorridono, mentre Nicholas sbianca.
Una ragazza dai capelli color rame alza la mano "Eccomi, sono io" 
"Conosci Nicholas, vero?" chiedo sorridendole.
"Si, è il mio ragazzo" mi dice sorridendo.
"Da quanto state insieme?" le chiedo
"Poco più di una settimana, perchè?" chiede confusa non sapendo dove voglio arrivare.
"Oh, ma che coincidenza! Anche io e il tuo stesso Nicholas stavamo insieme da circa un settimana" dico con fare dispiaciuto.
"Non ne hai le prove" urla una sua amica.

Scendo dalla sedia e mi dirigo verso di loro, mentre Rachel e Chanel mi seguono insieme a Nicholas che cerca a tutti i costi di fermarmi, ma con scarsi risultati.
Una volta arrivata da Gabriela le porgo il mio cellulare. Lei mi guarda confusa.

"Prendilo, vai nella rubrica e vedi se il numero del tuo Nicholas corrisponde a quello scritto in rubrica" le dico. Lei lo prende e fa come le ho detto, sotto lo sguardo curioso dei presenti. Controlla con il suo e poi annuisce.
"E' lo stesso" dice lievemente, porgendomi il cellulare e mettendo via il suo.
"Ora leggi i messaggi che mi sono arrivati da lui nella precedente settimana" dico riporgendole il mio cellulare. Dopo pochi minuti mi da il telefono indietro con gli occhi pieni di rabbia.
"Come ha potuto?" dice a denti stretti.
"Vieni" dico prendendole la mano e trascinandola con me, mimando un "Arrivo" con le labbra a Rachel e Chanel.
"Aspetta, Gabri, non crederai veramente a quello che questa ragazza dice, vero?"
"Non.Toccarmi" dice Gabriela staccandosi dalla presa di Nicholas per poi seguirmi fuori dalla mensa.

Usciamo nel giardino della scuola, ci sediamo sotto un albero lì vicino e inizio a parlarle.

"Non pensare assolutamente che io abbia fatto così davanti a tutti per farti soffrire. L'ho fatto solo per metterlo in ridicolo"
"Ci sei riuscita" dice sorridendo lievemente.
"Ieri sera avevo il cellulare di Justin in mano per giocare ed è arrivato un messaggio da parte di Nicholas su di esso. Diceva che voleva smetterla con questa scommessa, mi sono finta Justin chiedendogli di raccontare tutto dall'inizio. Nicholas ha scommesso con me 100 dollari per portarmi a letto, spero solo che non voglia fare la stessa cosa con te, stai attenta" le dico dolcemente.
Lei annuisce. "Mi piaceva seriamente, pensavo fosse diverso.." dice iniziando a piangere. La lascio sfogare sulla mia spalla cercando di calmarla accarezzandole la schiena, in fondo lei non c'entra niente, è solo un'altra vittima di Nicholas.
"Credo sia ora di andare" dico dopo un pò. Lei annuisce e poi rientra a scuola seguita da me.
Lei entra in mensa mentre io resto nei corridoi insieme a Rachel e Chanel che mi stavano aspettando.
"Allora?" mi chiede Chanel.
"Le ho raccontato tutto dall'inizio" dico semplicemente.
"Ragazze, presto, dentro stanno discutendo" dice un ragazzo mai visto prima.
"Chi è che sta discutendo?" mi chiede Chanel confusa.
"Non lo so, non sono io che ti ho detto che dentro stanno litigando" dico per poi ridere.
"Dai, andiamo a vedere" dice Rachel afferrandoci per le braccia e tirandoci in mensa.

Entriamo in mensa e vediamo Gabriela che sta ridicolizzando Nicholas. Io sorrido: ci sono riuscita. Ora tocca solo a Justin.

"Dai andiamo, prima che finiamo nei guai anche noi" dico poi trascinandole fuori di li.
"Cos'hai intenzione di fare con Justin?" mi chiede Rachel.
"Lo vedrete domani mattina. Voi però dovete aiutarmi: dite a parecchia gente di guardare il telegiornale scolastico domani, spargete la voce e assicuratevi di fa entrare anche Justin. Dovete assicurarvi che tutti sappiano che Justin è li e che tutti guarderanno il telegiornale" le dico attentamente.
"Va bene, però dicci cosa vuoi fare" dice Chanel.
"Justin non è perfetto. Quindi su internet o da qualche altra parte ci saranno notizie negative riguardo a quello che ha fatto, no?! Bene, cercherò tutte le notizie negative su di lui e le accompagnerò dalle famose "Foto-Prove" che devo dare a quelle ragazze di oggi" dico sorridendo.
Loro sorridono. "Sei..malvagia" dice ridendo Chanel.
"Io avrei fatto di peggio" dice Rachel facendo spallucce.

-3 ORE DOPO-

Sono a casa, chiusa in camera mia, non ho ancora visto Bieber, per fortuna. Ho finito da poco di farmi i compiti, ho ancora la divisa addosso quindi mentre accendo il pc mi cambio mettendo dei pantaloncini rosa ed una canottiera dello stesso colore. Una volta cambiata mi siedo alla scrivania e inizio a digitare le parole "Justin Bieber" su Google. Ci sono tantissimi risultati, inizio a guardare il primo: Justin Bieber-Wikipedia.
Vado a leggere l'indice e cerco qualcosa che mi interessi davvero. I primi due punti parlano della "Biografia" e della "Carriera" continuo a leggere i vari punti finchè non mi colpisce una scritta: "4. Critiche e fatti controversi". Clicco sopra e mi indirizza alla parte che mi interessa. E' diviso anch'esso in vari punti. Leggo tutto poi stampo solo il pezzo che mi interessa e metto i fogli in una cartellina con sopra scritto "Bieber". Poi continuo la mia ricerca cercando foto inedite di Bieber in cattive situazioni. Ne trovo un pò, alcune di esse sono correlate anche a dei video. Salvo sia i video si le immagini in una chiavetta, anch'essa etichettata "Bieber". Dopodichè nascondo tutto nel doppio fondo del cassetto della mia scrivania per poi prepararmi un discorso carino da correlare insieme alle news, alle immagini e ai video che ho preparato. 
Una volta finito guardo l'ora sul cellulare: 16.27pm, noto anche un messaggio. E' di Rachel che mi chiede se voglio andare al parco con lei e Chanel, oggi alle 5.00pm. Cerco di risponderle ma noto che non ho più credito nel cellulare. Maledizione. Mi vesto mettendomi un jeans blu scuro, delle scarpe alte rosse, una maglia rossa che scopre la pancia, abbinato allo smalto e al rossetto rosso che porto. Mi metto un pò di fard, dell'eyeliner e dell'ombretto e poi scendo di sotto portandomi dietro i soldi e il cellulare. Noto Bieber in cucina, aumento il passo ed esco senza farmi notare, l'ultima cosa che voglio è parlare con lui. Mi dirigo in una Tabaccheria vicino al parco in cui devo incontrarmi con le ragazze e mi faccio fare una ricarica per poi dirigermi al parco ed avvertirle che sono gia li.
Circa cinque minuti dopo vedo le ragazze venirmi in contro, mi alzo dalla panchina in cui mi ero seduta e, una volta che sono davanti a me, le saluto con un abbraccio. Ci sediamo di nuovo tutte e tre sulla panchina difronte al laghetto e iniziamo a parlare della scuola. 

"Che palle, devo sciegliermi un compagno con cui fare una ricerca di Storia, ma non so chi sciegliere" sbuffa Chanel.
"Puoi sciegliere quello moro che siede di fronte a te" fa spallucce Rachel.
"Ma chi? Quello che porta la stessa maglia da 4 giorni?" dice disgustata Chanel.
"Posso sapere di chi state parlando?" mi intrometto io.
"Di un tizio che puzza, non si lava mai i vestiti, usa sempre gli stessi" dice Rachel.
"A me la prof di Storia non ha dato nessuna ricerca da fare" dico facendo spallucce. Dopodichè il silnzio regna per parecchi minuti finchè non sento il mio telefono suonare.
"E' il tuo?" mi chiede Chanel.
Annuisco per poi rispondere.
"Pronto?" dico senza leggere il nome sullo schermo.
"Hilary, dove sei? E' da ieri sera che non ti vedo, mi sono preoccupato tantissimo e nè Rachel nè Chanel rispondono alle mie chiamate". E' Bieber. Maledizione a me che non guardo mai il nome prima di rispondere.
"Oh, ehm, stamattina mi sono alzata presto ed ora sono fuori con loro, ci sentiamo dopo, ciao" chiudo senza aspettare una risposta e dopo spengo il telefono per evitare un'altra sua chiamata.
"Era Justin, vero?" mi chiede Rachel.
Annuisco. "Si, voleva sapere che fine ho fatto. Ha detto che era preoccupato" pronuncio l'ultima frase con ironia.
"Credo ben poco ad ogni sua parola" dice Rachel.
"Voglio farmi un tatuaggio" dico all'improvviso.
"Cosa" sbianca Chanel. Oh, lei e la sua paura per gli aghi.
"Hai capito. Stamattina, per passare un pò il tempo ho fato una passaggiata nella strada subito dopo lo Starbuks ed ho notato un negozio di tatuaggi" dico felice.
"E che tipo di tatuaggio vuoi farti?" chiede curiosa Rachel.
"Non lo so, ancora. Una mezza idea però ce l'avrei" dico sorridendo.
"Ossia?" chiede Chanel.
"Mi piacerebbe tantissimo avere le stesse stelline che ha Rihanna sul collo" dico.
"Oh, quelle piacciono anche a me" dice annuendo Rachel.
"Non farà male farlo?" chiede Chanel.
"Non lo so, non ne ho mai fatto uno, proverò stasera e poi ve lo dirò" dico sorridendo.
"I tuoi zii lo sanno?" mi chiede Rachel in un tono di rimprovero. 
"No, lo sapranno appena torno a casa stasera" dico facendo spallucce.
"Finirai nei guai" dice Chanel guardandomi male.
"Oh, andiamo. Ho 18 anni, ormai. Ho il diritto di fare ciò che voglio." sbotto.
"Bhe, non hai tutti i torti" fa spallucce Rachel.
"Un giorno anche io deciderò di fare una cosa stupida che verrà approvata dalle mie amiche" dice Chanel con gli occhi che le luccicano.
"Dato che hai paura degli aghi, perchè non salti giù da un aereo con il paracadute?" le propone Rachel.
"Sei pazza? Non esiste qualcosa di un pò più normale e meno pericoloso?" chiede sgranando gli occhi e alzando le braccia al cielo.
"Tingiti i capelli" le propongo io.
"No!! Così perderò per sempre il mio colore naturale!" dice con fare catastrofico.
"Allora rinchiuditi in un convento per suore" le dice esasperata Rachel. Io scoppio a ridere immaginandomi la scena di Chanel vestita da suora.
"Non è divertente" dice Chanel offendendosi.

-2 ORE DOPO-

"Sono tornata" urlo all'entrata, subito dopo essermi tolta quei tacchi che mi hanno distrutto i piedi per ben due ore.

Silenzio. Evidentemente i miei zii sono ancora fuori, da ieri sera. E invece no. Trovo mio zio addormentato sul divano. Controllo in cucina per vedere dov'è mia zia, ma con stupore noto che non è lì. Poco importa, devo farmi una doccia, sono a pezzi. Entro in camera mia mettendo via le scarpe e prendendomi un pigiama non tanto pesante, dato che inizia a fare leggermente freddo. Vado nel bagno accanto a camera mia, dato che quello di fronte è occupato. Meglio, l'idromassaggio è la cosa migliore che posso usare per rilassarmi. Entro nel bagno, trovando una sorpresa alquanto spiacevole.

"Porca putt.." sbraita Bieber. Lo blocco.
"Non volevo" dico chiudendo subito la porta. Sono shockata, letteralmente. 
Maledetto Bieber, non può chiudere la porta quando si lava? No, deve traumatizzarmi e rovinarmi l'adolescenza. Per fortuna che aveva un asciugamano legato in vita. Dopo pochi minuti esce Bieber con un pantalone della tuta addosso e i capelli ancora bagnati. Senza nememno dirgli mezza parola mi fiondo nel bagno chiudendolo a chiave. C'è un enorme nuvola di vapore quà dentro. Si sente il profumo del Bagnoschiuma che ha usato. Apro le finestre per mandare via tutto quel vapore, inanto che riempio la vasca. Dopodichè richiudo le finestre, mi spoglio e accendo l'idromassaggio, abbandonandomi a quelle bollicine rilassanti.

*Justin's Part*

Okay che era da ieri che non vedevo Hilary, ma non volevo di certo vederla in quel momento. Imbarazzante. L'unica parola che può riassumere ciò che è accaduto pochi minuti fà. Mi è sembrata strana, però. Non mi ha degnata di uno sguardo e tantomeno mi ha salutato. 
Mi suona il telefono, facendomi tornare alla reltà. Leggo il nome di Nicholas sullo schermo e rispondo.

"Ehy, bro" dico.
"Siamo nei guai. In grossi guai. Non sono riuscito a chiamarti prima, non ho potuto. Scendi, sono sotto casa tua." non mi da nemmeno il tempo di rispondere che attacca subito. 

Che diavolo è successo? Di che guai sta parlando? Mi metto una maglia e le supra abbinate ai miei pantaloni grigi della tuta e scendo. Apro la porta ritrovandomi di fronte un Nicholas agitato e preoccupato.

"Cos'è successo?"
"Hilary. Ha scoperto tutto. Ieri.." lo blocco.
"Come cazzo ha fatto a scoprire tutto?" gli urlo contro, chiudendomi definitivamente la porta alle spalle per non farmi sentire.
"Ieri sera ti ho mandato un messaggio dicendoti che volevo annullare la scommessa"
"Io non ho ricevuto nulla" dico confuso.
"Infatti! Perchè il tuo cellulare era nelle mani di HIlary che si è finta te e mi ha chiesto di spiegarle tutto" mi mostra la conversazione tra lui e "me".
"Cazzo, cazzo, cazzo" continuo a ripetere con la testa fra le mani.
"Siamo nella merda" mi dice.
Annuisco. "Ti ha detto qualcosa a te?" gli chiedo preoccupato.
"Mi ha smerdato davanti a tutta la mensa e ha fatto in modo che la ragazza che mi piace, Gabriela, mi odiasse" dice leggermente triste.
"Mi dispiace amico" gli dico battendogli una mano sulla spalla in segno di conforto.
Fa spallucce. "Ormai è fatto. A te ha detto qualcosa?" 
"No. Era da ieri sera che non la vedevo. Stamattina mi sono alzato e lei non c'era. Prima lo incontrata di sfuggita in bagno. Ora capisco perchè non mi ha rivolto la parola e perchè quando, oggi, l'ho chiamata ha risposto nel modo più freddoe e distaccato possibile" dico dando parola ai miei pensieri.
"Guarda il lato positivo. A te non ha fatto nessuna scenata" fa spalluce, visibilmente dispiaciuto per ciò che è accaduto a lui. 
Poi tira fuori dalla tasca dei sui jeans alcune banconote. "Questi sono i 100 dollari della scommessa persa" mi dice.
"No, tieniteli, non li voglio. Abbiamo sbagliato..Ho sbagliato fin dall'inizio a voler scommettere su di lei. Non sai quanto me ne pento" 
"Ora vado, prima che i miei mi vengano a cercare con la polizia" ironizza per poi salutarmi e andarsene. Mi siedo sull'erba del giardino, sotto la finestra della sala e mi prendo la testa fra le mani. 
"Stupido, stupido, stupido" mi ripeto a bassa voce, finchè non sento una voce alle mie spalle.
"Ah, l'hai capito finalmente" è Hilary. Scatto in piedi davanti a lei, con gli occhi leggermente sgranati. Nella sua voce c'èra ironia mischiata a tristezza.
"Da quanto eri qui?" le chiedo.
"Abbastanza da aver visto che hai rifiutato i soldi della scommessa. Peccato che tu te ne sia pentito tardi." alza spallucce, fingendosi dispiaciuta.

Fa per andarsene ma la blocco prendendole un braccio. Lei si gira verso di me, ha una strana luce negli occhi. Una luce oscura, oserei dire. Mai vista prima, fa paura.

*Hilary's part*

Mi prende per un braccio per un braccio costringendomi a fermarmi. Cosa diavolo vuole ancora? Non gli è bastato scommettere su di me? Sulla sua migliore amica? Ora vuole anche continuare a parlarmi e farsi perdonare? Mi giro verso di lui, più arrabbiata che mai. Lui sussulta alla vista dei miei e stacca subito la mano dal mio braccio. Non sa cosa dire, non riesce a parlare. Ne approfitto e cammino, aprendo il cancelletto del mio giardino e uscendo dirigendomi verso il negozio di tatuaggi. Finalmente ho i soldi ed il permesso di mio zio. Sento dei passi dietro di me. So che è lui, mi sta seguenndo. Ma poco importa.
Percorro la poca stradina che mi rimane prima di raggiungere il negozio. L'insegna è accesa, dato che è sera. Dentro ci sono alcune persone che attendono. Tutti ragazzi sui vent'anni. Sto per entrare ma lui mi ferma. 

"Che altro vuoi ora?" sbraito.
"Cosa stai facendo?" mi chiede sbalordito.
"Non lo vedi? Oltre che stupido sei anche cieco? Si chiama tatuaggio. Come quelli che hai tu, hai presente?" dico trattandolo da ritardato.
"Non sono stupido. Era retorica la mia domanda" dice infastidito dal tono che ho appena usato con lui.
"Allora se sa già la risposta non chiedere" gli dico staccando il mio braccio dalla sua presa.

Entro e subito l'attenzione di quei ragazzi viene posata su di me. Cerco una sedia libera e con mio disapprovo noto che l'unica sedia libera è tra due ragazzi troppo muscolosi per i miei gusti. Faccio una smorfia di disgusto e resto in piedi davanti all'entrata aspettando il mio turno, mentre noto che Justin va a sedersi tra quei due ragazzi. Circa una mezz'oretta dopo finalmente si libera un pò la sala. Prima di me ci sono solo due ragazzi e poi finalmente è il mio turno. Dalla stanzetta dove fanno i tatuaggi esce il ragazzo di stamattina che appena mi nota mette su un sorriso enorme.

"Ehi, bellissima. Sei di parola a quanto pare" dice venendomi in contro e abbraccaindomi. 
Ricambio l'abbraccio. "Si, l'ho detto che sarei venuta oggi" dico per poi sciogliere l'abbraccio. 
"Hai già deciso il tatuaggio?" mi chiede poi, facendo cenno ad un ragazzo di entrare dentro.
Io annuisco. "Si, ma non sono molto sicura, preferivo vedere anche altri tatuaggi" faccio spallucce.
"Oh, certo. Tieni, se trovi qualcosa, appena entri me lo fai vedere e te lo facciamo, d'accordo?" mi dice porgendomi una specie di catalogo pieno di vari tatauggi.
Annuisco. "Grazie" 
"Di niente, ora entro" dice facendo cenno alla stanzetta. 

Io annuisco per poi sedermi in una sedia vuota lì vicino. Apro il catalogo e lo inizio a sfogliare sotto gli occhi di Bieber e l'altro ragazzo. Sto ancora sfogliando quando viene chiamato il ragazzo prima di me. Capisco che devo muovermi a scegliere, dato che lui farà presto, dovendosi fare solo un piercing. Continuo a sfogliare, avvicinandomi di più alla fine di quel catalogo quando un tatuaggio bellissimo attira la mia attenzione. E' una chiave non molto piccola ma neanche tanto grande con un fiocchettino rosa sopra ed una scritta a lato: "Follow your heart", E' stupendo, decido di farmi quello e lascio il catalogo aperto a quella pagina. Quando vedo il ragazzo di prima uscire, mi alzo dalla sedia, vedendo Bieber che fa lo stesso.

"Non avrai intenzione di seguirmi dentro, vero?" chiedo guardandolo male.
Lui annuisce. "So quanto può far male, nel caso che avrai bisogno, ci sarò" dice facendo spallucce.
"Non sentirò dolore. E nel caso dovessi sentirlo, non mi servirà il tuo aiuto" dico fredda. Sta per dire qualcosa ma viene interrotto dall'arrivo del ragazzo di prima.
"Perfetto bellezza, ora tocca a te" mi dice sorridendo. "Hai scelto il tatuaggio?" mi chiede facendomi cenno di seguirlo nella stanzetta dove trovo un altro ragazzo più robusto seduto vicino al lettino in pelle. 
Io annuisco porgendogli il catalogo. "Ho scelto questo" dico indicando il tatauggio.
"Perfetto, dove vuoi farlo?" mi chiede. 
Ci penso un pò e poi decido. "Sotto il seno" dico decisa. 

Con la coda dell'occhio vedo Bieber che sgrana leggermente gli occhi per poi tornare normale, come se nulla fosse successo. Sorrido leggermente per la sue reazione, senza farmi notare.

Il ragazzo annuisce. "Va bene, sdraiati sul lettino e alza la maglietta in modo da scoprire il punto in cui vuoi farlo" dice per poi passare il catalogo all'altro ragazzo, indicandogli quale tatauggio voglio farmi fare.
Mi distendo sul lettino, a pancia in su, e dopodichè alzo la maglia in modo da scoprire la pancia e il torace, lasciando coperto però il petto.
"Vuoi usare gli stessi colori usati nell'immagine?" mi chiede l'altro ragazzo.
Annuisco. "Si, lo voglio uguale" dico.
"Costerà di più" mi avverte il ragazzo di prima.
"Non è importante il costo" dico facendo spallucce.
Lui annuisce per poi dare vari attrezzi al ragazzo che mi farà il tatuaggio. "Pronta?" mi chiede poi sorridendo.
"Certo" dico ricambiando il sorriso. 
"Nervosa?" mi chiede sussurrando Bieber, che nel frattempo si è seduto accanti a me, all'altezza del mio viso.
Scuoto la testa. "No, non vedo il motivo per cui dovrei esserlo" rispondo fredda.

Ed è vero. Non sono nervosa, finchè non sento l'ago che mi farà il tatauggio iniziare a fare un rumore abbastanza fastidioso. Con quel rumore arrivano le preoccupazioni a cui non avevo pensato fino ad'ora. E se facesse male? Non posso di certo lasciarlo a metà, dovrò sopportare finchè non finisce. E se poi in futuro vorrò toglierlo. Se poi, una volta finito, non mi piace? Vedo l'ago che sta per avvicinarsi alla mia pelle e appoggio la testa al lettino, chiudendo gli occhi e cercando di pensare ad altro, con scarsi risultati però. Sento l'ago sopra la mia pelle. Fa male, più di quanto pensassi. Stringo gli occhi cercando di sopportare il dolore. 
Quanto vorrei poter stringere la mano di Justin, poter trovare conforto in lui. Ma non posso, ha tradito la fiducia. Quella fiducia che da anni non ho riposto in nessun altro. Dovevo ascoltare mamma e papà quando mi dissero, in quel sogno, di non fidarmi troppo in fretta. E se avessi sbagliato a fidarmi anche di Rachel e Chanel? Insomma, non credo che in una settimana delle persone possano diventare migliori amiche così troppo in fretta. Secondo me ho corso troppo. Sto correndo troppo. Dovrei prendermi una pausa. 
Apro gli occhi sentendo una mano sulle mie guancie. 

"Perchè stai piangendo? E' troppo forte il dolore?" mi chiede Bieber con premura finendo di asciugarmi le guancie dalle lacrime scese involontariamente mentre ero assorta nei miei pensieri.
Gli scacchio la mano. "Si. Non puoi lontanamente immaginare quanto sia forte il dolore che mi hai provocato tu, scommettendo su di me" dico a dentri stretti, con un pizzico di dolore nella mia voce.

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-Spazio Autrice-

Buonasera ragazze. Vi chiedo ancora scusa per il ritardo, non sono riuscita a postarlo prima :(
Scusate gli eventuali errori, ma devo ancora farmi i compiti e non sono riuscita a rileggerlo. Cosa ne pensate? A me non convince molto questo capitolo, non so come mai. Fatemi sapere la vostra tramite una recensione, mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate *-*
Mi siete mancate tantissimo, davvero.
Allora, metto le varie foto, dato che alcune ragazze mi hanno chiesto di metterle :)

Hilary's Dress 1 (part 1) 

Hilary's Dress 1 (part 2) 

 E questo e il tatuaggio che si fa Hilary *-* 


Questo è ciò che si mette Hilary per andare al parco con le ragazze
  



 




Voglio ringraziare tutte le persone che hanno recensito e che hanno messo la storia tra le preferite, le seguite e le ricordate! Grazie mille, vi amo *-* <3
Metto il capitolo a 4 recensioni <3

Baci,Sere <3



 

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Sono appena arrivata a casa, ma sono solo le 10pm e non so che fare, dato che non ho sonno. Justin è stato per tutto il tempo in silenzio, dopo che gli ho risposto in quel modo. Ho una specie di garza sopra il tatuaggio, hanno detto che potrò toglierla domani sera, nel frattempo devo evitare il più possibile di toccare quel punto. Mi tolgo le scarpe che lo stesso pomeriggio mi hanno ucciso i piedi e le lascio all'entrata. Vado in cucina per farmi un pò di cioccolata calda e trovo Justin seduto che beve del latte freddo. Appena entro alza subito lo sguardo, poi lo riabbassa e continua a fissare quel bicchiere mezzo pieno. Prendo della cioccolata in polvere nella dispensa e la metto in un pentolino insieme ad un pò d'acqua aspettando che diventi cioccolata calda. Mi siedo difronte a Justin aspettando che la cioccolata sia pronta. Lui per un momento alza la testa dal suo bicchiere, posandolo su di me. Apre la bocca per dire qualcosa, ma poi scuote la testa, richiude la bocca e si rimette a fissare il suo bicchiere. 
Mi ricordo che i miei zii sono tornati dalla loro mini-vacanza, anche se sarebbero dovuti tornare ieri, e non li ho ancora salutati come si deve, anche se ho parlato cinque minuti con mio zio poche ore fa. Mi alzo dalla sedia e salgo le scale, dirigendomi in camera loro. Li trovo sdraiati nel letto che guardano uno di quegli Show stupidi.

"Buonasera! Siete in ritardo di un giorno" dico incrociando le braccia sotto il petto, con aria superiore.
"Oh, abbiamo avuto un imprevisto con il volo. C'era mal tempo e ci hanno consigliato di partire oggi anzichè ieri" si giustifica mio zio.
"Zio, sai che sto scherzando" gli dico per poi salire sul letto con loro ed abbracciarli.
"Come stai, tesoro?" mi chiede mia zia, accarezzandomi i capelli.
"Bene" dico fingendo un sorriso. Se solo sapessero. Caccierebbero immediatamente Justin da qui, perciò decido di non dire nulla. "Voi? Vi siete divertiti?" chiedo poi di rimando.
"Sisi, anche se è stata una vacanza breve" dice un pò dispiaciuta mia zia.
"Oh, fra circa due mesi ci saranno le vacanze di Natale! Potremmo andare tutti insieme a fare una vacanza per due settimane" dico sorridendo.
"Poi vediamo Hilary. Sai che devo vedere se mi danno le ferie" mi dice mio zio.
"Oh, già. Mi dimentico sempre il lavoro che fai" dico triste, abbassando la testa.
"E' proprio grazie a questo lavoro che stiamo economicamente bene, Hilary. Lo sai" mi dice mio zio.
Annuisco, rialzando la testa. "Lo so." mia zia mi bacia una guancia, consolandomi.
"Dov'è Justin?" mi chiede poi mio zio.
"E' di sotto in cucina..Oddio! La mia cioccolata. Me la sono dimenticata sul fuoco, a dopo" dico saltando giù dal letto, correndo in cucina.
Entro in cucina trovandola vuota. Ma noto che è sparita anche la cioccolata. 
"Dov'è la mia cioccolata?" chiedo, senza aspettarmi realmente una risposta da qualcuno.
"E' qui. Appena te ne sei andata avevo già capito che te la saresti dimenticata sul fuoco, così ci ho pensato io" dice Justin comparendo alle mie spalle con una tazza di cioccolata. "Ti ho già messo lo zucchero, non è tanto calda." dice poi, porgendomi la tazza.
"Grazie" sussurro prendendo la tazza dalle sue mani. Le mie dita sfiorano involontariamente le sue e una scossa, come quella provata la prima volta che ci siamo stretti la mano, mi invade il corpo. Lo sorpasso e vado in sala, sedendomi sul divano.
Justin fa lo stesso e si siede accanto a me. Sta per dirmi qualcosa ma mio zio scende di corsa le scale, con un espressione felice in viso.

"Hilary! Hilary! Scooter mi ha chiamato poco fa, e indovina?" mi chiede con un sorriso enorme.
"Andremo in vacanza!" esclamiamo io e mio zio all'unisono. "Oh, che bello! Come l'hai convinto?" chiedo io, posando la tazza di cioccolata sul tavolino li di fronte e balzando in piedi, per stringerlo in un abbraccio.
"Sinceramente è stato lui a proporlo" dice ricambiando l'abbraccio.
Io sciolgo l'abbraccio leggermente stupita, poi capisco. "Oh..lavoro" dico io, andandomi a sedere.
"Esatto! Justin dovrai fare un concerto alle Hawaii e dato che è sotto il periodo di Natale possiamo anche prenderci una vacanza" spiega a Justin, mentre io bevo la mia cioccolata che, ormai, di caldo non ha più niente. 
"Ma non avevo finito con i concerti, io?" chiede Justin impassibile.
"Bhe, per ora. Ne avrai uno extra per i tuoi fan Hawaiani, come regalo di Natale per loro." dice mio zio, facendo spallucce.
Justin annuisce. "D'accordo, poi andrò da Scooter per fare le prove" dice.
"Bene. Ora vado a dormire, buonanotte ragazzi, a domani" ci saluta mio zio.
"Notte" rispondiamo in coro io e Justin. 
"Avanti, cos'hai?" gli chiedo una volta soli.
Lui mi guarda confuso. "Cosa vuoi dire?"
"E' da quando mi sono seduta difronte a te in cucina che mi stai per dire qualcosa, ma poi ti blocchi e non mi dici più niente. Voglio sapere che hai" dico, andando in cucina pe riporre la tazza vuota. Mi giro e me lo trovo davanti. In pochi secondi mi ritrovo stretta tra le sue braccia. Rimango allibita, non me lo aspettavo. Mi mancavano così tanto le sue braccia strette intorno a me, anche se è passato solo un giorno dal nostro ultimo abbraccio. Ma se ora lo abbraccio, penserà che io l'abbia perdonato, e anche se vorrei perdonarlo, non riesco. Non posso permettermi di ricadere di nuovo nella sua trappola. Non devo. Lo stacco da me e gli punto un dito contro. "Non farlo mai più. Non ti permettere più ne di toccarmi e ne di parlarmi, ne tantomeno di abbracciarmi. Fa finta che io non esista, come hai fatto fin'ora, fregandotene del fatto che ero la tua migliore amica e scommettendo su di me, per più di una settimana." gli dico con rabbia, per poi superarlo e salire in camera mia, cercando di addormentarmi.

23 Settembre 2013 h. 6.00am

Sono passati tre giorni da quando ho scoperto della scommessa. Sono sveglia dalle 5.00am, ma poco importa.
Ho già la divisa addosso e sono seduta sul davanzale della mia finestra. In questi tre giorni non è successo molto, se non il fatto che ho dovuto rinunciare al mio ruolo da giornalista, dato che non trovo più la cartellina che avevo fatto su Justin.
Una cosa positiva c'è. Ieri ho finalmente tolto la benda dal tatuaggio ed oggi posso metterlo in mostra, poi oggi è anche venerdì. Cio significa: Week-end. 
Scendo dal davanzale e mi faccio velocemente la cartella mettendo dentro i libri e i quaderni delle lezioni per oggi.
Scendo di sotto per preparare la colazione, portandomi dietro la cartella.
L'appoggio sul divano e vado in cucina, notando la luce accesa.
Entro e trovo Justin seduto che mangia una ciambella. Vicino a lui, sul tavolo, ci sono due scatole rosa con sopra la scritta dorata "Starbucks's Donuts". Una scatola è chiusa mentre l'altra è aperta e mezza vuota. 

"Buongiorno" mi dice sorridendo.
"Ciao" gli rispondo fredda. 

Da quando mi ha abbracciato quella sera, fà di tutto per il mio perdono. Gli ho detto di smetterla, perchè tanto è inutile, ma lui continua a fare di testa sua. Prendo del latte dal frigorifero, ma mi sento afferare un polso prima che io possa versarlo nel pentolino.

"Credi che l'altra confezione di ciambelle sia per me? Perchè se è così, credi male" dice facendo spallucce, prendendo la scatola del latte dalle mie mani e rimettendola nel frigorifero.
"Non voglio le ciambelle" dico voltandomi verso di lui, fulminandolo con lo sguardo.
"Ma io le ho prese per te" dice facendo la faccia da cucciolo.
"Non funziona con me, smettila" gli dico per poi andarmi a sedere e mangiare quelle ciambelle.
"Lo sapevo che le avresti mangiate" dice sorridendo, sedendosi difronte a me.
"Le mangio solo perchè sono della Starbucks" dico facendo spallucce, iniziando a mangiare.
"Hai tolto la benda dal tatuaggio?" mi chiede dopo pochi minuti di silenzio.
Io annuisco. "No, non te lo faccio vedere" dico rispondendo alla sua domanda muta.
Alzo il viso e vedo che ha uno sguardo sconvolto. "Come hai fatto a sapere cosa ti stavo per chiedere?" 
"Ti conosco" sbuffo. 

Ci sono altre tre ciambelle, ma ora non mi vanno. Le mangierò dopo. Chiudo la scatola e ci attacco sopra un post-it: "Queste ciambelle sono mie. Mangiale e te la vedrai con me. Con amore, Hilary", poi le metto nella dispensa e salgo di sopra per lavarmi i denti. Una volta finito scendo di sotto e trovo Justin fermo all'entrata, pronto per uscire. Non me ne curo più di tanto e mi metto la mia giacca in pelle che amo tanto, per poi mettermi sulle spalle lo zaino, prendere le chiavi e il cellulare ed uscire. Justin esce insieme a me, ma non ci faccio caso. Usciamo dal cancelletto del giardino e appena inizio ad incamminarmi, Justin mi tira indietro per un braccio. 

"Dove vai? Hai la macchina e non la usi?" mi chiede sorridendo, indicandomi la sua macchina parcheggiata li davanti.
"Non è mia l'auto e non ho la patente. Non potrei usarla comunque" dico facendo spallucce, cercando di togliere il mio braccio dalla sua presa, con scarsi risultati, dato che lui è più forte di me.
"Dai, hai capito cosa intendo!" dice guardandomi. In effetti non mi va di fare la strada a piedi. 
Mi avvio verso il lato del passeggero e salgo sopra, buttando lo zaino nei sedili dietro. Lui mi raggiunge poco dopo e mette in moto la macchina, con un sorriso trionfante sul viso. 
"Togliti quel sorriso dalla faccia, ho accetato solo perchè non mi va di farmi tutta quella strada a piedi" dico sbuffando, guardando fuori dal finestrino.
"Non mi interessa il motivo per cui hai accettato. L'importante è che ora sei qui" mi dice sorridendo.
"Aspetta. Questa non è la strada che faccio per andare a scuola" dico guardandolo.
"Scorciatoia" dice sfoggiando un sorriso, mentre continua a tenere lo sguardo fisso sulla strada.

Non mi convince affatto quel sorriso che ha da quando siamo partiti.
Continuano a passare i minuti e man mano che la macchina va, le case ai lati della strada lasciano posto a tanti alberi.
Sbuffo, ho capito che oggi salterò scuola, ma poteva almeno avvisarmi, mi vestivo più decentemente.

"Che hai?" mi chiede Justin continuando a guidare.
"Potevi dirmi che non mi avresti accompagnata a scuola, evitavo di indossare la divisa" dico sbuffando una seconda volta.
"Se te lo dicevo, non avresti mai accettato" dice facendo spallucce.

Non ha tutti i torti, in fin dei conti.

"Dove stiamo andando?" chiedo poi distogliendo lo sguardo dal finestrino per posarlo su lui.
"Aspettavo questa domanda" dice sorridendo, tenendo però lo sguardo ancora sulla strada.
"Bene, io sto aspettando la risposta" dico.
"Bene, continuerai ad aspettare" dice, imitandomi, per poi guardare la mia espressione e subito dopo continuare a guardare la strada.

Mi lascio andare sul sedile. Inizio a perdere la pazienza e mi sto anche annoiando. Decido di prendere il cellulare di Justin, dato che ha delle applicazioni carine. Peccato che io non sappia dove sia. Guardo nei sedili posteriori e noto che non ha la giacca, quindi sarà di sicuro nelle tasche dei pantaloni. Metto la mano dentro la tsca destra e lo trovo. Justin fa un piccolo salto, mentre io mi prendo il suo cellulare e inizio a giocare, come se niente fosse.

"Che c'è?" chiedo a Justin, dato che mi guardava 'impaurito'.

Noto che siamo entrati in una città, ma non riconosco quale sia. Justin si ferma ad un semaforo e mi guarda con gli occhi semi aperti.

"Che diavolo stavi facendo?" 
Lo guardo confusa. Oh, si riferisce al fatto del cellulare. "Niente" dico sorridendogli.
"Niente? Ti rendi conto di cosa hai toccato per cercare quel coso?" dice indicando il cellulare che ho in mano.
"La tua gamba?!" chiedo ironicamente.
"No" mi risponde duramente.
Lo guardo di nuovo confusa, cosa sta farneticando? "Che diavolo stai dicendo?" chiedo.
Lui riparte con la macchina e si concentra di nuovo sulla strada. "Non hai toccato la gamba, hai toccato ciò che ci sta in mezzo" dice con un filo di voce, diventando leggermente rosso in viso.
Merda. Abbasso la testa, io sono completamente rossa in viso, sento le guance andare a fuoco. Credevo di aver toccato solo la gamba. Dio, che imbarazzo.
Continuo a giocare con il telefono, non avendo il coraggio di guardarlo nemmeno per un secondo in viso.


E' da circa un'ora che stiamo viaggiando, ma non siamo ancora arrivati. Vuole portarmi dall'altra parte del mondo in auto?
Noto che devia e si ferma in un benzinaio. Oh, allora anche la sua macchina va a benzina. 
Mi metto comoda sul sedile e seguo Justin con lo sguardo, mentre fa il pieno. 
Alza il viso e nota che lo sto fissando, io abbasso velocemente la testa e mi rimetto seduta composta sul sedile aspettando che finisca. 
Dopo poco sale in auto e un brivido di freddo, dovuto all'aria che è entrata insieme a lui, mi percorre tutto il corpo.

"Hai freddo?" mi chiede. Sento il suo sguardo su di me, ma non riesco a guardarlo in faccia. Non dopo l'episodio successo prima.
Scuoto la testa, ma lui sembra non vedermi dato che poco dopo mi porge la mia giacca, precedentemente messa nei sedili posteriori.
La prendo e sibilo un 'Grazie', per poi indossarla.

Lui riprende il viaggio, mentre le mie palpebre si appesantiscono sempre di più, finchè non si chiudono definitivamente.

-20 minuti (o poco più) dopo-

Sento freddo e sento la presa di qualcuno su di me.
Apro lentamente gli occhi e mi ritrovo il viso di Justin a pochi centimetri dal mio. Distolgo subito lo sguardo da lui e guardo dove siamo. Stiamo entranto in una casa.

"Sono sveglia, mettimi giù. So camminare" gli dico, cercando di 'liberarmi' dalla sua presa. 
Lui mi mette giù e poi suona la porta.

Mi metto apposto e noto che ho difronte una casetta carina, bianca, semplice, contornata da un giardinetto non tanto grande, con qualche fiore qua e là. Il tutto è circondato da un cancelletto rivestito con della pittura argentata. 
Sento aprirsi la porta e subito poso lo sguardo su quest'ultima. Noto una donna molto bella e giovane aprire apparire dietro la porta. Appena vede Justin, un grande sorriso si apre sul suo volto. 
La riconosco, è la mamma di Justin. L'ho vista qualche volta in qualche show o programma. 

"Justin, tesoro, come stai?" gli chiede, abbracciandolo.
"Bene, mamma. Tu?" dice ricambiando l'abbraccio.
"Anche io" dice Pattie sciogliendo l'abbraccio. "Chi è questa bellissima ragazza?" chiede poi a Justin, guardandomi sorridendo.
Io sorrido di rimando e le allungo la mano presentandomi. "Hilary" dico stringendole la mano. "Sono un'amica di Justin" aggiungo poi, titubante sulla parola 'amica'.
"Io sono Pattie" dice sorridendo, per poi lasciarmi la mano ed entrare in casa. "Venite, entrate" dice da dentro.
Justin fa passare prima me, per poi chiudere la porta alle sue spalle.

Un salotto molto accogliente mi appare davanti. Noto qualche giocattolo sparso qua e là

"Scusate il disordine" si affretta a dire Pattie, raccogliendo i giochi e mettendoli via.
"Dove sono?" chiede Justin alla madre.
"Sono usciti poco fa con Jeremy, sono andata alla gelateria quà all'angolo" dice per poi sedersi su una poltroncina di pelle bianca. "Accomodatevi pure" dice indicando il piccolo divanetto di fronte alla poltroncina.
Justin annuisce per poi sedersi, seguito da me.
"Sei la ragazza che ospita Justin, vero?" mi chiede.
"Si" dico annuendo.
"Sei molto carina" mi dice continuando a sorridere.
"Grazie" dico imbarazzata, abbassando il viso.
"Lei è la nipote di Kenny" spiega Justin a Pattie.
"Oh, pensavo fosse la figlia." dice stupita.
"No, mamma" le dice lanciandole uno sguardo strano. Pattie annuisce e cambia discorso.
"Allora, come mai qui?" ci chiede.
"Volevo farti conoscere Hilary" dice facendo spallucce.
Lei annuisce. "Volete rimanere a mangiare?" ci chiede poi.
"No, mamma. La strada per il ritorno non è molto corta e Kenny non sa che Hilary ora è qui. Dobbiamo essere a casa entro le 2pm"
Pattie sgrana gli occhi. "Non mi dire che le hai fatto saltare la scuola?!" chiede.
Justin fa spallucce. "Non crolla il mondo, se salta un giorno"
"Perdonalo. Non è la prima volta che mi porta una ragazza a casa, precedentemente 'sequestrata' da scuola" mi dice, mimando le virgolette sulla parola 'sequestrata'.
"Non si preoccupi, non fa niente. Recupererò" dico facendo spalluce. 
Pattie annuisce poi si alza dal divano. "Volete che vi faccia qualcosa?" ci chiede.
"Io voglio un bicchiere d'acqua" dice Justin.
"Io non voglio niente, grazie" le dico.
Appena Pattie esce dalla sala mi giro verso Justin. "Allora non sono l'unica che si è sopportata circa due ore di viaggio" dico con ironia.
"Prima di te ho solo portato un'altra ragazza, per più volte" dice cercando di scusarsi.
"Non fa niente. Non mi importa" dico abbassando la testa.

Sono un pò delusa. Insomma, pensavo che ero la prima che portava dalla madre. Un'altra illusione. Non so nemmeno perchè faccio questi pensieri stupidi, perchè mi aspetto sempre di essere una sua priorità. 

Sento la porta aprirsi e dopo pochi secondi entrano in sala un'uomo con due bambini: un maschietto e una femminuccia.

"Justin!" esclama l'uomo con un'espressione sorpresa in viso, posando a terra il bambino che aveva in braccio che subito si attacca alla gamba di Justin.
"Ciao, papà" dice abbracciandolo, per poi sedersi di nuovo, facendo sedere i due bambini in braccio a lui. "Ciao piccoli, come state?" chiedo loro con un sorriso stampato in viso.
"Bene" rispondono i due bambini in coro.
"Piacere, Jeremy" dice il padre di Justin, tendendomi una mano.
"Hilary" rispondo a mia volta strignendo la sua mano.
"Sei la sua ragazza?" mi chiede Jeremy.
"No" mi affretto a rispondere. "Sono solo un'amica" dico poi sedendomi.
"Loro sono Jaxon e Jazmin" mi dice Justin indicando i due bambini.
"Jazzy" lo corregge la bambina, guardandolo male. "Io ho 4 anni" mi dice Jazzy sedendosi sul divano accanto a me. Io le sorrido. "Tu quanti anni hai" mi chiede poi.
"Ne ho 18" dico continuando a sorriderle. E' davvero bella e assomiglia a Justin.
"Mio fratello ne ha 2. Ma non sa parlare ancora bene." mi spiega poi, indicando Jaxon.
Io annuisco, non sapendo cosa dire.
"Tu stai con Justin, vero? Siete molto carini insieme" mi dice sorridendo.
"Oh, no. Io e Justin non stiamo insieme. Siamo solo amici" le dico accarezzandole i capelli biondi. 
"Bhe dovete stare comunque insieme, siete belli" dice.
"Jazzy, adesso basta, dai" la rimprovera Jeremy.
Lei mette per un attimo il broncio e poi mi prende la mano. "Venite" dice prendendo anche la mano di Justin e tirandoci. Justin posa Jaxon sul divano e prende la mano di Jazzy seguendola, così come faccio io. Ci porta di sopra ed apre una camera che si rivela tutta rosa con un letto simile a quello delle principesse.
"Questa è camera mia" dice tutta contenta Jazzy, saltando sul letto.
"Hai un letto come quello delle principesse" le dico sorridendo.
"Si, perchè io sono una principessa" dice vantandosi, saltando sul letto. Poi ci prende ancora per mano e si dirige verso uno specchio enorme in un angolo della sua cameretta.
"Guardate. Sembriamo una famiglia" dice sorridendo, guardando i nostri riflessi nello specchio.
Justin ridacchia guardandomi. "Non ha tutti i torti" mi sussurra all'orecchio.
Io gli tiro una leggera sberla sul braccia, guardandolo male.
Jazzy si gira verso di noi e ci riprende le mani, ma stavolta non si muove da dov'è. Ci avvicina le mani e fa in modo che si intreccino tra di loro, poi si sposta accanto a Justin, facendo in modo che il suo riflesso non ci sia più nello specchio.
"Ecco, così è molto meglio" dice guardandoci. "Guardatevi, siete bellissimi insieme." dice sorridendo.

Abbasso lo sguardo sulle nostre mani. Sono intrecciate fra loro. Il calore della sua mano mi riscalda tutto il corpo ed una strana sensazione lo invade. Sento la sua mano che stringe leggermente la mia ed alzo lo sguardo posandolo sul suo. Mi sta guardando con un sorriso dolce che coinvolge anche gli occhi. 
Abbasso di nuovo lo sguardo sulle nostre mani e lentamente sciolgo l'intreccio.

"Non stiamo insieme, Jazzy" dico girandomi verso di lei, ormai seduta sul suo letto con un libro di favole sulle gambe.
"Ma tu sei una principessa, lui è un principe, dovete stare insieme per forza" dice chiudendo il libro e posandolo sul letto, guardandomi.
"Non sono una principessa Jazzy. Tu lo sei" le dico accarezzandole la testa.
"Siamo tutte e due delle principesse" dice sorridendo, prendendomi la mano.
"Ma io non sono la principessa di Justin" dico facendo spallucce.
"Lo diventerai" dice scappando dalla cameretta, scendendo al piano di sotto.

Cerco di seguirla ma la mano di Justin mi prende un braccio, fermandomi.

"Cosa c'è?" chiedo staccandomi dalla sua presa.
"Potresti diventare la mia principessa" dice sorridendo.

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-SPAZIO AUTRICE-
Ammazzatemi, vi capirò.
Scusate davvero il ritardo, ma è venuta a stare da me il mio ragazzo per una ventina di giorni e volevo stare con lui in questi momenti rari (si, ho una relazione a distanza).
Vi chiedo scusa per il ritardo e per gli (eventuali) errori che potrebbero essermi sfuggiti.
Ringrazio le ragazze che hanno recensito il capitolo precedente e ringrazio anche le ragazze che seguono la storia, che l'hanno messa nei preferiti e nelle ricordate. 
Sarei molto felice di sapere cosa ne pensate del capitolo.
Il prossimo lo metto a 4 recensioni (promesso)

Vi amo,
Sere <3

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


"Smettila Justin, non mi va di scherzare" dico andandomene. Scendo le scale e raggiungo il resto della famiglia al piano di sotto.
"Dov'eravate andati?" ci chiede Jeremy.
"Jazzy ci voleva mostrare la sua cameretta, solo che poi è scappata qui" dico facendo spallucce.
"Fa sempre così, non farci caso" dice ridendo.
"Ragazzi, siete sicuri che non volete mangiare qui?" chiede Pattie entrando in sala.
"Vuoi restare?" mi chiede Justin. Io annuisco. "Perfetto, restiamo a mangiare" dice rivolgendo un sorriso alla madre.


Siamo in viaggio di ritorno. Siamo in macchina da circa mezz'ora, la strada è ancora lunga. Arriveremo a casa più o meno per l'1.30pm. Giusto in tempo.

"Allora, come ti è sembrata la mia famiglia?" mi chiede Justin rompendo il silenzio.
"Sono simpatici e gentilissimi" dico con sincerità.
"E Jaxon e Jazzy?" 
"Jaxon ha dormito per la maggior parte del tempo, mi sembra un bambino tranquillo, Jazzy invece è dolcissima e bellissima" dico accennando un sorriso.
"Sai, lei prevede il futuro" mi dice.
"In che senso?" chiedo confusa.
"Ha detto che staremo insieme" dice facendo spallucce, sorridendo.
Io sbuffo. "Che palle, Justin. Se io dico no, è no. Non decidi nè tu, nè nessun'altro" dico girando la testa verso il finestrino, trovando solo alberi.

"Mi dai il telefono?" chiedo girandomi verso lui.
"Prendilo" dice ammiccando con lo sguardo.
"Non lo voglio più" dico sbuffando. 
Lui ride, tirando fuori il telefono dalla tasca e porgendomelo. "Tieni" dice sorridendo.
Lo prendo e inizio a giocarci.
"Come si dice?" mi chiede lui con un tono da scemo, come se stesse parlando ad una bambina.
"Era tuo dovere farlo" rispondo io, facendolo rimanere male.


Siamo arrivati ed è l'1.17pm. Siamo in anticipo, solo perchè ad un certo punto si è messo ad accellerare come un matto per farmi impaurire.

"Non verrò mai più in macchina con te" dico scendendo dalla macchina.
Justin fa il giro e mi raggiunge "Perchè?" mi chiede facendo il labbruccio.
"Perchè?! Hai anche il coraggio di chiedermi il motivo? Ti sei messo a correre come un matto" dico tirandogli dei pugni sul petto.
Lui mi ferma le mani. "Dai, siamo vivi! E poi la strada era libera" dice facendo spallucce e mollandomi le mani.
"Che diavolo di parco sconosciuto è mai questo?" dico guardandomi intorno.
"E' un parco isolato.." lo interrompo.
"Questo l'ho notato anche io" gli dico con fare ovvio.
"Mi fai finire di parlare?" mi dice con un mezzo sorriso, cercando però di essere serio. "Stavo dicendo: è un parco isolato ed è il mio preferito. Venivo qui spesso, mi piace stare qui e pensare a tutto ciò che è successo in questi ultimi anni. Poi qui non c'è nessuno che mi disturba, nessun paparazzo che mi segue e nessuna fan che  vuole autografo o foto. Sono solo, e mi piace."
"Molto riassuntivo, mi dicono" dico guardandolo.
Lui sbuffa. "Dai, vieni" mi dice tirandomi per un braccio.
"Guarda che so camminare da sola eh" dico cercando di mollare la presa, riuscendoci.

Ci sdraiamo sull'erba e stiamo in silenzio per un pò. 

"Ho visto che avete una palestra in casa" dice poi Justin, girando il suo volto verso di me.
Io continuo a guardare il cielo ed annuisco. "Si, ma non la usa nessuno. Tempo fa la usava mio zio, ora ha smesso per chissà quale strano motivo." dico facendo spallucce.
"Ti dispiace se la uso io?" mi chiede.
"No, perchè dovrebbe?" chiedo retoricamente.
"Perchè ti da fastidio tutto ciò che faccio io"
"Non è vero" rispondo subito.
"Allora perchè mi tratti male?" 
"Fatti due domande e lo scopri da solo" 
Lui mi prende il viso e lo gira verso di lui. "Non volevo farlo HIlary, lo sai benissimo." mi dice.
"Sembri sincero" dico guardandolo negli occhi.
"Lo sono" mi risponde. "Per favore, credimi" aggiunge poi.
"Believe, Believe, Believe
 I don't know how i got here
 I knew it wouldn't be easy
 But your faith in me was so clear
 It didn't matter how many times i got
 knocked on the floor
 But you knew one day I would be standing
 tall
 Just look at me now" inizio a cantare.
 
Mi fermo e giro la testa per guardarlo e vedo che sorride, poi continua a cantare
"Cause everything starts from something
 But something would be nothing
 Nothing if your heart didn't dream with me
 Where would i be, If you didn't believe"

"Non lo so, devo pensarci" gli dico poi.
Lui sorride. "Grazie" dice, per poi aggiungere stupita, con ironia nella voce "Sai una mia canzone?!"
"Ne sò un pò, ma non ne vado matta. Nè per le canzoni, nè per il cantante" dico alzandomi dall'erba. "Andiamo a casa" gli dico tendendogli la mano, per farlo alzare.
Lui tira la mia mano facendomi cadere sul suo petto. "Stiamo ancora un pò" dice sorridendo a pochi centimetri dal mio viso.
"No, dobbiamo andare" dico alzandomi da lui, dirigendomi verso la macchina.

Entro in macchina e dopo un pò entra anche Justin.

"Hai la maglia sporca di erba" dico ridendo.
"Non ridere. Cavolo! Era bianca" dice iniziando a pulirsi, mentre io continuo a ridere.
Lui si toglie la maglia e me la lancia addosso. "Voglio vedere se ora ridi ancora" mi dice. Io mi azzittisco e prendo la sua maglia in mano.
"Perchè mi hai buttato addosso la tua maglia?" gli chiedo confusa, mentre pulisco l'erba che si è attaccata dalla maglia.
"Perchè continuavi a ridere" dice facendo spallucce.
Alzo lo sguardo e lo trovo a petto nudo che mi fissa.
"Che c'è?" chiedo.
"Nulla, stavo solo guardando cosa stavi facendo con la mia maglietta" dice sorridendo.
"Profuma" dico poi sentendo il profumo che viene dalla maglia.
"Già, perchè io mi lavo" 
"Cosa vuoi dire con questo?" dico guardandolo male.
"Niente, solo che hai tutta la schiena sporca d'erba. Non ti lavi?" mi dice sfottendomi.
"Anche tu sei sporco d'erba" dico.
"Dove?" dice guardandosi il corpo.
"La tua maglia è sporca" dico lanciandogliela.
"Si, ma non è addosso a me" dice ri-lanciandomi la maglia, sorridendo.
"Sei odioso" dico cercando di pulirmi, con scarsi risultati.
Ora è lui a ridere. "Oddio, ma questa è la maglia della divisa" dico ricordandomi.
"Vabbè, hai tutto il tempo per lavarla. Entro lunedì sarà pulita" mi dice facendo spallucce.
"E ai miei zii cosa dico? 'Oh sapete, è sporca perchè mi sono rotolata sull'erba prima di entrare' ?!" dico guardandolo male.
Lui scoppia a ridere. "Dammi la maglia" mi dice.
"Cosa? Sei pazzo?" chiedo sgranando gli occhi.
"Qui c'è un laghetto, te la lavo lì e sarà asciutta prima di arrivare a casa, intanto mettiti la mia" dice.
"Io.Non.Mi.Spoglio.Davanti.A.Te" dico a denti stretti.
"Allora resta sporca" dice. Sta per mettere in moto la macchina ma lo fermo.
"Va bene, hai vinto. Tieni" dico togliendomi la maglia per poi porgiergliela e mettermi la sua addosso. "Hai finito di guardare?" gli chiedo.
"Eh? Ah, si. Ehm..si, devo..andare, a dopo" dice rosso in volto per poi uscire dalla macchina e dirigersi verso il lago, scomparendo dal mio capo visivo.

Pochi minuti dopo ritorna con la mia maglia in mano. E' tutta bagnata, ma almeno è pulita.

"Justin c'è anche la tua maglia che è sporca. Come facciamo?" chiedo una volta che è entrato. 
"Dirò che ero in un parco e delle fan mi sono saltate addosso" dice facendo spallucce.
Annuisco. "E come facciamo a farla asciugare?" gli chiedo.
"Così" dice mettendo la mia maglia tra il finestrino e la portiera dell'auto.
"Ma che cavolo..?" dico guardandolo in un modo strano.
"Si asciugherà con l'aria mentre andiamo e non partirà via perchè è incastrato, dato che il finestrino è chiuso" dice facendo spallucce, però continua a non guardarmi.
"So di essere brutta, ma arrivare fino al punto di non guardarmi più in faccia mi sembra esagerato" dico.
"Che diavolo stai dicendo?" chiede, guardando il suo cellulare.
Gli prendo il viso e lo alzo in modo da riuscire a guardarlo negli occhi. "Da quando sei uscito per lavarmi la maglia, non mi guardi più"
"Scusa, l'episodio di prima mi ha fatto andare in tilt" dice sorridendo lievemente.
"Sei rosso" dico mollando la presa sul suo viso e iniziando a saltellare come una bambina.
"Ehy, io non ho fatto così quando mi hai toccato il pacco e sei diventata bordò" dice  facendo il finto offeso.
"Non ricordarmelo" dico abbassando lo sguardo, arrossendo leggermente.
"Visto? Ora anche tu sei rossa" dice alzandomi il viso.
"Bastardo" dico ridendo.
"Sai che ti voglio bene" dice avvicinando il mio viso al suo per poi baciarmi in guancia e lasciare la presa dal mio viso.
Sorrido per poi mettermi composta sul sedile, mentre Justin parte con la macchina.
"Arriveremo in ritardo" dico con voce sconsolata.
"Non se accellero" dice sorridendo, per poi premere il piede sull'accelleratore.
"No Justin, rallenta, ti prego. Non voglio morire" dico chiudendo gli occhi.
"Non morirai, fidati" frena, notando un semaforo rosso e tira dentro la mia maglia ghiacciata ma asciutta.
"Tieni" dice sorridendo.
Io la prendo e vado nei sedili posteriori, per poi togliermi la maglia di Justin e mettere la mia.
"Hai guardato abbastanza" gli chiedo una volta ritornata accanto a lui.
Lui annuisce ridendo. "Fottiti" dico tirandogli una sberla sul braccio.

Lui riparte a tutta velocità e io gli porgo la maglia.

"Appena ti fermi, mettiti la maglia addosso" dico appoggiandogli la maglia sulle gambe.
"Perchè?" chiede guardando la strada.
"Perchè si" dico facendo spallucce, guardando fuori.
"Ho i finestrini oscurati, nessuno vede niente" dice facendomi l'occhiolino.

Sembra di essere tornati a meno di una settimana fa, quando tutto era perfetto e quando io e lui andavamo d'accordissimo, dove andava l'una andava l'altro. Eravamo inseparabili. Mi mancano quei giorni non molto lontani da oggi. Ma non posso perdonarlo, non riesco a fidarmi completamente di lui.
Lo guardo. E' concentrato sulla strada, le sue mani stringono il volante che ogni tanto fa girare a destra o a sinistra a seconda della strada. La maglia bianca, ancora un pò sporca dietro, gli fascia il petto alla perfezione. I muscoli delle braccia si vedono benissimo. Coperti di tatuaggi di vario tipo. Passo un dito su quel muscolo enorme, lo passo sui tatuaggi, non so il significato di nemmeno uno di loro ma mi piacciono.

"Ti diverti?" mi chiede Justin guardandomi sorridendo.
"Scusa" dico smettendo ti toccargli il muscolo, imbarazzata.
Lui ride. "Cosa stavi facendo?" dice curioso.
"Non..non lo so. Ero come incantanta, io..scusa" dico abbassando la testa imbarazzata.
Lui mi prende il viso e lo alza. "Sei così bella" mi dice a pochi centimetri dal mio viso.
"Siamo arrivati?" dico cambiando argomento.
"Si" siamo davanti casa tua e sono le 2.17pm" mi dice sorridendo.

Tolgo la sua mano dal mio mento, mi metto la giacca e mi prendo lo zaino, scendendo dall'auto. Lo aspetto e poi ci avviamo verso casa.

"C'è da mettere dell'olio sul cancelletto" dice Justin, una volta entrato in casa.
Io lo guardo confusa. "Cosa?" gli chiedo.
"Il cancelletto cigola" dice facendo spallucce.
Io rido. "Zio, zia, sono a casa" urlo.
"Sappi che sarai tu a pagarmi l'apparecchio acustico, quando mi servirà" dice tappandosi le orecchie.
"Scusa" dico ridendo.
"Perdonata, ma solo per questa volta" dice dirigendosi verso la cucina. "Hilary c'è un post-it dei tuoi zii attaccato al frigo" dice Justin dalla cucina.
"Arrivo" rispondo io dalla sala. "Cosa c'è scritto?" chiedo una volta entrata in cucina.
"Che torneranno stasera tardi" dice facendo spallucce, aprendosi una lattina di birra presa dal frigo.
"Non ubriacarti" gli dico togliendogli la lattina dalle mani, bevendone un pò.
"Non ubriacarti tu" dice togliendomi la lattina dalle mani.
"Io non mi ubriaco" dico sicura di me.
"Sei ubriaca già di tuo, senza bere niente. Figurati se ti bevi la birra, come potresti diventare" mi dice superandomi.
"Certo che sei proprio stronzo eh" dico seguendolo. 

Saliamo al piano di sopra.

"Dove vai?" gli chiedo.
"Sto per andare a farmi un idromassaggio, sono esausto" dice aprendo la porta del bagno accanto alla mia stanza. "Vuoi venire anche tu?" dice ammiccando.

Io annuisco, vedendolo sgranare per un attimo gli occhi.
Entro in camera mia e mi prendo un bikini. Se pensa che io mi faccia il bagno con lui, nuda, pensa male.
Mi spoglio velocemente e mi metto il bikini. Esco dalla mia camera e trovo Justin già dentro la vasca.

"Ho finito prima io. Ho vinto" dice sfoggiando un sorriso.
"Zitto" dico facendo la finta offesa, chiudendo la porta dietro di me ed entrando nella vasca insieme a lui.
"Justin, tu..la sotto, si, insomma..hai.." 
"Si, ho il costume anche io" dice scoppiando a ridere.
"Oh, bene, meglio" dico abbassando la testa. 
Dopo un pò vedo Justin sporgersi verso di me ed aziona le bollicine. Si ferma con il suo viso difronte al mio.
"Ciao" dice sorridendomi.
"Ciao" dico ridendo.
"Come stai?" dice sfoggiando ancora il suo sorriso.
"Meglio di te, sicuramente" dico ridendo.
Lui ride e si risiede, prendendo un sorso di birra dalla lattina.
"Ti sei portato la birra in bagno?" gli chiedo sconcertata.
"Si. Che c'è di male?" chiede facendo spallucce.
Sbuffo prendendogli la birra dalla mano e posandola per terra dalla mia parte.
"Ehy, perchè?" chiede infastidito.
"Perchè si, goditi le bolle" dico chiudendo gli occhi.

Subito dopo mi sento prendere per i fianchi da lui.

"Ma che diavolo fai?" dico ridendo.
"Voglio vedere il tatuaggio. Stamattina non volevi farmelo vedere" dice facendo spallucce.
"Potevi chiedermelo" dico facendo spallucce. "Guarda" dico poi indicando il punto in cui è presente il tatuaggio.
"E' venuto bene" dice per poi passare le dita sul punto in cui c'è il tatauggio.
Sento dei brividi in tutto il corpo.
"Hai freddo?" mi chiede. 
"No, perchè?" chiedo confusa.
"Hai i brividi" dici sorridendo.
"Oh, non è per il freddo" dico sorridendo leggermente.
"E' colpa della mia mano? Scusa" dice togliendola subito dopo.
"Non preoccuparti" dico poggiando una mano sulla sua spalla.
"Posso fare una cosa?" chiede poi Justin.
"Si" annuisco, titubante.

Mi avvolge le braccia attorno ai fianchi e mi avvicina a se, stringendomi in un abbraccio.

"Ti voglio bene, Hilary" mi dice appoggiando la sua testa sulla mia spalla, facendo aderire i nostri corpi. "Dammi un'altra possibilità, ti assicuro che non ti deluderò, per favore" mi dice piazzando il suo viso a pochi centimetri dal mio.

Non so perchè lo faccio e non so nemmeno perchè non mi fermo dal farlo ma mi avvicino di più a lui facendo in modo che le nostre labbra si sfiorino. Lui si avvicina di più, ma io mi risveglio da quello stato di schock e mi allontano immediatamente.

"Scusa, io..non so perchè l'ho fatto. Non dovevo..mi dispiace" dico uscendo velocemente dalla vasca, avvolgendomi l'accappatoio attorno al corpo, chiudendomi in camera mia.

Perchè? 
Questa è la principale domanda che mi tormenta. Perchè l'ho fatto? Perchè non mi sono fermata. Perchè ho lasciato che mi abbracciasse?
Ci sono così tanti perchè nella mia testa, e credo che l'unico modo per non pensare più a ciò che è appena accaduto è quello di dormirci sopra.
E così faccio. Mi sdraio sul letto e cado in un profondo sonno, dimeticandomi, per poche ore, del grosso errore che ho appena fatto.

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-SPAZIO AUTRICE-
Eilà ragazze, come va?
Ho deciso di postarvi il capitolo, anche se quello precedente non ha raggiunto le 4 recensioni :(
Spero che almeno questo vi piaccia più del precedente e vi chiedo scusa se ancora non succede nulla di chè, ma siamo solo agli inizi.
Ringrazio le 3 ragazze che hanno recensito il capitolo precedente e le ragazze che hanno aggiunto la storia tra le preferite, le seguite e le ricordate.

Questo è il bikini che Hilary indossa per fare il bagno con Justin:



Posto il prossimo capitolo a 3 recensioni, sperando che riesca ad arrivarci!
Fatemi sapere cosa ne pensate, se vi piace o se vi fa schifo, ci tengo molto a sapere la vostra opinione.

Vi voglio bene, Sere <3

 

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Mi sveglio di soprassalto sentendo un telefono squillare. E' il mio. Lo prendo dal comodino e rispondo.

"Pronto?" 
"Ciao, Hilary, scendi. Siamo sotto casa tua ad aspettarti, dai muoviti" trilla Rachel dall'altra parte del telefono.
"Vabbene, arrivo" dico con la voce impastata dal sonno, per poi attaccare.

Ma che ore sono? Giro la testa verso l'orologio digitale sul comodino: 5.24pm
Sgrano gli occhi. Cavolo ho dormito così tanto?!
Mi alzo e mi cade l'asciugamano a terra. Oh, gia! Mi ero dimenticata di essere ancora in costume. 
Apro l'armadio e prendo una felpa grigia a maniche lunghe con stampa e dei pantaloni neri strappatti. Esco da camera mia e vado nel bagno difronte. Mi lavo velocemente la faccia e i denti, poi mi vesto e mi trucco mettendo solamente un pò di cipria, un pò di mascara, l'eyeliner e un rossetto rosa. Noto che i miei capelli si sono leggermente gonfiati a causa del bagno fatto prima, così accendo la piastra e intanto vado in camera a prendere il cellulare. Rientro in bagno e aspetto alcuni minuti, poi prendo la piastra e inizio a mettere apposto i miei boccoli. Appena finisco, spengo la piastra e scendo le scale per poi uscire.
Trovo fuori dal cancello Rachel e Chanel che mi aspettano appoggiate ad una macchina bellissima, nera.

"Woo! Frena. Questa da dove viene?" chiedo alle ragazze, chiudendomi il cancelletto alle spalle, indicando la macchina.
"Me l'ha presa mio padre ieri sera! Ci ha fatto aggiungere altri due posti, così possiamo salirci tutte e tre" dice Rachel con un sorriso enorme.
"Cavolo" dico stupita.
"Allora! Andiamo?" chiede Chanel.
Io annuisco e salgo nei sedili posteriori.

"Devo raccontarvi un sacco di cose" dico, appena Rachel parte.
"Oh, anche noi" dice Chanel.
"Dove andiamo?" chiede poi Rachel.
"Andiamo in centro. Devo comprare un pò di cose" dice Chanel.
"Oh, potevi dirmelo. Mi sarei portata la carta di credito dietro" dico dispiaciuta.
"Allora andiamo a casa mia. In centro ci andiamo domani" dice felice, battendo le mani.
"Va bene" dice Rachel, ritornando indietro, verso casa di Chanel.

Chanel accende la radio e subito la canzone "Nasty" di Pixie Lott invade la macchina.

"Questa macchina ha delle casse potentissime" dico io sporgendomi verso Rachel e Chanel.
Chanel annuisce contenta, mentre balla e canta la canzone.
"N-A-S-T-Y, you’re nasty
Baby I don’t mind
Love the way you’re talking nasty
You know you just my type" cantiamo insieme io e le ragazze.

Rachel spegne l'auto, togliendo di conseguenza anche la musica. "Siamo arrivate" dice per poi slacciarsi la cintura e scendere, seguita da me e Chanel.

Entriamo dentro il cancelletto e successivamente dentro casa di Chanel.
Si tolgono le giacche e le appendono all'entrata mentre io mi dirigo verso la sala.

"Non c'è nessuno in casa?" chiedo a Chanel appena mi raggiunge.
"Si, c'è mio fratello. Ma è in camera sua. Forza, venite. " dice per poi salire le scale seguita da noi.

Entriamo in camera sua e ci togliamo le scarpe mettendole in un angolino della stanza.

"Senza scarpe ti sei abbassata di 10 cm" dice Chanel, ridendo.
"Ma non è vero. Non sono 10 cm." dico facendo la finta offesa.
"Dai sediamoci" dice sedendosi sull'enorme tappeto rosa, posto al centro della stanza, ai piedi del letto, facendo cenno a noi di sederci.
"Allora, mi piace un ragazzo" inizia Chanel.
"Chi?" chiede subito Rachel.
"Andy Lloyd" dice sorridendo a 32 denti.
"Ma chi? Quello del terzo anno?" dico io sorpresa.
"Si" mi dice lei annuendo.
"Ma ha 2 anni in più di te" dice sconvolta Rachel.
"In realtà ne ha 3 in più, non due. Sta ripetendo il terzo anno" dice ancora con quel sorriso stampato in volto.
"Ti farà soffrire. Sono tutti così i ragazzi di adesso" dice Rachel.
"Non tutti sono come Michael, sai?" ribatte Chanel.
"Fermi! Chi è Michael?" chiedo alle due.
"E' un ex di Rachel" spiega Chanel.
"Mi venne dietro per un mese intero, senza mai arrendersi, facendomi capire che a me ci teneva veramente. Era dolcissimo con me, non guardava nessun'altra quando uscivamo insieme e rifiutò tutte le ragazze che gli chiedevano di uscire. E lo fece solo per me. Mi convinsi che mi amasse veramente, che non era come gli altri. Che era diverso. Ma così non fù. Una sera lo trovai sul balcone della mia finestra con un mazzo di rose rosse finte in mano. Attaccato al mazzo c'era un bigliettino che diceva 'Il mio amore per te finirà, quando queste rose moriranno'. Ero felicissima, così felice ed innamorata che mi concesi a lui. Il giorno dopo mi sveglia sola nel letto, con un bigliettino con scritto 'Scusa'. La calligrafia era la sua. Non lo vidi mai più, nemmeno a scuola. Ora per colpa sua non riesco più a fidarmi di nessun'uomo, escludendo i miei parenti." dice Rachel, asciugandosi le guancie leggermente bagnate dalle poche lacrime scese.
"Non so cosa dirti. Mi sembra troppo banale e scontato che io ti dica che mi dispiace. So, più o meno, cosa può significare. Per fortuna io me ne sono accorta prima e sono riuscita ad evitare il resto. Ma non è colpa tua se è successo, non devi preoccuparti. Troverai il ragazzo giusto per te, che riucirà ad avere la tua fiducia e non ti deluderà" dico abbracciandola e calmandola.
"Mi dispiace, ma, semplicemente, io so che Andy non è così" dice Chanel facendo spallucce. 
"Ragazze, io devo andare. Si è fatto tardi" dico guardando l'orario sul display del mio telefono.
"Vuoi che ti accompagni?" mi chiede Rachel.
"No, non preoccuparti" dico, alzandomi dal tappeto seguita da loro. 

Mi metto le scarpe e poi mi reco davanti all'entrata insieme a Rachel e Chanel. Le saluto e poi esco. Casa mia non è molto lontano da qui, non ci impiegherò molto ad arrivare. Sento il mio telefono che vibra e lo tiro fuori, leggendo il nome 'Justin' sul display.

"Dimmi" rispondo io.
"Dove sei?" mi chiede preoccupato.
"Sto arrivando" dico.
"Ti ho chiesto dove sei, non fra quanto arrivi" dice.
Io sbuffo. "Non sono molto lontana da casa" dico, alzando gli occhi al cielo.
"Odio quando lo fai" dice all'improvviso.
"Fare cosa?" chiedo confusa.
"Alzare gli occhi  al cielo"
"Ma che diavolo..? Dove sei?" mi chiedo guardandomi attorno.
Noto un ragazzo un pò distante da me e capisco che è lui.
"Sono dietro di te" dice poi.
"Lo so, ti ho visto" dico, continuando a camminare.

Chiude la chiamata, ma non ci faccio caso e metto il cellulare di nuovo nella tasca dei jeans.

"Grazie per avermi aspettato" mi dice Justin, una volta affiancatosi a me.
"Ti sei messo a correre?" gli chiedo.
"Si. Tu non mi aspettavi" dice facendo spallucce.

Non rispondo e continuo a camminare guardando la strada. Supero casa mia e continuo a camminare.

"Casa nostra è passata" dice Justin indicando la casa, ormai superata.
"Lo so" dico guardandolo, per poi rimettermi subito a guardare la strada.
"Dove stiamo andando?" mi chiede dopo un pò.
"Non lo so" dico scrollando le spalle.
"Tu si che hai le idee chiare" dice, sorridendo.
Io rimango impassibile. "Cos'hai?" mi chiede lui.
"Nulla, perchè?" chiedo.
"Sei strana. Oggi non eri così" dice scrollando le spalle.
"Ho fatto male a comportarmi così oggi. E cancella dalla testa quello che è quasi successo in bagno, non si ripeterà mai. Ho solo commesso un errore" spiego.
"L'errore più bello che potessi mai fare" dice sussurrando, sperando di non farsi sentire. 
"Ti ho sentito, sai?" dico guardandolo.
Lui arrossisce di poco e abbassa la testa continuando a camminare accanto a me.

"Alla fine ti hanno preso a quel telegiornale scolastico?" mi chiede Justin, dopo alcuni minuti di silenzio.
"No, non so nemmeno il motivo" dico facendo spallucce.
Poi mi viene un'idea. Prendo il telefono e accendo il registratore, per poi riporlo in tasca facendo in modo che riesca a registrare bene.
"Justin, hai mai fatto uso di droghe?" chiedo con voce curiosa.
"Perchè me lo chiedi?" dice.
"Così. Per sapere di più su di te" dico continuando a camminare lungo il marciapiede.
"Si, l'ho fatto. Ma non spesso. L'ho fatto più per divertirmi un pò e vivere la mia età" si confessa.
"L'hai mai usata per esibirti sul palco?" chiedo poi.
Lui esita a rispondere, poi si decide a parlare. "Si." 
Io rimango stupita.
"Ma non sempre. Solo poche volte, per essere più 'frizzante' " si giustifica, mimando le virgolette sull'ultima parola.
Io annuisco e poi prendo il telefono, senza fare vedere a lui cosa sto facendo, e salvo la registrazione. Poi lo metto via e torniamo a casa.
Sono sicura che Lunedì sarò io la nuova giornalista della mia scuola.


Arriviamo a casa dopo una ventina di minuti.
"Dici che i tuoi zii sono già arrivati?" mi chiede Justin, mentre appende la sua giacca all'entrata.
"No! Non ci sono le chiavi della macchina di mio zio sul tavolino" dico indicando il tavolino dove mettiamo tutte le nostri chiavi.
"Ci guardiamo un film?" mi chiede Justin, mentre andiamo in sala.
"No, non mi va" dico togliendomi le scarpe.
"Oh, ecco perchè eri più alta di me" dice indicando le scarpe che ho in mano.
"Zitto" dico in tono intimidatorio, puntando un dito verso di lui.

Salgo le scale per riporre le scarpe in bagno e appena mi giro mi ritrovo dietro di me Justin.
"Guarda che se volevo un cane, me lo compravo" gli dico superandolo, uscendo dal bagno.
"Cosa intendi?" mi dice, seguendomi.
"Intendo dire che devi smetterla di seguirmi" rispondo spazientita.
"Scusa" dice demoralizzata.

Gli prendo la mano e lo trascino nella stanza-palestra.

"Che ci facciamo qui?" mi chiede Justin, senza mollare la presa dalla mia mano.
"Voglio vederti mentre ti alleni" dico guardandolo.
"Come mai?" mi chiede.
"Curiosità" dico scrollando le spalle.

Lui molla la mia mano e si toglie la maglia, buttandola ai suoi piedi, poi mi riprende la mano e mi porta con lui su un piccolo tappetino.

"Stenditi" mi dice.
"Perchè?" gli chiedo.
"Tu fallo, poi vedrai" dice sorridendo.

Faccio come mi dice e mi stendo sul tappetino, guardandolo.
Lui si mette sopra di me, mantenendosi sulle mani poste ai lati della mia testa.

"Che vuoi fare?" chiedo, a pochi centimetri di distanza dal suo viso.
"Flessioni" dice sorridendo.

Inizia a fare le flessioni. Il suo viso continua a fare su e giù, arrivando a pochissimi centimetri dal mio viso ogni volta che si abbassa.

"Ehy, non vale se ti abbassi sempre di più" gli dico ridendo.
"Perchè no?" soffia sulle mie labbra.
"Perchè no" gli dico mettendo le mani sul suo petto facendo pressione, cercando di alzarlo. Ma lui perde l'equilibrio e cade su di me.
Lui scoppia a ridere. "Ti ho fatto male?" chiede poi.
"No, non sei pesante" dico facendo spallucce, per quanto mi sia possibile.
"Sei comoda" mi dice.
"E tu sei caldo" dico sorridendo.
"Lo so, ho appena fatto le flessioni" dice con aria ovvia.
"Hai gli occhi color miele" dico guardandolo negli occhi.
"Tu no" dice ridendo. 
Rido io. "Grazie per avermelo fatto notare" 
"Sei bellissima quando sorridi" dice guardandomi intensamente negli occhi.
"Non è vero" dico abbassando lo sguardo.

Lui avvicina il suo viso al mio, sempre di piu.

"Cosa hai intenzione di fare?" gli chiedo, perdendomi nei suoi occhi.
"Far incontrare le mie labbra con le tue. Ti dispiace?" mi chiede.
"Non lo so" rispondo sinceramente.
"Potremmo provare. Così capirai se ti dispiace o no"
"E cosa concludi?" chiedo alzando un sopracciglio.
"Che se ti è dispiaciuto, non ci sarà una prossima volta" dice con fare ovvio.

Io metto una mano dietro la sua testa, sul suo collo e lo spingo vicino alle mie labbra. Lui sorride, poi chiude gli occhi. Li chiudo anche io e sento le sue labbra che sfiorano le mie. Metto tutte e due le braccia attorno al suo collo e sento che preme, finalmente, le sue labbra sulle mie. Inizio a muovere le mie labbra contro le sue. Sono così morbide. Mi lecca un labbro, chiedendo accesso alla mia bocca e io schiudo le mie labbra in modo da permettergli l'accesso. Le nostre lingue si incontrano e subito un brivido mi invade il corpo, come la prima volta che ci siamo incontrati.
Ci stacchiamo per riprendere fiato e riapro gli occhi, incontrando i suoi. Hanno un luccichìo diverso, speciale.

"Wow" dice sorridendo.
"Cosa c'è?" gli chiedo sorridendo a mia volta.
"Sembra di stare in Paradiso" dice.
Io sorrido. "Ci alziamo? Se entra qualcuno potrebbe pensare male" gli chiedo.
"Va bene" dice alzandosi, per poi tirare su anche a me.

Prendo le mie scarpe ed esco dalla stanza-palestra seguita da Justin.
Vado in bagno a metterle apposto e mi giro trovandomelo davanti. Gli lascio un veloce bacio a stampo e scendo in cucina per preparare la cena.
Noto che ancora i miei zii devono arrivare. Prendo il telefono di casa e compongo il numero di mio zio.
Dopo alcuni squilli, mi risponde.

"Pronto?" dice mio zio dall'altra parte della cornetta.
"Zio, dove siete? E' ora di cena ormai. Quando arrivate?" chiedo.
"C'è stato un imprevisto, restiamo a dormire in un Hotel, torneremo domani dopo pranzo" dice scusandosi.
"Va bene. Buonanotte zio, salutami la zia. Vi voglio bene" 
"Te ne voglio anche io, Hilary. A domani. Salutami Justin" dice per poi attaccare.

Metto giù la cornetta e mi dirigo verso la dispensa trovando le mie famose ciambelle, prese da Justin stamattina.
Apro la scatola e mi siedo sul bancone della cucina, iniziando a mangiarle. Dopo poco entra Justin ancora senza maglia.

"Hai chiamato i tuoi zii?" mi chiede aprendo il frigo e prendendo una bottiglietta d'acqua.
"Si, hanno detto che c'è stato un imprevisto e che stanotte dormiranno in un Hotel. Torneranno domani dopo pranzo. E ti salutano" dico dopo aver mandato giù il boccone.
"Sono le ciambelle che ti ho preso io stamattina, quelle?" mi chiede sorridendo, indicando la scatola di ciambelle che ho sulle gambe.
Io annuisco. "Vuoi?" chiedo offrendogliene una.
Lui scuote la testa. "No, non ho fame" dice avvicinandosi a me, poggiando la bottiglia accanto a me. "Domani ti va di uscire?" mi chiede.
"Ho detto alle ragazze che sarei andata in centro con loro" dico, alzando le spalle, scusandomi.
"Che problema c'è? Vieni in centro con me e con loro ci vai un'altra volta" dice facendo spallucce. 
Sbuffo. "Non lo so, Justin" dico abbassando la testa, chiudendo la scatola ormai vuota.

Lui si avvicina a me e prende la scatola buttandola, poi si mette tra le mie gambe e mi sorride guardandomi.

"Perchè hai buttato la scatola? C'erano ancora dei pezzettini di ciambella" dico facendo la finta offesa.
Lui mi prende il mento e mi alza la testa. "Te ne comprerò altre" dice sorridendo.
Io scuoto la testa. "No, le prenderò da sola. Non voglio che spendi soldi per me" 
"Non preoccuparti" mi dice sorridendo. "Ne ho anche fin troppi di soldi. Cosa vuoi che faccia, spendere qualche dollaro?" mi chiede.
"Ho sonno" dico io, dopo un pò.
"Andiamo a dormire" dice sorridendo.
"Andiamo?" chiedo io confusa.
"Si, io e te" dice prendendomi in braccio.

Lego le gambe attorno ai suoi fianchi e appoggio la testa sulla sua spalla. Lascio piccoli baci sul suo collo, mentre lui sale le scale e si dirige in camera sua.

"Hilary. I baci sul collo no" dice autoritario, cercando ti togliere il suo collo da sotto le mie labbra.
"Perchè no?" chiedo io, facendo il labbruccio.
"Perchè no" dice arrossendo di poco.
"Stai arrossendo" dico sorridendo.
"Non è vero" dice chiudendo la porta, per poi lanciarmi sul letto.
"Hai la finezza di un elefante!" dico indispettita.
Lui ride. "Lo so, baby. 'Finezza' è il mio secondo nome! In realtà è Drew, ma non lo dire a nessuno" mi dice facendo l'occhiolino.
Io rido. "Justin, iod evo ancora mettermi il pigiama. Non vado a letto vestita" dico sedendomi sul letto.
"Fai come me. Dormi in intimo" dice scrollando le spalle, iniziando a toglierli le scarpe e i pantaloni.
"Cosa? No" dico io sgranando gli occhi.
"Eddai! Ti ho già vista in bikini, che differenza vuoi che faccia?" chiede, posando i pantaloni sulla scrivania insieme alla maglia.
"Va bene" dico stufa. 

Mi tolgo la felpa e i jeans e li metto su quelli di Justin. E' abbastanza imbarazzante restare così davanti a lui. Lui si avvicina a me leccandosi le labbra.

"Sei splendida" dice prendendomi le mani e guardandomi dalla testa ai piedi.
"Smettila" dico ridendo, avviandomi verso il suo letto. Mi sdraio dalla sua parte e noto lui che fa una faccia contraria.
"Oh no, cara. Tu dormi di li. Forza, spostati" dice raggiungendomi.
Io scuoto la testa. "No, voglio dormire qui" dico decisa.
"Non dormirai qui" mi dice.
"Si, invece" ribatto io.
"Okay" dice. Fa il giro del letto e si infila sotto le coperte nel lato opposto dal mio. Poi si avvicina sempre di piu a me, prendendomi dai fianchi e alzandomi, per poi mettersi al suo posto e mettermi accanto a lui. "Visto? Ho vinto io." dice soddisfatto di se.
"Uffa, ma non è valido" dico io offesa.
"Si, invece" dice avvicinandosi a me, lasciandomi un bacio sulle labbra.
Io sorrido e appoggio la testa al suo petto, accarezzando il suo addome. "Come mai hai così tanti tatuaggi?" chiedo dopo un pò.
"Mi piacciono" dice, semplicemente.
Io alzo la testa verso di lui, e lui l'abbassa verso la mia, restando a pochi centimetri dalle mie labbra. 
"Hai preso gusto a baciarmi?" chiedo sorridendo verso di lui.
Lui annuisce. "Hai le labbra dolci" mi dice, per poi lasciarmi un altro bacio.
"Lo so. Ho da poco finito di mangiare le ciambelle" dico con fare ovvio.
Lui ride. "Forza, dormiamo. Domani sarà una giornata lunga" mi dice facendomi l'occhiolino, per poi lasciarmi un bacio casto sulle labbra e spegnere la luce.

Mi aggrappo di più al suo petto e lui avvolge i miei fianchi con un braccio. Dopo poco mi addormento, felice. Con il sorriso sulle labbra. Un sorriso che è destinato a durare poco, purtroppo.

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-SPAZIO AUTRICE-
Salve ragazze :) Come promesso ecco qui il capitolo 13, spero che vi piaccia e che io non abbia corso troppo con i fatti!
Ringrazio le ragazze che hanno recensito il capitolo procedente e ringrazio anche quelle che hanno messo la storia tra le preferite, le seguite e le ricordate!
Scusate gli eventuali errori (che probabilmente sono sfuggiti al mio sguardo)
Qui di seguito metterò l'immagine dell'outfit di Hilary durante l'uscita con le amiche e la macchina di Rachel :)

Outfit di Hilary:


Macchina di Rachel:

Bene, detto ciò, spero vi piaccia il capitolo, tanto da farmi avere una piccola recensione. 
Mi piacerebbe molto ricevere un vostro parere sul capitolo o sulla storia in generale, anche se negativo :)
Aggiornerò a 4 recensioni ^_^

Baci,Sere <3



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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Mi sveglio, infastidita dalla luce del sole proveniente dalla finestra.
Mi giro e trovo il viso di Justin a pochi centimetri dal mio.
Ho fatto bene ad averlo baciato? Faccio bene a fidarmi? Farò bene ad annullare l'uscita con le ragazze, per uscire con lui? Queste sono le principali domande che mi tormentano da ieri. Se si rivela dolce, cosa ne farò della registrazione fatta ieri? La cancellerò, ovvio. Ma perderò il posto come giornalista.
Sinceramente, non so perchè sono così tanto fissata con il fatto di fare la giornalista scolastica. Forse perchè in fondo, dentro di me, c'è ancora rabbia per la scommessa. Anche se ora mi sembra molto dolce. Ma forse mi sto solo sbagliando.
I miei pensieri vengono interrotti da Justin che si muove. Giro la testa verso di lui e noto che ha aperto gli occhi e che mi sta guardando.

"Buongiorno" mi dice sorridendo. 
"Buongiorno" rispondo, girandomi su un fianco, in modo da essere più vicina a lui.
"A cosa pensavi?" mi chiede, giocando con una mia ciocca di capelli.
"A nulla di importante" mento.
"Da quant'è che sei sveglia?" mi chiede poi, attirandomi a se.
"Da poco" dico nascondendo la testa nell'incavo del suo collo. "Hai un buon profumo" dico dopo qualche minuto di silenzio.
"Ma non ho il profumo addosso" dice confuso.
"Allora hai un buon odore" dico sorridendo sulla sua pelle.
"Stai sorridendo?" mi chiede. 
Io annuisco. "Come hai fatto a saperlo?" chiedo.
"L'ho sentito sulla pelle" dice accarezzandomi la schiena.
"Occhio a dove metti le mani" dico.
"Non sto facendo nulla di male. Ti sto solo accarezzando la schiena" si lamenta.
"Lo so. Ma potresti comunque sganciare il reggiseno. E se succede, ti farò diventare donna" dico minacciosa.
Lui toglie subito la mano dalla schiena ed io scoppio a ridere. "Fai paura, ragazza" dice con tono impaurito.
Io continuo a ridere. "E' stata bellissima la tua reazione" dico alzandomi per guardarlo in faccia.
Lui ha una faccia impaurita che subito dopo lascia spazio ad un sorriso enorme. "Davvero, mi hai fatto paura. L'hai detto con un tono minaccioso." dice giustificandosi. "Non mi hai ancora dato un bacio" dice poi, fingendosi offeso.
"Sopravviverai" dico facendo spallucce, infilando di nuovo la testa nell'incavo del suo collo.
"No. Io voglio un tuo bacio" dice.
Gli lascio un bacio sul collo. "Fatto. Hai avuto un bacio" dico poi.
"Non lo voglio sul collo" 

Mi alzo e mi avvicino a lui, stampandogli un bacio sulle labbra. Ma quando sto per rialzarmi, sento la sua mano sul mio collo che mi tiene ferma sulle sue labbra. Io sorrido e continuo a baciarlo. Dopo poco la sua lingua si insinua dentro la mia bocca e inizia a giocare con la mia.
Mi stacco e mi siedo sul letto.

"Verrò con te" dico poi, sorridendo. Lui mi guarda confuso. "In centro. Ho deciso di venire con te, piuttosto che con le ragazze" spiego.
I suoi occhi si illuminano. "Davvero?" dice sedendosi di colpo sul letto.
Io annuisco sorridendo. "Si" dico, per poi ritrovarmi stretta tra le sue braccia.
"Grazie" dice contento.
Poi scioglie l'abbraccio ed io ne approfitto per alzarmi dal letto. "Su forza, alzati" dico prendendo i miei vestiti.
"Wow" dice guardandomi.
"Che c'è?" dico fermandomi davanti alla porta, girandomi verso di lui.
"Sei tremendamente sexy" dice alzandosi dal letto, venendo verso di me.
"Sai, anche ieri avevo lo stesso intimo" dico indicando il mio intimo.
"Lo so. Ma c'era poca luce e non sono riuscito a vedere cosa indossavi" dice guardando il mio corpo.
"Hai finito?" chiedo ridendo, dandogli una leggerla spinta, per poi aprire la porta di camera ed uscire, diretta verso camera mia. 

Appoggio i vestiti, che mi ero tolta ieri sera, sul mio letto e poi apro l'armadio per prendermi dei vestiti puliti, da usare in casa.
Prendo una felpa grigia con la scritta "Love" in rosa e dei pantaloni della tuta neri con la scritta bianca "Fuck You" sulla gamba sinistra. Apro il cassetto dell'armadio, in basso, dove prendo l'intimo e i calzini puliti.
Mi reco nel bagno difronte a camera mia e, dopo aver chiuso la porta a chiave, mi spoglio ed entro nella doccia, rilassandomi e iniziando a pensare a ciò che è accaduto.

*Justin's Part*

Hilary esce da camera mia, ed io ne approfitto per andare a lavarmi.
Prendo dal cassetto, di fronte al mio letto, dei boxer bianchi e dei calzini grigi. Poi apro l'armadio e prendo una maglia nera a maniche corte e dei pantaloni di pelle dello stesso colore. Esco dalla camera e noto che il bagno con la doccia è occupato da Hilary. Quindi vado in quello con l'idromassaggio e mi lavo.

-Pochi minuti dopo-

Esco dalla vasca e la svuoto. Prendo il mio accappatoio e mi asciugo, poi mi vesto ed infine mi asciugo e pettino i capelli.
Metto i panni sporchi a lavare e apro la finestra, per far uscire il vapore. 
Esco dal bagno e vado in camera mia a prendere il mio telefono, notando un messaggio di Chaz.

'Ehy, amico! Dove sei finito?
 Vengo a prenderti oggi alle 3.00pm. Fatti trovare pronto!
 Chaz xx'

Gli rispondo velocemente dicendogli che mi farò trovare pronto, poi blocco il cellulare e scendo per andare a mangiare qualcosa.
Entro in cucina e noto l'orologio appeso al muro che segna le 12.32pm.
Cavolo, è tardissimo. Da come mi ricordo, Kenny e Alicia sarebbero dovuti tornare ieri sera. Chissà se sono già tornati.
Sento suonare la porta e vado ad aprire la porta, trovandomi, per l'appunto, Kenny e Alicia davanti.

"Ciao" dico salutandoli, per poi farli entrare.
Loro ricambiano il saluto ed entrano. "Scusate il ritardo, abbiamo dormito più del dovuto" si giustifica Kenny. Chiudo la porta e li seguo in sala, dopo che si sono tolti i cappotti.
"Dov'è Hilary?" chiede Alicia, sedendosi sul divano.
"Si sta facendo la doccia" dico, sedendomi sulla poltrona di fronte a loro.
Alicia annuisce. "Scusate, vado a spogliarmi" dice alzandosi, dirigendosi al piano di sopra.
"Allora, cosa mi racconti?" chiedo a Kenny.
"Nulla di nuovo" dice scrollando le spalle. "Hai sentito Scooter in questi giorni?" mi chiede poi.
"No, non ancora. Perchè? Ci sono novità?" chiedo.
"No. Mi ha chiamato ieri solo per ricordarmi che per le vacanze di Natale hai un concerto alle Hawaii. Nulla che non sapevi già" dice facendo spallucce. 

Parliamo un altro pò di lavoro e di cos'ha fatto in questi giorni, finchè non veniamo raggiunti da Alicia e Hilary.

*Hilary's part*

Una volta finito di lavarmi, mi vesto ed esco dal bagno legandomi velocemente i capelli in una crocchia disordinata.

"Zia" la richiamo, notandola sulle scale.
"Hilary" dice affrettandosi a salire gli ultimi scalini, per poi venirmi incontro ed abbracciarmi.
Ricambio l'abbraccio. "Quando sei arrivata? C'è anche lo zio con te?" chiedo, sciogliendo l'abbraccio.
"Siamo arrivati poco fa. Ci ha aperto Justin. Lo zio è giù a parlare con lui, ora" mi dice.
"Dove stavi andando?" le chiedo curiosa.
"Stavo andando a spogliarmi e a togliermi queste scarpe maledette. Credo che le butterò. Non hanno fatto altro che distruggermi i piedi" si lamenta.
Io sorrido. "Se vuoi ti presto le mie scarpe da ginnastica, la prossima volta" dico sorridendo.
"Smettila o salti la cena" mi sgrida scherzosamente, per poi dirigersi in camera.

Scendo le scale e vedo mio zio e Justin che parlano tra di loro.

"Zio, finalmente" dico andando ad abbracciarlo. "Come mai siete stati via così tanto?" gli chiedo.
"Non è stato tanto. E' da ieri che manchiamo" dice sciogliendo l'abbraccio.
"Però è da un pò che siete poco presenti" gli faccio notare. 
"Lo saremo di più ora!" mi dice accarezzandomi la testa.
"Ordianiamo cinese per pranzo?" chiede all'improvviso Justin, dopo alcuni minuti di silenzio.
"Per me va bene" dice mia zia, entrando in sala.
"Anche per me" concorda mio zio. "Vuoi che ti ordino un panino del Mc'Donalds?" mi chiede poi mio zio.
Annuisco. "Si, grazie" dico.
"Come mai non mangi cinese?" mi chiede Justin.
"Non mi è mai piaciuto" dico con faccia schifiata.

Mio zio si alza per andare ad ordinare, mentre mia zia va a fare la tavola.

"Vuoi una mano zia?" chiedo, alzandomi dal divano, pronta a seguirla.
"No, Hilary. Hai già fatto abbastanza in questi giorni" mi dice sorridendo, per poi recarsi in cucina.
"Hilary, ti ordino il solito?" chiede mio zio, entrando in sala, con il cordlex in mano.
"Si, zio" dico.

Mio zio se ne ritorna in cucina ad ordinare ed io mi volto verso Justin.

"Vieni" dice battendo le mani sulle sue gambe.
"Se ci vedono chissà cosa pensano" dico sorridendo.
"Che siamo ottimi amici" dice sorridendo. "Oppure che stiamo insieme" ipotizza Justin.
"Woo! Frena! Noi non stiamo insieme!" dico sgranando gli occhi.
"Rilassati Hilary. Scherzavo!" dice con tono calmo.
"Meglio" dico sedendomi sul divano, accendendo la tv.

Metto su Mtv Music e noto che è appena la canzone 'Toxic' di Britney Spears.

"Oh, Brit! Io l'ho incontrata!" si vanta Justin. "E' più bella dal vivo. Ed è anche più sexy" dice alzando più volte il sopracciglio.
"Uomini" dico io, scuotendo la testa.
"Cosa vuoi dire con questo?" mi chiede.
"Che pensate sempre e solo ad una cosa" dico guardandolo male, per poi continuare a guardare la televisione. "Oh, amo questa canzone" dico, appena in tv inizia il video di Chris Brown "Love More".
"Questa è la canzone con Nicki Minaj, vero?" chiede.
Io annuisco, canticchiando la canzone. 
"Canti bene" dice dopo un pò Justin.
"Che onore! Un cantante mi ha detto che canto bene" dico, facendo finta che mi manchi l'aria.
"Oh, zitta! C'è Nicki" dice appena Nicki Minaj iniza a cantare.

Io mi alzo dal divano e vado ad aprire la porta, dato che qualcuno ha suonato.

"Ciao, sono venuto a portare l'ordine del Mc'Donalds" dice un ragazzo abbastanza carino, alto, magro, moro con occhi castani.
"Ah, si. Un attimo. Vado a prendere i soldi" dico accostando la porta, dirigendomi in cucina. "Zio è arrivato il ragazzo della consegna per il mio panino. Mi dai i soldi?"
Lui prende il portafogli e mi porge i soldi. "Tieni. Digli di tenersi il resto" dice porgendomi 20 dollari.
Io li prendo e vado di nuovo alla porta. "Ecco. Tieni il resto" dico prendendo la busta con il cibo dentro.
"Grazie e buon appetito" mi dice, facendomi l'occhiolino, prima di andarsene.

Vado in sala e appoggio la busta sul tavolino, tirandone fuori il contenuto: Panino, Bibita, Patatine fritte e Ketchup.
Mi siedo per terra e inizio a mangiare. Quando noto un fogliettino dentro la busta.
Lo tiro fuori e lo apro.

"Cos'è?" mi chiede Justin, sedendosi vicino a me.
"E' cibo" dico indifferente.
"Intendevo il fogliettino" dice guardandomi male.
Io scrollo le spalle. "Non lo so, l'ho visto ora." dico per poi aprirlo.

Dentro c'è scritto in penna il nome di un ragazzo seguito da un numero di cellulare.

"Di chi diavolo è il numero? Chi è questo tipo?" chiede arrabbiato Justin.
"Non lo so. Probabilmente è il ragazzo che è venuto a portarmi il panino." dico scrollando le spalle continuando a mangiare. "Però questo nome mi è familiare" dico continuando a fissare il nome scritto.
"E' un tuo compagno?" mi chiede.
"No. Però l'ho già sentito" cerco di ricordare dove l'ho sentito e alla fine capisco.
"Non è possibile" dico appoggiando il panino. Mi pulisco le mani e prendo il cordlex, digitando il numero di Chanel.

Dopo alcuni squilli mi risponde. "Pronto?"
"Chanel, sono Hilary. Ho bisogno che tu venga subito qui" le dico, controllando l'ora per accertarmi che non sia troppo presto. E' l'1.03pm.
"Certo, arrivo subito. Dammi il tempo di vestirmi."
"Va bene, ti aspetto. Ciao" dico per poi chiudere la chiamata.

Appoggio il telefono sul tavolo e continuo a mangiare.
"Chi è?" mi chiede riferendosi al bigliettino.
"Nessuno" dico mettendomi il bigliettino in tasca continuando a mangiare.

-20 minuti dopo-

Suona il campanello. Salto già dal divano e corro ad aprire la porta.
Trovo Chanel e la faccio entrare.
Una volta sedute sul divano le spiego tutto.

"Perchè mi hai chiesto di venire? E' successo qualcosa? C'entra ancora Justin?" mi chiede preoccupata.
"Ehy, guarda che sono di qua. Ti sento" dice Justin entrando in sala.
Chanel non ci fa caso. "Allora?" mi chiede.
"Oggi ho ordinato al Mc'Donalds" 
"E allora?" mi interrompe.
"Fammi finire. E' venuto un ragazzo a consegnarmi la roba. Era alto, magro, carino, con capelli e occhi castani." appena lo descrivo, Chanel cambia espressione, ora è preoccupata.
"E' la descrizione del ragazzo di cui ti ho parlato ieri. Ma non capisco cosa c'entra lui" dice.
"Nella busta oltre al cibo ordinato, mi ha messo un bigliettino con il suo nome e il suo numero di telefono." dico tirando fuori dalla tasca il bigliettino.

Lei lo apre e legge. Poi prende il suo cellulare dalla tasca e compone il numero scritto sulla carta.
Mette in vivavoce e, dopo alcuni squilli, una voce maschile risponde.

"Pronto?" 
"Ciao Andy" dice Chanel.
"Oh, Chanel. Che bello sentirti. Come mai mi hai chiamato?" dice. La sua voce sembra tutt'altro che felice. Sembra preoccupato.
"Mi mancavi" mente. "Dove sei?" gli chiede dopo.
"Sto tornando a casa da lavoro" le dice.
"Veramente? Perchè io ora sono sotto casa tua, ma i tuoi hanno detto che non sei ancora tornata" mente anche lei. 
"C-cosa? No, forse non mi hanno visto entrare. Non so, io..io sono a casa" la sua voce inizia ad essere impaurita.
"Quindi non ti dispiace scendere, vero? Così magari usciamo un pò" dice.
"Scusami, ora non posso. Ci sentiamo dopo, va bene? Ciao" dice per poi riattaccare.

"Bastardo" sibila Chanel.
Io l'abbraccio e le accarezzo i capelli. "Lascialo stare. Non ti merita. E non merita nemmeno che tu soffra per lui" dico cercando di calmarla.

Justin si alza di scatto e corre di sopra. Dopo pochi minuti scende, con le scarpe e la giacca addosso, mentre digita qualcosa sul cellulare. Poi esce in fretta di casa e dopo poco si sente la sua macchina partire a tutto gas.

"Cos'ha?" mi chiede Chanel, alzando la testa dalla mia spalla.
"Non lo so. E' tutto matto" dico facendo spallucce. "Devo raccontarti una cosa" dico sorridendo, sedendomi meglio, girata verso di lei.
"Cosa?" chiede curiosa.
"Io e Justin..ci siamo baciati" confesso tutto d'un fiato.
"Cosa? Oh mio Dio, HIlary" esclama felice. "Sono felice per te, tesoro." dice abbracciandomi. Ricambio l'abbraccio, che dopo pochi secondi viene sciolto da Chanel. "Ti piace?" mi chiede curiosa.
"Non lo so. Non riesco ancora a fidarmi completamente di lui. In questi ultimi giorni è stato dolcissimo con me, ma magari è solo una sua tattica" dico torturandomi le mani.

Restiamo ancora un pò a parlare, finchè una telefonata ci interrompe.
Prendo il cordlex sul tavolino e rispondo.

"Pronto?" 
"Salve. Lei è la signorina Hilary Hamilton?" chiede un uomo dall'altra parte del telefono.
"Si, lei chi è?" chiedo stranita.
"Sono l'agente McFly. La chiamo dalla centrale di polizia. Il suo amico Justin Bieber è appena stato arrestato"

________________________________________________________________________________________________________________________________

-SPAZIO AUTRICE-
Buongiorno, come state?
Ecco qui il capitolo 14, spero vi piaccia *-*
Grazie mille alle 5 ragazze che hanno recensito il capitolo precedente e grazie anche a chi ha messo la storia tra le preferite, le seguite e le ricordate.
Vi chiedo scusa se ci sono stati degli errori. Se ne trovate alcuni, ditemelo che provvederò a correggerli subito.
Gradirai se recensiste il capitolo facendomi sapere il vostro parere sul capitolo o sulla storia, ci tengo molto a saperlo. Così magari riesco a migliorarla e farla diventare di vostro gradimento.
Qui di seguito metto l'intimo di Hilary e ciò che indossa per stare in casa *-*

Intimo:


Vestiti per stare in casa:


Bene, detto ciò, evaporo e vado a scrivere il resto della storia!
Aggiornerò a 4 recensioni, come al solito.

Vi voglio bene, ricordatevelo *_*

Baci,Sere <3

 

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Siamo in macchina, diretti verso la centrale.
Sono nervosissima, mi sto torturando le mani da quando sono salita in macchina, finirò per spezzarle.

"Sta tranquilla non succederà nulla di male" mi dice Rachel, prendendomi una mano, in modo da fermare la tortura.

Mio zio è alla guida affiancato da mia zia, mentre nei sedili posteriori, insieme a me ci sono Rachel e Chanel.
Una macchina dietro ci segue. E' la macchina di Scooter con dentro quest'ultimo con Caitlin, Chaz, Rayn e Christian.

"Non ti ha detto nient'altro l'agente?" chiede mia zia, voltandosi leggermente verso di me.
Scuoto la testa. "No. Ha detto solo che l'hanno arrestato e che dobbiamo recarci lì. Credo ci siano anche i suoi genitori"
Mia zia annuisce, poi si siede composta sul sedile, intenta a guardare la strada.
"Come mai hanno chiamato te?" chiede Chanel
"Justin ha chiesto di me. Ha detto di chiamarmi. Non so il motivo però" dico scrollando le spalle, tesa.

Mi viene in mente la registrazione che ho sul telefono. Lascio immediatamente la presa dalla mano di Rachel e prendo velcemente il telefono dalla tasca dei miei pantaloni, per poi cancellare le registrazioni fatte. 
Non mi sono nemmeno curata di cambiarmi! Sono uscita così com'ero, aggiungendo solo le scarpe ai piedi.

"Cos'hai fatto?" chiede Chanel, alludendo al telefono.
"Poi vi spiego" dico cercando di non farmi sentire dai miei zii.

Rachel e Chanel annuiscono. Poi sento la macchina fermarsi. Alzo la testa e noto la centrale di polizia in lontananza. Scendiamo dalla macchina e ci rechiamo tutti insieme, compreso Scoot e gli amici di Justin, dentro la centrale.
Degli agenti all'entrata ci bloccano.

"Cosa state cercando?" chiede uno di loro.
"Siamo venuti qui per Justin Bieber. Sappiamo che è stato arrestato. Ci avete chiamati voi" risponde mio zio.

Ci lasciano passare e subito ci rechiamo dentro. Non ero mai stata in una centrale prima d'ora. In lontananza vedo Jeremy seduto su una sedia, intento a fermare Jaxon dal camminare per tutto il corridoio. Lo raggiungo, seguita dagli altri.

"Jeremy" lo richiamo, una volta arrivata da lui. 
Lui alza lo sguardo e appena mi riconosce balza in piedi venendomi a salutare, per poi salutare anche gli altri.
"Hilary" sento una vocina che mi chiama. Mi giro e noto Jazzy che mi corre in contro. 
La prendo in braccio. "Ehy, principessa. Come stai?" dico guardandola.
"Jus è lì dentro" dice triste indicando una stanza.

Da qui non si vede niente, ma presumo sia una stanza degli interrogatori.
Ci sediamo tutti sulle sedie li davanti. Io, Chanel e Rachel giochiamo con Jaxon e Jazzy, per farli calmare e non fargli combinare danni.
Dopo circa una ventina di minuti esce, finalmente, un agente da quella stanza.
L'agente lascia la porta semi-aperta e tutti noi riusciamo ad intravedere Justin seduto là dentro, accovacciato al tavolo. Appena gira la testa e ci vede si mette seduto dritto e fa un piccolo sorriso.
Io non riesco a vederlo là dentro, con quelle manette ai polsi. Faccio sedere Jazzy in braccio a Chanel e mi alzo, uscendo dalla centrale. Mi siedo sui gradini difronte all'entrata.

"Ehy, tutto bene?" 
Giro la testa e trovo Chaz seduto sui gradini accanto a me. Io annuisco. "Si, perchè?"
"Non so. Sei scappata all'improvviso" fa spallucce, per poi guardare le macchine che sfrecciano sulla strada. "Hanno detto il motivo per cui l'hanno arrestato" mi informa poi.
"E quale sarebbe?" chiedo curiosa.
"Justin ha picchiato malamente un ragazzo. Gli ha spaccato il setto nasale!" spiega.
"Quando è successo?" chiedo sgranando gli occhi.
"Prima. Non so precisamente quando"
"Chi ha picchiato?" chiedo.
"Un tipo, non mi ricordo come si chiama. Mi sembra una cosa tipo Andrew" dice cercando di ricordarsi il nome.

Mi viene in mente una cosa. Justin era in sala con me e Chanel, quando Chanel ha scoperto che tipo di ragazzo era Andy. Dopodichè si è precipitato fuori di casa e poco dopo la polizia mi ha chiamato.

"Andy! Era quello il nome, vero?" chiedo a Chaz.
Lui si illumina. "Si, ecco! Andy. Come fai a saperlo?"

Gli racconto tutta la storia dall'inizio e lui rimane stupito.

"Ma perchè l'ha fatto?" chiede.
"Me lo chiedo anche io" dico facendo spallucce.
"Ragazzi venite dentro" ci giriamo e notiamo Jeremy dietro di noi.
"E' successo qualcosa?" chiedo a Jeremy, alzandolo e raggiungendolo seguita da Chaz.
"Vieni e guarda con i tuoi occhi" dice Jeremy, facendomi cenno di entrare in centrale.

Entro in centrale e noto che sono tutti in piedi raggruppati. Cos'è successo? L'hanno forse messo in carcere per più tempo? Spero di no. Chanel si gira e mi nota. Mi fa un cenno con la mano, per dirmi di raggiungerla ed io annuisco avvicinandomi. 
Una volta arrivata noto tutti con un gran sorriso.

"Che succede?" chiedo a Chanel, curiosa.
"Succede che mi hanno rilasciato" sento dire alle mie spalle. E' lui. La sua voce la riconoscerei fra mille.

Mi giro di scatto e me lo trovo davanti con un sorriso enorme. Lo abbraccio subito, legando le mie braccia al suo collo, stringendolo forte a me. Lui rimane sorpreso all'inizio, ma poi avvolge le braccia attorno ai fianchi e mi stringe a se.

"Ho avuto così tanta paura che ti arrestassero" dico impaurita contro il suo collo. "Non farlo mai più, per favore" dico stringendolo ancora di più a me.
"Hilary, non stringere troppo" dice cercando di allentare la presa delle mie braccia. Io mi stacco e lo guardo. "Non farlo mai più, chiaro?" dico puntando un dito contro di lui.
Lui ride e si avvicine al mio orecchio. "Vabbene, principessa. Non lo farò più" poi mi lascia un bacio sulla guancia e va a salutare Chaz.
"Siete così carini insieme" dice sognante Chanel.

-2 ORE DOPO-

Mi sto preparando. Io e le ragazze abbiamo deciso di andare a festeggiare in una Discoteca/Pub.
Ci saranno anche gli amici di Justin e, ovviamente, anche quest'ultimo.
Sono appena uscita dalla doccia e mi metto l'intimo poi apro l'armadio e prendo un paio di pantaloni neri, con varie cerniere sulle gambe, e una maglia nera attillata, dopodichè li indosso.
Vado in bagno e rendo ancora più mossi i miei capelli, contorno i miei occhi con una spessa linea di eyeliner e mi metto un pò di mascara, poi aggiungo un rossetto rosso brillante e mi guardo allo specchio. Sono soddisfatta.
Cerco un paio di scarpe decenti per quella serata e alla fine decido di mettermi delle scarpe nere, alte, con una specie di catenina dorata davanti. 
Metto il telefono in tasca ed esco dal bagno sentendo Justin che mi chiama dal piano di sotto.
 
"Sto arrivando" urlo dalle scale. Entro in sala e lo vedo girato di spalle, con la testa china sul telefono. Indossa dei Jeans a vita bassissima, come al solito, ed una maglia nera a maniche corte, con una giacca smanicata, nera in pelle. "Allora? Andiamo?" chiedo attirando l'attenzione.
Lui si gira e alza il viso verso di me. "Wow" dice guardandomi dalla testa ai piedi.
"Forza, andiamo" dico per poi dirigermi verso la porta e aprirla.
"Non prendi la borsa?" mi chiede fermandosi dietro di me, aspettando la mia risposta.
Io scuoto la testa. "No, non mi serve" faccio spallucce. Cammino fino al cancelletto e lo apro e appena mi giro noto Justin con lo sguardo abbassato verso il mio di dietro. "Guarda la strada, andrai a sbattere se no" dico aprendo il cancelletto e dirigendomi verso la sua macchina.
Lui ride. "La visuale davanti a me è molto meglio della strada. E se andrò a sbattere, ne sarà valsa la pena" dice sorridendo continuando a tenere lo sguardo fisso lì, per poi distogliero e fare il giro della macchina.

Apre la macchina ed entro, allacciandomi la cintura. 

"Quanto gel metti in quei capelli?" dico guardando il suo ciuffo perfettamente dritto.
"Non tanto" dice facendo spallucce. "Dammi un bacio" dice poi guardandomi, mordendosi un labbro.
"No. Così impari a guardare ciò che non devi" dico con un mezzo sorriso.
"Gli occhi sono fatti per guardare" cerca di dinfendersi.
"Non fa niente. Niente bacio fino a domani" dico incrociando le braccia al petto.
Lui sgrana gli occhi. "No, non è giusto" dice offeso.
"Dai, muoviti. Sono le 10.00pm, siamo in ritardo. Dovevamo essere lì mezz'ora fà" cambio discorso.

Lui sbuffa poi mette in moto e si dirige in discoteca. 
Arriviamo 10 minuti dopo e ne impieghiamo altri 5 per trovare parcheggio.
Entriamo in Discoteca e troviamo il gruppetto ad aspettarci seduto ad un tavolo. Chaz ci presenta ai suoi amici, dato che fin'ora non abbiamo avuto modo di presentarci come si deve, poi iniziamo a parlare del più e del meno.
C'è un odore terribile. E' un mix tra alcool, sudore e testosterone. E la musica è fortissima. Arriverò a casa senza voce.

"Vieni a ballare con me?" mi chiede Justin, alzando la voce.
Io annuisco.

Mi prende per mano e mi trascina verso la pista.

"Non so ballare" lo informo poi.
"Guardati intorno e imita" dice facendo spallucce.
"Quindi, dovrei strusciare convulsamente il mio culo sul tuo pacco?" chiedo alzando un sopracciglio.
"Non ho detto questo, ma se vuoi farlo non mi dispiace" dice sorridendo.

Gli tiro un pugno sul braccio e poi iniziamo a ballare per circa una mezz'oretta. Dopodichè ritorniamo al nostro tavolo, trovandolo vuoto.

"Dove sono finiti?" chiedo.
"Non ne ho idea" dice facendo spallucce. "Hai sete?" mi chiede poi.
Io annuisco. 
"Arrivo, vado a prendere da bere. Non muoverti" mi dice per poi scomparire tra la folla. 

Mi guardo attorno annoiata e noto un ragazzo che viene verso di me. Non è ubriaco, si vede.

"Cosa ci fa una ragazza così bella, tutta sola?" mi chiede il ragazzo, una volta arrivato al tavolo.
"Non sono sola, sono con amici" dico fredda, allontanandomi da lui che intanto si è seduto accanto a me.
Si avvicina di più a me, intrappolandomi tra lui e la poltrona. "Ti va di divertirti? O il tuo ragazzo si ingelosisce?" chiede sorridendo beffardo.
"Sono io il suo ragazzo e se non te ne vai ti rompo il setto nasale" dice Justin spuntando da dietro.
"Ei, amico scusa, stavo scherzando. Non sapevo che era fidanzata" si scusa, per poi andarsene.
Io scoppio a ridere.

La nottata passa in fretta tra risate, scherzi e balli insieme agli altri.

-CIRCA 3 ORE DOPO-
Siamo appena arrivati e sono circa le 2.00am.
Entriamo in casa e mentre Justin chiude la porta, io mi tolgo le scarpe per non far rumore.

"Ma allora lo fai apposta" si lamenta Justin, sussurrando.
"A fare cosa?" chiedo con il suo stesso tono di voce.
"A provocarmi" dice con voce ovvia.
"Cos'ho fatto?" chiedo sgranando gli occhi.
"Ero dietro di te e tu ti sei piegata felicemente" spiega.
"Scusa, non l'ho fatto apposta" dico sorridendo in segno di scuse.
"Dai andiamo" dice sorpassandomi, andando al piano di sopra.

Salgo anche io e noto che sta per entrare in camera sua.

"Justin" lo richiamo.
Lui si gira. "Dimmi"
"Buonanotte" dico per poi entrare in camera mia.

Entro e chiudo la porta dietro di me. Poi mi spoglio rimanendo con solo l'intimo addosso e mi metto sotto le coperte.
Pochi minuti dopo sento bussare la porta.

"Avanti" sussurro.
Spunta Justin da dietro la porta in boxer. "Disturbo?" chiede entrando solo con il busto.
"No" dico, continuando a stare sdraiata nel letto. "Hai bisogno di qualcosa?" chiedo appena si siede sul mio letto.
"Si, di te" risponde. 
"Dai, vieni" dico facendo spazio nel letto.
Lui si mette sotto le coperte con me "Sei..cioè, hai..qualcosa addosso, vero?" dice imbarazzato, notando che le mie gambe sono nude.
Io rido. "Si, Justin. Ho l'intimo. Pensavo di dormire da sola, se ti da fastidio posso mettermi qualcosa addosso" dico facendo spallucce.
"Cosa? Darmi fastidio? No" dice guardandomi con gli occhi sgranati.
"Smettila" dico dandogli una gomitata.
"Che intimo hai?" dice avvicinandosi a me.
"Victoria's Secret, perchè?" dico abbracciandolo, appoggiando la testa sul suo petto, per poi alzarla per guardarlo.
"Ci sono stato ad una sfilata. Amo quell'intimo" dice guardandomi sorridendo. "Fammi vedere" dice poi.
"Maniaco. Smettila oppure te ne torni a dormire in camera tua" dico dandogli una leggera sberla sull'addome.
Lui ride per poi togliermi le coperte da dosso. "Wow" esclama.
Prendo le coperte e mi ricopro. "Sento freddo, stai fermo." dico poi.
"Adesso mi dai un bacio?" dice avvicinando la sua testa alla mia.

Mi avvicino di più a lui e appoggio le mie labbra alle sue mentre lui mi accarezza la schiena facendo su e giù con la mano.

"Tieni le mani a posto" dico prendendo la sua mano, pericolosamente vicina al mio fondoschiena, alzandola più in su.
Lui ride. "Scusa" dice facendo una faccina da angelo.
"Justin, noi cosa siamo?" chiedo dopo un pò.
"Esseri umani" dice con fare ovvio.
"Dai, sto parlando seriamente. Prima al locale hai detto a quel tipo di essere il mio ragazzo, noi ci baciamo ma non stiamo insieme, ma non siamo nemmeno amici.." mi interrompe.
"Non lo so, Hilary" dice.
Io annuisco. "Andiamo a dormire, buonanotte" dico stampandogli un bacio.
"Notte" dice ricambiando il bacio, per poi stringermi di più a se.

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-SPAZIO AUTRICE-
Buonsalve ragazze :) Come state?
Per prima cosa ringrazio le 6 ragazze che hanno recensito il capitolo precedente e anche tutte coloro che hanno messo la mia storia nelle preferite, seguite e ricordate.

Detto ciò spero che vi piaccia il capitolo. A me, personalmente, non mi piace molto. Ma in fondo è solo un capitolo di passaggio. Ho ricontrollato questo capitolo circa un triliardo di volte, quindi (in teoria) non dovrebbero esserci errori (se ce ne sono, vi chiedo scusa)
Mi farebbe piacere leggere un vostro parere o anche una critica, se ne avete. Accetto tutto. Quindi, per favore, recensite, così magari posso migliorare la storia rendendola di vostro gradimento :)

Sto parlando troppo..quindi passiamo alle foto:

Hilary's Underwear

(Si, amo l'intimo di Victoria's Secret *-*)

Poi, questo è ciò che indossa Hilary per andare in Discoteca:


Questo è quello che indossa Chanel:



E per finire, questo è ciò che indossa Rachel:


Spero vi piacciano :)
Ah, un'ultima cosa (sperando che stiate ancora leggendo): Per chi non se ne fosse accorto, ho cambiato l'ultima frase della trama della storia e ho anche cambiato il rating da verde ad arancione.

Grazie per avermi sopportato :')

Aggiorno a 4 recensioni.

Baci,Sere <3

 

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


E' domenica e sono solo le 5am.
Io sono già sveglia e non ho più sonno.
Uccidetemi.

Seriamente! Quale persona sana di mente si alza alle 5am la Domenica? Nessuna.
O almeno nessuna, tranne me. Perchè io sono tutto fuorchè sana di mente.
Mi alzo dal letto cercando di non svegliare il canadese che dorme beatamente. Perchè lui è sano di mente.
Mi siedo alla scrivania e mi guardo intorno. Cosa potrebbe fare una ragazza alle 5am? Dormire. Peccato che io non abbia sonno. Quindi devo trovare un altro passatempo.
Accendo il pc, che illumina la stanza più di quanto riesca a fare la mia abat-jour accesa, e mi connetto a Facebook.
Forse non sono l'unica anormale. Ci sono molte persone, tra i miei 'amici', ad essere svegli. Constatando che l'America è 5 ore indietro rispetto all'Inghilterra, io rimango anormale mentre loro no. Bene.
Ho troppi messaggi a cui devo rispondere e troppe richieste di amicizia che devo accettare, per questo mi disconnetto da Facebook ed entro su Twitter.
Noto che c'è abbastaza casino su Twitter e poi capisco che il motivo è un certo 'Liam Payne' che ha deciso di seguire tutti. 
Non ho nulla da fare e quindi mi metto a curiosare questo ragazzo a me sconosciuto.
Capisco che fa parte di quella band, come si chiamano? 'One Direction' ecco. Non li ho mai ascoltati e credo che non lo farò mai.

-5 ORE DOPO-
Lo sapevo. Sapevo che anche io ero normale. Mi sono addormentata sulla tastiera del pc, ma sono solo dettagli. L'importante è che io mi sia addormentata di nuovo.
Mi alzo dalla sedia sentendo un male enorme alla mia povera schiena.
La stanza è illuminata dal sole che spunta da dietro le tende della mia finestra, perciò decido di spegnere la lampadina sul comodino.
Dopodichè scendo giù a fare colazione, lasciando il bel ragazzo biondo in camera mia.
Mi preparo la tipica colazione americana composta da uova e bacon e mi metto in un bicchiere un pò di succo d'arancia.
Dopo aver fatto colazione salgo e mi faccio un bagno rilassante con l'idromassaggio.
Una volta uscita..Aspettate! Credo di aver dimenticato qualcosa. Mi guardo intorno. 
Non ho preso l'intimo pulito. Merda.
Mi avvolgo un accappatoio intorno al corpo, notando che mi lascia scoperte gran parte delle gambe.
Entro in camera mia sperando davvero con tutto il cuore che non si svegli. Apro il cassetto sotto l'armadio, cautamente, e tiro fuori l'intimo e successivamente anche i panni puliti da indossare.
Chiudo le ante dell'armadio facendole sbattere leggermente. Mannaggia a me. Mi giro verso Justin. Dorme. Tiro un sospiro di sollievo e scappo in bagno a cambiarmi.
Mi metto l'intimo e mi vesto con un pantalone con la stampa di una galassia rosa, una maglia rosa a maniche corte con la scritta 'Hope' in bianco. Poi mi lego i capelli in una crocchia disordinata, mi metto un bracciale rosa con delle borchie sopra e mi metto il profumo di Nicki Minaj.
Vado in camera di nuovo per prendere dei calzini rosa e noto Justin sveglio.

"Buongiorno" dico infilandomi i calzini per poi sedermi sul letto accanto a lui.
"Giorno bellissima" dice sorridendo, avvicinandosi a me. 
"Dormito bene?" chiedo.
Lui annuisce. "Però mi manca qualcosa" dice alludendo alle mie labbra.

Io sorrido, poi mi avvicino a lui e gli lascio un leggero bacio sulle labbra.
Lui sorride istintivamente, poi si alza.

"Vado a farmi una doccia" mi informa, lasciandomi un bacio sulla guancia per poi uscire dalla stanza.

Cerco il mio cellulare e una volta trovato chiamo Chanel e Rachel.
Una chiamata a tre, mi è sempre piaciuto farlo. Come fanno quelle ragazze nei film.

"Pronto?" rispondono in coro.
"Oh, ciao Rachel." saluta poi, Chanel.
"Ciao ragazze. Come mai questa chiamata?" chiede poi Rachel.
"Volevo uscire un pò con voi! Vi va di andare in centro?" chiedo cercando qualcosa nell'armadio, sapendo già la loro risposta.
"Si, certo" esclama subito Chanel.
"Va bene, vi vengo a prendere io. Fatevi trovare a casa di Chanel" dice poi Rachel attaccando.
"Bene, vado a prepararmi. Ciao Hilary" dice Chanel.

La saluto anche io e poi continuo la mia ricerca.
Opto per un jeans azzurro e una maglia a maniche corte con il logo di Superman.
Dopo essermi vestita, mi metto un pò di cipria, dell'eyeliner e un lucidalabbra. 
Prendo le All Stars basse, bianche e le indosso. Mi metto un pò di profumo.
Poi scendo trovando i miei zii che fanno colazione.

"Buongiorno" li saluto.
"Giorno" ricambiano l'oro.
"Come mai sei già vestita?" mi chiede mio zio.
"Sto per andare in centro con le ragazze" li informo.

Mio zio si alza dalla sedia e va all'entrata per poi tornare con la carta di credito Gold in mano.

"Grazie" dico prendendola, lasciandogli un bacio sulla guancia.

Lui sorride, poi salgo di nuovo a prendere il mio cellulare.
Lo metto in tasca insieme alla carta di credito e mi prendo i miei RayBan neri.
Poi scendo ed esco, salutando i miei zii.
Mi dirigo verso casa di Chanel e la trovo già lì insieme a Rachel.

"Sono in ritardo?" chiedo.
"No, non preoccuparti" dice Rachel sorridendo.

Le saluto, poi saliamo in macchina.
Dopo 10 minuti arriviamo in centro.
Come sempre è pieno di gente. 
Scendiamo dalla macchina, parcheggiata difronte ad un ristorante cinese, e iniziamo a farci un giro.
So già che tornerò con le mani piene di borse.

*Justin's part*
Esco dalla doccia, vestito. Non vorrei ricapitasse l'episodio con Hilary.
Vado nella sua stanza. Non c'è.
'Sarà scesa' penso.

"Buongiorno Kenny, Alicia" li saluto.
"Buongirono Justin. Hai fame?" chiede Alicia, premurosa.
Io scuoto la testa. "No, grazie. Sapete dov'è Hilary?" chiedo poi.
"E' uscita un quarto d'ora fa" dice Kenny continuando a leggere il giornale.
"Ah, okay. Grazie." dico, salendo le scale, verso camera mia.

Mi vesto anche io ed esco di casa. Prendo l'auto e arrivo fino a casa dei ragazzi.
Suono e mi viene ad aprire Caitlin, mezza nuda.

"Ciao" dico salutandola con un bacio sulla guancia.
"Entra pure" dice sorridendomi, facendomi passare per poi chiudere la porta alle mie spalle.
"Ehy, che si dice?" chieo entrando in sala.
Rayn e Chaz mettono pausa al loro gioco e vengono a salutarmi. "Yo, come stai?" mi chiedono.
"Bene, grazie. Dov'è Chris?" chiedo.
"Sta ancora dormendo" risponde Caitlin, entrando in sala.
Io annuisco. "Vi va di fare un giro?" chiedo poi.

Chaz e Rayn scuotono la testa, mentre combattono contro mostri alieni alla PlayStation.

"Vengo io" si offre Caitlin, dirigendosi al piano di sopra.
"Dacci dentro, fratello" dice Chaz, alludendo a Caitlin.

Io prendo un cuscino sul divano e lo lancio in testa a Chaz.

"Fanculo" sbraita lui, dato che Rayn ha vinto.

Dopo alcuni minuti scende Caitlin con un mini top azzurro, degli shorts cortissimi di jeans, scarpe azzure alte, rossetto rosso e RayBan azzurri.

"Eccomi" sorride lei, facendo girare anche Rayn e Chaz.
"Caitlin hai sbagliato stagione. Non siamo ad Agosto" la sfotte Chaz.

Caitlin gli mostra il medio e poi prende il cellulare ed esce di casa.
Saluto i ragazzi e la seguo.
Lei sale in macchina e io faccio la stessa cosa.
Ci dirigiamo in centro e subito lei propone di andare a fare compore.
Io annuisco e la seguo in un centro commerciale enorme.
Subito si ferma davanti ad un negozio di intimo 'Victoria's Secret'.
Anche Hilary indossa quel tipo di intimo.
Sorrido al pensiero.

"Forza Justin, entra. Non startene lì impalato" urla Caitlin, già dentro il negozio.

Menomale che ho un cappellino e gli occhiali da sole, se no mi avrebbero riconosciuto già, grazie a Caitlin.

"Che ne dici?" chiede mostrandomi un perizoma rosso.
"E' sexy" ammetto io.
Lei sorride. "Allora lo compro".

*Hilary's part*
Siamo dentro un centro commerciale enorme. Ho pregato le ragazze di entrare un attimo nel negozio di intimo di Victoria's Secret, amo quell'initimo. 

"Hilary, guarda lì" mi richiama Chanel, indicando un punto impreciso.

Io giro la testa e noto Justin con una ragazza.

"E' Caitlin?" chiedo alle altre.
Rachel annusice. "Credo di si" dice guardandola meglio.
"Si, è lei" dice Chanel, vedendola meglio.
"Ha..un perizoma in mano?!" chiede sconvolta Rachel.
"A quanto pare" rispondo io, ridendo.
"Non ti da fastidio che Justin sia venuto qui con quella?" mi chide Chanel.
Io scuoto la testa. "Perchè dovrebbe? Siamo solo amici" dico facendo spallucce.

Noto che Caitlin alza la testa incrociando il mio sguardo. Mi saluta e sorride, senza farsi notare da Justin. Noi la salutiamo a nostra volta.
Poi vedo che Justin si avvicina di più a lei.

"Che stanno facendo?" chiede Rachel, cercando di capire.

Vedo che sono pericolosamente vicini. Poi si girano di lato.

"Si stanno..baciando" dico io, guardandoli immobile.
"Forza, andiate. Te le compro io questi" dice Rachel prendendomi l'intimo di mano e andando a pagare. Mentre Chanel mi porta fuori dal negozio, cercando di cambiare discorso.

Justin l'ha baciata. Ma in fondo non deve importarmi più di tanto.
Non stiamo insieme. Non sono gelosa e non mi interessa.

Ma mi ero affezionata a lui!
Ma soprattutto..io mi fidavo!

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-SPAZIO AUTRICE-
Eccomi qua con il capitolo 16! So che vi ho detto che probabilmente avrei aggiornato ieri, ma sono stata impegnata con una nuova storia su cui sto lavorando!
Posterò il primo capitolo fra un pò, la storia si chiama "Killer Girl" e mi farebbe piacere se andaste a dargli un occhiata :)
Detto ciò:
100 RECENSIONI! 
Mi avete fatto superare le 100 recensioni! Grazie mille davvero, è solo grazie a voi se sono arrivata a questo numero!
Vi amo *-*
Grazie tantissimo anche alle ragazze che hanno recensito il capitolo precedente facendolo arrivare alle 10 recensioni *_*
Chiedo scusa per gli errori, nel caso ci fossero e chiedo scusa soprattutto perchè il capitolo è corto e fa schifo, mi dispiace :(
Qui di seguito vi metterò le varie foto collegate alla storia, spro vi piacciano:

Questo è cio che Hilary indossa all'inizio:

Questo è ciò che indossa Hilary per andare in centro con le amiche:

E questo è ciò che indossa Caitlin per uscire con Justin:


Bene, spero che vi piacciano i vestiti e spero di non esagerare con le foto!
Detto ciò, continuerò a 5 recensioni! 
Spero di non chiedere troppo!

Vi amo,Sere <3



 

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


LOOK AT ME, NOW!
Chiedo scusa per l'interruzione, ma volevo avvertirvi che, siccome ci sono state lamentele, non avviserò più nessuno nel momento in cui aggiorno, a meno che non siate voi stesse a chiedermelo tramite mail o recensione!
Detto ciò, vi chiedo scusa per l'interruzione!
Notte e buona lettura <3 :D



Sono da poco tornata a casa e sono in compagnia delle ragazze, staranno a dormire da me.

"Ragazze, veramente. Sto bene, okay?" dico, mettendo i vestiti e l'intimo presi, nell'armadio.
"Bhe ma noi vogliamo comunque farti compagnia! Cosa c'è di male nel passare una serata tra amiche?" chiede Chanel.
"Vi conosco. So che lo fate solo per farmi dimenticare l'accaduto con Justin e quella sua..amica" dico chiudendo l'armadio e mettendo di lato le buste vuote.
"E noi ti conosciamo abbastanza da sapere che in realtà stai morendo per quello che hai visto" dice Rachel, continuando a muoversi a destra e a sinistra, seduta sulla mia sedia girevole.
"Odio quando avete ragione" dico buttandomi a peso morto sul letto, con la faccia sul cuscino.

*Justin's Part*

Noto che Caitlin si ferma a guardare un punto dietro di me e mentre sono distratto da alcune cose, vedo che saluta qualcuno, ma mentre cerco di girare lo sguardo, lei mette una mano sul mio fianco e mi avvicina a lei.

"Non ti mancano i vecchi tempi, amore?" mi chiede, sensualmente, avvicinandosi pericolosamente alle mie labbra.
"Caitlin, eravamo rimasti d'accordo sul fatto di rimanere amici, quindi.." mi interrompe e subito sento le sue labbra sulle mie.

Non so che fare. Sono come paralizzato. Era da tanto che non sentivo quelle labbra, ma sinceramente non mi erano mancate affatto.
La sua lingua entra con forza nella mia bocca e mentre mi bacia si gira verso sinistra, nella stessa direzione in cui stava salutando quel 'qualcuno' che non ho fatto in tempo a vedere.
Cerco di girarmi ancora un pò, ma quello spazio in cui c'era qualcuno è vuoto.
Mi stacco e giro la testa notando una ragazza dai capelli neri ed una dai capelli mossi castani uscire in fretta dal negozio. Guardo avanti a me e noto Rachel alla cassa.
Cazzo. Hilary era qui.
Esco velocemente dal negozio, non curante del fatto che là dentro c'è ancora Caitlin.
Cerco velocemente le loro figure tra la folla e le noto alla mia sinistre.
Schivo le persone, ma gli occhiali mi cadono e ben presto mi ritrovo circondato di fan.
Sono nella merda.

*Hilary's Part*

Sono circa le undici di notte e le ragazze sono rimaste da me a cenare.
Di Justin non c'è ancora traccia.
Magari è restato con quella Caitlin a fare qualcosa di molto meno casto di un bacio.
Ho parlato troppo presto. Proprio nel momento in cui io e le ragazze stiamo per guardare un film, la mia porta della camera si spalanca rivelando la figura di Justin.

"Ho bisogno di parlarti" mi dice serio.
"Non vedi? Sto cercando di guardare un film con le ragazze" dico fredda, indicando la tv accesa.
"Le ragazze non moriranno se si guarderanno i primi dieci minuti senza te" dice prendendomi per un braccio, facendomi scendere dal letto e portandomi nella sua camera.
"Cosa vuoi?" chiedo incrociando le braccia al petto.
"So che eri lì, oggi! Voglio spiegarti" mi dice prontamente.
"Non devi spiegarmi nulla. Non sono la tua ragazza" dico facendo spallucce.
"Invece devo spiegarti. Non l'ho baciata io.." lo blocco.
"Certo! Ogni ragazzo dice così. Mi dirai che nonl'hai baciata tu, che non volevi baciarla e tutte le altre cazzate, quando invece è tutto il contrario. E non voglio nemmeno immaginare cosa abbiate fatto voi due in queste ore che non c'eri" dico alzando la voce.
"Vuoi sapere cosa abbiamo fatto? Bene. L'ho sbattuta fuori da casa mia. Mi sono fatto pagare i soldi dell'affitto e l'ho buttata su un taxi per spedirla dove stava prima che mi trasferissi qui" dice tutto d'un fiato.
"Perchè l'hai fatto?" chiedo, dando voce ai miei pensieri.
"Perchè ha fatto in modo di ferire l'unica ragazza che davvero mi interessa" dice avvicinandosi a me. "Hilary" dice prendendomi le mani "Te lo giuro su ciò che ho di più caro che non l'ho baciata io. E' vero, non mi sono staccato subito, lo ammetto. Ma non l'ho fatto perchè mi piacesse. L'ho fatto perchè ero sotto schock. Poi appena ho capito che lei mi ha baciato per uno scopo preciso, mi sono staccato girandomi alla mia sinistra, ma non c'era nessuno. Ed è lì che ti ho vista uscire dal negozio insieme a Chanel, e ho visto anche Rachel alla cassa. Per favore, credimi" le ultime parole le fa sembrare una supplica.
"Non lo so, Justin. Io ti ho visto attaccato a quella, non ti muovevi di un millimetro e sembravi che il bacio ti piacesse.." mi interrompe.
"No, no, no, no. Non mi è affato piaciuto, te lo posso assicurare. Nulla è paragonabile alle tue labbra" dice accarezzandomi il labbro inferiore con il dito.
Prendo fiato e poi gli rispondo, decisa. "Senti, Justin, ti ho odiato dal primo giorno in cui mio zio ha iniziato a farti da guardia del corpo. Poi il fato ha deciso di farci incontrare e per di più di farci vivere nella stessa casa. Da quando sei venuto qui non hai fatto altro che creare problemi. Fan che di notte cercano di entrare in casa per un tuo autografo, paparazzi che si fermano all'entrata della mia scuola sapendo di trovarti lì a prendermi, la mia foto su alcuni giornali, ragazze della mia scuola mai viste prima che improvvisamente vogliono essere le mia amiche del cuore solo per arrivare a te. Le mie lacrime, la mia confusione in testa, la mia rabbia. Di tutte le cose che ho elencato ora, sei sempre tu la causa. E sono tutte cose negative.
Ma non dico che con te ci sono state solo cose negative. E' anche grazie a te se in questi ultimi giorni ero felice, era grazie ai tuoi baci, alle tue attenzioni.
Ma già una volta mi hai dimostrato di non potermi fidare di te, e proprio nel momento in cui io ho iniziato a fidarmi di te, proprio nel momento in cui tutto tra noi andava bene, ti ho trovato a baciare un'altra.
Ed ora sono qui a parlare da circa venti minuti, solo perchè sono confusa e non so se potrà fidarmi di nuovo di te. Chi mi dà la conferma che tu non lo rifaccia di nuovo, magari con più ragazze, durante il passare del tempo? Chi mi assicura che tu, con me, non ti voglia solo divertire? Chi mi assicura che io ti interesso veramente? Nessuno. 
Ora lasciami andare, ho un film che mi aspetta." dico togliendogli le mie mani dalla sua presa.

Lui rimane lì, fermo, a fissare il vuoto.
Sto per uscire ma mi richiama.

"Per favore, fidati." io non lo ascolto, ed apro la porta. "Hil, fidati di me" mi blocco di scatto.

Un brivido attraversa tutto il mio corpo che diventa subito gelato.
Quel soprannome. 'Hil'.
Era il soprannome con cui mi chiamavano i miei genitori da bambina. Nessuno mi chiamava più così dalla loro morte.
Non riesco a muovermi, sono come immobilizzata. Come se il mio corpo non rispondesse ai comandi dati dal mio cervello.
Lacrime calde iniziano ad attraversare il mio volto, cadendo poi successivamente sul pavimento, talvolta bagnandomi i piedi scalzi.

"Hilary, cos'hai? Ti senti bene?" mi chiede Justin, piazzandosi davanti a me. "Perchè piangi?" mi chiede poi.
"Non chiamarmi mai più in quel modo. Non farlo mai più" gli dico, tirandogli forti pugni sul petto, per poi scappare in camera mia.

Entro in camera e chiudo a chiave, lanciandomi sul letto e iniziando a piangere, singhiozzando.

"Hilary, che succede?" chiede subito Chanel, fermando il dvd.
"Perchè piangi?" chiede successivamente Rachel.
"Ha pronunciato quel nome. L'ha pronunciato" continuavo a ripetere, tra i singhiozzi.
"Di quale nome stai parlando?" mi chiede Rachel.
"Del nome con cui mi chiamavano i miei genitori. Lui mi ha chiamata così, solo loro mi chiamavano in quel modo. Nessuno mi ha mai chiamata così oltre a loro. Ed ora lui l'ha fatto. Lui mi ha chiamata così" continuo a ripetere piangendo.
"Dai Hilary, calmati. Non succederà più" dice Chanel, accarezzandomi la testa.
"Forza, asciugati le lacrime e torna a sorridere. Sono sicura che non ti chiamerà più in quel modo" mi rassicura Rachel, accarezzandomi la schiena.

Dopo aver smesso di piangere e dopo essermi calmata definitivamente, ci mettiamo tutte e tre nel letto e continuiamo a vedere il film, finchè non ci addormentiamo insieme.

"Hilary! Hilary, apri la porta, avanti" degli urli e dei colpi alla porta fanno sobbalzare sia me, sia le ragazze.
"Che bel buongiorno" sbiascico, ancora assonnata. 

Mi alzo dal letto e apro la porta, precedentemente chiusa a chiave.
Dietro la porta ci sono i miei zii con un'aria preoccupata e dietro di loro c'è Lui.

"Buongiorno anche a voi" dico ritornando a letto, mentre le ragazze si alzano salutando i miei zii e andando nei bagni a cambiarsi.
"Perchè ti sei chiusa dentro?" chiede mia zia.
"Pensavamo ti fosse successo qualcosa" continua mio zio.
"Io e le ragazze volevamo guardarci un film in pace" dico facendo spallucce, spegnendo la tv che per tutta notte era rimasta in stand-by.
"Justin mi ha detto che ieri sei scoppiata a piangere urlandogli contro di non chiamarti più in un determinato modo. Cos'è successo?" chiede mia zia curiosa.
"Hil" sussuro.

Dico solo quello e le faccie dei miei zii sbiancano.
Anche loro si ricordano. Ricordano che odiavo essere chiamata in quel modo da chiunque non fosse mia mamma o mio papà.
Impazzivo quando qualcun'altro che non erano i miei genitori, mi chiamavano in quel modo.

"Come mai l'hai chiamata così?" chiede mio zio a Justin, una volta ripreso.
"Era per abbreviare il nome. Non pensavo che avrebbe reagito così" dice Justin, facendo spallucce.
"Vedi Justin, i suoi genitori la chiamavano sempre così quando era piccola e lei era molto gelosa di quel soprannome. Non voleva che nessun'altro oltre a loro, lo usasse. E chiamarla in quel modo le ha fatto tornare in mente i suoi genitori e le ha provocato la stessa rabbia che provava da piccola. Non te la prendere" spiega mia zia.


Le ragazze sono rimaste qua a mangiare, se ne sono andate via poco fa ed in questo momento sono sul letto della mia camera a cercare di studiare per domani.

"Posso?" chiede Justin, affacciandosi alla mia camera.
Io annisco. "Entra" dico continuando a sottolineare le cose da me ritenute più importanti.
Lui chiude la porta e si siede sul letto difronte a me. "Che fai?" mi chiede.
"Sottolineo per studiare. Domani ho un test da fare" spiego fredda.
"Posso darti una mano?" cheide poi.
"Sei sicuro di voler aiutarmi?" chiedo alzando le sopracciglia, guardandolo.
Lui annuisce. "Si, cosa stai studiando?" chiede guardando il libro.
"Scienze" dico, lui annuisce. "Devo studiare la riproduzione" dico poi.
Lui rimane sbigottito per un pò, poi si riprende. "Sono un genio in questa materia" dice facendo una faccia da pervertito.
"Allora aiutami" dico facendo spallucce.

Lui chiude il libro e mi prende l'evidenziatore dalle mani, per poi appoggiare entrambi sulla scrivania.

"La pratica è più facile, ti fa memorizzare più cose" dice con una voce roca e bassa.

Si avvia verso la finestra e chiude le tendine, abbassando la tapparella, rendendo buia quella stanza. 
Accendo la lampadina sul comodino e lui si siede difronte a me, sul letto.
Mi fa sdraiare e lui si stende su di me, lentamente.
Sono tesa, non ho mai avuto esperienze di questo tipo. E' la prima volta, e non so che fare.
Mi bacia per un pò il collo facendomi impazzire e poi avvicina la sua bocca al mio orecchio.

"Non farti distrarre da me. Non so nulla di scienze. Ora prendi il libro e va a studiare" sussurra, lasciandomi un bacio sulla guancia, uscendo sorridente dalla mia stanza.

Io resto immobile sul letto. Non ci credo.
Lo ha fatto davvero?! Sono sbigottita.
Scoppio a ridere per la figura di merda che ho appena fatto e sento la sua voce.

"Hai visto? Faccio anche cose belle, tipo farti ridere" dice per poi prendermi in braccio e baciarmi dolcemente, facendomi sentire in Paradiso.

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-SPAZIO AUTRICE-
Salve, ragazze.
Parto subito col dire che so che questo capitolo è molto corto, ma non potevo prolungarlo di più, se no avrei rovinato i vari finali della storia.
Vi chiedo subito scusa per gli eventuali errori e per l'infarte che probabilmente avrete avuto verso la fine del capitolo *-*
Ringrazio le ragazze che hanno recensito il capitolo precedente e che hanno aggiunto la storia tra le preferite, le ricordate e le seguite!
Vi amo, davvero <3
Detto ciò, ribadisco che non avvertirò più nessuno, a meno che non siate voi a chiedermi di avvertirvi nel momento in cui aggiornerò!
Spero vi piaccia il capitolo, e se volete darmi qualche consiglio o semplicemente esprimere un vostro parere..bhe, le recensioni esisto apposta per questo :D
Bene, detto ciò vi auguro la buona notte e vi annuncio che aggiornerò a 5 recensioni, sperando di arrivarci!
Chiedo scusa per gli errori di battitura che sicuramente saranno presenti, ma è quasi mezzanotte e io l'ho scritto tutto ora, perchè non volevo farvi aspettare domani *-*

Notte,Sere <3

 

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


PRIMA DI FARVI LEGGERE  IL CAPITOLO, VOLEVO RINGRAZIARE DI CUORE TUTTE LE MIE LETTRICI!
SIETE UNICHE, MI FATE SORRIDERE SEMPRE ED è GRAZIE A VOI SE HO SUPERATO LE 100 RECENSIONI! VI AMO TANTISSIMO, GIURO! SIETE TUTTA LA MIA VITA <3
BUONA LETTURA AMORI MIEI *_*


 
Anche questo giorno di scuola è passato. Che Lunedì pesante!

"Allora, Hilary, che fai? Vuoi un passaggio?" mi chiede, per l'ultima volta Rachel.
"No, non preoccuparti. Aspetto Justin, dovrebbe essere qui a momenti" le rivolgo un sorriso e poi saluto sia lei che Chanel.

Loro, dopo aver ricambiato il saluto, si avviano verso la macchina di Rachel ed io mi siedo sull'ultimo gradino della scuola, ad aspettare Justin.
Dopo cinque minuti mi alzo, perchè non ne posso già più di aspettare. La maggior parte degli studenti sono già andati via.
Digito il numero di Justin, ma non faccio in tempo a chiamarlo che la sua Ferrari bianca si ferma davanti all'entrata della scuola.
Ripongo il telefono e lo raggiungo.
Una volta entrata, lancio la cartella nei sedili posteriori e lo saluto con un bacio.

"Ciao splendore" sorride, per poi mettere in moto la macchina.
"Ciao" ricambio, sorridendo. "Come mai in ritardo?" chiedo poi, guardandolo.
"Ero fuori con tuo zio, mi ha chiesto di accompagnarlo da una parte, e non mi sono accorto che era passato così tanto tempo" si giustifica, mantenendo gli occhi sulla strada.

Io annuisco, anche se non credo che mi abbia vista.
Poso di nuovo lo sguardo su di lui. E' così bello quando è serio. 
I suoi occhi non si staccano nemmeno un momento dalla strada, le sue mani stringono saldamente il volante, la maglia attillata che ha mette in risalto tutto il suo petto e gli addominali. I pantaloni hanno una vita così bassa, che persino da seduto si possono notare i suoi box bianchi fuoriuscire da quei jeans sbiaditi.
Non vedo che scarpe porti, ma sono sicura siano delle Supra.
Mi ricordo che i primi giorni che venne a vivere da noi, mio zio mi disse che lui amava le Supra.

"Ho qualcosa di brutto addosso?" mi chiede Justin, distogliendomi dai pensieri.

E' fermo ad un semaforo e tutta la sua attenzione è rivolta verso di me.

"No. Solo che sei così bello che è impossibile non guardarti" dico sorridendogli.

Lui mi sorride e si avvicina a me, lasciandomi un bacio fugace sulle labbra, per poi ripartire con la macchina, dato che il semaforo è diventato verde.

"Justin, è da venti minuti che stai guidando. Dove stai andando?" mi lamento con Justin.
"Dai miei. Mi hanno detto di riportarti, qualche volta. Mia mamma si è assicurata che non ti avrei più fatto saltare scuola" ride alle ultime parole ed io lo seguo.
"Dove l'hai mandata Caitlin?" chiedo rompendo il silenzio.
"A casa sua" dice lui facendo spallucce.
"E dove si trova casa sua?"
"In Canada" dice Justin, sorridendomi, per poi rivolgere di nuovo l'attenzione alla strada. "Posso fare una cosa?" chiede Justin, tenendosi quel mega sorriso sul volto.
"Dipende cosa" dico, scrollando le spalle.
"Ora lo vedi" dice lui per poi premere il piede sull'acceleratore.
"Justin, è una Ferrari. Non hai la stessa macchina dell'altra volta. Non puoi accellerare così tanto" dico aggrappandomi ai sedili.

Lui scoppia a ridere, rallentando di poco, ma andando comunque veloce.

"Quando io avrò la patente mi vendicherò" dico puntandogli un dito contro.
"Io non credo ti diano la patente, sai? Secondo me strapperebbero la licenza che hanno e andrebbero a coltivare gli ortaggi" mi sfotte lui, ridendo.
"Ti odio" borbotto offesa, incrociando le braccia sotto al petto, abbassando la testa.
"Dai, piccola, scherzavo" mi dice, accarenzandomi la testa.

Io sorrido a quel 'piccola'. Era la prima volta che mi chiamava così e mi piaceva.

"Ti perdono solo se mi dai un bacio" lui accosta e mette le quattro frecce, si avvicina a me e appoggia le sue labbra sulle mie.

Le muove esperto sulle mie ed io lo seguo. Chiedo l'accesso alla mia bocca, leccandomi il labbro inferiore, io schiudo di poco la bocca per fare entrare la sua lingua e dopo poco la sento nella mia bocca che si rincorre con la mia.
Ci stacchiamo dopo alcuni secondi, che mi sembrano minuti e rimaniamo con le fronti attaccate, a pochi centimetri di distanza dall'altro.
Sorridiamo entrambi.

"Sai, dovremmo ripartire, se no dai tuoi non ci arriveremo mai" sussurro io, ancora con la mia fronte attaccata alla sua.
"Sei così bella" dice accarezzandomi la guancia sinistra, ignorando ciò che ho detto poco fa.
"Justin" lo rimprovero.
"Okay, va bene. Andiamo" dice staccandosi, alzando le mani in segno di arresa.

Toglie le quattro frecce e riparte.
Dopo circa altri venti minuti, di pura noia, arriviamo finalmente davanti casa di Pattie e Jeremy.

"Ma io sapevo che i tuoi erano divorziati" dico, ripensando al fatto che l'ultima volta erano tutti insieme nella stessa casa.
"Infatti è così. Papà abita a due isolati da qui e fanno una settimana per uno con i bambini. Quando eravamo andati a trovare mamma, sapevo che ci sarebbe stato anche papà. Era la settimana di mamma quella e quindi papà li stava portando da lei" spiega lui, scendendo dall'auto.

Io faccio la stessa cosa e lui chiude la macchina con la sicura, poi mi prende la mano e la intreccia con la sua.
Attraversiamo la strada e anche il giardino di casa Mallette e, una volta davanti alla porta, suoniamo.

"Dici che ci saranno i bambini?" chiedo a Justin, mentre aspettiamo che Pattie ci venga ad aprire.
"Si. Ne sono sicuro al mille per cento" mi dice sorridendo.

Poco dopo Pattie ci viene ad aprire la porta, sorpresa.

"Ragazzi" dice sorridendo, abbracciando prima me e poi Justin.
"Come stai mamma?" gli chiede Justin entrando in casa, seguito da me.

Entro e chiudo la porta alle mie spalle, per poi seguire Pattie e Justin in sala.

"Oh benissimo. Ho una notizia da dirt" dice poi sorridendo.

Entriamo in sala e notiamo Jeremy con in braccio un Jaxon addormentato e tranquillo, mentre al suo fianco c'è Jazzy che si guarda i cartoni animati.

"Papà! Cosa ci fai qui?" chiede Justin, appena entra in sala.
"Oh, Justin Che bello vederti" dice girandosi verso di lui, continuando a cullare Jaxon.

A Jazzy le si illuminano gli occhi e corre verso di lui, che si sposta per fare entrare in sala anche me.

"Ciao, Jeremy" lo saluto io, sorridendo.
"Ciao anche a te, HIlary" mi dice, ricambiando il sorriso.
"Scusate se non mi alzo, ma se si sveglia non si addormenta più" si scusa Jeremy, alludendo a Jaxon.
"Non preoccuparti" gli dico io.
"Cosa ci fai qua?" ripete Justin, tenendo in braccio Jazzy.
"Era questa la notizia" si intromette Pattie. "Io e tuo padre abbiamo deciso di tornare insieme, ci stiamo provando" dice lei, sorridendo, sedendosi accanto a Jeremy.
"Cosa?" chiede Justin, con gli occhi sgranati.
"Non sei contento?" chiede Pattie, leggermente delusa.
"Oh, si! Si che sono contento, ma sono momentaneamente in stato di schok" dice sorridendo leggermente.

Io intanto sono dietro Justin che gioco allegramente con Jazzy.

"Jazzy, sta ferma. Non muoverti troppo, mi fai cadere" si lamenta Justin, tirandola su.
"E' colpa di Hilary. Mi fa il solletico" si lamenta Jazzy, sorridendo.
"Allora sai cosa facciamo? Le facciamo il solletico anche a lei" dice Justin appoggiando Jazzy a terra, sorridendo.
"Si, si" Jazzy batte le mani felicemente.
"No, no. Stai fermo" dico indietreggiando, rivolta a Justin.
"Vai, bibo. Falle il solletico" esclama Jazzy, felice.

Indietreggio fino ad andare a sbattere contro la parete.

"Sei in trappola" sorride fiero Justin.
"No, per favore. Non farmi il solletico, ti prego" dico cercando di fermalo.
"Ci fermiamo o le facciamo il sollettico?" chiede Justin, girandosi verso Jazzy.
"Falle il solletico" dice battendo le mani, felice.
"Ma Jazzy, guardami! Non ti faccio pena?" le chiedo, facendo gli occhi da cucciola.
"No" dice lei ridendo.

Io mi rassegno e Justin inizia a farmi il solletico, finchè Jazzy non decide di darmi tregua.
La giornata passa in fretta e ormai è arrivata ora di tornare a casa, dato che sono le 9pm.
Abbiamo cenato da loro e abbiamo portato i bambini al Luna Park.

"Ti sei divertita?" chiede Justin, mettendo in moto l'auto, per poi partire.
Io annuisco. "Si, ma sono stanchissima" dico per poi sbadigliare.
"Sai, i miei genitori ti amano" mi dice sorrideno.
"Meglio" dico facendo spallucce.
"Già. A chi non piacerebbe che la propria fidanzata vada d'accordo con i propri genitori?" chiede retoricamente Justin.
"La tua..fidanzata?" chiedo confusa.
"No, cioè, io..non volevo dire 'fidanzata, volevo dire.." il suono del cellulare lo interrompe.

Lui si affretta a prenderlo e risponde.

"Pronto?" risponde. "Si, siamo per strada. Stiamo arrivando" continua poi. "Ok, ciao" dice infine chiudendo la chiamata e porgendomi il telefono.

Io lo prendo confusa, guardandolo.

"Giocaci" mi dice.
"Oh, grazie" dico sorridendo, lasciandogli un bacio sulla guancia.

Gioco per tutto il tempo, finchè Justin non si ferma e spegne l'auto.

"Siamo arrivati" annuncia.

Io gli porgo il cellulare che lui prontamente si mette in tasca e insieme scendiamo dall'auto.
Entriamo in casa e saliamo al piano di sopra, andando a salutare i miei zii che stanno beatamente sotto le coperte a guardarsi la tv.
Io entro in camera mia e Justin mi segue, chiudendo la porta dietro di lui.

"Ehm, Justin, io dovrei cambiarmi" dico indicandomi.
"Che problema c'è? Io non ho fretta. Fai pure" dice sdraiandosi sul letto, mettendo le braccia dietro la sua testa e guardandomi sorridendo.
"Justin" lo richiamo.
"Vuoi una mano?" mi chiede sorridendo.
"Perchè prima hai detto che sono la tua fidanzata?" gli chiedo. So che chiedendoglielo uscirà dalla stanza per evitare il discorso. E infatti così fa.
"Devo andarmi a cambiare anche io, ci vediamo dopo" dice scendendo dal mio letto, baciandomi a stampo per poi uscire da camera mia.


Mi tolgo i jeans e la maglia e li appoggio sul letto per poi ricoprire il mio corpo con una maglia bianca, abbastanza larga, che mi arriva fino al sedere.
Faccio in tempo ad infilarmi la maglia che subito dopo entra Justin in boxer.

"Non si usa più bussare?" chiedo togliendo i vestiti dal letto e appoggiandoli sulla sedia della scrivania. "E soprattuto, non si usa più vestirsi?" continuo riferita a Justin.
"Anche tu non sei molto vestita" mi fa notare Justin, facendo spallucce.
"Bhe ma io non ho solo le mutandine addosso" ribatto, facendo spallucce.
"Purtoppo" aggiunge Justin.
"Ma sei un maniaco" dico dandogli un leggero pugno sul suo braccio.

Lui prontamente mi prende la mano e mi avvicina a se, facendo aderire il mio corpo al suo.

"Intimo nero" dice guardando le mie mutandine.
"Boxer bianchi" lo copio io, guardandolo negli occhi.
"Ho i boxer negli occhi?" chiede confuso, ridendo leggermente.
"No, ma ho visto prima" dico facendo spallucce.
"Visto? Non sono l'unico maniaco" mi dice.
"Ma è l'unica cosa che hai addosso. E' ovvio che si noti" mi difendo io.
"Se vuoi posso togliermi anche quelli" mi sussurra nell'orecchio, alludendo ai suoi boxer.
"No, grazie" dice sgranando gli occhi.
"A me non dispiacerebbe se ti togliessi quello che hai addosso" dice lui, scrollando le spalle.
"Sei un porco" dico cercando di spingerlo, con scarsi risultati, dato che è più forte di me.

Mi abbandono a lui, abbracciandolo, avvolgendo le mie braccia al suo collo.
Inizio a dargli leggeri baci sul collo.

"Hilary" dice. "Per favore, smettila" continua con voce supplichevole.
"Perchè?" chiedo staccandomi.
"Ecciti, okay?" dice, leggermente rosso in viso.

Io sorrido e riprendo a baciargli il collo. Dalla sua bocca escono piccoli gemiti.
Mi prendo il viso tra le mani e mi bacia, insinuando la lingua nella mia bocca.
Mi fa indietreggiare verso il letto, finchè si stacca dalle mie labbra e mi fa distendere sopra ad esso.
Si distende sopra di me e prima che riprendi a baciarmi lo fermo.

"Che c'è?" chiede confuso.
"Promettimi che non farai come ieri" dico alludendo alla sera precedente.
Lui ride. "Te lo prometto"

Riprende a baciarmi, infilando una mano sotto la mia maglia.
Sento la sua mano calda sulla mia pelle. 
Brividi. Per tutto il corpo.
Justin ride sulle mie labbra, notando che effetto mi ha procurato la sua mano.
Sale sempre di più con la mano finchè non arriva al mio seno destro.
Lo accarezza da sopra il reggiseno.
Con l'altra mano mi alza leggermente la schiena mentre mi slaccia il reggiseno.
Iniziamo a baciarci con sempre più foga, mentre lui mi toglie la maglia, per poi riprendere a baciarci.
Lo fermo, staccandomi.

"Justin, io sono.." lui mi ferma.
"Lo so. Farò piano, ma voglio prima il tuo consenso! Sei pronta?" mi chiede guardandomi.
Io annuisco.

Lui sorride poi riprende a baciarmi, togliendomi le ultime cose addosso.


I pochi raggi del sole proveniente dalla finestra mi svegliano, infastidendomi.
Mi ritrovo appoggiata sul petto nudo di Justin.
Mai avrei potuto immaginarmi che la mia prima volta potesse essere con lui.
E invece eccoci qui, nel letto, nudi.
Alzo le coperte e guardo in basso notando che siamo veramente tutti e due nudi.
Bene, ora sono sicura che non sia stato un sogno.
Justin si muove, aprendo lentamente gli occhi.

"Buongiorno principessa" mi sorride guardandomi.
"Buongiorno principe" dico ricambiando il sorriso.
"E' successo veramente?" mi chiede Justin.
Io annuisco. "Si" dico sorridendo.
"Menomale. Temevo fosse solo un sogno" dice. "Ti ho fatto tanto male?" mi chiede poi, accarezzandomi una guancia.
"Un pò, ma è normale" dico tranquillizzandolo.
Lui mi sorride. "Hilary, vuoi essere la mia ragazza?" mi chiede, guardandomi attentamente negli occhi.
"Si, si e altre mille volte si" rispondo sorridendo, baciandolo dolcemente.

Finalmente ho ritrovato la felicità che non riuscivo a trovare da un tempo che mi sembra infinito.
Ho lui, ho il ragazzo più perfetto che io possa avere.
Ora è finalmente tutto mio e di nessun'altra.
Sorrido felice, abbandonandomi al suo petto, mentre lui mi accarezza la schiena.
Si, ora sono realmente felice!

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-SPAZIO AUTRICE-
Ho cambiato il colore dello Spazio Autrice, mettendo il colore preferito del nostro Justin, ma probabilmente non vi interessa :(
Anyway, volevo ringraziare tutte le ragazze che hanno recensito il capitolo precedente, coloro che seguono la storia anche se non la recensiscono e anche coloro che hanno inserito la storia tra le preferite, le seguite e le ricordate! Siete tantissime, grazie mille!
Spero che questo capitolo sia di vostro piacimento, se volete darmi un consiglio o esprimere il vostro parere, recensite *-*
Questo è, probabilmente, uno dei miei capitoli preferiti *_*
Mi dispiace per eventuali errori di battitura o errori in generale, l'ho scritto pochi minuti fa e probabilmente troverete errori anche qui nello Spazio Autrice.
Okay, mi sto allungando troppo :/
Ora sparisco, volevo solo ringraziarvi, vi amo a tutte quante, giuro!
Aggiorno a 4 recensioni :D
Notte, Sere <3


 

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


-2 MESI DOPO-

7 Novembre 2013                                                                                                                                                                             New York,USA 
H: 12.57pm

"Allora, zio?" chiedo, dopo aver mandato giù il boccone di pizza.

Sono passati due mesi, circa. Io e Justin stiamo ancora insieme, anche se a volte ci sono degli alti e bassi. Ma è normale in una coppia.
Ora siamo tutti e quattro riuniti a tavola. Stiamo pranzando con della pizza mentre discutiamo della famosa vacanza alle Hawaii.

"Stamattina ho chiamato Scooter per sapere dei dettagli. Ha detto che il 22 del mese prossimo avremo l'aereo pronto che ci porterà direttamente alle Hawaii. Ha detto anche che ha già prenotato le camere dell'albergo. In tutto sono tre, poi ci metteremo d'accordo su dove stare. Staremo fino al 7 di Gennaio e tu, Justin, avrai da fare un concerto di Natale e un concerto di Capodanno, ognuno in un posto diverso. Alloggeremo in un albergo a 5 stelle e avremo a disposizione anche la spa e varie altre cose. Poi mi informerò sul tempo che ci sarà lì" mi risponde mio zio.
"Due concerti? Avevam detto solo uno" ribatte Justin.
"Ma stiamo circa due settimane, se non di più. Quindi un concerto è troppo poco, non riusciresti ad accontentare molti fan" spiega mio zio.
"Ero qui per una pausa, non per aumentare il mio stress ancora di più" dice nervoso Justin.
"E dai, Justin. In fondo è grazie a loro se tu sei quello che sei ora. Accontentali, falli felici. Non credo che l'idea di alcune tue fan che piangono, perchè non hanno avuto l'occasione di vederti, ti renda felice" cerco di convincerlo io.
"Hai ragione. Morirei sapendo che le mie Beliebers stanno male" ragiona Justin.
"Amo il modo in cui riesci a convinverlo, sempre" mi sorride mio zio.
Io rido. "E' una delle cose che piace anche a me"
"Hilary, tesoro, mi aiuti a sparecchiare?" mi chiede mia zia, gentilmente.

Io annuisco e inizio a sparecchiare, mentre lei lava i piatti.
Mia zia è sempre così calma, pacifica, felice. Sembra che non ci sia nulla che la preoccupi.
Una volta finito vado all'entrata.

"Dove vai?" mi chiede mio zio dalla sala.
"A vedere se c'è posta" rispondo uscendo.

Esco di casa, socchiudendo la porta alle mie spalle e percorro il vialetto del mio giardino, fino al cancelletto, dove c'è la cassetta della posta. La apro e trovo tre lettere.
Chiudo la cassetta e mentre ritorno in casa leggo i nomi sulle lettere.
Due sono di mio zio e una di Justin.
Entro in casa e chiudo la porta, per poi entrare in sala.

"Zio, ci sono due lettere per te" dico porgendogliele.

Mio zio si alza dal divano e prende le lettere, leggendo di cosa si tratta. "Una è la bolletta della luce" dice, informando mia zia. "L'altra invece contine i biglietti dell'aereo per noi quattro" dice, poi, aprendo anche l'altra busta.
"E quell'altra busta?" chiede mia zia, notando la lettera che tengo in mano.
"Ah, già. E' per te, Justin" dico porgendogliela.

Lui corruga la fronte, prendendo la busta e aprendola.

"E' un invito da Mtv. Dice che sono stato nominato agli Ema's 2013" esclama Justin, sorridente, balzando in piedi. 
"Quandò avverranno?" chiede mio zio.
"Fra tre giorni" dice lui. 
"In quali categorie sei stato nominato?" chiedo io, sorridendo.
"Best Canada Act, Best Male, Best Pop, Worlwide Act e Biggest Fan" dice, leggendo la lettera.
"Sono tantissimi" esclama sorpresa mia zia.
"Oddio, amore. Sono felicissima per te" dico andandolo ad abbracciare.
"Grazie, piccola" dice ricambiando l'abbraccio, lasciandomi un bacio sulla testa.
"Dobbiamo prepararci all'evento" esclama mio zio.

Dopo poco gli suona il telefono e lui risponde.

"Pronto?" esclama. "Oh, ciao Scoot" sorride mio zio. "Si, lo abbiamo appena saputo" dice poi. "In 5 categorie!" dice poi.

Dopodichè si salutano.

"Sta arrivando" dice mio zio, posando il telefono sul tavolino.

Io prendo il mio telefono e chiamo Chanel.

"Pronto?" riponde lei, dopo un pò.
"Chanel! Indovina?" chiedo io, sorridendo.
"Cosa?" chiede lei con una voce confusa.
"Justin Bieber è stato nominato agli Ema's in ben cinque categorie" esulto felice.
"Oddio" esclama lei dall'altra parte del telefono, per poi urlare di felicità a pieni polmoni.

Io stacco il telefono dall'orecchio, notando i miei zii e Justin che mi guardano confusa.
Riattacco il telefono all'orecchio.

"Ti sei calmata?" chiedo io.
"In quali categorie è stato nominato?" mi chiede lei, euforica, ignorando la mia domanda.

Le elenco le categorie, poi ci salutiamo.

"Io devo ancora dirlo ai ragazzi" dice Justin.
"E cosa stai aspettando? Chiamali" dico facendo spallucce.

Lui annuisce, mi lascio un bacio fugace sulle labbra e va di sopra per chiamare i suoi amici. Io intanto mi siedo sul divano e metto su Mtv, guardando "Teenager in crisi di peso"

"Noi dobbiamo uscire" mi avverte mio zio, dopo alcuni minuti, riferendosi a lui e a mia zia.
"E dove andate?" chiedo distogliendo l'attenzione dalla televisione, posandola su loro, già pronti per uscire.
"Ci facciamo un giro alla Grande Mela e prima di tornare a casa andiamo a fare la spesa" dice mia zia.
"Va bene, ciao" dico andandoli ad abbracciare, per poi risedermi sul divano, continuando a guardare la tv.

Dopo circa una mezz'oretta Justin entra in sala, posando il telefono sul tavolino.

"Fatto?" chiedo.
Annuisce. "Mi hanno augurato 'buona fortuna' " mi informa poi. "Dove sono Kenny e Alicia?" chiede poi.
"Sono usciti mezz'ora fa" dico facendo spallucce.
"E dov'erano diretti?" chiede sedendosi accanto a me.
"Verso la Grande Mela" dico con finta enfasi.
"Cosa ti stai guardando?" mi chiede poi, notando il programma in tv.
"La routine di Mtv" dico facendo spallucce.
"Vieni qui" dice attirandomi su di se, sdraiandosi sul divano.
"Justin" mi lamento. "Hai la finezza di un elefante" aggiungo poi.
"Lo so, piccola" dice sorridendo, lasciandomi un bacio sulla guancia.

Io sorrido insieme a lui. Ormai è diventato automatico: quando sorride lui, sorrido anche io. Sono felice da quando è entrato nella mia vita come fidanzato.
Se ripenso ai primi giorni, a quanto lo odiavo, a quanto non riuscivo a sopportarlo, a qaunto desideravo che se ne andasse, mi spavento da sola.
Non so precisamente per quale motivo il mio odio si sia trasformato in amore, so solo che è successo, e ne sono più che felice.

"A cosa pensi?" mi chiede Justin, mentre mi accarezza la schiena.
"A come il mio odio nei tuoi confronti sia diventato amore" dico giocando con la sua maglia.

Ho la testa appoggiata al suo petto, le nostre gambe sono incrociate tra loro, ma sto abbastanza stretta, dato che siamo ancora sul divano.
Justin spegne la tv.

"Secondo te è amore quello che c'è fra di noi?" chiede.
Io alzo il viso verso lui. "Non lo so, forse" dico facendo spallucce. "Sei mai stato innamorato?" chiedo poi.
Lui annuisce. "Si, solo una volta in tutta la mia vita" dice, impassibile.
"Di chi?" chiedo curiosa, alzando la testa per guardarlo.
"Selena" risponde.
"Ho sempre amato quella ragazza" dico facendomi scappare un sorriso. "Mi chiedevo come una ragazza così perfetta potesse stare con te" ammetto ridendo.
"Oh, grazie! Gentilissima come sempre" dice sorridendo leggermente. "Ti piace ancora adesso Selena?" mi chiede poi.
Annuisco. "Si, mi è sempre piaciuta lei e la sua musica. Non mi definisco una Selenator o una sua fan. Ma la sua musica mi piace molto" spiego.
"Parlando di musica. Hai degli idoli?" mi chiede curioso Justin.
"Si, Zac Efron, ricordi? Solo che non è un cantante." dico facendo spallucce.
"E come cantante non ti piace nessuno?" mi chiede incredulo.
"Ovviamente mi piacciono anche alcuni cantanti oppure solo alcune canzoni di essi, ma non impazzisco per nessuno in particolare. Ammetto che, però, non mi dispiacerebbe incontrare Selena e Demi" dico sorridendo.
"Pensavo fossi una di quelle ragazze che impazzisce per gli One Direction" dice stupito.
"Ho sentito alcune loro canzoni, sono anche belle e mi piacciono come cantanti, ma preferisco di gran lunga la tua ex e la sua migliore amica" rispondo facendo spallucce. 
"Intendi Sel e Demi?" mi chiede.
Io annuisco. "Si, le seguo da quando lavoravano a Disney Channel" dico.
"Credo che tu, come idoli, abbia loro due, allora" dice.
"Sinceramente non riesco a capire la differenza che c'è, nella categoria dei cantanti, tra la frase 'è il mio idolo' e 'mi piace come cantante'. Sento dire che l'idolo ti dà particolari emozioni. Io, semplicemente, non provo nessuna enorme emozione quando sento delle canzoni di Selena o Demi o di qualsiasi altro artista. Mi piacerebbe molto incontrarle, ma non sto giorno e notte a cercare di farmi seguire da loro, a cercare di farmi notare o cose del genere. Quindi non credo che siano miei idole" spiego.
"Ma quando parli di loro lo fai con una certa enfasi, quindi probabilmente ti piacciono, ma non le conosci così bene da poterle definire idole. Magari se apporofondisci un pò di più le conoscenze che hai di loro due, potrebbero diventare le tue nuove beniamine." mi dice Justin, facendo spallucce.
"Probabilmente hai ragione" dico riflettendo su ciò che ha detto.
"Togli il 'probabilmente'. Io ho ragione" mi corregge.
"Poco modesto, mi dicono" dico alzando agli occhi al cielo.
"Smettila. Sai quanto mi da fastidio quando lo fai" dice riferendosi al gesto che ho appena fatto.
"Ora non sono libera di alzare gli occhi al cielo?" chiedo io, alzando le sopracciglia.
"No. Io te lo vieto" dice, scherzosamente.

Io rido e lo bacio.

"Avrò un forte torcicollo se continuo a stare con la testa in questo modo" scherzo, abbassando la testa e appoggiandola meglio sul suo petto.
"Sono comodo?" chiede lui.
"Si. Dovresti fare la poltrona come lavoro, non il cantante" dico, sorridendo.
"Stai insinuando che io non sia bravo a cantare?" chiede lui.
"Oh, no! Non voglio mettermi contro i tuoi milioni di fans" dico, alzandomi le mani in segno di resa.
"Ti conviene" dice ridendo. "Potrebbero venire a prenderti sotto casa e picchiarti a suon di 'As long as you love me' " dice, scoppiando a ridere, di nuovo.
"E' una minaccia?" chiedo alzando la testa verso di lui.
"No, è un avvertimento" mi sussurra all'orecchio.

Io rido.

"Non faranno mai nulla alla ragazza del proprio idolo" dico facendo spallucce.
"Ti sbagli. Appunto perchè sei la mia ragazza, sarebbero capaci di farlo davvero" dice.
"Seriamente?" chiedo io.
"No" dice ridendo.
"Sei uno stupido" dico dandogli un leggero schiaffo sull'addome. "Però ho sentito molte volte che Selena veniva insultata ed era odiata da molte perchè stava con te" dico facendo spallucce.
"Molte fan pensano di essere le uniche con cui io dovre stare" dice, scondolato.
"Le capisco. Chi è che non vuole stare con un ragazzo dolce e perfetto come te?" chiedo, sorridendogli dolcemente.
"Io posso capire anche i ragazzi che mi invidiano. Non è da tutti i giorni avere una ragazza perfetta e unica come te" dice, ricambiando il sorriso e baciandomi dolcemente, insinuando la lingua nella mia bocca.

Restiamo sul divano per un pò a parlare, abbracciati, finchè non suona il campanello.
Justin si alza e di conseguenza sono costretta a farlo anche io, dato che sono sopra di lui. Mentre và ad aprire il cancello e la porta, guardo l'ora: 3.57pm
Sono quasi le 4pm! Come passa in fretta il tempo.
Mi alzo dal divano e mi rendo presentabile, notando poi che a suonare il campanello sono stati i miei zii insieme a Scooter.

"Scooter" esclamo appena lo vedo, andando ad abbracciarlo. "Possibile che ti debba vedere una volta ogni due mesi?" chiedo.
"Non è colpa mia, Hilary.." lo interrompo.
"..è colpa del lavoro" dico finendo la sua frase, alzando gli occhi al cielo, ricevendo un'occhiata da parte di Justin. 

Faccio finta di non averlo visto e continuiamo a parlare con Scooter, finchè non gli suona il telefono.

"Il lavoro mi chiama" esclama Scooter, alzandosi dalla sedia.
"Di nuovo" aggiungo.
"Dai Hilary, il mese prossimo passeremo il Natale e il Capodanno insieme, come ai vecchi tempi" mi dice sorridendomi, facendomi l'occhiolino, per poi salutarmi con un abbraccio e salutare il resto della famiglia.
"Avete fatto la spesa?" chiedo a mia zia, mentre mio zio è all'entrata con Scooter.

Justin è ancora lì, seduto dall'altra parte del tavolo della cucina ad ascoltare la breve conversazione che ho con mia zia.

"Si, ho già svuotato le buste. Ho preso un pò di cose che ti piacciono, poi vai a vedere" mi dice sorridendo mia zia.
Io le sorrido. "Grazie zia" dico abbracciandola.
"In realtà dovresti ringraziare tuo zio, dato che è stato lui a pagare" dice facendo spallucce.
"Lo ringrazierò più tardi" scrollo le spalle.

Sentiamo un telefono squillare dalla sala. E' quello di Justin. Lui si alza e va in sala per poi rispondere. Non sento cosa dice, quindi non ci faccio molto caso e continuo a parlare con mia zia, finchè Justin non rientra in cucina seguito da mio zio.

"E' andato via Scooter?" chiede mia zia.
Mio zio annuisce. "Si, ma ha detto che domani mattina torna di nuovo, per sistemare con me gli ultimi dettagli" ci informa mio zio.
"Domani che giorno è?" chiedo spaesata io.
"E' domenica. Poi di nuovo a scuola" risponde mia zia.
"Non mi ci far pensare" dico, appoggiando la testa al tavolo.
"Io stasera esco con i ragazzi. Prima mi hanno chiamato chiedendomi di uscire con loro ed io ho accettato" ci informa Justin.
"Dove vai?" chiedo io alzando la testa.
"Non lo so, decideremo al momento" dice facendo spallucce.

Io annuisco, poi lui sale di sopra con la scusa di andare a cercare di comunicare con le sue fan. Mi sembra strano, come se mi stesse nascondendo qualcosa. Non mi piace la situazione.

"Pronto?" risponde Rachel.
"Ei, ragazza! Puoi venirmi a prendere? Sono a casa di Chanel" dico 
"Si, certo! Arrivo subito" dice per poi riattaccare.

Dopo cena, mentre Justin era in doccia, sono uscita di casa, dirigendomi verso casa di Chanel.
Sono le 9.07pm e appena ci verrà a prendere Rachel, andremo a casa mia, fingendo di voler fare un pigiama party, quando invece l'unica cosa che voglio fare è pedinare Justin.
Mi fido di lui, ma lo conosco abbastanza bene da capire che mi sta nascondendo qualcosa da quando i suoi amici l'hanno chiamato.
Ed io voglio sapere cos'è.

Pochi minuti dopo viene Rachel.

"Allora? Cosa dobbiamo fare?" chiede una volta entrata in casa.
"Venite" dice Chanel dirigendosi verso la sala.

Dentro c'è suo fratello. 

"Ciao ragazze" ci saluta lui, distogliendo lo sguardo dalla televisione.
"Ciao marmocchio" lo saluta scherzosamente Rachel.
"Và a metterti qualcosa addosso" lo rimprovera Chanel, notando che il fratello non indossa la maglia.

Lui sbuffa e sale al piano di sopra, così ne approfitto per dire loro quello che voglio fare.

"Justin oggi è stato chiamato da uno dei suoi amici, l'hanno invitato ad uscire con loro per le 9.30 circa. Solo che da quando ha messo giù con loro, ha una faccia che non mi convince affatto, come se mi stesse nascondendo qualcosa. Io sento che lo sta facendo" spiego alle ragazze.
"Fare cosa?" chiede Chanel.
"Sento che mi sta mentendo, che c'è qualcosa che non vuole dirmi e io voglio sapere cos'è" dico.
"Dovresti fidarti di lui" mi dice Rachel.
"L'ho sempre fatto, ma stavolta ho una brutta sensazione, ho un qualcosa allo stomaco, un qualcosa di strano" dico, poggiando una mano sullo stomaco.

Sento come una sensazione strana. So che non è fame, si percepisce la differenza. 

"Va bene, andiamo, o non faremo in tempo" dice Rachel alzandosi.

Diamo un saluto veloce al fratello di Chanel e usciamo tutto e tre, entrando in macchina di Rachel, dirette verso casa mia.

"Allora, ora entriamo e diciamo che siete qui per fare un pigiama party con me. Appena uscirà Justin diremo che andiamo a noleggiare alcuni film per la serata. D'accordo?" ci mettiamo d'accordo, davanti al cancelletto di casa mia.

Loro annuiscono. Apro il cancelletto, cammino fino alla porta di casa e apro anche quella.

"Sono tornata" avviso.
"Zio, zia, le ragazze ed io faremo un pigiama party stasera" dico entrando in sala, notando anche Justin lì con i miei zii.
"Va bene, ma non andate a letto troppo presto" mi dice mia zia.
"Non preoccuparti zia" le sorrido.
"Dove sono i vostri pigiami?" chiede mio zio a Chanel e Rachel.
"Si mettono uno dei miei. Ne ho abbastanza per un intero corpo studentesco" scherzo io, rispondendo al loro posto.

Saluto Justin con un bacio. 'Non rientrare troppo tardi e stai attento ai paparazzi' gli sussurro all'orecchio, avvertendolo. 
Lui ricambia il bacio in modo un pò più freddo del solito e annuisce distrattamente.
Scambio uno sguardo con le ragazze e ci dirigiamo in camera mia.

"Lo avete notato anche voi, vero?" chiedo alle ragazze, una volta dentro camera mia.
"Si" dice Chanel sedendosi ai piedi del letto.
"Era strano, anzi di più" dice Rachel, sedendosi sulla sedia girevole della scrivania.
"Già" rispondo io.

Restiamo a parlare finchè non notiamo che l'orologio sul mio comodino segna le 9.27pm

"Ragazze, fra non molto Justin uscirà di casa. Andiamo" dico rimettendomi le scarpe, tolte poco fa.

Loro escono da camera mia seguite da me.

"Dove state andando?" chiede mio zio.
"Stavamo per vederci un film, ma ho notato che ormai abbiamo visto tutti i film che ho. Mi presti la carta del negozio all'angolo? Quello che noleggia i film" chiedo a mio zio.
"Certo" dice andando all'entrata, cercando nel suo portafogli.

Mentre aspettiamo, notiamo Justin che si mette le scarpe, per poi prendere il telefono e metterselo in tasca.
Mio zio mi dà la carta.

"Grazie" dico scappando fuori.

Nel momento in cui entriamo in macchina, Justin esce di casa, guardandosi attorno.
Nota una macchina e la raggiunge, entrandoci.
Appena la macchina parte, Rachel mette in moto e li segue.

"Non stargli troppo vicino, ci potrebbero scoprire" la avverte Chanel.
"Allora anche tu hai un cervello" scherza Rachel.
"Spiritosa" risponde Chanel. "Presto, gira a destra" dice indicando la strada che la macchina davanti a noi sta facendo.
"Chanel, anche io ho gli occhi" dice Rachel, sbuffando.

Io rido, nervosamente. Non so dove stanno andando, tornerei molto volentieri indietro e fare finta di nulla, ma la curiosità mi sta divorando e ormai sono qui, è troppo tardi per tornare indietro.

La macchina si ferma dopo 5 minuti, davanti ad una discoteca. Si sente la muscia da fuori. Parcehggiamo, facendo attenzione a non perderli di vista.
Una volta scese dall'auto, entriamo dentro seguendoli.
Justin era in macchina con Chaz, ed ora si stanno dirigendo verso un tavolino, dove ci sono altre due persone, ma non riesco a capire chi siano.
Si avvicinano di più al tavolo, così noi ci nascondiamo tra la folla che balla, cercando di avvicinarci un pò di più a loro.

"Voi sentite quello che dicono?" urla Chanel, per farsi sentire.
"No, la musica è troppo alta e siamo troppo distanti" rispondo, urlando anche io.

Riesco a notare che le due persone al tavolo sono due ragazze.

"Ragazze, sbaglio o quella a sinistra è Caitlin?" chiedo a Rachel e Chanel.
"Non sbagli, ma chi è l'altra?" chiede Rachel, cercando di capire.
"E' Jasmine Villegas" risponde Chanel. "E' una ex fidanzata di Justin, anche lei è una cantante, se non sbaglio" ci informa Chanel.
"Come fai a saperlo?" chiede Rachel.
"Dimentichi che sono comunque una Belieber" risponde Chanel-
"Si stanno spostando, andiamo" dico tirandole via dalla folla, seguendo i quattro al bancone.

Ci sediamo poco più lontani da loro e notiamo che Chaz ordina qualcosa al barista e poi torna a parlare con Jasmine, mentre Justin e Caitlin stanno parlando allegramente tra di loro.

"Aspettate, voglio fare una cosa" dico tirando fuori il telefono dalla tasca dei pantaloni.
"Cosa?" chiede Chanel.
"Voglio chiedergli dov'è" le rispondo.
"Ma se lo chiami ti sente" dice Chanel.
"E infatti gli mando un messaggio" dico ovvia.
"Ritiro quello che ho detto in macchina. Tu non hai un cervello" dice Rachel, rivolta a Chanel.

Gli mando il messaggio:
'Mi sto annoiando a morte senza te. Mi manchi, dove sei?
 Tua, Hilary xx'

Lo invio e noto che dopo qualche secondo Justin abbassa la testa per poi tirare fuori il telefono. Legge il messaggio e instintivamente si guarda attorno. Noi ci nascondiamo, anche se siamo dietro di lui.
Riabbassa la testa e dopo un pò mette il telefono via.
Sento il mio telefono vibrare, lo estraggo e leggo il messaggio.

Da: Amore <3
'Anche io mi sto annoiando senza di te. Mi manchi anche tu.
 Sono a casa di Chaz, ci stiamo vedendo la partita. Tornerò tardi, non si può  sfuggire dal potere di Chaz haha. A stasera <3
 Tuo, Justin xx'

"Cosa ti ha detto?" mi chiede Rachel.
"Ha detto che si sta annoiando e che è da Chaz a vedere la partita." rispondo, guardando Justin a pochi metri da me.
"Ti ha mentito" constata Chanel.
"Senza di te non l'avremmo mai capito" risponde ironicamente Rachel.
"Dai ragazze,basta litigare" le fermo.
"Si stanno muovendo, seguiamoli" dice Chanel.

Li seguiamo finchè non vediamo che si dirigono tutti e quattro verso la pista da ballo.
Noto Justin che tiene per mano Caitlin, mentre la porta a ballare con se.
L'attira al suo corpo e ballano, proprio come faceva con me, le poche volte che andavamo in discoteca.
Lei si gira e inizia a fare come tutte le ragazze presenti in questa discoteca: muove il suo sedere a tempo di musica contro il pacco di Justin.

"Vedo male io o lui sta sorridendo?" chiede Rachel.
"No, vedi bene" dico io, continuando a fissare.

Non riesco a togliergli gli occhi di dosso.

"Forza, ragazze. Andiamo." dico uscendo, seguita da loro.

Mi giro un'ultima volta e maledico il momento in cui l'ho fatto.
Le loro labbra erano attaccate, le lingue giocavano fra loro e lui sembrava felice.
Esco di fretta dalla discoteca, seguita dalle ragazze, per poi entrare in casa insieme a loro.

"Zio, siamo arrivate troppo tardi. Il negozio era chiuso" urlo dall'entrata, per poi dirigermi verso la sala.
"E come mai ci avete impiegato così tanto?" chiede mia zia.
"Stavamo vedendo se c'erano altri negozi di noleggio di dvd, ma alla fine abbiamo rinunciato.  Si è anche fatto tardi, quindi andiamo direttamente a dormire. Magari la prossima volta ci organizzeremo meglio" dico, per poi dare la buonanotte ai miei zii e salire sopra con le ragazze. "Prendete un pigiama dal mio armadio, intanto io vi vado a prendere i materassi" dico, afferrando la mangilia della porta di camera mia.
"Possiamo dormire nel letto con te?" si affretta a chiedere Chanel.
"Tanto è abbastanza grande per tutte" cerca di convinverci Rachel.

Io chiudo di nuovo la porta a chiave e insieme ci spogliamo, ci mettiamo il pigiama e infine andiamo a dormire.
In fondo tutti gli amori finiscono, prima o poi.
Quindi perchè piangere sul latte versato, quando accanto a me ho due migliori amiche fantastiche con cui posso passare tutta la vita?
La nostra amicizia è davvero grande, non ce la fare senza loro due.
Invece posso abituarmi a stare senza Justin, anche se sò che sarà molto difficile.
Ma ora non voglio pensarci, voglio solo dormire e dimenticarmi del mondo esterno, per poche ore.
Chiudo gli occhi e mi addormento, abbracciata alle ragazze.

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-Spazio Autrice-
Salve ragazze! Scusatemi per il ritardo, vi prego :(
Cercherò di non rifare lo stesso errore!
Ringrazio subito le 10 ragazze che hanno recensito il capitolo precedente, in particolare voglio ringraziare @godblessyoukidrauhl *-*
Vi consiglio anche di andare a leggere le sue storie, sono fantastiche *_*
Detto ciò, voglio ringraziare anche le 47 ragazze che hanno aggiunto la storia tra le preferite, le 11 ragazze che l'hanno inserita tra le ricordate e le 53 che l'hanno aggiunta alle seguite!
Grazie anche a chi, semplicemente, ha deciso di leggerla in modalità "lettrice-fantasma" :D
Scusate per gli eventuali errori, non sono riuscita a ricontrollarla, mi dispiace, sono pessima :(
Ora evaporo!

Vi amo, Sere <3

 

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Sento squillare un telefono e sobbalzo, svegliando anche le ragazze.
Prendo il telefono e noto che è di Chanel.

"Tieni, è il tuo che sta suonando" le dico porgendole il telefono.

Chanel prende il telefono e si alza dal letto per poi rispondere.

"Buongiorno" dico, girandomi verso Rachel, stesa accanto a me.
"Buongiorno" dice, stirandosi.

Ci mettiamo sedute sul letto, mentre Chanel sta ancora parlando al telefono.

"Dormito bene?" chiedo io.
"Oh, si. Prima o poi ti ruberò il letto" dice ridendo.
"Oppure puoi trasferirti qui" dico facendo spallucce.
"Io ho un'idea migliore. Mettiamo i soldi da parte e compriamoci una casa tutta nostra, portiamo anche questo letto e ci dormiamo tutte e tre" dice Rachel, con un luccichìo negli occhi.
"Si, sono d'accordo. Non potevi trovare idea migliore" dico, sorridendo, per poi abbracciarla.
"Ei, mi state per caso escludendo?" chiede Chanel.
"No, certo che no" dico, aprendo le braccia per abbracciare anche lei.

Dopo che ci siamo abbracciate tutte e tre, ci sediamo sul letto, in cerchio e parliamo un pò.

"Chi era al telefono?" chiedo a Chanel.
"Mia mamma. Voleva sapere quando tornavo a casa. Le ho detto che sarò da lei prima di pranzo" dice.
"Che ne dite di andare in centro, oggi?" chiedo alle ragazze.
"E se invece andassimo al palazzo del ghiaccio?" chiede Chanel.
"Per me va bene. Così facciamo qualcosa di nuovo" dice Rachel.
"Anche per me" concordo con loro.
"A che ora ci vediamo?" chiede Chanel.
"Vi vengo a prendere per le 2.00pm, va bene?" chiede Rachel.
"D'accordo. Mi faccio trovare a casa di Chanel" dico.

Stiamo ancora un pò a parlare, finchè non si fanno le 11am. Ci vestiamo e dopo che le ragazze se ne vanno vado a farmi una doccia. Apro l'acqua della doccia del bagno difronte a camera mia e mentre aspetto che si scaldi, apro l'armadio, prendo un pantalone della tuta nero della Hollister ed una felpa di Superman, poi prendo dell'intimo azzuro firmato 'Victoria's Secret' e mi chiudo in bagno.
Una volta finito di lavarmi, asciugarmi e vestirmi, mi lego i capelli, un pò umidi, in una coda alta per poi uscire dal bagno.
Domani si va a scuola e io non ho ancora fatto mezzo compito.
Appendo fuori dalla porta di camera mia un cartello con scritto 'Sto studiando, non disturbarmi a meno che non sia questione di vita o di morte' e chiudo la porta a chiave, prendendo le materie di domani, per poi svolgere i compiti.

"Hilary, è ora di pranzo, scendi" dice mia zia, da dietro la porta.
"Va bene, arrivo" dico finendo l'ultimo esercizio, dell'ultima materia. 

Mi faccio la cartella per domani, poi scendo a pranzare.

"Dov'è Justin?" chiedo, non notandolo a tavola e nemmeno in sala.
"Ieri è rientrato verso le 3am, sta ancora dormendo, non vogliamo svegliarlo" mi dice mio zio.

Io annuisco mangiando. Mio zio inizia una conversazione con mia zia, ma io non lo sto ascoltando. Sono concentrata solo sul mio cibo, finchè mia zia non mi pone una domanda.

"Hai fatto i compiti?" mi chiede.
"Si, li ho finiti quando mi sei venuta a chiamare per il pranzo" dico mettendo nel lavabo il mio piatto sporco, per poi sparecchiare il resto della tavola. "Posso uscire oggi, alle 2pm con le ragazze?" chiedo ai miei zii, una volta finito di sparecchiare.
"Dove andrete?" chiede mio zio.
"Andiamo al palazzo del ghiaccio" dico sedendomi difronte a lui.
"E quando tornerete?" mi chiede mia zia, mentre lava i piatti.
"Non lo so, entro cena sicuramente" dico.
"Va bene, vai" mi dà il permesso mio zio.

Io li ringrazio e poi salgo di sopra per prepararmi. 
Entro in camera mia e apro l'armadio tirando fuori un paio di skinny jeans, una maglietta a maniche lunghe, a tinta unita, bianca.
Li indosso e poi mi metto le Supra bianche.
Prendo il giubbotto e mi dirigo verso casa di Chanel.
Solo quando mi ritrovo davanti casa di Chanel, mi rendo conto di non aver preso il cellulare. Che stupida che sono.

Suono il citofono e dopo poco mi aprono il cancelletto, attraverso il vialetto ed entro dentro casa di Chanel.

"Ciao biondino" dico salutando David, il fratello di Chanel, con un abbraccio.
"Ciao mora" dice ricambiando l'abbraccio.
"I tuoi capelli sono veramente mossi o è tutto merito della piastra?" mi chiede notando i miei capelli perennemente mossi.
"No, sono così di natura" dico sorridendogli.
"Wow" dice prendendomi delle ciocche, analizzandole.
"Tesoro" esclama Chanel, venendomi incontro, abbracciandomi.
"Ei, belissima" dico ricambiando l'abbraccio.
"David, noi usciamo, andiamo a pattinare, avverti mamma e papà e fai il bravo" lo avverte Chanel per poi salutarlo.

Lo saluto anche io e usciamo di casa, trovando Rachel che aveva appena parcheggiato.
Saliamo in macchina e ci dirigiamo verso il palazzo del ghiaccio.
In tutta la mia vita, sono state rare le volte in cui sono andata a pattinare.
Dopo pochi minuti arriviamo. Sembra che stiamo per entrare in un palazzo di vetro.
Parcheggiamo e scendiamo, per poi dirigerci verso l'entrata.
Paghiamo e ci mettiamo i pattini.

"Fà un freddo pazzesco qua dentro" si lamenta Chanel.
"E' solo ghiaccio" dice ovvia Rachel.
"Io sto bene. Non sento nè caldo nè freddo" faccio spallucce.

Una volta finito di metterci i pattini, ci alziamo e ci dirigiamo verso la pista di ghiaccio.
Pattiniamo insieme, mentre parliamo tra di noi.

"Allora, cos'è successo con Justin?" mi chiede Chanel.
"Nulla. Non si è presentato a pranzo. Mio zio ha detto che è entrato alle 3am e quando stavamo pranzando lui stava ancora dormendo" dico facendo spallucce.
"Non sembra che ci sei rimasta molto male, però" commenta Rachel.
"Devo dirvi la verità: me lo aspettavo" mi confido. "Insomma, non credo che un ragazzo come Justin possa innamorarsi seriamente, stare solo con una ragazza per tutta la vita o per gran parte di essa" dico desolata.
"Cosa farai ora? Cioè, continuerai a stare con lui e far finta di niente o lo lascerai spiegandogli che hai visto tutto?" chiede Rachel.
"No, voglio continuare con lui, giusto per vedere fin dove arriva" dico. "Facciamo una gara?" propongo poi, per cambiare discorso.
"Vabbene, chi fa il giro completo per tre volte e taglia per prima il traguardo vince, l'ultima che taglia il traguardo paga da bere e da mangiare alle altre" dice Rachel.
"Okay, però dobbiamo stabilire il traguardo" dice Chanel.
"Allora, facciamo una cosa. L'entrata è il traguardo, ora andiamo lì e partiamo da lì" dice Rachel avvindosi verso l'entrata della pista.

La seguiamo anche noi.
"Okay, pronti, partenza, via!" urla Chanel, attirando l'attenzione di alcuni presenti lì.

Al 'via', tutte e tre partiamo cercando di pattinare più velocemente. Ci spingiamo a vicenda, tagliamo la strada e alla fine la prima a tagliare il tragurdo è Rachel, mentre Chanel è l'ultima.



"Però non è giusto, voi mi avete spinta, avete imbrogliato" sbuffa Chanel.
"Sei tu che sei lenta" le risponde Rachel.

Siamo uscite dal palazzo del ghiaccio circa mezz'oretta fa, ora stiamo aspettando che i nostri panini del Mc'Donalds siano pronti.

"Ecco qua, ragazze" dice la cameriera arrivando al nostro tavolo con le nostre ordinazioni.
"Grazie" diciamo, prendendo i nostri vassoi.

La ragazza sorride per poi andarsene. Noto che ai piedi ha dei pattini a rotelle.

"Anche io voglio lavorare con dei pattini ai piedi" si lamenta Chanel.
"Non hai un lavoro e pretendi di lavorare con i pattini a rotelle?" scherzo io.
Rachel ride. "Batti il cinque, sorella" dice alzando la mano.

Batto il cinque e rido anche io.

"Brave, brave. Prendetemi in giro" dice offesa.
Noi l'abbracciamo. "Sai che scherziamo" dico io.
"Dai mangiamo" dice Rachel, sciogliendo l'abbraccio.

Iniziamo a mangiare, poi restiamo un altro pò in giro finchè non noto che sono le 5.13pm.

"Ragazze io devo andare a casa" dico, dopo aver visto l'ora sul telefono.
"Vuoi un passaggio?" mi chiede Rachel.
"No, grazie. Voglio camminare un pò" dico salutandole con un bacio sulla guancia, per poi andare a casa.

"Ti amo" sento urlare da Chanel.
Io mi giro sorridendo. "Anche io" urlo.

Una volta arrivata a casa, salgo al piano di sopra, notando che i miei zii non ci sono.

"Justin" lo richiamo, al centro del corridoio.

Silenzio.

Mi sento prendere da dietro. E' lui. E' l'unico che c'è quà dentro oltre a me.
Mi alza da terra e mi fa girare, poi mi appoggia a terra e mi gira verso di lui.

"Ciao, principessa" dice sorridendo.

Come fa a sorridermi dopo quello che ha fatto ieri sera?

"Come mai oggi a pranzo non c'eri?" chiedo.
"Ieri sono stato da Chaz e mi sono addormentato da lui. Quando mi sono svegliato ho notato che era notte fonda e ho deciso di tornare a casa" spiega.
"C'era qualcun altro oltre Chaz?" chiedo.
Lui indugia a rispondere, poi si decide. "No, abbiamo passata una serata solo io e lui come i vecchi tempi"
"E siete stati in casa tutto il tempo?" chiedo.
"Si, te l'ho anche detto nei messaggi stavamo giocando alla Play Station" 
"A me ieri hai detto che stavate guardando la partita" dico.

Bang. Il primo errore l'ha fatto.

"Si, poi dopo ci siamo messi a giocare. Ma come mai tutte queste domande?" chiede, avvicinandomi di più a lui.
"Per accertarmi che non sei stato con una ragazza" gli sorrido, facendogli capire che sto scherzando, anche se sto dicendo la verità.
Lui si irrigidisce per pochi secondi, poi però si riprende e sorride. "No, amore, non potrei mai. Tu sei l'unica" dice.

E sembra così sincero. Quegli occhi così belli, hanno ancora il coraggio di guardare nei miei nonostante quello che stanno nascondendo. Mi chiedo se mi abbia nascosto solo questo o se l'abbia già fatto altre volte in questi mesi.
Magari mentre ero a scuola.

"Perchè piangi?" mi chiede, asciugandomi una lacrima che mi è scesa inconsapevolmente.
Mi tocco la guncia umida. "Non lo so" mento.

Non me ne ero accorta. Non volevo piangere davanti a lui.

"E' successo qualcosa che io non so?" chiede.
"Potrei chiederti la stessa cosa" sussurro, sperando che non mi abbia sentita.
"Cosa vuoi dire?" mi chiede. Merda, mi ha sentita.
"Nulla, scherzavo" dico, fingendo un sorriso.

Lui annuisce e poi si avvicina a me, cercando di baciarmi.
Giro la testa, in modo da farmi baciare la guancia.
Lui si stacca confuso.

"Cos'hai?" mi chiede, corrugando la fronte.
"Ero lì" mi decido di dirgli la verità.
"Lì dove?" chiede, confuso.
"Ero dietro di te, quando ti ho mandato il messaggio, ieri sera" dico.
Lui sgrana gli occhi. "Cos'hai visto?" mi chiede.
"Abbastanza da sapere che mi hai tradita" dico.
"Cos'hai visto?" ripete.
"Ho visto che hai baciato Caitlin, ho visto che ci scherzavi e che ti faceva piacere avere il suo culo sul tuo pacco" dico.
"Cazzo" sussurra.
"Già" dico, sorpassandolo, per poi entrare in camera mia, stendendomi sul letto.
"Senti, mi dispiace" dice entrando in camera mia.
"Anche a me" dico, fissando il muro sopra di me.
"Cosa vuoi dire?" mi chiede.
"E' finita" dico alzando il busto dal letto per guardarlo. "Da oggi siamo solo coninquilini" dico per poi stendermi di nuovo, continuando a guardare il soffitto.
"Cosa? No, non puoi farmi questo" dice, immobile.
"Invece tu puoi frequentarmi e baciare un'altra in un negozio di intimo, vero? Tu puoi fidanzarti con me e baciare la stessa ragazza in discoteca, dicendomi invece che hai passato la nottata con il tuo amico, vero? Bene, dato che tu puoi fare tutte queste cose io posso prendere la decisione di lasciarti" dico, in piedi davanti a lui. Dato che mentre parlavo mi sono alzata dal letto.

Lui non dice niente. Sta lì, difronte a me, impassibile. Oserei dire che è morto, ma poi una lacrima gli riga il viso morendo nelle sue labbra.

"Esci di qui, per favore" dico.

Lui abbassa la testa e si asciuga la guancia, uscendo da camera mia.
Io chiudo la porta dietro di me e mi accascio contro ad essa fino a toccare il pavimento con il sedere.
Non piango perchè le grandi ragazze non piangono.
Mi alzo e apro la porta, dirigendomi in palestra.
Non ci entro quasi mai quà dentro.
L'ultima volta è stato mesi fa, con Justin.
Il nostro primo bacio è stato qui. Caccio via quei pensieri dalla mente e mi avvicino al sacco da box.
Prendo i guantoni, poggiati a terra e li indosso.
Scarico tutta la mia rabbia colpendo quel povero sacco che non ha fatto nulla di male.
In fondo succede anche alle persone. Non fanno nulla di male, ma vengono sempre ferite. Proprio come questo sacco, lui non ha fatto nulla, è solo un povero sacco attaccato al soffito, aiuta la gente a migliorare i loro tiri, a farsi i muscoli e vieni sempre preso a pugni e calci con così tanta forza.
La stessa cosa è successa a me: ho dedicato tutta me stessa a lui, anche se sono stati solo due mesi, li abbiamo vissuti giorno per giorno e ho ricevuto solo pugni sul cuore, pugni talmente forti che ormai il cuore è a pezzi, proprio come questo sacco dopo essere colpito da pugili esperti.

Mi fermo, stanca e mi tolgo i guantoni, li appoggio a terra e poi esco di lì dirigendomi in camera mia per prendermi dell'intimo e dei vestiti puliti, dato che sono tutta sudata.
Mi dirigo nel bagno accanto a camera mia ed apro l'acqua della vasca, appoggio i vestiti lì accanto per poi chiudere la porta a chiave e chiudere anche la finestra, appena sento che l'acqua è calda, riempio la vasca e poi mi spoglio, entrando dentro e azionando le bollicine.
Dopo un'oretta circa esco dall'acqua e svuoto la vasca, per poi asciugarmi e vestirmi.
Mi asciugo anche i capelli, leganodoli poi in una coda alta.
Apro la finestra, metto i vestiti sporchi nella cesta degli indumenti da lavare ed esco dal bagno.
Scendo in cucina e noto che sono le 7.03pm.
Decido di cucinare io, dato che i miei zii non sono ancora arrivati.

"Justin, cosa vuoi da mangiare?" chiedo a Justin, entrando in sala.
"Niente" mormora lui, sdraiato sul divano.

Esco dalla sala e mi preparo un piatto di pasta, poi mi scaldo una bistecca e bevo un pò di succo d'arancia.
Lavo i piatti e mi dirigo in sala, notando Justin che dorme sul divano, con la tv accesa.
Salgo in camera sua e prendo una coperta dal suo armadio, scendo di nuovo di sotto in sala e lo copro con la coperta, per poi spegnere la tv, accendere due candele sul tavolino accanto al divano, così almeno se si sveglia non si ammazza.
Poi spengo la luce della sala e socchiudo la porta, dirigendomi in camera mia.
Mi sdraio sul letto e accendo la tv, attaccata al muro, sopra la scrivania.
Dopo alcuni minuti mi metto sotto le coperte perchè sento freddo e pian piano mi addormento.


La sveglia mi strappa via in modo brusco dai miei sogni. La spengo e mi alzo svogliatamente dal letto, per poi dirigermi in bagno a lavarmi.
Apro l'acqua calda del box doccia e mentre aspetto che si scaldi mi lavo i denti e la faccia, poi entro in doccia e mi lavo velocemente. Esco e mi lego un asciugamano intorno al corpo, mentre mi asciugo i capelli con il phone. 
Esco dal bagno e vado a sbattere contro Justin.

"Scusa" dice, distrattamente.
"Non preoccuparti" dico, sorpassandolo.

Lui mi blocca, mi attira a se e mi spinge contro il muro, baciandomi con foga.
Insinua le sue mani sotto l'asciugamano, palpando il mio sedere nudo.
Faccio scappare un gemito dalla mia bocca. Lui inizia a baciarmi il collo, mentre mi da piacere con la sua mano.
Dopo pochi secondi, toglie da dentro di me le sue dita e mi trascina in camera mia, chiudendo la porta a chiave.
Mi porta fino al letto e mi fa stendere sotto le coperte, togliendomi l'asciugamano da dosso.
Si spoglia anche lui e, bhè, il resto si può immaginare.

Mi sveglio disorientata, notando accanto a me Justin.
Rammento subito ciò che è accaduto stamattina. Merda, anche oggi ho saltato scuola.
Sono talmente stupida. Perchè ho fatto l'amore con lui?
Mi alzo e raccolgo l'asciugamano da terra, appoggiandolo ai piedi del letto.
Prendo dell'intimo bianco di Victoria's Secret e la divisa della scuola e mi rifugio in bagno. Mi faccio di nuovo una doccia veloce e mi vesto, mettendo apposto i capelli e truccandomi leggermente.
Meglio tardi che mai, cita un proverbio.
Finisco di vestirmi poi prendo la cartella e il mio cellulare, per poi uscire di casa.
Benedico me stessa per aver fatto i compiti ieri. Mentre cammino diretta verso la scuola, guardo l'ora. Sono le 8.30am.
Mi benedico di nuovo per aver preso il vizio di svegliarmi alle 6.00am, grazie a ciò, ora, non sono in un ritaro colossale.
Entro dentro l'edificio della scuola e mi precipito davanto all'aula di Storia.
Tiro un lungo respiro e poi busso per poi entrare.
Tutta la classe, compresa la professoressa, si girano verso di me.

"Mi scusi il ritardo, non ho sentito la sveglia" le dico, entrando.
"Non preoccuparti, domani però porta la giustifica" mi dice, tranquillamente, la prof.

Io annuisco e prendo posto vicino un ragazzo mai visto prima. 
Apro il libro di Storia alla pagina che mi viene detta e inizio a seguire.

"Ciao" mi sussurra il ragazzo.

Alzo lo sguardo dal libro e lo poso su di lui.

"Ciao" dico impassibile, per poi continuare a tenere il segno con gli occhi, mentre una mia compagna legge ad alta voce.
"Come stai?" mi chiede poi.
"Bene" rispondo, sperando che la finisca, ma mi sbagliavo.
"Sono nuovo di qui, mi sono trasferito dalla California, tu di dove sei?" mi chiede poi.
"Sono nata e cresciuta qua" rispondo, continuando a tenere la testa sul libro.
"Come ti chiami?" mi chiede poi.
Io sbuffo. "Senti, non so se per te fa differenza l'essere bocciati o promossi, ma ti informo che per me ne fà molta e quest'anno vorrei riuscire a superare gli esami senza avere nessun debito, quindi sta zitto!" sbotto.

Lui sorride, poi posa lo sguardo sul libro, cercando di seguire.
Finite le due ore di Storia, chiudo il libro e mi precipito nel corridoio, verso il mio armadietto, dove metto lo zaino e prendo la mia borsa con dentro gli indumenti per fare palestra.

"Tesoro" mi sento chiamare da dietro.

Mi giro riconoscendo la voce di Rachel, trovando accanto a lei anche Chanel.

"Ei" sorrido, abbracciandole.
"Pensavo fossi rimasta a casa. Stamattina non ti abbiamo vista" dice Chanel.
"Sono arrivata in ritardo, poi vi spiego tutto" dico. "Ora però devo scappare, non voglio ritardare anche in Educazione Fisica" dico salutandole velocemente con un bacio sulla guancia.
"Va bene, a dopo" dicono ricambiando il slauto, dirigendosi verso le loro classi.

Mi dirigo verso gli spogliatoi femminili, per poi cambiarmi mettendo dei pantaloncini neri e una maglia rossa a maniche corte. Mi metto le scarpe da ginnastica e mi lego i capelli in una coda per poi andare in palestra.

"Ciao" mi dice una ragazza.
Giro la testa notando che è Giselle, una ragazza che fa ginnastica con me. "Ciao" ricambio il saluto, sorridendole.
"Come va?" mi chiede, guardandosi attorno.
"Bene, tu?" chiedo di rimando.
"Bene. Senti hai visto quel ragazzo nuovo? Quello che è arrivato stamattina dalla California?" mi chiede, continuando a cercare qualcuno tra i nostri compagni e quelli dell'altra classe che fa la lezione con noi.
"Si, l'ho avuto accanto a me nelle due ore di storia" dico, facendo una smorfia.
"Oddio, come sei fortunata! Stamattina sono andata a sbattere accidentalmente contro di lui e lui, da bravo cavaliere, mi ha alzato i libri e mi ha chiesto scusa, accompagnandomi poi fino in classe" mi racconta con gli occhi sognanti.

Io annuisco distrattamente, cercando di capire la spiegazione dei professori.

"Bene ragazzi! Questo è un lavoro a coppie. Stavolta la scelta delle coppie la faremo io e la mia collega, mischiando maschi e femmine delle due classi, così da fare in modo che possiate conoscere gente nuova" dice sorridendo il mio prof di ginnastica.
"Allora, per ora faremo le basi della pallavolo. Iniziate con il fare dieci palleggi, senza far cadere la palla. Ogni volta che quest'ultima cade, ricominciate da capo. Poi fate la stessa cosa con il bagher, ne fate dieci ciascuno e ogni volta che cade ricominciate." spiega poi la prof dell'altra classe.

Tutti noi annuiamo attenti, poi aspettiamo che uno dei due prof dica il nostro nome per fare le coppie.
Iniziano a dire alcuni nomi, facendoli iniziare subito a giocare.

"Speriamo che mi metta in coppia con quello nuovo" mi dice Giselle, incrociando le mani a mò di preghiera.
"Lo spero per te" le dico sorridendole, cercando di sentire se dicono il mio nome.

"Giselle Monroe in coppia con Sebastian Gallow" annuncia ad alta voce il prof dell nostra classe.
Giselle sbuffa. "Che palle, la fortuna è proprio la mia nemica" dice, per poi trascinarsi verso il suo compagno con poca voglia.

Dopo un altro pò di nome sento pronunciare il mio, in coppia con un nome che non conosco.

"Hilary Hamilton in coppia con Christian Knowells" mi dice il mio prof, indicandomi un ragazzo girato di spalle.

Raggiungo il ragazzo misterioso e picchietto due dita sulla sua spalla.
Lui si gira, rivelando il suo volto. Anche io e la sfortuna non andiamo d'accordo, dato che mi è capitato il ragazzo californiano di oggi.

"Tu sei Hilary?" mi chiede sorridendo.
Annuisco. "Così pare" dico senza voglia.
"Che dici? Sarà destino o solo una coincidenza?" chiede sorridendomi, mentre prende un pallone, per poi dirigerci verso il campo.
Io faccio spallucce. "Non mi importa. Voglio solo fare questi esercizi per poi andarmene a mangiare" dico posizionandomi a un metro davanti a lui, iniziando a palleggiare.
"Mi piace il tuo nome" dice, dopo pochi secondi di silenzio.
"Non riesci proprio a stare zitto, eh" constato.
"Non quando ho una bella ragazza davanti a me" dice sorridendo.
"Non attacca con me" dico facendo spallucce, iniziando a fare i dieci bagher.
"Bene, cambierò metodo! Mi hai colpita da quando sei entrata da quella porta, stamattina, esci con me?" mi chiede schietto.

Ci rimango un pò con tutta quella schiettezza.

"Non esco con persone che non conosco" dico, mettendo giù la palla per poi dirigermi verso i professori annunciando che abbiamo finito gli esercizi.
"Bravi. Siete i primi che finiscono l'esercizio. Avrete un voto in più, per averlo fatto correttamente e velocemente, ora sedetevi e aspettate la fine dell'ora" ci dice il mio professore.

Mi siedo sugli spalti e noto che il ragazzo californiano, di cui non ricordo il nome, si siede accanto a me.
Io sbuffo.

"Ti dò così tanto fastidio?" chiede lui, dopo essersi seduto.
"Mi irriti" sputo, infastidita.
"Ti irrito, eh?" chiede sorridendo.

Annuisco.

"Sai cos'è successo con l'ultima ragazza che ha detto che la irritavo?" mi chiede lui, continuando a sorridere.
"Cosa?" chiedo scocciata, senza volerlo realmente sapere.
"E' diventata la mia ragazza" mi sorride, alzandosi per poi dirigersi negli spogliatoi insieme al resto dei compagni.

Non avevo nemmeno sentito la campanella suonare. Mi alzo anche io e mi dirigo verso gli spogliatoio femminili, per poi cambiarmi, mettermi apposto i capelli.
Esco dalla palestra con il borsone in mano e lo ripongo nel mio armadietto.
Mi giro e mi trovo il ragazzo di prima a pochi passi da me, indietreggio spaventata, sbattendo contro il mio armadietto.

"Fanculo" sbotto, mettendomi una mano sul petto, per lo spavento.
Lui scoppia a ridere. "Scusa, non volevo farti spaventare" dice.
"Ci mancherebbe solo questo" dico, chiudendo a chiave il mio armadietto.
"Ti siedi con me in mensa?" chiede.
"No" dico sorpassandolo, notando Chanel e Rachel in lontananza.

Le raggiungo e le saluto.

"Forza, andiamo. Sto morendo di fame" mi lamento, mettendo la mano sulla pancia che brontola.

Entriamo e prendiamo il cibo per poi prendere posto al nostro solito tavolo.

"Chi era que ragazzo con cui stavi parlando prima?" chiede curiosa Chanel.
"Non lo so nemmeno io, mi è stato detto il nome ma non lo ricordo. Sò che è della California e che mi sta altamente sui coglioni" dico, iniziando a mangiare.
"Benvenuta finezza" replica Rachel.

Noi ridiamo.

"Scusate la ragazze, posso sedermi con voi? Non trovo un posto libero" riconosco la sua voce.
"No, non c'è posto" dico io.
"Certo, sieditit pure" gli sorride Chanel, beccandosi una fulminata con gli occhi da parte mia.
"Oh, ciao Hilary, non ti avevo vista" mente lui, sorridendo.
"Si, certo. Come no" sussurro.

Lui continua a parlare con Chanel e Rachel, mentre io mi limito ad ascoltare quello che dicono, finchè tutti e quattro finiamo di mangiare.
Ci alziamo e usciamo dalla mese, restando nel corridoio a parlare. O per lo meno, loro parlano, mentre io mi guardo attorno.
Finchè non sentiamo una voce metallicca fare un annuncio.

"Ascoltate tutti, vi prego" si sente dire. "Ci sono stati dei problemi nelle classi di chimica, le aule stanno andando a fuoco, vi pregherei di dirigervi tutti verso l'uscita al più presto possibile, mantenendo la calma" annuncia la voce.

Il panico inizia a regnare in quasi tutti i presenti, noi quattro compresi.
Ci dirigiamo tutti quanti verso i nostri armadietti, svuotandoli, per salvare le nostre cose, poi usciamo tutti correndo dall'edificio, spingendo come se stessimo per morire da lì a pochi secondi.
Andiamo tutti quanti dall'altra parte della strada, sentendo dopo poco le sirene di due camion dei pompieri che si fermano davanti alla nostra scuola.
Sono tutti fuori, insegnanti compresi.

"Potete andare a casa, vi faremo arrivare una lettera per farvi sapere quando potrete ritornare" annuncia il preside, urlando nel megafono.

Tutti gli studenti urlano di felicità, per poi iniziare a programmare cosa fare negli altri giorni.
Io e le ragazze ci abbracciamo felici.

"Oddio, troppe emozioni insieme" dice Chanel, cercando di riprendersi dalla paura mista alla felicità.
Io e Rachel ridiamo.

"Ragazze, state bene, vero?" chiede il ragazzo californiano, raggiungendoci.
"Oh, si. Grazie" dice sorridendogli Chanel.
Lui annuisce. "Per fortuna" dice, sorridendomi.
"Allora, ragazze, ci vediamo oggi?" chiedo.
"Io non posso, devo andare a trovare i miei zii, è da un pò che rimando, i miei mi trucideranno se rimando ancora" scherza Chanel.
"Io ne vorrei approfittare delle vacanze per poter andare a fare la gita tanto desiderata con i miei" dice in forma di scuse Rachel.
"D'accordo ragazze, non preoccupatevi" dico, augurandole buone "vacanze" per poi abbracciarle e salutarle, ignorando completamente il ragazzo di prima.
"Ehy, le tue amiche non sono disponibili, ma io lo sono. Possiamo vederci in questi giorni, uscire insieme e conoscerci meglio. Magari diventiamo buoni amici." dice il ragazzo, sorridendomi.
"Oddio, per favore, smettila! Non mi interessi, rassegnati" dico, lasciandolo lì sul marciapiede, per poi dirigermi verso casa.

Appena entro sento la voce di mio zio chidere chi sia.

"Sono io zio" urlo dall'entrata, togliendomi la giacca.
"Cosa ci fai qui?" mi chiede stupito mio zio, dopo che sono entrata in sala.
"C'è stato un incendio nella mia scuola, ci hanno fatto uscire a tutti e il preside ha detto che riceveremo una lettera che ci avviserà quando potremo ritornare a scuola" spiego.
"Oddio, tesoro! Stai bene, vero?" mi chiede mia zia, accertandosi che io stia bene.
"Si, zia. Non preoccuparti." dico, dandole un bacio sulla guancia per poi salire al piano di sopra.

Entro in camera mia e trovo Justin ancora nel mio letto. Spero solo che non sia nudo come l'ho lasciato stamattina.
Al solo pensiero, le solite domande iniziano a tormentarmi.
Perchè l'ho fatto? Perchè non l'ho fermato? Perchè mi è piaciuto? Sono sempre le solite e la risposta è una sola; sono ancora affezionata a lui, non riesco a farne a meno, ma dovrò abituarmi ad essere single.
Poso la cartella in fondo alla stanza e mi tolgo le scarpe mettendole in bagno.
Apro l'armadio prendendo un paio di leggins neri ed una maglia bianca/trasparente a mezze maniche.
Vado in bagno e mi spoglio, per poi legarmi i capelli in una crocchia e andare in camera mia.
Mi stendo sul letto accanto a lui. Sta dormendo, mi metto sotto le coperte insieme a lui e mi accoccolo al suo petto.

"Mi manchi così tanto" sussurro contro la sua pelle nuda.

Lo stringo ancora di più, facendo attenzione a non svegliarlo, e gli lascio dei baci sul petto.
Ha una pelle così liscia. Sento che si muove e subito mi stacco da lui, allontanandomi un pò da lui per non destare sospetti.

"Buongiorno" mi dice sorridendo. "Come mai sei vestita?" mi chiede poi.
"Stamattina sono andata a scuola" dico, guardando davanti a me.
"E come mai sei qui, allora?" mi chiede.
"Perchè c'è stato un incendio nella mia scuola e ci hanno mandati a casa" dico fredda.

Lui si avvicina a me, stringendomi tra le sue braccia.

"Mi manchi anche tu, piccola" mi sussurra all'orecchio.
Io sgrano gli occhi. "Eri sveglio?" gli chiedo.
"Si, mi sono svegliato appena hai aperto la porta della camera" dice guardandomi negli occhi. "Forza, vieni qui" dice mettendomi sotto le coperte attirandomi a lui.

Io resto impassibile tra le sue braccia. Quanto vorrei poterlo stringere a me.

"Sei ancora arrabbiata?" mi chiede, appoggiando la sua testa sul mio petto.
"Secondo te?" gli chiedo, alzando un sopracciglio, anche se so che non può vedermi.
"Mi dispiace, ti prego, perdonami" mi chiede, alzando la testa facendo icontrare i nostri occhi.

Sento qualcosa di strano premere contro la mia gamba. Capisco di cosa si tratta e mi sento il viso andare a fuoco.

"Che hai?" mi chiede sorridendo leggermente. 
"Sento il tuo..membro..premere contro la mia gamba" dico imbarazzata, cercando di non guardarlo negli occhi.
"E' l'effetto che mi fai" dice guardandomi maliziosamente.

Mi manca troppo, non ce la faccio più. Mi avvicino a lui e lo bacio dolcemente.
Lui ricambia subito, insinuando la sua lingua nella mia bocca, per poi farla giocare con la mia.
Ci stacchiamo sorridendo.

"Ti amo" mi dice.

Finalmente quelle due parole che tanto attendevo sentire da lui, sono uscite dalla sua bocca per la prima volta.
Non ci siamo mai detti 'ti amo', ma ora che l'ha detto mi sento morire, sento una confusione totale nella mia testa e nel mio stomaco, il cuore sta battendo così forte che ho paura che mi possa uscire da un momento all'altro.
Sorrido ancora di pi, per quanto mi è possibile farlo.

"Ti amo" gli dico anche io, baciandolo di nuovo.

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-SPAZIO AUTRICE-
Buonasera ragazze, chiedo scusa per il ritardo, la scuola mi uccide e occupa troppo tempo :(
Anyway, spero che vi piaccia comunque il capitolo, ho cercato di farlo più lungo, dato che una ragazza mi ha chiesto di allungare i capitoli *-*
Detto ciò voglio ringraziare tutte le ragazze che hanno recensito il capitolo precedente e la storia in generale.
Ringrazio anche chi ha messo la storia tra le preferite, le seguite e le ricordate!
Mi dispiace se non riesco ad avvisarvi a tutte, ma siete tantissime, non riesco ad avvisarvi sempre :(
Chiedo scusa anche per gli eventuali errori presenti nel testo, potrei essermi distratta, ma non credo ce ne siano!
Non voglio annoiarvi ulteriormente!
Aggiorno a 4 recensioni <3

Vi Amo, Sere <3


P.s. Chi di voi è andata a vedere "Believe"? Io l'ho visto! E' un film bellissimo e mi dispiace per chi non è riuscita ad andare a vederlo!
Mi ha fatto letteralmente venire i brividi quel film, poi non c'è cosa migliore che vedere il nostro Justin su uno schermo gigante *-* ahahah
Bene, ora vado via!
Vi amooo <3 <3 

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


Siamo ancora abbracciati nel letto, sotto le coperte. Credo sia passato un quarto d'ora circa.

"Justin, hai intenzione di stare nel letto per sempre?" gli chiedo, mentre passo il dito sui suoi addominali nudi.
"Se resti con me, si" dice, baciandomi la testa.
"Posso farti una domanda?" chiedo, continuando a tenere la mia testa sul suo petto.
"Certo" dice, accarezzandomi la schiena con una mano.
"Perchè l'hai baciata?" chiedo.
"Ero mezzo ubriaco, il cervello non rispondeva ai comandi e lei si strofinava completamente addosso a me, quindi l'ho fatta continuare per colpa dell'alcool e degli ormoni" rivela.
Sospiro. "E perchè mi hai detto che eri da Chaz quando invece stavi anche con Caitlin e Jasmine, oltre che con lui?" chiedo poi.
"Perchè loro due sono comunque mie amiche da molto e mi dispiaceva aver trattato così Caitlin, ma se ti avrei detto che avrei passato la serata con loro due, oltre che con Chaz, avremmo di sicuro litigato" spiega. "Aspetta, tu come fai a sapere chi era l'altra ragazza?" mi chiede.
Io continuo a tenere la testa abbassata. "Me lo ha detto Chanel" faccio spallucce.
"E lei come fa a saperlo?" chiede stranito.
"Dimentichi che è una Belieber" dico.
"Ah, vero. Me n'ero dimenticato" dice, sorridendo leggermente.
"Sei ancora amico di Caitlin?" chiedo dopo alcuni minuti di silenzio.
Lui sospira, indeciso su cosa dire. "Non lo so. Siamo amici da anni e siamo anche stati insieme, le voglio bene, ma ci ha già fatto litigare due volte e non voglio perderti definitivamente. Quindi, rimango suo amico, ma non come prima" dice, stringendomi di più a se.

Io sorrido istintivamente e gli bacio un punto indefinito del petto.

"Justin, quando hai intenzione di vestirti?" chiedo ricordandomi che è ancora nudo.
"Mai. Provo un senso di libertà assoluta stando nudo" dice, accarezzandomi leggermente il fianco, per non provocarmi il solletico.

Io alzo il viso e punto i miei occhi sui suoi.

"Hai degli occhi così belli" dico, perdendomici dentro.
"Occhi comuni" si scredita lui.
"No, tu hai degli occhi speciali. Speciali come te" gli dico sorridendo.
Lui mi sorride di rimando. "Credo che la prima cosa che notai di te, furono gli occhi. Li avevi così glaciali. Emanavano terrore" dice, facendo una faccia spaventata.
Io rido. "Ti odiavo. Il giorno prima del tuo arrivo sbraitai contro mio zio appena seppi che tu saresti stato qui per un pò" rivelo.
"Io invece sentivo parlare di te, sempre. Mattina e sera, ma nessuno ti ha mai descritta in nessun modo. Non mi hanno mai fatto vedere una tua foto o cose simili e quando ti contattai su Twitter, il telefono non mi fece vedere la tua icon. Quindi non ti avevo mai vista." dice, fingendosi offeso.
"Io mi ricordo che appena ti strinsi la mano, sentii una scossa espandersi per tutto il corpo" rivelo.
"Seriamente?" dice, con gli occhi leggermente sgranati. Io annuisco. "E' successo anche a me. Come la tua mano ha stretto la mia, una scossa ha percorso tutto il mio corpo. Ti trovavo bellissima. Ma eri così fredda e i tuoi occhi non erano affatto amichevoli, rispecchiavano il loro colore." mi dice.
"Io ero troppo occupata a pensare che eri un cretino per notare quanto fossi perfetto" dico sorridendo.

Lui mi tocca la punta del naso con un dito ed io instintivamente lo arriccio.
Mi alzo di poco per poter arrivare all'altezza del suo volto per poi lasciargli un bacio sulla guancia.
Lui prende il mio viso nella sua mano e mi tiene ferma, posando poi le sue labbra sulle mie.
Io sorrido sulle sue labbra e gli poso una mano sul viso accarezzandolo. Lui molla la presa sul mio volto e lo appoggia sul mio fianco.
Fa scendere la mano fino a farla posare sul mio fondoschiena.
Io mi stacco sorridendo.

"Smettila di far viaggiare le tue mani in posti proibiti mentre ci baciamo" lo sgrido, ridendo.
Lui ride. "Ehy, non è colpa mia, sono loro che navigano" dice, lasciandomi alcuni baci sul collo.
"Dai, alziamoci" dico io, alzando leggermente il busto.
"No, non mi va" si lamenta lui.

Io esco dalla sua presa e mi dirigo verso la scrivania, accendendo il computer.

"Cosa vuoi fare?" mi chiede Justin, ancora sul letto.
"Vieni, facciamo una foto" lo incito con un gesto della mano.
"Cosa? Ma sono nudo!" esclama.
"Mettiti i boxer" gli ordino. "E poi vieni qui" continuo, accendendo la fotocamera del mio pc.

Lui sbuffa, alzandosi dal letto. Si mette i boxer e si siede sulla mia gamba.

"Ehy, scendi. Pesi una tonnellata" dico, cercando di farlo scendere.

Lui si alza e fa alzare anche me, per poi sedersi e farmi sedere sulle sua gambe.

"Dove vuoi metterla questa foto?" chiede lui.
"Twitter e Facebook" dico sorridendogli.
"Farà il giro del mondo in due minuti" dice lui sorridendo, accendendo la fotocamera.
"Anche di meno. Ti ricordo che hai più di 45 milioni di fan su Twitter" gli dico. "Ora facciamo le foto dai" dico, indicando il pc.

Lui annuisce. Facciamo delle foto amichevoli, come se fossimo amici da una vita.

"Ne manca una con un bacio" mi sorride lui guardandomi.
"Vuoi far sapere a tutto il mondo che sono la tua ragazza, ufficialmente?" chiedo, stupita.
"Bhe, credo che se ne siano già accorti. Se digiti i nostri nomi su Google, trovi molte immagini di noi due che hanno scattato in questi ultimi mesi" fa spallucce lui.
"Odio i paparazzi" sbuffo.
"A chi lo dici" dice lui. "Allora, non vuoi baciarmi davanti a tutto Twitter?" mi chiede di nuovo lui.
"Va bene, male che vada mi beccherò un pò di minaccie da parte di qualche pazza" scherzo, facendo spallucce.

Metto l'autoscatto di tre secondi e mi giro verso di lui, posando le mie labbra sulle sue, sentendo poi il suono dello scatto.
Mi stacco e vedo com'è venuta la foto.

"Che ne dici?" chiedo a Justin.
"E' venuta bene, ma potremmo farne un'altra per sicurezza" dice lui sorridendo.
"Se vuoi un bacio basta chiedere, non c'è bisogno di dover fare un'altra foto" dico io, baciandolo di nuovo.
"Dai, postiamo le foto" dice lui, staccandosi dal bacio.
"Dove le postiamo? Sul mio profilo o sul tuo?" chiedo, aprendo Google.
"Sul mio" dice lui, sorridendomi.
"Va bene" dico aprendo la Home di Twitter. "Inserisci l'e-mail e la password" dico poi, lasciandolo accedere alla tastiera del pc.

Lui digita velocemente quello richiesto e subito si apre la sua pagina Twitter.

"Oddio ma qui è un delirio. Ci sono miliardi di persone che ti inviano un messaggio ogni mezzo millesimo di secondo" sgrano gli occhi notando le menzioni ecc..
"Mi sono abituato ormai" dice facendo spallucce.
"Fai un Follow Spree" gli suggerisco.
"Fallo tu" dice, lui.
"Però prima dobbiamo annunciarlo, così le tue fan saranno pronte" dico, cliccando sul suo profilo.
"Va bene, dammi" dice prendendo la tastiera dalle mie mani.

Io sorrido e lui mi da un bacio sul collo prima di iniziare a digitare il suo post.
'I will do a Follow Spree' scrive.

"Solo questo?" chiedo, guardandolo.
"No, fra un pò scriverò che lo faccio fra 2 minuti, poi inizierò a fare un conto alla rovescia, giusto per farle agitare un pò" dice lui sorridendo, facendo spallucce.
"Ma sei una persona spregevole. Potresti far venire un attacco cardiaco ad alcune ragazze per l'attesa" dico io, dandogli una sberla scherzosa sul braccio.

Lui scoppia a ridere poi posta le nostre foto menzionandomi. Le allega alla scritta 'A perfect day with a perfect girl <3' e poi le mette.

"Okay, le foto le ho postate, ora iniziamo il divertimento" dice lui iniziando a digitare 'Follow Spree -2 min'.

In pochi secondi già riceve tantissimi commenti, viene messo da tantissime persone tra i preferiti e viene retwettato da altrettante persone.

"E' davvero incredibile come i tuoi fan si dedichino letteralmente a te" dico io. "Si meriterebbero tutte quante di essere seguite" dico io, leggendo i commenti.
"Si, ma sono milioni e milioni non riuscirei a seguirle tutte" si giustifica lui.
"Con un pò di impegno potresti farlo" lo sprono io.
"Prometto che prima o poi lo farò, ma non adesso" dice lui, baciandomi la guancia.
"Sono passati i due minuti, iniziamo a seguirli" dico, sorridendogli.

Lui guarda lo schermo e poi annuisce, scrivendo 'Now: Follow Spree'.
Passiamo circa un'oretta a seguire persone. Ha seguito circa mille ragazze, sono felice per loro, non so cosa possa significare essere seguita dal proprio idolo, ma deduco che sia una cosa fantastica.

"Sei un ragazzo d'oro Justin" gli dico baciandolo. "Il mio ragazzo" mi correggo, staccandomi dal bacio.
"Andiamo a fare shopping?" mi chiede lui.

Io annuisco, stupita dal fatto che me l'ha chiesto lui e non viceversa.
Mi vesto mettendomi un jeans chiaro ed una maglia nera a maniche lunghe con la scritta 'Love' in rosa, poi mi metto delle Supra nere e lascio ricadere sulle spalle i miei boccoli. Mi trucco leggermente e scendo al piano inferiore, trovando Justin già pronto in piedi nel corridoio.

"Andiamo?" mi chiede, mettendo il suo telefono in tasca.
"Si" dico avviandomi all'entrata, mettendomi la mia adorata giacca nera in pelle.

Passiamo il pomeriggio nel centro commerciale, fermandoci a cenare al Mc'Donalds.



"Justin, guarda! Quella ragazza non è Selena?" chiedo indicando un cartellone pubblicitario dall'altra parte della strada.

Siamo usciti dal Mc'Donalds poco fa ed ora stiamo tornando a casa.

"Si, è lei" dice, fermandosi a guardare meglio. "Vieni, vediamo cosa dice" dice tirandomi verso quel cartellone.
"Sono le date dei suoi concerti" dico leggendo velocemente delle date.
"Guarda, fra due giorni sarà qui" dice indicando una data. "Vuoi andarci?" mi chiede poi, guardandomi.
"Non credo che riusciremo a trovare i biglietti" dico.
"Aspetta" dice staccando la sua mano dalla mia, tirando fuori il telefono dalla tasca.

Digita un numero e aspetta la risposta.

"Ciao, sono Justin" dice, appena la voce dall'altra parte del telefono gli risponde.
"Avevo bisogno di un favore: puoi procurarmi due biglietti per il concerto di Sel che si terrà qua a New York?" chiede.
Dopo poco un ampio sorriso si fa spazio sul suo viso. "Perfetto, grazie. Ciao" dice, poi riattacca.

"Indovina?" mi chiede sorridendo. "Andremo al suo concerto" dice, indicando con la testa il cartellone.
Io sorriso. "Come hai fatto?" chiedo stupita.
"Dimentichi che sono Justin Bieber" dice facendo spallucce.
"Come dimenticarlo? Abbiamo quei due paparazzi alle costole da quando siamo usciti dal Mc'Donalds" dico infastidita, indicando due fotografi poco lontani da noi.
"Non farci caso, sono innoqui finchè sono in due" fa spallucce lui, lasciandomi un bacio sulla testa.

Prende la mia mano e la intreccia con la sua, poi riprendiamo a camminare, diretti verso casa.
Arriviamo che sono circa le undici di sera, sono stanchissima.

"Justin, io ho sonno, vado a dormire" dico lasciandogli un bacio sulle labbra.
Lui annuisce. "Io voglio rimanere ancora un pò quà, ho delle cose da fare" dice, sedendosi sul divano in sala.

Annuisco e poi salgo in camera mia. Mi faccio una doccia veloce e dopodichè mi metto il pigiama per poi cadere tra le braccia di Morfeo.


La sveglia suona, facendomi svegliare in modo brusco. La spengo e guardo che ora è: 6.00am.
Cavolo, mi sono dimenticata di togliere la sveglia per la scuola, maledizione a me.
Dato che non ho più sonno mi alzo e vado a farmi un bagno caldo. Dopo circa mezz'ora esco e mi metto un paio di leggins neri ed una maglia azzurra con la scritta 'I have the Bieber Fever' in viola. 
E' un regalo di Chanel, me l'ha presa mesi fa, ma la metto raramente, dato che è a mezze maniche e siamo a novembre.
Guardo dal telefono che ore sono e noto che oggi è il 10 novembre.
Cavolo, stasera ci sono gli Ema's, me ne ero completamente dimenticata.
Scendo al piano di sotto, trovando le stanze un pò buie data l'ora. 
Prendo la lettera che è arrivata a Justin e controllo a che ora iniziano:

'-4.00pm: Prove generali-
 -7.00pm: Red Carpet-
 -9.10pm: Inizio Ema's-'

Noto che nella lettera ci sono anche elencati le varie nomination in cui è stato nominato Justin e gli altri artisti che parteciperanno, oltre alle altre informazioni.

'Sede: Amsterdam'

Cosa? Dobbiamo andare ad Amsterdam?
Continuo a leggere notando che oltre a Justin ci saranno anche: Bruno Mars, Daft Punk, Macklemore&Ryan Lewis, Rihanna, Robin Thicke, Katy Perry ecc..
Non mi va di leggerli tutti.
Dò una rapida occhiata notando che ci sarà anche Selena, non vedo l'ora di vederla.
Ci sarà tantissima gente da tutto il mondo!
Metto a posto la lettere e salgo di sopra, entrando in camera dei miei zii.
Li trovo lì, per fortuna.

"Zio, zia, svegliatevi" li sveglio, leggermente.
"Cosa c'è Hilary? Non ti senti bene?" mi chiede mio zio, mezzo addormentato.
"Si, sto benissimo, solo che stasera si terrano gli Ema's ad Amsterdam e dobbiamo ancora partire" lo avverto, mentre mia zia apre gli occhi ascoltandomi in silenzio.
"Cosa? Oddio è vero, me ne ero dimenticato. Sveglia Justin e preparati" mi ordina balzando dal letto.

Io annuisco ed esco dalla loro camera, diretta verso quella dove dorme Justin.
Entro e accendo la luce con lo scopo di svegliarlo, ma invano.
Sopra il suo letto, attaccato al muro, noto un enorme poster di Beyoncè. Dimenticavo che è un suo grande fan.
Scuoto la testa e sorrido, avvicinandomi al letto di Justin.
Scuoto leggermente il suo braccio.

"Justin, svegliati" dico dolcemente.
"Si, aspetta" dice girandosi dall'altra parte, continuando a dormire.

Okay, con le buone non si sveglia. Allora userò le cattive.

"Justin! Dobbiamo andare ad Amsterdam, alzati" dico urlando, saltando sul suo letto, battendo le mani.
"Cazzo, Hilary" impreca lui, non capendo cosa fosse successo.

Io mi fermo e scendo. 

"Dobbiamo andare ad Amsterdam" ripeto, calma.
"Cosa stai dicendo?" mi chiede lui, sedendosi sul letto.
E' ancora mezzo addormentato. "Sto dicendo che stasera dobbiamo andare ad Amsterdan per gli Ema's" dico facendo spallucce.
"Cazzo è vero" dice battendosi una mano in fronte.

Scende velocemente dal letto e si fionda in bagno per lavarsi lasciandomi lì da sola.
Faccio spallucce e mi avvio verso camera mia scegliendo che vestito posso mettermi. Si, perchè anche io uso dei vestiti, raramente, ma li uso.
Apro il mio grande armadio e mi concentro sulla parte dei vestiti.
Ce ne sono alcuni bellissimi, ma non mi ispirano per andare ad un evento così importante.
Prendo un paio di jeans e mi metto le Supra viola, prendo il telefono e lo metto in tasca poi scendo al piano di sotto, diretta verso mio zio.

"Zio, mi serve la tua carta" dico, velocemente.
Lui smette di mangiare e mi guarda. "Per fare cosa, Hilary?" mi chiede stranito.
"Non ho un vestito decente da mettere, devo andare a prenderlo" dico facendo spallucce.
"E' nel portafoglio sul tavolino in sala" dice, per poi continuare a mangiare.

Corro in sala e prendo la sua carta di credito Gold, poi chiamo Rachel, consapevole che sono solo le sette di mattina. Mi ammazzerà, lo sento.

"Pronto?" risponde dopo un pò, con la voce ancora impastata dal sonno.
"Rachel, sono Hilary. Mi serve un favore enorme, vestiti e aspettami a casa di Chanel. Sbrigati" dico io.

Non ho molto tempo, Amsterdam si trova dall'altra parte del mondo, devo sbrigarmi.

Corro, letteralmente, verso casa di Chanel. La chiamo al telefono, per non svegliare l'intera famiglia e dopo poco mi risponde.

"Chanel vestiti e scendi, sono davanti casa tua" dico velcemente.
"Va bene, arrivo" la sua voce mi sembrava meno stanca, forse si era svegliata già da un pò.

Infatti dopo pochi minuti la vedo uscire di casa raggiante.

"Buongiorno bellissima" dico sorridendole, abbracciandola.
"Buongiorno anche a te" dice ricambiando l'abbraccio.
"Come mai tutta questa fretta?" chiede poi.
"Stasera Justin deve andare ad Amsterdam e io devo andare con lui, solo che non ho un vestito adatto per l'occasione e devo assolutamente andare a comprarne uno" spiego velocemente.
"Lo so, mi sono svegliata presto perchè già sapevo che mi avresti chiamata. E poi volevo accompagnarti all'aereoporto" dice sorridendo.
"Ho chiamato Rachel, fra un pò sarà qui" le dico.

Lei annuisce e dopo poco arriva Rachel. Mentre andiamo in centro, le spiego la situazione.
Arriviamo nel centro commerciale principale di New York dove vendono di tutto ed entro nel primo negozio.
Dopo aver girato un bel pò di negozi compro un vestito viola che mi arriva fino alla coscia, insieme a delle scarpe del medesimo colore, alte, con un fiocco nella parte dietro della scarpa.
Vado a casa insieme alle ragazze e inizio a vestirmi. Lascio i miei capelli al naturale, con i boccoli, ma lego delle ciocche che mi ricadono davanti, portandole indietro. Poi mi trucco leggermente e mi metto il profumo 'Someday' di Justin, che Chanel mi ha costretta a comprare.

"Bene, sono pronta" dico sorridendo alle ragazze, una volta entrata in camera mia.
"Sei bellissima" mi dice Chanel.

Rachel annuisce d'accordo.

"A che ora è il volo?" chiede Chanel.
"Fra mezz'ora" dico guardando la mia sveglia che segna le 7.30am.
"Dai, andiamo" dice Rachel, uscendo da camera mia seguita da me e Chanel.
"Hilary, sei pronta?" urla mio zio dal piano di sotto.
"Si, sto arrivando" dico scendendo le scale, facendo attenzione a dove metto i piedi. "Eccomi" dico entrando in sala insieme alle ragazze.
"Noi ti seguiamo con la mia macchina" dice Rachel, tirando fuori dalla tasca le chiave della sua auto.
Io annuisco. "Va bene, ora andiamo o arriveremo in ritardo" dico prendendo una pochette viola, mettendoci dentro i miei effetti personali.

Non ho la minima idea di dove sia Justin, mi guardo attorno ma non c'è. Usciamo di casa, però prima saluto mia zia che resta qui.

"Zia, sei sicura di non voler venire?" chiedo, abbracciandola.
"Ma non saprei che fare. Tuo zio ci va perchè è la guardia del corpo di Justin, tu ci vai perchè sei la sua ragazza, io per quale stupido motivo dovrei venire?" chiede, facendo spallucce.
"Sei la moglie della guardia del corpo di Justin, vai a vestirti, ti aspettiamo" dico sorridendo, spingendola verso le scale.

Lei sorride e va a prepararsi velocemente.
Io esco di casa ed entro in macchina con mio zio, dove trovo Justin alla guida.
Mi siedo nei sedili posteriori, dato che vicino a Justin c'è mio zio.

"Aspettiamo la zia, si sta vestendo. L'ho convinta a venire" avverto mio zio e Justin sorridendo.
"Come hai fatto?" chiede mio zio, girandosi verso di me.
"L'ho costretta a vestirsi" dico ridendo, seguita da lui e Justin.
"Sei bellissima" mi dice Justin girandosi verso di me, sorridendomi.
"Anche tu" dico ricambiando il sorriso, guardando com'è vestito, o almeno quello che riesco a vedere.
"Eccomi" annuncia mia zia, poco dopo, entrando in macchina sedendosi accanto a me.

Partiamo e noto che, come mi aveva detto prima Rachel, la sua macchina è dietro a noi.
Tiro fuori il telefono e guardo l'ora: 7.50am, abbiamo ancora circa 10 minuti per arrivare in tempo in Germania.

"Quanto ci impieghiamo ad arrivare?" chiedo.
"Da qui ad Amsterdam?" chiede mio zio.
Annuisco. "Si"
"Circa 6 ore" dice.
"Prima ho riletto la lettera che hanno inviato a Justin. C'è scritto che alle 4pm si terranno le prove, alle 7pm ci sarà il Red Carpet e alle 21.10pm inizieranno gli Ema's" informo.
"Se non c'eri tu non sapevamo come fare" dice mio zio, sorridendomi.
"Lo so, zio. Lo so" dico per poi ridere, seguita da lui e da mia zia.
"Zia sei bellissima" le sorrido, guardandola.

Ha legato i suoi capelli color rame in uno chignon basso ed indossa un vestito lungo di seta verde abbinato alle sue scarpe alte, ma non troppo, color smeraldo.

"Anche tu lo sei" mi dice sorridendo, accarezzandomi una spalla.

Io le sorrido, per poi guardare di nuovo l'ora: 7.57am.

"Quanto manca?" chiedo.
"Siamo arrivati" dice Justin, parcheggiando, per poi spegnere il motore.

Scendiamo tutti quanti dalla macchina trovando davanti al Jet privato di Justin i suoi genitori insieme a Jazzy, Jaxon e Scooter e attorno alla recinzione dell'aereoporto troviamo migliaia di ragazzine che sono lì per Justin.
Appena vedo la famiglia di Justin e Scooter sorrido, correndo ad abbracciarli tutti.

"Sei stupenda Hilary" mi dice Pattie.
"Anche tu lo sei" le dico.
"Voi ragazze non venite?" chiede Jeremy, rivolto a Chanel e Rachel che sono al mio fianco.
"No, abbiamo degli impegni con le nostre famiglie" spiega Rachel.
Jeremy annuisce. "Sapete come tornare indietro, vero?" chiede poi.
"Abbiamo il navigatore" sorride Chanel.
"E' ora di andare" avverte un uomo.

Noi ci giriamo ed annuiamo.

"Ci vediamo domani, credo" dico dando un lungo abbraccio ed un bacio sulla guancia alle ragazze, che ricambiano.
"Divertiti anche per me" mi sussurra Chanel.
"Lo farò" le dico, sorridendole.
"Stai attenta" mi avverte Rachel.
"Si, mamma" scherzo ridendo, facendo ridere anche lei e Chanel.

"Su, andiamo" urla mio zio a Justin, che nel frattempo si era fermato davanti alla recinzione per fare un pò di foto con le sue fan.

Io entro nell'aereo e li trovo tutti già seduti, notando tre posti liberi.

"Siediti lì, abbiamo lasciato quei due posti liberi per te e Justin" mi indica due posti liberi Pattie, sorridendomi.
"Grazie" le sorrido anche io, sedendomi dove mi ha indicato.
"E' la prima volta che sali su un aereo?" mi chiede Jeremy.
"No, ma è la prima volta che salgo su un Jet Privato" dico guardandomi attorno.

E' molto ben diverso da quelli comuni. Ha i posti a due a due ai lati dell'aerero lasciando un enorme spazio al centro.
Ha due plasma piazzati ai lati dell'aereo, sul muro. Ha due bagni e anche una piccola cucina 'fai da te', dato che non ci sono hostess.
Sembra una piccola casetta volante, senza internet però.

"Ma dov'è finito Justin?" chiede Jeremy.
"Sai com'è fatto. Se non resta mezz'ora con i fan non è contento. Probabilmente c'è Kenny che sta cercando di portarlo sull'aereo ma lui continua a tornare indietro per accontentare più fan possibile" replica Pattie, facendo spallucce, mentre fa giocare Jaxon seduto sulle sue gambe.
"Erin quando viene a vedere i bambini?" chiede Pattie a Jeremy.
"Non so. Mi ha detto che ora è impegnata a trovare una casa per lei e il suo nuovo fidanzato" scrolla le spalle, pettinando i capelli a Jazzy.

Subito dopo Justin sale sull'aereo seguito da mio zio.
Justin si siede di fronte a me mentre mio zio si siede dietro di lui, di fronte a mia zia, mentre il povero Scooter è seduto da solo.

"Come mai tutto questo tempo?" chiede Pattie.
"Non voleva più staccarsi dalle fan" replice con il fiatone mio zio.
"Allacciatevi le cinture, stiamo per partire" dice Scooter, iniziando ad allacciarsi la cintura.

Facciamo come ci ha detto e subito dopo sentiamo l'aereo che inizia a camminare, per poi sentire che inizia ad alzarsi da terra.
Le fan che si riescono a vedere dal finestrino accanto a me iniziano a diventare sempre più piccole fino a scomparire.

"Sei riuscito a salutarle tutte?" chiedo io a Justin, una volta in volo.
"Si" dice sorridendo. "Non erano tantissime, anche se sembrava che lo fossero" fa spallucce lui. "Sono anche riuscito a fare più autografi del solito" dice continuando a sorridere.

Io sorrido insieme a lui. E' così dolce con le sue fan, fa di tutto per renderle felice.

"Secondo me sul palco dovresti far salire più ragazze" dico all'improvviso.
"Cosa?" chiede lui.
"Si, al posto di farne salire solo una quando canti 'OLLG' potresti farne salire di più. Magari una o due ogni canzone, avvereresti i sogni a più ragazze" dico facendo spallucce.
"Non è un'idea brutta quella che ha avuto Hilary" dice Jeremy, rivolto a Justin.
"Basta che non lo assalgono" dice Kenny.
"Non sono assassine" ribatto io, incredula.
"Ma alcune perdono la ragione quando lo vedono. Farebbero di tutto per poter stare per più tempo con lui" dice Pattie facendo spallucce.

Ci stacchiamo la cintura, sapendo di essere ormai al sicuro e Scooter si gira verso di noi.

"Pattie, posso andare da Hilary?" chiede Jazzy.

Pattie annuisce e la lascia andare. Jazzy viene verso di me, la prendo in braccio e le do un piccolo abbraccio.

"Come stai principessa?" chiedo accarezzandole i capelli.
"Bene, tu?" chiede giocando con i miei boccoli.
"Anche io" le dico sorridendo.
"Stai ancora con Juss?" chiede lei, indicandolo.
Io annuisco. "Si" sorrido.
"Hai visto? Io l'ho detto che diventate principe e principessa" dice sorridendomi.
Io sorrido. "Si, me lo ricordo. Avevi ragione" le dico, togliendole delle ciocche di capelli dal viso.
"Anche tu canti come fa Juss?" mi chiede poi Jazzy.
"No, non ho le qualità per farlo" le spiego, facendo spalluce.
"Cosa sono le qualità?" mi chiede corrugando la fronte, diventando ancora più tenera.
Io mi lascio sfuggire una risatina. "E' il modo di essere di qualcosa, è più o meno un pregio" cerco di spiegarle.
Lei annuisce. "Ma hai mai provato a cantare?" chiede poi.
"Non come fa Justin. Non credo di aver mai cantato davanti a molte persone" le dico.
"E quando sei sola canti?" mi chiede lei.
"Si, a volte" le sorrido.

Alzo la testa e noto che tutti ci stanno fissando. Ecco perchè non sentivo nessun rumore di sottofondo.
Prendo il telefono dalla pochette, cercando di non far del male a Jazzy e noto che sono le 9.02am. E' passata solo un'ora.

"E' il tuo telefono?" chiede Jazzy, indicando il mio I-phone bianco.
Io annuisco. "Si, ti piace?" le chiedo.
"Si, è uguale a quello di Justin" dice indicando Justin che ci sta guardando.
Io annuisco. "Lo so" le sorrido.
"Non vi è mai capitato di scambiarvelo?" chiede improvvisamente Pattie, entrando nella conversazione.
Io annuisco.
"Molto spesso mi ritrovo il suo cellulare in mano" risponde Justin.
"Cerchiamo qualcosa su Justin?" mi chide Jazzy indicando il mio cellulare.
"Va bene. Cosa vuoi cercare?" chiedo sbloccando il telefono, andando su Safari.
"Cerca la sua canzone, quella in piscina con la ragazza bionda che canta insieme a lui" mi dice.

Digito velocemente 'Justin Bieber-Beauty And A Beat' e subito mi esce il video.

"Questo?" chiedo conferma a Jazzy.
"Si, si" dice sorridendo, cliccando sul video.

Alzo il volume e subito parte il video, che guardo con attenzione.

"Hai mai visto un video di Justin?" mi chiede Jeremy.
"No, mai. Ma la canzone la conosco" dico continuando a guardare il video.

Justin la canticchia insieme al video, seguito da Jazzy. Io sorrido, guardandoli, per poi riprendere a guardare il video.

"A me piace molto la parte della ragazza bionda, ma va troppo veloce" sbuffa Jazzy.
"Io la so cantare" le dico sorridendo.
"Allora me la canti?" mi chiede con gli occhi che le brillano.
Io annuisco. "Appena canta lei, canto anche io" le dico, mettendola composta sulle mie gambe.
"Sta per arrivare" dice lei, sapendo a memoria la parte in cui arriva lei.

Io annuisco continuando a tenere gli occhi sul video.
Subito dopo Nicki Minaj inizia a cantare, ed io con lei.

'In time, ink lines, b-tches couldn't get on my incline 
 World tour, it's mine, ten little letters, on a big sign 
 Justin Bieber, you know i'mma hit 'em with the ether 
 Buns out, weiner, but I gotta keep my eye out for Selena 
 Beauty, beauty and the beast 
 Beauty from the east, beautiful confessions of the priest 
 Beast, beauty from the streets, we don't get deceased 
 Every time a beauty on the beats'

Appena finisco di cantare quel pezzo, tutti applaudono, Jazzy compresa.
Io li guardo sorridendo.

"Sei bravissima Hilary" mi dice Pattie, stupita.
Io faccio spallucce. "Non mi reputo tale"
"Lo sei" mi dice Justin.
"Bhe, detto da un cantante è tutta un'altra cosa" dico, fingendomi lusingata, per poi ridere insieme agli altri.

-3 ORE DOPO-

Mi sveglio d'improvviso e noto che siamo ancora sull'aereo.

"Ben svegliata" mi sussurra Pattie.
Io le sorrido. "Grazie" le dico, sussurrando anche io, notando che stanno tutti dormendo. "Non hai dormito?" le chiedo stirandomi.
"Si, mi sono svegliata un'oretta fa" dice facendo spallucce, continuando a giocare con il suo telefono.

Io annuisco, per poi prendere il telefono notando che sono le 12.17pm.
Mi accascio al sedile, sbuffando.

"Cos'hai?" mi chiede Pattie.
"Mancano ancora due ore" mi lamento io.
"Passeranno" dice lei, sorridendomi.

Le sorrido anche io e prendo il cellulare, cercando qualcosa in più su Justin.
Noto che c'è un articolo che che cita la seguente frase: 'Justin ha preferito stare in compagnia della sua ragazza, Selena Gomez, anzichè andare a festeggiare il terzo compleanno della sorellina' 
Ci rimango un pò male leggendo l'articolo. Io avrei preferito di gran lunga stare con la famiglia. Povera Jazzy, chissà come ci sarà rimasta male non notando Justin alla sua festa.

"Che succede? Hai un espressione triste, ti senti bene?" mi chiede Pattie.
"Si, si" cerco di riprendermi.
"Cos'hai visto?" mi chiede.
"Nulla. Sono solo andata a cercare notizie di Justin su internet, trovando un articolo in cui dice che lui ha saltato il terzo compleanno di Jazzy per stare con Selena in spiaggia" dico facendo spallucce.
"E perchè sei triste?" mi chiede.
"Perchè mi immagino come ci sia rimasta male Jazzy" dico, guardando Jazzy che dorme sul petto di Jeremy.
"In effetti si è intristita abbastanza, ma poi Justin l'ha chiamata facendole gli auguri e lei è diventata di nuovo serena" mi spiega Pattie.

Restiamo per circa un'oretta a parlare di tutto, finchè Jeremy si sveglia, svegliando anche Jazzy.

"Dov'è Jaxon?" chiede la piccola.
"In braccio a zio Scooter" le dice Jeremy.
"Justin ancora dorme" constata Pattie.
"Che dici? Gli facciamo uno scherzo?" chiede Jeremy a Jazzy.
Lei sorride e annuisce con foga. "Si"
"Vieni allora" dice Jeremy alzandosi, tenendo per mano Jazzy.
"Justin domani mi vuole portare al concerto di Selena Gomez che si terrà al centro di New York" informo Pattie, mentre aspettiamo il ritorno di Jeremy e Jazzy.

Dopo un pò sentiamo dei versi, ma nè io nè Pattie capiamo da dove arrivano.

"Mi sembra che si sia svegliato Jaxon" dico, alzandomi, diretta verso Scooter.

Infatti trovo Jaxon che si guarda intorno spaesato.

"Ei, ben svegliato dormiglione" gli dico prendendolo in braccio.
"Dove siamo?" mi chiede appoggiandosi a me.
"Siamo ancora sull'aereo. Manca poco, però" gli dico sorridendo.

Lui appoggia la testa sulla mia spalla e mentre mi vado a sedere noto Jeremy e Jazzy tornare con della panna in mano.

"Facciamo silenzio" dice Jeremy a Jazzy, una volta vicini a Justin.
Jazzy annuisce, sorridendo, cercando di aprire la panna spray. "Papà, non ci riesco" sussurra poi.
"Dammi, faccio io" dice Jeremy.

Jazzy gli porge la panna spray e lui toglie il tappo.

"Dove gliela mettiamo?" chiede Jeremy sorridendo a Jazzy.
"In faccia, in faccia" dice Jaxon, svegliandosi improvvisamente dal suo stato post-sonno.
"Ssh" sussurra Jeremy a Jaxon. "In faccia?" chiede conferma Jeremy, guardando prima Jazzy poi Jaxon.

Tutti e due annuiscono, Jeremy si gira verso Pattie sorridendo, per poi farle l'occhiolino e tornare con l'attenzione su Justin.
Cautamente preme la bottiglietta e la panna inizia ad uscire, sporcando gran parte del viso a Justin.
Io metto un mano davanti alla bocca, cercando di trattenere le risate, cosa che fa anche Pattie, che potrebbe scoppiare a momenti.

"Dai, forza. Mettiamo via la panna" dice Jeremy seguito da Jaxon e Jazzy.

Io e Pattie ci guardiamo, e ridiamo silenziosamente per non svegliare Justin.
Dopo poco Jeremy e i bambini tornano da noi.

"Facciamo una cosa, svegliamolo e fingiamo di dormire" propone Jeremy.

Io, i bambini e Pattie annuiamo, sedendoci ai nostri posti, rimettendo Jazzy sul petto di Jeremy e mettendo Jaxon in braccio a Pattie.
Io chiudo gli occhi fingendo di dormire, mentre Jeremy gli lancia un cuscino, che immediatamente fa svegliare Justin.
Ho gli occhi mezzi aperti quindi riesco a vedere cosa sta facendo.
Si stira, poi si passa le mani sulla faccia per cercare di riprendersi, ma appena lo fa si impasta tutte le mani di panna.

"Ma che cazzo è?" urla Justin, facendo svegliare Scooter e i miei zii.

Io, Pattie, Jeremy e i bambini apriamo gli occhi e scoppiamo a ridere, seguiti da Scooter e i miei zii che notano com'è conciato Justin.

"Si, si, ridete. Mi vendicherò" urla Justin, mentre si dirige in bagno a pulirsi.

Noi continuiamo a ridere.

"Di chi è stata l'idea?" chiede Scooter, bevendo un goccio d'acqua.
"Di papà" dice Jazzy, indicando Jeremy.

Justin ritorna dopo poco con il viso pulito.

"Ve la farò pagare" dice indicandoci minaccioso.

Io e Pattie scoppiamo a ridere di nuovo e lui, offeso, si va a sedere davanti a Scooter, lasciando il posto davanti a me vuoto.

"Lì mi metto io" dice Jeremy, indicando il posto davanti a me.

Si siede lì, prendendo Jazzy in braccio, mentre io prendo Jaxon.

"Fra un pò è il tuo compleanno" canticchio con voce mielosa a Jaxon.
Lui annuisce. "Si, diventerò grande" sorride.
Io sorrido insieme a lui. "Quanti anni farai?" gli chiedo, mettendo a posto la sua magliettina che si era alzata.
"Quattro" dice, facendo il numero quattro con la manina.
"Wow, allora sei già grande" gli dico sorridendo.
"Io invece fra un pò ne faccio cinque" entra nel discorso Jazzy, sorridendo.
"Siete tutti e due grandi, allora" dico guardandoli, sorridendo.

Noto con la coda dell'occhio che Justin ci sta guardando, e sorride alla scena che gli si presenta davanti.

"Si, e visto che sono così grandi, da domani si prenderanno una casa tutta loro e vivranno da soli" scherza Jeremy.
"No, io voglio stare con te" dice Jazzy, aggrappandosi alla maglia di Jeremy.
Quest'ultimo scoppia a ridere. "Certo che resti con me, io scherzavo" dice, accarezzandole la schiena.
"Quando vediamo mamma?" chiede Jaxon.
"Non lo so Jaxon, per ora mamma è impegnata con il lavoro" mente Jeremy.

So che è impegnata con il suo nuovo ragazzo, ne parlava prima con Pattie.

"Quanto manca?" chiede mio zio, spuntando dalla cucina con un panino in mano.
"Sono le 13.23, non manca molto" rispondo, guardando il mio cellulare, per poi riporlo nella pochette.

Jaxon si mette a giocare con l'orlo del mio vestito.

"Ti diverti a giocare con il vestito della mia ragazza?" chiede Justin, avvicinandosi.

Io sorrido.

"Si" dice Jaxon, continuando a giocare.
"Credo che ti ruberà la ragazza" scherza Scooter, rivolto a Justin.
"Oh, no. Non succederà" dice Justin scuotendo la testa, prendendo Jaxon in braccio, facendomi alzare di poco il vestito che teneva in mano Jaxon.
"Justin" lo rimprovero, mettendomi a posto.
"Scusa" mi dice sorridendo, per poi andare a sedersi con Jaxon in braccio.


Dopo circa mezz'oretta il pilota parla.

"Allacciatevi le cinture, stiamo per atterrare" avverte.

Tutti noi urliamo in segno di felicità, poi ci allacciamo la cintura, pronti all'atterraggio.
Cinque minuti dopo, l'aereo tocca terra.
Ci avvertono che possiamo scendere e tutti noi ci affrettiamo a farlo.
I primi a scendere sono Jeremy e Pattie, con in braccio Jaxon.
Poi scendono Scooter e i miei zii, seguiti da me.
Justin ha in braccio Jazzy, ma non vuole scendere, per fare uno scherzo alle fan, che in effetti si guardano attorno alla ricerca del loro idolo.
Tutti noi sorridiamo fra noi, facendo finta che non ci sia nessun'altro dentro l'aereo.
Ci fermiamo a guardare la folla, poi Scooter prende in mano un megafono e urla.

"Purtoppo Justin non è potuto venire, non sta molto bene, siamo venuti noi per prendere i suoi premi, se li vince, mi dispiace ragazze" si finge triste, ridando il megafono a un uomo lì vicino.

Molte ragazze se ne stanno per andare ma poi Justin esce di corsa dall'aereo.

"Perchè ve ne andate? Non volete un mio autografo?" urla, con Jazzy in braccio.

Le fan si riattaccano alla recinzione e iniziano ad urlare. Credo che qualcuna abbia persino maledetto Jeremy.

"Sei stato cattivissimo con le fan" dice Pattie, mentre guarda suo figlio firmare autografi. "Justin, tira su i pantaloni o te li attacco con la colla" gli urla al figlio, facendo ridere molte fan presenti.
Noto delle telecamere tra la folla delle fan. "Perchè ci sono dei cameraman?" chiedo.
"Per annunciare l'arrivo di Justin Bieber al telegiornale" dice ovvio Scooter.
"Siamo in ritardo con le prove" dice mio zio, andando in contro a Justin.

Stavolta però lo prende a mò di sacco di patate e lo trascina via dalle fan, portandolo direttamente dentro un macchinone enorme, nero.
E' talmente grande che riusciamo ad entrarci tutti.
Ci dirigiamo verso l'arena Ziggo Dome, dove si terrano gli Mtv Ema's.

"Fra quante ore ci sarà il Red Carpet?" chiede Justin, seduto di fronte a me.
"Fra 3 ore" dice Scooter.

Sono seduta tra Pattie e Jeremy, che tengono in braccio i bambini, mentre mia zia e Scooter sono seduti difronte a me, accanto a Justin. Mio zio sta guidando.
Justin posa una mano sulla mio ginocchio scoperto, e lo accarezza, sorridendomi.
Io prendo la sua mano e la stringo tra le mie.

"Hilary mi ha detto che la porterai al concerto di Selena, domani" inizia il discorso Pattie, rivolta verso Justin.
"Si, mi hanno riservato due biglietti" le sorride.

Pattie ricambia il sorriso, poi in macchina ricade il silenzio.
Dopo quindici minuti circa arriviamo all'arena, anch'essa piena di fan, solo che qui ci saranno all'incirca milioni di persone per gli Mtv Ema's e non solo per Justin.

"Non possiamo scendere qui. Noi donne abbiamo i tacchi e con noi ci sono i bambini, entriamo dal retro" dice Pattie a mio zio.

Mio zio fa retromarcia e prende un'altra strada, andando nel retro dell'arena, dove non c'è nessuno se non lo staff.
Scendiamo ed entriamo velocemente nell'arena, trovando tantissimo personale che corre da una parte all'altra.
Prendiamo posto sotto al palco per assistere alle prove di Justin, in attesa che inizino gli Mtv Ema's.

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-SPAZIO AUTRICE-
Buonasera ragazze, come state?
Come promesso ecco qui il capitolo, spero vi piaccia!
Voglio ringraziare le ragazze che hanno recensito il capitolo precedente e anche quelle che hanno recensito la storia in generale, chi l'ha messa tra le preferite, tra le seguite e/o tra le ricordate.
Grazie anche a chi legge il mio spazio autrice e poi mi risponde nelle recensioni, è stato bello leggere cosa ne pensate del film :)
Ho le sorelle migliori del mondo *-*
Okay, detto ciò, so che Justin nella realtà ha ringraziato noi fan tramite un video e non si è presentato di persona agli Mtv Ema's, ma ho voluto comunque inserirlo e ho cercato molte informazioni per far diventare quella parte un pò più realistica!
La storia che Justin ha saltato il terzo compleanno di Jazzy per stare con Selena è successa veramente :(
Detto ciò, vi metto le foto di come sono vestiti i Jilary *_* <3

Hilary:

Justin:


E' l'unica foto in cui si riesce a vedere com'era vestito al Red Carpet, ma non so per certo se risale agli Ema's, anche perchè se così fosse, mi sembra strano che si sia presentato sul Red Carpet e non si sia presentato sul palco <3

Okay, adesso sparisco veramente!
Continuo a 4 recensioni!

Vi amo, Sere <3

 

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


E' passata un'ora e mezza da quando siamo arrivati e manca circa mezz'ora al Red Carpet. 
Da dentro l'arena si sentono le urla delle persone che attendono di entrare, intanto noto sempre più visi famosi prepararsi per l'eventuale canzone che dovranno cantare nel corso della serata, mentre altri cercano i loro posti occupandoli.
Ogni posto ha un foglietto bianco attaccato allo schienale con scritto il nome a cui è riservarto.
C'è persino il mio nome su una sedia, evidentemente Justin ha annunciato anche della mia presenza.
Non nego che mi sento abbastanza a disagio a stare in mezzo a tutta questa gente importante, famosa. Mi sento fuori luogo, ma sono molto emozionata!
Controllo l'ora su un orologio posto sul muro del Backstage e noto che manca un quarto d'ora al Red Carpet.
Ci sono vari adetti al posto che corrono da una parte all'altra per avvertire le varie star che fra un pò devono 'sfilare'.
Attualmente mi trovo davanti al camerino di Justin insieme a Scooter.
Gli altri sono andati già a sedersi al loro posto, in attesa dell'inizio, anche se mancano più di due ore.

"Justin, sei pronto?" bussa Scooter.
"Si, un attimo" dice dall'altra parte della porta.
"Fa sempre così?" chiedo a Scooter, riferita al fatto che è dentro quel camerino da tantissimo.
"Si. Deve accurarsi che non ci sia nemmeno mezzo capello fuori posto, che i suoi pantaloni siano rigorosamente abbassati, che sia perfettamente in ordine e che sia vestito in modo decente e presentabile" sbuffa lui alzando gli occhi al cielo.

Io mi faccio scappare un risolino. La mia attenzione si posa sulla porta del camerino di Justin che si apre.
Justin esce perfetto come sempre, con i capelli ancora più perfetti e con una tonnellata di profumo addosso.

"Justin, le persone normali fanno il bagno nell'acqua non nel profumo" lo schernisco io, tossendo di poco.
Lui corruga la fronte.
"Hilary intende dire che ti sei messo troppo prfumo, amico" gli spiega Scooter, dandogli una pacca sulla spalla.
"Non è vero, non è messo tanto" ribatte lui.
"No, hai solo messo mezza bottiglietta addosso e l'altra metà sui vestiti" dico io.
"Quanto manca al Red Carpet?" chiede Justin cercando un orologio nei paraggi.
"Cinque minuti e si va, preparati" dice un ragazzo, passando di lì, dando una pacca sulla spalla a Justin.
"Grazie Mike" lo ringrazia Scooter.

Lui sorride di rimando e poi corre via.

"C'è più traffico di gente qui che al centro di New York" dico io guardandomi attorno.
"Capita" dice Justin, facendo spallucce.

Si avvicina a me e mi prende la mano, intrecciando le sue dita alle mie per poi lasciarmi un leggero bacio sulle labbra che io prontamente ricambio.

"Vuoi venire sul Red Carpet con me?" mi chiede Justin sorridendo.
"No, non se ne parla nemmeno" ribatto subito io.
"Perchè?" chiede.
"Perchè non mi va di stare così tanto al centro dell'attenzione e poi non voglio diventare cieca per colpa di tutti quei flash" mi lamento io.
"D'accordo" si rassegna lui, circondandomi la vita con un braccio, attirandomi più vicino a sè.
"Andiamo?" chiede Scooter.

Noi annuiamo.

"Justin, io ti aspetto seduta dentro" dico sciogliendo le nostre mani.
"Va bene" mi dice sorridendo. "Ti amo" dice poi, baciandomi.

Ricambio il bacio, per poi dirigermi verso il mio posto.
Appena entro dentro l'arena noto moltissima gente in piedi che parla tra loro. Sono tutte star.
Mi dirigo verso il mio posto, trovando un Jaxon felice che mi corre incontro.
Sorrido prendendolo in braccio.

"Ehy ometto, cosa c'è?" gli chiedo, andandomi a sedere. "Ciao" sorrido poi agli altri, appena arrivo da loro.

Ricambiano il saluto e noto che alcune persone lì vicino mi stanno guardando.
Ma poco importa.

"Mi sei mancata" risponde Jaxon, alla domanda postagli poco fa.
"Aw, anche tu" dico lasciandogli un bacio sulla guancia.
"Justin è sul Red Carpet?" mi chiede Pattie.
Io annuisco. "Si, si stava dirigendo lì poco fa" le sorrido.
"Non sei voluta andare con lui?" mi chiede lei.
Scuoto la testa. "Non mi piace avere troppi occhi puntati addosso" scrollo le spalle.
"A me non piace andare lì perchè ci sono troppe persone che mi fanno le foto luminose e mi da fastidio agli occhi" si lamenta Jaxon, stropicciandosi gli occhi.
Io sorrido leggermente. "Anche a me non piace per questo motivo, sono fastidiosi" dico facendo una smorfia.

Jaxon scende dalle mie gambe, dirigendosi verso Jeremy.
Sono seduta sulla sedia all'esterno, mentre accanto a me ho il posto vuoto di Justin, seguito da Pattie, Jeremy e i miei zii. I bambini sono in braccio a Pattie e Jeremy.
Non ho la minima idea di dove si siederà Scooter.
Mi guardo attorno, notando che l'arena non è così tanto piena, date le parecchie persone sul Red Carpet.
Noto che nella fila accanto alla mia, separata dagli scalini per far passare la gente, c'è un ragazzo che mi sta guardando.
Ha la pelle scura, i capelli neri e somiglia tantissimo a Will Smith, probabilmente è il figlio.
Noto che accanto a lui c'è una ragazza davvero carina che presumo sia la sorella, data la somiglianza.
Justin mi distoglie dai miei pensieri, urlando mentre mi raggiungeva.

"Tu sei pazzo" gli dico sorridendo. "Perchè ulri come un disperato?" gli chiedo poi, alzandomi per farlo passare.
"Perchè sono felice" dice facendo spallucce.
"E' successo qualcosa in particolare?" chiedo, sedendomi di nuovo.
"Il solo fatto che io sia qui è magnifico, quindi.." fa spallucce, lasciando la frase insospesa.
"Ehy, bro" urla poi, passando davanti a me, dirigendosi verso il ragazzo di prima.

Quello si alza, sorridendo, salutando Justin con una stretta di mano amichevole ed un abbraccio seguito da una pacca sulla spalla.

"Come stai?" chiede a Justin.
"Bene, tu? Che mi dici?" gli chiede Justin, sorridendo.
"Nulla di chè, siamo qui perchè mio padre è stato nominato in due categorie" dice facendo spallucce.
"Hilary, lui è Jaden Smith, un mio amico" dice Justin, rivolto verso di me.
Io sorrido in direzione di Jaden. "Ciao" 
Lui si avvicina a me, porgendomi la mano "Sono Jaden" dice sorridendomi.
"Hilary" mi presento a mia volta, stringendo la sua mano.
"Okay, amico, basta. Lei è la mia ragazza, tu cercatene un'altra" dice Justin, staccando la mano di Jaden dalla mia.

Io rido leggermente, poi prendo il telefono dalla pochette e noto che sono le 9.07pm.
Poco dopo vedo l'arena riempirsi di tantissime altre persone famose provenienti da tutto il mondo.
Sono finiti i Red Carpet, stanno per iniziare gli Ema's.
Anche lo spazio vuoto sotto al palco poco dopo inizia a riempirsi di gente che urla e salta eccitata.
Ci siamo tutti: fan e star, fra poco si inizia.


-3 ORE DOPO-

Gli Ema's sono appena finiti, le telecamere si sono spente e i fan stanno subito correndo all'uscita, sperando di avere una foto o un'autrografo da qualche celebrità qui presente.
Anche noi ci alziamo, felici del fatto che Justin abbia vinto 2 premi come "Best Male" e "Best Canadian Act".
Ho visto dal vivo molte altre persone famose, perchè si sono esibite o perchè hanno vinto un premio e mi sono passate accanto, ma non ho parlato con nessuno, tralasciando Jaden.
Aspetto che si preparino ad uscire anche gli altri.

"Siete pronti?" chiede Scooter, allacciandosi il giubbotto.

Tutti noi annuiamo, così ci avviamo verso l'uscita.

"Aspettate, voglio andare a complimentarmi con i One Direction per il premio vinto" esclama Justin, trascinandomi con lui.

Camminiamo un pò tra molta gente famosa, finchè non mi trovo davanti a cinque ragazzi completamente diversi tra loro.

"Ciao ragazzi" dice Justin, mollando la mia mano, andando a salutarli uno per uno. "Lei è Hilary, la mia ragazza" mi presenta.
Io sorrido. "Ciao" dico, non sapendo che altro dire.
"Loro sono Louis, Niall, Liam, Harry e Zayn" mi dice Justin, indicandoli uno a uno.
Io annuisco. "Ho sentito parlare molto di voi" sorrido.
"Anche noi abbiamo sentito parlare di te" mi dice il biondino sorridendo.
"Sono venuto per farvi i complimenti per aver vinto il premio" dice Justin, sorridendo ai ragazzi.
Loro ricambiano il sorriso. "Complimenti anche a te" dice il ragazzo riccio.
"Quanti premi hai vinto?" chiede poi il moro dagli occhi azzuri.
"Due" dice Justin. "Li ha mia mamma per ora" dice poi sorridendo.
Loro annuisco. "Ci ha fatto piacere incontrarti Justin, ci sentiamo, va bene? Ora dobbiamo davvero scappare" dice il moro dagli occhi castani.
Justin annuisce. "Piacere mio, a presto ragazzi" dice salutandoli di nuovo.
"Ciao" mi saluta un ragazzo con i capelli del colore simile a quelli di Justin, credo sia Liam, è l'unico di cui mi ricordo il nome.
"Ciao" ricambio il saluto, sorridendo, abbracciando i ragazzi ad uno ad uno in segno di saluto.

Justin mi prende per mano, diretto verso gli altri.

"Justin" sentiamo alle nostre spalle.

Ci giriamo notando la ragazza che ho cercato per tutta la serata.

"Sel" esclama Justin sorpreso, andando ad abbracciarla.

Credo che il mio corpo non risponde ai comandi dati dal cervello, dato che non riesco a muovermi.

"Ciao anche a te" mi sorride Selena, guardando oltre Justin.
"Ciao" sussurro sorridendo, non riuscendo a muovermi.
"Sai, credo sia una tua fan" spiega Justin, scrollando le spalle.

Selena si avvicina a me. "Hilary, vero?" mi chiede.
Io annuisco, incapace di parlare.
"Stai bene?" mi chiede lei, lasciandosi sfuggire una piccola risata.
"Si, credo" rispondo.
"Arrivo, vado a prenderti un pò d'acqua" mi dice Justin, assentandosi.
"Non sapevo fossi mia fan" mi dice lei, una volta sole.
"Nemmeno io" rido. "Non so, sembra quasi che non ci sia aria e non riesco a muovermi. Sono così felice di averti davanti, dopo anni che aspettavo questo momento. Ti ho cercata per tutta la serata, ma non ti ho vista" continuo a sorridere.
"Aw, che dolce" dice abbracciandomi. "Senti, ti va di fare una cosa? Scambiamoci i numeri, così ci manteniamo in contatto" mi propone sorridendo, tirando fuori il suo telefono dalla sua pochette rosa abbinata al vestito.

Io annuisco con foga, copiando l'azione appena compiuta da Selena.
Ci scambiamo i telefoni componendo ognuna il proprio numero sul telefono dell'altra.
Una volta finito le ridò il suo telefono e lei fà la stessa cosa con il mio.

"Mi sembra di vivere un sogno" dico io sorridendo.
"Anche a me, è molto difficile che le mie fan non urlino davanti a me" ride lei.
"Non credo sia piacevole trovarsi una sconosciuta che ti urli in faccia, preferisco perdere l'aria e restare imbambolata davanti a quella persona" dico io, ridendo, notando Justin diretto verso di noi con una bottiglietta d'acqua in mano.
"Vedo che stai meglio ora" dice lui, porgendomi la bottiglietta.
Io annuisco. "Si, grazie" gli sorrido, bevendo un sorso d'acqua.
"Noi dobbiamo scappare, domani dobbiamo andare al concerto di una certa Selena Gomez e se andiamo a letto tardi ce lo perdiamo" dice Justin, sorridendo.
"Oh, in effetti anche io devo andare per prepararmi ad un concerto, ci sentiamo allora" ci saluta Selena, abbracciandoci.
"Va bene, a presto" la saluto io, ricambiando l'abbraccio.

Un'oretta dopo siamo in aereoporto. Le fan sono molte meno di quelle che ci assalivano fuori dall'arena. Hanno seguito la macchina di Justin per un bel pò, continuando a battere sulle portiere.

"Arriveremo a New York verso le 7am circa" ci avverte Scooter, appena ci sediamo sull'aereo.
"Io ho un sonno pazzesco, buonanotte" dice mio zio, abbassando lo schienale, chiudendo gli occhi.

Tutti noi ci diamo la buonanotte e dormiamo per tutte le sei ore seguenti.

"Ragazzi, siamo arrivati, svegliatevi" dice una voce che non riconosco.

Mi stiracchio un pò, sbattendo varie volte le palpebre per mettere a fuoco.
Mi sento stordita e non poco. Noto che anche gli altri si stanno svegliando ora e capisco che l'uomo che ci ha svegliati è il pilota.
Una leggera luce proveniente dai finestrini illumina l'aereo, ci alziamo tutti quanti, mettendo apposto i sedili e prendendo le nostre cose.
Noi donne ci rechiamo in bagno per metterci apposto. Ero così stanca che sono andata a letto truccata ed ora assomiglio ad una che ha appena fatto a pugni.
Mi strucco con fatica e mi ritrucco in modo leggero.
Esco dal bagno e mi reco fuori dall'aereo notando che i ragazzi sono già scesi dall'aereo e Justin sta già facendo foto e firmando autografi.

"Hilary" mi richiama Justin, mentre mi sto dirigendo verso Pattie.
Mi giro verso di lui. "Dimmi" urlo leggermente per farmi sentire, dato che sono abbastanza lontana da lui.
"Vieni qui" dice facendomi un segno con la mano.
Lo raggiungo. "Che c'è?" chiedo.
"Questa ragazza vuole farci una foto" dice indicando una fan dietro la recinzione.
"Va bene" dico sorridendo in direzione delle ragazze.
"Grazie mille" mi dice la ragazza piangendo.
"Se piangi ancora, torno indietro e ti scordi la foto" scherzo, sorridendole.

Lei si asciuga le lacrime e poi si prepara a farci la foto.
Io e Justin ci mettiamo vicini, lui mi circonda la vita con un braccio e io faccio la stessa cosa.
Sorridiamo e lei ci fa la foto. Noto che anche altre ragazze hanno approfittato del momento per farci la foto.

"Grazie" ripete lei, sorridendoci.
"Di nulla" le dico io, ricambiando il sorriso.
"Justin dobbiamo andare" urla mio zio, venendoci in contro.
"Facciamo una cosa, io fermo mio zio con una scusa, tu cerca di accontentare più fan possibile" dico a Justin.

Le ragazze che mi hanno sentita iniziano ad urlare di gioia.

"Cosa ne dite?" chiede Justin alle ragazze.

Tutto si dimostrano essere d'accordo con me.

"Perfetto, a dopo" dico a Justin. "Ciao, ragazze" saluto sorridendo, per poi dirigermi verso mio zio.
"Zio, quanto tempo a disposizione abbiamo?" chiedo io, fermandolo in modo da non farlo andare da Justin.
"I genitori di Justin e Scooter devono andare, non possiamo restare ancora per molto" mi spiega.
Io annuisco. "Ah, zio. Dimenticavo. Ieri ho incontrato il tuo attore preferito, ho il bigliettino con il suo autografo nell'aereo" mento, sapendo che sarebbe corso nell'aereo per cercarlo.
"Oddio, arrivo" dice, correndo, per l'appunto, dentro l'aereo.

Mi avvicino di nuovo a Justin che in questo momento sta cercando di fare una foto.

"Dammi, faccio io. Avvicinati alla recinzione" dico prendendo il telefono di una fan dalle mani di Justin.

Lo posiziono in modo da prendere lui e la ragazza.

"Dite 'Cheese' " dico sorridendo, per poi scattare la foto.

Ridò il telefono alla ragazza che mi ringrazia sorridendo.

"Justin, mio zio è occupato a cercare una cosa che non esiste nell'aereo, fa presto perchè appena capirà che gli ho mentito tornerà da te e a portarti via" lo avverto facendo spallucce.
"Va bene, cercherò di fare presto" mi dice sorridendo.
Io annuisco. "Ti aspetto in macchina" dico, ricambiando il sorriso, per poi salutare le ragazze che ci stavano ascoltando.

Entro in macchina e trovo la famiglia Bieber e mia zia già seduti con alla guida Scooter. Mi siedo vicina a Pattie, difronte a Jeremy e a mia zia.

"Stanno dormendo tutti e due?" chiedo riferita a Jazzy e Jaxon che sono stesi sul sedile abbracciati.
Pattie annuisce. "Si, si sono addormentati poco fa" spiega sorridendo.
"Dov'è Justin?" mi chiede Jeremy.
"Fa autografi e foto con le fan" faccio spallucce.
"Non sei gelosa?" chiede poi.
"No, sono solo le sue fan" spiego.
"Molte di loro lo vorrebbero come ragazzo" mi dice Pattie.
"Lo so, ma so anche che lui mi ama" dico sorridendo, cercando di convincere anche me stessa.

Si, perchè, nonostante io lo abbia perdonato, la paura che da un momento all'altro possa tradirmi di nuovo è tanta. C'è fiducia, ma non come prima.
Ma non voglio perderlo, quindi cerco di non pensarci, cerco di autoconvincermi a credergli del tutto, a fidarmi completamente.
Dopo poco lo sportello scorrevole dell'auto si apre rivelando Justin che entra con un sorriso enorme stampato in faccia, mentre mio zio apre la portiera nel sedile vicino al posto di guida.

"Fatto?" chiede Jeremy a Justin.
Lui annuisce. "Ne ho accontentate parecchie grazie a Hilary che ha distratto Kenny" sussurra Justin, per non farsi sentire da mio zio.

Noi ridiamo.

"A che ora inizia il concerto?" chiedo a Justin.
"Alle dieci di stasera, ma i cancelli si aprono alle 5pm" spiega.
"Noi a che ora andiamo?" chiedo.
"Partiamo di casa alle 9.30pm, così per le 10pm saremo lì" mi dice sorridendo.

Io annuisco, appoggiando la mia testa sulla sua spalla.
Lui mi mette un braccio sulle spalle, facendomi avvicinare a lui ancora di più, per poi appoggiare la sua testa sulla mia.

"Sai di profumo femminile" dico storcendo la bocca.
"Una fan mi ha abbracciata" fa spallucce lui.
"Come ha fatto?" chiedo, alzando la testa dalla sua spalla, guardandolo.
"Ha corso per tutto l'aereoporto, distraendo gli agenti che controllavano l'uscita diretta verso il mio jet ed è riuscita a raggiungermi prima che la prendessero, mi è sembrato giusto abbracciarla, però poi sono dovuto entrare subito in macchina, perchè stavano per fare la stessa cosa anche le altre ragazze lì presenti" spiega, guardandomi.

Io annuisco e riappoggio la mia testa sulla sua spalla, finchè la macchina non si ferma.
Alzo la testa notando che non siamo a casa nostra, ma bensì a casa della famiglia Bieber.

"Noi andiamo, ci sentiamo" dice Pattie, salutando tutti per poi prendere i bambini ed uscire dalla macchina, seguita da Jeremy.

Dopo aver ricambiato i saluti, la macchina riparte, diretta verso casa nostra.
Una volta arrivati, scendiamo tutti dall'auto, salutando Scooter.

"Eccoci, finalmente" dice mia zia, sorridendo.

Noi sorridiamo insieme a lei ed entriamo in casa.
Salgo in camera mia e mi tolgo subito le scarpe, mettendole nel bagno difronte camera mia.
Dopodichè mi chiudo in camera a chiave per cambiarmi, così se Justin vuole entrare dovrà aspettare.
Mi tolgo il vestito e mi metto un pantalone della tuta grigia firmata Hollister ed una maglia a maniche lunghe rossa con la scritta 'Don't play with me' in nero.
Ai piedi mi metto un paio di calzini neri e apro la porta di camera mia, mettendo il vestito in bagno, nei panni sporchi.
Appena esco dal bagno mi sento prendere dai fianchi.

"Ciao amore" mi dice lui sorridendo, appoggiando la sua testa sulla mia spalla, continuando a tenere le sue braccia attorno ai miei fianchi.
"Ciao" dico sorridendogli, girandomi verso di lui.

I nostri visi sono a pochi millimetri di distanza. Mi avvicino, lasciandogli un bacio delicato, per poi staccarmi e appoggiare la mia fronte contro la sua.

"Che ore sono?" chiedo, poi.
"Non lo so" fa spallucce.
"Ho sonno" dico, chiudendo gli occhi.
"Vieni, andiamo a dormire" mi dice, prendendomi per mano, diretto verso quella che ormai è camera sua.

Lo seguo e una volta dentro mi chiudo la porta alle spalle.
Ci sdraiamo nel suo letto e lui mi abbraccia facendomi appoggiare la sua testa sul suo petto, fasciato da una canotta bianca.

"Possibile che siamo a novembre e tu indossi le canottiere?" chiedo, facendo piccoli cerchi immaginari sul suo addome.
"Non è colpa mia se ho caldo" dice facendo spallucce, accarezzandomi la schiena con un movimento lento.

Le nostr gambe si incrociano e i nostri corpi si avvicinano di più.
Mi allungo verso di lui, lasciandogli un veloce bacio sulle labbra.

"Notte Justin" gli dico sorridendo, poggiando di nuovo la testa sul suo petto, chiudendo gli occhi.
"Notte principessa" dice, accarezzandomi la testa.

Mi sveglio all'improvviso sentendo dei rumori strani.
Mi stiracchio notando che sono ancora tra le braccia di Justin, che in questo momento dorme.
Mi guardo intorno spaesata, ricordandomi poi che sono in camera di Justin.
Noto anche che la luce è diminuita di molto in quella stanza.
Sento di nuovo quel rumore e sobbalzo, capendo che si trattava di un tuono. Mi alzo lentamente dal letto, facendo attenzione a non svegliare l'angelo dai capelli color grano accanto a me.
Mi avvicino cauta alla finestra chiusa e scosto le tendine bianche notando che fuori sta piovendo fortissimo, c'è molto vento e capisco che è forte notando gli alberi che si curvano di un pò al suo soffio. Ci sono anche molti lampi e di tanto in tanto si sentono dei tuoni. Ho sempre avuto paura dei temporali, ma stavolta non è così, forse perchè so che Justin è accanto a me.
Fatto stà che ogni volta che sento un tuono non sobbalzo di paura, semplicemente resto lì davanti alla finestra a guardare quegli alberi leggermente piegati.
Mi sento strana, non so cos'ho. So solo che in questo momento sto dirigendomi in bagno, per mettermi le scarpe.
Prendo un paio di Supra nere e le indosso, poi scendo al piano di sotto e prendo la giacca, facendo attenzione a non fare rumore.
Esco di casa lasciando il telefono e le chiavi a casa.
Non so perchè lo sto facendo, sto agendo di impulso, senza pensare.
Subito il mio corpo viene inondato da una folata di vento forte che fa volare i miei capelli all'indietro.
Non c'è nessuno in giro, sono l'unica. La forte pioggia mi lava completamente dalla testa ai piedi in pochi secondi.
Cammino senza meta diretta verso il centro di New York. Ci vorrà circa un'ora ad arrivare in centro a piedi, ma non mi interessa, ho voglia di camminare.
Mi porto i capelli, ormai fradici, su una spalla e li strizzo leggermente.
Inizio a correre lungo il marciapiedi provando un senso di libertà assoluta e inizio a ridere.
Rido di felicità o forse perchè sono pazza, fatto sta che rido sonoramente senza motivo.
Attraverso la strada e mi dirigo verso il parco, continuando a correre, come se fossi rincorsa da qualcuno, ma le strade sono vuote.
Mi viene in mente che forse potrei vedere il centro di New York vuoto, per la prima volta in diciotto anni.
Continuo a correre su quella stradina del parco, finchè non arrivo alla fine del parco. Continuo a camminare per la città, cercando di riprendere fiato, data l'enorme corsa che avevo fatto.
Non so che ore siano, ma credo sia passato un quarto d'ora più o meno.
Alzo lo sguardo verso il campanile, poco distante da dove mi trovavo io, notando che erano le 5.25pm.
Mi fermo un attimo, prendendo fiato. Mi rimetto i capelli su un lato della spalla e li strizzo di nuovo, facendo cadere più acqua di prima.
Cerco di asciugarmi la faccia con le mani, ma non funziona dato che anche le mani sono bagnate dalla troppa pioggia.
Anche se c'è molto vento, sento caldo. Riprendo a correre, notando che mi sto avvicinando al centro.
Più corro e più noto sempre più persone con l'ombrello e macchine per la strada, segno che mi sto avvicinando al centro.
Sono delusa, pensavo di poter trovare il centro vuoto, ma non è così.
Le persone mi guardano male mentre corro accanto a loro, probabilmente pensano che fossi pazza e forse lo sono. Ma è così bello sentirsi così libera.
Chiudo gli occhi e aumento la velocità, per quanto mi sia possibile, assaporando quella felicità che mi invade il corpo.
Sento alcuni urli.

"Attenta ragazzina" urla una donna a pieni polmoni.

Apro gli occhi di scatto, ritrovandomi in mezzo alla strada.
Una macchina mi viene addosso a tutta velocità, sbattendomi a molti metri più in là.
Sento un colpo fortissimo alle gambe nel momento in cui la macchina mi colpisce, poi cado a terra sbattendo in maniera molto brusca la testa varie volte.
Sento un dolore atroce in tutto il corpo, mi gira la testa e inizio a vedere sfocato.
Non riesco a respirare regolarmente, sembra che io abbia qualcosa in gola che mi blocchi il respiro. Inizio a non sentire più il corpo, non riesco a muovermi e vedo sempre più gente intorno a me.

"Ascoltami, l'ambulanza sta per arrivare, non devi addormentarti, non chiudere gli occhi" mi dice una donna, alzandomi la testa da terra. "Come ti chiami? Dimmi il tuo nome" mi chiede la stessa donna, cercando di tenermi sveglia.
"Hilary" sussurro, iniziando a sentire molta stanchezza. "Ho sonno" sussurro dopo.
"No, non devi dormire, parlami di te, dimmi qualcosa di te" dice lei. "Come si chiamano i tuoi genitori?" mi chiede.
"Sono morti" dico, fredda.

Non capisco più niente, ho tantissimo sonno, ma ogni volta che sto per chiudere gli occhi la donna mi da delle scosse per farmi aprire gli occhi.

"Non sento più nulla e vedo sfocato" dico alla donna, in panico.
"Un attimo, io la conosco a questa ragazza. Sei la ragazza del cantante, vero?" mi chiede un uomo.

Io annuisco leggermente, poi chiudo gli occhi, ma stavolta le scosse della donna non mi fanno niente.
Sento delle sirene sempre più vicine e la donna che mi regge la testa continua a scuotermi dicendomi di non dormire, ma la sento sempre più lontana.
Mi lascio andare e chiudo definitivamente gli occhi, dormendo, non sentendo nè vedendo più niente attorno a me.

*Justin's Part*

Mi sveglio sentendo il telefono che suona.
Apro gli occhi notando che accanto a me il letto è vuoto. Prendo il telefono leggendo il nome di Selena sullo schermo.

"Pronto?" rispondo, con la voce impastata dal sonno.
"Ciao, Justin. Purtroppo c'è un imprevisto. Ho annullato il concerto a causa del maltempo, si sono fulminate parecchie attrezzature e non possiamo fare il concerto. Terrò due biglietti per voi per il mio prossimo concerto qui a New York" mi dice Sel con voce frustrata.
"Tranquilla Sel, grazie mille, un bacio" dico, attaccando il telefono.

Scendo dal letto e mi stiracchio, notando le tende della finestra aperte. Mi avvicino chiudendole, vedendo quanta pioggia e vento ci siano fuori.
Esco di camera mia, scendendo al piano di sotto, trovando Kenny e Alicia seduti sul divano in sala che guardano la tv.
Guardo l'ora dal mio telefono: 6.03pm.

"Dov'è Hilary?" chiedo appena entro in sala.
"Non lo so, pensavamo fosse con te" fa spallucce Kenny.
Io annuisco. "Magari è in bagno o in palestra" faccio spallucce, salendo al piano di sopra, per cercarla.
"Hilary" la richiamo.

Nulla. Busso nel bagno di fronte camera sua, ma è vuoto. Busso anche nell'altro bagno, trovando vuoto anche quello. Entro in palestra, nulla. Vuota anche quella.
Forse è in camera sua. Mi dirigo verso essa, trovando anch'essa vuota. Mi viene un'idea, magari è in soffitta.
Salgo le scale accendendo la luce della soffitta, trovandola vuota.
Dove cazzo è. Non può essere uscita, c'è un tempo bruttissimo la fuori, è da pazzi uscire.
Mi fermo di colpo, sentendo una fitta profonda al cuore.
Scendo velocemente al piano di sotto.

"Hilary, non c'è. Le è successo qualcosa, lo sento, ho appena sentito una fitta al cuore fortissima" dico disperato, nel momento in cui entro in sala.
"Cosa vuol dire che non c'è?" chiede Kenny alzandos di botto dal divano.
"Che non c'è. Ho controllato dappertutto, persino in soffitta, non c'è" ripeto, disperato.

Prendo il telefono digitando il suo numero. Sento squillare il suo telefono.

"Merda, non si è portata dietro il telefono" sbotto, riponendo il mio cellulare nei pantaloni.

Mi tolgo la maglia, sentendo un caldo enorme nel mio corpo e l'appoggio al divano.
Mi ravvivo i capelli e vado a controllare all'entrata.

"Il suo giubbotto non c'è" dico ritornando in sala.

Kenny è al telefono da qualche minuto mentre Alicia si sta torturando le mani, mentre cerca di non piangere.
Mi viene un'idea. Digito il numero di mia madre che mi risponde dopo pochi minuti.

"Ponto?" risponde.
"Mamma, ti prego dimmi che Hilary è da te, ti supplico" la prego.
"No, Justin, mi dispiace non è qui" mi dice dispiaciuta. "E' successo qualcosa?" mi chiede poi.
"E' sparita, non la troviamo da nessuna parte. E' uscita con questo mal tempo e ha lasciato il telefono a casa" dico cercando di non piangere.
"Oddio, Justin calmati, stiamo arrivando" dice, chiudendo la chiamata.

Improvvisamente il telefono di casa inizia a squillare, facendoci sobbalzare.

"Vado io" dico, andando in cucina per prendere il telefono.

"Pronto?" rispondo, dirigendomi in sala.
"Salve, lei è Kenny Hamilton?" chiede la voce.
"No, ma vivo con lui" rispondo, stranito, sotto lo sguardo di Alicia e Kenny.
"E' Justin Bieber?" chiede poi.
"Si, sono io." dico.
"Conosce una certa Hilary? Capelli lunghi mossi, mediamente alta?" chiede poi.
Inizio a preoccuparmi. "Si, è la mia ragazza" dico poi, notando la paura negli occhi di Alicia e Kenny, che subito si alzano.

Suona il campanello e Alicia corre ad aprire. La sala viene riempita dai miei genitori e dai Jazzy e Jaxon.

"E' appena stata investita. Ha perso i sensi, ora è su un'ambuanza diretta verso il New York General Hospital" mi avverte.

Lascio cadere il telefono di mano sentendomi morire sempre di più. Inizio a piangere.

"Cos'è successo Justin?" chiede mia mamma.
"Hilary" sussurro.
"Hilary cosa? Parla" mi scuote leggermente lei.
"E'-è stata investita adesso. Ha perso i sensi, dobbiamo andare in ospedale. New York General Hospital" dico poi scattando fuori dalla porta.
"Justin, fermati, sei a petto nudo" urla mia mamma.
"Non mi interessa" le urlo arrabbiato, notando molti paparazzi e fan davanti casa di Kenny.

Corro diretto verso la mia auto e parto a tutta velocità verso l'ospedale seguito dagli altri.
Arriviamo dieci minuti dopo e corriamo verso la reception.
Molti mi guardano male, mia mamma mi porge la canottiera che avevo addosso quando ero in casa, la metto velocemente e poi fermo un dottore che passa di lì.

"Scusi, siamo qui per Hilary" dico.
"E' al quinto piano" mi dice sorridendo.
"Grazie" dico per poi correre al quinto piano, seguito dagli altri.

Probabilmente non mi ha chiesto nulla perchè mi ha riconosciuto. Arrivo al quinto piano con il fiatone e fermo un'infermiera.

"Sà dirmi dove posso trovare Hilary?" chiedo.
Anche lei mi riconosce, le brillano gli occhi. "E' sotto operazione, è entrata qui poco fa in codice rosso" dice poi, tornando seria.
"E' tanto grave?" chiede Kenny.
"Non lo so, nessun medico è ancora uscito dalla sala operatoria" dice, mortificata. "Potete aspettare nella sala d'attesa, però" ci dice sorridendo.

Noi la ringraziamo e ci avviamo verso la sala d'attesa. Ci sediamo sulle sedie e aspettiamo per ben due lunghe ore, finchè un dottore non esce di lì, venendoci incontro.

"Immagino che voi siate qui per la ragazza che è stata investita poco ore fa" dice.

Noi ci alziamo subito.

"Si, come sta? Sta bene, vero?" chiedo preoccupato.
"Abbiamo appena finito di 'operarla' " dice, mimando le virgolette. "In parole semplici ha avuto una botta molta forte alla testa, provocandole un trauma cranico" spiega.
"Ora come sta?" chiede mia mamma.
Il dottore sospira. "E' in coma" rivela.

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-SPAZIO AUTRICE-
Buonasera ragazze, come state?
Chiedo subito scusa per la cortezza (?) del capitolo, ho cercato di farlo il più lungo possibile, ma volevo finire in questo modo e quindi è venuto un pò più corto!
Chiedo anche scusa per il ritardo e per gli eventuali errori, mi dispiace :(
Chiedo anche scusa per l'errore commesso nel capitolo precedente, ho scritto che Amsterdam si trova in Germania quando invece si trova in Olanda e vorrei ringraziare @Bieber Fever , per avermi fatto notare l'errore commesso, Grazie :D
Ringrazio anche tutte le ragazze che fin'ora hanno recensito la storia, le ragazze che hanno recensito il capitolo precedente e anche quelle che hanno inserito la storia tra le preferite, le ricordate e le seguite. Mi dispiace di non riuscire ad avvisare le ragazze che hanno inserito la storia fra queste utime tre categorie elencate, ma siete davvero tante e non riesco ad avvisarvi tutte, riesco a malapena ad avvisare le ragazze che recensiscono :O
Okay, basta parlare!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, continuo appena il capitolo raggiunge le 4 recensioni!

Vi amo, notte, Sere <3

 

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


*Hilary's Part*

Mi trovo in una stanza bianca, vuota. Mi sento leggermente stordita, sembra di stare in Paradiso.
Mi piace questo posto. Cammino e noto una porticina, l'attraverso e mi ritrovo su un prato enorme, il cielo è azzurro, di un azzurro bellissimo.
Ci sono molti bambini che giocano tra loro, coppiette giovani che si scambiano teneri baci, anziani che si tengono per mano, ragazze e ragazzi che scherzano fra loro. Ci sono tantissime persone, alcune di loro mi guardano mentre cammino in quel prato.
Noto più in là delle persone, uomini e donne, con delle ali bellissime, bianche, sembra tutto così realistico e allo stesso momento surreale.
Noto solo ora che ho un vestito lungo bianco, come tutte le ragazze, le bambine e le donne d'altrone. I ragazzi, i bambini e gli uomini invece portano una maglia lunga ed un pantalone lungo tutto bianco.
Siamo tutti a piedi nudi, c'è uno stato di pace e serenità assoluta quà dentro.
Guardo ancora quegli angeli e mi stupisco nel vedere che mi dicono di procedere verso di loro.
Una volta raggiunti mi sorridono.

"Chi siete?" chiedo confusa.
"Siamo angeli" risponde una donna con una voce gentilissima.
"Dove mi trovo?" chiedo poi.
"Sei in Paradiso" mi risponde un uomo, sorridendo.
"Vuol dire che..sono morta?" chiedo, piuttosto stupita.
"Non ancora, sarai tu a scegliere se morire o restare in vita" mi spiega un'altra donna, sorridendo.
"Vieni, il Signore ti sta aspettando" mi porge la mano un uomo.

Prendo la sua mano e all'improvviso mi ritrovo in un enorme stanza bianca con solo una scrivania vicino all'enorme finestra che affaccia sul giardino.
Noto una poltrona dietro la scrivania e capisco che c'è seduto qualcuno, ma è girato di spalle e non so chi è. Probabilmente è lui il Signore.

"Benvenuta" sento dire da quest'uomo.
"Grazie" rispondo. 

Non so cos'altro dire, trovo tutto molto strano.

"Non preoccuparti, ora ti spiego tutto" dice, come se avesse letto il mio pensiero.
"Leggi nel pensiero?" chiedo, corrugando la fronte.

Lui si gira, rivelandosi. E' un uomo sui trent'anni.

"Si, anche gli angeli possono leggere nel pensiero, è per questo che hanno capito che eri tu la nuova arrivata" mi sorride.
"Sei Dio?" chiedo.
"Si, ma preferisco essere chiamato Signore" sorride di nuovo.
Annuisco. "Perchè volevi vedermi?" chiedo, poi.
"Per spiegarti tutto. Siediti" dice schioccando due dita, facendo apparire una poltrona bianca davanti alla scrivania.

Mi siedo e aspetto che inizi a spiegarmi.

"Qual'è l'ultima cosa che ricordi?" chiede lui.
"Mi ricordo che una macchina mi è venuta addosso, una donna stava cercando di tenermi sveglia poi mi sono addormentata" spiego io.
Il Signore annuisce. "Non stavi dormendo, sei caduta in coma" mi rivela.
Sbarro gli occhi. "Cosa? In coma?" sono confusa.
"Si, la macchina ti ha fatto sbattere la testa troppo forte, tanto da farti cadere in un profondo coma" mi spiega.
"E' un sogno?" chiedo alludendo a tutto ciò.
"No, sei veramente qui. Anzi, la tua anima è qui, il tuo corpo è su un lettino di ospedale" mi spiega.
"Morirò?" chiedo impaurita.
"Solo se lo vorrai" mi dice calmo.
"In che senso?" chiedo, piegando la testa di lato.
"Dopo te lo spiegherò, ora sei qui per farti spiegare cos'è successo" mi dice.

Io annuisco aspettando che continui a parlare.

"Nel momento in cui hai chiuso gli occhi, l'ambulanza era arrivata. Ti hanno subito trasportata dentro ad essa ed infine ti hanno fatta entrare nell'ospedale su una barella con codice rosso, stavi già per morire." spiega lui.

Io non so che dire, sono sotto schock.

"Come dicevo, ti hanno operata subito, cercando di non farti entrare in coma, ma non ci sono riusciti" spiega poi.
"Avete deciso voi di farmi andare in coma?" cheido.
"No, sei stata tu a volerlo" rivela.
"Non è vero, io non volevo andare in coma" dico.
Lui annuisce. "Hai sempre voluto vedere i tuoi genitori, hai sempre detto che volevi vivere con loro" mi dice, con la sua solita voce calma.
"Ma non volevo morire, non ora che ho conosciuto tutte queste persone fantastiche" ribatto.
"Vieni con me" dice tendendomi la mano.

La prendo e mi ritrovo di nuovo nel prato, è come prima ma sono in un altro punto.
Noto una coppietta seduta su una panchina e dei bambini che giocano a nascondino. C'è una ragazza che legge, seduta sul prato, appoggiata all'albero.

"Cosa ci facciamo qui?" chiedo.
"Và da quella giovane coppietta" mi sorride e poi sparisce.
"Aspetta, perchè?" chiedo.

Ma lui è gia andato. Sospiro e mi dirigo verso la coppietta.

"Scusate il disturbo, il Signore mi ha detto di venire da voi" dico timidamente alla coppietta.

Loro alzano la testa.
Una donna sorridente, con dei lunghi capelli mossi castani, degli occhi color cioccolato e dei denti perfettamente bianchi ed un uomo estremamento bello, sorridente con dei capelli corti neri e degli occhi castani mi guardano.

"Mamma, papà" sussurro.

I miei occhi si riempiono subito di lacrime, mi sento il petto scoppiare.
Loro sono stupiti quanto me.
Si alzano e mi vengono in contro chiudendomi in un grande abbraccio.

"Hil" sussurra mia mamma.
"Come stai piccola?" chiede papà, acacrezzandomi la testa.
"Oh, ora che vi vedo sto benissimo. Non mi sentivo così felice da tantissimo tempo" dico, scoppiando in lacrime, abbracciandoli forti.
"Cosa ci fai qui, Hil? Cos'è successo?" chiede mia mamma, dirigendosi verso la pachina, seguita da me e papà.
"Stavo correndo in mezzo alla strada e una macchina mi ha investita" dico, sorridendo.

Anche se sto raccontando una cosa brutta, sono comunque felice, anzi felicissima.

"Abbiamo visto che hai conosciuto Justin" mi dice papà.
Io annuisco. "Si, ma non voglio parlare di me. Voglio parlare di voi. Come state?" chiedo, guardandoli.
Loro sorridono. "Stiamo bene, ma ci manchi così tanto mia piccola Hil" mi accarezza papà.
"Mi è mancato così tanto essere chiamata così" dico, piangendo.
"Non piangere piccola, ora siamo ancora insieme" dice mia mamma, sorridendomi, asciugandomi le lacrime.
"Forza, raccontaci cos'è successo in questi ultimi anni" mi dice mio papà, sedendosi meglio sulla panchina.

Sorrido, iniziando a raccontare dal giorno del loro incidente fino a poche ore fa.


*Justin's Part*

Siamo seduti in sala d'attesa da circa due ore, sono le 7.45pm. Ci hanno raggiunti anche Chanel e Rachel. Siamo tutti in pensiero per lei, il dottore qualche ora fa ci ha detto che è in coma, ma non ci ha ancora fatto entrare, stanno facendo le ultime analisi.

Dopo un quarto d'ora i medici escono di lì, prendendo strade diverse. Il dottore di prima esce per ultimo togliendosi la mascherina e i guanti, avvicinandosi a noi.

"Come sta?" chiede Kenny alzandosi.

Ci alziamo tutti e ci mettiamo dietro a Kenny, per sentire cosa dice il dottore.

"E' difficile da spiegare. E' ancora in coma, ma sul volto ha un espressione felice.
Non so perchè, ma non si muove, ha solo le labbra piegate in un sorriso. Ma non da segni di miglioramento" spiega il dottore, guardando la cartellina che ha in mano.
"Possiamo entrare?" chiedo io.
"Si, una alla volta per soli cinque minuti" dice.
"Justin, vai tu per primo" mi dice Alicia.
"Sicura? Non volete andare prima voi?" chiedo.

Kenny e Alicia scuotono la testa.

"Và prima tu" dice Kenny.
"Grazie" dico abbracciandoli, per poi entrare.

Apro la porta e trovo il suo corpo inerme sul lettino.
Ha attaccata addosso tantissimi fili collegati a vari macchinari e tubi.
Mi avvicino a lei, prendendo una sedia e sedendomi accanto a lei. Le prendo una mano, è fredda. Sembra quasi morta, ha un sorriso sornione sul viso, ma è bianca e fredda. Sembra morta. Piango, mi sfogo appoggiando la testa sul suo addome.

"Perchè sei uscita? Perchè non sei stata con me nel letto? Perchè hai corso in mezzo alla strada? Dovevi stare attenta, anzi non dovevi uscire di casa con quel brutto tempo. Per colpa della pioggia forte, quello che ti ha investita non è riuscito a vederti. Non sai quanto darei per essere al tuo posto, in questo momento. Per favore, esci dal coma, svegliati, ritorna da me, fra le mie braccia" dico in lacrime.

Alzo la testa dal suo addome e le stampo un bacio su quelle labbra fredde e scolorite.
Esco dalla stanza, asciugandomi le lacrime.

"Come sta?" chiede Kenny, alzandosi.
"E' fredda, bianca, sembra morta, è in uno stato bruttissimo" dico, riprendendo a piangere.

Noto che mio padre non c'è, si sarà portato via i bambini, dato che non ci sono nemmeno loro. Mi siedo accanto a mia mamma, che mi abbraccia, cercando di calmarmi.
Chanel e Rachel mi accarezzano la schiena cercando di darmi conforto. Chanel sta piangendo da quando è arrivata, Rachel ha lo sguardo perso, ma non vuole cedere e dimostrarsi debole.
Passiamo tutta la notte lì, tranne i miei genitori che tornano a casa per via dei bambini.

*Hilary's Part*

"Raccontaci di come hai conosciuto Justin, ora" esclama felice mia mamma.
Io rido. "E' successo per caso. Lui è una star di fama mondiale e voleva stare per un pò via dai riflettori e allora lo zio Kenny gli ha proposto di stare da noi" spiego.
"Come sta lo zio?" chiede papà, con gli occhi lucidi.
"Bene" dico sorridendo, facendogli una carezza. 
"Come siete passati dall'odio all'amore?" chiede mamma.
"Sinceramente l'odio era solo da parte mia, non da parte sua. Lo odiavo perchè pensavo fosse un montato, ma poi conoscendolo mi sono accorta che non era così" dico sorridendo. "Una volta mi ha..mi ha chiamata 'Hil' " sussurro, come se stessi dicendo una cosa vietata.
"Lo so, gli e l'ho sussurrato io" sorride mio papà.
"Tu? Eri lì?" chiedo stupita.
Lui annuisce. "Ogni volta che ti sentiamo soffrire vediamo da un enorme schermo cosa ti sta succedendo" spiega mamma.
"E come mai non sapevate che sarei venuta qui?" chiedo.
"Perchè il Signore ci ha voluto fare una sorpresa e noi gliene siamo davvero grati" dice papà, sorridendo al cielo.
"Vieni, andiamo a trovare i nonni" dice mamma, alzandosi.
"Sono qui?" chiedo, stupita.
"Si, andiamo" dice papà.

Mi alzo anche io, prendendo per mano i miei genitori. Sembrerò una bambina ma non mi interessa.
Passiamo il pomeriggio con i miei nonni materni e paterni, finchè non si fa sera.

"Dove dormite voi?" chiedo, curiosa.
"Noi non dormiamo, non mangiamo e non beviamo. La sera andiamo nel lago che c'è a pochi chilometri di qui a guardare le stelle" dice mamma sorridendo.
"Come vivete?" chiedo sgranando gli occhi.
"Non viviamo" ride papà.
"Ah, è vero. E' che mi sembrate così veri che mi ero dimenticata della vostra morte" faccio spallucce.
"Noi siamo veri, tu stai parlando con delle persone vere, finchè starai qui sarà tutto vero. Se deciderai di scendere di nuovo sulla terra allora potrai decidere se credere a tutto questo o no" dice mio papà.
"Aspetta, potrò scegliere?" chiedo, confusa.
"Il Signore ti spiegherà tutto domani, andiamo a vedere le stelle ora, è tardi" risponde papà.
"Sai, guardare le stelle, per noi anime, è come dormire, ad una certo ora si va a vedere le stelle fino al giorno dopo" mi spiega mamma, distendendosi sul prato, accanto ad un lago.

Io e papà facciamo la stessa cosa e noto che non siamo gli unici. 
E' rilassante guardare le stelle e non riesco a staccarmi, finchè non arriva giorno. Le stelle spariscono ed io riesco a staccare gli occhi dal cielo. Sembra che mi sono appena svegliata, guardare le stelle sembrava davvero come dormire.

"Buongiorno" mi dice mamma.
"Buongiorno" replico io, alzandomi.

E' una cosa stupenda vedere mia mamma e mio papà che ti danno il buongiorno.

*Justin's Part*

11 Dicembre 2013, New York

 
E' passato un mese, sono a casa ed Hilary è ancora in coma.
Sono disperato, non so che fare. Sento suonare la porta e mi precipito ad aprirla, ma noto che è il postino.

"Ho una lettera da consegnare per Hilary Hamilton" dice, leggendo il nome sulla lettera.
"La dia a me, sono il ragazzo" dico.
"Mi dispiace, devo darla a lei" si scusa l'uomo.
"Hilary è in coma e ,a meno che non vuole andare all'ospedale a consegnare una lettera ad un corpo che pare morto, le conviene darla a me" dico.
"Oh, mi dispiace, non lo sapevo. Tenga" dice.
"Arrivederci" dico, chiudendo la porta.

Apro la lettera e noto che proviene dalla scuola. E' un avviso che dice che domani la scuola riaprirà e che sarà accessibile a tutti.

"Kenny, è arrivata una lettera da parte della scuola" urlo.

Dopo poco Kenny scende e mi raggiunge in sala.

"Cosa dice?" chiede, sedendosi sul divano accanto a me.
"Domani la scuola verrà riaperta" informo.
"Dobbiamo andare ad avvertirli dello stato in cui si trova Hilary, così, nel caso si svegliasse, le sue assenze non faranno in modo di rimandarla e farle ripetere l'anno" dice Kenny.
"Quando andiamo?" chiedo.
"Adesso, va a prepararti" dice.

Mi alzo andando in camera mia, mettendo una maglia a maniche lunghe nera, attillata e dei jeans stretti, mi metto delle Supra nere e una giacca nera.
Non ho bisogno di sistemare i miei capelli, vanno bene così come sono.
Scendo al piano di sotto e trovo Kenny già pronto. Prendo il telefono e lo metto in tasca, diretto verso l'entrata.
Vado in macchina, con Kenny alla guida e dopo cinque minuti arriviamo a scuola.
Entriamo e noto che è completamente vuota, anche se sono le 9am. Ma è normale dato che l'inizio delle lezioni è domani.
Andiamo in segreteria e chiediamo di poter parlare con il preside.
Aspettiamo circa venti minuti e poi il preside ci dà il permesso ad entrare nel suo ufficio.

"Buongiorno, come mai siete qui?" chiede, una volta che ci siamo seduti.
"Abbiamo ricevuto la lettera con scritto che domani iniziano le lezioni" spiega Kenny. 
"Bene, qual'è il problema?" chiede il preside.
"Il problema è che mia nipote.." mi blocca.
"Oh, lei è la star mondiale allora?" dice riferito a me.
"Si, ma non siamo qui per questo" dico, guardandolo male.
"Siamo qui per avvertirla che Hilary Hamilton è in coma da circa un mese e che non sappiamo quando e se si riprenderà, volevamo chiederle di 'sospendere' le assenze, cosicchè se si rimetta non perderà l'anno" spiega mio zio.

Circa un'ora dopo usciamo di lì, il preside ci ha dato il consenso, non darà le assenze ad Hilary, finchè non si sveglia..se si sveglia.
Il telefono di Kenny squilla.

"Pronto?" risponde. "Arriviamo" dice poi. 

"Era l'ospedale, hanno novità da Hilary" dice affrettandosi a camminare verso la macchina.

Entriamo in macchina e sfreccia verso l'ospedale. Arriviamo dopo cinque minuti e ci precipitiamo dentro, al quinto piano.

"Dottore, ci ha chiamati dicendo che ha novità" lo richiamiamo, prima che potesse andarsene.
"Oh, siete già qui" dice il dottore. "Venite nel mio studio" dice poi, facendoci cenno di seguirlo.

Lo seguiamo ed entriamo nel suo ufficio, sedendoci sulle sedie avanti alla sua scrivania, mentre lui si siede sulla sua poltrona difronte a noi.

"Allora, stamattina sono arrivati dei risultati" dice prendendo dei fogli da una cartellina.

Li poggia sulla scrivania e ce li mostra.

"Questi sono i risultati delle varie analisi fatte in questo mese alla ragazza" dice indicando alcuni punti del foglio. "Ed in base a queste siamo arrivati ad una conclusione" dice.

Noi annuiamo, aspettando che parli.

"Le analisi sono negative, non c'è nulla di positivo, ciò significa che se la ragazza non esce dal coma entro stasera, non uscirà più"


*Hilary's Part*

Abbiamo passato solo due giorni insieme e già devo scegliere.
Il Signore mi ha portata con lui in una stanza bianca non molto grande.

"Allora Hilary, sei qui per scegliere il tuo futuro" mi spiega il Signore, guardandomi.

Schiocca le dita e il muro davanti a me si apre in due 'portali'. Dentro a quello di destra posso vedere i miei zii, la mia famiglia, Justin, insomma la mia vita da viva. Mentre in quella di sinistra vedo i miei genitori, i mie nonni e questo bellissimo posto dopo posso vivere per sempre felice, proprio come volevo.

"Devi sciegliere se vivere" dice indicando il portale a destra. "O restare qui quindi morire" dice indicando il portale a sinistra.
"Non posso tornare indietro, vero?" chiedo.
"No, appena varcherai uno dei portali non potrai più tornare indietro" dice.
Io annuisco. "Devo scegliere per forza adesso?" chiedo.
"Là sotto, nella vita reale, i medici ti hanno attaccato dei fili che ti permettono di rimanere viva anche se esci dal coma. Hanno detto a tuo zio e al tuo ragazzo che se entro stasera non ti sveglierai, morirai, quella macchina non potrà più farti tornare alla vita reale, quindi, si, devi farlo ora" spiega.
"Quanto tempo manca prima che io muoia?" chiedo.
Lui sospira. "Hai ancora due ore" dice.
"Posso passarle con i miei genitori? Prometto che prima della scadenza sarò qui a scegliere" lo supplico.
Lui sorride. "Va bene, ti chiamerò io quando sarà il momento" dice.

Gli prendo la mano e poco dopo mi ritrovo nel prato davanti ai miei genitori.

"Ho solo due ore per passarle con voi, poi devo scegliere se restare qui o tornare giù" spiego ai miei genitori, triste.
"Lo sappiamo Hilary, hai già deciso cosa scegliere?" chiede papà, accarezzandomi la testa.
"No, voglio stare sia qui che giù" dico, abbassando la testa. "Non posso portarvi con me giù?" chiedo guardandoli.
Loro sorridono leggermente. "No, piccola Hil" dice mamma, tristemente.
"Non preoccuparti, noi saremo sempre con te. Qualsiasi decisione prenderai noi saremo d'accordo con te" dice papà.
"Io non voglio lasciarvi" dico, abbracciandoli, lasciando che le lacrime mi rigano il viso.
"Nemmeno noi vogliamo, ma non possiamo costringerti a morire per restare qui, se vuoi andare, noi ti aspetteremo" dice mamma.
"Non voglio andare, voglio stare per sempre con voi" dico, stringendoli a me ancora più forte 


*Justin's Part*

Sono preoccupatissimo. Sono le 2pm. Siamo tutti in questa fottutissima sala d'attesa. Mancano due ore e se entro queste due ore Hilary non si sveglia, sarò vedevo ancora prima di sposarmi.
Decido di entrare in stanza. Hilary è ancora stesa su quel lettino, con tutti quei fili attaccati al braccio e alle mani.

"Ciao amore mio, sappi che mi stai facendo preoccupare tantissimo. Mi manchi, non puoi immaginarti quanto, quindi vedi di tornare da me entro le due ore, perchè ho capito che ti amo più di qualsiasi cosa e senza te morirei anche io. Mi manca il sapore delle tue labbra, la tua risata, i tuoi sguardi di rimprovero, il tuo corpo sul mio, il tuo viso accanto al mio la mattina, i tuoi 'buongiorno', il tuo amore, il tuo profumo, la tua voce, la tua serenità. Mi manca tutto cazzo, svegliati ti prego. Non puoi lasciarmi, dobbiamo stare insieme per sempre, ricordi?" scoppio a piangere, poi mi asciugo le lacrime, riprendendo a parlare. "Ti ricordi quando ancora non stavamo insieme? Quella volta nel parco, quando abbiamo cantanto la mia canzone 'Believe' ? Io me lo ricordo, è la prima canzone che abbiamo cantanto insieme" dico, sorridendo leggermente.

Inizio a cantare la canzone, sperando che mi senta.
[..]
Una volta finito scoppio a piangere di nuovo.

"Non credevo che avrei potuto tenere così tanto ad una ragazza. Torna da me, ti prego. Giuro che non avrò occhi che per te, non ti farò arrabbiare più, mi prenderò cura di te, ti farò felice, ti accompagnerò a trovare i tuoi genitori, per favore, torna" dico in lacrime. "So che probabilmente ti alletta di più la proposta di stare lassù in cielo, perchè si è felici, ma non puoi buttare la tua vita solo per stare con i tuoi genitori, non puoi rinunciare a vivere, non puoi" piango ancora più forte, accasciandomi al suo addome.

*Hilary's Part*

"Hilary, manca mezz'ora, voglio farti vedere una cosa vieni" dice il Signore, comparendo alle mie spalle.
"Posso portare anche i miei genitori?" chiedo.
"Si, ma non puoi portarli sulla Terra" dice.
Io annuisco. "Lo so" prendo la mano del Signore e mi ritrovo nella stanza bianca dove ci sono i portali.

Dopo poco accanto a me arrivano anche mamma e papà. 

"Sei ancora in come sulla Terra, vuoi vedere?" chiede il Signore.

Io annuisco. Tra i due portali si fa spazio una specie di video, sembra di vedere un film con il proiettore.

"Quella ragazza sul lettino sei tu, Hilary" dice il Signore, indicando la ragazza nell'ospedale.
"Sembro morta. Sono bianchissima" dice sgranando gli occhi.
Il Signore annuisce. "Questa invece è la sala d'attesa davanti alla tua camera" dice indicando poi, lo schermo.

Ci sono i miei zii, Justin, le ragazze, Jeremy, Pattie e persino i bambini.

"Sono tutti lì" dico.
"Kenny" sussura papà, guardandolo.
"Sono tutti in pena per te" aggiunge il Signore.
"Justin si sta alzando" dico io, guardando lo schermo.

Vedo che entra in camera mia e mi guarda per un pò, ha un viso tristissimo con gli occhi rossi. Chiude la porta e si siede sulla sedia vicino al mio letto.

"Ciao amore mio, sappi che mi stai facendo preoccupare tantissimo. Mi manchi, non puoi immaginarti quanto, quindi vedi di tornare da me entro le due ore, perchè ho capito che ti amo più di qualsiasi cosa e senza te morirei anche io. Mi manca il sapore delle tue labbra, la tua risata, i tuoi sguardi di rimprovero, il tuo corpo sul mio, il tuo viso accanto al mio la mattina, i tuoi 'buongiorno', il tuo amore, il tuo profumo, la tua voce, la tua serenità. Mi manca tutto cazzo, svegliati ti prego. Non puoi lasciarmi, dobbiamo stare insieme per sempre, ricordi?" scoppia a piangere, poi si asciugo le lacrime, riprendendo a parlare. "Ti ricordi quando ancora non stavamo insieme? Quella volta nel parco, quando abbiamo cantanto la mia canzone 'Believe' ? Io me lo ricordo, è la prima canzone che abbiamo cantanto insieme" dice, sorridendo leggermente.

"Fà così male vederlo in questo stato" dico, facendomi scappare delle lacrime.

Inizia a cantare la canzone 'Believe' ed io non riesco a trattenermi dal cantarla insieme a lui.
Appena finisce, riprende a parlare.

"Non credevo che avrei potuto tenere così tanto ad una ragazza. Torna da me, ti prego. Giuro che non avrò occhi che per te, non ti farò arrabbiare più, mi prenderò cura di te, ti farò felice, ti accompagnerò a trovare i tuoi genitori, per favore, torna" dice in lacrime. "So che probabilmente ti alletta di più la proposta di stare lassù in cielo, perchè si è felici, ma non puoi buttare la tua vita solo per stare con i tuoi genitori, non puoi rinunciare a vivere, non puoi" piange ancora più forte, accasciandosi al mio addome.

Quella specie di 'televisione' sparisce.

"Hilary, hai solo cinque minuti per decidere se restare qui oppure tornare giù" mi avverte il Signore.

Mi giro verso i miei genitori, supplicando aiuto con lo sguardo.

"Non possiamo dirti niente Hil, non possiamo decidere per te" dice papà.
"Segui il tuo cuore, mia piaccola Hil" dice mamma.

Ho deciso, sorrido a loro e mi avvio verso il portale di sinistra. Perderò tutto ciò che ho là sotto, sofriranno, ma mi dimenticheranno.

"Perdonatemi se potete" sussurro in direzione dei miei zii, di Justin, delle ragazze e della famiglia Bieber.

"Hil, sei sicura?" mi chiede papà, fermandomi prima che io possa mettere un piede là dentro.
Annuisco. "Si, voglio stare con voi" dico sorridendo.
"Hil, pensaci, ti prego. Noi ti aspetteremo per sempre" dice mamma.
"Hai solo due minuti" mi avverte il Signore.

Sono decisa, non voglio tornare indietro, voglio restare lì con loro, per sempre.
Metto un piede dentro e vedo che diventa trasparente.
Inizierò la mia nuova 'vita' qui, con i miei genitori, abbandonerò la Terra per sempre.

*Justin's Part*

Sobbalzo sentendo la porta che si apre. Entrano tutti seguiti dal dottore e da due medici.

"Ragazzo, rimangono cinque minuti, poi la macchina non potrà più funzionare" mi avverte il dottore.

Tutti noi scoppiamo a piangere.

"Non può fare nient'altro?" chiedo in lacrime, posizionandomi davanti al dottore.
"Mi dispiace, abbiamo fatto di tutto, ma lei non vuole tornare tra noi" dice triste. "Ha ancora due minuti" dice poi guardando l'orologio al polso.

Vado di nuovo accanto ad Hilary.

"Per favore, ritorna! Mia piccola Hil, ritorna" le sussurro in lacrime.

"Ora del decesso: 4.56pm" detta il medico ad un ragazzo lì accanto.

Mia mamma mi alza dal corpo di Hilary, stanno tutti piangendo disperati, io sto morendo dentro.

"Condoglianze" dice il dottre a Kenny e Alicia.

Rachel scoppia a piangere dopo un mese e Chanel sviene. Papà porta via i bambini dalla stanza, mentre mamma piange insieme a me.
Il dottore va vicino alla macchina e toglie l'unica cosa che la fa stare in vita.

"No, per favore, non fatelo, vi prego" urlo, cercando di andargli in contro.

Ma Kenny mi tiene per le braccia, in modo da non farmi muovere da lì.

"Lasciami, non staccate la spina, non fatela morire del tutto, per favore" continuo ad urlare.

Il dottore stacca le flebo dal braccio di Hilary, poi stacca la spina e la macchina del cuore inizia a fare un bip sordo, finchè anch'essa non viene spenta.

*Hilary's Part* 

Sto per entrare dentro, ho una gamba dentro. Metà del mio corpo ha già attraversato il portale, diventando trasparente.
Improvvisamente nella stanza risuona la voce di Justin, che distrae tutti.

"Per favore, ritorna! Mia piccola Hil, ritorna" le sussurra, ma sembra che le stia urlando.

Mi ha chiamata 'Piccola Hil', come fanno i miei genitori, non posso lasciarlo.
Mi ritiro velocemente indietro dal portale.

"Hilary, hanno staccato la spina" dice il Signore.

Noto che sono trasparente, ormai sono morta.

*Justin's Part*

E' morta, non c'è più nulla da fare. Sono accasciato a terra, fuori dalla sua stanza. I dottori sono ancora dentro, voglio morire, immediatamente. Gli altri sono seduti, non riescono a smettere di piangere, proprio come me. Non vedo nulla, ho gli occhi appannati, pieni di lacrime, il viso bagnato.

L'unica mia ragione di vita è morta e non potrò più rivederla. Mai più.

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-SPAZIO AUTRICE-
Salve ragazze, come state?  
So che il capitolo è corto ma serve così, per lasciarvi in sospeso, scusate :3
Comunque, spero vi piaccia almeno un pò da spirgervi a lasciarmi un vostro parere.
Mi sono sentita in colpa a parlare di Dio senza un motivo davvero valido legato alla religione :( (si, sono credente)
Anyway, ringrazio le ragazze che hanno recensito il capitolo precedente e la storia in generale, chi l'ha aggiunta tra le preferite, tra le seguite e le ricordate.
Vi ringrazio di cuore per seguire la mia storia e vorrei chiedervi se potreste passare anche dall'altra mia storia "Killer Girl" :D
Detto ciò, aggiorno a 4 recensioni!

Vi amo,Sere <3

 

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


*Hilary's Part*


"La prego, mi faccia ritornare sulla Terra, solo questa volta, mi dia solo un'opportunità" dico, pregandolo.
Lui sospira e sorride, annuendo.

"Ci rivedremo piccola Hil" dice papà.
"Ti vogliamo bene, Hil, ti amiamo" dice mamma.
"Vi amo anche io, ci rivedremo fra un bel pò" dico abbracciandoli ad uno ad uno il più forte possibile.

"E' ora di andare, Hilary" dice il Signore.

Annuisco e li saluto un ultima volta, entrando nel portale di destra, quello che mi porta sulla Terra. Prima di entrare del tutto mi giro un'ultima volta verso i miei genitori e verso il Signore.

"Ciao" li saluto con la mano, sorridendo.
"Ciao" ricambiano il sorriso.
"Vi voglio bene e grazie dell'opportunità" dico sorridendo prima ai miei genitori poi al Signore.
"Te ne vogliamo anche noi, piccola Hil" dicono i miei genitori.
"Non ringraziarmi, Buona fortuna" dice il Signore.

Entro del tutto e non vedo nulla. Vedo tutto nero.
Improvvisamente sento freddo e non sento più quella felicità nell'aria, sento l'ossigeno che mi si infila piano nei polmoni.
Apro leggermente gli occhi e vedo che i miei zii, Pattie e Justin stanno piangendo. Justin sta cercando di venire verso di me, ma mio zio lo tiene fermo.
Il dottore esce invitando i miei zii e il resto ad uscire.

"S-sono viva, non andatevene, vi prego" dico il più forte possibile, dato che sono debole.

Si girano tutti verso di me ed io cerco di sorride, notando che sul loro viso c'è solo stupore.
Justin torna immediatamente indietro.

"Oddio amore mio, sei viva, oddio" continua a ripete felice, accarezzandomi e baciandomi.

I medici vengono subito attorno a me e Justin fà qualche passo indietro lasciandogli lo spazio necessario per far si che mi rimettano le flebo e riaccendino la macchina che segna il battito cardiaco.

"Hai bisogno di ossigeno?" chiede un dottore.
Scuoto la testa. "No, riesco a respirare" sussurro.
"Va bene, ti portiamo qualcosa da mangiare, sei senza forze" dice un medico, uscendo insieme agli altri due dottori.
"Cos'è successo?" chiedo io, non ricordandomi molto.
"Sei stata investitita" dice Pattie.
"Quello me lo ricordo" dico. "Ricordo che ho chiuso gli occhi nel momento in cui l'ambulanza è arrivata" dico.
"Eri in coma, ed eri morta, sei..resuscitata" mi spiega incredulo mio zio.

Mi alzo di scatto mettendomi seduta.

"Cos'è successo, non ti senti bene?" chiede mia zia.
"Sto benissimo" dico ricordandomi ciò che era successo poco fa, lassù.

Guardo fuori dalla finestra, in direzione del cielo e sorrido.
Poi mi giro verso mio zio.

"Ti saluta papà" sussurro.
Lui sgrana gli occhi. "C-cosa?" chiede.
"So che probabilmente penserete che sia causa del coma o della mia quasi-morte, penserete che io stia delirando, ma mi sono ritrovata in Paradiso. Il mio corpo era qui, ma io, o meglio, la mia anima, era lassù" spiego, cercando di farmi credere.
"Hilary, è difficile credere ad una cosa così" sussurra mia zia, tristemente.
"Posso giurarvi sui miei genitori che ero in Paradiso" dico, sicura di me.
"Ti credo" mi dice Pattie.
Justin annuisce. "Anche io" sorride poi.
"Grazie" ricambio il sorriso.
"Cos'hai visto?" chiede mio zio.
"All'inizio mi trovavo in una stanza completamente bianca, ma camminando ho trovato una porta che attraversandola mi ha fatta arrivare ad un giardino. Era pieno di bambini, adolescenti, coppie, donne, uomini e anziani.
Ho visto degli angeli. Avevano delle grandi ali bianche e ho visto il Signore, mi ha parlato. E' stato lui a darmi un'ultima opportunità per tornare qua" dico.
"In che senso 'un'ultima opportunità' ? Cosa vuoi dire?" mi chiede mia zia.

Decido di raccontare tutto, dall'inizio alla fine

"Ho passato due giorni con i miei genitori, ho visto mamma e papà e mi sono davvero sentita felice come mai prima d'ora. Abbiamo passato questi due giorni insieme e ho scoperto che loro non dormono, ma stanno a fissare le stelle. L'ho fatto anche io, ti ipnotizzano, sembra che stai dormendo e il giorno dopo non ti senti stanca. Ho incontrato il Signore, mi ha portato davanti a due portali, una mi portava qua l'altro mi lasciava lassù.
Quando mancava mezz'ora alla mia fine mi ha fatto vedere Justin che entrava in camera mia, ho sentito tutto quello che mi ha detto, la canzone che mi ha cantato, l'ho cantanta insieme a lui, ma l'amore che provo per mamma e papà mi ha comunque spinta a scegliere di restare lassù. Ma nel momento in cui ho scelto quel portale la voce di Justin mi ha fermata. Mi ha sussurrato di tornare da lui, mi ha chiamata 'piccola Hil' proprio come avevano fatto i miei genitori in quei due giorni, ciò mi ha spinta a tornare da voi, ma qui avevano già staccato tutto ed era praticamente impossibile tornare. Ho chiesto un'altra opportunità e mi è stata data, ecco perchè ora sono viva" dico sorridendo, asciugandomi le lacrime.

Restano tutti sbalorditi, a bocca aperta, senza parole.

"So che è difficile da credere, ma è successo, li ho vissuti davvero questi due giorni" dico, sperando di essere creduta.
"Hilary, tu non sei stata in coma per due giorni" mi dice Pattie.
"Cosa vuoi dire?" chiedo confusa.
"Sei stata in coma per un mese" mi spiega.

Io sgrano gli occhi. Com'è possibile? Lassù sono passati solo due giorni, ne sono sicura.
Veniamo interrotti dalla porta che si apre, rivelando Jeremy.

"Pattie, Chanel si è ripresa" dice, senza notare che io sono viva.
Pattie sorride e mi indica. "Guarda" dice poi.

Jeremy corruga la fronte poi si gira a guardare verso di me e notando che sono viva lascia spazio ad un sorriso enorme sul suo viso.

"Oh mio Dio, Hilary" corre da me, abbracciandomi forte. "Cosa? Come? Eri morta.." dice confuso.
"Diciamo che sono resuscitata" gli sorrido.
"Oddio, Hilary" dice abbracciandomi di nuovo.

Si stacca subito e apre la porta affacciandosi fuori.

"Chanel, Rachel, presto entrate" dice felice.

Le ragazze entrano con un espressione confusa e appena mi vedono seduta sul letto mi corrono incontro e mi abbracciano.

"Piano ragazze, così mi fate soffocare" dico, allentando le loro prese.

Loro si staccanno subito.

"No, per carità, non voglio che tu muoia di nuovo" esclama Chanel.

Tutti noi ridiamo.

"Dove sono i bambini?" chiedo, notando che là dentro non ci sono.
"Appena ci hanno dato la notizia che eri morta, li ho portati dai nonni, non volevo che assistessero ad una scena così brutta" spiega Jeremy.
"Quindi è grazie a me se sei viva?" chiede Justin, dopo pochi minuti di silenzio.
Io annuisco. "Si, se non mi avessi sussurrato di tornare da te ora non sarei qui" dico facendo spallucce.

Lui mi sorride e posso notare che i suoi occhi stanno diventando lucidi.
Apro le braccia verso di lui, e gli faccio cenno di avvicinarsi.
Viene verso di me e si butta tra le mie braccia, stringendomi forte a se.

"Mi sei mancata così tanto, amore mio. Non ti lascerò mai" sussurra contro il mio collo.
"Mi sei mancato anche tu, Justin" dico, stringendolo forte a me.


-3 GIORNI DOPO-

14 Dicembre 2013, New York.

Sono uscita stamattina dall'ospedale. Per fortuna non ho avuto altri danni, quindi ora sono in splendida forma anche se il dottore mi ha consigliato di stare a riposo il massimo possibile.
Devo comunque ritornare a scuola, quindi da domani tornerò alla solita routine.
Sono felice anche perchè fra poco ci saranno le vacanze di Natale che passerò alle Hawaii con il mio bel biondino.
E' da un pò che non facciamo una vacanza in famiglia, causa del lavoro di mio zio, quindi non vedo l'ora che arrivino le vacanze. L'unica cosa negativa è che ora inizia a fare davvero molto freddo e mi risulta difficile indossare di nuovo maglie a manica corta.
Ora sono a casa, sul mio divano in salotto a guardare i programmi su Mtv, sto aspettando che arrivi Justin. Si è andato a fare un tatuaggio, ma non me la sento di uscire per ora, quindi ho deciso di aspettarlo.
Prendo il mio telefono dal tavolino e lo sblocco notando che sono le due del pomeriggio.
Apro Facebook e mi trovo tantissime richieste di amicizia e molti commenti nei miei vecchi post che mi augurano una buona guarigione.
Che tenere. Ho molti messaggi da parte delle fan di Justin, ma non mi va di rispondere, così esco ed entro su Twitter.
Anche lì mi hanno augurato la guarigione e hanno fatto un trend su di me '#WeSupportYouHilary'.
Non capisco come possano dire che le Beliebers sono delle bulle quando invece non farebbero del male nemmeno ad una mosca.
Chiudo anche Twitter e poso di nuovo il telefono sul tavolino, continuando a guardare la tv.
Dopo poco sento suonare il campanello di casa e, con poco voglia, mi alzo sbuffando, aprendo la porta, ritrovandomi le ragazze con delle buste in mano.

"Ciao" sorrido, salutandole.

Loro ricambiano il saluto, poi le faccio entrare.
Andiamo tutte e tre in sala e ci sediamo sul divano.

"Cosa c'è dentro quelle buste?" chiedo io.
"Varie schifezze per stasera" dice Chanel, sorridendo.
Alzo un sopracciglio. "Per stasera?" chiedo.
Rachel annuisce. "Si, stasera ci sarà un Pigiama Party fra noi" sorride.
"Dov'è Justin?" chiede Chanel.
"E' fuori a farsi un tatuaggio" scrollo le spalle, stendendomi, appoggiando la testa sulle gambe di Rachel.
"Anche io voglio farmi un tatuaggio" dice all'improvviso Chanel.

Alzo di scatto la mia testa dalle gambe di Rachel, puntando il mio sguardo sbigottito su Chanel. Noto che anche Rachel la sta guardando piuttosto stupita.

"Cosa?" chiede lei.
"Si, insomma, sono stufa di non fare delle cose perchè ho paura delle conseguenze. Cosa mai potrebbe fare un tatuaggio? E' significativo, te lo porti per sempre, ed è anche carino, poi se più avanti non lo vuoi, te lo fai cancellare." spiega lei, indifferente.
"Vuoi andare a fartelo ora?" chiedo, guardando l'ora sul telefono.
"Dipende da che ore sono" risponde lei.
"Le 2.30pm" le rispondo.

Lei annuisce e si alza sul divano, seguita da noi.

"Andiamo" dice poi.
"Aspetta, fammi vestire" mi lamento io, correndo al piano di sopra.

Entro in camera mia aprendo l'armadio estraendo da esso un maglioncino rosa non troppo largo ed un paio di jeans scuri. Mi spoglio e li indosso, poi corro in bagno a spazzolare i miei capelli boccolosi e mi trucco leggermente.
Prendo le mie Supra nere e le indosso, poi scendo al piano di sotto ed entro in sala, trovando le ragazze sedute.

"Possiamo andare" annuncio, prendendo il telefono, mettendolo in tasca.

Ci dirigiamo verso l'entrata ed io prendo il mio cappotto nero, lo allaccio e lego la cintura che mi stringe leggermente la vita.
Usciamo tutte e tre ed io mi fermo a chiudere la porta a chiave, per poi raggiungere le altre in macchina.
Ci dirigiamo nello stesso posto in cui mi feci io il tatuaggio, poco più lontano dallo Starbucks.
Rachel parcheggia e poi scendiamo, dirigendoci verso il negozio.
Entriamo e noto la sala completamente vuota. Evidentemente Justin non è qui.
Ci sediamo aspettando, mentre Chanel prende dei libricini con i tatuaggi e ne sceglie uno.
Nell'attesa sento delle voci provenire dalla stanza in cui si fanno i tatuaggi, ma non so a chi appartengano.
Dopo poco il ragazzo che mi servì la prima volta esce da quella stanza sorridendo alla mia vista.

"Ciao" mi dice, posizionandosi dietro il bancone.
"Ciao" gli sorrido, avvicinandomi a lui, seguita dalle ragazze.
"Chi di voi tre si deve tatuare?" chiede lui, guardandoci.

Io e Rachel indichiamo Chanel e lei sorride imbarazzata.

"Bene, hai già scelto il tatuaggio?" chiede il ragazzo, sorridendole.
"Si, ne ho visto uno sul catalogo" dice, dandogli il catalogo indicando quale tatuaggio vuole farsi.

Il ragazzo annuisce.

"Aspetta che il ragazzo esce e poi vieni con me, d'accordo?" chiede lui.
Chanel annuisce. "Possono entrare anche loro?" chiede, indicando me e Rachel.
Lui annuisce. "Certo, anche se lo spazio non è molto grande" fà spallucce lui.

Dopodichè notiamo un ragazzo uscire. Era quel ragazzo californiano, mi pare si chiamasse Christian.

"Ragazze" esclamò sorridendoci.

Io alzai gli occhi al cielo e notai che il ragazzo dei tatuaggi rise vedendo la mia reazione.
Risi silenziosamente insieme a lui, cercando di non farmi riconoscere dal ragazo californiano.

"Hey Hilary, come stai?" chiede lui.
"Ci conosciamo?" chiedo girandomi verso di lui.
"Ma come? Non ti ricordi di me?" chiede indicandosi.
"No" scuoto la testa, fintamente dispiaciuta.
"Sai Christian, Hilary è uscita da poco dal coma e si ricorda solo della sua famiglia e di noi due. Ha momentaneamente perso la memoria" lo prende in giro Rachel.
"Oh, in tal caso io ero tuo amico. Mi chiamo Christian" dice lui, sorridendomi.
"Bene, ora però dovremmo andare, siamo in ritardo" dico sorridendo.
"Oh, si, certo, scusa il disturbo, ciao" dice sorridendo, andandosene.
"Grazie, sei un'amica" abbraccio Rachel, mentre Chanel e i due ragazzi scoppiano a ridere.
"Bella quella del coma e della memoria" replica il ragazzo dietro al bancone.

Finalmente entriamo dentro e Chanel si siede, impaurita, sul divanetto in pelle nero.

"A me non ha fatto molto male" rassicuro Chanel, sorridendole. "Rilassati, sta tranquilla e cerca di non pensarci" le consiglio.

Circa un'ora dopo usciamo di lì. Chanel si è fatta fare il segno dell'infinito con dentro la parola 'Belieber', sul fianco destro. 

"Immagino quando lo vedrà Justin" dico io, scendendo dalla macchina.

Siamo arrivate a casa.

"Justin rimarrà ancora per molto qui?" chiede Chanel, mentre ci avviamo all'entrata di casa mia.
"Credo di si" dico aprendo la porta. "Hey, c'è qualcuno?" urlo.
"No" risponde Rachel.
"Ma dov'è Justin?" chiede Chanel, entrando in sala.
"Non ne ho idea" dico, buttandomi sul divano.
"Lasciaci un pò di spazio" si lamentano loro.

Io sbuffo, sedendomi composta, e loro si siedono accanto a me.

"Appena iniziano le vacanze di Natale, partiamo per le Hawaii" sorrido felice.
"Tu e chi altro?" chiede Rachel.
"Io, i miei zii e Justin" dico.
"Ho saputo che deve fare un concerto lì" dice Chanel.
Io annuisco. "Per fortuna" aggiungo, sorridendo.

Dopo circa dieci minuti che parliamo, sento aprire la porta di casa.
Mi sporgo leggermente per cercare di vedere chi è, ma non vedo nulla, finchè mio zio non entra in sala.

"Oh, ciao ragazze" esclama stupito.
"Ciao" salutiamo noi.
"Dov'è la zia?" chiedo poi.
"E' in cucina, sta sistemando le borse della spesa" risponde.
"Digli di Justin" gli ricorda mia zia, urlando dalla cucina.
"Ah, è vero" mio zio si batte una mano in fronte. "Justin ha detto che c'è stato un contrattempo con i suoi amici. Hanno detto che l'hanno costretto a stare da loro" mi spiega. "Se mi volete, chiamate" dice poi uscendo dalla sala.
"Non so, io non credo molto alla storia degli amici" dico, facendo una smorfia.
"Vuoi andare a controllare?" chiede Rachel.
"No, prima voglio chiamarlo" dico, prendendo il mio telefono dalla tasca dei pantaloni.

Digito in fretta il numero, che ormai so a memoria, e aspetto che risponda.
Suona un paio di volte poi parte la segreteria telefonica.

"Ha messo giù" constato, confusa.

Metto il telefono nella tasca dei pantaloni e mi rimetto il cappotto.

"Andiamo" dico, poi.

Si alzano anche loro, mettendosi i loro cappotti e ci dirigiamo verso l'uscita.

"Noi usciamo un attimo, torniamo fra poco" avverto i miei zii, urlando dall'entrata.
"Va bene" dice mia zia dalla cucina.
"Tornate per la cena" dice poi mio zio.

Noi usciamo di casa e ci dirigiamo verso la macchina. Appena entriamo Rachel mette in moto e parte.

"Sai dove abitano i suoi amici?" mi chiede Chanel.
"Si. Poco prima che Justin si trasferì da me, incontrai Chaz che mi disse che si erano trasferiti quà" dico.

Indico la strada a Rachel e poco dopo ci ritroviamo davanti casa Somers.

"Perchè si sentono degli schiamazzi?" chiede Chanel, scendendo dalla macchina.

Scendiamo anche noi e ascoltiamo attentamente, notando che Chanel non aveva torto.

"Non lo so, sembra che sia in corso una festa, senza musica" rispondo.

Rachel annuisce d'accordo. Attraversiamo e ci piazziamo davanti il cancello di casa di Chaz.

"Non sapevo che il cognome di Chaz è Somers" dice Chanel leggendo il cognome sul citofono.
"Sei una fan di Justin e non sai come si chiamano i suoi migliori amici?" chiedo, alzando un sopracciglio, mentre chiamo Justin.

Metto il vivavoce e noto che suona, però dopo pochi squilli parte di nuovo la segreteria.
Provo a mandargli un messaggio chiedendogli dove fosse, ma dopo cinque minuti ancora deve rispondermi.

"Non mi piace" ribatte Rachel.

Chanel suona e poco dopo la voce metallica di Chaz risponde.

"Si?" chiede.
"Sono il postino, ho una lettera per lei" dice Chanel, camuffando la voce.

Chaz ci apre e veloci raggiungiamo la porta di casa sua.
Io percorro il giardino girando a sinistra della casa, notando un mini piscina-party in corso.
Ci sono alcuni ragazzi e ragazze in costume che si divertono, urlano, ridono, giocano. Ma non c'è Justin.
Torno indietro dalle ragazze e noto che stanno parlando con qualcuno.
Le raggiungo notando Justin a petto nudo, bagnato.

"Hilary" esclama stupito.
"Perchè non rispondi alle chiamate?" chiedo.
"Non ho sentito il telefono, scusa" dice.
"Strano, perchè ho chiamato per ben due volte e la chiamata è stata interrotta tutte e due le volte, quindi qualcuno l'ha sentito sicuramente" dico.
"Chi è alla porta, tesoro?" sento chiedere alle spalle di Justin.

Lui si gira e noto Caitlin in bikini.

"Caitlin, và di là" le dice duramente.
"Stai ancora con lei?" esclama inorridita.
"Caitlin, sparisci" ribatte di nuovo, alzando il tono di voce.

Caitlin se ne va sbuffando e lui ritorna a guardare me e le ragazze, posizionate davanti a lui.

"Cosa voleva dire Caitlin?" chiedo.
"Nulla" dice. "Come mai sei qui?" chiede, per cambiare discorso.
"Voglio spiegazioni" dico, incrociando le braccia, sotto gli occhi di Chanel e Rachel.
"Chaz mi ha chiamato dicendo che ci sarebbe stata una festa in piscina, ed io ho accettato l'invito" dice, facendo spallucce.
"Solo dei pazzi potrebbero fare una festa in piscina a Dicembre" esclamo.
"Ci sono gli alcolici, vero?" chiede Rachel.
Justin annuisce. "Come fai a saperlo?" chiede confuso.
"Perchè so che se bevi alcolici puoi sentire caldo anche a Dicembre e riuscire così a sopportare di farsi il bagno all'aria aperta" fa spallucce lei.

Si vede che è un anno più grande di me. Ha la stessa età di Justin, infatti l'ho conosciuta grazie al fatto che è stata bocciata e che quindi deve ripetere il primo anno.

"Intelligente" dice lui, rivolto a Rachel.
"Ti stavi scopando di nuovo quella puttana, vero?" dice di colpo Rachel.
"Rachel, forza, vieni" la trascina via Chanel, cercando di farla calmare.

Rachel si stacca dalla presa di Chanel e và vicino a Justin, entrando in casa. Lo prende per il colletto e lo alza di poco.

"Fà di nuovo del male a Hilary e giuro che ti spacco questa faccia da cazzo che hai" lo avverte. 

Poi molla la presa e se ne và insieme a Chanel.

"Noi ci facciamo un giro, chiamami quando vuoi andartene" urla Chanel, ormai vicino alla macchina.
"Va bene" dico salutandole.

Mi giro di nuovo verso Justin.

"Rispondi alla domanda che ti ha fatto prima Rachel. Voglio sapere anche io la risposta" dico, incrociando le braccia al petto.
"Non ho scopato nessuno, volevo solo stare un pò con i miei amici. In questi mesi sono stato preoccupatissimo e avevo bisogno di una pausa" spiega.
"Perchè non ti credo?" chiedo, abbassando il tono.
"Devi credermi, ti sto dicendo la verità" dice.

Noto Caitlin che mi sta venendo in contro, furiosa.

"E' ancora lì Justin?" mi chiede.

Anuisco e noto che aumenta la velocità, arrivando davanti alla porta, vicina a me.

"Sono stufa. Scegli lei o me" dice incrociando le braccia al petto.
"Di cosa sta parlando, Justin?" chiedo, confusa.

La paura prende possesso del mio corpo. Spero solo che non mi abbia tradita di nuovo.

"Non sa nulla, vero?" chiede Caitlin.
"Caitlin, sta zitta e vattene a nuotare" dice Justin, visibilmente nervoso.
"Ti spiego" inizia Caitlin. "Justin è venuto da me stamattina" inizia.
"Hai detto che andavi a farti un tatuaggio" dico, sgranando gli occhi.
"Non crederle, vuole solo dividerci" dice lui, visibilmente in panico.
"Io voglio dividervi? No, non è vero" ribatte lei, poi si gira verso di me. "Dicevo, che è venuto da me, dicendomi che eri uscita dall'ospedale e spiegandomi che non potevi fare nulla ora e che lui era in astinenza da troppo tempo" dice lei.
"Caitlin, sta zitta" dice, andando in contro a lei.

Metto una mano sul petto di Justin e faccio un cenno a Caitlin, per dirle di andare avanti.

"Così abbiamo fatto sesso, poi abbiamo ricevuto una chiamata da Chaz e siamo venuti quà insieme mentre lui ha chiamato Kenny inventandosi una bugia da far dire a te." dice.
"Che bugia?" chiedo.
"Lui ha detto a Kenny di dirti che c'era stato un contrattempo con i suoi amici e che l'hanno costretto a stare da loro" dice.
"E' vero" annuisco, guardando Justin.
"Hilary, non le credere" dice lui, prendendomi la mano.
"Continua" dico a Caitlin, staccando la mia mano dalla presa di Justin.
"Poi non è successo molto, ci siamo divertiti e molte volte mi baciava sulle labbra, finchè non è venuto ad aprire la porta e mi ha detto di non venire di quà e di non dire nulla, nel caso fossi tu" dice lei, facendo spallucce. "Solo che mi sento una puttana e sono stufa di essere trattata così, quindi scegli: o me o lei" aggiunge poi, riferita a Justin.
"Hilary non abbiamo fatto sesso" mi dice.
"Hai fatto sesso con lei, subito dopo averlo fatto con me, ricordi? L'abbiamo fatto stamattina presto sul letto dell'ospedale, prima che uscissi" dico, nervosa. "Sono d'accordo con Caitlin, scegli lei o me" dico, allontanandomi da Caitlin, in modo da farlo andare dove voleva.

Justin ci guarda a tutte e due, poi si dirige verso Caitlin.

"Arrivo" le sussurra, spingendola in casa.
"Hai scelto lei, seriamente?" chiedo arrabbiata.
"Senti Hilary, lei è la mia migliore amica da tantissimo, è ovvio che scelga lei, ma questo non significa che io non ti ami" spiega lui.
"Se amare una persona significa tradirla per ben tre volte, se non di più, bhe allora io non ti amo" dico, allontanandomi da lui.
"Non ti ho tradita.." lo blocco.
"Ci stavamo frequentando e l'hai baciata dentro un negozio di intimo, avevamo fatto pace da poco, ci eravamo messi insieme e mi hai mentito baciandola e facendoci sesso in una discoteca ed ora ci fai sesso di nuovo. Se questo non è tradire, dimmi cos'è" urlo.

Noto che gli amici di Justin ci raggiungono davanti casa.

"Cosa sono queste urla?" chiede Ryan.
"Nulla, me ne stavo andando" dico, salutando velocemente tutti, tornando indietro, prendendo il telefono per chiamare Chanel.
"No, aspetta" dice prendendomi per un braccio, facendomi girare verso di lui.
"Cosa vuoi ancora?" chiedo.

Sento che sto per iniziare a piangere, ma devo essere forte, non devo dargli questa soddisfazione.

"Te. Non te ne andare, io ti amo" dice lui, con gli occhi lucidi.
"Hai sbagliato a scegliere di fare il cantante, dovevi fare l'attore" dico mollando la sua presa sul braccio, uscendo dal giardino di casa Somers.
"Hilary, ti prego" dice, fermandomi di nuovo.
"E' finita Justin, lasciami stare" replico, staccandomi dalla sua presa, allontanandomi velocemente da lui, chiamando Chanel.
"Hilary, dimmi" dice.
"Venite a prendermi per favore, sono ancora vicino casa di Chaz" dico.
"Va bene, stiamo arrivando" dice Chanel, attaccando.

Mi fermo davanti una casa poco più lontana da dove mi trovavo e aspetto lì le ragazze.

"Cerchi qualcuno?" mi sento chiedere alle mie spalle.

Mi giro notando un ragazzo alto dai biondi capelli, alzati in un cresta.
Non riesco a vedere il colore degli occhi, dato che sono lontana.

"No, sto solo aspettando delle amiche" dico, guardandolo.

Lui si avvicina. Occhi azzuri, wow.

"Hai pianto?" mi chiede, una volta arrivato al cancelletto di casa sua.
"No, è il vento che mi fa lacrimare gli occhi" dico, asciugandomi le lacrime con la manica del mio cappotto.
"Farò finta di crederti" dice, sorridendo. "Io sono Alex" si presenta lui, tendendomi la mano.
"Hilary" mi presento a mia volta, stringendogli la mano.
"Di dove sei?" mi chiede lui.
"Di qualche isolato più in là" sorrido. "Tu?" chiedo poi.
"Io sono nuovo di qui, sono arrivato due giorni fa e devo ancora scegliere la scuola" fà una smorfia con la bocca.
"Io vado alla New York High School, potrebbe piacerti" gli consiglio, sorridendo.
"Non so dove si trova, ma potrei vedere com'è, grazie del consiglio" ricambia il sorriso.

Sento il telefono vibrare e quindi lo prendo leggendo il nome di Chanel sullo schermo.

"Pronto?" rispondo.
"Hilary sono Chanel, siamo bloccate nel traffico in pieno centro a New York, non credo che riusciamo a venire a prenderti subito" si scusa Chanel.

In sottofondo si sentono tantissime macchine che suonano il clacson, quindi sò che non mi sta mentendo.

"Non preoccuparti, torno a casa a piedi. Chiamami quando vi sarete sbloccate" sorrido leggermente.
"Va bene, ciao" dice chiudendo la chiamata.

Ripongo il telefono in tasca e poso il mio sguardo su Alex.

"Ora devo andare, ci vediamo domani a scuola, forse" dico salutandolo con un gesto della mano.
"Aspetta, dove abiti?" chiede lui.
"A due isolati da qui" dico facendo spallucce.
"Sapendo che un isolato contiene circa sette case, se non di più, non credo che arriverai entro un'ora a casa, quindi lascia che ti accompagni" mi sorride lui.
Sospiro. "Non lo so, insomma, non ti conosco nemmeno" dico con voce dispiaciuta.
"Posso assicurarti che non sono un rapitore o un assassino" sorride.
Io rido. "Va bene" annuisco.
"Aspetta, prendo la macchina" dice, per poi andare verso il suo garage ed aprirlo, entrando in una decappottabile nera.

Esce dal cancello di casa sua e si ferma davanti a me. Salgo in macchina e partiamo verso casa.

"Quanti anni hai?" chiedo io.
"Domani faccio 19 anni" sorride.

E' simile a Justin. No, scherzo, ha solo i capelli di Justin, anche se hanno un colore più chiaro. E' molto sorridente, ha sempre il sorriso sulle labbra il chè lo fa sembrare una persona molto ottimista, ma nulla è paragonabile al sorriso di Justin.
Basta, devo smettere di pensare a lui, ormai le nostre strade si sono separate, può essere bello e dolce quanto voglio, ma mi ha comunque tradita molte volte, l'ho sempre perdonato ma ha continuato a farlo.
Si è permesso anche di dire a Caitlin che non faceva sesso da un bel pò, quando invece la mattina stessa lo avevamo fatto.
Facevo bene a non fidarmi di lui all'inizio, facevo bene a non volerlo come amico, a tenerlo a distanza da me, ad odiarlo, a pensare che fosse solo un montato.
Ma ovviamente la vita mi odia e ha deciso di farmi innamorare di lui, ha deciso di farmi soffrire, come se non fosse bastata la sofferenza provata negli ultimi anni.

"Hilary, siamo arrivati" annuncia Alex.
"Scusa, stavo pensando e non l'ho notato" dico mortificata, notando che siamo fermi davanti la mia via da un bel pò.
"L'ho notato" sorride.
"Grazie ancora, ci vediamo domani, se vieni" sorrido, salutandolo con la mano, per poi scendere e camminare fino al cancello di casa mia.

Lo apro ed entro, notando che nel garage è parcheggiata la Ferrari bianca di Justin, segno che è in casa.
Devo andarmene di qui, devo trasferirmi o non riuscirò più a dimenticarlo.
Entro in casa, trovando la porta aperta, e appendo il cappotto all'appendi abiti all'entrata.
Mi dirigo subito al piano di sopra e sento l'acqua della doccia che scorre, probabilmente si starà lavando.
Dato che il bagno davanti camera mia è occupato, metto le scarpe vicine all'armadio e mi tolgo il maglione sostituendolo con una maglia a maniche corte.
Mi toglo i pantaloni e li metto sul letto vicino al maglione, mettendomi dei pantaloncini della tuta.
Tolgo il telefono che ho lasciato nei jeans e lo prendo dirigendomi nella palestra.
Apro la porta e trovo un asciugamano a terra e parecchi attrezzi in disordine, segno che lui, probabilmente, si stava allenando prima di andare sotto la doccia.
Mi metto i guantoni e scarico la mia rabbia su quel pesante sacco nero che, ad ogni pugno, si muove.
Dopo un pò mi fermo, stanca. Cerco di riprendere a respirare regolarmente, sedendomi a terra.
Mi tolgo i guantoni e li poso accanto a me, poi prendo un asciugamano pulito e mi asciugo il sudore sulla fronte e sul resto del viso.
Sento dei passi e capisco che è entrato.
Quanto vorrei corrergli incontro, abbracciarlo e far finta che non sia successo nulla, ma non posso. Non posso soffrire ancora, solo perchè voglio stare con lui.
Mi rimetto i guantoni, facendo finta di non averlo sentito e riprendo a colpire il sacco più duramente, pensando a tutto ciò che è successo in questi ultimi mesi.
Sto soffrendo per una persona che probabilmente non mi ama e che non mi ha mai amata. Perchè non sono morta? Perchè non ho scelto di restare lassù in quel posto favoloso, pieno di pace e serenità, con i miei genitori? Sarebbe stato molto meglio, anzichè stare in una realtà bruttissima, in una vita piena di tradimenti e sofferenze, perdite e dolore.
Lo amo e lo odio così tanto in questo momento. Non potevo innamorarmi di un altro ragazzo? Di un ragazzo vero, che rispetti la propria fidanzata, che non la faccia soffrire, ad esempio.
Ma è impossibile trovarne uno, sarebbe più facile trovare la pentola d'oro alla fine dell'arcobaleno.
Mi risveglio dai miei pensieri e noto che sto ancora tirando pugni fortissimi a quel sacco che sembra chiedere pietà.
Do un ultimo pugno, facendolo allontanare da me di un pò. Poi resto in piedi, ferma a fissare la finestra chiusa davanti a me, cercando di riprendere fiato.

"Vattene" dico dopo alcuni minuti.

Sò che si trova ancora là dietro, sento la sua presenza in quella stanza, ma non lo voglio con me.

"Non vedo perchè dovrei" dice lui.
"Perchè è casa mia e decido io se puoi entrare nelle mie stanze oppure no" dico fredda.

Non pensavo di riuscire a parlargli così.
'Sei forte, ce la puoi fare' mi incita la mia coscenza.
Non pensavo nemmeno che la mia coscenza fosse buona.

"Questa non è una tua stanza" ribatte lui.
"E' comunque parte della mia casa e non puoi entrare se non ti dò io il permesso, vìoli la mia privacy" dico, sedendomi a terra, togliendo di nuovo i guantoni.

Prendo il mio asciugamano e asciugo il mio viso dal sudore, poi mi dirigo verso la finestra aprendola.

"Ti ammalerai se prendi aria mentre sei sudata" mi avverte lui.
"Non mi interessa, non potrei stare peggio, quindi" faccio spallucce, girandomi verso di lui.

E maledizione a me. E' difronte a me, con solo un asciugamano in vita, il suo petto scoperto ormai asciutto, le sue gambe in bella vista e quella 'V' che ho scempre amato poco più sopra delle parti intime è in mostra.
Devo essere forte, non devo pensarci. Quel corpo è stato addosso ad altre ragazze, quel corpo appartiene ad un ragazzo spregevole che non ha fatto altre che mentirmi per tutto questo tempo, e subito l'odio si impossessa di nuovo di me.

"Vattene" ripeto.
"Devo prendere il mio asciugamano" dice indicando l'asciugamano bianco a terra.

Mi avvicino a quell'asciugamano e lo alzo da terra, lanciandoglielo.
Subito un'ondata del suo profumo mi invade le narici, ma mi avvicino di nuovo alla finestra per respirare aria fresca e pulita.

"Ora puoi andartene" dico, guardando con sguardo perso le macchine che passano fuori dalla finestra.

Sento il calore del suo corpo vicino al mio, dopodichè mi ritrovo stretta in un suo abbraccio.
Calde lacrime bagnano la mia spalla e capisco che sta piangendo.
Poco dopo prende a singhiozzare e posso giurare che quella è la prima volta che lo sento piangere realmente.

"Non mi commuovi" dico, staccandolo da me.
"Non lasciarmi, per favore" mi supplica, restando attaccato a me.
"Dovevi pensarci prima di tradirmi con quella" rispondo fredda.
"Scusami, ti prego. Non si ripeterà" cerca di convincermi, ma ormai non mi fido più.
"Justin, non mi fido più di te. E' ora che ci comportiamo da persone mature, quali siamo e affrontiamo tutto a viso scoperto. Ti amo, più della mia vita e di qualsiasi altra cosa, ma ho capito che non sei un ragazzo adatto a stare con una ragazza sola per il resto della tua vita. Vuoi vivere la tua vita al meglio facendo esperienze, ma su questo non sono d'accordo con te. Non sono un giocattolo o la tua bambola preferita, non puoi far finta di amarmi e poi andare a scoparti altre ragazze. Ti amerò per sempre, ma tra noi è definitivamente finita e nulla potrebbe farmi cambiare idea ormai" 

Esco da quella stanza, lasciandolo lì, davanti alla finestra da solo e mi chiudo in camera mia iniziando a piangere, annegando il mio cuscino di lacrime di dolore, sofferenza, solitudine, pentimento.
Finchè non mi addormento stanca e ferita su quel letto che molte volte aveva ospitato i nostri corpi pieni di amore.

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-SPAZIO AUTRICE-
Salve ragazze, come state?
Chiedo scusa il ritardo e i possibili errori!
E chiedo anche scusa per avervi fatte piangere nel capitolo precedente, non volevo :( Ringrazio le ragazze che hanno recensito il capitolo precedente facendolo arrivare a 15 recensioni (per ora è il capitolo più recensito).
Vi ringrazio moltissimo per avermi fatta arrivare alle 194 recensioni, siete le migliori! Voglio ringraziare anche coloro che hanno recensito la storia e che l'hanno aggiunta tra le preferite, le ricordate e le seguite!
Volevo solo dirvi che vi amo tantissimo, siete tenerissime e ogni vostra recensione mi riempie il cuore di gioia!
Grazie ancora a tutte.
Detto ciò volevo farvi vedere il nostro Alex, perchè prenderà parte di questa storia a partire da adesso *-*



In realtà questo ragazzo si chiama Christian Collins, più conosciuto come WeeklyChris su Youtube, fa cover rap ed è molto bravo è anche Canadese, quindi ho deciso di metterlo nella mia storia *_* <3

Detto ciò, evaporo!
Spero vi piaccia il capitolo, aggiorno a 4 recensioni!

Baci,Sere <3



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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


22 Dicembre 2013, New York
h: 07.00am

E' passata una settimana da quando ho lasciato Justin ed esattamente oggi, o meglio stamattina, si parte per le Hawaii.
A dire il vero non sono così felice, come lo ero prima, all'idea di dover partire.
Ma devo andarci comunque, è da un pò che non lascio New York e ho molta voglia di vedere il sole ogni giorno.
Sono in camera mia e sono stata svegliata un'ora fa da mia zia. Mi ero lavata, preparata e tutto ed ora sto vedendo se nella valigia manca qualcosa.

"Hai preso tutto?" chiede mio zio entrando in camera mia.
Annuisco. "Si, ho appena controllato" dico chiudendo la valigia.
"Hai controllato anche le altre?" chiede lui, rivolgendo uno sguardo alle altre tre valigie ai piedi del letto.
Annuisco ancora. "Si" sorrido.

Sentiamo suonare il campanello.

"Vado io, probabilmente sono le ragazze" dico, uscendo da camera mia, sorpassando mio zio.

Scendo al piano di sotto e mi dirigo verso l'entrata per poi aprire la porta.
Infatti erano loro, ma con una persona in più: Alex.

"Ragazze, che bello vedervi. Sapevo sareste venute" dico abbracciandole.

Loro ricambiano l'abbraccio.

"Non potevamo non salutare la nostra ragazza" dice Rachel.
"Ciao anche a te Alex, non pensavo di trovarti qui" dico, abbracciandolo velocemente.
"Sorpresa" ride lui.

Noi ridiamo.

"Venite dentro, non state fuori o finirete per congelarvi" mi sposto di lato per farli entrare tutti e poi chiudo la porta alle mie spalle, seguendo le ragazze e Alex in sala.

Entro e noto tutti e tre seduti sul divano, così io mi siedo sulla poltroncina in pelle davanti al divano.

"Allora, a che ora devi partire?" chiede Chanel.
"Non so, il volo è per le 9am" faccio spallucce.
"E a che ora ti sei svegliata?" chiede Alex.
"Alle 6am"
"Cavolo, come mai con così tanto di anticipo?" chiede Chanel.
"Bhe, innanzitutto dovevo lavarmi e scegliere qualcosa da mettere, poi dovevo controllare le mie quattro valigie e per finire dimentichi che dobbiamo andare con Justin, quindi ci sarà molto casino, dato che tutto il mondo sa della sua partenza" spiego.
"Me ne ero dimenticata" fà una smorfia Chanel. "Dov'è ora Justin?" chiede poi.
"Non so, prova ad andare di sopra a cercarlo" faccio spallucce.
"Non c'è bisogno, sono qui" entra Justin, sorridendo.

Chanel si alza dal divano e corre ad abbracciarlo. Dopo tutto è sempre il suo idolo e non mi và a genio l'idea che lo debba snobbare solo perchè io non ci sto più assieme, quindi le ho detto che può fare quello che vuole.

"Ciao Rachel" saluta Justin, dopo aver abbracciato Chanel.
"Ciao" lo saluta lei, fredda.
"Ciao, tu sei?" chiede poi Justin ad Alex.
"Alex, piacere" tende la mano verso Justin.
"Justin" si presenta lui, stringendogli la mano.
"Sono un'amico delle ragazze" precisa poi Alex.

Justin annuisce.

"A che ora è la partenza?" chiede poi.
"Alle 9am" risponde mio zio, piombando alle spalle di Justin.

Justin si gira verso mio zio e annuisce.

"E quando torniamo a New York?" chiede poi.
"Il sei di gennaio, così Hilary ha il tempo di abituarsi all'aria di New York" spiega mio zio.
"Quando si riprende scuola?" chiede Justin.
"L'otto di gennaio" risponde Chanel, sorridendo.
"Ah, Hlilary, ti sei portata i compiti?" mi chiede mio zio.
"Non tutti, perchè la maggior parte li ho fatti lo stesso giorno che me li hanno dati, così da eliminarli. Mi rimangono solo gli ultimi compiti che ci hanno dato e che ho già messo in valigia" spiego, guardando mio zio.

Noto che Justin si avvicina a me e si siede sul braccio della poltrona alla mia sinistra.
Faccio finta di nulla e continuo a parlare con le ragazze e con Alex.

"Come ti trovi nella scuola?" chiedo a quest'ultimo.
"E' da solo una settimana che ci sto, ma mi piace. Mi piacciono soprattutto i corsi che ci sono" risponde lui.
"Hai scelto già che corso fare?" chiedo.
"Probabilmente farò canto" scrolla le spalle lui.
"Sai cantare?" chiedo stupita.
"Si, so rappare" specifica lui.
Annuisco. "Canta qualcosa" lo incito poi.
"Cosa posso cantare?" chiede lui.
"Conosci la mia canzone 'As Long As You Love Me' ?" chiede Justin.
Alex annuisce. "Canto la parte di Big Sean?" chiede conferma.
"Si" dice Justin.
"Okay" annuisce Alex e poi inizia a cantarla.

[..]

"Sei bravissimo" dico, applaudendo, una volta finito.
"Non esagerare, non sono così tanto bravo" dice lui, visibilmente imbarazzato.
"Hilary, fra un pò bisogna andare" dice mia zia, entrando in sala.

Annuisco.

"Ragazzi, ci sentiamo su Skype, va bene?" chiedo, abbracciando prima le ragazze poi Alex.
"Va bene" risponde Chanel, che subito dopo corre ancora tra le braccia di Justin, per salutarlo un'ultima volta.

Justin saluta anche Rachel, che si oppone al suo abbraccio, e poi saluta Alex.
Li accompagno alla porta e torno in camera mia per prendere le valigie.
Io sono già vestita; indosso un jeans attillato, una felpa pesante rossa con un cuore bianco al centro e le Supra Rosse.
Justin invece indossa dei jeans abbassati che mostrano gran parte del sedere coperto da boxer neri, una maglia bianca a maniche lunghe raccolte poco più sopra del gomito e delle Supra dorate.
Porto fuori da camera mia le quattro valigie, tutte quante nere, e le lascio in mezzo al corridoio.
Prendo il mio telefono e spengo la luce della camera, salutandola un'ultima volta. Metto il telefono in tasca e prendo una valigia cno l'intenzione di portarla giù, ma una calda mano si posa sulla mia, impedendomi di mettere in atto la mia idea.
Mi giro trovando Justin, che guardo con uno sguardo confuso.

"Và di sotto, te le porto io" dice lui.

Annuisco e mollo la presa dalla valigia, staccandomi anche da quella di Justin, e scendo di sotto.

"Dove sono le valigie?" mi chiede mio zio, mentre mi metto il cappotto nero addosso.
"Le sta portando Justin giù" spiego, spegnendo la luce della sala, controllando di non aver dimenticato nulla.
"Avete spento tutte le luci?" chiede mia zia, non appena finisce di indossare il suo cappotto.
"Si" rispondiamo in coro io e mio zio.

Dopo poco Justin ha portato tutte le valigie, sia mie che sue, all'entrata.
Lui ha solo due valigie, così si offre di aiutarmi, ancora una volta, a portare le valigie fino alla macchina.
Io porto due valigie mentre lui porta le altre due insieme alle sue.
Le mettiamo tutte in quell'enorme bagagliaio di quel SUV nero, poi entriamo in macchina.
Ovviamente mi tocca sedermi vicino a Justin, perchè mia zia è vicino al posto di guida.
Partiamo, notando che alcune fan, arrivate lì da poco, iniziano a correrci incontro.
Vengono seminate subito, dato che sono poche e che stiamo andando velocemente.
Tiro fuori il cellulare e cerco le mie cuffiette, ma mi ricordo di averle messe in valigia.

"Merda" sussurro, accasciandomi al sedile.
"Che succede?" chiede Justin.
"Niente" dico, guardando fuori dal finestrino alla mia destra.
"Tieni" dice poi.

Mi giro e noto la sua mano testa verso di me che impugna le sue cuffiette bianche del suo telefono.

"Grazie" sussurro, prendendole.

Le attacco al telefono e sento la musica, finchè non arriviamo in aereoporto dove troviamo tantissime ragazzine urlanti.
Sospiro, spegnendo la musica, staccando le cuffiette dal telefono.
Le porgo a Justin che le prende e le mette via, mentre io scendo dalla macchina, seguita dagli altri.
Apriamo il bagagliaio e tiriamo fuori le valigie che successivamente vengono messe dentro il Jet di Justin.
Justin come al solito si ferma dalle fan, ma stavolta non starò con lui.
Sto per entrare quando sento un gruppo di ragazze chiamarmi.
Mi volto verso di loro e mi fanno segno di avvicinarmi.
Mi avvicino, sotto gli occhi delle altre e di Justin. Mi fermo a poca distanza da loro, non si sà mai che mi vogliano strappare i capelli.

"Avete bisogno?" chiedo.
"Volevamo solo fare una foto a te e Justin mentre vi baciate, ci terrei molto ad averne una, scattata da me" chiede una ragazza, gentilmente.
"Mi dispiace, ma io e lui non stiamo più insieme" dico mortificata.
"Come no?" chiede un'altra. "Mi piacevate così tanto insieme. Amavo la coppia Jilary" dice lei.
Faccio spallucce. "Anche io amavo quella coppia" dico.
"Posso sapere il motivo della rottura?" chiede un'altra.
Noto che mi stanno riprendendo, ma non mi interessa. "Mi ha tradita svariate volte" dico. "Ora però devo andare, ciao" le saluto, entrando in aereo.

Mi siedo nel posto in fondo e appoggio i miei piedi sul sedile di fronte, in modo da non far sedere Justin.
Dopo pochi minuti mia zia entra in aereo e si siede nei primi sedili.

"Dov'è lo zio?" le chiedo.
"Sta tirando via Justin dalle fan" sorride lei. "E' successo qualcosa?" chiede poi, tornando seria.
"Ci siamo lasciati" dico semplicemente.
"Lo avevo notato, non state più insieme e sembra che per te non ci sia nemmeno in quella stanza" dice mia zia.
"Ho intenzione di trasferirmi" le rivelo poi.
"Dove vuoi andare?" chiede lei.
"Nella mia vecchia casa, quella che condividevo con mamma e papà" dico.
Lei annuisce. "Ne parlerò con tuo zio, anche se sei grande abbastanza da poter fare quello che vuoi" dice lei.

Annuisco chiudendo il discorso dato che mio zio e Justin sono appena saliti sull'aereo.
Noto che Justin non si avvicina nemmeno di un pò a me, ma si siede nei sedili accanto ai miei zii, tirando fuori il cellulare.
Decolliamo e una volta in volo mi slaccio la cintura, per poi cadere in un sonno profondo.

-3 ORE DOPO-

"Hilary, svegliati, siamo quasi arrivati" sento qualcuno che mi muove la spalla.

Apro gli occhi e mi trovo mio zio accanto.

"Mettiti composta e allacciati la cintura, stiamo per atterrare" mi sorride lui.

Mi stiro e faccio come mi ha detto. Tiro giù i piedi dal sedile e noto che Justin sta ancora guardando il suo telefono.
Atterriamo dopo un pò e appena l'aereo si apre, ci togliamo le cinture.
Scendiamo, segiuiti da alcuni uomini che ci portano le valigie giù dall'aereo.

"Adesso dove andiamo?" urlo di poco, per sovrastare le urla delle fan hawaiane.
"In un Hotel a 4 stelle poco più lontano dal centro delle Hawaii" risponde mio zio, con lo stesso tono di voce.

C'è un'afa terribile qua, infatti provvedo subito a correre in macchina per togliermi i vestiti.
Non fraintendetemi, sotto la felpa ho una maglia bianca con le spalline e sotto i jeans ho dei pantaloncini della tuta neri.
Non è stato molto comodo portare i pantaloncini sotto i jeans, ma ne vale la pena.
Resto ad aspettare in macchina finchè non vengo raggiunta dai miei zii e da Justin.
Quest'ultimo si siede alla mia sinistra, proprio come quando siamo partiti da New York, e mi guarda.
Faccio finta di nulla e noto che si toglie la maglia nel momento in cui partiamo. Tira fuori da sotto il sedile, su cui è seduto mio zio, un borsone nero.
Estrae da dentro di esso una canotta nera che si infila subito dopo e mette dentro la maglia che aveva prima, seguita dalla mia felpa e dai miei jeans, poi mi porge delle infradito bianche, abbinate alla mia maglia.
Mi tolgo le Supra e i calzini e mi metto le infradito, mentre lui ripone ciò che mi ero appena tolta dentro il borsone che poi richiude e mette al suo posto.
Mi porge un elastico che io prendo, per poi legare i miei capelli in una coda alta.

"Grazie" dico subito dopo.
"Sapevo che ti saresti dimenticata qualcosa" mi sorride lui.

Io annuisco, guardando fuori, notando un enorme Hotel a quattro stelle.

"Oh.Mio.Dio" dico stupita.

Noto che si chiama 'Hilton Hawaiian Village' e che ci troviamo a 'Waikiki Beach'. Scendo dall'auto, trovando fuori dal cancello dell'albergo milioni di ragazze esultati che urlano ancora di più appena Justin scende dall'auto.
Guardo la spiaggia non molto lontana da me e mi sembra di stare in paradiso.
Non mi sembra vero che staremo qui per quasi un mese, e non ho ancora visto l'interno.
Dei 'facchini' ci vengono incontro, prendendo le nostre valigie, situandole su un apposito carrello, poi scompariscono dentro l'hotel mentre un altro uomo entra in macchina e la parcheggia.
Noi entriamo dentro l'hotel e noto che è più che enorme.
Ci dirigiamo verso la reception e mio zio chiede le chiave delle due stanze, lasciando il proprio nome alla receptionist.
Mi sono dimenticata del fatto che le camere sono state prenotate quando ancora stavamo insieme, quindi ora mi tocca dover dividere tutto con Justin.

"Dove sono gli altri?" chiede Justin.
"Arriveranno, intanto ho preso le loro chiavi" dice mio zio, alludendo al miliardo di chiavi che ha in mano.
"Avete prenotato tutto il piano?" chiedo ironica.
"Si" risponde seriamente mio zio.
"Cosa?" sgrano gli occhi.
"Bhe non ci siamo solo noi. Devono ancora arrivare i ballerini di Justin, le parrucchiere, le truccatrici, le stiliste, i suonatori, il manager ecc.." spiega lui.

Annuisco.

"A che piano siamo?" chiedo, mentre ci dirigiamo verso l'ascensore.
"Siamo al 21° piano" dice mia zia, chiamando l'ascensore.
"Bene, spero allora che l'ascensore funzioni sempre, se no non esco da camera mia" replico io entrando nell'enorme ascensore, seguita dai miei zii e da Justin.

Arrivimo al ventunesimo piano e appena esco dall'ascensore noto un enorme corridoio espandersi davanti a me.
Ci sono i carrelli con le nostre valigie davanti ad alcune porte, poco più lontane da noi.
Ci dirigiamo verso di esse e leggo i numeri sulle porte.
Io e Justin siamo nella stanza 169, mentre i miei zii nella stanza 170.
Entriamo, portando dentro le nostre valigie e notiamo un enorme camera da letto davanti ai nostri occhi.
All'entrata c'è subito un divano marrone scuro a tre posti, più un appoggia gambe. Alla destra dell'entrata c'è un letto matrimoniale affiancato da un comodino ai suoi lati. Difronte al letto si aprono due porta-finestra enormi, con vista sul mare, che portano in un balcone enorme contornato da una ringhiera in ferro nera.
Tra queste due finestre, all'interno della stanza, vi è situato un mobiletto non molto alto con sopra un televisore al plasma. A destra della stanza, in fondo, c'è una piccola scrivania in legno con una sedia e dietro ad essa c'è un armadio molto grande sempre in legno.
Noto che questa stanza è tutta fatta in legno con un bellissimo pavimento rivestito.
Mi piace moltissimo.
Justin corre subito sul balcone, lasciando le valigie all'entrata. Sbuffo portando dentro tutte le nostre valigie, sentendo all'improvviso delle urla.
Mi affaccio notando che Justin sta salutando le sue fan, non mi faccio vedere e torno dentro, iniziando a svuotare le mie quattro valigie riponendo i vestiti nell'armadio, lasciando lo spazio anche per le cose di Justin, e mettendo l'intimo e i costumi in due cassetti dell'armadio mentre gli altri due li lascio a Justin.
Metto le valigie ad un angolo della stanza e le lascio lì, uscendo.

"Com'è la vostra camera?" mi chiede mia zia, appena esco.
Sobbalzo leggermente. "Bellissima, se non fosse da condividere con lui" faccio una smorfia alla fine della frase.
"Dov'è ora?" mi chiede alludendo a Justin.
"E' sul balcone a far urlare le sue fan" faccio spallucce.
"Ti va di andare ad esplorare il resto dell'hotel?" chiede poi.
Io annuisco. "Va bene, vado a prendere il telefono e arrivo" dico.
"Intanto io avverto Kenny" dice lei.

Entro nella mia stanza e mi dirigo verso il comodino su cui ho posato precedentemente il mio telefono.
Lo prendo e lo metto in tasca, sgattaiolando fuori dalla stanza, cercando di non farmi vedere da Justin, che è ancora alle prese con le sue fan.
Esco dalla stanza e aspetto che mia zia esca, ed una volta uscita andiamo a farci il giro dell'hotel.



Sono le otto di sera e questo hotel è davvero bellissimo, stupendo, meraviglioso, perfetto, unico, fantastico e potrei continuare all'infinito.
Ha più di 20 ristoranti e bar, 90 negozi e boutique e una piscina con attività per la famiglia e ospita anche una riserva naturale con meravigliosi giardini e oltre 60 specie di animali esotici.
Un Hotel migliore di questo non credo esista in tutto il mondo.
Io e mia zia l'abbiamo girato tutto e ci siamo fatte un giro nelle boutique e nei negozi, abbiamo mangiato qualcosina nel pub che di mattina e di pomeriggio funge da bar, siamo andate un pò in palestra e infine siamo andate alla spa a farci belle.
Sono estremamente stanca e ho tantissimo sonno.
Entro in camera mia, posando le chiavi sulla scrivania, notando che Justin non è in stanza.
Per oggi non ho voglia di uscire, così abbasso le tapparelle, chiudo le tendine e accendendo la luce.
Apro l'armadio e prendo dei vestiti puliti e li metto, dato che la doccia me la sono fatta prima di andare alla spa.
Indosso dell'intimo nero coperto da solo una magliettina che mi copre a malapena la pancia.
Spengo la luce della camera e accendo quella dell'abat-jour, che emana una luce più soffusa.
Mi metto sotto le coperte di seta bianca, al lato destro del letto.
Subito sento il fresco delle coperte rinfrescare il mio corpo. Accendo la tv per vedere se c'è qualcosa di interessante, ma non trovo nulla, così la rispengo e chiudo gli occhi, assaporandomi quel momento di pace che si interrompe subito dopo, causa l'arrivo di un Justin troppo poco fine nell'aprire la porta.
Chiude subito a chiave la porta dietro di se e, anche se non lo vedo, potrei scommettere che ha il fiatone.
Alzo il busto dal letto, appoggiando il peso sui miei gomiti e cerco di vedere cosa sta facendo Justin.

"Cos'è successo?" chiedo.
"Delle fan..mi hanno seguito..stanno arrivando" dice con il fiatone, cercando di riprendere fiato.
"Non butteranno giù la porta, puoi anche staccarti" replico, alzando gli occhi al cielo, facendo cadere di peso il mio busto sul letto.

Vedo che si siede sul divano, ancora con il fiatone.

"Come mai sei già a letto? Sono solo le 8.30pm" dice lui, alzandosi dal divano, prendendo il suo telefono, digitando qualcosa.
"Ho fatto il giro dell'hotel con mia zia e sono stanchissima" mormoro con la faccia attaccata al cuscino.

Chiudo gli occhi cercando di dormire, ma con scarsi risultati, dato che lo sento parlare ancora.

"Kenny, ci sono un casino di fan fuori dalla porta di camera mia, mandale via" ordina, poi riattacca e non sento più niente. "Cazzo, sto morendo di caldo" impreca poi.

Ho cantato vittoria troppo presto. Mi giro prendendo un telecomando piccolino da sopra il comodino accanto al mio letto e aziono l'aria condizionata che ben presto fa raffreddare la stanza.

"Ora sta zitto, voglio dormire" dico, poi, rimettendomi a pancia in sotto.

Vedo che si spoglia, restando con solo dei boxer bianchi. Si è cambiato le mutande, wow.
Chiudo di nuovo gli occhi e dopo poco sento il peso di Justin sul lato sinistro del letto.

"Hai la grazia di un elefante" commento.
"Lo prendo come un complimento" dice lui, mettendosi sotto le coperte.
"Sappi che non lo era" rispondo, sentendo le sue gambe che toccano le mie.

Apro gli occhi notando che sono al centro del letto, così mi sposto di più sul lato destro, cercando di evitare ogni tipo di contatto con lui.
Ma non funziona, perchè ora è lui ad essere al centro del letto.

"Justin, dai, smettila. Sto morendo di sonno, allontanati e fammi dormire" dico, spingendolo con scarsi risultati.
"Riesci a dormire lo stesso, anche se mi tocchi" dice lui, facendo spallucce.

Decido di andare al bordo del letto, mettendomi sdraiata sul fianco destro, ma sento che si avvicina ancora di più, fino a circondarmi la vita con un braccio.
Mi attira di più a sè, facendo combaciare il suo petto contro la mia schiena.

"Justin" mi lamento, cercando di staccare il suo braccio da me, ma non si muove nemmeno di un millimetro.
"Mi manca dormire con te tra le mie braccia" si giustifica lui.
"A me no, quindi staccati" dico, muovendomi cercando di staccarmelo di dosso.
"Hilary, smettila di muoverti così" mi rimprovera.
"No, smettila tu di tenermi" dico, muovendomi ancora di più.

Sento uscire dalla sua bocca un gemito strozzato e mi fermo immediatamente.

"Che diavolo..?" chiedo, confusa.
"Te l'ho detto di stare ferma" mi rimprovera lui. "Hai il tuo sedere attacato al mio pacco" spiega poi.

Arrossisco, cercando di nascondere il mio viso tra le lenzuola.
Sento il suo fiato sul mio collo e subito dopo le sue labbra lo stanno baciando lentamente.

"Justin" mugugno.
"Voglio essere una cosa sola con te" sussurra, mordendomi il lobo.

Strozzo un gemito e sento la sua mano che mi tocca la pancia scoperta.
Un suo dito gioca con il mio ombelico, poi scende sempre più in giù, insinuandosi nelle mie mutandine.
Gemo sentendo le sue dita muoversi dentro di me.


-Il mattino dopo-

23 Dicembre 2013, Hawaii, Stati Uniti.
H: 8.50am

Mi sveglio stordita, non riconoscendo la stanza. Mi ricordo che sono in un Hotel, nella camera.
La stanza è ancora illuminata dalla fioca luce della lampadina sul comodino. Constato che sotto la mia testa non c'è il morbido cuscino, ma il duro petto di Justin.
Sospiro, ricordandomi che non sono riuscita a trattenermi dal fare l'amore con Justin. Si, perchè, anche se l'ho lasciato, lo amo ancora e non lo reputo sesso quello fatto ieri sera.
Non mi pento di quello che ho fatto, tanto non sarebbe cambiato nulla. Lo amo comunque e soffro comunque ogni sera, quindi fare l'amore o no con lui, non ha cambiato nulla. Forse soffrirò di più, ma almeno ho fatto felice lui.
Scendo dal letto dirigendomi verso il bagno della camera. Mi lavo ed esco con solo un asciugamano legato attorno al corpo. Prendo dell'intimo rosa e lo indosso, per poi indossare uno shorts con la bandiera americana ed una canottiera blu cobalto. Prendo delle infradito blu e le indosso, asciugandomi i capelli, piastrandoli, eliminando i miei soliti boccoli. Lego i capelli in una coda alta e prendo il telefono mettendolo in tasca, scendendo a fare colazione.
Prima di uscire lascio un bigliettino sul letto, accanto a Justin.

'E' stato solo un'errore che non si ripeterà più
 Mi dispiace.
 Hilary'

Esco da camera mia e scendo a fare colazione nella sala ristoro.
Cerco con lo sguardo i miei zii, notando che si stanno sbracciando in fondo alla sala. Sorrido e li saluto con la mano, per poi raggiungerli.
Mi siede accanto a loro e chiedo al cameriere di portarmi la colazione che consiste in un pò di frutta e due ciambelle con del velo di zucchero.
Hanno una colazione strana, mangierò qualcos'altro più tardi.
Mi arriva il piatto pieno di frutta con due ciamelle a lato. Inizio a mangiare mentre parlo con i miei zii.

"Ieri tu e Justin vi siete persi i fuochi d'artificio" dice mia zia.
"Li guarderemo stasera, tanto ci sono ogni sera" faccio spallucce, iniziando a mangiare le ciambelle.
"Dove eravate?" chiede mio zio.
"Io ero a letto, Justin era in giro, poi è entrato in camera di corsa perchè le fan lo stavano seguendo" spiego.
"Quando Justin mi ha chiamato ero in terrazza e non ho sentito molto, però sono comunque andato da voi ma il corridoio era vuoto" dice lui stranito.
"Io non so nulla, stavo dormendo. Ero troppo stanca per restare sveglia ancora un pò" dico, iniziando a mangiare la frutta.

Verso un pò di spremuta d'arancia nel bicchiere e ne bevo un sorso, per poi finire di mangiare la frutta.
Una volta finito ci alziamo.

"Andiamo un pò al mare?" chiede mio zio, mentre usciamo dalla sala 'breakfast'
"Vabbene, però devo ancora mettermi il costume" dico, ritrovandomi nella hall.
"Anche noi, andiamo sù, ci mettiamo il costume e ci incontriamo qui" dice mia zia.
"Chiama Justin e chiedigli se vuole venire con noi" dice poi mio zio.

Alzo gli occhi al cielo e chiamo l'ascensore che dopo poco arriva. Ci porta al nostro piano e vado nella mia camera, mentre i miei zii vanno nella loro.
Entro e trovo ancora tutto come ho lasciato, tralasciando il fatto che il bigliettino è stropicciato e si trova sul comodino accanto al posto in cui dorme Justin e quest'ultimo non è in stanza.
Non sento nemmeno l'acqua scorrere, quindi non è sotto la doccia. A meno che non sia appena uscito o non debba ancora entrare.
Prendo un bikini rosso e lo indosso, mettendo ai piedi le mie infradito del medesimo colore del costume. Poi prendo una borsa da mare abbastanza grande e ci infilo dentro il mio asciugamano da mare rosa con dei cuori rossi, la crema solare e il portafogli.
Prendo i miei occhiali da soli della Ray-ban con la bandiera americana stampata sopra e metto il telefono in borsa. Credo di non aver dimenticato nulla, così esco dalla camera, scendendo nella hall.
Trovo i miei zii seduti su delle poltrone poco più lontani dall'entrata.

"Dov'è Justin?" chiede mia zia, alzandosi dalla sedia.
"Non lo so, in camera non c'era" faccio spallucce.
"Sarà uscito mentre facevamo colazione" dice mio zio, dirigendosi verso l'entrata.

Usciamo tutti e tre e ci dirigiamo verso la spiaggia, cercando di evitare le fan di Justin.
Arriviamo alla spiaggia, dove lo zio ha prenotato quattro ombrelloni.
Mi metto sotto l'ombrellone accanto a mia zia e stendo l'asciugamano sul lettino in plastica bianca. Poggio la borsa sulla sabbia e mi metto la crema solare, per poi togliermi gli occhiali e metterli sul lettino.
Mi tolgo le infradito e le lascio sotto l'ombrellone, andando subito a farmi un bagno nell'acqua riscaldata dal sole concente.
Mi tuffo ed inizio a nuotare, spingendomi a largo, lontano dalle persone.
Subito i miei capelli, legati in una coda, si bagnano.
Noto sulla spiaggia una massa di ragazze e capisco che Justin è arrivato, infatti mio zio si alza dal lettino ed inizia ad allontanare tutte le ragazzine urlanti. Vedo mia zia che indica verso di me, probabilmente Justin ha chiesto di me.
Infatti subito si tuffa in acqua, cercando di raggiungermi.
Prendo fiato e vado sott'acqua, cercando di non farmi vedere, nuotando verso sinistra.
Tiro fuori la testa, prendendo di nuovo aria, per poi rinascondermi in acqua, nuotando lontano da lui.
Arrivio fino alla riva, pochi metri più in là di dove si trova il mio lettino. Esco velocemente dall'acqua mischiandomi tra la folla, notando che Justin è ancora in acqua, circondato da alcune ragazze. Scappo tra la folla, raggiungendo il mio lettino.

"Zia, non vai a farti il bagno?" chiedo, togliendo gli occhiali da sole da sopra il lettino, mettendoli dentro la borsa.
"Per ora no, voglio riposarmi un pò" risponde lei, con gli occhi chiusi.

Annuisco, anche se non può vedermi e chiudo il mio ombrellone, per poi sdraiarmi sul lettino e mettermi gli occhiali, chiudendo gli occhi, per prendere un pò di sole.
Non voglio tornare a New York con la pelle color latticino.
Voglio riuscire a prendere almeno un pò di sole, giusto per colorire di un pò la mia pelle.

Mi sveglio, sentendo una leggere brezza accarezzare il mio corpo semi nudo e sentendo l'odore del mare che si insinua nelle mie narici. Apro gli occhi, notando che ho addosso gli occhiali da sole, ma noto che ci sono meno persone di prima. 
Prendo il telefono dalla borsa e noto che è mezzogiorno, ecco perchè c'è poca gente in spiaggia.
Mi siedo, togliendomi gli occhiali, notando che ho i capelli umidi, ma non più bagnati.
Mia zia non c'è, il suo lettino e vuoto, invece mio zio sta beatamente dormendo sul suo lettino. Guardo sulla sdraio accanto a me e trovo Justin e una biondina scambiarsi effusioni. Anche se è di spalle, so che è lui, grazie all'innumerevole numero di tatuaggio sul suo braccio sinistro.
Ci rimango malissimo, ma mi rimetto sdraiata, nascondendo i miei occhi sotto gli occhiali da sole, guardandolo senza farmi notare.
Loro continuano a esplorarsi la gola a vicenda e non accennano a smettere, mentre noto alcuni paparazzi fotografare il tutto. Mi immagino già i titoli sui giornali o sulle riviste 'Justin limona con una ragazza in spiaggia, mentre la sua ex dorme nel lettino accanto a lui'.
Capisco che lui non è davvero il ragazzo che fa per me, non è il ragazzo per cui devo versare lacrime o per cui devo stare male, perchè non si merita proprio nulla di tutto ciò.
Non so nemmeno perchè ho fatto l'amore, o sesso, con lui stanotte. Ma di certo so il motivo per cui l'ha fatto lui: perchè era da troppo tempo in astinenza, e al solo pensarci mi fa arrabbiare tantissimo.
Noto che prima di far andare via quella ragazza, Justin si gira verso di me, per assicurarsi che io stia dormendo. Instintivamente chiudo gli occhi, per paura di essere scoperta.
Li riapro poco dopo e vedo che la biondina se ne sta andando, mentre lui le guarda il culo.

"Non ti fa male la lingua?" commento, continuando a tenere gli occhiali sui miei occhi.

Vedo che Justin sobbalza e si gira verso di me con gli occhi sbarrati.

"Di..di cosa stai parlando?" chiede lui.
"Non fare finta di nulla, ho visto tutto" faccio spallucce, rimanendo immobile.
"Io-io non volevo" dice lui.
"Smettila Justin, non capisco perchè ti ostini a dire che non volevi fare una cosa quando invece volevi. Non puoi dire che non volevi limonare per chissà quante ore con una ragazza, perchè se non volevi non lo facevi. Ribadisco che ciò che è successo ieri è stato solo uno stupido errore che non si ripeterà mai più. Ci siamo lasciati, quindi siamo liberi di fare quello che vuoi, io non ti sto rimproverando nulla, ti ho solo chiesto se non ti fa male la lingua, non prendermi per scema cercando di cambiare i fatti, perchè ho visto tutto, ma sinceramente non mi interessa" dico, per poi chiudere di nuovo gli occhi.

Non sento più nulla, forse è ancora lì o forse se nè andato, fatto sta che mi addormento di nuovo cullata dalla leggera brezza e dal rumore delle onde che si scagliano contro gli scogli.



"Hilary, avanti svegliati" sento susssurarmi all'orecchio.

Apro gli occhi, venendo colpita dai raggi del sole. Raccolgo i miei occhiali dalla sabbia, li pulisco e li indosso di nuovo.
Sento il sole ancora più caldo e noto accanto a me Justin.

"Buongiorno bella addormentata" mi sorride.

Sospiro, prendendo il mio telefono dalla borsa, notando che sono le quattro del pomeriggio. Cavolo, ho davvero dormito così tanto?
Sono stata in acqua solo cinque minuti e già devo andarmene. Lascio l'ombrellone chiuso e raccolgo tutto, infilandolo nella borsa. Mi metto le infradito, ormai bollenti, e mi dirigo, insieme a Justin e i miei zii, dentro l'hotel.
Ora ho completamente i capelli asciutti, insieme al corpo.
Mentre entro dentro l'hotel noto, grazie agli specchi delle porte, che ho il corpo praticamente tutto rosso. Sembra come se mi fossi ustionata, ma non sento bruciare.

"Appena arrivate in camera fatevi la doccia per togliervi il sale dal corpo e dai capelli" ci dice mia zia, mentre siamo in ascensore.

Annuiamo e aspettiamo di arrivare al nostro piano. Appena arriviamo mi dirigo in fretta verso camera mia che apro velocemente, per poi buttare la borsa sul divano dirigendomi verso il bagno che chiudo a chiave.
Mi lavo poi mi asciugo i capelli e mi lego un asciugamano attorno al corpo. Esco dal bagno trovando Justin steso sul letto che guarda la televisione.
Mi metto davanti allo schermo della tv, dato che devo prendere l'intimo.

"Ammetto che è una bella visuale avere il tuo culo davanti agli occhi, però stavo vedendo un esibizione di Beyoncè che è molto più sexy di te anche con un sacco dell'immondizia addosso" si lamenta lui.

Si, mi ha ferita, ma cerco di nasconderlo e senza dire nulla me ne torno in bagno, mettendomi l'intimo. Metto apposto tutto e butto nella cesta delle cose sporche l'asciugamano usato poco fa.
Esco dal bagno, dirigendomi verso l'armadio che apro tirando fuori uno shorts di jeans ed una canottiera azzurra, abbastanza scollata.
Lego i miei capelli in una crocchia e mi siedo alla scrivania, accendendo il pc.
Apro Skype ed effettuo l'acceso, poi vedo se Alex, Rachel o Chanel sono online, ma non lo sono, così esco da Skype e mi faccio un giro su internet digitando il mio nome e il nome di Justin sul motore di ricerca.
Mi escono molte notizie relative a noi due aggiornate a poche ore fa o qualche giorni fà:
'La coppia Jilary si spezza. Torneranno insieme?'
'Hilary in coma. Justin piange davanti ai paparazzi'
'Hilary Hamilton e Justin Bieber di nuovo insieme alle Hawaii'
'Justin Bieber bacia un'altra ragazza difronte a Hilary Hamilton'
'Hilary Hamilton conferma la rottura tra lei e Justin: "Mi ha tradita svariate volte" spiega'
'Justin Bieber nega la rottura della coppia Jilary. "Stiamo ancora insieme, anche se ci sono degli alti e bassi" dice il cantante'

Spengo il pc, stanca di tutte queste notizie che risalgono a poche ore fa. 

"Cos'hai?" chiede Justin.
"Nulla" dico alzandomi dal letto, andando sul balcone.

Si affaccia sulla spiaggia, proprio nel posto in cui eravamo stati poco fà. Riconosco i nostri quattro ombrelloni riservati, con i nostri nomi sopra.
Secondo me l'hanno fatto apposta per fare in modo che noi non potessimo avere un attimo si tranquillità.
Mi affaccio, notando delle fan sotto al balcone, fuori dall'hotel. Appena mi vedono iniziano ad urlare, e molte persone iniziano a scattare foto, chi con i cellulari chi con le macchine fotografiche.
Ritorno dentro, iniziando a stufarmi di stare lì.
La vita è troppo noiosa, sarò pure alle Hawaii ma se non hai un'amica o il ragazzo con cui stare, diventa tutto noioso. Girare per i negozi da sola o con mia zia non è la stessa cosa paragonato a farlo con delle amiche, ma qui è impossibile trovare ragazze che ti vogliono amica per quella che sei e non perchè sei la ex del proprio idolo.
Il mio telefono inizia a squillare e subito lo prendo, senza guardare il nome.

"Pronto?" chiedo con voce annoiata.
"Ehy, bellissima, cos'è questa voce? Sei alle Hawaii e non ti diverti?" chiede la ragazza, dall'altra parte del telefono.
Sorrido instintivamente, uscendo di nuovo sul balcone. "Selena? Sei davvero tu?" chiedo, emozionata.
"Si, tesoro, in carne ed ossa. Allora, cos'era quella voce annoiata?" chiede poi.
"Non puoi immaginare quanto sia brutto stare alle Hawaii da sola" mi lamento io.
"Chi ha detto che sei sola? Alloggio all'Hilton Hawaiian Village, proprio dove stai tu. Mi trovo al quindicesimo piano, stanza 78, raggiungimi" dice sorridente.
"Arrivo, dammi cinque minuti" le dico, salutandola per poi chiudere la chiamata.

Torno dentro e mi metto le infradito, per poi mettere il mio telefono in tasca e legarmi i capelli in una coda ordinata.
Esco dalla stanza senza dare conto a Justin e mi dirigo verso l'ascensore, al quindicesimo piano.
Una volta arrivata cerco la stanza 78 e busso, aspettando che mi venga ad aprire.

"Hilary" esclama non appena apre la porta, per poi abbracciarmi.
"Selena" ricambio l'abbraccio.
"Vieni, entra" dice, scostandosi dalla porta.

Entro trovandomi davanti una stanza singola, con un letto, un divano ed un piccolo salotto. Anche questa stanza ha due enromi porta-finestra ed è munita di un frigorifero ed un plasma più grande.

"Che bella stanza" dico, guardandomi attorno.
"Accomodati pure, devo finire di prepararmi" dice lei, sparendo in bagno.

Mi siedo sul divano e mentre aspetto sento il telefono vibrare.
Lo tiro fuori dagli shorts e noto che mi è arrivato un messaggio da Chanel.

'Sei libera per una videochiamata?' cita il messaggio.

Le rispondo digitando velocemente la risposta 'Ora proprio non posso, sono in compagnia di Selena *-* Ci vediamo appena torno xx'

Subito dopo mi arriva la risposta 'Va bene, salutami la Gomez xx'

Mentre aspetto decido di digitare di nuovo il mio nome insieme a quello di Justin su Google.
Noto che ci sono notizie che sono state postate poco fà da vari siti famosi.
Leggo velocemente i titoli, stupendomi di quanto velocemente girano le notizie.

'Justin Bieber e Hilary Hamilton nella stessa camera in hotel'
'La coppia Jilary non c'è più, ma loro continuano a stare insieme, anche in hotel'
'Hilary Hamilton nella stessa stanza di Justin Bieber'
'Hilary e Justin: vacanza d'amore alle Hawaii'
'Justin Bieber e Hilary Hamilton condividono la stanza in hotel'

Noto Selena uscire dal bagno, così esco e metto in tasca il telefono, alzandomi dal divano.

"Sono pronta, andiamo" dice lei, sorridendo.

Le sorrido anche io, per poi uscire dalla stanza, insieme a lei.



7 Gennaio 2014
New York, USA

h: 9.00am

La sveglia emana un suono assordante che mi strappa dalle braccia di Morfeo in un modo davvero poco fine.
Sbatto una mano contro di essa, facendola smettere di suonare.
Immediatamente un brivido di freddo percorre tutto il mio corpo, coperto da un pesante pigiama, non appena tolgo le coperte da dosso.
Sbadiglio e mi stropiccio gli occhi, cercando di mettere a fuoco. Mi ero abituata a svegliarmi in quella bellissima camera d'hotel, al calduccio, con il sole che mi svegliava lentamente.
Ed invece ora il sogno è finito e mi tocca svegliarmi grazie ad una fastidiosissima sveglia e trovare il clim freddo di New York. Ora quando esco di casa non vengo travolta dall'afa o dalla brezza marina, vengo solo travolta dalla neve e dal freddo ghiacciante.
L'unica cosa che non è cambiata sono le fan e i paparazzi. Ogni mattina sono pronti davanti casa mia per scattare fotografie o aspettare che Justin esca.
In queste settimane non è uscito nulla di nuovo su internet, se non che 'Le due ex di Justin Bieber, Selena Gomez e Hilary Hamilton, sono diventate amiche per la pelle' o almeno è ciò che si leggeva quando ero alle Hawaii.
E' vero, sono uscita parecchio con lei e mi sono divertita di più di quando facevo le cose da sola, ma la cosa più importante è che non mi ha fatto pensare per troppo a Justin e così, le poche volte che me lo trovavo davanti, riuscivo a ignorarlo meravigliosamente.
Prendo un pesante maglione e dei pantaloni della tuta, poi prendo dell'intimo pulito e mi dirigo nel bagno difronte camera mia.
Mi faccio una veloce doccia e mi lego i capelli boccolosi in una coda alta. Ormai mi viene normale legarli così. Sto per entrare in camera mia per ripassare le ultime cose, dato che domani ho scuola, ma il campanello mi ferma.
Scendo velocemente le scale e vado ad aprire la porta, trovandomi un Alex sorridente all'entrata.

"Buongiorno" mi sorride.
"Buongiorno" ricambio il sorriso. "Presto entra" dico, facendogli spazio.

Chiudo velocemente la porta alle mie spalle e mi giro verso di lui.

"Come mai qui?" chiedo.
"Ieri quando sei arrivata non ho potuto salutarti perchè sono dovuto stare con mia nonna per tutto il giorno, quindi ho deciso di venirti a salutare oggi" spiega, sorridendo.
Questo ragazzo sorride sempre. "Forza, vieni su" dico, facendo cenno al piano di sopra.

Annuisce, ma mentre ci stiamo avviando al piano di sopra, il campanello suona di nuovo.
Alzo gli occhi al cielo e torno indietro ad aprire la porta. Una rossa, con tutto il negozio Kiko in faccia, una minigonna vertiginosa ed una maglia che lascia poco all'immaginazione si presenta davanti la porta, mentre mastica in modo poco educato un chewing-gum.

"Ciao, c'è Justin?" chiede sorridendo.
Mi aspettavo di sentire una voce più stridula, ma non è così. "Si, entra" dico facendola entrare.
"Justin" urlo.

Lui scende velocemente le scale e mi guarda confuso.

"Che c'è?" chiede.
"C'è qui una tua amica che ti vuole" dico, spostandomi dal davanti, rivelando la ragazza di prima.
"Noemi, vieni, andiamo in camera mia" dice lui, sorridente, porgendole la mano.

Lei la prende e sale al piano di sopra con lui, facendo attenzione a non cadere con i tacchi che si ritrova ai piedi.
Lady Gaga sarebbe invidiosa di lei.

"Non ti dà fastidio?" chiede improvvisamente Alex, una volta che Noemi e Justin sono saliti.
Scuoto la testa. "Perchè dovrebbe?" chiedo.
"Bhe era il tuo ragazzo" spiega.
"Hai detto bene, 'era'. Ora non lo è più da più di un mese e sinceramente non mi interessa proprio per niente la sua vita privata. Potrebbe scoparsi anche tutta l'America, tanto non sono io che spargo figli dappertutto e che prendo una malattia" faccio spallucce.

Lui ride, poi annuisce.

"Andiamo?" chiedo.
Annuisce ancora. "Certo" sorride.

Ci avviamo verso il piano di sopra e gli faccio vedere la casa, tranne la camera di Justin, poi entriamo in camera mia.

"Che bella camera" commenta guardandosi accanto.
"Grazie" sorrido. "Accomodati pure dove vuoi" indico la stanza, mentre io mi vado a sedere al centro del letto.

Lui si siede sulla sedia girevole appartenente alla scrivania e si avvicina con essa al letto.

"Hai fatto i compiti?" chiede lui.
"Si, li ho fatti prima di partire e ieri ho fatto quelli che mi mancavano" spiego. "Tu?" chiedo poi.
Lui annuisce. "Li ho fatti tutti mentre eri via" sorride.
"Sei sempre sorridente" commento.
"Si, sono molto positivo" dice continuando a sorridere.
Annuisco. "Hai qualche sorella o fratello?" chiedo.
Annusice. "Si, ho una sorella di nome Kristine di 15 anni, tu?" chiede poi.
"Sono figlia unica" faccio spallucce.
"Io non riuscirei a stare senza mia sorella, la amo più di ogni altra cosa e non saprei che fare se non ci fosse lei" racconta.
"Che cosa tenera" commento, sorridendo.
"Ritieniti fortunata, perchè non espongo mai il mio lato tenero a nessuno" sorride, facendomi l'occhiolino.
"Oh, allora sono davvero onorata" fingo di fare un inchino, anche se sono seduta, sorridendo.

Lui sorride insieme a me.

"Hai qualche animale?" mi chiede poi.
"No, ma ora che ci penso è da quando ero piccola che volevo un cagnolino" dico, con gli occhi che brillano.
"Che razza?" chiede lui.
"Chiuaua" sorrido.
"Oh, a me piacciono molto. Sono davvero teneri e piccolini" commenta lui.
"Ispirano coccole" aggiungo.
"Si" ride, annuendo.
"Tu hai qualche animale?" chiedo di rimando.
"No e non ne voglio, è troppo impegnativo" fà spallucce.
"Potresti dividere il mio futuro cagnolino con me" scherzo, sorridendo.
"Si, potrei" fà spallucce lui, ridendo.
"Che facciamo?" chiede poi, sfregandosi le mani.
"Non so, io, prima che arrivassi tu, stavo per iniziare a ripassare. Domani ho il test di fisica e vorrei passarlo" propongo.
"Bene, studiamo, così sono pronto per il mio prossimo test" sorride.

Annuisco e mi alzo dal letto, andando verso la mia cartella sulla scrivania, estraendo il libro di fisica. Prendo l'astuccio e tiro fuori un evidenziatore giallo.
Mi dirigo con il libro e l'evidenziatore verso il letto.

"Vieni, così siamo più comodi" dico, battendo una mano sul letto, difronte a me.

Lui si siede difronte a me sul letto, non prima di essersi tolto le sue Nike.

"Allora, cosa devi studiare?" chiede lui, aprendo il libro a caso.
"Devo studiare il paragrafo tre" dico, prendendogli il libro di mano, andando nella pagina giusta.
"Oh, non è molto difficile, ti dò molto volentieri una mano" sorride.
"Grazie" sorrido anche io.

Dopo circa due ore abbiamo finito ed io so molte cose di prima, sono sicura che il test domani andrà alla grande.

"Se prendi un voto tra A e C festeggiamo" sorride lui.
Annuisco. "Certo che sì"
"Ora però devo andare, è quasi ora di pranzo e devo preparare il pranzo a mia sorella" dice lui, scendendo dal letto, mettendosi le scarpe.
"I tuoi non ci sono?" chiedo.
"Oh, loro sono sempre occupati con il lavoro, non ci sono mai a casa, sono sempre in giro per il mondo, quindi mi tocca fare da papà a mia sorella" spiega lui, uscendo dalla camera.

Lo seguo al piano di sotto, all'entrata, e gli porgo la giacca che lui mette ringraziandomi.

"Ci sentiamo, va bene?" chiede salutandomi con un abbraccio.
"Certo, a domani" dico ricambiando l'abbraccio.

Sorride ed esce. Chiudo la porta alle mie spalle e decido di iniziare anche io a preparare il pranzo, dato che i miei zii non ci sono.
Da quando è arrivato Justin, i miei zii sono diventati sempre meno presenti.
Sospiro, preparandomi un piatto di pasta e un pò di verdura cruda. Mangio e dopo circa un'ora ho finito. E' mezzogiorno e mezzo, decido di lavare i piatti per passare il tempo.
Finisco e sbircio che tempo fà fuori. Nevica, di nuovo. Quindi anche oggi devo stare chiusa in casa. 
Sbuffo, salendo in camera mia. Nel corridoio incontro Justin.

"Quando si mangia?" chiede lui, con la tipa rossa di prima avvinghiata a lui.
"Quando ti farai da mangiare" rispondo io, facendo le spallucce.
"Che vuoi dire?" chiede alzando un sopracciglio.
"Voglio dire che io ho già mangiato, se tu hai fame ti vai a preparare il cibo, non sono la tua schiava" dico, entrando in camera mia.

Mi chiudo dentro a chiave e decido di passare il pomeriggio a guardare dei film.



H: 9.54pm

Sento bussare alla porta e sobbalzo leggermente, troppo presa dal film che sto guardando.
Prendo il telecomando accanto a me e fermo il dvd, per poi alzarmi dal letto e dirigermi verso la porta.
La apro trovando Justin davanti.

"Hai bisogno?" chiedo, appoggiandomi allo stipite della porta.
"Ti và di uscire, stasera?" chiede lui, sorridendo.
"No, per niente. Se volevo uscire ero già fuori" faccio spallucce.
"Dai, esci un pò con il tuo Justin" dice facendo il labbruccio.
"Non sei mio e ribadisco che non voglio uscire" sbuffo.
"Allora resterò in camera con te" dice lui, facendo spallucce.
Sorrido. "D'accordo uscirò con te, però fammi prima cambiare" dico.
Lui annuisce con foga. "Ti aspetto di sotto" sorride.

Annuisco e aspetto che scenda le scale, per poi chiudere la porta a chiave e chiudere anche la tapparella e la finestra.
Se pensa che davvero io esca con lui, si sbaglia di grosso. Resterò in camera mia fino a domani mattina.
Mi sdraio di nuovo sul letto e schiaccio 'Play', continuando a vedere il mio film, che è quasi alla fine.


Venti minuti dopo il film finisce, così mi alzo dal letto e mi dirigo verso il lettore dvd, aprendolo, estraendo il disco per poi metterlo nella propria custodia.
Mi sono sempre piaciuti i film che hanno come protagonisti principali degli adolescenti, forse perchè riesco meglio a cimentarmi nei loro panni.
Vado matta anche per i film musicali, li amo.
Leggo velocemente i titoli dei film in quella pila difronte a me e decido di mettere il film 'Hairspray: Grosso è bello' con il mio amato Zac Efron.
Inserisco il disco nel lettore dvd e mi butto di nuovo sul letto, aspettando che la pubblicità finisca.
Sento bussare un'altra volta alla porta.

"Che vuoi?" urlo, per farmi sentire.
"Sei pronta?" chiede lui.
"Nel caso tu non l'avessi capito, non esco con te. L'ho detto per fare in modo di chiudermi in camera senza averti tra i piedi" dico.
"Mi hai mentito" dice con incredulità nella voce.
"Sapessi quante volte lo hai fatto tu" dico. "Ora vattene, devo vedermi il film" dico, per poi far iniziare il film.


Circa due ore dopo il film è finito ed io sto morendo di sonno, perciò metto a posto il disco, spengo la tv e mi metto a dormire.

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-SPAZIO AUTRICE-
Salve ragazze, vi chiedo immensamente scusa per il ritardo, ma sono abbastanza impegnata in questi giorni.
Spero che il capitolo vi piaccia e vi chiedo scusa per gli eventuali errori. Ringrazio le ragazze che hanno recensito il capitolo precedente e il resto della storia. Ringrazio anche coloro che hanno aggiunto la storia tra le preferite, le ricordate e le seguite!
Grazie anche per avermi fatta arrivare alle 200 recensioni (212 per la precisione)

Come ultima cosa vi posto la foto della camera d'Hotel dei Jilary *-*



Bene, ora mi dileguo!

Vi amo, Sere <3

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


-Il giorno dopo-

La sveglia mi fa svegliare in modo brusco. Sbuffo e la spengo, alzandomi dal letto.
Alzo la tapparella e apro la finestra per cambiare l'aria. Subito un venticello freddo sbatte contro il mio viso, provocandomi dei brividi per tutto il corpo.
Apro la camera e trovo Justin steso a terra accanto alla mia porta. Faccio finta di nulla e mi dirigo verso il bagno, chiudendomi dentro a chiave.
Mi lavo velocemente e mi asciugo i capelli, per poi lisciarli. Non li piastro mai, perchè amo i miei capelli al naturale, ossia con i boccoli, ma oggi mi va di averli lisci.
Esco dal bagno con solo l'asciugamano attorno al mio corpo e vado in camera mia, mettendomi dell'intimo pulito e la divisa della scuola.
Mi metto anche le scarpe e vado di nuovo in bagno a truccarmi leggermente. Giusto quel poco di cipria e matita. Mi metto un pò di profumo e dopodichè scendo al piano di sotto, lasciando Justin ancora steso sul pavimento.
Mangio velocemente mentre guardo la televisione e poi lavo il piatto e il bicchiere. Mi dirigo in bagno e mi lavo i denti, per poi andare di nuovo in camera.
Prendo delle lenzuola nuove e mi faccio il letto, mettendo quelle sporche nel cesto della biancheria sporca in bagno.
Prendo il telefono notando che manca un'ora alle 7am. Lo metto nella tasca della gonna e mi metto una giacca addosso per poi prendere lo zaino e scendere al piano di sotto, mettendomi il cappotto, posando la cartella sulle mie spalle.
Esco di casa e subito il freddo mi invade. Nelle mie gambe scoperte si formano dei brividi e ad ogni mio respiro una nuvola di fumo esce dalla mia bocca. Mi pento subito di non aver preso i guanti, mentre mi incammino verso la mia scuola a testa bassa.
Sento una voce che mi chiama alle mie spalle, perciò mi giro, notando la figura di Alex che mi corre incontro.

"Ciao" mi sorride, prendendo fiato, una volta davanti a me.
"Ciao" ricambio il sorriso. "Stai bene?" chiedo con un espressione divertita sul volto.
Lui ride. "Più o meno" dice.

Prendiamo a camminare l'uno al fianco dell'altra.

"Perchè non hai preso la macchina?" chiedo.
"Perchè volevo vederti e con la macchina non ci sarei riuscito" fà spallucce.
"Capito" dico imbarazzata.
"Che ne dici di uscire oggi?" chiede lui dopo un pò.
"Va bene" annuisco, guardandolo.

Lui gira la testa verso di me e mi sorride, gli sorrido anche io e procediamo verso scuola in silenzio.

"Come sta Justin?" chiede, a pochi passi dalla scuola.
"Bene" mi limito a dire.

Lui annuisce.

"Siamo arrivati" annuncia poi, spezzando di nuovo il silenzio.
"Già" dico, annuendo.
"Tu vedi le ragazze?" mi chiede guardandosi attorno.
"No" scuoto la testa, cercandole con lo sguardo.

Mi sento assalire da dietro e capisco che Chanel è sulle mie spalle, o almeno cerca di salirci, con scarsi risultati, data la presenza della mia cartella.
Poi si piazza davanti a me insieme a Rachel.

"Come state?" chiedo abbracciandole.
"Bene, tu?" chiede Rachel, ricambiando l'abbraccio.

Stessa cosa fà Chanel.

"Sto bene anche io" rispondo, staccandomi dall'abbraccio con Chanel.

Restiamo a parlare un pò, finchè non suona la campanella.
Entriamo, salutandoci, dividendoci per le nostre lezioni.

"Hey bellissima" mi si piazza accanto quel tipo californiano, mentre mi dirigo all'aula di Fisica.
"Ciao" saluto, alzando gli occhi al cielo.
"Come stai? Ora ti ricordi di me?" chiede felice.
"Si" sbuffo.
"Bene, non sei felice di aver ritrovato il tuo ragazzo?" chiede mettendomi un braccio attorno alle spalle.
Io scoppio a ridere attirando l'attenzione di parecchie persone. "Tu, il mio ragazzo? Ma per favore, non mi metterei con te nemmeno se fossi l'unico ragazzo in tutto il mondo. Piuttosto diventerei lesbica" esclamo, spiazzandolo. 

Molti ragazzi e ragazze lì accanto iniziano ad applaudire. Io sorrido ed entro nella mia aula, per poi sedermi e aspettare l'arrivo della prof.


-7 ORE DOPO-

E' appena suonata l'ultima campanella. Ci alziamo tutti, non prestando più attenzione alle parole della prof.
Mi dirigo verso l'uscita, aspettando le ragazze. 

"Alex" lo richiamo, subito dopo averlo notato tra la folla, agitando una mano in aria.
Lui si gira, confuso, ma appena mi nota le sue labbra si piegano in un sorriso. "Ciao" mi saluta, raggiungendomi. "Ti stavo cercando, ma non ti ho trovata" spiega, salutandomi con un abbraccio che io ricambio.

Aspettiamo anche le ragazze e ci dirigiamo verso casa, senza Rachel perché abita dalla parte opposta.
Arrivo a casa e noto che i miei zii sono arrivati, finalmente.

"Dov'eravate andati?" chiedo, subito dopo essermi tolta il cappotto da dosso.
"Stavamo cercando un lavoro per Alicia" spiega mio zio.
Annuisco. "L'avete trovato?" chiedo, sedendomi a tavola con loro, in cucina.
"Non ancora" risponde mia zia.
"Come mai state mangiando ora?" chiedo poi, notando che sono quasi le 3pm.
"Perchè siamo arrivati poco fa" spiega mio zio.
"Ah, Justin ha detto di raggiungerlo in camera sua, deve parlarti" dice mia zia ad un tratto.

Sospiro, alzandomi dalla sedia, dirigendomi al piano superiore.
Metto in camera mia la cartella, che poco fa avevo appoggiato ai piedi della sedia in cucina, e mi tolgo le scarpe ponendole nella scarpiera nel bagno di fronte camera mia.
Mi dirigo verso la camera di Justin, trovandolo sotto le coperte.

"Justin, mia zia ha detto che mi devi parlare" dico entrando.
"Si" mormora.
"Di cosa devi parlarmi?" chiedo sedendomi al bordo del letto.
"Del fatto che mi manchi" dice, continuando a tenere la testa sotto le coperte.
Sospiro. "Justin, quando capirai che tra noi è finita?" chiedo esasperata.
"Mai" esclama.
"Se ti mancavo non ti scopavi una ragazza al giorno" faccio spallucce, anche se non può vedermi.
"Tu esci sempre con quell'Alex" ribatte lui. "E poi non riesco a stare in astinenza per troppo tempo" spiega.
"E' per questo che ti scopavi Caitlin, mentre stavi con me?" chiedo.

Lui esce dalle coperte e si siede sul letto, difronte a me.

"Non so il motivo per cui lo facevo e non so nemmeno perchè ho scelto lei. Anzi, forse lo so. E' brava a letto ed è anche molto bella. Ho sempre scopato con lei, non posso farne a meno per troppo tempo" spiega lui.

Seriamente? Che cazzo di motivo è? Quando Caitlin si sposerà, continueranno a scopare di nascosto, allora? Patetico.

"Ma come cazzo ragioni? Dio, menomale che non stiamo più assieme, sarei diventata pazza come te" sbotto, alzandomi dal letto.

Esco da camera sua e vado nella mia, togliendomi la divisa, per poi mettermi un paio di jeans ed una maglia a maniche lunghe, azzurra. Mi metto una giacca bianca dell'Abercrombie&Fitch e ai piedi mi metto delle Supra dello stesso colore delle scarpe.
Metto il telefono in tasca e scendo al piano di sotto.

"Io esco, vado a farmi un giro" informo i miei zii, precipitandomi all'entrata.

Mi metto velocemente il cappotto nero ed esco di casa, dirigendomi verso Alex.
Mi ci vuole circa mezz'ora per arrivare da lui, ed una volta arrivata suono al citofono di casa sua, aspettando che mi risponda.

"Si?" sento chiedere da una voce femminile.
"Ehm, ciao, sono Hilary, c'è Alex?" chiedo imbarazzata.
"Si, vieni" 

Mi apre il cancelletto ed io entro, percorrendo il loro vialetto. Arrivo davanti alla porta di casa sua e suono. Mi viene ad aprire una ragazza con i capelli rossi, molto somigliante ad Alex.

"Ciao, sono Hilary" mi presento, sorridendole, tendendole la mano.
"Io sono Kristine, la sorella di Alex" si presenta lei, stringendomi la mano, ricambiando il sorriso. "Prego, accomodati" aggiunge poi, lasciandomi lo spazio per entrare.

Mi tolgo il cappotto che viene preso da Kritstine.

"Vado a metterti il cappotto di sopra e intanto ti faccio scendere Alex" mi dice sorridendo.

Io annuisco, per poi sedermi sull'enorme divano in pelle nella loro sala.
E' arredata in un modo molto moderno e c'è un enorme plasma attaccato al muro.

"Ciao, che sorpresa, non pensavo saresti venuta a trovarmi" esclama Alex, non appena entra in sala.
Mi giro verso di lui, notando che è a petto nudo. "Nemmeno io pensavo di venire da te" sorrido imbarazzata.
"Vieni, ti faccio vedere casa mia" dice poi, facendomi un cenno con la testa.

Annuisco, seguendolo al piano di sopra. Mi mostra casa sua ed infinie entriamo nella sua camera. E' molto ampia ed ha un enorme letto matrimoniale al centro, coperte da delle lenzuola azzure, proprio come i suoi occhi.

"Ti va di vedere qualche film? Il meteo dice che fra un pò nevicherà, e non credo proprio che ti piacerebbe uscire con la neve" fa un smorfia.
Annuisco. "D'accordo, mi piacciono i film" sorrido.
Lui annuisce. "Bene, vieni" sorride anche lui, dirigendosi verso il letto.

Si stende su di esso e batte una mano sopra, accanto a lui, facendomi capire che devo raggiungerlo. Mi tolgo le scarpe e mi semi-stendo accanto a lui.
Lui accende la tv su un canale a caso e noto che sta per iniziare un film.

"Che film è?" chiedo.
"Non so, ora vedo" dice, prendendo il telecomando. "Si chiama 'I passi dell'amore' " dice poi.
"Conosco quel film, è bellissimo" dico. "Ma ti avverto che potrei farti annegare nelle mie lacrime" dico ridendo.
"Oh, non c'è problema, so nuotare" sorride lui.

Si alza e va ad abbassare la tapparella, in modo da far calare il buio in quella stanza. Si stende di nuovo accanto a me e tutti e due puntiamo gli occhi sullo schermo della televisione.


Una volta finito il film io e lui ci ritroviamo abbracciati ed io ho il viso tutto bagnato dalle lacrime.

"Shh, non piangere dai, è solo un film" dice porgendomi un fazzoletto.
"Lo so, ma sono abbastanza emotiva e quando guardo un film che mi piace tendo a ritrovarmi troppo coinvolta nella protagonista" spiego, asciugandomi le lacrime per poi soffiarmi il naso.

Mi abbraccia, cercando di calmarmi, facendomi di tanto in tanto delle carezze sulla testa.
Io alzo la testa verso di lui e gli sorrido.

"Grazie per avermi confortata" sussurro.
"Non devi ringraziarmi" sorride lui, asciugandomi le guance.

Si avvicina sempre di più, finchè non sento le sue labbra sulle mie. Chiudo gli occhi lasciandomi trasportare da quel bacio.
Ha delle labbra così morbide e per qualche minuti mi strappa dal mondo, portandomi in un altra galassia.
Ci stacchiamo entrambi, sorridendoci.
Rimaniamo così per un pò, finchè non entra la sorella.

"Oh, scusate, ho interrotto qualcosa? Non volevo" si scusa, imbarazzata.
"No, non preoccuparti, stavamo guardando un film e si è commossa" spiega Alex.

Io annuisco, confermando, alzandomi dal letto.

"Torno più tardi" dice Kristine, uscendo dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle.
"Ora devo andare, si è fatto tardi" spiego, mettendomi le scarpe.
"Non te ne vai per il bacio, vero?" chiede lui.

Ed è la prima volta che vedo il suo volto coperto da un leggero velo di paura, che ha preso il posto del suo solito sorriso.
Io gli sorrido, rassicurandolo.

"No, non preoccuparti" 

Mi accompagna al piano inferiore dove trovo il mio cappotto posto sul divano. Lo indosso e lo saluto con un bacio sulla guancia, poi mi affretto ad andare a casa.
Non mi sento molto bene, quindi credo che domani resterò a casa.


H: 3.27am

Mi sveglio improvvisamente tutta sudata. Ho molto caldo, non so che mi prende, ma sento che sto per vomitare.
Mi alzo in fretta dal letto e corro nel bagno difronte camera mia, vomitando tutto ciò che ho mangiato a cena nel gabinetto.
Sento dei passi dietro di me.

"Hilary, ti senti bene?" chiede mia zia, tenendomi indietro i capelli, posando una mano sulla mia fronte impregnata di sudore.
Scuoto la testa. "Per niente, mi sento mal--" non faccio in tempo a parlare che dell'altro vomito esce dalla mia bocca.
"Hilary, scotti" constata mia zia, posando le sue labbra sulla mia fronte.

Mi alzo e mi dirigo verso il lavandino, sciaquandomi la bocca.

"Non bere o vomiterai ancora" mi avverte mia zia.

Annuisco, chiudendo il rubinetto.
Mi dirigo in camera mia, accendendo la luce sul comodino.
Mi stendo sulle coperte e mia zia và ad apire la finestra, poi alza la tapparella.

"Devi sentire freddo, in modo che la febbre si abbassi" mi spiega.

Annuisco, priva di forze. Ho sempre odiato l'influenza o la febbre. 

"Questo è ciò che succede ad uscire in pieno inverno" mi sgrida mia zia, posandomi un panno bagnato sulla fronte.

Non ho nemmeno le forze di parlare, non mi piace affato avere la febbre, è la cosa che più non sopporto.

"Che succede?" chiede preoccupato Justin, entrando in camera.
"Hilary ha la febbre, non sta bene" spiega mia zia, girandosi verso di lui.
Lui annuisce. "Se vuoi resto io con lei, tu va a dormire" dice dolcemente.
"Grazie Justin, a domani" dice salutandolo, andando in camera sua.

Justin chiude la porta di camera mia e si siede sul letto alla mia sinistra.

"Come stai?" mi chiede.
"Secondo te?" mormoro.
"E' colpa mia" abbassa la testa lui.
Alzo gli occhi al cielo. "Smettila, non proverò mai compassione per te" dico.
Lui sbuffa ed alza la testa. "Cosa devo fare per farti rimettere con me?" chiede lui, stremato.
"Ma perchè ci tieni così tanto a stare con me se mi hai tradita più di chiuque altro in questo mondo?" chiedo stufa.
"Perchè ti amo" risponde.

Ma stavolta non leggo tutta quella sincerità nei suoi occhi, non leggo nulla: nè dolcezza, nè sincerità, nè amore; nulla.
E mi viene in mente una cosa, non so come nè perchè, ma credo sia l'unica spiegazione.

"Quanto hai scommesso?" chiedo all'improvviso.
I suoi occhi si sgranano leggermente. "Cosa?" chiede.

Lo sapevo, la paura sul suo volto è ben notevole. Scuoto la testa, sorridendo amaramente.

"Mi fai schifo" sussurro, chiudendo gli occhi, cercando di non dare in escandescenza.

Ho solo voglio di riposare, mi fa male la testa in un mondo allucinante e se mi altero non potrei far altro che peggiorare le cose.
Sento che sospira e poi si alza dal letto. Dopo pochi secondi la porta di camera mia si chiude ed io apro gli occhi, notando che è uscito.
Inizio a sentire un pò freddo, quindi probabilmente la febbre se ne stà andando.


H.7.50am

Mi sveglio improvvisamente sentendo terribilmente caldo. Noto che sono stesa sulle coperte e che la finestra è rimasta tutta notte aperta, quindi la domanda che mi sorge spontanea è: 'Perchè sento caldo come se indossassi una tuta spaziale in pieno agosto?'
Sbuffo, girando la testa verso il comodino alla mia sinistra. Guardo che ore sono, notando che dovrei essere a scuola da cinquanta minuti. 
Allungo lentamente un braccio, sentendomi improvvisamente più debole di una formica, e prendo il telefono. Lo sblocco notando due messaggi, uno da parte di Rachel ed uno da parte di Alex.
Apro prima quello di Rachel che cita: 'Hey, tesoro, come stai? Come mai non sei a scuola? Rispondi al più presto, siamo preoccupate. Baci xx'
Le mie labbra si increspano in un , quasi invisibile, sorriso. Poi le mie dita digitano la risposta: 'Hey, non sto affatto bene. Credo di avere la febbre, nulla di preoccupante. Baci xx'
Invio e poi apro il messaggio di Alex: 'Buongiorno bellissima, non ti vedo a scuola. Ti prego, dimmi che non sei rimasta a casa per il bacio. A presto xx'
Gli rispondo velocemente, pensando a quanto sia tenero: 'Buongiorno anche a te, sto male, probabilmente ho la febbre, il bacio non c'entra nulla sta tranquillo. A presto xx'
Nello stesso momento in cui invio il messaggio, sento il telefono vibrare. Leggo un messaggio da parte di Justin: 'Sei a casa?'.
Non gli rispondo e poggio il telefono sul letto accanto a me. Mi sposto dei capelli da davanti il viso, notando che la mia fronte è completamente bagnata. Faccio una smorfia di disgusto, ma quando sto per alzarmi, il letto prende a vibrare. Giro la testa in direzione del telefono, notando lo schermo acceso.
Rispondo alla chiamata, senza guardare chi è.

"Pronto?" rispondo, debolmente.
"Hilary, come ti senti? Perchè non hai risposto al messaggio?" chiede Justin, preoccupato.
"Sto bene, non ho risposto perchè non mi andava" spiego, alzandomi lentamente dal letto.
"Stamattina sono uscito presto, sto per tornare, non preoccuparti" dice dolcemente.
"Non mi interessa. Tanto non fa differenza la tua presenza qui in casa" faccio spallucce, dirigendomi verso il bagno di fronte casa mia.
"Stai delirando" dice lui.
"Se deliravo dicevo di amarti" rispondo ovvia.

Sento il silenzio dall'altra parte del telefono e subito dopo mi chiude in faccia la chiamata. Poco importa. Appoggio il telefono lì vicino e mi lavo la faccia con dell'aqua fredda, iniziando a sentire terribilmente tanto freddo.
Mi asciugo la faccia e le mani con l'asciugamano lì vicino e poi apro un mobiletto poco più sopra della mia testa, tirando fuori un termometro.
Mi siedo a terra e mi metto il termometro sotto l'ascella sinistra, aspettando circa cinque minuti.
Dopo quelli che penso siano cinque minuti, mi tolgo il termometro da sotto l'ascella, vedendo quanta febbre ho.
Noto che il mercurio è salito fino al numero 38. Mi alzo, sentendo tutto il corpo di nuovo debole e metto a posto il termometro, poi prendo il telefono poggiato lì poco prima e mi dirigo verso camera mia.
Sento improvvisamente sbattere con furia una porta, quella d'entrata, e subito dopo noto un Justin furioso salire le scale. Il suo sguardo si piazza su di me e mi punta un dito contro.

"Tu! Mi hai fatto perdere la bellezza di 100 dollari!" sbraita.
"Io?" chiedo, confusa.
"Si, tu! Ho scommesso che saresti tornata con me entro ieri, avevo detto ai ragazzi che ci ero riuscito e che avrei provato la vincinta chiamandoti, sapendo che ti saresti sciolta alle mie dolci parole, ma non è stato così, mi hai smerdato, facendomi pagare il doppio per la bugia detta" spiega incazzato, abbassando il braccio che poco prima era puntato verso di me.
Faccio spallucce. "Non sono stata io a scommettere, non è colpa mia. Se fai meno l'imbeccile, magari, la tua vita sarà migliore"

Lui mi guarda furioso ed io mi dirigo verso camera mia, chiudendomi dentro a chiave.
Mi stendo sul letto, sbloccando il telefono. 
Un nuovo messaggio. Lo apro, leggendo che è di Alex: 'Sono felice che non c'entri il bacio. Volevo farti una domanda che mi tormenta da quando te ne sei andata ieri, sei libera di non rispondere' 
Rispondo velocemente 'Risponderò a qualsiasi cosa tu mi voglia chiedere :)'
Blocco il telefono e mi siedo, appoggiando la schiena allo schienale del letto, poi prendo il telecomando sul comodino alla mia destra ed accendo la televisione, indirizzandola sul canale di Mtv.
Sento vibrare il telefono, ch subito sblocco, curiosa di leggere il suo messaggio: 'Ecco, volevo sapere se ti era piaciuto il bacio..' sorrido, immaginandomi il suo volto imbarazzato.
'Si, mi è piaciuto <3' rispondo, per poi guardare la televisione.
Noto che ci sono le News e dopo poche notizie che non mi interessano particolarmente, ecco che spunta una foto mia mano nella mano con Justin.

"Come tutti ben sappiamo ormai, il cantante canadese Justin Bieber ha smesso di frequentare la nipote della sua guardia del corpo, Hilary Hamilton. La rottura è stata confermata qualche mese fà dalla stessa Hilary che, poco prima della partenza per le Hawaii, ha dichiarato alle Beliebers che si trovavano all'aereoporto che la relazione è finita a causa dei troppi tradimenti da parte della star. Ma la vera domanda che prende posto nella testa di tutti noi fan del cantante è: Sarà vero o la ex ragazza di Justin si è inventata tutto per metterlo in cattiva luce?
Presto verrà svelata la risposta, prima, però, vi faccio vedere il video" dice la giornalista, dando spazio poi al video fatto all'aereoporto.

Finito il video, quella ragazza, ritorna a parlare.

"Bene, come avete potuto notare, lo sguardo della ragazza sembrava essere sincero. Quindi ci siamo permessi di analizzare varie foto scattate dai paparazzi che seguono il cantante."

Una foto di Justin, mentre si dirige in una discoteca, con un braccio che cinge il fianco di Caitlin, appare su tutto lo schermo del mio plasma.

"Come possiamo notare, si capisce benissimo che quel ragazzo è Justin Bieber, con accanto una ragazza che non è Hilary" spiega la giornalista. "Questa foto risale a poche settimane dopo l'inizio della coppia Jilary" aggiunge poi. "Ma ciò non è l'unica cosa che è riuscito a fotografare il nostro paparazzo. Infatti, guardando questa foto possiamo notare Hilary con altre due ragazze a qualche metro più lontano del nostro cantante" dice poi, mostrando una foto mia e delle ragazze, mentre seguiamo Justin in discoteca. "Non sappiamo cos'è successo in quella discoteca, ma circa mezz'ora dopo abbiamo visto Hilary uscire da quella discoteca con un viso abbastanza triste, oserei dire deluso. Che abbia scoperto un tradimento da parte del suo Justin? Passiamo ora alla prossima foto, risalente a qualche giorno fa. Non sappiamo di chi sia la casa nelle foto, ma si possono ben distinguere le figure di un Justin in costume di fronte ad una Hilary più che vestita. Un nostro cameraman è riuscito a filmare qualcosina, in cui si può ben notare che i due non stanno affatto parlando amorevolmente tra di loro, anzi." spiega, mostrando il video che mostra Caitlin mentre mi spiega quelle cose successe con Justin . "A scatenare l'ira di Hilary sarebbero state delle parole delle da Caitlin, la ragazza che vediamo in un bikini blu accanto alla nostra Hilary. Non si sente molto, ma ad un certo punto la voce di Hilary è abbastanza udibile da capire che sta urlando, attirando l'attenzione degli amici di Justin che, improvvisamente, spuntano dal retro del giardino. Dopo l'accaduto Hilary si allontana in fretta dal gruppo, lasciando la casa, e probabilmente anche Justin.
Ma ecco che appaiono delle foto in cui Justin e Hilary alloggiano nello stesso Hotel alle Hawaii. Queste foto mettono molto in confusione le fan, che ancora non capiscono se la coppia Jilary esista ancora o meno. Sappiamo però che Hilary sembra aver fatto amicizia con una ex fiamma di Justin, con cui ha passato svariati pomeriggi durante la sua permanenza alle Hawaii. Stiamo parlando di Selena Gomez , che si trovava lì per una piccola vacanza di riposo. Le due sembrano molto amiche, nonostante l'ex ragazzo in comune. Ritornata dalla vacanza, Hilary non è stata più avvistata con Justin, quindi probabilmente la coppia Jilary si è realmente rotta. 
Ora però, parliamo della nostra Miley Cyrus che-'


Spengo la tv, lanciando il telecomando sul letto.
Ha parlato troppo, mi chiedo come faccia ad avere ancora saliva in quella bocca. Mi chiedo anche perchè io debba essere seguita così tanto se non faccio più parte della vita di Justin. Sento suonare il telefono e mi risveglio dai miei pensieri, rispondendo.

"Pronto?"
"Parlo con la signorina Hilary Hamilton?" chiede una donna, dall'altra parte del telefono.
"Si, lei chi è?" chiedo, corrugando la fronte.
"Sono Ellen, non so se mi conosce" si presenta lei.
"Certo, a volte seguo il suo programma. Ha chiamato per Justin?" chiedo.
"In un certo senso si. Ho chiamato per lei, vorrei farle qualche domanda riguardante Justin" rivela.
"Al telefono?" chiedo stranita.
Lei ride. "No, vorrei che stasera ti presentassi qui da me, per poter parlare un pò" spiega.
"Non credo di riuscire a venire, non sto molto bene" spiego.
"Sarà questione di pochi minuti, giusto due domandine e poi ti lascio libera" quasi mi supplica.
Sospiro. "D'accordo, a che ora devo venire?" chiedo.
"Per le 9.10pm" dice.
"Va bene, ci sarò. A stasera" la saluto.

Mi saluta anche lei e poi interrompe la comunicazione.
Sbuffo, notando che Alex non mi ha risposto. Magari si è pentito del bacio e sapere che mi è piaciuto non ha migliorato le cose. Cerco di non pensarci e mi concentro su cosa indossare stasera. Sento bussare la porta non appena apro le ante del mio armadio.

"Chi è?" urlo leggermente, per farmi sentire.
"Sono io, apri" dice mia zia.

Apro la porta.

"Zia, come stai?" l'abbraccio, lasciandole lo spazio per entrare.
"Bene, tu?" chiede, sedendosi sul letto.
"Ho la febbre a 38, ma in confronto a come mi sentivo prima, ora sto meglio" dico, cercando qualcosa nell'armadio.
"Non avrai mica intenzione di uscire, vero?" chiede con tono autoritario mia zia.
"No, ma stasera si. Ellen, la famosa Ellen, mi ha invitata nel suo studio per le 9.10pm, vuole farmi delle domande su Justin e non vedo l'ora di porre fine a tutti questi pettegolezzi, chiarendo tutto a tutti" sbuffo, trovando un vestito carino.

Ha la parte sopra un pò larga, fucsia con dei brillantini, poi sotto si stringe ed è di colore nero. Mi arriva poco più sopra il ginocchio. Lo poso sul letto e vado in bagno, in cerca di un paio di scarpe decenti. Dopo un pò opto per delle scarpe alte nere, con la suola e l'interno fucsia. Le porto in camera e le metto ai piedi del letto, poi torno in bagno ed apro il mobiletto alla ricerca di uno smalto rosa ed una volta trovato ritorno in camera, sotto lo sguardo attento di mia zia.

"Metterai questo stasera?" chiede alludendo al vestito.

Annuisco, mentre mi metto attentamente lo smalto sulle unghie.

"Sei sicura di riuscire a camminare sui tacchi?" chiede poi mia zia.
Annuisco ancora. "Mi sentirò bene entro stasera" le sorrido, soffiando sulle mie unghie, per accellerare i tempi.

Dopo circa dieci minuti le mie unghie sono perfettamente asciutte. Ripongo nel mobiletto del bagno lo smalto e appoggio sulla scrivania il vestito, mettendo le scarpe accanto alla sedia.
Mi stendo sul letto, facendo attenzione a non far male a mia zia.

"Vado a preparare il pranzo" annuncia alzandosi.

Si dirige verso il mio armadio e lo chiude.

"Grazie" le sorrido, non appena si gira verso di me.
"Di nulla" ricambia il sorriso, venendo ad abbracciarmi.

Ricambio l'abbraccio, finchè lei non si stacca e si avvia verso la porta.

"Verrò a chiamarti quando sarà pronto" mi sorride, prima di uscire da camera mia.

Mi alzo, chiudendo la finestra, dato che sta iniziando a piovere e non ho intenzione di avere la camera allagata.
Mi stendo sul letto, fissando lo schermo della tv spento. Sbuffo. Mi sto annoiando a morte, preferisco di gran lunga stare a sentir parlare per un'ora di seguito i miei insegnanti, che stare a letto a non far niente.
Dopo poco mi addormento e mi sveglio solo nel momento in cui sento bussare insistentemente alla porta di camera mia.
Apro gli occhi, mormorando un 'Avanti'.
Justin compare da dietro la porta e si affaccia dentro camera mia solo con la testa, lasciando il corpo fuori dalla stanza, coperto dalla porta.

"E' pronto il pranzo, scendi" annuncia, per poi uscire chiudendo la porta alle proprie spalle.

Sospiro, mettendo a posto il mio pigiama. Esco da camera mia, dirigendomi al piano di sotto.
Trovo tutti già seduti al tavolo della cucina, con il piatto di pastina sotto il naso.

"Ciao" dico, entrando in cucina.
"Ciao" mi saluta sorridendo mio zio.
"Mi hanno invitato da Ellen, mi ci accompagni?" chiedo a mio zio, non appena mi siedo di fronte a lui.
Annuisce. "D'accordo. Come mai hai accettato?" chiede poi.
"Perchè sono stufa di sentire pettegolezzi diversi da loro ogni secondo sulla coppia Jilary. Metterò in chiaro le cose, così non mi stressano più" ripeto ciò che avevo detto qualche ora fa a mia zia.

Mio zio annuisce e noto Justin accanto a me che per un momento mi guarda, poi riabbassa la testa sul suo piatto, continuando a mangiare in silenzio.

"Chi di voi due ha rotto?" chiede mio zio, guardandoci.
"Io" rispondo sinceramente.
"Per quale motivo?" chiede lui, alzando un sopracciglio.
"Perchè ormai faccio invidia alle renne" replico, mangiando.

Lui annuisce, capendo cosa voglio dire.

"Justin non è mai stato bravo a tenersi accanto le brave ragazze" spiega poi mio zio.
Justin alza gli occhi al cielo, guardandolo. "Piantala, Kenny" sbotta infastidito.
"Ad eccezione di Selena. Con lei è rimasto un bel pò" faccio spallucce.
"Perchè lei era troppo innamorata per lasciarlo" spiega mio zio. "Con questo non voglio dire che tu non sia stata veramente innamorata di Justin" mette in chiaro subito dopo.
"Non preoccuparti, ho capito cosa volevi dire" sorrido, finendo di mangiare.
"Come ti senti?" mi chiede mia zia, guardandomi, mentre beve un sorso d'acqua.
"Meglio di prima. Non mi sento più debole come prima e stavolta non ho nè caldo nè freddo" spiego.
"Appena finisci di mangiare guarda l'ora e dopo circa mezz'oretta/ un'ora misurati di nuovo la febbre" mi ordina mia zia, dolcemente.
Annuisco. "D'accordo" dico, posando il piatto dentro il lavello.
"Lascia, faccio io. Tu vai a riposarti" dice mia zia, togliendomi il bicchiere dalle mani.
Le sorrido di nuovo. "Grazie" 
"Di nulla" sorride lei, finendo di sparecchiare.

Mi dirigo verso le scale, sentendo la presenza di Justin dietro di me.

"Non ti manco?" chiede, mentre saliamo le scale.
"No" dico fredda, entrando in camera, chiudendo la porta dietro di me.

Mi sdraio sul letto, guardando l'ora sulla sveglia digitale sopra il mio comodino: 1.05pm.
Fra circa un'ora le ragazze escono da scuola. Devo avvertirle che stasera non ci sarò, e devo parlare con Alex. Magari gli chiedo di venire qui.
Prendo il telecomando al bordo destro del letto e accendo la tv, notandola già sul canale di Mtv.
Mi guardo i suoi soliti programmi, finchè non sento il telefono vibrare.
Lo guardo, notando un messaggio da Alex: 'Ti va di vedermi?'
Rispondo, sorridendo. 'Certo :D'
La risposta mi arriva subito dopo. 'Allora aprimi la porta di casa. Sono qui davanti :)'
Lascio il telefono sul letto ed esco da camera mia, scendendo le scale velocemente. Vado ad aprire la porta trovando Alex, con ancora la cartella sulle spalle, davanti a me.

"Ciao" lo abbraccio, sorridendo.
"Ciao, come stai?" dice, una volta sciolto l'abbraccio.
"Meglio di prima, forza entra, sei tutto bagnato" noto, facendolo entrare.
"Mi sono dimenticato l'ombrello" spiega sorridendo.
"Dai andiamo, smemorato" dico sorridendo, conducendolo in camera mia.

Una volta arrivati in camera, chiudo la porta e mi sdraio sul letto, facendogli cenno di stendersi accanto a me.

"Dove la metto la cartella?" chiede, togliendola dalle proprie spalle.
"Appoggiala vicino alla scrivania" gli dico.
"Come mai la tua scrivania indossa un vestito molto carino?" chiede, stranito.
Io rido. "Mi hanno invitato all' Ellen Show, quindi ho già preparato il vestito da indossare" spiego, sorridendo.
Lui annuisce. "Iniziavo a preoccuparmi" dice sorridendo, mentre si toglie le Nike bianche.

Si avvicina al letto, sdraiandosi accanto a me. Mi avvicino a lui, circondando la sua vita con il mio braccio. Lui tende il suo braccio destro verso di me, circondandomi le spalle.

"Sei bollente" esclama.
Alzo la testa verso di lui. "In effetti devo misurarmi la febbre" storcio le labbra.
"Dov'è il termometro?" chiede.
"Lo prendo io, non preoccuparti" gli sorrido, lasciandogli un bacio sulla guancia. 

Mi alzo dal letto e mi dirigo verso il bagno, prendendo dal mobiletto, il termometro. Vado di nuovo in camera, chiudendo la porta, salendo sul letto. Mi siedo accanto a lui, mettendo il termometro sotto l'ascella sinistra.

"Lo devo togliere fra cinque minuti" lo informo.

Estrae il suo telefono dalla tasca, leggendo l'ora.

"Ti avverto io" mi sorride.
"Grazie" ricambio il sorriso.

Cinque minuti dopo mi dice di toglierlo e così faccio.

"Quant'è?" chiede sporgendosi verso il termometro che in questo momento ho nella mano sinistra.
"37 e mezzo" rispondo.
"Bhe, si è abbassata" constata lui.
"Di poco, ma si è abbassata" aggiungo io.

Lui annuisce, sorridendo.

"Possiamo..parlare del..bacio?" chiede, imbarazzato.
Annuisco, sedendomi meglio davanti a lui. "Certo, di cosa vuoi parlare specificamente?" chiedo.
"Non so, voglio solo sapere cosa significava" spiega.
"Mi piaci" rivelo io.
Sembra leggermente sorpreso, forse se lo aspettava. "Bhe, anche tu" dice, abbassando la testa.
"E' raro vederti imbarazzato" sorrido, piegando la testa di lato.
Lui si lascia sfuggire una piccola risata "Come vanno le cose con Justin?" chiede lui, dopo poco.
"Non mi alletta l'idea di parlare di lui" faccio una smorfia.
"Vuoi tornarci insieme?" chiede lui, con un velo di timore nella voce.
"No!" esclamo, sgranando gli occhi.
"Menomale" si lascia sfuggire lui. "Cioè, volevo dire..ecco.." 
Io scoppio a ridere. "La più bella figuraccia di sempre" dico, cadendo stesa sul letto.
"Hey, non ti permetto di prendermi in giro" dice, iniziando a farmi il solletico.
"No, Alex, il solletico no" scoppio a ridere in maniera ancora più forte.
"Chiedi scusa e la smetto" dice lui, continuando a solleticarmi i fianchi.
"Okay, va bene, scusa" urlo disperata, mentre delle lacrime escono dai miei occhi per il troppo solletico.

Lui smette, mentre io cerco di riprendere il respiro.

"La tua risata è il suono più bello" mi sorride lui, avvicinandosi a me.

Io mi siedo, sorridendogli.

"Anche la tua" dico avvicinandomi piano, per poi sentire di nuovo le sue labbra sulle mie.


H: 9.00pm

Sono appena arrivata allo studio di Ellen.
Esco dalla macchina ed entro dentro lo studio, seguita da mio zio che mostra il pass per entrare.
Entriamo dietro le quinte e troviamo Ellen alle prese con il trucco e il parrucco.

"Hilary, Kenny, pensavo non veniste più" ci corre incontro, salutandoci con un caloroso abbraccio.
"Ellen, che bello rivederti" sorride Kenny.
"Piacere, Ellen" si presenta lei, sorridendomi, tendendomi la mano.
"Hilary" dico stringendole la mano, ricambiando il sorriso.
"Presto vieni, devono farti trucco e parrucco" dice Ellen.
"Oh, no. Ho già fatto tutto io, non preocuparti" dico.
"D'accordo, allora entrerò prima io e parlerò di alcune cose, poi appena senti che ti chiamo esci da quella parte e mi raggiungi sedendoti nella poltrona difronte a me, okay?" mi spiega velocemente.
Annuisco. "Tutto chiaro" sorrido.
"Oh, complimenti per il vestito, è davvero molto carino" dice, guardandolo.
"Grazie" sorrido.

Lei va a finire di prepararsi mentre io mi guardo intorno spesata.
Dieci minuti dopo inizia il programma ed Ellen inizia a parlare di varie cose, mentre io guardo il tutto da dietro le quinte.
Una ragazza dello staff poco dopo mi raggiunge.

"Devo metterti il microfono" mi avverte sorrideno, tenendo una scatolina in mano.
Annuisco. "D'accordo" le sorrido di rimando.

Mi fa girare e mi infila la scatolina dentro il vestito, sulla parte alta della schiena.
Poi mi attacca sulla parte davanti del vestito, vicino al seno, un mini microfono.

"Okay, il microfono si attiverà nello stesso momento in cui tu entrerai in studio. Se bisbigli qualcosa, ti sentiranno comunque, quindi cerca di tenerti i pensieri" scherza la ragazza, dalle origini spagnole.
Io rido. "Va bene, ci proverò".

Mi lascia un ultimo sorriso, poi va via. Riporto la mia attenzione ad Ellen che è appena entrata dopo una pubblicità.

"Bene, ed ora vorrei chiamare qui con me una ragazza che credo voi tutti conosciate. Signori e signore, Hilary Hamilton" mi presenta, battendo le mani.

Entro in studio, sotto gli applausi e gli urli di molte persone. Non sono con Justin, calmatevi!
Sorrido ad Ellen, dandole un veloce abbraccio, poi saluto il pubblico con un sorriso ed una saluto con la mano.
Mi siedo sulla poltroncina coloro bianco sporco/crema di fronte ad Ellen.
C'è un tavolino in legno, basso, che ci separa, ha alcune riviste sopra, messe lì per  bellezza e c'è un vaso di fiori ad abbellirlo.

"Benvenuta Hilary" mi sorride lei. "Come stai?" mi chiede poi.
"Bene, tu?" le sorrido.
"Bene, grazie" sorride. "Allora, ti ho invitata qui per un motivo preciso" inizia.

Io annuisco, ascoltandola attentamente, sotto gli occhi attenti delle persone lì in studio.

"Ossia, per parlare della tua storia con Justin" continua. 

Appena Ellen pronuncia le ultime parole, le fan presenti in studio inizano ad urlare.

"Innanzitutto, quello che vogliamo tutte noi è sapere se esiste ancora la coppia Jilary" dice.
Scuoto la testa. "Non esiste più da un bel pò, ormai" spiego.

Molte persone fanno versi di disapprovazione. Provate voi a stare con un ragazzo come lui, poi voglio ancora vedere se lo chiamerete idolo.

"Possiamo sapere il motivo?" chiede lei.
Annuisco, accavallando le gambe. "Mi ha tradita svariate volte" dico leggermente.
Ellen annuisce. "Quindi il video che gira in rete è vero?" chiede.
"Se intendi quello in cui ero all'aereoporto con destinazione Hawaii, si, è vero" annuisco.
"Bene, quindi ragazze Justin è di nuovo libero, potete diventare le future signore Bieber" scherza lei.
Io sorrido.
"Ora vorrei chiamare un'altra persona in studio, nella speranza che Hilary non mi ammazzi" sorride Ellen.
"Justin" mormoro.
Lei annuisce. "Esatto, un appluso a Justin" si alza Ellen, indicando l'entrata.

Le porte si aprono rivelando un Justin vestito tutti in nero con delle scarpe color oro.
Justin si dirige subito verso Ellen, stringendola in un abbraccio. Poi si gira verso le fan e le saluta con un sorriso enorme ed un cenno con la mano.
Dei tecnici portano una poltrona identica alla mia in studio, e la piazzano accanto a me. Bene, ci mancava solo questo.
Justin viene verso di me e si siede, sorridendomi in segno di saluto. Faccio un cenno con la testa, ricambiando il saluto.

"Mi sarebbe piaciuto ospitarvi qui quando eravate ancora una coppia" ci sorride Ellen.
"Come mai?" chiede curioso Justin.
"Sarebbe stato più carino vedervi insieme dal vivo e non solo dalle foto" spiega Ellen. "Allora, Justin, hai sentito la motivazione della vostra rottura che ha dato Hilary. Vuoi aggiungere o smentire qualcosa?" chiede Ellen.

Mi giro verso di Justin, curiosa di sapere che dice.
Lui si gira verso di me e mi guarda per qualche secondo negli occhi, poi sospira e guarda di nuovo Ellen.

"Non l'ho tradita" dice, passandosi una mano tra i capelli.
Mi giro, sgranando gli occhi verso di lui. "Cosa?" chiedo incredula.
"Hai sentito" fa spallucce lui.
"Non mi hai tradita? Ti sei fatto quella tua amica chissà quante volte mentre stavi con me, ed hai il coraggio di dire che non mi hai tradita?" sbotto furiosa.
"Hilary, non qui" mi sgrida lui.
"Oh, certo. La pop-star ha paura di rovinarsi l'immagine" sputo, guardando dritto verso di me.
"Dico solo la verità" dice lui, guardando il pubblico.
"Non ci credo" dico incredula dal modo in cui finge, alzando gli occhi al cielo.
"Justin, perchè dici che non l'hai tradita?" chiede Ellen.
"Perchè non è così. Non ha prove." dice lui, facendo spallucce.
"E' possibile farti vedere un video?" chiedo ad Ellen.
Lei annuisce. "Si, basta che non sia troppo privato" spiega lei.
Io sorrido e scuoto la testa. "Non lo è, non preoccuparti" dico tirando fuori dalla borsetta nera il mio I-phone.

Lo porgo ad Ellen che lo collega allo schermo enorme alle nostre spalle. Mi alzo, dirigendomi verso Ellen, prendendo il telefono, cercando un video che feci alle Hawaii di nascosto di Justin.
Lo avvio e mi vado di nuovo a sedere.
Si vede Justin seduto sul letto ed io seduta sul divano, nella stanza dell'hotel.

"Voglio parlarti seriamente" dico nel video.
"Dimmi" dice lui, sedendosi meglio sul letto.
"Voglio sapere se veramente sei andato a letto con Caitlin la mattina stessa in cui io sono uscita dall'ospedale" chiedo schietta.
Justin sospira, girando il viso verso il telefono. Ma non stava guardando il mio telefono, bensì l'ora.
"Si, sono stato a letto con lei e a dirti la verità l'ho fatto più di una volta nello stesso momento in cui stavo con te" il video si blocca.

L'avevo tagliato io, perchè il pezzo seguente era abbastanza spinto, dato che lui si alzò dal letto e iniziò a provarci con me. Mi alzo dalla poltrona e prendo il telefono, staccandolo dall'apparecchio.

"Bhe, chi si aspettava una prova del genere" esclama Ellen, battendo le mani sulle sue gambe.
"Quando diavolo l'hai fatto quel video?" sbotta lui, guardandomi.
"Quando ti ho fatto quella domanda" faccio spallucce io.
Lui sospira, cercando di calmarsi. "Posso avere un bicchiere d'acqua?" chiede ad Ellen.
Lei annuisce. "Certo, portate un bicchiere d'acqua a Justin, per favore" chiede allo staff.

Subito dopo una ragazza entra in studio con un bicchiere d'acqua in mano. Lo porge a Justin e lui le sorride.
La ragazza ricambia il sorriso e poi se ne va.

"Allora, Justin, cosa vuoi dire riguardo al video?" chiede Ellen.
Justin beve un pò d'acqua, poi appoggia il bicchiere sul tavolino "Non ero io" mente.
"La tua faccia si è vista mentre ti sei voltato a vedere l'ora" dico.
"Sapevo che il telefono stava registrando" mente di nuovo.
"Prima hai detto che non ho prove e hai fatto ben capire che non ne sapevi nulla dell'esistenza del video" faccio spallucce io.
"Okay, è vero. L'ho tradita. Ma l'ho fatto solo perchè stavo con lei senza amarla, la volevo lasciare, ma lo ha fatto prima lei" ammette.

Non so ste sta mentendo. Mi giro verso di lui, incredula. Pensavo mi amasse, almeno all'inizio.

"Non sembrava che non provavi nulla per lei, a giudicare dalle foto che circolano in rete" dice Ellen, indicando alcune foto che compaiono sullo schermo enorme.
"Bhe, mi piaceva, ma non l'amavo" dice lui.
"E con Selena?" chiede poi Ellen.
"Non la vedo da un pò, ma l'ho amata seriamente. Era ed è ancora adesso unica per me." rivela, sotto gli sguardi increduli di tutti.
"Tu cosa pensi di Selena?" chiede Ellen, rivolgendosi a me.
"L'adoro. E' davvero dolce, simpatica. E' una brava persona ed è molto piacevole stare in sua compagnia. E' un ottima amica, anche se la conosco da poco. Sono da sempre una sua fan, mi piace molto come recita e come canta." dico, sorridendo.
"E di Justin? Cosa pensavi mentre stavate insieme?" chiede poi.
Sospiro, guardando per qualche secondo il volto del ragazzo che amavo, poi mi giro di nuovo verso Ellen. "Pensavo fosse il ragazzo perfetto, l'uomo della mia vita. Era dolcissimo con me, era sempre presente, non usciva mai senza me. Mi faceva ridere sempre, quando c'era lui ero felice. C'è sempre stato anche nel momento del bisogno ed è grazie a lui se sono viva, anche se non so perchè mi ha salvata" dico, mormorando le ultime parole.
"Perchè ti amo" sbotta lui, girandosi verso di me. "O meglio, perchè ti amavo" si corregge subito dopo.
"Chi ama non tradisce" mormoro, ma so che tutti mi hanno sentita.
"Chi ama perdona" ribatte lui.
"Anche chi ama ha un cuore, ed è proprio perchè mi hai tradito che il mio è andato in frantumi più e più volte" dico.

Sospiro, cercando di non piangere. Non lo amo, ma ricordare fa male.

"Bene, mi dicono che devo mandare la pubblicità, quindi salutiamo la nostra Hilary e torniamo fra poco con Justin Bieber" annuncia Ellen sorridendo.

Le telecamere si spengono ed io mi alzo dalla poltrona, diretta verso Ellen.

"A presto, Hilary" mi abbraccia lei, sorridendo.
"A presto" ricambio l'abbraccio.

Una volta sciolto l'abbraccio, esco da quello studio, diretta verso le quinte. 

"Possiamo andare?" chiedo a mio zio.
"Dobbiamo aspettare Justin" mi dice lui.

Annuisco, sbuffando, per poi sedermi lì e guardare il resto dello show.



28 Maggio 2013
H: 10.48am

Sono passati quattro mesi e non è cambiato proprio nulla, o quasi. Io ora sto decisamente meglio, non ho più la febbre e sono decisamente troppo simpatica. 
E, cosa più importante, mi frequento con Alex. O meglio, stiamo insieme da circa tre mesi, dopo aver passato giorno e notte insieme da quando sono stata da Ellen.
Ora Justin è fidanzato, ufficialmente, con Caitlin da circa due mesi. Chi se lo aspettava. Ironia, portami via.
Mi sono alzata circa un'ora fà e fra qualche minuto dovrebbe arrivare Alex. Ho un Day Hospital da fare, per accertarmi che io non abbia qualche strana malattia.
Ho un leggins nero, non troppo pesante, dato che sta arrivando il caldo ed una maglia bianca a mezze maniche. Mi è cresciuto il seno, ma non credo vi interessi. Mi infilo le mie Supra nere e metto il telefono nella mia borsa color crema, insieme alle altre cianfrusaglie.
Vado a truccarmi leggermente e mi spazzolo i capelli, poi scendo al piano di sotto. Sento il campanello suonare e mi metto la giacca addosso per poi salutare i miei zii ed uscire. 

"Ciao amore" saluto Alex, baciandolo dolcemente.
"Ciao anche a te, piccola" mi sorride, una volta staccatosi dal bacio.

Arriviamo all'ospedale circa quindici minuti dopo e subito mi fanno iniziare le mie analisi.

H:4.52pm

Sono passate sei ore e finalmente ho finito tutto. Siamo nella sala attesa da circa dieci minuti e noto il dottore che mi ha visitato venirmi incontro.

"Allora signorina, innazitutto può stare tranquilla, non ha nulla di grave" risponde lui.
Io tiro un sospiro di sollievo. "Menomale" sorrido, tenendo la mano di Alex incrociata alla mia.
"Però deve smetterla di indossa pantaloni a vita troppo stretta. Questi leggins, anche se elastici, sono comunque troppo stretti" mi sgrida lui. "Poi, so che in questi mesi la fame si fà sentire molto, ma non mi spiego il motivo per cui lei non mangia" dice.
"Perchè non voglio diventare una balena" ribatto subito, sconcertata all'idea di vedermi enorme.
"Deve comunque mangiare. Se mangierà in modo sano, non ingrasserà di molto, non si preoccupi" mi dice.
Annuisco. "E per quale motivo non posso indossare pantaloni con la vita stretta?" chiedo poi.
"Perchè le farebbero solo male" dice lui, indicando la mia vita.
Annuisco. "Volevo chiederle una cosa. E' normale che io ogni volta che mangio qualcosa, la vomito subito?" chiedo.
"Non sta entrando in anoressia, la avverto già da ora. Ma, non so se lo sa, è comunque normale che lei vomiti spesso, proprio perchè è in queste condizioni" spiega lui.
"Che condizioni?" chiedo io, corrugando la fronte, alzandomi, trovandomi di fronte a lui.

Alex si alza insieme a me.

"Vuole dirmi che per tutto questo tempo lei non si è accorta di nulla?" mi chiede, sconcertato.
"Accorta di cosa? Non capisco" chiedo confusa.
"Da quanto tempo non hai il ciclo?" mi chiede il dottore.
"Da un pò, ma penso che sia perchè non sto mangiando molto" rispondo, confusa.
"Non è per quello, signorina. Lei è incinta di ben 5 mesi" mi rivela.

Cosa? Io,incinta? Da cinque mesi?
Improvvisamente non vedo più nulla e sento il mio corpo che inizia ad essere privo di forze, finchè non mi sento cadere a terra.
Sono svenuta.

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-SPAZIO AUTRICE-
Salve ragazze, come state? Spero bene :3
Mi dispiace il ritardo, non sono riuscita a postarlo prima :(
E mi dispiace anche per essere andata così avanti con i tempi, ma la storia è quasi finita..e passeranno anche alcuni anni prima della fine. Okay, ora sto zitta hahah
Detto ciò, voglio ringraziare le ragazze che seguono la storia, che la preferiscono e la ricordano ed anche coloro che hanno recensito il capitolo precedente e il resto della storia *-* 
Vi ho mai detto che vi amo? Bhe, ve lo (ri)dico ora: Vi amo <3
Mi scuso per gli eventuali errori di battitura, potrebbe essermene sfuggito qualcuno.
Chiedo scusa anche per non riuscire ad avvertire tutte le ragazze, ma in questi giorni la linea internet va e viene e mi riesce difficile riuscire a connettermi. 
Volevo anche dirvi che da oggi in poi aggiornerò ogni tre giorni, così magari riesco ad essere puntuale.
Questo è l'outfit di Hilary per la serata da Ellen:



Ora vi lascio, spero il capitolo vi sia piaciuto!
Il prossimo lo posto fra tre giorni :)

Vi amo tantissimo, Sere <3

 

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***


ATTENZIONE A ME: Volevo scusarmi con tutte voi per questo enorme ritardo. Questa volta non è colpa della scuola ma bensì di altre cose che non sto qui a raccontarvi (o vi annoierei a morte). Cercherò di postare i capitoli ogni tre giorni, come avevo annunciato nel capitolo precedente, vi chiedo ancora scusa per il ritardo. Spero possiate (e vogliate) perdonarmi!
Buona Lettura, Sere <3




Riapro gli occhi, ritrovandomi sdraiata su un lettino d'ospedale, in una stanza bianca e fredda.
Alzo il busto, guardandomi attorno confusa, notando Alex che mi guarda, seduto accanto a me.

"Non mi hanno ricoverata, vero?" chiedo, massaggiandomi la testa.
Lui scuote la testa. "Sei svenuta, così ti hanno messa qui finchè non ti riprendevi" spiega lui, accarezzandomi la schiena. 

Mi siedo, facendo penzolare le gambe dal letto.

"Ricordo male io o il dottore ha detto che sono incinta?" chiedo incerta.
"Ha detto così" annuisce lui.
"Cos'hai?" chiedo io, notando la sua espressione leggermente strana.
"Pensavo al fatto che noi, cinque mesi fa, non stavamo nemmeno insieme, quindi il figlio non può essere mio" dice lui.
"E' impossibile, io e te l'abbiamo fatto prima di metterci insieme, quindi deve essere tuo" spiego, alzando di poco il volume sul verbo 'deve'.
Lui annuisce d'accordo. "Si, potrebbe essere così" sorride, illuminando di colpo il suo bel viso.

Sorrido anche io insieme a lui, poi gli lascio un bacio delicato sul naso.

"Posso uscire?" chiedo.
Lui annuisce e mi tende la mano, per aiutarmi a scendere. "Si, andiamo. Dobbiamo solo avvertire il dottore che è tutto apposto" mi sorride.

Usciamo dalla stanza e chiediamo ad un infermiera dove sia il dottore, ci indica una porta e noi ci dirigiamo verso essa.
Bussiamo, sentendo un leggero 'Avanti' provenire dall'interno della stanza.
Entriamo, trovandoci nello studio dell dottor Stewart, o almeno così c'è scritto sulla sua scrivania.

"Oh, salve ragazzi. Allora come stai?" mi chiede.
Annuisco, sorridendo. "Bene ora, grazie" 
"E' solo il mio dovere. Mi raccomando mangia di più, ogni volta che ne senti il bisogno, ma non esagerare mai, oppure i chili che prendi potebbero non svanire dopo il parto" mi avverte.
"D'accordo" sorrido.
"E non metterti pantaloni troppo stretti, potrebbero fare male al bambino" continua lui.
"E' un maschio?" chiedo.
Lui fà spallucce. "Non lo so, ho dato scontato che lei sapesse della sua gravidanza, quindi non mi sono curato di farle un'altra ecografia." spiega.
"Quando posso farne una?" chiedo.
"Anche subito" mi sorride, alzandosi.


Un'oretta dopo usciamo dall'ospedale. Io incinta. Ancora non ci credo, non mi sembra possibile. Sento il mio telefono suonare nella borsa, così la apro e lo prendo, leggendo il nome di Selena sullo schermo.
Un sorriso spontaneo mi spunta sul viso.

"Pronto?" rispondo allegramente.
"Hey, come mai tutta questa allegria?" chiede subito e potrei giurare che sta sorridendo anche lei.
"Ho letto il tuo nome" faccio spallucce.
"Oh, che dolce. Senti avrei bisogno di parlarti, potremmo incontrarci oggi pomeriggio?" chiede lei, seria.
"Certo" annuisco. "Dimmi però il luogo" dico, mentre insieme ad Alex entro in macchina, al posto del passeggero.

Lui mette in moto e inizia a guidare verso casa mia, facendo attenzione a ciò che dico al telefono.

"Vengo a prenderti io, so dove abiti" dice.
"Va bene, allora a dopo" sorrido.

Mi saluta e attacca, così noto che è già pomeriggio, dato che sono le cinque.

"Chi era?" chiede Alex, guardandomi velocemente, per poi riportare lo sguardo verso la strada.
"Era Selena, ha detto che mi deve parlare, sarà a casa mia entro la fine del pomeriggio" spiego.
"Sai già di cosa vuole parlarti?" chiede lui, sorridendo.
"No, ma penso sia una cosa seria dato il suo tono di voce nel momento in cui me l'ha detto" constato.
Lui annuisce. "Allora cercherò di arrivare a casa in tempo" dice accellerando di poco.
"Cerca anche di farmi arrivare viva" ironizzo.

Lui ride e poi annuisce, continuando ad andare alla stessa velocità.
Arriviamo dopo poco a casa, notando una macchina nuova davanti al marciapiede di casa mia. Scendo dall'auto di Alex, ma noto che lui non fà la stessa cosa.

"Non vieni?" chiedo, affacciandomi al finestrino, entrando con la testa in macchina.
"No, ho delle cose da fare a casa e devo riprendermi. Insomma, ho appena scoperto di essere papà ed ho solo 19 anni, sono leggermente spiazzato" spiega ridendo.
Io sorrido. "Va bene, ti dirò come hanno reagito alla notizia e cosa mi dirà Selena" dico.

Lui annuisce e si avvicina a me, baciandomi dolcemente. Chiudo gli occhi, assaporando quel bacio attimo dopo attimo. Li riapro, dato che si è staccato dal bacio, trovando il suo viso a pochi centimetri dal mio. Sorrido, facendo sorridere anche lui.

"A dopo, amore" sussurro.
"A dopo, piccola" mi sussurra anche lui, lasciandomi un bacio sulla punta del naso.

Sorrido, dirigendomi verso il cancelletto che apro, per poi percorrere il vialetto ed entrare in casa, notando che la porta non era chiusa a chiave.
Entro in casa, appendendo la giacca all'appendi abiti e mi dirigo in sala, mentre estraggo il telefono da dentro la borsa. Non appena entro vedo seduti in sala tutti. E per tutti intendo anche Selena.

"Selena" esclamo, andandole in contro.
Lei si alza dal divano sorridendo, abbracciandomi. "Oh, che bello rivederti. Sei stupenda" mi dice, squadrandomi.
Sorrido. "Anche tu lo sei, questa maglia mi piace molto" mi complimento.

Lei ricambia il sorriso, poi si siede di nuovo sul divano, accanto a mia zia.
C'è anche Justin, ma è alla mia destra seduto sulla sua amata poltrona di pelle nere, che in teoria non è sua, ma in pratica è come se lo fosse. I miei zii e Selena, per l'appunto, sono seduti alla mia sinistra sul divano.

"Di cosa dovevi parlarmi?" chiedo poi, appoggiando la borsa al tavolino.
"Oh, non posso dirtelo ora, è una sorpresa" sorride lei.
"Bene, dato che siamo in tema di sorpresa..devo dirvi una cosa" dico, abbassando sempre di più il tono di voce.
"C'entra con il Day Hospital che hai fatto oggi?" chiede mia zia.
"Più o meno" spiego.
"Hai qualche malattia grave?" domanda mia zia, preoccupata.
"No!" esclamo.
Lei si poggia una mano sul petto tirando un sospiro di sollievo. "E allora cos'hai?" chiede.
"Un bambino" dico, abbassando la testa.
"Non riesco a capire" dice mia zia, confusa.

In effetti avevo detto quella frase sussurrando. Non so se la prenderanno bene o no. Ho solo 18 anni, magari penseranno che io sia una poco di buono, anche se ne dubito, dato che mi hanno sempre appoggiata, qualunque cosa io facessi.

"Sono..incinta" dico, alzando di poco la voce per farmi sentire.

Le faccie di tutti, compresa quella di Justin e Selena, sono sbalordite. Ho paura in una loro reazione.

"C-cosa?" balbetta mio zio.

Annuisco, confermando quello che ho detto poco fa.

"Ma, com'è possibile?" chiede mia zia, guardando la pancia. "Insomma, non hai nemmeno un pò di pancia, sei sicura di essere incinta?" chiede lei, corrugando la fronte.
"Si, il dottore dice che è normale e ha dato per scontato il fatto che lo sapessi. Quando me lo ha detto sono svenuta" spiego, leggermente diverita.

Ho ancora timore in una loro reazione negativa.

I miei zii scoppiano a ridere, ma non so se lo fanno per nascondere il nervosismo o perchè non davvero divertiti. Mi lascio sfuggire un sorriso anche io e poi guardo Justin, che sta guardando il vuoto con sguardo perso.

"A quale mese sei?" chiede Selena, sorridendomi.
"Al quinto" le sorrido di rimando.
"Quindi non è una cosa recente" esclama mia zia.
Scuoto la testa. "Non proprio, è più o meno da dicembre che lo sono" spiego.
"Ecco spiegato il continuo vomitare" dice mio zio.
Annuisco. "Il dottore ha detto di mangiare ogni volta che ne sento il bisogno, ha detto che è normale che vomiti e mi ha consigliato di non mangiare troppo, perchè potrei non riuscire a perdere tutti i chili una volta partorito. Mi ha anche proibito di mettere pantaloni troppo stretti, potrei fare del male al feto" spiego, toccandomi per la prima volta la pancia, da quando ho saputo la notizia.
"Aspetta, hai detto che lo sei da cinque mesi?" si sveglia improvvisamente dal suo stato di trans Justin, guardandomi con uno strano luccichìo negli occhi.
Annuisco, spaventata dal suo sguardo indemoniato. "Si" 
"Quindi da Dicembre" constata poi.
"Esatto" annuisco.
"Quando hai conosciuto Alex?" chiede lui.
"Quando me ne sono andata da casa di Chaz" dico.
"Quando ci siamo lasciati?" chiede conferma lui.
Annuisco. "Ma non capisco dove vuoi arrivare" dico.
"Quando hai iniziato a sentirti male, Hilary?" mi chiede Selena.
"A gennaio, dopo essere tornata dalle vacanze alle Hawaii. Ma pensavo fosse colpa del fatto che dal clima caldo sono passata subito a quello freddo" spiego.
"Quand'è stata l'ultima volta che hai fatto.." lascia cadere le parole Selena, indicando con la testa Justin.

Arrossisco immediatamente, abbassando la testa per l'imbarazzo.

"Dopo che ci siamo lasciati, la prima sera alle Hawaii" spiego, guardando le mie scarpe.
"E la prima volta che l'hai fatto con il tuo attuale ragazzo?" chiede mia zia, iniziando ad avere lo stesso sguardo indemoniato di Justin.
"Ehm, non ricordo, verso la fine di Gennaio, credo. Ma perchè tutte queste domande?" chiedo.
"Hilary, tu sei incinta da cinque mesi, ciò significa che il bambino esiste da Dicembre, di conseguenza il padre non può essere Alex" spiega mia zia, cercando di farmi capire.

Io sgrano gli occhi, sentendo improvvisamente la mancanza di aria.

"C-cosa..vuoi..d-dire?" chiedo, iniziando ad aver bisogno di ossigeno.
"Quello che ho detto, Hilary" dice lei, alzandosi. "Ti senti bene?" chiede, venendomi in contro.

Scuoto la testa, così Justin si alza dalla poltrona, per fare in modo di farmi sedere lì. Mi siedo, fissando Selena. Noto che mima un 'mi dispiace' con le labbra e le sorrido debolmente.
Mio zio entra in sala con un bicchiere d'acqua in mano, che subito mi porge. Non mi ero accorta nemmeno che era uscito dalla stanza.
Selena si avvicina alla mia poltrona, inginocchiandosi davanti a me.

"Ti senti meglio?" chiede, posando le sue mani sulle mie gambe.
"Non proprio, ho bisogno d'aria" dico, chiudendo gli occhi.
"Vieni, usciamo, così ti dico quella cosa e tu prendi un pò d'aria" mi dice. 

Annuisco, bevo un pò d'acqua e poi appoggio il bicchiere sul tavolino. Metto il telefono dentro la borsa ed esco, salutando tutti, seguita da Selena.
Entro nella sua macchina e ci dirigiamo in un posto a me sconosciuto.

"Come ti senti?" chiede lei, mentre guida.
"Meglio, grazie" le sorrido.
"Intendo interiormente, cosa provi?" chiede lei.
"Confusione" rispondo.
"Comunque sia, io ci sarò sempre per te, quindi conta pure su di me" mi sorride, continuando però a guardare la strada.
"Se Justin è il padre, come mi dovrò comportare con Alex?" chiedo, impaurita.
"Io ti consiglierei di fare prima un testa del Dna, così puoi chiarirti le idee" mi consiglia.
"Si, è un'ottima idea" le sorrido, digintando un messaggio sul mio telefono.

'Ragazze, stasera a casa mia. Devo parlarvi xx' lo invio sia a Rachel che a Chanel, poi ripongo il telefono nella borsa.

"Siamo arrivate" annuncia Selena, sorridendo, spegnendo il motore.

Usciamo dall'auto e mi trovo davanti alla Hollywood Records.

"Cosa ci facciamo qui?" chiedo, guardandomi attorno.
"La mia manager, Kerighan Ann Wilson, vuole parlarti, ti spiegherò tutto una volta dentro, ora andiamo, prima che ci assalgono i paparazzi e le fan" dice, entrando velocemente dentro il palazzo.

La seguo e mi trovo in una specie di hall enorme. E' piena di piante, ed ha due grandi finestre nella sala d'attesa. Ha un bancone blu, abbastanza lungo, con tre ragazze bionde che fanno da receptioniste. Sto parlando come se fossimo in un hotel.

"Cosa significa che la tua manager vuole parlarmi? Cioè, io cosa c'entro con la musica?" chiedo.

Selena si dirige verso un ascensore ed io la seguo. Clicca sul 22esimo piano e mentre l'ascensore sale, si decide a parlare.

"Justin ti ha fatto un video mentre cantavi la parte di Nicki Minaj nella canzone 'Beauty And A Beat' e anche in altri momenti in cui cantavi. Ma se nè ricordato solo pochi giorni fà e dato che sapeva che non avresti mai accettato un gesto da lui, mi ha dato i video a me cosicchè io potessi farli vedere alla mia manager, ed è ciò che ho fatto" mi sorride.
"Mi stai dicendo che la tua manager mi ha sentita cantare?" chiedo, felice.
Lei mi sorride ed annuisce. "Certo, ma non voglio dirti nulla, ti dirà tutto lei" sorride.

Usciamo dall'ascensore pochi secondi dopo e ci dirigiamo verso uno studio, dove troviamo seduta una donna sulla trentina, con dei lunghi capelli neri.

"Sel, ciao" sorride la donna, andando in contro a Selena, abbracciandola.
Selena ricambia l'abbraccio. "Hilary, lei è la mia manager Kerighan Wilson, Kerighan, lei è la mia amica Hilary" ci presenta, una volta sciolto l'abbraccio.

Lei mi porge la mano sorridendo. La stringo, ricambiando il sorriso.

"Sono felice di conoscerti" mi sorride Kerighan, andandosi di nuovo a sedersi. "Sedetevi" ci ordina gentilmente.

Io e Selena ci sediamo sulle due sedie di fronte a Kerighan, con una grande scrivania nera che ci divide da quest'ultima.

"Allora, come tu già sai, ho visto quei video di cui ti ha sicuramente parlato Selena. Penso che tu sia una brava cantante, non sei tra le migliori, ma con il tempo potresti migliorare sempre di più. Quindi la mia proposta è quella di farti firmare un contratto di un anno con la Hollywood Records. Se poi vuoi continuare la carriera, una volta che il contratto scadrà potrai decidere se firmare il prossimo, oppure no. Ovviamente ti farò io da manager, organizzerò i luoghi dei concerti, le date eccetera." mi spiega, posando sulla scrivania davanti a me, un contratto.
"Io sto con la Hollywood Records da un pò e devo dirti che mi trovo bene, poi Kerighan è fantastica" mi consiglia Selena.
"Potrei avere un pò di tempo per pensarci?" chiedo, guardando quel contratto davanti agli occhi.
"Certo, hai una settimana di tempo, poi verrai qui e mi comunicherai cos'hai deciso" mi sorride.

Selena si alza, così lo faccio anche io e salutiamo Kerighan. Lascio il contratto qui, devo pensarci. Sta succedendo tutto troppo in fretta. Il bambino, la probabilitià che Justin sia il padre ed ora un contratto come futura cantante. Ho bisogno di parlarne con le ragazze e di pensarci molto.
Selena mi accompagna a casa e la sera arriva in fretta. 


Sono le 9pm e sto aspettando le ragazze che dovrebbero arrivare a momenti. Sono in camera mia, seduta sul letto a guardarmi un pò di televisione, quando sento bussare alla porta.

"Avanti" dico, guardando in direzione ad essa.
Spunta Justin da dietro. "Posso entrare?" chiede, fermandosi sulla soglia.

Annuisco, portandomi una ciocca dietro l'orecchio. Spengo la televisione, prestando la mia attenzione a lui. Lui si chiude la porta alle spalle e mi viene vicino. Mi sposto al centro del letto, facendo sedere anche lui su di esso.

"Come stai?" mi chiede, guardandomi.
"Bene" dico, evitando di incontrare i suoi occhi.
"E il bambino?" chiede lui, puntando gli occhi verso la mia pancia, invisibile.
"Bambina" lo correggo io.
"Quindi sarà una femminuccia" sorride lui, guardandomi.
Annuisco, impassibile. "Comunque sta bene" rispondo alla domanda postami, lasciata in sospeso.
Lui annuisce. "Hai già scelto il nome?" mi chiede, posando l'attenzione di nuovo a me.
"No, sta accadendo tutto troppo in fretta" scuoto la testa, passandomi una mano tra i capelli.
"Chi pensi che sia il padre?" chiede lui.
"Non lo so, sto cercando di auto-convincermi che non sei tu" rivelo, guardandolo finalmente negli occhi.

Quegli occhi che ho tanto amato, ora sono tornati come una volta. Sono così dolci e pieni di colpe e pentimenti. Sono colmi di tristezza e dolore, probabilmente causato dalle mie parole.

"E se lo fossi?" chiede.
"Non lo so, ma non lascerei Alex. Sarà lui a crescere la mia bambina, non tu" dico, guardandolo.
"Perchè? Se io sono il padre ho il diritto di crescerla" sbotta.
"D'accordo, ma non pensare che ci rimetteremo insieme, perchè non succederà mai" dico. "Se la figlia non è tua?" chiedo poi, curiosa.
"Il mio cuore sente che sono io il padre, ne sono sicuro quanto il fatto di chiamarmi Justin" risponde con fermezza.
"Volevi dirmi solo questo?" chiedo.
"No, volevo anche sapere cos'è successo con Selena oggi" risponde.
"Mi ha detto che le hai dato vari video in cui canto, lei li ha fatti vedere alla sua manager ed ora mi è stato proposto di firmare un contratto di un anno per essere sotto la Hollywood Records, avendo come manager quella di Selena" spiego.
"Quella donna è davvero brava, ti consiglio di accettare" risponde, sorridendo.
"Come ho già detto a tutti, stanno succedendo troppe cose in troppo poco tempo, ho bisogno di respirare. Mi ha dato una settimana per pensarci" dico.
"Va bene, ora vado" dice alzandosi.
Gli prendo un braccio, fermandolo. "Sei disposto a fare il test del Dna?" chiedo.
Lui annuisce. "Sarò lieto di farti vedere che ho ragione" sorride.

Poi si alza e se ne va dalla stanza. Mi sdraio sul letto, guardando il soffitto, aspettando l'arrivo delle ragazze.
Dopo poco sento di nuovo bussare alla porta, così mi alzo e vado ad aprirla, trovando le ragazze con un sorriso enorme.

"Hey, come state? Mi siete mancate" le saluto con un veloce abbraccio, poi le faccio entrare in camera.

Hanno un borsone a testa, che appoggiano ai piedi del letto per poi togliersi le scarpe.

"Stiamo bene, ci sei mancata anche tu" risponde Chanel, sedendosi sul letto.

Rachel la copia, sedendosi al centro del letto.

"Devo raccontarvi troppe cose" dico, prendendo la sedia della scrivania, portandola davanti al letto.

Ci ritroviamo in una specie di cerchio, appoggio le mie gambe al letto e mi rilasso contro la poltroncina.

"Allora inizia a raccontarci" sorride Rachel.
"Okay, non voglio girarci troppo attorno, quindi ve lo dirò direttamente" loro mi guardano stranite. Prendo un respiro profondo e poi parlo. "Sono incinta di cinque mesi" rivelo.

Loro sgranano gli occhi, mentre Chanel si sta per soffocare con la sua stessa saliva. Rachel le dà qualche colpettino sulla schiena e appena si calma si gira a guardarmi.

"Da cinque mesi? Cosa aspettavi a dircelo? Aspettavi di partorirla?" chiede Chanel.
"Non lo sapevo nemmeno io, l'ho scoperto oggi, facendo un Day Hospital" spiego.
"Chi è il padre?" chiede Rachel.
"E' questo il problema, non lo so. Sono tutti convinti che sia Justin, perchè il bambino c'è da Dicembre e l'ultima volta che l'ho fatto con Justin è stato proprio a dicembre" dico io.
"Devi solo fare un test del Dna e toglierti ogni dubbio" dice Chanel.
"Justin è d'accordo sul farlo, gliene ho parlato io. Domani andiamo a farlo." dico.
"E se dice che Justin è il padre?" chiede Rachel.
"Continuerò a stare con Alex, non mi interessa del risultato, la bambina crescerà con me e Alex, non con Justin" dico decisa.
"Quindi è una femmina?" chiede intenerita Chanel.
Io le sorrido annuendo. "Anche questo l'ho scoperto oggi"
"Hilary, non puoi comportarti così. Se Justin è il padre, ha tutti i diritti di vedere la bambina, di essere presente e di farle da padre, se lui vuole. Non puoi negargli questo diritto, Hilary" mi spiega Rachel.
"Lo so, ma non sopporterei di averlo ancora accanto, di vederlo comportarsi bene con una bambina che probabilmente non è il frutto di un amore. O almeno non da parte del padre." dico io, abbassando lo sguardo.
"Volevi dirci solo questo?" chiede Rachel, cambiando discorso.
"No, la manager di Selena Gomez mi ha offerto di lavorare tramite la Hollywood Records come cantante. Lei mi vuole fare da manager, il contratto per un anno è già pronto e mi ha dato una settimana di tempo per pensarci" spiego velocemente.
"Oh, mio, Dio. Non posso crederci" dice Chanel, tappandosi la bocca con le mani.

Sentiamo bussare alla porta e ci giriamo tutte verso essa.

"Avanti" dico, notando Justin comparire dietro la porta.
"Ciao ragazze" saluta sorridendo.
"Ciao" dice Chanel con gli occhi che le luccicano, mentre Rachel lo ignora completamente.
"Sempre gentile la tua amica" mormora rivolto a me.
"Cosa vuoi?" chiedo.
"Ho chiamato l'ospedale per un appuntamento. Domani alle 8.00am abbiamo la visita per fare il test del Dna" mi informa.
Annuisco. "Va bene, grazie" dico.
"Verrà anche Alex?" chiede lui.
"No. Se il test risulterà negativo, vorrà dire che la bambina è sua" spiego.
"Ma risulterà positivo" mi fà l'occhiolino, ed esce dalla camera, salutando di nuovo le ragazze.
"E' così sicuro di sè" dice Rachel, infastidita.
"Una parte di me cerca di auto-convincersi che la figlia sarà di Alex. L'altra parte di me, sa che il figlio è di Justin. Spero solo che quest'ultima parte si stia sbagliando" dico.
"Non preoccuparti, andrà tutto bene" mi sorride Chanel.
"Ora che ci penso, come farai a gestire la gravidanza e la carriera, nel caso tu decidessi di accettare la proposta di oggi?" chiede Rachel.
"Non lo so, ci stavo pensando anche io. Probabilmente arrivata al settimo/ottavo mese andrò in maternità e riprenderò appena potrò. Oppure inizio la carriera direttamente dopo il parto. Cioè, aspetto un anno circa e poi inizio a lavorare" spiego.


-Il giorno dopo-

h: 7.00am

La sveglia suona, facendomi sobbalzare. La spengo, sentendo una grande ansia dentro di me. Non sento Alex da quando ha saputo della bambina. Spero solo non mi voglia lasciare.
Mi alzo, dirigendomi in bagno per lavarmi. Mi lavo anche i denti e mi dirigo in camera mia con solo un asciugamano attorno al corpo.

"Buongiorno splendore" trilla felice Justin, alle mie spalle.
Mi giro, notando che ha addosso solo dei Boxer. "Buongiorno" rispondo pacata.
"Non sei felice?" dice sorridendomi.
"Sono agitata, non felice" lo correggo.

Entro in camera mia, seguito da lui e tiro fuori dall'armadio un intimo nero, per poi optare per un paio di pantaloni della tuta dell'Adidas, non troppo stretti, ed una maglia larga, che mi scopre di poco la pancia.

"Devo vestirmi, esci" dico a Justin, che è fermo davanti a me.
"Avanti, ti ho visto nuda più di chiunque altro" si lamenta lui.
"Ma stavamo insieme, adesso non stiamo più insieme e non hai il diritto nemmeno di stare nella mia stanza" rispondo acida.
"Va bene, esco" dice lui, alzando le mani in aria, in segno di resa.

Esce ed io mi vesto velocemente, per poi uscire dalla mia stanza e mettere l'asciugamano usato nel cesto della biancheria sporca. Mi trucco e mi spazzolo i capelli, poi prendo delle Supra nere e le indosso. Mi metto una giacca addosso e prendo il telefono, mettendolo nella tasca dei pantaloni.
Scendo e faccio colazione con uova, pancetta e succo di frutta. Poi decido di chiamare Alex, per avvertirlo.

"Pronto?" risponde, con la voce assonnata.
"Hey, scusa, non volevo svegliarti" dico, sedendomi sul divano in sala, portandomi le gambe al petto.
"Non preoccuparti, è successo qualcosa?" chiede lui, freddo.
"No, volevo solo dirti che fra un pò vado a fare il test del Dna" dico.
"Ah, vuoi che andiamo insieme o mi faccio trovare all'ospedale?" chiede.
"Ehm, sinceramente ci andiamo solo io e Justin" mormoro.
"Perchè hai scelto lui? Non posso venire anche io?" chiede, leggermente arrabbiato.
"Ecco, penso che il padre sia lui, quindi se il test risulterà negativo, saprò con certezza che sei tu il padre" spiego.
"Potevi portare me. Se risultava negativo, sapevi con certezza che era lui" ribatte.
"O te la sei fatta anche con altri nello stesso tempo, prima di metterti con me?" chiede, maligno.
"Cosa?" sento gli occhi pizzicare. 

Mi ha appena dato della troia.

"Hai capito ciò che ti ho detto, non far finta di niente" risponde lui.
"Perchè mi parli in questo modo?" chiedo, iniziando a far scendere le prime lacrime.

Era la prima volta che piangevo per lui. Sinceramente stavo piangendo perchè mi ha ferita dandomi della troia, non per lui.
Forse perchè mi fa più felice di Justin, oppure perchè non mi interessa poi così tanto come pensavo.

"E tu perchè ti porti dietro quel coglione al posto del tuo ragazzo, eh?" chiede, urlando.
"Non è un coglione, non ti azzardare a chiamarlo in quel modo" sbotto, arrabbiata.

Perchè mi ritrovo a difendere Justin? In fondo è veramente un coglione. Si, ma solo io posso chiamarlo così, perchè da parte mia non è un insulto, da parte di Alex, invece, lo è.

"Ora ti metti pure a difenderlo? Non solo ti ha fatta soffrire ma ti ha anche tradita in tutti i modi possibili e tu hai ancora il coraggio di difenderlo?" chiede, urlando.

Noto Justin che entra in sala sorridendo, ma appena mi vede piangere il suo sorriso si spegne.

"Che succede?" mi chiede, avvicinandosi.

"Ah, è lì con te, vero? Cosa state facendo insieme? Vuoi per caso fare un'altro figlio con lui?" urla Alex, dall'altra parte del telefono.
"Smettila di dire così" sbotto.

Justin mi prende il telefono dalle mani, parlando ad Alex.

"Senti brutto cazzone, prova di nuovo ad urlare contro Hilary e giuro che ti ritrovi castrato e senza denti, hai capito?" gli urla contro Justin, per poi chiudere la chiamata.

Si siede accanto a me e mi racchiude in un abbraccio. Resto immobile, non ricambio l'abbraccio, ma sembra che a lui non interessi, dato che continua a tenermi stretta a lui. E subito il suo profumo mi entra nelle narici, facendomi ricordare i momenti più belli passati con lui.
Forse non è amore quello che provo per Alex, forse è solo attrazione. Io e lui non ci siamo mai detti 'Ti amo', mentre con Justin si. Forse Alex era solo un rimpiazzo, una dimostrazione che io so stare senza di Justin, quando invece mi sono resa conto che non è affatto così. Non so affatto stare senza lui, in questi mesi non sono stata affatto bene. Sorridevo, ma dentro morivo ogni giorno sempre di più. Vedere lui che scopava altre ragazze mi faceva salire un istinto omicida. Lo amo ancora e mi maledico per questo. Sarei pronta a perdonarlo di nuovo, magari non del tutto, ma lo amo così tanto da riuscire a farlo entrare nella mia vita, perchè in fondo non ne è mai uscito.
Mi rendo conto solo ora che le mie braccia sono strette attorno al suo corpo, mentre le mie lacrime gli stanno bagnando la maglia.

"Dai, su, non piangere, ce ne sono di migliori, non vale la pena sprecare lacrime per lui" dice, asciugandomi le lacrime. "Ora voglio vederti sorridere" dice dolcemente, sorridendomi.

Sorrido anche io, instintivamente. E ad un tratto mi accorgo che l'ansia di quel test è svanita.

"Forza, andiamo, o faremo tardi" dice lui alzandosi, tirando su anche me.

Mi stacco da lui e mi asciugo il viso con le maniche della giacca, sporcandola di matita. Prendo le salviettine struccanti dalla borsa e mi strucco, per poi uscire di casa insieme a Justin.
I paparazzi iniziano a scattare foto e ci pongono un sacco di domande, a cui noi non rispondiamo.
'State ancora insieme?' ; 'Dove siete diretti?' ; 'Vi amate ancora?' ; 'Hai lasciato il tuo attuale ragazzo per Justin?' e altre domande simili.
Entro velocemente sul SUV nero di Justin e lui mette in moto, partendo in direzione dell'ospedale.
Arriviamo circa dieci minuti dopo e scendiamo, drigendoci velocemente dentro all'edificio, sperando di non essere riconosciuti.

"Salve, siamo qui per l'appuntamento con il dottor Stewart" dice Justin ad una donna, difronte all'entrata.
"Certo, vi sta aspettando. E' al secondo piano, nel suo studio" dice lei.

Noi la ringraziamo ed entriamo in ascensore, diretti verso il secondo piano.

"Sei nervosa?" mi chiede Justin, nel momento in cui le porte si aprono.
"Non più" sorrido, dirigendomi verso lo studio del dottore.

Busso e, con il permesso del dottore, entriamo.

"Hilary, che piacere rivederti" dice, salutandomi con una stretta di mano.
"Piacere mio" dico sorridendo, stringendogli la mano a mia volta.
"Io sono il dottor Stewart" si presenta il dottore a Justin.
"Io sono Justin" dice lui, stringendogli la mano.

Ci sediamo difronte alla scrivania, davanti a lui e lui finisce di scrivere qualcosa per poi rivolgere il suo sguardo su di noi.

"E' il tuo ragazzo?" mi chiede, alludendo a Justin.
"No, ma potrebbe essere il padre della mia bimba" spiego.
"Bene, allora, inizierò subito con il prendere il vostro sangue" dice prendendo il necessario.
"E come faremo con la bambina?" chiedo.
"La ginecologa di questo piano prenderà un campione anche al bambino. Non si preoccupi, è un'esperta, non sbaglierà nulla" dice.

Annuisco, iniziando ad alzare la manica del braccio destro.
Justin ha già la maglia a maniche corte, quindi poggia solo il braccio sinistro sulla scrivania, aspettando che il dottore torni dalla stanza in cui è entrato.
Torna insieme ad una ragazza sui venti/venticinque anni. 

"Lei è la ginecologa di cui ti ho parlato, è mia figlia e mi fido ciecamente di lei, sei in buone mani" mi sorride il dottore.

Inizia a prendere il campione di sangue a Justin, poi lo prende anche a me ed infine vado nella stanza accanto, seguita dalla ginecologa. Entro e mi fa sdraiare su un lettino, per poi farmi alzare la maglia. 

"Dovrò prendere un campione di sangue dal cordone ombelicale, tramite il tuo ombelico" mi spiega, preparando del liquido in una siringa.
Annuisco. "Farà male?" chiedo impaurita.
"No, cara. Non preoccuparti, ti farò un anestesia, se sei d'accordo" risponde, sorridendo.
Annuisco di nuovo. "Certo, fai pure" le sorrido.

Si avvicina e mi anestetizza la parte, in modo che io non senta niente per poi prelevare il campione di sangue del bambino. Dopo circa venti minuti finisce. Mi fa alzare e mi fà abbassare la maglia, mentre lei mette il campione di sangue in una provetta.

"Per quanto non mi sentirò la pancia?" chiedo sorridendo.
"Non per molto, fra circa dieci minuti l'effetto svanirà" mi sorride, attaccando un adesivo sulla provetta. "Vai pure, abbiamo finito" mi dice, sorridendo, notando che non mi ero mossa di mezzo millimetro.

Annuisco, ricambiando il sorriso uscendo da quella stanza, ritrovandomi subito nella stanza del dottore.
"Com'è andata?" chiede Justin.
"Bene, non ho sentito nulla perchè mi ha anestetizzata" faccio spallucce.
"Quando possiamo venire a ritirare l'esito?" chiede Justin al dottore.
"Fra due giorni" risponde lui. "Ci vediamo, a presto" ci congeda poi.

Lo salutiamo ed usciamo da quella stanza. Arriviamo dentro l'ascensore e Justin inizia a canticchiare.

"Da quand'è che canticchi?" chiedo, alzando un sopracciglio.
"Soffro di claustrofobia, devo distrarmi" dice lui, guardandomi.
"Capito, siamo arrivati" annuncio poi.

Le porte si aprono e noi usciamo dall'ascensore per poi uscire anche dall'ospedale. Entriamo in macchina, diretti verso casa nostra.

"Mi dai un consiglio?" chiedo rompendo il silenzio.
"Certo" dice, guardando la strada.
"Secondo te devo accettare la proposta di Kerighan?" chiedo.
Annuisce. "Certo che sì, sei bravissima a cantare e ti meriti di fare carriera" sorride lui.

Si ferma ad un semaforo e si gira verso di me.

"Che c'è?" chiedo.
"Mi mancava averti in macchina con me" spiega facendo spallucce.
Annuisco. "Capisco" dico, guardando il semaforo, ancora rosso.
"Cosa succede se io sono il padre?" chiede lui.
"Non lo so, sono confusa" dico.
"Riguardo cosa?" chiede, non capendo.
"Riguardo ciò che provo per te e ciò che provo per Alex" svelo. "Il semaforo è verde" dico poi, per cercare di deviare il discorso.

Infatti lui non parla più, si limita a guidare, finchè non arriviamo a casa. Scendiamo dall'auto e mentre lui chiude la portiera, io apro il cancelletto, dirigendomi verso casa mia, per deviare i paparazzi posti là davanti.
Entro lasciando la porta di casa semi-aperta, per far entrare Justin.

"Hilary, sei tu?" chiede mia zia.
"Si" rispondo, entrando in sala, trovandola vuota.

Mi dirigo allora in cucina trovando mia zia.

"Ah, sei qui. Pensavo fossi in sala" faccio spallucce, salutandola con un bacio.
"Dov'è Justin?" chiede lei.
"Non lo so, probabilmente sarà fuori con i paparazzi" faccio spallucce, appoggiandomi al bancone della cucina.
"Fra un pò sarà pronto il pranzo" mi sorride lei, continuando a cucinare.
Annuisco. "Devo andare a farmi i compiti, domani devo andare a scuola" faccio spallucce.
"Fra quanto finisce la scuola?" chiede lei.
"Il sette di giugno, fra non molto" dico, sorridendole.
"Sei pronta per gli esami?" mi chiede poi.
"Si, ma sarà meglio continuare a studiare" dico, lasciandole un bacio sulla guancia, per poi dirigermi in camera mia.

Esco dalla cucina, andando a sbattere contro Justin, che prontamente mette una mano dietro la mia schiena per evitare di farmi cadere a terra.

"Scusa, non ti ho vista" si scusa lui, togliendo la mano.
"Non fa niente" sorrido, salendo di fretta al piano di sopra.

Entro in camera mia e mi butto sul letto. Sbuffo, guardando il soffito bianco su di me.
Troppa confusione nella mia testa. Innanzitutto devo parlare con Alex, devo capire cosa gli è preso stamattina, devo capire se voglio stare davvero con lui. Poi devo decidere se accettare o meno quel contratto e devo affrontare i risultati del test. Devo pensare anche alla bambina, devo farle una cameretta, devo comprarle il necessario ed ho solo quattro mesi per farlo.
Mi alzo e mi siedo sul letto, prendendo il cordless dal comodino alla mia destra. Digito il numero di Alex e aspetto che risponda.

"Pronto?" 
"Sono Hilary, ho bisogno di parlarti" dico subito.
"Va bene, sono da te fra cinque minuti" dice, per poi attaccare subito.

E' freddo, non sembra nemmeno lui. Magari la storia del bambino l'ha fatto andare in confusione, oppure è solo infastidito dal fatto che io abbia deciso di andare a fare il test con Justin e non con lui.
Scendo dal letto e mi dirigo nel bagno adiacente a camera mia, per legarmi i capelli in una coda alta. Mi cambio la maglia, mettendone una un pò più lunga, che mi copra la pancia.
Poi mi tolgo le scarpe e resto con i calzini ai piedi. Se solo mia zia scoprisse che mi sono sdraiata sul letto con le scarpe, mi friggerebbe insieme al cibo che sta cucinando ora.
Lascio le scarpe sotto la scrivania ed esco dalla camera, scendendo al piano di sotto.
Mentre scendo le scale noto Justin venirmi incontro.

"C'è il tuo biondo che ti aspetta in sala" dice, superandomi.

Scendo velocemente e mi dirigo in sala, trovando Alex sul divano.

"Eccomi" annuncio, dirigendomi verso di lui.
Lui alza la testa e mi guarda. "Eccoti" risponde freddo.
"E' molto che stai aspettando?" chiedo, sedendomi sulla poltrona difronte a lui.
"No, sono arrivato poco fa" dice lui, facendo spallucce. "Di cosa volevi parlarmi?" chiede poi.
"Vieni fuori, non mi va di farmi sentire da chiunque in questa casa"  dico, alzandomi dirigendomi verso la porta-finestra presente in quella stanza.

Ci ritroviamo tutti e due in giardino e ci sediamo sul prato, poco lontano dalla finestra.

"Allora?" insiste.
"Voglio sapere perchè hai reagito in quel modo" dico.
"Perchè hai portato con te lui e non me" spiega.
"Che differenza fa? Non sarebbe cambiato nulla" dico, facendo spallucce.
"La differenza è che io ho più diritto di lui ad esserti accanto in questo momento, dato che sono il tuo ragazzo" ribatte.
"Un ragazzo non da della troia alla propria ragazza" ribatto io, strappando alcuni filetti di erba.
"L'ho detto in un momento di rabbia" si scusa lui.
"E' proprio la rabbia che ti fa dire la verità" dico io.
"Con questo vuoi dire che io penso veramente che tu sia una troia?" chiede sgranando gli occhi.
"Hai la coda di paglia?" chiedo, alzando un sopracciglio.
"No, ma così hai fatto capire" dice lui.
"Ho bisogno di tempo. Prendiamoci una pausa" dico, dopo alcuni minuti di silenzio.
"Cosa, scusa?" chiede lui, alzandosi improvvisamente.

Alzo la testa, per riuscire a guardarlo. Inizia a farmi male il collo.

"Hai capito. Ho bisogno di una pausa per riflettere. Sta succedendo tutto troppo in fretta" spiego, alzandomi anche io.
"Non sta succedendo nulla di particolare. Sei solo incinta e non sai chi è il padre, tutto qui. Non hai bisogno di nessuna pausa, dobbiamo solo affrontare tutto ciò insieme" dice lui, prendendomi per le braccia, avvicinandomi a lui.
"Tu non puoi capire. Devo prendere anche la decisione di intraprendere una carriera come cantante o meno. E io amo cantare più di qualsiasi altra cosa, solo che se inizierò a cantare non so come potrò fare con il bambino" spiego.
"Non hai bisogno di nessuna pausa, stiamo bene insieme. Affronteremo tutto insieme" ripete lui.
Sbuffo. "Io ho bisogno di stare per un pò da sola. Voglio che ci prendiamo una pausa" spiego, decisa.
"Io non voglio. Perchè di sicuro, dopo la tua pausa, mi lascerai ed io non voglio perderti per nulla al mondo" dice lui, stringendo la presa sulle braccia, facendomi avvicinare ancora di più a lui.
"Lasciami, mi stai facendo male" dico, cercando di liberarmi dalla presa.
"Me ne stai facendo di più tu, chiedendomi la pausa. Non te la voglio dare, affronteremo tutto insieme come le altre coppie. Noi ce la faremo, insieme"

Nei suoi occhi leggo rabbia, non amore. Fà abbastanza paura, soprattutto ora che la sua presa si stringe ancora di più attorno alle mie braccia.

"Lasciami" ripeto, poggiando le mani sul petto, cercando di cacciarli, con scarsi risultati.
"No, non ti lascio finchè non mi dirai che non vuoi più prenderti la pausa" dice arrabbiato.
"Mollami o ti denuncio" ribatto io, con il suo stesso tono di voce.
"Non lo faresti mai" sogghigna lui.
"Che succede qui? Cosa sono queste urla?" chiede improvvisamente mio zio, uscendo nel giardino, seguito da Justin.
"Niente, andatevene" sbotta Alex.
"Lasciala immediatamente, le stai facendo male" dice Justin, notando il mio viso addolorato.
"Non le sto facendo male, sta solo fingendo per avere compassione" dice, allontanandosi da Justin, che ci sta venendo incontro.

Mio zio si avvicina e fa in modo di staccare le mani di Alex dalle mie braccia, mentre Justin mi prende e mi porta con se in sala.

"Restiamo qui, se ne occuperà Kenny" dice lui, sedendosi sulla poltrona. "Perchè è così arrabbiato?" chiede poi.
"Perchè gli ho chiesto una pausa" dico, guardando fuori.

Noto che mio zio sta portando Alex fuori dal nostro giardino, trascinandolo via, nel vero senso della parola.
Justin si alza e viene sul divano vicino a me, poi mi prende il braccio destro e lo alza vicino al suo viso.

"Ti fa male?" chiede toccandomi il punto arrossato sul muscolo del braccio.
Scuoto la testa. "No, non preoccuparti" lo rassicuro.
Mi posa un bacio sul rossore e poi mi guarda. "Ora non ti farà più male" mi sorride.
Sorrido anche io. "Grazie" dico come se mi stessi riferendo ad un bambino.

31 Maggio 2013
h: 10.00am

E' venerdi e sono in classe a subirmi le due estenuanti ore di Storia. Questa donna sta parlando senza sosta da un'ora circa. Non ne posso più, non riesco nemmeno a concentrarmi, perchè oggi arrivano gli esami del test e sono in ansia, soprattutto perchè non sento Alex da due giorni ed ho paura che il test possa risultare negativo. Se così fosse dovrei stare con Alex ogni volta, perchè ha il diritto di vedere sua figlia.
Sentiamo bussare alla porta e la prof tace all'improvviso. Diciamo un 'Avanti' generale e notiamo la bidella comparire da dietro la porta.

"La signorina Hamilton deve uscire" annuncia la bidella, porgendo un foglio alla prof.
Lei annuisce e prende il foglio. "Chi è venuto a prenderla?" chiede poi, alla bidella, mentre io inizio a mettere tutti i libri nello zaino.
"E' venuto Justin Bieber" risponde lei.
"E' maggiorenne? Ha la delega?" chiede la prof. 
"Si, è insieme ai fogli che le ho dato" risponde la bidella.

Mi alzo, mettendomi la giacca addosso, mentre tutti gli occhi sono puntati su di me da quando la bidella ha detto che Justin è fuori.
Mi metto la cartella in spalle e sgattaiolo fuori dall'aula, salutando i miei compagni e l'insegnante.
Scendo al piano terra notando Justin girato di spalle davanti alle porte d'uscita.

"Justin" lo richiamo, sorpresa. "Come mai qui?" chiedo, avviciandomi a lui.
"Mi hanno chiamato dall'ospedale. Sono arrivati i risultati" mi informa, mentre mi apre la porta per farmi uscire.

Annuisco, uscendo dirigendomi verso il SUV nero con le quattro freccie accese, davanti alla scuola. Entriamo in macchina in silenzio e luio parte dirigendosi verso l'ospedale.

"I miei zii sanno che sei venuto a prendermi?" chiedo, rompendo il silenzio.
"Si, mi hanno firmato loro la delega" dice lui.
"Dovevi vedere le faccie di tutte le mie compagne, appena hanno saputo che mi eri venuto a prendere" dico, ridendo.
Lui sorride "Posso immaginare. Mi soprende che non siano corse giù verso di me" dice lui, mettendosi apposto i Ray-ban.
"Perchè guidi con gli occhiali da sole addosso?" chiedo, stranita.
"Perchè non mi va di toglierli" dice lui, scrollando le spalle.

Si ferma e noto che siamo nel parcheggio dell'ospedale. Tiro un sospiro ed esco dalla macchina.
Noto alcune persone che riconoscono Justin, così lo prendo per un braccio e mi affretto ad entrare dentro l'ospedale.

"Hey, cos'è tutta questa fretta?" chiede lui, non appena lo mollo.
"C'erano molte persone che ti hanno riconosciuto" spiego, dirigendomi verso l'ascensore.

Mi ricordo che soffre di claustrofobia solo quando siamo dentro l'ascensore e lui chiude gli occhi.
Merda.

"Abbracciami" gli ordino, per distrarlo.
"Cosa?" chiede lui, aprendo gli occhi.
"Hai capito" dico, incitandolo ad avvicinarsi.

Lui si avvicina a me e io avvolgo le mie braccia attorno al suo corpo, sentendo che lui fa la stessa cosa. Appena le porte si aprono, ci stacchiamo ed usciamo.

"Perchè hai voluto abbracciarmi?" chiede lui, mentre ci dirigiamo verso una donna dietro il bancone.
"Perchè non hai pensato troppo al fatto che stavi in un ascensore" gli sorrido, per poi fermarmi davanti quella donna.
"Buongiorno, avete bisogno?" chiede lei, sorridendoci.
"Si, siamo qui per ritirare un test del Dna" rispondo.
"Certo, datemi i vostri nomi" ci sorride lei, tirando fuori un gruppetto di analisi.
"Hilary Hamilton e Justin Bieber" dico io, guardando attentamente ogni mossa della donna.

Lei sfoglia alcuni fogli, finchè non ne estrae uno e me lo porge.

"Grazie" le sorrido.
"Di nulla, arrivederci" ci sorride.

Ci allontaniamo, dirigendoci verso le scale. Mentre scendiamo, continuo a rigirarmi nelle mani quella certellina.

"Quando hai intenzione di guardare i risultati?" chiede lui, guardando la cartella nelle mie mani.
"Una volta arrivati a casa" dico, tranquilla.

Lui sorride e mi prende per un polso, correndo giù per le scale. Una volta usciti mi fa correre fino alla sua macchine e mette velocemente in moto, accellerando.

"Justin, voglio rimanere viva, non voglio morire" dico, allacciandomi la cintura.
"Non preoccuparti, saremo sani e salvi all'arrivo" sorride, continuando ad andare velocemente.

Arriviamo a casa in poco più di cinque minuti e subito lui scende dall'auto, venendomi ad aprire la portiera, mentre io mi slaccio la cintura, guardando quanti cavolo di paparazzi ci sono attorno a casa mia.
Esco velcemente ed apro in fretta il cancelletto, mentre i paparazzi continuano a farci domande ed a scattare foto. Ho nascosto la cartelletta nel mio zaino, così nessuno lo vede. Apro il cancelletto ed entriamo nel mio giardino, per poi entrare in casa.

"Okay, siamo arrivati. Ora voglio leggere i risultati" dice lui sorridendo, togliendosi la sua giacca, appendendola all'entrata. 

Faccio la stessa cosa anche io, appoggiando all'entrata anche lo zaino.

"Zia, zio, venite in sala" li richiamo, mentre io mi siedo sul divano in sala.

Justin si siede vicino a me, mentre io tengo la cartellina in mano, tirata fuori dallo zaino poco fa. 
I miei zii si affrettano a venire in sala.

"E' successo qualcosa?" chiede mio zio, sedendosi sulla poltrona.
"Ho i risultati del test" dico sorridendo, mostrando la cartellina.
"Voglio leggerla io" dice mia zia, tendendo la mano verso di me.

Annuisco e le porgo la cartellina. Instintivamente io e Justin ci stringiamo la mano, in attesa del risultato.
Mia zia apre la cartellina e inizia a leggere l'unico foglio lì presente.

"In base ai campioni di sangue in nostro possesso, dichiariamo che Justin Bieber risulta negativo al test del Dna. Di conseguenza Justin Bieber non è il padre del feto che porta in grembo Hilary Hamilton" 

_____________________________________________________________________________________

-SPAZIO AUTRICE-
Eccomi qui, ragazze. Chiedo ancora scusa per il ritardo e sono anche consapevole che la maggior parte di voi non sta nemmeno leggendo questo mio spazio autrice, però lo scrivo lo stesso.
Ho letto il capitolo e spero di aver corretto tutti gli errori, in caso contrario ditemelo che provvederò ad eliminarli del tutto :D
Ringrazio le ragazze che ancora hanno la pazienza di sopportarmi e aspettare che io aggiorni, vi Amo davvero tantissimo <3 *-*
Ringrazio anche tutte coloro che seguono la mia storia, la preferiscono, la ricordano e la recensiscono!
Grazie infinitamente :D
Poi, alcune ragazze mi hanno chiesto se ci sarà il Sequel della storia, risponderò qui a tutte, sperando di aver risposto al meglio alla vostra domanda: La storia sta per finire e avevo già in mente di fare il continuo, quindi c'è il 90% di possibilità che io faccia il sequel, anche perchè così potrei continuare a tenermi in contatto con voi (e non c'è cosa migliore, credetemi)
Siete importantissime!
Detto ciò, se mi lasciate un parere non mi dispiace :D
Continuo fra tre giorni <3

Baci,Sere <3

 

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Capitolo 28
*** Capitolo 28 ***



Com'è possibile? Non è lui il padre?

"E' impossibile, ci deve essere un errore" dico io, mollando la presa dalla mano di Justin.

Mi alzo andando verso mia zia, notando sul foglio la scritta 'Negativo' in maiuscolo. Quindi è come ha letto mia zia, non era uno scherzo. E' veramente negativo. Justin non è il padre della mia bambina.

"Com'è possibile che io non sia il padre?" chiede Justin, affiancandomi.
"Non lo so, ragazzi. Qui c'è scritto così" dice mia zia, dispiaciuta.
"Quindi il padre è..Alex" mormoro.
"No, è impossibile" dice Justin.

Si precipita fuori casa e subito dopo sentiamo il rombo della sua macchina. Mi affaccio alla finestra, notando che la sua macchina sta sfrecciando via, in direzione della casa di Alex.

"Merda, sta andando da Alex" dico.
"Vieni, ti ci accompagno io" dice mio zio, prendendo le chiavi della macchina. "Torneremo presto" aggiunge poi, rivolto a mia zia, poi usciamo, mentre io mi metto in fretta la giacca.

Entriamo in macchina e io gli do le indicazioni per andare a casa di Alex. Ci fermiamo davanti casa sua, ma la macchina di Justin non c'è.

"La sua macchina non c'è" constato, guardandomi attorno.
"Andiamo comunque a controllare" dice mio zio, scendendo dalla macchina.

Mi slaccio la cintura e seguo mio zio. Suono al citofono e immediatamente il cancelletto viene aperto. Mio zio resta fuori mentre io mi dirigo verso la porta d'entrata di casa, notando Kristine che mi sorride, non appena apre la porta.

"Ciao Hilary" mi sorride, abbracciandomi.
Ricambio l'abbraccio, velocemente. "C'è Alex in casa?" chiedo.
"Si" risponde Alex, spuntando da dietro la sorella.
"Bene, vi lascio da soli, a dopo" mi saluta la sorella.
"Cosa c'è?" chiede lui.
"E' venuto a farti visita Justin?" chiedo allarmata.
"No, perchè?" chiede lui, corrugando la fronte.
"Ecco, sono andata a ritirare le analisi del dna" mormoro.
"E?" chiede lui.
"Risultano negative" sussurro.
"Questo cosa significa?" chiede lui, non capendo.
"Che sei tu il padre" dico, continuando a mormorare.
Le sue labbra si allargano sempre di più in un sorriso."Lo sapevo, sapevo di essere io il padre" mi sorride, abbracciandomi.
Non ricambio l'abbraccio. "Ci deve essere un errore, rifaremo il test" dico, fredda.
"Cosa significa che rifarai il test? Sono io il padre, mettitelo in testa" dice arrabbiato.
"Okay, adesso basta. Hilary andiamo" dice mio zio, spuntando da dietro di me.

Annuisco e me ne vado in macchina, seguita da mio zio.
Ce ne andiamo, diretti verso casa.

"Secondo te dov'è Justin?" chiedo, mentre tiro fuori il telefono dai pantaloni.
"Non lo so, prova a chiamarlo" dice lui.

Annuisco, notando che sono le 2pm. Mando prima un messaggio alle ragazze spiegandole di non aspettarmi, perchè sono uscita prima. Poi digito il numero di Justin e lo chiamo.
Suona un paio di volte e poi mi risponde.

"Dimmi" dice freddo.
"Dove sei?" chiedo.
"Sono appena arrivato a casa, tu dove sei?" mi chiede.
"Sto tornando a casa, ti spiego appena sono arrivata" dico.

Mette giù e pongo il telefono nella mia tasca. Dopo due minuti siamo arrivati. 

"Hilary, di alla zia che vado a fare la spesa. Sarò di ritorno fra qualche minuto" mi saluta.

Annuisco e lo saluto per poi scendere dalla macchina. Entro in casa, appendendo la giacca all'entrata. Noto la giacca di Justin appesa e tiro un sospiro.
Vado in sala e noto Justin steso sul divano a pancia in sotto, con la testa rivolta verso la tv. 

"Justin" lo richiamo.
"Dimmi" dice, restando fermo.
"Dove sei stato?" chiedo, sedendomi a terra, davanti a lui.
"All'ospedale" dice lui, passivo.
"A far cosa?" chiedo, poi.
"A parlare con il dottore che ci ha prelevato il sangue" dice lui, puntando i suoi occhi dentro i miei.
"E cosa gli hai detto?" chiedo, accarezzandogli la testa.
"Gli ho spiegato che sono sicuro del fatto che sono il padre della bambina tanto quanto sono sicuro di essere un maschio" dice lui, sorridendo leggermente.
Sorrido anche io. "E cosa ti ha detto?" chiedo leggermente, giocando con il suo ciuffo.
"Ha detto che mi capisce e che può anche esserci stato uno sbaglio nelle analisi. Ha detto che se vuoi, possiamo rifare il test" sorride lui, a fine frase.
"Certo che voglio" sorrido anche io.
"Perfetto, perchè ho già preso l'appuntamento per domani" sorride lui.
"Non ti picchio solo perchè domani è sabato e non c'è scuola" dico io, fingendomi arrabbiata.
Lui ride e mi lascia un bacio sui capelli "Scusa, mi è venuto spontaneo" dice lui, subito dopo, riferito al bacio.
"Non scusarti" sorrido. "Come va con la tua ragazza?" chiedo poi.
"Con chi?" chiede lui, fingendo di non aver capito.
"Come va con Caitlin?" richiedo.
"Non è la mia ragazza" sbotta lui, sgranando gli occhi.
"Sei stato tu a dirmi che lo era" mi difendo.
"Era per farti ingelosire, io e lei non ci sentiamo da molto, ormai" spiega lui.
"Come mai?" chiedo, stupita.
"Perchè non volevo perderti di nuovo, nel caso avessimo fatto pace" fa spallucce. "Ci spero ancora adesso" mormora poi.
"In cosa?" chiedo, corrugando la fronte.
"Nel rimettermi con te" dice lui.

*Justin's Part*

"Ci spero ancora adesso" mormoro poi, guardandola attentamente.
"In cosa?" chiede lei, corrugando la fronte, diventando ancora più bella.
"Nel rimettermi con te" le dico.

Smette di giocare con i miei capelli, lasciando però la mano ancora tra di essi ed abbassa il viso.

"Cos'hai?" chiedo, tirandole su il mento con un dito.

Lei fa scivolare via la mano dai miei capelli e noto che cerca di evitare il mio sguardo.

"Nulla, sono solo troppo confusa" dice lei, guardando in basso.
"Guardami" le ordino dolcemente.

Punta i suoi occhi tristi nei miei ed istintivamente le accarezzo il viso con la mano libera.

"Riguardo a cosa sei confusa?" le chiedo dopo alcuni attimi di silenzio.
"Riguardo a noi. Credo di provare qualcosa per te, anzi sono sicura del fatto che non ho mai smesso di amarti" rivela.

Sono più che stupito, sono entrato in shock. Mi ama ancora, la mia principessa mi ama ancora. Nei suoi occhi leggo sincerità e dolore.

"Nemmeno io ho smesso di amarti, nonostante tutte le cose successe" le svelo.
"Da Ellen non hai detto così" dice lei, guardandomi arrabbiata.
Sospiro, sedendomi, abbassando il mio viso alla sua altezza. "Ascolta, sono un coglione e lo sai perfettamente, meglio di chiunque altro. Ma fidati di me, non era per niente vero quello che ho detto. L'ho detto per orgoglio, perchè non volevo deludere le mie fan facendole sapere che il proprio idolo tradiva la propria ragazza, ma tu hai tirato fuori quelle prove e allora la rabbia e l'orgoglio hanno parlato al posto del mio cuore" dico, continuando a guardarla negli occhi. "Leggili, so che puoi farlo. Sei l'unica che riesce a leggere i miei occhi, leggili e sono sicuro che non te ne pentirai" le dico, continuando a guardarla nel modo più sincero che possa esistere in questo mondo.

*Hilary's Part*

Faccio come mi ha detto e fisso i suoi occhi, li scruto attentamente, cercando qualche segno di cedimento, ma non trovo nulla. Leggo solo sincerità, amore e rammarico.
E' realmente dispiaciuto, mi ama ancora e sta dicendo la verità.

"Credimi, per favore" mi supplica lui, poco dopo.
Annuisco. "Ti credo" sussurro poi.

Sul suo viso si apre un sorriso enorme, poi appoggia la sua fronte sulla mia.

"Adesso sei single?" sussurra lui, fissandomi.
Annuisco. "Lo sono da quando ho chiesto la pausa ad Alex" confermo.
"Ti prego, non nominarlo" dice lui, facendo una smorfia di disgusto.
Io rido. "Scusami" dico, continuando a sorridere.
"Ora, però, non sei più single" dice, sorridendomi.
"Cosa vuoi dire?" chiedo, corrugando la fronte.
"Che sei di nuovo mia e stavolta niente e nessuno ti porterà via da me" dice lui. "Ricorda: Jilary è una promessa" mi sussura, prima di far combaciare le sue labbra con le mie.

Sento un'infinità di fuochi d'artificio esplodermi nello stomaco. Era da molto che non sentivo queste sensazioni, lui è l'unico che riesce a provocarmi i brividi con una sola parola ed i fuochi d'artificio nello stomaco con un solo bacio.
Sento la sua lingua leccare il mio labbro inferiore e subito schiudo le labbra, permettendogli l'accesso alla mia bocca. Poco dopo sento la sua lingua che tocca la mia, provocando altri brividi per tutto il mio corpo. Lui sorride instintivamente, smettendo di baciarmi.

"Che c'è?" chiedo, non capendo il motivo dell'interruzione.
"Sono felice" dice lui, continuando a sorridere a trentadue denti.
"Non vedo l'ora di leggere quei risultati domani" dico io, alzandomi dal pavimento.

Lui mi attira a se, facendomi cadere seduta in braccio a lui. Mi fa girare, in modo da farmi appoggiare la schiena contro il suo petto. Butto la testa all'indietro, appoggiandola sulla sua spalla destra.

"Io sono sicuro di essere il padre" dice, posando delicatamente una mano sulla mia pancia.
"E' la prima volta che hai un contatto con la bimba" sorrido dolcemente io.

Poso una mano sulla sua, accarezzando con il pollice la mia pancia.

"Hey, ci senti? Siamo i tuoi genitori, piccola. Sappi che ti amiamo più di qualsiasi altra cosa" sussurra dolcemente Justin, rivolto alla bimba.
"Sei così dolce" mormoro, con le lacrime agli occhi.

Lui mi fa girare verso di se con il busto, notando le lacrime scendere dai miei occhi. Velocemente passa l'indice sotto i miei occhi, asciugando le lacrime che stanno scendendo, poi passa il palmo della sua mano sulle mie guancie, ascgiuandole.

"Piccola, non piangere. Siamo di nuovo uniti, sorridiamo e basta" mi dice lui, baciandomi la guancia sinistra.

Mi giro con il resto del corpo e mi appoggio al suo petto, facendomi coccolare da lui.

"E' la cosa più stupenda del mondo averti fra le mie braccia" mi sussurra lui, mentre mi accarezza con una mano i capelli.

Mia zia entra in sala, guardandoci, mentre si siede sulla poltrona davanti all'entrata.

"Dov'è Kenny?" chiede dopo un pò che ci guarda.
"Mi sono dimenticata di dirtelo" mi batto una mano in fronte. "E' andato a fare la spesa" dico poi.
"State di nuovo insieme?" chiede lei, guardandoci, sorridendo.
Annuisco. "Si" rispondo in coro con Justin.
"E come si farà con la bambina?" chiede mia zia.
"Domani facciamo di nuovo il test del Dna, sono sicuro di essere il padre" dice Justin.
"Ne sono sicura anche io" ci supporta mia zia.

Le sorrido, poi chiudo gli occhi, godendomi il suono del battito del cuore di Justin, che rimbomba nella mia testa, cullandomi come una ninna nanna, finchè i miei occhi non si appesantiscono ed io cado tra le braccia di Morfeo.

-2 ORE DOPO-

Sento qualcuno che mi scuote leggermente la spalla destra e apro pian piano gli occhi, mettendo a fuoco quello che mi sembra il pavimento della sala. Noto che sotto la mia testa non c'è un morbido cuscino ma un petto duro, così ricordo che poco fa ero sulle gambe di Justin.
Alzo piano la testa, notando sotto di me, per l'appunto, Justin.

"Ben svegliata, dormigliona" mi sorride lui.
"Grazie" sorrido di rimando. "Perchè mi hai svegliata?" 
"Perchè sono già le 4pm" fà spallucce.
"E allora?" alzo un sopracciglio.
"Devi ancora farti i compiti" spiega.
"Già, me ne ero completamente dimenticata" sbuffo.

Mi alzo e mi sistemo i vestiti, leggermente sgualciti. 

"Se non ti dispiace, vado a farmi una doccia" si alza Justin, piombandomi accanto.
"Quando dobbiamo andare a rifare il test?" chiedo, legandomi i capelli in una crocchia disordinata.
"Domani, te l'avevo detto prima"
"Gradirei sapere l'ora" dico con fare principesco.
"Oh, mi scusi Madame, non lo avevo capito" si scusa lui, facendo una piccola riverenza. "Alle 8.30am" aggiunge poi.
"Andiamo solo io e te?" chiedo, iniziando ad avviarmi al piano di sopra, seguita da lui.
"Certo" mi prende per i fianchi sorridendomi. 

Mi bacia una guancia e poi corre al piano di sopra, salendo le scale a due a due. Scuoto la testa, sorridendo leggermente, poi salgo anche io le scale, ritrovandomi poco dopo davanti la porta di camera mia che apro e richiudo alle mie spalle, una volta entrata. Cerco velocemente la cartella, trovandola sotto la scrivania. La raccolgo da terra e la poso sulla scrivania, aprendola e tirandone fuori il contenuto. Inizio a fare gli esercizi più veloci per poi passare a quelli che richiedono più tempo. Dopodichè studio le materie in cui so di essere interrogata lunedì e ripasso le altre, così non mi troverò impreparata se faranno eventuali domande. Una volta finito sento che potrei vomitare se solo dovessi studiare altre cose. Mi giro con tutta la sedia e guardo l'ora sull'orologio digitale posto sul mio comodino: 6.53pm.
Mi stiracchio un pò e poi mi alzo, riordinando i fogli sparsi per la mia scrivania. Mentre preparo la cartella per lunedì, qualcuno bussa alla porta.

"Avanti" esclamo.
"Hilary, scendi. La cena è pronta" dice dolcemente mia zia, spuntando da dietro la porta.
Mi giro verso di lei e annuisco, chiudendo la cartella. "Sto arrivando" le sorrido.

Lei annuisce ed esce, chiudendosi la porta alle spalle. Poso la cartella chiusa sulla sedia che poi metto a posto e apro un pò la finestra per cambiare aria. Dopodichè esco, scendendo al piano di sotto, sentendo la mia pancia che si lamenta per la fame, o forse è la mia piccola che si sta lamentando. Sorrido al pensiero, posando una mano sulla mia pancia.
Arrivo in cucina, trovando tutti al proprio posto. 

"Oh, finalmente sei arrivata! Stavo per morire di fame" esclama Justin, per poi iniziare a mangiare.

Io rido, sedendomi accanto a lui.

"Buon appetito" esclamo poi.
"Buon appetito" ricambiano i miei zii e Justin.

Inizio a mangiare la mia calda pasta e, una volta finito, poso il piatto dentro il lavello. Mi siedo di nuovo a tavola e prendo una porzione della mia frittata, mettendola sul piatto del secondo. La mangio e ripeto l'azione fatta prima; mi alzo e poso il piatto nel lavello, poi mi risiedo aspettando che gli altri finiscano.

"Sei più veloce del solito, a mangiare" constata mio zio.
Faccio spallucce. "Avevo fame" spiego.
"Vuoi anche la mia porzione di frittata?" chiede Justin, guardandomi.
"No, grazie. Mangierò la torta più tardi, non preoccuparti" gli sorrido dolcemente.

Lui mi sorride di rimando e riprende a mangiare.

"Allora, quando andrete a rifare il test?" chiede mia zia, guardandoci.
"Justin ha detto che ci andremo domani alle 8.30am" spiego io, notando Justin che annuisce.
"Bene, così vi toglierete ogni dubbo" scrolla le spalle mia zia.
"Hai studiato per gli esami di lunedì?" chiede poi mio zio.
Annuisco. "Ho finito poco prima che la zia mi venisse a chiamare per cenare" spiego.

Mia zia si alza da tavola prendendo i piatti vuoti di mio zio e di Justin.

"Chi vuole la torta?" chiede mia zia, aprendo il frigorifero.
"Io" esclama mio zio, gioioso. 
"Per me taglia due fette" esclama Justin.
"Io ne voglio tre" esclamo, facendo scoppiare a ridere tutti quanti.
"Quando uscirai dalla pausa?" chiedo a Justin.
"Dalla prossima settimana riprenderò a suonare" spiega. "E tu? Hai intenzione di accettare o no il contratto?" chiede poi.
Sospiro. "Non lo so. Ci ho pensato tutta la notte e sono arrivata alla conclusione di accettare. Ma come farò con la bambina? Nascerà fra quattro mesi e prima o poi la pancia inizierà a crescere e non posso cantare con il pancione. Non ci riuscirei" spiego.
"Potresti aspettare questi quattro mesi e poi inizi con la carriera" spiega Justin.
"E con nostra figlia come farò? La partorisco e poi la lascio qui a casa mentre io cerco di fare carriera viaggiando per il mondo? Non posso e non voglio. Non ho intenzione che nostra figlia pensi che sua mamma non le vuole bene o altro. Io devo essere presente, non dovrei essere in giro per il mondo" spiego.
"Ho un idea. Potresti fare il tour con me. Apri i miei concerti" sorride lui, mentre mia zia porta a tavola i piatti con dentro una fetta di torta ciasciuno, ponendoli davanti a noi.
"Oh, la mia torta preferita" commenta mio zio, iniziando a mangiare la sua torta.
"Cosa intendi dire?" chiedo a Justin, mentre con una forchettina taglio un pezzo di torta al cocco.
"Intendo dire che potresti accettare il contratto e iniziare a farti conoscere aprendo i miei concerti" spiega lui, mentre mangia.
"Non so se Kerighan sarebbe d'accordo. Insomma, diventerà lei la mia manager e dovrei aprire i concerti di Selena, come minimo, non i tuoi." commento io, prendendo un altro pezzo di torta.
"Allora potrei chiedere a Scooter se ti fa lui il contratto. So che ti conosce da quando sei nata e dubito che dica di no dopo averti sentita cantare" fa spallucce lui.
"E Kerighan? Credo ci rimarrebbe abbastanza male"  
"Non preoccuparti di Kerighan, le parlo io. Sono sicuro che capirà, è una donna con la mente molto aperta, capirà di sicuro" mi sorride lui, confortandomi.
"Non lo so" abbasso la testa.
"Secondo me è più che ottima l'idea che ha avuto Justin. Scooter ti conosce da ancora prima che venissi al mondo, tuo zio e lui sono molti amici da molti anni, non credo sarà un problema per lui diventare il manager di una seconda persona. Potrebbe aiutarti in tutti i modi possibili e magari potresti fare carriera in minor tempo, data la quantità di fan che ha Justin" dice mia zia, entrando nel discorso.
"Pensaci: ai concerti di Justin ci sono sempre tantissime fan, fa Sold Out ovunque vada, quindi se aprirai ogni suo concerto, cantando delle cover, inizierai a farti conoscere meglio" mi incita mio zio.
"Delle cover di chi?" chiedo io, finendo la mia torta.
"Di cantanti famosi, ma dovremmo avere il loro permesso" spiega Justin.
"Vuoi ancora torta?" mi chiede mia zia.
Annuisco. "Si, grazie" sorrido, dandole il piatto.
"Me ne puoi dare una fetta anche a me?" chiede Justin, girandosi verso mia zia, dietro di lui.
"Certo. Dammi il piatto" dice lei, tendendogli la mano.

Lui si alza e va da mia zia, lascia il piatto sul bancone della cucina per poi sedersi di nuovo accanto a me. Noto che mio zio deve ancora finire la torta e improvvisamente mi viene spontaneo chiedere se sono stata io troppo veloce a mangiare o mio zio troppo lento.

"In alternativa, potresti scrivere una tua canzone per poi cantarla ad ogni apertura" mi suggerisce mio zio.
"Ma se avrà successo, -e lo avrà, perchè credimi, sei bravvissima a cantare- poi dovresti iniziare a scrivere altre canzoni. Non si sà mai che ti vogliano far fare anche dei video in televisione" dice Justin.
"E in tal caso avresti bisogno di un CD" continua mio zio.
Justin annuisce. "Allora, che ne dici? Ti và di diventare la mia socia?" mi chiede sorridendo.
"Dovremmo prima parlarne con Kerighan e Scooter" dico io. "E dovrei avere il permesso dai miei zii" aggiugno poi, voltandomi verso di loro.
"Per me non c'è nessun problema. Hai talento e voglio che tutto il mondo lo sappia" risponde mio zio, finendo la torta.
"Hilary, ti piace cantare?" chiede mia zia.
Annuisco. "Più di ogni altra cosa" sorrido.
"Allora vai e spacca i culi a tutti" mi sorride lei.
Tutti noi ridiamo. E' molto insolito che mia zia risponda così, è esilarante.
"Hey, anche io sò parlare come voi ragazzini, eh" si difende lei.
"Hai il numero di Kerighan?" mi chiede Justin, prendendo il suo i-Phone dalla tasca dei pantaloni.
"No" scuoto la testa, mangiando un altro pezzo di torta.
"Allora chiamo Sel e me lo faccio dare" dice lui, componendo un numero sulla tastiera.

Annuisco mentre continuo a mangiare la mia torta a grandi bocconi. 
Noto che mette il vivavoce e subito si sente squillare.

"Pronto?" la voce metallica di Selena interrompe gli squilli.
"Sel, sono Justin" risponde lui. "Avrei bisogno del numero di Kerighan, puoi darmelo?" chiede subito dopo.
"Certo, te lo mando tramite messaggio" risponde lei.
"Grazie, ciao" dice Justin, per poi chiudere la chiamata.

"Appena mi arriva il numero, chiamo Kerighan e le chiedo se possiamo parlarle" mi spiega Justin, aspettando il messaggio.
Annuisco. "Ma quando le parleremo? Domani non credo sia possibile. Insomma, io fra pochissimi giorni ho gli esami e devo impegnarmi, poi dobbiamo anche andare in ospedale.." Justin mi ferma con un cenno della mano, componendo un numero sulla tastiera.
"Non preoccuparti, ci penso io" dice, poi si avvicina il telefono all'orecchio e si alza dalla sedia, uscendo dalla cucina.
"Potrei avere un'altra fetta di torta?" chiedo a mia zia, aproffitando del fatto che si è alzata.
"Certo, dammi il piatto"
"Grazie" dico porgendole il piatto.
"Anche tu vuoi la torta?" chiede mia zia a mio zio.
Lui scuote la testa. "No, grazie. Sono già pieno, credo che da qui a poco esploderò" ride lui. "Vado a vedermi qualche partita random" annuncia poi, alzandosi dalla sedia.
"Ecco la tua torta" mi dice la zia, piombando accanto a me con il piatto in mano.

Lo appoggio davanti a me ed io la rnigrazio, per poi iniziare a mangiare.

"Vuoi una mano, zia?" chiedo, notando che sta per lavare i piatti.
"No, no. Li sto solo sciacquando, li metto nella lavastoviglie" spiega lei.
Ah, l'avete riparata?" chiedo stupita.

Tempo fa ci fù un corto circuito che 'fulminò' la lavastoviglie, rendendola inutilizzabile. Evidentemente l'hanno fatta aggiustare, perchè da quanto ne sapevo io era rotta fino a stamattina.

"Si. Ieri pomeriggio, mentre tu eri all'ospedale, abbiamo chiamato il tecnico che l'ha riparata. Ma ha detto che se dovesse guastarsi di nuovo, bisognerebbe comprarla nuova" spiega lei, iniziando a mettere la ceramica dentro la lavastoviglie.
"Eccomi" esclama Justin, entrando in cucina.
"Allora? Cosa ti ha detto?" chiede mia zia, girandosi verso di lui.
Lui si siede di fronte a me e posa il telefono sul tavolo. "Ha detto che sarebbe felice se andassimo da lei domani pomeriggio alle 5pm" 
"Andremo solo io e te o verrà anche Scoot?" chiedo.
"Solo io e te, per il momento. Poi se decideremo qualcosa, Kerighan e Scooter faranno un colloquio tra di loro" spiega lui.
"Va bene" annuisco. "Io ho ancora fame" mi lamento, poggiando una mano sulla pancia.
"Ma hai mangiato la cena più tre fette abbondanti di torta" sgrana gli occhi Justin.
"Lo so, ma ho ancora fame" mi lamento io.
"E' normale, ora hai un'altra bocca da sfamare" dice mia zia prendendo il cordlex. "Justin, chiama il McDonald's, per favore" aggiunge poi, porgendo il telefono a Justin.
"Dici che è aperto? Sono quasi le 9pm" dice lui, cercando il numero del McDonald's nella rubrica.
"Si, so che chiude alle 11pm" dice lei, sedendosi accanto a me.

Lui annuisce e si porta il telefono all'orecchio.

"Cosa vuoi ordinare?" chiede, mentre aspetta una risposta dal McDonald's.
"Due McChicken Menu con due Fanta grandi. Le confezioni di patatine le vorrei grandi con quattro confezioni di Ketchup. Poi voglio anche due gelati alla panna e amarena" dico velcemente.
Justin mi guarda impaurito. "Vuoi ancora qualcos'altro? O sei così gentile da lasciare un pò di cibo anche agli altri?" chiede poi.
Io e mia zia ridiamo.
"Salve, è ancora aperto il servizio a casa?" dice Justin. "Bene, potrebbe portarmi due McChicken Menu?" chiede subito dopo. "Allora come bevanda vorrei due Fanta grandi, poi per le patatine vorrei sempre due confezioni grandi" dice poi. "Si, grazie. Ne può mettere quattro?" chiede. "No, tutti e quattro Ketchup. Di dolce, invece, vorrei due gelati alla panna e amarena" risponde infine. "Si, esatto" sorride poi. "Va bene, l'aspetto, arrivederci" dice poi.

Mette giù e poso il telefono sul tavolo.

"Non gli hai detto l'indirizzo" constato io.
"All'ultimo aveva capito che ero Justin Bieber e ha detto che sa già dove vivo" fa spallucce lui.
"Bene, così ti trovi tutto il McDonald's qua" dico io.
"Non preoccuparti" mi sorride, prendendomi una mano. "Vuoi qualcos'altro da mangiare?" chiede poi.
"Si, vorrei un pò di insalata condita con aceto, olio e sale" rispondo sorridendo.
Lui ride.
"Guarda che non sto scherzando, Justin" dico io, seria.
Lui smette di ridere, tornando serio all'improvviso. "Davvero?" chiede.
"Si" annuisco.

Lui molla la mia mano e si alza dalla sedia, dirigendosi verso il frigorifero. Lo apre ed estrae della lattuga che poi lava con l'acqua. Prende un piatto e ne mette un pò lì, poi ci aggiunge il condimento e me la porge.
Mi alzo dal tavolo e prendo il piatto, lasciandogli un bacio sulla guancia.

"Grazie" sorrido.
"Di nulla" mi sorride. "Alicia, vuoi un pò di insalata anche tu?" chiede a mia zia.
"No, non preoccuparti. Grazie, comunque" sorride lei.

Lui annuisce e mette in frigorifero quel poco di lattuga rimasta. Inizio a mangiare la mia insalata ad una velocità che Justin reputa 'da bradipo', ma poco importa. Sento suonare la porta dopo poco e mi alzo, andando ad apire.
Mi trovo una ragazza con due borse di carta, che sorride davanti alla porta. 

"Ciao, sono qui per l'ordine" mi sorride lei.
"Certo, lascia pure a me" dico io, tendendo le mani verso di lei.
"Va bene" dice, porgendomi le borse. "Sei qui per Justin, vero?" chiedo poi, notando della delusione sul suo volto.
Lei china la testa non sapendo cosa rispondere. 
Io sorrido. "Justin, hai visite" dico, sporgendomi di poco verso l'interno della casa, per farmi sentire.
Lui arriva con 20 dollari in mano, sorridendo. "Vai, qui ci penso io" dice lasciandomi un bacio.

Ricambio il bacio per poi entrare in casa e dirigermi verso la cucina.

"Dammi le borse, le svuoto io. Tu intanto finisci di mangiare" esclama mia zia, alzandosi dalla sedia.
"Grazie" dico, dandole le borse.

Mi siedo al mio posto e finisco di mangiare la mia insalata, mentre mia zia posa i panini, le patatine, le bevande, il ketchup e i gelati sul tavolo. 

"Grazie zia, sei gentilissima. Apprezzo molto il tuo aiuto" dico, alzandomi per abbracciarla.
"Non preoccuparti, è mio dovere farlo. Voglio occuparmi di te finchè posso" sorride lei, abbracciandomi.
"Kenny" sentiamo Justin urlare.

Io e mia zia corriamo davanti alla porta, insieme a mio zio. Troviamo Justin in giardino circondato da un centinaio di fan. 

"Forza, levatevi tutte, dai. Fatelo respirare, via" dice mio zio, passando tra la folla per arrivare a Justin. "Alicia socchiudi la porta, non fare entrare nessuno" esclama poi, mentre prende Justin per un braccio, cercando di portarlo dentro.

Mia zia si affretta a socchiudere la porta, mentre continuiamo a guardare la scena tramite il vetro accanto la porta. Notiamo mio zio e Justin che stanno per entrare, così mia zia apre la porta facendoli entrare, per poi richiuderla dietro di loro velocemente. Chiude tutte e due le serrature, mentre sentiamo che alcune ragazze cercano di aprire la porta.

"Kenny, se continuano a fare così, butterranno giuù la porta" si lamenta mia zia.
"Ora chiamo la polizia" dice lui, prendendo il telefono. "Non le ho mai viste così scatenate" si lamenta lui, mentre chiama il 911.
"Ringrazio Dio che non tutte le mie fan sono così" dice Justin, avvicinandosi al vetro accanto alla porta.

Subito si sentono degli urli più forti e il rumore della porta che cercano di aprire aumenta sempre di più. Justin si leva subito dal vetro.

"Pessima mossa" commenta lui, notando il caos aumentare.

Poco dopo sentiamo le sirene e notiamo due macchine della polizia fermarsi davanti il giardino di casa nostra. Subito molte ragazze scappano, mentre altre restano lì, con la speranza che Justin esca. 

"Se non ve ne andrete subito, sarò costretto a portarvi in centrale tutte quante. E lo farò" dice una voce al megafono.

La maggior parte di ragazze se ne vanno mentre altre escono dal giardino, restando nei dintorni.
Mia zia apre la porta ed esce, ringraziando gli agenti, mentre Justin si affaccia alla porta, per vedere la situazione. Il giardino è completamente vuoto, ma ci sono ancora alcune ragazzine che piangono perchè sono riuscite a vederlo, dato che ora Justin è in giardino. Io e mio zio lo raggiungiamo, avvicinandoci alla polizia.
Dopo averli ringraziati, entriamo di nuovo in casa, chiudendo la porta.

"Secondo me avete esagerato nel chiamare la polizia. Potevate sempicemente far fare a Justin alcune foto e autografi e finiva lì, non c'era bisogno di chiamare la polizia" dico io, avviandomi verso la cucina.
"Era l'unica soluzione, fidati Hilary" risponde mio zio, ritornando in sala.

Mi siedo e continuo a mangiare, notando che sono quasi le 10pm. Dopo circa una mezz'oretta finisco di mangiare tutto, sentendomi finalmente soddisfatta.

"Hai ancora fame?" mi sfotte Justin.
"No, per il momento" dico, buttando le varie confezioni vuote.

Finisco di bere l'ultima Fanta e butto anche quella, poi vado in bagno e mi lavo i denti. Scendo al piano di sotto e dò la buonanotte a mio zio e a mia zia, salendo poi al piano di sopra seguita da Justin.
Entro in camera mia, aprendo l'armadio per trovare qualcosa da mettere con cui posso dormire. Prendo un paio di pantaloncini non troppo stretti, azzurro chiaro e una maglietta a maniche corte bianca, anch'essa non troppo stretta.
Justin si sdraia sul letto, accendendo la tv, mentre si toglie la maglia e i pantaloni, appoggiandoli ai piedi del letto. Io mi cambio e metto a lavare gli indumenti che avevo addosso pococ fa, per poi chiudere le finestre che avevo aperto prima di andare a cenare e mettermi sotto le coperte, seguita da Justin.
Parliamo un pò, commentiamo ciò che fanno vedere in televisione, finchè non mi addormento, seguita da lui.

-IL GIORNO DOPO-

Mi sveglio per colpa della fame. Non pensavo che essere incinta mettesse così tanta fame. Mi trovo tra le braccia di Justin e cerco di sciogliere la sua presa, senza svegliarlo. Giro la testa notando che sono solo le 5.53am. Mi siedo, notando la pochissima luce che c'è fuori. Poggio i piedi sul freddo pavimento godendomi la quiete. Non si sente nessun tipo di rumore, escludendo la mia pancia.
Mi alzo, sentendo freddo, così apro l'armadio prendendo un paio di leggins neri, di cotone, per poi prendermi una maglia a maniche lunghe rossa con la scritta 'Kiss Me'. Mi cambio velocemente, cambiando anche l'intimo, poi appoggio i vestiti con cui ho dormito, sulla scrivania, e metto a lavare l'intimo sporco. Scendo al piano di sotto, dirigendomi in cucina. Accendo la luce, per poi dirigermi verso il frigorifero, aprendolo. Tiro fuori la torta al cocco di ieri, o quello che ne è rimasto, e l'appoggio sul tavolo, prendendo anche un piattino ed una forchettina. Apro un cassetto, tirando fuori il coltello per torte e mi taglio una fetta di torta posandola sul mio piatto. Lo prendo e lo porto con me in sala, appoggiandolo sul tavolino davanti al divano. Accendo la televisione e abbasso il volume, in modo da non svegliare nessuno, per poi mettere su Mtv Music ed ascoltarmi della sana musica. Finita la pubblicità inizia '100% Music', facendo partire subito la canzone 'Can't Remember to Forget You' di Shakira e Rihanna. Mi siedo a gambe incrociate sul divano, mettendo il piatto di torta sulle mie gambe. Mentre mangio mi godo la musica in televisione, finchè non noto che la forchettina non riesce a prendere nulla dal piatto. Abbasso lo sguardo e noto che il piattino è vuoto. Possibile che abbia già finito la fetta? Non era piccola, anzi. Appoggio il piattino sul tavolino e aspetto che in televisione diano la pubblicità, poi mi alzo e mi dirigo in cucina per prendermi un'altra fetta di torta. Dopo circa due orette di pura noia, cibo e musica, sento il mio telefono suonare. Lo prendo e noto sullo schermo un numero che non conosco. 

"Pronto?" 
"Parlo con Hilary?" chiede la donna.
"Si, sono io" 
"Ciao, sono Kerighan. Justin, ieri, mi ha dato il tuo numero. Ti ho svegliata?" 
"Ah, ciao. No, non preoccuparti, sono sveglia già da un pò, ormai. Come mai hai chiamato? Hai bisogno?"
"No, non proprio. Volevo solo ricordarti l'appuntamento fra un'ora e mezza" 
"Va bene, grazie" sorrido, alzandomi dal divano, portando il piattino vuoto in cucina, per poi porlo nel lavello.
"Mi sono scordata di dire a Justin il luogo dell'appuntamento. Che ne dici se ci vediamo direttamente nel mio ufficio alla Hollywood Records?" chiede.
"Si, certo. Poi lo dirò anche a Justin" metto la poca torta rimasta in frigo e salgo al piano di sopra, in camera mia.
"Bene. Ci vediamo dopo, allora" mi saluta.
"Certo, ciao" la congedo, chiudendo la chiamata.

Poso il telefono sul letto ed apro l'armadio. Dò una veloce occhiata a ciò che contiene e prendo una maglia azzurra a mezze maniche, che lascia la pancia scoperta, ed un jeans strappato. Li pappoggio sulla scrivania, facendo attenzione a non svegliare Justin, poi vado in bagno e mi faccio una doccia veloce. Appena esco avvolgo il mio corpo bagnato dentro ad un asciugamano azzurro chiaro. Mi asciugo e mi infilo l'intimo, poi mi dirigo verso camera mia, avvicinandomi a Justin.

"Justin, svegliati, dai" lo scuoto leggermente.
"Cinque minuti" si gira dall'altra parte, coprendosi con le coperte.
Gli tiro via le coperte da dosso. "Justin, non farti buttare un secchio d'acqua addosso" lo rimprovero, scuotendolo con più foga.
"Dai, Hil, aspetta" geme, coprendosi la testa con il cuscino.
"Ti dò solo cinque minuti, poi ti lavo" lo minaccio, per poi andare in bagno.

Mi sciacquo velocemente la faccia e poi l'asciugo, per poi truccarmi leggermente; cipria, ombretto color oro glitterato, matita, mascara. Dopodichè lascio le mie labbra al naturale, passandoci sopra solo un pò di burrocacao. Lascio i miei capelli al naturale, poi mi inizio a vestire. Prendo un paio di scapre alte, nere, semi-aperte e le indosso. Dopodichè prendo uno smalto azzurro con cui dipingo le mie unghie. Mentre aspetto che si asciughino, vado in camera mia, trovando Justin ancora nel letto.

"Justin, i cinque minuti sono passati" urlo per farmi sentire.
"Che ore sono?" sussurra. 
"Le 7.30am" rispondo, soffiando sulle mie unghie.
"Cazzo, Hilary. E' prestissimo, lasciami stare" si lamenta lui, coprendosi di nuovo.
"Fra un'ora dobbiamo essere alla Hollywood Records per parlare con Kerighan, quindi se non ti alzi subito te ne pentirai per il resto della vita" sbotto.

Lui balza in piedi, strofinandosi gli occhi, per mettere a fuoco, e dopodichè guarda l'ora.

"Cazzo, me n'ero completamente dimenticato dell'appuntamento" urla, in preda al panico.
"Dai, rilassati. Hai ancora un'ora per prepararti" faccio spallucce, guardando la scena alquanto esilarante che mi si presenta davanti.
"Sei già pronta tu?" chiede guardandomi.
Annuisco. "Devo solo prendere una borsa e riempirla con l'occorrente" spiego, continuando a soffiare sulle unghie.
"Hai le unghie finte?" chiede, avvicinandosi.
Scuoto la testa. "Non più" sorrido.
"Prima le avevi?" chiede, buttando la testa di lato.
"Si. Ma le avevo molti anni fa. Le mangiavo e allora, per perdere il vizio, sono riuscita a farle crescere abbastanza da potermi permettere di mettere le unghie finte. Così, dopo qualche anno, smettendo di mettermi le unghie finte, ho notato che il vizio lo avevo perso e che le mie unghie erano bellissime" sorrido, guardandomi le mani.
"Tu sei bellissima" mi sussurra Justin, mandandomi una ventata di alito alla menta in faccia.
"Come fai ad avere l'alito che sà di menta se ti sei alzato poco fa?" chiedo.
"Mentina. Ne ho presa una prima, mentre stavi contemplando le tue unghie" sorride lui, aprendo la bocca, facendomi notare la caramella sulla lingua.
"Capisco" annuisco. "Ora và a prepararti os i farà tardi" dico, tirandogli una leggera sberla sul fondoschiena coperto da soli boxer.

Lo sento ridere, mentre esce da camera mia e si dirigi nel bagno adiacente a me.
Rido anche io, verificando se le mie unghie sono asciutte. Dopodichè apro il cassetto, sotto l'armadio, e cerco una borsa. Ne prendo una bianca, non tanto grande, con un fiocco non tanto piccolo, su un lato della borsa. La prendo e chiudo il cassetto e l'armadio, poi scendo al piano di sotto, dirigendomi in sala per prendere il telefono che successivamente metto dentro la borsa. Poso la borsa sul divano e spengo la tv. Non c'è più il silenzio di qualche ora fà. Ora si sentono le macchine che sfrecciano per le strade e il mormorio delle persone che passano davanti casa mia è ben udibile. Si sentono anche dei bambini, ma è normale, dato che ho il parco difronte. Guardo l'ora: 7.53am. 
Ci vuole circa un quarto d'ora per arrivare alla Hollywood Records, ciò significa che dobbiamo partire di quà per le 8.15. 
Probabilmente ci sarà il traffico, quindi uscire alle 8.00am non farà male a nessuno.

"Justin, hai finito?" urlo dal piano di sotto, mentre riempio la mia borsa.

Lo vedo scendere poco dopo con una maglia a mezze maniche gialla e dei pantaloncini che gli arrivano al ginocchio, bianchi. Ai piedi porta le Vans.

"Wow. Justin Bieber senza Supra" esclamo, guardandolo.
"Dirò la stessa cosa anche io, quando ti troverò con un paio di scarpe senza tacchi ai piedi" si lamenta lui, prendendo il suo telefono.
"Allora lo dirai fra poco, perchè mi siulterà difficile camminare con i tacchi una volta che il pancione si sarà ingrandito" commento, prendendo la borsa.
"Esci così?" chiede, indicandomi.
"Si. Fuori fà caldo, fammi godere queste maglie finchè posso" rispondo, avviandomi all'uscita.
"Ho scritto un post-it, per avvisare Kenny e Alicia che stiamo andando da Kerighan" mi avvisa lui, mentre chiude la porta alle nostre spalle.
"Con che macchina andiamo?" chiedo, fermandomi sul vialetto di casa. 
"Con la Ferrari bianca" dice, facendo un cenno con la testa verso il garage.
"Le hai le chiavi?" chiedo.
"Si" dice, tirando fuori le chiavi del garage, che poco dopo lo aprono automaticamente. "Aspettami fuori dal cancelletto" dice lui, mentre si avvia verso la macchina.

Mi dirigo fuori dal giardino di casa mia, accurandomi di aver chiuso il cancelletto. Lo aspetto sul marciapiede, notando che alcune ragazze si sono fermate a guardare. Possibile che sappiano sempre il momento giusto in cui Justin esce di casa?
Justin fà retromarcia, fino a fermarsi davanti a me. Esce dalla macchina, che lascia accessa, per andare a chiudere il garage. Lo aspetto, appoggiando una mano sulla mia fronte, per coprirmi dal sole. 

"Cos'hai?" mi chiede, avvicinandosi.
"Mi dà fastidio il sole, ho dimenticato gli occhiali" spiego.

Lui si toglie i suoi Ray-Ban neri e me li porge.

"Grazie" gli sorrido, prendendoli e mettendoli.
"Dai, andiamo. Prima che queste cinque ragazze si moltiplichino" ironizza lui, andando in macchina.

Annuisco, seguendolo, salendo dalla mia parte. Poso la porsa sulle mia gambe e abbasso di poco il finestrino. 

"Sto morendo di caldo" esclamo, mentre Justin parte.
"Anche io. Avevo intenzione di mettermi i jeans, ma poi ho cambiato idea" dice. "Ma sono solo le 8.05am. Come mai siamo partiti prima?" chiede lui, notando l'orario sullo schermo della macchina.
"Perchè so già che a quest'ora c'è traffico" scrollo le spalle, guardando la strada davanti a me.
"Com'è intelligente la mia ragazza" sorride lui, posando la sua mano destra sulla mia coscia.

Non so perchè, ma si è fatto mettere il volante nella parte sinistra. L'unico in tutta America a guidare dalla parte opposta.

"Perchè guidi così?" chiedo, guardandolo.
"Così come?" corruga la fronte.
"In tutta America non c'è nessuno che guida a sinistra" commento.
"Quando sono andato in Italia ho visto alcune persone guidare da questo lato e mi è sembrato figo, così ho voluto una Ferrari italiana" spiega, sorridendo.
"Sei stato in Italia? Dall'altra parte del mondo?" chiedo, stupita.

Avevo sentito dire che facesse tour mondiali, ma non avevo mai collegato questa parola al continente 'Europa'.

"Certo" scrolla le spalle.

Dopodichè cala il silenzio, finchè lui non si ferma dietro ad un'altra macchina, bloccato nel traffico.

"Visto? Cosa ti avevo detto?" chiedo fiera di me.
Annuisce. "Già. Ma io ti credo, non c'era bisogno della dimostrazione" scrolla le spalle, avvicinandosi per baciarmi.

Ricambio il bacio, sentendo dopo poco la sua lingua che gioca con la mia. Sorrido staccandomi.

"Devi andare avanti, non vorrai bloccare tutto il resto di New York, vero?" chiedo io, indicando la macchina davanti a noi che era andata avanti di un bel pò.
"Perchè no?" chiede lui sorridendo, raggiungendo la macchina.
"Perchè no!" rispondo io, prendendo il telefono.

Invio un messaggio a Rachel e Chanel, chiedendole di vederci oggi pomeriggio.

"Mi tradisci?" chiede lui, ironico.
"Certo" annuisco. 

Lui ride, capendo che sto scherzando.

"A chi hai mandato il messaggio?" chiede poi.
"Alle ragazze. Ho chiesto se oggi ci potevamo vedere" spiego.

Lui annuisce, fermandosi dopo poco, di nuovo.
Però 'sta volta noto che siamo davanti alla Hollywood Records.

"Dobbiamo fare una cosa veloce, ce la fai?" chiede lui, alzando i finestrini, per non farsi vedere dalla folla di fan là davanti.
"Certo" sorrido, aprendo lo sportello.

Esco velocemente e insieme a Justin veniamo scortati da due uomini dentro l'edificio. Mi tolgo gli occhiali da sole, mettendoli nella borsa. Ci avviamo verso la reception, dove due ragazze bionde ci sorridono amichevolmente. 

"Ciao, avete bisogno?" chiede lei, riferendosi a tutti e due.

Probabilmente è lesbica, perchè ci vuole coraggio a non fissare Justin Bieber, soprattutto se ti si presenta davanti agli occhi in carne ed ossa.

"Si, abbiamo un appuntamento con Kerighan.." Justin viene bloccato.
"Oh, si. Justin Bieber e Hilary Hamilton. Vi sta aspettando, è nel suo ufficio" dice la bionda, sorridendo.
"Grazie" le dico, sorridendo.

Ci avviamo verso l'ascensore, ma mentre Justin sta per entrare, lo fermo per un braccio. 

"Che c'è?" mi chiede, girandosi verso di me.
"Prendiamo le scale, non voglio che mia figlia cresca senza un padre" dico, trascinandolo verso le scale.
"Ma sei pazza? Ci sono ventidue piani da fare!" esclama lui.
"Dai non fare storie, un pò di allenamento fisico è sempre ben apprezzato" dico io, iniziando a salire le scale.
"Io non lo dicevo per me, ma per te. Ce la fai a fare ventidue piani a piedi?" chiede incastrando la sua mano nella mia.
"Certo. Non sono ancora diventata invalida" borbotto.
"Ma sei incinta e magari il bambino potrebbe pesarti" spiega, scrollando le spalle.
"Bambina" lo correggo io.
"Dobbiamo pensare al nome" dice lui, mentre saliamo il quarto piano.
"Voglio un nome che inizi con la 'J', così manteniamo la catena" sorrido io.
"Quale catena?" chiede lui, non capendo.
"Jeremy, Justin, Jazmin, Jaxon" spiego io.
"Ah. Si, anche io volevo farlo. Ma che nome le diamo?" chiede lui.
"Non so, poi ci pensiamo. Ora cerchiamo di arrivare da Kerighan vivi" dico, iniziando ad avere il fiatono.

Guardo il numero e noto che siamo al 15° piano. 

"Dai, ce ne mancano ancora sette, poi siamo arrivati" dico io, diminuendo la velocità.
"Ce la fai?" chiede lui, fermandosi nel bel mezzo delle scale.
Scuoto la testa. "Non proprio" 
"Vieni, ti porto io" dice prendendomi in braccio a mo di sposa.

Avvolgo le mie braccia intorno al suo collo, riprendendo fiato, mentre sento sotto di me i suoi muscoli che si flettono ad ogni movimente che fa.

"Se peso troppo dimmelo. Posso anche fare questi ultimi piani a piedi" lo guardo.
"No, non preoccuparti. Siamo arrivati, ormai" dice mettendomi giù.

Ci dirigiamo verso l'ufficio di Kerighan e, una volta davanti ad esso, bussiamo sulla porta vetrata.

"Avanti" la sentiamo urlare.

Entriamo, notandola seduta sulla sua poltrona in pelle mentre sorseggia quello che mi pare sia un caffè.

"Oh, finalmente. Mi hanno avvertita che eravate arrivati, ma non mi spiegavo questo ritardo. Cos'è successo?" chiede, venendoci ad abbracciare.
"Abbiamo fatto le scale" spiego, sedendomi sulla sedia, davanti alla sua scrivania.

Justin fà la stessa cosa, guardandosi intorno.

"Hai cambiato il colore delle pareti" constata.
"Si" annusice Kerighan. "Come stai, Justin? E' da un pò che non ti vedo" chiede poi.
"Bene" sorride lui. 
"Spero non vi abbia disturbato che io abbia spostato l'appuntamento a questa mattina" dice lei, tirando fuori quello che penso sia il mio contratto.
"No, non preoccuparti" sorride Justin. "Allora, come tu sai, siamo venuti qui per parlarti della decisione di Hilary" dice Justin.
Kerighan annusice. "Certo, me lo hai accennato al telefono. Di cosa si tratta?" chiede guardandomi.
"Ecco, ho pensato molto a ciò che mi hai chiesto, ma sono arrivata alla conclusione che magari è meglio che io stia sotto Scooter, il manager di Justin. Sarebbe meglio anche perchè fra qualche mese avrò una bambina e, collaborando con Justin, potremmo prendercene cura anche mentre siamo a lavoro" spiego velocemente.
"Certo, mi sembra logico. Avevo sospettato che, una volta aver parlato con Justin, arrivassi a questa conclusione" mi sorride lei, aprendo il suo pacchettino di biscotti integrali.
"Non sei offesa, vero?" chiedo.
"Oh, no. Certo che no. Non potrei. Ti capisco benissimo, sò quanto sia dura stare nella tua situazione. Non ci sono passata, ma posso immaginarlo" risponde lei, confortandomi. "Allora, questo contratto diventa nullo e parlerete con Scooter, giusto?" chiede lei, accendendo il tritacarte.
"Certo, faremo così" dice Justin, etrando nella conversazione.
"Bene, fatemi sapere, mi raccomando. E buona fortuna, sia con la carriera che con la famiglia" ci sorride lei, alzandosi, per poi salutarci con un abbracccio.
"A presto, Kerighan. E grazie" le dico io, ricambiando l'abbraccio.

Prendo la borsa, mentre aspetto Justin. Una volta usciti dalla Hollywood Records ci infiliamo subito in macchina.

"Ora andiamo a casa. All'ospedale ci andremo domani mattina. La visita l'ho spostata stamattina, mentre mi preparavo" mi avverte Justin, mettendo in moto l'auto.
"Oddio, che stupida. Avevo confuso le date. Pensavo che oggi pomeriggio ci fosse la visita all'ospedale e stamattina dovevamo andare da Kerighan" mi sbatto una mano in fronte.
"Non preoccuparti, l'importante è che me ne sia ricordato io" mi sorride lui, accarezzandomi la coscia.

[...]

"Quindi non sai ancora chi è il padre?" 
"No, Chanel. Non ancora. Sarà la ventesima volta che lo dico" mangio un marshmallow, mentre le ragazze continuano a tempestarmi di domande.

Lo stanno facendo da quando sono arrivate. 

"E dimmi, com'è essere incinta?" chiede di nuovo Chanel, dopo aver bevuto la sua Coca-Cola.
"Normale" faccio spallucce. "Semplicemente, hai molta più fame" spiego.
"Ma è normale che la pancia non si veda ancora?" chiede Rachel, guardando il mio addome piatto.
"Si, il dottore ha detto che, nel mio caso, dal sesto mese potrebbe iniziare a crescere" spiego, mangiando un'altra caramelle.

Già. Le ragazze si sono presentate con due buste piene di schifezze. Non che la cosa mi dispiaccia, sia chiaro. 

"Cosa vuoi dire con 'nel mio caso'?" chiede Chanel.
"Dato che sono al quinto mese e non c'è traccia di un filo di pancia, vorrà dire che inizierò dal prossimo mese in poi. Certe donne hanno già la pancia al quinto mese" spiego, continuando a mangiare le patatine alla paprika.
"Sei sicura che la paprika non faccia male al bambino?" chiede Rachel, guardandomi.
"Credo di no" scrollo le spalle. "Nel dubbio, però, mi fermo" dico, allontanando il pacchetto di patatine da me.
"Quando nascerà la bambina?" chiede Chanel.
"A Settembre" rispondo, scendendo dal letto.

Chanel ne approfitta per scendere dal letto, mentre Rachel continua a girare, seduta sulla mia sedia.

"Vi ricordate del contratto?" chiedo, appoggiandomi all'armadio.
Loro annuiscono. "Hai accettato?" chiede Rachel.
"Non proprio" dico. "Praticamente ne ho parlato prima con Justin e i miei zii e siamo arrivati ad una conclusione" spiego.
"Ossia? Parla, non tenerci sulle spine!" esclama Chanel.
"Diventerò una 'collega' di Justin, sempre se Scooter accetti di farmi un contratto" 
"In che senso? E perchè?" chiede Rachel.
"Prendiamo in considerazione il fatto che io, magari, diventi famosa. Mi crescerà la pancia, quindi non potrò iniziare subito la carriera. Una volta partorito dovrò iniziarla, per forza. E così facendo dovrei lasciare la bambina ai miei zii o comunque a qualcuno. Si verrà a sapere che sono la ragazza di Justin e quindi ci saranno molte persone che mi seguiranno solo per questo, quindi avrò un pò di concerti da fare e non credo di riuscire a badare a mia figlia. Justin, invece, mi ha proposto che come inizio potrei seguirlo nel suo nuovo tour, aprendo ogni suo concerto. Devo solo cantare una mia canzone o una cover per ogni suo concerto, ce la posso fare sia con il pancione sia dopo aver partorito la bambina. Potremmo occuparcene tutti e due, insieme, e starà con noi sempre" spiego.
"E' vero. Questa tua spiegazione non fà una piega" annuisce Rachel.
"Concordo con te" dice Chanel.
"Ma, ora che ci penso, hai detto che la bambina nascerà a Settembre, giusto?" chiede Rachel.
"Si" annuisco.
"Tu quando sei nata?" chiede Chanel.
"Il 13 Agosto, perchè?" chiedo.
"Oh, nulla. Eravamo convinte che facessi gli anni a Settembre" si demoralizza Chanel.
"Dai, non preoccupatevi. E' solo una piccola confusione, può capitare" dico ridendo.

Mi siedo sul letto e abbraccio Chanel, confortandola in modo ironico, poi continiuamo a mangiare e parlare, finchè non arriva l'ora di cena.

"Ragazze, è arrivato il papà di Rachel, è ora di andare" annuncia mia zia, piombando da dietro la porta di camera mia.
"Oh, certo. Arriviamo" dice Rachel, alzandosi.
"Ci vediamo Lunedì a scuola" le saluto con un abbraccio.
"Facci sapere i risultati del test, domani" Rachel ricambia l'abbraccio.
"Certo" mi stacco dall'abbraccio, andando ad aprire la porta della camera, per farle uscire.
"E dicci se Scooter accetta di diventare il tuo manager" aggiunge Chanel.
"Va bene" 

Le scorto fino alla porta d'entrata e, una volta andate, mi piombo in sala, trovandola vuota. 

"Zia, dov'è Justin?" chiedo, entrando in cucina.
"Se non sbaglio deve essere in camera sua" risponde lei, mentre cucina.
"Grazie" rispondo, dirigendomi verso camera di Justin.

Busso, ma nessuno risponde, così entro, trovandolo steso sul letto.

"Justin" lo richiamo, sussurrando.
Silenzio.

Mi avvicino cauta a lui e mi siedo sul letto, accanto a lui. Mi sporgo, notando i suoi occhi chiusi. Dorme. Mi sdraio accanto a lui, accarezzando la sua schiena fasciata da una canotta bianca, finchè non sento che si gira. Apre lentamente gli occhi e, non appena mi vede, sorride.

"Ciao piccola, cosa ci fai qui?" chiede lui, accarezzandomi.
"Mi mancavi" sussurro, baciandogli il collo.
"Mi sei mancata anche tu" dice, attacando il mio corpo al suo.

Un gemito lascia le sue labbra, mentre io continuo a baciargli il collo.

"Hilary.." sussurra.
"Cos'hai?" chiedo, staccandomi dal suo collo.
"Voglia di te" sussurra, fiondandosi subito dopo sulle mie labbra.

Un rumore mi sveglia. Qualcuno sta bussando alla porta della camera di Justin. Mi guardo attorno, stordita, ricordandomi ciò che era successo poco fà. Raccolgo il mio intimo da terra e lo indosso velocemente, per poi vestirmi. 

"Arrivo, arrivo" dico esasperata da quel rumore insistente.

La persona dall'altra parte della porta smette di bussare ed io ringrazio il cielo. Controllo che il mio aspetto sia normale, che non desti sospetti, poi vado ad aprire la porta, pronta a dire a mia zia che sarei scesa per cenare di lì a poco. Ma appena apro la porta non c'è mia zia che aspetta, ma bensì un ragazzo. Per la precisione: Rayn.

"Ryan! Non pensavo fossi tu, scusa se ti ho fatto aspettare così tanto" lo saluto con un veloce abbraccio.
"Hey, non preoccuparti. Non fa nulla, davvero. Dov'è Justin?" chiede, infilando la testa dentro la camera.
"Dorme" replico, girandomi per guardarlo.
"Oh, capisco. Potresti lasciarci soli? Ci penso io a svegliarlo" dice con un sorrisetto maligno.
Rido. "Certo, accomodati pure. Ci vediamo" lo saluto, andandomene.

Vorrei proprio vedere che faccia fà quando nota che sotto è nudo. Muoio dal ridere solo al pensiero. Scendo al piano di sotto, colta da un'improvvisa fame e noto che i miei non ci sono.
'Siamo usciti fuori a cena.
 Ci vediamo stasere, Alicia xx'
Tolgo il bigliettino dal frigorifero e lo butto nel cestino, aprendo poi il frigorifero prendendo qualcosa da mangiare. E per qualcosa intendo quasi tutto il frigo, o almeno il cibo che non si cuoce. Non mi va proprio di cucinare. Mangio tutto ciò che ho tirato fuori dal frigo, consapevole del fatto che domani sarei dovuta andare a fare la spesa, o i miei zii mi avrebbero ammazzata.
Finisco e pulisco tutto, notando che Justin e Ryan non sono ancora scesi. Noto che sono le 10pm e inizio a sentirmi stanca, così mi dirigo verso camera mia, addormentandomi tra le mie candide lenzuola in meno di cinque minuti.


La sveglia mi perfora i timpani, così sbatto una mano contro di essa facendola tacere. Mi alzo da quel caldo, morbido e confortevole letto con poca, pochissima, oserei dire insesistente, voglia e mi dirigo in bagno per iniziare a lavarmi. Come al solito non ho pensato che una volta uscita dalla doccia mi sarebbe bisogno di un intimo pulito, così mi ritrovo a girovagare per camera mia con sono un asciugamano che mi copre. Tiro fuori l'intimo dal cassetto e lo indosso velocemente, per poi prendere un leggins morbido nero e una camicetta bianca in cotone. Le indosso e mi lego i capelli in una coda disordinata, giusto per truccarmi senza avere interferenze. Mi metto un pò di cipria, scurendomi di poco il viso, per poi contornare i miei occhi ghiaccio con della semplice matita nera e un pò di mascara del medesimo colore. Metto un pò di lucidalabbra sulle mie labbra rosee e mi slego i capelli, spazzolandoli accuratamente. Quest'estate sembrerà che avrò lo shatush addosso, dato che il sole mi scolorisce sempre le punte dei capelli. Mi metto le Supra dorate, ricordandomi che anche Justin le ha. La prima cosa in comune che ho notato sono state proprio le scarpe. Tutti e due adoriamo le Supra. Mi dirigo verso la camera di Justin, bussando. 

"Avanti" dice.

Apro la porta, trovandolo già vestito.

"Che miracolo. Pensavo di doverti svuotare l'intera piscina in testa" ironizzo, avvicinandomi a lui.
"Sono troppo in ansia, stanotte non sono risucito a dormire bene. Mi svegliavo ogni ora" si lamenta, mettendo apposto il letto.
"Supra oro" commento, guardando le sue scarpe.
"Cosa?" chiede lui, non avendomi sentita.
"Hai le Supra oro ai piedi" faccio spallucce. Lui mi guarda non capendo. "Abbiamo le stesse scarpe" gli dico poi, indicando le mie scarpe.
"Oh" sorride, guardandomi le scarpe. "Bhe, c'è la differenza del numero. Io porto il 41, tu il 38" dice lui, facendo spallucce.
"A che ora è l'appuntamento?" chiedo, guardando l'ora sull'orologio appeso ad una parete: 8.35am.
"Alle 9" dice, infilandosi una giacca di pelle nera. Si mette un cappellino della New Era, nero, al contrario e si mette gli occhiali da sole.
"Mi sembri Oratio Cain in C.S.I" commento riferendomi al modo in cui si è messo gli occhiali.

Lui ride, poi mi prende per mano e mi trascina al piano di sotto. Controllo di aver preso tutto e poi esco di casa insieme a Justin.
Arriviamo all'ospedale ed inizio ad essere tesa anche io. Entriamo e ci dirigiamo al piano dal dottor Stewart.

"Buongiorno ragazzi, vi stavo aspettando" ci saluta lui, poi ci fà accomodare. "Ho notato una cosa proprio stamattina, ma non vi ho chiamati perchè c'è stata un urgenza, ho preso parte ad un intervento da cui sono uscito un'oretta fa e non ho avuto tempo e modo di chiamarvi." dice, bevendo un sorso di caffè da un bicchierino di plastica bianca.
"Non si preoccupi. Cosa voleva dirci?" chiede Justin.
"Allora, ho notato che ci sono stati degli errori nel test." dice prendendo due cartelline. "Questa è il vostro test, mentre questo è quello di un'altra donna. Mia figlia, distratta da non so cosa, ha scambiato le provette, quindi i risultati sono stati invertiti, ma se volete fare un altro test, non c'è problema." dice lui.

Prendo la cartellina e leggo cosa c'è scritto.

"Cosa dice?" chiede Justin.
"Negativo. Vogliamo rifare il test" alzo la testa verso il dottore.
"Se dov'esse essere anche quello negativo, potreste farne un altro ancora la settimana prossima, dopodichè non potete farne più." dice lui.
"Va bene" annuisco.

E' passata circa un'ora e siamo ancora all'ospedale, nella sala d'attesa. Il dottore ha detto che ci avrebbe fatto avere le analisi in circa un paio d'ore e noi abbiamo deciso di aspettare qui.

"Ragazzi, sono arrivate" ci annuncia lui, apparendo da dietro la porta del suo ufficio.

Io e Justin ci alziamo, prendendoci la mano, stringendola come se fosse la nostra unica ancora. Entriamo dentro l'ufficio e potrei scommettere che nessuno è più nervoso di me in tutta l'America. Ci sediamo, continuando a tenerci la mano.

"Ecco qui, queste sono le analisi." ci porge una cartellina bianca.

Sopra si può leggere in neretto il mio nome e cognome, con la data di oggi.

"Sa già il sesso del feto?" chiede il dottore, mentre aspetta che leggiamo il test.
"Si. E' una femmina" rispondo, sorridendo.

Abbasso lo sguardo verso la cartellina e la prendo.

"Ci può leggere lei i risultati?" chiedo, porgendo la cartella al dottore.
"Certo" dice prendendola.

Si mette gli occhiali e poi apre la cartellina, leggendo velocemente il risultato nella sua mente.
Si schiarisce la voce, ci guarda e poi inizia a leggere.

"In base ai campioni di sangue in nostro possesso, dichiariamo che Justin Bieber risulta positivo al test del Dna. Di conseguenza Justin Bieber è il padre del feto che porta in grembo Hilary Hamilton" 

Ed è proprio in quel momento che capisco di essere la ragazza più felice di tutto l'intero pianeta.

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-SPAZIO AUTRICE-
Buonasera ragazze, ho fatto solo un giorno di ritardo, ma solo perchè ieri non avevo più internet :( 
Spero questo capitolo vi piaccia, non è stato tanto facile scriverlo, è un pò banale :/ Comunque sia perdonatemi per gli errori fatti. Ringrazio le ragazze che hanno recensito il capitolo precedente e la storia in generale, ringrazio anche chi l'ha aggiunta tra le preferite, le ricordate e le seguite! Ringrazio anche chi legge in silenzio, vi amo lo stesso.
Non so cos'altro dire, quindi vi lascio con l'immagine dell'Outfit di Hilary, quando è andata ad incontrare Kerighan :)



Spero vi piaccia :) Per chi volesse seguirmi su Polyvore, il mio nome è: Serena Battioni (sono connessa da Facebook, perciò non ho un nome più carino :3 )
Con lo stesso nome potete trovarmi anche su Facebook, appunto, e su Ask.fm :D

Baci,Sere <3

 

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Capitolo 29
*** Capitolo 29 ***


12 Aprile 2014, New York
h: 7.00am

"Forza, andiamo. Scoot ci sta aspettando" mi richiama Justin.
Annuisco. "Arrivo. Inizia ad andare in macchina" lo dileguo con un gesto della mano.

"Stavamo dicendo?" chiedo ad Alex, al momento difronte a me.
"Ti ho chiesto il motivo di tutto questo. E' da un bel pò che non ci sentiamo" risponde.
"Non ho nulla da dirti. Le cose che dovevi sapere le sai già" mi alzo dal divano, prendendo il mio telefono che successivamente ripongo nei miei jeans.
"No. Sò solo che mi hai lasciato per quel buono a nulla e che hai rifatto il test del dna finchè non ti ha dato come risultato 'positivo'. Non sò il motivo per cui mi hai lasciato, non sò perchè non mi hai più cercato, non so nulla" sbraita, alzandosi.

Il clacson suona, segno che Justin mi sta chiamando.

"Senti, devo andare, non ho tempo da perdere" dico. "Ne parleremo appena avrò un pò di tempo libero" lo congedo.

Annuisce in silenzio ed esce da casa seguito da me. Chiudo la porta alle mie spalle e mi dirigo verso la macchina di Justin.

"Cosa voleva?" chiede non appena salgo in macchina.
"Nulla. Voleva spiegazioni" rispondo allacciandomi la cintura.
"Di che tipo?" chiede, mentre mette in moto la macchina. 
"Voleva sapere perchè ero 'scomparsa' dalla sua vita" mimo le virgolette.
"Non mi sembrava molto contento prima, quando è uscito da casa" commenta, abbassando il parasole.
"E' perchè non gli ho detto nulla" faccio spallucce, abbassando di poco il finestrino.

Il silenzio cala in macchina, finchè non arriviamo davanti alla Raymond Braun Media Group. Scendiamo dall'auto dirigendoci dentro il palazzo.
Saliamo fino al terzo piano, dove Scooter ci attende.

"Eccovi, finalmente. Vi stavo aspettando" esclama non appena ci vede.

Ci saluta con un veloce abbraccio e ci fa cenno di seguirlo, mentre si dirige nel suo ufficio.

"Ho parlato con Kerighan e quindi so già cosa volete chiedermi, ma voglio che me lo spiegate meglio" dice non appena si accomoda sulla sua poltrona di pelle.
Ci sediamo anche noi e poi spieghiamo. "Volevo collaborare con Justin. Per ora voglio solo aprire i suoi concerti. Ho una bambina che nascerà fra poco e non posso permettermi di stare troppo lontana dal padre e soprattutto da lei, quando nascerà." spiego brevemente.
Scooter annuisce. "Lo capisco, ma dovrai iniziare a scrivere almeno tre canzoni in due settimane, a partire da domani" dice lui.
"E poi? Cosa farai? Mi prenderai con te? Diverrai il mio manager?" chiedo.
"Certo, sarebbe un onore. Inizia a preparare le canzoni, io preparerò il contratto. Inizieremo tutto il mese prossimo" mi sorride lui.
"Oh, grazie Scoot" mi alzo e lo abbraccio. Lui ricambia, sorridendomi.


"Okay, ho bisogno di te" annuncio entrando in sala.
Justin spegne la tv, concentrando tutta la sua attenzione su di me."Dimmi tutto" sorride, battendo una mano sul divano accanto a lui. Lo raggiungo.
"Tu sei un cantante da un bel pò, ci sai fare con le canzoni, quindi ho bisogno del tuo aiuto per scrivere le tre canzoni" spiego.
"Sapevo che me lo avresti chiesto" sorride lui, alzandosi per prendere carta e penna.

Sorrido, seguendo attentamente ogni suo movimento. Si siede accanto a me appoggiando una matita ad un blocco di foglio che posa sul tavolino difronte al divano.

"Non è per niente facile scrivere un testo. Devi avere una melodia su cui scriverai delle parole, oppure dovresti avere già delle parole su cui poi ci formerai la melodia. Da cosa vuoi partire?" chiede, guardandomi.
"Non so, qui l'esperto sei tu. Dammi una mano" scrollo le spalle.
"Vuoi parlare di qualcosa in particolare?" chiede, prendendo la matita.
"Si, ma non so precisamente cosa" faccio una smorfia.
"Wow, partiamo proprio da zero" commenta lui, guardando davanti a sè. "Che ne dici se accendo un pò la tv, magari ti ispiri a qualcosa" mi consiglia.
"No, non mi piace molto come idea" scuoto la testa.
"Okay, allora vai in giardino e aspettami lì. Io arrivo" mi sorride, alzandosi dal divano.

Vado in gardino, portando con me il blocco e la matita. I miei zii qualche giorno fà hanno messo in giardino un tavolo abbastanza grande in legno, così mi siedo su una delle sei sedie e poggio la roba sul tavolo.
Sento dei passi e mi giro in direzione di essi, notando Justin con una chitarra di legno in mano.

"Eccoti" esclamo, sorridendogli.
"Eccomi" ripete, baciandomi la fronte. 

Si siede accanto a me, posizionandosi nel modo giusto per riuscire a suonare la sua chitarra. L'accorda e dopo pochi minuti alza la testa, puntando il suo sguardo nel mio.

"Okay, questa è la mia idea. Metterò insieme delle note al momento, formando una melodia inventata. Devi dirmi se ti ispira qualcosa o se non ti dice nulla, d'accordo?" chiede, posizionando le dita sulla corda.

Annuisco. Inizia a suonare qualcosa di forte, non proprio adatto a me. Scuoto la testa, facendo una smorfia e lui smette subito di toccare le corde.

"Okay, proviamo con questa" sussurra, poi inizia a suonare qualcosa di più dolce.
"Oh, questa mi piace" dico, mentre lui continua a ripetere le prime note per un pò, finchè non cambia note, facendole diventare leggermente più forti. "Immagino che questo sia il ritornello" commento e lui annuisce.
"Se lo vuoi così, se no cambio" dice, fermandosi.
"No, così è perfetto. Ora però devo trovare le parole" commento, prendendo in mano la matita.
"Vuoi che ti risuoni la melodia?" chiede, posizionando le dita sulle corde.
"Suonami solo le prime strofe, fermati al ritornello." annuisco, concentrandomi.
"Okay" annuisce e riprende a suonare le prime strofe.
"Aspetta" lo fermo poco dopo. "Non possiamo aggiungerci qualche altro strumento? La chitarra da sola non mi riesce a dire nulla di più" commento.
"Facciamo una cosa: andiamo a casa mia. Lì ho qualsiasi strumento tu voglia; batteria, chitarre, piano, tromba" sorride.
"Perfetto" sorrido anche io, stampandogli un fugace bacio sulle labbra. "Andiamo allora" mi alzo, portando il blocco e la matita con me.

Mentre io entro in macchina lui rientra in casa per poter mettere via la chitarra. La melodia mi risuona in testa, sento le parole venir fuori, ma morire subito dopo. Ho delle parole in mente, devo solo riuscire a decifrarle.

"Eccomi quà, possiamo partire" annuncia, salendo in macchina.

Mi sorride e poi mette in moto la macchina. Circa venti minuti dopo siamo davanti casa sua. Spegne il motore e scende dall'auto, venendomi ad aprire la porta.

"Oh, grazie" dico, facendo un piccolo inchino.
"Di nulla" risponde nel mio stesso modo.

Ridiamo e mi prende per mano, facendo intrecciare le nostre dita. Arriviamo davanti casa sua e suona al campanello. Dopo poco ci viene ad aprire Pattie con Jaxon attaccato alla sua gamba.

"Ragazzi. Come state? Oddio, sono così felice di vedervi" ci saluta con un caloroso abbraccio, per poi farci accomodare in casa.
"Stiamo bene, grazie" risponde Justin, dirigendosi verso la sala.
"Dove sono Jeremy e Jazzy?" chiedo, notando che in salotto non ci sono.
"Sono andati a fare la spesa qualche minuto fà" spiega Pattie, sedendosi sul divano accanto a noi, prendendo in braccio Jaxon.
"Hey, ometto, come stai?" dice Justin, spettinandogli i capelli.
"Bene" sbuffa, sistemandosi i capelli.
"Tutto suo fratello" commento, ridendo.
"Hilary, la pancia inizia a vedersi" nota Pattie, dato che sono seduta accanto a lei.
"Non me lo ricordare" dico, coprendomi la poca pancia con la mano.
"Perchè? E' così stupendo sapere che quà dentro c'è la mia prima nipotina" sorride, toccandomi la pancia.
"Ha paura di diventare una balena e di non riuscire più a smaltire nulla" spiega Justin al posto mio.
"Non succederà, tranquilla. Devi solo cercare di non mangiare esageratamente troppo" mi spiega lei.
"Siamo qui principalmente per lavoro, mamma" spiega Justin.
"In che senso?" corruga la fronte, cullando Jaxon.
"Scooter ha detto che Hilary deve portare tre canzoni fra due settimane e a fine mese diventerà il suo nuovo manager" annuncia lui sorridendo.
"Odido Hilary! E' fantastico" mi abbraccia Pattie, per quanto le sia possibile con Jaxon in braccio.
"Grazie" ricambio l'abbraccio cercando di non far male al piccolo.
"E come mai siete venuti qui?" chiede guardandoci.
"Ci servono gli strumenti per la melodia" spiego.
"Oh, certo. Potete rifugiarvi nella sala musica. Ho fatto mettere le pareti insonorizzate proprio settimana scorsa, non disturberete nessuno" sorride Pattie.
"Grazie mamma" Justin si alza e le dà un bacio sulla guancia.

Mi alzo anche io e seguo Justin al piano di sopra. Apre la seconda porta a destra e subito una stanza illuminata mi appare davanti. E' grande più del salotto, ha il parquet in legno chiaro, le paret bianche ed un enorme finestra adiacente all'entrata. Un grande pianoforte nero occupa il lato sinistro della stanza mentre chitarre classiche ed eletricche sono appoggiate accuratamente nell'angolo destro, vicino alla finestra. Ma ciò che attira di più la mia attenzione è la fantastica batteria blu oceano che regna alla mia destra. Occupa molto spazio, ma la stanza è talmente grande da avere comunque uno spazio mediamente ampio al centro. Noto che in fondo, più o meno nascosti dal pianoforte, ci sono tre aste con un microfono ciascuno. Sono microfoni semplici, neri.

"Wow" commento, stupita. "Questo posto è enorme" aggiungo, guardando Justin.
Lui annuisce. "Ero sempre rintanato quà dentro, da piccolo. E mamma aveva sempre mal di gola per le troppe urla" ride.
"La facevi disperare, poverina" gli tiro un leggero pugno sul muscolo destro, ma me ne pento subito dopo.
"Ti sei fatta male picchiandomi" mi sfotte lui, ridendo.

Faccio una smorfia e poi mi ricordo di aver dimenticato il blocco e la matita in macchina.

"Oh, cavolo. Justin ho dimenticato i fogli e la matita in macchina" mi sbatto una mano sulla fronte.
"Hey, non c'è bisogno che ti appiattisci la fronte, sai? Anche qui esistono dei fogli, soprattutto con Jazzy che vuole in continuazione disegnare principesse ovunque" sorride lui, uscendo dalla stanza.

Noto solo ora che la porta è più spesso, ciò mi fà capire che la stanza è realmente insonorizzata. Mi siedo al pianoforte, notando dei fogli di pentagramma con delle note scritte sopra. Deduco che siano vecchi quei fogli, dato il loro colore giallognolo.
Le note sono un pò sbiadite, ma si capiscono comunque.
Poso le dita suoi tastie e inizio a suonare, riconoscendo subito la melodia di 'Baby'.

"You know you love me, 
 I know you care,
 You shout whenever,
 And i'll be there.
 You are my heart, 
 You are my love,
 And we will never, ever, ever be apart" inizio a cantare, ma mi fermo non appena sento che lui continua a cantare la canzone, mentre io continuo a suonarla.

"Are we an item? Girl quit playing,
 We're just friend
 What are you saying?
 Said there's another,
 Look right in my eyes,
 My first love broke my heart for the first time" canta, sedendosi accanto a me.

Sorrido e insieme cantiamo il ritornello, mentre lui suona insieme a me.

"Mi piace tantissimo il modo in cui canti" commenta una volta finito il ritornello.
"Anche a me" sorrido. "Cioè, intendo dire il modo in cui tu canti" mi correggo.
"Tranquilla, avevo capito cosa volevi dire" mi sorride. "Dai, continuiamo con la tua canzone, ho portato un quaderno ed una matita, spero ti vada bene" si alza, prendendo il quaderno posato poco prima a terra.

Me lo porge e io lo prendo.

"Certo, è perfetto. Grazie" sorrido, dandogli un bacio.
"Bene. Sai suonare la chitarra?" mi chiede poi, andando a prenderne una classica.
"Non come te, ma se mi dai le note, la sò suonare" dico, sedendomi sullo sgabellino del pianoforte.

Già sò che mi farà suonare la chitarra.

"Okay, allora aspetta un attimo" dice e poi inizia a suonare e scrivere, suonare e scrivere..finchè non mi scrive le note della strofa che si ripete tre volte, o almeno così mi ha detto lui.
"Perfetto, ora puoi suonare" dice porgendomi la chitarra e il quaderno.

Mi alzo e lo raggiungo, prendendo la chitarra e il quaderno dalle sue mani. Mi siedo al centro della stanza, a gambe incrociate e appoggio la chitarra sulla mia coscia destra. L'abbraccio e inizio a pizzicare le corde, seguendo le note che Justin mi ha scritto sul quaderno.
Le inizio a suonare una prima volta e appena ripeto quelle note una seconda volta, Justin mi segue con la batteria. Continuiamo a ripetere quelle note, lui in attesa ed io in cerca delle parole.

"Okay, fermati un attimo" dico, smettendo di suonare.
"Ti è venuta in mente qualche altra parola?" chiede smettendo di sbattere quelle bacchette sulla batteria.
"Più o meno. Ho capito di cosa voglio parlare, ci pensavo mentre suonavo" dico.
"Allora illuminami" fà spallucce lui.
"Molte persone ti criticano, senza nemmeno conoscerti, ed io, fino a poco fà, rientravo in quella categoria. Quindi ho deciso di basare questa canzone sul fatto che le persone sanno solo giudicare" spiego, sperando che la mia idea gli piaccia.
"Questa sì che è una fantastica idea. Ma dobbiamo ancora trovare le parole" commenta.
"Lo so, riproviamo a suonare queste note. Ora che sò l'argomento magari riesco a buttare giù qualcosa" dico, riprendendo in mano la chitarra.
"Ti dò un consiglio, mentre suoniamo puoi fermarti quando vuoi e scrivere qualche parola chiave che ti viene in mente. Poi cerchiamo di collegarle e trovare un filo logico con cui formare la canzone. Che ne dici?" chiede sorridendo.
"Si, mi sembra un ottima idea" sorrido anche io, inziando di nuovo a suonare, seguita successivamente da lui.

Dopo circa un'ora sono risciuta a trovare le parole della prima strofa.

"Non riuscirò mai a fare tre canzoni in soli quattordici giorni" mi demoralizzo.
"Non preoccuparti, ti darò io una mano. Insieme ce la faremo" mi sorride, accarezzandomi una guancia. "Dai, forza. Cantami il primo pezzo" dice.
Annuisco e mi schiarisco la voce, poi inizio a cantare.

"I wouldn't wanna be anybody else, hey.
 You made me insecure,
 Told me i wasn't good enough,
 But who are you to gudge?
 When you're a diamond in the rough, 
 I'm sure you've got somethings,
 You'd like to change about yourself,
 But when it comes to me,
 I wouldn't wanna be anybody else" canto.
"Mi piace come inizio, ora dobbiamo aggiungerci solo un'altra strofa" commenta lui, fissando la carta su cui ci sono queste poche parole scritte.
"Già, è questo il problema" sbuffo, cercando di farmi venire in mente qualcosa.
"Sei bellissima anche quando impazzisci" dice guardandomi negli occhi.
"Oddio, ho un'idea" scrivo sulla carta delle parole e gliele mostro.
"I’m no beauty queen 
I’m just beautiful me 
You’ve got every right 
To a beautiful life" legge lui. "Cantamela" aggiunge poi.
"Non mi convince molto, mi sembra che manchi qualcosa" dico, fissando quello che ho scritto poco fa. "Ecco, fatto" dico, dopo aver aggiunto dei 'nanana'
"Allora cantala, così ti dico se va bene" fa spallucce lui.
"I’m no beauty queen 
I’m just beautiful me 
Na na na 
Na na na 
You’ve got every right 
To a beautiful life 
C'mon" canto. "Adesso ci vuole il ritornello" sorrido.
"Facciamo solo il ritornello e poi andiamo a casa, si sta facendo tardi" dice lui, guardando l'ora sul telefono.
"Che ore sono?" chiedo distrattamente.
"Quasi mezzogiorno" risponde.

Annuisco scrivendo qualcos'altro sul quaderno.

"Che ne dici?" chiedo mostrandogli il mio ritornello.
"Cantamelo" replica.
"Who says 
Who says you’re not perfect 
Who says you’re not worth it 
Who says you’re the only one that’s hurting 
Trust me 
That’s the price of beauty 
Who says you’re not pretty 
Who says you’re not beautiful 
Who says" 
"Wow, si, mi piace tantissimo" sorride lui, abbracciandomi.
"Quindi ora possiamo andare?" chiedo speranzosa.
"Si, ma stasera continuiamo. Dobbiamo cercare di scrivere queste tre canzoni. Due settimane passano in fretta" risponde.

26 Aprile 2014, New York.

Ed in fatti è stato così. Sono già passate due settimane e proprio ieri ho finito di scrivere la mia terza canzone. Io e Justin siamo stati svegli fino alle due di notte per finirla. Ogni cosa che scrivevo io non convinceva lui, ed ogni cosa che scriveva lui non convinceva me.

"Justin sei pronto?" urlo dal piano di sotto per farmi sentire.
"Si, sto arrivando" urla anche lui.

Fra mezz'oretta circa dobbiamo essere da Scooter per mostrargli le canzoni e lui mi dirà se diventerà o no il mio manager.

"Eccomi" esclama scendendo dalle scale.
"Zia noi usciamo" la avverto, sbucando con la testa in cucina.
"Certo, fate i bravi e buona fortuna" mi sorride lei.
"Grazie" le sorrido di rimando per poi seguire Justin in macchina.

Arriviamo e scendiamo entrando in quella specie di palazzo. Una volta entrati nell'ufficio di Scoot, lo salutiamo e ci sediamo mentre io poso sulla sua scrivania i tre fogli con le tre canzoni.

"Oh, bene. Sei riuscita a portarmi tutte le canzoni in tempo" mi sorride.
Annuisco. "Già, anche se non è stato facile" sorrido, annuendo.
" 'Who Says' 'A Year Without Rayn' e 'Tell Me Something I Don't Know'; sembrano dei titoli interessanti. Cantami le canzoni" mi sorride.

Dopo avergli cantato tutte e tre le canzoni acappella, lui e Justin applaudono sorridendo. 

"Sei bravissima. Fra quattro giorni ti farò trovare il contratto pronto" mi sorride Scoot. "Verrò io a portartelo" aggiunge poi.
"Così non ti lamenterai più del fatto che non vedi mai Scoot" ride Justin, facendo ridere anche noi.
"Va bene, i testi li tieni tu, poi il 30 di questo mese vieni da me per le 8.00am e li porti con te" dice Scooter, alzandosi per salutarci.

"Non ci crederete mai" sorrido alle ragazze sedute davanti a me.
"Cos'è successo?" chiede Chanel, con gli occhi le luccicano.
"Fra quattro giorno avrò un contratto ed un manager" esclamo.
"Oddio Hilary, siamo felicissime per te" esclama Rachel. Si alzano dal letto e mi saltano addosso, facendo spostare la sedia di un bel pò.
"Va bene ragazze, staccatevi o mi ammazzerete" mormoro.
"Scusaci, non volevamo" dice Chanel, staccandosi seguita da Rachel.
"Ragazze, sono solo le 2pm. Andiamo in centro?" sorrido, illuminata da questa mia splendida idea.
"Certo" sorride Chanel, alzandosi dal letto per rimettersi le scarpe.
"Ma non sono venuta in macchina" dice Rachel, mettendosi anch'essa le scarpe.
"Facciamo una cosa, mentre tu vai a prendere la macchina io mi preparo e ci facciamo trovare quà al tuo arrivo" dico alzandomi dalla sedia.
"Va bene, a dopo" dice uscendo da camera mia.
"Chanel, devi aiutarmi a indossare qualcosa di adatto" la guardo.
"Certo, vediamo cos'hai nell'armadio" dice aprendolo. "Non puoi metterti cose troppo strette, giusto?" chiede con la testa dentro l'armadio.
"No" scuoto la testa, sedendomi sul letto.
"Bene. Allora metti questa maglia e questi pantaloni, intanto ti vado a prendere le scarpe, lo smalto e i trucchi" dice, porgendomi una canotta rosa ed un paio di leggins neri strappati.

Annuisco e mentre lei va in bagno, indosso quello che mi ha dato. Quando torna ha un pò di trucchi in una mano e delle All Star bianche nell'altra.

"Dato che sei incinta, niente tacchi in centro. Per quanto tu sia esperta nel camminarci, potresti comunque cadere e ferire te e la bambina. Poi, trucco leggero" dice posando le scarpe sul pavimento e i trucchi sul letto.
"E queste cosa sono?" chiedo, non capendo da dove ha tirato fuori alcuni oggetti.
"Li ho trovati nel reparto 'smalti', ti farò una manicure stupenda" mi sorride lei.

Dopo poco le mie unghie sono meravigliose e il trucco è perfetto. Ho della cipria chiara che mi copre il viso e della matita nera che contorna i miei occhi, nulla in più.

"Wow, sei bravissima a truccare. Hai mai pensato di studiare per diventare estetista, truccatrice, parrucchiera o cose simili?" le chiedo, guardandomi allo specchio.
"Non esagerare, sò fare due cosine e basta. Non sono esperta in queste cose" si siede ai piedi del letto, guardando il mio riflesso allo mio specchio.
"Ma potresti diventarlo" le dico, guardandola dallo specchio.
Fà spallucce. "Dai, andiamo. Rachel dovrebbe essere quà sotto da un pò" si alza dal letto e chiude l'armadio, per poi mettere a posto tutto quello che ha usato. 

Scendiamo al piano terra e usciamo. Come aveva detto Chanel, Rachel era già in macchina davanti al cancelletto. Entriamo in macchina ed andiamo in centro. Mentre siamo per strada invio un messaggio a Justin.

'Jus, sono uscita con le ragazze. Andiamo in centro.
 Ti amo xx'

Dopo circa dieci minuti siamo in centro. Il sole picchia su noi abitanti e gruppi di folla riempiono le strade.
Parcheggiamo davanti a 'Tiffany' e scendiamo dall'auto, iniziando a girare per il centro a piedi.

"E' lontana la Statua della Libertà?" chiede Chanel.
"Si" annuisce Rachel.
"Possiamo andarci?" chiede lei, con la faccia da cucciola.
"No, non se parla nemmeno. Hilary potrebbe sentirsi male sotto il sole" scuote lei la testa.
"Se il problema sono io posso anche farmi un giro qua intorno mentre vi aspetto" faccio spallucce.
"Veramente?" mi chiede Rachel.
Ci fermiamo sul marciapiede, in mezzo alla folla. Annuisco. "Centro, per me non c'è alcun problema" sorrido.
"Va bene, ma chiamami se hai qualche problema" mi mette una mano sulla spalla.
"Non preoccuparti, Rachel" le sorrido. "A dopo" le saluto, continuando per il marciapiede, mentre loro prendono la metro.

Cammino, spinta dalla folla, verso vie che non avevo mai visitato, finchè non mi trovo in una via meravigliosa dove ci sono solo negozi femminili.
Seguo il marciapiede colmo di gente, guardandomi attorno stupita da ogni vetrina che c'è. Noto che ci sono anche alcuni bar, pizzerie e fast food. Mi fermo in uno di quest'ultimi ed entro, trovando una fila di almeno dieci persone. Esco e continuo a camminare per la via, notando in lontananza un negozio con un insegna luccicante.
Mi avvicino, curiosa, e noto che è un negozio di tatuaggi, così entro e noto la saletta piena di ragazzine e ragazzini seduti o in piedi ad aspettare il proprio turno. Prendo il telefono dalla tasca e vedo che sono le 3pm. Dato che ormai sono entrata, tanto vale aspettare.
Dopo poco sento il mio telefono vibrare, segno che mi è arrivato un messaggio, così lo tiro fuori di nuovo e leggo il messaggio di Rachel.

'Stiamo prendendo ora il traghetto per andare a vedere la Statua, chiamami se hai bisogno.
 Rachel xx' cita il messaggio.
'Va bene, ti chiamerò se avrò bisogno. Divertitevi xx' le rispondo.

Noto che questo negozio è più grande di quello che c'è dove abito io. Ha una sala molto più ampia, con due finestre adiacenti all'entrata ed ha altre due stanze in cui fanno tatuaggi.
Esce una donna e chiama il prossimo. Un uomo con dei biondi baffi e con una bandana rossa in testa si avvicina alla donna. Noto il suo braccio sinistro completamente pieno di tatuaggi, non si riesce nemmeno a vedere la pelle. Entra nella sala a destra e si chiude dietro di sè la porta. Noto che la sedia su cui era seduto è già stata occupata da una ragazzina che dimostra circa quindici anni. Mi chiedo che tatuaggio si possa mai fare a quest'età.

"Che belle unghie" commenta una ragazza, seduta poco più lontano di me.
"Grazie" le sorrido.
"Quanto ti sono costate?" chiede poi.
"Me le ha fatte la mia migliore amica" rispondo, guardando di sfuggita le unghie.

Nessuno fà caso a noi, ognuno è impegnato a parlare con qualcun'altro.

"Vuoi sederti?" mi chiede poi.
"No, non preoccuparti. Sto bene anche in piedi" gesticolo con le mani.

Un'altra donna, diversa da quella di prima, piomba nella sala d'attesa e chiama un'altra persona.
Un tizio di più o meno vent'anni và verso di lei ed entro nella stanza accanto a quella in cui è entrato l'uomo di prima.

"Hey, siediti qui. Ti sto tenendo il posto" mi sorride la ragazza di prima, occupando la sedia libera con la sua borsa.

La raggiungo e mi siedo, ringraziandola.

"Come ti chiami? chiede dopo un pò.
"Hilary, tu?" la guardo.
Lei sussulta di poco, poi si decide a rispondere. "Elena" sorride, nerovsa.
"Oh, un nome italiano" commento, guardando davanti a me.
"Si, ho vissuto per un pò in Italia" annuisce. "Tu sei di qui?" chiede poi.
"Certo. Newyorkese da sempre" sorrido, notando che l'uomo dai baffi biondi è appena uscito dalla stanza.

La ragazzina quindicenne si alza dalla sedia e va incontro alla donna dai capelli rossi che la porta nella stanza alla mia destra.

"Mi sale il crimine quando vedo ragazzine così piccole venire a farsi un tatuaggio credendosi delle fighette" commenta lei, guardando la ragazza con disprezzo.
"Ti sale il crimine?" alzo un sopracciglio.
"Oh, si. E' un termine che si usa in italia per indicare che.." la fermo.
"Non preoccuparti, sò cosa volevi dire. Solo che sei la prima che usa questo termine" spiego, facendo spallucce.
"Quanti anni hai?" mi chiede dopo alcuni minuti di silenzio.
"18, tu?" le chiedo, guardando il pavimento bianco sotto di me.
"Anche io. Da due mesi" sorride.
"Auguri in ritardo, allora" le sorrido di rimando.

Lei abbassa la testa sussurrando un 'Grazie'.
Dopo poco esce il ragazzo di prima seguito dalla donna dai capelli biondi. 

"Come funziona qui?" chiedo alla ragazza accanto a me. "Cioè, in base a cosa vengono chiamati?" chiedo.
"Oh, in base a dove si trovano. Ad esempio, vedi quella ragazza in fondo, con gli occhiali da sole?" annuisco. "La prossima sarà lei, che sarà seguita da quel ragazzo muscolo e così via. Tu sei dopo il signore che ti siede accanto ed io sono dopo di te" sorride.
"Capito" annusico. 

A quanto ho capito, passerò una giornata intera quà dentro per un solo tatuaggio.

"Che tatuaggio vuoi farti?" chiedo alla ragazza, giusto per passare il tempo.
"Vorrei farmi il segno dell'infinito sul polso" sorride "Tu?" chiede poi.
"Hai presente le stelline che ha sul collo Rihanna?" chiedo.
Lei annuisce. "Si, le ho anche io, nello stesso punto" mi sorride.
"Veramente? Posso vedere?" chiedo, sorridendo.
"Certo" dice scostandosi i capelli dal collo.

Mi avvicino, guardando attentamente il tatuaggio. E' venuto benissimo, sono identiche alle originali.

"Hai freddo?" chiedo, mettendomi composta, notando che sul collo aveva dei brividi.
"No, perchè?" chiede, mettendosi apposto i capelli.
"Avevi i brividi" spiego, facendo spallucce.

Annusice, guardandosi i piedi.
Dopo circa venti minuti noto che fra tre persone tocca a me.

"Allora, dove abiti precisamente?" chiede poi.
"Davanti al secondo parco più grande di New York, il 'USA Park' " rispondo. 
"Originale come nome. Quel parco è a pochi metri da casa mia" sorride poi.
"Oh, quindi viviamo vicine" sorrido anche io, notando che l'uomo accanto a me sta entrando.
"Si. Fra un pò tocca a te" fà un cenno con la testa, indicando l'uomo che sta entrando dentro.
"Già" dico, in attesa.
"Ti và di aspettarmi? Magari torniamo a casa insieme" chiede poi.
"Sono qui con amiche, ma se vuoi puoi tornare insieme a noi" sorrido, annuendo.
"Mi farebbe piacere, grazie" sorride lei.
"Di nulla." dico io alzandomi, dato che è il mio turno. "A fra poco" la saluto, dirigendomi verso la ragazza rossa che mi aspetta.

Mi fà strada verso la stanza in cui trovo solo una piccola scrivania ed un lettino in pelle bianco.
Sembra uno studio medico.

"Allora, hai già in mente che tatuaggio farti?" chiede annoiata.
Chissà quante volte avrà ripetuto quella domanda, oggi. "Si, vorrei le stesse stelline che ha Rihanna sul collo" annuisco, rimandendo in piedi davanti a lei.

Lei si avvicina alla scrivania e tira fuori un disegno che successivamente mi porge. Lo prendo riconoscendo i capelli rossi di Rihanna e il suo collo, su cui sono disegnate le stelline che voglio io.

"Sono queste?" chiede lei.
"Certo" sorrido annuendo.

Prende il foglio dalle mie mani e lo posa sulla scrivania.

"Le vuoi nello stesso punto?" chiede facendomi cenno di sedermi sulla poltrona rossa in pelle.
"Si" dico, mettendo i capelli su un lato, in modo da permettergli di farmi il tatuaggio.
"Bene, se ti fà male mettiti questo in bocca e stringi i denti" dice, porgendomi un pezzo di cotone duro, almeno credo sia quello.

Chissà quante persone se lo sono messe in bocca. Piuttsto digrigno i denti o mi mordo una mano, ma quel coso non lo metterò mai nella mia bocca.
Sento l'ago punzecchiarmi sul collo e mi rendo conto che non fà così tanto male quanto credevo.
Dopo circa mezz'ora l'ago smette di ronzare, così alzo il collo, sentendo un dolore assurdo.

"Ti metto la garza e poi puoi andare. Il costo è di cinquanta dollari" annuncia. 

Mentre aspetto che mi metta la garza, inizio a tirare fuori i cinquanta dollari che successivamente poso sulla scrivania.
Mi mette la garza e mi sistema i capelli.

"Ecco, puoi andare" dice, prendendo i cinquanta dollari che ho posato poco fà sulla scrivania.
"Grazie, arrivederci" dico, uscendo da quella stanza.

Noto che Elena non c'è, così rimango lì ad aspettarla, finchè non la vedo uscire con una garza sul polso. Appena alza la testa e mi nota mi sorride.

"E' tanto che aspetti?" chiede lei.
"No, non preoccuparti. Sono uscita poco fa" le sorrido, aprendo la porta per uscire. "Andiamo, prima che svengo per il troppo caldo" aggiungo poi, uscendo dal negozio seguita da lei.

Prendo il telefono e cerco il numero di Rachel in rubrica per poi chiamarla. 

"Hilary! Stai bene? E' successo qualcosa?" risponde lei, preoccupata.
"No, non preoccuparti. Volevo solo sapere a che punto eravate" rispondo, camminando sul marciapiede seguita da Elena.
"Oh, menomale. Abbiamo appena preso la metro, stiamo per arrivare. Dove ti troviamo?" chiede lei.
"Davanti alla Tiffany, dove hai parcheggiato" dico, camminando verso il negozio. "Sono in compagnia" aggiungo poi.
"Di chi?" chiede.
"Di una ragazza che ho conosciuto mentre passeggiavo" faccio spallucce guardandola.
"Deve venire in macchina con noi?" chiede lei.
"Si, abitiamo vicine" dico io.
"Va bene, vorrà dire che accompagnerò anche lei. A fra poco" chiude la chiamata.

"Le mie amiche stanno arrivando, ti accompagneremo a casa" le sorrido, guardando dove mi trovo.

Noto in fondo alla strada la Tiffany e riconosco la macchina di Rachel parcheggiata davanti.
Ci fermiamo ad un semaforo rosso.

"Prendi la mia mano" le dico.
"Cosa?" chiede non capendo.
"Prendimi la mano oppure quando attraverseremo ti perderò" spiego.
"Ah" annuisce, prendendomi la mano sinistra.

Appena scatta il verde un gruppo enorme di persone ci viene addosso, mentre noi andiamo addosso a loro. Cerco di tenere la sua mano, per non perderla e ce la faccio.

"Siamo vive" dico, sorridendole.
"Gia" sorride anche lei, staccando la mia mano dalla sua.
"Okay, quest è la macchina della mia amica, ora dobbiamo solo aspettarle" le dico appoggiandomi all'auto.
"Quante sono le tue amiche?" chiede, restando davanti a me.
"Due" dico guardandomi attorno.

Vedo che sembra agitata. I suoi capelli biondo scuro le ricadono sulle spalle rimanendo perfettamente lisci. I suoi occhi verdi schizzano da una parte all'altra della strada evitando i miei azzurro ghiaccio. Il suo esile corpo è fermo, impassibile ad aspettare e la sua pelle leggermente abbronzata inizia a sentire troppo caldo, sotto quel sole cocente.

"Hai caldo?" le chiedo.
"No" scuote la testa, guardandomi per pochi istanti, poi rigetta il suo sguardo sulla gente che attraversa lì attorno.

Mi giro per vedere se le ragazze stanno arrivando e vedo una testa nera ed una bionda farsi spazio tra la folla. Chanel sventola una mano in aria, sorridendomi, per farsi notare. La saluto di rimando sorridendo, poi mi giro verso Elena.

"Sono arrivate" le dico sorridendo.
"Sicura che non sono un peso?" chiede lei, giocando con l'anello che porta al dito medio.
"Non lo sei, non preoccuparti" le sorrido.
"Eccoci quà" esclama Chanel alle mie spalle. Mi volto per guardarle. "Dio, Hilary, non puoi capire. Siamo salite sulla Statua della Libertà e abbiamo visto tutto il paesaggio, è una cosa davvero incredibile. La prossima volta porterò anche te, a costo di doverti portare in braccio" strilla entusiasta lei, aggrappandosi al mio collo.
"Lei è la ragazza di cui ci ha parlato?" chiede Rachel, notando Elena dietro di me.
Annuisco. "Elena, loro sono Rachel e Chanel" indico le ragazze ad una ad una. "Ragazze, lei è Elena" la presento.
"Ciao" le sorride Chanel. "Ora però andiamo o i miei mi ammazzano" dice Chanel, saltando in macchina.
"Tu ti siedi con me, d'accordo?" chiedo a Elena, che annuisce. 

La macchina parte e dopo circa venti minuti siamo arrivati davanti casa di Chanel. 

"Ciao ragazze, ci vediamo domani mattina a scuola" sorride lei, salutandoci.
"Okay, adesso dove andiamo?" chiede Rachel, mettendo in moto.
"Io abito a due isolati da qui" dice Elena.
"Io a tre" le sorrido.
"Oh, davvero?" sorride anche lei e io annuisco. "Se vuoi puoi salire un attimo. Ci conosciamo meglio" fà spallucce lei.
"Va bene" le sorrido.
"Quindi non devi portarti a casa?" chiede Rachel.
"No, mi fermo a casa di Elena" le sorrido.

Lei annuisce e si ferma nel terzo isolato. 

"Ciao Rachel, a domani" le dò un veloce bacio sulla guancia poi scendo dall'auto seguita da Elena.

Entriamo in casa sua e sento un silenzio enorme.

"Non ci sono i tuoi genitori?" chiedo, guardandomi intorno.
"No. Io vivo da sola" risponde, facendomi accomodare in sala.
"Oh, come mai? Ti sei già stufata di condividere la casa insieme a qualcuno?" le sorrido io, scherzando.
"No, mi hanno cacciata" ribatte lei, sedendosi accanto a me.
"Ti hanno..cacciata? Scusami, non lo sapevo" mormoro.
"No, non preoccuparti" mi sorride, portandosi una ciocca di capelli dietro all'orecchio. "Senti, io ora ho un appuntamento con il mio parrucchiere, vuoi venire con me o vai a casa?" chiede lei, alzandosi.
"Credo proprio di dover andare a casa, fra poco è ora di cena" le sorrido, alzandomi a mia volta dal divano.
"Oh, va bene" annuisce, accompagnandomi all'uscita.
"Ci vediamo" la saluto con un gesto della mano.
"Va bene, a presto" mi sorride lei.


"Sono a casa" urlo, non appena varco la soglia di casa.
"Eccoti finalmente! Che fine avevi fatto?" mi chiede Justin, venendomi in contro.
"Sono andata in centro con le ragazze e mentre loro hanno visitato la Statua della Libertà, io sono andata a farmi un tatuaggio ed ho conosciuto una ragazza. Abita quà vicino e mi sono fermata un pò da lei" racconto, togliendomi le scarpe.
"Capito" annuisce, abbracciandomi. "Aspetta" mi stacca dal suo petto. "Sei andata a farti un tatuaggio?" chiede sorpreso.

Annuisco sorpassandolo, dirigendomi verso camera mia, notando che lui mi segue.

"Hai intenzione di seguire le mie orme?" chiede, dietro di me.
"Forse" sorrido, scrollando le spalle.
"No, assolutamente no." sorride anche lui, entrando in camera mia dopo di me.
"Chiudi la porta" gil dico, appoggiando le scarpe sotto la scrivania.
"Spogliati" mi ordina lui, attirandomi a sè da dietro.
"Cosa?" chiedo, girandomi per guardarlo meglio.
"Voglio fare l'amore con te" sussurra contro il mio collo.


"Perfetto, allora domani ti vengo a prendere e andiamo nello stesso studio in cui registra Justin, così inizi a incidere le prime tre canzoni che mi hai fatto sentire qualche giorno fà" dice Scoot, sorridendomi.
"Va bene, a domani" lo saluto abbracciando.

Usciamo dall'edificio, mano nella mano, e ci dirigiamo verso la macchina parcheggiata poco lontana. 

"Wow, non posso crederci che domani inizia la mia carriera" sorrido a Justin, una volta saliti in macchina.
"Vedo me stesso dentro di te" mi sorride lui, mentre guida.
"In che senso?" 
"Anche io ero eletrizzato come te i primi mesi" sorride lui al ricordo.

Accedo la radio trovando come musica una canzone di Vanessa Hudgens-Baby Come Back.

"Oh, Vanessa Hudgens" sorrido, ricordandomi di quando sono riuscita a incontrarla, insieme agli altri attori di High School Musical.

Mi ricordo ancora l'incontro avuto con Zac. Ero la ragazza più felice del pianeta, stare tra le sue braccia è stata la cosa più bella del mondo, e devo tutto a Justin. Ricordo anche cosa successe la sera stessa, una volta tornate dalla serata fuori. Ricordo i messaggi sulla scommessa e il pentimento di Justin, tutto ciò che successe poi, ma è acqua passata, voglio solo dimenticare ciò che è stato il passato e guardare solo dritto davanti a me, verso il futuro.
Spengo la radio, notando che siamo arrivati. 
Ancora non ci credo. Da domani inizierà la mia carriera come cantante. Spero solo che le mie canzoni piacciano alla gente.

"Stasera si festeggia" annuncia Justin, entrando in casa.
"Come mai?" chiede mio zio, raggiungendoci.
"Da domani Hilary sarà una cantante a tutti gli effetti" sorride lui ai miei zii.
"Oddio Hilary, è fantastico" mi sorride mia zia, abbracciandomi.
Ricambio l'abbraccio. "Grazie zia. Sono così tesa ed emozionata" rivelo sorridendo.
"Stasera usciamo a festeggiare, porta anche le tue amiche" dice mio zio, battendo le mani.
"Posso chiamare Jeffrey e vedere se ci riserva un tavolo a quel pub/ristorante che c'è vicino al centro" dice Justin.
"Ottimo" sorride mio zio, dando una pacca sulla spalla a Justin.
"Io vado a chiamare le ragazze, così puoi sapere in quanti siamo" dico, salendo le scale.

Entro in camera mia e chiamo per prima Chanel.

"Pronto?" risponde dopo poco.
"Hey Cha, indovina?" sorrido.
"Cosa?" chiede lei.
"Da domani sarò una cantante" strillo felice.
"Oh mio Dio, si deve festeggiare. Rachel lo sà già?" chiede lei, felice.
"No, devo ancora chiamarla. Ti ho chiamata appunto per chiederti se vuoi unirti a me, Justin e i miei zii al festeggiamento di stasera" le chiedo.
"Che domande! Certo che voglio" risponde allegra.
Io rido. "Va bene, dopo vi mando il messaggio con l'ora di ritrovo a casa mia" la saluto e poi chiamo Rachel, aggiornandola e chiedendole la stessa cosa.

Scendo al piano di sotto, trovando Justin al telefono.

"Che ti hanno detto?" sussurra, coprendo il microfono del telefono.
"Hanno accettato tutte e due" sorrido annuendo.
"Bene, appena mi passano Jeffrey dico che siamo in..in quanti siamo?" chiede lui.
Faccio un rapido conto. "Sei" dico poi.
Annusice. "Okay, ora prenoto il tavolo e poi ti dico a che ora andiamo" sorride lui.

Annuisco e salgo le scale, dirigendomi verso il bagno accanto a camera mia.
Dopo aver passato circa un'ora dentro il bagno a godermi l'idromassaggio con della buona musica a tutto volume, mi decido ad uscire e prepararmi.
E' una serata speciale, quindi mi servirà uno di quei vestitini comprati insieme alle ragazze qualche giorno fà. Mi avvolgo l'asciugamano attorno al corpo e uno attorno ai capelli ancora bagnati. Spengo l'idromassaggio e la musica - perchè, si, mio zio ha fatto installare due piccole casse all'idromassaggio, in modo che fossero incorporate a quest'ultimo - ed esco dal bagno dirigendomi in camera mia. 
Mi asciugo velocemente e mi metto un intimo rosso addosso, poi vado in bagno e mi porto in camera il Phone, la piastra, la Trusse colma di trucchi (regalo di Chanel) e varie spazzole.
Mi chiudo in camera ed appoggio tutto sul letto. Inizio scegliendo cosa indossare, così apro l'armadio e scelgo tra i vari vestiti che più mi piacciono, finchè non ne scelgo uno rosa, lungo fino alla coscia, di raso con una fascia oro che separa il seno dall'addome. Del tulle ricopre il vestito a partire dalla fascia in giù. Lo indosso e dopodichè avvicino il mio specchio intero al letto. Prendo la sedia e l'avvicino allo specchio, situato poco più distante del letto, dove ho appoggiato tutto l'occorrente. Prendo delle salviettine e mi rinfresco il viso, pulendolo meglio, poi inizio a truccarmi. Uso cipria, matita, ombretto e rossetto. Una volta finito, penso ai capelli, ancora avvolti nell'asciugamano. Tolgo l'asciugamano, appoggiandolo al letto, e inizio ad asciugarli, poi li piastro facendo diventare i miei boccoli semplici capelli lisci come spaghetti. Una volta finito cerco nell'armadio una pochette adatta e alla fine opto per la mia pochette di Louis Vuitton da 1785 dollari. 
Costa di più la borsa che il vestito. Mi ricordo che qualche giorno fà avevo preso delle scarpe costosissime, sopra i duemila dollari, così le tiro fuori da sotto al letto - ancora nella confezione - e le tiro fuori. Sarà la prima volta che le indosso. Scarpe alte, nere, aperte con il tacco brillantinato. Le indosso e subito mi sento più alta di circa quindici centimetri. Sorrido, rimettendo la scatola delle scarpe vuota sotto il letto. Prendo uno smalto fuxia e lo metto sulle unghie. Ormai la manicure che mi aveva fatto Chanel, con quel meraviglioso smalto, si è rovinata. Dopo aver fatto asciugare le unghie, aver messo apposto tutto eccetera, mi guardo allo specchio. Lunghi capelli biondo scuro, man mano sempre più sfumati fino ad arrivare ad un - quasi - biondo, lisci ricadono sulle mie spalle. Contornano un viso non più pallido, dominato dai miei occhi ghiaccio circondati con dell'ombretto e della matita entrambi neri. Le labbra fucsia entrano in contrasto con resto del trucco, rendendolo più vivo, ma contemporanemente si abbina al mio vestito del medesimo colore. Le mie gambe scoperte vengono messe in risalto dal vestito, fino ad arrivare a notare quelle costose scarpe nere ai miei piedi. Lo smalto alle mani si intona perfettamente con il vestito e il rossetto. Sorrido soddisfatta del mio lavoro, sono sempre stata brava in questo tipo di cose.
Sento bussare e solo ora noto che sono quasi le 7pm. 

"Hilary, avverti le ragazze che devono essere qui fra dieci minuti, tu finisci di prepararti e scendi, fra un pò partiamo." mi avverte Justin, dall'altra parte della porta.
"Va bene" urlo di rimando, prendendo il mio i-Phone bianco, che in questo momento non si abbina proprio con niente.

Invio un rapido messaggio alle ragazze, dicendo di farsi trovare qui fra dieci minuti e poi poso il telefono nella pochette. Metto i trucchi che ho usato, nel caso il trucco colasse e avesse bisogno di qualche ritoccatina. Poi metto delle salviettine e uno specchietto. Aggiungo velocemente dei fazzolettini e controllo che ci sia tutto.

- Il vestito: Ce l'ho.
- Le scarpe: Ce le ho.
- Il trucco: E' perfetto.
- I capelli: Sono in ordine.
- La borsa: Non mi manca.
- Il telefono: Dentro la borsa.
- Trucchi di riserva: Li ho.
- Fazzolettini (in caso di lacrime improvvise): Li ho.
- Salviettine: Prese.
- Specchietto: Fatto.

Okay, credo non mi manchi nulla. Chiudo la finestra e sento il campanello suonare, così ne approfitto e mi sporgo un attimo dalla finestra, notando la macchina di Rachel parcheggiata. Fuori inizia a calare il buio, il tramonto è ben visibile. Richiudo la finestra, apro la porta di camera mia, ri-controllando che io abbia tutto, poi spengo la luce e metto a lavare gli asciugamani che avevo addosso prima.

"Hilary, dobbiamo andare" urla mio zio dal piano di sotto.
"Eccomi" annuncio, scendendo le scale, facendo attenzione a non cadere.

Sono abituta a portare i tacchi, ma non si sà mai che ci siano le scale scivolose.

"Wow, piccola. Sei bellissima" mi raggiunge Justin, prendendomi la mano, aiutandomi a fare gli ultimi scalini.
"Hilary, sei stupenda" commenta Chanel, sorridendomi.
"Grazie" sorrido ad entrambi, intrecciando la mia mano con quella di Justin.
"In questo momento nessuno ti invidia più di me" scherza Rachel.
"I capelli lisci ti stanno benissimo, tesoro" commenta mia zia, sorridendo.
"Ora andiamo o si farà tardi" esclama mio zio, iniziando ad uscire da casa.

Saluto rapidamente le ragazze poi usciamo tutti quanti. 
Io, mia zia e le ragazze andiamo in macchina di Rachel, mentre mio zio e Justin vanno nella Ferrari bianca di Justin.

"Cavolo zia, lo zio in una Ferrari italiana" commento, guardando la Ferrari davanti a noi.
Mia zia sorride. "Già, ormai sta entrano negli anni di 'Sono vecchio ma non lo so' " ribatte mia zia, mimando le virgolette.
Io e le ragazze ridiamo seguite da mia zia.

"Quindi da domani sarai una cantante a tutti gli effetti" commenta Chanel, poco dopo che abbiamo ordinato la cena.
"Già" sorrido guardando Justin, accanto a me.

Questo posto è un mix tra un elegante ristorante ed una scatenata discoteca. C'è l'area riservata alla musica, ai balli, all'alchol e un'altra area tranquilla, calma, riservate alla cena.
Ora siamo nel ristornate, in un tavolo da sei persone.
Justin alla mia destra, Chanel alla mia sinistra. Mia zia davanti a Justin, Rachel davanti a me e mio zio davanti a Chanel. 

"Mi piace tantissimo il tatuaggio che ti sei fatta" sorride Rachel.
"Quale dei due?" rispondo, notando i camerieri che ci stanno per portare il cibo.
"L'ultimo. Quello uguale a quello di Rihanna" dice lei, guardando un cameriere moro dagli occhi verdi.
"Grazie" ringraziamo noi, una volta che i camerieri ci hanno serviti.
"Carino, eh?" chiedo a Rachel, mentre inizio a mangiare.
"Chi?" chiede lei, corrugando la fronte.
"Sai di chi parlo" ammicco, guardandola.
"No, io..no, non.." il suo viso inizia a prendere un colorito rosso.
"Oh, oh. La ragazza matura si è innamorata" la schernische Justin.
"La ragazza matura?" chiedo io, guardandolo.
"Si, lei è la ragazza matura, Chanel è la bimba euforica e tu sei la ragazza pazza con la testa sulle spalle" spiega lui, mangiando.
"Quindi io sarei un mix?" chiedo io.
"Ed io sarei una bambina?" cheide Chanel in modo isterico.

Justin annuisce.
La serata continua così, fra chiacchere e risate, finchè non arriviamo al dessert.

"Okay, dato che ci sono ancora ragazze minorenni" inizia Justin, dando un'occhiata a Chanel.
"Hey, non è colpa mia se ho ancora diciassette anni" ribatte lei, imbronciata.
"Brindiamo con della semplice aranciata Fanta" continua lui, ignorando il commento di Chanel.
"Ma, precisamente, cosa devi fare?" chiede Rachel, mangiando un pò di gelato.
"Devo andare a registrare le tre canzoni che ho composto, per ora. Poi sceglieremo una canzone principale che verrà cantanta come apertura dei concerti di Justin" spiego, mangiando il mio gelato.
"E la bimba? Voglio dire, si fà sentire?" chiede Chanel.
"Per ora no, alcune volte ho delle fitte ma sono leggere. La pancia però inizia a crescere, quindi quest'estate non avrò esattamente un fisico da invidiare" sorrido, ironica.
"Sarà bellissimo vederti con il pancione" sorride Rachel.
"Bellissimo e strano allo stesso tempo" la corregge mio zio.


"Ma dov'è finito Justin?" chiede Chanel, guardandosi intorno.
"Non lo so, ha detto che sarebbe andato a pagare il conto e poi sarebbe andato un attimo in bagno" spiego io, guardandomi attorno.
"Ma è da un quarto d'ora che è là dentro" commenta Rachel, sfregandosi le mani sulle braccia.
"Hai freddo?" le chiedo.
"Un pò" risponde lei.

Siamo usciti dal ristorante circa venti minuti fà. Justin si è offerto di accompagnare tutte noi in macchina, ma non è esattamente possibile, quindi mio zio e mia zia sono andati a casa con la Ferrari, mentre noi e Justin andiamo a casa con la macchina di Rachel.
Ma mentre stavamo per entrare in macchina, un tizio ci è corso dietro dicendo che ci eravamo dimenticati di pagare il tavolo che avevamo ordinato, così Justin si è offerto di andare a pagare e intanto ci aveva avvertite che sarebbe corso un attimo in bagno.

"Oh, eccolo lì, Justin" commenta Rachel, indicando Justin dall'altra parte della strada.
"Ma era entrato nel ristorante dietro di noi, come fà ad essere dall'altra parte della strada? Come ci è arrivato?" chiedo io, guardandolo in lontananza.
"Poco importa, basta che ce ne andiamo" dice Chanel, iniziando a sentire freddo.

Ma sono l'unica che muore di caldo, qui?
Sto per richiamare Justin, ma una ragazza lo raggiunge pochissimi secondi dopo.

"E quella chi è?" chiede Rachel, cercando di mettere a fuoro l'immagine.
"Non so, magari è una fan" commento io, guardando le ragazze.
"Non..non credo che..che sia..una fan" balbetta Chanel, indicando la scena.

Mi giro non capendo e noto che quei due si stanno baciando. La ragazza ha le braccia dietro al collo di Justin e lui la tiene ben stretta per i fianchi. Sembrano una coppia così innamorata da lontano, ed ecco che il trucco sta per rovinarsi a causa delle lacrime che stanno per scendere.
E' impossibile che l'abbia fatto di nuovo, sapendo che in grembo porto sua figlia.
Traditore!
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-SPAZIO AUTRICE- 
Ehilà ragazze, come state? 
Mi dispiace immensamente per il ritardo :( Spero questo capitolo vi piaccia, fatemi sapere che ne pensate con una recensione (se vi va).
Mi scuso per eventuali errori, saranno scappati al controllo u.u
Anyway, qui sotto mettero i due outfit di Hilary, spero vi piacciano :D

1- Questo outfit è di quando và in centro con le ragazze e conosce Elena


2- Questo, invece, è di quando vanno a cena fuori, per festeggiare :)


Nel caso volesse aggiungermi o parlarmi ecc.. (non so mettere i link, quindi dovrete fare copia-incolla)
- Facebook: https://www.facebook.com/sere.beliectioner.5
 
- Polyvore: http://serena-battioni.polyvore.com/
- Ask: http://ask.fm/SereDirectioner99
- We Heart It: http://weheartit.com/SweetSere


Se non riuscite a mandarmi l'amicizia su Facebook, datemi il vostro link, così vi aggiungo io!

Baci,Sere <3

 

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Capitolo 30
*** Capitolo 30 ***


"Eccomi ragazze" dice una voce dietro di me.

Stacco gli occhi da quei due, che ancora si stanno baciando, e mi giro, trovandomi dietro..

"Justin?" chiedo, sgranando gli occhi.
"Giaà, è il mio nome" sorride lui, sotto lo sguardo di tre ragazze sconcertate.
"Tu..tu, come fai ad essere qui? Insomma..sei anche lì" dico, girandomi, indicando la coppietta dalla parte opposta della strada.
"Ma che stai dicendo?" chiede Justin, guardando il punto indicato da me poco prima.
"Justin, quel ragazzo è identico a te" dice Chanel.
"Già" ribatte Rachel, annuendo.
"Oh, lui è il mio sosia. Se lo guardate da vicino si nota che non sono io, ma da lontano è identico a me" sorride, facendo spallucce. "Perchè stai piangendo?" chiede poi, notando il mio viso rigato da qualche lacrima.
"Pensavo fossi tu e non appena ha baciato quella ragazza..mi sono sentita malissimo" spiego, abbracciandolo forte.
"No, piccola. Non potrei mai tradirti, non più ormai. Amo e amerò solo te" mi consola lui, baciandomi la testa.
"Ti amo anche io, Justin" sorrido, baciandolo dolcemente.


Oddio, sono così emozionata. Sono nella stessa sala di registrazione di Justin Bieber, cavolo. E sono dentro ad una stanza, davanti ad un microfono che probabimente ha usato Justin incidendo 'Baby', 'One Time', 'OLLG' e il resto delle canzoni che hanno fatto felice milioni di ragazze.

"Okay, ora partirà la base, davanti a te hai il testo di tutte e tre le canzoni, nel caso ti dimenticassi le parole" mi avverte Scooter, tramite un microfono, seduto al di fuori della stanza in cui mi trovo. Justin è seduto accanto a lui, con le cuffie nelle orecchie.
Annuisco, mettendomi apposto le cuffie.
Parte la base e inizio a cantare.

[..]

"Bravissima, è andata benissimo, ora però devi dirmi se vuoi aggiungere dei pezzi alla canzone, se vuoi modificarla ecc, va bene?" chiede Scooter, guardandomi.
Annuisco.
"Bene, rifarò partire la registrazione appena effettuata, il tuo microfono sarà accesso, se vuoi aggiungere qualcosa in sottofondo, come seconda parte fallo senza problemi" mi sorride, facendo poi partire la base.

Aggiungo alcune parti, poi facciamo la stessa cosa con le altre due canzoni.

"Scooter, nella canzone 'Tell Me Something I Don't Know, potrei agguingere una voce maschile?" chiedo, togliendomi le cuffie.
"Certo, ti faccio sentire come canta questo ragazzo e mi dici se ti piace, okay?" chiede lui, facendo cenno ad un ragazzo di entrare nella sala con me.
"Va bene" annuisco, lasciando posto ad un ragazzo di colore, alto. Assomiglia un pò a Chris Brown.

Scooter fà partire una base e lui inizia a cantarci sopra, rappando. Finita la canzone si toglie le cuffie e si gira verso di me, sorridendo.

"Come sono andato?" chiede lui.
"Mi piace tantissimo la tua voce" annuisco. "Voglio che mi canti questi pezzi" gli dico, sottolieneando con una matita una parte di canzone.
"Va bene, Scoot fa partire la base" dice il ragazzo.

La canzone parte e lui inizia a cantare ,nel momento in cui tocca a lui, insieme a me.

"So here's the track 
 Like katrina makin' wave like your Madina 
 And make 'em say "i'm ready"  
Are you ready for it?" canta.
"Yeah i'm ready for it" rispondo. 
"Really ready for it?" ripete.
"Yeah i'm ready for it"
"Let's get ready for this" 

Facico un cenno con la mano e fermano la canzone, salvandola.

"Perfetto, è venuta benissimo" sorrido, ringraziando il ragazzo per la sua collaborazione.
"Di nulla" sorride, andandosene dalla stanza.
"Okay, queste tre canzoni sono state registrate quindi per ora il lavoro è finito, ti chiamerò io quando avremo novità." annuncia Scoot, mentre esco anche io dalla stanza.
"Va bene. Per quanto riguarda l'apertura dei concerti, invece?" chiedo, mentre prendo la mia borsa.
"Prima devi scegliere una canzone fra queste tre, poi ci gireremo su un video ed infine potrai cantarla ai suoi concerti" spiega Scoot.
"D'accordo" annuisco sorridendo.


25 Maggio 2014, New York, USA.
H.5.30am

Sono già sul set di 'Who Says'. Gireremo per prima questa canzone che sarà trasmessa poi nelle televisioni americane, così riuscirò a farmi conoscere almeno un pò. Poi potrò cantarla ai concerti di Justin, per farmi conoscere ancora di più.

"Quando hai detto che inizia il tuo tuor?" chiedo a Justin, mentre una truccatrice mi sistema il trucco.
"Il mese prossimo, il 5 Giugno" dice lui, bevendo un goccio d'acqua.
"Dovrò svegliarmi sempre così presto?" chiedo, sbadigliando.
"Ci saranno notti che non riuscirai a dormire proprio" commenta lui, sorridendo.

Mi corpo il viso con le mani, scuotendo la testa.

"Hilary, iniziamo a registrare. Allora, la musica parte e ti verrà fatto un primo piano. Devi partire con gli occhi chiusi e successivamente aprirli, trovandoti in uno studio fotografico. Mentre un fotografo ti sta facendo un servizio, tu canti continuando però a tenere lo sguardo fisso sull'obbiettivo della macchina fotografica. Nel momento in cui dici 'When you're a diamond in the rough' inizi a toglierti le scarpe, le tieni in una mano e con l'altra ti togli gli orecchini e quando dici 'I wouldn't want to be anybody else' butti alla tua sinistra gli orecchini e corri fuori dallo studio. Poi ci fermiamo e andiamo a riprendere fuori, d'accordo?" chiede il regista.
"Certo, ho capito" dico mettendomi le scarpe e posizionandomi.
"Okay, adesso partirà la base, tu chiudi gli occhi e aprili quando inizi a cantare. Ma aprili lentamente" urla nel megafono lui.

Annuisco e mi posiziono. I cameraman mi stanno attorno e davanti a me si posiziona un signore che farà finta di essere il fotografo nel video.

"Ah, Hilary, quasi dimenticavo. Quando inizia il video, mentre canti devi far finta di posare, quindi inventati delle pose e a volte sorridi all'obbiettivo, ma non sempre" mi avvisa.
"Va bene" sorrido annuendo.
"Okay, si gira fra 5, 4, 3, 2, 1, Azione" urla lui.

Tengo gli occhi chiusi mentre la canzone parte e li apro lentamente mentre inizio a cantare. Guardo dritto davanti a me, verso il 'fotografo' e poso un pò, sorrido una volta, mentre continuo a cantare. Nel momento in cui dico 'When you're a diamond in the rough', mi tolgo le scarpe, ponendole nella mano sinistra, mentre con la destra inizio a togliermi gli orecchini, proprio come mi ha detto il regista. Li butto a terra e corro alla mia destra cantando 'I wouldn't want to be anybody else', sorridendo.

"Stop" urla il regista. "E' grandioso. Ovviamente nel video verra montato alla perfezione la canzone registrata nella sala, quindi puoi anche cantare in playback. Ma se ti riesce meglio cantare davvero puoi farlo, i video sono tuoi" mi avverte lui.
"Per ora mi trovo meglio cantando realmente" sorrido.
"Perfetto, ora usciamo e continuiamo le riprese lì, muoviamoci o si farà tardi" urla nel suo megafono.

Arriviamo al centro di New York e noto che le strade sono poco affollate.

"Non ho mai visto New York vuota" dico a Justin, non appena scendo dalla macchina.
"Hanno pagato per avere queste strade più o meno vuote" mi spiega Justin.
"Va bene, fra un pò verrà il tramonto, quindi cerchiamo di non sbagliare nulla nelle riprese" dice rivolgendosi allo Staff. "In quanto a te" continua guardandomi. "Ogni cosa tu credi sia giusta fare, falla. Il video è tuo e se vuoi arrampicarti sugli alberi e cantare in stile Tarzan, puoi farlo" sorride lui.
"Per ora preferirei seguire te" rido.
"Benissimo, allora iniziamo. Togliti di nuovo le scarpe e tienile nella mano sinistra. Mentre canti 'na na na', inquadreremo prima i tuoi piedi nudi che camminano sul marciapiede e poi te. Inquadreremo anche delle vetrine o delle insegne eccetera, con le stesse parole della canzone per collegarle al video." spiega lui.
"Va bene. Quindi ora mi metto a camminare e intanto canto, giusto?" chiedo, iniziando a togliermi le scarpe, rimettendole nella mia mano sinistra.
"Esatto" annuisce, sedendosi sulla sua sedia.
"Dovrò tenere questo vestito per tutta la durata del video? E' abbastanza scomodo girare con questo addosso" faccio una smorfia, alzandolo per non inciampare.
"No, più in là ti cambierai. Ho intenzione di farti girare la fine del video in  riva al mare con dei musicisti dietro di te" mi spiega.
"Ah, menomale" annuisco, sistemandomi i capelli in modo da non averli davanti agli occhi.
"Facciamo una cosa, mentre cammini per le strade di New York, smetti di cantare, guardati attorno. Tanto ci sarà la canzone di sottofondo, quindi è come se stessi cantando" mi avverte lui, iniziando a prendere il megafono.
"Va bene" annuisco.
"Si inizia fra 5,4,3,2,1. Azione!" urla il regista.

La canzone parte ed io cammino continuando a cantare. Noto che i cameraman mi inquadrano i piedi, le scarpe e poi il viso.
Inizio a fare la parte in cui canto per tutto il tempo, finchè il regista mi ferma e mi fà registrare le parti in cui mi guardo attorno, camminando lentamente.

"Benissimo, ovviamente queste parti le monteremo insieme. Ora andiamo in un posto poco lontano da qui per registrare il ritornello" dice lui, iniziando a camminare per quella via, mentre ordina ad un ragazzo di portargli la sedia dietro.

Annuisco e cammino, insieme a Justin, dietro al regista.

"Guarda che puoi mettertele le scarpe, sai?" ghigna Justin.
"Sono stanchissima e le scarpe sono troppo alte per la mia stanchezza. Preferisco camminare a piedi nudi" commento, continuando ad impugnare le scarpe.

Arriviamo in un punto deserto, dove c'è un grande muro grigio con la scritta 'That's the price of Beauty' a caratteri enormi. 

"Benissimo, ora ti rimetti le scarpe e giriamo qui. Appoggiati principalmente al muro mentre canti e sorridi spesso in direzione della telecamera. Poi dopo un pò inquadreremo l'arrivo di un taxi su cui tu salirai correndo. Il tassista è pagato per girare in punti di New Yowk in cui ci sono delle insegne che contengono la parola 'Beautiful' o 'Beauty'. Iniziamo a girare questa parte. C'è qualcosa che non ti è chiaro?" chiede lui, facendo un cenno ai cameraman che subito si posizionano.
"No, tutto chiaro" annuisco, pulendomi velocemente i piedi e rimettendo le scarpe.
"Benissimo. Si gira fra 5,4,3,2,1. Azione!" urla dal megafono.

Appoggio una mano al muro e inzio a cantare, sorridendo in direzione della telecamera. A volte mi stacco dal muro, mi tocco i capelli oppure mi reggo un pò il vestito, continuando a guardare lì.
Il regista mi ferma e mi fà ripetere il ritornello, dicendomi che quel pezzo verrà attaccato più avanti, al prossimo ritornello.
Dopodichè raggiungo la panchina poco lontana da lì e mi siedo, per poi notare il taxi e correre entrandoci dentro.

"Stop!" urla il regista. "Perfetto, ora una macchina si affiancherà a voi e continuerà a registrarti, mentre il taxi ti porta nella prossima 'tappa' " mima le virgolette.
"Va bene" annuisco, abbassando il finestrino.

Il regista dà il via e non appena il taxi prende un pò di velocità inizio a cantare, sporgendomi di poco dal finestrino, per permettere all'aria di spostarmi i capelli dal viso.
Il taxi si ferma dopo poco e il regista mi spiega che devo ripetere l'inizio del video. Ci troviamo in un area più che deserta, fatta quasi tutta da sabbia. 

"Ora prendi di nuovo le scarpe in mano e canti 'na na na' e il resto della canzone. Ci fermiamo al ritornello." dice.

Mi dà il via e faccio come mi ha detto, tenendo le scarpe nella mano destra, stavolta. Mentre con la sinistra mi alzo di poco il vestito per non inciampare mentre cammino.
Ripetiamo la scena, ma stavolta devo camminare più lentamente e guardarmi intorno, anche se non c'è nulla da guardare. 

"Stop! Era magnifica." urla il regista. Sorrido. "Ora saltiamo il pezzo del ritornello e passiamo al seguito. Nel pezzo successivo, mentre la tua voce ripete il ritornelo in modo più calmo, correrai dentro una specie di bagno che ora ti mostrerò. Mentre corri dentro, ti sciogli i capelli. Una volta dentro dovrai toglierti il vestito, ma si vedrà solo il pezzo in cui appoggi il vestito al 'muretto' che divide te dalla telecamera. Da lì uscirai con un paio di short ed una maglia, indossando ai piedi delle scarpe semplici. Ti avvicinerai allo specchio e farai finta di struccherai. Poi continuerai a cantare, guardandoti allo specchio, come se stessi dedicando queste parole al tuo riflesso. Facciamo questo pezzo, per ora." mi dice e poi ci dà il via.

Corro dentro questa specie di bagno, mentre con la mano sinistra mi sciolgo l'acconciatura, ravvivandomi i capelli. Dopodichè il regista mi ferma subito.

"Va bene, vai insieme a Lisa, ti mostrerà dove cambiarti" mi sorride lui. "Cinque minuti di pausa" urla poi, bevendo un sorso d'acqua.

Annuisco e seguo Lisa, notando Justin dietro di noi.
Mi mostra una specie di mini camerino allestito lì, alla provvista. Justin mi aspetta fuori mentre mi tolgo il vestito e indosso i pantaloncini, la maglia e le scarpe.
Esco e Justin mi sorride, mentre delle truccatrici mi tolgono il trucco, mettendomene uno molto più leggero addosso, quasi invisibile.

"Sei pronta per il finale del video?" chiede lui, guardandomi.
"In che senso?" chiedo, mentre mi sistemano anche i capelli.
"Sò come finirà il video, buona fortuna" mi fà l'occhiolino, andandosene.
"No, aspetta, cosa intendi dire" lo rincorro, ma vengo fermata dal regista.
"Parlerai dopo con Justin, tanto è qui. Non scappa, ora continuiamo le riprese" dice.

Annuisco e ritorno in bagno insieme ad una ragazza che mi spiega come fare con la storia del vestito.
Entro in quella specie di Toilette, con un muretto non troppo alto che la separa dai lavandini, con il vestito in mano.
Appena si inizia a girare, 'lancio' il vestito addosso al muro e poi esco dirigendomi verso gli specchi. Mi avvicino ad uno e inizio a far finta di struccarmi, continuando a cantare, guardandomi. Appena sto per arrivare al ritornello butto la salviettina nel lavandino in acciaio e corro fuori, verso l'uscita.

"Perfetto, ora devi camminare verso il mare, mentre canti il ritornello. Devi seguire una strada, continunando a guardarti intorno. Riconoscerai dove devi fermarti perchè abbiamo preso delle fan di Justin, che faranno il video con te, fingendosi tue fan. Non per offesa, solo che non sei ancora conosciuta come cantante, quindi è impossibile prendere tue fan. Ma queste ragazze dicono che sei molto simpatica, quindi abbiamo deciso di inserirle nel video. Tu appena le vedi, ti blocchi e sorridi, poi corri verso di loro, buttandoti nella folla. Loro ti abbraccieranno e poi andrete tutti insieme nel mare. Non troppo a riva" mi spiega lui.
Sospiro. "Va bene" annuisco. 

Non mi sento tanto pronta ad affrontare un gruppetto di fan di Justin. Iniziamo a girare e faccio come mi è stato detto, finchè non vedo il gruppetto sulla sabbia, che circondando dei ragazzi con delle chitarre. 
Corro, raggiungendoli e prendo il microfono iniziando a cantare con loro. Poi rifaccio la scena, buttandomi tra la folla, ridendo e scherzando con quel gruppo di ragazze che mi abbracciano. Corriamo verso il mare, mentre la canzone sta per finire. Ci fermiamo poco più in là della riva e ci schizziamo un pò d'acqua, poi mi abbracciano di nuovo e continuo a cantare con loro accanto. Per finire vengo inquadrata in primo piano, mentre dico le ultime parole e sorrido. 

"Ora dobbiamo scrivere sulla sabbia le parole 'The End' poi dobbiamo farle portare via dall'acqua e solo allora il video sarà finito." ci avverte il regista.

Io e le fan di Justin scriviamo con dei legnetti la scritta The End e poi ci allontaniamo, mentre il cameraman riprende l'acqua che porta via quelle parole.

"Stop!" urla lui. "Il video è ufficialmente finito" urla poi.

Tutti noi battiamo le mani ed io ringrazio tutto lo staff e il regista. Ci sono state delle scene in più tagliate e delle scene ripetute e il regista mi ha detto che verranno inserito nel 'Dietro le quinte' del video.

22 Giugno 2014,San Diego, USA.

Il Tour di Justin è iniziato da Aprile e al momento ci troviamo a San Diego. Stasera ha un concerto qui e fra due giorni ne ha due a Los Angeles. Da stasera inizio ad aprire i concerti di Justin e sono più che emozionata. Da quando avevo finito di fare il video non sono successe molte cose, finchè il mio video non fù trasmesso in tv e tutti mi videro. Molte persone iniziarono a fermarmi per strada, ma nulla di pazzo. Non ero ancora conosciuta da molta gente, ma i miei follower su Twitter erano aumentati di un centinaio circa. Molti messaggi erano da parte di alcune ragazze che si complimentavano con la mia voce e con il video, dicendo che è venuto benissimo. 
Riguardo alla famiglia; Justin ed io siamo sempre più uniti e dove va uno va l'altra. La pancia inizia a vedersi, cresce. Sono, ormai, al sesto mese e fra un pò dovrò prendere i vestiti pre-maman.
I genitori di Justin, insieme a Jazzy e Jaxon, sono andati di nuovo a vivere in Canada. Non li vediamo da un pò, ma Justin è tranquillo dato che fra un pò dovrà andare lì ad esibirsi.

"Sono tornato, amore" annuncia Justin, entrando nella stanza dell'Hotel in cui alloggiamo.
"Oh, eccoti. Iniziavo a pensare che ti fossi perso" lo prendo in giro, andando ad abbracciarlo.
"Ti ho comprato un pò di cose. Sai, quei vestiti adatti alle donne incinte" spiega, sciogliendo l'abbraccio e posando le buste al centro del letto.

La stanza non è chissà che cosa. E' semplice, composta solo dalla camera con bagno incluso. Ha un letto matrimoniale ed una porta-finestra accanto che porta ad una terrazza che affaccia sulla spiaggia privata.

"Grazie, Jus" lo ringrazio baciandolo.
"Di nulla, principessa" sorride lui.
"Dentro l'armadio c'è una busta con un vestito che ti ho preso tempo fà per la tua prima esibizione dal vivo, prendilo e dimmi se ti piace" sorride indicando con un cenno della testa l'armadio dietro di lui.

Corrugo la fronte e mi avvio verso l'armadio aprendolo. In basso si nota una grande busta bianca, semplice. Justin ha coperta la marca con della..vernice (?)

"Hai coperto la marca della borsa con la vernice?" rido, tirando fuori la borsa dall'armadio.
"Si, così non saprai mai di che marca è" sorride.
"Lo leggo dall'etichetta dentro al vestito, genio" ribatto, aprendo la borsa.

Lui fa una finta faccia offesa, così gli lascio una bacio sulle labbra e tiro fuori il contenuto della borsa.
Estraggo un vestitino tutto rosa pallido ricamato con del pizzo sulla parte del seno, mentre il resto ricade morbido.

"Ne ho scelto uno che non ti avrebbe stretto la pancia, spero ti piaccia" sorride imbarazato lui, mentre guarda la mia reazione.
"E' bellissimo, Justin" poso il vestito sul letto e lo abbraccio, circondando il suo collo con le mie braccia.
"Sono felice che ti piaccia, guarda cosa c'è insieme al vestito" sorride.

Mi stacco e guardo dentro la borsa trovando un braccialetto dello stesso colore del vestito. E' formato da soli cuoricini. Tre file di cuoricini rosa pallido, è bellissimo.

"C'è ancora una cosa nell'armadio" sorride lui, indicandomi l'armadio aperto.

Vado verso di esso e prendo la scatola bianca, aprendola. Delle scarpe alte, anch'esse rosa pallido, occupano la scatola.

"Wow, Justin. Dove le hai trovate? Sono tanto semplici quanto belle" sorrido io, tirandole fuori.
"Sò che per te non và bene stare sui trampoli, ma per questa volta possiamo fare un'eccezione, no?" chiede timoroso.
"Certo" annuisco, rassicurandolo.


H: 9.10pm

Sono nel backstage, fra un pò tocca a me ed io sto per morire d'ansia. Ho addosso il vestito che mi ha comprato Justin, insieme al bracciale e alle scarpe. Ho lasciato i miei capelli mossi, al naturale, e mi sono messa addosso un lieve velo di trucco, abbinandolo al rosa pallido del vestito e degli accessori. Persino le mie unghie, stasera, sono smaltate di rosa pallido.
Justin dice che assomiglio ad un confetto. Mi viene da sorridere al solo pensiero.

"Allora, principessa, come stai? Sei pronta?" chiede Justin, piombandomi alle spalle, sorridendo.
Scuoto la testa. "No, sono tesissima" rispondo, continuando a distruggermi le mani.
"Hey, non ce nè bisogno. Sò che non sei una di quelle ragazze timide ed è già un passo avanti, ma sò anche che hai una voce stupenda. Piaci già a molte persone, non hai nulla da temera, al massimo se ti lanciano del cibo puoi comunque mangiarlo" sorride lui a fine frase.
Gli tiro un lieve coppino, ridendo.
"Hey, potrei morire, sai?" scherza lui, toccandosi il punto in cui l'ho picchiato poco fà.
"Certo" sorrido io, continuando a giocare con le mie mani.
"Hilary, 60 secondi e tocca a te" mi avverte un ragazzo dello staff.
"Va bene, grazie" gli sorrido.
"Justin, vieni con noi, dobbiamo fare gli ultimi accertamenti" lo richiama un uomo.
"Buona fortuna piccola, Ti amo" dice, baciandomi.
"Ti amo anche io, Jus" lo bacio, poi guardo mentre se ne và dall'altra parte del backstage.
"Hilary, prendi il microfono e preparati. Fra 40 secondi sei in scena" mi avverte un altro ragazzo, porgendomi un microfono.
"Grazie" sorrido nervosamente.
"Sarai bravissima, ne sono sicura" dice una voce alle mie spalle.
"Sel?" urlo, stupita, girandomi.
"Si, sono proprio io" sorride lei.
"Fra pochissimo devo andare" piagniucolo io, abbracciandola.
"Ce la farai, ne sono sicurissima" mi sorride.
"Hilary, 10 secondi" dice il ragazzo che mi ha dato il microfono.
"Buona fortuna" dice Selena, sorridendo.
"Grazie" sorrido nervosamente.

Il ragazzo mi porta su una piattaforma mobile.

"Hilary in scena fra 5,4,3,2,1. Vai" annuncia lui. 

La paittaforma si alza sempre di più e le urla delle fan diventano sempre più acute, riconoscendomi. Le luci mi accecano per quei pochi secondi e noto l'arena stracolma di fan urlanti e felici, che saltano e piangono o che reggono cartelloni enormi dedicati a Justin. 

"Buonasera San Diego, come state?" chiedo, scendendo dalla piattaforma, percorrendo le scale, arrivando sul palco.

Le ragazze urlano in risposta e posso giurare di aver appena notato un ragazzo con una maglia di Justin addosso.
Sorrido e la base di 'Who Says' parte, così inizio a cantarla, esibendomi per la prima volta.
Man mano che canto noto la gente che si diverte e alcune persone cantano insieme a me, cacciando l'ansia dal mio corpo. A fine esibizione faccio un piccolo inchino e saluto le ragazze, poi esco dalla parte inferiore del palco, ritrovandomi nel backstage.

"Dio Hil, sei stata bravissima" mi prende in braccio Justin, sorridendo.
"E' stato bellissimo, Justin" sorrido mentre mi mette giù.
"Sei stata bravissima" mi viene incontro Sel, abbracciandomi.
"Justin, devi andare" lo avverte una ragazza.
"A dopo amore" mi dà un veloce bacio prima di salire sul palco.


Finito il concerto salutiamo tutti e andiamo in hotel. Sono le due di notte e sono stanchissima, anche perchè stavo cantando e saltando da dietro le quinte, mentre Justin si esibiva, quindi mi sento la persona più stanca del mondo.

"Manca poco alla nascita della bimba" mi fà notare Justin, mentre ci distendiamo sul letto.
"Già. Dovremmo iniziare a comprare i vestitini e dovremmo fare una cameretta per lei" dico, accoccolandomi al suo petto.
"Ha un'idea che mi frulla in testa da un pò" sussurra Justin, stringendomi a sè.
"Quale?"
"Vuoi venire a vivere da me?" chiede, guardandomi.
"Dove?" chiedo, fissando i miei occhi nei suoi.
"In California a Calabasas" dice. "Sò che è lontanissimo da dove abiti, ma andremo a trovare i tuoi zii ogni volta che potremo" dice.
"Per me va bene, ma ci sarà il posto per la nostra bimba?" chiedo, guardandolo.
"Scherzi, vero? In casa mia c'è posto per la mia famiglia, la tua famiglia e la nostra" ride lui.
"Cosa?" lo guardo, sgranando gli occhi. "E' impossibile" scuoto la testa.

Lui si siede e prende il telefono dalla tasca dei pantaloni, cerca qualcosa sul telefono e poi mi fà cenno di alzarmi. Mi siedo accanto a lui e aspetto che Justin mi faccia vedere ciò che vuole farmi vedere.

"Questa è casa mia" sorride lui, scorrendo varie foto prese da internet.
"Cavolo" gli prendo il telefono dalle mani e continuo a guardare le immagini. "E' enorme. Quanto diavolo ti è costata? Un anno di lavoro?" chiedo sgranando gli occhi.
"Dal vivo è ancora più bella" sorride lui, prendendomi il telefono dalle mani.
"E quella sarà casa nostra?" chiedo guardandolo.
"Certo" sorride lui. "Se tu lo vorrai" aggiunge, posando il telefono sul comodino.
"Sì che voglio" sorrido, abbracciandolo.
"Hilary, attenta. Sto per cadere" dice lui, appoggiando una mano al pavimento per sostenersi.
"Scusa" sorrido, alzandomi.
"Dai, andiamo a dormire, domani abbiamo la giornata libera. Non vorrai mica sprecarla dormendo, vero?" sorride, aprendo lievemente la finestra.
"Esatto" dico, iniziando a togliermi il vestito che ho addosso da ore.

Apro l'armadio mettendomi un pantaloncino ed una maglietta senza maniche, mentre Justin si spoglia restando in boxer.

"Notte principessa" dice lui, abbracciandomi.
"Notte, principe" mi accoccolo a lui e chiudo gli occhi, addormentandomi poco dopo.


"Buongiorno principessa" mi sveglia Justin, baciandomi la guancia.
"Giorno" mormoro, stropicciandomi gli occhi. "Che ore sono?" chiedo mettendo a fuoco.
"Sono le 9am" mi sorride lui.
Sorrido anche io e mi alzo, stirandomi.

"Vestiti, voglio portarti in un posto?" mi dice lui, vivacizzandosi il ciuffo perfetto.
"Dove?" apro l'armadio, cercando qualcosa di comodo.
"Calabasas" sorride.
"A proposito di Calabasas, sapevo che abitavi ad Atlanta non in California" tiro fuori dall'armadio una maglia larga grigio chiara e un paio di leggins large, neri.
"Tutti sanno, o meglio pensano, che io abiti ad Atlanta, ma non è affatto così. Lo dico per avere un pò di privacy e finito il tour torno a vivere lì, in California" si siede sul letto in attesa che io finisca di prepararmi.
"Quindi finito il tour saluto i miei zii e vengo da te o aspettiamo qualche mese prima di farmi lasciare il nido?" chiedo, dirigendomi in bagno.

Non è molto grande come bagno, ma è comprensibile.
Non mi curo di chiudere la porta, poggio i vestiti sul water chiuso e inizio con il lavarmi la faccia.

"Come preferisci. Io preferirei far venire da me i tuoi zii per un pò, giusto per fargli vedere dove vivrai, poi ritorneranno a New York. Lo prendo come un modo di ringraziarli dell'ospitalità ricevuta in questi mesi" spiega.
"Sì, mi sembra un ottima idea, ma dovremmo iniziare a dirglielo" finisco di lavarmi la faccia e inizio a truccarmi, facendo attenzione a non sbavare la matita mentre parlo.
"Il tour è iniziato da poco, magari potremmo accenare a Kenny il fatto che tu voglia venire a stare da me, poi spieghiamo meglio la situazione sia a lui che ad Alicia" sento la sua voce più vicina e, non appena mi giro, lo ritrovo appoggiato allo stipite della porta. "Hai finito?" cheide lui.
"Devo solo vestirmi, intanto prendimi le supra nere" dico, mentre inizio a infilarmi i pantaloni.
"Fra un pò diremo addio agli Hotel e daremo il benvenuto ad una casa a quattro ruote" mi avverte lui, mentre mi prende le scarpe che ho lasciato sotto al letto.
"Vivremo nel tuo Tuour Bus?" chiedo, spazzolandomi velocemente i capelli, giusto quel necessario per sciogliere i nodi.
"Si, insieme alla mia crew" sorride porgendomi le scarpe.
"imbarazzante" commento a bassa voce, prendendole.

Le metto e prendo la borsa infilando come prima cosa il cellulare, dopodichè ci infilo altre piccole irrilevanti cose ed esco dalla stanza, seguita da Justin.

"Walter ci aspetta sul retro. Davanti all'uscita principale ci sono troppe fan ad aspettarci, sarebbe impossibile uscire" mi avverte, trascinandomi verso il retro.
"Walter? E' la tua nuova scorta?" chiedo, corrugando la fronte.
"No, è la tua" sorride guardandomi.
"La mia? Ma non mi serve!" esclamo contrariata.
"Tranquilla, anche io dicevo così" mi fà l'occhiolino ed esce da una porta.

Lo seguo e ci ritroviamo sul retro, in un vialetto senza uscita, davanti al macchinone di Justin. Mio zio ed un uomo sui trent'anni ci aspettano lì.

"Hilary, lui è la tua nuova guardia del corpo, Walter" lo presenta Justin.
"Piacere" gli tendo la mano.
"Il piacere è mio" mi sorride, mostrandomi i suoi perfetti denti bianchi.

Sale in auto, nei sedili anteriori, insieme a mio zio, mentre io e Justin entriamo nei sedili posteriori.

"Kenny, non voglio auto con la porta scorrevole, intesi?" la sua voce esce autoritaria e se non fosse il mio ragazzo gli avrei tirato un pugno in faccia per il tono che ha appena usato nel rivolgersi a mio zio.
"Non preoccuparti, useremo solo questa macchina" sorride lui, mettendola in moto.
"Preparati. Appena la macchina passa davanti all'entrata sentirai le urla" sorride lui, guardando fuori dal finestrino.
"Ma i vetri sono oscurati, come potrebbero riconoscerti?" chiedo io, aspettando di passare dall'entrata.
"Riconoscono l'auto. La uso spesso, quasi sempre" sorride lui, facendomi un cenno con la testa verso il finestrino.

Guardo il punto indicato e noto la piccola folla diventare sempre più grande, man mano che l'auto si avvicina. Un gruppetto di ragazze inizia ad urlare, attirando l'attenzione del resto che subito notano la macchina passare. Le guardie lì presenti all'uscita iniziano a trattenerle, per fare in modo che non si scaglino contro l'auto.

"Pazzesco" commenta Walter, guardando la scena.
"E' la prima volta che vedi una scena del genere?" chiede Justin, smettendo di guardare le fan.
"Si, è la prima volta che lavoro con persone famose" lo corregge Walter.
"Non lo sapevo" si rabbuia lui.
"Perchè quella faccia?" gli chiedo.
"Avevo chiesto un uomo con dell'esperienza, non un novellino" mi spiega Justin a bassa voce, visibilmente irritato.
"Non preoccuparti, imparerà" sussurro io, cercando di calmarlo.
"Ho brutte esperienze con i novellini, farò in modo di farti avere un altro bodyguard" dice lui, iniviando un e-mail ad una società a me sconosciuta.

Dopo circa mezz'ora di viaggio decido di rompere il silenzio.

"Manca ancora molto alla tua lussuosa villa?" chiedo, girandomi verso di lui.
"No, siamo quasi arrivati" nota lui, riconoscendo le strade del suo quartiere. "Sai, è meraviglioso vivere qui, perchè è un quartiere privato, non accessibile a persone senza fama. E' solo per le celebrità ed è molto carino e tranquillo come quartiere" mi spiega lui.
"Per me è tutto nuovo" sorrido felice di vivere con i vip.
"Anche per me lo era, ma fidati che appena il successo riempirà ogni parte di te, sarà ancora più bello e ti ci abituerai poco dopo. All'inizio ogni cosa ti sembra surreale, meravigliosa e quando ti esibisci per le prime volte ti senti emozionatissima. L'idea che tutte quelle persone sono lì per te, per sentirti e piangono perchè finalmente ti hanno visto, è meraviglioso" sorride lui, perdendosi nei ricordi.
"Deve essere bellissimo avere così tanti milioni di fan che ti sostengono" sorrido.
"Bellissimo? Solo?" mi guarda. "E' molto più che bellissimo, è davvero unico e perfetto. Ti senti veramente completo, senti che non potresti chiedere di meglio dalla vita, senti che quelle ragazze che ti aspettano notte e giorno sotto l'hotel fanno parte della tua famiglia. Senza di loro non saresti nulla tu, è solo grazie a loro se riesci a realizzare i tuoi più grandi sogni. Volevo salvare mia mamma dalla povertà e amavo la musica più di ogni altra cosa ed è solo grazie a loro se sono riuscito a diventare un cantante e ad uscire dalla povertà. Senza di loro non sarebbe stato possibile e sicuramente ora non starei qui, su un lussuoso macchinone a parlare con la donna della mia vita, in viaggio verso la mia enorme villa in California" sorride lui, accarezzandomi la guancia.
"Ragazzi, due minuti e siamo arrivati" ci avvisa Kenny.

Poco dopo noto un enorme cancello in ferro, altissimo, sorvegliato da centinaia di telecamere.

"Se è un quartiere per vip, perchè c'è tutta questa sorveglianza?" chiedo, uscendo dall'auto, guardandomi accanto.
"Non si sà mai" scrolla le spalle lui, venendo al mio fianco.

Un maggiordomo apre il cancello e la macchina entra dentro, noi la seguiamo ritrovandomi in una vasta area verde e grigia - a causa dell'enorme quantità di sassolini che disegnano una stradina.

"Buongiorno, Justin. Provvederò a chiamare Lisa e Maya" sorride l'uomo, chiudendo i cancelli.
"Non è necessario, sono qui solo per mostrare la casa alla mia ragazza, Hilary. Stasera sarò di nuovo in viaggio" sorride lui, percorrendo la via di ciotoli insieme a me e il maggiordomo.
"Io sono Carl, lieto di conoscerla" mi sorride lui, porgendomi la mano.
"Hilary e dammi del tu, per favore." sorrido io, stringendogli la mano.
"Sarà fatto" sorride lui. "Ora, se permettete, vado ad innafiare il giardino. Le piante di Pattie crescono bene, quest'estate faranno i frutti" sorride lui, dirigendosi alla nostra sinistra, verso un ampio prato verde.
"Sembra la casa di quelle persone antiche, nobili" sorrido, guardandomi attorno. "Manca solo il castello ed è fatta" commento, dirigendomi verso l'entrata della casa insieme a lui.

Un enorme salotto piastrellato di mattonelle bianche appare davanti a me. E' illuminato dalla luce solare proveniente dalla grande porta-finestra alla nostra sinistra che affaccia su un enorme giardino.

"Qui è tutto enorme" sorrido entrando.
"Togliti le scarpe" mi ordina, iniziando a togliersi le sue.

Annuisco togliendomi le scarpe.

"Dove le metto?" chiedo tenendole in mano.
"Dalle a me, le metto nella scarpiera insieme alle mie" dice prendendole.

Entra nel salotto e si gira alla sua sinistra, aprendo una scrpiera in legno antico, dove ripone le nostre scarpe.

"E' bello tornare a casa" sorride lui, facendomi avanzare.
"Il salotto è un pò spoglio" commento storcendo la bocca.
"E' ovvio, a momenti dovranno ristrutturare la casa, quindi quasi tutta casa è spoglia" sorride lui.
"Da quant è che non venivi qui?" chiedo.
"Qualche mese" scrolla le spalle lui. "Quando eri in come ci sono venuto per rifugiarmi da quel terribile incubo" spiega, salendo le scale che portano ad un secondo piano.
"Qui cosa c'è?" cambio discorso, ritrovandomi al primo piano.
"Ci sono le stanze principali come la cucina, il salotto, la sala giochi, il bagno" elenca lui.
"Quindi il piano terra è costituito solo da quell'enorme salone?" chiedo, sbarrando gli occhi.
"Esatto" annuisce.
"Poi qui al secondo piano c'è l'area notte" mi accompagna fino al secondo piano."Ci sono due bagni, due camere matrimoniali, due camerette e due camere per gli ospiti" dice lui,, indicando le varie porte.
"E sopra cosa c'è?" chiedo notando un altro piano. Saliamo le scale, ritrovandoci all'ultimo piano.
"C'è l'aria 'svago' " mima le virgolette. "Come ad esempio la sala giochi, la palestra, la sala della musica, la piscina al coperto e il cinema" mi spiega lui.
"Ci sono due sale giochi?" chiedo.
"Si, quella sotto è per Jazzy e Jaxon, questa è per noi. Contine il flipper e altri giochi" dice lui. "E' come se fossimo alle giostre" ride lui.
"Ma non mi torna una cosa" dico contando le stanze.
"Il cinema prende tre stanze mentre la piscina prende quelle due" mi spiega lui, indicando.
"Wow" sorrido.
"Ma ora vedresti solo enormi stanze vuote" scrolla le spalle, portandomi al pian terreno.
"Sembra di visitare il castello di qualche principessa" sorrido io, guardando verso il giardino.
"Vuoi vederlo?" chiede. "Gira attorno a tutta la casa" sorride lui.
Annuisco.

Usciamo e mi ritrovo in una vasta area verde, contornata da alti siepi che permetto di stare in pace. Ci sono due alberi di pesco e di ciliegio davanti a noi.

"Era a questi frutti che si riferiva prima Carl?" chiedo a Justin.
"Si. Dall'altra parte del giardino ci sono varie piante che sono state piantate da mia mamma. Voleva aggiungere un tocco suo a questa casa" sorride lui, spiegandomi. "Più in là, invece, c'è una piscina con capienza di circa venti persone, ma anche quella è in ristrutturazione" indica una aprte alla mia destra.
"Posso vederla?" chiedo
"Certo" mi sorride, incrociando la sua mano alla mia.

Mi porta fino al 'retro' della casa, dove un grande buco sotto al terreno prevale in tutto il giardino. In quest'area c'è più sole, ma è normale, dato che davanti alla porta-finestra ci sono i due alberi che vietano alla luce del sole di arrivare a noi. Delle mattonelle azzurro accesso coprono un pezzo di piscina vuota. Alla fine della piscina, invece, ci sono delle mattonelle celesti.

"Hanno finito da poco di ricoprire il pavimento della piscina, oggi pomeriggio riprendono a coprire anche le pareti, poi la riempiranno di nuovo e delimiterrano il suo perimetro con delle piccole mattonelle bianche" mi spiega lui.
"Non vedo l'ora di vivere in questa reggia. Ti immagini come sarà bello passare le giornate qui, con nostra figlia?" sorrido, guardandomi attorno.
"Già e c'è anche molta privacy grazie alle siepi alte. Da me è impossibile che i paparazzi disturbino" sorride lui. 
"Nella casa ad Atlanta c'è molta meno privacy" commento, tornando in casa.
"E molto meno spazio" aggiunge lui. "Ora andiamo, dobbiamo prendere l'aereo ed andare a Los Angeles" ride lui, guardandomi.
"L'aereo? Mi stai prendendo in giro, vero?" mi metto le scarpe.
"Si" continua a ridere lui. "Ci vorranno circa quaranta minuti in macchina" mi avverte lui.
"Giudi tu?" chiedo.
"No" scuote la testa. "Guida tuo zio e nel frattempo io cerco una guardia del corpo, dato che non ne hai una" dice lui, tirando fuori il telefono dai pantaloni.
"Ma.." mi ferma.
"Non più" sorride lui, uscendo da casa. "Carl, noi andiamo. Ci vediamo fra qualche mese" richiama Carl, che prontamente si avvicina a noi con dei guanti verde scuro alle mani e un innaffiatoio dello stesso colore in mano.
"Arrivederci Justin, Hilary" ci saluta sorridendo, con un cenno del capo.

Lo salutiamo anche noi e ci dirigiamo in macchina, notando che accanto a mio zio non c'è più Walter. Partiamo a mi sdraio, appoggiando la testa sulle gambe di Justin, mentre lui parla al telefono con qualcuno.

Mi sveglio, ma non sento più le gambe di Justin sotto di me, bensì sento qualcoso di più morbido e caldo. Apro gli occhi notando attorno a me solo buio. Capisco di essere in un letto, ma non capisco dove, fincè non sento delle voci maschili. Ryan e Justin.

"Hilary..Ah, sei già sveglia. Justin mi ha detto di venirti a svegliare" esclama Ryan, aprendo la tendina del letto in cui sono sdraiata.
"Dove sono?" chiedo, sedendomi.
"Nel Tour Bus di Justin Bieber, dolcezza" scherza lui, sorridendo.
"Devo sentirmi fortunata?" chiedo, scendendo dal letto, notando che non ho più le scarpe.
"Hey, dovresti" dice Justin, sbucando da non so dove.
"Oh, mi scusi allora, mi fingerò fortunata" dico, sotto lo sguardo divertito di Ryan.
"Ah, stasera dovrebbe venirci a trovare Ryan" dice Justin, rivolto a Ryan.
"Quanti Rayn" commento ad alta voce.
"Bhe, ma io sono unico nel mio genere" si pavoneggia Butler.
"E menomale" ride Justin.
"Scusami tesoro" dice Ryan, per poi correre dietro a Justin.
"Cos'è tutto questo casino?" chiede una voce alla mie spalle.
Mi giro trovandomi un ragazzo a petto nudo davanti a me. "Chaz" sorrido, salutandolo con un abbraccio.
"Hilary" sorride sorpreso, abbracciandomi. "Come stai?" chiede staccandosi dall'abbraccio per guardarmi meglio.
"Bene, tu? Non hai una bella cera" commento guardando il suo volto simile a quello di uno zombie.
"Oh, è perchè stavo dormendo" si stropiccia gli occhi lui. "Cos'era quel casino che ho sentito prima?" chiede poi, posando il suo sguardo oltre le mie spalle in cerca di qualcosa..o qualcuno.
"Erano Ryan e Justin" faccio spallucce.
"Tu, invece, da dove spunti fuori?" chiede poi, sedendosi sul letto accanto al 'mio'.
"Justin mi ha portato a vedere la sua reggia a Calabasas ed evidentemente mi sono addormentata in macchina, sò solo che poi mi sono ritrovata qua" scrollo le spalle.
"Sei la prima ragazza che sale su questo Bus" commenta lui, guardando verso la mia destra, per scorgere i ragazzi.
"Ma sò che nella crew ci sono anche delle ballerine" corrugo la fronte.
"Si, ma la crew stà negli altri due bus, questo è solo per noi tre e anche per Ryan Good, quando ci viene a far visita" spiega lui.
"Oh, Justin ha detto che stasera verrà" sorrido, annuendo.
"Magnifico, è da tanto che non si fà vedere. Era troppo preso con la sua ragazza per ritagliare del tempo per noi" scherza lui, posando i gomiti sulle sue gambe, unendo le mani.
"E' fidanzato?" chiedo, sorpresa.
"Lo era. Con Ashley Benson" 
"Credo di essermi persa qualcosa" faccio una smorfia.
"Ti và di mangiare un pò? E' quasi l'1pm" dice lui, guardando l'orologio al polso.
"Certo, muoio di fame" dico, posando una mano sulla pancia.
"Mi sembra più che normale" dice lui, alludendo alla bambina.
"Justin l'ha detto a tutti, eh?" chiedo, alzandomi e seguendolo verso la parte di pullman in cui sono spariti Justin e Ryan.
"Già. Quando ha saputo di essere il padre ha voluto festeggiare con tutto il personale" ride lui.
"Che imbarazzo" mi copro il volto.
"Eccoci arrivati" esclama Chaz, rivolto a Ryan e Justin seduti su quella specie di divanetto.

Siamo verso la fine del pullman e c'è un piccolo tavolo rotondo di legno, contornato da un divanetto a forma di 'C' ricoperto da un morbido tessuto. Alla sinistra di questo piccolo spazio c'è un mini-frigo diviso in due parti: cibo sopra e bevande sotto.

"Allora, scegli cosa vuoi da mangiare e da bere e accomodati vicino alla popstar" esclama Chaz con fare teatrale, aprendo il frigo.
"Un tramezzino ed un succo alla pesca vanno bene" annuisco, sedendomi vicino a Justin.
"Ecco a te" posa ciò che gli ho chiesto proprio davanti a me. "Qualcun'altro vuole mangiare?" chiede poi.
"No, abbiamo mangiato prima" risponde Ryan, contnuando a guardare il suo pc nero firmato 'Apple'.
"Infami! Mangiate e non mi svegliate" li sgrida Chaz.
"Sei sicura che non hai ancora fame?" chiede Justin, mentre Ryan e Chaz parlano ad alta voce di cose futili.
"No, solo che non è esattamente salutare il cibo che contiene quel frigo" dico, mangiano il tramezzino.
"Vuoi andare a mangiare fuori?" chiede lui.
Annuisco. "Si" dico, mangiando.
"Justin, hai dimenticato? Devi andare da Jasper per le prove" dice Chaz.
"Se vuoi l'accompagno io" si offre Ryan, scrollando le spalle.

Noto che il pc è magicamente scomparso, eppure nessuno si è mosso da lì.

"Per te va bene?" chiede Justin.
"Mh?" chiedo, non capendo cos'ha detto.
"Ti ho chiesto se ti va bene essere accompagnata da Ryan" ripete, sorridendo.
"Oh..si, ma si deve mettere una maglia addosso" guardo Ryan.
"Oh, certo. Non mi chiamo Justin, non esco senza maglia" ride lui, andando a mettersi una maglia.
"Secondo me si è andato a vestire solo per sfuggire da Justin" commento finendo il mio tramezzino.
"Si, è così, fidati" risponde Chaz.
"Vi sento" urla Ryan dal suo letto.

Noi ridiamo e mentre Ryan si veste io finisco di mangiare e bere.

"Ci vediamo dopo, piccola. Se vuoi ti dò qualcosa per comprarti qualcosa" dice lui, alzandosi dopo di me dal divanetto.
"Qualcosa per comprarmi qualcosa?" sorrido al gioco di parole. Lui sorride insieme a me. "Va bene, ma solo se dopo te li posso restituire" dico io.
"Non se ne parla nemmeno" dice lui, scuotendo la testa.
"Allora non voglio niente" mi metto le scarpe, mentre aspetto Ryan.
"Me li darai quando Scooter ti pagherà, va bene?" chiede lui, abbracciandomi da dietro.
"Va bene" finisco di allacciarmi le scarpe con Justin appicciato a me e poi mi giro, trovandomelo di fronte.
"A dopo" mi saluta con un bacio, notando che Ryan è pronto.
"A dopo" ricambio il bacio e poi saluto Chaz con un abbraccio.

Io e Ryan usciamo dal Tour Bus e noto che siamo parcheggiati davanti alla spiaggia.

"E' pazzo Justin a parcheggiare qua" esclamo, facendo attenzione a non essere investita da una folla. Ma non c'è nessuno.
"Abbiamo cambiato il bus, quindi non ci riconosceranno" spiega lui, mettendosi gli occhiali da sole.

Camminiamo a braccetto fino ad un Fast Food da me reputato 'perfetto'.

"Lontano e affollato. Non lo reputerei perfetto" commenta Ryan, stufo di stare in quella fila.
"Vai a prendere un tavolo, qui ci penso io" dico a Ryan, notando che una cassa ha aperto e che quindi sarà più smaltibile la folla.
"Vado a sedermi laggiù" mi avvisa sorridendo.

Annuisco e lo guardo, finchè non si siede. Non posso definire Ryan un ragazzo brutto e nemmeno Chaz si può definire così, solo che Ryan ha una bellezza particolare rispetto a Chaz. Se Justin non esistesse sceglierei Ryan, ma per fortuna Justin essite ed è mio. Sorrido al pensiero, notando che due persone sono andate via e che quindi devo muovermi di un pò. Mi giro sentendo degli schiamazzi, notando che è appena entrato un gruppo di tre raggazzine sui 17 anni che ridono e scherzando. Sembrano me e le ragazze in versione leggermente più giovane. La ragazza al centro con dei capelli boccolosi, quella alla sua destra con i capelli neri e quella alla sua sinistra con i capelli biondi. Siamo decisamente noi in un altro corpo. Mi rigiro, notando che fra poco tocca a me.
Richiamo Ryan, non molto lontano da me, e gli chiedo se vuole qualcosa, ma mi risponde scuotendo la testa mimando un 'Sono a posto così', così annuisco e appena tocca a me ordino un panino medio, delle patatine piccole, un cappuccino ed un gelato all'amarena confezionato. Mi posizionano il tutto su un vassoio e mi dicono la somma. Solo cinque dollari, pensavo che quì la roba costasse di più. Vorrà dire che i duecento dollari di Justin avanzeranno di sicuro.

"Eccomi" sorrido a Ryan, strappandolo dai suoi pensieri.
"Eccoti" sorride lui. "Dopo dobbiamo tornare subito sul pullmano o ci facciamo un giro?" chiede lui, guardandomi mangiare. "Sai, sarebbe un peccato sprecare una giornata di sole" sorride guardando fuori.
Annuisco. "Volevo andare a comprare qualcosa" dico. "Se non ti dispiace" aggiungo subito dopo.
"Oh, certo che no. Non ho mai fatto shopping con una ragazza, voglio vedere se è davvero terribile come dicono" sorride lui, scherzando.
"No, non lo sarà. Non sono quel tipo di ragazza che si prende mezzo milione di vestiti, li butta addosso al suo accompagnatore e poi occupa il camerino per due ore di fila, provando tutti quei vestiti uno dietro l'altro" rido, continuando a mangiare.
"Guarda Hilary, quella ragazza ti assomiglia" esclama Ryan, indicando una ragazza alle mie spalle.
Mi giro notando la ragazza che ho notato mentre ero in fila. "Oh, si. L'ho notata anche io. Le sue amiche assomigliano alle mie" dico, prendendo il mio telefono, mostrando una foto mia di Rachel e Chanel fatta quando eravamo in centro.
"E' vero" ride lui. "Cavolo, che figata" esclama preso da un attacco di pazzia.
Rido. "Calmati Butler" rido, prendendogli il braccio e poggiandolo sulla superficie del tavolo.
"Si, okay. Sono calmo" si ricompone.

Una volta finito di mangiare usciamo da lì e ci incamminiamo per delle strade a noi sconosciute.

"Come mai c'è così tanta gente? C'è qualche festa?" chiede Ryan, guardandosi attorno, in cerca di qualche striscione o cose simili.
"Forse ci troviamo nel centro della città ed è affollato come a New York" scrollo le spalle, in cerca di qualche vetrina che attiri l'attenzione.
"Stasera ti devi esibire?" chiede Ryan, guardandomi.
"Si, volevo comprare qualche vestitino per queste serate, finchè non riesco ad avere le mie valigie con tutti i miei vestiti" annuisco.
"Se vuoi possiamo andare in quella vetrina" indica una vetrina con tre manichini vestiti da dei vestiti lunghi.
"Certo, vediamo" dico, annuendo.

Ci dirigiamo verso quel negozio e notiamo che è più grande di quel che sembra da fuori. Non ha solo una vetrina, ma ne ha quattro ed è davvero grande ed affollato. Noto anche un'altra entrata poco pù lontana da dove siamo entrati noi e un altro bancone alla fine del negozio.

"E' pieno di telecamere" esclama Ryan, guardando in alto.
"Vabbè io i soldi li ho e ho intenzione di pagare, quindi sono apposto" alzo le mani, ridendo.
"Vuoi i vestiti o delle maglie e pantaloni?" chiede lui.
"Vestiti" lo guardo, fermandomi insieme a lui.
"Allora andiamo lì" indica uno spazio di negozio denominato 'Vestiti'.

C'è di tutto e di più. Dai vestiti 'vedo non vedo', ai mini vestiti, ai vestiti da sera, a quelli da ballo.

"Che figata assurda" esclama lui, notando un vestitino cortissimo rosa e oro pieno di pietrine e frange.
"Quello è per un ballo di cui ora mi sfugge il nome. Credo sia per il bambo o qualcosa del genere" sorrido, notando la sua espressione.
"Hilary, guarda quello, come brilla" sorride, indicando un vestito su un manichino.

Ci avviciniamo e lo guardo con attenzione. E' un vestito corto tutto argentato e glitterato, ma ha un velo azzurro attaccato poco più sotto del seno che colora di azzurro anche il resto del vestito in basso. 

"E' bellissimo" dico guardandolo.
"Compralo, ti starebbe benissimo" sorride lui, guardandomi.
"Quanto costa?" chiedo cercando il cartellino.
"Mh, 120 dollari" dice leggendo il prezzo.
"Va bene, lo prendo" dico, prendendone uno da un attaccapanni.

Lo porto in cassa e lì noto che ci sono vari rossetti e trucchi di marca. Prendo un rossetto rosa.

"29 dollari un rossetto?" chiede Ryan, leggendo il prezzo.
"E' di marca" rispondo, aspettando che la ragazza mi metta il vestito in una borsa insieme al rossetto.
"Sono 149 dollari" esclama la commessa, porgendomi la borsa con dentro i miei acquisti.

Le porgo 150 dollari e mi dà un dollaro di resto che regalo a Ryan, perchè non me ne faccio nulla.

"Okay, mi rimangono 50 dollari e devo comprarmi delle scarpe, dici che ce la faccio?" chiedo a Ryan non appena usciamo dal negozio.
"Lo spero per te, anche perchè ho lasciato il portafogli sul bus e non posso darti nulla" fà una smorfia.
"Non ti avrei chiesto nulla a prescindere" scrollo le spalle, iniziando a camminare per quelle vie con lui accanto.

Poco dopo entriamo in un negozio di scarpe, colpita da un paio di tacchi in vetrina.

"Scusi, quanto costano quei tacchi bianchi con il tacco brillantinato?" chiedo alla commessa.
"Trenta dollari. Le vuole?" sorride.
"Certo" sorrido.

Cerca il mio numero ed intanto io tiro fuori i soldi.

"Justin mi ammazzerà" piagniucolo una volta fuori dal negozio.
"Guarda il lato positivo, non li hai spesi tutti" sorride lui, aiutandomi con le borse.
"Già. Riesci a vedere che ore sono?" chiedo.
"Non credo di farcela, prendi il mio telefono, è nella tasca dei pantaloni" dice sporgendo il suo fianco sinistro verso di me. 

Uso la mano libera per prendere il telefono, anch'esso un i-Phone, e lo sblocco notando una chiamata persa di Justin.

"Sono le 5pm e c'è una chiamata persa di Justin" sorrido per il nickname datogli da Ryan, ponendo di nuovo il telefono nella sua tasca.
"Vabbè, non lo richiamo. Tanto stiamo arrivando." scrolla le spalle, continuando a camminare insieme a me.
"Ryan, perchè ci stanno guardando?" chiedo, notando un gruppetto di circa cinque - o forse di più - ragazze, poco lontane da noi.
"Perchè sei Hilary Hamilton" commenta lui, come se nulla fosse.
"Ma non sono ancora conosciuta" dico io, sorpresa.
"Eppure la tua faccia fa da cover al telefono di una delle ragazze" commenta Ryan, guardando il telefono di una ragazza.

Ha come cover la mia faccia, presa da una scena del video 'Who Says'.

"Cavolo, non pensavo di essere amata e consciuta" esclamo, guardando avanti.
"Tutti ti amano, Hil" commenta lui sorridendo.

Sono fissati tutti con questo soprannome. No, okay, Ryan è il secondo che lo usa ed è la prima volta, ma mi ricorda tantissimo i miei genitori. 

"Ti ha dato fastdio che ti chiamassi così? Justin lo fà sempre, ma magari è solo per lui quel soprannome." si scusa notando il mio improvviso cambio d'umore.
"Oh, no. Non preoccuparti, solo che mi ricorda tantissimo i miei genitori. Da piccola venivo chiamata così solo da loro, nessun fastidio, puoi chiamarmi così se ti piace di più" sorrido, rassicurandolo.

Chiudo gli occhi subito dopo accecata dal flash di una macchina fotografica.

"Ma che diavolo è stato?" chiedo, conoscendo già la risposta.
"Merda" esclama Ryan, guardando la decina, forse quindicina, di persone dietro di noi. "Accellera" mi ordina, mentre mi porge una borsa.

La prendo mentre lui chiama Justin, chiedendogli una guardia. Gli dice dove siamo e poco dopo mio zio arriva. Notiamo che le  persone sono più di prima.

"L'effetto di Twitter" commenta Ryan, prendendo le borse dalle mani.

Mio zio, si mette dietro di noi, tenendo lontani i paparazzi e ci scorta verso il bus, dove troviamo Justin preoccupato. Appena le ragazze lo vedono iniziando ad urlare e correre verso di lui. Chaz prende le mie borse e saliamo in fretta sul pullman, mentre Alfredo mette in moto. Partiamo e seminiamo tutti, dirigendoci verso il posto in cui Justin deve fare il concerto.

"Tutto apposto?" mi chiedono in contemporanea Justin, Chaz e Ryan.
"Si, non mi hanno assalita. Calmatevi" sorrido, posando le borse sul tavolino in fondo al pullman.
"Hai speso tutto?" chiede Justin, sbirciando i miei aquisti.
"No, mi sono rimasti venti dollari" rispondo.
"Che record. Nessuno avrebbe saputo farsi bastare duecento dollari qui" esclama Chaz, piombando dietro di me.
"Sei ancora a petto nudo? Non hai freddo?" gli chiedo girandomi.
"No, abbiamo giocato a calcio fino a poco fà" spiega lui, indicando Justin.
"E' per questo che c'è un coccio di vetro a terra?" chiede Ryan, prendendo il pezzo di quello che sembra un vaso.
"Colpa mia" alza la mano Justin, sorridendo.
"Menomale che non era di Pattie quel vaso" sorride Ryan, buttando via quel pezzo.
"Che bello questo vestito" esclama Chaz, tirando fuori il vestito comprato.
"Un rossetto 29 dollari?" chiede stupito Justin, leggendo lo scontrino.
"Le ho fatto la stessa domanda" scrolla le spalle Ryan.
"Ma non è troppo caro?" chiede Chaz, sedendosi accanto a Ryan.
"No, è di marca" rispondo io, prendendo il rossetto dalle mani di Justin.
"Ma i trucchi li hai, perchè devi spendere altri soldi" piagniucola Justin, accasciandosi al divano.
Dato che tutti sono seduti, mi siedo anche io, trovandomi Chaz accanto. "Perchè non mi hai portato le mie valigie qui" spiego.
"Vorrà dire che andremo a prendere le tue valigie, basta che non spendi altri soldi" ride Justin, seguito da tutti noi.


E' arrivata sera e fra pochi minuti devo aprire il concerto di Justin. Ho addosso il vestito comprato oggi, insieme alle scarpe e al rossetto. Riguardo al resto del trucco, ho un ombretto brillantinato argento, abbinato al mio vestito, del mascara, dell'eyeliner e un pò di cipria.
Ho in mano il microfono che continuo a stringere e rigirare nelle mani, segno di tensione. Mi sento ancora più tesa di ieri, peccato che non ci siamo Selena a tranquillizzarmi.

"Eccomi qui, mi stavi cercando?" chiede una ragazza alle mie spalle.
Mai dire mai,Sel è alle mie spalle. "Oddio, si. Menomale che sei qui, riesci a tranquillizzarmi, sei come la camomilla" sorrido, andando ad abbracciarla.
Lei ride, abbracciandomi. "Sarai fantastica come ieri sera, anzi sarai meglio. Tu sii te stessa e divertiti" sorride lei.
"Grazie" le sorrido, preparandomi davanti al punto in cui devo uscire. "Guarda quanta gente" sgrano gli occhi.
"Ce la farai" mi sorride lei. "Buona fortuna" mi abbraccia un ultima volta e fà due passi indietro.
"Hilary, 10 secondi e vai" mi dice un ragazzo, restando accanto a me. "5,4,3,2,1, Vai" mi dice, scappando dall'altra parte del backstage. 

La base parte e tutte le persone presenti iniziano ad urlare riconoscendo la base. Cammino lentamente e appena inizio a cantare mi faccio vedere, scatenando altri urli.
Cammino da una parte all'altra del palco e man mano che canto ci metto più foga nel muovermi, presa dall'entusiasmo e dall'adrenalina.
Le ragazze saltano e cantano con me, riempiendomi di gioia. Sorrido mentre canto e ricambio il saluto di qualche ragazza lì vicino.
Noto qualcosa di familiare in una ragazza in prima fila che continua a sventolare la mano in mia direzione come segno di saluto. La riconosco e mi ricordo di averla vista oggi in quel fast food. E' la ragazza che mi assomiglia, mentre ne vedo una, qualche posto più indietro che mi riprende e capisco subito chi è. E' la stessa ragazza che ha avvertito le altr su Twitter, la ragazza con una mia cover per il telefono. Ricambio il saluto alla ragazza che mi assomiglia e una volta finito di cantare, saluto le ragazza uscendo di scena.
Appena entro nel backstage, Jutin, Sel, Ryan e Chaz mi assalgono abbracciandomi e facendomi i complimenti.

"Domani sera voglio che mi presenti, così inizi ad interagire con il pubblico" sorride Justin, mentre un ragazzo lo avverte che fra pochi secondi deve andare.
"Va bene, ora và e buona fortuna" gli do un bacio e lui entra in scena, volando come un angelo sulle note di 'All Around The World'.


E mentre lui canta, io penso.
Penso a quanto possa essere perfetta la mia vita e a quanto possa essere perfetto lui. Penso che questo sia solo l'inizio di una nuova favola che ha come protagonisti me, lui e la nostra bambina, frutto del nostro amore.
Ma non è ancora finita qua!

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-SPAZIO AUTRICE-
Bonjour, ragazze! Come avrete notato, siamo quasi alla fine della storia :( 
Ma..ho deciso di fare il Sequel :D Yeee! Si, sono abbastanza pazza. Mi scuso per il ritardo, non lo faccio a posta, davvero. Sto cercando di prolungare un altro pò la storia, quindi aggiungo pezzi futili e magari anche non interessanti e mi trovo in difficoltà sul cosa scrivere. Non so precisamente quando finirà, potrebbe essere che finisca il prossimo capitolo oppure che continui un altro pò. Spero che comunque il capitolo sia di vostro gradimento e perdonatemi se non vi avviso, ma EFP è pazzo e succede un casino ogni volta che cerco di contattarvi per avvisarvi (però quando rispondo alle e-mail non mi si blocca). Vi avviserò dell'aggiornamento rispondendovi alla recensione, per chi recensisce. 
Bene, vi lascio con gli outfit di Hilary, sperando siano di vostro gradimento.

Hilary #1


Hilary #2


Baci, Sere <3


P.s. Spero non vi dispiaccia se ho preso in prestito i video e le canzoni di Selena Gomez facendole diventare di Hilary. E' solo che non compongo canzoni e quindi non posso inventarmi nulla e di prendere le canzoni di varie cantanti non mi andava, così mi sono basata solo sulla Gomez :)

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Capitolo 31
*** Capitolo 31 ***


15 Settembre 2014 h: 2.30am

Sono distesa su un lettino, con un pancione enorme che mi copre la visuale. Ho fortissimi dolori, dovrei partorire a momenti. Sono in travaglio da ben dodici ore e Justin non mi ha abbandonato nemmeno un momento, ora è accanto a me seduto su una sedia, con la testa poggiata sul lettino. Sento il mio pigiama bagnato, troppo bagnato. Premo il pulsante di emergezia e sveglio Justin, iniziando a sentire dolori ancora più forti.

"Cos'è successo?" chiede la dottoressa entrando insieme ad alcune infermiere, mentre Justin si sveglia confuso.
"Mi si sono rotte le acque" piango dal dolore.

Mi spogliano velocemente, mettendomi un piccolo asciugamano sulle gambe, mi fanno alzare le gambe mentre una dottoressa controlla.

"Non vuoi il parto cesareo, vero?" chiede lei.
"No" esclamo.
"Che succede?" chiede Justin, non capendo.
"Sta per nascere, Justin" sorrido, con le lacrime.
"Oddio" esclama tenendomi la mano. "Sto per diventare padre" sorride con gli occhi lucidi.
"Va bene Hilary, appena ti dò il via spingi con tutta la forza che hai in corpo" mi dice la dottoressa, guardando là sotto.

Annuisco tenendo la mano di Justin. Il dolore è lancinante.

"Spingi" esclama la dottoressa.

Inzio a spingere fortissimo, sentendo ancora più dolore. Stringo forte la mano di Justin che mi suggerisce, insieme ad un'altra infermiera, di prendere dei lunghi e profondi respiri. Faccio come mi è stato detto e poi riprendo a spingere. Dopo circa venti minuti di spinte, dolori, urla e respiri, sento un pianto di neonato.
Smetto di spingere e noto la dottoressa che si alza con una bimba piccolissima, piena di sangue che piange.
Sorrido alla sua vista, mentre una dottoressa la lava.

"Vuoi tenerti la placenta o il cordone ombelicale?" mi chiede la dottoressa.
Scuoto la testa. "No" 

Annuisce e porta la placenta e il cordone ombelicale in un posto a me sconsociuto. L'infermiera di prima torna da me e Justin con la bimba avvolta dentro un asciugamano bianco e me la porge. La prendo in braccio, guardandola. Le lacrime mi bagnano le guancie, quella bambina è così bella. 

"La vuoi tenere?" chiedo a Justin, dopo avere accarezzato il viso alla nostra bambina.
"Si" dice fiebilmente, prendendola.

L'accarezza anche lui, commovendosi.

"Scusate, dovremmo registrare la bambina" ci interrompe la dottoressa.
"Certo" sorrido io, mentre Justin la culla, facendola smettere di piangere.
"Allora la bambina è nata il 15 Settembre 2014 alle ore 2.54am. Come si chiama?" chiede.
"Jessica Bieber" sorrido, guardando Justin.
"Perfetto, volete darle un secondo nome?" chiede poi, mentre scrive.
"No" 
"Bene, mi date i vostri nomi interi?" chiede poi.
"Hilary Rose Hamilton e Justin Drew Bieber" rispondo io, mentre Justin mi porge di nuovo la bimba.
"Esco un attimo ad avvertire gli altri" dice poi, uscendo dalla stanza.
"Ha fratelli o sorelle?" chiede.
"No"
"Lui è il vero padre?" chiede poi, scrivendo su quel foglio.
"Si" sorrido.
"Avete un test del Dna?" chiede.
"Si, sono nella cartelletta azzurra sul comodino" dico, cercando di prenderla.
"Non preoccuaprti, faccio io, se permetti" dice, avviandosi verso il comdino alla mia destra.
"Certo, grazie" le sorrido.

Apre la cartellina e guarda i vari test, poi scrive tutto.

"Quanti anni hai?" mi chiede.
"19" rispondo.
"E il padre?" chiede poi.
"20" 

In quel momento Justin entra di nuovo in camera.

"Fuori c'è il delirio, stanno tutti urlando di gioia" sorride lui.
"Bene, abbiamo finito con le domande" dice, mettendo a posto i test. "Puoi uscire dall'ospedale fra due giorni. Il tempo di verificare se Jessica sta bene. Ora la porteremo nella nurcery, puoi andare a trovarla quando vuoi. Leggerai il suo nome sia sul braccialetto che le metteremo, sia sulla culla" dice lei, porgendo le braccia.
"Va bene" annuisco, dando un bacio sulla testina di Jessica. Stessa cosa fà Justin, poi la do alla dottoressa.
"Volete che le mettiamo una copertina particolare?" chiede lei, mentre la mette in una piccola culla.
"Potete metterle una copertina viola?" chiede Justin sorridendo.
"Certo, ci vediamo dopo per dei controlli" ci saluta la dottoressa uscendo.

Dopo poco entrano tutti in stanza. Mio zio, mia zia, Jeremy, Pattie, Jaxon, Jazzy, Rachel, Chanel, Ryan, Chaz, Scooter e Selena.

"Abbiamo visto Jessica nella culla" indica Pattie indicando la porta.
Annuisco. "E' stato bellissimo tenerla in braccio" sorrido, tenendo la mano di Justin.
"Abbiamo sentito le urla da fuori" sorride Chaz.
"Oh, che imbarazzo" mi copro il volto con le mani.
"Hilary, dov'è finita la tua pancia?" chiede confuso Ryan, notando il mio ventre piatto.
"E' sparita" rido io.
"Ma non ci vuole del tempo?" chiede lui.
"No. E' il bambino che ti riempie la pancia. Se non mangi troppo durante la gravidanza, quando partorirai eliminerai tutti i chili presi con il bambino" spiego.
"Hanno già registrato la bambina?" chiede mia zia.
"Si, hanno fatto varie domande" dico.
"Avete scelto la madrina e il padrino per il battesimo?" chiede Jeremy.
"Avevamo scelto Ryan e Chanel" sorrido io, guardandoli.
"Oddio, Hil, veramente?" chiede Ryan, abrbacciandomi.
"Si" annuisco, abbracciandolo.
"Oddio, sarà bellissimo fare da madrina alla bimba" sorride Chanel, abbracciandomi subito dopo Ryan.

3 Giorni Dopo h. 7am

Sono uscita ieri mattina dall'ospedale e sono già nel bus di Justin. Se Scoot non avesse accettato a quest'ora ero a fare un concerto e Jessica era a casa con i miei zii ed io non potevo giocarci.

"Hil, ho comprato i pannolini" entra nel bus Ryan, con un pacco di pannolini.
"Grazie Ryan, ma non dovevi, potevo farlo io" dico prendendo i pannolini, abbracciando Ryan.
"Dov'è Justin?" chiede lui.
"E' andato a farsi la doccia. Prima sono andata io e ci stava lui con Jessica, ora ci siamo scambiati i turni" rispondo.
"Stasera chi la tiene la bimba?" chiede lui.
"Sai benissimo chi la terrà" sorrido.
"Si, ma mi piace sentirmelo dire" ride lui. "Ma se avrà bisogno di mangiare?" chiede poi.
"Bhe, il bus è fuori dall'Arena in cui Justin si esibirà, io ci metto poco a cantare, puoi sempre chiedere a Chaz di venirmi a chiamare ed io arrivo" scrollo le spalle.
"Va bene" sorride lui, giocando con la manina della bimba.
"Eccomi" sorride Justin, uscendo dal bagno in boxer.
"Justin, copriti" lo rimprovero.
"Non fingere che ciò che vedi non ti piaccia" dice, mettendo in risalto i suoi muscoli.
Rido. "Sei stupido, ecco cosa sei" lo bacio, mentre Ryan và a lavarsi.
"Ci vediamo fra un anno" urla Ryan, mentre va in bagno.
Rido. "Allora, ora cosa facciamo? Dobbiamo ancora decidere la data del battesimo" dico, mentre poso Jessica sul mio letto, notando che dorme.
"Dovremo trovare un giorno interamente libero. Sarebbe straziante battezzarla la mattina, festeggiare il pomeriggio ed esibirsi la sera" risponde lui, sedendosi accanto a me.
"Già. Vai a prendere le varie date del tour così vediamo" ordino, sedendomi con le gambe incrociate.
"Va bene, arrivo" si alza dirigendosi verso l'inizio del bus, mentre io guardo Jessica dormire serenamente.

E' così bella, assomiglia maggiormente a Justin quando era piccolo. Ha lo stesso naso, la stessa forma del viso, lo stesso taglio di occhi. Da me ha preso la forma della bocca e il colore degli occhi.
Justin torna con dei fogli in mano, sorridendomi, sedendosi accanto a me.

"A cosa pensavi?" chiede cercando qualcosa tra i fogli.
"Al fatto che ti assomiglia" sorrido, indicando Jessica.
"Ah, approposito. Mio padre ti ringrazia per aver mantenuto la ricorrenza della 'J' " mi sorride, estraendo un foglio.
"Di nulla" sorrido anche io. "Allora, hai trovato qualche data libera?" chiedo sporgendomi verso i fogli.
"Bhe, Scooter ha fatto in modo di farmi prendere qualche giorno di ferie quindi si ricomincierà il 19 del mese prossimo" mi sorride lui.
"Da quant'è che sei in paternità?" rido, non ricordandomi.
"Dal 10 agosto" si stringe nelle spalle.
"Come mai non me lo ricordavo?" chiedo.
"Non lo so" scrolla le spalle.
"Ora dobbiamo scegliere il luogo e la data" sorrido.
"Voglio battezzarla a Calabasas" dice lui.
"Anche io, però bisogna vedere quando la chiesa è disponibile. Dovremmo riservarla per una mattinata intera o ci ritroveremo la chiesa invasa da milioni di ragazze" faccio una smorfia di disapprovazione.
"Già. Facciamo una cosa: esci con Ryan e vai a scegliere gli abiti per Jess, per te e per lui. Io chiamo la chiesa e mi metto d'accordo" dice alzandosi.
"Va bene. Ma non sarà meglio che mi porto dietro anche Chanel? Così l'abito lo sceglie anche lei" scrollo le spalle alzandomi.
"Certo. Appena esce Ryan avvertilo, io vado da Scoot e insieme chiamiamo" sorride lui, baciandomi la fronte.

Annuisco e prendo la valigia accanto al letto. Me l'ha portata Justin per non farmi spendere sempre soldi per ogni volta che dovevo uscire. La apro e mi siedo a terra, occupando tutto il passaggio. Prendo dei leggins ed una maglia a maniche corte. La biancheria l'ho cambiata prima, quindi non ne prendo una pulita. Aspetto che Ryan esca e intanto mi stendo accanto a Jessica, tenendole la manina.
Dopo qualche minuto decido di chiamare Chanel, che mi risponde al terzo tentativo.

"Pronto?" chiede inspazientita.
"Troppo dolce" mormoro.
"Scusami Hilary, stavo dormendo e sai quanto odio essere svegliata. Avevi bisogno?" chiede con voce più dolce.
"Si. Alzati e preparati una piccola valigia. Devi venire con me a Calabasas per sceglierti il vestito del battesimo" le dico, continuando a stare vicina a Jessica.
"E perchè mai dovrei prepararmi una valigia?" chiede lei.
"Perchè non si fà oggi, dobbiamo ancora scegliere la data, ma i preparativi partono oggi" sorrido, sapendo che Chanel è completamente confusa.
"Non ho capito nulla" si limita a dire.
"Tu preparati una borsa con dei vestiti e della biancheria e fatti trovare pronta tra una mezz'ora, il resto te lo spiego quando sarai qui" le dico, sentendo una porta chiudersi.
"Va bene, a dopo" chiude la chiamata e mi alzo dal letto per vedere se Ryan è uscito.
"Oh, finalmente sei uscito" esclamo, sentendo Justin ridere dall'altra parte del pullman.
"Io l'ho detto che ci metteva tanto" urla Justin.
"Devi vestirti. Andiamo a comprare i vestiti per il battesimo di Jessica" sorrido io.
"Ora?" chiede lui, sgranando gli occhi.
"No. Prima andiamo a prendere Chanel, poi andiamo a scegliere i vestiti e poi andiamo a Calabasas, per preparare la casa" sorrido io.
"Ah, okay. Fra quanto arriviamo da Chanel?" chiede lui.
"5 minuti" urla mio zio, alla guida.
"Puoi controllare Jessica? Io devo andare a vestirmi" chiedo, alzandomi dal letto.
"Certo" mi sorride, sedendosi accanto a lei.
"Non toccarla troppo o si sveglia" urlo dal bagno, per poi entrare.

Non è molto grande, dato che ci troviamo su un bus. Però c'è tutto l'occorente, quindi inizio a vestirmi e lavarmi la faccia e i denti, dato che la doccia l'ho fatta prima. Una volta vestita esco dal bagno e trovo Ryan con Jessica in braccia, che si muove per tutto il passaggio.

"Si è svegliata?" chiedo.
"Si, ma è tranquilla. Sembra che si stia per addormentarsi di nuovo" dice tenendo lo sguardo fisso verso il viso di Jess.

Appena arriviamo davanti casa di Chanel, trovo quest'ultima e Rachel ad aspettarci. 

"Cosa ci fà Rachel qui?" chiede Justin. "Non possiamo portarcela dietro, siamo in troppi e non ci sono abbastanza letti" sussurra, mentre le porte del bus si aprono.
"Ci penso io" dico, prima di scendere.
"Ciao" abbraccio Chanel. Rachel si tiene a distanza da entrambe, mentre squadra i vetri oscurati del bus.
"Io sono pronta, ma c'è Rachel che vuole parlarti. Inizio a salire" dice Chanel, portandosi la borsa nel bus.
"Dimmi" mi avvicino a lei, che mi guarda male.
"Perchè lei sì e io no?" chiede lei, fissandomi da dietro i suoi occhiali da sole.
"Cosa intendi?" chiedo, non capendo.
"Perchè hai scelto come madrina lei e non me? Cos'ha lei che io non ho?" chiede lei, innervosendosi.
"Nulla. Non pensavo ti dispiacesse.." 
"Certo, è ovvio. A me non dispiace mai per nulla. Vai a vivere dall'altra parte dell'America senza chiedere il parere a nessuno. Scegli il nome della bambina insieme a Justin, Ryan, Chaz e Chanel e a me non chiedi nulla.."
"Eri partita per andare da tua nonna che stava male, non pensavo fosse necessario disturbarti in un momento così solo per chiederti che nome avrei potuto dare alla bambina" spiego calma.
"E il fatto dell'America?" chiede lei.
"Ho preso la decisione solo con Justin. Poi l'ho detto a tutti, non posso rimanere qui per sempre" spiego. "Ho una bambina e i paparazzi e i fan sanno dove abitiamo sia io che Justin. Calabasas non la conosce quasi nessuno, la maggior parte delle persone pensano che Justin abbia abbandonato quella casa e quindi è perfetto così. Poi c'è molto spazio, Jessica sarà felicissima di poter vivere lì" spiego sorridendo.
"Ed io e Chanel? Non hai pensato a noi? Ci sono anche i tuoi zii qui. Ci sono anche Ryan, Chaz, Scoot, Selena.." continua.
"Selena abita poco distante da casa nostra, Scooter starà con noi per il tour, Chaz e Ryan hanno preso una casa lì nei paraggi e i miei zii mi vogliono felice" sussurro.
"E io rimango qui, a New York, senza vederti mai più" annuisce lei. "Certo, mi sembra giusto" commenta.
"Non è colpa mia se sei assente quasi sempre" alzo di poco la voce.
"Sei tu che mi stai allontanando, non sono io che sono assente" si arrabbia lei.
"Devo andare, ne riparliamo quando torno" dico poi, evitando i litigi.
"No, non ne riparliamo quando torni e nemmeno adesso. Non ne riparliamo più, perchè io e te non abbiamo più nulla da dirci. Cancellate il mio numero, non cercatemi e vivete insieme per sempre e già che ci sei tienitela anche come damigella d'onore al tuo matrimonio" urla correndo via.


3 Giugno 2015 h. 10.05am
Calabasas, California, Stati Uniti


Da quel giorno non si è fatta più sentire. Non si è presentata al battesimo, non è venuta a trovarmi quando sono ritornata a New York per far visita ai miei zii. Ha persino cambiato casa, ma non è colpa mia se non ha voluto far finire l'amicizia che aveva con me e Chanel, anche se a Chanel non mi sembra che le sia importato qualcosa.

"Justin, l'aereo sta per arrivare, muoviti" urlo dal piano di sotto, mettendo Jessica nel passeggino.

Sono passati quasi nove mesi e Chanel ha finito la scuola, diplomandosi. Ora è su un aereo e sta per venire qui, a vivere insieme a Chaz, il suo nuovo amore.
E come al solito Justin si è svegliato tardi.

"Arrivo, sono quasi pronto, inizia a salire in macchina" dice dal piano di sopra.

Attraverso l'enorme stradina che porta all'uscita dalla casa. Il sole picchia leggermente sulla mia pelle mentre metto Jessica dentro il seggiolino nei sedili posteriori del SUV nero di Justin. Mi metto al posto di guida e aspetto che Justin entri in macchina. Ho preso la patenta poco dopo aver battezzato Jessica e mi sono dimplomata anche io qualche mese fà, grazie alla mia insegnante privata. Cinque minuti dopo Justin sale in auto con il viso ancora addormentato. Esco dal parcheggio e vado verso sinistra, in direzione dell'aereoporto.

"Come stai?" chiedo a Justin.
"Assonnato" risponde sbadigliando. "Hai messo Jess nel seggiolino?" chiede poi girandosi.
"Si" annuisco, azionando il climatizzatore dell'auto.
"Non metterlo troppo alto o Jess si ammalerà" mi avvisa lui.
"Non sono stupida, so cosa fare" lo guardo velocemente per poi tornare a guardare la strada. 

Sbuffo fermandomi ad un semaforo rosso. La città è piena di macchine e persone in pantaloncini e canottiera. Molti si dirigono alla spiaggia di Malibù, a circa 25 minuti di viaggio da quì. E poi ci siamo noi, che siamo in ritardo per andare a prendere una ragazza in aereoporto.
Il telefono suona proprio nel momento in cui il semaforo diventa verde.

"Rispondi tu, io non posso" dico, guardandolo velocemente.

Risponde al telefono e dopo poco chiude la chiamata.

"Era Chanel, ha detto che è appena arrivata, ci aspetta all'uscita dell'aereoporto" mi avverte, chiudendo gli occhi.
"Non ti addormentare" lo avviso, notando i suoi occhi chiusi.

Mi fà un piccolo cenno con la testa, lasciando gli occhi chiusi. Il silenzio cade in auto finchè Justin non mormora qualcosa.

"Fra quanto arriviamo?" 
"Da casa ci vogliono venti minuti, fra circa un quarto d'ora siamo lì" spiego, continuando a guidare.

Lui annuisce e il silenzio cade di nuovo. Probabilmente Jessica si è addormentata, cosa che sta per fare anche Justin, dato che è immobile contro il sedile con gli occhi chiusi.
Come avevo detto, dopo un quarto d'ora siamo arrivati all'aereoporto. Justin dorme, lo capisco dal suo respiro pesante, così scendo dall'auto e vado incontro a Chanel situata davanti a me. L'abbraccio.

"Come stai? Sembrano secoli che non ci vediamo" le sorrido, prendendole due valigie e una borsa, mentre lei prende le restanti tre vailgie.
"Bene, tu? Ti trovo cambiata, più..adulta" commenta, procedendo verso la mia auto.

Apro il bagagliaio e ci infilo dentro tre valigie più la borsa, mentre nei sedili posteriori ci appoggio le altre due valigie, stando attenta a non far del male a Jessica. Chanel si accomoda tra Jessica e le valigie, mentre io salgo di nuovo in auto.

"Justin dorme?" chiede lei, giocando con Jess.
"Si, l'ho svegliato per venire a prenderti, ma ho capito solo poco fà che era meglio non svegliarlo" commenta, mettendo in moto l'auto. 
Lei ride. "Dove abita Chaz? Insomma, è molto lontano da casa vostra?" chiede mentre ammira il paesaggio dal finestrino.
"E' a meno di un isolato da noi" spiego, concentrata sulla strada.
"E quanto ci vuole ad arrivare?" chiede lei.
"Cos'è? Sei già impaziente di vederlo e lasciarmi?" sorrido.
"No, è che.." 
"Hey, non preoccuparti, scherzavo" rido. "Dista venti minuti" rispondo poi.

Lei si limita ad annuire, continuando a guardare davanti a sè.

"Che posto afoso" commenta lei, togliendosi la giacca.
"Siamo a pochi minuti dal mare, è ovvio che faccia caldo" sorrido io. "Com'era il tempo a New York?" chiedo.
"Nuvoloso, non c'era molto sole, nonostante siamo a Giugno" commenta lei, guardando la folla per le strade.
"Allora, che mi racconti? E' da due mesi che non ci vediamo" le dico, sorridendo.
"Bhe, sono stata fermata da due ragazze in aereoporto perchè hanno visto una nostra foto su un giornale" sorride lei imbarazzata.
"Oh, mi dispiace" la guardo dallo specchietto retrovisore.
"Non preoccuparti, ho detto solo che ero venuta a fare una vacanza qui, di te non ho accennato nulla. Ho solo risposto che eri ancora a New York insieme a Justin" fa spallucce lei.
"Grazie" le sorrido.
"Di nulla" sorride anche lei. "Hai più sentito Rachel?" chiede poi.
Scuoto la testa. "No, da quando ha fatto la scenata fuori dal bus non si è fatta più sentire. Su Facebook non c'è, ha cambiato numero di telefono, si è trasferita ed ha cambiato nome su Skype. Si è come dissolta. Tu?" 
"Nemmeno io. A scuola non è più venuta, non so nemmeno se si è diplomata" commenta lei.
"Come mai questa sparizione improvvisa?" chiedo.
"Non lo so, a me non ha detto nulla dopo aver litigato con te" scrolla le spalle.
"Ci fermiamo a casa di Chaz?" chiedo, entrando nella via riservata. 

Mi fermo poco più lontano da una sbarra ed inserisco un biglietto in una piccola cassa. Il biglietto esce di nuovo fuori e la sbarra si alza, permettendomi di passare.

"A cosa serve quella sbarra?" chiede non capendo.
"Siamo appena entrata nell'aerea VIP, se così si può chiamare. Qui abitano solo le persone famose e quella sbarra serve per non far passare persone indiscrete. Se provi a superare la sbarra, a piedi o con qualsiasi veicolo, suona un allarme abbastanza forte" sorrido, ricordandomi di quando un paparazzo ha provato a superare quella sbarra.
"Anche se strisci?" cheide lei.
"Si" rido io, raggiungendo la casa di Chaz. "Ora che passiamo davanti casa nostra te la faccio vedere" sorrido io, rallentando.
"Mi sento eletrizzata a stare in una via di vip" sorride lei.
"Questa non è una via, è un quartiere, baby" le strizzo l'occhio sorridendo. "Guarda, questa è casa nostra" indico l'ampio cancello color bronzo.
"Wow, è enorme" sorride lei, guardando l'entrata visibile dal cancello. 

Fermo l'auto davanti al cancello. Il silenzio regna in quella via. 

"Porto Jessica e Justin dentro e poi ti accompagno da Chaz" le spiego, scendendo dall'auto.
"Ti dò una mano" dice scendendo dall'auto, prendendo Jessica in braccia.
"Grazie" dico aprendo la portiera dalla parte di Justin. "Justin, svegliati, siamo arrivati" lo scuoto poco gentilmente.
"Cosa? Che succede? Che ore sono?" chiede guardandosi attorno.
"Siamo arrivati, devi scendere ed è quasi mezzogiorno" rispondo, iniziando ad aprire il cancello.

Justin scende dall'auto e saluta Chanel, prendendole Jess dalle mani, dirigendosi in casa. Chanel lo saluta e si siede accanto a me. Metto in moto e dopo nemmeno un minuto sono davanti casa di Chaz.

"Eccoci" sorrido, spegnendo il motore.
"Wow, anche casa sua non scherza." sorride lei.
"Ora è fuori con Ryan" le dico, mentre tolgo le valigie dall'auto, posandole a terra.
"Come fai a saperlo?" chiede lei, prendendo le valigie.
"Ryan l'ha portato fuori per fare in modo che il tuo arrivo fosse una sorpresa" sorrido, aprendo il cancelletto di casa Somers.
"E le chiavi? Come fai ad averle?" chiede, trascinando due valigie per tutto il vialetto.
"Me le ha date Ryan" sorrido, aiutandola a portare le altre tre valigie e la borsa.

Apro la porta di casa ed entro, posando le valigie in salotto.

"Non posso farti da guida, ora. E' la prima volta che metto piede quà dentro" mi scuso, guardandomi attorno.
"Non preoccuparti. Mi hai aiutata anche troppo" sorride lei. "Ci vediamo più tardi. Cercherò di distinguere le stanze e di ambientarmi in attesa del ritorno di Chaz" dice lei, sorridendo, abbracciandomi.

Ricambio l'abbraccio e dopodichè salgo in auto tornando davanti casa. La parcheggio e Cody Simpson esce dalla casa davanti alla nostra.

"Hey, Hilary" mi richiama sorridendo. 
"Cody! Non sapevo ti fossi trasferito qui" sorrido salutandolo dall'altra parte della strada.
"Sono arrivato poco fa, infatti" spiega.
"Chi c'era prima di te?" chiedo, avvicinandomi al cancello.
"Non so, credo fosse vuota da un bel pò" scuote la testa.
"Infatti non ho mai visto nessuno abitarla" dico, aprendo il cancello. "Ora devo andare, è ora di pranzo e tocca a me svolgere il lavoro" sorrido, salutandolo.
"Certo, ci vediamo. Salutami Justin" mi sorride lui.
"Senz'altro. A presto" sorrido entrando.

Percorro il vialetto ma vengo fermata da Lucy, la cameriera.

"Bentornata Hilary. Justin ha detto di raggiungerlo nel retro appena saresti tornata" mi sorride.
"Grazie Lucy" le sorrido.
"Vuoi che preparo il pranzo?" mi chiede mentre mi dirigo sul retro.
Mi fermo e mi giro verso di lei. "No, grazie. Faccio da sola, tu riposati" le sorrido, per poi riprendere a camminare.

Raggiungo il retro, notando la piscina vuota.

"Cos'è successo alla piscina?" chiedo a Justin steso sul prato con Jess sul petto.
Alza il busto guardandomi. "La stanno pulendo" scrolla le spalle. "A quanto pare oggi niente bagno" aggiunge poi, sedendosi a gambe incrociate, facendo sedere Jess sull'erba.
"A meno che non organizziamo un'uscita con gli altri" sorrido, raggiungendoli.
"Dove?" chiede, facendo spazio accanto a lui.
"Malibù Beach" propongo sedendomi accanto a lui. "Ecco l'amore di mamma" sorrido a Jess, prendendola in braccio.

Lei punta i suoi occhi azzurro ghiaccio nei miei e mi sorride poco dopo muovendo quei suoi piedini coperti da delle semplici calze bianche in cotone.

"Si, ci sto. Hai già avvertito gli altri?" chiede lui, prendendo il telefono dalla tasca dei pantaloni.
"No, chiamali tu e avvertili. Ryan e Chaz sono in giro insieme" dico, mentre lui si alza e torna dentro. "Avverti Ryan che Chanel è arrivata" urlo da fuori, per farmi sentire.
"Va bene" urla di rimando lui.
"Adesso ci andiamo a cambiare" dico dolcemente a Jess, prendendola in braccio.

Lei si agita, volendo tornare subito a terra. Salgo al piano di sopra e inizio a preparare l'occorrente per me e per Jess. Prendo un'ampia borsa da mare e dentro ci infilo due asciugamani, la protezione solare, l'abbronzante e varie altre cose necessarie, mentre Jess si rotola nell'enorme letto matrimoniale. Prendo la borsa, appoggiandola sulla spalla, e dopodichè prendo Jess in braccio, dirigendomi al piano di sotto. Metto la piccola nel box pieno di palline di plastica morbida, situato in sala, appoggio la borsa sul divano e vado in cucina a preparare qualche tramezzino. Tiro fuori una confezione di birre e due bottigliette di Sprite. Preparo due biberon di latte e un biberon con dell'acqua dentro. Mi porto anche due omogeneizzati e un cucchiaino. Metto il tutto dentro la borsa e mi siedo sul divano in attesa di Justin, che arriva poco dopo.

"Hanno detto che fra dieci minuti sono davanti casa nostra. Ryan porta il suo macchinone" mi avverte. "Và a vestirti, io preparo il resto" mi dice, spuntando in sala.
"Ho già preparato tutto io, controlla Jess nel frattempo che vado a vestirmi, e se è necessario cambiala" dico mentre corro al piano di sopra. 

Entro in camera, aprendo l'armadio, e tiro fuori un paio di shorts di Jeans chiaro ed una canotta bianca. Prendo un costume e lo indosso sotto i vestiti, mi lego i capelli in una coda alta e mi strucco. Ai piedi indosso delle infradito rosa, abbinate al costume, e scendo dopo cinque minuti.

"Tempo record" esclamo entrando in sala, facendo spaventare Justin. 
"Bene, ho cambiato la bambina e le ho messo qualcosa di più leggero. Le fai fare il bagno anche a lei?" chiede prendendola in braccio.
"Sul bagnasciuga" commento prendendo la borsa.

Annuisce e mi segue mentre usciamo da casa.

"Il telefono l'hai preso?" mi chiede lui.
"Si, è in borsa" annuisco, camminando davanti a lui. "Sono già qui" dico, vedendo la jeep di Ryan parcheggiata davanti al cancello.

Usciamo dal cancello ed entriamo sulla jeep, salutando gli altri.

"Ryan, se ti sbrighi eviti di prenderti una multa" dice Justin, con Jess in braccio.
"Perchè?" chiede lui, guardando Justin dallo specchietto.
"Perchè ti ricordo che Jessica dovrebbe stare nel seggiolino" lo ammonisce lui.
"Sei tu che non l'hai preso, non è colpa mia" fa spallucce lui.
"Mi ha chiamato Rachel prima. Ha detto di non dirti nulla, ma te lo dico lo stesso" dice all'improvviso Chanel.
"Probabilmente sapeva già che me lo avresti detto comunque" faccio spallucce, guardando la strada davanti a me.
"Cosa ti ha detto?" chiede Justin.
"Ha semplicemente chiesto come stavo io, dov'ero andata a vivere e si è scusata per essere sparita. Ha detto che ha sbagliato a prendersela anche con me, quando non c'entravo nulla" spiega.

Annuisco distrattamente, non proprio interessata a ciò che dice.

"Io non ho ancora capito perchè avete litigato" dice Chaz, guardando prima me poi Chanel.
"Dice che dò più attenzioni a Chanel. A quanto pare la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato la scelta di prendere Chanel come madrina di Jessica e non lei" spiego brevemente.
"E' patetico" mormora Ryan.
"Io l'ho sempre vista come la ragazza oscura del gruppo" commenta Chaz.
"A me non stava molto simpatica" dice Ryan, svoltando a destra. "Malibù Beach, giusto?" chiede poi a Justin che risponde annuendo.
"La bambina si è addormentata" dice Justin, continuando a cullarla.
"Vorrà dire che resterò a riva con lei, così la mia pelle diventa più scura" scrollo le spalle io.

Dopo dieci minuti siamo arrivati alla spiaggia affollata di Malibù.

"Sicuro che non ci assaliranno? Siamo senza guardia e abbiamo con noi la bambina" dico a Justin, mentre scendiamo dall'auto.
"C'è una parte di spiaggia riservata a noi. E' circondata da molti scogli di grandi dimensione, le persone ci vedranno ma non potranno attraversare l'area. Ci sono polizziotti e guardie del corpo a controllarci, non preoccuparti" spiega mentre si dirige dalla parte opposta dell'entrata.

Lo seguiamo in silenzio finchè non arriviamo davanti ad un poliziotto che, riconoscendoci, ci fà passare.

"Nessuno può entrare" ordina Justin, guardandolo.

Il poliziotto annuisce e noto mio zio in costume a qualche metro da me.

"Imbarazzante" sussurro, distogliendo lo sguardo. 

Posizioniamo gli ombrelloni e gli asciugamani tutti vicini, formando una specie di rettangolo.

"Ci stanno guardando alcune ragazze" sussurra Chanel. 

Ci giriamo nella direzione da lei indicata e notiamo un gruppo di cinque ragazze guardarci incredule, scambiandosi di tanto in tanto dei commenti.

"Probabilmente staranno dicendo: 'Oh mio Dio, ma li vedi anche tu? Sono loro o sono controfigure" dice Ryan, imitando la voce di una ragazza.
Noi ridiamo. "Controfigure?" chiede Chaz, guardandolo divertito.
"E' la prima cosa che mi è capitata" sorride lui, scrollando le spalle.
"E con i paparazzi cosa facciamo?" chiedo, indicando due tipi che si stavano preparando a fare le foto.
"Finchè non ci assalgono di domande, lasciali dove sono" scrolla le spalle Justin.

Passiamo il pomeriggio a scherzare e prendere il sole, cercando di non far caso alle urla delle ragazze per attirare l'attenzione mia o di Justin e ai flash impertinenti dei fotografi. Probabilmente domani ci saranno le nostre foto su tutti i giornali.
Mi stendo a letto, accanto a Justin, dopo aver messo Jessica a letto.

"Speriamo che dorma" mormoro, per non svegliarla.
"Dici che le dispiacerà avere un fratellino?" chiede Justin, avvicinando pericolosamente il suo corpo al mio.
"A me sì, perchè dovrò alzarmi io ogni notte per allattarlo" rispondo, mettendo qualche centimetro tra il mio corpo e quello di Justin.
Lui ride a bassa voce e poi mi bacia dolcemente, tenendomi fra le sue braccia. "Notte, principessa" sussurra, baciandomi la testa.
"Notte, principe" rispondo accoccolandomi al suo petto.

Il giorno seguente passa in fretta, finchè arriva la sera e mi trovo nella Ferrari bianca di Justin, con un abito da sera addosso e con delle scarpe alte eleganti. Jessica è momentaneamente da Chanel, che ha tanto insistito per tenerla, mentre Justin sta per arrivare.
Appena entra in macchina noto che è vestito come mai l'ho visto prima d'ora: in modo elegante. 
Uno smoking nero con delle scarpe dello stesso colore, lucide.

"Wow" sussurro guardandolo. "Sei bellissimo" mi allungo per baciarlo.
"Anche tu" mi sussurra ricambiando il bacio. 

Mette in moto e parte per un posto a me sconosciuto, ma non ho nemmeno intenzione di chiederglielo, so già che non mi direbbe nulla, dato che si tratta di una sorpresa. Dopo venti minuti buoni l'auto di arresta davanti all'entrata di un lussuoso ristorante. Scende dall'auto e raggiunge la mia parte, aprendomi la portiera.

"Ma come siamo gentili stasera" sorrido scendendo dall'auto.
"Lo sono sempre" commenta lui, assumendo un'espressione buffa.

Incrocio la mia mano con la sua ed entriamo in quel ristorante, trovandoci un uomo che ci sorride davanti a noi.

"Buonasera, deduco che abbiate un tavolo prenotato sotto il nome Bieber" ci sorride, riconoscendoci.
"Si" annusice Justin.
"Prego, da questa parte" ci dirige verso un tavolo al secondo piano, su un terrazzo.
"Cavolo Justin, si vede tutta la California" esagero, ridendo.
Ride con me. "Siamo qui per mangiare" dice, portando verso il tavolo con fare teatrale. 

Mi scosta di poco la sedia e mi fa sedere avvicinando di nuovo la sedia al tavolo.

"Molto gentile mio cavaliere" sorrido lusingata, guardando le piccole candele a terra che contornano quel piccolo terrazzo.

Un cameriere viene verso di noi per farci ordinare il primo.
Ordiniamo la specialità della casa per tutti i vari pasti e ci ritroviamo a mangiare pesce e cibo simile per tutta la serata.

"Mi piace il pesce" commento, finendo il secondo.
"Ho notato" sorride lui.

Mi riempie metà bicchiere con del vino rosso e la stessa cosa fà con il suo bicchiere. 

"A noi" brinda lui, alzando il calice in vetro.
"A noi" sorrido io, facendo scontrare leggermente il mio calice con il suo.

Beviamo entrambi un sorso di vino e posiamo di nuovo il bicchiere sul tavolo, facendo un cenno al cameriere.

"Potrebbe portarci il dolce?" chiede Justin, mentre il cameriere sparecchia.
"Certo" ci sorride lui, entrando nel ristorante.
"Sembra una di quelle scene da film, dove nascondi l'anello di fidanzamento nel dolce" esclamo non appena il cameriere ci porta il dolce.

Noto che sulle labbra del cameriere si apre un piccolo sorriso, sentendo le mie parole, mentre Justin, invece, sta ridendo di gusto.

"Non preoccuparti, puoi mangiare il dolce senza paura di morire. Non ha nessun oggetto dentro" ride, iniziando a mangiare il suo gelato.

Sorrido, mangiando il mio dolce. Sento delle campane e noto che poco distante da noi c'è un campanile.

"Stando alla storia di Cenerentola, dovrei andarmene fra cinque minuti" sorrido, tornando a guardare Justin.
"Bhè, stando alla nostra storia, è proprio ora che inizia la favola" sorride lui alzandosi.

Lo guardo stranita e mi tende una mano, facendomi alzare.
Fà un cenno ad un cameriere che fà partire la canzone 'Eyes on fire' dei Blue Foundation
Balliamo sulle note di quella canzone. Le sue braccia strette attorno ai miei fianchi e le mie strette attorno al suo collo, a pochi centimetri di distanza.

"Ti piace la canzone?" mi chiede sorridendo, mentre continuiamo a dondolarci lentamente.
"Mi ricorda qualcosa" dico, cercando di capire dove l'ho già sentita.
"Lo so" sorride lui.
Il mio viso si illumina. "E' una delle canzoni che si sentono nel primo film della saga di Twilight" sorrido io.
"Esatto" sorride anche lui.
"Come si chiama?" chiedo alludendo alla canzone.
"Eyes on Fire" dice lui, mentre mi fà girare un paio di volte, riportandomi subito attaccata al suo petto.

Iniziamo a muoverci, finendo per ballare per tutto il terrazzo, sotto gli occhi dei due camerieri personali in piedi all'entrata del terrazzo.
La voce della ragazza riempie le nostre orecchie e l'aria che ci circonda. La canzone finisce e Justin fà un piccolo inchino davanti a me per ringraziarmi del ballo concesso. Mi inchino anche io sorridendo e sobbalzo nel sentire le campane segnare mezzanotte.

"E' mezzanotte" sussurra Justin. "E' ora" dice poi, guardandomi intensamente.
Corrugo la fronte. "Per cosa?" chiedo.
Si inginocchia davanti a me tenendo in mano una scatolina nera di velluto. "Hilary Rose Hamilton, mi vuoi sposare?" chiede, aprendo la scatolina, rivelando un anello di matrimonio con una piccola pietra al centro.
"Oddio Justin" mi copro il viso con le mani, mentre piccole lacrime di gioia iniziano a percorre il mio viso, facendo colare tutto il trucco. "Sì, lo voglio" sorrido e in quel preciso istante dei rumorosi fuochi d'artificio rimbombano nel cielo scuro della California, illuminando i nostri visi colmi d'amore.

Justin si alza, avvicinandosi a me. Mi prende la mano sinistra e mi metto l'anello al dito, baciandomi dolcemente.

"Ora sei ufficialmente la signora Bieber" sussurra lui, sorridendo, con il viso illuminato da quei bellissimi fuochi d'artificio.
"Ti amo" sorrido, guardandolo.
"Ti amo anche io, piccola mia" sorride lui, avvicinando le sue labbra alle mie.



Le nostre labbra si sfiorarono fino a premere le une contro le altre e fù come la prima volta. Una miriade di farfalle volarono per tutto il mio stomaco e le mie lacrime bagnarono il viso felice di Justin.
Fù da quel giorno che diventai la signora Bieber. Fù da quel giorno che la mia vita prese una strada bellissima.
E fù da quel giorno che io e Justin vissimo per sempre felici e contenti.

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-SPAZIO AUTRICE-

Eccomi qui, ragazze! Come avete potuto notare è l'ultimo capitolo, ma farò il sequel. Ora non riesco a farlo, sono alle prese con una nuova storia, quindi quando riuscirò ad avere del tempo libero  inizierò a scriverlo. E' bruttissimo dovervi lasciare. Mi mancherete tantissimo, giuro :(
Voglio ringraziare tutte le ragazze che hanno messo tra le preferite la storia
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Ringrazio anche chi ha recensito i capitoli, seguendo questa storia dall'inizio! Vi amo tantissimo, giuro. Mi mancherete troppo, ci vediamo con la prossima storia!
Vi amo, Sere <3

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