A child's play

di JustABitchOnAStroll
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I'll call you Kuzu anyway... ***
Capitolo 2: *** Returning to the hideout ***
Capitolo 3: *** Kunai throwing ***
Capitolo 4: *** We might have a little problem ***
Capitolo 5: *** Well, That Escalated Quickly! ***



Capitolo 1
*** I'll call you Kuzu anyway... ***


A child's play cap 1 Faceva  freddo, nevicava, e, cazzo, la taglia su cui Kakuzu aveva messo gli occhi non si trovava.
- E-esattamente qu-quanto manca alla prossima città? - feci, tra denti che sbattevano tra di loro per il freddo.
- A saperlo, il coglione non ne vuole sapere di fermarci finchè non troviamo quel bastardo... Cazzo, credi sia una buona cosa il fatto che non mi senta più i piedi? -
- Uh... No. Ipotermia Hidan -
- Ipo-che? -
- Ipoter... Ma cosa te lo spiego a fare? Tanto te lo dimenticherai tra cinque secondi ad essere ottimisti... -
- Bah, non me ne frega niente in ogni caso... Oi coglione! Quando cazzo possiamo fermarci!? - urlò a Kakuzu, che oramai ci aveva distanziato da un bel pezzo.
Effettivamente, andando in giro coperto come faceva lui, non doveva patire il freddo come me o come Hidan ( che le magliette le ripudiava a prescindere dal clima ).
- Hidan, tappati la bocca. - fece il tesoriere senza nemmeno girarsi.
Pessimo umore.
Di solito reggeva almeno un paio di frasi del Jashinista... Dovevamo esserci persi ( opzione uno ) oppure essere parecchio lontani dalla meta in questione ( opzione 2 ).
- Cazzo, un giorno o l'altro ti sacrificherò a Jashin brutto pezzo di-hmpf! - mi guardò malissimo.
- Taci, altrimenti ti fa a pezzi, ti seppellisce da qualche parte e ti lascia lì! - rimossi la mano - Assecondalo, fagli trovare questa fottutissima taglia e, quando è di umore migliore, rompigli i coglioni. -
- Bah, non sei divertente cogliona. - ghignò e mi passò un braccio in vita - Appena ci fermiamo in un inno vedrai che ti faccio... -
Diventai bordeaux.
Va bene tutto, ma non ero ancora abituata a tutta questa confidenza nel parlare di certe... Cose.
Lui scoppiò a ridere, riprendendo a camminare e tirandomi, di conseguenza, con sè.
- Sei un cretino, lo sai, no? -
- Ma mi vuoi bene lo stesso, ammettilo! - ghignò, appioppandomi un morso sul collo
- Bastardo, mi hai beccato - risi, rintanandomi sotto il suo braccio per avere un minimo di riparo dal vento.

Tre ore dopo ci vedevano in un mezzo metro buono di neve, ad arrancare come dei disperati verso una qualsiasi forma di riparo, visto come dal tempo già brutto che c'era su quelle montagne, si era andata a formare una vera e propria tormenta.
Fantastico, non c'era che dire.
- Ateo di merda, dove cazzo siamo finiti!? - fece Hidan, portandosi in pari con Kakuzu e parandocisi davanti.
Oltre alla neve si prevedevano botte.
- Fatti da parte. - fece gelido il tesoriere
- Tch, sai benissimo che non mi fai un cazzo di paura bastardo. - replicò Hidan, reggendo lo sguardo killer che gli veniva rivolto.
Sinceramente non avevo voglia di vedere un'altra delle loro liti... Erano così prevedibili che potevo praticamente fare la telecronaca...
1. Hidan dice qualcosa di incredibilmente poco intelligente
2. Kakuzu si incazza per aver sentito la suddetta cosa poco intelligente
3. Hidan ribatte
4. Kakuzu si incazza ancora di più ma cerca di trattenersi per non rallentare la missione
5. Hidan continua a dispetto del pericolo che incombe su di lui.
6. Kakuzu non riesce più a trattenersi e, o lo uccide, o gli stacca la testa, o lo fa a pezzi e lo lascia indietro.

Ed eravamo allo stadio quattro per ora.
Decisi di impegnarmi mentre la smettevano guardandomi in giro.
La neve rendeva quasi impossibile vedere a più di una cinquantina di metri... Si vedeva solamente un piccolo fuocherello proprio nel bosco che stavamo costeggiando...
... Cosa?
Passai in mezzo a Hidan e Kakuzu, zittendoli abilmente - Credo ci sia qualcuno nel bosco. -
E miracolo dei miracoli... Kakuzu non decise di uccidermi al posto di Hidan, ma cominciò a inoltrarsi nel bosco.
- Minchia che rottura di palle! - fece Hidan, prima di seguirlo.
E io, da brava ragazza che ero, li seguii.
- Sembra che sia il tizio con la taglia sulla testa. Bene. - si girò verso di me - Voglio un lavoro pulito. E fatto in fretta, non come farebbe qualcun'altro -
Sospirai e attivai il terzo stadio, pronta per andare e portare a termine il mio compito. Almeno saremmo potuti ritornare al covo, dove faceva decisamente più caldo.
- Torno subito... - saltai su un albero e presi ad avvicinarmi all'accampamento.
Si rivelò ben presto un erroraccio.
Sentii solo vagamente un " MERDA! " , prima di una serie di esplosioni poco lontane.
Poi un colpo alla testa e il buio.

- Si prenderà un colpo come minimo -
- Aspettiamo che si svegli per lo meno, idiota. -
- Cazzo Kakuzu, fotterti una buona volta no, eh?! -
Uh? Dove cavolo ero?
Mi stavo muovendo.... Hm... Ma come?
Aprii a fatica gli occhi, trovandomi faccia a faccia con un uomo che aveva praticamente tutta la faccia coperta.
- ...Chi sei? -
- Non ti ricordi!? - fece un altro con una grossa falce sulla schiena - Proprio un cazzo!? -
- Uh... - guardai quello che mi stava portando in braccio - So solamente il mio nome... Però... Tu mi sembri familiare! - puntai un dito sul petto di quello che mi stava portando e sorrisi.
- Uhm... Cogliona, seriamente non ti ricordi una beata minchia? -
- Che ti ho fatto per farmi chiamare così? -
- Oh Jashin... - si sbattè una mano in faccia e scosse la testa
- Bene, direi che puoi camminare ora. - mi mise giù e lo guardai.
- Come mai sei così alto? - feci, aggrappandomi alla sua cappa - Hai degli occhi strani signore! -
Mi allontanò con una mano in fronte - Non sono io che sono alto. Sei diventata tu una marmocchia. - fece, con tono perentorio
- Come " diventata " ? Sono sempre stata così... - ribattei, togliendomi la mano dalla fronte e fissandolo negli occhi, incrociando le braccia sul petto.
- In vece no, cazzo! Fino ad un paio di giorni fa avevi diciott'anni! - sbottò quello con la falce, facendomi spiccare un salto non indifferente e, di conseguenza, cercare rifugio dietro il tizio alto.
- Hidan, sei davvero così poco mentalmente dotato? - si girò verso di me - E tu staccati. -
- Minchia... - fece l'albino, sbuffando
- In ogni caso - parlò l'uomo con la maschera - Il mio nome è Kakuzu, lui è Hidan, il mio partner. - si mise pollice e indice sul setto nasale.
- Kakuzu e Hidan... - provai a ripetere - Posso chiamarti Kuzu? -
Hidan scoppiò a ridere, tenendosi lo stomaco.
- Non se ne parla nemmeno. - replicò lui - E adesso muoviamoci, forse per fine giornata riusciamo ad arrivare al prossimo villaggio. - non aveva nemmeno finito di parlare che già si era rimesso in marcia.
- Ehi! Aspetta Kuzu! - urlai, prima di cominciare a seguirlo.
- Non. Chiamarmi. Così. - fece, accompagnando il tutto con uno sguardo killer.
- Uffa... Kuzu. -
Si limitò a sbuffare, rifilandomi un'occhiataccia da far paura.
Ma non a me! Io ero un caso a parte.
- Tanto anche se mi guardi male ti chiamo Kuzu lo stesso - feci risoluta
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Salve gente!
Non so nemmeno perchè mi sono messa a scrivere questa storia... Mi è venuta in mente durante un'ora particolarmente noiosa di Scienze XD
In ogni caso, il personaggio è quello di un'altra mia storia, " Love is truly blind ".
Vabbè, non ho altro da dire, spero che questo sclero sia di vostro gradimento!
Ciauuuu!
Alice_

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Capitolo 2
*** Returning to the hideout ***


A child's play cap 2 - Ci fermeremo qui per la notte. -
- Tch... Come vuoi coglione. - fece Hidan, che, dopo un buon quattro ore di marcia, aveva avuto il buon cuore di prendermi in braccio e portarmi lui.
Incrociai le braccia sulla sua testa dalla mia posizione sulle sue spalle e sbadigliai.
- Stanca, marmocchia? - fece, guardando in alto e ghignando.
- Sì... - sbadigliai di nuovo e mi strinsi nella cappa che indossavo prima di trasformarmi - Non credo di aver mai avuto così tanto sonno... -
Hidan ridacchiò - Oh be', tra poco dormi. - si abbassò per farmi scendere.
- Hidan, dammi una mano. Non posso fare tutto da solo - fece Kakuzu, mentre radunava dei legnetti per avviare un fuoco.
- Bah, vecchiaccio di merda... Che cazzo devo fare? -
- Vai a cercare qualcosa da mangiare. -
L'albino sbuffò, ma fece come gli veniva chiesto, raccattando la sua falce e sparendo nel fitto della foresta.
Rimasi lì dove mi aveva lasciato per qualche minuto, prima di decidermi e andare vicino al mio altro compagno - Hai bisogno di una mano Kuzu? -
- Vai a prendere altra legna, io accendo il fuoco - fece, con il suo solito tono gelido.
- Hai!*- feci, trotterellando nel bosco e cominciando a fare incetta di legnetti, cercando di prendere quelli più asciutti.
Almeno aveva smesso di nevicare, guardiamo il lato positivo!
Ritornai al posto dove ci eravamo accampati in contemporanea con Hidan, che si portava dietro un paio di conigli - Cazzo, non avete idea di quanta fatica io abbia fatto.-
- Si vede anche - dissi, scoppiando a ridere per la quantità mostruosa di rametti e varie che era riuscito a farsi finire nei capelli - Sembri un cespuglio! -
- Fanculo - fece stizzito, cominciando a farsi scorrere le mani tra i capelli nel vano tentativo di rimuovere mezzo bosco dalla sua testa - Ma cazzo...! -
La scenetta servì solamente a farmi ridere più forte.
- Smettetela. - arrivò la voce di Kakuzu - State facendo solo rumore -
Bofonchiai un " guastafeste " che mi guadagnò un'occhiataccia, prima di arrivargli di fianco
- Bada al fuoco - fece, voltandosi poi verso Hidan - E tu usa quella falce per fare qualcosa di utile al posto dei tuoi stupidi sacrifici, per una volta - gli lanciò uno dei due conigli.
- Fottiti bruto ateo del cazzo! Questa falce è riservata per Jashin-sama! Se pensi che mi abbasserò a insudiciarla con del sangue di coniglio ti sbagli di grosso, coglione. -
- Devo mozzarti di nuovo la testa? - ringhiò Kakuzu, guardandolo con la coda dell'occhio.
- Bah... Con la falce non lo faccio. Passami un kunai, bastardo -
Il suddetto kunai gli venne lanciato, certo.
In pieno stomaco però.
- Ma vaffanculo brutto figlio di puttana, coglione di merda! Perchè cazzo devi sempre essere così fottutamente stronzo?! -
Contai le parolacce - Wow, è il tuo record! - esclamai ridendo, - Il massimo che avevi fatto era sei! -
Mi guardò - Come fai a saperlo? Eravamo solo noi due quando è capitato, ed eri ancora diciottenne. Non è che stai cominciando a ricordare? -
- Forse... Mi è venuto naturale - replicai, tirando un calcio ad un sassetto che stava ai miei piedi - Se è davvero come dite voi, come mai sono ritornata ad avere otto anni? -
- Come cazzo faccio a saperlo io? L'unica cosa che mi ricordo è un'esplosione. Poi ti abbiamo ripescato così. -
- E' stata la taglia - intervenne Kakuzu - Erano solo pettegolezzi, credevo. A quanto pare non era così -
- Ma davvero coglione?! Non l'avrei mai detto! - fece Hidan, alzando le mani e schizzandomi con il sangue del coniglio.
- Che schifo! - cercai di togliermelo dalla faccia.
Kakuzu rivolse lo sguardo al cielo - Sul libro delle taglie c'era scritto qualcosa del genere, ma non pensavo esistesse un kekkei-genkai così. -
- Scusa se te lo dico, Kuzu, ma pensavi male! - esclamai, riuscendo a togliermi il sangue per lo meno dalla faccia - E come faccio a tornare normale?! -
Mi fulminò con lo sguardo - Troviamo la taglia e lo costringiamo, prima di ucciderlo e prendere i soldi. -
- Che rottura di coglioni, mai che una cosa vada come deve andare... Fanculo - passò i conigli scuoiati a Kakuzu - E come facciamo con lei? Non è sicuramente in grado di combattere. -
- La riportiamo al covo. Deidara con Tobi deve aver maturato una certa esperienza con i marmocchi. -
Hidan scoppiò a ridere - Non credevo di poter vivere abbastanza da sentirti dire una battuta! E io sono immortale! - cadde dal masso dove era seduto, continuando a ridere come uno scemo.
E avevano intavolato una conversazione riguardo a me come se non ci fossi - Scusate... Chi è Deidara? -

- Quanto manca? - chiesi, accelerando un attimo il passo per contonuare a stargli dietro - Mi fanno male le gambe... -
- Vedi quel macigno? Ecco. - mi rispose, inaspettatamente, Kakuzu, arrivando davanti all'enorme roccia in questione e poggiandovi sopra il palmo della mano, facendola scivolare di lato.
- Whoa! - guardai la scala che scendeva - Questo è il covo? -
- Certo mocciosetta - rise Hidan, caricandomi in spalla - Sembra tanto la prima volta che sei arrivata. Solo che quasi rotolavi giù dalle scale -
- Colpa della benda! Non sono così impedita! - ribattei, dandogli una pacca sulla testa
- Quindi stai davvero cominciando a ricordare. Bene, è già qualcosa - parlò Kakuzu precendoci nel covo - Vado a parlare con il capo -
- E io ti porto dal biondino - fece Hidan, svoltando in un corridoio e cominciando a bussare ad una porta ( Non è vero, sembrava la volesse sfondare ) - Deidara-chan! Vieni ad aprire cazzo! -
Dall'interno della stanza arrivarono vari insulti, prima che una testa bionda facesse capolino dalla porta - Che cazzo vuoi, un?! -
- Uh... Ciao? - feci, vedendolo alzare lo sguardo e strabuzzare gli occhi
- Che diavolo...? Hidan, perchè cazzo hai portato una mocciosa al covo, un?! - fece, aprendo del tutto la porta e incrociando le braccia sul petto - C'è già Tobi che mi rompe le palle abbastanza -
- Jashin, guardala bene, bombarolo! Ti pare che porterei una bambina qui senza una cazzo di ragione?! - sbottò Hidan, puntando un dito nel petto all'altro.
Deidara cominciò a squadrarmi da capo a piedi - Capelli bianchi... Occhi grigi... Cicatrice sul collo... - socchiuse gli occhi - Haiiro...? -
Scoppiò a ridere - Cazzo Hidan, me l'avevi quasi fatta! Bello scherzo - si tenne lo stomaco mentre continuava a sghignazzare.
- Non è uno scherzo, coglione - ribattè nuovamente l'albino - E' proprio lei -
Il biondo si zittì subito, prendendomi il braccio destro e osservando una serie di cicatrici - Oh cazzo. Me le ricordo queste -
Sentii qualcosa di bagnato sfiorarmi il braccio - Ah, già, tu hai le lingue sulle mani - ridacchiai.
- Mi servono per la mia arte, perchè la vera arte, al contrario di quello che dice Sasori, è un momento di effimero splendore, nel caso non ti ricordassi. - guardò Hidan - Come mai sei venuto qui? -
- Ti sto nominando babysitter della mocciosa - rise, prima di ficcarmi in braccio a Deidara e correre giù per il corridoio.
- Oh be', pensavo peggio, un - mi portò in camera sua e chiuse la porta.
- C'è giusto un po' di casino qui, eh? - feci, guardandomi attorno e notando una strana sostanza bianca sparsa dappertutto - Che è questa? - provai a toccarne un mucchietto
Deidara fece giusto in tempo ad urlare un " Ferma! " che la cosa che stavo toccando saltò in aria.
- Era argilla esplosiva, un... - parlò, guardandomi e scoppiando a ridere.
- Vai a quel paese per favore. Potevi dirmelo prima! - ribattei, cercando di rimettermi a posto i capelli e dandogli un pugno sulla gamba.
- E il divertimento dove sarebbe stato? -
- Posso usare una parolaccia che ho sentito dire a Hidan? - non aspettai nemmeno la sua risposta - Fanculo -
- Io l'ho sempre detto che quel fanatico ti fa un brutto effetto, un - annuì con fare grave - Ti conviene farti un bagno, sembri esserti rotolata nella cenere - rise e mi scompigliò o capelli.
Lo guardai male - E' colpa tua, Deidei -
In tutta risposta rise - Almeno ti ricordi il soprannome che mi hai affibbiato -
- Non è colpa mia se hai un nome troppo lungo - ghignai
- Pace, marmocchia. - disse ridacchiando - Vai a lavarti, un -
Entrai in bagno - E non chiamarmi marmocchia! -

Quando uscii dal bagno trovai Deidara che parlava con Kakuzu
Chiaramente non riuscii a trattenermi - Kuzu! - corsi ad abbracciarlo, senza badare allo sguardo assassino che sicuramente mi stava mandando.
- Staccati - fece, senza muovere un muscolo.
Obbedii, guardandolo con un sorrisone - Che ci fai qui? -
- Mi stava dicendo che partono per trovare il tipo che ti ha ritrasformato in una mocciosa, un - fece Deidara
- Ah! Quando tornate? - chiesi, tornando a guardare Kakuzu
- Tre o quattro giorni presumibilmente. Massimo una settimana. - replicò, uscendo dalla stanza - Ora dobbiamo partire. -
Annuii e lo salutai con la mano, osservandolo scomparire dietro l'angolo.
- Tu sei pazza, un - fece Deidara non appena fui ritornata in camera sua.
- Perchè mai? -
- Hai abbracciato Kakuzu. Kakuzu! - mi guardò stralunato - E sei sopravvissuta! -
- Uh... E' tanto strano? - lo guardai con un occhio socchiuso e un sopracciglio inarcato
- Strano?! Si è fatto una reputazione per via del fatto che ha ucciso tutti i partner a lui assegnati prima di Hidan! -
- E allora? -
- ... Lasciamo stare, non lo capirai mai. Eri cosi anche prima, non so nemmeno io perchè mi stupisco, un - si grattò la nuca e ghignò - Ma adesso dovresti andare a letto -
- Ma non ho sonno! - protestai
- Dicono tutti così, un - mi prese di peso e mi buttò sul suo letto.
Tempo cinque secondi ed ero entrata in coma profondo.
Stupido bisogno di dormire.
_____________________________
Madonna, questa storia ha letteralmente popolato i miei incubi .-.
Seriamente, mi sono imposta di continuarla, anche se credo che, finchè non avrò finito quella da cui proviene Haiiro ( Love is truly blind ), verrà aggiornata un po' ad cazzum canis... Latinismi ragazzi XD
Okok, smettiamola che è meglio. Ad ogni modo, spero che non decidano di fare un concentrato di verifiche questa settimana, che almeno riesco ad aggiornare anche il prossimo fine settimana... Sperabilmente prima.
Grazie di aver letto!
Ciauuu!
Alice_

Hai: sì

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Capitolo 3
*** Kunai throwing ***


A child's play cap 4 Sinceramente non sapevo cosa fosse peggio...
Il fatto che Hidan da bambino fosse pure peggio di com'era di solito oppure il fatto che nemmeno Kakuzu sapesse che cazzo stava succedendo?
- Oi -
Mi passai una mano in faccia, alzando pigramente lo sguardo, fino a posarlo sul volto di Hidan - Cazzo vuoi? -
Sì, non avevo dormito una beata minchia per colpa sua.
Non aveva avuto sonno fino a qualcosa come le tre di notte e mi aveva obbigato a star sveglia con ogni genere di scherzi.
E per " ogni genere ", intendo sul serio ogni genere.
Ringraziavo Jashin di essermi svegliata in tempo per evitarmi una tinta ( che probabilmente non sarebbe più andata via ).
Dove l'aveva presa poi?
Boh, forse tra i prodotti per il legno di Sasori... Mah.
Era stata una delle notti più lunghe della mia vita.
- Ho fame - fu la risposta alla mia domanda, accompagnata da un sorriso talmente angelico che dovetti sbattere a più riprese le palpebre per assicurarmi che fosse effettivamente Hidan che lo stava facendo.
- Vai a prenderti qualcosa - borbottai, ritornando alla mia posizione originaria.
Ossia un patetico accrocchio appoggiato a peso morto sulle radici di un albero.
- Ma non so dove devo andare! - mi guardò malissimo, per poi incrociare le braccia sul petto - Alzati bastarda! -
Mi limitai a fulminarlo a mia volta - Ma non sparar cagate, Hidan! Sei andato cinque minuti fa a prendere da bere! Se proprio vuoi rompermi i coglioni pretendo un modo un pelo più intelligente - ghignai.
- Ma mi annoio! Non sei nemmeno divertente cazzo! - si lasciò cadere a terra, mettendo il broncio e guardando un qualche punto alla mia destra.
- Che moccioso che sei. E io che ti credevo insopportabile da adulto... - richiusi gli occhi, sperando in un qualche miracolo che lo facesse stare zitto.
- Ehi! - urlò indignato - Come fai a saperlo tu poi?! Sei talmente brutta che un figo come me non ti degnerebbe nemmeno di uno sguardo! -
Inarcai un sopracciglio, combattendo a viva forza contro l'impulso di mettermi a ridere come una povera scema - Allora se sono tanto brutta e antipatica, perchè non vai a rompere le palle a Deidara? Non è stato una buona tata mentre io parlavo con Kakuzu? -
Un'espressione di puro terrore gli si dipinse in faccia per una frazione di secondo - Mi ha quasi ucciso perchè gli ho detto che sembrava una checca, quando era solo la verità! -
- E allora cosa, di grazia, impedirebbe a me di cercare di ucciderti perchè mi hai detto che sono brutta? - attivai il terzo stadio per enfatizzare il concetto.
- M-Ma tu sei taaaanto buona! E brava! E bellissima! - sventolò le mani di fronte a sè, con un sorrisone stampato in faccia.
- Così si che cominciamo a ragionare! Bravo Hidan! - allungai una mano per scompigliargli i capelli.
- Hmpf... - si lasciò fare - Ti odio -
- Anche io ti voglio bene - ridacchiai, ritraendo il braccio.
Pensai di averla avuta vinta, quando improvvisamente si illuminò - Ho un'idea! -
Sbuffai interiormente e mi risedetti, di modo che il tronco dell'albero sotto il quale ero sdraiata mi facesse da schienale - Parla - feci, con tono svogliato.
- Insegnami ad usare questa! - mi mostrò il fodero della mia katana - Poi prometto che ti lascio in pace, bastarda! -
- Ma quando l'hai...? Bah, lascia stare... - roteai gli occhi e mi misi in piedi - Quanta dimestichezza hai con i kunai, tanto per cominciare? -
- Sono bravissimo - fece, con la confidenza che aveva anche da adulto.
- Dimostramelo - replicai io, prendendo dalla borsa per le armi che portavo legata alla gamba tre kunai e porgendoglieli - Se sei così bravo una piccola dimostrazione non dovrebbe essere un problema -
- Cosa devo colpire? L'albero? - chiese, accettando le tre lame e prendendo la prima.
Feci spallucce - Va bene. Colpisci il ramo più alto -
- Non capisco a cosa cazzo serva però - si lamentò, rifilandomi un'occhiata come a dire " Datti una mossa donna, mi stai solo facendo perdere tempo "
- Io non te la do in mano la mia spada senza sapere che non ti infilzi appena ci metti le mani sopra -

Morale della favola?
Col cazzo che li sapeva usare i kunai!
- Ehm... Scusa? - tentò, con una vocina che aveva del patetico - Giuro che non l'ho fatto apposta! -
- E ci mancherebbe! - ringhiai, estraendomi la lama dal braccio e guardandolo non male, di più.
Ma vi starete chiedendo che cosa mai potesse aver fatto.
In poche parole aveva attentado alla mia vita tre volte nell'arco di forse una ventina di secondi.
Il primo kunai che aveva lanciato gli era scappato dalle mani quando lo aveva portato indietro per imprimegli lo slancio necessario per il volo ed io, che mi ero posizionata dietro di lui perchè ritenevo quella posizione la meno pericolosa, me lo ero vista volare dritto dritto in faccia.
Grazie a Jashin avevo girato la testa in tempo e non ci avevo rimesso la faccia.
Il secondo kunai aveva praticamente sfidato le leggi della fisica, invece.
Praticamente, era riuscito a lanciarlo, ma era rimbalzato contro il ramo ed era tornato indietro.
Ma nemmeno a farlo apposta!
Non era possibile che un kunai tornasse indietro stile boomerang!
Nemmeno un ninja che avesse voluto farlo ( perchè poi avrebbe dovuto volerlo fare non chiedetemelo ) ci sarebbe riuscito al primo colpo!
E chiaramente l'idea di spostarsi non aveva nemmeno attraversato la mente di Hidan, quindi il kunai l'avevo preso per puro culo a due centimetri dalla sua faccia.
Il terzo kunai l'aveva portato indietro per lanciarlo, subito dopo il secondo, ed era riuscito a calcolare male le distanze, quindi, per non prendermelo in faccia, avevo sollevato il braccio.
E lì il kunai era rimasto.
- Dammene altri tre, voglio riprovare! -
- Ti vai a cercare quello che manca mentre mi curo. - lo guardai male - E sta volta, magari, avverti prima di lanciarli alla cazzo! -
Ridacchiò e si passò una mano tra i capelli - Okay, okay -

Rimasi a distanza di sicurezza, guardandolo lanciare kunai che nove volte su dieci mancavano il bersaglio, per almeno un paio d'ore.
- Basta! C'è qualcosa che non va in questi cosi! Dammene di altri! -
- Guarda che sono quelli che uso sempre in missione. Se non sai lanciarli non è colpa mia, baka - inarcai un sopracciglio, guardando nella sua direzione.
Brontolò qualcosa di incomprensibile e riprese a lanciare.
Dopo un'altra ora cominciò a farmi seriamente pena.
Era completamente ricoperto di terra e aveva preso un colorito rosso che non sapevo se attribuire alla rabbia o al fatto che avesse corso avanti e indietro per andare a recuperare i kunai tutto il pomeriggio.
Con un sospirone mi alzai - Fermo, stai sbagliando tutto -
- Non è vero! - protestò, ma mi lasciò avvicinare.
Gli misi una mano sulla schiena, costringendolo a raddrizzarsi - Non è che devi piegarti a metà quando lanci. E' tutto un lavoro di braccia -
- Ma non è vero che mi piego! - mi guardò male, lasciandomi però correggere la sua postura.
- Vuoi imparare o preferisci che ti lasci qui a provare finchè non fa buio? -
Rimase zitto.
- Ecco, appunto. Adesso prova. Senza piegarti. - feci una pausa - Non mirare ancora al ramo. Comincia a far conficcare la lama nel tronco. Poi lavoriamo sulla mira -
Annuì, lanciandomi un'occhiata spazientita, come se gli avessi detto una cosa talmente ovvia che non mi stava insultando per farmi un favore.
Magicamente, dato che i miei consigli facevano tanto schifo, dopo il terzo tentativo riuscì a portarsi a casa una serie di lanci che non tornavano indietro ma rimanevano perfettamente inchiodati dove colpivano.
- E adesso? - fece, tutto gasato, ritornando da me con tutti e tre i kunai.
- Adesso miri al ramo. Fai conto che devi mirare un po' più su. Il kunai ha un peso anche lui dopotutto, quindi tende a scendere. Dopodichè è questione di pratica -
Presi un kunai a mia volta e lo tirai, facendolo conficcare nel legno del ramo - Quando riesci a tirarlo giù fammi sapere. Intanto torno dentro a disinfettare questo - mostrai brevemente il braccio.
- E va bene... Tanto ci metterò pochissimo! -

Un'ora dopo non era ancora tornato.
Stava cominciando a farsi buio, quindi decisi che per quella giornata sia io che Hidan ne avevamo avuto abbastanza di lanci di kunai impazziti.
- Oi Hidan! Direi che per oggi possiamo smetterla! Riprendiamo domani! -
Peccato che non ci fosse nessuno sotto l'albero.
- Ma bene, anzi, perfett-OH! - caddi a terra con la grazia di un sacco di patate ammuffite, mentre qualcuno, da sopra la mia schiena se la rideva.
- Ci sono riuscito cazzo! Ci sono riuscito! Guarda cogliona! -
- Ora guardo, ora guardo! Smettila di scuotermi! -
Effettivamente ci era riuscito.
E per tre volte anche.
Gli scompigliai i capelli - Non sei così impedito come credevo allora! - ghignai.
Fece per ribattere, probabilmente con un insulto, ma fui più svelta io - Domani ti faccio vedere come si maneggia la katana -
- Evvai cazzo! - esultò, tirando un pugno in aria.
- Però giuro che se cerchi di uccidermi di nuovo ti ammazzo -
- ... Oh andiamo, un braccio amputato che sarà mai? - fece un sorrisone a trentadue denti - Vero che posso tagliarti un braccio? -
- Vero che posso strangolarti nel sonno sta notte? -
________________________________________
E rieccomi ad aggiornare questa storia che avevo lasciato ad ammuffire lì in un angolo a caso... Cavolo .-.
Ad ogni modo, il capitolo è venuto corto, ma questa storia è così... Ha una trama, okay, ma è messa molto in secondo piano dalle scemate che verranno fuori in seguto...
E il meglio non è ancora arrivato * wink wink *
Insomma... Chi sono io per lasciare fuori dai giochi Deidara e Kakuzu?
Mwhahahah!
Ad ogni modo, spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Ciauuuu!
Alice_

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Capitolo 4
*** We might have a little problem ***


A child's play cap 3 Chiedo umilmente pietà. Quando ho pubblicato questa storia non mi ha nemmeno sfiorato l'idea di mettere una descrizione di Haiiro... Jashin quanto sono stupida...
Allora... Vi metto giusto l'essenziale per capire di cosa si parla ^^
fa parte del clan Kuragari, che possiede il Kekkei-genkai dello Shikaku, un'abilità oculare che ha tre stadi. Il primo fa provare dolore, il secondo uccide e il terzo è una versione perfezionata degli altri due e comporta anche la comparsa di alcuni simboli se utilizzato troppo. ( se volete le immagini ci sono nella mia altra storia. Cercate tra i capitoli, sono sempre alla fine ^^ )
Ha capelli bianchi e occhi grigi. E' alta uno e settanta ed ha una cicatrice sul collo.
Si arrabbia abbastanza facilmente ma tendenzialmente ha un buon carattere.
Deidara è il suo migliore amico e sta con Hidan.
Combatte utilizzando una katana e la natura del suo chakra è quella del fulmine.

Detto questo ( madonna che riassunto schifoso .-. ), vi lascio al capitolo! :D
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- Ricordati semplicemente che gli Uchiha sono la feccia della terra, un. Si ritengono tanto superiori perchè sono nati con quel dannatisimo Kekkei-genkai, ma se non fossero di quel clan non sarebbero nessuno - annuì con fare convinto, prima di rigirarsi una specie di falchetto di argilla tra le mani - Fa vedere un po' che cosa hai combinato con l'argilla che ti ho dato - fece poi, abbandonando del tutto la conversazione che stavamo avendo.
Gli porsi la piccola statuetta che avevo fatto mentre parlava di quanto gli Uchiha fossero inferiori a lui e alla sua arte,che somigliava vagamente alla maschera dell'arte del vento di Kakuzu.
Che potevo farci se mi ero ricordata quella?
- Non male mocciosa - ridacchiò
- Lo prenderò come un complimento Deidei - ridacchiai.
- Lo era, un - allungò una mano e mi scompigliò i capelli - Sentiti onorata, non ne faccio spesso - ghignò
Annuii, appoggiando a terra la statuetta e sdraiandomi sul prato dove ci eravamo messi - Sei gentile per essere un nukenin di rango S... - chiusi gli occhi
- Ma silenzio - parlò indignato - Io non sono gentile, nè ora nè mai, un! -
Lo guardai aprendo pigramente un occhio - Lo sei -
- Ho detto di no! - mi guardò malissimo.
- Da quello che mi hanno detto dovrei essere io quella con lo sguardo che uccide - ghignai, consapevole di averlo zittito in una maniera impressionante.
- Ma... Ma! Io non sono gentile cazzo! - fece una pausa - Okay, okay, sono gentile solo con te perchè sei la mia migliore amica, un. E basta! -
- Ma che cosa fottutamente dolce che sentono le mie orecchie - si aggiunse una terza voce, facendomi sobbalzare e alzare di scatto.
- Ciao Hidan! - corsi ad abbracciarlo, ma siccome ero parecchio bassa, mi ritrovai più che altro a buttargli le braccia attorno alla vita
- Err... Ciao mocciosa - mi scompigliò i capelli - Ma come sei diventato tenero in questi giorni, biondino - ghignò, cominciando a ridere come un pazzo.
- Hidan, giusro che se dici a qualcuno quello che ho detto ti ritrovi di nuovo seppellito dieci metri sottoterra. - fece Deidei con un tono che metteva i brividi.
- Sì, certo, come no biondino - ribattè Hidan ghignando - Lo sapevo che in fondo eri fottutamente tenero -
- KATSU! - urlò Deidei, tirando il falchetto che stava lavorando verso Hidan, realizzando troppo tardi ( oppure non realizzando affatto, più probabile ) che io lo stavo ancora abbracciando.
Diciamo solamente che, non fosse stato per i filamenti di Kakuzu, sarei diventata una macchia bruciata sul prato.
- Ma sei coglione biondino!? - urlò incavolato all'ennesima potenza Hidan, prendendo un ramo da terra e tirandolo a Deidara, beccandolo in piena faccia - Fa male cazzo! -
Decisi prontamente di fregarmene della conversazione dei due e, appena venni messa giù, mi precipitai ad abbracciare il mio salvatore - Kuzu! -
- Smettila di chiamarmi così, mocciosa - rimase completamente fermo mentre io praticamente mi arrampicavo su di lui, fino ad arrivargli in braccio.
- Non se ne parla - annuii convinta, prima di buttargli le braccia attorno al collo - Mi siete mancati -
Mi resi conto solo in quel momento che gli insulti degli altri due si erano fermati e, girandomi, mi accorsi che in realtà stavano guardando stralunati la scena.
- Si sta seriamente lasciando abbracciare? -
- Così parrebbe cazzo - la faccia sconvolta di Hidan era epica, pensai ridacchiando
- Merda, qualcuno mi dia un pizzico, un! -
Due secondi dopo era stato atterrato da un pugno.
- Ho detto un pizzico, cazzo! -
- Ah sì? Almeno ti sei accorto che non stavi sognando biondino - ghignò Hidan.

- Dove andate questa volta? - chiesi a Hidan, mentre affilava le lame della sua falce prima di andare in missione - Ancora dietro al tipo che mi ha trasformato in una bambina? -
- Esatto - ridacchiò - Potrebbe non sembrare, ma il coglione vuole farti tornare come prima -
Mi sedetti in braccio a lui - Lo so. Kuzu è simpatico... Molto in fondo -
Passò ad un'altra delle enormi lame - E' uno stronzo. Di simpatico non ha proprio niente eh... In più combatte per denaro, la motivazione che odio di più -
- Mi ricordo, mi ricordo... - sospirai - Quando potrò ritornare normale? -
- Non lo so cogliona - mi scompigliò i capelli - Ma almeno adesso ti ricordi che stiamo insieme - ridacchiò
Annuii - Quando dovreste tornare questa volta? -
- Non so cazzo... Probabilmente tra una settimana, il bastardo vuole anche incassare qualche taglia - sbuffò e appoggiò la falce al muro - Che palle -
- Capisco... Ti lascio prepararti allora - ghignai e uscii dalla stanza.
Uscii un po' fuori dal covo, per prendere una boccata d'aria, ma la cosa si rivelò ben presto noiosa, quindi decisi di andare da Deidei che mi ospitava ogni volta che Hidan e Kakuzu andavano in missione.
- Ehilà? - feci, entrando nella sua camera e trovandolo che dormiva sul letto, in una posizione che avrebbe dovuto essere impossibile per qualunque essere umano.
Poi si lamentava che gli faceva male la schiena eh...
Non sapendo cosa fare e dato che era comunque tardi, decisi di andare a farmi una doccia e infilarmi a letto con lui.
Ero terrorizzata a dormire da sola mentre ero ancora piccola, e lui lo sapeva, quindi si era offerto di farmi compagnia finchè quel dannatissimo jutsu non se ne andava.
Mi asciugai velocemente e mi misi in pigiama, saltando sul letto e addormentandomi nell'arco di cinque secondi.

- MA CHE CAZZO, UN!? -
Dapprima non registrai appieno l'urlo, limitandomi a rigirarmi nel mio stato di dormiveglia e accoccolandomi contro Deidei, bofonchiando un " Lasciami dormire, porca miseria " con voce impastata dal sonno.
Sentii una serie di imprecazioni parecchio colorite e aprii un occhio - Deidei, smettila... - notai solo in quel momento che nel mio " accoccolarmi " mi ero praticamente sdraiata sopra di lui - Ah, scusa - ridacchiai e mi tirai a sedere, notando la sua faccia passare da un bel rosso acceso ad un colore che assomigliava vagamente ai capelli di Sasori.
E non sembrava una cosa molto normale - Che c'è? - mi accorsi solo dopo che ero troppo alta per essermi solo tirata a sedere e, guardando in basso mi accorsi che effettivamente Deidei aveva una buona ragione per essere così rosso in viso - OH CAZZO! -
Afferrai la maglietta del pigiama che avevo indossato la sera precedente e me la misi davanti, arrossendo come una pazza - Scusa! -
Lui era pure più rosso di me, a dirla tutta, e non osava muoversi - Sei nuda, porca puttana! Non solo sopra! -
- COSA!? - urlai, togliendomi da sopra di lui alla velocità della luce e coprendomi con le lenzuola - Scusa! Scusa! Scusa! -
- Ehm... Non scusarti, un. Semmai dovrei farlo io - ridacchiò nervosamente - Sono un maschio dopotutto, se ti dicessi che non ho guardato mentirei, un -
Ci misi un po' a comprendere il concetto - Non ti picchio perchè è colpa mia - mi passai una mano tra i capelli - Ma almeno sei stato sincero - ridacchiai
- Non credo di essermi mai svegliato così in fretta - rise - E comunque non sei niente male, un - ghignò
Risi a mia volta - Almeno sono tornata normale -
- Ho visto, un! - fece ridendo ancora.
- Baka - gli scompigliai i capelli, guadagnandomi una sua occhiataccia.
- Fanculo -
- Ti voglio bene anche io, non preoccuparti - ghignai, alzandomi dal letto e fuggendo in camera mia per vestirmi.

- Oi vecchiaccio! Dove cazzo stai andando!? Che è 'sto posto di merda!? -
Feci spuntare la testa in corridoio dalla camera che condividevo con Hidan giusto in tempo per vedere un Kakuzu parecchio incazzato sbattere la porta della sua stanza - Che cazzo...? - mi guardai attorno, notando un ragazzino nel mezzo del corridoio - E tu chi saresti? - lo guardai bene e per poco non mi venne un infarto.
I capelli argentei, gli occhi color ametista...
Cercai disperatamente di mettere insieme una frase di senso compiuto, riuscendo alla fine ad articolare solamente una parola.
- Hidan?! - feci, uscendo nel corridoio e guardandolo stralunata
- E tu chi cazzo sei? - mi squadrò da capo a piedi - Non male... Ma come minchia fai a sapere il mio nome? -
Mi trattenni a viva forza dal prenderlo a botte.
- Ti conosco - risposi semplicemente, incrociando le braccia sul petto - Peccato che conoscessi la tua versione ventiduenne. -
- Ma che cazzo stai dicendo donna?! Io ho dieci anni. -
- E parli peggio di uno scaricatore di porto - lo fulminai
- E a te che cazzo te ne frega?! Io faccio quello che voglio - ghignò, guardandomi con aria di sfida.
Lo presi prontamente per un orecchio e lo costrinsi a seguirmi fino alla camera di Deidara, mettendomi a bussare come una povera ossessa sulla sua porta - Ho bisogno di una mano! -
- Che c'è adesso, un? - aprì la porta, lanciando un'occhiata al mini-Hidan che mi stava insultando a ruota libera, cercando di fuggire dalla mia micidiale presa sul suo orecchio - Adesso Hidan!? E' un cazzo di incubo! - si passò una mano in faccia, uscendo dalla stanza.
- A lui ci penso io, però ho seriamente bisogno di una mano -
- Mollami stronza! - urlò l'albino in questione
Mi limitai a piegarmi al suo livello e a guardarlo con lo sguardo più calmo che potessi fare con i nervi a fior di pelle che mi aveva fatto venire - Hidan caro, se non la smetti di parlare giuro che ti uccido - sorrisi - E posso farlo guardandoti semplicemente negli occhi - ghignai in maniera inquietante e attivai il terzo stadio, guardandolo sussultare leggermente - Sono stata chiara? -
- ... E va bene. Ma non lo faccio perchè mi hai fatto paura! Solo perchè mi piacciono gli occhi... - incrociò le braccia sul petto e mise il broncio.
- Bravo ragazzo - gli scompigliai i capelli e mi girai verso Deidara - Ho bisogno che lo curi un po'... Devo parlare con Kakuzu per capire che è successo -
- Bah, mi state scambiando per una tata qui... un. - mi guardò male - E va bene, solo perchè è Hidan. Mettici poco però! -
Mi limitai ad annuire e corsi verso la camera del tesoriere.
Bella situazione di merda, cazzo.
Sospirai e bussai alla porta di Kakuzu.
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Ehilà gente!
Era da tantissimo tempo che non continuavo questa storia... Mi dispiace!
Siccome la scuola ( grazie a Jashin ) è quasi finita ho trovato un minimo di tempo per scrivere... Non ho aggiornato " Love is Truly Blind " semplicemente perchè il capitolo che sto scrivendo è molto importante per la storia e voglio sia fatto bene, quindi ho preferito aggiornare qualcosa, sì, altrimenti passava tantissimo tampo da un mio aggiornamento all'altro, ma qualcosa di non impegnativo come la long XD
Detto questo, la scuola finisce sabato, quindi per lunedì al massimo avrete anche il capitolo della long *^* Mi impegno solennemente a tal proposito uwu
Ad ogni modo... Spero che il capitolo vi sia piaciuto, visto come mi sono accorta di essere un po' arrugginita a scrivere, visto come non ho proprio messo mano al computer in queste passate tre settimane per via delle ultime verifiche e interrogazioni XD
Detto questo vi metto un'immagine della Haiiro bambina ( all'età di undici anni ) :
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Ciauuuu!
Alice_

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Capitolo 5
*** Well, That Escalated Quickly! ***


A child's play cap 5 Il risveglio che ebbi il giorno dopo fu uno dei più bruschi della mia vita, con un bambino che aveva deciso che, apparentemente, fosse una buona idea saltare sopra alla gente per svegliarla.
- Porca troia Hidan! Se non la smetti subito ti stacco le gambe! - ringhiai, tirandomi a sedere di scatto, con un'espressione truce stampata in volto.
In tuutta risposta mi ritrovai la mia katana, con tanto di fodero e tutto per fortuna, tirata in faccia - Avevi promesso che mi avresti insegnato ad usarla stronza! - riprese a saltellare come il moccioso iperattivo che era.
Lo agguantai per la maglia - Fuori di qui -
- Ma...! - mi guardò con un paio di occhioni che sulla faccia dell'Hidan che conoscevo io avrebbero fatto solo ridere - Avevi promesso...! -
Lo guardai male - Devo vestirmi! - lo stroncai non appena vidi che stava ricominciando a parlare - No, non puoi rimanere a guardare -
Sbuffò e si diresse verso la porta, facendomi la linguaccia quando pensava che non lo stessi più guardando.
- Ti stacco la lingua Hidan - canticchiai, cominciando a togliermi il pigiama.
La portà sbattè in fretta e furia e ghignai tra me e me.

- Cosa starebbe cercando di fare, un? - buttai una veloce occhiata a Deidara che guardava la scena con fare confuso, prima di lasciarmi cadere sdraiata sull'erba.
Lo sentii fare lo stesso - Suicidarsi probabilmente - sbuffai - A quanto sembra per lui il concetto di " Insegnare " va più lungo le linee di " Guardami sbagliare in continuazione mentre sembro un cretino che vuole ammazzare le mosche con una katana da un metro e passa. Ma non provare a correggermi eh! " -
- E' Hidan, un - replicò con tutta la calma del mondo, scoppiando a ridere quando il suddetto in qualche modo strano riuscì a conficcare la lama in terra e, visto che stava correndo, si ribaltò, rotolando per qualche metro e finendo in un gruppo di cespugli che si facevano i fatti loro poco lontano.
- Jashin, è ancora peggio che con i kunai... - mormorai, guardando la scena leggermente basita.
- Oi cogliona! Cosa cazzo aspetti a venire a darmi una mano!? Un invito scritto?! - arrivò una voce da poco avanti dove Hidan non riusciva nemmeno più a liberare la lama da terra - Muoviti! -
Mi girai verso Deidara - Che bello essere apprezzati vero? - mi tirai su, togliendomi l'erba dalla cappa con qualche botta, prima di dirigermi dove stava ancora cercando ( e fallendo miseramente ) di tirar fuori la katana.
- Vedi di non ucciderlo, un! Poi mi annoierei senza qualcuno da prendere per il culo! - ghignò, notando il mio sguardo assassino.
- Prova a badarci tu per due giorni filati, poi vediamo chi dice a chi di non ucciderlo eh Deidei? -
- Passo un! -
- Ecco - arrivai da Hidan e, con uno strattone fatto come si doveva, la spada si liberò, portando con sè qualche zolla di terra più o meno grossa.
Sbattei un paio di volte le palpebre, osservando lo stato pietoso in cui versava la lama.
- Ehm... Non ho fatto apposta! - fece Hidan, guardandomi con la sua migliore espressione da cucciolo bastonato - Poi la pulisco! -
Lo guardai con fare scettico - Sì, così ti mozzi un dito o due eh. - roteai gli occhi - Okay che non sono una grande balia, ma nemmeno io sono così irresponsabile, baka -
Rimase in silenzio per qualche piacevolissimo secondo - Ehi! Sono capace di pulire una cazzo di katana! -
Inarcai le sopracciglia, regalandogli uno dei miei migliori sguardi scettici - L'ultima volta che ti ho sentito dire una frase che cominciava con le due parole " Sono capace " mi sono trovata con un kunai conficcato nel braccio, ci tengo a ricordartelo - feci, passando velocemente la lama sulla cappa per levare il grosso della terra - Non ci terrei a ripetere l'esperienza con questa. - alzai la katana per enfatizzare il punto.
Sembrò non sapere cosa dire, prima di guardarmi male - La so pulire una di quelle stronza! -
- Sì, come mi hai detto di saper lanciare i kunai - mi rigirai la katana tra le mani, porgendogli l'impugnatura - E adesso, se permetti, vorrei farti smettere di sembrare un'idiota che cerca di affettare l'aria -
Prese l'elsa con espressione oltraggiata, mugugnando qualche insulto sottovoce.
- Ho sete donna - mi guarò male.
- Allora rientriamo oh mio supremo capo e padrone - guardai al cielo - Facciamo una pausa. Deidei, vieni anche tu? - domandai poi, girandomi nella sua direzione.
Lui si limitò a far spallucce - Non ho niente da fare, perchè no, un? - si alzò da terra e ci seguì nel covo, fino alla cucina dove Hidan procedette a tracannare quasi un'intera bottiglia d'acqua.
- Sai, avresti potuto dirmi che avevi sete prima di disidratarti del tutto, baka - commentai, abbastanza inquietata da quanto aveva bevuto.
Aprì la bocca per parlare, quando uno strillo lo interruppe bruscamente.
Si guardò intorno preso malissimo, ma non era nemmeno l'unico.
Lanciai uno sguardo impanicato verso Deidara che lo ricambiò - E adesso che cazzo succede un? -
- Ho rinunciato a chiedermelo - feci, cominciando ad avviarmi da dove venivano delle grida stranamente familiari.
Imboccammo un corridoio familiare, quello dove c'erano le camere del mio team e cominciai a temere il peggio.
- Sembra un marmocchio che piange un - mi voltai con uno sgardo che lasciava intendere quanto fosse ovvio quello che aveva appena detto - Intendo quelli piccoli eh - si chiarì subito dopo.
- Spero di no. - mi fermai davanti alla porta da dove proveniva quel pianto disperato - Più che altro perchè questa è la camera di Kakuzu -

- Entra prima tu un! Sei quella che tenta di uccidere di meno! -
- ... Il tuo incoraggiamento è qualcosa di commovente Deidei. - lo guardai male, prima di aprire impercettibilmente la porta - Ehm... Kakuzu? - provai, cacciando dentro alla stanza la testa e cominciando a guardarmi attorno.
Non avendo visto alcun segno del suddetto aprii del tutto la porta, togliendo l'ultimo ostacolo che attutiva il volume del pianto.
Non ci volle poi molto ad individuare il bozzo che si muoveva sotto una cappa che, apparentemente, sembrava essere stata lanciata sul letto per caso.
Peccato che il caro vecchio Kuzu non avesse l'abitudine di fare il casinista come qualcun'altro di mia conoscenza.
CoughHIdaneDeidaraCough.
Mi avvicinai con cautela e, con un movimento veloce tirai via la cappa, ritrovandomi faccia a faccia con un paio di occhioni verdi e rossi che mi fissavano spaventati.
Rimasi pressochè immobile per qualche secondo, abbastanza da consentire sia a Deidara che a Hidan di avvicinarsi e capire perchè avessi una faccia tanto stralunata.
- ... Dopo questo non credo che riuscirò mai più a prenderlo sul serio, un - fu il commento estremamente utile del biondo.
- Oh cazzo, fatelo smettere di piangere! - sbottò Hidan dopo esattamente dieci secondi dall'essere entrato nella stanza.
Con un tic all'occhio che aveva del preoccupante mi piegai al suo livello, inginocchiandomi davanti al letto - Ehm... Dimmi che piangi perchè hai fame, ti prego. - ormai rasentavo la disperazione.
Continuando a strillare tese le mani verso di me.
- Che aspetti un?! Prendilo e fallo smettere! -
- Ti ci metti anche tu adesso?! - lo guardai malissimo
- Sei tu l'unica donna qui, un - puntualizzò, per poi gesticolare verso il mini-Kakuzu come ad aspettarsi chissà che.
Lo guardai stralunata, sul punto di ribattere che tanto anche se Kakuzu andava in braccio a lui l'avrebbe potuto confondere benissimo per una femmina, ma, da brava migliore amica che ero, riuscii a trattenermi limitandomi ad una minaccia - Se anche solo pensi di metterti a ridere ti ammazzo -
Tornai a concentrarmi sul bambino e, con fare parecchio incerto, lo presi, avvolgendolo nella cappa e cercando di essere il più delicata possibile - Ecco qua Kuzu - ridacchiai debolmente, sistemandomelo meglio in braccio.
Soprendentemente e sconcertantemente, smise praticamente subito di piangere, prendendo a fissarmi, per poi cominciare ad agitarsi tutto e a lanciare gridolini contenti.
- Oh beh. Qualcosa che va per il verso giusto in sto mare di schifo - bofonchiai - E ora? - mi girai verso gli altri due occupanti della stanza.
- Dagli da mangiare su! - mi esortò Hidan, gesticolando freneticamente con la mano - Noi ci giriamo -
Ci misi un attimo a capire perchè avrebbero dovuto girarsi.
- COSA!? NO NO NO E ANCORA NO! - avvampai - NON FUNZIONA COSI', NON SONO MICA UNA VACCA DA LATTE! -

Dopo quello li mandai a calci al villaggio più vicino per prendere tutta la roba che poteva servire al mini-Kakuzu.
Certo, una volta tornato normale non avrebbe gradito particolarmente la cosa, ma pace, ero abbastanza disperata al momento.
- Gah! - una manina mi agguantò una ciocca di capelli e tirò con tutta la forza che aveva, costringendomi ad abbassare la testa per evitare che me la strappasse.
Il che sembrò divertirlo molto per mia grande gioia.
- Così mi fai male Kuzu - dissi, con un tono talmente piatto che mi sorpresi anche io, prima di cercare di togliergli i miei capelli di mano e ottenendo come unico risultato il farlo aggrappare a me con rinnovato interesse.
Rimase a giocare con le mie dita per qualche minuto, prima di cominciare a guardarmi insistentemente - Cosa -
Sembrò essere sorpreso al mio rivolgergli la parola e gorgogliò qualcosa di incomprensibile, prima di agguantare il collo della mia cappa e cominciare ad armeggiare con la cerniera.
L'impulso di cominciare a sbattere la testa sul tavolo si faceva di minuto in minuto più forte.
Ritornai a guardare il piccoletto. Faceva strano pensare che aveva più di novant'anni a vederlo così.
- Non è che per caso hai sonno eh Kuzu? - appoggiai il braccio con cui non lo stavo tenendo al tavolo e mi passai una mano in faccia.
- Uzu! - fece, tutto contento, mandandomi un sorrisone soddisfatto e cercando di raggiungermi il viso con le manine.
Mio malgrado mi trovai a ridacchiare e ad aggiustare la sua posizione per tenerlo più saldamente, accontentandolo e abbassandomi quel tanto che bastava per farmi prendere.
Con una delicatezza che mai mi sarei aspettata da Kakuzu ( anche in versione bambino ), si allungò fino a toccarmi la guancia, prendendo poi a ridacchiare per qualche oscuro motivo noto solo a lui.
Scossi la testa accennando un sorriso a mia volta - Per una volta posso darti io del moccioso eh? -
Mi guardò con fare interrogativo - Aaaa - biascicò poi, con una faccia concentratissima, aprendo e chiudendo i pugni.
- Eh? Hai fame? - provai a tirare ad indovinare, vedendo come tentava di avvicinarsi ( un po' troppo per i miei gusti ) a me - Non ti allargare troppo eh. Tra poco ritornano con la tua roba -
Nemmeno a farlo apposta sentii un rumore provenire dal corridoio, insieme a vari insulti più o meno pesanti e girai la testa in quella direzione.
E Kakuzu parve approfittare di quel momento di distrazione per mordermi attraverso la cappa.
Saltai per la sorpresa con un urletto di cui non andai molto fiera, prima che Hidan e Deidara facessero capolino dalla porta - Che è successo un? -
- Dimmi che avete da mangiare per lui! Mi ha appena morso! - replicai, abbastanza presa male ( okay, senza l'abbastanza, mi ero presa malissimo ), tenendomelo a debita distanza mentre ricominciava a piangere.
- Sei tu che non gli hai voluto dar da mangiare un - ghignò Deidara, mollando sul tavolo una busta - Ecco qui -
- Non funziona così ti dico! Non è che mi basta vederlo il bambino per... ARGH! MA PERCHE' NE PARLO CON TE! NO! NON LO FACCIO! COL CAZZO! - presi un bel respiro per calmarmi - Provo a farlo smettere, voi scaldate del latte. Per favore senza commentare - aggiunsi.
Dieci minuti dopo mi vedevano con uno sguardo che prometteva morte a dare il biberon a Kakuzu che, non appena l'aveva visto, aveva smesso completamente di piangere e ci si era attaccato, cominciando a succhiare avidamente.
- Mi sembra di non dormire da secoli - mugugnai, inclinando la bottiglietta per fargli finire il latte per poi poggiarla sul tavolo.
- Ehm... Se vuoi Hidan posso tenerlo io stanotte, un -
Mi illuminai - Faresti questo per me, o grande Deidei? - ridacchiai, riprendendo meglio il bambino che ora aveva un'aria decisamente assonnata e mugugnava cose senza senso.
Lui si limitò ad annuire con aria solenne - Sono disposto a compiere questo grande sacrificio un -
Stavo per ribattere quando sentii un paio di braccette avvinghiarsi al mio collo, prima che, con tono estremamente soddisfatto la vocina di Kuzu ci graziasse con una parola che un senso ce l'aveva eccome.
- Mamma! -
Io mi irrigidii.
Hidan e Deidara invece scoppiarono direttamente a ridere come due poveri idioti.
- Oh, Haiiro, non lo sapevo, un! - fece  Deidei con una mano davanti alla bocca in una finta espressione scandalizzata - Chi è il padre?! -
- MA CHE HO FATTO DI MALE PER MERITARMI TUTTO QUESTO!? -
__________________________________
Ehilà gente!
Rieccomi anche su questo frangente!
L'ultimo che manca a questo punto è Deidara... Mwahahahahah! Lui crede di scamparla, poverino...
E invece nope!
I'm SO EVIL >:D
Ad ogni modo, spero che questo capitolo vi piaccia anche se è un po' cortino! XD
Alla prossima!
Ciauuuu!
Alice_
PS: Questo è un po' come mi immagino il Kakuzu bambino XD ( l'immagine non è mia! uwu )

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