Arya

di Arya_95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo giorno ***
Capitolo 2: *** Il sogno ***
Capitolo 3: *** Matti porta a porta ***
Capitolo 4: *** Rivelazioni ***
Capitolo 5: *** Decisioni ***
Capitolo 6: *** La scuola ***
Capitolo 7: *** Incontri ***
Capitolo 8: *** Il primo allenamento ***
Capitolo 9: *** Gelosia (parte I) ***
Capitolo 10: *** Gelosia (parte II) ***
Capitolo 11: *** Un dolce Natale ***
Capitolo 12: *** Non so come chiamare il capitolo quindi fino a che non mi viene un'ispirazione tenetevi questo. ***
Capitolo 13: *** Strana normalità ***
Capitolo 14: *** Pace? ***
Capitolo 15: *** Capodanno ***
Capitolo 16: *** Tutto si crea e tutto si distrugge ***
Capitolo 17: *** In missione ***
Capitolo 18: *** I could stay lost in this moment forever ***
Capitolo 19: *** Sorpresa! ***
Capitolo 20: *** Anniversario ***
Capitolo 21: *** Mya ***
Capitolo 22: *** Progressi involontari ***
Capitolo 23: *** Alaska ***
Capitolo 24: *** Andiamo ***
Capitolo 25: *** Insieme ***
Capitolo 26: *** Pace ***
Capitolo 27: *** The end? ***



Capitolo 1
*** Primo giorno ***


Dove diavolo è la felpa verde? Ieri era qui diamine!
‘mamma! Hai visto la mia felpa verde? Quella che ho preso a Dublino!’
‘si tesoro, l’ho messa a lavare! Era proprio sporca!’
’ma io me la volevo mettere!’
’hai mille altre maglie che non metti mai, scegline una! Muoviti però, perché la corriera passa tra poco!’.
La felpa è a lavare. Oggi è il primo giorno di scuola e la mia felpa preferita è a lavare. Perfetto.
Sono sull’autobus e già mi pento della mia scelta. Ma dove avevo la testa quando ho comprato questa felpa?
E’ il 17 settembre e la scuola è iniziata da una settimana ma per me è oggi il primo giorno. Mi sono trasferita da poco in città e come se questo non bastasse, la prima settimana di scuola l’ho passata a letto con la febbre.
Dai Arya fatti coraggio, non stai andando al patibolo! È solo una scuola superiore! Esattamente come tutte quelle che hai frequentato negli anni passati. È il quarto anno di seguito che cambio scuola e ormai dovrei esserci abituata ma ogni volta l’ansia ritorna.
Quando arrivo noto che è molto più grande di come mi era sembrato vedendola su google maps, è un edificio antico e molto elaborato. Ha anche un bel giardino tutt’intorno, un punto a suo vantaggio, forse l’unico.
Entro dall’enorme portone e mi ritrovo in un atrio grande circa due volte casa mia e immediatamente mi sento piccola e insignificante. Non bastava la mia mente a ricordarmelo, ora ci si mettono anche gli edifici.
La segreteria, devo trovare la segreteria. Sulla bacheca c’è scritto che è al primo piano quindi salgo le scale di marmo bianco e mi ritrovo davanti ad un cartello enorme con sopra scritto ‘segreteria’ a lettere rosso fiammante.
’salve’ dico alla segretaria, sembra una donna gentile.
’ciao cara, posso esserti utile?’
’sì, sono Arya Mancini ed è il mio primo giorno’.
‘ah, si si, ho qui il tuo orario e la piantina della scuola. La tua classe è al piano di sopra, in fondo al corridoio, vicino alle macchinette delle bibite. La 4A’ mi risponde con un sorriso.
Cerco di sforzarmi di sorridere ma proprio non mi viene, sono nervosa. Sicuramente l’unico posto libero rimasto sarà davanti e i miei nuovi compagni si conosceranno già tutti, io sarò la nuova.
‘cara c’è qualcosa che non va? Stai male?’ probabilmente il mio tentativo di sorriso assomiglia più a una smorfia.
‘no no grazie, sto bene. Sono solo un po’ nervosa, grazie mille per l’aiuto. Ora è meglio che vada in classe, buona giornata’.
‘a te cara, e stai tranquilla!’ facile per lei.
Salgo un’altra rampa di scale e mi dirigo verso la mia classe. La porta è già chiusa quindi la lezione è già iniziata. Merda.
Busso e dall’interno mi risponde una voce maschile ‘avanti’.
‘Buongiorno, scusi il ritardo ma ero in segreteria perché non avevo idea di dove andare, sono Arya Mangini’.
’ah, si si, ho letto sul registro un nome nuovo, finalmente si è degnata di unirsi a noi signorina Mangini, sa che la scuola è iniziata lunedì scorso?’
Risate sparse. Inizio promettente non c’è che dire.
‘si signore, sono stata male. ‘
’mm, l’unico posto rimasto è qui davanti quindi si accomodi e cerchi di seguire’.
Questo professore mi sta antipatico quasi come la materia che insegna: francese.
Alla fine dell’ora il mio giudizio sul prof Della Croce non è cambiato di una virgola.
’ciao, mi chiamo Sara’ interrompe i miei pensieri la mia nuova compagna di banco. Non l’avevo neanche notata prima, presa com’ero a non farmi notare io. Direi che la mia missione è fallita miseramente.
’ciao’
’ ti sei appena trasferita in città?’ ma cosa diavolo avrà questa da sorridere sempre? Sembra proprio la tipica ragazza popolare, alta, bionda, con due lucenti e pesantemente truccati occhi azzurri. Ma perché sta parlando con me?
’sì’ la nostra profonda conversazione è interrotta dall’ingresso della prof di matematica, almeno a quanto dice il mio orario, lei sembra più simpatica rispetto al suo collega.
’Buongiorno ragazzi. Su, forza forza tornate a posto! Ah vedo una faccia nuova, immagino tu sia Arya. Bé benvenuta in questa scuola, spero ti troverai bene, durante la tua assenza della settimana scorsa abbiamo ripassato il programma della’anno scorso. In particolare le disequazioni, vi serviranno molto quest’anno’ sì, questa professoressa mi stava decisamente più simpatica.
Dopo matematica, italiano con il professor Rossi e poi ricreazione.
Cuffie, dove sono le mie cuffie? Ho assoluto bisogno di musica.
‘Arya? Ti volevo presentare Francesca e Martina'  Sara, la mia compagna di banco, che mi presenta altre due ragazze tipo top-model, tutte rigorosamente firmate, come lei.
'piacere'  dico stringendo loro la mano.
Le mie cuffie! Finalmente le ho trovate!
'ti va di venire il giardino con noi?'
'sì, volentieri grazie' cerco di sorridere, forse il primo sorriso della giornata. Le seguo giù dalle scale mentre loro chiacchierano di non so quale 'super-figo' della 5E.
Le cuffie sono nella mia tasca ma mi sembra maleducato tirarle fuori, anche se non sto prestando molta attenzione alla loro conversazione.
Passiamo la ricreazione sedute su una panchina di legno a chiacchierare, o meglio, loro chiacchierano, io faccio finta di ascoltare. Il resto della giornata passa normalmente: un'altra ora d’italiano e diritto.
Sulla corriera che mi riporta a casa, finalmente riesco a sentire la mia musica, metto ‘leave out all the rest ‘dei Linkin Park e mi rilasso, sperando di non sbagliare la fermata a cui devo scendere.
Eccola, prendo le chiavi ed entro in casa, i miei genitori sono a lavorare quindi devo farmi da mangiare. Sul tavolo c'e un biglietto 'torno per le cinque, se devo comprarti qualcosa, chiamami. In frigo c'é la carne. Ti voglio bene, mamma'.
Apro il frigo e metto il petto di pollo in padella mentre vado in camera mia per posare lo zaino. Torno in cucina e apparecchio per uno, ci sono abituata. I miei sono sempre a lavoro. Ed é proprio per il lavoro di mio padre che qualche settimana fa ci siamo trasferiti a qui.
Apro un pacchetto di patatine, metto il pollo nel piatto e accendo la tv. C'é il telegiornale, sono già pronta a cambiare quando sento una notizia interessante. La giornalista stava dicendo '... a causa di una tubatura scoppiata questa mattina in scuola superiore a pochi km da Marsiglia. Per fortuna i danni non sono gravi, nel bagno c'erano solo due ragazze, una riporta piccole ferite causate dall'impatto con'acqua e con pezzi di tubo, l'altra fortunatamente é illesa' poi il telegiornale prosegue con un servizio su non so quale coppia famosa in procinto di separarsi per l'ennesima volta. Poco interessante, cambio e metto un canale di musica.
Finito di mangiare do una lavata veloce ai piatti e vado in camera, ci sono pochi compiti per domani quindi, dopo averli fatti, prendo un libro e vado in giardino a leggere.
Quando alle cinque arriva mia madre, io sono ancora attaccata al mio libro, con le cuffie nelle orecchie.
’Tesoro! Com’è andata oggi?’
’Tutto bene ma, la mia compagna di banco è simpatica. Ho passato la ricreazione con lei e due sue amiche.’.
’vedi? Era inutile tutta quell’ansia che avevi i giorni scorsi. Dai, vieni dentro e aiutami con la spesa. Papà dovrebbe arrivare tra un’oretta, porta la pizza!’.
’arrivo, hai sentito di quella scuola vicino a Marsiglia?’.
’Sì, è terribile! Per fortuna non si sono fatte niente, accendi un po’ la tv e vediamo se ci sono novità'
Accendo la tv e cerco un telegiornale, quando lo trovo c’è lo stesso servizio di oggi, quello sulla coppia di vip. Su questa notizia hanno scoperto altro: sembra che lei lo abbia trovato a letto con un’altra. Faccio per cambiare ma mia madre mi ferma.
’lascia lascia, sono curiosa! Non posso credere che lui l’abbia tradita, sembravano così innamorati! E poi lei è una così brava ragazza!’
Evidentemente un tradimento tra star fa più notizia che un’esplosione in una scuola.
’vado a farmi una doccia, sono sporca di terra’
Esco dalla doccia solo quando sento mio padre parcheggiare in garage. Mi asciugo e mi metto il mio pigiamone anti-stupro, formato da una maglia di circa tre taglie più grande e un paio di pantaloni della tuta.
Seguo il profumo della pizza fino in cucina, facendomi largo tra gli scatoloni ancora ammassati in corridoio.
’Ciao Arya, com’è andata oggi a scuola?
‘bene Pa, te a lavoro?’
’tutto ok, una giornata tranquilla. Mi ha chiamato Luca’
’bene! La prossima volta digli che potrebbe chiamare anche un po’ me! Come sta?’ Luca è il mio fratellone, ha sette anni più di me e si è trasferito in Irlanda circa tre anni fa. Da allora passo da lui tutte le estati, ed è grazie a questo che ho voti così alti in inglese.
’sta bene, ha detto che probabilmente scende a Natale’.
’benissimo! Ho proprio voglia di vederlo’ quest’estate con il trasloco e tutto ci sono stata solo un paio di settimane a giugno.
Una volta finito di mangiare vado in camera mia per scegliere i vestiti per domani e per prepararmi la cartella.
Cavolo, domani c’è la mia prima lezione di ginnastica. Alle ultime due.
Non me la cavo male a pallavolo ma non sono certo una campionessa, in più dovrò giocare con persone che non conosco. Sicuramente la mia timidezza non migliorerà la mia prestazione.
Preoccupata come sono, non riuscirò mai a dormire, mi serve della musica. Prendo il mio i-pod e cerco la play-list ‘piano’, parte ‘kiss the rain’ di Yiruma e mi tranquillizzo immediatamente.
Mi addormento con le cuffie ancora nelle orecchie.

Mi sveglio che è ancora notte. Ho ancora le cuffie nelle orecchie e Yiruma sta suonando ‘rivers flows in you’ Per quanto sia bella la canzone spengo l'i-pod e cerco di riaddormentarmi. É difficile perché subito penso a domani e mi viene l'ansia. Calmati.

Suona la sveglia. Sono già le 7:10? Mi tocca alzarmi e affrontare la giornata.
Sono in leggero anticipo quando esco da casa e attraverso la strada per prendere l'autobus. Apro lo zaino per cercare l'i-pod ma stanotte mi sono dimenticata di metterlo nella cartella, risultato? Sono senza musica.
Quando arriva la corriera, riesco miracolosamente a trovare un posto a sedere.
Mi cade l'occhio sull'articolo di giornale che sta leggendo il signore davanti a me: 'ancora ignote le cause che hanno provocato, nella mattinata di ieri, l'esplosione di una tubatura in una scuola francese. Si pensa sia dovuta alle cattive condizioni dell'impianto idraulico, il preside afferma 'le tubature sono state sostituite neanche 3 anni fa, la causa dev'essere un'altra'...'

La giornata passa veloce: diritto, matematica, matematica. Quando suona la campana della ricreazione, vado in cortile con Sara e le sue amiche, delle quali ho già scordato il nome. Quando l'intervallo finisce, mi fanno strada fino agli spogliatoi. Ci cambiamo ed entriamo in palestra.
'oggi pallavolo' annuncia il prof Ferrari 'fate due squadre. Capitani Borri e De Angelis.'
Vengo scelta per ultima e finisco in squadra con Stefano Borri, per fortuna con me c'é anche Sara. Tutto sommato non me la cavo male e a fine lezione posso ritenermi soddisfatta.
Mentre torno a casa, penso che forse é vero che il primo giorno é il più difficile e che poi migliora.
Quando entro, metto la pizza di ieri a scaldare nel microonde e mentre apparecchio mi squilla il cellulare.
'pronto?'
'ciao Arya! Sono Sara, oggi io e le ragazze pensavamo di andare a fare un giro, ti va?'
'si dai, dove e a che ora ci vediamo?'
'davanti a scuola tra mezzora, quaranta minuti ce la fai?’.
'si non c'é problema a dopo’
'a dopo’
Mangio velocemente e scrivo un biglietto per mia madre 'ma, sono a fare un giro con delle compagne di scuola, torno presto'
Magari torno prima di lei ma qualora dovessi tardare é meglio scriverglielo in modo che non impazzisca.
Prendo borsa, portafoglio ed esco. Siccome sono in anticipo, non prendo l'autobus ma vado a piedi. Questa volta mi sono ricordata l'i-pod quindi mi metto le cuffie nelle orecchie e comincio a camminare.
Poco distante da casa c'è un parco, non l'avevo notato prima. Mi sa che domani verrò qui a leggere, è proprio un bel posto. Continuo la mia passeggiata e arrivo davanti a scuola, le ragazze non ci sono ancora quindi mi siedo sul muretto per aspettarle.
Dall'altra parte della strada c'è un ragazzo che guarda verso la scuola, anzi sembra proprio che guardi me! Ad un certo punto si alza dalla panchina e mi viene in contro, è a pochi passi da me quando dice 'ehi ciao, sai che la scuola è chiusa vero? Devi aspettare domani mattina!' e comincia a ridere della sua battuta, incredibilmente triste.
'sto solo aspettando alcune amiche'
'Ah okok, comunque io sono Mattia'
'piacere'
'e il tuo nome sarebbe?'
'Arya'
'beh cara Arya, mi sa che le tue amiche ti hanno dato buca. Ti va di venire a bere un caffè con me?' questo ragazzo incredibilmente carino mi stava chiedendo di uscire.
'mi dispiace contraddirti ma le mie amiche hanno svoltato l'angolo proprio ora, se non ti dispiace, vado loro in contro, ciao’.
'ah che peccato, ciao Arya!'
Mentre mi avvicino alle mie nuove amiche noto che stanno sghignazzando.
‘ehi ragazze cos'avete da ridere così tanto?'
'ciao Arya, ma lo sai con chi stavi parlando?’.
'so solo che si chiama Mattia..'
'é quello della 5E di cui parlavamo ieri!' così è cominciato il quarto grado, mi hanno fatto analizzare una per una tutte le sue parole e hanno cercato di convincermi a lasciarle stare e a uscire con lui ma davvero a me non interessava andare a prendere un caffè con lui. È carino e sa di esserlo per cui se la tira da morire e si crede chissà chi, proprio non è il mio tipo.
Quando torno a casa, sono già le sei e mia madre è già tornata.
'ciao ma'
'ciao tesoro, com'é andato il pomeriggio?'
'tutto bene, vado a posare la borsa e vengo ad aiutarti'
finché non torna mio padre aiuto mia mamma a preparare e a cuocere le lasagne, quando anche lui è a casa mangiamo e poi vado in camera mia.
Guardo un pò di tv e mi addormento. 



NOTE: Salve! allora...questa è la prima storia originale che pubblico. l'ho scritta un po' di tempo fa ma è sempre stata chiusa al sicuro in una cartella sul mio desktop, perchè pubblicarla ora? beh perchè oggettivamente mi sento realizzata dopo il successo che hanno avuto le mie ff su Harry Potter e voglio provare a lanciarmi in questa nuova avventura, in più qualcuno (e so che quel qualcuno la leggerà) mi sta convincendo a farla e mi sta dando una carica di autostima fantastica, quindi grazie cara <3. Comunque vediamo cosa ne esce :) Ringrazio tutti voi che avete letto questo primo capitolo e spero mi farete sapere cosa ne pensate :) 
La storia è già scritta tutta, è solo da controllare, quindi suppongo che gli aggiornamenti saranno piuttosto frequenti! 

 

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Capitolo 2
*** Il sogno ***


2. IL SOGNO

Quando mi sveglio mi pento immediatamente di non aver fatto la cartella la sera prima, sicuramente dimenticherò qualcosa.
Ecco infatti, già alla prima ora mi accorgo di non avere il libro di geografia ma é l'unico che ho dimenticato quindi va bene.
A ricreazione andiamo in giardino, siamo su una panchina quando passa Mattia con un gruppo di amici.
'ehi Arya, sabato 29 do una festa a casa mia per il mio compleanno. Se hai voglia fai un salto, porta anche le tue amiche se vuoi' e senza neanche aspettare una risposta mi fa un occhiolino e si dilegua.
Tempo due secondi e partono risatine e gridolini da parte delle ragazze.
Martina sembra la più eccitata all’idea della festa e la sua voce incredibilmente acuta sovrasta quelle delle altre.
’oh mio Dio! Non ci aveva neanche mai guardate prima! Figuriamoci poi invitarci alla sua festa! Arya gli piaci, è sicuro! Non invita mai nessuna più piccola alle sue feste! Dobbiamo per forza andare a fare shopping e compraci un vestito! Non posso credere che andremo alla sua festa! Ci saranno tutti quelli dell’ultimo anno!’
Hanno continuato così per tutto il tempo della ricreazione non facendo caso al mio scarso interesse e accontentandosi di commenti come ‘mmm’ e ‘si si certo’ senza nemmeno sapere riferiti a cosa.
Quello che occupava la mia mente era, da un lato, per quale strano motivo un ragazzo così desiderato invitasse proprio me alla sua festa e, dall’altro, come fare a convincere i miei a lasciarmi andare.
Quando arrivo a casa mi preparo il pranzo e subito dopo mi rimetto ai fornelli per preparare la cena ai miei, con tanto di dolce. Si, sono una ruffiana. Lavo anche i piatti e quando arriva mia madre si complimenta subito per l’ottimo profumo. Siccome la vedo di così buon umore ci provo.
‘Ehi ma...senti, ti volevo chiedere…oggi a scuola un mio…amico, ha invitato me e le mie amiche a una festa a casa sua. Sabato prossimo. Sai pensavo di andarci, magari è una buona occasione per conoscere qualche amico. Anche qui a scuola sono poche le persone con cui parlo…’
‘non lo so Arya, insomma non è tanto che conosci queste persone e poi bisogna sentire cosa dice tuo padre’
‘si ma tu lo sai come sono! Non mi è facile farmi degli amici e questa festa potrebbe essere una bella occasione. È la prima volta in una scuola nuova che mi accolgono così bene! Poi casa sua non è molto distante da qui. Per qualunque problema potreste raggiungermi in pochi minuti. Dai ma ti prego!’
A parte il fatto che la credevo realmente una buona occasione per farmi degli amici, avevo cominciato, probabilmente grazie all’influenza delle altre, a vedere Mattia con occhi diversi.
È proprio bello.
Alto e muscoloso, con capelli biondi, occhi blu e una faccia da angelo che farebbe cadere ai suoi piedi qualsiasi donna di qualsiasi età. E forse anche qualche uomo.
Purtroppo appena apre bocca il suo punteggio scende inesorabilmente, è egocentrico e pieno di sé da morire.
‘stasera ne parliamo con tuo padre e poi vediamo cosa dice. A proposito di buone occasioni per fare amicizia, questo sabato è il tuo compleanno! Cosa vuoi fare?’
’niente di speciale. Pensavo che se le altre erano libere potevamo fare un giro’
‘chi sarebbero queste altre?’
‘la mia compagna di banco Sara e altre due ragazze, Martina e Francesca. Sono ragazze a posto, tranquilla’
‘ok, ma sei sicura che non vuoi fare niente di più?’
‘si, mi va benissimo così. Mentre la carne finisce di cuocere la tieni d’occhio tu? Vado di la a fare i compiti’
‘si si tranquilla’
Una volta in camera mia però la cartella non la guardo neanche. Prendo il mio libro e l’i-pod e mi siedo sul letto. Guardo il telefono e c’è un messaggio, è Sara:
 
ehi, hai chiesto ai tuoi per la festa?
 
ho parlato proprio ora con mia madre e ha detto che deve decidere mio padre, spero mi lascino! Intanto ti volevo chiedere se questo sabato hai qualcosa da fare. È il mio compleanno e mi chiedevo se aveste voglia, tu e le altre, di pranzare fuori dopo scuola e poi fare un giro..
 
ma certo! Domani ne parliamo con le altre! Poi fammi sapere cosa dicono i tuoi per il 29! Ciao!

’Arya! Papà è arrivato, vieni a mangiare’
Ho perso completamente la cognizione del tempo, mi succede spesso quando leggo, specialmente se ho le cuffie nelle orecchie.
Vado in cucina e mi siedo al tavolo.
’la mamma mi ha detto che il 29 vorresti andare ad una festa. Chi è che la organizza?’
’Mattia’
’cognome?’
’non lo so, è un amico di Sara,la mia compagna di banco’ se avessi detto loro che era una ragazzo di quinta che avevo visto una volta nella vita non mi avrebbero mai lasciato andare.
‘puoi andare ma voglio che ritorni a casa presto. Alle 11 devi essere già a casa.’
‘alle 11? Ma la festa inizia alle 9:30! Almeno fammi tornare a mezzanotte!’
’no, ti aspetto in piedi quindi non ti azzardare a tardare, ti concedo le 11 e mezza giusto perché questo sabato è il tuo compleanno’
‘mi accontento, grazie pa’
Faccio per tirare fuori il cellulare ma mio padre mi ferma subito.
‘attenta perché mi rimangio subito tutto, lo sai come la penso. Via quel telefono mentre si mangia’
‘ok, scusami papà’
‘comunque non è che devi metterti a cucinare solo quando ti serve qualcosa! Potresti farlo un po’ più spesso siccome cucini così bene!’
perfetto, il ‘momento serio’ è finito e adesso posso permettermi di scherzare anche io.
‘ma se lo facessi sempre vi abituereste e poi non avrei più nessun modo per farvi fare quello che voglio no?!’
La cena è davvero buona e la crostata di frutta, la preferita di mio padre, è anche meglio.
Subito dopo cena mi viene un sonno pazzesco quindi mi butto subito a letto.
 
La mattina dopo sono felice perché finalmente posso mettermi la mia amata felpa verde. Quando arrivo a scuola vado subito a informare le altre della novità.
’ehi ragazze, i miei mi lasciano per la festa! Quindi pensavo che sabato potevamo andare a fare shopping e cercarci un bel vestito. È il mio compleanno quindi mangiamo fuori dopo scuola e poi pomeriggio di shopping, vi va?’
Accettano tutte volentieri per fortuna. A scuola non succede nulla di rilevante a parte una noia mortale. Il giovedì è davvero insopportabile: un’ora di religione, due di francese, una di storia e per finire in bellezza una pesantissima ora di italiano. Arrivo a casa che sono stravolta.
Per fortuna domani la giornata è decisamente più leggera quindi posso andare in quel bel parco che ho visto ieri. Mi assicuro di avere in borsa libro e i-pod e mi dirigo verso il parco. È molto tranquillo e, a parte un paio di coppiette e qualche anziano, praticamente deserto.
Poiché l’erba è asciutta mi sdraio direttamente sul prato e prendo un po’ di sole. Tempo due minuti e mi addormento, vengo svegliata dopo ore dallo squillo del cellulare. Rispondo senza neanche controllare chi è, convinta che sia mia madre che si chiede dove sono finita.
‘pronto?’
’ehi!’
‘chi parla?’
‘non mi riconosci?’ guardo il display, numero sconosciuto.
‘no, mi spiace. Mi puoi dire chi sei?’
‘allora sabato ci vieni alla mia festa?’ oh. Mio. Dio.
‘come fai ad avere il mio numero?’
’qualcuno me l’ha dato, allora vieni?’
’si, veniamo’
’quel ‘veniamo’ significa che vengono anche le tue amiche dell’altro giorno?’
’si’
’peccato, l’unica che mi interessa sei tu’ doppio oh mio Dio. Non so cosa dire. Ho la faccia in fiamme e la bocca asciutta.
’Arya? Sei ancora li?’
’si’
’io ora devo andare ad allenamento, ci vediamo domani bella’
’ciao’
Sono un tantino shockata da questa telefonata. Guardo l’ora ed è veramente tardi, meglio tornare a casa.
la porta è aperta quindi mia madre è già arrivata.
‘ciao ma, sono io’
’ciao tesoro, ti stavo per chiamare. Se vuoi uscire al pomeriggio puoi farlo ma almeno avvertimi!’
‘si, scusami mamma’
‘oggi papà non c’è quindi tra poco mangiamo, vai a posare la borsa e vieni’
‘arrivo’
Dopo cena faccio una doccia e ci metto secoli a togliermi tutta l’erba dai capelli. Vado a letto con i capelli ancora bagnati e mentre sono sdraiata ripenso alla telefonata. È impossibile quello che mi ha detto. Parlarne con le ragazze è fuori discussione, piace ad almeno due di loro. Di Francesca non sono sicura, è la più timida e riservata e proprio per questo quella che mi sta più simpatica.
Quando mi sveglio la mattina dopo ho dei capelli improponibili quindi li lego in una praticissima coda e vado a scuola.
La mattinata passa velocemente e quando suona la campana della ricreazione sono abbastanza in ansia perché probabilmente vedrò Mattia. Ma poi perché dovrei essere in ansia? Insomma è solo un ragazzo! E non mi piace nemmeno! Insomma, non sono immune dalla sua bellezza ma quando se la crede non lo sopporto.
Tutta quest’ansia alla fine è immotivata. A ricreazione non l’ho nemmeno visto. Anche il resto delle lezioni passa velocemente e quando arrivo a casa, una volta passata l’ansia, sono felice. Domani è il mio diciassettesimo compleanno!
Non faccio nulla tutto il pomeriggio, sto solo attaccata al computer o al libro e quando mia madre arriva non è molto felice che io non abbia nemmeno lavato i piatti ma evita di sgridarmi troppo.
Con lei porta un grosso scatolone con sopra uno più piccola: il mio regalo e la mia torta!
‘ciao tesoro, la nonna sarebbe tanto voluta venire ma ha un po’ d’influenza e il viaggio è lungo quindi è rimasta a casa. Ti fa comunque tanti tanti auguri e ti manda un bacio’
‘non doveva disturbarsi e neanche tu dovevi farlo! Quella torta sembra possa sfamare un esercito!’
’si in effetti è un po’ grande ma fa lo stesso dai, papà porta il pollo per cena e io adesso preparo le patate al forno. Tu vai pure in camera e fai i compiti se non li hai ancora fatti!’
‘vado, grazie mamma’
Quando arriva mio padre torno in cucina e metto tavola, il pollo ha un profumo strepitoso. Faccio il bis di tutto, torta al cioccolato compresa.
Com’era prevedibile alla fine della cena sono più piena di un uovo e appena tocco il letto mi addormento. Mi sveglio improvvisamente poco dopo mezzanotte.
Ho una nausea pazzesca e corro in bagno ma quando arrivo dal water la nausea è passata. Ho decisamente esagerato con la cena.
Mentre torno in camera incontro mia madre.
‘che succede? stai male?’
‘mi veniva da vomitare ma ora sto bene’
‘va bene dai, se stai di nuovo male chiamami. Adesso cerca di dormire, buona notte’ mi da un bacio sulla fronte e mi vengono i brividi.
‘ma Arya tu scotti! Hai la febbre! Mettiti a letto, io vado a prendere il termometro e arrivo’
Qualche minuto dopo il termometro ci annuncia che ho la febbre a 39.2. che bello avere la febbre il giorno del tuo compleanno.
’tesoro lo so che domani ti eri messa d’accordo con le tua amiche per uscire ma dovrete rimandare, in queste condizioni non vai neppure a scuola. Ora cerca di riposare e di riprenderti, buonanotte e se hai bisogno chiamami’
Sono stanchissima e mi addormento subito. Faccio un sogno stranissimo, probabilmente frutto della febbre alta. Ci sono io, seduta al centro di una stanza circolare, completamente nera e ci sono cinque fuochi, ognuno di un colore diverso. Uno in particolare attira la mia attenzione, è completamente trasparente e se non fosse per la luce e il calore che emana non lo si noterebbe nemmeno. Mi avvicino, voglio toccare il fuoco ma so che non devo, perché mi brucerei.
Anche se il mio cervello dice di no, la mano si avvicina sempre di più fino ad attraversarlo. All’inizio non fa male, sembra uno di quegli aggeggi per asciugarsi le mani negli autogrill, ma dopo un po’ comincia a bruciare, sempre di più. Voglio spostare la mano, toglierla da quel fuoco infernale ma la mano non risponde ai miei comandi.


NOTE: ecco qui il secondo capitolo! spero vi sia piaciuto e che mi lasciate una recensione per farmelo sapere! 
Nel prossimo capitolo, che credo di pubblicare domani!, ci sarà lo shopping e anche un incontro parecchio particolare...e piuttosto importante! Grazie mille a 
Eonel_Sherwood e a Felpata che mi hanno lasciato una bellissima recensione <3

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Capitolo 3
*** Matti porta a porta ***


3. MATTI PORTA A PORTA

Mi sveglio all’improvviso, disturbata dal rumore dei rami della quercia in giardino che sbattono contro la mia finestra.
Fuori il sole non è ancora sorto del tutto, devono essere le sei o poco dopo e fuori c’è un vento pazzesco. Le prime foglie cadute dagli alberi, quelle che annunciano l’arrivo dell’autunno, svolazzano in aria e sarebbe uno spettacolo stupendo se non fosse per i continui colpi di quel maledetto ramo contro la mia finestra. Visto che sono in piedi vado in bagno e mi faccio una doccia veloce, non mi sento più la febbre ma la temperatura alta mi ha fatto sudare parecchio stanotte e ora mi sento tutta appiccicaticcia.
Quando esco dal bagno sono quasi le sette e sento i miei genitori in cucina che fanno solazione. Mi vesto, prendo il cellulare e scrivo alle ragazze che sono stata male e che quindi il nostro pomeriggio è da rimandare.
‘tesoro come stai?’ mia madre affacciata dalla porta di camera mia.
‘bene, non ho più la febbre, anzi non mi sento più nulla’
‘meglio, però è meglio se oggi stai a casa, non vorrei che prendessi freddo e stessi di nuovo male’
‘ok, io provo a dormire ancora un po’, stanotte non ho dormito bene.’
‘va bene se hai bisogno chiamami, tengo il cellulare acceso.’
Mi rimetto sotto le coperte e cerco di addormentarmi ma i continui colpi del ramo mi disturbano quindi prendo l’i-pod e mi metto le cuffie per coprire il rumore. Mi addormento quasi subito.
Quando mi sveglio il sole è già alto nel cielo ma il vento non si è ancora calmato. Prendo il cellulare per vedere l’ora e ci sono tre messaggi: il primo è di Francesca
 
mi dispiace tanto che tu stia male, specialmente il giorno del tuo compleanno! Non ti preoccupare per oggi pomeriggio, stai a casa e riprenditi! Buon compleanno!
 
il secondo è di Sara:
che sfiga! Guarisci per sabato prossimo altrimenti non possiamo andare alla festa nemmeno noi!
 
il terzo è di Mattia:
ehi, ho appena parlato con la tua amichetta bionda e mi ha detto che stai male. Mi dispiace molto e spero che tu ti possa rimettere per la mia festa! Buon compleanno splendore! Un bacio.
 
Sara non mi ha nemmeno fatto gli auguri, mi fa quasi piacere che le sue speranze su Mattia siano vane, non sa nemmeno come si chiama! Inizio a sospettare che Sara mi usi solo per andare alla festa di Mattia.
È quasi mezzogiorno quindi non ha senso fare colazione, faccio prima a pranzare direttamente. Mi faccio un toast e faccio per uscire in giardino incoraggiata dal bel sole alto nel cielo ma appena apro la porta una forte folata di vento mi fa cambiare idea, non voglio stare di nuovo male.
Mi siedo al tavolo e accendo la tv, all’ora di pranzo ci sono soprattutto telegiornali, faccio zapping per cercare qualcosa di interessante ma mi fermo quando una giornalista sta parlando di qualcosa successo a pochi km da qui e a giudicare dal suo tono non è una buona notizia. Da quello che ho capito seguendo il servizio solo da metà durante la notte scorsa un violentissimo tornado ha distrutto parecchie case, e con il vento forte fuori dalla finestra non c’è di che stupirsi.
Quando ho finito il pranzo spengo il televisore, prendo libro e i-pod e vado in veranda. Del vento freddo non ne voglio sapere ma l’ultimo sole di stagione voglio prendermerlo tutto, in più le ampie vetrate mi offrono una vista speciale sulle danze delle foglie portate dal vento.
Oggi mi incantano proprio e lascio perdere quasi subito il libro. Mi accoccolo sulla poltrona con le cuffie nelle orecchie e in certi momenti mi sembra quasi che le foglie seguano il ritmo della musica che ascolto.
Sono quasi le quattro del pomeriggio quando sento suonare il campanello. Vado ad aprire e c’è un signore asiatico sulla sessantina che mi guarda.
‘salve, posso aiutarla?’
’no, sono io che aiuterò te’ ecco, uno di non so quale strana setta che viene a mostrarmi la strada giusta per il paradiso.
‘ah, ok senta… non mi interessa molto la religione e tutte le cose del genere quindi…’ non sapevo come dirgli in modo cortese di andarsene.
‘Arya, non faccio parte di nessuna strana setta. Non sono un uomo religioso’
‘come fa a sapere il mio nome? Cosa vuole?’
‘so molte cose di te, più di quelle che sai tu. Voglio solo che mi ascolti e, se puoi, vorrei mi credessi’
Questo è matto. Completamente partito di testa. Faccio per richiudere la porta ma lui mi ferma.
’ti prego, ascoltami ancora due minuti. Poi me ne vado’ faccio un impercettibile cenno di assenso, ma a lui basta per continuare.
’probabilmente saprai che questa notte una parte della città è stata distrutta da un tornado, bé la causa sei tu. Oggi, sabato 22 settembre, hai compiuto 17 anni e i tuoi poteri si sono risvegliati’.
A quel punto ho chiuso la porta. Gente matta al mondo ce n’è tanta, troppa.
Faccio come se niente fosse e torno in veranda ma non faccio in tempo a mettermi comoda che mi squilla il cellulare.
‘pronto?’
’Arya, sono la mamma. Come stai? Hai mangiato?’
’si mamma, ho mangiato e sto meglio’
‘io arrivo tra…un’oretta e mezza. Vuoi qualcosa di particolare da mangiare?’
‘ti va se ne preparo io? Ho voglia di cucinare ma mi devi comprare qualcosa’
‘certo dimmi cosa ti serve’
’allora…dovresti comprarmi della carne…facciamo costolette di maiale? E se mi prendi anche un po’ carne macinata mi fai un favore. Il resto è già tutto in casa’
‘quando esco dall’ufficio passo dal macellaio e ti porto tutto se hai bisogno di altro chiamami’
‘ok, grazie ma. a dopo’
Vado in cucina e mi metto all’opera, voglio fare la pasta fresca. So che devo usare un uovo per ogni 100 grammi di farina più o meno ma non ho idea di quale sia la dose per tre persone quindi vado a caso è mi viene un impasto in grado di sfamare l’africa! Poco male, la congeleremo.
Tiro fuori dalla credenza l’arnese per tirare la pasta per fare le fettuccine, è una vita che non la usiamo. Da quando è morta mia nonna, un paio di anni fa. Lei la usava come minimo una volta alla settimana ed è stata lei che mi ha insegnato a cucinare. Non che mia madre non sia capace, ma mia nonna in cucina non aveva rivali.
Quando mia madre arriva a casa io, piatti e cucina siamo ancora coperti di farina. La aiuto con la cucina e mentre lei lava le ciotole io vado a lavarmi. Quando esco dalla doccia controllo il cellulare e vedo che ci sono tre messaggi: il primo è di mia zia che mi fa gli auguri, il secondo di Francesca che mi chiede come sto e l’ultimo di Mattia che mi chiede se sto meglio e se domani sono occupata.
Non ho alcuna intenzione di uscire con lui quindi chiamo Francesca e le chiedo se va bene fare domani pomeriggio quello che avremmo dovuto fare oggi. Quando accetta chiamo anche Sara e Martina e dopo esserci accordate rispondo a Mattia dicendogli che sto meglio e che avevo già preso un impegno con le mie amiche, quindi sono occupata. Mi risponde pochi istanti dopo.

le tue amiche proprio non vogliono che tu esca con me eh? Rovinano sempre i miei progetti! Immagino che tu non abbia intenzione di dar loro buca per uscire con me, vero?

vero, è un po’ che avevamo deciso di uscire

capito, almeno domani comprati qualcosa di carino per sabato! Alla festa dovrai farti perdonare per avermi detto di no per ben due volte. Ci vediamo lunedì a scuola, ciao bella

a lunedì

Mi vesto e torno in cucina per infornare carne e patate, sono già le sei passate.
’Arya, ti senti ancora la febbre?’
‘no no sto bene. Proprio per questo pensavo di uscire domani. Fare shopping con le ragazze nel centro commerciale qui vicino così se stessi nuovamente male posso tornare a casa velocemente’
‘vai pure ma non stare fuori tutto il giorno ok?’
’no no, ci vediamo alle tre al centro commerciale, facciamo un giretto e poi torno a casa. Forse tornando indietro mi fermo in libreria. Ho quasi finito Orgoglio e pregiudizio e ho voglia di qualcosa di nuovo’
‘ok, che dici? Butto la pasta?’
‘io aspetterei ancora qualche minuto. Ma adesso spostati, devo controllare la carne’
Quando arriva mio padre la carne è appena uscita dal forno e sto scolando la pasta. Durante la cena chiedo anche a mio padre il permesso di uscire e lui, dopo aver appurato che i nomi sono inequivocabilmente femminili, neanche un Andrea che può far sorgere dubbi, non fa obiezioni.
Subito dopo cena mi squilla il cellulare. È un numero che non conosco e ho paura che sia ancora Mattia.
‘pronto?’
‘Allora sorellina, sei diventata grande eh?’
‘Luca! Come stai?’
‘tutto bene, te? Buon compleanno comunque eh! Mamma e papà te la lasciano la casa per fare una mega festa?’
‘Grazie, no no, non voglio fare nulla di speciale. Vado solo a fare shopping con delle compagne di scuola domani’
‘il prossimo compleanno te lo organizzo io sorellina! E controlla un po’ la cassetta della posta in questi giorni che dovrebbe arrivarti qualcosa’
‘ma non dovevi Lu! Grazie fratellone’
‘è anche da parte di Eileen, è qui vicino che vuole farti gli auguri. Te la passo. Divertiti piccina, ci vediamo a Natale’
‘grazie Lu, ti voglio bene’
‘Arya! Buon compleanno!’
‘Grazie Eileen! Come va li su? C’è già freddo?’
‘no no, si sta ancora bene.’
Chiacchiero un po’ con lei, la ragazza di mio fratello e poi passo il telefono a mia mamma perché vuole salutarli.
Dopo la telefonata guardo Romeo + Giulietta sul divano con mia mamma mentre mio padre si è chiuso in camera con un grosso plico di documenti.

Non mi ricordo quando mi sono addormentata ma quando mi sveglio il sole è già alto e il sono ancora sul divano, con la copertina di quando ero piccola che mi copre.
Guardo l’ora e sono già le dieci, se voglio uscire è meglio che controlli se ho qualche compito per domani. Per fortuna ci sono solo un paio di pagine di diritto che faccio in fretta a leggere.
Sul tavolo in cucina c’è un biglietto:

siamo a fare la spesa, se non siamo ancora arrivati alle 11 e mezza metti l’acqua per la pasta sul fuoco.

Arrivano tardi quindi dopo mangiato corro in camera a prepararmi, odio arrivare in ritardo.
Prima di trasferirmi avevo un motorino, che prima era di Luca, ma l’ho dovuto vendere quindi adesso o vado a piedi o prendo l’autobus che, chissà come mai, non c’è mai nell’orario in cui serve a te.
Mi incammino e quando arrivo manca solo Sara che ci raggiunge dopo pochi minuti.
Entriamo in praticamente tutti i negozi del centro commerciale e ci proviamo innumerevoli vestiti, in cerca di qualcosa di veramente perfetto per sabato.
A fine giornata siamo tutte piuttosto soddisfatte, per sabato abbiamo scelto tutte degli abiti stupendi: Sara, che vuole fare colpo sui ragazzi e in particolare su un ragazzo, ha comprato un vestito cremisi, allacciato dietro il collo, con una profonda scollatura  e aderentissimo; Martina un minidress nero senza spalline, semi-trasparente sui fianchi e con un sacco di tulle sulla gonna. Si vede che loro due si vogliono far notare.
Io e Francesca scegliamo due abiti molto più semplici e meno vistosi, lei un vestito acquamarina e io un vestito blu notte monospalla, entrambi appena sopra al ginocchio mentre quelli delle altre sono ben più corti.
Sara e Martina hanno provato tutto il pomeriggio a convincermi a comprare un abito provocante come il loro ma io sono stata ben felice di adottare lo stesso stile di Francesca. Solo sulle scarpe io e Francesca ci siamo trovate in disaccordo, mentre lei ha comprato un paio di ballerine nere io e le altre due ci siamo comprate dei tacchi vertiginosi. Stupendi.
Per tornare a casa, carica com’ero di borse, ho deciso di prendere un autobus e non potendo quindi andare in libreria.
Arrivata a casa ho fatto vedere i miei acquisti ai miei genitori, facendo attenzione a non far vedere le scarpe a mio padre, sicuramente non avrebbe approvato.
Metto tutto a posto, mangiamo e poi crollo sul letto ancora vestita.


NOTE: non ho granchè da dire a parte i ringraziamenti a voi che state leggendo <3 il prossimo capitolo arriverà il prima possibile e si comincerà a scoprire qualcosa quindi...STAY TUNED! 

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Capitolo 4
*** Rivelazioni ***


4. Rivelazioni

La settimana passa velocemente e in maniera un po’ monotona. A scuola non si parla d’altro che della festa, chi è eccitato perché ci può andare e chi è invidioso perché non è stato invitato. Tutte le ricreazioni Mattia e il suo gruppetto di amici passa davanti alla nostra panchina, mi fa l’occhiolino e se ne va senza mai dire nulla.
Sabato mattina però a ricreazione non lo vedo, sebbene il suo gruppetto sia poco distante. A fine mattinata mi arriva un suo messaggio: 

prima o poi riuscirò a scollarti dalle tue amiche! Ricordati che stasera devi farti  perdonare, ti aspetto

Devo ammettere che sono un pochino in ansia, cosa intende con ‘farti perdonare’?
Subito dopo cena ci incontriamo tutte a casa di Francesca, che è la più vicina alla festa, per finire di prepararci e per andare là tutte insieme.
Quando arriviamo davanti a casa del festeggiato rimango sbalordita. Non è una casa, è una reggia! È veramente enorme e si vede che è una famiglia benestante. Bussiamo e un ragazzo della classe di Mattia ci viene ad aprire e ci mostra una camera dove mettere borse e giacche. La musica non è male ma per me è fin troppo alta e la casa, per quanto sia enorme, è stracolma. Il ragazzo che ci ha aperto ci accompagna in cucina e ci serve da bere, dopo poco arriva Mattia. Mi si avvicina e mi da un bacio sulla guancia, dicendo di essere felice che io sia finalmente arrivata. Le altre non le guarda nemmeno. Sento gli sguardi di Martina e soprattutto di Sara addosso.
‘dai Arya, ti faccio fare un giro della casa’
‘sarei con loro…’
‘ehi! Non provare a dirmi di no un’altra volta! Le tue amiche sopravviceranno senza di te’
Mi giro per vedere le loro facce ma Martina sta parlando con un ragazzo di 5C, Francesca chiacchiera con un gruppetto di ragazze e Sara è girata dall’altra parte, apparentemente senza motivo.
Mattia mi prende la mano e mi trascina via. Mi fa fare il tour completo della casa, lasciando per ultima camera sua. Entro e mi sembra di essere in una suite. C’è tutto quello che un adolescente potrebbe mai desiderare in camera sua. Mi prende nuovamente per mano e mi accompagna verso il divano mi fa sedere e mi chiede cosa ne penso di camera sua.
‘è stupenda! Veramente bellissima’ gli rispondo con un sorriso. Lui mi sorride a sua volta e piano piano mi si avvicina.
‘sai…è un po’ che penso a come potresti farti perdonare, ma me n’è venuto in mente solo uno…’
È ancora più vicino e io rimango ipnotizzata dai suoi occhi. Rimango pietrificata, con lo sguardo fisso nel suo fino a che le sue labbra non toccano le mie. All’inizio dolci e delicate, poi sempre più insistenti. Sento un forte gusto di alcool e provo ad allontanarmi ma lui si avvicina nuovamente e cerca di allungare le mani, accarezzandomi le cosce sotto la gonna e cercando di salire sempre di più. Mi alzo di scatto e faccio per andarmene ma lui mi precede e chiude a chiave la porta. Sento la paura che mi invade, vorrei gridare ma ho la bocca asciutta e poi con la musica così alta nessuno mi sentirebbe.
‘ti avevo avvertito che ti saresti dovuta far perdonare, dai vieni qui e non fare la bambina…’
Ha una luce spaventosa negli occhi, mi vengono in mente tutti quei casi che ormai troppo spesso si sentono al telegiornale.
Non voglio finire sul notiziario di domani.
Mi si avvicina e io cerco disperatamente una via di fuga ma l’unica cosa che mi viene in mente è saltare dalla finestra e non mi sembra una buona idea dato che siamo al terzo piano.
È a pochi passi da me e in una frazione di secondo cambia tutto.
Le finestre si spalancano e i vetri si rompono, Mattia viene scaraventato contro il muro con così tanta potenza che perde i sensi.
Anche io vengo sollevata da terra ma in maniera molto più gentile e delicata. All’inizio non me ne accorgo neanche ma quando provo a fare un passo noto che sto camminando a una spanna da terra.
Una folata di vento mi trasporta fuori dalla finestra come se fossi una piuma o una foglia appena caduta, dovrei avere paura, anzi essere terrorizzata, ma l’unico mio pensiero è allontanarmi il più in fretta possibile. Dopo un po’ mi accorgo che il vento mi sta portando verso casa mia. Mi lascia proprio davanti al portone, un’altra folata di vento mi porta giacca e borsa. Non posso credere ai miei occhi.
D’un tratto mi viene in mente il signore di sabato scorso, e se avesse ragione?
D’altronde o sto sognando o il vento mi ha appena riportata a casa, salvandomi da una serata davvero poco piacevole! Sicuramente stanotte non chiuderò occhio ma per ora devo chiudere tutti questi pensieri in un angolino della mia mente per affrontare i miei genitori. Sono appena le dieci, si chiederanno cosa ci faccia già a casa.
Entro e in salotto c’è solo mia madre, per fortuna che mio padre doveva aspettarmi sveglio eh.
‘tesoro come mai sei già qui?’
‘la festa era noiosa’
‘ma è successo qualcosa? Hai una faccia!’
‘ho litigato con Sara, ma è una cavolata. Domani la chiamo e sistemiamo tutto. Adesso vado a dormire, notte mamma’
‘buona notte tesoro’
Con il cervello ancora in stand-by mi preparo meccanicamente e mi infilo nel letto. Solo sotto le coperte e nel buio della mia stanza libero i miei pensieri e inevitabilmente scoppio a piangere. Che Mattia non fosse un ragazzo perfetto non era una sorpresa ma che fosse così non l’avrei mai immaginato. E poi la storia del vento! Devo trovare quel vecchio pazzo e cercare una risposta ad almeno una parte delle tante domande che mi frullano per la testa.
Quando finalmente mi addormento fortunatamente il mio sonno è tranquillo e senza sogni, una manna per il mio cervello bisognoso di qualche ora di pace.

Si dice che il sonno porta consiglio ma la mattina dopo gli avvenimenti di ieri sera mi sembrano ancora più impossibili. Quasi quasi comincio a pensare, anzi sperare, di essermelo sognato ma appena guardo il telefono la mia speranza viene annientata. C’è un messaggio di Sara:

lo sapevi che mi piaceva Mattia! Lo hai sempre saputo. Quando sei arrivata sono stata la prima a venirti a parlare, se non fosse per me saresti ancora una povera sfigata senza amici ed è così che mi ripaghi?! Andando a letto con quello che mi piace?! Sei una stronza. Non ne voglio più sapere niente di te. Per me puoi anche morire.

Adesso la scusa che ho detto ieri a mia madre non sembra più una bugia. Non so cosa risponderle perché trovo che da un lato abbia ragione. Non sarei comunque dovuta andare con lui e abbandonare le mie amiche. Però devo smentire la faccenda dell’andare a letto. Mi sento malissimo.
Mi alzo e apro la finestra per rinfrescarmi le idee ma l’effetto è esattamente l’opposto perché appena la apro il vento invade camera mia portando con se foglie secche di colori stupendi. Sarebbe senza dubbio uno spettacolo fantastico se non fosse che fuori non c’è un soffio di vento. È solo in camera mia. Chiudo velocemente la finestra e vado ad aprire la porta perché hanno suonato.
I miei genitori non sono in casa, giro la maniglia con prudenza, ancora tesa come una corda di violino, e mi trovo davanti lui.
La persona a cui ho pensato di più la notte scorsa.
L’uomo anziano della settimana scorsa.
Vedendolo mi viene solo una cosa da dirgli ‘le credo’.
Mi scanso per invitarlo ad entrare in casa ma lui scuote la testa e mi fa segno di seguirlo. Specialmente dopo la scorsa notte nessuno con un minimo di senso avrebbe mai seguito uno sconosciuto ma quel vecchiettino mi da una sicurezza indescrivibile. Forse perché lui mi può dare delle risposte.
Mi porta nel parco vicino a casa e ci sediamo su uno scoglio vicino al laghetto.
Finalmente inizia a parlare.
‘sono molto felice che tu mi creda. Non temere, ti spiegherò tutto ma prima devi giurare di non rivelare nulla di ciò che ti dirò a nessuno. Capito?’
‘si, giuro di non dire nulla a nessuno ma la prego mi spieghi!’
‘la tua storia, o meglio la nostra storia, inizia con una leggenda. Questa racconta che, dopo la creazione del mondo, la Terra era nel caos. Le grandi forze non riuscivano ad autogovernarsi per cui spesso si scatenavano tzunami, forti eruzioni vulcaniche e altri disastri che mettevano in serio pericolo la crescita e l’evoluzione di tutte le forme di vita che oggi conosciamo. Per evitare che queste forze distruggessero la Terra il controllo di queste venne affidato ad alcuni uomini, chiamati ‘eletti’.
Questi erano Gen, guardiana della Terra; Eirs, guardiano dell’Aria; Qir, guardiana dell’Acqua; Serf, guardiano del Fuoco e Oas, guardiano del Buio.
Fin da subito però Oas si sentiva diverso. Mentre gli altri, sebbene più potenti quando il sole era alto, potevano usare i loro poteri anche durante la notte, Oas no. Lui poteva usufruire del suo dono solo con il favore delle tenebre e di giorno era un comune umano.
Cercò con tutti i suoi mezzi un modo per poter usare i suoi poteri anche di giorno e aveva quasi perso la speranza quando incontrò Nami, un demone che si offrì di ampliare i suoi poteri. Oas non se lo fece ripetere due volte e accettò senza neanche ascoltare le condizioni, non gli sembrava vero che finalmente si sarebbe sentito speciale come gli altri e non inferiore.
Il prezzo da pagare fu più alto di quello che si aspettava. Nami si impossessò del suo corpo e, sebbene Oas ancora esistesse, era completamente soggiogato dal demone.
Nami cercava da tempo qualcuno da poter usare per far cadere sulla Terra il buio perenne per poter dare ai demoni il posto che gli spettava e finalmente aveva trovato qualcuno adatto al compito.
Per non rischiare di perdere il potere in caso di morte di Oas, Nami diventò un tuttuno con il Buio, conservando però la sua mente e il suo piano.
Devi sapere che dopo la morte dei prescelti il potere non si trasmette per via genetica ma è lui stesso, il potere, a scegliere il suo prossimo guardiano.
Si stabilisce nel suo corpo quand’è ancora neonato e non si mostra fino al diciassettesimo compleanno del prescelto. A quel punto entro in gioco io. I primi prescelti non volevano che le loro scoperte sui poteri andassero perse quindi, unendo i loro poteri, crearono me e mi diedero il compito di addestrare le nuove leve.
Credo che per ora questo sia tutto ciò che devi sapere’.
Lui continua a fissarmi, probabilmente in attesa di qualche reazione, ma io sto ancora cercando di assimilare tutte quelle informazioni impossibili.
Il suo racconto ha certamente risposto a molte delle mie domande ma ne ha fatte sorgere altrettante. Tra le tante la prima che mi esce di bocca è forse la più scontata: ‘ma quanti anni hai?’
Lui mi sorride, forse felice che non stia scappando via urlando e mi risponde ‘più di quanti ne riesca a contare. Sono immortale e anche qualora il mio corpo venisse ucciso si rigenererà per permettere al mio spirito di ospitarlo ancora’
‘tipo una fenice?’ alla mia domanda scoppia a ridere.
‘si, ma senza la cenere! Ti piacciono i racconti fantasy?’
‘si, o almeno mi piacevano prima di finirci dentro!’ ride di nuovo, credendo forse che sia una battuta ma io non sto affatto scherzando. Mi sembra davvero di essere entrata in uno dei tanti libri che ho letto.
‘io comunque mi chiamo Yuni e sarò il tuo maestro se accetti’
‘accetto cosa?’
‘di trovare e combattere Nami insieme ai tuoi compagni’ lo dice come se fosse una cosa ovvia.
‘quali compagni?’
‘non penserai di essere l’unica con un potere diciamo…’speciale’. Ce ne sono altri tre. Tu hai lo spirito di Eirs, guardiana dell’Aria. Gli altri, come puoi immaginare, sono i guardiani degli altri spiriti. Se ci pensi è buffo che proprio tu abbia lo spirito dell’Aria no? Dici che i tuoi genitori immaginavano qualcosa quando ti hanno dato il nome?’ ride nuovamente ma io sono davvero troppo shockata per ridere. Dopo tutte queste informazioni mi gira un po’ la testa. Come può essere vero tutto questo?
‘Arya, so che sei confusa ma non devi dirmi si o no adesso. Puoi pensarci tranquillamente quanto vuoi. Ti do il mio numero di telefono così se avessi dubbi puoi chiamarmi in qualsiasi momento. Ancora una cosa e poi ti lascio ai tuoi pensieri. Se accetti dovrai venire con me e i tuoi compagni a Londra dove vi addestrerò’
’a Londra? E ai miei genitori cosa dico?’
’non è la prima volta che addestro ragazzi così giovani. Anzi, la maggior parte delle volte hanno proprio diciassette anni quando iniziano la preparazione. Per questo nel corso degli anni ho fondato questa scuola privata che recluta giovani promesse, è esattamente come una scuola normale soltanto che oltre a i veri allievi dell’accademia ci siete voi quattro che siete ancora più speciali. Diremo ai tuoi genitori che sei stata scelta per far parte di questa elite, verrò io a parlare con loro. Non ti devi preoccupare. Potranno venirti a trovare quando vogliono, basta che avvisino. Adesso ti lascio andare, hai molto a cui pensare. Quando sarai pronta chiamami’
Lo guardo allontanarsi e la mia testa non riesce a credere ad una sola parola ma infondo so che Yuni mi ha detto la verità.


NOTE: sorpresi? beh io spero di si altrimenti posso anche andarmene! spero di aver avuto un idea abbastanza originale e...boh mi piacerebbe davvero sapere cosa ne pensate <3

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Capitolo 5
*** Decisioni ***


5. DECISIONI

Torno a casa pochi minuti prima che tornino i miei. Prepariamo insieme il pranzo ma la mia testa è altrove. I miei genitori stanno discutendo se andare o meno a Parigi con alcuni amici il prossimo week-end ma io sto ancora pensando a questa mattina.
‘mamma, come mai avete deciso di chiamarmi Arya?’
‘come mai questa domanda tesoro?’
‘boh, è un po’ che me lo chiedo…allora?’
‘quando siamo andati in viaggio di nozze in Africa c’era una leonessa albina che si chiamava così, ci è piaciuto molto quel nome allora abbiamo deciso di chiamarti Arya, non ti piace?’
‘no no anzi, mi piace tantissimo. Ero solo curiosa…non ho più fame vado in camera mia’
‘ok tesoro’
Possibile che sia solo una coincidenza? Yuni ha definito questa cosa buffa ma al momento non riesco a ridere, sono troppo shockata.
Passo tutto il pomeriggio a valutare, non tanto se credere o meno a quello che mi ha spiegato Yuni, ormai penso di non avere dubbi, ma se accettare o no la sua proposta. Questa faccenda mi ha completamente cancellato dalla testa Mattia, o almeno lo ha fatto fino a quando mi accorgo che domani è lunedì ed è quindi probabile che io lo veda.
L’indomani mattina la notte in bianco mi ha lasciato un evidente segno sulla faccia ma devo affrontare la situazione quindi mi preparo cercando di coprire le occhiaie con tre quintali di correttore e vado a scuola.
Appena entro in classe la differenza è palpabile, tutti mi fissano ma non con curiosità, come il primo giorno, ma con ostilità.
Mi siedo al mio posto ma vicino a me non c’è Sara ma Samuele. Un ragazzo con cui non ho mai parlato, ma anche lui mi guarda male. Sicuramente Sara ha subito creduto a Mattia e non ha perso tempo a raccontare tutto anche al resto della classe.
A ricreazione sto seduta al mio posto, con le cuffie nelle orecchie. Non ho voglia di parlare ne vedere nessuno. Anche volendo, non saprei sinceramente come fare a spiegare a Sara e agli altri cos’è successo quindi me ne sto zitta e mi sforzo di non piangere.
Non vedo l’ora che suoni la campanella della fine dell’ultima lezione, quando finalmente esco da scuola, chiamo Yuni.
‘pronto?’
’accetto’
‘riesci a venire tra cinque minuti al parco di ieri?’
‘ok, arrivo’
Mi incammino verso il parco, una delle tante cose positive del non avere genitori a casa che ti aspettano è proprio questa: posso arrivare a casa quando voglio.
Quando arrivo al parco Yuni è già lì, appena mi vede mi viene in contro.
‘hai fatto presto a prendere una decisione,di solito i ragazzi ci mettono molto di più, ma…ehi, cos’è successo?’
Ho un grande bisogno di raccontare tutto a qualcuno e lui è l’unico a cui posso dire tutto, veramente tutto, quindi comincio a parlare e quasi subito scoppio a piangere. Mi sfogo e gli parlo di tutto, dal trasloco, a Mattia, a Sara.
Una volta concluso il racconto mi guarda e poi mi dice: ‘non ti porto a Londra perché vuoi sfuggire dai tuoi problemi. I problemi vanno affrontati, siccome con Mattia non ci puoi fare niente almeno vai a parlare con la tua amica. Quando l’avrai fatto chiamami.’
Dopo ciò si gira e se ne va, lasciandomi di nuovo da sola nel parco.
Siccome prima o poi devo parlare con Sara tanto vale farlo ora. Prendo il cellulare e la chiamo ma al secondo squillo butta giù, riprovo ma stavolta mi butta giù addirittura al primo. Bene, non mi vuole parlare? Andrò a casa sua e le racconterò tutto, o quasi.
Suono al campanello e mi viene ad aprire sua madre
‘salve, sono un’amica di Sara. Lei è in casa?’
‘ciao, si si è in camera sua. Sali le scale, prima porta a sinistra’
Salgo le scale, busso e al suo ‘avanti’ entro.
Appena mi vede la sua espressione cambia.
‘che cazzo ci fai qui?’ non ti voglio vedere, vattene’
‘devo parlarti, è importante! Non è come credi’
‘no, esci da casa mia’
‘ti prego, solo cinque minuti e poi me ne vado, giuro’
‘te ne concedo uno e mezzo, poi devi andartene’
‘hai ragione, sabato non mi sono comportata da amica, anzi sono stata una stronza e non avrei dovuto lasciarvi lì. Lo so e me ne scuso ma…’
‘non mi servono a niente le tue scuse e se sei venuta per questo puoi andartene.’
‘non sono venuta per questo. Sono venuta per dirti com’è andata, non è come pensi tu! Non ci sono andata a letto!’
‘cosa?’
Allora le ho spiegato tutto, o almeno quasi. Ho solo omesso l’ultima parte dicendo semplicemente che sono riuscita a spingerlo via e a scappare. Dopo il mio racconto è abbastanza shockata.
‘davvero non ci sei andata?'
‘davvero’
‘perché?’
‘come perché?’ chiedo confusa.
‘io fossi stata al tuo posto ci sarei stata! È bellissimo! Non so davvero come hai fatto a resistergli’
Ok, mi vengono in mente solo aggettivi poco piacevoli da attribuire a Sara dopo l’ultima frase però me ne sto zitta e le dico semplicemente che Mattia non è il mio tipo e che non voglio averci niente a che fare.
‘senti, mi dispiace per stamattina. Parlerò con gli altri e vedrai che tutto tornerà normale. Se ti va torno anche vicino a te’
‘si, va benissimo. Adesso devo davvero andare, ci vediamo domani.’
‘ciao’
Torno a casa molto più leggera, come se avessi perso 20kg. Sono pronta però a riprenderli tutti perché non ho ancora mangiato nulla e ho una fame pazzesca. Mi friggo una valanga di patatine e mi piazzo davanti la tv. Sono quasi le tre!
In tv non c’è nulla di interessante quindi quando ho finito di mangiare spengo la televisione e vado in camera. Guardo il cellulare e c’è un messaggio di Yuni.
‘brava, ti va bene se vengo da te alle tre e mezza per decidere cosa dire ai tuoi?’
Rispondo che va bene, appuntandomi mentalmente di chiedergli come diavolo facesse a saperlo.
 
Finchè non arriva mia madre Yuni rimane da me per decidere cosa dire ai miei. I miei genitori arrivano insieme e dopo mangiato mi infilo subito a letto. Ho forse più ansia ora che il primo giorno di scuola.
Non mi piace mentire ai miei e neanche lo so fare ma il nostro piano è a prova di bomba, devo farcela. Mi addormento con pensieri di questo tipo in testa e ripassando quello che devo dire e quando mi alzo sono ancora in preda all’ansia.
La mattinata passa normalmente, anzi a dir e la verità non ricordo granché delle lezioni. A pranzo non mangio nulla, ho lo stomaco annodato. Da un lato non vedo l’ora che arrivino le cinque, per togliermi il peso, dall’altro vorrei restassero le tre per sempre ma inevitabilmente l’ora del ritorno di mia madre arriva alla sua domanda ‘tesoro, com’è andata oggi?’ io rispondo come da copione, o almeno con una frase simile siccome ho una pessima memoria.
‘normale, ci hanno fatto fare un test tipo quello dei QI, hai presente?’
‘si, ma non ho bisogno di un test per sapere che sei intelligente. Comunque com’è andato?’
‘ancora non lo so,ce lo dicono domani credo. Aspettati do una mano con la carne’
‘ti va di impanarla mentre preparo le patate?’
‘si si, tranquilla faccio io’
Cambiare discorso? Fatto.
La mia parte è quasi finita, adesso devo solo aspettare la chiamata di Yuni, e questa non tarda ad arrivare.
Appena squilla il cellulare di mia madre smetto immediatamente di fare ciò che facevo per ascoltare la conversazione ma lei va a parlare nell’altra stanza quindi non riesco a sentire nemmeno una parola. Quando torna le chiedo chi fosse, cercando di essere il più disinteressata possibile.
‘oh tesoro, era uno di una scuola di Londra! Il test che vi hanno fatto fare oggi era un test d’ammissione per questa scuola e tu l’hai passato! Vuole venirci a parlare stasera dopo cena! Oh mio Dio, non posso crederci! Devo fare i biscotti!’
 
Quando arriva mio padre, mia madre lo informa subito della notizia ma lui non da né segni di gioia né di dispiacere né di sorpresa. Non so a cosa stia pensando.
Dopo cena non so se sono più nervosa io o mia mamma. Lei continua a spostare il piatto dove ha messo i biscotti dal tavolino davanti al divano, al mobiletto, al tavolo, io sono seduta zitta e immobile sul divano e mio padre si è rinchiuso in camera.
Quando suona il campanello mia madre va ad aprire e invita Yuni ad entrare in casa. Intanto mio padre, che probabilmente ha sentito il campanello, è tornato in salotto e mia madre fa le presentazioni anche se io e Yuni ci conosciamo già, ma loro non possono saperlo.
‘salve signor Hakasaki,è un piacere averla qui. Lui è mio marito Matteo, mia figlia Arya e io sono Chiara. La prego, si accomodi’
‘grazie signora Mangini, è un piacere fare la vostra conoscenza’
Si accomoda sulla poltrona e mentre si siede mi sembra mi faccia l’occhiolino ma non ne sono sicura.
‘allora signori, io sono una di quelle persone che vanno subito al sodo. Sono qui stasera perché il risultato di vostra figlia nel test di questa mattina è strabiliante. Il migliore dell’intero comprensorio. Voglio offrire alla vostra Arya un posto nella mia scuola. L’istituto che dirigo è piuttosto particolare, è una scuola privata e come tale non tutti ne hanno accesso ma la differenza rispetto alle altre è che uno può avere tutti i soldi del mondo e non riuscire ad entrare. Vedete, quello che noi cerchiamo, e che crediamo vostra figlia abbia, sono delle capacità, per così dire, ‘speciali’. Cerchiamo ragazzi intelligenti da trasformare in adulti di successo.’
Mia madre ha una faccia sbalordita. Vorrei almeno che richiudesse la bocca.
È mio padre che prende la parola:
‘quindi lei ci sta chiedendo di lasciar andare nostra figlia appena diciassettenne a studiare a Londra da sola?’
‘non ve lo sto chiedendo, vi sto dando un’opportunità. Il nostro istituto è famoso a livello internazionale. Selezioniamo ragazzi da ogni parte del mondo e sono veramente pochi quelli che riescono a catturare la nostra attenzione’
‘e se dovessimo accettare? Quanto ci costerebbe?’
‘nulla. A noi non interessano i soldi. Vitto, alloggio, materiale scolastico, gite e viaggi d’istruzione sono completamente pagati. Senza contare che anche i vostri biglietti aerei saranno pagati ogni qualvolta vogliate venire a trovarla’
‘ma se non vi fate pagare dove trovate i soldi per pagare tutto ciò? E quante visite ci sono permesse?’
‘non c’è un numero massimo di visite permesse, potreste venire anche tutti i fine settimana. Basta comunicarcelo e noi vi spediremo i biglietti aerei. Per quanto riguarda il denaro, abbiamo diritto a molte sovvenzioni statali che coprono gran parte dei nostri costi. La restante parte è coperta dei guadagni che i nostri ragazzi hanno, partecipando a gare scolastiche e, a volte, a progetti statali. Una parte dei profitti va a loro mentre il resto viene utilizzato come autofinanziamento’
‘ci deve essere un trucco, sembra tutto perfetto’
‘non c’è nessun trucco signor Mangini, il nostro unico interesse è riunire ed educare le menti più brillanti e per ciò dobbiamo dare a tutti i nostri allievi la stessa base di partenza. Non sarebbe giusto se solo i ricchi potessero usufruire dei nostri corsi, non le pare?’
Io sono in preda all’ansia, e se non mi lasciassero andare? Non è solo una questione di scuola come credono i miei.
Mia madre finalmente sembra riprendersi.
‘se dovessimo accettare, come sono gli alloggi?’
‘c’è un edificio, all’interno del comprensorio, adibito ad alloggio. L’ala est per le ragazze, quella ovest per i ragazzi. Ogni allievo ha una stanza privata con relativo bagno. In più ci sono numerosi spazi comuni, sia all’interno che all’esterno dell’edificio, che vanno dalla biblioteca, alla mensa, ai campi da tennis, alla lavanderia e molti altri ancora. Comunque qualunque altro dubbio vi verrà meglio spiegato durante la visita se siete interessati. La prima visita è proprio questa domenica. Questa non implica nulla, potete venire, visitare la scuola e, se non siete convinti, rifiutare. Adesso si è fatto tardi e io devo scappare, vi lascio questa brochure, leggetela e discutetene anche con Arya, penso che tutti noi dobbiamo tenere in considerazione soprattutto la sua opinione. Il mio numero di cellulare è nel depliant, quando avrete deciso qualcosa chiamatemi. Buonanotte signori Mangini, signorina Arya’
Non so quanto sia vero quello che Yuni ha raccontato ai miei ma, anche se non ci fosse tutta questa cosa dei poteri, mi piacerebbe comunque andarci.
‘Tesoro, sono le undici passate! Forse è il caso che tu vada a dormire no? Domani hai scuola!’
‘si, hai ragione, mamma. Buonanotte’
L’indomani a scuola passo la mattinata a pensare a come affrontare l’argomento con i miei. Non voglio mostrarmi troppo entusiasta di andarmene da casa. Già mio fratello se n’è andato appena ventenne e non voglio lasciare i miei da soli.
Quando arrivo a casa mangio, faccio un paio di esercizi di matematica e cerco un libro da leggere. Mi butto su uno dei miei preferiti, Harry Potter, e mi sdraio sul letto a leggerlo. Quando arriva mia madre sto ancora leggendo quindi lo chiudo per andarle a parlare ma quando arrivo in cucina non so come iniziare il discorso. Per fortuna ci pensa lei.
‘cose ne pensi del signore di ieri? Vorresti andarci? Ieri sera non hai detto nulla..’
‘non lo so, a me piacerebbe. Lo sai quanto mi piace Londra, però mi dispiace lasciarvi qui da soli…’
‘non ti devi preoccupare di questo, anzi è a noi che dispiace lasciarti qui da sola tutti i pomeriggi. Ieri ne ho un po’ parlato con papà e noi pensavamo di andare a vedere la scuola questo week-end’
‘si può fare, e poi decidiamo. Va bene?’
’certo certo, allora quando arriva papà glielo dico e poi chiamiamo in signor Hakasaki’


NOTE: lasciatemelo dire vi prego: Sara è una puttana. ok, detto questo volevo ringraziare tutti voi che leggete e quelle dolci anime che mi hanno lasciato una recensione! <3
In questa storia ci sto mettendo molto di me stessa (a partire dai libri, Orgoglio e Pregiudizio e Harry Potter, alla musica fino ad arrivare alla cucina, una delle mie più grandi passioni e all'amore sconfinato per Londra), per questo mi fa immensamente piacere il fatto che la storia vi piaccia. 

 

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Capitolo 6
*** La scuola ***


6. LA SCUOLA

Le valige sono pronte e noi stiamo andando all’aeroporto dove c’è Yuni che ci aspetta. Quando arriviamo lui è già pronto per andare al check-in, depositiamo le valige e, mostrando tipo duecento volte i documenti, riusciamo a salire sull’aereo e a trovare dei posti liberi, per fortuna non vicino all’ala.
Mi godo il viaggio, guardando per tutto il tempo fuori dal finestrino i continui cambiamenti di paesaggio.
Pianura, colline, Alpi, città e poi finalmente la Manica che significa che Londra è vicina. Quando finalmente il pilota inizia la fase d’atterraggio sono molto curiosa di scoprire come sarà la mia nuova scuola. So che non dovrei fantasticare perché non è ancora la mia scuola, non ufficialmente almeno, ma è tutta la settimana che provo a immaginare i miei compagni, le lezioni e tutto il resto.
Quando usciamo dall’aeroporto c’è un macchinone nero con autista ad aspettarci, carichiamo le valige e saliamo in macchina. L’autista ci porta diretti alla scuola che, a dirla tutta, è anche meglio di come me l’ero immaginata.
Non è proprio a Londra, è un po’ fuori e già dal cancello si può vedere che è un edificio di gran lusso. Appena superato quello c’è un lungo viale, costeggiato da giardini e campi adatti per ogni tipo di sport, che porta alla scuola. Solo che non assomiglia per niente a una scuola. È fantastica, è enorme. Sembra proprio la classica villa settecentesca, bianca e con un sacco di finestre che sicuramente la renderanno molto luminosa.
‘Welcome, benvenuti’ una donna si fa avanti, insieme a una decina di ragazzi, tutti vestiti con la stessa divisa blu e bianca. Guardando quei ragazzi inizio a chiedermi se già tra di loro ci sono i miei futuri compagni.
‘lasciate che i ragazzi vi aiutino con le valige, venite vi mostro le camere, non sono qui ma nell’altro edificio, tranquilli non c’è molto da camminare’
La donna ha un forte accento inglese anche se sa parlare perfettamente l’italiano. Yuni e la donna si scambiano un paio di parole in inglese, troppo velocemente perché io riesca a capire e poi ci scortano fino ai dormitori. Questo palazzo ha lo stesso stile dell’altro ma è più piccolo.
‘signori Mangini, io devo assentarmi per sbrigare alcune faccende. Seguite Annabeth che vi scorterà fino alle vostre stanze. Quando avete finito potete venire a cercarmi nell’edificio principale così vi farò fare il tour della scuola. A dopo.’
Seguiamo Annabeth al primo piano insieme ai ragazzi della scuola che hanno le nostre valige. Ad ogni piano c’è una specie di salottino con poltrone, divani e televisione.
’Arya, questa è la tua camera. Jonathan, please bring the suitcase here. Signori, seguitemi, la vostra è la prossima.’
Entro nella camera seguita da quello che suppongo sia Jonathan. La stanza non è molto grande, c’è un letto singolo, un grosso armadio, una scrivania e una porta che penso conduca al bagno ma è molto bella. Chiunque l’abbia arredata sapeva come abbinare i colori.
‘Can I put it here?’ Jonathan mi ha chiesto se può mettere la mia valigia vicino all’armadio.
‘Yes, don’t worry. Thank you’
‘If you need something call me’
‘Thanks again’
‘I have to go, bye’
‘bye’
Non ha senso disfare le valige considerando che restiamo qui una notte sola quindi vado in camera dei miei per vedere com’è la loro.
Busso e mio padre mi viene ad aprire. La loro camera è più grande e al posto del lettino che c’è nella mia c’è un letto matrimoniale ma per il resto sono molto simili.
‘allora tesoro, cosa ne pensi fin’ora? La tua camera com’è?’
‘è tutto bellissimo mamma. A voi non piace?’
‘piace molto anche a noi. Se non troviamo nulla che ci faccia cambiare idea pensiamo proprio che questa sia un ottima opportunità per te.’
‘si lo penso anche io, ma ora sono curiosa di vedere il resto. Andiamo a cercare Y…il signor Hakashi?’
Cavolo, stavo per chiamarlo Yuni.
‘certo! Chiara, sei pronta?’
‘si si arrivo’
Attraversiamo di nuovo il prato e entriamo nell’atrio dell’edificio principale. Non abbiamo idea di dove sia Yuni così chiedo informazioni ad una ragazza che mi informa che l’ufficio di Yuni è in fondo al corridoio a destra.
Arriviamo davanti alla porta con sopra scritto ‘headmaster’, bussiamo ed entriamo.
‘eccovi, allora andiamo’
Lo seguiamo e ci porta a far vedere i numerosi laboratori, l’enorme biblioteca al piano terra e le classi al secondo e terzo piano. Poi usciamo e visitiamo campi per ogni tipo di sport: calcio, tennis, baseball, corsa, pallavolo e una piscina per fare nuoto. Ci sono addirittura le stalle per fare equitazione! È un paradiso per chiunque, anche per i non molto sportivi come me.
Lascia per ultimo l’edificio con i dormitori. Al piano terra ci sono molte porte, la prima che apre è la lavanderia dove ci sono una decina di lavatrici e altrettante asciugatrici.
La seconda porta nasconde la mensa.
‘c’è un cuoco che si occupa di preparare i pasti per i ragazzi ma loro possono provare a cucinare anche da soli. Dietro quella porta c’è una cucina fatta a posta per loro. Siccome la nostra scuola organizza anche corsi di cucina ci sembrava giusto permettere ai ragazzi di esercitarsi. La dispensa è li e qualora necessitassero di ingredienti particolari possono informare il cuoco che provvederà a procurarglieli.’
Questa cosa, di potersi anche fare da mangiare da soli, è una gran cosa. L’Inghilterra mi piace un sacco ma per un’italiana il mangiare è sacro.
La terza porta penso diventerà il mio regno, se verrò qui. La biblioteca.
Ma non una biblioteca come quella che c’è nell’altro edificio, stracolma di libri scolastici. In questa ci sono soprattutto romanzi, di ogni genere. Da quelli vecchi come possono essere ‘Orgoglio e pregiudizio’ a quelli più nuovi. Voglio trasferirmi qui. Non qui nella scuola, qui in questa biblioteca!
‘questa è la biblioteca dedicata alle letture di piacere, ci sono libri in quasi tutte le lingue del mondo. La sezione italiana è molto fornita, quasi come quella in inglese che è la più completa.’
Mio padre, che condivide con me la passione per i libri, è estasiato e sono convinta che vorrebbe trasferirsici anche lui.
Lasciare questo santuario è uno sforzo fisico sia per me che per lui. Ma ci sono ancora cose da vedere.
‘questa è l’ultima stanza di questo piano, è l’aula video’
Ma non è una semplice aula video! È un cinema! C’è uno schermo a dir poco enorme e tutte le pareti sono piene di DVD.
Questa non è una scuola, è il paradiso.
‘ecco, questa è l’ultima stanza. Tra poco serviranno la cena, è meglio andare in mensa così potete trovare tre posti vicini.’
I miei genitori sono esterrefatti quanto me, non è possibile che tutto questo sia vero. Sono morta?
Prendiamo posto in un angolino della mensa, questa ben presto si riempie di ragazzi. Ci saranno duecento ragazzi, ma stavolta nessuno di loro ha la divisa. Yuni, che cena con noi, ci spiega che la divisa è obbligatoria solo durante le lezioni. Nel pomeriggio e la domenica ognuno si può vestire come preferisce.
Dopo qualche minuto si  apre il buffet e ci alziamo per prenderci da mangiare, c’è davvero un sacco di roba. Io mi prendo una bistecca con le patatine fritte, mio padre della pasta e mia madre una zuppa con qualcosa che galleggia. Non voglio sapere cosa sia.
La carne è cotta alla perfezione ed è veramente buona, è forse la prima volta che mangio decentemente in Inghilterra.
Dopo cena torniamo nelle camere, io mi faccio una doccia e poi vado in camera dei miei.
‘allora Arya, abbiamo parlato con il signor Hakashi e ha detto che puoi iniziare da lunedì prossimo’
‘iniziare cosa?’
‘la scuola logicamente! Perché? Non ci vuoi venire? Durante la visita mi sembravi entusiasta, così come lo eravamo noi! Sarebbe imperdonabile non lasciarti venire! Il signor Hakashi ha detto che per la scuola in Italia ci pensa lui, ci porterà solo dei foglia da firmare...allora posso dargli la conferma?’
Adoro i miei genitori. Le salto in braccio e comincio a riempirla di baci e di ‘grazie’, lo stesso trattamento tocca anche a mio padre.
‘grazie grazie grazie! Davvero!’
Il giorno dopo partiamo nel primo pomeriggio e quando arrivo a casa disfo la valigia e mi preparo lo zaino per domani. Sono così felice da non riuscire neanche a pensarci. Andò in quella fantastica scuola a Londra. Londra! La città più bella del mondo! Spero solo che anche noi ‘speciali’ alloggeremo nella scuola. Logicamente Yuni non ne ha potuto fare parola ma non sto più nella pelle! Voglio sapere qualcosa! Lunedì prossimo saprò tutto ma spero che mi dica qualcosa anche prima.
L’indomani a scuola la notizia, non si sa come, si è già diffusa e tutti in classe mia già lo sanno. Sara è la prima che mi chiede chiarimenti
’ma è vero che te ne vai? Ma sei appena arrivata! Com’è possibile che già te ne vai?’
‘si, vado a studiare a Londra’
Con loro non posso dire di aver passato il test fatto a scuola. Lo sanno anche loro che non abbiamo fatto nessun test.
‘ci hanno detto che hai fatto domanda per un college prestigiosissimo e ti hanno accettato! Quindi ormai è sicuro? Vai a Londra?’
‘eh si, sabato è il mio ultimo giorno di scuola, è anche il mio ultimo giorno qui. Parto sabato pomeriggio con l’aereo’
‘allora un giorno di questa settimana dobbiamo andare a fare shopping! Su c’è più freddo che qui quindi bisogna trovarti qualcosa di adatto. Aspetta che chiedo anche alle altre’
Decidiamo di uscire giovedì pomeriggio così se non dovessi trovare niente da portare su posso sempre andare per negozi venerdì con mia madre.
La settimana è ancora più monotona delle precedenti. Ogni professore mi fa l’interrogatorio sul perché ho scelto di andarmene , perché quella scuola e mille altre domande.
Giovedì stiamo fuori tutto il pomeriggio e, per fortuna, ho trovato delle cose carinissime. Un sacco di maglioncini e jeans e una giacca stupenda. Quando arrivo a casa scopro che anche mia mamma ha fatto acquisti. Sopra al mio letto c’è un set di valige ultramoderne, di quelle che pesano meno di una piuma, e altri vestiti.
Venerdì pomeriggio faccio la valigia, aiutata da mia madre, ed è quasi impossibile farci stare tutto. Per fortuna anche loro vengono su ad accompagnarmi quindi riempio anche le loro valige ma rimane comunque della roba fuori.
La sera non c’è verso che prenda sonno. È sempre così quando so che il giorno dopo ci sarà qualcosa di importante. Dopo aver dormito appena un paio d’ore la mattina mi alzo, mi imbottisco di caffè e vado a scuola. Le mie compagne hanno organizzato una specie di festicciola d’addio con una torta e dei pasticcini. Anche i professori partecipano e mi augurano di trovarmi bene nella nuova scuola. Probabilmente sono solo formule di cortesia ma sono realmente commossa e un po’ mi dispiace lasciarli.
Mattia è completamente sparito dalla mia testa.



NOTE: ed ecco il capitolo! insomma qui non si dice poi molto ma c'è la descrizione della mia scuola ideale. al momento vorrei vivere nella mia testa!
detto questo vi saluto carissimi <3 aspetto le vostre recensionine!

 

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Capitolo 7
*** Incontri ***


7. INCONTRI

Quando atterriamo a Heathrow c’è di nuovo la macchina nera ad aspettare me e i miei genitori. Ci porta fino dalla scuola, dove ci sono Yuni e Annabeth che ci aspettano. Ci accompagnano entrambi nel dormitorio, ai miei assegnano la stessa camera dell’altra volta ma io, che non sono più un’ospite, ho una camera al piano superiore, nell’ala destinata alle allieve.
La stanza è molto più grande di quella che avevo l’altra volta. Oltre al letto matrimoniale c’è un armadio enorme, una scrivania con la sedia, un divanetto e una libreria che certo riempirò con i miei libri. Sulla scrivania c’è un computer portatile e una lampada. Non posso credere alla bellezza di questa camera.
I miei genitori partono domani mattina quindi comincio a disfare le loro valige e metto tutto dentro l’armadio alla bell’e meglio così sono pronta per andare nell’ufficio di Yuni con i miei che devono firmare alcune carte.
Quando siamo nel suo ufficio Yuni mi riempie di fogli con orari, programmi delle lezioni e cose varie. Siccome abbiamo il resto della giornata libero io e miei genitori andiamo a fare un giro per Londra, dove io compro le ultime cose che mi mancano.
Ceniamo insieme in città e poi torniamo a scuola, la mattina dopo li accompagno all’aeroporto e mi dispiace lasciarli andare ma mi hanno detto che ci sentiremo spesso. In più, avendo un nuovissimo computer portatile nella mia camera con connessione wifi, sarà ancora più facile sentirli e vederli senza spendere nulla.
Quando ritorno a scuola trovo Yuni davanti a quella che ormai è camera mia.
‘posso entrare un attimo? Così riusciamo a fare due chiacchiere da soli, finalmente’
‘certo! Non vedevo l’ora’
Entriamo e si siede sul divano mentre io mi siedo sul letto.
‘allora, come ti sembra qui? Ti trovi bene?’
‘è tutto favoloso, non mi sembra vero che possa esistere un posto del genere! Ma è tutto vero? Insomma non dovremmo essere solo quattro? Ho visto un sacco di ragazzi in giro!’
‘all’inizio tenevamo solo i quattro speciali ma l’alibi non era dei migliori. Come potevamo spiegare la presenza di soli quattro allievi in una scuola? Allora abbiamo istituito veramente una scuola. Voi quattro continuerete ad andare a scuola ma seguirete anche corsi speciali.’
‘quindi resto qui? Non è solo scena vero? Perché è davvero stupenda questa camera!’
‘sono felice che ti piaccia, se sei pronta vorrei presentarti gli altri’
‘andiamo’
Lo seguo nell’edificio principale, infondo al corridoio e giù per una rampa di scale che non ci aveva mostrato durante la visita di sabato scorso. La scala porta in una stanzetta circolare completamente nera, mi ricorda qualcosa.
‘ehi ma io questo posto l’ho già visto! Era in un mio sogno! C’erano dei fuochi: uno rosso, uno azzurro, uno verde e uno trasparente…’
‘sono i vostri simboli: fuoco, acqua, terra e il tuo, aria’
‘al tempo non c’ero arrivata ma ora ha senso…ma perché mi hai portato qui? Ci stiamo a mala pena noi due, gli altri non riusciranno mai ad entrare qui!’
‘ricordati una cosa Arya, c’è sempre più di quello che vedi. Dietro ad ogni cosa, non guardare solo con gli occhi’ e dicendo questa frase passa il palmo sul muro e immediatamente il muro scompare, formando un arco su una stanza decisamente più ampia.
Sono senza parole. La stanza è decisamente un sotterraneo, tipo una cantina o qualcosa del genere ma qui non ci sono mobili in disuso o giocattoli finiti nel dimenticatoio. Da un lato ci sono cinque poltrone con dietro una parete foderata di libri mentre dall’altro un tappeto di gomma, tipo quelli per fare karate e un armadio. Penso che quella parte della stanza mi piacerà poco.
Al centro c’è un grande spiazzo. Fermi lì in piedi ci sono 3 ragazzi più o meno della mia età.
Seguo Yuni, standogli appena un passo dietro, fino al centro della stanza, davanti ai ragazzi.
‘ragazzi questa è Arya, è il nostro ultimo acquisto’ dice in inglese.
‘Arya, questa è Charlotte Lefevre, è francese. Lui è Ethan Wilson e viene dall’Australia, ed ecco il ragazzo di casa, è inglese e si chiama Zachary Matthews’
Mi stringono tutti la mano. Sembrano simpatici anche se mi sento in imbarazzo. So che loro sono speciali e so che loro sanno che anche io lo sono e tutto questo è una delle cose più assurde che possano succedere.
Charlotte è praticamente il mio opposto. Ha all’incirca la mia età, è bassina, bionda con gli occhi marroni e con la pelle abbronzata ma senza un brufolo mentre io sono più alta, castana con gli occhi verdi e la pelle candida. In più proprio il portamento è diverso. Lei è elegante e sofisticata, indossa un vestitino rosa e al collo ha una collana di perle. Io indosso jeans e felpa.
Ethan mi fa un po’ paura, è altissimo! È il più grande del gruppo, avrà venticinque anni o  poco meno. Essendo australiano ha la pelle abbronzatissima e i capelli sono castano chiaro e gli occhi quasi neri, però il suo viso è gentile e il suo sorriso è molto dolce.
Zachary, che può avere qualche anno più di me, è più basso di Ethan ma più alto di me di come minimo una spanna, ha i capelli neri e gli occhi di un grigio-azzurro fantastico. Per essere un inglese è piuttosto abbronzato e mi piace un sacco la sua felpa.
‘Allora Arya, per oggi guarderai solo loro che si allenano ma domani inizi anche tu. Ti puoi sedere su una di quelle poltrone mentre loro si vanno a cambiare. Ragazzi tra cinque minuti qui, pronti.’
Gli altri si dileguano dietro una porticina e mio mi accomodo su una poltrona, sono curiosa e anche un po’ spaventata. Chissà cosa dovrò fare domani!
‘Allora Arya, ti spiego brevemente cosa dovrai fare domani.’ Continua sempre in inglese, ma non ci faccio troppo caso ‘La colazione è dalle 7 alle 7:45 in mensa. Poi ci sono le lezioni normali nell’edificio principale. L’orario te l’ho dato ieri no? Bene, le lezioni finiscono a mezzogiorno e mezza. A quell’ora apre la mensa per il pranzo e ci vediamo qui alle 2 e mezza, salvo diverse indicazioni. Voi quattro siete completamente esonerati dai compiti scritti ma le verifiche dovete comunque farle quindi avrai da studiare parecchio. Voi non seguirete alcuni corsi che gli altri allievi, quelli per così dire ‘normali’, fanno quindi avrai molte ore buche per poter studiare tranquillamente. Hai qualche domanda?’
‘come faccio ad aprire il muro?’
‘il muro?’
‘si, quello nero. Quello per entrare qui’
‘ah quel muro! Ci sarebbe un semplice incantesimo ma stasera, essendo già in ritardo non ho tempo per insegnarti. Mmm, Zack! Vieni un attimo qui per favore?’
Zachary è appena entrato nella stanza e viene verso di noi.
‘si Yuni? Ti serve qualcosa?’
‘ti va di accompagnare qui Arya domani? Non sa ancora aprire il passaggio e adesso non ho tempo di insegnarglielo. Ti dispiace?’
‘no no, nessun problema. Poi ci mettiamo d’accordo noi per vedere a che ora e dove, ok Arya?’
‘si si certo’
‘perfetto allora!’
Credevo di avere più problemi con l’inglese ma evidentemente le estati passate da mio fratello sono servite a qualcosa.
L’allenamento dura fino alle 6. in queste ore ognuno lavora da solo, stanno semplicemente seduti a gambe incrociate, l’unica cosa strana è che lo fanno ad una spanna da terra. Tengono gli occhi chiusi come in meditazione e ognuno di loro ha un libro davanti, che si sfoglia da solo.
Yuni si avvicina ad ognuno di loro e gli sussurra qualcosa e loro rispondono, tutto troppo piano perché io possa capire alcunché.
Quando i ragazzi vanno a cambiarsi Yuni viene da me: ‘quasi tutte le domeniche facciamo meditazione in questo modo. Tu per le prime settimane non riuscirai ancora a leggere come fanno loro ma piano piano imparerai. Domani faremo un tipo di allenamento diverso. Adesso puoi andare se vuoi’
‘ma, loro stavano leggendo? Avevano gli occhi chiusi!’
‘te l’ho detto, devi imparare a non guardare con gli occhi’
Sono abbastanza spiazzata.
I ragazzi escono dallo spogliatoio e io mi accodo a loro per uscire, Yuni rimane nella stanza.
Loro parlano tra di loro e io non so cosa dire, insomma li ho appena visti leggere con gli occhi chiusi levitando ad una spanna da terra!
Ci separiamo solo al secondo piano del dormitorio, dove io e Charlotte andiamo a sinistra e Ethan e Zachary a destra.
Charlotte si ferma in una delle prime camere mentre la mia è quasi in fondo al corridoio.
Quando arrivo davanti a camera mia vedo che c’è un pacchetto, lo prendo e entro in camera. Dentro ci sono i libri, alcuni quaderni con altro materiale scolastico tipo penne e matite e tre divise. Me ne provo una e mi sta alla perfezione. C’è un foglietto con gli orari della mensa ma è specificato che possiamo andare noi a cucinare quando vogliamo. Siccome è già abbastanza tardi faccio la doccia e poi scendo per andare a mensa.
Entro, vado a prendermi da mangiare al buffet e faccio per sedermi nel mio solito posto, per quanto può essere solita una cosa che fai da nemmeno due giorni, ma Zachary si alza dal suo posto e mi fa cenno di raggiungerlo. È seduto insieme a Ethan, probabilmente Charlotte non è ancora arrivata.
‘ehi ciao Arya, siediti con noi. Io vado a prendere da bere’
‘grazie’
‘ma ti pare! Zack e io stavamo appunto dicendo che è curioso il tuo nome. Oltre ad essere particolare è strano anche per l’altro motivo’ dice facendo l’occhiolino e sorridendo, ovviamente allude al mio potere ‘ma i tuoi sanno qualcosa o è stato il caso?’
‘no no, non sanno nulla’
‘devi ammettere che è curioso!’
‘eh si, ma posso chiederti una cosa?’
‘spara’
‘tu…ecco…come…quale, quale hai?’
‘intendi di potere?’
‘si’ non sapevo come spiegarmi, insomma non mi è mai capitato di andare a chiedere a una persona che potenza sovrannaturale può controllare!
‘io ho la terra, Gen’
‘e io Serf, il fuoco’ Zachary è tornato.
‘quindi Charlotte ha l’acqua giusto?’
‘si, è l’unica che manca’
‘lei non mangia con voi?’ chiedo, vedendola un paio di tavoli più in là.
‘no, lei ha il suo gruppetto di amiche. Non mangia mai con noi. Io e Ethan all’inizio abbiamo provato a chiederle se voleva mangiare con noi, in quanto ‘speciali’ pensavamo di stare tutti insieme ma…’
‘varamente è con me che non vuole pranzare, a Zack l’ha chiesto più di una volta di pranzare insieme’ dice facendo un mezzo sorriso a Zack che lo guarda male.
‘si ok, ora puoi anche smetterla eh?’
Loro continuano a stuzzicarsi mentre io comincio a mangiare la mia pizza. Quella in Italia è  tutta un’altra cosa ma questa è mangiabile.
‘è tanto diversa la pizza italiana? Non ci sono mai stato’ mi chiede Ethan.
‘abbastanza ma anche questa non è male’
Zack però guardandomi per qualche istante mi dice
‘secondo me non sei italiana, hai solo le origini. Hai un forte accento irlandese! Quello italiano non si sente nemmeno quando parli’
‘ti posso assicurare che sono italiana al 100%! È solo che mio fratello vive in Irlanda e vado da lui tutte le estati, l’accento l’avrò preso lì!’
‘ho ancora qualche dubbio ma per ora va bene’ mi dice con una finta aria sospettosa, sforzandosi di non ridere.
Sebbene inizino dopo finiscono molto prima di me di mangiare e mentre io termino loro si stanno organizzando la serata. Con mia grande sorpresa Zack a un certo punto mi chiede: ‘hai voglia di venire in aula video con noi? Ah ma stasera danno The Avengers, non so se ti piace..’
‘mi piace un sacco! A casa ho anche il dvd, mi piacerebbe venire’
‘ok allora, inizia tra mezz’oretta. Mi accompagnate in camera che prendo gli occhiali?’
Accompagniamo Ethan a prendersi gli occhiali e Zack mi fa vedere anche dov’è camera sua.
‘ah giusto! Dobbiamo metterci d’accordo per domani! Siccome dobbiamo essere giù alle due e mezza cambiati ci vediamo alle 2 davanti camera tua?’
‘va bene, non c’è problema. Ti faccio vedere dov’è’ Ethan intanto è uscito dalla sua camera e li porto nell’ala delle ragazze per fargli vedere dov’è la mia camera. Durante tutto il percorso fino all’aula video continuano a scherzare e quando prendiamo posto realizzo che di loro non so nulla.
‘mi fa così strano parlare con voi due, non so niente di voi!’
‘ahahahah, scusaci! È che noi sappiamo un sacco di cose su di te grazie a Yuni che ci sembra di conoscerti!’ 
Zack guarda il cellulare e mi dice: ‘hai poco meno di venti minuti per tempestarci di domande, vai!’
Mi ha preso così alla sprovvista che comincio con la più banale: ‘quanti anni avete?’
‘io ho appena compiuto 20 anni, infatti non sono qui in qualità di allievo ma come, diciamo ‘aiuto compiti’ e per una specie di specializzazione, almeno questa è quello che dico in giro, Zack invece ne ha 18, tu 17 no?’
‘si, Charlotte? Avrà più o meno la mia età no?’
‘si, ne ha anche lei 17 ma ha fatto la primina quindi è in classe con Zack’ si scambiano un’altra occhiata tipo quelle della cena.
‘ma…c’è qualcosa tra di voi? O c’è stato’
Zack risponde con un secco ‘no’ ma Ethan mi spiega meglio: ‘da parte sua no, ma diciamo che Charlotte è abituata ad avere tutti i ragazzi ai suoi piedi e quando ha visto che il nostro Zack non se la filava non c’è rimasta molto bene. All’inizio era abbastanza insistente ma poi si è calmata. Per quanto si può calmare Charlotte.’
‘non è stato un bel periodo, non potevo uscire dalla mia camera che ce l’avevo attaccata!’
‘povero, ho ancora tempo no?’
‘si si, continua’
‘come avete scoperto? Intendo dei poteri’
‘era il mio diacessettesimo compleanno e avevamo organizzato una caccia al tesoro nella foresta. Ad un certo punto mi sono ritrovato solo, ho provato a cercare la strada per tornare a casa ma sono solo riuscito a trovare un coccodrillo enorme. Non sapevo come fare a salvarmi ho solo chiuso gli occhi perché credevo di essere spacciato ma dopo essermi accorto che non ero ancora morto ho riaperto gli occhi e ho visto la tigre intrappolata con delle liane. Intanto un’altra liana mi stava indicando una direzione, l’ho seguita e sono tornato a casa. Il giorno dopo si è presentato Yuni, mi ha raccontato tutto e io gli ho creduto. E poi sono venuto qui.’
‘gli hai creduto subito?’
‘si, per metà appartengo a una tribù australiana che ha una leggenda simile a quello che realmente siamo, quindi non ho esitato a credere a Yuni. Anche i miei, più o meno, sanno la verità.’
‘wow, a me c’è voluto molto di più perché gli credessi! Tu invece Zachary?’
‘chiamami Zack, comunque neanche io gli ho creduto subito, anzi credevo fosse pazzo e lo stavo per denunciare! Te lo racconto un’altra volta però perché sta iniziando il film’
Dopo circa due ore saliamo insieme le scale e al secondo piano ci diamo la buonanotte e ognuno va in camera sua. Preparo la cartella, metto la sveglia alle sette e mi addormento quasi immediatamente. Mi sembra impossibile tutto quello che sto vivendo.


NOTE: Buon Natale a tutti! <3 Scusate il ritardo ma sono stata quasi una settimana senza computer D:

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Capitolo 8
*** Il primo allenamento ***


8. IL PRIMO ALLENAMENTO

La sveglia suona e io non ho la minima voglia di alzarmi ma quando realizzo che non sono più a casa, che sono in un college esclusivo vicino a Londra mi sveglio immediatamente. Dopo meno di dieci minuti sono pronta, scendo e vado a fare colazione. Mi prendo una brioche alla crema, un cappuccino e vado al tavolo di ieri sera, i ragazzi non sono ancora scesi, anzi, a mensa ci sono davvero pochissime persone e quando ho finito di mangiare capisco perché: sono le sette e mezza, le lezioni iniziano alle 8 e io ho mezzora in cui non so che fare. Siccome non ho idea di dove andare per la prima lezione di matematica mi incammino già verso l’edificio principale per cercare la mia classe.
Quando la trovo entro e mi siedo, né troppo in fondo né davanti, ricontrollo il mio orario e noto con piacere che dopo le due ore di matematica ho un’ora buca, poi inglese e un’altra ora buca.
Intanto i miei compagni iniziano ad entrare.
‘ehi, sei seduta al mio posto’ mi giro per guardare in faccia chi mi sta parlando e vedo Jonathan.
‘ma ehi ciao! Allora hai deciso di venire qui alla fine eh? Come ti trovi?’
‘per ora tutto bene ma questa è la mia prima lezione, spero di riuscire a stare dietro al programma’
Faccio per alzarmi per lasciargli il posto
‘non ti preoccupare, mi siedo qui. E comunque sono sicuro che ce la farai, se hai bisogno ti posso dare una mano all’inizio’ Si siede di fianco a me e continuiamo a chiacchierare finché la lezione non inizia.
Matematica è tutt’altro che semplice ma mi sembra di aver capito tutto. Nell’ora buca vado in biblioteca per leggere un po’. Durante inglese leggiamo alcuni brani e non facciamo nient’altro.
A mezzogiorno e mezza vado in mensa mi prendo da mangiare e poi vado al tavolo con Zack e Ethan.
‘ciao’
‘ehi ciao!’
‘com’è andato il primo giorno? Tutto ok?’
‘si, ho avuto due ore di matematica e una di inglese’
‘se hai bisogno di aiuto per i compiti chiamaci pure, tanto io non faccio mai niente e Zack ha un sacco di ore buche! Di solito ci puoi trovare in camera mia, ho la play e giochiamo quasi tutta la mattina!’
‘vi verrò a trovare, oggi avevo due ore buche, le ho passate in biblioteca ma mi sono annoiata a morte!’
‘vieni pure quando vuoi, guarda dammi in cellulare che ti memorizzo il mio numero e anche quello di Ethan’
‘Eccolo, grazie. Fatevi uno squillo così vi rimane il mio!’
‘ragazzi io devo scappare, il prof Cooper mi voleva vedere per un progetto di scienze. Ci vediamo di sotto!’
Lo salutiamo mentre se ne va, io e Zack finiamo di mangiare e poi ognuno va in camera sua anche se per poco visto che dopo appena un’ora dobbiamo vederci per andare da Yuni. Alle due in punto Zack bussa alla mia porta e ci dirigiamo verso il sotterraneo.
Arrivati nella camera nera Zack chiude gli occhi mentre io lo guardo in silenzio. Pochi istanti dopo passa la mano sul muro e questo scompare.
‘ma come diavolo ci riuscite?’
‘tranquilla, oggi Yuni te lo insegnerà’ mi risponde ridendo. Entriamo e ci sediamo sulle poltrone, non c’è ancora nessuno.
‘allora, ieri sera non hai più risposto alla mia domanda! Come l’hai scoperto?’
‘ero mezzo ubriaco, ero appena uscito da una festa, e stavo tornado a casa. Ero per la strada da solo che tornavo a casa, passa uno velocemente e mi prende la giacca che tenevo sul braccio. Quando ho realizzato che dentro c’era anche il portafoglio mi sono tolto una scarpa e gliel’ho lanciata. A metà tragitto ha preso fuoco e sono riuscito a prendere il ladro e a riprendermi il portafoglio. L’indomani è venuto Yuni ma io ero convinto fosse stata solo un’allucinazione dovuta all’alcool e con il mal di testa che avevo non capivo nulla, gli ho chiuso la porta in faccia!’
‘anche io la prima volta che è venuto a casa mia! Credevo facesse parte di qualche gruppo religioso strano! Ma poi come gli hai creduto?’
‘mi sono ritrovato una scarpa in meno! Ho rifatto la strada al contrario e l’ho trovata leggermente bruciacchiata tra i cespugli. Mi sono ricordato meglio di quello che era successo e sono andato io a cercare Yuni, ne abbiamo parlato e gli ho creduto. Quando abbiamo chiesto a Yuni come l’avessi scoperto tu non ce l’ha voluto dire, è stata praticamente l’unica cosa che non ci ha detto! Come mai? È successo qualcosa?’
‘non l’ho scoperto nel migliore dei modi devo dire. la notte del mio compleanno ho avuto la febbre e la mattina dopo è venuto Yuni a parlarmi e mi ha detto che c’era stato un uragano e che era colpa mia. Diciamo che poteva anche spiegarsi un po’ meglio. L’ho preso subito per pazzo! Poi la settimana dopo ero ad una festa a casa di uno più grande, lui mi ha fatto vedere la casa e per ultima camera sua, me ha fatto entrare e..’ a questo punto non so come continuare, lui mi guarda e mi dice ‘spero non sia come sto pensando’
‘beh diciamo che si è fatto un po’ violento. Per fortuna non è riuscito a farmi nulla, un soffio di vento l’ha sbattuto contro il muro e lui ha perso i sensi, poi mi ha portato a casa.’
‘chi ti ha portato a casa?’
‘il vento’ 
Lui scoppia a ridere ‘allora ti sei portata a casa da sola! TU sei il vento, esattamente come io sono il fuoco! adesso ti sembra strano sentirti dire così ma ci farai l’abitudine’
sono abbastanza stupita, insomma io non sono il vento. Non faccio però in tempo a dirgli nulla perché arrivano gli altri e Yuni ci manda a cambiarci.
‘ehmm, cosa mi dovrei mettere io? Non ho la divisa che hanno loro’
‘segui Charlotte. C’è un armadietto con il tuo nome, dentro c’è la divisa.’
Vado e trovo pantaloncini neri e maglietta azzurrina, li indosso e torno nello stanzone. Manca solo Charlotte che arriva poco dopo.
‘allora, siccome Arya è nuova oggi facciamo un rapido ripasso di storia. Tu Arya ascolta bene, anche se alcune cose te le ho già raccontate. Comunque poi ti darò delle cose da leggere e studiare. Allora Charlotte comincia tu, dall’inizio’
‘allora, all’inizio gli elementi erano nel caos perché non riuscivano a controllarsi allora decisero di affidare il loro controllo a 5 umani: Gen per la Terra; Eirs, per l’Aria; Qir, per l’Acqua; Serf, per il Fuoco e Oas, per il Buio ma uno di loro non era felice. Oas voleva estendere i suoi poteri anche al giorno come gli altri allora trattò con Nami, un demone che lo soggiogò e fece di lui il suo schiavo, ampliandone anche i poteri. A quel punto gli altri quattro si unirono per combatterlo ma era immortale, esattamente come noi, una volta ucciso il corpo lo spirito si trasferisce in un altro ma lui mantiene i vecchi ricordi mentre noi non sappiamo chi siamo stati prima.’
‘bene, adesso tu Ethan. Cosa sappiamo dell’attuale Oas?’
‘sappiamo solo che dovrebbe avere all’incirca vent’anni dato che il suo predecessore è morto vent’anni fa.’
‘Zack, se trovassimo chi è cosa dobbiamo fare?’
‘non ucciderlo, altrimenti si rimanderebbe tutto di solo vent’anni. Dobbiamo imprigionarlo e portarlo qui. Chiuderlo in quella stanza in modo che non possa usare i suoi poteri’
‘ottimo, direi che un’idea generale te la puoi essere fatta no Arya?’
‘più o meno’
‘c’è qualcosa che vorresti chiedere?’
‘beh, noi qui cosa impariamo a fare?’
‘imparate a controllare i vostri poteri’
‘ancora non mi è chiaro’
‘ethan, falle vedere qualcosa’
Ethan allora si alza e chiude gli occhi ma viene interrotto da Yuni.
’no, aspetta aspetta. Non voglio che finisca come l’ultima volta! Tieni un vasetto’
Tutti scoppiano a ridere ma io non capisco perché, probabilmente Ethan aveva combinato qualche pasticcio.
Zack, probabilmente vedendomi confusa, mi dice sottovoce: ‘l’ultima volta non si è controllato abbastanza e ci siamo trovati un grosso buco nel pavimento. C’è voluto parecchio perché lo rimettesse a posto!’
Intanto Ethan ha preso il vaso e si sta concentrando, all’inizio non succede nulla ma, prima molto lentamente, poi sempre più veloce, dal vasetto nasce una pianta che poi sboccia in una bellissima fresia rosa, con un profumo buonissimo che si sente da qui.
Ethan viene verso di me e me la porge: ‘l’ultima l’ho regalata a Charlotte, adesso è giusto che ne abbia una anche tu’
‘grazie, è stupenda!’
‘tesoruccio a me non l’hai ancora regalato un fiorellino!’ dice Zack con una brutta imitazione di una vocina femminile. Scoppiamo tutti a ridere, Yuni compreso.
‘adesso mi è un po’ più chiaro ma io non penso che potrei fare crescere i fiori no? Cosa potrò fare io?’
‘dobbiamo ancora iniziare e tu vuoi già sapere dove vuoi arrivare? Tutto dipende da quanto ti impegni e da quanto sei predisposta ma potrai creare campi di forza, scudi protettivi, spostare gli oggetti, insomma cose del genere fino ad arrivare ad essere un tutt’uno con il vento e spostarti quindi velocemente come lui’
‘che figata!’
Scoppiano nuovamente tutti a ridere ma io la trovo davvero una figata pazzesca. Muoversi alla velocità del vento? Magnifico!
‘allora ragazzi voi cominciate ad esercitavi con i soliti esercizi che io insegno a Arya ad aprire la porta’
Lo seguo fino nella stanza nera e appena oltrepassata la soglia la porta si richiude.
‘allora, non è difficile. Sono pochi quelli che ci riescono il primo giorno ma ce la puoi fare. Devi solo concentrarti su quello che c’è al di là del muro. Sapendolo è più facile. Chiudi gli occhi, ci riuscirai meglio. Quando ci sei devi cercare dentro di te la magia, tutti la descrivono come qualcosa di più caldo rispetto al resto. Concentrati. Quando pensi di averla trovata cerca di rimanerci agganciata, pensa a cosa c’è al di là della porta  e passa il palmo sul muro.’
Tutto qui? Come diavolo faccio a cercare qualcosa dentro di me? La stanza di là me la ricordo perfettamente ma la magia non so proprio dove cercarla!
Cerco di fare come dice Yuni e dopo un po’ mi sembra di sentire qualcosa ma, stupendomi, perdo la sensazione. Ci riprovo e mi sembra di sentire qualcosa poco sotto il cuore. Cerco di concentrarmi ma mi sfugge. Riprovo e riprovo ancora ma, sperando che sia giusto quello che sto facendo, ci arrivo molto vicino e poi mi sfugge. Quando finalmente riesco a raggiungerlo sento una sensazione stranissima, mi sento come sollevare da terra ma sono consapevole del pavimento sotto i miei piedi. Sento un lieve tepore dentro tutte le vene e riesco a capire come fare. Mentre ancora sono invasa da quella che ormai so essere magia penso alla stanza e muovo la mano.
Sento, come da molto lontano, Yuni che mi fa i complimenti. Apro gli occhi e la sensazione finisce. Sono felice di essere riuscita ad aprire la porta, sorrido, barcollo e svengo.


 

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Capitolo 9
*** Gelosia (parte I) ***


9. Gelosia (parte I)

Rinvengo che sono in braccio a qualcuno.
‘ti sei svegliata finalmente eh?!’ è Zack a parlare ma non è lui a portarmi, credo sia Ethan. Ormai siamo davanti a camera mia quindi mi mollano direttamente sul letto.
‘ci hai fatto prendere un bello spavento!’ dice Ethan posandomi.
‘mi ci è voluta più energia di quanto immaginassi, grazie comunque’
‘figurati, adesso stai bene?’
‘si si, perfettamente! Zack, ti scoccerebbe riaccompagnarmi domani? Non vorrei svenire nuovamente’
‘non c’è problema! Tanto ci devo andare anche io no? Alle due in camera tua come oggi?’
‘si si, grazie’
‘se non ti serve altro noi ti lasciamo riposare…’ 
‘va bene, grazie’
‘ci vediamo a cena’
Mi sdraio sul letto e mi faccio male alla testa, ho un grosso bernoccolo sulla nuca.
Ho circa un oretta così ne approfitto per leggere il libro che non ho più toccato, impegnata com'ero.
Alle 7 meno qualcosa chiudo il libro e scendo in mensa, Zack e Ethan sono già seduti ma prima che mi possa avvicinare arriva Charlotte e si siede dove di solito mi siedo io. Faccio il giro del tavolo e mi siedo in un altro posto. Ethan si mette a chiacchierare con me mentre Charlotte monopolizza Zack. Non mi interessa molto della loro conversazione ma alcune frasi giungono fino a me.
’vieni a mangiare con me oggi?’ chiede lei posando una mano sull'avambraccio di Zack.
‘no guarda, sto qui con Ethan e Arya’
‘ma dai, stai sempre con questi qui. Lo sai che puoi avere di meglio’
‘senti non cominciare con questi discorsi idioti. Lo sai che non li voglio nemmeno sentire. Ciao’
‘mamma mia come sei, ciao’
Ma lui si è già girato verso di noi e si è inserito nella nostra conversazione.
Stavamo parlando di oggi pomeriggio e io gli avevo appena chiesto se qualcun altro era mai svenuto.
‘non che io sappia ma nessuno aveva mai insistito tanto! Sei stata più di un’ora li con gli occhi chiusi a concentrarti! Per chi non è ancora abituato è fiaccante! Ti è andata bene’
‘però mi scoccia essere svenuta! Uffa devo allenarmi! Zack ti va di vederci un po’ prima domani così prima provo io? Prometto di non starci tanto da svenire’
‘va bene, se vedo che ci stai troppo però ti fermo io. Stasera che si fa?’
‘partitina alla play? Arya ci stai?’
‘sono negatissima ma va bene!’
Mangiamo e andiamo tutti in camera di Ethan, io sono seduta sul letto con il compito di fare da DJ della serata mentre quei due credo usino tutti i videogiochi esistenti. Dopo un po’ bussano alla porta e vado io ad aprire perché i ragazzi sono molto presi da una gara di macchine particolarmente entusiasmante.
‘Scusate ma mi hanno detto che Zack era qui, volevo chiederti se ti andava di venire in aula video con me ma vedo che sei molto occupato.’ dice lei squadrandomi come se fossi qualcosa di molto poco carino appiccicato sotto una suola.
‘si, e poi il film lo abbiamo visto ieri’
Fa una smorfietta degna di una francesina come lei e si siede sul letto.
‘mmm e adesso che facciamo?’
‘noi giochiamo alla play, voi fate quello che vi pare’
‘che noia! Tutta la sera così? Non possiamo fare qualcosa?’
‘noi stiamo facendo qualcosa! Ehi ma non vale così! Mi hai buttato fuori pista! Adesso ti faccio vedere io.’
‘si, prima devi prendermi!’
Passiamo un’altra mezzoretta a sentire le continue lamentele di Charlotte, verso le 10 e mezza saluto i ragazzi, che stanno ancora giocando logicamente, e mi avvio verso camera mia.
Charlotte viene via con me, appena imbocchiamo il corridoio delle ragazze e io faccio per salutarla siccome la sua camera è la prima porta lei mi prende per un braccio.
‘senti non fare la furba ok? Zack è mio da quando sono arrivata qui, molto prima di te ok? Non credere di poter venire qui e rubarmelo ok? Attenta perché posso farti passare giorni d’inferno. Te lo ripeto: stai lontano da Zack. È mio’ non aspetta una risposta, apre la porta ed entra in camera.
Che Charlotte sia cotta di Zack è ovvio ma non credevo fosse gelosa fino a questi punti! Zack lo conosco da appena qualche giorno e non so come abbia potuto pensare che ci fosse qualcosa tra di noi. D’altro canto la capisco, quando tieni a una persona hai paura di perderla e ti senti morire quando qualcun altro gli si avvicina.
 
 La mattina dopo, siccome ho la prima ora buca rimango in camera e chiamo mamma e papà con il computer.
‘pronto?’
‘mamma sono io, come va?’
‘oh tesoro! Tutto bene! Tu? Ti piace? Ti trovi bene? Come sono le lezioni?’ ecco che parte l'ansia fatta a persona.
‘tutto bene mamma, calmati! Si si mi piace un sacco qui! Ho fatto amicizia con due ragazzi, mangiamo sempre insieme. Sono molto simpatici!’
‘mi fa piacere tesoro! Dai raccontami qualcosa’
Siccome gran parte della mia giornata non posso raccontargliela le racconto il resto ma presto si fanno le otto e mezza e io devo avviarmi verso l’aula di spagnolo quindi saluto mia mamma e scendo.
Le lezioni che devo frequentare non sono molte e sono solo le lingue più matematica, 16 ore alla settimana, c’è anche un corso di italiano e quello penso sia l’unico dove non debba studiare.
Avrei voluto evitare francese ma Yuni me l’ha imposto dicendo che le lingue, per quello che dovremo fare, sono indispensabili.
Entro nella classe di spagnolo e poco dopo il professor Martinez, rigorosamente madrelingua, inizia la lezione.
Alla fine di quest’ora ho ben due ore buche e poi solo un’altra di tedesco. Non l’ho mai studiato ma Yuni mi ha detto che anche i miei compagni lo hanno iniziato solo quest’anno quindi non sono molto indietro.
Mi è sempre piaciuto il tedesco ma non ho mai avuto occasione di studiarlo, faccio per andare in camera di Ethan ma pensando a quello che mi ha detto Charlotte ieri e pensando che forse c’è anche Zack torno in camera mia e mi metto a leggere.
Le due ore passano in un lampo e presto inizia la lezione di tedesco. È molto difficile e qualcosina da recuperare c’è ma posso farcela. Mi impegno e prendo appunti tutta l’ora tanto che, quando finalmente la campana suona, mi fa male la mano.
Vado in camera a posare i libri e vado a mensa. Dopo aver preso un piatto di carne mi siedo al mio solito posto anche se l’occhiataccia di Charlotte è inequivocabile.
Dopo poco entrano anche Ethan e Zack, che si siedono vicino a me mentre Charlotte continua a parlare con le sua amiche senza staccarmi gli occhi di dosso. Io abbasso lo sguardo anche se non sto facendo nulla di male. Zack si accorge delle occhiate di Charlotte e mi chiede:
‘ma Arya…hai mica fatto qualcosa a Charlotte? Ti sta guardando malissimo’
‘si lo so, non mi può vedere’
‘ma perché?’
‘dai amico, non è ovvio?’ interviene Ethan.
‘ehmm, no’
‘è gelosa no? Arya è arrivata da qualche giorno e noi, o meglio tu, le sei sempre attaccato!’
‘ma che cazzata. Non può essere così idiota’
‘fidati Zack. E Arya, io mi aspetterei una qual sorta di vendetta da parte sua, o come minimo un bel discorsetto’
‘a essere sincera quello è già arrivato’
‘non ci posso credere! Ma allora è davvero così idiota! Io vado là e le dico qualcosa! Non può fare così, non sono mica il suo ragazzo!’
‘no dai Zack, lascia perdere. Tanto non mi ha mica detto niente di che..’
‘ma quando ti ha parlato? E cosa ti ha detto?’
Allora gli racconto di ieri sera ma quando ho finito sono pentita, prima Ethan era divertito dalla situazione, adesso sono incazzati tutti e due.
‘è per questo che non sei venuta in camera mia oggi?’
‘beh si, non sapevo cosa fare perché sinceramente non voglio problemi. Quindi risiediti Zack. Ora.’
Zack si era alzato, probabilmente con l’intenzione di andare a parlarle ma, per fortuna, quando glielo chiedo, o meglio ordino, si risiede.
‘Arya non farti intimorire, stasera vieni da noi. E se quella viene la teniamo fuori. Ti accompagno personalmente in camera per evitare sorprese’
‘ma non è il caso, non mi serve una guardia del corpo’
‘si invece, tu non la conosci. Comunque ci vediamo alle due da te ok?’
‘ok, vado in camera. A dopo’
Sono sorpresa che abbiano fatto tutte queste scene, è solo una ragazzina gelosa! Rimango in camera e le due arrivano e passano senza l’ombra di Zack. Alle due e dieci decido di andare in camera sua per vedere dov’è.
Busso e non mi risponde nessuno, busso ancora ma ancora nessuna risposta. Provo ad aprire la porta e scopro che non è chiusa a chiave. Entro e vedo Zack pesantemente addormentato sul suo letto. Mi viene da ridere ma cerco di trattenermi per non svegliarlo. Mi muovo facendo meno rumore possibile, entro in bagno, trovo un bicchiere e lo riempio d’acqua. Torno in camera e glielo rovescio in testa, non tutto, per non farlo arrabbiare troppo, ma abbastanza per inzupparlo per bene.
Si alza di scatto e mi lancia uno sguardo assassino mentre io sono piegata in due dal ridere.
‘adesso me la paghi’ si alza di scatto dal letto, mi si avvicina e comincia a farmi il solletico, che io soffro un sacco.
‘no no no ti prego!’ mi prende di peso e mi butta sul letto continuando a farmi il solletico e io sto per morire. Rido così tanto che mi manca il respiro.
‘vedi cosa succede a chi sveglia le persone in questo modo?’
‘ma…tu…alle due…yuni…ti prego basta!’
Si ferma e mi guarda, seduto sulle mie gambe mentre io sono sdraiata e mi tengo la pancia per paura che la tortura continui.
‘cavolo mi sa che hai ragione! Mi sono dimenticato che dovevo venire da te! Sono già le due e venti! È meglio che andiamo!’
‘si, e comunque, per futura informazione, è meglio che la chiudi la porta no?’
‘è che tanto la serratura è rotta, si apre lo stesso’
Scendiamo le scale e arriviamo nella saletta buia, lui fa per concentrarsi ma io lo fermo.
‘posso provare prima io? Prometto di non stancarmi troppo’
‘tutto tuo’
Mi concentro, ora so cosa andare a cercare. Raggiungo il ‘serbatoio della magia’ alla prima e, esattamente come ieri, mi sembra di galleggiare e sento un piacevole calore. Mi concentro sulla stanza muovendo la mano. So che ce l’ho fatta e ad ulteriore conferma sento, come da molto lontano, Zack che mi fa i complimenti.
Riapro gli occhi e, anche se mi sento un pochino stanca, non mi viene da svenire.
‘non ci posso credere, ce l’ho fatta!’
‘ non avevo dubbi, adesso puoi cominciare il vero allenamento!’
Entriamo, ci cambiamo già e aspettiamo gli altri seduti sulle poltroncine.
Quando arrivano Zack informa Yuni che sono riuscita ad aprire il muro/porta.
‘bene! Dai, ci proviamo una volta così ti vedo e poi iniziamo, voi altri a cambiarvi e esercitatevi con i colpi ai manichini. Zack, tu che ti sei già cambiato tirali fuori.’
Seguo Yuni fuori e lui richiude il passaggio. Mi concentro e lo riapro.
‘perfetto, adesso puoi iniziare, seguimi.’
Pensavo di non stupirmi più ormai ma mi sbagliavo. Gli altri stanno facendo delle sfere di energia colorata, Zack rossa, Ethan verde e Charlotte azzurro, che lanciano contro dei manichini.
Rimango a bocca aperta e Yuni se ne accorge, sorride e mi dice:
‘presto ci arriverai anche tu’
Non sono completamente sicura che ce la farò perché mi sembra impossibile ma voglio crederci, lo seguo lontano dagli altri e mi fa sedere su un tappetino e lui si siede davanti a me.
‘allora, devi ritrovare la magia e cercare di visualizzarla. Hai già visto quello che stanno facendo gli altri, loro stanno aggiustando la mira ma tu devi imparare a creare le sfere di energia. Forza provaci’
‘ma come faccio?’
‘esattamente come hai aperto la porta’
Ho grossi dubbi ma ci provo. Chiudo gli occhi e cerco la mia riserva ma una volta trovata non so bene cosa devo fare. Provo a pensare a una palla ma non sento nulla di diverso. Apro gli occhi e tra le mie mani non c’è nulla.
Ci riprovo, tenendo gli occhi aperti per vedere cosa succede e vedo un debolissimo filo di energia color carta da zucchero, un azzurrino chiaro chiaro. Mi esalto e questo svanisce.
‘dai Arya, c’eri quasi. Riprovaci!’
Faccio come dice lui ma, in tutta la giornata non riesco a produrre più di un filo di energia. Alle sei sono sfinita e anche incredibilmente sudata anche se non mi sono alzata dal tappeto. Per fortuna non sono svenuta ma quando vado a cambiarmi mi sento incredibilmente debole.
Salgo insieme a Ethan cercando di stare lontana da Charlotte che sta appiccicata a Zack. Entro in camera e mi faccio un bel bagno rilassante e per poco non mi addormento nella vasca.
Quando ho finito mi vesto e leggo un po’ di matematica, domani c’è il test.
Alle sette scendo per cena e mi siedo tra Ethan e Zack, mangiamo una pasta con il ragù di carne che non fa neanche così schifo anche se certamente non è paragonabile al ragù della nonna.
Siccome nell’aula video proiettano ancora ‘the avengers’ decidiamo, dopo cena, di andare in camera di Zack  a vedere Jumanji, un film che, come credo tutti, ho già visto seimila volte..
Ci sdraiamo tutti e tre sul letto matrimoniale di Zack e loro fanno partire il film. Stanca come sono non arrivo neanche a metà film che crollo.
 

NOTE: grazie a tutti i lettori/le lettrici, vi adoro! e un grazie speciale alle dolci anime che recensiscono <3
ps. per chi, come me, è un appassionato di Harry Potter ho scritto un paio di FF su Rose e Scorpius, della nuove generazione. se non sapete che fare le mie FF vi aspettano <3

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Capitolo 10
*** Gelosia (parte II) ***


10. Gelosia (parte II)

‘Arya? Dai alzati, è già tardi! Se devi anche passare in camera tua a prendere i libri arriveremo in ritardassimo!’
Mi alzo e mi guardo intorno. Non sono in camera mia! 
‘mmm perché sono qui?’
‘ieri sera ti sei addormentata e mi sarebbe dispiaciuto svegliarti così ti ho lasciato lì.’
Lui intanto si sta vestendo mentre io sono ancora seduta sul suo letto. Ad un certo punto scoppio a ridere.
‘pensa se lo sapesse Charlotte che abbiamo dormito insieme! È la volta buona che mi uccide davvero!’
Scoppia a ridere anche lui e poi mi accompagna in camera mia a cambiarmi e a prendere i libri: oggi ho solo matematica e francese.
Usciamo da camera mia per andare a fare colazione ma, davanti alla sua camera, incontriamo Charlotte.
Lei ci guarda malissimo ma non dice nulla e se ne ritorna in camera. Io e Zack facciamo ancora un paio di passi e scoppiamo a ridere.
‘ma l’hai vista la sua faccia?’ mi chiede lui ridendo.
‘tu ci scherzi ma quella mi fa fuori sul serio!’
‘vorrà dire che ti farò da bodyguard’ dice cingendomi le spalle e non me le lascia fino a che non ci sediamo al tavolo con Ethan.
‘ma stanotte è successo qualcosa che dovrei sapere?’ chiede l'australiano cominciando a ridacchiare.
Io e Zack ci guardiamo, scoppiamo a ridere e rispondiamo entrambi ‘no’
‘non me la raccontate giusta. Allora?’
‘amico davvero, non è successo nulla’
‘e allora perché siete arrivati tutti abbracciati e sorridenti? E quando me ne sono andato ieri sera vi ho lasciato nel letto insieme. Dai a me potete dirlo!’
‘davvero Ethan, non è successo nulla, ridevamo perché quando siamo usciti dalla mia stanza Charlotte ci ha visto insieme e dovevi vedere la sua faccia!’
‘allora io mi sono offerto come sua guardia del corpo e l’ho scortata fino a qui, contento?’
‘voi due è meglio che state attenti con quella, soprattutto te Arya! Ce l’ha a morte con te’ mi dice ridendo.
‘lo so lo so, ma non ho fatto niente, è lei che si fa i complessi!’
‘cavolo è tardissimo, voi dovete andare in classe e io dovrei già essere dal professor Sean, ci vediamo dopo ragazzi’
Anche io e Zack ci alziamo e andiamo a lezione, io matematica e lui Inglese. Il test di matematica è più facile di quello che mi aspettavo e anche l’ora successiva, francese, è meno peggio di quello che credevo. Almeno in questa scuola la professoressa è simpatica.
Alla fine delle mie due ore di lezione, i miei compagni hanno due ore di ginnastica ma io non le faccio, vado in camera a posare i libri ma quando arrivo davanti alla porta la trovo già socchiusa.
Entro e c’è Charlotte in piedi al centro della stanza con una sfera d’acqua in mano. So già cosa vuole fare, infatti mi dice ‘io ti avevo avvertito’ e mi lancia la sfera.
Non so bene come, probabilmente il mio inconscio o istinto è più sveglio di me, riesco a fare una bolla intorno a me. Una specie di scudo impermeabile.
Lei però non si da per vinta comincia a spararmi contro innumerevoli piccole sfere d’acqua e ad un certo punto il mio rifugio si rompe e io mi inzuppo. Adesso sono arrabbiata. Ma cosa vuole questa da me?! 
Ce la metto tutta e, cercando di fare quello che mi diceva Yuni, creo una piccola sfera di un azzurrino così chiaro che è trasparente. Gliela tiro contro ma lei la blocca facilmente. 
‘è tutto quello che sai fare novellina? Attenta che svieni di nuovo. Che ne dici di un’altra doccetta?’
Sta preparando un’altra sfera quando nella stanza entrano Yuni, Ethan e Zack.
‘ma siete impazzite? Cosa vi è saltato in testa di fare? Seguitemi. Ora.’ grida il nostro maestro.
Ethan e Zack mi guardano come per chiedere informazioni ma io abbasso la testa e seguo Yuni in silenzio.
Ci porta giù nella stanza da allenamento e ognuno si siede sulla sua poltrona. Yuni arrabbiato, Ethan e Zack curiosi, io mortificata e Charlotte…lei non so bene cosa prova, ma è evidente che non è per niente dispiaciuta. Anzi sembra soddisfatta.
‘chi ha cominciato?’
Come in tutti i migliori film rispondiamo entrambe ‘lei’
‘penso che non abbiate capito. Voglio sapere cos’è successo. Arya parla’
‘perché deve parlare prima lei?’
‘vuoi parlare prima te Charlotte? Prego’
‘non c’è molto da dire, lei mi ha provocato e io ho risposto. Tutto qui’
‘sarei stata io a provocarti? Ma quando?! Non ti ho fatto niente io.’
‘io ti avevo avvertito’
‘ma io non ho fatto nulla, Yuni! Oggi dopo lezione sono andata in camera a portare i libri e me la sono ritrovata davanti con una sfera d’acqua. Me l’ha lanciata e io mi sono solo difesa. Non so neanche come ho fatto! È successo!’
‘ma Charlotte perché hai fatto così?’
‘stamattina, ancora prima di andare a fare colazione, ho visto Zack che usciva da camera sua. Hanno sicuramente dormito insieme. Ed è contro le regole, ho controllato’
‘Zack, Ethan andate a sistemare camera di Arya prima che finiscano le lezioni. Zack asciuga tutto ma non dare fuoco a niente per favore’
‘ci provo, ci vediamo dopo’
Yuni aspetta che escano e poi si rivolge a me e a Charlotte.
‘mi sa che qui c’è un problema di gelosia. Li ho fatti uscire apposta, adesso siate sincere per favore. Charlotte che ti piace Zack non è un segreto neanche per me ma devi controllarti ragazza mia! Non puoi aggredire Arya solo perché sono amici’
‘Yuni li ho visti uscire da camera di Arya insieme!’
‘avete dormito insieme?’
‘mmm, non in camera mia. Ma non è successo nulla! Ero andata in camera di Zack la sera prima con Ethan per vedere un film tutti insieme. Dopo l’allenamento di ieri ero molto stanca e mi sono addormentata e Zack è stato così gentile da lasciarmi dormire. Quando ci hai visto eravamo andati in camera mia per prendere i miei libri’
‘è comunque contro le regole dormire insieme, un ragazzo e una ragazza intendo. Vero Yuni?’
‘si è vero.’
‘andare in una camera e inzuppare la sua inquilina non è contro le regole invece?’
‘non contro le regole della scuola ma contro le mie. Sarete entrambe punite, e anche Zack. Poi parlerò anche con lui. Adesso andate, non voglio altri litigi. Oggi pomeriggio vi dirò la vostra punizione.’
Risaliamo le scale e appena possiamo ognuna ve nella propria direzione. Lei esce mentre io vado in camera mia.
Quando entro trovo Ethan e Zack seduti sul mio letto.
‘allora?’
‘cos’ha detto? Cos’è successo?’
Gli racconto tutto, scusandomi con Zack per avergli procurato una punizione.
‘non ti preoccupare Arya, non è mica colpa tua. Io comunque te l’avevo detto che dovevo farti da guardia del corpo.’
‘mi pare che abbiamo già fatto abbastanza danni, dai andiamo a mangiare’
Fortunatamente Zack e Ethan sono stati così rapidi a mettere tutto a posto che nessun ‘normale’ si è accorto di nulla.
 Mangiamo e poi andiamo in una salottino comune a chiacchierare.
Alle due andiamo di sotto e io sono un po’ preoccupata. Non ho idea della punizione che Yuni ha in mente per noi. Yuni non è ancora arrivato ma Charlotte si ed è sulla sua poltrona che ascolta musica.
Ci sediamo anche noi e quando arriva Yuni ci zittiamo.
‘ragazzi sono molto deluso da voi, ho deciso le vostre punizioni. Charlotte, per aver attaccato Arya dovrai aiutare in mensa le cuoche per due settimane. Voi due avete infranto una regola meno grave e dopo che sia Ethan che Zack mi hanno confermato la tua versione ho deciso di punirvi lo stesso ma in maniera più lieve. Aiuterete entrambi il consiglio d’istituto per l’organizzazione della festa di Halloween. E a dicembre anche per quella di Natale.’
Sinceramente pensavo peggio, non è poi così male. Devo solo aiutare per la preparazione di due feste.
‘adesso andatevi a cambiare, siamo già in ritardo. Ethan, Zack e Charlotte riprendete da dove avete lasciato ieri, Arya tu quando ti sei cambiata vieni da me.’
Seguo Charlotte nello spogliatoio dove ci cambiamo in silenzio e sempre in silenzio torniamo nell’altra stanza.
Vado da Yuni che ha già sistemato il tappetino per terra, mi ci siedo sopra e aspetto le indicazioni di Yuni.
‘allora, la vicenda di oggi ci ha insegnato che puoi benissimo fare una sfera di energia anche se non molto forte. Forza provaci’
Mi concentro e provo a fare quello che ho fatto oggi. Al primo tentativo riesco solo a creare un sottile fulmine tra le mie mani ma al secondo si forma una sfera grande all’incirca quanto una pallina da tennis.
‘brava, adesso cerca di ingrandirla’
Cerco di far confluire più energia per poter formare una palla più grande. Dopo un po’ la sfera è grande più o meno come una palla da pallavolo.
‘perfetto, vedi quel manichino? Prova a lanciare la sfera e a prenderlo.’
Io faccio esattamente come farei per lanciare una palla normale ma a metà tragitto la sfera si dissolve.
‘dai, riprova’
Ricreo la sfera e la lancio. Stavolta non si dissolve ma non solo non prendo il manichino ma distruggo un armadietto a più di due metri dal bersaglio.
‘scusa scusa scusa! Non volevo!’
‘tranquilla, sono danni normali. Non ci sei andata tanto distante’
‘non tanto distante?! Ci sono due metri dal manichino all’armadietto’
‘non ti preoccupare, c’è stato di peggio. Non so ancora come ma Zack era riuscito a lanciare la sfera dietro di lui! Quindi è andata strabene per essere la prima volta’  
Sollevata e divertita da questo racconto ci riprovo e va un pochino meglio. Ora tra il punto che ho colpito e il manichino c’è meno di un metro e mezzo!
L’ultimo lancio, prima della fine dell’allenamento, quasi sfiora il manichino.
‘ottimo Arya, ottimo! Hai fatto molti progressi! Continueremo domani, voi tutti andate a cambiarvi’
Dopo esserci cambiati ognuno va in camera sua e io mi faccio una bella doccia calda. Mi vesto e scendo per la cena.
Gli altri non sono ancora arrivati così mi vado a prendere da mangiare, mi siedo e li aspetto. Arrivano pochi istanti dopo e, dopo essersi presi anche loro da mangiare si siedono vicino a me.
‘ho visto il tuo allenamento oggi, sei stata brava!’
‘ma per favore Ethan, non l’ho nemmeno preso di striscio!’
‘fidati, per essere la prima volta sei andata davvero bene.’
‘ma, voglio dire Ethan tu sei qui dentro da anni no? Perché fai le stesse cose che fanno Zack e Charlotte?’
‘non facciamo esattamente le stesse cose. Cioè anche tu che sei appena arrivata stai lavorando con le sfere di energia ma siamo a livelli diversi. Tu stai imparando a controllare dove mandarle, e Charlotte anche. Zack sta cercando di mettere più energia all’interno della sfera senza aumentarne le dimensioni e io in parte continuo il lavoro che sta facendo Zack e poi mi sto impratichendo sul far seguire dalla sfera il bersaglio. Non so se l’hai notato ma il mio bersaglio si muove. Yuni cerca sempre di farci lavorare o sulla stessa cosa o su argomenti simili così ci può seguire meglio’
‘ah capito’
‘scusate se vi disturbo ma il signor Hakashi mi ha detto di dirvi che la prima riunione per la festa di Halloween è questo venerdì, il diciannove ottobre. Ci vediamo alle 14 in palestra.’ La messaggiera di yuni è una ragazzina sicuramente più piccola di me, non credo neanche che abbia 15 anni.
‘ok, ci vediamo venerdì, ciao’
‘ciao’
‘come pensate di fare con la lezione di Yuni?’
‘domani gli chiediamo cosa dobbiamo fare.’
Mangiamo le nostre fette di carne con le patate e poi andiamo tutti in camera di Ethan a giocare alla play. O meglio, come l’latra sera, sono loro che giocano.
‘allora ragazzi, se mi dovessi addormentare per favore svegliatemi ok? Non vorrei che anche qualche tua fan mi volesse morta. Per non parlare della punizione che ci aspetterebbe’
‘ah bene, quindi dormire in camera di Zack ti va bene mentre da me no eh? No ok ok, questa me la lego al dito.’mi dice facendo in finto offeso.
‘ma cucciolo con te non voglio dormire perché l’attrazione che provo per te è troppo forte e potrei fare dei danni’ dico cercando di non ridere.
‘ah bè se è così…Zack vattene’
Scoppiamo tutti e tre a ridere e continuiamo, tra una battuta e l’altra, fino alle undici quando io e Zack andiamo ognuno in camera sua.
Al giovedì ho solo due ore di lezione: Italiano e spagnolo dopo le quali vado in camera di Ethan e mi faccio aiutare con un saggio d’inglese. Zack è a lezione e ci raggiunge a mezzogiorno. Vado a posare i libri e poi andiamo in mensa. Alle due scendiamo nel salone degli allenamenti e chiediamo a Yuni cosa dobbiamo fare venerdì.
‘andate alla punizione ma poi vi dovrete mettere in pari con gli allenamenti quindi dovrete venire qui nelle ore buche ad allenarvi’
Ognuno prende la postazione di ieri e io oggi riesco a prendere un braccio del manichino a fine giornata.

L’indomani, dopo le lezioni e dopo pranzo io e Zack andiamo in palestra. Le ragazza del comitato per la preparazione ci sono già quasi tutte e quando anche l’ultima arriva, Megan, la presidentessa, si alza e si mette  a dare ordini a tutti. Io mi devo occupare del rinfresco mentre Zack deve provvedere alla musica.
Siamo cinque ragazze ad occuparci del cibo e delle bevande e a fine giornata abbiamo quasi deciso quali bibite comprare.
A fine riunione io e Zack raggiungiamo Ethan al tavolo siccome è già ora di cena.
‘com’è andata alla riunione?’
‘io mi occupo del rinfresco, abbiamo quasi deciso cosa servire da bere! È difficile mettere d’accordo cinque ragazze’
‘a te amico?’
‘io mi occupo della musica ma per noi è stato molto più facile, siamo solo tre e abbiamo già quasi finito la playlist. Ad allenamento oggi?’
‘solito…niente di che. Quando avete la prossima riunione?’
‘domenica mattina’
‘bene, almeno non saltate un’altra lezione’
Dopo cena andiamo di nuovo in camera di Ethan e poi ognuno a dormire.


NOTE: non è ricontrollato ma ho voluto già postarvi anche questo perchè non credo di riuscirci domani! i preparativi per capodanno penso mi assorbiranno! se trovate degli errori non esitate a farmeli notare!
Buon anno nuovo ragazzi! <3

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Capitolo 11
*** Un dolce Natale ***


11. Un dolce Natale

Il trentun ottobre presto si avvicina e io, Zack e Ethan, che abbiamo deciso di andarci insieme, ci incontriamo alle otto e mezza davanti alla porta d’ingresso.
Ho impiegato ore nella ricerca del vestito da mettermi e alla fine, in uno dei pochi weekend in cui ci lasciano liberi di visitare Londra, ho comprato un vestito da sposa cadavere: bianco fin troppo corto per i miei gusti con delle fasce grigie sopra e un velo dello stesso colore. Le gambe sono coperte da dei collant a rete asimmetriche che sembrano ragnatele. Ai piedi ho un paio di tacchi vertiginosi: decolté con il cinturino, rigorosamente nere. Ssolo per il trucco e i capelli ci ho messo più di mezzora.
Sia Ethan che Zack sono vestiti da vampiri ma in maniera molto diversa. Ethan ha un classico vestito da Dracula, con tanto di mantello e canini finti. Anche Zack ha i canini finti ma niente mantello, assomiglia più a un nobile ottocentesco. Entrambi stanno benissimo.
Mi prendono entrambi sottobraccio, ognuno da un lato, e entriamo in palestra. È già quasi piena e devo ammettere che abbiamo fatto un ottimo lavoro. La palestra non si riconosce nemmeno più. Passiamo una serata fantastica, ballando, mangiando e bevendo.
L’indomani le lezioni sono sospese quindi rimaniamo alla festa fino all’una passata.
Ballo sia con Ethan che con Zack, con disappunto di Charlotte che non è riuscita a rubargli nemmeno un ballo, e anche con Jonathan che aveva un bellissimo vestito da mummia e quindi ci ho messo un po’ a riconoscerlo.
La mattina dopo, prima delle undici non mi alzo dal letto quindi non faccio colazione ma aspetto direttamente il pranzo.
Zack e Ethan, quando li vedo in mensa, sarebbero ancora perfetti per la festa: sembrano due zombie.
‘buongiorno ragazzi, che facce che avete’
‘stai zitta, voglio tornare a letto’
‘ma siamo andati via dalla festa insieme! Come mai siete così distrutti?’
‘a parte il fatto che abbiamo bevuto più del doppio di te, quando siamo usciti non siamo andati subito a dormire..’
E dopo la mia faccia interrogativa Zack borbotta ‘torneino alla play’
Non so se ridergli in faccia o dirgli cosa penso.
‘ma siete due idioti!’
‘e dai, ce ne stiamo già pentendo abbastanza noi. Non mortificarci ancora di più’
‘vi vado a prendere due caffè, forti’
‘grazie Arya, sei un tesoro’
Entro nella cucinina riservata agli studenti e preparo due caffè neri fortissimi.
‘dai buttate giù, adesso vado a prendere qualcosa da mangiare’
Vado a prendere un vassoio e porto al nostro tavolo tre piatti di pasta
‘grazie mille davvero’
‘come avete intenzione di fare oggi con Yuni?’
‘non farmici pensare ok?’
Mangiamo in silenzio e poi andiamo in camera di Ethan per aspettare le due.
Ad allenamento Yuni si accorge subito che Zack e Ethan non sono al pieno della loro forma ma, dopo avergli detto che potevano evitare, non li rimprovera più di tanto. Magari è così abituato a lavorare con gli adolescenti che non ci fa molto caso, dubito che ricordi che anche lui è stato adolescente, se lo è stato.
Ad allenamento continuo a migliorare, adesso sono quasi allo stesso livello di Charlotte e questo mi fa non poco piacere siccome lei ha iniziato mesi prima di me. Adesso più della metà delle volte riesco a prendere il manichino e le altre lo manco di poco.
Mamma e papà sono venuti più di una volta a trovarmi e mi ha fatto molto piacere anche se sono rimasti poco.
A metà novembre comincia a farsi vedere la prima neve e nei salottini comuni vengono accesi i caminetti. I preparativi per la festa di Natale intanto sono iniziati: ci ritroviamo due volte alla settimana in palestra: questa è molto più complicata da organizzare perché parteciperà anche un altro college come nostro ospite e quindi i partecipanti saranno almeno il doppio. In più è una festa elegante che sta mettendo a dura prova i membri del consiglio d’istituto, me e Zack.
Le mattine che sia io che Zack abbiamo libere le passiamo nella sala degli allenamenti e quando può ci raggiunge anche Ethan che di solito da una mano a me.
Venerdì ventuno dicembre io e Zack abbiamo la mattinata completamente libera perché la nostra professoressa di spagnolo ha l’influenza e per questi pochi giorni prima di Natale non hanno preso un sostituto quindi andiamo nel seminterrato ad allenarci.
‘ehi Arya..’
‘si?’
‘è un po’ che volevo chiedertelo..ti va di venire alla festa di Natale con me?’
‘ovvio! Ad halloween ci siamo divertiti un sacco!’
‘no, intendevo solo con me, senza Ethan..’
‘ah’ questa non me l’aspettavo. Ammetto di aver fantasticato spesso su lui e la festa ma non pensavo che me l’avrebbe chiesto davvero!
‘non c’è bisogno che mi rispondi subito! Puoi benissimo aspettare un po’ di tempo e pensarci se vuoi’
‘no no, verrei molto volentieri con te, davvero. Scusa se non ti ho risposto subito ma davvero non me l’aspettavo. Spero solo che Ethan non ci rimanga male’
‘no no, era un po’ che ne parlavo con lui. Penso lui inviti una della mia classe. È un po’ che chiacchierano spesso. Lui ‘la aiuta con i compiti’, ma secondo me non mi racconta tutto’
‘in più devo anche stare attenta a Charlotte…’
‘di lei non devi preoccuparti, ci sono io’ dice abbracciandomi. È la cosa più dolce che un ragazzo abbia mai fatto per me. I suoi occhi sono dolci. 
L’intero pomeriggio lo passiamo in palestra, per addobbarla in modo da farla sembrare un salone da ricevimenti e alla fine il risultato non è neanche troppo male. Ci sono tanti tavolini rotondi con delle tovaglie candide e il soffitto è coperto di festoni bianchi. Da un lato della sala c’è un lungo tavolo con le bibite e qualche stuzzichino (la festa comincia dopo cena) e in mezzo un grande spiazzo che sarà la pista da ballo con tanto di palco per la band.
Gli altri allievi potevano decidere se tornare a casa o meno durante le vacanze ma a noi quattro non c’è stata data questa opportunità: anche se le lezioni sono sospese gli allenamenti continuano. Ho chiamato mamma e papà e mi hanno detto che verranno a trovarmi con Luca e la sua ragazza dal 27 al 29, poi devono rientrare perché per tutti loro comincia il lavoro. La festa e l’idea di ospitare un altro college però ha convinto gran parte degli allievi a rimanere a scuola o a partire dopo la festa.
Il giorno prima della festa io, Kendra, la ‘ragazza’ di Ethan, che mi ha presentato un paio di giorni fa, e alcune sue amiche siamo andate a Londra per una giornata di shopping intensivo siccome nessuna di noi aveva un abito elegante nell’armadio. Annabeth, la signora che ci aveva accolto il primo giorno e che ho scoperto essere la vice direttrice, ci ha consigliato un paio di posti dove secondo lei possiamo trovare quello che fa al caso nostro.
A fine giornata tutte avevamo trovato, dopo un’estenuante ricerca, abiti bellissimi. Kendra, un’altissima e abbronzatissima cubana ha comprato un vestito verde appena sopra il ginocchio, senza spalline e con un cinturino sbrilluccicante sotto il seno. Io ho optato per un vestito lungo color glicine senza spalline.
Nessuna delle due ha comprato scarpe perché io mi metterò le mie decolté nere e lei un paio di ballerine.
L’ultima riunione per organizzare la festa la abbiamo il ventiquattro, il giorno della festa, perché tutti i cibi e le bevande ci vengono consegnate quella mattina. Mostriamo alla ditta di catering dove disporsi e poi aspettiamo che arrivi la band per cominciare a montare strumenti, amplificatori e tutta quella roba di cui si sono occupati i ragazzi.
Io e Zack ci accordiamo per vederci alle nove in fondo alle scale quindi verso le sei faccio un salto in cucina per prepararmi un panino e me lo porto in camera, dove lo mangio mentre comincio a prepararmi.
Due ore e mezza dopo sono pronta. Lavata, vestita, pettinata, truccata e anche parecchio in ansia. Non so ancora se Zack mi piace davvero ma provo sicuramente qualcosa per lui e il fatto che mi abbia invitata e il suo abbraccio mentre ero preoccupata per Charlotte mi fanno pensare che anche lui tenga a me. Non voglio alimentare troppo queste speranze, se poi mi fossi sbagliata ci starei molto male.
Per cercare di calmarmi e non pensare alla serata che mi attente prendo il mio fidato i-pod e mi ascolto un po’ di musica, mettendo però la sveglia in modo da non arrivare in ritardo. [1]
Alle nove mi do un’ultima occhiata allo specchio per controllare che sia tutto a posto e esco. I corridoi sono pieni di ragazze elegantissime che corrono da una camera all’altra finendo di prepararsi.
Io scendo le scale e vedo Zack già li. Appena mi vede, mi sorride, mi viene in contro e mi da un bacio sulla guancia.
‘sei bellissima’
‘grazie, anche tu’ ed è vero. Ha un semplicissimo completo giacca e cravatta nero con la camicia bianca che gli dona un sacco.
‘andiamo?’
‘certo’
Ci prendiamo a braccetto e andiamo in palestra. Di sera, tutta illuminata e piena di gente è ancora più bella che di giorno.
‘abbiamo fatto un bel lavoro ne?’ evidentemente lui è della mia stessa idea.
‘è fantastico’
‘andiamo a prenderci qualcosa da bere?’
‘si’
Dal tavolo delle bibite incontriamo Ethan e Kendra. Sono entrambi stupendi e insieme stanno benissimo.
Appena parte la musica andiamo a ballare, cominciano con i pezzi più conosciuti. Quelli che appena accendi la radio hai oltre il 50% di probabilità di beccare e che ti fanno venire subito voglia di ballare. Dopo mezzanotte però, dopo che molti ragazzi sono andati a dormire o comunque non sono più in palestra, la band comincia a suonare pezzi più lenti e classici.
Quando iniziano io e Zack siamo a un tavolo con Ethan e Kendra ma appena parte ‘I’ll stand by you’ Zack si alza e mi porge una mano.
’vediamo se mi ricordo ancora qualcosa delle lezioni di ballo’
‘hai preso lezioni di ballo?’
‘si, quand’ero piccolo però’ Lo seguo in mezzo alla pista dove cominciamo a ballare.
Troppo presto la band annuncia l’ultima canzone; in pista ci sono più poche persone e non ho idea di che ora sia. So solo che abbracciata a Zack ci sto così bene che vorrei rimanere così per sempre.
Quando la canzone finisce mi prende per mano e lo seguo fino alla porta di camera mia.
‘grazie della serata Zack, mi sono divertita tanto’
‘grazie a te. Anche io mi sono divertito’
Si avvicina e mi da un leggerissimo bacio sulla bocca.
‘buonanotte’
‘notte’
Entro in camera e non so neanche io come mi sento. Sicuramente felice e anche stanca. Vado in bagno per struccarmi e prepararmi per andare a dormire.
Una volta indossato il mio meraviglioso pigiama guardo il telefono che avevo lasciato in camera. Mancano pochi minuti alle tre. È meglio che vada a dormire se domani voglio svegliarmi prima di mezzogiorno. Mi addormento pensando a Zack e a quanto gli voglia bene.
Vengo svegliata la mattina dopo da qualcuno che bussa alla porta. Sono le dieci e mezza.
Vado ad aprire e mi trovo davanti Zack. La tentazione di richiudergli la porta in faccia è forte, un po’ perché sono le dieci e mezza e un po’ perché sono in pigiama e con i capelli in una condizione paurosa.
‘buongiorno’ si avvicina e mi da un bacio sulla guancia
‘com’è che sei così mattiniero oggi?’ dico sbadigliando
‘è Natale. Sono venuto a darti il tuo regalo!’
Merda. ‘ma io non ti ho comprato nulla! Non dovevi disturbarti..’
‘non ti preoccupare. Eccolo, buon Natale’
Mi porge un pacchettino verde acqua con un fiocco bianco. Tiffany.
‘ma tu sei pazzo! chissà quanto ci avrai lasciato!’
‘aprilo’
Slaccio il fiocco e dentro c’è un bracciale con una pietrolina verde incastonata. È bellissimo.
‘ero da Tiffany per comprare il regalo a mia sorella, l’ho visto e ho pensato a te, allora te l’ho comprato, è lo stesso verde dei tuoi occhi’ 
Sono senza parole. Non solo le parole che ha detto ma anche il tono e soprattutto il suo sguardo sono dolcissimi. in più il braccialetto è davvero splendido.
‘non so cosa dire. è stupendo! Grazie davvero’
‘dai dammi il braccio che ti aiuto a metterlo’
Mi prende il pacchetto dalle mani, ne tira fuori il braccialetto e me lo allaccia.
‘ieri sera eri bellissima ma devo dire che anche questo pigiama ti dona, cos’è quello sulla maglia? Un gattino?’ e scoppia a ridere.
‘a te non deve interessare cosa c’è sul mio pigiama’ dico, fingendo di essere offesa
‘comunque, per tua futura informazione, si, è un gattino con un gomitolo di lana. Ora se esci da camera mia mi cambio’
‘ti aspetto qui fuori’ e intanto continua a ridacchiare.
Mi cambio alla velocità della luce, scegliendo con cura il maglione più natalizio che ho. Tutto rosso con un ricamo norvegese bianco.
Quando esco Zack mi dice ‘sembri Babbo Natale’ e mi prende per mano. Insieme andiamo in mensa e raggiungiamo il nostro tavolo dove ci sono già sia Ethan che Kendra.
‘ciao ragazzi’
‘ehi Zack! Babbo Natale! Cosa mi hai portato?’
‘ah ah ah simpatico eh! È stupendo il mio maglione’
Passiamo l’intera giornata tutti e quattro insieme in camera di Zack a vedere un film, io e lui sul letto mentre Ethan e Kendra sul divanetto.
Sinceramente quei due mi mettono un po’ a disagio, non fanno altro che baciarsi mentre io e Zack stiamo semplicemente li e a me va benissimo così, per ora.
Quando il film finisce Ethan e Kendra ci salutano e poco dopo anche io e Zack usciamo.
‘ti va di fare una passeggiata?’
‘si, però devi accompagnarmi prima in camera mia così prendo una giacca’
‘certo, andiamo’
Mi riprende per mano e andiamo verso la parte riservata alle ragazze. Entro in camera e prendo il mio cappottino.
‘pronta!’
‘andiamo allora! Dove?’
‘ahahah, tu sei qui da più tempo di me! Portami tu da qualche parte!’
‘ok allora, vieni’
Cominciamo a camminare e non andiamo verso l’edificio principale ma giriamo verso il retro degli alloggi.
‘non sono mai andata da questa parte’
‘immaginavo, tranquilla non è lontano dove voglio portarti’
‘mi fido’ poco distante c’è un boschetto.
‘ma andiamo li dentro?’
‘preoccupata?’
‘un pochino’
‘tranquilla, ci siamo quasi’
Facciamo un paio di metri tra i tronchi e arriviamo in una piccola radura con un laghetto.
‘allora?’
‘è stupendo!’
‘vieni sediamoci su quel sasso’
‘Ma è freddo!’
Lui mi fa l’occhiolino, si avvicina al sasso e ci posa il palmo.
‘ora è tiepido, vieni’
Ci sediamo sul sasso che ora è effettivamente tiepido.
‘non so se si può definire appuntamento ma era un po’ che pensavo di portartici’
‘grazie per averlo fatto, altrimenti non avrei mai trovato questo posto. A proposito come l’hai scoperto tu?’
‘durante una passeggiata a cavallo, il maggio scorso’
‘non sapevo andassi a cavallo’
‘sono o non sono un’inglese doc? ho imparato quand’ero piccolo, i miei hanno un cottage nel Derbyshire con un paio di cavalli e passavo li tutte le estati’
‘cavolo! Dev’essere fantastico!’
‘si, mi è sempre piaciuta un sacco quella casa. d’inverno i miei abitano a Manchester quando non sono in viaggio per lavoro e credimi, lo sono spesso. D’estate in quella casa almeno stavamo tutti e tre insieme. Tu invece? Che mi dici?’
‘come sai mio fratello è in Irlanda, e i miei hanno girato mezza Italia per il lavoro di mio padre. Dovrebbero venire tutti a trovarmi il 27. i tuoi non vengono per le vacanze?’
‘no, sono occupati. Anche se penso che oggi siano a Edimburgo con gli altri parenti, nel palazzo d’inverno’
‘ma scusa…quante case hai tu? Voglio dire, una a Manchester, il cottage nel derbyshire, questo palazzo d’inverno!’
‘io non ne ho nessuna, sono dei miei genitori’
‘sai cosa voglio dire’
‘si ok, sono tutte ereditate…più o meno sono nobile. Ma non di alto rango…mio padre è un baronetto’
‘cavolo! Non ne avevo idea’
‘si ma non è niente di che…non cambia nulla’
‘no…nulla, a parte tutte le case che hai!’
Scoppia a ridere e, come per smentirmi, mi dice ‘oltre a quelle che ho elencato ho solo un appartamento a New York. Basta poi’
‘ah beh, si scusa allora’
Restiamo nella radura, la pietra costantemente riscaldata da Zack, fino a che non cadono i primi fiocchi di neve. Rientriamo e Zack mi accompagna fino in camera.
‘ti farei entrare ma voglio farmi una doccia quindi…’
‘tranquilla, vado a farmene una anch’io. A dopo Arya’ si avvicina e mi da un altro bacio. Questa volta più deciso.
‘a dopo’
Ma quanto può essere perfetto un ragazzo?



[1] qui volevo inserire una paio di righe per spiegare la faccenda dell'ipod ma non centrerebbe molto con il racconto quindi lo faccio qui. Magari non ve ne frega nulla ma per me è importante perchè anche questo atteggiamento è parte di me. Prima Arya si sentiva sola, completa solo con le cuffie nelle orecchie per tenere fuori un mondo che non le appartiene. adesso, oltre aver scoperto la verità, ha Ethan e Zack. a volte gli amici sono fondamentali, vi parla una che di facciate ne ha prese. ma adesso sto dilagando...volevo farvi solo notare che all'inizio ogni due frasi c'era la parola 'i-pod' mentre ora no, Arya non ha più bisogno della musica per sentirsi completa, adesso è semplicemente musica.

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Capitolo 12
*** Non so come chiamare il capitolo quindi fino a che non mi viene un'ispirazione tenetevi questo. ***


12. NON SO COME DIAVOLO CHIAMARE IL CAPITOLO QUINDI FINO A CHE NON MI VIENE UN'ISPIRAZIONE TENETEVI QUESTO.

Il 27 mattina Zack mi viene a prendere in camera, come ha fatto nelle mattine precedenti. Andiamo insieme a far colazione e poi alla lezione di Yuni. Ormai sono diventata abbastanza brava, o almeno riesco a centrare il manichino quasi sempre. Adesso mi sto esercitando a potenziare la sfera ma la lezione di oggi non sarà quella. Oggi c’è il combattimento corpo a corpo. È una delle prime lezioni che facciamo ma Yuni ha ritenuto importante che imparassimo a difenderci anche senza i nostri poteri.
In questo partiamo tutti dallo stesso punto.
Io logicamente sono finita con Charlotteb essendo le uniche due ragazze.
‘ragazzi, posizione. Adesso cominciate con le mosse che abbiamo provato prima e state attenti a non farvi male’
Incominciamo con le mosse base, quasi alla fine delle tre ore di lezione Charlotte comincia a farsi molto più aggressiva e io riesco a mala pena a parare le sue mosse fino a quando un pugno mi sfugge e lei mi prende in piena faccia.
Indietreggio, mi tocco il labbro. Sangue.
In un momento Yuni e Zack sono accanto a me e dopo averli rassicurati di stare bene vado negli spogliatoi a sciacquarmi. Due minuti dopo entra Charlotte.
‘ti vorrei dire che mi dispiace ma ad essere sincera non mi dispiace affatto’ mi dice con un sorrisino falso.
‘puoi prendertela con me quanto vuoi ma tanto non è in questo modo che ti avvicinerai a lui’
‘forse hai ragione ma ciò non toglie che questo mi fa sentire meglio. Non me ne frega niente se ora uscite insieme o cosa’
E dopo questo se ne va.
Io mi cambio e esco anch’io. Fuori c’è Zack ad aspettarmi
‘ehi come stai?’
‘tutto bene tranquillo’
‘fammi vedere’
Mi prende il mento e mi controlla il labbro
‘ti ha dato una bella botta eh. Nulla di così grave che mi impedisca di fare questo però’ e mi da un leggero bacio.
Tutte le volte che le nostre labbra si toccano provo una sensazione simile a quella di quando uso la magia. Sono a una spanna da terra e sento caldo dappertutto.
‘andiamo, ti accompagno in camera così ti puoi fare la doccia’
Dopo circa mezz’oretta siamo di nuovo insieme che andiamo a pranzo con Ethan e Kendra.
‘ehi Arya che hai fatto al labbro?’ mi chiede lei.
Sinceramente non mi va di dirle ‘no niente, Charlotte mi ha preso a pugni’ perché potrebbe suonare peggio di com’è. Per fortuna Ethan mi salva.
‘Zack mi ha detto che stamattina ha sbattuto contro la porta mentre andava in bagno’
E scoppiano tutti e tre a ridere.
Dopo pranzo Ethan e Kendra se ne vanno per i fatti loro e mentre io e Zack andiamo in camera sua mi arriva un messaggio da mia madre ‘tesoro siamo appena atterrati a Londra, tra mezzoretta siamo li, non vediamo l’ora di vederti’
‘stanno per arrivare i miei, tra mezzora’
‘ciò significa…? Devo sparire?’
‘no, cioè no se non vuoi. A me farebbe piacere farteli conoscere…sempre se ti va logicamente’
‘mi farebbe molto piacere’ mi dice stringendomi a se e baciandomi sulla testa. ‘ma come hai intenzione di presentarmi? Un tuo amico o…qualcosa di più?’
‘dipende’
‘da cosa?’
‘da come ti reputi tu’
‘io vorrei essere il tuo ragazzo ma la decisione finale e tua’
‘ci penso e ti faccio sapere ok?’ gli dico ridendo, e per la prima volta mi avvicino io per baciarlo.
‘mmm scommetto che questo non lo potremo fare davanti ai tuoi genitori, sbaglio?’
‘non sbagli’
‘allora è meglio che ne approfitto’ e si avvicina e stavolta mi da un vero bacio.
Andiamo in camera di Zack perché quel bambino del ragazzo di fianco a me non è in grado di mangiare un piatto di pasta senza sporcarsi e quindi si deve cambiare la maglia.
Entro con lui ed è la prima volta che lo vedo senza maglia e devo dire che è uno spettacolo. Ha un fisico asciutto e magro ma i muscoli non gli mancano. Cerco di distogliere lo sguardo per evitare che mi veda fissarlo e quando è pronto andiamo nell’edificio principale ad aspettare i miei.

NOTE: lo so che è cortissimo! ma stasera pubblico l'altro che sarà più lungo! grazie a tutti e sopratutto a quelli che recensiscono <3

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Capitolo 13
*** Strana normalità ***


13. STRANA NORMALITA'

Poco dopo vedo il macchinone nero attraversare i cancelli e fermarsi davanti al portone. Sono un po’ nervosa, è la prima volta che presento un ragazzo ai miei. A dire il vero è la prima volta che ho un ragazzo da presentare. Zack mi prende la mano e io la stringo, è bello averlo vicino.
Poco dopo corro verso di loro e li abbraccio tutti, Eileen, la ragazza di Luca, compresa.
‘è così bello vedervi! E parlare in italiano! A parte a lezione non lo posso mai fare!’
‘anche noi siamo felici di vederti’
‘mamma, papà, tutti insomma! Vi volevo presentare Zack… il mio ragazzo’
A queste parole la reazione è immediata. Mio padre comincia a squadrarlo e così mio fratello. Mia mamma sembra felice e, insieme a Eileen, vanno subito a stringergli la mano e a presentarsi. Pochi attimi dopo anche mio padre e Luca le seguono, anche se credo che la loro sia solo buona educazione.
‘è un piacere fare la vostra conoscenza’ dice Zack in italiano, poi prosegue in inglese ‘scusate ma ho paura di non farmi capire quindi torno a parlare inglese, scommetto che voi e Arya avrete molte cose da raccontarvi quindi vi lascio in pace. Mi ha fatto piacere conoscervi, a presto’ si gira verso di me, mi da un castissimo bacio sulla guancia e se ne va.
Tutti lo salutano, qualcuno più cordialmente che qualcun altro, e poi mia mamma esplode
‘non ci avevi detto che avevi un ragazzo! È così carino! Ed educato! Si è addirittura sforzato a parlare in italiano!’
‘Chiara come fai a dire che è educato? Ci hai parlato due secondi! E poi cos’hai fatto al labbro? È stato lui??’ dice mio padre.
‘ma no! Figurati! Non farebbe mai una cosa del genere! Ha preso la porta stamattina mentre andavo in bagno!’
‘tu sei solo geloso che Arya abbia un ragazzo e tuo figlio è uguale a te! Tesoro non potrei essere più felice per te. Adesso devi raccontarci tutto, andiamo in camera tua’
Mentre ci avviamo mi sembra di sentire mio fratello borbottare una cosa tipo ‘non proprio tutto’.
Li porto in camera e racconto quel poco che posso su me e Zack, e dopo aver assicurato a mio padre e a mio fratello, al quale sono seduta in braccio data la mancanza di posti a sedere in camera mia, che è da poco che stiamo insieme e quindi non è successo nulla, sembrano più tranquilli.
Dopo il mio racconto Luca si alza in piedi, prende per mano Eileen e dice ‘aspettavamo ci foste tutti per dirvelo, anche noi abbiamo una sorpresa! A giugno ci sposiamo!’
Io sono la prima ad alzarmi e ad abbracciare forte tutti e due. Sono così contenta! Mia madre ha già cominciato a piangere, abbraccia entrambi continuando a ripetere ‘il mio bambino, il mio bambino si sposa!’
Mio padre, come al solito, è il meno sentimentalista di tutti, da una pacca sulla spalla a Luca e abbraccia Eileen dicendo semplicemente ‘era anche ora Lu’
Per fortuna con questa notizia l’attenzione dei miei genitori è più concentrata sul loro figlio maggiore piuttosto che su di me, mia mamma sta interrogando mio fratello: vuole sapere per filo e per segno come gliel’ha chiesto.
‘Arya volevamo chiederti se ti andava di fare da damigella d’onore. Per me già da tempo sei come una sorella ma questo ufficializzerebbe la cosa. Mi, anzi ci, farebbe tanto piacere’
‘ma certo! Anzi mi sarei offesa se non me l’aveste fatta fare!’
 Passiamo tutto il pomeriggio in camera mia e all’ora di cena, scendiamo in mensa.
Voglio presentagli anche Ethan e Kendra quindi li porto al nostro tavolo abituale, dove la coppietta è già seduta.
‘Ethan, Kendra volevo presentarvi i miei genitori, Chiara e Matteo, mio fratello Luca e la sua fidanzata Eileen, loro due sono due miei amici’
Ethan, dopo aver stretto la mano a tutti ci invita a sederci con loro e poco dopo arriva anche Zack che però non si può sedere vicino a me siccome da un lato c’è mia madre e dall’altro Luca.
Dopo cena la mia famiglia va nelle rispettive stanze a sistemare i bagagli siccome non l’hanno ancora fatto mentre io, finalmente, sto un po’ con Zack, accoccolati sul mio letto. È un sacco di tempo che non stiamo un intero pomeriggio separati.
‘com’è andato il pomeriggio con i tuoi?’
‘tutto bene, mio fratello e Eileen si sposano a giugno e io sarò la loro damigella d’onore, tu che hai fatto?’
‘sono stato da solo in camera di Ethan a giocare alla play, da quando ha la ragazza non ci giochiamo più’
‘mi pare che finché anche tu eri impegnato non ti pesasse molto sta cosa no?’ dico ridendo.
‘no ok, però quando tu non ci sei mi serve qualcuno con cui passare il tempo!’
‘Zack! Questo è un discorso decisamente egoista!’
Scoppia a ridere ‘ehi ma scherzavo’
Stiamo ancora mezz’oretta così ma verso le dieci è l’ora per lui di andarsene.
‘per te domani l’allenamento è sospeso però qualcuno deve andarci quindi è meglio che vada a dormire. Buonanotte piccola’ e con un ultimo bacio esce dalla mia camera.
Vado in bagno a prepararmi e quando torno in camera trovo un messaggio di mio fratello sul cellulare: ‘posso venire da te o rischio di fare incontri indesiderati?’
‘scemo vieni pure’ gli rispondo.
Pochi momenti dopo lo vedo entrare di soppiatto in camera mia e si siede di fianco a me sul letto.
‘ciao sorellina’
‘ciao fratellone’ e lo abbraccio forte forte, come facevo quand’ero piccola e avevo gl’incubi.
‘è un po’ che non parliamo io e te, allora? Ti trovi davvero bene nella scuola nuova?’
‘si, mi piace davvero stare qui’
‘non è solo per quel ragazzo vero?’
‘no, te lo posso assicurare. Logicamente mi fa piacere sia qui con me, ma quando ho deciso di venire qui ancora non lo conoscevo e che usciamo insieme è solo dalla sera della vigilia.’
‘quindi non avete ancora fatto niente vero?’
‘ma certo che non abbiamo ancora fatto niente! Sono passati tre giorni!’ quasi urlo mentre arrossisco.
‘lo so che tu sei brava ma ho visto tante ragazze…’
‘ma io non sono come le ‘tante ragazze’ di cui parli, se ti hanno mandato mamma e papà puoi assicurare loro che non abbiamo fatto nulla e che Zack è un ragazzo a posto’
‘non mi hanno mandato loro, volevo solo chiederti se per te è una cosa seria’
‘non lo so Lu, credo sia presto per dirlo. So solo che gli voglio bene e quando sono con lui sono felice. Per ora questo mi basta’
‘basta anche a me. Sapere che ti rende felice è tutto quello che volevo. Ma informalo che qualora dovesse farti soffrire dovrà vedersela con me’
‘non mancherò’ rispondo ridendo anche se mi fa piacere che Luca si preoccupi così per me.
‘adesso ti lascio dormire e torno dalla mia futura moglie, buonanotte sorellina’
‘buonanotte fratellone’
La mattina dopo non ho allenamento perché ci sono i miei e quindi andiamo tutti insieme in giro per Londra. Ci sono già stati tutti quindi papà e Luca vanno per conto loro siccome già sanno che noi ragazze ci daremo allo shopping.
È così tanto che non esco con la mia famiglia che, anche se prima lo consideravo più che normale, adesso mi sembra strano. Soprattutto il fatto di parlare italiano e di dover stare attenta a quello che dico per non rischiare di lasciarmi scappare qualcosa sugli allenamenti mi fa strano. Eileen è una ragazza d’oro e sono davvero felice che diventi mia cognata, vive in Irlanda ma sua madre era italiana quindi parla l’italiano piuttosto bene.
Passiamo una splendida giornata tra donne, comprando un sacco di cose.
Mamma e papà partono domani mattina presto quindi li saluto la sera mentre Luca e Eileen, che tornano direttamente in Irlanda, partono alle 10 quindi facciamo colazione insieme.
‘dovrai venire a trovarci nelle vacanze di Pasqua, per il vestito da damigella!’
‘certo! Ci vediamo a Pasqua’
Abbraccio forte entrambi e li accompagno fino alla macchina dopodiché vado ad allenamento, sono già in ritardo.
‘Yuni scusa, ero con mio fratello, è appena partito’
‘non ti preoccupare, vatti a cambiare e vieni qui’
Quando torno vedo Zack e Ethan che stanno già combattendo e Charlotte che mi aspetta. Oggi non ho intenzione di farmi spaccare di nuovo il labbro, mi è appena guarito!
Cominciamo ad allenarci e lei è aggressiva come l’altra volta ma io sono preparata e riesco a pararle tutti i colpi, riesco persino a farla cadere con un calcio.
Ci fermiamo un’oretta per il pranzo e poi Yuni ci aspetta di nuovo nel sotterraneo.
‘oggi pomeriggio niente lotta, si studia. Tutti seduti’
Io piano piano sto imparando a leggere senza guardare ma, se pensavo che aprire il muro fosse difficile, questo è impossibile.
Ma sono decisa, se ci riescono gli altri, soprattutto se ci riesce Charlotte, ce la devo fare anch’io.
La cosa difficile è riuscire a vedere tutte le parole, girare le pagine del libro è stato facile da imparare e più o meno riesco anche a capire il senso di quello che c’è scritto in una pagina ma a Yuni questo non basta. Mentre noi leggiamo lui si avvicina ad ognuno di noi e ci fa una domanda molto specifica su una parte a caso del libro che stiamo leggendo e noi dobbiamo saper rispondere.
Alle sei, dopo cinque ore di lettura, sono più stanca che dopo i combattimenti di questa mattina.
Vado in camera a farmi una doccia e alle sette e mezza precise Zack è fuori dalla mia porta che mi aspetta per andare a cena.
‘ciao’ ma quant’è bello il suo sorriso?
‘ciao’
‘finalmente un po’ da soli, non che mi dispiaccia che tu li abbia visti ma…ieri non ci siamo visti per niente’
‘lo so, ma stasera sono tutta tua’
Ci avviamo verso la mensa e una volta al nostro tavolo mi accorgo che non c’è ne Ethan ne Kendra.
‘strano che non siano ancora arrivati no?’
‘hanno chiesto un permesso a Yuni per andare a mangiare a Londra, hanno entrambi più di diciott’anni quindi gliel’ha concesso. Ho provato a chiederglielo anche io ma tu sei ancora piccina quindi niente…’
‘a me va benissimo mangiare anche qui’
‘anche a me però avrei voluto portarti fuori in un bel ristorante, per un appuntamento come si deve’
‘ti posso assicurare che il nostro appuntamento nella radura è stato stupendo, il meglio che si possa desiderare’
‘non devi aver conosciuto ragazzi molto ben educati se la pensi così! Si sa che una ragazza bisogna portarla fuori, offrirle fiori, cene e cose del genere’
‘beh dato che la cosa più simile a un ragazzo che ho avuto è stato Mattia, e sappiamo entrambi che non è andata bene, non posso dirti nulla su quest’argomento’
‘davvero?’
‘davvero cosa?’
‘non hai mai avuto un ragazzo?’
‘no…tu?’
‘beh…’ è in ambarazzo, si vede ‘si…’
‘ok’
Finiamo di mangiare e chiacchieriamo di altro ma io ho sempre in testa quelle sue misteriose ex ragazze. Mi sa che sono gelosa. Parecchio.
Siamo ormai in camera sua sul letto che guardiamo un film quando io prendo il telecomando e metto in pausa.
‘quante?’
‘quante cosa?’
‘quante ragazze hai avuto?’
‘Sei ancora li? Non tante, senza contare te tre, ma non devi essere gelosa’ come diavolo faccio a non essere gelosa?
Non rispondo, non voglio fargli una scenata di gelosia. Ho sempre pensato che sia inutile essere gelosi, soprattutto di ex-ragazze, che bisogna fidarsi e tutto ma evidentemente non l’avevo mai provato sulla mia pelle.
‘Piccola sei stupenda quando sei gelosa, hai quella faccina arrabbiata che mi fa morire’ e scoppia a ridere.
‘seriamente, devi stare tranquilla. Le ho avute tutte e tre prima di venire qui e nessuna delle tre è durata molto. So come ti senti, per me è anche peggio. Vorrei andare da quel, quel…di parolacce ne conosco tante ma non esiste una così brutta per descrivere Mattia! Comunque vorrei andare da lui e spaccargli la faccia, non mi servirebbe neanche ricorrere ai miei poteri. Ma so che se lo facessi verrei arrestato quindi me ne sto qui buono buono, sapendo che ora tu sei tutta mia e siccome ci sono io nessuno può farti nulla’ dopo questo discorso sono molto più tranquilla.
‘ah, a parte Charlotte ovviamente. Oggi ve le davate di santa ragione! Non è solo allenamento per voi vero?’
‘lei mi attacca e io mi difendo, tutto qui’
‘ti difendi anche piuttosto bene devo dire! quando l’hai fatta cadere con quel calcio avrei voluto farti un applauso ma mi sembrava poco carino’
‘ma tu e Ethan lottate o state a guardare quello che facciamo noi?’
‘un po’ tutti e due’ dice, cercando di trattenere le risate.
‘comunque il calcio di oggi se lo meritava tutto, lei l’altra volta mi ha spaccato il labbro? Io oggi le ho fatto vedere che l’altra volta è stata solo distrazione, non mi coglierà più impreparata’
‘non so se ridere o arrabbiarmi. Di solito sono due ragazzi che fanno a botte per una ragazza non il contrario! E poi lei dovrebbe mettersi l’anima in pace, non la volevo neanche prima che arrivassi tu’
‘è quello che le ho detto anch’io!’
‘domani le vado a parlare, non possiamo andare avanti così, dovremmo essere una squadra!’
‘no, è una cosa tra noi due, le parlerò io. Anzi vado adesso’
‘vengo con te’
‘no, mi so difendere tranquillo, se non ti scrivo entro mezzora vienimi a cercare però!’ dico ridendo anche se sono un pochino preoccupata.
‘vedi di non farla a pezzi piccola’ mi bacia e mi apre la porta, come un vero gentiluomo.
Pochi attimi dopo sono davanti alla camera di Charlotte che busso.
‘chi è?’
‘sono Arya, posso entrare? Vorrei parlarti un attimo’
Mi viene ad aprire ed è incredibile quanto sia elegante, persino in pigiama. I suoi capelli biondi sono legati in una coda e indossa un pigiama avorio di seta.
‘allora?’
‘posso entrare?’
‘accomodati’
‘senti Charlotte, io voglio finirla con questa rivalità tra di noi, davvero. Insomma dovremmo essere una squadra!’
‘ok, molla Zack’
‘non saremo mai una squadra a questo modo, tra me e Zack continuerà ad esserci qualcosa’
‘non so cosa farci, sono qui da prima di te quindi ho più diritto di te a stare con lui’
‘questa è un’assurdità, non so bene per quale strano motivo ma Zack ha scelto me. Non sono stata io a chiedergli di venire con me alla festa di Natale’
‘ma dai, è da quando sei arrivata che stai sempre insieme a loro’
‘certo che sto con loro! Sono stati i primi a farmi sentire a casa, mi hanno subito coinvolta e con loro mi ci sono trovata bene. Non avevo idea finisse così’
‘siamo al punto di partenza comunque, se hai finito puoi anche andrtene’
‘no che non ho finito! Voglio finire questa storia stasera. Andiamo da Yuni’
‘ok, andiamo’


NOTE: Salveeee, Hello, Bonsoir, Hola, Hallo! ok, dopo questo saluto molto international vi volevo ringraziare per le recensioni e dirvi che l'ispirazione per il titolo dello scorso capitolo non mi è ancora venuta ma accetto suggerimenti! ahahah scusatemi, sono ancora i postumi di capodanno che si fanno sentire! di solito sono un po' meno pazza :) coooomunque spero che il capitolo vi piaccia, fatemi sapere! baci a tutti <3

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Capitolo 14
*** Pace? ***


14. Pace?

‘non posso credere che voi siate venute da me per una cosa del genere’
‘Yuni così non si può andare avanti, dobbiamo trovare una soluzione’ gli dico sedendomi su una sedia della sua camera
‘la soluzione più semplice è che tu lasci Zack’
‘no Charlotte, non è per niente semplice. Ne ho già visti casi così e anche se si lasciassero continuerebbe ad esserci qualcosa e le opzioni sono due: si creerebbe imbarazzo oppure comincerebbero a vedersi in segreto. Mi sa che è meglio parlare anche con lui’ prende il cellulare e lo chiama, gli dice di venire qui e noi stiamo in silenzio finché non arriva.
‘è successo qualcosa? Come mai mi hai chiamato? E voi che ci fate qui?’
‘siediti per favore, allora. Queste due signorine sono venute da me per raccontarmi i loro problemi, e, se non ho capito male, il problema sei tu.’
‘si lo so, ma non posso farci niente!’
‘innanzitutto non avresti dovuto corteggiare Arya sapendo com’era la situazio…’
‘ma..’ lo interrompe Zack
‘non interrompermi. Dicevo che non avresti dovuto corteggiare Arya ma so che ‘al cuore non si comanda’ e non ci sono regole che lo vietino sebbene sia potenzialmente distruttivo.’
‘lo so che è rischioso, ho letto i libri sui nostri predecessori ma devi credermi quando ti dico che non avrei messo a repentaglio così tanto per una cosa da niente. Mi è piaciuta fin da subito ma non ho fatto niente proprio per questo. Dopo tre mesi però ho deciso di buttarmi e adesso mi ritengo più felice di quanto avessi mai immaginato. Non credo sia un crimine e, Charlotte, maltrattare come stai facendo la mia ragazza ti fa solo perdere punti. Mi dispiace farti soffrire, vorrei che almeno noi quattro fossimo tutti amici ma tu, anche prima dell’arrivo di Arya, rendi la cosa impossibile. Scusa ma è così’
‘come sarebbe a dire che rendo la cosa impossibile? Ti ho chiesto più di una volta di pranzare con me e tu non hai mai accettato’
‘il modo in cui tratti Ethan è inaccettabile, ed è stato…difficile…averti sempre intorno ovunque andassi’
‘se la mia presenza non era gradita bastava dirlo invece di illudermi’
‘illuderti? Cos’ho fatto per illuderti?? Continuavo a dirti di no, ad ogni tuo invito, questi non mi sembrano incoraggiamenti no? Senza contare che ti sei fissata con me solo perché ti ho detto di no, sei abituata ad avere tutti ai tuoi piedi e quando hai trovato uno che ti ha detto di no ti sei impuntata’
Charlotte è ammutolita.
‘beh ragazzi vedo che c’erano più di una cosa che dovevate dirvi…Charlotte ti conosco oramai abbastanza da poter pensare che quello che ha detto Zack sia quantomeno plausibile. Hai qualcosa da dire?’
‘e se anche fosse? Non vedo il problema’
‘il problema è che adesso Zack sta con Arya e sembra si vogliano davvero bene. Quindi sarebbe…opportuno… che tu li lasciassi perdere, non credi?’
‘si va bene, adesso però voglio andare a dormire, se non dormo almeno otto ore sono una belva’
Mi verrebbe da dire cose poco carine ma è meglio che sto zitta.
‘ragazzi è meglio che andiate anche voi, buonanotte. Domattina alle nove giù’
In silenzio Zack si alza, mi prende per mano e usciamo dalla camera di Yuni.
Sempre in silenzio mi accompagna in camera, davanti alla porta però non entro subito.
‘davvero ti sono piaciuta da subito?’
‘si, un sacco’ mi dice spostandomi una ciocca ribelle dietro l'orecchio.
‘non me n’ero accorta’
‘cercavo di non fartelo capire, ma Ethan lo ha saputo subito’
‘perché non volevi farmelo capire?’
‘è un po’ lunga da spiegare…’
‘ti va di venire dentro a spiegarmelo? Però poi è meglio se vai a dormire in camera tua, non vorrei che ci fossero altri problemi’
‘si direi che è meglio’ Entriamo ridacchiando e ci accoccoliamo sul letto.
‘allora?’
‘non volevo fartelo capire perché se poi fosse stata solo una cottarella da ‘giochino nuovo’ non volevo ne far soffrire te ne mettere a repentaglio la squadra. Ci sono stati un sacco di casi, nei nostri predecessori intendo, di due che si sono messi insieme e poi si solo lasciati, spesso in brutto modo, e che hanno rovinato la squadra. nella maggior parte di questi casi è finita davvero male, del tipo che i due si mettono a litigare nel momento sbagliato e…’ non finisce la frase ma la conclusione è ovvia.
‘capito…’
‘io invece non ti piacevo?’ mi dice per cambiare argomento, sorridendo
‘sinceramente non ci pensavo, ero parecchio incasinata da tutto questo. Insomma ho pensato subito fossi carino e simpatico ma proprio non pensavo a questo. Non era nei miei piani venire qui per trovare un ragazzo’
‘ma ne sei felice?’ mi chiede leggermente preoccupato
‘com’è che hai detto prima? ‘Mi ritengo più felice di quanto avessi mai immaginato’, grazie a proposito. Di quello che hai detto prima’
‘era vero, è vero’
‘è una cosa molto dolce…ti voglio bene davvero’ non me la sento di dire 'ti amo', non ancora.
‘anche io, adesso è meglio che vada. Ci vediamo qui alle otto, buonanotte piccola’
‘buonanotte tesoro’ e con un bacio mi da la buonanotte e va in camera sua.
Mentre mi preparo per andare a dormire penso alla fortuna che ho avuto a trovare un ragazzo così e che la storia con Charlotte non mi sembra affatto finita.
Vengo svegliata da un bacio che mi fa sentire tipo Biancaneve.
‘non me l’avevi detto tu che è meglio chiuderla la porta?’
‘mmm…ma che ore sono?’
‘le otto, dai alzati che andiamo a fare colazione che poi abbiamo lezione’
‘si, aspettami, dammi cinque minuti’
Agguanto un paio di jeans e una maglietta e vado in bagno e mi preparo alla velocità della luce, due minuti dopo sono di nuovo in camera.
‘ma questa sei tu da piccola?’ mi dice indicando una foto sulla mensola.
‘si, ero al mare con i miei, andiamo?
Quando arriviamo in mensa Ethan e Kendra, come ormai quasi in ogni momento in cui li vediamo, sono abbracciati che si sbaciucchiano. Zack evidentemente sta pensando la stessa cosa.
‘ma non vi si sono ancora consumate le labbra a voi due?’
‘ehi amico che ci vuoi fare? È l’amore’
‘io e Zack non stiamo mica tutto il giorno a sbaciucchiarci’
‘dovreste provare, almeno la finite di rompere a noi no? Comunque domani sera pensavamo di andare a ballare in città, vi va di venire? Yuni mi lascia la macchina!’
‘Lei non ha ancora diciott’anni, Yuni non vuole.’
‘gliel’ho già chiesto, ha detto che se non si allontana da noi tre può venire, insomma è capodanno!’
‘davvero? Posso venire con voi?!’ chiedo entusiasta.
‘perfetto, allora potremmo anche andare a mangiare fuori!’
‘va bene, comunque poi ne parliamo stasera! Adesso devo andare dal professor Sean, dobbiamo ancora finire il progetto, vieni amore, ti accompagno in camera prima’
E mentre se ne vanno e ci salutano, Ethan ci fa l’occhiolino.
Poco dopo lo incontriamo nel sotterraneo.
‘ehi, ce ne avete messo di tempo! Poi dite a noi che dobbiamo finirla di fare i piccioncini’
‘non stavamo facendo i piccioncini! Stavamo facendo colazione.’
‘se, se’
Intanto arriva Yuni e ci fa allenare con le sfere di luce, ormai anche io lavoro da sola con un manichino.
Siccome Yuni questo pomeriggio non può farci lezione non ci fermiamo per il pranzo ma continuiamo ad allenarci fino alle tre, quando Yuni deve andarsene.
Mentre saliamo le scale, senza pensarci, andiamo in mensa ma la troviamo deserta.
‘cavolo, è vero! Ormai è chiusa! Andiamo a mangiare in città? Tanto se torniamo entro le sette puoi uscire anche te Arya, basta dirlo ad Annabeth!’
‘ma così dobbiamo aspettare un’altra ora!’ si lamenta Zack.
‘si vede proprio che siete uomini eh! Sedetevi li e datemi dieci minuti!’
‘grande Arya’
‘piccola sei fantastica’
Mi dirigo in cucina e apro il frigo e guardo cosa c’è. Prendo il petto e lo taglio a pezzetti, lo infarino e lo butto in una padella ben oliata, due minuti e lo bagno con un po’ di latte. In pochi minuti sono in mensa con tre piatti pieni di carne e una ciotola di patatine su un vassoio.
Non mi danno nemmeno il tempo di posare i piatti in tavola che hanno già spazzolato via tutto.
‘siete due pozzi! Ma l’avete almeno masticata?!’
‘si si era buonissima, si sente che sei italiana’
Anche Ethan ha provato a dirmi qualcosa ma con la bocca piena quindi non ho capito nulla. Quando tutti e tre abbiamo finito, riportiamo i piatti in cucina e andiamo in camera di Ethan, poco dopo ci raggiunge anche Kendra.
‘Ma Ethan, sei sicuro che domani sera io possa uscire?’
‘si si tranquilla, se vuoi domani glielo possiamo richiedere’
‘no no, mi fido’
‘avete già deciso dove portare me e Arya?’ chiede Kendra
‘ehmm’
‘non proprio, non ancora, no’
‘beh ragazzi, è meglio che vi muoviate no?’
‘niente fast food, capito?’ dice Kendra guardandoli male.
‘sono assolutamente d’accordo con Kendra, il fast food è abolito ok?’
‘certo ragazze, vi prometto che io e Ethan vi porteremo in un bel ristorante e poi a ballare. Vestitevi eleganti ma non troppo ok?’
‘agli ordini tesoro!’ gli dico dandogli un bacio.
‘anzi, Arya ti va di fare un salto in città per un po’ di shopping?’
‘adesso?’
‘si! Ti va? Chiedo ad Annabeth la macchina così facciamo prima!’
‘volentieri! Dammi un attimo che vado a prendermi una felpa e la borsa!’
‘e io e Zack?’
‘Amore voi potete passare un fantastico pomeriggio tra maschietti no? Mentre noi ci facciamo belle per voi’
‘e intanto scegliete dove portarci! Ci vediamo stasera ragazzi’
Entrambe baciamo il rispettivo ragazzo e poi andiamo prima in camera mia a prendere la mia roba e poi da Annabeth per chiedere la macchina. Mezz’ora dopo circa siamo già in centro per negozi.
Kendra è davvero un tesoro di ragazza, con lei mi ci trovo davvero bene e passiamo l’intero pomeriggio a spettegolare sui nostri ragazzi e sul resto dei nostri amici.
Kendra, oltre a tanti altri vestiti, compra per domani sera un vestito corto color salmone mentre io uno bianco e nero.
Mentre torniamo a casa ci fermiamo in una pasticceria a comprare dei dolcetti per i nostri ragazzi e poi torniamo a scuola.
Quando arriviamo è ora di cena così portiamo i pasticcini in camera mia e poi andiamo in  mensa. Zack e Ethan sono già al tavolo con i piatti pieni.
‘scusate, ma avevamo fame’ dice Ethan.
 ‘bene, allora niente sorpresa!’
‘no ma perché? Che sorpresa?’
‘ma dai Ethan, se è una sorpresa non si può dire no?’ dico sedendomi al tavolo.
Dopo che io e kendra abbiamo mangiato i nostri piatti di pasta e i due ragazzi se ne sono presi un altro piatto andiamo in camera mia a prendere i pasticcini e poi andiamo in camera di Zack siccome ha un maxi televisore e un sacco di DVD.
‘Zack, che brave ragazze abbiamo?’
‘due tesori, dolci almeno quanto lo sono questi dolcetti’
‘tanto voi non ne mangiate, vero Kendra?’
‘esattamente, ce li siamo comprati e ce li mangiamo’
‘dai! Avevamo fame e non sapevamo a che ora sareste tornate’ dice Zack sulla difensiva
‘appunto! Sappiamo che siete due brave ragazze, dai piccola’
‘avete deciso dove portarci domani sera?’ chide Kendra
‘si, deciso sia il ristorante che la discoteca’ risponde il suo ragazzo con un sorriso
‘allora?’
‘non ve lo diciamo’
‘sicuramente non senza dolcetti, se ce li date…forse’
‘Ethan, sai che questo si chiama ricatto?’
Gli allunghiamo il vassoio e quando i pasticcini sono finiti, e non ci vuole molto, Kendra chiede.
‘allora? Dove andiamo?’
‘abbiamo detto che forse ve l’avremmo detto no?’
‘quindi pensiamo di mantenere il segreto ancora per un po’
‘Non ve lo dico nemmeno cosa siete. Ce ne andiamo Kendra?’
‘ti seguo’
‘no no, dai ragazze’
‘dai è per farvi una sorpresa, sappiate solo che sono due locali fantastici! Fidatevi di noi’
‘che facciamo Arya?’
‘sono così carini, non ce la faccio a tenergli il broncio. Sono come due cuccioli’
Saltiamo entrambe in braccio al nostro rispettivo ragazzo e cerchiamo di corromperli ma a fine serata ancora non sappiamo dove andremo domani.
Quando Ethan e Kendra se ne vanno io rimango ancora un paio di minuti per darci una buonanotte come si deve e poi vado in camera mia.

NOTE: ragazzi, è il terzo capitolo oggi! e sapete perchè? perchè siete dei tesori e perchè qualcuno in particolare (una qualche pazza <3) mi pressa! buona serata ragazzi <3

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Capitolo 15
*** Capodanno ***


15. CAPODANNO

La mattina dopo, quando mi sveglio ci metto un po’ ad accorgermi di un biglietto vicino alla porta, lo apro e c’è un messaggio di Zack.
‘Buongiorno piccolina, mi dispiace ma Yuni ha bisogno di me e Ethan per una cosa quindi oggi non possiamo stare con voi. Ci vediamo alle sei e mezza al parcheggio, non vedo l’ora di vederti. A stasera splendore!’
Un po’ dispiaciuta prendo il telefono e gli scrivo un messaggio: ‘potevi anche scrivermi un messaggio eh! Ma cosa dovete fare? Mi lasci da sola tutta il pomeriggio?’
La sua risposta non tarda ad arrivare.
‘scritto su un foglio a mano è molto più romantico! Comunque è un po’ lungo da spiegare! Quando torniamo ti spiegherò tutto. Mi dispiace lasciarti sola ma devo farlo, stai tranquilla che stasera sarò tutto tuo! Adesso devo andare che Yuni mi sta già guardando male, appena posso ti scrivo. Ethan ti saluta e io ti mando un bacio, ciao piccola!’
Scendo a colazione e mi siedo vicino a Kendra.
‘buongiorno, mi sa che ci aspetta un’altra giornata tutta al femminile’
‘ehi, scusa ma io mi ero già messa d’accordo con alcuni compagni…sai quest’anno abbiamo l’esame e stiamo cominciando a prepararci. Spero non ti dispiaccia’
‘no no tranquilla, anche perché non ho ancora iniziato a studiare niente e presto ricominciano le lezioni quindi tranquilla’
‘bene, scappo che sono già in ritardo! Ci vediamo stasera o a pranzo ok? Ciaoo’
Dopo colazione vado in camera mia a prendere il libro di tedesco e poi nella biblioteca dell’edificio principale, quella non per piacere personale ma per studio.
Mi siedo ad uno dei tavoli di legno scuro e comincio a leggere  e a fare gli esercizi.
‘ehi, hai proprio il vizio di metterti al mio posto eh. Di solito mi ci metto io qui ma molto gentilmente mi siederò qui vicino’
‘Ciao Jonathan, evidentemente abbiamo lo stesso gusto in fatto di sedie!’
‘non ti dispiace se mi siedo qui vero?’
‘no no, anzi! Hai già studiato tedesco?’
‘no, ce l’avevo in programma per oggi insieme a francese, li facciamo insieme?’
‘volentieri! Anche perché di tedesco più o meno ci capisco ma francese proprio, zero!’
‘ma come? Tutti dicono che l’italiano e il francese sono uguali e a te viene meglio parlare tedesco?’
‘è che non mi è mai piaciuto il francese…quest’anno poi, con quella francesina di Charlotte…’
‘è da quando è arrivata che sta dietro a Matthews, poi arrivi te e in un attimo glielo rubi. Mi sorprende il fatto che tu sia ancora viva, non la conosco benissimo ma mi sembra una…’
‘shhh è appena entrata’
Io e Jonathan ci sforziamo di non ridere sperando che non abbia capito che parlavamo di lei.
‘Jonathan è meglio che cominciamo a studiare sai?’
‘va bene ma non chiamarmi Jonathan, mi chiamano tutti Jay’
‘va bene Jonathan che tutti chiamano Jay, studiamo ora!’
Alle quattro del pomeriggio, dopo aver fatto una pausa solo per pranzare sia io che Jay stiamo cominciando a dare i numeri quindi decidiamo di smettere di studiare.
‘comunque io e te siamo proprio matti eh! Studiare il 31 dicembre! A proposito che fai stasera? Se hai voglia c’è una festicciola in camera mia…’
‘mi dispiace ma esco con Zack, Ethan e Kendra..’
‘ah giusto, avrei dovuto immaginarlo…dove andate?’
‘ancora bene non lo so, è che lo hanno deciso i ragazzi quindi io e Kendra ancora non lo sappiamo! A proposito, devo scappare a prepararmi! Ci vediamo, buona serata Jona…ah no Jay!’
‘grazie, anche a te Arya!’
Corro in camera, poso i libri e vado a farmi una doccia, quando esco guardo il telefono e c’è un messaggio di Kendra: ‘ti va se ci prepariamo insieme? Vieni da me?’
‘arrivo’
Mi metto un paio di pantaloni e una maglietta alla cavolo, prendo scarpe, vestito e trucchi e vado in camera di Kendra.
‘ehi com’è andato il pomeriggio di studio?’
‘bene, bene..te che hai fatto?’
‘ho studiato in biblioteca con un mio compagno di classe, adesso sono abbastanza fusa quindi’
Ho appena tolto la maglietta per infilarmi il vestito quando Kendra mi ferma.
‘hai intenzione di lasciarti quel reggiseno? Non ce l’hai uno rosso? È capodanno!’
‘si credo di averlo ma ho messo il primo che mi è capitato’
‘benissimo, rimettiti quella maglia, vai in camera e cambiatelo, se ce l’hai metti un bel completino rosso! Porta fortuna!’
‘ma figurati! Non sono così superstiziosa!’
‘neanche io ma siccome non ti costa nulla magari ti porta fortuna per davvero! Dai dai dai, vai!’
Un po’ divertita e un po’ imbarazzata torno in camera mia a cambiarmi la biancheria e ritorno in camera di Kendra che ora sembra avere una faccia soddisfatta.
Ci vestiamo e poi ci pettiniamo e trucchiamo a vicenda; prima delle sei siamo pronte. Kendra mi accompagna in camera mia e mi aiuta a scegliere borsa e giacca.
Alle sei e venti ci avviamo verso il parcheggio a fianco dell’edificio principale dove troviamo Yuni, Ethan e Zack che stanno parlando, appena ci vedono arrivare Yuni si gira verso di noi e esclama:
‘ragazze, siete splendide stasera! Se non aveste già un cavaliere vi inviterei io a cena! E voi due, trattatele bene eh, questo è un permesso eccezionale, non fatemene pentire. Buona serata a tutti e buon capodanno!’
Dopo che noi tutti abbiano contraccambiato gli auguri e lo abbiamo salutato finalmente riusciamo a salutare i nostri ragazzi.
‘ciao piccola, com’è andata la giornata?’
‘tutto bene, ho studiato con un compagno di classe, voi?’
‘niente di che, abbiamo aiutato Yuni con un progetto’ e intanto mi fa l’occhiolino. So cosa vuol dire, adesso non può parlare perché c’è Kendra, cioè riguarda le nostre ‘capacità’.
‘allora ragazze? Siete pronte? Zack sali dietro con Arya che guido io’
Quando siamo tutti seduti sui comodi sedili del macchinone, Ethan mette in moto e comincia a guidare verso le luci della città.
Non molti minuti dopo Ethan da le chiavi ad un posteggiatore e tutti e quattro entriamo in un ristorante lussuosissimo.
‘ma voi due siete pazzi! Ci costerà un occhio della testa cenare qui!’
‘a me e a Ethan vuoi dire, avendovi invitate fuori è ovvio che la cena la paghiamo noi’
‘no ma, Zack davvero! Non è il caso! Possiamo andare anche a mangiare in un ristorante normale!’
‘questo è normalissimo, ci vengo spesso con i miei’
Infatti poco dopo ci avvicina il capo sala che dice:
‘signorino Matthews, che piacere averla qui. Spero che i suoi genitori stiano bene, seguitemi, vi porto al vostro tavolo, date pure i cappotti a Wilkinson.’
Sia Ethan che Zack indossano un completo giacca e cravatta quindi, da bravi gentiluomini, non si levano la giacca ma aiutano noi ragazze a toglierci i cappotti.
Seguiamo il capo sala fino ad un tavolo per quattro dove ci accomodiamo e poco dopo arriva un cameriere con i menù e il cestino del pane.
Una volta ordinato i piatti non tardano ad arrivare e sono deliziosi. Alla fine della cena il caposala ci offre il dolce, una torta al cioccolato buonissima.
Al momento di pagare Zack tira fuori una carta di credito dicendo a Ethan ‘poi ci aggiustiamo’.
Poco dopo siamo nuovamente in macchina che andiamo verso la discoteca. Passiamo tutta la serata a ballare e siccome sia Zack che Ethan hanno bevuto un po’ è Kendra che guida fino alla scuola quando, alle tre passate, usciamo dalla discoteca.
Davanti a camera di Kendra ci diamo la buonanotte, siccome Ethan torna in camera sua e Zack mi accompagna in camera mia.
‘Vieni dentro? Voglio sapere cos’avete fatto oggi’
‘sono quasi le quattro del mattino’
‘dieci minuti?’
‘va bene’
‘mettiti pure sul letto, vado a struccarmi e a mettermi il pigiama e arrivo’
Vado in bagno e mi preparo più velocemente che posso. Quando esco Zack mi guarda e comincia a ridacchiare.
‘devo dire che il tuo gusto in fatto di pigiami è fantastico’
‘si, lo so che i miei pigiami sono tutti bellissimi’
‘penso che mi piacesse di più quello con il gatto però, non capisco perché questa renna è azzurra!’
‘è un pigiama! Non deve avere un senso! Comunque basta parlare del mio pigiama, c’è altro di cui dobbiamo parlare no?’
‘si lo so, quanto era buona quella torta al cioccolato?!’
‘scemo! Dai cos’avete fatto oggi pomeriggio?’
‘Ethan è da quando è qui che aiuta Yuni ma per me è il primo anno. Potrà capitare anche nelle prossime settimane che io e Ethan dobbiamo andare via con lui. Sono circa tre anni, cioè da quando il guardiano di Oas ha compiuto 17 anni, che lo stanno cercando’
‘e come fate? Insomma potrebbe essere chiunque!’
‘Yuni ha una specie di sesto senso, può capire dov’è stata usata la nostra magia quindi non fa altro che farsi guidare dal suo istinto. È lo stesso principio grazie al quale trova noi. Il problema è che Nami sa che lo stiamo cercando quindi si muove molto velocemente per cercare di far perdere le sue tracce. Pensiamo riesca a muoversi attraverso il buio.’
‘in che senso ‘muoversi attraverso il buio’?’
‘secondo noi può teletrasportarsi, creare una specie di buco nero nel buio e usarlo come passaggio, è già successo in passato’
‘cavoli, sarà impossibile prenderlo’
‘no, tu potrai seguirlo. I tuoi predecessori l’hanno già fatto e tra un paio d’anni ci riuscirai anche te’
‘sei sicuro? Mi sembra una cosa così assurda’
‘è ovvio è che assurda! Noi siamo assurdi! Questa specie di film fantasy in cui siamo capitati è assurdo ma ti sembrava assurdo anche aprire il muro e creare le sfere di energia e leggere con la mente e adesso hai quasi superato Charlotte quindi! Siamo assurdi, ma essendolo tutti ci sembriamo normali’
‘secondo me comunque non siamo solo noi quattro ad essere assurdi ma a modo loro tutti lo sono almeno un po’, no?’
‘come sei profonda stasera!’
‘stamattina vorrai dire! sono quasi le cinque e ancora non mi hai detto dove siete stati ieri sera’
‘Yuni ha trovato delle tracce in Norvegia quindi abbiamo preso un aereo e siamo andati nella fantastica foresta norvegese per seguire le sue tracce, il problema è che tutta la foresta ne è piena. Pensiamo stia li perché d’inverno ci sono un sacco di ore di buio’
‘ma cosa fate durante queste scampagnate?’
‘io e Ethan non molto, segniamo solo su una mappa i punti in cui Yuni sente la magia più forte.’
‘ma allora perché vi porta con se?’
‘gli facciamo tipo da guardie del corpo, oltre al fatto che non è più tanto giovane lui non può combattere come facciamo noi’
‘ma contro chi dovete combattere? È pericoloso?’
‘noi non abbiamo mai dovuto usare i nostri poteri ma è già successo che nelle passate ricerche si trovassero davanti direttamente Nami o una sua trappola quindi fa sempre comodo avere uno o più guardiani con se’
‘e perché non possiamo venire anche io e Charlotte?’
‘Siete con noi da troppo poco tempo, se non l’avremo ancora trovato, tra un anno potrai venire con noi’
‘mmm, cos’avete scoperto ieri?’
‘non molto purtroppo, siamo riusciti a trovare alcuni posti che probabilmente ha usato come basi nella foresta. Capanne soprattutto e in un caso una grotta, ma gli piace il lusso. Abbiamo trovato un sacco di sue tracce davanti ad Hotel e anche davanti a qualche casa. Pensiamo le usi quando i padroni sono via’
‘cavolo, ma se è così sfuggente come faremo a catturarlo?’
‘lui per ora ha paura di noi, siamo in cinque, contando anche Yuni, e lui solo uno. Sicuramente cercherà di dividerci e prenderci uno alla volta. Ne abbiamo parlato con Yuni e al momento la più a rischio è Charlotte perché non si è integrata con il nostro gruppo. Poi te ne parlerà anche lui ma abbiamo pensato sia opportuno che tu provi a far pace con lei. Non dico che deve essere la tua migliore amica e tutto ma almeno siate in buoni rapporti’
‘lo sai che io non ho problemi con lei ma è lei che mi odia’
‘si lo so, comunque poi ne parlerai con Yuni, non avrei neanche dovuto dirti questo quindi…’
‘in passato come ha fatto a dividere la squadra? insomma se sappiamo cos’è andato storto prima possiamo imparare dagli errori degli altri no?’
‘infatti credo che la lezione di domani, anzi oggi, pomeriggio sia proprio su questo’
‘se vogliamo andare a lezione è meglio che dormiamo, almeno qualche ora’
‘è quasi l’alba quindi, tecnicamente, non è più notte no?’
‘si, dove vuoi arrivare?’
‘ti dispiace se dormo qui, con te?’
‘mi fa solo piacere, togliti la camicia almeno. Ti do una maglietta’
Per la seconda volta lo vedo senza maglietta e quando si sdraia di fianco a me lo abbraccio forte  e poso la mia testa sul petto.
‘sai Arya, non credevo di riuscire ad incontrare una persona come te’
‘come me come?’
‘io e te ci capiamo subito, non mi assilli, non sei ossessionata dalla moda e non fai di tutto per non farti vedere struccata o con un pigiama con le renne! Sei fantastica e so che stiamo insieme da appena una settimana ma ti giuro che io ti voglio un bene dell’anima. Sono fortunato ad averti’
Mi viene quasi da piangere. ‘sono io che sono stata fortunata! Ti voglio molto bene anche io’ mi allungo leggermente e lo bacio, cercando di fargli capire realmente quanto io tenga a lui.
‘in più non devo mentirti per tutta questa cosa dei poteri, per Ethan è terribile’
‘non riesco neanche a immaginare di dover stare con una persona e mentirgli continuamente. Lo so che non è colpa sua. Dico solo che è brutto’
‘hai ragione…adesso dormiamo però. Buonanotte piccola’
‘Buonanotte Zack’
Quando mi sveglio c’è Zack che mi abbraccia e che dorme profondamente. Cercando di non svegliarlo prendo il cellulare dal comodino per guardare l’ora. È quasi mezzogiorno quindi sveglio Zack, mi vado a vestire e poi accompagno lui in camera sua per mettersi qualcosa che non sia ne la mia maglietta ne la camicia elegante che aveva ieri.
Raggiungiamo Ethan e Kendra a colazione e loro sembrano stanchi almeno quanto noi. Stranamente Ethan si sta ingozzando.
‘buongiorno ragazzi!’
‘ciao Kendra’
‘ehi Zack, non ti ho sentito tornare in camera stanotte, avete ‘dormito insieme’ eh?’ dice con un tono decisamente sarcastico e virgolettando ‘dormito insieme’. Avendo capito cosa intende divento rossa all’istante.
‘Ethan cuciti quella bocca.’
‘ahia! Che è successo? Non ha funzionato?’
‘Dai Ethan, non lo vedi che Arya è in imbarazzo? E mi sembra un po’ anche Zack’ interviene Kendra per cercare di trattenere il suo ragazzo.
‘non sono in imbarazzo è solo che è presto’
‘Arya ha ragione, è solo una settimana che stiamo insieme! Comunque fine della discussione.’
Pranziamo e poi io e i due ragazzi andiamo da Yuni mentre Kendra va in biblioteca a studiare.
Come mi aveva predetto Zack passiamo tutto il pomeriggio a cercare i modi in cui Nami è riuscito in passato a separare la squadra e a fine giornata abbiamo un quaderno pieno di errori commessi dai nostri predecessori.
Usciamo dal sotterraneo solo all’ora di cena quindi andiamo subito in mensa e poi andiamo subito in camera, siamo tutti stanchissimi.
Zack, come sempre, mi accompagna in camera.
‘Zack, posso chiederti una cosa?’
‘dimmi piccola’
‘hai detto che hai già avuto altre ragazze prima di me e…sai, mi chiedevo…dopo i discorsi di Ethan di oggi…’
‘ti chiedevi se avessi mai fatto sesso?’
‘si’
‘no, tu?’
‘no’
‘lo so che può sembrare egoista ma non sai quanto questa cosa mi faccia piacere’
‘invece penso di saperlo’
‘adesso è meglio che vada, così ti lascio dormire, buonanotte piccola’
‘notte tesoro’ e con un ultimo bacio si allontana.


NOTE: l'avevo ricontrollato. e aggiustato, modificando qualche piccola parte. poi boom, si è spento il computer. quindi ora sono arrabbiata con il computer e non lo ricontrollo, lo farò più avanti e lo modificherò, tanto non cambio nulla di sostanziale. scusatemi <3

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Capitolo 16
*** Tutto si crea e tutto si distrugge ***


16. TUTTO SI CREA E TUTTO SI DISTRUGGE

La mattina dopo, a colazione, una ragazza mi si avvicina per informarmi che Yuni mi vuole nel suo ufficio. Mi alzo e lo raggiungo, sapendo già, più o meno, quello che mi vuole dire.
‘buongiorno Yuni, mi volevi parlare?’
‘si Arya, siediti pure’
‘suppongo che Zack te l’abbia già accennato ma volevo chiederti di provare a diventare amica di Charlotte’
‘si me l’ha già detto e io, come l’ho detto a lui, lo dico a te. Non sono io che ce l’ho con lei ma è lei che vorrebbe uccidermi’
‘quindi da parte tua non ci sono problemi?’
‘assolutamente no, anzi’
‘benissimo, tra cinque minuti arriverà anche lei qui e vorrei che voi provaste a lavorare insieme. Non pretendo che siate amiche ma che almeno non proviate ad uccidervi’
‘ok’
Quando arriva sembra sorpresa che ci sia anche io ma si siede senza dire niente.
‘Charlotte, sai perché ti ho fatta venire qui?’
‘no’
‘dopo il lavoro che avete fatto ieri penso abbiate capito che l’unione tra di voi è fondamentale e vi può costare cara. All’inizio ho sperato che i problemi tra di voi si risolvessero da soli ma, anche se non ci sono più stati problemi dall’ultima volta adesso vorrei che provaste a cooperare. A conoscervi meglio. Arya mi ha già detto che le va bene, spero che anche a tu sia d’accordo Charlotte. Ho pensato che per iniziare potreste cominciare a studiare insieme. Charlotte tu sei un anno avanti a lei e quindi puoi aiutarla, soprattutto in francese, che lei non se la cava molto bene. Tu invece potresti migliorare il tuo italiano avendo a disposizione una ragazza madrelingua no?’
‘Yuni sai che hai avuto proprio un ottima idea? Anzi il 20 è il mio compleanno e volevo dare una festicciola e magari puoi venire. Voglio approfittare di quest’incontro per scusarmi con te Arya, per come mi sono comportata, spero che tu possa perdonarmi’ sono shockata, credo di stare sognando.
‘certo che ti perdono, non ti preoccupare. E mi farebbe anche piacere venire al tuo compleanno!’
‘benissimo! Non credevo di riuscirci così presto! Benissimo, si si, davvero fantastico!’ esclama Yuni sorpreso.
‘Charlotte cerca di avvicinarti un po’ anche agli altri due ok? So che sarà difficile ma è importante!’
‘ci proverò, promesso’
‘brava, adesso venite, è quasi ora di lezione’
Sono davvero sorpresa dal comportamento di Charlotte ma a me fa solo piacere questa sua nuova disposizione d’animo. Passo una delle migliori lezioni di sempre, anche se è stancante come tutte le altre almeno non ho gli occhi di Charlotte che mi fissano con cattiveria.
La lezione finisce alle sei e, dopo una più che necessaria doccia, ci sediamo al tavolo della mensa e racconto a Ethan e Zack la conversazione con Yuni e Charlotte.
‘mah, secondo me mente’ dice Zack addentando un panino.
‘e secondo me hai ragione’
‘ma dai ragazzi! Potremmo almeno darle un’opportunità!’
‘proprio te lo dici? Con tutto quello che ti ha fatto passare?’
‘ma Zack, appunto per tutto quello che mi ha fatto passare vorrei darle un’altra opportunità! Stasera andiamo al cinema? Potrebbe venire anche lei no?’
‘sei sicura? Insomma saremo io e te, Ethan e Kendra…non si sentirà in imbarazzo?’
‘a parte il fatto che non credo che Charlotte si sia mai sentita in imbarazzo, vado a chiederglielo e le chiedo anche se vuole portare qualcuno’
Mi alzo dal tavolo e mi dirigo verso di lei che è appena entrata in mensa.
‘ehi Charlotte! Volevo chiederti se ti va di venire con noi al cinema stasera!’
‘mi piacerebbe ma ho un’impegno! Esco con uno’
‘bene! Allora non ti voglio disturbare! Ti auguro una bella serata! Ci vediamo domani’
‘buona serata anche a voi! A domani’
Torno al mio tavolo per dirlo agli altri, intanto è arrivata Kendra.
‘ehi, non può venire, esce con uno’
‘bene, almeno la parte che mi ha dimenticato è vera. Non ne potevo più’ dice Zack sollevato.
‘siccome ti ha dimenticato perché non potrebbe aver deciso di lasciar perdere anche me?’
‘vedremo tesoro, io te lo auguro! Davvero, lo spero ma non ci crederò finchè non lo vedrò’
‘comunque stasera lo stesso cinemino?’ chiede Ethan.
‘certo!’
‘qualcuno sa cosa c’è?’
‘no, se poi vediamo che c’è qualcosa che non ci piace andiamo in camera mia a vedere un film’
C’è ‘Un amore di testimone’ e dopo infinite suppliche da parte mia e di Kendra i ragazzi accettano di vederlo e poi andiamo a dormire.
Le settimane seguenti passano tranquillamente, con l’inizio della scuola e le lezioni di Yuni sempre più faticose, e presto arriva sabato 19. Charlotte ha avuto il permesso per dare una festa ‘anni 50’ in palestra, invitando quasi tutta la scuola.
Io e Kendra siamo riuscite a comprare due vestiti stupendi, io nero a pois bianchi, con una fascia nera intorno alla vita e con un fiocco. Kendra ha un bellissimo vestito rosso a grossi pois bianchi, con il tipico scollo a V anni 50 e un fiocchetto in vita.
I nostri due ragazzi sono un Danny Zuko e un Kenickie perfetti, con tanto di brillantina nei capelli.
Quando entriamo in palestra sono sorpresa, il locale sembra davvero anni 50! Con tanto di Juke-box!
Per di più muoio dalla voglia di sapere chi sia il cavaliere misterioso di Charlotte, non l’ha ancora voluto dire a nessuno, almeno che sappia io.
Io e Kendra andiamo a posare i nostri regali su un tavolo già stracolmo, torniamo dai nostri ragazzi che stanno chiacchierando con degli amici e cominciamo a ballare sulle note di ‘stand by you’.
Quando la canzone finisce andiamo a bere qualcosa e vicino al tavolo vediamo Charlotte e, con mia enormissima sorpresa, al suo fianco c’è Jonathan.
‘Ciao Charlotte, auguri! Ma allora è lui il tuo cavaliere misterioso?! Potevate dirmelo! Ciao Jay!’
‘Ciao Arya! Grazie mille!’
‘Ciao Arya!’ mi saluta allegramente Jay.
Gli altri cominciano a chiacchierare e dopo torniamo a ballare. Sono sorpresa anche perché Jay non mi sembra assolutamente il tipo che può stare con Charlotte, sono completamente diversi.
Continuiamo a ballare sulle note dell’intera colonna sonora di Grease ma per tutta la sera non vediamo più ne Charlotte ne Jay. Verso mezzanotte andiamo a dormire e io ci metto mezz’ora solo a togliermi tutto il trucco dalla faccia.
Le settimane passano velocemente, le mattina a scuola, sempre seduta vicina a Jay che non fa altro che parlare di Charlotte e messaggiare con lei, i pomeriggi ad allenamento nel sotterraneo e le sere un po’ in compagnia e un po’ da sola con Zack. Per il nostro primo mese insieme siamo andati a mangiare a Londra e lui è sempre più favoloso ogni momento che passa.
Presto si avvicina il suo compleanno, il 17 febbraio, e io mi faccio aiutare da Ethan per trovare il regalo perfetto. Con molta, molta fatica riesco a procurarmi un gioco per la play introvabile ma per farlo rimanere un po’ sulle spine la sera della cena del suo compleanno, alla quale andiamo con praticamente tutta la sua classe, Ethan e Kendra, gli do un gioco pessimo, che ho comprato a pochissimo e che non va neanche bene per la sua console.
Quando lo apre mi ringrazia e io faccio fatica a non mettermi a ridere. Il resto della serata prosegue benissimo e la mattina dopo mi alzo all’alba per andare a svegliare Zack.
La sua porta, per quanto chiusa a chiave, ha la serratura che non funziona benissimo e con una leggera pressione si apre quindi entro in camera sua il più silenziosamente possibile per saltargli sul letto con tutta la forza che ho.
‘Buongiorno!’
‘ma che cazz…?
‘Buon compleanno tesoro’ gli dico porgendogli il vero regalo e accoccolandomi vicino a lui.
‘ma me lo hai già dato il regalo!’
‘ma dai! Credevi davvero che quell’obbrobrio fosse il mio regalo? Apri questo’
Appena lo apre si vede la sua faccia che cambia espressione.
‘Ma come hai fatto a trovarlo? È tutto esaurito ovunque!’
‘Ethan mi ha detto che lo volevi e allora l’ho comprato’
‘Sei fantastica Arya! Meravigliosa!’
‘speravo ti piacesse, dai vestiti che andiamo a far colazione vecchietto. Adesso abbiamo due anni di differenza!’
Facciamo colazione e poi Zack e Ethan si chiudono in camera per usare il nuovo giochino, come due bimbi.

Io intanto vado in biblioteca a fare una ricerca su Gustave Flaubert da consegnare mercoledì. Giro metà biblioteca per trovare la sezione dedicata alla letteratura francese e per trovare Madame Bovary in lingua originale. 
Sono per l’appunto in giro per la biblioteca quando vedo Charlotte che si bacia con uno della sua classe.
Non ci posso credere. Non so cosa fare quindi mollo tutti i libri e mi fiondo in camera di Ethan.
‘ragazzi mettete in pausa. Vi devo parlare’ dico chiudendo la porta alle mie spalle.
‘è successo qualcosa tesoro?’
‘no, cioè si, più o meno. Ascoltatemi!’
Gli racconto quello che ho visto ma loro non hanno la reazione che mi aspetto.
‘Tesoro, è di Charlotte che stiamo parlando. Non mi sorprende più di tanto quello che dici. Non è mai stata con un ragazzo per più di una settimana. È già un record’
‘Zack ha ragione, Arya’ dice Ethan facendo per schiacciare play ma, dopo la mia occhiataccia, ci ripensa.
‘si ma…povero Jay! Non posso aspettare e non fare niente! È un mio amico e non posso permettere che quella francesina del cavolo lo prenda in giro’
‘e cos’hai intenzione di fare? Vai la e glielo dici?’ mi chide Zack.
‘boh non lo so, pensavo di si’
‘va bene ma attenta perché sai già di cos’è capace Charlotte’
‘Ethan ha ragione tesoro, e poi abbiamo appena riunito la squadra!’
‘cosa mi consigliate di fare?’
‘farti i cavoli tuoi’ mi dicono all’unisono.
‘ma povero!’
‘allora vai a parlarle, dille che l’hai vista con un altro e che intenzioni ha con Jay’ mi dice Zack rimettendo play.
‘ma poi non voglio che la squadra si distrugga per colpa mia’
‘Tesoro, davvero, devi fare quello che ritieni giusto e più importante’
‘ci penserò, intanto vado in biblioteca a fare la mia relazione e se li vedo ancora li magari le dico qualcosa altrimenti no’
‘brava, ci vediamo stasera a cena.’
Do un bacio a Zack e poi ritorno in biblioteca.
Riprendo i libri da dove li ho lasciati prima e vado a cercarmi un tavolo vuoto. Mi siedo e comincio a scrivere cercando di non fare troppi errori.
Poco dopo vedo Charlotte che passa mano nella mano con Sam, mi vede, dice qualcosa al ragazzo che va avanti mentre lei viene a sedersi davanti a me.
‘ciao Charlotte’
‘Guai a te se lo dici a qualcuno. Soprattutto a Jay’
‘Charlotte non puoi prenderti gioco di loro così’
‘loro chi?
‘Jay e Sam!’
‘Sam lo sa che sto con Jay, con lui mi diverto e basta’
‘allora pensa a Jay, se gli volessi bene non gli faresti questo’
‘te pensa a te stessa, o altrimenti quello che ti ho fatto prima, quando ero gelosa di Zack, sembrerà nulla in confronto a quello che ti succederà’ dice avvicinandosi minacciosamente
‘non mi sembra il modo di comportarsi, non ti ho fatto nulla’
‘e sarà meglio per te, non dire una parola a Jay’
‘ma perché mi devi sempre attaccare? Non ti ho fatto nulla! Ma ti do solo un consiglio, Jay è un bravo ragazzo e non si merita quello che gli stai facendo’
‘va bene, ciao’
Ritorno alla mia relazione ma arriva l’ora di cena che io sono andata poco avanti.
Rimetto i libri a posto e sto uscendo dalla biblioteca quando arriva Jay.
‘Cosa diavolo sei andata a dire a Charlotte?’ mi urla contro.
‘io?’
‘si tu! mi ha detto che sei stata tu a convincerla a lasciarmi!’
‘non ho fatto niente del genere!’
‘mi ha detto che vi siete parlate in biblioteca’
‘si questo è vero..’
‘e cosa le hai detto?’
‘beh…l’ho vista con un altro e le ho detto che non ti meritavi quello che ti stava facendo’
‘dovresti imparare a farti i fatti tuoi’ e detto questo se ne va.
La fame mi è passata completamente, torno in camera cercando di trattenere le lacrime. Quando arrivo in camera sento il mio cellulare che squilla.
‘pronto?’
‘tesoro, dove sei? Sono venuto a cercarti in biblioteca ma non ti ho vista. Ti stiamo aspettando a mensa’ mi dice Zack.
‘ehi, si scusa mi sono dimenticata di avvertirti. Non ho molta fame, sono già in camera’
‘ma stai male? se vuoi vengo da te’
‘no no, tranquillo. Sto bene, adesso vai a mangiare che sono già le sette e mezza’
‘va bene, ci sentiamo dopo’
‘buon appetito’
Vado a farmi una bella doccia e quando esco sento bussare alla porta.
Mi metto l’accappatoio e vado ad aprire. È Zack.
‘ehi, ti ho portato qualcosa da mangiare’
‘non era il caso, ho detto che non ho fame. comunque grazie’
‘ma se ti dovesse venire almeno hai qualcosa! Poi stasera c’era la pizza’
‘grazie, posala pure sulla scrivania’
‘allora me lo dici cos’hai?’
‘ma niente, non ti voglio angosciare il giorno del tuo compleanno, allora che facciamo stasera?’
‘io pensavo di starcene qui’ dice sedendosi sul letto
‘sicuro? È il tuo compleanno! Non vuoi uscire?’
‘no davvero, mi va benissimo stare qui con te’
‘ok, allora mi vado a mettere il pigiama’
Quando esco dal bagno mi accoccolo vicino al lui sul mio letto.
‘allora…è andata male con Charlotte? Sei andata a parlarle?’
‘non proprio, io ero li seduta che facevo la mia ricerca. Poi lei è passata e mi ha visto, è venuta lei a parlarmi’
‘mi sa che non finisce bene, cosa ti ha detto?’
Gli racconto della mia conversazione con Charlotte e di quella con Jay.
‘ma io non volevo litigare ne con uno né con l’altra, se almeno le fossi andata a parlare io potrei capire, ma è lei che è venuta da me!’ dico con le lacrime agli occhi-
‘lo so tesoro, era una brutta situazione’
‘non so davvero cosa fare Zack, mi dispiace così tanto! Ho rovinato di nuovo la squadra’
‘Arya, non hai fatto nulla tu. Ti ci sei trovata in mezzo senza volere. Tranquilla piccola, si sistemerà tutto’ cerca di consolarmi abbracciandomi stretta.
‘sai che adesso mi è tornata un po’ di fame? Dov’è che è quella pizza di cui parlavi prima?’
Scoppia a ridere e si alza a prendermela.
‘tieni, mangia piccina’
‘grazie, ne vuoi un pezzo?’
‘no,no l’ho già mangiata. Magari solo un morso’
‘tieni’ dico passandogliene un pezzo.
‘grazie cucciola’
‘voi oggi avete passato tutto il giorno a giocare a quel gioco?’
‘quasi! L’ho stracciato!’ scoppio a ridere perché anche se sono ormai decisamente grandi sono ancora due bambini.
Passiamo tutta la serata a coccolarci sul letto e solo quando stiamo veramente crollando lui va in camera sua.


NOTE: Hola! sembrava troppo bello per essere vero la pace con Charlotte eh? quella francesina del cavolo ne combina sempre una! 
Coooomunque io non dovrei essere qui, ma a fare economia aziendale, o matematica o l'altro trilione di compiti che ho da fare e non ho ancora cominciato D: tra l'altro dovrei anche cominciare quella strameledetta tesina, mancano meno di sei mesi! D: ok, basta stressarvi con le mie ansie, fatemi sapere cosa pensate del capitolo! <3

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Capitolo 17
*** In missione ***


17. IN MISSIONE

La mattina dopo, a matematica, per la prima volta da quando mi sono trasferita qui, Jay si siede lontano da me e non mi rivolge la parola.
A fine mattinata, una delle più lunghe di tutto l’anno, vado a pranzo con gli altri e poi andiamo ad allenamento.
Ci cambiamo e mi sembra di essere tornata ad un mese fa, quando Charlotte mi odiava e nel nostro spogliatoio non volava una mosca.
‘allora ragazzi, venitevi a sedere un momento qui’ Yuni è molto serio e ognuno prende posto su una poltrona per starlo a sentire.
‘credo di aver trovato una traccia molto forte, quindi voi tutti domani verrete con me per controllare il posto, se troveremo qualcosa torneremo ma voi due rimarrete a casa ragazze’
‘ma perché? Insomma anche noi abbiamo i poteri e quattro è meglio di due no?’ chiede Charlotte imbronciata e io per una volta mi trovo d'accordo con lei.
‘ragazze, voi siete bravissime ma è solo un anno che siete con noi, Arya tu addirittura meno. Sicuramente vi attaccherebbe. Comunque è improbabile trovare qualcosa domani quindi non vi preoccupate. Oggi intanto ho intenzione di provare a farvi imparare le tecniche specifiche per i vostri poteri. Ethan, tu sei l’unico che ha già letto il tuo libro quindi comincerò con te, voi altri lì davanti troverete dei libri con il vostro nome. Non il nome vero, quello del potere. Leggetelo tutto e quando lo avrete finito venitemi a cercare, probabilmente sarò nel boschetto dietro la scuola’
Ethan prende il suo libro e segue Yuni fuori mentre noi prendiamo i nostri libri e ci risediamo sulle poltrone.
Sono tutti e quattro rivestiti di pelle scura, con il nome dorato scritto sul bordo del libro. Sul mio davanti c’è una specie  spirale con uno zaffiro incastonato.
Sbircio gli altri libri e vedo che ognuno ha un disegno con una pietra nel centro. Quello di Zack sembra triangolare con un rubino mentre quello di Charlotte è un rombo con una grande pietra acquamarina.
Si vede che tutti i libri sono molto antichi e, a giudicare dalla polvere che il mio ha sopra, è molto tempo che nessuno li apre. Notando che gli altri stanno già leggendo apro il mio.
se stai leggendo questo significa che sei il nuovo possessore dello spirito di Eirs,guardino dell’aria. Questo è insieme un onore e un onere perché devi essere forte abbastanza da combattere, insieme ai tuoi compagni, il terribile piano di Nami. Questo volume può insegnarti molte delle tecniche scoperte negli anni dai tuoi predecessori ma fai attenzione! Non tutti riescono a padroneggiare tutte queste tecniche per cui comincia dalle tecniche più elementari per poter proseguire. Fortunatamente non sarai sola in questo allenamento, Yuni ti seguirà passo passo e ti aiuterà ma tu dovrai essere pronta. Sta soprattutto a te studiare molto duramente per poter presto padroneggiare tutte queste tecniche.’
Dopo questa breve introduzione seguono pagine e pagine di descrizioni di tecniche, a partire dalle sfere di energia che ormai padroneggio piuttosto bene fino al trasporto di oggetti da un luogo ad un altro, oggetti anche molto grandi, qui parla addirittura di montagne!
Prima di ogni incantesimo c’è una lunga spiegazione di cosa fa, come funziona e di com’è nato.
Il primo a finire di leggere è Zack, dopo più di due ore da quando abbiamo cominciato.
Siccome sia io che Charlotte, che siamo circa a metà del libro, lo guardiamo male si giustifica dicendo ‘io l’avevo già iniziato’ e va alla ricerca di Yuni.
Devo dire che rimare da sola in una stanza così isolata con Charlotte mi mette un po’ di timore ma entrambe siamo così prese dai rispettivi volumi che non ci guardiamo neanche.
Continuando a leggere scopro che ci sono anche incantesimi composti, uno in particolare mi entusiasma molto: è nella sezione di ‘incantesimi da guerra’ e necessita di tutti e quattro i nostri poteri combinati. È uno dei più complicati che io abbia letto.
Quando Yuni, Zack e Ethan arrivano noi non abbiamo ancora finito di leggere.
‘ragazze siete ancora qui? Sono le sette passate!’
Avendo completamente perso la cognizione del tempo ci alziamo e ci stiracchiamo, avendo tutti i muscoli indolenziti.
Ci andiamo a cambiare e poi andiamo a mangiare.
Durante la cena non posso chiedere nulla hai ragazzi perché c’è anche Kendra ma appena mi trovo sola con Zack lo bombardo di domande.
‘allora? Cos’avete fatto oggi? Com’è andata? Cosa vi ha insegnato? Allora?’
‘calmati! Una domanda per volta altrimenti non riesco a risponderti’
‘cos’avete fatto oggi?’
‘io o Ethan? Perché abbiamo fatto cose diverse’
‘prima tu!’
‘ho provato un paio di magie che ci sono su quel libro’
‘dai, non farti tirare fuori le cose! Racconta!’ dico, seduta a gambe incrociate sul suo letto. Sembro una bambina.
‘la prima era parecchio facile, praticamente dovevo fare una sfera di fuoco. Ma non di quelle da lanciare…questa mi segue’
‘e cosa te ne fai?’
‘serve per illuminare, invece di una torcia, che ti tiene occupata una mano, fai questa sfera e volendo la puoi anche lanciare per illuminare più lontano e poi la richiami quando vuoi’
‘wow! E l’altro?’
‘l’altro è più difficile. Per dare fuoco alle cose non ci vuole nulla, il problema nasce quando devi fare in modo che qualcosa non bruci’
‘non ho capito bene’
‘praticamente ho dovuto dare fuoco ad un area ad esclusione di una parte’
‘e questo a cosa serve?’
‘se dovessimo essere in combattimento devo essere in grado di bruciacchiare i nemici senza fare del male a voi’
‘giusto…si non sarebbe male! e Ethan?’
‘Lui è mooolto più avanti! L’ho visto quando sono arrivato che faceva nascere un albero enorme in pochi secondi. Poi lui è andato da un’altra parte per allenarsi da solo e Yuni è stato con me’
‘wow, spero di riuscire a finire di leggere il libro domani!’
‘quanto ti manca?’
‘non molto, solo gli incantesimi dove dobbiamo unirci tutti e quattro’
‘allora si, per domani finisci sicuro.’
‘bene, così vengo con voi. Ah! No, domani andiamo con Yuni in ‘missione’! Ma come fate a essere sicuri che non venga nessuno? Alla fine siete solo nel boschetto qui di fianco’
‘Yuni ha i suoi metodi, non so che stregoneria fa ma, quando gliel’ho chiesto ha detto di star tranquillo che non viene nessuno’
‘ok, secondo te domani dove andremo?’
‘non ne ho idea…’
‘mmm’
‘c’è altro che mi vuoi chiedere?’
‘c’è un incantesimo che non vedi l’ora di saper fare?’
‘devo dire che uno mi ispira un sacco, non so bene come possa riuscirci però, in collaborazione con Ethan dovremmo riuscire a fare una pianta che sputa fuoco. È nella sezione trappole’
‘wow, se penso che fino a sei mesi fa ero una ragazza normale! Adesso sono in Inghilterra con te, il mio ragazzo, a parlare di incantesimi. È folle! Non lo voglio sapere se sto sognando o no’
‘per quanto ne so io non stiamo sognando. Anche a me sembra ancora così starno! Un sacco di ragazzi della mia classe mi hanno chiesto di fare certi corsi con loro o di entrare nella squadra di calcio o in quella di equitazione ma non ho potuto fare nessuno dei due per via degli allenamenti’
‘io l’unico con cui ho fatto amicizia, a parte voi e Kendra, era Jay ma ora non mi parla quindi…’
‘tesoro, tranquilla. Gli passerà’ cerca di consolarmi abbracciandomi, probabilmente ha notato i miei occhi lucidi.
‘ma le ragazze di classe tua? Ce ne sarà qualcuna no Arya?’
‘si, ma sono amiche di Charlotte quindi prima mi odiavano, poi ancora di più perché erano gelose e adesso è ancora peggio, mi odiano più di prima se è possibile.’
‘non ce ne sono altre? Sono tutte sue amiche?’
‘no, ce ne sono altre due ma una è tailandese e non parla una parola d’inglese e ha la traduttrice perché lo sta imparando e con l’altra quando ho provato a parlarle mi ha detto che non ha dubbi che io sia molto simpatica ma Charlotte la terrorizza e non la vuole avere contro, quindi…’
‘quella puttana’
Dovrei essere quantomeno triste del fatto che non riesco a farmi un’amica per colpa di Charlotte ma appena sento il tono con cui la insulta scoppio a ridere.
Lui all’inizio mi guarda sorpreso ma poi scoppia a ridere con me e non riusciamo più a fermarci. Rimango ancora un po’ con lui nel letto a coccolarci e poi vado in camera.
L’indomani mattina la sveglia suona alle 5 perché dobbiamo andare con Yuni in ‘missione speciale’ e per la prima volta potremo andare anche io e Charlotte.
Il suono della sveglia arriva troppo presto per i miei gusti e con estrema riluttanza mi alzo dal letto e mi vesto.
Nell’atrio c’è già Yuni con Ethan e Zack arriva due secondi dopo di me, manca solo Charlotte.
‘non abbiamo tempo per fare colazione in mensa, vi ho preso una brioche e un cappuccio per tutti, ve li do in macchina’
Dopo averlo ringraziato Ethan gli fa la domanda che avrei voluto fargli io se non fossi così assonnata da non capire nemmeno da che parte sono girata.
‘ma dove andremo oggi?’
‘in Svezia, adesso andiamo a prendere l’aereo per Stoccolma, sono quasi certo che la penisola scandinava sia il suo rifugio, al momento’
Intanto è arrivata Charlotte quindi andiamo tutti verso la macchina, io personalmente più che alla macchina mi dirigo verso il mio cappuccino.
Charlotte si siede davanti con Yuni che guida mentre io, Zack e Ethan ci sediamo sul sedile posteriore.
A quest’ora le strade sono quasi deserte, ci sono solo quei pochi sfortunati che devono andare a lavorare così presto quindi non ci mettiamo molto per raggiungere l’aeroporto. Parcheggiamo e andiamo al check-in, il nostro aereo parte tra 45 minuti.
Quando saliamo sull’aereo, sebbene siano le sei e mezza di mattina, è quasi pieno e facciamo fatica a trovare dei posti a sedere, figuriamoci cercarli vicini.
Faccio per sedermi dove ci sono due posti vicini per avere vicino Zack ma Yuni si avvicina e mi dice:
‘ti dispiace se mi siedo qui? Vorrei parlarti’
‘certo, nessun problema’
Zack e gli altri intanto vanno avanti per sedersi.
‘so che volevi stare vicino a Zack ma  ho bisogno di parlare con te’ ci ho messo un po’ ad accorgermene ma mi sta parlando in italiano.
‘non ti preoccupare’
‘ho notato che tu e Charlotte siete ritornate a rapporti…diciamo non molto cordiali’
‘ehmm, si’
‘ebbene? Che è successo?’
‘lei stava con questo mio amico, Jay…’
‘e tu eri gelosa?’
‘no no, anzi ero molto felice per loro! Ma l’altro ieri ero in biblioteca a fare una ricerca e l’ho vista con un altro. Non sapevo cosa fare, ma dopo aver parlato con Zack e Ethan ho deciso di farmi i fatti miei. Ma poco dopo lei, uscendo dalla biblioteca, mi ha visto e mi è venuta a parlare. Mi ha cominciato a dire di non dire nulla a Jay e io le ho semplicemente detto che non era giusto quello che stava facendo ai due ragazzi. Lei mi ha detto che Sam, il ragazzo con cui l’ho vista, sapeva che stava con Jay e che comunque non erano fatti miei. Quando sono uscita dalla biblioteca mi è venuto in contro Jay chiedendomi perché avessi convinto Charlotte a lasciarlo.’
‘e io che pensavo che dopo Giovanna D’Arco non avrei più avuto così tanti problemi’
‘Giovanna D’Arco?’ chiedo sorpresa.
‘si, è stata una di voi’
‘e…chi era?’ logicamente so chi era ma quello che voglio sapere è il potere che aveva e non posso certo gridarlo così. La mia vicina sembra presa dalla sua rivista e probabilmente non parla neanche una parola di italiano ma non posso rischiare.
‘sembrerà assurdo ma Serf, il fuoco’
‘ma, è stata bruciata viva no?’
‘non è una conversazione da poter tenere adesso’ mi dice guardando anche lui la nostra vicina ‘ma ricordamene, mi piacerebbe molto raccontarvi la sua storia. Comunque, ritornando a Charlotte, sinceramente non so bene neanche io come risolvere la questione’
‘per ora sto cercando di non farla arrabbiare di più ma devo dire che risolvere la cosa una volta per tutte non mi dispiacerebbe'
‘fai una cosa, valla a chiamare e dille di venire un momento qui, tu siediti al suo posto’
Mi alzo e cammino lungo il corridoio per cercarla.
‘Charlotte? Ti vorrebbe Yuni, è seduto là’
Senza dirmi nulla si alza e va da lui e io mi siedo al suo posto. Tempo due minuti e arriva Zack.
‘ehi, che ti ha detto?’
‘abbiamo parlato di Charlotte’
‘immaginavo, e adesso lui ha voluto parlare con lei?’
‘si’
‘sai già cosa le dirà?’
‘non ne ho idea’
‘tu cosa gli hai detto?’
Si invitano i signori passeggeri a riprendere posto e ad allacciare le cinture di sicurezza. C’è una leggera turbolenza.
‘ti racconto dopo, vai a sederti ora’
Siamo ormai quasi a Stoccolma quando la turbolenza finisce quindi il pilota comincia la fase di atterraggio. Nessuno di noi ha il bagaglio perché non ci fermiamo per la notte, solo uno zaino a testa con il materiale che ci ha chiesto di portare Yuni più quello che ci ha dato lui.
Sono ormai le nove e il piano prevede un veloce giro in città per controllare un ‘punto sospetto’ e poi andiamo nei boschi per vedere gli altri.
Il sesto senso di Yuni ci porta davanti ad uno degli hotel più lussuosi di Stoccolma, Ethan tira fuori una mappa e comincia a scriverci sopra.
Rimaniamo un po’ lì, Yuni entra anche dentro ma esce dopo pochi minuti.
‘è parecchio che è stato qui, almeno tre o quattro giorni però c’è stato per un bel po’…’
‘e quindi? Adesso che facciamo?’ chiede Charlotte.
‘andiamo a prenderci un panino da portarci dietro e poi andiamo nei boschi’

Troviamo una paninoteca miracolosamente aperta poco più avanti e poi prendiamo un autobus per la città di Västerås e da li un altro che porta nell’interno. Scendiamo ad una fermata e dopo quasi un’ora di camminata e i continui lamenti di Charlotte arriviamo ad un altro punto da segnare sulla mappa. Mentre siamo li che aspettiamo che Yuni faccia tutti i rilevamenti del caso Zack mi si avvicina.
‘sai tesoro, non per metterti pressione, ma non vedo l’ora che impari a teletrasportarti, anzi, teletrasportarci’ dice con il fiatone.
‘potrò portare anche voi con me?’ chiedo girandomi verso Yuni.
‘si, e come ha detto Zack, siamo tutti impazienti che tu ci riesca. Ma non devi cercare di accelerare i tempi. Adesso venite tutti qui intorno. Vi insegno una cosa molto utile, fate tutti quello che vi dico. Chiudete gli occhi’
Uno dopo l’altro eseguiamo, nervosi ed eccitati di scoprire cosa ci aspetta.
‘riuscite a sentirmi?’ Mi sembra una domanda stupida ma rispondo di si e così fanno anche gli altri.
‘cinque, ma cosa centra?’ sento dire da Ethan.
‘boh, non lo so. Penso di si comunque’ questo era Zack. Non ci capisco più nulla.
‘rosa, ma che succede?’ Charlotte. Ho una voglia matta di aprire gli occhi per vedere quello che sta succedendo ma, avendo passato gli ultimi mesi ad allenarmi con Yuni, so che quando dice è una cosa è meglio non contraddirlo e lui ci ha detto di tenere gli occhi chiusi.
‘Arya, come si chiama tuo fratello?’ gli sento dire.
‘Luca, perché?’
‘aprite gli occhi’ Eseguiamo l’ordine, tutti con facce molto confuse.
‘Da quando avete chiuso gli occhi, io non ho più aperto bocca, vi stavo parlando nella mente. È una tecnica estremamente utile, che vi permette di parlarvi anche a grandi distanze. Non l’ho usato e non ve l’ho insegnato finora perché la trovo una mancanza di privacy quindi usatelo solo in caso di necessità’
‘possiamo leggerci nel pensiero?’ dice Ethan tutto eccitato ‘perché non me l’hai detto prima?’
‘non vi potete leggere nella mente, i vostri pensieri rimarranno segreti finche non deciderete voi di condividerli’ e questa cosa è decisamente sollevante.
‘allora come funziona?’ chiede Zack.
‘è come mandare un sms con il cellulare, o parlare con un walkie-talkie. Dovete chiamare con la mente la persona con cui volete parlare e una volta che vi sarete ‘connessi’ potrete parlare liberamente. Ma tranquilli è molto più facile farlo che spiegarlo. Ethan, prova tu. Voi potete anche tenere gli occhi aperti. Allora, scegli uno di loro e prova a fare quello che ho detto’
Dopo pochi secondi di assoluto silenzio, Ethan e Zack esclamano all’unisono ‘che figata!’ e poi scoppiano a ridere.
‘Zack, a te’
Poco dopo sento ‘Arya’ e la voce è quella di Zack ma lui non ha mosso un muscolo. Non so cosa fare, provo a pensare di rispondergli ‘si?’ e evidentemente è la mossa giusta perché poco dopo lui dice.
‘sei bellissima’ stavolta non rimane immobile ma mi sorride e io non posso fare a meno di sorridergli di rimando.
‘Benissimo, Charlotte è il tuo turno’ sono davvero curiosa di sapere chi sceglierà Charlotte, ci odia tutti.
Con mia grande sorpresa ‘chiama’ me.
‘non c’era bisogno di dirlo a Yuni’
‘lui mi ha chiesto perché avessimo litigati di nuovo e io gliel’ho spiegato’
‘bene, basta così. Arya tu sei l’ultima’
Non so se chiamare Zack o Ethan ma, siccome Ethan non ha mai ‘ricevuto’ cerco lui.
‘Ethan’
‘ehi, speravo scegliessi me! Mi è appena venuta in mente una cosa che devo ricordarmi di dirti!’
‘dimmi tutto’
‘riguarda Kendra, venerdì è il suo compleanno e io…’
‘benissimo, ci siete riusciti tutti alla prima’ veniamo interrotti da Yuni che logicamente non può sapere che noi stavamo ancora parlando. Guardo Ethan e lui mi fa segno per dirmi che ne avremmo parlato dopo.
‘allora questa zona è piena di tracce, più o meno forti quindi ci divideremo per cercare indizi. Zack, Ethan, voi siete già venuti con me quindi sapete cosa dobbiamo cercare e perciò andrete da soli. Fate attenzione e appena trovate qualcosa, qualunque cosa, fatecelo sapere subito. Andate di li, ci rivediamo qui tra un’ora, così pranziamo. Ragazze seguitemi’
In silenzio seguiamo Yuni mentre lui ci spiega cosa dobbiamo cercare e cosa può farci capire di essere nel posto giusto.
Dopo poco più di mezzora di infruttuoso cammino, Yuni si blocca e siamo costretti a tornare in dietro. Sembra che i ragazzi abbiano trovato un rudere abbandonato con evidenti segni, anche se non so ancora quali.
Li raggiungiamo ed è subito chiaro anche a me, tutti noi riusciamo a sentire che è stato qui. È come un peso che ti spinge giù e improvvisamente ti senti più pesante. Tutti insieme perquisiamo quella che un tempo era una casa, non trovando però nulla.
‘non è molto che se n’è andato, ieri forse’
‘Yuni, pensi che tornerà?’
‘non credo, non ha lasciato nulla e ha cercato di coprire le orme fuori. Si è spostato, il problema è capire dove. Potrebbe essere a 500 metri da qui come dall’altra parte del mondo. Finchè non riusa la magia non lo posso sapere. Dai, andiamo a mangiare e poi continuiamo a Nord’
Ethan fa nascere dal terreno cinque tronchi che assomigliano a sedie e Zack si occupa del fuoco, pochi minuti dopo siamo tutti seduti intorno al fuoco a mangiare. Appena finito il mio panino mi vado a sedere vicino a Yuni
‘Yuni, adesso mi racconti la storia di Giovanna D’Arco?’
‘certo, all’epoca di Giovanna le donne erano trattate come cani, spesso peggio. Era raro che una donna acquisisse uno qualunque dei vostri poteri, e quando accadeva era ancora più difficile convincerle a venire con me, alcune si sono autocondannate eretiche e quindi si sono uccise o comunque non ne volevano sapere. Quando sono andato a trovare Giovanna per raccontarle la sua storia, mi ha creduto subito ma, convinta che la sua missione poteva benissimo concluderla da sola, ha combattuto da sola contro gli inglesi, quello che accadde è storia e fu esattamente come raccontano i libri, tranne che per la condanna. Durante la sua ultima battaglia aveva incontrato Sergej, guardiano di Oas e completamente soggiogato da Nami. Avevano capito che lei voleva essere indipendente e quindi si era allontanata dal gruppo, per questo poteva essere una facile preda. La assalirono e lei riuscì a fuggire solo perché Maxwell, l’allora guardiano di Eirs, si teletrasportò vicino a lei e la portò via. Capì che da sola non ce la poteva fare e decise di unirsi al gruppo quindi mettemmo in atto la sua morte. La facemmo condannare per stregoneria in modo che venisse bruciata e non soffrisse nulla. Pagammo il boia per far andare via la folla prima che finisse di bruciare così lei scese dalla pila di legna ardente completamente illesa.’
Gli altri intanto hanno smesso di chiacchierare per ascoltare la storia. Charlotte è la più sorpresa di tutti, d’altronde Giovanna D’arco era francese.
‘wow, non avevo idea che Jeanne d’Arc fosse una di noi! Ci sono stati altri personaggi famosi?’
‘più di quanti immaginiate, ma non è il momento di parlarne, dobbiamo proseguire la nostra ricerca’
Ci alziamo, Zack spegne il fuoco mentre Ethan fa scomparire le ‘sedie’ e ricopre di erba la zolla ti terra bruciata.
Camminiamo per i boschi fino a sera, qui fa buio prestissimo d’inverno quindi presto Zack è costretto a creare la sua sfera di luce portatile.


NOTE: Buonasera ragazzi! innanzi tutto grazie per le 23 recensioni, siete fantastici! <3 
Spero di riuscire a postare il prossimo capitolo domani, ma ho un dubbio! se devo lasciare il capitolo così come l'avevo scritto mi sa che dovrò modificare il raiting in arancione, oppure lo modifico e lo rendo un po' più tranquillo e poi al limite scrivo un'altra ff per 'approfondire'...voi che preferireste?? 

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Capitolo 18
*** I could stay lost in this moment forever ***


18. I COULD STAY LOST IN THIS MOMENT FOREVER


A fine giornata la casa è ancora l’unico indizio importante che abbiamo trovato e saliamo sull’aereo delle 20:07 sporchi di terra, sudati e stanchi.
Yuni vuole parlare con Zack e ho paura di sapere di cosa perché ho dei sospetti. Io mi siedo vicino a Ethan ma dopo meno di cinque minuti dal decollo sono già addormentata appoggiata alla sua spalla.
Arriviamo a Londra che sono ormai le dieci passate e io ho una fame pazzesca. Gli altri hanno mangiato in volo ma io dormivo quindi è da mezzogiorno che non metto niente sotto i denti.
Andiamo a prendere l’auto e mentre torniamo a scuola Yuni ci da una fantastica notizia.
‘siccome siamo arrivati così tardi e dovete ancora lavarvi e tutto domani potete non andare a lezione, siete giustificati da me’
Arrivati a scuola, Charlotte se ne va subito senza neanche salutare, Ethan va a farsi una doccia e poi da Kendra e Zack accompagna me in mensa.
Logicamente non c’è più nessuno né niente di pronto da mangiare quindi vado in cucina e guardo cosa c’è nel frigo.
Tiro fuori un pezzo di carne non meglio identificata, anche se credo sia di manzo, la taglio a fette, la impano e la friggo. Sono dal fornello che la friggo quando Zack mi arriva e mi abbraccia da dietro.
‘Ehi, ciao. Sai che sei quasi ancora più bella mentre cucini’ mi sussurra all’orecchio. È tutto il giorno che, sebbene fossimo vicini, non stiamo insieme.
‘guarda che mi fai bruciare tutto’
 ‘dammi un bacio e me ne vado’
Mi giro e lo bacio e gli dico ‘ma io non voglio che te ne vai’
Si allontana leggermente e mi prende la mano mentre io prendo il piatto su cui ho messo la carne e vado al primo tavolo che trovo a mangiare.
Sebbene lui avesse già mangiato, metà piatto me lo fa fuori lui.
‘siccome ne io ne te domani abbiamo lezione ti va di venire da me a guardare un film?’
‘volentieri ma mi prendo un pacco di patatine, ti sei mangiato metà della mia carne!’
‘prendine uno anche per me va’
‘sei proprio senza fondo eh..’ dico scoppiando a ridere.
Prendo due pacchetti di patatine e lo raggiungo. Mi avvicino per abbracciarlo e noto una foglia tra i suoi capelli.
‘che ne dici di una doccia? Ci vediamo tra venti minuti in camera tua?’
‘si, meglio. Dammi le patatine che intanto le porto in camera’
‘si, così arrivo che non ce ne sono più. Stai tranquillo, te le porto io’
Andiamo insieme fino all’inizio del corridoio delle ragazze e poi ognuno va in camera propria.
Entro in bagno, mi svesto e mi faccio una doccia veloce. Sono indecisa se mettermi o meno il mio pigiamone, alla fine opto per un leggings nero e una canotta, con un maglioncino sopra.
Prendo le patatine e vado in camera di Zack, busso e lui mi viene ad aprire.
‘ehi, hai fatto presto! Io sono appena uscito, intanto decidi cosa vedere o vuoi finire quello dell’altra sera?’ anche se non me l’avesse detto, che è appena uscito dalla doccia, si vede. Non ha nient’altro che un asciugamano legato in vita. È molto più che bello.
‘ma si dai, finiamo di vedere quello di ieri’ dico sforzandomi di non guardarlo.
Intanto lui è tornato dal bagno, con indosso solo un paio di boxer.
Si mette un paio di pantaloni e si sdraia di fianco a me senza maglia, ci abbracciamo e facciamo partire il film mentre apriamo i pacchetto di patatine e cominciamo a mangiare.
Del film non mancava molto e finisce che non è nemmeno mezzanotte. Faccio per alzarmi ma Zack mi ferma.
‘vuoi già andare?’
‘mmm…dipende cosa mi proponi’ gli dico sorridendo.
‘vedi un po’ se questo ti può andare bene’ si allunga e comincia a baciarmi.
‘si, non è male’ mi risdraio vicino a lui e continuiamo a baciarci.
Non mi sono mai sentita così, sento solo le sue labbra sulle mie e mi sento come ubriaca, mi gira la testa e sono confusa.
Piano piano sento la sua mano che si sposta dai miei fianchi fin sotto il maglioncino e me lo leva, lanciandolo in un punto imprecisato dall'altra parte della stanza. Poi comincia a baciarmi sul collo e io impazzisco.
'piano, altrimenti domani avrò un segno rosso sul collo!' gli dico mentre lui mi morde dolcemente la pelle chiara.
'è per dimostrare che sei la mia ragazza, che nessuno deve toccarti o guardarti' mi dice allontanandosi leggermente e accarezzandomi una guancia.
'non credi che sia già piuttosto ovvio?' gli dico ridacchiando, d'altronde a parte a lezione, siamo sempre insieme.
'è per rimarcare il concetto, non potrei sopportare di vederti con qualcun altro'
'e non mi ci vedrai, a me piaci tu' gli dico prima di baciarlo e ribaltare le posizioni, portandomi sopra di lui.
Le mie mani sono sul suo petto che lo accarezzano dolcemente mentre le sue, che fino a pochi attimi fa erano sui miei fianchi, si sono timidamente fatte strada sotto la canotta fino a raggiungere il mio seno.
Non sono mai arrivata nemmeno a questo punto con un ragazzo, anche con Zack non ero mai andata oltre a semplici baci. 
Mi tolgo, con il suo aiuto, la canotta e lui comincia a baciarmi il petto. Con una mano mi accarezza la schiena e lentamente scende fino ad accarezzarmi il sedere mentre io lo bacio con passione.
Continuiamo a baciarci finché non do uno sguardo alla sveglia sul comodino che mi riporta bruscamente alla realtà. Sono le due passate.
‘tesoro, sono le due. Non è meglio che io vada a dormire?’
‘vorrei rimanere abbracciato a te così per sempre. Sei la cosa migliore che mi sia mai successa’ mi sussurra tenendomi stretta al petto.
‘se i nostri poteri ci permettessero di congelare il tempo, giuro che in questo momento lo farei’
So che dovrei andarmene, perché è vietato e tutto il resto ma davvero non riesco a muovermi quindi mi addormento li, felice e mezza svestita, tra le due braccia.
 

‘ehi amico devi…oh cazzo scusate’ veniamo svegliati, la mattina dopo, dal vocione di Ethan ma tutto quello che riesco a vedere è la porta che si chiude.
‘cazzo Zack, mi sono addormentata qui! Se lo sa Yuni ci uccide’
‘tranquilla, lo sa solo Ethan e sicuramente non lo va a dire a nessuno. Sono le dieci del mattino quindi tutti gli altri sono a lezione e non c’è pericolo che nessuno lo sappia. Sei più tranquilla?’
‘si, grazie. E grazie anche per stanotte, è stato fantastico’ mi allungo e lo bacio.
‘grazie a te, grazie di essere rimasta, grazie di essere così splendida, grazie di essere con me’ e ad ogni ‘grazie’ mi da un bacio. Ad un certo punto si blocca e rimane immobile per pochi istanti.
‘Ethan è ancora qui fuori, voleva venire a svegliarmi per andare a fare colazione e sta aspettando che ci rivestiamo’
‘non facciamolo attendere troppo allora’ dico sorridendo.
Ci rivestiamo e apriamo la porta, come vedo Ethan che sghignazza divento rossa all’istante ed è solo perché Zack mi tiene stretta a se se non corro via dall’imbarazzo.
Andiamo a mensa in silenzio e, com’è ovvio, è vuota.
Cominciamo a mangiare quando Ethan si alza di tutta fretta dicendo che Yuni l’ha appena chiamato e che gli serve perché deve aiutarlo a sistemare il giardino ed è già in ritardo.
Io e Zack rimaniamo da soli a finire la nostra colazione quando improvvisamente gli squilla il cellulare.
Lo lascio fare la telefonata in pace mentre porto le stoviglie nel lavandino in cucina e quando torno di la, la telefonata è finita.
‘era mia madre, vengono a trovarmi questo week-end’
‘ah, bene’
‘ti andrebbe di conoscerli? Di solito quando vengono ceniamo nel ristorante dove vi abbiamo portato a capodanno e poi loro ripartono la mattina dopo…’
‘mi farebbe molto piacere conoscerli’ dico sorridendo mentre sento l'ansia che cresce, dovrò conoscere i suoi genitori.
‘benissimo, allora li avver…’ si blocca a metà frase e poi fa una faccia a metà tra il divertito e l’arrabbiato.
‘che succede?’
‘è Ethan…sai per stamattina’
‘oddio, non ci voglio pensare, sicuramente farà le sue battutine a pranzo’
‘si, mi ha appena detto che ne ha giusto alcune pronte’
Sono leggermente preoccupata perciò le due ore che mi separano dal pranzo passano in un lampo, specialmente in compagnia di Zack.
Io e lui siamo già a tavola quando arriva Kendra, subito seguita da Ethan che, appena ci vede, comincia a ridacchiare.
‘buongiorno, allora…com’è andata la mattinata?’ ormai fa fatica a trattenere le risate. Non voglio neanche sapere cosa gli frulla per la testa.
‘dai amico, basta’ ma sta sorridendo anche Zack, credo che oltre che con la bocca stiano parlando anche con la mente.
‘ma che è successo?’ chiede Kendra confusa.
‘niente Kendra, è che il tuo ragazzo è molto poco educato e stamattina è entrato in camera mia senza neanche bussare’
‘a proposito, devi ricordarti di far cambiare quella serratura altrimenti chiunque può farlo’ lo ammonisce Ethan.
Mentre loro parlano io sono sempre più rossa.
‘Arya guarda che non c’è mica nulla di cui vergognarsi, alla nostra età è normale! Anzi, dimmi, Zack è bravo a letto? Perché io sono sicuro di essere migliore’
‘no ma aspetta, non abbiamo fatto quello che credi!’ gli dico io arrossendo sempre di più. La sua fantasia ha volato decisamente troppo!
‘dai vi ho visti stamattina, puoi dircelo eh, qui siamo tutti amici!
‘Amico davvero non è come pensi, è tutta la mattina che provo a spiegartelo!’
‘Ethan, per favore. Non vedi che li metti in imbarazzo?’ anche Kendra, anche se sta cercando di calmare il suo ragazzo, comincia a ridacchiare capendo la situazione.
‘davvero non vi siete ‘divertiti’?’
‘io personalmente mi sono divertita parecchio ma non nel modo che credi tu’ gli dico guardando la forchetta.
‘no ma allora non posso fare nessuna delle battutine che mi ero preparato!’
‘che peccato, scrivitele così le hai già pronte’ gli rispondo ironica.
‘ehi buona idea!’
‘no ma Ethan stavo scherzando!’ perchè non me ne sto zitta?
Ma lui ha già il cellulare in mano che sta scrivendo e ridacchiando
‘Arya, non devi dargli certe idee’
Noi intanto finiamo la nostra colazione e quando Ethan finisce di scrivere mi chiama con la mente.
‘Arya?’
‘si?’
‘ti sei arrabbiata?’
‘no, tranquillo dai’
‘bene, perché ho bisogno del tuo aiuto. Venerdì che fai?’
‘la mattina sono a lezione e il pomeriggio da Yuni, con te.’
‘e se chiedessi a Yuni un giorno libero?’
‘allora sarei libera perché?
‘è il compleanno di Kendra e io volevo organizzarle una festa a sorpresa ma se sta qui non posso farlo. Non è che andreste in centro? Magari a fare un po’ di shopping, così io posso organizzarmi’
‘certo! Volentieri, ma tu cancella subito quelle battute’
‘ehi amore, so che venerdì è il tuo compleanno ma il professor Smith mi ha detto che devo stare con lui tutto il giorno per un progetto quindi ci potremo vedere solo la sera. Mi dispiace piccola’ dice alla sua ragazza senza degnarmi di una risposta e senza cancellare nulla dal suo cellulare.
‘tranquillo, studierò un po’
‘no dai Kendra non puoi metterti a studiare il giorno del tuo compleanno! Che ne dici di venire in centro con me? Devo comprare un po’ di cose e avrei giusto bisogno di una taxista’ intervengo per seguire il piano di Ethan.
‘ah beh se hai bisogno dell’autista vengo per forza!’ mi dice sorridendo.
‘benissimo!’
Ethan mi fa un occhiolino impercettibile, bacia Kendra e poi torna da Yuni in giardino.
Poco dopo io e Zack andiamo nel seminterrato e poco dopo ci raggiungono anche loro e Charlotte.
Io e lei riprendiamo a leggere il libro mentre i ragazzi escono di nuovo con Yuni, dicendo solo che possiamo trovarli nel boschetto quando abbiamo finito.
Una mezzoretta dopo ho finito di leggere quindi mi alzo e vado a cercare Yuni, l’ho appena trovato quando mi raggiunge anche Charlotte.
‘Charlotte, siediti un attimo li, comincio con Arya e poi arrivo. Allora, io direi di cominciare dalla levitazione degli oggetti. Cerca la pagina. A te intanto Charlotte farei iniziare con il getto d’acqua. Le sfere le padroneggi piuttosto bene ma questo non l’abbiamo mai provato. Anche tu cerca la pagina giusta’
‘Yuni io ho trovato la mia’ 
‘benissimo Arya, arrivo’
Passiamo tutto il pomeriggio ad allenarci e io riesco a far volare oggetti anche piuttosto grandi, il mio massimo è stata una roccia grande circa come uno sgabello.
‘ragazzi, Ethan mi ha chiesto di lasciarvi venerdì pomeriggio libero e a me va bene, intanto un giorno di questa settimana sarei dovuto andare via lo stesso quindi va benissimo venerdì’ dice Yuni mentre torniamo nello scantinato per rimetterci i nostri vestiti.
Andiamo ognuno nella rispettiva camera e io approfitto di questo attimo per chiamare i miei, è più di una settimana che non li sento.
Prima controllo se sono connessi dal computer e, visto che lo sono, li chiamo da lì. Durante le nostre videochiamate mia madre mi chiede sempre di Zack, con gran disappunto di mio padre, e dopo che le rispondo che ‘va tutto bene’ comincio a chiederle io cose a raffica perché buona parte della mia giornata non la posso raccontare ai miei. Un po’ per via del segreto degli allenamenti e un po’ perché non posso certo andare a dire a mia madre cosa faccio con il mio ragazzo. Anche se non facciamo poi molto non mi sembra il caso.
Lei mi parla spesso di Luca e di Eileen e dei preparativi per le nozze che fanno in video conferenza tra sposi e suoceri.
Siccome ho ancora tempo dopo la chiamata ai miei guardo se per caso anche mio fratello è on-line ma siccome non lo è gli lascio un messaggio e poi vado a farmi la doccia.
Vado a cena e gli altri sono già tutti al tavolo, mangiamo e poi Zack viene in camera mia e ci accoccoliamo sul letto.
‘cos’hai fatto oggi tesoro?’ mi chiede accarezzandomi un braccio e facendomi venire la pelle d'oca.
‘ho imparato a far volare le cose, te?’
‘wow, brava. Io nulla di nuovo, mi sono allenato con gli incantesimi dell’altra volta’
‘bene, io sono quasi più stanca oggi di ieri! è faticoso usare la magia!’
‘eh si, anche io sono molto stanco’ dice sdraiandosi vicino a me. Io appoggio la testa sul suo petto mentre lui mi cinge le spalle.
‘ehi, lo sai che non puoi dormire qui vero?’
‘giuro di non addormentarmi’ dice baciandomi i capelli ‘mi piace l’odore del tuo shampoo’
‘il profumo è del balsamo, il mio shampoo non ha odore. Comunque grazie, a me tu piaci tutto’
‘ma quanto sei magnifica? I could stay awake just to hear you breathing, Watch you smile while you are sleeping, While you're far away and dreaming, I could spend my life in this sweet surrender, I could stay lost in this moment forever, Every moment spent with you is a moment I treasure’  [1] inizia a cantare il famosissimo pezzo degli Aerosmith.
Mi è sempre piaciuta questa canzone ma cantata dal tuo ragazzo mentre ti tiene stretta a se è una delle cose più belle che mi siano mai capitate.
‘no, non ti fermare. Mi piaceva’ gli dico dato che, dopo la prima strofa, si è fermato.
‘ma dai, non sono intonato’
‘si invece’
‘grazie, era un po’ che volevo dedicarti una canzone e trovo che questa sia perfetta, almeno quanto te’ mi viene da piangere. Conosco il testo a memoria ed è fantastico.
Intanto lui riprende a cantare e io veramente potrei perdermi in questo momento per sempre.
 
 
 
 
 
 NOTE:

[1]Potrei stare sveglio solo per sentirti respirare
Guardare il tuo sorriso mentre stai dormendo
Mentre stai sognando lontana
Potrei passare la mia vita in questo dolce abbandono
Potrei perdermi in questo momento per sempre
Ogni momento passato con te è un momento di cui faccio tesoro


Questa è una delle mie canzoni preferite in assoluto (
http://www.youtube.com/watch?v=Vo_0UXRY_rYil link per chi non l'avesse mai sentita e volesse farlo. E leggete il testo perché merita)
Coooomunque...questo capitolo è incentrato sui miei due piccini (♥), ma un po' di dolcezza ci sta no?
Grazie per le 25 recensioni, siete unici! 

ps. poi ho optato per una cosa leggera, probabilemente all'altro modo avrebbe stonato parecchio!

 

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Capitolo 19
*** Sorpresa! ***


19. SORPRESA!

Quando la sveglia suona, la mattina dopo, sono ancora vestita nel letto, ma da sola.
Sul comodino c’è un biglietto: ‘scusa ma non ti volevo svegliare, sei ancora più bella quando dormi. Ci vediamo a colazione. Z.’
Mi cambio e raggiungo gli altri a mensa. Passo una delle giornate più pesanti di sempre, tra la scuola e gli allenamenti sono solo felice di andare a dormire prestissimo.
La mattina dopo, a colazione, mi metto d’accordo con Kendra per partire subito dopo la fine delle lezioni e mangiare qualcosa in centro quindi è da poco passata l’una che siamo in un bar a mangiare un panino.
‘cos’è che devi comprare? Così andiamo subito e non rischiamo di non trovarlo’
‘innanzitutto devo trovare un vestito abbastanza elegante ma non troppo, questo week-end vengono i genitori di Zack e lui me li vuol far conoscere…andiamo a cena fuori nel ristorante in cui siamo andate a capodanno’
‘wow, si sta facendo parecchio seria tra di voi eh’
‘io so solo che gli voglio un gran bene e che quando sto con lui sto bene, a te e Ethan come va?’
‘lui è magnifico, mi dispiace solo poter passare solo la sera con lui, il pomeriggio è quasi sempre impegnato nella sua specializzazione’ Non so come faccia Ethan a convivere con tutte queste bugie ma so che è obbligato e lo sarei anche io se non stessi con Zack.
‘comunque, devi comprare altro?’ Arrossisco parecchio mentre penso all’altra cosa che devo comprare.
‘vorrei trovare un bel completino intimo…sai l’altra sera con Zack avevo addosso una cosa oscena e lì, in quell’occasione, andava bene così perché non ero preparata ma adesso vorrei essere più pronta. Specialmente per occasioni speciali’
‘ma allora l’avete fatto l’altra sera?!’
‘no no, ci siamo solo baciati e accarezzati un po’, ma è comunque il caso che mi compri della nuova biancheria’ dico arrossendo sempre di più mentre lei sembra completamente a suo agio.
‘ah capito, Ethan era convinto che foste andati ‘più avanti’, anche dopo le continue smentite di Zack’
‘no no, non l’ho mai fatto e per ora è presto’
‘si si, fai bene ad aspettare’ mi dice con un sorriso.
‘voi due avere già…?’ chiedo sempre più in imbarazzo.
‘si, da un po’…ma non era ne la sua ne la mia prima volta quindi…’
‘ah, capito…andiamo?’ domando per cercare di sviare il discorso che si fa sempre più imbarazzante, almeno per me.
‘certo! Prima andiamo a cercare il vestito, c’è un negozio qui vicino molto carino’
A fine giornata abbiamo tanti di quei pacchetti che a stento riusciamo a farli entrare nel bagagliaio. Ho comprato un abito bianco con un ricamo floreale nero, molto fitto sul busto e che diminuisce sempre di più mano a mano che si scende, per la cena con i genitori di Zack, parecchi completini di intimo e altri vestiti.
Quando torniamo a scuola è ormai ora di cena e avverto Ethan che siamo tornate con il nostro nuovo modo di comunicazione.
‘bene! Vi stavamo aspettando! Portala in palesta!’
‘ehi Kendra mi accompagni a prendere la felpa? L’ho lasciata negli spogliatoi in palestra’
‘certo, andiamo’ Spero non sospetti niente.
Quando apro le porte della palestra sono sorpresa almeno quanto Kendra. La palestra è gremita di persone e tutte insieme gridano ‘sorpresa’
Kendra si butta tra le braccia di Ethan mentre Zack mi si avvicina.
‘dai, ti aiuto a portare tutte queste borse su prima che vadano perse. Ma quante cose avete comprato?’
‘un po’, dai andiamo’
Ci carichiamo di borse e saliamo in camera mia.
‘mi aiuti a dividere le mie borse da quelle di Kendra?’
‘si’
Cominciamo a mettere le mie vicino all’armadio e quelle di Kendra sul divano.
‘mmm, spero vivamente che questa borsa sia tua’ dice tirando fuori un completino intimo di pizzo azzurro veramente striminzito che Kendra mi ha convinto, per non dire obbligato, a comprare.
‘si, cioè è mia la borsa ma quello è stata Kendra a obbligarmi a comprarlo’ dico togliendoglielo di mano e ributtandolo nella borsa.
‘allora mi da che dovrò ringraziarla la prossima volta che la vedo’ mi dice prendendomi per i fianchi e cominciando a baciarmi sul collo.
‘mmm sai che dovremo tornare alla festa?’
‘ah ah…’ annuisce mentre passa dal collo alle mie labbra.
‘dai andiamo’ lo prendo per mano e lo trascino fuori.
‘ma dai, proprio adesso che iniziavo a divertirmi!’
‘non fare il bambino, dai andiamo!’ ridacchiamo e torniamo in palestra dove ormai la festa è nel vivo.
A mezzanotte e mezza la festa finisce e io, che ho mangiato solo qualche stuzzichino, sto morendo di fame.
‘Zack, ti va accompagnarmi in cucina? Ho fame’
‘a quest’ora?’
‘si, non abbiamo cenato!’
‘andiamo allora’
Apro il frigo e noto con piacere che c’è del polpettone già pronto. Lo mangio in fretta e poi Zack mi accompagna in camera mia.
‘ti va di vedere il vestito che ho comprato per la cena con i tuoi?’
‘ma non dovevi mica comprare niente di speciale’
‘devo incontrare i tuoi genitori, dovevo comprarmi un vestito! Siediti e aspettami che vado a metterlo’
Prendo il sacchetto più grande e le scarpe e vado in bagno. Mi vesto e torno in camera.
‘allora? Ti piace? Pensi vada bene?’
‘sono senza parole’
‘dimmi qualcosa!’
‘sei perfetta’ si alza dal divano e mi viene in contro per baciarmi. Mi stringe a se ma poi si allontana.
‘sarà meglio togliere questo vestito per non rovinarlo no?’
‘si, scommetto che il tuo primo pensiero è non sgualcire quest’abito vero?’ dico sorridendo.
‘certo’ mi apre la zip dell’abito sulla schiena e lentamente me lo toglie.
Fa per buttarlo sul divano ma lo fermo subito.
‘eh no. Fermo altrimenti lo rovini sul serio’ lo prendo e lo appendo nell’armadio con molta cura.
‘hai voglia di farmi vedere anche l’altro tuo acquisto?’
‘adesso no, è troppo tardi e domani ho lezione. E anche tu! Quindi adesso tutti a nanna!’
‘mi sa che hai ragione, buonanotte tesoro’
‘notte’ e con un ultimo bacio va a dormire.
La mattina dopo alle sette e mezza siamo in mensa a fare colazione ma non si vedono ne Ethan ne Kendra e non li vediamo fino all’ora di pranzo.
Alle due e mezza andiamo direttamente nel boschetto ad allenarci e Yuni mi fa iniziare con un nuovo incantesimo. Quello che più volevo fare: telertasportare gli oggetti da un luogo ad un altro.
Comincio con una piccola pietra ma a fine giornata non sono ancora riuscita a spostarla dal palmo della mia mano e dopo la lezione andiamo tutti a fare una doccia e poi a mensa siccome la cena con i genitori di Zack è stata rimandata a domani sera.
L’indomani la lezione con Yuni dura tutto il giorno e alle sei, quando finisce, ho giusto il tempo per farmi una doccia e vestirmi prima di dover andare a cena.
I genitori di Zack ci aspettano al ristorante e io ho ricevuto il permesso di Yuni per poter uscire quella sera a patto che entro mezzanotte sia a casa.
Zack mi viene a prendere in camera alle sette in punto e poi andiamo in città con la macchina di Annabeth.
Quando arriviamo al ristorante io sono parecchio in ansia e ci metto un po’ a realizzare che devo scendere dalla macchina quindi lui ha tutto il tempo di fare il giro della macchina e venirmi ad aprire la portiera per aiutarmi a scendere
‘che gentiluomo’ dico sforzandomi di sorridere, sono paralizzata dall’ansia.
‘per una gentildonna come lei questo ed altro’ dice facendo un buffo inchino e baciandomi la mano. Entriamo nel ristorante che stiamo ancora ridendo e lui mi tiene la mano.
‘Signorino Matthews, che piacere rivederla. I suoi genitori sono già arrivati, date pure i cappotti e vi accompagno da loro’
Lasciati i cappotti ad un cameriere, il caposala ci accompagna al tavolo dei genitori di Zack. Appena ci vedono la madre si alza in piedi per abbracciare e baciare il figlio mentre il padre gli da una pacca sulla spalla.
‘Mamma, papà, volevo presentarvi Arya, la mia ragazza’
‘è davvero un piacere fare la vostra conoscenza signori Matthews’
‘il piacere è nostro ma ti prego, chiamami Helen e dacci pure del tu. Lui è mio marito Aaron’
Mi sembrano persone simpatiche anche se il papà di Zack non ha ancora detto una parola. La madre, nonostante gli anni, è ancora una bellissima donna. Porta i capelli raccolti in uno chignon molto elaborato e indossa un elegante ma sobrio abito lungo. Il padre è la copia esatta di suo figlio, solo invecchiato di qualche anno e con gli occhi castani. Lo splendido colore dei suoi occhi, Zack deve averlo ereditato dalla madre.
La prima volta che sento parlare Aaron è per ordinare il vino.
‘Vorrei un Merlot, vi va bene?’
‘prendi quello che vuoi pa, tanto non posso bere. Devo guidare’
‘allora Arya a te va bene?’
‘non bevo nemmeno io’
‘allora può guidare lei al ritorno no?’
‘non ho ancora la patente, ho solo diciassette anni e essendo italiana non posso ancora prenderla. In italia si può prendere solo dopo aver compiuto diciott’anni’
‘non sapevo fossi italiana, allora va bene il merlot’ dice al cameriere prima di rivolgersi nuovamente a me.
‘da quale parte dell’Italia vieni? Ci sono stato un paio di volte per lavoro..’
‘Sono nata a Parma ma mi sono trasferita così tante volte che vengo un po’ da tutta Italia’
‘come mai tutti questi traslochi?’
‘è per il lavoro di mio padre. Lavora in una ditta e viene spostato di continuo’
Mi fanno qualche altra domanda sulla mia famiglia durante la cena e poi usciamo per fare una passeggiata e accompagnare i genitori di Zack in hotel.
Torniamo a casa appena in tempo per non sforare il coprifuoco e andiamo subito a dormire perché l’indomani abbiamo lezione.


NOTE: Buonasera miei cari, tenete conto del fatto che sono qui a pubblicare questo capitolo anche se dovrei studiare diritto prima di insultarmi per il ritarno nella pubblicazione! D:
Coooomunque adesso è qui e spero vi piaccia <3 non vi assicuro nulla ma credo che il prossimo ci sarà domani pomeriggio (forse la sera!) Adieu <3

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Capitolo 20
*** Anniversario ***


20.ANNIVERSARIO

Mercoledì mattina vengo svegliata prima del suono della sveglia da qualcuno che bussa alla porta.
‘chi è?’
‘sono io, apri’
È strano che sia già qui a quest’ora, di solito ci vediamo solo poco prima di andare a fare colazione. Gli apro, nonostante il mio outfit, ma tanto mi ha visto già più di una volta con i miei pigiami meravigliosi.
‘che ci fai già qui?’
‘sono venuto a darti il tuo regalo’ dice entrando sorridente e dandomi un bacio.
‘che regalo?’ chiedo assonnata.
‘oggi facciamo due mesi!’
‘ma avevamo detto niente regali!’
‘dai è una cavolata, te l’ho detto solo perché non volevo che tu mi facessi niente’
‘ma non è giusto’ dico mettendo le mani sui fianchi.
‘è giustissimo, vieniti a sedere qui vicino a me’ mi siedo sul letto con lui mentre tira fuori una scatolina velluto blu che sembra tanto contenere un gioiello.
La apro e c’è una collanina con un ciondolo a forma di cuore. È bellissima.
‘guarda dietro’ mi dice sorridendo.
Giro il ciondolo e vedo che c’è un Z incisa, quando rialzo lo sguardo lui mi fa notare che al collo ha una catenina identica e sulla sua c’è incisa una A.
‘è un regalo splendido, grazie. Grazie davvero’
E dopo che mi ha aiutato a mettere la collana e mi sono vestita andiamo a colazione insieme e poi ci separiamo per andare a lezione. Io passo metà mattinata a pensare a qualcosa da regalare a Zack perché è ovvio che, siccome lui mi ha preso questa bellissima collana, qualcosa devo fargli pure io.
Abbiamo deciso di tenere il 27 come giorno in cui ci siamo messi insieme perché è quello in cui la cosa è diventata ‘ufficiale’.
Siccome al mercoledì ho solo tre ore di lezione, le ultime due sono ginnastica che non faccio, appena suona la campana chiamo Ethan con la mente.
‘Ethan’
‘ehi Arya, dimmi’
‘Zack è da te?’
‘no, no..è appena andato via. Aveva lezione perché?’
‘allora aspettami in camera tua, mi serve il tuo aiuto’
Dopo pochi istanti sono in camera di Ethan.
‘ehi, che succede?’
‘ho assoluto bisogno di te! Devi accompagnarmi in città e dobbiamo tornare prima che finiscano le lezioni’
‘dobbiamo chiedere ad Annabeth ma credo che non ci siano problemi, ma come mai?’
‘oggi è l’anniversario mio e di Zack e avevamo deciso di non farci regali ma lui stamattina si è presentato con questa e io non gli ho preso nulla quindi devo andare un attimo in città’ dico mostrandogli la collana.
‘ok ok andiamo’
Per fortuna Annabeth non ci fa problemi e dopo averlo chiesto anche a Yuni, con la mente per fare prima, Ethan prende la macchina e mi accompagna a Londra.
‘ma sai già cosa gli vuoi fare?’
‘volevo fargli un bel portafoto con la nostra foto del compleanno di Kendra, è una delle poche che abbiamo’
‘È una bellissima idea e scommetto che gli piacerà un sacco.’
‘grazie, lo spero proprio’
‘guarda, se vuoi andare sul sicuro c’è un’altra cosa che sicuramente gli fa piacere...’
‘cosa?’ poi guardandolo in faccia capisco cosa intende e lo blocco prima che possa dar fiato ai suoi pensieri.
‘no, ho capito. Non dire altro’
‘beh quello sicuramente gli fa piacere’ dice scoppiando a ridere.
‘lo so, ma è presto’ rispondo arrossendo.
‘è due mesi che state insieme no?’
‘si, e per me è presto’ 
‘ok ok, non è mica un processo! Era solo così, per parlare. Aspetta qui c’è un parcheggio. Prova ad entrare qui’
Entro in questo negozio e trovo un bel portafoto, il più classico possibile per far risaltare noi. Nel negozio c’è anche una macchinetta per stampare foto e io per fortuna mi sono portata dietro una chiavetta USB quindi la posso stampare.
Il commesso è molto gentile e mi aiuta a confezionare un bel pacchettino.
Quando esco dal negozio ha cominciato a piovere quindi mi rinfilo in macchina il più veloce possibile.
’hai trovato qualcosa?’
‘si si, è perfetto. Possiamo tornare a scuola’
‘Così presto?’
‘si si, veloce che altrimenti Zack esce da lezione!’
Quando torniamo a scuola la campana sta per suonare quindi io faccio una corsa fino in camera sua, apro la porta e gli lascio il pacchetto sul letto, scrivo un bigliettino veloce: ‘ogni momento che passo con te è un momento di cui faccio tesoro. A’
Ritorno in mensa, sperando di non incrociare Zack mentre torna in camera a posare i libri prima di andare a pranzo.
Mi sono appena seduta al tavolo con un piatto di roast-beef e patate quando arriva Zack con il mio pacchetto in mano, neanche scartato.
‘E questo cos’è?’ dice guardandomi abbastanza male.
‘boh’ dico facendo l’indifferente.
‘avevamo detto niente regali, l’hai ricordato anche tu stamattina’
‘si, ma tu sei stato il primo a farmene uno e comunque prima di dire qualcosa aprilo’
‘ma non dovevi comunque farmene uno’ dice mentre lo scarta.
‘ti piace?’
‘si, molto. Grazie tesoro’ si allunga e mi bacia ‘ma comunque non dovevi farmi nulla’
‘io gliel’ho detto stamattina che avresti preferito qualcosaltro’
‘Ethan. Cuciti quella bocca’ lo minaccio.
‘ehi ma io ti ho solo dato un consiglio. E tu non dire che non ti farebbe piacere perché non ti credo’ dice puntando un dito contro Zack.
‘Kendra, secondo me è così fissato con noi perché non lo soddisfi abbastanza. Dagliela un po’ di più così la smette!’ Sono shockata, non ho mai sentito Zack parlare in questo modo!
‘ahia, il leone ha tirato fuori le unghie! Comunque amore tutti i torti non li…ahhhh! Ahia! Stavo scherzando!’ Kendra gli ha tirato un pugno sul braccio mentre io e Zack siamo scoppiati a ridere.
Finiamo di mangiare e poi io e Zack andiamo in camera sua a posare il portafoto.
‘lo metto qui sul comodino, così sei la prima cosa che vedo quando mi sveglio’
‘ma quanto sei dolce?’ gli dico mentre gli salto addosso e lo butto sul letto.
‘alla fine è il nostro anniversario. È giusto che sia dolce e che ti riempia di coccole no?’ mi prende il viso e lo avvicina al suo mentre è sdraiato sul letto e io ci sono sopra.
Mi mette la mano sui fianchi e fa per togliermi la maglietta ma io lo fermo.
‘tra mezzora dobbiamo essere ad allenamento e io non ho intenzione di arrivare in ritardo’
‘sempre così precisina eh?’
‘vediamo se stasera posso farmi perdonare’ gli dico mordendogli il labbro inferiore e poi baciandolo.
‘cos’hai in mente?’
‘non quello che intende Ethan ma magari possiamo divertirci no? Dopotutto, come hai detto te, è il nostro anniversario’
Rimaniamo ancora un po’ sul letto a baciarci e poi andiamo ad allenamento. Continuiamo ad impratichirci con gli incantesimi del libro, ognuno per conto suo mentre Yuni passa da uno all’altro per controllarci.
Durante la lezione riesco piuttosto bene a far spostare gli oggetti, ma solo se sono molto piccoli. Prima di riuscire a teletrasportare me e gli altri ce ne vorrà di tempo, anche se Yuni dice che, visto che ho imparato la tecnica, ce la posso fare in qualche mese.
Alle sei, quando andiamo a cambiarci, non vedo l’ora di andarmi a fare una doccia e quando finalmente raggiungo la doccia rimango sotto il getto per una ventina di minuti buoni.
Mi vesto e vado a prendere Zack in camera per andare a cena.
‘chi è?’ chiede dopo che ho bussato.
‘sono io’
‘entra, tanto la porta è aperta’
‘ma quando ti deciderai a farla cambiare?’ chiedo entrando.
‘prima o poi, sei qui per darmi la mia sorpresa?’ dice maliziosamente facendomi l'occhiolino.
È senza maglia.
‘ma tu sempre senza maglia devi stare?’
‘è che sono tutto un fuoco’ dice facendomi un altro occhiolino e scoppiando a ridere ‘ma perché? ti da fastidio?’
‘no, ma mi fai passare la fame. O meglio, mi fai passare la fame di cibo’ mi ci avvicino e comincio a baciarlo sul collo con le mani appoggiate al petto.
‘mmm, alla fine neanche io ho tutta questa fame’
‘abbiamo tutto il tempo dopo, dai andiamo’ dico sorridendo sulle sue labbra.
‘agli ordini, capitano’
Mi prende per mano e andiamo in mensa, Ethan e Kendra ci sono già. Noi ci prendiamo da mangiare e li raggiungiamo.
‘ehi, stasera si fa qualcosa? Cinema?’ chiede Ethan.
‘siccome è il nostro anniversario pensavamo di starcene un po’ da soli, se non vi dispiace troppo’ dice Zack prendendomi la mano.
‘ah ah! Allora stasera vi divertite eh’
‘non ti stanchi mai?’ chiedo a Ethan, esasperata.
‘non quando è così divertente e voi la prendete sul ridere!’
Continuano a stuzzicarsi per tutta la cena mentre io e Kendra parliamo di film.
Quando abbiamo finito di cenare accompagniamo Ethan e Kendra fino all’aula video e poi andiamo in camera mia.
‘siediti li e aspettami un attimo’ gli dico mentre io vado in bagno per lavarmi i denti.
Quando torno lui è seduto sul letto, appoggiato con la schiena alla testiera. Io mi siedo su di lui e gli do un bacio.
‘ehi, ciao’ mi dice sorridendo e prendendomi i fianchi.
‘ti ho fatto aspettare tanto?’
‘eh un po’ si, adesso dovrai farti perdonare’ mi irrigidisco all’istante, ripensando a Mattia. Era un sacco di tempo che non ci pensavo più.
‘ehi? Che succede? Ho fatto qualcosa di male?’
‘no, scusa è che anche Mattia aveva detto così e poi…’
‘oh mio Dio, scusa! Davvero non avevo idea! Non volevo, che idiota che sono. Stai bene?’ mi chiede mettendomi una mano sotto il mento per guardarmi in faccia.
‘si si, sto benissimo. È che mi ha colto di sorpresa. Grazie a te era parecchio che non ci pensavo’
‘scusa, davvero. Non lo sapevo, non…’
‘non ti preoccupare’ lo interrompo e gli do un bacio ma stavolta è lui che mi ferma.
‘ma guarda che se non vuoi più non è un problema, capisco che per te è stato un brutto episodio’
‘è stato brutto ma è passato, adesso ci sei te qui con me e so che con te sono al sicuro. Non posso permettermi di rovinarmi una bella serata solo per quello.’
‘Arya?’
‘si?’
‘penso di amarti’
‘io già lo so di amarti’
Gli prendo il viso tra le mani e lo bacio, cercando di trasmettergli tutto il mio amore per lui e la mia gratitudine per il fatto che sia qui con me.
Stavolta faccio io la prima mossa perché so che lui è ancora preoccupato per quello che ha detto prima ma io con lui mi sento più che sicura, e non solo perché può incenerire chiunque in qualsiasi momento.
Comincio a sbottonargli la camicia e gliela levo senza staccare le mie labbra dalle sue. Gli sussurro ‘sei bellissimo’ e poi comincio a baciargli il petto muscoloso.
Lui prende la maglietta e me la toglie.
‘mmm, mi vuoi proprio far impazzire stasera eh’ ho indosso il completino azzurro che mi ha fatto comprare Kendra.
Mi accarezza la schiena con entrambe le mani mentre mi riempie il petto di dolci baci e io impazzisco inarcando la schiena.
Con una certa difficoltà riesce a sdraiarsi senza farmi spostare e comincia a slacciare i miei jeans mentre io gli tolgo i pantaloni con mani tremanti e li butto non so dove, probabilmente a fare compagnia ai miei.
‘aspetta! Non ho chiuso la porta!’ e con uno scatto mi alzo per chiuderla.
‘proprio adesso ti viene in mente?’ si è alzato anche lui e non faccio in tempo a raggiungere il letto che mi prende di peso e mi fa sedere sulla scrivania.
Ho le gambe avvinghiate ai suoi fianchi e le mani tra i suoi capelli mentre le sue sono sul mio sedere e le sue labbra percorrono un tragitto che va dalla spalla alla bocca e viceversa.
Mi alza e mi riporta sul letto cominciando a baciarmi. Lentamente le sue labbra scendono fino a formare disegni astratti sulla mia pancia. Da li passa all’interno coscia e io credo di impazzire, sento tutti i nervi contemporaneamente tesi e rilassati. Stingo forte il copriletto mentre la mia schiena si inarca di nuovo dal piacere.
Ritorna a baciarmi sulla bocca mentre sento la sua mano accarezzarmi le gambe nude e salire fino ad incontrare il pizzo. Gli mordo il labbro.
Mentre comincia a baciarmi sul collo io sposto una mano dai capelli e, accarezzandogli il petto, arrivo fino ai suoi boxer.
Continuiamo a coccolarci dolcemente per un po’, finche non è ora per lui di tornare in camera a dormire.
È mezzanotte passata.


NOTE: allora...poi oggi la prof di diritto non mi ha interrogato! ma questo non vi frega quindi, dato che tra poco devo uscire, mi muovo e vi dico quello che vi volevo dire!
First of all grazie mille per le recensioni e l'inserimento tra preferite/seguite/ricordate <3 e grazie anche a chi legge in silenzio! a me fa comunque piacere :) poi? che vi devo dire? cavolo, tutte le volte prima di pubblicare un capitolo mi facco un discorso nella mia testa malata da scrivere qui e quando finalmente devo scriverlo non mi ricordo nulla D: mmm...questo capitolo è un po' più 'rosso' (?) ma spero non vi dispiaccia, d'altronde i ragazzi hanno 17 (o 18 per Zack) e stanno insieme da due mesi quindi può essere normale cominciare a conoscersi no? ok, sto sproloquiando, vi lacio belli <3 fatemi sapere cosa ne pensate!

 

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Capitolo 21
*** Mya ***


21. MYA

La mattina dopo vengo svegliata da Zack che mi chiama. Non è in camera mia né in corridoio ma nella mia testa.
‘Amore, scusa se ti sveglio così presto ma mi ha appena chiamato mia mamma, mia sorella sta partorendo! Ho l’aereo tra venti minuti per Manchester, ti avrei chiesto di venire ma sono le quattro del mattino e Yuni mi ha dato un permesso speciale. Adesso mi sta accompagnando all’aeroporto’
‘oddio è una notizia bellissima’ penso mentre sbadiglio. Sono effettivamente le quattro del mattino.
‘davvero! Dovrei riuscire a tornare per stasera comunque poi ci risentiamo. Adesso torna a dormire tesoro, ti amo’
‘ti amo anche io, fammi sapere presto’
Mi rimetto a dormire, felice perché Zack sta per diventare zio e si capisce dal tono dei suoi pensieri che è felice da morire.
Al suono della sveglia mi alzo, mi preparo e vado a colazione.
‘Giorno, ehi ma come mai non c’è Zack?’
‘è partito stanotte, sua sorella sta partorendo!’
‘davvero? Wow!’
‘ma che bella notizia Arya!’ esclama Kendra.
Andiamo a lezione e poi nel boschetto ad allenarci, Zack non si è più fatto sentire e non voglio essere io a cercarlo. Non vorrei disturbarlo nel momento sbagliato.
Si fa sentire solo quando sono ormai uscita dalla doccia.
‘amore?’
‘ehi dimmi! Come sta tua sorella?’
‘tutto bene, sia lei che la bambina stanno bene’
‘è una bambina! Oddio è fantastico! Come l’hanno chiamata?’
‘Mya’ le parole spesso lasciano trapelare i sentimenti ma se si comunica in questo modo, i pensieri fanno immediatamente capire quello che senti e adesso lui sta emanando amore.
‘mi sa che adesso avrò una rivale per il tuo cuore’
‘eh mi sa di si, ma non ti preoccupare. Tu avrai sempre un angolino tutto tuo’
‘simpatico, no davvero, mi fa davvero piacere. Fai i miei migliori auguri a tua sorella e a suo marito’
‘lo faro, grazie. Comunque ho l’aereo alle nove e mezza…per le undici al massimo dovrei essere lì’
‘ti aspetto alzata’
‘sicura? Ti ho già svegliata stamattina. Non vuoi dormire?’
‘se ti fa piacere ti aspetto’
‘è ovvio che mi fa piacere! Scusa ma devo andare, ci sono tutti i parenti e non posso metterci troppo per andare a prendere solo un po’ d’acqua. Ci sentiamo dopo amore’
‘a dopo’
Vado a mangiare e noto che Kendra è da sola.
‘ehi, Ethan?’
‘ha mangiato di tutta fretta e poi se n’è andato, ha detto che lo voleva Yuni’
‘ah ok’ Se è stato chiamato così di fretta magari è successo qualcosa, lo chiamo.
‘Ethan?’
‘dimmi’
‘è successo qualcosa?’
‘nulla di grave, sono scappati dei cavalli e sto aiutando Yuni a catturarli. Scusa ma mi serve tutta la concentrazione. Ci sentiamo dopo’
Finisco di mangiare e poi vado con Kendra in camera mia.
‘poi ieri che avete fatto tu e Ethan?’ chiedo.
‘secondo te?’ mi fa l’occhiolino e ridacchia. ‘voi anche vi siete divertiti?’
‘Diciamo che è stata una bella serata. A proposito, grazie per avermi convinto a comprare quel completino azzurro. Zack ha gradito molto’
‘te lo sei messa ieri? wow ragazza, non ti facevo così!’
‘è semplicemente che non mi va di mettere i manifesti di quello che faccio con lui. Però non mi dispiace parlarne con te. Sarà che sei praticamente l'unica mia amica femmina!’
‘con me non ti devi assolutamente sentire in imbarazzo, in oltre giuro di non raccontare nulla a Ethan!’ dice sorridendomi.
‘quella è un ottima idea! Non ci lascerebbe più in pace’
‘no comunque a parte gli scherzi, veramente se hai bisogno di consigli o di qualcosa chiedi pure a me’
‘grazie Kendra, lo apprezzo davvero’
‘figurati, comunque ieri sera è andata bene?’
'molto, è stata la prima volta che ehmm...diciamo ci siamo lasciati un po' andare'
'bene, l'unica cosa importante è che tu vada secondo i tuoi ritmi'
'anche secondo me' dico sorridendo imbarazzata.
‘tranquilla! Comunque cerca di scioglierti un po’! Appena si comincia a parlare di certe cose ti metti subito sulla difensiva’
‘lo so ma per me è tutto nuovo…Zack è il primo ragazzo che ho e quindi non ha mai fatto nulla del genere’
‘davvero è il primo ragazzo? Non ne hai mai avuti in Italia?’
‘no’ non ho voglia di raccontarle di Mattia, anche perché non è stato il mio ragazzo quindi non è una bugia.
‘pensavo di si! Allora fai doppiamente bene ad andare con calma’
‘lo penso anche io, e Zack è molto comprensivo. Davvero dolce’
‘avete già parlato di sesso?’
‘poco, gli ho solo chiesto se l’avesse mai fatto, siccome ha avuto tre ragazze prima di me’
‘e lui?’
‘mi ha detto di no, per fortuna’
‘non so se è una fortuna alla fine, se è la prima volta di entrambi può essere un disastro! Si parla tanto della prima volta e, per quanto sia stato importante, per me è stato un disastro! Nessuno dei due sapeva assolutamente che fare’ scoppia a ridere e io con lei.
‘oddio mi fai preoccupare!’
‘tranquilla, se vi amate davvero non ci saranno problemi’
‘me l’ha detto ieri sera per la prima volta che mi ama’
‘Non lo facevo così dolce! Sono davvero felice per voi’
‘è davvero un tesoro’
‘si sente da come ne parli che lo ami…aspetta un attimo, mi squilla il cellulare’
Risponde ed è Ethan.
‘no dai, non mi va di lasciarla da sola…adesso sono qui da lei’
‘Kendra se vuoi vai, tanto tra poco arriva Zack, davvero non ti preoccupare’
‘aspetta un attimo amore. Sicura?’
‘ma si! Vai e divertiti!’ gli dico mentre gli faccio l’occhiolino.
‘cambio di programma amore, arrivo’
Si alza e, dopo avermi ringraziato, va dal suo ragazzo.
Sono già le dieci e mezza quindi aspetto Zack in camera. Dopo appena un quarto d’ora sento bussare alla porta e vado ad aprire.
Gli salto in braccio e lo bacio.
‘ehi, che accoglienza calorosa! Dovrei andarmene più spesso’
‘sto solo cercando di riconquistarti’
‘ahia, se sei gelosa di una bimba, che tra l’altro è mia nipote, siamo messi male eh’ ridacchiamo tenendoci stretti. Non siamo abituati a stare separati così tanto.
‘ce l’hai una foto? Voglio vederla’
Prende il cellulare e mi fa vedere una foto dove c’è lui che tiene in braccio un fagottino minuscolo, tutto rosa.
‘è la cosa più tenera che io abbia mai visto’
‘grazie, ti va di accompagnarmi in mensa? Non ho ancora cenato e ho una fame pazzesca!’
Scendiamo le scale per andare in cucina, sperando in qualcosa di pronto, altrimenti mi sarei dovuta mettere ai fornelli.
Entriamo in cucina, accendiamo la luce e rimango shockata.
Seduto sul bancone c’è Sam, il compagno di classe di Zack, ed è mezzo nudo ma non è questo che mi ha shockata. Davanti a lui, anche lui senza maglia, c’è Jay e si stanno baciando. O almeno lo stavano facendo fino a che non li abbiamo interrotti.
‘oh…ehm…scusate’
Ci giriamo e facciamo per andarcene, Zack impressionato almeno quanto me, ma non arriviamo nemmeno a metà del salone da pranzo che Jay ci chiama.
‘Arya! Zack! Aspettate un attimo!’
Ci fermiamo e ci giriamo verso di lui. Si sta abbottonando la camicia e dietro di lui c’è Sam, completamente vestito e in evidente imbarazzo.
‘ehm…ci possiamo sedere un attimo?’
Ci sediamo al tavolo più vicino e dopo un imbarazzatissimo silenzio Jay comincia a parlare.
‘ehm…non lo direte a nessuno vero? Quello che avete visto…’
‘no, ma perché hai continuato a essere arrabbiato con me se non ti interessa di Charlotte? Perché a quanto ho visto non ti interessa più di lei’ chiedo abbastanza irritata.
‘non sapevo come fare’
‘non mi sembra così complicato…venivi da me e mi dicevi che ti dispiace per come ti sei comportato e la cosa finiva li, evitavi di farmi stare di merda’
‘scusa, mi dispiace davvero. Il giorno che Charlotte mi ha mollato non avevo idea che finisse così’
‘non sapevi di essere gay?’ lui sussulta leggermente alla mia schiettezza e poi risponde
‘no e non lo so bene neanche ora, giurate di non dirlo a nessuno. Niente di quello che avete visto o che ci siamo detti’
‘va bene’
‘Zack?’
‘si, tranquilli. Ma Sam, metà delle ragazze della scuola ti vengono dietro perché…?’
‘Zack non lo so, siamo entrambi molto confusi. Il giorno dopo che Charlotte ha mollato lui, ha mollato me. Sapevo che erano stati insieme ma Charlotte mi aveva detto che si erano già mollati quando mi è venuta a cercare. Io sono andato in città e mi sono comprato un cartone di birra. Quando sono tornato qui ho incontrato lui in corridoio. Non sapevo che dire e neanche lui così l’ho invitato in camera mia a bere una birra e a chiarire la situazione. Abbiamo giocato alla play e bevuto parecchio e, non ricordo neanche bene come, ci siamo baciati’ Sam è rosso d’imbarazzo.
‘io ero confuso e spaventato. Sono scappato e abbiamo passato  giorni senza guardarci in faccia. Se ci incrociavamo cambiavamo entrambi direzione. Lunedì ci siamo di nuovo incrociati da soli in corridoio e abbiamo deciso di risolvere la cosa. Siamo andati in camera mia e abbiamo finito di nuovo per baciarci. È da quattro giorni che ci vediamo in segreto’
Io sono senza parole, non so davvero cosa dire.
‘beh, se Charlotte sapesse…’ comincia Zack.
‘non lo deve sapere nessuno. Nessuno.’ Sam adesso lo sta guardando malissimo.
‘ no no, tranquilli davvero. Non ho intenzione di dire nulla’ lo rassicura.
‘bene, grazie. Noi adesso andiamo. Buona serata’
‘grazie, anche a voi’
Quando escono dalla sala io mi alzo e vado a prendere del prosciutto in frigo e un panino dalla credenza. Torno al tavolo dal quale Zack non si è mosso.
‘ehi, ti ho portato un panino’
‘grazie, è incredibile vero? Non avrei mai pensato…’
‘no, neanche io. Mi dispiace solo che per loro sia così difficile accettarlo’
‘si ma probabilmente è stato un cambiamento così improvviso e inaspettato, fino a una settimana prima avevano entrambi la ragazza, anche se era la stessa’
Quando finisce di mangiare il panino andiamo a dormire, ognuno nella sua stanza.


NOTE: Buonsalve! ecco il nuovo capitolo! non credo di avere commenti particolari da fare, a parte i ringraziamenti, siamo arrivati a 44 recensioni! <3 però non saranno mai troppe, quindi ditemi cosa ne pensateeee <3 (il nome del capitolo è il nome della nipotina di Zack non perchè avrà un ruolo chiave ma perchè è un nome che mi piace molto, detto questo...peace&love guys <3)

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Capitolo 22
*** Progressi involontari ***


22. PROGRESSI INVOLONTARI

L’indomani mattina siamo così in ritardo che quando arriviamo in mensa non ci sono più ne Kendra ne Ethan. Andiamo a lezione e Jay si risiede vicino a me, ne sono felice. Chiacchieriamo tutto il tempo durante le lezioni che frequentiamo insieme e mi racconta meglio di Sam stando attento a non farsi sentire dagli altri.
Mi ha detto che non sa ancora bene cosa vuole ma che con lui sta bene.
Quando la campana suona io vado a pranzo con Ethan e Kendra mentre lui va da Sam, hanno deciso di ansare in città a pranzare.
Zack non è ancora arrivato ma ci raggiunge poco dopo.
‘ehi, non vi ho visti stamattina a colazione! Come sta tua sorella amico?’ gli chiede Ethan.
‘siamo arrivati tardi, comunque tutto bene, la mia nipotina è nata ed è sana come un pesce’
‘è una femminuccia? Che bello Zack! Come l’hanno chiamata?’ domanda Kendra felice.
‘Mya’
‘che bel nome!’ Kendra è seriamente contenta per lui.
‘ma amico, cos’hai sul collo? Ahah! È per questo che avete fatto tardi stamattina??’ ridacchia Ethan indicando il collo di Zack.
‘no, è un residuo dei festeggiamenti dell’anniversario’ risponde Zack mentre io guardo Kendra e ci sorridiamo a vicenda. Ethan per fortuna non nota questo nostro scambio di occhiate.
‘e tu non le hai lasciato nulla?’
‘intanto non sono affari tuoi e poi non mi sembrano discorsi da fare a pranzo!’ rispondo io. Il segno che mi ha lasciato lui fortunatamente è facilmente copribile con una qualsiasi maglia.
‘allora ne riparleremo in un altro momento’
Finiamo di mangiare parlando d’altro e poi io e Zack andiamo in camera mia per aspettare le due e mezza.
Ci sediamo sul letto, con la schiena appoggiata al muro. Lui mi cinge le spalle con un braccio e io mi appoggio a lui.
‘sai, sinceramente ho paura di quello che può intendere Ethan con ‘ne parliamo in un altro momento’…’ lui scoppia a ridere e mi da ragione, ma poi aggiunge:
‘ma quello sguardo tra te e Kendra poco fa?’
‘te ne sei accorto eh?’
‘si, allora? Che significava?’
‘no, nulla…discorsi tra ragazze. Ieri sera, prima che arrivassi, Ethan era con Yuni e io e lei siamo state un po’ qui a chiacchierare’
‘mi devo preoccupare? Di cos’avete parlato?’
‘un po’ di questo, un po’ di quello’
‘e cosa centra il mio collo?’
‘ma nulla, abbiamo parlato dell’altra sera soprattutto’
‘quindi avete parlato di me?’
‘anche’ dico guardandomi le punte dei capelli.
‘e cosa le hai detto?’
’l’ho ringraziata per avermi fatto comprare il completino che ti piace tanto, mi ha chiesto cos’avessimo fatto, abbiamo parlato della sua prima volta e gli ho detto che ti amo’ solo con l’ultima frase stacco gli occhi dai miei capelli e lo guardo in faccia.
‘ti amo anche io' mi risponde con un bacio e poi continua 'ma parlate di queste cose voi ragazze quando non ci siamo?’
‘non sempre, ma non hai mai visto un film?’ chiedo ridacchiando.
‘nei film sembra che i maschi stiano sempre a vantarsi di chi o cosa si sono fatti! E io non l’ho mai fatto quindi non ci credo molto’
‘ma perché tu sei un gentiluomo’
‘beh, si quello si’ mi dice ridendo.
‘ma davvero non ne hai mai parlato con Ethan?’
‘non proprio, gli ho chiesto consiglio prima di chiederti di venire alla festa di Natale e basta. Poi conoscendo Ethan non mi va di raccontargli quello che facciamo, in due minuti lo saprebbe tutta la scuola! È un ottimo amico ma non è per niente discreto’
‘si, chissà perché me ne sono accorta…uh! È tardi andiamo andiamo, andiamo!’
Sono le due e venticinque, corriamo giù per le scale e arriviamo nel boschetto solo con un leggero ritardo.
Io prendo il mio posto, seduta su una pietra e con un sasso grande poco più di una pallina da golf in mano. Mi concentro per cercare di spostare la pietra dalla mia mano fino a uno spiazzo a un paio di metri da me. La prima volta manco il bersaglio di poco ma la seconda va meglio quindi cambio sasso e ne prendo uno un po’ più grande.
Mi sto allenando con un sasso grande quanto una palla da tennis quando sento Yuni e Ethan, che sono ad allenarsi poco distante, gridare il mio nome. Alzo gli occhi e vedo un’enorme quercia cadere verso di me. Chiudo gli occhi d’istinto, sperando di non morire. Dopo meno di un secondo, che sembra durare un secolo, sento lo schianto ma sono, incredibilmente, viva. E bagnata.
Apro gli occhi e sono tutti intorno a me, con facce preoccupate e che mi chiedono se sto bene. Mi guardo intorno e vedo che sono nel laghetto, a qualche metro da dov’ero prima.
Cerco di alzarmi e Zack mi si avvicina subito per aiutarmi ma io mi sento benissimo, anche se un po’ stanca.
‘Amore come stai??’
‘Arya scusa! Davvero non volevo! Stai bene?!’ mi chiede Ethan pallido in volto.
‘si si sto bene, ma…cos’è successo?’
‘Ethan stava facendo crescere un albero ma ha fatto le radici troppo corte quindi è caduto. Ti stava venendo in contro e tu ti sei teletrasportata! È stato il tuo istinto di sopravvivenza ma è comunque sbalorditivo, non avevo mai visto nessuno imparare così in fretta!’ mi spiega Yuni sbalordito.
‘ma non so neanche come ho fatto!’
‘ma adesso sappiamo che puoi farcela, oggi però è meglio che ti riposi. Anzi andate tutti, tanto abbiamo quasi finito’
‘vieni amore, andiamo’
Mi cinge i fianchi e io mi appoggio a lui. Abbiamo fatto appena qualche passo che Ethan ricomincia a scusarsi.
‘Arya davvero scusami! Non volevo, mi dispiace’
‘Ethan, tranquillo davvero. Sto bene, può succedere a tutti di sbagliare, tranquillo’
‘sicura?’
‘si si, tranquillo’
Mi scortano fino in camera mia mentre Charlotte si è dileguata quasi subito. Zack entra in camera con me mentre Ethan va via, forse a farsi una doccia. Zack fa per accompagnarmi sul letto ma gli dico che prima voglio farmi una doccia quindi entro in bagno, lasciando lui sul letto.
Quando esco dalla doccia mi guardo in giro e vedo che non c’è ne l’accappatoio ne un asciugamano abbastanza grande per potermici avvolgere e logicamente non ho pensato a portarmi in bagno la biancheria.
‘Zack!’
‘si? Stai male?' mi chiede apprensivo ma poi continua 'o vuoi che vengo a farti compagnia?’
‘scemo! no no, però dovresti farmi un favore’
‘dimmi’
‘vai dall’armadio e apri il terzultimo cassetto, prendimi un completo e passamelo per favore’
‘vediamo un po’ cosa c’è in questo cassetto, dov’è il completino azzurro?’
'è a lavare, fai veloce che ho freddo!’
Socchiude la porta e mette dentro la mano e io prendo la mia biancheria. Mi vesto e poi esco dal bagno. Vado dall’armadio e tiro fuori un paio di pantaloncini e la mia maglia tre taglie più grande, mia madre non voleva neanche farmela portare. Fosse stato per lei sarebbe già in un bidone.
Sono ancora parecchio provata da poco fa quindi mi sdraio vicino a Zack nel letto, sotto le coperte. Appoggio la mia testa su di lui mentre mi abbraccia e mi da un bacio sulla testa.
‘stai bene amore?’
‘mmm’
‘mmm si o mmm no?’
‘mmm si’
‘mi hai fatto prendere una paura pazzesca. Non so cos’avrei fatto se ti fosse caduto addosso, era davvero enorme quell’albero’
‘per fortuna non sono una persona normale’
‘è vero, non sei normale. Sei speciale, la persona più speciale che io conosca. Sei unica.’
‘ti amo’ gli dico in italiano. Lui mi guarda con faccia sorpresa.
‘spero di non sbagliare’ e poi continua in italiano ‘ti amo anche’
‘ci sei quasi, ti mancava solo un ‘io’ alla fine. Comunque ho apprezzato molto, grazie’
‘adesso riposati un po’, tra un’oretta dobbiamo scendere a cena’ mi da un bacio mentre comincia a canticchiare i don’t want miss a thingh e io mi addormento poco dopo.
 
Vengo svegliata dopo quello che mi sembra mezzo minuto da Zack che mi dice che è ora di andare a cena.
Mi alzo, mi cambio e poi scendiamo in mensa. Ci prendiamo da mangiare e andiamo al nostro tavolo, poco dopo arrivano anche Ethan e Kendra. Lui, per non farsi sentire da Kendra, mi chiama nella mente.
‘Stai bene?’
‘si Ethan. Tranquillo davvero! Non ho nemmeno un graffio’
‘ci hai fatti spaventare tutti un sacco, mi dispiace un sacco’
‘se non la smetti di scusarti giuro di fare in modo che tu non ti senta più in colpa’
‘ok scusa, no cioè…capito no?’ mi viene da ridere e cerco di non farlo perché sicuramente sembrerei scema a ridere da sola.
‘ragazzi, stasera avete di nuovo intenzione di fare gli asociali o facciamo qualcosa insieme?’ chiede Kendra.
‘beh tecnicamente stando insieme io e lui non siamo poi così asociali no? Comunque penso che per una sera possiamo anche fare qualcosa insieme. Cos’hai in mente?’
‘non lo so, quello che volete’
‘potremmo vedere cosa c’è in aula video, se non c’è niente di che andiamo in camera mia’ propone Ethan.
Quando tutti abbiamo finito di mangiare andiamo a vedere che film c’è ma siccome c’è ritorno al futuro e tutti l’abbiamo già visto andiamo in camera di Ethan. I due ragazzi si attaccano alla play mentre io e Kendra ci mettiamo sul letto e chiacchieriamo.
Poco dopo mi squilla il cellulare e siccome Ethan e Zack gridano come aquile vado a rispondere in corridoio.
‘pronto?’
‘Arya, sono Luca’
‘ehi ciao! Come stai? Come sta Eileen?’ ormai sono così abituata a parlare inglese che anche se lui capisce perfettamente l’italiano continuo a parlare inglese e lui non sembra farci caso.
‘tutto bene, stasera è uscita con delle amiche e io ho pensato di chiamare la mia sorellina. Tu come stai?’
‘tutto bene, salutamela quando torna! E quindi mi chiami solo quando non hai nient’altro di meglio da fare?’ chiedo fingendomi offesa.
‘ma no Arya, è solo che siccome ho tempo…’
‘oh Luca, tranquillo, scherzavo’
‘comunque cosa mi racconti? Stai ancora con…come si chiama?’
‘si, sto ancora con Zack’
‘ma…non avete ancora fatto niente vero?’
‘Luca! Non mi sembra ne il momento ne il modo giusto per parlarne!’
‘sorellina? Devo venire a fare un discorsetto con coso?’
‘'Coso' ha un nome, ed è Zack. Comunque per ora non ti devi preoccupare, e non dovresti preoccuparti neanche altrimenti’
‘ma sei la mia sorellina, è scritto nel manuale per fratelli maggiori!’
‘ah, e a che pagina?’ chiedo sforzandomi di non ridere.
‘intorno alla 15’ comincia a ridere e poi continua ‘è proprio una regola, tra le più importanti. Spaccare la faccia a chiunque tocchi la tua sorellina. Non posso mica non ubbidire no?’ scoppio a ridere, è sempre stato bravissimo a inventarsi storie, da piccola me le raccontava sempre.
‘Davvero Luca, Zack è un ragazzo a posto’
‘ok, comunque è un  po’ che io e Eileen ne parliamo e volevamo chiedergli di venire al matrimonio, siccome sembra che per te sia così importante’
‘davvero?’
‘si, ci farebbe piacere’
‘grazie Lu, davvero. So quant’è difficile per te, ma sarò comunque sempre la tua sorellina’
‘si, e io il tuo fratellone. Adesso devo andare, salutami Zack e appena sa qualcosa chiamami. Ti voglio bene, buonanotte’
‘anche io, salutami Eileen. Buonanotte’
Rientro in camera e dati i loro occhi puntati su di me dico che era mio fratello e mi risiedo sul letto.
Verso le undici io e Zack salutiamo Ethan e Kendra e lui mi accompagna in camera, quando siamo dalla mia porta però non ci salutiamo subito.
‘sbaglio ho hai parlato di me anche con tuo fratello? Mi sembrava di aver sentito il mio nome’
‘si, ti saluta’
‘salutamelo quando lo senti’
‘poi mi ha anche chiesto se hai voglia di venire al loro matrimonio, a giugno’ chiedo sorridendo.
‘certo che mi va! Sono stati molto gentili a chiedermelo, ringraziali molto da parte mia e chiedigli anche dove hanno fatto la lista nozze’
‘non vorrai mica fargli un regalo!’
‘certo! Mi hanno invitato al matrimonio, e quando si va a un matrimonio si fa un regalo agli sposi! Non so com’è in Italia ma qui è così’
‘anche in Italia è così ma tu sei con me! Non devi fargli nessun regalo’
‘se non mi sai dire dove hanno fatto la lista gli compro qualcosa per conto mio’
‘buonanotte’ mi giro e apro la porta per entrare in camera. Lui mi prende per un braccio e mi fa rigirare verso di lui. Mi da un bacio e mi dice ‘volevi andartene così? Buonanotte amore’
Lui va in camera mentre io mi vado a mettere il pigiama e vado a dormire.


NOTE: non ho nulla da dire percui vi saluto solo e vi ringrazio per le recensioni <3
 

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Capitolo 23
*** Alaska ***


23. ALASKA

La mattina seguente, durante la lezione di inglese Yuni ci chiama tutti e quattro in una specie di videoconferenza mentale.
‘ragazzi, la lezione di oggi è annullata ma stasera andate a dormire presto, domani sveglia alle quattro. Andiamo a controllare un altro posto’.
Io al sabato ho solo un’ora buca e la sfrutto per studiare alcune definizioni di matematica siccome lunedì la professoressa interroga e io dubito che domani riuscirò a studiare molto.
A pranzo ci mettiamo d’accordo con Ethan e Kendra per andare in centro quindi all’una andiamo da Annabeth per chiederle la macchina. Una volta parcheggiato in città Ethan e Zack si rinchiudono in un negozio di videogiochi dicendoci di continuare senza di loro.
Sinceramente non so chi finirà prima, noi per negozi o loro nel negozio di videogame. Ci ritroviamo alle sei dalla macchina e noi siamo cariche di pacchetti.
Torniamo a scuola e i ragazzi ci aiutano a scaricare le buste e Zack porta le mie in camera, mi aiuta a mettere tutto a posto e poi ci sediamo sul letto.
‘visto che hai tempo potresti chiamare tuo fratello no?’
‘buona idea’
Prendo il cellulare e chiamo mio fratello, risponde Eileen.
‘ciao Eileen, sono Arya! Come stai?’
‘tutto bene te? Zack allora viene al matrimonio?’
‘Si, a proposito, grazie sia da parte mia che da parte sua’
‘figurati cara, per noi è un piacere! Per Luca un po’ meno ma solo perché è geloso, tiene così tanto a te! Ieri sera quando sono arrivata era preoccupatissimo perché tu non gli hai completamente smentito il fatto che non avete fatto niente! Comunque potresti chiedere a Zack di venire da noi per pasqua se non ha nulla da fare, così facciamo le prove dei vestiti!’
‘che vestiti?’
‘il tuo da damigella e il suo come tuo accompagnatore! Se ha già uno smoking nero digli di portarselo’
‘mi farà da accompagnatore?’ dico mentre guardo Zack per fargli capire che è di lui che stiamo parlando, lui intanto mi sillaba ‘lista nozze’ e io esasperata chiedo a Eileen.
‘Ah Eileen, dove avete fatto la lista nozze?’
‘i tuoi ci hanno già fatto il regalo! Ci hanno regalato la luna di miele, anche se non so ancora dove! Grazie anche a te comunque, non era il caso spendeste così tanto’
‘ma figurati! Comunque non era per me la lista, lo vorrebbe sapere Zack’
‘che tenero, ma digli pure di stare tranquillo. Non c’è bisogno che ci faccia nulla’
‘è quello che gli ho detto anche io! Glielo ripeterò. Io adesso devo proprio andare, salutami Luca e digli di tranquillizzarsi che sicuramente rimarrò vergine fino al matrimonio!’ e scoppio a ridere ‘Comunque salutamelo, ci vediamo a Pasqua!’
‘ciao Arya, salutami tanto Zack’
Metto giù e mi giro verso Zack per informarlo di quello che ha detto la mia futura cognata.
‘a Pasqua che fai?’
‘credo nulla perché? Di solito i miei festeggiano facendo un gran ricevimento e io se posso evito’
‘perché Eileen mi ha chiesto se ti va di accompagnarmi da loro per la prova abito. Sia mia che tua, a proposito, Eileen mi ha chiesto che se ce l’hai dovresti portarti uno smoking nero. Allora ti va?’
‘certo, vengo volentieri. Un’altra tua frase mi ha incuriosito però…’
‘si? Quale?’ anche se credo di sapere quale.
‘era verso la fine…parlava di un matrimonio’
‘ah penso di aver capito…e cos’è che ti incuriosiva?’
‘l’ho trovata strana, non è il modo in cui una persona normale saluta sua cognata’
‘mio fratello è geloso, molto. Di te’
‘davvero?’ comincia a ridacchiare e io con lui.
‘si, quando sono venuti a Natale mi ha chiesto se avessimo già fatto qualcosa e me l’ha richiesto ieri per telefono’
‘io con mia sorella fortunatamente non ho mai dovuto affrontare un discorso del genere! Mi imbarazzerebbe tantissimo. È sposata e con una figlia ormai ma non riuscirei mai a parlare della sua vita sessuale! Voi ne parlate abitualmente?’
‘no! Della sua fortunatamente non ho mai saputo nulla e della mia non c’è mai stato nulla da dire, è solo da quando sto con te che mi fa gli interrogatori’
‘devo scusarmi?’
‘no, figurati. Mi fa solo piacere averti! Lo dovresti sapere ormai’
‘ma è vero che vuoi arrivare vergine al matrimonio?’
‘preoccupato?’ 
‘ma no! Figurati! Rispetterei la tua decisione logicamente, è solo che al giorno d’oggi è…curioso’ scoppio a ridere mentre lui si arrampica sugli specchi.
‘tranquillo, non credo proprio di voler arrivare vergine al matrimonio ma per adesso non mi sento ancora pronta. Appena lo sarò sarai il primo a saperlo’
‘mi basta stare con te, anche se logicamente non mi dispiacerebbe’ dice mentre comincia a baciarmi.
‘mi dispiace fermarti subito ma mi sa che dobbiamo andare a cena, Ethan e Kendra ci staranno aspettando’
‘hai quest’innata capacità di interrompermi sempre sul più bello che è favolosa. Dai andiamo’
Ci alziamo, andiamo a mangiare e poi guardiamo con Ethan e Kendra un film ma andiamo a letto presto siccome domani alle quattro dobbiamo essere svegli.
Alle quattro e mezza ci incontriamo tutti nell’atrio e molto silenziosamente saliamo in macchina. Nessuno di noi ha la forza materiale per chiedere a Yuni la nuova destinazione, solo una volta all’aeroporto Charlotte domanda dove stiamo andando.
‘a Fairbanks’
‘Fairbanks? E dov’è?’
‘in Alaska, sono circa 24 ore di volo quindi trovate una buona posizione e cercate di dormire che dovete essere riposati quando saremo là’
Dopo i nostri versi di sgomento dopo aver saputo la durata del viaggio andiamo a imbarcarci.
Dato che abbiamo trovato tre posti vicini io mi siedo tra Zack e Ethan mentre Charlotte e Yuni si siedono davanti a noi. Ci addormentiamo quasi all’istante.
 
Mi sveglio dopo circa sei ore perché, siccome è mezzogiorno, stanno passando con i vassoi del pranzo. Dopo aver mangiato una bistecca plasticosa accompagnata con delle patate che non sapevano di nulla Yuni tira fuori dal suo zaino una cartina dell’Alaska e ci mostra i posti dove andremo. Non sono molti i punti da controllare ma alcuni sono abbastanza distanti tra loro quindi ci sarà da camminare.
Atterriamo a Seattle verso le nove per cambiare aereo. Lo scalo dura circa quattro ore quindi abbiamo tutto il tempo per mangiare un pasto decente e per sgranchirci le gambe in giro per la città. Yuni ci offre un’ottima cena su uno dei monumenti più importanti di Seattle: lo space needle.
Dopo la cena facciamo una passeggiata in un bellissimo parco e poi riprendiamo un taxi per l’aeroporto, giusto in tempo per prendere un aereo per Fairbanks.
Questo viaggio dura decisamente meno, solo quattro ore, e arriviamo a Fairbanks che sono le cinque del mattino.
Noi ragazzi siamo tutti e quattro decisamente stanchi e indolenziti dopo una giornata intera di viaggio mentre Yuni che, essendo il più anziano dovrebbe essere il più stanco, è attivo come se avesse riposato tutto il giorno. Entriamo in un bar per fare colazione, indossare i pesanti abiti che Yuni ci ha portato e sistemarci un attimo prima di andare nei boschi.
Yuni affitta una grande jeep e, dopo aver comprato dei panini per il pranzo, prendiamo una serie di stradine in direzione nord-est .
Quando arriviamo al confine con una riserva naturale Yuni parcheggia l’auto a bordo strada e finalmente ci spiega cosa dobbiamo fare.
‘allora ragazzi, so che sono le sette del mattino e che avete passato le ultime 24 ore su un aereo ma fate un ultimo sforzo e venite qui intorno a me. Ci troviamo in una riserva naturale molto vasta e le tracce sono molto fresche. Ci dividiamo come l’altra volta, voi ragazze con me verso nord mentre voi due verso est. Teniamoci comunque in contatto spesso e appena trovate qualcosa fatecelo sapere subito. Andiamo’
Camminiamo tutta la mattina seguendo una traccia che Yuni, ormai alleatissimo, riesce a seguire bene ma che io e Charlotte percepiamo poco, abbiamo solo un’idea un po’ confusa e ci mettiamo un po’ a riconoscerla.
A metà mattinata però Yuni si blocca e comincia a correre nella direzione opposta dicendoci solo di seguirlo.
Sono preoccupata e ho paura che sia successo qualcosa ai ragazzi, corriamo per una decina di minuti seguendo Yuni attraverso gli abeti, cercando di non inciampare nelle radici degli alberi.
Già da lontano si comincia a vedere del fumo e l’aria respirabile è sempre meno. Quando arriviamo dal fuoco Ethan è steso a terra al centro di una radura incendiata ma Zack non si vede da nessuna parte.
‘Charlotte, cerca di spegnere in fuoco, Arya manda via il fumo io cerco di far rinvenire Ethan. Veloci’
Io e Charlotte ci mettiamo subito all’opera e man mano che il fumo sparisce io sono sempre più preoccupata: non vedo Zack da nessuna parte.
Con l’aiuto di Yuni, Ethan si riprende e noi siamo tutti accovacciati intorno a lui.
Dopo qualche forte colpo di tosse, probabilmente dovuto a tutto il fumo che deve aver inalato, Ethan finalmente parla.
‘Zack…non ce l’ho fatta…è arrivata…è…’ Ethan non riesce a parlare e ha la voce rauca dal fumo ma quello che è successo è inequivocabile. Ho la faccia rigata di lacrime, Charlotte e Yuni sono shockati. 

NOTE: non uccidetemi! <3 vi chiedo solo questo!

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Capitolo 24
*** Andiamo ***


24. ANDIAMO

Mi cedono le gambe e mi inginocchio vicino a Ethan che è ancora seduto a terra.
‘scusami’ dice prendendomi la mano ‘avrei dovuto proteggerlo’
‘Ethan, so che tu hai fatto tutto quello che potevi, non è colpa tua’ gli dico con le lacrime che mi rigano il volto.
‘Ethan, è importante che ci racconti tutto quello che è successo’ dice Yuni sedendosi vicino a Ethan.
‘Stavamo seguendo questa traccia piuttosto forte e quando siamo arrivati qui abbiamo visto una ragazza seduta sulle radici di quell’albero e stava piangendo. Mi sono avvicinato per vedere se era ferita o se potevo aiutarla e lei mi ha racchiuso in una specie di bolla di fumo che mi toglieva sempre più ossigeno. Appena lo ha fatto Zack l’ha attaccata ma lei è riuscita a deviare i colpi, è andata verso di lui, l’ha intrappolato in un’altra bolla e si sono teletrasportati. Io sono svenuto appena dopo che loro se ne sono andati, non avevo più ossigeno’
‘è una ragazza quindi?’ chiede Yuni
‘si, ha la pelle molto chiara e lunghi capelli neri. Non sono riuscito a vedere altro’
Dopo attimi di silenzio che sembrano secoli Yuni ci chiede di alzarci e ci avviamo verso la macchina. Ethan mi viene vicino e mi cinge le spalle. Io ho smesso di piangere e adesso non riesco a provare né a pensare a nulla se non a trovare un modo per andare a riprendermi Zack.
Saliamo in macchina e torniamo a Fairbanks, il silenzio è opprimente. Ethan è sul sedile posteriore con me che cerca di farmi stare meglio abbracciandomi e dandomi affettuose pacche sulla spalla ma io adesso non ho bisogno di essere consolata. Ho bisogno di azione, di fare qualcosa. Di sapere che abbiamo un piano.
Yuni parcheggia davanti ad un hotel e noi lo seguiamo all’interno.
‘sedetevi li su quel divano’
Noi eseguiamo mentre lui va a parlare con la receptionist.
Rimaniamo in silenzio finché non torna Yuni e lui si siede con noi.
‘allora ragazzi, ho affittato una camera così possiamo andare su a parlare tranquillamente. Penso che almeno per un paio di giorni resteremo qui, dobbiamo trovare scuse plausibili per tutti voi. Ethan tu sei via con me per un progetto, Arya per te la cosa più plausibile è che tu e Zack siate andati a trovare sua sorella, ha partorito da poco no?’ dopo il mio cenno d’assenso continua ‘per te charlotte diremo che sei andata in Francia a trovare i tuoi. Tutto chiaro? Dai, saliamo’
Prendiamo l’ascensore e saliamo fino al quarto piano e entriamo in camera 518. La camera è favolosa ma ci faccio a mala pena caso, ci sono 2 letti singoli e un matrimoniale. Io e Charlotte ci sediamo su un letto singolo mentre Yuni e Ethan su quello di fronte a noi.
‘allora? Cosa facciamo?’
‘Arya, non è una situazione facile. Dobbiamo riuscire a trovare dove ha la base. Solo allora potremmo andare a salvarlo’
‘ma se intanto gli succede qualcosa? Io provo a chiamarlo’
Cerco di chiamarlo con la mente ma non ottengo risposta, non sono mai stata così preoccupata.
’non risponde, ho già provato io prima.’
‘io torno la e lo vado a cercare’
‘no! È quello che vuole lei! Non torcerà un capello a Zack, lei vi vuole tutti. Ci sono delle leggende che dicono che se riuscirà ad uccidervi tutti insieme, esattamente nello stesso momento lui, o in questo caso lei, prenderà tutti i vostri poteri. Non sappiamo se sia vero o meno perché fortunatamente Nami non è mai riuscito a completare il suo piano. E non ho intenzione di permetterglielo neanche stavolta. Rimanete qui e rimanete uniti. Non vi voglio vedere neanche in corridoio. Vado a comprare delle cose, dato che per ora rimarremo qui. Voi intanto chiamate chi volete a scuola e ditegli perché non ci siete, non tutti nello stesso momento. Ci vediamo dopo’
Yuni esce e si alza anche Ethan.
‘ragazze vado un attimo in bagno e poi chiamo Kendra’ si alza senza aspettare una risposta e scompare dietro la porta bianca.
‘Arya? Mi dispiace tanto’ mi dice Charlotte
‘si, anche a me’
‘cos’hai intenzione di fare?’
‘non lo so, ma devo fare qualcosa, altrimenti impazzisco.’
Charlotte non mi risponde, ma si alza e guarda fuori dalla finestra.
‘dove pensi che lo abbia portato?’
‘non lo so Charlotte, ma mi piacerebbe saperlo’
‘si, anche a me’
Rimaniamo in silenzio fino a che Ethan non torna.
‘Arya, Kendra ti saluta, dovresti chiamare Jay’
‘si, gli mando un messaggio’
‘io intanto chiamo Sadira’ Charlotte si alza e va in bagno per parlare con la sua amica mentre Ethan si siede vicino a me.
‘come stai?’ mi chiede prendendomi la mano.
‘come vuoi che stia?’
‘mi dispiace, lo so. avrei dovuto proteggerlo. Sono stato un ingenuo, scusami’
‘Ethan non era questo che intendevo! Non è assolutamente colpa tua, chiunque avrebbe fatto quello che hai fatto tu. Non incolparti’ mi avvicino ancora di più a lui e lo abbraccio. Mi fa piacere averlo vicino adesso.
‘non dovresti essere tu a consolarmi! Dovrei essere io a farti stare meglio’
‘consoliamoci a vicenda, e troviamo un modo per andarci a riprendere Zack’
‘io avrei un’idea’
‘dimmi.’
‘no, dicci’ è arrivata anche Charlotte, che si siede vicino a me. Ethan si alza e va a prendere una cartina dal suo zaino, la stende sul letto e ci mostra un punto con il dito.
‘questo è grosso modo il punto dov’è successo tutto. In teoria se tu, Arya, andassi lì dovresti essere in grado di seguire la traccia e capire dove sono andati e di conseguenza teletrasportarci lì’
‘allora andiamo!’
‘ma Arya, ti sei teletrasportata solo una volta! E neanche volontariamente! Sei sicura di potercela fare?’ mi chiede Charlotte.
‘Non sono sicura di nulla al momento se non che voglio provarci’
‘adesso?’ chiede Ethan stupefatto.
‘certo, potrebbe già essere troppo tardi’
‘non vuoi neanche aspettare Yuni?’
‘lui non ce lo permetterebbe mai’
‘Arya ha ragione Charlotte, non ti chiediamo di venire con noi. Ma per favore non dire nulla a Yuni’
‘vengo con voi, andiamo’
Ognuno prende il suo zaino e insieme usciamo dall’hotel, facendo attenzione che nessuno ci veda.
Yuni si è spostato a piedi per la città e Ethan è stato così previdente da prendere le chiavi della jeep dallo zaino di Yuni quindi saliamo in macchina e cerchiamo di tornare dove Zack è stato rapito, seguendo il nostro istinto sopranaturale.
Ethan parcheggia poco più avanti rispetto a dove aveva parcheggiato Yuni, scendiamo dalla macchina e ci avventuriamo fra i grandi abeti.
Con un po’ di fatica riusciamo a raggiungere la radura, ancora in parte carbonizzata.
‘adesso cosa pensi di fare?’ mi chiede Charlotte.
‘mmm, ancora non lo so. Fatemi da un occhiata in giro..e fatelo anche voi’
Cominciamo a girare per la radura, se qualcuno ci vedesse da fuori sicuramente penserebbe che abbiamo qualcosa che non va ma il bosco è deserto.
‘Arya, vieni qui’ mi chiama Ethan. Io mi avvicino mentre mi informa che è il punto esatto dove sono spariti. Si sente una forte potenza che piano piano sta scemando.
‘dobbiamo muoverci, si sta indebolendo la traccia’
‘e come pensi di fare? C’è da considerare anche il fatto che, nel raggio di qualche km, anche lei può percepire la nostra magia’ Ethan ha ragione e a questa cosa non avevo pensato.
‘datemi un attimo per concentrarmi ok?’
Mi inginocchio a fianco del punto in cui sento più forza, chiudo gli occhi e la sensazione si amplifica. Riesco ad immergermici ma non lo faccio completamente, per paura di essere teletrasportata involontariamente. Ritorno in me e guardo gli altri due, sono felice di averli qui, anche Charlotte.
‘penso di sapere come fare, ma prima voglio provare una cosa’
Mi concentro e provo a teletrasportarmi dall’altra parte della radura. Quando riappaio so di avercela fatta ancora prima di aver aperto gli occhi.
‘ragazzi venite qui e prendetemi la mano’
Ci rimettiamo vicino alla traccia lasciata da Nami, Ethan mi prende la mano destra e Charlotte la sinistra.
‘siete pronti? Cercherò di andare qualche km più a sud di dov’è andata lei’
‘bene, hai fatto bene a provare prima qui’
‘si, ho pensato fosse più sicuro…ho mancato il bersaglio di solo un paio di metri’
Facendo appena in tempo a sentire i loro versi di sgomento e le loro proteste, stringo forte le loro mani e mi immergo in quello che sembra un vortice.
Poco prima di arrivare in fondo al vortice riesco a vedere la destinazione e a spostarci a sud, anche se non so di quanto.
Non è passato nemmeno un secondo da quando siamo scomparsi dal bosco dell’Alaska e sembrerebbe che non ci siamo nemmeno spostati se non per il fatto che qui la neve è riuscita a superare i rami degli alberi e quindi è molto alta anche nel bel mezzo di un bosco.
‘sei pazza! Sei veramente pazza!  tu es folle! oh mon dieu. Je ne peux pas le croire. est inacceptable. comment pouvez-vous être si irresponsable?’ Charlotte, evidentemente molto arrabbiata, comincia a gridarmi contro in francese ma so di essere nel posto giusto, più o meno.
‘Charlotte, finiscila. È andato tutto bene. Adesso il problema è un altro. Yuni si è accorto che non siamo in camera. Mi sta chiamando ed è molto molto arrabbiato.’ dice Ethan.
‘quanto credi ci metterà ad arrivare qui?’ chiede Charlotte.
‘sapessi dove siamo te lo direi’
‘siamo in Canada, ma vicino al confine con l’Alaska’ esclamo io.
‘e come fai a saperlo?’
‘non lo so, ma ne sono sicura. Per arrivare dove si sono teletrasportati loro dobbiamo camminare verso di li, Nord, Nord-est’ I miei due compagni non mi sembrano convinti e a me dispiace non poter fornire loro spiegazioni su come faccio a essere così certa delle mie informazioni, non lo so nemmeno io.
Comunque dopo che mi sono messa in cammino mi seguono anche loro.
‘allora Ethan, secondo te quanto ci metterà a scoprire dove siamo e a raggiungerci?’
‘a scoprire dove siamo nulla, ha sicuramente sentito che hai usato la magia. Non so bene dove siamo ma anche se fossimo nel punto più vicino del confine ci vorrebbero comunque diverse ore’
‘allora vediamo di riprenderci Zack prima che lui arrivi, e soprattutto prima del tramonto. Non voglio affrontarla quando è più forte’
‘muoviamoci allora, Arya facci strada. Io e Ethan ti seguiamo’
Dopo poco più di mezz’ora arriviamo al limite della foresta e davanti a noi ci staglia un paesaggio che non avrei mai immaginato di vedere nelle profondità della foresta canadese.
Un castello in pietra, degno del conte Dracula, solo un po’ più piccolo ma con numerose torri e torrette.
‘sembrerebbe disabitato, forse ho sbagliato qualcosa’ il ponte levatoio è alzato e coperto d’edera e non c’è neppure uno sbuffo di fumo proveniente da uno dei tanti camini.
‘no, sono li dentro’ dice Ethan guardando il castello.
‘come fai a saperlo?’ chiedo, guardando a mia volta il castello per cercare di capire cos’ha visto.
‘come tu prima sapevi dov’eravamo, io riesco a sentire che li dentro ci sono due persone. E una di loro è sicuramente Zack’
‘va bene, adesso che si fa?’ chiede Charlotte.
‘dovremmo trovare il modo di entrare, ma io non riesco a pensare a nulla senza l’uso della magia’
‘a me una cosa mi è venuta in mente, ma non vi piacerà’
‘dicci’ diciamo in coro io e Ethan, sorpresi che Charlotte abbia un’idea.
‘vedete che c’è un fossato in giro al castello? Non c’è molta acqua ma un rivoletto non ghiacciato ancora ci scorre. Lì, sotto quella torre, l’acqua ha un passaggio per uscire dal castello. Forse da li riusciamo ad entrare’
‘tentiamo, vado prima io. Vedete quel cespuglio lì vicino? Mettiamoci tutti li, probabilmente non starà guardando dalla finestra ma se non facciamo una parata carnevalesca è meglio. Quando sarò là, parti tu Charlotte, per ultimo Ethan. Va bene?’
‘agli ordini capo!’ dice Ethan con un sorriso.
Anche io gli sorriso ma il mio non contagia anche gli occhi. Sono preoccupata, sono tesa, sono pronta.

NOTE: ehmmm...vi ringrazio delle minacce di morte (?)
Siamo quasi arrivati alla fine, mancano solo 3 capitoli! però credo di iniziare il seguito, appena avrò tempo! Di nuovo vi invito a non odiarmi troppo, io vi voglio bene <3

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Capitolo 25
*** Insieme ***


25. INSIEME

Corro velocemente fino al cespuglio e pochi attimi dopo anche gli altri mi raggiungono. Raggiungiamo insieme il letto del fossato cercando di non scivolare sul ghiaccio e andiamo dalla grata di cui parlava Charlotte.
‘è già mezza corrosa dall’acqua, non dovrebbe essere difficile toglierla. O almeno spostarla quel tanto che basta per farci passare. Certo, con i nostri poteri sarebbe tutto più facile no?’ dice speranzosa.
‘Charlotte. Non possiamo’ le dico ricordandole che se li usassimo sicuramente Lei riuscirebbe a sentirci.
‘lo so, lo so. Dai, proviamo a tirarla via’
Dopo qualche strattone e cerando di far meno rumore possibile riusciamo ad aprirci un varco abbastanza grande da permetterci di passarci a gattoni.
Uno alla volta entriamo in quell’angusto passaggio, la galleria dietro alla grata permette a stento a Ethan di stare in piedi mentre l’acqua ci arriva alla caviglia. Io e lui siamo zuppi dal ginocchio in giù mentre Charlotte è perfettamente asciutta, quando la guardiamo storto lei alza le spalle e dice ‘ognuno ha i suoi vantaggi’ e ci precede nella galleria buia.
Non si vede nulla ma Charlotte riesce a capire dove andare grazie all’acqua che scorre intorno a noi, Ethan intanto le da informazioni sulla direzione generale da prendere per arrivare da Zack.
Girovaghiamo nei condotti per non so quanto tempo, sono sempre più preoccupata ogni momento che passa e mi sento altamente inutile, non potendo fare nulla.
Ad un certo punto arriviamo ad una grata dalla quale è impossibile passare. Appoggiandomi al muro per girare e tornare indietro però noto uno spiraglio di luce provenire dal soffitto. Tastiamo i muri e scopriamo una scala che porta alla botola.
‘ragazzi, vi ho trascinato io qui, quindi vado prima io’ dico.
‘no, vado io, sono il più grande, posso capire se arriva qualcuno e è colpa mia se siamo qui quindi vado io’
‘ma..’
‘non ci sono ma che tengano’ dice cominciando ad arrampicarsi su per la scala. Io lo seguo a ruota e subito dopo di me sale Charlotte.
Sbuchiamo in quella che sembra una cucina, ma il fuoco nel camino è spento e non ci sono cibi in giro. C’è solo una porta, dritto davanti a noi. Con circospezione la apriamo e ci troviamo in un lungo corridoio di pietra, fiocamente illuminato da poche torce sparse.
‘venite ragazze, seguitemi’
Seguiamo Ethan in un labirinto di corridoi, scale e stretti passaggi fino ad arrivare in una grande stanza circolare, probabilmente la base di una delle torri più grandi.
A intervalli regolari lungo tutta la circonferenza ci sono delle grate e dietro una di queste, accasciato al suolo e privo di sensi, c’è Zack.
Corriamo tutti e tre verso di lui e cerchiamo di aprire la porta di ferro fino a che un rumore improvviso non ci fa voltare.
‘sapevo che non avreste tardato ad arrivare, vi aspettavo’ un’apparente innocente ragazza che avrà all’incirca la mia età ci squadra dall’altra parte della grande sala.
È come ha detto Ethan, pallida e con i capelli neri. In più è di una bellezza mozzafiato e ha due occhi grandi e scuri.
‘Speravo tanto che venissi solo tu Arya, così da catturarvi uno alla volta! Fa niente, ci dovrò solo mettere un po’ più impegno’
‘come fai a sapere il mio nome?’
‘oh, so qualcosa su tutti voi! Il tuo amichetto Zack è stato così, ehm, disponibile a dirmi tutto su di voi. Ma io non mi sono nemmeno presentata! Sono Lyra, e adesso, da bravi, non opponete troppa resistenza!’
Non fa in tempo a finire l’ultima frase che ci spedisce contro una sfera si energia nera come il carbone. Fortunatamente tutti e tre non abbiamo abbassato la guardia un attimo e riusciamo a evocare tre scudi che ci proteggono.
‘mmm bene, allora il vecchio Yuni qualcosa vi ha insegnato. Vediamo cosa sapete fare’
Alla velocità della luce, comincia a lanciarci sfere di energia incredibilmente potenti e noi non riusciamo a far altro se non a mantenere i nostri scudi.
‘Arya’ Ethan mi chiama con la mente
‘dimmi, ci serve un piano!’
‘ho appena avuto un’idea, ascolta: tu sei l’unica che può telestrasportarsi e il teletrasporto è l’unico modo per portarla nella camera che abbiamo a scuola. Io e Charlotte cercheremo di distrarla mentre tu devi raggiungerla e portarla là. Nessuna delle due potrà usare la magia là quindi dovrai riuscire a uscire dalla camera solo con la tua forza. Pensi di farcela?’
‘e se sbaglio? Prima il teletrasporto non è stato molto preciso e la camera non è molto grande’
‘Ce la puoi fare, sei l’unica speranza al momento. Aspetta che spiego il piano a Charlotte’
Dopo pochi secondi sento contemporaneamente, nella mia mente, le voci di Charlotte e di Ethan che mi chiamano, rispondendo riusciamo a metterci in comunicazione tutti e tre insieme. Non sapevo si potesse fare.
‘abbiamo deciso che al segnale io cercherò di tenere in piedi lo scudo, Ethan le lancerà una sfera e tu dovrai materializzarti a fianco a lei’
‘capito, Ethan di tu quando’
‘ORA’ sento il grido che mi rimbomba nel cervello anche se Ethan non ha aperto bocca. Un attimo dopo mi ritrovo dove c’era Lyra poco fa ma lei si è già spostata e continuiamo a seguire la sua traccia teletrasportandomi non appena tocco terra. Adesso è una prova di resistenza e di concentrazione, basta un attimo di esitazione in più da parte sua perché io la raggiunga o da parte mia perché lei mi attacchi con una sfera.
Probabilmente Ethan e Charlotte non stanno capendo molto di quello che succede, sia io che lei non facciamo in tempo a comparire che già non ci siamo più.
‘Arya non puoi andare avanti così, sverrai!’
‘Ho un’altra idea, Ethan trattieni il fiato, Charlotte allaga tutto tranne la cella di Zack ma parti da quel lato’ mentre vedo litri e litri di acqua che riempiono la stanza io mi creo una bolla intorno alla testa. Lyra viene inondata di acqua prima di me avendo io cercato di spingerla verso la cella di Zack e, nell’acqua, i suoi movimenti sono più lenti e io riesco a prenderla per un polso e a teletrasportarmi. Nei pochi istanti di vuoto assoluto spero con tutta me stessa di non aver sbagliato, neppure di pochi metri. Se finissimo nella stanza da allenamento, dove entrambe siamo liberissime di usare i nostri poteri, sicuramente non riuscirei a sconfiggerla.
Appena ci materializziamo sono così contenta di vedere queste quattro mura bianche che potrei saltare. Ce l’ho fatta e ad ulteriore conferma vedo Lyra concentrata per lanciarmi una sfera di energia che però non riesce a evocare. Faccio per indietreggiare verso la porta alle mie spalle ma immediatamente ho i suoi occhi puntati addosso.
‘complimenti, ma non è con questi trucchetti che vi libererete di me’ prende la rincorsa e parte all’attacco. Le sue mosse però non sono né veloci né aggraziate ma rozze e, non avendo molta potenza, alquanto inefficaci.
Non sono mai stata così grata a Yuni per averci insegnato le arti marziali.
Con poche mosse ben piazzate Lyra è già piegata in due ma non demorde, continua ad attaccarmi con una ferocia degna di un grizzly fino a che non riesco a rifilarle un calcio nello stomaco così forte da farla finire contro il muro dall’altra parte della stanza. Esco dalla stanza il più veloce possibile e la sigillo come ci ha insegnato a fare Yuni. Solo ora che è sparito mi accorgo della morsa che sentivo dalle parti dello stomaco, dovuta in parte alla preoccupazione e in parte all’impossibilità di usare la magia.
Ritorno immediatamente da Charlotte e Ethan, felice di portare loro buone notizie.
Arrivo da loro e tutta la mia felicità per aver battuto Lyra svanisce. Sono chini su Zack che non si è ancora ripreso. Corro verso di lui e Ethan mi aggiorna.
‘quando siete sparite noi abbiamo fatto subito saltare in aria le grate e abbiamo cercato di svegliarlo in tutti i modi ma non ci siamo riusciti!’
‘Ethan, chiama Yuni e chiedigli dov’è. Dobbiamo portarlo subito da lui’
Dopo poco Ethan mi riporta il riassunto della loro conversazione o almeno la parte che mi interessa.
‘era in elicottero che stava cercando di raggiungerci, ora però sta tornando indietro. Ha detto che ci vediamo in hotel, lui farà il prima possibile’
‘ok, Ethan riesci a prendere Zack in braccio? Non vorrei che ricomparendo in stanza cadesse e si facesse male’
‘si non c’è problema’ e mentre lui lo alza e io prendo una mano a entrambi, Charlotte si appoggia al mio braccio e un attimo dopo siamo nella stessa stanza che abbiamo lasciato appena poche ore fa. Sembra passata una vita ma io sono ancora ugualmente preoccupata.
Ethan posa Zack su un letto e io mi siedo vicino al mio ragazzo e gli stingo la mano, è incredibilmente freddo e io ho una paura pazzesca.
Le lacrime cominciano a rigarmi il volto e subito sento Ethan al mio fianco che mi abbraccia e cerca di rassicurarmi dicendomi che andrà tutto bene ma al momento mi sembrano solo parole vuote anche se sono felice del suo braccio intorno alle mie spalle.
‘Arya’ è Yuni.
‘dimmi’
‘sono all’eliporto e ora sono da solo, mi vieni a prendere?’
Senza neanche rispondergli né dire nulla agli altri mi smaterializzo al fianco di Yuni e lo porto in camera.
‘stai diventando davvero brava’ dice con un sorriso forzato.
‘grazie, Yuni cosa possiamo fare?’
‘cos’avete già provato?’ io mi zittisco non sapendo cos’avessero fatto ed è Ethan a rispondere.
‘Charlotte ha provato con dei getti d’acqua in faccia oltre a scrolloni e cose varie. Io ho fatto un miscuglio di erbe che conoscevo ma non è servito a nulla’
‘fatemi vedere’
Yuni si avvicina a Zack inerme sul letto e gli sente il polso, la temperatura e comincia a borbottare parole incomprensibili.
‘non ha nulla di grave, probabilmente è vittima di una pozione soporifera o di un potente sonnifero, d’altronde Oas oltre che del buio è guardiano anche del sonno. L’unica è riportarlo a scuola, lì ho tutti gli ingredienti e gli strumenti per cercare di risvegliarlo. Arya dovremmo usufruire ancora una volta di te. Prima porta loro tre e poi torna a prendermi, vado a pagare la camera e ritorno. Ethan, costruisci per Zack una branda provvisoria per favore’
‘certo’
Ethan riprende Zack in braccio e in un battito di ciglia siamo nel sotterraneo. Posa Zack su una poltrona e si mette subito al lavoro per far crescere un giaciglio e, una volta finito, riprende in braccio il suo migliore amico e ce lo posa delicatamente sopra.
‘vado a prendere Yuni e arriviamo’
Ritorno dall’altra parte del mondo anche se non è passata che una frazione di secondo. Avevamo lasciato gli zaini in macchina ma Yuni li ha recuperati e adesso sono ammassati su un letto. Me ne metto uno in spalla e ne prendo altri due in mano mentre, quando ritorna, Yuni prende i restanti e mi da la mano per farsi portare a scuola.

 

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Capitolo 26
*** Pace ***


26. PACE

Appena arrivati Yuni come prima cosa controlla che la cella insonorizzata dov’è rinchiusa Lyra sia effettivamente ben chiusa e poi comincia a impartire ordini.
‘Arya, vai nel magazzino e porta qui un letto. Charlotte, vai a prendere degli asciugamani. Ethan vieni qui, mi servono alcune erbe’
Mi teletrasporto in magazzino, ormai mi viene quasi naturale spostarmi così. Mi avvicino a una rete già con il materasso e li porto nel seminterrato.
Charlotte non è ancora arrivata e mentre Ethan e Yuni sono chini su una scrivania io sistemo il letto e vado a prendere lenzuoli e coperte dalla lavanderia.
Quando torno c’è anche Charlotte che mi aiuta a fare il letto e a spostare Zack dal suo giaciglio provvisorio al letto.
‘ragazze spostatevi, dovrebbe essere pronto. Ci metterà un po’ a fare effetto. Arya è meglio che anche tu prenda qualcosa per quell’occhio’
‘perché cos’ho?’ chiedo sorpresa
‘hai un occhio nero che fa paura’
Ethan fa crescere una piantina che pesta nel mortaio e poi mi aiuta a metterla sull’occhio.
Yuni intanto fa bere a Zack un miscuglio puzzolente e di un viola acceso, decisamente poco invitante.
Dopo che, con non poca fatica, Yuni è riuscito a far bere a Zack tutto il liquido va a sedersi su una poltrona e ci invita a fare lo stesso.
‘non pensate di esservi evitati una ramanzina, state tranquilli che arriverà. Ma adesso ci sono cose più importanti di cui discutere. Ethan tu sei assolutamente libero, essendo tornato io è normale che sia tornato anche tu. Charlotte tu rimani qui stasera ma da domani puoi, anzi devi, tornare a scuola. Arya siccome abbiamo detto che tu e lui siete insieme da sua sorella è meglio che tu rimani qui finchè non si riprende anche Zack’
‘non l’avrei lasciato comunque’
‘devi stare tranquilla, Zack è forte. Si riprenderà presto, sii paziente. Arya, vai a prendere da mangiare solo dopo che la mensa è chiusa e cerca di non farti vedere da nessuno! Ormai comunque manca poco, si riprenderà presto. Appena lo fa chiamami, dai Ethan, andiamo su’
‘buonanotte ragazze, se ci sono novità ditecelo’ i due si alzano e spariscono dietro la porta. Io e Charlotte rimaniamo qualche minuto immobili in silenzio finché io non mi alzo e mi vado a sedere sul letto, vicino a Zack, e gli prendo una mano.
‘Charlotte’ la chiamo guardando il volto di Zack pieno di graffi.
‘dimmi’
‘grazie, davvero’
Lei rimane leggermente sorpresa e mi guarda in silenzio, raggomitolata sulla poltrona, prima di rispondermi.
‘non sei l’unica che voleva andare a riprenderselo e che era preoccupata’
‘ti piace ancora?’ le chiedo, ma non con rabbia o gelosia.
‘non so neanche se mi sia mai piaciuto, come ha detto lui era più per ripicca. Però è un mio compagno di classe e fa parte della squadra. Quello che è successo a lui sarebbe potuto succedere a me e avrei voluto che voi faceste quello che abbiamo fatto per lui’
‘l’avremmo senz’altro fatto’
‘grazie’
‘non devi ringraziarci, l’hai detto tu, siamo una squadra’
‘invece devo ringraziarvi, perché con tutto quello che vi ho fatto passare, soprattutto che ti ho fatto passare, ancora mi considerate parte della squadra e non mi avreste abbandonato in una cella in Alaska’
‘tecnicamente eravamo in Canada’ 
‘si vabbè, non cambia nulla’
‘mettiamo una pietra sopra a tutto quello che è successo e ricominciamo, ti va?’ chiedo.
‘certo, a me è venuta un po’ di fame, vado a prendermi qualcosa…tu che vuoi?’
‘tranquilla vado io, senz’offesa ma sono più veloce. Cosa vuoi?’
‘va benissimo un panino con un formaggio qualunque, tranne il gongorzola’
‘vado e torno’
In un nanosecondo sono in cucina a fianco del frigorifero. Lo apro, tiro fuori un pacco di prosciutto per me e l’ultimo pezzo di brie e ne faccio due panini, dopo ritorno nel sotterraneo.
Charlotte non sembra essersi mossa e le vado a portare il panino sulla poltrona, io mi siedo su di un’altra per non sbriciolare sul letto.
Finito il panino Charlotte si raggomitola su una poltrona.
‘io penso che dormirò, questa giornata sembra essere durata un secolo. Sono stanchissima’
‘ma vuoi dormire su quella poltrona? Starai scomoda!’
‘non ti preoccupare’
‘senti, Yuni ha detto che da domani mattina tu puoi tornare a scuola no? Io adesso ti porto in camera così puoi dormire comodamente nel tuo letto. Se dormi su quella poltrona probabilmente domani non riusciresti nemmeno a muoverti’
‘va bene dai, il mio letto è una prospettiva troppo allettante per rifiutare’ mi sorride mentre si alza e mi porge la mano. La porto in camera sua e ritorno subito da Zack.
Mi sdraio a fianco a lui e gli prendo una mano. È ancora molto fredda, soprattutto considerando che lui ha sempre una temperatura molto elevata, ma mi sembra meglio di oggi.
Prendo la coperta piegata in fondo al letto e ci copro, sperando di migliorare la situazione. Prendo il mio cellulare e cerco nel lettore musicale ‘i don’t want miss a thing’ e la metto in ripetizione automatica appoggiando la mia testa alla sua spalla.
Cerco di rimanere sveglia il più possibile, sperando sempre che si svegli ma alle quattro ancora non si è mosso e io ho gli occhi così rossi dalle lacrime che mi si chiudono da soli.
Mi sveglio dopo appena due ore di un sonno agitato e mi sento quasi più stanca di prima. Ci metto un po’ ad accorgermi che la mano di Zack, che ancora stringo nella mia, si sta muovendo leggermente e che la sua temperatura è decisamente più alta.
Appena lo noto mi verrebbe da gridare di gioia ma mi trattengo e gli stringo la mano più forte, per fargli sentire che ci sono. Sperando che riesca a sentirmi. A capire che io sono qui, per lui.
‘amore? Zack? Riesci a sentirmi?’
Non mi risponde ma la stretta della sua mano nella mia acquisisce un po’ di forza. Mano a mano che il tempo passa comincia a muoversi sempre di più e quando finalmente apre gli occhi io sento tutta la preoccupazione delle ultime 24 ore scivolare via.
Sento le lacrime rigarmi ancora una volta le guance mentre mi apro in un grande sorriso e lui di rimando. Non abbiamo bisogno di dirci nulla.
‘come stai?’
‘mmm…sono stato meglio. Grazie per essere venuti, da quanto tempo sono incosciente? La ragazza dov’è? E gli altri? Come avete fatto? E cos’hai fatto all’occhio?’
‘non è nulla, è quasi passato. Comunque era solo ieri mattina che siamo partiti, per il resto dovrai aspettare ma stiamo tutti bene. Vuoi qualcosa da bere o da mangiare?’
‘mi porteresti un po’ d’acqua?’
Mi sporgo e prendo la bottiglia d’acqua che ho messo a fianco del letto e gliela porgo affinché beva.
‘Yuni’ lo chiamo con la mente.
‘dimmi, è successo qualcosa?’
‘Zack si è svegliato’
‘arrivo’
Riprendo la bottiglia e la poso dov’era.
‘ho chiamato Yuni, sta arrivando’ lo avverto.
‘ok’
‘eravamo tutti così preoccupati. Ho avuto veramente paura’
‘anche io, di non rivederti più’
Mi chino e gli do un bacio molto leggero, d’altronde è ancora convalescente, ma lui mi mette una mano dietro la nuca e mi spinge verso di lui per darmi un bacio appassionato. Veniamo interrotti dall’ingresso di Yuni.
‘Arya, capisco che tu sia felice di vederlo ma non mi sembra il caso di stancarlo già’
‘Yuni a dire la verità non è colpa mia’ dico arrossendo e sorridendo al mio ragazzo
‘come no? È solo colpa tua se sei così perfetta’
‘si, siete molto dolci ma adesso vediamo come stai, Zack. Arya, probabilmente non c’è ancora nessuno in mensa. Vai a fare colazione e magari porta qualcosa anche per lui, avrà fame.’
Lasciarlo mi dispiace ma so che è con Yuni quindi mi smaterializzo in cucina e afferro un pacco di biscotti e una bottiglia di latte e ritorno nel seminterrato.


NOTE: macciao! sono abbastanza esaltata perchè ho quasi deciso come fare la tesina ** ma questo non vi frega quindi che dire? beh grazie a quelle tre anime buone (la mia pazza, 
Prillashock99e la mia piccola Felpata) che mi recensiscono tutti i capitoli <3 
ragazzi è il penultimo capitolo ma (prima o poi) ci sarà un seguito :)

 

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Capitolo 27
*** The end? ***


27. THE END?

Zack è sdraiato a pancia sotto ed è senza maglia. Alla vista della sua schiena nuda per poco mi cade quello che ho in mano. È pieno di tagli.
‘cosa ti ha fatto?’ chiedo preoccupata.
Mi avvicino ma questo non fa che peggiorare la mia situazione. Le ferite sono di una brutta sfumatura e le smorfie di dolore che fa Zack ogni volta che Yuni gli tampona la schiena con un unguento non sono un bello spettacolo.
‘Arya puoi continuare tu? Così io comincio a preparare un’altra medicina’
Dice Yuni porgendomi uno straccio e una scodellina piena di una sostanza viscosa e dall’odore decisamente pungente.
‘cercherò di essere il più delicata possibile’ gli dico cominciando a tamponargli la schiena.
‘non ti preoccupare’ risponde lui stringendo i denti.
Sebbene io cerchi di toccarlo appena è evidente che le ferite gli fanno molto male. Una volta finito di tamponarlo con l’unguento Yuni mi aiuta a bendare i tagli e insieme diamo una mano a Zack nel girarsi.
‘bevi questo e poi la tortura per stamattina è finita’ dice Yuni porgendo a Zack un bicchiere con lo stesso liquido violetto di ieri. A giudicare dalla faccia di Zack la mia impressione non dev’essere sbagliata: fa schifo.
‘adesso consiglio a entrambi una buona colazione e a te, Arya, un paio d’ore di sonno non farebbero male, ci vediamo oggi pomeriggio ragazzi. Se c’è qualche problema chiamatemi’
Esce dal seminterrato dando un’occhiata alla porta dove dietro c’è rinchiusa Lyra. Io vado a prendere biscotti e latte che ho lasciato su un tavolino e mi siedo vicino a Zack.
Apro il pacco di biscotti e cominciamo a divorarli, abbiamo entrambi molta fame.
‘allora? Adesso puoi darmi qualche risposta?’
Gli racconto quello che è successo da quando abbiamo raggiunto Ethan nella radura ancora in fiamme fino a quando lui ha aperto gli occhi.
‘quindi Lyra è dietro quella porta?’
‘beh, si’ rabbrividisce e io non oso immaginare quello che gli può aver fatto. Lo abbraccio e gli do un bacio sulla testa.
‘non te ne devi preoccupare, non adesso. L’importante è che adesso sei qui con me e che ti riprenderai’
‘ti amo’
‘anche io, molto’
Si china su di me per baciarmi e adesso non c’è Yuni a interromperci. Una mano mi accarezza la guancia e sparisce tra i miei capelli mentre l’altra è sul mio fianco.
‘ahia’ si blocca improvvisamente con un gemito di dolore.
‘che succede? Quell’affare che mi ha dato Yuni evidentemente funziona, i tagli stanno cicatrizzando e quindi tirano ogni volta che mi muovo’
‘allora stai fermo’ dico mentre mi siedo in braccio a lui e riprendo a baciarlo.
‘ecco, così va bene’ e mentre la mia bocca lo bacia sul collo, sottovoce aggiunge ‘più che bene’.
Mi prende il viso tra le mani e mi riempie di dolci e delicati baci. Prima una guancia, poi l’altra, la fronte, un occhio e poi l’altro, infine la punta del naso. Lo voglio sempre di più ma so di dovermi trattenere, non si può affaticare.
Con un ultimo bacio mi rimetto a fianco a lui e ci abbracciamo. Mi scappa uno sbadiglio.
‘sei stanca?’
‘un pochino, ma non preoccuparti’
‘scommetto che stanotte non hai dormito nulla, vero?’
‘non proprio, verso le quattro sono crollata’
‘ma se io mi sono ripreso che non erano neanche le sei! Vuoi dirmi che non hai dormito neanche due ore in tutta la notte?’
‘non è un problema’
‘si invece, dai dormi. Non scappa nulla, sarò ancora qui quando ti alzi’
‘promesso?’
‘si, dai dormi’
Si sdraia anche lui vicino a me e mi abbraccia, in meno di un minuto crollo addormentata.


 
Fino alla settimana seguente nessuno dei due si fa vedere a scuola siccome Zack non è ancora in grado di alzarsi e non posso certo tornare solo io. Anche se Lyra è rinchiusa nella cella, gli allenamenti continuano anche nelle settimane seguenti e presto arriva il 28 marzo, giorno nel quale io e Zack dobbiamo partire per andare a trovare mio fratello. Le sue ferite non sono ancora del tutto guarite ma stanno decisamente meglio.
Non compriamo alcun biglietto aereo dato che al momento io sono molto più efficiente e anche le valigie le facciamo con molta meno cura di quella che avremmo fatto altrimenti, servono solo di scena.
Ci materializziamo dietro l’angolo della via dove abitano Eileen e Luca e facciamo gli ultimi metri a piedi. Suono al campanello e la mia futura cognata mi viene ad aprire.
‘Arya! Zack! Che piacere rivedervi! Ma come mai siete già qui? Il vostro volo dovrebbe atterrare tra più di un’ora!’
‘abbiamo preso quello prima per farvi una sorpresa!’
‘una bellissima sorpresa! Luca è andato a prendere i tuoi genitori in hotel, sono arrivati ieri sera. Avremmo voluto ospitare anche loro ma la casa è piccola! Luca si è trovato costretto a decidere se farvi restare qui ma dormire nella stessa camera oppure in hotel. Non ti dico che tragedia!’ dice con una risata ‘Venite venite vi mostro la camera’
Seguiamo Eileen su per le scale fino alla cameretta dove sto solitamente quando li vado a trovare.
‘spero vi troverete bene, vi lascio sistemare le vostre cose. Ci vediamo tra un po’
Io lancio la borsa sul letto di sopra del letto.
‘chi ti ha detto che puoi avere quello di sopra?’
‘io. È casa di mio fratello quindi deciso io’ dico facendogli una linguaccia e cominciando a salire le scalette per salire sul letto ma lui mi prende per i fianchi e mi riporta giù.
‘se ti lascio il letto di sopra cosa mi dai in cambio?’ dice tenendomi stretta per i fianchi.
‘suppongo che la mia gratitudine non basti vero?’
‘eh no’ si avvicina e mi bacia.
‘dai scendiamo, se per caso tuo fratello è già arrivato gli verrà una crisi isterica a sapere che siamo qui da soli’ scoppio a ridere e scendiamo in salotto.
Luca non c’è ancora e Eileen è seduta sul divano circondata da stoffe.
‘scusate il casino ragazzi, ma la sarta mi ha lasciato dei campioni di tessuti. Molti campioni’
‘non ti preoccupare. Possiamo fare qualcosa?’
‘no no, è tutto a posto’
Poco dopo arriva Luca con i miei genitori. È da Natale che non li vedo quindi sono felicissima e appena arrivano li abbraccio forte tutti. Mia madre abbraccia con affetto anche Zack mentre mio padre e Luca si limitano a stringergli la mano e a chiedergli come sta. Vorrei fossero un po’ meno gelidi.
Quel pomeriggio arriva la sarta con il mio vestito e me lo fa provare per prendere le misure.
È un semplice abito viola che arriva al ginocchio ma è molto elegante. Anche Zack indossa il suo smoking e sembra appena uscito da un servizio fotografico.
Passiamo da mio fratello cinque giorni veramente fantastici, alla fine dei quali mio padre e Luca sembrano sopportare un po’ meglio la presenza di Zack e io ne sono felicissima.
Lyra è sempre rinchiusa in cella, legata al muro. Le portiamo i pasti tre volte al giorno e se non avesse quasi ucciso il mio ragazzo mi dispiacerebbe quasi per lei.
Continuiamo gli allenamenti anche se con meno assiduità di prima. Charlotte non la definirei la mia migliore amica ma almeno non ci odiamo, Jay è tornato ad essere il buon amico pre-Charlotte e con Zack non potrebbe andare meglio. Non so cosa succederà da qui a una settimana, un mese o un anno ma so che adesso sono felice e, per adesso, questo è tutto quello che mi serve sapere.


NOTE: Siamo arrivati alla fine ragazzi, un immenso grazie a tutti quelli che hanno letto la storia. è un mero tentativo di una ragazza che prova a fare la scrittrice e a cui fanno piacere le vostre recensioni e i vostri apprezzamenti!
Non smetterò mai di ringraziare 
LilyMoonCorvoneroPrillashock99 e la mia piccola Felpata! ragazze pubblicavo ogni capitolo nell'attesa della vostra recensione e non mi avete mai deluso <3
Ovviamente ringrazio anche chiunque l'abbia letta in silenzio, detto questo vi saluto e, spero, ci risentiamo quando avrò pronto il seguito!


 

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