Due innamorati come noi

di _ClAkRi_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** E se il destino concedesse loro una possibilità? ***
Capitolo 2: *** La distanza fa capire quanto può mancarti davvero una persona ***
Capitolo 3: *** Le tante aspettatative del ritorno ***
Capitolo 4: *** Un nuovo membro nella squadra ***
Capitolo 5: *** L'amore è davvero una cosa semplice? ***
Capitolo 6: *** Buon compleanno mia piccola principessa! ***
Capitolo 7: *** Una giornata ricca di sorprese. ***
Capitolo 8: *** Quando nasce un amore. ***
Capitolo 9: *** Una romantica sorpresa ***
Capitolo 10: *** A lezione di chimica ***
Capitolo 11: *** Febbre d'amore ***
Capitolo 12: *** CAPITOLO DODICI – SORPRESE, LITIGI E RIAPPACIFICAZIONI ***
Capitolo 13: *** Una vacanza speciale... Attimi immortalati di nascosto ***
Capitolo 14: *** Che i ricatti abbiano inizio ***
Capitolo 15: *** Incontri...Scontri...Addii ***
Capitolo 16: *** Ci vorrebbe un amico ***
Capitolo 17: *** Errare humanum est ***
Capitolo 18: *** Sensi di colpa ***
Capitolo 19: *** Una scoperta che fa male ***
Capitolo 20: *** Una serata speciale... Con finale amaro. ***
Capitolo 21: *** Rischi e segreti svelati ***
Capitolo 22: *** Quando si scopre la verità si porta con sè un senso di colpache non se nè và ***
Capitolo 23: *** Rotture inconciliabili? ***
Capitolo 24: *** Un piccolo Ghiro in arrivo, tra mille peripezie ed avventure ***
Capitolo 25: *** Orgoglio e pentimento ***
Capitolo 26: *** La notte dei pentimenti, chiarimenti e nuovi arrivi! ***
Capitolo 27: *** La cena dei festeggiamenti e chiarimenti ***
Capitolo 28: *** Tutto ancora può accadere… ***
Capitolo 29: *** Torneremo mai a essere un noi? ***
Capitolo 30: *** Il vero amore supera ogni avversità ***
Capitolo 31: *** Obiettivo diploma ***
Capitolo 32: *** Stanotte voglio te a consumarmi il cuore ***
Capitolo 33: *** Vacanze Californiane un po' troppo affollate ***
Capitolo 34: *** La grande famiglia si allarga ***
Capitolo 35: *** Ginevra ed Aurora Brancato-Serra ***
Capitolo 36: *** Un perfetto e magico natale in famiglia ***



Capitolo 1
*** E se il destino concedesse loro una possibilità? ***


DUE INNAMORATI COME NOI
 

 
Da quel quasi bacio erano passati tre anni,Bart aveva fatto di tutto per rimuovere il ricordo di quel giorno e le sensazioni provate...
Si era gettato a capofitto nel lavoro e nelle relazioni non impegnative,ogni sera nel suo appartamento era in compagnia di una ragazza diversa...
Nonostante gli innumerevoli sforzi fatti per rimuovere quel ricordo e le sensazioni che con esso scaturivano non era facile rimanere lucido,sottrarsi al vero amore ed ai veri sentimenti.
Aveva anche cercato di evitare il più possibile Sofia,ma non era certo facile.
Al contrario lei non aveva mai voluto dimenticare…
A distanza di tre anni ancora spesso ci pensava tutte le sere quando a letto ripercorreva quella  giornata.
Quel quasi bacio era l’ultimo pensiero prima di abbandonarsi tra le braccia di Morfeo.
Le sensazioni che le aveva trasmesso e che ancora le trasmetteva erano sempre più forti…
La loro intensità non diminuiva…
Anche Bart a distanza di tre anni nonostante gli sforzi fatti per reprimere e vincere quello strano e nuovo sentimento che provava non aveva ottenuto risultati.
Bart stava attraversando un periodo particolare,molto tormentato .
Lottava ogni giorno con tutto sé stesso,il cuore le e la ragione dicevano due cose opposte e non sapeva a chi dei due dare retta…
Sofia era quasi tutte le mattine al R.I.S,questo non aiutava Bart ed i suoi pensieri…
Per fortuna sarebbe partita a breve per le vacanze estive,questo avrebbe dato un po’ d’aria a Bart…
Da quel periodo erano trascorsi due mesi,Sofia stava per tornare.
Spesso nonostante gli sforzi la pensava,diventando perfino geloso al solo pensiero che qualche ragazzo potesse rivolgerle la parola,figuriamoci guardarla…
Era bellissima la sua Sofia,non la si poteva non guardare,se poi ci si metteva anche il cambio di look adottato allora…
In periodo estivo poi…
Era una giovane bella donna e l’abbigliamento estivo  metteva in risalto la sua figura.
Lei inoltre non faceva nulla per nasconderla,anzi,sperava che Bart in quel modo  si accorgesse di lei…
Non immaginava nemmeno che il suo adorato tenente la pensasse costantemente.
Gli bastava nulla per deconcentrarsi ed incantarsi sù di lei.
Ovviamente era tutto studiato da Sofia nei minimi dettagli,non avrebbe mai esagerato ma sperava che per quel po’ che osava ci fossero dei riscontri,che arrivasse una possibilità.
Lei era convinta che Bart non la considerasse ma non era così…
 
Nonostante tutto non demordeva,ogni sera al telefono con Chiara l’argomento era il medesimo…Anzi erano i medesimi: Bart e come riuscire a fare in modo  che lui si accorgesse di lei.
Ovviamente non poteva e non voleva esagerare per due motivi, quello principale era il suo papà gelosone, l’altro il suo carattere.
Per quanto amasse Bart non farebbe mai nulla che potesse far venire meno la stima di lui nei suoi confronti.
Orlando in tutto questo non era moltonon era molto entusiasta di quell'abbigliamento della sua bambina,per lui sarebbe rimasta sempre la sua piccolina. entusiasta di quell’abbigliamento della sua bambina,per lui sarebbe rimasta sempre la sua piccolina.
Sofia era ritornata a casa dalle vacanze estive, ma ovviamente non aveva nessuna intensione di starvi, così come sempre quando restava a casa da scuola si alzava presto ed andava al R.I.S con i suoi genitori,anche in questa occasione,nonostante il poco sonno all’attivo visto che era rientrata solo poche ore prima dalla vacanza avrebbe fatto visita alla squadra «Sof, ma sei sicura di voler venire  e di non voler restare a dormire?»Chiese Lucia vedendola già pronta per uscire,l’attendeva come sempre quando andava con lei all’ingresso con sguardo impaziente.
Avrebbe mai avuto una chance?Sarebbe stato meraviglioso se così fosse stato.
Intanto in laboratorio Bart era completamente perso nei suoi pensieri…
Era ciò che voleva evitare,ma non aveva potuto impedirlo,si era ritrovato catapultato a tre anni prima alla festa di matrimonio di Lucia e Orlando,quando mentre lui e Sofia osservavano il panorama dal balcone della fortezza con i rispettivi ipod alla mano punzecchiandosi sui rispettivi gusti musicali, Bart ad un tratto tirò fuori dalla tasca una  mascherina protettiva per l’ipod  e la porse a Sofia.
«Tieni Sof!Ho notato come sta messo l’ipod  e prima che con l’ennesima caduta si rompa definitivamente è meglio che tu lo protegga con la foderina»
Sofia gli fece la linguaccia,poi però subito dopo gli sorrise e per ringraziarlo gli si avvicinò per dargli un bacio sulla guancia,ma le loro labbra si sfiorano.
Bart scosse vistosamente la testa cercando di far passare quel pensiero… Iniziò a ripetersi tra sé e sé «Basta!»Sapeva bene che doveva smetterla di pensare a lei e al loro bacio,lei era Sofia…Sofia Serra e per lui era inavvicinabile,era off limits per una serie di svariati altri motivi che conosceva bene…
Non riusciva a spiegarselo il perché puntualmente era perso nei suoi pensieri,veramente il perché lo sapeva ma non capiva come quel semplice bacio accennato potesse averlo ridotto così,in realtà non avrebbe dovuto lasciarsi trascinare  in quell’oblio,doveva trovare il modo di restare a galla,lo sapeva bene
Quando quel giorno la porta a vetri del R.I.S si aprì…
La ragazza che percorse il corridoio che attraversava gli uffici  aveva lunghi capelli castano chiaro sciolti,sul volto un paio di occhiali da sole vogue.
Tutti i presenti si girarono a guardarla,né erano rimasti affascinati,la ragazza era alta,slanciata e molto abbronzata.
Procedeva a passo spedito,sicura di sé
Bart alzò lo sguardo dai risultati delle analisi e la vide…
Aveva un vestito jeansato a fascia con le balze che mostrava tutta l’abbronzaturapresa durante l’estate,non riusciva a toglierle gli occhi di dosso,era curioso di sapere chi fosse,così il latin lover che era in lui prese il sopravvento,uscì dal laboratorio e si diresse verso di lei
«Buon giorno signorina,posso aiutarla?»
Sofia che aveva sentito  la voce del suo Bart alle sue spalle si voltò,lo guardò con ancora gli occhiali sul viso,poi piano, piano li tolse e continuò a fissarlo in silenzio…
«Tenete Dossena,sei proprio il solito latin lover! Non sei cambiato di una virgola,ed io che pensavo che con la stagione estiva mettessi la testa a posto! Magari ti saresti innamorato…Trovato la persona giusta…Invece!!! Sei il latin lover di sempre,ci provi con tutte le belle ragazze!»
«Sofia!... Sofia!... Sei tu?»
«Che domande tenente! Certo che sono io! Troppe ore in questo laboratorio ti fanno male! Dovresti uscire di più,stare meno a contatto con i solventi ed i reagenti!» Gli disse sorridendogli.
«Scusa se non ti ho riconosciuta,ma in due mesi sei cresciuta tantissimo!»
«Smettila! Non mi trattare  come una bambina!» Rispose irritata,era stanca di essere vista come tale da lui.
«Non volevo offenderti, volevo solo dire che sei cambiata,ti sei trasformata! E poi quello che dovrebbe offendersi sono io per l’idea che tu hai di me!»
«Che tu ti comporti da latin lover è vero!» Rispose Sofia ancora una volta pronunciando però quelle due parole che  Bart tanto detestava,ma che in fondo lui stesso sapeva fossero vere…
Era la prima volta che i due si trovavano in una situazione simile, le parole di Sofia gli avevano fatto davvero male.
Si guardarono un attimo in silenzio,poco dopo fù Sofia a porvi fine ma con tono ancora irritato«vado,ciao!»
Bart fù incapace di dire e fare qualcosa,vide solo Sofia andare via a passo svelto.
Fù come se una spada gli avesse attraversato il cuore da una parte all’altra.
Rimase a fissare a lungo il corridoio,guardava in direzione dell’ufficio di Lucia dove la sua Sofia si era andata a rifugiare.
Improvvisamente e meccanicamente estrasse il cellulare dalla tasca del camice e compose il messaggio: Sof,ti prego passa in laboratorio da me,chiariamo!
Sofia aspettava i suoi genitori che erano rimasti all’ingresso per dare una mano a Ghiro con un auto da controllare quando sentì vibrare il cellulare che aveva in tasca lo estrasse,ignara sù chi potesse cercarla, quando lesse “ 1 messaggio da Bart” i suoi occhi brillarono illuminando la stanza,velocemente lo lesse e rispose:”per me è come se non avessimo mai litigato! Anzi ti devo delle scuse!”.
Bart aspettava impaziente la risposta non separandosi dal suo telefono,quando quest’ultimo vibrò aprì velocemente la bustina  che lampeggiava sul display e non potè non sorridere,Sofia l’aveva già perdonato!
Non poteva non essere felice, era talmente preso a leggere  e rileggere quel messaggio che non aveva sentito che Sofia fosse entrata,si accorse della sua presenza quando le mani di lei si posarono sui suoi occhi.
Sofia scoppiò a ridere e Bart prendendo le sue mani le spostò dai suoi occhi e la fece avanzare dinnanzi a lui
«Allora è tutto ok?» Chiede guardandola intensamente negli occhi.
«Certo! Che domande!» Rispose semplicemente Sofia non smettendo di sorridergli e rimanendo dinnanzi a lui occhi negli occhi per qualche istante…
Poco dopo però Sofia decide di tornare nell’ufficio della sua mamma,deve parlare con Chiara assolutamente.
Bart era rimasto solo fissava la porta da cui poco prima era uscita Sofia,era imbambolato,assente,qualcosa dentro di lui era tornato a non dargli tregua,stava prendendo il sopravvento in lui, nella sua testa,nel suo cuore.
Sofia attendeva impaziente il rientro dei suoi,ma spostava lo sguardo anche in direzione del laboratorio dove Bart stava lavorando,avrebbe dato qualsiasi cosa  per leggere i suoi pensieri,per capire se in qualche modo la nuova lei aveva sortito degli effetti…
Aveva passato più di un’ora dinnanzi all’armadio aperto per scegliere l’abbigliamento più adatto,le sembrava di essere tornata indietro nel tempo alla sera della festa dei suoi quindici anni,mentre anche in quell’occasione  impazziva cercando qualcosa  di adatto che agli occhi di Bart la facesse sembrare grande ed adatta ad essere la sua ragazza.
Anche in questa occasione la scelta di cosa indossare era stata un vero dilemma,fino all’ultimo si era cambiata almeno venti volte,tutto ciò per un breve incontro, al R.I.S il lavoro era sempre tanto,Bart non avrebbe certo potuto sedersi accanto a lei a chiacchierare,ma ciò che contava era spiazzarlo…Sarebbe bastato infatti un solo sguardo per vedere se si poteva sperare,ottenere qualche effetto desiderato…
Mentre era seduta sulla sedia dell’ufficio della sua mamma non poteva fare a meno, non riusciva a non pensare a Bart che era rimasto incantato da lei, ma che non l’aveva riconosciuta.
Era un bene o un male? Non lo sapeva nemmeno lei cosa pensarne,era così cambiata ed irriconoscibile? Oppure era un segno positivo? Magari la vedeva più grande e…
Quando Bart per quel giorno finì il suo turno non passò dall’ufficio di Lucia a salutare Sofia, aveva bisogno di capire,di riflettere e vederla non era indicato.
Quella giornata era stata ricca di emozioni, era come se l’avesse vista per la prima volta… L’aveva vista con occhi nuovi Bart la sua piccola Sofia,forse per via di quel nuovo look,in effetti quegli abiti avevano davvero contribuito,le conferivano un’aria da grande,ma non era solo per quello che era innamorato di lei,si era innamorato di lei,lo sapeva bene,amava Sofia per il suo sorriso, per il suo carattere impulsivo,per la sua dolcezza.
Certo il nuovo look, la pettinatura dei capelli in qualche modo contribuiva a distrarre,era facile non vedere più la ragazzina di pochi anni prima ,ma una giovane e bellissima ragazza.
Una cosa era certa,Sofia non era più la piccola mascoutte  che Bart conosceva e che aveva visto crescere e correre per i corridoi del R.I.S a cui avevo insegnato ad andare in bicicletta per i viali del R.I.S,era davvero cresciuta,come sempre piena di vita,guardandola e stando a contatto con le non potevi non essere contagiato dalla sua vitalità,dal suo essere così solare e dal suo splendido sorriso.
Erano le 02.00 del mattino,Bart non riusciva a prendere sonno,cambiava posizione con ritmo costante,nei suoi pensieri…Sofia!
Quando Morfeo vinse inizialmente il sonno  in cui Bart cadde fù molto profondo,ma poco dopo l’inconscio prese il sopravvento,nuovamente riprese ad agitarsi nel sonno,improvvisamente, poi però tutto mutò nuovamente e velocemente si vide proiettato in un appartamento che non era il suo,tutto era diverso…
Avanzava guardandosi attorno  quando si ritrovò in salone e vide molti portafotografie sparsi nella stanza, in ognuno  di essi c’erano foto sue… Sue e di Sofia insieme,si stropicciò gli occhi,incredulo continuava a guardarsi intorno stupito,prese una delle cornici e la guardò meglio,c’era una foto con Sofia,lui era in alta uniforme,lei in abito da sposa,Bart incredulo guardava la foto,spostò lo sguardo e vide che in una cornice digitale né scorrevano altre…
Loro due insieme sempre nel giorno del loro matrimonio,anche mentre si scambiavano teneri baci,improvvisamente si sentì stringere alla gamba,si voltò e vide una bimba,gli occhi erano identici a quelli di Sofia,ma il colore dei capelli era il suo…
«Papà,papà!» Disse la bambina sorridendogli,mentre Bart ancora incredulo la guardava,istintivamente s’inginocchiò verso di lei e le accarezzò una guancia,era così bella la piccola!
Fu destato  da quel momento da una voce familiare che chiamava la piccola, «Nicole! Hai trovato papà?»
Papà... Allora la bimba era sua figlia,non fece in tempo a finire il suo ragionamento,quando comparve la sua Sofia... La guardò incantato,lo sguardo di Bart incrociò per qualche minuto quello di lei,quando improvvisamente cadde sul suo ventre,Sofia era incinta!Sarebbero diventati di nuovo genitori,la sua Sofia gli sorrideva felice.
Sudato ed agitato si svegliò e si mise seduto sul letto,aveva sognato!Ma che cosa significava quel sogno?

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Eccoci tornate tra di voi con il continuo di: "è bastato un solo sguardo", finalmente ce l'abbiamo fatta! Abbiamo pensate di postare una volta a settima in modo da completare i capitoli ancora in fase di scrittura.
Per chi iniziasse ora a leggere la nostra storia ci presentiamo, siamo Claudia e Cristina, questa è la nostra seconda storia ed è un continuo, quindi vi consigliamo di andare a leggere la precedente, non è obbligatorio, ma per capirne meglio la comprensione.
Fateci sapere cosa ne pensate.
A presto, Cla e Kri.


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Capitolo 2
*** La distanza fa capire quanto può mancarti davvero una persona ***


CAPITOLO DUE – LA DISTANZA FA CAPIRE QUANTO PUO’ MANCARTI DAVVERO UNA PERSONA
 
Sofia è appena partita per la gita con la sua classe,ma non c’è un attimo in cui non pensi al suo Bart.
Ora che dovrebbe pensare solo a divertirsi…
Nonostante sia partita da poche ore e il distacco sia recente sente già un’immensa mancanza.
A Roma intanto un tenente un po’ sovrapensiero...
Bart infatti pensa al suo grande amore, si! Sofia,lei è il suo grande amore;lei ha fatto sì che mettesse la testa a posto.
Adesso è un uomo diverso!
Perso nei suoi pensieri in laboratorio il tenente Dossena pensava alla sua piccola Sofia,al suo vero Amore.
Non diversamente la piccola mascoutte del R.I.S pensava al suo tenente preferito,al suo amore…
E’ da sempre innamorata di lui,ma ha sempre saputo  che per quanto potesse permettersi di fantasticarci su,nulla sarebbe mai successo,sarebbero stati solo amici.
Nessuno dei due però sospettava che all’altro non bastasse più la sola e semplice amicizia,solo che nessuno dei due aveva il coraggio di dirlo all’altro.
Ciò che li blocca è la consapevolezza che sia una follia,un rischio,ma più provano a cercare di starsi lontani,più non ci riescono e sentono il bisogno di stare vicini.
Il volo per Londra era stato tranquillo,finalmente erano arrivati,si stavano dirigendo al pullman che li avrebbe condotti in hotel, quando il cellulare di Sofia vibrò...
“Spero che il volo sia andato bene!Divertiti!”
Sofia sin da quando lesse il nome di Bart tra l’elenco dei messaggi in arrivo ebbe un sussulto,un calore intenso l’avvolse,quando poi lesse il messaggio l’emozione fù forte,divenne rossa in viso ed iniziò a tremare,voleva parlare con Chiara,doveva parlarne con lei ma non poteva...
Tutto fu subito chiaro alle sue compagne che la circondarono e sorridendole iniziarono  a guardarla con insistenza,volevano  che vuotasse il sacco,le tolsero il trolley dalle mani e la presero sottobraccio mentre riprendevano a camminare per raggiungere il gruppo che era poco più avanti.
«Sof!Parla! Respira,riprenditi e parla» Le disse Lisa
«Sappiamo che è successo qualcosa!» Le disse Giorgia guardandola negli occhi con il suo solito sguardo furbetto.
«Centra il tuo tenente…» Aggiunse Carol
Sofia non riusciva a proferire parola,qualunque tentativo di parlare,era invano,la voce le moriva in gola.
Le ragazze intanto continuavano a sommergere Sofia di domande,ma lei era sempre più silenziosa,quasi assente.
«Ok! Facciamo così,tu prova a riprenderti e né parliamo in stanza appena arriviamo!» Disse Lisa nel tentativo di farle riprendere fiato e farle capire che in albergo avrebbe dovuto parlare e che non avrebbe avuto scuse.
Sofia annuì debolmente,cercava di riprendersi,ma ritornò immediatamente ad uno stato catatonico dopo le parole di Giorgia.
Aveva infatti mostrato il messaggio alle ragazze quando Giorgia con il suo punto di vista la sconvolse,proprio quando forse stava per iniziare a riprendersi.
«Sof! Ma ti rendi conto di cosa significa? Forse i tuoi sogni diventeranno realtà,hai qualche speranza!»
A quelle parole Sofia non capì più nulla,era chiaro che era volata sulla sua nuvoletta personale a fantasticare
«Giorgia, dico io, dovevi farlo ora questo discorso?» La rimproverò Carol
«Perché che ho detto?» Chiese Giorgia con aria innocente alzando le mani al cielo.
«Niente! Certo, non hai fatto o detto nulla tu! Ti rendi conto che adesso non parlerà più? Non dirà più nulla! Ci siamo giocate ogni possibilità che ci raccontasse tutto!»
Carol però stava già escogitando il modo di farle vuotare il sacco, voleva sapere tutto e non vi avrebbe rinunciato.
Erano talmente presa dalla discussione che a mala pena  si guardavano intorno,Londra era passata in secondo piano.
Organizzate le stanze,vi si diressero e Sofia la prima cosa che  fece non appena entrata fù quella di sdraiarsi sul letto…
E se Giorgia avesse avuto ragione…Si mise a pensare e fantasticare distaccandosi dalla realtà!
No,non era così non poteva essere così! Era inutile fantasticare,farsi del male così gratuitamente.
Sofia ricominciava a ritrovare l’uso della parola quando le ragazze la raggiunsero e si sdraiarono sul letto con lei.
Le loro teste unite formavano un cerchio,i capelli si univano e tutte in silenzio guardavano il soffitto,quando ad un tratto Sofia improvvisamente ritrovò la voce.
«Ragazze,non posso rovinarmi la gita,non succederà mai nulla con Bart,tanto vale metterci una pietra su» Si sforzò di essere convincente,ma sapeva bene di non esserlo, le ragazze ridevano senza crearsi alcun problema,quando ad un tratto il silenzio calò nella stanza per via del suono del cellulare di Sofia, era un altro sms…
Le ragazze erano certe che fosse ancora Bart.
“Ti stai guardando intorno? Ti piace Londra?”
 
Sofia lesse il messaggio ad alta voce quando tutte le ragazze in coro gridarono
«Rispondigliiiiiiiii!»
«No!Non posso!»Disse Sofia scuotendo vistosamente la testa.
«O gli rispondi tu o lo facciamo noi!» Disse Carol
«Assolutamente no!» Sofia strinse forte il cellulare tra le mani per paura che le ragazze  potessero prenderlo e rispondere al suo posto.
«Non ti rendi conto che  ti sta cercando? Scommetto che non hai risposto ai suoi messaggi di poco fa,vero?»Disse Lisa con aria seria.
«Si,non gli ho risposto!»Disse Sofia altrettanto seria.
Il suo cuore diceva di rispondere a Bart, ma la ragione prendeva il sopravvento,improvvisamente però si ritrovò a comporre il messaggio di risposta
“Il volo è andato bene,mi divertirò sicuramente!Da questa sera iniziamo a girare,abbiamo in programma Londra by night e poi la discoteca!”
Incerta se inviare o no il messaggio si guardava distrattamente intorno,Carol approfittò di quel momento per premere il tasto invio, quando Sofia se né accorse la guardò esterrefatta .
Intanto a Roma un pensieroso e speranzoso tenente guardava in apprensione il cellulare,quando vibrò Bart ebbe un sussulto,si sentiva un ragazzino innamorato, il cuore in gola e le farfalle nello stomaco,i classici sintomi di chi è innamorato!
Lesse il messaggio di Sofia e subito l’analizzò,parola per parola,gli sembrava freddo,frettoloso e questo gli faceva molto male,forse aveva sbagliato  ad evitarla, ad essere freddo, a tenerla lontana per evitare qualsiasi tentazione,più leggeva il messaggio più si convinceva che qualcosa non andava, le avrebbe scritto ancora,voleva capire,doveva capire, certo Sofia era a Londra ed ogni qual volta rispondeva ai suoi messaggi le costava molto, ma anche a costo di farle continue ricariche pur di parlarle, capire e chiarire.
“Sofia, è tutto ok? Ti disturbo forse?”
Il terzo messaggio che Bart inviò a Sofia  era di tipo investigativo,voleva capire se le faceva piacere sentirlo o no.
Sofia era sorpresa da quel terzo messaggio consecutivo,non riusciva a spiegarsi il perché…
Tutto quell’interesse,quei messaggi… Eppure era stato freddo,lontano, a volte anche un po’ scontroso,l’aveva evitata, era palesemente chiaro… Ciò che non lo era,era il perché,cosa aveva fatto per essere trattata in quel modo.
Comunque avrebbe chiarito,avrebbero massaggiato, a costo di ricaricare il cellulare un giorno si e l’altro pure,si a costo di chiedere a Costanza una ricarica al giorno.
Sofia decide di rispondere.
“Era palesemente chiaro che la mia presenza ti dava fastidio,eri freddo e lontano mentre ero a Roma ed ora… Ora che sono a Londra sei cambiato! Le cose sono due: O hai capito che hai sbagliato e stai cercando di rimediare o visto che adesso sono lontana non ti metto in soggezione,eppure non mi sembra di averlo mai fatto!Dimmi tu! Comunque tenente Dossena sei strano! E si,mi disturbi! Io dovrei semplicemente divertirmi e non stare qui a messaggiare con te!”
Forse  era stata troppo dura,m la pazienza  era andata via…
Era giunto il momento di scoprire le carte e dire tutto,proprio tutto.
Aveva letto il messaggio e mentre stava per andare a farsi una doccia per calmarsi le venne in mente che aveva poco credito nel cellulare e che probabilmente adesso era terminato, così controllò!
Come immaginava, né era rimasto poco, sarebbe dovuta correre al riparo, avvisare Costanza di ricaricarla,se Bart  avesse risposto,cosa di cui era certa visto il tono del messaggio e così fece, chiese aiuto a Costanza, che si limitò ad eseguire,ciò non significava  che non avrebbe chiesto nulla,anzi…
Per quale motivo le serviva quella ricarica dal taglio così grande?
Ma a tempo debito avrebbe avuto tutte le risposte alle sue domande.
Intanto Bart sottoshock  per il messaggio di Sofia camminava avanti ed inidietro nella stanza delle macchinette…
Ghiro gli arrivò alle spalle spaventandolo.
«Vuoi scavare per caso un fossato? Guarda che se continui a fare avanti ed indietro c’è il rischio che ci riesci!»
Bart non gli rispose uscì pensieroso dalla stanza ed un sorpreso Ghiro resto a fissarlo da lontano.
Era ovvio che Sofia avrebbe notato il cambio di atteggiamento nei suoi confronti, non è certo stupida…
Adesso deve trovare il modo di rimediare, di farsi perdonare, ma come?
Ovviamente non può dire nulla sul vero motivo che l’ha spinto a cambiare atteggiamento nei suoi confronti.
Ciò che poi non gli dava tregua era il pensiero di Sofia che aveva altro da fare,che era disturbata da quei messaggi, ma decise ugualmente di comporne un altro
“Mi dispiace!Davvero mi dispiace di essermi comportato male! Hai ragione,hai ragione su tutto! Sono stato uno stronzo…Ma permettimi di spiegarti,di farmi perdonare.”
Lo rilesse velocemente ed inviò.
Quando il cellulare di Sofia vibrò,non aveva alcun dubbio su chi l’avesse cercata,lesse il messaggio ed iniziò a rispondere.
“… Non so se faccio bene! Forse no! Ma non riesco a dirti di no!... Ok! Avrai la tua ulteriore chanse… Giocatela bene perché non né avrai altre,sappilo!”
 
Ancora una volta era stata dura,ma era giustificata,stava per inviarlo quando decise che il tenente Dossena meritava di stare un po’ sulle spine,così salvò il messaggio nelle bozze e si preparò per Londra by night.
Era l’alba quando Sofia rientrò in hotel…
Se per qualcuno il sonno arrivò presto e fù sereno,a Roma la notte del tenente Dossena era agitata,aspettava con ansia il messaggio di risposta,era teso e nervoso e così decise che per quella sera era meglio staccare al R.I.S tanto non avrebbe concluso nulla,ma sapeva bene che nemmeno a casa avrebbe avuto tregua,forse era meglio staccare per qualche minuto, concedersi una pausa caffè e poi tornare a lavoro,si sarebbe portato avanti provando a non pensare…
Intanto a Londra i sogni di Sofia  cominciavano ad essere irrequieti,forse per via del senso di colpa che provava nell’aver lasciato in sospeso Bart.
Sofia iniziava a girarsi e rigirarsi nel letto,era sempre più nervosa,improvvisamente si perse nei suoi desideri ed iniziò a sognare.
Si ritrovò catapultata in una casa  che non era la sua,più grande, in una zona residenziale immersa nel verde,lei stessa era più diversa,una bambina era seduta sul prato,accanto a lei Bart,lei li guardava dalla porta scorrevole a vetri del salotto e sorrideva nella loro direzione.
Vedeva se stessa,era una specie di proiezione di sé stessa.
Si diresse verso di loro e dopo aver dato un bacio alla piccola baciò teneramente sulle labbra anche Bart.
Improvvisamente si svegliò sudata e sotto shock,era un sogno,si era solo un sogno ma così dannatamente realistico,così dannatamente meraviglioso.
L’unica cosa da fare era bere e sdraiarsi di nuovo, ma le immagini di quel sogno non volevano darle tregua,in realtà nemmeno Sofia voleva davvero che quei momenti la lascino in pace.
Le piacerebbe di più sé fosse realtà,se solo fosse vero sarebbe così bello…
Dopo un paio d’ore passate a fantasticare finalmente Morfeo vince e Sofia prende di nuovo sonno.
Il pomeriggio che l’attendeva sarebbe stato molto impegnativo.
In primis avrebbe continuato a messaggiare con Bart e chissà..

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Capitolo 3
*** Le tante aspettatative del ritorno ***


CAPITOLO 3 – LE TANTE ASPETTATIVE DEL RITORNO
 
Una settimana era trascorsa,Sofia stava per ritornare…
Bart non stava più nella pelle!
Il fatidico giorno era arrivato…
Ogni volta che la porta a vetri si apriva sperava che a varcarla fosse lei, la sua Sofia…
Durante la sua assenza avevano massaggiato molto, ma non si era mai sbilanciato sui motivi che l’avevano portato a tenere lontano Sofia,nonostante lei glielo avesse chiesto più volte e la mancata risposta la spazientisse…
Anche la piccola Serra era impaziente di tornare,in quella settimana  di scambio intensivo di messaggi aveva ritrovato il suo Bart,avevano riso, si erano presi come sempre in giro e forse per la lontananza si erano concessi  l’uso di parole più tenere, a volte si sà la vicinanza frena…
Si erano inoltre sentiti più volte telefonicamente e Costanza aveva coperto Sofia facendole continue ricariche.
Adesso però che si sarebbero rivisti come sarebbero andate le cose?
Sarebbe tornato tutto come prima?
O la “nuova realtà”,la nuova situazione avrebbe avuto il seguito tanto desiderato da Sofia?...
Non restava altro da fare se non quello di vivere attimo per attimo,giorno per giorno scoprendo così come sarebbero andate le cose.
Una cosa era certa Bart sapeva bene che se avesse sbagliato di nuovo non avrebbe avuto altre chanse.
Bart nonostante fosse indaffarato in laboratorio era anche super attento a captare notizie sull’arrivo di Sofia,venne riportato alla realtà da Lucia.
«Bart,per favore  Sofia sta per arrivare,potresti andarla a prendere tu? Le farà sen’altro piacere  anche se non ci siamo né io, né Orlando»
Bart in quel momento non riesce a respirare,è felice,non sa bene se la sua gioia sia visibile o no,certo è che deve fare di tutto per tornare in sé prima che qualcuno sé né accorga.
Dopo essere tornato in sé,si affrettò a rispondere.
«Si! Ci penso io, tranquilla Lucia!» Risponde mentre si toglie guanti e camice e si dirige all’uscita dei laboratori.
E’ per strada  diretto all’aeroporto,non vuole fare aspettare la sua Sofia,guarda in continuazione l’orologio,teme di arrivare in ritardo,c’è molto traffico.
Vorrebbe volare,superare tutto e tutti per arrivare il più velocemente possibile dalla sua Sofia.
Intanto la piccola mascoutte del R.I.S è appena atterrata,ha preso la valigia dal nastro trasportatore e si sta dirigendo verso l’uscita,Bart ha da poco parcheggiato e raggiunto gli arrivi,cerca la sua Sofia,non passano più di trenta secondi quando la vede,eccola,eccola lì la sua Sofia,con i suoi trolley e la sua borsa che inizia  ad incamminarsi ed a guardarsi intorno alla ricerca della sua famiglia.
In lontananza scorge Bart,inizialmente si ferma di scatto, pensando che possa avere le allucinazioni,il suo cuore perde un battito al minuto,cosa ci fa lui lì?E’ certa che lui sia lì, ha capito che non sta sognando la certezza prende il controllo sui suoi pensieri quando mentre inizia a camminare nella sua direzione  verso di lui come un robot le squilla il cellulare.
«Mamma,dimmi!» Risponde a fatica,sia per la sorpresa che per via di tutti i suoi bagagli.
«Piccola scusaci, abbiamo avuto un contrattempo,ma sta arrivando Bart,almeno che non sia già lì e ti sta cercando»
«Si,è qui! L’ho visto, lo sto raggiungendo»
«Ottimo! Ti aspetto qui, ti aspettiamo qui!»
«Arrivo» Fu la veloce risposta di Sofia,era deconcentrata per poter formulare una frase di senso compiuto.
Intanto raggiunto Bart,non sa cosa fare,come salutarlo, l’irreprensibile tenente Dossena sblocca la situazione,abbracciandola forte a sé,respirandone il suo profumo,il cuore di Sofia batte all’impazzata,non si aspettava certo quella presa d’iniziativa da lui,no che non le faccia piacere ovviamente…
Il loro abbraccio viene interrotto dai compagni di classe di Sofia che avvicinandosi a lei l’abbracciano e le scombinano i capelli.
Bart è molto infastidito da quella confidenza,da quella libertà che i suoi compagni si concedono con la sua Sofia.
Tutto ciò ovviamente non le sfugge,vorrebbe correre da lui e abbracciarlo,rassicurarlo,ma non può e poi non è detto che a quanto stia assistendo non gli faccia bene…
Non gli sia di aiuto.
Terminati i saluti si dirigono entrambi in silenzio in macchina,Bart da bravo gentiluomo le porta i trolley,Sofia intanto cerca un argomento di cui parlare,quando improvvisamente lo trova:”Il suo diciottesimo compleanno”,quale migliore argomento e quale miglior modo per scoprire cosa Bart voglia regalarle.
«Sai che tra qualche giorno sarà il mio compleanno vero?Il mio diciottesimo compleanno» Esordisce così rompendo quello strano ed imbarazzante silenzio.
«Certo! Lo so!» Risponde in modo un po’ troppo freddo per i gusti di Sofia,inoltre non la degno di uno sguardo, è talmente concentrato sulla guida ed a guardare la strada che sembra un neo patentato nel pieno di una crisi di panico durante la sua prima uscita da solo.
Improvvisamente Bart torna in sé, sa bene che non può permettersi di giocarsi l’ultima chanse che gli è stata concessa.
«Dimmi cosa vorresti per il tuo compleanno?»Chiede guardandola con la coda dell’occhio e regalandole un accenno del suo meraviglioso sorriso.
«Come potrei mai dimenticarmi una data così importante!Piuttosto dimmi hai qualche desiderio particolare?»
«Si!»
«Dimmi!Cosa vorresti?»
«Te!» Risponde timidamente ed a bassa voce Sofia, ma Bart l’ha sentita,l’ha sentita bene, solo che siccome è già molto in imbarazzo fa finta di nulla,almeno ci prova…
Cerca così un argomento che possa evitare ulteriore imbarazzo.
«Come ti senti? Stai per diventare maggiorenne?»
Sofia non è certa che Bart non abbia sentito,vorrebbe capire ma decide di cambiare anche lei argomento assecondando Bart.
«Sono emozionata, so che adesso entro ufficialmente nel mondo degli adulti…Piuttosto per fare il mio ingresso in questo mondo mi serve un degno vestito,verresti con me a consigliarmi?»
Bart rimane spiazzato da quella strana proposta,non sapeva cosa rispondere,quando ad un tratto improvvisamente seppe cosa dire.
«Sof,non ti sarei di aiuto in alcun modo,hai bisogno di un consiglio femminile»
«Dai non ci credo! E poi devi aiutarmi a scegliere qualcosa che a papà non piacerebbe!»
Dice scoppiando a ridere divertita all’idea di vedere il suo adorato papino sotto shock nel vedere l’abito.
«Orlando ha ragione…Sei la sua bambina,è normale che sia un po’,un po’ tanto geloso» Dice Bart nel tentativo di dissuaderla dal comprare un vestito troppo appariscente e scollato.
«Daiiiiii! Con questa storia non né posso più! Sto per compiere diciotto anni,sono grande!» Replica Sofia seccata,è stufa di essere ancora considerata la piccola del gruppo… Soprattutto da lui.
In realtà  Bart  al solo pensiero che gli altri guardassero la sua Sofia impazziva,il sangue nelle vene ribolliva,ecco il motivo per cui non voleva che l’abito fosse troppo generoso nella visuale,era geloso!
«Allora dai, vieni?» Chiese Sofia sfoderando il suo sguardo da cucciolo a cui nessuno riusciva a dire di no.
«Ok! Ma sappi che sarà come se ci fosse Orlando»
Sofia sbuffa, poco dopo però gli sorride felice,pur di averlo accanto avrebbe accettato tutti i vestiti che le avrebbe bocciato.
Il viaggio in macchina era stato allegro e spensierato,entrambi si erano divertiti tanto,erano stati bene,l’imbarazzo che c’era stato inizialmente era svanito,certo non avevano parlato di nulla riguardo a Londra,ma avrebbero avuto modo di farlo con calma.

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Ciao a tutti chiediamo scusa per il ritardo nel postare il capitolo, ma abbiamo avuto un po' di imprevisti, ma ora eccoci qui.
Piccola anticipazione: nel prossimo capitolo verrà un nuovo personaggio.
Fateci sapere... Cla e Kri



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Capitolo 4
*** Un nuovo membro nella squadra ***


 
 


CAPITOLO QUATTRO – UN NUOVO MEMBRO NELLA SQUADRA
 
Erano quasi giunti in caserma,Sofia non vedeva l’ora di riabbracciare i suoi genitori e la squadra,era davvero impaziente.
Intanto al R.I.S era stata una giornata tranquilla,l’unico avvenimento significativo era stato l’arrivo di un nuovo membro.
Tutti erano alle proprie postazioni,intento a sistemare le scartoffie,a liberarsi dal lavoro di ufficio rimasto arretrato,le settimane precedenti erano state intense.
La porta a vetri si aprì e fece il suo ingresso una giovane ragazza in divisa,si guardava intorno ammirata era felice di trovarsi lì,aveva sempre sognato che il Capitano Brancato la chiamasse all’interno della sua squadra,era giovane sì,ma aveva sempre lottato per ciò che voleva,era sempre stata la migliore nei suoi studi accademici,i suoi sforzi e le sue sofferenze erano stati ripagati…
Aveva sofferto…
Nel suo sguardo ad un occhio poco attento i segni della sofferenza e del dolore non erano visibili,ma ad un occhio più attento e critico non sarebbero certi sfuggiti…
Lei era Isabella!
Completamente incantata  dall’ambiente che la circondava,non si era accorta degli sguardi che l’osservavano.
Fù riportata alla realtà da Lucia che le andava incontro per darle il benvenuto
«Piacere Isabella» Disse Lucia sorridendole
«Capitano Brancato!» Rispose Isabella mettendosi sull’attenti
«Isabella, io sono Lucia!» Disse stringendole la mano e sorridendole.
«D’accordo Cap... Lucia!» Rispose Isabella sorridendo imbarazzata,ancora non credeva al fatto che Lucia Brancato l’avesse chiamata a lavorare con loro,con la sua squadra.
Dalla sala relax intanto Orlando e Ghiro in pausa caffè avevano assistito alla scena.
«Certo che anche tu hai avuto un’accoglienza così calorosa quando sei arrivato eh Orlando?»Disse scoppiando a ridere divertito nel rivivere mentalmente quel momento.
«Quanto tatto capitano Ghirelli,grazie davvero per avermi ricordato come mi ha accolto mia moglie!»
«E’ sempre un piacere esserti di aiuto amico mio!»Rispose Ghiro sorridendo
«Alla faccia dell’amicizia e dell’aiuto capitano!»Rispose orlando scoppiando a ridere insieme a lui.
Intanto in sala relax erano arrivati anche Milo e Costanza.
Milo guardando in direzione dell’ufficio del Capitano la nuova collega si lascia scappare un apprezzamento nei suoi confronti
«però oh la nova arrivata è popo bona»
Daniele ed orlando anche loro osservano la futura collega, ma al primo scappa un apprezzamento.
«Si, hai ragione Milo,è davvero bella!»
Riceve subito una botta sulla nuca da parte di Costanza che subito lo mette in riga.
«Cosa,cosa?Ripeti un po’!» Dice guardandolo storto.
«Che centra amore tu sei bellissima ed io ho occhi solo per te!»
«Capitano,capitano!» Esclama Orlando avviandosi alla sua postazione
«Costanza, bravo,bravo arrampicati sugli specchi…E state attenti…Anche tu Milo se non vuoi che Giada ti controlli e venga spesso qui!»
Dice poco prima di andare anche lei in laboratorio.
Rimasti soli Ghiro e Milo si guardano in silenzio,devono riprendersi…
«Certo che se non sapessi che è gelosa penserei ad uno sbalzo ormonale dato dal suo periodo o…»
S’interrompe di colpo immaginando la sua Costanza incinta.
Intanto Lucia ed Isabella sono ancora nell’ufficio del capitano
Il nuovo membro della squadra è giovane,ha ventisette anni,una laurea in chimica con il massimo dei voti e sta per prenderne una seconda in biologia,come sempre è la prima del suo corso.
«Andiamo a conoscere la squadra!»Dice Lucia sorridendole mentre fà il giro della scrivania per raggiungerla e farle strada.
Isabella la segue non smettendo di guardarsi intorno,è felice ed emozionata,spera di essere all’altezza della squadra,Lucia avverte la tensione così rallenta il passo e le poggia una mano sulla sua spalla,vuole rassicurarla,vuole che non dubiti delle sue capacità e delle sue competenze,se è lì è perché lei crede in lei e la vuole lì, nella sua squadra.
Isabella a quel tocco sul braccio si rilassa,la guarda e le sorride,vuole dar prova  della sua forza e vuole che Lucia non dubiti neanche per un istante della sua scelta, che se né penta,vuole dimostrare sin da subito di essere alla sua altezza ed a quella della squadra.
«Lucia,ragazzi un attimo di attenzione,vorrei presentarvi la nostra nuova collega! L’ho voluta qui per le sue competenze e la sua tenacia esattamente come ho voluto ognuno di voi per qui per lo stesso motivo…Più o meno!»Dice guardando in direzione di Orlando e sorridendogli mentre gli altri colleghi scoppiano letteralmente a ridere, incluso il generale Abrami e il maggiore Rambaudi che erano da poco arrivati.
Poco dopo fanno il loro ingresso Sofia e Bart.
La piccola mascoutte del R.I.S lascia tutto e corre verso i suoi genitori saltando letteralmente in braccio al suo papà facendogli quasi perdere l’equilibrio e stringendolo così forte da soffocarlo mentre un finto offeso Ghiro attira su di sé l’attenzione
«Certo,certo,il povero vecchio zio Ghiro non serve più…O meglio si, ma solo quando qualcuno ha bisogno di una mano con il pc... Vero?»
Sofia senza mai lasciare il suo papà replica«Come sei permaloso zio… E poi ti ricordo che sono molto più brava di te al pc e molto presto prenderò il tuo posto mandandoti in pensione!»
Tutti scoppiano a ridere e guardano la faccia buffa fatta da Ghiro.
«Scusa Daniele, ma io che dovrei dire in quanto mamma!»Ribatte Lucia sorridendogli
Sofia si separa immediatamente da Orlando e corre ad abbracciarla
«La cosa è che siete solo gelosi!»Replica divertito Orlando in direzione dei due.
Isabella ha già capito che si troverà bene con i suoi nuovi colleghi assistendo a quel siparietto.
Anche il Generale ed il maggiore scoppiano a ridere e poi ogni tanto è bello che ci sia una ventata di freschezza all’interno dei laboratori.
Lucia pochi minuti dopo però riprende il controllo della situazione.
«Isabella come avrai capito lei è mia figlia»Dice Lucia sorridendole, il nuovo sottotenente fa un cenno di assenso con il capo
«Piacere, Sofia,Ludovica,Marta,Brancato-Serra!Scusa il nome lungo ma non è colpa mia!»Dice Sofia scoppiando a ridere,stringendole immediatamente  la mano e sorridendole ben felice che alla squadra si sia aggiunta un’altra donna
«Sofiaaaaa!»La riprende bonariamente Lucia prima di continuare le presentazioni.
«Lui invece è il tenente Dossena»Continua Lucia.
Bart si avvicina ad Isabella per stringerle la mano.
«Piacere,Sono Bartolomeo Dossena,per gli amici Bart!»
«Spero allora di poterti chiamare presto Bart» Dice Isabella guardandolo negli occhi, ha già capito qualcosa di Bart e di ognuno della squadra…
Due giorni dopo quell’ingresso nella squadra e l’agitazione generale che aveva causato cercare di metterla a suo agio il prima possibile tutto era rientrato alla normalità!
Era arrivato il tanto atteso momento della ricerca del vestito,Bart avrebbe accompagnato Sofia e la piccola del R.I.S era impaziente di trascorrere con lui tutto il pomeriggio.
Lei e Bart avevano appuntamento direttamente in centro.
Entrarono in uno dei tanti negozi,iniziarono a girare per il reparto degli abiti eleganti,Bart si guardava intorno confuso,Sofia era come impazzita,sfrecciava avanti ed indietro con molti abiti in mano,in ogni stand riusciva a trovare sempre qualcosa,ad un tratto Bart che la guardava quasi incantato fù riportato al mondo reale dalla poca delicatezza di Sofia che quasi gli lanciò gli abiti tra le sue braccia e lo cominciò a trascinare verso i camerini,la prima sessione di prove era iniziata,Sofia aveva fatto accomodare con poca delicatezza Bart sù una poltrona,aveva preso i vestiti che teneva tra le mani ed era entrata in camerino per iniziare le prove,ma la tenda non era stata ben chiusa e Bart quando sé né accorse non fece nulla per farlo notare a Sofia,cercava di non guardare ma lo sguardo era fuori dal suo controllo.
Poco dopo però Sofia si accorse della tenda spostata e di Bart che l’osservava.
«Bravo tenente! I miei complimenti!»
L’irreprensibile tenente Dossena era imbarazzato per essere stato scoperto, era diventato color pomodoro in viso.
«Invece di guardare,entra e dammi una mano con la cerniera!»
Bart che voleva evitare però non potè fare a meno di rifiutarsi,sperava solo di riuscire a mantenere il controllo di sé,vedere Sofia,poter toccare la sua pelle…
Cercò di ritornare in sé,entrò in camerino ed accostò meglio la tenda.
Poco dopo al contatto con la pelle nuda della schiena di Sofia ebbe i brividi.
Improvvisamente non fù più padrone del suo corpo,si trovò alle spalle di Sofia,le mani che le accarezzavano le braccia,fino a quando pericolosamente si avvicinò ancora di più,con il naso percorse il collo di Sofia,facendole quasi il solletico,quel movimento sensuale provocava i brividi lungo la schiena della piccola Serra,Bart sarebbe rimasto lì in eterno,nemmeno lui sapeva spiegarsi cosa gli stava accadendo.
Se non che furono interrotti dalla commessa che si era accorta che Sofia aveva dimenticato uno degli abiti da provare vicino alla cassa,intravide che i due erano in atteggiamenti intimi e così colta da gelosia aprì di scatto la tenda.
«Non è questo il luogo adatto per uno scambio di effusioni» Disse la ragazza alquanto infastidita da come Bart guardava quella ragazzetta insignificante.
Bart e Sofia si separano immediatamente imbarazzati,la commessa lascia il vestito sulla poltrona e ancora molto infastidita e gelosa per via del fatto che un bel ragazzo preferisca una bambina ad una come lei,non l’ha mai guardata infatti da quando sono entrati in quel negozio.
Più cercava di non pensare,più davvero non riusciva a darsi pace ed a comprendere come un bel ragazzo come quello sesse con una mocciosa del genere,per lei questo era Sofia,così con l’intensione di suscitare una reazione di gelosia e fare litigare i due ad alta voce mentre  andava via disse«ma cosa ci trovi in una come lei?»
Bart era tentato di dire che non stavano insieme ma il semplice fatto che si fosse permessa d’insultare la sua Sofia,di pensare che non fosse speciale,ciò lo fece agire d’impulso.
«Lei è la mia ragazza,non immagini nemmeno quanto sia speciale, è come sia fortunato che stia con me!»
«Se lo dici tu!» Rispose ironicamente la commessa.
Sofia intanto toccava il cielo con un dito,le sarebbe piaciuto che Bart credesse davvero in quello che aveva appena detto,sarebbe stato meraviglioso.
Sofia avrebbe voluto dire qualcosa,ma l’emozione l’aveva bloccata,Bart che temeva che fosse scoperto l’inganno si affrettò ad uscire da quella situazione rompendo il silenzio
«Amore, sai che ti stanno bene entrambi i vestiti!»
Sofia cercò di riprendersi e rispondere in modo tale da non far svanire in fumo tutto, come se fosse abituata a sentirsi chiamare in quel modo da sempre.
«Mi piacciono molto entrambi infatti!»
Aggiunse Sofia ancora un po’ tra le nuvole.
«Prendiamoli tutti e due»Rispose Bart prendendola per mano e avviandosi alle casse.
«Dici amore?» Rispose Sofia
Ogni qualvolta la chiamava amore aveva un groppo in gola e sentiva le farfalle allo stomaco.
«Si amore,tra tutti quelli che hai provato sono quelli che anche a me piacciono di più!»
«E’ vero! La penso come te!» Rispose la piccola Serra provando a sostenere lo sguardo del suo Bart,la commessa visibilmente infastidita però non si diede per vinta fino all’ultimo giocandosi tutto,fino all’ultima carta.
«Puoi sempre avere di meglio! Quando non vorrai più stare con una mocciosa e ti sarai convinto che è meglio qualcuno che sia alla tua altezza chiamami»Disse porgendogli un foglietto che Bart però non prese.
Questo la fece innervosire ancora di più,davvero non capiva l’ostinazione di quel ragazzo, ma non potè fare altro, la responsabile del reparto era lì che supervisionava.
 
Dopo aver pagato, ancora mano nella mano escono dal negozio e si diriggono alla macchina,la commessa era ancora furiosa e gelosa decise così di giocarsi l’ultima carta a disposizione, li raggiunse e rivolta Bart disse con voce affabile
«Non hai preso il foglietto!»
«Mi dispiace che tu non abbia ancora capito che non sono interessato a te,io ho accanto a me la persona con cui voglio stare, la troverai anche tu davvero!Devi solo crederci!»
Rispose Bart molto gentilmente per poi tornare a guardare negli occhi la sua Sofia.
Erano passate solo due settimane, ma Isabella si era integrata bene con tutta la squadra,aveva iniziato a rilassarsi, sorridere e aveva capito che non era necessario che fosse sempre perfetta anche nei momenti di pausa,erano stati gli stessi più alti in grado a dare il buon esempio facendo i buffoni di corte,perfino l’irreprensibile tenente Dossena aveva contribuito,spesso infatti avevano lavorato insieme e Bart stesso l’aveva richiamata.
«Ah,ah,ah! Non và proprio bene Isabella!»
Aveva detto  serio.
«Cosa ho fatto che non và?» Aveva chiesto entrando nel panico già mentre chiedeva di capire dove avesse sbagliato,eppure era certa di aver fatto tutto alla lettera.
«Isabella, respira! Stavo scherzando sai!»
«Tu scherzi? Sai, non si direbbe!»
Aveva risposto mentre iniziava a riprendersi e il suo battito cardiaco ritornava regolare.
«Cosa? Guarda che io so scherzare sai!»
«Non si direbbe proprio! Ho sentito certe voci!...»
«Ghirelli, è stato lui vero? Ne sono certo! Solo perché all’inizio abbiamo avuto delle divergenze non vuol dire che sia autorizzato a prendersi gioco di me!»
Isabella lo guardava cercando di non ridergli in faccia,ma era troppo buffo vederlo monologare,si,in realtà monologava più che parlare con Isabella guardava nella direzione dell’ufficio del capitano Ghirelli.
Ghiro che si sentiva osservato alzò la testa dai suoi pc e quando incrociò lo sguardo di Bart gli fece una linguaccia.
Anche con la “piccola” Serra si era instaurato un bellissimo rapporto,spesso da quando Isabella era arrivata Sofia rimaneva più a lungo al R.I.S.
Nei suoi occhi leggeva una strana malinconia,voleva starle vicino, farle capire che adesso tutto sarebbe andato bene,sin da subito le aveva fatto grande simpatia ed in quanto figlia del capitano sentiva anche il dovere di fare la sua parte.
Tutto tra loro era iniziato con molta semplicità,quando un giorno Sofia le aveva raccontato cosa era successo  al R.I.S qualche anno prima quando insieme a Ghiro e Bart aveva fatto uno scherzo con i fiocchi ai suoi genitori,Isabella era scoppiata a ridere,incapace di smettere e fare domande.
Sofia dunque da quel momento si era sentita autorizzata a continuare raccontando delle varie figuracce e scherzi che tra loro si erano fatti.


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Ciao a tutti... Questa è Isabella:

è un personaggio completamente diverso dalla Isabella che abbiamo conosciuto in RIS Roma 3, ma le abbiamo voluto dare il suo volto perchè insieme a Bart ci piace molto e il suo personaggio in questa terza stagione ci ha colpito particolarmente... all'inizio doveva avere un altro nome e un altro volto, ma poi abbiamo cambiato con lei. Speriamo che la scelta vi piaccia e che soprattutto vi piaccia la svolta che faremo prendere alla sua vita... vedrete, sarà un personaggio fondamentale.
Inoltre ci scusiamo se ancora non abbiamo risposto alle recensioni precedenti, ma abbiamo avuto un po' di impegni in questi giorni, ora provvediamo subito a farlo.
Fateci sapere come sempre cosa ne pensate.
Cla e Kri.


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Capitolo 5
*** L'amore è davvero una cosa semplice? ***



 



Questo capitolo è per Sabrina, la nostra sister! :)



CAPITOLO CINQUE – L’AMORE E’ DAVVERO UNA COSA SEMPLICE?
 
Sofia uscita da scuola come al suo solito si reca al Ris, per vedere il suo tenente preferito, in questi giorni poi più che mai perché lui la guarda, la cerca in modo diverso e lei vuole cercare di capire il motivo del suo interesse. Non riesce a spiegarsi molti suoi atteggiamenti e più cerca una soluzione più non la trova e mille domande, mille paranoie affollano la sua testa, facendo disperare anche la povera Chiara che deve sopportare le sue crisi al telefono praticamente tutte le sere.
Appena arriva al Ris si mette subito alla ricerca di Bart e lo trova nell’ufficio di Lucia a fare rapporto su qualche caso, decide di entrare anche lei a salutare sua mamma, visto anche le innumerevoli chiamate di Lucia.
«Ciao! Mamma mi hai cercato?» dice Sofia bussando ed entrando subito dopo aver sentito avanti nell’ufficio.
Bart nel vederla ha un sussulto al cuore, non sa ancora bene spiegarsi il perché delle sue reazioni ogni volta che Sofia è al suo fianco, spera soltanto che Lucia non si è accorta del suo sguardo ebete non appena è entrata sua figlia.
«Ciao, si ti ho cercata ma puntualmente non rispondi mai al cellulare.»
«Ero in motorino, non potevo rispondere... almeno che non vuoi che la tua unica e amata figlia faccia un incidente, se è così la prossima volta ti rispondo al primo squillo.» ribatte ironica Sofia, punzecchiando Lucia che ogni volta le ripete di mettere la suoneria al cellulare, ma Sofia se ne dimentica.
Bart a quella risposta fa un sorriso, senza farsi vedere.
Lucia scuote la testa e capisce che è meglio non continuare quella discussione.
«Ti cercavo perché mi ha chiamato la vicina di casa, stasera lei e il marito vorrebbero uscire  e mi hanno chiesto se ti va di lavorare.» le dice Lucia arrivando subito al punto.
Sofia entusiasta accetta subito, è molto affezionata alla bambina dei vicini e poi almeno si guadagna qualcosa in più e può usarli per le sue spese senza chiedere nulla ai suoi genitori.
«Certo che mi va, ci speravo che mi chiamasse.» Risponde, vuole uscire con le sue amiche per fare shopping e così può comprarsi quella camicetta che ha visto e di cui si è innamorata.
Bart intanto che ha assistito a tutta la conversazione, pensa a lei da sola a casa della vicina e vorrebbe andarle a fare lui compagnia e parlare un po’ con lei visto che è da giorni che la evita, può starle accanto, sarebbe in grado di fare qualche sciocchezza e non è possibile, deve reprimere il suo desiderio e dar ragione alla sua testa che gli consiglia di dimenticarla.
Lucia le dice di chiamare lei la vicina di casa per confermare e Sofia annuisce andando via dal suo ufficio, per dirigersi dal suo papà per salutarlo e farsi prestare il cellulare per chiamare, visto che nel suo ha finito il soldi, ma non solo anche i messaggi gratis che ha al mese, per messaggiare con Chiara.
Orlando felice di vederla , la rimprovera bonariamente del fatto che finisce sempre i soldi nel cellulare, mentre intanto pensa ad organizzare una serata romantica con Lucia, visto che è da un po’ che non stanno a cena solo loro due, ultimamente non hanno avuto un attimo di respiro per via del lavoro.
Bart per tutto il giorno non smette di pensare a Sofia, al suo splendido sorriso, alla sua risata, al modo in cui scherza e punzecchia Lucia e al suo abbigliamento sempre impeccabile, preciso che la rende ancora più bella di quanto già non sia.
Combatte con tutto sé stesso per non chiamarla, ma più la sua mente cerca di non pensarci, più l suo cuore fa l’esatto opposto, rendendolo ancora più confuso.
Seguire il cuore o la ragione? Si domanda mentre intanto è rimasto solo lui al Ris e con il telefono in mano, è indeciso se chiamarla o meno, è quasi l’ora di cena ed è sicuro che lei ancora non ha cenato e potrebbe raggiungerla portando le pizze.
Prima di premere invio, cancella e riscrive il numero di Sofia più volte, fino a che ciò che dice il suo cuore prende il sopravvento sulla ragione, infondo al cuore non si comanda e il conosce ragioni, che la ragione non comprende.
Sofia è già a casa dei vicini e sta giocando la piccola Sabrina, quando le squilla il cellulare, pensa subito che si tratta di Chiara visto che doveva chiamarla, ma vedendo il display rimane completamente senza parole: è Bart, il suo Bart.
Dopo interi giorni di silenzio e aver passato quel pomeriggio indimenticabile al centro commerciale, lui non si era fatto più sentire e a malapena le ha rivolto la parola al Ris, tanto da aver pensato di aver fatto qualcosa di sbagliato. Ma ora la sta chiamando e lei non sa come comportarsi.
 Risponde con un incerto pronto e la voce calda di Bart la travolge.
«Ciao Sof, sto uscendo ora dal Ris e ho pensato di raggiungerti a casa della tua vicina per stare un po’ insieme, porto le pizze, perché scommetto che ancora non hai mangiato.» le dice non appena sente la sua voce dall’altra parte del telefono, stava quasi per riagganciare vedendo che non rispondeva.
«Si certo, mi fa piacere se passi a farmi compagnia.» risponde con una gioia improvvisa nella voce, con il cuore che batte forte e sentendo nell’aria di nuovo profumo di speranza.
«La pizza per me...» continua Sofia, ma Bart la interrompe prima che lei possa finire la frase.
«Per te con il tonno, lo so!»
Facendola rimanere completamente spiazzata non si aspettava che Bart conoscesse così bene i suoi gusti.
«Tra un po’ sono da te!» le dice infine per poi riattaccare il telefono, non crede nemmeno lui al fatto che l’ha appena chiamata e si è autoinvitato da lei.
Il loro non è un proprio e vero appuntamento, ma al pensiero di rivederla, il cuore gli batte forte che è quasi come se lo fosse, e non osa immaginare come si sentirebbe se un giorno lui e Sofia devono vedersi davvero per il loro primo appuntamento. Sorride a quel pensiero, subito dopo però lo scaccia via, non può fare pensieri di questo tipo sulla piccola Sofia, è offlimits.
 
Intanto a casa Serra – Brancato, un Orlando alle prese con i fornelli, sta cercando di preparare una cena decente per Lucia, con i trucchi che gli ha insegnato Sofia, ma per il momento sta vincendo solamente lo sporco, perché la cucina è completamente sotto sopra.
Lucia poco dopo rientra un po’ curiosa per la velocità con cui è uscito Orlando dal Ris e lo chiama appena è in casa: il salone è perfettamente apparecchiato, ma di Orlando nessuna traccia e nessuna risposta.
Così prova a vedere in cucina e lo trova là, intento a guardare la pentola con la pasta, la quale non si decide a cuocersi, con il grembiule che le ha regalato Sofia e la cucina sporca in ogni centimetro.
Lucia sconvolta non riesce a dire una sola parola, è Orlando che si gira sentendo dei passi e prontamente: «Sto preparando la cena, so che pensi visto lo stato della cucina, ma prima di tutto sistemo io dopo e poi l’apparenza inganna, i corsi di Sofia mi sono serviti.»
«In questo momento stento un po’ a crederci...» risponde punzecchiandolo e per sdrammatizzare, per smacchiare le mattonelle del muro ci vorrà almeno un giorno, n’è sicura.
«Ho una moglie malfidata, ti stupirò!» ribatte sicuro di sé, non cogliendo la provocazione.
«Intanto vai a sederti, è quasi pronto!» continua subito dopo, ma non prima di averle dato un bacio in segno di saluto.
Poco dopo come promesso la cena è in tavola e la pasta non sembra nemmeno così immangiabile dall’aspetto, ha visto di peggio cucinato da Orlando, come la pasta che le ha fatto molti anni prima che sembrava fatta con la colla.
Facendosi coraggio, ne assaggia subito un boccone e sorride, suo marito è davvero migliorato in cucina.
«Allora?» chiede impaziente, proprio come un bambino che aspetta un si dopo aver chiesto un giocattolo ai suoi genitori.
«è buona... Puoi ancora migliorare, ma dall’ultima pasta che mi hai preparato hai fatto progressi.» risponde sorridendo e prima che possa replicare: «Almeno questa volta l’hai preparata tu, no come il nostro primo mesiversario che te la sei fatta prepara.» continuare ricordando il loro mesiversario da ragazzi e quando Orlando le ha fatto trovare la cena, ma l’ha fatta preparare dalla cuoca della casa famiglia.
«Lo ricordo, ma era anche molto tempo fa e io ero un giovane inesperto.» risponde cercando di giustificarsi, ma allo stesso tempo felice di ricordare quei giorni, è passato tanto tempo, ma quegli attimi insieme a lei sono ancora incisi nel suo cuore.
«Certo, bella scusa Tenente, davvero una bella scusa.» ridendo di gusto.
Orlando le prende la mano e la stringe nella sua, per poi guardarla ammirato, la sua Lucia più passa il tempo e più diventa bella e lui se ne innamora ogni giorno di più, non sa come ciò sia possibile, ma è così.
«Sei bellissima amore mio.» le sussurra dolcemente.
Lucia arrossisce un po’, infondo non è nel massimo della sua forma, è ancora con i vestiti che ha indossato tutto il giorno e si notano le occhiaie di chi ha passato una lunga e difficile giornata di lavoro.
«Lo so che pensi... ma qualsiasi cosa indossi e qualsiasi siano le tue condizioni, io ti troverò sempre bellissima.» intuendo perfettamente i suoi pensieri.
Sorride e lo guarda, non finirà mai di stupirla, di sorprenderla e renderla felice, il cuore ogni volta che sta vicino al suo Orlando ancora le batte forte e sente le farfalle nello stomaco, davanti ai suoi sinceri complimenti è ancora capace di arrossire come le prime volte che lo frequentava... e tutto ciò ha un solo nome: amore, quell’amore così speciale e unico che non muterà mai, nemmeno a distanza di anni, nemmeno dopo le mille litigate. Un amore che supera ogni cosa, come è sempre stato e come sempre sarà.
«Orlando... ma a proposito della famosa cena del nostro mesiversario di 18 anni fa... Sai che non trovo più la lanterna che avevo tenuto come ricordo?» gli dice un po’ dispiaciuta, l’aveva conservata con amore, ma prima che lei e Orlando iniziassero i lavori nella casa che avevano comprato, non l’ha più trovata e ha pensato addirittura che fosse stato Guido a buttarla per non farla soffrire ai ricordi.
Orlando non appena sente le parole di Lucia non può che sorridere e la prende per mano.
«Vieni con me...» le dice semplicemente facendola alzare dalla sedia.
«Ma dove?» chiede curiosa e non capendo cosa questo centra con ciò che le ha appena detto lei.
Si fermano davanti alla dependance che hanno dietro casa, ma a cui non sono mai andati, è stata costruita per gli ospiti, anche se è stata usata si o no due volte.
Orlando entra tenendo ancora la mano di Lucia intrecciata nella sua ed apre un armadietto, tirando fuori la lanterna.
«Ma... ma... che ci fa qui?» chiede sorpresa.
«L’ho messa io! Quando 18 anni fa abbiamo iniziato i lavori a casa, volevo metterla in camera nostro come simbolo del nostro amore, ma poi... bè sai che non è stato possibile! Per non fartela vedere l’ho conservata dentro questo armadietto sapendo che non ci saresti mai venuta a guardare e oggi quando me l’hai detto, mi sono ricordato.» le spiega e Lucia rimane completamente a bocca aperta, lui è l’unico che riesce a spiazzarla ogni volta, a ogni suo semplice gesto.
«La sai una cosa Orlando Serra?» gli dice infine.
«Cosa?» chiede lui, pur sapendo già la sua risposta.
«Che ti amo!» avvicinandosi a lui e mettendogli le braccia intorno al collo.
«Anch’io ti amo Lu, non sai quanto!» colmando subito dopo la poca distanza che li divide e baciandola con dolcezza, ma allo stesso tempo con trasporto e amore.
«Che ne dici di farla volare? È come sigillare una nuova promessa tra di noi.»
Le propone Orlando non appena le loro labbra si separano, più per l’esigenza di riprendere fiato, che per altro.
Lucia annuisce con ancora gli occhi che le brillano e insieme si recano fuori in giardino.
Prendono la lanterna insieme, mettendo le loro mani l’uno su quella dell’altra  e la lanciano in aria, esprimendo senza saperlo entrambi un desiderio, quello che nonostante le divergenze che continueranno a incontrare nel loro cammino, nonostante il lavoro difficile che fanno, continueranno ad amarsi così: senza più paure e riserve.
 
In poco tempo e avendo superato tutti i limiti di velocità per arrivare il prima possibile da lei, Bart le manda un massaggiando dicendole che ha parcheggiato e di dargli indicazioni per raggiungere la villetta dei suoi vicini.
Sofia che ha appena messo la piccola a letto e si sta truccando e sistemando per lui, per non farsi trovare con nulla fuori posto, risponde al suo messaggio con le direttive e lo aspetta alla porta in modo che non si possa sbagliare.
Bart la raggiunge attraversando l’ultimo tratto del giardino di corsa e la saluta con due baci sulla guancia, facendo rimanere sorpresa Sofia.
«Scusa per il disordine, ho appena messo Sabri a letto ma i giochi non ho fatto in tempo a sistemarli.» si giustifica, non appena sente il rumore di un gioco di Sabrina suonare da sotto la scarpa di Bart.
Lui ride e fa segno che non fa niente: «Non ti preoccupare, anzi dopo ti aiuto io a mettere un po’ a posto, direi prima di mangiare però, ho una fame...»
«Si anch’io ho fame e mi hai salvato la vita sai? Il frigo purtroppo non c’è quasi niente che mi piace.»
Bart la guarda incantato mentre prende le cose per preparare la tavola. Sofia è bella nella sua semplicità, è vestita con un paio di jeans, una maglietta con Minù degli aristogatti stampata davanti e quel poco di matita che le rimette in risalto gli occhi, Bart non può che accorgersene e se n’è accorto fin troppo bene, non riesce a toglierle gli occhi di dosso.
È Sofia che con una domanda per spezzare il silenzio imbarazzante, lo riporta alla realtà.
«Come fai a conoscere i miei gusti della pizza?» gli chiede curiosa di conoscere la sua risposta.
«Semplice: ti ricordi quel giorno prima che tu partissi per le vacanze insieme alle tue amiche che con tutta la squadra siamo andati a mangiare la pizza? In quell’occasione hai detto che amavi la pizza con il tonno proprio come il tuo papà, io me lo sono ricordato. E poi io mi ricordo sempre ciò che fai.» risponde molto spontaneamente, già in quei mesi sentiva per lei una strana sensazione, una sorta di protezione nei suoi confronti, ma si giustificava ancora con la scusa che era solo perché lei è la piccola del Ris, ora però in cuor suo sa che non è così, deve solo riuscire ad ammetterlo definitivamente.
Sofia ancora una volta sente il respiro mancarle, Bart qualsiasi cosa dice o faccia ha la capacità di farla restare a bocca aperta e in questo caso letteralmente parlando. Lui ha appena ammesso che si ricorda qualsiasi cosa lei faccia e vuol dire solo una cosa: Bart tiene a lei, forse non nel modo che vorrebbe Sofia, ma già per lei significa moltissimo.
Imbarazzata dalla situazione inizia a mangiare in attesa di trovare un nuovo argomento di conversazione e Bart fa lo stesso.
Tra un morso e l’altro ritrovano la loro complicità di sempre e iniziano a punzecchiarsi come al solito.
«Dossena stasera non avevi una delle tue tante ragazze con cui uscire?» gli chiede punzecchiandolo, conosce molto bene il suo tenente preferito, sapere che fa il latin lover con tutte la fa star male, però starebbe ancora più male al pensiero di saperlo veramente innamorato di una ragazza, di una ragazza che non è lei. Quando lo vede con una ragazza nuova, almeno, sa che è solo di passaggio nella sua vita.
«No Serra, stasera avevo voglia di passare una serata tranquilla in tua compagnia.» le dice, per poi rendersi conto di aver esagerato e che Sofia potrebbe prendere male le sue parole, o meglio per paura che le capisca fino troppo bene, si affretta a proseguire: «in realtà volevo chiederti scusa per averti evitato un po’ in questi giorni, non era mia intenzione... diciamo che sono stato un po’ sopra pensiero per il lavoro ed ero molto stanco...» non sa nemmeno lui se è riuscito a essere convincente, ma certo non poteva confessare la verità e il vero motivo del suo allontanamento, è proprio quello strano sentimento che prova per Sofia e non sa spiegarsi. Non sa spiegarsi il desiderio che sente di baciarla ogni volta che le sta vicino, troppo vicino, come in quel momento...
Sofia prova lo stesso identico desiderio, darebbe qualsiasi cosa per poter assaporare una sola volta le labbra di Bart, ma rimane senza fare niente a guardarlo negli occhi, non vuole rovinare tutto.
Sono occhi negli occhi e i loro respiri sempre più irregolari, entrambi desiderosi di quel contatto, ma con la paura che sia la cosa più sbagliata del mondo.
Quando quel magico momento che poteva essere quello decisivo, viene interrotto dal pianto di Sabrina, fuori ha iniziato a piovere e un tuono più forte l’ha svegliata.
Sentendola piangere Sofia si precipita nella sua cameretta, seguita da Bart, la prende in braccio e la culla dolcemente per farla calmare.
«Piccolina di Sofia, è tutto a posto, era solo un tuono, ma è passato e poi ci sono io qui con te.» le dice non smettendo di cullarla e rassicurarla con voce dolce.
Sofia la porta con sé in cucina per prepararle qualcosa di caldo e poi rimetterla a dormire.
«Sofia ti prepara qualcosa di caldo e poi di nuovo a nanna chiaro signorina?» le dice con dolcezza, Sabrina la fissa con i suoi grandi occhi azzurri e le mette una manina sul viso, è il suo modo per dirle che ha capito ciò che le è stato detto.
Bart osserva la scena completamente affascinato dal suo modo di porsi con la bambina, è così dolce, premurosa e attenta, non può non sorridere e guardarla.
«Se vuoi gioco io con Sabrina mentre tu scaldi il latte.» vedendola un po’ in difficoltà nel prendere le cose necessarie, per poi avvicinarsi alla piccola: «Ti va di giocare un po’ con me mentre Sofia prepara il latte?» allungando le braccia verso di lei e sorridendole con dolcezza, tanto che la piccola si lancia nella braccia di Bart. Sofia a sua volta si apre in un sorriso nel vedere Bart in una veste che non aveva mai visto.
Bart e la piccola Sabrina si spostano in salotto e si siedono sul tappeto con i giochi.
Poco dopo Sofia torna da loro con il biberon in mano e si sofferma sullo stupide della porta a osservare loro che giocano, Sabrina ride di gusto, Bart è talmente buffo con le orecchie da coniglio e il suo modo di fare per far ridere la piccola, che Sofia non può non ridere a sua volta, sorprendendosi ancora di più nel modo di porsi di lui con i bambini, non sapeva che fosse così bravo.
È talmente presa a osservarli e fantasticare che non si accorge subito che Bart e la piccola si sono girati verso di lei.
«Sof, tutto bene?» le chiede Bart distogliendola  dai suoi pensieri e sogni a occhi aperti.
Annuendo solamente, Sofia si avvicina a Sabrina e la prende in braccio sedendosi sul divano e dandole il latte.
Finito il biberon, Sofia riporta la bambina a letto, Bart la segue e nel tragitto verso la cameretta, le loro mani si sfiorano e si intrecciano, camminando mano nella mano.
Le sensazioni che provano entrambi a quel semplice gesto, sono molteplici, talmente forti che non sanno descriverle, ma è anche qualcosa di spontaneo e voluto, tanto che appena posata la piccola nel lettino, le loro mani si sono intrecciate nuovamente, non riuscendo a resistere.
«Forse ora è meglio che io vada...» dice Bart non appena sono di nuovo in salotto solo loro due, mano nella mano e occhi negli occhi.
Sofia non vorrebbe che lui andasse via, non vorrebbe mai allontanarsi da lui, rimanendo così per tutta la vita, ma sa che non è possibile tutto ciò, sa che a breve torneranno i genitori di Sabrina e lui non può farsi trovare là, sa che Bart non prova i suoi stessi sentimenti, anche se in quel momento tutto farebbe pensare al contrario...
«Si certo va bene...» risponde Sofia, non separandosi da lui.
«Grazie per la bella serata.» continua lei con un sorriso sulle labbra.
«Grazie a te... Buonanotte Sofia.» avvicinandosi a lei e stampandole un bacio sulla guancia, per poi andare via, se pur di controvoglia. Nel momento in cui le sue labbra si sono posate sulla guancia di Sofia, il cuore ha iniziato a battergli forte, provocando in lui forti brividi lungo la schiena, rendendosi conto che per Sofia prova sensazioni, emozioni sempre più forti e profonde.
Sofia a quel lieve tocco delle labbra di Bart rimane senza fiato, non riesce a emettere nessuno suono, ha provato in lei un emozione indescrivibile e meravigliosa, come in ogni cosa che centra lui, il suo grande amore.
Non appena è certa che Bart sia andato via, si butta sul divano ripensando a quella bellissima serata, non si aspettava di passare del tempo insieme a Bart, di poter scherzare con lui, parlare di tutto solo loro due, di cenare insieme e soprattutto per la complicità che si è creata, per un attimo ha creduto che Bart volesse baciarla, ma poi ha letto nei suoi occhi che non era la cosa giusta da fare, e dalla felicità, è precipitata di nuovo nello sconforto, non riuscendo a capire i suoi sentimenti, il suo comportamento la rende confusa e non sa più cosa pensare, anche delle loro mani intrecciate e il suo sguardo puro, sincero e dolce...
Quegli occhi verdi così intensi che le fanno perdere completamente la lucidità e che guarderebbe all’infinito.
Tra un pensiero e un altro decide di mandargli un sms, vuole giocarsi ogni possibilità, ora più che mai visto gli ultimi avvenimenti. Forse riuscirà finalmente a fare breccia nel suo cuore, non sapendo che il cuore di Bart già batte per lei.
“Buonanotte al mio tenente preferito! Grazie di tutto... Baci!” senza pensarci e decisa invia, non smettendo di guardare il display in attesa della risposta.
Bart riceve il messaggio nel momento in cui arriva a casa e si è seduto sul letto pensando a Sofia e alla serata appena trascorsa in sua compagnia, non riuscendo a smettere di pensare al suo profumo, il quale sente nell’aria, nei suoi vestiti, non riuscendo a smettere di pensare alla sua risata, al suo sorriso e alle sue labbra... alla voglia e al desiderio che aveva di stringerla e baciarla... Scaccia via quei pensieri perché si rende conto che non può farne, non su Sofia, la figlia di Lucia e Orlando, di 12 anni più piccola di lui, è decisamente offlimits per tantissimi motivi e deve a ogni costo dimenticarla e forse evitandola ancora di più, stavolta per davvero, anche se è difficile, è la soluzione migliore.
Legge il suo sms sorride pensando al suo sorriso e a lei mentre lo scrive, ma decide di non rispondere, sa che lei ci rimarrà molto male, però deve farlo, deve smettere di pensare a lei.
Vendendo che non risponde Sofia lancia il telefono della borsa e con il broncio, appena i genitori di Sabrina tornano, va a casa, non accorgendosi che i suoi genitori non ci sono e addormentandosi con il malumore e il pensiero a Bart, come sempre.
 
Lucia e Orlando, infatti sono tornati nella dependance, non appena ha iniziato a piovere.
Si sono scambiati un lungo bacio sotto la pioggia, per un attimo liberi da tutto e anche dal problema di bagnarsi, per poi correre ridendo verso la cassetta e sdraiarsi sul grande letto, riunendosi in un bacio senza fine, dimenticandosi di tutto e tutti, per passare una serata solo loro due, come non succedeva da un po’ di tempo. Si addormentano abbracciati senza rendersene conto, ma felici.

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Capitolo 6
*** Buon compleanno mia piccola principessa! ***



 

Premettiamo che questo capitolo è più lungo del solito, ma non poteva essere diviso.. capirete il perchè leggendo. :)
Buona lettura, Cla e Kri.



CAPITOLO SEI – BUON COMPLEANNO MIA PICCOLA PRINCIPESSA
 
Il giorno del compleanno di Sofia, dopo i mille preparativi e l’attesa, è finalmente giunto. C’è ancora da sistemare il locale, ma è questione di poco.
La mattina del suo compleanno, Sofia non si reca a scuola, deve finire di sistemare per quella sera il locale in cui si svolgerà la festa, è il regalo di compleanno di un suo amico, il quale ha una cotta per lei e ha convinto suo padre a darlo a Sofia, nel giorno di chiuso, perché vuole renderla felice e magari avere una chance con lei.
Arriva al locale di mattina presto ed entra con le chiavi con le sono state affidate, iniziando a preparare, quando improvvisamente si rende conto di essersi dimenticata delle cose a casa, sta per chiamare sua mamma, ma lei la precede per dirle la stessa cosa: ha notato le scatole davanti alla porta di casa.
«Sofia, ma dove ce l’hai la testa?» la rimprovera  bonariamente Lucia, sa bene che il pensiero fisso di sua figlia è a quella sera, la festa dei suoi diciotto anni.
«Hai ragione mamma... puoi farmeli portare da qualcuno?» sperando che decida di mandare Bart, vuole stare con lui e poi vuole ringraziarlo di persona per il meraviglioso sms che le ha mandato a mezzanotte in punto, appena è scattato il giorno del suo compleanno, è stato il primo a farle gli auguri.
“Buon compleanno mia piccola Sofia! Ti voglio bene!”  al solo ripensarci le viene da sorridere, il suo è stato un sms breve, ma come al solito è arrivato dritto al punto, rendendola felice, sorprendendola.
«Si ora vedo se posso farteli portare da papà.» risponde Lucia e subito dopo attacca il telefono ed entra al Ris con le due scatole alla mano. Nel momento in cui varca la soglia del laboratorio, Bart vedendola in difficoltà e completamente sommersa dai due scatoloni, le va incontro offrendole il suo aiuto.
«Capitano ci penso io.» le dice premuroso.
«no grazie Bart! Questi sono per Sofia... la smemorata li ha dimenticati a casa.» poggiandoli sulla scrivania davanti a sé.
Bart nel sentire l’aggettivo usato da Lucia per descrivere Sofia, non può non sorridere, ma quasi a farlo a posta, proprio nel momento in cui non stava pensando a lei, ecco spuntare qualcosa o qualcuno che gli fa tornare il pensiero a lei, sembra quasi fatto di proposito, forse il destino è contro di lui, o forse è un modo per fargli capire che non può rinunciare a lei.
«Hai visto Orlando?» continua Lucia, guardandosi intorno, ma non trovandolo.
«Orlando è fuori per un repertamento con Ghiro, è arrivata da poco una segnalazione.»
Lucia annuisce e decide di chiedere a lui se può andare da Sofia, visto è l’unico disponibile, anche se in teoria oggi è il suo giorno libero e non riesce a spiegarsi come mai Bart è al Ris. Non sa che il motivo di quella scelta è proprio Sofia, lavorare l’aiuta  a non pensare a lei almeno per un po’, per questo preferisce trascorrere la sua giornata libera al Ris e sa anche bene che quel giorno lei non sarebbe passata, visto gli ultimi preparativi che deve sbrigare.
«Senti so che oggi è il tuo giorno libero e che forse stai andando via, ma posso chiederti di portare questi a Sofia? Io purtroppo non posso assentarmi, aspetto Abrami.» chiede gentilmente.
Bart rimane spiazzato da quella richiesta e non sa cosa rispondere.
È tornato a evitare Sofia da quel giorno a casa dei suoi vicini.
Prima di rispondere esita un po’ troppo e questo fa preoccupare Lucia: «Tranquillo Bart, se non puoi...» gli dice per non metterlo nella condizione di accettare per forza, non sapendo che in realtà Bart non vede l’ora di vedere Sofia, ma che sta facendo di tutto per starle lontano, lei non sa dei suoi sentimenti verso di lei e se lo sapesse non manderebbe lui e in quel momento non starebbe così tranquilli a parlare.
«No, non è assolutamente un problema.» risponde infine con fin troppo entusiasmo, sente terribilmente la sua mancanza.
«Voglio dire che lo faccio con piacere per la mascotte del Ris.»  rimedia capendo di aver risposto con troppa enfasi e potrebbe essere frainteso, non vuole che Lucia sospetti qualcosa.
Lucia sorride e lo ringrazia dandogli la via del locale.
Bart in poco tempo è da lei, ma prima di entrare passano un bel po’ di minuti, rivedere Sofia lo rende felice, ma allo stesso tempo non sa bene come comportarsi con lei, sa che l’ha ferita con il suo comportamento negli ultimi tempi e teme che le possa avercela con lui e non avrebbe tutti i torti.
Sofia è intenta a sistemare con la musica a tutto volume, quando sente suonare alla porta e corre ad aprire, ritrovandosi davanti proprio colui che desiderava incontrare. Bart.
Il cuore nel rivederlo, dopo molti giorni, le batte forte, di recente ogni volta che andava al Ris lui non c’era mai o se c’era faceva di tutto per tenersi occupato, Sofia non riesce a spiegarsi il suo strano comportamento, prima si avvicina e sembra che provi qualcosa per lei e poi invece la evita come se avesse la peste, ma le manda sms bellissimi appena lei si rassegna, facendo riaccendere nuovamente la speranza in lei.
«Sono venuto a portati questi.» le dice sorridendo.
«Grazie, molto gentile. Guarda puoi lasciarli là.» indicandogli le altre scatole poste sul tavolo.
Bart esegue le sue direttive e quando ha finalmente le mani libere, si riavvicina a lei.
«Come procedono i preparativi?» le chiede guardandosi intorno per non incrociare i suoi occhi.
«Insomma... sono un po’ in alto mare, ho paura di non finire tutto per tempo.» sconsolata cerca il suo sguardo e in cuor suo spera anche che lui si offra per darle una mano.
Vedendola così triste non riesce a mostrare indifferenza, non può e non la lascerebbe mai in difficoltà.
«Se vuoi mi posso fermare qui con te per darti una mano, oggi è il mio giorno libero e non devo tornare al Ris.» le propone.
«Certo, mi fa piacere se mi dai una mano.» risponde, ci sperava che Bart le chiedesse di restare per aiutarla, non desiderava altro.
Si mettono a lavorare senza dirsi una parola, le cose da fare sono molte e sono presi nei vari preparativi, quando è Sofia a rompere il silenzio: «Che ne dici ti piace? O è troppo il palloncino grande con scritto 18?» chiede indicando i due enormi numeri giganti messi infondo alla stanza.
«Bart di sicuro le persone non si scordano che fai 18 anni in questo modo.» dice ridendo, Sofia gli fa una linguaccia e Bart: «Ci sta bene, lasciali là.» dice infine tornando serio e guardando negli occhi Sofia, la sua Sofia, perché più la guarda, più le sta accanto e più la desidera stringere a sé.
Bart è talmente perso nei suoi pensieri e tormenti che non si accorge che Sofia lo sta chiamando: «Dossena hai capito che ti ho detto?» chiede guardandolo.
«Stavi pensando a una delle tue conquiste per caso?» continua punzecchiandolo.
«No, nessuna conquista.. Stavo pensando che il tuo amico è stato davvero carino a darti il locale del padre nel giorno di chiusura.» dice con gelosia, ma senza far trasparire quel tremendo fastidio che sta provando alla bocca dello stomaco.
«Si molto... è stato il suo regalo per me! Ma credo che l’abbia fatto più che altro perché ha una cotta per me, è stato lui a dirmelo tempo fa, però per me è solo un amico.» dice subito lei per farlo ingelosire, non le è sfuggito il tono sarcastico con cui l’ha detto e ha voluto marcare ancora di più il concetto, soprattutto per vendicarsi, non capisce il comportamento di Bart in questo ultimo periodo, prima è gentile, premuroso e dolce, poi distante, assente... e di nuovo premuroso e dolce, non ne può più dei suoi dubbi, delle sue incertezze, vuole la verità.
«Forse non dovresti illuderlo allora.» risponde solo Bart, ancora infastidito.
«Non lo sto illudendo... Sa che io sono innamorata di un altro, sono stata sincera sin dall’inizio.» ribatte Sofia seria e seccata, dovrebbe sapere com’è fatta, poi proprio lui le viene a dire di non illudere le persone, lui che involontariamente con lei non fa che farlo.
Senza dirsi una parola tornano a lavorare, fino a che a Sofia non scivola dal polso il bracciale, le sta lento e se fa movimenti bruschi le cade, si china per prenderlo e Bart fa lo stesso, ritrovandosi mano nella mano e occhi negli occhi...
Lentamente si avvicinano sempre di più l’uno, all’altra attratti come due calamite, come entrambi desiderano da tutta una vita, le loro labbra si sfiorano delicatamente, con dolcezza, quasi come il giorno del matrimonio di Lucia e Orlando, ma il cellulare di Sofia interrompe quel magico momento tra loro. A malincuore si separa da Bart per rispondere al telefono, non può sottrarsi dal farlo, potrebbe essere sua mamma e poi forse è stato meglio così, pensa mentre prende il cellulare dalla tasca.
«Luca... dimmi!» non è sua mamma, ma il suo amico che vuole offrirle il suo aiuto per l’organizzazione della festa, così l’ha chiamata.
«No, non mi serve aiuto, davvero! È quasi tutto fatto, però ti ringrazio.» dice Sofia, mentre Bart ascolta la telefonata provando di nuovo quel terribile peso al centro del petto, un peso doloroso come un macigno. Allo stesso tempo però non sa spiegarsi quello che stava per accadere tra loro, si stava completamente lasciando andare e non può permettersi di farlo, deve ricordarsi che lei è Sofia, Sofia Brancato/Serra, non una ragazza qualunque.
Sofia per tutto il tempo della telefonata è stata a guardare l’espressione di Bart, per capire le sue emozioni, le sue sensazioni, ma ancora una volta non riesce a capire cosa gli sta passando per la mente, è come se fosse assente, come se nulla stava per accadere tra loro.
«Devo andare... Mi sono ricordato che prima devo fare delle commissioni, ci vediamo stasera!» dice infine frettolosamente, allontanandosi il più velocemente da quel locale, da lei.
Sofia lo guarda allontanarsi dispiaciuta, triste e ancora una volta con il cuore spezzato, illusa da lui e da quello che poteva succedere, ma non è successo. Confusa perché non sa come comportarsi con lui, se davvero ci tiene a lei o è solo uno dei suoi trucchi per farla cadere in trappola, non sapendo che è già caduta nella sua rete e che ora è impossibile tornare indietro.
Bart si sposta in macchina senza una meta, gira per ore, tormentandosi su ciò che è quasi successo con Sofia, a tutte l’emozioni che in quel breve attimo ha provato, al desiderio ancora vivo in lui che ha di stringerla, baciarla... al fatto che non può fare quei pensieri su di lei. Pensando che non può tormentarsi così e che deve dimenticarla, deve riuscirci perché è meglio per lui, per lei, per tutti. Tormentandosi perché ha sempre in mente le sue labbra che sfiorano le sue, le loro mani che si toccano, cercano... e vuole amarla, farle capire che è innamorato per la prima volta in vita sua.
Sofia continua i preparativi che mancano per la festa, in modo che così non pensa a Bart, alla sua fuga repentina soltanto perché si stavano per scambiare un bacio, sono i suoi 18 anni, deve essere il giorno più bello della sua vita e non può essere triste a causa sua. Non può e non vuole versare lacrime per lui.
La sera giunge presto e Sofia è riuscita a portare a termine tutti i suoi preparativi e arrendere tutto perfetto, ora è in attesa dei suoi invitati, con il suo meraviglioso vestito comprato a posta per l’occasione, ben truccata e pettinata, con un sorriso raggiante sul volto.
Tutti gli invitati sono arrivati, tutti tranne l’unico che Sofia aspetta con impazienza, colui che non sente da quella mattina, nonostante più volte ha sentito la necessità di chiamarlo, per parlare, chiarire, semplicemente per sentire la sua voce, ma poi ha capito che sarebbe stato uno sbaglio enorme assecondare il suo cuore. Ora però spera che si presenti alla festa, spera che non abbia deciso di non venire solo per quel piccolo incidente accaduto quella mattina, spera di parlare con lui, anche solo per un attimo... mentre spera non fa che guardare la porta e ogni volta che si apre ha un sussulto al cuore, ma rimane delusa quando si accorge che non è Bart.
Quando si è quasi rassegnata e si dedica ai suoi amici, la porta del locale si apre, ed eccolo entrare nella stanza, bello come non mai, con la camicia bianca, la giacca elegante e un sorriso meraviglioso. Sofia si sente mancare l’aria.
«Ciao Sof!» le si avvicina e le da due baci sulla guancia, per poi darle il pacchetto con il suo regalo.
«Grazie, ma non dovevi farmi un regalo...» risponde guardandolo negli occhi, sente il cuore fare le capriole e a stare al suo fianco si sente improvvisamente nervosa, agitata, come non era mai successo, perché nonostante il sentimento che l’ha sempre legata a lui, è riuscita a parlargli con estrema naturalezza in qualsiasi occasione, mentre ora sembra così difficile, troppo difficile.
Per Bart non è diverso. Si sente in difficoltà a parlare con lei, per un attimo ha pensato anche di non andare alla festa per non doverla rivedere, ma ha cambiato subito idea: sapeva che in questo modo le avrebbe spezzato il cuore e non poteva sopportarlo.
Talmente è agitato e nervoso che non riesce a trovare qualcosa da dire, vorrebbe solo stare lontano da lei, evitarla. O forse solo stringerla a sé? Ancora quel mix di sentimenti contrastati che non lo lasciano in pace.
La loro conversazione rimane sul generico, quasi sul banale, poi ognuno torna alle proprie occupazioni, Sofia dai suoi amici e Bart si dirige al buffet, prende un bicchiere di spumante e si intromette nella conversazione di Ghiro, Emiliano e Costanza, in realtà fa finta di capire il loro discorso, non ha idea di cosa i suoi tre colleghi stanno dicendo, lui guarda la sua Sof, quella sera è più bella del solito, quando hanno scelto il vestito insieme ha subito pensato che fosse troppo scollato e corto, ora che la guarda ancora una volta vestita così, si rende sempre più conto che aveva ragion fin dall’inizio, è scolato e non solo, quel vestito la rende semplicemente meravigliosa, ancora più donna e al centro degli sguardi di tutti i ragazzi nella stanza, cosa che lo fa letteralmente impazzire di gelosia.
Sofia sente lo sguardo di Bart su di sé ma non sa come comportarsi, cerca di far finta di niente, ma sembra così impossibile, tanto che a volte incrocia il suo sguardo, distogliendolo subito dopo, imbarazzata.
«Sof, c’è Bart che non fa altro che guardati.» le dice Chiara avvicinandosi a lei e al suo orecchio, con la musica alta è difficile sentirsi. L’ha notato subito Bart che guarda Sofia, per fortuna che sembra essere l’unica che se n’è accorta, ma lei è un’ottima osservatrice e poi spesso è stata proprio Sofia a chiederle di controllare cosa facesse Bart, quindi ora è diventata una sorta di abitudine farlo, anche se non è lei a chiederglielo.
«Lo so e ti giuro che non so che fare, quello sguardo mi manda in confusione, ma sono sicura che se vado là cambia umore, quindi forse è meglio evitare.» risponde tra l’amareggiato e il rassegnato.
Chiara non sa proprio come aiutare sua cugina, non capisce nemmeno lei il comportamento di Bart, sembra che provi qualcosa di più per lei, ma poi si allontana come se avesse paura, certo tra loro non sarebbe semplice, questo lo sa lei, lo sa Sofia, ma se pensa ciò, secondo Chiara, non dovrebbe nemmeno illuderla così. In quel momento vorrebbe andare là e dirgliene quattro, solo che non può, è la festa della sua cuginetta, sono i suoi 18 anni e non può fare scenate, poi dovrebbe dare troppo spiegazioni e non è il caso, però nella sua mente lo sta strillando con tutta la rabbia che ha in corpo, nessuno deve usare far soffrire Sofia.
«Lo evito come sto facendo, forse prima o poi la smetterà» le dice ancora Sofia.
«Si giusto! Piuttosto se fossi in te farei un pensierino su Luca...» le dice ridendo e guardando l’amico di Sofia.
«Chiaaaara, ti sei presa una cotta per Luca per caso?» punzecchiandola e ridendo a sua volta.
«Ma che dici, scema! Dico solo che è molto carino, tutto qui.» arrossendo un po’.
«Se vuoi te lo presento, basta che me lo dici...» 
Senza aspettare la risposta di Chiara, si avvicina a Luca e gli sussurra qualcosa all’orecchio, Bart che non ha mai tolto lo sguardo da Sofia, vedendola ridere in quel modo con il suo amico, pur sapendo che lei non prova nulla, prova ancora più gelosia. Sofia sta donando la sua cristallina e contagiosa risata al suo amico, quando al suo posto potrebbe esserci lui, sta parlando con il suo amico, quando potrebbe stare a parlare con lui, rispecchiarsi nei suoi occhi meravigliosi, vispi e allegri, come sta facendo ora il suo amico e invece è là in disparte a godersi Sofia attraverso la felicità di altri... e non può continuare così, o se ne va da quella festa perché sennò rischiare di impazzire letteralmente o... Bart cerca di scacciare via dalla sua mente e dal suo cuore l’ultimo pensiero che si è impadronito di lui, ma non ci riesce, si è insediato pericolosamente nella sua testa e pur facendo di tutto e bevendo l’ennesimo cocktail, non lo lascia in pace.
Beve l’ultimo sorso dal suo bicchiere poi vedendo Sofia che si sta spostando verso i bagni, decide di seguirla, vuole stringerla a sé, non può più aspettare e resistere.
La ferma per un braccio, si accerta che non c’è nessuno che li sta guardando e l’attira a sé...
I loro occhi si incrociano, il battito del cuore diventa un tutt’uno. Bart le accarezza la guancia, per poi arrivare alle sue labbra e disegnare il loro contorno.
Sofia è completamente paralizzata, immobile tra le braccia del ragazzo che ama e non sa cosa fare, dire, sente solo il suo cuore batte forte in petto, quasi a voler uscire fuori, quando va via la luce nel locale, ma non ci fa nemmeno caso, perché pochi secondi dopo, sente le labbra di Bart poggiarsi sulle sue.
Sofia dischiude le sue labbra, per lasciare modo a Bart di baciarla e di ricambiare il bacio a sua volta. Le loro lingue entrano in contatto e iniziano ad assaporarsi piano, con delicatezza. È un bacio lento all’inizio, quasi incerto, per diventare passionale poco dopo, tolto l’imbarazzo che entrambi hanno provato nell’istante in cui le loro labbra si sono unite in quel bacio mozzafiato.
Entrambi hanno gli occhi chiusi e si lasciano trasportare da quel momento magico. Sembra un quasi un sogno, ma è la realtà ed è meraviglioso. È un bacio che entrambi hanno sempre desiderato, ma che si sono sempre negati facendo prevalere la ragione su i sentimenti.
Le mani di Bart si spostano lungo la schiena di Sofia, mentre lei ha messo le sue intorno al suo collo e prova mille emozioni insieme, sta baciando l’amore della sua vita, tante volte ha provato a immaginarsi quel momento, ma mai avrebbe creduto che sarebbe stato così bello, così magico... e che Bart baciasse così bene, in realtà non aveva dubbi in tal proposito, ma è ancora di più delle sue aspettative. Non vorrebbe mai separarsi, le sembra di volare, che il mondo intorno a loro non esiste più.
La mano di Bart si posa sulla spalla di Sofia, la bretella che era regolata lenta scivola e Bart sente sotto il suo palmo la palle morbida e liscia della sua spalla, anche l’altra mano sale in direzione dell’altra spallina, le mani di Bart sono guidate da una forza misteriosa che non accenna a diminuire d’intensità, solo il posto è poco sicuro, così ancora presi dal bacio, senza mai separarsi, si spostano in una stanza più riparata e nascosta.
Sofia si ritrova contro il muro, con Bart che la stringe a sé, mentre continua ad accarezzarle la spalla, provocandole i brividi lungo la schiena. La luce ancora non è tornata  e loro pur sentono la necessità di riprendere fiato, non si decidono a separarsi, il desiderio di approfondire quel bacio, prende il sopravvento su tutto il resto.
Poco prima che torna la luce, Bart perso nel tocco della pelle morbida di Sofia, vuole sentire il suo battito, sa che il suo cuore batte all’impazzata come il suo.
Sofia nel sentire le sue mani forti scendere vicino il suo cuore ha un brivido lungo la schiena e si stringe di più a lui.
È Bart il primo che lentamente si allontanata, ancora incredulo su ciò che è appena accaduto, non riesce a crederci. L’ha baciata, ha baciato Sofia senza nemmeno rendersene conto, ha seguito solo ciò che diceva di fare il suo cuore, senza dare retta alla ragione, ai mille ostacoli che li separano, l’ha fatto e non si è pentito, perché è stato uno dei momenti più belli della sua vita. Ha baciato molte ragazze, nessuna però è stata capace di emozionarlo e fargli vibrare persino l’anima come è stata capace di fare Sofia. Ma non solo, è andato anche oltre, ha accarezzato la sua pelle, sentito il suo cuore battere all’unisono con il suo, l’ha sentita sua, per un solo breve attimo, ma pur sempre sua.
La luce che torna nel locale li riporta entrambi alla realtà, ed una sola: hanno commesso uno sbaglio, uno sbaglio straordinariamente meraviglioso, ma pur sempre un sbaglio.
Si rende conto che si è lasciato troppo andare con Sofia, non doveva spingersi così oltre, non doveva proprio iniziare.
«Scusa, devo andare!» dice allontanandosi da lei, senza aggiungere altro, tormentato da mille dubbi.
Sofia vorrebbe fermarlo, parlare con lui, chiarire il senso di quel bacio, ma lui non le da modo di fare ciò che desidera, in poco tempo con una scusa è alla porta ed esce dal locale, lontano dal rumore dei suoi pensieri, dal suo profumo inebriante, dalle sue labbra invitanti e calde, dalla sua pelle liscia... Lontano da lei.
Prende la macchina e si dirige a casa, tormentano da mille pensieri,se pur il vento gli graffia il viso da quanto è pungentenon riesce a distrarre la sua mente e il suo cuore, a non pensare ad altro, Sofia è al centro di ogni suo gesto. Solo quando è sotto casa sua, sconvolto e confuso, con ancora in testa il momento appena vissuto con Sofia, meccanicamente tira fuori il telefono dalla tasca e compone il numero di Deborah, la sua fidanzata, o meglio la sua conquista della settimana, la chiama per distrarsi, magari grazie a lei si dimentica ciò che è accaduto quella sera, della bellezza di Sofia, dei suoi occhi e di quel bacio... per un attimo, solo per un attimo.
Intanto Sofia è tornata in sala, ma ha il viso rosso, il rossetto se n’è andato completamente e la pettinatura si è guastata un po’, ma ciò che è più confuso sono i suoi pensieri, ha a sensazione che dopo ciò che è accaduto Bart non le rivolgerà più la parola, ha paura che adesso che si sono spinti così oltre, adesso che in un certo senso hanno superato la linea di confine, niente sarà più come prima, che ormai è impossibile tornare indietro, spingere il tasto rewind.
Cerca di tornare a essere partecipe con i suoi amici, ma non ci riesce. Non riesce a smettere di pensare a Bart, alle sue mani che accarezzano delicatamente la sua pelle, alle sue labbra sulle sue... Non riesce a smettere di pensare a lui, a cosa sta facendo in quel momento, se sta pensando a lei, a cosa sta pensando di lei, se è sconvolto o ancora peggio pentito. I suoi pensieri sono tutti rivolti a lui che non sente cosa Chiara le sta dicendo all’orecchio e che è arrivato il momento tanto atteso: quello di spegnere le candeline e fare le foto con amici e famigliari. Ma non con lui, no con lui no, perché non c’è è chissà dove lontano da lei. A quel pensiero quasi le scendono le lacrime, ma con tutta la forza che possiede le ricaccia dentro e si rivolge a sua cugina con un sorriso forzato.
«Ora è meglio non indagare su cosa è successo tra te e Bart, sul perché lui se n’è andato... Ne parliamo domani! Ora però togliti quell’espressione ebete e triste allo stesso tempo dalla faccia, prima che se ne accorgono gli altri.» le dice Chiara rimproverandola un po’, più che altro per farla riprendere dallo stato in cui si trova.
Sofia annuisce, fa un lungo sospiro e si avvicina al tavolo in cui è posata la sua torta di compleanno.
Dopo mangiato la torta e aver fatto le varie foto, è il momento dei regali. Sofia apre quelli dei suoi amici, felice ringrazia tutti per la gentilezza, non sapendo che i regali non sono ancora finiti e stanno per arrivare i più belli.
È Orlando il primo a farsi avanti, il regalo speciale da parte della squadra può aspettare, è Ghiro che deve mandare in onda il regalo speciale, ma sa che Orlando ha qualcosa da dire alla sua piccolina per i suoi 18 anni ed è giusto che sia il primo a farle gli auguri.
Sale sul piccolo palchetto nel locale e prende il microfono in mano.
«Sofia, se sono qui davanti ai tuoi amici a parlare, è perché voglio regalarti qualcosa di speciale, uno di quei regali che restano nel cuore, il mio regalo più grande.»
Sofia lo guarda senza dire nulla, sa che già che si commuoverà.
“Ciao mia piccola principessa,
si lo so cosa pensi, non sei più piccola, oggi fai 18 anni e ti senti invincibile, grande e con mille aspettative per il futuro, però tu resterai per sempre la mia piccolina, non posso farne a meno.
Ogni giorno ti guardo, ti osservo crescere e il cuore mi si riempie di gioia, di orgoglio e soddisfazione, perché stai diventando una donna, una donna bella, meravigliosa, coraggiosa, un po’ testarda, ma piena di forza di volontà e determinazione. Una donna che, proprio come me, dice sempre ciò che pensa, non curandosi delle conseguenze, ma allo stesso tempo pronta a rimediare ai propri sbagli. Un mix perfetto del mio e del carattere di Lucia, una donna a cui non si può non voler bene.
A volte mi guardo indietro e penso al tempo perso senza di te, avrei voluto esserci nel momento in cui hai fatto i tuoi primi passi, quando hai detto la tua prima parola che guarda caso è stata proprio papà, ma tu non sapevi nemmeno che esistessi. Avrei voluto insegnarti ad andare in bicicletta, insegnarti l’arte dei sogni, dell’avventura... donarti la mia mano nei momenti difficili, abbracciarti e rassicurarti sulle avversità della vita, sussurrandoti che io ci sarei sempre stato, invece tutto ciò non mi è stato possibile e il motivo della tua sofferenza sono stato proprio io, quel padre assente che è comparso nella tua vita troppo tardi.
Ma oggi, sono qui al tuo fianco piccola mia, da tre anni abbia condiviso insieme momenti bellissimi, abbiamo riso, scherzato e ci siamo alleati spesso per convincere tua mamma a fare qualcosa a cui categoricamente aveva detto di no. Abbiamo condiviso sogni, passioni, qualche piccolo segreto. Da tre anni posso dire, finalmente, che la mia vita è più bella, perché sei tu che la rendi così meravigliosa. Sei tu che mi dai la forza ogni mattina di alzarmi, sorridere e vivere a pieno ogni giornata, è il tuo sorriso solare e i tuoi occhioni allegri che mi fanno stare bene, anche dopo una lunga giornata di lavoro.
Tu per me sei tutto questo e se a volte ti rimprovero, mi arrabbio o faccio il geloso, con i ragazzi che ti ronzano intorno, è semplicemente perché ti voglio un bene immenso e ho paura che qualcuno possa rovinare quel meraviglioso sorriso che mi regali ogni mattina, ho paura che ti possa spezzare il cuore e che tu possa soffrire, se tu stai male, sto di conseguenza male io, è inevitabile.
Oggi nel giorno del tuo compleanno, ti prometto che cercherò di esserlo meno, ma capiscimi se sarà dura riuscirci.
Oggi nel giorno del tuo compleanno, voglio augurarti tutta la felicità possibile e un auguro, semplice, forse scontato, ma che viene dal profondo del mio cuore.
BUON COMPLEANNO MIA PICCOLA PRINCIPESSA!
Il tuo papà.”
Sofia si ritrova con gli occhi lucidi senza saper bene che dire, non se l’aspettava, non si aspettava una sorpresa così bella da parte del suo papino.
Senza dire nulla si avvicina a lui e l’abbraccia forte, in quel modo che fa sempre, quando vuole dimostrargli il suo affetto, stritolandolo quasi.
Restano abbracciati a lungo, in quel momento solo loro, come tanti altri che ce ne sono stati in quei tre anni, fino a quando Sofia non viene reclamata dalle sue migliori amiche, per lei come sorelle e da Chiara, complice loro e della squadra, perché infatti Ghiro è pronto con un telecomando in mano per far partire play sul grande schermo comparso al centro della sala.
Le luci si spengono e parte un video, inizia con Una scritta: “18 anni fa nacque una bambina meravigliosa, una bambina che oggi è una ragazza straordinaria, che ha reso le nostre vite speciali, davvero più belle da vivere. Ed è per questo che vogliamo dirle GRAZIE, quale miglior modo di un video? Buona visione.”
Sofia già sente le lacrime premerle solo leggendo quella semplice slide iniziale, non osa immaginare appena vedrà il resto.
Le prime foto sono sue da piccola in compagnia di Ghiro, loro che ridono, giocano, stanno abbracciati o si sfidano a qualche gara di merendine, fino ad ora, di loro più grandi, ma ancora con quella complicità che non hanno mai perso. Dopo le foto un video messaggio.
«Ciao Sof, mi sembra ieri che ti ho preso per la prima volta in braccio e avevi solo tre anni, mentre oggi sono qui ad augurarti buon compleanno per i tuoi 18 anni, sai che non riesco a crederci?
Volevo dirti grazie, si proprio grazie, perché quando ci sei tu al Ris rendi tutto più divertente e allegro, perché ascolti entusiasta quando ti insegno i miei trucchi informatici, perché mi sfidi con la gara delle merendine e se per caso vinco io, mi metti il broncio, ma solo per poco perché è impossibile toglierti il sorriso. Grazie perché sono fiero di essere per te come uno zio, perché per me non sei solo la mia nipotina, ma sei una figlia. Se un giorno dovessi averne uno mio, vorrei che fosse un po’ come te.
Auguri Piccola mia.»
Sofia si gira verso il suo adorato zio Ghiro con le lacrime agli occhi e le lancia un bacio, per poi continuare la visione del video.
Ora è il turno di Costanza e Flavia, anche per loro le foto insieme a Sofia, alcune in cui stanno anche tutte e tre insieme.
«Ciao Sofia, c’è Ghiro che mi ha rubato una frase che volevo dirti io... io sospetto che sia entrato nel mio pc. Ma veniamo a te... Oggi fai 18 anni e io che ti ho vista crescere, ma restare sempre la straordinaria persona che sei, non posso che dirti di non cambiare mai, perché con la tua presenza rendi la vita di ognuno di noi davvero più bella. Ti voglio bene.» subito dopo il video messaggio di Costanza, è Flavia a parlare.
«笑う人々のドアのところに、運が来る。, è un proverbio giapponese e vuol dire: alla porta di chi ride, fortuna giunge. In questo giorno speciale, voglio dirti di non permettere a nessuno di toglierti il sorriso, perché è la tua forza e la nostra. Buon compleanno cucciola.»
Ormai Sofia è un fiume in piena, non riesce a frenare le lacrime di gioia, la sua famiglia, la sua seconda famiglia, le ha realizzato quello splendido video e lei non se l’aspettava proprio, non ha sospettato nemmeno nulla in quei giorni.
Appena vede arrivare le foto sue insieme a Bart, ha un sussulto al cuore, per un attimo non stava pensando a lui e rivederlo attraverso quello schermo, il loro bacio torna alla mente, suscitando in lei il desiderio di averlo là, accanto a sé, come tutto il resto della squadra.
«Ciao Sof, sai che non sono molto bravo con le parole, ma non potevo non prendere parte a questo video. In realtà, non lo dire a Ghiro o se la prende, ma l’idea è venuta a me, lui ha solo assemblato il tutto. Comunque... volevo augurarti un meraviglioso compleanno insieme a tutte le persone a cui vuoi bene e che ti vogliono bene, io sono tra queste, perché ti voglio davvero molto bene piccola. Buon compleanno.»
Le sue sono state parole semplice, ma le hanno fatto battere forte il cuore, si sente dal suo tono che sono sincere, sentite.
Infine il turno di Emiliano, le sue migliore amiche, Chiara e Bea, si ha voluto prendere parte al video anche lei, conosce Sofia da poco, ma sente già di volerle bene.
«Ciao Sofia. Quando ho saputo del video per il tuo compleanno, ho subito voluto prenderne parte anch’io, perché anche se ti conosco da poco già sento di volerti bene. Sei una ragazza straordinaria e credo che sia proprio impossibile non volertene e non affezionarsi a te.» e inizia a cantarle “Tanti auguri a te”.
A fine video Sofia corre ad abbracciare tutti, a iniziare dal suo adorato zio Ghiro e a seguire gli altri, ancora commossa e felice.
«Grazie a tutti davvero... non so che dire, se no che vi voglio bene, tanto. Siete parte di me, rendete la mia vita meravigliosa  e io non posso immaginarla senza di voi. GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE.» prendendo lei la parole e ricevendo un enorme applauso da tutti i presenti.
Dopo quelle splendide sorprese, la serata prosegue con il divertimento più assoluto, la notte è ancora giovane.
 
Bart è rientrato a casa e sta seduto sul divano con Deborah, la quale è arrivata subito appena le ha detto di andare da lui.
«Ma non eri alla festa della figlia del tuo capo?» chiede vedendolo a casa così presto, ma è felice, il fatto che dovesse andare a una festa di una diciottenne, nonostante lui le ha spiegato che è come di famiglia, le ha dato fastidio, più che altro perché potevano passare la serata insieme loro due.
«Si, sono andato via perché sono stanco, è stata una giornata dura. Ma non pensiamo alla festa...» dice avvicinandosi a lei per baciarla, vuole distrarsi, dedicarsi solo a Deborah e alla notte che ancora li attende, la festa, Sofia e tutti i pensieri scomodi, devono sparire dalla sua mente.
Nel momento in cui le loro labbra si uniscono, Bart vede Sofia, rivivere il momento in cui si sono baciati, ogni singolo istante, attimo, secondo... Non può farne a meno.
«So... Deborah...» si corregge immediatamente, non sa come è potuto accadere, ma in quel momento ha in testa solo Sofia, nessun’altro, gli è venuto quasi spontaneo chiamarla così.
«Che cosa? Sofia? Chi è Sofia?» chiede furiosa e guardandolo negli occhi.
«Nessuno, non volevo dire Sofia, scusa Deborah.. io... sono solo un po’ stanco. Scusa davvero.» cerca di giustificarsi, ma ormai il danno è affatto e non può rimediare, sa bene che non c’è cosa peggiore per una ragazza essere chiamata con il nome di un’altra.
«Bart sei veramente uno stronzo.» risponde colpendolo con un sonoro schiaffo in pieno viso, sicuramente resterà il segno per un po’.
Bart rimane fermo seduto sul divano, mentre lei se ne va sbattendo la porta, non l’ha seguita perché non vuole seguirla, perché sa che ha ragione, è uno stronzo, lo è eccome, in una sola sera è riuscito a far soffrire due ragazze, e il fatto che una di queste è Sofia, lo fa stare ancora più male.
Si va a stendere sul letto distrutto, ma non riesce a prendere sonno perché la testa gli scoppia, un po’ per la stanchezza e un po’ per i pensieri che non lo lasciano in pace. Non sa nemmeno lui come passare il tempo, come attendere l’arrivo di Morfeo, che sembra abbia deciso di tormentarlo, non concedergli un po’ di riposo da quella tortura. Forse è questa la sua punizione.
Si è alzato più volte, si è fatto qualcosa di caldo sperando che servisse a conciliargli il sonno, ma così non è stato. Sono le tre di notte e quei maledetti pensieri lo tormentano, quando decide di prendere il cel in mano per scrivere a colei che occupa costantemente i suoi pensieri: Sofia. Ma scriverle cosa? Sa bene che delle semplici scuse non bastano, ma almeno può provarci. È tardi, ma sa bene che è ancora sveglia.
Scusa... Avevo e ho tutt’ora bisogno di riflettere.” Invia poco dopo, sa che probabilmente non riceverà risposta.
Ma si sbaglia.
Sofia è in macchina, sta tornando a casa con i suoi genitori, la festa è appena finita e lei nonostante abbia pensato costantemente a Bart, si è molto divertita in compagnia dei suoi amici di sempre. Quando improvvisamente riceve il messaggio di Bart.
È un po’ scocciata nel momento in cui legge sul display il suo nome, ma decide ugualmente di leggere il contenuto dell’sms. Vorrebbe non rispondere, ignorarlo, farlo soffrire un pochino, infondo se lo merita, però decide di rispondere, con una risposta talmente tagliente e schietta, proprio nel suo perfetto stile, che è il miglior modo per vendicarsi.
“Sai qual è la cosa buffa Bartolomeo Dossena? Che nonostante tu mi abbia spezzato il cuore, hai reso il mio 18° compleanno il più bello della mia vita...” e senza esitazioni invia, rimettendosi subito dopo il cellulare nella borsa, sa che non risponderà e si sente soddisfatta, perché così gliela fa pagare, anche se nel momento in cui tornerà al Ris, non riuscirà a evitarlo, anzi... non vuole evitarlo, non ora che si sono baciati, non ora che ha capito che Bart prova qualcosa per lei, non sa di che natura sia i suoi sentimenti, ma qualcosa c’è e non vuole perdersi questa occasione.
Nel leggere la risposta di Sofia, Bart fa un sorriso amaro, sa proprio come coglierlo in errore, sa come farlo sentire in colpa, ma nonostante questo mantenere tutta la sua indiscussa maturità, ed è questo soprattutto che ama della sua Sofia, la sua maturità. Qualsiasi altra ragazza l’avrebbe mandato senza troppi giri di parole a quel paese o l’avrebbe ignorato, lei no, lei l’ha spiazzato, lei è riuscito a sorprenderlo come in poche persone sono riuscite a fare in tutta la sua vita. Lei gli ha detto semplicemente la verità, aprendogli il suo cuore.
Poco dopo, finalmente, Bart si addormenta, non smettendo però di pensare a Sofia.
Sofia fa lo stesso, appena arriva a casa, si stende sul letto e crolla, quella è stata una giornata intensa, meravigliosa, stancante, immensamente lunga, ma soprattutto felice... non riesce ancora a crederci di essersi scambiato quel lungo e intenso bacio con Bart, ha quasi paura a chiudere gli occhi credendo che si tratti di un sogno e che ancora deve arrivare il suo compleanno. Si addormenta con questi pensieri e con un sorriso enorme sul volto al ricordo di Bart e delle sue labbra sulle sue.

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Capitolo 7
*** Una giornata ricca di sorprese. ***



 



CAPITOLO SETTE – UNA GIORNATA RICCA DI SORPRESE.
 
Il giorno dopo la sua festa Sofia non si alza per niente presto, anzi... all’una è ancora che dorme beata, non ha scuola e quindi può poltrire quanto vuole.
È Bart che nonostante, la nottataccia, è costretto ad andare al Ris, ha le occhiaie belle evidenti e un espressione alquanto abbattuta, tutti se ne sono accorti ma hanno fatto finta di nulla, credendo in una notte insonne.
«Dossena, se fare il latin lover ti riduce in queste condizioni, ti conviene smettere, lo dico per te! Sei uno straccio e conviene per una di cui non ricordi nemmeno il nome?» gli dice una volta soli in laboratorio per analizzare alcuni reperti per il nuovo caso che stanno seguendo.
«Il punto è che il suo nome lo ricordo fin troppo bene Ghirelli, fin troppo bene... Purtroppo.» risponde, ma talmente a bassa voce che solo lui quasi riesce a sentirsi o spera almeno che Ghiro non abbia sentito.
«Come scusa?» chiede, non avendo capito cosa il suo collega abbia detto.
«Niente... Dicevo che hai ragione ma che non sono stato con nessuna ragazza, ho solo avuto una brutta nottata.» corregge il tiro, tirando un sospiro di sollievo, non ha sentito per fortuna. Senza aggiungere altro, si concentra solo sul lavoro, sperando che in questo modo smetta anche di pensare a lei, alla sua Sofia.
Sofia solo vero l’una e mezza inizia ad aprire gli occhi e si ricorda che ancora non ha sentito Chiara, l’ha lasciata con la curiosità addosso e conoscendola sa che adesso starà impazzendo e guarderà ogni due minuti il cellulare in attesa di una sua chiamata. Decide di chiamarla, ma appena si volta per prendere il telefono sulla scrivania, nota due pacchetti e corre immediatamente ad aprirli. Sopra ad uno di esso c’è anche una lettera, capisce che è qualcosa di importante e apre prima l’altro.
Lo scarta velocemente, molto curiosa  e si trova sotto gli occhi l’iphone 4s nero, quello che desiderava. Non pensava minimamente che i suoi genitori glielo comprassero, pensava che il regalo fosse i soldi che hanno speso per la festa e invece... è pur vero che il suo cellulare cade a pezzi.
Lascia il suo nuovo, bellissimo cel sulla scrivania, lo studia nei dettagli dopo, e prende l’altro pacchetto, in cui sopra c’è una lettera, una lettera della sua mamma.
“Ciao Piccola,
Se questa lettera ti giunge solo ora è perché volevo che fosse una cosa solo nostra, qualcosa di speciale, solo mio e tua.

E poi... ora non ti aspettavi un altro regalo da parte mia e questa lettera, per questo ho deciso di agire oggi e non alla festa, sapevo che ti avrei sorpreso.
Sofia, piccolina mia, ormai sei maggiorenne e io sono così orgogliosa di te. Sei il mio primo e unico orgoglio. Vederti crescere così sorridente, piena di vita, sempre pronta a ridere e scherzare con tutti, non può che farmi piacere, perché si vede che niente può toglierti il sorriso. Eppure di difficoltà ne hai dovute affrontare, sin da piccolissima la vita ti ha messo a dura prova, solo che ogni volta sei riuscita a rialzati più forte di prima. Ed è per questo che sono orgogliosa di te, perché qualsiasi altra persona si sarebbe arresa, avrebbe smesso di credere nell’amicizia, nell’amore o peggio ancora nella vita, ma tu no...
Ho commesso tanti errori in questi anni, a volte sono stata poco presente, sommersa dal lavoro e tu hai dovuto crescere in fretta, cucinando da sola, tornando a casa da sola, ma nonostante questo ho sempre cercato di dimostrarti il mio grande affetto, il bene che ti voglio... e spero di esserci, in parte, riuscita. Spero di essere stata in grado di dimostrarti che tu sei la mia unica ragione di vita e che sei il raggio di sole che illumina le mie giornate, belle o brutte che siano.

Nel pacchetto c’è una piccola sorpresa per te, è qualcosa di semplice, ma che ci lega in modo profondo e spero che ti possa far sorridere in ogni momento difficile e che ti ricorderai sempre che io e te, siamo una squadra, siamo noi e niente potrà dividerci.
Spero che ti possa dare il coraggio e farti sentire la mia presenza, anche quando non ci sono e che ti ricordi che tu non sei mai sola, io sono sempre vicino a te.
Ti voglio bene principessa.

Buon 18° compleanno.
La tua mamma.”
Sofia si ritrova con gli occhi lucidi un’altra volta, no non si aspettava una lettera, infatti quando ha visto che la sua mamma non aveva organizzato nulla per lei, si era chiesta il perché, ma ora ha capito, voleva sorprenderla, come ha sempre fatto in quegli anni e come continuerà a fare, n’è certa.
Apre il pacchetto ancora più curiosa e ci trova dentro una coperta, ma non una coperta qualsiasi, la loro coperta. Si, perché sopra ci sono tutte le loro foto, momenti della loro vita: Lucia con in braccio Sofia appena nata, Sofia che fa i suoi primi passi verso di lei, loro due abbracciate già più grandi e infine una bella foto scattata di recente a chiudere quel meraviglioso collage stampato su un pilei.
Senza esitazione compone il numero della sua mamma.
«Grazie, grazie, grazie, grazie, grazie. È... bellissimo, davvero! Ti voglio tantissimo bene mammina mia.» con le lacrime agli occhi, ma entusiasta, sprizza felicità per quella splendida sorpresa, molto più del telefono che ha sempre desiderato, perché quel regalo non vale tutti i telefoni del mondo.
«Sono felice che ti sia piaciuto amore...» le dice, mentre un enorme sorriso le si stampa sul volto, aspettava la telefonata di Sofia con impazienza.
Subito dopo aver attaccato con la sua mamma, finalmente chiama la sua cuginetta.
Chiara come previsto da Sofia, è con il cel sul tavolo, nonostante stia cenando e Guido non sopporta che sta con il cellulare mentre sono a tavola, ma ha capito che aspetta una telefona importante e per questa volta ha deciso di lasciar correre, più che altro è stata Agnese a convincerlo a non dire nulla e di capirla.
Quando finalmente il suo cellulare inizia a squillare, anche lei con la suoneria di Criminal minds, come quello di Sofia, hanno la passione per lo stesso telefilm e la stessa cotta per l’attore Matthew Gray  Gluber, colui che interpreta il Dr. Spencer Reid.
«Oh finalmente Sof, cred...»
«Io e Bart ci siamo baciati!» dice interrompendola, non ce la faceva più nemmeno lei a tenersi quel peso dentro, sentiva la necessità di parlare con qualcuno, di dirlo.
Chiara sentendo quelle parole esclama: «Che cosaaaaa?» incredula, sorpresa, non si aspettava che fosse una cosa così importante, pensava che avevano parlato e che magari Sofia si era lasciata sfuggire qualcosa di troppo, ma invece...
Senza esitazione corre in camera sua, sempre sotto lo sguardo indagatore di Guido e si siede sul letto per farsi raccontare tutto da Sofia, vuole sapere ogni dettaglio.
«Sono in camera, puoi parlare ora! Voglio sapere tutti i dettagli.» dice curiosa.
Sofia scuote la testa per la curiosità della sua cuginetta e poi inizia a raccontarle tutto.
«è accaduto quando è andata via la luce, è stato lui a venirmi incontro...» inizia a raccontare, per poi dirle come lui le ha sfiorato prima delicatamente le labbra, di come il bacio prima delicato, è diventato passionale e intenso subito dopo, di come lui le ha sfiorato la spalle e fatto venire i brividi... le racconta tutto nei minimi dettagli e al solo ricordo di quel magico momento vissuto solo poche ore prima con Bart sente di nuovo le farfalle allo stomaco e le gambe tremare.
«E ora? Come siete rimasti?»
«Non lo so, mi ha scritto un sms ieri dicendomi che è confuso, ma non abbiamo ancora parlato... Io non so che pensare Chiara.» dice con tutta sincerità ancora una volta, davvero non sa cosa pensare, più cerca di trovare una risposta alle sue mille domande e dubbi, più aumentano senza trovare una soluzione. L’unica cosa da fare è parlare con lui, chiarire.
Ed è quello ce farà. Andrà al RIS e lo affronterà apertamente, non le importa che è confuso, lei ha bisogno di spiegazioni, anche se nel rivederlo prova anche imbarazzo e paura, imbarazzo per ciò che è accaduto, paura perché teme che lui possa dirle che è stato un errore e che non potranno mai tornare come prima.
Non può soffermarmi però su questi pensieri, deve affrontarlo, ed è quello che fa.
Saluta Chiara dicendole che la tiene aggiornata e mettendosi l’ipod all’orecchio, si dirige al Ris con il suo motorino.
Mentre sfreccia sulle strade di Roma, ecco uscire dal suo ipod una canzone che è proprio perfetta per lei e Bart... “Sei parte di me” degli Zero assoluto, non si ricordava nemmeno di averla inserita. Eppure eccola che arriva nel momento più sbaglio o forse in quello più adatto, fatto sta che quelle parole risuonano come una dolce melodia tra i pensieri di Sofia, rendendoli ancora più confusi, come se non lo fossero già abbastanza.
“E per ogni giorno mi prendo un ricordo che tengo nascosto lontano dal tempo, insieme agli sguardi veloci momenti che tengo per me... E se ti fermassi soltanto un momento, potresti capire davvero che è questo che cerco di dirti da circa una vita e lo tengo per me... Sei parte di me.”
Sofia con in testa quella canzone, arriva al Ris, sale di corsa e cerca disperatamente Bart, non si fa vedere in giro in modo che non deve dare spiegazioni sulla sua impazienza, sono tutti presi a lavorare e per fortuna nessuno si accorge di lei. Tutti tranne lui.
Dov’è? Non riesce a trovarlo, così decide di spostarsi verso gli spogliatoio, forse si sta cambiando o sta semplicemente prendendo una pausa.
Infatti quando Sofia entra nello spogliatoio, lo trova a guardare nel suo armadietto, non si sa bene che cosa, forse nulla di preciso.
«Ciao Tenente.» gli dice sorprendendolo alle spalle.
Bart nel sentire la voce squillante di Sofia, fa un salto, non si aspettava che quel giorno andasse al Ris.
«Ciao Sof! Che... ci fai qui?» chiede un po’ incerto, si sente a disagio vicino a lei e non sa bene come comportarsi, pensava e sperava di avere più tempo per affrontarla.
«Sono venuta per te, volevo ringraziarti per il regalo...» continua lei, nel momento in cui l’ha visto si è dimenticata tutti i buoni propositi di parlare con lui, sente crescere dentro di sé solo il desiderio di baciarlo ancora, di assaporare ancora una volta le sue morbide labbra, di sentire le sue mani su i suoi fianchi...
«Figurati, non c’è bisogno che mi ringrazi Sof, è solo una cornice con una foto... insomma un pensiero.» risponde ingenuamente, credendo che Sofia si riferisse alla fotografia loro, di quando Sofia era più piccola e lui le aveva fatto da baby sitter, una volta che Lucia si era soffermata di più al Ris, Orlando ancora non era rientrato nelle loro vite e Lucia e Sofia erano arrivate da poco al Ris di Roma.
«Ma io non sto parlando della fotografia...» avvicinandosi pericolosamente a lui.
Bart la guarda e deglutisce a fatica, averla così vicino gli fa perdere ogni capacità di ragionare lucidamente, il suo dolce profumo gli riempie i sensi, mandandolo ancora di più in tilt, i suoi occhi così cristallini e sinceri voglia di guardarli in eterno e le sue labbra che si avvicinano sempre di più alle sue, il desiderio di baciarle con passione e non separarsi mai più da lei.
Senza nemmeno rendersene conto, si ritrova le labbra di Sofia sulle sue, non oppone nemmeno un po’ di resistenza a quel bacio, anzi... Cerca di approfondirlo da subito, cercando la lingua di Sofia e stringendola forte a sé, per sentirla ancora più sua.
Sofia sentendo con quanta passione ha ricambiato il bacio e che soprattutto non si è tirato indietro, si stringe più forte a lui e porta le sue mani lungo il suo collo, spingendolo dolcemente contro l’armadietto, lo sportello si chiude con forza, ma nessuno dei due ci fa caso, sono troppo presi da quel bacio, a donarsi e regalarsi emozioni a vicenda per dare importanza a ciò che accade intorno a loro, per un attimo si dimenticano persino di essere al Ris e che qualcuno potrebbe entrare da un momento all’altro.
Il bacio dura a lungo, nessuno dei due vuole interromperlo, non sentono nemmeno il bisogno di riprendere fiato da quanto quel contatto è necessario per entrambi... ma purtroppo la necessità di respirare prende il sopravvento o forse la paura di essere scoperti, la paura di quel sentimento che sta nascendo tra loro e che devono ancora chiarire, o semplicemente tutte queste motivazioni insieme.
È Bart che ancora una volta si allontana da lei, scappando letteralmente. Era andato nello spogliatoio per smettere per un attimo di pensare a lei, invece se l’è ritrovata davanti, bella come non mai e ha commesso nuovamente l’errore di lasciarsi andare ai sentimenti che prova, quando dovrebbe reprimerli. Sa bene che Sofia è innamorata di lui, ma è offlimits e la piccola Serra e deve smettere di vederla, prima che possa soffrire, prima che finisca male per tutti e due. Torna a lavorare, giurando a se stesso che questa sarebbe stata l’ultima volta...
Ma non sa che ha giurato su qualcosa che non potrà mai fare.
 
Lucia quella mattina è arrivata al Ris, prima del solito, però per una volta non per lavoro, per poter fare una sorpresa al suo Orlando, o meglio annunciarli parte della sorpresa.
Non si è scordata di fargli un regalo di compleanno, è stato lui a dirle di non fare nulla e dedicare la giornata solo alla festa dei diciotto anni della loro principessa, ma Lucia se pur con un giorno di ritardo, ha deciso ugualmente di fargli qualcosa di speciale, è giusto così, è giusto che anche lui abbia il suo regalo.
Orlando arriva al Ris e si dirige verso la sua scrivania, posa il giacchetto e vede che poggiata alla tastiera del pc, c’è una rosa rossa con un bigliettino, sorride e si gira verso l’ufficio di Lucia, la vede intenta a lavorare, così concentrata e bella, che non può non sorridere di nuovo.
“Questa rosa è solo un piccolo assaggio della mia sorpresa... il resto lo scoprirai stasera. Lu.”
Lu, già la sua Lu, non finirà mai di sorprenderlo, non si aspettava che lei decidesse di fargli un regalo, lui era stato molto chiaro, ma invece lei come sempre ha fatto di testa sua, la cosa però non gli dispiace affatto, anzi... n’è felice e non vede l’ora di passare una splendida serata fuori in compagnia sua, tra l’altro è curioso di sapere cos’ha in serbo per lui.
Senza pensarci si dirige verso il suo ufficio.
Dopo aver sentito avanti, entra regalandole il suo sorriso più bello.
«Grazie per la rosa, è bellissima.» la ringrazia Orlando, avvicinandosi alla scrivania e, dopo essersi accertato che nessuno li possa vedere, le da un leggero bacio.
«Figurati, ma ti ho detto che è solo un piccolo assaggio, il vero regalo è un ‘altro.» risponde con l’intento di incuriosirlo, sapendo che muore dalla voglia di saperlo.
«Stai giocando sporco capitano, non vale.» le dice uscendo dal suo ufficio con un finto broncio, sa che non riuscirà a scucirle niente riguardo alla sorpresa.
La sera giunge in fretta per fortuna e Orlando non appena ha finito i reperta menti si precipita a casa, sa che Lucia è già là, è uscita dal Ris presto per potersi preparare.
Non appena Orlando entra in casa si reca in camera da letto e trova Lucia già pronta e sistemata, nel suo vestito nero da sera, con lo scollo a V sia sul decolté che sulla schiena, un copri spalle argentato, i tacchi e i capelli racconti, è bellissima. Talmente bella che resta completamente senza fiato.
«Tenente... facciamo tardi se non ti riprendi.» gli dice per punzecchiarlo, sapeva molto bene l’effetto che avrebbe suscitato quel vestito su suo marito.
«Con questo vestito mi hai fatto passare la voglia di uscire... anche se non so dove dobbiamo andare.» ribatte non togliendole mai gli occhi di dosso.
«Mi dispiace, ma dovrai frenare tutte le fantasie che ti sono venute e prepararti.» spingendolo verso il bagno.
Orlando prima che lei possa chiudere la porta: «Oggi sei proprio perfida, meno male che è la nostra serata...» ridendo e Lucia scuote la testa e senza dire nulla chiude la porta dietro di sé.
In poco tempo Orlando si è preparato e sono pronti per uscire, Lucia guida spedita verso il teatro dell’opera, ha preso due biglietti per la Butterfly, l’opera preferita di Orlando. In realtà ha visto il manifesto per Roma, per puro caso, non sapeva cosa regalargli per il compleanno, disperata e quasi per rinunciarci e organizzare solo una cena romantica, si è voltata verso la locandina e ha capito che quello non era il regalo perfetto... molto di più.
Parcheggia la macchina in più lontano possibile dal teatro e si volta verso Orlando, bendandolo con la sua stola.
Orlando ride a quel gioco di Lucia e si lascia condurre da lei, intrecciando la sua mano nella sua.
Solo quando sono giunti davanti al teatro, Lucia dice a Orlando che può togliersi la benda, lui con una mano si scopre gli occhi e con l’altra resta mano nella mano con la su Lu.
Nel vedere che si trovano all’opera, rimane a bocca aperta, Lucia l’ha portato a vedere la Butterfly, la sua opera preferita e ancora una volta l’ha sorpreso.
Non riesce a parlare in quel momento per la forte emozione e decide di fare l’unica cosa che possa farle capire che è felicissimo di quel regalo, sapendo bene che l’ha fatto solo per lui, la bacia con trasporto e amore.
A fine opera, Orlando esce felice e con entusiasmo inizia a parlarne, facendo commenti sulla rappresentazione, mentre Lucia lo guarda sorridendo, sembra tornato un bambino.
«Amore... non so davvero come ringraziarti.» le dice infine, dopo aver espresso con entusiasmo e un eccellente preparazione, tutti i commenti possibili e immaginabili.
«Un modo ci sarebbe...» dice Lucia guardandolo con sguardo furbo negli occhi.
Orlando la guarda allo stesso modo e si avvicina per abbracciarla, chiedendole di cosa si tratta.
«Mi porti a prendere il gelato, poi andiamo al Gianicolo.» risponde sicura di sé.
Orlando la guarda un po’ finto dispiaciuto, ma annuisce per poi aggiungere: «Ogni tuo desiderio è un ordine mia principessa.»
«Buono a sapersi, allora guidi tu adesso, ho i piedi a pezzi per colpa di questi tacchi...»
«Comandi Capitano, c’è altro che posso fare per lei?» chiede punzecchiandola.
Lucia scuote la testa, poi fa finta di ripensarci: «Si in realtà... per via dei tacchi se mi porti in braccio fino alla macchina...» risponde scherzando, ma Orlando la prende in parola e prontamente la solleva da terra.
«Orlando, mettimi giù... stavo scherzando.» ridendo di gusto, ha un marito proprio matto, ma l’ama anche per questo.
Ma non si decide a farlo e come espresso da lei, la porta in braccio fino alla macchina, l’ha fatto già altre volte di portarla in braccio e non è per niente un dispiacere, anzi...
Il resto della serata lo passano al Gianicolo a mangiare il loro gelato, gustandosi Roma e scambiandosi lunghi e passionali baci. Una fine serata all’insegna del romanticismo, solo loro due.
«Buon compleanno amore.» gli sussurra Lucia a fior di labbra, tra un bacio e l’altro.
«Ti amo.» le dice di rimando Orlando, per stringerla subito dopo a sé e poggiando le sue labbra su quelle di Lucia, non si stancherà mai di baciarla e stringerla e si sussurrarle il suo amore.
Mentre tornano a casa, Lucia si rilassa guardando fuori dal finestrino e poco dopo senza rendersene conto si addormenta. Orlando la guarda dormire e sorride, è normale che sia stanca dopo la splendida serata che hanno passato, ma soprattutto perché sa quanto a Lucia è costato subirsi l’intera opera, quindi ora è normale che sia crollata. La guarda dormire per tutto il tempo, sorridendo, non può non guardarla.
Per non svegliarla, appena sono a casa la prende nuovamente in braccio e la porta in camera da letto, lei involontariamente nel sonno, lo stringe forte a sé, portando le sue braccia intorno al suo collo.
«Buonanotte Orlando.» dice una volta sul letto in un sussurro, Orlando l’ha poggiata delicatamente, tolto le scarpe, il copri spalle e messa sotto le coperte.
«Buonanotte amore.» risponde di rimando baciandole la fronte e mettendosi al suo fianco, per addormentarsi poco dopo anche lui.
Infondo quella giornata è stata particolarmente intensa, ma bellissima e indimenticabile.
 
Da quel pomeriggio al Ris, Sofia e Bart si vedono spesso di nascosto negli spogliatoi, o spesso fuori dal Ris, escono insieme, si divertono, ridono, si scambiano intensi e passionali baci, ma non si decidono a parlare della loro storia, di cosa sono e cosa significa tutto ciò, nessuno dei due ha il coraggio di fare il primo passo: Sofia teme che per Bart sia solo la ragazza della settimana e che se affronta l’argomento lui le possa dire ciò, infondo che motivo avrebbe di innamorarsi proprio di lei? Ci sono tutti i presupposti per pensarla così, anche il fatto che lei è la figlia di Lucia e Orlando e che lui lavora con loro. Bart invece teme le conseguenze di quella loro storia d’amore, teme che possa sgretolarsi come polvere, naufragare come una nave in mare aperto... e quella nave, è il cuore di entrambi.
Se pur hanno paura, non riescono a smettere di vedersi e di mandarsi messaggi tutto il giorno, cosa che fa arrabbiare moltissimo Chiara, la quale ogni volta dice a Sofia che deve parlare chiaramente con lui, no passare i pomeriggi a scambiarsi effusioni.
«Bè Chiara, i baci di Bart creano dipendenza, anzi... le sue labbra creano dipendenza.» dice per cercare di sdrammatizzare davanti all’ennesimo rimprovero di sua cugina.
«Sof non sto scherzando! Pensi di essere felice, vuoi ammettere a te stessa che questa mezza specie di storia con lui ti basta, perché è da una vita che l’aspetti, ma invece ci stai male e io non posso vederti così.» ribatte prontamente guardandola seria negli occhi, stanno passando la loro classica e abituale serata del martedì, dopo aver visto il loro amato criminal minds.
«D’accordo, hai ragione, non sono felice... Ho paura di essere una delle tante per lui, però non riesco ad affrontare l’argomento perché temo che lui mi possa confermare i miei dubbi in certezza e preferisco tenermi questo poco che ho ottenuto... anche se forse...» dice e a metà discorso fa una pausa, forse ha la soluzione per farlo restare con lei, il modo per non farlo andare via.
«Anche se cosa?»
«Forse per farlo restare con me, dovrei...» e cerca di far capire dalla sua espressione del viso cosa intende.
Chiara capisce al volo cosa intende: Sofia vuole passare la notte con lui.
«Stai scherzando spero vero? Se le tue ipotesi sono fondate e che sei solo la ragazza della settimana, lui non aspetta altro e poi di sicuro non continuerà a stare con te, anzi...» conoscendo il Bartolomeo Dossena latin lover, è stata anche lei testimone di molte litigate tra lui e le sue tante ex, per essere state scaricate.
«E che devo fare allora?» confusa e disperata.
«Parlare con lui Sof, no baciarlo solamente.» ribatte ancora una volta seria e decisa.
Sofia la guarda negli occhi e si convince a parlare seriamente con lui, sa che Chiara ha ragione, sa che non può andare avanti così, sa che Bart le deve molte spiegazioni, ma sa altrettanto bene che ogni volta che se lo ritrova davanti perde completamente ogni facoltà di ragionare e desidera solo stringersi forte a lui e baciarlo.
Spera che la prossima volta che lo vedrà, perciò a breve, visto che sta per andare come al solito al Ris per vederlo, non cederà, ma sa che non ci riuscirà.

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Capitolo 8
*** Quando nasce un amore. ***


CAPITOLO OTTO – QUANDO NASCE UN AMORE.
 
Il sentimento che Bart prova per Sofia cresce ogni giorno di più,solo che prima di dichiararsi davvero ha una “faccenda” da risolvere...
Erano giorni che la sua fidanzata lo cercava,chiamate,messaggi in segreteria,sms.
Ma lui aveva fatto finta di non riceverli…
Erano passati in secondo piano.
Non riusciva a smettere di pensare a Sofia, al bacio ed ai loro incontri segreti che dal giorno dopo avevano preso il via.
S’incontravano nei posti più nascosti del R.I.S.
Andavano avanti da quasi un mese questi appuntamenti,nessuno dei due riusciva a mettere le cose in chiaro,seguivano solo il cuore e la voglia di sentirsi vicini.
Dal momento in cui l’uno vedeva arrivare l’altro non pensavano ad altro se non al momento in cui le loro labbra si sarebbero finalmente rincontrate…
Intanto a Bart continuavano ad arrivare i messaggi della sua fidanzata:
 
“Devo preoccuparmi? E’ successo qualcosa?”
 
“Fatti sentire!”
 
“Mi manchi!”
 
So bene che tra noi non c’è nulla… O meglio è cominciato tutto per gioco, solo per gioco, ma io ho capito che… Che ti amo!”
 
Bart più leggeva quei messaggi più si sentiva soffocato da quella relazione, aveva solo voglia di chiuderla, di stare con Sofia.
Di uscire con lei mano nella mano, di portarla al cinema, a prendere un gelato…
Di conoscerla…Non che non la conoscesse, di conoscerla come ragazza,come donna…
Di approfondire ecco…
Ogni giorno Sofia si recava al R.I.S di nascosto per poter stare insieme al suo Bart,per poter trascorrere un po’ di tempo solo per loro e dimenticarsi dei problemi,almeno per un po’!
Gli incontri segreti continuavano…
Sofia si sentiva come se stesse vivendo ciò che Shakspeare aveva fatto vivere a Romeo e Giulietta, solo che i loro incontri erano sempre più passionali.
Quel giorno avevano appuntamento ai garage del R.I.S.
Bart si sentiva in colpa, gli sembravano squallidi i luoghi in cui si vedevano, ma non potevano urlare al mondo il loro amore,stare insieme alla luce del sole…Almeno al momento.
Sofia era arrivata come sempre in netto anticipo, Bart stava finendo delle analisi e l’avrebbe raggiunta.
Quando scese ai garage la sorprese alle spalle baciandole il collo, Sofia si girò lentamente verso di lui e dopo avergli sorriso colmò la distanza tra loro baciandolo appassionatamente.
Bart in breve tempo perse la lucidità e lasciò che a guidare le sue  mani fossero i suoi impulsi, si ritrovò ad accarezzare la pelle della sua Sofia sotto la maglietta,provocandole dei forti brivido che la fecero stringere più forte a Bart,non poteva andare oltre,sia per il posto in cui si trovavano sia perché Sofia non era una delle tante,con lei voleva passare il resto della sua vita,avere dei figli ed invecchiare con lei.
Anche se voleva che tutto avesse un suo tempo la passione prese il sopravvento,Sofia mentre baciava il collo di Bart gli slacciava i bottoni della camicia,voleva sentire il contatto con lui,sentire i suoi muscoli e accarezzarlo facendogli provare lo stesso piacere che provava lei mentre le veniva accarezzata la schiena.
Bart era completamente rapito,desiderava che quel momento durasse in eterno…
Sofia era sempre più stretta al suo tenente,improvvisamente senza capire come si ritrovò in braccio a lui,con e gambe gli stingeva la vita mentre lo baciava intrecciando le dita nei  suoi capelli.
Erano talmente presi dal momento che inizialmente che nessuno dei due aveva sentito vibrare i rispettivi telefoni,fù Bart a far sì che piano,piano si separassero,mancava da troppo tempo dai laboratori e oltre alle chiamate dei suoi colleghi c’erano anche quelle della sua fidanzata.
Prima di salire però entrambi avevano bisogno di qualche istante per ricomporsi,ma ciò poteva avvenire solo se si fossero allontanati un po’…
Ma prima che riuscissero ad imporre ai loro corpi di stare a qualche centimetro di distanza tra loro passarono un paio di minuti,dai loro sguardi era chiaro che cercavano il modo per riavvicinarsi e non trovandolo decisero di riavvicinarsi per scambiarsi un ultimo bacio,magari sarebbe passato qualche giorno prima di potersi rivedere,quel bacio gli avrebbe dato la carica,li avrebbe aiutati ad andare avanti più o meno…
Dopo quell’ultimo bacio,quel momento solo loro era ora di tornare alla realtà …
Oltre alle chiamate dei colleghi c’era un messaggio della sua fidanzata
“Ti aspetto al R.I.S nella stanza delle macchinette!”
Bart divenne improvvisamente teso,non voleva che Deborah capisse che fosse innamorato di Sofia,così le disse:
«Sof,meglio che tu vada a casa!Lei è qui… Devo parlarle! E’ giusto che sia sincero,che non la prenda più in giro,avrà capito che qualcosa è cambiato!»
«Bart… Io non… Dobbiamo fare un discorso serio ecco..»
Sofia stava per continuare a parare,ma Bart delicatamente le poggia un dito sulle labbra  e le regala uno dei suoi sorrisi,uno dei suoi splendidi sorrisi che subito ti trasmettono sicurezza,le diede un bacio sulla fronte e con passo svelto si diresse ai laboratori.
Non fece in tempo a chiudere la porta della stanza delle macchinette che si ritrovò sommerso dalle accuse di Deborah
«Sei uno stronzo uno stronzo e un bastardo,ecco quello che sei! Sapevo che non avrei mai e poi mai dovuto fidarmi te! Ti sei già stancato di me! Abbi almeno il coraggio di dirmelo,di dirmelo guardandomi negli occhi,hai ignorato i miei messaggi,le mie telefonate e io ho subito pensato il peggio»
«Hai ragione, sono uno stronzo e un bastardo, sono imperdonabile! Ma vedi io… Ecco mi sono innamorato! Avrei dovuto dirtelo prima ma avevo bisogno di fare ordine,di capire qualcosa,quello che provo è qualcosa di nuovo ed indescrivibile per me!»
Bart era stato sincero,ma quella sincerità fu poco apprezzata, Deborah lo colpì con uno schiaffo molto forte in pieno viso lascandogli il segno delle cinque dita…
Per non parlare del fatto che l’intero laboratorio aveva avvertito la tensione e visto lo schiaffo!
«Vorrei proprio vederla questa ragazza che ti ha fatto perdere letteralmente la testa… Per due motivi,capire sé è più bella di me e per scrupolo metterla in guardia da uno come te!»
Poco dopo uscì sbattendo la porta talmente forte da far tremare l’intera stanza.
 
Un altro giorno era terminato,Bart stava per recarsi a casa,prima però doveva finire di sistemare dei documenti e poi sarebbe sceso in garage,avrebbe preso la macchina e una volta a casa avrebbe meditato,cercato di capire cosa fare,cosa fosse giusto ascoltando della musica a tutto volume con il suo ipod.
Una volta fatto tutto era ora di provare a tornare a casa,ma non immaginava minimamente che Sofia l’aspettava.
Dall’ombra si sentì chiamare
«Bart!»
Avrebbe riconosciuto quella dolce ovunque tra milioni di altre,solo era talmente sorpreso che lei fosse lì a quell’ora che non riusciva ad individuare da dove provenisse la sua voce.
Lentamente intanto Sofia si stava avvicinando a lui,lo sorprese alle spalle, al suo tocco Bart fù percorso da piacevoli brividi,poco dopo lei era lì dinnanzi a lui e lo guardava seria…
Quello sguardo non prometteva nulla di buono e questo lo preoccupava.
«Bart,io…Io devo dirti una cosa,ma non è facile…»
«Io sono qui… Parla,parla liberamente»
«Ok! Ecco… Io,io so che tu…Tu sei,sei un uomo e che…Hai delle esigenze che capisco… Se vuoi,si, se vuoi io posso ecco accelerare i tempi… Capisci cosa intendo! Io posso passare la notte con te…Ecco!»
Bart rossissimo in viso le posò un dito sulle labbra per farla fermare,era tesa ma stava continuando a parlare stava prendendo il via la parte logorroica della sua piccola Sofia.
«Io non te lo chiederei mai!» Rispose guardandola negli occhi
«Ecco,lo sapevo non me lo chiederesti mai perché mi ritieni una ragazzina con cui neanche vale la pena…Non vale nemmeno la pena passare la notte!»
«Shhh! Non è questo che  intendevo…Io ti amo,ti amo davvero e voglio che sia tutto perfetto,che tutto avvenga con i suoi tempi,pensi che io non ti desideri?Ti sbagli!Io ti desidero,appunto perché ti amo davvero saprò aspettare,pensi che non ti,non ti… Pensi in quel senso,che non ti voglia? Ti sbagli!»
Sofia lo colpisce più volte al braccio e con forza sempre crescente.
«Tu,tu me lo dici solo ora,solo ora mi dici ti amo!»
«Beh!Avrei voluto dirtelo dal nostro quasi bacio al matrimonio dei tuoi in realtà»
Sofia che per un attimo aveva smesso di colpirlo riprende e con maggior forza
«Io,io sono furiosa con te tenente Dossena,io ti amo da sempre…Tu ricambi il mio sentimento,tu ricambi quello che io provo per te e me lo dici solo ora?»
Bart ferma delicatamente le mani di Sofia che continuano ripetutamente a colpirlo e le sussurra dolcemente vicino all’orecchio
«Meglio tardi che mai!»Sorridendole teneramente.
Sofia gli sorride e si avvicina lentamente a lui per poterlo baciare prima di andare a casa,Bart la stringe a sé e prima di baciarla ispira il suo profumo,vuole portarlo a casa con sé e far si che gli serva fino alla prossima volta in cui la vedrà e la potrà stringere di nuovo a sé e baciarla.
Poco dopo quell’attimo finalmente le loro labbra s’incontrano e si trovano scambiandosi quel bacio tanto sospirato,ignari però che non sono soli.
«Bart,sarà meglio che vada,è tardi…»
«Sof,aspetta,è meglio che ti accompagni io a casa,mettiamo il motorino sul portapacchi e ti accompagno in macchina…»
«No,no è il caso…Si farebbe troppo rumore una volta a casa per scenderlo,ho un’idea migliore mi segui in macchina fino a casa! Che dici?»
Risponde poco prima di cercare nuovamente le sue labbra e baciarlo.
Intanto qualcuno osservava i due innamorati ribollendo di rabbia e giurando vendetta…
Era una ragazzina e lui l’aveva preferita a lei che era una donna bella e con esperienza…
Proprio non riusciva a capacitarsi di come avesse potuto sceglierla…
Quando ad un tratto capì…
Forse dopo aver passato la notte con lei si sarebbe tolto il desiderio di provare anche quell’esperienza e sarebbe tornato da lei…
Intanto ai garage Bart stava per chiedere a Sofia un appuntamento vero.
«Sof,vorrei invitarti a cena… Vuoi?»
ll cuore della piccola Serra batteva all’impazzata,aveva sempre sognato un momento del genere ed adesso i suoi sogni erano diventati realtà.
«Ooooooooooooooook! Allora a domani sera alle 21.00 in punto!»
Bart scoppiò a ridere,adorava,anzi amava la sua esuberanza,la sua gioia di vivere.
Sofia felice era già saltata in sella al suo scooter e stava per dirigersi a casa,c’era così tanto da fare prima del loro primo appuntamento.
Bart non riusciva a starle dietro, solo quando la vide arrivare a casa sana e salva tirò un sospiro di sollievo,sorrise vedendola improvvisamente fare piano per rientrare,era improvvisamente diventata silenziosa…
Decise di mandarle un messaggio:
“Se Orlando ti avesse visto sfrecciare sul motorino gli sarebbe preso un colpo….
Buona notte angelo mio”
Sofia sentì vibrare il cellulare ma decise che avrebbe visto di chi si trattava solo una volta in camera,ma il suo sesto senso le diceva chiaramente che si trattava del suo Bart.
Una volta estratto il cellulare dalla tasca e letto il messaggio si lanciò sul letto a sognare ad occhi aperti non era sufficientemente concentrata per decidere lucidamente cosa avrebbe indossato per il suo primo appuntamento ufficiale.
La mattina era volata,Sofia era più inarrestabile e piena di energia del solito,non la si riusciva a tenere a bada,ma i suoi genitori erano abituati,quindi non sospettavano nulla,si erano fatti le loro domande e dati le loro risposte,ma nulla li portava a sospettare che avesse a che fare con l’amore… O meglio Lucia aveva una mezza idea che potesse essere l’amore la risposta a quello stato di entusiasmo più irrefrenabile del solito,Orlando preferiva non pensarci troppo sù o rischiava d’impazzire all’idea che qualcuno potesse avvicinarsi a lei ed anche solo darle un bacio… Un bacio sulla guancia.
La sera arrivò e Sofia era pronta ad uscire,aveva optato per un look semplice,ma con sé aveva anche un altro cambio nel caso in cui Bart l’avesse portata in un posto dove si richiedeva un certo tipo di abbigliamento più formale…
L’appuntamento era a metà strada tra casa sua e di Bart.
Non dovette aspettare molto, lui tre minuti dopo era lì sul luogo dell’appuntamento,una volta in macchina all’inizio regnò per qualche istante il silenzio,Bart le si avvicinò e le diede un leggero bacio a fior di labbra,Sofia dopo quel loro dolce momento sospirò e con un filo di voce e balbettando chiese:
«do..Dov…Dove mi porti?»
«Voglio che il nostro primo appuntamento sia romantico,indimenticabile ma allo stesso tempo semplice come te,come il nostro amore che è una cosa semplice,perché se guardi oltre tutto quello che lo fa sembrare complesso lo si vede semplice e possibile!»
Sofia era rimasta sorpresa da quelle meravigliose parole,era da sempre che sognava una cosa del genere,quelle parole,quelle attenzioni e i suoi baci,si i suoi baci.
Era talmente persa nei suoi pensieri da non rendersi conto che erano arrivati al giardino delle rose,Bart era sceso e da vero cavaliere le aveva aperto lo sportello e porto la mano per farla scendere,dopo aver fatto qualche passo si erano seduti sù una panchina quando ad un tratto si era inginocchiato e tirando fuori dalla tasca un pennarello nero a punta sottile,prese la mano si Sofia e posandola sulla sua iniziò con l’altra a tracciare un cerchietto nero sull’anulare della mano destar
«Questo sarà il nostro modo di renderlo ufficiale o quasi...»Disse Bart alzando lo sguardo dopo che aveva finito di tracciare quel cerchietto che racchiudeva molteplici significati.
Sofia aveva il volto rigato dalle lacrime,ciò che riuscì a fare visto che parlare non le riusciva fu quello d’inginocchiarsi anche lei e baciarlo,avrebbe capito cosa pensava a riguardo.

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Capitolo 9
*** Una romantica sorpresa ***


CAPITOLO NOVE - UNA ROMANTICA SORPRESA

Dal loro primo appuntamento ufficiale, molte cose sono cambiate, Sofia e Bart non si vedono più nei posti più impensati, ma quando possono passano insieme serate indimenticabili e romantiche.
Però capita anche che Sofia pur di vederlo, visto che purtroppo, le occasioni per stare insieme sono limitate per via dei loro impegni e soprattutto per via del lavoro di Bart,va quindi spesso a studiare al Ris.
Bart ogni volta che Sofia è al lì si distrae spesso e si ritrova spesso a guardarla, impazzisce all'idea di poter fare solo ciò. Passerebbe le ore ad abbracciarla, ad affondare il viso nei suoi soffici e profumati capelli.
Inoltre il pensiero fisso di Bart, da qualche giorno a questa parte, è quello di organizzarle qualcosa di speciale per il loro mesiversario, è tra una settimana, ma vuole che sia tutto perfetto e indimenticabile, per questo non vuole ridursi all'ultimo momento.
Quel pomeriggio, come sempre, Sofia è a studiare al Ris, si è messa in sala interrogatori per non disturbare nessuno, poi quando serve di solito, si sposta nell'ufficio di sua mamma o di Ghiro, ma al Ris quel giorno sembra essere tutto tranquillo e può restare senza creare intralcio.
Ormai è da più di un'ora che sta studiando, ripetendo ad alta voce  per assimilare meglio i concetti, facendo schemi e non ce la fa proprio più, vorrebbe una pausa ma non può permettersela, visto il compito difficile di letteratura che l'aspetta l'indomani .
Bart intanto non smette di guardare la porta della sala interrogatori, sperando di vedere uscire Sofia. Vorrebbe raggiungerla, ma non sa se sia il caso, non vuole disturbarla e soprattutto che entrambi passino dei guai.
«Perchè non vai da lei? Finisco io qui» Gli dice Isabella guardandolo negli occhi, ha capito tutto, è un'ottima osservatrice e non le sfugge mai nulla.
«Come scusa?» Fa finta di non capire Bart, è preoccupato del fatto che Isabella abbia capito, più che altro perchè non è capace di nascondere il suo sentimento e che lei non sia l'unica ad averlo capito.
«Tranquillo, nessuno sa di te e Sofia, a parte me! Sono solo una brava osservatrice e ho notato come vi guardate...» Continua lei rassicurandolo che il loro segreto è al sicuro.
«E puoi fidarti di me, non lo dirò a nessuno!» Gli sorride, nessuno meglio di lei sa mantenere i segreti, visto e considerando che lei ne ha molti, forse troppi e non può rivelarli.
Bart rimane senza parole, si limita solo a sorridere amichevolmente e in modo complice, per poi dirigersi prima in sala relax e poi dalla sua Sofia.
Bussa alla sala interrogatori e apre poco dopo la porta. Sofia pensa subito che si tratta di qualcuno per dirle che serve la sala, ma alzando gli occhi, si ritrova il suo Bart, con un caffè, la cioccolata e una merendina cocco e cioccolato, la preferita di Sofia.
Chiude la porta controllando che nessuno l'ha visto e si avvicina a lei.
«Pausa?» Chiede porgendole la cioccolata e la merendina.
«Certo molto volentieri. Però perchè tu il caffè e io la cioccolata?» Risponde prontamente sorridendo felice, Bart ancora una volta ha saputo leggerle nel pensiero, forse ha in qualche modo percepito che Sofia stava pensando a lui e che lo voleva vicino per un po'.
«Perchè a te il caffè fa male.»
«E chi lo dice questo scusa?»
«Lo dice uno studio di uno psicologo americano, il caffè mentre si studia, agita.» Dice mostrando la sua solita sicurezza.
«Te lo sei inventato caro il mio tenente.» Non si fa ingannare, ormai lo conosce troppo bene.
«Lasciamo stare o con te la polemica continua all'infinito... Cosa studi?»
«Leopardi, domani ho il compito.»Risponde lasciando cadere l'argomento di poco prima anche lei, sa bene che è troppo testarda e sarebbe durata a lungo.
«Leopardi è un argomento molto interessante.» Le dice Bart, Sofia lo guarda come se avesse sentito male e fa finta di sturarsi l'orecchio.
«Leopardi è un argomento interessante? Studialo per due interi giorni e poi ne riparliamo.»
Bart a quella sua affermazione se la ride di gusto, capisce bene cosa intende, non è un argomento facile, nonostante lui lo consideri piacevole.
«A me piace e lo trovo un argomento piacevole.»
«Proprio come mia madre, lei impazzisce per Leopardi, ma io non capisco proprio cosa ci trovi.» Prendendosi gioco di Lucia.
Bart continua a ridere, non riuscendo a smettere, Sofia ha la capacità di farlo sorridere, ridere e farlo star bene sempre.
Sofia ride a sua volta e Bart la guarda mentre ride e si rende conto che non desidera altro che poterla baciare e stringere solo per un attimo a sé senza pensarci ulteriormente si avvicina a lei e la stringe forte.
«Mi sei mancata.» le sussurra dolcemente all'orecchio, per poi avvicinare le sue labbra a quelle di Sofia.
Lei ben felice di quel breve contatto, si ritrova a sorridere, sperava che Bart la baciasse, se pur siano al RIS e rischiano di essere visti, non resisteva senza nemmeno un bacio.
«Anche tu mi sei mancato amore... Quando ci vediamo?» Chiede un po' dispiaciuta, sono giorni che non passano un po' di tempo insieme, solo loro due.
«Presto, te lo prometto... Intanto tu non prendere impegni per la prossima settimana!»
«Perchè cosa c'è la prossima settimana?» Risponde facendo finta di non capire, Sofia si sta prendendo nuovamente gioco di lui.
«Niente di straordinario in realtà, te l'ho chiesto così tanto per dire.» Ha capito che vuole punzecchiarlo e fa lo stesso a sua volta.
Sofia lo guarda male e gli da una botta sul braccio, fingendosi profondamente offesa.
«Ahi! Guarda che hai cominciato tu!» Ribatte Bart massaggiandosi il braccio in cui Sofia l'ha colpito con tutta la forza che possedeva.
«Peggio di bimbi... Maestra ha cominciato lui!» Gli fa eco Sofia, tornando a prenderlo in giro e cercando di imitare il tono della sua voce nel miglior modo possibile.
Bart senza dirle nulla si avvicina a lei le inizia a fare il solletico,Sofia ride di gusto e cerca di liberarsi dalla sua presa, ma è impossibile.
«Basta, basta, scherzo!» Ammette poco dopo per mettere fine a quella tortura.
«Ti sei salvata solo perchè devo tornare a lavoro, ma ne riparliamo.» Dandole un altro bacio a fior di labbra.
Sofia lo guarda uscire sorridendo, rimane per un po' sopra pensiero e poi torna a dedicarsi al suo libro di letteratura, decisamente più felice, quella piccola pausa in compagnia del suo Bart ci voleva proprio.
Intanto Bart è tornato in laboratorio e Isabella non appena lo vede entrare non perde occasione per riprenderlo scherzosamente.
«Ti avevo detto di andare da lei, non di starci due secoli... Ho finito il lavoro anche per te! E tu saresti l'irreprensibile Tenente Dossena?»
La guarda senza dire nulla e ride, scuotendo la testa. Sapeva fin troppo bene che sarebbe arrivato qualche "rimprovero" da parte della sua collega, in pochi mesi hanno legato molto e il loro rapporto di lavoro è andato sempre di più a intensificarsi, diventando una bella amicizia. Spesso si ritrovano a prendere un caffè insieme o a parlare durante le analisi o i repertamenti.
Isabella lo guarda a sua volta, nota il suo sguardo perso nel vuoto, il suo sorriso ebete, tipico di chi è innamorato, lei è da un po’  che non ha più quello sguardo felice, che non prova più quelle emozioni, che solo l’amore sa donare... Anche se lei possiede qualcosa, che va al di là dell’amore tra due persone e ciò la rende immensamente felice e appagata, è la sua piccola, grande gioia e forza.
I giorni che precedono il mesiversario procedono tranquilli, Sofia esce con le sue amiche per cercare un regalo adatto per Bart, non ha ancora scelto cosa vuole regalargli per il loro primo traguardo insieme, mentre Bart che è sempre previgente, l'ha già scelto, cosa che ha mandato ancora di più in crisi Sofia.
Dopo un pomeriggio di girare per le vetrine senza sosta, si ferma davanti a una gioielleria e rimane a guardare a lungo i mezzi cuori esposti. Sarebbero un regalo perfetto per lei e Bart.
Senza pensarci ulteriormente entra nel negozio per acquistare i due ciondoli in oro bianco e farci incidere sopra le loro iniziali.
Felice del suo acquisto, torna a casa per prepararsi per la cena a casa di Bart.
Risolto il problema regalo, sorge quello di cosa mettersi.
Non ha detto ai suoi genitori che va a casa di Bart, ovviamente, non sanno ancora di loro due e non può chiedere consiglio a sua mamma.
Così dopo un'ora durante la quale ha provato  tutti i vestiti eleganti che possiede, opta per un vestito azzurro cielo, con lo scollo a V sia sulle spalle che sul decolté, con un fiocco color ghiaccio che parte dal sotto il seno e finisce dietro la schiena, corto un po' troppo per i gusti di Orlando e persino di Bart, visto che arriva più sopra del ginocchio, il copri spalle e le ballerine dello stesso colore del fiocco sul vestito a completare il suo splendido abito.
Si guarda allo specchio soddisfatta e si finisce di preparare,deve preparare anche il cambio per dormire, dormirà da Bart, per convincerlo ci è voluto un po',più che altro non voleva mentire a Lucia e Orlando, ma alla fine ha ceduto, non potendo resistere agli occhioni di Sofia. Per poter dormire da lui si è inventata la scusa che ha una festa di diciotto anni di una sua amica e che fanno un pre festa, organizzando un pigiama party approfittando dell'assenza dei genitori. Orlando all'inizio non era molto convinto di lasciare sole a casa delle ragazze, se pur in gruppo, ma poi Lucia l'ha convinto a lasciarla andare.
 Bart la passa a prendere vicino casa, sapendo che sicuramente si sarebbe vestita elegante e non farle così prendere freddo o scomodarla.
Appena la vede arrivare rimane senza fiato dalla sua bellezza, Sofia è sempre bellissima, ma quella sera lo è ancora di più se è possibile, quel vestito le sta veramente d'incanto e a Bart questo particolare non è sfuggito.
«Sei stupenda amore.» le dice completamente a bocca aperta e guardandola dalla testa ai piedi, non riesce a toglierle gli occhi di dosso.
«Grazie...» Arrossendo un po' per lo sguardo e il complimento di Bart, non si abituerà mai ai suoi complimenti, per poi tornare a essere la Sofia di sempre, quella pronta sempre a scherzare e punzecchiare il suo fidanzato.
«Dossena però adesso è meglio che tu chiuda la bocca o ti entrano le mosche, come direbbe mia mamma.» Dice ridendo di gusto.
Bart la guarda e ride a sua volta, è questo che ama della sua Sofia, il suo modo di arrossire davanti ai complimenti proprio come una bambina, ma  di tornare un attimo dopo ad essere quella ragazza allegra, vivace e pronta allo scherzo che la caratterizza. La prende per mano, con dolcezza prima di aprirle lo sportello della macchina, la bacia.
Arrivati a casa Bart la fa bendare, ha preparato la casa in modo romantico e perfetto solo per la sua Sofia e non vuole che lei veda e si rovini la sorpresa, prima del previsto e poi sa che ciò a Sofia piace.
Sofia si lascia bendare, decisamente curiosa di vedere la sorpresa organizzata da Bart e salta come una bambina che aspetta il suo regalo così tanto atteso, desiderato.
La prende per mano e la conduce in casa. Una volta entrati, un profumo delicato immediatamente l’avvolge, iniziando a immaginare cosa l’aspetta non appena può riaprire gli occhi. Però dall’altra parte spera che ciò non avvenga mai, perché le piace anche fantasticare ad occhi aperti e al solo pensiero, si ritrova a sorridere e a stringere più forte la mano di Bart, ancora più emozionata, entusiasta e desiderosa che quella splendida serata, appena iniziata, non abbia mai fine. È il loro primo mese insieme, ma ha come la sensazione che stanno insieme da sempre, è vero che si conoscono da anni ormai, però ora che stanno insieme è tutto così diverso, nuovo, è come se si stanno conoscendo di nuovo, scoprendo cose di loro di cui probabilmente non avrebbe mai parlato, se tra loro non sarebbe nato l’amore.
«Ora puoi guardare amore.» le dice posizionandosi dietro di lei, togliendole la banda e stringendola subito dopo da dietro.
Sofia stringe le braccia di Bart intorno alla sua vita e guarda davanti a sé. Sono nella terrazza di Bart, al centro è posizionato un grande tavolo, perfettamente apparecchiato, con le sole candele e stelle a far luce, rendendo l’atmosfera molto romantica e suggestiva.
Sofia resta completamente senza fiato davanti quella meravigliosa tavola, quell’atmosfera così romantica e non si aspettava che il suo Bart avesse organizzato le cose così in grande stile, a lei sarebbe andata bene una serata in casa... invece ancora una volta si è superato, spiazzandola e lasciandola letteralmente a bocca aperta e con gli occhi che le brillano dalla felicità e dallo stupore.
«Tu... Tu... Bartolomeo Dossena hai la capacità di lasciarmi senza parole ogni volta... è bellissimo, io non so cosa dire...» si gira per guardarlo negli occhi e gli sorride.
«e io amo vederti così felice, con quel sorriso meraviglioso sul volto che ti caratterizza e quella felicità negli occhi. Ti rende ancora più bella.» sussurra al suo orecchio con una dolcezza infinita, per poi aggiungere subito dopo averle dato un leggero bacio vicino al collo: «Buon mesiversario principessa!» provocandole i brividi lungo la schiena e sentendoli a sua volta lungo la sua.
Si scambiano un lungo e interminabile bacio e poi si siedono a tavola, per gustarsi quella meravigliosa cena.
Sofia con grande stupore si rende conto che Bart è anche un bravissimo cuoco e non se lo sarebbe mai aspettata.
«me l’ha insegnato mia mamma quando ero più piccolo, lei ha una vera e propria passione per la cucina, pensa che quando era più giovane è andata anche a una trasmissione dell’epoca, simile alla prova del cuoco.» le spiega, dopo che Sofia gli ha chiesto dove avesse imparato a cucinare così bene. Ovviamente all’inizio non gli ha dato subito la soddisfazione, ma poi la sua brama nel mangiare la pasta nel suo piatto e i lineamenti del suo viso, l’hanno contraddetta.
Il resto della cena procede tranquillamente, tra chiacchiere, risate e qualche tenera effusione. Subito dopo aver mangiato si spostano verso il centro della terrazza per poter ammirare meglio lo splendido panorama che si estende di fronte a loro. Gustarsi quel cielo limpido, pieno di stelle meravigliose e abbracciarsi stretti, uno di quegli abbracci speciali, che non smettono mai di dare affetto.
«Grazie per la splendida serata... Lo sai che ti amo?» Gli sussurra a pochi centimetri dalle sue labbra.
«Anch'io ti amo Sof!» Le dice ricambiando quei piccoli e dolci baci che Sofia gli sta dando.
Sofia ha un sussulto a quel ti amo, per poi tornare a baciarlo, con sempre più passione, non vuole allontanarsi da lui, non vuole che quel contatto tra loro finisca, così si stringe di più a lui e gli accarezza i capelli...
L'atmosfera si scalda in un attimo, tutti e due desiderano qualcosa di più, vogliono approfondire quel bacio, cercarsi, conoscere l'altro nel modo più antico del mondo, però ciò non è possibile.
Non separandosi mai da lui, Sofia lo conduce dentro casa e lo spinge sul divano, mettendosi a calvacioni sopra di lui, gli sbottona la camicia un bottone per volta e inizia ad accarezzarlo lungo il petto, provocando in Bart brividi di piacere, lui è completamente rapito dalle carezze di lei, sa bene che dovrebbe farmela, non è il momento di fare un passo così importante, lui vuole fare tutto con calma, un passo per volta, senza metterle nessuna pressione, ma allo stesso tempo non sa resisterle... E lei questo lo sa bene, troppo bene.
Sofia vedendo che Bart non fa nulla per fermala, pensa che sia arrivato il momento giusto e si porta le mani di Bart sotto la sua maglietta, in modo che lui possa svelarla... Bart le accarezza la schiena con delicatezza, mettendole i brividi, arriva alla chiusura del suo reggiseno e si blocca di colpo. Non può andare oltre, non può farlo accadere così e soprattutto non ora che Sofia non è ancora pronta.
«Sof aspetta...» Allontandosi da lei per quanto possibile.
Lei rimane un po' male da quella interruzione, sperava nel contrario, lei si sente pronta e vuole che la sua prima volta sia proprio con Bart, non è mai stata così sicura di qualcosa in tutta la sua vita, lo desidera da sempre.
«Perchè? è vero che io non ho mai...» Fa una breve pausa imbarazzata a confessare che non è mai stata con nessun ragazzo e che lui sarebbe il primo, poi continua più sicura: «Però sò che voglio che la mia prima volta sia con te.» Dice guardandolo seria negli occhi.
Bart è lusingato dalle parole di Sofia, gli fa piacere sapere che è con lui che vuole che ciò avvenga per la prima volta, ma rimane convinto fermamente nella sua decisione che ora non è il momento giusto.
«Sof credimi se ti dico che non desidero altro, solo che voglio che avvenga tutto con estrema calma, che tutto sia perfetto per la nostra prima volta e che tu sia davvero pronta ad un passo così importante. Io posso e voglio aspettare.»Le dice accarezzandole la guancia.
«Bart io...» Sta per replicare, ma lui la interrompe mettendole un dito sulle labbra e disegnando il loro contorno.
«Quando sarà il nostro momento lo capiremo, fidati di me amore mio.» Le dice poi in un sussurro e: «Stasera le uniche coccole che ci concederemo, sono quelle di dormire abbracciati e stringersi l'uno, all'altra.»
Sofia sbuffa contrariata, però poi cede e torna a sfoggiare il suo sorriso.
«Si ma a una condizione tenente… »Guardandolo negli occhi.
La guarda a sua volta e teme quasi di chiederle quale sia la condizione.
«Che mi fai indossare la tua maglietta del pigiama.» Le dice prima che posso chiederglielo, tanto sa che l'avrebbe fatto.
Non si aspettava certo che la condizione fosse questa, ma è ben felice di accettarla, in questo modo sulla sua maglietta resterà il suo profumo e potrà sentirla vicino, nei momenti in cui sentirà di più la sua mancanza.
«Va bene amore, allora andiamo...» facendola alzare dolcemente dal divano e prendendola per mano.
Poco dopo sono entrambi nel lettone matrimoniale, stretti l'uno, all'altra. Sofia ha la testa sul petto di Bart e ascolta il battito del suo cuore, ama sentire quel soffice rumore risuonarle nelle orecchie e ancora di più la consapevolezza che è lei la causa del batticuore del suo tenente. Mentre lui, le fa i grattini sul braccio, provocandole la pelle d'oca.
Si addormentano così, abbracciati e felici, per quel loro primo mese insieme, solo il primo di una lunga serie.

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Ciao a tutti, eccoci tornate... ci scusiamo per aver postato solo ora, ma il mio pc (Cla) non è ancora tornanto e per postare oggi abbiamo davvero sudato parecchio, perchè nel pc di mio fratello non c'è word e ho dovuto scrivere sul blocco note, cambiare le virgolette perchè sennò efp non me le metteva... un casino... però ce l'abbiamo fatta!
Non sopportavamo l'idea di lasciarvi un altro week end senza capitolo e pur di mettervelo, abbiamo fatto il diavolo a 4!
Bè detto questo, ancora scusa per il ritardo e fateci sapere cosa ne pensate.
Cla e Cri.

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Capitolo 10
*** A lezione di chimica ***


CAPITOLO DIECI – A LEZIONE DI CHIMICA
 
Il giorno dopo il loro mesiversario, si svegliano di buon’ora, per rispettare i loro rispettivi impegni, Sofia non può saltare la scuola e Bart non può certo mancare al Ris, così se pur di controvoglia perché devono allontanarsi l’uno, dall’altro si alzano dal letto, ma non prima di essersi scambiati un tenero “buongiorno amore” e un bacio.
«Vorrei svegliarmi tutte le mattine così...» dice Sofia guardandolo.
Bart le sorride e le da un altro leggero bacio sulle labbra, anche lui vorrebbe svegliarsi tutti i giorni così, non desidera altro, durante la notte ha sentito il respiro di Sofia e si è sentito bene, rilassato, felice.
«Amore... aspetta, ieri mi sono dimenticata di darti una cosa.» fermandolo per un braccio prima che possa scendere da letto, infondo qualche minuto possono concederselo ancora.
Sofia allunga un braccio in direzione della sua borsa, posata vicino al comodino e prende una scatolina, che porge a Bart.
Lui la guarda confuso, non capisce subito cosa possa contenere quella scatolina, pensa a un bracciale, ma quando la apre, rimane completamente senza parole.
«Sof... Sono bellissimi!» le dice guardando quei due mezzi cuori scendere lungo la sua mano, in uno quello che andrà a Bart c’è scritto “S” e la data, mentre in quello di Sofia “B” con la data.
La ringrazia stringendola a sé e poi si offre per infilarla al collo di Sofia.
Quando arriva il turno di Bart del regalo, lo prende dal cassetto e lo porge alla sua Sofia, è un pacchetto decisamente più grande di quello suo.
Lo guarda un po’ incredula, non si aspettava un regalo, pensava che fosse la cena il regalo per il loro mesiversario, invece Bart ha saputo sorprenderla ancora una volta, spiazzandola completamente. Riescono a stupirsi a vicenda, non essendo mai scontati, è questo una delle cose che amano rispettivamente l’uno dell’altra, ma è ancora una delle forze del loro amore.
Apre il pacchetto e sorride nel vedere gli orecchini che tanto le piacevano, quelli che aveva visto in vetrina una volta che erano usciti insieme, una delle prime volte, ma non aveva detto nulla, guardandoli in silenzio, ma Bart non si è lasciato sfuggire quello sguardo e ha capito immediatamente che Sofia  gli desiderava. Ancora una volta l’ha sorpresa, proprio come un attimo prima.
Dopo lo scambio di regali, devono per forza sbrigarsi se non vogliono fare tardi, si preparano per uscire e Bart accompagna sotto scuola Sofia e dando inizio così a una nuova giornata.
 
Qualche giorno dopo, Sofia era immersa tra i libri…
Mentre meccanicamente risolveva i suoi esercizi di chimica però pensava ad un modo per poter passare più tempo con il suo Bart.
Ad un tratto.
“Che stupida!Ho la soluzione a portata di mano ed ancora sono qui a pensare!”
Sollevò la testa dal quaderno,lasciò cadere la penna sul tavolo e iniziò a pensare…
“Pensa Sof,pensa!”
«A cosa devi pensare?»
I suoi pensieri pericolosi fatti ad alta voce vennero interrotti dall’ingresso di Lucia in sala interrogatori.
«A come risolvere questi stupidi esercizi di chimica!»
«Come non ti vengono? Sei sempre stata brava,li hai sempre fatti ad occhi chiusi!»
«Che vuoi che ti dica mamma,non ci riesco più… Questa parte del programma non riesco a farla mia a comprenderla bene! Sono anche molto preoccupata!»
Rispose Sofia mettendo in scena la sua commedia.
Atto primo,scena prima!
Tutto sarebbe andato come sperava…
Doveva solo avere pazienza,fingersi disperata e giocarsi bene la sua carta migliore,il suo asso nella manica,il suo sguardo da cucciolo che non ammetteva un no come risposta!
Lucia la guardava sorpresa e in silenzio,era la prima volta che sentiva Sofia lamentarsi per i compiti,è sempre stata brava a scuola,ha sempre fatto tutto da sola sin da subito,anzi aiuta spesso i compagni nelle varie materie in cui hanno difficoltà ritrovandosi a formare dei veri e proprio gruppi di studio.
«Amore magari hai bisogno di una pausa…L’hai pensato?»
«Mamma non serve,me la sono presa,anche più di una volta,con il risultato che ho solo perso tempo inutilmente,gli esercizi sono ancora lì e devo svolgerli!»
«Aspetta,magari possiamo trovare una soluzione al problema…Isabella è un chimico… Posso chiedere a lei se è libera e ti dà un attimo una mano,almeno a capire come devi svolgerlo.»
Lucia aveva già affacciato la testa alla ricerca di Isabella per poi avanzare nei vari laboratori a cercarla, ma non la trovava,poi ad un tratto vide passare da lì Bart.
«Per caso hai visto Isabella?»
«Si,è andata da Carnacina!»
«Uhm….Puoi darci una mano anche tu volendo…»
Sofia che inizialmente non aveva pensato proprio alla possibilità di ritrovarsi a studiare con Isabella, quando la sentì nominare capì che non poteva dire nulla o avrebbe destato dei sospetti…
Perché non ci aveva pensato,non era stata lucida ed aveva perso…
Nella sua mente c’era solo Bart,ecco la risposta…
Certo non si sarebbe mai aspettata che la sua mamma tornasse con Bart.
Quando lo vide entrare non poteva credere ai suoi occhi,certo però doveva smettere di sorridere come una scema o sarebbe stato palese che stava esultando…
«Bart và bene lo stesso no?»Chiese Lucia cercando di guardare negli occhi Sofia,ma lei prontamente aveva abbassato la testa e stava fingendo di provare a risolvere quegli esercizi che tanto la facevano preoccupare…
Bart non poté non sorridere a quella visione…
Era certo che Sof avesse escogitato qualcosa e che adesso per cercare di non destare sospetti stava cercando di fare i compiti e non incrociare lo sguardo di nessuno o si sarebbe notato il suo rossore ed imbarazzo.
«Credo che Bart vada ugualmente bene…»
«Si…L’importante è che riesca a capire come svolgere questi dannati esercizi»
Sofia cercava di restare calma,di non destare alcun sospetto,ma dentro di sé esultava per la gioia,la sua mamma le aveva fatto non sapendo un regalo meraviglioso,il suo Bart accanto a lei e nessuno poteva obiettare per quella vicinanza e quando pensava a quel nessuno si riferiva al suo papà gelosone…
Adesso erano più che giustificati e potevano stare seduti vicini senza destare sospetti…
«Bart,vi lascio… Per favore dalle una mano,non ho mai visto Sofia così in crisi per i compiti,soprattutto per la chimica»
«Tranquilla Lucia,ci penso io!»
Lucia sorrise ed uscì chiudendosi alle spalle la porta della sala interrogatori.
Sofia dopo aver contato mentalmente fino a 5 chiuse poco dopo tutti i libri e li spostò per sedersi sul tavolo.
«Finalmente abbiamo una valida scusa per stare un po’ di tempo insieme senza destare sospetti!»Disse Sofia sussurrandolo all’orecchio di Bart,provocandogli la pelle d’oca,poco prima di baciarlo con passione.
Sapeva che era rischioso cominciare quel gioco…
Nessuno dei due sarebbe riuscito a dire no…
Pochi istanti dopo infatti la passione guidava entrambi,Sofia era stretta a Bart,mentre lo baciava indietreggiava affinché potesse poggiarsi sul tavolo…
Bart con un filo di voce provò ad obiettare…
«No... Non poss... Non possiamo…»
«Shhhh»
Questa fù l’unica parola pronunciata da Sofia che era quasi completamente sdraiata sul tavolo e aveva tirato a sé Bart…
La passione gestiva la situazione,i respiri affannati,le mani che si muovevano libere da ogni controllo…
Sapevano bene che rischiavano di essere scoperti,ma l’adrenalina da un lato li spingeva a rischiare…
Ad un tratto un rumore di passi li fece allontanare e ricomporre velocemente…
Per fortuna i passi che avevano udito sempre più vicini si stavano allontanando,Sofia stava per riavvicinarsi ma Bart la distrasse.
«Cos’è questa storia dei compiti di chimica e che non riesci a farli? Guarda non ci credo! È una balla,una balla a cui nessuno crederà cara la mia principessa!»
Disse sorridendole.
Sofia gli si avvicinò nuovamente,gli accarezzò una guancia
«Ok! È una balla,ma se questo è l’unico modo per passare un po’ di tempo insieme sono disposta a perfezionarla,renderla credibile anche smettendo di essere brava in chimica!»
Bart le sorrise e le diede un leggero bacio sulle labbra.
«Tu sei matta principessa! Ma ti amo per questo»
«Quindi se ti facessi chiedere da mamma di darmi una mano…Accetteresti?»
Bart le sorrideva in silenzio.
«Dai,non sto scherzando,voglio passare un po’ di tempo con te e sono disposta a tutto…»
«… Diciamo che potrei…Forse si,forse ti appoggerei! Anch’io voglio stare un po’ più tempo con te»
Sofia gli saltò in braccio e si stringe a lui,stavano per baciarsi nuovamente quando bussarono.
«Sono io piccioncini!» Sussurrò Isabella
Entrò poco dopo e velocemente chiuse la porta.
Nel vederli lontani e Sofia che fingeva di litigare con i suoi compiti di chimica non potè non ridere…
«Il vostro segreto con me è al sicuro…Anzi fatemi andare da Lucia,Ghiro mi ha detto che mi cercava… Tranquilli,nel caso in cui mi chiedesse di farti delle lezioni dirò che non mi è possibile a causa di impegni… Tranquilli definirò bene che tipo d’impegni…»
Bart sorrise restando comunque a distanza di sicurezza dalla sua principessa,sembravano il professore e l’alunna…
Lucia intanto nel suo ufficio non riusciva a smettere di pensare a Sofia ed a come l’aveva vista disperata per i compiti,fù distolta da quel pensiero quando bussarono alla porta.
Era Isabella!
«Permesso? Lucia mi avevi cercato?»
«Si! Accomodati… Volevo chiederti un favore…»
«Dimmi!»
«Avresti modo di dedicarti qualche ora il pomeriggio,magari non tutti i pomeriggi a dare qualche ripetizione di chimica a Sofia?»
Dopo qualche attimo di silenzio,proprio mentre Isabella stava per prendere la parola Lucia
«Capisco che una volta fuori da qui hai la tua vita,scusa se ti ho preso in contropiede…»
«Lucia, onorata che tu abbia pensato a me,ma mi dispiace doverti dire no… Però hai anche un altro bravo chimico che potrebbe  aiutare la nostra Sof»
«Hai ragione! Posso chiedere a Bart! Il punto è…»
Non fece nemmeno in tempo a finire la frase che Isabella la stava continuando
«Orlando è molto geloso ed iper protettivo quando si tratta di voi! Giusto?»
«Esattamente! Hai centrato il punto…»
Disse scoppiando a ridere poco dopo.
«Vedrò cosa posso fare per convincerlo…»Sorrideva divertita dall’idea di usare i suoi mezzi per tranquillizzarlo e farlo cedere.
Isabella lasciò Lucia a perfezionare il suo piano e si recò da Sofia,sicura di trovare Bart ancora lì.
Aprì senza bussare,voleva farli spaventare e ci riuscì…
I due infatti erano talmente presi a scambiarsi un passionale bacio che subito non la sentirono,dovette schiarirsi la voce
«Ditemi grazie.. Vi ho fatto un favore! Mi dovete un grosso,grossissimo favore!»
Disse Isabella sorridendo alla coppietta ancora stretta in un tenero abbraccio.
«Hai ragione! Mi farai da testimone quando sposerò il mio tenente»
Disse Sofia baciando Bart sul naso.
«Piano,piano! Dobbiamo ancora trovare il modo di dirlo ad Orlando e parliamo già di matrimonio…?»
Rispose Bart sorridendole.
«Ho come la sensazione caro il mio tenente Dossena  che ti sei un po’ spaventato alla parola matrimonio. Vero?»
Replicò Isabella punzecchiandolo.
«Sai che credo tu abbia ragione Isy!»
Disse Sofia dandole corda…
«Ho paura di voi due,davvero tanta paura… Vi conoscete da poco ma siete diventate subito amiche ed alleate Povero me!»
Replicò Bart a sua volta.
Isy e Sof scoppiarono immediatamente a ridere complici.
«Io vado a lavorare piccioncini!Bartolomeo tu piuttosto  sai che devi darmi una mano in laboratorio con le analisi vero?»
Disse Isabella cercando di restare il più seria possibile,ma non ci riusciva era impossibile assistendo a quella scena,infatti poco dopò scoppiò a ridere.
«Ti aspetto tra massimo quindici minuti!»
«Comandi»
Rispose Bart mettendosi anche sull’attenti.
Tutti scoppiarono a ridere,poco dopo Isabella si avviò ai laboratori lasciando ancora un po’ di tempo alla coppietta.
Dopo trenta minuti Bart fece il suo ingresso in laboratorio,Isabella stava ancora concentrata sul suo microscopio,ma i passi di Bart non passarono inosservati.
«Finalmente! Era ora! Temevo che Orlando vi avesse scoperto  e fossi dovuto fuggire senza avere il tempo di salutarci»
Lo punzecchiò Isy…
« Ah ah ah! Simpatica! La timida Isabella adesso improvvisamente non esiste più? Eppure la preferivo a questa nuova versione!»
«Potrei dire la stessa cosa  ex irreprensibile tenente Dossena»
«Tu cosa sai del vecchio me?»
Chiese Bart stupito da quelle parole.
«So,so abbastanza… Mi hanno messo in guardia ecco!»
«Sono profondamente offeso! Dubiti del tuo compagno di laboratorio! Metti in crisi il nostro rapporto,il nostro legame»
Replicò Bart iniziando anche a fingere di tirare sù con il naso…
«Ma smettila! Non sei credibile!»
Disse Isabella concentrata ancora sul microscopio,per poi poco dopo aver finito avvicinarsi a lui e dargli una pacca sulla spalla.
«Ehi! Ahi! E’  questa per cos’era? E poi scusa ma non è carino che tratti così male il tuo compagno di laboratorio,di chiacchiere,confidenze,insomma colui che ti ha aiutato ad inserirti!»
Isabella scoppiò a ridere,gli diede un bacio sulla guancia e poco dopo si avviò agli spogliatoi per cambiarsi e tornare a casa.
Un’altra giornata al R.I.S era giunta al termine,Lucia,Orlando e Sofia stavano anche loro per tornare  a casa,mentre si avviavano alla macchina la piccola mascoutte del R.I.S si guardava intorno,sapeva di non poter sfidare ancora una volta la fortuna ed andare alla ricerca del suo tenete e baciarlo ancora una volta,quindi sperava almeno d’incontrarlo e salutarlo da lontano.
Sofia si dovette accontentare infatti del meraviglioso pomeriggio che aveva trascorso con il suo Bart perché non riuscì nemmeno ad incrociarlo…
Intanto in macchina Lucia stava iniziando a preparare Orlando al fatto che avrebbero dovuto parlare…
«Amore devo parlarti!»
«Ecco lo sapevo, si prospetta una serata burrascosa, quando le donne dicono dobbiamo parlare sono sempre guai in arrivo per noi uomini»
Replicò Orlando.
«Amore,hai per caso fatto qualcosa per cui hai motivo di temere la mia collera?»
Replicò Lucia divertita
«Assolutamente no!Solo mi preoccupa il tuo tono…»
«Amore davvero,devi stare tranquillo…Certo se hai la coscienza a posto…»
«Grazie per la fiducia amore… Dovrei essere io quello preoccupato e sarcastico visto il tuo amore dobbiamo parlare!»
Sofia  che sapeva tutto restava in silenzio,fingeva di essere impegnata in altro,sapeva bene cosa avrebbe dovuto chiedere la sua mamma al suo papà gelosone.
Una volta a casa Sofia si affrettò a salire  velocemente in camera, voleva messaggiare un po’ con Bart.
Intanto Lucia stava iniziando a preparare la cena…
«Amore,credo che la nostra Sof sia un po’ troppo stressata e non riesca a concentrarsi bene a scuola… Soprattutto in chimica,oggi abbiamo chiacchierato el’ho vista un po’ in crisi… Pensavo di farle dare una mano»
«Sofia,la nostra Sofia?»
Replicò orlando incredulo nel sentire che la sua principessa avesse difficoltà a scuola,lei che era un asso.
«A meno che tu non conosca altre Sofia o hai un’altra figlia con questo nome si,parlo della nostra principessa!»
«Quanto sarcascmo…»
Replicò Orlando a quella frecciatina della sua Lucia
«In che materia ha bisogno di aiuto?»
«Chimica»
«Possiamo chiedere ad Isabella»
Disse orlando tranquillo mentre apparecchiava…
«Già fatto,non può!»
«Prenderemo un professore privato…»
«Io ho un’idea migliore… Abbiamo un altro chimico a cui chiedere… Avevo pensato a Bart»
«Assolutamente no! Non esiste… Conosci la sua fama… Potrebbe provarci con la mia bambina e farla soffrire!»
Replicò secco Orlando,quasi per lo shock stava per far cadere i bicchieri a terra.
«Non potrebbe mai esserci nulla tra Sofia e Bart lei per lui è una bimba,la mascoutte del R.I.S»
Sofia che stava per andare a tavola si era fermata appena in tempo ed aveva ascoltato… Era un po’ delusa dal fatto che la sua mamma la vedesse ancora piccola e non in grado di fare colpo,ma dall’altro lato era contenta,almeno per un po’ nessuno avrebbe sospettato di lei e Bart ed avrebbero potuto vivere tranquilli la loro segretissima relazione.
«No,non ci sto!Non ho fiducia…»
Continuò a replicare Orlando,Lucia a quel punto decise di giocarsi il suo asso nella manica…
Si avvicinò a lui lentamente e sorridendogli,quando gli fù vicino dapprima lo baciò con passione,poi sul più bello il bacio venne interrotto per potergli sussurrare all’orecchio
«Io so come convincerti…»
Orlando che sapeva come giocasse sporco la sua Lucia non le diede tempo di continuare la prese in braccio e si avviò alla loro camera da letto, Sofia fece giusto in tempo a nascondersi per non essere vista,divertita da quanto visto scrisse a Bart
“mamma sta “convincendo” papà, so già che presto ci vedremo per le nostre “lezioni”
 
La risposta di Bart non tardò ad arrivare:
 
“Sofia Marta Ludovica Brancato Serra”
 
“Eh no!Non ti ci mettere anche tu sai…”
 
Replico a sua volta la piccola mascoutte del R.I.S.
La serata trascorse velocemente,Lucia e Orlando avevano trascorso una notte di passione e alla fine il capitano dei R.I.S aveva vinto…
Il tenente però si riservava di fare un “discorsetto” a Dossena...
Così fù…
L’indomani…
«Bart, ti devo parlare hai un attimo?»
Chiese Orlando non appena riuscì ad intercettare il suo collega.
«Certo,dimmi pure!»
«Non so se Lucia ti ha già accennato qualcosa… Dovrai probabilmente dare una mano a Sofia per qualche tempo in chimica… E’ sotto stress e non riesce a rendere al meglio come suo solito, sappi che non sono d’accordo, ma per il bene della mia principessa cedo,ma ci saranno delle regole da rispettare!»
Aveva concluso molto seriamente.
Bart invece faticava a restare serio…
Non riusciva a non pensare al messaggio di Sofia ed a quanto quelle parole stessero costando al suo amico.
«Puoi contare sulla mia professionalità e serietà,non farei mai nulla per far soffrire Sofia,lei è speciale»
«Speciale?»
Aveva ripetuto orlando,quella parola detta con quel tono di voce languido non gli era piaciuta per niente,ma sapeva che la sua Lu gli avrebbe dato del paranoico e chiuse lì il discorso,Bart invece si precipitò ad aggiustare il tiro.
«Nel senso che è come una sorella»
Si era affrettato a rispondere Bart,sapeva alla perfezione comunque che non era riuscito a tranquillizzare Orlando e che sarebbe stato loro ancor più con il fiato possibile… Sempre che fosse possibile farlo di più di quanto già non facesse.
Le lezioni sarebbero iniziate da quel pomeriggio stesso…
Sofia intanto quel giorno non era andata a scuola…
Come sempre la sua base era il R.I.S quando per qualche motivo si assentava...
Isabella quel giorno era strana,nervosa e non solo era arrivata tardi…
Più restava ad osservarla,più notava che qualcosa non andava…
Aveva deciso che doveva scoprire cosa ci fosse sotto e niente e nessuno l’avrebbe dissolta dalla sua missione.
«Hai un momento per me?»
Disse alle spalle di Isabella facendola spaventare…
Lei infatti era assorta nei suoi pensieri.
«Dimmi,di che hai bisogno»
Isabella sorrise a Sofia.
«Che tu mi dica quello che ti sta succedendo,che ti confidi con un’amica… Andiamo a prendere qualcosa,opterei per un gelato. E nel frattempo mi racconterai tutto,si,proprio tutto! Non si ammettono risposte negative.»
Isabella le sorrise e la prese per mano,forse era davvero giunta l’ora di raccontare a qualcuno la verità,di condividere questo peso con un’amica,così in silenzio si avviarono al bar.
Un lungo silenzio regnava al tavolino delle due ragazze,quando improvvisamente con un filo di voce Isabella iniziò a raccontare.
«Vedi Sof... Io...  Io sono mamma! E’ la gioia più bella essere mamma,ma la mia vita non è stata facile.»
Sofia in silenzio strinse la mano di Isabella e restò in ascolto.
«La mia piccola principessa si chiama Carlotta,ha un anno e in questo momento è con la baby sitter che però mi chiama ogni secondo,non riesce a fare il suo lavoro… Credo che la cambierò!»
«Perché non hai detto a nessuno di Carlotta? Io son cresciuta al R.I.S potresti portarla,tenerla sotto’occhio e contare sul nostro aiuto!»
«Per adesso non voglio che si sappia,non voglio dare troppe spiegazioni, tu sei la prima persona con cui mi confido!»
«Io sono qui,puoi parlarmi di quello che vuoi quando vuoi…»
Rispose Sofia non lasciandole mai la mano.
«Avevo 17 anni quando rimasi incinta per la prima volta, quando lo dissi ai miei loro non erano molto felici,non per la bambina,ma per il semplice fatto che temevano che non fossi pronta ad un simile evento e che avrei dovuto accantonare i miei sogni per fare la mamma,in famiglia erano tutti scettici a riguardo… Ma io lottai ed ottenni l’appoggio dei miei genitori, tutto però andò in frantumo quando i miei morirono ed io persi la bambina per lo shock.
Da quel giorno andai a vivere dai miei zii, loro mi avevano accolto in casa solo per dovere,per loro ero un peso e più volte me l’hanno detto apertamente,non fù per niente facile,fù un anno infernale,una volta compiuti diciotto anni ho intrapreso la mia strada,sicuramente è andata meglio… Ma le delusioni sono arrivate lo stesso. Scelte sbagliate pensando che fossero le migliori,dividermi tra mille impegni, essere sola e senza supporto… Ciò che mi conforta è la mia principessa!»
Sofia non aveva mai lasciato la mano di  Isabella durante quel lungo sfogo.
«Io sono qui, noi siamo qui non affronterai mai più nulla da sola,anzi mi è parso di capire che il papà di Carlotta non si occupi della piccola,per lui è come se non esistesse vero… Tranquilla,noi siamo forti e io,noi ti aiuteremo,per cominciare farò io da baby sitter alla piccola principessa,sarà come occuparmi della sorellina che i miei genitori non mi hanno mai dato e che dubito mi daranno»
Isabella scoppiò a ridere,Sofia la metteva di buon umore sempre,il loro legame forte sin da subito non si sarebbe mai spezzato,né erano certe entrambe.
Sapeva bene che Sofia era sveglia,le erano bastati pochi dettagli per capire,per capire di cosa lei avesse bisogno.
Inoltre raccontare e rivivere di nuovo tutto non era stato certo facile,ma avere accanto l’ottimista del R.I.S aveva aiutato molto…
Era giunto il momento di tornare a sorridere e cambiare argomento…
«Come farai però  a conciliare tutto? Sbaglio o volevi stare un po’ più di tempo anche con Bart…»
«Tranquillaaaaaaaaaaaaaaa! Troverò una soluzione e riuscirò a fare tutto. Puoi starne certa!»
Sorrise e strinse più forte nella sua la mano di Isabella,la sua amica.
«Sei certa di farcela?»
Sofia sorride di nuovo.
«Si! Adesso però fammi vedere la piccola principessa»
«Ok,ok!»
Disse Isabella iniziando a mostrarle le foto sul suo cellulare.
Quella giornata era passata velocemente,ma non per questo non era stata ricca di sorprese,anzi tutt’altro…
Sofia estrasse il cellulare dalla tasca e velocemente scrisse a Bart
 
“Mi insegni a tirare di scherma?”
 
Era un nuovo piano escogitato per poter passare del tempo con il suo tenente.
Bart rispose poco dopo
 
“Tra una formula e l’altra di chimica in salotto a casa tua?”
 
“Spiritoso! Davvero spiritoso”
 
Aveva risposto Sofia a quel messaggio…
 
“Io le penso ed escogito tutte per passare con te del tempo e tu,tu fai il sarcastico? Sono profondamente offesa!”
 
“Ok,ok! Ti insegnerò a tirare di scherma!”
 
Sofia saltellava felice per il R.I.S dopo aver letto la risposta di Bart,alla fine sapeva sempre come spuntarla…
Bart,il suo Bart faceva di tutto per lei.
Sofia andò a dormire felice,finalmente il giorno dopo sarebbero iniziate le lezioni di “recupero”,ma non aveva fatto i conti con…
Con la presenza dl suo papà.
Bart arrivo puntuale e quando suonò una super sorridente Sofia andò ad accoglierlo…
Non poteva salutarlo come avrebbe voluto,il suo papà gelosone era ancora in casa…
Non né capiva il perché…
O meglio lo sapeva ma sperava che il suo sesto senso non avesse ragione…
Si limitò così a salutarlo normalmente,come avevano sempre fatto  prima che tutto cambiasse…
Ma non fù così semplice… Una volta vicini entrambi provarono un brivido lungo la schiena,avrebbero voluto salutarsi diversamente ma non era possibile…
Dovettero reprimere il desiderio di stringersi l’uno all’altra e baciarsi teneramente.
«Vi state ancora salutando? Non dovreste già iniziare a studiare…»
Disse Orlando che continuava a passare per “caso” da lì
«E tu non dovresti essere a lavoro? Mamma non ti aspetta?»
Replicò Sofia scoppiando a ridere…
Orlando che sapeva quanto la sua principessa avesse ragione non rispose…
Era teso e nervoso al pensiero di lasciarli soli e non controllarli…
Era in questi casi che maggiormente in lui si accresceva il desiderio di un altro figlio…
I bimbi si sa dicono tutto,sono come si suol dire la bocca delle verità,se ben istruito sarebbe stato i suoi occhi nel controllare la sua Sofia.
Pochi minuti dopo Sofia mossa dal desiderio di stare sola con Bart stava per chiamare la sua mamma ed accelerare i tempi di uscita da casa del suo papà,ma non c’è né fù bisogno, poco dopo Sofia sentì suonare il cellulare del suo papà
«Comandi Capitano,mi consideri già lì»
Aveva risposto Orlando
«Bravo,bravo… Visto ti sei fatto rimproverare da mamma,tutto perché…Tutto perché pensi chissà cosa…»
Bart da sotto il tavolo colpì la sedia di Sofia,se voleva che andasse via era meglio stare buona ed aspettare.
«Sto andando,sto andando!Ma a te che cambia se io ci sono o no?»
«Mi metti ansia e non mi concentro,mi sento controllata!»
Orlando iniziò ad avviarsi alla porta,l’aprì ed uscì…
Sofia che conosceva bene il suo paparino prese il cellulare e lo chiamò, pochi istanti dopo sentì risuonare la suoneria del suo papà dalla stanza accanto alla loro,lui era ancora lì aveva fatto finta di andare via…
«Papà sto per chiamare mamma!»
Lo minacciò Sofia
«Ok,ok!Sto andando via!»
Rispose Orlando serio.
Bart intanto faticava a trattenere il sorriso…
Una volta controllato che il suo papà fosse andato via il loro pomeriggio poteva avere inizio.









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Capitolo 11
*** Febbre d'amore ***


CAPITOLO UNDICI – FEBBRE D’AMORE
Una domenica pomeriggio, come tutte le domeniche, Sofia aspetta che Bart la passi a prendere per passare del tempo in sua compagnia. A volte Sofia rimane il sabato sera a dormire a casa del suo Bart, ma non sempre ciò è possibile e per questo si vedono dopo pranzo, per non insospettire Lucia e Orlando, i quali hanno capito bene che Sofia si sta vedendo con un ragazzo, ma sono lontani dalla verità.
“Il sempre puntuale Tenente Dossena quando serve che venga in orario, arriva in ritardo? Tra 5 minuti devi essere qui, dobbiamo andare in un posto speciale...”
Sofia non perde occasione per punzecchiarlo, di solito il suo Bart è un orologio svizzero in quanto a puntualità, ma stavolta ci è stata un emergenza al Ris, infatti anche la sua mamma quella mattina è uscita presto, nonostante sia domenica, e quindi sa che è dovuto a ciò il suo tremendo ritardo e il suo è solo un modo per prendersi il gioco di lui.
“Sono appena arrivato sotto casa tua... Ancora una volta, amore, ti ho letto nel pensiero”non appena ha letto il messaggio del sua piccola è scoppiato a ridere, sapeva che non avrebbe perso occasione per punzecchiarlo, non sarebbe lei senza una sana dose, tutti i giorni, di presa in giro nei suoi confronti.
“Si, si mi leggerai anche nel pensiero, ma non pensare di addolcirmi in questo modo... sei comunque in ritardo caro tenente.”
Bart ride di nuovo e aspetta che la sua principessa esca, infatti poco dopo la vede spuntare e salire in macchina come un fulmine, travolgendolo immediatamente con un bacio.
«Ora andiamo, dai, dai...» dice separandosi da lui, dopo un bacio passionale.
«Andiamo dove, come faccio ad andare se non so che intenzioni hai?» la guarda negli occhi confuso.
«Ti dico io la strada che devi fare, non ti preoccupare.» non vuole dirgli subito il posto in cui lo sta portando, vuole che sia una sorpresa e soprattutto non vuole svelargli subito il significato di quel posto, il suo posto, il posto che un tempo era, ed è tutt’ora dei suoi genitori, un posto speciale a cui lei è sempre stata affezionata e in cui torna ogni volta che può, a volte anche da sola, specie quando ha bisogno di pensare, un po’ come fanno Lucia e Orlando ogni volta che ne sentono la necessità.
Ancora molto confuso, Bart decide di fidarsi di lei e mette in moto, seguendo le sue direttive.
Dopo circa un’ora sono al mare. È una giornata di sole, ma non è ancora primavera e non è il luogo adatto, visto la stagione, per passare la domenica, però se non si fanno il bagno ci possono anche stare...
Come se Bart non conoscesse Sofia però, conosce bene le sue intenzioni, lo capisce dal suo sguardo furbetto.
«Sof non hai mica intenzione di farti il bagno vero? Rischi di ammalarti così...» le dice guardandola serio, non vuole che si prende l’influenza.
«No, a parte che se anche fosse così non lo farei da sola... ma comunque le mie intenzioni sono altre.» guardando mentre parla verso la grotta situata poco più avanti rispetto alla riva, raggiungibile entrando in acqua o anche semplicemente bagnandosi un po’ i piedi.
Rimane a lungo ad osservarla incantata, è quello il suo posto speciale, suo e dei suoi genitori... è là che tra Lucia e Orlando è avvenuto per la prima volta, che si sono giurati amore... ed è proprio là che vuole che ciò accada anche tra lei e Bart.
 
Intanto al Ris, Lucia e Orlando, si stanno prendendo una pausa in sala relax, più che altro è stato Orlando a insistere per prendersi un caffè, Lucia non aveva alcuna intenzione di staccare... infatti una volta finito di bere, si dirige subito alla porta, ma Orlando prontamente la blocca, attirandola a sé e stringendola.
La guarda mettendo il broncio e battendo i piedi per terra. Lucia lo guarda a sua volta scoppiando a ridere di gusto.
«Sembri Sofia quando era piccola ai miei no. Comunque sta per arrivare Abrami, te l’ho già detto.» risponde continuando a guardarlo e ridendo.
«Ma Abrami non ce l’ha una famiglia? Oggi è domenica, dovremmo stare al fare un picnic o che so io, no a lavorare...» facendo finta di non aver sentito l’allusione a Sofia.
«Lo sai che con me non si fanno vacanze.» risponde seria, ma anche con quel pizzico di ironia tipica di lei, quando sa di avere ragione.
«Lo so, purtroppo. A volte vorrei essermi sposato con un carabiniere semplice o ancora meglio con una maestra di asilo, una portiera, una cassiera, barista... insomma hai capito il concetto.» ribatte con lo stesso tono usato da Lucia, ma in realtà ama la sua Lu anche per questo, non vorrebbe che fosse diversa, non ne sarebbe così innamorato se non fosse lei.
«Se la metti su questo piano... Vado senza concederti nemmeno un bacio, cosa che avevo pensato di fare, nonostante l’arrivo imminente di Abrami, ma visto che la pensi così... Vai a cercarti una maestra di asilo, una portiera, una cassiera, barista... insomma hai capito il concetto.» lo guarda e gli fa l’eco delle sue parole per prenderlo in giro e punzecchiarlo e poi fa per allontanarsi, ma Orlando prontamente l’avvicina di nuovo a sé.
«Guarda caso stavo proprio scherzando... io ti amo capitano e le cassiere, bariste mi annoiano...» baciandola subito dopo e prima che lei possa aggiungere qualsiasi altra cosa.
Lucia ricambia il bacio con passione e si lascia trasportare da quel dolce momento, infondo anche lei desiderava quel piccolo contatto con lui, solo che essendo al Ris non posso permettersi certi tipi di effusioni.
«Continuiamo il discorso dopo, promesso.» gli dice allontanandosi da lui, se pur a malincuore.
«Si basta che non fai come stamattina...»
«Stamattina dovevamo venire al Ris per questo...» ribatte Lucia porgendo di nuovo l’attenzione verso di lui.
Quella mattina, proprio come pochi minuti prima, Orlando non voleva lasciarla scendere dal letto, nonostante fosse tardi e Lucia è dovuta ricorrere ai trucchetti tipicamente femminili per riuscire a “liberarsi” dalla sua presa.
Orlando la guarda senza dire nulla e scuote la testa, non c’è niente da fare, la sua Lu è incorreggibile. La guarda con sguardo furbo, le da un altro leggero bacio, accertandosi che non li veda nessuno e poi gli schiaccia l’occhio, tornando anche lui al suo lavoro.
 
Sofia ha preso la mano di Bart e lo sta trascinando verso la grotta, con passo deciso.
«Sof, per entrare nella grotta ci dobbiamo per forza bagnare, forse è il caso...»
«Come sei noioso Dossena, te l’ha mai detto nessuno? Guarda che possiamo entrare anche senza doverci bagnare.» infatti possono entrare bagnandosi solo un po’ le gambe.
«Le gambe puoi bagnartele o sporchi i pantaloni nuovi?» continua a punzecchiarlo guardandolo però con finto sguardo serio.
«Molto divertente Serra. Dai andiamo.» guardandola a sua volta, ma lui con sguardo finto offeso per quello che ha appena detto e iniziando a schizzarla leggermente, giusto per fargliela pagare.
Però Sofia non ha preso in considerazione le onde, che prepotenti, hanno deciso di sfogarsi proprio in quel momento... finendo così entrambi nell’acqua, bagnati dalla testa ai piedi e scoppiando a ridere senza nemmeno rendersene conto.
Velocemente entrano nella grotta, per cercare di asciugarsi un po’, per quanto questo è possibile, in realtà Sofia prende la palla al balzo, per poter avvicinarsi a Bart.
Lo bacia con una passione mai vista, anche per lei è qualcosa di nuovo, ma allo stesso tempo eccitante e piacevole, per questo non ha intenzione di smettere, non c’è nessuno che può vederli, finalmente sono soli, senza il problema di nascondersi, soli in un posto magico e speciale... è il momento perfetto.
Bart ricambia il bacio con la stessa intensità, desidera stringere Sofia a sé, accarezzare la sua morbida pelle, perdersi tra i suoi capelli profumati... Sa bene che le intenzioni di Sofia sono altre, l’ha capito dal suo sguardo malizioso, ma nonostante sia difficile, sta cercando di mantenere un certo controllo.
Sofia si muove un po’ impacciata nei movimenti verso Bart, però nonostante l’insicurezza iniziale e la paura di quel momento, della sua prima volta e della loro prima volta, si sente pronta, pronta a fare un passo così importante con l’uomo della sua vita, non desidera altro.
Lentamente si sdraiano e Sofia mettendosi a cavalcioni sopra di lui sbottona un bottone per volta la sua camicia, riuscendo a filargliela completamente e accarezzando il suo petto con gesti delicati e dolci, provocandogli i brividi... Tanto che Bart non riesce più a rimanere lucido, a mantenere il controllo: Sofia sta giocando sporco e lui è pur sempre un uomo innamorato che desidera fortemente la sua fidanzata. In poco tempo ribalta la situazione e fa scivolare, Sofia sotto di lui, per baciarla lungo il lungo, scendendo verso la sua spalla, lasciata scoperta per colpa della maglietta che si è allentata per il bagnato.
Sofia non riesce a credere che ciò sta per accadere davvero, che Bart finalmente si sta lasciando andare e per non sembrare spaventata,anche se un po’ lo è, gioca con i suoi capelli, mentre le mani di Bart si spostano verso l’estremità della sua maglietta, la quale in poco tempo raggiunge la camicia di Bart...
Guarda la sua Sofia rimasta con addosso solo il costume, bella come non mai, che non smette di regalargli emozioni e brividi, non rendendosi conto che si stanno spingendo troppo oltre, non rendendosi conto che la sua mano si sta spostando, involontariamente, verso il laccio del suo costume... Ancora prima di poterlo pensare e fermarsi, anche il pezzo sopra del costume di Sofia raggiunge il resto degli indumenti e i loro corpi bagnati, entrano in contatto, provocando i brividi a entrambi, lungo tutto il corpo.
È il quel momento che Bart riacquista un po’ di lucidità e si allontana da lei.
«Scusa Sof... io non... Non so cosa mi sia preso, scusa non dovevo.» diventando improvvisamente rosso in viso, per la prima volta in vita sua è imbarazzato.
«Bart non devi scusarti, è qualcosa che abbiamo voluto entrambi... io l’ho voluto quanto te. Io sono pronta davvero...» guardandolo negli occhi nel tentativo di rassicurarlo e toglierlo dall’imbarazzo, è una novità anche per lei vedere Bart rosso come un peperone per una situazione del genere, lui che non si è mai fatto di questi problemi, lui che ha perso il conto delle donne che ha avuto nella sua vita. Mentre cerca di rassicurarlo, si avvicina a lui e dopo avergli accarezzato dolcemente la guancia, porta le labbra al suo orecchio: «Io ti voglio.» sussurra e torna a guardarlo negli occhi.
Bart a quelle parole deglutisce e se pur la desidera anche lui, con tutto se stesso, sa che deve fermarsi a ogni costo.
«Credo che sia meglio che torniamo a casa, si è fatto tardi.» le dice alzandosi da terra e porgendo la mano anche a lei.
«No, adesso tu mi spieghi... Ho fatto qualcosa di sbagliato? Io non capisco Bart, era tutto perfetto... Non capisco proprio.» mentre cerca di trattenere le lacrime.
Capendo che le deve una spiegazione, dopo essersi rimesso la camicia e aspettando che anche lei si sia rivestita, si avvicina a lei prendendole il viso tra le mani.
«No amore, non hai fatto nulla di sbagliato...Voglio solo fare le cose con calma, senza fretta. Per la prima volta nella mia vita credimi non ho fretta, posso e voglio aspettare il momento giusto.»
«Ma il momento giusto poteva essere oggi, era tutto perfetto...» Sofia davvero non riesce a capire, a volte teme che Bart non la desideri abbastanza, però poi ripensa agli attimi in cui sono insieme, soprattutto a ciò che è accaduto fino a pochi attimi prima e scaccia via quel pensiero, ma sa anche che dietro a quei suoi repentini no, c’è dell’altro e vuole capire cosa.
«Non lo era... Non lo era amore.» le dice avvicinandosi per darle un bacio, ma Sofia si tira indietro.
«Era tardi no? Andiamo allora.» guardandolo seria e avviandosi alla macchina con il broncio.
Rimane con il broncio per tutto il viaggio di ritorno verso casa, guardando fuori dal finestrino e guardando Bart solo ogni tanto con la coda nell’occhio, ma quando lui la guarda a sua volta, distoglie immediatamente lo sguardo e seria torna a guardare il panorama.
Arrivati sotto casa, Bart parcheggia al solito posto, in modo che possono parlare tranquillamente senza farsi vedere da nessuno, e guarda Sofia negli occhi.
«Sof per quanto ancora mi terrai il broncio?»
«Non lo so, ci devo pensare...» risponde seria e distogliendo lo sguardo da lui, da quando stanno insieme questa è prima discussione che hanno.
«Mi dispiace per prima, sono stato uno stronzo, lo so.. Solo che ti amo Sofia, ti amo da morire, come non ho mai amato prima ed è per questo che con te voglio che accada tutto con calma, senza forzature e te lo ripeterò all’infinito, finché non ti entra in testa, testarda che non sei altro! ti amo, ti amo, ti amo.» le dice prendendole il viso tra le mani in modo che lei possa guardarlo negli occhi, capire attraverso di essi che è sincero, che per la prima volta in vita sua è davvero innamorato e che lei non è come le altre ragazze, lei è la sua Sofia.
«Giochi sporco lo sai Dossena? Io dovrei essere arrabbiata con te, ma poi mi guardi con quello sguardo languido e mi dici che mi ami e non capisco più nulla... giochi sporchi e lo sai, ma è uno dei motivi per cui ti amo. Si... ti amo anch’io.»
Bart la guarda sorridendo alle sue parole, nemmeno lui capisce più nulla a sentirsi dire ti amo,  e poi anche lui le fa un’altra piccola confessione.
«Ti dirò di più... sei talmente in grado di farmi perdere il controllo che ho paura di te piccola Serra.»
«Buono a sapersi, davvero buono a sapersi.» risponde ridendo, avvicinandosi a lui, ma senza baciarlo, vuole giocare con lui.
Bart colma la distanza che li divide, ma Sofia interrompe il bacio sul più bello, lasciandolo a bocca asciutta.
Scende dalla macchina ridendo di gusto per come l’ha lasciato, ma poi desiderando anche lei un bacio vero, di quelli che le sa dare solo Bart, rientra di corsa in macchina e lo bacia lei, mettendoci tutta la passione di cui è capace.
 
Intanto Lucia e Orlando, sono rientrati presto a casa, Orlando non ha voluto sentire storie e Lucia per una volta ha dovuto cedere e accontentare suo marito.
Sono in casa a cucina per la cena, con la musica di sottofondo e le luci soffuse...
A dirla tutta è Lucia che cucina, mentre Orlando l’abbraccia da dietro, baciandola lungo il collo e facendo di tutto per attirare la sua attenzione e farla allontanare per un attimo dalla cena.
«Orlando, smettila... non riesco a cucinare così...» ridendo, per il solletico che lui le sta provocando sfiorandole il collo con il suo naso.
«è quello che voglio infatti, che tu smetta di cucinare...» non avendo nessuna intenzione di smettere, anzi intensifica i suoi baci e la fa voltare verso di sé poco dopo, in modo da poterla guardare negli occhi.
Lucia sta per replicare, ma Orlando non le da il tempo di dire nulla che la bacia.
Il bacio si accende in un attimo, senza nemmeno rendersene conto, tanto che si dimenticano della cena, le mani di Orlando si spostano sotto la camicia di Lucia, stringendola di più a sé e spingendola verso il tavolino della cucina, Lucia gli accarezza il collo e i capelli... ma quell’attimo di intensa passione tra i due, viene interrotto dall’arrivo della piccola di casa, la quale entrando in cucina vede i suoi genitori in atteggiamenti poco consoni, allontanandosi l’uno dall’altra appena lei è entrata.
«Certo che ho un tempismo, arrivo sempre nei momenti sbagliati... però pure voi, avvisate no? Lo sapete che sono una figlia aperta.»
Lucia le lancia la prima cosa che si trova sotto mano e poi da un pizzicotto a Orlando, che si è messo a ridere alla battuta di Sofia.
«Ho capito, è inutile che lanci le cose per farmi andare in camera... vado, vado! Ah metto la musica alta così avete campo libero.» soddisfatta e ridendo esce dalla cucina, per rientrare subito dopo: «dimenticavo... il fuoco! Ho capito che non avete intenzione di cenare, quindi prima che vada a fuoco casa è meglio chiuderlo.» scoppiando ancora di più in una fragorosa risate.
Una volta che Sofia è uscita dalla cucina con un sorriso soddisfatto sul volto, Lucia si rivolge a Orlando.
«Dimmi perché nostra figlia deve sempre trovarci in queste situazioni.» continuando a riempirlo di pizzicotti.
Orlando continua a ridere: «Però su una cosa ha ragione: perché tenere il fuoco aperto, se non abbiamo intenzione di cenare?» attirandola di nuovo a sé.
«Veramente io voglio cenare... quindi calma i bollenti spiriti tenente.» lo guarda con sguardo furbo, per poi allontanarsi da lui e tornare a cucinare, per fortuna non si è bruciato nulla.
«Perfida, ho una moglie perfida, l’ho sempre detto.»
Lucia ride e si concentra sulla cucina, mentre Orlando l’osserva cucinare completamente incantato.
 
Il giorno dopo, Sofia non riesce ad alzarsi dal letto, è stata tutta la notte a fare sogni strani e confusi, questo vuol dire solo una cosa: ha la febbre.
Lucia non vedendola scendere in cucina per la colazione, decide di andarla a chiamare, seguita da Orlando che si è preoccupato.
«Mamma credo di aver la febbre.» dice con la voce stanca e debole.
«Non stai fingendo per non andare a scuola vero signorina?» guardandola negli occhi per capire se sta dicendo la verità o meno, capisce subito se è una scusa, molte volte l’ha fatto quando era più piccola.
Orlando si avvicina a lei e le mette una mano sulla fronte, no Sofia questa volta non sta fingendo, ha davvero la febbre e anche alta.
«No Lu, stavolta non sta fingendo, scotta, credo che abbia la febbre alta.» dice preoccupato e correndo a prendere il termometro.
38, 5 di febbre, più tosse e mal di gola.
Tanto che Orlando vorrebbe rimanere accanto a lei, in modo da non farla stancare, ma Sofia lo convince ad andare e che lei se la cava da sola e se ha bisogno chiama, poco convinto e facendo uscire la parte sua apprensiva, si reca al Ris insieme a Lucia, ma con l’intenzione di chiamare ogni minuto libero per sapere le condizioni della sua principessa.
Non appena escono i suoi genitori, Sofia chiama Bart.
«Amore, non dovresti già essere in classe a quest’ora?» dice guardando l’orologio che segna le 8:00.
«Si dovrei, ma oggi niente scuola... per colpa tua ho la febbre.» dice mettendosi a ridere, per quanto ciò è possibile visto le sue condizioni.
«Colpa mia?» ribatte Bart, capendo che la sua piccolina non ha perso la voglia di scherzare nonostante l’influenza.
«Certo, mi hai schizzato ieri, quindi ora sono con la febbre.» risponde decisa.
Bart scuote la testa rassegnato e: «Comunque nemmeno io mi sento molto bene questa mattina, credo di avere un po’ di febbre anch’io, sicuro ho mal di gola.»
«Possiamo passare la convalescenza insieme... ci curiamo a vicenda, stare vicini aiuta a guarire prima.»
«Si, per la gioia di tuo padre! Prova a proporglielo, senti cosa ti dice.» immaginandosi già perfettamente la faccia di Orlando davanti a una proposta simile e scoppiando a ridere subito dopo, seguito da Sofia, anche lei riesce a immaginarsi ogni singola espressione, parole che farebbe e direbbe il suo papà gelosone.
«Sai che quando si tratta di te e Lucia, Orlando diventa super geloso e non vi fa nemmeno guardare.» continua Bart, marcando il concetto, anche se anche a lui piacerebbe starle accanto in questo momento e poter fare qualcosa per lei.
«Perché tu guardi la mamma?» chiede punzecchiandolo.
«Scema! È meglio che vada ora... ci sentiamo dopo. Riguardati.»
«Anche tu amore.» chiudendo la telefonata e mettendosi a riposare un altro po’ è davvero stanca e non riesce a tenere gli occhi aperti, anche se sa che probabilmente non riuscirà a prendere sonno completamente.
Mentre Bart entra al Ris, per la prima volta a briefing già iniziato e si scusa con i presenti per il ritardo.
«Dossena ci hai una faccia... che ti è successo?» chiede Ghiro, vedendolo con le occhiaie e gli occhi lucidi per via delle febbre, come se non bastasse è arrivato tardi, quando lui è un mostro di puntualità, da quanto è puntuale si dovrebbe cambiare persino il detto “puntuale come un orologio svizzero” e dire “puntuale come un orologio Dossena”.
«Credo di avere l’influenza. Ma non è niente davvero, giusto un po’ di febbre.» spiega per giustificare anche il suo enorme ritardo.
Lucia gli fa cenno che non fa niente e che se vuole tornare a casa, non c’è problema.
«Anche Sofia ha la febbre.» dice Orlando spontaneamente, guardando Bart negli occhi, sa che non c’è niente tra loro, ma meglio togliersi ogni dubbio.
«Ma va davvero? Mi dispiace per Sofia. Sarà un virus che gira allora.» dice nel modo più spontaneo che esista, per fortuna Lucia riporta subito dopo la conversazione sul caso e lui si può rilassare, perché Orlando toglie il suo sguardo inquisitorio dal suo, concentrandosi sulle parole di Lucia e il caso che stanno seguendo, come fa poco dopo anche lui.
 

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Capitolo 12
*** CAPITOLO DODICI – SORPRESE, LITIGI E RIAPPACIFICAZIONI ***


CAPITOLO DODICI – SORPRESE, LITIGI E RIAPPACIFICAZIONI
 
Sofia sono un po’ di giorni che non vede Bart, per via del lavoro e anche per via della scuola, è sommersa di compiti e spesso deve rinunciare a uscire per svolgerli e ultimamente sta anche trascurando le sue amiche e quindi dedica del tempo a loro.
Però quel sabato sera è solo per loro. Non ci sono scuse.
Ha organizzato tutto nei minimi dettagli, ha detto ai suoi genitori che va a dormire a casa di una sua amica e che sarà una serata tranquilla tra amiche, invece si ferma a dormire da Bart, ma non ha detto nulla nemmeno a lui, vuole che sia una sorpresa.
Infatti... senza dirgli niente si fa trovare a casa sua, con la tavola perfettamente apparecchiata, la cena preparata da lei e le luci soffuse, una serata romantica in piena regola. Si è fatta dare le chiavi dalla vicina di Bart, una simpatica anziana che ha preso a cuore Bart, infatti spesso lo aiuta con le pulizie di casa, li prepara dolci, cucina per lui, sapendo che rientra spesso tardi da lavoro. Ha preso a cuore anche Sofia, è felice che Bart ha finalmente messo la testa a posto e che non porti più una ragazza diversa ogni sera.
È già tutto pronto in casa Dossena, Sofia è là dal pomeriggio e solo in serata è riuscita a finire tutto.
Quando Bart rientra in casa, vede le luci soffuse, il profumo di candele e una leggere musica di sottofondo, capisce subito che c’è lo zampino della sua piccola Sofia.
Si dirige verso il salotto e la vede, bella come non mai, appoggiata al tavolo perfettamente apparecchiato e un sorriso meraviglioso sul volto.
«Amore, è bellissimo... non me l’aspettavo proprio tutto ciò.» dice sorpreso e felice allo stesso modo, erano rimasti che si vedevano dopo cena, almeno Sofia gli aveva detto così, invece gli ha organizzato questa meravigliosa e riuscita sorpresa.
«Ho preparato tutto io, tranne il dolce che è stato un regalo della tua vicina, come sempre è gentilissima.» risponde sorridendo e avvicinandosi a lui per salutarlo come si deve, è da troppo tempo che non si scambiano un bacio vero e ad entrambi è mancano terribilmente il sapore delle labbra dell’altro.
Dopo un interminabile e passionale bacio, si siedono a tavola per gustarsi quella meravigliosa cena.
«Sof ti sei superata stasera, anche la cena a base di pesce...»
«Si lo so, sono una donna da sposare, ammettilo!» dice vantandosi delle sue qualità scherzosamente.
«Assolutamente si.» risponde lui, prendendole la mano e spiazzandola completamente, tanto che Sofia lo guarda meravigliata non si aspettava una simile riposta.
«Il tenente Dossena che non si spaventa davanti alla parola matrimonio, questa me la segno...» scoppiando a ridere subito dopo.
«Colpa tua che mi hai fatto perdere la testa!» continuando a tenerla per mano e intrecciandola dolcemente nella sua.
«Mi segno anche questa!» non smettendo di punzecchiarlo e ridere.
Bart a quel punto invece di carezzarle il palmo della mano come stava facendo fino a quel momento, inizia a darle dei pizzicotti e la guarda finto offeso, un po’ stile cucciolo di cane.
Giocano ancora per un po’, si punzecchiano mentre mangiano e dopo aver cenato, sparecchiato e aver lavato i piatti insieme, non smettendo di giocare tra loro, schizzandosi con l’acqua e mettendosi la schiuma ovunque, si recano in salotto per vedere un film abbracciati sul divano.
Scelgono una commedia, il giusto compromesso tra i film che piacciono a entrambi.
Non hanno messo ancora play, prima di mettersi comodi stretti, stretti, si vogliono concedere un bacio... Le loro labbra entrano in contatto e si cercano piano, desiderose di esplorarsi... è un bacio all’inizio lento e dolce, per poi diventare passionale, prendendo fuoco in breve tempo, le loro lingue si cercano desiderose e nessuno dei due vuole interrompere quel breve attimo di intimità.
È Bart a interrompere quel magico momento.
«No Sofia, non è cambiato quello che ti ho detto...» separandosi da lei come se avesse preso la scossa, o meglio ancora come se non fosse in grado di gestire il desiderio che prova verso di lei.
Sofia a quelle parole lo guarda con sguardo triste, ma soprattutto arrabbiato, lei non stava minimamente pensando di andare oltre quel bacio, per una volta non voleva provocare Bart, per una volta non aveva minimamente pensato all’idea di far accadere la loro prima volta proprio quella sera.
«Il punto è che tu non mi desidera abbastanza e per la cronaca non ci avevo nemmeno pensato, sei tu che subito ti sei preoccupato che potesse accadere, tranquillo che non accade... se voglio che tra noi si vada oltre il bacio devo diventare una delle tante.» dice con rabbia senza nemmeno rendersene conto, da troppo tempo si teneva questo peso nel cuore, chiedendosi la motivazione per i continui rifiuti di Bart.
Bart la guarda triste, amareggiato dalle sue parole, non se l’aspettava. Sta per replicare, ma Sofia lo interrompe prima che possa dire qualsiasi cosa.
«E non venirmi a dire che lo fai perché io sono speciale.. Il latin lover che c’è in te esca solo quando si tratta delle altre? Solo quando si tratta di: Giulia con cui sei stato due giorni, Valentina 3 giorni, Francesca 5 giorni, Valeria 4 scarsi, Martina solo una notte... e poi c’è stata Elisa, con lei credevo che ti fossi innamorato, visto che è durata due settimane, ma poi hai lasciato anche lei... e dopo essere stato con tutte queste per puro divertimento, perché non con me che lo faresti per amore?» chiede furiosa, le parole escono dalla sua bocca senza controllo, senza nemmeno rendersi conto che ha ferito molto Bart, tanto che rimane in silenzio, senza riuscire a dire nulla.
Sofia a quel silenzio, si arrabbia ulteriormente e fa per andarsene, prende le sue cose e si reca alla porta...
Sta per aprirla, ma Bart la ferma mettendo la sua mano su quella di Sofia.
In quei due minuti in cui l’ha vista andare via, ha capito che è arrivato il momento di aprirsi completamente con lei, non può rischiare di perderla per una sciocchezza simile, il punto è che ciò che le sta per dire è qualcosa di molto personale e a volte per lui non è ancora così semplice condividere con un’altra persona, nonché la propria fidanzata, le proprie emozioni, anche quelle più intime.
«Sofia aspetta... Non te ne andare! Se ogni volta che stiamo per fare l’amore mi fermo è perché ho paura, si ho paura! Paura perché è come se fosse la prima volta anche per me...» dice prendendo le sue mani.
Sofia lo guarda scettica: «Ah si scusa, come ho fatto a non capirlo, con le ragazze che hai avuto, avete pettinato le barbie.» risponde seccata e freddamente e incrociando le braccia al petto.
«Non è questo che intendo... quello che voglio dire è che con loro è stato solo sesso, momenti dettati solo dalla passione, senza nemmeno un briciolo d’amore, invece con te... con te lo farei per amore per la prima volta. Ecco perché ho paura e voglio che tra noi avvenga spontaneamente e no perché è dettata dalla passione del momento...»
A quelle parole Sofia rimane senza fiato, sentendosi terribilmente in colpa per ciò che ha detto a Bart, per come si è rivolta a lui, per avergli rinfacciato le sue conquiste e la sua fama da latin lover. È talmente dispiaciuta che abbassa lo sguardo.
«Mi dispiace Bart... io mi sono comportata come una ragazzina immatura... scusami.» dice quasi con le lacrime agli occhi, sicuramente adesso Bart penserà che infondo lei è una ragazzina in confronto a lui e che probabilmente è normale che sia così infantile e immatura.
«Tu non sei immatura! Tu sei la persona più responsabile e matura che io abbia mai incontrato. Ed è uno dei motivi per cui mi sono innamorato di te. La tua è solo gelosia ed è normale amore mio, normale soprattutto perché io ti ho fatto soffrire per anni vantandomi delle mie conquiste, senza rendermi conto della sofferenza che ti causavo ogni volta. Quindi se c’è uno immaturo tra noi, sono io.» alzandole la testa dal mento e guardandola negli occhi con dolcezza. Non ce l’ha con lei per quello che le ha detto, non potrai mai avercela con lei.
«Odio litigare con te, è la cosa che odio di più al mondo.» risponde Sofia con gli occhi colmi di lacrime e stringendolo con tutta la forza che possiede.
Bart la stringe a sua volta e le accarezza i capelli per farla calmare e far riprendere il suo respiro regolare per via della lacrime.
Poco dopo sono di nuovo sul divano abbracciati a guardare il film che avevano preparato prima della litigata, con i pop corn e la nutella. In realtà è Sofia che mangia pop corn e nutella, Bart si è rifiutato categoricamente.
«Però amore... dormiamo abbracciati vero? E mi presti la tua maglietta del pigiama...» chiede Sofia dopo un po’.
«Certo... ma la maglietta del pigiama non è più mia, tu te ne sei appropriata, quindi è inutile che mi chiedi il permesso...»
«Ma io non ti chiedo il permesso, ti comunico solo che me la prendo.» ribatte ridendo.
Bart scuote la testa e si mette a ridere a sua volta.
Per tutto il resto del film, Sofia fa il solletico a Bart, il quale cerca di rimanere impassibile e fare quello che non lo soffre, ma non ci riesce e puntualmente ogni volta scoppia a ridere e Sofia continua proprio perché a vincerla è lei e si diverte da morire.
«Ho capito, quando fai così è impossibile vedere la fine del film... a letto principessa!» dice togliendo il film e prendendo subito dopo in braccio Sofia. La prende dalle gambe e le fa ciondolare la testa dall’altra parte.
«Amore lo sai che stai messo bene a sedere...» divertendosi da morire a stare a testa in giù e decidendo di provocare Bart.
«Sofiaaaaaaaaa!» la riprende lui.
«è che c’è? Non posso farti nemmeno i complimenti... guarda te!»
«Di corsa a dormire, inizi a dire scemenze più del solito amore.»
Sofia lo guarda offesa non appena Bart la posa sul letto.
«Tiene le distanze... Non ti abbraccio più!» dice mettendo le braccia al petto fingendosi offesa e facendo labbruccio.
Però non appena Bart si avvicina a lei e l’abbraccia, attirandola a sé, Sofia si lascia abbracciare, posando la testa sul suo petto.
Si addormentano così, abbracciati stretti, con Bart che fa i grattini sulla schiena di Sofia... Insieme e felici.
                                                                                                 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 13
*** Una vacanza speciale... Attimi immortalati di nascosto ***


 
Tutto era perfetto la neo coppia era felice e nessuno sospettava nulla sulla loro relazione,le bugie di Sofia erano ben congeniate…
Tutto procedeva normalmente come sempre…
Al R.I.S l’unica a sapere dei piccioncini era Isabella…
Per caso un giorno però tutto sarebbe cambiato.
Sofia era a casa,quel giorno non aveva scuola,Bart non appena avrebbe staccato al R.I.S per il pranzo sarebbe andato a prenderla per passare del tempo con lei…
Un Ghiro attento osservatore però lo teneva sotto controllo da un po’…
L’irreprensibile tenente Dossena che non si lamentava più se la sua camicia si sporcava di ketchup, tra le altre cose un giorno era rientrato in laboratorio con del lucida labbra sul colletto della camicia…
Era da un po’ che voleva andare in missione,seguirlo e capire chi fosse la nuova vittima del latin lover.
Quello era il giorno adatto,non c’era molto lavoro e anche lui poteva assentarsi per un po’…
Furtivo si preparava al pedinamento quando Costanza alle spalle lo fece spaventare.
«Booooom!»
Ghiro che aveva paura di essere stato scoperto dal diretto interessato subito iniziò a a giustificarsi…
«Non è come pensi Bart,io non ti stavo pedinando!»
Non si era nemmeno girato per guardare chi l’avesse fatto spaventare.
«Pedinare? Per quale motivo… Ghirelliiiiii!»
Non appena ebbe riconosciuto la voce della moglie si girò e ceco di fare il capitano della situazione
«Moro, le sembra il caso di giocare? Qui siamo al R.I.S,noi siamo i R.I.S e dobiamo tenere un comportamento irreprensibile!»
«Certo, un comportamento IRREPRENSIBILE IO…Vero Capitano Ghirelli! E poi in quanto tua moglie e madre di tuo figlio a cui dovrai dare il buon esempio io ho il dovere di controllarti e “correggere” determinati atteggiamenti,nostro figlio deve avere al suo fianco un papà come dire… Meno clown» Ribatte secca Costanza, ma scoppiando a ridere poco dopo,ama Ghiro proprio per la sua mancanza di serietà.
«Ma tu non ti sei innamorata di me per il mio carattere allegro e solare!» Replica a sua
volta Ghiro cercando di sfuggirle per non perdere Bart,è deciso a seguirlo e scoprire cosa c’è sotto,è un nuovo Dossena… E lui vuole scoprire a chi deve dire grazie.
«Tanto comunque sappi che non è finito qui il discorso!» Costanza scuote la testa vedendo il suo Daniele girarsi verso di lei mandarle un bacio e scappare via.                    
«E’ proprio irrecuperabile!» Conclude tra sé e sé non potendo però fare a meno di sorridere.
Ghiro non ha perso di vista per un secondo Bart.
Quando lo vede parcheggiare poco distante da casa Brancato-Serra immediatamente non capisce,scende dalla macchina e si avvicina alla villetta, guarda dentro attraverso la grande finestra che dà sul giardino,subito vede Sofia,letteralmente arrampicata e stretta a Bart,quasi fosse una scimmietta sù un albero.
I due si baciano con passione,quando Bart la scende e l’abbraccia Ghiro è ancora sotto shock,Sofia l’abbraccia e gioca con i suoi capelli all’altezza della nuca,Bart che le sta accarezzando il braccio poco dopo si ferma a metà tra la spalla di Sofia e il suo seno,quando Ghiro nota ciò inizia a parlare da solo.
«Dossena,io… Io… io ti mando in Aspromonte,la mia piccola nipotina.»
Non sa che fare! Si sposta dalla villetta e cammina nervosamente avanti ed indietro,
ma non è il solo però che tiene d’occhio la giovane coppia,qualcun’altra infatti sta facendo foto e documentando ciò che avviene all’interno della casa.
Qualche foto la fà anche a Ghiro,tutto può tornare utile…
Un capitano Ghirelli sconvolto torna al R.I.S, non appena trova sua moglie la trascina con sé negli spogliatoi e le racconta tutto.
Costanza sorride felice.
«E’ meraviglioso amore» Continua a sorridere guardando il suo Ghiro preoccupato,nella speranza che vedendola serena si tranquillizzi un po’  anche lui.
Ghiro poco dopo replica
«Amore,la nostra piccola nipotina,la nostra Sofia nelle grinfie del latin lover per eccellenza e tu sei calma e tranquilla? Immagina appena lo saprà Orlando…»
«Noi non diremo nulla ad Orlando! E poi non sono preoccupata,Bart saprà comportarsi bene,si vede che è cambiato! Abbi fiducia! E poi sono una così bella coppia!»
«Amore se avessi visto uello che ho visto io… E le sue mani… Non ci voglio pensare, guarda non ci voglio proprio pensare!Povero Orlando… Comunque amore,se posso… Beh! Ecco,gli ormoni della gravidanza non ti fanno essere lucida»
Costanza lo colpisce al braccio
«Ahi!» Esclama Ghiro
«Che fine ha fatto il tuo lato romantico?Io sono una sognatrice,una romantica e credo in loro»
Intanto alla villetta la giovane coppia è ancora spiata e fotografata,l’ex di Bart furiosa per essere stata lasciata cerca e vuole vendetta,ha intensione di ricattare Sofia mandandole le foto,vuole che lasci Bart o le mostrerà ai suoi genitori,questo è quanto ha già scritto sul biglietto che accompagnerà le polaroid.
Lucia intanto al R.I.S sta definendo gli ultimi dettagli della sorpresa che ha organizzato per Orlando,ha acquistato due biglietti per Montecarlo,trascorreranno 4 giorni solo per loro in uno splendido albergo sul mare.
Non vede l’ora di dirglielo.
Prepara un biglietto con su scritto: Montecarlo… Io e te…Suite numero 408 con balcone e letto a baldacchino…Bagno con vasca idromassaggio… 4°piano con ascensore.
P.S: Sofia starà bene con zio Ghiro e zia Costanza.”
Chiude il biglietto e lo lascia sulla scrivania di orlando e si avvia in laboratorio.
Quando orlando rientra dal sopralluogo immediatamente nota il biglietto,si dirige a passo svelto alla sua scrivania e apre la busta, non ci può credere, la sua Lucia gli ha fatto una sorpresa meravigliosa,staccheranno per quattro giorni dal lavoro e potranno stare soli,cero gli dispiace lasciare Sofia,ma non passa del tempo con sua moglie da un po’…
Si dirige in ufficio,l’aspetta lì…
Quando Lucia termina in laboratorio passa dalla scrivania di Orlando e non vede più il biglietto capisce che l’ha visto,ma non lo vede in giro, poi ad un tratto vedendo le veneziane del suo ufficio chiuse capisce al volo e lo raggiunge lì…
Orlando è nascosto dietro la porta,Lucia quindi entrando non lo vede,ad un tratto però si sente cingere alla vita,si volta verso di lui ed immediatamente il suo tenente la bacia con passione.
Nessun dei due vuole interrompere quel momento, ma sono al R.I.S e per quanto le veneziane siano abbassate e la porta chiusa non avrebbero tempo di riprendersi se continuano a baciarsi con una tale passione,sarebbe chiaro che sono ceduti ad un momento di effusioni.
Velocemente ma controvoglia tutto torna alla normalità
«Amore,non vedo l’ora di partire… Piuttosto quando andiamo? Nel biglietto non l’hai scritto!»
«L’altra parte della sorpresa è questa,partiamo questo giovedì… Quindi dobbiamo preparare le valige già da questa sera!»
Orlando la guarda sorpreso, la sua Lucia l’ha stupito con questo “colpo di testa” lei che è sempre così calma,razionale e pianificatrice.
Lucia lo colpisce al braccio.
«Sò cosa stai pensando!Visto? Non sono poi così prevedibile! Piuttosto mandami Ghiro che devo dirgli che dovrà tenere d’occhio l’impulsiva Serra Junior»
Orlando scoppia a ridere,in effetti Lucia ha ragiione,Sofia è proprio tale e quale a lui…
Intanto alla villetta Deborah sta per abbandonare la sua postazione,tornerà qualche altra volta prima di iniziare a mandare le foto…
Spera che Sofia spaventata all’idea di essere scoperta ceda subito e le lasci il suo Bart.
La sera arriva veloce,Lucia non ha ancora avuto modo di parlare con Ghiro per via di una riunione improvvisa per cui lo chiama al cellulare, lui e Costanza sono andati via un po’ prima i futuri genitori dovevano fare un’ecografia.
«Ghiro,scusa l’ora, com’è andata l’ecografia?»
«Bene,bene! Mi somiglia molto il ragazzo!»
Lucia scoppia a ridere,è felice per i suoi amici, saranno degli ottimi genitori,non ha alcun dubbio
«Ghiro,cusa se te lo dico con così poco preaviso, ma ho fatto qualcosa di cui nemmeno io pensavo di essere in grado,ho prenotato un viaggio per me ed Rolando, partiamo giovedì,staremo fuori quattro giorni,ti andrebbe di fare lo zio a tempo pieno?»
«Si… Certo, solo Sofia ha ancora voglia di passare del tempo con il suo zietto oppure ormai è troppo grande ed ha altri interessi?»
Costanza che è al suo fianco lo colpisce sul braccio con forza,Ghiro si trattiene,non emette un fiarto nonostante il dolore e subito aggiusta il tiro.
«Siamo felici di stare con la nostra nipotina. Comunque tralasciando un secondo Sof,sai che voglio i dettagli del tuo colpo di testa»
Dice scoppiando a ridere.
«Beh! Ultimamente sto trascurando mio marito,ho molte ferie arretrate e vorrei accontentare sia lui che Sofia… Non una parola a riguardo… Mi raccomando!»
Ghiro scoppia a ridere di gusto e racconta tutto a Costanza.
Intanto alle spalle di Lucia un attento orlando ha ascoltato tutto,si avvicina a Lucia e la prende per mano sono sotto lo sguardo di tutti e sa bene che non è il caso di cedere ad effusioni…
«Amore, tu non mi trascuri!»
Replica solo…
«Hai sentito tutto?»
Chiede immediatamente Lucia preoccupata che possa essersi rovinato la sorpresa
«Ho sentito ciò che dovevo sentire»
Risponde semplicemente iniziando ad avviarsi alla macchina.
Giunti a casa la cena è già pronta,Sofia ha cucinato per un esercito…
Casa è pervasa da mille profumini invitanti
«Sofy,amore sei nel tuo regno?»
Chiede Lucia.
«Principessa cosa devi farti perdonare o meglio che permesso vuoi?»
Sofia affaccia dalla cucina,fa una linguaccia al suo paparino e poi confessa che sa tutto.
«Allora,io sò tutto, zio Ghiro mi ha detto tutto,insomma ha cantato… La mia voleva essere una cena tutti insieme… Nulla di che, anche sé una richiesta a dire il vero l’ho! Non entrerete dalla porta di casa se non tornate in tre,papi è d’accordo! Io lo so»
Lucia resta seria e risponde diplomaticamente
«Vedremo cosa accadrà…»
la cena trascorre allegra e spensierata, hanno mangiato talmente tanto che non riescono nemmeno ad alzarsi per sparecchiare,ma sta per cominciare crimnal minds e devono fare tutto velocemente…
Orlando e Sofia mettono tutto a posto,Lucia si dilegua al piano di sopra ad iniziare la valigia,deve nascondere un vestito molto importante che porterà con sé e che lascera Orlando senza fiato.
Finito criminal minds Orlando seguito da Sofia raggiunge Lucia.
«Amore come mai non hai guardato con noi la tv? Stai bene?»
Chiede un po’ preoccupato
«Tutto ok! Mi sono portata avanti con la valigia,tutto qui!»
«Mammina,ti raccontiamo noi la puntata,questa sera vi faccio l’onore di dormire con voi tanto in quattro giorni di vacanza potrete recuperare se per una sera non state insieme!»
Lucia ed orlando imbarazzati iniziano a solleticarla,giocano tutti e tre a lungo,poco dopo esausti ma felici si addormentano stretti in un mega abbraccio.
Le lancette corrono veloci e ben presto è mattina, ci sono molte cose da fare prima di partire e poco tempo,Sofia per non destare sospetti andrà a dormire dai suoi adorati zietti ma sta già escogitando i sotterfugi necessari per poter anche stare un ò di tempo con il suo Bart.
La settimana trascorre veloce, Lucia e Orlando hanno mille cose di cui occuparsi prima di partire,tra cui le raccomandazioni a Sofia, cosa di cui si è auto incaricato il super papà gelosone.
«Sofia,ho capito papà,andrò a ballare,farò tardi,darò feste e resterò sola a casa con il mio,con i miei ragazzi!»
«Signorina,non costringermi a ricorrere al tuo nome per intero come fa mamma quando ti rimprovera…»
«Dai, io scherzavo… O quasi!»
«Sofiaaaaaaa! Sofia,Marta,Lud…
Orlando sta per usare i tre nomi e il doppio cognome ma viene interrotto dalla sua piccola peste che completa l’elenco e scoppia a ridere.
«Ludovica,Brancato-Serra! Si,si tranquillo!Piuttosto siete pregati di tornare in tre!Chiaro?»
Orlando scoppia a ridere le si avvicina per darle un bacio sulla guancia
«Farò del mio meglio!»
I due si stringono la mano e suggellano l’allenaza…
La giornata volge al termine ben presto,Sofia si occupa della cena e Lucia e orlando delle valige…
Tutto è pronto in breve tempo,possono cenare,trascorrere del tempo tutti insieme e poi andare a dormire,li attende una giornata frenetica.
Orlando non dorme tutta la notte,al pensiero di stare solo quattro giorni con la sua Lu è felice,gasato,ecco la parola adatta.
Lucia invece è stanca e si addormenta subito.
La sveglia suona presto,i due coniugi salutano Sofia che ancora dorme e si dirigono in aereoporto.
Una volta imbarcate le valigie,superati i controlli di sicurezza sono finalmente a bordo,seduti comodamente e pronti a rilassarsi.
Il volo sembra durare un attimo,così come il tragitto fino all’albergo.
Una volta arrivati,si guardano increduli attorno,non sembra vero a nessuno dei due di essere lì…
Lasciano le valige in camera e si concedono una passeggiata in spiaggia…
Mano nella mano perdono la cognizione del tempo,quando guardano l’orologio si rendono conto che hanno meno di un’ora per preparasi ed andare a cena.
Intanto a Roma Sofia e Bart si vedono ai garage del R.I.S e ancora una volta i loro baci,le loro carezze sono spiate e immortalate…
Deborah sta raccogliendo tanto materiale,vuole essere convincente da subito…Rivuole il suo Bart.
A Montecarlo invece Lucia e Orlando hanno da poco finito di cenare e stanno per tornare in camera,da domani si concederanno lunghe passeggiate,mare tutto ciò che si fa in vacanza.
In breve tempo sono sdraiati, orlando inizia a baciarla sul collo,Lucia resta ferma immobile…
«Abbiamo tempo per accontentare te e Sofia»
Replica ancora ferma nella medesima posizione…Orlando non le dà retta,continua a baciarla con passione sul collo,poco dopo le inizia ad accarezzare la spalla facendole scivolare la bretellina della maglietta del pigiama sul braccio.
«Dai,non questa sera… Domani… Anche perché ho in mente qualcosa!»
«Cosa?»
«Ti basti sapere che ho portato un vestito molto sexy… E ho fatto bene,domani ci sarà una serata di gala»
«Voglio vederlo,devo approvare!»
«Lo vedrai domani!»
Lucia non molla anzi,lo incuriosisce a tal punto che Orlando si alza per andare a cercare il vestito in questione.
«Torna immediatamente a letto!»
Lo rimprovera Lucia sollevandosi sul gomito,Orlando obbedisce,si avvicina di nuovo a lei,fa scorrere la mano sotto l’altra bretellina e la scivola sull’altro braccio.
Lucia sorride e scuote la testa,Orlando intanto ha già posato le su mani sui fianchi della sua Lu e sta iniziando a sollevare la maglietta lentamente,mentre la maglietta sale la schiena di Lucia è percorsa da brividi,istintivamente solleva le braccia ed aiuta Orlando nello sflilarla via.
Tolto una parte del pigiama Lucia scivola sul letto,Orlando resta incantato a guardarla, è splendida la sua adorata Lu,le sue grandi mani iniziano a percorrere il suo corpo,il cuore di entrambi inizia a battere velocemente,Orlando la bacia con passione ed accarezza ogni centimetro del corpo di Lucia,piano,piano sposta il lenzuolo,si sposta sul suo bacino baciandolo dolcemente ed inizia ad accarezzare la sua gamba sul pantalone del pigiama,non ha fretta vuole viverla dolcemente,lentamente,respira sulla sua pelle,risale dal bacino fino al suo collo e di nuovo giù,soffermandosi però questa volta sul suo seno baciandolo per poi accarezzarlo ed iniziare a scendere nuovamente e soffermarsi sul bordo del pantalone del pigiama,posiziona le mani tra la pelle e l’elastico ed inizia a farlo scorrere via,non mancano intanto i baci e le carezze,Lucia è così persa a quel contatto che ancora non ha iniziato a liberare Orlando dal suo pigiama.
Lui si sofferma un attimo a guardarla,Lucia riprende il controllo del suo corpo,l’avvicina a sé ed inizia a sfilargli la maglietta,poco dopo si sofferma a guardarlo anche lei,orlando riprende a baciarla ed accarezzarla mentre Lucia gioca con i suoi capelli e fa scorrere le sue mani lungo la sua colonna vertebrale provandogli i brividi.
Orlando si sposta sulla gamba di Lucia,inizia ad accarezzarla e baciarla con sempre più passione,facendo inarcare la schiena alla sua Lu,in quel momento piano,piano porta le mani al bordo della sua biancheria ed inizia a sfilargliela con estrema lentezza.
Lucia sospira a quel contatto, a quelle carezze, a quel momento di passione con il suo Orlando.
Pochi istanti dopo gli slip di Lucia raggiungono il resto dei loro indumenti.
Adesso è il suo turno,deve liberare dagli ultimi indumenti rimasti il suo Orlando e loo fa con la stessa lentezza con cui è stato fatto a lei,ciò aumenta il desiderio,ma entrambi vogliono che tutto accada lentamente,dolcemente come sempre,vogliono che quel momento s’imprima nelle loro menti come ogni loro momento, ma questo è speciale,non hanno fretta,non c’è nessuno soprattutto che possa vederli…
Entrambi liberi dagli indumenti si guardano, si accarezzano e si concedono baci passionali.
Quando poco dopo Orlando delicatamente l’avvicina a sé,piano,piano i loro corpi aderiscono iniziando a muoversi lentamente entrarono in contatto diventando una cosa sola
La notte trascorse così,si concessero l’uno all’altro dolcemente.
Quando le luci dell’alba avevano appena  fatto capolino dalla finestra da poco si erano addormentati l’uno stretta all’altra…
Dopo non molto però Lucia stava per alzarsi,Orlando anche sé dormiva avvertì i movimenti e senza aprire gli occhi andò alla ricerca dalla mano della sua Lu e delicatamente l’attirò a sé,iniziò nuovamente a baciarla ed accarezzarla,Lucia prima di perdersi al contatto delle sue grandi mani sul suo corpo riuscì a dire solo
«Sei instancabile!»
Sorrise,non ebbe il tempo di fare altro,Orlando l’aveva fatta distendere ed iniziata a baciare,improvvisamente si ferma a guardarla negli occhi,vede che come i suoi anche quelli della sua Lu brillano, gira dal lato del letto di lei per prenderla in braccio e si avvia con la sua dolce metà in bagno,apre la porta e la siede sul ripiano dl lavandino, si separa da lei solo un’istante,per andare ad aprire l’acqua della doccia,nell’attesa che arrivi calda le si avvicina,la bacia e l’accarezza con passione,Lucia chiude gli occhi e getta il collo all’indietro,Orlando inizia a baciarla sull ‘incavo del collo provocandole il solletico e facendole aprire gli occhi…
Così nota il vapore che sta riempiendo la stanza,delicatamente allontana Orlando da lei e scappa in direzione della doccia…
Poco dopo però viene raggiunta nel box, sorride e si ritrova stretta all’angolo,con la schiena alle mattonelle fredde ma stretta ad Orlando,in un attimo ancora una volta sono una cosa sola.
Intanto a Roma gli incontri segreti… Più o meno segreti visto che Giro non perde d’occhio la giovane coppia e Deborah nemmeno proseguono.
Bart ha approfittato del fatto che il suo turno al R.I.S inizia nel primo pomeriggio per andare a prendere la sua Sofia a scuola,portarla a villa borghese ed offrirle un gelato.
Ovviamente non mancano le coccole e i baci.
Ghiro appostato borbotta tra sé e sé
«Guarda te se alla mia età devo fare il guardone!»
Alle sue spalle Costanza lo fece spaventare.
«Nessuno ti obbliga a fare il guardone… Dai loro fiducia!»
«E se allunga le mani…»
«Certo, come no in pieno giorno al parco!»
Ghiro doveva ammettere che Costanza aveva ragione,era un po’ troppo prevenuto nei confronti di Bart…
Senza fare rumore insieme alla sua dolce metà si avviarono ai rispettivi mezzi per tornare in laboratorio.
Mentre camminavano mano nella mano ad un tratto si ferma,si abbassa in direzione della pancia di sua moglie e sussurra «meno male che sei un maschietto!»
Costanza scoppia a ridere,ma per tutta risposta lo punzecchia
«Avremo presto anche la sorellina e tu non sarai Orlando due la vendetta!»
«Peggio!»
Replica Ghiro beccandosi un’occhiataccia della moglie.
Per due che vanno via qualcuno resta…
Deborah sembra un paparazzo all’assalto di una coppia famosa nell’attesa di scattare foto compromettenti.
A Montecarlo Lucia e Orlando stanno rivivendo una seconda luna di miele…
La giornata trascorre all’insegna di mare,sole,lunghe passeggiate per le vie della città e un po’ di sano shopping.
Questa volta orologio al polso però tornano in albergo in tempo per prepararsi alla serata di gala.
Il primo a prepararsi è Orlando,poco dopo aver fatto cede il bagno a Lucia…
E’ più di un’ora che la sua Lu è chiusa in bagno,ogni tanto bussa ma la risposta è sempre la stessa.
«Abbi pazienza! Ci sono quasi!»
Dopo un attesa durata un’eternità esce Lucia.
Capelli raccolti in un morbido chignon,trucco leggero.
Stola,borsa e scarpe argentate.
Ma il vestito è ciò che lascia Orlando senza fiato…
Un vestito lungo rosso con un lungo e largo scollo a V sul davanti.
La scollatura infatti termina poco prima dell’ombelico.
Il vestito è morbido ma non troppo,mette in risalto la siluette di Lu
Ad impreziosire il tutto una lunga collana,lunga come lo scollo.
Lucia fa un giro su sé stessa e Orlando l’ammira in tutta la sua bellezza.
«Almeno il dietro del vestito è più chiuso…»
In effetti è sì più chiuso in quanto presenta un bottoncino all’altezza del colloe un piccolo scollo lungo e stretto che scende da sotto il bottone,ma è in tafta trasparente.
«Sei meravigliosa amore,bellissima,ma sono geloso, tutti ti guarderanno e non ti toglieranno gli occhi di dosso. Quasi,quasi restiamo qui e non scendiamo»
Dice avvicinandosi a lei e notando subito dopo che il vestito non prevede il reggiseno…
Lucia che capisce cosa lo turbi lo prende sotto braccio e si avvia alla porta.
Intanto a Roma una più che soddisfatta Deborah ha raccolto parecchio materiae e può spedirlo a Sofia.
A Montecarlo invece Lucia e Orlando hanno bevuto molto…
Nonostante Lucia abbia provato a fermare Orlando nel riempirle sempre il bicchiere e dall’ordinare una bottiglia dopo l’altra non vi è riuscita.
Adesso sono brilli, ballano e barcollano…
Decidono quindi che è meglio fare una passeggiata,si avviano così alla spiaggia,ma tra i bicchieri di troppo e i tacchi ben presto cadono…
Orlando s ritrova su Lucia…
La guarda teneramente,poi improvvisamente un sorriso furbo compare sul suo volto…
Cerca la bretellina del vestito la fa scorrere via…
Il vestito si è un po’ spostato durante la caduta quindi non è difficile farla scivolare ancora…
Improvvisamente nota lo scollo a V…
La mano di Orlando si avvicina alla scollatura e si sposta sotto la stoffa del vestito in direzione del seno di Lucia che una volta aggiunto inizia ad accarezzare.
La sua Lu pero un po’ meno brilla,nonostante il piacere di quel tocco lo dissuade dal continuare…
Delicatamente l’allontana e si alza,Orlando sbuffa ma poco dopo si alza anche lui…
Lucia intanto si è un attimo risistemata.
«Principessa ti porterò in braccio fino in camera»
«Magari da quando usciamo dall’ascensore fino alla porta»
Replica ridendo.
Rientrano in albergo dall’uscita secondaria e si avviano all’ascensore,poco prima che le porte sia aprano al quarto pano Orlando ha già preso in braccio la sua Lu e si avvia alla porta della stanza che ha qualche difficoltà ad aprire la porta e per questo viene preso in giro.
Una volta dentro Lucia scende e si dirige verso il bagno ma orlando le si avvicina e le fa cambiare direzione,indietreggia fino al letto,vi cade sopra e subito Orlando sorride trionfante,si abbassa e le sfila le scarpe…
Nel cadere il vestito si è sollevato lasciando scoperta la coscia di Lucia,Orlando inizia ad accarezzarla e darle piccoli baci…
Poco dopo tra una carezza e l’altra il vestito è salito ancora.
Orlando si avvicina e si stende facendo aderire il suo corpo a quello di Lu nonostante i vestiti,ha intensione di provvedere presto a toglierli…
Si avvicina alla scollatura e vi fa entrare la mano tornando ad accarezzare il seno di Lucia come poco prima in spiaggia…
Con la mano libera và alla ricerca delle bretelle e le fa scivolare liberando così la sua Lu che inarca la schiena permettendogli di sfilare via tutto il vestito,adesso è il suo turno…Libera Orlando dallo smoking e quando anche lui come lei è in intimo si ferma e sorride.
Piano,piano le mani del suo orlando scorrono fino al bordo dello slip e l’afferrano iniziando a sfilarlo…
Poco dopo anche Lucia libera Orlando dai suoi indumenti intimi…
Per qualche istante restano a guardarsi,occhi negli occhi,leggendo l’uno l’amore dell’altro.
Per poi poco dopo avvicinare i loro bacini e muovendosi lentamente diventare una cosa sola.

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Capitolo 14
*** Che i ricatti abbiano inizio ***


 
Lucia e Orlando erano tornati dal loro romantico week end…
Se loro erano rilassati e pronti ad immergersi di nuovo nel lavoro anche sé con la promessa di staccare più spesso e prendersi maggior tempo per loro.
A Roma un Ghiro stanco e indeciso sul da farsi con la neo coppietta era molto suscettibile…
Al contrario una soddisfatta Debora per la raccolta del suo materiale si preparava a dare il via ai giochi…
Nei corridoi dei laboratori un Ghiro piuttosto agitato passeggiava avanti ed indietro, aspettava l’arrivo di Bart,doveva dirgli due paroline,ma giusto due…
Non aveva detto nulla a Costanza che voleva parlare con lui,sapeva bene che l’avrebbe fermato,ma lui da zio seppur acquisito doveva mettere in chiaro giusto un paio di punti, lui aveva il dovere di proteggere Sofia visto che orlando non poteva metterlo sull’attenti…
Aveva infatti promesso a Costanza di non dirgli una parola,anche se tutto ciò andava contro la sua etica dell’amicizia,ma aveva anche promesso…
Che fare dunque?
La soluzione divenne improvvisamente chiara…
Parlare con il latin lover e metterlo in guardia…
Era pur sempre il capitano e con un qualsiasi pretesto se avesse fatto soffrire la sua piccola Sof l’avrebbe mandato in Aspromonte…
Bart che stava passando giusto da lì si senti afferrare per un braccio e venne trascinato negli spogliatoi,i due inizialmente si guardarono in assoluto silenzio, poi Ghiro trovò la forza di dire ciò che non voleva...
Parlare ad alta voce di lui e Sofia rendeva tutto vero…
Lui che sperava fosse un brutto sogno,ahimè però non era così… Bart e la sua piccola nipotina stavano insieme e non osava immaginare cosa potesse essere successo…
Scosse la testa per scacciare quei pensieri.
«Dobbiamo parlare!» Disse Ghiro serio
«Di cosa?»Rispose Bart non capendo il perché l’avesse sequestrato e di quell’aria seria.
«Tu,tu e Sofia state insieme vero?»
Disse quasi urlandolo…
Bart gli mise una mano sulla bocca
«Shhhh! Io amo Sofia e lo urlerei al mondo intero,ma non è questo il momento e il modo per farlo scoprire ad Orlando…»
Ghiro indietreggiò in modo da liberarsi…
«Ok, abbasso la voce, ma scusa sai se sono sconvolto!Tu e mia nipote… A parte la differenza di età… Ma tu,tu il latin lover per eccellenza con la mia piccolina e poi innamorato… Ma non farmi ridere!»
«Che tu ci creda o no è così! Sofia lo sa! Non la farei mai soffrire,lei mi ha cambiato!»
Ghiro tratteneva a stento le risate…
In realtà era vero che Bart fosse cambiato,ma sentirlo dire a lui era molto strano…Non credeva alle sue orecchie,l’amore,il vero amore poteva cambiare così profondamente qualcuno?
Si destò dai suoi pensieri e riprese la morale
«Tu,tu non hai sfiorato la piccola Sofia vero? Sai a cosa mi riferisco… Già pensarlo è per me difficile,quindi te lo lascerò intendere a cosa mi riferisco… Tanto hai capito!»
«Non è successo nulla…Noi ci amiamo ed aspetteremo il matrimonio!»
Ghiro scoppiò a ridere fragorosamente, il tenente Dossena che parlava di matrimonio… Era un incubo, già perché parlava del suo matrimonio con la piccola mascoutte del R.I.S»
«Inutile che ridi… Io sto parlando seriamente! Io amo Sofia e il sentimento che provo per lei non cambierà mai! Io voglio averla accanto fino all’ultimo giorno della mia vita,formare una famiglia con lei… Lo diremo ad Orlando,renderemo presto tutto ufficiale,non voglio nascondermi,voglio vivere alla luce del sole la nostra relazione,urlare qui e al mondo che io amo Sofia Marta Ludovica Brancato Serra»
Ghiro era colpito da quelle parole,Bart era così serio,sicuro!
Non l’aveva mai visto così…
Era avvenuto un miracolo.
Il miracolo.
«Io non dirò nulla ad orlando,l’ho promesso a Costanza,ma questa situazione non mi piace affatto… Io sono il suo migliore amico e non solo,lo sono anche di Lucia,dover omettere di sapere questa cosa non mi piace! Ma confido che presto direte tutto.
Ciò nonostante sappiate bene che vi tengo d’occhio,ti tengo d’occhio e che parlerò anche con Sofia!»
«Ghiro,ti giuro che sono sincero e profondamente innamorato…»
Rispose Bart poco prima di lasciare la stanza.
Intanto Deborah stava recapitando a mano la prima busta contenente le foto…
Sapeva bene che Sofia quel giorno non era andata a scuola…
Mentre attendeva che come di consueto andasse a ritirare la posta,conosceva bene le sue abitudini a lungo l’aveva spiata,non si dava pace,non capiva come Bart preferisse a lei una ragazzetta insignificante come Sofia…
Improvvisamente uno di quei giorni in cui la controllava durante la sua giornata,nei suoi spostamenti e negli incontri con Bart tutto fù chiaro!
Aveva deciso…
Si sarebbe ripresa il suo fidanzato.
Niente e nessuno avrebbe ostacolato i suoi piani…
Tornata alla realtà mentre aspettava che Sofia uscisse per la posta,nella speranza che aprisse la busta con le foto fuori in giardino e lei potesse vedere la sua reazione spaventata scorreva le foto del suo cellulare fatte insieme a Bart.
Come aveva previsto dopo mesi di appostamenti Sofia uscì e ritirò la posta…
Era dinnanzi alla cassetta a dare una prima occhiata alla posta,quando vide una busta senza timbro postale,indirizzata a lei e non scritta a mano ma con un normografo si pentì di essere stata incauta e di averla maneggiata senza guanti…
L’aprì e vide le foto, si guardò intorno,magari riusciva a vedere chi aveva messo la busta ma non scorse nessuno…
Guardò le foto e nuovamente si guardò attorno,quelle foto dovevano sparire,se le avessero viste i suoi sarebbe stato un grosso problema,non era così che avrebbero dovuto sapere…
Immediatamente né fece piccoli pezzi.
Questo mandò su tutte le furie Deborah e la fece diventare ancora più ostinata…
«Bene,vuoi la guerra e guerra sia… I giochi sono appena iniziati.»
Disse scossa,la ragazzina aveva coraggio ad ignorare quelle foto,ma non sarebbe finita lì, aveva in mente di farla sentire in colpa,le avrebbe mandato le foto di Ghiro appostato a casa sua dopo aver scoperto di lei e Bart,le foto sarebbero state accompagnate da un biglietto:
 
“Se non vuoi essere responsabile di liti e di un’eventuale rottura della forte amicizia tra i tuoi genitori e i coniugi Ghirelli lascia Bart”

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Capitolo 15
*** Incontri...Scontri...Addii ***


Dal primo biglietto di minacce da parte dell'ex di Bart, a Sofia sono state recapitate altre lettere, accompagnate da diverse foto, anche foto con Ghiro in cui si vede che lui è a conoscenza dalla loro relazione segreta, dicendole che se non vuole essere la causa della rottura dell'amicizia tra lui, Costanza e i suoi genitori, deve cedere, ma lei non ha dato peso alla cosa, ha sempre buttato le buste che le venivano recapitate, senza badare alle minacce. Ha solo capito che dietro c'è lo zampino dell'ex di Bart, Deborah, perché lei finalmente ha rivelato la sua identità, ma non ha intenzione di lasciare il suo Bart, no adesso che sono finalmente insieme, che ha dovuto superare mille peripezie per stare al suo fianco, non ha intenzione di cedere si ricatti.
Deborah però non molla, se lei non ha intenzione di cedere, passerà alle maniere forti... Sa tutto di Sofia, sa che è la mascotte del RIS, conosce i suoi genitori perché l'ha spiata a lungo e ha controllato la sua pagina Facebook per cercare la sua mail e procedere con le sue minacce.
Sofia continua a vivere la sua storia con Bart, senza preoccuparsi della sua ex, passano insieme pomeriggi indimenticabili, scherzando, ridendo e scambiandosi dolci baci, come sempre, insieme si completano.
Quel pomeriggio sono a Villa borghese, al laghetto e Sofia non fa che riempire Bart di terra ed erba appena tagliata, lui per un po' la lascia fare, ma poi..
«Vuoi la guerra signorina Brancato-Serra?» le dice prendendola per la vita e iniziando a farle il solletico ovunque, sa che lo soffre e ormai conosce anche i suoi punti più deboli.
Sofia scoppia a ridere di gusto e cerca di liberarsi da quella piacevole "tortura", ma non ci riesce, le mani di Bart continuano a scorrere lungo i suoi fianchi, braccia, solleticandola ovunque e sa che non smetterà finché non sarà lei la prima a smettere.
«Basta, basta, giuro la smetto!» dice continuando a ridere.
«Ecco, brava!» le dice Bart avvicinandosi a lei e dandole un bacio sulla fronte e Sofia lo guarda negli occhi a quel gesto, sente il cuore batterle fortissimo, soprattutto perché non se l’aspettava proprio.
Intanto l’ex di Bart, sta facendo nuove foto, ha visto che Sofia non solo ha ignorato le sue minacce, continua a vederlo e divertirsi con lui, come se nulla fosse...
«Bart ma se andassimo a fare un giro in barca?» chiede vedendo le persone che sono con la barca a remi e avendo anche voglia di andarci con il suo Bart.
«Certo amore, ogni tuo desiderio è un ordine!» le dice prendendola per mano e farla alzare da terra.
«non tutti...» dice con sguardo furbetto e Bart la riprende immediatamente.
«Sofiaaaaaaaa!»
«Che c’è che ho detto? Guarda che sei tu che hai pensato a male, io ho detto semplicemente non tutti, può significare tutto e niente, sei tu il malizioso eh!» guardandolo seria, ma sotto, sotto sta ridendo profondamente.
Si avviano a prendere la barca, Sofia vorrebbe guidare lei, Bart scuote la testa, non vuole cadere in acqua, ma poi gli viene un’idea, remare insieme, Sofia si appoggia alla sua schiena e appoggia le sue mani su quelle Bart.
Arrivano in poco tempo al centro del laghetto e Sofia che vuole spostarsi dalla posizioni in cui si trova, fa muovere la barca.
«Sof, vale la stessa regola di prima, non voglio cadere in acqua.» dice prendendola in giro per come si muove, le dice che sembra un facocero, dopo quella sua affermazione allora inizia a farglielo di proposito.
«Non cadiamo, non cadiamo! Io pensavo che invece volessi farti il bagno... e poi cadiamo se faccio come? Così?» e fa muovere la barca, ridendo di gusto, pensando che tanto non cadranno mai davvero in acqua, ma invece...
Al quarto movimento che fa per gioco, si sbilanciano e la barca si capovolge.
Sofia riemerge dall’acqua, Bart subito dopo di lei e guardandosi negli occhi scoppiano a ridere di gusto, soprattutto perché gli occhi sono tutti puntati su di loro e non riescono a smettere di ridere.
«Cosa dicevi? Non cadiamo, non cadiamo... ho visto!»
Sofia ride ancora di più e lo schizza, tanto ormai sono in acqua e può permettersi anche di giocare con lui.
Il pomeriggio passa così, con loro che non vogliono uscire dall’acqua, continuando così a ridere, giocare sotto lo sguardo di tutte le altre coppie, alcune un po’ invidiose per quella spensieratezza e felicità, altre che pensano che siano due pazzi... ma loro sono un mix di tutto quanto: spensierati, felici e pazzi.
Da quello splendido giorno insieme, passano diversi giorni, Sofia nota con piacere che le minacce sono cessate, però si sbaglia di grosso, in realtà ancora tutto deve avere inizio. Non fa nemmeno in tempo a finirlo di pensare, che ecco comparire sulla sua mail un messaggio anonimo con allegato un video e un testo: “Cosa penserebbero i tuoi genitori vedendoti in atteggiamenti così intimi con Bart? Sof, Sof non si fa di baciare il tuo fidanzato con così tanta passione e poi il bagno nel laghetto? Si è stata proprio la ciliegina sulla torta... Lascialo o mando una mail a entrambi i tuoi genitori!”
Sofia sbianca, in quel video c’è tutto il loro pomeriggio a villa borghese, ogni singolo attimo, ogni secondo... Non può permettersi che i suoi lo vedano, però non vuole nemmeno rinunciare a Bart, non sa che cosa fare, ha paura anche per la carriera di Bart, se si venisse a sapere una cosa del genere in un modo così drastico, lui rischierebbe il trasferimento e Sofia non vuole, lui glielo rinfaccerebbe a vita e il dolore sarebbe troppo grande.
Ha mille pensieri, paure, timori che le passano per testa, sa che forse lasciarlo è la soluzione migliore, lo proteggerebbe anche da un eventuale trasferimento, ma allo stesso tempo non riesce a stare lontana da lui, non ci riusciva prima che non stavano insieme e puntualmente era sempre al Ris, figuriamoci ora che sono così legati, affiatati e complici. Il senso di colpa la sta divorando per Bart, per i suoi che sono allo scuro di tutto e anche per Ghiro e Costanza che sono loro complici e confidano che prima o poi escano allo scoperto e che li stanno proteggendo, pur sapendo che questo significa rovinare una splendida amicizia.
Ancora una volta decide di ignorare le minacce, ma non ormai si sente troppo in colpa e non riesce più a fare finta di nulla, soprattutto perché più lei cancella le mail, butta le foto, più l’ex di Bart gliele rimanda, non sa più che fare.
Tanto che Sofia è sempre più strana, pensierosa, intrattabile. Vorrebbe allontanare Bart da sé, salvare Ghiro e Costanza, vorrebbe solo che l’ex di Bart non fosse mai esistita, così lei non si sarebbe trovata in questa situazione, proprio ora che era finalmente felice...
Sofia raggiunge il Ris, come sempre, ma non è concentrata a studiare, così lancia la matita per terra e chiude il quaderno con forza.
Ad avvicinarsi a lei è proprio Bart che vedendola così arrabbiata, si preoccupa.
«Sof che cosa è successo?» le chiede guardandola dolcemente, ma mantenendo le distanza da lei, sono pur sempre al Ris e possono essere visti, Sofia sta studiando sulla scrivania di Orlando, visto che lui è in sala interrogatori con un testimone.
Sofia nel sentire la sua voce ha un sussulto, in quel momento proprio non ci voleva che le venisse a parlare, ha sempre desiderio di vederlo, ma in quel momento proprio no, perché se lo guarda negli occhi, vorrebbe solo stringerlo e la forza di lasciarlo andare le viene a mancare e forse dovrà proprio farlo, dovrà rinunciare a lui per il suo bene, fargli male per non farlo alla sua vita.
«Niente, io... non riesco a studiare e domani devo essere interrogata.» dice inventandosi una scusa, anche se non è del tutto una bugia, il giorno dopo davvero deve essere interrogata e lei non ha studiato nulla. Per la prima volta andrà a scuola impreparata e non solo, per la prima volta ha mentito a Bart.
«Sono sicura che sarai bravissima, anche senza aver studiato...» le dice con dolcezza, poi si avvicina d più a lei e senza farsi sentire: «Ho una fidanzata secchiona e quindi non deve temere nulla.» ridendo.
Sofia lo guarda e abbozza un sorriso, ma ha quasi le lacrime agli occhi, lui è così attento e premuroso, mentre lei sta decidendo di lasciarlo.
Passa un’altra settimana e Sofia ancora non si è decisa a mettere fine alla sua storia con Bart, passano insieme pomeriggi meravigliosi, ma ogni volta che torna a casa, trova le foto o i video di lei insieme a Bart e cade nello sconforto più totale, tanto che quando sono insieme, si guarda spesso intorno alla ricerca di Deborah, ma non riesce a trovarla da nessuna parte, si nasconde molto bene... Non vive più serenamente la sua storia con Bart.
Deborah intanto vedendo che Sofia non molla e che è ostinata, testarda e cocciuta, decide di passare alle maniere forti, sa che così cederà.
Mamma e figlia, sono a fare shopping, Lucia ha visto Sofia molto tesa e un po’ stressata nelle ultime settimane e ha deciso di farla distrarre, passando un pomeriggio insieme.
«Non ci credo ancora che tu, proprio tu... Il super capitano che non stacca mai dal lavoro, o almeno proprio di rado, si sia preso un pomeriggio libero per stare con me, per giunta mi sei venuta a prendere a scuola a sorpresa, non succedeva da quando avevo 3 anni...» la punzecchia Sofia, mentre camminano per le vie del centro e guardano le vetrine dei negozi. Quando ha visto la sua mamma all’uscita della scuola, si è sentita le persona più felice del mondo e per un attimo tutte le preoccupazioni, i timori e le paure di quei giorni sono improvvisamente scomparsi, era proprio quello che le serviva per distrarsi.
Lucia la guarda e scuote la testa.
«Ma non è vero che non vengo a prenderti a scuola da quando avevi 3 anni.»
«Ah si, scusa... 4 anni.» scoppiando a ridere di gusto ed entrando in un negozio perché ha visto una maglietta che le piace molto.
In poco tempo escono dal negozio con 3 buste a testa, dalla maglietta Sofia si è comprata anche i jeans e la giacca abbinata e Lucia si è presa una camicetta nuova e un vestito, come ha detto Lucia, per far rimanere a bocca aperta Orlando, che sicuramente lo gradirà.
«Se vi serve casa libera... Come ti ho sempre detto mammina, io trovo dove andare eh.» non appena la sente dire una cosa del genere riguardo al vestito.
Lucia la guarda e fa finta di non aver sentito, ma in quel momento il suoi occhi parlano più di mille parole e Sofia lo sa bene.
Ma non è finito il loro pomeriggio insieme, girano altri negozi, comprano qualche altra cosa, sommergendosi ulteriormente di buste e poi si siedono a mangiare un enorme coppa di gelato prima di tornare a casa. Nessuna delle due, troppo prese a divertirsi, parlare e a passare un pomeriggio mamma e figlia, non si rendono conto che sono spiate e pedinata da Deborah, la quale si vuole far vedere da Sofia, in modo che capisce che conosce ogni suo spostamento e che soprattutto sa molto bene chi siano i suoi genitori.
Non appena stanno camminando per raggiungere la macchina, infatti...
Deborah va a finire di proposito contro Lucia, la quale non potendosi sorreggere per via delle buste che ha in mano, cade a terra sbattendo il braccio contro il muro.
Sofia che ha assistito a tutta la scena, corre vicino alla sua mamma: «Mamma sta bene?» le dice preoccupata, Lucia annuisce, anche se è indolenzita e Sofia prova a rincorrere la ragazza, quando capisce che si tratta di Deborah, perché la vede girarsi e guardare nella sua direzione con un ghigno e un sorriso beffardo.
Sofia si sente morire, capisce immediatamente il segnale che le ha voluto lanciare e capisce che è arrivato il momento di lasciare Bart, anche se non sarà una cosa semplice da fare e farlo il prima possibile.
Aiuta la sua mamma a rialzarsi e tornano a casa, dimenticandosi di quel brutto imprevisto, o almeno Lucia lascia perdere, pensando che quella ragazza è solo una grande maleducata, mentre Sofia non riesce a smettere di pensarci, come se non bastasse a metterci il carico arriva Orlando, il quale vedendo Lucia con un po’ di Ghiaccio sul braccio per evitare che esca il livido o che si gonfi, si preoccupa immediatamente e vuole sapere a ogni costo cosa sia successo, nonostante Lucia gli abbia ripetuto che non è nulla, semplicemente una botta.
«Potrebbe essere qualcosa di più, forse è meglio che andiamo a far controllare il braccio.»
«Orlando sto bene, non serve, davvero.» ma nel momento in cui lo dice, fa una piccola smorfia di dolore per come ha mosso il braccio.
«Vedo come stai bene.» con tono di rimprovero perché non vuole andare in ospedale.
Sofia che ha assistito alla scena in silenzio, non può che sentirsi ulteriormente in colpa, i suoi genitori stanno discutendo a causa sua, Deborah è riuscita a fare molti danni, semplicemente per arrivare al suo scopo.
“Bart puoi raggiungermi? Ho bisogno di parlati.”Gli scrive senza pensarci ulteriormente, deve lasciarlo e deve farlo subito.
La risposta di Bart è stata immediata e positiva, si può raggiungerla.
Così dopo cena, anche se in realtà Sofia non è che abbia mangiato poi tanto, si vedono al solito posto dietro casa.
Sofia lo guarda a lungo prima di parlare, appena è arrivato non si è nemmeno avvicinata per baciarlo, facendo intuire immediatamente a Bart che c’è qualcosa che non va.
«Bart io devo parlarti.» dice sicura di se dopo un po’.
Lui la guarda senza dire nulla, è da settimane che la vede strana, sempre nervosa e spesso distratta, sommersa tra mille pensieri che però non sono positivi, perché ha notato che spengono il suo sorriso. E il fatto che lei gli voglia parlare, lo agita, ma allo stesso tempo ci sperava, perché se non l’avrebbe fatto lei, sarebbe andato lui a parlarle, per farsi dire cosa la fa stare così male.
«Mi sono resa conto che tra noi non può funzionare, c’è troppa differenza di età, poi sei un collega e amico dei miei genitori, non è il caso continuare cosi...»
Bart la guarda perplesso, pensa che sia uno scherzo, se lo è senza ombra di dubbio è di pessimo gusto.
«Sof ma che stai dicendo?» chiede poco dopo guardandola negli occhi e avvicinandosi a lei.
«Dico quello che hai sentito, è finita, ti sto lasciando e non scherzo.» dice seria, allontanandosi da lui, averlo troppo vicino non aiuta, anzi rende tutto molto più difficile.
«Ma se eri tu che mi dicevi che l’età, il fatto che lavoro con i tuoi non è problema... cosa è cambiato? Cosa è successo altro Sofia? Non è solo questo, non ci credo che è solo questo, non ci credo che vuoi lasciarmi, non dopo tutto quello che abbiamo passato insieme.» dice non smettendo di avvicinarsi, ora è a pochi passi da lei e la guarda negli occhi, vuole capire, capire le ragioni di quel suo discorso, le ragioni che la spingono a fare una cosa del genere, proprio ora che sono felici insieme, proprio ora che lui ha finalmente messo la testa a posto ed è innamorato, perdutamente innamorato.
«Ho cambiato idea, non posso per caso?» dice arrabbiata, si sta arrabbiando con lui perché non può piangere, perché se si arrabbia e se la prende con lui, è più facile mettere fine a tutto.
«Non ci credo, dimmi perché, perché Sofia? Se è per i tuoi parlo con loro, parlo con loro anche adesso.» continua a dire, quasi con le lacrime agli occhi.
«No, assolutamente no! Non è per loro.» dice, guardandolo seria ancora arrabbiata, sta rendendo tutto più difficile, complicato e lei sta perdendo le forze e il coraggio.
«Perché io non ti amo più. È vero ho da sempre avuto una cotta per te, ma è appunto una cotta. In questi mesi ho finalmente raggiunto il mio scopo di una vita, cioè quello di averti, ma ora mi sono resa conto che era solo questo che mi legava ancora a te dopo tutto questo tempo: la smania di averti a ogni costo, proprio perché ciò non mi era possibile. Io non ti ho mai amato davvero, Bart. Mi dispiace.» gli dice infine, perché sa che è l’unico modo per allontanarlo da lei, per non farlo più avvicinare, per fargli capire che è davvero finita, finita per sempre.
Senza aggiungere altro si allontana da lui, non riesce a guardarlo negli occhi dopo quello che gli ha detto, non ci riesce perché è la cavolata più grande della sua vita: non è vero che non l’ha mai amato, Bart è il ragazzo della sua vita, l’ama più di se stessa, e proprio per questo deve proteggerlo.
Bart la guarda andar via, sente le lacrime premere per uscire e non fa nulla per trattenerle, lascia che scorrono sulle sue guancie e arrivano alla sua bocca, sono amare, proprio come il suo cuore in quel momento: amaro, deluso e ridotto in brandelli. Spezzato dall’unica ragazza che abbia mai veramente amato, l’unica che l’ha fatto smettere di essere l’irreprensibile tenete Dossena, l’unica che l’ha cambiato, che ha cambiato ogni parte di sé... L’unica che gli ha donato, amore, gioia, felicità e che ora l’ha fatto sprofondare nell’abisso più scuro. Le lacrime scorrono e sa che non saranno le sole che scenderanno, perché sono lacrime che non partono dagli occhi, ma dal cuore.
Anche Sofia corre su in camera si butta sul letto e scoppia a piangere disperatamente, ha fatto l’unica cosa che non avrebbe mai voluto fare, l’unica cosa che se non era necessario non avrebbe mai fatto. Ha lasciato per sempre il suo Bart e ora si sente il cuore lacerato dal dolore, sa che non potrà mai riprendersi.  
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 16
*** Ci vorrebbe un amico ***


 
Bart era tornato in lacrime a casa,non ricordava quando fosse l’ultima volta che avesse pianto,ma come poteva non piangere,la sua Sofia l’aveva lasciato…
Anche la piccola Serra piangeva,aveva mentito all’amore della sua vita,gli aveva detto che non l’amava,che praticamente con lui aveva giocato e si era passata un capriccio una volta ottenuto ciò che voleva…
Adesso che si era stancata l’aveva lasciato.
Ma non era così…
Aveva dovuto anteporre la sua famiglia,i suoi amici e il suo amore a lei…
Si sentiva ancora tremendamente in colpa per quanto accaduto alla sua mamm quel pomeriggio.
Solo sacrificandosi avrebbe evitato altri “incidenti” o che il suo adorato zio Ghiro e la sua super zia Costanza non avessero problemi con i suoi genitori visto che essendo a conoscenza della sua storia segreta con Bart li avevano coperti sottraendosi alla sincerità che è alla base di un rapporto di amicizia vero e sincero…
Si sarebbe sentita morire se solo avesse causato la rottura di un legame così importante…
Intanto Deborah che aveva assistito a quanto accaduto gongolava felice.
Talmente presa dal senso di onnipotenza per aver vinto non si rendeva conto che il suo egoismo aveva fatto molto male ad una coppia innamorata…
Che poi lei in realtà non aveva forse mai amato davvero Bart,era solo attrazione fisica camuffata in amore…
Poco dopo infatti che lui l’aveva lasciata lei aveva già iniziato a frequentare un altro ragazzo su cui aveva messo gli occhi già quando stava con Bart.
Aveva agito perché non sopportava di essere stata rimpiazzata da una ragazzina,la sua era solo smania di possesso anche se non le interessava più…
Adesso era ora di scrivere a Sofia.
 
“Brava! Puoi stare tranquilla adesso,non sarò più un problema!”
 
Sofia che aveva sentito vibrare il cellulare non l’aveva nemmeno preso,non le interessava sapere chi la potesse cercare,o meglio aveva paura che potesse essere Bart che voleva ancora una volta capire…
Intanto a casa Dossena regnava il silenzio,non si dava pace per quanto successo,nella sua mente riviveva attimo per attimo quanto successo e cercava di capire,era certo che fossero tutte bugie quelle della sua Sofia,c’era sotto qualcosa di grave e lui l’avrebbe scoperto.
Intanto una Deborah esultante per quanto ottenuto stava già pianificando la mossa successiva,si sarebbe fatta trovare a casa di Bart per consolarlo,sarebbe entrata con il doppione delle chiavi che ancora aveva.
Nella stanza della piccola Serra invece il cellulare continuava a vibrare segnalando un messaggio non letto,così dopo un po’ quando finalmente si decide a vedere che l’avesse cercata lo prese,ma quando vide il numero e lo riconobbe subito lanciò il cellulare a terra,non le interessava nemmeno leggere cosa le avesse scritto.
Intanto Lucia si era andata a sdraiare,la spalla le faceva male e non voleva che Orlando se né accorgesse.
Aveva gli occhi chiusi quando sentì il materasso abbassarsi sotto il peso di qualcuno che si era seduto…
Era il suo Orlando,non aveva dubbi,aveva riconosciuto il suo passo e il suo dopobarba.
In silenzio si era sdraiato accanto a lei,lentamente decise di avvicinare la mano alla sua spalla
«Vediamo come sta la tua spalla!»
Aveva sussurrato al suo orecchio prima di scivolarle la bretella del top…
«Che fai?» Aveva risposto Lucia poco dopo
«Te l’ho detto, sto vedendo come và la tua spalla!»
Aveva risposto iniziando a scivolare anche l’altra
«Guarda che la spalla che mi fa male è l’altra!»
Aveva replicato Lucia.
Orlando in silenzio aveva iniziato ad accarezzarle la spalla dolorante,le sue carezze partivano dalla spalla,salivano verso la sua guancia destra e tornavano sulla spalla fino a quando poco dopo con lentezza scese fino allo scollo del top e delicatamente vi introdusse la mano iniziando così ad accarezzarle il seno…
Lucia fù percorsa dai brividi,ogni volta che stavano insieme era come se fosse la loro prima volta.
Persa nella sensazione di piacere regalatale dal suo Orlando era completamente in balia di ciò che avrebbe deciso lui.
Orlando approfittando di ciò stando attento a no farle male le sfilò il top ed iniziò ad accarezzarla con passione.
Lucia sollevò le braccia nonostante il dolore ad una spalla e circondò il suo collo…
Orlando dalle carezze era passato ai baci,ognuno di essi faceva gemere Lucia incoraggiandolo a continuare.
Lucia sposta le braccia verso i suoi pantaloni ed inizia a slacciare la sua cintura…
Orlando inizia a sentire il suo corpo percorso dai brividi, si separa da lei e si sfila la maglietta,intanto Lucia l’ha liberato dai suoi pantaloni,lei li ha ancora così prende le mani di suo marito e le guida all’altezza dell’elastico,inarca la schiena e l’aiuta nello sfilarglieli…
Sono entrambi con addosso la sola biancheria intima,non hanno fretta che quella raggiunga il pavimento come gli altri vestiti,vogliono sentirsi,voglio toccarsi,accarezzarsi,lasciare che il desiderio aumenti ancora di più.
Fino a quando non è Lucia a prendere l’iniziativa ed a sorprendere suo marito.
Porta le mani all’altezza dell’elastico dei boxer e lentamente li scivola via.
Orlandole sorride malizioso,Lucia ama quel sorriso,vi si perde sempre.
Sa bene che suo marito sta escogitando qualcosa…
Infatti inizia lentamente ad accarezzarle l’interno coscia ma quando è vicino alle parti più intime di Lucia torna indietro,fa questo gioco per un paio di volte,fino a quando non si ferma vicino al suo intimo e nonostante gli slip inizia ad accarezzarla delicatamente,sta giocando sporco lo sa, ma vedere la sua Lu persa solo per quel semplice contatto gli fa provare forti brividi.
Lucia inarca la schiena ed ha il fiato corto,è proprio in quel momento che Orlando le sfila gli slip e  si fa spazio in lei.
Passano la notte così,stretti l’uno all’altro regalandosi un piacere immenso.
Si addormentano alle prime luci dell’alba abbracciati.
Il primo ad aprire gli occhi preoccupato per la spalla di sua moglie è Orlando.
« Buon giorno amore mio,come và la spalla?»
«Buon giorno a te,bene grazie!»
Lui la guarda un po’ scettico aveva notato la difficoltà che aveva Lucia nei movimenti.
«Mai stata meglio» Gli risponde lei immaginando perfettamente cosa stia pensando suo marito e baciandolo poco dopo.
Ma per qualcuno che ha dormito seppure poche ore ma ha dormito beato c’è chi non ha proprio dormito…
Bart e Sofia non hanno proprio chiuso occhio…
L’irreprensibile tenente Dossena infatti telefona al R.I.S e comunica che non andrà,che sta poco bene.
Isabella che ha risposto lei capisce immediatamente che qualcosa non và…
Non fa domande ma ha intensione d’investigare,scoprirà la verità.
Lucia ed Orlando intanto a casa si stanno preparando per andare a lavoro.
La mattina trescorre velocemente,Isabella non immagina che tra Sofia e Bart sia finita,infatti non vedendola al R.I.S dopo la scuola immagina che sia con lui a prendersene cura…
Invece Sofia è a casa,non è andata a scuola,quando Orlando è andato a svegliarla e ha visto che aveva un espressione molto tesa,quasi distrutta è uscito lasciandola a letto…
Si notava che non avesse riposato ed era meglio che stesse a casa.
Una notte insonne capita a tutti e saltare un giorno di scuola alla fine non è poi la fine del mondo…
Intanto Bart a casa sua è ancora sdraito quando sente le un rumore di passi avvicinarsi, immagina che sia Sofia che l’ha raggiunto per spiegargli,per sistemare ma quando vede Deborah è visibilmente deluso.
«Bart,perché sei a casa?»
«Vai via Deborah,voglio restare solo,quando esci lascia le chiavi sul tavolino,non vedo il motivo per cui tu le abbia ancora visto che non stiamo più insieme»
«Perchè sei così duro? Io ti amo e vorrei riprovarci!»
«Io no,io amo un’altra ragazza,il mio cuore le appartiene!»
Deborah a quelle parole si sente morire,è furiosa,non capisce perché sia così ostinato cosa ci rovi,perché l’ama così… Sembra quasi che sia stato stregato, vittima di una magia…
Và via sbattendo la porta,ma se non l’avrà lei non l’avrà nessuno è una promessa che fa a sé stessa.
Era una promessa!
Da quel giorno era passata una settimana e di Bart e Sofia al R.I.S non vi era stata traccia…
Il giorno seguente Bart rientra a lavoro…
Quando Isabella lo vede capisce che non è stato a casa con la febbre…
Che sotto c’è qualcosa di più,qualcosa di serio…
Si avvicina a Bart e lo guarda in silenzio negli occhi,lui che ha bisogno di parlare con qualcuno in silenzio la prende per mano e la trascina nella stanza con le macchinette,lì scoppia in lacrime.
Isabella istintivamente l’abbraccia,non l’ha mai visto così…
«Mi ha lasciato,non mi ama più,dice che mi ha solo usato, che avendo ottenuto che io mi innamorassi di lei adesso che aveva vinto la scommessa che aveva fatto con sé stessa adesso può ritenersi soddisfatta e lasciarmi!»
Per quanto poco ancora conosca Sofia,Isabella non la ritiene in grado di fare una cosa del genere.
«Le parlerò io!Stai tranquillo bart,voi siete fatti l’uno per l’altra,non può averlo dimenticato,le parlerò io,cercherò di capire! Ti prometto che tutto si risolverà!»
L’abbraccia forte,non sopporta di vedere così il suo collega nonché amico,vuole aiutarlo e lo farà,convocherà Sofia con una scusa e le parlerà…
Ecco perché non si è fatta vedere al R.I.S temeva di vedere Bart,non sapendo che lui è stato una settimana a casa.
Una cosa non le torna…
Se non l’ama non dovrebbe avere problemi ad incontrarlo, se poi a maggior ragione è spietata come l’ha descritta Bart le verrebbe ancora più semplice,siccome sa che non è così,vuole capire cosa c’è sotto…
Quando Isabella chiama Sofia e le dice di raggiungerla al R.I.S lei inventa mille impegni per cui non può andare,questo spiega già molte cose,quindi come lei stessa sospetta c’è dell’altro sotto che l’ha spinta ad agire in quel modo…
Alla fine però riesce ad ottenere un incontro,ma al di fuori dei laboratori,ulteriore conferma che stargli accanto significherebbe correre tra le sue braccia.
Fissato l’orario si salutano.
Le lancette scorrono veloci,sono già le 17.30
Isabella si sta recando giù,passeggeranno e chiacchiereranno.
«Ciao Sof,senti,forse non dovrei, ma davvero non capisco e il mio sesto senso mi fa sospettare che sotto questa decisione ci sia qualcos’altro, voglio quindi arrivare subito al motivo dell’incontro,Bart mi ha detto tutto, se permetti non credo ad una sola parola di ciò che gli hai detto,tu l’ami,perché gli fai questo,ti fai questo,anzi vi fate questo?»
«Isabella,tutto quello che gli ho detto è vero,ho ottenuto quello che volevo, adesso mi sono stancata,voglio altro… E poi davvero pensavi che fossi seria,che poteva funzionare?»
Sofia cerca di trattenere le lacrime,dire quelle parole le costa molto…
Lei ama Bart,lei lo vuole accanto ma non può essere egoista,non può mettere a repentaglio le amicizie,i rapporti lavorativi e soprattutto tutte le persone a cui vuole bene,incluso lui.
«Sofia,perché non mi dici la verità,è chiaro come il sole che stai mentendo, ti conosco da poco è vero, ma qualcosa la so… Tu l’ami e qualcosa ti sta facendo agire così,magari la paura?Bart è disposto ad andare a parlare con i tuoi anche oggi stesso. Non rinunciare all’amore,lotta per esso.»
Sofia ascolta in silenzio,vorrebbe parlare,raccontare tutto ma non può, troppe persone sono già coinvolte a causa sua,troppi cari rischiano di farsi del male e causa sua… Non può anteporre la sua felicità sacrificando le amicizie e la sua grande famiglia.
Così poco dopo in lacrime e con il cuore a pezzi fugge via.
Isabella la lascia andare via,spera che le sue parole la facciano tornare sui suoi passi…
Sale al R.I.S dove ad attenderla c’è un ansioso Bart
«Ti posso dire che ho ragione,c’è qualcosa che la spaventa e l’ha fatta agire così,ma lei ti ama glielo leggo negli occhi»
Bart a quelle parole accennò un lieve sorriso,forse c’era ancora speranza.
«Dai, appena finiamo ti offro da bere e parliamo»
«Si,grazie,ma  offro io…Accetto la tua compagnia,ho bisogno di un’amica ottimista che mi tiri su di morale,che veda il bicchiere mezzo vuoto!»
Mancava ancora qualche ora alla fine del turno,Bart era distratto,la sua mente vagava tra i ricordi,le mille giornate trascorse con la sua Sofia,dalle prime uscite,fino agli ultimi giorni poco prima che lo lasciasse.
Si perse a ricordare quando quel giorno a mare Sofia voleva che la loro prima volta fosse nella grotta,al contatto tra di loro,la pelle morbida di lei contro la sua,i brividi provati a quel contatto.
Isabella più volte dovette richiamarlo alla realtà,il povero Bart aveva completamente perso la lucidità.
Per fortuna a breve avrebbero staccato
«Dai,andiamo a bere qualcosa e parliamo» Disse Isabella richiamandolo nuovamente alla realtà.
Bart le poggiò una mano sulla spalla e le sorrise,era felice di poter parlare con lei,magari insieme avrebbero trovato una soluzione,lei poi sapeva ascoltare anche per ore,lui aveva bisogno di parlare ad alta voce con qualcuno manifestare i suoi dubbi,il suo punto di vista e cercare di avere un riscontro,qualcuno che magari gli potesse dire se involontariamente la causa di quella situazione fosse lui…
Magari aveva sbagliato qualcosa.
Arrivati al locale in attesa che venissero a prendere le loro orinazioni Isabella cercava di dare fiducia a Bart
«So bene,fin troppo bene ciò che stai vivendo,anch’io ho avuto una storia importante che è finita…Certo,nel mio caso è stato diverso,è diverso… Tra voi tutto si sistemerà,né sono certa e vi butterete tutto alle spalle.»
Bart le sorrise ed istintivamente prese la mano di Isabella e la stinge tra le sue.
Lei sorrise un po’ imbarazzata ma non la tolse.
Voleva fargli sentire che lei fosse lì accanto a lui,pronta a sostenerlo.
«Grazie Isy! Grazie davvero per quello che stai facendo per me,per aiutarmi a sistemare tutto!»
«Sei un mio amico,è normale che io ci sia e faccia di tutto per te,per voi… Sono anche amica di Sofia e voglio che lei torni a sorridere è così triste,da questo e da tanti altri piccoli dettagli sono sempre più certa che lei sia stata costretta da qualcosa a prendere questa decisione… Vedrai tutto si sistemerà!»
Disse e poco dopo con la mano libera accarezzò il volto a Bart che posò sulla mano di lei la sua.

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Capitolo 17
*** Errare humanum est ***


 
È una settimana da quando Isabella e Bart sono usciti insieme, da quella sera hanno deciso di replicare, di continuare le loro uscite, Bart ogni volta che esce con la sua Isy, come gli piace chiamarla, si sente molto meglio, riesce a sorridere come non faceva da settimane, anche se comunque parla sempre e solo ed esclusivamente di Sofia.
Hanno deciso di fare una sera si e una no, in modo che Isabella possa passare anche del tempo insieme a sua figlia, anche se questo Bart non lo sa, perché non è ancora riuscita a confessare al suo amico questo segreto, nelle loro uscite si sono aperti molto a vicenda, ma lei non ancora completamente, ha paura di dire di sua figlia, teme che possa essere allontanata, anche se sa che non è il caso di Bart.
Sofia invece ormai non si vede più al Ris, non vuole vedere Bart, se solo incrocia i suoi occhi le viene voglia di corrergli incontro e abbracciarlo, baciarlo, stringerlo e non può, non può perché l’ha allontanato per un giusto motivo e non può mandare tutto all’aria, sa bene che Deborah ancora la tiene sott’occhio e che sicuramente avrà ancora il materiale con cui l’ha ricattata.
Al Ris quel giorno procede tutto tranquillo, Bart e Isabella come sempre stanno analizzando le prove di un nuovo caso insieme, ormai lavorano sempre in coppia, hanno visto che sono vincenti se collaborano l’uno con l’altra, se n’è accorta anche Lucia, per questo li fa collaborare.
«Stasera usciamo? Oggi mi sono fatto del male da solo, sono andato sotto scuola di Sofia... mi manca terribilmente! Mi è bastato vederla per essere di nuovo felice, però poi mi sono reso conto che solo questo posso fare ormai, guardarla da lontano, senza farmi accorgere e...» non riesce a finire di parlare, senza rendersene conto si ritrova nuovamente catapultato nei ricordi, come ogni volta che pensa a lei, i ricordi non si allontanano mai dalla sua testa e dal suo cuore, rimangono stampati come tatuaggi che non vogliono andare via.
«Certo che usciamo, lo sai che su di me quando hai bisogno puoi sempre contare Bart.» risponde Isabella, ha capito subito cosa voleva dire Bart anche se si è interrotto, lo conosce troppo bene, sa che sta ancora molto male e sa quanto sente la mancanza di Sofia, soprattutto per fare un gesto del genere.
Bart le sorride e la guarda, sa che lei ha capito anche se non è riuscito a concludere la frase, sa che lei c’è e che ci può sempre contare.
«Grazie Isy, davvero.» non smettendo di sorriderle.
Mentre Bart e Isabella, nonostante le chiacchiere, continuano a lavorare, anche Lucia, Orlando, Costanza e Ghiro lavorano al caso, ma si sono appena presi una pausa, perché tutti e quattro sono troppo stanchi per continuare, hanno anche dormito poco per poter concludere.
«Stasera propongo una cena a casa nostra, che ne dite?» Propone Lucia, sorprendendo un po’ tutti.
Ghiro e Costanza si guardano per capire se per quel giorno hanno impegni.
«Certo che veniamo a cena da voi, molto volentieri.» risponde Costanza dopo aver fatto mente locale, non hanno nulla da fare per quella sera ed entrambi sono felici di passare una serata con i loro migliori amici.
«Così vediamo anche la nostra nipotina, che non si vede in questi giorni.» ribatte ancora Ghiro, che non capisce perché la sua nipotina Sofia è sparita, non vuole pensare che sia successo qualcosa con Bart, deve parlare con lei e capire, anche Costanza si è accorta che c’è qualcosa che non va e teme che si sono lasciati, ha visto in questi giorni un Bart diverso, triste, nostalgico e spesso assente, come se si perdesse in chissà quali pensieri.
Lucia e Orlando sorridono contenti, finalmente una serata in cui si possono rilassare insieme a Daniele e Costanza, i loro amici più cari con cui non condividevano una serata da un bel po’ di tempo e prima che Costanza partorisca, è meglio approfittarne.
Intanto Sofia durante la ricreazione si accorge che c’è un suo compagno di scuola che non fa altro che guardarla, in realtà non è stata lei ad accorgersene mai una sua amica, ormai Sofia non si accorge più degli altri ragazzi, per lei esiste solo Bart, non si guarda più intorno e nemmeno vuole farlo, perché anche se lei e Bart non stanno più insieme, nel suo cuore è come se in realtà fosse ancora così, sono sempre stati insieme per lei e non può certo finire ora il suo amore per lui.
Per il giunta il ragazzo della sua scuola, non ha una bella reputazione, anzi di solito a scuola non ci va mai, infatti è strano che quel giorno sia là, non studia, nemmeno li interessa farlo, beve di prima mattina e non fa altro che fumare, Sofia non vuole avere niente a che fare con lui, anche se lui sembra provare un certo interesse nei suoi confronti.
 
Finalmente giunta la sera, Bart e Isabella si recano fuori dal Ris, Isabella quella mattina è arrivata senza la macchina e Bart prontamente le dice che non c’è problema che possono andare con la sua macchina, anzi è persino più comodo.
In poco tempo arrivano nello stesso pub in cui vanno tutte le volte e si siedono al primo tavolino libero.
«Ho fatto male oggi ad andare sotto scuola sua vero?» esordisce Bart improvvisamente, dopo un po’ di silenzio imbarazzante.
«No, molto probabilmente avrei fatto anch’io la stessa cosa se fossi stata in te.» risponde prontamente lei per tranquillizzarlo, non ha fatto nulla di male, è normale che sente la sua mancanza, è normale che si sente triste e felice allo stesso tempo, che non sappia quale delle due emozioni predomini in lui. È normale che l’ama ancora così profondamente, che voglia capire, che voglia che tutto si risolva.
Continuano a parlare di Sofia per tutta la sera e più aumentano le chiacchiere, più prenotano da bere, già si sono scolati più di tre cocktail, in realtà è Bart quello più brillo tra i due, che sta già al suo quarto bicchiere, mentre Isabella non abituata a bere, si è fermata al terzo.
«Lei sembrava così... diversa. Forse davvero non mi ama più e io devo guardare avanti, devo smettere di pensare a lei, come lei ha smesso di pensare a me... Però come faccio Isabella, come? Io l’amo, lo capisci? Non posso dimenticare, guardare avanti pur volendo...» dice completamente brillo e demoralizzato, iniziando a pensare che lei davvero non l’ami più. Sofia lo sta davvero e letteralmente mandando fuori di testa.
 In casa Brancato/Serra invece le cose procedono bene, a parte il morale di Sofia. Lei non riesce a divertirsi molto nonostante ci sono i suoi zii adottivi preferiti, nonostante Ghiro non faccia che fare battute stupide da quando è arrivato, mentre Lucia prepara la cena. 
Costanza e Daniele, approfittando di un momento in cui Orlando ha raggiunto Lucia in cucina, si avvicinano a Sofia per parlare seriamente con lei.
«Sof, come mai in questi giorni non ti fai più vedere?» le dice Costanza, prima che possa parlare Ghiro, sa già che lui inizierebbe subito con un altro terzo grado, chiedendo a Sofia se per caso lei e Bart hanno litigato o peggio ancora si sono lasciati e non è proprio il caso, a volte suo marito non si rende conto.
«Ho avuto molto da studiare, questa settimana i prof ci hanno riempito di compiti e ho avuto non so nemmeno io quante interrogazioni e compiti in classe.» risponde prontamente, si aspettava questa domanda da parte loro prima o poi, quindi si era preparata la risposta più adatta per non farli insospettire, ma sa che non funzionerà.
«Ma davvero pensi che noi ci crediamo? Sof, che hai? Di solito nonostante le mille interrogazioni o compiti, sei sempre venuta a Ris a studiare, cosa ti ha fatto Bart?» interviene Ghiro non riuscendo più a trattenersi, forse la vicinanza con Orlando gli sta facendo male.
Sofia lo guarda dispiaciuta, abbassa lo sguardo quasi a voler cacciare via le lacrime che stanno per rigarle il viso, non vuole assolutamente che Ghiro pensi che sia colpa di Bart, anche perché lui non centra nulla.
«Bart non ha fatto nulla, sono stata io a lasciare lui.» dice prontamente, guardando Ghiro negli occhi con serietà.
Daniele la guarda sconvolto, vede dai suoi occhi che non sta mentendo e che è sincera.
«Perché Sof? Non capisco... eri così innamorata di lui.» chiede Costanza, la quale è rimasta sconvolta a sua volta, non riesce a capire il comportamento di Sofia, ha sempre creduto che lei non l’avrebbe mai potuto lasciare.
«Perché voglio divertirmi, non stare con lo stesso ragazzo, ho 18 anni e fare le mie esperienze.» mente, mente come sempre per non dover dire la verità, a lei non interessa fare nessuna esperienza, non le interessa che avrà un solo ragazzo per tutta la vita se è il suo Bart, perché lui è tutto quello che ha sempre desiderato, è colui che è destinato a stare con lei, è la sua anima gemella, il suo vero amore.
«Che intendi che vuoi fare le tue esperienze?» chiede un Ghiro preoccupato, guardandola serio, è geloso della sua nipotina.
Sofia sta per rispondere, ma in quel momento rientra Orlando nella stanza e cade l’argomento, anche perché si devono sedere a tavola.
Al pub Bart non smette di bere, è talmente con il morale a terra che in quel momento continuare a mandare giù cocktail gli sembra l’unica soluzione, insieme a parlare e sfogarsi con la sua amica Isabella.
«Però ora basta parlare di Sofia, immagino che tu non ne possa più di sentire i mie sfoghi...» prendendo la sua mano tra le sue e stringendola forte.
«Lo sai che ti ascolterei sempre, non devi nemmeno dirlo. Però smetti di bere, questo si.» dice non togliendo la mano che lui ha intrecciato con la sua, quel gesto è stato talmente spontaneo per Bart che nonostante l’imbarazzo che ha provato inizialmente, ha capito che è un gesto fatto in amicizia.
«D’accordo basta bere, hai ragione... solo che mi fa smettere di pensare a Sofia per un po’, per fortuna però ci sei tu che mi fai sentire bene, che mi fai sorridere e mi tiri su di morale, se non avessi te come amica Isy non so dove sarei adesso... Grazie.» spostando la mano che tiene intrecciata nella sua verso la sua guancia e accarezzandola con dolcezza, mentre la guarda intensamente negli occhi.
Nonostante non ordinano altro rimangono a parlare a lungo, quasi fino alle 22 passate, quando decidono che forse è meglio tornare a casa, anche se è ancora presto.
«Bart sei sicuro di poter guidare?» chiede Isabella preoccupata, visto le sue condizioni.
«Si tranquilla, mi sono ripreso un po’... Non ti preoccupare.» si è ripreso davvero, ancora si sente un po’ brillo, ma può mettersi facilmente al volante.
Si spostano in macchina, ma invece di accompagnare Isabella sotto casa, la porta a casa sua, senza nemmeno rendersene conto.
Isabella si guarda intorno spaesata, non riconoscendo la zona e lo guarda.
«Guarda che io non abito qui, mi sa che siamo da te.» dice scuotendo la testa per la sua distrazione, per fortuna che stava bene, si stupisce di come siano arrivati fino a casa.
«Si hai ragione scusa, ho guidato senza rendermene conto, sai il sabato sera Sofia spesso dormiva da me e... mi è venuto spontaneo, una delle ultime sere che stavamo ancora insieme, dopo una cena romantica, siamo tornati qui a casa mia insieme...» si scusa seriamente dispiaciuto per quella distrazione, non si è reso davvero conto di quello che stava facendo, i suoi pensieri ancora una volta erano invasi da Sofia, a ogni cosa di lei.
«Non ti preoccupare dai, lo capisco... però adesso riaccompagnami a casa mia, no in altre case, per esempio non è che mi porti a casa di Sofia?» gli dice per punzecchiarlo e farlo riprendere, non c’è motivo di scusarsi.
Bart si mette a ridere e la guarda: «e se rimassi ancora un po’ con me? Saliamo su a casa mia e parliamo ancora, parlare con te mi rilassa.» chiede incrociando i suoi occhi.
«Veramente io...» il suo pensiero va a sua figlia, ancora con la baby sitter e non sa se è il caso di rimanere ancora fuori sapendo che è piuttosto tardi, però sa anche bene che vista l’ora la sua piccolina sarà già a dormire da ore e che può fermarsi per qualche altra ora.
Bart la guarda supplichevole, non vuole che se ne vada, ha ancora bisogno di lei, soprattutto ora ha bisogno di lei, perché ogni volta che rientra in casa vede Sofia in ogni angolo, ovunque si gira gli sembra di sentirla, di sentire il suo profumo, la sua voce, la sua risata... se resta solo, i ricordi, i pensieri tornano a tormentarlo.
«D’accordo, però aspetta un attimo.» mentre scende dalla macchina, manda un sms alla baby sitter per avvisare che farà molto tardi, ha visto dal volto di Bart teso e triste che sarà una lunga notte e che ha bisogno davvero di lei, come probabilmente non ne ha mai avuto, è l’effetto dell’alcool ancora in circolo che lo rende così vulnerabile.
Bart spontaneamente appena lei si avvicina a lui, le prende la mano e insieme si recano al portone.
Senza mai separare le loro mani, si recano all’ascensore ed entrano, i loro sguardi si incrociano per un lungo istante, Bart le si è avvicinato di molto e non smette di guardarla negli occhi, Isabella si sente un po’ a disagio per quella situazione, non riesce a capire bene cosa sta per succedere, quali sono le intenzioni di Bart.
Bart non smette di avvicinarsi, in poco tempo è a pochi centimetri dalla sue labbra, la stringe per la vita e colma la poca distanza che li divide.
Isabella non sa cosa fare, rimane immobile, non capendo cosa sia preso al suo amico, anche lei nel momento in cui l’ha sentito così vicino, non può negare di aver provato il desiderio di quel bacio, ma loro prima di tutto sono troppo amici per spingersi così oltre e soprattutto non possono fare ciò a Sofia, anche se non stanno più insieme.
«Bart ma che fai? Non possiamo, non pensi a Sofia, a l’errore che...»
Bart però la interrompe prima che possa aggiungere altro, sa che non è giusto, sa che il suo cuore appartiene a Sofia, ma infatti non tradirebbe mai la sua principessa, con Isabella è solo amicizia e attrazione. Le mette un dito sulle labbra e la bacia di nuovo.
Senza rendersene conto, presa dal momento e dalla forte attrazione fisica che anche lei prova per Bart, attrazione che ha sempre provato e che nei giorni che sono stati spesso insieme, si è intensificata ulteriormente ricambia il bacio, presi come sono dal quel momento, non si rendono nemmeno conto che sono arrivati al piano.
Bart ha già portato le mani sotto la sua maglietta e la bacia con ancora più passione, è guidato solo dal desiderio.
È lei che si separa un po’ da lui per poter almeno uscire dall’ascensore.
Una volta in casa però, il bacio riprende immediatamente, Bart l’appoggia delicatamente contro il muro vicino alla porta, le bacia il collo, le labbra con sempre più ardore e passione, mentre Isabella gli accarezza il collo, portando le mani anche sotto il colletto della sua camicia, a quel contatto Bart si stringe a lei e l’attira a sé per poter stendersi sul letto, per continuare e approfondire quel loro momento.
Senza separarsi da lei e iniziando a spogliarla, si recano in camera. Talmente sono presi, non si preoccupano che le loro magliette sono già volate via e hanno raggiunto il pavimento, molto prima che loro raggiungessero la camera da letto.
Con pochi indumenti addosso, che si sono tolti durante il tragitto, lasciandoli cadere qua e là, si stendono sul letto, Bart la guarda negli occhi e poi dandole un altro bacio con passione, muove la sua mano lungo il suo corpo, per raggiungere il gancetto del suo reggiseno, mentre fa ciò, l’accarezza sulla pancia, la schiena provocandole brividi di piacere, Isabella nonostante il forte desiderio che prova e sente per Bart, con le mani ha raggiunto quasi i suoi slip e glieli sta sfilando, non si è nemmeno accorta che gli aveva già sfilato i pantaloni, a quel pensiero arrossisce un po’, ma è solo un attimo, perché Bart non le da molto modo di pensare, di riflettere su ciò che stanno facendo. Le ha tolto il reggiseno e ha fatto aderire i loro corpi, non smettendola di accarezzarla ovunque, la sua mano si muove sicura sul suo corpo e lei lo lascia fare completamente rapita dai brividi, dal quel tocco delicato di Bart, perché nonostante tra loro sia dettato tutto solo dalla passione, lui è molto dolce con lei.
Quando anche la biancheria che hanno addosso è volata via con un gesto deciso da parte di entrambi, i loro coperti entrano ancora di più in contatto, Bart prende le sue mani e le intreccia nelle sue, la bacia con passione prima lungo il suo corpo, per poi raggiungere il collo e infine le labbra... Isabella chiude gli occhi e tira la testa indietro a ogni bacio di Bart, stringe ancora di più le mani in quelle di lui.
Non hanno fretta di andare oltre, perché quelle emozioni fanno stare bene entrambi, tutti e due avevano bisogno di quel contatto per sentirsi bene, per dimenticare i problemi che li tormentano quando sono soli, i problemi quotidiani e la tristezza che hanno nel cuore.
Bart quando vede che Isabella è completamente presa da lui, da ogni suo gesto, esattamente come lo è lui, cercando di mantenere la stessa delicatezza che l’ha contraddistinto fino a quel momento, si fa spazio in lei, muovendosi intensamente, con movimenti decisi, ma dolci e Isabella prontamente inizia a muoversi con lui, assecondando ogni suo gesto, mentre le loro mani portate dietro la testa, sono ancora intrecciate tra loro, Bart le accarezza il braccio poco dopo, per poi tornare verso la sua mano e riprenderla nella sua... Isabella gli bacia il collo e l’orecchio, sempre di più con il fiato corto, ormai sono una cosa sola e si muovono all’unisono regalandosi piacere reciproco e lei a ogni spinta di Bart, geme di desiderio, esattamente come lui a ogni movimento che Isabella asseconda o per le iniziative che prende, nel sentire il suo respiro sempre più irregolare nel suo orecchio, Bart sente i brividi percorrere la sua schiena...
Intanto a casa Brancato/Serra la serata procede tranquilla, Sofia nonostante non è molto dell’umore, è riuscita a ridere e scherzare grazie al suo zietto Ghiro, perché insieme si sono uniti a prendere in giro Orlando e anche Lucia, la quale ha fulminato più volte entrambi con lo sguardo, ma ciò non li ha fermati, anzi hanno fatto peggio, finendo in risate ancora più forti, fino alle lacrime.
Non appena vanno via, Sofia si sente un po’ più rilassata e serena, infatti per la prima volta dopo tutte quelle settimane di notti insonne, riesce ad addormentarsi quasi sorridendo e non pensando a Bart.
Anche Bart si addormenta non pensando a Sofia, ma ancora con in mente ciò che è accaduto con Isabella, non si aspettava tutto ciò, però non si pente di quello che hanno fatto, tra loro non c’è niente e mai ci sarà, però possono continuare così, a divertirsi insieme senza impegno, sa che anche lei si è sentita bene, improvvisamente non più sola, Bart nonostante lei non parli, non si confidi, ha capito che nasconde un segreto più grande di lei e che quella serata l’ha aiutata, per un attimo a dimenticare i pensieri negativi, per dare spazio a lei stessa e quello che sentiva in quel momento.
Isabella anche si addormenta senza rendersene conto, si è dimenticata anche di avvisare la baby sitter, ma lei aveva scritto che probabilmente non sarebbe rientrata, anche se non si aspettava un fine serata del genere... si sente in colpa per Sofia, lei è sua amica e sa bene che è ancora innamorata, ma allo stesso tempo nemmeno si pente di quello che è successo, non sa quale sentimento predomini in lei e questo la fa sentire ancora di più in colpa. Si addormenta così rilassata, ma terribilmente in colpa perché ciò che ha fatto va contro ogni suo principio, perché sa che ha tradito una sua amica, anche se involontariamente.
Il giorno dopo quando si svegliano, sono ancora abbracciati, la prima ad aprire gli occhi è Isabella.
«Buongiorno.» le dice Bart quando ha aperto gli occhi e la trova ancora accanto a sé.
«Buongiorno. Senti Bart credo che... che dobbiamo parlare.» risponde tutto in fiato, ha bisogno di capire cosa pensa lui di ciò che è successo questa notte. È molto imbarazzata e non sa bene come comportarsi.
Bart si accorge del suo rossore improvviso e le accarezza la guancia per tranquillizzarla.
«Isy non è successo nulla, nulla di grave... Siamo stati bene insieme no? I miei sentimenti per Sofia non cambiano, sai che l’amo più di me stesso, però stanotte sono stato molto bene e non posso negare l’attrazione che provo per te e potremmo farci compagnia a vicenda, ogni volta che vogliamo.» le propone e confessa allo stesso tempo.
Isabella a quella confessione si sente arrossire ancora di più, però non può negare che Bart abbia ragione, è esattamente così anche per lei, così decide di accettare, nonostante il senso di colpa che non la lascia stare.
Bart sorride e si avvicina lei, la bacia per suggellare quella loro promessa, anche lui si sente in colpa per Sofia, anche perché il suo pensiero è sempre costantemente a lei, ma quel gioco con Isabella sa che potrà aiutarlo in parte a non pensare così alla sua Sofia.
Isabella ricambia il bacio a sua volta per far capire che è disposta a giocare con lui e a suggellare la promessa che si sono fatti.

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Capitolo 18
*** Sensi di colpa ***


Flavia aveva notato che Sofia nascondeva qualcosa,non era la solita piccola, allegra mascoutte del R.I.S.
Così aveva deciso di andarla a trovare.
Intanto a casa Brancato-Serra la piccola Sofia era rimasta a letto,Orlado aveva notato che aveva bisogno di dormire,era stanca e giù di morale,una giornata a casa le avrebbe fatto bene…
Avrebbe fatto tutto con calma e si sarebbe dedicata a ciò che le piaceva ma che al momento doveva mettere da parte l’ultimo anno di liceo è duro,lo ricorda bene anche lui.
Sofia quando aprì gli occhi e vide l’ora per un attimo rimase stupita…
I suoi genitori non l’avevano svegliata,si vedeva così tanto che non era la Sof di sempre?
E se zio Ghiro e zia Costanza avessero detto qualcosa ai suoi o anche solo insinuato loro qualche piccolo dubbio?
No,non poteva essere vero,avrebbe sentito il suo papà urlare in tutte le lingue conosciute per via della rivelazione e del modo in cui l’avrebbe saputo…
Quindi non era possibile!
Avrebbe sfruttato quella mattina per disegnare,era da tanto tempo che desiderava riprendere in mano blocco e matita…
Una volta seduta il soggetto del disegno fù lui… Il suo Bart…
Non poteva stare con lui ma ciò non le impediva di disegnarlo,anche se significava farsi del male da sola…
Dopo meno di mezz’ora il disegno era ultimato…
Più lo guardava più desiderava che il suo Bart si materializzasse lì dinnanzi a lei.
Quando improvvisamente suonarono alla porta…
Per un attimo il cuore le battè all’impazzata… Magari le sue preghiere erano state esaudite e lui era lì dietro la porta che aspettava che le aprisse per baciarla,per dirle che non l’avrebbe lasciata,che tutto ciò che gli aveva detto era una bugia e che il suo sguardo la tradiva,gli occhi dell’amore la tradivano
Quando aprì la porta però si trovò dinnanzi la farfallina del R.I.S.
Era davvero felice di vederla.
«Sof,so che molto probabilmente non né vuoi parlare… Ma io so che c’è qualcosa che non và,volevo solo dirti che quando vorrai parlare io ci sarò…»
«Accomodati zia Flavia,grazie per essere qui!Sono molto felice e mi fa piacere! Posso farti un ritratto?»
«Si,certo!»
Sofia aveva bisogno di liberare la mente da Bart,il modo migliore era quello di concentrarsi su un nuovo soggetto!
In breve tempo anche quel disegno era stato ultimato,Sofia né era soddisfatta,quando lo mostrò alla sua zietta anche lei né rimase affascinata,la tecnica di Sof era migliorata ulteriormente,era sempre stata brava con gli anni però si era sempre più perfezionata.
«Zietta,se ti presto un costume vieni a tuffarti con me?»
«Si,volentieri piccola!»
Per un po’ sapeva che si sarebbe distratta,che le avrebbe fatto bene e così si avviarono al piano di sopra per cambiarsi.
Nel frattempo Sofia che non aveva ancora sentito Isabella decise di mandarle un messaggio.
Non vedendo arrivare risposta raggiunge Flavia che era già pronta e l’aspettava per tuffarsi insieme a lei in piscina.
Al R.I.S intanto Isabella e Bart erano insieme in laboratorio…
Nonostante avessero deciso di “aiutarsi” a vicenda lei era sempre in imbarazzo quando le loro mani si sfioravano.
«Isy,sei in imbarazzo… Perché? Si sono solo sfiorate le nostre mani… Tu sei ancora in imbarazzo per quanto successo tra noi vero?»
«Si,un po’… Ma è altro che in questo momento mi fa stare male,ho ricevuto un messaggio da Sofia,mi sento uno schifo,l’ho tradita… Io sono sua amica e sono stata con te che sei l’amore della sua vita!»
«Cosa sai?»
Chiese immediatamente Bart…
«Nulla di diverso da ciò che sai tu,ma il mio sesto senso mi fa pensare che dietro a tutto ciò c’è qualcosa di terribile,è stata spinta,obbligata ad agire così,non so bene il perché o chi,ma ti assicuro che lei non ti avrebbe mai lasciato se non per un motivo,per qualcosa che la spaventa! Te l’ho sempre detto… Però al momento il problema è un altro,il mio senso di colpa nei suoi confronti,non riuscirò più a guardarla negli occhi e quando lo scoprirà mi odierà e mi allontanerà,ma come darle torto…»
I sensi di colpa la stavano distruggendo…
Quello che era fatto era fatto,ciò che poteva fare era stare lontano da Bart,evitare che accadesse di nuovo,rompere il patto.
Intanto Sofia sta sorridendo e si sta divertendo insieme a Flavia,per un po’ sembra essere tornata la piccola mascoutte sorridente.
Da quel giorno erano passate due settimane.
Le serate tra Bart ed Isabella erano continuate…
Quella sera infatti si sarebbero visti da lui…
Erano circa le 22.00 quando suonarono alla porta di Bart
La sua vicina che giusto in quel momento passava di lì si era soffermata alla porta sentendo suonare alla porta accanto,aveva così aperto e rivolta ad Isabella le aveva detto:
«E’ fidanzato! Sono un po’ in crisi al momento ma sono una coppia innamorata… Non distruggere la loro storia,vai via!»
E aveva chiuso la porta senza dare possibilità di replica alla ragazza che si era trovata di fronte.
Non era però andata via,era lì ad osservare cosa avrebbe fatto…
Bart aveva tardato ad aprire perché aveva finito di mettere a posto tutto…
Quando l’anziana signora la vide entrare ci rimase molto male…
Povera Sofia pensava tra sé e sé…
Aveva visto cambiare il suo vicino di pianerottolo,era diventato un ragazzo serio,adesso invece…
Adesso era tornato quello di prima!
Avrebbe voluto fare qualcosa,ma cosa?
Se lo chiedeva da un po’!
Lei poi non si vedeva da tanto,era chiaramente successo qualcosa
Erano talmente belli insieme,una coppia perfetta.
Non si dava pace al pensiero che tutto finisse tra loro.
Intanto nell’appartamento Bart ha iniziato a baciare Isabella lungo il collo,lei a fatica cerca di opporsi,di allontanarsi, quella sera era andata da lui per parlargli,quanto detto poi dalla signora aveva rafforzato ulteriormente il suo proposito,ma Bart non aveva intensione di parlare,voleva sentirla sua.
Con dolcezza l’aveva girata verso di lei,per un attimo si era soffermato a guardarla negli occhi,per poi iniziare a baciarla sul naso
«Devo parlarti! Aspetta un attimo!»Era appena riuscita a dire,tra una parola ed un’altra era passato qualche secondo,lo sguardo di Bart l’aveva mandata in confusione.
Ma Bart aveva iniziato a sbottonarle la camicia,tracciando sul reggiseno la forma del suo seno,a quel tocco leggero Isabella aveva gettato la testa indietro,incapace di dire e fare qualsiasi cosa.
Bart per un attimo si allontana da lei,gira dietro e le sfila la camicetta,poco dopo le sbottona il reggiseno,quando torna di nuovo dinnanzi a lei la solleva in braccio e la porta in camera dove delicatamente la distende.
Passa un lungo istante in cui i due si guardano solamente,Bart aspetta ancora un po’,poi inizia ad accarezzarla con dolcezza,si china verso di lei e la bacia.
Isabella sospira,inizia poco dopo lentamente a spogliarlo,pochi minuti dopo sono liberi da ogni indumento,liberi di diventare una cosa sola.
Le ore volano,loro sono persi l’uno nell’altro.
Ma i sensi di colpa sono sempre lì…
E’ vero,hanno un accorda,è solo attrazione fisica ma devono smettere.
Deve dire chiaro a Bart che non possono continuare così…
Che non è giusto nei confronti di Sofia e nei confronti loro…
Così con tutta la forza di volontà che riesce a raccogliere l’allontana da lei.
«Noi dobbiamo parlare!Ora!»
Bart le si avvicina di nuovo…
La bacia e l’accarezza sulla guancia.
«Ascoltami!Non possiamo continuare,non possiamo fare del male a Sofia,farci noi del male!Basta!Non è così che smetteremo di soffrire!»
«Non stiamo facendo nulla di male,è solo attrazione,solo uno scambio reciproco di affetto»
Le risponde serio tornando immediatamente ad accarezzarla.
Isabella prova a non perdersi a quel tocco a restare impassibile nella speranza che lui si sposti,ma non è così Bart con più passione la stringe a sé e poco dopo ha la meglio,tornano a stringersi l’uno all’altra.
Intanto a casa Brancato-Serra…
Sofia è in camera sua,ha il cellulare in mano,vuole scrivere ad Isabella,è preoccupata che lei non risponda…
Teme il peggio,magari la piccolina sta male!
Non pensa minimamente che lei per il senso di colpa che prova la stia evitando.
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 19
*** Una scoperta che fa male ***


 
Il giorno dopo non avendo ancora una volta trovato nessuna risposta da parte di Isabella, si fa coraggio e si reca a Ris, vuole chiarire, parlare con la sua amica, capire se ha detto o fatto qualcosa di cui non si è resa conto, se in qualche modo l’ha ferita. Vuole parlare con lei, anche a costo di incontrare Bart, ma la sua amicizia con Isabella è più importante di tutto in questo momento.
Sofia dopo scuola come non faceva da un po’ di tempo, si reca a Ris.
Non appena entra, quasi il destino volesse farglielo a posta, si ritrova davanti a sé Bart, il suo Bart, per fortuna è insieme a Ghiro.
«Sapevo che l’amore prima o poi avrebbe trionfato.» dice vedendo la sua nipotina di nuovo tra loro al Ris, pensando che sia andata per chiarire con Bart e fare finalmente la pace, lui è sempre stato contrario alla loro relazione, o meglio ha tenuto sotto controllo Bart per evitare che la sua piccola Sofia soffrisse, ma ha visto in quei giorni un Bart completamente stravolto, triste e demoralizzato e ha capito che il sentimento che lo lega a lei è davvero sincero.
Bart vedendola sente riaffiorare la speranza, anche se lei ancora non gli ha rivolto la parola e nemmeno l’ha guardato negli occhi.
«Ma quale amore e amore! Sono qui per Isabella, piuttosto mi sai dire dove sta?» risponde prontamente, ma non è riuscita a non diventare rossa d’imbarazzo a quello che ha detto il suo zietto, infondo lei sa bene che ciò che la lega a Bart è amore e che in quel momento vorrebbe tanto stringerlo forte a sé, baciarlo...
«credo che sia andata a prendere un caffè, la trovi là.» risponde Bart al posto di Ghiro.
«Grazie.» dice semplicemente e alzando di poco lo sguardo verso di lui, non riesce a guardarlo negli occhi.
Sofia subito dopo si allontana, lasciando un Bart seriamente dispiaciuto perché fino all’ultimo sperava che lei fosse al Ris per lui, ma si è solo illuso, ormai forse è davvero finita tra loro, Isabella che ancora spera nel contrario e cerca di incoraggiarlo, si sta sbagliando.
Arrivata alle macchinette, vede uscire Isabella e prontamente chiude la porta per non farla andare via, deve parlare con lei assolutamente.
«Isy, perché mi eviti? È chiaro che è così.» chiede senza troppi giri di parole.
«Io... io non ti sto evitando Sofia, ho solo avuto molto da lavorare e mi sono dedicata un po’ alla mia piccola, visto che ultimamente sono sempre a lavoro e sta più con la vicina che con me.» risponde semplicemente, cercando di rimanere ferma con la voce, ha paura di contraddirsi e il senso di colpa nell’ averla a pochi passi da lei è aumentato.
«Non rispondi più alle mie chiamate, ai miei messaggi, possibile che non hai trovato 5 minuti per scrivermi?» ribatte Sofia ancora più sospettosa.
«Certo Sof, non c’è altro che ti nascondo e lo sai... sei l’unica che sa di Gaia, quindi come potrei nasconderti qualcosa?» cerca di giustificarsi così, ma il senso di colpa la sta divorando, non può continuare a mentirle così, non ci riesce, non è nella sua natura mentire in questo modo a un’amica e Sofia per lei è questo, una delle sue più care amiche, nonostante la differenza d’età, ma ha capito subito che lei è una ragazza un po’ fuori dal comune, diversa da tutte le sue coetanee, una ragazza molto matura per l’età che ha, forse perché proprio come lei è cresciuta senza un papà e quindi si sono ritrovate a capirsi al volo, anche lei è cresciuta senza genitori.
«Io spero solo che non ho fatto qualcosa che ti abbia ferita, se non vengo più al Ris non vuol dire che non tenga a te, anzi penso proprio che tornerò come prima, alla fine non mi posso far condizionare da Bart, non provo più nulla per lui, quindi non c’è motivo che io non venga... Giusto?» guardandola negli occhi e sorridendo, decide di credere a ciò che le sta dicendo, non ha motivo la sua Isy di dirle una cosa per un’altra e poi in amicizia la fiducia è alla base di tutto e lei si fida.
Isabella la guarda a sua volta, Sofia continua con la storia che non prova più nulla per Bart e questo in un certo senso la fa quasi sentire più leggera, ma non è così, lei sa che non è così e forse l’ha detto solo per dimostrare agli altri che ciò che ha sostenuto nell’ultimo periodo riguardo i suoi sentimenti per Bart è la verità.
«Giusto, fai bene. Comunque non hai fatto nulla Sof, davvero.» risponde avvicinandosi a lei per abbracciarla, deve essere il più naturale possibile, non può rovinare ulteriormente la sua amicizia con lei, anche se non sa nulla di quello che è successo con Bart, ma sa bene che se lo scoprirà, non le vorrà più rivolgere la parola, perché anche se non prova più niente come dice, da sempre fastidio, perché da un’amica ci si aspetta sempre che ci sia la massima sincerità.
Sofia felice e più tranquilla, ricambia a sua volta l’abbraccio e poi le chiede di Gaia, come sta e che appena è un po’ più libera, di uscire tutte insieme che sente la mancanza della piccolina.
Finalmente si sente più serena, è felice che Isabella non ce l’abbia con lei e torna a casa con il sorriso sulle labbra, almeno per quanto riguarda una cosa.
 
Il giorno seguente, si alza di buon’ora come non succedeva da tempo e va a scuola, quel pomeriggio vuole tornare a Ris e stare un po’ di tempo con suo zio Ghiro, con Flavia, Costanza e Isabella, come ha sempre fatto, anche a costo di vedere Bart, non le importa, vuole evitarlo o fare finta che non esista, non vuole privarsi di andare a trovare la sua seconda famiglia, anche se non sa che l’aspetta una spiacevole notizia che le sconvolgerà la giornata e la vita.
Prima di entrare in classe viene fermata dal suo compagno di scuola, colui che non ha mai smesso di guardarla e che ultimamente sta venendo a scuola solo per vedere lei.
«Sofia aspetta.» la ferma per un braccio e la fa girare verso di se.
«Davide mi hai fatto prendere un colpo» dice voltandosi per guardarlo, era sopra pensiero e non si è subito resa conto che qualcuno la stava chiamando.
Sofia lo conosce bene Davide, conosce la sua reputazione e il suo carattere ribelle, dentro l’istituto lo conoscono tutti ragazzi e professori.
«Scusami, non volevo... ti ho fermata per chiederti se ti va di uscire con me stasera?» chiede con più gentilezza, ma mantenendo il suo tono spavaldo di sempre.
«Mi dispiace, ma stasera non posso. In realtà non so se voglio uscire con te.» dice spontaneamente non riuscendo come al suo solito a non essere così diretta, ma sorprendendosi per il suo tono gentile e per averle chiesto scusa, non l’aveva mai fatto con nessuno, ma forse è semplicemente la sua tattica per farla cadere ai suoi piedi.
«Se cambi idea questo è il mio numero.» le dice mettendole un foglietto nella mano e poi allontanandosi da lei con un sorriso spavaldo.
Sofia si infila il foglietto in tasca senza nemmeno rendersene conto e si avvia in classe, dimenticandosi pochi istanti dopo ciò che è accaduto.
La giornata a scuola passa in fretta, senza niente di importante, solo qualche interrogazione a cui Sofia è riuscita a cavarsela egregiamente nonostante non avesse studiato molto, per via della situazione che sta vivendo da quando si è lasciata con Bart, ha un po’ trascurato lo studio e deve rimettersi in riga come prima.
Non appena arriva al Ris, si avvicina alle macchinette, si prende qualcosa da mangiare e corre dal suo zietto preferito per dividerla con lui.
Mentre Isabella che ancora una volta si ritrova a essere compagnia di laboratorio di Bart, si allontana ulteriormente da lui, anche se stanno solo lavorando, non appena vede entrare Sofia, Bart se ne accorge e la guarda non capendo.
«C’è Sofia! È appena entrata al Ris e ora sta da Ghiro.» dice indicandola.
Bart alza lo sguardo verso la sua principessa e la vede, è bellissima. L’ha vista solo ieri, ma già sente la sua mancanza, ed è felice che lei si tornata a frequentare i laboratori, però questo lo fa stare anche male, perché una volta sarebbe corsa da lui, lo avrebbe avvisato che sarebbe passata, ora no... ora è tutto diverso e deve accettare la realtà.
«Si ma tanto non è qui per me, non so nemmeno se prevale la felicità di vederla o il dolore di non poterla stringere a me. Forse preferivo che non venisse.» dice amareggiato continuando a guardarla, mentre ride e scherza in compagnia di Ghiro, lui che può godere dei suoi meravigliosi sorrisi e può guardarla negli occhi, darebbe qualsiasi cosa per essere al suo posto, ma non può avvicinarsi purtroppo, sono al Ris e rischia di far capire a tutti i suoi sentimenti e poi non è più certo che Sofia provi lo stesso sentimento.
«Bart non è vero che Sofia non prova più nulla per te, non pensare questo.» intuendo i suoi pensieri e poi nelle sue parole c’era un tono triste.
«Non ne sono più così convinto.. comunque non parliamone dai! Piuttosto ci vediamo stasera?» dice avvicinandosi un po’ a lei e guardandola sorridendo.
«Baaaart! Dai smettila, prima di tutto siamo al Ris e poi Sofia...» sta per dire ma Bart scuote la testa e la interrompe.
Nessuno dei due si accorge che proprio la persona che non dovrebbe saperlo, sta passando in quel momento e ha sentito tutto. Sofia ha visto Isabella in laboratorio e si è recata da lei per andarla a salutare, ma avvicinandosi ha sentito che veniva nominata.
«Tu rispondimi di si e io non insisto più. Allora vieni da me?» ripete.
«Si certo, ci vediamo stasera.» dice guardandolo negli occhi.
Sofia si sente morire a quelle parole e ai loro sguardi complici, conosce perfettamente quello sguardo di Bart, conosce talmente bene lui che sa a memoria ogni suo gesto, movimento degli occhi e tono di voce: tra loro c’è qualcosa, è successo qualcosa, è certa.
Senza farsi vedere, corre a salutare la sua mamma e il suo papà e poi scappa via, troppo triste, arrabbiata e delusa per continuare a stare al Ris, se sapeva che il suo Bart l’avesse dimenticata così in fretta, non si sarebbe fatta problemi a tornarci prima e lei che per tutto questo tempo si è sentita in colpa per come l’aveva trattato e lui invece l’ha subito rimpiazzata e con Isabella, colei che considerava una sua carissima amica e di cui si fidava ciecamente, ecco perché la evitava... Ora Sofia capisce molte cose.
Però prima di fare qualsiasi cosa, vuole accettarsi davvero che tra loro ci sia qualcosa, vuole beccarli sul fatto, andrà sotto casa di Bart l’indomani, prima di entrare a scuola.
Non chiude occhio tutta la notte ripensando alle parole che ha sentito tra loro, proprio ora che stava un po’ riacquistando la sua serenità, ecco che il suo cuore si ritrova di nuovo spezzato in mille pezzi e stavolta non per colpa di altri, ma proprio di colui che considera l’amore della sua vita.
Come stabilito, la mattina si alza molto presto, lascia un biglietto ai suoi genitori che è uscita presto per ripassare per un compito con una sua compagnia di classe ed esce, andando sotto casa del suo Bart, anche se forse non può più considerarlo tale.
Sa bene gli orari in cui esce, molto spesso si è fermata a dormire da lui e poi l’ha accompagnata sotto scuola. Sicuramente lui uscirà alla solita ora, solo che con Isabella non avranno di certo dormito abbracciati, ma... Sofia al solo pensiero sente le lacrime premere per uscire e cerca di ricacciarle dentro, non vuole farsi vedere debole, non vuole far vedere che sta piangendo a causa loro.
Poco dopo Bart e Isabella escono dal portone parlando come se niente fosse, senza accorgersi di Sofia che è pochi centimetri.
«Complimenti! Davvero vi meritate un applauso tutti e due.» dice spuntando da dietro l’albero in cui si trova e parandosi davanti ai due.
«Sofia aspetta non è come credi, io posso...» prova a dire Bart, non appena l’ha vista davanti a sé e pronunciare quelle parole, ha capito subito che lei sa tutto.
«Puoi cosa? Spiegarmi? No non sprecare fiato, ho capito benissimo... Ho capito che sei un bugiardo, ecco cosa ho capito! Si ti ho lasciato io, ma tu... tu ci hai messo meno di una settimana a rimpiazzarmi, è così che mi amavi eh? Mi fai schifo! E mi fai schifo anche tu che ti credevo mia amica e invece sei saltata subito addosso a Bart non appena l’ho lasciato, mentre continuavi a fare l’amica... Mi avete ingannata! Non voglio più vedervi!» dice urlando e non riuscendo più a trattenere le lacrime di dolore che prova, sta piangendo come non credeva possibile, si sente a pezzi, talmente ferita che forse se adesso le sparassero, sentirebbe meno male.
Senza aggiungere altro, si allontana da loro, non vuole dargli la soddisfazione di piangere, ma Bart la raggiunge e la ferma per il braccio.
«Tra me e Isabella non c’è nulla, è solo...»
«Non mi interessa sapere i dettagli, riesco perfettamente a immaginarlo e ora lasciami! Vattene via!» liberandosi dalla sua presa.
Bart però l’afferra di nuovo per la vita e la bacia, Sofia sente il cuore batterle forte a quel contatto con le sue labbra, è da troppo tempo che non sentiva le morbide labbra di Bart su di sé, vorrebbe approfondire quel contatto, lo vorrebbe con  tutto il cuore, ma non può, non poteva prima e adesso che ha scoperto di lui e Isabella ancora meno.
Sofia lo colpisce al viso con uno schiaffo e scappa via, l’ha colpito con tutta la forza che possiede, tanto che Bart si porta la mano sulla guancia dal forte dolore, ma forse la ferità più profonda la prova nel cuore, nel sapere che ha ferito la persona più importante della sua vita, solo adesso si rende conto dello sbaglio che hanno commesso.
Isabella ha assistito a tutta la scena con le lacrime agli occhi, Sofia non doveva venirlo a sapere così, sapeva che prima o poi sarebbe accaduto, per questo non voleva che tra lei e Bart iniziasse, nonostante l’attrazione fisica che provano l’uno per l’altra, sapeva che Sofia l’avrebbe presa così, ma come darle torto? Sa altrettanto bene che adesso non vorrà più vederla e che la loro amicizia è persa per sempre.
Sofia si mette alla guida del suo motorino e arriva sotto scuola ancora in lacrime, è sconvolta, non riesce a crederci che Bart, il suo Bart sia stato capace di una cosa del genere, non sa cosa ci sia tra loro, se sia solo divertimento o altro, ma nemmeno vuole saperlo, si sente troppo ferita e delusa. Ferita e delusa da due delle persone più importanti della sua vita e non vuole più sentire parlare di loro.
«Sofia che è successo? Perché piangi?» Davide vedendola arrivare con gli occhi arrossati e gonfi, si avvicina a lei, in realtà si è avvicinato per cercare di convincerla a uscire insieme, non ha intenzione di demordere finché non dirà si, non è abituato a prendere un rifiuto con le ragazze, di solito tutte cadono ai suoi piedi come se niente fosse, tutte tranne Sofia ed è anche per questo che la vuole a ogni costo.
«Niente... Non sto piangendo!» dice guardandolo seria, non ha intenzione di dare spiegazioni a lui e poi ultimamente se lo ritrova un po’ troppo spesso intorno e non riesce a capirne il motivo, o meglio lo intuisce perfettamente, ma non le interessa.
Però subito dopo senza nemmeno rendersene conto, si ritrova a dire qualcosa di cui non si credeva capace.
«Non mi va di entrare oggi, ti va di andare a fare un giro?» propone Sofia a Davide.
Davide sorride compiaciuto e accetta più che volentieri, non desiderava altro, così potrà insistere e convincerla ad uscire con lui anche quella sera.
Camminano per Roma, girando senza una meta precisa, scherzando e ridendo, ritrovandosi a parlare di tutto, Sofia gli ha perfino confidato perché stava piangendo e della sua storia con Bart senza rendersene conto.
«Sofia non ti meritano, credimi! So che adesso ci stai male... ma con il tempo tutto passa e poi per ogni delusione c’è un rimedio infallibile.» dice guardandola negli occhi.
«Sarebbe?» chiede Sofia guardandolo a sua volta, sa già che ne sta per dire una delle sue, in quelle poche ore che è stata accanto a lui, ha già imparato a conoscerlo.
«Uscire con un amico... Per esempio con me! Ti porto in un locale molto carino che conosco, ci sono i miei amici a cui sicuramente starai molto simpatica, ti offro qualcosa da bere, ti diverti e soprattutto ti distrai non pensando a quei due cretini che non sanno cosa si perdono! Alla faccia loro ti diverti stasera!»
«Non avevo dubbi che mi dicessi di uscire con te...» ribatte scuotendo la testa e ridendo di gusto, ha centrato in pieno il suo rimedio, però ha imparato a conoscerlo meglio e anche se una parte di sé vorrebbe dire no e passare la serata a casa a piangere, l’altra vuole divertirsi, fare nuove amicizie e dimenticare. È combattuta, ma alla fine prevale la voglia di uscire e divertirsi, infondo ha solo 18 anni ed è questo che deve fare divertirsi.
«Accetto di uscire con te, mi va proprio di uscire a divertirmi e conoscere i tuoi amici.» sorridendo.
«Così mi piaci! Hai 18 anni e devi goderti la vita, di ragazzi al mondo ne esistono tanti, non ne vale la pena di piangere per uno come il tuo ex.»
Sofia gli da ragione e sorride, non vede l’ora di passare una serata diversa.
Dopo la mattinata Sofia va subito a casa per iniziare a prepararsi. Vuole vestirsi carina per la serata, opta per un jeans e una camicetta in cui lascia slacciati i primi tre bottoni, è stato fatto di proposito, le scarpe con il tacco, ma non troppo perché vuole essere comoda allo stesso tempo, tanto che Orlando quando la vede scendere così, la guarda contrariato.
«Signorina, dove credi di andare vestita così?» chiede guardandola, lui e Lucia sono seduti in salotto, hanno appena finito di sparecchiare e la vedono scendere, Orlando è stato contrario a quella uscita fin dall’inizio, ma poi ha accettato sapendo che alla sua Sofia avrebbe fatto bene, visto che ultimamente l’ha vista molto giù di morale.
«Perché che ho che non va?» fa finta di non capire e lo guarda divertita.
«Ti faccio notare che la camicetta comprende altri 3 bottoni...» ribatte, ricevendo un pizzicotto da parte di Lucia e una risata da Sofia che esce senza aggiungere una parola.
Non appena lei e Davide arrivano al locale, si presenta ai suoi amici e subito inizia a chiacchierare come se li conoscesse da sempre, infondo è sempre stata una ragazza molto socievole e senza problemi di socializzazione, non si può dire lo stesso dell’alcool però. Non è abituata a bere alcolici e quindi dopo il primo cocktail, già sente la testa girare, però si sta divertendo da morire, sta ballando, ridendo e scherzando con tutti e senza sosta continua a bere, non rendendosi conto che non è quasi più padrona delle sue azioni.
«Sofia ti stai divertendo?» le chiede Davide mentre sono vicinissimi a ballare, lui le stringe i fianchi e la guarda incantato, quella sera Sofia è di una bellezza strabiliante e lui è ancora più attratto da lei.
«Da morire, grazie Davide per avermi convinta a venire, se non fosse stato per te starei a casa a piangere per quel deficiente che non mi merita.» risponde senza minimamente pensare a quello che sta dicendo, è l’effetto dell’alcool che la fa parlare a sproposito e fare gesti che non avrebbe mai fatto, come stringersi ancora di più al suo nuovo amico e ballare stretta a lui.
«Mi offri un altro cocktail? L’ultimo che abbiamo preso era buonissimo...» sussurra Sofia all’orecchio del suo amico, lui la prende per mano e la conduce verso il bancone ordinandone  altri due. Lo bevono tutto in una volta, scoppiando a ridere subito dopo.
A fine serata, quando è ora di tornare a casa Sofia è completamente ubriaca, parla da sola, dice cose senza senso e ride senza un motivo, dando corda a tutto quello che dice Davide, non rendendosi conto.
«Certo che ci vediamo anche domani, puoi contarci! Stasera mi sono troppo divertita, non passo una serata così bella da non so nemmeno io quanto, credo che mai in vita mia mi sia divertita così.» gli dice una volta arrivati sotto casa e lui l’ha fatta appoggiare al muretto davanti casa sua e la guarda negli occhi.
«Ne sono contento, anch’io con te sono stato benissimo e inoltre ti trovo incredibilmente bella.» avvicinandosi sempre di più a lei e colmando la distanza che li divide.
Sofia non ne capisce nulla, non riesce a capire cosa sta succedendo esattamente, sente solo le labbra del suo amico sulle sue e a sua volta socchiude le sue in modo da approfondire quel contatto.
«Ora devo andare, sono le 5 di mattina, i miei mi uccidono...» ridendo di gusto e separandosi da lui, sa bene che l’ha baciato, ma in quel momento non se ne rende conto pienamente, o semplicemente non vuole dare peso alla cosa, vuole divertirsi e basta, smettendo di essere la brava ragazza che è sempre stata, è stufa di esserlo e finalmente adesso che si è divertita come probabilmente non è mai accaduto, non vuole tornare a essere la Sofia di prima, Davide ha ragione ha solo 18 anni e deve fare ciò che vuole, divertirsi e fregarsene di tutto il resto, se non si diverte ora non potrà più farlo.
Rientra in casa cercando di non fare rumore, se i suoi scoprono che non è rientrata si dovrà subire una lunga paternale, ma non ci riesce molto, prima non riesce a infilare la chiave nella serratura, così passa almeno mezz’ora a tirare la porta per cercare di aprirla, una volta entrata per sbaglio la fa sbattere e scoppia a ridere da sola per quel piccolo errore e nell’accendere la luce, urta la mensola con i libri e li fa cadere tutti a terra.
Lucia e Orlando che hanno aspettato svegli tutta la notte il rientro di Sofia, sono sul divano e non appena lei accende la luce, le si parano davanti. In realtà si sono appisolati verso le due, ma poi Orlando si è alzato di soprassalto all’improvviso per controllare se Sofia era rientrata, ma niente e ha svegliato Lucia e sono rimasti svegli a vedere il tempo scorrere, senza nessuna traccia di Sofia che nemmeno ha risposto al telefono.
«Ti sembra questo l’ora di rientrare? Ti rendi conto di che ore sono Sofia? Le 5 del mattino, per giunta senza la ben che minima chiamata, ci siamo preoccupati, il tuo cellulare squillava a vuoto. Per giusta rientri completamente ubriaca» la rimprovera Orlando, non vedendola rientrare si è seriamente spaventato, credendo che le fosse successo qualcosa, specie perché non rispondeva.
«Ero in discoteca a divertirmi con dei miei amici, non l’ho sentito, mica l’ho fatto a posta e non sono ubriaca, ho solo bevuto 2 – 3 bicchieri, nulla di più.» ribatte Sofia, mentre intanto l’effetto dell’alcool le sta facendo girare la testa e venire il mal di stomaco.
«Non è una giustificazione. Inoltre signorina non credere che non andrai a scuola, ci vai lo stesso e anche di corsa, sappilo!» continua a rimproverarla suo papà.
«Che palle!» sbuffa guardando i suoi genitori negli occhi.
«Sofia non dire parolacce.» interviene Lucia, è arrabbiata, non si è mai comportata così Sofia, ha sempre avvisato quando tardava per rientrare e soprattutto non ha mai fatto così tardi in vita sua, per giunta dopo aver bevuto, si sono accorti subito che è ubriaca.
Sofia sta per replicare, ma non ci riesce perché deve correre in bagno, sale le scale di corsa, ma non fa in tempo ad arrivare che rimette alla fine delle scale e subito dopo si appoggia allo corrimano, non riuscendo a stare in piedi. Orlando si precipita al suo fianco e l’aiuta ad andare in camera, mentre Lucia va a preparare un caffè amaro, aiuta a far passare un po’ la sbornia e a pulire il pavimento.
Lucia le porta il caffè amaro, l’aiuta a mettersi il pigiama e poi Sofia si addormenta, non capendo più niente, solo con il forte bisogno di dormire.

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Capitolo 20
*** Una serata speciale... Con finale amaro. ***


 
Da quella sera in cui Sofia era tornata a casa completamente ubriaca erano passate due settimane…
Era stata punita severamente…
Sembrava che le cose andassero meglio,in realtà non era così,era solo diventata brava a fingere…
Usciva dalla finestra di nascosto.
Dinnanzi ai suoi genitori era la Sofia di sempre più o meno ma lontano da casa cambiava completamente personalità.
Il dolore che aveva provato sentendosi tradita dalle persone che riteneva importanti l’aveva cambiata…
L’amore della sua vita e la sua amica l’avevano tradita,ferita,presa in giro.
Orlando e Lucia,preoccupati per la loro Sofia non si erano dati tregua,avevano cercato di starle il più vicino possibile trascurando loro stessi ed i loro momenti d’intimità…
Visto che sembrava che tutto stava tornando alla normalità adesso si poteva provare a pensare un po’ ad altro…
A loro due ad esempio.
Orlando sono giorni che studia nei minimi dettagli tutto,ha organizzato parte della sorpresa…
Deve solo iniziare a realizzarla…
Un pomeriggio esce prima dal R.I.S chiedendo a Ghiro di coprirlo con Lucia…
Lui scoppia a ridere…
Come fa a “coprirlo” la sua assenza si nota…
Penserà a qualcosa…
Orlando sta per uscire e ghiro gli urla
«mi devi un grossoooooooooooooooooooooooo favore»
Il tenente Serra l’ha sentito urlare da fuori la porta a vetri del R.I.S torna indietro nella speranza che sia ancora lì in corridoio per fargli segno che deve stare zitto e non attirare la sua attenzione,ma Ghiro è già fuggito,si è nascosto.
Velocemente Orlando esce di nuovo…
Nel tragitto per il negozio pensa alla sua piccola principessa che in questo periodo è turbata,si sente in colpa al pensiero che lui è fuori per preparare una serata romantica per Lucia…
E’ pur vero che da dopo la punizione le cose sembrano andare meglio…
Non né è certo,però vuole credere che abbia capito…
O forse si sta solo dando mille giustificazioni pur di passare un po’ di tempo da slo con sua moglie…
Pensa di essere un po’ egoista… Un cattivo padre…
Non sa che fare…
Improvvisamente gli viene un’idea… Lui procederà con i preparativi per la serata,coinvolgerà Sofia e vedrà come si evolve la situazione…
Le manda un messaggio:
“Sof,ascolta… Ti và di darmi una mano con una sorpresa per mamma? Vorrei darti una sorellina… Voglio un’altra principessa in casa…
So che tu sei dalla mia parte,mi aiuti? Io sono letteralmente scappato dal R.I.S ho chiesto a Ghiro di “coprirmi” ma non credo durerà molto… Tu che sei la mia socia,aiuteresti il tuo paparino? Andresti a comprare delle candele bianche? Quelle piccole dentro le ciotoline in alluminio… Fammi sapere. Papà”
 
Sofia sente vibrare il cellulare,le è arrivato un messaggio mentre è in classe,non capisce chi la possa cercare a quell’ora,quando legge papà rimane un attimo perplessa a guardare il display,apre la bustina e sorride man mano che legge… Non ci pensa un secondo di più…
 
“Ovvio papi,sono o non sono la tua alleata… Ci sto!Ti aiuterò a giocare sporco…
Tanto so bene che stai organizzando una serata romantica con mamma per “allargare la famiglia”
 
Subito invia.
Poco dopo riceve la risposta del suo papà
 
“Sapevo che la mia principessa mi avrebbe spalleggiato!Vedrai,avrai presto la sorellina che tanto desideri…
 
Sofia quando sente vibrare nuovamente il cellulare sorride,legge immediatamente il messaggio trattenendo a stento il sorriso.
E’ proprio un mito e un mattacchione il suo papà
Così risponde per l’ultima volta
 
“Sarebbe anche ora…!!!”
 
 
Orlando sorride leggendo la risposta di Sofia,felice di vedere che lei sta tornando ad essere la Sof di sempre si dirige nei vari negozi in cui prendere ciò di cui ha bisogno…
Per completare la lista infatti deve prendere:fragole,champagne,panna,cioccolao bianco,al latte e fondente.
E non solo…
Manca il regalo per la sua Lu.
Sono giorni che ha in mente cosa regalarle…
Certo non s’intende molto d’intimo femminile,ma ci proverà…
Entra nel negozio e si dà un’occhiata intorno,improvvisamente viene colpito da una sottoveste,almeno questo è ciò che sembra a lui…
E’ in raso,nera ma i laterali sono di un altro tessuto e sono trasparenti…
A questo pezzo unisce aiutato dalla comessa  coulotte,giarrettiera e guepiere…
Esce soddisfatto dell’acquisto e si dirige a casa a preparare tutto
Deve infatti fondere i vari tipi di cioccolato,lavare le fragole,preparare il cestello con il ghiaccio e la bottiglia…
Ma non si perde d’animo ha un’ora e mezza prima che Lucia torni a casa.
E’ andato a chiamare Sofia per farsi aiutare a disporre le candele dall’ingresso di casa fino alla loro stanza.
Sofia ad un certo punto lo chiama
«Papààààààààààààààààààà»
Orlando esce dalla cucina con indosso il grembiule,quando Sofia lo vede scoppia a ridere di gusto,ricevendo dal suo papà lo strofinaccio in pieno viso
«Senti,ti volevo dire che io ho eseguito gli ordini,sarò in camera mia,con le cuffie e la musica ad alto volume visto che la casa non è insonorizzata»
Scoppia ancora a ridere mentre orlando si limita a scuotere la testa,la sua piccola principessa non cambierà mai…
Però di una cosa è contento la vede un po’ meglio…
Sta meglio!
Sofia ha dei giorni in cui riesce a vincere sul dolore è questo è uno di quelli,altri dove vince il dolore…
Orlando è a buon punto!
Il pacchetto per Lu è in camera sul letto con un bigliettino sopra…
Deve portare il vassoio con le fragole,lo champagne,le ciotoline con i tre tipi di cioccolato e quella con la panna in camera sul letto,disporre tutto,accendere le candele perché la sua Lucia sta per arrivare,andarsi a preparare e nascondersi…
Una volta accese tutte le candele e spente tutte le luci si và a preparare,l’orologio svizzero di sua moglie sta per arrivare.
Quando Lucia parcheggia nel vialetto e vede solo deboli luci provenire dall’interno della casa resta per qualche secondo ferma,seduta in macchina a pensare,non capisce come mai sia tutto spento.
L’unico modo per capire,per sapere è entrare…
Così entra ma con in mano la pistola…
Solo quando vede le candele a terra la posa…
Dev’essere una sorpresa del suo Orlando!
Segue la lunga scia luminosa e arriva fino alla camera da letto,lì vede tanti petali di rose rosse sul letto,un pacchetto con un biglietto e su un vassoio le fragole,lo champagne e i vari tipi di cioccolato nonché la panna.
Sorride e si guarda intorno alla ricerca di Orlando,ma lui non c’è…
La sua attenzione si rivolge di nuovo al pacchetto,lo prende tra le mani e lo guarda,il sacchetto le lascia intuire solo il negozio…
Ma conoscendo Orlando quel pacchetto la stupirà
Prende il biglietto e lo legge.
 
INDOSSA TUTTO
 
Quelle due semplici parole le mettono ancora più curiosità così apre velocemente la scatolina ed estrae il contenuto…
Guarda per un lungo istante tutto e sorride,il suo Orlando l’ha stupita…
Con i vari indumenti in mano si dirige in bagno per indossarli…
Poco dopo è in camera,ma suo marito non c’è…
Spalle alla cabina armadio si guarda intorno quando ad un tratto le mani di suo marito si posano sui suoi occhi ed inizia a baciarla sul collo.
Lucia getta indietro la testa e chiude gli occhi.
Orlando sorride,la sorpresa è riuscita…
Si sposta dinnanzi a lei e ammira la sua bellezza…
Quel completino poi le sta divinamente!
La prende per mano e la conduce sul letto.
Lucia si lascia guidare da Orlando.
Una volta seduti al centro del letto possono iniziare la loro serata.
Orlando intinge la fragola nel cioccolato bianco ed imbocca la sua Lu,gliene fa assaggiare una con ogni tipo di cioccolato e poi passa alla panna.
Occhi negli occhi senza mai abbassare lo sguardo Lucia imbocca Orlando,poco dopo quando lui sta per imboccarla di nuovo lei lo ferma
«Amore,se vuoi che io ceda e dica si a tu sai cosa dovrai farmi bere molto… Anche perché so bene qual è lo scopo della serata! Sussurra baciandolo poco dopo sulla punta del naso
«Devo per forza tramare qualcosa per organizzarti qualcosa di romantico?» Ribatte orlando cercando di restare serio,sa che Lucia ha capito tutto…
«Quindi,tu vuoi dirmi che tutto questo non centra con la richiesta che hai avanzato? Quella famosa richiesta che riguarda la possibilità di allargare la famiglia?»
Orlando sorride e si avvicina alle sue labbra per baciarla,Lucia non si tira indietro lo ricambia con passione,l’avvicina a sé,porta le braccia sul suo collo ed inizia a giocare con i capelli all’altezza della nuca.
Il bacio cresce d’intensità,si separano solo per prendere un attimo fiato e spostare il vassoio dal letto,poco dopo le loro labbra tornano a cercasi…
Orlando si sposta sul collo,sulla spalla…
Inizia piano a liberarla dagli indumenti,con lentezza ma deciso…
Lucia a sua volta inizia a sfilare i suoi,li attende una notte d’amore tutta per loro.
Intanto Sofia nella sua camera pensa a Bart,ai loro momenti felici…
Sorride,né sente la mancanza ma quando con la mente torna al giorno in cui ha scoperto di lui ed Isabella inizia a piangere disperata…
Poco dopo però un messaggio sul cellulare la distrae…
E’ Davide!
 
Ti aspetto al pub dell’altra volta…
 
Sofia in quel momento presa dalla malinconia e dal bisogno di sorridere decide di andare,ma c’è un piccolo problema… Come arrivare a Testaccio a quest’ora?
Improvvisamente però si ricorda del foglio rosa…
Tanto è tardi,anche se guida sola,non pensa che la fermeranno.
Così giusto il tempo di confermare la sua presenza,sistemarsi e si dirige piano,piano in garage.
Arriva sana e salva al locale,trascorre la serata con i nuovi amici e beve un po’ troppi cocktail considerato che deve guidare per poi tornare a casa…
Non è ubriaca,ma brilla…
Pochi chilometri dopo il locale una pattuglia di carabinieri alza la paletta e le indica di accostare…
A fermarla è qualcuno che Sofia conosce molto bene…
«Favorisca patente e libretto prego… Sofia? Ma che ci fai tu alla guida e per giunta fuori casa a quest’ora»
«Zio Guido!»
Sofia inizialmente presa a cercare i documenti non ci aveva fatto caso fosse il suo zietto…
Nemmeno Guido perché dopo aver fato segno alla macchina di accostare si era voltato a parlare con un sottoposto,meccanicamente aveva preso i documenti e solo dopo guardandoli l’aveva vista.
«Ecco, che i guai abbiano inizio!»
Aveva sussurrato Sofia.
«Ma sei impazzita?Hai solo il foglio rosa,ancora non puoi guidare sola e poi dove stavi andando? Ma i tuoi lo sanno?»
Guido l’aveva sommersa di domande.
«Pensi che se lo sapessero sarei qui!?»
Aveva risposto sarcasticamente Sof
«Sofia, Marta,Ludovica Brancato!»
L’aveva richiamata suo zio.
«No,pure tu no zio… Mi bastano i miei che mi rimproverano usando il nome e cognome per esteso… Comunque hai dimenticato Serra!»
«Sofiaaaaa!»
L’aveva richiamata nuovamente suo zio…
«Non lo dirai ai miei genitori vero? Mi metterebbero in punizione a vita ed addio patente… E poi non puoi rovinare la loro serata!»
Guido nota che Sofia ha bevuto e vuole capire quanto,le fa fare il test e quando vede la percentuale ci resta male…
Non è alta,ma da sua nipote immaginava un comportamento più responsabile…
«Ti accompagno io a casa signorina,passa dal lato passeggero!»
Le dice serio Guido,mentre Sofia in silenzio si sposta,sà bene che quella ragazza non è sua nipote,che qualcosa la turba e che si sta lasciando andare…
«Ma possibile che i tuoi non ti abbiano sentito uscire,prendere la macchina? Dove sono?»
«Se fossi impegnato con zia Agnese ad allargare la famiglia nemmeno tu presteresti attenzione a rumori che vengono dall’esterno… Ecco,loro sono impegnati…»
Guido scoppia a ridere,nonostante si sforzi di non farlo…
Una volta arrivati a casa sale con lei,l’accompagna in camera e poi si dirige verso la stanza di sua sorella e suo cognato,bussa,copre gli occhi con la mano ed entra…
Lucia ed Orlando si coprono con il lenzuolo immediatamente…
«Io se fossi in voi controllerei meglio vostra figlia!»
Gli dice,poi chiude la porta e si dirige alla porta,Lucia indossa al volo la vestaglia e lo segue chiamandolo
«Guido,Guido!»
Lui si ferma,si volta in direzione di sua sorella e:
«Ho fermato Sofia ad un posto di blocco,è uscita in macchina,senza patente e per di più aveva bevuto…»
Dopo averla informato và via…
Orlando raggiunge Lucia…
Ha sentito tutto,la guarda incredulo,insieme si dirigono da Sofia,sono molto delusi ed arrabbiati per il suo comportamento.
Nonostante Orlando sia arrabbiato è anche molto preoccupato,decide quindi di non sgridarla,di provare a capire il perché di quel gesto e di fare l’arbitro della situazione… Lucia è arrabbiatissima,sà bene che verrà detto qualcosa che in realtà nessuno pensa,la rabbia porta a questo…
«Si può sapere cosa ti è saltato in mente signorina? Ti rendi conto di quello che hai fatto?»
Lucia è furiosa,ha alzato il tono della voce di molto,di solito lei e Sofia sono complici,si capiscono al volo,mai l’aveva rimproverata in questo modo.
«Ti rendi conto che potevi giocarti per sempre la patente? Ma tranquilla anche se tiè andata bene perché c’era zio Guido non la passerai liscia,sappilo! Ti peremetteremo di prendere la patente si,ma una volta presa la sequestrerò e non guiderai fino a che non lo riterrò opportuno!»
«Fai quello che vuoi non mi interessa»
Sofia risponde a tono a Lucia,non l’aveva mai fatto,ma in questo momento non sopporta nessuno…
Poi la sua mamma invece di capirla,provare a chiedere cosa le stia succedendo l’aggredisce così…
Magari non le avrebbe detto cosa le succede,avrebbe inventato una bugia… Ma almeno provarci…
«Tanto hai sempre ragione tu! Non ti chiedi cosa ho,cosa mi succede mi stai semplicemente urlando cntro»
«Che hai?Che ti succede,parlami,parlaci Sofia»
«Eh no…! Troppo comodo adesso,perché te l’ho detto io… Lasciami in ,pace,lasciatemi in pace!»
«Non finisce qui signorina!E noi andiamo via quando abbiamo finito! Comunque sei in punizione,sappilo!»
«Non mi interessa, qualsiasi cosa mi toglierai, in qualsiasi modo mi punirai la cosa a cui tenevo di più al mondo mi è stata già portata via! Tu cosa né sai,tu ch sei sempre e solo presa dal tuo lavoro a tal punto che non vuoi fare la mamma,avere un altro figlio!»
Lucia a quelle parole così dure colpisce Sofia con uno schiaffo,subito dopo però se né pente e prova a rimediare.
«Mi dispiace Sofia!»
«Ho detto vatteneeeeee!»
Le urla contro per poi buttarsi sul letto, Lucia và via piangendo,mentre orlando si avvicina a Sofia,si siede sul letto e le accarezza i capelli.
«Principessa,che ti succede?Non ti riconosciamo più… Siamo preoccupati!»
«Non chiamarmi principessa,non ho più due anni»
Ribatte duramente
Sofia con la faccia contro il cuscino respinge anche le attenzioni del suo adorato papà
«Perché non parli,non i dici cos ti fa stare così male,cosa ti preoccupa!Magari possiamo aiutarti…»
«No! Non potete! Adesso vorrei dormire perfavore.»
Orlando le dà un bacio,si alza e và via,chiudendosi alle spalle la porta.
In camera trova Lucia seduta sul letto che piange.
Ripensa a quello schiaffo,il primo che ha dato a Sofia in diciotto anni,non era mai accaduto!Forse ha perso la pazienza troppo presto,si è arrabbiata solo perché le ha risposto a tono,ma anche lei non era davvero la sua Sofia.
«Amore,dobbiamo capire cosa le succede,non è la nostra Sofia…Non dobbiamo aggredirla,ha sbagliato si,ma cerchiamo di capire standole vicini e mostrandoci tolleranti… So che ti sei pentita di quanto successo,ma tranquilla,chiarirete… Farete pace e tutto andrà a posto,tu non volevi darle quello schiaffo e lei non pensava nulla di quello che ha detto.»
Lucia abbraccia Orlando,le sue parole sono sempre di sostegno ed aiuto.
La capisce senza bisogno che lei dica nulla…

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Capitolo 21
*** Rischi e segreti svelati ***


 
Sofia nonostante l’ultima discussione avvenuta con sua mamma molto brutale, ha continuato a fare come voleva, uscendo di nascosto mentre loro dormivano, rientrando in tarda notte, anche la mattina presto e sempre completamente ubriaca, ormai non se ne rende nemmeno più conto di quanto beve, grazie all’alcool riesce a evadere dalla realtà, a sentirsi meno sola, meno ferita, meno tutto... Con Davide si diverte, ma ha messo in chiaro che non vuole una storia con lui, quella sera quel bacio è stato uno sbaglio, però ogni tanto continuano a salutarsi con un bacio, di solito quando Sofia è molto ubriaca da non ricordare praticamente nulla.
A scuola non ci va quasi più, molto spesso preferisce passare la mattinata con i suoi nuovi amici che entrare a scuola e sorbissi quelle interminabili 6 ore di lezione, le volte in cui decide di entrare, non è mai preparata, più volte ha risposto in malo modo ai professori e non è andata alle interrogazioni o ha consegnato in bianco il compito, facendo precipitare notevolmente la sua media scolastica impeccabile. I professori sono molto preoccupati, non capisco come mai la loro studentessa modello, di punto in bianco si è trasformata in un’alunna scontrosa, indisciplinata e costantemente assente, proprio quest’anno che poi è all’ultimo anno e deve sostenere la maturità.
Ma Sofia è troppo presa dal suo dolore per rendersi conto del cambiamento che ha fatto, non le interessa più nulla... Nemmeno di perdere l’anno.
Quella mattina Lucia, è nel suo ufficio e sta parlando con Generale Abrami e il Maggiore Rambaudi, quando le suona il cellulare.
Si scusa con i due superiori e loro le concedono di rispondere, in caso la chiamano per un nuovo caso o per quello su cui stanno indagando in questi giorni.
Dall’altra parte del telefono, c’è la preside della scuola di Sofia, molto preoccupata che vuole convocarla.
«è successo qualcosa a Sofia?» chiede preoccupata Lucia sentendo che si tratta della scuola, di solito chiamano sempre quando è successo qualcosa di grave e per Sofia non avevano mai chiamato, a parte quando Sofia si era inventata la storia sul suo papà per non dire la verità.
«No non proprio... volevo solo convocarla per oggi pomeriggio per parlare di sua figlia,è un argomento molto delicato, non vorrei parlargliene per telefono, riguarda i voti e le assenze.»
Lucia fissa un appuntamento per il primo pomeriggio e chiude al conversazione, completamente sconvolta, voti e assenze? Come assenze? Quindi la sua Sofia non sta andando a scuola, Lucia non riesce a crederci, pensa addirittura che ci sia stato uno sbaglio, che hanno chiamato la mamma della Sofia sbagliata, ma poi si rende conto che la sua bambina non è più la stessa, che c’è qualcosa che la turba, la rende scontrosa, intrattabile a casa e fuori casa, non viene nemmeno più al Ris, non è più la stessa e ora anche a scuola.
«Lucia è successo qualcosa?» chiede il generale vedendola completamente assorta nei suoi pensieri, mai sul lavoro l’aveva vista così distratta dopo una telefonata, anche se personale.
«Si, era la scuola di Sofia, a quanto pare sta dando problemi, devo andare là nel pomeriggio.» dice spontaneamente.
«Spero che si risolva tutto, naturalmente.» cerca di rassicurarla il generale e poi si congeda, raccomandandosi di tenerlo aggiornato sul caso, ma anche su Sofia, è molto affezionato alla piccola mascotte del Ris, come tutti del resto.
Lucia invece va da Orlando, vuole parlare con lui di questa storia della scuola di Sofia.
Orlando appena la vede avvicinarsi capisce subito che è successo qualcosa che non va, lo vede dai suoi occhi.
«Oggi pomeriggio devo andare a scuola da Sofia, mi ha convocato la preside per parlarmi dei suoi voti e delle assenze, ha detto che vuole assolutamente vedermi che è qualcosa di delicato.» ripete prontamente tutta la conversazione a Orlando, prima che lui glielo chieda, tanto sapeva che stava per farlo, come lui vede dai suoi occhi se è felice, preoccupata, triste e qualsiasi altro stato d’animo, anche lei n’è capace, ormai conosce ogni mossa, domanda di suo marito, inoltre è sempre stato un libro aperto per lei.
«Cosa stai pensando Lu?» chiede diventando improvvisamente cupo in volto anche lui, ha una brutta sensazione.
«Che nostra figlia non vada più a scuola, hanno parlato di assenze... che dobbiamo fare? Che cos’ha?»
«Non lo so, non so più che pensare... non si apre nemmeno con me.»
A Orlando inoltre quasi dispiace di non poterci andare, ma sta lavorando con Ghiro a un caso molto delicato, vorrebbe abbandonare tutto e correre a capire a scuola cosa sta succedendo e subito dopo correre dalla sua piccola e farla reagire, cercare di aiutarla...
«Non ti preoccupare, appena sono fuori ti chiamo e ti dico cosa mi ha detto.» per rassicurarlo del fatto che non potrà esserci.
Il resto della mattinata passa velocemente, Lucia è già con la testa a scuola, infatti quando è l’ora di entrare nell’ufficio della preside non esita un secondo, ma ha anche paura di quello che lei dovrà dirle.
Viene fatta accomodare e nota che con lei c’è anche la professoressa coordinatrice di classe di Sofia, questo non è per niente un buon segno.
«Vengo subito al punto signora Brancato: Sofia non viene più a scuola, questa settimana non si è presentata per niente, quando c’è risponde male, in modo prepotente, i suoi voti sono notevolmente scesi di media perché non studia più, si presenta in classe impreparata... se continua di questo passo rischia di perdere l’anno.» dice la professoressa.
Lucia rimane completamente senza parole, sembra davvero che stanno descrivendo un’altra Sofia, perché la sua fine a un mese fa non si sarebbe mai azzardata a fare una cosa del genere, perché adesso se ne frega di ogni cosa, non le importa nemmeno di perdere l’anno e non capisce il motivo di questo suo strano comportamento, deve e vuole cercare di capire.
«Non so da cosa dipenda, non so perché si comporti così... è da un periodo che usa modi strafottenti anche con noi a casa e non vuole parlare di cosa la far star male.» confessa alla preside e alla prof.
«Ma in famiglia va tutto bene? Scusi la domanda... ma potrebbe essere che tra lei e suo marito è un periodo particolare e lei ne risenta.» prova ad ipotizzare la preside per cercare di capire la situazione, non vuole che una delle sue migliori allieve, finisca per perdere l’anno per qualcosa che sicuramente è facilmente risolvibile, a tutti gli adolescenti è capitato di fare qualche cavolata.
«Si certo, tutto bene tra noi,  io e mio marito lavoriamo molto questo si, purtroppo facciamo un lavoro che ci tiene spesso impegnati, ma per Sofia questo non è mai stato un problema, anzi... con il resto della squadra ha un rapporto splendido e dopo la scuola passava il pomeriggio con noi e loro, studiando.» dice ancora una volta con sincerità, anche lei vuole capire cos’ha Sofia, la sua Sofia ed è giusto affidarsi a chi ci capisce più di lei, come sicuramente le due donne con cui sta parlando.
«Un fidanzato che l’ha lasciata? Spesso questo è un trauma per le ragazze giovani come Sofia, soprattutto se è il primo amore.»
Lucia fa spallucce, non sa niente purtroppo e in questo momento si sente una pessima madre perché non sa nemmeno se la sua Sofia ha un fidanzato, quasi ha ragione lei quando le ha detto che sta sempre a lavoro e non si interessa alle persone che ha intorno.
«Provi a parlare con lei, magari in un momento che è più tranquilla, perché sarebbe un peccato ricorrere a uno psicologo, rischieremmo di farla chiudere ancora di più.» dice la professoressa cercando una soluzione, un modo per capire cosa la turba così tanto, perché è un vero peccato buttare all’aria cinque anni di sacrificio, soprattutto visto il percorso accademico imbeccabile di Sofia.
Promette di capire e aiutare Sofia e che le dispiace per i problemi che sta creando, per poi congedarsi con la speranza di risolvere al più presto e che Sofia non debba perdere l’anno, ma con un senso di colpa ancora più profondo... e se davvero la causa del dolore di Sofia fosse davvero le sue continue assenze? Il fatto che passa la maggior parte del tempo a lavoro? Il fatto che si senta abbandonata e sola, anche perché non passa più al Ris e questo è molto strano da parte di Sofia, perché non ci è stata mai una volta che non si è presentata con il suo sorriso a trentadue denti e la voglia di far casino per il corridoio, mentre tutti lavorano.
Lucia mentre è in macchina e si sta avviando verso casa per parlare con Sofia, quel pomeriggio non tornerà al Ris, telefona ad Orlando per dirgli tutto.
«Che cosa?» chiede sconvolto non riuscendo a credere alle proprie orecchie e: «Sei sicura che stai parlando della nostra Sofia?» davvero incredulo e seriamente preoccupato, la situazione è più grave di quanto immaginava.
«Si purtroppo... Sofia rischia di perdere l’anno se non si rimette subito in carreggiata. Ora sto andando da lei, provo a parlarle, a capire... Forse solo di un po’ del nostro affetto ha bisogno.» risponde cercando di capire, ipotizzare e sperando che sia solo questo, un modo per attirare la loro attenzione.
«Certo amore fai bene, appena ho finito torno anch’io e se posso esco un po’ prima per stare con voi.» prima di chiudere la conversazione e iniziare a pensare alla sua piccola e allo strano e radicale cambiamento che ha fatto in questi ultimi mesi, che si tratta di un ragazzo? Un ragazzo che l’ha fatta soffrire al punto da toglierle per sempre il suo meraviglioso sorriso? Al punto da farla cadere così in basso? Non sa più che pesci prendere e si sente impotente senza poter far niente, a parte starle vicino, per cercare di levigare il suo dolore.
Non appena arriva a casa Lucia posa la borsa sul divano e va verso la camera di Sofia, bussa a lungo, ma vedendo che non risponde decide di entrare ugualmente.
Sofia è sdraiata sul letto con le cuffie alle orecchie e con gli occhi chiusi, ma appena sente aprire la porta si irrigidisce.
«Non si usa più bussare prima di entrare?» dice seccata.
«L’ho fatto, ma non mi hai risposto.» risponde con tono calmo e tranquillo Lucia, non vuole arrabbiarsi, è lì per comprendere le ragioni che hanno spinto Sofia ad aggiungere in quei modi, a lasciarsi andare così, diventando completamente un’altra persona.
«Significa che non mi andava di rispondere forse o che non ti ho sentito, ma questo non ti da diritto di entrare senza il mio consenso.» ribatte ancora più seccata e irritata, non ha ancora perdonato sua mamma per lo schiaffo che le ha dato o forse è semplicemente arrabbiata con se stessa e con il mondo, ma con lei in quel momento perché invece di lasciarla in pace, le sta rompendo le scatole, sicuramente per farle la ramanzina.
 «Non dovresti essere a studiare il per compito di domani?» chiede Lucia poco dopo.
«E tu come lo sai?»
«Me l’ha detto la tua insegnate, non solo... mi ha detto anche che rischi di perdere l’anno. Sofia...»
Sofia la interrompe prima che possa aggiungere qualsiasi cosa.
«Se sei venuta qui per fare il tuo solito discorso allora puoi andartene, io non ho voglia di ascoltarti.» ribatte seccata e invitandola ad uscire senza troppo giri di parole, prendendosi una libertà che non si era mai concessa prima.
Lucia fa finta di non sentire il tono usato dalla figlia e continua a parlare.
«Non sono qui per farti la morale, sono qui per parlare un po’ con te, magari cucinando insieme una bella torta al cioccolato, ho giusto l’ingredienti giù, li ho comprati solo per noi, ti va?» mettendole una mano sul braccio.
«No, non mi va... voglio restare sola.» risponde prontamente, anche se l’idea di fare la torta con la sua mamma l’affascina molto, forse può anche raccontarle tutto... per un attimo pensa di farlo, pensa di liberarsi dal dolore che prova, ma si rende conto che ormai è troppo tardi e a dire la verità ora, si creerebbero troppi problemi e lei non ne vuole creare, già si sente fin troppo giù di morale.
«Allora ti va semplicemente di parlare?» prova a insistere Lucia, sa che ha qualcosa che vuole dirle, ma che non lo fa per orgoglio, Sofia in questo è come lei: testarda e orgogliosa.
«No non ho nemmeno voglia di parlare, voglio restare sola.»  ripete ancora una volta e Lucia a quel punto decide di fare come dice lei, non vuole ottenere l’effetto contrario.
«Se cambi idea sono giù.» le dice dolcemente prima di uscire e lasciarla sola.
Lucia decide di fare ugualmente la torta, sa bene che a breve la sua piccola scenderà e nel trovare la torta pronta ne sarà felice, così si mette subito a prepararla.
Poco dopo infatti, ecco scendere Sofia, ma non dice nulla, rimane solo a guardare la sua mamma mentre indaffarata prepara la torta al cioccolato con addosso il grembiule che le aveva fatto lei quando era piccola per la festa della mamma a scuola, Lucia ci tiene molto e lo mette solo lei per cucinare. Improvvisamente nel vederla a casa, intenta a cucinare un dolce, le viene da sorridere e per un attimo nella sua mente sembrano far capolino solo i ricordi felici, i ricordi loro, solo loro, dei momenti che hanno passato insieme.
Solo quando la torta è stata messa in forno, Sofia si avvicina a Lucia, quest’ultima ha notato che è rimasta sulla porta, ma ha fatto finta di nulla per non farla allontanare di nuovo, ma dandole il tempo necessario per avvicinarsi lei.
«Sono sicura che sia venuta buonissima la torta.» dice Sofia per rompere il ghiaccio e trovare un primo argomento di conversazione.
«Come lo sai che sarà buona?» chiede Lucia guardandola negli occhi e sorridendo, felice che Sofia sia lì e che ha fatto un passo avanti di sua iniziativa.
«Sulla fiducia, quando ti ci metti, sai essere una vera maestra di torte al cioccolato. Ti ricordi quella che preparammo insieme dalla nonna?» dice Sofia ridendo a quei ricordi.
«Certo che lo ricordo... e ricordo anche che io ti feci più o meno questo...» prendendo un po’ di polvere di cacao avanzata nella busta con il dito e sporcando il naso di Sofia.
Sofia la guarda sconvolta e urla un “Mammaaaaa” ma poi si mette a ridere, forse non rideva così di gusto da un po’... Perché quando esce e beve insieme a Davide e i suoi amici, non sono risate sincere, ma solo dipese dall’alcool. Invece ora in compagnia della sua mamma, sta ridendo di cuore, fino alle lacrime, a sentir male agli addominali.
Come anni prima inizia una lotta a tirarsi la farina, il cacao, fino a che esauste non si siedono e ridono ancora più forte, non riuscendo a smettere.
«Mamma... Non so cosa mi stia succedendo! So solo che è un brutto periodo...» dice per aprirsi un po’, ma non sa se dire tutta la verità, se confessare che si è solo innamorata della persona sbagliata, quella stessa persona che non credeva che la potesse ferire mai, ma che invece l’ha pugnalata alle spalle, quella persona che nonostante tutto continua ad occupare costantemente il suo cuore, perché è l’uomo della sua vita.
«Sofia se non ti va di parlarne non sei obbligata, però apriti con qualcuno, ma soprattutto ricordati che ti voglio molto bene e che non voglio vederti stare male,non voglio vederti tornare a casa ubriaca, commettere un errore dietro l’altro, sentire che forse rischi di perdere l’anno perché non vai a scuola o sei impreparata, ma non tanto per tutte queste cose di per se, ma perché so che dietro c’è un disagio, che questa non è la mia Sofia e mi sento impotente. Promettimi che penserai a quello che stai facendo, più per te stessa che per me.» le dice con tutta sincerità e abbracciandola.
Sofia scoppia a piangere a singhiozzi, le sa che sta sbagliando tutto, sa che è caduta in un tunnel, ma sa anche che non riesce a tornare indietro, ormai è andata troppo oltre, il suo dolore è arrivato a uno stadio troppo avanzato. Ormai è andata troppo oltre per capire che è arrivato il momento di smettere e cercare di rialzarsi, non ci riesce... e nemmeno riesce a sentirsi in colpa. Nemmeno lei si riconosce più, ma non si sente in colpa, è disposta a continuare su quella strada senza troppi problemi.
Lucia la stringe ancora più forte e le accarezza i capelli, non parla, non si confida, ma quel pianto vale più di mille parole e anche se Sofia non lo sa, in quel preciso istante sono più legate di qualsiasi confidenza, perché una mamma capisce il dolore della figlia anche senza che lei parli, perché una mamma sa ascoltare i suoi silenzi e stare vicino anche senza dire nulla.
 
Intanto mentre a casa Brancato/Serra c’è un piccolo avvicinamento tra Sofia e Lucia, al Ris sono rimasti solo Bart e Isabella, a finire di analizzare alcuni reperti, hanno quasi finito, per questo sono rimasti più del solito, per non lasciare il lavoro a metà quando manca poco.
Sono intenti e concentrati a repertare quando improvvisamente a Isabella suona il telefono.
È la sua vicina di casa.
Preoccupata risponde ai primi squilli, di solito quando chiama vuol dire che è successo qualcosa a Gaia.
«Arrivo subito! Dalle un po’ di camomilla e dille che tra 10 minuti sono da lei!» dice non appena la vicina le ha detto che la sua piccolina ha la febbre molto alta, sta piangendo disperatamente perché vuole lei e non si calma.
Isabella chiude la conversazione e inizia a prendere le sue cose frettolosamente, ma è agitata ed è entrata nel panico più totale, non capisce più nulla.
«Isy che è successo?» chiede fermandola per le braccia, vedendo che è troppo sconvolta per fare qualsiasi cosa.
«Bart ora non è il momento, devo andare a casa...» dice guardandolo negli occhi.
«Calmati Isabella! Non puoi andare a casa così sconvolta, ti accompagno!» le propone molto preoccupato, non vuole che si metta alla guida in quello stato di shock, poi non lascerebbe mai la sua migliore amica in difficoltà, lei ci è sempre stata quando ha avuto bisogno, ora è arrivato il momento di ricambiare.
«No, posso fare da sola, non serve che mi accompagni.» in realtà sconvolta com’è non sa se riesce a guidare, ma ha paura a mostrare la sua vita a Bart anche se forse è arrivato il momento di farlo. Lui è il suo migliore amico.
«Non ti lascio sola.» risponde deciso e conducendola all’uscita del Ris per andare alla macchina.
Per tutto il viaggio per arrivare a casa, Isabella è al telefono a cantare una ninna nanna, Bart la guarda senza capire, ma riesce perfettamente a immaginare cosa sta succedendo, solo che non riesce a capire di chi è il bambino o la bambina, di Isabella forse?
Quando finalmente arrivano, Isabella entra velocemente in casa, seguita da Bart e si precipita verso una delle camere da letto. La sente solo cantare la stessa canzone di durante il viaggio e mentre l’aspetta decide di fare un giro per il salotto.
Solo dopo una decina di minuti raggiunge di nuovo Bart, la piccola si è finalmente addormentata.
«Credo che tu voglia una spiegazione vero?» compare alle sue spalle e lo vede con una sua fotografia in mano e della sua Gaia.
Bart si gira verso di lei e annuisce, per casa ci sono solo foto di Isabella e quella bambina che non è difficile intuire chi sia, ma lascia che sia lei a raccontare tutto.
«Lei è Gaia, mia figlia! È nata quando ero  molto giovane, il papà non l’ha mai voluta riconoscere.» Poi improvvisamente si ritrova a parlare dei suoi genitori, dell’incidente in cui sono morti, della vita che ha condotto dopo la loro morte, dei suoi zii che le impedivano di vivere e che quando è nata Gaia, la sua vita con loro è diventata un inferno, quindi ha deciso di andarsene e cavarsela da sola.
Bart quando Isabella smette di dirgli finalmente tutta la verità, nient’altro che la verità, sulla sua vita, senza più timori e riserve, le mette una mano sulla sua e gliela stringe forte.
«Isy sei una ragazza forte, davvero molto forte. Non sarei riuscito ad affrontare quello che hai dovuto passare tu... invece guardati ora: fai il lavoro che hai sempre sognato, hai due lauree e una bambina meravigliosa. Sei speciale!» le dice per cercare di rassicurarla, farle passare la sofferenza che è comparsa sul suo volto, il dolore che ancora prova ogni volta che affronta l’argomento, il suo passato è talmente doloroso che forse non riuscirà mai a dimenticarlo.
«Grazie Bart, grazie. Ora che sai tutto mi sento più leggera, sei il mio migliore amico e non volevo più tenerti nascosto questo segreto.» gli dice guardandolo negli occhi e asciugandosi un po’ le lacrime che stanno rigando il suo viso.
«E tu sei la mia migliore amica e per qualsiasi cosa sono qui Isy, sempre.» dandole un bacio sulla guancia.
Isabella si avvicina a lui e l’abbraccia forte, appoggiando la testa sulla sua spalla, è felice delle sue parole, è felice di aver un amico come Bart al suo fianco e si ritrova a riflettere su quello che ha ora, ha ragione lui: ha due lauree, un lavoro che ama, una meravigliosa bambina... e non solo dei colleghi e amici fantastici e soprattutto un migliore amico fantastico, che si è offerto di rimanere a dormire da lei per aiutarla con Gaia.
Raggiungo la stanza di Gaia e si siedono accanto a lei, continuano a parlare a lungo, finché non si addormentano mentre guardano la piccolina e tendendo la sua mano.

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Capitolo 22
*** Quando si scopre la verità si porta con sè un senso di colpache non se nè và ***


 
La situazione con Sofia in casa Brancato/Serra sembra essere migliorata da quel giorno della torta, tanto che Lucia l’ha detto ad Orlando e lui l’ha baciata con passione dicendole che sapeva che avrebbero chiarito e che ha sempre saputo che è una splendida mamma, non ne ha mai dubitato.
Però si sono illusi che le cose fossero migliorate.
Sofia sono diverse sere che non esce, è vero, ma ha continuato a non andare a scuola, per esempio non si è presentata per il compito di matematica, quando sapeva bene che doveva recuperare l’insufficienza presa all’interrogazione, il professore era stato chiaro, se prendeva un bel voto al compito, avrebbe annullato l’interrogazione andata male, visto la sua condotta sempre impeccabile e i suoi brillanti voti in quei quattro anni insieme, ma Sofia non avendo studiato ancora una volta, ha preferito non presentarsi.
Ma Lucia e Orlando questo non lo sanno, non ancora almeno...
Inoltre quella sera Sofia ha intenzione di uscire di nascosto, sa che se lo chiede i suoi genitori non le daranno mai il permesso, vista la situazione e non può non uscire, Davide le ha chiesto di andare in un nuovo discopub, non può assolutamente rifiutare.
Giunta la sera, aspetta che i suoi siano andati a letto e poi inizia a prepararsi per la serata, questa volta Davide la passa a prendere, non può rischiare di farsi beccare un’altra volta da una pattuglia di carabinieri, soprattutto adesso sua mamma non tiene più le chiavi al solito posto, ma le ha spostate visto gli ultimi avvenimenti, senza rivelarlo a Sofia ovviamente e nemmeno lei si è interessata più di tanto nel scoprirlo, alla fine con o senza macchina, può sempre uscire senza problemi, ha il suo cavaliere personale che la scorazza in giro senza problemi, i vantaggi ad avere un amico già patentato.
Si mette un vestitino elegante, ma allo stesso tempo sportivo, le ballerine per essere comoda, ed esce, cercando di fare il più piano possibile.
Saluta Davide con un bacio sulla guancia e prontamente lo mette in guardia sul fatto che non può rientrare troppo tardi che è controllata.
«Non ti preoccupare piccola, rientreremo a un’ora decente.» le dice, ma non ha intenzione di mantenere la sua promessa.
«Quante dita hai incrociate mentre lo prometti?» risponde ridendo e scuotendo la testa divertita.
«Nessuna, giuro!» alzando le mani dal volante per farle vedere che non sono incrociate e facendo un tratto di strada così.
«Scemo! Guarda la strada invece di fare il buffone di corte.»
«Agli ordini capitano!» le dice facendo il saluto militare.
Sofia gli da una botta sulla nuca, sa benissimo che la sta prendendo in giro per via del lavoro dei suoi genitori, Davide non ama molte le divise, non l’ha mai amate e probabilmente sarà sempre contrario ad esse, soprattutto perché non è quello che si può chiamare il classico bravo ragazzo, tutt’altro, ha 19 anni compiuti, ancora si comporta come un bambino che non vuole crescere, non vuole studiare e prendere la maturità, tanto è il classico figlio di papà che ha tutto a portata di mano e per divertirsi con gli amici, preferisce ubriacarsi e anche a volte rubare nei negozi. Più volte è stato portato dentro per piccoli furti, ma rilasciato per aver pagato una salata cauzione e grazie alla buona parola del padre con le guardie.
Lucia e Orlando non sarebbero contenti che la propria figlia frequenti un tipo del genere, ma lei non ha intenzione di dirglielo e poi può frequentare chi vuole, di certo non possono impedirle di vedersi con Davide, visto che in parte ha dovuto allontanare Bart dalla sua vita a causa loro e del lavoro che fanno, adesso sarebbe felice con lui se non fosse per loro.
«E comunque nemmeno io vado d’accordo con le divise ultimamente...» dice spontaneamente e senza rendersene conto Sofia, perché secondo lei è colpa del lavoro che svolgono i suoi genitori e Bart, oltre il destino avverso, se adesso è in questa orribile situazione, se non riesce più a uscire dal tunnel in cui è caduta. Incolpa l’arma, i suoi genitori per non capirla, perché passano la maggior parte del tempo a lavoro invece di stare con lei, incolpa Bart e il fatto che lavori proprio con loro, incolpa Isabella per averle portato via il suo Bart, che tra l’altro può vedere tutti i giorni perché lavorano insieme... Gira e rigira tutto è facilmente collegabile al Ris e ai carabinieri. Ma in realtà è più facile trovare un capo espiatorio, che ammettere i propri errori e rimediare.
Sofia che si ritrova a fare tutti questi pensieri contorti, quasi le viene il mal di testa e ancora non ha toccato nemmeno un bicchiere dal’alcool.
Per fortuna a interrompere il flusso dei suoi pensieri è il rumore del discopub: sono arrivati a destinazione.
La serata procede come previsto, Sofia si ritrova come sempre ad esagerare con i cocktail e rientra a casa a un’ora assurda, per le 4 passate e naturalmente Lucia e Orlando si sono accorti della sua assenza.
Quando rientra a casa, come l’ultima volta, li trova ad aspettarla seduti sul divano.
«Ops! Beccata! Si tranquilla mamma vado subito in camera mia, non posso uscire fino a data da definirsi, ecc, ecc, ecc... conosco il disco a memoria, quindi può risparmiare il fiato. Buonanotte.» dice prima che loro possono provare a dire qualsiasi cosa e prendendosi liberamente il gioco di loro, ma questa volta lo fa in modo strafottente, no come di solito che si diverte semplicemente a punzecchiarli, stavolta parla per provocarli, per farli reagire.
Lucia la ferma per un braccio e la riporta davanti a se, stavolta non la passa liscia, anche Orlando che fino a quel momento ha fatto di tutto per capirla e aiutarla, adesso è davvero arrabbiato, invece di cercare di cambiare, di rimediare ai propri errori sta facendo sempre peggio, fregandosene delle conseguenze, mandando a rotoli tutto. Vuole una spiegazione per quel suo comportamento.
«Eh lasciami! Sentite sono stanca e voglio andare a dormire, mi rimproverate domani eh? Va bene?» dice sempre con tono strafottente.
«Sofia smettila! Ora hai davvero esagerato, non ti riconosco più, ma ti sei vista? Non ti reggi in piedi dalla sbronza, stai buttando a rotoli la tua vita e non fai niente per rimediare ai tuoi errori! Io non posso vederti in queste condizioni, che cos’hai? Cosa ti fa star male? Parla con noi invece di tenerti tutto dentro e ridurti ogni sera in questo stato pietoso.» le dice bruscamente Orlando, ma solo nella speranza che lei possa reagire, possa capire, possa finalmente e una volta per tutte aprirsi.
«Ma chi sei tu per venirmi a fare la predica? Nessuno! Non ci sei stato per 14 anni e pensi che adesso puoi arrivare fresco, fresco e rimproverarmi su come ho deciso di condurre la mia vita? Bè ti sbagli, perché io faccio quello che mi pare! Chiaro?» dice alzando il tono della voce e guardando negli occhi Orlando, ma anche Lucia, l’ultima parte del discorso è rivolto a tutti e due, lei non vuole più dare spiegazioni, è stanca, stanca di soffrire, stanca di dover rinunciare alle cose che ama, stanca di venire rimproverata. Stanca, semplicemente stanca. Di tutto.
Sofia vedendo che suo papà non dice più nulla, ne approfitta per andare in camera sua, si è pentita di quello che ha detto, l’ha capito appena si è stesa sul letto esausta, con il mal di testa, i giramenti di testa e il senso di nausea per via dell’alcool che ha ingerito, ha proprio esagerato, ma in quel momento le parole sono uscite dalla sua bocca senza rendersene conto, già proprio come lui, dice sempre ciò che pensa, poi sotto effetto di alcool, riesce a dire cose a sproposito ancora di più.
Orlando rimane in silenzio a lungo prima di poter riuscire a riacquistare l’uso della parola, Sofia, la sua principessa, l’ha ferito profondamente, le sue parole sono state davvero molto dure, pesanti, glaciali...
«Meno male che le cose andavano meglio con Sofia!» riesce a dire poco dopo a Lucia, è sconvolto, arrabbiato, deluso, ferito. Ha paura che quello che ha detto Sofia sia vero, ha paura che in realtà lei non l’ha mai davvero perdonato di quella sua assenza.
«Si andavano meglio, e poi con questo cosa vorresti dire scusa? Anch’io posso commettere errori, anzi... L’ho commesso.» chiede guardandolo negli occhi, capisce che è arrabbiato e ferito, ma non può rivolgersi a lei con quel tono solo perché scosso.
«Si l’hai commesso, perché mi sembra che abbia fatto peggio, se passassi più tempo con la famiglia non accadrebbe ciò e noi potremmo anche allargarla.» le dice senza volere, è proprio uguale a Sofia, non riesce a tenersi le cose per sé, quando ha qualcosa da dire, non riesce a trattenersi, se non la esprime si sente male, non pensando minimamente alle conseguenze.
Lucia lo guarda e lo fulmina con lo sguardo, ma non ha intenzione di litigare anche con lui, è sfinita per quella interminabile giornata e vuole solo farsi poche ore di sonno prima di iniziarne una nuova, che sarà sicuramente peggiore della precedente, visti i presupposti.
«Ripetiamo sempre le solite cose Orlando, ma ora non ho proprio voglia di litigare, prima che uno dei due dica qualcosa di cui poi si possa pentire, vado a dormire, Buonanotte.» con tono freddo e distaccato, dirigendosi verso la camera da letto e lasciando Orlando solo in salotto.
Poco dopo Orlando la raggiunge, ma si mette il più possibile al margine in modo da non darle fastidio, da quanto sono distanti, entrerebbero tutti i cuccioli del film carica dei 101 al completo, ma nessuno dei due fa un passo verso l’altro, nonostante Lucia l’avesse sentito arrivare, per avvicinarsi, tutti e due troppo orgogliosi per farlo.
Il giorno dopo a malapena si rivolgono la parola, Sofia naturalmente sta ancora dormendo e non ha intenzione di svegliarsi, anche se Lucia è andata a chiamarla più volte per farla andare a scuola, ma non ha intenzione di sveglia, comprensibile visto che è rientrata alle quattro del mattino, completamente ubriaca.
Lucia ha deciso di indagare sul suo comportamento, non possono andare avanti così... Sofia ha qualcosa che non va, ormai è chiaro, ma deve capire perché, non l’ha mai fatto e mai l’avrebbe voluto fare, ma stavolta è strettamente necessario: leggerà il suo diario segreto.
Aspetta che Sofia esca di casa e andrà in camera sua a cercare il diario, sa bene che ne tiene uno perché quando era più piccola era stata proprio lei a regalargliene uno simile a quello che aveva lei da ragazza e Sofia dal quel giorno ha sempre tenuto un diario, all’inizio semplicemente per gioco, poi per iniziare a scrivere su quel foglio bianco di Bart, il suo unico e grande amore. Dentro ha sue foto, pensieri, scritte che lo riguardano, da quando la visto la prima volta ad ora...
Quella mattina Lucia ha deciso di non andare al Ris, proprio per poter mettere in atto questo suo piano, Sofia si sveglia per le 10 e senza nemmeno fare colazione, esce e se ne va dopo aver guardato il cel e aver risposto a un messaggio che le era arrivato.
Non appena esce, Lucia che è stata ben nascosta in casa, va in camera sua e si mette alla ricerca del diario. Non è difficile trovarlo, in poco tempo è a leggerlo seduta sul letto.
 
“Caro Bart, è così che ho deciso di chiamarti perché diario è troppo freddo, qui ti racconterò la mia vita ed è giusto che tu abbia un nome.
Bart, perché proprio questo nome forse ti chiederai... la risposta è semplice:  Bart è prima di tutto il motivo per cui ho ripreso a scrivere un diario dopo anni,  il ragazzo di cui mi sono innamorata. Già forse dire innamorata è un parolone visto che lo conosco da due settimane, ma è stato un colpo di fulmine... ho solo 13 anni ma ho già sperimentato il colpo di fulmine e non so perché, ho la sensazione che non mi passerà così presto...”
 
Lucia legge la prima pagina del diario segreto della figlia e rimane senza parole. Ha sempre capito e sospettato che Sofia avesse una cotta per Bart, ma non ha mai pensato che fosse così profondo il sentimento. Capisce altrettanto bene che forse il comportamento di Sofia degli ultimi mesi dipende proprio da lui... e continua a leggere.
Scorre veloce tra le pagine e arriva alle pagine recenti. Legge del compleanno di Sofia, del loro primo bacio, dei loro incontri di nascosto al Ris in cui si scambiano intensi baci, nei giorni successivi al primo, legge di come Bart si è dichiarato a lei...
 
“Caro Bart, oggi è stata una giornata indimenticabile. Io e Bart siamo andati alla grotta, QUELLA  grotta... ovvero il posto in cui i miei genitori sono stati insieme per la prima volta, ci ho portato Bart con la speranza che anche tra noi accadesse in quel posto magico, ma non è successo nulla. Lui all’improvviso, quando il desiderio che entrambi avevamo si è acceso, spaventato si è tirato indietro. Non ti nego che ci sono rimasta molto male, non capisco come mai Bart non voglia fare l’amore con me… Ha detto perché io sono speciale e perché mi ama, ma secondo me non è tutto, devo capire cosa mi nasconde...”
“Caro Bart, finalmente ho capito come mai mi respingeva: Perché mi ama, mi ama come non ha mai amato nessun’altra e perché ha paura, paura perché lui non è mai stato con una ragazza per amore, ha sempre e solo giocato, invece con me lo fa per amore e sente che è un po’ come se fosse la prima volta anche per lui... come ho fatto a non pensarci prima? Sono stata un po’ egoista in questo, ma per fortuna Bart ha capito cosa mi ha spinto a reagire così e abbiamo chiarito tutto e dormito abbracciati. È stato meraviglioso dormire sul suo petto con le sue braccia che mi circondavano la vita... dovremmo farlo più spesso.”
 
Legge ancora e ancora, delle loro giornate insieme, di Ghiro e Costanza che hanno scoperto la loro relazione segreta, continua a leggere sempre più sconvolta, sorpresa, confusa. Sofia e Bart hanno una relazione e lei non ha mai sospettato di nulla, o loro sono stati bravissimi, ma non tanto visto che Daniele e Costanza l’hanno scoperto, o lei è stata davvero una pessima madre in questi ultimi mesi, troppo sommersa dal lavoro per accorgersi degli stati d’animo della sua bambina, ancora peggio troppo impegnata per chiederle come mai fosse così felice. Pensa che Orlando quando le ha detto che pensa solo a lavoro e che dovrebbe pensare di più alla famiglia, aveva ragione, perfettamente ragione... lei nell’ultimo periodo si è buttata a capofitto nel lavoro e non si è accorta che la sua famiglia si stava distruggendo, quella stessa famiglia che con tanta fatica è riuscita a rimettere insieme.
Fino ad arrivare alla parte dei ricatti, di come Deborah l’ha minacciata di dire tutto ai suoi genitori, di lei che ha avuto paura di compromettere la carriera di Bart, il rapporto di amicizia con Daniele e Costanza, di come per salvare tutti, ha preferito non dire nulla... La sua Sofia è davvero una ragazza matura. Ha sbagliato a non dire niente della sua storia con Bart, lei avrebbe capito e non l’avrebbe ostacolata, nonostante la grande differenza d’età, perché sa cosa vuol dire essere davvero innamorata, avrebbe parlato con lui e cercato di capire se le sue intenzioni verso Sofia fossero sincere, ma non avrebbe ostacolato mai la loro relazione. Però nel comportarsi come ha fatto, per aver rinunciato alla sua felicità per quella degli altri, è davvero un comportamento da ragazza matura e responsabile, non è da tutti avere un cuore così buono.
Senza leggere altro, chiude il diario, crede di aver letto abbastanza, sa che il dolore, le ferite di Sofia dipendono da questo e ora deve fare di tutto per aiutarla a uscirne, forse è troppo tardi, forse invece no... Come prima cosa andrà a parlare con Bart, deve capire il suo punto di vista, capire se lui era a conoscenza dei ricatti e se davvero è innamorato di lei, lo vuole guardare negli occhi mentre le viene detta tutta la verità.
Però prima ancora di parlare con lui, deve dirlo a Orlando e sa che non sarà semplice.

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Capitolo 23
*** Rotture inconciliabili? ***


  
Lucia sa già cosa deve fare…
Parlerà con Bart e con Orlando…
Forse dovrebbe parlare prima con suo marito,ma dopo la lite del giorno prima a causa dell’orgoglio ancora non si rivolgono la parola.
Lucia in realtà si sente in colpa…
Ha fatto un’analisi di coscienza,sa che suo marito ha ragione…
Passa troppo tempo al R.I.S,non lo fa per male,ama il suo lavoro,staccare le viene duro,ma ciò non vuol dire che la sua famiglia venga dopo,deve solo imparare a dare una priorità diversa ad entrambe.
Non riesce a non pensare a quanto le ha detto Sofia,al modo in cui si è rivolta al suo papà che adora…
Deve fare qualcosa e subito.
Deve vincere l’orgoglio,lo farà per i suoi cari, quella sera stessa parlerà con Orlando,faranno pace.
Intanto suo marito è già al R.I.S…
Quando la vede avvicinarsi a lui quasi è incredulo
«Buon giorno amore»
Gli dice dandogli un veloce bacio
«Che fine ha fatto mia moglie,la testarda ed orgogliosa Lucia?»
Le chiede subito dopo quella tenerezza
Lucia gli dà un pizzicotto sul braccio e gli sorride…
Mentre era in macchina ha deciso che non aveva senso aspettare la sera…
Intanto si dirige alla postazione di Bart
«Buon giorno!»
Gli dice cercando le parole migliori per iniziare il discorso
«Buon giorno a te Lucia»
Lei intanto è entrata ed ha chiuso la porta.
«Ascolta,dobbiamo parlare… So tutto di te e Sofia,ho letto il suo diario,mi dispiace,ma dovevo capire perché mia figlia si comporta così…
Non sono una buona madre se devo ricorrere a questi mezzi,ma rimedierò!
Il punto in questione è un altro…
Sta soffrendo perché ti ha lasciato,ti ama ma ti ha lasciato!»
Bart la guarda negli occhi,non sa bene che dire,cosa fare,poi però capisce che deve confidarsi con lei.
«E’ vero,stavamo bene!Non è successo nulla tra di noi,ma ci bastava,mi bastava starle solo accanto,abbracciarla,baciarla per sentirmi bene,lei mi ha cambiato,lei ha tirato fuori la parte migliore di me,poi improvvisamente mi ha detto che aveva solo giocato,che non mi amava,che non mi aveva mai amato,anzi che essendo riuscita a farmi innamorare ed a spezzarmi il cuore mi ha fatto provare ciò che io ho fatto provare alle mie ex!»
«ti sbagli Bart,Sofia si è comportata in quel modo per proteggerci…
Per proteggere me,l’amicizia mia e di Orlando con Ghiro e Costanza che sapevano tutto di voi e per proteggere te,perché ti ama,perché tiene ad ognuno di noi,ha così preferito sacrificarsi per noi
Tu sai dei ricatti?»
«Ricatti?»
Chiede Bart sconvolto,incredulo…
Non ha mai sospettato nulla…
Non riesce a credere che dietro a quel repentino cambio di comportamento vi è stata una simile motivazione…
Adesso capisce tutto,rivive tutto…
Quella sera quando l’ha lasciato non era sicura,ma si è fatta forza,ha mentito per proteggerla
Che stupido,si sente proprio uno stupido…
Come ha fatto a non immaginare una cosa simile,dopo tutto quello che si sono detti,dopo quello che c’è stato tra loro…
«Che ricatti?»
Chiede poco dopo a Lucia…
«La tua ex,Deborah… Lei la ricattava affinchè ti lasciasse,o si sarebbe vendicata sulle persone a lei care… Quando ha visto che Sofia non si decideva ha spinto me per strada… Inoltre aveva vostre foto e video insieme e minacciava di farle vedere a me ed Orlando.
Bart è incredulo,non immaginava che la sua ex arrivasse a tanto che l’avesse fatta soffrire fino a questo punto
«Lucia,è tutta colpa mia,solo cola mia,sono stato uno stronzo con Deborah e lei si è vendicata su Sof… Io… Io… Io rimedierò,le parlerò e le chiederò scusa,io amo Sofia,l’amo con tutto me stesso,è la ragazza con cui voglio sposarmi,formare una famiglia,invecchiare… Io sono un uomo diverso grazie a lei,grazie a lei il vecchio me non esiste più… Io da quando mi ha lasciato non sono più lo stesso,pagherei per poter tornare indietro,capire,starle vicino,rassicurarla e risolvere con lei quello che ha dovuto affrontare da sola…»
Si maledice,si dà dello stupido,non riesce a crederci che l’ha persa così…
Poi improvvisamente i sensi di colpa aumentano…
Lui ed Isabella,i loro giochi…
I loro giochi sbagliati per dimenticare…
L’ha fatta soffrire anche lui.
Adesso vuole solo parlarle,rimediare…
Spera solo che sia possibile…
«Bart,io leggo nei tuoi occhi che l’ami,che sei sincero e che non la farai soffrire… Avete il mio appoggio… Dovrò preparare Orlando,ma ci penserò io… Lui vede Sofia come la sua principessa,non sarà facile che accetti subito,inoltre conosce la tua vecchia fama da latin lover,ma non temere non vi ostacolerà,ha solo bisogno di tempo…Noi vogliamo solo la nostra Sofia,no la ragazza che è diventata,che noi non riconosciamo perché non è la nostra Sof,la vostra mascoutte,la ragazza di cui ti sei innamorato»
Orlando intanto ha tenuto da lontano sotto controllo la cosa,quando vede Lucia uscire dalla stanza in cui ha parlato con Bart per oltre un ora le si avvicina
Lucia gli schiaccia l’occhio e gli accarezza la guancia.
«Questa sera parliamo»
Orlando è stupito,la sua Lucia non l’ha con lui anche se è stato uno stronzo.
Decide di raggiungerla in ufficio.
Entra e chiude la porta.
«Lu,perdonami per ieri,sono stato uno stronzo,non pensavo quello che ho detto,ho solo dato fiato alla bocca…Perdonami!»
Lucia si avvicina a suo marito ed insieme si siedono sul divanetto del suo ufficio.
«Hai ragione invece,hai proprio ragione!Sono stata pessima,avrei dovuto capire sin da subito,invece no… Ha ragione Sofia,hai ragione tu… Ma risolveremo tutto ve lo prometto.»
Gli dice guardandolo negli occhi ed accarezzandolo sulla guancia,anche Orlando l’accarezza
Restano a guardarsi negli occhi per un’istante poi lentamente Lucia si avvicina a suo marito,anche lui le si avvicina ed anche se al R.I.S si scambiano un tenero,veloce e leggero bacio.
Bart intanto ha deciso,parlerà con la sua Sofia,l’aspetterà all’uscita di scuola.
In breve tempo è lì…
Manca poco al suono della campanella…
Non appena vede la sua Sofia le và incontro sorridendole
«Che ci fai qui?Isabella lo sà?»
«Ciao anche a te Sofia!»
Le risponde Bart
Intanto Sofia si dirige al motorino ma lui la segue
«Vorrei parlarti… Sò tutto!Possiamo trovare una soluzione insieme…»
Sofia si sente improvvisamente leggera,felice… Adesso potranno forse sistemare le cose,chiarire e …
Improvvisamente però torna lucida…
«Cosa sapresti?»
Gli chiede guardandolo negli occhi con aria di sfida
«Dei ricatti di Deborah,perché mi hai lasciato… Che volevi proteggere i tuoi e la loro amicizia con Ghiro e Costanza…»
Sofia diventa pallida come un fantasma…
Quelle cose sono scritte sul suo diario,come fa a saperle?
Lui non sa nemmeno che ha un diario…
Tutto le è chiaro in poco tempo… La sua mamma,lei lo sa che ha un diario…
E’ furiosa… Come si è permessa di leggerlo,è rossa in viso anche,tra quelle pagine c’è scritto tutto dei momenti di tenerezza tra lei e il suo Bart,come si è permessa di farle ciò?Non la perdonerà mai per aver violato la sua privacy,ma è anche contenta che per capire cosa le nascondesse l’abbia letto,adesso che sà si sente leggera…
Un peso in meno sul cuore…
«Si,ti ho lasciato per proteggerti,ma tu mi hai dimenticato subito…»
Gli risponde poco dopo Sofia salendo in sella al motorino…
Bart poggia una mano su quella di lei,ma lei la toglie
«Vattene Dossena,non abbiamo nulla da dirci,francamente non capisco nemmeno perché sei venuto,adesso la tua ex è un problema tuo e della tua fidanzata Isabella»
«Isabella non è la mia fidanzata,ci siamo solo fatti compagnia,abbiamo giocato per sentirci meno soli,ma sai bene che io amo te»
Le dice accarezzandole la guancia,ma Sofia immediatamente gli toglie la mano
Intanto nulla è sfuggito ad un geloso Davide che ha deciso di avvicinarsi
«Vattene,lasciala in pace!»
Gli dice minaccioso
Bart non lo guarda nemmeno,rivolto a Sofia le dice
«Me né andrò solo quando me lo dirà lei guardandomi negli occhi,fino a quel momento resterò esattamente dove sono»
Davide infastidito dalla cosa gli sferra un pugno ma Bart lo blocca
Sofia lo fulmina con lo sguardo
«Vattene Davide,non ho bisogno dell’avvocato difensore,me la so cavare da sola!»
Lui la guarda scioccato,non si aspettava quella simile reazione,poi rivolta verso Bart ma non guardandolo negli occhi perché non ci riesce…
«Vattene anche tu,andatevene tutti,sono stanca di soffrire»
Dice sfrecciando via poco dopo»
Sofia trascorre tutto il pomeriggio fuori casa,senza una vera metà…
Ha bisogno di riflettere,di capire.
Intanto in casa Brancato-Serra…
Lucia ed Orlando sono seduti sul divano…
«C’è una novità che riguarda Sofia… L’ho scoperta in un modo di cui non vado fiera,ma dovevo capire cosa stesse succedendo alla nostra principessa…Lei è innamorata e ha dovuto lasciarlo per proteggere tutti noi dal ricatto dell’ex di questo ragazzo…»
Orlando la guarda in attesa che lei continui,sa bene che quel silenzio significa una sola cosa…
Che quel nome di quel ragazzo non gli piacerà!
«La nostra principessa è innamorata di Bart e ha dovuto lasciarlo,Deborah l’ex la minacciava di rendere pubblica la loro relazione,di rovinare la nostra amicizia con Ghiro e Costanza che per caso erano venuti a conoscenza della cosa!»
Spiega Lucia
«Che cosaaaaaaaaaaa?Stavano insieme?»
Dice Orlando alzando istintivamente la voce,la sua principessa fidanzata con il latin lover per eccellenza?
«Assolutamente no,loro non staranno insieme»
Al solo pensiero inoltre che possa esserci stato qualcosa tra loro il suo volto dapprima diventa bianco come la carta,poi piano,piano assume tutte le sfumature del rosso,da quella più chiara al rosso paonazzo… E’ furioso!
«Amore,perché stai facendo così? Non c’è motivo… Bart è un bravo ragazzo non è più il vecchio Bart che hai conosciuto,lo si vede lontano un miglio! E’ innamorato ed ha sofferto quando Sofia per proteggerlo l’ha lasciato… L’ ama farebbe di tutto per tornare con lei,ma lei è spaventata e lo tiene lontano contro la sua volontà… Io li sosterrò… Voglio che chiariscano,si amano!»
«Io spero che lei resti dell’idea attuale e che non torni con lui,non voglio,non lo permetterò mai,non voglio che mia figlia resti incinta a diciotto anni»
Lucia cerca di far finta di non aver sentito ciò che ha detto Orlando,ma non ci riesce a lungo…
«Mettiti nei loro panni,anche solo per un secondo… E se fosse successo a noi? Come l’avresti vissuta? Beh! A noi è successo dimenticavo e tu ti sei sposato…Hai pensato che io ti avessi dimenticato… Che non ti amassi più,non ci hai pensato un attimo che magari il destino si fosse messo contro di noi vero? E poi ti ricordo che anch’io sono rimasta incinta a diciotto anni sai! Ah già dimenticavo… Tu non c’eri,non ci sei stato per ben quattordici anni e quindi non puoi sapere come c’è la siamo cavata bene,alla grande anzi… Ho cresciuto mia figlia da sola ed è una ragazza splendida…
Sofia ,la mia gravidanza per te dunque sono state un’ errore è questo che hai appena detto… Né sei consapevole vero?»
Lucia lo guarda furiosa,per lui allora è stato uno sbaglio,il loro amore non era vero…
Mille pensieri invadono la sua testa…
Anche Orlando è in silenzio,si è appena reso conto dell’enorme guai che ha combinato,lui e la sua boccaccia che non sta mai zitta,lui e il suo cervello che prima di mettersi in moto,capire sé combinerà guai li fà…
Si maledice!
Proprio ora che Lucia aveva messo da parte il suo orgoglio che stavano chiarendo e che forse poteva convincerla a stare un po’ di più a casa e ad allargare la famiglia.
Ha proprio fatto un gran bel casino…
Non c’è che dire…
Adesso rimediare sarà impossibile
«Lu,scusa,sai bene che non intendevo quello che ho detto ma un’altra cosa»
«Non chiamarmi Lu,hai perso questa opportunità… Chiaro? Non ci sono scuse che tengono,non ti perdonerò questa volta e questa sera dormi nella stanza degli ospiti,anzi sul divano,non sei gradito nemmeno lì…» 
«Io intendevo tutt’altro… Non volevo dire,nemmeno penso che la tua gravidanza sia stata uno sbaglio,ricordi come la desideravamo?Io volevo dire che Bart non è il tipo che sta fisso con qualcuno che finirebbe con il tempo per lasciare Sofia,non subito e che a soffrire sarebbe lei e il loro bambino…
All’inizio sarebbero rose e fiori e poi… Lui che non vuole responsabilità si stancherebbe e scapperebbe a gambe levate…»
Lucia gli dà le spalle,è furiosa,non sopporta quel suo impuntarsi…
Intanto Sofia che è rientrata dalla finestra della sua stanza mentre i suoi hanno iniziato a litigare a causa sua è rimasta seduta sulle scale ad ascoltare e piangere,non sta facendo altro che far soffrire le persone a cui vuole bene.
Orlando le si avvicina per farla voltare ma Lucia oppone resistenza
«Lu,ti prego,facciamo pace!»
Le dice tentando ancora di farla voltare…
All’improvviso quando Orlando ci ha rinunciato lei si volta lo guarda negli occhi e lo fulmina.
«Ti ho detto di non chiamarmi Lu,l’hai fatta grossa,come vuoi fare pace,come pretendi che io ti perdoni,non risolveremo andando in camera e facendo l’amore nella speranza che io resti incinta così tu sarai contento ed io farò più la mamma… Io sarò una mamma migliore per Sofia,si ma non faremo altri figli,non né voglio,non me la sento! Abbiamo già troppi problemi con Sofia e tra di noi visto che per ogni stupidaggine litighiamo! Per affrontare una gravidanza c’è bisogno di calma,tranquillità ed in questa casa al momento non ci sono le condizioni ideali.»
«Tu stai prendendo ogni scusa possibile ed immaginabile,per te non sarà mai il momento adatto per allargare la famiglia,conta solo quello che vuoi tu e non quello che vogliamo,desideriamo io e Sofia… Perché non provi ad immedesimarti in noi?»
Le dice arrabbiato tanto quanto lei,la discussione sta degenerando sempre più…
Sofia si sente in colpa per tutti i casini che ha combinato e tremendamente impotente…
Adesso è troppo tardi…
«Sai che ti dico Lucia che io vado a farmi un giro…»
Dice e si avvia alla porta,esce e la sbatte.
Lucia crolla sul divano,copre il viso con le mani… Sofia piano,piano scende le scale e raggiunge la sua mamma,la vede lì seduta sul divano,con le mani che coprono il viso e si sente ancora più in colpa,piano,piano le si avvicina e si siede accanto a lei…
Le poggia una mano sulla spalla e resta lì in silenzio immobile…
Lucia stropiccia gli occhi e quando la vede lì anche lei con gli occhi gonfi di lacrime e rossi l’abbraccia,la stringe forte a sé..
Sofia ricambia l’abbraccio,chiude gli occhi si abbandona a quel momento.
Orlando intanto in macchina ha staccato batteria e sim dal telefono e senza rendersene conto ha imboccato la direzione per Parma…

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Capitolo 24
*** Un piccolo Ghiro in arrivo, tra mille peripezie ed avventure ***


Ha guidato per tutta la notte, raggiungendo Parma solo nella prima mattinata, tanto che crede di disturbare Valeria, la sua ex moglie, di mattina così presto, ma poi si ricorda che lei è sempre stata una persona mattiniera, quindi senza pensarci molto, Orlando suona il citofono.
Una Valeria ancora assonnata perché si è svegliata da poco, va a rispondere e rimanere sorpresa nel sentire che dall’altra parte c’è Orlando, cosa ci fa là? Forse sono venuti a fare una gita tutti quanti insieme da quelle parti? Si chiede, ma allontana subito quel pensiero perché avrebbe sentito la voce squillante della piccola Sofia, invece di lei non c’è traccia.
Orlando sale in casa e Valeria gli offre un caffè, sa che presto lui inizierà a sfogarsi e aspetta che sia lui a parlare, anche se si domanda come mai sia andato proprio da lei a confidarsi quando ha tanti amici al Ris che gli vogliono bene, forse perché la situazione è più grave di quello che pensa, ma è felice che abbia scelto lei e di aiutarlo, nonostante tutto, nell’ultimo periodo, dopo che si sono ritrovati quando Sofia è scappata di casa, hanno recuperato i rapporti e si sentono per telefono per le feste o occasioni particolari.
Si siedono sul divano e bevono il loro caffè, parlando del lavoro, di Sofia e di cosa è successo in quell’ultimo periodo, in realtà è più Valeria a parlare, fino a quando Orlando non riuscendo più a tenersi quel peso nel cuore inizia a sfogarsi.
«In realtà va tutto male... Sofia ha dei seri problemi, sta soffrendo per amore e io e Lucia siamo in crisi, abbiamo avuto una furiosa litigata ieri e me ne sono andato sbattendo la porta, non voglio vederla per qualche giorno.» dice tra il dispiaciuto, ma allo stesso tempo arrabbiato, crede di aver ragione, che quella esagerata è stata Lucia, lui ha solo sbagliato a esprimersi e lei non l’ha voluto ascoltare per giustificarsi, per giunta l’ultima frase che ha detto, è stata davvero molto tagliente, non solo che non allargheranno la famiglia, ma che lui tentava di fare pace solo per ottenere questo scopo, ha superato il limite e non ci ha visto più.
Racconta ogni minima cosa a Valeria e si libera del tutto da quel peso che ha nel cuore.
«Orlando sai bene che hai sbagliato a venire qui, non perché io non sia felice di ascoltarti e consigliarti, ma per il semplice fatto che sai che Lucia ha ragione, anch’io avrei frainteso le tue parole, soprattutto dopo quello che avete dovuto affrontare per essere di nuovo una famiglia, infondo lei è rimasta incinta a 18 anni.»
«Ma come può solamente pensare che volevo dire ciò? Io l’amo pazzamente e in questi anni gliel’ho dimostrato apertamente, spontaneamente e sinceramente... ho fatto tanti errori in passato, ma ho rimediato. Sofia mi ha persino detto che non sono nessuno per lei, era un momento di rabbia, ma le sue parole mi hanno ferito profondamente. Non so che fare.» dice confuso e guardando fuori dalla finestra e poi tornando con lo sguardo verso Valeria, cercando il suo appoggio il suo sostegno, da una persona neutra a tutta questa faccenda, è anche per questo che non ha scelto Ghiro, perché lui è troppo coinvolto.
«Te lo dico io cosa dovresti fare, rimontare in macchina e tornare da loro, sono le donne della tua vita.» dice seria e dandogli le risposte che cerca.
«Non mi sento pronto... credo che qualche giorno lontano da Roma mi può solo che fare bene, visito una città che non vedevo da un po’ e ora mando le mie ferie al Ris.» risponde deciso, non sentendo minimamente quello che gli ha consigliato Valeria, o meglio non prendendolo in considerazione. Ormai ha già deciso cosa vuole fare, non cambierà idea.
«Ora capisco perché la vostra Sofia è così testarda, tra te e Lucia fate a gara.» dice ad alta voce per farsi sentire, ma Orlando abbozza solo un sorriso, assorto nei suoi pensieri.
«Vado a vedere se trovo un alberghetto dove sistemarmi per questi giorni, più tardi se ti va pranziamo insieme.» propone tornando a guardarla e distogliendosi dai suoi pensieri, anzi dai suoi dispiaceri. Non riesce a smettere di pensare alla litigata con Sofia, alle dure parole che lei gli ha detto, alla litigata con Lucia e al mondo in cui si è rivolta, su una cosa però ha ragione, ultimamente non fanno altro che litigare, non fanno nemmeno in tempo a fare pace che subito stanno di nuovo discutendo.
«Ma quale albergo, ti puoi fermare qui, sai bene che c’è una stanza in più e puoi fermati tutto il tempo che vuoi, solo che se fossi in te penserei in fretta.»
Orlando annuisce la ringrazia per l’ospitalità, accetta volentieri di restare in casa e magari parlare ancora con lei, si era dimenticato di come fosse bello scambiarsi opinioni con Valeria, di come lei sapesse consigliarlo su ogni minima cosa, forse è per questo che in passato si è sentito attratto da lei o forse per un periodo della sua vita, è stato anche innamorato. Si era scordato di come lo facesse sentire bene nei momenti tristi, come la prima volta che si sono incontrati a quel pub e lui era depresso per Lucia perché credeva che l’avesse dimenticato per sempre... Ora si sente bene e un po’ quel cattivo umore che gli attanagliava l’anima, si è un po’ attenuato e fa sicuro meno male.
Lascia Valeria lavorare ed esce per andare a fare un giro per Parma, mentre chiama Ghiro per comunicare che è in ferie per qualche giorno, di dirlo lui a Lucia.
Intanto al Ris, Lucia è entrata con la faccia stanca, di chi non ha dormito tutta la notte. È preoccupata per Orlando, non è rientrato a casa e ha staccato il telefono, ma è anche arrabbiata, perché non ci si comporta così, non può staccare il cellulare e andarsene chi sa dove, senza lasciare sue notizie. Arrivando al Ris ha sperato di trovarlo già a lavoro, ma così non è stato.
Si reca nel suo ufficio e ci si chiude dentro a firmare verbali e scartoffie.
Ghiro l’ha vista subito entrare con una faccia sconvolta e il morale a terra, anche se ha fatto di tutto per nasconderlo e mostrare il super capitano di sempre, ma lui la conosce troppo bene e sa che sta soffrendo, anche perché Orlando non è entrato con lei e ha capito che ci sono tensioni nell’aria tra i suoi due migliori amici.
Infatti poco dopo, ecco squillare il suo cellulare...
Daniele guarda il display e vede scritto sopra numero privato, ma decide di rispondere ugualmente.
«Ghiro, sono io Orlando. Volevo dirti se puoi dire a Lucia che sto in ferie per una settimana.»
«Orlando che cosa sta succedendo? Lucia è entrata al Ris con una faccia che nemmeno ti dico... Tu non ti presenti a lavoro e adesso mi telefoni per dirmi che sei in ferie? Sei sicuro di quello che stai facendo?» preoccupatissimo, se Orlando si è preso le ferie e soprattutto deve essere lui a comunicarlo a Lucia, la cosa è più grave di quello che potesse immaginare, prevede forti guai in arrivo e dovrà essere lui a cercare di mediare tra i suoi amici, non può lasciare che il loro matrimonio si rovini dopo così poco tempo che sono finalmente di nuovo una famiglia, dopo tutta la fatica che hanno fatto per rimettere insieme i pezzi del puzzle della loro vita insieme.
«Sono sicurissimo, ho bisogno di riflettere.» dice serio capendo la sua preoccupazione, ma non può dargli troppe spiegazioni ora, non ne ha voglia e poi non vuole che cerca di rimediare, perché è già sufficientemente doloroso così, tra l’altro a dire il vero Orlando si sente anche un po’ ferito nei suoi confronti, perché lui sapeva fin dall’inizio della relazione di Sofia con Bart e mai gli ha detto niente. Si sente arrabbiato con il mondo intero e non vuole sentire nessuno, ha chiamato solo perché ha un dovere verso l’arma.
«Ma dimmi almeno dove sei.» cerca di insistere Daniele, anche se sa che non otterrà nulla da parte sua.
«Devo andare adesso, dai... ci sentiamo.» non vuole dire nemmeno a lui dove si trova, vuole essere isolato dal mondo per una volta, senza dare conto e ragione.
Orlando chiude la telefonata e Ghiro rimane con il telefono in mano, non sapendo come dirlo a Lucia, Orlando gli ha scaricato proprio una grandissima gatta da pelare.
Fa un lungo sospiro e intanto si reca verso l’ufficio di Lucia, meglio togliersi subito il pensiero, tanto prima o poi dovrà dirglielo e farlo subito è la soluzione migliore.
Entra nel suo ufficio senza bussare e Lucia lo fulmina con lo sguardo, in realtà di solito lo fa sempre di entrare senza chiedere il permesso, ma quella mattina Lucia ha i nervi a fior di pelle e qualsiasi cosa le da fastidio, solo dopo averlo guardato male si rende conto di quello che ha fatto.
«Scusa Daniele, non ce l’ho con te... Vieni!» gli dice facendogli segno di accomodarsi, ma Daniele preferisce restare in piedi, almeno al primo strillo può darsi alla fuga, ma se sa bene che la sua amica non urlerebbe mai, anzi appena apprenderà la notizia risponderà con eleganza e diplomazia, due caratteristiche che la contraddistinguono, si sta solo divertendo a immaginarsela sotto una nuova veste, visto anche quant’è arrabbiata.
«Volevo dirti che... Poco fa mi ha telefonato Orlando, dice che si prenderà una settimana di ferie, potrebbe essere di meno, ma intanto di segnare una settimana.» dice non distogliendo mai lo sguardo da Lucia, vuole capire la sua reazione e senza dubbio è ancora più furiosa di pochi istanti prima.
Orlando ha staccato sim, è sparito da ieri sera e ora per giunta comunica che è in ferie senza nemmeno avvisare direttamente lei. Si sta comportando come un bambino.
«Appena senti il tuo amico riferisci che la prossima volta invece di comunicare le ferie a te, di dirlo direttamente a me, di cosa ha paura che gliene nego? Non ne ho intenzione, forse ha fatto proprio bene a prendersele, almeno riflette su quello che ha fatto e fa prendere aria al cervello.» dice orgogliosa, se poco prima si è sentita morire non appena ha sentito delle ferie di suo marito e senza dirglielo direttamente, ora per orgoglio non vuole mostrare che ci sta male.
Però non può nascondere niente al suo amico Ghiro, lui capisce ogni suo stato d’animo: «Lucia cos’è successo con Orlando? Ti va di parlarne.» chiede, anche se sa che non è il momento giusto, ma è una giornata piuttosto tranquilla sotto il punto di vista lavorativo.
«Abbiamo litigato per via di Sofia, perché non vuole che stia con Bart.» dice semplicemente senza scendere nei dettagli, solo che sa bene che Daniele è consapevole che c’è molto di più e che Orlando non se ne sarebbe mai andato di casa, solo per questo motivo e che la litigata è degenerata al punto da dirsi cose che probabilmente nessuno dei due ha mai pensato e mai penserà.
«E... mi ha detto che non voleva che Sofia commettesse l’errore di rimanere incinta a 18 anni. Da qui puoi immaginare da solo.» dice dopo un po’ vedendo che Ghiro non smette di guardarla con insistenza, con l’unico scopo di farla confidare, di aprirsi con lui che è il suo migliore amico e sentirsi così più libera, perché condividere con qualcuno le proprie sofferenze aiuta a sentirsi meno soli e torna in parte il buon’umore.
Ghiro la guarda sconvolto, questa volta il suo amico ha davvero esagerato, ha parlato a sproposito come suo solito e senza rendersene conto, non cambierà mai.
«Lucia sai che non intendeva dire quello che stai pensando, Orlando ama te e Sofia e sai quanto è stato male per non esserci stato, l’ha detto solo per proteggere la sua principessa.» prova a dire nel tentativo di far ragionare Lucia e magari iniziare a cercarlo, non risponde al telefono d’accordo, ma può benissimo cercarlo nei posti importanti per loro nella speranza di trovarlo. Vuole che capisca che per una volta, anche se ha ragione, deve mettere da parte l’orgoglio e combattere per la famiglia, soprattutto dopo tutta la fatica e la forza che ha dovuto tirare fuori per rimettere insieme i cocci.
«Ghiro tu da che parte stai scusa?» chiede un po’ seccata, ma sa bene che il loro amico non si schiererà mai, perché è troppo amico di entrambi per decidere, infatti si pente di essersela presa un’altra volta con lui senza volerlo, Ghiro sta solo cercando di aiutarla e lei lo sa.
«In questo caso dalla tua, dico solo che devi mettere da parte l’orgoglio Lucia e riprenderti quello che ti spetta, anche se non sei stata tu a sbagliare.» le dice con decisione e guardandola negli occhi, non si è offeso per quello che gli ha detto e sa che avrebbe avuto questa reazione nel momento in cui si sarebbe pronunciato in tal senso.
«Come sei diventato saggio Ghirelli, è forse l’arrivo imminente del tuo primogenito?» gli dice ridendo e per cercare di allentare un po’ la tensione che si è creata nell’aria, per poi tornare subito seria: «Comunque grazie per esserci Daniele, ci penserò a quello che hai detto.» ora è ancora troppo arrabbiata e anche ferita per mettersi a cercare Orlando come ha suggerito Daniele.
«Si l’arrivo imminente di Fabio mi manda su di giri e mi fa essere più saggio, ma non ti ci abituare, che qui la più saggia tra i due di solito sei tu, voglio vederti tornare presto a essere il super capitano che conosco, insieme ad Orlando e Sofia, ovviamente.» le dice sorridendo e cercando anche lui di sdrammatizzare a sua volta e allentare la tensione, subito dopo si avvicina a Lucia e le accarezza la guancia con dolcezza e Lucia ricambia con un bacio sulla guancia, prima di farlo congedare e con un invito a cena per quella sera a casa sua.
Quando arriva la sera, per la cena è già tutto pronto. Sofia non si è fatta vedere per tutto il pomeriggio, è stata chiusa in camera, provando a chiamare il suo papà ma senza riuscirci, il telefono risulta sempre staccato e pensa che sia colpa sua, pensa che se n’è andato di nuovo per quello che gli ha detto, ma lei non lo pensava davvero, lei lo rivuole nella sua vita. È stato troppo tempo senza di lui, senza il suo papino che adora, l’ha aspettato con impazienza per 14 anni, ora come può solo credere che quelle parole dette in un momento di rabbia e che non era in sé, possano essere vere? Non lo sono, non lo sono affatto. Lei adora il suo papà e spera che torni presto a casa, sente la sua mancanza.
Non si rende ancora conto pienamente degli errori che ha fatto, ma sta cercando di cambiare, più che altro sta provando a smettere di comportarsi in quel modo per non cadere sempre negli stessi sbagli, si sente ancora fragile, vulnerabile, pronta a sbagliare di nuovo... ma vuole cambiare, vuole cercare di rimediare. A iniziare da quella sera a cena, ha sentito che ci saranno i suoi adorati zii Ghiro e Costanza, ha bisogno di passare una piacevole serata con loro, come ne ha bisogno la sua mamma, la quale si vede che è triste per la partenza repentina di Orlando, anche se non lo da a vedere.
Quando arrivano Daniele e Costanza, la cena prosegue tranquilla e spensierata per le due donne Brancato, come ogni volta che sono in loro compagnia, ma questa volta si sente la mancanza di Orlando, è così per tutti, anche per i due coniugi Ghirelli,  i quali si ritrovano spesso a guardare la sedia vuota che di solito è occupata da lui, con tristezza, esattamente come Sofia e Lucia, le quali cercano di non darlo a vedere, ma ogni cosa dicono spostano poi lo sguardo verso quel posto per cercare la sua approvazione a quello che stanno dicendo, ma lui non c’è.
Sofia insieme a Daniele come sempre ne combinano di tutti i colori, insieme fanno battute e ridono a crepa pelle, per un po’ la piccola di casa ha anche smesso di sentirsi in colpa e ha iniziato a ridere senza fingere l’allegria.
Però quando sono al dolce improvvisamente Costanza inizia ad avere delle contrazioni e lancia un urlo fortissimo, facendo precipitare un preoccupato Ghiro al suo fianco... Se in un primo momento le contrazioni sembrano essersi fermate, a distanza di un po’ rimprendono e sempre più forti e a intervalli sempre più regolari, è chiaro: sta per partorire e devono correre in ospedale, ma non arriverebbero in tempo, visto che l’ospedale è troppo lontano e le contrazioni di Costanza sempre più ravvicinate.
«Chiamo l’ambulanza.» propone Sofia, capendo che dovrà partorire in casa, ma almeno si fanno aiutare da loro, visto che nessuno in quella stanza sa come si fa nascere un bambino.
Daniele poi anche se fosse in grado, nello stato catatonico in cui si trova, con lo sguardo ebete e sognante, non ne sarebbe in grado a prescindere. Lui è felice, non vede l’ora che venga al mondo e Costanza urla disperatamente, distruggendo la mano di suo marito a ogni dolorosissima contrazione.
«L’ambulanza non può venire, c’è stato un incidente grave, sono tutte sul posto e arriveranno tra un’ora circa se tutto va bene.» dice Sofia non appena ha chiuso la conversazione con l’ospedale, ma non avendo buone notizie.
«Allora dobbiamo pensarci noi. Sofia vai a prendere al piano superiore qualche asciugamano.»
Sofia fa quello che le chiede di fare la sua mamma, ma è un po’ spaventata, no perché non si fidi di lei, ma per il semplice fatto che nessuna delle due ha mai fatto nascere un bambino e rischiano di compromettere Costanza e il bambino, serve qualcuno che le possa aiutare, ma questo lo sa anche Lucia, infatti sta cercando di capire chi chiamare in quella situazione di emergenza.
Costanza ormai è quasi al momento di far nascere il piccolo Fabio, si sono rotte le acque e non riesce a smettere di urlare per il dolore.
«Diventerò papà, diventerò papà, diventerò papà!» dice semplicemente Daniele, ormai completamente andato, perché l’arrivo del piccolo è stata tutto in aspettato, il termine finiva la prossima settimana, a quanto pare aveva fretta di venire al mondo.
«Si abbiamo capito! Diventerai papà!» interviene Sofia tornando dal piano superiore con gli asciugamani e mettendoli a terra.
«Appunto Ghirelli! TACI!» urla Costanza in preda al panico perché si rende conto che sta partorendo in casa con un’adolescente, suo marito che è completamente in stato di shock, il suo capo che avrà pure una cultura enciclopedica, ma che di gravidanze ne capisce come un gelataio di motori, e il dolore che non la lascia in pace, la stanno facendo impazzire letteralmente.
La situazione sembra precipitare, fino a quando Sofia e Lucia non si guardano complici, come non succedeva da tempo e all’unisono esclamano: «Carnacina.» sorridendo poco dopo e chiamandolo subito.
«Zio Carna, sono Sofia. Senti come te la cavi con le gravidanze?» chiede prontamente  non appena lui risponde al telefono, con quel suo solito modo di fare. Sofia ride sempre quando lo sente al telefono, ovviamente per lei anche lui è uno zio adottivo.
«Sofia ti ricordo che io mi occupo di morti.» le risponde prontamente.
«Lo so, grazie per avermelo ricordato.» scoppiando a ridere, ma quando Lucia la guarda male e le fa segno di arrivare al punto torna seria: «C’è Costanza che sta per partorire e abbiamo bisogno di te, tu hai studiato comunque medicina e puoi aiutarci.»
Carnacina ancora poco convinto, si lascia convincere, ma solo perché si tratta del figlio di Costanza e Daniele.
Cercando di fare il prima possibile, Carnacina è da loro, in realtà la situazione si sta complicando, il bambino deve venire fuori e infatti Costanza sta iniziando a spingere, non può più trattenersi, ha cercato di attendere l’arrivo dell’ambulanza o di Carnacina, ma il dolore alla fine ha prevaricato.
Quando arriva si precipita verso di lei e le dice cosa deve fare, dando direttive a Sofia e Lucia sul cosa fare e come poterlo aiutare, anche Daniele si è un po’ ripreso e tiene la mano di Costanza incoraggiandola, nonostante lei gliela stia completamente stritolando e urli sempre più forte.
Il piccolo Fabio dopo tante peripezie, complicazioni e disavventure viene al mondo strillando e sbracciando un po’, la prima a prenderlo in braccio è Sofia, la quale lo prende subito dopo che il cordone ombelicale è stato tagliato e lo guarda incantata, con gli occhi lucidi per tanta bellezza, per tanta dolcezza e purezza. Quella piccola creaturina tra le sue braccia, le fa capire quanto è preziosa la vita, quanto desidera poter avere un giorno una famiglia sua, forse non l’avrà mai accanto al ragazzo che ama, il suo Bart, ma prima o poi l’avrà. Si rende conto in quel l’asso di tempo quante sciocchezze ha commesso e quanto ha fatto soffrire le persone che aveva intorno solamente per un amore finito male, deve cercare di superarlo e affrontarlo, tornando ad essere la Sofia di sempre. Quella piccola creaturina tra le sue braccia le ha fatto capire che non può sprecarla comportandosi come una bambina immatura, non può sprecarla bevendo, non andando a scuola, ma che deve godersela perché ci sono instanti, attimi, secondi per cui ti rendi conto di cos’è la felicità anche se breve, che la felicità è racchiusa in piccole ma grandi cose: come assistere a un parto e vedere uscire quel bambino, per poi stringerlo tra le proprio braccia, come il più prezioso dei tesori. Si, questa è la felicità ed è questo che in quei pochi istanti ha capito e tutto grazie al suo cuginetto Fabio.
Fabio poco dopo viene portato in ospedale con l’ambulanza, insieme a Costanza e a un Daniele che l’ha tenuto in braccio a lungo ed è già completamente innamorato del suo piccolo Ghirellino.
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 25
*** Orgoglio e pentimento ***


 
Orlando ormai è irreperibile da due giorni…
Nonostante senta la mancanza della sua Lu,della sua piccola,grande principessa non ha ancora rimesso la batteria al cellulare,né chiamato casa per dire che comunque sta bene.
Si rende conto che è sbagliato ciò che sta facendo,che deve rimediare,fare un passo e risolvere quel malinteso,la situazione è degenerata perché purtroppo sà bene che parla troppo e senza mai azionare il cervello prima…
Intanto Lucia ha deciso di mettere da parte l’orgoglio,si è resa conto che quella situazione è anche un po’ colpa sua,è stata prevenuta…
Ha capito cosa volesse dire in realtà suo marito…
Sà che Orlando si è espresso male,ma la continua pressione ad allargare la famiglia le ha fatto perdere la calma…
Prima di un passo di quel tipo devono aiutare la loro Sof a ritrovare la strada,a tornare la loro bimba allegra e sorridente…
Come faceva a non capirlo!
Nonostante siano state dette parole pesanti ma che nessuno dei due pensava l’orgoglio prevarica i buoni propositi…
E’ vero che entrambi vogliono sentirsi ma orlando non ha ancora riassemblato il cellulare e Lucia ha composto tante volte il numero ma non ha mai fatto partire la chiamata,eppure è preoccupata,vuole sapere se sta bene,se è successo qualcosa…
E così Orlando…
Anche Sofia cerca il suo papà…
Vuole chiedergli scusa,abbracciarlo e dirgli che è la persona più importante della sua vita insieme alla sua mamma…
Il fatto che non risponda la fa sentire malissimo,teme che sparirà per sempre dalla sua vita,dalla loro vita…
Che il patto che hanno stretto vada in fumo,sin da subito si sono alleati per convincere il super capitano ad allargare la famigli,Sofia è stanca di essere figlia unica,vuole una famiglia numerosa…
Adesso che finalmente erano tutti insieme dopo mille peripezie lei ha rovinato tutto si sente così male per essere stata così egoista,non voleva causare tutto quel dolore,adesso deve rimediare a tutti i costi.
Intanto Lucia continua a lasciare messaggi alla segreteria telefonia di suo marito,il suo Orlando.
 
“Orlando,sono io!Ti prego,rispondimi,anzi meglio torna a casa,chiariamo oppure,meglio ancora,litighiamo ancora e poi facciamo pace,facciamo l’amore per fare pace,allarghiamo la famiglia,prendiamoci del tempo solo per noi…
Hai ragione a lasciarmi sbattere,sono stata una stronza,so che lo pensi… Hai ragione infatti!Ti ho aggredito,non ti ho dato la possibilità di spiegarti,di dire la tua,se non vuoi tornare per me almeno torna per Sof,sta così male…Non mangia da quando sei andato via. Io ovviamente spero che torni anche per me,io ti amo da morire anche se non merito un uomo come te al mo fianco”
 
Lucia ha capito che più importante dell’orgoglio c’è solo la sua famiglia e così messo da pare quest’ultimo lotterà per la sua famiglia…
Non può permettere che un malinteso,delle parole dette senza essere state pensate rovinino tutto.
Continua a chiamarlo ogni volta che può nella speranza che risponda,ha ormai riempito la segreteria di messaggi vocali quindi può solo chiamare e sperare che risponda…
Orlando intanto a pranzo con Valeria decide di rimettere la batteria,la sua ex moglie è testarda ed ostinata tanto quanto la sua Lu…
Così accende il cellulare e subito viene tempestato di messaggi,messaggi vocali e chiamate ricevute…
Si allontana un attimo e inizia ad ascoltare la segreteria,tra i primi messaggi ci sono quelli di Sofia,lei si scusa gli chiede di tornare,di non lasciarla più perché ha bisogno di lui e poi ci sono quelli della sua Lu…
Sentire la sua Lucia darsi della stronza lo fa sorridere un po’,non l’aveva mai fatto prima d’ora…
Si sente terribilmente in colpa per il comportamento che ha assunto…
Si è comportato peggio dei bambini dell’asilo,che quando litigano tra loro poi non si rivolgono la parola…
Ma loro sono bimbi,lui grande e grosso com’è non può permettersi di comportarsi come ha fatto.
Ha saputo che il suo amico,il suo migliore amico Ghiro è diventato papà e vorrebbe essere lì a congratularsi,a scusarsi anche con lui perché non si è comportato bene nei suoi confronti,l’ha un po’ allontanato perche sapeva di Sof e Bart ma non gli ha detto nulla, ma con il senno di poi,adesso tutto è chiaro…
Intanto Lucia ha forti giri di testa e un senso di nausea che l’opprime…
E’ stanca,ha dormito poco e male,lavorato tanto per non pensare…
Così decide di andare a riposare a casa lasciando a Ghiro la gestione del R.I.S.
Si ritrova a pensare alla decisione appena presa ed alla faccia che farebbe Orlando se la vedesse in quel momento,sicuramente le farebbe una delle sue solite battute:
 
Chi sei tu? Che fine ha fatto mia moglie? Rivoglio la mia Lu,il mio super instancabile ed inarrestabile Capitano…
 
E via così…
 
Anche per Lucia quel bisogno di staccare è nuovo…
Non si sà spiegare come mai né senta il bisogno,è vero che non è invincibile,ma a quei ritmi è abituata da sempre…
In effetti si ritrova a pensare… Sono diversi giorni che non è al cento per cento… E’ vero che è un periodo molto particolare della sua vita,ma né ha attraversati altri molto intensi… Forse a volte anche di più…
Ha cercato di evitare qualsiasi tipo di medicina…
Ha provato i rimedi omeopatici consigliati da Ghiro,ma niente…Oltre a provocarle la nausea non hanno per niente aiutato… Il mal di testa è anche peggiorato…
Arrivata a casa si stende sul divano,una vota chiusi gli occhi inizia a sognare…
Intravede delle culle rosa,Orlando seduto nella stanza ch un tempo era degli ospiti a cullare due meravigliose gemelline e lei e Sofia che lo guardano felici…
Il sogno entra ancora più nel vivo,anche loro entrano nella stanza,si siedono a terra e cantano insieme la ninna nanna che Lucia cantava alla sua piccola principessa,devono insegnarla anche ad Orlando…
Anche se le gemelle non hanno per niente difficoltà ad addormentarsi…
In braccio al loro papà sono al sicuro,protette e rilassate…
Lucia e Sofia le guardano incantate,la loro famiglia ha due new entry che vivacizzeranno le giornate d’ora in poi…
Tutto sembra così reale,Lucia le accarezza,le culla e nota come somiglino a lei,a Sofia e al loro papà…
Quando circa due ore dopo si sveglia,si ritrova ad accarezzarsi la pancia,sorride felice…
Poco dopo però si sveglia del tutto e si rendo conto che era solo un sogno,ci resta molto male,le piaceva così tanto quel momento,sperava fosse vero…
Non trovare poi il suo Orlando  accanto a lei rende tutto ancora più brutto…
Lei lo vuole lì,al suo fianco… Gli manca terribilmente.
Decide di alzarsi e concedersi un bagno caldo,ma è costretta a stendersi di nuovo,ha un forte mal di testa e la nausea è tornata,decide di andare in cucina e mangiare qualcosa,ma una volta lì però ogni odore e la vista dei vari cibi aumenta la sensazione di nausea…
Decide di lasciare perdere e di andare in bagno…
Improvvisamente però una strana voglia arriva a sorpresa…
Gelato,gelato al cocco e cioccolato…
Decide allora che il bagno può aspettare,esce per dirigersi in gelateria e non solo…
Orlando intanto fa i conti con il senso di colpa e la paura,sa bene che Lucia vuole che torni a casa ma teme la sua freddezza una volta rientrato…
Sa bene che non sarebbe così… Che non lo farebbe mai e poi mai,conosce la sua Lu,ma se lo meriterebbe…
Non riuscirebbe a sostenere una situazione tale per cui tra loro vi fosse la più assoluta freddezza,indifferenza…
Ma ha deciso tornerà a casa…
Affronterà quello che deve,non gli importa,vuole solo stare con la sua famiglia…
Intanto Lucia finalmente soddisfatta dopo aver mangiato il gelato si reca in farmacia,vuole comprare un test di gravidanza…
Probabilmente si è lasciata suggestionare dal sogno,ma che male c’è a farlo???
Così dopo aver inspirato profondamente entra in farmacia ed acquista il test…
Adesso deve solo arrivare a casa e farlo…
Se Orlando,il suo Orlando fosse lì si sentirebbe più tranquilla nel farlo…
Una volta a casa si reca di corsa in bagno e fa il test.
L’attesa è snervante,ingannare il tempo è difficile…
Decide così di provare a chiamare Orlando,il telefono questa volta squilla,sorride felice all’idea che da un momento all’altro lui le risponda,ma dall’altro lato nessuno risponde…
Orlando l’ha dimenticato al ristorante nella fretta di tornare a casa da Valeria,riprendere tutte le sue cose e tornare dalle sue donne.
Intanto sono passati cinque minuti e Lucia con mano tremante prende il test…
Lo guarda è vede che è positivo…
E’ incinta!
Sorride felice…
Per un momento ogni preoccupazione e paura scompaiono,lasciando il posto alla sorpresa ed alla gioia.

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Capitolo 26
*** La notte dei pentimenti, chiarimenti e nuovi arrivi! ***


 
Lucia si è addormentata con il sorriso sulle labbra a quella scoperta…
Ma prima di abbandonarsi tra le braccia di Morfeo ha parlato a lungo con la sua pancia quella sera.
 
“Amore mio,sei qui…
So che ci sei da poco,ma adesso che ci sei non riesco ad immaginare che tu non sia qui con me…
Ho paura è vero,non sarò una brava mamma è vero anche questo… E’ per questo motivo che ho litigato con il tuo papà… Perché avevo paura,ho paura… Noi facciamo un lavoro rischioso e ci succedesse qualcosa come faresti senza la tua mamma ed il tuo papà…La mia più grande paura è questa!
E’ vero con te ci sarebbe la tua splendida sorellina,ma sarebbe troppo per lei…
Perderebbe noi,si ritroverebbe a crescerti,ad assumere le veci della mamma e per quanto possa essere pronta,portata so bene che sarebbe dura…
A tuo papà di tutto questo non ho mai parlato e ho sbagliato,lui avrebbe capito mi sarebbe stato vicino,avremmo affrontato tutto insieme ed io avrei vinto le mie paure,invece no,a causa mia abbiamo litigato ed ora lui non è qui con noi”
 
Per tutto il tempo ha accarezzato il suo ventre mentre ha parlato con la sua piccola creatura…
A quel momento ha assistito anche Sofia che nascosta dietro il muro che divide l’ingresso con il salotto si è seduta a terra a singhiozzare in silenzio…
A pensare,riflettere su come porre rimedio ai guai che ha combinato,alla tensione che è nata tra i suoi ed alle conseguenti liti.
L’indomani Lucia si sveglia carica e più battagliera che mai.
Ha deciso,andrà a cercare Orlando,il suo Orlando e chiariranno,l’orgoglio non porta mai nulla di buono!
Non permetterà più a niente e nessuno di portarglielo via,di vedere vanificato tutto quello che hanno vissuto da quando lui è nelle loro vite…
Ricorda bene lo stato d’animo sia suo che della sua piccola Sofia…
Ha già sofferto troppo e non permetterà che accada ancora e per causa sua…
Tutto si sistemerà!
Se lo sente.
Quella mattina si sente ottimista,una Lucia diversa,rinata…
Sarà per via di quella importante novità…
Sofia farà i salti di gioia quando lo saprà,non vede l’ora di dirglielo,magari in questo modo tornerà ad essere la loro piccola Sof,la ragazza che conoscono e che hanno cresciuto…
Che crede nei valori e principi che le sono stati insegnati,che per la famiglia darebbe la sua vita e l’ha già ampiamente dimostrato sacrificandosi per proteggerla.
Si reca in bagno decisa ad andare alla ricerca di Orlando,passerà al R.I.S,dirà a Daniele che si prende la giornata libera e già immagina la sua faccia e le sue battutine,non può non sorridere al solo pensiero e poi si recherà in tutti quei posti dove sono stati…
Quei posti per loro significativi in cui la loro storia è nata,si è evoluta fino ad arrivare ad oggi.
Sa bene che lo troverà,sarà in uno di quei posti speciali e significativi per loro a riflettere…
Mentre si prepara l’odore del caffè che viene dalle villette vicine le provoca una forte nausea…
E pensare che lei viveva per il caffè e per giunta amaro…
Intanto in camera sua Sofia non ha chiuso occhio,ma ciò nonostante si sente pronta a conquistare il mondo,è carica,pronta ad affrontare la giornata,andrà a scuola sosterrà le varie interrogazioni che sa che l’aspettano e recupererà,sistemerà tutto non solo a scuola,anche a casa,tra i suoi e con il suo papà…
Orlando intanto si ritrova senza una meta precisa…
Oh meglio prima di tornare a casa vuole rivisitare quei posti importanti per lui e la sua Lu.
Lucia sta facendo con calma,quando dal bagno sente la porta di casa chiudersi…
Per un attimo pensa che sia Orlando,così corre per casa e lo cerca,ma lui non c’è.
Così decide di passare in camera da Sofia a chiamarla…
Una volta entrata nemmeno lei c’è…
Vede però che c’è un biglietto…
 
“Scappo a scuola,la vecchia Sof è tornata! Perdonami mamma…”
 
Lucia sorride felice,piano,piano forse tutto sta tornando alla normalità…
Torna in bagno e finisce di prepararsi,direzione R.I.S…
Direttive al suo amico Ghiro e poi ripercorrerà i luoghi in cui è stata con il suo Orlando.
Intanto il super capitano è appena arrivata al R.I.S
«Lucia,Lucia,tu che prendi una giornata libera… Uhm… sento che mi nascondi qualcosa amica mia,qualcosa di molto importante,una grossa novità… E sento anche che forse,per caso hai messo da parte l’orgoglio?»
Chiede Ghiro punzecchiandola un po’…
La vede con una luce diversa negli occhi…
Determinata a fare in modo che tutto torni alla normalità…
E’ stato un periodo particolarmente complesso.
Lucia lo colpisce sulla spalla e gli fa l’occhiolino
«Saprai tutto a tempo debito,prima devo riportare a casa Orlando.»
Dice sorridendogli,si sente ottimista,lo troverà,faranno pace e gli dirà che la loro famiglia crescerà,non vede l’ora…
Così dopo aver dato le direttive al suo amico e capitano si dirige alla macchina.
Intanto anche Orlando sta visitando i posti in cui lui e Lucia sono stati,hanno vissuto momenti importanti della loro storia.
Lucia si è appena messa in macchina…
Il primo posto in cui vuole andare è quell’albergo in cui si sono conosciuti quando erano ragazzi e in cui si sono innamorati,magari ha preso una stanza lì…
Una volta arrivata lì sorride guardandosi intorno,ricorda perfettamente quella serata,si emoziona rivivendola mentalmente.
Si dirige alla reception per chiedere se Orlando ha preso una stanza lì.
Intanto a scuola Sofia ha sostenuto ben 3 interrogazioni e 2 compiti in classe…
Si sente fiera di come abbia affrontato tutto,orgogliosa e soddisfatta di essere tornata.
Non vede l’ora di dirlo alla sua mamma,al suo papà…
Prima però dovrà chiedere loro scusa.
Ci penserà appena torna a casa…
Intanto Orlando si sposta tra i vari luoghi.
Lucia ha chiesto in albergo e le hanno detto che nessun Orlando Serra era loro ospite.
Riprende così la ricerca…
Si reca ai vari ristoranti in cui sono stati,quando arriva in quello dove lei,Orlando e Guido hanno pranzato e gli hanno detto che si sarebbero sposati sorride,ricorda la sua faccia sconvolta,i suoi avvertimenti e la richiesta di andare piano,di rallentare.
Ma nemmeno lì nessuna novità…
Lucia non perde la speranza,non si arrende monta in macchina e continua la ricerca.
Si reca all’orfanotrofio…
Lo cerca anche lì.
Non può escludere nessun posto…
E’ come un’indagine,deve seguire tutte le piste…
La cosa assurda è che si mancano sempre di poco,per uno che arriva l’altra è già andata via…
Intanto mentre i due innamorati ripercorrono il loro amore nella speranza d’incontrarsi Sofia è rientrata a casa,ha preso la vaschetta di gelato al cocco dal freezer e con quella in mano si è diretta nella sua stanza…
Vuole scrivere una lettera ai suoi genitori…
Sarà un primo modo di chiedere scusa,vuole fare qualcosa di più per loro…
Le piacerebbe che i suoi si risposassero,che si ripromettessero amore eterno,consolidando così il loro legame…
Sofia intanto si è seduta alla sua scrivania per pensare alla lettera per i suoi genitori.
Al R.I.S un capitano con poco lavoro decide di chiamare la sua migliore amica
«Hai trovato Orlando?»
Chiede subito appena Lucia risponde
«No!Ma non mollo,lo troverò…»
Risponde una super combattiva Lucia
«Brava amica mia è così che ti voglio… Combattiva ed energica mio super capitano… Solo mi sfugge una cosa… Strano che Orlando con quel suo prominente naso non abbia sentito il tuo profumo…E’ in grado di fiutare molto bene…»
Dice scoppiando a ridere di gusto
«Daniele,Daniele,lasci in pace il mio nasone preferito! Piuttosto come stanno Costanza e Fabietto?Ti vedo troppo rilassato… Non farai fare mica tutte le notti insonne a Costanza vero?»
«Ok,ok!Non prendo in giro il tuo nasone preferito!»
Risponde facendole il verso e suscitando così la risata della sua amica
«Comunque no,non faccio fare tutto a Costanza,Fabietto è buono e bravo,dorme tranquillo tutta la notte nella sua stanzetta! Io poi sono un papà da premiare,gli faccio il bagnetto,cambio il pannolino… Un papà modello!»
Replica felice e sorridendo al pensiero che tra poche ore sarà a casa e potrà coccolarlo…
Infatti i neo genitori scherzosamente litigano su chi lo deve tenere e quando l’altro l’ha già coccolato.
A casa Brancato- Serra intanto Sofia ha trovato la giusta ispirazione per la lettera
 
 
Cari mamma e papà…
 
VI CHIEDO PERDONO DAL PIU’ PROFONDO DEL MIO CUORE PER IL MALE CHE VI HO FATTO COMPORTANDOMI COME BEN SAPETE E PER LE COSE BRUTTE CHE VI HO DETTO…
MI DISPIACE PROFONDAMENTE!
Vi annuncio però che la vostra Sof è tornata…
Oggi a scuola è andata alla grande,è vero devo lavorare sodo per recuperare del tutto ma sono perfettamente in grado di farcela
Sono responsabile di molto,di tutti i casini che sono successi
N.B:( Mamma non arricciare il naso e non alzare gli occhi al cielo perché ho scritto casini) =)
Davvero,scherzi a parte,se mi fossi fidata un po’ di più,aperta un po’ di più le cose sarebbero andate diversamente,tutto sarebbe andato diversamente,ma la paura ha vinto ed io ho fatto tutto di nascosto…
Ma non accadrà mai più,non voglio che la mia famiglia vada letteralmente in frantumi a causa mia dopo quanto abbiamo dovuto aspettare per ricongiungerci ed ora che finalmente non sarò più figlia unica,non vedo l’ora di abbracciare,coccolare e viziare la mia sorellina,sono più che convinta che sarà una bella bimba,erediterà la bellezza,la grazie ed il fascino dei Brancato (zio Guido) a parte e la lingua lunga dei Serra…
Siete pronti ad una Sof in miniatura?
Ok!Sto andando fuori tema…
La mia lettera vuol’essere un primo modo di scusarmi con voi,so che non è sufficiente,ma sto facendo quello che sente il mio cuore…
Ma voglio riparlarne con voi,abbracciarci e leggere nei vostri occhi che avete intrapreso la strada del perdono.
Vi voglio infinitamente bene.
La vostra Sof.
 
Finita la lettera colei che ancora per poco sarà la piccola di casa Brancato-Serra la posa sul setto dei suoi e si chiude in camera a studiare.
Lucia ed Orlando si rincorrono,si cercano ma ancora non si sono ricongiunti…
Lucia intanto non riesce a credere che nemmeno all’ex orfanatrofio che adesso è un centro addestramento per cani vi abbia trovato il suo Orlando…
Strano come tutto cambia,quel posto magico,significativo per la oro storia adesso non esiste più…
Ma prima che giunga sera ha ancora altri tre posti da controllare…
Inizia da villa Borghese,una volta giunta lì si reca immediatamente al loro angolo segreto,si guarda intorno ma lui non c’è…
Decide di sedersi un po’…
Ha anche un po’ fame a dire il vero…
Così improvvisamente si ritrova a sorridere nel ripensare alle mega cialde con il gelato che con Orlando da ragazzi dividevano…
A dire il vero la mangiava quasi tutta lei…
Lui divertito gliela lasciava volentieri,non aveva mai conosciuto una ragazza con tutto quell’appetito…
Decide così di andare a comprare una di quelle mega cialde e poi continuerà la ricerca…
Intanto anche Orlando è stato in un bar a mangiare la super cialda.
Il gelato era davvero buonissimo ma per nessuno dei due è stato divertente non litigare per chi doveva finire la cialda o chi avesse mangiato più gelato.
Lucia dopo aver pagato si dirige a villa Pamphili
Nemmeno lì c’è il suo Orlando pronto a stringerla tra le sue forti braccia…
E’ sera!
L’ultimo posto in cui Lucia non è ancora stata è la grotta,si,la famosa grotta in cui per la prima volta sono diventati una cosa sola…
Ha lasciato volutamente quel posto per ultimo…
Una volta in macchina non vede l’ora di arrivare…
Sente che suo marito,l’amore della sua vita è lì,lì ad attenderla per fare pace…
Dopo circa mezz’ora di guida finalmente arriva…
Parcheggia e si guarda intorno prima di scendere…
Una volta fuori dalla macchina respira a fondo quell’aria frizzantina che la porta a rivivere quel momento magico,perfetto che li ha uniti.
Una volta scese le scalette che portano in spiaggia toglie le scarpe ed a piedi scalzi passeggia lungo la battigia…
E’ triste,era certa che suo marito fosse lì ad aspettarla,che una volta che l’avesse vista arrivare le sarebbe andato incontro sorridendole,l’avrebbe stretta a sé e baciata teneramente dimenticando tutto il resto.
Dopo aver camminato per un po’ Lucia decide di sedersi,di aspettarlo ancora un po’…
Ma dopo circa un’ora lei è ancora lì… Sola.
Si avvia così alla macchina,una volta dentro poggia le spalle allo schienale e chiude gli occhi,non riesce a trattenere le lacrime,piange,versa una per una tutte le lacrime che ha…
Senza rendersene conto si addormenta…
Intanto anche Orlando è arrivato…
Anche per lui quella è stata l’ultima tappa…
Subito dopo aver parcheggiato si accorge dalla macchina della sua Lu,lei è lì…
Scende e piano,piano si avvicina all’auto,vede la sua bellissima moglie che si è addormentata,non vuole spaventarla così si allontana un po’ estrae il cellulare dalla tasca e la chiama,Lucia ancora addormenta risponde
«Pronto!»
«Lu,amore sono io»
Dice Orlando restando ancora appoggiato alla sua macchina a guardarla.
Lucia che non aveva guardato il display e subito dopo la ricerca del cellulare risposto rimane sorpresa nel sentire il suo Orlando.
«Amore,dormi in macchina?»
Chiede alla sua Lu che si guarda visibilmente confusa intorno cercando di capire dove sia visto che sà che si era addormentata in macchina.
Orlando le si avvicina parlando
«Sono qui,mi apri?»
Lucia chiude la conversazione e gli sorride felice…
Toglie la sicura ed Orlando entra e si siede…
Si guardano un attimo in silenzio e si sorridono,poi Lucia gli sia avvicina e lo bacia con dolcezza e passione allo stesso tempo,ovviamente suo marito ricambia.
«Amore,scusa,sono stata davvero una stronza! Ti ho detto parole cattive,me la sono presa con te,ho riversato su di te il mio nervosismo, ma tu non centravi nulla,volevi solo starmi vicino,lo sò… Io non l’ho capito,non ho voluto capirlo… Non merito un marito come te!»
Lucia vorrebbe anche sfiorargli il viso ma la mano la ferma a metà strada…
Esita,anche se Orlando ha ricambiato il bacio ciò non vuol dire che non sia ferito,deluso dalla durezza della sua Lu…
Lui però posa un dito sulle sue labbra.
«Basta così… Io non c’è l’ho con te,non potrei mai,capisco cosa hai dovuto sopportare ed io con le mie richieste e il continuo assillarti non ti è stato di nessun aiuto.»
Lentamente si avvicina alle labbra della sua Lu e la bacia con tenerezza,Lucia piange di gioia non smettendo di baciarlo con sempre più passione.
Dopo quel loro intenso momento di tenerezza,di perdono reciproco per come sono andate le cose Lucia svela la sua sorpresa,prende la mano di Orlando,solleva la sua maglietta e la poggia sul suo ventre.
In silenzio aspetta che suo marito capisca…
Lui la guarda confuso,quando ad un tratto a  Lucia scappa un sorriso,Orlando allora immediatamente capisce…
«Davvero? Sei… Sei…Sei…Sei incinta?»
Chiede confuso,ma felice,felicissimo,ha capito…
Non smette di accarezzarle la pancia e riprende a baciarla,anche Lucia ricambia il bacio e dopo quel momento di tenerezza sorride anche lei felice.
«Quando l’ho scoperto tu non c’eri… Io mi sono sentita morire,perché volevo da subito dirtelo ma tu non eri con me a causa mia.»
«Amore mio,basta,adesso tutto è finito,ora sono qui,siamo insieme…Torniamo a casa e diciamolo a Sofia,né sarà entusiasta!Magari l’aiuterà a tornare in lei…»
La tranquillizza Orlando.
«La nostra piccola è tornata!»
Gli dice Lucia e gli racconta come tutto sia tornato alla normalità…
«Che notizia meravigliosa!»
Esclama al settimo cielo
«Amore,io ho capito anche che ho sbagliato con Sofia,voglio parlare con lei,dirle che approvo la sua storia con Bart,ma con lui farò un bel discorsetto e lo metterò in guardia che se la fa soffrire gli spezzo le gambe»
Lucia scoppia a ridere guardandolo soddisfatta.
«E’ tuo dovere in quanto padre difendere la tua piccola principessa»
Si sorridono a vicenda e restano in macchina a parlare ancora un po’…
Poi finalmente si avviano a casa,una volta sulla soglia Orlando la prende in braccio e in silenzio si avviano nella loro camera,farà domani mattina a Sofia la sorpresa…
Una volta in camera però tutto cambia,sul letto vedono un foglio…
Lucia scende e con il suo Orlando si siedono sul letto ed insieme prendono il foglio ed iniziano a leggerne il contenuto…
Una volta letta insieme si precipitano dalla loro bambina,la quale non appena vede che ad aprire la porta è il suo papà gli salta immediatamente in braccio e scoppia a piangere,tra i singhiozzi inoltre inizia a scusarsi.
«Papà,perdonami,non pensavo e non volevo dire quello che ho detto,so che ti ho ferito e che quelle parole sono state una delle cause del tuo allontanamento insieme al mio comportamento,vi chiedo scusa,ma rimedierò…Ho già iniziato… E poi che sorella maggiore,che esempio darei… Sono tornata e niente mi farà mai più essere diversa da quello che sono,nessun ragazzo,nessuna delusione,contate solo voi,la mia famiglia!»
Tutti piangono e si stringono in un forte e lungo abbraccio,poi Lucia realizza che Sof sa già…
«Amore,toglimi una curiosità…come sai che sono incinta?»
Le chiede accarezzandole la guancia.
«Qualche sera fa ti ho sentito parlare con la tua pancia,di me,di papà e di noi…Ho subito capito e durante la notte realizzato che era ora di tornare in me!»
Sorride complice alla sua mamma e lei ricambia quel sorriso scominandole poco dopo i capelli.
Orlando guarda Lucia,sta per dire qualcosa ma lei lo ferma
«Si,lo so!Avevi ragione… Non era una cattiva idea quella di allargare la famiglia… A Sofia ha fatto bene!»
Lui scoppia a ridere e la bacia sul naso,ama che sua moglie gli legga i pensieri,poi però si fa di nuovo serio.
«Amore,sono io che devo chiederti delle scuse!Il fatto che io non ti sia stato vicino da subito ha preso il sopravvento quando ho scoperto che stavi con Bart,ho avuto paura di perderti,ma finalmente ho capito… Io non ti perderò mai! Hai,avete la mia benedizione tu e… Doss…Bart»
«Papino,non potrai mai perdermi,sei la mia vita,niente e nessuno ci separerà…Figuriamoci un ragazzo e comunque con Bart non ci torno,lui adesso sta con Isabella,lei forse è la ragazza giusta per lui…Ti prego non andare da lui a fargli il terzo grado,và bene così,d’altronde non avrei molto tempo da deicargli,devo diplomarmi,iniziare ad occuparmi della stanza per la mia sorellina e recuperare il tempo perso con voi e con le mie amiche,un ragazzo sarebbe solo d’intralcio»
Quelle parole le costano molto ma non vuole più pensare a Bart.
«Amore,io e mamma qualsiasi cosa deciderai saremo sempre dalla tua parte,ricordalo!»
Sia Lucia che Orlando le danno il bacio della buona notte e nonostante sia cresciuta le rimboccano le coperte prima di andare a dormire.
Una volta fuori dalla stanza della loro bambina Orlando prende in braccio sua moglie e una volta in camera la stende delicatamente sul letto,le scosta la maglietta e riprende ad accarezzarle il ventre sussurrando dolci parole.

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Capitolo 27
*** La cena dei festeggiamenti e chiarimenti ***


Il giorno dopo, Orlando si reca al Ris per riprendere a lavorare e per chiarire con Ghiro, sa che l’ha piantato in asso, non facendosi sentire e non ha ancora visto il suo nipotino Fabio, non si è comportato per niente da buon’amico e ora deve rimediare.
Non appena arriva viene accolto immediatamente proprio dal capitano Ghirelli, il quale stava attendendo l’arrivo del suo amico con impazienza, in modo da punzecchiarlo un po’ vista la sua lunga assenza, non sarebbe da lui poi se non lo facesse.
«Ooooh guarda chi si vede, il marito prodigo.» dice non appena Orlando è di fronte a lui.
«Si dice figlio e io non sono andato in giro a sperperare le mie ricchezze come narra la parabola, anche perché le due ricchezze più belle le ho qui.» dice scuotendo la testa alla sua affermazione e poi tornando serio.
«Bella sviolinata! Ma le tue due ricchezze, nonché Lucia e Sofia, in questi tuoi giorni d’assenza ti hanno tradito con me.» dice continuando a prenderlo in giro, si sta divertendo troppo e poi non ha sentito Orlando per due settimane, ora deve recuperare il tempo perduto.
In quel momento arriva Costanza con in braccio il piccolo Ghiro,sentendo l’ultima affermazione del marito lo guarda negli occhi: «Con chi mi avresti tradito tu?» chiede, avendo sentito benissimo.
Ghiro cerca di spiegarsi pensando che Costanza ha frainteso e non ha sentito i due nomi che ha detto, mentre Orlando che ha capito il gioco di Costanza se la ride, ora è lui che si sta vendicando.
Orlando subito dopo si concentra su Fabio, l’ha preso in braccio dalla sua mamma e lo sta coccolando lui, facendo la vocina scema e giocando con il suo nasino, è bellissimo, avevano ragione le sue principesse a riguardo.
Intanto Costanza si avvicina a Ghiro e gli da una botta sulla nuca e: “spero che nostro figlio prenda da me, che sia bello e intelligente come me, no bruttino e pazzo come te.» dice subito dopo averlo picchiato per ciò che ha detto.
«Ma allora perché stai con me?»
«Perché amo i tuoi ricci. E perché infondo il tuo lato da informatico pazzo mi piace.» continuando a prenderlo in giro.
Orlando ride nel sentire quello scambio di battute tra i suoi migliori amici, gli sono mancati, ha sentito castamente la mancanza loro.
«Costanza ha ragione,povero piccolo se ha preso da te Ghirelli.» interviene Orlando spalleggiando la sua amica, piuttosto che Daniele, si diverte a punzecchiarlo e gli è mancato anche tutto questo.
«Serra poco spirito di patate qui, perché non si sa mai che possiamo diventare parenti in futuro.»
Orlando lo guarda confuso non capendo il suo discorso o facendo finta di non capire e Daniele continua a parlare: «Se mai tu e Lucia deciderete di allargare la famiglia e sarà una principessa, potrebbe fidanzarsi con Fabietto.» dice sicuro di se, è convinto di ciò che sta dicendo e Orlando lo guarda non molto felice di ciò che ha detto, non sa ancora se sarà una piccolina o un piccolino la creaturina che sta crescendo nella pancia della sua Lucia e già si deve preoccupare per il suo futuro ed esserne geloso.
«Si e forse in un futuro nemmeno troppo lontano.» interviene Lucia che è appena entrata nell’ufficio di Ghiro e ha sentito lo scambio di battute.
I suoi amici la guardano e non capiscono le sue parole,in realtà Costanza ha capito benissimo,è Daniele che non ha colto il sorriso di Lucia e quella luce diversa negli occhi. Costanza aspetta che Lucia faccia segno di si con la testa e corre ad abbracciarla felice,sa che infondo ha sempre desiderato allargare la famiglia nonostante dicesse di no e sa che stavolta sarebbe tutto diverso, perché non è più sola, al suo fianco stavolta c’è Orlando.
Ghiro solo a quel punto capisce davvero le parole di Lucia e anche lui corre ad abbracciarla,la solleva da terra e la fa roteare felice in aria. I suoi migliori amici avranno un’altra piccola Serra,è sicuro che sarà una piccolina, e lui potrà giocare con lei, vederla crescere ed educare come ha fatto con la sua Sof, potrà giocare con Fabietto e infine,ma non per ultimo,sa che Lucia e Orlando sono immensamente felici della notizie e lui lo è quanto loro.
«Dobbiamo festeggiare!» dice non mettendola ancora giù.
Anche Bart, Isabella ed Emiliano sono giunti davanti all’ufficio di Ghiro per capire cosa sta succedendo e come mai regna tutta quella felicità.
«Festeggià cosa?» chiede Emiliano intromettendosi lui nella conversazione visto che Isabella e Bart,i quali sono più riservati, non hanno fatto il primo passo e sono rimasti ad aspettare che fossero loro a dirlo.
Lucia solo quando Ghiro la mette giù e la lascia dal suo abbraccio,si rivolge al resto dei colleghi.
«Io e Orlando diventeremo di nuovo genitori.» dice con una tale spontaneità da far rimanere senza parole Orlando,il quale non si aspettava che Lucia lo dicesse così,anche a Ghiro e Costanza e senza aspettare risposta continua a parlare: «E ho pensato di organizzare una cena a casa nostra per festeggiare tutti insieme.» Orlando resta ancora più sorpreso dal suo gesto,ma contento dell’iniziativa da parte di sua moglie,è proprio una bellissima idea,l’unica cosa che lo preoccupa un po’ è il fatto alla cena ci saranno anche Bart con Isabella e non sa come potrebbe prenderla Sofia,sa che se pur finge indifferenza,ancora ci sta male e non vuole procurarle altro dolore,anche Lucia ci ha pensato in realtà ed è per questo che quella mattina quando ha avuto l’idea,ne ha parlato prima con Sofia e ha avuto il suo consenso.
La squadra accetta con entusiasmo,solo Bart è un po’ titubante ad accettare, non vuole mettere a disagio Sofia,ma poi accetta felice di rivederla,è dall’ultima volta che è andata sotto casa sua che non la vede,ne sente moltissimo la mancanza e poi adesso che tutto è risolto,forse potrebbe parlare con lei...
Anche Isabella in realtà,lei non vede Sofia da molto prima di Bart e teme un po’ il confronto con lei,teme che lei possa tenerla a distanza,parlare con tutti tranne che con lei e Bart e il che non avrebbe tutti i torti,spera di riuscire a chiarire.
Decidono di fare quella sera stessa e Lucia manda un sms a Sofia per dirglielo.
Sofia è a scuola quando riceve il messaggio della sua mamma.
“Sof la squadra viene stasera a cena... sicura che vada bene?”
“Certo mamma,non c’è problema! Ne sono felice.”  È la risposta immediata di Sofia,in realtà rivedere Isabella e Bart,vederli insieme,le fa un certo effetto,prova gelosia,dolore,ma vuole essere forte e superare a testa alta il problema,non è scappando che si affronta,si comporterà con loro come se niente fosse successo,cercando di dimenticare piano,piano il dolore che le hanno causato.
 
La sera giunge velocemente,Sofia ha aiutato la sua mamma in cucina,in realtà essendo impegnata con il lavoro e per non pensare che tra poche ore avrebbe rivisto Bart,ha cucinato tutto lei. È stata agitata tutto il pomeriggio,ha pensato a come si sarebbero salutati,se forse doveva salutarlo con un bacio sulla guancia mostrando indifferenza,o fargli capire che non l’ha ancora perdonato. In realtà non lo sa nemmeno lei come si vuole comportare,ci sono momenti in cui pensa che si vuole far vedere superiore e salutarlo come se niente fosse, l’attimo dopo cambia idea pensando che non ce la possa fare. Si rende conto che solo quando l’avrà davanti potrà decidere come agire,è inutile tormentarsi prima,ma continua a farlo ugualmente per tutto il pomeriggio.
La squadra arriva tutta insieme,in realtà con un po’ di ritardo per aspettare Ghiro,il quale ha dato la colpa a Fabietto e ha ricevuto un’occhiataccia da parte di Costanza.
È Sofia ad aprire,si è detta via il dente via il dolore,tanto che appena apre la porta si ritrova subito davanti Bart e ha un sussulto al cuore,è bellissimo nella sua camicia bianca,la preferita di Sofia,pantaloni neri e giacca,sportivo ma allo stesso tempo elegante e i suoi occhi verdi che risaltano con la luce della stanza,Sofia in tre secondi l’ha notato subito. Rimane immobile per un lungo attimo senza riuscire a dire niente,poi opta per un semplice: «Ciao Bart,prego entra.» sorridendo e cercando di non tradire nessuna emozione.
Una volta entrati tutti, l’attenzione di Sofia è assorbita completamente dal piccolo del Ris,ormai la mascotte è lui insieme alla nuova piccolina che ci sarà o piccolino,ma è aperto il toto baby Brancato/Serra e per il momento tutti votano per la femminuccia.
La serata passa tranquilla tra chiacchiere e risate,Bart non smette di guardare Sofia e Sofia di guardare Bart,ma sono molto attenti a non farsi vedere l’uno dall’altra e anche dal resto delle persone al tavolo, dopo i saluti non si sono più parlati, Sofia in realtà l’ha evitato,ma ora Bart non può più far finta di niente.
Sofia si reca in cucina per sfuggire allo sguardo di Bart,si è accorta dei suoi occhi su di se,con la scusa di prendere il dolce. Bart si alza e si reca a sua volta in cucina.
«Aspetta Sofia ti aiuto io.» dice avvicinandosi a lei per prendere i piatti e i cucchiaini che Sofia ha in mano.
«Non c’è bisogno,ce la faccio.» dice sicura di se proseguendo dritto,ma Bart insiste e le prende le posate dalla mano,Sofia non molla la presa e insiste nel voler fare lei,fino a che non cadono a terra.
Si piegano contemporaneamente e le loro mani si sfiorano...
Alzano gli occhi l’uno versa l’altra senza distogliere lo sguardo,le loro labbra si avvicinano sempre di più,leggermente si sfiorano ed entrambi provano forti brividi lungo la schiena,ma quando il bacio sta per diventare qualcosa di più e Sofia si sta rendendo conto che stava quasi per schiudere le labbra,si allontana bruscamente da lui.
«No deve succedere mai più,ora tu stai con Isabella e tra noi non deve accadere più nulla,anche se mi ha pugnalato alle spalle fregandosene dei miei sentimenti,io non rubo gli uomini delle altre.»
«Sofia io e Isabella...» sta per dirle la verità o almeno vuole provare a dirle la verità,come sta cercando di fare da sempre,ma Sofia non ne vuole saperne,nemmeno stavolta.
«Non sono affari che mi riguardano cosa fate tu e Isabella,non più.» risponde non volendo nemmeno questa volta sentire ragioni,non riuscirebbe a sopportare cose che riguardano loro due,non ci riesce ancora,se ne va lasciandolo in cucina da solo a guardarla andar via.
A fine  serata quando tutti sono andati via,Isabella propone a Sofia di andare a fare una passeggiata insieme,vuole provare lei a parlarle,ha visto dalla faccia di Bart quando è tornato in salotto e per tutto il resto della serata che tra loro non ci è stato nessun chiarimento,anzi c’è stato il solido gelo comprensibile da parte di Sofia. Ora vuole essere lei a provare a parlarle,magari riesce ad avere più fortuna di Bart,anche se spera che anche lui possa riuscire a farcela,non desidera altro che rivederli di nuovo insieme e felici.
Loro sono fatti per stare insieme,sono destinati.
«No non posso,sono molto stanca e vorrei andare a letto,sto studiando molto in questi giorni,devo recuperare alcune materie.» si giustifica inventando una scusa,anche se non è nemmeno tanto una scusa visto che deve veramente recuperare.
«Solo 10 minuti,non ti occupo altro tempo,anche perché c’è Gaia a casa che mi aspetta.» insiste lei determinata a non farsi dire di no.
Sofia la guarda negli occhi e decide di accettare,le manca infondo la sua amica Isabella e le loro lunghe chiacchierate,risate, confidenze.
Si avviano fuori in strada e iniziano a camminare.
«Quali materie devi recuperare?» chiede Isabella iniziando una conversazione neutra.
Sa bene perché Sofia deve recuperare a scuola,per colpa sua e di Bart,tutti hanno saputo cosa è arrivata a fare per attirare l’attenzione su di se,per mostrare il suo dolore.
«Italiano,matematica,filosofia e chimica. Rischio la bocciatura.» dice con un filo di tristezza,ce la sta mettendo tutta ma a pochi mesi dall’esame di stato è veramente difficile riuscire a recuperare quattro materie per essere ammessa.
«Sono sicura che ce la fai,sei in gamba Sof,noi tutti crediamo in te. Io credo in te.» le dice con un sorriso per infonderle coraggio,quello che ha detto inoltre lo pensa davvero,non le sta mentendo, come però forse Sofia potrebbe pensare.
Sofia rimane in silenzio e abbassa lo sguardo sulla strada,non sa che rispondere o meglio avrebbe da dirle molte cose,ma si sta mordendo la lingua per non farlo,vuole aspettare che sia lei a fare il primo passo e sentire cosa ha da dirle.
«Senti Sof... so di averti ferita,che probabilmente non vorrai più vedermi,sono stata una stronza,mi sono comportata malissimo con te, ti ho ferita, ingannata... ma credimi che non volevo, io tengo davvero a te e alla nostra amicizia, so che ti è difficile crederlo,ma è così.» con tutta sincerità e liberandosi finalmente da un peso nel cuore, peso che si è portata dietro in quei lunghi mesi, peso che le ha attanagliato il cuore di sensi di colpa.
«Si mi è molto difficile crederlo... Ciò che mi fa male non  è che stai con Bart,che ci sei stata o qualunque cosa siete, ma il fatto che tu mi davi consigli, mi dicevi che dovevo tornare con lui, sapevi che l’amavo ancora anche se negavo l’evidenza, nonostante questo hai deciso di fregartene e andarci a letto, non ti sei sentita uno schifo? Perché io al tuo posto si.» con durezza, con parole davvero dure come macigni, arrivano dritte al cuore di Isabella, la quale conosce bene il carattere della piccola mascotte del Ris, ma mai prima d’ora si era rivolta con una tale schiettezza nei suoi confronti e sperava di non dover mai trovarsi nella posizione di vedere questo suo lato.
«Si mi sono sentita uno schifo e ancora oggi mi ci sento.»
«Si ma l’hai fatto lo stesso.» ribatte ancora, in realtà ha intenzione di perdonarla o almeno provare a farlo, non tornerà subito come prima, ma pian piano vuole istaurare di nuovo un dialogo con lei, la sta solo tenendo sulle spine per vendicarsi un po’.
«Si l’ho fatto lo stesso, scusami Sofia, davvero scusami.»
Sofia si ferma di colpo e sorride: «scuse accettate,mi sei mancata...» dice con più dolcezza, ma poi si ricompone subito,non vuole dargliela vinta così presto, Isabella sorride a sua volta e l’abbraccia spontaneamente, Sofia si ritrova a ricambiare l’abbraccio.
«Sofia comunque ci tengo anche a dirti che tra me e Bart...»
«Non lo voglio sapere. Ti ho perdonata,ma non voglio sentire parlare di lui. Ho perdonato te, però questo non vuol dire che io sia disposta a sentire cosa siete ora o cosa siete stati e non sono disposta a parlare e perdonare lui.» la interrompe bruscamente sapendo cosa lei ha intenzione di dirle, non vuole ascoltare nulla di ciò che c’è stata tra di loro, non ci riesce.
Isabella annuisce e capisce che non è ancora pronta per affrontare l’argomento e decide di lasciar perdere e salutare Sofia, per oggi ha ottenuto fin troppo da lei, non vuole perdere quel poco di fiducia che è riuscita a riconquistarsi.
Una volta sola Sofia si avvia di nuovo verso casa, quando a lei si avvicina Bart, il quale ha sentito tutta la discussione tra le due ragazze perché si è nascosto ad origliare, non ne va orgoglioso, ma voleva sentire ciò che si dicevano, ora si rende conto di aver fatto malissimo, non voleva ascoltare le ultime parole di Sofia.
Si avvicina a lei e la blocca per un braccio, quando vede che Sofia l’ha visto ma mostra indifferenza e continua a tirare dritto.
«Sofia ascoltami, io so che ce l’hai con me, ma ascoltami, ti prego.» le dice spingendola delicatamente verso il muro di casa sua.
«No non voglio,ciò che ho detto a Isabella è vero,ho perdonato lei ma non ho intenzione di perdonare te. Né ora né mai.» risponde decisa e cercando di liberarsi dalla sua presa, solo che con scarsi risultati, Bart l’ha bloccata, ma la sua presa è delicata, è solo troppo più forte di lei.
Sta per replicare ma lo squillo del suo cellulare lo costringe a interrompersi.
È Sasso, vuol dire che c’è un emergenza e deve per forza rispondere.
Dall’altra parte del telefono il Tenente Sasso comunica che è appena avvenuto un furto in un negozio di tecnologia, si sono portati via molti nuovi telefoni di ultima generazione e macchinette fotografiche digitali,anche di costo elevato, non è il primo furto a Roma.
Bart vorrebbe non andare, vorrebbe far finta di niente e mandare qualcun altro, ma sa che non può.
Guarda Sofia a lungo negli occhi e prima di andare si avvicina a lei e le sfiora le labbra con dolcezza, simile a com’é avvenuto il giorno del matrimonio di Lucia e Orlando.
Si allontana subito dopo da lei e Sofia rimane immobile senza riuscire a muovere un solo muscolo, sentire di nuovo le labbra di Bart sulle sue,anche se si sono solo sfiorati, le ha fatto provare emozioni che non provava più da tempo e che forse non proverà mai più.
Bart chiama Isabella nel tragitto fino al negozio per farsi aiutare da lei,non sa a chi altro chiederlo e vuole parlare con lei finito il lavoro mentre la riporta a casa.
Arrivano al negozio e repertano tutto, fino a che Isabella non trova qualcosa che può essere utile per scoprire qualcosa sui ladri, a quanto sembra una baby gang che si diverte a fare scherzi un po’ troppo pesanti.
«Che cosa hai trovato?» chiede Bart avvicinandosi a lei e Isabella gli mostra il bracciale,è tutto colorato e il filo è intrecciato,Bart lo conosce molto bene.
Sbianca nel momento in cui lo riconosce,non riesce a crederci, come fa il braccialetto di Sofia ad essere finito là?
«Bart sai a chi appartiene il braccialetto?» chiede Isabella vedendolo cambiare espressione drasticamente.
«Si. A Sofia.» dice con un filo di voce. È sicuro che sia suo,più volte gliel’ha visto al polso,inoltre ha la macchia di vernice che Sofia si è fatta un pomeriggio a casa sua aiutandolo a ridipingere. Non può essere una coincidenza.
Isabella lo guarda sconvolta a sua volta,non  è possibile che sia della piccola del Ris,come ha potuto fare una cosa del genere? Lei che finalmente ha messo di nuovo la testa a posto,allora ha finto ancora una volta,si sono tutti illusi che potesse essere tornata la ragazza allegra e solare di una volta...
«Tutto coincide,anche l’orario,poteva benissimo venire qui visto che il furto è avvenuto in pomeriggio,insieme ai suoi nuovi amici.» e pensa immediatamente a Davide,quel ragazzo non gli è mai piaciuto,ce l’ha scritto in faccia che è portatore di guai.
«Prima di trarre conclusioni affrettate vediamo se ci sono le sue impronte sopra,però direi di farlo domani che siamo più lucidi.» suggerisce Isabella,è molto tardi e non riusciranno mai a fare i giusti reperta menti se non dormono almeno qualche ora,a mente lucida è più facile capire e risolvere il problema,anche se è chiaro che quel bracciale purtroppo appartiene a lei.
Bart annuisce anche se non è molto convinto,lui andrebbe al Ris in quel momento stesso,ma sa che Isabella ha ragione.
Il giorno dopo il primo ad arrivare però è proprio Bart,quella sera non ha chiuso occhio,non ha smesso di pensare a Sofia e a quel bracciale,purtroppo aveva tutto il tempo per arrivare al negozio,fare la rapina insieme alla sua gag e tornare a casa per crearsi l’alibi di aver cucinato tutto il pomeriggio per la cena,purtroppo le macchie di vernice la tradiscono e quella prova è più valida di un esame del dna.
Si mette subito a lavoro per avere la contro prova,poco dopo sul display del pc compare la maledetta scritta: Match 100%.
Sbatte una mano sulla scrivania e urla un maledizione un po’ troppo forte,per fortuna è ancora solo e nessuno può vedere la sua disperazione,il panico impadronirsi di lui,adesso cosa può dirlo a Lucia,come affronteranno questo nuovo problema,Sofia,la sua Sofia è una ladra.
Poco dopo nell’ufficio di Lucia per il solito briefing per parlare dei vari casi,con presente anche il generale Abrami questa volta,Bart viene sollecitato da Lucia a parlare della rapina di cui si sta occupando,ma lui soprapensiero e anche cercando di rimandare il più possibile il suo turno,non ha risposto subito.
«Si scusami. La rapina è avvenuta di pomeriggio,ma il proprietario ha riaperto la sera per andare a prendere gli occhiali che ha lasciato la mattina e ha trovato il negozio devastato.» sta cercando ancora di prendere tempo e Lucia se ne accorge,anche il generale.
«Si Bart,questo lo sappiamo. Volevo sapere se avete trovato qualcosa di utile?»
Lui e Isabella si lanciano uno sguardo di incoraggiamento e Bart poco dopo annuisce.
«Un braccialetto che appartiene a... a Sofia.» dice poco dopo trovando il coraggio e continua a parlare dicendo che hanno fatto tutti gli accertamenti del caso e non ci sono dubbi,è suo.
Lucia si porta le mani sul viso,non riesce a credere che Sofia sia stata capace di una cosa così grave,non ora che tutto sembrava essere tornato a posto,che sembrava che finalmente avesse messo di nuovo la testa a posto. Orlando guarda Bart sconvolto,no si è sbagliato,la sua piccola principessa non è una ladra,ci deve essere un errore o una spiegazione.
«Lucia prima di trarre conclusioni affrettate, direi di parlare con lei.» dice il generale per cercare di riportare la squadra a ragionare lucidamente, capisce che non è facile per loro apprendere una notizia così sconvolgente,nemmeno per lui è stato semplice,ama la piccolina del Ris quanto loro e sa altrettanto bene che mai sarebbe capace di qualcosa del genere,ha fatto qualche errore,ma da qui a dire che ha rubato ce ne vuole.
Si il generale ha ragione e così insieme a Orlando,chiamano Sofia.
La piccola del Ris subito dopo la scuola arriva come le hanno chiesto i suoi genitori,ma dai loro toni di voce ha capito che ci sono guai in vista,anche se non sa cosa può aver fatto,si sta recuperando con fatica,ma sta cercando di farcela con tutte le forze,non ha fatto altro e non capisce cosa può essere successo.
Lucia la fa sedere davanti a se e poi le mette il bracciale sotto gli occhi: «Lo riconosci?»
Sofia annuisce,certo che lo riconosce è suo,ma come fanno ad averlo loro? Guarda confusa i suoi genitori,i quali la guardano a loro volta ma con sguardo severo e Orlando sta cercando di capire dai suoi movimenti del corpo.
«L’abbiamo trovato in un negozio dove ieri pomeriggio è avvenuta una rapina.» spiega Lucia vedendo che Sofia non dice una sola parola.
«E quindi voi avete dato per scontato che io fossi lì vero?»
«Non c’eri?» chiede Orlando intervenendo nella conversazione,Sofia è nervosa si,ma solo perché sente che la stanno accusando ingiustamente,ecco cosa capisce dal suo sguardo e dal suo modo di porsi.
«No non c’ero,sono stata a casa tutto il giorno a cucinare per la cena. Il bracciale è il mio si,non lo nego,ma non ero là. Se non mi credete attaccatemi al poligrafo così vi togliete ogni dubbio.» risponde ancora furiosa, come possono i suoi genitori pensare che sia capace di arrivare a tanto? In quei mesi ha esagerato,ha superato tutti i limiti,ma non sarebbe mai capace di arrivare a tanto,non ci penserebbe nemmeno lontanamente.
«Non mi serve la macchina della verità per capire se mia figlia è sincera.» risponde Lucia,capendo anche lei che non sta mentendo,è davvero ignara di tutto e non c’è bisogno di essere esperti psicologi per capirlo,basta lo sguardo attento di una mamma per la propria figlia.
 «Bè non mi sembra visto che mi avete convocato qui e accusato.»
«Nessuno ti ha accusato tesoro,volevamo solo capire da te perché il tuo bracciale fosse sul luogo di una rapina.» dice ancora una volta Orlando cercando di farle capire che vogliono solo trovare una soluzione.
«Non si direbbe!» ribatte ancora sulla difensiva: «Comunque il bracciale non era più mio,l’ho regalato a Davide una sera che siamo usciti.» spiega facendo capire loro che non centra assolutamente nulla e dando loro i nomi dei ragazzi che secondo lei sono stati e Davide è il capo banda.
Così procedono a dire i nomi ai colleghi della territoriale,ma Sofia non è ancora convinta che i suoi non hanno sospettato davvero di lei,come tutti gli altri della squadra,Bart compreso che ha dovuto verificare il dna,nessuno ha pensato per un attimo che ci potesse essere una spiegazione. Si sente ferita,ma capisce anche il motivo del loro comportamento,non potevano escludere nessuna pista.
«Va bene, vi perdono! Ma la prossima volta le cose ditele senza farmi il processo.» dice guardando Lucia e Orlando negli occhi seriamente,subito dopo però mostrando il suo sorriso migliore. Li ha perdonati.
 
 
 
 

 

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Capitolo 28
*** Tutto ancora può accadere… ***


Bart non ha mai smesso di pensare alla sua Sof…
Dalla cena poi a casa Brancato-Serra ha capito che è stato troppo lontano da lei,che si è arreso e non ha lottato come avrebbe dovuto,ma rimedierà…
Vuole cucinare per la sua principessa,organizzare una cena per lei e provare a chiarire.
Deve aspettare il momento giusto per avvicinarla…
Non vuole al R.I.S,quello non è il luogo adatto… Immagina già le battutine di Ghiro e gli occhi di tutti sù di loro,ma sà anche bene che forse è l’unico posto quello per avvicinarla, lì lei non può scappare …
In un altro luogo sarebbe più complicato.
Infatti Sofia non fà altro che scappare da lui,certo non ha tutti i torti…
Ha sbagliato e l’ha fatta soffrire,quindi è più che comprensibile il suo comportamento,ma sà anche che lei prova ancora qualcosa per lui,l’ha visto dai suoi occhi.
L’amore poi trionfa sempre…
Quel pomeriggio Sofia passa al R.I.S,vuole stare un po’ con la sua famiglia,certo sà bene che lì c’è il suo Bart ma non vuole cedere,non vuole dargliela vinta…
E’ troppo orgogliosa,l’orgoglio dei Brancato e dei Serra insieme è micidiale…
Anche se vorrebbe proprio cedere,perdonarlo ed abbracciarlo,che tutto fosse come prima.
Bart tra un analisi e l’altra guarda la porta d’ingresso,non appena la sua Sof entrerà vuole avvicinarsi a lei e chiederle cinque minuti per parlarle.
Quando arriva infatti lascia tutto in asso e le si avvicina per parlare…
Sofia però continua a camminare…
Bart la raggiunge velocemente
«Sof,possiamo parlare? Solo cinque minuti!»
Chiede dolcemente guardandola negli occhi
«Dossena non abbiamo nulla da dirci…»
Dice scansandolo e riprendendo a camminare,ma Bart la ferma dolcemente per la mano.
Quel contatto,quella sensazione che sta riprovando dopo tanto tempo le fanno perdere lucidità,né ha paura…
Ricordava bene quelle sensazioni!
Riviverle le sembra un sogno,un bellissimo sogno,inoltre non vuole allontanarsi da lui
Per troppo tempo le ha represse in un angolo del suo cuore,ma è bastato una mano nell’altra per rivivere tutto,ma non vuole cedere,non vuole dargliela vinta.
«Ok!Solo cinque minuti… 4.49,4.48… Parla Dossena il tempo scorre,tic,tac,tic,tac…»
Dice seria!
Bart scoppia a ridere e sempre mano nella mano la conduce in un angolo appartato del laboratorio…
A parlare per prima è Sofia
«Io,io sò tutto di te,di te ed Isy!»
«Sof,lascia che io ti spieghi… Io ho sbagliato lo so,non lo nego ma voglio dirti come sono andate le cose… Noi siamo stati insieme poche volte,sò, che non conta il numero delle volte ma il gesto in sé… Ti ho deluso e ferito,ma io stesso ero distrutto,deluso e ferito… Non capivo perché improvvisamente io per te non fossi più nessuno e in un momento di debolezze a con qualche bicchiere di troppo e tutto è andato in quel modo,non è una giustificazione anche perché abbiamo continuato… Abbiamo stretto un accordo,sarebbero state solo coccole,perché stavamo soffrendo entrambi…Certo sapevamo che fosse sbagliato,ma abbiamo continuato!Sono un stronzo e non merito una seconda occasione ma te la chiedo!»
Si mette in ginocchio e la guarda…
«Dossena alzati,mi metti in imbarazzo»
«Mi alzo solo se accetti il mio invito a cena»
Sofia lo guarda,scuote la testa e lo guarda negli occhi
«No! Non vengo a cena con te»
«Ed io resto qui… Non mi alzo…»
Sofia scoppia a ridere e lo guarda negli occhi,poi istintivamente gli accarezza la guancia…
«E’ un si?»
Chiede Bart guardandola speranzoso…
«Dossena non attacca lo sguardo da cucciolo è una mia invenzione…Nessuno lo sa fare come me… Comunque è un forse..!»
Bart si solleva e le si avvicina pericolosamente.
Il cuore di entrambi batte all’impazzata,sono emozionati per quel momento…
Intanto Orlando passa da lì in quel momento e li vede…
Si sofferma a spiarli…
Non è facile vedere la sua Sofia tra le braccia di qualcuno…
Intanto Bart sta avvicinandosi sempre più alle labbra di Sofia…
Delicatamente le poggia sulle sue…
Inizialmente lei non le schiude, sono strette,serrate…
Con le mani contro il suo petto cerca di spingerlo via ed orlando esulta in silenzio…
Ma Bart non demorde,la circonda con le sue braccia e dolcemente aspetta che Sofia torni a fidarsi di lui…
Sofia continua ancora qualche altro istante a cercare di resistere a quel delicato bacio fino a quando la voglia di sentire suo Bart la fà cedere…
Schiude le labbra e ricambia il bacio…
Tutto sembra come una volta,come se non si fossero mai dovuti separare,Orlando che è ancora nascosto li guarda,la sua Sofia ormai è grande…
Però si ritrova a sorridere,vuole solo che la sua bambina sia felice,una cosa però è certa…
Le sue piccole gemelle non avranno un fidanzato fino ai trent’anni…
Ebbene si,da pochi giorni i futuri genitori hanno fatto la prima ecografia e hanno saputo che diventeranno per due volte papà e mamma,aspettano due gemelline,già altre due piccole principesse,come sentivano un po’ tutti in famiglia… Ma la notizia resterà solo per loro,hanno infatti deciso di fare una sorpresa,il giorno del parto tutti resteranno a bocca aperta.
Gli costa molto non essere più il solo nel suo cuore…
Intanto il bacio è sempre più intenso e passionale…
Proprio in quel momento in quel momento Isy bussa,Sofia si separa immediatamente da Bart ed è imbarazzata…
«Oh che bello!Tutto si è sistemato… Quindi avete chiarito,ti ha detto del nostro accordo e che tra noi non c’è nulla,siamo solo amici»
Dice Isabella guardando sorridente la sua amica.
«Veramente no… Ha estorto il bacio con l’inganno!»
Risponde Sofia allontanandosi ancora da Bart…
«Io vorrei,vorrei perdonarlo… Mi manca ma lui non è attratto da me,noi non siamo mai stati insieme…Capisci cosa intendo… Lui è attratto da te,da me no… Non mi desidera!»
Bart tossisce e schiarisce la voce,è un po’ in imbarazzo…
Isabella lo nota.
«Sofia,tu ti sbagli!Non è così… C’è sicuramente un altro motivo per cui ecco… Voi… Voi non… Insomma hai capito»
Ovviamente parlare di quell’argomento imbarazza sia lei che Bart,capisce che è giusto che restino soli e parlino e chiariscano…
E’ un argomento molto personale e delicato.
«Parlatene,io vi lascio!Ma quando rientrerò voglio sentirmi dire che tutto è ok,che voi siete tornati ad essere la splendida coppia che eravate.»
Così poco dopo esce lasciandoli soli.
«Allora principessa posso aspettarti a cena? Voglio parlare con te,voglio chiarire e dirti come stanno le cose,dirti che io,io ti desidero ma che sei anche importante…Capisci cosa intendo?»
Dice avvicinandosi alla sua Sofia ed accarezzandole la guancia teneramente.
«Diciamo che sei convincente,accetto la cena ma sappi che parleremo solo e che voglio tutta la verità, che tu ti apra e ti confidi con me,io sono grande… Io voglio capire,io mi sono sentita rifiutata non alla tua altezza,capisci come mi sono sentita?»
Bart si ritrova le guance solcate dalle lacrime,Sofia se ne accorge e lentamente si avvicina a lui per asciugarle via…

 

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Capitolo 29
*** Torneremo mai a essere un noi? ***


Sofia subito dopo aver lasciato il Ris si reca a casa per iniziare a prepararsi per la cena a casa di Bart,ma si rende conto che da sola non è in grado di trovare un vestito adatto per la serata,anche se non vuole ammetterlo è molto nervosa e se si sofferma a pensarci sente salire l’agitazione.
Per fortuna in suo aiuto giunge Lucia,la quale si sente trascinare dentro la camera senza rendersene conto.
Sofia la guarda negli occhi e Lucia ci legge scritto dentro una sola parola: panico.
«Mamma devo andare a cena a casa di Bart e non so cosa mettermi,cosa mi metto? Non voglio che pensi che mi piaccia ancora,ma nemmeno presentarmi con i jeans. Aiutami tu.» le chiede continuando a guardarla.
Lucia la guarda e sorride: «Si certo è normale che tu non voglia presentarti con i jeans,chi pensa che ti piaccia ancora,io non di certo.» le dice ironicamente punzecchiandola un po’,ha capito benissimo che Sofia è ancora innamorata di Bart,è chiaro,può forse negarlo a sé stessa,ma non di certo a lei che è la sua mamma.
«Mamma daiiiii! Dico seriamente.» capendo che Lucia non crede alle sue parole e che pensa che provi ancora qualcosa,ma in effetti sa bene anche lei che la sua mamma non ha tutti i torti.
«Io dico solo di non fare gli stessi nostri errori,di non far predominare l’orgoglio se Bart ti piace ancora. Tu hai ereditato l’orgoglio dei Brancato e dei Serra,l’unione di questo difetto è assolutamente micidiale.» mentre intanto cerca qualcosa da suggerire a Sofia da mettersi.
Sofia ride a quell’affermazione di Lucia,sa bene che ha ragione,conosce molto bene i suoi genitori e quanto possono essere orgogliosi,lei ha davvero ereditato questo lato di entrambi. Decide però di non controbattere ciò che le ha detto la sua mamma e concentrarsi anche lei sui vestiti che ha sparsi sul letto.
Perché ogni volta deve essere così difficile scegliere un vestito da mettere quando si tratta di Bart?
Lucia non insiste oltre,sa bene che Sofia ha capito cosa intende dire e che ha apprezzato e accettato il suo consiglio,spera che adesso lo possa mettere in pratica.
Poco dopo Lucia trova il vestito che fa a caso di Sofia,gliel’ha proprio comprato lei qualche anno prima.
È mono spalla blu elettrico,con la bretella larga su cui sopra vi sono quattro fiorellini,corpetto retto e sagomato,una gonna che cade morbida dall’altezza dei fianchi e decolté color ghiaccio.
«E pensi che sia adatto?» le chiede Sofia poggiandoselo sopra e guardandosi allo specchio.
«Penso che sia perfetto e che ti starà benissimo.» rassicurandola e dandole un bacio sulla guancia.
Sofia si convince che sia così e decide a dare retta alla sua mamma,la quale veste sempre con buon gusto e non può di certo sbagliare.
Vedendosi infatti con il vestito addosso si rende conto che ha fatto benissimo a fidarsi.
«Però mamma come faccio a prendere il motorino con questo vestito?»
Lucia sta per replicare e dire che l’accompagna lei con la macchina,ma interviene Orlando,il quale ha capito che Sofia deve uscire e immagina anche con chi.
«Principessa,ti accompagna il tuo paparino,che dici? Ti và?»
Sofia lo guarda un attimo in silenzio …
Non sa se ha capito dove debba andare e se nel momento in cui glielo dirà vorrà ancora accompagnarla …
«Papino,ma sei sicuro?»
«Pensi che il tuo papà non abbia capito che hai un invito a cena da Bart?»
Sofia trema,inizia a frullarle nella testa  l’idea che lui voglia fare il papà iper protettivo.
«Papino che doppi fini hai?»
Chiede Sofia guardandolo dritto negli occhi con aria seria.
«Principessa,grazie per la fiducia eh! Sono profondamente offeso…»
«Caro papino,sai io ti conoscono bene,molto bene…»
A quel punto nella conversazione interviene Lucia
«In effetti … Amore la nostra Sof hai ragione … Ti conosciamo fin troppo bene …»
«Siete spietate,davvero spietate … Povero me,come farò … Spero solo che …»
Lucia però lo ferma all’instante prima che parli troppo e mandi all’aria la sorpresa
«Guarda che non stavo per dire nulla eh! Sei la solita prevenuta»
Lucia scoppia a ridere e scuote la testa«come se non conoscessi il mio splendido marito un po’ chiacchierone…»
Sofia a quel punto interviene…
«Scusate eh…Ma io non arrivo mai in ritardo e non comincerò certo adesso per colpa vostra… Potete continuare a punzecchiarvi dopo che papà mi avrà accompagnato alla mia cena …»
Sia Lucia che Orlando scoppiano a ridere mentre la loro principessa che è pronta si dirige alla macchina.
Bart intanto conta i minuti che lo dividono dalla cena con il suo unico e solo grande amore,sa bene che la sua piccola principessa è super puntuale. La cena è già pronta,la tavola perfettamente apparecchiata,manca solo lei.
In macchina per andare verso casa di Bart,Sofia guarda fuori dal finestrino per non incrociare lo sguardo di Orlando,sa bene che stanno per arrivare le raccomandazioni,non possono mancare quando si tratta del suo papà.
«Sof,mi raccomando eh,se Bart allunga le mani tu non assecondarlo... buon intenditore,poche parole.» iniziando il discorso che purtroppo Sofia temeva.
Diventa tutta rossa e lo guarda: «Papààààà! È imbarazzante parlarne con te e poi so già come funziona,la mamma me ne ha già parlato e anche parecchio tempo fa.» ribatte decisa cercando di non far vedere che è rossa come un peperone e che la conversazione la mette piuttosto a disagio,non è facile parlare con il proprio padre di questi determinati argomenti.
«Imbarazzante? Sono tuo padre,mica un estraneo e poi vorrei saperlo se...» non riesce nemmeno a dirlo,al solo pensiero impazzirebbe,quindi forse no non vorrebbe che lei glielo dicesse o forse si,la verità è che non lo sa nemmeno lui,da una parte è si,dall’altra è no.
«Ma forse sono io che non ne parlerei con te,ma solo perché sarebbe decisamente imbarazzante per entrambi,lo sai.» risponde decisa e sicura di ciò che sta dicendo,non può negarlo che sia così.
«è vero,però promettimi che quando sarà me lo farai capire e che soprattutto non avverrà stasera quel momento,se la mamma te ne ha parlato sai bene che deve essere con la persona giusta,che ami e quando ti senti pronta a un passo così importante,Bart se ti ama davvero capirà.» le dice ancora cercando di fare il padre moderno dandole consigli,ma mantenendo sempre quel modo di fare iperprotettivo che lo caratterizza.
Sofia sorride,è felice di vedere che sta facendo di tutto per accettare l’idea di lei e Bart,anche se al momento non c’è nessun “noi” tra loro.
Lo saluta con un bacio sulla guancia e gli promette che tornerà presto a casa e di non aspettarla in piedi e scende dalla macchina.
Non appena Bart sente il suono del citofono ha un sussulto al cuore. È arrivata,la sua Sofia è arrivata finalmente. Si guarda intorno per vedere se sia tutto in ordine e le apre,recandosi subito dopo alla porta per aspettare il suo arrivo sulla soglia,ora che sa che è a pochi passi da lui,la sua impazienza e voglia di vederla aumenta,desidera così tanto stringerla e baciarla...
Sono a pochi passi l’uno dall’altra,si guardano negli occhi senza riuscire a dire una sola parola,è un momento imbarazzante per entrambi,è la prima volta che sono di nuovo solo loro due da dopo che si sono lasciati e ora forse non sarà semplice far tornare tutto come prima.
«Ciao Sof,vieni accomodati.» le dice dandole modo di entrare,vorrebbe darle un bacio sulla guancia,salutarla molto più calorosamente,ma sa che se non è lei a prendere l’iniziativa non può fare niente di tutto ciò,non vuole rischiare di allontanarla ancora di più,tra loro è già troppo complicato.
Sofia entra in casa e vede la tavola apparecchiata e istintivamente sorride,il suo Bart come sempre ha pensato a tutto nei minimi dettagli e sa decisamente come sorprenderla,solo che non lo da a vedere,non vuole dargli la soddisfazione che è riuscito ancora una volta a farle battere il cuore.
Bart le sposta la sedia e le sorride,ha capito che quella sua piccola attenzione le ha fatto piacere,conosce troppo bene Sofia,anche se lei cerca di nascondere le sue emozioni.
«Non pensare che basta una cena,anche se con i miei piatti preferiti e qualche galanteria a farmi cambiare idea,siamo qui solo per parlare e questo non vuol dire nemmeno che torneremo insieme,mettiamolo subito in chiaro Dossena.» dice guardandolo seria negli occhi.
Lui la guarda e accenna un sorriso,sapeva anche questo,sapeva che la sua Sofia avrebbe da subito messo le cose in chiaro e nonostante le sue parole dure,non riesce a smettere di guardarla e sentirsi felice per averla a pochi passa da lui,per poter sentire il suo profumo,ascoltare il suono delle sue parole,per guardare i suoi occhi incatenarsi nei suoi e fargli vibrare persino l’anima.
«Si in tal proposito Sofia vorrei dirti...» sta per iniziare il suo discorso,è stato tutto il pomeriggio a pensarci,ora non si ricorda una sola parola,ma tanto non ha modo di parlare perché Sofia lo interrompe bruscamente.
«No,parlo prima io,poi mi dirai le tue ragioni e potrai giustificarti.» ribatte,solo che non continua a parlare,si porta alla bocca un pezzo di lasagna e un altro e un altro,è buonissima.
«Mi hai delusa,si delusa perché non hai perso tempo,non appena ci siamo lasciati subito sei corso tra le braccia di un’altra donna,ti sei consolato senza alcuna vergogna,senza farti troppi problemi,quando con me di problemi te ne sei sempre fatti. Tu e quelle tue bellissime parole che mi hai detto qualche mese fa erano solo delle cavolate giusto? Quel discorso sul fatto che mi desideri ma che con me sarebbe diverso ecc,ecc... l’hai detto solo per farmi smettere di dirtelo e fare la bambina vero? Perché questo sono per te,una bambina... invece Isabella è una donna,bella intelligente,in gamba,speciale,più esperta di me,vero?»
«Sofia...» prova a dire ancora Bart,ma viene nuovamente interrotto.
«Non ho finito. Mi hai rimpiazzata per giunta con una delle mie più care amiche,quasi avrei preferito una tua ex,giuro... come hai potuto? Non ti sei sentito uno schifo subito dopo averlo fatto? Ti ho lasciato io è vero,ma tu dicevi di amarmi,dicevi che ero la ragazza della tua vita...» ora gli occhi di Sofia si ricoprono di lacrime,nonostante sta cercando di cacciarle dentro,non è facile.
Bart nel vederla piangere si sente davvero uno schifo,se c’è una persona che è infantile è proprio lui. Lui che non è riuscito a frenare i suoi istinti maschili e ha fatto soffrire l’unica ragazza che abbia mai veramente amato,lui che non ha capito niente,non ha capito che l’aveva lasciato per gravi motivi e non perché non l’amava,doveva immaginarlo,capirlo,lui che se potesse tornerebbe indietro nel tempo e lotterebbe per la sua piccola principessa,ma non è possibile,purtroppo non è possibile. Si sente talmente in colpa che calde lacrime di dolore stanno rigando anche il suo viso.
Nel vederlo piangere,Sofia rimane a lungo a guardarlo sorpresa e meravigliata,è la prima volta che vede Bart piangere,non avrebbe mai creduto di vedere le sue lacrime e invece sta piangendo e lo sta facendo per lei. Forse ha esagerato,però in quel momento si sentiva di essere sincera fino infondo,sono là per chiarire ed è giusto che lei gli abbia detto tutto ciò che sente e pensa,se vogliono tornare ad avere un rapporto devono dirsi anche le cose più difficili e dolorose.
Bart si asciuga le lacrime e capisce che è arrivato il suo momento per parlare,ma cosa può dirle,come fa a spiegarle che lei è davvero l’unica ragazza che ama e della sua vita?
«Si Sofia credimi,mi sono sentito davvero uno schifo,non so nemmeno io perché l’ho fatto,forse semplicemente per sentirmi meno solo...»
«E questa ti sembra una giustificazione?» ribatte acida Sofia,non è una giustificazione quella di Bart,non può nemmeno liquidarla con quella squallida scusa,sa bene che non è tutto.
«Non ho detto che lo sia,so bene di essermi comportato da perfetto stronzo,ma anche tu con quel ragazzino...» risponde geloso e ricordandosi di come guardava Sofia e di com’è intervenuto per difenderla,in una delle volte che è andato sotto scuola di Sofia per vederla senza farsi accorgere,ha anche visto come lui le stringeva la vita,l’abbracciava e quelle immagini ancora lo tormentano.
«Io non sono stata a letto con Davide,ci è stato a malapena un bacio e oltre tutto me l’ha dato quando ero completamente ubriaca,quindi non pensare di alleggerirti la coscienza tirando in ballo lui,io non ti ho tradito,se mai ho fatto di tutto per proteggerti.» pentendosi di aver tirato fuori l’argomento dei ricatti,forse non era ancora il momento di affrontare il discorso,è ancora troppo presto,prima vuole che lui le dica esattamente cosa c’è con Isabella,che lui ammetta che tra loro c’è molto di più di una semplice amicizia,non è pronta per la verità in realtà,ma è giusto che lo sappia.
«Lo so che hai fatto di tutto per proteggermi,in tal proposito...»
«No,alt! L’argomento Deborah lo trattiamo dopo. Ora voglio sapere che c’è realmente tra te e Isabella.» lo interrompe seria e bruscamente.
«Una forte amicizia,le voglio molto bene e in questo periodo siamo diventati molto affiatati e complici,ma nulla di più di questo,devi credermi Sofia.»
«Come facciamo a crederti sapendo quello che è successo tra voi due? Mi stai mentendo.» insiste,ha capito perfettamente che sono amici,affiatati,complici e bla,bla,bla,ma ancora Bart non è riuscito a dirle quello che per Sofia è ormai chiarissimo: a legarli è una forte attrazione fisica.
«Cosa vuoi che ti dica Sofia,facciamo prima?» sapendo che tanto lei già si è fatta la sua idea e che sta cercando di farlo parlare,la conosce troppo bene la sua piccolina.
«Che per lei non provi solo affetto,ma che ne sei attratto,perché sai bene anche tu che è così,non negare l’evidente Bart,non sono una bambina a cui devi nascondere le cose non possa capire o per paura di farmi soffrire...»
«Si è così,tra noi c’è una forte attrazione fisica,ma cosa hai risolto ora che te l’ho detto? Questo non cambia ciò che provo per te,non cambia il fatto che voglio e amo solo te.»
«Cambia invece,perché significa che tu non sei attratto da me come da lei e che forse è Isabella la donna giusta per te,il passo dall’attrazione all’amore è breve e inoltre chi me lo dice che tra voi non accadrà ancora,visto che è già successo e considerando che non siete stati in grado di fermarvi?» le costano molto quelle parole,ammettere che forse non è lei la ragazza della sua vita,ma proprio Isabella,la sua amica Isabella. Se così fosse è disposta a farsi da parte,non vuole e non può costringere Bart a stare con lei se non prova il suo stesso sentimento,se lui è felice accanto a un’altra,se pur a malincuore sarà felice anche lei,tutto ciò che vuole è la sua felicità,il resto non conta.
Bart capisce che non sarà per niente facile far capire a Sofia che non ha intenzione di lasciarla per mettersi con Isabella o con qualsiasi altra ragazza al mondo,da quando la conosce non ha occhi che per lei e se ha commesso qualche errore è semplicemente per il dolore provato ad averla persa,si è sentito frustrato,deluso e si è ritrovato con il cuore spezzato per la prima volta nella sua vita,ha reagito nel modo più egoistico e immaturo del mondo,ma doveva pur reagire se non voleva cadere in un vortice di depressione. Ora sarà un problema spiegarle tutto ciò,ma è intenzionato a riconquistarla e anche se ci vorranno settimane,mesi,anni o secoli,lui lo farà,anche mille e mille volte,perché per la sua piccola Sofia ne vale veramente la pena di lottare.
«Hai tutto il diritto di dubitare di me,ti dimostrerò però che sono sincero e che non voglio Isabella nella mia vita,o meglio si,ma solo come amica. Mentre è te che amo e che ho sempre amato,pur commettendo un errore dietro l’altro.» si alza dal tavolo,le si avvicina e le prende il viso tra le mani,mettendosi in ginocchio di fronte a lei: «Sof,abbiamo sofferto entrambi in questi mesi,ed è proprio per questo che abbiamo diritto a una seconda possibilità,ricominciamo tutto da capo e torniamo ad essere Sofia e Bart che eravamo.» le dice con il cuore in mano e poco dopo dandole un bacio sulle labbra,forse non doveva farlo,forse ha osato un po’ troppo,ma per troppo tempo si è negato di farlo e ora ne ha sentito il bisogno,un po’ come i pesci hanno bisogno del mare per vivere.
Sofia rimane spiazzata da quel bacio,non se l’aspettava proprio,il fatto che non l’avesse fatto fin’ora le aveva fatto credere che lui non l’avrebbe più fatto,invece si sbagliava di grosso... prova il forte desiderio di ricambiarlo,di stringersi a lui,solo che non fa niente di tutto ciò,anzi lo respinge e si alza bruscamente dal tavolo per raggiungere il salotto e mettendosi di spalle con le braccia incrociate al petto.
Bart la raggiunge e capisce di aver commesso ancora una volta un enorme sbaglio,probabilmente con quel bacio ha fatto ancora peggio e se aveva una possibilità l’ha gettata completamente.
«Io ho bisogno di tempo,mi hai fatto troppo male Bart e devo fidarmi di nuovo di te.» dice Sofia continuando a rimanere girata e guardando un punto infondo al salotto,ha bisogno di riprendersi,di smettere di pensare alle sue labbra calde sulle sue,smettere di desiderare di girarsi e baciarlo lei,con passione e desiderio,prima di lasciarsi andare di nuovo,vuole e deve mettere Bart alla prova,non vuole soffrire ancora a causa sua.
«Certo non voglio metterti alcuna fretta ed è giusto che tu voglia prima accertarti della mia sincerità dopo il male che ti ho fatto.» leggendo tra le righe delle sue parole.
Sofia a quel punto si gira verso di lui e sussurra un dolce grazie,incrociando i suoi bellissimi e intensi occhioni verdi.
Tornando poco dopo al tavolo e finiscono di cenare,adesso la tensione è un po’ sciolta,parlano con più naturalezza e disinvoltura e sono anche tornati a punzecchiarsi quel minimo che basta per ridere insieme,anche se non ancora completamente come i vecchi tempi.
Finita la cena si siedono sul divano,non hanno finito di parlare,hanno ancora un altro punto da chiarire e da discutere e ora Sofia non può più evitarlo.
«Sofia,ti va di parlarmi di Deborah?» le chiede per primo,disposto ad ascoltarla,a consolarla e starle vicino,anche se forse ormai è troppo tardi o forse invece no.
Sofia annuisce e dopo aver fatto un lungo sospiro inizia a raccontargli tutto.
Bart si sente mancare le forze come ha fatto a non accorgersi che Sofia stava così male a causa di Deborah,come ha fatto a essere così cieco,se solo si fosse accorto dei ricatti,ora loro non avrebbero sofferto così tanto. La sua Sofia ha sacrificato la sua felicità,per lui,per la sua carriera,ha fatto male a se stessa per non farlo alla sua vita,questo non è amore... è vero amore.
«Sofia scusami per essere stato così cieco,per non essersi accorto del male che Deborah ti stava causando e tutto questo per colpa mia.»
«Lo rifarei altre mille volte pur di proteggerti,non ho mai voluto che rovinassi la tua carriera a causa mia,credo in te e l’ho sempre fatto.» confessa con un sorriso sincero,ed è la verità,lei è la sua prima sostenitrice e vuole che faccia carriera.
«Grazie,ma la prossima volta,anche se spero che non ci sia una prossima volta,parlane con me invece di tenerti tutto dentro,io ti avrei aiutato e avremmo affrontato insieme il problema,come parlarne con i tuoi genitori,ero disposto a farlo prima e sono disposto a farlo ora,non voglio più nascondermi con te.» le dice accarezzandole la guancia,non vuole che non si confidi con lui,che pensi che non voglia uscire allo scoperto e che sia così costretta a soffrire in silenzio ciò che invece possono affrontare insieme.
«Non credo che sia più un segreto,zio Ghiro l’ha detto a tutto il Ris che stavamo insieme.» dice ridendo per sdrammatizzare la tensione.
Bart ride a sua volta,per tornare subito dopo serio: «Dicevo davvero quando ho detto che sarei disposto a parlare con i tuoi genitori,voglio fare le cose seriamente e alla luce del sole.»
«Scusa Dossena,ma chi ti da la certezza che torneremo insieme scusa,io non ti ho dato modo di pensarlo...» dice guardandolo seria negli occhi,ma infondo sta ridendo e si sta divertendo a prenderlo in giro,è tornata ad essere la Sofia di sempre,quella che ama punzecchiare il suo Bart,ma questo però non vuol dire niente,dovrà sudare durante la prova a cui lo sottoporrà.
Alza la mani in segno di resa e la guarda negli occhi scuotendo la testa,pensando già a i mille modi per sorprendere Sofia e dimostrarle il suo amore.
A fine serata,Bart la riaccompagna a casa,nel viaggio di ritorno si punzecchiano,ridono e scherzano,soprattutto discutono sulla scelta delle canzoni da sentire,come al loro solito.
Giunti sotto casa di Sofia,Bart prova a salutarla con un bacio sulle labbra,ma Sofia ancora una volta non vuole dargli soddisfazione, nonostante vorrebbe quel contatto,spostando lo sguardo e le labbra di Bart finiscono sulla sua guancia. Subito dopo esce dalla macchina di corsa e guardandolo con sguardo soddisfatto consapevole di averlo lasciato a bocca asciutta.

 

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Capitolo 30
*** Il vero amore supera ogni avversità ***


È passata una settimana da quando Sofia è stata a casa di Bart e si sono chiariti, lui sta cercando in tutti i modi di dimostrarle che tiene a lei e le organizza diverse sorprese al giorno.
Una mattina le ha fatto avere le rose a scuola, mettendo visibilmente in imbarazzo Sofia che si è ritrovata tutti gli occhi puntanti addosso e in poco tempo lo sapeva tutta la scuola, un’altra volta si è presentato sotto casa sua per lasciarle un cornetto con la nutella come sa bene che piace alla sua piccolina. È andato a casa sua per aiutarla a studiare sapendo che deve recuperare diverse materie, tra cui chimica e si è offerto di aiutarla, questa volta veramente. Un pomeriggio che Sofia è andata come sempre a studiare al Ris, Bart le ha fatto trovare un bigliettino con scritto “buono studio piccola principessa. Bart” con accanto una tazza di cioccolato fumante e qualcosa da mangiare, accompagnato tutto da una rosa.
Sofia a ogni piccolo gesto di Bart non può far altro che sorridere, sentire il cuore batterle forte, ma ancora non basta, anche se in cuor suo già l’ha perdonato dalla sera della cena.
Quel pomeriggio però ha deciso di osare molto di più, ha sentito una sua conversazione telefonica con una sua amica e ha percepito che le piacerebbe passare il pomeriggio al parco divertimento a Valmontone Roma, Magicland, ma che nessuna delle sue amiche ci vuole andare perché hanno paura delle montagne russe e soddisfatto il giorno dopo è andato immediatamente a comprare i biglietti e darglieli in un modo altrettanto speciale.
Si reca sotto scuola sua e aspetta appoggiato la macchina il suono della campanella, la quale non si decide a farsi sentire e lui si sente un po’ come quei ragazzi che aspettano impazienti che il bidello suoni quella maledetta campanella per sfuggire a all’interrogazione, un po’ è così anche con la sua Sofia, lo sta interrogando su qualcosa di molto difficile: l’amore e i sentimenti.
Poco dopo eccola però uscire bella come sempre, che si blocca non appena lo vede dall’altra parte della strada. La vede correre verso di lui con un sorriso stampato sul volto e gli occhi che le brillano per la felicità.
«Che ci fai qui Dossena?» chiede con entusiasmo.
«Sono qui per chiederti di venire a pranzo con me...» indicandole il cestino che ha ben sistemato nel sedile posteriore della macchina e Sofia si apre ulteriormente in un sorriso.
«Devo studiare, ho da studiare tutto il week end, lunedì ho un compito importante.» dice sapendo che si può concedere benissimo il pomeriggio libero, visto che parte del programma del compito già l’ha studiato nei giorni precedenti.
«Ti rubo solo qualche oretta e poi per il primo pomeriggio ti riporto a casa per studiare, non dirmi di no, è già tutto pronto.» sorridendo, sapendo bene che ha intenzione di accettare, ma che sta facendo la sostenuta.
Sofia accetta: «ma solo poche ore, chiaro?» risponde però decisa e guardandolo seria.
Bart annuisce e le apre lo sportello della macchina per portarla a Villa Pamphili, un parco di Roma molto grande in cui possono fare il loro picnic.
Non appena arrivano al parco, Bart posiziona i teli da mare a terra e la tovaglia in cui sopra ha messo le cose da mangiare, tutte cose che sa che piacciono a Sofia, come tramezzini con il tonno.
«Hai preparato anche i tramezzini con il tonno ma io...» sta per dire qualcosa di cui poi può pentirsi e per questo si blocca di colpo per aggiungere subito dopo: «io non ci credo.» pur sapendo che non centra molto e che probabilmente Bart si è accorto del suo cambio repentino.
Bart fa finta di nulla e gliene porge uno: «Le sorprese non sono nemmeno finite qui, se ti ho organizzato il picnic è per darti la vera sorpresa.»
«E cosa?» chiede curiosa, mentre addenta il suo mega tramezzino, desiderava proprio mangiarlo.
«Lo saprai a fine pomeriggio.»
«Dossena sai che sei veramente un brutto perfido?» mettendo il broncio, lei è curiosa e lui la sta tenendo sulle spine di proposito. 
Scoppia a ridere e si prende anche lui dei tramezzini con il tonno e Sofia glielo prende dalle mani «questi sono miei e me li mangio io, a meno che non mi dici la sorpresa, in quel caso possiamo riparlarne...» portandosi il vassoio con i tramezzini al petto, come se fossero un grandissimo tesoro.
«va bene, l’altro giorno ho sentito che saresti voluta andare a Magicland e...» tira fuori i biglietti per mostrarglieli.
«Tu...tu... sei pazzo! E davvero ci verresti con me?» troppo felice per poter aggiungere altro, è senza parole, questa volta Bart l’ha davvero stupita, lui che non è molto tipo da parchi dei divertimenti si offre di portarla per vederla felice, perché sa che è un suo desiderio passarci almeno una giornata.
«Certo, per te questo ed altro, lo sai! Sono due biglietti per domani, li ho fatti online, possiamo entrare direttamente, sempre che tu non debba studiare però...» sfottendola che per non andare al picnic ha messo la scusa dello studio.
«Posso studiare domenica, anche perché ora che ci penso non è poi così tanto da fare...» capendo che Bart si sta prendendo gioco di lei, ma non vuole che sia lui ad avere l’ultima parole.
«Ma dai, sicura? Sennò rimandiamo...» continuando a punzecchiarla.
«Mi sa che a te non vanno i tramezzini...» ribatte a sua volta e Bart scuote la testa vistosamente e la guarda divertito, quanto gli erano mancati quei momenti con lei, quel loro prendersi in giro, quella sua allegria contagiosa.
Passano il resto del pranzo a parlare, ridere e scherzare, ascoltando la musica che proviene dalla radio di Bart, litigando come sempre su quale stazione mettere, fino a quando non ne trovano una che piace ad entrambi e annunciano una delle nuove canzoni di Nek “congiunzione astrale.”
«è per come mi guardavi, per i tuoi silenzi seri, per la voglia che hai di vivere e di lasciarmi fare, è per quanto mi hai insegnato, senza averlo mai saputo, per la voglia che hai di ridere e di sdrammatizzare, non siamo mai distanti, insieme andiamo avanti
questo amore non si può fermare, è congiunzione astrale...» inizia a cantare Bart e guarda Sofia, questa canzone l’ha sentita qualche giorno fa sempre alla radio e immediatamente ha pensato alla sua Sofia, sembra davvero scritta per lei, per la loro storia. Non sa nemmeno lui cosa sta facendo in questo momento, se davvero le sta dedicando quella canzone o meno, sa solo che continua a cantare guardando negli occhi la sua piccola principessa e non riesce a smettere di farlo, soprattutto vedendo che gli occhi di Sofia si stanno facendo improvvisamente lucidi.
Finita la canzone ormai Sofia ha le lacrime che le scendono sulle guancie, Bart le ha dedicato una canzone, non l’aveva mai fatto e soprattutto l’ha fatto nel modo più spontaneo che ci possa essere, questo la rende ancora più felice.
«Questa canzone sembra scritta per te, tu sei proprio così Sof.» prendendole la mano e stringendola forte nella sua, per poi portare l’altra sulla sua guancia e asciugare le lacrime che continuano a fuoriuscire dai suoi occhi felici.
«In realtà si, Nek l’ha scritta per me...» dice ridendo, ma terribilmente emozionata per quei gesti di Bart. La sua mano che le stringe forte la sua, la manda totalmente in confusione e non riesce a dire nient’altro che questa enorme cavolata, forse totalmente fuori luogo, ma sdrammatizzare è l’unica cosa che riesce a fare in un momento come questo, l’emozione è più forte di tutto il resto e Bart lo sa bene che ha avuto su di lei l’effetto desiderato.
Tra una cosa e un’altra si fa ora di cena e senza rendersene conto a malincuore Bart riaccompagna Sofia a casa, hanno passato un pomeriggio indimenticabile insieme, hanno parlato a lungo, hanno scherzato e giocato e per fortuna si rivedranno anche domani per poter passare stavolta tutta la giornata l’uno in compagnia dell’altro.
Sofia rientra a casa giusto in tempo per la cena, Orlando vedendola rientrare inizialmente non dice nulla, ma poi non riuscendo a trattenersi decide di fare una delle sue solite battute da papà geloso, infondo lo è davvero, come potrebbe essere diversamente.
«Hai portato per caso altri fiori? Perché qui tra un po’ apriamo un fioraio...» indicando le rose rosse situate nel vaso in salotto, le rose che le ha regalato Bart in quei giorni per farsi perdonare e dimostrarle che l’ama, effettivamente sono tantissime, il suo Bart non ha badato a spese e ha fatto le cose in grande stile, come quel pomeriggio.
Sofia sta per replicare, ma viene interrotta da Lucia che interviene in difesa della figlia, ma anche per punzecchiare suo marito.
«è solo romantico, cosa che non sei più tu...»
«Io non sarei romantico?» ribatte fingendosi offeso.
«Lo eri si, ma ultimamente il tuo lato romantico è andato in letargo.» risponde ancora a tono lei, scoppiando a ridere subito dopo, seguita da Sofia che naturalmente si è alleata con sua mamma, la piccolina di casa, anche se ormai per poco, si allea con suo papà quando le fa comodo e viceversa il contrario, in questo caso le fa comodo allearsi con sua mamma.
«Se la metti su questo piano, ora ti farò vedere io.»
«Facile dimostrarlo ora che te l’ho detto.» continuando a punzecchiarlo, mentre per iniziare Orlando le ha spostato la sedie e l’ha fatta accomodare e fa subito dopo lo stesso con la sua piccola principessa e Sofia ancora divertita per quello scambio di battute tra i suoi genitori, lo ringrazia, mentre intanto manda un sms a Bart per dirgli che è stata bene in sua compagnia, è giusto che faccia un piccolo passo verso di lui, anche perché sta cedendo, le sta davvero dimostrando che ci tiene, che è con lei che vuole stare e nessun’altra ragazza al mondo.
Sofia poco dopo mentre mangiano racconta la sua giornata in compagnia di Bart con naturalezza come se fosse la cosa più normale, se ne rende conto solo dopo di ciò che ha detto, rendendosi conto di come sono cambiate le cose, prima se lo sarebbe tenuto per sé e invece ora là che sta condividendo con la sua famiglia la gioia che sente nel trascorrere le giornate con il ragazzo che ama. Si è davvero tutto diverso, ma meraviglioso.
Ora solo lei deve mettere da parte l’orgoglio e aprire il suo cuore di nuovo a Bart e domani è l’occasione giusta per farlo, anche se non lo farà subito.
Subito dopo cena decide di collegarsi a facebook con Chiara per raccontarle tutto e per mettere uno stato mirato su di Bart, sperando che lui lo legga e capisca, cosa che accade molto presto, visto che prontamente mette mi piace e Sofia soddisfatta sorride e segna mentalmente un altro punto a favore di Bart.
Si addormenta pensando alla giornata che l’aspetta.
Il giorno dopo Bart decide di passare a casa sua un po’ prima per farle una sorpresa e portarle i cornetti caldi, in realtà sono per tutti, anche se in particolare per lei.
Sofia sentendo la porta suonare si stupisce, chi mai potrebbe essere a quell’ora della mattina? Ma quando va ad aprire la porta, si ritrova davanti Bart con un sacchetto in mano e un sorriso meraviglioso, si sente mancare il respiro, non si aspettava di certo che sarebbe stato capace di un gesto simile, significa davvero molto per lei, vuol dire che non teme i suoi genitori, ciò che potrebbe dire suo padre, pur di stare in sua compagnia e vederla felice è stato capace di arrivare a ciò.
Fanno colazione tutti e quattro insieme e non c’è imbarazzo, per niente. Sembra che ciò accada da sempre e che ben presto diventerà una piacevole routine del week end.
«Senti Bart, stasera perché non rimani a cena a casa nostra?» gli propone Orlando sorprendendo tutti, ma in realtà vuole parlare con lui non appena avrà occasione e sa che per fare una cosa del genere ha bisogno di tempo e soprattutto di un momento solo loro due e una cena offre tutte le condizioni possibili perché ciò avvenga e inoltre, ma non per ultimo, sa che renderebbe felice la sua Sofia. Non sono ancora tornati insieme, ma non gli serve una confessione da parte sua per capire che ben presto saranno di nuovo una coppia e che Sofia lo sta solo tenendo, giustamente sulle spine.
Alle 9 di mattina sono già fuori casa e sono pronti alla loro avventura. Non appena arrivano a Magicland Sofia inizia a trascinarlo in giro per il parco, iniziando dalla montagne russe, ama quell’attrazione ed è felice che Bart l’assecondi e che non opponga resistenza davanti alle sue proposte e al suo entusiasmo di bambina davanti a tutti i giochi.
Per tutta la mattinata corrono da un’attrazione all’altra, Bart nel vederla così felice, è di conseguenza felice anche lui.
Sono appena usciti dallo yucatan, il gioco ad acqua e stanno ancora ridendo di gusto per essere completamenti bagnati dalla testa ai piedi, quando raggiungono la staccionata vicino all’uscita, in cui padroneggia il laghetto e si sentono chiaramente le urla delle persone che sono sulle montagne russe.
«Bart...» prova a dire, ma si rende conto che le parole le si sono bloccate in gola e che in una circostanza come questa non sono necessarie, lei vuole baciarlo, desidera baciarlo più di ogni altra cosa... Ed è ciò che fa, senza pensarci ulteriormente, attira a sé Bart con un gesto deciso e lo bacia con passione.
È un bacio passionale, ma allo stesso tempo dolce, è un po’ come se fosse per entrambi il loro primo bacio,ed è un po’ è così, è il bacio del loro nuovo inizio.
Non appena si separano, si guardano a lungo negli occhi emozionati, felici e anche un po’ imbarazzati, ed è Sofia infatti a togliersi dal quel momento di disagio.
«Torniamo a fare le montagne russe?» chiede evitando di parlare di quello è successo tra loro.
Bart non vuole rovinare tutto, vorrebbe chiederle cosa significa, vorrebbe baciarla ancora, stringerla forte, vorrebbe  che fosse lei a farlo di nuovo, sorprendendolo come pochi istanti prima, ma si limita a guardarla negli occhi e ad assecondarla nell’argomento di conversazione.
«Ancora montagne russe? È la ventesima volta che le facciamo.» si lamenta.
«Le hai contate Dossena? Comunque ti conviene assecondarmi se non vuoi pentirtene e pagarne le conseguenze, sappilo.» lo guarda seria negli occhi e lo trascina via nuovamente per recarsi verso la sua attrazione preferita. Sa che non può evitarlo per sempre, sa che dovrà spiegargli il motivo di quel bacio, ma prima vuole godersi ancora il suo Bart che si spinge fino a fare le montagne russe per la ventesima volta per accontentarla, anche se è un comportamento molto perfido, non è niente in confronto a ciò che ha fatto lui. Sa che non prova più rancore e dolore, ma vuole vendicarsi ancora un po’.
Solo in tardo pomeriggio, dopo aver preso un enorme granita coca cola e arancia e aver fatto di nuovo tutti i giochi ed essersi bagnati ancora di più in quelli ad acqua, si recano alla macchina per tornare a casa, c’è una cena in famiglia che li aspetta.
«Grazie per la stupenda giornata Bart, sono stata benissimo e mi sono davvero divertita.» nel momento in cui sono in viaggio verso casa.
«Anch’io sono stato benissimo Sof.» risponde sorridendole con dolcezza e poi decide di provarci, di tentare il tutto e per tutto: «allora sono stato promesso o ne pagherò le conseguenze?» chiede citando le sue testuali parole.
Sofia scoppia a ridere: «Ferma la macchina.»
«Perché dovrei fermare la macchina?»
«Tu fermati e te lo dico.»
La guarda confuso non capendo quel suo strano comportamento, non ne capisce davvero il senso, spera solo che non voglia scendere e tornare a casa a piedi per ciò che ha detto, conoscendola sarebbe capace, ma non sembra nemmeno arrabbiata.
Fa come ha detto e si parcheggia in modo che non può dar fastidio a nessuno e guarda Sofia aspettando che lei dica o faccia qualcosa. Poco dopo le sue labbra si posano su quelle di Bart come hanno già fatto in quel giorno, ma stavolta il bacio è più delicato, decisamente meno passionale, ma altrettanto bello, intenso e dolce.
«Secondo te sei stato promosso Dossena?» chiede ridendo e non smettendo di guardarlo negli occhi. Bart si illumina in volto e poco dopo è lui ad avvicinare le sue labbra a quelle di Sofia per darle un bacio mozzafiato. È felice, davvero felice per esser riuscito a far capire alla ragazza che ama più di se stesso l’immenso amore che prova per lei, che finalmente siano di nuovo Sofia e Bart, consapevole che stavolta non rovinerà tutto, ora che l’ha ritrovata non la lascerà mai più.
 
A casa Brancato/Serra la cena prosegue all’insegna dell’allegria, non appena sono rientrati Sofia e Bart hanno trovato tutto perfettamente pronto e apparecchiato e hanno subito iniziato a mangiare.
Sofia ha animato la cena con i racconti della loro giornata, non omettendo nulla, a parte i baci che si sono scambiati, ovviamente quelli è meglio che non dica che ci sono stati o la gelosia del suo papino tornerebbe a farsi sentire.
«no amore riposati, vado io a prendere il dolce...» si propone Orlando poggiandole una mano sulla sua, per concludere poi rivolto verso Bart: «mi dai una mano tu?»
Capendo che sta per arrivare la ramanzina, Sofia si affretta a replicare, ma viene interrotta da Bart, il quale le sorride facendole capire che è tutto ok e che lo aiuta volentieri, anche se questo significa una sola cosa: vuole parlargli di Sofia.
Una volta soli in cucina, Orlando prende subito la parola, non è da lui pensare troppo a cosa dire.
«Rendila felice, solo questo ti chiedo.»
«è tutto ciò che desidero vederla felice, renderla felice. Sono davvero innamorato e soprattutto sono cambiato grazie a Sofia.» risponde non facendosi trovare impreparato, anche se è rimasto piacevolmente sorpreso che lui gli abbia detto ciò, pensava molto peggio.
Orlando annuisce, lo scruta dalla testa ai piedi per capire se è davvero sincero, per vedere se i suoi occhi stanno mentendo, per passargli subito dopo il dolce al cocco e cioccolato che ha preparato Lucia e prima che Bart possa raggiungere il salotto, lo richiama.
«Anche perché se la fai soffrire ancora dovrai vedertela con me Bartolomeo Dossena.» aggiunge stavolta guardandolo molto seriamente, non poteva non metterlo in guardia.
Intanto in salotto Lucia e Sofia stanno parlando di ciò che prima ha omesso per non dirlo al suo papà, ma che alla sua mamma può perfettamente dire.
«Io e Bart siamo tornati insieme.» dice con gli occhi che le brillano, non riesce ancora a crederci nemmeno lei e le fa così strano pronunciare quelle meravigliose parole.
«Sono felice per voi, per te Sofia. Sono convinta che tu e Bart formate proprio una bella coppia e che lui tiene davvero a te.» le sorride e le prende la mano dandole la sua più completa approvazione.
«Sof... sappi che qualsiasi scelta farai, prenderai o esperienza lavorativa deciderai di intraprendere finita la scuola, sappi che io ti sarò accanto sempre e che puoi fidarti di me, non nascondermi le cose, parla con me.» le dice in confidenza vedendo che questa volta la sua bambina si è aperta con lei, le ha confidato qualcosa di molto importante, non come poche settimana prima che evitava addirittura il suo sguardo e vuole che sappia che lei c’è sempre e che può contare sul suo appoggio.
«Lo so mammina. Ieri ho riletto la lettera che mi hai scritto per i miei diciotto anni e ci tengo a dirti che siamo una squadra, lo siamo sempre state e sempre lo saremo, anche se in questi mesi ti ho trattata male e ti ho esclusa dalla mia vita. Ti voglio bene.» alzandosi dalla sedia per raggiungere la sua mamma e abbracciandola forte.
Si separano solo quando Orlando e Bart tornano in salotto.
In tarda serata, dopo aver mangiato il dolce e aver parlato tutti insieme a lungo, Bart decide di tornare a casa sua e Sofia lo accompagna alla porta, ma per stare un po’ sola con lui, se la chiude alle spalle.
«Che ti ha detto mio padre?» chiede a Bart una volta che sono finalmente soli e gli ha portato le braccia al collo, desidera dargli un lungo e passionale bacio.
«Che vuole che io ti renda felice e la mia risposta è stata che è tutto ciò che voglio.» poggiando le sue mani sulla sua vita e guardandola negli occhi, desidera baciarla esattamente come lei.
«Ed è davvero ciò che vuoi Bartolomeo Dossena?» chiede mentre si avvicina sempre di più a lui.
Bart annuisce e non smette di guardarla negli occhi, avvicinandosi a sua volta.
«Assolutamente si, ti amo Sofia Brancato/Serra.» le dice con il cuore in mano e aprendole il suo cuore, felice che può tornare ad abbracciarla, stringerla, guardarla negli occhi, forse guardarla negli occhi è la cosa che gli è mancata di più.
Sofia colma la poca distanza che li divide e si stringe ancora di più al suo Bart.
Mentre loro si scambiano un bacio passionale, intenso e dolce, in casa Orlando sta contando i minuti che Sofia e Bart stanno trascorrendo fuori e sa bene anche a fare cosa, purtroppo.
È Lucia che lo trascina via dalla finestra da cui sta spiando i due piccioncini portandolo verso la camera da letto.
«Povere mie piccole Gemelline, toccherà anche a voi tutto ciò.» prendendo in giro suo marito e scoppiando a ridere, accarezzandosi la pancia.

 

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Capitolo 31
*** Obiettivo diploma ***


 
Tutto è tornato alla normalità,la quiete dopo la tempesta…
Sembrano ormai lontani i momenti difficili che si sono abbattuti come un uragano sulla famiglia…
Intanto il mistero sul sesso dei futuri piccoli di casa Brancato-Serra continua…
Infatti i due coniugi hanno deciso che sarà una sorpresa…
La sorella maggiore,ex piccola di casa però non si rassegna,è certa che scoprirà se arriveranno due bimbe o due bimbi…
I suoi genitori si “tradiranno”quando prepareranno la loro stanzetta,ma sia Lucia che Orlando hanno davvero pensato a tutto,la futura cameretta avrà colori neutri,così da non confermare nulla sul sesso dei futuri nascituri.
«Amore,allora vada per le pareti bianche ed i pois multicolor vero?»
Sofia che in quel momento passa da lì,torna indietro, guarda il suo papà negli occhi e lo fulmina
«Io ho due genitori perfidi,ero certa,avrei messo la mano sul fuoco sul fatto che vi sareste traditi pitturando la cameretta!»
Lucia che non era nelle vicinanze quando giunge in camera li guarda per un attimo perplessa,non capisce cosa stia succedendo i preciso,ma una cosa la sa il suo Orlando si sta divertendo a punzecchiare la loro principessa che pagherebbe oro per sapere se avrà delle sorelline o dei fratellini.
«Amore,sei davvero perfido,lascia stare la nostra bambina»
«La vostra bambina chiederà di essere adottata da zio Guido,lui si che è un bravo genitore,lui non si diverte a punzecchiare Chiaretta»
Dice mentre si allontana per tornare a studiare.
Intanto Orlando scoppia a ridere e và ad abbracciare la sua Lu…
Lei ama essere stretta tra le braccia di suo marito,la fa sentire ancora più forte e determinata,potrebbe sollevare una montagna…
Orlando si avvicina al suo orecchio e le sussurra
«Amore sai come mi piacerebbe pitturare la camera?»
Lucia che conosce la risposta gli sorride e teneramente lo bacia,anche a lei piacerebbe che fosse verdina,ma la loro terribile scimmietta capirebbe al volo.
Intanto nella sua camera la terribile Sofia nonostante sia letteralmente sommersa tra i libri messaggia con il suo zietto Ghiro
“Zio,ho avuto un’idea a dir poco geniale,mi sorprendo di me stessa”
quando Ghiro legge quel messaggio un brivido gli percorre la schiena,la sua nipotina è pericolosa,ha quasi paura a chiederle che cosa stia tramando…
Ma sa anche molto bene che se non le risponde lei glielo dirà lo stesso,così decide di rispondere in modo cauto e vago…
“Principessa di zio, cosa stai tramando nell’ombra della tua stanza tra il ripasso di una materia e l’altra?”
Sofia scoppia a ridere fragorosamente,il suo adorato zietto la conosce troppo bene,riesce perfettamente ad immaginarlo mentre deglutisce e confuso fissa il cellulare…
“Zietto,ti prego la curiosità mi sta letteralmente divorando,non mi permette di studiare e se non mi diplomo sarà anche un po’ colpa tua”
Risponde ancora una volta al messaggio ma allega anche una faccina con la risata perfida,questa volta niente sguardo da cucciolo.
Ghiro non appena ricevuto il messaggio lo legge e scoppia a ridere,decide di assecondarla,anche lui infondo è curioso,lo è tutta la squadra in realtà,loro saranno audaci e sfideranno la sorte,scopriranno la verità.
“Passa al R.I.S appena puoi e mi spieghi tutto nel dettaglio”
Risponde infine un Ghiro letteralmente su di giri per la situazione…
Intanto non si è accorto che Costanza dietro di lui ha letto il loro scambio di messaggi,solo quando si schiarisce la voce si rende conto che è stato “beccato”
Adesso sua moglie lo dissuaserà…
«Amore,io sono dei vostri o vi faccio saltare il piano»
Gli dice sorridendogli,Ghiro si alza,si volta verso di lei e le sorride felice,poco dopo la bacia teneramente.
Costanza ricambia quel dolce bacio e poi rivolta a Fabietto
«Non prendere esempio da noi amore di mamma!»
«Amore,la vedo dura… Sai siamo i suoi genitori,crescerà con noi,sarà educato da noi…»
Scoppiano a ridere poco dopo e guardano il loro bimbo che dorme beato,li ha presi in parola,non li ascolta,non prende esempio dai suoi genitori un po’ mattacchioni.
Intanto Bart ha appena scritto un messaggio alla sua principessa
“più tardi appena stacco passo,ho voglia di vederti e di stringerti mia principessa! Ah! Ho da proporti un’idea.. Ma non ti dico nulla,dovrai aspettare questa sera e se mi darai un bacio come si deve allora ti dirò tutto”
Al piano di sotto la fragorosa risata non è sfuggita ai due genitori…
«Cosa sta tramando secondo te?»
Chiede Orlando divertito tra un bacio e l’altro sul collo a sua moglie.
«Se mi baci così non riesco a pensare lucidamente e non riesco a risponderti…»
Gli dice ad occhi semi aperti gettando la testa indietro.
Orlando non può non sorridere così continua a baciarla dolcemente.
Intanto Sofia che era immersa nel ripasso non si è subito accorta del messaggio,solo dopo quando sente il cellulare che vibra perché non ha ancora letto il messaggio si accorge che il suo Bart le ha scritto,nel leggerlo non può non sorridere,ma allo stesso tempo decide di punzecchiarlo…
“Dossena sei perfido,non puoi gettare il sasso e nascondere la mano,dammi almeno un indizio o quando questa sera verrai no ti darò nemmeno un bacio ed anche se mi costerà caro sappi che lo farò…Sai bene che ne sono capace… Amore”
Mentre invia sorride,ama come giocano,adesso finalmente si sente di nuovo bene,le è mancato così tanto…
Pensare che per orgoglio voleva allontanarlo per sempre dalla sua vita.
Quella giornata è volata,Sofia non vede l’ora di rilassarsi un po’ anche se non vuole staccare troppo,ha ancora tanto da ripassare e recuperare,mancano solo due settimane alla fine della scuola e se vuole essere ammessa alla maturità non può concedersi il “lusso”di rilassarsi…
Ma sa anche che se non stacca saranno ore di studio sprecate perché non ricorderà nulla…
Decide così di recarsi in cucina e con le cuffie alle orecchie iniziare a cucinare,la rilasserà e distrarrà da tutte le informazioni che il suo criceto come dice lo zio Ghiro ha dovuto memorizzare.
Finalmente “immersa” in cucina e con i black eyed peas in cuffia balla e cucina,non si accorge che Bart è lì da qualche minuto,gli ha aperto un Orlando seccato,stava concedendosi un momento di tenerezza con la sua Lu,essere stato disturbato l’ha un po’ infastidito,infatti dopo averlo salutato frettolosamente corre verso la sua meravigliosa moglie,spera che lei sia ancora lì,lì dove l’ha lasciata,che non si sia alzata dal letto e che possano riprendere a coccolarsi da dove sono stati interrotti,una volta in stanza però la sua Lu non c’è,lei si è nascosta dietro la porta,vuole abbracciarlo alle spalle,aspetta che lui si volti per sorprenderlo,Orlando deluso la cerca, dà le spalle alla porta e proprio in quel momento Lucia lo circonda alla vita da dietro ed inizia a baciarlo sulla nuca. Intanto al pian di sotto Bart guarda affascinato e rapito la sua Sofia,piano,piano avanza alle sue spalle e quando le è dietro posa le sue forti mani sui fianchi della sua principessa che letteralmente salta in aria…
Era talmente concentrata ed immersa nel suo mondo che non l’ha sentito proprio arrivare,dopo aver lanciato un urlo si volta e con la mano sul petto per lo spavento guarda Bart seria e poi incrociando le braccia al petto
«Dossena,se io fossi stata incinta avrei rischiato grosso»
Bart la guarda e si avvicina a lei
«Amore»
Le dice ma Sofia lo interrompe
«E se adesso per lo spavento non potessimo avere più figli?»
Bart scoppia a ridere,sta per dire la sua ma proprio in quel momento Orlando fà capolino dalla porta
«Ehi,ehi… piano,piano eh! Io ancora non mi sono abituato a voi due,figuriamoci ecco… Non oso nemmeno pensarlo,non posso pensare alla mia bambina che adesso è una donna…»
Lucia che fino a quel momento non era intervenuta adesso dice la sua
«Amore,respira,prendi fiato…Sei quasi viola in volto»
«Amore non è divertente,lei è la mia bambina…Io,io non sono pronto!»
Lucia l’abbraccia e gli sussurra
«Respira amore,respira,torna di un colorito umano,la nostra bambina è grande,ma devi stare tranquillo,Bart l’ama e lei ama lui…»
Dice massaggiandogli il collo per farlo rilassare e funziona poco dopo suo marito inizia a rilassarsi,intanto Sofia sta ancora guardando Bart negli occhi,è molto seria,ma riesce difficilmente a restarlo,poco dopo scoppia a ridere di gusto e l’abbraccia,ama le sorprese del suo Bart.
Dopo aver riso di gusto per la reazione di Orlando,Sofia torna a concentrarsi sulla cena,ma Bart non le è certo d’aiuto,infatti è perennemente alle sue spalle e le bacia con passione e dolcezza il collo,tanto che per poco durante uno di quei meravigliosi baci alla cuoca sta per cadere la teglia con i cannelloni.
Per fortuna Sofia riesce ad evitare che ore di lavoro vengano perse,si allontana con in mano la teglia e la poggia sul tavolo,poi rivolta verso Bart
«Saresti rimasto digiuno e avresti subito la mia ira!»
Lui sorride inizialmente ma sa bene che questa volta la sua principessa non scherza,le si avvicina e le sussurra all’orecchio
«farò il bravo se non mi trascuri!»
Sof scuote la testa ed alza gli occhi al cielo,poco dopo lo conduce per la mano a tavola e chiama i suoi genitori.
La serata trascorre serena,delle lasagne non è rimasta nemmeno l’ombra,hanno letteralmente spazzolato via tutto.
«Sof,ascolta come sai bene Ghiro,Costanza e Fabietto partiranno per qualche giorno,ho così chiesto di lasciarci casa sulla spiaggia per qualche giorno affinchè tu possa svagarti un po’…Studierai,porterai i libri,io ti aiuterò a ripassare ma staccherai anche un po’ almeno un’ora e mezzo al giorno,stai dando sotto e hai bisogno di riprendere fiato o impazzirai e poi hai recuperato in tutte le materie,per cui puoi concedertelo»
Dice Bart ad un certo punto della cena poco prima che arrivi il dessert.
Orlando che stava bevendo improvvisamente si affoga,Lucia scoppia a ridere mentre guarda come suo marito ha reagito a quanto proposto da Bart a Sof…
La loro principessa intanto non risponde,non riesce a proferire parola,se da un lato vorrebbe accettare dall’altro teme che si distrarrà troppo,non ha ancora ripassato tutto…
Bart aspetta con pazienza che lei valuti sul da farsi ma le stringe la mano e la rassicura.
Orlando intanto spera,prega chela sua bambina dica di no,che si “nasconda”dietro agli imminenti esami di maturità,quando invece con un filo di voce Sofia risponde ed accetta Orlando si sente mancare l’aria,sperava che dicesse no,la sua bambina è cresciuta ma lui non è pronto a lasciarla volare via…
La cena per un po’ prosegue in silenzio,poco dopo a rompere quello strano silenzio è Lucia.
«Amore,dovresti essere contento che saremo soli e che potremmo dedicarci a noi ed alla cameretta…»
Dice schiacciandogli l’occhio.
In quello stesso momento senza farsene accorgere Sofia estrae il cellulare dalla tasca e manda un messaggio al suo zietto Ghiro
“Prima che parti sai bene cosa dobbiamo fare… Ci dobbiamo vedere”
Il suo adorato zietto non perde un tempo,subito le risponde con una faccina.
Ormai tutto è deciso,andrà qualche giorno con il suo Bart al mare e farà in modo di scoprire il segreto del secolo:”Il sesso dei futuri nascituri”
Quello infatti è il caso dell’anno,anche il Generale Abrami si è raccomandato caldamente di scoprirlo ad ogni costo e con ogni mezzo e di comunicarglielo all’istante.
La serata si è conclusa da poco,Sofia ha appena salutato Bart e si è diretta immediatamente in cucina,vuole sistemare tutto e poi andare a ripassare,ma Orlando si reca in cucina con Lucia,vogliono aiutarla,trascorrere del tempo insieme a fare le cose di tutti i giorni insieme,è così raro che riescano a trascorrere molto tempo insieme per via dei vari  impegni della famiglia.
Tra le altre cose poi Sofia mancherà qualche giorno quindi trascorreranno ancora meno tempo del solito iniseme ed una volta arrivate le piccole tutto ruoterà intorno a loro quindi meglio approfittare e cogliere ogni momento offerto loro.
In breve tempo tutto è sistemato,una volta finito Sofia che non si sente più in grado di tornare a ripassare propone ai suoi di sedersi tutti insieme sul portico a guardare le stelle.
«Io ho un’idea migliore!»
Propone Orlando guardando le sue donne.
«Dicci papino»
Esclama divertita Sofia
«Un bagno in piscina a mezzanotte! Vi piace la mia idea?»
Sia Sofia che Lucia lo lasciano per un attimo sulle spine ma poco dopo sorridono entusiaste all’idea,è una serata afosa,un bel bagno è ciò ce ci vuole e così corrono a mettersi in costume.
D’altronde il giorno seguente Sofia non dovrà andare a scuola,sono iniziate le “vacanze” certo non per lei,ma già il fatto di non doversi alzare prestissimo fa molto,può alzarsi con calma e mettersi a studiare comodamente a casa…
Solo che l’ansia vince…Ogni pensiero và all’uscita dei quadri dove scoprirà se è stata ammessa agli esami o no e per quelli deve ancora aspettare un giorno…
Una cosa la sà,andrà con Bart,poco dopo andranno sulla casa sulla spiaggia.
Intanto per quella sera non vuole pensarci,vuole giocare,scherzare e ridere di gusto insieme ai suoi genitori.
Infatti il lungo bagno di mezzanotte è un momento meraviglioso per la famiglia.
Dopo circa due ore è ora di uscire,fare una veloce doccia ed andare a nanna,una nuova giornata li attende,Sofia poi deve anche passare a R.I.S e parlare con il suo super zietto.
Più che passare ha deciso di studiare là,la sua famiglia le darà coraggio,la rassicurerà e sosterrà,ne ha proprio bisogno oltre a qualche ora di sonno.
Una volta al R.I.S dopo un veloce bacio sulle labbra  a Bart,Sofia corre dal zuo super zio,devono attuare il loro piano,deve darle le microspie da mettere in camera dei suoi genitori per scoprire il segreto del secolo…
«Zietto,allora hai qualche piccola microspia che come dire al momento non ti serve?Devo metterle in camera di mamma e papà e scoprire il segreto che gelosamente custodiscono,è un tassativo ordine del Generale»
Dice trattenendo a stento le risate.
Ghiro è interdetto, la sua nipotina è un piccolo genio,ma come mai non ci ha penato lui? E’ questo quello che si chiede da quando la sua piccola peste gli ha detto il suo piano.
«Scommetto ce sai già dove metterle?Vero?»
Dice Ghiro scoppiando a ridere e scuotendo la testa.
«Se è per questo so come si usano e non ho bisogno che me lo spieghi,ho un’intera famiglia nell’Arma… Non so se mi spiego…»
Dice ridendo e dandogli un bacio sulla guancia.
«Principessa sono nel terzo cassetto alla tua sinistra,se ti scoprono io non cadrò con te,negherò fino alla morte di essere tuo complice… Se affondi,io non verrò giù con te!»
Replica Ghiro divertito mentre la sua nipotina gli fa la linguaccia e corre a le microspie.
Intanto Costanza aggiorna Bart sul perché è corsa da Ghiro e del perché quel veloce bacio.
La giornata prosegue serena,Sofia è segregata nella stanza degli interrogatori a studiare come una matta,quando ad un tratto sente la porta aprirsi e poco dopo qualcuno che le massaggia il collo.
«Amore,sei meraviglioso,mi leggi nel pensiero,ne avevo proprio bisogno sai!»
«In realtà dopo il veloce e superficiale bacio di questa mattina non lo meriteresti amore»
Replica divertito iniziandole a baciare il collo e provocandole il solletico.
«Amore,dai devo studiare,così mi distrai e io nonostante starei qui a farmi baciare non posso permettermelo se non voglio essere bocciata,dopo la maturità avremo tempo»
Replica ma con il fiato corto…
Bart ancora qualche istante continua a baciarla,poco dopo però si fa serio,si siede accanto alla sua principessa ed inizia ad interrogarla in inglese.
Sofia dopo circa tre ore che lui è lì con lei lo guarda,guarda l’ora e poco dopo
«Amore,ma non ti cercano di là?»
Bart scuote la testa e continua ad interrogarla,vuole rassicurarla facendole capire che è super preparata.
«Amore sei super pronta,comunque siccome so che non ti senti pronta io anche questa sera continuo ad interrogarti e porterai i libri con noi in vacanza,però adesso stacca almeno un po’,facciamo merenda e tra poco riprendiamo,promesso,io oggi sarò qui a studiare con te,ma lasciami contento,fermati un’ora»
Sofia annuisce e mano nella mano si recano al bar,in effetti ha un certo languorino e una pausa non può farle male.
Una volta al bar,seduti ai tavolini.
«Domani ho bisogno di te,vieni con me a vedere i quadri? Ho paura,tanta paura,se tu sarai con me posso affrontarlo,ma sola no,ho rischiato di rovinare tutto ed è solo e soltanto colpa mia»
Bart le prende il viso tra le mani e con dolcezza la guarda negli occhi e poi piano,piano accarezzarle la guancia ed avvicinandosi al suo orecchio le sussurra:
«Andrà tutto alla grande,domani sarò con te,ti accompagno e ti sarò vicino,vedrai che sei stata ammessa,ti diplomerai e partiremo per le vacanze estive solo io e te,ci godremo l’estate amore mio»
Sofia sorride ma bart sa che lei è poco convinta ancora,che è spaventata e così dolcemente l’abbraccia,la sua principessa si lascia cullare tra le braccia del suo principe.
«Dossena,pausa finita si torna a studiare,poi a casa,devo sistemare tu sai cosa,poi cucinare e poi aspetto il mio splendido fidanzato che mi aiuta a ripassare»
«Comandi!»
Dice sorridendole.
«Scusa ma chi è il tuo fidanzato?»
Chiede serio,sa bene che adesso lei lo punzecchierà,Sofia che lo conosce e sa che sospetta come risponderà lo stupisce,si avvicina a lui e lo bacia dolcemente,Bart che sperava in un bacio ricambia dolcemente e spera di non doversi separare ancora per un po’ ma è tempo di tornare ai libri.
Il pomeriggio trascorre velocemente,intorno alle venti però Sofia scappa,deve piazzare le microspie sotto il letto dei suoi,cucinare e poi tornare a studiare con il suo Bart.
Intorno alle ventidue si ritrovano tutti a cena,anche Bart,ormai infatti è parte integrante della famiglia.
«Cari genitori,i piatti questa sera sono tutti vostri,noi andiamo a studiare»
E con la mano di Bart intrecciata nella sua si recano nella sua stanza,quando improvvisamente Orlando grida:
«Porta apertaaaa!»
Beccandosi una gomitata dalla sua Lu.
Più o meno verso le undici e mezza non sentendo alcun rumore provenire dalla stanza di Sofia un super protettivo Orlando và a controllare e sulla soglia della porta vede la sua piccola principessa addormentata insieme a Bart stretti l’uno tra le braccia dell’altro in un tenero abbraccio,sorride dolcemente nonostante un po’ di gelosia per quella figlia che sente che sta diventando grande,sposta i libri e li copre uscendo spegne la luce e lascia loro la porta aperta,la sua iper protettività non ha confini.
La notte trascorre serena,Sofia con accanto la sua famiglia e il suo principe azzurro può affrontare tutto.
Quando suona la sveglia alle sette si alza subito,è super carica,di buon’umore, pronta ad affrontare il mondo,così dopo aver preparato la colazione per tutti poco dopo si prepara,vuole togliersi il pensiero,vuole capire se può tirare un sospiro di sollievo o maledirsi perché è stata tutta colpa sua e della sua stupidità e della sua testardaggine.
Bart in silenzio le è a fianco e le sorride teneramente,la rassicura e lì per lei,la sua principessa,la donna della sua vita.
In breve tempo sono dinnanzi al portone della scuola,fermi a guardarlo,non hanno ancora varcato la sua soglia,Sofia non ha ancora il coraggio di avvicinarsi ai quadri…
Adesso trema come una foglia,Bart la stringe a sé,l’avvolge in un abbraccio per rassicurarla e lentamente si avvicinano alla vetrata in cui è stato attaccato il foglio con quello che lei chiama l’elenco dei morti e feriti.
Sofia una volta alla vetrata ha immediatamente chiuso gli occhi.
«Guarda tu Bart,ti prego io non c’è la faccio!»
Dice Sofia tra un singhiozzo e l’altro.
Nota che passa troppo tempo a suo parere,questo significa solo una cosa… Non è stata ammessa.
Improvvisamente sente il respiro di Bart sul suo collo che risale verso il suo orecchio
«Amore,puoi aprire gli occhi,sei stata ammessa»
Sofia titubante li apre e senza guardare quel foglio stritola il suo Bart,lo stringe così forte che per un attimo si sorprende di quanta forza fisica abbia,è riuscita a far di ahi al super muscoloso e possente fidanzato.
Poco dopo si gira verso la vetrata ed incredula guarda quella parola scritta in grassetto nero “AMMESSA”
Si stropiccia gli occhi incredula e poco dopo gli salta letteralmente in braccio e lo bacia.
Deve assolutamente chiamare la sua famiglia,l’intera sua famiglia per dare la loro la bella notizia.
Immediatamente estrae il cellulare dalla tasca e chiama la sua mamma
«Mamminaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa,metti il vivavoce,dimmi quando hai fatto»
«Ok,fatto amore,dicci pure tutto»
Dice Lucia,ma lei ha già capito tutto e stringe la mano ad Orlando.
La squadra ad eccezione di Ghiro,Costanza e Fabietto è presente,così Sofia comunica loro la notizia!
«Mi diplomoooooooooooooooooooo,mi diplomoooooooooooooooooo,mi diplomoooooooooooooooooooooooooooooo»
Un’ovazione si alza dai laboratori e Sofia è costretta a spostare il cellulare dall’orecchio,è quasi diventata sorda e non perde occasione per stuzzicarli e farlo presente.
Poco dopo chiude la telefonata,deve chiamare i suoi super zietti e comunicarlo anche a loro.
Pochi squilli e Ghiro risponde
«Pronto!»
«Mi diplomoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo! Preparateviiiiiiiiiiiii a farmi un gigantesco regalo»
Costanza ha sentito ed insieme a Fabietto festeggia la sua nipotina.
«Noi regalo a te?Tu devi regalarmi l’apparecchio acustico… Sono diventato sordo praticamente a causa delle te grida»
Dice Ghiro scoppiando a ridere
«Sei il solito sbruffone zietto,per una volta sii serio ed inizia a pensare al mio regalo,io devo scappare a fare le valigie,mi aspetta un po’ di relax alla casa sulla spiaggia,la conosci?»
«La conosco si,anzi passami il tuo fidanzato…»
Sofia porge il telefono a Bart e prima che lui possa dire qualcosa Daniele inizia la sua predica.
«Mani a posto chiaro! O se proprio dovete… Hai capito no a cosa mi riferisco…Non nel mio letto,no nel nostro letto,chiarooooo!»
Bart che non pensava per niente a quel dettaglio arrosisce e Sofia scoppia a ridere,immagina più o meno ciò che Ghiro gli sta dicendo,non può non ridere.
Chiusa la telefonata devono correre a fare le valigie,finalmente la piccola del R.I.S può concedersi qualche giorno di relax.
Una volta a casa strano ma vero Sofia fa la valigia alla velocità della luce,lei che è nota per la sua fama di viaggiare pesante,porta con sé tutta la casa,perfino la carta igienica…
Anche Bart è stupito quando dopo solo quindici minuti la vede pronta per andare,infatti devono solo passare da lui,prendere il trolley già pronto ed iniziare la loro settimana di relax.
Una volta alla casa sulla spiaggia la massima priorità per i due fidanzati è quella di andarsi a sedere sulla sabbia e guardare l’orizzonte e così fanno,posteggiano,lasciano tutto in macchina e corrono a sedersi sulla sabbia,perdono così la cognizione del tempo,solo dopo aver visto il tramonto si rendono conto che devono organizzare tutto per la notte e che i loro pancini brontolano,ergo è ora di mangiare.
Sofia poi è eccitata al solo pensiero di stare sola con Bart,quella settimana sarà per lei un po’ come una prova generale per quando saranno una famiglia e vivranno insieme.

 

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Capitolo 32
*** Stanotte voglio te a consumarmi il cuore ***


Arrivati alla casa sulla spiaggia, Bart per aiutare Sofia nello studio e non farla stancare troppo, perché sa bene che la sua principessa terrorizzata dall’idea di non sapere le cose potrebbe studiare per ore, decide di fare un programma giornaliero, in modo da dedicare un totale di ore allo studio e un totale di ore al divertimento. Ha davvero programmato tutta la giornata nei minimi dettagli non tralasciando nulla e ovviamente Sofia non ha perso tempo per prenderlo in giro per la sua pignoleria maniacale.
Sono arrivati da qualche giorno ormai e Sofia ogni volta si diverte a punzecchiare il suo amore.
Dalle 14:00 alle 17:30 devono dedicarsi allo studio, ma quel pomeriggio come sempre stanno studiando sulla veranda che si affaccia sul mare, Sofia è in vena umoristica più del solito e decide di giocare con Bart, ha già in mente come e sa già che poi ne pagherà le conseguenze con il solletico, ma ne vale la pena.
«Eh no Dossena, non sono ancora le 17:30, sono le 17:29 quindi ci resta ancora un minuto di studio, scusa se dobbiamo fare le cose fatte bene, facciamole fino infondo...» dice scoppiando a ridere poco dopo e guardandolo negli occhi con sguardo furbetto.
«Brancato/Serra quando finirai di prendermi in giro per la storia dello schema?»
Sofia fa finta di pensarci seriamente per dare una risposta sensata.
«Credo mai Bartolomeo, mi diverte troppo.» ridendo ancora una volta e chiamandolo con il suo nome per esteso di proposito.
Bart scuote la testa e scoppia a ridere, per poi alzarsi e andare a mettersi il costume per fare il bagno com’è loro abitudine fare subito dopo aver studiato, ma Sofia lo blocca di colpo e gli chiede se gentilmente può mettere a posto lui i libri, in realtà è una scusa per mettere in atto il suo piano diabolico.
Non sospettando nulla, decide di aiutarla e farle il favore di mettere a posto lui, così Sofia corre in camera a mettersi prima di tutto il costume e poi a prendere i palloncini d’acqua che ha preparato da lanciare dalla terrazza a Bart non appena è sulla traiettoria di tiro. Dalla camera di suo zio Ghiro che è al piano superiore, può colpire meglio Bart.
«Bart, amore... mi sono dimenticata per caso il cel giù?» chiede affacciandosi dalla finestra e per farlo avvicinare, ma parlando a bassa voce in modo che Bart non possa sentirla.
Lui non sentendo nulla di ciò che ha detto, si avvicina a lei per capire meglio e proprio in quel momento Sofia lascia cadere il primo gavettone e a seguire tutti e cinque gli altri palloncini, bagnando dalla testa ai piedi il povero Bart, il quale non ha potuto fare nulla per impedire l’agguato.
«Sofia Brancato/Serra appena ti becco te la farò pagare, sappilo.» dice urlando per farsi sentire, ma anche ridendo di gusto. Poco dopo l’ha raggiunta in camera e la prende da dietro iniziando a farle il solletico sui fianchi, sapendo che è il suo punto debole. Non ha resistito.
Sofia che credeva che sarebbe riuscita a sfuggire alla vendetta per un po’, si ritrova spiazzata e non sapendo che fare per liberarsi da quella piacevole tortura. Non riesce nemmeno a parlare, perché la sua voce viene soffocata dalle risate.
Solo quando vede che la sua vendetta può ritenersi conclusa lascia andare Sofia.
«Sappi che adesso siamo in guerra Dossena.» dice seria e guardandolo in volto.
«Non avevo dubbi, ma accetto molto volentieri.» ribatte di rimando usando lo stesso tono serio e guardandola a sua volta. Per poi scoppiare subito dopo entrambi a ridere.
La due settimane alla casa sulla spiaggia passano velocemente, Sofia più di una volta ha anche invitato le sue compagne di classe per studiare insieme, mentre Bart ne ha approfittato per andare al R.I.S. e tornare per l’ora di cena, facendosi però promettere che avrebbe mantenuto il programma e non di studiare tutto il giorno.
La sera prima della maturità, Sofia e Bart sono ancora alla casa sulla spiaggia a godersi il meraviglioso fresco di inizio luglio, sdraiati al chiaro di luna sul lungomare. Bart per quella sera speciale, ha voluto far qualcosa per la sua principessa e ha organizzato una cena sulla spiaggia.
Il mare si infrange contro gli scogli ed emana un dolce profumo di salsedine, le stelle splendono in cielo come non mai ed illuminano i loro volti.
Sofia è appoggiata con la schiena al petto di Bart e con la testa sulla sua spalla, Bart le cinge la vita, stringendola forte a sé.
Sono in silenzio a godersi quella meravigliosa pace, quando Bart le sposta delicatamente i capelli da un lato e con dolcezza inizia a sfiorarle il collo con il naso, per poi lasciarle una scia di baci lungo di esso, fino a raggiungere la sua spalla e tornare al collo.
«Te l’ho mai detto che il tuo profumo mi fa impazzire?» le sussurra all’orecchio Bart provocandole ulteriori brividi lungo la schiena. Al contatto con le labbra di Bart sulla sua pelle non ha potuto evitare di avere un sussulto, non si abituerà mai, soprattutto quando la coglie di sorpresa, come in questo caso.
«No non me l’hai mai detto...» riesce a dire con il fiato corto, Bart l’ha stretta ancora di più a sé con una mano e con l’altra le ha spostato leggermente la bretella del pigiama per poterla baciare meglio lungo la spalla.
Sofia ormai completamente persa a quei dolci baci, poco dopo decide di prendere lei il controllo della situazione: si volta mettendosi in ginocchio sul telo, guarda da prima il suo Bart negli occhi, per poi avvicinarsi per baciarlo con estrema passione e desiderio.
Il bacio prende fuoco in un attimo, entrambi desiderano quel contatto, ma allo stesso tempo non sanno se andare oltre, temono di fare un errore e rovinare tutto, anche se nessuno dei due riesce a mettere fine a quel bacio mozzafiato.
Le mani di entrambi si muovono seguendo il desiderio del momento, Bart porta le sue sotto la maglietta di Sofia subito dopo averla fatta sdraiare sotto di sé, Sofia gioca con i suoi capelli e gli accarezza il collo, mentre con le gambe si è stretta alla vita di Bart, facendo aderire ancora di più i loro corpi.
Bart desidera passare la notte con lei più di ogni altra cosa al mondo e sa che quello è il loro momento, è avvenuto in modo naturale senza forzature. In quelle settimane mai gli ha sfiorato il pensiero, eppure di occasioni ne ha avute, hanno dormito abbracciati e hanno passato insieme molto tempo soli, a giocare, baciarsi, ridere e scherzare, ma non è mai andato oltre...
Di sicuro però non vuole che accada là in spiaggia, vuole che la prima volta di Sofia sia un momento indimenticabile e perfetto, così si separa da lei, si alza dal telo e porge la mano a Sofia per rientrare in casa.
Sofia capendo le sue intenzioni lo prende per mano per alzarsi da terra, ma poi riavvicina subito le sue labbra a quelle di Bart, tanto che lui per non interrompere quel dolce bacio, la prende in braccio conducendola in casa. Sofia con le gambe stringe nuovamente la vita di Bart e si lascia condurre felice che stia accadendo tutto ciò tra lei e l’unico ragazzo che abbia mai amato, ma è anche spaventata perché non sa bene cosa deve fare e teme di sbagliare tutto e di apparire agli occhi di Bart troppo inesperta e imbranata, infondo lui è stato con molto donne e di sicuro non alle prime armi come lei.
Non appena raggiungono la camera da letto, Bart la poggia delicatamente sul letto non separandosi mai dalle sue labbra, solo quando sono sdraiati entrambi si allontana di poco da lei per guardarla negli occhi, vuole che lei sia pronta davvero, una sola piccola incertezza e lui è disposto a fermarsi, non ha fretta e vuole soprattutto che Sofia lo desideri davvero, vuole che la loro prima volta sia qualcosa di speciale e non dettata solo dalla passione del momento e dal forte desiderio che provano l’uno per l’altra.
Sofia lo guarda intensamente negli occhi e sorride, sa bene il motivo per cui Bart si è fermato ed è anche il motivo per cui lo ama ogni giorno di più.
Quel sorriso per Bart vale più di mille parole, le accarezza la guancia e poi sposta le mani all’estremità della sua maglietta,  scopre la sua pancia e inizia a baciarla delicatamente su di essa, mentre continua piano, piano ad alzare la maglietta e a sfiorare ogni centimetro della sua pelle lasciato scoperto, provocando in Sofia una dolce sensazione di piacere. Ha chiuso gli occhi e lo lascia fare completamente rapita da quei gesti così delicati e dolci.
Sofia a sua volta porta le mani sulla camicia di Bart e sbottona un bottone per volta, solo quando ha slacciato l’ultimo, fa scorrere le mani sul petto di Bart, raggiunge le sue spalle e fa cadere la camicia a terra.
Iniziano a cercarsi piano, nessuno dei due vuole correre e che avvenga di corsa...
Bart ora le ha sfilato la maglietta e ha raggiunto il suo collo, la bacia su di esso per poi riscendere di nuovo, facendo lo stesso percorso a ritroso a lungo, mai sazio del profumo e dalla delicatezza della sua pelle. Sofia è sempre più persa a quelle carezze tanto da desiderare che quel momento non finisca mai, ma allo stesso tempo desidera fare l’amore con lui con tutta sé stessa e sentirlo suo, suo per la prima volta, suo per sempre. Così è lei a prendere l’iniziativa e a togliere a Bart gli ultimi indumenti che gli sono rimasti.
Bart è sorpreso da quella sua iniziativa, ma allo stesso tempo ciò fa aumentare in lui il desiderio e il piacere, tanto da fare lo stesso a sua volta, porta le mani lungo la sua schiena accarezzandola con dolcezza, fino a raggiungere la chiusura del suo reggiseno, prima di toglierlo rimane un attimo incantato su di lei: è così bella la sua Sofia che non può non perdersi nei suoi occhi e rimanere senza fiato davanti al suo sorriso. Quel sorriso felice ma anche un po’ spaventato, un sorriso che racchiude fiducia, tutta la fiducia che Sofia ripone in Bart. Quel sorriso che lei gli ha regalato più di una volta, ma ogni volta è come se fosse la prima, in quel momento più che mai.
Solo nel momento in cui glielo sfila si rende veramente conto di ciò che sta per accadere tra loro, con la sua piccola Sofia, tanto che prima di continuare si sofferma nuovamente a guardarla e accarezzarla dolcemente lungo la schiena, le braccia, il collo, scendendo lungo il suo corpo, completamente rapito da lei, dal suo profumo, dal suo lieve imbarazzo e dalla sua estrema bellezza. È incredulo quanto lei che tutto ciò sta per accadere, molte volte si era immaginato la sua prima volta con Sofia,  ma non avrebbe mai creduto di provare così tante emozioni tutte insieme.
Quando i vestiti di entrambi raggiungono gli altri sul pavimento, finalmente i loro corpi entrano in contatto davvero...
Bart esita un secondo per paura di farle male, ma Sofia inarca la schiena in modo che i loro corpi si uniscano ancora di più l’uno all’altro. Solo a quel punto con estrema dolcezza e delicatezza le sposta piano una gamba con la sua, per farsi spazio in lei.
Si lasciano travolgere dalla passione e dall’amore che provano l’uno per l’altra regalandosi il momento più bello della loro vita.
Due ore dopo sono ancora sdraiati nel letto con il solo lenzuolo a coprirli e le mani intrecciate tra loro. Sofia ha la testa appoggiata sul petto del suo Bart e non riesce a credere a ciò che è appena successo, sente ancora le stesse identiche emozioni provate poco prima e sa per certo che anche per Bart è così.
«Lo sai vero che sei domani all’esame farò scema muta sarà solo per colpa tua e di questa indimenticabile serata?» lo prende in giro come al suo solito e scoppia a ridere.
Bart ride a sua volta, per tornare subito dopo di nuovo serio, prendendo il viso di Sofia tra le mani.
«è stato davvero indimenticabile? Non ti ho fatto male?» chiede preoccupato e per la prima volta in vita sua si sente insicuro dopo aver passato la serata con una ragazza, ma Sofia non è come tutte le altre con cui era abituato, lei è speciale, è l’amore della sua vita.
«Un po’, ma... è stato davvero tutto perfetto. La cosa che ricorderò negli anni di questa serata, è il momento in cui tu con dolcezza mi hai spostato una ciocca di capelli e mi ha guardato negli occhi, è stato uno dei momenti più belli della mia vita.» risponde non distogliendo mai lo sguardo da lui, sono occhi negli occhi.
A quella piccola confessione Bart non sa cosa dire, il cuore gli batte forte in petto e qualsiasi frase sarebbe fuori luogo, così fa l’unica cosa che possa esprimere la sua emozione senza doversi pronunciare e rovinare tutto con le parole, si avvicina e la bacia.
Sofia ricambia il bacio aumentando l’intensità e si mette a cavalcioni sopra di lui.
«Sof cosa hai in mente, non ti sembra il caso di dormire visto che domani devi affrontare l’esame?» capendo perfettamente le sue intenzioni, ma cercando di frenare il desiderio, preoccupato che lei non possa riposare a sufficienza.
Lei sorride e scuote la testa: «Non ho per niente sonno tenente e poi la notte è ancora lunga, abbiamo tempo per dormire...» guardandolo maliziosa e spingendolo verso il cuscino.
«Sei tremenda, ma è anche per questo che ti amo.» le sussurra a pochi centimetri dalle sue labbra e ribaltando la situazione: fa scivolare Sofia sotto di sé e in poco tempo sono ancora una cosa sola, concedendosi l’uno all’altra con più consapevolezza e amore.
Sofia a quel “ti amo” sente il cuore scoppiarle nel petto, Bart le ha dimostrato più di una volta ciò che prova, ma sentirselo dire è davvero la cosa più bella. Si lascia trasportare da quel momento e si stringe a Bart.
Si amano a lungo, fino a che non si addormentano abbracciati  e con un sorriso felice e sereno sul volto.
Il primo a svegliarsi il giorno dopo è Bart, il cui primo pensiero appena aperti gli occhi è andato alla notte appena trascorsa con Sofia. Ora la guarda mentre ancora dorme e non può fare a meno di sorridere, è cosi rilassata e felice, che gli dispiace quasi svegliarla, resterebbe a guardarla per ore.
«Dossena perché mi fissi?» dice mentre apre gli occhi, si è accorta subito dello sguardo di Bart su di sé.
«Perché sei bellissima amore mio.»
Sofia scoppia a ridere leggermente imbarazzata, probabilmente mai si abituerà ai complimenti di Bart.
«Direi che è meglio alzarsi ora...» dice Sofia dopo averlo ringraziato, anche se non ha per niente voglia di alzarsi dal letto e allontanarsi da lui.
Bart intuendo i pensieri di Sofia, è lui a dare il buon esempio alzandosi per dirigersi in cucina e iniziare a preparare alla sua principessa una colazione con i fiocchi, ha bisogno di energie visto la notte praticamente insonne che hanno trascorso.
Sofia poco dopo lo raggiunge con la sua camicia addosso. Bart la guarda senza fiato.
«Se non chiudi la bocca ti entrano le mosche Dossena, te l’ho detto tante volte.»  lo punzecchia vedendo la sua reazione.
«Brancato/Serra smettila di punzecchiare o ti faccio vedere io...» ribatte con lo stesso tono scherzoso.
«E cioè che cosa mi fai?» lo provoca lei avvicinandosi al suo volto.
Bart l’attira a sé e la bacia con passione, spingendola verso il tavolo della cucina, non riesce a stare lontano da lei, ogni centimetro di sé la desidera e non può resistere nel baciarla e stringerla.
Ma il momento magico viene interrotto dallo squillo del cellulare di Sofia, è Orlando che si è svegliato con una strana sensazione addosso, preoccupato che tra la sua piccola e Bart fosse successo qualcosa, in quei giorni lo è sempre stato a dire il vero, ma quella mattina quella brutta sensazione non riesce a levarsela di dosso e vuole verificare che sia tutto a posto e che i due si sono svegliati, ma nel rispondere al telefono cerca di non mostrare la sua preoccupazione e gelosia, perché sa che se lo sente Lucia sono guai.
Sofia sbuffa quando sente la suoneria del suo cellulare, non vuole interrompere il contatto con le labbra di Bart e poi sa bene di chi si tratta: del suo papino gelosone.
«Papino buongiorno!» cercando di riprendere totalmente il controllo della voce, visto il passionale bacio.
«Si tranquillo sono sveglia e sto facendo colazione, ci vediamo a scuola d’accordo?» dice prima che lui possa iniziare a parlare, sa già cosa lui le voglia dire e cercando di chiudere la conversazione per non ricevere il terzo grado.
«Sofia stai cercando di liquidarmi per caso?» ribatte orlando capendo il suo tentativo.
«No papino, non potrei mai.» dice con il tono più innocente del mondo.
«Lasciala in pace.» la voce di Lucia irrompe nella conversazione tra padre e figlia e si sente Lucia che toglie il cellulare di mano a Orlando: «Sof ci vediamo a scuola. A dopo.» attaccando e guardando Orlando con rimprovero, ogni volta teme che Sofia e Bart possano aver passato la notte insieme e chiama Sofia per sentire il tono della sua voce per capire attraverso di esso se le sue sensazioni sono fondate.
Visto che la telefona ha interrotto il momento, decidono di sbrigarsi, Sofia non vuole arrivare tardi proprio il giorno del suo orale, anche se comunque non è la prima a sostenere l’esame.
Finito di prepararsi, raggiungono la scuola e sono già tutti là, compresi Ghiro, Costanza e il piccolo Fabietto, i quali hanno viaggiato tutta la notte per arrivare in tempo ad assistere alla loro nipotina. Mentre gli altri della squadra sono rimasti al RIS ma con il cel sempre a portata di mano per ricevere le notizie in tempo reale.
Sofia raggiunge le sue amiche per cercare di allontanare la tensione e Bart viene raggiunto da Daniele.
«Tenente Dossena se io fossi in te eviterei di farmi vedere da Orlando.»
Bart lo guarda non capendo ciò che il suo collega e amico voglia dirgli.
«Hai un enorme succhiotto sul collo. Ora se è stata Sofia ce le prendi, se non è stata lei ce le prendi ugualmente, non hai via di scampo, almeno che non lo eviti ma è un po’ difficile... la prossima volta ti consiglio di andarci più piano.» leggermente infastidito, è chiaro che tra loro sia successo qualcosa, per giunta in casa sua, ma anche divertito dalla situazione, immaginandosi la faccia del suo amico Orlando.
Bart per la prima volta imbarazzato non sa cosa dire, si sente come un bambino scoperto con le mani nella marmellata e come se non bastasse deve cercare di evitare Orlando per non passare ulteriori guai, anche lui esattamente come Ghiro purtroppo riesce a immaginarsi la sua faccia.
Poco dopo raggiunge Sofia e prima che tocchi a lei, la prende in disparte e le racconta tutto quello che gli ha detto Ghiro, la quale non può far altro che scoppiare a ridere di gusto, non riesce a evitarlo.
«Scusami amore, la prossima volta starò più attenta, promesso.» continuando a ridere e non riuscendo a smettere.
Bart scuote la testa e le da un bacio sulla fronte: «Perdonata amore, ora vai e fatti valore, sei la migliore.» le dice stringendola forte a sé per darle sicurezza tocca a lei. Sofia lo bacia sulle labbra ed entra in classe, mentre Bart lascia che entrino tutti per poi entrare lui e scegliere il posto più lontano da Orlando.
L’orale di Sofia va alla grande, risponde a tutte le domande brillantemente, ha studiato molto in quei giorni e i suoi sforzi sa che verranno ripagati, ha dovuto affrontare un periodo duro, ma è riuscita a rimettersi in carreggiata prima che fosse troppo tardi e i suoi professori hanno apprezzato i suoi sforzi e anche quelli esterni, hanno capito che è preparata, soprattutto sono rimasti affascinati dalla sua decisione nel ciò che vuole fare finita la scuola, non è da tutti mostrare un tale entusiasmo e consapevolezza del proprio futuro.
Non può considerarsi del tutto tranquilla visto che ancora non sa il risultato definitivo e sicuro non è 100 come ha sempre desiderato, ma ora è ufficialmente in vacanza e può godersi a pieno l’estate e ora dedicarsi prima di tutto al pranzo che hanno organizzato i suoi genitori in suo onore.
Così tutti quanti insieme si recano verso casa Brancato/Serra, ma prima di arrivare alle rispettive macchine, Lucia richiama Ghiro.
«Ah Capitano Ghirelli, la prossima volta che nostra figlia ti chiede di aiutarla a spiare i propri genitori, accertati personalmente di dove mette la microspia, perché sotto al letto è piuttosto scontato non trovi?» dice guardandolo seria negli occhi, ma in realtà sta facendo molta fatica a restare seria.
«Anche tu Sof sotto al letto? Davvero poca fantasia da una che è cresciuta in mezzo ai carabinieri.» si intromette Orlando dando corda a sua moglie.
Sofia e Ghiro si guardano e fanno finta di cadere dalle nuvole, fingendo di non sapere minimamente di cosa i due parlino.
«Si fate finta di non capire, ma sappiate che vi abbiamo scoperto e che soprattutto non saprete il sesso.» continuano insieme Lucia e Orlando.
«Non è giusto, nemmeno come premio per la mia maturità?»
I due coniugi scoppiano a ridere e scuotono la testa per poi salire in macchina e chiudere così l’argomento, sapendo di aver lasciato i due curiosoni con l’amaro in bocca e ancora più curiosità, specie adesso che il loro piano è miseramente fallito.

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Capitolo 33
*** Vacanze Californiane un po' troppo affollate ***


Finalmente tutto lo stress per la maturità può essere dimenticato...
Certo,non tutto di quel periodo è da dimenticare,se si sofferma a pensarci diventa rossa come un peperone,non ci crede ancora a quanto è successo,spera di non aver sognato quel dolce momento tra lei e il suo Bart,tutto poi è stato così perfetto,così dolce e romantico come la prima volta di ogni ragazza è giusto che sia.
Ma lei non aveva dubbi sul fatto che quando fossero stati una cosa sola tutto sarebbe stato esattamente come immaginava.
Non riesce a non pensare inoltre che tutto sia nato da Bart,lei aveva smesso di provare a far si che finalmente si completassero,aveva capito perfettamente le sue paure e le aveva accettate,avrebbe dato al suo principe azzurro tutto il tempo di cui avesse avuto bisogno.
Sofia  talmente presa dal vortice dei suoi pensieri che non sente che la sua mamma sta sbuffando come una ragazzine.
«Non mi entra più niente,sono una mongolfiera,sto per esplodere,io non esco,non vengo!»
E’ nervosissima,il tempo sta per scadere,l’ultimo periodo è il più difficile,ma il vero motivo è un altro,non l’ha detto a nessuno,non vuole che gli altri sappiano che il capitano Brancato ha paura,si paura di soffrire le pende dell’inferno come quando diciotto anni prima ha dato alla luce la sua bambina ma anche quasi stritolato la mano del suo fratellone.
Quando improvvisamente Sofia torna sulla terra,si accorge della sua mamma appoggiata allo stipite della sua porta ed a piedi scalzi,questa volta è lei immersa nei suoi pensieri,a qualche giorno prima,alla conversazione che ha avuto con il suo fratellone
«Cara sorellina,questa volta stritolerai la mano a tuo mario,insulterai direttamente lui e in silenzio ti starà accanto come ho fatto io,anzi è giusto che provi esattamente tutto e dico tutto quello che ho provato io»
Lucia sorride ripensando a quella conversazione,quando Sofia la richiama alla realtà
«Sei ancora così?Sbrigati,zio Ghiro e tutti gli altri ci aspettano da lui,dobbiamo festeggiare il mio diploma anche se non so con che voto ancora…»
«Amore,tu te la prendi se io non vengo?Guardami,sono impresentabile…»
Le dice Lucia accarezzandole la guancia.
«Rimani solo se mi dici il sesso dei futuri piccoli di casa,in caso contrario fila a finirti di preparare,anzi siccome so già che non lo farai…Vai a finirti di preparare o non troveremo più pizza quando arriveremo da zio Ghiro.»
Sofia conosce bene la sua mamma,Lucia scuote la testa e in silenzio torna in camera a finire di sistemarsi.
Per quella sera non esisterà nient’altro che tutti loro insieme a ridere,schezare e festeggiare la prima mascoutte del R.I.S.
Una volta arrivati i presenti fingono di avercela con loro perché sono in ritardo e la pizza è ormai fredda,ma la messa in scena dura poco,non riescono a non sorridere e non correre incontro alla loro Sof per congratularsi con lei per il traguardo raggiunto.
Quando gli sguardi di Sofia e Bart finalmente s’incontrano entrambi diventano rossi in viso,la cosa non sfugge a Ghiro che tra parentesi ha un discorso in sospeso da fare con il suo amico e collega.
Anche Lucia ha visto tutto,sorride ricordando quando anche lei come Sofia per la prima volta è diventata una cosa sola con orlando,per quanto riguarda il suo maritino invece spera che non abbia captato nulla o saranno “guai” gelosone com’è…
Intanto mentre tutti iniziano a mangiare Sofia e Bart si allontanano mano nella mano,in silenzi passeggiano sulla riva e guardano il cielo stellato,quando ad un tratto Sofia rompe quel silenzio
«Amore,sono felice,felice che tutto sia tornato alla normalità,che non abbia vinto lo stupido orgoglio dei Brancato e dei Serra,ma sappi che sono molto gelosa e che la prima che ti guarda dovrà vedersela con me»
Dice scoppiando a ridere poco dopo e poggiando la testa sulla sua spalla.
«Ti amo,ti amo e non potrei mai immaginare la mia vita senza di te,non potrei stare al fianco di nessun’altra! Sin da prima che tutto nascesse tra noi io ti sognavo,ci immaginavo sposati,genitori,noi siamo da sempre destinati eterno amore mio»
Sofia a quelle meravigliose parole si commuove,il suo Bart,il suo amato Bart.
Sospira e lo guarda,Bart la guarda a sua volta e poco dopo le prende il viso tra le mani,in silenzio si guardano e respirano all’unisono.
Bart le asciuga le lacrime di gioia con tanti piccoli baci,fino a quando Sofia “assetata” delle sue labbra lo bacia teneramente per un lungo istante.
Dopo circa mezz’ora realizzano che è meglio rientrare e mangiare oppure orlando inizierà a cercarli in ogni camera pensando che si siano appartati.
Quella sera inoltre Sofia riceverà il suo regalo di diploma.
In realtà la piccola principessa aveva espressamente vietato qualsiasi regalo,ancora si sente in colpa per come le cose sono andate,per la sua incoscienza non avrà il 100 che voleva,non avrà la menzione e sente dinon meritare nulla,ma nesuno della sua grande famiglia ha “rispettato” quanto da le chiesto.
È stato infatti allestito un tavolino con tutti i regali in un’altra stanza della casa sulla spiaggia,c’è inoltre da dire che da quando Costanza ne è la padrona,la meravigliosa villetta è sempre ordinatissima,spesso infatti Ghiro le dice che da quando lei vive lì in quell’ordine maniacale non trova nulla,che nel suo caos aveva il suo ordine,Costanza come risposta gli fa una linguaccia e poi lo bacia teneramente e gli sussurra
«imparerai ad essere ordinato,confido che la mia vicinanza ti aiuterà»
Ghiro l’abbraccia e per un lungo istante si guardano negli occhi e poi tornano a punzecchiarsi.
In momento fatidico è arrivato,Sofia scopre che nessuno l’ha presa sul serio,si commuove guardandoli uno per uno,quando improvvisamente si ritrova stritolata in un mega abraccio di gruppo.
«Io vi voglio infinitamente bene,siete la mia pazza famiglia e non so come farei senza di voi,senza il vostro incoraggiamento,senza il vostro sostegno e la smisurata fiducia che avete nella pazzerella sottoscritta.
Intanto però Orlando e Bart “discutono” su chi debba darle per ultimo il regalo,sostenendo che il proprio sia il più importante rispetto a quello dell’altro.
Interviene alla fine del discorso di Sofia la saggia Lu che fulmina entrambi,orlando gongola perché anche Bart è stato “richiamato”,Lucia in silenzio gli si avvicina di nuovo e gli dà una gomitata,prende la busta dalle sue mani e si avvicina alla sua bambina
«Non potevamo non farti un regalo,a prescindere dal voto,un nuovo traguardo adesso ti aspetta dopo la maturità»
Dice guardandola negli occhi e porgendole un pacchettino bombato e rettangolare.
Sofia immediatamente lo scarta asciugandosi anche le lacrime,quando vede la guida per a California immediatamente capisce e grida di gioia.
In mezzo alla guida infatti c’è un biglietto,due settimane in California.
Resta un po’ delusa vedendo che è solo un biglietto,Lucia che vede solo un foglio della prenotazione immediatamente provvede
«Serra,dai l’altra prenotazione a Sof!»
Orlando infatti ha tenuto in tasca l’altro foglio con la prenotazione per Bart.
«Papino,paino,non cambierai mai eh!Certo che se avrò delle sorelline povere piccole,povere piccoline davvero!»
Dice scuotendo la testa e correndo ad abbracciarlo forte,il suo papà sarà sempre importante e vuole che lo sappia.
«Ti voglio bene,tanto e te ne vorrò sempre,sappilo!»
Orlando l’abbraccia ancora più forte.
Ghiro intanto come sempre decide di dare fastidio
«Abbiamo capito che vi volete bene,ma io voglio vedere gli altri regali eh!Abbracciatevi dopo grazie.»
Tutti scoppiano a ridere e così Sofia torna ad aprire i regali,è il turno di Isabella che porge un pacco abbastanza grande,Sofia la guarda sconvolta,inoltre è anche pesante scarta velocemente e un nuovo urlo di gioia rimbomba nella stanza,Isy ha pensato che non potevano partire senza una super professionale macchina fotografica che li seguisse.
Sof stritola Isy per ringraziarla.
Inoltre finalmente realizza che partirà con Bart,lei e il suo Bart in vacanza insieme in California.
Non riesce a crederci,tutto passa in secondo piano,anche i risultati che domani andrà a vedere.
E’ poco dopo il turno della famiglia Cecchi che rappresentata da Marika consegan il regalo che lei ha scelto,porge il pacchetto che ha una consistenza piuttosto morbida.
Sofia scarta e vede uno zaino nuovo,proprio quello che le serviva per l’uni,quello del liceo è praticamente deceduto,Sofia abbraccia forte Marika,ma Giada le ricorda che dentro lo zaino c’è un'altra cosa,immediatamente lo zaino viene aperto e dento c’è un abito da sera,un’elegante abito da sera da sfruttare in vacanza per le serate di gala.
Sofia ne resta folgorata,adora quel vestito,non vede l’ora di poterlo indossare,abbraccia la famiglia Cecchi e dopo essersi asciugata le lacrime è il turno dei suoi zietti.
«Principessa,ecco a te»
Dice zio Ghiro alla sua nipotina.
Costanza immediatamente interviene.
«Sappi che io non ero d’accordo e se non ti piacerà non è colpa mia.»
Sofia immagina i suoi zietti che “battibeccano” e non può non ridere.
«Tranquilli,mi piacerà ne sono certa,più che certa»
Scarta il pacchetto e trova un nuovo pc,ma non uno qualunque,un netbook tutto celeste con la foto di tutti loro insieme stampata che personalizza l’esterno del pc.
«Costanza,wow è meraviglioso il regalo l’adoro,l’adoro davvero,sei sicura che tu non l’abbia aiutato?magari con il colore?»
Ghiro fa la linguaccia e finge di asciugarsi le lacrime.
Tutti ridono a crepapelle.
Poco dopo a consegnare l’altro regalo è Guido con tutta la famiglia al seguito.
Gli zii e le cugine hanno regalato alla loro Sof un fine settimana in una SPA,lei ne è immensamente felice,già s’immagina lì a farsi coccolare,fino a quando Bart schiarendosi la voce riporta tutti all’ordine,è il suo momento.
Si avvicina,s’inginocchia tra lo stupore di tutti i presenti e tira fuori una scatolina blu.
L’apre e fa vedere a Sofia il solitario che ha scelto,
«Principessa,adesso posso metterti al dito un vero anello,posso farti la promessa come si deve,dirti dinnanzi a tutti quanto io ti ami e che per te farei l’impossibile,che sei la donna della mia vita,che voglio sposarti e passare il resto della mia vita con te,tu vuoi invecchiare con me? Vuoi sposarmi?»
Mentre Sofia non riesce a parlare per l’emozione,tutti i presenti guardano Orlando,temo che abbia un infarto,Bart ha praticamente chiesto a Sof di sposarlo.
Sofia tende la mano al suo principe azzurro che si solleva e le accarezza la guancia,
si scambiano un bacio,un lungo e passionale bacio che vuol dire più di mille parole.
Una volta separatisi dal bacio Bart continua
«Inoltre non è finita qui,ho comprato casa per noi,ho comprato la villetta accanto ai tuoi così staremo tutti vicini e il mio suocero potrà piombare in casa quando vorrà!»
Dice sorridendole mentre il futuro suocero lotta per sopravvivere,si è infatti strozzato.
«Tutto questo ovviamente dopo che avrai finito i tuoi studi,la mia è solo la promessa che quando sarà ora ci sposeremo»
Continua Bart restando in ginocchio e tenendo la mano della sua Sofia tra le sue.
Orlando dopo aver sentito quell’ultima parte è tornato nuovamente a respirare non appena ne ha le forze occhi negli occhi con Bart aggiunge.
«Potevi iniziare con questa premessa e non metterla alla fine e io mi sarei risparmiato di soffocare,oppure è proprio questo che volete?Liberarmi di me!Vero? Ma non accadrà,sappia telo,per due ragioni,uno devo vegliare sulla mia principessa e due sto per diventare di nuovo papà.»
Tutti i presenti in sala scoppiano a ridere,Orlando resta serio e li guarda uno per uno,poco dopo a rassicurarlo arriva la sua Lu,Sofia sta ancora stritolando il suo Bart,a dire il vero lo sta baciando appassionatamente approfittando del fatto che tra loro c’è la sua mamma.
«Guardate che lo so che cosa state facendo,so che vi state baciando»
Dice Orlando spostando la testa per guardarli negli occhi,ma la sua Lu lo bacia con passione così da distrarlo del tutto dalla giovane copia.
La serata procede in allegria,come potrebbe essere diversamente,è un periodo relativamente tranquillo e tutto scorre normalmente.
La mega festa è durata a lungo uno volta messo a letto Fabietto,infatti fino alle due e mezza tutti erano ancora alla casa sulla spiaggia.
Una volta rientrati mentre Sofia e Bart vanno a letto,Lucia ed Orlando restano ancora un po’ a parlare in salotto sul divano.
Orlando ha concesso che Bart restasse solo se la sua Lu avesse acconsentito a stare accoccolati sul divano e prendersi un giorno ibero,alla fine Lucia ha ceduto per la sua Sof e non solo,vuole stare un po’ con il suo orlando,da troppo tempo non passano qualche ora solo loro due,sa inoltre che una volta arrivate le gemelle questo sarà ancora meno fattibile per cui ha accettato volentieri,anche se inizialmente si è divertita a tenerlo un po’ sulle spine.
Ad un tratto il silenzio che regnava sovrano viene interrotto da Orlando.
«Amore ho pensato a noi!»
Dice guardandola con sguardo furbetto ed alzandosi poco dopo per prendere dal cassetto dei dvd in salotto una busta.
Lucia lo guarda un po’ preoccupata,sa bene che ne avrà combinata una delle sue.
Tende la mano per prendere la busta e quando ne estrae il contenuto lo fulmina,scuote la testa e rassegnata lo guarda,il suo Orlando non cambierà mai,di questo ne è certa.
Nella busta infatti sono contenuti altri due biglietti,destinazione California,stessa data,stessa ora della partenza della giovane coppia,l’unica cosa che cambia è la compagnia con cui viaggeranno.
«Tu sei matto,tu sei davvero matto!»
Dice Lucia guardando ancora sconvolta i biglietti.
«E’ per questo che mi ami alla follia,perchè sono matto ed imprevedibile e rendo ogni tuo giorno imprevedibile»
Replica Orlando sicuro di sé iniziando a baciarle poco dopo il collo di sua moglie.
Lucia chiude gli occhi,getta la testa indietro e sospira,si lascia andare completamente,ma sa bene che deve aspettarsi altro,l’iper protettività del suo Orlando non ha confini.
 
La notte trascorre serena nonostante un forte acquazzone estivo abbia loro fatto compagnia.
Sofia all’alba apre gli occhi e confusa vede ancora tutti i suoi libri sulle scrivania,per un attimo pensa di dover ancora studiare per la maturità,ma non è così,poco dopo ne sorride,deve però andare a vedere il suo risultato,ma ancora è presto così si riaddormenta tra le braccia di Bart.
Quando la sveglia suona Sofia ha la sensazione di aver ripreso sonno solo da cinque minuti,ma ciò nonostante si alza subito e si dirige al bagno per prepararsi,è molto curiosa di scoprire il voto.
Una volta giunta alla sua ex scuola a passo deciso si avvicina alla vetrata dove i suoi professori hanno appeso il foglio con i voti,una volta dinnanzi a quella grande porta a vetri che separa il giardino dall’androne dove del plesso scolastico.
Affronterà quel voto e la paura che sia basso,così cerca il suo nome e scorre con il dito lungo la riga che la porta al suo voto.
Resta basita dinnanzi a quel 95,lancia un grido di gioia e corre verso Bart che proprio in quel momento la sta raggiungendo,non riusciva a trovare parcheggio e Sofia era troppo ansiosa per aspettare che riuscissero a parcheggiare, per questo si è letteralmente precipitata a vederli da sola.
Bart sapeva che non poteva essere andata così male e che nonostante tutto avrebbe preso un bel voto,ne era certo.
Sofia lo trascina alla vetrata ed orgogliosa indica il suo bel novantacinque,poco dopo estrae il cellulare dalla tasca,deve comunicare alla sua grande famiglia che possono smettere di tenere le dita incrociate affinchè vada bene,tutto è andato alla grande nonostante tutto.
Dopo il “giro” di telefonate adesso posono e devono festeggiare,adesso si che davvero può festeggiare,nonostante tutto si è diplomata con ben novantacinque,certo non è cento,ma và più che bene,Sofia ne è davvero felicissima,adesso insieme possono concentrarsi sull’estate,sul loro viaggio insieme da soli e lontani per la prima volta.
Infatti manca una settimana e tante,troppe cose devono essere fatte,compatibilmente con il resto dei loro impegni.
I giorni scorrono e la sera prima della partenza Bart è rimasto a dormire dalla sua Sof per un ultimo controllo generale e soprattutto per poterla prendere in giro mentre mette letteralmente tutta casa nel trolley.
Il giorno della partenza è arrivato,anche i coniugi Serra stanno preparandosi per partire.
Lucia spera che passeranno inosservati,se Sofia si accorge di loro potrebbe sopraggiungere qualche piccola tensione,Orlando invee vuole che sappiano che siano lì e che li tengono d’occhio.
Le ore di  volo delle due coppie trascorrono serene,una volta in hotel non sembra vero di essere lì a nessuna delle due coppie.
Esausti decidono di concedersi subito qualche trattamento alla spa,Lucia sente tutti i muscoli del collo indolenziti e un massaggio è proprio quello che ci vuole.
La sera giunge presto e dopo aver cenato in camera i coniugi Serra decidono di iniziare a parlare dei nomi delle piccole,ma Orlando che ha sentito rientrare Sofia e Bart si alza dal letto nel bel mezzo della discussione e con un bicchiere posato sul mini bar si mette ad ascoltare cosa succede nell’altra stanza…
Improvvisamente infatti non ha più sentito rumori,quando la giovane coppia è rientrata per circa mezz’ora hanno fatto tanto di quel rumore che se ad occupare la loro  stanza ci fosse stato qualcun altro avrebbe già fatto reclamo,ma a lui interessa che si facciano sentire,almeno saprà che non stanno facendo altro…
Il silenzio lo preoccupa.
Lucia è allibita,ha davvero pensato a tutto pur di tenere d’occhio i giovani innamorati,non c’è nulla da fare è senza speranza,non bastava infatti seguirli fino in California,doveva anche prendere le stanze comunicanti.
Ma le sorprese non sono finite,le stanze infatti sono comunicanti nel vero senso della parola basta aprire la porta che si trova vicino al maxi schermo appeso alla parete e si entra nella stanza dei ragazzi.
Luca quando l’ha visto con il bicchiere contro il muro ad origliare infatti non ha avuto dubbi sul fatto che la cosa non fosse casuale e che lui stesse controllando la loro Sof.
Vedendolo così preso scuote la testa,ma non ha nessuna intensione di lasciarlo lì,vuole trascorrere del tempo con suo marito,approfittare di questa vacanza,ormai ci siamo,allo scadere dei nove mesi manca poco così decide di mettere in atto il suo piano.
«Le mie piccole Anastasia e Camilla»
Dice accarezzandosi la pancia e sorridendo tra sé e sé,improvvisamente Orlando si volta e la guarda serio,poi con balzo felino torna sul letto per capire meglio quello che ha sentito.
«Scusa amore della mia vita,ma quando avremmo scelto quei nomi?No,sai io non mi ricordo»
Dice guardandola con la coda dell’occhio e concentrandosi anche sù quando accade oltre quel muro.
«Serra,smettila di controllarli o giuro che le piccole le chiamo così e poi dovrai spiegare loro il perché ed assumertene ogni responsabilità.
Dice scoppiando a ridere poco dopo.
«Ok,ok!Perdonami amore,adesso ci concentriamo sulle mie bambine,io ho delle proposte piuttosto,pensavo a Meredith e Giulia,che ne pensi?»
«Assolutamente no! Io pensavo a Chloe e Micaela»
«Uhm…Amore sai che mi dispiace contraddirti ma no,non mi piacciono»
«Scusa amore…Ma da quando ti dispiace contraddirmi?»
Chiede Lucia guardandolo con un sorriso furbetto e baciandolo poco dopo.
«Amore,scusa facciamo scegliere a loro»
Propone infine Orlando baciandole il ventre e proprio in quel momento le sente muovere,quasi avessero risposto che sono d’accordo al riguardo,vogliono scegliere i loro nomi infatti.
Orlando poggia l’orecchio sul pancione della sua Lu ed ascolta le proposte delle bimbe.
«Allora,cosa ti dicono le piccole principesse?»
Chiede Lucia giocando con i capelli di Orlando.
«Dunque c’è un lungo elenco di proposte: Mya,Gaia,Beatrice,Carolina,Emy,Martina»
Improvvisamente i coniugi si guardano negli occhi e sorridono,la loro telepatia li ha portati a pensare la stessa cosa.
«Amore che ne pensi di Aurora e Ginevra»
Propone Orlando e Lucia in tutta risposta sorride.
«I nomi proposti dalle principesse comunque mi piacevano molto,fai loro i complimenti da parte della loro mamma e dì che non vedo l’ora di coccolarle e che cercherò di essere una brava mamma»
Dice Lucia un po’ preoccupata.
Orlando le si avvicina e la rassicura accarezzandole la guancia.
«Amore hai cresciuto bene la nostra primogenita,sarai una mamma meravigliosa,stai tranquilla,anzi a proposito,ho da fare ad ascoltare cosa fa la primogenita.»
«Lasciala in pace,vieni qui con noi!»
Replica Lucia
«Aspetta,arrivo tra un attimo,tanto loro al momento non possono darmi preoccupazioni e per un bel po’ non me ne daranno»
«Serra,Serra,stai attento o cambio i nomi,vieni immediatamente a coccolare le tue tre donne.»
Dice decisa,vuole abbracciarlo e sentirlo suo.
Fortunatamente,da quando le due coppe sono in vacanza Lucia ha fatto di tutto affinchè non s’incontrassero.
Un caldo ed assolato pomeriggio i coniugi Serra decidono di non uscire,di andare a nuotare in piscina per non soffrire troppo il caldo afoso.
Quello stesso pomeriggio la medesima decisione è stata presa anche dalla giovane coppia di fidanzati.
Proprio alla medesima ora di quell’assolato pomeriggio rientrando nelle loro camere Sofia e Lucia si scontrano,inizialmente si scusano l’una con l’altra ma prese a cercare la chiave della stanza nelle rispettive borse non incrociano lo sguardo l’uno dell’altra,poi però la voce familiare della persona con cui si è scontrata distoglie la piccola Serra dalla ricerca della chiave e con stupore vede dinnanzi a lei la sua mamma.
«Portami da lui»
Dice immediatamente guardandola negli occhi.
Orlando intanto è sdraiato sul lettino a bordo piscina con gli occhi chiusi a rilassarsi,quando ad un certo punto sente un paio di mani poggiarsi sulle sue palpebre,istintivamente risponde
«Amore,sei scesa di nuovo,pensavo non tornassi più,che volessi riposare»
Sofia si schiarisce la voce e poi
«Hai sbagliato persona,non sono tua moglie…»
Orlando immediatamente si mette seduto e si volta a guardarla.
«Principessa,c’è una spiegazione,non ti arrabbiare,non te la prendere nemmeno con mamma.»
«Tranquillo gelosone,tranquillo!Non l’ho con lei, sono solo stupita del fatto che abbia permesso che tu ci controllassi,che addirittura prendessi la stanza accanto alla nostra,papà mi hai molto delusa,non ti fidi di me e Bart»
Orlando in quel momento vorrebbe sprofondare,essere sotterrato da una montagna di sabbia, si vergogna immensamente,ha appena realizzato di aver commesso uno sbaglio,che la sua principessa merita fiducia,non solo,che ormai è grande e che non poteva sperare in un genero migliore di Bart.
«Principessa,perdona il tuo papà gelosone,lo sai che ho un motivo per cui faccio così»
Sofia l’abbraccia.
Orlando ricambia l’abbraccio e le sussurra
«Mi farò perdonare ti dirò il sesso dei futuri nascituri»
Lucia che ha sentito gli dà un pizzicotto e lo fulmina.
«Assolutamente no,è una sorpresa e resterà una sorpresa»
Sofia sbuffa e si dirige in palestra da Bart quando Orlando la chiama
«Principessa,possiamo fare aprire la porta che mette in comunicazione le nostre stanze?»
«Perché?Scusa eh ma mi serve privacy…»
«Perché?»
Risponde Orlando
«Te lo devo proprio dire?Non riesci ad immaginarlo!»
Replica divertita Sofia.
Orlando diventa pallido come un fantasma,immagina che la sua Sofia sia stata con Bart però ecco averne la quasi conferma lo agita,preferisce non sapere.
Il diavoletto di Sofia scoppia a ridere e decide di giocare,vuole proprio divertirsi un po’,aspetterà che il suo papà sia in stanza e farà finta di trovarsi in un momento d’intimità con Bart.
Quella sera anche se il suo principe azzurro non è lì non può farsi sfuggire l’occasione di mettere in atto il piano,infatti sente che i suoi genitori sono in camera,allora finge di stare in intimità con Bart.
Orlando che sta sempre con un orecchio teso verso l’altra stanza immediatamente sente,capendo cosa sta succedendo,esce dalla stanza per andare a bussare da Sofia ma si ritrova dinnanzi a Bart che cerca la chiave,sconvolto lo guarda.
«Tu,tu… Che ci fai qui? Allora,allora So,Sof…Sofia co chi è?»
Bart vedendo orlando rimane spiazzato,non pensava fosse anche lui lì,certo doveva immaginarlo,poi però confuso da quel discorso poco chiaro si affretta a cercare la chiave per entrare,ha sentito anche lui strani rumori.
Una volta in stanza si guarda intorno per cercare l’intruso,ma in cuor suo sa che Sofia non lo tradirebbe mai,quindi si tranquillizza e guarda insieme ad Orlando la sua piccola principessa,talmente presa a baciare il cuscino ed a chiamarlo con il suo nome che non si è accorta che i due sono entrati.
Solo dopo quando sente qualcuno schiarirsi la voce allora capisce che c’è qualcuno ed imbarazzata si volta per capire chi sia,e vede il suo Bart e il suo papà gelosone raggiunti anche da Lucia,tutti scoppiano a ridere,poi Orlando rivolto a Sofie ed alla sua Lu
«Me lo sono meritato,ho capito la lezione,giuro che vi lascerò in pace»
«Vedremo,vedremo»
Rispondono contemporaneamente sia Sof che Lu e tutti scoppiano a ridere.
Tutti sono lì,Bart però è sereno,non ha nulla da nascondere e il fatto che siano lì a lui non crea problemi,anzi così Orlando si potrà finalmente convincere che lui ama alla follia la piccola e pazzerella Sof.
«Propongo una cena tutti e quattro insieme questa sera e poi usciamo a fare un giro,a bere qualcosa,cosa ne pensate?»
Propone Bart stringendo la sua Sof a sé.
«Ottima idea,davvero ottima»
Lucia ne è entusiasta,anche Sofia ed Orlando accettano,così si danno appuntamento per le ventuno nella hole dll’albergo.
 
 
 

 

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Capitolo 34
*** La grande famiglia si allarga ***


Al ritorno dalla California, Sofia si prepara per l’università si è iscritta alla facoltà di chimica, n’è sempre stata appassionata e poi le metterebbero di realizzare il suo sogno: entrare nei RIS e seguire le orme dei suoi genitori, vuole fare carriera come la sua mamma e arrivare a dirigere un gruppo proprio come lei e a breve avrà il test d’ingresso, deve ripassare e concentrarsi solo ed esclusivamente su quello, non può fallire e ritentare l’anno prossimo.
Lucia e Orlando invece al loro ritorno, si occupano delle gemelline, fanno controlli periodici dal ginecologo, ormai Lucia è praticamente quasi giunta al termine, ma nonostante questo non ha ancora smesso di lavorare, fa solo il lavoro d’ufficio, però tutti i giorni è al RIS a mandare avanti la sua squadra.
In una delle visite ginecologiche che vanno a fare, Orlando come al suo solito si commuove a sentire il cuoricino delle sue piccoline battere attraverso il monitor e stringe la mano della sua Lu, è un emozione unica essere in quella stanza, accanto a sua moglie, in prima fila a vedere ogni minimo movimento, ogni gesto e quanto crescono mano, mano che vanno avanti i due scriccioli che Lucia porta dentro di sé, il frutto del loro amore. È un emozione immensa e soprattutto è la prima volta che prova tutto ciò, con Sofia non ci è potuto essere e quindi stavolta vive questa esperienza ancora più intensamente, coinvolgendo Lucia e lasciando a bocca aperta il dottore che non ha mai visto in tutta la sua carriera un uomo così attento e premuroso.
A visita finita Lucia continua a prendere in giro Orlando per essersi commosso come un bambino, lo prende in giro però capisce perfettamente i suoi pensieri, il motivo di quella sua commozione, non è difficile intuirlo, per lei è un libro aperto.
«Che ne dici di accontentare la voglia di gelato di tua moglie e così mi racconti anche cosa ti passa per le testa?» gli dice prendendolo per mano e portandolo verso il gelataio situato vicino allo studio medico, ci sono andati spesso dopo le visite, ogni volta che passano là davanti poi Lucia vuole subito un gelato.
Orlando la guarda e sorride, ha capito che sa e così si ritrova ad annuire, pronto a confidarsi ed aprirsi con lei, a raccontarle tutti i suoi timori e le sue sensazioni.
«Ogni volta che sono davanti a quel monitor e ascolto il battito delle nostre gemelline, sento il cuore scoppiarmi nel petto, è un emozione indescrivibile, la gioia più bella del mondo.» dice prendendo la mano della sua Lucia e stringendola forte nella sua, ma non è solo questo e lo sanno entrambi.
«E penso anche al fatto che sono felice di essere qui a condividere con te questo momento, felice che siamo qui insieme a provare la gioia di vedere le nostre piccoline, felice che ci sarò in ogni momento della loro vita. Al solo pensiero che pochi mesi fa stavo per commettere lo stesso errore di anni indietro, mi sento un perfetto stronzo... Lu, mia adorata Lu, ti prometto, davanti alle nostre bimbe testimoni: che io ci sarò, oggi e per sempre.»
Lucia con le lacrime agli occhi non riesce a dire una sola parola e si limita a baciarlo con dolcezza, sapeva cosa Orlando le volesse dire, ma sentirselo dire e così profondamente e dolcemente fa tutto un altro effetto, tanto da fermarle il respiro. Sicuramente anche le gemelle si sono emozionante a quelle meravigliose parole del loro papà perché hanno iniziato a scalciare.
A metà settembre, con la precisione il 20 di settembre, Lucia insieme a Daniele è all’università a tenere un corso ai ragazzi dell’ultimo anno, per spiegare loro in cosa consiste il loro mestiere, cosa fanno nei laboratori del RIS e le loro tecniche scientifiche, quando improvvisamente Lucia si sente mancare l’aria e cade sulla sedia dietro di sé, respirando in modo irregolare, ha forti fitte all’addome e guarda il suo amico negli occhi, facendogli capire cosa sta per succedere.
«Daniele... credo che sto per partorire.» dice di getto toccandosi la pancia e notando che le contrazioni diventano sempre più forti.
«Lu respira, respira! Ora andiamo in ospedale, tu respira!» prendendole la mano e componendo il numero del 118, mentre tutti gli studenti guardano chi incantato, chi ridendo e chi cercando di aiutare per fare qualcosa, ma soprattutto meravigliati, non si aspettavano di certo che nel mezzo della lezione, la loro “insegnate” potesse partorire da un momento all’altro.
Lucia cerca di respirare, ma teme che l’ambulanza non possa arrivare in tempo e che lei debba partorire là, per una volta si maledice di non aver dato ascolto al suo Orlando che le aveva suggerito di non andare al corso, lei testarda come sempre ha voluto fare di testa sua, a sua difesa però c’è il fatto che le due piccoline non sarebbero dovute venire al mondo così presto, il termine era previsto per i primi di Ottobre, a quanto pare hanno fretta di venire al mondo.
«L’ambulanza sta arrivando, 5 minuti e sono qui!» prendendole la mano e rassicurandola, intuisce perfettamente i suoi pensieri ed è per questo che cerca di distrarla raccontandole qualcosa, parlando con la sua pancia: «Ehi voi due là dentro, non so ancora se siete maschi o femmine perché la vostra mamma perfida non me l’ha voluto dire, però una cosa ve la voglio dire, non è il caso che voi nasciate qui, quindi niente fretta ok?» anche se secondo lui sono due femmine e già immagina il suo Fabietto giocare con le due piccole Brancato/Serra e chissà magari anche accasato con una delle due.
Proprio mentre continua a fantasticare ad occhi aperti, racconto a Lucia ciò che si immagina e lei si ritrova a sorridere e provare meno dolore, arriva l’ambulanza per portarla in ospedale, finalmente è in mani esperte e le sue piccole possono venire al mondo.
Daniele intanto raggiunge l’ospedale con la sua macchina e chiama Sofia e Orlando. La prima è al suo primo giorno all’università, tanto che non sente subito il cellulare vibrare nella borsa.
“Sofia ti comunico che oggi 20 settembre non sarai più figlia unica! Corri in ospedale che qualcuno ha fretta di venire al mondo”  le scrive Ghiro e Sofia leggendo scoppia a ridere e cercando di far più piano possibile, esce dall’aula, più che altro le sembra male uscire proprio il primo giorno di lezione, ma è un emergenza, anche se poteva scegliere un altro momento per partorire la sua mamma.
Orlando invece è a fare un repertamento con Isabella, sono stati chiamati per un caso di omicidio e ora stanno esaminando la scena del crimine, quando il telefono di Orlando prende a squillare.
«Orlando non ti agitare, resta calmo e tranquillo... ti devo dire una cosa!» dice Ghiro dall’altra parte del telefono.
«Ghirelli parla, è successo qualcosa a Lucia?» preoccupandosi a quelle parole.
«Lucia sta per partorire!» continua capendo che il suo amico non ha seguito il suo consiglio di restare calmo e come al suo solito si è preoccupato.
Senza nemmeno salutarlo Orlando chiude la conversazione e non sa più cosa fare, la sua Lucia sta per partorire e lui non è là con lei, non può perdersi l’arrivo delle gemelle, non può, deve correre e raggiungerla per entrare in sala parto, le ha promesso che ci sarebbe stato in ogni istante e non può mancare quella promessa proprio il giorno tanto atteso.
Non sa come, con quale lucidità, ma riesce a raggiungere l’ospedale, solo che non sa più usare la parola, non riesce a farsi capir dall’infermiera di turno, farfuglia solo che stanno per arrivare le sue gemelline che lui deve raggiungere sua moglie in sala parto. Per fortuna prima che l’infermiera lo porti al reparto di igiene mentale, arriva Ghiro a chiamarlo per portarlo da Lucia, la quale non vuole partorire se al suo fianco non c’è suo marito, si sono promessi che si sarebbero stati vicini in ogni momento della crescita delle bambine e così sarà, lei finché non arriva Orlando a tenerle la mano e condividere questa gioia con lei, non ha intenzione di partorire.
Raggiunge la sua Lu proprio nel momento in cui i medici stavano per dirle che non potevano più aspettare, il volto di Lucia si illumina nel vederlo arrivare tutto trafelato e sudato, ma con gli occhi che brillano per la forte emozione di quel momento. Sono entrambi emozionati e non vedono l’ora di vedere le splendide bimbe che hanno concepito.
Entrano in sala parto mano nella mano, Orlando ha già gli occhi lucidi e il cuore che batte forte, sa già che scoppierà in lacrime non appena vedrà le due piccole per la prima volta, Lucia invece inizia a provare sempre più dolore, è felice che Orlando sia accanto a lei, che stavolta ci sia a tenerle la mano, ma è anche spaventata, la tensione e il dolore stanno prendendo il sopravvento su tutto il resto.
Intanto in corridoio Ghiro non è più solo, con lui si sono uniti Costanza insieme a Fabietto, Sofia, Bart, Guido con la famiglia e i genitori di Lucia, sono tutti là in attesa che un dottore esca e dica loro se è andato tutto bene, ma più passa il tempo e più non hanno notizie e iniziano tutti ad essere impazienti.
Nonostante il dolore che prova,  si concentra a finché tutto finisca presto,vuole che tutto finisca presto, ma  non vede anche l’ora di abbracciarle, non vede l’ora di vedere i loro occhioni, se hanno preso da Orlando, se assomigliano a lei e se hanno un po’ anche di Sofia. Gli stessi pensieri non smette di farli nemmeno Orlando, anche lui non vede l’ora di stringerle a sé, occuparsi di loro, persino fare le nottate sveglio se è necessario, non vede l’ora di vederle scorazzare per casa, giocare insieme a loro, essere una famiglia numerosa proprio come ha sempre desiderato, quella famiglia che lui non ha mai avuto, ma che ora possiede e lo rende la persona più felice del mondo.
Manca poco, solo qualche altro piccolo sforzo e finalmente tutto il dolore potrà essere ripagato e anche la lunga attesa di quei mesi, ma soprattutto di quei pochi minuti che mai come in quell’istante sono sembrati un eternità.
Non appena due le sue splendide bambine piangendo vengono al mondo, Orlando taglia il cordone ombelicale con gli occhi ricoperti dalle lacrime e tornando poco dopo a stringere la mano di Lucia.
«Amore sei stata bravissima e le nostre piccole sono meravigliose.»
Solo in quel momento Lucia si riprende e vedendole, capisce che tutto quel sacrificio l’ha fatto per vedere le sue meravigliose gemelline, le loro Aurora e Ginevra. Ora può dirlo, può chiamarle con il loro nome.
Alle piccole vengono fatti tutti gli accertamenti necessari per vedere se stanno bene e poi portate nella nursery, mentre Lucia viene portata in camera, a breve verrà raggiunta anche dalle gemelle.
Non appena arriva ci sono ad attenderla tutta la squadra, già sanno che sono due bambine, è uscito Orlando a comunicarlo, sapendo che stavano tutti in attesa e agitati, però quello più agitato ed emozionato è proprio lui, ancora non si è ripreso e ha gli occhi lucidi.
«Congratulazioni amica mia, congratulazioni! Ho intravisto le due piccoline dalla vetrata della nursery e sono meravigliose.» le dice Ghiro avvicinandosi a lei per abbracciare la sua più cara amica, di seguito tutti gli altri, compresi i genitori di Lucia, i quali non si separano da lei e Carlo non riesce a smettere di piangere, è così felice di essere di nuovo nonno.
«Ora che finalmente abbiamo scoperto l’arcano mistero del sesso è stato svelato, che nomi avete scelto? Possiamo saperlo o magari ce lo dite quando hanno 18 anni?» interviene Sofia con ironia subito dopo aver stretto forte i suoi genitori, in particolar modo la sua mamma.
Lucia fa finta di non aver sentito e risponde alla sua domanda, nel momento in cui le piccoline entrano in stanza dentro alla loro culla e insieme all’infermiera.
«Lei è Aurora, mentre lei è Ginevra. Aurora e Ginevra Brancato/Serra.» presentandole ufficialmente a tutta la sua numerosa e meravigliosa famiglia.
«Ah quindi non hanno il doppio o il triplo nome, perché questa punizione solo a me scusa?» dice facendo scoppiare a ridere tutti quanti e poi rivolta a Bart: «Amore sappi che i nostri figli non avranno mai il doppio o il triplo nome, te lo dico fin d’ora.»
A quelle parole Orlando guarda prima male Bart e poi Sofia, non gli piace quel discorso, ma non è l’unico che non apprezza, anche Guido guarda male Sofia, non è ancora pronto per vedere sua nipote essere mamma, nonostante lei e Bart sono molto innamorati.
«Sof faccio finta di non aver sentito» le dice Orlando cambiando argomento e riportando la conversazioni sulle due nuove mascotte del Ris e sa già che saranno amate, viziate e coccolate, sono già entrate nel cuore di tutti.
 

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Capitolo 35
*** Ginevra ed Aurora Brancato-Serra ***


Pochi giorni dopo la nascita delle piccole principesse Lucia viene dimessa.
Orlando non vedeva l’ora,anche Sofia come il suo papà era davvero impaziente,finalmente potrà spupazzarsi le sue sorelline,adesso non è più figlia unica,dopo tanto tempo,dopo averlo a lungo desiderato adesso la sua famiglia è come l’ha sempre desiderata,certo non sarà come quella di settimo cielo,loro sono solo tre figlie rispetto ai sette figli della famiglia Camden,ma mai dire mai…
Ogni sera l’intera famiglia si ritrova nella stanza dei genitori ad osservare le piccole,a coccolarle e giocarci.
Una di quelle sere Ginevra è in braccio a Sofia e Rory con Bart,Orlando guarda i due fidanzati ed improvvisamente viene percorso da un brivido,così esclama
«Che non vi venga in mente qualche strana idea…Sono appena diventato papà,non voglio diventare anche nonno e poi sono troppo giovane,sappiatelo»
Sofia scoppia a ridere ma non replica,non può permettersi di far intuire a suo papà che ci sta pensando,che desidera un figlio da Bart,che vuole diventare mamma,così evita d’incrociare lo sguardo del suo papà.
Le piccole ancora non sono andate a dormire nella loro cameretta,Orlando ha vinto la battaglia contro la sua Lu e ha fatto si che le piccole per un po’ stessero in stanza con loro,a dire il vero Lucia si opponeva solo per il gusto di dire il contrario rispetto ad Orlando,la cosa la diverte tantissimo.
Ma alla fine ha confessato a suo marito che ci aveva pensato anche lei,che dopo averle portate in casa e messe in stanza con loro non riusciva ad immaginare di portarle nella loro stanza.
Quella sera una volta soli,Lucia si accoccola al suo Orlando
«Amore,sai che anche con Sof dormivamo insieme? Spesso,anzi quasi sempre nonostante avesse la sua stanzetta,ma averla vicina mi faceva sentire te vicino»
Orlando teneramente la bacia sulle labbra.
Poi quando si separano guardandola negli occhi le chiede
«Amore penavo,appena tra qualche giorno tornerai a lavoro posso restare con le piccole,ocuparmene io,ecco fare il mammo»
Lucia lo guarda e gli sorride teneramente
«Amore esiste skype e poi Ghiro se la cava alla grande,anzi secondo me non aspettava altro,ha tutto il laboratorio ai suoi comandi,solo ad i suoi comandi,vuoi mettere?»
Dice scoppiando a ridere e prendendo il viso di Orlando tra le mani
«Sicura?»
Le chiede Orlando conoscendola bene.
«Amore,sono sicura di quello che dico,io voglio almeno per i primi due mesi delle piccole principesse stare loro accanto»
Orlando felice per quella sua decisione l’abbraccia,ci sperava.
Il primo mese di vita trascorre velocemente,Lucia è casa ad occuparsi delle gemelle a tempo pieno e ne è felicissima,è mamma no stop,non riesce a separarsi dalle sue gemelline.
Orlando si occupa di sbrigare tutte le commissioni,una sera tornando a casa carico di buste decide di parlare con la sua dolce mogliettina,ha come il sospetto infatti che la sua piccola e dolce Lu voglia spupazzarsi da sola le piccole.
Lucia che ha intuito i suoi pensieri.
«Amore,mi hai scoperto,mi hai scoperto,voglio spupazzarmi da sola le bimbe,tu me le sequestri sempre»
In quel piccolo prendersi in giro interviene Sofia
«Io penso che avreste bisogno di prendervi una pausa eh… Fate da troppo i genitori e non vi dedicate ad altro,alle mie stupende sorelline ci pensiamo io e Bart e voi uscite e non vi azzardate a tornare prima delle due come minimo»
Lucia ed Orlando scuotono la testa,no se la sentono
«Amore,noi ti ringraziamo,ma non abbiamo voglia di uscire»
Risponde la sua mamma,seguita da Orlando che annuisce,nemmeno lui ha voglia di lasciare le sue bambine,non vuole perderdersi un solo loro respiro.
«Guardate che al vostro ritorno saranno qui e che per un altro mese potete non uscire,adesso però avete bisogno di un po’ di tempo come coppia,filate a prepararvi,non ammetto un no come risposta,io chiamo Bart.
Lucia ed Orlando si guardano e annuiscono,in effetti oltre ad essere genitori sono anche marito e moglie e del tempo alla coppia serve sempre,per cui mano nella mano si alzano e si vanno a preparare.
Bart intanto è arrivato e subito insieme a Sofia danno il biberon che Lucia ha lasciato pronto per le gemelle,quasi non la riconoscono più,il suo lavoro sanno bene che le manca ma è come attratta dalle gemelle e non riesce a separarsene per un secondo.
E’ una mamma a tempo pieno,ha messo da parte tutto,anche le videoconferenze con Ghiro sono rare,vuole dedicarsi a loro perché non vuole commettere gli stessi sbagli che ha commesso con Sof,troppo spesso infatti l’ha lasciata con i nonni…
Anzi si sente in colpa e spera che la sua bambina non pensi che le gemelle contino più di lei,questo è un discorso da fare,si ripromette di trattarlo quanto prima mentre si prepara,quando ad un tratto è proprio Sofia con in braccio Rory ad entrare in camera.
«Mamma,stai tranquilla,non ti rimproverare nulla,crescendo si capiscono tante cose e poi ci sei stata per me…»
Lucia la bacia dolcemente sulla fronte.
«Perdonami principessa se non sono stata la migliore tra le mamme,se mi sono lasciata trasportare troppo dal mio lavoro.»
Sofia cerca di non piangere,caccia indietro le lacrime,da un bacio alla sua mamma e poi la rimprovera bonariamente
«Guarda che papà sarà già pronto lo sai»
Lucia sorride immaginandolo Orlando che l’attende alla porta per uscire.
In realtà ha impiegato molto tempo perché non riesce a vedersi bene con niente nonostante abbia sia già in perfetta forma quasi.
Poco convinta ma buttata letteralmente fuori dalla stanza lucia raggiunge Orlando per la loro prima serata da soli da quando la famiglia si è allargata.
I due fidanzati intanto per tutta la sera si divertono a fare i genitori,ad esercitarsi quasi ecco,lo si può chiaramente leggere negli occhi di entrambi il desiderio di avere un bimbo tutto loro.
Quando la coppia di neo genitori rientra,trova accesa solo la piantana del salotto,piano,piano salgono le scale ed una voltà su alla zona notte vedono Sofia e bart che dormono abbracciati nella loro stanza ed attaccata al letto la cula delle gemelline.
«Amore,noi dovremmo stringerci nel letto ad una piazza e mezzo di Sof»
Dice Orlando dietro di lei baciandole il collo.
Si dirigono nella stanza di Sofia,per la prima sera da quando sono a casa e le gemelle sono arrivate dormiranno lontano da loro.
Lucia in realtà vorrebbe prendere la loro culla e portarla nella stanza con lei ed Orlando,ma teme che si possano svegliare,così stretta al suo Orlando si sta quasi per addormentare,quando suo marito decide di farsi letteralmente fulminare.
«Amore,presto allargheremo di nuovo la famiglia vero?»
Lucia senza neanche girarsi a guardarlo gli risponde.
«Buona notte Orlando»
Lui scoppia a ridere e cerca di non chiudere la conversazione.
«Amore, sono in minoranza,non che mi dispiaccia essere circondato da belle donne,ma un piccolo Serra ci starebbe bene»
«Ne basta uno di Serra e comunque ho detto buona notte»
Risponde Lucia fingendosi esasperata ma sorridendo tra sé e sé.
Lucia non prende sonno subito anche a causa del suo Orlando che ultimamente russa un po’,quando finalmente riesce ad addormentarsi il solito strano sogno torna a “disturbarla”
Una bambina piccola,tre anni al massimo piange e la chiama mamma,la piccola e Sofia e Lucia la chiama affinchè si avvicini ma la bambina si guarda intorno e continua a piangere.
Lucia si sveglia con la fronte imperlata i sudore e in uno stato di tremenda agitazione,quel sogno non la lascia in pace,la tormenta da anni ormai ma lei non ne riesce a capire il significato.
Nonostante si stringa ancora di più a suo marito non riesce più a prendere sonno così si alza poco dopo e dopo essere passata a controllare le piccole e la sua Sofia che dorme beata tra le braccia di Bart scende a preparare la borsa delle gemelle,ha deciso di passare al R.I.S e salutare la sua famiglia.
Lucia esausta intorno alle sei del mattino crolla sul divano in salotto non sentendo le gemelle che piangono,Orlando che ormai è un mammo si alza e subito dà loro il biberon,ha imparato presto a tenerle entrambe e fare tutto ciò che serve ma moltiplicato per due.
Ama prendersi cura delle sue orsacchiotte come le chiama lui,tutte le volte infatti che le piccole devono mangiare ci pensa lui,ha detto chiaramente alla sua Lu che non esige obiezioni,lei deve riposare,presto tornerà a lavoro e deve recuperare le forze,quindi divideranno i compiti e poi vuole essere un super papà per le sue piccoline.
Intanto l’intera famiglia è già in piedi,Sofia e Bart sono seduti sul letto e ad occhi chiusi inizia a sfogarsi con il suo principe azzurro,anche se si sente in colpa a pensare,anche solo pensare tutto quello che le passa per la mente.
«Amore,mi sento uno schifo,provo gelosia per la fortuna che hanno le mie piccole nane»
Dice cercando di trattenere le lacrime,ma riuscendoci a fatica
«Amore mio,ti capisco,capisco bene ciò che intendi e non devi sentirti in colpa se fai questi pensieri,è normale…Ciò non vuol dire che tu non voglia bene alle piccole,semplicemente sei arrabbiata perché l destino è stato avverso con te.»
Dice Bart stringendola a sé.
«Io sono felicissima per loro,sono contenta che ci siano ma sento che ho perso qualcosa che non potrò recuperare,io ad esempio non ho foto di me piccola in braccio a papà»
Orlando che in quel momento passava di là si è soffermato e ha sentito tutto.
«Certo povere sorelline,ben presto avranno a che fare con il super gelosone e protettivo papà Orlando,ma le aiuterò io»
Dice sorridendo e tirando un po’ su con il naso.
«Ecco cosa non mi è mancata,la sua iper proiettività»
Dice scoppiando a ridere di gusto e poi sa bene che da quando è entrato nel suo mondo ha recuperato il tempo perso.
Orlando proprio in quel momento entra in camera,Bart lo guarda  si alza,vuole lasciarli soli.
«Principessa,il destino ha voluto che io non ti fossi accanto e non sai quanto questo mi tormenti ancora oggi,secondo te perché tengo alla larga tutti i ragazzi da te?Io non voglio che adesso ch ti ho trovato tu voli via,sei la mia bambina,la mia piccola principessa,certo non posso farti fare vola,vola o portarti a cavalluccio,ma una cosa è certa io ci sono,adesso e per sempre,per quanto riguarda le foto che non hai,beh possiamo sempre recuperare per carnevale,tu ti vesti da neonata e facciamo diversi scatti»
Sofia scoppia a ridere e lo stringe forte a sé,il suo papà,il suo gelosone e buffo papà che adora e che riesce sempre a farla ridere.
«No,eviterei… Però possiamo costruire insieme il nostro futuro,non possiamo tornare indietro e cambiare come sono andate le cose,ma abbiamo il futuro davanti a noi e mai nessuno ci separerà più,nessuno,io non lo permetterò mai.»
Dice stritolandolo nuovamente.
Poco dopo Orlando e Sofia scendono a fare colazione,dove trovano già Bart,le piccole e Lucia,andranno tutti al R.I.S poi le piccole torneranno a caa con Sof,Lucia ha ricevuto una chiamata dalla procura e deve andare con Ghiro ad una riunione per fare il punto sul cas,anche se l’ha seguito poco per via della maternità il procuratore ha chieso che ci sia anche lei per sapere il suo punto di vista a riguardo.
L’arrivo al R.I.S delle piccole mascoutte è atteso da tutti con ansia,inoltre Costanza e Ghiro hanno un annuncio da fare.
Una volta pronti tutti salgono in macchina,direzione laboratori…
Per Lucia è strano,è lontana dal lavoro da un mese e ritornare le causa un po’ di ansia,teme che il lavoro la sommergerà,che l’allontanerà dalle piccole e il pensiero di passare poco tempo con loro e sbagliare la terrorizza.
Si ripete che non commetterà lo stesso sbaglio con loro,la piccola Sofia la vedeva poco,questo non deve ripetersi e la sua principessa merita delle scuse per questo.
Quella sera stessa infatti le parlerà,dall’indomani tornerà a lavoro.
«Sofia,amore possiamo parlare?Devo chiederti scusa,scusa perché avrai notato che ho capito gli sbagli del passato e che sto cercando di non ripeterli,ma tu ci hai rimesso,io per questo non posso fare altro sen chiederti scusa,non posso tornare indietro,ma se potessi giuro che cambierei tante cose»
Sofia con le lacrime agli occhi dapprima la stringe in silenzio a sé,poi le sussurra
«Ditelo che tu e papi vi siete messi d’accordo per farmi piangere,ditelo!»
Asciuga le lacrime e la guarda negli occhi.
«Un po’ di gelosia l’ho provata,lo devo ammettere,papà lo sa,ma ho capito che nonostante tutto voi mi volete bene,non importa il passato,non importa davvero,abbiamo il futuro dinnanzi a noi,recupererete.»
Un nuovo abbraccio tra mamma e figlia e calde lacrime di entrambe vengono interrotte dalle gemelle che reclamano e in lontananza si sente Orlando gridare «vado ioooooooooooo»
Il paparino infatti è un mammo perfetto,ha aiutato in tutto la sua Lu nel prendersi cura delle piccole principessine,non smetterà di farlo,anzi dovrà intensificare il suo impegno,la sua adorata mogliettina dall’indomani tornerà a lavoro,ma non sa cosa ha deciso la sua Lucia,glielo deve comunicare.
Mamma e figlia sorridono e tenendosi strette in quel meraviglioso abbraccio lasciano che il papà se ne occupi.
La mattina arriva presto,di buon’ora Lu ha preparato il borsone delle piccole,andranno con loro,tutto ruoterà intorno a loro,cercherà di fare conciliare tutto,il capitano che è e la mamma che è.
Prenderà più permessi e starà con loro come deve fare ogni mamma.
Al R.I.S quella mattina alla fine del Breifing Lucia chiede a tutti di fermarsi ancora un attimo.
«Allora,io sono e sarò sempre il vostro Capitano,ma a volte dovrete farne a meno,ho capito che sono più di ogni altra cosa una mamma,per quanto ami il mio lavoro so di poter contare sulla mia famiglia,la mia squadra per questo non commetterò più sbagli,dedicherò alle mie figlie il tempo che è giusto che dedichi loro.
Orlando a quelle parole la guarda stupito
«Chi sei? Cosa ne hai fatto di mia moglie,del Capitano Brancato che non staccava mai?»
Le dice sorridendo,ma allo stesso tempo asciugandosi le lacrime per quelle meravigliose parole.
«Serra non è spiritoso,lo sa vero»
Orlando scoppia a ridere,il lei no,il lei gli ricorda un periodo difficile in cui ha pagato per le sue colpe.
Tutti scoppiano a ridere e quando stanno per alzarsi vengono fermati da Costanza
«Scusate,scusate un secondo,ho un annuncio da fare alla mia grande famiglia.»
Ghiro la guarda perplesso,esattamente come tutti gli altri
«Presto saremo ancora una volta genitori»
Annuncia felice,quando Ghiro le si fionda accanto e la stritola,la sua Costanza le regalerà un altro bimbo,non può non essere felice.
Una volta che il futuro papà la lascia respirare anche gli altri membri della famiglia si possono congratulare ed abbracciare la futura mamma.
Ovviamente si apriranno le scommesse sul sesso del futuro nascituro.
Da quel giorno è passato un mese e mezzo e tutto fila a gonfie vele,lavoro,famiglia.
Il Capitano Brancato coadiuvata dal suo Orlando e dalla sua Sof assolve il suo compito di mamma e di Capitano.
 

 

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Capitolo 36
*** Un perfetto e magico natale in famiglia ***


7 anni dopo
 
 
È il giorno della vigilia di natale, sono tutti riuniti a casa Ghirelli/Moro per il cenone, non manca proprio nessuno e in sette anni la grande famiglia è diventata sempre più numerosa, tra adulti e bambini, formano la famiglia più stravagante, originale e grande della storia del mondo. Tra quelle quattro mura della casa sulla spiaggia c’è un tale chiasso che se solo avessero dei vicini, sarebbero già stati richiamati per schiamazzi.
Sofia ormai ha 25 anni, si è da poco laureata, ora sta prendendo una seconda laurea e aspetta i risultati per il concorso dell’arma, spera solo di poter riuscire a entrare, in realtà a volte teme che possa farcela solo perché ha genitori che rivestono un ruolo del genere, che lei non è altezza, ma Bart scaccia ogni suo pensiero malinconico facendole capire che è la migliore e che tutti sanno che non vuole raccomandazioni, chi lo pensa è solo invidioso della sua bravura.
Ma non è l’unica novità nella vita di Sofia e Bart, da poco più di due mesi hanno avuto una splendida bambina di nome Nicole, è la loro gioia, la loro più completa felicità. Bart è innamoratissimo della sua piccolina, non la lascia un attimo ed è anche un tantino geloso quando deve lasciarla in mano ad altri, anche se sono i suoi colleghi e amici da sempre, vorrebbe sempre tenerla per sé. È attento, premuroso e dolce sia con lei che con Sofia, anche se ancora non le ha chiesto ufficialmente di sposarlo, ma la dichiarazione non tarderà ad arrivare. Ha intenzione di chiederglielo proprio quella sera, davanti a tutti e soprattutto in presenza della loro piccolina, forse è stato proprio questo che l’ha frenato, il fatto che volesse che ci fosse presente anche la loro Nicole, l’hanno deciso di comune accordo.
Lucia e Orlando continuano a crescere le due piccole pesti, dividendosi tra lavoro e la casa, riuscendoci perfettamente, anche se non sempre è facile gestirle, ora hanno sette anni e sono sempre più scalmanate e birbanti, soprattutto Ginevra che trascina dietro anche la sua sorellina Aurora, più tranquilla e riflessiva. Gin è tutta Sofia, a volte anche peggio, cento ne pensa e mille ne fa. Aurora invece è la copia di Lucia, riflessiva, riservata, determinata, coraggiosa, studiosa, spesso passa anche fin troppo tempo sui libri e anche piuttosto testarda. Gin è un perfetto maschiaccio, Aurora o meglio detta Rory è attenta e pacata. Le gemelline non fanno altro che litigare, rincorrersi per tutta casa, ma si vogliono molto bene, non potrebbero vivere l’una senza l’altra, sono legate da un filo invisibile, un filo che solo loro percepiscono, sentono, quello stesso filo che le riporterà vicine. Sempre.
Le novità però non sono finite, quattro anni fa per l’esattezza il giorno di San Valentino, in cui i due coniugi l’hanno passato in ospedale ricevendo il regalo più bello che potessero mai desiderare, è venuto al mondo Lorenzo, il piccolo Serra della famiglia, stra coccolato, viziato e amato, anche se non da tutti... Le gemelle all’inizio sono state gelose del nuovo arrivato e non lo volevano in casa, non facevano altro che fargli dispetti e allontanarlo da loro, adesso piano, piano che stanno crescendo, capiscono che non c’è motivo che siano gelose, Lucia e Orlando li amano tutti allo stesso modo.
A Casa Ghirelli/Moro il piccolo Fabietto, cresce sempre di più, ha occhi azzurri come la mamma, capelli ricci come il papà, ma biondi come Costanza, è bellissimo, un bambino bellissimo. Ha legato molto con le piccole del Ris e tutti e tre insieme sono davvero pericolosi, hanno rischiato più volte di distruggere i laboratori con la loro vivacità.
Per non parlare di Cecilia, ha 6 anni ed è una peste esattamente come gli altri tre,ha gli occhi marroni e i capelli ricci, è tutta sua papà Daniele, il quale nota sempre di più la somiglianza ed impazzisce di gioia, n’è orgogliosissimo e non fa altro che dirlo a tutti.
Cecilia e Fabio sono molto uniti, ogni tanto litigano come è normale tra fratelli, però sono molto complici e condividono la stessa stanza, nessuno dei due vuole lasciare l’altro, tanto che spesso si addormentano abbracciati, specie quando uno dei due fa qualche brutto sogno. Fabio già si comporta poi da fratello maggiore con la sua sorellina, è protettivo e attento, un vero ometto responsabile.
Isabella ha presentato a tutti la sua bambina Gaia, la quale ora ha 11 anni ed è la più grande del gruppo, ma gioca volentieri con tutti, è socievole e solare proprio come la sua mamma.
Ma in quella grande tavolata non manca proprio nessuno, ne ha preso parte il generale Abrami con la moglie, i quali non volevano assolutamente mancare e Rambaudi con la sua compagna, stanno insieme da poco tempo, ma sembrano già molto uniti.
Non manca proprio nessuno, tranne le due new entry in famiglia, Giorgia e il piccolo Simone...
Mentre aspettano i due ritardatari stanno c’è chi chiacchiera e chi gioca, chi come  il generale Abrami squilla il telefono e si allontana per rispondere.
Sa bene di chi si tratta e non vuole che nessuno ascolti, non vuole che lei ascolti, vuole essere lui stessa a dirlo ed è meglio allontanarsi da sguardi e orecchie indiscrete.
È il comando per i risultati di ammissione di Sofia, ha fatto in modo di saperli prima per farle un piccolo, grande regalo personale.
Non appena chiude la telefonata infatti si avvicina a al resto del gruppo e la chiama.
«Sofia, ho l’onore e il piacere di comunicarti in esclusiva che presto ognuno di noi dovrà chiamarti “collega”. Benvenuta nell’arma generale dei carabinieri sottotenente Brancato/Serra.»
Sofia lo guarda e non riesce a dire una parola, non ci crede che è riuscita a entrare e che soprattutto Abrami è stato così dolce da farselo dire prima solo per lei, sa bene che non lo fa con tutti e che lei è un po’ “privilegiata” in questo.
«Grazieeeee!» riesce a dire a stento correndo verso di lui per abbracciarlo, è emozionata, felice, ma anche spaesata e ancora deve metabolizzare la notizia.
Proprio in quel momento trafelati arrivano a casa Ghirelli, Giorgia si è persa per strada, non è molto pratica di Roma, visto che per anni non ha vissuto in quella che è stata la città in cui è nata, ma l’ha saputo solo qualche anno indietro.
Simone non appena entra in casa corre verso la nonna Lucia, il piccoletto stravede per Lucia e quando la vede corre verso di lei abbracciandola forte, forte e riempiendola di baci sulla guancia.
«Nonnaaaaaaaaa Lu, nonnaaaaaa Lu!» le dice abbracciandola proprio come fa sempre e Lucia lo stringe forte a sua volta, il suo nipotino.
«Sono arrivata proprio al momento giusto visto? Congratulazioni sorellina mia.» avvicinandosi a Sofia e stringendola forte: «Ma non avevo dubbi che ce l’avresti fatta, sei la migliore.» Sofia la stringe a sua volta e quasi si commuove tra le braccia di Giorgia, è sempre meraviglioso averla accanto, sapere che finalmente fa parte delle loro vite, anche se per anni tutto ciò gli è stato negato e se ripensa a ciò che la sua gemella ha dovuto affrontare, subire, sente gli occhi farsi improvvisamente lucidi... per fortuna ora è tutto finito e si sono ritrovate loro e tutta la famiglia.
Tutti si congratulano con Sofia e salutano gli ultimi arrivati, ma prima di iniziare la cena, l’emozioni per la “piccola” Sofia non sono ancora finite.
«Un attimo di attenzione, visto il momento di festa e la meravigliosa notizia che la mia principessa ha ricevuto, vorrei cogliere l’occasione per fare qualcosa che dovevo fare già da tempo...» guarda Sofia imbarazzato, ma felice e poi sposta il suo sguardo in direzione di Giorgia, cercando il suo consenso, Bart e Giorgia sono molto legati e uniti ed è stata proprio lei ad aiutarlo.
Sofia sente già il cuore batterle forte e fare la capriole, le gambe le tremano e non osa immaginare cosa possa succedere non appena lui le farà la fatidica domanda, forse potrebbe anche svenire.
«Amore mio, in questi anni insieme ne abbiamo affrontate tante insieme, gioie, dolori, abbiamo litigato, fatto pace e ci siamo presi pause di riflessione, ma una cosa è sempre stata certa nel mio cuore, ovvero che sei la donna della mia vita e voglio stare con te per l’eternità. Mi vuoi sposare?» mettendosi in ginocchio.
Nonostante si aspettasse la proposta, si sente colta ugualmente alla sprovvista, soprattutto per le meravigliose parole del suo Bart, è talmente emozionata e felice che non riesce a rispondere subito, ha gli occhi pieni di lacrime e le parole le si sono come congelate... così decide di fare l’unica cosa che in quel momento le viene in mente, si avvicina e lo bacia, lo bacia con passione, desiderio e amore.
«Deduco che sia un si?» le dice Bart una volta separatosi dal suo bacio, anche se a malincuore, l’avrebbe approfondito volentieri, ma non è il luogo e il momento adatto e poi vuole sentirle dire quelle due semplici lettere che hanno un immenso significato.
«Si, è un si Bartolomeo Dossena. È un si perché anch’io ti amo e voglio passare l’eternità insieme a te.»
Ora devono decidere tutto, in particolare la data, tanto che a tavola diventa l’argomento di conversazione e ognuno dice la sua sul possibile giorno del matrimonio, nessuno escluso e compresi tutti i piccolini di casa. Decidendo infine di celebrarlo in primavera, in modo che ci siano belle giornate, ma non fa troppo caldo.
A fine serata aprono i regali, giocano a qualche gioco da tavola, ridendo e scherzando, quando: «evica! Evica!» urla Ginevra ancora sveglia ai più grandi e correndo a prendere il cappottino, insieme a tutti gli altri, in realtà stava uscendo senza, ma Orlando l’ha richiamata dicendole che prima si doveva vestire bene o si sarebbe presa l’influenza e Ginevra ha fatto il suo solito sorriso furbo di chi sa che ne ha combinata una delle sue ma stava per fare finta di nulla.
Escono a vedere la neve che scende copiosa e imbiancando tutta la spiaggia, rendendo lo spettacolo ancora più meraviglioso e magico.
Quella serata non poteva concludersi in modo migliore, sono tutti riuniti per festeggiare il natale. Una serata davvero ricca di emozioni, di colpi di scena, di momenti unici che ognuno dei presenti ricorderà per sempre, una serata di stima reciproca, amore, amicizia. Una serata un po’ bizzarra e pazza in famiglia, con la consapevolezza che ce ne saranno mille altre ancora, mille altre giornate simili e mille altri natali.

 
THE END

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Ebbene si, siamo giunte anche alla fine di questa seconda storia e credeteci se vi diciamo che questa storia ci è entrata nel cuore più della prima, per tanto speriamo che anche tutti voi lettori e recensori, abbiate apprezzato il nostro lavoro... :))
Però l'avventura con la famiglia Brancato/Serra non è finita qui. No, avete capito bene, stiamo già progettando una nuova avventura, con nuovi personaggi e tanti colpi di scena... Anche perchè questo finale vi abbiamo introdotto qualcuno di molto "speciale", ma non vi abbiamo che rivelato ben poco di loro.... scoprirete tutto nella terza, quindi se siete curiosi, non ci resta che restare collegati con noi! Vi aspettiamo.
Grazie a tutti per il sotegno.
Un bacio grande a tutti e buon natale (visto che il capitolo guarda caso è stato postato proprio in prossimità del natale, senza farlo a posta.).
Cla e Kri.

 

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