Because I love you, stupid Morinaga.

di Isaka chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Colazione ***
Capitolo 2: *** Capelli ***
Capitolo 3: *** Nomi ***



Capitolo 1
*** Colazione ***


Il mattino, per Morinaga, era il momento migliore della giornata. Si alzava sempre venti minuti prima del senpai, si lavava, si vestiva e poi si precipitava a preparare la colazione per entrambi, ben sapendo quanto il suo compagno fosse una persona poco mattiniera e poco incline alle perdite di tempo (tra le quali rientrava il doversi preparare la colazione).
Adorava vederlo varcare la soglia della porta sbuffando e grattandosi la testa stanco, sedersi a tavola e mangiare con gusto ciò che gli aveva preparato. Il più delle volte restava a guardarlo con un sorriso dolce e con lo sguardo terribilmente innamorato, almeno fino a quando l'altro non ringraziava per il pasto e si alzava per prepararsi, lasciandolo da solo a lavare le stoviglie.
Negli ultimi mesi, poi, Morinaga aveva iniziato ad azzardare qualche timido bacio mattutino ai quali Souichi -stranamente- non si era opposto, forse troppo stanco per reagire o forse compiaciuto dal fatto che il suo ex kouhai si fermasse ad un semplice sfiorarsi di labbra, senza osare un approccio più profondo e sensuale, gesto che gli sarebbe costato un bernoccolo in testa e una valanga di improperi sulla sua persona.
Fu durante quel periodo che Souichi diventò perfettamente consapevole dei sentimenti che provava per il moro e, poco alla volta, fu lui stesso a ricercare quelle semplici attenzioni e a farle diventare una parte della sua routine giornaliera. 
Gli bastava offrire il viso di sua spontanea volontà, oppure inclinare la testa per baciare meglio il compagno, o più semplicemente sfiorargli la mano con la propria per far capire a Morinaga quanto effettivamente profondi fossero i suoi sentimenti: dire 'ti amo', per un uomo orgoglioso come lui, era ancora troppo difficile, se non addirittura impossibile.
Ciò che il biondo non sapeva, però, era che quelle piccole accortezze erano per Morinaga una manifestazione d'amore più forte di qualunque parola. Ogni bacio, ogni tocco fuggevole e ogni sussurro strozzato, per il ragazzo equivalevano ad un 'ti amo' urlato direttamente dal cuore, un grido forte e penetrante che si ancorava nella sua anima e che alimentava l'amore che provava nei confronti del suo senpai.
E con il passare del tempo, i baci si fecero più lunghi e le carezze più calde e spaventosamente piacevoli, i sospiri divennero gemiti e la colazione si trasformò in un momento intimo che li ricaricava di serenità e che invogliava il senpai ad avere sempre di più dall'altro, a desiderarlo con tutto se stesso.

Perché il sapore delle morbide labbra di Morinaga e il calore del suo tocco erano  intensi e difficili da dimenticare, possedevano una dolcezza a cui, ormai, non poteva più rinunciare. E non voleva rinunciare.





Angolo di colei che non ha voglia di fare nulla:
Dovevo farlo. Mi sentivo in dovere di creare una raccolta di drabble su di loro, ma alla fine mi sono ritrovata a scrivere una flashfic, quindi la raccolta conterrà flash e non drabble. Quante ripetizioni... fottesega.
Dicevo, mi sentivo in dovere di farlo, perciò tormenterò questo piccolo fandom con le mie cagate, perché è cosa buona e giusta. 
Spero che la prima sia stata di vostro gradimento, anche perché sono tipo arrugginitissima D: 
A presto,

Isaka chan

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Capitolo 2
*** Capelli ***


Da quando Kanako era partita per la nuova scuola, Morinaga si era dovuto improvvisare parrucchiere per Souichi.
Non che gli dispiacesse, da una parte, ma si era ritrovato pieno di ordini da seguire alla lettera da parte della sorella del suo senpai, preoccupata che quel "pigrone del fratellone", come lo aveva definito, smettesse di prendersi cura dei suoi capelli, finendo irrimediabilmente per rovinarli.
Fu a causa dell'apprensione di Kanako che ora stava in bagno, con il senpai completamente nudo nella vasca, a passargli la spazzola tra i capelli impregnati di crema ristrutturante, una formula speciale (a detta del negoziante) che conferiva ai capelli lunghi morbidezza e rafforzava il bulbo, impedendone la caduta e riducendo la comparsa delle doppie punte.
Era visibilmente eccitato, perché il senpai se ne stava con la testa piegata all'indietro, completamente rilassato, e aveva il corpo immerso nell'acqua trasparente che ben mostrava ogni sua parte. 
Provò a ignorare l'erezione pulsante cercando di concentrarsi sui nodi, ma più sentiva Souichi sospirare per quelle carezze leggere, più il suo autocontrollo vacillava. Fu con sollievo che notò, parecchi minuti dopo, che anche il compagno era parzialmente eccitato, e non ci vollero che pochi minuti affinché si spogliasse e si infilasse nella vasca anche lui, sovrastando il corpo dell'altro e sedendosi a cavalcioni vicino al suo membro, strusciandocisi contro per darsi un po' di sollievo.
"Avrei dovuto iniziare a pettinarti mesi fa, senpai" mormorò il più giovane stuzzicandogli l'orecchio con la lingua.
"Allora è tempo di rimediare, Morinaga..." soffiò l'altro, concedendogli un bacio prepotente e violento che mandò in fumo la poca resistenza di Morinaga.

Mi farò crescere i capelli ancora un po', pensò mentre il moro gli allargava le gambe e lo violava lentamente, sogghignando eccitato e aggrappandosi ai bordi della vasca per alleviare il dolore iniziale, leccando poi lascivamente il collo di Morinaga e cingendogli le spalle per dare il via libera alle spinte che non tardarono ad arrivare, violente e dannatamente piacevoli.

Solo un altro po'...




Angolo di colei che tutto vede e niente sa:
ZAN ZAN ZAN! Sono tornata! 
Ero in vena di scrivere oggi, per cui mi sono fiondata sulla seconda flashfic! 
È un po' hot, ma niente di terribile. 
L'argomento "capelli" era inevitabile, non sapete quante cose ho pensato di scrivere prendendo come prompt i capelli di Souichi. Goddammit.
Spero, come al solito, che abbiate gradito e ringrazio tutti quelli che passeranno a leggerla!
A presto,

Isaka chan

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Capitolo 3
*** Nomi ***


"Sai senpai, ormai viviamo insieme da cinque anni e io lavoro autonomamente da tre, perciò..."
"Nh?"
Morinaga prese un respiro profondo, strizzò gli occhi e lasciò che la sua bocca chiedesse ciò che il cuore gli urlava da mesi.
"Perciò ti andrebbe di chiamarmi per nome? E io posso fare lo stesso?"
Souichi arrossì e le mani che reggevano il quotidiano iniziarono a tremare, facendo cadere disordinatamente le pagine a terra.
Sapeva che prima o poi glielo avrebbe chiesto, ma non immaginava così presto.
Che presto poi non era, pensò, visto che erano passati ben tre anni da quando avevano smesso di essere senpai e kouhai. All'inizio aveva pensato che sarebbe corso da lui come un cagnolino ripetendo "Souichi-san! Souichi-san!" e scodinzolando come al suo solito, ma forse, per via del loro passato burrascoso, non si era osato e lui aveva smesso di pensarci. 
Ora, dopo tre anni, l'uomo che era diventato il suo compagno di vita glielo stava domandando da vera persona matura, con uno sguardo serio da far venire la pelle d'oca.
Abbassò lo sguardo per non incrociare quello dell'altro e borbottò un "Fa' come ti pare", sicuro che così sarebbe risultato convincente senza lasciar trasparire l'evidente emozione che provava per quel passo così importante.
Morinaga gli si avvicinò e lo cinse in un forte abbraccio. Negli anni si era fatto ancora più muscoloso, forse per via del lavoro che lo costringeva a correre avanti e indietro per i vari laboratori, e con il passare del tempo i suoi abbracci erano diventati sempre più comodi e caldi. Ci si perdeva, in quel petto, aveva constatato una notte, mentre Morinaga dormiva tenendoselo bello stretto tra le braccia.
Souichi alzò lo sguardo e aspettò che l'altro si abbassasse su di lui per baciarlo, ma Morinaga strusciò semplicemente il viso sulla sua guancia e avvicinò le labbra al suo orecchio.
"Ti amo ogni giorno di più, Souichi-san."
Souichi gli afferrò i capelli e li strinse tra le dita sottili, voltò il viso verso l'altro e premette la propria guancia contro quella del moro, mormorando un timido "Anche io, Tetsuhiro."
Era imbarazzante, davvero molto imbarazzante, ma i sussurri sommessi di Morinaga che gli ricordavano quanto magnifico fosse stare con lui lo ripagavano di ogni singola gota arrossata.
Fare l'amore chiamandosi per nome, scoprì, era molto più eccitante di quanto avesse mai provato a immaginare. 
Non c'era un "Souichi-san" che non fosse accompagnato da un gemito di piacere e non c'era un "Tetsuhiro" che non fosse seguito da una contrazione dei muscoli e un ansito di soddisfazione.
Souichi sorrise, appagato dall'amplesso appena concluso e dalla vita che stava conducendo, pur non essendo quella che si era immaginato da giovane.
"Souichi-san?" chiese Morinaga, turbato dal sorrisetto -ghigno, avrebbe detto lui- che incorniciava il bel volto sudato del compagno.
"Va tutto bene, Tetsuhiro, ora va tutto bene."

Ogni giorno sempre più consapevole, ogni gioeno sempre più felice.
Grazie, Tetsuhiro.




Angolo della OMG UNA FLASHFIC!:
Questa COSA è nata grazie alla Hiro. O almeno, è nata grazie ad una nostra chiacchierata. È una roba buttata lì, forse neanche tanto bella, ma a me piace.
Stranamente mi piace.
E, sinceramente, spero che piaccia pure a voi XD
Mi sto arrugginendo un sacco a forza di non scrivere, quindi perdonatemi per la scarsa qualità >.<
A presto,

Isaka chan


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