Remember me!

di anamaya87
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La scelta di Amidala ***
Capitolo 2: *** Era molto bella, dolce ma...triste! ***
Capitolo 3: *** The Beginning ***
Capitolo 4: *** Un Volto che non scompare ***



Capitolo 1
*** La scelta di Amidala ***


Frustrazione, impotenza, sofferenza….ecco cosa provava il Capo dell’Alleanza Ribelle, l’ex Senatrice Padmè Amidala, mentre immobile, affacciata alla finestra della torre del palazzo, pensava, piangendo, agli avvenimenti che un anno prima cambiarono per sempre la sua vita e l’intera Galassia…
“E’ stata solo colpa mia…io avrei potuto evitare tutto questo…la guerra civile…la dittatura…la morte di Anakin…se solo avessi pensato alle conseguenze, invece che solo a me stessa…Anakin non sarebbe diventato un sith…non avrei perso mio figlio…Luke…ma, forse non è troppo tardi per la nostra famiglia…un anno fa non mi fu concesso di tentare, era troppo pericoloso, se avessi fallito le ultime speranze per la galassia sarebbero morte con me…allora non mi fu concesso di essere egoista…ma ora…è tutto diverso, la Galassia sta morendo…è precipitata in un orrore senza fine e io posso salvarla…ho portato a termine i miei doveri, ora posso pensare solo a te, Anakin…voglio credere che il mio amore avrebbe potuto salvarti da te stesso…da Vader…devo crederlo altrimenti non ci riesco…andare avanti è impossibile…non riesco a guardare in faccia Leia senza sentirmi in colpa per averla separata da suo fratello, è una cosa orribile quella che ho fatto, tu non l’avresti mai accettato, vero Anakin?E’ per questo che devo tentare…per riunire la nostra famiglia…per Luke&Leia…Anakin…aspettami…io…

Il flusso dei suoi pensieri fu interrotto dall’entrata di Bail Organa, padre adottivo di Leia, nonché viceré di Alderaan, il pianeta su cui si trovava.
“Padmè, perché se qui alla torre? Leia sta piangendo e chiede continuamente di te..”. Le domanda preoccupato.
“Sto arrivando, scusami…” sussurrò singhiozzando Padmè. “perché piangi? tesoro…” le domandò dolcemente Bail, cingendole le spalle con un tenero abbraccio.
“mi dispiace” incominciò la donna, piangendo più vistosamente. “ mi dispiace tantissimo…ma ho deciso di andare da lui…so che sembra una pazzia…ma io devo tentare: è rimasta ancora qualche traccia del nostro amore nel suo cuore e nella sua mente…lo so…lo sento!”concluse con un sospiro e finalmente si girò a guardare l’uomo, che la fissava tra lo stupito e l’afflitto.
“Ti prego, Padmè, ripensaci: che cosa ne sarà di te se fallisci? E a Leia non pensi?”
“Ma davvero non capisci? E per lei e Luke che lo faccio, per dar loro la possibilità di vivere con la propria famiglia, insieme, al sicuro e non in una galassia in preda alla guerra civile…e poi io non ce la faccio più a vivere così, tormentata dai se… non posso fare a meno di chiedermi come sarebbe andata se mi fossi comportata diversamente, se gli fossi stata accanto invece di fuggire da lui con i gemelli…a come sarebbe andata se avessi avuto più fiducia in lui e nei suoi sentimenti per me, invece di voltargli le spalle…Comprendi adesso perché devo andare? Io ti sono davvero grata per ciò che hai fatto per me e Leia, per avermi permesso di darle un padre e una vita serena, per avermi nascosto e protetto come la Signora Organa e non avermi chiesto niente in cambio, ma io non posso più rimaner nascosta a guardare mentre la galassia intera paga per i miei errori e non parlo solo di Anakin…Ti chiedo solo un ultimo favore…se non dovessi tornare da Leia, prenditi cura di lei e fai in modo che incontri suo fratello, che sappia di lui e poi racconta loro dei suoi genitori.”
“ma non è stata colpa tua, devi smetterla di colpevolizzarti!” disse con foga, scuotendola fino a farle male.
“non è così, forse avrei potuto fare qualcosa” incominciò Padmè, divincolandosi da Organa, “ormai devo smetterla di pensare solo ai se e ai ma, devo fare qualcosa…io mi sto distruggendo…se continuassi così so che non farei altro che ferire ancora di più le persone che mi stanno accanto…e non potrei accettarlo, soprattutto per Leia… ha già sofferto tanto e dovrà soffrire ancora molto in futuro e se posso fare qualcosa per lei, per Luke…beh…devo farla…altrimenti non me lo potrei mai perdonare! Adesso capisci perché devo almeno tentare?”
“Ok, come vuoi, con te è sempre stato inutile insistere” sospirò Bail, abbozzando un debole sorriso, dopo una piccola pausa, aggiunse dolcemente “se dovessi fallire mi prenderò cura io di Leia , lo sai la amo quanto una figlia…come ho sempre amato te…”
“Bail..”lo interruppe la donna arrossendo imbarazzata. “per favore, lasciami finire…io sapevo che non saresti stata mai mia e non mi sono mai pentito per aver aiutato te e Leia, quest’anno trascorso con te mi basta…anzi è più di quanto avessi mai osato sperare!” Per tutta la durata del suo discorso aveva tenuto gli occhi bassi, ora la guardava mentre lei tra le lacrime abbozzava un sorriso, finalmente prendendogli le mani disse “Grazie Bail e…perdonami se puoi…”
poi si ritrasse e uscì dalla stanza per recarsi dalla sua bambina che piangeva disperata…..

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Capitolo 2
*** Era molto bella, dolce ma...triste! ***


Forse Leia aveva percepito qualcosa, in fondo era figlia di Anakin e perciò molto potente nella forza…fatto sta che non smise di piangere finchè non vide la madre…sentiva che il suo mondo stava cambiando, era ancora troppo piccola per sapere come o perché, ma, seppur così piccola, capiva che quell’incontro con sua madre era molto importante,anche se uguale a tanti altri, anche se quotidiano…ecco perché, per la prima volta, usò la forza, senza rendersene conto…

Padmè entrò nella stanza e si accostò alla culla dove giaceva la sua bambina, che all’istante smise di piangere e la guardò con aria assorta…era la prima volta che Leia aveva quella sguardo, come ipnotizzata la madre si tolse il mantello marrone e lo appoggiò alla sedia e si rimise a fissare la figlia… i loro sguardi sembravano incollati, non riuscivano a smettere di guardarsi, come per fissare nella mente l’una il viso dell’altra: entrambe sentivano che quello era un addio!!! Come folgorata da quella nuova consapevolezza, Padmè incominciò a piangere, seppur silenziosamente per non turbare oltre la figlia, e la prese dolcemente in braccio. Leia, vedendo il turbamento della madre, allungò la sua manina paffuta e le asciugò le lacrime…Padmè le sorrise, grata…e così appariva alla sua piccola: bella, dolce, ma…triste!
Si, è proprio questa l’immagine di Padmè che Leia serberà per sempre nel suo cuore, che ricorderà con amore insieme al fratello Luke, la fatidica notte in cui il destino dei gemelli Skywalker e della galassia intera sarà deciso…ma questa è un’altra storia…

Riposta Leia nella sua culla, Padmè, dopo un ultima occhiata, lasciò la stanza. Quando la porta si richiuse alle sue spalle, fu sul punto di tornare da sua figlia, di lasciar perdere tutti i suoi propositi… ma durò solo un attimo, si asciugò le lacrime e si diresse ai suoi alloggi e incominciò a dare disposizioni per la partenza. Decise di camuffarsi da cacciatrice di taglie, fingendo di avere delle informazione su dei jedi superstiti da comunicare alle autorità imperiali e accettò come suo unico accompagnamento quello del fedele R2-D2, compagno di tante avventure e suo testimone di nozze!
Con grande dolore si accomiatò dalle sue ancelle e da Bail, poi salì sul suo caccia e partì alla volta di Coruscant, con tanti dubbi nel cuore e tanta paura per ciò che sarebbe successo di lì a poco, sostenuta soltanto dalla speranza e dal suo amore per Anakin, che si apprestava ad incontrare….

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Capitolo 3
*** The Beginning ***


Padmè era in viaggio da pochi minuti, quando sentì una voce nella sua mente…era il generale Obi-Wan Kenobi, che tentava di mettersi in contatto telepatico con lei; il che era reso possibile dal fatto che la donna fosse molto potente nella forza, come, del resto, aveva detto il venerabile maestro Yoda tanti anni prima!
“Padmè, mi senti? Sono io Obi-Wan”
“si ti sento, che cosa vuoi?” Rispose duramente la donna.
“Voglio che ritorni a Alderaan immediatamente! Hai dei doveri da compiere sia come madre che come capo dell’alleanza!”, le ordinò Obi-Wan.
“Ormai ho deciso! Qualsiasi cosa tu possa dire o fare io andrò a Coruscant da Anakin” replicò Padmè seccata.
“ Vuoi capire che Anakin non c’è più? E che quello che tu consideri tale è solo una perfetta macchina per uccidere? Hai già dimenticato cosa ha fatto?” insistette l’uomo.
“No, non l’ho dimenticato, ma so che dentro Vader, è rimasta qualche traccia di Ani…io devo almeno tentare, non capisci? E non solo per me, ma anche per i miei figli e per l’intera galassia!”cercò di spiegargli Padmè.
“Io capisco solo che questa pazzia ti ucciderà e sembra che ciò non ti importi!” disse Obi quasi infuriato da tanta testardaggine.
“Infatti non m’importa di morire…voglio solo rimediare all’errore che ho fatto un anno fa…Sono stata io a trasformarlo in Vader e ora tocca a me salvarlo! So che potrei morirne ma non posso più vivere nel rimpianto che se avessi agito diversamente sarebbe stato tutto diverso…” rispose la donna in modo calmo e dolente, per contrastare l’atteggiamento aggressivo del Jedi.
“Anch’io provo i tuoi stessi sentimenti, ma non possiamo pensare soltanto a noi stessi: dobbiamo aiutare Luke e Leia superare le difficili prove che dovranno irrimediabilmente affrontare, che tu riesca a salvare Anakin o meno!” replicò più conciliante Obi.
“Hai perfettamente ragione, sono un egoista e probabilmente morirò per questo, ma non posso fare diversamente! Per favore, se io non lo potrò fare” disse sorridendo tristemente Padmè “di a Luke che lo amo moltissimo…Addio!”
Con queste tristi parole, si chiuse la comunicazione…su Taitooine Obi-Wan, affranto, fissava la spada che era appartenuta al suo allievo, pensando all’ennesima tragedia che stava per compiersi…

Padmè stava pensando ancora alla conversazione avuta con il jedi, quando intravide Coruscant, diventato ormai l’oscura capitale dell’impero. Fu colta da una strana inquietudine…ormai era arrivato il momento per cui aveva vissuto nell’ultimo anno, di lì a poco avrebbe potuto fare ammenda per i suoi errori. Ad Obi-Wan aveva detto di essere un egoista, in realtà questo era un ultimo, immenso e disperato gesto di amore quello che stava per fare, non l’aveva rivelato a nessuno, neanche a Bail, ma sapeva che il suo destino stava per compiersi, ma non lo affrontava con paura, poiché tutto questo era necessario, anche se probabilmente nessuna avrebbe mai capito il perché del suo agire…ma questo non le importava, anche se avrebbe voluto avere la possibilità di spiegarlo ai suoi figli, un giorno…nonostante tutti questi pensieri doveva continuare e così si avvio, piena di paura e di speranza, verso la sua ultima meta!
Giunta in prossimità della base di atterraggio le venne chiesto di identificarsi, come aveva precedentemente pianificato, rispose di essere un cacciatore di taglie e di avere informazioni su dei jedi superstiti, infine comunicò il modello di caccia che pilotava. Ai funzionari dell’impero non sembrò strano né che si facesse vedere un cacciatore di taglie e tantomeno che guidasse un caccia repubblicano, visto che dopo la guerra civile molti cacciatori di taglie cercarono di guadagnarsi il favore dell’impero uccidendo i ribelli e impadronendosi dei loro beni.
Appena scesa dal caccia venne accolta da un generale che la invitò a rivelare le preziose informazioni di cui diceva essere in possesso, ma Padmè replicò che avrebbe parlato solo con Darth Vader, il generale, stupito, disse che il Signore era occupato e non poteva essere disturbato. Allora Padmè rispose che avrebbe aspettato, ma il generale diede segno ai suoi uomini di arrestarla…
“ Io non lo farei” Lo minacciò facendo vedere la bomba che teneva sotto il mantello, “ho detto che preferisco aspettare”
“Allora mi segua”, la invitò il Generale spaventato e sorpreso allo stesso tempo.
Alla fine di un lungo corridoio, il Generale si fermò davanti a una porta, che immetteva in un’ampia stanza circolare, con un grande tavolo in centro e le cui pareti vetrate dominavano Coruscant.
“Può aspettare qui il Signore” disse il generale andandosene, ma lasciando tre guardie alla porta.
Padmè lo guardò soltanto, poi si girò verso la finestra per osservare, forse per l’ultima volta, Coruscant, perdendosi nei suoi pensieri, che andavano agli avvenimenti accaduti negli ultimi anni, quando tutto ebbe inizio…

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Capitolo 4
*** Un Volto che non scompare ***


La situazione in cui versava la Galassia, ad un anno dalla fine della guerra dei cloni e dall’istituzione dell’Impero Galattico, era molto grave: la popolazione, sempre più povera a causa delle ingenti tasse, viveva nella paura degli Storm Troopers e delle loro rappresaglie; gli jedi, antichi guardiani della pace e della giustizia venivano cacciati e sterminati come bestie, essendo accusati di essere nemici della tranquillità e dell’ordine dell’Impero; solo l’Alleanza Ribelle si opponeva alle ingiustizie perpetrate dall’Imperatore e dai suoi sottoposti, aiutata in segreto da alcuni Jedi superstiti, da senatori e politici e da semplici abitanti, stanchi delle vessazioni subite. Ma, nonostante ciò, l’Impero era all’apice del suo Potere, avendo ormai trascinato l’intera Galassia nell’oscurità…

Molto lontano, su un pianeta sperduto nel margine esterno della galassia, il Sith Darth Vader portava a termine la sua missione di assassinio dei Jedi sopravvissuti alla grande strage dell’anno prima.
Per lo più si trattava di giovani Padawan, protetti da una decina di maestri…fu un lavoro facile per Darth, non c’era nessuno al suo livello. Eppure non si sentiva soddisfatto, ancora una volta le sue speranze di affrontare Obi-Wan Kenobi e Yoda, erano andate deluse…per quanto li avesse cercati in lungo e in largo, in tutta la Galassia, non era ancora riuscito a trovarli…ancora non era riuscito a uccidere le uniche due persone che odiasse con tutta se stesso, coloro che erano responsabili del suo stato di metà uomo e metà macchina…perché era questo che era: una perfetta macchina per uccidere, senza punti deboli, con l’obiettivo di far fuori fino all’ultimo jedi rimasto in tutta la Galassia… per vendicarsi!
Ma si sa: la vendetta è un piatto che va gustato freddo, e il tempo di certo non mancava a Vader, semmai a preoccuparsi, pensava il Sith, dovevano essere i due Jedi, visto che col passare del tempo il loro potere diminuiva…lo sapeva…lo sentiva… Non era il momento di perdersi in questi pensieri, era atteso al cospetto del suo Signore, doveva allenarsi nell’uso del lato oscuro.
Dopo un lungo viaggio, Vader giunse finalmente a Coruscant, dove il maestro sith Darth Sidious, meglio conosciuto come l’Imperatore Palpatine, lo attendeva per gli esercizi quotidiani, durante i quali il maestro leggeva nella mente del discepolo, incitandolo a canalizzare tutto il suo odio verso i Jedi, per trasformarlo in energia, per sopravvivere…proprio così, per sopravvivere: l’odio che Vader provava per i jedi, soprattutto per l’ex maestro Obi-Wan Kenobi, lo manteneva al Lato Oscuro, permettendogli di usare i poteri rigeneratrici, che uniti all’armatura, gli consentivano di vivere…forse, quando fosse diventato un perfetto Dark Lord of The Sith, avrebbe potuto fare a meno dell’armatura di sostegno vitale e, persino, del respiratore…ma c’era ancora qualcosa che, nonostante l’odio che ormai macchiava interamente la sua anima, non gli permetteva di completare fino in fondo il suo cammino nel male, una piccola luce che brillava ancora in fondo al suo cuore, un indesiderato strascico del cavaliere Jedi Anakin Skywalker…era un volto, che per quanto tentasse non era ancora riuscito a cancellare…il ricordo di Padmè…del suo amore perduto…

“Ti senti turbato, mio giovane allievo?” Lo riscosse dai suoi pensieri l’Imperatore. “No, Maestro” Rispose metallicamente Vader, odiava che lo chiamasse così, gli ricordava Obi-Wan.
“Non riesci a liberarti del tutto della presenza di Skywalker”. Sentenziò, quasi con tono rassegnato. “No, Maestro” mentì Vader, quasi senza volere.
“ricordati che posso vedere dentro di te” lo ammonì duramente Palpatine “Devi liberarti della presenza di Skywalker e dei suoi sciocchi sentimenti, altrimenti non riuscirai a donarti completamente al lato Oscuro”
“Si, Maestro” disse calmo Vader.
“Finchè non percorrerai completamente la via del lato Oscuro, sarai vulnerabile e debole” gli spiegò Palpatine, con tono mieloso, poi aggiunse, guardandolo negli occhi “ e non potrai vendicarti”, concluse l’imperatore, sicuro di aver colto nel segno con l’ultima affermazione.
“Si, Maestro” Rispose l’allievo congedandosi, quasi vergognandosi di deludere ancora il suo Signore.


“Ancora una volta ho fallito, il ricordo di quella donna non mi ha permesso di donarmi completamente al lato Oscuro”pensava Vader mentre si recava nella sua camera medica iperbarica, finalmente, al suo interno, sarebbe stato libero dall’armatura di sostegno, dal respiratore e da tutto il resto…sarebbe stato se stesso!
Irrimediabilmente, per quanto si sforzasse di concentrarsi sul suo lato Oscuro, i suoi pensieri correvano a Padmè…Il fatto che lei l’avesse abbandonato, rifiutato, trattato come un mostro non era servito a niente, non riusciva ad odiarla, per lui lei rimaneva sempre come l’unica persona che avesse amato disperatamente, per la quale valeva la pena distruggere una galassia e dannare se stesso…ma tutto aveva perso di significato quando aveva saputo della sua morte, tutto ciò che aveva fatto era stato vano, lei non c’era più, ormai i jedi, l’intera galassia gli avevano voltato le spalle, era solo…in quel momento l’unica scelta possibile era stata quella del lato Oscuro!
In fondo per Anakin era stato più semplice diventare un Sith: piuttosto che affrontare i suoi errori e il suo dolore, era stato più semplice nascondersi dietro la maschera di Vader, scegliere il Lato Oscuro, non pensare alle atrocità commesse…ma anche allora, dopo un anno dalla sua trasformazione, il volto di Padmè continuava a far capolino nella sua mente, dal profondo del suo cuore, per ricordagli il jedi che era stato e ciò che aveva perso…come la sua coscienza!
Quando era chiuso nella sua camera medica iperbarica, dove neanche il suo maestro poteva giungere, questi “attacchi” si facevano più forti, ritornava ad essere Anakin e, allora, il dolore immenso, che invano aveva tentato di soffocare, si faceva insostenibile…soprattutto il rimpianto per Padmè, non poteva fare a meno di pensare a come sarebbe stato se i jedi non li avessero ostacolati…e così l’odio verso di loro cresceva, cresceva…

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