Until the last

di Miiho
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Pesanti scoperte ***
Capitolo 2: *** 2. Dobbiamo parlare ***



Capitolo 1
*** 1. Pesanti scoperte ***


Tutto sommato non è una cattiva idea, qualcosa si deve pur fare, e questa mi sembra l’unica soluzione possibile.
“ è una pessima idea!”
Ma ovviamente avevo cantato vittoria troppo presto.
“ Come ti salta in mente una cosa simile? Non puoi chiedermelo! Non puoi farmi questo.”
“ Mike cerca di essere ragionevole..”
“ Ragionevole? Io? Ma ti rendi conto di cosa mi stai chiedendo?  Come puoi solo lontanamente immaginare che dopo quello che è successo, io ti lasci parlare con lui?”
Il suo volto si fece paonazzo ed iniziò a sbuffare con le mani.
Faceva sempre così quando si agitava, sperava che almeno le mani potessero comunicare quello che la bocca si rifiutava di dire.
In un certo senso era tenero…in fin dei conti si stava solo preoccupando per me, e la cosa non poteva che farmi piacere, ma bisognava chiarire quella storia una volte per tutte.
“ Mike, non possiamo andare avanti così, facendo finta che non sia successo nulla, io sono convinta che ci sia una motivazione dietro il suo comportamento.”
“ Oh andiamo Zoey! È solo un bulletto di strada, come pretendi di trovare del buono in lui? vive di istinto, non gli importa se le sue azioni porteranno a delle conseguenze negative per gli altri, è fatto così!”
Prese le mie mani fra le sue,carezzandone il dorso con i pollici.
“ Zoey…sto facendo tutto quello che è in mio potere per evitare che lui riesca a prendere il controllo della mente…e non nascondo che Manitoba, Chester e Svetlana mi stiano dando un grande aiuto…ma tu con questa assurda idea manderesti tutto a monte, lo so che lo vuoi fare per una giusta causa, per me…  ma non voglio che tu corra altri pericoli.”
Aveva ragione, gli stavo vanificando tutto il suo lavoro e la cosa mi pesava parecchio, ma d’altro canto, se fossi riuscita nel mio intento, le cose sarebbero sicuramente migliorate, e questo significava maggior serenità, non tanto per me… ma per Mike.
“Ti ricordi cosa ti dissi il giorno che venni a scoprire del tuo segreto?”
Un leggero rossore gli colorò le guance, mentre il suo sguardo vagava da una parte all’altra della stanza.
Era chiaramente imbarazzato, buon segno.
“ C-certo che mi ricordo…mi dissi che, be si insomma….mi dissi che tante personalità fanno tanti Mike da amare…ecco…”
“ Ecco, come ben ricordi ho accettato da subito questa tua particolarità…o accettato quel brontolone di Chester, quella magnifica e ingenua ballerina russa di Svetlana ed il suo stravagante avventuriero australiano, ovvero Manitoba…ed insieme a loro ho accettato anche lui…devi fartene una ragione Mike, puoi far finta quanto vuoi che non esista, ma rimane comunque una parte di te.”
Lo vidi sussultare, non si capacitava del fatto di avere una personalità così violenta e priva di qualsiasi limite come quella…non si addiceva per niente a lui! non che Svetlana e gli altri fossero proprio in simbiosi con il suo essere…ma almeno non cercavano di possedere la sua mente ogni volta che gli si presentava occasione, anzi, cercavano sempre un modo per aiutarlo…ok, Chester brontolava e basta, ma non si poteva mettere in dubbio che in mezzo ha tutte quelle lagne e rimproveri, ci fossero anche dei buoni consigli, non dimentichiamo che è pur sempre un veterano!
Forse avevo esagerato nel dire l’ultima frase ma…no Zoey! Se vuoi far star meglio Mike, devi fargli capire la tua determinazione, e così farò!
Separai le nostre mani, che fino ad un istante prima era unite, ci rimase chiaramente male, si capiva dallo sguardo sorpreso che mi aveva lanciato.
“ Zoey ma co…”
Poggiai le mie labbra sulle sue, erano così calde e morbide….evidentemente quel misto di rossetto e burro cacao che compariva quando Svetlana prendeva il controllo non era poi tanto male.
Mi cinse i fianchi con le braccia, ricambiando contento quel tenero bacio.
Avrei voluto rimanere in quella posizione per sempre, ma il dovere mi chiamava, quindi mi separai quanto bastava per poter riuscire almeno a sussurrare.
“Scusami Mike…”
Mi guardò sorpreso, ma cosciente di quello che stavo per fargli.
Strappai via la maglietta azzurra, lasciandolo così a petto nudo, pochi attimi  ed un’enorme sospiro se lo portò via da me.
***
“Mike? Mike mi zenti? Oh andiamo zvegliati!”
“Ma cos’è tutta questa premura? Hai mie tempi bastava un bello scappellotto per far rinvigorire qualcuno!”
“Non credo che il ragazzo abbia bisogno di certi trattamenti, sarà già abbastanza sconvolto quando riprenderà conoscenza .”
“ Da, hai perfettamente ragione Manitoba…oh si zta zvegliando!”
Ma cosa… Dove sono finito? Fino un’attimo fa stavo insieme a…oddio no…no, no, no, no, noo!
“Zoey!!”
Non è possibile, sono finito di nuovo nel mio subconscio! Questa non ci voleva, ma perche quella ragazza è così ostinata?!
Mi tirai su a sedere su quell’ammasso rosa gelatinoso che doveva essere la mia mente.
Mi guardai velocemente intorno, sperando che chi stavo pensando fosse almeno nelle vicinanze, ma sapevo che era solo una perdita di tempo.
Lui non poteva essere qua, dato che Chester si lamentava di qualcosa bacchettando a terra il bastone e Manitoba guardava affascinato Svetlana intenta a porgermi la mano per aiutare ad alzarmi.
“Era ora che ti svegliassi fannullone!”
“Oh inzomma Chester, zmettila!”
“M-ma! Maleducata che noi sei altro! Non ci si rivolge così a chi è più grande di te! Tsè! I ragazzi d’oggi…”
“Non farci cazo caro…zù, afferrà la mia mano!”
Accettai ben volentieri l’aiuto di Svetlana, mi sentivo stranamente….pesante, e di questo se ne doveva essere accorto anche Manitoba, che prontamente mi prese sotto braccio facendomi appoggiare a lui.
“Accidenti non va bene…è riuscito a prendere più potere di quel che pensavamo”
Tutti e tre si lanciarono un’occhiata perplessa, possibile che ero sempre all’oscuro di tutto?
“Cosa vuol dire? Spiegati meglio Manitoba!”
“Subito, devi sapere che ogni volta che noi saliamo sul “posto”, ovvero quando uno di noi decide di venire fuori, in base alla tua presa di coscienza, noi siamo più o meno forti”
“Esatto figliuolo, se tu in quel momento sei consapevole del fatto che uno di noi sta per prendere il sopravvento, tu ti crei inconsciamente una sorta di barriera psicologica, che ti permette di mantenere comunque una certa elasticità mentale”
“Da, il che zignifica che dopo un primo momento di smarrimento, zarai ugualmente in grado di riprendere il controllo della mente.”
Impressionante…non pensavo ci fossero certi meccanismi  inconsci nascosti per la mente…dovrebbero proprio fare un manuale d’istruzioni.
“Ok, fin qui è tutto chiaro ragazzi…ma cosa c’è di diverso dalle altre volte in questa circostanza?”
Sentì Manitoba e Svetlana stringere ancora di più la presa delle loro braccia su di me, più tempo passava e più mi sentivo spingere verso terra da una forza sconosciuta.
“Non va bene, non va bene per niente!”
Brontolò Chester mentre andava avanti e indietro insieme al suo inseparabile bastone.
“Zuccede che quezta volta è ztata voluta la zua prezenza fuori.”
“La tua Sheila ha approfittato dell’unico momento in cui te abbassi completamente la guardia su di noi, quando sei con lei ti senti al sicuro, invincibile.”
“Ergo, chiunque di noi fosse uscito in quel momento, avrebbe avuto pieno controllo della mente!....ehi! chi mi ha rubato il bastone?? Se vi prendo giuro che…oh, ma tu guarda, ce l’avevo in mano.”
“Oh Chezter…”
Manitoba e Svetlana si concessero una breve risata,mentre io ero sempre più perplesso e preoccupato.
Cosa stava accadendo fuori? Non avevo tempo da perdere, dovevo subito riacquistare il potere della mia mente, il problema è che ora non riuscivo più a muovere nemmeno un muscolo.






******
Salve a tutti!
dopo diverso tempo sono tornata con questa storia a capitoli, che non è altro che il seguito de: "Il dolore di lui e la forza di lei", quindi se quanlcuno non l'avesse letta, gli consiglio di farlo per poter collegare bene le due storie! :3

Invece per quanto riguarda questo capitolo, non so se ve ne siete accorti, ma ho inserito alcune frasi presenti nella serie...vediamo se qualcuno le ritroverà! 
Bene! spero che il capitolo sia stato vi vostro gradimento, e mi raccomando, fatemi sapere quali sono i vostri pareri! 
Un bacione a tutto voi, dalla vostra Miiho :*

 

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Capitolo 2
*** 2. Dobbiamo parlare ***



Strizzai velocemente gli occhi in attesa di riuscir a mettere bene a fuoco ciò che sembrava essere una piccola stanza dal dubbio gusto in fatto di arredamento, cioè voglio dire, una stanza che si rispetti dovrebbe avere come minimo un lettino abbronzante.
A proposito di lettino…se non ricordo male ero nel bel mezzo di una seduta, che diavolo ci fa uno come me qui!?
È da tempo ormai che quegli altri svitati mi tengono segregato in quello schifo di subconscio solo perche mi sono divertito un po’ con quella mozzarella di ragazza che si ritrova quel fesso di Mike, quindi il ritrovarsi all’esterno era una cosa che proprio non mi aspettavo,vorrà dire che ne approfitterò per sgranchirmi un po’.
Mi diressi verso l’armadio a specchio, notando che quello era probabilmente l’unico oggetto passabile all’interno della stanza.
Mi sistemai i capelli e abbassai ancora un po’ il punto vita dei jeans, non volevo mica assomigliare a quel rompi palle di Chester, e poi più carne si vedeva, più le pupe adoravano Vito.
L’unica a cui i mie favolosi pettorali non facevano effetto era  quella ballerina russa da strapazzo, se non fosse per quel suo snervante portatore di cappello che gli sta sempre addosso l’avrei già fatta mia da tempo.
Non che Svetlana fosse il mio tipo di pupa ideale, al contrario,  ma in mancanza d’altro ci si accontenta.
È dura la vita per un povero diavolo come me, ritrovarsi in una convivenza forzata fatta di soli uomini e una  sola misera ragazza, che tra l’altro è già impegnata.
Non ce da sorprendersi se quando esco faccio quel che più mi pare e piace!
Sarò anche una personalità alternativa, ma i mie bisogni sono comunque identici a quelli di tutti i ragazzi della mia età, se non addirittura più forti.
Parlando di bisogni…a quanto pare il mio sex appeal funziona alla grande, ovviamente.
Da quando sono arrivato la rossa non fa che fissarmi, magari si è finalmente accorta che io sono mille volte meglio di quello stecco fesso di Mike.
“ Yo mozzarella! Se continui a fissarmi finirai per consumarmi.”
Gli dissi rivolgendomi alla sua immagine riflessa nello specchio di fronte a me.
Mentre aspettavo una risposta che non si decideva ad arrivare, notai un particolare che mi fece voltare verso codini rossi.
Stringeva tra le mani quella che fino a pochi minuti prima doveva essere la maglietta indossata da Mike.
Ora si spiega la mia presenza qui, e a quanto pare è anche voluta.
Deve essere per questo che mi sento così piacevolmente leggero.
“No dico, ne hai impiegato di tempo per capire che il sottoscritto ti mancava eh?”
Dissi alla ragazza con un sorriso sfrontato che incorniciava il mio viso mentre mi tiravo all’indietro i capelli con la mano destra.
Era chiaramente scocciata, si capiva dallo sguardo inceneritore che mi stava lanciando mentre si incrociava le braccia tenendo sempre stretto quello stupido brandello di stoffa azzurro, tsk…che modi, prima mi chiama fuori e poi non mi rivolge nemmeno la parola, tanto valeva restare nella prigione mentale ad abbronzarsi!
Inizio proprio a spazientirmi, se ne sta li immobile come una bella statuina a fissarmi come se non avesse meglio da fare, non posso mica perdere tutto questo tempo prezioso per aspettare i comodi di una che nemmeno mi va a genio, per questo decido di avviarmi verso la porta e uscire da questa maledetta stanza decisamente troppo poco interessante per me.
Mi accingevo a girare il pomello della porta, ma dovetti fermarmi quando dopo lunghi minuti di puro silenzio, la rossa si decise a rivolgermi parola.
“Dobbiamo parlare.”
Disse con voce ferma e sicura.
Mi voltai di nuovo verso di lei, non era più a braccia incrociate, le aveva lasciate cadere lungo i fianchi ma mi guardava ancora con fare sospetto e pensieroso.
Tutto sommato non era male, aveva le curve al posto giusto, gli mancavano solo un colorito di due o tre toni più scuro e possibilmente al posto di quei orribili pantaloni, degli shorts molto più… short.
Avanzai veloce verso di lei spingendola contro la parete alle sue spalle, dove prontamente appoggia le mie mani impedendole cosi vie di fuga.
Mi avvicinai al suo orecchio leccandomi le labbra, mentre con voce provocante gli dissi:
“Hai ragione, dobbiamo parlare.”
 
****
 
 
Non sento più il mio corpo, nonostante tutti i miei sforzi non riesco a reggermi in piedi per più di qualche secondo e ricado impotente su quello strato rosa gelatinoso della mia mente, mentre gli occhi di Svetlana, Manitoba e Chester mi studiano cercando di trovare una soluzione al problema.
Che brutta sensazione trovarsi prigionieri del proprio subconscio e che strano pensare di non poter più controllare il proprio corpo.
Forse è così che si sentono le mie personalità, forse è per questo che hanno tentato in tutti i modi di prendere il sopravvento! Oh accidenti…mi sento come un cattivo padre che tiene confinati i proprio figli in un’angusta camera da letto fredda e senza colori, pronto in qualsiasi istante a punirli per ciò che hanno o non hanno fatto…niente giochi, niente divertimento, nessun amichetto con cui condividere gioie e dolori, niente domenica allo stadio, nessuna voglia di vivere, niente! Perche mi facevi questo…papà?
A distrarmi da quel pensiero fu il tocco delicato di Svetlana, impegnata ad asciugarmi delle lacrime che fino a quel momento non mi ero accorto di versare.
Alzai lo sguardo per poter incrociare il suo, lei è sempre stata gentile e premurosa con me, un sostegno non indifferente, mi ha aiutato a superare diversi ostacoli consigliandomi cosa secondo lei era più giusto fare.
“Oh tezoro azciuga quegli occhioni lucidi, non vale la pena ripenzare ancora a quei momenti!”
“Esatto! Non preoccuparti per noi Mike, non si sta poi cosi male qua dentro.”
Disse Manitoba leggermente arrossito guardando la ballerina.
Era chiaro che quei due non la raccontassero giusta, e se devo essere sincero mi facevano uno strano effetto…insomma, rimanevano comunque parte di me, è come se in un certo senso io fossi innamorato di me stesso.
Ma all’amore non si comanda giusto? Se sono felici loro, come potrei non esserlo io?
Ritornai a guardare la mia personalità aggraziata con lo scopo di togliermi una curiosità.
“Scusa Svet, ma come facevate a sapere a cosa stavo pensando? se non erro proprio te tempo fa mi dissi che quando stavamo qui nel subconscio, i pensieri restavano privati, non come quando siamo fuori che ognuno può sentire quello che pensa la personalità che ha il controllo in quel momento.”
Attesi una risposta che arrivò subito e con troppa prepotenza, di certo non era da parte di Svetlana.
Infatti voltandomi verso il suono di quella voce, vidi Chester che sbraitava come al solito muovendo a destra e a manca quel povero bastone.
“Possibile che non ci arrivi da solo testa di salame!?”
Forse avrei dovuto offendermi, ma in fin dei conti si trattava solo dell’arzillo vecchietto, quindi lo lasciai continuare.
“Secondo te noi da dove siamo usciti fuori, da un libro delle favole? Certo che no!”
“Io zi veramente…”
Intervenne Svetlana, che però indietreggiò subito armoniosamente dietro il suo avventuriero dopo aver visto lo sguardo decisamente poco simpatico che Chester gli stava riservando.
“Insomma signorinella! La storia della tua nascita la racconterai un’altra volta! Adesso non ho ne tempo ne voglia di sentirla, che diamine…dov’ero rimasto? Ah si! Ti stavo dicendo figliuolo che i momenti che riguardano la nostra nascita appunto, sono visibili a tutti proprio perche segnano un evento importante!”
Terminò il discorso dandomi soddisfatto tre colpetti alla testa con il bastone, ed istintivamente mi venne da alzare le mani verso essa, solo che la non ci arrivarono mai.
Con tutti quei discorsi mi ero dimenticato di essere completamente bloccato a terra, nemmeno avessi un macigno legato al collo.
Ma adesso non era il momento di perdere altro tempo, quindi guardai a turno tutte e tre le personalità, che a loro volta ricambiarono lo sguardo e inizia a parlare.
“Ragazzi dobbiamo fare qualcosa, Zoey potrebbe essere in pericolo!”
Non feci in tempo a terminare la frase, che vidi Manitoba chinarsi verso di me, prendermi in braccio e caricarmi sulle spalle e Svetlana che nel frattempo adagiava sulla testa dell’avventuriero il cappello che un secondo prima era caduto a terra.
Sistemato il tutto, Chester indicò con il bastone un sentiero che si trovava alla nostra sinistra, e senza perdere altro tempo, tutti e tre compreso me in spalla a Manitoba, iniziammo a incamminarci in quella direzione.
“Dove stiamo andando!?”
Chiesi impaziente all’avventuriero.
“Andiamo a salvare la tua Sheila.”






Salve Ragazzi!
Anche se con un po di ritardo, sono finalmente riuscita a pubblicare questo secondo capitolo, che spero con tutto il cuore sia di vostro gradimento!
sapete com'è...le feste, Natale, pranzi, cene, colazioni °-° si insoma, ero troppo impegnata a rotolare a terra da quanto avevo mangiato, che non ero assolutamente nelle condizioni psico fisiche di poter scrivere qualcosa! 

Approfitto di questa piccolissima parentesi, per farvi tantissimissimi auguri di buon Natale ( si ok, è passato da un po di giorni...ma sorvoliamo!) di buon anno nuovo, e se non ci risentiamo, anche per la Befana! :D
Detto questo, vorrei ringraziare la dolcissima Kirlia per avermi pubblicizzata in uno dei suoi capitoli Manlanosi *-*
Inoltre ringrazio anche tutti quelli che hanno trovato tempo per recensire le altre mie storie, e tutti quelli che invece le seguono! siete dolcissimi grazie *-*
Bene, mi sembra di aver detto tutto, mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate di questo nuovo capitolo e miraccomando...non abbiate paura di essere cattivi, le critiche aiutano a migliorare!

Un bacione a tutti voi da Miiho :**

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