ONCE UPON A TIME: ricordiamo chi non vogliamo dimenticare

di lobotomia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** so chi siete ***
Capitolo 2: *** non conosco nessun Henry ***
Capitolo 3: *** il libro ***
Capitolo 4: *** scriviamo la nostra storia ***
Capitolo 5: *** sono un pirata ***
Capitolo 6: *** Storybrooke ***
Capitolo 7: *** vi do la mia parola ***



Capitolo 1
*** so chi siete ***


" mamma ti sei dimenticata qualcosa "
Emma osservò la tazza che aveva appena poggiato sul tavolo e non le occorse molto tempo per capire. " giusto. la cannella "  rimediò passando la confezione al figlio. " ecco qua "
Henry spolverò con cura la sua cioccolata , poi  soddisfatto brindò ad un’altra giornata toccando con la sua tazza quella della madre. Non fecero in tempo a bere un sorso, che udirono bussare alla porta.
“ aspettiamo qualcuno? “ domandò Henry. “ no “ rispose la madre, con un’espressione che non nascondeva un certo grado di perplessità. Quel qualcuno insistette e bussò alla porta con più forza costringendo la donna ad abbandonare il tavolo. “ Henry aspetta qui “ intimò al figlio piuttosto preoccupata, alzandosi dalla sedia. Spense la radio, avviandosi verso la porta e l’aprì di getto, senza dare il tempo a chi vi stava dietro di realizzare quanto stesse finalmente accadendo. Un giovane uomo, vestito in maniera improponibile, con un pendente all’orecchio destro: fu ciò che si trovò di fronte. Il paio di occhi blu la fissarono un po’ smarriti, li vide mutare, farsi vividi in una frazione di secondo, un sorriso si allargò da sotto i baffi. “ Swan “ sospirò  quasi incredulo.  “ finalmente “ fece per avvicinarsi ad Emma, ma lei lo bloccò prontamente con una mano. “ ti conosco? “ domandò scossa. “ sentite ho bisogno del vostro aiuto, è successo qualcosa, qualcosa di terribile, la vostra famiglia è in pericolo.”  spiegò l’uomo guardandola intensamente. “ la mia famiglia è proprio qui. Chi sei? “ ribattè lei convinta.  “ un vecchio amico “ le rispose l’uomo, con un velo di nostalgia negli occhi.  Emma apparve sempre più confusa. “ so che non potete ricordarvi di me ma .. “  esitò solo qualche secondo.  “ … posso farvi ricordare “  si gettò deciso sulla donna desideroso di baciarla, ma lei non glielo permise: sfoderò un calcio nei punti vitali dell’uomo e lo spinse oltre l’uscio di casa, contro la parete del corridoio. “ che diamine stai facendo? “ domandò sempre più confusa e spaventata, mentre lo osservava reagire al dolore provocatogli. Ciò che indossava, le sembrava un ulteriore valido motivo per dubitare di lui, notò alcuni dettagli: un uncino alla mano destra, diversi anelli all’altra. “ Ho rischiato. dovevo provare. “ riprese a parlare lo sconosciuto. “ speravo provaste quello che provo io “ si giustificò, ancora impegnato a tenere a bada il “dolore”.  “ proverai le manette della polizia “ gli assicurò Emma, mantenendosi sulla porta, con una mano pronta a chiuderla.  “ ascoltate so che sembra una pazzia “ tentò di fermarla l’uomo, alzando i toni ed avvicinandosi nuovamente con un’espressione sinceramente preoccupata in volto. “ ma dovete ascoltarmi, dovete ricord .. “  Tuttavia non bastò a convincere la donna, che gli chiuse la porta in faccia, prima che potesse concludere.
 
“ chi era quello? “ le domandò tranquillamente.
“ non ne ho idea. “ rispose Emma presa alla sprovvista dal figlio, mascherando l’agitazione con una tranquillità fittizia. “ qualcuno deve aver lasciato la porta aperta di sotto “ continuò. Lanciò un’occhiata all’uscio di casa, poi quasi fingendo di dimenticare quanto accaduto, fece per raggiungere Henry al tavolo. “ dai, mangiamo “
 
Henry recuperò la cartella dal letto, poi salutò come di consueto la madre, mentre la sistemava sulle spalle. Stava per uscire dalla porta, quando Emma lo fermò. “ vuoi che ti accompagni oggi? “ gli domandò con un’espressione inquieta in volto. “ no, grazie “ tagliò secco Henry. “ sei sicuro? “
“ sono abbastanza grande per andare a scuola da solo “ le rispose nuovamente ed aprì la porta.  “ potrei accompagnarti fino alla fermata dell’autobus” continuò la madre fermandolo sul pianerottolo. “ potremmo fare quattro chiacchiere lungo il tragitto “ sembrò giustificarsi. “ che succede mamma? “ Henry la guardò dritto in volto.
“ le grandi città non sono posti sicuri “ Emma poggiò una mano sulla testa del bambino “ preferirei accompagnarti io oggi, almeno fino alla fermata dell’autobus “ gli carezzò delicatamente la testa. “ ok “ asserì il Henry rassegnato, facendo spallucce. Emma gli sorrise, pareva sollevata.
Henry premette il pulsante 0, ed assieme alla madre attese l’ascensore. “ è per l’uomo di prima? “ le domandò  “ cosa? “ Emma sgranò gli occhi, colta ancora una volta impreparata. “ l’uomo che ha bussato alla nostra porta. È lui il motivo per cui non vuoi farmi uscire da solo, vero? “
“ anche “ rispose la donna, fissando un punto imprecisato nell’aria.
 
 
Aveva appena visto salire Henry sullo scuolabus ed era di ritorno a casa. Sin dall’istante in cui aveva deciso di tenerlo, Emma si era ripromessa di essere una buona madre per lui, con o senza un uomo a fianco. Decise di evitare l’ascensore e prese le scale, si fermò sull’ultimo gradino al pianerottolo del terzo piano e fu tentata di voltarsi e tornare indietro. Lo psicopatico con l’uncino attendeva pazientemente davanti alla sua porta. Sorrise vedendola arrivare.
“ pensavo avessi capito! “ si rivolse all’uomo seccata.
“ siete voi che dovete capire, cara “ le sorrise nuovamente.
 “ non ho tempo per questo giochetti, qualunque cosa tu voglia.” continuò lei, mantenendosi sull’ultimo gradino.
“ voglio solo che mi ascoltiate “ insistette lui tentando di smorzare i toni della donna.
 “ non ho alcuna intenzione di farlo. Te lo ripeto per l’ultima volta: vattene o chiamerò la polizia! “ ribadì gelida.
 “ la vostra famiglia è in pericolo, mi hanno mandato a cercarvi ..“   
“ continuate ad insistere con questa storia? “ esclamò senza capacitarsene.
“ ho speso un intero anno cercandovi, non mi arrenderò finché non avrò fatto quel che devo, finché non saprete nuovamente chi siete “
“ io so chi sono. Non sono io ad avere problemi d’identità! “ fece allusione ai vestiti dell’uomo.
“ avete paura di me “ constatò con amarezza il pirata “ vi mantenete a distanza , come fossi in grado di farvi del male “ abbassò lo sguardo, e mutò espressione, riflettendo sulla crudele ironia di quella situazione.
Emma percepì il cambiamento. “ che dovrei fare? “ provò a venirgli incontro.
“ dovete solo fidarvi di me “ fece qualche passo.
“ quindi, dovrei fidarmi di uno sconosciuto che bussa alla mia porta blaterando cose assurde, con addosso un costume da pirata, … o qualunque cosa sia..,con queel .., quella specie di uncino, che dice di conoscermi e tenta di baciarmi sull’uscio di casa mia? “
“ esattamente, tesoro. Ma permettetemi di precisare. Primo: anche se ora non lo ricordate, non sono uno sconosciuto. Soprattutto per voi “  ammiccò muovendosi nella sua direzione.  “ secondo: questo non è un costume, ma un vestito reale quanto l’affascinante pirata che lo indossa. “ continuò avvicinandosi. Emma lesta, allungò la mano al portaombrelli e ne estrasse il più grande. “ terzo .. “ 
“ stai fermo li! “ lo interruppe la donna brandendo l’ombrello alla stregua di un’arma, la punta di ferro premuta contro la sua gola.
 “ sempre scaltra, Swan “ si limitò a commentare compiaciuto, impossibilitato a muoversi.
“ terzo? “ chiese la donna, gestendo la distanza.
“ terzo: l’ultima volta, siete stata voi a baciarmi “ sentì la punta di ferro infierire sulla sua gola.  “ domani “ riuscì a dire, poi sentì la punta ritirarsi. 
“ ti ascolto “ Emma lo lasciò parlare.
“ nel posto che preferite, a qualunque ora vogliate “
“ sembrerebbe un appuntamento “ constatò la donna con disappunto.
“ vi dirò tutto quello che dovete sapere, vi chiedo solo di darmene la possibilità “ la pregò con gli occhi.
“ central cafè, 10,30 “ rispose secca.
 “ come desiderate “ sorrise soddisfatto l’uomo, le passò accanto e prese le scale.
 

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Capitolo 2
*** non conosco nessun Henry ***


“ birra? “
“ sai cosa fare Jo “ l’uomo allungò una banconota al barista.
“ che si dice di nuovo? “ gli servì un boccale enorme. “
solite cose Fred, solita vita “ lo bevve di getto.
“ lei? “ Fred si rivolse ad un altro cliente.
“ oh, nulla per ora “
“ sto aspettando una persona “ si giustificò.
“ eh quello? “ Fred fissò incuriosito l’uncino.
“ oh, il mio uncino “ lo alzò per meglio mostrarlo.
“ anch’io una volta mi sono vestito da pirata “ rise l’uomo ricordandolo
“ ma l’uncino me lo sono lasciato sfuggire “ Hook lo osservò perplesso.
“ beh lui è Capitan uncino, dico bene amico? “ gli fece il barista ed ottenne in risposta un confuso consenso.
“ oh quella sera rimorchiai alla grande …, alle donne piacciono quel genere di cose! “ rise Jhon portando alla mente i ricordi dei bei tempi. “
che genere di cose? “ s’interessòd'improvviso il pirata “
mah sì, la benda sull’occhio, i vestiti stracciati, l’uncino, una lunga spada … “ rise del suo insulso doppio senso e prese a ridere anche il barista.
“ mah.., dov’è questa festa? “ riprese a chiedere, mentre buttava giù quello che rimaneva del secondo boccale.
Il pirata fissava l’orologio da parete e non rispose.
Fred spostò l’attenzione sulla birra “ tieni, intanto che aspetti, la offre la casa “ la porse al pirata.
“ grazie amico “ prese a berla lui immerso nelle sue riflessioni.
“ come è messo? .dico l’uncino. “ riprese Jhon
“ tu fai troppe domande Jo, lo stai assillando “ intervenne il barista, notando la chiusura del cliente.
Ma Hook rispose prontamente “ oh, è perfettamente incastrato al polso, un lavoro di prima qualità “ proclamò fiero osservandolo.
“ mi piace! Sembra davvero che tu non abbia la mano “ commentò Fred sinceramente compiaciuto.
“ difatti è così. Mi è stata tagliata da un codardo. “ mutò espressione rimembrando ciò che si era lasciato alle spalle. Gli tornò in mente, il modo in cui l’aveva uccisa davanti ai suoi occhi,ora non pensava più alla mano.
“ ahahahah, il ragazzo ci sta bene nella parte “ Jo gli diede una pacca amichevole sulla schiena e ridacchiò come un ebete, seguito puntualmente dall’amico.
Hook finì quello che rimaneva della birra, poi si alzò dallo sgabello.
“ eccomi “ la udì dietro di lui e riportò il sedere sul legno.
“ non è abituata a guardare l’orologio, Swan? “ sorrise istintivamente pronunciandone il nome.
“ che dicevo dei pirati? “ si sbellicò Jhon vedendo Emma.
“ ho avuto un contrattempo “ lo fulminò lei, chiedendosi perché i due tizi ridessero.
“ del genere: non ho intenzione di presentarmi pur avendo dato la mia parola? “ la sfidò lui
“ ok, sono qui perché hai detto di avere qualcosa di importante da dire “ chiarì lei seccata-
“ ed è vero “ divenne serio Hook.
“ sentiamo “ lo incitò con la stessa serietà.
“ non vi è venuto in mente nulla non è vero? “
“ continuo a non ricordarmi di un tizio vestito da pirata, se è quello che intendi “
“ come pensavo “ si fece pensieroso
“ allora è bene che vi spieghi tutto “ si preparò ad affrontare la cosa.
“ sto aspettando “
Il locale era affollato, si guardò intorno
“ non qui “ disse
“ qual’è il problema ora? “ Emma parve stufa.
“ c’è troppa gente “
“ è l’esatto motivo per cui ho scelto questo posto “
“ non mi fidate proprio di me, tesoro “ sorrise
“ anche se vi credessi, dite di essere un pirata “
“ lo sono, ma ho dei buoni principi “
“ ecco perché sto cercando di aiutarvi, ancora una volta “
“ qui o non se ne fa nulla “ chiarì la donna con fermezza.
“ questi tizi danno l’idea di avere spugne al posto delle orecchie “ cercò di rendere l’idea lui.
“ di sicuro non si risparmiano con l’alcool “ Emma osservò i 4 boccali vuoti di fronte a Jhon.
“ non voglio che ascoltino. credono indossi un costume e che l’uncino sia compreso tra gli accessori “
“ e cosa dovrebbero credere? … ah giusto, il pirata. il capitano della nave pirata “ precisò stando al gioco dell'uomo.
“ Jolly Roger “
“ come? “
“ il nome della mia straordinaria nave “
“ certo, Jolly Roger .., ed immagino Peter Pan venisse a farti visita di tanto in tanto “
“ ti ricordi di lui? “ il pirata sbarrò gli occhi “
certo. "
" ho visto un paio di classici della Disney quando ero una bambina , devo ammettere che non mi sono dispiaciuti “
Osservò il volto dell’uomo, e le parve di leggere delusione negl’occhi bassi.
“ è importante questa cosa? è importante che Peter Pan mi piaccia o meno? “ domandò considerando la questione irrisoria.
“ senti, è assurdo “ riprese “ questa situazione è assurda. Io .., io devo andare “ Fece per alzarsi.
“ no, aspettate “ il pirata abbandonò il silenzio dei pensieri.
“ vi prego “ aggiunse guardandola.
La vide sorprendentemente riprendere posto.
“ chi sei veramente? “ si rifece seria.
“ ve l’ho già detto. Sono Killian Jones, ma voi preferite chiamarmi Hook “



“ quindi sarei la figlia di Bianca Neve e del principe azzurro? “
“il che vi rende il frutto del vero amore “
“ e sarei stata inviata attraverso un ceppo magico nel mondo reale per rompere il sortilegio della regina cattiva? “
“ continua ad essere corretto. Ma questa fase era già stata superata. “
“ che significa? “
“ qualcuno era riuscito a fare quello che io sto tentando di fare ora. …. Henry, vi dice nulla questo nome? “ indagò il pirata sicuro.
“ non conosco nessun Henry “ rispose lei, spiazzando il pirata.
“ com’è possibile? Voi avete un figlio. L’ho visto, nel vostro appartamento. “ cercò di capire
“ Mat? “
“ è il suo nome? “ chiese sempre più confuso.
“ sì, ma che c’entra ora? “
“ forse il fatto che Regina non l’abbia adottato … “ ragionò a voce alta
“ non capisco più nulla e mi è mi è già alquanto difficile sostenere una conversazione di questo genere “
“ Vostro figlio, è stato lui a farvi capire chi siete la prima volta. Tutto quello che vi ho raccontato. lui è riuscito a convincervi e così siete riuscita a rompere il sortilegio. “
“ che sarebbe stato lanciato da questa fantomatica regina cattiva? “
“ esattamente, tesoro. Ma quando siamo tornati da Neverland.. “
“ siamo stati nell’isola che non c’è? “ lo interruppe lei
“ sì, e … “
“ beh certo, non potevamo farci mancare l’isola. Tra sortilegi, maledizioni, libri magici .. “
“ fatemi finire. “
“ non so a quanto possa servire “
“ fatemi finire in ogni caso. Vi chiedo di avere pazienza “
“ ne ho già avuta fin troppa. e ora devo andare “ si alzò dalla sedia.
“ il sortilegio è stato rilanciato dopo Neverland cancellando i vostri ricordi. “ continuò a parlare
“ sì, ok. Io devo .. “
“ forse il libro potrebbe aiutarvi a ricordare. “ gli venne in mente
“ un libro? “ Emma si arrestò.
“ sì. lo aveva vostro figlio. Un librone marrone con su scritto qualcosa tipo once upon a time “
“ chiaramente, un libro di fiabe … “
“ non è solo un libro di fiabe, c’è la vostra storia lì dentro, le nostre “
La vide chiudersi alla spalle la porta del locale.

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Capitolo 3
*** il libro ***



" tesoro, dovresti riposare " James ammonì la principessa.
Poggiò la legna che aveva raccolto in terra, poi gli si sedette accanto, sul letto che avevano improvvisato con vecchie stoffe e vesti.
" lo so, ma il bambino non mi ha dato tregua "
" è un guerriero, come la madre " gli sorrise lui, carezzandole la pancia.

" continua a scalciare? " domandò una donna scendendo da cavallo, e avvicinandosi alla coppia.
" sì, Regina " le sorrise Biancaneve. " prevedo un'altra notte in bianco " continuò sorridendo.
" forse questo potrebbe aiutarti " Regina le allungò una fialetta.
" che cos'è? " domandò il principe.
" è un infuso di erbe magiche " spiegò lei, consegnandolo alla donna.
" una specie di tisana? " cercò di capire Neve.
" molto meglio di una semplice tisana. dopo che l'avrai presa,mia cara, non avrai dolori di alcun tipo sino al giorno del parto " le garantì.
" non sarà pericoloso? per il bambino? " s'informò meglio James.
" non devi temere. " un uomo spuntò da dietro la tenda. " l'ho presa ad un uomo potente, così tanto, da essere riuscito a corrompere una fata, per ottenerlo. " affermò con sicurezza.
" quindi è una specie di elisir miracoloso? " chiese Neve " è in grado di rigenerare il benessere di un corpo,ma potrebbe perfino guarirlo dai mali più oscuri " disse l'uomo.
" a te ,ne basterà una goccia " continuò Regina.
" credo che dovrei berne un sorso allora " decise la donna. Fece attenzione a non sprecarne il liquido, poi restituì quel che avanzava all’amica.
" puoi tenerla " rifiutò lei.
“ ma, Regina .. “
" ora dobbiamo andare " aggiunse.
" ripartite già? " si dispiacque Neve. " sì, Robin ha promesso di portare un po' di cose al villaggio. " spiegò
" e ho pensato anche a voi” sorrise l’uomo “ c'è un sacco sul carro, ci troverete qualcosa per il bambino " spiegò.
" non avresti dovuto " gli si rivolse il principe sentendosi in debito.
" volevamo " rispose Regina, prendendo a braccetto Robin. " ci rivedremo al villaggio, quando Neve starà meglio " concluse l’uomo, poi salutata la coppia, si avviò ai cavalli con la moglie.


" che combini tesoro? " domando al figlio, affacciandosi alla porta della sua camera.
" leggo " rispose Henry piuttosto preso.
" posso..., posso vedere? "
" certo " si stupì, passandole il fumetto.
" Lanterna verde. sul serio? "
" sapevo che non ti sarebbe piaciuto " ammise Henry recuperando la rivista
" già " gli sorrise. Si portò alla finestra e l’aprì leggermente per cambiare l'aria nella stanza. Gli occhi le caddero sulla scrivania del figlio, c'era solo qualche testo scolastico, nel complesso era ordinata, se ne compiacque.
" potresti metterli nello zaino? "
Henry tirò la testa fuori dal fumetto.
" certo " gli rispose prontamente.
" grazie " le sorrise, per poi tornare nel mondo dei supereroi. Emma recuperò matematica e storia, aprendo lo zaino ebbe una sorpresa.



" che cos'è? " domandò a Biancaneve.
" sembrerebbe un libro" ipotizzò lei guardando nel sacco, poi ne ebbe la conferma estraendolo.
" c'era una volta " lesse sulla copertina.
" devo ammettere che non era quello che mi aspettavo, quando ha parlato di qualcosa per il bambino " ammise il principe.
" glielo leggeremo un giorno " sorrise Neve, pregustando il momento.



Sentì il campanello, chiuse lo zaino.
” mi avete mentito” l’accusò il pirata senza darle tempo di reagire
“ non so di cosa stai parlando “ fece per chiudere la porta.
“ qualunque cosa vi abbia detto, non dovete crederle . io sono dalla vostra parte“ continuò Hook
“ entra. “ sospirò lei, facendo cenno al pirata.

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Capitolo 4
*** scriviamo la nostra storia ***


“ mi ha detto che saresti arrivato “ Emma osservava la reazione del pirata, seduto nella sedia accanto
” che altro ti ha detto? “ domandò lui
“ ha detto di non fidarmi. Di proteggere Henry. “"
” quindi hai mentito sul suo nome?“ cercò di comprendere lui
“ mi sono scoperta fin troppo ieri, stavo cercando di rimediare in qualche modo“
“ perché le hai dato ascolto? “ le domandò infine.
“ tendo a dare credito ai poliziotti. Perché avrebbe dovuto mentire?” Attese spiegazioni dal pirata.
“ poliziotti? Vuoi dirmi che .. “ quasi rise.
“ cos’altro ti ha detto Henry? “ Emma interruppe le sue considerazioni.
“ gli ho detto che mi ricordavo di lui “ Henry comparve dal corridoio, sottobraccio un grosso libro.


” dov’eri? “ chiese Neve con un tono preoccupato.
“ sono andato a prendere della legna, che succede? “ rispose con una genuina perplessità.
“ vieni qui! “ gli intimò la donna.
“ il bambino ? è tutto a posto? “ si avvicinò preoccupato.
“ guarda “ indicò delle figure nel libro.
“ oh Biancaneve, mi hai fatto spaventare, credevo .. “
“ guarda! “ disse nuovamente, con fermezza.
” è un gran bel disegno non c’è dubbio “ le sorrise, senza capire il motivo della sua agitazione.
” sono una coppia, all’interno di una tenda, su di un letto di stracci, e stanno leggendo un libro.. “
“ non capisco Neve, con questo che vorresti dire? Sorrise cercando di allontanare i brutti pensieri
”tesoro, sei solo un po’ stressata, dovresti riposare “ continuò
“ leggi il titolo del libro, leggi il nome dei personaggi della storia … “
disse in tutta risposta.



“ cooosa? “ Emma parve sconvolta. “ non mi hai detto nulla “ aggiunse con una punta di amarezza.
“ sta iniziando a recuperare i ricordi “ commentò soddisfatto Hook.
“ Henry da quanto tempo? “ domandò al figlio.
“ un paio di giorni. “ ammise.
“ ho trovato questo “ poggiò il libro sul tavolo, Hook gioì nel vederlo, ma non fece domande, lasciò che il ragazzo parlasse. “ ho iniziato a leggerlo, era previsto che lo trovassi “ continuò il bambino. “ spiegati meglio “ volle capire la madre
. “ è come vi ho detto, Swan. In quel libro ritroverete ciò che vi ho raccontato. “ fu felice di confermare il pirata.
“ in realtà queste storie sono diverse “ Henry spezzò l’entusiasmo del pirata.
“ diverse da cosa? “ domandò il pirata senza capire. “ da quello che ricordo “ disse il bambino.



” gira la pagina James”
fece quanto Neve gli aveva chiesto e rimase ad osservarla confuso. ” é bianca “ commentò. Andò avanti a sfogliare le altre.
“ sono tutte bianche “ gli risparmiò la fatica Neve.
“ questo libro dev’essere ancora scritto “ James arrivò alla soluzione.
“ inizia con il nostro incontro e termina qui. “ disse la moglie.
“ lo stiamo scrivendo noi “ capì lui, cercando conferma nello sguardo di Biancaneve.




“ quanto ricordi ragazzo? “ Hook indagò speranzoso.
“ ricordo molte cose “ dichiarò Henry.
“ ricordo di Storybrooke, di Neverland “ continuò.
“ sono cose che hai letto nel libro? “ chiese la madre.
“ nel libro non ci sono “ rispose il bambino.
“ che significa che non ci sono? “ si disperò il pirata. “ non capisco, Bae aveva detto .. “ non riuscì a concludere .
“ sai dove si trova mio padre? “ sgranò gli occhi Henry.
“ bene, vorrei capire come avete iniziato a ricordare “ commentò il pirata.
“ tuo padre? “ ripeté Emma.
“ lo ricordate? “ questa volta fu Hook a sgranare gli occhi.
“ non ho idea di chi sia “ rispose lei.
“ non ne avete idea? “ pensò di non aver capito il pirata.
“ ci sono tante cose di cui non ho idea in verità “ riflettè la donna
“ c’è una parte del mio passato, di cui non ricordo nulla. ci sono degli enormi vuoti “ realizzò. guardò il pirata in faccia, e per la prima volta pensò di dovergli della fiducia.
“ lo ricorderete, Swan. Vi dò la mia parola. “ sorrise cercando di smorzare l’atmosfera.
“ come hai iniziato a ricordare? Come ti è successo? “ Emma si rivolse al figlio.
” non lo so, ho letto questo “ fece allusione al libro “ e mi sono tornati a mente dei dettagli e poi altri .. “ cercò di dare una risposta.
“ tornando al libro, cosa intendevi col fatto che le cose sono diverse ? “ lo interrogò il pirata.
il libro inizia con la storia dei miei nonni, si sono incontrati nella foresta incantata. prosegue con le loro avventure nel bosco, l’incontro con Regina .. “ il bambino si bloccò di colpo
“ che succede Henry? “ Emma gli lesse qualcosa in volto.
“ è mia madre, non è vero? “ interrogò il pirata.
“ sì, ragazzo “ annuì l’uomo.
Henry si voltò in direzione della madre.
“ ricordi anche quello “ comprese Hook, osservandolo.
“ cosa ricordi? “ domandò la madre preoccupata.
“ come può.., come può essere Regina tua madre? “ continuò ad agitarsi.
“ lo siete entrambe “ spiegò il bambino.
“ non capisco, io …, sei mio figlio Henry, credimi, ricordo bene quando sei nato .. “
“ tu sei la mia mamma biologica, Regina è … “ tentò di spiegare alla madre
“ la donna che ti ha adottato “ terminò al posto del figlio. Poi sorrise.

” pensi sia un libro magico? “le domandò il principe.
“ è evidente James “
“e pensi che Regina ne sappia qualcosa? “ la interrogò nuovamente.
“ ne dubito, però potremmo chiedere a Robin dove l’ha preso “
“ ma a che dovrebbe servire? “ si chiese il principe.
“ non ne ho idea. Forse dobbiamo ancora scoprirlo “ concluse Biancaneve.



“ mamma? “ Henry la osservò sorridere.
“ mi ricordo di Regina “ proclamò e lanciò uno sguardo al pirata.
“ avevi ragione “ disse guardandolo, ma prima che potesse risponderle, Henry riprese a parlare.
“ nel libro ad un certo punto, la storia si interrompe “ aprì il libro in una precisa pagina “ questo sono io, quando ho preso il libro in biblioteca “ indicò l’immagine. “ ora sono parte della storia “ spiegò. Poi voltò la pagina
“ questo é il pirata alla porta di casa nostra “ commentò l’immagine Emma.
“ sapete tesoro, io ho un nome “ puntualizzò l’uomo.
“ ok, è Killian alla porta di casa nostra. “ si corresse “ Ora va meglio? “ gli domandò raccogliendo la provocazione.
“ suona piuttosto strano detto da voi, ma lo preferisco “ concluse.
“ e questi siamo noi 3 al tavolo “ continuò Henry andando avanti con le pagine.
“ davvero inquietante “ commentò il pirata.
“ concordo “ si espresse Emma. “ quindi funziona così? “ continuò “ i ricordi ritornano da soli, per il solo fatto che qualcuno ce ne abbia parlato? “ espresse i suoi dubbi.
“ non ne ho alcuna idea, ma sarebbe veramente una buona cosa “ commentò il pirata.
“ con Henry pare funzionare in questo modo “ osservò la donna.
“ approposito, dovresti essere a scuola da un pezzo! “ si rivolse al figlio
“ corro “ rispose.
“ tu Killian? “ si rivolse al pirata. “ che programmi hai? “
“ nessuno, tesoro “ sorrise sfacciato.


“ non ne avevo idea “ rispose Regina.
“ immaginavamo. Ma volevamo sapere dove l’avete preso “ spiegò Biancaneve.
Regina reggeva il libro che Biancaneve le aveva riportato. “ non riesco a ricordarlo “ disse ad un certo punto, mentre lo osservava.
“ era un enorme castello “ iniziò a raccontare Robin. “ ma se quel libro, funziona come dite, dovrebbe raccontarne “ dedusse.
“ è vero, ricordo l’immagine “ Neve ritornò indietro con le pagine, sino alla prima.




Un uomo camminava lungo un sentiero nel bosco. “ odio questo posto “ si lamentò stanco di spostarsi.
“ vi lamentate sempre “ lo ammonì una voce.
“ io non posso permettermi di svolazzare come fate voi“ si difese l’uomo.
“ potrei darvi un po’ della mia polvere “
“ e l’effetto quanto durerebbe? “
“ non si incontra tutti i giorni una fata propensa a regalare la sua polvere, dovreste approfittarne “ commentò lei.
“ non credo sia quello “ affermò l’uomo, con una tangibile tristezza in volto.
“ di nuovo la storia del vuoto “ comprese la fata.
“ non è una storia, è un dramma esistenziale. “ la corresse l’uomo.
“ Bealfire, sono sicura che troverai quello che cerchi. Qualunque cosa sia “
“ come puoi crederlo? “
“ una fata deve sempre credere che le cose possano accadere “


“chi era quella donna. Se non era un poliziotto? “ domandò a Killian, mentre tagliava la bistecca.
“ probabilmente una scagnozza della strega dell’ovest.” Considerò il pirata.
“ me ne hai parlato? “ domandò dubbiosa Emma.
“ no, ma è giusto il motivo per cui la tua famiglia è in pericolo. “
“ con famiglia intendi anche .. “ alluse a quanto le era stato detto.
“ sì, anche i genitori di cui non ricordi, la madre adottiva di tuo figlio e suo padre “ chiarì l’uomo.
“ tu.., perché sei qui? “ domandò perplessa al pirata.
“ sono qui per aiutarvi è chiaro “
“ si mah…, hai detto di aver speso un intero anno per cercarci…. Quel .., quel bacio di cui hai parlato. “ cercò inutilmente di arrivare a formulare una domanda.
“ oh, gran bel bacio . tesoro. Potremmo replicare nel caso volessi rinfrescarti la memoria “ le sorrise sfacciatamente.
“ se fosse stato importante me ne ricorderei “ disse per tenergli testa.
“ già “ sembrò crederle lui. “ spero riusciate a ricordare le persone importanti “
disse alzandosi.
“ dove vai Killian? “
“ devo sbrigare una faccenda, voi leggete il libro, ci rivedremo quando avrete novità e decideremo il da farsi “ dichiarò con serierà. Emma lo osservò muoversi verso la porta e per qualche ragione, desiderò che ritornasse sui suoi passi.

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Capitolo 5
*** sono un pirata ***


Mise la mano in tasca e ne tirò fuori una fiaschetta. Rimosse il tappo direttamente con la bocca gettandolo in terra, si fece scendere il rum in gola e ne attese i benefici.
“ non dovresti bere così tanto “ Henry gli si piazzò di fronte, lo zaino sulle spalle.
“ e tu non dovresti andartene in giro da solo “ ribatté il pirata.
“ sono di ritorno da scuola, sto andando a casa “ spiegò all’uomo.
“ bene “ disse senza prestarvi troppa attenzione e buttò giù dell’altro rum.
“ hai incontrato mio padre, dopo il sortilegio lanciato da Pan ? chiese al pirata.
“ vedo che la tua memoria continua a migliorare, ragazzo “ apprese compiaciuto Hook “ e comunque sì “ ammise
“ è successo quasi un anno fa. Non lo vedo da allora “
“ dove é accaduto? Dove l’hai incontrato? “ domandò Henry desideroso di conoscere
“ nella foresta incantata “ rispose, riportando alla mente quel giorno.




“ quindi é questo che fai ogni giorno? . svolazzi per la foresta incantata ed infondi speranza a chi l’ha persa “ sintetizzò con poco entusiasmo.
“ così sminuisci il mio ruolo Bae “
“ non c’è molto altro da dire “ difese la sua idea.
“ è tutto quello che sta in mezzo, il processo “ sembrò sicura la fata.
“ che diamine stai dicendo Tink? “ contestò nuovamente la fata.
“ aaaaaaaaaaaaah “ udirono un lamento.
“ che cosa è stato? “ domandò Bae alla fata.
“ vado a scoprirlo “ gli rispose, e si allontanò volando. Un uomo giaceva steso in terra, dolorante.
“ che vi è successo? “ la fata gli si avvicinò preoccupata.
“ Tink! “ esclamò il pirata vedendola. “ sono letteralmente piombato qui, attraverso un portale. Dove sono gli altri? “ domandò impaziente.
“ gli altri? “ la fata non capì cosa intendesse quell’uomo.



“ il castello dell’oscuro? . ne sei sicuro? “ Neve chiese conferma a Robin.
“ ne sono più che sicuro “ confermò l’uomo. “ ci sono stato due volte, e la prima ci ho quasi rimesso la vita “ raccontò.
Regina osservò l’amato, grata al fato per averlo risparmiato.
“ il castello non è molto lontano da qui giusto? “ chiese il principe.
“ no, non lo é. si trova ad un giorno di cammino, oltre le colline” spiegò Robin.
“ che intenzioni hai James? “ domandò Neve preoccupata.
“ lì potremmo trovare delle risposte “ spiegò il principe.
“ non avrai intenzione di interrogare l’oscuro “ si augurò Regina.
“ se questo libro è arrivato a noi, dev’esserci un motivo, ed io intendo scoprire quale sia “ ammise l’uomo, determinato.
“ e io ti aiuterò “ lo spalleggiò Robin.
“ state sottovalutando la pericolosità di questa impresa, e proprio tu dovresti saperlo “ si rivolse a Robin, Regina.
“ Regina ha ragione, il rischio è troppo alto “ dichiarò Neve.
“ ma vale la pena di correrlo “ continuò Robin.
“ non ti chiameresti Robin Hood se così non fosse “ si arrese Regina.
“ grazie “ le sorrise lui
“ ma? Regina? “ Neve cercò di ottenere il suo supporto.
“ che facciano ciò vogliono “ le rispose lei.
“ noi non gli faremo cambiare idea “ concluse.
“ Regina, ho bisogno che tu ti prenda cura di Neve, mentre saremo via “ le raccomandò il principe.
“ lo farò “ promise la donna.
“ ne ero certo “ la ringraziò.
“ James, non c’è modo di farti cambiare idea? “ domandò inutilmente la principessa.



“ non vi ricordate di me? “ il pirata si rivolse a Tink.
“ dovrei? . non mi sembra di avervi mai visto nella foresta incantata “ disse.
“ non è qui che ci siamo incontrati. Ricordate nulla di Neverland? “ tentò l’uomo.
“ ne ho sentito parlare, ma non vi ho mai messo ali “ garantì sorridendo, mentre aiutava il pirata a rimettersi in piedi.
“ chi è l’uomo? “ Bealfire aveva raggiunto i due.
“ Bae “ Hook lo riconobbe.
“ come conosci il mio nome? “ chiese interdetto.
“ lo sapreste se la maledizione non vi avesse tolto i ricordi “ motivò il pirata.
“ di che maledizione parli ? “ lo invintò a proseguire l’uomo.




“ ti ha riconosciuto? “ domandò Henry.
“ no, anche lui non ricordava nulla “ spiegò il pirata e terminò ciò che rimaneva nella fiaschetta.
“ gli ho spiegato tutto “ continuò, poi lasciò cadere in terra la bottiglia.
“ e cosa è successo? “ chiese ansioso il bambino.
“ non è bastato “ confessò amareggiato il pirata.
“ non ti ha creduto? “ continuò Henry.
“ non esattamente “ gli rispose.
“ perché? “ insistette il bambino.
“ sono un pirata “ disse l’uomo e si perse ad osservare una coppia che camminava poco più avanti.





“ chi sei? “ domandò Bea allo sconosciuto.
“ mi chiamo Killian Jones, ma tutti mi conoscono come .. “ non riuscì a finire.
“ hook! “ terminò Tink al suo posto.
“ oh, mi conoscete “ si compiacque il pirata.
“ fareste bene a non sorridere “ disse lei in tutta risposta.
“ cosa sai di quest’uomo Tink? “ le domandò Bea.
“ so che è uno degli uomini più spregevoli che possano esistere. Un pirata.” gli rispose.



“ non devi arrenderti con lei “ disse Henry, richiamando l’attenzione del pirata.
“ io penso che possa riuscire a ricordare “ affermò con una sincera convinzione.
“ non ho mai avuto intenzione di farlo. “ dichiarò il pirata guardandolo.
“ ora dovresti tornare a casa, ragazzo “ aggiunse.
“ sai, io c’è l'ho un nome, Henry “ rispose al pirata.
“ lo terrò a mente “ gli sorrise il pirata e lo osservò allontanarsi in direzione di casa.
“ ti accompagno “ dichiarò il pirata all'ultimo momento, senza proporlo.
“ perché? “ gli domandò Henry ,voltandosi confuso.
“ le grandi città non sono posti sicuri “ gli rispose il pirata.

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Capitolo 6
*** Storybrooke ***


“ non manca molto “ affermò Robin, guardandosi attorno. “ il bosco ci separa dal castello “ continuò, studiando la zona.
“ dobbiamo attraversarlo “ comprese James.
“ tieni pronta la spada principe! “ gli raccomandò l’amico.
“ e tu tieni pronto l’arco, Hood “ ribatté lui.
Rimasero in silenzio, entrando nel bosco, poiché sapevano bene che la pessima vista degli orchi era compensata da un ottimo udito.



Legato ad un albero, tentava di divincolarsi dalle funi. ”ci risiamo ” sospirò il pirata. “ eih, non avrete intenzione di lasciarmi qui? “ cercò di cambiare i loro piani.
“ state commettendo un errore “ continuò.
“ che intenzioni avete, pirata? se siete venuto fin qui dev’esserci un motivo “ lo accusò la fata.
“ non sono venuto a passeggiare nel bosco se è quello che volete sapere. ho già detto che sono qui per aiutarvi “ spiegò inutilmente l’uomo.
“ e perché dovreste aiutarci? “ lo provocò diffidente la fata, infierendo sul suo collo con la bacchetta
“ non si nascondono nobili interessi, dietro l’azione di un pirata “ aggiunse non ottenendo risposta, poi fece per allontanarsi, ma si fermò udendo il pirata.
“ eravamo una squadra “ ammise, vincendo l’orgoglio.
Si voltarono ad osservarlo.
“ prima che il sortilegio cancellasse i vostri ricordi “ precisò il pirata.
Bealfire gli prestò attenzione. “ continua “ intimò al prigioniero avvicinandosi.
“ non dargli ascolto Bae “ lo richiamò Tink. “ la fata turchina è stata chiara sul loro conto. Non ho intenzione di rischiare di deluderla, non più “ continuò.
“ beh dovrebbe esserti grata a prescindere “ disse il pirata. “ non esisterebbe se non fosse stato per te. “ aggiunse sicuro
Bea si voltò verso di lei .
“ che significa? “ s’interessò la fata.
“ significa che vi deve la vita “ le assicurò il pirata
“ l’ombra di Pan l’aveva uccisa, ma voi distruggendola, l’avete salvata “ raccontò alla donna.
“ stai mentendo “ disse la fata, ma il pirata capì che iniziava a vacillare.
“ hai parlato di ricordi “ riprese Bea “ ricordi cancellati “ continuò, attendendo chiarimenti.
“ esatto, amico. È per via del sortilegio di cui parlavo. E quello che sto cercando di fare è capire come possiate recuperarli “ spiegò il pirata
“ se il sortilegio ha cancellato i ricordi di tutti, perché i vostri sono intatti? Domandò la fata sospettosa.
“ perché io non vengo da questo mondo “ rispose prontamente il pirata.
“ sei l’unico ad averli? “ chiese Bea propenso a crederli.
“ non so dirtelo con certezza, ma sono propenso a crederlo. Siete i primi che incontro, dopo la maledizione “ spiegò Hook
“ quanto tempo è passato da allora? “ continuò a fare domande Bea.
“ non so come funzioni il tempo qui. Ma nel mondo da cui provengo, un paio di mesi sono già trascorsi “ disse all’uomo
“ sapevi dove ci trovavamo? “ continuò Neal.
“ certo. Sono già stato qui “ dichiarò il pirata.
“ allora, se eravamo noi che cercavate, perché non siete venuto subito? “ Tink colse l’occasione per metterlo in difficoltà.
“ rispondi “ gli intimò Bae.
“ perché stavo cercando qualcun altro “ si decise a rispondere il pirata.
“ chi? “ volle sapere, Bae.
“ tuo figlio e sua madre “ rispose il prigioniero, con una espressione che lasciava intendere quale reazione si aspettasse dall’uomo.



“ scusa il ritardo “ gli sorrise.
“ l’ultima volta ho dovuto aspettare un’ora, apprezzo l’impegno Swan “ ricambiò il sorriso.
“ sì, ma questa volta ho una valida ragione “ si difese lei.
“ allora mi avevate davvero dato buca “ ragionò il pirata.
“ seriamente, ho terminato di leggere il libro. E terminare non è proprio il termine appropriato, visto che le pagine si aggiornano costantemente. Ho idea che potrei trovarci due tizi seduti al bar tornando a casa “ disse divertita.
“ sembrate di buon umore, tesoro. c’è qualcosa che dovrei sapere? “ chiese il pirata con segreta speranza.
“ sì “ ammise. Il pirata attese che parlasse.
“ leggendo il libro, ho ricordato alcune cose “ disse soddisfatta.
“ bene “ commentò il pirata sorridendo. “ ovvero? “
“ ricordo molte cose su Regina, i nostri scontri, i modi in cui ha cercato di allontanarmi da Henry. Ricordo Storybrooke “ spiegò all’uomo
“ c’è dell’altro? “ indagò Hook
“a dire il vero, sì “ sorrise lei
” ricordo Graham ” dichiarò osservando la reazione del pirata
“ chi è questo Graham? “ domandò il pirata confuso.
“ non lo conosci? “ si stupì Emma
“ no “ rispose risoluto il pirata. “ chi è ? “ domandò impaziente.
“ lo sceriffo di Storybrooke “ spiegò lei, sorridendo nuovamente. Hook lo notò. “ non ho idea di chi sia “ continuò il pirata serioso.
“ credi che sarò in grado di recuperare interamente i ricordi? “ chiese Emma mutando completamente espressione.
“ lo spero “ le rispose lui mantenendosi serio. Poi rimase a lungo in silenzio, sorseggiando la birra.
" grazie. di tutto. " Emma spezzò il silenzio:lo guardò e gli espresse la sua gratitudine, cogliendolo di sorpresa.
“ riavrai quei ricordi “ azzardò lui sorridendole, poi buttò giù in un sorso ciò che rimaneva nel boccale.



“ mio figlio e mia moglie? “ ripetè sbalordito l’uomo. Tink incenerì il pirata con lo sguardo.
“ lei non è vostra moglie “ precisò il pirata
“ hai detto la madre “ parve confusò Bae.
“ sì beh, questo non presuppone che sia necessariamente vostra moglie o che vi sia .. “ il pirata venne interrotto dall’uomo.
“ sono vittime della maledizione, anche loro? “ domandò Bae.
“ sì. Ma non si trovano qui. “ chiarì Hook.
“ ho un figlio e una moglie “ realizzò Bea ad alta voce “ come si può dimenticare una cosa del genere “
“ non siete voi amico” gli ricordò il pirata “ È il sortilegio a farvi dimenticare vostro figlio e sua madre “ disse.
“ dove hai detto che si trovano? “ continuò a domandare l’uomo piuttosto sconvolto.
“ non potremmo continuare questa conversazione altrove? Magari lontano dagli alberi? “ azzardò Hook, riportando l’attenzione sulla sua condizione.
“ ok “ acconsentì Bea ed iniziò a liberarlo dalle funi.
“ aspetta, se ci hai davvero conosciuti, saprà tutto su di noi “ intervenne la fata, che fino a quel momento era rimasta in silenzio. “ vi metteremo alla prova “ si rivolse al pirata. Neal smise di slegarlo.


“ c’è qualcuno lì “ il principe informò l’amico.
“ hanno un prigioniero “ constatò Robin.“ e quella sembrerebbe una fata “ continuò ad osservare.
“ lo è indubbiamente “ confermò James sorridendo.
“ pensi che possa aiutarci? “ lo interrogò Robin
“ penso che a questo punto, valga la pena tentare “ gli rispose il principe e si mosse deciso in direzione dei tre.


“ bene, è il momento della verità, pirata “ dicharò Tink aizzandogli la bacchetta contro “ avanti, ditemi tutto ciò che sapete sul nostro conto “ lo sfidò.
“ cosa volete sapere? “ domandò con aria seria il prigioniero.
“ fagli la domanda Bae “ gli intimò la fata.
“ chi è mio padre? “ Bea si rivolse al pirata
“ è il signore oscuro “ rispose risoluto Hook. Bea spalancò gli occhi.
“ bene, andiamo avanti pirata “ continuò a torturarlo la fata.
“ basta “ la invitò a smettere Bea. “ non ci servono altre domande. Sei l’unica a cui l’ho detto. “
“ potrebbe averlo scoperto “ ostentò la fata.
“ tuo padre ti ha abbandonato quando eri piccolo, ha preferito il potere a te .. “ continuò il pirata, ma venne interrotto da Tink.
“ c’è qualcuno “ disse voltandosi per controllare. Bae fece lo stesso. Due uomini a cavallo si stavano muovendo nella loro direzione. Tink notò la strana l’espressione del pirata.




Henry corse ad aprire la porta. “ mia madre non è in casa, non ho idea di dove sia. Ma se vuoi.. “ disse vedendo il pirata
“ chi è Graham? “ gli domandò Hook, senza dargli tempo.
“ ciao anche a te Hook “ fece il disivolto Henry.
“ ciao ragazzo. Ora rispondi alla mia domanda “ recuperò i modi lui.
“ Graham, era lo sceriffo di Storybrooke “ gli spiegò Henry, con un’espressione triste in volto. “ prima che Regina .. , gli stritolasse il cuore
continuò.
“ quindi è ? “ tentò di avere tatto il pirata.
“ già “ confermò Henry.
“ chi era veramente? “ continuò Hook.
“ il cacciatore a cui la regina ordinò di uccidere Biancaneve e lo stesso che le risparmiò la vita “ rispose il bambino svelando della gratitudine.
“ doveva essere un buon uomo “ commentò il pirata, poi tornò sui suoi passi.
“ Hook, dove stai andando?“ chiese spiegazioni Henry.
“ voglio provare a fare una cosa. ragazzo “ gli rispose quello.




“ salve “ esordì il principe avvicinandosi per primo.
“ principe James “ lo salutò l’uomo legato all’albero. Tink e Bea si scambiarono un’occhiata.
“ ci conosciamo? “ gli domandò l’uomo.
“ sì, solo che non vi ricordate di me “ fu la risposta del prigioniero.
“ mi ricorderei di uno come voi “ affermò con disprezzo il principe, sfilando la spada dalla fodera.
“ no! “ lo fermò Tink. “ non sta mentendo “ assicurò la fata.
“ grazie tante. Tesoro “ le sorrise il pirata.
“ se vi fidate di quest’uomo. Perché lo avete legato? “ domandò il principe.
“ stavamo per slegarlo “ chiarì Bea e si portò verso Hook.
“ ascoltate ciò che ha da dire. Vi stupirete delle cose che conosce. “ disse la fata al principe, mentre Bea finiva di slegarlo.
“ non siamo qui per questo “ gli ricordò Robin.
James recuperò il libro dal carro “ forse conosci anche questo, pirata “ si rivolse all’uomo.
“ in effetti, ho già visto quel libro “ ammise Hook.
“ dove? “ chiese l’uomo impaziente.
“ Emma, vostra figlia, lo stava restituendo a vostro nipote “ disse. Bealfire fissò il principe.
James guardò il pirata in faccia, poi si rivolse all’amico “ Robin, lega i cavalli. Io e il pirata avremo molto di cui parlare “




Si portò velocemente aldilà della strada, era riuscito a scorgerla in lontananza. “ Emma! “ la chiamò, ma non la vide voltarsi, così camminò deciso verso la panchina su cui era seduta. Avrebbe riconosciuto quel capotto rosso ovunque.
“ Emma “ ripeté quando le fu vicino, fece per parlarle ma si zittì di colpo. Stava piagendo. Hook non disse nulla, si limitò a sederle accanto.
“ avete ricordato il resto? “ parlò dopo un po’.
“ già “ confermò guardando l’uomo.
Rimasero nuovamente in silenzio.
“ avreste bisogno di un altro fazzoletto “ disse Hook, notando quanto fosse inservibile quello che aveva per le mani. “ Giuro che ve ne darei a milioni se ne avessi “ cercò di smorzare l’atmosfera il pirata.
" non importa " disse lei, utilizzandolo come poteva.
Vi fu nuovamente silenzio, poi fu Emma a parlare: “ lo vorrei davvero sai. Vorrei davvero ricordarmi di te, Hook “ disse abbozzando un sorriso.
“ venite con me “ disse lui di getto, senza che fosse una domanda.
“ dove? “ chiese guardandolo, pur avendo già deciso.
“ a Storybrooke “ le rispose sorridendo.

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Capitolo 7
*** vi do la mia parola ***


Premette con forza l’acceleratore, Hook seduto accanto commentò con l’espressione del volto la brusca manovra, Henry sul sedile posteriore sobbalzò e dovette aggrapparsi al poggia-testa.
“ decisa, Swan. mi piace “ si espresse compiaciuto il pirata. Emma lo fulminò con lo sguardo e a lui parve di tornare ai vecchi tempi.
La voce della donna lo riportò al presente: “ Killian. Credi che tornare a Storybrooke mi aiuterà a ricordare? “ domandò seria all’uomo.
“ spero che possa accelerare il processo. Non abbiamo molto tempo. “ affermò palesemente preoccupato.
“ non mi hai ancora spiegato questa cosa, .. la minaccia della strega dell’ovest “ ne approfittò per cercare chiarimenti Emma.
“ vedete, quando ho raggiunto la Foresta incantata, avevo un progetto diverso in mente. “ iniziò a spiegare l’uomo.
“ eri andato a cercare aiuto? “ tentò Henry, intervenendo.
“ già, ragazzo. Quelli erano i piani “ confermò l’uomo, perdendosi nei suoi pensieri. Si era ripromesso di riuscire nell’impresa, lo aveva promesso a sé stesso e a Baelfire.



“ avete detto Emma? “ domandò il principe al pirata per averne la conferma.
“ quindi vi ricordate di lei? “ chiese Hook, sperando che asserisse.
“ mia moglie… “ iniziò a spiegare l’uomo. “ aspettiamo una bambina “ continuò sorridendo. “ la chiameremo Emma “ concluse.
Hook rimase spiazzato, non riusciva più a capire cosa stesse succedendo, si sentì cadere addosso,pesante come un macigno, il peso del fallimento. Pensò a come avrebbe fatto a convincerli, da solo, di una realtà che sembravano non aver mai vissuto. Pensò a lei, se e a quando l’avrebbe ritrovata, il pensiero che fosse andata avanti come tutti gli altri, che si fosse costruita una vita propria, più semplice e felice, grazie ai ricordi di Regina. Si sentì morire di nuovo, come quando perse il suo vero amore, la prima volta. Era tornato ad essere solo, come un tempo.
“ state bene? “ domandò il principe leggendo qualcosa nel volto del pirata.
“ sì, sto bene “ mentì e senza accorgersene si allontanò dal gruppo. “ dovete ancora parlarmi del libro, le cose che avete detto di sapere “ gli fece presente il principe, vedendolo allontanarsi.
“ non so nulla di quel libro. Non so nulla. Non posso aiutarvi “ disse, poi estrasse il rum da una tasca. Finì di getto l’intera fiaschetta, poi la gettò in terra con violenza. “ avevi ragione. La mia soluzione a tutto “ rise beffeggiandosi amareggiato, riportando a galla vecchi ricordi. Tutti erano rimasti in silenzio ad osservarlo. Bealfire si staccò dal gruppo, e gli si avvicinò.
“ io ti credo “ affermò con una sincera convinzione.
“ perché dovreste? Bealfire? “ ridacchiò il pirata. “ ho amato vostra madre e ora amo la vostra donna e voi venite a darmi la vostra fiducia? “ lo beffeggiò ridendo. Hook riuscì a cogliere chiaramente il cambiamento sul suo volto, il sangue salirgli alla testa, le tempie pulsargli. Lo vide arrivare, ma non si scansò: Bae lo colpì dritto sul naso, facendogli uscire sangue. Rimase a fissare il pirata, con gli occhi sbarrati e lui capì, ricordava ogni cosa.





Viaggiavano da ore, imboccarono una strada deserta, costeggiata dal bosco.
“ eccolo!! “ urlò Henry, pieno di una gioia che non riusciva a spiegarsi. Il cartello si profilava dinnanzi a loro, ad un centinaio di metri di distanza. Fu una questione di momenti e lo oltrepassarono.
“ eccoci “ commentò Hook soddisfatto. “ siamo tornati, Swan “ le sorrise, studiandone le reazioni. Emma si guardò intorno e riconobbe quelle strade, quei negozi, posteggiò la macchina a bordo strada e tutti ne scesero. Emma prese a camminare sul marciapiede, distanziando Hook ed Henry, si fermò di fronte ad una tavola calda, osservò attraverso le vetrate il locale spoglio e fu sopraffatta dalla nostalgia. Ruby e la nonna, tutti i volti familiari che incrociava ogni mattina, prendendo la solita cioccolata con la cannella. Ricordò i primi approcci con Henry, durante i loro incontri segreti, le lunghe chiacchierate con quella che aveva scoperto solo dopo essere sua madre, gli accordi e le battaglie con Regina, la donna che era cambiata a tal punto da sacrificarsi per amore del figlio. Continuò ad avanzare e a fermarsi, lo fece ogni volta. Lo fece di fronte al negozio del signor Gold, e ricordò di tutte le volte in cui vi era entrata, delle volte in cui aveva indagato, stipulato patti e aveva infine imparato a capirlo: “ la magia ha sempre un prezzo “ disse, realizzandolo ancora una volta sulla propria pelle. Ricordò Neal e quanto avesse sofferto e quanto continuasse a farlo. Continuò a camminare, aveva bisogno di farlo, da sola, di riappropriarsi di tutto ciò che aveva perso senza saperlo. Vide gli alberi, carichi di splendide mele rosse, la casa del sindaco. Le rigarono gli occhi, un paio di lacrime, senza che lo volesse. Era stata forte per così tanto tempo, troppo. Si concesse di crollare. Rimase semplicemente immobile a fissare la strada, lasciando che i ricordi affiorassero da sé. Sentì la presa sulla sua spalla, la mano dell’uomo che amava. Si voltò e riconobbe chi aveva di fronte, gli occhi grandi,pieni di mare, barba e baffi da uomo vissuto e il sorriso genuinamente sfacciato che vi si apriva sotto. Era sempre stato lì. Ora lo sapeva e avrebbe voluto dirglielo, ma finì per filtrare tutto con l’orgoglio.
“ alla fine mi hai trovata. Hook “ gli disse, pretendendo di mantenere le distanze.
“ la cosa ti sorprende, Swan? rispose lui sfidandola con la sfacciataggine di sempre.
“ per nulla “ si trovò a dire lei, mandando a monte il suo piano. Il tono della sua voce tradì quello che provava. Spoglia di ogni difesa, lasciò che avvenisse: gli permise di poggiare la mano buona sulla guancia, trovare un appiglio con l’uncino sul fianco. Lasciò che il pirata avvicinasse il suo volto al suo, guardandola profondamente, gli concesse di poggiare le sue labbra sulle sue. La baciò, dapprima delicatamente, poi con un vigore che aveva già sperimentato. La sua mano finì per accarezzarle il volto, poi i capelli, lei carezzò i suoi e si strinse alla spalle dell’uomo che non aveva mai smesso di proteggerla. Dimenticò tutto un’altra volta, ma solo per poco. Solo per poco le passarono di mente: maledizioni, sortilegi, parenti, amici, perfino Henry.
“ dov’è Henry ? “ spinse indietro il pirata, con delicatezza.
“ non temete tesoro, il principe è al castello “ la rassicurò il pirata, sorridendo.
" quindi potremmo .. " tentò di replicare Hook, avvicinandosi alla donna. Emma lo tenne a bada lanciandogli un occhiataccia benevola. "ora andiamo da Henry " disse sorridendogli ed il pirata non poté fare altro che seguirla, pregustando altri futuri momenti.



“ Hook “ pronunciò il suo nome, guardandolo come non era riuscito a fare prima.
“ ora non avrai intenzione di baciarmi “ si prese gioco di lui il pirata.
“ credo che il pugno sia bastato “ disse osservando il sangue scorrere dal naso dell’uomo. Gli tese la mano e lui la prese.
“ dunque? “ lo interrogò il pirata, aspettandosi un ‘idea.
“ devo cercare mio padre “ gli rispose Baelfire
“ credevo fosse morto, uccidendo .. “ non riuscì a concludere il pirata.
“ non lo é. è una storia complicata, quello che ti serve sapere ora, è che so come trovarlo. “ affermò convinto Bea.
“ bene, andiamo allora “ lo incitò ad affrettare i tempi Hook.
“ no, tu non verrai. “ decise Baelfire, senza interpellarlo. Il pirata fece per controbattere, ma ancora una volta fu preceduto. “ come ti ho detto, so come trovare mio padre. Mi serve che tu vada a cercare Emma.” Disse con fermezza. Aveva già pianificato tutto.
“ sono appena tornato da quel mondo. E anche se volessi rimettervi piede, non ne avrei modo. Speravo che cercandovi… “ Hook venne interrotto nuovamente da Bae.
“ tieni “ gli allungò la mano. stretto nel pugno teneva un sacchettino, il pirata intuì di che si trattasse. “ è l’ultimo che mi rimane “ gli fece presente Bae.
“ perché? “ gli domandò il pirata guardandolo.
“ potessi scegliere farei diversamente. Ma non c’è altro modo. “ gli fece presente Bealfire.
“ non posso promettervi nulla. “ disse il pirata, alludendo ad Emma. “ non posso promettervi che riuscirò a farmi da parte “ chiarì Hook, reggendo lo sguardo di Baelfire.
“ devi almeno promettermi che la troverai “ rispose ad Hook.
“ vi do la mia parola “ promise il pirata e gli porse la mano. Neal la strinse.

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