Eyes Blue Sky

di HarrysSwallows
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter one ***
Capitolo 2: *** Chapter Two ***
Capitolo 3: *** Chapter Three ***
Capitolo 4: *** Chapter Four ***
Capitolo 5: *** Chapter Five ***
Capitolo 6: *** Chapter six ***
Capitolo 7: *** Chapter Seven ***
Capitolo 8: *** Chapter Eight ***
Capitolo 9: *** Chapter Nine ***
Capitolo 10: *** Chapter Ten: The End ***



Capitolo 1
*** Chapter one ***


Chapter One


-Darcey! Vieni ad apparecchiare la tavola!- mi urla mia madre dal salotto. Sbuffando scendo le scale. Mi chiamo Darcey Styles, ho 16 anni, vivo a Londra, i miei genitori sono Alexis ed Harold Styles. Si, sono la figlia di Harry. Ho i capelli di mia madre, lisci e castani, sono alta come mio papà, sono magra come mia mamma. Sono il frutto dell’amore dei miei genitori che hanno combattuto per stare insieme, mia mamma dice che questo è dimostrato dai miei occhi, uno verde e l’altro marrone scuro, come quelli dei miei genitori, uno con gli occhi verdi e una con gli occhi marroni.
Prima che possa scendere le scale per fare quello che mia madre mi ha chiesto sento il mio telefono squillare. “Jaw” leggo sul display. È mio cugino. Jawaad Malik. In realtà non siamo davvero cugini, ma ho tre zii e tre zie acquisite, sono Zio Niall e Zia Hanna, Zio Zayn e Zia Perrie , i genitori di Jaw, e Zio Liam e Zia Dany. Di conseguenza ho anche delle cugine acquisite, le mie migliori amiche, Irish Horan e Kelly Payne. Andiamo a scuola insieme e abbiamo tutti la stessa età. Sapevo che nella band di mio padre c’era anche un altro, un certo Louis, ma che dopo che si sono sciolti non sono rimasti in buoni rapporti e lui è tornato a Doncaster senza farsi più vedere, mio padre c’è stato molto male, erano come fratelli.
Risopondo.
-Pronto Jaw?
-Darcey? Ha detto mia madre di dirti che tra dieci minuti siamo lì.
-Perfetto, avviso i miei.
E attacco. Stasera avremmo fato una sorta di riunione di famiglia, come tutte le domeniche d’altronde. Oggi era il nostro turno, la settimana scorsa eravamo stati da Irish e quella prima da Kelly, stavolta da noi.
-Mamma!- chiamo una volta finito di apparecchiare. –Si?- chiede. –mi ha chiamato Jaw, tra una manciata di minuti sono qui. –Perfetto..mi ha chiamato anche la zia Dany, loro saranno qui alle nove in punto, puoi chiedere a tuo padre se ha sentito zio Niall?- Annuisco e cerco papà intento ad accendere il camino. –Papà?- chiedo. –Si principessa?- si alza in piedi. –Hai sentito zio Niall?- Annuisce. –Saranno qui a momenti-
Sorrido. –Lo dico alla mamma- sorride anche lui. La mamma dice che abbiamo lo stesso sorriso. Credo sia vero. Suonano alla porta. –Darcey apri!- grida mia madre. Che dispotica. Apro la porta e Jawaad  mi sorride. –Ciao Kitty- fa con quello sguardo da idiota. –Ma la smetti di chiamarmi così?- sorrido abbracciandolo. –Ciao piccola- mi abbraccia zio Zayn. –Ciao Zio, ciao Zia, mamma è in cucina e papà è in salotto che cerca di dare fuoco a casa- ironizzo sull’incapacità di mio padre nell’accendere un camino.  Prendo la mano di Jaw e lo tiro in camera mia. –Noi andiamo di sopra!- urlo dalle scale. –bene!- risponde mia madre. Appena chiudo la porta della mia stanza alle nostre spalle Jawaad mi cinge la vita con le braccia. Lo guardo negli occhi prima di attaccarmi alle sue labbra. –Mi sei mancata tanto!- esclama appena ci stacchiamo. –Anche tu..mi dispiace che non ci possiamo vedere tanto..ma sai come la prenderebbero i nostri..malissimo- dico. –Soprattutto tuo padre, Kitty- sorrido. –Non chiamarmi così davanti ai tuoi, nemmeno davanti ai miei e poi sai che non lo sopporto- sorride. –Ma sei la mia gattina- sbuffo. –Non sono il gatto di nessuno io!- mi fingo offesa. Le sue labbra si avvicinano al mio orecchio. –i graffi che ho sulla schiena dicono il contrario- arrossisco. –Smettila- sussurro prima che incominci a baciarmi il collo. –Jaw..non qui- provo a scollarmelo di dosso. –Va bene..- si stacca sedendosi sul letto. –Tra poco arriveranno anche Irish e Kelly-  non faccio in tempo a finire la frase che  qualcuno suona alla porta. –Darcey!- urla mia mamma. Corro andando ad aprire, sono le nove precise, quindi sarà zio Liam con Kelly e zia Dany. Infatti quando apro la porta Kelly mi si butta fra le braccia. –Ciao Kel- dico stringendola. –Ciao Kitty!- uffa! Da quando sapeva di me e Jawaad non la smetteva di chiamarmi così. –Zio Liam!- esclamo scacciando mia cugina. –Principessa!- mi prende in braccio facendomi girare. –Come sei cresciuta!- constata. –Ma è passata solo una settimana!- lo rimprovero. –Ah b’è..sei cresciuta lo stesso!- Mi fa morire dal ridere. –Zia!- stringo forte mia zia Danielle. –Ciao piccola- è stata come una seconda mamma per me, come anche zia Hanna e zia Perrie. Prendo la mano di Kelly e la porto di sopra, Jaw è sul letto che gioca con il mio cellulare. –Ah ma c’è anche lui!- esclama sorridente Kelly buttandosi sopra Jawaad. –Ciao pulce!- le scompiglia i capelli. –Ciao topo!- fa lo stesso. Si volevano molto bene e io non ero gelosa. –allora piccioncini come va?- chiede sedendosi sul mio letto. –Benissimo- sorrido. –Gelosa eh Payne?- ride il mio ragazzo. –Si, certo, tu sei mio!- scherza. –Mi dispiace Kel..ora è mio!- rido, poco dopo qualcuno bussa alla mia porta. –avanti!- diciamo in coro. Irish spunta dalla porta. –Bionda!- urla Jawaad correndo da lei. –Moro!- ricambia stringendolo. Ridiamo. –Ragazzi! È pronto!-  bussa Perrie alla nostra porta. –Arriviamo mamma- la congeda Jaw. –Tesoro che hai sul labbro?- chiede Perrie avviciandosi. –Ehm..niente- mi guarda. Perrie lo pulisce col pollice. –è rossetto?- chiede. –No mamma- Oddio è il mio rossetto. Oddio. –Cammina a tavola!- lo prende per il collo della maglia e lo spinge fuori dalla porta. Noi ridiamo.
A tavola siamo seduti noi ragazzi da una parte e i genitori dall’altra, Jaw mi tiene la mano sotto al tavolo.
-Hahah e vi ricordate quella volta che è caduto sul palco?- ridevano zio Niall (o zio Nello come lo chiamo io) e mio padre. –Sono scivolato ok?- si giustificava lui. –No, in realtà Lou ti ha fatto lo sgambetto..- ammette zio Liam. –Lo sapevo!- ribatte mio padre. –Ehm…Harry- lo chiama il padre di Kelly. Lui alza gli occhi. –A proposito di Lou..-  Mio padre si irrigidisce. –So che ha appena preso casa in città..- continua zio Niall. –Non mi interessa- risponde freddo mio padre diventando serio all’improvviso. Non l’avevo mai visto cambiare espressione così rapidamente.  Stringo la mano di Jaw. –Che ne dite di passare al secondo?- mia madre spezza il silenzio. –Certo!- esclama zio Niall. –Sempre il solito..- gli accarezza la testa zia Hanna.
*La mattina Dopo*
-Mamma! Io vado a scuola!- urlo uscendo. –è già arrivato Jaw?- chiede fermandomi. –Si..vado- le bacio la guancia. –Ciao papà!- saluto mio padre percorrendo il vialetto di casa intento a sistemare l’auto. –Ciao piccola! Ciao Jaw!-  Il mio ragazzo fa un cenno a mio padre, prima di farmi salire sulla moto di mio zio. –Che bella!- esclamo. –Era di mio padre..quando aveva la mia età l’ha comparata e ora me lìha regalata per i sedici anni- dice fiero. –Non darti arie Malik, andiamo- Saliamo sulla moto e io mi attacco a lui. –Va piano- chiedo. –Certo Kitty- afferma prima di partire alla velocità della luce. Non appena arriviamo lo rimprovero. –Ma sei matto!?- Lui ride. –Ho corso troppo?- chiede. –No! Mica!- esclamo ironica. –Scusa Kitty- fa gli occhi dolci e non resisto baciandolo. Vedo con la coda dell’occhio l’auto di Zio Liam avvicinarsi e mi stacco di corsa. –Per un pelo..- butto fuori l’aria.
Le sei ore di scuola passano in fretta. All’uscita Jaw mi aspetta con la moto. –Hai detto hai tuoi che vieni da me?- annuisco. –Tu hai detto hai tuoi che vieni da me?- Annuisce. –Perfetto, andiamo!- in realtà non saremmo andati ne a casa sua ne a casa mia. Dopo circa mezz’oretta buona arriviamo alla casa al lago dei genitori di Kelly. –Finalmente! Mi sei mancata tantissimo!- Si attacca subito alle mie labbra buttandomi sul divano. –Con calma Malik!- rido. –Non posso..ti voglio ora!- ringhia sul mio collo.  Arrossisco lasciandolo fare.
*****
-Sbrigati devo andare a lavoro!- esclamo mentre siamo sulla sua moto, mi sta riaccompagnando a casa. –Ok tranquilla! Siamo arrivati!-
Scendiamo. –Ciao- gli bacio la guancia. –Ciao amore- Mi avvio verso casa. –Mamma?! Papà?! Sono a casa!- grido. –Darcey?- sento la voce di mio padre. –Papà?- ci incontriamo in cucina. –La mamma è a a fare la spesa, tu esci?-  chiede. –Si, vado al lavoro-  mi bacia la guancia. Salgo in camera e infilo la divisa del lavoro. –Papà?!- chiamo scendendo. –Mi dai uno strappo a lavoro?- corruga la fronte. –Non posso piccola, la macchina è in panne!- Sbuffo. –Uffa..va bene, vado a piedi, ciao- Mi dirigo a piedi verso lo StarBucks in cui lavoro. Arrivata prendo posto dietro al bancone.
Si avvicina un ragazzo biondo bruciato, occhi azzurri cielo, sorriso smagliante. Avrà circa trentacinque anni, insomma, l’età dei miei genitori. –Ciao, cosa ti porto?- chiedo. –Scherziamo? Non sei un po’ giovane per lavorare?- strafottente. –Ho sedici anni- ribatto. –Io trentasei- dice. –Insomma? Cosa ordini?- chiedo leggermente scocciata. –Come ti chiami ragazzina?- domanda. Ma perché non mi lascia in pace? –Darcey- rispondo. –Piacere Louis-



Fine Capitolo 1.
 

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Capitolo 2
*** Chapter Two ***


Eyes Blue Sky


Capitolo 2

-Allora? Cosa vuoi?- chiedo davvero scocciata. –Il tuo numero, ragazzina- lo guardo storto. –Pedofilo!- grido. –Zitta! Vuoi che ti senta tutto il locale?- mi tappa la bocca con le mani. –Che vuoi da me?- chiedo rude. –Devi farti perdonare per avermi fatto passare da pedofilo con tutto il locale!- lo guardo spaventata. –Cioè?- domando. –Esci con me..stasera- lo fulmino.-Ho un ragazzo!- esclamo indignata. –non ti ho chiesto di sposarmi! Ti ho chiesto un appuntamento!- esclama ancora. –Mai! Sei più grande di mio padre!- ribatto. –Quanti anni ha?- domanda. –Trentaquattro- sorride malizioso. –Dimmi il tuo indirizzo, ti passo a prendere alle otto- chiede scostandosi i capelli dalla fronte. –No, vediamoci in centro alle otto- sorride ancora. –Come faccio a sapere che non mi darai buca?-  prendo un foglietto di  carta ed una penna. –Questo è il mio numero- glielo porgo. –A stasera ragazzina- sbuffo. Cos’ho appena fatto? Mio padre mi ucciderà. Jawaad mi ucciderà. Ok calma. Non dirglielo. Frastornata finisco il turno e torno a casa. –Sono a casa!- urlo entrando. –è quasi pronto!- chiama mia madre. –Scusa, esco stasera- dico appoggiandomi allo stipite della cucina.- dove vai?- chiede. Mi avvicino. -Giura di non dirlo a papà- le sussurro. -Va bene- mi dice. -Esco con un ragazzo- Tralascio i vent’anni di differenza d’età. -Ah bambina..stai crescendo- sorride e mi carezza la guancia. -Vado a prepararmi- detto questo salgo in camera. Metto dei jeans pesanti, dopotutto fuori si gela, una maglia verde e sopra un maglione rosa, i miei stivaletti neri e mi trucco leggermente, tiro su le ciocche frontali in un codino dietro. Sono pronta e sono le sette e quaranta. -Io vado- dico attraversando il salotto. -Dove vai?- chiede mio padre che è seduto in poltrona a vedere il telegiornale. -Ehm..c’è una festa stasera, al Savana, il locale del padre della mia amica Jenny- mento. -D’accordo, rientra per l’una- si raccomanda. -Certo- dico uscendo, prendendo le chiavi del motorino. Raggiungo il centro e scorgo subito quel ragazzo su una panchina davanti al Tamigi. Sono indecisa se andargli in contro o meno. In oltre devo stare molto attenta a non farmi vedere dai fotografi. Essere la figlia di una delle ex-star più acclamate al mondo ha i suoi vantaggi ma anche i suoi difetti, i paparazzi non ti braccano ma se li incontri per strada è la fine. -Ciao- arrivo davanti a lui. Barbetta di due giorni, maglia a righe a maniche lunghe, pantaloni rosso acceso come il cappello di lana. E poi quell’inconfondibile aria strafottente. -Ragazzina- mi saluta. -Uffa! Ho sedici anni!- mi lamento. -Appunto- constata alzandosi. -Dove andiamo?- chiedo. -Prendiamo una cioccolata calde e facciamo due passi, ti va?- annuisco. Entriamo in un bar e ci sediamo. -Cosa vi porto?- chiede la cameriera. -Due cioccolate calde per favore- ordina Louis. -Allora..ehm..tu hai figli?- domando per fare conversazione.   -No.. non sono nemmeno sposato- risponde. -Vivi da solo?- cerco di capire. -Mi sono trasferito in città da poco, sono inglese comunque- sorride. -Si sente dall’accento- confermo. -Perspicace ragazzina- mi fa cenno sorridendo, che sorriso, meraviglioso. -E tu? Vivi coi tuoi?- annuisco leggermente imbarazzata. -E hai un ragazzo..-  constata. -In realtà è mio cugino..tecnicamente..cioè non biologicamente..è acquisito- ammicca malizioso. -Perversa- afferma. Arrossisco. -Che scuola frequenti?- gioca con una ciocca dei miei capelli. -Artistico, sono al terzo anno-  sorride. -Tu lavori?- chiedo. -Con quello che ho guadagnato non ne ho bisogno- continua a fissare  giocare con i miei capelli. -Che intendi?- domando. -Forse tu sei troppo giovane per sapere chi eravamo..- annuisco. Ho la tentazione di parlargli di mio padre ma mi fermo. Non voglio in torno l’ennesima persona che mi accetta solo per chi era mio padre. Voglio una persona sincera. -E…da dove vieni?-  domando ancora. -Doncaster, tu sei Londinese?- chiede. -No, io sono italiana..mia madre lo è e quindi..- stranamente con lui mi sento a mio agio.  Arriva la cameriera con le nostre ordinazioni. -Grazie- le sorrido.  -Di niente- ricambia. Beviamo. Dopo essersi poggiato la tazza sulle labbra e aver bevuto Louis la poggia sul tavolo, scoppio a ridere. -Che c’è?- chiede. -Hai qualcosa sul labbro!- rido ancora per i suoi baffi di cioccolata. -Davvero? Ma guarda un po’..- finge di non averlo fatto apposta. -Aspetta- prendo il fazzoletto e lo poggio sulla sua pelle pulendolo, guardandolo negli occhi, meravigliosi. Ci fissiamo, sono come ipnotizzata da quegli occhi, profondi, ghiacciati..di un colore indefinito. Simile solo a quello del cielo. Occhi Blu Cielo. Meravigliosi. Un velo di imbarazzo cade su di noi per via di quegli sguardi intensi. -Ehm..grazie- commenta rompendo quell’attimo. -Di niente- sorrido abbassando lo sguardo. Sposta lo sguardo fuori dalla finestra. -Cazzo- lo sento imprecare. -Cosa?- chiedo. -Dobbiamo scappare, ti spiego dopo- capisco quando vedo i paparazzi appostati fuori dal locale. Louis mi prende la mano, paga alla cassa e chiede alla commessa di farci uscire dal retro. Lei lo fa e lui la ringrazia. -Ho la macchina qua vicino, vieni- mi tira per la mano. -E il mio motorino?- domando. -Ti giuro, te lo riporto appena posso ma ora scappiamo- acconsento e entro nella sua auto. -Perché scappavi da quei paparazzi? Chi sei?- Domando. -Ti spiegherò tutto, non ora però- dice guidando. -Dove andiamo?- chiedo. -Da me..ma se preferisci ti riporto a casa- Ci penso un attimo. -Abito al 312 di Boughart Street-  mi guarda per un secondo. -Va bene- c’è una punta di delusione nella sua voce. -Grazie- guardo fuori dal finestrino. In effetti ha fatto un favore anche a me, se fossi stata vista con lui sicuramente mio padre lo avrebbe saputo. Appena fiancheggiato il vialetto di casa mia e parcheggiato mi slaccio la cintura. -Grazie ancora Louis- dico. -Prego Darcey- Credevo si fosse già dimenticato come mi chiamo. -Sono stata benissimo- sorrido. -Anche io..- si gratta la nuca. -B’è..chiamami- dico imbarazzata. -Certo- si avvicina lentamente e mi bacia la guancia. Un secondo che dura un eternità, in cui milioni di brividi mi percorrono il corpo. -Grazie, a domani- Sto per scendere quando mi ferma. -Non vuoi che ti accompagni alla porta?- domanda. -No, tranquillo, se mio padre ti vedesse sarebbero guai seri- Sorride. -Notte ragazzina- è dolce. -Notte Louis- Scendo dalla macchina dritta verso casa.

Fine capitolo 2
Tadaaaa! Ecco il capitolo 2! Ehm..è molto corto ma io lo adoro. Allora ci tengo a dire un paio di cose.
 1: Lucy Hale è Darcey, Ashley Benson è Hanna, Troian Belisario è Kelly, Javaad è Taylor Louthner e Alexis sono io! Yeee! Hahahaha Buona lettura, preciso che questa storia è gia finita sono mi sembra 10 capitoli. Lasciate una recensionciuccia?
Baci
Harrys'Bo xx

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Capitolo 3
*** Chapter Three ***


Eyes Blue Sky

Capitolo 3
La sveglia suona alle sette come tutte le mattine anche se non ho voglia di alzarmi. Oltre alla solita canzone della sveglia si aggiunge anche il bip di un messaggio. Lo guardo.
“Buongiorno Ragazzina, Stasera cena solo io e te? Xx L”
Oddio è Louis. Devo chiarire con lui, io ho un ragazzo e sinceramente non è giusto uscire con un ragazzo più grande di vent’anni. Rispondo prima di alzarmi.
“No, scusa Lou, sono stata benissimo ma forse è meglio se la chiudiamo qui..scusa”
Mi torturo le mani finché non risponde.
“Perché?”
Ecco, e adesso cosa rispondo? Non rispondo. Butto il cellulare in borsa e mi vado a lavare. Metto un maglioncino nero e i miei jeans, il cappello rosso terra e le converse bianche. Prendo la borsa con i libri e il cellulare ed esco. Stamattina Jawaad ha la febbre e quindi non verrà, devo per forza prendere l’autobus anche perché il mio motorino è da qualche parte al centro di Londra. -Dove vai a piedi?- chiede mio padre. -Papà, prendo il bus..- dico. -E il motorino?- domanda. -L’ho prestato a Kelly per qualche giorno- annuisce asciugandosi il sudore dalla fronte per via dello sforzo col tagliaerba. -Sta attenta- si raccomanda prima che io vada. Salgo sul bus e mi siedo. Aspetto la fermata accanto alla scuola. -Scusa- mi chiede una ragazza sui trent’anni, bionda, occhi azzurri. -Si?- domando. -Sei la figlia di Harry Styles?-  ecco, mi ha riconosciuta. -Si, ehm..sono Darcey..eri una fan della loro band?- chiedo. -Si..insomma..Directioner a vita! Ho ancora i cd di tuo padre e gli altri..- Sorrido, deve essere bello. -Tuo padre come sta?- mi sorride. -Bene..Ehm..stava tagliando l’erba ma è negato..- intrattengo la conversazione. -Ah…il solito..- vaga con la mente, chissà quanti ricordi. -Senti..questo è il mio numero..io fermo qui ma..chiamami ok?- mi passa un fogliettino. -Sono Sonia!- grida scendendo dal bus. La mia fermata è la prossima. Memorizzo il numero e appena il bus ferma scendo. Molti ragazzi della mia scuola fanno lo stesso.  Appena arrivo di fronte al viale di scuola mi viene un infarto.  Louis, con le braccia incrociate, appoggiato alla mia moto, mi aspetta davanti all’istituto.
Mi avvicino sotto gli sguardi di Kelly e Irish. -Che ci fai tu qui!?- chiedo isterica. -Mi devi delle spiegazioni- risponde alzandosi, sovrastandomi con la sua altezza. -Non dovresti essere qui..se dovesse vederti qualcuno..- mi zittisce. -Spiegarmi perché non vuoi uscire con me stasera, hai detto che sei stata bene!- è arrabbiato. -Sono stata bene ma questa cosa non si può fare, hai vent’anni più di me!- rispondo ovvia. -E allora?- chiede. -Mio padre ti ucciderebbe, e la gente cosa direbbe? Senti non puoi capire io non posso farmi vedere troppo in giro..ne fare scandali..non sono una persona normale- è corrucciato -Nemmeno io- afferma. -Ma ci tengo a te e non voglio perderti, Darcey- è cocciuto. -Nemmeno mi conosci!- urlo sottovoce. Esasperato mi prende il viso tra le mani e mi bacia. Sono spiazzata ma ricambio, sento qualcosa smuoversi dentro. Appena ci stacchiamo mi guardo intorno, niente paparazzi in giro per fortuna. -Ti chiamo dopo la scuola- dice prima di allontanarsi a piedi. Subito Kelly e Irish mi raggiungono con la bocca aperta. -Chi diavolo è quello!?- urla una delle mie cugine. -Ehm….è un amico-  rispondo imbarazzata. -Si l’abbiamo visto..- ribatte Irish. -Quanti anni ha?- interrompe Kelly. Non rispondo abbassando gli occhi. -Darcey..- mi richiama riprovevole. -Ok..ehm..trentasei ma..- mi interrompono. -COSA?!Più di tuo padre!- esclama Kelly. Sbuffo. -Kel, lo so ma..- provo. -Ok e Jawaad?- chiede. -Non ho ancora intenzione di dire niente, voi siete le uniche a saperlo..- intimo alle due. -Tu sei fuori- se n’esce Irish. La guardo storto quando suona la campanella. Entriamo. Per tutte e sei le ore non faccio che pensare a Louis, al casino che stiamo combinando, a quello che provo quando sono con lui, al suo sorriso, ai suoi occhi, alle sue mani, alle sue labbra.. a lui. Finita la scuola recupero le chiavi del motorino e guido fino a casa di Jawaad per sapere come sta. Mi apre la porta mia zia. -Ciao piccola- sorride. -Ciao zia!- l’abbraccio. -Jaw come sta?- chiedo. -Meglio- mi dice -va di sopra- le sorrido e mi avvio su per le scale salutando mio zio. Busso alla porta di Jawaad. -Avanti!- dice da dietro la parete. -Jaw?- chiedo entrando. -Ciao Kitty!- sorride, anche con la febbre è sempre il solito scemo. Accenno un sorriso. -Come stai?- mi siedo accanto a lui sdraiato nel letto. -Un po’ uno schifo,  piccola..tu?- sorrido ancora. -Bene- Mi avvicino e li lascio un bacio dolce. -Va meglio?- chiedo. Sorride. C’è qualcosa che non va. Perché non ho sentito le farfalle allo stomaco? Perché non mi sento scombussolata come quando ho baciato Louis? Leggermente perplessa mi congedo scusandomi, dicendo che non avevo avvertito i miei che passavo e che devo andare a casa. Appena uscita dalla villa dei miei zii il mio cellulare squilla.
-Pronto?- faccio.
-Ciao ragazzina- è Lou. Tutta la rabbia di stamattina sembra svanita.
-Ciao- dico abbastanza sorpresa.
-Hai pensato alla cena di stasera?- domanda.
Sospiro. -Io…si…se riesco a convincere i miei si…- sono leggermente in imbarazzo.
-Cosa gli dirai?- chiede.
-Non lo so…mi farò coprire da mia cugina Irish- sospiro ancora.
-Bene, ti vengo a prendere?-
-Ti chiamo appena so che posso venire-
-D’accordo, a stasera ragazzina- e attacca. Era stato rude ma dolce. Contino la mia avanzata verso il motorino, monto in sella e parto, dritta verso casa. Appena entrata cerco di evitare mio padre. -Mamma?- chiamo. -Si?- dice spuntando dalla cucina. -Ehm..posso parlarti si una cosa?- chiedo. -Certo!- mi avvicino chiudendomi la porta alle spalle. -Ehm…il mio amico..con cui sono uscita ieri…mi ha invitata ancora stasera- Gli occhi di mia madre si illumina. -Ah Darcey…come sono felice per te!- sorride, questo è il bello di mia madre. -Puoi coprirmi con papà?- domando. Annuisce. -Grazie!- l’abbraccio di corsa e poi volo in camera mia. Mi butto sul letto sorridendo. Prendo il telefono. Uno squillo. Due squilli. Tre squilli.
-Pronto? Ragazzina?-

Fine capitolo 3.
Salveeeeee. Eccomi ancora qui! Ve piasa capitulo? Si, lo so, sono corti, ma sono belli no? Ok allora, ho controllato, sono 10 capitoli. Nuuuuuu finirà a breve. io vi saluto Byeeeeeee

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Capitolo 4
*** Chapter Four ***


Eyes Blue Sky 

ATTENZIONE: C'è una parte a Rating Rosso, se non gradite non leggete.

Capitolo 4
“Scendi?”
Mi arriva sul cellulare alle sette e mezza. Oddio. Mi finisco di sistemare i capelli, infilo i tacchi e scendo le scale. -Io vado!- dico uscendo. -Esci anche stasera?- chiede mio padre. -Si..scusa papà..sai..mi hanno invitata..- sorrido e sento il clacson dell’auto di Lou suonare. -Devo proprio andare- mi affretto verso la porta. -Darcey aspetta!- mi richiama mio papà. Mi fermo. -Chi ti accompagna?- domanda. -Amici- sorrido. -Va bene, torna per l’una e mezza, mi raccomando! E sta attenta!- scappo fuori dalla porta montando nell’auto di Louis. -Ciao ragazzina- sorride. -Ciao Lou- ricambio. -Allora, dove volevi andare?- chiedo. -Ho cucinato una cena per noi due a casa mia..- sono sorpresa. -Hai cucinato tu?- chiedo allucinata. -Ehm..si..- fissa la strada imbarazzato.  Nessuno aveva mai fatto tanto per me.  -Dove abiti?- chiedo. -Poco fuori Londra- risponde. -Ci metteremo tanto?- domando. -No- secco.
Una volta arrivati noto con piacere che casa sua è bellissima, molto grande, rustica ma con apparecchiature moderne. Mi piace. -Accomodati sul divano, io accendo il camino..- mi guardo intorno. -spero tu sappia farlo meglio di mio padre, lui per poco non da fuoco a casa..- rido osservandolo intento a accendere il camino. -No..io sono capace..spero- sorride, ridacchio. Ebbi voglia improvvisamente di trovarmi fra le sue braccia, al caldo di quel camino, sul quel divano, stretti a guardare la tv, come una coppia. Ma non potevamo. -Lou..- mi lasciai scappare un lamento. -Che c’è piccola?- chiede girandosi, divento seria. -No..niente-  abbasso lo sguardo. Si alza e mi viene vicino sedendosi accanto a me. Fa passare un braccio intorno alle mie spalle, stringendomi. -Tutto ok?- punta gli occhi nei miei. -Si io..- il mio viso è a due centimetri dal suo. Guarda le mie labbra, poi i  miei occhi, le labbra, poi gli occhi, prima di annullare completamente le distanze fra noi intrufolando la lingua nella mia bocca. Non mi ritraggo, ricambio attirandolo a me per il colletto della maglia. Ci stacchiamo qualche minuto dopo. -Vieni con me- dice prendendomi la mano e tirandomi in cucina, qui, un tavolo apparecchiato con rose rosse, candele, atmosfera romantica, ci aspettano. -Ehm..è bellissimo- ammetto. In realtà detesto le rose rosse, mi fanno gelare il sangue..sinceramente? Amo le rose nere e bianche. -I fiori sono per te..- dice porgendomi quell’ammasso di roba di un colore caldo. -Grazie- sorrido falsamente. -Che c’è? Non ti piacciono?- ecco, se n’è accorto. -No no..mi piacciono, ehm..nessuno mi aveva mai regalato delle rose- sorrido. Sembra leggermente deluso. -Mangiamo?- chiedo. Annuisce. -Ho cucinato due bistecche con patate al forno..ti prego non dirmi che sei vegetariana o roba simile!- scherza. Rido. -No, no..anzi- sorrido. Mi porge un piatto con una bistecca e delle patate non appena mi siedo al tavolo. Successivamente fa lo stesso. Taglio il primo pezzo e mi osserva. -Che c’è?- chiedo. -voglio vedere la faccia che farai, se fa schifo evito di mangiarla anche io e ci andiamo a prendere un hamburger- Terrorizzata mangio il primo boccone. -Ma..è buonissima! Sei bravissimo! Non come mio zio…- Ripenso ai commenti di Jawaad.Oddio Jawaad come posso tradirlo così? Mi sento uno schifo. -Bene mangio anche io- sorride e inizia a mangiare, faccio lo stesso ripensando al mio ragazzo. -Darcey? Mi stai ascoltando?- chiede facendomi svegliare. -Eh? No scusa..ero sovrappensiero..- mi guarda inclinando la testa, poi alza una mano per accarezzarmi il viso. -A chi pensavi?- sono sorpresa. -come fai a sapere che pensavo a qualcuno?- domando. -Perché io so tutto- sorride avvicinandosi e sfiorandomi le labbra con le sue, prima di lasciarmi un bacio a stampo. -Allora?-  ritenta. -Al mio ragazzo che sto palesemente tradendo..- ridacchia. -Sei così giovane!- esclama ridendo ancora. -Io non so cosa ci trovi di divertente..- dico arrabbiata. Notando la mia rabbia si calma. -Ok..scusa..- abbassa lo sguardo. -Lo ami?- chiede dopo un tempo indefinito. -Io…lo amavo…ma ultimamente non lo so più..- è la verità. Abbasso lo sguardo. Lo vedo incupirsi..forse gli dispiace..forse è deluso. Cosa può aspettarsi da me? Ci conosciamo a malapena da due giorni! Eppure sento che qualcosa ci lega. Qualcosa di forte. Appena finita la cena ci sediamo sul divano, come prima il suo braccio mi passa sopra le spalle. -Cosa vuoi guardare?- chiede. -Direi….un horror!- dico convinta. Me ne pento appena il film inizia, mi stringo a Louis mentre ragazze e ragazzi di una confraternita vengono fatti i mille pezzi da un serial killer. Nascondo il viso nella spalla del ragazzo accanto a me. -Ehi..Darcey..se è troppo spaventoso cambiamo..- mi stringe forte Lou. È molto dolce. -No, tranquillo..- lo guardo negli occhi. -Sicura?- chiede. -Sorrido-  La sua attenzione si sposta di nuovo sullo schermo mentre io, ancora stretta a lui,  fisso il suo viso. Dio quanto è bello.  Con la mano gli sposto delle ciocche di capelli che gli sono ricadute sulla fronte, sembra non curarsene, mi avvicino e gli bacio la guancia, scendendo alla mascella, delineandola, fino ad arrivare al collo a cui mi dedico, non appena tocco un punto specifico lo sento fremere. Una sua mano si poggia sulla mia coscia salendo fino alla spalla, stringendola e poi, con un gesto secco, allontanandomi da lui. Per un attimo sono perplessa. -Cosa c’è?- chiedo. -Sei minorenne- constata secco. -E allora?- domando. -E allora sarebbe un reato- afferma. Non mi so per vinta e, con uno scatto mi metto cavalcioni sul suo bacino. -E chi lo verrebbe a sapere?-  ripeto con voce sexy cercando le sue labbra. Mi cinge i fianchi con le mani per spostarmi ma io non demordo. -Louis..- lo “rimprovero” -Non voglio infrangere la legge sbattendo una sedicenne..- si lamenta. -Non lo saprebbe nessuno..- riprendo il lavoro sul collo. -Oh..b’è..allora..è comunque un reato..- Ormai è in mio potere..molla, lo sento. Mi fa staccare dal suo collo per guardarmi negli occhi. -Ne sei sicura?- domanda. -Che intendi?- sono perplessa. -Sappi che una volta fatto non ti libererai più di me..- dice sorridendo, d’istinto lo faccio anche io. -Bene- rido. -Bene?- chiede conferma. -Si..- dico sempre ridendo, sono felice. Le sue labbra trovano le mie solo dopo aver umidificato il mio collo.  Le sue mani incontrano il mio fondoschiena sollevandomi, portandomi in una stanza in cima alle scale, sbattendomi su qualcosa di morbido che sembra un letto, si, è il suo letto. Sorrido mentre la sua bocca scende fino ad arrivare alla fine del vestito. Le sue mani si infiltrano sotto alzandolo e sfilandomelo.  -Sei bellissima..- riprende fiato osservandomi. Mi attacco alla sua maglia buttandolo accanto a me e montandogli sopra. -Anche tu- sorrido lasciandogli un bacio dolce a fior di labbra, in contrasto con la violenza del gesto precedente. Mi faccio strada lasciando dei baci fino al bordo della maglia, sfilandola poi. Sbottonando i jeans facendo rimanere entrambi in intimo. -Torna qui- mi dice Lou facendomi arrivare alle sue labbra.
(Qui inizia la parte a Rating Rosso ;) )
***
-Di che sei solo mia!- geme Louis spingendo ancora dentro di me. -Sono tua!Solo tua- grido. -Dio santo Darcey!- urla ancora. -Ah!- gemo. -Vengo!- urla Lou un secondo prima che, insieme, raggiungiamo l’apice.
***
(E qui finisce)
Guardo il soffitto disegnando cerchi immaginari sul petto di Lou, sdraiata con il viso sul suo cuore, ne sento il battito accelerato e il respiro ancora irregolare. -Posso domandarti una cosa?- chiedo. -Certo- mi bacia i capelli. -Ecco vedi..prima…hai detto che..- mi ferma. -Sei mia- mi guarda negli occhi. -Lou..come può funzionare?- mi alzo leggermente. -Che vuoi dire?- domanda. -Dovremmo nasconderci…fare finta di non conoscerci..e poi…-  mi incita a continuare alzandomi il viso con le dita. -..io sono solo una ragazzina..tu potresti avere tutte le donne ai tuoi piedi..- mi ferma ancora. -Ho detto che sei mia- ripete.  Non so come, ma me lo faccio bastare. -Baciami- sussurra. Eseguo. -Devi riaccompagnarmi a casa, i miei mi vogliono lì per le due..- dico dispiaciuta. -Altri cinque minuti..- apre le braccia e mi ci tuffo dentro. Mi sento protetta. Provo qualcosa per lui.










Heyyyy ecchime qua. Tralalalalalalalalalalalalal ve piasa? EH EH? EEEH? Oh beh. a dopo. RECENSITE???

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Capitolo 5
*** Chapter Five ***


Eyes Blue Sky

Capitolo 5
La stramaledettissima sveglia suona alle sette.  Mi alzo controvoglia perché oltre al mio cellulare anche mia madre si mette a schiamazzare per la stanza. -Su sbrigati! Jawaad sarà qui a momenti!- grida. Mi si gela il sangue. Jawaad. Devo parlargli.  Mi vesto molto lentamente dopo essermi lavata.  Scendo le scale imbracciando la borsa e con la stessa disinvoltura di un bugiardo di professione mi avvicino a mio cugino che come al solito mi aspetta alla fine del vialetto di casa. Saluto mio padre e salgo sulla moto infilando il casco. Appena arriviamo davanti la scuola noto una figura, alta, bionda, con gli occhi azzurri, attendermi appoggiata al palo della fermata del bus. Non ora. Una volta parcheggiata scendo dalla moto. Lou sorride iniziando ad avvicinarsi, buttando la sigaretta che giaceva tra le sue labbra perfette, ma si ritrae non appena la lingua di Jaw si fa spazio tra le mie labbra. Lo guardo, chiedendo scusa con gli occhi. Avvilito, arrabbiato, apre lo sportello della sua auto e entra, sbattendolo successivamente. Kelly e Irish che hanno assistito alla scena, capendo, mi guardano con compassione. Come posso fare?
-Senti..hai detto hai tuoi che stai da me?- chiede Jaw. -Eh?- domando. -Sveglia! Oggi dovevamo vederci al solito posto per..- lascia cadere la frase. -Scusa…me ne ero dimenticata..ehm..oggi non posso..- faccio gli occhi da cucciolo. -Uffa…va bene..- mi accarezza una guancia. Osservo l’auto di Lou. -scusa Jaw..devo fare una cosa- dico sorpassandolo. Con passo di carica mi avvicino alla macchina di Louis ma Kelly e Irish mi fermano. -Ehi..ma che fate!?- domando isterica. -Ti impediamo di rovinarti la vita- mi trascinano dentro scuola, intanto l’auto nera si allontana. -Perché l’avete fatto!?- urlo irritata -Per te!- urla Irish. -Calma!- ribatte Kelly. Le guardo cercando spiegazioni. -Sai che non puoi farlo all’aperto..e davanti a Jaw- abbasso gli occhi. -Ma..io…- provo. -No..Darcey potrebbe vedervi qualche paparazzo..lo sai che dobbiamo stare più attente degli altri e…- la incito a continuare. -Lo ami?- mi chiede seria. -Io…credo….di si-  sono sorpresa delle mie stesse parole. -E…come farai con Jawaad?- prosegue Kel. -Io..per il momento vorrei non dirgli niente..- dico. Loro annuiscono, Irish è strana, so che non le piace mentire a Jaw, loro si vogliono molto bene, ma non posso dirglielo, e se andasse da mio padre? No, non posso rischiare. Dopo le prime tre ore, finalmente c’è la pausa.  Esco in corridoio dritta al mio armadietto. Kelly mi aspetta lì con aria arrabbiata. -Ciao..che succede?- chiedo. -Questa era sul tuo armadietto- mi porge la gerbera viola che teneva dietro la schiena su cui è attaccato un biglietto, come se mi avesse appena reso qualcosa di oscuro che non sarebbe dovuto essere scoperto. Sorrido involontariamente aprendo il biglietto.
“Dopo il flop con le rose dovevo farmi perdonare….Ragazzina, ci vediamo più tardi? Mi dispiace per stamattina…PS: Ricordati che sei mia! Xx L xX” 
-Aww esiste persona più dolce?- interrompo le prediche di Kelly. -Darcey? Ma mi stai ascoltando!?- urla esasperata. -No, scusa..ehm..devo chiamare Lou..ci vediamo in classe- la saluto e mi avvio verso il bagno. Entro e mi avvicino alla finestra. Uno squillo. Due squilli.
-Pronto?- risponde.
-Buongiorno!- esclamo estremamente felice.
-Ma buongiorno!- ride a sua volta.
-Senti…ho una proposta per te..- dico con tono malizioso.
-Sarebbe?- domanda.
-Dico ai miei che non torno a pranzo e io e te ce ne andiamo da qualche parte e stiamo un po’ insieme…magari…- lascio in sospeso.
-Magari?- chiede ma sono certa che ha capito tutto.
-Magari facciamo una sosta a casa tua per…coccolarci un po’..- la mia voce si abbassa.
-Ti vengo a prendere a scuola?-
-Benissimo-
-Darcey?-
-Si?-
-Niente…a dopo-
E attacca. Sono perplessa..cosa voleva dirmi? Suona la campanella, devo tornare in classe.
Louis’s pov
Attacco la telefonata con Darcey. Non potevo dirglielo per telefono, non potevo. Parcheggio l’auto nel vialetto della casa. È carina, insomma, pensavo Zayn si sarebbe sistemato meglio ma sicuramente è stat una scelta di Pezz. Quanto mi mancano i miei amici. Suono il campanello della casa, sicuramente mi aspettano. Mi viene ad aprire Perrie. -Louis!- urla abbracciandomi di slancio. -Ciao Pezz!- la stringo. -Zayn?- chiedo. -Ti aspetta in salotto, vieni..- mi prende la mano e mi trascina attraverso casa sua. È molto carina. Zayn è seduto sul divano che guarda la partita alla tv. -Dj Malik!!- urlo buttandomi sul mio amico. -BooBear!- risponde abbracciandomi. -Dio santo quanto ti sei invecchiato Zayn!- rido. -Tu sei sempre uguale invece! Idiota come pochi!- mi scompiglia i capelli. -Eh..insomma!- esclamo. -Comunque ti sei sistemato bene eh? Chi avrebbe detto che tu e la bionda sareste durati così tanto?- lo punzecchio. -Lou vaffanculo!- ridiamo insieme. -Tu invece? Come te la passi?- domanda, sorrido ripensando alla mia Darcey. -Benissimo!Da quando sono qui mi sto vedendo con una..- lascio cadere la frase. -Il solito Lou! Dovresti sistemarti!- mi rimprovera. -Dio come sei vecchio! E comunque con lei è diverso…Mi ricorda molto El…- sono sovrappensiero. -Eleanor?- domanda. Annuisco. -Lei mi fa stare bene..proprio come faceva El…- Perrie tossicchia. -Qualcuno si è innamorato..- constata con occhi sognanti. -Credo..- affermo. -Bene!- Zayn mi da una pacca sulla spalla. Guardo sul tavolino, ci sono diverse foto. -Sono figli vostri?- chiedo. -Il ragazzo è Jawaad..mio figlio..- dice fiero. -La bionda è Irish..la figlia di Nialler e Hanna.. e la moretta è Kelly, di Liam e Danielle..dovresti passare da loro- continua. Prendo un profondo respiro prima di cadere su un argomento delicato. -E…Haz?- domando liberandomi di un groppo in gola. -Sta bene..lui e Ale si sono sposati e hanno avuto una bambina, poco dopo che te ne sei andato- mi informa. -Dovremmo avere qualche foto di Darcey? No Zayn?- Ironico, non avevo mai pensato che la figlia del mio migliore amico poteva chiamarsi come la mia ragazza. -Sono in camera di Jaw- informa sua moglie Zayn. -Lou aspetta, te ne porto una- annuisco sorridendo. -Allora Tommo..parlami della tua ragazza..- alzo gli occhi al cielo. -Malikazzi tuoi?- Ridiamo insieme, proprio come un tempo. Nostalgia. -Lei è fatastica…dolcissima e bellissima- comincio a divagare sulle qualità di Darcey. -Da quanto state insieme?- domanda. -Veramente ufficialmente lei sta con un altro…però…- lascio cadere la frase. -Ma avete già..- chiede. Annuisco soddisfatto. -Bravo Tommo!- altra pacca sulla spalla. -Lou..eccomi!- esclama Perrie.  -Ah! Sono curioso di vedere cosa è  venuto fuori da quei due, insomma, a quanto dicono, lui è un dio greco, lei, b’è..la conosciamo Ale..è bellissima…quindi loro figlia sarà una sorta di Aphrodite!- scherziamo mentre Perrie annuisce. -Darcey è bellissima- commenta Zayn. Perrie mi porge la foto e guardandola ho un infarto. Sgrano gli occhi e inizio a sudare.  È lei.

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Capitolo 6
*** Chapter six ***


Eyes Blue Sky

Capitolo 6
Louis’s pov.
Styles. Darcey Styles. Questo nome continua a rimbombarmi nel cervello. Styles. Darcey Styles. Harry Styles. Darcey Styles. Com’è possibile? Come posso non essermene accorto?
Sto aspettando davanti alla sua scuola che esca. Devo parlarle e chiudere questa storia. Per quale motivo non me l’ha detto? Cosa pensava? Cosa vuole da me?. Troppe domande a cui deve rispondere.
Darcey’s pov
Con un sorriso a trentadue denti esco da scuola. Cerco l’auto di Lou, mi aspetta alla fine del vialetto, sorridendo e quasi correndo per l’euforia volo verso il gigante metallizzato nero e apro lo sportello del passeggero sedendomi e fiondandomi sulle labbra dell’uomo al suo interno. Dopo qualche secondo mi spinge via in modo brusco. -Che succede?- chiedo. Sembra arrabbiato, teso. -Andiamo da me, dobbiamo parlare- è tutto quello che dice. Guida in silenzio tenendo il suo sguardo duro fermo sulla strada. Parcheggia nel suo garage e mi fa entrare in casa.  -Hai fame?- domanda brusco. Nego con la testa, stupita da quel suo cambio di umore.  -Allora…di cosa dobbiamo parlare?- chiedo cercando di mantenere il sorriso. -Perché mi hai mentito?- chiede di botto. -Mentito?- replico non capendo. -Oh andiamo! Faresti meglio ad ammetterlo Darcey!- ancora non capisco. -Cosa dovrei ammettere?- chiedo ancora. -Sai avresti potuto anche dirmi chi è tuo padre!- Mi si gela il sangue. Mio padre? Cosa c’entra? -Cosa intendi?- domando. -Harry Styles. Tuo padre è Harry Styles. Mi sono fatto la figlia del mio migliore amico!- Mi fermo, sbianco, un senso di confusione si fa spazio nel mio cervello. -Il tuo cosa!?- chiedo ancora alzando la voce di un ottava. -Smettila di fingere ok? Non incanti nessuno! Ah! Sei proprio come tua madre!-  ancora non capisco. -Louis mi vuoi spiegare di cosa cavolo stai parlando?- alzo la voce. -Oh andiamo! Guardami negli occhi e dimmi che non sai chi sono io!-  mi avvicino e punto gli occhi nei suoi. -Non ho la più pallida idea di cosa tu stia parlando- affermo sicura. -T-tuo padre non ti ha parlato di…me?- deglutisce. Lo guardo storcendo la testa. -Louis Tomlinson- Mi si apre un mondo. I miei occhi cercano il pavimento. -Tu…eri nella band di mio padre..- constato ricordando i racconti di mia madre. Papà non voleva si parlasse di lui, a dire il vero ero arrivata a credere che mio padre lo odiasse. -Esatto- afferma passandosi una mano nei capelli. Entrambi sembriamo calmarci. -Come abbiamo fatto a non accorgercene?- chiedo. -Non lo so- risponde. -E adesso?- domando ancora frastornata. -E adesso niente….dobbiamo finirla qui- dice con un pelo di amarezza nella voce. -Cosa!?- mi riprendo dallo stato di trance in cui sono caduta. -Darcey se tuo padre lo scoprisse…- non lo faccio finire. -Non puoi lasciarmi Lou…non puoi….- sento gli occhi pizzicare. -Credi che sia facile per me?- domanda. -Tu puoi stare senza di me..io non posso…l’hai detto tu, sono solo una ragazzina- Mi svuoto di quello che tenevo dentro. -Ma cosa dici!? Io non posso vivere senza di te!-  si fionda verso di me prendendo delicatamente il mio viso fra le mani. Le lacrime cominciano a scendere. -Darcey..ehi..shh..non piangere…- sussurra con voce flebile. -Io Ti amo- dice poi. -Cosa?- chiedo. -Ti amo Darcey Styles- ripete fiero. -Anche io ti amo Lou- ammetto. -Non lasciarmi- continuo. -No..ti amo- mi asseconda baciandomi poco dopo, approfondendo sempre di più. -Ti amo- ripete, a questo punto i nostri corpi sono a stretto contatto ma entrambi vogliamo di più. Lou mi porta verso la sedia più vicina, ossia quella del tavolo da pranzo in cucina. -Aspettavi solo questo eh Styles?- ride mentre mi poggia cavalcioni sulle sue gambe. -Facciamolo qui..- ordina con voce sexy mentre mi bacia il collo. -In cucina?..-chiedo quasi indignata da quella proposta insolita. -Sul tavolo..- conferma. Sento le guancie in fiamme, eppure gli lascio fare quello che vuole.
*******
-A cosa pensi?- chiedo rivestendomi. -E tu?- domanda. -Io penso che ti amo- dico dolcemente, mi viene vicino dopo essersi infilato la canotta, io sono ancora in intimo. Mi lascia un bacio dolce sulle labbra. -Io penso che non facevo l’amore con qualcuno da tanto, tantissimo tempo- sorrido. -Sei vecchio non è colpa mia!- esclamo facendolo ridere. -Cosa hai osato dire! Io sono come Peter Pan non lo sai?- mi abbraccia da dietro poggiando il mento sulla mia spalla. -E cioè?- domando. -E cioè posso portarti su una stella e farti toccare il cielo con un dito, viaggiamo all’isola che non c’è? Sarai la mia Wendy?- chiede prendendomi la mano e facendomi alzare il dito in aria, come se toccassi il cielo. -Ovvio Peter Pan- dico baciandogli la mano che mi ha accompagnata nei movimenti precedenti. -Benissimo- sorride osservandomi. -Peter?- dico guardandolo negli occhi.-Non parlare ti prego, sei talmente perfetta in questo momento, non rovinarlo..- continua ad osservarmi. -Ma Peter, dobbiamo vestirci ed andare…crescere, c’è un mondo lì fuori, non possiamo rimanere sull’isola che non c’è per sempre..- dico amareggiata. -Lo so-  afferma triste riprendendo a vestirsi.
*****
-Grazie del passaggio, Peter Pan-  dico baciandogli la guancia e scendendo dalla sua auto. -Di niente Wendy- mi accarezza il braccio. -ti chiamo stasera- lo informo prima di scappare. -Ti amo Wendy!- esclama. -Anche io Peter-
 

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Capitolo 7
*** Chapter Seven ***


Eyes Blue Sky

Capitolo 7
-Sono a casa!- urlo entrando. -Darcey?- chiede mio padre. -Ciao!- entro euforica in cucina. -Ma ciao!- mi guarda sorridente mentre mi lavo una mela. -Perché mi fissi?- chiedo assottigliando gli occhi. -Io non ti fisso affatto!- ribatte. -Oh si, mi stavi fissando!- controbatto. -Per fare questo!- non faccio in tempo a scappare che mi prende e comincia a farmi il solletico. -No papà! No! Hahah Oddio! Smettila! Non lo sopporto!- urlo ridendo come una pazza. -Amore?- chiede mamma entrando in cucina, sorride contagiata da noi. -Scusa tesoro, stavamo giocando- risponde mio padre lasciandomi. -Tranquilli, era tanto che non giocavate così! Ehm…Haz, posso parlarti?- dice seria mia madre. -Certo- risponde papà. -A dopo pulce!- mi saluta baciandomi una guancia, esco dalla stanza e corro in camera mia.
Alexis’s pov (Nota autrice: oddio il pov di me stessa!!!!)
Sono felice di averli visti finalmente giocare dopo anni. Da quando Darcey è cresciuta passano moltissimo meno tempo insieme. Il punto è che lui non la capisce. Io ci provo ma è una ragazza complicata. Come potrebbe non esserlo? È figlia nostra!. -Amore vorrei parlarti- dico avvicinandomi ad Harry, sbattendo le ciglia, se devo addolcirlo meglio farlo bene. Mi avvicino ed Harry mi cinge la vita con le braccia attirandomi a se. -Mi dica signora Styles- dice. -Non dire così mi fai sentire vecchia!- lo riprendo. -Va bene, cosa c’è?- chiede. -Non così di fretta Styles, pensavo che prima potevamo farci un po’ di coccole..- ammicco con tono malizioso. -C’è Darcey di sopra…aspetta stasera signora Styles- lo guardo sorridente. -Dammi cinque minuti- da quel momento parte un giro di telefonate. -Danielle? Sono Alexis, posso parlare con Kelly?- Dany mi passa Kelly poco dopo. -Ciao Zia!- saluta. -Ciao tesoro, ti volevo chiedere, tu sei libera oggi pomeriggio? Darcey avrebbe bisogno di una mano in storia- Furbizia. Questo ci vuole. -Ma certo zia! La chiamo?- sorrido ad Harry. -No, non ti preoccupare, le dico di venire da te?- Kelly risponde affermativamente. Attacco il telefono riportandolo al suo posto e sento due mani posarsi sui miei fianchi. -Furbizia- ripeto ad alta voce. Harry ridacchia prima di baciarmi il collo. -Vai a chiamare Dar?- domando, sorride staccandosi e avviandosi verso il piano superiore. Poco dopo lui e nostra figlia ri-scendono insieme. -Darcey vieni un attimo in cucina?- chiedo prendendole la mano. Mi avvicino all’orecchio di Harry e gli sussurro di aspettarmi di sopra. Sorridente sale. -Cos’èrano tutte quelle occhiate con papà?- domanda mia figlia sorridendo. -Allora, ha chiamato Kelly, ha detto che le serviva una mano in storia e se potevi andare da lei, adesso- la informo. -Kelly? Una mano? Ma se è una secchiona!?- risponde sconcertata. -Mi ha chiamato poco fa- rispondo come fosse un’ovvietà. -Non è che stai cercando di cacciarmi per restare sola con papà?- chiede avvicinandosi con aria maliziosa. -Darcey!Ma cosa dici!- la rimprovero arrossendo. -Oh mio dio! Stai arrossendo! Quindi è vero!- esclama. -Piantala ok!? Non sono cose di cui discutere con mia figlia!-  la rimprovero. -Quindi….tu e papà lo fate ancora?- mi giro di scatto arrossendo. -Darcey Sydney Styles! Vai a casa di tua cugina! Ora! E non parliamone mai più!- dico al limite dell’imbarazzo. -Va bene..io vado, divertitevi!- Le do una leggera pacca sul sedere a mò di sculacciata ridendo. -Ciao!- la saluto.  Sbuffo scaricando l’imbarazzo e la tensione per la recente conversazione con mia figlia e mi concentro sul mio intento di addolcire mio marito. Salgo le scale e lo trovo sdraiato sul letto di camera nostra che guarda la tv, sintonizzato su un programma di cucina. -Cosa guardi?- chiedo avvicinandomi al letto. -Niente, ti aspettavo- mi dice mettendosi a sedere. Gattono sul letto fino a raggiungerlo. -Ah si?- domando arrivando a lui. -Dar è uscita?- chiede. Annuisco maliziosamente baciandolo, infilando una mano sotto la sua camicia e iniziando a sbottonarla.  -Fantastico!- mi sorride invertendo le posizioni.
**********
*FLASHBACK*
Dopo che Darcey mi avvisa che non tornerà a casa per pranzo, visto che Harry è fuori con Niall, decido di chiamare Perrie. Andiamo a pranzo al centro commerciale e facciamo un giro tra i negozi. Camminiamo ridendo e scherzando quando passiamo davanti ad una gioielleria. Guardando dentro notiamo qualcosa, anzi, qualcuno, di particolare. -Louis?- chiama Pezz entrando. -Bionda!- l’abbraccia il ragazzo. Wow quanto è cambiato, sono passati almeno sedici anni. Mi sembra incredibile. -Louis- dico in saluto più stupita che mai. -Alexis- fa altrettanto. Sorride. -Oh andiamo Al! Sembra che hai visto un fantasma! È Sempre Boo!- mi incoraggia Perrie. -Mi sei mancato- dico gelata. In uno scatto quasi felino le sue braccia sono intorno al mio collo. -Stai bene?- mi chiede stringendomi ancora. -Benissimo- mi scappa una lacrima. -Ehi! Non piangere!- esclama staccandosi, cercando di farmi ridere. -Si..tu come stai? Sei ancora in riabilitazione?-  domando. -No, completamente guarito!Ecco perché sono tornato! E poi…mi mancavate tutti! Troppo! Cavolo sono passati quasi vent’anni!- esclama. -Già…perché non vieni a cena da noi stasera?-
Louis’s pov
Oddio e adesso che rispondo? Vedere Harry, ma soprattutto vedere Darcey! Che merda che sono. -Grazie Al, ma davvero, non credo sia il caso, sai, lui non penso voglia vedermi ancora- Arranco concentrandomi sul mio amico. -Sciocchezze! Ne sarà felice, e anche nostra figlia!- Rabbrividisco. -Cosa?- chiedo. Per un momento ho come la sensazione che lei sappia, vado nel panico, mi sento macchiato. -Darcey, lei chiede spesso a suo padre degli anni in cui c’èra la band- tiro un sospiro di soglievo. -Oh..b’è..come posso rifiutare?- cedo. -Non puoi!- esclama Alexis. -Ehm..questo è il nostro indirizzo..ci vediamo alle nove?- mi porge un foglietto con l’indirizzo. -Certo- esclamo. -bene! A stasera Tomlinson!- Salutano e si avviano verso l’uscita.
Una sola parola mi viene in mente: Merda.










Bonja! Allora. SCUSATE per il ritardo. Davvero scusate. D'ora in poi forse aggiornerò piu frequentemente. STO WRITANDO (?) UNA NUOVA STORIAAA. Ok no basta stop, Vado che devo fare una video call con la mia best a distanza. Ciauuuuu

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Capitolo 8
*** Chapter Eight ***


Eyes Blue Sky

Capitolo 8
******** (Fine Flashback)
Alexis’s pov (Nota autrice. me stessaaaa)
Appena finito mi poggio con la testa sul petto di Harry, ascoltando il suo respiro regolarizzarsi lentamente, la pelle della mia guancia a contatto con quella del suo petto sudato si riscalda notevolmente mentre lui copre entrambi con le lenzuola. -Wow- commenta stringendomi a se. -Cosa?- chiedo sorridendo. -Quant’era che non lo facevamo così?- domanda facendomi arrossire. -Molto in effetti..- rispondo sorridente.  Sfoderando le sue dolci fossette mi guarda. -Mi guardi?- chiedo. -Non ti senti strana?- continua. -Strana come?- non capisco quello che intende. -Non ti senti come se fossimo tornati a quando eravamo due ragazzini?- Rido. -Si in effetti mi ricorda molto il nostro primo anniversario..- sorrido ricordando. -Quando abbiamo concepito Darcey?- domanda. -Esatto-  sospiriamo entrambi. -Non ti chiedi mai come sarebbe stato se avessimo aspettato qualche anno?- domando. -In effetti me lo chiedo spesso, ma poi vedo nostra figlia e capisco che è la cosa più bella che ci poteva capitare..- sorride. -Lo penso anche io-
Ci sono vari minuti di silenzio.  Adesso è il momento di introdurre il mio discorso. -Haz..devo sempre parlarti di quella cosa..- attiro la sua attenzione. -Di cosa amore?- domanda. Prendo un profondo respiro. -Oggi ero al centro commerciale con Pezz e abbiamo incontrato Louis- Sembra corrucciarsi. Pensare. -Bene- dice. -E..l’ho invitato a cena stasera.- Aspetto la sua reazione. -Cosa?- chiede alterandosi per qualche secondo. Rimango in silenzio. -Bene. Non importa- assume quel tono freddo che assume sempre quando si parla di Louis Tomlinson.
Darcey’s pov.
Chiamo Kelly, non ho intenzione di andare a casa sua. La avviso pregandola di non dire niente a mia madre  e poi mi avvio verso il parco vicino sedendomi su una panchina, aprendo la rubrica. Scorro tutti i numeri tralasciando quello di Lou che mi aveva detto essere impegnato, quindi chiede domi di non chiamarlo. La mia attenzione si sofferma su un numero. “Sonia”. Ripenso a quella ragazza, vorrei farle qualche domanda dato che io di Lou e della band di papà so poco e niente. Premo il tasto “chiama” e lascio squillare. -Pronto?- risponde una voce femminile dall’altra parte. -Sonia? sono Darcey, Darcey Styles, mi chiedevo se avessi tempo per un caffè oggi pomeriggio- Ci mettiamo d’accordo per vederci tra mezz’ora allo Starbucks più vicino.
-Ciao Darcey!- mi saluta calorosamente Sonia mentre ci sediamo al tavolo ordinando due caffè. -Ciao Sonia!- ricambio. -Devo dire che mi ha sorpreso la tua chiamata..-inizia parlandomi. -Già..in realtà avrei bisogno di alcune informazioni sulla band di mio padre..- mi guarda sorpresa. -Ah! Certo! Strano che sia tu a chiedermene, lui non te ne ha parlato?- Deglutisco. -Preferisce non ricordare quel periodo per via della sua lite con Louis Tomlinson- le spiego. -Oh, si me ne ricordo..B’è..cosa vuoi sapere?- chiedo. -Perché Lou ha lasciato la band?- domando. -Senti Darcey…sono questioni private, forse dovresti parlarne con lui…- la guardo supplicante. -Io ho il diritto di saperlo ma…lui non me ne parlerebbe..- in fondo è vero. Non l’ha fatto finora e non lo farà. Sonia mi guarda confusa. -Noi…stiamo insieme- le intimo avvicinandomi. -COSA!?-  urla, le tappo la bocca con le mani. -E tuo padre lo sa!?- chiede. Nego con la testa. -Benissimo- sbuffa accasciandosi sulla sedia. -Ascolta, fino a ieri io non sapevo nemmeno chi fosse Louis Tomlinson, ti prego, sei la mia ultima chance!-  la supplico. Sospira. -Eh va bene..- Sento il mio cellulare squillare. -Ti prego perdonami un secondo- alza gli occhi al cielo. -Ah! La gioventù!- esclama facendomi ridere. Premo il tasto per accettare la chiamata. -Amore?- dice la voce dall’altra parte. -Ciao- dico sorpresa. -Ehm..è successa una cosa..però vorrei parlartene di persona- dice, guardo Sonia che mima “è lui?” con la bocca. Annuisco. Sgrana gli occhi, come dev’essere sapere che la ragazza di fronte a te è al telefono con il tuo idolo di quando eri adolescente? Bellissimo immagino. -Ehm…amore non posso…cosa mi devi dire?- chiedo. -Ho incontrato tua madre al centro commerciale..mi ha invitato a cena- COSA? E ripeto COSA? Sono nel panico, lo shock più grande della mia vita. -Ma tu non hai accettato vero? Vero!?- sclero definitivamente. -Cosa potevo fare? Ha insistito!-  si giustifica. -Oddio santo- è tutto quello che riesco a dire. -Che facciamo?- domanda. -Sorridiamo e facciamo finta di niente! Cosa vuoi fare? Dirgli tutto!? Senti io devo andare adesso..ci vediamo stasera- e attacco bruscamente la telefonata. Inizio a massaggiarmi le tempie. -Ehi..Darcey..Vas happenin?- chiede dolce Sonia. -Oddio ti prego anche tu non te ne scire con questa stupida frase! Mio zio Zayn non fa che ripeterla a tutti!- un sorriso scappa a Sonia. -Tuo Zio…hahaha..comunque..che è successo?- domanda. -Mia madre ha invitato Louis a cena- dico solo continuando a cercare di alleviare il mal di testa cronico che mi è venuto. -oddio, e..come pensi di fare?- mi domanda. -Non lo so, faremo finta, uffa..non voglio andare a casa!Sarà la serata più stressante della mia vita!-  Sbuffo. -Puoi invitare le figlie di Liam e Nello, e il figlio di Zayn- mi consiglia Sonia. -No..Kel deve studiare e Irish esce con un ragazzo..E…-  mi incita a continuare con lo sguardo. -Io e Jawaad abbiamo rotto da poco..o meglio, devo lasciarlo- sgrana ancora gli occhi. -Scusa se te lo dico ma sei un po’ una puttana sai?- la guardo storto e lei scoppia a ridere. -Stavo scherzando! Oddio guarda la tua faccia!- si tiene la pancia dalle risate strappando un sorriso anche a me. Ho un illuminazione. -Vieni tu con me!- esclamo, subito si irrigidisce. -Cosa? No! A casa tua? Con..Con tuo padre e Louis? No no Non se ne parla, sverrei la per terra!- faccio gli occhi da cucciolo. -Ti prego Sonia! Ti prego!!-  La supplico ancora. -E va bene!-

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Capitolo 9
*** Chapter Nine ***


Eyes Blue Sky

Capitolo 9
Darcey’s pov
Siamo nell’auto di Sonia, dirette a casa mia, ci avviciniamo sempre di più. -Dar io non ne sono più tanto sicura..- mi informa Sonia. -Oh andiamo! Non abbandonarmi andrà benissimo!- Mi guarda storto. -Se lo dici tu…puoi prendermi una cosa lì dentro?- indica il cruscotto. -Certo..ehm..cosa?- chiedo. -Ci dovrebbe essere un cd..- mi dice. Apro e trovo diversi cd originali. “One Direction-Up All Night” e “One Direction-Take me Home” e ancora “One Direction- Midnight Memories ” e molti altri. -Sono tutti della Band di mio padre?-  Annuisce. -Prendi “Take me Home”- mi dice. Faccio quello che chiede e lo apro. -Questo è un autografo di mio zio?- domando sorpresa.-Esatto…tuo zio Zayn era il mio preferito e un giorno riuscii a recuperare quell’autografo quando vennero in Italia- Sonia mi aveva detto di essere italiana. Metto il cd che mi aveva dato.  La prima canzone non la conosco molto bene, qualcosa come “Live While We’re Young” mi stupisco della bravura di mio padre e dei miei zii. Anche mia zia Perrie aveva un gruppo, di loro so moltissime cose, quando mia madre ne è entrata a far parte ne ero molto felice, per un po’ di tempo riuscì a portare avanti quell’impegno, ma con una figlia è difficile gestire anche una vita da super star.  Sento Sonia canticchiare e improvvisamente sorridere e rilassarsi, mia madre mi aveva raccontato degli effetti che aveva la musica su di lei, credo sia lo stesso per Sonia. In poco tempo arriviamo a casa mia. Prendiamo un profondo respiro. -Hai avvisato tua madre che ci sono? Non vorrei presentarmi così..- farfuglia più elettrica che mai. È nervosa e non poco. -Certo Sonia, l’ho fatto- rispondo per l’ennesima volta a quella domanda. Ci avviamo verso la porta. -Ok no..Darcey io non posso farcela..- si ferma di botto Sonia. -Ma dai su! È solo mio padre e solo Louis- Mi guarda malissimo. -SOLO tuo padre e SOLO Louis!??- sbraita nervosa, penso che da un momento all’altro potrebbe svenire. -Ti prego Sonia!!- la imploro. Sbuffa. Le prendo la mano e ci avviciniamo alla porta di casa. -Respira- le dico infilando la chiave. Mi guarda male. Spalanco l’asse di legno. -Mamma! Papà! Noi siamo qui!- grido entrando. Mia madre subito fa capolino dalla cucina. -Ciao! Benvenute! Tu devi essere Sonia?- domanda molto emozionata. Dal canto suo la ragazza accanto a me sorride e le stringe la mano. -Sono felicissima di conoscerti Alexis!- sorride Sonia. -Ma che amore! Anche io lo sono..mio marito dovrebbe scendere a momenti, si sta preparando, intanto accomodati pure in salotto, Darcey le fai vedere tu dove?- Annuisco e insieme ci sediamo sul divano. Mia madre torna in cucina a preparare la cena. Il corpo di Sonia è teso, sempre più nervosa. -Ehi..calma, andrà benissimo- le prendo la mano leggermene tremante sorridendole. I suoi occhi sono lucidi, non credo di poter immaginare l’emozione di questo momento per lei. -Io non ce la faccio Darcey- mi confessa nervosa. -Tranquilla- le dico. Sentiamo dei passi provenire dalle nostre spalle, mio padre sta scendendo le scale.
Sonia’s pov
Non posso farcela. Sentiamo dei passi scendere le scale alle nostre spalle. Non ce la faccio, sono immobile, paralizzata. -Va tutto bene- mi sussurra Darcey all’orecchio. Annuisco e tremando mi alzo. Quando mi giro lui è lì, di fronte a me. Non posso crederci. Per anni avevo sognato di incontrarlo insieme alla sua band e adesso è qui di fronte a me. -Ciao, sono Harry, il padre di Darcey- mi tende la mano. Lo guardo stupita, immobile, raccogliendo non so quale coraggio stringo quella mano perfetta. -S-Sono..S-Sonia- balbetto. Sto per svenire, mi sorride sfoderando quella splendide fossette. Muoio. Sto per svenire e mi pizzicano gli occhi, lascio cadere una lacrima. -Cos’hai?- mi chiede preoccupato Harry. -Oh..niente- l’asciugo velocemente. -Ehm..papà Sonia è una vostra fan- esordisce Darcey sorridente. Mi dispiace solo che lei non possa capire il rapporto fra uno dei 1D e una directioner, non è solo “Una vostra Fan” è molto, molto di più.  A quel punto Harry capisce tutto. -Directioner?- domanda. -Crazy mofo- rispondo fiera cercando di ricompormi. Sorride. Faccio lo stesso.
Darcey’s pov
Dopo una quindicina di minuti il campanello suona. Nervosa vado ad aprire. La figura di Lou, per niente diversa dal solito, mi appare davanti. -Ciao- sorrido. -Ciao- finge dato che mio padre è dietro di noi con Sonia. Per lei è il secondo shock della serata. -Accomodati- dico. -Haz?- chiede Louis avvicinandosi a mio padre. -Lou- constata mio papà guardandolo con la delusione negli occhi. Cosa è successo fra quei due? Un imbarazzo crescente si fa spazio tra noi tre donne in quella stanza mentre sguardi intensi vengono scambiati tra mio padre e il mio ragazzo.
Louis’s pov
Non lo riconosco. Prima non mi avrebbe mai guardato in quel modo. Disprezzo, odio, rancore, tutto derivato dalle mie e sue debolezze. Vorrei abbracciarlo, in fondo è stato come mio fratello per anni e lo sarà sempre nonostante quello che è successo.
*FLASHBACK*
-Siete stati fantastici ragazzi!- esclama Alexis buttandosi tra le braccia di Harry. Lo stesso Perrie con Zayn, Danielle con Liam e Hanna con Niall. Solo lei mancava. La mia piccola e dolce Eleanor. Come al solito mi diressi nel nostro camerino, il concerto era appena finito e dopo le varie cazzate che avevamo fatto potevo andare finalmente a rilassarmi. Intendesi “Rilassarmi” : Fumare grammi di merda che mi permettono di alleviare il dolore. Mi avvio ma qualcuno mi viene dietro e mi ferma per un braccio. -Lou dove vuoi andare?- Oh, è lui. Il riccio. -Lasciami in pace Haz..vai dalla tua fidanzatina, tu che puoi- Faccio per girarmi ma mi ferma. -Basta Louis, non puoi continuare così per sempre. Ti fai solo male fumando quella roba!- Mi riprende. -Lasciami- sibilo a denti stretti alludendo alla sua mano che mi blocca il braccio. -No, non ti permetto di continuare così!- esclama. Ora mi incazzo. -Ah si!? E sentiamo tu che faresti se succedesse a te? Sentiamo?- sembra sorpreso. -Senti Lou..io non posso immaginare come stai ma non è così che devi affrontare questa cosa..- si calma. -Esatto! Tu non hai idea si cosa significa che la tua ragazza, la ragazza che ami, è morta in un cazzo di incidente stradale dal quale tu sei uscito e lei no!- Sbotto urlando. -E sai qual è la parte peggiore Harry? Lo sai? - grido fuori di me. -Che a guidare era il mio migliore amico ubriaco! E che quindi è tutta colpa sua!- Mi tappo la bocca un secondo dopo. Gli avevo appena dato la colpa della morte di Eleanor. Vedo i suoi occhi inumidirsi.
*FINE FLASHBACK*
Dopo quella sera me ne andai, partii la mattina presto e non mi rividero più fino ad oggi.

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Capitolo 10
*** Chapter Ten: The End ***


Eyes Blue Sky

Capitolo 10: “The End”
Louis’s pov
Mi tende la mano. Seriamente speravo in qualcosa di più? Che idiota. La stringo. 
Darcey’s pov
IL suono del campanello rompe il silenzio. Vado ad aprire la porta. -Jawaad?- chido sorpresa. -Dov’è!?- domanda furioso entrando. -Chi?- chiedo andandogli dietro. Con grande sorpresa di tutti si scaraventa addosso a Louis riempiendolo di pugni. Dal canto suo Lou risponde. Io cerco di separarli, come anche mio padre e mia madre. Tiro Jawaad da una parte sotto gli occhi di tutti. -Mi vuoi dire che diavolo ti prende!!?- gli urlo in faccia. -Cosa mi prende Darcey!? Pensi che non sappia che ti scopi questo coglione!?- grida indicando Lou e passandomi una copia di un giornale, con una foto in prima pagina da titolo “Louis Tomlinson e Darcey Styles, una coppia? Cosa dirà papà Harry?”-Cosa!?- ribatte mio padre strappandomi di mano il giornalino. -Sai una cosa Darcey? Sei una puttana!- urla ancora Jawaad prima di sbattere la porta e andarsene, lasciandomi con un ENORME problema.  In poco anche mio padre si scaraventa su Louis tirandogli un pugno. -Papà!- urlo isterica tentando di fermarlo. -No Darcey!- mi respinge. -Come hai potuto!?- continua ad urlare in faccia a Lou mentre mia madre mi trattiene. -Harry io…- farfuglia Lou. -Andiamo! Voglio sentire le tue spiegazioni stavolta!- lo incita mio padre a continuare, intanto io piango disperata. -…..La amo- finisce Louis. -Ah!- urla mio padre prima di tirargli un altro pugno. A quel punto mi libero da mia madre e corro tra le braccia di Louis buttandomici. -Non toccarla!- grida papà strattonandomi. Dal canto suo Sonia mi prende la mano e mi tira via. -Sonia..- la chiamo. -È meglio per te se stai qui-  mi dice  tirandomi in un angolo del salotto. Louis mi guarda sofferente. -Sai Lou..stavo davvero considerando l’idea di buttarci tutto alle spalle..la litigata, la band..la morte di El..volevo davvero ricominciare...- la rabbia nella voce di mio papà è tanta. -…Ma non sei cambiato. Sei sempre stato un bastardo- afferma mio padre. -Sai che non volevo dire quello che ho detto..sono cose vecchie.…e..non avevo intenzione di ferirti..quando ci siamo conosciuti non sapevo fosse tua figlia!-  cerca di giustificarsi Lou. -No, Lou..stavolta non te la perdono..vai via. Non farti vedere mai più!- dice papà indicando la porta. -No! Louis!- urlo staccandomi da Sonia. -Papà…io lo amo!- cerco di fermare lacrime. -Va in camera tua!- urla. Mentre Louis si avvia verso la porta io  vado da Sonia. -Raggiungilo e digli di aspettarmi, a mezza notte dietro  l’angolo-  le sussurro. -Certo..è meglio che vada- dice ad alta voce fingendo che io le abbia chiesto semplicemente di lascarci soli. Poco dopo salgo in camera mia. Sono le dieci, chiudo a chiave la porta e preparo un borsone con tutte le mie cose, ancora vestita mi infilo a letto.
00.03
Mezza notte e tre.  Guardo fuori dalla finestra. La sua auto sta parcheggiando nel vicolo. Servendomi dell’albero fuori dalla mia finestra mi calo giù e lo raggiungo. Salgo in macchina. -Mi dispiace tantissimo- dico buttandomi sulle sue labbra.  Osservo il suo viso, anche nel buio il vari lividi e spaccature si notano, moltissimo.
-Non è niente- dice. -Louis…sai che non possiamo restare qui..dove andremo?- chiedo. -Avevo pensato di tornare a Doncaster..ma devi venire con me-  Annuisco subito.
 
_*Quattro anni dopo*_
-Mamma?! Mamma?!- Avalon mi corre in contro. Mia figlia Avalon..ha tre anni. Non appena arrivati a Doncaster io e Louis, dopo un meraviglioso anno insieme abbiamo avuto Avalon. È bellissima. Ha gli occhi del padre..ma i ricci marroni del nonno. Infondo mi hanno sempre detto che io gli assomiglio molto. Da quella sera di quattro anni fa non ho più visto mio padre, ne mia madre, ne i miei zii. -Si piccola?- chiedo prendendola in braccio. -Mi metti anche il vestitino rosa in valigia?- chiede. Sono seduta sul suo letto a piegare i vestiti, partiamo per Natale. Torniamo a Londra. Forse tornare adesso sarà più facile. -Certo piccola- le sfioro il nasino con l’indice. -Amore?- mi chiama Lou entrando. -La macchina è carica, manca solo la valigia della piccola- mi informa. Gli sorrido passandogli la valigia. -Non ti sforzare- mi rimprovera. -Mamma, come chiameremo il nuovo fratellino?- mi chiede Avalon alzando le braccia per farsi tirare su. Prendendola le dico “Harry”. -Come il nonno?- chiede. -Si- le bacio una guancia. -E oggi andiamo dai nonni?-  sorrido annuendo. Entro un paio di mesi avrei avuto un altro piccolo Tomlinson in giro per casa e stavolta avrei voluto che le cose andassero bene, senza nascondermi. Vorrei vedere mia madre giocare con lui e con Avalon e vorrei vedere mio padre insegnarli a tagliare l’erba e accendere un camino, anche se è negato.
Circa mezz’ora dopo partimmo. E in poco arrivammo. Parcheggiammo davanti alla casa dei miei. Lou mi venne ad aprire la portiera e mi aiutò a scendere visto che secondo lui “date le mie condizioni non ero in grado di fare le cose da sola” Insomma, era un po’ troppo apprensivo.  Presi la mano di Avalon e mi avvicinai alla porta. -È qui che abitano i nonni?- chiese. Annuii andando verso il campanello. Suonai.
-Ciao papà- dissi aprendo la porta, la sorpresa era dipinta sul suo viso. -Darcey?- chiese abbracciandomi. Dietro di me, Lou con in braccio Avalon ci guardavano. -Tu sei il nonno?- chiese mia figlia. -Si piccola- annuii. Mio padre perse qualche lacrima guardando prima me poi Avalon. -Si….- affermò. -E sai che ti chiami Harry come il mio fratellino?- continuò la piccola indicando il mio pancione. -Davvero?- chiese papà. -Si- annuii.  -Entrate-  e entrammo, tutti erano lì. Zio Zayn e Zia Perrie, Zio Liam e Zia Dany, Zio Niall e Zia Hanna, e mia madre. -Mamma!- urlai abbracciandola. Presentammo Avalon e Harry a tutti. Scoprii anche che Jawaad e Irish si erano messi insieme.
-Louis- salutò mio padre. -Harry- salutò mio, ormai, marito. E finalmente dopo anni si riabbracciarono.
 



SAAAALVE
Scusate per il tremendo ritardo. SCUUUUUSATE.
eccoci all'ultimo capitolo. Recensioni?
GARZIE A: chi ha seguito, letto, recensito, aggiunto ai preferiti/ricordati. GRAZIE MILLE A TUTTE! Seguitemi su twitter o su intagram. Twitter: @CullenvivStyles
instagram: cullenviv
Un bacio xx
-Axx

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