Gli Strumenti Elementali

di Edi29
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ritorno a Magnolia ***
Capitolo 2: *** Spiegazioni - il libro magico ***
Capitolo 3: *** L'Ultima Sera in Gilda ***
Capitolo 4: *** L'Inizio del Viaggio ***
Capitolo 5: *** Scripta Manent ***
Capitolo 6: *** La Città di Henna ***



Capitolo 1
*** Ritorno a Magnolia ***


CAPITOLO I
Lunghi capelli biondi, come grano dorato in balìa del vento estivo, danzavano sotto l'orchestrazione di una calda corrente pomeridiana. Le tiepide gote si arrossavano in ogni istante in cui quella bocca disegnata da mano esperta cedeva al sorridere, in un modo così spontaneo e contagioso che nessuno spettatore avrebbe osato dire il contrario.
L'individuo alla destra della ragazza era il responsabile di quei sorrisi, ma sembrava non esser consapevole di quanta bellezza ci fosse accanto a lui. Il ragazzo aveva una figura slanciata e gambe affusolate che se risalite sarebbero potute sembrare infinite, sfociando però poi in un corpo asciutto e muscoloso, delimitato da spalle larghe e forti che infondevano sicurezza e protezione. Capelli neri come l'inchiostro e una pelle candida facevano poi da contorno a quel fisico atletico, messo fin troppo in mostra dai pochi indumenti indossati.
- Gray, sei di nuovo rimasto in mutande! - Urlò qualcuno alle loro spalle, sguaiando talmente tanto la voce da far sussultare i due ragazzi, più per il tono usato che per le parole dette.
Il moro non si porse nemmeno il problema dell'esser rimasto in mutande senza accorgersene, quasi come fosse un'abitudine, e anzi inveì contro la persona alle sue spalle, gettandoglisi addosso per dare il via ad una rissa pubblica e chiassosa. La ragazza parve rassegnata alla situazione, portando una mano di fronte al viso e mettendosi di lato sospirando. Non potè far altro che assistere alla scena, e notò come nessuno dei due ragazzi intendesse lasciar perdere quell'imbarazzante dimostrazione pubblica di infantile orgoglio maschile. Tra sè e sè ammise che effettivamente Gray e la sua mania di spogliarsi senza rendersene conto, aveva già creato disagi in passato e sicuramente non era una tra le cose più educate che si potessero fare, ma pensò che Natsu dal canto suo aveva ben poche ragioni per fare la predica a qualcun altro, considerando che non faceva altro che mangiare rumorosamente, esprimersi chiassosamente e distruggere qualunque oggetto gli fosse intorno non appena iniziava a fare qualsiasi cosa che lo coinvolgesse particolarmente.
I pensieri della ragazza furono bruscamente interrotti da una presenza che lei ben conosceva. Un'imponente presenza tanto forte quanto spaventosa. E improvvisamente anche i due ragazzi smisero di azzuffarsi.

Erza Scarlet si avvicinò ai ragazzi quasi come se si fosse materializzata all'improvviso e ai due parve di sentire il gelo farsi strada tra i tessuti della pelle, paralizzando i loro muscoli e giungendo fino al midollo delle loro ossa, divenute adesso cosi fragili e prossime alla frantumazione. Un colpo secco proveniente da un solo pugno chiuso della donna ed entrambi i ragazzi furono messi al tappeto, incapaci di rialzarsi da quella posizione di sottomissione.
- Forse dovresti provare a tenere questi due a bada, Lucy.- Erza si rivolse così alla ragazza con tono severo ed autoritario come era solita fare, mentre manteneva saldo quel suo nero sguardo profondo agli occhi color castano brillante della più giovane. Lucy riuscì solamente a fare un cenno col capo mentre la donna continuava il suo cammino verso la gilda. La guardò attraverso i biondi ciuffi della sua frangetta e non potè non notare come quel suo carattere fiero rendesse ancora più bella la figura della donna. Trasudava sicurezza e coraggio Erza, doti che le fornivano un aspetto regale ma pronto alla battaglia. E non era per l'armatura che portava sempre sul busto, e non era per la sua forza sovraumana, e non era per la velocità con cui venivano divulgate le sue imprese, ma era per il rispetto guadagnatosi che le persone sentivano il dovere di obbedirle e si fidavano di lei.

Lucy posò lo sguardo sui suoi amici, che adesso davano segno di volersi rialzare e rimandare le liti a più tardi.
- Arriverà il giorno in cui sconfiggerò anche Erza e voi tutti dovrete riconoscere la mia superiorità! Soprattutto tu, stupido Gray!- Natsu sbottò così mentre si erano lentamente incamminati per le strade della città di Magnolia, dirigendosi verso la gilda di Fairy Tail.
Gray non volle rispondere all'offesa quasi non calcolata di Natsu, sapendo che quella testa calda parlava spesso a sproposito e senza riflettere. Pensò anche che da una persona coi capelli a punta del colore più ridicolo che si potesse immaginare, non poteva certo aspettarsi grandi ragionamenti. Eppure Natsu era il suo migliore amico e certo questo non lo avrebbe ammesso mai ad alta voce, senza ben sapere se fosse per orgoglio o per paura di svelarsi troppo a fondo.

- Perchè non sei con Natsu e gli altri, Erza?- Domandò alla donna un buffo gatto blu con le ali appena questa entrò in gilda.
- Oh, loro arriveranno a momenti. Si sono fermati qualche momento per riflettere sulla loro condotta a dir poco imbarazzante.- Rispose con tono calmo e quasi soddifatto Erza, lasciando poi intendere alla strana creatura quel che era realmente accaduto. Del resto il gatto non si supì più di tanto, conoscendo bene Erza e sapendo che quest'ultima impartiva sempre lezioni di quel genere al suo amico Natsu, così irriverente ed irascibile.
- Erza, il Master avrebbe bisogno di parlarti in privato. Ha detto che è una faccenda delicata, perciò ti attende nel suo studio.- La candida voce venne subito riconosciuta da Erza. - Grazie Mira. Spero non si tratti di qualcosa di grave.- Rispose.

Mirajane, chiamata dagli amici semplicemente Mira, lavorava come cameriera in quel luogo, ma era anche un potente membro della gilda. All'apparenza era indifesa, intorno a lei veleggiava un'aura di dolcezza e gentilezza rendendola ancor più bella di quanto già non fosse. I suoi lunghi capelli bianchi riportavano alla mente la candida neve che si posava leggera sui campi negli inverni più freddi, dopo aver danzato seguendo i dolci movimenti di correnti d'aria pura. Gli occhi celesti non ricordavano però il freddo ghiaccio invernale, bensì il limpido e infinito cielo che solo nelle più belle giornate primaverili si poteva ammirare, rimanendo estasiati e senza fiato di fronte alla profondità di quel colore così omogeneo e così intenso, così irraggiungibile eppure così vicino.

Erza si affrettò salendo le scale per recarsi allo studio del Master, quando udì provenire da quella stanza altre voci oltre quella del suo superiore. - Senti vecchio, anche se son tuo nipote non vuol dire che puoi convocarmi quando ti pare per poi farmi aspettare così a lungo prima di sputare il rospo! Dimmi cosa vuoi! - - Pazienta ancora un pò Laxus, quante volte devo ripeterti che la mancanza di questa preziosissima dote sarà la tua rovina?- Rispose il Master alle parole di suo nipote, il potente mago dei fulmini Laxus. - Sinceramente scoccia un pò anche a me aspettare quel branco di marmocchi. Insomma, avrei avuto anche io il mio bel da fare questo pomeriggio!- Erza intuì dal tono roco e metallico della voce che doveva trattarsi di Gajil, il Dragon Slayer di ferro, chiedendosi spontaneamente tra sè e sè cosa potesse volere il Master da loro tre, i quali non avevano nulla che li accomunasse. Bussò alla porta ed entrò, trovando nella stanza con suo stupore anche Juvia la maga dell'acqua, che se ne stava compostamente seduta in silenzio il più in disparte possibile, le spalle contro il muro quasi come se volesse sprofondarcisi.
- Oh Erza ben arrivata! Ma non dovevano esserci anche Gray e Natsu con te?- Le domandò il Master. Erza si limitò a rispondere che erano rimasti indietro e che a breve sarebbero arrivati, ma la sua attenzione cadde sul volto del suo superiore. Erza riusciva sempre a decifrare al volo le situazioni, era abile nel comprendere cosa accadeva intorno a lei, ma quella volta il volto di Master Makarov non lasciò trapelare informazioni. La bocca era difficile da vedere già di per sè, nascosta dai folti baffi bianchi e i suoi occhi quella volta avevano una leggera nota di preoccupazione, alternata a scintille di determinazione e sicurezza. Erza ovviamente diede peso a quella nota di preoccupazione, chiedendosi quanto fosse grave la situazione se persino l'uomo più potente che lei conoscesse stesse provando quel sentimento.

- Happy, siamo tornati! E' stata dura vero sopportare la mia assenza per due giorni interi?- Urlò Natsu facendo irruzione nella gilda e rivolgendosi al gatto blu, nonchè suo fidato compagno d'avventure. - Aye! Meno male che siete tornati sani e salvi, credevo che Erza vi avesse conciato per le feste!- Rispose il gatto blu lanciandosi addosso al suo più caro amico. Era probabilmente la prima volta che Happy non andava in missione con Natsu, ma il cliente quella volta specificò sulla richiesta che non erano ammessi animali ai maghi che avrebbero accettato l'incarico, essendone lui allergico. Mentre Natsu raccontava all'amico gatto la sua ultima avventura, Lucy si diresse verso Levy, con cui aveva stretto un bel rapporto d'amicizia fin dai primi giorni. - Oh, Levy come sono felice di vederti! Devi sapere che questi due giorni son stati particolarmente stressanti visto che Erza, Natsu e Gray non facevano altro che combattere e battibeccare tra loro!- - Son contenta di vedere che stai bene, Lucy! Ma dopotutto sai come son fatti quei ragazzi, devi lasciare che si sfoghino a modo loro!- Replicò sorridente Levy mentre abbracciava l'amica, sinceramente felice che fosse tornata a casa in così poco tempo. Al contrario dei suoi compagni Gray andò dritto verso il bancone per ordinare da bere e magari riposarsi dopo il lungo viaggio fatto a piedi, per evitare che a quel seccatore di Natsu venisse la nausea a causa di un qualunque mezzo di trasporto.
Mirajane notò l'arrivo dei ragazzi e si affrettò a comunicare a Gray, mentre gli serviva un bicchiere d'acqua ghiacciata, che il Master aveva urgenza di parlare con loro e che li stava già aspettando nel suo sudio. - Sai per caso di cosa si tratta, Mira?- Le domandò il ragazzo. - A dire il vero non ne ho idea. Ma posso dirti che deve essere una cosa molto urgente, siccome ha convocato anche altri tra i membri più forti della gilda.- Nell'udire quella risposta Gray bevve tutto d'un sorso l'acqua che aveva ordinato, senza risentire della temperatura glaciale della bevanda e prese Natsu per il collo del suo gilet, trascinandolo a forza verso le scale che portavano al piano superiore. - Lasciami, stupido mutandaro!- Si lamentò il ragazzo rivolgendosi a Gray, il quale rispose con un insolito tono basso, senza darci una sfumatura precisa - Makarov vuole vederci urgentemente, altri membri son già nel suo studio.- A quelle parole Natsu si calmò e togliendosi dalla presa di Gray gli si affiancò e si indirizzarono verso la stanza del Master. - Aspettate, devo venire anche io con voi!- La squillante e timida voce di Wendy, loro compagna di gilda, raggiunse i due ragazzi e in un istante l'esile figura della ragazzina, ancora ansimante per la corsa fatta, si presentò alle loro spalle. - Mira mi ha appena comunicato che il Master ci aspetta- disse Wendy prendendo fiato - Mi ha anche detto che compresi noi tre, ora siamo tutti presenti.- Concluse con un sorriso la ragazzina dai lunghi capelli blu, muovendo ancora più curiosità all'interno di Natsu e Gray, che ora si domandavano sempre più insistentemente quale fosse questa urgenza per cui erano stati convocati.

Precipitandosi all'interno della stanza probabilmente senza nemmeno bussare, Natsu in un secondo sondò la situazione, ponendo specialmente l'attenzione sui presenti. Notò per prima Erza, che stava in piedi di fianco al Master, guardando proprio in direzione della porta con disappunto. Scorse con la coda dell'occhio Juvia, seduta composta sul divanetto a un lato dello studio. Principalmente notò l'imponente presenza di Laxus che stava appoggiato al muro a braccia conserte, con un'espressione irritata e seria, il che lo rendeva più spaventoso di quanto già non fosse. Infine percepì prima ancora di scorgerlo con lo sguardo, il fastidioso e pungente odore di metallo tipico di Gajil, il quale infatti sedeva su una sedia all'angolo della stanza, in modo scomposto e, se possibile, con lo sguardo ancora più irritato di quello di Laxus. A ruota entrarono anche Wendy e Gray il quale, mentre mentalmente faceva una conta dei presenti, ebbe anche il tempo di scorgere come lo sguardo di Juvia diventò sognante non appena notò la sua presenza. Lui si limitò a ruotare gli occhi al cielo sbuffando, e intanto chiuse definitivamente la porta per dare il via a quella riunione straordinaria.

Angolino dell'autrice
Ok, è la prima storia che pubblico! Ammetto di avere in mente un progetto un tantino ambizioso, ma spero che il continuo del racconto sia nell'interesse e nel gusto di qualcuno.. Gradirei molto sapere cosa ne pensate, accetto ogni tipo di pensiero / critica / consiglio, sicuramente ne terrei conto! Ciao e a prestissimo :)

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Capitolo 2
*** Spiegazioni - il libro magico ***


CAPITOLO II

- Ma dove sono finiti Natsu e Gray?- Chiese quasi sospirando Lucy, immaginandoli già a combinare guai da qualche parte.
 - Ehm, non dovrei parlartene Lucy, ma se prometti di mantenere il segreto ti racconterò ogni cosa che so a riguardo.- Le bisbigliò Levy con aria di circospezione incuriosendola ancora di più. La bionda annuì e Levy si alzò dalla panca su cui erano sedute, facendole cenno di seguirla. Una volta entrate nel retro del bar, tra casse di bibite d'ogni genere e botti di birra a non finire, le ragazze si sedettero in un angolo della stanza in cui la visibiltà scarseggiava, se non per quei pochi fasci di luce solare che penetravano attraverso le fessure della porta in legno che portava all'esterno.
- Pochi giorni fa - iniziò Levy - stavo compiendo una delle mie solite ricerche in biblioteca, quando mi capitò sotto gli occhi un antico volume le cui pagine erano colme di strani simboli. Ora, tu sai bene la mia passione per gli antichi linguaggi e gli studi che ho fatto su essi, avevo seriamente la convinzione di conoscere ogni tipo di alfabeto o scrittura, ma quella era diversa da tutte le altre.- Lucy ascoltava la ragazza con interesse, ma si domandò tra sè e sè come questo potesse avere a che fare con Natsu e Gray. Decise comunque di non interrompere l'amica, notando che questa non aveva più il sorridente volto di prima, bensì un'aria piuttosto seria e preoccupata. - Solamente la copertina aveva simboli riconoscibili, poichè su di essa vi erano alcuni disegni di fiamme, di nuvole con pioggia e fulmini e altri segni facilmente riconoscibili, ma non capendo il significato dei testi all'interno, consegnai il libro al Master.-
- Levy, so che sei qui! Devi assolutamente raggiungere il Master, sembra che le prime spiegazioni siano state date ai ragazzi!- La voce di Mirajane interruppe così bruscamente il racconto della ragazza, che sbiancò appena si rese conto di esser stata colta in flagrante mentre svelava a Lucy tutta la storia. - Dunque adesso Lucy sa tutto, eh?- Domandò in modo retorico e un pò seccato Mirajane.
- Ma no, veramente era appena all'inizio della storia e ancora non mi ha detto niente che...-
- Niente scuse Lucy, ormai io certe cose le capisco al volo! Ora forza, andate entrambe dal Master o si infurierà ancora di più!- Ribattè Mirajane tornando a sorridere come sempre e spingendo entrambe le ragazze fuori dalla stanza, conducendole su per le scale.
Una volta di fronte alla porta, le due ragazze si guardarono con fare rassegnato, sospirarono e prendendo un pò di coraggio entrarono nella stanza.

- Oh, ecco Levy! Forza forza, racconta cosa siamo riusciti a tradurre in questi due giorni!- Con queste parole Master Makarov constrinse la ragazza ad avanzare all'interno della grande e luminosa stanza, lasciandole un posto proprio di fianco a lui. Lucy si stupì del fatto che nessuno avesse commentato la sua presenza, quasi come se fosse diventata invisibile e non sapeva se esserne offesa oppure se sentirsi sollevata per aver forse evitato guai col Master.
- Sì, ecco...- disse timidamente Levy - Inizialmente il Master percepì una strana aura provenire da quel libro e quindi cominciammo a tradurlo immediatamente. Pare che il libro venne scritto centinaia e centinaia di anni fa da un alchimista di nome William Stone, il cui lavoro consisteva nello sperimentare le forze degli elementi mediante la magia più pura e spesso ciò portava alla creazione di oggetti magici.-
- Oggetti magici tipo quel flauto colmo di magia nera che abbiamo distrutto tempo fa?- Domandò impazientemente Natsu.
- Ehm no Natsu - riprese Levy - Stone non creava oggetti di magia nera, o perlomeno non era il suo scopo. In quei tempi così remoti non esistevano restrizioni che limitassero l'uso di certi tipi di magia, o leggi che delineassero quali incantesimi fossero proibiti e quali no. In questo modo i maghi del tempo erano liberi di praticare in qualunque modo le loro capacità magiche, senza conoscere cosa fosse per il bene o per il male, cosa fosse giusto o cosa fosse sbagliato.-
- Lascia perdere ragazzina - ringhiò sogghignando Laxus - Quest'imbranato di Natsu non sta capendo una sola parola di quello che stai dicendo!-
- Come ti permetti?! Vuoi forse fare a botte qui ora e subito?!- Natsu non fece in tempo ad alzarsi per andare alla carica verso Laxus, che una scia di capelli scarlatti lo raggiunse e lo inchiodò alla sedia su cui era conficcando una spada nel legno passando attraverso ai vestiti del ragazzo. - Ora puoi continuare, Levy. Natsu si è messo comodo per ascoltare meglio il tuo racconto.- Disse Erza, come se non fosse successo niente, tornando lentamente al suo posto e lasciando Natsu con gli occhi sbarrati e la pelle diventata fredda e ancor più bianca per la paura.
Levy, una volta sciolto quel nodo alla gola provocato dall'imponenza di Erza, si schiarì la voce e proseguì - Stone comunque riuscì a dar vita ad oggetti potentissimi, ma essendo un uomo intelligente e cauto realizzò che le sue creazioni sarebbero potute finire in mani sbagliate generando addirittura la fine del mondo. Era famoso all'epoca, poichè la sua magia si basava sulla pura energia ed era in grado di potenziare qualunque cosa che avesse linfa vitale al suo interno. La sua fama attirò gli sguardi di persone che bramavano il potere e Stone comprese che gli oggetti da lui creati erano stati un errore.-
- Quindi cosa fece ragazzina, li distrusse? Non dirmi che ho perso il mio prezioso pomeriggio per una favola da bambini o ancora peggio per una leggenda!- Stavolta fu Laxus quello impaziente e siccome nessuno avrebbe osato punirlo per la sua irruenza, Levy si ammutolì.

- L'impazienza sarà veramente la tua fine, Laxus - Disse Makarov - Ma se davvero ti importa, Stone non distrusse quegli oggetti perchè si rese perfettamente conto che distruggerli avrebbe significato provocare la più grande esplosione delle ultime ere. Infatti quegli oggetti racchiudevano sì la sua magia pura, ma contenevano anche l'essenza primaria degli elementi naturali. La storia insegna che l'uomo non deve manipolare la Natura per provare a dominarla. L'uomo non deve manipolare la Natura e i suoi elementi semplicemente perchè non ha possibilità di farlo, perchè per quanto possa provare finirà sempre per soccombere ad essi. Ma Stone era molto potente, e decise di donare ancor più linfa magica ai suoi strumenti, gliene donò talmente tanta che questi presero vita.-
- Presero vita?! Come possono degli oggetti prendere vita, parlare e camminare?!- Sbottò Natsu, mordendosi immediatamente il labbro per aver interrotto il Master e per essersi guadagnato nuovamente gli occhi furiosi di Erza.
- Figliolo - continuò Makarov senza perdere la pazienza - Prendere vita non vuol dire camminare o respirare. Prendere vita significa semplicemente avere una propria volontà, e Stone questo lo sapeva. Una volta donata loro la volontà gli bastò disegnare un cerchio magico, chiudere gli occhi e iniziare a comunicare con loro, percependone i pensieri e i desideri. Sentì che non erano strumenti malvagi, ma pur sempre strumenti e comprese che per quanto etereo potesse essere lo spirito di quegli oggetti, sarebbero stati usati secondo i voleri del loro padrone. Decise dunque di stipulare con loro una sorta di contratto, sigillandoli in un limbo magico per i secoli futuri ed usando come lucchetto questo libro trovato da Levy.-

Il Master fece una pausa osservando gli sguardi dei ragazzi nella stanza e notò che Natsu, Laxus, Gajil e Gray avevano un'aria piuttosto confusa e interrogativa. Sospirando, continuò la storia - Il primo capitolo del libro raccontava la storia così come ve l'abbiamo narrata. Stone parlava della sua vita e dei suoi esperimenti, delle sue creazioni, dei suoi dubbi e della sua decisione. Non potendo garantire l'eterna sigillazione dei suoi strumenti, Stone compì su se stesso un potente incantesimo in cui pose il proprio volere all'interno di questo libro. Osservandolo noterete questa pietra viola incastonata sulla copertina, è da qui che ho percepito quell'aura e capendo che non si trattava di magia nera ho permesso che fuoriuscisse un pò di potere proprio da quest'ametista. Questo potere fuoriuscì sotto forma di scia e dopo aver tracciato nell'aria le parole "Elemental Instruments" diventò come polvere per posarsi poi sugli esterrefatti visi di me e di Levy. Questo ci diede la capacità di leggere le prime pagine, permettendoci di capire e di decifrare i simboli con cui Stone stesso scrisse questo libro, il libro degli Strumenti Elementali.-
- Scusi Master - disse Erza approfittando del silenzio che si era venuto a creare - Ma se questi strumenti degli elementi son stati sigillati fino ad oggi, come è possibile che il libro sia giunto nella nostra biblioteca rimanendo all'oscurità del mondo intero per anche tutti i secoli precedenti alla fondazione di Fairy Tail?-
- A questo posso rispondere io - cominciò Levy - Le nostre capacità di traduzione dopo un pò svanirono e pensando che non fosse saggio rilasciare altro potere magico dal libro iniziammo a svolgere ricerche su altri volumi di storia, alchemia e magie antiche. Trovammo qualche accenno a William Stone su un libro di leggende alchemiche, e in quel volume era spiegato che il figlio dell'alchemista entrò nella stanza del padre, e vide un libro e oggetti strani sollevarsi dalla scrivania per poi dissolversi nel nulla. Quel che rimase sulla scrivania era una lettera al figlio, in cui William dava il suo addio, per poi scrivere queste parole come Post Scriptum: " Solo ai meritevoli del mio volere comparirò sotto la mia nuova forma e a loro sarà dato il compito di salvare il mondo assorbendo il mio creato. Poichè il vincolo mi lega alle mie creazioni, una volta che sarò tornato io torneranno anche loro". La storia fu presto dimenticata perchè il Paese pensò a una fuga dell'alchimista, per fuggire ai debiti e alle responsabilità e questo è il motivo per cui nessuno mai si interessò al libro degli strumenti elementali!-
- So che cominciate a capire ragazzi - disse il Master - Nel suo Post Scriptum al figlio Stone spiega esattamente ciò che sta succedendo ora. Il libro in cui è racchiuso il suo volere, ovvero la sua nuova forma, è comparso in Fairy Tail e di conseguenza gli Strumenti degli elementi sono comparsi in giro per il mondo e spetta a noi impedire che questi vengano usati da chiunque, ma c'è anche il rischio che questi potenti oggetti esplodano da soli, visto il tempo che hanno trascorso in un limbo magico, rimanendo latenti.-
- Insomma Nonnetto! Sarò anche lento ma non ho capito cosa vorresti da noi!- Urlò Natsu.
- Natsu eppure è molto semplice - rispose Erza - Gli oggetti creati da Stone sono formati da pura magia unita all'essenza degli elementi naturali ! Quindi se è compito di Fairy Tail salvare il mondo trovando questi oggetti, chi sarebbe più indicato se non proprio potenti maghi degli elementi?!-
- Esatto ragazzi - riprese il Master - Io e Levy siamo riusciti a tradurre ancora un pò del libro mentre il potere di comprendere ci stava abbandonando. Ho fatto in tempo a trascrivere un pezzo molto interessante che sarebbe anche il motivo per cui ho convocato proprio voi: " Gli inarrestabili strumenti che ho creato sono parte stessa del mondo e dell'elemento stesso di cui hanno il cuore. Immaginate ora un vento impetuoso i cui fendenti tagliano l'atmosefra a metà, muovendo le onde del mare che violentemente distruggono tutto quello su cui s'abbattono. Le nubi nere si caricano di elettricità, partorendo la scarica di un fulmine così brutalmente da far gridare il cielo. I minerali ferrei a terra attirano l'elettricità a sè, conducendola altrove e rimanendo illesi. Tutto il resto prende fuoco, e fiamme insaziabili divorano ogni cosa eccetto il più puro dei ghiacci che muta forma ma non muore mai." Questo ragazzi miei, a mio avviso significa solamente che gli strumenti creati hanno a che fare con Aria, Acqua, Fulmine, Metallo, Fuoco e Ghiaccio ed è per questo che devo affidarvi questo incarico, e per far sì che abbiate un aiuto consistente Erza verrà con voi.-

Non una voce si alzò dopo le parole del Master. Tutti avevano compreso, nessuno sapeva cosa lo avrebbe atteso. Con sorpresa di Makarov, i Dragon Slayer Laxus e Gajil non si stavano lamentando rifiutando l'incarico, ma sembravano piuttosto concentrati sul da farsi. Notò anche il fiero viso di Erza riempirsi di coraggio piuttosto che di preoccupazione. Juvia abbandonò lo sguardo impassibile e profondo che aveva solitamente e diventò più sicuro. Natsu fremeva già dalla voglia di partire considerando il fuoco che gli bruciava negli occhi e Gray non era da meno, quasi sorridendo di fronte all'ignoto di questa nuova avventura. Il Master guardò con fare paterno la piccola Wendy, il cui viso aveva sempre quella piccola nota di timore, ma che lei sapeva tramutare in coraggio e questo era rassicurante. Makarov si soffermò qualche attimo sugli occhi castani di Lucy, la quale non sapeva come rispondere a quello sguardo scrutatore.
Passò un secondo, un istante.
Poi il Master realizzò.
- LUCY!!!! COSA CI FAI QUI?!-

Angolino dell'autrice
Chiedo scusa, so bene che questo capitolo è un pò pesantino! Ma si sa, ci son sempre quelle parti della storia in cui bisogna spiegare la situazione e in fin dei conti non succede nulla.. Però io ci sto prendendo gusto a scrivere questa nuovissima avventura per i ragazzi di Fairy Tail.. Spero che qualcuno la stia seguendo :) Ciao, a presto!!

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Capitolo 3
*** L'Ultima Sera in Gilda ***


CAPITOLO III

Lucy sedeva su una sedia al centro della stanza come se avesse dovuto sottoporsi a un severo interrogatorio e conseguente punizione mentre gli altri ragazzi che erano in quel luogo stavano uno per uno uscendo dalla porta.
"Se non avete niente in contrario partirete domattina ragazzi, in modo da prepararvi al meglio questa sera. Ora per favore lasciatemi solo con Lucy" Disse il Master pochi istanti prima e la ragazza non potè far altro che rimanere col capo chino e iniziò a sfregarsi le mani sulle braccia quasi come se quel freddo che sentiva a causa della paura fosse causato invece da una qualche corrente esterna.

- Ehm, Master - disse Lucy per togliersi di dosso l'insistente sguardo impassibile di Makarov - Non sono entrata nella stanza per origliare. Ero con Levy quando Mira è venuta a chiamarla e ha obbligato anche a me ad entrare..-
- Sai Lucy - la interruppe all'improvviso Makarov - da ragazzo avevo un gruppo di fidatissimi amici che mi sostenevano sempre e senza remore. Io ovviamente facevo lo stesso per loro e posso dirti con sicurezza qui e ora che mai una volta mi son pentito di aver sacrificato qualcosa di mio per il loro bene.- La ragazza lo guardava con un'aria incerta, non capiva bene dove volesse andare a parare con quel discorso.
- Questa volta le persone a cui tieni di più saranno impegnate in una battaglia quasi impossibile, poichè non conosciamo i nemici e gli ostacoli che si presenteranno. L'ignoto è la minaccia maggiore per l'essere umano e io, per esperienza, posso assicurarti che quando si hanno accanto gli amici veri si ha almeno una certezza in quel buio più totale. Non tanto la certezza di dove si stia andando o di che cosa ci si possa trovare di fronte, perchè l'ignoto e il buio questo lo rendono impossibile. La certezza di cui ti sto parlando Lucy, è la certezza di vincere e di riuscire nell'impresa. I legami forti servono proprio a dare questa fiducia, e gli ostacoli diventano dettagli, e il buio non fa più così paura.- Il Master indugiò prima di continuare il discorso, notando che Lucy stava cominciando a capire.
- Ero molto indeciso sul da farsi, volevo mandare in questa missione difficile solo i diretti interessati. Certo Erza è una maga di altissimo livello e credo fortemente in lei, questo mi ha spinta a sceglierla per la missione pur non essendo maga degli elementi. Ma ora sento di poter chiederlo direttamente a te, Lucy, e so che sceglierai basandoti sul rapporto che hai coi tuoi amici, sapendo che insieme date il meglio di voi ma considerando anche il pericolo che potrebbe nascere da questa missione, io non discuterò la tua scelta. Quindi, Lucy, desideri andare in missione con gli altri, sfidando l'ignoto?-
La ragazza socchiuse appena gli occhi e respirò profondamente. Nella sua mente scorreva veloce il racconto di Levy, ripensò al discorso del Master. Aprì gli occhi e un sorriso appena accennato le dipinse il volto, facendole brillare lo sguardo.

I ragazzi scoprirono neanche un'ora dopo che quando il Master parlava di "prepararsi al meglio per il mattino successivo" non intendeva certo allenamenti dell'ultimo minuto o improvvisi ritiri spirituali per riflettere.
Il grande prato che circondava la gilda era ora ricoperto di enormi tavoli di legno che abbondavano di ampi vassoi colmi di cibi deliziosi. Piccoli falò erano stati accesi qua e là mentre uno più grande degli altri nasceva al centro di uno spiazzo libero ed attorno ad esso erano state sistemate panche in modo circolare. Mossi dal vento c'erano festoni colorati il cui filo dorato andava da albero ad albero, per arrivare poi alla gilda stessa, che per l'occasione era stata adornata a regola d'arte. Il sottofondo di musica allegra e il meraviglioso cielo stellato di quella sera rendevano l'atmosfera perfetta per una festa che si prospettava la più bella di sempre.Nessuno pensava a quella come una festa d'addio o a qualcosa di malinconico, Fairy Tail era famosa per la spensieratezza e la voglia di divertirsi dei suoi maghi.

Un bancone allestito accanto all'albero più grande di tutti era la meta preferita di molti dei maghi, e mentre Cana Alberona sfidava chiunque a una gara di bevute scolandosi quella che probabilmente era la seconda o terza botte di birra, c'era anche chi preferiva festeggiare in solitudine.
Laxus infatti non amava paricolarmente le feste, ma si divertiva nel guardare quei mocciosi dei suoi compagni di gilda superare il limite e combinare casini sotto il naso di un'esasperata Erza che tentava di correr dietro a quei disgraziati rimanendone però, non si sa come, sempre coinvolta.
Stavolta Natsu stava cercando di mangiarsi di nascosto le fiamme dei falò che erano stati creati appositamente per la festa, mentre una timida Wendy tentava di fermarlo semplicemente con le parole.
- Povera ragazzina fiduciosa, non hai speranze- pensò fra sè e sè il Dragon Slayer dei fulmini, il quale rise di gusto quando vide Erza arrivare alle spalle di Natsu, conoscendo già il finale di quella divertente scenetta.
Dopo aver bevuto un altro sorso dal suo boccale rimase per un attimo stupito nel vedere quell'idiota di Gray correre urlando, ma non come se stesse inseguendo qualcuno, piuttosto come se stesse scappando da qualcosa. Essendo una scena difficile da vedere, Laxus cercò incuriosito il fattore da cui Gray scappava e non impiegò molto a trovarlo visto che Juvia, agitando le braccia al cielo e travolgendo chiunque si trovasse di fronte correva nella stessa direzione del ragazzo urlando - Gray-sama!! Juvia vuole solo bere qualcosa con te!!-
- Quello non ci sa proprio fare con le donne, eh? Però se le cerca, si toglie sempre i vestiti in presenza di Juvia! Non che mi importi...- Gajil interruppe così i pensieri di Laxus, il quale non si era nemmeno accorto che il Dragon Slayer del ferro gli si era seduto accanto e gli stava porgendo un altro boccale di birra.
- Tsk, dopotutto è un imbranato cronico.- Disse Laxus accettando senza complimenti il boccale che gli era stato offerto.
- Ho una proposta da farti per questa sera.- Disse Gajil a Laxus, provocando a quest'ultimo un'espressione interrogativa.
Gajil non stava sogghignando e non stava dando possibilità a Laxus di capire le sue intenzioni, tanto che quet'ultimo corrugò la fronte, alzò il sopracciglio destro e appoggiando il boccale sul tavolo gli fece cenno col capo come per dargli il permesso di continuare.
- Siccome so per certo che non alzeremo il culo da questi sgabelli per tutta la sera - cominciò Gajil - ti propongo di starcene qui a bere insieme ad oltranza mentre guardiamo quel branco di coglioni fare casino.
- Laxus ghignò all'istante, vedendo per la prima volta quanto quel rozzo Dragon Slayer che gli stava accanto fosse così simile a lui e gli rispose
- Accetto, ma se Salamander mi passa vicino lo fulmino.- Gajil replicò con un ghigno e dopo aver brindato per dare il via al loro concetto di festa, iniziarono a bere e a seguire con lo sguardo quelli che dal mattino successivo sarebbero diventati loro compagni di viaggio.

Il Master se ne stava seduto su un tavolo a pochi metri dal bancone a braccia conserte e con gli occhi chiusi. A qualcuno che non lo conoscesse sarebbe potuto apparire penserioso, ma il rossore sulle guance e i boccali vuoti intorno a lui davano ben poche possibilità di errore a chi invece sapeva come era solito comportarsi il Nonnetto.
Happy volò verso di lui seguito dagli altri due gatti alati della gilda, Panther Lily e Charle. Lo scossero un pò per svegliarlo e quando il Master aprì gli occhi si trovò davanti il muso triste di Happy, che lo guardava con gli occhioni sgranati come per supplicarlo di qualcosa e non fece in tempo a realizzare quest'immagine che il gatto nero Panther Lily, gli disse in modo diretto - Master, la prego, ci dia il permesso di accompagnare i nostri amici in missione! Sicuramente le nostre doti di volo potranno essere utili!-
Makarov non ebbe un attimo per comporre mentalmente una frase di senso compiuto che la gatta bianca Charle intervenì subito - E poi Master io non posso lasciare Wendy da sola in una situazione del genere! Ho promesso che l'avrei sempre protetta a costo anche della mia vita!-
Il Nonnetto stava per schiudere la bocca, nel tentativo di dire qualche parola senza lasciarsi impastare troppo la voce dall'alcol, quando venne interrotto dalla voce di Happy, che tra i sighiozzi di pianto mal celati gli disse - Per favore....Master....mi lasci andare....con Natsu! Non voglio....che ci separi!-  
Il Master mandò giù quel poco di saliva che aveva in bocca e sbattendo gli occhi un paio di volte osservò i tre gatti e gli sfuggì una sonora risata.
Agli interrogativi sguardi dei suoi interlocutori Makarov rispose - Ma certo ragazzi miei! Una cosa che ho ben capito è che la forza della mia gilda sta nei legami che si son creati all'interno! E adesso forza, FESTEGGIAMO SENZA SOSTA!!- I tre gatti, contenti come non mai, volarono subito dai rispettivi padroni informandoli della novità.

Niente potè più gravare sull'umore dei maghi quella sera, nemmeno su quello di Juvia che finalmente aveva convinto il suo Gray a bere qualcosa in sua compagnia. Gray era bravo a non darlo a vedere, ma un occhio esperto poteva notare come ogni tanto al ragazzo sfuggisse uno sguardo diverso dal solito nei confronti della ragazza, o semplicemente un leggero rossore sul viso quando lei si stringeva a lui. Ma il ghiaccio più duro, si sa, è difficile da sciogliere, e questo lo sapeva bene anche Juvia, che
non si sarebbe mai arresa.

- Natsu.. - sussurrò Lucy all'amico, strappandolo per un momento ai balli scatenati a cui si stava abbandonando.
- Ehi, Lucy! Hai una faccia strana!- le disse col suo solito tatto.
- Volevo dirti che il Master mi ha chiesto se volessi unirmi a voi nella missione e io ho accettato.-
- Ma è grandioso Lucy! Insieme diamo il meglio di noi!- Le rispose sorridendo genuinamente Natsu.
In risposta la ragazza accennò un sorriso, ma abbassò lo sguardo e si morse il labbro inferiore portandosi una mano al viso e si spostò una ciocca di biondi capelli dietro l'orecchio. Natsu la osservò e forse per la prima volta in vita sua fu certo di aver capito cosa preoccupava la ragazza.
Sorrise Natsu, questa volta più dolcemente. Allungando una mano la poggiò delicatamente al viso di Lucy come per accarezzarla e lei non potè far altro che riallacciare il suo sguardo agli occhi sicuri di lui.
- Andrà tutto bene finchè ci sarò io a proteggerti, Lucy.-
Il cuore le tremò e improvvisamente quell'unica certezza le diede risposta a tutte le domande e a tutti i dubbi che celava dietro a quello sguardo finalmente scomparso. Un abbraccio caldo e spontaneo, senza nemmeno il bisogno di parlare, fu il modo per sigillare dentro Lucy quella certezza. Un ultimo sguardo per poi tornare alla festa insieme a tutti gli altri, i loro amici nonchè la loro famiglia.
Con quella gioia e quella carica, si sentirono pronti per la nuova avventura che li aspettava e che con fiducia andavano ad affrontare.

Angolino dell'autrice
Mi piacciono sempre moltissimo le feste pre-partenza e tutti quegli avvenimenti che sanno al contempo sia di felicità sia di tristezza perchè ti permettono sempre di realizzare interiormente qualcosa di profondo e sincero! Il prossimo capitolo sarà l'inizio dell'intricato viaggio.. Spero di uscirne sana e salva :) Alla prossima allora, se vi va ditemi cosa ne pensate :) Ciao!!

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Capitolo 4
*** L'Inizio del Viaggio ***


CAPITOLO IV

Il sole filtrava timidamente tra le leggere tende rosa pallido e si andava a posare sopra alle stropicciate coperte azzurre sotto cui Lucy stava ancora beatamente dormendo. Nei sogni della ragazza erano protagoniste le avventure passate coi suoi amici negli ultimi anni, i paesaggi erano sempre soleggiati, verdi prati o infiniti cieli sereni, a volte macchiati da qualche nuvola passeggera. D'improvviso su quell'infinita distesa di campi e fiori piombò un'atmosfera tetra, finchè il buio non inghiottì ogni cosa. Un sussulto e Lucy si svegliò così, col respiro affannato e un senso d'ansia nel cuore. "Era solo un sogno" pensò la ragazza, e guardando la sveglia sul suo comodino realizzò di essere in netto anticipo per la partenza. "Già, la partenza.." Lucy ripensò all'abbraccio caldo di Natsu e non potè far altro che arrossire appena, portandosi delicatamente un pugno chiuso al petto quando sentì il cuore irregolarizzare i propri battiti. Continuando a sorridere, si fece una doccia e preparò il borsone per il viaggio ponendovi all'interno solo lo stretto necessario. Indossò una canottiera blu che le lasciava scoperto l'ombelico e si infilò un paio di shorts in jeans colorandoli con una cintura rossa. Entrò nei suoi stivali preferiti, alti fin sotto al ginocchio e al contrario di come si potesse pensare, comodi sia per correre sia per saltare, resistenti a tutto. Con le sue chiavi degli Spiriti Stellari legate alla cintura, raccolse il borsone e diede un ultimo sguardo alla stanza, chiedendosi quanto tempo sarebbe passato prima del suo ritorno. Chiuse la porta di casa e scese in strada assaporando l'aria mattutina che nonostante la stagione estiva, a quell'ora era fresca e energizzante.
- Lucy-san!- Urlò una voce.
- Lucy-san, aspettami!- Juvia le stava correndo incontro salutandola con un braccio rivolto verso l'alto e un sorriso in volto. Gli azzurri capelli della maga dell'acqua fluttuavano nell'aria proprio come fanno le dolci onde e la sua pelle chiara contrastava con essi proprio come i granelli delle bianche spiagge paradisiache fanno col mare.
- Buongiorno Juvia, anche tu così mattiniera?- La salutò Lucy sorridendole.
- Juvia non è riuscita a dormire granchè pensando di dover andare in missione con Gray-sama. Così Juvia ha pensato di fare una passeggiata mattutina e adesso stava andando alla gilda.- Si affrettò a spiegare la ragazza parlando come suo solito in terza persona, una particolarità che Lucy trovava divertente.

Così le due ragazze si incamminarono insieme verso Fairy Tail, trovandovi all'interno un'indaffaratissima Levy che maneggiava con il libro di Stone, una cartina geografica ed una radio sintonizzata sulla stazione dei notiziari.
- Oh, ragazze!- disse Levy non appena si accorse di non esser sola - Credo di aver un indizio sul possibile luogo in cui si trova uno degli strumenti. A breve dovrebbero arrivare tutti, così io e il Master vi diremo come proseguire.-
In mezz'ora arrivarono anche gli altri, per primi Makarov e Erza seguiti da Wendy e Charle. Quando anche Natsu e Happy, per ultimi, giunsero alla gilda Levy iniziò con le spiegazioni.
- Non avendo informazioni su possibili luoghi in cui gli strumenti son comparsi, io e il Master abbiamo provato a usare altri metodi per scoprirli. Ebbene conoscete tutti il deserto di Kah giusto? Ecco, i notiziari parlano di piogge continue e violente proprio in questa zona da un paio di giorni. Abbiamo motivi per pensare che lo strumento dell'acqua si trovi qui, ragazzi.-
- Cosa c'è di strano se piove da qualche giorno in questo posto qua scusate?- Brontolò Natsu.
- Perchè è un deserto, cervello bruciato! E nei deserti non piove!-
- Cerchi guai così di prima mattina, ghiacciolo?-
Una scarica di fulmini piombò su Natsu e Gray, senza dar nemmeno loro il tempo di dire un'altra sillaba.
- Bene allora è da lì che cominceremo. Come faremo per le prossime mete?- Chiese Laxus subito dopo aver messo a tacere i due ragazzi.
- Io e Levy ci occuperemo proprio di questo durante il vostro viaggio. Faremo in modo di comunicarvi le nostre scoperte usando il potere telepatico di Warren, voi mi raccomando state all'erta.-
- Master, se il primo elemento fosse davvero quello di Juvia, cosa succederà una volta arrivati?- Gli domandò la maga dell'acqua, un pò preoccupata.
- Cara Juvia, non lo posso sapere. Io ho fiducia in voi e nella vostra forza, se collaborerete andrà tutto bene. E ora forza, partite o perderemo altro tempo prezioso.-
Il Master così salutò i suoi ragazzi e Levy abbracciò forte Lucy raccomandandole prudenza. Una piccola lacrima scese quasi all'unisono sul viso delle due ragazze, che si guardarono con un sorriso prima di separarsi.

Laxus ed Erza erano i primi della fila, mentre dietro di loro Natsu e Gajil facevano discorsi insensati riguardo alla potenza dei draghi finendo non si sa come a parlare dei cibi più buoni che avessero mai assaggiato. A chiudere la fila c'erano Wendy e Lucy, le più intimorite di questo viaggio, che si incoraggiavano a vicenda parlando delle già numerose avventure che avevano affrontato. Di fronte alle due ragazze c'erano Gray e Juvia, pensierosa per esser la prima del gruppo a dover affrontare il proprio elemento.
- Sai, io credo davvero in quello che ha detto il Nonnetto, se lavoreremo insieme nessuno di noi si farà del male.- Disse Gray alla ragazza, vedendola per la prima volta da quando l'aveva conosciuta così assente e distaccata.
- Sei molto forte, Juvia. Devi solo aver più fiducia in tutto quel che fai.- Continuò poi il ragazzo, stavolta sussurrandole queste parole per non rischiare che qualcun altro lo sentisse parlar così.
Juvia si emozionò nel sentire il respiro di Gray così vicino al suo orecchio nel momento in cui le sussurrò quelle parole, riportandole la determinazione negli occhi, il sorriso sulle labbra e un inevitabile rossore su tutto il viso.
- Prenderemo una veicolo magico in questo luogo, ragazzi. Il deserto di Kah è a mezz'ora di distanza se troveremo un mezzo abbastanza veloce.- Disse Erza controllando la mappa che Levy le aveva lasciato.
Natsu tentò di ribattere, considerando la nausea che gli era provocata dai mezzi di trasporto, ma come al solito non potè far cambiare idea a Erza che aveva già programmato per filo e per segno il loro viaggio.

Era pomeriggio inoltrato quando salirono tutti su una grande carrozza e Laxus si offrì volontario per guidare il mezzo con la propria magia.
- Ho una capacità magica maggiore di tutti voi messi insieme - fu la motivazione che diede Laxus - con il mio potere alla guida arriveremo al deserto in poco tempo.-
Dato che risentire dei mezzi di trasporto era una caratteristica dei Dragon Slayer, Wendy utilizzò i suoi poteri sui tre ragazzi, per far sì che non soffrissero troppo durante il viaggio e poi partirono.
- Perchè su di te i mezzi di trasporto non fanno effetto, Wendy?- Domandò Happy incuriosito alla ragazza.
- Beh, credo che sia perchè io in me risiede quel potere che ha la capacità di dare sollievo a Natsu-san e agli altri, perciò mi dà già una sorta di protezione interiore. Non saprei, Happy, non mi son mai posta questa domanda!- Gli rispose Wendy sorridendo e sentendosi un pò speciale per quella capacità che lei aveva.
Il viaggio fu tranquillo e i ragazzi si comportarono come se stessero andando in una delle tante missioni a cui avevano partecipato in passato. Persino Lucy riusciva a essere calma e sorridente chiacchierando coi suoi amici, che la facevano ridere e divertire come al solito.
Gajil se ne stava in disparte, ogni tanto guardando come il suo fidato Panther Lily si divertisse in mezzo agli altri, ma non si sforzò di imitarlo o capirlo poichè nonostante l'incantesimo di Wendy il suo fisico non era nella migliore delle forme.
- Ehi, ragazzi- disse Laxus con voce profonda - Il deserto dovrebbe essere quel luogo nero davanti a noi!-
Tutti volsero lo sguardo nella direzione indicata da Laxus e videro nuvole grigie incredibilmente accavallate l'una sull'altra, coprendo totalmente anche il più potente fascio di luce solare. Da quelle nuvole cadeva una quantità d'acqua impressionante, rendendo impossibile vedervi attraverso. Più si avvicinarono e più constatarono la grandezza di quel fenomeno. Si fermarono a pochi metri da quel muro di pioggia, increduli e allibiti di fronte a tanta forza e nessuno osava avicinarsi.

Juvia stava dietro alle spalle di Gray, che, come tutti gli altri, percepiva nell'atmosfera un potere particolare come quello che si percepisce di fronte al più grande dei pericoli. Il ragazzo teneva Juvia dietro di sè come per proteggerla, ma nonostante lei apprezzasse questa piccola attenzione di Gray, si scostò da lui sentendo una fortissima attrazione verso quella pioggia. Andò verso le gocce d'acqua come se ne fosse ipnotizzata e allungò una mano in direzione del suo elemento. Gajil le afferrò il braccio, bloccandola nel suo intento.
- Sei sicura? Non mi convince quest'acqua.- Le disse il Dragon Slayer del ferro.
Juvia non rispose, lo guardò con quei suoi profondi ed infiniti occhi blu che parlavano per lei. Determinazione, sicurezza e anche un pò di disappunto per quel tentativo di fermarla erano quello che Gajil lesse in essi. Le lasciò la presa, rimanendole comunque accanto.
La ragazza allungò la mano e riuscì a toccare quella pioggia, facendosela scorrere lungo il palmo, lasciando che qualche goccia le risalisse il braccio fino al gomito. Un brivido le corse lungo la schiena, voltò lentamente il viso verso quello dei compagni guardandoli uno per uno ed indugiò sullo sguardo che le sarebbe mancato più di tutti. Gray aveva gli occhi più belli che lei avesse mai visto, erano di un colore indefinito che ad un osservatore poco attento sarebbero potuti sembrare scuri, ma Juvia si era persa infinite volte dentro quelle iridi variopinte. Un blu scuro faceva da base, come fossero un invito ad annegarcisi, mentre riflessi più chiari tra il grigio e l'azzurro ghiaccio si potevano notare alla luce del giorno, rendendo lo sguardo del ragazzo più freddo e pungente. Juvia ci vedeva però un mare di dolcezza in quegli occhi, e riemergendone disse con voce sicura - E' qui quello che stiamo cercando. E' qui.-

Gray impallidì mentre il resto del gruppo fece per allungarsi verso Juvia per allontanarla da quelle gocce, ma nel tempo di un battito di cuore la ragazza chiuse gli occhi e diventò lei stessa acqua, venendo risucchiata da quella pioggia alle sue spalle. Rimasero tutti di sasso, Lucy e Wendy urlarono il nome dell'amica, Natsu tentò di lanciarsi all'interno del muro di pioggia mentre Erza riuscì a fermarlo in tempo tenendolo per un braccio, i tre gatti rimasero a bocca aperta e cercarono dall'alto spiragli tra quelle gocce, non trovandole. Laxus fermò Gajil, che stava imitando Natsu nel tentativo di gettarsi nel punto in cui Juvia era scomparsa. Gray era immobile, freddo e pallido come il suo elemento, non avrebbe mai scordato lo sguardo che Juvia gli regalò prima di scomparire. Avrebbe potuto giurare d'aver visto della tristezza negli occhi della ragazza, avrebbe potuto giurare d'aver visto in quelle stesse iridi blu un oceano prima di diventare realmente acqua, avrebbe potuto giurare d'aver percepito una richiesta d'aiuto nell'ultmo sguardo di lei. E sicuramente non si sarebbe tirato indietro ora che Juvia aveva bisogno di lui.

Angolino dell'autrice
Ecco finalmente l'inizio del viaggio.. A me Juvia piace tantissimo, se rileggo quest'ultima parte mi viene un pò di tristezza a dire il vero! Spero che questa primissima parte del viaggio non risulti noiosa, non volevo far comparire subito uno degli oggetti magici, capitemi :) A prestissimo con il continuo della storia, spero vi stia interessando! Ah, e per le più romantiche, non preoccupatevi.. Ho in serbo molte idee :)
Ciao a tutti :)

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Capitolo 5
*** Scripta Manent ***


CAPITOLO V

Schiuse lentamente gli occhi, ma non trovò nessun sottile fascio di luce ad accoglierla. Tutto intorno a lei era scuro, non poteva dire però che fosse un luogo silenzioso poichè c'era come un'eco ovattata in lontananza. Mosse una mano, e il movimento le parve lento e impercettibile. I sensi l'avevano abbandonata per qualche istante, o forse per delle ore, ma adesso non riusciva a capire in che luogo si trovasse. Fluttuava Juvia, fluttuava come se ciò che la circondava fosse il nulla. Non vi era il terreno in quel luogo, non c'era luce e non c'erano suoni. Sorprendentemente Juvia si trovò a suo agio in quel nulla così calmo, tanto che cominciò a muoversi lentamente come per ispezionare quel luogo senza porsi troppe domande sui suoi amici o sulla stranezza di quella situazione. Le gambe e le braccia compivano movimenti ampi e lenti, tanto che a Juvia sembrò di nuotare nelle profondità dell'oceano. Non capì per quanto continuò a fare quei lenti movimenti poichè anche la concezione del tempo era distorta in quel luogo, e non aveva una direzione precisa in cui andare quindi si lasciò guidare dall'istinto e dalla curiosità, sentendo come delle vibrazioni che ogni tanto la chiamavano a sè.

Gray guardò per qualche istante le lacrime che scendevano dagli occhi di Lucy e di Wendy, percepì che anche Erza stava soffrendo e la vide in difficoltà. Lei che di solito riusciva a trovare una soluzione per tutto, lei che manteneva sempre una condotta fiera e battagliera stavolta non aveva la più pallida idea su come avrebbero dovuto comportarsi. Natsu discuteva con Gajil su quanto sarebbe stato utile lanciare le sue fiamme contro quella pioggia mentre Laxus gli stava spiegando che non sarebbe servito  niente, urlandogli contro. Gray strinse una mano in un pugno e istintivamente provò a fare l'unica cosa che gli venisse in mente.
- ICE MAKE SHIELD!- Urlò, e lanciò in alto nel cielo la sua magia in direzione del muro di pioggia. Le gocce d'acqua iniziarono a congelarsi una per una a metri d'altezza rispetto al terreno, unendosi in un gigantesco scudo di ghiaccio spesso almeno un metro.
- Sembra una buona idea. E' come un grande ombrello.- Disse Gajil continuando a guardare il ghiaccio che cresceva a dismisura fino a toccare il terreno, formando una cupola dentro cui erano già stati inglobati tutti i maghi.
- Questo per un pò dovrebbe......bastare....- Disse Gray prima di sentire le forze venirgli meno e cadere al suolo.
Wendy intervenne subito - Ecco, tra qualche minuto le sue energie torneranno da lui e si sentirà meglio. Hai fatto un ottimo lavoro Gray, ora riposa un pò.-
- Propongo di dividerci per cercare Juvia più velocemente, il ghiaccio non durerà a lungo vista la potenza di quella pioggia.- Sentenziò Laxus.
Erza si rialzò e decise che non c'era tempo per rimanere lì ed indugiare ancora, quindi riprese in mano le redini della situazione. - Io andrò con Laxus e useremo la carrozza. Natsu, Happy e Lucy, voi prenderete Gray e sarete un secondo gruppo. Wendy, Charle, Gajil e Lily formerete un terzo gruppo. In questo modo le nostre abilità e la nostra forza saranno bilanciate.-
- Io e te insieme siamo almeno dieci volte più forti di tutti loro messi insieme, Erza.- Constatò Laxus con un ghigno tutt'altro che scherzoso, tendente più che altro al superbo.
- La forza non sta solo nel potere magico, lo sai bene.- Replicò Erza, per poi salire sopra alla carrozza magica.
Natsu prese Gray sulle proprie spalle e con Lucy al suo fianco e Happy che volava sopra le loro teste salutò il resto del gruppo, cominciando a dirigersi verso destra.
Wendy rivolse il suo sguardo verso Gajil, il quale ricambiava ma con un'occhiata piuttosto scocciata. - Perchè sono io quello che deve badare alla ragazzina?!- Domandò sbuffando e ringhiando il Dragon Slayer del ferro.
- Guarda che Wendy sa essere molto forte e ha capacità utilissime in battaglia!- Gli ribattè Charle, vedendo che la sua padroncina aveva già gli occhi lucidi per le lacrime.
- Andiamo, Gajil. Sai bene anche tu che Wendy se la sa sempre cavare bene negli scontri.- Aggiunse Lily.
- Va bene, va bene. Dopotutto Erza sostiene che siamo una squadra forte. Ora sbrighiamoci, non vorrei che il ghiaccio di Gray durasse meno del previsto.- Gajil concluse così, prendendo Wendy per un braccio e trascinandola dietro di sè iniziando a correre verso la parte sinistra di quel luogo distrutto dalla pioggia violenta degli ultimi giorni.
Laxus si sedette accanto ad Erza lasciando a lei la guida del veicolo e partirono anche loro in quel territorio reso inospitale dalle insistenti piogge. Tutti i maghi avevano in mente solo il pensiero di ritrovare Juvia, con la certezza che lei sarebbe stata bene e che niente avrebbe impedito loro di trovare lo strumento elementale.

Aveva percorso quel nulla per molto tempo, Juvia, e adesso le vibrazioni che prima percepiva soltanto le sembravano più insistenti e più forti. Le sembrò ad un tratto di sentire un respiro, una presenza. Juvia andò in direzione di quella sensazione, finchè non intravide un'ombra anch'essa fluttuante come lei.
- Chi sei, tu?- Chiese Juvia mostrando tutto il coraggio che poteva.
L'ombra lontana sembrò muoversi verso la ragazza come per andarle incontro, mostrandosi.
- Il mio nome è Vea. Piacere di conoscerti finalmente, Juvia-sama.- Quella voce parlò così e la maga dell'acqua rimase senza parole di fronte alla creatura che aveva di fronte. Capelli talmente dorati da sembrare bianchi emanavano luce propria, mentre due occhi azzurro chiaro donavano dolcezza a quel candido viso. Sull'affusolato collo della ragazza cadeva una collana argentata con un ciondolo a forma di stella e lunghi guanti bianchi le avvolgevano le braccia. Al posto di gambe umane quella creatura possedeva una lunga coda azzurra come le sirene che avevano riempito i racconti che Juvia leggeva da bambina, e non ne fu spaventata.
- C-come sai il mio nome? Dove ci troviamo?- Domandò confusa Juvia.
- Conosco il tuo nome perchè ti aspetto da molto, moltissimo tempo Juvia-sama. Al momento siamo in un luogo che non esiste sul vostro mondo. Noi siamo all'interno dello Scripta Manent.- Rispose tranquillamente la sirena.
- Juvia è confusa.- Ribattè la maga di Fairy Tail aggrottando le sopracciglia.
- Risolverò tutti i tuoi dubbi se mi seguirai, Juvia-sama. Ho molte cose di cui parlarti.- Così dicendo, la sirena convinse Juvia a seguirla in quel luogo che la ragazza credeva sconfinato, e poi riprese con le spiegazioni. - Io sono lo spirito e la volontà dello Strumento Elementale dell'acqua creato da William ormai molti secoli fa. Al momento noi ci troviamo all'interno di questo stesso strumento, che si chiama appunto Scripta Manent. Non siamo sulla terra, non siamo nemmeno in un altro mondo. Siamo in uno spazio metafisico e forse addirittura inesistente, anche se il fatto che tu sia giunta sin qui dovrebbe renderlo in qualche modo esistente, non trovi?- Domandò a Juvia la sirena, guardandola sorridente e senza curarsi delle preoccupazioni della ragazza.
- Io devo tornare dai miei amici.- Rispose Juvia, sembrando ignorare le informazioni che la sirena le aveva appena dato.
Vea non rispose, e allungò il braccio in direzione di una fioca luce, indicando a Juvia quel luogo per farle capire che era lì che erano dirette.
- Juvia-sama, conosco il tuo nome perchè ognuno di noi spiriti sa da sempre l'identità del mago con cui avrebbe dovuto congiungersi una volta giunto il tempo. L'unico pericolo che può esserci in questo ricongiungimento è che il mago e l'elemento abbiano un legame tale da essere confusi, e in questi casi è il mago ad essere assorbito dallo Strumento anzichè il contrario. Allora dimmi, come hai fatto a trovare lo Scripta Manent?-
La maga dell'acqua indugiò davanti alle parole della sirena, per poi perdere la calma. - Juvia non ha trovato nessuno Strumento Elementale ancora, Juvia non sa nemmeno che forma abbia! Juvia era coi suoi amici davanti a quella strana pioggia e allungando la mano l'ha toccata per poi diventare lei stessa acqua!-
- Oh, capisco...- la interruppe Vea - Dunque lo Strumento deve essere finito in un luogo inospitale ed ha creato condizioni migliori per poter sopravvivere. Non c'è acqua da queste parti, vero?-
Juvia non voleva più rimanere in quella situazione, l'indifferenza con cui quella sirena le parlava la agitavano a dismisura. Guardò il sorriso beato di Vea e ne fu irritata. Avrebbe voluto rispondere malamente allo spirito dello Strumento Elementale, ma la sua attenzione venne attirata da ciò che era custodito all'interno di quella luce verso cui erano andate e che ora le circondava. Juvia sicuramente non si aspettava di trovare una stanza in mezzo a tutto quel nulla. Un grande ed ovale specchio si trovava nel centro di quel luogo, attirando la curiosità della maga dell'acqua.
- Quello è una sorta di portale con cui riusciremo a vedere i tuoi amici, Juvia-sama. Scoprirai che in questo luogo sono possibili anche le cose che credi impossibili, allo stesso modo in cui io e te possiamo fluttuare possono succedere anche un'infinità di altri strani fenomeni. E' questo il potere dello Scripta Manent, perchè dopotutto l'acqua non ha forma e, come lei è in continua mutazione, allora anche tutto il resto può modificarsi, dipende solo dalla forza di volontà.-

Juvia si concentrò sul quel portale al centro della stanza e gradualmente apparve la figura di Natsu, sulle cui spalle c'era Gray ancora privo di sensi. La ragazza non si resse in piedi vedendo il mago del ghiaccio in quelle condizioni e subito pensò al peggio, ma sentì poi la voce di Lucy - Speriamo che Gray si possa riprendere al più presto, Natsu! Il consumo di magia a volte può indebolire il fisico in modo drastico.- Juvia fu sollevata nel sentire quelle parole e vide che i due amici con Gray sulle spalle e Happy in volo dietro di loro stavano correndo in mezzo a del fango e a un paesaggio che si estendeva a perdita d'occhio.
- Che fine hanno fatto gli altri? E in che luogo stanno correndo Natsu-san e Lucy-san?- Domandò preoccupata Juvia.
- Questo portale, così come tutto ciò che è in questo luogo, è la risposta ai tuoi voleri Juvia-sama. Perciò il portale ti mostra solo chi realmente tu vuoi vedere. Tieni molto a quel ragazzo, immagino! Beh, è carino davvero!- Disse Vea, con un sorriso amichevole nei confronti di Juvia.

La maga dell'acqua dovette fare un profondo respiro per poter reprimere il nervosismo che l'ottimismo della sirena le stava provocando. Cominciando a capire come funzionasse quel portale, si concentrò profondamente e cercò di impegnare tutta se stessa nel desiderio di voler vedere il viso di Erza, abbandonando il pensiero di Gray. Ed ecco che pian piano in quel portale comparvero i rossi capelli della sua compagna di gilda, e quando l'immagine diventò più nitida scorse Laxus al suo fianco, seduti entrambi sul veicolo col quale arrivarono in quel deserto. Anche nel caso di Erza e del Dragon Slayer dei fulmini, il luogo che li circondava era colmo di fango e non vi era altro se non il nulla intorno a loro.

Juvia ripose le sue ultime speranze nei compagni rimasti, così si concentrò intensamente e la sua mente si liberò d'ogni immagine per far spazio a lunghi capelli corvini, uno sguardo rosso sangue e ad un corpo possente e muscoloso il cui solo pensiero avrebbe fatto tremare di terrore chiunque al mondo, ma non lei, che ormai conosceva da troppo tempo Gajil per vederlo come un essere malvagio. Piano piano comparve nel portale il viso del Dragon Slayer del ferro, il quale stava trascinando dietro di sè un'esausta Wendy.
- Le farai del male se continui a tirarla in quel modo!- Charle rimproverò così Gajil, mentre Wendy non si lamentava sapendo che sarebbe stata molto più lenta se nessuno l'avesse trascinata dietro sè. D'un tratto Gajil si fermò di colpo e lasciò il braccio della ragazza. Videro che qualche metro dinnanzi a loro la natura cambiava, formando un piccolo lago circondato da pochi minuscoli cepugli verdi.
- Ma che diavolo...?- Gajil rimase senza parole, mentre come tutti gli altri si chiedeva tra sè e sè come fosse possibile che un lago e della vegetazione potessero essere in quello che fino a due giorni prima era un deserto.
Lily avanzò per primo, facendo cenno agli altri di proseguire. - Al centro di questo lago c'è qualcosa, ma non riesco a capire cosa sia perchè è sommerso!- Disse il piccolo gatto nero. I compagni lo raggiunsero e Gajil decise di allungare il suo braccio tramutato in ferro per provar a toccare quella che per ora era solo un'ombra. Una volta constatato che non era pericoloso toccare quell'oggetto, il Drago d'Acciaio si aiutò con anche l'altro braccio e sollevò ciò che aveva trovato portandolo a riva.
- Un.... libro?- Chiese Wendy mentre tutti gli altri osservavano immobili l'oggetto che avevano di fronte.

- Guarda Juvia-sama! Ci hanno trovato!- Esordì allegramente Vea. - Quello è lo Scripta Manent, è ciò dentro a cui siamo rinchiuse!- Juvia sgranò gli occhi e diede un altro sguardo al portale. Il potente Strumento dell'acqua era quindi quel libro? Osservò la copertina bianca e leggera del piccolo volume su cui c'era scritto qualcosa in azzurro, ma non le sembrò un oggetto così pericoloso e misterioso.
- E adesso che hanno trovato lo Strumento Elementale, cosa succederà?- Domandò Juvia alla sirena, temendo di dover rimanere all'interno del libro troppo a lungo.
- Se usato da maghi che non sono i legittimi proprietari, qualunque Strumento creato da William funzionerà ugualmente, ma con anche conseguenze gravi e pesanti d'ogni genere. Devi sapere che ogni Strumento possiede uno spirito come me ed è proprio a seconda delle inclinazioni dello spirito che lo Strumento sarà più o meno governabile, più o meno facile da trovare. Io per tua fortuna ci tenevo molto ad essere trovata e salvata Juvia-sama. Ed è per questo che lo Scripta Manent stesso ha fatto in modo di essere trovato da voi il più presto possibile. Altri Strumenti cercheranno di liberarsi dal vincolo che li lega al patto con William e si faranno trovare dalle persone sbagliate, oppure vi renderanno la loro ricerca pericolosissima o addirittura impossibile. Se i tuoi amici riusciranno a farti tornare tra loro sarò molto contenta d'aiutarti nelle tue imprese, Juvia-sama.- Così le parlò Vea, e Juvia impallidì.
- Vuoi dire che forse Juvia non potrà tornare da Gray-sama?!- Gridò spaventata la maga dell'acqua, riportando i suoi pensieri al ragazzo a cui era legata e facendo dunque cambiare di nuovo l'immagine sul portale.

- Ci siamo per caso persi, Natsu?- Disse Gray, che aveva riacquisito le forze e ora camminava al fianco del Drago di Fuoco.
- Non c'era una direzione precisa da seguire, sai? E poi guarda! Là in lontananza vedo qualche sagoma!- Rispose Natsu all'amico, cominciando a correre lasciandosi alle spalle Lucy, Gray e Happy che rassegnati iniziarono a seguirlo.
Con loro immensa sorpresa trovarono Gajil tra piccoli cespugli verdi e con un libro bianco in mano, circondato da Wendy, Charle e Lily.
- Natsu-san! Tu e il resto del gruppo non dovevate perlustrare un'altra zona?- Domandò Wendy sussultando per la sorpresa.
- E' che...ecco, diciamo che abbiamo preso un'altra direzione!- Arrancò con qualche scusa Natsu. - Piuttosto, da quando ti interessi ai libri testa di ferro?-
Gajil si limitò a sbuffare per il modo in cui l'aveva chiamato l'irruente Drago di Fuoco e spiegò come avevano trovato quel libro, le cui pagine però erano bianche, spiegando anche che la cosa più strana era che nonostante l'avessero pescato dal mezzo del lago, il volume fosse completamente asciutto.
Lucy d'un tratto si illuminò - Ragazzi, questo libro sembra contenere una grande magia, e dato che non sappiamo che forma abbiano i diversi Strumenti forse questo è proprio uno di loro! E forse io so chi potrebbe darci una risposta!-
- Chi Lucy? Chi?- Domandò impaziente Natsu mentre l'amica prendeva in mano una delle sue chiavi d'oro per poi chiamare il suo spirito direttamente all'interno del lago - Apriti, Portale della Portatrice d'Acqua! Aquarius!!-

A quelle parole Vea sembrò impazzire dalla gioia, mentre Juvia non capiva il perchè.
- Juvia-sama! La tua amica possiede la chiave per richiamare Aquarius seriamente? Perchè se così fosse saresti salva! - iniziò a parlare con entusiasmo la sirena - Sia io sia Aquarius siamo due spiriti d'acqua e possediamo un potere che può metterci brevemente in contatto. Se in quell'esatto momento riuscirai a mostrarti ai tuoi amici utilizzando la tua volontà e il desiderio più puro di almeno uno di loro sarà tirarti fuori da qui, allora il libro dovrà piegarsi al vostro volere lasciandoti libera!- A quelle parole Juvia non potè far altro che sorridere, finalmente, tornando a guardare le immagini di quel portale.

Appena evocata Aquarius si rivolse a Lucy con la solita aria minacciosa, poi si fermò percependo nell'aria qualcosa di familiare. - Ehi, ragazzina!- Disse rivolgendosi alla sua padrona - Per caso c'è qualche altro spirito nei dintorni oltre a me?-
- Ehm, no ecco - tentò di spiegare Lucy - Ti ho chiamata per sapere se potevi dirmi se questo oggetto è strettamente legato al tuo elemento.-
Vedendo quel libro bianco e percependo provenire da esso un'energia ben conosciuta, Aquarius sgranò gli occhi, sorridendo come mai Lucy le aveva mai visto fare.
- Ma questo è lo Scripta Manent! Racchiusa qui dentro c'è Vea, lo spirito dell'acqua. Come mai hai questo libro, ragazzina?- Domandò Aquarius a Lucy.
- E' compito mio e dei nostri amici trovare tutti gli oggetti degli elementi a dire il vero. Ma abbiamo trovato questo libro cercando Juvia, scomparsa diventando acqua sotto i nostri occhi.-
Ricordandosi perfettamente di Juvia, maga dell'acqua, Aquarius capì immediatamente la situazione e disse a tutto il gruppo - La vostra amica è stata assorbita dall'oggetto che state tenendo in mano proprio in questo momento. Al suo interno Vea l'avrà sicuramente già trovata e probabilmente ora sanno cosa sta succedendo qui poichè io e lo spirito dell'acqua abbiamo uno stretto legame. Ora, due spiriti affini possono creare un contatto diretto per qualche momento e se in quel lasso di tempo desidererete con ogni fibra del vostro essere di riavere qui fra voi la vostra amica, questo dovrebbe bastare a farla tornare.-
Le facce stupite e sorprese dei cinque maghi e dei tre exceed furono la risposta a quelle parole. Solo il tempo di realizzare ciò che lo Spirito Stellare aveva appena detto, per poi accettare che quella fosse l'unica soluzione per salvare Juvia. Erano tutti pronti per cogliere il momento giusto di quel breve contatto che ci sarebbe stato tra i due spiriti, quando ecco delle piccole gocce di pioggia cominciare a cadere lenti e sottili sulle teste dei maghi di Fairy Tail. In un istante capirono che il ghiaccio stava velocemente cedendo e decisero che quello era l'unico momento che avrebbero avuto.

Aquarius distese le braccia in avanti ed alzò le mani puntando i palmi verso il libro, mentre Vea faceva lo stesso puntando però verso il portale. Entrambi gli Spiriti rilasciarono il loro potere sottoforma di luce turchese ed improvvisamente le pagine del libro cominciarono a sfogliarsi, fermandosi quando il volume rimase aperto nella metà esatta. Gocce di pioggia sempre più insistenti cadevano sugli occhi chiusi dei maghi e degli exceed, il cui unico pensiero era il nome della loro compagna. Le pagine bianche del libro iniziarono a tingersi di una luce intensa, mentre il contatto tra i due Spiriti era al culmine. Con gli occhi aperti e felici, Aquarius e Vea si salutarono nel tempo di un sorriso, mentre Juvia guardava i suoi compagni dal portale allungando le braccia nella loro direzione per essere portata in salvo.
- Juvia vuole tornare da voi, amici. Juvia vuole tornare da te, Gray-sama.- La maga dell'acqua riuscì solamente a sussurrare questa frase, con un tono talmente fiebile che nemmeno Vea la sentì.

La pioggia ormai stava cominciando a cadere violentemente sul terreno e quel contatto, iniziato solamente dieci secondi fa, stava già per concludersi. I maghi ripetevano ossessionatamente il nome di Juvia nelle loro menti, quando in un istante il cuore di uno di essi fu raggiunto da una supplica. Quella voce che sussurrava così dolcemente e così disperatamente il suo nome lo spinse ad aprire gli occhi e a gettarsi sul libro. Infilando un braccio dentro la luce sprigionata da quelle pagine, Gray afferrò la mano tesa di Juvia e la tirò verso di lui con tutta la forza che aveva. Il contatto tra i due Spiriti finì nel momento esatto in cui la maga dell'acqua finì tra le braccia di Gray, piangendo dalla felicità per esser riuscita ad uscire da quel libro.
Gray la stringeva forte a sè e mascherando perfettamente sotto la forte pioggia tutta la preoccupazione che fino a un istante prima aveva provato e all'orecchio le sussurrò con voce calda ed accogliente - Te l'avevo detto che insieme ce l'avremmo fatta, Juvia. Ora ti prego, non te ne andare mai più.-

Angolino dell'autrice
Ciao! Allora, io tengo molto a questo capitolo.. Volevo che fosse ben spiegato nei dettagli, volevo che Vea fosse descritta bene e volevo che si capisse che in questo caso non ci sono stati scontri diretti o battaglie proprio perchè lo spirito dell'acqua ha voluto così.. Quindi colgo l'occasione per anticipare che ogni contesto ed aventura sarà un pò diversa in base all'elemento protagonista :) Ecco, spero comunque d'aver soddisfatto la curiosità lasciata con la fine del quarto capitolo con questo finale invece a mio parere bellissimo.. Eh, le romantiche sognatrici come me capiranno!
Alla prossima allora, giuro sarà al più presto :) Ciao!

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Capitolo 6
*** La Città di Henna ***


CAPITOLO VI

La pioggia iniziò a riversarsi imperterrita sul terreno e sulle teste dei maghi di Fairy Tail. Juvia era appena stata salvata e non riusciva a staccarsi dall'abbraccio del suo Gray, mentre il resto dei suoi amici cominciarono uno per uno ad aprire gli occhi e a capire la situazione. I visi preoccupati e le espressioni tristi lasciarono spazio ai sorrisi più sinceri e alla gioia che adesso provavano. Natsu e Happy non si curarono minimamente dell'abbraccio che Juvia stava ricevendo da Gray e le si lanciarono addosso mostrandole quanto fossero felici di vederla sana e salva. A quel punto allora anche Lucy e Wendy, asciugandosi una piccola lacrima di gioia, la abbracciarono impetuosamente, sentendo dissolversi tutto il peso della preoccupazione che avevano provato. Mentre Charle e Lily sorridevano contenti a mezz'aria, Gajil teneva fissi i suoi occhi rossi sulla scena che aveva di fronte e se ne guardò bene dal parteciparvi. Sebbene Juvia fosse la persona che lo conosceva da più tempo e sicuramente meglio di tutti, lui non era in nessun caso il tipo da smancerie o abbracci. Ammise tra sè e sè di aver provato una forte preoccupazione durante il tempo in cui Juvia era scomparsa e realizzò che non conosceva l'esatto termine per definire quello che provò nel veder la ragazza svanire davanti ai suoi occhi, ma sicuramente era felice di vederla tra loro e si lasciò scappare una strana smorfia che la maga dell'acqua, incrociando il suo viso per un istante, definì come un sorriso a cui lei ricambiò ben più platealmente.

- Grazie Aquarius! - Disse poi Juvia rivolgendosi allo Spirito Stellare appena prima che questa chiuse il portale sparendo definitivamente.
- Non ci far caso - disse Lucy - Aquarius è fatta così, ma son certa che è felice di vedere che sei salva.-
- Scusate non c'è modo di fermare questa pioggia ora che abbiamo lo Strumento Elementale?- Domandò irritata Charle mentre tentava di coprirsi la testa sotto le ali del povero Happy.
- Giusto, come funziona Juvia?! Aaah come sono curioso!- Aggiunse un agitatissimo Natsu, che non faceva altro che girare intorno a quel piccolo libro dalle pagine bianche.
- Juvia ancora non lo sa - spiegò la maga dell'acqua - Vea ha detto che ha a che fare con la volontà e col potere di cambiare le cose, ma non ha spiegato di più! Forse Juvia dovrebbe scriverci qualcosa sopra.-
- Credo che nessuno abbia penna e inchiostro al momento, Juvia.- Le disse Lucy con un piccolo sorriso sul volto.
Juvia allora prese in mano il libricino chiuso e provò ad analizzarlo meglio. Sulla copertina il titolo "Scripta Manent" era scritto in azzurro e il tratto era irregolare ed in rilievo, alla vista sembrava una scia d'acqua ad aver tracciato quelle due parole e in fondo, non sarebbe stato nemmeno così strano.

Juvia sfiorò appena quelle parole azzurre e una voce uscì direttamente dal libro. - Juvia-sama! Hai già scoperto come contattarmi dunque?- La maga dell'acqua capì subito che si trattava di Vea, e non sapeva se esserne felice o meno, soprattutto perchè quella voce sembrava non essere captata dagli altri suoi compagni che continuavano a parlare tra loro di quanto fosse stato intenso il contatto tra i due Spiriti pochi istanti fa.
- Non preoccuparti, non sei impazzita! Lo Spirito dell'Elemento può comunicare solamente con il mago legato ad esso! Allora, ti ho visto abbracciata a quel ragazzo cosa credi?- Juvia immaginò il fastidioso sorrisetto supponente sul viso che la sirena doveva avere nel pronunciare quella frase e arrossì violentemente, realizzando però in tempo che solo lei poteva sentire la voce di Vea.
- Come funziona questo oggetto, Vea?- Domandò sottovoce Juvia, cercando di soffocare l'imbarazzo che stava ancora dandole vampate di calore.
- Ah, mi son scordata completamente di dirtelo, è vero! - notò Vea divertita - Dunque, per prima cosa devi sigillare il tuo legame tra te e il libro, in modo che questo smetta di agire per proprio volere e cominci a rispettare il tuo. Per farlo ti basterà scrivere il tuo nome sulla copertina, sotto al titolo. Il potere del libro è particolare a dire il vero, e deve essere usato con molta cautela! Per adesso pensa a sigillare il vostro legame, di modo che la pioggia possa cessare. Il resto te lo spiegherò un'altra volta, d'accordo? Il nostro contatto non può durare ancora a lungo purtroppo..-
- Ma noi non abbiamo nulla con cui poter scrivere al momento, Vea!- La interruppe immediatamente la maga dell'acqua.
- Sicuramente il tuo potere sarà più che utile, Juvia-sama.- Rispose dolcemente la sirena, un istante prima che il contatto finisse.

- Juvia, tutto bene?- Le domandò Lucy vedendola assorta nei suoi pensieri.
- Sì, Lucy. Juvia vuole provare a fare una cosa.- Le rispose la maga dell'acqua.

Juvia teneva il libro con la mano sinistra, mentre la destra era chiusa in un pugno stretto. La pioggia che aveva sciolto il ghiaccio di Gray ormai cadeva forte e inarrestabile, mentre quel luogo ricominciava a coprirsi di fango e di freddo. Juvia puntò l'indice destro contro la copertina del libro e rilasciando acqua e potere magico da quello stesso dito, cominciò a muovere la mano come se stesse impugnando una penna. "Juvia Loxar" furono le parole che la maga tracciò sulla bianca copertina prima che una luce accecante avvolse tutti i presenti. Sotto il meravigliato sguardo dei compagni Juvia si sollevò da terra e stavolta fu il libro stesso a diventare acqua per poi unirsi al petto della maga, la quale assorbì l'oggetto e tutto il suo potere. La luce diminuì velocemente e i piedi di Juvia toccarono di nuovo il suolo mentre la pioggia cessò di cadere.

- Hai visto quella luce, Laxus?- Domandò agitata Erza al Dragon Slayer dei fulmini.
- Certo che l'ho vista, ha smesso anche di piovere. Cerchiamo gli altri?- Le rispose Laxus.
Senza dire una parola Erza invertì direzione e decise di andare verso l'origine di quella luce, sperando con tutto il cuore che i suoi amici stessero bene. A tutta velocità, ignorando i lamenti di Laxus, Erza raggiunse la destinazione che si era fissata e le ci volle qualche secondo per realizzare che tutti quanti, Juvia compresa, si trovassero in quel luogo.
Persino al Dragon Slayer dei fulmini scappò un ghigno che assomigliava a un sorriso nel vedere quella scena, mentre Erza non riusciva a nascondere la sua felicità e si fece raccontare tutto per filo e per segno.

- Ormai è ora di cena, ragazzi. Io direi di andare al paese più vicino e riposarci almeno per stanotte, in attesa delle istruzioni del Master e di Levy.- Decise poi Erza dopo le spiegazioni.
- Spero che ci sia una locanda in cui mangiare all'infinito! Non mangio da tantissimo tempo!- Disse Natsu spalleggiato dal suo fidato amico Happy che immaginava già pesce crudo a volontà.
- Possibile che voi uomini pensiate sempre e solo a mangiare?- Li riprese Charle con aria di superiorità.
- Charle non essere così rigida, vedrai che anche noi ci divertiremo! E poi dobbiamo riposarci vista la tensione di oggi.- Le disse sorridendo la piccola Wendy.

Uno per uno salirono sulla carrozza guidata da Erza e il viaggio proseguì nella normalità e nella serenità più totale a eccezione per Natsu e Gajil che questa volta risentirono parecchio della nausea provocata da quel mezzo di trasporto.
- L-Laxus... Maledetto! Perchè tu non stai come noi?- Domandò tra un lamento e l'altro il povero Natsu.
- Quasi sicuramente perchè io sono ben più forte di voi e dunque ho più autocontrollo, Salamander! Però devo ammettere che è un bello spettacolo vedervi così!- Rispose Laxus prima di sfociare in una risata sinceramente divertita.

Fortunatamente per Gajil e Natsu, il viaggio non fu molto lungo e presto arrivarono per loro sorpresa in una grande città addobbata a festa e piena di gente per le strade.
- Secondo la cartina che abbiamo, questa è la città di Henna.- Disse Erza.
Le strade non erano percorribili con la carrozza poichè era come se la città fosse in festa e ogni via era piena di bancarelle e persone a piedi che compravano e si divertivano, dunque i maghi di Fairy Tail lasciarono il loro mezzo di trasporto appena fuori dalle strade affollate e si misero alla ricerca di alberghi o locande poichè erano ancora piuttosto fradici per tutta la pioggia che avevano preso quel giorno. Percorsero i viali affollati e attraversarono qualche piccolo piazzale finchè non trovarono un grande albergo che portava lo stesso nome della città e Erza vi si recò dentro per chiedere delle stanze.

Qualche minuto dopo tornò in strada dai suoi compagni con un'espressione rassegnata sul volto e annunciò - Questo fine settimana c'è la grande fiera di paese e questo è l'unico albergo che non ha il tutto esaurito...- fece una pausa come se il suo silenzio dovesse essere eloquente e poi continuò - il problema è che ha solo tre camere matrimoniali disponibili. Perciò mi sembra ovvio che voi ragazzi dovrete stringervi tutti e quattro in un'unica camera.- Si affrettò a concludere Erza con un gran sorriso in volto.
Laxus, Gajil, Natsu e Gray non realizzarono quello che avrebbero dovuto fare finchè Erza non prese di peso le ragazze spingendole dentro l'albergo e lanciò la chiave di un'unica stanza ai quattro ragazzi. Erza e le ragazze corsero su per le scale dell'albergo fino al quarto ed ultimo piano dove vi erano le stanze 40 e 41 e una volta aperta in fretta e furia la prima delle due porte, vi si buttarono dentro tutte e quattro insieme seguite da Charle, sentendo i passi pesanti dei ragazzi che cercavano di raggiungerle.

- ERZA!! Io non ci dormo insieme a questi qui!!- Si lamentò Laxus urlando a gran voce.
- Se è per questo neanche io ci tengo a condividere la stanza con un ammasso di muscoli come te!- Ribattè Gajil ruggendo.
- Sono quasi certo che tenteranno di uccidermi per tutto il tempo, Erza!- Aggiunse Natsu correndo lungo il corridoio.
- Poi come facciamo a stare comodi in un letto matrimoniale considerando che ci sono anche Happy e Lily?!- Domandò Gray, senza ricevere risposte.

Dal corridoio si sentivano ancora le lamentele dei ragazzi, ma le ragazze erano ormai già occupate ad ammirare quella grande stanza d'albergo in ogni suo dettaglio. Il grande letto matrimoniale era posizionato a lato della stanza, mentre un enorme armadio e cassettiere in legno arredavano le pareti lilla. Una porta a vetro portava su un piccolo balconcino che affacciava proprio sulla via principale, mentre un'altra porta conduceva all'interno del grande bagno compreso di vasca da bagno e specchiere d'ogni grandezza.

- Ma questa stanza è stupenda!- Constatò per prima Wendy.
- Sì, hai proprio ragione!- le rispose Erza - E posso assicurarvi che son costate molto meno di quanto possiate pensare! Ora forza, facciamoci un bel bagno e poi troviamoci al piano terra per andare a mangiare qualcosa tutti insieme. Io e Lucy prenderemo l'altra camera, così affronterò io i ragazzi se son ancora nel corridoio!- E facendo un occhiolino di complicità alle amiche, trascinò con sè Lucy fuori dalla stanza.

I ragazzi capirono di non avere altra scelta e si trascinarono nella camera 43 e aprendo la porta notarono subito che il letto era molto grande e l'ambiente abbastanza spazioso per poterci stare non troppo stretti e la cosa li rincuorò.
- Avete un'ora per farvi una doccia e rendervi presentabili! Ci vediamo nell'atrio dell'albergo!- Urlò Erza davanti alla camera dei ragazzi ricevendo come risposta solo mugulii e versi che potevano sembrare d'approvazione.
Mentre una rissa stava per cominciare nella camera 43 per decidere chi dovesse per primo farsi una doccia, Erza e Lucy entrarono nella loro stanza notando con piacere che era uguale a quella di Juvia e Wendy ed iniziarono a sistemare velocemente i loro borsoni da viaggio per poi fare un rilassante bagno caldo.

Esattamente un'ora dopo Juvia e Wendy furono le prime a uscire dalla stanza, scendendo le scale fasciate entrambe da leggerissimi vestitini. La maga dell'acqua ne indossava uno blu monospalla che stava a pennello sulla sua vita e sui suoi fianchi, terminando in una gonna a balze abbastanza corta da lasciare un pò di coscia scoperta tra l'abito e i suoi lunghi ed inseparabili stivali che arrivavano fin sopra al ginocchio. La piccola Dragon Slayer indossava invece un semplice vestitino verde a maniche corte imparticolarito dalla lunga fila di bottoncini bianchi che le percorrevano la schiena fino ad arrivare al fondo della gonna, il cui orlo era arricchito da un grazioso nastrino in pizzo, bianco anch'esso.
- A quanto pare siamo le prime, Wendy. Ti va se vado a prendere due bibite al bar dell'albergo? Juvia crede che i ragazzi arriveranno piuttosto in ritardo.- Suggerì la maga dell'acqua.
Wendy annuì con la testa e guardando Juvia allontanarsi si perse ad ammirare il grande lampadario che padroneggiava in quel luogo, mentre una decina di divanetti neri erano occupati dai clienti dell'albergo.

- Ciao! Scusa, hai per caso visto passar di qui un ragazzo dai capelli neri neri e gli occhi azzurri azzuri?- Domandò una voce rivolgendosi proprio a lei mentre era sovrapensiero.
- Ehm, no mi dispiace. Sono appena arrivata!- Rispose d'istinto voltandosi in direzione di quella voce e in un secondo arrossì. Un ragazzino più o meno della sua età le stava sorridendo e la guardava con grandi occhi verdi contrastanti con la sua pelle leggermente abbronzata.
- Ah, ho capito, fa niente! Sei qui per la festa di paese immagino!- Continuò lo sconosciuto.
- No, beh, diciamo che io e dei miei amici eravamo di passaggio e siamo capitati qui proprio durante questo avvenimento.- Wendy faticava a far uscire le parole dalla bocca, era come incantata da quei due grandi occhi verdi che la guardavano contenti.
- Non che sia il momento migliore se ci si vuol rilassare un pò! Comunque piacere, io sono Kido e tu?- Le domandò il ragazzo.
- Wendy! Chi è questo ragazzino?!- La voce stizzita di Charle raggiunse la piccola Dragon Slayer in un istante.
- Ehm, sì... Lui è... Cioè, mi aveva chiesto un'informazione e adesso stavamo chiacchierando.- Bofonchiò Wendy, arrossendo sempre di più per la situazione in cui si era andata a cacciare sotto gli occhi vigili di Charle.
- Quindi ti chiami Wendy, eh? Me ne ricorderò! Adesso vado a cercare il mio amico, spero di rivederti presto!- Disse Kido prima di allontanarsi piuttosto velocemente e Wendy non potè che chiedersi se davvero avesse urgenza di trovare quel suo amico o se semplicemente stesse fuggendo da quella situazione.

Mentre Charle stava ancora scrutando Wendy con sguardo analitico e inquisitorio, anche Lucy e Erza arrivarono nell'atrio dell'albergo sfoggiando i loro abitini rispettivamente rosa e nero, entrambi molto corti e vaporosi.
- Ovviamente i ragazzi sono in ritardo!- Esordì Erza.
- Avanti, dagli un pò di tempo! Dopotutto erano in quattro..ehm, in sei con una sola doccia.- Tentò di giustificarli Lucy.

Nel frattempo Juvia cercava di attirare l'attenzione del barista che però era troppo impegnato nell'offrire drink alle belle donne dall'altra parte del piano bar.
- Non è giusto - si lamentò a bassa voce arricciando il naso - Juvia è qui ormai da parecchio tempo ed è l'unica a non aver ancora ordinato niente!-
- Sai Tesoro, è proprio un'ingiustizia.- Le disse qualcuno alle sue spalle.
- T-Tesoro?!- fu l'unica cosa che riuscì a dire mentre si girò di scatto per vedere chi avesse l'insolenza di parlarle così senza conoscerla.

Ad accoglierla trovò gli occhi più freddi che avesse mai visto. Più freddi del gelido vento che ululava tra le montagne del nord e addirittura più freddi del ghiaccio che il suo Gray sapeva creare. Il pensiero del mago di Fairy Tail in questo momento non riusciva a scaldarla però, perchè quelle iridi color del ghiaccio contornate da un anello leggermente più scuro la stavano osservando senza sosta.
- Ti offro io da bere, e non puoi rifiutare.- Le disse lo sconosciuto, mostrando un sorriso da fare invidia a chiunque e portandosi una mano tra i neri capelli per spostarsi una ciocca dalla fronte.
Juvia non riuscì a proferir parola e si stupì quando il barista corse nella loro direzione dopo un solo gesto del ragazzo che le stava accanto.
- Allora, cosa desideri Tesoro?- le domandò poi gentilmente lo sconosciuto, e improvvisamente lei si ricordò di Wendy.
- Ehm sì, solamente due bibite analcoliche. Grazie!- disse la maga dell'acqua - In realtà le bibite sono per Juvia e una sua amica, ma grazie per aver chiamato qui il barista.-
Lo sconosciuto la guardò dritta in quei suoi profondi occhi blu e lei si sentì gelare il sangue per quel suo sguardo di ghiaccio. Eppure lui non sembrava così freddo, sembrava anzi una persona gentile.
- Tranquilla Tesoro, anche se non vuoi bere insieme a me per questa volta offrirò io. Sento che ti rivedrò ancora, sai?- Il tono della voce dello sconosciuto era dolce e caldo. Non c'era niente di freddo in lui, a parte quei suoi occhi. E Juvia si ritrovò tra sè e sè a sperare che quelle ultime parole pronunciate dal ragazzo corrispondessero alla verità e gli regalò in risposta un leggero e dolce sorriso. Prese le bibite dal bancone e se ne andò, tornando a passi lenti verso l'atrio dove ora tutti erano lì ad attenderla, ragazzi compresi.

- Juvia eccoti finalmente, c'era una gran folla in effetti al bar!- La accolse Lucy.
La maga dell'acqua annuì continuando a sentirsi addosso quegli occhi penetranti ma impenetrabili, e porse la bibita a Wendy, anch'essa trasognante.
- Muoviamoci ad uscir di qui ragazzi! Ho così tanta fame che mangerei qualsiasi cosa!- Sbraitò come suo solito Natsu trascinando fuori con un braccio Lucy e con l'altro Gray.
- Tu mangeresti sempre qualsiasi cosa, razza d'ingordo!- gli fece notare Gajil.

E mentre l'ennesimo battibecco dava inizio a una serata di svago e di divertimento per i membri di Fairy Tail, una strana conversazione stava avendo luogo nella stanza 42.
- Sei sicuro quindi che uno degli Strumenti sia già stato trovato?- Chiese una voce profonda.
- Sicurissimo. Allo stesso modo in cui son sicuro che siano state le fatine di Fiore ad averlo trovato.- Rispose una voce più squillante.
- Bisognerà stare addosso a quei fastidiosissimi maghi da quattro soldi fin da subito, ma prima di tutto bisognerebbe sapere che faccia hanno.- Sentenziò la prima delle due voci.
- Per quello non c'è problema - esordì poi una terza voce, più austera delle altre due - Sembra che siano arrivati in città dopo esser stati nel deserto di Kah, quindi non dovrebbe essere difficile trovarli nonostante la festa di paese. Controllate ogni persona sospetta, provate a percepire la loro magia. Strapperemo una volta per tutte coda e ali a quelle inutili fate.-

Angolino dell'autrice
Oddio vi chiedo scusa per questo capitolo! So che è un pò confusionario, perchè succedono tante cose che apparentemente non hanno un senso nella storia, ma io vi assicuro che lo avranno! :D
Per la prima volta fa la sua apparizione il nuovo misterioso potenziale nemico di Fairy Tail.. Spero di avervi incuriosito almeno un pò :)
A presto col settimo capitolo, che sarà il continuo del soggiorno dei maghi nella città di Henna! Ciaooo :)

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