Se ti incontrerò, te lo dirò.

di blake
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Orrore ***
Capitolo 2: *** Si parte! ***
Capitolo 3: *** Jeans ***
Capitolo 4: *** Lines ***
Capitolo 5: *** Pranzo. ***



Capitolo 1
*** Orrore ***


“Hey….. orrore?....alzati…sbrigati, mamma sta per andare in iperventilazione e tu non hai nemmeno finito la valigie…” dice Francesco, mio fratello ,mentre cerco di aprire gli occhi. Okay, non sono mattiniera ma usare un po’ di tatto? eh che cavolo! 
“…Uhm…iper..che?” dico cercando di mettermi seduta, mio fratello è ai piedi del letto e ha stampato in faccia un ghigno strafottente che mi fa imbestialire ogni volta.
“iperventilazione…… mamma sta impazzendo perché tu dovevi essere pronta dieci minuti fa…” dice sorridendo, okay ora so che quel sorriso non vuol dire niente di buono, ma si può sapere che giorno è??? Mi giro per prendere la sveglia e…oh cazzo! Francesco vedendo la mia faccia mi dice:
“ ah bene, finalmente hai capito…” ed esce ridendo come un matto. Certo che ho capito, oggi parto per Torino!!!! Mi precipito giù dal letto e corro in bagno, cavolo! come ho potuto dormire fino a tardi anche oggi??? Guardo l’orologio, le sette e mezza, no no no!! Calmati Sara, ce la puoi fare, lo hai fatto per cinque anni di scuola superiore, riuscirai a vestirti in tre minuti anche questa volta…col cavolo! Dove sono le calze?!?!?! Dopo dieci minuti sono sul pianerottolo con le valigie pronte e un sorriso a trentadue denti, chiamo mia madre: “Mamma, dai sbrigati, dobbiamo passare a prendere Raffa, si può sapere che fai?” mia madre esce fuori tutta trafelata e rossa in viso, “ si…si calma ci sono, aspettavo tuo fratello…”
“fraaaaaaa!!!!” grido affacciandomi in casa, possibile che quel buon a nulla deve rompere anche oggi??
“ si…si arrivo, non devi partire mica per l’America” dice Francesco uscendo con calma…quanto può essere fastidioso?? Finalmente dopo vari litigi siamo in macchina, ah finalmente questo giorno è arrivato, sto per lasciare Taranto per andare all’università, e non una qualsiasi, alla Facoltà di psicologia a Torino!! Cosa posso desiderare di più? E poi la ciliegina sulla torta è che con me ci sarà la mia storica migliore amica Raffaella! Ahh sono troppo felice. Ci fermiamo di fronte casa di Raffa e con un balzo esco fuori dalla macchina, mi precipito al portone e suono, ma prima che me ne renda conto una figura urlante mi corre in contro e mi abbraccia gridando “ Oddio!oddio! stiamo partendo, ce ne andiamo sà, ce ne an-di-a-mo!!!” ecco questa è Raffa, una massa di ricci urlante e sempre di buon umore, beata lei! “Raaaa…” grido anch’io “...finalmente! finalmente!!!!!!! Allora sei pronta per partire?”
“E me lo chiedi? “ ribatte lei con un sorrisetto, iniziamo a ridere come delle bambine e ci fiondiamo nella macchina di mia madre partendo alla volta dell’aeroporto!

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Capitolo 2
*** Si parte! ***


“Si…okay…va bene…no…si…ti chiamo quando arriviamo…si anche io…ciao” mia madre sa essere veramente oppressiva, abbiamo appena fatto il check-in e già vuole sapere se ho mangiato, cioè, ci siamo separate da venti minuti! 
“Sa, ci sei?” dice Raffa mentre mi passa una scatola per gli oggetti, “ s-si…scusa, ma lo sai come è mia madre per queste cose…” rispondo…wow ancora non ci credo che stiamo partendo…”ahaha lo so…” replica lei “ dai sbrighiamoci e andiamo a imbarcarci” 
“si andiamo!” dico seguendola. Il volo è stato relativamente tranquillo tranne quando il bambino seduto vicino a me ha iniziato a vomitare e la signora della fila D ha perso la sua dentiera nel bagno, ma tutto sommato quello che conta e che siamo a Torino!!! Raffa ed io ci dirigiamo fuori dall’aeroporto e finalmente siamo sotto il cielo di Torino, “Sa, riesci a crederci? Ce l’abbiamo fatta!!!” dice Raffa dandomi un pugno sul braccio, “ahi!! Si certo che ci credo, comunque hai l’indirizzo dell’appartamento?” la cosa fantastica è che abbiamo già un appartamento affittato che ci aspetta, e per di più non lontano dal centro!  “ Certo! Eccolo qui!” dice porgendomi un foglietto, “ Bene!” dico, “ pendiamo un taxi e andiamo! Quindici minuti dopo siamo di fronte ad un palazzo d’epoca con un’edera rampicante su tutta la facciata, lo adoro. Entriamo prendiamo l’ascensore e saliamo all’ultimo piano, ci troviamo di fronte una porta di legno scuro, ci guardiamo. “Sa dai apri!” dice Raffa dandomi la chiave, “okay okay calmati” dico ridendo, ma chi voglio prendere in giro non sto più nella pelle nemmeno io! Apro la porta e ci ritroviamo in un appartamento bellissimo, entriamo correndo e gridando e finalmente dopo un’ispezione ci lasciamo cadere sul divano. “Sa…” dice Raffa guardandomi “Si…” dico guardandola seria, “ siamo a Torino, e dobbiamo trovarci un fidanzato! Tu andrai alla facoltà di psicologia e io a quella di medicina, non staremo sempre insieme, quindi voglio un rapporto dettagliato di tutti quelli che incontri e poi il fortunato!” dice guardandomi con un sorrisetto…” Rà, ma sei incorreggibile, okay okay se ci sarà qualcuno te lo dirò…” dico, “ Bene…” dice soddisfatta, “ sono le undici, vado a fare una doccia, poi usciamo a pranzo?” 
“Si, io vado all’università per controllare le pratiche e tutto, ci vediamo dopo” la saluto ed esco. Ci metto venti minuti per trovare la metropolitana, ma dopo tre giri a vuoto, le indicazioni di un marocchino, e la cacca di un cane sotto la scarpa ,ci arrivo. Scendo alla terza fermata, wow, c’è tantissima gente, cerco di sgusciare via senza farmi schiacciare, ma qualcuno mi spinge e vado dritta di sedere per terra, perfetto! Cerco di rialzarmi,  ma qualcuno mi tende la mano e chiede “tutto bene?” alzo lo sguardo e incontro due occhi vedi, mi si secca la gola, cavolo ma chi è questo?

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Capitolo 3
*** Jeans ***


“tutto bene?”…okay una ragazzo dai capelli scuri e gli occhi verdi, veramente figo mi sta tendendo la mano, niente panico, niente panico!!!!! Di qualcosa di intelligente, di qualcosa di intelligente!
“I-Il mio sedere…” perfetto!
“Come scusa?” dice lui confuso, “ niente!” dico alzandomi velocemente, “Grazie…” dico guardando per terra e accettando la sua mano, “Figurati capita a tutti, questi posti sono veramente affollati, ma…ah, ti sei strappata il pantalone!” dice indicandomi. Mi si gela il sangue, mi guardo, e….si! ho uno strappo proprio sul ginocchio, merda. “Ah, si può rimediare…” dico cercando di sorridere, “R-rimediare?” dice accennando un sorriso, “…e come?”
“bhe….” Dico guardandomi in torno, ma come cavolo mi escono certe frasi,come faccio a rimediare? Ah! Idea! “Puoi prestarmi le tue chiavi?” dico indicando le chiavi che fino a quel momento ha tenuto nell’altra mano. 
“Le mie…chiavi?” dice sorridendomi, cavolo, ha un sorriso fantastico, e…wow è davvero alto…
“S-si!...non ti preoccupare, te le ridò tra un secondo” dico cercando di sembrare pazza il meno possibile. “okkay…” dice tendendomi le chiavi,  “grazie…” rispondo io. Bene ora che ho le chiavi posso farlo, mi piego e avvicino la punta della chiave all’altro ginocchio, la sfrego un po’ e dopo che il tessuto si è consumato tiro forte con e dita, ecco ora ho uno strappo anche sull’altro ginocchio, geniale! Mi rialzo e incontro due occhi verdi Ammirati? Scioccati? Spaventati? E chi puo dirlo. “grazie…per le chiavi” dico ridandogliele, “s-si, prego…” dice lui, “ ti capita spesso di sconvolgere le persone? Sei una ragazza! Come hai potuto strapparti i jeans di proposito?”
“bhe…non potevo andare con uno strappo solo, non credi?” dico sorridendogli, okay mi sta simpatico.
“ Wow, sei la prima ragazza a cui vedo farlo, vinci il premio della più interessante…” dice mettendosi le chiavi in tasca e guardandomi per un momento. “Anche tu sei un tipo strano…presti le chiavi a tutti quelli che te le chiedono?” dico socchiudendo gli occhi… “bhe…non a tutti…” dice fissandomi per un momento, sto per rispondere ma l’orologio della metro mi distrae, le dodici meno venti!?!?! L’università!
“Merda!” dico, un secondo troppo tardi, perché due occhi verdi mi guardano divertiti,
“Come scusa?” dice ridendo, che carino…no basta! L’università, pensa a lei.
“ Scusa…” dico iniziando a camminare, “ ma devo scappare…” lui inizia a seguirmi, “…sono veramente in ritardo, grazie mille per l’aiuto e per le chiavi” gli tendo la mano, “…piacere di averti conosciuto” lui me la prende e la stringe leggermente, la trattiene qualche secondo e con un sorriso del tipo che uccide dice “ il piacere è stato mio” Dio!!! Gli lascio la mano e mi incammino poi sento gridare “Ragazza jeans!” mi volto, “ come ti chiami?” sorrido e gli grido “Se ti rincontrerò te lo dirò” lo vedo scuotere la testa ridendo e prima di uscire dalla metro sotto il cielo di settembre.

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Capitolo 4
*** Lines ***


Continuo a camminare spedita verso la facoltà, ma un rossore sulle guance mi riporta sempre all’incontro avuto pochi minuti prima con il mio sconosciuto. Era davvero carino, comunque dopo pochi passi mi ritrovo davanti ad un’imponente struttura di mattini rossi con una targa laterale con su scritto “Facoltà di Psicologia di Torino”, sorrido, sono arrivata! Mi faccio coraggio ed entro, l’ingresso è molto luminoso e molto affollato, mi dirigo verso la reception dove un’arzilla signora mi da tutte le informazioni per il giorno dopo, prese le carte con gli orari delle lezioni decido di assistere ad una , giusto per dare un’occhiata! Entro in un corridoio e vedo un’aula con la porta aperta, entro, ci sono molte persone quindi mi siedo dietro per non farmi notare, ma proprio in quel momento qualcuno si siede affianco a me facendomi rovesciare la borsa per terra, inutile dire che il contenuto è arrivato fino alle prime file della classe, e che minimo venti teste si sono girate nella mia direzione. Mi giro, pronta ad uccidere il maleducato che mi ha fatto cadere la borsa, quando due occhi verdi mi inchiodano alla sedia, “t-tu?..” inizio a balbettare,
“ci incontriamo di nuovo…”dice lui con un sorrisetto, un colpo di tosse interrompe la nostra conversazione
“scusate piccioncini, ma qui vorremmo fare lezione” ci intima il professore,
“certo! Ci scusi!” dico iniziando a raccogliere le mie cose dal pavimento, subito seguita dal ragazzo con gli occhi verdi. Esco tutta rossa dall’aula seguita a ruota da lui,comincio a frugare nella borsa, ma non c’è! Oh no! Dove può essere finito?
“ cerchi questo?” dice lo sconosciuto con un lines tra l’indice e il medio. Perfetto! La giornata non può andare peggio di così!
“dammelo!” dico strappandoglielo di mano,
“ahahah dai stai calma…non è successo niente” dice appoggiandosi alla parete “allora…la ragazza jeans” continua guardandomi da sotto le sue lunghe ciglia nere, “ due volte in un giorno, questo mi ricorda che hai promesso di dirmi come ti chiami se ci fossimo rincontrati”
“mi chiamo Sara, piacere..” dico tendendogli la mano. Si stacca dalla parete e inizia ad avvicinarsi ma prima di capire cosa stesse succedendo due labbra si posano sulle mie,
“piacere Davide” dice allontanadosi per il corridoio con un sorrisetto. Okay lo shock è stato forte, come si è permesso uno sconosciuto di baciarmi? E come ho potuto rimanere come un baccalà ferma immobile?

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Capitolo 5
*** Pranzo. ***


Ancora sotto shock, mi mossi e imboccai il corridoio per uscire dalla facoltà, d’un tratto faceva molto caldo. Ma come si è permesso! Pensavo tra me e me…ora che lo saprà raffaella! Alzai gli occhi al cielo al pensiero di quello che mi avrebbe detto appena glielo avessi detto, fin dal primo anno di liceo aveva iniziato una vera e propria campagna per sistemarmi con qualche ragazzo; che spaziavano da suo fratello, al primo sconosciuto. Persa in questi pensieri, non mi accorsi di essere arrivata alla porta principale, mi voltai e osservai il labirinto di corridoi e di aule, e sorrisi al pensiero che dal giorno dopo ne avrei fatto parte anch’io. Imboccai la strada di casa e dopo vari tentativi e varie indicazioni rividi la facciata ricoperta di edera che mi era già famigliare. Salii le scale, e arrivata al piano una musica assordante mi perforò un orecchio, tipico di Raffella pensai.  Cercai le chiavi e aprii la porta, appena entrata trovai la mia cara amica intenta a mettersi uno smalto rosa sulle dita dei piedi. Appena mi vide mi saluto gridando, la salutai con un sorriso, ma mi guardò un attimo e spense immediatamente lo stereo, mi guardo con i suoi grandi occhi castani e disse: “ ti è successo qualcosa”
“no!..” dissi togliendomi il  cappotto, a quel punto chiuse lo smalto e camminando come un pinguino mi venne vicino,
“bo cara! Conosco quel sorriso!” disse dandomi un pizzicotto,
“ahi!...” dissi guardandola storto, ”va bene, “ continuai, “ oggi ho in contrato un ragazzo…”mi tappai le orecchie,
“ ahhhhhhhh!” gridò saltando , “ lo sapevo, lo sapevo! E com è? È carino? Vi siete scambiati i numeri? Vi rivedrete? “
“ calmati…” dissi ridendo e posando il bicchiere d’acqua che avevo preso dal frigo, “ non è successo niente di che anche se…”
“ anche se cosa?” disse diventando sempre più curiosa, “ mi ha baciata!” dissi entrando di corsa nel bagno, lei rimase ferma qualche secondo ma si precipitò di corsa alla porta.
“ che cosa?! M-ma come è successo, ci hai parlato per qualche minuto!” uscii,
“ non lo so, ma se dovessi rincontrarlo stai sicura che gliela farò pagare!” dissi ammiccando.
“ohh, non vedo l’ora!” disse ridendo,
“ bhe, sei pronta? Se non sbaglio avevamo un pranzo insieme, milady…” dissi facendo un inchino , lei rise,” ma certo my lord..” disse lei facendo un piccolo pliè…cercando di mantenere una faccia seria.
“ andiamo mia cara..” mi mise la mano sul braccio e insieme uscimmo per andare a pranzo. La mia vita a Tornino si faceva più interessante ogni secondo di più.
 

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