Albus e il figlio segreto

di T_tonks
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La partenza ***
Capitolo 2: *** Nuove amicizie ***
Capitolo 3: *** Scoperte ***
Capitolo 4: *** Smistamento ***



Capitolo 1
*** La partenza ***


la partenza

Eccolo arrivato. Il treno lo aspettava. Sapeva tutto, Harry e Ginny non avevano esitato a raccontargli le loro avventure, le loro amicizie e anche il loro amore. Era rimasto affascinato. Anche se aveva memorizzato tutte quelle informazioni sognava sempre una scuola diversa e s’immaginava azioni straordinarie o al contrario noiose. Comunque l’unica cosa certa che sapeva di Howarts era che non c’era niente da aspettarsi.

“Che cosa accadrà?” era l’unica domanda che si poneva da tutta un’estate.

-Albus! Dai vieni, Albus!-

Quella chiamata lo risvegliò e lo portò fuori dai suoi pensieri.

Era Rose che gli diceva di sbrigarsi, mancavano solo cinque minuti alle undici.

-Che c’è? Si parte?-

-Fra poco-

-Ehi, microbo!-

-Dai James, smettila!- disse Albus al fratello.

-James, lascia stare Albus, figliolo- Ginny non aveva perso tempo a concludere quel litigio.

-Mamma, posso sedermi vicino ad Albus?-

-Ma certo Rose-  rispose Hermione.

Un pianto interruppe tutte le conversazioni tra le due famiglie.

-Che c’è Lily?- intervenne prontamente Harry.

La bambina lo guardava con aria triste.

-Perchè io non posso andare con Albus e James?-

-Fra due anni arriverà anche il tuo turno, vedrai-

Adesso anche Hugo piangeva, per lo stesso motivo di Lily, ma Ron ed Hermione erano riusciti a tranquillizzarlo.

Il volto di Albus si era fatto più scuro e il fumo emesso dal treno gli copriva il volto, ma Ginny si accorgeva sempre di tutto e infatti guardò il figlio con aria interrogativa.

Albus non esitò a porre fine alle sue domande:-Mi mancherete-

-Non preoccuparti. Anche te ci mancherai ma se prometti di scriverci una volta a settimana saremo meno tristi-

-Una volta a settimana? Va bene. Facciamo.. mmh.. il sabato? O il venerdì- era eccitato e molto contento.

-Decidi te, e poi con Edwige potrai mandarci lettere anche a distanza di sole tre ore!- la civetta si era accorta di quello che avevano detto su di lei, e quindi si mostrò in tutta la sua bellezza.

Aveva le piume ambrate con delle striature nere e non ricordava affatto la civetta di Harry.

Il treno stava per partire, si salutarono, ogni genitore con un proprio raccomandamento da dare al figlio.

-Fai la brava e non essere come me, per fortuna il cervello lo hai ereditato da tua madre- scherzò Ron con Rose.

-Cerca di prendere la sufficienza almeno in Trasfigurazione-

-Guarda che io sono bravissimo a trasformare la materia, mamma- protestò James alla madre.

-Non ti preoccupare, caro. Sii rilassato e no crearti troppi problemi, non ce ne sono-  Harry rassicurò Albus, ancora elettrizzato.

Salirono tutti a bordo e il treno partì, lasciando dietro di sé qualche lacrima, ma anche molta speranza per i figli, o i fratelli.

Albus, Rose e James salutarono dal finestrino e Harry seppe che era un nuovo inizio.

 

 

Tutti i posti erano occupati, ma fortunatamente trovarono uno scompartimento quasi del tutto vuoto.

-Scusa, possiamo entrare?- chiese James ad un ragazzino, probabilmente anche lui primino come Albus e Rose, con il volto scarno e i capelli biondi.

Quando Albus lo vide rimase senza fiato.

“Come può essere lui?!”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Nuove amicizie ***


nuove amicizie

“Come può essere lui?” continuò a pensare Albus.

-Sì, va bene...- rispose il ragazzino con i capelli biondi, timidamente.

-Cosa c’è, microbo? Hai per caso mangiato una caramella Tutti i gusti più uno al gusto di budella di ramarro?- chiese James al fratello, vendendo che era rimasto a bocca aperta a fissare il biondino.

-Scusa- fece Albus –ma tu sei.. tu sei... il figlio di Draco Malfoy?!-

-Sì..- rispose il ragazzino, anche un po’ imbarazzato, rendendosi ora conto che sei imperscrutabili occhi lo fissavano -e te invece, sei il figlio di Harry, Harry Potter?-

-S..-

-Mio padre mi ha parlato tanto di tuo padre- continuò il biondino, molto eccitato, senza aspettare la risposta di Albus –è stato un grande uomo... sono contentissimo di conoscere suo figlio.....-

-Albus-

-....di conoscere suo figlio Albus, Albus Potter-

-Grazie, davvero...-

-Accomodatevi, accomodatevi pure. Io sono Scorpius Malfoy-

 

Il viaggio continuò tranquillo e Albus, al contrario di quanto avrebbe mai potuto immaginare, trovò Scorpius molto simpatico, quasi il contrario di Draco, almeno da quanto gli aveva raccontato Harry.

Era gentile con tutti, e non solo con la sua famiglia, ma anche con altri ragazzi che cercavano qualcosa o che facevano i prepotenti solo per farsi pagare i dolci.

Per esempio come quando entrò Sally, una del terzo anno, che riusciva ad ottenere tutto ciò che voleva, grazie all’aiuto del suo fedele compagno Ryan.

-Qualcuno mi compri un cornetto con crema di zucca, grazie- disse la ragazza, entrando sbattendo la porte dello scompartimento.

Silenzio. Qualche risatina. Nessuno si era accorto che dietro la ragazza c’era un fustone di quasi due metri.

-E perchè ti dovremmo pagare un cornetto?- inizio Albus.

James bofonchiò qualcosa che assomigliava a “Zitto”.

-Come osi parlarmi così- stridulò la ragazza –Ryan!-  chiamò a gran voce, quasi il ragazzone fosse trenta scompartimenti più in là, mentre era proprio accanto a lei.

-Si, agisco immediatamente- rispose, e si avvicinò ad Albus confare minaccioso –Preferisci che ti dia un pugno in faccia o che ti faccia penzolare a testa in giù fino a che non escono dei soldi dalle tue luride taschettine?- minacciò Ryan e poi continuò- Ah, ah! Buona questa, vero Sally? Luride taschettine-

-Sì, sì, buona. Ma ora sbrigati, che ho fame- sbrigò Sally.

-Giusto. Allora, muoviti moccioso-

Albus era furente: non voleva essere chiamato moccioso e poi le sue tasche erano in perfetto stato.

Così, con il volto fremente e rosso di rabbia, si alzò, fissando Ryan con tutto il coraggio che conteneva il suo cuore.

Stava per dire qualcosa, ma proprio a quel punto James si mise tra i due.

-Senti Ryan, lascia stare mio fratello. È il suo primo giorno di scuola, cercate di non rovinarglielo- disse James -per favore- aggiunse infine, quasi mortificato per ciò che aveva detto.

Sally intervenì – é proprio per questo che agiamo anche sui primini, cari James, per convertirli alla nostra legge fin da subito. E adesso sbrigatevi con quei soldi- concluse.

-Smettetela. Veli do io i soldi. Ecco quanto basta per un cornetto e un succo di zucca- e Scorpius diede a Sally qualche moneta.

La ragazza era rimasta quasi abbagliata –Bravo questo ragazzo. Ha spirito.- e poi gli sussurrò nell’orecchio –spero che diventerai un Serpeverde-

Scorpius non rispose né sorrise, non era soddisfatto di quello che gli aveva detto Sally, ma era felice di aver aiutato quelli che ormai considerava amici.

-Non dovevi- disse Albus a Scorpius.

-L’ho fatto volentieri. E poi- raccolse molto coraggio prima di dire quella frase e vincere la timidezza –ormai siete miei amici-.

Quella frase colpì molto Albus, che non se l’aspettava e che rispose –Anche io ti considero mio amico.

 

 

 

 

 

 

 

Spero che questo nuovo capitolo sia venuto bene. Aspetto molte recensioni, e in attesa inizio ad aggiornare. Grazie mille, T_tonks

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** Scoperte ***


scoperte

Prima parte

 

La pioggia batteva insistente sul vetro, ma nessuno ormai ci faceva più caso.

I quattro erano impegnati a giocare a scacchi o a mangiare caramelle e dolci di ogni tipo.

Il più espansivo era Scorpius, che proponeva giochi di ogni tipo.

Per Albus giocare con quel ragazzo era strano, poiché era il figlio di una delle persone che suo padre odiava di più.

Chissà cosa avrebbe detto Harry, se avesse saputo ciò che era successo.

Harry aveva raccontato molto ai suoi figli della scuola, di Howarts, e solo ora Albus si rendeva conto di quanto Scorpius assomigliasse a suo padre. I corti capelli di un biondo cereo erano gli stessi di quelli di Draco. il volto scarno e pallido lo facevano sembrare un serpente smorto. Ma gli occhi erano completamente diversi. Al contrario di quelli del padre, grigi come il cielo d’inverno o come la fitta nebbia, li ha azzurri. Ad Albus quegli occhi ricordano molto il mare e il cielo puro.

Albus ha già capito che tipo di persona è Scorpius: una persona sensibile e gentile, e capisce che è il contrario del padre, arrogante e presuntuoso.

Mentre Albus pensava qualcuno gli toccò la spalla: era Scorpius.

-Sveglia, su! Tocca a te!-

-Scusa, stavo pensando- rispose, e intanto spostò il cavallo –cavallo in E/5.-  e poi continuò, sempre con aria pensosa –Dove ti piacerebbe essere smistato, Scorpius?-

-Ma, non saprei...- fece il ragazzo, mentre continuava a osservare la scacchiera, come  se pensasse di riuscire a tirare fuori da quel pezzo di legno la risposta alla mossa di Albus –non so...forse....mi piacerebbe essere nella stessa casa di uno di voi..-

-Non vorresti diventare un Serpeverde, come la tua famiglia?-

-Mmm...boh...sono confuso.......trovato! Torre in D/3!-

Ora gli altri si erano fatti più seri, sapevano cosa significava diventare un Serpeverde: far parte di una casa che per quasi tre generazioni, forse di più, ha aiutato il male ed è progredito secondo gli scopi di Voldemort. Anche se Tu-sai-chi era morto, quella ferita rimaneva comunque aperta nel cuore di molti.

-Io vorrei diventare un Grifondoro- fece Rose.

-Anch’io- disse Albus, ma con un tono pessimista.

-Tanto non hai speranze, microbo. Diventerai un lurido Serpeverde! È comunque chiaro che nessuno ti vorrebbe nella superba casa di Godric Grifondoro-  James disse quell’ultima frase con voce solenne, ma allo stesso tempo con un accenno di sarcasmo.

 “Magari riuscissi a diventare un Grifondoro...” pensò Albus, scuotendo la testa per non farsi troppe illusioni.

Il treno iniziò a rallentare e già il corridoio era pieno di ragazzi di tutte le età.

-Presto, sbrighiamoci! Cerchiamo di non essere gli ultimi!- urlò James, che si andò ad unire a dei ragazzi del suo stesso anno e che salutò Albus da lontano, facendogli cenno di stare attento.

-Forza: andiamo- disse Albus agli altri due.

Appena scesi dal treno si trovarono davanti un gigante, di cui non si riconoscevano bene gli occhi, ma si capiva che esprimevano felicità, e anche commozione.

I capelli erano aggrovigliati e in disordine, ricadevano neri fino alle spalle e formavano una criniera impenetrabile.

Albus sapeva chi era quel mezzo gigante, che lo strinse subito in un abbraccio goffo e impacciato, esclamando:-Tu sei il figlio di Harry, Albus! Che piacere vederti, non riuscivo più ad aspettare!-

-No, nemmeno io- disse Albus con un filo di voce, soffocato da quell’abbraccio così forte.

L’omone si staccò da lui e lo ammirò dalla testa ai piedi, come se avesse davanti il padrone della Testa di Porco con in mano un barile pieno d’oro e un boccale di birra pulito.

-Sono così felice, sei identico a tuo padre...- e poi si accorse che dietro Albus c’era un’altra ragazzina dai capelli rossicci e dagli occhi marroni con alcune striature verdi, come le foglie autunnali.

-E tu devi essere Rose? La figlia di Ron e Hermione?-

-Sì.- rispose prontamente la ragazza.

Albus si accorse che Hagrid aveva qualche capello bianco. Sembrava più vecchio e stanco di quanto fosse in realtà, perchè Albus sapeva che era emozionato e felicissimo di accogliere i figli dei suoi due migliori amici.

 Il gigante stava per accompagnare i nuovi arrivati alle barche, ma Albus si ricordò di una cosa molto importante.

-Hagrid aspetta!-

-Dimmi tutto Albus-

-Ti presento Scorpius Malfoy-

-Scorpius Malfoy? Figlio di Draco Malfoy?- chiese burbero il gigante.

-Sì, piacere- rispose il ragazzo, allungando la mano verso Hagrid.

Questi non ci pensò neanche e mormorò:-Mmm.. il figlio...Malfoy- e poi si girò, senza badare ai ragazzi.

Scorpius abbassò lo sguardo e Albus intervenì immediatamente:-Scusa, scusa tanto mi dispiace. Non so cosa sia successo.-

-Non importa, capisco- disse, abbassando il capo.

Albus cercò di riprendere Hagrid, e dopo qualche spinta nella mischia sbucò proprio dietro di lui.

-Hagrid, perchè hai trattato così Scorpius, che ti ha fatto?-

-Come che mi ha fatto?!- chiese, esclamando –quello è il figlio di Malfoy, Draco Malfoy! Ti rendi conto? È il nipote di Lucius Malfoy, quello schifoso...e sia suo padre e suo nonno erano Mangiamorte, e anche gran parte della sua famiglia....Purosangue....discepoli di Tu-sai-chi! Capisci cosa significa?! Dovrebbero bandirli tutti!-

-E allora?!-esclamò ancora più forte Albus –anche Sirius veniva da una famiglia come quella di Malfoy. Era addirittura imparentato con loro. Con Andromeda Tonks! Vorresti far bandire anche lei?-

Hagrid abbassò lo sguardo, e sembrava che avesse ingoiato qualcosa di amaro. Le parole di Albus gli avevano fatto male, e quest’ultimo lo sapeva.

-Io ho pensato esattamente ciò che hai pensato te appena l’ho visto. Poi però mi sono accorto che è un bravo ragazzo, l’opposto del padre!-

-Mm...però non mi convince...-

-Dagli una possibilità...per favore-

-Va bene, ma solo perchè me lo chiede il figlio di Harry Potter-

-Comunque sappi che continuerò ad essere suo amico anche senza il tuo parere-

In quel momento, dopo un mezzo sguardo di sfida che si erano dati i due, vennero raggiunti da Rose e Scorpius.

-Alle barche!- annunciò Hagrid.

 

Seconda parte

 

Scelsero una barca per tre e vi salirono sopra. Albus stava davanti, a prua, e guardava dritto di fronte a sé. Ripensava alle parole di Hagrid, e si pentiva di averle pensate anche lui. Teneva la lanterna in mano e aspettava impaziente l’arrivo al castello, che ormai si vedeva. Era vicino, e lui lo sentiva vicino dentro di sé, interiormente. Le torri spiccavano alte e l’edificio si stagliava imponente solo qualche centinaia di metri da loro.

Erano arrivati, attraccarono la barca. Una volta sceso Albus incontrò lo sguardo mezzo torvo di Hagrid, e lo ricambiò, fiero di ciò che aveva fatto.

Una parte del parco in cui passarono era rigoglioso, anche se a quell’ora tarda non si riuscivano bene a distinguere le sagome vegetali.

Albus e Rose riconobbero però, in uno spiazzo, qualcosa di cui i loro gli avevano tanto parlato:il Platano Picchiatore.

Si riversarono tutti nell’ingresso, in una pioggia di ragazzi scalmanati ed entusiasti. Ad aspettarli per prendere le valigie c’era il custode peggiore (e forse anche l’unico) della storia di Howarts, Gazza, che naturalmente cominciò a lamentarsi:-Fermi, andate piano!- con la sua voce stridulina e con in braccio la sua meravigliosa, ma astuta gatta, Mrs Purr, il fiore all’occhiello per il custode.

-é strano che Gazza non sia ancora morto, è sempre più decrepito, eppure non molla- buttò lì James al suo migliore amico,  Henry Duston. Henry era alto, più di James. I capelli castano scuro, quasi mori. Aveva gli occhi blu notte ed era anche uno dei ragazzi più ambiti della scuola.

Salirono le scale velocemente, ma a metà tragitto una mano bloccò la spalla di Albus:-Signor Potter, come è andato il viaggio? La trovo in forma. Mi raccomando, non combini guai, o ha già iniziato? La vuole il preside-.

Ora Gazza lo stava portando verso la sala del preside. In cima alle scalette c’era una statua enorme, che esprimeva tutta la solennità del preside di Howarts.

Gazza pronunciò la parola d’ordine, “tutti i gusti più uno al gusto di cerume” e la scale iniziarono a girare e salire. Albus vi montò velocemente sopra, prima che non fossero più raggiungibili, sospinto dal custode:-Vai, non avrai mica paura? Se hai fatto qualcosa di male il minimo che può farti è espellerti...- e poi si allontanò –andiamo Mrs Purr-.

Sceso dalla scala a chiocciola Albus si era trovato davanti una porta massiccia. La aprì. All’interno della stanza appesi ai muri c’erano numerose cornici, alcune vuote, e le altre contenenti ognuna un preside di Howarts. E Albus ne riconobbe una, anzi, non gli vide il volto, la cornice era vuota, ma lo riconobbe comunque, infatti sotto alla cornice c’era scritto, in lettere d’oro: Albus Silente.

Una figura alta si mise davanti a lui, il volto aveva molte rughe, ma la giovinezza interiore non mancava.

-Sai, quella al gusto di cerume era sicuramente la Tutti i gusti più uno che preferiva.

 

 

 

Spero che almeno questo capitolo abbia un po’di successo.

Posso capire che sia un po’ lungo, ma proprio per questo l’ho diviso in due parti per facilitare la lettura.

Se avete qualche consiglio da darmi vi prego di darmelo.

Ringrazio tutti, chi leggerà la storia, chi non la leggerà; chi recensirà, ma anche chi non recensirà; chi è iscritto al sito e chi on lo è, ma che magari legge lo stesso (come me prima di iscrivermi).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** Smistamento ***


smistamenti

Questo è il quarto capitolo della mia storia. Scusate se ci ho messo tanto a pubblicarlo e non so quando arriverà il quinto. Spero che vi piaccia, soprattutto perché non ci ho messo poco a pubblicarlo..BUONA LETTURA!

 

 

-Ti starai sicuramente chiedendo perché ti trovi qui, Albus Severus Potter- disse Minerva Mcgranitt, all’inizio con un tono un po’ burbero, che però non si addiceva assolutamente al suo volto dolce, anche se con dentro un animo maturo e adulto.

-Ss..sì- rispose Albus, esitante. Era un po’ impaurito da quell’incontro proprio il primo giorno di scuola con il preside, anzi: la preside.

-Non ti devi preoccupare. Volevo solo chiederti se il viaggio era stato piacevole e se ti stai ambientando-

-Certo, è andato tutto bene. Ma perché me lo chiede?-

-Vista la tua provenienza.....- visto che Albus non capiva cercò di spiegarglielo meglio –tu sei il figlio di Harry Potter,- pronunciò questo nome con un tono più maestoso possibile -uno dei più grandi maghi, del nostro e del tempo passato, è questo il motivo per cui ti ho posto la domanda- concluse minerva Mcgranitt.

-Ora vai in Sala Grande, ti aspetta lo smistamento-

-Sì, grazie-

Non ancora molto convinto, Albus uscì e si diresse vero la Sala grande.

Quando arrivò la preside era già davanti al tavolo degli insegnanti e, di fronte a lei, tutti i ragazzini  di undici anni che aspettavano ansiosi e timorosi, lo smistamento nelle varie camere.

Dopo qualche nome ad Albus sconosciuto, la Mcgranitt pronunciò: Rose Wisley!

La ragazzina si fece avanti e si sedette sulla sedia. Il cappello che le ricadde in testa cominciò a mormorare:-Non è possibile! Un’altra Wisley... Ma tu non sei la figlia di Arthur, bensì la figlia di Ronald....sei intelligente...timida, ma anche ambiziosa, hai preso molte di queste qualità da tua madre....Granger...saresti molto brava a Tassorosso, ma viste le azioni dei tuoi genitori nell’ultima battaglia....credo che ti spedirò aa.....Grifondoro!-

Rose esultò, era contentissima, e si unì a James al tavolo di Grifondoro.

Scorpius tremava. Aveva paura di essere diviso da i suoi nuovi amici, soprattutto a causa della sua provenienza.

-Albus Potter!-

Alcuni bisbigli li levarono dalla folla.

Albus si sedette. Il cappello gli cadde sulla testa e gli appiattì i capelli sulla fronte.

-A-ah! Potter!!- esordì il cappello – mi fa davvero piacere ritrovare un nuovo Potter. Tuo fratello non ti rende la vita facile, eh?-

Albus era sorpreso. Il cappello sapeva più di quanto non dimostrasse.

-Beh, per quanto il caro James ti dia fastidio, vorrei proprio metterti nella sua stessa casa....eh?-

Albus deglutì, era felicissimo ed emozionatissimo. Non rispose neanche.

-Bene, allora: Grifonodoro!-

Albus corse verso il tavolo e si accorse che il fratello stava sorridendo. Gli voleva molto bene, in fondo.

Dopo qualche altro nome pronunciato dalla preside, Albus si gira nervoso verso il cappello e il ragazzo che lo indossa.

Era Scorpius.

-Mh...un Malfoy..diverso da gli altri. Sei molto timido ragazzo- sussurrò il cappello

-non credo che andresti bene da Serpeverde...però...-

Scorpius tremava e sudava freddo. Era davvero molto agitato. Il cappello rimase così a pensare per altri cinque minuti circa e poi parlò:-ti mando dai Grifondoro. Ma ricordati che devi guadagnarti questo posto prestigioso.-

Scorpius era felicissimo;si precipitò da Albus e da Rose. Lei stava quasi per abbracciarlo, ma poi, tutta rossa in faccia, si scostò e si sedette accanto agli altri due.

Finito lo smistamento, sulla tavola comparirono alimenti di tutti i tipi e i ragazzi si abbuffarono per tutta la serata con succo di zucca, pollo, carni varie e dolci squisiti.

Infine salirono in camera, Scorpius e Albus nel dormitorio maschile e Rose in quello femminile.

 

 

 

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