Warblers Christmas special

di Maiky Miker
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Bacio sotto il vischio ***
Capitolo 2: *** Confessioni ***
Capitolo 3: *** Neve ***



Capitolo 1
*** Bacio sotto il vischio ***


A Tikal, Vals, Sara, Marta e Ems che mi tengono compagnia
giorno e notte con la loro adorabile follia
non potevo non regalare i nostri adorati Warblers
(continua...)


Thad si era svegliato presto quella mattina, amava godersi l’atmosfera natalizia riscaldata dalle luci e i profumi dei biscotti alla cannella; inoltre da quando stava con Sebastian stava aspettando quel Natale per un unico e solo obiettivo: il bacio sotto il vischio.
Da alcune settimane stava preparando quel momento come se fosse stato un rito sacro; sin da quando era piccolo era cresciuto con il “mito” del famoso bacio sotto il vischio che portava fortuna e amore. I Natali erano passati ma l’unico vischio che aveva visto Thad era, al massimo, quello dei centrotavola natalizi che comprava sua madre dal fiorista dietro l’angolo; questo doveva essere l’anno della svolta, aveva un ragazzo che amava alla follia e niente e nessuno lo avrebbe fermato, o almeno così credeva.
Thad si accorse subito che Sebastian non era in camera, ma al suo posto c’era un solo foglietto:

Amore sono uscito presto per aiutare Nick con una sorpresa per Jeff, ci vediamo più tardi in mensa.

Stava procedendo tutto secondo i piani; aveva chiesto a Jeff di aiutarlo a sistemare un rametto di vischio nel luogo in cui aveva incrociato per la prima volta lo sguardo di Sebastian. Quella sera lo avrebbe portato lì durante la festa e avrebbe riscattato il suo bacio.
Durante il pranzo Sebastian rimase taciturno e tranquillo, un comportamento che insospettì Thad.

“Sebastian cosa succede?”

“Thad oggi pomeriggio ti avevo promesso di aiutarti con i regali ma David mi ha chiesto di supervisionare i preparativi della festa di questa sera…mi spiace davvero tanto, so quanto ci tenessi…”

“Amore, tranquillo, anzi sono felice che tu ti tenga impegnato con attività scolastiche!”

Lo baciò e si allontanò un po’ amareggiato.
Sebastian non tornò in camera prima delle otto di sera e Thad era seriamente preoccupato.

“Pensavo ti avessero rapito!”

“Sono successi un sacco di casini e se non ci fossi stato io probabilmente a quest’ora non avremmo neanche quella stupida festa!”

“Oh mio eroe!” lo prese in giro Thad, “ti aspetto mentre ti cambi?”

“Tu intanto vai alla festa, non preoccuparti, mi faccio una doccia, mi riposo un attimo e ti raggiungo lì, ok?”

“Ma, io…ecco…no, niente, tranquillo ci vediamo giù dopo!” si avvicinò e lo baciò.

“Ti amo.”

“Io di più.” ma il sorriso di Thad si era spento.

Qualche drink e qualche ballo più tardi Thad riuscì a scorgere tra la folla la figura di Sebastian nel suo completo scuro.
Il giovane francese lo raggiunse, lo trascinò al centro della pista e lo baciò.

“Ciao!”

“Ciao…Sebastian puoi venire con me un secondo?” sussurrò Thad.

“Si, solo un secondo Thad, ho promesso ai ragazzi di aiutarli con la sorpresa finale…mi aspetti qui?”

“Si…”

Thad era furioso, non c’era una cosa che stava andando come aveva progettato. 
Passarono una manciata di secondi e la sala fu avvolta dal silenzio.
Un faro illuminò Thad rimasto solo al centro della pista.
Un fruscio sulla sua testa richiamò la sua attenzione.
Alzò lo sguardo e vide scendere dal soffitto, appesi ad una vecchia palla stroboscopica, tanti rametti di vischio.
Thad era in preda alle lacrime e quasi non si accorse della presenza che lenta e elegante aveva raggiunto il suo fianco.

“Sorpreso?” esordì Sebastian

“Cosa te lo fa pensare?”

“Jeff mi ha detto di un certo desiderio…” Sebastian estrasse un rametto di vischio dalla tasca che Thad riconobbe come quello che aveva nascosto quella mattina, “ma ho pensato di rendere questo momento ancora più indimenticabile.”

Le loro labbra, bagnate dalle lacrime di Thad, si trovarono in quel primo bacio sotto il vischio.

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Capitolo 2
*** Confessioni ***


...A Nym, per i nostri discorsi deliranti,
non potevo non regalare Hunter come
ce lo siamo sempre immaginato.
Fragile e innamorato.
<3

Sono già partiti tutti per le vacanze e probabilmente tu starai preparando la valigia per trascorrere il Natale con i tuoi parenti in Francia. Non te l’ho mai detto ma ho sempre sognato di vedere Parigi; magari un giorno, chissà, potrai farmi visitare il luogo in cui sei cresciuto.
Probabilmente ti stai chiedendo il motivo di questo biglietto e questo regalo; consideralo un'offerta di pace e la speranza di un nuovo inizio.
Da quando sono arrivato ti ho reso la vita impossibile, lo ammetto, ma anche tu non sei stato da meno se vogliamo essere sinceri. Ho capito solo troppo tardi che ti sentivi minacciato, che avevi paura che tutto quello che ti eri costruito in così poco tempo, tutto il rispetto che avevi guadagnato, te lo avrei portato via e ti saresti sentito solo.
Ho capito quanto quella posizione di leader del gruppo fosse importante non solo perché sei, lasciamelo direi in tutta onesta, egocentrico ed esibizionista, ma soprattutto perché avevi bisogno di sentirti accettato. I tuoi modi sono discutibili ma nessuno dovrebbe mai sentirsi escluso. Ed é stato quando ti ho cacciato e abbiamo litigato che ho capito tutto questo.
Con te ho sbagliato tutto, ho un carattere difficile, da vero "stronzo" te lo concedo, ma credevo di scontrarmi con un carattere molto più forte del mio quando invece alla fine abbiamo scoperto entrambi quanto siamo deboli senza le nostre certezze.
Credo di aver capito di provare qualcosa per te nel momento in cui, dopo che abbiamo litigato l'ennesima volta, mi hai detto di disprezzarmi perché "tu potevi avere tutti i difetti del mondo ma non eri un cinico e arrogante calcolatore senza cuore" e te se ne sei andato sbattendo la porta.
Il battito del mio cuore si é fermato in quell'esatto momento.
Mi sono tormentato per settimane, ti ho evitato, ho cercato di fare chiarezza su quello che provavo ma non potevo, non avrei mai potuto, parlartene.
Non sono senza cuore Sebastian, mi tengo tutto dentro e non voglio che gli altri scoprano questo mio mondo interiore perché a volte fa paura persino a me. Ci sto lavorando, ci sto provando e questo biglietto é il primo passo.
Non mi aspetto una risposta, non mi aspetto un dialogo, non mi aspetto nulla in verità, volevo solo che tu sapessi e volevo chiederti scusa anche se non credo basti questo.
Spero sia un inizio.
Vedi alla fine avevi ragione tu sin dall'inizio ed ero io che avevo paura di ammetterlo; te l'ho detto che il mio mondo interiore mi fa paura.
Mi faceva paura ammettere che mi sarei potuto interessare ad un ragazzo, non era nei piani; evidentemente dovevi arrivare tu per scombinarli. Sei il solito guastafeste.
Ti auguro un felice e sereno Natale e un nuovo anno che ti porti ogni cosa che desideri.
Con affetto.

Hunter


Due porte più avanti la stanza di Sebastian era chiusa a chiave e si sentiva solo una musica in sottofondo.
Hunter appoggiò il biglietto e un pacchetto a terra, bussò e, senza aspettare la risposta, si allontanò.
Fu solo quando iniziò a scendere le scale, nel silenzio della scuola, che sentì la porta aprirsi e il rumore della carta del regalo sotto le dita di Sebastian.
Sorrise.

Buone vacanze Sebastian!

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Capitolo 3
*** Neve ***


A Laura, che c'è sempre anche
se l'Europa intera
ci separa,
un regalo dolce per questo Natale.
Ti voglio bene.
<3

“Jeff cosa fai già sveglio?”

Jeff stava fermo in piedi di fianco al letto di Nick con i pugni chiusi e un sorriso che andava da orecchio a orecchio.

"Nick...LA NEVE!!"

"Oh no...NO!"

Nick tirò il piumone fino a sopra la testa cercando di far finta di non aver sentito.
Avevano, o meglio Jeff aveva, istituito il "primo giorno della neve", cioè il giorno in cui cadeva la prima neve e in cui entrambi avrebbero passato la giornata fuori a godersi il paesaggio imbiancato semplicemente perché Jeff adorava la neve.
Nick sapeva che non lo avrebbe mai fatto restare a letto un secondo di più.

"D'accordo mi preparo!"

Si alzò e guardò fuori dalla finestra, piccoli fiocchi scendevano leggeri sul davanzale della loro finestra.
Jeff lo raggiunse e lo baciò.

"Sei il migliore ragazzo del mondo!"

"Ricordatelo quando morirò ibernato là fuori!"

Nick si diresse verso il bagno e quando uscì trovò Jeff con il suo nasino all'insù schiacciato contro il vetro che con le dita seguiva la lenta discesa dei fiocchi; Nick spesso si chiedeva se aveva un fidanzato o un bambino di 5 anni, ma in fondo era quell'innocenza la cosa che più amava di lui.

"Allora Jack Frost sei pronto per uscire?"

Jeff rise a quella battuta, si infilò il berretto a righe, il giaccone e i guanti e attraversò la porta saltellando.
Il gelo li colpì ma Jeff continuò a saltellare rapito da quella magica atmosfera.

"Nick ti ricordi La bella e la bestia?"

"Eh?"

Il moro non fece in tempo a voltare lo sguardo verso il suo ragazzo che fu colpito in piena faccia da una palla di neve.
Jeff si stava letteralmente ribaltando dalle risate mentre Nick con il viso completamente pieno di neve era rimasto a bocca aperta per quel gesto inaspettato.

"Jeff...sei un uomo morto!"

"Mi ami troppo per uccidermi e poi sappiamo entrambi che tra noi due tu sei la bestia e in fondo hai un cuore d'oro...e dei bei capelli!" Jeff non riusciva più a trattenersi dalle risate per via della faccia sconvolta di Nick.
Nick lo raggiunse e colse l'occasione per spingere Jeff nella neve che, distratto dalle sue stesse risate, cadde senza riuscire nemmeno a opporre resistenza.
Trascorsero qualche ora rotolando nella neve.

"Se non ricordo male ne "La bella e la bestia" avevano un camino con il fuoco acceso dopo aver fatto la guerra con le palle di neve..."
Erano rientrati in stanza completamente fradici e decisamente infreddoliti.

"Si ma un giorno, quando vivremo nel nostro castello, avremo anche noi quel camino!"

"Ok, te lo prometto!" sorrise Nick.

Sentire parlare Jeff del loro futuro insieme scaldava il cuore più di ogni altra cosa.

"Per ora dovrai accontentarti di restare eternamente abbracciato a me sotto questo piumone!" aggiunse.

"Suona interessante come alternativa, ma non fare il furbo Nick Duval; io pretendo il camino!"

Nick rise togliendosi di dosso i vestiti bagnati e appoggiandoli sul calorifero; Jeff fece lo stesso gettandoli a terra

"Jeff..."

"Ovviamente avremo anche la servitù cosa credi!"

Nick scosse la testa e attese che Jeff si stendesse accanto a lui sotto il piumone caldo.

"Cosa devo fare con te, Jeff?!"

"Per ora abbracciarmi potrebbe essere un buon inizio."

Nick lo strinse tra le sue braccia e lo baciò sulla fronte.
In quella fredda mattina di dicembre avevano tutto quello di cui avevano bisogno.
L'uno aveva l'altro stretto tra le sue braccia.

 


Un augurio di un sereno e felice Natale a tutti.


 

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