il passato va affrontato

di loveandcrazy99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 1 ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 2 ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 3 ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 4 ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 5 ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 6 ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO 7 ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO 8 ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO 9 ***
Capitolo 11: *** CAPITOLO 10 ***
Capitolo 12: *** CAPITOLO 11 ***
Capitolo 13: *** CAPITOLO 12 ***
Capitolo 14: *** CAPITOLO 13 ***



Capitolo 1
*** PROLOGO ***


PROLOGO

Ci risiamo,ricominciare la mia vita da capo ma sarà la centesima volta che lo faccio e tutto questo ovviamente grazie a chi se non ai miei genitori ma sopratutto a mia madre?

Ormai penso di esserci abituata,so che suona strano ma credo che gli spostamenti ed i cambiamenti presi in fretta e furia facciano parte di me e della mia schifosissima vita.

Passo un anno qui,un altro là e dopo due anni magari mi ritrovo al punto di partenza ed è proprio quello che sta accadendo adesso.

Già,mia madre ha pensato che dopo un anno passato ad Holmes Chapel per poi trasferirci ed abitare a Londra per farmi affrontare il primo anno d'università,sia stato niente per me e che io non me ne sia nemmeno accorta e in effetti da una parte è stato così,ma non dimenticherò mai quel 3 Settembre in cui alle nove e mezza di sera mi comunicò che al piano di sopra c'erano le mie valigie già riempite di tutte le mie cose,all'inizio non capii così lei mi disse esplicitamente "Domani mattina alle 7.30 abbiamo un volo che ci aspetta,partiamo per Toronto,andremo ad abitare in una graziosa villetta nel quartiere di zia Susan"la freddezza con cui pronunciò quelle parole mi immobilizzò.

Non riuscivo a parlare,corsi su per le scale raggiungendo camera mia,cercai disperatamente il mio cellulare per avvisare immediatamente Jenny,la mia "best",ma le lacrime cominciarono a rigare il mio viso in modo sempre più continuo,quel pianto era misto a tristezza,solitudine,delusione ma sopratutto odio,odio verso quell'essere che non avrei avuto il coraggio di chiamare più madre,se lo fosse veramente me ne avrebbe parlato e forse mi avrebbe ascoltato ma lei no,lei ha un cuore duro e freddo,se pensa che quella sia la decisione giusta allora per tutti deve essere così.

Quella sera immaginai cosa avrei potuto scrivere per messaggio l'indomani alla mia amica ma specialmente a lui,cosa avrei detto a lui?A quel ragazzo tanto speciale ed importante con cui mi sentivo migliore.

Non sapevo se sarei resistita per un anno o magari per tutta la vita a non vederlo più,non vedere più quei grandi,vispi e luminosi occhi verdi come smeraldi,quella folta chioma di ricci che tanto adoravo e con il quale mi divertivo a giocare,come avrei fatto senza la sua presenza?

Pensando a quelle cose sprofondai nel cuscino ormai completamente fradicio.

Ora sono passati due anni da quella vicenda.

La notizia che arrivò da mia madre un ora fa mi fece ripensare a loro.

Forse non ci crederete ma lei,ancora una volta da sola,ha deciso di tornare a Londra.

Ormai notizie del genere sono quotidiane per me.

Vuole tornare là perché mia zia Daisy,(sua sorella) sta male e ha bisogno di qualche aiuto economico.

L'aereo partirà domani dall'aeroporto di Toronto alle otto in punto della mattina e giungerà a Londra alle tre di pomeriggio.

Stranamente non ero arrabbiata,forse perché da quando abitavamo in Canada sognavo con tutto il cuore di poter tornare nella mia amata Gran Bretagna.

Solo un pensiero sfiorò la mia mente quella sera.

Come avrei fatto se lo avessi incontrato?In fondo quel 3 Settembre lo lasciai con un misero messaggio sul cellulare che mia madre mi restituì solo la mattina della partenza.

Rimasi malissimo e la odiai ancora di più per questo.

Pensai a come poteva essere cambiato in questi due lunghi anni,chissà se era ancora l'Harry che conoscevo,quel ragazzo sempre contento che si teneva il male dentro ma che quando scoppiava veniva a piangere e sfogarsi da me.

Ripensai alle cavolate fatte insieme e in quel momento mi scappò un sorriso che sapevo benissimo venisse dal cuore.

Ma se lui fosse veramente cambiato?Se ora mi odiasse per averlo lasciato in quel modo?Se non volesse più rivolgermi parola o addirittura guardarmi?

In ogni caso so che lo rivedrò visto che tornerò alla mia vecchia scuola.

Non so come ritroverò quel ragazzo ma cambiato o no so che dovrò affrontarlo perché si sa,il passato prima o poi va affrontato,vincendo o perdendo contro di lui,ma non c'è modo di evitarlo.

SPAZIO AUTRICE
Ciao a tutti,questa è la mia prima fan fiction,non so se vi piacerà,non sono proprio un asso nella scrittura però ho voluto provare ugualmente.
Se la leggerete sarò contenta ma in ogni caso è un esperienza nuova per me.
Grazie mille a tutti.
CIAO!!!!

 

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 1 ***


CAPITOLO 1

Ci risiamo,oggi è il 4 Settembre,tra un ora partirà il nostro volo.

Io e i miei genitori stiamo per partire,presi la mia valigia,la posai nel bagagliaio e mi misi comoda nel sedile posteriore.

Decisi di avvisare la mia amica così le mandai un messaggio:

Hey Jen come stai?Spero tutto bene,ho una magnifica notizia,tra un ora il mio aereo partirà,tornerò a Londra e stavolta spero per sempre,non vedo l'ora di vederti,non sai quanto mi sei mancata,atterreremo all'aeroporto verso le tre di pomeriggio.

Ci vedremo il 7 Settembre con l'inizio del terzo anno di scuola.

Un bacione ed un abbraccio.

Courtney

Ero così felice di poter tornare a Londra,quella città magica mi era mancata tantissimo,anche se non lo davo a vedere,non volevo dare soddisfazione a mia madre.

Durante il volo,ammirai il paesaggio fuori dal mio finestrino,lessi il libro che mi era stato regalato per il compleanno,si intitolava "Noi siamo infinito"sembrava carino,ascoltai musica al mio amato mp3 e durante l'ultima ora e mezza feci una bella dormita.

Mi risvegliò la voce forte di mio padre che mi avvisò di essere atterrati all'aeroporto.

Scaricammo le valigie e in fila indiana scendemmo dall'aereo.

Subito feci un respiro profondo e mi accorsi della diversità dell'aria,quanto mi era mancata quella città che batteva Toronto 10.000 a 0.

Ci venne a prendere mio zio Erik,notai subito che non era cambiato di una virgola,sempre i soliti capelli corti neri,la sua barba scura non molto folta e i suoi occhi color ghiaccio.

Fui contenta di rivederlo.

Dopo 45 minuti di viaggio giungemmo finalmente alla nostra vecchia casetta,che si era mantenuta in buone condizioni dato che zia ogni tanto andava a darle una spolverata.

Appena entrai un ondata d'emozioni s'insinuò in me,rivivetti tutti i momenti fantastici passati là dentro ma anche i momenti più bui e cupi.

In molti di quei momenti ovviamente rivedetti lui,il mio migliore amico che non ho mai dimenticato.

Scacciai quei pensieri per evitare di mettermi a frignare davanti agli altri.

Presi la valigia,feci le scale,raggiunsi la mia camera,girai la maniglia e la trovai lì,perfettamente identica a come l'avevo lasciata,con le sue pareti arancioni e il lampadario tondo pendente dal soffitto.

Mi lanciai sul letto,lo riconobbi subito,era ancora così morbido ed accogliente come una volta.

Aprii la finestra che dava sul nostro piccolo giardino,lasciai che l'aria fredda ma non troppo penetrasse in quel luogo rimasto chiuso da troppo tempo ormai,inspirai profondamente,quell'aria cittadina era così piacevole ma era completamente diversa da quella che tirava in Canada,ma magari era solo una mia sensazione.

Cominciai a risistemare le mie cose,cercai di posizionarle nello stesso punto in cui erano sempre state così forse mi sarei dimenticata di essermene andata.

Ci volle l'intero pomeriggio per sistemare tutti gli oggetti che avevo.

Non mi ero mai accorta di possedere così tanta roba.

Alle sette e mezza la voce di mia madre mi chiamò dal piano di sotto,era pronta la cena.

Mi precipitai giù per le scale,saltai uno scalino finendo quasi per cadere ma fortunatamente mi aggrappai alla ringhiera.

Vidi con mia grande sorpresa che la mamma aveva cucinato patatine fritte e cotoletta.

Rimasi disorientata,di solito lei non preparava mai due cose fritte insieme,probabilmente era per festeggiare il ritorno,ma non osai chiedere,mi misi solo a tavola e divorai quelle prelibatezze in dieci minuti.

Me ne tornai in camera mia,mi appoggiai al davanzale e mi misi ad osservare la gente che passava,nonostante fossero le otto di sera la luce fuori era ancora molta e parecchie persone passeggiavano tranquillamente.

Ad un tratto qualcosa attirò la mia attenzione,anzi qualcuno,no non poteva essere lui,lo osservai più attentamente,riconobbi quei ricci castani,ma non ero ancora del tutto sicura,sperai si girasse e fu così,quasi non mi venne un colpo,quegli occhi smeraldo erano ancora lì,così profondi e intensi,mi accorsi anche del suo cambiamento d'altezza,lo squadrai dalla testa ai piedi,era come lo ricordavo,ancora così fottutamente bello e perfetto nei suoi amati jeans neri e stivaletti marroni.

Quasi piansi solo vedendolo quei cinque minuti,mi era mancato così tanto e forse nel profondo dopotutto lo amavo e lo volevo ancora.

Quella sera mi addormentai pensando a quel ragazzo perfetto che presto avrei rincontrato nuovamente.

Cercai d'immaginare la sua reazione quando mi avrebbe visto,sarebbe potuto corrermi incontro ed abbracciarmi forte oppure ignorarmi ma in ogni caso il mio cuore dopo due anni aveva ripreso a battere come prima,con quel ritmo regolare e leggermente accelerato che mi faceva stare bene.

Quel ragazzo era la mia ragione di felicità.

 

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 2 ***


CAPITOLO 2

Il 6 Settembre alle otto di sera salii in camera mia,tirai fuori dall'armadio il mio zaino grigio con pallini verdi e gialli in cui misi solamente un quaderno a righe ed uno a quadretti,l'astuccio e il diario,sapevo che solitamente il primo giorno non si faceva nessun tipo di lezione,si parlava delle vacanze con gli insegnanti e poi ci veniva assegnato l'orario provvisorio delle materie per i giorni successivi.

Quella sera telefonai a Jenny

"Hey Jen ciao,sono io,Courtney"le dissi tutta felice.

"Ciao Cour come stai?E' andato bene il viaggio?Pronta per domani?"mi fece un sacco di domande e dalla sua voce capii che era abbastanza esaltata.

"Hey piano,una domanda alla volta,si io sto benissimo specialmente ora che sono tornata e potrò finalmente rivederti e abbracciarti,il viaggio è stato meno noioso del previsto sopratutto perché per un ora e mezza ho dormito e per quanto riguarda la giornata di domani bè sono abbastanza agitata,ma l'importante è che tu stia con me"risposi io seria.

"Ma certo che starò con te,figurati se ora che sei tornata ti lascio scappare di nuovo,hai un sacco di cose da raccontarti ed io ho un po di notizie per te ma le scoprirai solo domani a pranzo"mi disse lei con quel tono da furbetta che tanto odiavo.

"Ok ho capito,vorrà dire che aspetterò"mi rassegnai alle sue parole tanto sapevo che non mi avrebbe anticipato niente.

"Bene adesso andrò a guardare un po di televisione e poi me ne andrò a letto,non vedo l'ora di rivederti Jen,non sto più nella pelle"le dissi quasi gridando le ultime parole.

"Si anche io,comunque ora devo andare perché mia mamma rompe,ci vediamo domani,ciao Cour,ti voglio bene".

Così si concluse la telefonata.

Scesi di sotto e trovai mia madre stesa sul divano intenta a giocare ad uno di quei giochini scemi che aveva nel cellulare,mi sedetti accanto a lei,presi il telecomando,accesi la tv e girai i vari canali.

Dopo 10 minuti finalmente trovai un film che sembrava carino anche se di genere drammatico,lessi la trama:Grace Kendall una ragazza newyorkese di origini londinesi torna alla sua terra d'origine dopo 4 anni,troverà ancora ad aspettarla il suo vecchio amico d'infanzia oppure è cambiato qualcosa...

Immediatamente spensi il televisore,forse stavo diventando pazza,questa domanda mi ronzava in testa giorno e notte:Sarà cambiato qualcosa?

Alle dieci e mezza andai a cambiarmi,misi il pigiama rosso e rosa con un orsetto davanti che mi piaceva tanto,lo so risultava piuttosto infantile ma lo adoravo,era così morbido.

Prima di congedarmi,bevvi un grosso bicchiere d'acqua,afferrai il cellulare e me ne andai a dormire.

Dormire per modo di dire,alle undici ero ancora sveglia,un vortice di pensieri invadeva il mio cervello.

Ad un trattò qualcosa vibrò e lampeggiò sul comodino,avevo ricevuto un messaggio,ma chi poteva essere a quell'ora?

Era un numero sconosciuto,lo aprii e lo lessi:

Hey,non so se tu abbia ancora questo numero,ma sappi che l'altro giorno ti ho vista dalla finestra di casa tua,voglio solo dirti che quel giorno ci sono rimasto malissimo,il mondo mi è crollato addosso però non fino al punto per arrivare ad odiarti,forse ci vorrà un po per tornare ad essere gli stessi di un tempo ma magari mi sbaglio,magari appena ci rincontreremo proverò solo felicità,per il momento spero solo che le cose possano essere come prima e scusami tanto per l'orario.

H.S

Improvvisamente mi sentii più sollevata,avevo appena capito che voleva essere ancora mio amico.

La mattina successiva mi resi conto di essermi addormentata con il cellulare in mano e per fortuna non era caduto a terra.

Erano le sette di mattina,mi trascinai lentamente in bagno con i vestiti in mano.

Accesi la stufetta elettrica visto che non faceva poi così caldo,mi infilai i jeans stretti grigi con le tasche sul retro,una maglietta attillata di colore azzurro,le mie scarpe nere con il tacco all'interno per sembrare più alta e sopra i miei occhi marroni scuri misi un filo d'ombretto dorato ed ovviamente non poteva mancare il mascara rigorosamente nero.

Alle sette e venticinque scesi in cucina,scaldai il latte nel quale inzuppai sette biscotti.

Alle otto meno un quarto dopo essermi infilata il giubbotto uscii e mi diressi verso la scuola che per fortuna era molto vicina a casa mia,solo quindici minuti a piedi.

Quella mattina l'aria era fresca ma non troppo fredda,abbastanza piacevole,tirava un po di vento e il clima autunnale cominciava a farsi sentire in anticipo,molto in anticipo purtroppo.

Riconobbi tutti i negozi che fiancheggiavano la strada,specialmente la profumeria della madre di Jenny che mi salutò dalla vetrina.

Non riuscivo a credere che tra circa cinque minuti l'avrei rivista,insieme a tutti gli altri miei compagni di classe ma poco mi importava di loro con cui avevo legato poco,io non sono un tipo molto socievole anzi,sono abbastanza timida e volevo rivedere solo lei e naturalmente Haz,al cuale non avevo mai smesso di pensare da quando ero tornata.

Vidi la mia scuola spuntare dietro un enorme edificio di mattoni rossi che intuii doveva essere la nuova palestra,da come me l'aveva descritta Jenny.

Finalmente ero arrivata,ero di fronte all'imponente università che avevo scelto di frequentare due anni fa,raggiunsi il cancello,lo varcai e....

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 3 ***


CAPITOLO 3

Varcai l'imponente cancello di ferro e rimasi a bocca aperta nel vedere la quantità di ragazzi ammassati nell'atrio ed all'esterno della scuola.

Molti di loro fumavano,cosa che avevo sempre odiato,mi misi in cerca della mia amica ma dopo dieci minuti mi arresi,c'era troppa gente,avrei aspettato di vederla in classe.

Mi aveva detto di raggiungere l'aula 3A.

La cercai disperatamente e dopo quindici minuti la raggiunsi.

Ero arrivata in ritardo,ma per fortuna solo di cinque minuti,bussai ed una voce femminile mi invitò ad entrare.

Appena varcai la soglia 25 paia d'occhi si puntarono tutti su di me,l'insegnante non doveva essere molto vecchia,era alta ed indossava un paio d'occhiali neri.

"Lei deve essere la signorina Courtney Smith giusto?"mi chiese lei.

"Emh si sono io,mi scusi tanto ma sa in realtà non trovavo l'aula,sono tornata qui da poco e visto che avete cambiato aula non sapevo dove andare"risposi lievemente imbarazzata.

"Bene l'importante è che ci abbia raggiunti,prego vada a sedersi accanto alla signorina Jenny Olivers"notai la mia amica che mi sorrideva così la raggiunsi.

Mi sedetti e subito mi abbracciò quasi strangolandomi,non potemmo parlare molto dato che l'insegnante si stava presentano e parlando di lei.

Mi guardai attorno,ispezionando uno ad uno i miei compagni,John non era molto cambiato,era sempre molto robusto e con i suoi soliti capelli biondi ed occhi color nocciola,Amy aveva sempre quell'aria da "secchiona" della classe,grandi occhiali neri,capelli neri raccolti in due codini sbarazzini e sfortunatamente era anche piuttosto bassa.

Osservai un po tutti e posai la mia attenzione sul ragazzo seduto al banco di fronte al mio,notai i suoi ricci castani e come potevo confonderli con altri,la domanda che rivolsi a Jenny mi venne spontanea.

"Hey ma quello è..."non finii la frase che lei mi precedette.

"Si è proprio lui"mi rispose bisbigliando e con un sorriso diabolico stampato in faccia.

Mi chiesi se mi avrebbe mai rivolto parola di sua spontanea volontà,io non so se avrei avuto il coraggio di farlo ma nell'ora successiva avrei voluto uccidere l'insegnante di italiano,ci chiese di formare gruppi da quattro e cominciare a scrivere un testo insieme.

Ovviamente Harry che era di fronte a noi,fu costretto a girarsi a lavorare con me e Jenny,non appena si voltò rimasi incantata a fissare i suoi occhi così profondi e lo stesso fece lui con me dopodiché un ciao appena sussurrato uscì dalle sue labbra ed io in tutta risposta non feci altro che sorridere.

Distolta l'attenzione da lui mi accorsi del ragazzo che gli stava accanto,non l'avevo mai visto prima,forse anche lui si era trasferito o magari aveva cambiato scuola,notai subito i suoi occhi color ghiaccio,dovevo ammettere che era veramente attraente.

Subito il ragazzo si presentò, "Ciao tutti io mi chiamo Louis Tomlinson,sono venuto qui quest'anno dopo aver cambiato scuola,piacere di conoscervi"e con un grosso sorriso in volto ci porse la mano che Jenny ed io stringemmo calorosamente mentre Harry evitò e disse solamente "Piacere di conoscerti"con una voce spenta.

Cosa era successo all'Harry che conoscevo?Il ragazzo sempre allegro e cortese con tutti,sapevo che poteva essere cambiato ma non credevo dal bianco al nero,insomma che fosse diventato il contrario di ciò che era.

Questa cosa mi rattristì molto e per tutta la durata del lavoro non ci rivolgemmo parola,solamente sguardi di sfuggita.

Finalmente la campanella risuonò e quelle due ore apparentemente interminabili d'italiano finirono ed io e Jenny ci dirigemmo in mensa,prendemmo i vassoi e li riempimmo di cibo dopodiché ci andammo a sedere ad un tavolo abbastanza appartato e nascosto.

"Finalmente posso raccontarti queste notizie,ne ho veramente tante,allora Emily quella che ti stava antipatica se nè andata,il professor Luke,quello fuori di testa,é stato licenziato,la bidella Sandra,quella stronza che non ci dava mai la carta igienica e non ci aiutava se stavamo male è andata in pensione ed ultima notizia che forse non gradirai Harry si è fidanzato".

A quelle parole il cibo quasi mi andò di traverso,ma finsi non mi interessasse mentre dentro di me avevo sentito un CRACK forte e chiaro.

"E chi sarebbe la fortunata?"chiesi fingendomi indifferente.

"Ah una sgualdrina di nome Jessica,è alta,bionda,fisico invidiabile,occhi azzurri ed è una ballerina di danza classica,insomma la classica troietta che si scopa tutti,non so perché sia andato a finire con lei"mi rispose tutto d'un fiato.

Ci pensai per un attimo,cavolo quello non era il vero Harry altrimenti non mi sarei spiegata tutti questi fatidici cambiamenti.

Quel giorno tornai a casa da scuola ripensando alle cose che mi aveva detto Jenny su di lui ed ai suoi stupendi occhi color smeraldo e quasi non andai a sbattere contro un palo.

Il mio incubo più terribile era diventato realtà:

Il mio caro amico era cambiato,non in meglio e in fondo mi sentivo tradita da lui perché mi aveva promesso che non sarebbe mai cambiato e mi aveva fatto promettere la stessa cosa,solo che io quella promessa l'avevo mantenuta ma lui a quanto pareva no.

Un senso di delusione s'insinuò in me.

Perché le cose devono cambiare?

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 4 ***


CAPITOLO 4

Il mattino dopo mi svegliai a fatica,diedi una veloce occhiata alla sveglia e mi accorsi che erano già le sette e un quarto.

"Merda,non ce la farò mai"corsi in bagno e mi vestii e truccai più velocemente possibile,mi catapultai in cucina presi due biscotti al volo,misi il cappotto e alle otto meno dieci uscii di casa di corsa.

Dopo circa due minuti mi fermai, "Cazzo la cartella" l'avevo scordata in camera,si può essere più idioti?Io non credo proprio,cominciai a correre come mai avevo fatto prima d'ora ma tanto ormai mancavano solo cinque minuti ed era praticamente impossibile riuscire ad arrivare in tempo.

Ad un tratto sentii un clacson suonare,mi voltai e mi accorsi di una macchina nera ferma dall'altro lato della strada,la portiera si spalancò e con mia grande sorpresa ne uscì Harry.

"Hey Cour cos'è successo?"mi chiese,io ero rimasta immobilizzata dalla sua calda e roca voce che non udivo da ben due anni e in più mi aveva appena chiamata Cour cosa che faceva da quando eravamo amici.

Appena mi ripresi gli risposi, "Mi sono svegliata tardi e in più sono uscita senza zaino e ora sto tornando indietro a riprenderlo,ma non arriverò mai in tempo".

"Non c'è problema,ti accompagniamo noi"rispose con un sorriso che mi sciolse il cuore,però aveva detto "noi"chissà chi c'era con lui,non chiesi nulla e mi accomodai sul sedile grigio.

Quando mi accorsi di chi avevo accanto mi venne voglia di suicidarmi,doveva essere la sgualdrina di cui mi aveva parlato Jenny,però dovevo ammettere che aveva davvero un fisico invidiabile e in fondo non sembrava così stupida.

"Piacere io mi chiamo Jessica,frequento la 3C e tu devi essere Courtney Smith,Harry mi ha parlato tanto bene di te"mi disse lei con tono dolce e amichevole,sembrava simpatica,forse Jenny si era fatta un idea sbagliata sul suo conto.

"Si io sono Courtney,piacere mio"risposi altrettanto amichevolmente.

Mi accorsi che al posto del guidatore c'era quel ragazzo che avevo conosciuto il giorno prima,Louis mi pare si chiamasse.

Mi stupii di ritrovarmi due secondi dopo già di fronte casa mia perché in realtà io non avevo detto niente a Louis sulla strada da percorrere ma evidentemente Harry mi aveva preceduta e questa cosa mi fece piacere.

Scesi dall'auto,entrai in casa e due secondi dopo tornai a sedermi su quel morbido sedile.

Dopo due minuti giungemmo a scuola ed io,Harry e Louis svoltammo nel corridoio a destra mentre Jessica in quello a sinistra dopo aver schioccato un sonoro bacio sulle labbra di Styles,a quella scena quasi vomitai.

Noi tre ci dirigemmo a passo svelto lungo il corridoio entrando in classe purtroppo a lezione già iniziata.

Il professore di scienze fortunatamente ci perdonò dato che erano i primi giorni ma vedere la faccia imbarazzata di Styles mentre quello ci faceva la ramanzina mi mise allegria,mi ricordò quel ragazzo un po impacciato che conoscevo.

Dopo dieci minuti ci fece accomodare e Jenny mi lanciò un occhiatina che non mi piaceva per niente.

"Allora cosa è successo insieme a quei due bei pezzi di ragazzi?"chiese curiosa, "In realtà proprio niente,mi hanno solo accompagnato in macchina dato che ero in ritardo e se lo vuoi sapere c'era anche Jessica con noi e ti assicuro che non sembra affatto stronza o cattiva come credi"risposi seria.

Lei mi guardò stranita dopodiché seguimmo attentamente la lezione.

Avevo deciso,volevo parlare ad Harry,avevo un bel po di domande da porgli e speravo con tutta me stessa che volesse rispondermi.

Avevo bisogno di sapere la verità,mi servivano risposte chiare.

Avrei aspettato l'intervallo,ma dovevamo rimanere assolutamente soli,non volevo che altri sentissero gli affari miei,quelle risposte dovevano rimanere tra me e lui.

La seconda ora sembrava non terminare mai.

La lezione d'inglese era noiosissima,all'improvviso Styles si voltò dalla nostra parte, "Hey Cour,ti ricordi quando quel giorno siamo arrivati a scuola in ritardo e io per giustificarci ho detto che avevamo perso l'autobus,ma quel giorno c'era lo sciopero dei mezzi e gli autobus nemmeno circolavano?"me lo chiese sorridendo,allora se lo ricordava,almeno i ricordi non li aveva persi,sorrisi e risposi, "Ma certo che me lo ricordo,ho riso così tanto quando la prof ti ha risposto,Styles guardi che oggi non circolano autobus,sei diventato rosso peperone ed io mi stavo sbellicando dalle risate"risi ripensando a quella scena.

"Già sei stata perfida,dovevi proprio metterti a ridere?"chiese lui, "Ma dai,non potevo non ridere,cioè la tua faccia era epica,avrei dovuto scattarti una foto quel giorno"risposi ridendo.

"Già,forse hai ragione"e prima di voltarsi sorrise un ultima volta.

Almeno adesso sapevo che potevo parlargli come prima e che lui come me non aveva dimenticato tutte le cose fatte insieme.

Quel giorno tornai a casa con un sorriso a trentadue denti stampato in viso.

Lui non aveva dimenticato.

Forse adesso le cose erano un po diverse solamente perché lui aveva la ragazza,ma a me che importava,in fondo ciò che volevo era tornare ad essere quelli che eravamo prima e noi non eravamo nient'altro che migliori amici.

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 5 ***


CAPITOLO 5

Quel mattino mi risvegliai di buon umore,probabilmente perché non avevo fatto altro che pensare alle sue parole,che mi avevano fatto capire che nemmeno lui aveva dimenticato nulla.

Come ogni singola mattina mi preparai e alle otto meno un quarto uscii di casa.

Non feci in tempo a chiudere la porta che il cellulare squillò nella mia tasca,era un messaggio da Harry,non appena lessi quel nome il mio cuore prese a fare le capriole.

Hey Cour,ti va se oggi andiamo a scuola insieme,sono a piedi pure io.

H.S

Ed io ovviamente come avrei potuto mai rifiutare

Certo va benissimo,ti aspetto di fronte casa mia

Cour

Lui non tardò a raggiungermi,dopo due minuti lo vidi arrivare.

"Ciao come stai?"chiese serio, "Io sto benissimo,adoro andare a scuola a piedi,mi fa sentire così libera,ma un po di compagnia non guasta mai"risposi scherzando.

"Bene mi fa molto piacere scricciolo"a quell'ultima parola scoppiai,una lacrima cominciò a scendere sulla mia guancia seguita da un altra e un altra ancora,mi mancavano così tanto quelle parole ma sopratutto i suoi abbracci,quando ero tra le sue braccia mi sentivo totalmente protetta e quando ogni sera che ci incontravamo prima di andare a letto mi lasciava il bacio della buona notte e mi diceva "sei speciale,non dimenticarlo mai"mi faceva sentire così amata ed importante.

Con uno slancio lo abbracciai,mi era tanto mancata la sua presenza,il suo profumo e le sue mani grandi che mi stringevano.

"Hey scricciolo cosa c'è,ti senti male?"chiese allarmato.

"No Harry,le mie sono lacrime di gioia perché finalmente sei di nuovo qui con me,quando ero in Canada ti pensavo 24 ore su 24 e mi domandavo in continuazione se tu mi odiassi"risposi singhiozzando sul suo cappotto.

"No scricciolo,come puoi pensare una cosa del genere?E' vero ci sono rimasto malissimo ma sapevo che se non mi avevi avvisato prima c'era un valido motivo sotto,io non potrei mai odiarti,sei e sarai sempre la migliore amica che io abbia mai avuto,tu sei sempre stata qui nel mio cuore e credi che io non ti pensassi giorno e notte?Ti ho pensata fin troppo e non puoi immaginare quante lacrime ho versato sul mio cuscino ogni notte leggendo e rileggendo il messaggio che mi avevi lasciato la mattina della partenza,pensa lo tengo ancora nel cellulare,se vuoi ora lo leggiamo insieme perché la sofferenza non deve più esserci,deve scomparire dalle nostre vite,leggiamolo un ultima volta insieme"con quelle dolci parole riconobbi finalmente il mio Harry.

Sfilò dalla tasca il cellulare,aprì il messaggio e cominciammo a leggerlo insieme.

Haz,scriverti queste parole mi fa male e so già che alla fine di questo messaggio non avrò che odio e disprezzo da parte tua ma so che non è una cosa sbagliata,anche io mi odierei.

Non volevo finisse così credimi,il tempo passato insieme a te è stato il migliore della mia vita,sei e sarai sempre nel mio cuore,tu mi hai insegnato a credere in me,a fidarmi degli altri,a non essere nient'altro che me stessa.

Mi hai insegnato a vivere ma sopratutto ad amare ed è stata la cosa migliore che potessi insegnarmi.

Mi rendevi felice con un solo sguardo e capivi al volo ciò di cui avevo bisogno.

Con te ho riso,pianto,mi sono sfogata,in te ho trovato il mio piccolo rifugio dove nascondermi quando qualcosa non andava oppure semplicemente per condividere momenti di felicità,sei stato la spalla su cui ho pianto e l'amico con cui condividere tutto.

Ricordati che ci sarà sempre un posto per te nel mio cuore.

Grazie per avermi fatto provare tutte queste emozioni e per essermi sempre stato accanto.

Addio caro Haz

Con affetto,la tua piccola Cour.

 

Nel rileggere quelle parole rivivetti nuovamente ogni singola emozione,bella e brutta.

Harry cancellò finalmente quel dannato messaggio e proseguimmo la strada verso la scuola mano nella mano,come facevamo sempre due anni fa.

Varcando il cancello tutti gli occhi ci furono addosso,anche quelli della povera Jessica visibilmente infastidita e quelli increduli della mia amica Jenny.

Mi fregai di tutti i commenti che ricevemmo e da quanto capii Harry fece lo stesso.

Eravamo amici.

Solo amici.

Gli altri non ci vedevano così ma a noi poco importava,eravamo felici così e questo ci bastava,non volevamo diventare niente di più,magari qualche bacio sarebbe potuto capitare ma eravamo comunque migliori amici e sperai ardentemente che le cose non cambiassero e che i sentimenti di nessuno dei due diventassero troppo forti.

Altrimenti chi sarebbe scappato all'amore vero,non solo d'amicizia?

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Capitolo 7
*** CAPITOLO 6 ***


CAPITOLO 6

Il giorno dopo mi svegliai contenta di andare a scuola perché sapevo di aver finalmente chiarito le cose con lui.

Quella giornata di scuola si presentava però peggiore delle altre,avrei dovuto affrontare le fatidiche due ore di educazione fisica.

Io odiavo con tutta me stessa quella materia,in pallavolo e qualsiasi altra attività che si svolgesse con la palla ero impedita e nella corsa con ostacoli non ne parliamo.

Ma quella mattina non mi sembrava poi così terribile dover correre e sudare,l'avevo fatto altre volte ed ero sopravvissuta.

Una volta cambiata scesi a fare colazione,dalla cucina proveniva un odorino niente male,segno che la mamma si era data da fare.

Aveva preparato le frittelle dolci con lo sciroppo sopra che adoravo con tutta me stessa,ne mangiai due dopodiché uscii di casa.

Dopo neanche cento metri mi raggiunse Harry che mi salutò con un bacio sulla guancia,che bella sensazione risentire quelle labbra dopo tanto tempo.

"Non credo che la tua ragazza sarebbe molto contenta del gesto che hai appena fatto"gli dissi con molta calma.

"Tranquilla,lei sa praticamente tutto della nostra amicizia"rispose con la normalità più assoluta.

"Si va bene però evita di abbracciarmi o fare qualsiasi altro gesto affettivo in sua presenza perché ovviamente le darà fastidio poverina"continuai io.

"Ok d'accordo scricciolo,però a pensarci bene una punizione per avermi lasciato solo questi due anni la meriti"mi rivolse uno sguardo omicida e cominciò a farmi il solletico.

Odiavo quando qualcuno me lo faceva per strada perché cominciavo a ridere rumorosamente come una cretina in mezzo alla strada mentre tutti mi fissavano storto.

"No Styles ti prego no,dai piantala"lo imploravo mentre cercavo di dimenarmi dalla sua presa.

"Adesso la mia vendetta si è finalmente conclusa"esclamò cercando di imitare una voce cupa e spaventosa.

Giungemmo a scuola e subito Jenny ci venne in contro.

"Hey ragazzi come state?Pronti per la prima fatidica lezione di ginnastica?"chiese tutta agitata e a voce alta.

"Io direi di si ma non credo la schiappa qui accanto a me lo sia"rispose Harry.

Gli tirai una sberla dietro la testa.

"Senti non è colpa mia se odio l'educazione fisica e lei odia me purtroppo"dissi un po infastidita.

Tutti e due scoppiarono a ridere e alla fine ci scherzai sopra pure io.

La prima ora si annunciava decisamente noiosa,inglese.

La nostra insegnante non sapeva coinvolgerci nelle sue lezioni ed il 90% della classe apparentemente era attento ma in realtà vagabondava in chissà quale parte della loro fantasia.

La seconda e la terza ora filarono abbastanza lisce ma poi cominciai a preoccuparmi.

Quelle odiosissime due ore stavano per iniziare.

Scendemmo al piano terra per poi raggiungere la palestra,lì ci dividemmo,spogliatoio femminile a destra e maschile a sinistra.

In cinque minuti io e Jenny fummo pronte ed uscimmo.

Harry non c'era ancora,ma quella notizia non mi sorprese per niente,sapevo benissimo che ci metteva un sacco di tempo a prepararsi.

Dopo cinque minuti ci raggiunse,grazie alle maniche corte riuscii a scorgere i suoi tatuaggi,erano tutti molto belli,doveva anche aver cominciato a frequentare la palestra individualmente e i risultati si vedevano eccome.

Come sempre l'insegnante ci dispose in fila indiana.

Per prima cosa la solita corsa di dieci minuti.

Io,Harry,Jenny e Louis correvamo affiancati l'uno all'altro e intanto parlavamo tra noi.

Dovevo ammettere che anche il ragazzo con gli occhi color ghiaccio aveva un fisico a dir poco stupendo,era poco più basso di Harry.

Terminata la corsa passammo allo stretching,almeno quello lo sapevo fare,per fortuna ero abbastanza elastica.

Per ora non me l'ero cavata poi così male.

Tutto il mio ottimismo svanì quando ci venne comunicato che dovevamo formare due squadre ed affrontarci in una partita di pallavolo.

Ero una schiappa totale in quel gioco,sia a fondo campo che sotto rete,speravo solo che almeno le battute mi venissero buone.

Con quelle me la cavai decentemente ma nel gioco vero e proprio avrei fatto certe figuracce se solo non fosse stato per Harry che mi avrà coperto minimo dieci volte.

Terminate le ore d'inferno finalmente mi rilassai.

Io e Jenny ci cambiammo più velocemente possibile e in fretta e furia aspettammo gli altri nell'atrio.

Louis ed Harry ci raggiunsero dopo dieci minuti scarsi.

Finalmente la campanella suonò e noi quattro ci fiondammo fuori oltrepassando il grosso cancello di ferro.

Jenny ci salutò,lei tornava a casa sempre in macchina.

Rimanemmo noi tre.

Ci incamminammo, "Come ti trovi in questa scuola Louis?"domandai abbastanza curiosa, "Bhé è una gran bella scuola anche se per ora ho legato solamente con voi quattro"rispose divertito, "Gli amici sono meglio pochi ma buoni fidati"esclamò Harry.

Dopo cinque minuti Louis ci lasciò,svoltò in una graziosa via piena di villette a schiera.

"Allora,non è stato così terribile come ti aspettavi vero?"mi chiese ridendo, "No,ma solamente grazie a te che durante la partita mi hai coperto praticamente sempre"risposi contenta,lui rise poi improvvisamente si zittì.

"Che cosa c'è?E' successo qualcosa?"domandai disorientata.

"Veramente si,Jessica è venuta a parlarmi finita la lezione,mi ha detto che si è accorta di tutte le attenzioni che ti riservo ,che il mio comportamento le da fastidio e che se voglio continuare a stare con lei allora non devo più frequentarti o parlarti"mi disse serio.

Rimasi immobile,non potevo perderlo di nuovo.

"Ok ho capito,se questo è quello che vuole io la rispetterò"ero triste ma se lui l'amava veramente era giusto così.

"Ma cosa dici?Io l'ho scaricata"esclamò con la più assoluta normalità.

"Che cosa hai fatto!!??"urlai.

"L'ho lasciata,io voglio continuare ad essere tuo amico figuriamoci se ora che sei di nuovo qui non posso nemmeno più parlarti".

Gli saltai praticamente addosso,lo strinsi forte,forse anche un po troppo.

"Harry Styles tu sei il ragazzo più pazzo che io abbia mai conosciuto"gridai in modo che tutti mi sentissero.

Ero al settimo cielo,no ma che dico al settimo,ero al centesimo,milionesimo cielo.

Non ci potevo credere,lui il mio amico aveva rinunciato ad una ragazza così bella solo per la nostra amicizia.

Questo era Harry Styles,il vero e fottutamente perfetto Harry Styles.

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Capitolo 8
*** CAPITOLO 7 ***


CAPITOLO 7

La settimana successiva passò in fretta,forse anche troppo.

Era stata talmente bella da non accorgermi nemmeno fosse finita tanto velocemente.

Avevo praticamente passato tutti e sette i giorni insieme a lui e non solamente a scuola,ogni pomeriggio dopo aver terminato i compiti ci siamo incontrati,abbiamo parlato del più e del meno e di ciò che era accaduto in quei due lunghi anni.

Un giorno Harry mi raccontò di quanto avesse sofferto durante quel periodo,per i primi due mesi non parlò con nessuno,stava sempre chiuso in casa a leggere e rileggere quel dannato messaggio.

Quelle parole mi rattristarono molto così cercai di prendere parola e cambiare argomento.

Gli raccontai della diversità enorme che vi era tra Canada e Regno Unito,avevano due ritmi di vita opposti,parlai di alcune giornate particolari in cui magari avevo fatto figuracce e vidi il sorriso riapparire sulle sue labbra,quelle labbra carnose che apparivano così perfette,per un momento desiderai ardentemente assaggiarle ed assaporarle,mi attiravano incredibilmente ma poi nella mia mente mi ripetei,"siamo amici,amici e basta"così mi trattenni.

Passeggiammo per un po,passammo per il parco e ci fermammo nella piazza principale per bere un caffè caldo e divorare due brioches alla marmellata calda.

"Che ne dici se andassimo a casa mia,credo che a mia madre farebbe molto piacere rivederti"esordii con un gran sorriso.

"Ok d'accordo,così almeno rivedrò anche la tua graziosa casa e salutare tua madre non mi dispiacerebbe per niente"rispose continuando a fissare la tazzina poggiata sul tavolino.

Ci incamminammo e durante la strada incontrammo Jessica,dopotutto non mi dispiaceva rivederla,non avevamo avuto modo di conoscerci meglio.

"Ciao Jessica"le dissi amichevolmente,"Tu a me non rivolgi la parola hai capito bene stronza?"mi rispose con uno sguardo misto d'odio e disprezzo.

"Hey vacci piano capito?Lei non ti ha fatto niente"mi difese subito Harry,"Oh ma che bravo,adesso difendi pure le bastarde come lei?Ma complimenti Styles,complimenti davvero e non venirmi a dire che lei non mi ha fatto niente perché sai che non è così,lei ha distrutto la nostra relazione,prima che arrivasse tutto andava bene ma poi da quando è tornata non ha fatto altro che allontanarti da me,lei ti ha portato via da me ecco cosa ha fatto"replicò aumentando sempre più il tono di voce.

Io ero rimasta zitta e ferma,lasciai la situazione in mano ad Harry.

"Senti,la nostra relazione non sarebbe andata avanti comunque Jessica"rispose con tono saldo Styles.

"Oh certo che no,e sai perché,avrei dovuto averlo capito si dall'inizio,tu hai sempre amato lei,nella tua testa vagava sempre lei e scommetto che pure quando mi abbracciavi o addirittura baciavi pensavi a questa schifosissima puttana!!!"gridò in faccia al ragazzo.

Evidentemente a quelle parole non resse più e le stampò uno schiaffo nella guancia destra,"Non ti permettere più d'insultarla e se provi solo a sfiorarla quel bel faccino che ti ritrovi sparirà per sempre,ah un ultima cosa,sappi che qui l'unica puttana sei tu che ti sei già scopata più di mezza scuola"le disse con un tono cupo ma allo stesso tempo intimidatorio.

Prima di andarsene sussurò un "vaffanculo"a entrambi,poi a passo svelto ci superò e proseguì per la sua strada.

"Grazie mille Harry,non so come farei senza di te,gliene hai cantate quattro a quella gallina,sei stato un mito"sorrisi e gli stampai un bacio sulla guancia.

"Figurati,non permetto a nessuno che ti insulti in questo modo,tanto meno se ti conosce da così poco tempo"dopodiché mi prese la mano e proseguimmo per la nostra via.

Giungemmo a casa mia,mia madre ci venne ad aprire,subito salutò ed abbracciò Harry che ricambiò contento,a seguire io e lui salimmo in camera mia.

"Wow,l'hai risistemata esattamente uguale a come era prima"esclamò sorpreso.

"Si,volevo pensare che non me ne fossi mai andata"risposi seria.

Sfogliammo album pieni di nostre vecchie foto,ridemmo rivedendone alcune di molto buffe,tra cui una nella quale a Carnevale Harry si era travestito da ballerina di danza classica con il tutù rosa maialino,lo presi così tanto in giro quel giorno.

Ripensando a quegli eventi mi si scaldò il cuore.

Rilessi pure il mio vecchio tema in cui parlavo di lui,lo avevo descritto alla perfezione,lui rimase incredulo dalla grande quantità di dettagli che quei fogli contenevano ed ammise che ogni singola parola era vera.

Due,tre anni fa sembrava non avremmo mai dovuto affrontare problemi che in realtà si presentarono poi molto presto e che tuttora stavano continuando,ma non ero preoccupata perché sapevo che insieme avremmo potuto conquistare anche il mondo.

Quella sera prima di dormire ripensai alle parole pronunciate poche ore prima da Jessica.

"Tu hai sempre amato lei"

No,non poteva essere così,eravamo migliori amici da 4 anni e ci eravamo promessi che tali saremmo sempre rimasti,le cose non potevano,non dovevano cambiare.

 

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Capitolo 9
*** CAPITOLO 8 ***


CAPITOLO 8

I tre giorni successivi proseguirono lentamente e si presentarono molto noiosi a causa della grande quantità di compiti che ci assegnarono.

Quei pomeriggi non riuscimmo ad incontrarci ma non sentivamo una gran mancanza l'uno dall'altra dato che ci vedevamo sempre a scuola.

Notai che Jessica ci osservava spesso,ovviamente sapevo stesse morendo di gelosia e d'odio nei mie confronti ed ogni tanto mi tirava qualche occhiataccia piena di cattiveria.

La giornata di Giovedì si concluse dopo sei noiosissime ore di lezione,ma all'uscita da scuola un ragazzo piuttosto alto e muscoloso mi fermò,"Tu sei Courtney Smith giusto?"chiese serio,"Emh si sono io,perché?","Avrei bisogno di parlarti comunque io mi chiamo Jason,sono il fratello di Jessica,"solo dopo queste parole mi accorsi di quanto la loro somiglianza fosse così evidente ma mi chiesi cosa mai volesse sapere da me.

Harry intanto mi salutò e si avviò,quel pomeriggio aveva una visita medica e doveva sbrigarsi a tonare a casa e prepararsi,io e Jason restammo soli.

"Dunque,mia sorella mi ha parlato molto di te"cominciò con un tono che mi fece preoccupare un po,"Bé,spero ti abbia detto cose belle"replicai pur sapendo benissimo non fosse così.

Mi guardò con una faccia perplessa,"Mi prendi per scemo?"rispose con un tono di voce che mi mise ancora più ansia.

"Senti bella,io non sono qui a scherzare,tu hai rovinato la vita a mia sorella e adesso per colpa tua sta soffrendo,se tu non ti fossi intromessa lei starebbe ancora insieme a quel tuo amichetto riccioluto"mi urlò contro.

"Ma veramente io non ho fatto niente,non mi sono mai intromessa,sono solo tornata qui a Londra dopo aver passato due anni in Canada ed io ed Harry semplicemente ci conoscevamo già,niente di più"cercai di spiegare.

Lui visibilmente nervoso mi tirò per una ciocca di capelli e mi avvicinò di più a se,"Senti brutta stronzetta io non sono qui a perder tempo,perciò cercherò di essere chiaro,tu e l'altro pezzo di idiota non dovrete più rivolgervi parola e se vi vedrò farlo passerete brutti momenti entrambi,prima la farò pagare a te ma non pensare che il tuo amichetto si salvi perché al 50% è anche colpa sua"cercai di farmi forza per replicare,"Ma noi siamo solo amici,te l'ho già detto,non è colpa mia se Harry non la ama"a quel punto mi arrivò uno schiaffo sulla guancia destra,quasi urlai dal dolore,fu il colpo più forte che ebbi mai ricevuto,mi chinai sulle ginocchia mentre le lacrime scendevano.

"Questo è solo un piccolissimo assaggio di quello che farò ad entrambi se vi beccherò insieme,voi due fottutissimi bastardi non avete il diritto di far soffrire mia sorella,ah un ultima cosa,se ti azzardi solamente a far capire al riccio che sotto questa storia ci siamo io e Jessica considerati sotto terra,non sarebbe di certo la prima volta che pesterei qualcuno fino quasi ad ucciderlo,ci si vede in giro"e dopo quelle minacce se ne andò ridendo sotto i baffi.

Io ancora accasciata a terra mi sollevai,presi lo specchietto dalla borsa e diedi un occhiata al mio viso,la mia guancia destra non c'era più,al suo posto un enorme livido rosso violaceo,sperai solo si potesse coprire con un po di fondotinta,ma sapevo sarebbe diventato nero e praticamente impossibile da nascondere.

Mi incamminai e appena arrivai a casa salii e mi chiusi in camera mia,afferrai il cellulare e telefonai a Jenny,dovevo raccontarle ciò che era appena accaduto,sapevo di potermi fidare di lei.

Le spiegai tutto nei minimi dettagli,parola per parola.

Lei si infuriò molto,voleva prendere Jessica e sferrarle due pugni su quella sua faccia da gatta morta e romperle il naso,ma la convinsi a non fare niente ricordandole le minacce di Jason.

Terminata la telefonata mi sedetti sul letto a riflettere.

Perché quando le cose andavano per il meglio dovevano sempre apparire ostacoli?Perché Dio non mi lasciava condurre una vita normale insieme ad un mio caro amico,e specifico AMICO?Perché non voleva vedermi felice?Cosa c'era di sbagliato in me?

Forse Jason aveva ragione,tutti questi ostacoli si presentavano perché stavo in compagnia di Harry.

Allora avrei fatto come mi era stato detto,lo avrei evitato anche se sapevo mi sarebbe costato parecchio,sapevo a quanta tristezza sarei andata incontro,ma se questo serviva a proteggere lui allora lo avrei fatto,a costo di soffrire per tutta la vita.

Volevo solo non gli accadesse niente.

 

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Capitolo 10
*** CAPITOLO 9 ***


CAPITOLO 9

Il mattino seguente mi svegliai con un gran senso di malinconia addosso,perché sapevo cosa avrei dovuto fare,sapevo quante lacrime avrei versato ma sopratutto quanto vero odio avrei poi ricevuto da lui.

Non potevo dirgli niente quindi decisi di essere abbastanza diretta,niente giri di parole altrimenti sarei scoppiata a piangere di fronte a lui.

Non volli nemmeno immaginare quale reazione potessero scatenare in lui quelle frasi,sperai solo non si arrabbiasse tanto da arrivare ad alzare le mani,ma lui non era un tipo manesco,non lo era mai stato.

Quando scesi in cucina evidentemente i miei genitori notarono l'espressione triste ma anche il senso d'agitazione che avevo attorno,"Ti senti bene Courtney?"chiese mio padre con un tono di voce impassibile,"Già,hai una faccia"scherzò mia madre,"No sto bene,è solo che oggi non ho particolarmente voglia di andare a scuola,state tranquilli"risposi cercando di fare un piccolo sorriso per rassicurarli entrambi.

Alle otto meno un quarto indossai il mio giubbotto,ok ci siamo,calma e coraggio ed evitiamo di piangere davanti a lui,presi un respiro profondo,appoggiai la mano sulla maniglia,l'abbassai,feci un passo dopodiché la richiusi dietro le mie spalle.

Intanto mi avviai,non volevo aspettarlo per poi balzar fuori con quell'argomento.

Sapevo che a scuola Jenny aspettava notizie da me,le avevo detto che oggi lo avrei fatto.

Mi incamminai ma subito una voce familiare non molto in lontananza gridò il mio nome,ovviamente non mi fermai altrimenti sarei stata fottuta,fottuta dal suo bellissimo sorriso che ogni mattina mi rivolgeva,così non mi voltai.

POV HARRY

Cercai di correre più velocemente possibile per raggiungerla,stranamente non mi aveva aspettato ma forse non avendomi visto già lì aveva deciso di cominciare la strada senza di me.

Quando finalmente mi accostai a lei,la salutai e come ogni mattina le stampai un bacio sulla guancia che però lei non ricambiò,non mi salutò nemmeno,questa situazione cominciava a preoccuparmi.

"Hey,c'è qualcosa che non va?"le chiesi gentilmente,ma niente,nemmeno uno sguardo,provai di nuovo per altre due volte ma invano.

Adesso ero veramente preoccupato,non riuscivo a capire cosa stesse accadendo,avevo detto o fatto qualcosa di sbagliato?Ma mi sembrava proprio di no.

"Vuoi dirmi che succede?"domandai nuovamente alzando la voce,"Cazzo Courtney vuoi dirmi che sta succedendo?!"urlai più forte.

"Succede che da oggi in poi non ci rivolgeremo più parola"per cinque secondi mi fermai a pensare,credetti di non aver sentito bene,"Come scusa?"chiesi con tono sorpreso,"Hai capito benissimo,da oggi non dovremo più frequentarci né parlarci"rispose con tono distaccato e freddo senza nemmeno voltarsi dalla mia parte.

"Che cazzo stai dicendo?Sei diventata matta o hai la febbre?"non riuscivo a crederci,pensai subito mi stesse prendendo in giro con uno dei suoi soliti scherzi idioti ma ben presto mi resi conto che non era così.

"Senti Harry piantala,d'ora in avanti né a scuola né al di fuori dovremo più parlarci,la nostra amicizia deve finire qui,ma fidati,c'è un valido motivo se adesso ti sto dicendo questo"a quelle parole capii che non stava mentendo.

"Ma allora dimmi qual'è questo motivo"se ne aveva uno,perché tenermelo nascosto?

"Scusami tanto,ma non posso rivelartelo,è meglio così,sia per me che per te,solo ti prego di credermi"mi rispose seria.

Allora capii,lei in realtà non aveva nessun valido motivo,voleva solo liberarsi di me,scaricarmi come se nulla fosse mai successo,si era stufata di me e della nostra amicizia durata forse fin troppo.

Mi fermai e la lasciai avanzare da sola,"Se non volevi essere più mia amica bastava dirlo,non c'era nessun bisogno di mettere in scena questo ridicolo teatrino ok?So benissimo che non esiste alcun motivo sotto questa patetica scenata,ma se vuoi che le cose vadino in questo modo allora non c'è problema,la nostra amicizia finisce qui,anzi facciamo finta non sia mai esistita,d'ora in poi saremo due perfetti sconosciuti!!"le gridai in preda al panico più totale.

"Ah un ultima cosa,la nostra cara promessa secondo la quale dovevamo rimanere per sempre migliori amici ovviamente si tronca qui,come se non l'avessimo mai formulata".

Ancora non ci credevo,lei pretendeva di dimenticare tutto quello fatto insieme durante ben quattro anni di vita?Sapevo benissimo essere una cosa impossibile e credo lo sapesse anche lei,non puoi cancellare quattro anni della tua vita da un giorno all'altro.

Sosteneva di aver un valido motivo per averlo fatto,ma allora perché non me lo diceva?Così sarebbe stato molto più semplice,almeno avrei capito cosa le fosse successo.

Ero in preda alla rabbia e alla disperazione complete.

Nonostante fossi arrabbiato non riuscii a trattenere il pianto,adesso che avrei fatto?Non potevo vederla tutti i giorni a scuola,averla sempre attorno e non poter nemmeno salutarla o sfiorarla,forse sarei uscito di testa o magari lo ero già.

Decisi di tornarmene a casa,ero distrutto e totalmente sconvolto.

Volevo solo chiudermi in casa,rimettermi a letto e cercare di dimenticare tutto,anche solo se per poche ore.

Sapevo benissimo che quelle parole mi avrebbero tormentato fino alla fine,vagavano nella mia testa di continuo,senza nessuna tregua e quello che mi faceva ancor più male era la freddezza che avevo sentito mentre venivano pronunciate,lei che era sempre stata una pacifista incapace di odiare a meno che non la facessi soffrire tremendamente.

Io non lo avevo mai fatto,o almeno lo credevo.

Non le avevo mai fatto del male.

Mi addormentai con quei pensieri in testa,sperai solo di risvegliarmi scoprendo si fosse trattato solo di un brutto incubo.

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Capitolo 11
*** CAPITOLO 10 ***


CAPITOLO 10

POV COURTNEY

Quando giunsi a scuola avevo le lacrime agli occhi,sperai nessuno mi notasse,cercai disperatamente Jenny,la vidi poco in lontananza in compagnia di Louis,li raggiunsi.

"Hey,cosa è successo?"mi chiese preoccupato il ragazzo,così decisi di spiegare ad entrambi l'accaduto ed ovviamente li pregai di non dire ad Harry chi fossero gli artefici di quel piano.

Quella giornata non passava mai,ero immersa nei pensieri.

Pensai alla mia felicità quando la mamma mi comunicò che saremmo tornati,ai bei momenti passati con Harry.

Per due anni eravamo stati separati ed ora che finalmente ero tornata una stronza e suo fratello ci impedivano il contatto.

Ero talmente nervosa che se qualcuno si fosse azzardato a dire qualcosa di sbagliato probabilmente gli avrei urlato contro o si sarebbe beccato un pugno.

Perché la mia esistenza doveva fare così schifo?

Le settimane successive distrussero piano piano e dolorosamente piccoli frammenti del mio cuore.

Avevamo perso ogni tipo di contatto l'uno dall'altra.

Non ci salutavamo o tanto meno parlavamo,in classe chiacchieravo con tutti tranne lui e viceversa.

Se qualcuno lo nominava facevo finta di niente o addirittura di non conoscerlo.

Lo so,è una cosa così squallida ma non posso farci niente,a meno che non voglia ritrovarmi su una barella diretta d'urgenza in ospedale e poi non ci andava di mezzo solo la mia vita ma anche quella di Harry purtroppo.

A casa mentre facevo i compiti improvvisamente scoppiavo in lacrime,riguardavo tutte le nostre foto e rileggevo tutti i nostri piccoli messaggi.

La mia esistenza era uno straziante soffrire,perché Dio aveva deciso di mettere al mondo persone come me destinate al dolore?Non lo capivo proprio.

A scuola il massimo che facevamo era osservarci da lontano e scambiarci occhiate prive di sentimenti.

Anche lui sembrava distrutto,e come poteva non esserlo?Soffriva a causa mia,avrei voluto solo scomparire definitivamente dalla sua vita,però non potevo farlo o forse non lo volevo veramente.

I suoi occhi parlavano chiaro,ogni tanto li incrociavo,erano spenti,apparivano quasi grigi,non sorrideva quasi mai e quando lo faceva si notava benissimo fosse un sorriso finto,privo d'emozione.

Non so fin quanto reggerò,vorrei già arrendermi e corrergli incontro per stringerlo forte,ma so di non poterlo fare.

Erano passate solo due settimane,come avrei fatto a resistere per almeno altri due mesi dopo i quali sarebbero cominciate le vacanze di Natale?Proprio non lo sapevo,pregavo solo di riuscirci.

POV HARRY

Non ce la faccio più.

Vederla ogni singolo giorno e non poter fare niente.

Io dovrei continuare la mia vita,essere felice e scherzare e divertirmi con i miei amici e invece sono qui,a deprimermi ogni giorno sempre più,a piangere in continuazione.

E pensare che molti dicono che vorrebbero tornar giovani per divertirsi,bene si prendano pure la mia vita tanto ormai non ho più nulla da perdere né da dare.

Non so come possa sentirsi lei in questo momento ma credo che non se la passi per niente bene.

Avevo gli occhi che mi facevano male,bruciavano ed erano rossi,segni evidenti del troppo pianto subito.

Decisi di chiamare il mio migliore amico Lou,lui mi capiva sempre,gli dissi di venire da me,avevo bisogno di sfogarmi.

Dopo quindici minuti suonò il campanello,lo feci entrare e ci accomodammo sul divano.

"Harry,hai una bruttissima cera amico mio"cercò di sdrammatizzare.

"Lou,non ce la faccio più,sono distrutto,credo di essere diventato pazzo,la vedo ovunque mi giri,la sogno ogni notte e quando mi sveglio sto sempre peggio,perché sogno di poterla riabbracciare,di ridere con lei,di passeggiare mano nella mano come facevamo sempre,lei era la mia migliore amica,era tutto per me"scoppiai in un pianto liberatorio.

"Harry,ti capisco benissimo,ma posso farti una domanda?"mi chiese serio,io annuii con il capo,"Sei sicuro di non amarla?Voglio dire,hai mai pensato a lei in modo diverso,hai mai desiderato baciarla sulle labbra o cose del genere?"riflettei un minuto sulla risposta da dare.

"Vuoi la verità?Si ci ho pensato,da quando è tornata ci ho pensato ogni singolo giorno,io la amo cazzo,la amo capisci?Sai che significa non poterla nemmeno più salutare?Ha distrutto la nostra amicizia dicendomi che aveva un motivo,si certo come no,la scusa più banale mai esistita"finalmente mi ero liberato di un peso che tenevo nascosto nel profondo di me stesso.

"Io ho parlato con lei,mi ha raccontato come stanno veramente le cose e se non vuoi fidarti di lei allora fidati di me,c'è veramente un motivo sotto tutta questa storia"mi disse serio,sembrava convinto di quello che aveva detto,forse era vero,magari una scusa c'era veramente.

"Ma allora perché non ha voluto dirmelo,cosa c'è sotto di tanto terribile da tenermi nascosto?"gli chiesi quasi implorandolo di svelarmelo.

"Mi spiace Harry,non posso proprio dirtelo,per lo stesso motivo per cui non l'ha fatto Courtney,perché conoscendoti so come reagiresti se lo sapessi e credimi,peggioreresti ulteriormente la situazione"rispose poggiandomi una mano sulla spalla per rassicurarmi.

Perché nessuno mi diceva la verità?

Non si fidavano di me e delle mie azioni.

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Capitolo 12
*** CAPITOLO 11 ***


CAPITOLO 11

POV COURTNEY

Il Natale si avvicinava sempre più anche se quell'anno non mi andava particolarmente di festeggiare come accadeva di solito.

Se mia madre mi avesse chiesto cosa volessi per Natale le avrei risposto recuperare una vecchia amicizia.

Eravamo già il 5 Dicembre e le cose non erano cambiate minimamente ma almeno non avevo più ricevuto minacce da parte di Jason,ma mi ero accorta che Jessica osservava ogni mia mossa,pronta a far intervenire il fratello se ce ne fosse stato bisogno.

Quel giorno fu uno di quelli che vorresti cancellare per sempre,come se non fosse successo.

Ero in corridoio,vidi Jenny circa cento metri avanti così cominciai ad aumentare il passo per raggiungerla,nel fare questo il grosso libro di matematica mi scivolò dalle mani,imprecai mentalmente,mi fermai,posai gli altri a terra e quando mi voltai trovai Harry di fronte a me,notai che nelle mani teneva stretto il mio libro.

"Ti è caduto questo"disse con la sua solita voce roca di cui avevo sentito una gran mancanza,"Si lo so,grazie"risposi con un piccolo sorriso,poi mi feci avanti per prenderlo ma lui se lo nascose dietro la schiena,"Potresti ridarmelo per favore?"chiesi gentilmente,"Te lo restituirò solo se risponderai sinceramente ad una domanda"mi fece serio osservandomi negli occhi,"Ok,dimmi pure","Da quando abbiamo smesso di parlarci,anche per un solo secondo,tu hai mai sentito la mia mancanza?"quella domanda mi aveva lasciata di stucco,non me la sarei mai immaginata,ma risposi comunque con la verità,"Si che l'ho sentita,l'ho sentita eccome Harry,tutti i giorni,credimi,ma ora devo proprio andare perciò ridammi il libro grazie"me lo restituì subito,prima di andarmene mostrai un piccolo sorriso che lui gentilmente ricambiò e mi congedai nella direzione di prima.

Sapevo che se Jessica o Jason avessero notato quella scenetta mi sarei già potuta scavare la tomba e lui insieme a me,pregai solo non ci avessero visti.

Raggiunsi Jenny che stava parlando e scherzando con Tomlinson,mi accorsi di un certo feeling tra i due ma non osai dire niente.

"Ciao Cour come ti senti?"chiese abbracciandomi la mia amica,subito seguita dal castano.

"Ah tutto bene,prima ho incrociato Harry e ci siamo scambiati due parole"enunciai con la tranquillità più assoluta,loro mi guardarono interrogativi,"Ma non avevi detto che non potevate farlo?"domandò Louis,"Si infatti,però ha voluto che rispondessi ad una sua domanda,mi ha chiesto se da quando non ci parliamo più io l'ho mai pensato","E tu?"chiese curiosa Jenny,"Ed io gli ho detto di si,che l'ho pensato ogni giorno,ma spero vivamente per noi che né Jason né Jessica se ne siano accorti"continuai un po preoccupata.

Mancavano cinque minuti all'inizio delle lezioni così insieme ci avviammo verso l'aula.

Louis mi accostò e mi bisbigliò"Dopo devo parlarti,è a proposito di Harry"sperai solo non fossero brutte notizie.

L'ora passò abbastanza in fretta,ogni tanto lanciai un occhiatina nella direzione di Styles.

Al termine Louis ed io ci appartammo per poter parlare in santa pace,"Ieri Harry mi ha chiesto di andare da lui,ha detto che è distrutto e non ce la fa più,ti vede ovunque vada e sei sempre nella sua mente,crede di star diventando pazzo"mi comunicò con aria leggermente triste e preoccupata,io rimasi in silenzio.

"Bé la cosa è reciproca"risposi abbastanza contenta da quello che avevo appena sentito,significava che mi voleva ancora bene.

All'uscita da scuola però desiderai tanto essere invisibile,mi accorsi di Jason,lo vidi venire verso di me con sguardo per niente amichevole,intuii di cosa si trattasse.

"Hey Smith,sono tornato a rinfrescarti la memoria,prima vi ho visti,non sono mica cieco,appena beccherò il tuo amichetto gliela farò pagare altrettanto cara"non riuscii a memorizzare quelle parole che mi sentii cadere,la mia vista si appannò improvvisamente dopodiché nero,completamente nero.

Dovevo essere svenuta,non so nemmeno cosa mi fece,sperai non mi avesse lasciato troppi lividi,impossibili da coprire totalmente.

Mi chiesi se qualcuno si fosse accorto del mio svenimento e mi avesse raccolto da terra o se mi avessero lasciato sull'asfalto freddo.

Ero sicura della prima opzione perché non tutte le persone sono così menefreghiste,che io sappia,Harry ne era la prova schiacciante,lui aiutava tutti,non importava se li conoscesse o meno,aveva semplicemente un cuore d'oro.
Anche se forse quel giorno non avrebbe aiutato me,era il costo da pagare per non avergli detto niente.

 

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Capitolo 13
*** CAPITOLO 12 ***


CAPITOLO 12

Quando mi risvegliai,oltre alla testa che mi rimbombava,notai di trovarmi in un grazioso salotto,ero stesa su un divano grigio abbastanza grande.

Forse mi trovavo a casa di uno sconosciuto qualsiasi,però almeno aveva avuto la decenza di non lasciarmi là a terra.

Cercai di alzarmi,dopo vari sforzi riuscii a sedermi.

Osservai meglio la stanza,quando poggiai lo sguardo su una grossa libreria marrone mi scappò un sorriso,capii di trovarmi a casa di Louis,c'erano sue foto ovunque,da solo,con la sorella Lottie,con sua madre ecc...

Provai a chiamarlo,"Louis,ci sei?"dopo due secondi me lo ritrovai davanti,"Hey,a giudicare da come strilli,stai già alla grande"quando lo guardai in volto però la tristezza e la rabbia ricominciarono a salire,un livido nero sulla sua guancia sinistra.

"Te l'ha fatto Jason vero?"chiesi a testa bassa,"Oh dici questo?Bé si,ero arrabbiato e così non ci ho più visto,gli ho sferrato un pugno sul naso e abbiamo cominciato a vicenda,ma alla fine è andata bene,ho rimediato qualche livido ma ne è valsa la pena,sai non credo ti darà più fastidio,l'ho anche minacciato"rispose fiero.

Non riuscii a fare a meno di saltargli addosso e stringerlo più che potevo,"Oddio grazie,sei la persona più bella che abbia mai conosciuto,ti sarò debitrice per tutta la vita"gridai piangendo di gioia sulla sua spalla.

In quel momento suonarono alla porta,in fretta asciugai le lacrime mentre Louis andò ad aprire.

Udii una voce maschile,mi paralizzai,Harry era sulla soglia della porta,immobile,che mi fissava negli occhi con uno sguardo a metà tra il sorpreso e l'arrabbiato.

"Che cazzo ci fa lei qui?"urlò a Louis che intanto ci aveva raggiunti,"Calmo,ti posso spiegare tutto"intervenne il castano,"Ah si?Bé allora forza spiegami,anche se non ne ho bisogno perché ho capito benissimo tutto da solo,non sono stupido"disse con tono provocatorio.

"L'ho trovata stesa a terra,di fronte la scuola,un ragazzo l'ha picchiata così ho deciso di portarla qui da me"spiegò Louis,una fragorosa risata uscì dalla bocca del riccio,"Mi prendete per il culo?Guardate che non sono lo scemo del villaggio,potete benissimo dirmi la verità,tanto ormai la fiducia per me non esiste più,con lei ho chiuso ed ora tocca a te,vedo che anche tu mi hai tradito in fretta,bell'amico che sei"gridò in faccia all'altro.

"Senti questa è la verità,se non vuoi credermi peggio per te"rispose Tomlinson infastidito.

"Sei un traditore,solo un lurido traditore,io ti ho confidato i miei segreti sfogandomi con te e tu che fai?Te la porti a letto"era furioso,avevo paura potesse picchiarlo.

"Non ho mai incontrato persone più false di voi,sono contento di aver chiuso con entrambi,mi fate schifo,solo schifo e spero moriate e raggiungiate l'inferno perché è questo ciò che meritano i traditori come voi"disse rivolgendoci sguardi terrificanti e di disprezzo prima di andarsene sbattendo sonoramente la porta.

Scoppiai a piangere,di nuovo.

"Hey,dai su non fare così,vedrai che prima o poi le cose si sistemeranno,quando qualcuno gli parlerà per bene sono sicuro che capirà e si renderà conto di aver sbagliato"cercò di consolarmi Louis che mi abbracciò forte.

"Ormai ho perso la speranza,non credo che dopo tutto quello che è successo riuscirà a perdonarmi"dissi singhiozzando.

"Eh no,questo non te lo permetto,mai perdere la speranza,nemmeno nelle situazioni più disperate"rimasi meravigliata dall'enorme quantità d'ottimismo che quel ragazzo possedeva,era una persona speciale,una di quelle che,a differenza di me,si meritava di stare al mondo,non perdeva mai il sorriso e la forza di volontà,non si buttava mai giù come facevo sempre io.

"Ok senti,adesso ci guardiamo un bel film insieme,solo io,tu e i pop corn,metti quello che preferisci mentre io vado in cucina a prepararli"disse con un gran sorriso.

Annuii e cominciai ad osservare i vari titoli,ovviamente misi da parte quelli di genere romantico drammatico,altrimenti avrei ricominciato.

Alla fine scelsi Viaggio al centro della Terra,l'avevo visto già tre volte ma mi piaceva tantissimo e poi una quarta non mi avrebbe fatto di certo male.

"Mh ottima scelta,è uno dei miei preferiti"esclamò contento il castano dopo essersi seduto accanto a me.

Il film iniziò e con lui anche il rumore dei pop corn sotto i denti.

In certi momenti ridemmo come pazzi,a volte osservai Louis,era incredibile come riuscisse a farti dimenticare attimi brutti in così poco tempo,inoltre la sua risata era contagiosa.

Al termine del film,dopo due ore e mezza,avevo riso così tanto che corsi immediatamente al bagno.

Passai anche il pomeriggio insieme a lui,ovviamente sotto il consenso di mia madre.

Mi parlò un po di lui,della sua vita prima di arrivare a Londra,della sua famiglia e della sua ex-ragazza.

Io rimasi incantata ad osservarlo,era magnifico quanta convinzione e senso dell'umorismo mettesse anche nel parlare.

Era veramente una persona speciale.

Una di quelle che credono fino alla fine in ciò che fanno e dicono.

Una di quelle che si fideranno di te nonostante i litigi o le incomprensioni.

Uno di cui ti fideresti ad occhi chiusi perché sai non ti tradirebbe mai,lo si vedeva da come si esprimeva e si atteggiava.

Era una persona da amare,che tanto amava quanto riceveva.

Era il contrario di Harry.

Lui,nonostante lo avessi amato per quattro anni sembrava non aver un minimo di fiducia in me,forse ne aveva già più Louis che conoscevo a malapena da tre mesi.

Le cose si sistemeranno.

Peccato che io a questa bella frase ormai non creda più.

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Capitolo 14
*** CAPITOLO 13 ***


CAPITOLO 13

Era iniziata l'ultima settimana di scuola prima delle vacanze di Natale.

Fuori faceva parecchio freddo,la mattina andavo a scuola in compagnia di Louis,sembrava il sostituto di Harry,era diventato il mio migliore amico al suo posto.

Quando io,Jenny e lui giravamo insieme a scuola,Styles ci osservava sempre,mi accorsi degli sguardi cattivi che riservava a Louis.

Lui non si meritava tutto quest'odio,aveva solo cercato di dirgli la verità e proteggere me.

Voleva trovare un modo per farlo ragionare,voleva fargli capire quale fosse la verità e Jenny l'avrebbe accompagnato,gli avrebbe fatto da appoggio qualora Harry non volesse credergli.

Sperai riuscissero a concludere qualcosa.

Non volevo passare il Natale con il rimorso di non aver sistemato le cose con lui,anche se mi sembrava impossibile concludere qualcosa in una settimana,tentar non nuoceva.

Quello era un Lunedì particolarmente freddo,il prof di fisica ci costrinse a formare dei gruppi di lavoro,ovviamente Tomlinson si girò con noi ed Harry...

Harry chiese di cambiare gruppo,così rimanemmo solo noi tre.

"Ok sentite,sono stufa marcia di questa situazione,o risolvete voi due oppure intervengo io,non ce la faccio più a vedere la sua faccia incazzata in giro"sussurrai ai due,"Si bé oggi io e Louis andremo a parlargli,se vuoi puoi venire con noi,magari risolveremo qualcosa"mi disse Jenny.

A pranzo ci sedemmo al nostro solito tavolo,Harry invece fece comunella con un gruppetto di ragazzi tra cui un biondino,con gli occhi azzuro cielo,irlandese,che avevo incrociato in corridoio.

Sembravano simpatici ma sicuramente Harry avrebbe sputtanato me e gli altri in giro perciò decisi di stargli alla larga.

Le ultime due ore si conclusero abbastanza in fretta.

Salutammo Jenny,dopodiché io e Tomlinson ci dirigemmo verso casa.

Alle quattro ci trovavamo tutti e tre a casa mia e poi insieme andavamo a casa di Harry.

In fretta pranzai e feci i compiti,cambiai vestiti ed aspettai che arrivassero i miei amici.

Alle quattro e venti giungemmo a casa del riccio,bussammo alla porta di legno bianco e dopo un minuto Harry apparì sulla soglia.

"Cosa volete?"domandò acido,"Dobbiamo parlarti"rispose Louis con espressione seria,"Io non ho niente da dirvi"continuò il riccio richiudendo lentamente la porta che bloccai con il piede,"Eh no Styles,adesso mi sono proprio rotta,tu ci ascolti e basta,oppure se preferisci risolviamo noi due,da soli"gli dissi decisa.

Il riccio ci fece accomodare.

All'interno la casa era molto accogliente e graziosa,ma subito scacciai quel pensiero per focalizzarmi sulle parole da dire.

Louis decise di parlargli per primo,si dileguarono in una stanzetta e dopo mezz'ora li vedemmo tornare,fui contenta di notare un espressione più rilassata sul volto di Harry.

"Com'è andata?"gli chiesi curiosa mentre Styles era intento a parlare con Jenny,"Bé è andata meglio di quel che speravo,ha capito di cosa si trattava il piano di Jason,gli ho mostrato i miei lividi e ha detto che potremo tornare amici col tempo"esclamò con un gran sorriso.

Non potevo crederci,ero al settimo cielo,forse finalmente la sofferenza era finita.

Dopo venti minuti anche Jenny tornò da noi e a giudicare dal suo sorrisetto non era andata niente male.

"Vorrei parlare con te"mi disse Harry,"Ok d'accordo"riuscii a dire io.

Insieme raggiungemmo una camera da letto,doveva essere la sua,aveva parecchi oggetti blu.

"Voglio cominciare dicendoti che non sono arrabbiato con te,non lo sono mai stato veramente,solo che avrei preferito mi mettessi al corrente delle minacce di Jason"sembrava abbastanza convinto di quel che diceva e questo mi sollevò molto.

"Secondo,ho saputo una cosa "interessante"tramite Jenny"dopo aver pronunciato quella frase si alzò e si sedette accanto a me,mi prese la mano,mi sentivo il viso in fiamme,speravo non si notasse tanto,non sapevo perché mi stesse succedendo,ci eravamo presi per mano un sacco di volte eppure ero particolarmente agitata.

"Ho saputo che tu provi qualcosa per me"deglutii "Certo che provo qualcosa per te,sei il mio migliore amico"dissi ovvia.

"Ah quindi provi solo amicizia nei miei confronti giusto?"il suo tono malizioso e provocatorio mi metteva ancora più ansia,"Giusto,siamo solo amici"risposi cercando di essere convincente.

"Ah bene perfetto,quindi non avrai nessun problema se ti farò una sorpresa"lo guardai interrogativa,dove voleva andare a parare?"Emh certo che no","Ok allora chiudi gli occhi e stenditi"quelle richieste mi preoccuparono un po ma decisi ugualmente di fidarmi.

Mi stesi sul morbido letto ad occhi chiusi.

Qualcosa di morbido e caldo si posò sulla mia bocca,aprii gli occhi,quelle labbra,quelle labbra carnose che avevo sempre desiderato assaporare ora erano sulle mie,i suoi occhi brillavano di una luce intensa,dopo poco lui si staccò.

"Cour io ti amo"mi sussurrò all'orecchio,non ci credevo,ero così felice,"Anche io Harry"ricevetti un altro bacio.

"Ma che ne sarà della nostra promessa?"chiesi ad Harry che ridendo rispose,"La nostra promessa non conta più,non ricordi che il giorno in cui abbiamo litigato l'abbiamo cancellata,come se non fosse mai esistita?".

Sorrisi,ci stendemmo uno accanto all'altra,cominciai ad accarezzargli i capelli e passare le dita tra quei ricci stupendi.

"Eh no così tu mi vuoi provocare"mi prese per il polso,mi tirò a se e poggiò nuovamente le sue labbra sulle mie.

Misi le mani sul suo petto muscoloso,cominciai a sbottonare lentamente la camicia mentre sentivo le sue calde mani muoversi su e giù lungo la mia schiena.

Lo aiutai a toglierla del tutto e quasi rimasi incantata davanti a quei muscoli e quei bellissimi tatuaggi.

Lui cominciò ad abbassare la zip del mio golfino,giù,giù,sempre più giù fino a levarmelo del tutto lasciandomi in reggiseno.

Mi sentivo completamente sua,avrebbe potuto fare di me ciò che voleva.

Le sue mani sul mio petto e sulla pancia generarono un brivido che scivolò lungo la schiena.

Cominciai a graffiargli leggermente la schiena provocando dei mugolii di piacere da parte sua.

Si fermò per un attimo.

"Ti amo Courtney e questa volta nessuno ci dividerà"mi sussurrò dolcemente.

"Mai più nessuno lo farà"continuai io lasciandogli un bacio sulla guancia.

"Promettiamoci una cosa,qui ed ora"esclamò contento,"Si certo quello che vuoi"risposi sorridendo.

"Promettiamo che qualunque cosa accadrà i sentimenti tra noi non cambieranno mai"disse guardandomi intensamente negli occhi,"Harry Styles,prometto che i sentimenti che provo per te non cambieranno mai,per nessun motivo"esclamai con una mano sul petto.

"Courtney Smith,prometto che i sentimenti che provo per te non cambieranno mai,per nessun motivo"dopodiché mi baciò nuovamente sconvolgendo la mia mente,mi sentivo in paradiso.

Finalmente dopo tutti questi anni ho capito.

Ho capito di amarlo.

Di amare lui.

Harry Styles.

Lui che resterà sempre il mio MIGLIORE AMICO.

THE END.


SPAZIO AUTRICE
Ciao!!!! come state?Anche questa fan fiction è giunta al termine,spero con tutto il cuore vi sia piaciuta,forse la fine è stata un po brusca,non so,ditemi voi che ne pensate comunque GRAZIE MILLE A TUTTI!!!!!! :D

 

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