and the story goes on

di _Cla Malvi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 'allenta il corsetto. beviti una cosa' ***
Capitolo 2: *** 'Sei tu, dolcezza?' ***
Capitolo 3: *** La battaglia di Capitol City - Homecoming ***
Capitolo 4: *** la battaglia di Capitol City - But in the end it doesn't even matter ***



Capitolo 1
*** 'allenta il corsetto. beviti una cosa' ***


Incredibile. Haymitch ed Effie. Chi se lo sarebbe mai aspettato? Due persone totalmente diverse. Ma evidentemente è proprio questo che le ha uniti.
Effie ha sempre disprezzato Haymitch per la sua personalità, per il fatto che non aveva uno scopo ben preciso nella vita, se non bere alcool a giornate.
Anche ad Haymitch non è mai andata troppo a genio Effie. Probabilmente perché a differenza sua lei aveva uno scopo: puntava a un distretto più valoroso del 12. Un distretto in cui potevano esserci dei vincitori. Lo sperava fino ai 74° Hunger Games. Fino a quando non arrivammo io e Peeta. quando diventammo una squadra. Forse era destino, basta giocare un po’ con i nostri cognomi: Trinket, Everdeen, Abertathy e Mellark. TEAM.
Effie ed Haymitch non hanno mai auto un bel rapporto, o meglio, non hanno mai avuto un rapporto di qualsiasi tipo.
Durante i 74° Hunger Games Haymitch si rivolgeva a lei in una maniera poco amichevole. Forse perché era ubriaco ventiquattro ore su ventiquattro, o forse perché non poteva semplicemente vederla. Ma in fondo nel suo tono ironico c’era un minimo di affetto.
Sono passati ormai 15 anni dal loro fidanzamento. Stanno finalmente progettando il matrimonio – tanto atteso da Peeta e da me – e, notizia delle notizie, hanno un figlio. Si chiama Pylades. È stato Haymitch a dargli quel nome. Lo stesso nome che aveva l’alto tributo maschio del distretto 12 durante la seconda edizione della memoria. Per i 50° Hunger Games i tributi scelti per ogni distretto erano quattro, due maschi e due femmine.
Haymitch, Pylades, Madge e Maysilee erano i tributi del mio distretto.
Madge era una bambina graziosa. Aveva 12 anni. Nell’arena non durò molto. Morì uccisa da un tremendo colpo di spada da parte di uno dei favoriti.
Il sindaco l’ha praticamente cresciuta, per questo ha dato lo stesso nome a sua figlia.
Haymitch aveva 16 anni a quel tempo. Strano a dirsi ma era anche un bel ragazzo. Era furbo, abile e intelligente, doti grazie alle quali è riuscito a vincere. Pylades era il suo migliore amico. Era più piccolo di lui, aveva 12 anni ma era sveglio. Nell’arena lui ed Haymitch erano alleati. A loro si aggiunse anche Maysilee. La ragazza aveva 17 anni, uno in più del mio mentore. Amava Haymitch talmente tanto che si sacrificò per lui.
Haymitch teneva a Pylades più della sua tessa vita.
Quando morì proprio sotto i suoi occhi, con un coltello piantato dritto nello stomaco, venne accecato dall’odio, poteva affogare nelle sue lacrime. Il ragazzo del distretto 1 era lì, in piedi, davanti a lui. Rideva. Rideva mentre Haymitch piangeva. Ma dopo nemmeno un minuto smise di ridere. Smise di parlare. Smise di respirare. Smise di vivere.
Quando Haymitch guardava il suo piccolo bambino appena nato negli occhi non poteva far a meno di piangere.
Adesso capisco perché quando morì Rue Haymitch mi fece avere il pane del distretto 11. Lui mi capiva. Sapeva come mi sentivo. Perché Rue non era solo mia alleata. Era mia amica.
Ma le cose sono cambiate anche per lui.
Tempo fa vidi Pylades al forno con una bottiglia di whiskey in mano. Lo chiamai per nome. Lui si alzò in piedi ma le sue gambe non reggevano. Lo trascinai fino a casa sua. Haymitch non sapeva se picchiarlo o rimproverarlo semplicemente. Effie piangeva e dava la colpa di tutto ciò al compagno.
Pylades continua a scusarsi con i suoi genitori, in particolare con la madre, anche a distanza di un mese. Si impegna a far capire che è cambiato, gioca con i miei figli. Alcune volte vanno a caccia con Gale la mattina e con me e Johanna il pomeriggio.
Effie è tornata a Capitol City dalla sua famiglia per qualche mese.
Vuole rendere Haymith più responsabile, Peeta lo sta aiutando a smettere con l’alcool e a prendersi cura di Pylades.
Portia, la più cara amica di Effie, è morta in un’esecuzione pubblica durante la rivolta. A causa della confusione che c’era a Capitol City i funerali non si sono potuti celebrare prima.
Inoltre deve presentare un vestito creato da noi in onore di Cinna. Un bellissimo vestito di stoffa di diverse tonalità di blu, per ricordare la vittoria dei ribelli, e il colletto rosso. Ma non rosso fuoco. Rosso sangue. Per ricordare il  momento in cui hanno ucciso Cinna davanti ai miei occhi. Quando io non potevo fare niente per lui, una delle poche persone di cui mi fidavo davvero.
Haymitch ha smesso con l’alcool. Ma ora sta attraversando la fase degli incubi. Pylades è preoccupato, si sente in colpa. Ieri è venuto a casa mia per distrarsi. Dice che Peeta sta aiutando tantissimo suo padre. Evidentemente molte persone lo ritengono fantastico. Beh perché è così.
Anche Haymitch è venuto a trovarmi. Mi ha raccontato uno dei suoi incubi, grazie al quale è più protettivo nei confronti del figlio e passa molto più tempo con lui. Era di nuovo nell’arena. Con il suo caro, giovane, amico Pylades e suo figlio. Gli Hunger Games andavano avanti.
Il giovane amico si dirige verso il figlio, gli stringe la mano e, prima di salutare Haymitch, gli dice: “lascia che tuo padre si prenda cura di te, lascia che ti protegga così come ha cercato di proteggere me. Fidati di lui.”
La figura del ragazzo svanisce piano piano mentre Pylades abbraccia il padre sussurrandogli:”io mi fido di te. Ti voglio bene papà!”

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Capitolo 2
*** 'Sei tu, dolcezza?' ***


Anche Johanna e Gale stanno insieme. Non si vedono molto a causa dei loro lavori ma quando sono insieme credo che si senta in tutto il distretto. Quei due mi fanno un po’ paura, devo ammetterlo, ma sono comunque felice per loro. Johanna ha preso parte ad un nuovo ordine chiamato ‘i morsi della notte’: sostituiscono i pacificatori, mantengono l’ordine nei distretti ma senza far uso della violenza. Johanna ne parlava da tempo con Gale. Ma un mese fa ha deciso la cosa, comunicando le sue intenzioni al ragazzo con parole talmente dolci che faccio fatica a credere che quella sia Johanna Mason. La stessa ragazza che mandò pubblicamente in culo gli Hunger Games, Capitol City e il presidente Snow. “Tesoro, e se mi unissi ai Morsi della Notte? Voglio fare qualcosa per combattere quel che è rimasto di male a Panem” dice Johanna a Gale in una tenera notte d’estate sul prato, poco distanti da Peeta e me. “Non sembri la stessa ragazza che ho conosciuto al 13, tesoro mio.” Risponde Gale guardandola negli occhi “No,infatti. Sono cambiata. Solo grazie a te” ed è in quel momento che sprofondano in un bacio profondo, pieno di sentimenti, pieno d’amore. Gale invece continua il lavoro che gli era stato assegnato nel distretto 2. È una specie di investigatore. Lavora tramite computer. Recentemente ha scoperto qualcosa di interessante. Si precipita a casa mia. “Katniss, ho trovato un video trasmesso alla TV del sindaco, risale al giorno in cui è iniziata la rivolta nel distretto 8. Mi hai detto tu di aver visto quel video in cui i cittadini combattono per le strade contro i pacificatori. Ecco, ce n’è un altro, non riguarda la rivolta ma la morte di tuo padre, è stato trasmesso qualche minuto dopo quello dell’8” mi dice tutto questo senza nemmeno prendere fiato, ancora sul ciglio della porta. Sento un colpo al cuore. “in effetti avevo sentito altri ‘beep’ ma stavo parlando col sindaco, non potevo tornare indietro” penso. Gale è riuscito a risalire a tutti i file del computer del sindaco. “A quanto pare il nonno di Madge, l’ex sindaco, compiva atti illeciti, non si comportava da sindaco. Tuo padre lo sapeva. Non so come ma l’aveva scoperto. L’ex sindaco non poteva permettere che qualcuno lo scoprisse. Minacciò tuo padre ma la cosa non bastava. Doveva eliminarlo. Fece quindi esplodere la miniera e, con l’aiuto del figlio, insabbiò le prove.” Ancora una volta mi ritrovo a provare odio. “meno male che è morto sennò lo uccidevo io. In questo istante” mi ritrovo a pensare. Non ce la faccio. Scoppio a piangere. Gale mi abbraccia forte, mi stringe a lui come per proteggermi. “Ti va di andare a caccia? Io e te da soli, come una volta. Ho bisogno di distrarmi” gli chiedo, con il viso ancora bagnato da quelle lacrime piene d’odio. “Okay. Vado a salutare Johanna e a prendere le mie cose” risponde. Finalmente io e Gale da soli, in tranquillità, nel verde della natura, come un tempo. Decidiamo che è troppo caldo per cacciare quindi andiamo verso il lago. Non riesco a trattenermi e, spinta dalla curiosità gli chiedo: “Come va con la Mason? Ti stanca fare qualsiasi genere di attività fisica con lei o sei sempre il ragazzo che conoscevo?” Scoppiamo entrambi un una risata e dopo due minuti, con ancora il sorriso sulle labbra, risponde “Se per attività fisica intendi quello che intendo io no, non mi stanca affatto, la Mason. Tu non conosci il suo lato tenero, signora Everdeen.. o forse, a questo punto, e meglio Mellark?” “Everdeen va benissimo. Lato tenero? Perché, ne ha uno?” rispondo, anche se so per certo che le parole di Gale sono più che vere. “Sì. Non si direbbe eh?! Sai Catnip, a volte penso che non faccio abbastanza per lei. Si, okay, quando siamo insieme ci divertiamo, forse anche troppo, ma credo di non essere quelo che vuole lei, quello che lei si merita” e sul suo volto si nota una lieve forma di tristezza. “Gale sei uno sciocco se pensi questo. Johanna la conosco e non è mai stata più felice di adesso. Lei ti ama. Non pensarla diversamente.” La nostra conversazione viene interrotta dalla voce di mi figlia, seguita dalla Mason. Gale dà un bacio alla ragazza, io prendo in braccio la bambina e ci dirigiamo verso casa. È una bella serata quindi decidiamo di cenare tutti insieme sul prato. La freschezza della sera e la luce della luna rallegrano ancora di più l’armonia della serata. Ci siamo tutti, manca solo Effie. Evidentemente Johanna vuole dimostrare a tutti che anche lei sa essere dolce: “Ora capisco cosa prova Katniss quando dice che Peeta le dà sicurezza durante i suoi incubi” dice sdraiata, con la testa sul petto del compagno, guardando verso di noi. “Johanna Mason. Ti amo.” Dice Gale guardandola negli occhi e accarezzandole i capelli. Poi la bacia. La ragazza non ci mette tanto a rispondere “Gale Hawthorne. Ti amo anche io.” “Beh, meno male, no?” i due sorridono ma il volto della ragazza non esprime felicità, ma tristezza. “Gale, ho paura” afferma. “Paura? E di che cosa?” “Di perderti.” “Ma non succederà mai. Questo è ovvio” “Sei l’unica persona che ho, l’unica a cui voglio bene. Sei solo mio, vero?” “Sono solo tuo, e lo sarò per sempre. Tu invece? Sei solo mia?” “Solo tua!” “Vedi, non devi aver paura di perdermi.” “Sai, sei bellissimo. I tuoi occhi sono stupendi. Tu sei stupendo. Ti amo tanto” “Amore mio. Sei speciale” e tornano a baciarsi. Fortunatamente Haymitch interrompe la scena sdolcinata con un “chi vuole del Whiskey?”. Nessuno però risponde e lui continua “beh, meglio per me.” Peeta gli strappa la bottiglia di mano e risponde “Haymitch tu non avevi smesso? Per Pylades, no?” Non riesco a capire se negli occhi di Haymitch c’è odio o approvazione. Il giorno seguente Gale si precipita a casa mia urlando “Katniss. Aiutami. Johanna mi ha lasciato questo foglietto!” Mi porge il post-it, dove c’è scritto ‘Caro Gale, ci sono problemi tra i Morsi della Notte. Credo che nel 12 tornerà ad esserci una piccola battaglia per un’enorme cazzata. Quel maledetto genio di Rick vuole essere “il capo”. Sembriamo all’asilo, se non fosse per il fatto che ha appena ucciso Sasha. Devo andare anche io. Spero di tornare presto. Se mi dovesse succedere qualcosa sappi che ti amo come non ho mai amato nessuno. Un bacio.” “Cavolo! Gale, prendi la tua roba. Andiamo a proteggere il 12. Se scoppia una battaglia, piccola o grande che sia, siamo tutti nella merda.” Do un bacio a Peeta e mi dirigo verso la piazza, con in mano il mio arco. Appena in tempo. A quanto pare niente battaglia! Ma con quello che succede inizio a temere con tutta me stessa per la vita della Mason. Johanna dà un cazzotto abbastanza forte a Rick. In pochi secondi la ragazza si ritrova a 10cm sollevata da terra, attaccata al muro, con lui che la tiene per il collo. Gale non ci vede più. Inizia a urlare “Figlio di puttana! Lasciala stare! Toglile le mani di dosso!” Ma lui non la vede come una minaccia. Gli risponde, come se non aspettasse altro “Uhuhuh. Hawthorne, giusto? Vediamo che fai per proteggere questa troietta” e le dà un bacio sulla bocca. Passano circa 10 secondi e Gale li raggiunge. Inizia a prendere a cazzotti Rick, fino a quando lui non risponde agli attacchi. È nettamente più forte di Gale. Con un colpo solo gli fa perdere i sensi. “Cara Johanna Mason. Sei una stupida. Ma anche affascinante, questo devo ammetterlo” le mette una mano sul fianco destro e cerca di darle un altro bacio, ma l’unica cosa che riesce ad avere è uno schiaffo, seguito da un “Vai al Diavolo, Rick!” Adesso sì che la riconosco! Raggiungiamo Gale, che per fortuna sta bene. “Dov’è quel bastardo?” urla. “Amore mio. Stai calmo. Andiamo a casa”. Credo di sapere quali sono i loro ‘progetti’ per la serata quindi li saluto. Ora che ci penso stanno davvero bene insieme. Gale è innamorato di da quando mi conosce. Sono contenta che adesso ha l’amore di una ragazza fantastica come Johanna. Se lo merita davvero. E anche lei si merita tutto l’amore che Gale può darle. In fondo non mi dispiace nemmeno troppo il fatto che quando sono insieme lo sa più o meno tutto il distretto. Tornare in quella piazza mi ha fatto ricordare il capo dei pacificatori che frusta Gale. Un paio di frustate me le sono prese anche io e se non era per Haymitch credo che ci si lasciava le penne entrambi. La strada tra la piazza e il villaggio dei vincitori non è molto lunga. In circa cinque minuti sono davanti alla porta. Entro in casa e, visto che i bambini non ci sono, Peeta ed io ne approfittiamo. Andiamo in camera nostra. Ci stendiamo sul letto, guardandoci negli occhi. Peeta mi sistema i capelli dietro le orecchie. Poi si decide a rompere il silenzio “E se concepissimo un altro piccolo Mellark?”

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Capitolo 3
*** La battaglia di Capitol City - Homecoming ***


Guardo Peeta negli occhi, sicura della risposta che voglio dargli. “Sì” sussurro sorridendo. Ci baciamo. Ma ovviamente, quando siamo convinti di quello che stiamo facendo, qualcosa ci interrompe. Sentiamo bussare alla porta. Peeta tira una bestemmia, credo sia la prima volta che lo fa. “Amore, vai tu?” chiede. “Ma sono in intimo, idiota!” “Che vuol dire. Anche io!” “Okay. Mi metto una maglia e scendo.” Apro la porta e vedo lei, Effie, puntuale come sempre. Finalmente è tornata. Avrebbe potuto anche aspettare qualche ora ma sono felice di vederla. “Effie! Peeta scendi, veloce!” “Vi ho per caso interrotti?” “Veramente sì, Effie.” Dice Peeta prima di abbracciarla. “Scusate ma sta succedendo un gran casino. Vediamoci tutti al prato tra dieci minuti. Avvertite anche gli altri, io torno a casa da Haymitch e Pylades poi vi raggiungiamo” Appena Effie se ne va esco anche io ad avvertire Johanna e Gale mentre Peeta sveglia i nostri figli. Arrivata davanti alla casa del mio migliore amico esito un po’. Mi faccio coraggio e busso alla porta. Fortunatamente Gale mi si presenta con un aspetto ‘normale’ “Che ci fai qui a quest’ora? Sono le undici!” mi chiede. “Dovete venire al prato. Effie è tornata e deve parlarci” Johanna inizia a protestare, Effie fa parte della lunga lista di persone che non sopporta. D’altra parte odia tutta Capitol City, perché non dovrebbe odiare lei? Meno male che Gale con qualche bacio e con qualche abbraccio la convince. “Catnip che stavi facendo prima di palare con Effie?” “Perché mi fai questa domanda?” “Tesoro, hai la maglia di Peeta e le gambe nude.” Mi fa notare Johanna. Oh già, non mi sono nemmeno cambiata, che stupida! Temevo di trovare Gale mezzo nudo con i capelli arruffati mentre quella in strane condizioni sono io. Comunque sia siamo già in ritardo. Non ho il tempo per tornare a casa e vestirmi decentemente. Credo di diventare rossa in meno di due secondi, Gale sta praticamente morendo dalle risate, non si ferma nemmeno quando nota che lo sto guardando male. Effie pone fine alle risate del mio migliore amico introducendo un discorso apparentemente serio. “Ragazzi, sono preoccupata. Capitol City sta per essere di nuovo la protagonista di una rivolta.” In quel momento il telefono di Johanna squilla. La sua faccia è a dir poco sconvolta. Non oso immaginare cosa le hanno detto. “Gente, siamo a dir poco nella merda! Era Emily. Ha detto che alcuni dei Morsi della Notte, mh non so spiegarlo bene, si sono creati un gruppo a parte: i neopacificatori. Vogliono una ribellione per riportare il potere di Panem nelle mani di Capitol City. Rick chiaramente è il ‘capo’. Hanno preso Lamp… hem… Beetee. L’hanno portato a Capitol City. Muoviamoci!” Peeta, Gale ed io entriamo a far parte dei Morsi della Notte, formando l’unità Mockingjay, della quale fa parte anche Johanna. La mattina dopo siamo pronti a partire. Do un bacio ai bambini - non più tanto bambini – e andiamo. Ci mettiamo un bel po’ ad arrivare a Capitol City, circa tre giorni, ma il viaggio non è stato noioso. Arrivati là, incredibile ma vero, non è stato difficile trovare Beetee che, con gentilezza, chi ha spiegato come stanno le cose. “Due giorni fa mi si è presentato Rick a casa. Senza nemmeno spiegare mi hanno iniettato qualcosa nel braccio, addormentandomi, e mi hanno portato al distretto due. Il mio compito era quello di accedere ai file del computer di Gale per poter creare delle perfette copie dei i tributi morti che hanno partecipato a tutti gli Hunger Games. Sono riuscito a sabotare la macchina, alcune copie hanno lo scopo di aiutarvi. C’è solo un piccolo problema: non so quali e quanti sono i tributi buoni. Cercate di non farvi ingannare, okay?” Appena il tempo di ragionare su tutta la faccenda e il mio telefono squilla. È Haymitch che chiama dal quartier generale. “Katniss, la rivolta è iniziata. Vedete di sbrigarvi!” In meno di un’ora arriviamo al centro di Capitol City con tutte le persone che fanno parte dei Morsi della Notte. La grande piazza inizia a riempirsi di vecchi tributi morti – ma non sembrano copie. Sembrano vere e proprie persone. “Pronta Catnip?” mi chiede Gale “Io sono nata pronta.” Rispondo. Iniziamo a combattere. Uccidere i tributi che già conosco non è troppo difficile, so come fregarli, ma gli altri sembrano essere più forti. In meno di tre ore abbiamo spedito all’altro mondo – di nuovo – circa 200 tributi. Peccato che tra questi mancano i favoriti che conosco. Okay, come non detto. Gale ed io ci ritroviamo circondati da Clove, Lux, Cashmere, Gloss e Brutus, che chiaramente cercano di ucciderci. “Non vale. Siete cinque contro due!” protesta Gale. E in due secondi quattro di loro cadono a terra. Rimane solo Cashmere. “Adesso siete in vantaggio. Uno contro due!” dice una voce familiare, mentre Cashmere trova il tempo di scappare. Sì, l’ho già sentita quella voce. Aspettate. È Finnick! E con lui ci sono anche Maysilee, Madge (le tribute dei cinquantesimi Hunger Games) e Cato. Cato? Perché è con loro? Se Beetee l’ha fatto diventare buono è un genio. Credo che abbia notato il mio sguardo stupito e dice subito: “Muoviamoci. Ci sono ancora parecchi tributi da uccidere. Da qualche parte ci sono anche Rotella e Mags. Trovatele perché se le trovano prima loro sono morte!” Okay. Beetee è un genio. Adesso che siamo in otto (l’unità Mockingjay con aggiunti i tributi buoni che ci hanno appena salvati) è più facile. No, un momento. Otto? Perché ne conto undici? “Ciao mamma! Saluta l’unita dodici che vi sta salvando la vita!” Cosa? I miei figli e Pylades stanno combattendo insieme a noi. Come ci sono arrivati a Capitol City? “Mio padre ci ha dato il permesso di partecipare alla battaglia. Volevamo essere utili a qualcosa e siamo abbastanza grandi per combattere” mi dice Pylades, il figlio di Haymitch ed Effie. “D’accordo. Appena lo vedo lo uccido. Dio Cristo che gli passa per la testa oltre all’alcool?!” dico. Sto disperatamente cercando Peeta. l’ho perso di vista, non lo vedo più. E invece l’ho visto, ma avrei preferito non vederlo. Cashmere, che è sempre viva e vegeta, lo sta per uccidere. Ma in questo non posso proprio salvarlo. Se lascio combattere mia figlia da sola la fanno fuori. “Addio Peeta. Ti amo!” sussurro, in modo che nessuno mi possa sentire, poiché sono sicura del fatto che non può farcela. Fortunatamente Cato aiuta mio marito uccidendo Cashmere. Gli porge la mano per aiutarlo ad alzarsi. “Un tempo eravamo alleati per uccidere Katniss, anche se tu volevi solo proteggerla. Ho sempre ammirato questa tua forma di coraggio, sai? Poi volevo uccidervi entrambi mentre sono morto io. E adesso vi salvo la vita. Strano vero?” Grazie a Dio Cato è tornato in vita buono. Non avrei potuto ucciderlo di nuovo. Finalmente trovo anche Mags e Wiress, dico a mia figlia di portarle in salvo mentre uccido, in media, tre tributi al secondo. “Katniss devi andare vicino al cento addestramento. Veloce!” mi dice Finnick. “Ma che dici. Io devo combattere!” rispondo, scagliando un’altra freccia dritta al cuore di un tributo. “Katniss, dagli ascolto. Qua ce la possiamo cavare benissimo.” Dice Cate, tirando mezza bestemmia perché il tributo che è davanti a lui non vuole proprio morire. “Okay, proteggete i miei figli e Pylades però. Se gli succede qualcosa vi uccido anche voi!” Arrivo vicino al centro addestramento, sopra il quale si trovano Rick e Marvel (mi sembrava che mancasse qualcuno, ma non capivo chi). Riesco a sentirli quando parlano: “Figlio mio. Immagina di dominare tutta Panem. Faremo tornare al potere Capitol City. Torneranno ad esserci gli Hunger Games” dice Rick. Marvel è suo figlio? Beh sì, un po’ gli assomiglia: brutto e presuntuoso come il padre. “Posso solo immaginare. Sarebbe un onore per me essere al tuo fianco ed aiutarti, padre. Sarai fiero di me, non appena ucciderò Katniss Everdeen ed il suo gruppetto di stupidi amici. Te lo prometto.” “Certo. Vieni qua e provaci, no?! Ti ho già ucciso una volta per Rue, posso ucciderti ancora se solo sfiori i miei amici.” Sussuro. Quella presuntuosa mania di potere mi fa assolutamente pena. Sento qualcosa muoversi nel bosco vicino a me. Mi giro di scatto, pronta a scoccare la mia penultima freccia. Scorgo tra gli alberi una piccola figura. Mi avvicino piano piano cercando di non farmi sentire e, non appena sono abbastanza vicina per poter capire di chi si tratta, dico sotto voce: “Rue?!”

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Capitolo 4
*** la battaglia di Capitol City - But in the end it doesn't even matter ***


Sì. È proprio lei, ne sono più che sicura! “Rue!” dico un po’ più forte in modo che possa sentirmi. La raggiungo velocemente e la abbraccio forte. Mi dimentico di tutto quello che sta succedendo. Mi ricordo solo dei momenti passati con lei nell’arena, mi mancava tantissimo. “Katniss!” mi risponde a sua volta “mi mancavi! Volevo cercarti ma dovevo seguire Marvel e Rick. Ho scoperto diverse cose. Dobbiamo assolutamente fermarli!” “Sì, qualcosa ho sentito anche io. Facciamo così: è tanto tempo che non ci vediamo. Eri morta, e adesso sei qui con me. Devo raccontarti tante cose!” “Okay, facciamo piano però! Raccontami tutto. Con Peeta? come vanno le cose? Chi ha vinto l’Edizione della Memoria? Come si è svolta?” chiede tutto d’un fiato. “Con Peeta tutto bene. Ci siamo sposati e abbiamo due splendidi bambini che sono venuti fino a qui dal 12 per aiutarci. Nell’Edizione della Memoria i tributi sono stati mietuti tra i vincitori ancora in vita, per ricordare che nemmeno i più forti possono sconfiggere Capitol City, come ha detto il presidente Snow”. In quel momento lotto con tutta me stessa per non ridere, ma non ce la faccio a trattenere le tante risate che mi ritrovo dentro. Rue se ne accorge: “Perché ridi? È terribile. Sei tornata nell’arena… ma perché Peeta è ancora vivo?” “Rue, piccola mia, fammi spiegare: con l’aiuto di Plutarch abbiamo fregato Snow e tutta Capitol City. Johanna è riuscita a togliermi il localizzatore dal braccio e mi hanno portata via dall’arena insieme a Finnick e Beetee. Avevano raso al suolo il mio distretto. Peeta, Johanna ed Enobaria sono stati portati a Capitol City insieme ad Annie. Li hanno torturati per impedirmi di guidare la rivolta organizzata nel distretto 13, ma siamo riusciti a liberarli. Peeta mi odiava, ma ha addirittura aggredita. Stavo male perché non potevo aiutarlo. Ma con l’aiuto degli altri si è piano piano ristabilito. Snow è morto; avrei voluto ucciderlo io ma dovevo vendicare la morte di mia sorella Prim. È morto davanti ai miei occhi, soffocato dl sangue e dalle sue stesse risate”. “Quindi adesso Capitol City non ha il potere, cioè, è come se fosse un distretto?” domanda, con un sorrisetto strano sulle labbra. “Proprio così, ma dobbiamo fermare Rick se non vogliamo che le cose tornino ad essere come prima” rispondo. In quel momento sentiamo arrivare qualcuno. Si dirige verso il centro addestramento, probabilmente cerca Rick e Marvel. Rue ed io ci avviciniamo senza far rumore per sentire quello che dicono: “Rick! Abbiamo urgente bisogno di te! La situazione sta degenerando” urla Enobaria. ‘Enobaria… è sempre viva?’ penso. Rick e Marvel la seguono. Si dirigono verso la piazza, a quanto pare prendono parte alla rivolta. “Katniss seguiamoli. Se prendono parte alla rivolta è l’occasione giusta per ucciderli!” suggerisce Rue. Ha detto proprio quello che stavo pensando. Arriviamo in piazza prendendo una strada più corta, raggiungiamo gli altri e spieghiamo loro tutto quello che abbiamo scoperto. “Benissimo, dobbiamo ucciderli eh? Niente di più facile. Dividiamoci: Katniss, Gale e Finnick, occupatevi di Rick. Peeta e Johanna, voi venite con me ad uccidere Marvel. Rue tu raggiungi l’unità 12 e mettetevi al riparo. Maysile e Madge, qui pensateci voi!” dice Cato organizzando la cosa alla perfezione. Per fortuna Gale vede subito Rick. Aspettiamo l’occasione giusta per attaccare. Dopo 10 minuti Marvel si allontana dal padre e vedo gli altri avvicinarsi a lui. Rick è da solo quindi partiamo anche noi. Gli lancio una freccia contro, mancandolo di poco, giusto per fargli capire che siamo pronti ad ucciderlo. Si gira di scatto verso di noi per attaccarci con la spada ma non è abbastanza veloce. Finnick riesce a fermarlo lanciandogli a dosso una rete. Trovo una lancia e decido che quello è il momento giusto per ucciderlo. “Vuoi vedere come tuo figlio ha ucciso la piccola Rue?” Sono pronta a trafiggerlo con la lancia ma qualcosa la trattiene. “Insieme, Catnip?” mi chiede Gale “Insieme” rispondo. Incrocio lo sguardo di Rick, pieno di paura, tristezza e odio. Guardo Gale dritto negli occhi, lui annuisce e lasciamo che la lancia trafigga il corpo di Rick. Adesso è il turno di Marvel: Johanna lo tiene fermo da dietro, Peeta uccide chi si avvicina e Cato prende una spada “Cato! Un tempo eravamo alleati. Eravamo amici!” dice Marvel cercando di fargli cambiare idea. “Sono sempre stato dalla parte dei più forti, Marvel. Mi conosci. Ho sempre avuto un cuore di pietra. Non mi importa niente di nessuno. Tanto meno di te!” dice Cato, brutalmente. “Però di lei ti importava, a Clove ci tenevi, vero? La amavi! Come si può non amarla? Era perfetta. Era così bella. La amavo anche io. Tu l’hai uccisa due volte! Nell’arena non ti sei preso cura di lei! Adesso l’hai uccisa con le tue stesse mani! Mi fai schifo Cato!” risponde Marvel. Non credo che abbia fatto bene. Non conosco Cato ma so che si altera facilmente. “Non dovevi nominarla, Marvel! Hai finito di vivere! Visto che la ami valla a trovare all’inferno!” e senza pensarci due volte gli conficca la spada nello stomaco. Cato non mi sembra tranquillo ma non è il momento giusto per parlarci. Raggiungo l’unità 12 e Rue “Andate da Haymitch ed Effie. Non muovetevi da lì!” dico. “Haymitch è qui, dolcezza. Ti sono mancato?” sento dire alle mie spalle dl mio mentore. “Sei un idiota! Perché hai mandato qui i ragazzi?” chiedo, urlandogli contro “Volevano rendersi utili. Io devo trovare Pylades, il mio migliore amico. Oh, è laggiù!” Haymitch inizia a correre, come un bambino all’uscita di scuola. Li vedo parlare, li vedo piangere, li vedo abbracciarsi. Sono contenta per loro! Uccidiamo con facilità le ultime copie di tributi e poi gettiamo le armi a terra. La battaglia è finita! Ci riuniamo tutti e vediamo Finnick tornare con Annie e il figlio per mano a lei. “Abbiamo deciso di sposarci nel nostro distretto, e vogliamo farlo subito. Chiaramente siete tutti invitati!” dice Finnick con un’aria allegra. Ma nei suoi occhi c’è anche un briciolo di tristezza, capisco facilmente il motivo: Mags. Non sappiamo che fine abbia fatto, forse è morta, come Wiress. Decido di non chiedergli nulla e andiamo a prendere diversi mezzi di trasporto. Ma noto che Cato non ci segue. Lo raggiungo “Hey Cato. Non vieni con noi?” “Non… non credevo fosse opportuno. Ricordi? Un tempo ti volevo morta.” “Ma adesso ci hai aiutati a vincere questa battaglia. Non dire cavolate!” Cato si avvicina al corpo di Clove, le accarezza i capelli e fa scendere una lacrima sul suo viso. “Marvel ha ragione. Io la amavo. E la amo tutt’ora. L’ho uccisa due volte. È morta per colpa mia. Non posso continuare a stare con questa colpa” “Non è colpa tua. Hai salvato Panem!” “Katniss a me non importa niente di nessuno. Ho ucciso l’unica persona alla quale tenevo” “Cato, senti: perché non vieni con noi? Puoi stare anche tu nel distretto 12 con tutti noi” “Sì, mi piacerebbe, grazie mille”. Raggiungiamo gli altri e nel giro di cinque ore siamo al distretto 4. Andiamo su una spiaggia e organizziamo il matrimonio in fretta e furia: Haymitch è il prete, anche se lui non ne è entusiasta, Peeta ed io siamo i testimoni di Annie e Johanna e Gale quelli di Finnick. La funzione si svolge abbastanza in fretta. Si conclude con un grande e caloroso applauso. L’espressione di Haymitch cambia, si commuove, e ci accorgiamo tutti che l’applauso è sostenuto da altre due persone. ci giriamo e vediamo Wiress e Mags che continuano ad applaudire. Finnick scoppia a piangere. Corre incontro a Mags e la abbraccia forte a sé. Non l’ho mai visto più felice di questo giorno. Dopo la cerimonia torniamo tutti al distretto 12. Cato sembra trovarsi bene, è felice. Ho sempre saputo che in realtà è un ragazzo con dei sentimenti. Ha fatto amicizia con mia figlia, ci passa molto tempo insieme. Se le succede qualcosa si preoccupa per lei e se ne prende la colpa, anche se in realtà non ha fatto assolutamente niente. Dopo la rivolta, al Quartier Generale è arrivata una notizia che mi fa capire quanto i tempi bui degli Hunger Games siano passati. A seguito del colpo di Stato condotto da Rick, è stato unanimemente deciso di istituire un organo governativo, l'Assemblea dei 14, con sede a Capitol City. Il nome è dovuto al fatto che quest'assemblea è composta da 13 rappresentanti, uno per ogni distretto, più un Presidente d'Assemblea, che ne è il capo ed il rettore. Si vocifera che l'incarico di Presidente sarà affidato ad uno dei vincitori ancora vivi, e molto probabilmente quel vincitore sarà Beetee. Tra l'altro, ce lo vedo: un genio come lui in pianta stabile a Capitol City, ad assicurare pace e sviluppo per tutto Panem: lui stesso mi ha detto che l'incarico dell'Assemblea sarà infatti quello di mantenere la pace ed i rapporti socio-economici tra Capitol City ed i 13 Distretti, ed ecco perché i Distretti sono rappresentati in modo equo all'interno del consiglio, perché non ce ne sia uno che prevalga sugli altri. Ho incrociato Johanna, mentre prendevo le mie cose dal Quartier Generale per tornare a casa: era stranamente felice, ed al mio perché, mi ha risposto di essere stata nominata nuovo Generale dei Morsi della Notte, e che questi hanno ottenuto una zona d'influenza che si estende a livello Nazionale, oltre che un accordo di cooperazione con l'Assemblea dei 14 al fine di mantenere pace e stabilità. Buon per lei, dopotutto la nostra cara Mason se lo merita. Quindi a Panem sembra andare tutto per il meglio, a quanto pare. Rue adesso vive con me e sono felice. Mancano solo due persone per rendere la cosa perfetta: mia madre, che non vedo da tantissimo tempo, e la mia piccola sorellina Prim.

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