Night Fire and Blood

di ShunLi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Slayers ***
Capitolo 3: *** Incontro, Vaticano, Luna ***
Capitolo 4: *** Ray ***
Capitolo 5: *** Sorpresa ***
Capitolo 6: *** Strage, Cambiamento ***
Capitolo 7: *** Sidern, riposo, Preghiera ***
Capitolo 8: *** Selene ***
Capitolo 9: *** Un solo uomo, Notte, Casa ***
Capitolo 10: *** Svolta, Sentimento, Pentimento ***
Capitolo 11: *** Ricordi e armi da fuoco ***
Capitolo 12: *** I Licantropi ***
Capitolo 13: *** I Vampiri ***
Capitolo 14: *** Il Vaticano ***
Capitolo 15: *** Dogs: i cani del Vaticano ***
Capitolo 16: *** Gli Slayers ***
Capitolo 17: *** Fuga, L'inizio del viaggio ***
Capitolo 18: *** Veils ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Il cielo era rosso.
Rosso come gli occhi dei vampiri che combattevano per il loro Onore.
La terra era nera.
Nera come il corpo dei licantropi che difendevano i loro simili.
Una guerra senza vincitori nè vinti.

Erano tempi buii e di profonda crisi.

Dov'era la libertà?

Dov'era la fratellanza?

S'era andata a farsi fottere da quando vi erano i CRUSADER.

-Tutti gli eretici dovranno essere uccisi. Ne uno più ne uno meno. Da questa Terra il marcio dovrà essere estirpato e la pioggia laverà via i peccati che ci portiamo come peso sulle spalle e sui nostri cuori. Noi diventeremo gli Dei di questo nuovo mondo.
Noi diventeremo l'unica entità che questo nuovo mondo dovrà obbedire!!-

Il cielo tuonò: allo stesso tempo vampiri e licantropi morivano uno dopo l'altro.

-Voi, maledetti cani, marcirete all'Inferno!!

-Merdosi succhiasangue, vi faremo passare per sempre la vostra lurida e schifosa sete!!

La guerra durò fino a quando i CRUSADER non ingaggiarono degli Slayers, persone specializzate nella cattura e nell'uccisione delle due fazioni.
I vampiri e i licantropi si ritrovarono di fronte un nemico comune: valeva la pena allearsi e combatterli insieme?

Era una serata uggiosa: la nebbia si diradava tra i grattacieli della città, illuminati dalle loro luci artificiali; un vampiro, in piedi su un grattacielo abbandonato, ammirava, fumando una sigaretta, il panorama sotto ai suoi occhi.
Il vento muoveva furiosamente i suoi capelli argentati, che, come mille fruste, gli colpivano il viso. Fatto l'ultimo tiro, la sigaretta finì e la gettò nel vuoto. Il vampiro la vide cadere pesantemente a terra, bagnata dalla pioggia.
-Bentornato a casa. Si disse e saltò dal grattacielo.

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Capitolo 2
*** Slayers ***


Un treno sferragliava per la periferia londinese battuta dalla pioggia.La sua meta era la stazione di King's Cross.
"il solito tempo inglese"pensavano i passeggeri.Specie i 4 stranieri che occupavano una carozza intera riservata a loro.2 uomini e 2 donne sedevano l'uno di fronte l'altro.La loro roba buttata su gli altri sedili.
Entrambe le donne erano giovani e guardavano la pioggia che batteva sul finestrino.Una delle ragazze aveva un cappuccio sulla testa e lo sguardo annoiato,aveva lunghi capelli rosso scuro e gli occhi azzurri..Al suo fianco un ragazzo occhialuto con dei capelli castani, che dormiva con la bocca spalancata e anche lui portava un cappuccio.
L'altra ragazza aveva lunghi capelli biondi e degli spenti occhi verdi che fissavano il vuoto e sedeva vicino ad uomo che dimostrava qualche annetto più degli altri.Aveva un lungo cappotto e un cappello a tesa larga che gli nascondeva l'occhio sinistro che aveva uno strano luccichio rosso.
La ragazza incappucciata diedeuna gomita al ragazzo al suo fianco.-Ehi,Aaron,sveglia siamo arrivati.-Aaron si svegliò e dopo un grande sbadiglio disse:-Già siamo arrivati Edwina?-E sbadigliò di nuovo.-Ehi Faust-Si rivolse poi all'uomo seduto davanti a lui.-Non ti sei riposato neanche un po?-
Faust si voltò lentamente verso Aaron.-Non ne ho bisogno.Prendo le mie cose.-Si alzò e prese 2 valigie e un borsone.Faust aveva una strano mano destra...nera,squamosa,irta e con delle strane unghie verticali affilate.

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Capitolo 3
*** Incontro, Vaticano, Luna ***



Era nervoso.
La pioggia lo metteva sui nervi.
Eppure sapeva bene che in questa merdosa cittadina inglese pioveva sempre.
-Che schifo.
Vincent era poggiato ad un lampione scuro, che illuminava un angolo deserto della strada.
Di rado passava qualche macchina e chi guardava in faccia l'uomo poggiato al lampione non poteva non provare paura: aveva due gemme rosse al posto degli occhi, due tizzoni ardenti che rilucevano alla luce innaturale del lampione. Spense l'ennesima sigaretta. I mozziconi intorno a lui diventarono un piccolo cerchio che sembrava lo stesse rinchiudendo in una morsa immagginaria.
Vince alzò lo sguardo e vide il treno fermo a 100 metri lontano da lui: erano poche le persone che salivano e scendevano e tra queste, Vince ne notò quattro.
Avevano un aura diversa dai comuni umani. Ognuno di loro reggeva un borsone e una valigia. A capo coperto, si dirigevano tutti e quattro assieme verso quella che era la loro meta.
All'improvviso Vince irrigidì la mandibola e un tremito gli passò veloce su per la schiena. La mano del ragazzo più alto del gruppo aveva un aspetto strano: scura, con artigli affilati, di un aspetto a dir poco... Demoniaco.
Era davvero un essere umano quello li?
Ne ebbe conferma quando gli passò vicino: Vince continuava a fissarlo e il ragazzo biondo non fece una piega. Forse non era propenso a fare amicizia.
Vince rise di sottecchi e accendendosi un altra sigaretta, disse:
-Finalmente potrò bere del sangue fresco.
Il ventò si innalzò in un impeto gelido e muovendo malamente il cappotto nero di Vincent, si allontanò, alla ricerca di un posto dove riposarsi.

-Ah! lamentò Faust, fermandosi poco lontano dai suoi compagni.
-Cosa ti prende? Stai bene? domandò Edwin, girandosi verso di lui.
-Si, tutto apposto. Solo che il braccio... Ha avuto una specie d'impulso. Disse Faust, osservandosi l'arto.
"Non ha mai fatto una cosa simile... Cosa mi sta accadendo?" pensò. Si massaggiò il braccio e riamse fermo qualche istante.
-Affrettiamoci. La pioggia continuerà a cadere più forte se restiamo qui. Disse una delle ragazze, riparandosi ancor più dentro al cappuccio della sua giacca. I quattro continuarono a camminare per le vie della città. Il treno ripartì e per tutta la notte, quelle strade rimasero buie e deserte.


Le colombe volavano leggere oltre il cielo azzurro, partendo in volo da un ampia piazza a cerchio.
Al centro di essa, vi era una fontana e l'acqua cristallina scendeva giù, schizzando molteplici gocce sul fondo della fontana.
Il sole caldo illuminava le persone che vi passeggiavano vicino, per rinfrescarsi dal caldo afoso.
Era davvero una bella giornata, al Vaticano.

-Monsignore, cosa ammirate? domandò un semplice segretario alle spalle del suddetto Monsignore.
Aveva una veste bianca e viola e pochi capelli bianchi in testa.
-Ammiro la perfezione di questo mondo, mio giovane ragazzo.
Affacciato alla finestra, poggiò la mano sul davanzale.
-E pensare che non durerà per sempre. sospirò il Monsignore. Il segretario lo guardò perplesso.
-Cosa intendete dire, Monsignore?
Il Monsignore chiuse la finestra, ignorando al domanda del giovane. Poi con fare teatrale si mise a ridere leggermente. Si avvicinò al segretario e poggiandogli le mani sulle spalle glli disse:
-Eh, giovanotto, non badare a certi discorsi. Ormai sono vecchio, lo dovresti saper bene, ogni tanto dico cose che nemmeno il Signore penserebbe. Ora va, torna al tuo lavoro.

-Va bene, Monsignore. E il segretariose ne andò, anche se un pò dubbioso. Il Monsignore, invece, proseguì dritto dalla parte opposta, entrando prima in due stanze e poi scendendo in un sottoscala abbastanza grande da accogliere un centinaio di persone.
Continuò a scendere le scale. Si fermò davanti una porta, sorvegliata da due guardie del Santo Padre e mostrò loro un anellino, segno della congrega dei CRUSADER.
Le due guardie lo fecero passare. Il Monsignore si sedette su una delle tante sedie libere che occupavano la stanza. La riunione stava per iniziare. La distruzione degli Eretici stava per iniziare.

-Olivia! Olivia, dove sei?
Bisbigliò un ragazzo, in una fitta boscaglia. Era buio, ma il ragazzo sapeva orientarsi bene. Camminò per qualche altro metro, fino a quando non sentì un odore a lui familiare.
-Olivia è qui vicino!
Il ragazzo separò i metri che lo divideva da chi cercava correndo.
La vide inginocchiata vicino ad un fiume. Aveva i capelli fradici.
-Olivia!
-Joshua sei tu? Domandò la ragazza, mettendosi in posizione di difesa. Joshua rise e gli si avvicinò.
-Si, sono io. Ti stavo cercando.
-Come mai?
-Dobbiamo tornare in città. C'è del lavoro che ci attende.
-Finalmente quello schifoso umano si è deciso a farsi aiutare? Disse con poco garbo Olivia, aspettando che i capelli si asciugassero. Contava piano le gocce che molteplici colavano dalle ciocche bagnate.
-Su dai non dire così. Vieni, qui nella Black Forest non combineremo nulla.
-Va bene, andiamo.

Olivia afferrò la mano calda e sicura del giovane compagno e si avviarono per la città.
-Che ne dici, ci trasformiamo in lupi?
Chiese Joshua, infervorato dalla corsaq.
-Ma sei pazzo? Vuoi far correre il rischio di farti vedere dai bracconieri? Sbottò Olivia, inorridita all'idea.
-E va bene, ti risparmierò questa preoccupazione!
-Scemo.

Quando videro la luce che debolmente brillava alla fine della foresta, i due licantropi affrettarono il passo.
Joshua si mise ad ululare, felice. Olivia lo imitò e i loro ululati si persero nel cielo.

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Capitolo 4
*** Ray ***


Arrivarono presto ad un lussuoso albergo non troppo lontano dal centro di Londra.Dopo aver rivelato la loro identità al portiere,questi li accompagnò dentro l'ascensore.Quando furono entrati tutti,premette tre volte il numero del sesto piano e l'ascensore cominciò a scendere.
Dopo un po le porte si aprirono e si presentò davanti a loro un lungo corridoio di pietra,molto antico illuminato da torce.Il portiere si congedò lasciando i 4 soli.
-Ma dove ci hanno portato?Sembra di stare nel medioevo...-Si lamentò Edwina.-C'è una porta alla fine del corridoio.Suppongo dobbiamo andare li.-Sentenziò Faust.

Arrivarono alla massiccia porta di metallo e bussarono.Udirono un rumore di un qualcosa di pesante che cade e imprecazioni in inglese.Aprì la porta Ray che si stava massaggiando il sedere perchè era caduto dalla sedia.-Welcome To England!-

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Capitolo 5
*** Sorpresa ***


-Welcome to England!!
Gridò Ray, massaggiandosi le natiche.
-Cosa ci fai qui, Ray? Sbaglio o ti avevano detto che non era necessaria la tua preenza? Sbottò Edwin, entrando nella stanza e poggiando il borsone vicino al letto, coperto da un piumoncino rosso. Gli altri lo imitarono, e Ray si sedette sulla sedia che era rovesciata a terra, rimettendola in piedi.
-Lo so, ma... Che potete farci? Non riesco a stare fermo! E il sol pensiero che i miei pupilli dovevano vedersela da soli, mi faceva preoccupare!
-Io vado a fare una doccia. Disse la ragazza dai profondi occhi verdi.
-Sei stanca? Domandò Faust.
-Odio l'odore della pioggia impregnatasi sui vestiti. Torno subito.
-Fai con comodo dolcezza. Ah! E non badare al disordine! Esordì Ray.
Ma appena la ragazza vide com'era combinato il bagno, gli venne la nausea.
-RAY, FAI SCHIFO!!! Gridò la ragazza dal bagno.
-Non hai proprio nessuna vergogna, eh Ray? Sghignazzò Edwin.
-Che volete farci, è nella mia natura... Ehi zuccherino, che fai? Domandò Ray all'altra ragazza. Era seduta sul letto di fianco la porta-finestra. Non si era ancora tolta il cappotto. In mano reggeva un libricino logorato dal tempo, con una copertina marrone dai ghirigori dorati. Era concentrata a leggerlo.
-Sta leggendo, non la vedi? Disse Faust, sedendosi.
-E che cosa? La impegna così tanto...
-E' un quaderno caduto ad un vampiro che la nosta piccola ha ucciso quando fu aggregata al nostro gruppo. Lo legge ogni sera, come fosse una Sacra Bibbia.

...In cielo così come in Terra, vi sono Angeli e Vampiri buoni.
Io sono un Vampiro.
Ma non sono buono.
Non lo sono mai stato.
Fin da quando sono nato non ho scelto da che parte stare.
Io sono Malvagio.
Malvagio.
Sai che vuol dire?
Oscuro, viscido, schifosamente Malvagio.
E mi piace...

La ragazza, leggermente assonnata, si sdraiò e chiuse gli occhi. Sapeva bene che dove alloggiava era ben profondo e non si udivano rumori esterni, ma aveva ugualmente la sensazione di sentire la pioggia, che insistente veniva giù.
All'improvviso cadde un fulmine. Yuki si alzò dal letto spaventata e allo stesso tempo qualcuno bussò alla pesante porta.
Ray s'allarmò.
-Chi sarà? Si chiese Faust.
Ray si alzò dalla sedia e si portò a fianco della porta. -Non è nessuno. Ho chiesto categoricamente che nessuno venisse a disturbarci.
Prese dalla fondina allacciata alla gamba una revolver.
-Ray, ma cosa...? Bisbigliò Aaron. Prontamente Ray lo zittì e prese respiro.
Edwin uscì dal bagno e vide i suoi compagni zitti e agitati. Guardò il fratello, il quale le rivolse uno sguardo gelido che le chiedeva di non parlare. Edwin si irrigidì.
-Chi è? Domandò Ray, impugnando forte l'arma.
-Servizio in camera. Sbottò la voce da fuori la porta.

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Capitolo 6
*** Strage, Cambiamento ***


-E chi l'ha ordinato?-Ray aprì la porta e uno sguardo infuocato e pieno di malvagità scagliò lo Slayer e la porta verso il muro.Tutti balzarono in piedi.Il vampiro guardò con sguardo famelico i presenti e puntò per prima Yuki che si era rannicchiata in un angolo e si copriva la testa con le braccia.
Balzò alla velocità della luce verso di lei,ma la grossa mano di Faust lo prese per la testa e lo sbattè per terra.
I 2 si fissarono per un po',finchè non arrivarono Miyu e Alex in mutande e armato di fucile.Sparò un colpo e beccò il braccio di Vincent.Che in preda al dolore urlò:-Non è finita qui Slayer!-E scomparve.

-è...è morto?-Chiese la ragazza fantasma.-Non penso...-Rispose Faust-Era sicuramente un vampiro di prima classe....Possono teletrasportarsi,anche se solo in pochi posti e in poche situazioni.-Andò poi da Yuki ad assicurarle che il pericolo era passato.
Ray,che era svenuto,si rialzò dolorante alla testa.-Do-dove caz-zo è quel figlio di puttana...?-
-Puff,è sparito.Ti sei risvegliato troppo tardi Ray.-Sfottè Edwina.-Comunque quel bastardo come ha fatto ad arrivare qui?-
-Probabilmente ha torturato il portiere....è meglio se andiamo a controllare su.Prendo la mia roba e quella di Edwina.-Fece Aaron.
Nel frattempo Miyu diceva sottovoce qualcosa ad Alex.-Io comincio ad andare su,Ray vieni con me?-Chiese Faust.-Si,andiamo.-
-Faust,poi ti devo parlare.-Fece con tono serio Alex.Faust annuì e si avviò verso l'ascensore con Ray.-Forse è meglio se mi vado a vestire...-Alex tornò presto nella sua stanza.

Aaron era appena tornato.Dalle maniche delle braccia spuntava,a destra,una lama non molto più lunga della mano e a sinistra la bocca di fuoco di quella che sembrava una specie di mitra da braccio.Lanciò una mitraglietta e un pugnale d'argento alla sorella.-Aspettiamo che Alex torni,fratellino.-
Neanche il tempo di finire la frase,arrivò Alex vestito con maglietta e jeans e s'incamminarono,lasciando Miyu e Yuki sole.

Il paesaggio che si trovavano davanti era tremendo.Tutti coloro che si trovavano al piano terra erano stati uccisi.Ray era al telefono.

-Perfetto!Quel figlio di puttana ha fatto una strage e non ci siamo accorti di un emerito cazzo!-Urlò Alex in preda all'ira.Ray aveva appena finito la sua telefonata.
-Ho chiamato l'Ordine di Lancaster.Tra poco saranno qui e faranno pulizia.Non sarà facile giustificare un casino del genere....Comunque Faust è andato in giro a vedere se ci sono sopravvissuti.-
-E ora che facciamo?Continuiamo la riunione là sotto?-Chiese Aaron.-No,Andremo tutti a quello che Ray ama definire "Quartier Generale".Ovvero,casa nostra.-Rispose Alex.
-Uh,io e Aaron abbiamo un semplice ufficio e un appartamento poco distante da li.Voi cos'avete?-
-Umh....COme posso descriverla....-Ray si concentrò per dare una risposta.-Hai presente un hangar?Beh le dimensioni sono più o meno quelle.Poi vedrete...-
Faust tornò dopo essere andato in cerca di sopravvissuti.-Niente da fare....Li ha succhiati tutti dal primo all'ultimo....Spero che quelli che ha chiamato Ray arrivino presto o dovremmo iniziare noi a donare a loro la pace eterna prima che si trasformino in vampiri.-

-Ah!Faust usciamo un attimo,dovevo parlarti ricordi?-Lo slayer polacco seguì Alex fuori dall'albergo.Aveva finalmente smesso di piovere.Alex offrì una sigaretta a Faust,ma lui rifiutò.-Allora-Disse Alex accendedosi la sigaretta.-Il motivo per cui vi ho chiamato,è perchè dobbiamo collaborare per risolvere un problema bello grosso.E prenderci per il culo l'un l'altro non è il modo migliore per risolvere i problemi vero?-
-Dove vuoi andare a parare?-
-Beh,forse con i tuoi poteri puoi prendere per il culo noi poveri mortali,ma a Miyu che mortale non è più non la puoi prendere per in giro.Capisci cosa voglio dire?-
-No.-
-Faust,chi cazzo è quella ragazza che è venuta con te?-
-Lo sai benissimo che è Yuki...-
-Tipico nome polacco eh?Miyu non si ricorda chi diavolo è,eppure nella mia mente ho stampato il ricordo che c'era anche Miyu quando l'abbiamo conosciuta.Conoscendo bene anche te mi sono un po insospettito.Avanti sputa il rospo,Faust.
Fuast ridacchiò e scosse la testa.-Eh....Piccola Miyu...E va bene,lo ammetto:ho usato i miei poteri ipnotici per inserire nelle vostre menti dei falsi ricordi su di lei.-
Alex diede un'ultima tirata alla sigaretta e poi la fece cadere per terra e la acciaccò con un piede.-E perchè l'avresti fatto?-Gli chiese.
-Ho pensato che non l'avreste voluta tra i piedi.-Rispose Faust in tutta sincerità.
-NOn ti preoccupare non l'avremmo rispedita in Polonia...Oh,ecco le squadre dell'Ordine di Lancaster.-

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Capitolo 7
*** Sidern, riposo, Preghiera ***




-Allora, siete pronti a scaricare quella roba? Fate attenzione a non farvi male, siamo intesi? Sbottò un uomo, sulla quarantina, ad un gruppo di uomini e donne apparentemente giovani e molto forti. L'uomo non avrebbe mai sospettato che si trattassero di licantropi. L'importante era che lavorassero e per lui, non c'era nient'altro di soddisfacente.
-Signor Cullen!! Una voce tanto potente da spaventarlo lo chiamava. Cullen si girò e vide Joshua e Olivia, ansimanti.
-Finalmente siete arrivati. Esclamò l'uomo. Vi dò un attimo per riprendervi. Dopodichè raggiungerete i vostri familiari in quel capannone. Stanno confezionando bustine da thè. Fate attenzione a non romperle, mi raccomando.
-Sissignore... Anf! Rispose Joshua con il poco fiato che aveva in gola. Olivia non era da meno. Cullen si allontanò, dirigendo altri operai verso altri capannoni.
Il lavoro in quella città era davvero una priorità se non un ossessione. La città si chiamava Sidern, ed era una contrada della principale città Inglese. Li si fabbricava di tutto, dalla materia prima sino al materiale metallurgico. E i licantropi, molti licantropi erano nascosti sia in quella città, che nella Black Forest, la foresta perennemente buia.

Vince si ritrovò a vagare di nuovo in quelle strade senza nome, tenendosi e stringendo con la mano il braccio ferito.
-Merda! Imprecò il vampiro. L'avevano preso davvero alla sprovvista. Poteva immaginare che ci fosse qualcun'altro nella stanza? E dire che aveva interrogato tutti quelli che lavoravano nell'hotel, e tutti gli avevano detto che c'erano solo cinque ospiti nella stanza... -Fottuti bastardi, sono stati prudenti fino all'ultimo... Ma in fondo non gli era andata male. per una volta aveva potuto bere del sangue fresco. Era stato una goduria sentirlo scendere giù per la gola e guardare le facce terrorizzate degli impiegati dell'hotel, gli avevano messo addosso una frenesia tale da metterlo ancora in agitazione. Si guardò le mani: oltre al suo sangue c'era anche quello delle sue vittime e il suo cappotto ne era così impregnato da risultare addirittura pesante. Sogghignò soddisfatto. Aveva fatto bene a seguire quei quattro. Ma gli avevano dato il benservito. Quel fottuto demone del cazzo... -Va bhè, pazienza...Sarà per la prossima occasione.
Infilò la mano buona nella tasca per prendere una boccetta di siero. L'aprì con la bocca e sputò il tappo in terra. Si tolse il cappotto e strappando ciò che rimaneva della sua blanda camicia, si gettò il siero sulla ferita. Bruciava, ma poteva sopportare. Ansimò per qualche secondo, giusto per sentire l'effetto del siero chiudere la carne lacerata.
Dopodichè, dolorante, si rimise il cappotto. Gettò la boccetta vuota in terra, frantumandosi in mille pezzi. E ricominciò a camminare. Ora si sentiva stanco, davvero stanco.
Quegli Slayer... chissà cosa ci facevano in città individui del genere. Sapeva che c'era un movimento strano che tramava contro i vampiri, ma gli Slayer c'entravano qualcosa? A quel punto non gli importava. L'unica cosa che adesso gli premeva era riposarsi. Si ricordò dell'unico luogo in cui, una volta, poteva solo nascondersi. -E' da tanto che non ci vado. pensò, e il vampiro cominciò a camminare.


-Che la riunione abbia inizio. In nòmine Patris, et Fìlii, et Spìritus Sancti.
Disse un sacerdote, vestito di una tunica rossa in velluto. Era vecchio e sembrava stanco. Ma i suoi occhi ardevano di una luce misteriosa e potente, difficile da placare.
-L'ora è giunta. Il Signore ci ha guidato per tutto questo tempo per questa difficile missione. Ci ha concesso la grazia per formare di nuovo questa antica confraternita che esiste fin dall'alba dei tempi, per lottare, vivere e sopravvivere e divulgare ciò in cui noi crediamo. Parlava in tono risoluto, assolutamente intento a non sbagliare.
Tutti gli adepti erano intenti ad ascoltare, seduti e raccolti nella grande sala sotterranea che li isolava dal mondo e quella che per loro era la Sacra Missione indetta dal loro Signore, affinchè estirpassero gli eretici.
-E ora, cari fratelli, armatevi della vostra arma più potente e divulgate insieme a me e al Signore, la sua parola. Amen.

-AMEN. Rispose un coro di voci che rimbombò nella sala.
Il prete, soddisfatto del suo sermone, si fece da parte. Al suo posto, sul piccolo palco salì un uomo incappucciato da una tunica nera. Era impossibile persino vedere il suo viso, tanto era coperto.
-Immagino che molti di voi, sappia il motivo di questa riunione. Il male si è di nuovo ripresentato su questa terra e convive con l'umanità. I poveri umani, figli del Signore, sono ignari di tale tragedia e perciò si mescolano tra di loro, si amano, fanno tutto ciò che vogliono!! Ed è inaccettabile, inconcepibile!!
La sua voce profonda fece eco nella stanza. Tutti i presenti in sala non fiatarono. Erano presi dalle giuste parole di quello che poteva essere l'erede del fondaore della congreca di cui facevano parte.
-E ora miei seguaci, preparatevi alla guerra Santa, alla Missione di Pace. Oggi stesso, toglieremo di mezzo tutti gli eretici.

Partì un applauso d'assenso e l'uomo incappucciato si ritirò. Un chirichetto si avvicinò all'uomo, porgendogli timidamente un bicchiere d'acqua.
-Complimenti Signore, il suo discorso è stato a dir poco toccante!
-LEVATI DI MEZZO!! Gli sbottò contro l'uomo, spostandolo bruscamente. Al chirichetto sfuggì il bicchiere d'acqua e cadde in terra.
-Ma signore...
E l'uomo lo ignorò, rinchiudendosi nel suo ufficio, una stanza buia e dimenticata da Dio.


-Joshua per favore, li puoi prendere altri scatoloni?
-Si, vado!!

Il licantropo, lasciando il suo lavoro, si recò verso il magazzino secondario, all'interno dello stesso stabile. Mentre si avviava, vide Olivia confezionare altre bustine da thè. Era così bella quando era concentrata... Joshua arrossì e andò a sbattere alla porta e il lamento che fecelo faceva somigliare ad un guaito. Olivia rise, nonostante non sembrasse si fosse accorta di qualcosa. Una volta aperta la porta e accesa la luce, Joshua vide il più schifoso degli spettacoli: un suo simile, un cane, un fottuo cane stava mangiando l'interiora di un umano.
A Joshua gli si gelò il sangue: un licantropo aveva mandato in mille pezzi una vita fatta di sacrifici e di compromessi. Il capobranco non l'avrebbe perdonato e se l'avrebbero visto altri umani, li avrebbero cacciati dalla città. Chiuse la porta, non facendosi sentire da nessuno e si avvicinò al lupo.
-Dannato bastardo, come hai potuto!! Ringhiò, con i canini in bella vista.
-!!! Joshua, come hai... Disse il lupo, meravigliato.
-Ora sai cosa ci aspetta? Ora sai a cosa saremmo condannati??
-Joshua, io...
-Non chiedere nemmeno pietà!!! NON NE AVRAI DA ME!!! E lo uccise, macchiando di sangue gli scatoloni che doveva prendere.

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Capitolo 8
*** Selene ***



L'orbitorio era un palazzo fatiscente, ormai abbandonato da anni. Vince lo guardò: tutte le finestre erano rotte e la poca illuminazione lo faceva apparire come uno di quei palazzi dove avvenivano i crimini più efefrati.
In giro non c'era nessuno e tantomeno nessuno sarebbe passato da quelle parti. Vince si avviò verso la porta di servizio, nascosta da un grande albero secolare. Salì una piccola scala in ferro che sormontava degli uffici malandati. Mentre camminava si mise una sigaretta in bocca, senza accenderla. Attraversò un corridoio, stretto e puzzolente di candeggina e chissà quale altro materiale chimico che utilizzavano quando lo stabile veniva frequentato.
Si fermò davanti ad una porta e l'aprì con un piede, facendo un gran casino.
-Eccomi a casa. Si disse e si sedette sull'unica sedia che aveva lasciato lì cinque anni prima.
-Bentornato. fece una voce femminile non poco lontana da lui.
Vince non si allarmò più di tanto. Sogghignò e pensò di aver fatto male a recarsi in quel luogo. Vince piegò la testa verso la voce suadente che l'aveva accolto. Due occhi azzurri e cristallini come il mare lo fissavano. Erano grandi ed espressivi. Una cascata di lunghi capelli neri le incorniciavano un viso magro, esaltando di più un espressione del suo viso che a Vince non piaceva affatto, am poteva ammettere anche al più bastardo dei vampiri che, anche se era magra, quasi scheletrica, vestita di soli stracci e spavontasamente pericolosa, l'amava più della sua schifosa vita.
-Selene... si ritrovò a bisbigliare Vince.
-Vincent. Rispose Selene in un tono gelido, passivo e atono.
-Come sapevi che ero qui? Domandò il vampiro, senza toglierle gli occhi di dosso.
-Ho aspettato. Rispose Selene secca.
-Sei una stupida cagna. Non valeva la pena aspettarmi cinque anni. E come se fossi stata esiliata anche tu. Ribattè Vince. E forse non aveva tutti i torti. Selene sbuffò. Odiava quando Vincent aveva ragione. Ma quel vampiro, il SUO vampiro... non l'avrebbe lasciato ancora.
Si avvicinò a lui, poggiandosi a quel che rimaneva di una vecchia scrivania. Con forza, Vince la trasse a sè, facendola sedere a cavalcioni su di lui. Lei ringhiò incazzata. Lui le tratteneva i polsi nella sua morsa d'acciaio. Faccia a faccia, si sentirono come se fossero tornati a cinque anni prima. Selene cominciò ad osservarlo e a scrutarlo. Non era cambiato in quei cinque anni. La sua prestanza fisica era come la ricordava, la forza era rude come sempre e quella ferita all'altezza del braccio era nuova.
-Come te la sei procurata? Domandò la licantropa.
-Cosa, questa? E' la punizione che mi sono guadagnato per aver attaccato un gruppo di Slayer che sono qui in città. Disse, ridendoci sopra.
-Degli Slayer, eh? Certo che non cambi proprio mai. Umani, Cristiani o Licantropi che siano, devi sempre cacciarti nei guai.
-Non sono cazzi che ti riguardano.
-Si, invece.
-Cinque anni fa potevi dirlo, ma le cose sono cambiate da allora.
-A me non sembra. Disse Selene, sogghignando. Non mi avresti messo a cavalcioni su di te solo per farmi incazzare. Ti andava e basta.
-Odio quando fai cosi.
-Ti odio anchio, lo sai? E i due si baciarono.

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Capitolo 9
*** Un solo uomo, Notte, Casa ***


Una jaguar e 2 cellulari con su scritto "police" erano appena arrivati e si fermarono a pochi metri dai 2 Slayer.Dalla Jaguar uscirono 2 persone:il reverendo-sergente Ian Limer e il reverendo-capitano Robert Palmer.
Dai cellulari uscirono dei poliziotti in uniforme da battaglia,con il casco e i mitra.Il capitano Palmer si avvicinò ad Alex e a Faust,mentre il sergente guidò i poliziotti dentro l'edificio.
Robert Palmer era un'uomo sulla quarantina,alto, capelli neri e occhi verdi e indossava la divisa nera di ordinanza degli ufficiali dell'Ordine di Lancaster.Tese la mano ad Alex e fu molto attento quando l'allungò a Faust.
-Sono il Reverendo-Capitano Rober Palmer.Che è successo di preciso?-
-Mentre eravamo giù nella stanza segreta un vampiro è venuto qui e...-Ma Alex venne interrotto.-Un solo vampiro?-Domandò Palmer,come se non avesse capito.
-Si uno solo, ha morso tutti,solo noi ci siamo salvati.-
-E Non avete sentito nulla?-
-Nulla,capitano.-Rispose Faust -Ce ne siamo accorti solo quando è venuto nella stanza sotterranea.
-Aaah....Vorrei sapere cosa spinge gli emofaghi ad essere così aggressivi ultimamente.-Si domandò Palmer.-Sapete?C'è stato un altro stanotte in un villaggio nel nord della Scozia.Tutti morti,compreso il reverendo che faceva parte dell'Ordine.Solo l'intevento di uno Slayer ha evitato che quei dannati vampiri attaccassero anche i villaggi vicini.-
Dopo una piccola pausa,chiese:-Piuttosto,voi avete un posto dove dormire?Chiaramente non potete stare qui.-
-Si certo,andremo tutti al nostro "Quartier Generale".-Rispose Alex.
-Bene,preparate la vostra roba e andateci al più presto.-

Alex e Faust rientrarono nell'hotel,ad aspettarli nella hall c'erano i 2 fratelli tedeschi e Ray.-Allora che si fa?Si torna a casetta?-Chiese quest'ultimo.Alex annuì e scesero di nuovo nella stanza sotteranea.Yuki dormiva sul divano mentre Miyu svolazzava sopra di lei.Faust,Aaron e Edwina stavano per prendere le loro cose,ma Alex li fermò.
-Prima di partire,Faust devi dirci una cosa.-.Faust raccontò così chi era in realtà Yuki,ovvero,una Bambola Assassina delle umane demonizzate da altri demoni che seducevano uomini soli per poi ucciderli e rubare loro l'anima per darla poi al loro padrone.Faust l'aveva liberata e resa così innoqua.
-Una Bambola Assassina eh?Il nostro Ray ne ha conosciuta una vero?-Fece Alex.Ray si sollevò la maglietta e mostrò una cicatrice che partiva dal petto e finiva nell'inguine.-Per poco non mi tagliava il pisello,ma per fortuna io dormo sempre con un pugnale sotto il cuscino e una pistola sul comodino.-
-Beh mi dispiace di non avervelo detto prima....-Si scusò Faust.
Presero la loro roba e si diressero verso il garage sotterraneo dell'hotel.Salirono sulla Jeep Cherokee blu notte blindata di Alex e Ray.-è lontana casa vostra?-Chiese Edwina mentre si sistemava sui sedili posteriori.-Un po',dobbiamo uscire da Londa-Le rispose Ray,che accese il motore e partirono.

Londra di notte pullulava di vita,turisti e cittadavini passeggiavano lungo le vie della capitale inglese.-Figa Londra vero?Mica deprimente come Francoforte o Cracovia!-
-Ray,Francoforte non è deprimente!-Edwina era infastidita dal fatto che Ray vesse definito la sua città "deprimente".Aaron invece sembrava di tutt'altro parere.-Beh...però non puoi negare che Londra sia infinitamente più bella di Francoforte.-
-Tsè,tutto ciò che si trova in mezzo fra la Scandinavia e l'Italia è deprimente.-Sentenziò Ray.La discussione fra finchè lui uscì dalla strada asfaltata per andare su un sentiero sterrato di campagna a tutta velocità.Giunsero in breve,ad una struttura,che più che un hangar come aveva detto Ray,ricordava una caserma militare.
Era circondato da un recinto fatto di rete metallica alla cui sommità c'era del filo spinato d'argento.La casa aveva il tetto a punta da cui si vedeva il camino e una union jack,un po'vecchiotta sventolare.Il giardino antistante alla casa era calpestato e tenuto male,insomma non era proprio un tipico giardino inglese.
Si notava anche la presenza di telecamere di sorveglianza....Alex e Ray ci tenevano alla sicurezza.
Ray prese il telecomando ed aprì il cancello e poi aprì anche il grosso e alto garage.All'interno c'erano una Jaguar XK grigia,una mini verde con il tettuccio con la bandiera della Gran Bretagna e una Kawasaki ZZR 250 blu.C'era inoltre quello che potremmo definire il banco da lavoro di Ray,dove si trovavano diverse armi ed attrezzi.
-Emh..non vi spaventate per l'aspetto esteriore della casa,l'interno e il giardino giapponese sul retro sono meglio .-Disse Alex.-Un giardino giapponese?-Edwina aveva gli occhi che le luccicavano.-Si,-Rispose Miyu.-L'ha fatto fare Alex tanti anni fa quando sono venuta a vivere qui per non farmi mancare troppo il mio paese.-

L'interno della casa era più familiare e non aveva l'aspetto da caserma dell'esterno.Era una casa dall'aspetto moderno,sui muri c'erano delle grandi foto del Giappone e di altri bei posti visitati dai 3 Slayer.-Bella casa....-Commentò Faust.-Scommetto che è stata Miyu ad arredarla.-
Miyu annuì.-Uff,solo a me doveva capitare l'unica donna che non capisce nulla di arredamento...-Sbuffò Aaron che si beccò un pugno in testa dalla sorella.-Ahia!-Si lamentò.
-Suppongo siate tutti un po stanchi...la riunione la faremo domani.Sopra ci sono le camere per gli ospiti.Venite.-Alex condusse gli altri di sopra,
Salirono le scale,schiacciati dal peso delle valigie e dei borsoni.-A destra ci sono le 2 stanze per gli ospiti,i letti sono matrimoniali spero che....-Alex stava per dire "spero che non ci siano problemi",ma Aaron lo interruppe.-Come matrimoniali?Io non voglio dormire insieme ad Edwina!-
-Dov'è il problema scusa?-Chiese Ray.-Io dormivo spesso con mia sorella.-Aaron lo fissò per un attimo e poi disse:-Tu!Io non voglio dormire con lei....
-E perchè non vorresti dormire con me???è l'unica possibilità che hai di dormire con una donna!!-Aaron divenne rosso come un pomodoro.-Non voglio dormire con te,perchè l'ultima volta durante il sonno mi hai messo una mano sul mio schwanz!-A diventare rossa stavoltà fu Edwina che furibonda prese il fratello per un orecchio e lo trascinò in camera,entrambi si insultavano in tedesco.
Quella situazione mise tutti un po' in imbarazzo,tranne Ray che si stava spanciando dalle risate.-Beh,io e Yuki non abbiamo problemi,buona notte.-Faust,si diresse verso la sua stanza seguito dalla sonnolenta Yuki.
-Ok,Ray ora puoi smettere di ridere.-Disse un po' irritato Alex.-Ma andiamo come fai a non ridere?Che personaggi!Fanno sempre ridere i tedeschi,sotto ogni punto di vista!-
Alex alzò gli occhi al cielo e scosse la testa,poi andò in camera sua seguito da Miyu.La stanza di Alex era grande,al centro un letto matrimoniale,sulla destra una finestra che dava sul giardino giapponese.sulla sinistra invece un armadio,anche se molti degli abiti all'interno sono anni che non vengono usati.
sul muro che dava le spalle al letto,c'era uno gigantrografia che ritraeva Alex e Miyu abbracciati.
Alex,si tolse le scarpe e si buttò sul letto.-Che giornata di merda...-Commentò così.Miyu gli si avvicinò.-Su dai,ci sono capitate spesso giornate anche peggiori di questa.-Alex annuì.-Già....mpf...non ho nemmeno sonno...è in notti come queste che vorrei fare altre cose...-
-Cioè?-Chiese Miyu.-.....Altre cose.-La risposta di Alex arrivò dopo 10 secondi.all'improvviso,ad Alex parve di sentire uno strano rumore.
-Non lo senti anche tu,Miyu?-
-Che cosa?-
-Uno strano....cigolio...-
Miyu si sforzò un po' e si accorse anche lei dello strano rumore.-Hai ragione....vado a fare un giro per le stanze.-E Miyu scomparve attraverso un muro.Ritornò poco dopo,in fretta e molto imbarazzata.
-Ehy,che è successo?-Chiese Alex preoccupato.-I...il rumore...Sono Faust e Yuki..che fanno sesso....-
Alex non potè far a meno di commentare a bassa voce:-Beato lui.-

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Capitolo 10
*** Svolta, Sentimento, Pentimento ***



"Ma dov'è finito Joshua?" Si chiese Olivia, vedendo un suo compagno infervorarsi sul fatto che non arrivasse con gli scatoloni richiesti.
"Ma perchè ci mette così tanto? Ora vado a dirgliene quattro a quel cane!!" L'energumero si alzò in piedi dirigendosi verso il magazzino. Prontamente, Olivia lo fermò.
"No, Ben, aspetta!!"
"Olivia, togliti di mezzo!"
"Vado a vedere io per te! Se tu entri in quel magazzino, finisci per combinare qulache stronzata!"
In effetti aveva ragione: Ben era il classico licantropo che se la prendeva con tutti per un nonulla. E tutti conoscevano l'ira dei suoi pugni e dei suoi canini affilati.
"E va bene..." Olivia sospirò sollevata. "Ma sbrigati però!" La incalzò il licantropo.
Appena si avvicinò alle porte in legno, la ragazza avvertì un forte odore: era acre e puzzava di marcio. Si sentì gelare il sangue: che a Joshua fosse successo qualcosa? Entrò, spalancando le porte: la luce che entrò nel magazzino illuminò due corpi esamini, circondati da una pozza di sangue. Joshua ne aveva le mani impregnate, cosi come i vestiti. Olivia si mise mani alla testa.
"Joshua... Cosa è successo?? Perchè quell'umano è a terra? E...E Simon?" Si interruppe, non riusciva più a parlare.
"Olivia...Avverti tutti... Siamo in pericolo." Disse il licantropo, assumendo uno sguardo serio.


La candida luna illuminava la stanza dove Faust e Yuki riposavano. Poche erano le volte in cui stavano insieme e Yuki non ne poteva essere che felice. Ma a volte le sembrava che quella felicità fosse effimera, pronta per sparire da un momento all'altro.
"Ancora non capisco Faust..."
"Che cosa?"
La ragazza si alzò dal letto, staccandosi dall'abbraccio di Faust e si coprì con il lenzuolo. Faust la guardò: davanti alla finestra la luna le illuminava la sua esile figura. Era stupenda, sembrava una bambolina.
"Perchè mi hai portato con te? Sapevi che prima o poi avrebbero sospettato qualcosa"
Faust voleva risponderle ma si bloccò, con il fiato in gola. In realtà non sapeva nemmeno lui perchè l'avesse fatto.
L'aveva vista raccolta verso il muro, spavevntata e coperta di sangue. Piangeva e teneva stretto al petto un libro, probabilmente caduto al vampiro. Lui gli tese la mano e lei d'istinto non poteva far altro che stringerla, perchè gli dava sicurezza, gli dava calore, gli dava la certezza di esser viva.
"Perchè questa domanda?" Disse infine, interrompendo il torpore di pensieri che aveva in testa.
"Sai sono davvero innamorata di te Faust. Conduciamo una vita pericolosa. Credi davvero che potremo continuare cosi?" chiese, con un pò d'amarezza.
Faust si alzò e si avvicinò a lei, baciandole le spalle.
"Non temere, non devi temere di nulla. Vampiri o licantropi non ti lascerò."
"Grazie." Rispose Yuki, sorridendo


-Avete sentito bene?
Disse agitato un uomo al telefono. Sudava freddo e gli tremava la mano. Non pensava di dover vedere quel vomitevole spettacolo. Lui, da Cristiano convinto, non aveva mai visto gli eretici ma ne aveva sentito parlare. E averli visti, era molto, molto diverso.
Come avevano potuto ingannare dei poveri esseri umani come loro? Per un periodo indeterminato di tempo quegli esseri stavano in mezzo a loro, e doveva ammettere che nessuno aveva mai fatto qualcosa di male. Ma la fiducia, la Fede che nutriva in loro ormai per quell'uomo era svanita. Era assolutamente certo che presto avrebbero fatto del male a tutti, indistintamente da chi fossero.
-Si, vi riceviamo benissimo. Gracchiò una voce maschile all'altro capo del filo telefonico.
-Dovete venire subito! E' un emergenza! Disse l'uomo, vedendo il sangue intorno a lui. L'odore era forte e gli faceva venire il voltastomaco.
-Si calmi, ci deve dire da dove sta chiamando! Intimò l'interlocutore.
-Da Sidern!! Gli eretici sono qui!!


Il segretario del Monsignore cominciò ad affrettare il passo verso un archivio, così come altri addetti alle segreterie, ai centralini. Si stavano tutti preparando ad avvertire la squadra speciale dei CRUSADER, uomini scelti per questa sacra missione.
-Presto!! La città assiedata è Sidern! Preparate tutti i permessi e presentatevi alle ubicazioni dei rispettabili Vescovi! Tutti devono essere al corrente della situazione!
-SIGNORSI'!!! Risposero tutti gli uomini e le donne in movimento.

-Hanno agito prima di quanto avessimo immaginato. Disse un Vescovo, fumando un sigaro. Il fumo che aspirò si perse nella stanza, creando una sottile nebbia.
-Chissà con quali due razze avremo a che fare...
-Vampiri o Licantropi non importa: devono essere tutti uccisi. Si pronunciò un altro, bevendo del cognac da un bicchiere in cristallo.
-Padre, lei che ne pensa? Domandò il più giovane dei presenti al fondatore della Congrega, che sedevano intorno ad un tavolo scuro.
- Cosa ne penso? Ripetè, sporgendosi in avanti, senza togliere il suo solito cappuccio.
-Che tu mio giovane sacerdote, sei il più puro di tutti, che crede fermamente in questa cosa e che parteciperai attivamente a questa battaglia.
-Bhè mio Signore, sono stato educato per questo! Disse orgoglioso.
-Tu non perdi tempo come questi vecchi bavosi che sono tuoi colleghi, bravi a fare i loro monologhi, che insegnano a fare del bene e poi vengono corrotti dai più piccoli piaceri della vita, come bere e fumare.
Per poco al Vescovo che stava sorseggiando il suo cognac, non gli andò di traverso. L'altro, poggiò il sigaro sul posacenere.
-Mi permetta di dissentire, mio Signore. Come mai nutre così poca fiducia nei nostri confronti? Noi siamo attivi tanto quanto lo sia la squadra speciale o il giovane che avete appena lodato. Volete per caso dire che siamo inutili? In questo caso ci siete riuscito, perchè nessuno si era permesso di proferire tante parole senza sapere quel che dice!!
Si alzò, irritato. Voleva sfidarlo.
L'altro uomo aveva poggiato il bicchiere sul tavolo e ascoltò ogni singola parola di chi si era difeso. Aveva ragione. Guardò male il giovane sacerdote. Chissà che aveva fatto per meritarsi tanta "simpatia" dal Padre.
Quest'ultimo si mise a ridere. Si alzò in piedi, ignorando il Vescovo che si era alzato dalla sedia e si avvicinò ad un tavolino dove c'erano delle foto: raffiguravano persone importanti, persone amate, dimenticate.
Sfiorò con un dito la cornice della sua foto preferita, raffigurante una giovane donna, sorridente. In braccio reggeva un bimbo di appena sei mesi che rideva anche lui, un sorriso bello come quello della madre.
E dire che gliel'avevano promesso. Li avrebbero protetti a tutti i costi, in fondo erano suoi fratelli, non l'avrebbero tradito...
-Allora Padre? Attendo una risposta! Esortò il Vescovo.
-Andate via. Siete solo uno sporco vecchio ipocrita! Ringhiò l'uomo, rivolgendogli uno sguardo malvagio. Era la prima volta che il Vescovo vedeva quegli occhi infiammarsi tanto. Erano sempre stati rossi?
-Non finisce qui, Padre!! Disse il Vescovo, prima di andare via, seguito dall'altro suo collega. Il giovane seduto al tavolo non si mosse.
Si alzò, intimorito da qualsiasi reazione che il Padre poteva avere.
-Buonanotte Signore. Disse e si dileguò. Una volta chiusa la porta, l'uomo cominciò a piangere
 e strinse al suo petto la foto di quella bellissima donna.

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Capitolo 11
*** Ricordi e armi da fuoco ***


Il mattino dopo,l'aria aveva il tipico profumo di erba bagnata e il sole era da poco spuntato.Edwina si era appena svegliata,fece un grosso sbadiglio e notò che suo fratello ancora dormire.Si alzò e andò in cucina,dove fu attratta da un buon odore di uova e pancetta che Ray era intento a cucinare,portava indosso i suoi jeans e gli anfibi.
-'Ngiorno...-Salutò sbadigliando Edwina.
-Buon giorno Ed....Bel pigiama,l'hai rubato a mia sorella?-Chiese Ray,che dopo averla guardata un attimo tornò a cucinare.
-Mi prendi per il culo già a prima mattina!?-
-No,mi ricorda uno dei pigiami di mia sorella,anche lei ce lo aveva.....con i coniglietti...Glielo comprai io tralaltro.-
-Ah....-Edwina scostò una sedia e si sedette.-Come si chiama tua sorella?.-
-Angel Elizabeth Raynor.Più semplicemente Angel.Spero ti piacciano uova e pancetta.Tanto non cucino altro.Ah e spremuta d'aranciata.-
-Si,si va bene tutto.-E sbadigliò di nuovo.-Piuttosto...tu stanotte hai sentito Faust e Yuki?-Ray si mise a ridere.-E chi non li hai sentiti in questa casa!Ero tentato dal prendere l'estintore e di usarlo per spegnere i loro bollenti spiriti!-Anche Edwina si mise a ridere.
-Yawn....Che avete da ridere voi due?-Un assonnato Aaron entrò in cucina.-Guten Morgen bruderchen.-Salutò Edwina.
-Buon giorno Aaron.-Salutò Ray,intento a cucinare.-Ja.....Guten Morgen.....Che si mangia?Yawn!-Chiese Aaron.
-Uova,bacon e spremuta d'arancia.Ah si e se volete anche i toast.-Rispose.
-Ah buono....-
Poco dopo,arrivarono Alex,Faust e Yuki.Nessuno dei presenti a tavola parlò di quello che era successo quella notte.A Ray scappò qualche risata,e alla domanda "perchè ridi?" rispondeva con un "niente,niente".Dopo aver mangiato e dopo essersi lavati e vestiti,si riunirono attorno al tavolo del salotto di casa.

Ray si stava dondolando sulla sedia,Alex aveva la mano che gli sorreggeva il mento mentre l'altra tamburellava le dita sul tavolo,Faust era senza il suo cappello e ora si notava bene il suo occhio speciale e gli sfregi che partivano da li,aveva la sua mano demoniaca poggiata sulla spalla di Yuki,e giocherellava con i suoi capelli.
Aaron aveva invece la testa fra le mani e l'espressione corrucciata.Sembrava che stessero aspettando qualcuno....e quel qualcuno finalmente arrivò.-Eccomi ragazzi!-I passi e la voce di Edwina si udirono per le scale.Quando arrivò nel salotto Ray le disse:-Oh Salve Edwina,per ingannare l'attesa mentre ti vestivi ci siamo visti "Via col Vento"è finito giusto mezz'ora fa...-Edwina rispose con un semplice dito medio e si sedette.
-Bene,dato che ci siamo tutti...possiamo comincia...-Alex venne interrotto da Edwina.-Dov'è Miyu?-Chiese.-è in giardino-Rispose Alex,che poi continuò.-Bene,vi sarete chiesti perchè vi abbiamo fatto venire qui..A quanto pare,i servizi segreti dell'Ordine di Lancaster hanno scoperto che i Clan dei Vampiri ora sono alleati dei Clan dei Licantropi.-
Echeggiò un po' di stupore fra gli stranieri nella stanza.Faust ridacchiò.-E quanto durerà quest'alleanza?già nel 1762 c'hanno provato e hanno ricominciato a scannarsi dopo 2 anni...Ora che ci penso si sono alleati anche nel 1953 in URSS e nei vari stati satelliti,ma sono stati sterminati facilmente grazie ai contrasti interni...Non vedo il perchè preoccuparsi.-
-Stavolta sembrerebbe una cosa seria,hanno attaccato molte cittadine insieme,quei bastardi.Comunque,vi abbiamo fatto venire qui perchè sono state organizzate delle ronde notturne e io e Ray non bastiamo e oggi tocca a noi,dobbiamo fare la guardia ad una cittadina non molto lontana da qui:Veils.-
-Speriamo che ci sia un po d'azione!-Non potè far a meno di esclamare Edwina.Dopo la raccomandazione di Alex,di preparsi per bene,la riunione si sciolse.

Quel pomeriggio,Ray si trovava nel garage per mettere a punto le sue armi.D'un tratto arrivò Edwina,che lo salutò.Ray distolse un attimo gli occhi dal tavolo e guardò un attimo la ragazza.-Va bene che sei la più tettona qui,ma non vedo il motivo di farlo notare a tutti indossando magliette aderenti.-E si rimise al lavoro.
Edwina si era già pentita di essere scesa lì,ma si annoiava ed era sicura che almeno lì,si sarebbe divertità un po.-è colpa della lavatrice,mi ha ristretto la maglia.-Tentò di giustificarsi.-Tu che fai piuttosto?-
-Sto sistemando le baionette delle pistole...ora staranno dentro un astuccio,così non rischio di tagliarmi ogni volta che le uso.-Edwina si sedette vicino a lui e lo osservò lavorare alle sue pistole.
-Che ti porterai stasera?-Chiese la ragazza.
-Umh...-Ray ci pensò su,e poi rispose -Beh oltre a London e Manchester,mi porterò Birmingham,John Bull e il Bren.Non si sa mai.-
-Non esageri?Io oltre alla mia Glock,mi porterò solo il G36.-
-No,non esagero mai io.Se ci saranno molti freak,ci sarà il bisogno di molta potenza di fuoco.Ah finito!-Ray osservò bene il lavoro compiuto.Le baionette ora era nascoste dentro gli astucci d'alluminio,ma basta una pressione sul tasto e spuntavano fuori pronte ad uccidere.
-Umh sono le 5 meno un quarto...è ora di andare a preparare il tè ne vuoi un po'anche tu?.-Edwina guardo Ray,come se avesse detto chissà cosa.-Tu bevi il tè?-
-Si,perchè?Che razza di inglese sarei se non bevessi il tè?!?Comunque non hai risposto alla mia domanda:lo vuoi o no?-

Cambiamo scena:nel giardino giapponese Yuki e Miyu chiaccheravano un po'.-Come hai conosciuto Alex?-
-Beh,Alex l'ho conosciuto assieme a Ray all'accademia per Slayer,loro erano 2 anni avanti a me...-E iniziò a raccontare l'incontro.Per comodità,è meglio per noi fare un salto indietro nel tempo.

####Flashback####
Quel giorno,il sole splendeva alto nel cielo di Lancaster,dove sorge la famosa accademia.Nel ampio cortile della scuola,2 faccie conosciute stavano discutendo ad un tavolo.
-Oh secondo me non hai le palle per farlo.-Disse Alex.
-Ah?Secondo te non avrei le palle per farlo?Suvvia scommettiamo!Vuoi vedere che lo faccio sul serio?-Ray era stato punto nell'orgoglio,voleva dimostrare di avere il coraggio di fare certe pazzie.
-Ok.....umh 10 sterline?-
-Ne voglio almeno 25!-Ribattè.
-Cosa?Per 25 devi pure cantare "God save the Queen"!-
-Ok nessun problema per me!-Ray si era alzato in piedi e fissava Alex con uno sguardo piuttosto eccitato.
-Ok,ti fai il giro di tutto il cortile e torni.-Si alzò in piedi anche Alex.
Ray annuì,si tolse la cravatta,la giacca e la camicia,poi si tolse le scarpe,i pantaloni e la biancheria intima.Nel frattempo,qualche studente lo aveva notato,e sgomitava qualche compagno lì vicino per farlo vedere anche a loro.
Il ragazzo nudo,fece un respiro profondo e iniziò a correre cantando l'inno nazionale inglese.Alex sfilò la cintura dai pantaloni di Ray e iniziò ad inseguirlo per prenderlo a cinghiate.-Corri femminuccia!-Lo incitava.
Ray correva velocemente e cantava,molte ragazze si giravano per non vederlo,altre si coprivano gli occhi,altre ancora lo fissavano divertite.Ad un tratto urtò una ragazza,caddero entrambi per terra,Ray ricevette un colpo di cintura da Alex,questo lo motivò a continuare a correre.
Alex però si fermò a soccorrere la ragazza.Era davvero carina,non molto alta,con i capelli raccolti e tipici tratti orientali.Le diede una mano a rialzarsi.-Stai bene?Scusa per l'osceno spettacolo offerto dal mio amico...-
-No,no sto bene...-Alex si accorse poi che aveva un taglio sanguinante sul gomito.-Ehi,sei ferita.Vieni ti accompagno in infermeria...-
-G-grazie...-ringraziò timidamente la ragazza.
-Il mio nome è Alexander Gray.Tu come ti chiami?-
-Miyuki Yoshimuzu.-
####Flashback####

Il ricordo fu interrotto da Ray,che aveva chiesto (urlando) se Yuki voleva il tè.Rientrarono così,entrambe.

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Capitolo 12
*** I Licantropi ***


Allora la fic, nata dalla mente di due malati che non avevano niente da fare e scritta per rendere la vita migliore a qualcuno, ha dei salti decisamente bruschi da una situazione all'altra e può risultare difficile da seguire, o addirittura noiosa. Tuttavia, ci stiamo lavorando con impegno e dedizione, nonostante gli impegni (scuola e lavoro) quindi abbiamo deciso di fare dei capitoli extra per descrivere personaggi e luoghi per capire meglio come sono strutturati e chiarire i punti oscuri della fic.


I Licantropi

Dopo la Grande Guerra tra licantropi e vampiri, che segnò la vittoria di quest'ultimi, i licantropi furono costretti ad esiliare dall'Inghilterra.
Passarono molti secoli e la minaccia che altri vampiri potessero colpire l'Orgogliosa famiglia dei Licantropi era grande e nessuno dei suoi componenti l'avrebbe accettata ancora.
Così la tribù, dopo la morte del loro leader, tornò in patria e si rifugiò nella Black Forest, che secondo la leggenda non viene mai illuminata dalla luna.
Quando si accorsero che nei pressi della foresta vi era una città-industria. molti di loro si mischiarono tra gli umani.

I licantropi credono ad un solo ed unico grande spirito: Il Lupo Antenato.
Secondo gli scritti della genesi dei Licantropi, quando questi muoiono è il Lupo Antenato a guidarli verso la prossima reincarnazione.
I pochi saggi del gruppo insegnano questa credenza ai piccoli e futuri licantropi, che crescono con credenze e storie del loro popolo.
Quando i licantropi dovranno allearsi con i vampiri, escogiteranno dei sistemi di sicurezza e adattamento quali:

-contro i canini e/o morsi:
mangiano dolci. L'insulina che circola con il sangue indurisce i muscoli del corpo e quando sono trasformati in lupi, aumentano la loro resistenza.

-temperatura corporea:
fumano sigarette. per non farsi scoprire dai termovisori. La nicotina fa sudare freddo i lupi, e la loro temperatura diventa simile a quella dei vampiri.
Ai licantropi cuccioli non è permesso fumare, le femmine non sopportano quel sapore acre in bocca, solo pche ne fumano. I maschi consumano un sacco di tabacco.

I personaggi in rilievo:

Joshua, età 23.
E' il licantropo più grande fra tutti i suoi giovani coetanei, ha capelli rossi e occhi blu.
Ha un temperamento tranquillo e poco incline alla violenza. E' rammaricato dalla perdita dei suoi genitori, avvenuta quando lui era in tenerà età. Si è sempre dato da fare per il suo popolo e sfrutta al meglio la sua forza nel suo lavoro. E' innamorato di Olivia, l'unica licantropa dal temperamento deciso.

Olivia, età 25.
Olivia ha un carattere duro e forte e insieme a Joshua, si completano. Sa anche essere dolce e riflessiva. E' fiera di essere una licatropa e sogna di avere un figlio da Joshua.
Ha i capelli argento e gli occhi azzurri. E' un ottima lottatrice e la compagnia degli umani la disgusta. Usare la sua forza per i "lavori forzati" come li definisce, crede sia una perdita di tempo.

Ben, età 30.
Sembra un tipo tranquillo, per il suo viso paciocco, ma tutti (proprio tutti) i licantropi sanno della sua furia spaventosa. Si incazza per un nonulla, è alto 2 metri, gli occhi neri come la pece e ha un istinto omicida, che conserva solo quando si trova di fronte ad un umano. In fondo gli piace ricevere i soldi per mangiare i suoi dolci preferiti: i marshmellow -_-

Selene, età ?
é la compagna di Vincent. E' un esiliata dalla sua tribù, perchè ha commesso uno dei più grandi peccati dettati dalla Legge dei Licantropi, che recita di non simpatizzare e di non amare un vampiro.
6 anni prima dell'esilio Selene era una piccola licantropa attiva e piena di vita: era la figlia del Saggio di più alto grado tra i licantropi e la consideravano la sua più leggittima erede.
Un giorno, tra i sobborghi londinesi, vide un bel gruppo di cristiani che picchiavano un ragazzo. Quest'ultimo era in seria difficoltà e non riusciva a reagire. Così, irritata da tutta quella prepotenza, Selene aiutò Vincent. E non fu solo quella volta, ma ne capitarono altre e altre ancora, fino a quando il padre di Selene non venne a sapere che quel ragazzo era un vampiro. Lei si era già accorta di quel dettaglio; ma non gliene importava. Nemmeno Vince badava a cosa fosse lei.
Era una cosa reciproca, un amore reciproco, pericoloso, eccitante e imprevedibile.
Poco alla volta, Selene cominciò a cambiare: i suoi modi, il suo modo di vestire e di sbeffeggiare, assomigliavano a quelli di un vampiro. Il padre di Selene si sentì tradito e ferito. Perciò, esercitando la legge dei licantropi, Selene fu esiliata dalla Black Forest.
Ha capelli lunghi neri e gli occhi azzurri, lineamenti duri e squadrati, magra a tal punto da risultare scheletrica.

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Capitolo 13
*** I Vampiri ***


I Vampiri

Sappiamo tutti chi sono i vampiri.
Creature notturne che si nutrono di sangue, freddi come il ghiaccio, di una bellezza inumana, di un età indefinibile, fortissimi, dotati di vari poteri.
Bhè, questa è la mia interpretazione oO

Nell'Inghilterra del 1300 c'era una città di nome Belthath, che nella cartina geografica non era segnata.
Era una meta oscura a tutti gli umani e solo i Vampiri appartenenti alla Dinastia Belthath, potevano accederci.
Quando avvenne la Grande Guerra contro i Licantropi, suddetta città venne distrutta e i vampiri sopravvissuti si separarono, formando diverse colonie per tutta L'inghilterra.
Quando i Licantropi chiederanno il loro aiuto, i vampiri adotteranno un vaccino per contrastare il loro odore.
E' una mistura di acquasanta mischiata ad un acido, che prende di mira l'olfatto, atrofizzandolo in parte, fino a che non possano più sentire l'odore dei licantropi. Alcuni sono costretti a ripeterlo, non sempre funziona.

Personaggio di rilievo:

Vincent, età indefinita.
E' un vampiro che vive alla giornata, litigando con chiunque gli metta i bastoni fra le ruote. Gli ultimi con cui ha avuto a che fare sono stati i Cristiani e i suoi stessi fratelli.
Molti Cristiani sanno della sua natura e lo insultano, cercando di evitarlo. I suoi fratelli vampiri lo rimproverano del fatto che si sia fatto esiliare da Belthath dopo il fraticidio compiuto. Ha ucciso più di un centinaio di vampiri, dopo esser impazzito. Per quale motivo ancora non lo sa.
Ha i capelli argento e gli occhi color cremisi. Fuma, dorme poco, porta sempre gli stessi abiti, ama Selene come non ha mai amato nessun altro. E' un menefreghista di prima categoria, non si è mai preoccupato di andare a trovare sua sorella Meseru, molto più piccola di lui, allevata e cresciuta da altri vampiri.
Sa che prima o poi dovrà combattere.
Uno strano movimento si sta avvicinando pericolosamente sul Destino dei Vampiri e di altri esseri come lui.
Ma Vince non è per nulla intimorito, anzi... Preferisce aspettare chiuso in orbitorio, fumando una sigaretta.

Nuovi Pg :D

Meseru, età ?
Meseru è la sorella di Vincent.
Dopo che quest'ultimo compì il fraticidio, fu abbandonata. Era molto piccola e allora non capiva il perchè della sua lontananza. E' stata allevata da un vampiro, un reduce della Grande Guerra, che le ha insegnato a combattere per la sopravvivenza.
Ha gli stessi occhi del fratello, capelli corti scuri. E' una vampira sincera e leale e crede molto in Vincent. Sa che un giorno lo rivedrà. Combatte con 2 katane contemporaneamente. Essendo piccola è molto agile e veloce. Una particolarità di questa vampira è che non beve sangue oO Sopravvive solo con gli alcolici e non si ubriaca mai.

Lazarus, età ?
Il vampiro che l'ha cresciuta, Lazarus, non apprezza lo stile di vita che Meseru ha intrapreso. Crede che prima o poi la sete che soffoca la farà impazzire.
Ma la adora. A volte la considera molto più di una figlia, molto più di un allieva.
Lazarus è un reduce della grande Guerra, era comandante di un piccolo gruppo di neonati e si occupava delle imboscate nei covi dei licantropi.
Proprio conducendo una di queste pericolose una di queste pericolose imboscate, Lazarus vide la morte in faccia.
Dei licantropi lo attaccarono, procurandogli le molteplici cicatrici che ora gli attraversano il viso, il corpo.
E' alto abbastanza da sembrare un armadio, ha piccoli occhi rossi e capelli color argento legati in una coda.
E' molto severo quando si tratta di allenare Meseru. Combatte anche lui con 2 katane d'argento.

Abitano entrambi a Veils.

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Capitolo 14
*** Il Vaticano ***


Il Vaticano

Il Vaticano è la città Santa dove la devozione cattolica viene al di sopra di ogni cosa.
Lì si sono formati Vescovi, Papi, classi ecclesiastiche che si preoccupano solo di far ritornare, come ai tempi antichi, la religione al potere.
Da qualche secolo, però, una minaccia molto più grande incombe sul mondo: la presenza degli eretici, coiè dei Vampiri e dei Licantropi. Per questo un solo uomo, deciso a combatterli, ha formato la sezione dei CRUSADER, composta da spietati e spregevoli Cardinali e Vescovi, che , con le loro conoscenze, trovano e uccidono gli eretici.

Altri dettagli verranno elencati in seguito :AA:

Il fondatore dei CRUSADER, è sempre stato un uomo discreto sulla sua identità, e nessuno è mai venuto a conoscenza della sua persona.
In alcuni scritti conservati nell'archivio del Vaticano, testimoniano che l'uomo che ha fondato i CRUSADER nel secolo scorso, sia lo stesso che oggi siede sul trono della congrega.
Ma i dettagli al Vaticano vengono presto dimenticati o semplicemente ignorati. E nessuno si è mai preoccupato di scoprire chi è veramente. E' fermamente convinto sulle sue idee, vuole che gli eretici vengano uccisi, uno ad uno. Pare avesse una moglie e un figlio, e li ricorda costantemente con la foto che tiene nel suo uffico personale.

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Capitolo 15
*** Dogs: i cani del Vaticano ***


I Dogs, la squadra speciale, ai servizi del Vaticano, è chiamata così perchè esegue ogni ordine venga dato loro. Sono stati addestrati nella stessa scuola degli Slayers, in una sottosezione che si dedica ad addestrare giovani con particolari poteri e abilità.

Cyrus, età 27.
E' il leader del gruppo. E' specializzato a fermare vampiri e neonati con uno speciale ipnotismo. Indossa occhiali scuri ed è pelato. Ha un animo calmo e rassicurante, molto preciso sul lavoro. E' in rivalità con Icarus, suo compagno d'accademia.

Icarus, età 25.
E' il miglior amico-nemico di Cyrus. Ha una cicatrice che gli solca l'occhio sinistro, che gli a inferto Cyrus durante un esercitazione in accademia. Per combattere gli eretici usa un alabarda d'argento con su installato un marchingegno che inietta nel corpo di un vampiro un veleno, uccidendolo all'istante.
E' un metallaro e possiede una motocilcletta.. Anzi l'ha comprata apposta, sapendo che Ray ne ha paura :asd: Ha i capelli neri e gli occhi rossi.

Sol, età 22.
Sol è un Dog troppo spiritoso per poter far parte della squadra speciale. E' biondo, con gli occhi color miele e ha sempre la battuta pronta, si fa spesso prender in giro da Icarus, per la sua indole ingenua. La sua abilità a combattere corpo a corpo non la eguaglia nessuno. Chi ammira di più? Edwina, sua compatriota.

Hazel e Kain, età 21.
Hazel e Kain sono due fratelli italiani albini, abbandonati dai genitori perchè suggestionati da un Prete inglese, che li vedeva come i figli del Diavolo. Sono stati cresciuti in un convento e poi all'età di 16 anni, sono stati trasferiti alla scuola degli Slayers, per le loro straordinarie capacità.
Hazel, pelle bianca, capelli color platino e occhi blu è il più sensibile. Sente il dolore di chi gli sta intorno e riesce a darlo a chi vuole far del male o a chi lo merita. E' intelligente e riflessivo, non molto dedito alla battaglia come il fratello Kain, capelli bianchi e occhi verdi, di una prestanza molto superiore al fratello capace di una forza straordinaria che non si esaurisce mai.

Liz, età 21.
Liz è l'unica ragazza del gruppo e ha la capacità di vedere il futuro. Non è mai stata aggregata ad una squadra fino a quando Ray, per un pò di tempo, non l'ha fatta sua assistente. Dopo che Ray si è fatto una sua squadra Liz è rimasta all'accademia per studiare ancora. Hai capelli castani e gli occhi scuri con sfumature verdi, è quella che si occupa principalmente degli ordini delegati dal Vaticano.

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Capitolo 16
*** Gli Slayers ***


Alexander Constantine Gray
Età:24 anni.
Alex,proviene da una famiglia che da moltissime generazioni pratica il mestiere dello Slayer.Ha un carattere paziente e difficilmente perde la calma,e di solito la perde con Ray quando dice una delle sue solite battutaccie.La sua arma è un fucile mutaforma,che può cambiare numero di canne e passare da fucile normale a doppietta e cambiare il diametro delle canne per potersi adattare a qualunque tipo di proiettile.Ha inoltre un pugnale d'argento che usa come baionetta per il fucile,una pistola,e un paio di guanti demoniaci che servono per creare portali in cui ributtare eventuali creature demoniache arrivate sulla Terra.
è ancora innamorato di Miyu,nonostante lei sia ora un ectoplasma.

Richard Raynard Raynor
Età:24 anni.
Ray,nacque 24 anni fa in una delle più ricche e importanti famiglie della Gran Bretagna.Secondo di 3 figli,si iscrive alla scuola per Slayer di Lancaster per dimostrare al fratello maggiore,che il migliore in famiglia è lui.Prende il titolo di "Cavaliere di Lancaster" solo perchè si ottengono buoni sconto permanenti...Ray odia il suo nome e per questo preferisce farsi chiamare da tutti con il cognome.Ha una passione per le armi da fuoco,quelle che usa in servizio di solito sono:
-le due pistole "London" e "Manchester",fatte costruire apposta per lui da una famosa azienda produttrice di armi queste 2 pistole sono precise e leggere,sono inoltre dotate di 2 baionette retrattili.
-Revolver "Birmingham",la usa solo in caso di emergenza.
-Mitra leggero "John Bull",40 colpi + lanciagranate.
Ray,ama gli aerei e le auto,mentre invece ha paura dei mezzi a 2 ruote (moto e biciclette).Ray è inoltre nazionalista,un po' razzista e omofobo.Ama fare battutaccie e non perde mai il senso dell'umorismo.

Miyuki Yoshimizu
Età:21 anni.(prima di morire)
Di origini giapponesi,Miyuki (o più semplicemente Miyu) emigrò in Gran Bretagna per diventare una Slayer,frequentò la stessa scuola di Ray e di Alex e s'innamorò di quest'ultimo.Ha un carattere dolce,ma è molto testarda,Prima di morire usava una katana d'argento come arma.Ama le moto e il cibo del suo paese.

Edwina Weissgerber
Età:22 anni
Sorella minore di Aaron,si è distinta fin da piccola per il suo carattere combattivo ed irascibile.Ama le armi da fuoco,specie quelle più grandi e distruttive,ma non disdegna quelle più leggere.Ama molto bere e detesta lebattute di Ray,in ogni sua forma.

Aaron Weissgerber
Età:26 anni.
Fratello di Edwina,è un tipo calmo e imperturbabile in apparenza,ma al momento giusto dimostra una forte grinta,è molto intelligente e ama leggere.Le sue armi preferite sono la sua mitragliatrice sul braccio sinistro e la lama retrattil(derivata da una spada demoniaca) nel braccio destro,oltre a 2 Glock,d'emergenza.Come la sorella,ama bere ed è amico di Ray,ed è uno dei pochissimi che adora le sue battute.

Faust.
Età:indefinita
Faust è un demone,che fu esiliato dal regno demoniaco e sfortunatamente non riuscì a trasformare sotto forma umana il braccio destro e l'occhio sinistro.è taciturno ed enigmatico,è sempre serio e non ride quasi mai.Come arma usa una spada dentata.Grazie alla sua natura demoniaca i morsi di vampiri e licantropi non hanno effetto su di lui.Ha anche numerosi poteri,ma può usarli solo in forma limitata.

Yuki.
Età:Indefinita
Yuki era una "Bambola Assassina" ovvero ragazze usate da altri demoni per pescare uomini e ucciderli per strappare le loro anime.Dopo che Faust la liberò si innamorò di lui.è molto silenziosa e constantemente attaccata a Faust,a cui tiene tantissimo.Nonostante all'apparenza sia fragile e innocua è molto pericolosa sotto sotto...

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Capitolo 17
*** Fuga, L'inizio del viaggio ***




-Avete riunito tutti?
-Si, Grande Saggio, tutto il clan è qui.
-Molto bene. Disse il vecchio lupo. Gettò nel fuoco appena acceso una polvere, che fece colorare le fiamme d'azzurro e consumò la polvere in un aleggera vampata.
Il lupo guardò il fenomeno con grande fermezza. Aveva l'aria fiera e stanca, gli occhi neri sotto le folte sopracciglia grigie, le mascelle contratte e i vestiti rossi drapeggiati di nero.
-Grande saggio, siamo davevro in pericolo? Domandò un bambino.
Il vecchio Lupo lo guardò. Comprese la sua preoccupazione e gli sorrise, per tranquillizzarlo.
-Non ti preoccupare. Finchè siamo insieme, non ci succederà nulla.
Il piccolo licantropo sorrise, ma non era tranquillo.
Dopodichè arrivarono Joshua, ancora sporco di sangue, Olivia e Ben, che portava in un sacco quel che rimaneva del lupo Simon, il traditore che aveva ucciso l'umano.
-Sono arrivati. Annunciò un lupo.
-Fateli passare. Ordinò il Grande Saggio.

Una volta fermi davanti al vecchio lupo, Oivia si mise da parte. Era troppo spaventata per parlare, non si era mai sentita così.
Ben gettò a terra il sacco.
-Ecco il nostro traditore. Lascerò che sia Joshua a spiegare come siano andate le cose. E prima di spingerlo in avanti gli disse sottovoce in un orecchio:
-Hai fatto bene a farlo a pezzi. Simon era un gran pezzo di merda.
E lo lasciò solo, in piedi di fronte al Grande Saggio. Joshua si sentiva tranquillo. Sapeva che il vecchio non l'avrebbe punito. Contava sul suo giudizio e solo allora avrebbe potuto dirgli il motivo della riunione.
-Parla, Joshua. Dimmi perchè hai ucciso un tuo fratello.
-Grande Saggio, so di aver procurato un dolore immenso alla mia sorella Sora, perchè gli ho sottratto il suo compagno, martoriandolo brutalmente e dicendogli che non avrei avuto pietà.
Joshua si interruppe per guardare la povera licantropa raccolta sul sacco nero, piangente. Poi lei lo guardò. Era odio quello che vomitava dai suoi occhi. Odio puro e vero, come nessun altro sentimento.
-Ma l'ho fatto perchè Simon aveva commesso un gran peccato, che nemmeno voi, Grande Saggio, avreste mai perdonato.
-E cosa avrebbe fatto tuo fratello di così tanto grave da ricevere la morte?
-Ha ucciso un umano, Grande Saggio.
Tutti i presenti si meravigliarono.
Olivia abbassò la testa.
Il Grande Saggio guardò Joshua con un nota di disappunto. Era ancora coperto di sangue ed era serio. Nessun sentmento di timore o paura lo attraversava. Ma benchè avesse ucciso un suo simile solo perchè aveva lasciato andare il suo istinto, non faceva di lui un eroe.
-Lo sai cosa ti aspetta, vero Joshua?
-A dire il vero Grande Saggio non ho finito.
-Cosa vuoi dire?

Prima di continuare Joshua prese respiro. Olivia comniciò a fissare Joshua. Eppure gli aveva spiegato tutta la situazione... Che cosa non sapeva e che ora stava per dire al vecchio lupo?
-Un umano... Un umano nascosto nel magazzino ha assistito a tutta la scena. Non ho potuto fermarlo. E non lo avrei nemmeno ucciso. Quindi quando Olivia è entrata nella stanza e ce ne siamo andati, l'umano è fuggito. E sono sicuro che sia andato ad avvertire qualcuno.

Ci fu un momento di silenzio.
-Siamo in pericolo. Disse Ben, dobbiamo trovare un modo per fuggire e rifugiarci in un altro luogo.
-No, Ben, è inutile. Gli umani adesso non sono più gli sprovveduti di una volta. Se lo vogliono, ci trovano!! Disse Olivia, nervosa.
Ben non replicò. Stranamente, non trovava le parole per farlo. Perciò prese dalla tasca il sacchetto dei marshmellow e li divorò.
-Grande Saggio, cosa dobbiamo fare?
Domandò una licantropa, preoccupata. In braccio aveva un fagottino bianco, probabilmente suo figlio.
Il vecchio lupo sospirò sconsolato. Gli venne in mente l'unica soluzione che poteva adottare solo in situazione d'emergenza.
E quella ERA un emergenza.

Il vecchio lupo si alzò in piedi.
-Figli miei, preparatevi. Lasceremo questo luogo.
-E dove andremo? Domandò Joshua.
-E ora di chiedere aiuto ad una nostra vecchia conoscenza.
Preso il suo bastone, il vecchio cominciò a camminare all'interno della Black Forest. Ancora dubbiosi, i licantropi lo seguirono a ruota. Il fuoco si spense e la luna illuminava la foresta. Non era un buon segno.


-Che ne dici di venire con me a Veils? E' una città molto più attiva di questa fogna londinese.
-Non mi va.
-Sei uno stronzo.

Vincent e Selene erano ancora all'orbitorio.
Selene era seduta vicino ad una finestra, nuda coperta da un lenzuolo trovato chissà dove. Vince era invece seduto alla sua solita sedia, con i piedi poggiati alla scrivania semi-distrutta, la sigaretta in bocca.
Aveva il cappotto gettato in terra e il collo pieno di morsi e succhiotti. Anche Selene ne era piena.
Il loro tipo "d'amore" era troppo violento e spasmotico per poterlo esprimere in semplici baci e carezze. La licantropa si grattò il collo. Il veleno del vampiro cominciava a bruciarle le carotidi. -Merda! Imprecò. Di lì a poco si sarebbe staccata il collo a suon di unghiate.
Vince la guardò e sogghignò sotto i baffi. Era divertente per certi versi vederla in quello stato.
-Cosa ridi, coglione?
-Ahahaha! Rise Vincent, un pò più forte.
-Non vuoi venire a Veils?
-Cosa c'è in quella città che ti attira tanto?
-C'è la neve.
-Solo questo?
-No, ma credo che se vogliamo vedere un pò di movimento, li non ci annoieremo. Disse Selene, avvicinandosi al vampiro. Gli prese la sigaretta dalla bocca per fare un tiro, ma non la restituì al proprietario.
-Ne sei sicura? Domandò, grattandosi il collo e la testa.
-Certo. E poi chissà... Li potrai trovare dei vestiti nuovi. Le disse, guardandolo dalla testa ai piedi.
-Ma in realtà sei attraente anche così. Sghignazzò Selene.
-Anche tu non sei male come stai messa. Bisbigliò Vincent, togliendole il lenzuolo di dosso.
-Sei davvero niente male.
-Cazzo, Vince, non ti avvicinare, sei freddo!!
-E tu sei così calda... Sospirò, eccitato.
Cominciò a sfiorarla e baciarla... Fino a quando non gli morse di nuovo il collo.
-AAH!! Bastardo... Gridò Selene, sentendosi sottomessa. Infuriata, spinse via il vampiro.
-Cosa cazzo ti ho fatto? Pensavo ti piacesse. Brontolò Vincent.
Selene cominciò a rivestirsi e fece per andarsene.
-Dove vai? Gi domandò Vince, duro.
-A Veils. Se non vuoi venire, ci vado da sola.

E sbattè la porta.
Il vampiro riamse allibito. Poi scrollò le spalle e prese il suo cappotto.
-Aspettami. Disse, mentre apriva la porta con un piede e questa saltava dai cardini già logorati dal tempo.


Mentre gli altri perdevano tempo in cucina, Ray si era seduto sul tatami che dava sul giardino di Miyu, godendosi l'aria fresca profumata di fiori.
-Ehi, cosa fai? Gli disse Alex.
-Ah, scusa! Mi godevo questo momento di tranquillità. Con questo giardino il tempo sembra fermarsi, Miyu ha un gran senso dell'arte.
-Già... Disse Alex, sedendosi vicino al collega.
-Goditelo finchè puoi, non potremo tornare per un bel pò in questa casa. Disse Ray, prendendo dalla tasca una fiaschetta di brandy, in argento e finemente decorata.
-Ah! Vedo che ancora non te ne sei sbarazzato! Esclamò Alex, servendosi senza tanti complimenti.
-E come potevo? E' il regalo più bello che mi avresti potuto fare, quando finimmo l'accademia!
-Di la verità... Ci siamo divertiti in quell'accademia eh, Richard? Domandò Alex, scherzoso.
Ray per poco non lo riempì di botte: odiava essere chiamato con il suo primo nome.

-Bhè... abbastanza da non prenderti a calci in culo ogni volta che mi chiami in quel modo.
-Ahahaahh! Sapevo che avresti reagito così! Ehi! Te lo ricordi quel poderoso calcio nella schiena che mi mollasti appena ci conoscemmo? Rimasi bloccato a letto per tre giorni.
-Ma ciò non ti impedì di divenire uno Slayer. Ormai Ray aveva finito il brandy. Si alzò e andò in cucina per riempire la fiaschetta. Si accorse che non c'era nessuno. Gli altri avevano lasciato le tazze da thè sopra il tavolo, tutte vuote.
-Già, uno slayer... Ne abbiamo combinate di cazzate, eh?
-TU combinavi le cazzate. Disse Ray.
-No, TU correvi nudo per i giardini dell'istituto, tenendo fede a stupide scommesse! TU tenevi lezioni "lezioni private" su come sparare con una glock caricata con un solo colpo in canna! TU facevi storie e frignavi come un bambino per non salire su una motocicletta alle esercitazioni!
-Si è vero. Ma chissà perchè il coglione della situazione dovevo passare solo io, quando le cose le si dovevano fare insieme... Disse Ray, rivolgendo ad Alex uno sguardo a dir poco incazzoso.
-Oh, avanti, avresti ancora dei rimorsi per quei "giorni spensierati"?
Ray non ebbe tempo per rispondere. Miyu era entrata in cucina per avvertire che tutto era pronto. Quando vide la "famosa" fiaschetta" disse:
-E non bevete quella schifezza! Non voglio ubriachi sul lavoro! E riuscì a sottrarre dalle mani di Ray la fiaschetta e se ne andò.
Ray rimase basito.
-Ma come cazzo ha fatto?
-Ogni tanto le riesce.
-SBRIGATEVI!!!! Urlò Miyu dal corridoio.
-Arriviamo! Risposero i due.
E lasciarono quella casa immutabile, quei ricordi lebili in quel mondo ovattato, in un mondo tranquillo e felice.

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Capitolo 18
*** Veils ***


Veils.
La città della neve.
Coperta sei mesi l'anno in un bianco quasi accecante, davvero troppo bella per pensare che di lì a poco sarebbe diventata un campo di battaglia.
Meseru lo pensava ogni secondo, mentre passeggiava per quelle stradi lunghe e piene di costruzioni dal gusto retrò.
Mentre la gente camminava coperta dalla testa ai piedi per affrontare il freddo, Meseru era semplicemente coperta da una sciarpa bianca, che si opponeva al vento invernale.
A volte Meseru sembrava tutt'uno con la città: i suoi occhi rossi sembravano delle gocce di sangue che affondavano nella neve fresca e candida, il sorriso malinconico che si illuminava poche volte, come i lampioni ad olio della città.
Una volta arrivata ad un incrocio, dall'altra parte della strada Meseru vide il suo maestro, suo padre, il suo inseparabile compagno Lazarus.
-Lazarus! Lo chiamò la giovane.
L'uomo girò lo sguardo e vide Meseru salutarlo. Lui fece lo stesso. In mano reggeva un sacchetto scuro, probabilmente era andato a fare la spesa. Anche Meseru ne reggeva uno, ma si rese conto che quella non era "spesa". Era solo il suo sostentamento, quel dannato liquore alcolico che le sopprimeva la sete di sangue.
-Aspetta, vengo lì! Le disse Meseru.
Con agilità impressionante, la ragazza superò il traffico.
-Non sapevo fossi uscito.
-Sono andato a fare la spesa. E tu? Non ti avevo forse detto di completare quella serie di esercizi? Lazarus assunse uno sguardo serio che non ammetteva repliche.
-Si, però... Meseru non sapeva coem giustificarsi.
Lazarus sbuffò. -A volte non so proprio cosa fare con te. Su torniamo a casa. Ti aiuterò io.
-Evvai!! Esultò la vampira. E insieme si avviarono per le vie abbandonate della città.

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