Come tradizione vuole...

di Elechan86
(/viewuser.php?uid=25600)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una vigilia piena di impegni ***
Capitolo 2: *** Un'insolita festa ***
Capitolo 3: *** Artefici del proprio destino ***
Capitolo 4: *** Come tradizione vuole... ***



Capitolo 1
*** Una vigilia piena di impegni ***


Come tradizione vuole... _1° capitolo
Come tradizione vuole…
1° parte: “Una vigilia piena d’impegni”

La sveglia suonò nella stanza di Chichi: erano appena le sette del mattino e la ragazza allungò un braccio verso sinistra, in direzione del comodino, per spegnere quel dannato arnese!
Si girò, poi, su un fianco e si abbandonò, ancora una volta, tra le braccia di Morfeo sognando, invece, quelle del suo fidanzato; ma sapeva che non poteva dormire ancora a lungo: quello non era un giorno come tutti gli altri, era la vigilia del suo matrimonio e lei doveva uscire di casa prima del risveglio di una certa persona…
Chichi, allora, si alzò dal letto e si stiracchiò per bene; andò poi nel bagno della sua camera e si sciacquò il viso con l’acqua fresca e lo asciugò con un morbido telo finemente ricamato nei bordi e, infine, si preparò adeguatamente per uscire, indossando uno dei kimoni migliori tra quelli disponibili nel suo armadio.
Aprì, poi, le tende della sua camera e vi fece filtrare all’interno la luce del sole; soddisfatta osservò dalla finestra il panorama e la splendida giornata che si prospettava, sperando che il bel tempo sarebbe durato almeno fino all’indomani, così da poter realizzare al meglio il buffet all’aperto che aveva sempre desiderato per il suo matrimonio.

La ragazza si stava dirigendo in cucina quando, attraversando il lungo corridoio dell’ala est del suo palazzo, vide la porta della stanza di Goku e decise di entrarvi facendo attenzione a non far rumore per non svegliarlo.
Durante la notte il ragazzo doveva aver scalciato visto che la coperta era finita a terra e lei, amorevolmente, la raccolse e lo coprì per evitare che prendesse freddo.
Chichi si avvicinò al suo orecchio per sussurargli delle dolci parole, non seppe proprio resistere alla tentazione, ma sapeva anche che non sarebbe bastato così poco per destarlo e, infatti, com’era ampiamente prevedibile, il ragazzo continuò a dormire come nulla fosse e la ragazza, anzi, dovette allontanarsi ancora prima di finire la frase perché Goku, d’improvviso, agitò un braccio come se si stesse preparando per sferrare un pugno ad un qualche nemico!
Chichi emise un lungo sospiro per il pericolo scampato e si ricompose, sistemando con le mani i ciuffi di capelli che sfuggivano alla lunga coda e che le incorniciavano il viso.
Andò, poi, a sedersi alla scrivania della stanza in cui era ospite Goku e continuò a guardare il fidanzato per una manciata di minuti: ripensò a tutte le volte che aveva sognato il ritorno dell’amato e, invece, al modo rocambolesco in cui si erano ricongiunti… Ma, ormai, il sogno stava per avverarsi e lei non ci poteva credere! Desiderava che fosse tutto perfetto per questo matrimonio lungamente desiderato e, in primis, voleva attenersi fedelmente alle tradizioni che, si dice, se vengono rispettate alla lettera, possono solo portare felicità agli sposi novelli.

La ragazza, quindi, poggiò qualcosa sul comodino del fidanzato e afferrò la tuta arancione che lui aveva indossato il giorno precedente per gli allenamenti e che, a fine serata, prima di addormentarsi, aveva gettato maldestramente sullo schienale della sedia come suo solito; uscì poi dalla stanza dell’amato facendo attenzione a chiudere la porta senza fare alcun rumore e si recò in lavanderia, dove mise a bagno i vestiti di Goku e, infine, andò in cucina. Qui trovò suo padre che, assonnato e ancora in pigiama, aspettava impazientemente che il caffè salisse; gli schioccò, allora, un bacio sulla guancia e si sedette al tavolo cominciando ad imburrare le fette biscottate per lui.
Giuma era piuttosto sorpreso di vedere la figlia già pronta a quell’ora del mattino e la rimproverò amorevolmente: “Ehi Chichi, ma ti avevo detto che avrei pensato a tutto io… torna pure a dormire”.
Ma l’uomo non aveva proprio capito le intenzioni della figlia e lei, visto che ne avevano già parlato e sapeva bene che il genitore non condivideva la sua decisione, iniziò a spiegarsi timidamente: “Papà veramente io mi sono già preparata perché…” A Giuma bastò solo quell’atteggiamento impacciato, che di certo non apparteneva a sua figlia, per capire a cosa si stesse riferendo e alzò gli occhi al cielo con fare disperato, in faccia gli si poteva leggere a chiare lettere la frase: “Ancora con questa storia?!”
Chichi sbuffò: “E dai, non fare così: lo sai che io ci tengo a rispettare la tradizione!”
Giuma cercò di farla ragionare: “A me sembra solo una stupida credenza! E poi, scusa, come facciamo con tutte le cose che dobbiamo ancora preparare?”
Chichi fece un sorriso da furbetta e gli disse: “Ma come papà? Un secondo fa mi hai detto che avresti pensato a tutto tu, no?”
Giuma ci pensò un attimo e capì che la figlia non aveva tutti i torti: sì, aveva detto che lui avrebbe pensato a tutto… Sgranò gli occhi e cercò di spiegarsi meglio agitando le mani davanti al petto: “E’ vero, l’ho detto ma non era quello che…”
Intanto il rumore della caffettiera attirò la sua attenzione e Chichi gli diede un altro bacio sulla guancia e ne approfittò per sgattaiolare via: “Ciao papà, tornerò questa sera, ma sul tardi, così che Goku sia già andato a dormire”.
Giuma sospirò e, anche se Chichi ormai era troppo lontana per poterlo sentire, le disse: “Fai attenzione almeno, figliola”.

***

Suonò la sveglia anche nella stanza di Goku.

Chichi quella mattina ne aveva lasciata una in modo che il ragazzo si potesse alzare in tempo per aiutare il futuro suocero; aveva preso, dalla fornitissima soffitta del suo palazzo, una di quelle sveglie antiche che hanno due campanelle in cima e un batacchio che si muove tra loro e che… fa un rumore infernale!
Goku, infatti, si svegliò di soprassalto e fece un balzo sul letto dallo spavento.
Si guardò intorno spaesato, cercando la fonte di quel baccano che lo aveva destato e vide sul comodino il nuovo oggetto, lo prese in mano e lo guardò con curiosità e sorpresa, pur cercando il modo per spegnerlo ma il batacchio smise di muoversi da solo e il chiasso terminò.
Goku tirò un sospiro di sollievo, si stese nuovamente sul letto e si coprì ancora con la coperta, cercando di riprendere sonno.
Non sapeva che Chichi, conoscendolo ormai bene, aveva scelto per lui uno di quei modelli che, se non vengono disattivati, suonano per trenta secondi e ogni trenta secondi! E Goku di certo non poteva sapere che doveva abbassare la levetta sul retro della sveglia per continuare a dormire in santa pace; mezzo minuto dopo, quindi, il maledetto arnese riprese a suonare e il ragazzo fece un nuovo balzo sul letto.
Provò a dormire nonostante il rumore, arrotolando il soffice cuscino intorno alla testa ma, sul balcone della sua stanza, arrivarono anche due uccellini che vi si posarono e iniziarono a cinguettare incessantemente.
Sbuffò in modo sconsolato e guardò la piccola sveglia che, per il movimento del batacchio, tremava: segnava ormai le dieci del mattino e lui decise di alzarsi, era sicuro che, tanto, non sarebbe più riuscito a riprendere sonno.

Intanto che la sveglia continuava la sua attività ad intervalli regolari, il ragazzo si stiracchiò e aprì la porta del balcone per raggiungere i due uccellini, li sfiorò leggermente con il dito indice della mano destra, accarezzando in particolare le loro ali: “Ah, mi piacerebbe proprio migliorare la mia tecnica del galleggiamento, così da poter volare nel cielo come voi!”
L’uccellino salì sulla mano di Goku e il ragazzo lo accompagnò vicino al suo viso e giocherellò un po’ con lui; l’altro piccolo volatile, intanto, sembrava indispettito per le poche attenzioni che gli erano rivolte e iniziò a cinguettare più forte e Goku sorrise; sembrava davvero che riuscisse a comunicare con quei piccoli animali e allungò la mano sinistra per far salire sul proprio braccio anche l’altro uccellino, lo portò poi all’altezza del viso e gli disse: “Ma lo sai che con questo caratterino mi ricordi una certa persona?”
Ovviamente si riferiva alla sua fidanzata e sorrise pensando a lei e al suo dolce viso e, tutto d’un fiato, disse: “Urka: non ci posso credere che domani mi sposo!”

Si avviò poi verso la scrivania ma non trovò, sullo schienale della sedia, la tuta arancione che aveva buttato lì la sera prima e ridacchiò ancora pensando che Chichi l’aveva sicuramente messa a lavare: quella ragazza era molto pignola e ordinata e pensò che, forse, era stato proprio un bene trovare una fidanzata che avesse un carattere così diverso dal suo; in particolare Chichi era brava in cucina e sempre disponibile a preparare nuovi, sfiziosi manicaretti e questo non poteva che fare piacere al futuro sposo.
Goku si diresse, allora, verso l’armadio per prendere una delle tante tute che la fidanzata aveva già lavato e stirato per lui ma un particolare attirò la sua attenzione: il rumore della sveglia, al quale ormai si stava abituando, s’interrupe bruscamente, nonostante non fosse durato i soliti trenta secondi e allora si voltò verso il comodino, dove vide il suo amico Crili che rimetteva al suo posto il piccolo aggeggio, dopo aver disattivato la funzione della sveglia.
Il ragazzo pelato mostrò un’espressione gioiosa e subito cercò di trascinare via per un braccio il migliore amico di sempre: “Goku, vieni con me!”
Il futuro sposo era sorpreso e allo stesso tempo contento di quella visita inattesa ma, un po’ confuso, chiese delucidazioni: “Ehi, ciao! Che piacere rivederti ma non ho capito: dov’è che devo venire?”
Crili scosse la testa: “Goku non ti posso spiegare… è una sorpresa!” E, per sua fortuna, arrivò anche Yamko a dargli una mano a trascinare via l’amico dalla strana capigliatura a palma.
Goku, infine, si lasciò tirare piuttosto divertito dalla situazione, inoltre era da un po’ di tempo che non vedeva i suoi amici e moriva dalla voglia di passare del tempo con loro ma, arrivati al portone d’ingresso dell’ampio palazzo di Giuma, si ricordò di una cosa importante: “Urka: non ho nemmeno avvisato Chichi! Dov’è che stiamo andando? Vado a dirglielo e vi raggiungo subito!”
Crili e Yamko deglutirono: se Chichi avesse saputo che Goku stava andando alla sua festa di addio al celibato, addirittura a casa di Genio, chissà come avrebbe potuto reagire!
I due si scambiarono, allora, uno sguardo d’intesa e Crili si grattò la testa e, ridendo nervosamente, disse: “Ma guarda che l’ha già avvisata Yamko!”
Il fidanzato di Bulma ridacchiò per dare man forte all’amico e disse: “Sì, sì Chichi sa già tutto e ti augura un buon divertimento!”
Goku non era molto convinto delle parole degli amici: ricordava con quale gioia ogni mattina la sua fidanzata lo aspettasse in cucina per salutarlo con un bacio e porgergli la colazione già pronta; si era comportata così ogni giorno da quando lui si era stabilito a casa sua, quindi non vedeva perché quella giornata doveva iniziare diversamente: infondo questa piccola tradizione che condividevano non gli dispiaceva ed era diventato per lui il modo migliore per iniziare la giornata. In particolare pensare ai dolci che la fidanzata preparava apposta per lui gli aveva messo fame e il suo stomaco brontolò, Goku si grattò la testa imbarazzato e disse: “Eh, mi sa che una capatina in cucina però la dobbiamo fare ugualmente”.
Crili e Yamko si scambiarono un altro sguardo d’intesa, poi sospirarono e pregarono ardentemente di non incontrare Chichi!
Le loro preghiere, evidentemente, erano state ascoltate e, quando entrarono in cucina, non vi trovarono nessuno.
Goku fu piuttosto deluso di non trovare il solito vassoio di dolci infornati apposta per lui e cercò nei ripiani dell’ampio mobile di mogano almeno un pacco di biscotti per calmare la fame. Crili e Yamko, invece, tirarono un sospiro di sollievo e cercarono di convincere l’amico a seguirli: “Eddai Goku, visto che anche Chichi aveva da fare oggi?”
Goku si massaggiò la pancia, ancora affamato dopo aver appena mangiato in un baleno un pacco intero di biscotti al cacao per la prima colazione: “Sì, ma io ho fame!” E il brontolio del suo stomaco confermò quanto aveva appena detto; pensò, poi, tra sé e sé dove potesse essere andata Chichi… di certo non era da lei sparire senza salutare, senza salutarlo
Crili si avvicinò a lui e, con un sorriso rassicurante, gli disse: “Goku se ci seguirai a casa del Genio potrai mangiare a volontà: non sai quante cose abbiamo preparato per la tua festa!”
Goku diede un’ultima occhiata, sconsolata, alla cucina vuota e accettò di buon grado l’invito dell’amico, almeno avrebbe messo qualcosa sotto i denti.

Arrivarono di nuovo al portone d’ingresso e questa volta incrociarono Giuma.
Crili e Yamko sbatterono una mano sulla fronte e pensarono che quel giorno portare via Goku era una vera e propria impresa!
Il futuro suocero si rivolse al ragazzo e, piuttosto contento di vederlo, gli disse: “Ah, Goku! Ero proprio salito in camera tua a chiamarti: mi devi dare una mano, dobbiamo organizzare ancora tante cose per domani e Chichi è uscita quindi conto su di te”.
Goku era davvero sorpreso quando ebbe la conferma che Chichi fosse uscita senza nemmeno salutarlo: non era mai successo prima!
Crili afferrò Giuma per un braccio e lo costrinse ad abbassarsi così che il ragazzo pelato gli potesse parlare all’orecchio. L’amico di Goku, quindi, spiegò a Giuma che c’era una festa di addio al celibato per il futuro sposo e che non potevano trattenersi oltre.
Il padre di Chichi guardò il futuro genero e, in particolare, si soffermò sul suo sguardo ingenuo e si chiese se sapesse a cosa stava andando incontro, soprattutto visto che la festa era stata organizzata a casa di Genio! Infine alzò le spalle, rassegnato, e, per la seconda volta in quella giornata, si assunse la responsabilità della buona riuscita del pranzo di nozze: “Ok, penserò a tutto io. Goku, ehm… ragazzi, buon divertimento”.
Crili e Yamko a questo punto presero Goku per le braccia e lo trascinarono letteralmente via prima che qualche altro ostacolo impedisse loro di raggiungere l’isola del Genio!


Continua...

Innanzitutto ringrazio tutte le persone che si sono imbarcate nella lettura di questa mini-fic che durerà solamente tre capitoli, pubblicherò gli altri due il 26 Maggio e il 4 Giugno, due date molto importanti per me...
Spero che il capitolo che avete appena letto vi sia piaciuto e vogliate leggere anche i seguenti ^^
Ma anche oggi non è un giorno come tutti gli altri: è il compleanno della mia cara amica Elisabetta e la fanfiction è dedicata a lei, tanti auguri Eli! ^^
Un ringraziamento sentito anche alla mia beta Ciuiciui che, povera, deve fare gli "straordinari" per starmi dietro! XD
Grazie della pazienza dimostrata U_U
E ringraziamenti infiniti anche a chi ha voluto lasciare un commento alla mia ultima fanfiction "Vorrei incontrare mio padre", perdonate se i ringraziamenti giungono con tanto ritardo: ogni volta mi propongo di ringraziare tutti per mail ma poi o me ne dimentico, o internet decide di non collaborare o sono davvero troppo occupata! ç_ç
Comunque:
- sexxxychichi: grazie cara, sei sempre troppo buona tu, lo sai che mi metti in imbarazzo ^///^ Anche se la recensione non era lunghissima tranquilla che l'ho apprezzata lo stesso per le splendide parole ^//^ Tvb!
- jojoND: grazie anche a te per i complimenti ^//^
- Gokussola4ever: sono contenta che ti sia piaciuta anche la conclusione; grazie anche a te per le belle parole e, come vedi, sono tornata abbastanza presto =P Un bacione
- Sweetgirl91: spero che questa fanfiction, visto che è dedicata a te, ti piaccia anche più dell'altra, ho fatto del mio meglio ^^ Grazie infinitamente, le recensioni come le tue mi fanno arrossire fino alla punta delle orecchie!!! ^///^ Tvb!
- LadyDreamer: grazie, grazie e grazie! Il primo per gli auguri ^^ Il secondo per i complimenti (sono felice che tu abbia apprezzato il "mio" Bardack ^//^) e il terzo per avermi fatto notare l'errore... anche se Trunks che a sei anni porta già la dentiera e si permette anche il lusso di sbatterla a terra mi fa ancora stramazzare dalle risate! XD
- Me91: sono felice che tu abbia apprezzato il tuo regalo di compleanno, ovviamente il tuo parere era il più importante di tutti e non poteva mancare, grazie ^^ Tvb!
- veggylink94: grazie di cuore ^///^ E sono felice di essere riuscita a farti apprezzare una fanfiction che aveva per protagonista Goku ^_-
Gohan e Videl: grazie, sono contenta che la mia precedente fanfiction vi sia piaciuta (nonostante Bardack comparisse così poco ^^")
- Angelo Azzurro: grazie a te per il bel commento ^^
- Kashia: grazie ^^
- vale15: Ciao!!! Purtroppo non ci sentiamo più tanto spesso per colpa di questo internet scalcino!!! ç_ç Spero che vada tutto bene e ti ringrazio infinitamente per continuare a leggere le mie fanficion, sei una delle mie prime lettrici e mi fa sempre piacere sentire il tuo parere, tvb!

E ora piccolo *angolo delle curiosità*, per chi è interessato a come è nata questa storia:
un po' di mesi fa la mia amica Maria (Sirenis su Efp) mi aveva chiesto di partecipare ad un concorso di fanfiction che avesse come tema la coppia Goku-Chichi nel giorno del loro matrimonio o, comunque, da giovani, ma l'ispirazione non viene a comando e, infatti, quella che considero "l'idea giusta" mi era venuta in mente alcuni mesi dopo e avevo iniziato a scrivere questa fanfiction.
Arrivata al 9° capitolo sono stata costretta a formattare il computer senza poter salvare i miei file e tutto il lavoro era andato perso ç_ç
Ma avevo ancora voglia di scrivere una fanfiction sulla mia coppia preferita, in particolare con quest'idea e allora, in vista del compleanno della mia amica Elisabetta, ho dedicato ogni ritaglio di tempo alla (ri)scrittura di questa fanfiction ^^

E per questa volta è tutto, qualora lo vogliate (Bonolis, ho sempre sognato di dirlo anche io! XD) ci risentiamo al prossimo capitolo ^_-

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Un'insolita festa ***


Come tradizione vuole…
2° parte: “Un'insolita festa”

Arrivati all’isola del Genio, Goku scese dal mini-jet e incrociò le braccia sul petto rabbrividendo per la leggera brezza marina.
Solo allora Crili si accorse che l’amico indossava una T-shirt nera e dei pantaloncini blu e, con estrema naturalezza, gli chiese: “Goku ma non hai freddo?”
Il ragazzo starnutì e gli rispose: “Certo che ne ho! Ma tu e Yamko non mi avete dato il tempo di cambiarmi, ricordi?”
Il ragazzo pelato ridacchiò divertito, si passò poi un dito sotto il naso e rispose: “Eh già!”
Il fidanzato di Bulma, invece, andò verso Goku e gli mise una mano intorno alle spalle per condurlo dentro casa: “Io ho un cambio, vieni: ti presto la mia tuta arancione”.

Arrivati alla porta socchiusa, però, una graziosa signorina vestita da coniglietta e con i capelli biondi e lunghi si buttò tra le braccia di Goku urlando: “Evviva lo sposo!”
Il ragazzo la guardò a dir poco sbalordito, le mise una mano tra le pelose e buffe orecchie bianche e le sollevò il viso per esaminare meglio la sua faccia, poi le chiese: “Scusa ma… ci conosciamo?”
Nel frattempo un’altra ragazza, vestita invece da gattina, e con i capelli scuri e mossi si avvicinò a Goku e gli tirò sul viso più volte la coda del costume, mimando, con i gesti e con i versi, le fusa di un gatto vero.
Goku, smarrito e confuso, rivolse uno sguardo a Yamko e uno a Crili ma i suoi amici, invece, sembravano stare al gioco delle due ragazze, il fidanzato di Bulma in particolare!
Il futuro sposo, trascinato dalle ragazze, entrò nella casetta di quello che una volta era stato il suo maestro di arti marziali e vide Genio e Oscar che si stavano intrattenendo con un’altra ragazza dai capelli castani, sempre vestita da coniglietta. L’anziano maestro lo salutò allegramente: “Ehilà Goku! Hai visto che bella festa?”
Il ragazzo si grattò la testa imbarazzato e, ovviamente, annuì, ma tra sé e sé si chiese in che razza di festa fosse capitato!
Crili gli si avvicinò, gli diede un leggero colpo con il gomito e gli offrì una lattina di birra già aperta ma Goku gli chiese, piuttosto, qualcosa da mangiare: “Urka Crili, sapessi che fame che ho!”
Il ragazzo pelato ridacchiò: “Posso provare a immaginare, ma tu ogni volta mi sorprendi! – Poi provò a lanciare all’amico una piccola provocazione - Ehi, ma non pensare solo al cibo: non mi dire che non ti piace il party che ti abbiamo organizzato!”
Goku assunse un’aria pensierosa, con tanto di mano sotto al mento, pur continuando a guardarsi intorno alla ricerca di qualcosa da mettere sotto i denti: “Più che altro è molto diversa da quelle che di solito organizza Chichi e, ecco, mi sembra già strana una festa di mattina: non ho ancora fatto nemmeno colazione!”
“Perché così ci possiamo divertire per tutto il giorno, no? Prova ad andare in cucina comunque: Puar dovrebbe aver preparato qualcosa e, mi raccomando, poi torna qui a divertirti con noi!”
Crili bevve un sorso di birra e con la coda dell’occhio notò che lo sguardo di Goku si era fermato sulle tre ballerine che animavano la festa, invece, come minimo, si sarebbe aspettato che l’amico, dopo aver parlato di cibo, si dirigesse in cucina a gran velocità; in particolare gli sembrò che Goku osservasse con attenzione il loro fondoschiena.  Gli diede, allora, un altro colpetto con il gomito e, con uno sguardo d’intesa, o almeno così credeva, gli chiese: “Pensi anche tu a quello che penso io, eh?”
Goku, con la solita aria ingenua, gli rispose: “Eh sì: allora non ero il solo ad avere la coda!”
Crili lo guardò allibito, non cogliendo, in un primo momento, il riferimento all’abito delle ragazze ingaggiate per la festa; la lattina di birra gli scivolò a terra, tanto Goku era riuscito a sorprenderlo per l’ennesima volta con la sua ingenuità!
Ma ben presto il ragazzo pelato fu distratto proprio da una delle ballerine, quella vestita da gattina, e si allontanò con lei verso il centro della sala.

Goku provò ad andare in cucina, come gli aveva suggerito Crili, alla ricerca di qualcosa da mangiare ma prima che potesse varcare la porta della stanza fu raggiunto dalla ragazza con i capelli castani vestita da coniglietta, quella che fino a poco prima ballava con Genio e Oscar.
La ragazza allargò un braccio fino a toccare gli stipiti della porta, poi, con l’altra mano, afferrò il colletto della maglietta di Goku e gli disse: “E tu dove credi di andare? Mi sono stufata di ballare con vecchio e un maiale, sai?”
Il suo sguardo non prometteva nulla di buono e Goku si grattò la testa imbarazzato: “Ehm, ma sai, io non so nemmeno ballare, quindi…”
Provò a entrare comunque in cucina ma la ragazza, invece, lo spinse verso il centro della stanza, dove gli altri ballavano e si divertivano e iniziò ad agitarsi e strusciarsi davanti a lui e anche contro di lui.
Yamko si avvicinò a loro e incitò l’amico a scatenarsi e Goku, osservando i suoi movimenti, provò anche ad imitarlo ma la verità era che si sentiva un pesce fuor d’acqua e, appena Oscar e Genio raggiunsero nuovamente quella ragazza per ballare ancora con lei, lui ne approfittò per sgattaiolare in cucina dove, certamente, si sarebbe sentito più a suo agio!
Qui, come gli aveva detto Crili, trovò giusto Puar che stava preparando i tramezzini.
Il futuro sposo si trattenne un po’ a parlare con l’amichetto di Yamko, mangiando quello che Puar di volta in volta preparava, tanto gli altri sembravano molto presi dalla musica e dalle ballerine e non pareva affatto che avessero fame.
Goku poteva udire la musica a tutto volume e alzò le spalle con aria sconsolata: per i suoi gusti c’era troppo chiasso e, piuttosto, avrebbe preferito una rimpatriata con i suoi vecchi amici per cena, con il cibo immangiabile preparato da Bulma, come ai vecchi tempi.

D’un tratto due delle ragazze, una vestita da coniglietta e l’altra da gattina, entrarono in cucina e si avvicinarono a Goku con fare sensuale e una delle due, la micetta, gli disse: “Ma come? Sei il festeggiato e non balli con noi?”
Goku fece un sorrisetto di circostanza, giusto per non sembrare maleducato e ripropose la solita scusa: “Non so nemmeno ballare!” E tornò, piuttosto, a dedicare le sue attenzioni al piatto di patatine che aveva davanti a sé.
La ragazza vestita da coniglietta si sedette sulle sue gambe, gli allontanò il piatto da davanti e iniziò ad accarezzargli il viso e gli disse: “Guarda che ti sposi domani, oggi divertiti, no?”
Ma nello sguardo di Goku poteva leggere solo indifferenza, come se quei gesti non gli provocassero alcuna sensazione particolare. Eppure il ragazzo era il primo a rendersi conto di quanto fosse strano questo suo non essere partecipe alla situazione: proprio di recente aveva notato che, ogni volta che Chichi si stringeva al suo braccio, il suo cuore aveva un sussulto e gli piaceva avvertire il buon profumo dei capelli di lei e poterlo respirare a pieni polmoni.
Con le ragazze che aveva conosciuto a casa di Genio questo non succedeva e lui non sapeva spiegarsi il perché.
L’altra ragazza, la graziosa micetta, intanto, massaggiandogli il collo e le spalle arrivò al suo petto muscoloso ma, come avvicinò il viso a quello di Goku, uno dei baffi posticci che aveva sul naso entrò nell’occhio del ragazzo che urlò e, alzandosi maldestramente dalla sedia per il dolore, fece cadere a terra la ragazza vestita da coniglietta che si era accomodata sulle sue gambe!

Goku iniziò ad urlare dal dolore saltando come un pazzo per la piccola cucina della casa del Genio e si coprì l’occhio con le mani; i suoi strilli attirarono gli altri che, invece, immediatamente, pensarono a calmare l’animo della ragazza che era caduta a terra, visto che si era particolarmente innervosita per il disinteresse di Goku e, quindi, il modo in cui era stata trattata e minacciava di lasciare la festa di addio al celibato prima del tempo prestabilito, pur avendo già percepito la lauta ricompensa.

La terza ragazza, invece, la coniglietta bionda, si era già appartata con Yamko e avevano altro a cui pensare.

Goku andò in bagno e si sciacquò il viso con abbondante acqua fredda, guardando più volte allo specchio l’occhio arrossato.
Dopo qualche minuto tornò nella sala, dove lo stereo continuava a proporre musica allegra, anche se ormai non c’era più nessuno a ballare su quelle note.
Si sedette sul divano per stare in pace con il suo occhio dolorante e, casualmente, trovò lì vicino la casacca della tuta arancione che Yamko gli aveva promesso di prestargli, quindi la indosso e andò in giro per la casa alla ricerca dei pantaloni della stessa.
Quella festa non gli era piaciuta fin dal primo minuto e pensò bene di andarsene, almeno si sarebbe reso utile dando una mano al futuro suocero con i preparativi del matrimonio e una domanda gli martellava la mente: si chiedeva se Chichi fosse già tornata a casa...

Arrivato al piano superiore, sentì dei rumori provenire da una stanza e senza esitazioni la aprì: se tutti gli altri erano al piano terra di sicuro Yamko doveva trovarsi in quella che una volta era proprio la sua stanza da letto, quando era ancora un allievo del Genio.

“YAMKO!”
La ragazza bionda sbiancò quando Goku entrò nella stanza e avvisò il compagno della presenza dell’amico.
Il fidanzato di Bulma si bloccò e si voltò lentamente avvertendo il pericolo e passò un lungo, lunghissimo istante senza che nessuno dei tre disse niente.
D’un tratto Goku vide i pantaloni della tuta arancione ai piedi del letto e si avvicinò entusiasta, infilandoli sopra i pantaloncini blu che già aveva addosso e dicendo: “Yamko allora prendo la tua tuta come mi avevi detto, ok?”
Yamko deglutì nervosamente e disse al suo amico: “Certo, Goku… ma tu non dirai nulla a Bulma, vero? Non vorrai che soffra per una sciocchezza, non è niente di serio…”
La ragazza si unì alla richiesta di Yamko: “E’ solo sesso, davvero…”
Goku, un po’ confuso, si grattò la testa e sorrise con la solita espressione ingenua: “Ma sì, tranquilli: non dirò a nessuno che la tuta che indosso è la tua!”
I due amanti sgranarono gli occhi davanti alla risposta del ragazzo dai capelli a palma, la ballerina in particolare non capì se aveva a che fare con una persona molto tonta o più furba di loro!
Goku uscì poi dalla stanza richiudendo la porta e tra sé e sé mugugnò: “Sesso?”
Passò una mano sul mento con atteggiamento pensieroso e, infine, arrivò a una conclusione che a lui sembrava plausibile: “Dev’essere il nome del detersivo che usano Chichi e Bulma per lavare le tute!”

Al piano inferiore, appena scese le scale, Goku trovò la ragazza vestita da gattina che poco prima quasi lo aveva reso orbo e, infatti, la poveretta si scusò con dei profondi inchini: “Mi dispiace, davvero, davvero, davvero, …”
Goku sulle prime si finse arrabbiato, poi mise una mano sull’occhio e riprese ad urlare dal dolore ma la ragazza lo guardò con aria di sufficienza: “Strano, fino a un quarto d’ora fa era l’altro occhio, no?”
Goku sorrise e si grattò la testa: “Eh già: hai ragione!”
La ragazza gli si avvicinò al viso e l’osservò con attenzione: “Mmh… sembra solo arrossato, per fortuna non ti ho cavato davvero un occhio!”
Poi la curiosità prese il sopravvento sul buon senso e gli chiese: “Ma tu ami così tanto la tua fidanzata?”
Goku, colto di sorpresa, non sapeva cosa rispondere: quanti gli avevano già posto quella domanda? Chichi per prima e la verità era che lui non conosceva l’amore e non sapeva proprio come fare a riconoscerlo.
La ragazza, leggendo perplessità negli occhi del futuro sposo per la sua domanda, cercò di spiegarsi meglio: “O è lei che ti ha messo delle fette di prosciutto sugli occhi?! Eddai: sembravi preso più dal piatto di cibo che non da delle belle ragazze come noi!”
Goku si grattò la testa imbarazzato: si vergognava a dirlo ma di tutto quel discorso non ci aveva capito nulla e non aveva la minima idea di cosa avrebbe dovuto rispondere!

“BASTA! IO ME NE VADO!”

Intanto la ragazza vestita da coniglietta che Goku prima aveva fatto cadere a terra aveva già indossato un lungo cappotto e, nella spiaggia dell’isola, stava per mettere in moto il suo mini-jet, mentre Crili, ma soprattutto Genio e Oscar facevano un ultimo, disperato tentativo per trattenerla.
La ragazza che chiacchierava con Goku, osservando questa scena dalla finestra, disse al ragazzo: “Eh, ma lo sai che hai combinato un bel casino? Senti, io vado a parlare con la mia amica, aspettami qui”.
Goku, però, imbarazzato, spontaneamente le rispose: “No, penso che raggiungerò Chichi… la mia fidanzata. Sai, domani ci sposiamo e ci sono ancora tante cose da preparare”.
La ragazza gli sorrise intenerita e gli disse: “Sarà una sposa molto fortunata…” Si levò poi la giarrettiera blu che adornava l’autoreggente della gamba destra e la porse a Goku dicendogli: “Ecco, questa è per la vostra felicità”.
Goku guardò quell’ammasso di pizzi e trine che stava rigirando tra le mani e le chiese: “E cosa dovrei farci?”
La ballerina ridacchiò sinceramente divertita dall’ingenuità di Goku e gli rispose: “Dalla a lei, sono sicura che saprà come utilizzarla”.
Ma il futuro sposo, ancora perplesso, ribatté: “E se non lo sapesse nemmeno lei?”
La ragazza si portò una mano davanti alla bocca per non ridergli proprio spudoratamente in faccia e gli rispose: “Bé, in quel caso sareste proprio messi male voi due!”
A Goku però non sembrava il caso di regalare alla sua Chichi qualcosa appartenuto ad un’altra ragazza, conosceva bene la sua fidanzata e una cosa di lei l’aveva capita: era piuttosto gelosa, di tutto e di tutti. Quindi ringraziò la ragazza conosciuta a casa di Genio e le restituì la giarrettiera: “Grazie, ma la nostra felicità ce la costruiremo da soli”.

Si avviò, poi, con lei sulla spiaggia dell’isola, dove gli altri stavano ancora litigando con l’altra ballerina.
Crili si accorse che Goku aveva già chiamato la sua fidata nuvola Speedy e gli chiese: “Ehi, ma dove vai?”
Ma il ragazzo ormai era già salito sopra il suo buffo mezzo di trasporto per raggiungere la sua fidanzata.


Continua...

Grazie a tutte le persone che hanno letto anche questo capitolo ^^
Spero che vi sia piaciuto e che vogliate leggere anche il terzo (e ultimo, forse ^^") che pubblicherò il 4 Giugno.
Ringraziamenti vivissimi alla mia beta Ciuiciui; ma voglio specificare che ho potuto correggere il capitolo in base ai suoi consigli solo ieri notte, quindi lei non ha letto la versione finale e qualsiasi errore che troverete in questo capitolo è imputabile solo a me U_U
E grazie infinitamente alle persone che hanno già inserito la fanfiction tra i preferiti ^//^ (troppo, troppo buoni!) e a chi ha voluto lasciare un commento nella prima parte di questa storia:
- Juu Nana: figurati, non ho problemi a spiegare perché ho scelto proprio queste date per gli aggiornamenti ^_- Trovi la risposta nell'angolo delle curiosità =P
Sono felice di averti incuriosita anche con la mia storia e spero di non averti delusa ^^" Chichi apparirà nel prossimo capitolo e ogni mistero sarà svelato ^_- Grazie per aver lasciato il tuo parere, ciao ^^
- Vegeta4ever: la tua recensione mi ha fatto morire dalle risate! XD Sai che in qualche modo hai azzeccato qualcosa che Chichi dirà a Goku nel prossimo capitolo? O_o Non è che hai una palla di cristallo? ^_- Grazie anche a te per aver letto e recensito, con la speranza di non averti delusa con questo capitolo ^^"
- Sweetgirl91: sono felice che tu abbia apprezzato il tuo regalo di compleanno ^//^
Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, dimmi cosa ne pensi della festa di addio al celibato, lo sai che le parti comiche non sono il mio forte ^^" (siete tu e Me le esperte in questo campo! ^_-)
Grazie per i complimenti che mi fai ogni volta, non sarai troppo buona? =P Un bacio, tvb!
- Me91: la tua recensione mi è piaciuta già dall'inizio (cioè da quando hai detto che il matrimonio tra Goku e Chichi è una delle parti più belle dell'anime *_*) XD
Grazie davvero per i complimenti, spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo anche se io non sono brava come te e Sweetgirl nelle parti comiche ^^"
Ah, una piccola puntualizzazione dovuta: la scena della sveglia che è piaciuta tanto a te e a Sweetgirl l'ho inserita sotto consiglio della mia beta... Sì, ovviamente l'ho scritta io ma mi ha consigliato proprio Chiara di inserirla ^^"
Kein problem per la mail, se non ci sentiamo prima ti auguro buon viaggio e buona permanenza nel mio sandalo ^_- (ma noi ci sentiamo prima, vero? ç_ç)
- Cicochan: grazie mille per i complimenti, troppo buona! ^//^ Spero di non averti delusa con questo capitolo ^^"
- jojoND: grazie anche a te per aver letto e recensito... spero di non aver deluso nemmeno te ^^" Quando siete così buone nelle recensioni poi ho sempre paura di non essere più all'altezza con i capitoli successivi ^^"
- GOGETA: per carità, i gusti sono gusti e finché le critiche sono scritte in maniera garbata le accetto di buon grado e ci rifletto su.
C'è sempre da imparare.
Innanzitutto mi spiace che la lettura non sia stata di tuo gradimento.
Sinceramente non ho notato altre fanfiction su questo argomento così simili alla mia: ho letto su come Goku capisce di amare Chichi e sul loro matrimonio, è vero, ma non ancora sul giorno prima, non sulle tradizioni, non su feste di addio al celibato. Per cui, in base a cosa la mia trama sarebbe così ripetitiva?
Aspetto delucidazioni, grazie. La tua recensione era garbata, è vero, ma "incompleta" in questo senso, considerando, poi, che hai letto solo il primo capitolo, per di più introduttivo, cosa ne sai di come svilupperò l'idea in seguito? 
Se poi ci fossero fanfiction di questo tipo pregherei gli AUTORI STESSI delle presunte storie simili di contattarmi, anche se ci tengo a sottolineare che questa storia (come tutte le altre che ho scritto) è solo frutto della mia fantasia.
Avevo solo voglia di scrivere una sorta di favoletta smielata sulla mia coppia preferita... e almeno in questo credo di aver centrato l'obiettivo (secondo il mio punto di vista, ovvio).

Come ho già detto nelle note del primo capitolo, avevo già realizzato in una fanfiction (che doveva essere articolata in dieci capitoli circa) questa storai e poi il mio lavoro è andato perso nella formattazione forzata del mio computer, eppure, prima o poi, questa storia avrebbe visto comunque la luce perché l'idea a me piace e non ho problemi ad ammettere che io sono la prima fan delle mie fanfiction e io per prima ne devo essere soddisfatta.
Avevo voglia di scrivere su questo argomento e, se proprio è una cosa così ripetitiva, bè, questa è solo la mia versione di come sono andate le cose.
Ci sono così tante storie nel fandom di Dragon Ball che non sono certo l'unica ad aver scritto su Goku e Chichi e sul loro amore, ci sono certamente fanfiction migliori della mia, ma nessuno mi vieta di proporre la mia versione finché questa è farina del mio sacco, no?
Ai lettori può piacere o non piacere, e io ti ringrazio comunque di aver fatto lo sforzo di leggerla e aver espresso il tuo parere anche se "controcorrente" rispetto ai precedenti.
Permettimi un ultimo, piccolo, appunto però: magari ci fossero più storie su Goku e Chichi (possibilmente non AU!)... o sono solo io che becco in continuazione le VegetaxBulma e le GotenxBra?
Ciao

Piccolo *angolo delle curiosità* (per chi è interessato ^^")
Ho scelto di pubblicare proprio oggi l'aggiornamento della mia storia perché... oggi è il mio anniversario: è già un anno che sono su Efp! ^^
Ringrazio di cuore tutte le persone che in quest'anno mi sono state vicino: chi ha recensito le mie storie, chi le ha solo lette e, in particolare, chi mi ha inserito tra gli autori preferiti ^///^
Un bacione a tutti e spero che abbiate voglia di leggere anche il terzo capitolo di questa mini-fic ^_-

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Artefici del proprio destino ***


4° capitolo
Innanzitutto devo chiedere scusa a tutti quelli che aspettavano l'aggiornamento il 4 giugno, così come vi avevo promesso.
Quel giorno non ero a casa, quindi mi sarebbe stato impossibile aggiornare ^^"
E successivamente sono successe altre cose che mi hanno buttato così giù di morale che pubblicare un nuovo capitolo di questa storia, perdonate la franchezza,
era davvero l'ultimo dei miei pensieri.
In poco più di un anno che pubblico su Efp non era MAI successo prima d'ora che saltassi un aggiornamento, MAI
(anche quando la connessione internet aveva cercato di ostacolarmi =P).
Se questa volta è andata così potete credermi che avevo davvero altro per la testa.
Voglio comunque chiedere scusa a tutti i lettori e mi auguro che, almeno, questo capitolo sia di vostro gradimento e sia valsa la pena aspettare ^_-
Preparate i cucchiaini perché dovrete raccogliere il miele che colerà da questa pagina... =P

E ora... Buona Lettura ^^

Come tradizione vuole…
3° parte: “Artefici del proprio destino”

Arrivato al palazzo dello Stregone del Toro, Goku trovò solo Giuma che, disperatamente, cercava di raccapezzarsi tra i vari preparativi del matrimonio. Il futuro suocero aveva tra le mani una cartellina con un lungo elenco di cose da controllare e ancora da terminare e correva come un pazzo da un’ala all’altra del castello.
Il ragazzo cercò di salire le scale che conducevano alla camera di Chichi senza farsi notare, così da non perdere tempo ma, una volta entrato nella stanza della fidanzata, la trovò ancora vuota e un senso di solitudine gli pervase l’animo.
Scese le scale con aria sconsolata e incrociò Giuma che, entusiasta di vederlo, lo abbracciò: “Goku! Ah, Goku! Devi darmi una mano: quelli del buffet hanno combinato un disastro, hanno sbagliato giorno e noi domani non avremo alcun pranzo di nozze! E i fiori che ci hanno portato non sono quelli che avevamo ordinato, dobbiamo fare qualcosa prima del ritorno di Chichi!”
“Ecco… - Goku, imbarazzato, iniziò a parlare – Giuma, siamo sinceri: io non so da dove cominciare per organizzare un matrimonio!”
Giuma sospirò e mise le mani sulle spalle del futuro genero e si arrese alla realtà: “Infatti: Chichi è l’unica che può risolvere questa situazione, riportala a casa!”
Goku sfoderò il suo sorriso migliore, attendeva con trepidazione di rivedere la sua fidanzata; dopo aver vissuto gomito a gomito con lei per un paio di mesi gli faceva uno strano effetto pensare di aver passato un’intera mattina senza la sua Chichi, lei era diventata il suo punto di riferimento e già sentiva la mancanza di quel bel viso che, ormai, era la luce che illuminava le sue giornate.
Giuma continuò a brontolare: “In questo momento la buona riuscita del pranzo di nozze ha la priorità su tutto, anche su quelle stupide credenze alle quali Chichi è soggetta!”
Goku non capì quest’ultima frase, forse non l’aveva nemmeno ascoltata, impegnato a chiamare la sua fidata nuvola Speedy per partire alla ricerca dell’amata.
Giuma gli mise ancora le mani sulle spalle e, fiducioso, gli chiese: “Goku, non me ne frega niente della tradizione, porta a casa Chichi! In tre di sicuro riusciremo a cavarcela”.
Goku fece un gesto d’intesa con il capo e partì sulla sua nuvoletta gialla.

Il ragazzo, però, non sapeva proprio da dove iniziare a cercare la fidanzata: Chichi poteva essere ovunque e Giuma, tra tante belle parole, non gli aveva dato alcuno spunto per iniziare la ricerca; decise, così, di andare a ragionare sui monti Paoz: una volta avrebbe chiesto “aiuto” al nonno, quando ancora era convinto che il defunto parente gli parlasse attraverso la sfera del drago dalle quattro stelline; ora si recava tra i monti, dove era cresciuto, perché quel posto sereno lo aiutava a rilassarsi e a ragionare, sebbene pensare intensamente non fosse mai stata la sua attività preferita!

Raggiunti i monti Paoz, Goku si recò dove una volta sorgeva la sua casetta blu con il tetto spiovente che, purtroppo, era stata abbattuta molti anni prima ma lui si ricordava ancora bene l’ubicazione e proprio lì accanto lui e Chichi avevano fatto costruire un’abitazione giallina dall’aria vagamente tondeggiante; quella sarebbe stata la casa dove sarebbero andati ad abitare dopo il matrimonio, anche se Goku non aveva capito bene perché non potevano continuare a vivere con Giuma nel suo palazzo: lo spazio di certo non mancava!

Goku passò davanti alla nuova casa e, preso dalla curiosità, si mise a spiare dalla finestra l’interno dell’abitazione. Durante i tre anni in cui si era allenato dal Supremo aveva imparato anche a percepire le aure degli altri guerrieri, anche se non ci riusciva sempre e, comunque, doveva concentrarsi intensamente per localizzare le persone che conosceva. Eppure, appena arrivato nei monti Paoz, gli era sembrato di percepire l’aura di Chichi ma non era stato condotto sin lì dalle sue eccellenti capacità di combattente, bensì, anche se ancora non se ne rendeva conto, questa volta era stato guidato dal suo cuore.
 
Dalla finestra ad oblò vide, infatti, una graziosa ragazza che conosceva, e che conosceva bene, che stava sistemando nei ripiani della cucina e del frigorifero i numerosi prodotti che aveva acquistato: sul pavimento c’erano tante buste della spesa e Goku si convinse che Chichi aveva impiegato tutta la mattina per acquistare quei prodotti o, quanto meno, per portarli a casa, vista la quantità innumerevole delle buste!
Ancora una volta lei si era prodigata tanto per lui e il ragazzo sorrise intenerito dall’ennesima dimostrazione di affetto: da quando suo nonno era morto lui aveva dovuto imparare a cavarsela da solo e, infatti, questa era la prima volta che un altro essere umano s’interessava tanto a lui, che lo coccolava e lo viziava solo per amore.
La sua vita errante alla ricerca di avversari sempre più forti non gli dispiaceva, ma ora, assieme a Chichi, scopriva tutto un altro mondo, mosso dalla forza smisurata dell’amore.

Come è bello il mondo insieme a te
Mi sembra impossibile che tutto ciò che vedo c’è
Da sempre e solo che
Io non sapevo come fare
Per guardare ciò che tu mi fai vedere

Come è grande il mondo insieme a te
È come rinascere e vedere finalmente che
Rischiavo di perdere mille miliardi e più di cose
Se tu non mi avessi fatto il dono di dividerle con me


Fortunatamente la porta di casa era sì chiusa, ma non a chiave, e Goku poté accedervi facilmente, facendo attenzione a non fare rumore per sorprendere Chichi alle spalle.
La ragazza sapeva di essere sola lì tra i monti Paoz e, quindi, al minimo rumore, si preoccupò, voltandosi di scatto e trovando il fidanzato che avanzava verso di lei con passo felpato. Sgranò gli occhi e urlò: “GOKU!”
Il ragazzo si grattò la testa e le sorrise, poi allargò le braccia e le disse: “Sorpresa!”
A questo punto si aspettava che la fidanzata corresse da lui e lo abbracciasse, di solito era così e, invece, la vera sorpresa fu che Chichi sgattaiolò nella stanza più vicina chiudendosi a chiave e urlando: “Che ci fai qui? Te l’ha detto mio padre, vero? Vattene via!”
Il ragazzo sgranò gli occhi: era a dir poco incredulo per quella reazione esagerata e, anche se non capiva il perché, giustificò la sua presenza: “Chichi, no… ero venuto per riflettere, per pensare a dove potessi essere e, invece, ti ho trovata proprio qui. Ma perché dovrei andare via?”
“Perché… perché tu non dovresti essere qui e basta!”
Quelle parole gli fecero male e stentava a credere che le avesse pronunciate la stessa ragazza che lo riempiva di coccole e carezze: “Questa mattina non sei nemmeno venuta in cucina a salutarmi… è successo qualcosa per caso?”
Il ragazzo poté avvertire, a questo punto, incertezza e titubanza nel tono di voce della fidanzata: “Ti… ti sei accorto della mia assenza?”
“Certo che me ne sono accorto: non sei mai mancata al nostro appuntamento mattutino”.
La ragazza deglutì e poi, timidamente, gli chiese: “E… ti sono mancata?”
Goku, con un lieve sussurro, le disse: “Sì”.
Chichi socchiuse gli occhi al culmine della gioia: mai una risposta affermativa le era sembrata più bella.
Goku bussò alla porta non udendo alcuna risposta: “Ma sei arrabbiata con me? Dai Chichi, esci fuori e parliamo!”

Trascorse un lungo minuto senza che nessuno dei due proferisse parola: la ragazza non sapeva come spiegare al fidanzato il perché di quel comportamento che ai suoi occhi poteva sembrare strano, sapeva che Goku era ingenuo e non poteva capire le tradizioni che gli sposi devono rispettare per avere davanti una vita gioiosa, forse il ragazzo non era nemmeno a conoscenza di queste credenze popolari e lei si vergognava tremendamente a parlargliene.
Goku, dal canto suo, si sentiva impotente e sconsolato: da qualche mese la presenza di Chichi era l’unica costante nella sua vita e senza di lei quel giorno si era sentito come incompleto e non vedeva l’ora di stringerla ancora a sé.

Il futuro sposo si grattò la testa indeciso sul da farsi e, infine, provò a esprimerle i suoi sentimenti, come non aveva mai fatto, ma com’era sicuro che Chichi avrebbe apprezzato: “Mi hai chiesto di costruire una famiglia insieme a te ed io, semplicemente, non so proprio cosa devo fare… ma se lo sai almeno tu ci possiamo provare ugualmente. Chichi, anni fa ti ho promesso che ti avrei sposata, ma non sono più tornato e allora tu sei venuta a cercarmi, oggi è successo il contrario e sono venuto io a prenderti… perché hai smesso di aspettarmi?”
La ragazza si commosse alle parole del fidanzato, lui non le aveva mai detto qualcosa di così bello e le lacrime iniziarono a sgorgare da sole e si portò una mano davanti alla bocca per trattenere i singhiozzi ma Goku la sentì ugualmente da dietro la porta e le chiese: “Chichi, ehi, tutto bene? Non mi far preoccupare… cosa diavolo è successo oggi? Ti prego, dimmelo!”
La futura sposa tirò su con il naso e, con la voce rotta dall’emozione, gli rispose: “Goku torna a casa…”
“No, non torno senza di te!”
La ragazza rise intenerita dalla presa di posizione del fidanzato: “E’ tutto a posto, è solo che… ecco – timidamente Chichi gli spiegò perché quel giorno non era restata a casa, nonostante i preparativi del matrimonio da ultimare, nonostante stare insieme a lui fosse la cosa più bella che gli fosse mai capitata - Goku… gli sposi, semplicemente, non si devono vedere il giorno prima del matrimonio”.
Il ragazzo era a dir poco sorpreso di questa strana risposta, come si suol dire gli caddero le braccia dalla sorpresa, sgranò gli occhi e, con un tono di voce che esprimeva sorpresa, le chiese: “E perché mai?”
“Perché porta sfortuna, no?” Chichi sottolineò questa risposta con una particolare intonazione, come fosse una cosa ovvia.
Il ragazzo si grattò la testa confuso e sospirò, sapeva che quando la fidanzata si metteva in testa qualcosa era difficile dissuaderla ma ci tentò ugualmente: “Come puoi dire una cosa simile? Ancora non siamo sposati, cosa ne sai di cosa ci riserva il destino?”
“Ecco… appunto: allora meglio dare retta alle tradizioni, no? Così siamo sicuri che andrà tutto bene in futuro”.
Goku rimase perplesso: “Non capisco davvero perché devi credere a delle storie tanto sciocche messe in giro da chissà chi… Non ci lasceremmo influenzare dal destino, credimi. Siamo noi gli artefici del nostro futuro e quindi mi sembra inutile che tu oggi resti qui da sola quando… ecco, io…” Il sayan abbassò il capo e arrossì fino alla punta delle orecchie, nonostante Chichi non fosse di fronte a lui non poteva continuare quella frase.
La chiave, lentamente, girò nella toppa della porta e il grazioso viso di Chichi con gli occhi lucidi fece capolino: “Goku?”
Riuscì solo a pronunciare il nome dell’amato e lui le porse la mano per invitarla a uscire da quella stanza: “Vuoi passare tutta la vita con me a partire da oggi o vuoi aspettare davvero domani?”
La ragazza aveva una voglia incredibile di gettarsi tra le braccia dell’amato, ma non aveva il coraggio di opporsi alla tradizione, perché lei ci credeva sul serio, come se avesse già il presentimento che un giorno Goku le sarebbe stato strappato via e lei voleva fare qualsiasi cosa, anche la più stupida, per evitare che questa evenienza si potesse mai realizzare.
Notando la titubanza di Chichi fu Goku ad avvicinarsi a lei, la strinse forte a sé, la ragazza non poté più resistergli e le loro labbra si cercarono per scambiarsi un dolce bacio.

La futura sposa appoggiò la testa sul capo dell’amato e gli disse: “Lo sai che oggi mi hai detto delle parole bellissime?”
Goku le accarezzò i capelli lucenti e le disse: “E tu che non mi volevi nemmeno vedere!”
Chichi aggrottò lo sguardo; poi l’incertezza, com’è giusto che sia davanti a un passo importante come il matrimonio, si fece ancora avanti e la ragazza, timidamente, con gli occhi bassi, confessò al suo fidanzato: “Io non voglio che tu mi sposi solo per quella promessa, voglio solo che sia tutto perfetto, per questo ho pensato che se oggi non ci fossimo visti…”
Goku prese un bel respiro e la interruppe: “Non ci pensare più. Saremo felici, e lo saremo a partire da oggi, mica da domani, no? A proposito, non hai niente da chiedermi oggi?”
Il ragazzo non era il tipo da dire “Ti amo” e più volte, quando lei gli aveva detto esplicitamente che aveva bisogno di sentirselo dire, lui le aveva risposto: “Ma io non so cosa voglia dire amare una persona, come faccio a dirti se è questo quello che provo nei tuoi confronti?” Era solo ingenuo, come un bambino cresciuto solo nel corpo ma non nello spirito e nel modo di ragionare.

Chichi sorrise e arrossì allo stesso tempo, capendo al volo a cosa si riferisse: “Oggi no”.
Quel giorno le aveva già dimostrato quanto tenesse a lei, anzi no, quanto la amasse… e non era più così indispensabile sentire quelle due parole, visto che le aveva già lette nei suoi occhi, quegli stessi occhi che la facevano sognare.
La ragazza cercò anche di liberarsi dalle braccia dell’amato, ma senza opporre troppa resistenza, come se non volesse veramente abbandonare quel dolce abbraccio e provò a dire: “Goku io ho una paura tremenda di perderti, cosa è un solo giorno lontani quando abbiamo tutta la vita davanti?”
Goku la strinse ancora a sé e le sollevò il capo con delicatezza, le passò una mano sul volto arrivando a spostarle la frangia, le sorrise e le diede un bacio sulla fronte e lei si strinse ancora a lui, oppressa da questo brutto presentimento che le rovinava l’umore proprio alla vigilia delle sue nozze.
Il giovane abbassò il capo e si avvicinò all’orecchio dell’amata e, con tutto il cuore, le disse: “Ti amo”.

Forse non avrei
mai trovato un posto

Forse non potrei

regalarti un gesto

Forse non saprei

neanche cosa è giusto

Forse non sarei

neanche più rimasto

E invece tu sei qui

Sei arrivata per restare

E invece tu sei qui

Non per prendere o lasciare
Ma per rendermi
ogni giorno un po’ migliore
insegnandomi
la semplicità di amare

La ragazza non riuscì a trattenere le lacrime dalla commozione e Goku le sorrise ancora: amava il carattere imprevedibile della sua compagna, era l’unica che poteva piangere dopo che, solo mezz’ora prima, aveva cercato di evitare anche solo la sua vista!

Lo stomaco di Goku brontolò e Chichi si asciugò prontamente con il dorso della mano le lacrime di gioia che bagnavano le sue gote e gli sorrise dicendogli: “Ti preparo qualcosa da mangiare!”
Goku rispose al sorriso, la trattenne per un braccio, la strinse ancora a sé e la baciò nuovamente, ogni piccolo gesto che Chichi compiva per lui lo rendeva felice.

Continua...

Eh sì, sorpresa: c'è ancora un capitolo! ^^ 
In realtà la conclusione di questa fanfiction era così lunga che ho deciso di dividere ulteriormente il capitolo.
Ma il prossimo (che sarà pubblicato il 17 Giugno) è davvero l'ultimo, eh!
Grazie a tutte le persone che hanno letto sin qui ^^
Innanzitutto devo ringraziare per la collaborazione:
- la mia beta Ciuiciui 
- mia mamma che mi ha spedito il cd di Max Pezzali! XD
Il suddetto cantante con le sue canzoni mi ha ispirata e mi ha fatto tornare l'entusiasmo per riscrivere questa fanfiction sulla mia coppia preferita.
In particolare ho deciso di inserire le bellissime parole di una sua canzone: "Il mondo insieme a te", tratta dall'omonimo cd (il testo è quello scritto in rosa, ma sono sicura che l'avevate già capito che non era farina del mio sacco =P).
Ringrazio tutte le persone che hanno inserito la fanfiction tra i preferiti, ma, soprattutto, chi deciso di lasciare una recensione allo scorso capitolo (che, secondo me, era il più noiso di tutta la fanfiction, quindi ringraziamenti doppi! ^^):
- sexxxichichi: l'aggiornamento è arrivato un po' in ritardo, ma spero di essere perdonata =P Grazie per i complimenti, un bacio.
- jojoND: grazie per essere tornata a leggere e recensire la mia fanfiction ^^ Cmq per quanto riguarda Goku... ehi, mettiti in fila! =P
- Cicochan: grazie per aver letto e recensito ^^ Eh già, è un peccato che Bulma e Vegeta siano la coppia preferita dai fanwriters, quando anche Goku e Chichi sono così teneri insieme! ç_ç E per quanto riguarda Goku mettiti in fila anche tu, prendiamo i numeretti come in salumeria! XD
- Juu Nana: eh, povero Yamko: a me non sta nemmeno così antipatico però mi serviva il pretesto della tuta... ma anche tu, come gli altri, ne saprai di più al prossimo capitolo ^_- Spero che il finale di questa fanfiction ti interessi ancora, intanto ti ringrazio per aver letto e recensito anche lo scorso capitolo ^^ 
- Vegeta4ever: grazie anche a te per aver letto e recensito ^^ Le tue recensioni, poi, sono davvero simpatiche ^^ Eh, purtroppo le tue domande troveranno risposta solo nell'ultimo capitolo =P 
- ciuiciui: che piacere trovare una tua recensione! Grazie per le belle parole e l'incoraggiamento ^///^ Un bacione.
- bunny1987: grazie per aver letto e recensito, sono contenta di aver attirato l'attenzione di una nuova lettrice ^^ 

- Sweetgirl91: figurati, infine quella che sono arrivata in ritardo sono io visto quanto ci ho messo a pubblicare il nuovo capitolo ^^" Sono contenta che le parti comiche ti siano piaciute, detto da te poi è un complimento che apprezzo il doppio visto che io adoro le tue fanfiction comiche! *_* Bè, visto che questa fanfiction è sempre il regalo per il tuo compleanno sono felice che almeno tu sia contenta che il numero dei capitoli è aumentato ^_- Grazie di tutto, un bacio.
- Me91: eheh, cosa ha fatto realmente Chichi tutto il giorno sola soletta sui monti Paoz lo saprai solo nel prossimo capitolo ^_- Però... e tu come fai a sapere della festa? O_o" Cioè, nella versione originale (quella andata persa ç_ç) avevo inventato una festa di addio al nubilato anche per Chichi, a casa di Bulma con Laura e dei ballerini anche per loro! XD Ma poi questa versione non mi convinceva particolarmente e spero di aver pensato a una soluzione migliore... ^_- Ma per caso te ne avevo parlato (e ho bisogno di una cura di fosforo ^^") o hai tirato a indovinare? Cmq grazie anche a te (ti scrivo presto una mail, promesso!), un bacio ^^
- Crycry82: *Ele prende un tappetino e si prostra ai piedi di Cry* ti ho già ringraziato per mail ma i ringraziamenti per te davvero non sono mai troppi, sei la lettrice  "ideale", quella che ogni fanwriter vorrebbe avere... e io sono fortunata ad aver catturato la tua attenzione con le mie fanfictions che sono tutte, ma proprio tutte tra i tuoi preferiti... grazie, e grazie di cuore!!!

-SerenaChichi: grazie per aver letto... sei una delle mie scrittrici preferite e non sai quanto mi abbia fatto piacere trovare una tua recensione! ^//^ Su una cosa però ti devo tirare le orecchie: io aspetto ancora il seguito della tua fanfiction "Piccoli inconvenienti nel diventare uomo", non lasciare inconclusa una storia tanto bella e divertente, mi raccomando! ^_-

Se volete ci "rileggiamo" al prossimo capitolo! ^_-

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Come tradizione vuole... ***


Come tradizione vuole... _4° capitolo
Come tradizione vuole…
4° parte: “Come tradizione vuole...”

Chichi si mise ai fornelli mentre Goku si guardava intorno ricordando quando di quella casa esistevano solo le fondamenta: avrebbe dovuto immaginare che la sua fidanzata, come solo lei sapeva fare, quasi con un tocco magico, sarebbe riuscita a trasformarla proprio in un’accogliente casetta.
I due ragazzi mangiarono insieme e Goku ironicamente le disse: “Se non ti avessi trovato oggi sarei morto di fame! Non fare più questi scherzi e non andare più via da casa prima dei pasti!”
Chichi mostrò un’espressione leggermente indispettita: “Guarda che io ci credo davvero a certe cose, sono molto superstiziosa, sai?”
“Super - che?” Goku non aveva afferrato il significato dell’ultima parola.
Chichi gli tirò un leggero colpetto sul naso: “Vabbé, lascia perdere… Piuttosto, io vado a riposarmi, sono davvero stanca, laverò più tardi i piatti”.
Goku diede un’occhiata alla dispensa che la moglie aveva riempito per bene e le chiese: “Immagino, ma quanto ci hai messo a portare qui quelle buste?”
Chichi, con uno sguardo di sfida, gli rispose: “Guarda che non sono così deboluccia, sai? E al torneo non mi sono impegnata per bene, se no ti avrei anche sconfitto… ma in realtà non volevo minare il tuo orgoglio”.
Goku rise divertito, pensando con tenerezza al loro buffo incontro al torneo di arti marziali, le tirò un pugno leggero che Chichi non ebbe difficoltà a parare, con l’altra mano, invece, la attirò a sé e la baciò ancora.
Chichi si strinse ancora a lui e respirò il suo profumo a pieni polmoni, sperando di vivere sempre momenti intensi come quello, in cui conta solo stare abbracciati alla persona che si ama. Ad un tratto, sentendo un profumo diverso dal solito, tra l’altro un profumo da donna, la ragazza gli chiese: “Goku ma… cos’è questo odore?”
Il futuro sposo ridacchiò: “Ah, tranquilla: credo che sia sesso!”
Chichi sgranò gli occhi: “Cosa, scusa?”
“Ma sì dai, non è una marca di detersivo?”
Chichi rimase sinceramente sconvolta dall’ingenuità del fidanzato e osservò meglio la tuta: “Questa non è la tua, vero?”
Goku si grattò la testa: “Eheheh: non ti posso nascondere niente! No, infatti me l’ha prestata Yamko questa mattina”.
Questa volta la ragazza non dimostrò sorpresa, né nello sguardo, né nell’intonazione della voce, come se una risposta del genere fosse prevedibile a ben pensarci e commentò solo: “Ah, ecco!”
Poi si alzò trascinando Goku per una mano, e lo condusse in camera da letto dove, aprendo il grande armadio di noce, prese una nuova tuta arancione delle misure dell’amato.
“In realtà è per questo che oggi sono stata via tutto il giorno, dovevo finirla”.
Goku prese in mano la tuta e si soffermò sull’ideogramma sulla schiena e a sinistra sul petto: era finemente ricamato con il solito filo bianco ma il suo significato era diverso, era l’ideogramma di amore.
Ci passò sopra i polpastrelli come a percepire l’impegno che Chichi ci aveva messo per terminare quel lavoro, alzò poi lo sguardo incrociando quello della fidanzata; lei arrossì e si portò una mano davanti alla bocca: “Bé, è una tuta speciale… magari non è il caso di usarla quando ti alleni con gli altri”.
Goku era rimasto a dir poco senza parole, l’ennesimo gesto di amore di Chichi l’aveva colto davvero di sorpresa, abbassò la testa e, sinceramente sconsolato, le disse: “Mi spiace, io non ti ho portato niente…”
Ma Chichi gli sorrise e gli rispose di non preoccuparsi.
Goku continuò a parlare: “A saperlo avrei preso quella cosa blu tutta pizzi e merletti che c’era a casa di Genio”. Ovviamente fece attenzione ad omettere il particolare della ballerina, persino lui capiva che non era il caso di parlarne a Chichi, data l’estrema gelosia della ragazza.
Eppure, con quella frase, aveva attirato l’attenzione della futura sposa: “Blu hai detto?”
Goku annuì e lei continuò: “Eh sì che potevi prenderla! – Contando sulla punta delle dita iniziò ad elencare – Qualcosa di vecchio è il vestito, le scarpe sono nuove, Bulma mi ha prestato la sua collana… sì, mi manca proprio qualcosa di blu!”
Come era prevedibile il ragazzo non capì, Chichi lo intuì dal suo sguardo smarrito, segno che aveva perso il filo del discorso; rise intenerita e divertita allo stesso tempo e si spiegò meglio: “Sai, la tradizione dice che…”
Ma Goku le portò un dito davanti alla bocca, serrandole le labbra e, con un finto sguardo esasperato, le disse: “No, non voglio più sentir parlare di tradizioni!”
Chichi sorrise ancora, prese la sua mano e se la portò su una guancia, poi gli propose: “Dai, andiamo a riposarci”.
Ma Goku si vide costretto a rifiutare: “Eh no, riposati tu in camera. Io dormirò in cucina”.
Chichi lo guardò esterrefatta e il ragazzo si grattò la testa e, dopo un momento iniziale di imbarazzo, si spiegò meglio: “Tuo padre, fin dal primo giorno che sono arrivato al tuo palazzo, mi ha spiegato che non sta bene dormire nello stesso letto, anzi, dobbiamo proprio dormire in stanze diverse! Qui c’è solo un letto, quindi riposati tu e io andrò in cucina”.
Chichi rise divertita: nemmeno un bambino avrebbe potuto credere a una scusa tanto sciocca e, soprattutto, non l’avrebbe mai saputa raccontare così come aveva fatto Goku, il suo sguardo sincero mentre ripeteva esattamente l’ammonimento del futuro suocero ebbe un effetto esilarante!
La ragazza, intenerita ancora una volta dall’ingenuità dell’amato, lo prese per mano e lo condusse fino al grande letto matrimoniale: “Guarda che dobbiamo solo riposare, davvero. E poi da domani questo sarà il nostro letto, ci dormiremo entrambi, insieme”.
Lesse ancora smarrimento nello sguardo di Goku, era chiaro che aveva le idee un po’ confuse e, divertita e al tempo stesso preoccupata, concluse: “Vabbè, il resto te lo spiegherò domani!”

E dormirono abbracciati per tutto il pomeriggio, fino a sera inoltrata.
Goku, in realtà, si svegliò una mezz’ora buona prima di Chichi e restò in silenzio ad osservarla, riflettendo sul significato della parola amore, che finalmente, insieme alla persona giusta, aveva capito.

Potrei perdermi guardandoti
Mentre stai dormendo
Col tuo corpo che, muovendosi,
Sembra stia cercando
Anche nel sonno di avvicinarsi a me
Quasi fosse impossibile
per te sentire altro che noi
Nient’altro che noi

Non c’è niente al mondo
Che valga un secondo
Vissuto accanto a te,
Che valga un gesto tuo,
Un tuo movimento.
Perché niente al mondo
Mi ha mai dato tanto
Da emozionarmi come quando siamo noi
Nient’altro che noi

Chichi si svegliò dopo parecchie ore, quando fuori era già buio.
Vide Goku che la osservava intenerito e lei si strinse ancora a lui pensando a quanto fosse fortunata e disse: “Sono sicura che domani sarà una giornata splendida”. Socchiuse gli occhi e, ancora, gli disse: “Sei tu che rendi le mie giornate speciali”.
Goku sorrise, le accarezzò i capelli e iniziò a pensare a come si sarebbe svolto il loro matrimonio, anzi, non aveva mai partecipato a tale celebrazione, quindi non sapeva bene cosa doveva immaginarsi, ma era sicuro che qualsiasi cosa in compagnia di Chichi d’ora in poi sarebbe stata speciale.
D’un tratto, però, il ragazzo sgranò gli occhi e iniziò a balbettare, la fidanzata si preoccupò per quel comportamento strano così improvviso e cercò di capire le parole che Goku balbettava, il ragazzo si portò le mani sulla testa e continuò a ripetere: “Tuo padre, il matrimonio, dobbiamo aiutarlo, presto!”
“Goku, insomma: cosa è successo?”
Il ragazzo corse a chiamare la nuvola Speedy e ben presto lo raggiunse anche Chichi, poi a gran velocità volarono verso il castello di Giuma.

Il padre della ragazza era addormentato nel divano dell’ingresso, Chichi si chinò e raccolse la cartellina dove il genitore aveva segnato i preparativi da ultimare, vide molti appunti con la calligrafia illeggibile del padre ma accanto ad ogni punto c’era un segno di spunta, segno evidente che ogni piccolo problema era stato, infine, risolto.
Con aria indispettita e le mani sulla vita andò da Goku e si lamentò per lo strano comportamento: “E non mi fare più questi scherzi! E io che ci avevo pure creduto, mi hai fatto prendere un colpo! Ma te l’immagini se all’ultimo ci saltava il matrimonio?”
Goku si grattò la testa imbarazzato, Chichi sbuffò e lentamente la sua espressione si addolcì: entrambi pensarono la stessa cosa, l’indomani la cosa più importante sarebbe stata la presenza dell’altro e su quella potevano certamente contare.

Attraversando l’ala est del palazzo i due futuri sposi arrivarono alla stanza di Goku.
Chichi salutò l’amato con un bacio sulla guancia ma lui cercò di trattenerla: “E’… ecco, è stato bello dormire insieme, sai?”
Chichi gli sorrise e poi, ironicamente, gli disse: “Ma gli sposi non si devono vedere il giorno prima del matrimonio, ricordi?”
Goku alzò gli occhi al cielo per fingersi esasperato e lei, con lo sguardo, gli fece capire che stava solo scherzando e aggiunse: “Dai, se ci vede mio padre gli viene un infarto! Da domani potremo dormire insieme ogni notte, abbiamo un solo letto a casa nostra per questo, no?”
Goku fece l’espressione tipica di chi, finalmente, ha capito qualcosa, e, soddisfatto di sé, disse: “Ah, ora ho capito perché da domani andremo a vivere in un’altra casa! Così tuo padre non ci vedrà dormire insieme, vero? E se noi non glielo diremo lui non lo potrà sapere…”
Chichi rise divertita: “Bé sì, diciamo che le cose stanno più o meno così”.
In realtà era leggermente preoccupata per il “discorso” che avrebbe dovuto affrontare l’indomani con Goku…
Il ragazzo la baciò e le mise tra i capelli un fiorellino di campo raccolto sui monti Paoz.
Lei accarezzò la sua mano che le stava sistemando il fiore tra i capelli e gli disse: “Cosa è?”
“E’ qualcosa di blu e l’ho colto mentre chiamavo la nuvola Speedy prima di tornare qui. Così almeno una delle tradizioni che ti piacciono tanto l’abbiamo rispettata, eh?”
Chichi si strinse a lui; delle volte quel ragazzo la sorprendeva per la sua estrema ingenuità, ma la sua semplicità era la cosa che amava di più di lui e quei piccoli gesti avevano un valore incalcolabile.

L’indomani la ragazza, tra la composizione di fiori che adornava il velo da sposa, inserì anche quel piccolo fiore di campo blu, non per rispettare la tradizione, ma perché era il primo regalo del suo Goku.

Goku, dispiaciuto di non poter ripetere subito la bellissima esperienza di dormire abbracciato alla persona che amava, sentenziò: “E va bene: gli sposi non si devono vedere il giorno prima del matrimonio”. Mentre lasciava libera la mano di Chichi, così che la ragazza potesse raggiungere la sua stanza, aggiunse: “Aspetterò domani, come tradizione vuole…”

E vissero felici e contenti

(più o meno ^^")

Grazie per aver letto sino a questo quarto e ultimo capitolo, spero che la mia fanfiction sia stata di vostro gradimento ^^

Ancora una volta ringrazio per la collaborazione:

- la mia beta Ciuiciui 
- Max Pezzali (le parole in rosa sono di un'altra sua bellissima canzone: "Nient'altro che noi", tratta dal cd "Grazie mille").

E ringrazio infinitamente le persone che hanno lasciato una recensione allo scorso capitolo:
- sexxxichichi: grazie per la lunghissima recensione *_* Quanti complimenti, ma grazie cara! ^///^ Spero che Goku, dolce e ingenuo (mooolto ingenuo ^^") ti sia piaciuto anche in questo capitolo ^_- Tu dici che se avessero seguito la tradizione sarebbero stati insieme per sempre? Mah, nonostante tutto io penso che la loro sia una bellissima storia d'amore, la più bella di Dragon Ball! *_* E so che tu sei dello stesso parere ^_- Ciao, un bacione

- Cicochan: e chi non vorrebbe essere al posto di Chichi? =P Grazie per aver letto e recensito sin qui e per i complimenti ^///^, spero che il finale non ti abbia deluso. Ciao! ^^/
- jojoND: eh sì, nel cuore di Goku c'è solo Chichi e io praticamente l'ho detto in ogni riga di questa fanfiction! XD Grazie per essere ancora qui a leggere e recensire e per i complimenti, spero che anche il finale ti sia piaciuto, questa volta l'aggiornamento è arrivato puntuale ^_- Ciao! ^^/
- Sweetgirl91: grazie per le belle parole, cara ^///^ Sono tra le prime fan della coppia Goku-Chichi e sono felice se sono riuscita ad accontentare qualche altro fan come me con questa fanfiction e qualche romanticheria in più su questi due piccioncini =P  Sono sicura che hai apprezzato il pezzo di questo capitolo accompagnato nuovamente da una bellissima canzone di Max Pezzali ^_-  Spero che l'ultimo capitolo ti abbia "sorpresa" abbastanza ^_- Ciao, un bacione 
- Juu Nana: grazie a te per essere ancora qui ^^ Non avrei mai potuto lasciare questa fanfiction incompiuta, ci tengo troppo! é_è Per il miele mi sa che ti conviene sul serio aprire una fabbrica perché scommetto che ne hai raccolto tanto anche in questo capitolo! ^_- Spero che, dopo tanta attesa, il finale non ti abbia deluso. Ciao ^^/

Un ringraziamento speciale a chi, già dal primo capitolo, ha inserito la storia tra i preferiti... spero che non ve ne siate pentiti! =P
Grazie per la fiducia.

L'altra volta mi sono dimenticata di scrivere una cosa importante! ^^"
Avrei voluto pubblicare il terzo capitolo il 4 giugno perché era l'anniversario di quando avevo pubblicato il primo capitolo della mia fanfiction "Vivere nel mondo di Dragon Ball"... quanti ricordi!!! *_*
Le letture di quella fanfiction continuano a salire anche a distanza di tempo e io vi ringrazio con tutto il cuore ma, essendo il mio primo lavoro, è pieno di imperfezioni e sento il bisogno di rivederlo e, possibilmente, perfezionarlo. Ho anche in mente nuove sorprese, a partire da un finale alternativo tutto nuovo, sapete? =P
Questo non vuol dire assolutamente che cancellerò la storia, ci sono affezionata e ora non avrei nemmeno il giusto tempo da dedicarle, in più mi frullano in testa altre idee per nuove fanfictions *_* Però... ecco, prima o poi aspettatevi una sorpresa, ok? ^_-


Ho già in mente una nuova one-shot (o al massimo una mini-fic di pochi capitoli) ma non so quando troverò il tempo di scriverla...
state certi che sentirete ancora parlare di me ^_-
Grazie a tutti , ciao ^^/ 
*Ele fa un inchino alla giapponese*

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=236034