Come tradizione vuole... di Elechan86 (/viewuser.php?uid=25600)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una vigilia piena di impegni ***
Capitolo 2: *** Un'insolita festa ***
Capitolo 3: *** Artefici del proprio destino ***
Capitolo 4: *** Come tradizione vuole... ***
Capitolo 1 *** Una vigilia piena di impegni ***
Come tradizione vuole... _1° capitolo
Come tradizione
vuole…
1° parte:
“Una vigilia piena d’impegni”
La
sveglia suonò nella stanza di Chichi: erano appena le sette
del mattino e la ragazza allungò un braccio verso sinistra,
in direzione del comodino, per spegnere quel dannato arnese!
Si
girò, poi, su un fianco e si abbandonò, ancora
una volta, tra le braccia di Morfeo sognando, invece, quelle del suo
fidanzato; ma sapeva che non poteva dormire ancora a lungo: quello non
era un giorno come tutti gli altri, era la vigilia del suo matrimonio e
lei doveva uscire di casa prima del risveglio di una certa
persona…
Chichi,
allora, si alzò dal letto e si stiracchiò per
bene; andò poi nel bagno della sua camera e si
sciacquò il viso con l’acqua fresca e lo
asciugò con un morbido telo finemente ricamato nei bordi e,
infine, si preparò adeguatamente per uscire, indossando uno
dei kimoni migliori tra quelli disponibili nel suo armadio.
Aprì,
poi, le tende della sua camera e vi fece filtrare all’interno
la luce del sole; soddisfatta osservò dalla finestra il
panorama e la splendida giornata che si prospettava, sperando che il
bel tempo sarebbe durato almeno fino all’indomani,
così da poter realizzare al meglio il buffet
all’aperto che aveva sempre desiderato per il suo matrimonio.
La
ragazza si stava dirigendo in cucina quando, attraversando il lungo
corridoio dell’ala est del suo palazzo, vide la porta della
stanza di Goku e decise di entrarvi facendo attenzione a non far rumore
per non svegliarlo.
Durante
la notte il ragazzo doveva aver scalciato visto che la coperta era
finita a terra e lei, amorevolmente, la raccolse e lo coprì
per evitare che prendesse freddo.
Chichi
si avvicinò al suo orecchio per sussurargli delle dolci
parole, non seppe proprio resistere alla tentazione, ma sapeva anche
che non sarebbe bastato così poco per destarlo e, infatti,
com’era ampiamente prevedibile, il ragazzo
continuò a dormire come nulla fosse e la ragazza, anzi,
dovette allontanarsi ancora prima di finire la frase perché
Goku, d’improvviso, agitò un braccio come se si
stesse preparando per sferrare un pugno ad un qualche nemico!
Chichi
emise un lungo sospiro per il pericolo scampato e si ricompose,
sistemando con le mani i ciuffi di capelli che sfuggivano alla lunga
coda e che le incorniciavano il viso.
Andò,
poi, a sedersi alla scrivania della stanza in cui era ospite Goku e
continuò a guardare il fidanzato per una manciata di minuti:
ripensò a tutte le volte che aveva sognato il ritorno
dell’amato e, invece, al modo rocambolesco in cui si erano
ricongiunti… Ma, ormai, il sogno stava per avverarsi e lei
non ci poteva credere! Desiderava che fosse tutto perfetto per questo
matrimonio lungamente desiderato e, in primis, voleva attenersi
fedelmente alle tradizioni che, si dice, se vengono rispettate alla
lettera, possono solo portare felicità agli sposi novelli.
La
ragazza, quindi, poggiò qualcosa sul comodino del fidanzato
e afferrò la tuta arancione che lui aveva indossato il
giorno precedente per gli allenamenti e che, a fine serata, prima di
addormentarsi, aveva gettato maldestramente sullo schienale della sedia
come suo solito; uscì poi dalla stanza dell’amato
facendo attenzione a chiudere la porta senza fare alcun rumore e si
recò in lavanderia, dove mise a bagno i vestiti di Goku e,
infine, andò in cucina. Qui trovò suo padre che,
assonnato e ancora in pigiama, aspettava impazientemente che il
caffè salisse; gli schioccò, allora, un bacio
sulla guancia e si sedette al tavolo cominciando ad imburrare le fette
biscottate per lui.
Giuma
era piuttosto sorpreso di vedere la figlia già pronta a
quell’ora del mattino e la rimproverò
amorevolmente: “Ehi Chichi, ma ti avevo detto che avrei
pensato a tutto io… torna pure a dormire”.
Ma
l’uomo non aveva proprio capito le intenzioni della figlia e
lei, visto che ne avevano già parlato e sapeva bene che il
genitore non condivideva la sua decisione, iniziò a
spiegarsi timidamente: “Papà veramente io mi sono
già preparata perché…” A
Giuma bastò solo quell’atteggiamento impacciato,
che di certo non apparteneva a sua figlia, per capire a cosa si stesse
riferendo e alzò gli occhi al cielo con fare disperato, in
faccia gli si poteva leggere a chiare lettere la frase:
“Ancora con questa storia?!”
Chichi
sbuffò: “E dai, non fare così: lo sai
che io ci tengo a rispettare la tradizione!”
Giuma
cercò di farla ragionare: “A me sembra solo una
stupida credenza! E poi, scusa, come facciamo con tutte le cose che
dobbiamo ancora preparare?”
Chichi
fece un sorriso da furbetta e gli disse: “Ma come
papà? Un secondo fa mi hai detto che avresti pensato a tutto
tu, no?”
Giuma
ci pensò un attimo e capì che la figlia non aveva
tutti i torti: sì, aveva detto che lui avrebbe pensato a
tutto… Sgranò gli occhi e cercò di
spiegarsi meglio agitando le mani davanti al petto:
“E’ vero, l’ho detto ma non era quello
che…”
Intanto
il rumore della caffettiera attirò la sua attenzione e
Chichi gli diede un altro bacio sulla guancia e ne
approfittò per sgattaiolare via: “Ciao
papà, tornerò questa sera, ma sul tardi,
così che Goku sia già andato a dormire”.
Giuma
sospirò e, anche se Chichi ormai era troppo lontana per
poterlo sentire, le disse: “Fai attenzione almeno,
figliola”.
***
Suonò la sveglia anche nella stanza di Goku.
Chichi
quella mattina ne aveva lasciata una in modo che il ragazzo si potesse
alzare in tempo per aiutare il futuro suocero; aveva preso, dalla
fornitissima soffitta del suo palazzo, una di quelle sveglie antiche
che hanno due campanelle in cima e un batacchio che si muove tra loro e
che… fa un rumore infernale!
Goku,
infatti, si svegliò di soprassalto e fece un balzo sul letto
dallo spavento.
Si
guardò intorno spaesato, cercando la fonte di quel baccano
che lo aveva destato e vide sul comodino il nuovo oggetto, lo prese in
mano e lo guardò con curiosità e sorpresa, pur
cercando il modo per spegnerlo ma il batacchio smise di muoversi da
solo e il chiasso terminò.
Goku
tirò un sospiro di sollievo, si stese nuovamente sul letto e
si coprì ancora con la coperta, cercando di riprendere
sonno.
Non
sapeva che Chichi, conoscendolo ormai bene, aveva scelto per lui uno di
quei modelli che, se non vengono disattivati, suonano per trenta
secondi e ogni
trenta secondi! E Goku di certo non poteva sapere che doveva abbassare
la levetta sul retro della sveglia per continuare a dormire in santa
pace; mezzo minuto dopo, quindi, il maledetto arnese riprese a suonare
e il ragazzo fece un nuovo balzo sul letto.
Provò
a dormire nonostante il rumore, arrotolando il soffice cuscino intorno
alla testa ma, sul balcone della sua stanza, arrivarono anche due
uccellini che vi si posarono e iniziarono a cinguettare incessantemente.
Sbuffò
in modo sconsolato e guardò la piccola sveglia che, per il
movimento del batacchio, tremava: segnava ormai le dieci del mattino e
lui decise di alzarsi, era sicuro che, tanto, non sarebbe
più riuscito a riprendere sonno.
Intanto
che la sveglia continuava la sua attività ad intervalli
regolari, il ragazzo si stiracchiò e aprì la
porta del balcone per raggiungere i due uccellini, li sfiorò
leggermente con il dito indice della mano destra, accarezzando in
particolare le loro ali: “Ah, mi piacerebbe proprio
migliorare la mia tecnica del galleggiamento, così da poter
volare nel cielo come voi!”
L’uccellino
salì sulla mano di Goku e il ragazzo lo
accompagnò vicino al suo viso e giocherellò un
po’ con lui; l’altro piccolo volatile, intanto,
sembrava indispettito per le poche attenzioni che gli erano rivolte e
iniziò a cinguettare più forte e Goku sorrise;
sembrava davvero che riuscisse a comunicare con quei piccoli animali e
allungò la mano sinistra per far salire sul proprio braccio
anche l’altro uccellino, lo portò poi
all’altezza del viso e gli disse: “Ma lo sai che
con questo caratterino mi ricordi una certa persona?”
Ovviamente
si riferiva alla sua fidanzata e sorrise pensando a lei e al suo dolce
viso e, tutto d’un fiato, disse: “Urka: non ci
posso credere che domani mi sposo!”
Si
avviò poi verso la scrivania ma non trovò, sullo
schienale della sedia, la tuta arancione che aveva buttato
lì la sera prima e ridacchiò ancora pensando che
Chichi l’aveva sicuramente messa a lavare: quella ragazza era
molto pignola e ordinata e pensò che, forse, era stato
proprio un bene trovare una fidanzata che avesse un carattere
così diverso dal suo; in particolare Chichi era brava in
cucina e sempre disponibile a preparare nuovi, sfiziosi manicaretti e
questo non poteva che fare piacere al futuro sposo.
Goku
si diresse, allora, verso l’armadio per prendere una delle
tante tute che la fidanzata aveva già lavato e stirato per
lui ma un particolare attirò la sua attenzione: il rumore
della sveglia, al quale ormai si stava abituando, s’interrupe
bruscamente, nonostante non fosse durato i soliti trenta secondi e
allora si voltò verso il comodino, dove vide il suo amico
Crili che rimetteva al suo posto il piccolo aggeggio, dopo aver
disattivato la funzione della sveglia.
Il
ragazzo pelato mostrò un’espressione gioiosa e
subito cercò di trascinare via per un braccio il migliore
amico di sempre: “Goku, vieni con me!”
Il
futuro sposo era sorpreso e allo stesso tempo contento di quella visita
inattesa ma, un po’ confuso, chiese delucidazioni:
“Ehi, ciao! Che piacere rivederti ma non ho capito:
dov’è che devo venire?”
Crili
scosse la testa: “Goku non ti posso spiegare…
è una sorpresa!” E, per sua fortuna,
arrivò anche Yamko a dargli una mano a trascinare via
l’amico dalla strana capigliatura a palma.
Goku,
infine, si lasciò tirare piuttosto divertito dalla
situazione, inoltre era da un po’ di tempo che non vedeva i
suoi amici e moriva dalla voglia di passare del tempo con loro ma,
arrivati al portone d’ingresso dell’ampio palazzo
di Giuma, si ricordò di una cosa importante:
“Urka: non ho nemmeno avvisato Chichi!
Dov’è che stiamo andando? Vado a dirglielo e vi
raggiungo subito!”
Crili
e Yamko deglutirono: se Chichi avesse saputo che Goku stava andando
alla sua festa di addio al celibato, addirittura a casa di Genio,
chissà come avrebbe potuto reagire!
I
due si scambiarono, allora, uno sguardo d’intesa e Crili si
grattò la testa e, ridendo nervosamente, disse:
“Ma guarda che l’ha già avvisata
Yamko!”
Il
fidanzato di Bulma ridacchiò per dare man forte
all’amico e disse: “Sì, sì
Chichi sa già tutto e ti augura un buon
divertimento!”
Goku
non era molto convinto delle parole degli amici: ricordava con quale
gioia ogni mattina la sua fidanzata lo aspettasse in cucina per
salutarlo con un bacio e porgergli la colazione già pronta;
si era comportata così ogni giorno da quando lui si era
stabilito a casa sua, quindi non vedeva perché quella
giornata doveva iniziare diversamente: infondo questa piccola
tradizione che condividevano non gli dispiaceva ed era diventato per
lui il modo migliore per iniziare la giornata. In particolare pensare
ai dolci che la fidanzata preparava apposta per lui gli aveva messo
fame e il suo stomaco brontolò, Goku si grattò la
testa imbarazzato e disse: “Eh, mi sa che una capatina in
cucina però la dobbiamo fare ugualmente”.
Crili
e Yamko si scambiarono un altro sguardo d’intesa, poi
sospirarono e pregarono ardentemente di non incontrare Chichi!
Le
loro preghiere, evidentemente, erano state ascoltate e, quando
entrarono in cucina, non vi trovarono nessuno.
Goku
fu piuttosto deluso di non trovare il solito vassoio di dolci infornati
apposta per lui e cercò nei ripiani dell’ampio
mobile di mogano almeno un pacco di biscotti per calmare la fame. Crili
e Yamko, invece, tirarono un sospiro di sollievo e cercarono di
convincere l’amico a seguirli: “Eddai Goku, visto
che anche Chichi aveva da fare oggi?”
Goku
si massaggiò la pancia, ancora affamato dopo aver appena
mangiato in un baleno un pacco intero di biscotti al cacao per la prima
colazione: “Sì, ma io ho fame!” E il
brontolio del suo stomaco confermò quanto aveva appena
detto; pensò, poi, tra sé e sé dove
potesse essere andata Chichi… di certo non era da lei
sparire senza salutare, senza
salutarlo…
Crili
si avvicinò a lui e, con un sorriso rassicurante, gli disse:
“Goku se ci seguirai a casa del Genio potrai mangiare a
volontà: non sai quante cose abbiamo preparato per la tua
festa!”
Goku
diede un’ultima occhiata, sconsolata, alla cucina vuota e
accettò di buon grado l’invito
dell’amico, almeno avrebbe messo qualcosa sotto i denti.
Arrivarono
di nuovo al portone d’ingresso e questa volta incrociarono
Giuma.
Crili
e Yamko sbatterono una mano sulla fronte e pensarono che quel giorno
portare via Goku era una vera e propria impresa!
Il
futuro suocero si rivolse al ragazzo e, piuttosto contento di vederlo,
gli disse: “Ah, Goku! Ero proprio salito in camera tua a
chiamarti: mi devi dare una mano, dobbiamo organizzare ancora tante
cose per domani e Chichi è uscita quindi conto su di
te”.
Goku
era davvero sorpreso quando ebbe la conferma che Chichi fosse uscita
senza nemmeno salutarlo: non era mai successo prima!
Crili
afferrò Giuma per un braccio e lo costrinse ad abbassarsi
così che il ragazzo pelato gli potesse parlare
all’orecchio. L’amico di Goku, quindi,
spiegò a Giuma che c’era una festa di addio al
celibato per il futuro sposo e che non potevano trattenersi oltre.
Il
padre di Chichi guardò il futuro genero e, in particolare,
si soffermò sul suo sguardo ingenuo e si chiese se sapesse a
cosa stava andando incontro, soprattutto visto che la festa era stata
organizzata a casa di Genio! Infine alzò le spalle,
rassegnato, e, per la seconda volta in quella giornata, si assunse la
responsabilità della buona riuscita del pranzo di nozze:
“Ok, penserò a tutto io. Goku, ehm…
ragazzi, buon divertimento”.
Crili
e Yamko a questo punto presero Goku per le braccia e lo trascinarono
letteralmente via prima che qualche altro ostacolo impedisse loro di
raggiungere l’isola del Genio!
Continua...
Innanzitutto
ringrazio tutte le persone che si sono imbarcate nella lettura di
questa mini-fic che durerà solamente tre capitoli,
pubblicherò gli altri due il 26
Maggio e il 4
Giugno, due date molto importanti per me...
Spero che il capitolo che avete appena letto vi sia piaciuto e vogliate
leggere anche i seguenti ^^
Ma anche oggi non è un giorno come tutti gli altri:
è il
compleanno della mia cara amica Elisabetta e la fanfiction
è dedicata a lei, tanti auguri Eli! ^^
Un ringraziamento sentito anche alla mia beta Ciuiciui che,
povera, deve fare gli "straordinari" per starmi dietro! XD
Grazie della pazienza dimostrata U_U
E ringraziamenti infiniti anche a chi ha voluto lasciare un commento
alla mia ultima fanfiction "Vorrei incontrare mio padre",
perdonate se i ringraziamenti giungono con tanto ritardo: ogni volta mi
propongo di ringraziare tutti per mail ma poi o me ne dimentico, o
internet decide di non collaborare o sono davvero troppo occupata!
ç_ç
Comunque:
- sexxxychichi:
grazie cara, sei sempre troppo buona tu, lo sai che mi metti in
imbarazzo ^///^ Anche se la recensione non era lunghissima tranquilla
che l'ho apprezzata lo stesso per le splendide parole ^//^ Tvb!
- jojoND:
grazie anche a te per i complimenti ^//^
- Gokussola4ever:
sono contenta che ti sia piaciuta anche la conclusione; grazie anche a
te per le belle parole e, come vedi, sono tornata abbastanza presto =P
Un bacione
- Sweetgirl91:
spero che questa fanfiction, visto che è dedicata a te, ti
piaccia anche più dell'altra, ho fatto del mio meglio ^^
Grazie infinitamente, le recensioni come le tue mi fanno arrossire fino
alla punta delle orecchie!!! ^///^ Tvb!
- LadyDreamer:
grazie, grazie e grazie! Il primo per gli auguri ^^ Il secondo per i
complimenti (sono felice che tu abbia apprezzato il "mio" Bardack ^//^)
e il terzo per avermi fatto notare l'errore... anche se Trunks che a
sei anni porta già la dentiera e si permette anche il lusso
di sbatterla a terra mi fa ancora stramazzare dalle risate! XD
- Me91:
sono felice che tu abbia apprezzato il tuo regalo di compleanno,
ovviamente il tuo parere era il più importante di tutti e
non poteva mancare, grazie ^^ Tvb!
- veggylink94:
grazie di cuore ^///^ E sono felice di essere riuscita a farti
apprezzare una fanfiction che aveva per protagonista Goku ^_-
- Gohan
e Videl: grazie, sono contenta che la mia precedente
fanfiction vi sia piaciuta (nonostante Bardack comparisse
così poco ^^")
- Angelo Azzurro: grazie a te per il bel commento ^^
- Kashia:
grazie ^^
- vale15:
Ciao!!! Purtroppo non ci sentiamo più tanto spesso per colpa
di questo internet scalcino!!! ç_ç Spero che vada
tutto bene e ti ringrazio infinitamente per continuare a leggere le mie
fanficion, sei una delle mie prime lettrici e mi fa sempre piacere
sentire il tuo parere, tvb!
E ora piccolo *angolo delle
curiosità*,
per chi è interessato a come è nata questa storia:
un po' di mesi fa la mia amica Maria (Sirenis su Efp) mi aveva chiesto
di partecipare ad un concorso di fanfiction che avesse come tema la
coppia Goku-Chichi nel giorno del loro matrimonio o, comunque, da
giovani, ma l'ispirazione non viene a comando e, infatti, quella che
considero "l'idea giusta" mi era venuta in mente alcuni mesi dopo e
avevo iniziato a scrivere questa fanfiction.
Arrivata al 9° capitolo sono stata costretta a formattare il
computer senza poter salvare i miei file e tutto il lavoro era andato
perso ç_ç
Ma avevo ancora voglia di scrivere una fanfiction sulla mia coppia
preferita, in particolare con quest'idea e allora, in vista del
compleanno della mia amica Elisabetta, ho dedicato ogni ritaglio di
tempo alla (ri)scrittura di questa fanfiction ^^
E per questa volta è tutto, qualora lo vogliate (Bonolis, ho
sempre sognato di dirlo anche io! XD) ci risentiamo al prossimo
capitolo ^_-
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Capitolo 2 *** Un'insolita festa ***
Come tradizione
vuole…
2° parte:
“Un'insolita festa”
Arrivati
all’isola del Genio, Goku scese dal mini-jet e
incrociò le braccia sul petto rabbrividendo per la leggera
brezza marina.
Solo
allora Crili si accorse che l’amico indossava una T-shirt
nera e dei pantaloncini blu e, con estrema naturalezza, gli chiese:
“Goku ma non hai freddo?”
Il
ragazzo starnutì e gli rispose: “Certo che ne ho!
Ma tu e Yamko non mi avete dato il tempo di cambiarmi,
ricordi?”
Il
ragazzo pelato ridacchiò divertito, si passò poi
un dito sotto il naso e rispose: “Eh
già!”
Il
fidanzato di Bulma, invece, andò verso Goku e gli mise una
mano intorno alle spalle per condurlo dentro casa: “Io ho un
cambio, vieni: ti presto la mia tuta arancione”.
Arrivati
alla porta socchiusa, però, una graziosa signorina vestita
da coniglietta e con i capelli biondi e lunghi si buttò tra
le braccia di Goku urlando: “Evviva lo sposo!”
Il
ragazzo la guardò a dir poco sbalordito, le mise una mano
tra le pelose e buffe orecchie bianche e le sollevò il viso
per esaminare meglio la sua faccia, poi le chiese: “Scusa
ma… ci conosciamo?”
Nel
frattempo un’altra ragazza, vestita invece da gattina, e con
i capelli scuri e mossi si avvicinò a Goku e gli
tirò sul viso più volte la coda del costume,
mimando, con i gesti e con i versi, le fusa di un gatto vero.
Goku,
smarrito e confuso, rivolse uno sguardo a Yamko e uno a Crili ma i suoi
amici, invece, sembravano stare al gioco delle due ragazze, il
fidanzato di Bulma in particolare!
Il
futuro sposo, trascinato dalle ragazze, entrò nella casetta
di quello che una volta era stato il suo maestro di arti marziali e
vide Genio e Oscar che si stavano intrattenendo con un’altra
ragazza dai capelli castani, sempre vestita da coniglietta.
L’anziano maestro lo salutò allegramente:
“Ehilà Goku! Hai visto che bella festa?”
Il
ragazzo si grattò la testa imbarazzato e, ovviamente,
annuì, ma tra sé e sé si chiese in che
razza di festa fosse capitato!
Crili
gli si avvicinò, gli diede un leggero colpo con il gomito e
gli offrì una lattina di birra già aperta ma Goku
gli chiese, piuttosto, qualcosa da mangiare: “Urka Crili,
sapessi che fame che ho!”
Il
ragazzo pelato ridacchiò: “Posso provare a
immaginare, ma tu ogni volta mi sorprendi! – Poi
provò a lanciare all’amico una piccola
provocazione - Ehi, ma non pensare solo al cibo: non mi dire che non ti
piace il party che ti abbiamo organizzato!”
Goku
assunse un’aria pensierosa, con tanto di mano sotto al mento,
pur continuando a guardarsi intorno alla ricerca di qualcosa da mettere
sotto i denti: “Più che altro è molto
diversa da quelle che di solito organizza Chichi e, ecco, mi sembra
già strana una festa di mattina: non ho ancora fatto nemmeno
colazione!”
“Perché
così ci possiamo divertire per tutto il giorno, no? Prova ad
andare in cucina comunque: Puar dovrebbe aver preparato qualcosa e, mi
raccomando, poi torna qui a divertirti con noi!”
Crili
bevve un sorso di birra e con la coda dell’occhio
notò che lo sguardo di Goku si era fermato sulle tre
ballerine che animavano la festa, invece, come minimo, si sarebbe
aspettato che l’amico, dopo aver parlato di cibo, si
dirigesse in cucina a gran velocità; in particolare gli
sembrò che Goku osservasse con attenzione il loro
fondoschiena. Gli diede, allora, un altro colpetto con il
gomito e, con uno sguardo d’intesa, o almeno così
credeva, gli chiese: “Pensi anche tu a quello che penso io,
eh?”
Goku,
con la solita aria ingenua, gli rispose: “Eh sì:
allora non ero il solo ad avere la coda!”
Crili
lo guardò allibito, non cogliendo, in un primo momento, il
riferimento all’abito delle ragazze ingaggiate per la festa;
la lattina di birra gli scivolò a terra, tanto Goku era
riuscito a sorprenderlo per l’ennesima volta con la sua
ingenuità!
Ma
ben presto il ragazzo pelato fu distratto proprio da una delle
ballerine, quella vestita da gattina, e si allontanò con lei
verso il centro della sala.
Goku
provò ad andare in cucina, come gli aveva suggerito Crili,
alla ricerca di qualcosa da mangiare ma prima che potesse varcare la
porta della stanza fu raggiunto dalla ragazza con i capelli castani
vestita da coniglietta, quella che fino a poco prima ballava con Genio
e Oscar.
La
ragazza allargò un braccio fino a toccare gli stipiti della
porta, poi, con l’altra mano, afferrò il colletto
della maglietta di Goku e gli disse: “E tu dove credi di
andare? Mi sono stufata di ballare con vecchio e un maiale,
sai?”
Il
suo sguardo non prometteva nulla di buono e Goku si grattò
la testa imbarazzato: “Ehm, ma sai, io non so nemmeno
ballare, quindi…”
Provò
a entrare comunque in cucina ma la ragazza, invece, lo spinse verso il
centro della stanza, dove gli altri ballavano e si divertivano e
iniziò ad agitarsi e strusciarsi davanti a lui e anche
contro di lui.
Yamko
si avvicinò a loro e incitò l’amico a
scatenarsi e Goku, osservando i suoi movimenti, provò anche
ad imitarlo ma la verità era che si sentiva un pesce fuor
d’acqua e, appena Oscar e Genio raggiunsero nuovamente quella
ragazza per ballare ancora con lei, lui ne approfittò per
sgattaiolare in cucina dove, certamente, si sarebbe sentito
più a suo agio!
Qui,
come gli aveva detto Crili, trovò giusto Puar che stava
preparando i tramezzini.
Il
futuro sposo si trattenne un po’ a parlare con
l’amichetto di Yamko, mangiando quello che Puar di volta in
volta preparava, tanto gli altri sembravano molto presi dalla musica e
dalle ballerine e non pareva affatto che avessero fame.
Goku
poteva udire la musica a tutto volume e alzò le spalle con
aria sconsolata: per i suoi gusti c’era troppo chiasso e,
piuttosto, avrebbe preferito una rimpatriata con i suoi vecchi amici
per cena, con il cibo immangiabile preparato da Bulma, come ai vecchi
tempi.
D’un
tratto due delle ragazze, una vestita da coniglietta e
l’altra da gattina, entrarono in cucina e si avvicinarono a
Goku con fare sensuale e una delle due, la micetta, gli disse:
“Ma come? Sei il festeggiato e non balli con noi?”
Goku
fece un sorrisetto di circostanza, giusto per non sembrare maleducato e
ripropose la solita scusa: “Non so nemmeno
ballare!” E tornò, piuttosto, a dedicare le sue
attenzioni al piatto di patatine che aveva davanti a sé.
La
ragazza vestita da coniglietta si sedette sulle sue gambe, gli
allontanò il piatto da davanti e iniziò ad
accarezzargli il viso e gli disse: “Guarda che ti sposi
domani, oggi divertiti, no?”
Ma
nello sguardo di Goku poteva leggere solo indifferenza, come se quei
gesti non gli provocassero alcuna sensazione particolare. Eppure il
ragazzo era il primo a rendersi conto di quanto fosse strano questo suo
non essere partecipe alla situazione: proprio di recente aveva notato
che, ogni volta che Chichi si stringeva al suo braccio, il suo cuore
aveva un sussulto e gli piaceva avvertire il buon profumo dei capelli
di lei e poterlo respirare a pieni polmoni.
Con
le ragazze che aveva conosciuto a casa di Genio questo non succedeva e
lui non sapeva spiegarsi il perché.
L’altra
ragazza, la graziosa micetta, intanto, massaggiandogli il collo e le
spalle arrivò al suo petto muscoloso ma, come
avvicinò il viso a quello di Goku, uno dei baffi posticci
che aveva sul naso entrò nell’occhio del ragazzo
che urlò e, alzandosi maldestramente dalla sedia per il
dolore, fece cadere a terra la ragazza vestita da coniglietta che si
era accomodata sulle sue gambe!
Goku
iniziò ad urlare dal dolore saltando come un pazzo per la
piccola cucina della casa del Genio e si coprì
l’occhio con le mani; i suoi strilli attirarono gli altri
che, invece, immediatamente, pensarono a calmare l’animo
della ragazza che era caduta a terra, visto che si era particolarmente
innervosita per il disinteresse di Goku e, quindi, il modo in cui era
stata trattata e minacciava di lasciare la festa di addio al celibato
prima del tempo prestabilito, pur avendo già percepito la
lauta ricompensa.
La
terza ragazza, invece, la coniglietta bionda, si era già
appartata con Yamko e avevano altro a cui pensare.
Goku
andò in bagno e si sciacquò il viso con
abbondante acqua fredda, guardando più volte allo specchio
l’occhio arrossato.
Dopo
qualche minuto tornò nella sala, dove lo stereo continuava a
proporre musica allegra, anche se ormai non c’era
più nessuno a ballare su quelle note.
Si
sedette sul divano per stare in pace con il suo occhio dolorante e,
casualmente, trovò lì vicino la casacca della
tuta arancione che Yamko gli aveva promesso di prestargli, quindi la
indosso e andò in giro per la casa alla ricerca dei
pantaloni della stessa.
Quella
festa non gli era piaciuta fin dal primo minuto e pensò bene
di andarsene, almeno si sarebbe reso utile dando una mano al futuro
suocero con i preparativi del matrimonio e una domanda gli martellava
la mente: si chiedeva se Chichi fosse già tornata a casa...
Arrivato
al piano superiore, sentì dei rumori provenire da una stanza
e senza esitazioni la aprì: se tutti gli altri erano al
piano terra di sicuro Yamko doveva trovarsi in quella che una volta era
proprio la sua stanza da letto, quando era ancora un allievo del Genio.
“YAMKO!”
La
ragazza bionda sbiancò quando Goku entrò nella
stanza e avvisò il compagno della presenza
dell’amico.
Il
fidanzato di Bulma si bloccò e si voltò
lentamente avvertendo il pericolo e passò un lungo,
lunghissimo istante senza che nessuno dei tre disse niente.
D’un
tratto Goku vide i pantaloni della tuta arancione ai piedi del letto e
si avvicinò entusiasta, infilandoli sopra i pantaloncini blu
che già aveva addosso e dicendo: “Yamko allora
prendo la tua tuta come mi avevi detto, ok?”
Yamko
deglutì nervosamente e disse al suo amico: “Certo,
Goku… ma tu non dirai nulla a Bulma, vero? Non vorrai che
soffra per una sciocchezza, non è niente di
serio…”
La
ragazza si unì alla richiesta di Yamko:
“E’ solo sesso, davvero…”
Goku,
un po’ confuso, si grattò la testa e sorrise con
la solita espressione ingenua: “Ma sì, tranquilli:
non dirò a nessuno che la tuta che indosso è la
tua!”
I
due amanti sgranarono gli occhi davanti alla risposta del ragazzo dai
capelli a palma, la ballerina in particolare non capì se
aveva a che fare con una persona molto tonta o più furba di
loro!
Goku
uscì poi dalla stanza richiudendo la porta e tra
sé e sé mugugnò:
“Sesso?”
Passò
una mano sul mento con atteggiamento pensieroso e, infine,
arrivò a una conclusione che a lui sembrava plausibile:
“Dev’essere il nome del detersivo che usano Chichi
e Bulma per lavare le tute!”
Al
piano inferiore, appena scese le scale, Goku trovò la
ragazza vestita da gattina che poco prima quasi lo aveva reso orbo e,
infatti, la poveretta si scusò con dei profondi inchini:
“Mi dispiace, davvero, davvero, davvero,
…”
Goku
sulle prime si finse arrabbiato, poi mise una mano
sull’occhio e riprese ad urlare dal dolore ma la ragazza lo
guardò con aria di sufficienza: “Strano, fino a un
quarto d’ora fa era l’altro occhio, no?”
Goku
sorrise e si grattò la testa: “Eh già:
hai ragione!”
La
ragazza gli si avvicinò al viso e
l’osservò con attenzione:
“Mmh… sembra solo arrossato, per fortuna non ti ho
cavato davvero un occhio!”
Poi
la curiosità prese il sopravvento sul buon senso e gli
chiese: “Ma tu ami così tanto la tua
fidanzata?”
Goku,
colto di sorpresa, non sapeva cosa rispondere: quanti gli avevano
già posto quella domanda? Chichi per prima e la
verità era che lui non conosceva l’amore e non
sapeva proprio come fare a riconoscerlo.
La
ragazza, leggendo perplessità negli occhi del futuro sposo
per la sua domanda, cercò di spiegarsi meglio: “O
è lei che ti ha messo delle fette di prosciutto sugli
occhi?! Eddai: sembravi preso più dal piatto di cibo che non
da delle belle ragazze come noi!”
Goku
si grattò la testa imbarazzato: si vergognava a dirlo ma di
tutto quel discorso non ci aveva capito nulla e non aveva la minima
idea di cosa avrebbe dovuto rispondere!
“BASTA!
IO ME NE VADO!”
Intanto
la ragazza vestita da coniglietta che Goku prima aveva fatto cadere a
terra aveva già indossato un lungo cappotto e, nella
spiaggia dell’isola, stava per mettere in moto il suo
mini-jet, mentre Crili, ma soprattutto Genio e Oscar facevano un
ultimo, disperato tentativo per trattenerla.
La
ragazza che chiacchierava con Goku, osservando questa scena dalla
finestra, disse al ragazzo: “Eh, ma lo sai che hai combinato
un bel casino? Senti, io vado a parlare con la mia amica, aspettami
qui”.
Goku,
però, imbarazzato, spontaneamente le rispose: “No,
penso che raggiungerò Chichi… la mia fidanzata.
Sai, domani ci sposiamo e ci sono ancora tante cose da
preparare”.
La
ragazza gli sorrise intenerita e gli disse: “Sarà
una sposa molto fortunata…” Si levò poi
la giarrettiera blu che adornava l’autoreggente della gamba
destra e la porse a Goku dicendogli: “Ecco, questa
è per la vostra felicità”.
Goku
guardò quell’ammasso di pizzi e trine che stava
rigirando tra le mani e le chiese: “E cosa dovrei
farci?”
La
ballerina ridacchiò sinceramente divertita
dall’ingenuità di Goku e gli rispose:
“Dalla a lei, sono sicura che saprà come
utilizzarla”.
Ma
il futuro sposo, ancora perplesso, ribatté: “E se
non lo sapesse nemmeno lei?”
La
ragazza si portò una mano davanti alla bocca per non
ridergli proprio spudoratamente in faccia e gli rispose:
“Bé, in quel caso sareste proprio messi male voi
due!”
A
Goku però non sembrava il caso di regalare alla sua Chichi
qualcosa appartenuto ad un’altra ragazza, conosceva bene la
sua fidanzata e una cosa di lei l’aveva capita: era piuttosto
gelosa, di tutto e di tutti. Quindi ringraziò la ragazza
conosciuta a casa di Genio e le restituì la giarrettiera:
“Grazie, ma la nostra felicità ce la costruiremo
da soli”.
Si
avviò, poi, con lei sulla spiaggia dell’isola,
dove gli altri stavano ancora litigando con l’altra ballerina.
Crili
si accorse che Goku aveva già chiamato la sua fidata nuvola
Speedy e gli chiese: “Ehi, ma dove vai?”
Ma
il ragazzo ormai era già salito sopra il suo buffo mezzo di
trasporto per raggiungere la sua fidanzata.
Continua...
Grazie
a tutte le persone che hanno letto anche questo capitolo ^^
Spero
che vi sia piaciuto e che vogliate leggere anche il terzo (e ultimo, forse ^^") che
pubblicherò il
4
Giugno.
Ringraziamenti
vivissimi alla mia beta Ciuiciui;
ma voglio specificare che ho potuto correggere il capitolo in base ai
suoi consigli solo ieri notte, quindi lei non ha letto la versione
finale e qualsiasi errore che troverete in questo capitolo è
imputabile solo a me U_U
E
grazie infinitamente alle persone che hanno già inserito la
fanfiction tra i preferiti ^//^ (troppo, troppo buoni!) e a chi ha
voluto lasciare un commento nella prima parte di questa storia:
- Juu Nana:
figurati, non ho problemi a spiegare perché ho scelto
proprio queste date per gli aggiornamenti ^_- Trovi la risposta
nell'angolo delle curiosità =P
Sono
felice di averti incuriosita anche con la mia storia e spero di non
averti delusa ^^" Chichi apparirà nel prossimo capitolo e
ogni mistero sarà svelato ^_- Grazie per aver lasciato il
tuo parere, ciao ^^
- Vegeta4ever:
la tua recensione mi ha fatto morire dalle risate! XD Sai che in
qualche modo hai azzeccato qualcosa che Chichi dirà a Goku
nel prossimo capitolo? O_o Non è che hai una palla di
cristallo? ^_- Grazie anche a te per aver letto e recensito, con la
speranza di non averti delusa con questo capitolo ^^"
- Sweetgirl91:
sono felice che tu abbia apprezzato il tuo regalo di compleanno ^//^
Spero
che anche questo capitolo ti sia piaciuto, dimmi cosa ne pensi della
festa di addio al celibato, lo sai che le parti comiche non sono il mio
forte ^^" (siete tu e Me le esperte in questo campo! ^_-)
Grazie
per i complimenti che mi fai ogni volta, non sarai troppo buona? =P Un
bacio, tvb!
- Me91: la
tua recensione mi è piaciuta già dall'inizio
(cioè da quando hai detto che il matrimonio tra Goku e
Chichi è una delle parti più belle dell'anime
*_*) XD
Grazie
davvero per i complimenti, spero che ti sia piaciuto anche questo
capitolo anche se io non sono brava come te e Sweetgirl nelle parti
comiche ^^"
Ah,
una piccola puntualizzazione dovuta: la scena della sveglia che
è
piaciuta tanto a te e a Sweetgirl l'ho inserita sotto consiglio della
mia beta... Sì,
ovviamente l'ho scritta io ma mi ha consigliato proprio Chiara di
inserirla ^^"
Kein
problem per la mail, se non ci sentiamo prima ti auguro buon viaggio e
buona permanenza nel mio sandalo ^_- (ma noi ci sentiamo prima, vero?
ç_ç)
- Cicochan:
grazie mille per i complimenti, troppo buona! ^//^ Spero di non averti
delusa con questo capitolo ^^"
- jojoND:
grazie anche a te per aver letto e recensito... spero di non aver
deluso nemmeno te ^^" Quando siete così buone nelle
recensioni poi ho sempre paura di non essere più all'altezza
con i capitoli successivi ^^"
- GOGETA: per
carità, i gusti sono gusti e finché le critiche
sono scritte in maniera garbata le accetto di buon grado e ci rifletto
su.
C'è
sempre da
imparare.
Innanzitutto
mi spiace che la lettura non sia stata di tuo gradimento.
Sinceramente
non ho notato altre fanfiction su questo argomento così
simili alla mia: ho letto su come Goku capisce di amare Chichi e sul
loro matrimonio, è vero, ma non ancora sul giorno prima, non
sulle tradizioni, non su feste di addio al celibato. Per cui, in base a
cosa la mia trama sarebbe così ripetitiva?
Aspetto
delucidazioni, grazie. La tua recensione era garbata, è
vero, ma "incompleta" in questo senso, considerando,
poi, che hai letto solo il primo capitolo, per di più
introduttivo, cosa ne sai di come svilupperò l'idea in
seguito?
Se
poi ci fossero fanfiction di questo tipo pregherei gli AUTORI STESSI delle presunte storie simili di contattarmi, anche se ci tengo a
sottolineare che questa
storia (come tutte le altre che ho scritto) è solo frutto della
mia fantasia.
Avevo
solo voglia di scrivere una sorta di favoletta smielata sulla mia
coppia preferita... e almeno in questo credo di aver centrato
l'obiettivo (secondo il mio punto di vista, ovvio).
Come
ho già detto nelle note del primo capitolo, avevo
già realizzato in una fanfiction (che doveva essere
articolata in dieci capitoli circa) questa storai e poi il mio lavoro
è andato perso nella formattazione forzata del mio computer,
eppure, prima o poi, questa storia avrebbe visto comunque la luce
perché l'idea a me piace e non ho problemi ad ammettere che io sono la prima fan
delle mie fanfiction e io per prima ne devo essere soddisfatta.
Avevo voglia di scrivere su questo argomento e, se proprio è
una cosa così ripetitiva, bè, questa è
solo la mia versione di come sono andate le cose.
Ci sono così tante storie nel fandom di Dragon Ball che non
sono certo l'unica ad aver scritto su Goku e Chichi e sul loro amore,
ci sono certamente fanfiction migliori della mia, ma nessuno mi vieta
di proporre la mia versione finché questa è
farina del mio sacco, no?
Ai lettori può piacere o non piacere, e io ti ringrazio
comunque di aver fatto lo sforzo di leggerla e aver espresso il tuo
parere anche se "controcorrente" rispetto ai precedenti.
Permettimi un ultimo, piccolo, appunto però: magari ci
fossero più storie su Goku e Chichi (possibilmente non
AU!)... o sono solo io che becco in continuazione le VegetaxBulma e le
GotenxBra?
Ciao
Piccolo *angolo delle
curiosità*
(per chi è interessato ^^")
Ho scelto di pubblicare proprio oggi l'aggiornamento della mia storia
perché... oggi è il mio anniversario:
è già un anno che sono su Efp! ^^
Ringrazio di cuore tutte le persone che in quest'anno mi sono state
vicino: chi ha recensito le mie storie, chi le ha solo lette e, in
particolare, chi mi ha inserito tra gli autori preferiti ^///^
Un bacione a tutti e spero che abbiate voglia di leggere anche il terzo
capitolo di questa mini-fic ^_-
|
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Capitolo 3 *** Artefici del proprio destino ***
4° capitolo
Innanzitutto devo chiedere
scusa a tutti quelli che aspettavano l'aggiornamento il 4 giugno,
così come vi avevo promesso.
Quel giorno non ero a casa, quindi mi sarebbe stato impossibile
aggiornare ^^"
E successivamente sono successe altre cose che mi hanno buttato
così giù di morale che pubblicare un nuovo
capitolo di
questa storia, perdonate la franchezza,
era davvero l'ultimo dei miei
pensieri.
In poco più di un anno che pubblico su Efp non era MAI
successo prima d'ora che saltassi un aggiornamento, MAI
(anche quando la connessione internet aveva cercato di
ostacolarmi =P).
Se questa volta è andata così potete credermi che
avevo davvero altro per la testa.
Voglio comunque chiedere scusa a tutti i lettori e mi auguro che,
almeno, questo capitolo sia di vostro gradimento e sia valsa la pena
aspettare ^_-
Preparate i cucchiaini perché dovrete raccogliere il miele
che colerà da questa pagina... =P
E ora... Buona Lettura ^^
Come tradizione
vuole…
3° parte:
“Artefici del proprio destino”
Arrivato
al
palazzo dello Stregone del Toro, Goku trovò solo Giuma che,
disperatamente, cercava di raccapezzarsi tra i vari preparativi del
matrimonio. Il futuro suocero aveva tra le mani una cartellina con un
lungo elenco di cose da controllare e ancora da terminare e correva
come un pazzo da un’ala all’altra del castello.
Il
ragazzo
cercò di salire le scale che conducevano alla camera di
Chichi
senza farsi notare, così da non perdere tempo ma, una volta
entrato nella stanza della fidanzata, la trovò ancora vuota
e un
senso di solitudine gli pervase l’animo.
Scese
le
scale con aria sconsolata e incrociò Giuma che, entusiasta
di
vederlo, lo abbracciò: “Goku! Ah, Goku! Devi darmi
una
mano: quelli del buffet hanno combinato un disastro, hanno sbagliato
giorno e noi domani non avremo alcun pranzo di nozze! E i fiori che ci
hanno portato non sono quelli che avevamo ordinato, dobbiamo fare
qualcosa prima del ritorno di Chichi!”
“Ecco…
- Goku, imbarazzato, iniziò a parlare – Giuma,
siamo
sinceri: io non so da dove cominciare per organizzare un
matrimonio!”
Giuma
sospirò e mise le mani sulle spalle del futuro genero e si
arrese alla realtà: “Infatti: Chichi è
l’unica che può risolvere questa situazione,
riportala a
casa!”
Goku
sfoderò il suo sorriso migliore, attendeva con trepidazione
di
rivedere la sua fidanzata; dopo aver vissuto gomito a gomito con lei
per un paio di mesi gli faceva uno strano effetto pensare di aver
passato un’intera mattina senza la sua Chichi, lei era
diventata
il suo punto di riferimento e già sentiva la mancanza di
quel
bel viso che, ormai, era la luce che illuminava le sue giornate.
Giuma
continuò a brontolare: “In questo momento la buona
riuscita del pranzo di nozze ha la priorità su tutto, anche
su
quelle stupide credenze alle quali Chichi è
soggetta!”
Goku
non
capì quest’ultima frase, forse non
l’aveva nemmeno
ascoltata, impegnato a chiamare la sua fidata nuvola Speedy per partire
alla ricerca dell’amata.
Giuma
gli
mise ancora le mani sulle spalle e, fiducioso, gli chiese:
“Goku,
non me ne frega niente della tradizione, porta a casa Chichi! In tre di
sicuro riusciremo a cavarcela”.
Goku
fece un gesto d’intesa con il capo e partì sulla
sua nuvoletta gialla.
Il
ragazzo,
però, non sapeva proprio da dove iniziare a cercare la
fidanzata: Chichi poteva essere ovunque e Giuma, tra tante belle
parole, non gli aveva dato alcuno spunto per iniziare la ricerca;
decise, così, di andare a ragionare sui monti Paoz: una
volta
avrebbe chiesto “aiuto” al nonno, quando ancora era
convinto che il defunto parente gli parlasse attraverso la sfera del
drago dalle quattro stelline; ora si recava tra i monti, dove era
cresciuto, perché quel posto sereno lo aiutava a rilassarsi
e a
ragionare, sebbene pensare intensamente non fosse mai stata la sua
attività preferita!
Raggiunti
i
monti Paoz, Goku si recò dove una volta sorgeva la sua
casetta
blu con il tetto spiovente che, purtroppo, era stata abbattuta molti
anni
prima ma lui si ricordava ancora bene l’ubicazione e proprio
lì accanto lui e Chichi avevano fatto costruire
un’abitazione giallina dall’aria vagamente
tondeggiante;
quella sarebbe stata la casa dove sarebbero andati ad abitare dopo il
matrimonio, anche se Goku non aveva capito bene perché non
potevano continuare a vivere con Giuma nel suo palazzo: lo spazio di
certo non mancava!
Goku
passò davanti alla nuova casa e, preso dalla
curiosità,
si mise a spiare dalla finestra l’interno
dell’abitazione.
Durante i tre anni in cui si era allenato dal Supremo aveva imparato
anche a percepire le aure degli altri guerrieri, anche se non ci
riusciva sempre e, comunque, doveva concentrarsi intensamente per
localizzare le persone che conosceva. Eppure, appena arrivato nei monti
Paoz, gli era sembrato di percepire l’aura di Chichi ma non
era
stato condotto sin lì dalle sue eccellenti
capacità di
combattente, bensì, anche se ancora non se ne rendeva conto,
questa volta era stato guidato dal suo cuore.
Dalla
finestra ad oblò vide, infatti, una graziosa ragazza che
conosceva, e che conosceva bene, che stava sistemando nei ripiani della
cucina e del frigorifero i numerosi prodotti che aveva acquistato: sul
pavimento c’erano tante buste della spesa e Goku si convinse
che
Chichi aveva impiegato tutta la mattina per acquistare quei prodotti o,
quanto meno, per portarli a casa, vista la quantità
innumerevole
delle buste!
Ancora
una
volta lei si era prodigata tanto per lui e il ragazzo sorrise
intenerito dall’ennesima dimostrazione di affetto: da quando
suo
nonno era morto lui aveva dovuto imparare a cavarsela da solo e,
infatti, questa era la prima volta che un altro essere umano
s’interessava tanto a lui, che lo coccolava e lo viziava solo
per
amore.
La
sua vita
errante alla ricerca di avversari sempre più forti non gli
dispiaceva, ma ora, assieme a Chichi, scopriva tutto un altro mondo,
mosso dalla forza smisurata dell’amore.
Come
è bello il mondo insieme a te
Mi
sembra impossibile che tutto ciò che vedo
c’è
Da
sempre e solo che
Io
non sapevo come fare
Per
guardare ciò che tu mi fai vedere
Come
è grande il mondo insieme a te
È
come rinascere e vedere finalmente che
Rischiavo
di perdere mille miliardi e più di cose
Se
tu non mi avessi fatto il dono di dividerle con me
Fortunatamente
la porta di casa era sì chiusa, ma non a chiave, e Goku
poté accedervi facilmente, facendo attenzione a non fare
rumore
per sorprendere Chichi alle spalle.
La
ragazza
sapeva di essere sola lì tra i monti Paoz e, quindi, al
minimo
rumore, si preoccupò, voltandosi di scatto e trovando il
fidanzato che avanzava verso di lei con passo felpato.
Sgranò gli occhi e urlò:
“GOKU!”
Il
ragazzo si grattò la testa e le sorrise, poi
allargò le braccia e le disse:
“Sorpresa!”
A
questo
punto si aspettava che la fidanzata corresse da lui e lo abbracciasse,
di solito era così e, invece, la vera sorpresa fu che Chichi
sgattaiolò nella stanza più vicina chiudendosi a
chiave e
urlando: “Che ci fai qui? Te l’ha detto mio padre,
vero?
Vattene via!”
Il
ragazzo
sgranò gli occhi: era a dir poco incredulo per quella
reazione
esagerata e, anche se non capiva il perché,
giustificò la
sua presenza: “Chichi, no… ero venuto per
riflettere, per
pensare a dove potessi essere e, invece, ti ho trovata proprio qui. Ma
perché dovrei andare via?”
“Perché…
perché tu non dovresti essere qui e basta!”
Quelle
parole
gli fecero male e stentava a credere che le avesse pronunciate la
stessa ragazza che lo riempiva di coccole e carezze: “Questa
mattina non sei nemmeno venuta in cucina a salutarmi…
è
successo qualcosa per caso?”
Il
ragazzo
poté avvertire, a questo punto, incertezza e titubanza nel
tono
di voce della fidanzata: “Ti… ti sei accorto della
mia
assenza?”
“Certo
che me ne sono accorto: non sei mai mancata al nostro appuntamento
mattutino”.
La
ragazza deglutì e poi, timidamente, gli chiese:
“E… ti sono mancata?”
Goku,
con un lieve sussurro, le disse: “Sì”.
Chichi
socchiuse gli occhi al culmine della gioia: mai una risposta
affermativa le era sembrata più bella.
Goku
bussò alla porta non udendo alcuna risposta: “Ma
sei
arrabbiata con me? Dai Chichi, esci fuori e parliamo!”
Trascorse
un
lungo minuto senza che nessuno dei due proferisse parola: la ragazza
non sapeva come spiegare al fidanzato il perché di quel
comportamento che ai suoi occhi poteva sembrare strano, sapeva che Goku
era ingenuo e non poteva capire le tradizioni che gli sposi devono
rispettare per avere davanti una vita gioiosa, forse il ragazzo non era
nemmeno a conoscenza di queste credenze popolari e lei si vergognava
tremendamente a parlargliene.
Goku,
dal
canto suo, si sentiva impotente e sconsolato: da qualche mese la
presenza di Chichi era l’unica costante nella sua vita e
senza di
lei quel giorno si era sentito come incompleto e non vedeva
l’ora
di stringerla ancora a sé.
Il
futuro
sposo si grattò la testa indeciso sul da farsi e, infine,
provò a esprimerle i suoi sentimenti, come non aveva mai
fatto,
ma com’era sicuro che Chichi avrebbe apprezzato:
“Mi hai
chiesto di costruire una famiglia insieme a te ed io, semplicemente,
non so proprio cosa devo fare… ma se lo sai almeno tu ci
possiamo provare ugualmente. Chichi, anni fa ti ho promesso che ti
avrei sposata, ma non sono più tornato e allora tu sei
venuta a
cercarmi, oggi è successo il contrario e sono venuto io a
prenderti… perché hai smesso di
aspettarmi?”
La
ragazza si
commosse alle parole del fidanzato, lui non le aveva mai detto qualcosa
di così bello e le lacrime iniziarono a sgorgare da sole e
si
portò una mano davanti alla bocca per trattenere i
singhiozzi ma
Goku la sentì ugualmente da dietro la porta e le chiese:
“Chichi, ehi, tutto bene? Non mi far preoccupare…
cosa
diavolo è successo oggi? Ti prego, dimmelo!”
La
futura
sposa tirò su con il naso e, con la voce rotta
dall’emozione, gli rispose: “Goku torna a
casa…”
“No,
non torno senza di te!”
La
ragazza
rise intenerita dalla presa di posizione del fidanzato:
“E’
tutto a posto, è solo che… ecco –
timidamente
Chichi gli spiegò perché quel giorno non era
restata a
casa, nonostante i preparativi del matrimonio da ultimare, nonostante
stare insieme a lui fosse la cosa più bella che gli fosse
mai
capitata - Goku… gli sposi, semplicemente, non si devono
vedere
il giorno prima del matrimonio”.
Il
ragazzo
era a dir poco sorpreso di questa strana risposta, come si suol dire
gli caddero le braccia dalla sorpresa, sgranò gli occhi e,
con
un tono di voce che esprimeva sorpresa, le chiese: “E
perché mai?”
“Perché
porta sfortuna, no?” Chichi sottolineò questa
risposta con
una particolare intonazione, come fosse una cosa ovvia.
Il
ragazzo si
grattò la testa confuso e sospirò, sapeva che
quando la
fidanzata si metteva in testa qualcosa era difficile dissuaderla ma ci
tentò ugualmente: “Come puoi dire una cosa simile?
Ancora
non siamo sposati, cosa ne sai di cosa ci riserva il destino?”
“Ecco…
appunto: allora meglio dare retta alle tradizioni, no? Così
siamo sicuri che andrà tutto bene in futuro”.
Goku
rimase
perplesso: “Non capisco davvero perché devi
credere a
delle storie tanto sciocche messe in giro da chissà
chi…
Non ci lasceremmo influenzare dal destino, credimi. Siamo noi gli
artefici del nostro futuro e quindi mi sembra inutile che tu oggi resti
qui da sola quando… ecco, io…” Il sayan
abbassò il capo e arrossì fino alla punta delle
orecchie,
nonostante Chichi non fosse di fronte a lui non poteva continuare
quella frase.
La
chiave,
lentamente, girò nella toppa della porta e il grazioso viso
di
Chichi con gli occhi lucidi fece capolino: “Goku?”
Riuscì
solo a pronunciare il nome dell’amato e lui le porse la mano
per
invitarla a uscire da quella stanza: “Vuoi passare tutta la
vita
con me a partire da oggi o vuoi aspettare davvero domani?”
La
ragazza
aveva una voglia incredibile di gettarsi tra le braccia
dell’amato, ma non aveva il coraggio di opporsi alla
tradizione,
perché lei ci credeva sul serio, come se avesse
già il
presentimento che un giorno Goku le sarebbe stato strappato via e lei
voleva fare qualsiasi cosa, anche la più stupida, per
evitare
che questa evenienza si potesse mai realizzare.
Notando
la
titubanza di Chichi fu Goku ad avvicinarsi a lei, la strinse forte a
sé, la ragazza non poté più
resistergli e le loro
labbra si cercarono per scambiarsi un dolce bacio.
La
futura
sposa appoggiò la testa sul capo dell’amato e gli
disse:
“Lo sai che oggi mi hai detto delle parole
bellissime?”
Goku
le accarezzò i capelli lucenti e le disse: “E tu
che non mi volevi nemmeno vedere!”
Chichi
aggrottò lo sguardo; poi l’incertezza,
com’è
giusto che sia davanti a un passo importante come il matrimonio, si
fece ancora avanti e la ragazza, timidamente, con gli occhi bassi,
confessò al suo fidanzato: “Io non voglio che tu
mi sposi
solo per quella promessa, voglio solo che sia tutto perfetto, per
questo ho pensato che se oggi non ci fossimo
visti…”
Goku
prese un
bel respiro e la interruppe: “Non ci pensare più.
Saremo
felici, e lo saremo a partire da oggi, mica da domani, no? A proposito,
non hai niente da chiedermi oggi?”
Il ragazzo
non era il tipo da dire “Ti amo” e più
volte, quando
lei gli aveva detto esplicitamente che aveva bisogno di sentirselo
dire, lui le aveva risposto: “Ma io non so cosa voglia dire
amare
una persona, come faccio a dirti se è questo quello che
provo
nei tuoi confronti?” Era solo ingenuo, come un bambino
cresciuto
solo nel corpo ma non nello spirito e nel modo di ragionare.
Chichi
sorrise e arrossì allo stesso tempo, capendo al volo a cosa
si riferisse: “Oggi no”.
Quel
giorno
le aveva già dimostrato quanto tenesse a lei, anzi no,
quanto la
amasse… e non era più così
indispensabile sentire
quelle due parole, visto che le aveva già lette nei suoi
occhi,
quegli stessi occhi che la facevano sognare.
La
ragazza
cercò anche di liberarsi dalle braccia dell’amato,
ma
senza opporre troppa resistenza, come se non volesse veramente
abbandonare quel dolce abbraccio e provò a dire:
“Goku io
ho una paura tremenda di perderti, cosa è un solo giorno
lontani
quando abbiamo tutta la vita davanti?”
Goku
la
strinse ancora a sé e le sollevò il capo con
delicatezza,
le passò una mano sul volto arrivando a spostarle la
frangia, le
sorrise e le diede un bacio sulla fronte e lei si strinse ancora a lui,
oppressa da questo brutto presentimento che le rovinava
l’umore
proprio alla vigilia delle sue nozze.
Il
giovane
abbassò il capo e si avvicinò
all’orecchio
dell’amata e, con tutto il cuore, le disse: “Ti
amo”.
Forse non avrei
mai trovato un posto
Forse non potrei
regalarti un gesto
Forse non saprei
neanche cosa
è giusto
Forse non sarei
neanche più
rimasto
E invece tu sei qui
Sei arrivata per
restare
E invece tu sei qui
Non per prendere o
lasciare
Ma per rendermi
ogni giorno un
po’ migliore
insegnandomi
la
semplicità di amare
La
ragazza
non riuscì a trattenere le lacrime dalla commozione e Goku
le
sorrise ancora: amava il carattere imprevedibile della sua compagna,
era l’unica che poteva piangere dopo che, solo
mezz’ora
prima, aveva cercato di evitare anche solo la sua vista!
Lo
stomaco di
Goku brontolò e Chichi si asciugò prontamente con
il
dorso della mano le lacrime di gioia che bagnavano le sue gote e gli
sorrise dicendogli: “Ti preparo qualcosa da
mangiare!”
Goku
rispose
al sorriso, la trattenne per un braccio, la strinse ancora a
sé
e la baciò nuovamente, ogni piccolo gesto che Chichi compiva
per
lui lo rendeva felice.
Continua...
Eh
sì, sorpresa: c'è ancora un capitolo! ^^
In
realtà la conclusione di questa fanfiction era
così lunga che ho deciso di dividere ulteriormente il
capitolo.
Ma
il prossimo (che sarà pubblicato il 17
Giugno) è davvero l'ultimo, eh!
Grazie
a tutte le persone che hanno letto sin qui ^^
Innanzitutto
devo ringraziare per la collaborazione:
-
la mia beta Ciuiciui
- mia mamma che mi ha
spedito il cd di Max
Pezzali! XD
Il
suddetto cantante con le sue canzoni mi ha ispirata e mi ha fatto
tornare l'entusiasmo per riscrivere questa fanfiction sulla mia coppia
preferita.
In
particolare ho deciso di inserire le bellissime parole di una sua
canzone: "Il mondo
insieme a te",
tratta dall'omonimo cd (il testo è quello scritto in rosa,
ma
sono sicura che l'avevate già capito che non era farina del
mio
sacco =P).
Ringrazio tutte le persone che hanno inserito la fanfiction tra i
preferiti, ma, soprattutto, chi deciso di lasciare una
recensione
allo scorso capitolo (che, secondo me, era il più noiso di
tutta
la fanfiction, quindi ringraziamenti doppi! ^^):
- sexxxichichi:
l'aggiornamento è arrivato un po' in ritardo, ma spero di
essere perdonata =P Grazie per i complimenti, un bacio.
- jojoND: grazie
per essere tornata a leggere e recensire la mia fanfiction ^^
Cmq
per quanto riguarda Goku... ehi, mettiti in fila! =P
- Cicochan:
grazie per aver letto e recensito ^^ Eh già, è un
peccato
che Bulma e Vegeta siano la coppia preferita dai fanwriters, quando
anche Goku e Chichi sono così teneri insieme!
ç_ç
E per quanto riguarda Goku mettiti in fila anche tu, prendiamo i
numeretti come in salumeria! XD
- Juu Nana: eh,
povero Yamko: a me non sta nemmeno così antipatico
però mi serviva il
pretesto della tuta... ma anche tu, come gli altri, ne saprai di
più al
prossimo capitolo ^_-
Spero che il finale di questa fanfiction ti interessi
ancora, intanto ti ringrazio per aver letto e recensito anche
lo
scorso capitolo ^^
- Vegeta4ever:
grazie
anche a te per aver letto e recensito ^^ Le
tue recensioni, poi, sono davvero simpatiche ^^ Eh, purtroppo le tue
domande troveranno risposta solo nell'ultimo capitolo =P
- ciuiciui:
che piacere trovare una tua recensione! Grazie per le belle parole e
l'incoraggiamento ^///^ Un bacione.
- bunny1987:
grazie per aver letto e recensito, sono contenta di aver attirato
l'attenzione di una nuova lettrice ^^
- Sweetgirl91:
figurati, infine quella che sono arrivata in ritardo sono io visto
quanto ci ho messo a pubblicare il nuovo capitolo ^^" Sono contenta che
le parti comiche ti siano piaciute, detto da te poi è un
complimento che apprezzo il doppio visto che io adoro le tue fanfiction
comiche! *_* Bè, visto che questa fanfiction è
sempre il
regalo per il tuo compleanno sono felice che almeno tu sia contenta che
il numero dei capitoli è aumentato ^_- Grazie di tutto, un
bacio.
- Me91:
eheh, cosa ha fatto realmente Chichi tutto il giorno sola soletta sui
monti Paoz lo saprai solo nel prossimo capitolo ^_- Però...
e tu
come fai a sapere della festa? O_o" Cioè, nella
versione
originale (quella andata persa ç_ç) avevo
inventato una
festa di addio al nubilato anche per Chichi, a casa di Bulma con Laura
e dei ballerini anche per loro! XD Ma poi questa versione non mi
convinceva particolarmente e spero di aver pensato a una soluzione
migliore... ^_- Ma per caso te ne avevo parlato (e ho bisogno di una
cura di fosforo ^^") o hai tirato a indovinare? Cmq grazie anche a te
(ti scrivo presto una mail, promesso!),
un bacio ^^
- Crycry82:
*Ele
prende un tappetino e si prostra ai piedi di Cry* ti ho già
ringraziato per mail ma i ringraziamenti per te davvero non sono mai
troppi, sei la lettrice "ideale", quella che ogni fanwriter
vorrebbe avere... e io sono fortunata ad aver catturato la tua
attenzione con le mie fanfictions che sono tutte, ma proprio tutte tra
i tuoi preferiti... grazie, e grazie di cuore!!!
-SerenaChichi:
grazie
per aver letto... sei una delle mie scrittrici preferite e non sai
quanto mi abbia fatto piacere trovare una tua recensione! ^//^ Su una
cosa però ti devo tirare le orecchie: io aspetto ancora il
seguito della tua fanfiction "Piccoli inconvenienti nel diventare
uomo", non lasciare inconclusa una storia tanto bella e divertente, mi
raccomando! ^_-
Se
volete ci "rileggiamo" al prossimo capitolo! ^_-
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Capitolo 4 *** Come tradizione vuole... ***
Come tradizione vuole... _4° capitolo
Come tradizione
vuole…
4° parte:
“Come tradizione vuole...”
Chichi
si mise ai fornelli mentre Goku si guardava intorno ricordando quando
di quella casa esistevano solo le fondamenta: avrebbe dovuto immaginare
che la sua fidanzata, come solo lei sapeva fare, quasi con un tocco
magico, sarebbe riuscita a trasformarla proprio in
un’accogliente
casetta.
I
due ragazzi
mangiarono insieme e Goku ironicamente le disse: “Se non ti
avessi trovato oggi sarei morto di fame! Non fare più questi
scherzi e non andare più via da casa prima dei
pasti!”
Chichi
mostrò un’espressione leggermente indispettita:
“Guarda che io ci credo davvero a certe cose, sono molto
superstiziosa, sai?”
“Super
- che?” Goku non aveva afferrato il significato
dell’ultima parola.
Chichi
gli
tirò un leggero colpetto sul naso:
“Vabbé, lascia
perdere… Piuttosto, io vado a riposarmi, sono davvero
stanca,
laverò più tardi i piatti”.
Goku
diede
un’occhiata alla dispensa che la moglie aveva riempito per
bene e
le chiese: “Immagino, ma quanto ci hai messo a portare qui
quelle
buste?”
Chichi,
con
uno sguardo di sfida, gli rispose: “Guarda che non sono
così deboluccia, sai? E al torneo non mi sono impegnata per
bene, se no ti avrei anche sconfitto… ma in
realtà non
volevo minare il tuo orgoglio”.
Goku
rise
divertito, pensando con tenerezza al loro buffo incontro al torneo di
arti marziali, le tirò un pugno leggero che Chichi non ebbe
difficoltà a parare, con l’altra mano, invece, la
attirò a sé e la baciò ancora.
Chichi
si
strinse ancora a lui e respirò il suo profumo a pieni
polmoni,
sperando di vivere sempre momenti intensi come quello, in cui conta
solo stare abbracciati alla persona che si ama. Ad un tratto, sentendo
un profumo diverso dal solito, tra l’altro un profumo da
donna,
la ragazza gli chiese: “Goku ma…
cos’è questo
odore?”
Il
futuro sposo ridacchiò: “Ah, tranquilla: credo che
sia sesso!”
Chichi
sgranò gli occhi: “Cosa, scusa?”
“Ma
sì dai, non è una marca di detersivo?”
Chichi
rimase
sinceramente sconvolta dall’ingenuità del
fidanzato e
osservò meglio la tuta: “Questa non è
la tua,
vero?”
Goku
si
grattò la testa: “Eheheh: non ti posso nascondere
niente!
No, infatti me l’ha prestata Yamko questa mattina”.
Questa
volta
la ragazza non dimostrò sorpresa, né nello
sguardo,
né nell’intonazione della voce, come se una
risposta del
genere fosse prevedibile a ben pensarci e commentò solo:
“Ah, ecco!”
Poi
si
alzò trascinando Goku per una mano, e lo condusse in camera
da
letto dove, aprendo il grande armadio di noce, prese una nuova tuta
arancione delle misure dell’amato.
“In
realtà è per questo che oggi sono stata via tutto
il giorno, dovevo finirla”.
Goku
prese in
mano la tuta e si soffermò sull’ideogramma sulla
schiena e
a sinistra sul petto: era finemente ricamato con il solito filo bianco
ma il suo significato era diverso, era l’ideogramma di amore.
Ci
passò sopra i polpastrelli come a percepire
l’impegno che
Chichi ci aveva messo per terminare quel lavoro, alzò poi lo
sguardo incrociando quello della fidanzata; lei arrossì e si
portò una mano davanti alla bocca: “Bé,
è
una tuta speciale… magari non è il caso di usarla
quando
ti alleni con gli altri”.
Goku
era
rimasto a dir poco senza parole, l’ennesimo gesto di amore di
Chichi l’aveva colto davvero di sorpresa, abbassò
la testa
e, sinceramente sconsolato, le disse: “Mi spiace, io non ti
ho
portato niente…”
Ma
Chichi gli sorrise e gli rispose di non preoccuparsi.
Goku
continuò a parlare: “A saperlo avrei preso quella
cosa blu
tutta pizzi e merletti che c’era a casa di Genio”.
Ovviamente fece attenzione ad omettere il particolare della ballerina,
persino lui capiva che non era il caso di parlarne a Chichi, data
l’estrema gelosia della ragazza.
Eppure,
con quella frase, aveva attirato l’attenzione della futura
sposa: “Blu hai detto?”
Goku
annuì e lei continuò: “Eh sì
che potevi
prenderla! – Contando sulla punta delle dita
iniziò ad
elencare – Qualcosa di vecchio è il vestito, le
scarpe
sono nuove, Bulma mi ha prestato la sua collana…
sì, mi
manca proprio qualcosa di blu!”
Come
era
prevedibile il ragazzo non capì, Chichi lo intuì
dal suo
sguardo smarrito, segno che aveva perso il filo del discorso; rise
intenerita e divertita allo stesso tempo e si spiegò meglio:
“Sai, la tradizione dice che…”
Ma
Goku le
portò un dito davanti alla bocca, serrandole le labbra e,
con un
finto sguardo esasperato, le disse: “No, non voglio
più
sentir parlare di tradizioni!”
Chichi
sorrise
ancora, prese la sua mano e se la portò su una guancia, poi
gli
propose: “Dai, andiamo a riposarci”.
Ma
Goku si vide costretto a rifiutare: “Eh no, riposati tu in
camera. Io dormirò in cucina”.
Chichi
lo
guardò esterrefatta e il ragazzo si grattò la
testa e,
dopo un momento iniziale di imbarazzo, si spiegò meglio:
“Tuo padre, fin dal primo giorno che sono arrivato al tuo
palazzo, mi ha spiegato che non sta bene dormire nello stesso letto,
anzi, dobbiamo proprio dormire in stanze diverse! Qui
c’è
solo un letto, quindi riposati tu e io andrò in
cucina”.
Chichi
rise
divertita: nemmeno un bambino avrebbe potuto credere a una scusa tanto
sciocca e, soprattutto, non l’avrebbe mai saputa raccontare
così come aveva fatto Goku, il suo sguardo sincero mentre
ripeteva esattamente l’ammonimento del futuro suocero ebbe un
effetto esilarante!
La
ragazza,
intenerita ancora una volta dall’ingenuità
dell’amato, lo prese per mano e lo condusse fino al grande
letto
matrimoniale: “Guarda che dobbiamo solo riposare, davvero. E
poi
da domani questo sarà il nostro letto, ci dormiremo
entrambi,
insieme”.
Lesse
ancora
smarrimento nello sguardo di Goku, era chiaro che aveva le idee un
po’ confuse e, divertita e al tempo stesso preoccupata,
concluse:
“Vabbè, il resto te lo spiegherò
domani!”
E
dormirono abbracciati per tutto il pomeriggio, fino a sera inoltrata.
Goku,
in
realtà, si svegliò una mezz’ora buona
prima di
Chichi e restò in silenzio ad osservarla, riflettendo sul
significato della parola amore, che finalmente, insieme alla persona
giusta, aveva capito.
Potrei
perdermi guardandoti
Mentre stai dormendo
Col tuo corpo che, muovendosi,
Sembra stia cercando
Anche nel sonno di avvicinarsi a me
Quasi fosse impossibile
per te sentire altro che noi
Nient’altro che noi
Non c’è niente al mondo
Che valga un secondo
Vissuto accanto a te,
Che valga un gesto tuo,
Un tuo movimento.
Perché niente al mondo
Mi ha mai dato tanto
Da emozionarmi come quando siamo noi
Nient’altro che noi
Chichi
si svegliò dopo parecchie ore, quando fuori era
già buio.
Vide
Goku che
la osservava intenerito e lei si strinse ancora a lui pensando a quanto
fosse fortunata e disse: “Sono sicura che domani
sarà una
giornata splendida”. Socchiuse gli occhi e, ancora, gli
disse:
“Sei tu che rendi le mie giornate speciali”.
Goku
sorrise,
le accarezzò i capelli e iniziò a pensare a come
si
sarebbe svolto il loro matrimonio, anzi, non aveva mai partecipato a
tale celebrazione, quindi non sapeva bene cosa doveva immaginarsi, ma
era sicuro che qualsiasi cosa in compagnia di Chichi d’ora in
poi
sarebbe stata speciale.
D’un
tratto, però, il ragazzo sgranò gli occhi e
iniziò
a balbettare, la fidanzata si preoccupò per quel
comportamento
strano così improvviso e cercò di capire
le parole
che Goku balbettava, il ragazzo si portò le mani sulla testa
e
continuò a ripetere: “Tuo padre, il matrimonio,
dobbiamo
aiutarlo, presto!”
“Goku,
insomma: cosa è successo?”
Il
ragazzo
corse a chiamare la nuvola Speedy e ben presto lo raggiunse anche
Chichi, poi a gran velocità volarono verso il castello di
Giuma.
Il
padre della
ragazza era addormentato nel divano dell’ingresso, Chichi si
chinò e raccolse la cartellina dove il genitore aveva
segnato i
preparativi da ultimare, vide molti appunti con la calligrafia
illeggibile del padre ma accanto ad ogni punto c’era un segno
di
spunta, segno evidente che ogni piccolo problema era stato, infine,
risolto.
Con
aria
indispettita e le mani sulla vita andò da Goku e si
lamentò per lo strano comportamento: “E non mi
fare
più questi scherzi! E io che ci avevo pure creduto, mi hai
fatto
prendere un colpo! Ma te l’immagini se all’ultimo
ci
saltava il matrimonio?”
Goku
si
grattò la testa imbarazzato, Chichi sbuffò e
lentamente
la sua espressione si addolcì: entrambi pensarono la stessa
cosa, l’indomani la cosa più importante sarebbe
stata la
presenza dell’altro e su quella potevano certamente contare.
Attraversando
l’ala est del palazzo i due futuri sposi arrivarono alla
stanza di Goku.
Chichi
salutò l’amato con un bacio sulla guancia ma lui
cercò di trattenerla: “E’…
ecco, è
stato bello dormire insieme, sai?”
Chichi
gli
sorrise e poi, ironicamente, gli disse: “Ma gli sposi non si
devono vedere il giorno prima del matrimonio, ricordi?”
Goku
alzò gli occhi al cielo per fingersi esasperato e lei, con
lo
sguardo, gli fece capire che stava solo scherzando e aggiunse:
“Dai, se ci vede mio padre gli viene un infarto! Da domani
potremo dormire insieme ogni notte, abbiamo un solo letto a casa nostra
per questo, no?”
Goku
fece
l’espressione tipica di chi, finalmente, ha capito qualcosa,
e,
soddisfatto di sé, disse: “Ah, ora ho capito
perché
da domani andremo a vivere in un’altra casa! Così
tuo
padre non ci vedrà dormire insieme, vero? E se noi non
glielo
diremo lui non lo potrà sapere…”
Chichi
rise divertita: “Bé sì, diciamo che le
cose stanno più o meno così”.
In
realtà era leggermente preoccupata per il
“discorso”
che avrebbe dovuto affrontare l’indomani con Goku…
Il
ragazzo la baciò e le mise tra i capelli un fiorellino di
campo raccolto sui monti Paoz.
Lei
accarezzò la sua mano che le stava sistemando il fiore tra i
capelli e gli disse: “Cosa è?”
“E’
qualcosa di blu e l’ho colto mentre chiamavo la nuvola Speedy
prima di tornare qui. Così almeno una delle tradizioni che
ti
piacciono tanto l’abbiamo rispettata, eh?”
Chichi
si
strinse a lui; delle volte quel ragazzo la sorprendeva per la sua
estrema ingenuità, ma la sua semplicità era la
cosa che
amava di più di lui e quei piccoli gesti avevano un valore
incalcolabile.
L’indomani
la ragazza, tra la composizione di fiori che adornava il velo da sposa,
inserì anche quel piccolo fiore di campo blu, non per
rispettare
la tradizione, ma perché era il primo regalo del suo Goku.
Goku,
dispiaciuto di non poter ripetere subito la bellissima esperienza di
dormire abbracciato alla persona che amava, sentenziò:
“E
va bene: gli sposi non si devono vedere il giorno prima del
matrimonio”. Mentre lasciava libera la mano di Chichi,
così che la ragazza potesse raggiungere la sua stanza,
aggiunse:
“Aspetterò domani, come tradizione
vuole…”
E vissero felici e
contenti
(più
o meno ^^")
Grazie
per aver letto sino a questo quarto e ultimo capitolo, spero che la mia
fanfiction sia stata di vostro gradimento ^^
Ancora una volta ringrazio per la collaborazione:
-
la mia beta Ciuiciui
- Max Pezzali (le
parole in rosa sono di un'altra sua bellissima canzone: "Nient'altro che noi",
tratta dal cd "Grazie mille").
E ringrazio infinitamente le persone che hanno lasciato una recensione
allo scorso capitolo:
- sexxxichichi:
grazie per la lunghissima recensione *_* Quanti complimenti, ma grazie
cara! ^///^ Spero che Goku, dolce e ingenuo (mooolto ingenuo
^^") ti sia piaciuto anche in questo
capitolo ^_- Tu dici che se avessero seguito la tradizione sarebbero
stati insieme per sempre? Mah, nonostante tutto io penso che la loro
sia una bellissima storia d'amore, la più bella di Dragon
Ball! *_* E so che tu sei dello stesso parere ^_- Ciao, un bacione
- Cicochan:
e chi non vorrebbe essere al posto di Chichi? =P Grazie per aver letto
e recensito sin qui e per i complimenti ^///^, spero che il finale non
ti abbia deluso. Ciao! ^^/
- jojoND:
eh sì, nel cuore di Goku c'è solo Chichi e io
praticamente l'ho detto in ogni riga di questa fanfiction! XD Grazie
per essere ancora qui a leggere e recensire e per i complimenti, spero
che anche il finale ti sia piaciuto, questa volta l'aggiornamento
è arrivato puntuale ^_- Ciao! ^^/
- Sweetgirl91:
grazie per le belle parole, cara ^///^ Sono tra le prime fan della
coppia Goku-Chichi e sono felice se sono riuscita ad accontentare
qualche altro fan come me con questa fanfiction e qualche romanticheria
in più su questi due piccioncini =P Sono sicura
che hai apprezzato il pezzo di questo capitolo accompagnato nuovamente
da una bellissima canzone di Max Pezzali ^_- Spero che
l'ultimo capitolo ti abbia "sorpresa" abbastanza ^_- Ciao, un
bacione
- Juu Nana: grazie
a te per essere ancora qui ^^
Non avrei mai potuto lasciare questa fanfiction incompiuta, ci tengo
troppo! é_è Per il miele mi sa che ti conviene
sul serio aprire una fabbrica perché scommetto che ne hai
raccolto tanto anche in questo capitolo! ^_- Spero che, dopo tanta
attesa, il finale non ti abbia deluso. Ciao ^^/
Un ringraziamento speciale a chi, già dal primo capitolo, ha
inserito la storia tra i preferiti... spero che non ve ne siate
pentiti! =P
Grazie per la fiducia.
L'altra volta mi sono dimenticata di scrivere una cosa importante! ^^"
Avrei voluto pubblicare il terzo capitolo il 4 giugno perché
era
l'anniversario di quando avevo pubblicato il primo capitolo della mia
fanfiction "Vivere nel
mondo di Dragon Ball"... quanti ricordi!!! *_*
Le letture di quella fanfiction continuano a salire anche a distanza di
tempo e io vi ringrazio con tutto il cuore ma, essendo il mio primo
lavoro, è pieno di imperfezioni e sento il bisogno
di
rivederlo e, possibilmente, perfezionarlo. Ho anche in mente nuove
sorprese, a partire da un finale
alternativo tutto nuovo, sapete? =P
Questo non vuol dire assolutamente che cancellerò la storia,
ci
sono affezionata e ora non avrei nemmeno il giusto tempo da dedicarle,
in più mi frullano in testa altre idee per nuove
fanfictions *_* Però... ecco, prima o poi aspettatevi una
sorpresa, ok? ^_-
Ho
già in mente una nuova one-shot (o al massimo una mini-fic
di pochi capitoli) ma non so quando troverò il tempo di
scriverla...
state certi che sentirete ancora parlare di me ^_-
Grazie a tutti , ciao ^^/
*Ele fa un inchino alla giapponese*
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