Doppio gioco.

di Angelo disteso al sole
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Odio. ***
Capitolo 2: *** 2. Permessi. ***
Capitolo 3: *** 3. Margherita. ***
Capitolo 4: *** 4. And let me kiss you. ***
Capitolo 5: *** 5. Surprise! ***
Capitolo 6: *** 6. Pon-pon ***
Capitolo 7: *** 7. I rememer everything ***
Capitolo 8: *** Nuovi amici ***



Capitolo 1
*** 1. Odio. ***


1. Odio.

L'estate era agli sgoccioli ed io non potevo che esserne più felice. 
Stesso campeggio da quattro anni, solite facce, mai nulla di nuovo. Purtroppo i miei genitori sono fortemente convinti che restare tutti insieme anche durante le vacanze estive ci unisca ancor di più, quando la verità è un'altra: ci odiamo.
Mia madre si è risposata con Mark, un brav uomo, vedovo da ormai dieci anni e con due figlie a dir poco malefiche.
Mancavano finalmente soli cinque giorni alla fine delle vacanze estive e trepidavo all'idea di tornare alla quotidianità di tutti i giorni, dove preferivo chiudermi in casa piuttosto che passare delle ore con la nuova famiglia.
Gli unici momenti in cui mi sentivo totalmente libera era quando restavo a passeggiare lungo il fiume al tramonto, la vista era pazzesca e riuscivo a sentirmi completa. Ho sempre amato la natura, scalare le montagne e fare pic-nic, è stato mio padre a trasmettermi questa passione, ma quando lui è andato via, ho perso un pò un pezzo di me.
Una sera, riuscita ad evadere dalla mia famiglia, sono andata sul fiume, cercando un pò di tranquillità. Mi avvicino sempre di più e nonostante il buio, mi accorgo di una figura accasciata a terra: un ragazzo fissa l'acqua come se desiderasse di scomparire dentro di essa. 
- Ehi. - sussurro, facendolo voltare di scatto. Ha gli occhi lucidi e qualcosa mi cattura, non so bene cosa, ma rimango di sasso.
- Ciao.- risponde sorridendo
- E' tutto ok? - gli chiede sedendomi accanto a lui
- Hai mai desiderato restare in un posto per tutta la tua vita? - mi guarda fisso, facendomi penetrare da quelle iridi quasi color oro - Voler restare sempre in un punto e non tornare alla vita di tutti i giorni? - continua
- Vuoi restare qui? - sono confusa
- Qui c'è tutto quello che amo, tanti ricordi e sono felice. Ogni anno per me è dura dover tornare alla normalità. - abbassa lo sguardo
- Io sono il tuo esatto opposto, voglio assolutamente lasciare questo posto e tornare alla mia vita di sempre. - sospiro
- Non ti piace la natura? - mi guarda ancora
- Affatto. Io amo la natura, sono cresciuta qui. E' la mia nuova famiglia che odio. - scrollo le spalle scoppiando in una risata nervosa
- Io qui mi sento me stesso, non sono come tutti credono che io sia: sono come questo fiume che scorre libero per il suo corso, senza che nessuno lo giudichi e influisca su di esso. - sorride appena - Ecco perché non voglio andarmene, tornare a casa significa tornare a fingere di essere ciò che non sono. - sospira
- E allora smettila di fingere. Chi ti sta intorno ti apprezzerà per quello che sei. - sorrido innocentemente
- Tu non capisci, non conosci i miei amici e non sai cosa rappresento io per loro. Se solo provassi ad esprimere i miei sentimenti sarei emarginato da tutti. - risponde con gli occhi passi
- Avrai sempre un posto in cui rigugiarti, no? - sorrido guardando il fiume - E un'amica con cui parlare. - scrollo le spalle guardandolo.
Restiamo per qualche minuti in silenzio, sorridendoci a vicenda.
- Zayn. - mi tende la mano
- Vanessa. - gli stringo la mano.
Mentre ci stringiamo la mano, sento la voce di Mark che mi chiama, si saranno accorti della mia assenza. 
- Devo scappare. Spero di rivederti, Zayn. - sorrido mentre corro via
- Mi troverai sempre qui. - urla salutandomi. 



 
Salve a tutte, mie bellissime lettrici. 
Oggi ho avuto un'ispirazione un po' particolare e ho deciso di scrivere una nuova storia :)
Spero sia di vostro gradimento e vi chiedo di segnalarmi ogni errore o dubbio :)
Grazie per l'attenzione bellezze <3


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Capitolo 2
*** 2. Permessi. ***


2. Permessi.


 -4, finalmente ci siamo. Solo pochi giorni e tornerà tutto alla normalità.
- Signorina, credo che noi dovremmo scambiare quattro chiacchiere. - mia madre e Mark si siedono accanto a me, sul divano.
- Se è per ieri sera... - inizio
- Vanessa - Mark sospira - Io non voglio assolutamente sostituire tuo padre, ma vorrei che almeno provassi a trattarmi con un pò di rispetto, credo di meritarlo. Ieri sera ero seriamente preoccupato, ecco perché urlavo il tuo nome. - mi spiega
- Hai ragione, ho sbagliato, avrei dovuto avvisare qualcuno. - sospiro
- Ma si può sapere dove sei stata? - aggiunge mia madre
- Ero con un amico, al fiume. - scrollo le spalle 
- Un amico?! - rispondono in coro
- Esatto, vi sembra così strano? - annuisco - Stasera ho il permesso di rivederlo? Prometto che starò via solo un'ora. - guardo teneramente mia madre, sorridendole e conquistando il suo cuore.
- Solo un'ora. - sospira esasperata
- Grazie. - corro via dalla cucina.
Sono in veranda, osservando il sole alto in cielo e la quite che mi circonda, ripenso a quel ragazzo e ai suoi occhi bellissimi, ma tristi. Credo di non aver mai visto degli occhi così profondi, capaci di trasmettere davvero tanto.
- A cosa pensi? - "mia sorella" Alex si siede accanto a me
- A nulla. - sorrido guardandola.
Povera, infondo lei non mi ha fatto nulla, è una dolce bambina di undici anni, con le treccine bionde e gli occhi azzurri, sempre sorridente e allegra. Il mio problema è sua sorella: Mery. 
Una ragazzina viziata di sedici anni, abituata ad avere ogni cosa che chiede al suo adorato paparino. I nostri caratteri si son scontrati da subito, facendo nascere in famiglia degli attriti anche tra i miei genitori. Da allora, cerchiamo di avere meno rapporti possibili, anche se vivere nella stessa casa non rende le cose facili.
- Pensi a quel ragazzo con cui sei stara ieri sera? - la sua dolce voce mi riporta alla realtà
- Ma cosa dici? - scoppio a ridere - Come fai a saperlo? - le chiedo
- Mery ha origliato la vostra conversazione ed ha chiesto a Papà di uscire con un ragazzo come fai tu. - scrolla le spalle
- Cosa? - mi alzo in piedi, entrando in casa proprio mentre Mery litiga con i miei.
Sento la sua voce stridula rimbombare in tutta la casa. Il viso di mia madre esasperato, Mark che cerca in tutti i modi di farla tacere.
- Che succede? - entro in salone scrollando le spalle
- Nulla cara. - Mark assume subito un atteggiamento difensivo nei miei confronti.
- Ecco, lo vedi?! - Mery si volta verso di me - Lei ha sempre tutto, ed io?! - incrocia le braccia al petto
- Qual è il tuo problema adesso? - sospiro rumorosamente
- Voglio uscire anche io con i ragazzi, ma mio padre non me lo permette, mentre a te si. Non è giusto. - urla, suscitando in me un grande, grandissimo istinto omicida.
- Forse perché io ho diciotto anni e tu appena sedici, perché sono più matura di te e perché ho più giudizio di te? - annuisco
- Tesoro, perché adesso non vai di là? - mia madre mi chiede di uscire dalla stanza.
Esco da quella casa, sentendo ancora le lamentele di Mery e il suo piagnucolio continuo. 
Cammino lungo il fiume, accasciandomi a terra e desiderando di tornare in fretta a casa.
- Si sono invertiti i ruoli? - sento qualcuno poggiare una mano sulla mia spalla, mi volto, ed è il ragazzo di ieri sera, Zayn.
- Ehi. - sorriso appena
- Che succede? - mi guarda sorridendo
- La mia vita è un continuo salire e scendere dalle montagne russe. La mia famiglia è un casino e odio, odio, odio profondamente doverci vivere ogni giorno. Desidero solo la tranquillità, la pace e la quiete. - sospiro cacciando tutto fuori, ogni pensiero, ogni idea, ogni sentimento.
- Vuoi restare qui, con me? - mi sorride, posando una mano sulla mia 
- Farei di tutto pur di non vivere più in quel casino. - aggiungo - Tu, come stai? - guardo attentamente il suo viso. Alla mia domanda si contrae e assume un'aria stanca e triste.
- Tra quattro giorni partirò e lascerò tutto qui, anche me stesso, come credi che mi senta? - sospira pesantemente
- Mi dispiace saperti così triste, posso fare qualcosa per te? - continuo a guardarlo
- Puoi rendere questi ultimi quattro giorni indimenticabili? - mi sorride
- Posso provarci. - rimango pietrificata dalla sua bellezza. Dannazione, ha un sorriso fantastico.
- Domani mattina ti aspetto alle canoe, ci sarai? - mi sorride alzandosi.
- Si. - mi alzo a mia volta
- Allora a domani. - mi lascia un bacio sulla guancia e lo vedo correre via.



 

Ho davvero tante, tantissime idee per questa storia. Spero vi piaccia, anche se siamo solo all'inizio:)
Ciao bellissime <3 

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Capitolo 3
*** 3. Margherita. ***


3. Margherita.



Era appena l'alba quando i miei occhi si spalancarono. Nella mia mente svolazzava solo un pensiero: incontrare Zayn alle canoe. 
Attiva ed energica, aspetto in cucina fino all'ora dell'appuntamento. 
Il sole alto in cielo, una giornata stupenda e una strana magia nell'aria.
- Esci? - Mark entra in cucina, con in mano due tazze di latte freddo
- Si, mi vedo con degli amici. - sorrido annuendo
- Non tardare stasera. - mi porge il latte
- Non preoccuparti. - bevo il latte.
Rivolgo uno sguardo veloce all'orologio e noto che mancano solo quindici minuti al nostro appuntamento.
Mi chiudo in bagno, restando qualche minuto ad osservarmi allo specchio. Soliti capelli raccolti in una treccia, un po' ribelli e sbarazzini. Mascara solo sulle ciglia superiori e un gloss trasparente rubato dalla pochette di mia madre.
Esco di casa con il sole che picchia sulla mia testa ed illumina il verde smeraldo dei miei occhi.
La strada sembra infinita e stranamente, mi sento nervosa. Per quale assurdo motivo? E' solo un ragazzo conosciuto al fiume.
Fisso il punto vicino le canoe con gli occhi e noto una figura affiancata ad esse: lui è già lì.
Lo vedo a testa basta fissare una margherita che ha in mano, indossa una t-shirt blu elettrico e dei jeans.
Mi avvicino lentamente, stringendo tra le mani un lembo della mia camicia a fiorellini rosa e lilla.
- Ehi. - sorrido agitando la mano.
- Eccoti, finalmente. - mi sorride riparandosi dal sole poggiando una mano sul capo.
- Aspetti da molto? - m'imbarazzo
- Da tutta la mattina. Mi sono svegliato alquanto presto questa mattina e ho pensato di aspettarti. - sorride - Ah, prima che mi dimentichi, questa è per te. - mi tende il piccolo fiorellino che ha tra le mani.
- Per me? - lo guardo impietrita
- Si. - mi sorride dolcemente
- Grazie.. - arrossisco d'impatto.
Camminiamo quasi tutta la mattina lungo il fiume, giocando ad immaginare la forma delle nuvole che vediamo all'orizzonte. 
Non mi aspettavo un carattere così solare e divertente, le nostre ultime due conversazioni erano tristi e malinconiche, ma si sa, la sera è il momento esatto in cui ogni dolore torna a far male, dove ogni ferita torna a bruciare e dove ogni pensiero s'infila nella mente e non ti molla più.
- Hai ancora voglia di lasciare questo posto? - mi dice mentre si siede a terra
- Se avessi passato le ultime due settimane così, no. Ma purtoppo ho dovuto sopportare la pressione di una nuova famiglia sulle spalle e quindi il mio desiderio di fuga aumentava giorno dopo giorno. - sospiro toccando l'acqua fresca del fiume.
- Cosa intendi dire quando dici 'una nuova famiglia'? - mi guarda.
- Mia madre si è risposata: non fraintendermi, lui è una brava persona. Ha due figlie, Alex e Mery. Alex è una bambina dolcissima, sempre allegra e sorridente, ma Mery è la mia spina nel fianco. La odio e lei odia me. E' difficile condividere la stessa vita, la stessa casa e gli stessi genitori. - sospiro.
- Tuo padre? - continua
- Non lo vedo da ormai sei anni. Non ha lasciato solo mia madre, ma anche me. - abbasso lo sguardo.
Il silenzio segna sovrano tra di noi, il mio imbarazzo è alle stelle. Sto raccontando la mia vita privata ad uno sconosciuto, un bellissimo sconosciuto però.
- E tu sei ancora triste per la tua realtà? - interrompo il silenzio puntando l'attenzione su di lui.
- Non sarò mai pronto a tornare alla realtà, alla mia realtà. E' una cosa che mi terrorizza e mi devasta, solo a pensarci, mi manca il respiro. - sospira faticosamente.
- Dovremmo spettere di pensare ai nostri piccolo guai e goderci gli ultimi giorni di vacanza, non trovi? - scatto in piedi energica
- Sai cosa? - si alza sorridendo - Credo che tu abbia ragione. - annuisce
- Bene, cosa ti va di fare? - sfrego le mani in attesa di una risposta.
- Questo. - Zayn mi carica sulle sue spalle e mi getta totalmente nel fiume.
- Zayn. - urlo tra le risate. 
Sposto i capelli dietro l'orecchio, anche se ormai tutti bagnati. 
- Avresti almeno potuto farmi togliere le scarpe. - dico gettandomi su di lui e cercando di 'affogarlo'.
- E dov'era il divertimento? - cerca di sfuggire ai miei attacchi e ci riesce. E' più forte di me, fisicamente parlando.
Continuiamo questa guerra per un po', fin quando non vedo arrivare Alex e Mery dalla collina.
- Vanessa. - urlano in coro
- Merda. - sussurro uscendo dall'acqua.
- Che succede? - mi afferra la mano - Problemi? - sorride
- Sono le mie sorelle. - continuo - Devo andare, scusami.- sospiro, lasciando un soffice bacio sulla sua guancia.
Nel tragitto per casa, cerco in tutti i modi di far asciugare i miei indumenti, ma sono troppo bagnati.
- E' il tuo ragazzo quello? - Alex, con la dolcezza di una bambina, mi chiede sorridendomi
- No Alex, è solo un amico. - sorrido a mia volta
- Un bellissimo amico. - aggiunge Mery, guardandomi dritta negli occhi.
Evito qualsiasi tipo di contatto con lei, che riguardi anche il semplice guardarsi. Mi irrita terribilmente e preferisco non farlo.
Arrivata a casa, mia madre e Mark sono seduti in veranda e ci vedono rientrare. Le loro facce alla mia vista è a dir poco divertente.
- Vanessa era a fare il bagno con un ragazzo. - si affretta a dire Mery, sapendo che mia madre avrebbe cominciato con le sue paranoie.
- Un ragazzo? - mi guardano - Avevi detto di uscire con degli amici. - aggiunge Mark.
- E' così, solo che poi sono andati via e siamo rimasti da soli. Io e Zayn. - scrollo le spalle, lasciando cadere le vans bagnate sulla veranda.
Rientro in casa senza dar loro opportunità di replicare o di continuare con le domande.
Chissà quando lo rivedrò.





 
Salve dolci donzelle, allora, la storia inizia a prendere un senso, non trovate?
Credo che ben presto tra i nostri piccoli protagonisti possa nascere qualcosa, voi non trovate? 
Spero vi piaccia, ci metto il cuore davvero in quello che faccio. Come sempre
ad ogni minimo dubbio, errore o altro, sono a vostra disposizione.
Ciao bellezze <3

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Capitolo 4
*** 4. And let me kiss you. ***


 4. And let me kiss you.


Gli ultimi giorni passarono velocemente e la mia voglia di tornare alla realtà pian piano era diminuita. 
Gli ultimi giorni trascorsi con Zayn hanno portato una boccata di felicità in questa estate, ma ahimé, tra poche ore ognuno lascerà il campeggio e tornerà alle proprie vite.
Abbiamo passato il tempo conoscendoci, scoprendo nuove cose l'uno dell'altra: ho scoperto che odia la marmellata ma ama il burro d'arachidi alla follia, ha capito che odio essere presa per i polsi, ma che amo passeggiare mano nella mano. E' un bravo ragazzo, non merita di soffrire una volta tornato in città, dai suoi amici. Merita di essere felice come ogni persona lo merita, merita di amare e di essere amato. Siamo diventati grandi amici ma la distanza ci dividerò per sempre.
- Prima di partire devi assolutamente scrivere il tuo indirizzo su un fogliettino. Saremo amici di penna. - sorride abbassando lo sguardo.
- Sarà meglio che tu mi dia il tuo, ci trasferiremo in una città nuova. Mia madre è una Chef e spesso giriamo città in città. Non so ancora dove andremmo, quindi, lasciami il tuo. - aggiungo spingendolo con una spalla. 
Non voglio vederlo triste.
Il sole stava quasi per tramontare e questo significava doversi salutare, doversi dire addio, in un certo qual senso. E' vero, ci saremmo scritti, ma cosa sono le lettere in confronto a migliaia di kilometri?! 
Ben presto uno dei due avrebbe smesso di scrivere, per un impegno importante, per noia, perché non interessa più sapere come sta l'altro. E' una cosa terribile.
- Mi mancherai. - sussurro lentamente quasi dispiaciuta.
- Anche tu mi mancherai, piccola margherita. Con te mi sono sentito me stesso e mi sono sentito bene, riesci a tirar fuori il meglio di me. Grazie. - bacia la mia mano come segno di gratitudine e credo di poter morire.
Rientrata in casa preparo in fretta e furia la mia valigia e un pò rammaricata, saluto la veduta dalla finestra che affaccia sulla veranda. Non passerò più i giorni al fiume, guardando il sole tramontare e non andrò più in canoa.
- Ehi. - dalla mia finestra una testolina sbuca improvvisamente facendomi letteralmente crepare di paura.
- Zayn. - urlo spaventata - Che ci fai.. nella mia finestra? - mi avvicino a lui
- Ti ho portato questo, è il mio indirizzo e-mail e il mio indirizzo civico. Non voglio perderti. - mi sorride porgendo il fogliettino sul davanzale.
- Grazie, appena arrivo a casa ti invio una e-mail con il mio indirizzo. - sorrido
- Un'altra cosa, Vanessa. - mi afferra la mano 
- Dimmi.. - rimango immobile
- Ricordi quando ti ho detto che qui c'è tutto ciò che amo, la prima sera che ci siamo incontrati? - mi fissa, entrando dentro di me attraverso i suoi meravigliosi occhi.
- Si. - sussurro
- Qui ci sei anche tu. - mi tisa a sé, non con violenza, ma con straordinaria dolcezza. Afferra il mio viso tra le mani e mi lascia un dolce ed avvolgente bacio sulle labbra. Un brivido percorre lungo la mia schiena e sento il cuore battere all'impazzata. Una volta terminato il bacio, mi specchio nei suoi occhi candidi e angelici.
- Anche io, Zayn. - sorrido dolcemente, facendolo sorridere a sua volta e sciogliendomi in un brodo di dolcezza.
- Scrivimi, dimmi dove andrai, così potrò raggiungerti e baciarti ancora. - lo vedo allontanarsi, con un sorrido stupendo stampato sulle labbra.
Lo saluto a mia volta, con la consapevolezza che non avremmo più occasioni di rivederci, di baciarci e di stringerci forte. Forse, solo la prossima estate. 
- Sei pronta? - mia madre entra in camera - Stai male? Sei tutta rossa... e sudi. - mi tocca la fronte
- Sto benissimo mamma, andiamo. - sorrido appena, cercando di nascondere quella piccola sfumatura di dolore che sta colorando il mio cuore.
Entro in macchina, sedendomi accanto ad Alex ed estraggo il mio Ipod dalla tasca, infilo le cuffie e inizio a rivivere la scena del bacio ancora, ancora e ancora nella mia mente. Estraggo anche il fogliettino dalla tasca, il biglietto in cui Zayn mi ha scritto il suo indirizzo. 'Golborne Road, 7654 Londra'.
- Dov'è che siamo diretti questa volta? - dico sospirando
- King's Road, Londra. - annuiscono mia madre e Mark.
Sentendo quelle parole una luce di speranza mi illumina il viso. Forse c'è ancora una possibilità
.

 


Salve fanciulle, bene, direi che tra questi due c'è sicuramente qualcosa.
E che la meravigliosa notizia nasconda qualche altra cosa sotto, non trovate? 
Mmm.. vedremo ;) 
Come sempre, sono qui per voi :*

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Capitolo 5
*** 5. Surprise! ***


5.Surprise!



 'Ciao Zayn, ti scrivo dal mio indirizzo e-mail perché sembra assurdo scriverti il mio indirizzo civico. Sono arrivata da due giorni in città e la casa nuova è davvero stupenda, ho una stanza enorme, tutta mia. Sono dovuta andare anche a scuola, per iscrivermi al nuovo anno scolastico. Siamo più vicini di quanto credi, Zayn.'
Scrivo un messaggio a Zayn, sperando di trovare una sua risposta, ma quando al mattino ricontrollo la posta elettronica non trovo nulla.
Oggi primo giorno nella nuova scuola. Ho controllato, e c'è una possibilità su tre di incontrare Zayn. Tra i nostri due quartieri ci sono due licei e un'istituto Cattolico.
Infilo dei semplicissimi jeans chiari e un top a bottoni rosso, le convers e la borsa da scuola con quaderni vari.
La cucina nuova è attrezzatissima, macchina per il caffé, per le crepes, il gelato. E' tutto super tecnoligico.
- Buongiorno, emozionate? - Mark saluta me e le mie 'sorelle'. 
Avevo dimenticato che da quest'anno, anche Mery avrebbe frequentato le superiori.
- E' sempre la stessa emozione, ormai è la terza volta per me. - scrollo le spalle, afferrando una mela dal centro tavola.
- Sei pronta? - dico a Mery, prima di uscire dalla cucina
- Prontissima. - salta in piedi con gli occhi che le brillano.
E' sempre stata chiara sulla sua idea di Liceo: Popolarità, ragazzi e balli scolastici.
Ecco perché non possiamo andare d'accordo. E' totalmente superficiale ed immatura, il mio opposto. Decisamente.
- Spero di fare nuove amicizie. - mi dice mentre camminiamo per arrivare a scuola.
- Come mai mi rivolgi la parola?  E poi, per te sarà semplice, sei al primo anno, sei carina e troverai qualche ragazza pronta ad aiutarti. Io sono all'ultimo anno, quello decisivo, nessuno mi aiuterà. - scrollo le spalle. Le ho fatto un complimento per caso? Ho mangiato la mela avvelenata questa mattina?
- Voglio solo trovare tanti ragazzi che impazziscano per me. - scoppia in una violenta risata
- Spero per te che siano stupidi da farlo. - sussurro.
Arriviamo al grande edificio, non c'è che dire, un bellissimo edificio.
- Bene, siamo arrivate. Ci vediamo a mensa. - mi saluta correndo lungo le scale che precedono l'ingresso.
Questo è il mio ultimo anno e sogno ancora una borsa di studio, niente e nessuno riuscirà a distogliermi dal mio obbiettivo. Che qualcuno mi aiuti o no, io ce la farò.
Salgo lungo le scale ed entro nel lungo corridoio. Un'infinità di ragazzi e ragazze parlano, ridono, scherzano, aprono gli armadietti e si scambiano abbracci.
Estraggo il foglio preso in segreteria il giorno prima, il mio armadietto è il numero 2342. Sarà un'impresa trovarlo.
Osservo attentamente ognuno, i loro visi, ma in nessuno di questi leggo ciò che leggevo nel viso di Zayn. Svoltando nel secondo corridoio trovo il mio armadietto. Lo apro e noto che non c'è assulutamente nulla dentro, come ovvio che sia. Suona la campanella e mi precipito nella classe in cui di norma, ci dovrebbe essere la lezione di Letteratura.
Fortunatamente nessuna scena dei film, in cui l'alunna nuova entra in ritardo  e la fissano tutti. Sono la prima ad entrare e prendo posto quasi infondo all'aula.
Li vedo entrare tutti, uno ad uno, ma nessuno è Zayn. Un sospiro e vado avanti.
- Lei dev'essere la nuova alunna. - sento una voce potente raggiungermi
- Si. - salto in piedi 
- Si presenti alla classe, prima di cominciare la lezione. - continua a dire. E' un uomo robusto, con i baffi e uno strano gusto nel vestirsi, polo rosa e calzini verdi.
- Sono Vanessa Lorenz e mi sono trasferita da Monaco. - scrollo le spalle, notando la totale indifferenza dei miei compagni.
Mi risiedo e ascolto attentamente la lezione.
Al suono della prima campanella, la mia mente si risveglia continuando a sperare.
Percorro nuovamente il corridoio, entrando nell'aula di Scienze Naturali. 
Vedo un gruppo di ragazzi raccolti intorno ad un banco, ma non mi intrometto. Prendo posto e aspetto l'arrivo dell'insegnante.
- Buongiorno a tutti e bentornati dalle vacanze estive. - una donna alta e snella entra in aula frettolosamente - Vi siete accorti della nuova arrivata? - mi fissa spalancando gli occhi
- Non l'abbiamo neanche vista entrare. - una ragazza, seduta poco distante di me espire ridacchiando.
- Tu devi essere Lorenz, giusto? - l'insegnante getta un'occhiata sul registro e mi sorride.
- Si, mi chiamo Vanessa. - dico alzandomi e voltandomi alla classe.
Infondo all'aula, circondato da quattro ragazzi, lo vedo vestito con un giubbotto di pelle e dei jeans neri. Zayn. 
Lo fisso per qualche secondo. 
Inizialmente non si era accorto di me, poi, dopo una gomitata da parte di un suo amico, mi guarda. Non sorride, né resta serio. Non riesco a dire cosa trasmettesse la sua espressione, ma sicuramente nulla di buono.
Al termine della lezione, resto in classe più a lungo degli altri, sperando di poter parlare con lui.
- Zayn. - sorrido avvicinandomi a lui, circondato ancora dai suoi quattro amici.
- Ehi, Vanessa. - sorride abbracciandomi
- Vi conoscete? - interviene uno di loro, guardando Zayn e poi subito me.
- Diciamo di si. - annuisce lui, tornando serio - Ci vediamo in mensa. - lo vedo uscire dall'aula seguito dai suoi amici.
Incontro Mery vicino la mensa ed insieme entriamo in mensa. Lo vedo seduto ad un tavolo circondato dai soliti ragazzi e anche una dozzina di ragazze pon pon. 
Lo fisso per qualche secondo e quando finalmente anche lui mi guarda, abbassa lo sguardo, cercando di evitarmi.
- Hai conosciuto qualcuno? - Mery mi dice mentre ci sediamo ad un tavolo totalmente vuoto.
- No. - sospiro
- Neanche io. - è l'unica cosa che mi dice durante tutta la pausa pranzo.
Al termine delle lezioni, provo ad aspettare Zayn all'uscita di scuola, ma lo vedo alla guida di una grande auto con una ragazza al suo fianco.
Tornata a casa getto a terra lo zaino e corro in camera mia. Lascio andare il mio corpo sul letto e osservo la piccola margherita messa sul mio comodino. Sospiro ancora, è l'unica cosa che posso fare.

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Capitolo 6
*** 6. Pon-pon ***


6. Pon-pon


- Ho già guidato, non vedo quale sia il problema. - agito le mani in aria.
Sto cercando di convincere Mark e mia madre a lasciarmi andare a scuola con l'auto. Infondo mia madre la sua non la usa mai.
- Non credo sia una buona idea. - scuote il capo Mark.
Tutto inutile, dovrò accontentarmi di andare a scuola a piedi, con la solita compagnia di Mery.
Ho iniziato a rendere più 'mio' l'armadietto, appendendo delle vecchie fotografie in compagnia di vecchie amiche, un portafortuna e uno specchietto. Non ho ancora conosciuto nessuno, ma infondo siamo solo alla prima settimana di scuola ed io sono nuova, non è semplice inserirsi, giusto?
Ormai incrocio Zayn quasi ogni giorno, a mensa. E' sempre circondato dallo stesso gruppo e mi rivolge sempre lo stesso sguardo. Non capisco, perché fingere di non conoscermi?
- Cosa ci troveranno in lui. - sussurro conficcando la forchetta nel mio hamburger, in mensa.
- Spero tu stia scherzando, hai la minima idea di chi sia quel ragazzo? E' praticamente un Dio Greco sceso in terra, Zayn Malik, il più bello della scuola. - risponde Mery irritata. Neanche avessi insultato qualcosa di estremamente importante.
- Come fai a saperlo? - la fisso sconvolta
- Ho chiacchierato amichevolmente con le ragazze pon pon, oggi farò il provino per entrare in squadra. - sorride felice - E' il ragazzo più ambito della scuola. - aggiunge.
Il più ambito della scuola e nessuno sapeva cosa celava in realtà dietro quella maschera, anzi, lo sapevo solo io.
Mi alzo, lasciando Mery da sola. Svuoto il vassoio nel cestino apposito e mi avvicino alla porta per uscire, voltandomi indietro solo perché sento uno sguardo raggiungermi, il suo.
Apro il mio armadietto e mi specchio appena, poiché vengo interrotta.
- Ehi. - sento chiamarmi. Mi volto e lo vedo accanto a me, con le mani sulla nuca.
- Zayn. - chiudo l'armadietto rumorosamente
- Mi dispiace per l'altro giorno, non mi aspettavo di vederti qui, capisci? - annuisce.
- Credevi di non vedermi più è così? - sospiro 
- A dir la verità, si. Mi aspettavo di averti persa per sempre. - mi risponde
- E' per questo che mi hai detto quelle cose, il nostro ultimo giorno al campeggio? Ricordi vero cosa mi hai detto? - mi avvicino leggermente a lui, specchiandomi totalmente nei suoi occhi.
- Certo che ricordo cosa ti ho detto, ed è la pura verità. Ma.. - s'interrompe voltandosi indietro.
- Io non posso essere parte della tua realtà, giusto? - sospiro.
- Io. - non riesce neanche a parlare, che la sua allegra banda arriva in pochi secondi.
Lo vedo voltarsi indietro sorridendo ai suoi amici.
- Non sapevo facessi volontariato, Zayn. - si avvicina una ragazza pon pon a noi, con dei lunghi capelli biondi legati da una coda di cavallo molto alta. 
- Caroline. - Zayn interviene
- Lascia stare, Zayn. Mi sono sempre piaciuti i pagliacci. - rispondo facendomi largo tra quelle persone.
Sento le risate alle mie spalle, entro in un'aula a casa per potermi calmare tranquillamente. Respiro affannosamente, cercando di trattenere le lacrime. Mi sento una stupida, sono stata trattata da tale e avrei solo voglia di spaccare tutto. Non mi ero mai sentita così strana in vita mia.
Passo pochi minuti in questa stanza e al suono della campanella, esco, con la borsa in spalla e a testa alta.
Varco il corridoio in cui sono ancora tutti fermi lì a ridere, forse di me. Ma non mi importa.
La prossima ora di lezione è di Ginnastica, quindi affidandomi totalmente al mio senso d'oritentamente arrivo in palestra e mi cambio.
Uscita dagli spoglietoi, mi reco al campo. I giocatori di Football si allenano, le ragazze pon pon scuoto i pon pon e i nulla facenti come Zayn e i suoi amici sono sugli spalti ad osservare.
- Lei deve essere la nuova arrivata. - sento il coach urlarmi contro 
- Si, sono io. - dico tappandomi un orecchio.
- Bene, tre giri di corda del campo. Muoversi. - continua ad urlare.
Seppure imbarazzata, comincio i giri di corsa, nonostante le risate delle ragazze pon pon, dei commenti dei giocatori di Football e degli occhi che mi perforano di Zayn.
Mi fermo respirando a lungo, aspettando che il coach mi dia qualche altro incarico. Zayn continua a tenermi gli occhi puntati contro, ma cerco di evitarlo completamente.
- Sei veloce nella corsa, alunna nuova. - si avvicina un ragazzo alto, biondo e dagli occhi verdi.
- Grazie. - rispondo
- Come hai detto di chiamarti? - prova ad attaccare bottone
- Non te l'ho detto. - mi allontano senza neanche guardarlo. Lo vedo poi ritornare dagli altri della squadra.
Mi siedo sulla prima panchina degli spalti, poco distante da Zayn e i suoi amici.
- Ehi, tu, nuova?! - sento chiamarmi, mi volto ed è uno dei suoi amici.
- Cosa vuoi? - li guardo. Zayn mi fissa, cercando di capire quali sono le mie intenzioni.
- Vanessa giusto? - continua
- Si. - sospiro
- Io sono Harry. - sorride - Ci conosci già, no? - continua
- In realtà, no. - rispondo guardandoli uno ad uno.
Si avvicinano tutti.
Evidentemente, l'attenzione di questi ragazzi avrà infastidito le altre ragazze, facendole precipitare da noi.
- Parlate ancora con lei? - la stessa bionda si avvicina. Tra di loro c'è anche Mery, che rimane in silenzio.
- Caroline, smettila. - Zayn interviene ancora.
- Non capisco perché abbiate tutti a cuore questa ragazza. - aggiunge lei guardandomi nel modo peggiore che ci possa essere. In un certo senso mi sento giudicata. Ed è una cosa che odio.
- Hai qualche problema con me? - dico alzandomi dalla panca, facendo sgranare a tutti gli occhi. - No, perché se hai qualche problema con me, ne parliamo. Ma se mi stai insultando gratuitamente, solo perché ti senti minacciata da me, piantala, perché sei alquanto ridicola. - le dico facendo spuntare un sorrido sul viso di qualcuno.
- Ragazze, fate spazio. Per farla passare c'è bisogno di molto spazio. - mi guarda dalla testa ai piedi con un'aria disgustata.
Rido divertita e dal varco che si è formato tra quelle galline, cammino a testa alta.


 
 
 
Ragazze mie belle, ecco qui un nuovo capitolo per iniziare l'anno nel migliore dei modi.
AUGURI A TUTTE MERAVIGLIE :* 

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Capitolo 7
*** 7. I rememer everything ***


7. I remember everything.

Non riesco a capire perché l'atteggiamente di Zayn possa influire così tanto su di me. Sarà perché credevo di aver conosciuto un'altra persona, sarà perché in quel pochissimo tempo è riuscito a trasmettermi tanto, ma la persona che ho incontrato in questi giorni, non è affatto la stessa che ogni sera mi raccontava di sé in riva al fiume.
Secondo Mery, dovrei cercare di inserirmi, ma non intendo diventare una gallina come lei o le sue nuove amiche. 
E' altamente frustante per me dover accettare di essere stata il suo passatempo estivo. E' vero, cinque giorni non sono nulla, ma a me sono bastati. Alcune importanti ricerche hanno dimostrato che per innamorarsi bastino solo quarantacinque minuti. Forse mi sono innamorata.
- Vanessa. - sento Mark bussare alla mia porta
- Entra pure. - rispondo.
- Ci sono dei ragazzi giù, dicono di essere tuoi amici. - scrolla le spalle, guardandomi un po' titubante - Credevo non avessi nuovi amici. - mi dice
- Anche io. - corro per le scale.
Scendo velocemente al piano di sotto e in salotto, comodamente seduti trovo i ragazzi di ieri, gli amici di Zayn.
- Che ci fate voi qui? - rimango a bocca aperta, tra l'infastidita e la sconvolta.
Li fisso tutti, focalizzandomi un po' di più su Zayn.
- Abbiamo pensato di passare a salutarti. - Harry, il ragazzo che ieri ha iniziato a parlarmi si aggira per la casa osservando attentamente ogni foto, ogni quadro, ogni statuina.
- Non dovevate. - sospiro
- Non ci siamo neanche presentati: io sono Harry, loro sono Liam, Louis e Niall. - li indica uno ad uno. Sorridono e ricambio, sforzandomi.
- Beh, noi ci conosciamo. - Zayn alza un dito, quasi come se stesse salutando un capitano o un militare.
Lo fisso ancora, cercando di trasmettergli qualcosa, ma non credo di riuscirci.
- Siete stati molto gentili, adesso potete anche andare. - annuisco con la testa.
- Scusa, posso utilizzare il tuo bagno? - Zayn mi chiede, fissandomi insistentemente.
- Ehm.. - lo fisso strizzando gli occhi - E' da questa parte. - gli indico la strada.
Camminiamo l'uno accanto all'altra, sentendo le nostre mani che quasi si sfiorano.
- Ecco. - spalanco la porta del bagno, mostrandoglielo.
- Vanessa, non devo usare il bagno. Volevo solo dirti che mi dispiace per Caroline. - s'imbarazza
- Hai tante cose di cui scusarti, Caroline è l'ultimo dei tuoi problemi. - incrocio le braccia al petto e lo guardo negli occhi.
- So di comportarmi da emerito stronzo, ma è di questo che ti parlavo al fiume. - sospira leggermente
- Farti vedere con me ti renderebbe inpopolare? Ti farebbe perdere tutti i tuoi amici? Io non credo Zayn, come vedi, sono seduti sul mio divano. - scuoto il capo.
- C'è una cosa che non ti ho ancora detto. - si avvicina - Ma prima devi sapere che quello che ti ho detto l'ultimo giorno delle vacanze è la verità, provo qualcosa per te. - mi sussurra.
Sento inavvertitamente le gambe cedermi e l'aria mancarmi.
- Cosa devi dirmi? - cerco di trattenere in me l'istinto di lasciare un soffice bacio sulle sue labbra.
- Io e Caroline stiamo insieme. - lo dice tenendo gli occhi chiusi e sospirando, come se avesse eliminato un masso dalla sua coscienza.
Indietreggio di qualche passo, soffocando in me ogni istinto e schiacciando ogni farfalla che iniziava a girovagare per questo stomaco.
- Zayn. - esclamo
- Non odiarmi. - afferra le mie mani.
Rimango di sasso, pietrificata.
- Te lo sei ricordato. - osservo le nostre mani unite
- Non potrei mai dimenticare nulla di te. - si avvicina, facendo ciò che io avevo trattenuto.
Mi lascia un delicatissimo, ma intenso bacio sulle labbra. E' diverso dal nostro primo bacio, quello aveva un sapore di malinconia e di desolazione, questo è avvolgente, passionale ed è spinto da qualcosa di più che la semplice paura di non rivedersi. 
Quando cerchiamo di riprendere aria, lo allontano velocemente, puntando gli occhi in basso.
- Vanessa. - prova a chiamarmi
- E' meglio che tu vada via, Zayn. Portati i tuoi amici. - lo allontano lentamente da me. Cercando di non esplodere.
Quando lo vedo allontanarsi ed uscire da casa mia con gli altri che mi salutano, risalgo velocemente in camera mia, lasciandomi andare completamente.




 
Salve meraviglie,
chiedo umilmente perdono per la mia assenza, ma purtroppo la maturità mi occupa molto :c
Sono riuscita finalmente a trovare dieci minuti per aggiornare la storia, ve lo devo, cazzarola :3
Bene bene bene, direi che qui c'è qualcosa che non va, giusto? 
Scopriremo più avanti come si metteranno le cose per la piccola Vanessa... <3

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Capitolo 8
*** Nuovi amici ***


Nuovi amici.

Con il passare dei giorni le cose non miglioravano.  Dopo quasi tre settimane di scuola io non ero riuscita ad inserirmi in nessuno gruppo, a differenza di Mery che invece si era inserita perfettamente nel gruppo delle ragazze pon-pon.
Entro in cucina, mia madre beve un caffè mentre legge distrattamente un giornale, Mark lega i capelli ad Alex che è pronta per andare a scuola e Mery, con gli occhi dritti sul cellulare e la tutina da cheerleader che le dona particolarmente. Ha i capelli raccolti in uno chignon alto e un filo di gloss sulle labbra. La stanno trasformando in una di loro.
- Buongiorno – entro avvolgendo la sciarpa al collo, lascio cadere la borsa sul bancone e prendo un sorso di succo che Mark mi ha dolcemente preparato. – Sei pronta? – mi rivolgo a Mery.
- Si, un secondo. – non mi guarda neanche.
- Io e tua madre ci abbiamo pensato. – Mark si avvicina sorridendomi – E se prometti di stare attenta, acconsentiamo a lasciarti usare l’auto di tua madre. – sventola le chiavi a pochi centimetri dal mio viso e salto letteralmente di gioia.
- Davvero? – guardo prima Mark e poi mia madre.
- Certo – annuiscono in coro.
Afferro le chiavi al volo e li abbraccio entrambi. Strafelice.
Io e Mery ci avviamo alla macchina e consapevoli che i nostri ci stanno ancora guardando, teniamo la cintura fino alla fine del quartiere.
- Guidi bene – dice guardando fuori dal finestrino.
- Grazie – non aggiungo altro. Non so se sono arrabbiata con lei per essere amica di quelle tizie o per non avermi difesa le altre volte. Devo ancora capire se posso fidarmi di lei.
Svoltiamo nel vialetto della scuola e mi avvicino al parcheggio.
- Io scendo qui, grazie – mi dice velocemente. Esce dalla macchina e si avvicina alle altre ragazze sulle scale poco più lontane.
Scrollo le spalle e alzo gli occhi al cielo, ovviamente non avrà detto a nessuno di essere mia sorella.
Mi dirigo verso il parcheggio per gli studenti e parcheggio accuratamente l’auto stando attenta a non occupare troppo spazio. Scendo afferrando la borsa e chiudo l’auto. Mi volto e noto che poco distante da me Zayn ha parcheggiato il suo fuoristrada, esce dall’auto insieme ai suoi fidati amici e mi fissano tutti.
- Ehi, Vanessa – Harry si affretta a dire.
Sospiro evidentemente infastidita e mi avvicino all’entrata principale della scuola, notando le ragazze pon-pon ferme vicino agli armadietti.
I loro visi, i sorrisi e gli occhi maliziosi verso di me, mi trasmettono l’idea che stiano parlando di me.  Passo davanti a loro con la testa alta, incuranti degli insulti e delle occhiatacce.
Mi avvicino al mio armadietto e mentre lo apro lo stesso ragazzo che qualche giorno fa si avvicinò al campo in palestra è accanto a me.
- Vanessa – mi sorride dolcemente.
E’ un bel ragazzo, biondo scuro con gli occhi grigi, molto alto e non molto muscoloso, quanto basta direi. Gli sorrido educatamente.
- Ciao, alla fine hai scoperto il mio nome? – ridiamo.
- In giro si parla di te – mi dice poggiando la schiena contro l’armadietto e lasciando scivolare lo zaino sul pavimento.
In quel momento, mentre chiudo il mio armadietto e sposto i capelli dal viso vedo Zayn, Caroline e la combriccola che ci fissano dall’angolo del corridoio.
- Ah si? – ritorno su di lui – E cosa dicono? – scrollo le spalle.
- Dicono che hai un caratterino particolare – ride
- Dicono? – la sua risata è contagiosa.
- Dicono anche che non hai fatto amicizia con nessuno, è vero? – torna serio per qualche istante.
- Non è facile trasferirsi in una nuova scuola e fare amicizia, soprattutto quando hai un caratterino come il mio – ironizzo sulla risposta, non conosco questo ragazzo e non voglio mostrarmi a lui così facilmente.
- Beh, adesso hai un nuovo amico – mi tende la mano – Cameron. – sorride.
La stringo e ci sorridiamo.
La campanella suona e ognuno si divide nelle materie di questa giornata che sembrava essere uguale alle altre.
All’ora di pranzo, però, è sempre la stessa storia. Non vedo nessuno che conosco, o meglio, certo che li conosco, ma non posso sedermi accanto a Zayn o mia sorella. Trovo un tavolino accanto ad una finestra libero e mi siedo, sapendo di essere sotto gli occhi del gruppo capo della scuola. Infilo la forchetta nell’hamburger che ci hanno servito e sento la sedia accanto a me strisciare con un rumore assordante.
- Perché mangi da sola? – Cameron si siede accanto a me, accompagnato da un altro ragazzo e una ragazza.
- Secondo te? – sorrido, lasciando andare la forchetta. Incrocio le braccia sul tavolo e guardo i due ragazzi seduti di fronte a me.
- Lei è Vanessa, la ragazza nuova. – dice mentre morde il suo panino. Loro mi sorridono e stringendomi la mano mi dicono i loro nomi: Noemi e Lucas.
Passiamo la pausa pranzo insieme e per la prima volta non mi sento l’ultima arrivata da quando sono qui.
Rido e scherzo come se conoscessi questi tre ragazzi da una vita, mentre li ho appena conosciuti.
- Che fai stasera? – Noemi mi dice mentre usciamo dalla mensa.
- Nulla, perché? – le sorrido stringendo i miei libri al petto.
- Noi andiamo alla fiera lungo il fiume, ti unisci a noi? – aggiunge lei in fretta.
- Certo, mi farebbe davvero piacere – sorrido.




 
Chiedo umilmente scusa per l'assenza che si è protatta più del dovuto, ma ho avuto
un pò di cose da fare. Spero di essere perdonata.
Mi è venuta una gran voglia di aggiornare le storie e spero di aggiornare entro qualche giorno.
Come sempre ditemi quello che pensate e qualche consiglio :D
Ciao meraviglia <3

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