L'amore sofferto spesso è quello più bello

di V manumanu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo capitolo ***
Capitolo 2: *** Secondo capitolo ***
Capitolo 3: *** Terzo capitolo ***
Capitolo 4: *** Quarto capitolo ***
Capitolo 5: *** Quinto capitolo ***
Capitolo 6: *** Sesto capitolo ***



Capitolo 1
*** Primo capitolo ***


Primo capitolo
 
POV ELENA
 
Appena aperti gli occhi si scorge una luce forte e accecante illuminare l’ampia stanza. Porto istintivamente la mano dall’altra parte del letto su cui sono distesa,  in cerca di un corpo caldo e familiare, che però non sento. Quel piccolo gesto quotidiano mi riporta alla mente la scorsa sera quando con voce tremante e disperata  la mia ragione di vita, il mio principe delle tenebre mi ha lasciato. Un dolore che parte da una parte sconosciuta del corpo si diffonde fino a immobilizzarmi. Cerco di alzarmi dal letto ma l’unica parte ancora attiva e funzionante di me sono gli occhi da cui stanno incominciando a scendere copiose lacrime. Fanno male. Sono come gocce di lava senza fine che bruciano le guance ormai quasi sicuramente di un color rossastro. Cerco di calmarmi facendo respiri profondi, ma essi  assomigliano sempre di più a dei gemiti spezzati.  Il tempo passa ma le gambe sono come distaccate dal resto del corpo. Sono stanca, è da ieri notte che mi trovo in questa situazione, sono completamente sotto shock.  Non posso credere che lui mi abbia abbandonata così, da un momento all’altro quando solo pochi giorni prima mi aveva detto che io ero la sua vita. Mi ha lasciata dicendomi che non mi voleva cambiare perché lui non va bene per me, perché lui crede di essere un mostro. Ma ormai è troppo tardi io sono già cambiata e da un pezzo. È stato lui a cambiarmi, è stato il suo amore incondizionato a cambiarmi, sono stati i suoi occhi chiari, i suoi sorrisi e le sue battutine fastidiose a cambiarmi. E di questo sono fiera perché sono diventata una persona migliore e certamente più matura, una donna che finalmente sa fare le proprie scelte e non ha paura di quello che prova. Ma Damon non la pensa come me purtroppo.
La suoneria del cellulare mi risveglia dai miei pensieri e da quella specie di trans durata quasi tutta la notte. Finalmente riesco a muovermi, così prendo coraggio e mi alzo dal letto cercando di ignorare la fitta alla testa dovuta al troppo pensare e all’interrotto piangere di poco prima.
Il nome che appare sul display indica che la mia migliore amica Caroline mi sta chiamando. Solo in questo momento mi accorgo che quando Caroline scoprirà quello che è successo tra me e Damon non mancherà di una paternale e della soddisfazione di poter dire “Io te lo avevo detto!” oppure “Di cosa ti stupisci? Sai … Damon stavolta ha ragione e ha fatto la cosa migliore lasciandoti, ti sta cambiando e questo non va affatto bene!”
Beh, adesso non ho proprio voglia di litigare quindi ignoro la chiamata e mi avvio verso il bagno per cercare di sistemare un po’ il mio aspetto per quanto possibile. 
La ragazza che il grande specchio ritrae ha un volto distrutto con occhi rossi e consumati dalle lacrime, i capelli lunghi e scuri solitamente ben pettinati e sistemati sono talmente spettinati da assomigliare  a un concentrato di paglia arruffata.
Non mi riconosco più. Come è possibile che una persona possa farti sentire benissimo e felice e un attimo dopo per grazia dello stesso uomo ti possa distruggere e logorare l’anima?
A questa domanda non rispondo e cerco invece di rendermi abbastanza presentabile per poter scendere nel grande salone della casa dei fratelli Salvatore e affrontare così la giornata che sono certa si rivelerà una totale sofferenza.
Indosso un paio di jeans neri, una camicetta bianca e attillata e delle ballerine con appena un po’ di tacco. Ravvio i capelli in una semplice coda alta. Un po’ più di trucco del solito forse nasconderà gli occhi lucidi e rossi.
Appena pronta mi decido a scendere nel salone per poter bere un po’ di sangue. Stranamente ho più fame del solito quindi raddoppio la solita  quantità nel bicchiere. 
In casa non pare esserci nessuno anche se mi ricredo subito quando sento Stefan parlare con la copia, forse più debole e assottigliata di sempre,della mia voce. Kathrine.  
“Non ho più molto tempo Stefan! Sto morendo…ieri sono caduta dalle scale perché ho avuto un infarto!” sento Stefan sospirare. “ Lo so Kathrine, ma forse c’è un modo per farti restare in vita..”
La porta del salone si spalanca non facendomi così più ascoltare la strana conversazione di poco prima. Sulla porta una figura alta e vestita di nero con due occhi che rispecchiano il cielo mi fissa intensamente,. Ecco qui il mio principe.  Appena si accorge degli sguardi profondi  che mi sta rivolgendo sposta lo sguardo sul suo piccolo tavolo rifornito di alcolici. Mi sorpassa e mi rivolge un freddo e appena udibile “ciao” che mi colpisce in pieno il cuore e lo ferisce ancor di più di prima. Dopo più di tre mesi di occhiate e sguardi calorosi adesso è strano tornare alla situazione di un tempo, quando facevamo finta di non conoscerci e l’unico rapporto che avevamo era per causa di Stefan. Quei tempi in cui io ero solo “ La ragazza del suo fratellino rompiscatole”. Ma una volta un suo saluto così freddo mi avrebbe lasciato indifferente adesso invece riesce a farmi effetto eccome . Ritorno al presente e anche se mi costa tanto gli rispondo con la stessa freddezza del suo saluto che mi ha già rovinato la giornata. Lo avevo detto  che questa sarebbe stata una giornate di totale sofferenza.
Appena riprese le mie facoltà mentali mi chiedo dove ha passato tutta la notte se io ho “dormito” nella nostra..volevo dire ormai sua camera? 
“Emh..dormito bene? Dove sei stato per tutta la notte?” sorpreso della mia curiosità si gira verso di me e un po’ spaesato risponde  “Sono stato al Grill adesso fa orario continuato..comunque non sono affari tuoi piccola Gilbert”
Ed ecco che sento un emozione diversa da quella che ho provato per tutta la notte. È un emozione potente che ti stravolge e risveglia in qualche modo una parte  di te stessa che credevi non avere. Non è più  sofferenza o  tristezza. E’ pura rabbia.
Si, perché quel nomignolo, per quanto innocuo possa essere,mi acceca di rabbia. Mi chiamava così quando tra noi c’era un rapporto frivolo e superficiale e anche allora non lo sopportavo. Ah! Piccola Gilbert!  Ma per Favore!
“AHAHAH piccola Gilbert! Sul serio Damon!? Dopo tutto quello che abbiamo fatto e passato hai il coraggio di fare l’indifferente e di chiamarmi piccola Gilbert!?”
Non sapendo cosa rispondermi mi fissa stranito dalla mia reazione per un semplice e banale nomignolo. Subito penso che forse ho sbagliato ad agire così istintivamente, ma sono talmente accecata dalla rabbia, dalla sua indifferenza per me e dal fatto che mi ha lasciata che non mi importa proprio niente.
A un certo punto la sua voce esce calma e tranquilla anche se ancora Gelida.
“ Ok, va bene calmati…non c’è bisogno di scaldarsi tanto per un semplice nomignolo.” Sta cercando di sviare il discorso, lo sa che in realtà non è stato quel nome a farmi scattare così. Ma io il discorso lo voglio fare perché ho mille domande che mi vorticano in testa da ieri e non riesco a dare una risposta.
Adesso sono più  tranquilla e la mia voce è debole e tremante. La rabbia è passata e al suo posto un vuoto di sofferenza si sta per annidare nel cuore.
“Mi manchi. Perché mi hai lasciata Damon? Ho capito che non mi vuoi cambiare e tutto il resto, ma è troppo tardi ormai non sono più la stessa e senza di te non sono più niente. Forse si hai ragione tu mi condizioni, ma non è una cosa negativa io sono migliorata e adesso so quale è il mio posto in tutto questo casino, ed è affianco a te. Ormai io e il mio cuore apparteniamo solo a te. Ti amo e so che anche tu mi ami e non sei il mostro che dici di essere, tu sei un angelo, il mio angelo. Ti prego torna a stare con me”
I suoi occhi e il suo tono di voce si addolciscono visibilmente “ oh …Elena anche io ti amo ma non possiamo stare insieme! Non capisci che è sbagliato? Io non sono ..io non vado bene..non sono un angelo! Gli Angeli non uccidono e non pianificano la morte di persone non ancora nate! Ho fatto delle cose orribili e non ho intenzione di farti diventare come me! Io sono troppo pericoloso per te, e forse si ,sono un angelo ma delle tenebre.”
 Non riesco più a trattenere le lacrime così inizio a gemere e tremare.
Damon sembra triste e penso che si stia maledicendo per quello che ha fatto. Mi guarda senza capire cosa fare così mi viene incontro e mi abbraccia. E anche se è lì il posto in cui voglio stare mi dimeno e faccio per andarmene, sarebbe troppo difficile e doloroso  dopo scordarsi del suo profumo inebriante. Lui mi chiama e cerca di calmarmi “Elena ..Mi dispiace..io” no non ci riesco ad ascoltare le sue scuse dove spiega che noi non possiamo stare insieme e bla bla bla.. “ No, Lascia stare ho capito..è finita!”  Mi giro e mi avvio verso la porta. Ho bisogno di stare sola. Prima di chiudermela alle spalle sento Damon che pronuncia il mio nome. Ma non mi importa, ho capito,lui ha scelto anche per me. È finita.

 

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Capitolo 2
*** Secondo capitolo ***


POV DAMON
Cerco di tenermi a debita distanza da lei  perché so che se mi avvicino di appena due passi crollerò e tutti i buoni propositi che mi sono ripromesso di fare andranno dritti all’inferno. E in un certo senso in questo momento sono come diviso in due parti. La prima è desideroso di tornare da lei, prenderla tra le braccia e mandare all’aria quella stupida idea della rottura. La seconda invece per il momento è quella che prevale, cioè di lasciare le cose come stanno e andare avanti per il suo bene, anche se Elena  non capisce che io lo faccio solo ed unicamente per lei. Si lo so può sembrare un discorso banale, futile e senza senso ma è molto più complicato di così. Per tre mesi ho vissuto in un periodo di totale spensieratezza e felicità, staccandomi completamente dal passato, da mio fratello e da tutto ciò che mi rendeva “Damon, il ragazzo cattivo e oscuro” Per tre maledetti mesi ho avuto la benedizione di riuscire a non pensare più a tutte le cose orribili che ho compiuto nel corso della mia vita da vampiro, e tutto questo lo devo alla bellissima  ragazza che mi sta di fronte e mi implora di restare con lei e di continuare la nostra storia d’amore. Ma per quanto lo desideri non posso farlo. Enzo, il mio migliore amico, ormai penso nemico, mi ha come risvegliato da un fantastico sogno durato troppo poco per i miei gusti, mi ha fatto ricordare le cose brutte che erano state cancellate e resettate dalla mia memoria a causa di quella complicata e allo stesso tempo meravigliosa parola detta “Amore”.
Mi ha fatto ricordare di essere stato un mostro senza riguardi e sentimenti. E allora no, non posso stare più con lei perché non mi sento abbastanza “giusto” per poter stare con una persona compassionevole e buona come Elena. Non lo merito, e invece lei merita molto di più.
Il tono di voce e l’ intensità delle parole pronunciate da Elena mi addolciscono facendo così  calare la mia solita maschera d’ indifferenza e dare il via libera alla sincerità.
“ Oh …Elena anche io ti amo ma non possiamo stare insieme! Non capisci che è sbagliato? Io non sono ..io non vado bene..non sono un angelo! Gli Angeli non uccidono e non pianificano la morte di persone non ancora nate! Ho fatto delle cose orribili e non ho intenzione di farti diventare come me! Io sono troppo pericoloso per te, e forse si ,sono un angelo ma delle tenebre.”
Sento i battiti del suo cuore aumentare in modo sconsiderato e vedo i suoi occhi inumidirsi fino a diventare un vero e proprio pianto sofferente.
Vederla in questo stato mi spezza sempre il cuore. Non sopporto vedere Elena piangere e ancor di più se la causa sono io. Per un nano secondo la prima parte di me stesso vince l’altra,quella che vuole essere indifferente e forte. Mi avvicino a lei e la avvolgo tra le mie braccia come se fosse un cucciolo delicato e ferito. La sento singhiozzare e tremare. Inizialmente si lascia andare ma ad un certo punto si dimena e scivola via dal mio corpo lasciandomi un vuoto allo stomaco. Fa per andarsene, io cerco di chiamarla per convincerla a restare e discuterne della cosa ma ormai lei è decisa a uscire da casa e di allontanarsi dal suo dolore che per l’esattezza sarei io. La porta sbatte portandosi via una parte del mio cuore.
Elena se né andata, lo sento,  e non intendo geograficamente stavolta le ho spezzato il cuore per davvero. E come biasimarla? Sono un mostro…
 
POV ELENA
Dopo tutte le lacrime che ho pianto da stamattina penso di non avere più la riserva perché dai miei occhi distrutti non riesco a far uscire più neanche una goccia.
Assurdo pochi giorni fa ero felice e saltellante con una fantastica vita davanti, e adesso sono seduta in un cimitero davanti alla tomba dei miei genitori morti con una squallida e scarsa bottiglia di rum che da più di tre ore ormai è diventata la mia più fidata amica. Penso di essere un pochino ubriaca, anche se non lo so con certezza perché non ho mai bevuto così tanto in vita mia.
Ripenso a tutti i discorsi di Damon sul fatto che non va bene per me, sono cambiata…eccetera eccetera …
Ma sai cosa dico!? Sono stufa non va bene mai niente! O sono troppo buona e monotona o sono cattiva e stronza! Insomma sono continuamente condizionata dal tipo di ragazzo che frequento. Beh ora basta. Damon vuole voltare pagina? Caroline e quasi tutti i miei amici dicono che sono cambiata? Ok allora voltiamo pagina e cambiamo, ma questa volta,dannazione, lo faccio per davvero!

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Capitolo 3
*** Terzo capitolo ***


POV DAMON
Elena è sparita ormai da quasi cinque ore e sto incominciando a preoccuparmi per davvero.
Il campanello suona e mi avvio allegro alla porta convinto che quando la aprirò troverò due bellissimi occhi grandi e marroni scrutarmi attentamente.
Ma la mia ipotesi va a farsi benedire quando davanti a me un uomo sulla cinquantina con capelli grigi e barba folta mi guarda impaziente, e confuso come se fossi stata io la causa della sua presenza qui.
Mi schiarisco la voce e inizio a parlare “ Lei chi è scusi?” pronuncio la domanda con tono calmo ma minaccioso. Il mio solito modo di parlare quindi.
“Come? Mi ha chiamato lei..” L’uomo barbuto sembra a disagio. “No, veramente io non ho chiamato proprio nessuno!”Dico stizzito.
Sto per chiudergli la porta in faccia, stile alla Damon, Ma ecco che la voce di mio fratello me lo impedisce. “L’ho chiamato io Damon, Kathrine non sta bene ieri ha avuto un infarto.”
 “ O Mio Dio! Davvero!? Hai chiamato un dottore!? Ma allora sta davvero male! Risparmiami le spiegazioni fratello non me ne frega niente di quella stronza di Kathrine Pierce”
Stefan mostra il suo sguardo accigliato. “Vedo che siamo di buon umore oggi” dice sarcastico .
Un sorrisino involontario, quasi disperato, mi spunta sulle labbra. “ Non immagini quanto.”
Il mio fratellino mi fissa con sguardo confuso, ma poi vedendo il dottore, soprannominato da me Uomo barbuto, innervosirsi per l’attesa, lascia perdere e va ad accoglierlo.
I due percorrono le scale, parlando della situazione di kathrine, poi spariscono nella stanza di Stefan lasciandomi da solo nel grande salone.
Passano così due ore, davanti al caminetto con un bicchiere di Bourbon in mano, aspettando che da un momento all’altro da quella maledetta porta entrerà sana e salva la causa della mia preoccupazione.
Dicono che la speranza è l’ultima a morire, beh allora sono messo proprio male perché la mia è morta già da un pezzo.
Basta ho aspettato fin troppo.  Così prendo la mia inseparabile giacca di pelle sorpasso la maledetta porta che per sette ore mi ha fatto esasperare e vado a cercare la mia preoccupazione.
 
POV ELENA
Mi trovo in un negozio di abbigliamento. Dopo tutta la questione con Damon ho quindi deciso di creare un Elena “nuova” che non viene condizionata e cambiata da nessuno. Questa parola mi ha stancata, intendo la parola “ cambiata”, un termine che ho usato decisamente troppe volte.
Penso che devo smetterla di pensare. Penso troppo e a volte risulto noiosa pure a me stessa.
Ok quindi d’ora in poi il mio motto sarà “Don’t think, just do it.”
Può sembrare banale il fatto che per creare una nuova persona sono andata a fare shopping per comprare nuovi vestiti. Insomma sembro una di quelle ragazzine dei film adolescenziali che a scuola sono ritenute “Sfigate” e allora cambiano Look e credono di aver risolto il problema della loro esistenza.
Ma per essere una persona diversa bisogna partire dalle cose semplici e scontate, Perché le persone si accorgono della tua diversità dalle apparenze e il look è quello che notano per primo.
Per lo più ho acquistato vestitini di media lunghezza, non vanno oltre l’altezza del ginocchio. Diversa si ma scostumata e di pessimo gusto no. Non sono mica Kathrine per carità. Mi chiedo come stia dato la conversazione che ho origliato stamattina. Ma poi ricordo che ha ucciso mio fratello e l’interesse cala subito.
Noto un negozietto di scarpe all’angolo e decido di entrarci. Acquisto molti modelli eleganti partendo dalle ballerine e agli infiniti tacchi alti.
Quando ho finito vado in un camerino e indosso un vestitino color pesca contornato da una cintura nera in vita, un golfino bianco e dei tacchi vertiginosi. Mi guardo allo specchio e il risultato è ottimo.
Come tocco finale mi reco dal parrucchiere. Ho accorciato i capelli di un bel po’, adesso mi arrivano alle spalle. Non ho mai portato capelli cosi corti. La ragazza che me li ha tagliati insiste a dire che sono fantastica con il nuovo taglio , ma sarei ancora più fantastica se facessi lo Shatush. “Una moda del momento” ha detto “ormai tutti lo fanno”. Penso che quella ragazza sia davvero superficiale, ma dopotutto sta facendo il suo lavoro, convincere i clienti a spendere. Allora dato che abbiamo già stabilito che la nuova Elena deve essere superficiale e deve pensare di meno, cosa che non sto riuscendo a fare per niente tra parentesi, do ascolto alla parrucchiera e mi butto.
Beh, che dire, ci sono riuscita non sembro più io così. Fisso la ragazza nello specchio, è sicuramente bellissima, con quel taglio che le incornicia il viso non sembra più una ragazzina ma quasi una donna. I vestiti che indossa le accentuano le forme e il corpo che si ritrova è veramente favoloso.
Sorride, ma è più un sorriso di tristezza che di felicità. Nonostante quel sorriso sembra che non le manchi niente. Ma l’apparenza si sbaglia perché a questa ragazza manca tutto, le manca il suo cuore.
 
 
ANGOLINO DELL’ AUTRICE :
Ciao a tutte/tutti. J
Questa è la prima storia che scrivo e che pubblico. Spero di non fare troppi errori di forma. XD
Lo so sono un po’ uno stress, pubblico troppo velocemente ma voglio capire se devo continuare la storia, e poi siamo solo all’inizio questi sono capitoli di passaggio.
Dopo questo capitolo pubblicherò con più regolarità equivale a dire una o due volte alla settimana.
Grazie a tutti coloro che hanno recensito e letto gli scorsi capitoli.
E grazie anche alle fantastiche persone che hanno messo la mia storia nelle seguite e preferite.

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Capitolo 4
*** Quarto capitolo ***


POV ELENA
Percorro le stradine affollate di Mistic falls per raggiungere la dimora dei Salvatore. Ora che ci penso dovrò trovare al più presto una sistemazione migliore per me e jeremy. Non credo di poter sopportare gli occhi celesti di Damon che mi fissano costantemente. Non ho ancora deciso se tornerò al collage, dopo quello che è successo con lo psicopatico dottor Wes. Infondo è stato anche un po’ colpa sua se Damon e io abbiamo rotto.
Il cellulare, imboscato da qualche parte nella borsa, inizia a squillare. Lo afferro velocemente e rispondo senza neanche prestare attenzione al nome comparso sullo schermo.
“Pronto? Elena!? Oh Dio finalmente mi hai risposto! Allora sei viva! E’ da minimo due giorni che ti cerco!” La voce acuta e agitata di Caroline mi ricorda che lei non sa assolutamente niente della storia di Wes, del rapimento, e soprattutto di Damon.
Sospiro al pensiero che dovrò raccontarle tutti i minimi particolari del casino che mi ha travolto in meno di tre giorni.
“Si, scusa ma non ho visto le chiamate perse, Ehi ma dove sei?”
“Io dove sono? Dove dovresti stare anche tu, al collage! Tu piuttosto dove cavolo sei?”
“ Sono dovuta tornare a casa, è complicato…”
“Complicato!? Ho capito, vi raggiungo!”
“Caroline non c’è biso” Cerco di ribattere dicendole che non c’è bisogno che torni perché molto probabilmente nei seguenti giorni sarei partita per tornare al college,e affrontare in qualche modo il dottor Wes. Ma ovviamente, come sempre Caroline ha deciso di fare di testa sua.
Inizio a prepararmi psicologicamente per il rientro a casa Salvatore e alla sfuriata che dovrò subire tra poco dalla mia pazza amica, ma mentre cammino mi accorgo che una figura slanciata e rigorosamente vestita di nero mi sta rincorrendo,e quando mi trovo in un punto lontano alla vista degli occhi umani, mi raggiunge con la velocità da vampiro. E chi mai potrebbe essere se non la persona che riesce a farmi vivere in una favola e in un incubo contemporaneamente? Appunto Damon.
 
POV DAMON
Dio! Non ricordo di essere stato così incazzato da diverse settimane, e conoscendomi si può capire  in che situazione sono.
Non la trovo! Non la trovo da nessuna parte.
Chissà dove diavolo è adesso.
L’ho cercata al Grill, vicino alle macerie della sua casa bruciata, al cimitero, In tutti i negozietti possibili e inimmaginabili di questa stupida cittadina. E persino sul ponte dove ha rischiato di morire per ben tre volte.
Ma non c’è segno di lei da nessuna parte. Forse è tornata al collage.
Decido di fare l’ultimo tentativo tornando a casa e controllare se per caso è lì.
Proprio sulla strada di ritorno noto la sagoma di una donna di spalle. Da lontano riesco a intravedere che ha i capelli corti, quindi non può essere la mia Elena.
Ma appena sento la sua voce parlare al telefono con quella che immagino sia Caroline, capisco che invece è proprio lei.
Incomincio a rincorrerla, non posso usare la mia super velocità, c’è troppa gente, ma appena arriviamo in un punto meno affollato, i miei poteri da vampiro mi permettono di raggiungerla facilmente.
Nel momento in cui si gira per guardarmi, rimango senza fiato.
I capelli sono corti, le arrivano alle spalle, credo che li abbia anche schiariti.
Porta un vestitino grazioso e al contempo sexy.  I suoi piedi sono fasciati dai dei alti tacchi neri che rendono ancora più lunghe quelle fantastiche e perfette gambe kilometriche.
E’ troppo bella, non so se resisterò così. Ho una voglia pazzesca di toccarla e abbracciarla. Anche se mi riesce impossibile cerco di non soffermarmi troppo sul suo corpo stupendo.
“Dove sei stata per tutto il giorno?E’ da ore che ti cerco!” Ma niente da fare non riesco a non fissarla.
“OH niente solo a fare un po’ di spese sai..” L’incazzatura di prima sparisce completamente.
Un sorrisino malizioso e consapevole le spunta sulle labbra. E’ consapevole dell’effetto che mi fa, sa che non posso resisterle e sono sicuro che qualsiasi uomo sano di mente non riuscirebbe a staccarle gli occhi di dosso, e questo pensiero mi irrita inevitabilmente.
Rimango immobile, con la bava che cola dalla bocca per non so quanto tempo, ore, minuti, secondi. Che differenza fa? Resterei qui a guardarla per tutta l’eternità. Ma che diavolo ho fatto? Se non l’avessi lasciata a quest’ora saremo già tra le mie coperte a scambiarci baci infuocati e pieni di passione. Ma che dici Damon? Sembri un maniaco, e poi amico ricordati che sei un mostro! La vocina proveniente dalla parte negativa della mia personalità ricorda puntualmente il motivo della mia decisione.
 Lei interrompe questo mio momento di riflessione con una sonora risata.
“Perché ridi? Sei per caso diventata pazza?”Ma la risposta alla mia domanda non arriva subito, sta continuando a ridere. Adesso mi chiedo veramente se stia bene!
“ Ahahahah , Damon dovresti vedere la tua faccia! Sembrava che al posto mio, vedessi una sacca di sangue ambulante! Ahahah!”
Lei ride ma io no.
Adesso sono serio, mi avvicino a lei e le sfioro le guance con una dolce carezza.
“No, ti sbagli, i miei occhi scorgevano proprio te, che sei decisamente meglio di una sacca di sangue,e posso perfettamente immaginare come sia la mia faccia adesso.”
Per un istante il suo sguardo traspira sorpresa, e un immediato desiderio.
Le sue labbra sembrano più rosse e invitanti di sempre.
Mi avvicino ancora di più. Le nostre bocche stanno per scontrarsi rivelando così tutto il nostro amore e desiderio trattenuto.
Ma proprio nel momento che sta per avvenire, lei si scosta e con una mano mi respinge. Devo essere sincero, non me lo aspettavo. Il suo sguardo si oscura, i suoi occhi vivaci si spengono mostrando così un infinito moto di confusione e tristezza.
“Cosa stai facendo? Io giuro che non ti capisco, proprio ieri mi hai detto che non potevamo stare insieme e ora vuoi baciarmi? Mi sa che sei leggermente confuso” E’ offesa. So che ha ragione ma ho perso il controllo e non so cosa dirle.
“Mmmh scusa, non so che mi è preso e solo che..non so ..ti trovo..così..così”
“Cambiata?” Finisce la frase per me, sottolineando con odio la parola.
“Si, esatto, ti trovo cambiata.”
Torna a sorridere stavolta però le sue labbra descrivono la malizia.
“lo so, sai.. un uccellino mi ha detto che sono cambiata e ho deciso di farlo per davvero.”
“Ah capisco,capisco e chi sarebbe questo uccellino?”
“Bah non so se lo conosci..sai ha dei favolosi occhi azzurri e una voce talmente sexy che quando canta ti fa tremare le gambe. Ne sai qualcosa?”
“Mmmh diciamo lontanamente.” Ora sorrido anch’io. Mi piace questo gioco.
“ah si eh? Comunque Caroline mi ha chiamato e devo tornare a casa. Volevo dire a casa tua.”
“Casa mia e anche tua, non c’entra quello che è successo tra noi, che tra parentesi in questo istante mi sembra terribilmente sciocco.”
Ride.
“Ah..chissà per quale motivo?”dice sarcastica.
Appoggia la mano sul mio petto e avvicina la sua bocca al mio orecchio.
“Mi stavo dimenticando..se vedi quell’uccellino di cui ti ho parlato prima, digli che non sarà così facile riavermi. Capito?”
Non ho parole. La voce esce roca e stranita “Certamente. E’ chiaro.”
“Molto bene..che fai vieni a casa con me?”
Annuisco e incominciamo a camminare. Noto il suo viso soddisfatto.
Mi piace questa sua versione seducente e decisa. Ma che ne hai fatto della mia dolce ed innocente Elena?
Una vocina, proveniente dal mio lato positivo, stranamente, risponde alla domanda.
“Forse ha solo voglia di giocare”
Beh non è l’unica.
Sono molto bravo pure io a questo gioco.
Allora giochiamo.
 
 
Angolino Dell’autrice
Salve a tutti :D, lo so aggiornamento lampo.
Ho deciso che aggiornerò tutti i Lunedì e Sabato sera.
Personalmente mi sono molto divertita a scrivere questo capitolo soprattutto il discorso tra Damon e Elena.
Non so se il ratings giallo va bene, dite che è meglio quello arancione?
Grazie per aver recensito ed  essere arrivati fino a qui;)
Alla prossima.
V manumanu

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Capitolo 5
*** Quinto capitolo ***


Quinto capitolo
POV ELENA
Pochi centimetri. Pochi centimetri e forse tutto tornerà come prima. Lo spazio che mi divide dalla felicità è minimo. Sto per cedere.
Ma ad un tratto mi accorgo che non è giusto. No, non può prendersi gioco di me in questo modo, perché semplicemente quello che sta facendo non ha senso. Prima  dice che la nostra relazione non funziona e che la sua influenza su di me è negativa poi, invece, mi vuole baciare? Allora devo credere che tutte quelle   belle parole di “altruismo” che ha pronunciato la scorsa sera e stamattina siano delle cavolate che non pensa neanche in realtà.
Sono delusa dal suo comportamento, è terribilmente superficiale. Vuol dire che per tornare insieme basta mettersi in tiro, cambiare un po’ il look, ed è fatta? Ma si sbaglia di grosso.
Forse non si rende conto di quanto mi fa soffrire, e soprattutto se si comporta così. Sa che sono debole e che bastano i suoi stratosferici occhi a perdonarlo. Stamattina gli ho dato una possibilità, ma mi ha respinto. Lui è un mostro, è egoista e mi sta cambiando. Io sono cambiata e non va bene.
E dopo che finalmente avevo assimilato questi pochi e stupidi concetti, ritorniamo punto e a capo!?
Probabilmente le cose che ha detto le pensa davvero. Solo che come me, il mio Damon è troppo debole per lasciare andare.  Il nostro amore è troppo forte ed egoista per essere cancellato da delle semplici parole.
Siamo come due calamite che si cercano e che quando si trovano non riescono più a separarsi grazie ad una forza d’attrazione più grande di loro che non potrà mai essere sovrastata.
Ma per il bene della nostra storia d’amore devo fargli capire che non sono un burattino. Ho sempre avuto dei fidanzati fantastici.
Però  non ho mai provato seriamente a divertirmi con un ragazzo, senza avere alcun tipo di responsabilità senza essere costantemente sotto pressione. Quindi ho deciso. Voglio divertirmi un po’,essere stupida e avere diciannove anni, e dopo si vedrà.
 “Cosa stai facendo? Io giuro che non ti capisco, proprio ieri mi hai detto che non potevamo stare insieme e ora vuoi baciarmi? Mi sa che sei leggermente confuso” Mi guarda, wow ho davanti a me un Damon senza parole, e questo capita davvero di rado. Stranamente il suo sguardo mi fa ridere, sembra un pesce lesso.
“Mmmh scusa, non so che mi è preso e solo che..non so ..ti trovo..così..così”
“Cambiata?” sottolineo la parola più del dovuto e lascio intendere un piccolo accenno d’odio.
“Si, esatto ti trovo cambiata”
 Ok, non voglio mentire, anche se è un po’ superficiale, il modo in cui mi guarda mi fa sentire lusingata e sento come se avessi acquistato un potere su di lui.
“lo so, sai.. un uccellino mi ha detto che sono cambiata e ho deciso di farlo per davvero.” Mi sto incominciando a divertire.
“Ah capisco,capisco e chi sarebbe questo uccellino?” Fantastico sta al gioco.
“Bah non so se lo conosci..sai ha dei favolosi occhi azzurri e una voce talmente sexy che quando canta ti fa tremare le gambe. Ne sai qualcosa?” Oddio, non ho mai detto cose del genere! Speriamo che non sia suonata così sfacciata come sembrava a me.
 
“Mmmh diciamo lontanamente.” Sta sorridendo e mi fissa come se fossi un'altra persona. Dopotutto è questo che volevo no?
“AH si eh? Comunque devo tornare a casa,Caroline mi ha chiamato. Volevo dire a casa tua..”
“Casa mia é anche tua, non c’entra quello che è successo tra noi, che tra parentesi in questo istante mi sembra terribilmente sciocco.” Ti sembra terribilmente sciocco!? E certo, sei stato Terribilmente sciocco!
“Ah..chissà per quale motivo?” dico sarcastica. Non smette di guardarmi le gambe..e altre cose che non è il caso di elencare. Mi chiedo cosa farebbe se lo sfiorassi soltanto.
Così, da brava perfida che sono, gli vado incontro e gli appoggio una mano sul petto marmoreo che, per un secondo, fa disorientare anche me e avvicino la mia bocca all’orecchio, provocandogli diversi brividi.
“Mi stavo dimenticando..se vedi quell’uccellino di cui ti ho parlato prima, digli che non sarà così facile riavermi. Capito?”  Pronuncio queste parole cercando di apparire più seducente possibile,e a quanto pare ci riesco con successo, perché l’ho lasciato di stucco.
La sua voce risulta roca e rotta dal desiderio. “Certamente. E’chiaro.”
“Molto bene. Che fai, vieni a casa con me?”
Annuisce, e con un Damon imbambolato mi avvio verso casa. E’ stato esilarante prenderlo un po’ in giro, e mi sa che questa non sarà l’ultima volta che lo farò, perché voglio divertirmi è questo si che è divertimento. Uno a zero per me “Piccolo Salvatore.”
 
POV DAMON
Appena varcata la soglia troviamo Stefan intento a preparare una minestra, che credo sia per Kathrine.
“Ciao, ehi ma dove siete stati per tutto questo tempo?..wow Elena, taglio nuovo?”
Elena si limita ad annuire mostrando un mezzo sorriso.
“Non vorrai cercare di avvelenare qualcuno con quella specie di minestra? Vero fratello?”
Sento Elena ridacchiare.
“ ah ah, molto divertente Damon.” Stefan sale le scale con un piatto stracolmo di quell’intruglio  per Kathrine.
Davvero non capisco, ci ha praticamente rovinato la vita, e lui vuole ancora aiutarla!? Al posto suo io l’avrei lasciata marcire nel posto che merita, e cioè all’inferno. Ma evidentemente io e mio fratello abbiamo veramente molto poco in comune.
Sento la voce di Elena chiamarmi.
“Damon?Ci sei?”
“E’? Oh,si certo,cosa c’è?”
“Ti stavo chiedendo in che modo ci mettiamo d’accordo sulla camera..sai ora che non divideremo più il letto” è stata stranamente diretta, niente giri di parole, niente sguardi imbarazzati o il tipico rossore sulle guance che le avrebbe provocato una domanda del genere. Ha per caso iniziato un altro round? Credo proprio di si. Ok adesso entra in scena il Damon competitivo e affascinante.
“Giusto, è proprio un vero peccato.. intendo il fatto che non condivideremo più il letto e non potremo più.. beh lo sai” finisco la frase con tono altamente seducente, tanto che la disoriento fino a lasciarla senza fiato.
Mi avvicino lentamente mostrandole un sorrisino malizioso.
Sono abbastanza vicino da poter percorrere con le dita la sua fronte, dove lascio un tenero bacio, il suo piccolo naso perfetto, dove faccio la stessa cosa e infine sfioro e accarezzo le labbra gonfie e umide.
“Già un vero e proprio peccato” ribadisco accorgendomi della sua bellezza.
Intanto lei ha chiuso gli occhi ed è completamente immobile. Tranne le sue labbra che sono appena pronunciate verso di me, come se mi avesse dato il permesso di poterle assaggiare. Così unisco le nostre bocche rivelando tutta l’urgenza che avevamo avuto. Ogni secondo che passa quel bacio diventa sempre più profondo e passionevole, quasi aggressivo dal modo in cui le nostre lingue si incrociano e toccano.
Il suo profumo mi manda in estasi, e perdo completamente il controllo.
 Sbatto con violenza il suo corpo contro al muro e Inizio a baciarle il collo dandole a volte dei piccoli morsi. Elena stringe con forza i miei capelli corvini gemendo.
“Che ne dici? Camera mia?” le parole che pronuncio sono poco chiare e rotte dall’eccitazione. Ma lei capisce perfettamente. Mentre riprende fiato noto che ci sta pensando. Sta avendo un vero e proprio conflitto con se stessa. E’ combattuta. Poi però senza neanche rispondere mi bacia di nuovo, trascinandomi su per le scale. Quello che stiamo facendo è sicuramente sbagliato, e così mi sto proprio comportando come un coglione. Ma questo pensiero non mi impedisce di levarle i vestiti, non mi impedisce di baciarla altre cento volte, e soprattutto non ci impedisce di fare l’amore più bello e stravolgente di sempre. Perché io sarò pure un mostro egoista, ma giuro che le azioni che sto compiendo in questo momento, sono dettate solo ed unicamente dall’amore.
 
POV ELENA
Apro gli occhi. Sono in camera di Damon, sul suo letto e completamente nuda.
Cosa mi è preso!? Stupida,sciocca,debole e assolutamente incoerente Elena. Dovevi solo divertirti, fare la seducente, e  giocare un po’, quello si. Ma niente di più! E invece sono finita a letto con la persona da cui dovevo stare il più distante possibile! Che gran casino…
La cosa peggiore è che questa volta è stato diverso, più intenso e forte. Come farò ad andare avanti adesso? Non so che fare, la prendo come un’esperienza “D’addio”  o come un’esperienza di “ Buongiorno “?
Oppure, ancora meglio, posso far finta che queste due ore di passione non siano mai successe! Ah, ma chi prendo in giro? Risulterei troppo codarda e infantile!
Solo ora mi accorgo che Damon non è affianco a me.
Delle voci, provenienti dal salone, attirano la mia attenzione.
Al piano di sotto riesco a udire le voci di Bonnie e Caroline che bisticciano.
Oddio! Caroline è vero!
Mentre mi alzo dal letto per vestirmi lo sguardo si sofferma su un piccolo pezzo di carta riposto sul comodino.
“Non ti volevo svegliare, ma appena lo fai scendi, le tue amiche ti aspettano di sotto. Comunque, dopo dobbiamo parlare di quello che è successo.”
Dobbiamo parlare di quello che è successo. Ma è proprio questo il punto, io non so minimamente quello  che devo dirgli!
Prendo coraggio e indosso i vestiti lasciati disordinatamente sulla sedia, tra poco dovrò affrontare Caroline e Bonnie. Ma non sono loro che mi preoccupano. Cosa vorrà dirmi il mio principe delle tenebre?

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Capitolo 6
*** Sesto capitolo ***


 
POV DAMON
Mi sveglio con un piacevole senso di tranquillità. Passa qualche secondo prima che il mio cervello riesca ad elaborare gli ultimi fatti accaduti.
Accanto a me una bellissima ragazza dorme profondamente.
Il suo viso risulta disteso e rilassato, cosa che con Elena non succede molto spesso ,data la sua fastidiosa abitudine di pensare e riflettere troppo.
Anche se a dirla tutta io non sono da meno. Mi faccio continuamente problemi, limitando così il corso della vita e la possibilità di essere finalmente felice, perché il passato continua a tormentarmi. Si,ho compiuto delle azione orribili e alcune sono state profondamente radicali per la mia personalità tanto che negli anni mi hanno involontariamente cambiato.
Ma una sola persona è riuscita a far entrare uno spiraglio di luce nell’esistenza tetra e buia che fino a due anni fa conducevo. Solo quella perfetta creatura può essere la cura e l’antidoto migliore per dimenticare tutta l’oscurità che la mia vita ha dovuto subire. Un sostantivo per descrivere esattamente quello che siamo e proviamo io ed Elena è incoerenza.
Il nostro rapporto è assolutamente folle ed incoerente.
Cerchiamo sempre di fare la cosa giusta, ma la verità è che non esiste niente di giusto e sicuro a questo mondo. La giustizia quindi è relativa. Se chiedi a una persona cosa è giusto la sua  risposta potrà essere differente dalla mia.
Quindi la mia decisione adesso è stata presa. Farò quello che è giusto per me. Quello che è giusto per noi.
Dopo tutto quello che abbiamo passato quella corda immaginaria che ci lega è diventata sempre più spessa e forte fino al punto che forse non si spezzerà mai. Per nessun motivo al mondo ci divideremo.
Dal grosso ed imponente armadio estraggo una maglietta a maniche corte e un paio di jeans rigorosamente neri. Indosso gli indumenti ma prima di abbandonare la stanza lascio un ultimo sguardo a Elena. È troppo bella e adorabile per essere svegliata e ad un tratto dal mondo dei sogni essere catapultata bruscamente nella realtà. Mi reco velocemente nelle cantine per poter prendere una sacca di sangue e nutrirmi con soddisfazione, tutto il movimento di due ore fa mi ha messo fame.
È stata l’esperienza fisica più intensa e stravolgente della mia vita. Sorrido al pensiero di quello che posso provare stando con Elena.
Il rumore di una porta che sbatte mi riporta al presente.
Fisso istintivamente il grande orologio posto sulla parete della cucina che indica il tardo orario. Sono le undici di sera. Certo per un vampiro non è mai tardi.
Una ragazza bionda e agitatissima compare davanti ai miei occhi.
“Oh! Finalmente sono arrivata! Quella dannata auto ha deciso di passare a miglior vita  proprio nel bel mezzo di una strada deserta, ho dovuto correre per chissà quanto tempo per arrivare qui!”
Quei suoi atteggiamenti schizofrenici un tempo mi avrebbero decisamente innervosito, ma ora provo solo divertimento e anche un po’ di affetto verso quella svampita ragazza.
“Caroline, lo sai che non mi interessano le tue strane disavventure da vampira adolescente, quindi ti potresti limitare a dirmi perché sei qui a quest’ora?”
Sbuffa innervosita e rassegnata dal mio comportamento.
“Damon, non cambi mai.. comunque sono qui perché prima ho chiamato Elena e mi ha detto che non si trovava più al college a causa di alcuni disguidi che sono avvenuti, e sappiamo tutti che se Elena usa il termini “disguidi” si riferisce a delle vere e proprie catastrofi!”
“Tranquilla niente di così grave.. comunque Elena adesso sta dormendo, ha passato una giornata difficile e gradirei che tu non la svegliassi, quindi che ne dici se prendi tutta la tua  vivacità, la metti in standby ,scegli una camera e le parli domani?”
“d’accordo… allora a domani”
“Wow non credevo che sarebbe sato così facile, hai ceduto subito!” le lancio un ultima frecciatina
“Oh Damon.. sai! Nahh lascia perdere adesso non ho voglia di discutere vado, ciao “Uomo nero”
Mi saluta fissando i miei vestiti scuri. Sorrido alla sua battutina.
Intanto lei prende la sua borsa e si incammina al piano di sopra chiudendosi in una delle tante camere di quella enorme e antica casa.
Forse dovrei fare lo stesso anch’io.
Salgo le scale diretto alla mia stanza  ma quando arrivo a quella di Stefan mi soffermo un attimo a sbirciare oltre la porta socchiusa, Una kathrine visibilmente malata dorme tra le braccia di Stefan anch’esso nel mondo dei sogni.
Davanti a quella situazione di intimità e spensieratezza rimango confuso. Forse mio fratello sta solo cercando di aiutarla prendendosene così cura, anche se non comprendo quali sono le motivazioni che lo spingono ad essere così gentile con lei, visto che ci ha trattato come due stracci fino a ieri.
Rimanendo con questo mezzo dubbio, mi avvio dalla mia dolce Elena per passare una notte di bellissimi sogni insieme. Domani dovrò assolutamente parlarle.
 
 
Scrivo un semplice e breve bigliettino ad Elena, che sta ancora dormendo.
Appena raggiunto il salone vedo L’allegra banda adagiata comodamente sui divani, e con una bottiglia del mio prezioso Bourbon posta sul tavolino.
“Che cosa si festeggia?”
“L’imminente e felice morte di Kathrine, ovviamente” risponde con allegria Jeremy, disteso sulla streghetta Bonnie.
“ah ok, ci sto” così afferro un bicchiere e verso una generosa quantità di quel liquido speciale che ogni volta è pronto ad ascoltare e a risolvere tutti i miei problemi.
Sulla soglia delle scale compare Elena, che sorpresa di vedere tutti raggruppati mostra una faccia confusa.
“Stiamo festeggiando la futura morte di Kathrine.” La riassicuro.
“Davvero? Ma così non sembreremo degli insensibili?” Mentre pronuncia la frase si avvicina a noi e anche lei prende un bicchiere.
“noi degli insensibili? Ma sei lei è stata una stronza manipolatrice con tutti noi!” risponde con enfasi Caroline, che appena si accorge del nuovo cambiamento di Elena corre ad abbracciarla.
“Caroline..ahah..così mi stritoli!”
“O mio Dio! Ti sei fatta lo shatush! Ma guardati! Sei fantastica!...ma aspetta, cosa è successo!? Perché non sei al college!?”
Credo che nessuno riesca a passare da un argomento all’altro in un secondo come fa la biondina.
“Caroline se ti calmi magari riesco a spiegarti” sento la risatina dolce di Elena che risuona nel salone alla fine della frase.
“ok, mi calmo, ma dimmi tutto.”
 
 
POV ELENA
Mentre Jeremy e Damon sono di là nel salone a festeggiare, Caroline e Bonnie ascoltano attentamente le mie spiegazioni sulla vicenda di Wes.
Appena finisco, le due sembrano disorientate e scioccate.
La prima a parlare è come sempre Caroline.
“ mi dispiace tanto Elena! Oddio ma come ho fatto a non pensare che quel lurido bastar..”
“Caroline!” la ammoniamo in coro io e Bonnie per il linguaggio violento che stava utilizzando.
“scusate, comunque, anche tu Bonnie non hai intuito quello che stava succedendo alla tua Migliore amica!”
Bonnie sembra dispiaciuta e a disagio.
“Lo so, scusatemi ,ma sono talmente presa dalla storia con Jeremy che ormai vivo in un mondo tutto mio!”
A interrompere Bonnie arriva puntuale Caroline. “ A proposito..perchè questo cambiamento radicale?” chiede indicandomi.
“Mah..niente , avevo solo voglia di ..rivoluzionare un po’ il mio stile” rispondo sperando che non approfondisca l’argomento, non voglio parlare di me e di Damon.
“ E per quale motivo?” evidentemente la mia amica non la pensa come me.
“Così..devo avere per forza dei motivi per cambiare un po’?” dico agitata.
“Per qualsiasi altra persona no, ma tu sei Elena, non fai mai niente senza un motivo! Quindi sputa fuori il rospo perché se non lo fai ti torturerò fino allo sfinimento, e ragazza, non sto scherzando!” Mi minaccia ondeggiando il dito e la testa contemporaneamente. Io e Bonnie scoppiamo a ridere dalla serietà delle parole appena pronunciate da Caroline. È davvero unica nel suo genere, riesce ad essere arrabbiata e contenta, serissima e ironica nello stesso momento.
Ok, ho capito, sono costretta a tirare fuori il rospo. Spiego quello che è successo tra me e Damon ,aggiornandole anche della notte passata insieme e della più totale confusione che è presente nella mia mente.
“Ma quindi ora state insieme, si o no?” Chiede la voce di Bonnie.
“è proprio questo il problema: non lo so! Ma mi ha detto che dobbiamo parlare.”
Stranamente Caroline non ha detto una parola, così la fissiamo preoccupate.
“Non guardatemi in quel modo! Sapete cosa ne penso di tutta questa storia e di Damon! Solo che oggi non ho voglia di litigare con te Elena! E dato che non ho niente di carino da dirti è molto meglio per tutti noi se mi cucio letteralmente la bocca.” Conclude Caroline cercando di restare più calma possibile. Apprezzo il suo sforzo così le sorrido e decido di non mandare avanti il discorso.
“ehi che ne dite se andiamo di la con i ragazzi?” Chiede Bonnie impaziente.
“sei stata per troppo tempo lontana dal tuo piccolo amore ,Bonnie!?” dico scherzosamente. Lei mi fa una linguaccia e insieme ci dirigiamo nel grande Salone.
 
Non so come, ma ci siamo ritrovati ad elencare tutte le gesta orribili che Kathrine ci ha fatto.
“Ha cercato di uccidermi, almeno due volte!” dico
“Lei mi ha uccisa!” dice Caroline.
“Ha rovinato la vita a me e a Stefan trasformandoci in vampiri!” si sfoga Damon.
“Ha ucciso mio fratello, facendomi così spegnere l’ umanità” Ribatto.
“Mi ha ucciso, facendo così spegnere l’umanità a mia sorella!” ribadisce Jeremy un po’ divertito dalla situazione che si è creata.
Alla porta compare una donna dai capelli scuri e ondulati, alta e magra, che interrompe la nostra piccola festicciola.
“E tu chi saresti?” chiede innervosito Damon.
“Lei è Nadia, la figlia di Kathrine” risponde Caroline a posto della donna.
Rimaniamo tutti un po’ sconvolti da quella rivelazione, ma ci riprendiamo subito.
“E cosa vorresti esattamente?” Richiede Il mio diavoletto.
“Vorrei salutare mia madre per l’ultima volta” risponde con voce calma e controllata Nadia.
POV NADIA
Dopo quasi cinquecento anni ho ritrovato mia madre, e ora la sto perdendo di nuovo a causa della sua umanità.
Sta per morire ,e se non mi sbrigo a fare presto qualcosa, tutta la fatica fatta per cercarla sarà stata inutile.
La sera prima mi aveva chiamata dicendomi che il piano del pugnale poteva andare bene ma non abbiamo potuto finire il discorso perché ha avuto un infarto.
Così ho deciso io per lei. Trasferirò la sua anima nel corpo della sua doppelganger. Come si chiama? Ah ..non importa perché tanto tra poche ore non esisterà più, e al posto suo Kathrine continuerà a vivere.
 
 

 

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