The pardon of the love(il perdono dell'amore)

di AkaneT87
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** pagina 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


pagina 1.

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THE PARDON OF THE LOVE

(Il perdono dell’amore)

 

 

 

 

 

 

CAPITOLO 1

 

 

Erano trascorsi già tre anni dall’ultima volta che Kaori aveva visto Ryo, non sapeva più nulla di lui da tempo… Lei aveva deciso di cambiare vita e anche se le sue aspirazioni la conducevano tutte verso un lavoro come guardia del corpo, sapeva che non era tagliata per un mestiere tanto difficile. In più fare la guardia del corpo o peggio, l’assistente per una guardia del corpo, le avrebbe fatto ritornare alla mente dei tristi ricordi. Ricordi che lei era sicura di aver rimosso per sempre.

Pur di non ricordare l’uomo che le aveva rovinato la vita, decise di lasciare la sua amata città… Beh forse non tanto amata… Quella città non faceva altro che riportarle alla mente mille e più ricordi, alcuni legati al suo amato fratello Jeff da tempo scomparso, e altri, forse i più dolorosi legati a lui… All’eroe della città…

L’unica cosa che le era dispiaciuta, era il fatto di aver lasciato lì i suoi amici… Non sarebbe mai voluta partire, ma era stata costretta a farlo. La sua felicità, ma soprattutto la sua serenità erano le cose più importanti. Temeva di perdere ogni contatto con i suoi amici, ma loro non avendone la benché minima intenzione, decisero di andare da lei per un mese durante le vacanze estive e per qualche giorno durante quelle natalizie. Da parte sua, anche Kaori cercava di andare da loro per qualche giorno, ma solo quando era certa che Ryo sarebbe stato fuori città per lavoro.

Erano le sette del mattino e ormai la sveglia era lì che suonava da dieci minuti, ordinando a Kaori di alzarsi immediatamente o sarebbe arrivata tardi al suo nuovo lavoro. Dopo aver aperto gli occhi lanciò un’occhiata all’orario e quando si accorse di essere già in ritardo balzò dal letto. Sì lavò e vestì velocemente e in meno che non si dica fu a lavoro. Mentre entrava in ufficio, molti impiegati tra cui anche ragazze, la salutavano domandandole se tutto andasse bene. Mentre camminava, sentiva su di sé gli sguardi colmi di ammirazione che tutti i suoi colleghi provavano per lei. Da circa un anno lavorava come responsabile per un’agenzia bancaria molto importante di Kyoto e con difficoltà era riuscita a guadagnarsi l’ammirazione e il rispetto di tutti i suoi colleghi. Era brava nel suo lavoro e spesso, in occasioni come terremoto o pericolo d’incendio aveva dato prova di un colossale coraggio. In più una volta dei malviventi avevano cercato di rapinare le casse del suo ufficio, ma lei con un infinita esperienza alle spalle non si era lasciata spaventare dalle armi e dalla pericolosità di quei criminali. Con astuzia e coraggio era riuscita a sventare la rapina alla banca e per un po’ tutti i giornali parlarono di lei: << Impiegata sventra una rapina nella sua banca!>> oppure << ex assistente guardia del corpo cattura dei ladri da tempo ricercati>>

Non c’era nulla da dire, era stata davvero in gamba, ormai metteva in fuga chiunque tentasse di entrare in banca per scopi non onesti, era diventata anche lei, a modo suo, una specie di eroina.

“Tutto sommato, il tempo trascorso con quel nullafacente, non è stato perso… Ho comunque imparato qualcosa.”

- Kaori scusami, ne è arrivata un’altra! – proferì Jin, il suo assistente, estremamente agitato.

- Un’altra? Fai vedere… - rispose Kaori abbastanza tranquilla. Kaori aprì la busta e dentro vi era un’ennesima lettera minatoria, ovviamente anonima.

 

Mia cara signora Kaori, sta oltrepassando ogni limite! Se ha tanta voglia di fare l’eroina e di salvare qualche vita, perché non cerchi di pensare alla sua? Dopo la rapina sventata della settimana scorsa, le assicuro che è in serio pericolo! Cosa credeva di fare? Sfidare me? Ho fatto tacere molte persone in vita mia, una volta per sino un bambino. Non mi farò problemi nel far star zitta una donna!

 

 

- Forse è il caso di assumere una guardia del corpo, non crede? – propose Jin.

- Ma cosa ti salta in mente? Io so benissimo cavarmela da sola! Tranquillo, ricordi che ho fatto l’assistente per una guardia del corpo! – rispose Kaori molto placcata, tentando di nascondere un po’ di agitazione. Effettivamente aveva capito che quei tipi non scherzavano affatto. Se l’avessero incontrata non ci avrebbero pensato due volte per farla fuori.

- Kaori, sei stata convocata dal capo nel suo ufficio! – le comunicò una ragazza che da poco lavorava con lei.

- Il capo? E che vorrà? – si precipitò da lui. Aveva restaurato un buon rapporto con il suo capo. Quando l’aveva assunta, sapeva che la ragazza era in difficoltà e capendo che aveva tutte le carte in regola per diventare un’ottima impiegata, l’aveva assunta.

- Buongiorno signore, mi ha fatto chiamare? – domandò Kaori.

- Ho saputo che hai ricevuto un’altra lettera! – il capo cercò conferma nel suo sguardo in quanto lei ci impiegò un po’ per rispondere: “Sì, ma non si preoccupi signore… E’ tutto sottocontrollo!”

- Un accidenti è sottocontrollo! – tuonò il capo.

- Ma…

- Sono sicuro che quelli sono dei professionisti! Rischi molto Kaori! Io ti sono affezionato e lo sai… Non vorrei mai che ti capitasse qualcosa! Quindi devo chiederti di piantarla di mostrare ostilità nei loro confronti. Abbiamo messo molti sistemi di allarme e male che vada, se dovessero entrare sarà la polizia ad occuparsi dei rapinatori! Come è giusto che sia!

- Mi spiace Ron non posso… E’ più forte di me, non riuscirei a starmene con le mani in mano! Ormai sai come sono fatta! – rispose Kaori abbassando la testa. Gli aveva dato del tu. Beh in fondo a parte in ufficio, Ron e Kaori erano diventati grandi amici. Lui le voleva bene e spesso cenavano insieme, passavano le giornate libere insieme e ultimamente il loro rapporto si era rafforzato.

- Temevo che mi avresti risposto così… Ed è per questo che adesso userò il piano B, una guardia del corpo! – enunciò Ron.

- Ma non se ne parla proprio! – obiettò Kaori.

- La mia non è una richiesta è un ordine! Oppure sei licenziata e dovrai badare non solo alla pelle ma anche a trovarti un altro lavoro! E non sarà facile perché io spargerò una voce che renderà impossibile ogni assunzione! – replicò Ron estremamente sicuro.

- Sei odioso quando fai così! – poi ci pensò un po’ e continuò: “Ok, ma dammi il tempo di trovarla una guardia del corpo!”

- Non preoccuparti ci abbiamo già pensato noi! E’ la persona più qualificata al momento. E’ senza dubbio l’uomo più adatto ad un incarico simile… Fino a qualche tempo fa c’è n’era uno che lo equivaleva alla grande, ma si è ritirato dalla piazza e quindi è rimasto solo lui! Vive a Shinjuko. – concluse Ron sedendosi alla scrivania.

In quel momento il cuore di Kaori si fermò. I suoi occhi si spalancarono e con voce tremante chiese: “Come si chiama?”

- Non lo so, non ricordo… Ma nel pomeriggio verrà qui per conoscerti cosicché domattina possa andare con lui a Shinjuko. Ti prenderai una vacanza e nessuno saprà dove ti trovi. In fondo ora arriva anche Natale, un po’ di riposo te lo meriti…

- Cosa?! Domani con lui a Shinjuko!!? – urlò Kaori disperata. Più agitata che mai ci pensò su… C’erano solo due uomini in gamba come diceva Ron. Aveva detto che uno di loro si era ritirato dalla piazza come guardia del corpo… Certamente era Falcon quello che si era ritirato. Ormai dopo il matrimonio, Micky non faceva altro che supplicarlo di cambiare lavoro… Quindi l’unico che restava in ballo era… No, rivederlo dopo tre anni! Sapere che doveva essere protetta nuovamente da lui! Era stata considerata la sua spina nel fianco per tanto tempo ed ora era di nuovo al punto di partenza. Chissà quanto piacere ci aveva provato nel sapere che lei era in pericolo e che aveva, ancora una volta bisogno di lui!

- No, no Ron ti prego! Non voglio lui come guardia del corpo! Cerchiamone un’altra che ne dici? – propose Kaori con un nodo in gola.

- Perché? – poi guardò la ragazza e ricordò che in passato gli aveva parlato di un certo Ryo,  uno che veniva considerato l’eroe della città. Aveva lavorato per lui per tanto tempo, poi le aveva spezzato il cuore ed era per questo che viveva nella disperazione più totale quando lui l’aveva conosciuta.

- Temi che la guardia del corpo in questione possa essere lui? – chiese Ron. La ragazza annuì, poi lui continuò: “Mi spiace ma è il migliore che abbiamo, devi rassegnarti… E poi prima o poi dovevi fare i conti col passato, no? Ma non preoccuparti, ci sarò io con te, ok? Verrò con te a Tokyo.”

- Davvero verresti con me?

- Non ti lascerei mai sola… - le andò vicino, l’accarezzò dolcemente e poi le baciò la guancia.

 

 

CAPITOLO 2

 

 

Stava per arrivare l’ora fatidica, l’ora nella quale lo avrebbe rivisto. Come si sarebbe dovuta comportare con lui? Sicuramente avrebbe fatto l’indifferente e avrebbe mantenuto le tenute distanze. Indossò delle calze color carne. Delle decolté nere, una camicetta bianca, un completo blù notte e corse nell’ufficio del capo. Esitò un paio di minuti prima di trovare la forza per bussare.

- Avanti! – sentì l’invito di Ron ad entrare, e dopo aver esitato ancora un po’ aprì lentamente la porta e a testa alta entrò in ufficio per “conoscere” la sua guardia del corpo.

- Ciao Kaori! – salutò l’uomo.

- Ma tu non sei… Cioè sei Falcon!! – la ragazza esultò nel vedere il suo vecchio amico e senza pensarci due volte lo abbraccio.

- Kaori per favore… Un po’ di contegno! E poi non sono venuto solo.

- Perché? Chi altro c’è?

Dalla porta accanto all’ufficio, vide entrare anche una donna e riconoscendola corse ad abbracciare anche lei.

- Micky! Che gioia rivedervi!

Ron osservando il calore con il quale Kaori aveva accolto Falcon, capì subito che non era lui l’uomo che la ragazza voleva evitare e così sorridendo disse: “Bene, allora visto che vi conoscete, saltiamo i convenevoli! Comunque vi lascio soli per qualche minuto, io vado a sbrigare delle pratiche nell’altro ufficio.” Poi Ron uscì dalla stanza.

- Così adesso sei una specie di eroina per le banche? – domandò Micky ridendo.

- E’ stato del tutto irresponsabile da parte tua metterti contro dei criminali! Conoscendo il campo avresti dovuto capire che ti saresti cacciata nei guai! – la rimproverò Falcon.

- Mettiti nei miei panni, come avrei potuto permettere a quei criminali di averla vinta?

- Falcon, Kaori ha ragione… Noi tutti avremmo fatto la stessa cosa, lo sai. E poi adesso ci siamo noi, non le accadrà nulla. – poi rivolgendosi a Kaori, Micky continuò: “Così alla fine abbiamo vinto noi! Quest’anno verrai tu a Shinjuko per Natale!”

- Fosse per me resterei qui, lo sapete… - rispose Kaori un po’ amareggiata.

- Non preoccuparti, quest’anno non corri pericolo… E’ fuori città. – annunciò Falcon.

- Come fuori città? Ma se le altre volte restava sempre a Shinjuko dicendo che i criminali non vanno in vacanza! – commentò Kaori non capendo.

- Quest’anno ci ha ripensato… - rispose Micky.

- Chissà forse neanche lui vorrà vedermi, quindi visto che sono costretta a tornare per forza lui se ne va. Beh meglio così – pensò Kaori.

- Ti è dispiaciuto di non aver trovato lui oggi? – domandò Falcon fissando Kaori.

- Affatto! Perché me lo chiedi?

- A giudicare dalla tua espressione quando mi hai visto…

- Beh credevo fossi lui, ma mi sento molto più sollevata a sapere che mi proteggerai tu Falcon. – la ragazza sorrise, poi dopo qualche minuto arrivo Ron che consegnò ai ragazzi i biglietti per Tokyo. Diede loro anche una notizia… “Mi spiace ma dovremo partire nel pomeriggio perché i posti per domani sono venuti meno… Mi spiace Kaori. E’ meglio che ci muoviamo a fare i bagagli…” Quella notizia non felicitò Kaori, ma costretta ritornò nel suo appartamento per prendere tutta la sua roba e recarsi all’aeroporto.

- Siamo sicuri che nessuno sa della partenza e soprattutto della meta di Kaori? – domandò Falcon svolgendo il suo lavoro.

- Ci può scommettere… Ho lasciato detto in ufficio che io sarei andato in vacanza, ma della partenza di Kaori nessuno sa niente. – rispose Ron rassicurando anche Kaori stessa. Passarono i bagagli per il controllo ed era tutto ok, poi salirono in aereo. Ognuno prese il suo posto e Micky si sedette accanto alla sua amica. All’inizio sembrava tranquilla, ma poi lesse nei suoi occhi un velo di tristezza.

- Kaori!

- Eh? Cosa? – domandò la ragazza sapendo di essere stata smascherata.

- Stavi pensando a lui? – capì Micky.

- E’ che ritornare in quella città… io… Sai quanto ci ho impiegato per cambiare vita?

- Ma se, come dici tu, lo hai dimenticato e sei tranquilla, non dovresti avere preoccupazioni. – rispose Falcon anche lui sedutogli accanto.

- Infatti erano… - Falcon non le fece finire la frase e di getto continuò: “E poi l’unica tua preoccupazione adesso sarà la tua pelle! Pensa solo a non fare casini! Io quando sarò arrivato a casa cercherò di capire di chi si tratta…”

- Possibile che tu sia sempre così delicato?! – borbottò Micky minacciando Falcon con lo sguardo. Certo Falcon non aveva paura di niente. Impavido e orgoglioso come sempre, l’unica in grado di farlo ballonzolare era lei… Sua moglie.

L’aereo sorvolava la città che lei aveva tanto cercato di evitare e che ore stava per rivedere dopo davvero molto tempo. Pensò al tempo che aveva trascorso in quella città e inesorabilmente, all’uomo a cui faceva da assistente e alle umiliazioni subite. Il motivo della sua fuga.

Menomale che era sicura di non rivederlo visto che da quel che aveva capito, era andato fuori città per non rivederla. Magari non aveva neanche il coraggio di guardarla in faccia dopo quello che le aveva fatto, o semplicemente a lui neanche importava di come era riuscito ad umiliarla, magari voleva semplicemente evitare una situazione imbarazzante. Beh comunque si sentì senza alcun dubbio sollevata all’idea di non rivederlo. Sì, aveva cambiato vita, ma a malincuore dovette ammettere che i ricordi che lei credeva svaniti erano ancora vivi e puntualmente quando meno se lo aspettava tornavano per tormentarla.

L’aereo atterrò e quando ebbe recuperato tutti i bagagli guardò Falcon per chiedergli dove sarebbe andata.

- Starai un po’ da me, ovviamente visto che sono la tua guardia del corpo non posso lasciarti sola e quindi dovrai dormire da noi… Per te non è un problema, giusto? – disse Falcon.

- No, anzi! Sono contenta e non vedo l’ora di rivedere Reica e Selene, come stanno?

- Lo scoprirai da sola! Forza andiamo a casa! – sorrise Micky.

- E io? – domandò Ron con aria interrogativa.

- Beh la mia casa non è mica un albergo! – rispose Falcon sgarbatamente, ma Micky dandogli una gomitata continuò: “Anche tu puoi stare da noi Ron. Non farci caso ai modi di Falcon, lui è fatto così. Dietro quella corazza però c’è l’uomo che amo!”

- Micky! – Falcon avvampò. Non era il caso di metterlo in imbarazzo. Poi un’allegra risata seguì i momenti successivi, finché non decisero finalmente di tornare a casa.

Chiamarono un taxi e vi salirono comunicandogli l’indirizzo. Mentre camminavano Kaori ricordava i posti a lei familiari, poi d’un tratto ne vide uno che le fece sobbalzare il cuore dal petto. La sua ex casa, la casa dove aveva passato i momenti più belli della sua vita, ma anche i peggiori. Rimosse tutto e guardò avanti.

Quando entrarono nel locale di Micky, inaspettatamente venne accolta da una marea di coriandoli e dopo aver chiuso gli occhi per lo spavento, li riaprì e con grande sorpresa vide davanti a sé le sue due vecchie amiche e Reica e Selene e qualche altra persona che da tempo non vedeva. A stento riuscì a trattenere le lacrime, le sembrò quasi un sogno. Le era mancato tanto quel posto, i suoi amici.

- Oh ragazzi è magnifico! Che accoglienza! – esultò la ragazza.

- Ci sei mancata Kaori, come stai? – chiese Selene.

- Io bene, voi?

- Una favola! – rispose Reica sorridendo.

- Adesso piantiamola con i festeggiamenti. Sappiamo benissimo perché Kaori è qui! E’ in serio pericolo non dimentichiamolo! Micky mostra a Kaori e a Ron le loro camere. – Falcon interruppe il memento di allegria che si era creato, ricordando a tutti del perché Kaori fosse tornata. Non voleva farlo per cattiveria, però doveva fare in modo che nessuno abbassasse la guardia.

- Falcon! – lo rimproverò Micky.

- No Micky, lascia stare… Falcon ha ragione, non dobbiamo dimenticare il vero motivo per cui sono qui. – Così conclusero la breve rimpatriata e dopo che ebbe sistemato alcune delle sue cose, Kaori decise che era meglio gettarsi sotto una bella doccia prima di mettersi al lavoro e capire chi voleva farle la pelle.

 

 

CAPITOLO 3

 

 

Il mattino seguente Falcon e Kaori si sedettero a un tavolino per cercare di capire meglio la situazione.

- Allora… Ricordi qualche segno particolare di uno dei criminali che hai affrontato? – domandò Falcon.

- No, sembravano delle persone comuni… Non c’era nulla di particolare… - rispose Kaori cercando di ricordare.

- Ne sei sicura? Pensaci bene…

- Ma si ne sono oh! Un attimo! Ora che ci penso… Che sciocca! Come ho fatto a non pensarci prima! Alla prima rapina, uno di loro è riuscito a scappare ed io non sono riuscita neanche a togliergli il passamontagna, però sono riuscita a scoprirgli il collo e qui sulla nuca aveva tatuato uno scorpione! – si ricordò Kaori indicando con precisione la zona tatuata.

- Scorpione?! E perché non me l’hai detto prima?! – Falcon cambiò espressione e decisamente aveva assunto quella di un uomo estremamente preoccupato.

- Non mi sono ricordata… Ma ti è venuto in mente qualcosa? – domandò Kaori scrutando lo sguardo di Falcon che ritornando serio in un batter d’occhio, scosse la testa dicendo che non ricordava nulla. Poi cambiando quasi discorso disse: “Perché quel Ron è venuto con te a Shinjuko?”

- Perché è mio amico da quando mi sono trasferita a Kyoto… Poi aveva visto che ero turbata per il ritorno qui in città e ha pensato di farmi compagnia… E’ una persona che mi è stata molto vicina quando a Kyoto mi sono sentita così sola e disorientata.”

- Buongiorno! Allora? Novità? – domandò Ron.

- Come pensi che ci possano essere novità a cinque minuti dall’inizio dell’indagine? – rispose Falcon. Kaori non capì il motivo per il quale Ron non dovesse sapere del tatuaggio, ma decise di lasciar fare tutto a Falcon.

Dopo qualche minuto, qualcuno entrò nel locale dicendo: “Buongiorno! Oh ragazzi stanotte ho fatto davvero le ore piccole! Tiratemi su con un bel caffè!”

Improvvisamente il cuore di Kaori sembrò fermarsi. Aveva riconosciuto quella voce! Ma com’era possibile che si trovasse in città? Le avevano detto che era partito per le vacanze natalizie! Lei balzò dalla sedia e senza pensarci si voltò di scatto per avere conferma e quando i suoi occhi si ritrovarono davanti la sua sagoma non ebbe più dubbi…

- Ryo!! – esclamò.

Inizialmente lui non si accorse della presenza della donna, ma quando si sentì chiamare si voltò non sapendo neanche se sperare di aver udito bene o male. Quella voce, lui la conosceva benissimo…

Quando anche lui si ritrovò davanti la sagoma della donna, non ebbe dubbi.

- Kaori! – rispose all’esclamazione. I due si guardarono senza dir nulla. Erano anni che Kaori non lo vedeva, ma nulla era cambiato in lui, almeno fisicamente. Sempre bello, in forma, i suoi occhi azzurri ancora intensi. Anche Ryo rimase immobile ad ammirare la bellezza della ragazza. Mio Dio era ancora più bella di come la ricordava. I capelli un po’ più lunghi del solito, i suoi occhi nocciola sempre più lucenti…

- Ma tu non dovevi partire? – Micky ruppe l’imbarazzante silenzio che si era creato.

- A dire la verità ci ho ripensato! – Ryo riacquistò la sua sicurezza e si diresse verso Kaori ma non fece in tempo a dire due parola che una ragazza entrò nel locale come una furia diretta ad abbracciare Ryo alle spalle.

- Ehi mi hai preso in giro un’altra volta! Avevi detto che mi avresti aspettata! – la ragazza sorrise.

- Ma tesoro ero venuto qui per prenderti un bel caffè! – Ryo rispose al sorriso.

Kaori guardò dalla testa ai piedi la ragazza. Era davvero bella. Alta, bionda, occhi celesti e un fisico perfetto. Allora era questo tipo di donna che Ryo voleva… Ma sì, in fondo lo aveva sempre saputo, ma non poté evitare al proprio sangue di ribollire nelle vene, vedendo come quei due si guardavano.

- Allora Ryo, lo vuoi o no questo caffè? – domandò Micky.

- Fallo solo per lei, io mi sono svegliato completamente! – rispose lanciando un ‘occhiata su Kaori. Sì, decisamente lei aveva avuto su di lui l’effetto quadruplicato del più potente caffè. Poi scorse la testa alle spalle della ragazza e osservò un tipo piuttosto sicuro di sé che le si avvicinava e le metteva una mano sulla spalla sinistra. Poi stringendola a sé disse: “Kaori, è meglio che continuiamo il nostro lavoro!” Poi notando lo sguardo quasi assassino di Ryo, porse la propria mano presentandosi.

- Piacere, Ron Mizuku.

- Io sono Ryo Saeba. – rispose alla stretta di mano, poi trascinando la ragazza accanto a lui continuò: “Kaori, lascia che ti presenti Rina…Una mia carissima amica.”

- Ciao Kaori! – rispose allegramente la ragazza stringendosi sempre di più al braccio di Ryo.

- Ciao Rina… - Kaori abbozzò un sorriso, poi disse: “Mi spiace ma io, Falcon e Ron torniamo a lavoro…” Così la ragazza guardò sia Falcon che Ron invitandoli ad andare in un’altra camera. Poi dopo qualche minuto sentì Ryo salutare tutti e andarsene. Si affacciò alla porta e lo osservò allontanarsi sempre di più con quella strana ragazza.

- Ti stai chiedendo se stanno insieme? – Micky la sorprese alle spalle.

- Ma no! Non m’importa nulla! All’inizio quando mi avevano detto che la migliore guardia del corpo di Shinjuko mi avrebbe protetta pensavo a Ryo perché mi avevano detto che un altro elemento altrettanto valido si era ritirato… Credevo che l’elemento in questione fossi tu Falcon… Credevo che Micky ti avesse convinto a lasciare il campo… Ma quando ti ho visto, ho capito subito di essermi sbagliata… Però toglimi una curiosità… Non sarà mica Ryo l’elemento in questione?!

- Avrei evitato l’argomento se quell’idiota fosse davvero sparito dalla città… So che ti farà male, ma è giusto che tu lo sappia… Ryo si è ritirato dal suo lavoro l’anno scorso perché diceva che voleva godersi la vita senza pensare di dover proteggere qualcuno e così da qualche mese frequenta Rina… Non è niente di serio tra loro, ma passano molto tempo insieme… - la informò Micky.

-  Beh in fondo si è ritirato solo ufficialmente… Continua ugualmente a difendere qualche fanciulla in difficoltà e ogni tanto accetta lavoro da privati. – continuò Falcon.

- A me comunque non importa nulla della vita di Ryo… Per favore Falcon continuiamo a lavorare!- Kaori cercò di nascondere che in realtà l’aver rivisto Ryo dopo tanto tempo l’aveva turbata… E non poco! Poi tra l’altro non solo l’aveva rivisto dopo tre anni, ma lui sembrò anche essere totalmente indifferente davanti a lei… Dopo tutto quello che avevano passato, anzi dopo tutto quello che lui le aveva fatto passare… Inoltre lui non aveva mostrato il minimo imbarazzo quando le aveva presentato quella Rina… Accidenti sì era proprio carina… Non poté impedire a un’andata di gelosia di attraversarle il corpo fino a farle ribollire il sangue dalla rabbia. Poi tornò alla realtà, ricordò che la sua vita era in pericolo e capì che era meglio non pensare più a Ryo e concentrarsi solo sul lavoro.

- Ormai sono trascorsi tre mesi da quando Kaori riceve lettere minatorie e più o meno da allora ne avrà ricevute una ventina … - informò Ron.

- No un minuto ragazzi, fatemi pensare un attimo… Io ho iniziato a sventrare rapine da sei mesi, ma solo da tre ricevo lettere minatorie…

- Pensi che le rapine di questi tre mesi possano essere collegate tra loro? – domandò Falcon.

- Non è ho la più pallida idea… - rispose Kaori perplessa. Improvvisamente Falcon si alzò in piedi e guardando Ron in modo minaccioso disse: “Ron lasciaci soli…”

- E perché scusa? – domandò Ron non capendo.

- Perché è Kaori la mia cliente non tu… Ci sono cose private delle quali è meglio parlarne in privato senza nessun estraneo. – rispose Falcon con il solito vocione da uomo duro.

- Ma no Falcon di Ron ti puoi fidare, è un mio carissimo amico! – intervenne Kaori.

- Ho detto fuori!! – questa volta il tono di Falcon era un tantino nervoso così ron un po’ spaventato, decise di ubbidire senza fare altre storie.

- Ma perché hai voluto mandarlo via? – domandò Kaori anche lei non capendo.

- Dimmi una cosa… Ricevi lettere minatorie da quando hai sventrato la rapina dove c’era quel tizio con il tatuaggio? – chiese Falcon ignorando la domanda di Kaori.

- Beh sì… Ora che mi ci fai pensare direi proprio di sì… - rispose Kaori – ma perché? Ti viene in mente qualcosa?

- Mostrami l’ultima lettere minatoria – Kaori fu nuovamente ignorata ma facendo finta di nulla, gli mostrò la lettera. Falcon la lesse attentamente, poi improvvisamente sbarrò gli occhi quando in basso a destra, sul retro della lettera, a caratteri microscopici vi vide raffigurato uno scorpione. Decise di non dire nulla a Kaori e facendo finta di nulla mise la lettera nelle proprie tasche e aprendo la porta disse: “Non muoverti assolutamente da qui”

- Ma Falcon dove vai? – Kaori era confusa, non ci stava capendo nulla e sicuramente le risposte di Falcon non l’aiutavano. Chissà dove stava andando con tutta quella fretta…

- Beh… Vorrà dire che andrò di là a dare una mano a Micky… - pensò Kaori.

 

 

CAPITOLO 4

 

 

Ryo era completamente spaparanzato sul divano intento a leggere varie riviste che raffiguravano splendide donne in costume da bagno. A parte i boxer non aveva altro addosso e per ogni pagina che sfogliava si concedeva un sorso di caffè. Da quando ufficialmente aveva lasciato il lavoro passava la gran parte del tempo in panciolle e se inizialmente questo non poté fargli altro che piacere, adesso stava iniziando forse a pentirsi della sua scelta. Sì, fare la corte a qualche bella ragazza, uscire con Rina, passare la maggior parte delle notti fuori a divertirsi, era davvero una bella vita, ma sapeva benissimo che in realtà c’era qualcosa che da tempo gli mancava.

Subito l’immagine di una donna gli annebbiò la vista poi scuotendo il capo la cancellò.

Improvvisamente però qualcuno suonò ripetutamente alla porta finché Ryo con aria seccata non si decise ad aprire. Quando davanti a sé vide Facon, gli voltò le spalle e gettandosi di nuovo sul divano gli domandò il motivo della visita.

- Devo chiederti un paio di cosette – rispose Falcon. Ryo chiuse gli occhi con rassegnazione immaginando di cosa volesse parlargli e cercando un sospiro di coraggio li riaprì pronto per ascoltare.

- Prima di tutto devo chiederti perché diavolo non sei più partito?! – domandò Falcon iniziando ad alzare il tono della voce, ma Ryo continuando a far finta di nulla con tranquillità rispose: “Perché non mi andava di lasciare la città durante il periodo di Natale… Ricordi i criminali non vanno mai in vacanza!”

- Ma chi vuoi prendere in giro?! Tu per tutti sei fuori dal mestiere!

- Sai benissimo che ho lasciato il lavoro solo ufficialmente ma che comunque continuo a prestare soccorso in incognito...

- Ma piantala! In realtà il motivo è Kaori! – enunciò Falcon.

- Non capisco di che parli. – rispose Ryo volendo far finta di nulla.

- Ah non capisci eh? Scommetto che stamattina è stato solo un caso se ti sei fatto vedere al caffè! Avremmo fatto meglio a non informarti dell’arrivo di Kaori! Quella ragazza sta cercando di rifarsi una vita dopo tutto quello che le hai combinato… - ma Falcon non fece in tempo a finire la frase che Ryo lo interruppe tuonando: “Dopo tutto quello che le ho combinato?!! Non ho avuto altra scelta e tu lo sai!! Cosa avrei dovuto fare eh? Continuare a vivere con la paura che un giorno potesse morirmi tra le braccia come suo fratello!? ... E’ stato meglio così credimi… Per entrambi.” Falcon scrutò attentamente il triste sguardo di Ryo e finì col provare quasi pena per lui, poi guardandolo commentò: “La verità è che avevamo ragione io, Micky e gli tutti gli altri, Tu non l’hai dimenticata.”

- Scusa ma da quando in qua la mia vita privata è diventata di dominio pubblico?!

- Tu e Kaori come coppia siete sempre stati un libro aperto per noi! Ci avete impiegato una vita per dichiararvi e tu hai mandato tutto a monte in un secondo! – rispose Falcon quasi volendo incolparlo.

- Ecco che ci risiamo! Devo per caso rinfrescarti la memoria!? Quei pazzi l’avrebbero uccisa senza pensarci due volte, sono stato costretto a farlo! Tu avresti fatto la stessa cosa per Micky e non negarlo!! – Ryo non andava certo fiero di quello che aveva fatto, però come diceva  non aveva avuto scelta.

- Giuro che nessuno meglio di me può capirti… Dico solo che se doveva andare a finire così, tu che quotidianamente fai finta di niente, vuoi fare il duro, ma che in realtà non fai altro che piangerti addosso per quanto lei ti manchi allora tanto valeva cercare di combatterli!

- Non potevo rischiare, prima cacciavo Kaori e prima si sarebbe salvata… Poi lo sai…. Dopo averla mandata via ho cercato di fare di tutto per trovare quell’organizzazione maledetta ma non si è sentito più parlare di loro! Nessuno dei nostri informatori ha più saputo niente! Certo potevano essere morti ma nessuno mi ha dato questa certezza… No, no… Non ho potuto proprio rischiare anche perché quando c’era di mezzo lei io sbagliavo sempre il mio bersaglio… Ricordo ancora quando venne presa di mira da Silver Fox … Se il bersaglio non fosse stato Kaori non avrei mai sbagliato… E poi a parte l’organizzazione, alla fine ho capito che quella ragazza con me era sempre in pericolo e quindi è meglio come è andata… - aggiunse Ryo con un velo di tristezza.

- Beh allora sappi che oggi è in pericolo come allora – enunciò Falcon.

- Se ti riferisci alle lettere minatorie saranno solo dei criminali da quattro soldi e poi ci sei tu con lei no? – commentò Ryo prendendo il discorso con leggerezza.

- Criminali da quattro soldi eh? Dimmi ti dice qualcosa questa? – domandò Falcon mostrando a Rio la lettera minatoria.

- E’ una normale lettera minatoria… - rispose Ryo non notando il particolare.

- Perché non guardi più attentamente? Non ci vedi nulla di strano? – Ryo concentrò il suo sguardo che improvvisamente si soffermò sullo stesso stemma che Falcon aveva precedentemente notato.

- Uno scorpione! – esclamò stupito.

- Ho dato un’occhiata alle altre lettere minatorie e hanno tutti lo stesso stemma e queste lettere le riceve da soli tre mesi… Kaori ha sventrato altre rapine prima ma solo da tre mesi riceve lettere. – informò Falcon.

- Questo significa che sono tre mesi che dei rapinatori della stessa organizzazioni tentano di rapinare quella banca e che magari si tratta…

- Della stessa che ha cercato di farci fuori più volte e la stessa che ha mandato all’aria la tua storia con Kaori… - concluse Falcon.

- Se si tratta davvero di loro, allora Kaori ha rischiato davvero molto mettendosi in mezzo – commentò Ryo un po’ preoccupato.

- Secondo me in quella banca c’è qualcosa… Non possono essere solo i soldi a spingerli di tentare numerosi colpi di seguito! Sì, quella banca nasconde qualcosa che loro cercano e che pretendono a tutti i costi…

- Ma Kaori si è messa in mezzo ed ora vogliono farla fuori… Se si tratta dell’organizzazione dello scorpione allora è in guai seri! Quelli non scherzano! Se la trovano la faranno fuori sul serio! – Ryo iniziò ad allarmarsi seriamente cercando sempre di mantenere il controllo.

- Per il momento nessuno sa che Kaori è a Shinjuko e ho già detto a lei e quel suo amico che per nessun motivo altri devono sapere dove si trova!

- A proposito di quel tipo è apposto? – domandò Ryo.

- Non è ho la più pallida idea… E’ stato lui ad ingaggiarmi per proteggere Kaori però non lo so… Io vorrei fare delle indagini su quella banca… E forse partirò per Kyoto. – annunciò Falco.

- E Kaori scusa? Non puoi mica lasciarla da sola! – gli ricordò Ryo.

- Beh ed è qui che dovresti entrare in gioco tu… Devi prendere il mio posto Ryo.

- Ma sei matto?! – sbottò Ryo

- Ma che diavolo urli?! Per capirci qualcosa devo fare delle indagini su quella banca, ma come ben saprai non posso portare la mia cliente nel braccio della morte!! – continuò Falcon anche lui urlando ma cercando di convincere Ryo che riprendendo un po’ di calma dichiarò: “Non accetterà mai la mia protezione.”

- Siamo i migliori nel campo. Lo sai tu, lo so io e lo sa anche lei. Non ha scelta se vuole sopravvivere. – rispose Falcon sicuro di quanto diceva. Poi continuò: “Tra l’altro potrebbe essere un buon motivo per cercare di riallacciare i rapporti con lei, non credi?”

- Mi ci vorrà un miracolo… Comunque mi pare normale che mai permetterò a qualcuno di farle del male quindi visto che la situazione è davvero così seria e pericolosa non mi tirerò indietro… Anzi riflettendoci meglio forse… Forse se non me l’avessi chiesto tu, ti avrei certamente chiesto io di affidarla a me… E poi hai ragione tu Falcon, lei mi è mancata – confessò Ryo abbassando la testa.

- E adesso è qui, ma vedi di non fare casini… Secondo me è un’opportunità quella che ti sta capitando e mi raccomando…

- Tranquillo amico!

- Bene… Visto che per la fretta ha lasciato gran parte della sua roba a Kyoto domani Kaori vorrebbe andare a fare shopping quindi inizierai da domani… Passa a prenderla alle 9:30 e vieni con la macchina così prende le robe per trasferirsi da te. – lo informò Falcon.

- Trasferirsi da me?! – domandò Ryo quasi incredulo poi scoppiando in un’allegra risata continuò: “Giuro che io non ho alcun problema a vivere con lei, lo sai no? Ma non oso immaginare la sua faccia!”

- Perfetto io mi porterò con me quel damerino del suo amico così vedo di capirci davvero qualcosa… Ti darò presto mie notizie.

- Una cosa sola Falcon…

- Dimmi…

- Io con lei voglio cercare di essere l’uomo che l’ha cacciata non quello che da sempre l’ama…

- Ryo ma perché?

- Perché anche se troviamo l’organizzazione lei con me è sempre in pericolo e questo non mi va… - - Fa come ti pare…

- Buona fortuna allora!

- E’ a te che servirà la fortuna! – gli ricordò Falcon uscendo di casa.

 E così Ryo accettò di fare la guardia del corpo per Kaori, a patto però che mai dovesse cedere alla tentazione di toccarla, di abbracciarla o peggio di dirle quello che in realtà lui ha sempre provato per lei. Si sarebbe accontentato di starle accanto e di ammirarla senza dir nulla… Questo per lui era già tanto non poteva pretendere altro.

 

 

 

 

 

 

CAPITOLO 5

 

 

Erano le otto del mattino, quando Kaori si svegliò. Andò in bagno per farsi una doccia e mentre l’acqua le rinfrescava il corpo sorrise immaginando quanto si sarebbe divertita a fare shopping. Certo non aveva la più pallida idea della sorpresa che il caso le aveva riservato e tornando in camera aprì l’armadio per scegliere cosa indossare.

- Accidenti non ho portato quasi nulla da Kyoto e adesso cosa indosso? Ho un disperato bisogno di vestiti nuovi… Beh menomale che sono riuscita a convincere Falcon ad accompagnarmi a fare shopping – borbottò fra sé e sé. Dopo un po’ finalmente decise cosa indossare: un vestito di lana marrone con un paio di stivali neri… Certo magari era un po’ corto però quel vestito le piaceva molto e ormai aveva deciso. Dopo essersi preparata scese giù per la colazione e quando vide Micky preparare un caffè, la salutò: “Buongiorno Micky!”

- Buongiorno a te Kaori! Dormito bene? – domandò Micky sorridendo.

- Divinamente… Scusa ma dov’è Falcon? Non dirmi che è ancora a letto… Aveva detto che mi avrebbe accompagnata a fare shopping e io ne ho bisogno…

- Falcon non c’è è partito per Kyoto. – proferì Micky con leggerezza.

- Cosa?!

- Dice che vuole scoprire qualcosa sulla banca dove lavori e con sé si è portato anche Ron visto che è il direttore.

- A Kyoto?! Ma perché non mi ha detto niente?!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
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– domandò Kaori iniziando ad innervosirsi.

- A questo proposito Falcon ha chiesto  ad un suo amico di sostituirlo… Ti proteggerà lui mentre Falcon è via… Da solo non ce la faceva e così ha diviso il tuo caso con un altro… - la informò Micky.

- Con un altro?! E con chi? - chiese Kaori cercando di cacciare via l’unica risposta che lei stessa aveva alla propria domanda. Micky esitò a risponderle ma mentre stava per farlo, Ryo entrò nel bar salutando normalmente.

- Buongiorno

- Oh ciao Ryo! – salutò Micky lanciando successivamente un’occhiata a Kaori.

-Oh no… Ti prego non dirmi che…

- Buongiorno Kaori! Allora sei pronta? – le chiese Ryo sorridendole con normalità.

- Pronta per cosa?!

- Ma la tua roba dov’è? Cavolo non dirmi che non sei ancora pronta!! – brontolò Ryo non rispondendo alla domanda.

- Pronta per cosa? Ma di che diavolo stai parlando?!! – urlò Kaori.

- Ma come non sai nulla? Micky non le hai detto niente? Kaori da oggi sarò io la tua guardia del corpo e siccome non mi va di trasferirmi qua prendi la tua roba e vieni a stare da me. – le comunicò Ryo con tranquillità senza lasciare trapelare l’incontrollabile nervosismo che in realtà sentiva.

- Che?!! Ma siete diventati matti?! Non esiste! Mai mi farò proteggere da te fossi anche l’ultima scelta!! – sbottò Kaori urlando il suo rifiuto.

- Io sono, la tua ultima scelta. – affermò Ryo estremamente sicuro di sé.

- No, mai! Io non vengo con te hai capito?! - ribatté Kaori con ostilità.

- Piantala di fare storie! Neanche a me va l’idea di proteggerti e di starti sempre accanto cosa credi! Però è un favore che faccio ad un amico e visto che ho già avuto il mio anticipo non posso tirarmi indietro, quindi finiscila di fare la bambina e porta la tua roba da me! – Non c’era alcun dubbio. Ryo si mostrò davvero severo con lei, non voleva sopportare oltre le sue lamentele anche se… Beh la ragazza non aveva torto, anzi una reazione così se l’aspettava. Poi ritornando con l’umore con il quale era entrato aggiunse: “Dai ti spetto, ma datti una mossa e non preoccuparti per il tuo shopping… Ci andrai lo stesso, cambia solo l’accompagnatore.”

Kaori si vide costretta ad accettare, anche se a malincuore, la novità… Era riuscita a ristabilire una certa tranquillità con sé stessa e le era costato del tempo ed ora tutte le sue fatiche sembravano essere destinate al fallimento. Ci impiegò una ventina di minuti per sistemare tutto e Ryo l’aspettò fuori dal caffè appoggiato al cofano. Quando la vide uscire con una valigia azzurra  che a malapena riusciva a portare decise di andarle incontro per darle una mano. Senza dir nulla prese la usa valigia, ma lei ostinata come sempre gliela tolse dalle mani e ballonzolando un po’ disse: “Ce la faccio benissimo da sola! Il tuo lavoro è quello di proteggermi da dei criminali non di prevenire il colpo della strega chiaro?!”

- Come vuole lei signora, ma si sbrighi… - con un cenno salutò Micky poi entrò in macchina. Si mise al volante e aggiustò lo specchietto in modo da osservare come Kaori tentasse di mettere nel cofano la sua valigia. Sorrideva divertito nel vederla litigare con il peso del bagaglio e per lui ancora più divertente era vedere quel suo visino così ostinato che ancora brontolava.

Quando Kaori salì in macchina non disse una parola, certamente non aveva alcuna intenzione di chiacchierare con lui come una volta e poi non aveva la più pallida idea di cosa parlare, quando all’improvviso Ryo decise di interrompere il ghiaccio.

- Sai Kaori? Non credo che siamo partiti col piede giusto io e te…

- Per noi non esistono piedi giusti… - rispose Kaori freddamente.

- Allora alla fine sei riuscita ad imparare qualcosa dal nostro mestiere? Visto che ora sei considerata la paladina delle banche! – commentò divertito Ryo ignorando la risposta precedente che per lui era stata terribilmente difficile da ignorare.

- Sei tu che mi hai sempre paragonata al nulla – le risposte di Kaori erano brevi ma letali per il cuore di Ryo.

- Che ne dici di un po’ di tregua? – propose Ryo capendo che Kaori non aveva alcuna intenzione di comportarsi in maniera pacifica con lui.

- Tregua?!

- Sì tregua. Ammetto di non essermi comportato bene con te però ora stai facendo un po’ troppe storie per niente non ti pare? Sono passati tre anni! Io sono la tua guardia del corpo e passeremo molto tempo insieme e sappi che la cosa non entusiasma me quanto non entusiasma te, però non ci possiamo fare niente e ti sarei grato se tra di noi ci fosse almeno un minimo di dialogo… - Ryo tentò di trovare un punto d’incontro ma invano, Kaori sempre più freddamente rispose: “Ma che dialogo vuoi che ci sia tra di noi?! Sarà anche passato del tempo ma niente e nessuno può cancellare quello che hai fatto!”

- Sei ancora legata a me Kaori? – domandò Ryo quasi pretendendo una risposta positiva.

- Ma non scherziamo! Tu non fai più parte della mia vita ormai da tempo! Da quando mi sono trasferita a Kyoto io sto bene, davvero… Lì ho trovato qualcuno che riesce a stare con me senza sminuirmi e che apprezza le mie qualità… - rispose Kaori sicura di quello che diceva.

- Parli di quel tuo amico Ron, vero? Ci sei andata a letto? – Ma che le aveva chiesto? Non avrebbe dovuto farle una domanda tanto intima…

- Ma come ti permetti?! Questi non sono affari tuoi!!! – gli urlò Kaori infuriata per la sua sfacciataggine.

- Perché non ti limiti a rispondere alla domanda? – Accidenti, l’aveva rifatto di nuovo… Era stato più forte di lui… Doveva assolutamente sapere i rapporti che intercorrevano tra lei ed il suo amico. Erano solo colleghi di lavoro? Solo amici o qualcosa di più?

- Tu non hai alcun diritto di farmi queste domande! Tu non saprai nulla di me!!!

- Qualcosa la dovrò sapere visto che dovrei proteggerti… E piantala di essere ancora arrabbiata per quella storia! – disse Ryo mancando nuovamente di tatto.

- Piantala di essere ancora arrabbiata per quella storia?!! Ma piantala tu di essere così cinico! Avevo ragione io… Tu non sei cambiato di una virgola! Sei un bastardo Ryo! Io ti odio!!! – quelle parole gli fecero perdere il lume della ragione e per la rabbia che provava dentro, mise il piede sull’acceleratore portando l’auto ad una velocità sempre più elevata.

- Ryo! Ma che diavolo fai?! Rallenta Ryo!! – le urla di Kaori non lo sfiorarono minimamente e sempre più veloce percorreva le vie della città fino a quando non arrivò a casa sua. Lì fermò la macchina tirando il freno a mano e facendo fare all’auto più volte il testa coda. Quando la macchina si fermò, Kaori si tolse le mani dalla testa, aprì gli occhi e guardò Ryo. Era fermo, in silenzio, sembrava impassibile.

- Ma ti è andato involta il cervello?!! A momenti ci ammazzavamo! – urlò Kaori spaventata.

- Muoviti. Scendi dalla macchina, siamo arrivati – disse Ryo aprendo lo sportello e uscendo dall’auto. Kaori lo osservò per qualche secondo poi si decise anche lei a scendere e senza l’aiuto di Ryo prese la valigia ed entrò in casa.

- Come vedi qui è tutto come allora. La tua stanza è sempre al solito posto, non c’è bisogno che io ti faccia strada. – proferì Ryo entrando in salotto, poi sedendosi sul divano continuò: “Ti do una mezz’oretta per mettere a posto la tua roba, ti aspetto qui. Appena finisci usciamo per il tuo shopping.”

Kaori non rispose, si limitò ad annuire e senza dir nulla andò in camera sua.

Ryo pensò a come si era comportato qualche minuto prima e sapeva benissimo di aver agito male… Prima di tutto non avrebbe dovuto chiederle quelle cose e poi non avrebbe mai dovuto reagire così nel sentire ciò che Kaori pensava di lui. Oltre che proteggerla aveva anche deciso di continuare a farsi odiare da lei, in modo da non far capire quanto in realtà lui ci tenesse a lei, ma certamente quello non era il modo più indicato. Al ti odio di Kaori avrebbe potuto benissimo riderle in faccia o meglio essere totalmente indifferente, ma proprio non ce la faceva. Stava troppo male sapendo che Kaori non ha dimenticato quello che anni prima lui le aveva fatto.

Abbassando la testa si mise le mani tra i capelli borbottando: “No, no, non deve capire che le voglio bene! Non deve capirlo…E poi… Lei ora mi odia”

Kaori entrò nella sua stanza, tutto come un tempo… Il suo letto, la sua scrivania, il suo armadio… Non era cambiato poi molto. Senza pensarci troppo si abbandonò sul suo vecchio materasso e senza volerlo ricordò la sua discussione con Ryo.

- Come ha potuto pensare che io avessi dimenticato tutto? – pensò lasciando involontariamente spazio ai ricordi di tre anni prima…

 

 

 

 

 

 

CAPITOLO 6

 

Flash back

 

- Dimmi perché!!! Perché?! Eh?! Dai dimmelo!! – sbraitò Kaori entrando in casa e gettando la sua borsa sul tavolo.

- Te l’ho già spiegato!! – rispose Ryo seguendola anche lui innervosito.

- Invece tu non mi hai detto proprio niente! Questo lavoro era la mia occasione di mostrare quanto valgo!! – continuò Kaori.

- No, se ti avessi lasciato fare, sarebbe stata l’occasione per farti ammazzare! Quei tipi non scherzavano!

- So che pensi che non sono attraente quanto Selena, ops scusa! Che cretina! Io per te sono solo un ragazzo mancato, no? Però l’avrei interpretata bene la parte della seduttrice di quel criminale!!

- Non si tratta del fatto se considero Selena più o meno attraente di te! Qui si tratta del fatto che lei ha più esperienza di te nel campo! – rispose Ryo cercando di farla ragionare.

- All’inizio era deciso, dovevo essere io l’esca! Dovevo essere io a far perdere la testa a quel criminale! Ma guardami! Mi sono persino conciata in questo modo e sai che non uso questi abiti! Mi ero preparata così bene perché questa doveva essere la mia occasione!!! – Accidenti Kaori era davvero furiosa.

Avevano accettato un lavoro da Selena, dovevano smascherare una banda di sfruttamento della prostituzione e per farlo serviva un’esca. Inizialmente si era deciso che sarebbe stata Kaori l’esca, ma all’ultimo minuto, Ryo aveva cambiato idea mandando così Selena in missione. Ovviamente lui le avrebbe coperto le spalle. Questo a Kaori non andò giù, era così contenta di poter finalmente dimostrare quanto valeva… Pensò che il problema come sempre fosse il fatto che Ryo considerava attraenti tutte le ragazza meno che lei e questa cosa la irritava ancora di più.

Continuarono a discutere a lungo fino a quando Kaori quasi senza rendersene conto, non si sbottonò l’impermeabile che ancora aveva addosso e lanciandolo per terra domandò: “Possibile?! Possibile che anche conciata così tu continui a considerarmi poco femminile, un maschiaccio!! Possibile che anche così io per te sia del tutto indifferente?!!”

Ryo la guardò dalla testa ai piedi... Indossava degli stivali rossi alla pretty woman. Una minigonna nera estremamente corta e un top che la copriva come un reggiseno. Cavolo quanto era bella! Ma come poteva pensare che la considerava poco femminile o peggio un ragazzo mancato? Sì, lui in passato le aveva dato modo di pensare questo, ma se solo lei avesse saputo quanto lui la desiderasse… Altro che uomo! Per timidezza o per paura di perderla non le aveva mai detto nulla, ma forse era arrivato il momento di porre fine a questo silenzio.

Kaori improvvisamente si accorse  di quello che aveva appena detto. Ma che le era saltato in mente? Gli aveva praticamente fatto capire che non vedeva l’ora di saltargli addosso! Così cercando di ricomporsi, prese l’impermeabile e arrossendo balbettò: “Io non volevo dire quello che ho detto… Cioè… Accidenti sono proprio stanca… Meglio che vada a dormire… Buona notte”

Mentre Kaori saliva le scale, consapevole che Ryo la stesse guardando, non riusciva a capire come diavolo le venuto in mente di dire quella frase, quando di colpo Ryo dichiarò: “Io non bacio i ragazzi Kaori”

Kaori si bloccò all’istante. Si voltò verso di lui e balbettando chiese: “Di che parli?”

- Credi davvero che dopo averti salvata dall’attacco dell’armata nera non ricordi niente? Io ricordo tutto e molto bene invece. – Ryo aveva iniziato a salire le scale per raggiungerla, mentre Kaori cercava di reggersi forte alla ringhiera per non permettere alle sue gambe di cedere.

- Io ricordo di averti detto ti amo e poi di averti baciata… - Ryo era di fronte a lei, le parlava con una voce talmente dolce che le stava facendo perdere la testa.

- Hai detto che io ti considero un ragazzo mancato, ma se fosse davvero così non ti avrei mai baciata… Non ti avrei mai detto che ti amo… Se ti dico che non sei sexy lo faccio per prenderti in giro e per nascondere la voglia che ho di averti mia ogni volta che voglio… Ricordi quando perdesti la memoria? Prima di svenire mi chiedesti cosa in realtà provavo per te. Io ti risposi ma tu svenisti e al tuo risveglio hai creduto che fosse solo un sogno… Beh non lo era… L’unico motivo per il quale non ti ho fatto infiltrare stasera era che ero terribilmente preoccupato dal pensiero che potesse capitarti qualcosa perché io ti amo Kaori! – dichiarò Ryo avvicinandosi sempre di più a lei.

- Oh Dio sto sognando… Sì, sì… Non può essere altrimenti… Oh signore mi sento svenire! – balbettava Kaori nella mente. Poi arrossendo abbassò il capo e confusamente disse: “Ti prego Ryo non prendermi in giro…Queste cose non si dicono così senza pensare…” Quando Kaori arrivò al piano di sopra Ryo la fermò bloccandola contro il muro ed intensificando il suo sguardo continuò: “Credi davvero che ti stia prendendo in giro? Guarda i miei occhi Kaori, non sono mai stati così sinceri come lo sono ora… Io ti amo Kaori, ti amo e tu devi credermi…” Ryo era finalmente riuscito ad esternare i suoi sentimenti. Non sapeva neanche lui perché aveva aspettato oltre ma ora era felice di aver aperto il suo cuore a Kaori, ma lei? Perché non parlava?

- Ti prego Ryo dimmi che non stai scherzando, che non è uno dei tuoi stupidi giochi, che non è l’alcool che prima hai bevuto a farti dire queste cose, non lo sopporterei… - Kaori aveva le lacrime agl’occhi, stava pregando il signore che tutto fosse vero.

- Non ti sto prendendo in giro e l’alcool non c’entra proprio niente – dichiarò Ryo avvicinando le sue labbra a quelle della ragazza. Poi le allontanò per avvicinarle all’ orecchio sussurrandole: “Ma lo sai che stasera sei più sexy del solito?”

Ryo l’attirò a sé baciandole nuovamente la bocca prima con dolcezza poi con passione, fino a quando i suoi baci non iniziarono ad esigere qualcosa di più. Kaori si lasciò catturare facilmente dai baci di Ryo che da sempre desiderava. Avvolse le sue braccia intorno al suo collo senza staccare le sue labbra da quelle di lui. Erano vicini alla sua stanza e Ryo prendendola in braccio aprì la porta della camera appoggiando Kaori sul suo letto. Anche lui senza interrompere i suoi baci, si tolse la giacca lanciandola per aria. Poi sbottonò il top di Kaori facendogli fare la stessa fine della giacca.

Di colpo però, Kaori allontanò di qualche millimetro Ryo da sé dicendogli: “Non è ce domani mattina finisce tutto e tu torni a fare il cascamorto con le altre?”

- Quali altre? Io non ho bisogno di altre… - Ryo la convinse baciandole il collo per spostarsi poi dietro l’orecchio. Kaori sentiva fremere dentro sé una passione che per tanto tempo aveva celato, ma che ora sentiva dovesse esplodere da un momento all’altro. Tolse la maglia di Ryo che ostacolava il contatto dei suoi baci con il suo petto, poi lui le sfilò via la gonna e successivamente anche il reggiseno per baciarle i seni caldi di desiderio. Lei gli sbottonò i pantaloni che in un niente caddero per terra, però poi quasi temendo qualcosa balbettò: “Ryo aspetta… Tu lo sai…Insomma…Questa per me è…Cioè… Io non”

- Ehi ehi ehi tranquilla, ok? Se non te la senti non è un problema… - le sussurrò baciandole il naso.

- No io voglio, però…

- E allora non ti preoccupare… Lascia fare a me amore mio, ti fidi?

- Certo che mi fido – rispose Kaori che involontariamente lasciò scivolare una lacrima, poi guardando Ryo negl’occhi disse: “Ryo… Anche io ti amo! Ti amo tanto!” Lui le sorrise poi ricominciò a baciarla e come prima i suoi baci ritornavano ad essere esigenti, ma questa volta lei sembrava volerlo accontentare. Si tolsero gli unici indumenti rimasti che bloccavano l’unione dei loro corpi e dopo diedero libero sfogo alla passione che da tempo avevano segregato. Lei non temeva più nulla tra le braccia di Ryo, si sentì protetta e amata e mai aveva potuto immaginare che sarebbe arrivato anche per lei un momento tanto intenso. Non ci credeva, Ryo la stava baciando, stava facendo l’amore con lei, le aveva detto ti amo… Forse era valsa la pena aspettare tanto tempo.

Dopo un po’ di tempo, allo stremo delle forze entrambi caddero in un sonno profondo. Si addormentarono l’una tra le braccia dell’altro.

Il mattino seguente quando Kaori aprì gli occhi, cercò con il braccio il corpo del suo uomo, ma quando si svegliò accanto a sé non c’era nessuno. Arrossì ricordando la notte appena trascorsa, e si ributtò sul letto sorridendo e non vedendo l’ora di rivedere il suo uomo.

Dopo qualche minuto Ryo aprì la porta ed entrò in camera. Quando Kaori lo vide senza pensarci troppo gli si buttò tra le braccia senza dar conto al lenzuolo che le scivolò.

- Oh eccoti finalmente! Ma che fine avevi fatto? Non è da te uscire al mattino presto soprattutto di domenica! – commentò Kaori sorridendo. Ryo però l’allontanò da sé, la guardò… Aveva ancora il corpo nudo, si capiva dalla sua espressione che doveva essersi svegliata da poco.

- Fatti gli affari tuoi! Tu piuttosto! Che diavolo ci fai ancora in camera mia!? – sbottò Ryo allontanando Kaori da sé e spingendola sul letto.

- Ma amore… - tentò di dire Kaori. La ragazza aveva chiaramente capito che qualcosa non andava. Ryo non aveva più la stessa espressione della notte precedente. C’era qualcosa di diverso in lui, ma cosa?

- Amore?! Ah… Forse tu hai creduto a tutto quello che ti ho detto questa notte? – domandò Ryo quasi divertito.

- Ryo… Ma che stai dicendo? – balbettò Kaori tentando di trattenere le lacrime.

- Adesso te lo spiego… Questa notte io non dicevo sul serio… Avevo voglia di stare con te e basta, se non ti avessi detto tutte quelle cavolate non saresti mai venuta al letto con me… - si giustificò Ryo impassibile allo sguardo sconvolto di Kaori.

- Ma come puoi dire una cosa del genere? Tu mi hai detto ti amo! Mi hai detto che non era uno scherzo! – cercò di dire Kaori mentre le lacrime sgorgavano dagl’occhi senza che lei potesse fermarle.

.- Ti ho già spiegato che…

- Io l’ho fatto con te per la prima volta e ti ho dato tutta me stessa! – continuò lei sul punto si esplodere.

- Lo so ed è stato bello credimi… Ma era solo per stanotte, davvero credevi che il sogno sarebbe continuato? Tu per me sei stata solo il capriccio di una notte. – affermò Ryo con una freddezza assoluta. A quelle parole Kaori sgranò gli occhi e pregando che fosse solo un incubo, invece era al realtà… Tutto quello che Ryo le aveva detto era vero… Lei, il capriccio di una notte. Ma come aveva potuto essere tanto mostruoso. Comportarsi così con lei! Aveva promesso di prendersi cura di Kaori e non di usarla per poi gettarla via…

- E adesso muoviti! Vestiti che abbiamo un cliente, anzi no! Una cliente… E che cliente ragazzi! Una sventola da panico! – continuò Ryo senza preoccuparsi della sensibilità di Kaori che solo in quel momento capì quanto avesse sbagliato ad amare Ryo e ad aver creduto a quel suo ti amo così falso e ipocrita. Inorridita dal comportamento di Ryo prese un lenzuolo per coprirsi andò verso di lui e gli mollò un ceffone con tutta la rabbia che aveva dentro e dicendogli: “Sei uno stronzo!” si precipitò nella sua camera piangendo.

Pianse disperatamente per più di due ore chiedendosi il motivo per il quale Ryo fosse stato così crudele con lei… Che bisogno c’era di prenderla in giro? Aveva compreso che non poteva più restare con lui un minuto di più…L’amore che lei provava si era tramutato in odio, in un odio che nessuno avrebbe mai potuto distruggere. Gettò lo sguardo sul comodino dove vide una sua foto con Ryo e lanciandola dalla finestra disse: “Ti odio!! Ti odio!!!”

Nel giro di qualche secondo raccolse le sue cose e uscì fuori dalla sua camera con due valigie. Involontariamente però si scontrò con Ryo che vedendola con i bagagli domandò divertito: “Ehi Kaori dove vai?”

- Ho deciso di andare via di qui… I miei sentimenti erano sinceri e tu lo sapevi, ma li hai calpestai comunque… Io non posso più stare con te a Shinjuko…

- Finalmente ti sei decisa! E dimmi, dovevo portarti a letto per riuscire a mandarti via? A saperlo l’avrei fatto prima… - rispose Ryo sempre più freddo e cattivo. Kaori lo guardò negl’occhi sconvolta, non ebbe neanche il coraggio di rispondergli e senza dir nulla corse via piangendo. Si precipito in aeroporto dove prese il primo volo per Kyoto mentre le lacrime continuavano a non lasciarla in pace. Una volta arrivata a Kyoto affittò la camera di un albergo e da lì chiamò Micky per raccontarle tutto.

 

Fine Flash back

 

CAPITOLO 7

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


Ancora una volta senza volerlo Kaori aveva ricordato il motivo della sua fuga da Shinjuko e un velo di tristezza la avvolse nuovamente. Aveva promesso che mai più avrebbe versato lacrime ricordando il passato quindi tirò un respiro di coraggio, finì di sistemare la sua roba e uscì dalla camera per andare da Ryo. Mentre camminava nel corridoio però, sentì delle voci… Ryo non era solo, chi c'era con lui? Lentamente aprì la porta ma non fece in tempo a sbirciare che lui avendo percepito i suoi passi, spalancò l'ingresso facendo finire Kaori per terra. - Non sta bene sbirciare Kaori! - le disse Ryo sorridendo. - Ti sbagli! Io non sbirciavo affatto! - rispose Kaori cercando di nascondere la verità. - Sì certo, come no… - continuò Ryo volendo sorvolare. Kaori si rialzò velocemente e rimase sorpresa quando davanti a sé vide Rina, la ragazza che Ryo frequentava ormai da tempo. - Kaori ti ricordi di Rina? - domandò Ryo facendo cenno alla ragazza di avvicinarsi. - Oh ciao Rina… - rispose Kaori sentendosi a disagio. - Ciao Kaori! E' un piacere rivederti! - salutò Rina sorridendo allegramente e stringendosi al braccio di Ryo. - Avevo promesso a Rina che l'avrei accompagnata a fare shopping un giorno di questi e visto che oggi sono costretto ad andarci per te, ho pensato:"Perché non approfittare?" A te non dispiace vero?- chiese Ryo tranquillamente. - Ma figurati! - rispose Kaori indifferente. - Bene andiamo allora! - suggerì Ryo. Camminarono per i negozi tutta la mattinata e, anche se Rina non faceva altro che abbracciare Ryo e viceversa, inaspettatamente le due ragazze capirono di aver trovato un feeling particolare. Questo apparve strano ad entrambe, ma soprattutto a Ryo che confuso le guardava divertite mentre l'una consigliava gli abiti all'altra. C'era solo una cosa che tutti avevano notato: Kaori non rivolgeva una sola parola o un solo sguardo a Ryo e lui, silenziosamente a malincuore, sembrava accettarlo. - Sentite sono due ore che camminiamo, io sono stanco! Perché non torniamo a casa? E' anche arrivata ora di pranzo e io ho fame! - brontolò Ryo cercando di camminare con tutti i pacchi che Rina gli aveva affidato. In quanto a Kaori non aveva comprato molto, ma quello che aveva acquistato aveva deciso di portarlo da sola ribadendo più volte che non aveva affatto bisogno dell'aiuto di Ryo. - Ehi guarda questo negozio Kaori! Forza entriamo! - le ragazze ignorarono la supplica di Ryo ed entrarono in una nuova boutique. Ovviamente lui le seguì anche se sbuffando. Mentre curiosavano tra i vestiti, Rina convinse Kaori ad entrare in camerino per provarsi vestito abbastanza corto ed estremamente aderente. - Allora Kaori hai finito? - domandò Rina impaziente. - Ah mi vergogno un po'… - rispose Kaori un po' imbarazzata e uscendo fuori solo la testa. - Ma non dire sciocchezze, esci muoviti! - insistette Rina. Dopo qualche secondo Kaori si convinse ad uscire e timidamente chiese: "Allora?" - Avevo visto giusto! Tu hai un fisico mozzafiato, ti sta d'Incanto! Non trovi anche tu Ryo? - domandò Rina guardando Ryo che scrutò dalla testa ai piedi la sua ex assistente. Indossava un vestito azzurro a girocollo che la slanciava perfettamente. Ryo soffermò il suo sguardo sulle curve della ragazza, era bellissima. Avrebbe tanto voluto dirle che quel vestito sembrava essere fatto apposta per essere indossato da lei, avrebbe voluto dirle un sei bellissima come sempre, avrebbe voluto dirle tante di quelle cose, ma non poteva… Non poteva assolutamente far trapelare nulla di ciò che pensava, così facendo finta di nulla girò la testa dicendo: "Quel vestito è sprecato addosso a lei… Trovo difficile trovare un abito che le stia bene, soprattutto maschiaccio com'è!" Poi quasi pentendosi di ciò che aveva detto e temendo una martellata da parte di Kaori si abbassò coprendosi le testa e dicendo: "Accidenti povero me! Sono morto! Adesso mi martella!!" Aspettò chino una decina di secondi, ma vedendo che non succedeva nulla, si rialzò confuso... - Non preoccuparti… Sono anni che non utilizzo più quel coso e poi… Dei tuoi commenti a me non importa nulla. - dichiarò Kaori passandogli avanti indifferente non volendo far capire però quanto fosse rimata delusa dalle parole di Ryo. - Io invece non ti perdono! Hai la delicatezza di un elefante!!! - gli urlò contro Rina rompendogli in testa un vaso di fiori. - Io lo sapevo… Chi va con lo zoppo impara a zoppicare… - borbottò Ryo steso a terra. - Hai detto qualcosa?!! - continuò Rina in procinto di picchiarlo ancora se avesse detto altro. - No no no… Non ho detto niente… - rispose Ryo spaventato. Dopodiché Rina e Kaori si diressero alla casa, l'una per pagare il vaso di fiori rotto e l'altra per acquistare il vestito nonostante i commenti negativi di Ryo. - Ascolta Rina mi è venuta un'idea! Perché non passiamo l'intera giornata a fare shopping? Possiamo pranzare al fast food qui di fronte e poi continuare con gli acquisti! Tanto oggi i negozi restano aperti tutto il giorno! - propose Kaori. - E' un'idea geniale! Perché no? - rispose Rina entusiasta. - Ragazze ma io sono stanco!! - brontolò Ryo. - Tu puoi fare come ti pare, non sono io che ti ho chiesto di farmi da guardia del corpo! - disse Kaori passandogli davanti con indifferenza. Ryo a malavoglia seguì le due ragazze ignaro che qualcuno li stesse osservando. - E quello chi diavolo è?! - chiese uno dei due. - Non lo conosci? Quello è Ryo Saeba, chiamato city hunter… Pare sia lui che abbia sconfitto la nostra organizzazione anni fa… E' un osso duro e certamente non possiamo affrontarlo adesso! - rispose l'altro decisamente ben informato sul conto di Ryo. - Sbaglio o ci avevano detto che la guardia del corpo doveva essere Falcon! Adesso che ne facciamo di tutte queste bestiacce?! - domando il primo mostrando un cartone pieno di teneri gattini. - Li lasciamo qua… Sicuramente deve esserci stato un errore… Comunque meglio informare il capo della situazione. I due criminali decisero di battere in ritirata visto che non si aspettavano di avere a che fare contro Ryo Saeba e a differenza di Falcon, su di lui non conoscevano punti deboli. Nel frattempo le due ragazze stavano sedute ad un tavolo aspettando che Ryo tornasse dal bagno. - E' tanto tempo che conosci Ryo? - domandò Rina. - Beh… un po'… - rispose Kaori cercando di essere vaga. - Eravate fidanzati? - No che fidanzati! Eravamo colleghi di lavoro, poi un giorno abbiamo avuto una discussione e io ho deciso di andarmene… Tutto qui… - ricordò Kaori con un velo di tristezza. - Ma allora sei tu quella che ha abitato con lui per tanto tempo! - Perché? - Io conosco Ryo da più di un anno e mezzo, anzi io sono stata il suo ultimo lavoro ufficiale… Da allora abbiamo passato molto tempo insieme e spesso mi è capitato di addormentarmi da lui… Però una notte sbagliai camera e invece di entrare nella mia stanza entrai in un'altra e quando Ryo mi sorprese a dormire in quella camera, mi pregò di uscire perché in quella stanza era vietato l'ingresso a chiunque…Gli chiesi il motivo e lui mi disse che apparteneva ad una persona che lui aveva cacciato ma … - Rina però non riuscì a terminare la frase in quanto Ryo ritornò dal bagno e notando l'espressione seria sul volto di entrambe continuò: "Di cosa parlavate?" - Di niente Ryo, cose da donna! - rispose Rina sorridendo. - Non insisto. I tre continuarono il loro giro per la città e al tramonto, Rina e Kaori finalmente stanche decisero di porre fine allo shopping per quella giornata, così si salutarono e si diedero appuntamento al giorno dopo. Quando tornarono a casa, Ryo continuava ad osservare Kaori mentre ballonzolava con gli infiniti pacchi. - Prendiamo l'ascensore ok? - domandò Ryo. - No, voglio salire a piedi! - ordinò Kaori. - E allora lascia che ti aiuti, finirai col cadere! - le suggerì Ryo, ma lei più testarda del cemento armato continuò: "ti ho ripetuto più di una volta che me la so cavare benissimo da sola! Io non ho bisogno di te!" Ma nel momento in cui terminò la frase, la povera Kaori mise un piede in fallo finendo così per scivolare, ma fortunatamente dietro di lei c'era Ryo che senza fatica sorresse lei e i suoi pacchi. - Te l'avevo detto… - Toglimi quelle tue manacce di dosso! - disse Kaori allontanandosi da lui e portandosi dietro i pacchi. - Un grazie per non avermi lasciata cadere, sarebbe stato più che sufficiente… - borbottò Ryo. Quando i due aprirono la porta, Kaori entrò in casa appoggiando sul tavolo tutti pacchi. - Accidenti ho una fame! - enunciò Ryo buttandosi sul divano. Kaori lo ignorò completamente e come se niente fosse riprese i suoi pacchi e li portò in camera sua. Quando entrò, ripensò alle parole di Rina… Ryo aveva proibito a lei e a chiunque di entrare nella sua stanza, ma perché? E poi cosa voleva dire Rina? Apparteneva ad una persona che lui aveva cacciato ma? Ma cosa? E se lui aveva davvero provato qualcosa per lei? "No Kaori ma che pensi! E' impossibile! E poi basta ricordare come ti ha trattata quella mattina per capire che ti ha solo usata! Però… Se restando qui io cadessi di nuovo nella sua trappola? No che lui ci possa riprovare, ma io? Se io venissi di nuovo attratta da lui? No no… Lui mi ha fatto troppo male e non deve assolutamente accadere una cosa del genere! … Però prima quando mi ha presa per non farmi cadere… Il suo tocco… Mille brividi… No no… Io devo assolutamente andarmene di qua… Credevo di avere superato tutto ma mi fa stare male vivere sotto lo stesso tetto con l'uomo che un tempo mi amava e che mi ha considerata solo un giocattolo! Devo andare via!" Kaori pensò e ripensò, ma non vide altra scelta… Come poteva sopportare l'idea di vivere di nuovo sotto lo stesso tetto con Ryo che tra l'altro adesso riceveva spesso visite da parte di Rina che sembrava essere interessata a lui e soprattutto a lui non sembrava dispiacerle. Decise così di scappare, ovviamente facendo in modo che Ryo non si accorgesse di nulla. Si chiuse in camera, poi tirò fuori un lenzuolo dall'armadio e lo utilizzò come corda per uscire dalla finestra. Si precipitò a casa di Micky la quale quando la vide rimase un po' sorpresa e le chiese: "Kaori! Ma tu cosa ci fai qui? E Ryo? E' con te?" - Ma che domande fai? Secondo te cerco di scappare da lui e me lo porto anche dietro? - Come scappare? Kaori ma Ryo è la tua guardia del corpo! - Non l'ho deciso io! Fosse per me sarei rimasta a Kyoto… Ti prego Micky, fammi restare a dormire qui da te! Per favore… Io non voglio vivere con Ryo! Non voglio! Mi rifiuto di aver a che fare con lui! - dichiarò Kaori. - Beh lo sai che per me non ci sono problemi però… - Però non puoi! - intervenne Ryo entrando nel bar. - Kaori dopo tutta la sfacchinata di oggi, non dirmi che hai ancora le forze per giocare a nascondino! - continuò. - Ma si può sapere come hai fatto?! Domandò Kaori estremamente nervosa. - A capire che eri scappata o che ti avrei trovata qui? Sono un professionista io e poi non ci vuole un mago per capire che l'unico posto nel quale saresti potuta venire a quest'ora era casa di Micky… Ma adesso basta giocare, torniamo a casa! - ordinò Ryo voltandole le spalle. - Ma tornaci tu a casa! Io voglio restare qui, non voglio venire con te! Io ci ho provato ma non riesco a sopportare la tua presenza! - Credevo che fosse tutto deciso - le ricordò Ryo con tranquillità. - Ma deciso cosa?! Tu e Falcon avete deciso per me! Io non mi sarei mai sognata di venire a chiedere il tuo aiuto! - urlò Kaori sempre più infuriata. - Hai ingaggiato Falcon come guardia del corpo e lo sta facendo, tant'è che adesso è a Kyoto con il tuo amico per cercare di ricavare un ragno dal buco, ma nel frattempo non poteva certo portarti nella fossa dei serpenti e così si è rivolto a me visto che, in caso te ne fossi scordata, io sono il migliore! E adesso piantala di comporti da sciocca! Ne ho abbastanza dei tuoi capricci! Io sarò la tua guardia del corpo che ti piaccia o no! Quindi ora torni a casa con me chiaro??! - sbottò Ryo anche lui iniziando ad innervosirsi. - Scordatelo! Io con te non ci vengo! - continuò Kaori più cocciuta che mai. - Ma perché non la pianti?! Cerca di mettere da parte le faccende personali e non fare la bambina come al solito! Poi ti chiedi anche perché io non sia stato innamorato di te!!? - tuonò Ryo senza pensare a quello che diceva. Appena però si accorse di quello che aveva appena detto rimase in silenzio pentendosi all'istante di tutto. Kaori alsò lo sguardo per guardarlo negl'occhi in modo tale che lui potesse capire tutto l'odio che da anni covava per lui, poi dichiarò: "Solo adesso provo un dispiacere enormi per tutti i tentativi falliti dai tuoi nemici per mandarti all'inferno! Non mi resta che sperare in qualcuno che finalmente ci riesca perché forse solo la tua morte potrebbe farmi sentire meglio! La giusta punizione per quelli come te!" Poi scappò via piangendo. In quel momento un lampo squarciò il cielo e improvvisamente qualche goccia di pioggia diede l'avvio ad un violento temporale. - Possibile che sia ancora arrabbiata con me al punto da desiderare la mia morte? - si chiese Ryo. Quelle parole gli lacerarono il cuore, ma in fondo anche lui aveva esagerato nel dirle che mai si sarebbe potuto innamorare di lei. - Dopo quello che hai fatto, chiunque reagirebbe come lei… - rispose Micky. - Ma io… - Lo so, lo so… Sei stato costretto… Prima di partire Falcon mi ha raccontato tutto… Ti dirò che all'inizio mi sono arrabbiata moltissimo e non ero affatto d'accordo con la tua scelta, ma poi ho capito che chiunque avrebbe reagito come te… Solo che tu sei ancora legato a lei. - disse Micky cercando di far ragionare Ryo il quale tristemente ribadì: "So quello che vuoi dirmi, ma non posso… Non posso legarmi a lei… Già esistono probabilità che l'organizzazione che la vuole vedere morta sia la stessa di allora, se poi vengono anche a sapere che è ancora il mio tallone da Achille… no, sarebbe troppo pericoloso per lei." - Ascolta, ma non vedi quanto ha sofferto! E sono sicura che soffre ancora molto per te… Tu le vuoi bene, perché vuoi calpestare ancora i vostri sentimenti? E poi dovresti rischiare…Lo vedi che alla fine anche se non c'eri tu è stata ugualmente presa di mira? Non sempre la colpa è tua… Se le vuoi bene devi abbattere questo muro e dirglielo senza allontanarla più dalla tua vita! - consigliò Micky. Ryo ci pensò un po' poi capì che probabilmente Micky aveva ragione… Aveva cercato per tanto tempo di eliminare i sentimenti che provava per Kaori ma non ci era riuscito… E magari come aveva detto Falcon quella per loro poteva essere una seconda possibilità… Una possibilità offerta dal destino per far decidere solo a loro il futuro della propria storia. - Hai ragione Micky… grazie - poi uscì correndo dalla caffetteria per seguire Kaori che nel frattempo correva sotto la pioggia, disperata ancora che piangeva per lui. "Lo odio! Lo odio!" Poi improvvisamente venne fermata da due brutti ceffi che le bloccarono il braccio dicendole: "Dove corri da sola bellezza?" - E voi due chi siete? Lasciatemi andare!! - urlò Kaori cercando di svincolarsi dalla presa. - Ci è voluto un po' di tempo ma adesso finalmente ti abbiamo beccata sola… Al nostro capo non vanno giù alcune cose e adesso noi dobbiamo per forza farti fuori anche se mi dispiace un po' rovinare il tuo bel faccino! - rise uno dei due con gusto. - Ma allora siete voi che mi avete spedito quelle lettere! - Bingo tesoro! - rispose l'altro. - Se vi da tanto fastidio che io intralci le vostre rapine perché diavolo non cambiate banca allora!? - Perché è quella la banca che ci serve! - ma mentre uno dei due stava per colpirla con un coltello qualcuno sparò alla mano del criminale facendo volare la pistola per terra. - Chi è stato?! - domandò infuriato l'altro. - Sono stato io! Lasciate immediatamente andare la ragazza se ci tenete alla pelle! - rispose un uomo in quel momento avvolto dall'oscurità, poi un lampo schiarì la sua immagine. - Ryo - balbettò Kaori. - Non ve lo ripeterò una terza volta lasciate immediatamente andare quella ragazza!! - ordinò nuovamente Ryo impugnando la pistola. - Ehi ma quello è city hunter!! - urlò l'altro avendo riconosciuto il nostro eroe. - Bene visto che mi conosci, vedi di non fare scherzi con me… - Forza lascia andare la ragazza, altrimenti quello ci ammazza! - Ma cosa dici?! Io non credo che questo city hunter sia davvero così imbattibile, comunque se ci vuoi sfidare fatti sotto! - rispose l'uomo stringendo sempre di più la gola di Kaori con il proprio braccio. - Sei tu ad aver sfidato me, nel momento stesso in cui hai deciso di fare del male a quella ragazza - rispose Ryo sparando un colpo dalla propria pistola e colpendo il braccio del criminale che senza pensarci due volte spinse Kaori per terra facendole urtare la testa. - Kaori! - Ryo ferì i due criminali alle braccia ordinando loro di recarsi dal loro capo per comunicargli che finchè ci sarà city hunter mai nessuno oserà più torcere un solo capello a Kaori. I due in preda al panico e alla paura se la diedero a gambe. Dopodiché Ryo si precipitò da Kaori le sollevò il capo chiedendole: "Kaori? Kaori? Rispondi!" Kaori aprì gli occhi lo guardò per qualche secondo chiamando il suo nome poi perse conoscenza. Ryo la strinse a sé, poi la prese in braccio e correndo la portò a casa cercando di non farle prendere più tanta acqua di quanto già non ne avesse preso. La stese sul letto, era completamente zuppa e decise così di asciugarle i capelli e cambiarle i vestiti, certo dopo averle messo un piccolo cerotto sulla fronte. Poi poco per volta le tolse gli abiti bagnati e man mano che sfilava un indumento Ryo ne analizzava la parte scoperta. Sempre più bella la sua Kaori. Dopo averle tolto i vestiti, decise di coprirla solo con una camicia sua e dopo la infilò sotto le coperte. La osservava dormire e immediatamente si ricordò quel maledetto giorno… Il più bello della sua vita ma nello stesso tempo era anche il peggiore perché dopo aver vissuto un momento tanto magico e perfetto con la donna che amava fu subito costretto a rinnegare il suo amore e a dirle addio per sempre… CAPITOLO 8 Flash back Kaori dormiva tra le sue braccia e lui era sempre più soddisfatto di averle finalmente aperto il suo cuore, finalmente non doveva più nasconderle nulla perché ora lei sapeva che l'unica donna che speciale per lui era solo lei… Solo Kaori, il suo adorato maschiaccio che nello stesso tempo sembrava essere per lui la più bella fra tutte le dee. Ora quella creatura riposava tra le sue braccia con un sorriso che gli scaldò immediatamente il cuore. Aveva capito di averle procurato tanta sofferenza negl'ultimi anni, ma ora era tutto finito perché le aveva finalmente detto "ti amo". Immaginava il suo risveglio, i suoi occhi nocciola che pian piano si schiudevano cercando il volto del suo uomo. Immaginava cosa le avrebbe detto non appena si sarebbe svegliata, immaginava già il loro futuro insieme rimpiangendo il tempo bruciato. Accadde però che una telefonata distrusse i suoi sogni… Erano le 06:00 del mattino, quando con insistenza il telefono iniziò a squillare. - Pronto? - rispose Ryo cercando di parlare sottovoce. - Ryo sono Falcon… - Falcon? Ma che diavolo ti salta in mente di chiamarmi a quest'ora del mattino e di domenica anche? Hai idea di che ore sono?! - lo rimproverò Ryo sempre cercando di controllare il tono della voce. - Quando capirai il motivo mi ringrazierai… Ryo devi immediatamente venire nella mia vecchia casa, subito! E' importante. - il tono della voce di Falcon era secco, deciso… Sicuramente doveva trattarsi di qualcosa di veramente importante. - Dammi dieci minuti - rispose Ryo riagganciando il telefono. Lentamente tolse il suo braccio dalla testa di Kaori e delicatamente scese dal letto facendo attenzione a non svegliarla. La osservò ancora e la baciò dolcemente prima di vestirsi velocemente ed uscire di casa. Come già detto nel giro di dieci minuti fu da Falcon il quale si fece trovare seduto al tavolo mentre sorseggiava, ovviamente dalla bottiglia, del vino. - Vino a quest'ora del mattino?! - notò Ryo mostrando il suo disgusto poi però sorridendo continuò: "Ah ma tu sei il grande Falcon, di che mi meraviglio?" Falcon non rispose, si limitò a guardarlo preoccupato, così Ryo capì che qualcosa non andava. - Spero che ci sia un motivo valido per avermi fatto scomodare… - Il fatto che vogliono fare fuori Kaori ti sembra abbastanza? - domandò Falcon diretto come sempre. A quella frase Ryo impallidì e non capendo disse: "Che diavolo stai dicendo? Spiegati…" - Ho sorpreso questo tipo mentre vi pedinava… Tu eri troppo occupato con la missione affidata da Selena e non ti sei reso conto di nulla… - proferì Falcon aprendo l'armadio e tirando fuori un uomo legato e imbavagliato. - E questo chi è? - domandò Ryo non capendo. - Perché non gli rispondi tu eh?! - disse Falcon spingendo l'uomo per terra davanti ai piedi di Ryo. - Sto lavorando per l'organizzazione dello scorpione… - rispose il tipo impaurito. - Organizzazione dello scorpione? Ma non è quell'organizzazione che abbiamo sconfitto più o meno tre anni fa? - chiese Ryo. - Sì ma a quanto pare un amico dei fratelli dell'organizzazione che morirono all'epoca è vivo e vegeto e ha riformato la banda… Gestiscono i più grandi traffici di droga e di armi… Sembra che questa volta i componenti del gruppo siano ancora più pericolosi dei precedenti… - rispose Falcon. - Non dirmi che hanno ancora voglia di provare ad ammazzarci? - domandò Ryo. - Forza rispondi!! - disse Falcon urlando contro il loro prigioniero. - Il capo dell'organizzazione era legato ai fratelli che tu hai ucciso all'epoca ed ora vuole vendicarsi non colpendo te personalmente ma la persona che più ti sta al cuore! - rispose il prigioniero sempre con la paura di essere fatto fuori da un momento all'altro. - Kaori… - continuò Ryo quasi capendo. - Sì… Dicono che quella ragazza sia il tuo tallone di Achille però tutte le informazioni e le foto che avevano su di te e su di lei sono andate perdute con l'esplosione della nave e così mi hanno incaricato di indagare su voi due e di portare loro tutte le informazioni e soprattutto la foto di Kaori… - confessò il prigioniero. - Non preoccuparti, ho già distrutto tutto quello che il nostro amico si era procurato - rassicurò Falcon. - E questo dovrebbe rassicurarmi?! Sicuramente quando non vedranno rientrare il loro informatore ne manderanno un altro! - proferì Ryo iniziando ad innervosirsi. - Il fatto positivo però è che solo lui tra i membri dell'organizzazione ha visto il volto di Kaori, per gli altri è ancora sconosciuto - lo informò Falcon. - Adesso tu mi dici immediatamente dove diavolo posso trovare il tuo capo e tutti gli elementi di quella maledetta organizzazione!!! - tuonò Ryo contro il prigioniero che piangendo lo supplicò: "Ma io non lo so! Non so niente lo giuro! Sono solo un informatore, questo è il mio lavoro! Loro mi hanno sempre fatto sapere tutto tramite telefono, non li ho mai visti in faccia!! Ti prego! Ti prego non uccidermi! Io ti ho detto tutto quello che so!" - Non mi piace chi mi prende in giro! - disse Ryo puntandogli contro la sua 357Magnum. - E' la verità purtroppo… Gli ho fatto assaggiare tante di quelle torture che se avesse saputo qualche cosa me l'avrebbe già detto… - lo bloccò Falcon. Ryo ci pensò un po' poi guardò il prigioniero e con aria minacciosa gli disse: "Tu sparirai per sempre da questa città…Non ti farai vedere mai più e se dovesse capitare i ci impiegherò meno di un secondo per piantarti una pallottola in testa, sono stato chiaro?!" - Chiaro! Chiaro! Chiarissimo! Sparirò dalla vostra vista e da quella dell'organizzazione! Io voglio vivere ancora! - dichiarò il prigioniero piangendo. - Bene… Allora se le cose stanno così forse sono ancora in tempo… - proferì Ryo. - Per cosa? - chiese Falcon. - Potremmo chiedere noi ai nostri informatori se sanno qualcosa, ma questo richiederebbe tempo… Tempo che non mi posso permettere perché quelli nel frattempo individuerebbero Kaori… Quindi nel frattempo… - Ryo aspettò qualche secondo poi chiudendo gli occhi dichiarò: "Nel frattempo devo allontanare Kaori dalla mia vita." - Ryo! - Non ho altra scelta lo capisci?! - poi stringendo i denti continuò: "Dio ma perché proprio adesso?! Le ho detto da poche ore che la amo e devo già separarmi da lei!" - Fammi capire, vuoi dire che ti sei dichiarato? - domandò Falcon incredulo. - Sì, stanotte dopo essere tornati dalla missione, ho finalmente deciso di allontanare le mie paure e di dirle tutto quello che provo per lei… E' stato bellissimo… Credevo che avrei potuto proteggerla ugualmente ed invece… Invece devo mandare tutto a puttane!!! - sbraitò Ryo con tutta la rabbia che aveva dentro. - Ryo se magari le spiegassimo la situazione, potremmo tenere Kaori nascosta e… - Falcon cercava di trovare qualche soluzione, ma Ryo era deciso ormai, così lo interruppe dicendo: "No, è troppo pericoloso… E poi… Lontana da me non corre alcin pericolo… Intanto devo assolutamente trovare quella banda di criminali… Mi darai una mano Falcon?" - E me lo chiedi… Dopo che Mick è partito per andare a lavorare in America sono l'unico qui che può coprirti le spalle. - rispose Falcon accettando di aiutarlo. - Bene… Grazie Falcon… - Ryo gli voltò le spalle pronto per rientrare a casa e fare quello che mai avrebbe voluto fare soprattutto dopo la notte appena trascorsa. - Ryo! - Falcon tentò nuovamente di farlo ragionare. - No Falcon! Ho deciso! Ryo rientrò a casa… Aprì la porta… Chissà se la sua Kaori si era già svegliata.. Maledizione, come avrebbe fatto a dirle che non la voleva più vedere? E poi lei lo amava, questo lui lo sapeva. Sicuramente doveva fare in modo che lei lo odiasse per costringerla ad andarsene… Odiare… Farsi odiare da Kaori… La peggiore fra tutte le condanne per lui, ma in fondo se non lo faceva rischiava di perderla per sempre... No, ormai aveva deciso. Così prendendo un sospiro di coraggio aprì la porta della sua camera e non appena entrò vide Kaori saltargli addosso e stringerlo forte mentre si lasciava cadere il lenzuolo. La guradò… Dio se era bella! Però doveva essere più forte di quello che provava per lei, così chiuse e l'allontanò da sé comportandosi nel modo più sgarbato possibile. Mentre lei gli chiedeva spiegazione, avrebbe tanto voluto dirle la verità, ma sapeva che così l'avrebbe certamente messa in pericolo così continuò ad essere sempre più rude con lei fino a quando non completò la sua crudeltà dicendo: "Tu per me sei stata solo il capriccio di una notte!" Quanto gli era costato dirle quello, altro che capriccio di una notte… E poi a tutto aggiunse: "Dovevo portarti a letto per riuscire a mandarti via?" Si sarebbe picchiato da solo per quello che aveva detto, ma era stato costretto ad agire così… Quando vide la sua Kaori correre via e passargli davanti piangendo, sentì il proprio cuore spezzarsi… Nulla sarebbe più stato come prima senza di lei… Non potette fare altro che sussurrarle: "Addio Kaori… Sii felice lontano da me…" Fine Flash back

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


Prima di tutto volevo ringraziare chimi sta seguendo... Sono contenta che vi piaccia e spero vi piaccia anche il seguito... Vedrò di concludere il tutto entro la fine della prossima settimana visto che poi parto per un po'... Grazie ancora, baci e a presto! ^^ pagina 3

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CAPITOLO 9

 

Aveva appena ricordato tutto, di nuovo… E in un momento quasi si pentì di quello che aveva deciso qualche minuto prima… Voleva dirle tutto, voleva tornare con lei, ci avrebbe pensato lui a difenderla da chi voleva ucciderla… Però adesso le cose stavano cambiando… Dopo aver ricordato si rese perfettamente conto che la sua donna con uno come lui sarebbe sempre in pericolo… Tant’è che arrivò a pensare: “Maledizione! Forse era meglio che andassi io a Kyoto e che Falcon restasse qua! Vederla, starle accanto senza poterla stringere a me… Io non ci riesco… Almeno se fossi andato io via, sicuramente avrei avuto meno problemi…”

Dopo qualche secondo però, Kaori iniziò a muoversi nel letto in procinto di svegliarsi… Quando aprì gli occhi davanti a sé vide Ryo che la osservava curioso. All’improvviso balzò dal letto e guardandolo spaventata chiese: “Cosa è successo? Perché sono qui?!”

- Ben svegliata! Ma come non ricordi? Sei stata aggredita e io ho fatto il mio dovere da guardia del corpo… - rispose Ryo con leggerezza.

- Sì, è vero sono stata aggredita… Però non avevo affatto bisogno del tuo aiuto! Ci sarei riuscita da sola a levarmi dai piedi quei criminali!  - ricordò Kaori per niente gentile nei suoi confronti.

- Certo certo… Ho visto… - rispose Ryo ironicamente. Poi quando Kaori si guardò meglio, osservò che indossava solo una camicia blu di Ryo che le arrivava molto sopra le ginocchia mostrando le sue lunghe gambe.

- Ah!!!!!! Ma che ci faccio con addosso solo questa camicia?! – urlò Kaori spaventata.

- Calmati, calmati… Quando ti ho riportata a casa eri bagnata fradicia, se ti avessi lasciata vestita ti saresti sicuramente presa un raffreddore e così ti ho svestita… - rispose Ryo con la massima tranquillità.

- Cosa?! Tu mi hai svestita?! Mi hai spogliata togliendomi anche mutande e reggiseno?!! Ma come ti sei permesso?? Porco!!! – sbraitò Kaori arrossendo e coprendosi col lenzuolo.

- Vuoi darti una calmata! Si può sapere perché ti arrabbi tanto? In fondo... Non c’è parte del tuo corpo che io già non conoscessi… - rispose Ryo sfacciatamente e mantenendo un certo tono che a Kaori la fece irritare sempre di più. Quella frase non le piacque per niente… La fece sentire nuovamente umiliata i la portò ad irritarsi sempre di più così scese dal letto dicendo: “Basta io non voglio più stare qui un secondo di più!”

- Guarda che sei ancora debole, non ti conviene alzarti adesso – le consigliò Ryo, ma lei sempre testarda non lo ascoltò e quando arrivò vicino alla porta finì con l’avere un capogiro e prima che potesse cadere per terra Ryo la prese tra le sue braccia.

- Ohi… Mi girà tutta la testa… - farfugliò Kaori che senza rendersene conto si aggrappò alle braccia di Ryo il quale prendendola in braccio borbottò: “Quando imparerai a darmi retta sarà sempre troppo tardi…” Poi essendo di nuovo in sé, Kaori spinse Ryo scendendo dalle sue braccia e sedendosi sul letto continuò: “Ho detto che ce la faccio da sola!”

- Senti tu puoi continuare ad avercela con me per quello che ti ho fatto e la cosa non mi interessa, però adesso c’è in gioco la tua vita e non puoi permetterti il lusso di decidere da sola dove andare ad abitare! Vuoi andare da Micky? Vai dalla tua migliore amica così metti in pericolo anche la sua vita! – enunciò Ryo cercano di farla ragionare.

- La sua vita? – bisbigliò Kaori iniziando a capire.

- In caso non te ne fossi accorta chi ti vuole morta sono dei pericolosi criminali che non ci penseranno due volte a far fuori chiunque si metterà sul loro cammino! Se vai da Micky potrebbe anche lei restare coinvolta! Io sono la tua guardia del corpo e a prescindere da quello che è successo tra di noi mi devi dare retta! Questo è l’unico posto sicuro! – continuò Ryo.

- Forse hai ragione… - rispose Kaori abbassando la testa.

- Inizi a considerare la probabilità di darmi ragione… Facciamo progressi… - commentò Ryo sorridendo, poi proseguì: “Adesso riposati… E’ notte fonda ormai…”

- Ok però domani mattina devo continuare il mio shopping!

- Cosa? Ma mi ascolti quando parlo?! Ho detto che l’unico posto sicuro per te è questa casa! Quei pazzi potrebbero organizzarti un attentato per strada! Tu non ti muovi da qui! – ordinò Ryo con voce severa.

- Tu non mi dai ordini! E poi io mi ero già messa d’accordo con Rina!

- A Rina ci penso io, tu domani non ti muovi da qui chiaro?! – tuonò Ryo uscendo dalla camera e sbattendo la porta.

Kaori si mise sotto le coperte e decise di dormirci sopra, mettendo però la sveglia al mattino intorno alle nove e mezza…

- Io faccio quello che voglia! Non prendo ordini da quello!! – borbottò prima di addormentarsi.

Il mattino seguente quando si svegliò si lavò e vestì e senza fare rumore, uscì di casa ignorando completamente le raccomandazioni di Ryo che non appena si accorse della sua assenza infuriato brontolò: “Adesso mi ha davvero stancato! Ma perché non capisce?!” Poi gettò uno sguardo sul suo comodino e c’era una foto sua insieme al suo amico Jeff… La guardò poi quasi chiedendogli spiegazioni continuò: “Ma perché tua sorella è così cocciuta!?”

Intanto Kaori camminava tra le vie della città ammirando i vari negozi, quando improvvisamente venne distratta da uno in particolare… Vendeva fiori, tanti fiori diversi e il suo sguardo si incantò davanti ai garofani bianchi… Che strano, ad un tratto qualche ricordo confuso le ritornò alla mente… “Ryo una volta mi ha regalato quei fiori? Il simbolo dell’amore puro…” Poi scuotendo la testa si rispose: “Ma no, che vado a pensare figurati se…” Di colpo si sentì afferrare il braccio con potenza e quando alzò lo sguardo per vedere chi fosse vide gli occhi infuriati di Ryo.

- Ahi… Lasciami mi fai male!

- Io mi sono stancato! Mi sono stancato di farti da baby – sitter!! Possibile? Possibile che tu non capisca!? Devono piantarti una pallottola prima di farti entrare in quella testa che è pericoloso e che devi ascoltarmi!!? – Ryo era davvero infuriato… Sì le voleva bene, aveva anche capito e compreso l’odio che la ragazza provava nei suoi confronti, però se non l’ascoltava non avrebbe fatto altro che complicargli le cose.

- Lasciami andare!!

- Tu adesso torni a casa con me chiaro?!

- Scordatelo!! – rispose Kaori liberandosi dalla stretta di Ryo e in  procinto di camminare.

Accadde però che qualcuno sparò un colpo da un fucile mirando su Kaori, e Ryo accortosi all’ultimo momento si gettò su di lei dicendole: “Attenta Kaori!! Sta giù!!!” Kaori urlò, il killer continuava a sparare su di loro, mentre i due rotolandosi per terra non raggiunsero un vicolo. Ryo si abbassò proteggendo Kaori ed estrasse immediatamente la sua Magnum che da sempre era stata la sua unica e fedele amica.

Quando il Killer si rese conto che i due erano ben nascosti decise di lasciar perdere, anche perché la strada era trafficata da molte persone che per lo spavento giacevano ancora a terra urlando aiuto. Ryo capì che chi aveva sparato, per il momento era andato via e voltò lo sguardo verso Kaori per vedere come stesse. La trovò rannicchiata abbracciata alla sua schiena con lo sguardo spaventato.

- Ehi Kaori… E’ finita per il momento… Dai torniamo a casa… - Ryo l’aiutò ad alzarsi e senza che Kaori dicesse una parola la riaccompagnò a casa.

- Capisco la paura, però puoi anche dirla qualche parola! – tentò di scherzare Ryo. All’improvviso però, quando aprirono la porta dell’ingresso Kaori per ringraziarlo gli diede una leggera pacca sulla spalla, ma nel momento in cui lo toccò Ryo lamentandosi si accasciò a terra.

- Ma cosa…? – domandò Kaori che osservando meglio Ryo vide la sua giacca sporcarsi di sangue.

- Ryo! – esclamò. Ryo si guardò la spalla, poi sorridendole la rassicurò: “Non è niente… Mi ha preso solo di striscio…”

- Ma quando è successo? – si chiese Kaori… Poi si ricordò… Nel momento in cui quel killer aveva sparato il primo colpo, Ryo si era buttato su di lei facendogli da scudo!

- Ah… - Ryo tentò di alzarsi per arrivare in salotto. Kaori vedendolo un po’ sofferente gli andò accanto cercando di sostenerlo e gli offrì il suo aiuto... “Aspetta… Ti do una mano!”

Lo aiutò a stendersi sul divano poi disse: “Non muoverti… Vado a prendere la cassetta del pronto soccorso e una maglia pulita…”

- E adesso che le prende? Fino a qualche minuto fa avrebbe stretto accordi con un killer per ammazzarmi! – farfugliò Ryo fra sé e sé.

Kaori prese la cassetta del pronto soccorso e poi andò in camera di Ryo per cercare una maglia pulita… Appena entrò nella stanza, rimase per un po’ sulla soglia della porta ricordando nuovamente e tristemente la fantastica notte trascorsa con lui anni prima. Poi i suoi pensieri vennero interrotti dalla vista di una foto sul comodino di Ryo… Ma quella era… Era una sua foto con Ryo che lei stessa aveva gettato dalla finestra quel maledetto giorno! Come mai lui l’aveva recuperata ed ora era sul suo comodino? Cosa voleva dire? … Forse era meglio non pensarci…

“Sì, meglio prendere una maglia pulita e uscire immediatamente da questa stanza!”

Ritornò in salotto dove Ryo era steso sul divano, ma appena la vide si alzò restando seduto…

- Togliti la giacca… ti medico la ferita… - disse Kaori sempre con lo stesso sguardo triste. Ryo la guardò stranamente, ma fece come gli era stato detto… Si tolse la giacca e con essa anche la maglia piegata a giro rossa. Alla vista del corpo di Ryo nudo, Kaori arrossì leggermente ma non cambiò la sua espressione. Era sempre perfetto il suo torace, un fisico altro che da calciatore il suo… I suoi muscoli erano ancora e sempre perfetti… Però venne immediatamente distratta dalla ferita che Ryo aveva riportato alla spalla sinistra. Senza dir nulla iniziò a medicarlo e dopo avergli bendato la ferita, i suoi occhi rimasero concentrati sulla fasciatura… Ok, adesso era troppo strana… Ma che aveva? Ryo non riusciva a capire, sapeva solo che il dolce tocco della sua mano sulla sua pelle lo aveva fatto sussultare.

Kaori invece stava pensando… Stava pensando al fatto che se non avesse fatto di testa sua, Ryo non sarebbe mai stato ferito. Per fargli un dispetto aveva quasi rischiato di perderlo per sempre… Sì, la ferita non era grave, ma se il proiettile lo avesse colpito altrove? Che sciocca ad aver sottovalutato la sua situazione… Si sentiva tremendamente in colpa per quello che era successo a Ryo, era stato ferito per colpa sua… E poi lei in quel momento prese finalmente coscienza del fatto che per quanto ancora lo odiasse per quanto rifiutava la sua compagnia aveva un disperato bisogno di lui… Come persona, come donna… Lei lo amava ancora e a causa delle sue stupidaggini il suo più grande amore stava per lasciarci la pelle.

- Ryo? – Kaori iniziò a guardarlo con gli occhi lucidi.

- Kaori ma cos’hai? – le chiese Ryo.

- Io… Io non dicevo sul serio ieri… - balbettò Kaori.

- Mmm?

- Quando… Quando ti ho detto che volevo vederti morto… - continuò con un filo di voce.

- Ah ma ti riferisci alla ferita! Guarda che non è niente davvero! E poi queste cose capitano nel mestiere, dovresti saperlo no? – cercò di sdrammatizzare Ryo. All’improvviso però, gli occhi di Kaori divennero sempre più lucidi fino a portarla al buttarsi tra le braccia di Ryo piangendo…

- E’ stata tutta colpa mia! Se non avessi fatto la stupida! Hai ragione tu non dobbiamo mischiare la vita privata con la vita professionale! Io non volevo che ti facessero del male per colpa mia!! – Ryo rimase immobile, non si aspettava neanche lontanamente una cosa del genere… Questo per lui poteva significare solo una cosa… Lei gli voleva ancora bene e ora stava piangendo per lui… Vederla star male così non lo rese affatto felice però sapere che lei provava ancora un sentimento per lui, gli alleviava la sofferenza. Non poté fare altro che abbracciandola e stringendola sempre di più a sé disse: “Ehi… Calmati ora… Non devi piangere, io sto bene non è successo niente… E non è stata colpa tua, ci avrebbero attaccati comunque…”

- Scusa… - continuò Kaori rannicchiandosi sempre di più tra le sue braccia. Dio come si sentiva bene tra le braccia di Ryo… Quanto le era mancata quella dolce protezione, il suo calore.

- Tranquilla… - Ryo le accarezzò i capelli cercando di farla calmare, poi le sollevò il voltò e la guardò intensamente. Lo sguardo di entrambi faceva trasparire le emozioni che provavano.

- Ma cosa sto facendo? No non posso… Se lo facessi saremo di nuovo al punto di partenza, lei mi odierebbe di nuovo, mentre ora almeno di questo sono sicuro… Mi vuole ancora bene… Però con me sarebbe sempre in pericolo… Solo che la tentazione di baciarla è forte, troppo forte perché io possa fermarla… No, non m’importa di quello che accadrà dopo… E’ talmente bella, mi è mancata da morire in questi anni… Da quanto non mi guardava più così… - Ryo non aveva davvero pensieri che per lei…

- No non posso… Oh Signore ti prego… Dammi la forza di staccare i miei occhi dai suoi, il mio sguardo dal suo…  Sarebbe un errore colossale abbandonarmi ai suoi baci! Ma non ci riesco… Il suo sguardo è così intenso… Il contatto con lui è davvero inevitabile? Io non riesco a figgire da questa cosa… proprio non ci riesco! – Anche Kaori sapeva di stare per commettere un errore, ma ormai entrambi erano avvolti l’uno dall’altra… Lui sapeva che dopo l’avrebbe lasciata di nuovo e lei era consapevole di questo… Ma non poterono impedire alle loro labbra di ritrovarsi ancora una volta in un bacio prima dolce, poi passionale fino a sconvolgere i sensi di entrambi.

Ryo la stese sul divano mentre continuava a baciarle le labbra e poi pian piano il collo, a Kaori non sembrava affatto dispiacerle questo visto che anche lei continuava a riempirlo di baci sempre più appassionati. Si abbracciavano, si accarezzavano, poi… Poi la ragione tornò ad illuminare la mente di Kaori…

- Ma che sto facendo? Non posso permettergli di sfruttarmi di nuovo… Lui non avrà più il mio corpo! Dio che ho fatto? – Improvvisamente Kaori allontanò Ryo violentemente da sé.

- No! No! E’ sbagliato! – disse correndo via e chiudendosi nella propria camera, lasciando Ryo solo, seduto sul divano sorpreso anche lui da quello che era accaduto…

- No, io non ce la faccio… Io voglio averla mia un ultima volta… E se le facessi capire che tutto potrebbe essere dovuto all’attrazione fisica? Ma che sto dicendo?! Io la amo troppo… Basta non posso continuare così! Ho deciso! Devo riconquistarla!  - finalmente Ryo aveva capito che era impossibile sfuggire alle leggi del cuore che da tempo ormai gli indicavano sempre e solo una persona. Alla fine anche senza di lui Kaori sarebbe potuta essere in pericolo… Anzi, con lui al suo fianco, non le sarebbe capitato nulla… Perché lui era disposto a dare la vita per lei! L’avrebbe protetta lui da ogni male! Come aveva sempre fatto… Ora che finalmente aveva capito, si pose due obiettivi: riconquistare Kaori e proteggerla da ogni male!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


Ciao!! Intanto volevo dirvi che sono contenta ch ela mia storia vi piaccia e spero anch eche questo capitolo sia di vostro gradimento... Bacioni!! pagina 4

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CAPITOLO 10

 

 

- Allora Falcon, hai scoperto qualcosa? – domandò Ryo parlando al telefono con Falcon.

- Niente purtroppo… - rispose Falcon con tranquillità.

- Come niente?! Vedi di darti una mossa ma si può sapere che diavolo combini?! – disse Ryo rimproverando Falcon, il quale non sopportando di essere trattato così, alzando la voce replicò: “Ma come ti permetti! Io sto lavorando!!”

- Ah, ma davvero?! Non si direbbe! Ma non è che hai deciso di mollare il caso facendo in modo di uscirne a faccia lavata!?

- Come osi razza di maniaco pervertito!! Come ti permetti di parlarmi così!? Il grande Falcon non si tira mai indietro! Non è colpa mia se qui non trovo nulla!

- Allora vedi di muoverti perché ieri Kaori è stata attaccata e stamattina a momenti mi facevano la pelle! Quelli non scherzano affatto! Sono dei professionisti! – continuò Ryo sempre alzando la voce.

- Beh rischi del mestiere no?! Comunque… Penso che sia io che il damerino torneremo dodmani per la festa di Natale organizzata da Micky…

- Cosa?? E molli le indagini per Kyoto?!

- Vedrò quello che posso fare, però per me qui è tutto apposto…

- Maledizione… Così però non si arriva da nessuna parte! – borbottò Ryo.

- Ci vediamo tra un paio di giorni – Falcon chiuse la chiamata.

- ok – rispose Ryo riagganciando la cornetta.

Ryo riagganciò la cornetta, poi sentendosi osservato si voltò verso la porta e vide Kaori mentre lo fissava, ma appena questa si accorse di essere stata scoperta, avanzò nella stanza e abbassando lo sguardo disse: “Mi dispiace ho ascoltato…”

- Tanto te l’avrei detto io… - rispose Ryo massaggiandosi la spalla.

- Quindi non sappiamo ancora l’identità di chi mi vuole morta…

- Magari questa volta ci vorrà più tempo del previsto però… Nel giro di qualche giorno risolviamo tutto… Si tratta al massimo di una decina di giorni… Non dirmi che non sopporterai la mia compagnia per un periodo così breve? – domandò Ryo stuzzicandola.

- A proposito di questo… Vedi ieri… Insomma per la storia del bacio, è stata solo una cosa senza senso, senza importanza dettata forse dalla situazione quindi visto che tu hai ragione quando dici che il privato non deve influire sul professionale, facciamo finta che non è successo niente e continua a farmi da guardia del corpo facendo sempre attenzione a non lasciarci la pelle perché, comunque sia, sei ugualmente un essere umano che ha rischiato la vita più volte per me e… va bene, adesso vado a farmi una bella doccia… Ci vediamo dopo ok? – Kaori aveva iniziato a parlare a vanvera, si era lasciata prendere dall’agitazione, però sapeva che anche Ryo l’avrebbe pensata così per il bacio e così questa volta ha voluto anticipare lei i tempi prima che lui potesse fraintendere e capire che lei era ancora attratta da lui… Beh, sì doveva ammettere che in fondo non avrebbe affatto preso un abbaglio però… Era meglio se questo per il momento lo sapesse solo lei.

La risposta di Ryo però, la spiazzò completamente…

- No – Fu un no secco, deciso. Poi lui si alzò in piedi e le lanciò uno sguardo che immediatamente le fece tremare le gambe.

- No cosa? – domandò lei cercando di nascondere il panico.

- No, non voglio lasciar perdere quello che è successo – affermò Ryo con decisione.

- Non m’importa quello che vuoi tu, a me importa quello che penso io ed io voglio passare sopra al patetico bacio di ieri. – rispose Kaori anche lei mostrando una certa fermezza.

- Patetico bacio?! – replicò Ryo sul punto di scoppiare a ridere. Ma come poteva affermare che si era trattato solo di un patetico bacio? Altro che patetico… Quel bacio era colmo di passione e desiderio, anzi ci mancava poco perché la fiamma che li circondava non li avvolgesse del tutto e Kaori parlava di un bacio patetico!

- Sai benissimo che non è così… Sai che quel bacio è stato tutto tranne che patetico… - Ryo iniziò ad avvicinarsi sempre di più a Kaori che sentendosi a disagio indietreggiava fino a quando non trovò il muro. Lì fu costretta a fermarsi e a guardare Ryo mentre le bloccava la fuga con le sue braccia e fissandola intensamente continuò: “Io e te dobbiamo parlare…”

- E dobbiamo parlare così? Perché non ci sediamo? Magari con una bella tazza di caffè risulta tutto più… - Kaori stava iniziando ad essere nervosa, lo sguardo di Ryo le stava facendo perdere il controllo.

- Lasciami parlare qui, così. – continuò Ryo non spostando di un millimetro gli occhi dalla ragazza.

- Vedi… Io so di essermi comportato male con te e per questo ti chiedo scusa… Però avevo le mie buone ragioni che adesso però non posso spiegarti… - continuò Ryo iniziando il suo discorso.

- Ma di cosa stai parlando? Cosa vuoi dire? – domandò Kaori pregando di aver capito male.

- In questi anni non è vero che sono stato bene senza di te… Mi sei mancata da morire… - ma era impazzito? Cosa stava dicendo? Kaori non poteva credere alle proprie orecchie… Ma perché le diceva quelle cose? Forse aveva ragione lei. Ryo aveva pensato che il bacio della sera precedente fosse una dimostrazione dell’attrazione che lei provava per lui ed ora stava cercando di rifare la stessa cosa di tre anni prima… Ma se credeva che Kaori potesse nuovamente cascare nella sua trappola si sbagliava di grosso…

- Tu non puoi capire quanto sia stato difficile per me starti lontano – continuava, ma lei allontanandolo con un sorriso quasi divertito commentò: “Caspita stessa strategia per la seconda volta… Non hai niente di originale?”

- Non penserai mica che io…

- Che tu cosa? Che mi stai prendendo in giro? Ho tutte le ragioni di questo mondo per pensarla e per crederla una cosa del genere! Ma  io dico… Come puoi pensare che io possa cascarci per la seconda volta e nello stesso modo!! Mi sorprendi Ryo Saeba, inizi a perdere colpi. – rispose Kaori cercando di mantenere una certa calma. Certo le era alquanto impossibile perché non sopportava che Ryo potesse pensare di avere lei e il suo corpo a suo piacimento, ma chi si credeva di essere?

- Ascolta Kaori, io non sto scherzando, non potrei mai… Sai che le parole non sono il mio forte quindi ti chiedo per favore… Devi credermi… - Ryo aveva ripreso il controllo del suo sguardo.

- Ti prego finiscila, o mi diremo addio alla nostra tregua… - Kaori tentò di minacciarlo, a stento tratteneva le lacrime, ma perché doveva prenderla in giro? Non ne aveva abbastanza? Aveva già ottenuto la sua vittoria tre anni prima perché continuare anche ora che tra loro poteva ritornare un po’ di pace?

- Io non posso più continuare a fingere lo capisci? Mi dispiace di averti fatto soffrire ma io solo adesso ho capito quanto ti amo! – a quella dichiarazione, da Ryo detta col cuore in mano, fece imbestialire Kaori che nel sentire quelle due parole sbarrò gli occhi permettendo l’uscita di una lacrima e mollandogli un ceffone rispose: “Ma come ci riesci? Dimmelo! Come fai a non averne avuto abbastanza!! Vuoi ancora prenderti gioco di me!? Ma io non te lo permetterò! Dio che errore ho fatto a pensare che tra noi potesse esserci un po’ di pace! Mi sono sbagliata… E dora ti prego di starmi lontano e di avvicinarti a me solo per lavoro…”

- No aspetta! Tu devi credermi! – Ryo le aveva preso le spalle, era strano ma perché non riusciva a spiegarsi come doveva? Non poteva pensare che Kaori pensasse che lui la stesse prendendo in giro. Se solo lei poteva leggergli nel cuore, avrebbe sicuramente letto la verità.

- Lasciami! – urlò Kaori liberandosi dalla presa.

- Ascolta, guarda i miei occhi cosa vedi? – Ryo catturò lo sguardo della ragazza che fissandolo notò la sua determinazione ma allontanandosi nuovamente gli disse: “Esci fuori dalla mia vita… Per sempre!” Poi corse in camera sua visto che le era stato proibito da Ryo stesso di uscire fuori.

- Kaori perché non mi credi? Maledizione io ti amo!!! – urlò Ryo mettendosi le mani ai capelli. Kaori era buttata sul letto e aveva sentito il suo urlo disperato ma piangendo si coprì la testa col cuscino, poi disse: “Falcon ti prego cerca di scoprire qualcosa perché io non ce la faccio più a stare qui… Voglio tornare a casa!” Tra le lacrime la povera Kaori si addormentò.

 

Venne però svegliata dopo un’oretta da Ryo che ininterrottamente bussò alla sua porta affinché non ricevette risposta.

- Chi è? – domandò Kaori strofinandosi gli occhi.

- Chi vuoi che sia, sono Ryo…

- Che vuoi? – chiese freddamente.

- Volevo dirti che oggi andiamo in giro per negozi! – le comunicò Ryo con un tono tale da non farle pesare la discussione da poco terminata.

- Non ho bisogno di fare shopping… Ho comprato tutto quello che mi serve! – rispose Kaori con una freddezza non indifferente.

- Beh non penso tu abbia preso tutto per esempio… un abito da gala c’è l’hai? – le domandò Ryo sorvolando sulla freddezza della ragazza.

- E a che mi servirebbe?!

- Dimentichi che domani è la vigilia e siamo stati invitati alla grande festa di lusso organizzata da Micky a casa di una sua amica! – le ricordò Ryo.

- Non l’avevo scordato ma mi dici perché dovrei indossare proprio un abito elegante?

- Semplicemente perché l’amica di Micky è la signora Farfaid… Una signora che tempo fa Micky ha aiutato ed ora vuole sdebitarsi invitandola ad organizzare questa grande festa!

- La signora Farfaid? Quella che possiede la grande villa sulla collina vicino al mare?! – domandò Kaori meravigliata.

- Esatto ed è lì che si terrà la festa! Allora? Usciamo o no per comprare questo vestito? – insistette Ryo, ma non ricevendo alcuna risposta continuò: “Mi dispiace per prima e ti prometto che non ci proverò…” Kaori ci penso su, beh effettivamente di elegante non aveva acquistato molto e poi nulla andava bene per la grande festa alla quale sarebbe dovuta andare il giorno seguente.

Kaori aprì piano la porta e trovandosi davanti a Ryo rispose: “Hai ragione, non ho nulla da indossare… Va bene… Andiamo a fare shopping ma non provare a rivolgermi la parola se non sono io a chiederti qualcosa!” Dopodiché raggiunse la porta e aprendo ordinò: “Muoviti!”

- Beh… Non potevo certo aspettarmi che mi saltasse addosso, ma io ho tempo non ho fretta… Lei sa che non scherzavo deve solo prenderne coscienza e dopo le cose andranno sicuramente meglio…- mormorò tra se e sé prima di seguire la ragazza.

 

CAPITOLO 11

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Erano passate ormai più di due ore da quando Ryo e Kaori camminavano per negozi e oltre al fatto che non si rivolgevano la parola, in quanto Ryo aveva promesso di non parlare mai per primo, non riuscivano neanche a trovare nulla che attirasse la loro attenzione, fino a quando Ryo non fermò Kaori e facendola voltare verso di lui non si mise a gesticolare come uno sciocco. Kaori non riusciva a capire che diamine volesse così, stanca gli chiese: “Ma si può sapere perché cavolo non fai altro che gesticolare? Mi sembri una scimmia!”

- Mi hai parlato allora posso parlare! – esordì Ryo, poi vedendo un punto interrogativo sulla testa di Kaori continuò: “Mi avevi ordinato di non rivolgerti la parola per primo e siccome ho visto un negozio che sicuramente saprà soddisfarti dovevo pur farmi capire in qualche modo!”

- E gesticolare come una scimmia ti pare il modo più corretto?!

- Ti dirò la verità, se avessi avuto carta e penna te l’avrei scritto, ma sono strumenti che al momento non ho a portata di mano e così ho dovuto improvvisare! – rispose Ryo sorridendo allegramente.

- Devo ammettere che sei unico! – commentò Kaori rassegnata alle uscite strampalate di Ryo.

- Allora qual è il negozio? – domandò poi.

- Quello lì, vieni! – Ryo la prese per mano e in un niente furono nella boutique.

- Buongiorno signori, in cosa posso esservi utile? – domandò una commessa decisamente carina, troppo perché Ryo non potesse notarla e come sempre alla vista delle belle ragazze, involontariamente i suoi modi da maniaco presero il sopravvento.

- Signorina… Le ha mai detto nessuno quanto sia bella… Pensi che può bastare il suo sorriso per riscaldare il cuore di ogni uomo e anche il mio – disse Ryo avvicinandosi alla commessa e mettendole una mano sulla spalla e l’altra era in procinto di posarsi sul sedere se non che Kaori con una martellata da 200 tonnellate non lo stese dicendo: “Fammi capire siamo venuti qui per comprarmi il vestito o per permettere a te di fare il cascamorto!!??” Ryo giaceva davanti alle gambe della commessa e un po’ stordito con un bernoccolo in testa rispose: “Caspita che martellata ragazzi! Avevo dimenticato quanto facesse male! Ma tu vai ancora in giro con i martelli?”

- Dopo ieri per difendermi sì!

- Però non c’era bisogno di suonarmelo in testa, io non ti ho mentito… Qui hanno davvero dei bei capi… La prego signorina mostri qualcosa alla mia amica! – continuò Ryo alzandosi da terra ancora stordito. Poi si massaggiò la testa e quasi eliminando il dolore commentò sottovoce: “Questa martellata è la cosa più bella che potesse capitarmi oggi!”

- Tu aspetta qua! – ordinò Kaori puntando il dito contro Ryo e spostandosi nell’angolo abiti da donna.

- E perché? – domandò Ryo non capendo.

- Perché nessuno ha visto l’abito degl’altri e neanche tu vedrai il mio!

- Ma secondo te io passo il tempo a spettegolare sugl’abiti delle donne?

- Non m’importa questo è un ordine!

- Come vuoi… Però… Ora che mi ci fai pensare sono davvero poche le volte in cui sei venuta vestita da donna a qualche festa… - ricordò Ryo.

- E’ ovvio, ci venivo vestita da uomo per infiltrarmi! Non è mica colpa mia se ogni volta che dovevamo andare ad una festa c’era di mezzo un lavoro… Costretta sempre ad indossare smoking…- rispose Kaori anche ricordando.

- Però devi ammettere che eri perfetta a fare l’uomo! – disse Ryo volendo prenderla in giro.

- Per caso hai voglia di un’altra martellata! – esplose Kaori.

- No no! Pietà ti prego mia padrona! Stavo solo scherzando! Farò come vuoi ti aspetto qui! – rispose Ryo inginocchiandosi. Kaori gli mise il broncio per qualche secondo poi si voltò per andare a provarsi qualche abito.

- Ma non metterci tre ore! –proferì Ryo sedendosi.

Per un attimo ad entrambi sembrò essere tornati ai vecchi tempi, quando lui faceva lo scemo con le altre, quando era solito a prenderla in giro e Kaori che lo rincorreva col martello in giro per casa e città.

- Ma come mi è saltato in mente di dargli la martellata? Dopo quello che è successo può fare il cascamorto con chi gli pare! Però è anche vero che mi aveva detto che saremmo andati in giro per fare shopping e non per trovargli una ragazza! – borbottò Kaori mentre si cambiava i vestiti.

- Ci speravo in quella martellata! Anzi ero certo che me l’avrebbe data! Questo conferma ulteriormente la mia ipotesi! Lei è ancora gelosa di me e questo significa che non gli sono ancora indifferente e che ho davvero qualche speranza! – parlottò Ryo con un sorriso a 360°.

Ryo aspettò un po’ prima che Kaori potesse finalmente scegliere l’abito e quando ebbe comprato lo smoking adatto anche lui decisero di tornare a casa.

- A differenza di quello che pensavo, sono stata bene… Forse devo ricredermi… Magari è giusta la tregua… Però non farmi pentire se mandi all’aria questa seconda opportunità allora è vero che lavorare con me sarà terribile! – proferì Kaori.

- Come vuole lei padrona! – rispose Ryo che non fece neanche in tempo a terminare la frase che si buttò alle spalle di una bella ragazza dicendo: “Signorina ha impegni stasera? Se vuole può uscire con me!”

- Ryo io parlo e tu ti metti a fare il cretino con le ragazze?!! Beccati questo!!! – ecco che un’altra martellata da 100 tonnellate piombò sulla testa del povero Ryo che stordito le chiese: “Allora? Adesso che hai sfogato la tua rabbia su di me va meglio?”

- … Ora che mi ci fai pensare… In effetti… Cavolo sì sto davvero meglio! Dai fatti colpire ancora! – propose Kaori continuando a maneggiare il suo martello.

- E no adesso esageri! – si rincorsero per qualche minuto fino a quando non furono a casa. Dovevano ammettere che erano stati davvero bene insieme, Kaori aveva quasi dimenticato le parole che Ryo le aveva detto in mattinata, anzi inizialmente aveva creduto che lui stesse agendo in conseguenza al suo invito di uscire dalla sua vita, ma come amante… Magari ricominciando a scherzare come prima per far tornare il loro rapporto alle origini.

Si sedettero a tavola e questa volta Kaori si offrì di preparare il pranzo e come ormai non accadeva da tempo, Ryo continuò a prenderla in giro finendo col farla nuovamente innervosire.

Dopo il pranzo Ryo propose un film per non annoiarsi completamente visto che voleva evitare di uscire di nuovo per salvaguardare meglio la vita di Kaori che tranquillamente accettò di vedere qualcosa in tv. Proposero mille e più scelte, ovviamente quelle di Ryo ricadevano su film girati da belle ragazze e a Kaori non piacevano affatto così alla fine optarono per un film d’azione. Kaori penso che in fondo magari era anche meglio perché se avessero visto un film con delle scene d’amore si sarebbe potuta creare una situazione imbarazzante e magari potevano correre il rischio di distruggere quel bel momento che si era creato.

Per entrambi sembrò di essere tornati indietro nel tempo di qualche anno quando la domenica sera si addormentavano sul divano con il film che avevano scelto che andava avanti da solo. Poi  dopo il film trascorsero il resto della giornata ridendo e scherzando finendo con l’arrivare alla sera abbastanza stanchi ed assonnati.

- Io ho sonno vado a dormire… Non vedo l’ora di andare alla festa domani! Potrò vedere gente! – commentò sorridendo Kaori aprendo la porta della sua camera, ma improvvisamente Ryo le bloccò il braccio dicendo: “Aspetta!” Kaori si voltò verso di lui e senza che lei potesse rendersene conto le baciò la fronte augurandole una buona notte e sparendo dietro la porta della sua camera. Kaori rimase un po’ titubante sulla soia della propria stanza e dopo qualche minuto toccandosi la fronte entrò in camera buttandosi sul letto. Gli venne alla mente la prima volta che Ryo le aveva baciato la fronte, quando lei aveva scelto per lui il giorno del suo compleanno che risaliva poi al giorno del loro primo incontro… Beh poi da lì fu facile ricordare anche altro… Il ti amo detto da Ryo quando lei era prigioniera dell’armata nera, il ti amo detto da Ryo quando per la prima volta lei si era concessa ad un uomo, il suo uomo, l’uomo che aveva sempre amato che sembrava essersi accorto di lei e che poi le aveva spezzato il cuore… Però poi decise di pensare alla giornata da poco trascorsa e ricordando com’era stata bene in compagnia di Ryo senza pensare al resto, beh si sentì decisamente meglio.

 

CAPITOLO 12

 

 

 

 

Erano le nove del mattino quando qualcuno suonò alla porta, il campanello venne sentito solo da Ryo in quanto stranamente Kaori stava dormendo davvero a sonno profondo. Assonnato aprì la porta e rimase un po’ sorpreso nel trovarsi davanti Falcon e il damerino Ron.

- E voi che ci fate qui? – domandò Ryo facendoli accomodare.

- Non sono neanche tornato a casa perché dobbiamo parlare di stasera e poi il tipo qui voleva vedere Kaori… - rispose Falcon accomodandosi sul divano.

- Beh mi sa che dovrai aspettare bello, Kaori è ancora a letto che dorme…

- Cosa? Kaori che dorme fino a quest’ora? – chiese Ron stupito.

- Che vuoi farci? Ieri abbiamo fatto tardi… - rispose Ron lanciandogli un’occhiataccia. Inutile, più forte di lui, quel tipo non gli piaceva affatto… Sarà perché lui è stato vicino a Kaori durante i tre anni in cui non si sono visti, sarà per le sue arie da damerino, ma una cosa era palese… Tra Ryo e Ron certamente non correva buon sangue.

- Allora parliamo di cose serie… Rio mi dispiace ma a Kyoto non ho scoperto nulla… - dichiarò Falcon.

- E questo me l’avevi già detto… Pazienza vorrà dire che aspetteremo che quei tipi facciano un’altra mossa… La prossima volta non mi troveranno impreparato!

- A proposito come va la spalla? – domandò Falcon.

- Bene, era solo un graffio e poi sai che mi riprendo facilmente…

- Senti dimmi un po’ chi sa della partecipazione di Kaori alla festa di questa sera? – chiese Falcon.

- Nessuno solo noi, Selena, Reica e ovviamente Micky. Non ho detto nulla neanche a Rina, per lei sarà una sorpresa rivederla alla festa… Tra l’altro Kaori vi partecipa con un altro nome: Seira Nogami… Nessuno sospetta della sua presenza alla festa, possiamo stare tranquilli. – rispose Ryo con sicurezza.

- Perfetto, poi però dobbiamo anche metterci d’accordo per quell’altra cosa! – aggiunse Falcon.

- Quale altra cosa? – domandò curioso Ron.

- Certo è vero… Devi sapere che Kaori ogni anno a Natale allo scoccare della mezzanotte sale sul palazzo più alto della città. . rispose Ryo.

- E perché? – domandò Ron non capendo.

- Che vuoi che ti dica? Non lo so… Forse per ammirare il panorama della città allo scoccare della mezzanotte, una cosa scema lo so… O forse perché da li le sembra di toccare il cielo e quindi di essere più vicina a suo fratello per augurare anche a lui un buon Natale… - dichiarò Ryo.

- E il problema dov’è?

- Il problema è che lei ci vuole andare da sola… Il terrazzo è vasto e sarebbe pericoloso per lei…Ma è anche vero che se nessuno sa di questa cosa…

- Beh io non credo sia un problema, hai detto che raggiunge sempre il palazzo più alto della città a mezzanotte? Beh a quell’ora tutti festeggiano e se lo sappiamo solo noi, tra la confusione nessuno saprà che Kaori andrà via… Secondo me non c’è da preoccuparsi… - disse Ron.

- Forse Ron ha ragione… Io sono d’accordo con lui – affermò Falcon.

- Mà… Forse avete ragione – continuò dubbioso Ryo.

Intanto Kaori svegliata dalle voci, decise di alzarsi e di raggiungere gli altri in salotto e rimase sorpresa quando nell’aprire la porta trovò Ron seduto.

- Ron!!! – esultò Kaori andandogli incontro ed abbracciandolo. Lui la strinse forte e in quel momento Ryo strinse i denti per quanto non sopportava affatto vederla tra le braccia di un altro e soprattutto tra le braccia di quel Ron.

- Come stai? – le chiese Ron.

- Benissimo anzi! Non vedo l’ora di partecipare alla festa di Natale! – rispose Kaori entusiasta.

- Vedrai che ci divertiremo! – continuò Ron.

- Mi dispiace interrompervi ma Falcon deve ritornare da sua moglie e io ho bisogno di parlare da solo con Kaori di cose importanti, quindi Ron se non ti dispiace… - proferì Ryo invitando Ron ad uscire di casa. Falcon aveva capito il motivo per il quale aveva agito così e mancò poco che non gli scoppiasse a ridere in faccia, lo divertiva vedere l’amico comportarsi come un ragazzino. Capì comunque la situazione e con una scusa trascinò Ron fuori di casa.

- Allora di cosa vuoi parlarmi? – domandò Kaori appena ebbe chiuso la porta d’ingresso.

- Di niente, mi dava semplicemente fastidio vederti così attaccata a lui, così l’ho mandato via, tutto qui – rispose Ryo con tranquillità passandole davanti.

- Cosa?! Ma come ti sei permesso di… Ehi! Mi stai ascoltando?! Dove vai? – domandò Kaori innervosendosi e non capendo perché Ryo avesse agito così. Ryo non le rispose, si limitò a chiuderle la porta in faccia, ma a questo a Kaori non andò giù e così decise di seguirlo. Non stava andando in camera, ma dove? Stava scendendo le scale, poi aprì la porta… Ma certo al poligono! Dalla fessura della porta lo osservò, impugnò la sua pistola e iniziò a sparare come sempre colpendo in pieno il bersaglio.

- Ma certo vorrà tenersi sempre in allenamento… poi magari non vuole perdere un colpo soprattutto dopo l’incidente alla spalla… Meglio lasciarlo perdere… - si disse Kaori ritornando in cucina.

Verso le sette di sera, sia Ryo che Kaori iniziarono a prepararsi per la festa e doveva ammetterlo, Ryo non stava più nella pelle per sapere cosa Kaori avesse indossato… Provò ad immaginarla con centinaia di abiti addosso e poi sorridendo concluse che in realtà lei stava bene con qualsiasi cosa indossasse. L’aspettò per una mezz’oretta in salotto poi vedendo che ancora non arrivava domandò: “Ehi Kaori! Ma si può sapere quanto ci impieghi!? Siamo già in ritardo!”

- Quanto la fai lunga! Un minuto e ho finito! – rispose Kaori ancora chiusa in bagno.

Dopo qualche secondò la ragazza finì di prepararsi e aprendo la porta del bagno uscì dicendo: “Eccomi qua! Sono pronta!” Ryo si alzò in piedi. “Finalm…” Poi si voltò verso di lei e quando la vide rimase senza parole. Indossava un elegante vestito rosso abbastanza lungo con uno spacco decisamente alto. Tra l’altro il vestito era anche piuttosto scollato e a slanciare ancora di più l’affascinante ragazza c’erano un paio di scarpette nere eleganti e raffinate. Sulle spalle indossava un ampio scialle nero che le avrebbe impedito di prendere freddo. Truccata leggermente, un paio di orecchini e una collana a girocollo… Era bellissima. Ryo ne rimase affascinato.

- Non può essere lei… - borbottò nella mente.

- Allora come sto? So che questi abiti non si addicono a una come me insomma… Io sono molto più semplice però la commessa diceva che stavo talmente bene… Tu che ne pensi? Ma per favore non essere tanto crudele! – disse Kaori sorridendo.

- Crudele? Credo che neanche se fossi del tutto cieco o impazzito riuscirei mai a dirle che è ridicola… E’ da togliere il fiato! Ma ha almeno idea di quanto sia bella! – pensò Ryo ancora colpito dalla bellezza di Kaori che guardandolo continuò: “Allora?”

- Bene… Sei bellissima! – le disse Ryo guardandola negl’occhi.

- Ok, allora adesso possiamo andare – rispose Kaori cercando di non dar peso allo sguardo intenso che Ryo aveva posato su di lei.

In meno che non si dica raggiunsero la villa della signora Farfaid e senza problema entrarono nella grande sala che li aspettava dove raggiunsero i loro compagni.

Appena entrati, Kaori notò subito Rina e quest’ultima le andò incontro dicendo: “Ehi Kaori ciao! Come stai? Sai avrei tanto voluto passare a trovarti ma quell’antipatico di Ryo mi ha proibito di entrare nella vostra casa…”

- Lo so ma durerà ancora per poco… - rispose Kaori sorridendo.

- Comunque sono felice di vederti!

- Anch’io!

- Ti giuro che ancora devo capire come quelle due siano riuscite a diventare così pappa e ciccia… - commentò Ryo parlando con Falcon.

- A proposito… Che hai combinato con Kaori mentre ero via? Sembra che tra di voi le cose vadano meglio…  - notò Falcon.

- Io non direi… Stiamo camminando entrambi su un filo di lana… Se uno di noi due dice qualcosa fuori posto la tregua è finita… Era già in pericolo quando le ho detto che la amo… - rispose Ryo sorseggiando un cocktail.

- Tu hai fatto cosa?

- L’altro giorno quando ci hanno sparato addosso e mi hanno ferito, lei si è sentita in colpa perché se mi avesse dato retta quel tipo probabilmente non mi avrebbe sparato anche se secondo me sono dettagli… Considerando il nostro lavoro… Comunque da lì è scattato un bacio e che bacio! Poi lei ha detto che è successo perché la situazione l’ho voleva eccetera eccetera… Io le ho detto che è successo perché io la amo e perché lei si sente ancora attratta da me e a quel punto lei è scoppiata dicendo che le ho già rovinato la vita una volta e che ora devo uscire dalla sua vita per sempre oppure continuare ad avere un rapporto esclusivamente professionale… Secondo me ha solo paura di dire ciò che sente comunque… Per il quieto vivere avevo deciso di rimandare la mia corte a dopo la cattura di quei pazzi che la vogliono uccidere, ma… Ma io non posso aspettare così a lungo quindi… Amico mio io stasera ci riprovo! – dichiarò Ryo mandando giù tutto d’un fiato il resto del drink.

Con suo dispiacere, aveva notato che la bella Kaori era contesa da più di un pretendente oltre che da Ron e questo non poteva proprio sopportarlo. Venne accolto da una rabbia che non potette fare altro che andare da Kaori, che nel frattempo rideva circondata dai complimenti di altri uomini, tirarla per un braccio e portarla in una stanza.

- Ryo ma perché mi hai portata via? – domandò la ragazza non capendo.

- Ti ho salvata da quei brutti ceffi che non facevano altro che fare i cretini!

- Ma smettila, non penserai che tra l’oro si possa nascondere il mio assassino! Nessuno sa che sono qui… Ricordi? Sono Seira Nogami! – affermò Kaori con tranquillità, poi sorridendo notò: “Però ora che ci penso… Stasera vestita così ho lo stesso successo con gli uomini che avevo alle altre feste con le donne vestita da uomo!”

- Kaori… Noi due dobbiamo parlare! – disse Ryo improvvisamente interrompendo il buon umore di Kaori che vedendolo così serio chiese: “Di cosa?” Ryo improvvisamente andò verso la porta e la chiuse bloccando la fessura con la chiave.

- Ppperché chiudi a chiave? – balbettò Kaori.

- Perché tu così non potrai fuggire… - rispose Ryo avvicinandosi sempre di più a Kaori che iniziando a spaventarsi non fece in tempo a chiedere spiegazioni, in quanto Ryo prendendola dalla vite non la strinse a sé in un bacio decisamente passionale. Per quanto avrebbe voluto, Kaori non riuscì a muovere un solo muscolo e rimase sorpresa dall’atteggiamento di Ryo che dopo averla allontanata la guardò intensamente e accarezzandole la guancia disse: “Io non ce la faccio più… Ho provato a far finta di nulla… Come volevi tu, uscire dalla tua vita… Comportarsi normalmente… Ma io non ce la faccio… Io non ce la faccio perché io ti amo Kaori… Ti amo da sempre…”

- Ma… - Ryo la guardava così intensamente che quasi le sembravano vere quelle parole… Però lei sapeva che erano solo menzogne, che presto lui si sarebbe stancato nuovamente di lei e che lei sarebbe stata di nuovo tanto male al punto da desiderare la morte.

- Ti avevo pregato di non dire più certe cose… - rispose Kaori allontanando Ryo da sé.

- Dimmi perché non dovrei dirle se è questo quello che sento? – continuò Ryo voltando Kaori verso di lui.

- Sono tutte bugie! Allontanati da me!!! – gli urlò Kaori con gli occhi lucidi.

- Tu non capisci… Io sono stato costretto a mandarti via quella volta anche se la ragione non posso dirtela… Sono stato costretto e credevo di farcela a vivere senza di te ma io… Io non ce la faccio… La casa è vuota senza di te, io… Sono vuoto senza di te… Tu devi credermi… Dammi un’altra possibilità… Ti prometto che non ti farò più del male… - le disse Ryo prendendole le mani, ma lei dopo qualche secondo allontanandole con violenza, diede sfogo ad un pianto straziante e guardandolo con odio gli gridò in faccia tutto quello che aveva passato a causa sua…

- Ma cosa prometti!!? Tu non hai idea di quello che ho passato! Per anni ho lavorato con te, ti ho preparato da mangiare, ho badato alla casa senza pretendere poi molto! Solo un po’ d’affetto! Rispetto… Ma tu niente! Mi hai sempre considerata la tua spina nel fianco! Non sai quante volte sono stata sul punto di lasciarti solo e andarmene, ricominciare… Ma in me viveva sempre la folle speranza che tu un giorno di accorgessi di me e quando… Quando mi hai detto ti amo… Io mi sono sentita così felice… In quel momento davanti a me c’era tutto quello che avevo sempre desiderato! Tu… L’amore… Nient’altro volevo, ma avevo così tanta paura che fosse un sogno o peggio ancora una tua presa in giro ma poi mi sono detta… No… Lui è capace di tutto ma ti vuole bene, non oserebbe mai farti del male… E invece dopo che io ti avevo donato anima e corpo tu mi dici che non sono stata altro che un capriccio di una notte?! … Ora ti giustifichi dicendo che sei stato costretto a mandarmi via perché mi amavi ma se davvero mi amavi mi avresti confidato il problema, non mi avresti mai spezzato il cuore perché io morirei nel vedere la persona che amo soffrire a causa mia!! Come pretendi che io possa crederti!!? – Ryo l’ascoltò in silenzio, facendo attenzione ad ogni sua parola… Non immaginava di averla fatta soffrire così tanto… Avrebbe fatto di tutto per farle capire quanto gli dispiacesse e quanto ora fosse pronto a ricominciare perché lui l’amava e adesso voleva vivere con lei proteggendola da ogni male.

- Scusami Kaori… Perdonami… - fu tutto quello che riuscì a dire.

- Scusami?! Perdonami?! Io ho vissuto come un cane a causa tua!!! – continuò Kaori urlando.

- Come un cane tu? E io?? Io?! Mi è sembrato di stare all’inferno senza la tua allegria, senza la tua presenza che riusciva a dare senso a questo mia dannata vita!!! – rispose Ryo anche lui urlando.

- Ma perché vuoi continuare a torturarmi?! Perché?! – domandò Kaori piangendo… Poi quasi sorridendo confessò: “Ma sì… Perché continuare a mentire… Non avrebbe senso…Avevi ragione tu Ryo... Io, sono ancora attratta da te… Perché io ti amo e questa… Questa credo che per quanti sforzi io faccia, sia una cosa che non potrò mai cambiare…”

Improvvisamente Ryo si inginocchiò davanti a Kaori che sbarrò gli occhi quando vide dai suoi uscir fuori delle lacrime… Ryo Saeba, il grande city hunter stava piangendo? Non poteva crederci, stava piangendo per lei! Poi sempre inginocchio la strinse a sé e con una voce terribilmente sofferente le fece un’ultima supplica...

- Ti prego… Io ho bisogno di te… Voglio averti accanto a me per sempre… Io ti amo! Ti amo, ti amo!! … Ti amo… - Kaori era senza parole… Forse diceva veramente… Sì, magari lui finalmente aveva capito quanto lei potesse essere importante… Se davvero era così, allora era davvero il momento più bello della sua vita, ma se stesse recitando? E anche se lui dicesse la verità, se magari la loro storia era destinata a durare solo per poco tempo? O magari lui si sarebbe presto stancato di lei? Sentire le sue possenti braccia che le avvolgevano la vite la fece tremare, però non poteva… Non poteva permettere al suo cuore di spezzarsi una seconda volta. Così delicatamente lo allontanò da lui dirigendosi verso la porta disse: “Ora che Falcon è tornato non ha più senso che io continui a stare da te visto che la mia guardia del corpo ufficiale è lui… E poi se io continuassi a stare da te vivremmo in uno stato davvero penoso… Ci faremmo del male, più di quanto già è stato fatto… Però ormai nel caso sei dentro anche tu, quindi aspetterò che tutto si sia risolto e poi tornerò a Kyoto per sempre… Non voglio più vederti Ryo, sarebbe troppo capisci? … Addio…” Kaori aprì la serratura chiusa a chiave e ancora con le lacrime agl’occhi sparì tra la folla lasciando Ryo solo ancora inginocchiando chiedendosi il perché non volesse dargli un pizzico di fiducia per permettere alla loro storia di prendere una piega davvero positiva.

 

Mancavano due ore alla mezzanotte e Falocn aveva chiamato a raccolta tutti i membri della squadra sul terrazzo della villa. Li aspettò insieme alla sua Micky appoggiato alla ringhiera e a distanza di qualche minuto vide arrivare sia Ryo che Kaori entrambi con delle facce da funerali. Subito la coppia capì che doveva essere successo qualcosa ma per rispetto e per mancanza di tempo nessuno dei due chiese cosa.

- Mancano due ore alla mezzanotte, ormai ci siamo…  - esordì Falcon guardando l’orologio.

- Ci siamo per cosa? – chiese Kaori non capendo. Poi notando l’assenza di Ron continuò: “E Ron? Dov’è Ron? Non avete chiamato anche lui?”

- Capirai tutto tra poco e per quanto riguarda Ron… Ci raggiungerà tra un po’… - rispose Ryo senza però guardarla.

- Io non capisco… -continuò Kaori non capendo molto.

- Andiamo – concluse Falcon invitando il gruppo a seguirlo in macchina.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


CIAO A TUTTI! QUESTA E' L'ULTIMA PARTRE DELLA MIA STORIA... SPERO DAVVERO CHE VI PIACCIA... HO CERCATO DI PUBBLICARLA IL PRIMA POSSIBILE PERCHE' OGGI PARTO E NON VOLEVO LASCIARE LE COSE IN SOSPESO... SPERO ANCHE DI NON AVER DELUSO NESSUNO.. IO SONO UNA FAN DI CITY HUNTER MI E' SEMPRE PIACIUTO MA SOLO DA POCO HO AVUTO LA SERIE COMPLETA E QUINDI HO POTUTO RICEVERE IL MATERIALE PER SCRIVERE QUALCOSA (SINCERAMENTE ERO PICCOLA QUANDO L'HO VISTO L'ULTIMA VOLTA E RICORDAVO POCO)... SPERO COMUNQUE CHE CONTINUERETE A SEGUIRMI, UN BACIONE GRANDE A TUTTI! ^^ ... NAMI.. pagina 5

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CAPITOLO 13

 

Non mancava molto allo scoccare della mezzanotte e sul terrazzo del palazzo più alto della città un uomo dall’aspetto minaccioso disse: “Sei sicuro che verrà? Se mi hai dato informazioni sbagliate sai benissimo cosa ti aspetta!”

- No! No! Io vi ho detto la verità signore! E’ stato Ryo Saeba in persona a dirmi che Kaori viene qui ogni anno allo scoccare della mezzanotte! Dobbiamo solo aspettare! – rispose una voce impaurita. Le nubi che coprivano la luna quella sera, si fecero sempre più chiare affinché potettero permettere alla luna stessa di illuminare il volto inquieto di costui.

- Non preoccuparti Ron, Ryo Saeba non ti ha mentito! – Qualcuno aprì la porta del terrazzo e diede risposta alle preoccupazioni di Ron che non appena ebbe riconosciuto la persona esclamò: “Ryo!”

- Ron… Avevamo ragione allora… - commentò Ryo sorpreso non più di tanto nel vedere Ron confabulare con il serial killer.

- Direi proprio di no… - aggiunse Falcon mostrando la sua presenza insieme a Micky.

- E questi perché sono qui?! – domandò infuriato il killer.

- Non lo so non lo so! Io non lo sapevo… - balbettò Ron tremando. Improvvisamente però nello sconforto più totale fece il suo ingresso anch eKaori che ancora non riusciva a credere che anche Ron fosse implicato nella faccenda.

- Ron… - tartagliò.

- Ka… Kaori…

- Beh almeno la ragazza è venuta!! – disse il killer puntando la pistola contro Kaori e facendo partire all’istante una serie di colpi. Ryo si precipitò addosso a Kaori per allontanarla dagli spari poi insieme a Falcon rispose al fuoco senza però colpire l’uomo.

- Come stai? – domandò Ryo guardando Kaori.

- Io sto… sto bene ma non posso credere che Ron… Ron!! Dimmi perché?! Dimmi perché?! – grisò Kaori frustrata.

- Mi dispiace tanto Kaori… Dovevo farlo… Però voi, come avete fatto a capire? – domandò Kaori guardando sia Ryo che Falcon, il quale gli diede risposta.

- Sei stato tu… Quando eravamo a Kyoto… Tra l’altro sia io che Ryo avevamo già dei dubbi su di te e pensando che, se fossero stati fondati, tu avresti messo il telefono sotto controllo abbiamo agito in segreto… Comunque se proprio vuoi saperlo ti sei smascherato da solo…

 

INIZIO FLASH BACK.

 

- Fa come se fossi a casa tua… Io nel frattempo vado a farmi una doccia – disse Ron mostrando il suo appartamento a Falcon, che dopo aver dato un’occhiata in giro venne si sedette sul divano annuendo. Approfittò dell’assenza di Ron per dare un’occhiata in giro, ma non trovando nulla di interessante soffermò la sua attenzione su un paio di foto… Una ritraeva lui e Kaori abbracciati sotto un albero di Natale e lì Falcon notò il viso sereno della ragazza; mentre l’altra foto raffigurava Ron in compagnia di una bella ragazza dai capelli castano chiaro, che lo abbracciava e gli sorrideva allegramente. Nel guardare questa foto, Falcon non si accorse della presenza di Ron che notando dov l’uomo avesse fatto cadere lo sguardo disse: “Si chiama Giulia… E’ mia sorella più piccola, è bella vero?”

- Sì… - rispose Falcon notando come Ron guardasse la foto della sorella in modo malinconico.

- Ha vent’anni… Le sono molto affezionato… Ora sono io che mi occupo di lei perché i nostri genitori morirono l’anno scorso in un incidente… - ricordò Ron.

- E adesso lei non è in casa? – domandò Falcon.

- No no! E’… Lei è fuori città per seguire alcuni corsi universitari… Sogna di insegnare… - rispose Ron abbozzando un sorriso. Poi rimise la foto al suo posto, ma mentre si voltò per ritornare in bagno, l’asciugamano che lo avvolgeva gli cadde.

- Beh! Cose che capitano! – commentò Ron ridendo.

- Già… - Improvvisamente però qualcosa attirò nuovamente l’attenzione di Falcon… Mentre Ron si stava ricoprendo con l’asciugamano, notò che sulla sua schiena, in basso a destra, vi era tatuato un piccolo scorpione.

Dopo che entrambi si ebbero rinfrescati, Falcon decise di andare subito a dare un’occhiata nella banca in questione per scoprire se davvero c’era qualcosa che non andava…

Entrati in banca, Ron gli fece vedere tutte le stanze spiegandogli cosa facessero, il motivo per il quale erano state costruite. Accadde però che mentre stavano facendo il loro giro, Ron venne improvvisamente chiamato al telefono e pregò Falcon di scusarlo, così si allontanò lasciando l’uomo in compagnia di un’impiegata.

- Può mostrarmi lei il resto della struttura, no? – chiese Falcon.

- Oh no, io non posso… Sono solo un’impiegata! Perché non aspetta il direttore?

- Signorina avrei una certa fretta, sono sicuro che lei conosce la banca quanto il direttore quindi non varrebbe la pena perdere tempo, non crede?

- Mi ha convinta, però non conosco proprio bene, l’intera struttura… Per esempio la stanza 114… Lì è proibito l’ingresso… Solo il direttore e qualche agente di polizia possono entrare… - lo informò l’impiegata.

- E come mai? Cosa contiene quella stanza?

- Non ne ho la più pallida idea… A parte il direttore e qualche agente, nessuno sa niente… Continuiamo di qua il nostro giro? – domandò la ragazza svoltando a destra. Falcon la seguì in silenzio, ma tratto da dubbi e curiosità, la notte stessa mentre Ron dormiva entrò di nascosto in banca. Per lui fu uno scherzo ingannare la sicurezza e i sistemi di allarme e senza perdere tempo si precipitò nella stanza 114. Notò subito che all’entrata c’era un accurato sistema di allarme che dopo vari tentativi riuscì a disinstallare. Rimase sbigottito quando davanti a sé vide altro che cassaforte e denaro, ma interi carichi di droga.

 

FINE FLAH BACK.

 

- Quella stanza è una cassaforte per la droga… Dei poliziotti corrotti la portano lì dentro e al momento dell’ok del vostro capo, tramite una rapina la portate fuori senza correre il rischio di essere arrestati in quanto neanche un agente è rimasto immune alla corruzione… Non mi spiego però perché un uomo legato alla famiglia come te sia potuto scendere a un livello così basso! – concluse Falcon.

- Non hai già tutto dalla vita? Hai un lavoro rispettabile, una sorella magnifica che ami ed è proprio per lei che non avresti dovuto… - continuò Ryo.

- Ti sbagli!! Tutto quello che avevo mi è stato portato via! Compresa mia sorella!! – urlò Ron.

- Cosa vuoi dire? – chiese Micky.

Immediatamente però Ron non rispose e voltando lo sguardo verso il killer disse: “Io ho fatto il mio dovere! Tutto quello che mi avevate ordinato! Ora però rispettate i patti!”

- Quali patti? Ma di cosa stai parlando Ron! – domandò Kaori non capendo.

- Credi che mi sia divertito ad organizzarti imboscate? Ma dovevo farlo! Dovevo… Quei maledetti hanno rapito mia sorella… La tengono in ostaggio da mesi minacciandomi di ucciderla se non avessi messo la banca a loro disposizione! Sarebbe andato tutto bene se tu non ti fossi intromessa… Ma continuavi a sventrare le loro rapine facendo arrestare alcuni tra i membri e mandando all’aria i loro progetti e così sono arrivati alla conclusione di ucciderti… Mi hanno promesso che avrebbero liberato mia sorella finalmente se ti avessi portata nelle loro mani e così ho fatto… Mia sorella è troppo importante per me… - poi continuando verso il killer disse: “Io ho mantenuto i patti! Dov’è mia sorella?!”

- La raggiungerai all’inferno! – rispose il killer puntandogli la pistola e sparandogli addosso.

- Ron!!!!!! – gridò Kaori. Ryo però precedette il criminale e lo bloccò sparandogli in pieno petto salvando così la vita di Ron che rimase immobile… Con gli occhi sbarrati dal dolore per la notizia appena saputa… Sua sorella era morta… Quei criminali non avevano mantenuto la parola… L’avevano uccisa comunque… Ma perché?! Sua sorella non c’entrava nulla…

- Giulia… La mia Giulia non c’è più… - mormorava Ron con gli occhi colmi di lacrime. Kaori non riuscì a restare indifferente alla sua storia nonostante avesse tentato di ucciderla, così andando verso di lui, lo abbracciò dicendo: “Mi dispiace Ron, mi dispiace tantissimo…”

- Sono un mostro… Ho cercato di uccidere la donna che amo per salvare mia sorella ma senza capire che non potevo fare patti con dei criminali… - continuò Ron piangendo.

Accadde però che quando Ron alzò lo sguardo per guardare Kaori, si accorse che il killer alle spalle della ragazza purtroppo era ancora in vita e in procinto di spararle alle spalle. Senza perder tempo Ron usò il proprio corpo per farle scudo e due pallottole lo colpirono in pieno. Immediatamente Falcon lo finì con un colpo alla testa e tutti si precipitarono per vedere se Ron fosse ancora in vita. Kaori si inginocchiò voltandogli la testa.

- Ron! Ron mi senti? – Lentamente Ron aprì gli occhi e guardandola disse: “Io non merito il tuo perdono…”

- Non dire così…

- Io ti amo Kaori… Però dovevo farlo… In fondo però mi consola sapere che almeno tu sei salva… Ora devi vivere in modo normale, senza paura di amare e tu sai a cosa mi riferisco… Ryo! – chiamò Ron quasi senza fiato.

- Dimmi – rispose Ryo.

- Tu saprai darle ciò che merita, io lo so… Non avrei mai potuto intromettermi nella vostra storia…

- Non devi sprecare energie… Devi riprenderti… - Gli disse Ryo anche lui inginocchiato, accanto a Kaori che continuò: “Ti prego non te ne andare…”

- Addio Kaori… - Ron le sussurrò un ultimo mi dispiace dopodiché appoggiando la testa sul petto della ragazza chiuse gli occhi per sempre.

- Ron!!!!!!! – urlò Kaori. Ryo le mise una mano sulla spalla per cercare di darle conforto, ma Kaori guardandolo con gli occhi colmi di lacrime si buttò fra le sue braccia piangendo e gridando che non era stato giusto per Ron finire così.

- Ora potrà stare per sempre con sua sorella… - commentò Falcon mostrando rispetto per la morte del povero uomo.

Dopo qualche minuto Ryo prese in braccio il corpo di Ron per portarlo da Selena, raccontarle la verità, in modo tale che almeno lei con l’aiuto della polizia potesse riuscire a trovare il corpo di Giulia e dare una degna sepoltura ad entrambi.

 

CAPITOLO 14

 

Era il giorno che per molti dovrebbe essere un dì speciale, ma che per Kaori e tutti gli altri fu soltanto un triste ricordo per quello che era successo durante la notte.

Come già gli aveva anticipato, Kaori prese le sue cose e lasciò la casa di Ryo per tornare a stare da Micky e Falcon nell’attesa che presto si sarebbe risolo tutto. Ancora non voleva creder a quello che era successo… Ron era morto… Il suo migliore amico non c’era più… Era stato lui a fare la spia a chi la voleva morta e lo aveva fatto per salvare la vita di sua sorella che poi è stata anche lei brutalmente assassinata. Infine le aveva salvato la vita sacrificando la sua e dichiarandole il suo amore e il suo dolore per quello che aveva fatto. Non riuscì a provare rancore verso l’amico scomparso, ma solo una gran pena…

 

Il giorno di Natale, verso il tramonto, inaspettatamente, Kaori ricevette una visita da parte di Rina che era andata a trovarla non appena ebbe saputo da Ryo dell’accaduto.

- Mi dispiace per quello che è successo…

- Non preoccuparti… - Kaori si sedette sul letto e Rina notando lo sguardo triste della ragazza, le andò vicino e sorridendo commentò: “Quella volta noi non abbiamo più finito di parlare…”

- A cosa ti riferisci? – domandò Kaori non capendo.

- Al fatto che sei tu che Ryo ha mandato via tre anni fa – rispose Rina con tranquillità.

- Scusa ma adesso non è proprio il momento…

- Ti stavo dicendo che Ryo aveva proibito a me e a chiunque di entrare nella camera di una ragazza che da tempo era andata via… Gli chiesi il motivo della sua fuga e lui mi disse che era stato lui a mandarla via… L’aveva allontanata da sé perché l’amava… - continuò Rina ignorando ciò che Kaori le aveva detto.

- Sono sicura che ti avrà detto lui di parlarmi e puoi riferirgli che non cambierò le mie idee! – rispose Kaori estremamente seria.

- Ti sbagli, Ryo non sa nulla anzi… Mi ha proibito di parlartene però io non ce la faccio più a vederlo così e tu devi sapere la verità!

- Non capisco perché sei venuta… Cosa ci guadagni tu? Non piace anche a te Ryo? – domandò Kaori.

- Ma cosa dici?! Io e Ryo siamo solo amici! E’ vero… Ammetto che all’inizio ci ho provato, ma è stato inutile… Lui ora per me è una sorta di fratello maggiore… E’ una persona davvero speciale, mi ha salvato la vita e mi ha aiutata ad andare avanti…

- Che vuoi dire?

- Ti ho detto che sono stata il suo ultimo incarico ufficiale… Vedi in passato sono stata vittima di un’organizzazione di prostituzione…

- Cosa? – domandò Kaori incredula.

- Sì ero prostituta… Io però non volevo farlo, ero costretta… Solo che poi non ce l’ho fatta più e sono fuggita… Per caso mi scontrata con Ryo che si è subito offerto di aiutarmi! Ha sterminato l’intera banda e liberato le altre ragazze… Io eprò non avevo nessuno, sono un’orfana e così Ryo mi ha aiutata a trovare prima un lavoro e poi una casa dove andare a vivere… Gli avevo proposto di abitare con lui, ma lui rifiutò dicendo che non c’erano altre ragazze con cui lui potesse vivere se non con la proprietaria di quella stanza…

Rina ti prego…

- No ascoltami Kaori… Quando l’altro giorno ho capito che quella ragazza eri tu ho parlato con Ryo chiedendogli il motivo per il quale tu eri qui e soprattutto volevo sapere perché ti ha mandata via tanto tempo fa e vuoi saperlo? – domandò Rina estremamente sicura. Kaori non rispose, così la ragazza continuò: “Lui mi ha detto che con te ha passato la notte più bella della sua vita e se lo ha detto devi crederci che è vero… Come ben saprai Ryo non è uno che esprime ciò che sente… Comunque poi mi ha detto che quella notte era più deciso che mai a passare l’intera vita con te, ma all’alba Falcon lo chiamò dicendo che l’organizzazione dello scorpione che tempo prima avevate sconfitto era tornata per vendicarsi… E per vendicarsi volevano colpire Ryo dritti al cuore, uccidendo te però… Solo che il nuovo capo dell’organizzazione ancora non sapeva chi eri… Nessuno della banda conosceva la tua faccia, avevano fermato in tempo un informatore… Così Ryo capì che non tutto era perduto, poteva ancora salvarti la vita e l’unica soluzione era allontanarti da lui… Ecco il perché del suo atteggiamento! Capisci ora!? Lui non ha mai smesso di amarti! Ti vuole bene! – le confidò Ryo tentando di farle cambiare idea.

- Non… non è possibile… - balbettò Kaori incredula.

- E invece sì, è la verità!

- Non voleva che io sapessi perché non sapeva che non l’avrei mai lasciato… - commentò Kaori sempre più stupita.

- Si può sapere che diavolo stai facendo ancora qui?! Va da lui muoviti! Mi chiedi perché lo faccio?

Io proprio non ce la faccio a vederlo ridotto così! – Rina la incoraggiò a muoversi e Kaori guardandola e ascoltando, capì che lei non poteva assolutamente rinunciare a lui… Così ringraziando Rina e senza neanche prendere il cappotto, corse via per andare a casa di Ryo sperando che lui fosse in casa. Bussò la porta più volte urlando: “Ryo! Ryo apri la porta! Ryo!”

Sentendo tutto il fracasso che Kaori stava combinando, Ryo si alzò dal letto e rimase sorpreso, quando aprendo la porta, vide una Kaori sfinita per la corsa, gettarsi tra le sue braccia.

- Kaori! Ma che è successo? – domandò Ryo confuso.

- Ti prego Ryo perdonami! Sono stata una stupida! Rina mi ha detto tutto… - gli rivelò Kaori con gli occhi lucidi. Ryo capì a cosa la donna si riferiva e abbassando lo sguardo commentò: “Non doveva dirtelo…”
- E invece sì! Perché non mi hai detto nulla Ryo?

- Io… Io avevo paura che ti potessero fare del male… Non volevo perderti a causa mia capisci? Non avrei mai permesso che tu corressi dei rischi… - gli rispose Ryo con una voce estremamente dolce.

- Io però dovevo saperlo… Ho sempre creduto che tu mi avessi presa in giro, che non mi amassi…

- Questo mai… La mia è stata solo una stupida paura! Tra l’altro abbiamo scoperto che quelli che vogliono ucciderti ora sono i membri dell’organizzazione di allora… Io voglio proteggerti, devo farlo perché non voglio perderti per nessuna ragione! Solo ora ho compreso che è da pazzi vivere con le mie stupide paure! Io ti amo Kaori – dichiarò Ryo accarezzandole il viso e guardandola intensamente negl’occhi. Le parlò con una voce così soave… Lui non stava mentendo. A quel punto Kaori non poté più resistere e gettandosi tra le sue braccia piangendo gli disse: “Anch’io ti amo Ryo! Ti amo tanto! Non mandarmi più via…!”

- Fossi matto… - bisbigliò Ryo prima di baciarla. Kaori avvolse le sue braccia intorno al collo di lui che prendendola in braccio e continuando a baciarla, la portò nella sua camera e appoggiandola sul letto disse: “Mi sei mancata da morire!”

- Anche tu Ryo… - Ryo le asciugava con i baci le lacrime che interrottamente continuavano a sgorgare dagl’occhi di Kaori. Queste però erano lacrime di gioia… Con esitazione le sbottonò la camicia, senza staccare ma i le labbra da quelle della ragazza… Poi prima di andare oltre si allontanò di qualche millimetro dalla sua bocca chiedendole: “Se non vuoi, aspettiamo ok?”

- Ma tu sei matto? Abbiamo aspettato anche troppo! – rispose Kaori attirandolo su di sé e baciandolo ancora, lo aiutò a togliersi giacca e maglietta, continuavano a baciarsi appassionatamente toccandosi e ripetendo quanto l’uno amasse l’altra. Poi quando furono entrambi senza vestiti, si abbandonarono alla passione che da tempo li avvolgeva e che ora non poteva proprio aspettare oltre. Trascorsero una notte da favola… Quanto avevano atteso, ma finalmente per loro sembrava essere cominciata una nuova vita.

Il mattino seguente, quando Kaori sentì di essere pronta per svegliarsi, ebbe quasi paura di aprire gli occhi… Paura che fosse stato tutto un sogno, che al suo risveglio lui non ci fosse più… Poi però sentì una mano calda accarezzarle il viso e un tenero bacio sulla sua fronte… Sì non aveva più dubbi, Ryo era accanto a lei per accogliere il suo risveglio con una montagna di baci e coccole.

- Avevo paura che te ne fossi andato…

- Volevo prepararti la colazione ma non ho avuto il coraggio di allontanarmi da questo letto con te che dormivi tra le mie braccia… Eri così dolce, sei così bella amore mio… - le disse baciandole le labbra. Kaori chiuse gli occhi rispose al bacio… Senza dubbio erano i momenti più romantici della loro vita. Poi a malincuore Ryo si allontanò da lei e cambiando espressione le ricordò: “C’è ancora una cosa che dobbiamo sistemare prima di vivere completamente felici…”

- Sì, lo so… Sono pronta – rispose Kaori con sicurezza.

 

CAPITOLO 15

 

Quel giorno dopo aver fatto colazione i due, andarono a trovare Falcon e Micky che con sorpresa, ma comunque felici, si congratularono con loro.

- Finalmente vi siete decisi! – commentò Micky divertita. Poi dopo un po’ arrivò anche Rina al locale e non appena vide Ryo e Kaori abbracciati li guardò contenta e capì che le cose si erano risolta e grazie anche al suo aiuto. In più Ryo quando la vide senza che gli altri lo potessero notare, fece un occhiolino per ringraziarla di tutto. Poi quando andò via, Falcon esordì: “Bene, adesso possiamo parlare…”

- E di cosa? Non sappiamo nulla dell’organizzazione… - rispose Kaori.

- Questo non è detto… Ieri mattina, un mio amico mi ha chiamato informandomi che c’erano dei movimenti strani a est della città in periferia… Nella zona 22… Sono sicuro che si tratta di loro! – informò Ryo.

- Attaccheremo questa sera stessa – suggerì Micky.

- Niente da fare, voi ragazze restate a casa io e Falcon ci occuperemo di tutto! – rispose Ryo.

- Ryo ha ragione, è troppo pericoloso – aggiunse Falcon.

- Pericoloso?! Forse dimentichi che sono la tua socia e come tale e come moglie, non ti permetterò di andare senza di me! – replicò Micky.

- La stessa cosa vale per te… Certo non siamo sposati, ma questi sono solo dettagli e poi qui tipi stanno cercando di farmi la pelle e voglio proprio guardarli in faccia!! – aggiunse Kaori con aria minacciosa.

- Come volete, ma vedete di non fare sciocchezze! – raccomandò Ryo.

- Sì signore! – risposero entrambe.

Dopo essersi organizzati e muniti di armi a sufficienza partirono per raggiungere la zona 22 della periferia della città e come sospettato, dei brutti ceffi erano alla guardia di un cancello che apriva il passaggio verso una struttura un po’ malconcia.

- Facciamoli fuori!!! – urlò Kaori aprendo le danze e lanciando una bomba a mano.

- No Kaori fer… - Ryo non fece in tempo a fermarla che le bombe inziarono ad esplodere ad una ad una.

- In questi anni sotto questo aspetto non è cambiata di una virgola! – borbottò Ryo proteggendola alle spalle e sparando contro quelli scampati all’esplosione.

Kaori continuava a lanciare granate e l’unico che poteva essere d’accordo col disastro che stava combinando era solo Falcon che in quanto a distruzione si equivaleva con la ragazza. Micky però non aveva il bazuca, quello glielo cedeva volentieri al marito, le bastava un mitra ben munito.

Mentre sparavano, Ryo riuscì ad entrare nella struttura annientando le guardie e arrivando nella stanza principale dove poté finalmente guardare in faccia l’artefice di tutto… Un uomo sui quarant’anni, alto, piuttosto massiccio…

- Ti aspettavo city hunter… Ce ne hai messo di tempo per capire che  la mia base era qui… - commentò l’uomo da spaccone, ma Ryo nello stesso modo gli rispose: “Che vuoi farci? Sai non è un bel periodo per uccidere ma già che ci siamo direi che è meglio levare altra spazzatura…”

- Sai sono stato contento di sapere che c’eri di mezzo anche tu in questa storia e magari la bella Kaori è proprio la tua partner che volevo far fuori qualche anno fa ma di cui tu hai fatto perdere le tracce! – disse l’uomo quasi divertito.

- Indovinato, ma non ti preoccupare non avrai tempo di puntarci addosso neanche la pistola perché ti pianterò un buco in testa prima! – rispose Ryo puntandogli contro la sua payton.

- Tu hai fatto fuori i fratelli sunjo! E per questo mi vendicherò!

- Non sono stato io a proporre loro un attentato alla mia vita e a quello di Kaori! – ribatté Ryo senza perdere minimamente il controllo della situazione.

- Adesso pagherai il tuo affronto city hunter! Preparati a morire!!! – urlò l’uomo sfoderando una pistola e facendo partire un colpo, che però andò a vuoto in quanto Ryo avendolo percepito si scansò immediatamente e in un batter d’occhio anche lui sparò un colpo che però colpì il torace del capo che accusando il colpo cadde per terra.

Ryo restò a guardare il corpo dell’uomo quasi tentato a volerlo finire con una carica di pallottole esplosive ma un sentimento di pietà riuscì a farlo ripensare.

- Ryo! – gridò Kaori abbracciandolo.

- Kaori! Come vanno le cose fuori? – domandò Ryo sorridendo.

- Ah li abbiamo sterminati tutti! Adesso voglio proprio vedere se avranno il coraggio di continuare con questa organizzazione! – rispose Kaori sicura di sé.

- Però deve ancora migliorare la mira! – commentò Falcon con un graffio sulla spalla.

- Oh perdonami! Era vicino ad un uomo che stava per sparargli, ma io non ho preso bene la mira e ho colpito entrambi!

- Povero tesoro mio! – commentò Micky sorridendo.

- Micky! Non chiamarmi tesoro! – la rimproverò Falcon diventando più rosso di un pomodoro.

Seguì un’allegra risata e tutto sembrava essere finito se non che l’uomo che credevano morto non si alzò in piedi puntando la pistola contro Ryo e facendo partire un colpo. Kaori aveva percepito il colpo e immediatamente mise il suo corpo come barriera per proteggere Ryo che anche se aveva avvertito il pericolo, non riuscì a spostarla e dopo che il corpo della ragazza gli cadde tra le braccia sfoderò nuovamente la pyton piantando un pallottola in testa all’assassino e questa volta uccidendolo per sempre.

- Kaori!!! – gridò Ryo. Micky e Falcon si precipitarono da loro.

- Oh no Kaori! – balbettò Micky.

- Amore! Amore mi senti? Apri gli occhi! – disse Ryo scuotendola delicatamente.

- Ryo… - sussurrò Kaori aprendo gli occhi. – Ryo… Il giubbotto antiproiettile… Mi ha salvata… - continuò sorridendo. Ryo tirò un sospiro di sollievo, poi  rimproverandola disse: “Stupida di una donna! Ma che ti è saltato in mente?!”

- Non potevo lasciarti morire… - rispose Kaori iniziando a riprendersi. Ryo l’aiutò ad alzarsi, poi disse: “Se ti azzardavi a morire io…”

- Tu cosa? – domandò Kaori sorridendo.

- Stupida tu fai parte della mia vita, se muori tu muoio io! – rispose Ryo abbracciandola.

- Ah allora è della tua vita che ti preoccupi! – disse Kaori volendo prenderlo in giro.

- Quanto sei scema! – le rispose baciandola. Poi la prese in braccio dicendo: “Forza ragazzi torniamocene a casa e godiamoci le vacanze natalizie perché dopo si lavora!”

- Allora ricominci? Non sei fuori? - chiese Kaori entusiasta.

- Che vuoi farci… La mia socia è tornata, i soldi scarseggiano e poi essere il city hunter è l’unica cosa che so fare! – rispose Ryo sorridendo.

- No, non è l’unica… - aggiunse maliziosamente Kaori.

- Ah no? – domandò Ryo con lo stesso tono di voce.

- No. – affermò Kaori baciandolo.

- Ehi ragazzi fate come se noi non ci fossimo! – commentò Falcon.

- E dai lasciali perdere! Se lo meritano no? E poi anche tu…

- Micky taci!! – Micky sorrise divertita poi insieme al suo Falcon fece una piccola corsa fin fuori per lasciare soli Ryo e Kaori.

- Ora puoi anche mettermi giù! – disse Kaori.

- Niente da fare… Hai la pancia livida e non puoi camminare… - rispose Ryo premuroso.

- No ce la faccio… - insistette Kaori.

- Per una volta che faccio il cavaliere approfittane amore mio! – concluse Ryo baciandola. Kaori rispose al bacio e finalmente dentro sé sentiva quella sicurezza che aveva cercato per tanti anni e che ora aveva. Ryo l’avrebbe amata e protetta per sempre… Lei questo lo sapeva e ora che finalmente avevano affrontato e vinto le loro paure davanti a loro si prospettava un roseo futuro per la loro complicata ma splendida storia d’amore.

 

 

 

 

The end

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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