Ti conquisterò.

di Princess_Ginevra
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo-Vacanze...? ***
Capitolo 2: *** È tutto vero ***
Capitolo 3: *** Tredici ore ***
Capitolo 4: *** Villetta al mare ***
Capitolo 5: *** Un Risveglio Movimentato ***



Capitolo 1
*** Prologo-Vacanze...? ***


PROLOGO




 

"Driiiiiiiiiin"
Un boato si levò dalla nostra aula di danza, rompendo l'innaturale quiete circostante.
Anche l'ultimo giorno era trascorso allo studio e ciò poteva significare solamente una cosa: vacanza... Anzi due, per essere precisi: tre lunghi e rilassanti mesi senza quel verme con la mente perversa o, per tutti gli altri Diego.
Sarebbe stato fantastico.


Presa da una strana frenesia implacabile feci impulsivamente un passo
 falso per la mia condotta. Afferrai il MIO Leon per il colletto di quella sua
fantastica camicia a righe aderente e lo baciai ripetutamente a perdifiato,
sotto lo sguardo completamente contrariato di Jeckie che stava
mugugnando qualcosa sui provvedimenti disciplinari.
In un altro momento non l'avrei mai detto ma non mi interessava, non mi interessava per niente dei provvedimenti disciplinari. Quello era il nostro momento. Leon dopo essersi staccato assunse un espressione compiaciuta e maliziosa nel vedere Diego infastidito lanciargli un occhiataccia.
Leon, per chiudere la questione, mi ribqciò beccandosi un dito medio di Diego che mosse le labbra in un silenzioso ma chiaro "Vaffanculo". Dopodichè uscì senza dare nell'occhio. Forse ce ne eravamo liberati per sempre.
Diego, dopo quell' odioso bacio di scena, dietro le quinte avevq osqto ritentare nell'impresa ficcandomi la lingua in gola beccandosi un sonoro ceffone. Quel giorno non lo dimenticherò mai, sfortunatamente. Per fortuna papà non l'ha mai saputo, anzi, per evitare discussioni controproducenti, gli avevo pute detto che eravamo amici. Ma nemmeno quello mi importava. Ora l'unica cosa a cui dovevo e volevo pensare erano le vacanze.
Uscendo nel cortile della scuola mano nella mano con Leon e circondata dagli amici, io e Fran scovammo Pablo che pomiciava insieme a Jeckie in un angolo appartato sul retro della scuola.
Tornai a casa con Roberto con la testa presa nelle mie.fanrqsie.
Papà mi accolse sulla porta con un sorrisone che evidentemente nascondeva qualcosa.
"Allora Papà!! Cosa mi devi dire?" sorrisi
"Come lo sai che nascondo qualcosa Vilu?" mi disse lui
"Ti conosco papà, da diciassette anni!" continuai io
"E va bene.." esclamò lui "Ho deciso di invitare a venire in vacanza con noi quel tuo amico!!" terminò con tono solenne
"Woooow papà!! Hai invitato Leon?" dissi emozionata correndo ad abbracciarlo;
"Non lui,io." rispose una voce proveniente dalla cucina.
Era Diego.
Shock totale.

 

 


nota dell'autrice

Questo è solo un piccolo assaggio della storia, spero vi piaccia come inizio :3 a me non convince più di tanto...

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Capitolo 2
*** È tutto vero ***


 CAPITOLO 1





POV VIOLETTA
Cosa?? Avevo capito bene? Tre mesi in Italia dai genitori di papà, con quel maiale? No. Avevo sicuramente frainteso, DOVEVO aver frainteso o giuro che mi sarei lanciata dalla finestra. Parola mia. "Allora piccola mia, non sei felicissima? Vieni ad abbracciare il tuo papino!" disse papà gonfiando il petto per l'orgoglio. "Oh, non immagini quanto.." piagnucolai io cercando di celare la nota di sarcasmo nella voce e salii in camera delusa e furiosa "Che avrò mai fatto di male per meritarmi questo? Va bè tralasciando il fatto che ho mentito spudoratamente a papà per un annetto buono e ho fatto soffrire qualche ragazzo..." riflettei "...ma come punizione mi sembra eccessiva, eccheccavolo!!". Sbattei la porta furiosamente e mi buttai sul letto lamentandomi con il diario di mamma, sempre nella speranza che in qualche modo mi potesse aiutare. La mamma, quanto mi manca. Peccato non possa intervenire nella relazione fra papà e quella strega di Esmeralda, che tra l'altro è un pugno allo stile. Accennai un sorriso e presi da sotto il letto la mia valigia a fiori. La aprii facendo scattare il lucchetto chiuso male e... vi scorsi un pacchetto argentato con
un bigliettino scritto con una calligrafia disordinata tipicamente maschile: Cara Vilu, buon compleanno, anche se so che è stato tre giorni fa... Ti servirà! Bacio Diego.
Finii di leggere con fare interrigativo "Come cacchio ha fatto a mettere il regalo nella valigia??" Lo aprii con furia, sperando che ogni pezzo di carta da pacco strappata potesse fare male al mittente. Ma infondo, anche se odiavo ammetterlo, un po' mi faceva piacere questo pensierino. Rimasi perplessa nel trovarmi in mano un completino di intimo lilla di pizzo. "Che idiota..." e lo ficcai in valigia, intenzionata a farglielo ritrovare sotto al suo cuscino, a casa dei nonni. I nonni, Carlo e Sofia Castillo sono argentini di nascita ma, dopo che papà si sposò con la mamma si trasferirono in Italia. E' da quando avevo sette anni che non li vado più a trovare. Pensierosa cominciai a riempire la valigia con tutto ciò che mi sarebbe potuto servire.

POV DIEGO
Beh, direi che Vilu l'ha presa bene. Più o meno. E' persa, innamorata persa di me, lo percepisco. E io lo sono di lei e non mi arrenderò, io sono così, e sono chiarmente il migliore. "Diego, perchè la reazione di Violetta è stata così...insolita? mi domandò German con un'espressione allibita paragonabile ad una sogliola: "Beh, era talmente felice di vedermi che stava cercando di contenere la gioia!" risposi quasi sincero, ma German non sembrava totalmente convinto: "Mah, sarà...però, non osare prendere troppa confidenza con lei." borbottò lui. "Può giurarci" sorrisi, increspando la bocca in un espressione malefica.
Fu German a contattarmi un giorno prima della fine della scuola, con mia enorme, gigantesca sorpresa, invitandomi ad andare in vacanza con loro, dato che Francesca e Camilla sarebbero state occupate in uno stage negli Stati Uniti. Non ci pensai nemmeno due volte.  "Sono maggiorenne e faccio ciò che mi pare." fu ciò che dissi a mia madre, prima di gettarmi nella preparazione della valigia.
Tornai al presente a causa della voce squillante di Olga che mi parlava "Caro, i cupcakes sono pronti!... Caro per sta notte dormirai nella camera degli ospiti... Caro lasciami le valigie... Caro domani il volo sarà alle 6 di mattina... Caro... Caro?!" "SI, OLGA. D'ACCORDO." Cosí salii le scale per accomodarmi in camera. Passai accanto alla stanza di Violetta, semichiusa dopo la violenta reazione di nervosismo. Lei era lì, inginocchiata a catalogare tutto l'occorrente, testa bassa e capelli disordinati, un angelo. L'angelo che mi appartiene o forse mi apparterrà. Entrai con un rumoroso "Ehi, bellezza!"ritrovandomi una mutandina in testa "Con tutto quello che potevi lanciarmi dietro, hai scelto una mutandina?" risi di gusto. "Vattene brutto facocero con la cresta." urlò lei "Comunque era la prima cosa che mi è capitata in mano" riprese imbarazzata abbassando il tono. "No resto qui, anche solo a vederti." sussurrai suadente "Awwwww! NON SEI AFFATTO TENERO perertito. Ti devo già sopportare per tre mesi quindi..."
"Va bene, nervosetta, sei mestruata?" la interruppi. Come risposta mi beccai una ciabatta da piscina dritta dritta sul naso. Si. Era mestruata.

POV VIOLETTA
Mestruata??? Ma cosa importa a lui se sono mestruata o no?
Dopo cena misi un film sul computer e disgraziatamente Diego mi rqggiunse, con il consenso di papà. "Ancorq tuu?"
"Ti sono mancato?" sussurrò lui a pochi centimetri dal mio orecchio sinistro, facendo contemporaneamente scendere una mano lungo la mia schiena,  facendomi rabbrividire. Mi ritrassi immediatamente fulminandolo con lo sguardo. "Va bene, principessq, non ancora." mi assecondò lui. "NON ANCORA? MAI! Mettitelo bene in testq, i-o s-t-o c-o-n L-e-o-n."
Lui rise. Aveva una bella risata cristallina e contagiosa.
Sarò scema ma risi anche io, anche se non volevo.
Poco dopo il sonno mi colse, circa venti minuti dopo l'inizio del film, cadendo letteralmente nel mondo dei sogni, con o senza Diego accanto.
Feci un sogno terrificante.

POV DIEGO
Violetta mi sta letteralmente facendo impazzire.
Spensi il computer e mi sdraiai affianco a lei, accarezzandole i capelli morbidi cercando di prendere sonno.
Ad un certo punto entrò German alterato, ma vedendoci entrambi vestiti sorrise e spense la luce. Quando ogni rumore nella casa cessò, scossi lievemente Violetta facendole aprire pigramente quei suoi occhi magnetici "Leon sei tu?" mi chiese con la voce impastata dal sonno. "No... Sono Diego piccola" dissi piano "Buona notte Diego, lasciami dormire... uffi" continuò lei svogliatamente voltandomi le spalle "Ma dimmi una cosa, Vilu..." "...Cosa?" "Tu mi ami?" "Certo che ti amo scemo..." "Lo sapevo già piccola." "Baciami..."  Sbaglio o mi aveva appena detto di baciarla? Forse stava già sognando, ma un'occasione così non si può rifiutare.
Posai le mie labbra sulle sue immobili in un innocente bacio

POV VIOLETTA
Al suono della sveglia mi svegliai di soprassalto, erano le quattro e mezza del mattino,  con la fronte imperlata da goccioline di sudore. Avevo fatto un sogno tremendo: baciavo Diego nel mio letto. Fortunatamente lui non era nei paraggi. Scesi a fare colazione trascinando la valigia giù dalle scale rumorosamente. Diego era già a tavola, insieme a Olga; Roberto e papà. "Papà questa notte ho avuto l'incubo peggiore della mia vita." dichiarai dandogli un bacetto sulla guancia.

POV DIEGO
Intuii imediatamente di quale incubo si trattasse e sapevo come nessun altro che non era stato nemmeno un incubo meglio però non spifferare parola. Intanto Violetta mi aveva baciato e per ora mi bastava. Sorrisi vincente al commento della mia (futura) ragazza
 

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Capitolo 3
*** Tredici ore ***


CAPITOLO 2






POV VIOLETTA

Esmeralda scese in salotto circa alle cinque, più spaventevole del solito: con due occhiaie violacee e i capelli crespi disordinati.
Diego soffocò un risolino e, per la prima volta, pensai che non potei non dargli ragione: sembrava appena uscita dal film "L'esorcista".
"Amore, sei bellissima" disse papà serio dandole un bacetto.
Diego si ficcò due dita in gola come per vomitare. Io lo imitai guardandolo dritto negli occhi... Per una volta eravamo (stranamente) della stessa opinione.
Ciò, anche se a malincuore, mi fece capire che dopotutto Diego non era così odioso. Con una faccetta compiaciuta mi sussurrò senza avvicinarsi troppo:
"Chissà cosa hanno fatto questa notte!"
"Ma falla finita!" lo ammonii, dandogli una lieve spinta.
Poco dopo entrò in casa dalla porta principale la zia e le sue tre valigie, facendo scattare la serratura con un colpo secco di chiave.
Rimase leggermente inorridita dallo spettacolo che le si parò davanti: papà e la strega che si stavano sbaciucchiando senza contegno.
Povera zia.
So che è ancora innamorata di papà, si vede dal bagliore che si accende nei suoi occhi quando lui le parla, ma soprattutto dal fatto che litigano continuamente come una vecchia coppia sposata.
So perfettamente che hanno avuto una storia e anche se piena di complicazioni, erano così belli (e innamorati) insieme.
Abbracciai affettuosamente Angie, sperando potessi darle conforto senza però farglielo capire.
Papà si accorse finalmente del suo arrivo, diventando dello stesso colore della tovaglia bordeaux, mentre Esmeralda sorrise malignamente.

Esmeralda sorride SEMPRE malignamente, solo papà non se ne accorge, perchè sostiene che sia uguale alla mamma. Ma, per quanto mi ricordi mamma era molto più bella.
Vabbè, ormai l'avranno capito tutti che odio Esmeralda quasi quanto quella spostata di Jade.


Essendo al completo potemmo dirigerci verso l'aeroporto di Buenos Aires con l'auto di papà e quella di Roberto.
Papà, Angie, Diego e io, e
Esmeralda, Olga e Roberto.
Papà e Angie non spiccicavano parola ma notavo che, frequentemente, papà lanciava occhiate alla zia mediante lo specchietto retrovisore.
Diego e io uguale.
Durante il viaggio inviai un sms a Fran e a Camilla, e, ovviamente, uno anche a Leon:

Ciao Leon parto per l'Italia tra un ora :)... ci sentiamo per telefono quando arrivo. Ho tantissine cose da raccontarti! :3 Ti amo <3 <3.

Leon non rispose.
In aeroporto l'aereo decollò puntuale dopo il check-in.
Durante il check-in, Diego, attraversando il metal detector fece suonare l'allarme.
"Lo sapevo che teneva armi in tasca"pensai divertita.
Una responsabile lo iniziò a tastare per verificare se tenesse o no merci sospette. Diego, con la sua solita "ironia" spiccata esclamò tutto gasato:
"Scommetto che vorresti essere qui al posto suo, Violetta" riferendosi alla responsabile del check-in.
Sbuffai, che ironismo monotono.
Ma non fu l'unico a venire fermato più del previsto.
Infatti quell'imbecille di Esmeralda aveva riempito la borsetta dei suoi profumi da 75 mila litri.

Ma d'altra parte il profumo le serve per coprire la sua puzza da strega.

Io ero esasperata, Olga pure e Roberto anche.
Solo Diego lo trovava uno spettacolo divertente; beh, meglio per lui.
Una volta finalmente a bordo, sentii che qualcuno mi stava afferrando per il bacino senza troppe pretese, conducendomi di forza in un sedile verso il fondo, lontano dagli altri.

Diego. Come sorprendersi?

"Che cacchio fai deficiente!!!" strepitai
"Niente. Volevo assicurarmi che ti sedessi vicino a me bellezza." disse lui perfettamente calmo.
"Ma che palle, Diego!" continuai urlando.
"Sei carina quando ti arrabbi"
"Umpf" gli voltai le spalle affacciandomi al finestrino.
L'aereo non era dei più grandi nè dei più lussuosi. A giudicare dalle scritte doveva essere una conpagnia italiana: Alialia?
I sedili erano per quattro persone e ognuno dotato di una specie di televisore: il viaggio sarebbe durato ben 13 ore, abbondanti. Saremmo arrivati per cena, forse.
Ero emozionatissima.

POV DIEGO

Violetta fremette di emozione, io la strinsi a me dicendole:
"Sarà un avventura".
Lei si lasciò stringere per qualche istante, poi strabuzzò gli occhi e si ritrasse, dandomi un sonoro schiaffone.

Eh, non lo vuole ammettere ma è così emozionata per causa mia.

L'aereoplano, con un rombo di motori assordante, prese a decollare.
Vidi Violetta intimorita stringermi la mano appoggiata sul bracciolo della poltroncina:
"Diego, ho le orecchie tappate" si lamentò dolcemente posando la sua mano sulla mia appoggiata al bracciolo del sedile, tremando.
"Non ti preoccupare, piccola, ci sono qui io." sorrisi cercando di nascondere l'espressione di vittoria.
Lei fece uno scatto cercando di ritirare la mano ma non ci riuscì. Gliela bloccai stringendola con quella che mi rimaneva libera.
"Siamo amici, e basta ok? Ma amici." le chiesi.
"S-si, a-amici." rispose lei tremante.
Dopo il decollo la linea seguita dall'aereo divenne calma e orizzontale.
Dato che erano appena le sei, poco dopo mi appisolai, in un bel sonno senza sogni con un sorrisetto beffardo in volto.
Le nostre dita erano ancora intrecciate le une con le altre.

POV VIOLETTA

Diego si è addormentato, è così bello...ma aspetta, che cavolo dico.. son...

Non feci in tempo a terminare il pensiero che, cullata dal respiro sommesso di Diego e dal rumore, affievolito dai vetri, dei motori mi appisolai stretta nella sua mano.

Forse è meglio averlo come amico, dato che dovrò passarci ben tre mesi.
Poi a volte è così tenero che non sembra nemmeno lui.


POV DIEGO

Mi svegliai verso le nove, stropicciando gli occhi colpiti da un fastidioso raggio di Sole.
Tenevo ancora la mano di Violetta.
Lei dormiva beatamente con la testa delicatamente poggiata sul mio petto. Le accarezzai i boccoli scapigliati.

La amo e sarà mia. E lei lo sa, sta per cedere.

Passò un'hostess bionda platino sulla quarantina sculettando e sbattendo furiosamente le ciglia finte: "La colazioneeee!" "Cosa c'è di mangiabile?" chiesi sgarbatamente.
"Una bella brioche alla crema caro?"
"Sì me la dia."
Aprii rumorosamente il tavolino del mio sedile, ma svegliai Violetta che socchiuse le labbra.

POV VIOLETTA

Aprii gli occhi poco dopo le nove.
Incrociai imediatamete un bellissimo sguardo color nocciola, quello di Diego.

Non mi ero mai accorta di questo particolare.

Eravamo a pochi centimetri di distanza, entrambi in silenzio a scrutarci.
" 'Giorno splendore!" disse lui soffiandomi sul collo provocandomi una fastidiosa ma contemporaneamente piacevole pelle d'oca.
Diego socchiuse la bocca avvicinandosi pericolosamente al mio volto.
Ero ancora troppo rintronata per realizzare ciò che stava facendo. Fortunatamente i nostri nasi si sfiorarono e lui indietreggiò impacciato.
"Che stavi facendo? No. Ok. Basta. Lo so."
"A proposito, prova questa" mi interrupe mettendomi in bocca un pezzo di cornetto sporcandomi le labbra di zucchero a velo.
Lui sorrise.

Perchè diamine sono così dannatamente attratta da lui? Nemmeno ieri lo odiavo mortalmente. PERCHE'-PERCHE'-PERCHE'!

POV DIEGO

Lo vedo da come mi guarda. Gli piaccio, mi trova attraente, mi vuole. Io la voglio, al diavolo tutti.

Diedi un occhiata ai sedili anteriori: German era impegnato.
Impegnato a farsi la sciattona.

Questo è il momento buono.

Mi avvcinai il più velocemente possibile prendendo fra le mani il viso di Violetta e cominciai a leccarle le labbra pulendole dallo zucchero.
Lei, con mia grande sorpresa ricambiò il bacio cominciando a massaggiarmi i capelli.
Poi le nostre bocche si unirono in un bacio avido e passionale.






nota: Le frasi scritte in corsivo sono i pensieri dei personaggi.
              Ho leggermente modificato lo scorso capitolo. :3


angolino (autrice?) : Ciaoo :33 spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento, sapete, questa è la mia prima Fan Fiction e sono un po'titubante... a presto!!








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Capitolo 4
*** Villetta al mare ***


CAPITOLO 3 (scusate la schifezza T-T)

n.b.
pensieri scritti in corsivo :3



POV VIOLETTA

Mi staccai da lui solo per riprendere fiato, per poi nuovamente gettarmi nelle sue labbra. Avevano un buon sapore. Il sapore migliore di tutti.
Continuammo così per qualche minuto intero, continuando ad assaporarci a vicenda senza mai stancarci. Poi però un pensiero che non riguardava Diego affiorò in un istante nella mia mente, costringendomi a separarmi da lui.
Oh MERDAMERDAMERDAMERDA che cazzo ho fatto!
"D-devo andare i-in bagno" balbettai abbassando lo sguardo. Le guance si imporporarono diventando scottanti.
Scavalcai Diego con un balzo atletico ma inciampai in un uomo mezzo pelato con l'aria da intellettuale che, molto probabilmente aveva assistito a tutta la scena attentamente, capitandogli in braccio
"Mi scusi, signore, sono desolata!"
"Ohohoh non scusarti signorina, vai pure..." poi ridacchiò facendomi l'occhiolino "...Siete una bella coppietta".
Battei un palmo in fronte e barcollando giunsi in bagno.
Il mio riflesso allo specchio era a dir poco sconvolto, quindi mi accucciai in terra bloccando la porta con la schiena, con le lacrime che iniziavano a sgorgare piano, rigandomi il viso.

Sono una deficiente. Ho tradito Leon in nemmeno un giorno. Come glielo dico?"
...Ah, ciao tesoro oggi in aereo mi sono fatta Diego, tu che mi dici? ... Preferisco ammazzarmi.


"Come lo dico a Leon?" continuai a ripetermi tra me con la voce rotta dal pianto.
Una bussata insistente mi riportò alla realta: ero nel bagno di un aereo.
"Ehi principessa! Sono Diego!"
disse lui con una vocetta incredibilmente entusiasta.
Aprii la porta della toilette con tutta la forza che avevo nelle mani sbattendogliela dritta dritta sul suo naso che prese a sanguinare abbondantemente
"Porca..." disse lui stringendosi le narici con entrambe le mani.
Possibile che non ne faccia una di giusta oggi?? Pur essendo l'ultima persona che avrei voluto vedere in quel momento lo feci entrare e cercai di soccorrerlo. Non volevo che morisse dissanguato davanti ai miei occhi
"Ahio dolcezza, fai più piano"
"Più piano un corno! Te lo meriti"
"Oh no ancora con questa storia."
"Ma santa merda! Capisci che ti ho baciato anche se amo Leon?"
"Forse non lo ami" disse appoggiando una mano sulle mie natiche.
"Falla finita, maiale! È stato un errore!"
"Un errore che si ripeterà molto presto..."
"Sì, nella tua mente pervertita!"
"Si dice perversa."
"È uguale."
"No."
"Sì."
"Vedi che litighiamo come due sposini?"
Gli diedi un colpo al naso che lo fece gemere di dolore.
"Va bene, piccola, AHIO, hai vinto tu."
"Ecco fatto. Ho finito." annunciai con le mani insanguinate mettendogli due pezzetti di ovatta (trovata nel kit di pronto soccorso) nelle narici.
"E come respiro ora?" disse con un tono nasale molto buffo.
"Con la bocca, intelligence"
"Grazie mia infermierina!"
"Ma prego! Aspetta... io sono ancora arrabbiata."
"Dai, perdonami, eri talmente bella che non sono riuscito a controllarmi."
"Certo, dicono tutti così."
"Dai, non possiamo continuare ad odiarci."
"Promettimi che non proverai più a baciarmi."
"Allora aspetterò che sia tu a farlo."
"Beh, l'importante è crederci, ti perdono."
Uscimmo dalla toilette sotto le occhiate interrogative e forse un po'infastidite delle persone che dovevano usufruire del bagno.
"Dici che papà ci ha visti?
"No era impegnato con la sua fidanzata."
"E Angie?"
"Vomitava."
"Ahahahaha per la scena orrida?"
"O per il mal d'aria, ma credo la prima."
Continuammo a prenderci in giro e a scherzare per qualche bell'ora.

Sembra proprio che Diego abbia capito. 
Quindi ciò che è successo può venire archiviato, ma nonostante tutto, non negherò mai che il suo sorriso è magnifico.


POV DIEGO

Beh, infondo speravo andasse diversamente ma lei è talmente innamorata di me che non riesce a non perdonarmi. Aspetterò il suo bacio, Diego mantiene sempre le sue promesse, ma non so quanto riuscirò a sopportare di averla così vicina ma contemporaneamente così lontana.

L'aereo atterrò solo quando il cielo stava cominciando ad assumere sfumature rosate.
I nonni di Vilu ci aspettavano in auto.
Erano entrambi molto in forma e decisamente meno anziani di quello che mi sarei aspettato.
'Nonno, Nonna, che gioia rivedervi" urlò allegramente Violetta correndo loro incntro. .
"Piccola mia! Che grande che sei diventata! Sei diventata una giovane donna!" disse la nonna in uno spagnolo notevole.
"E questo giovanotto? A chi devo il piacere?"
"Sono Diego, signora, un amico di Violetta."
"Eheheh le scegli bene le signorine!"
disse la donna dandomi una lieve gomitata. "Sei fortunato."
"Lo so, signora." sorrisi.
La nonna di Violetta alzando la voce starnazzò: "Quando sarà il matrimonio???"
Vilu e German la guardarono truce rispondendole all'unisono "SOLO-AMICI"
"Oh bè in questo caso siete una bella coppia.... d-i-a-m-i-c-i..." concluse scandendo le ultime due parole.
Poi salimmo in auto.
"Dove andiamo? domandai.
"Oh bè posso solo dirti che dobbiamo fare ancora due ore di strada..."
"E gli altri?"
"Gli altri ci raggiungeranno in taxi...comunque devi sapere che i miei nonni abiano in una villetta sul mare."
"Non che sia molto più chiaro, dolcezza."
"In questa automobile potete fare tutto quello che volete, non ci sarà quel burbero di mio figlio a interrompervi!" Disse la nonna-sprint facendoci l'occhiolino.
"Capito Vilu? Se vuoi baciarmi fallo ora!" ghingnai
"Nonna Sofia non guarda... e nemmeno tu Carlo caro" continuò la nonna mettendo un palmo davanti agli occhi del povero marito.
"Togli quella mano, mia cara!! Non vedo dove sto guidando!!"
"Nonna, non ho intenzione di baciarlo."
"Uhuhuh peccato!!!"
Violetta sbuffò piano.

Troppo simpatici, quei nonni!

POV VIOLETTA

Mi sa che la nonna non ha capito bene come stanno le cose...
Diego mi infilò una cuffietta nell'orecchio sinistro
"È Yo Soi Asi, quella volta che cantammo insieme"
Duettammo per tutta la durata della canzone ma senza bacio finale, per grande delusione di nonna Sofia, che (purtroppo) aveva visto lo show in diretta.
Il nonno sbandò per applaudire
mentre la nonna ebbe un lampo di genio
"Allora sei tu il ragazzo che cantava Yo Soi Asi!"
Ad un certo punto le colline scomparvero per lasciare posto ad un vastissima distesa blu che brillava al sole calante.
Diego si affacciò al finestrino per ammirare meglio il mare.

È superbo. Il paesaggio, sia chiaro.

POV DIEGO

Wow. Solo una parola.

Con la testa fuori dal finestrino annusai il profumo misto di salsedine e smog, chiudendo gli occhi lasciandomi trasportare dalla brezza tiepida estiva.
Giungemmo finalmente a destinazione. Una lussuosissima villetta sul lungomare in centro di una città "per i giovanotti come voi" secondo Sofia
A Violetta si illuminarono gli occhi di una luce furbetta: probabilmente era già venuta qui da piccola. Dopodichè entrammo scorgendo ogni vetrata e ogni pezzo dell'arredamento moderno.
Porco cane, questi sì che sono ricchi!
Ovviamente la veranda, la piscina e la terrazza che dava romanticamente sul mare non potevano mancare.
Probabilmente stavo cominciando a sbavare perchè nonna Sofia intervenne:
"Ehm ehm! Non vorrei interrompere qualcosa...ma i bagagli sono qui!" Insieme ovviamente a German e al resto della compagnia bella.
Nonno Carlo con gli occhialetti a mezzaluna sul nasone lesse:
"Ehm...."

CAMERE DA LETTO:
1. Olga e Roberto nella prima camera a sinistra
2. Diego nella stanza in parte
3. Violetta e Esmeralda nella prima a destra
4. German e Angie in quella accanto.


"CHE??" Ci fu un coretto di lamentele da parte diEsmeralda, German e Angie
"Niente ma!" tuonò Carlo "Ho scelto accuratamente le coppie. Beh, continuiamo:

ORARI COLAZIONE'
8.00-9.00
ORARIO PRANZO
12.45
ORARIO CENA
20.00
N.B. Avvisare se si mangia fuori
COPRIFUOCO
23.30


"Ma Papà! Che noiaaa!" frignò German che evidentemente voleva darsi da fare con la sua fidanzatina.
Dopo la cena, i nonni Castillo, essendo stanchi, ci fecero coricare. Diedi un bacetto tra le labbra e la guancia di Violetta per augurarle una buon notte.
Ma non avevo sonno. Per niente. Quindi andai in giardino, a vedere le stelle.

POV VIOLETTA

Con questa strega che ronfa beatamente non dormirò mai. Dovrebbe usare il colluttorio.

Rassegnata, a passo felpato raggiunsi il giardino scorgendo una figura scura voltata di spalle.
In un primo momento mi spaventai ma riuscii a riconoscerne il profilo scolpito perfettamente: Diego.
Mi sedetti accanto a lui incrociando le gambe.
"Anche tu sveglia?
"No, sono sonnambula."
"Ah, scusa."
"Ma no scemo! Ahahahaha, Esmeralda ha l'alito che puzza"
"Povera, devi essere sconvolta!"
"Si, e col tuo compagno di stanza come va invece?" gli chiesi accucciandomi sul bordo della piscina illuminata per toccarne l'acqua
"Diciamo che non è di molte... PAROLE!" esclamò spingendomi. Così caddi come un salame nella piscina, con il pigiama per di più

Questa me la paga, il simpaticone!

"Aiuto! Aiuto! Annego...ANNEGO!! Dammi una mano ti prego" recitai simulando un perfetto annegamento.
"Oddio, afferra le mie mani!"

Muahaha è caduto dritto dritto nel mio tranello.

Lo trascinai in acqua vicino a me.
"Ahahaha" rise lui "Reciti proprio bene, splendore!"
"E tu sei un tonto di primo ordine!" lo presi in giro cingendogli le spalle.

POV DIEGO

Accidenti, questa è la mia maglietta preferita!

Mi sfilai la t-shirt sotto lo sguardo allibito (e forse un po' meravigliato) di Violetta.
"Che c'è? Non hai mai visto degli addominali così, principessa?"
"Beh, sì... cioè, volevo dire no..."
"Dai, adesso però usciamo"
"Non prima di avere fatto questo" e prese a schizzarmi con l'acqua della piscina, ridendo di gusto.
Rientrando in casa lasciammo una scia di goccioline sul pavimento.
"Io dormo qui, sul divano se no sveglio tutti." mi sussurrò in un orecchio
"Sei troppo premurosa..." le risposi scoccandole un bacetto sul naso che la fece starnutire "...ti faccio compagnia" conclusi stendendomi sul parquet.
"Buona notte Diego"
"Buona notte."


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Capitolo 5
*** Un Risveglio Movimentato ***



NOTA: Hola, gente :) scusate la mia lunghiiiissia assenza, prima di tutto!
Questo capitolo è completamente inutile ma l'ho messo per farvi capire che non sono ancora morta!!
Buona lettura, spero non vi faccia schifo (autostima liv. 0) Bye ^^




 

CAPITOLO 4 - UN RISVEGLIO MOVIMENTATO




POV VIOLETTA

Ebbi una notte agitata, tormentata da sogni orrendi e confusi alternati ad altri travolgenti, emozionanti. C'era Leon, principalmente, che sibilava parole terrificanti mentre si scioglieva in una poltiglia viscida. E Diego, con uno, due, tre di quei suoi baci fantastici e passionali. Leon. Diego. Sensi di colpa.
Mi svegliai di soprassalto con la maglietta ancora bagnata di acqua e sudore appiccicata alla pelle, la testa che girava e i piedi congelati. Tremavo di freddo. Di paura.
Le mie dita stavano delicatamente percorrendo ( involontariamente) il viso morbido del ragazzo, ancora addormentato, in una carezza dolce.

Non posso più negare quello che provo per lui. Almeno non ancora per molto. Ma devo resistere. Lo devo a Leon.

La mia mente percorse a ritroso la mia relazione speciale, anche se altalenante, con il ragazzo del motocross che aveva saputo conquistare il mio cuore. Ma i ricordi venivano lentamente sostituiti da altri, più recenti, piú intensi, forse, che purtroppo non riguardavano Leon.

Accesi il cellulare che vibrò piano all'arrivo di un SMS. Era Leon.
(¡Ma guarda caso!)

Ciao bellissima mi manchi giá <3 fammi sapere tutto quando puoi. Ti amo anchio <3

Quel messaggio tanto atteso non mi trasmise alcuna emozione. Impulsivamente lo eliminai. Ovviamente me ne pentii subito.

Qualcosa di molto vicino a me emise un grugnito assonnato e si tirò seduto aiutandosi con le braccia atletiche.

"Ciao bellissima!" ebbi un tuffo al cuore.
"Giorno anche a te" risposi con un innaturale, ma soprattutto falsa freddezza.
"Ma che ti ho fatto per essere già arrabbiata con me di prima mattina?" mi chiese con una voce impastata dal sonno mentre si stropicciava furiosamente un occhio.
"Esisti, prima di tutto." lo ammonii ridendo.
"Mi dichiaro colpevole! Ahaha"
"Simpatico fin di prima mattina, io vado a farmi una doccia."
"Vengo con te!"
"Falla finita, pervertito!"

Mi alzai pesantemente dal divano umido e salii piano dalle scale lucide di cera cercando di evitare ogni possibile rumore. Così da non svegliare nessuno.
Prima di arrivare in bagno notai la porta semiaperta della stanza di Angie e papà. Colta dalla curiosità non potei non darci un occhiata con la coda dell'occhio. Rimasi sbigottita. Papà dormiva in terra e Angie occupava l'intero letto matrimoniale. Intuii con dispiacere quello che poteva essere capitato.

Chissà perchè la doccia è sempre stata una fonte di ispirazione...

Sotto l'acqua bollente intonai una melodia che aveva cominciato a ronzarmi in mente poco prima,
do, do, do re, sol, si...
Componevo il pezzo senza starci troppo a pensare, un brano uscito direttamente dal cuore, senza venire prima filtrato dalla mente.
Parlava di dubbi, desideri e Diego.
Quella canzone mi mise addosso una strana malinconia. Meglio lasciarla da parte.

Uscii dalla doccia probabilmente più di mezzora dopo, perchè ormai il sole era sorto completamente e il suo abbraccio caldo avvolse il mio corpo nudo. Da fuori provenivano urla infuriate quindi, con un asciugamano umido mi coprii, e mi precipitai immediatamente fuori dalla stanza. Falso allarme. Erano solo Angie e papà che per qualche motivo non ben identificato, litigavano. Come al solito d'altronde.
Li lasciai perdere sbuffando divertita; sapevo che il loro rapporto era una sorta di odio ma contemporaneamente di forte attrazione. Insomma, un po' come il mio con Diego.
Scesi le scale in parquet lentamente, con lo sguardo basso, concentrando l'attenzione sulle orme bagnate lasciate su ogni singolo gradino.
Quando arrivai al piano inferiore aleggiava un intenso profumo di caffè, nutella e brioches appena sfornate.
Mi accorsi improvvisamente di avere una gran fame.
Diego mi stava aspettando seduto al tavolo di cristallo con due cornetti al cioccolato in mano, ricoperti di zucchero a velo.
"Ti ricordano qualcosa, Vilu?" sorrise lui avvicinandosi con la sua fronte alla mia, fino quasi a sfiorarla.
Stavo letteralmente impazzendo, mi pareva perfino di percepire il suo calore.
Volevo baciarlo. Volevo soltanto quello, per spezzare finalmente quelle catene invisibili che mi costringevano a rifiutarlo.
Non capivo se fosse amore o attrazione, ma sinceramente non mi importava. In quel momento volevo lui, lui e basta.

"Diego, insomma, spazio vitale!" mi limitai a dirgli piano, m imitando i gesti e la voce di Olga, ma senza allontanarmi dal suo viso.
"Ma insomma, piccolina mia, ora inizi a prendere in giro la tua vecchia Olga?? Con tutto quello che ti ho cucinato stamattina!"
si intromise l'interessata,mantenendo il tono ironico.
"Eddai, principessa! Quanto ti ci vuole per darmi un misero bacetto?!" sussurrò Diego avvicinandosi fino a solleticarmi l'orecchio.
"Sai, la speranza è l'ultima a a morire..." conclusi sillabando le ultime parole, allontanandomi da lui, e sfilandogli un cornetto dalla mano. "Ci vediamo in spiaggia..."

"Solo amici, Violetta. Ricorda: solo amici." mi dissi mentre mi allontanavo.

POV GERMAN

Ah, Angie! Non la sopporto più. Ogni giorno diventa sempre più acida, quella lì.
E come se non bastasse, il genio di mio padre mi ha costretto a condividere la stanza con lei. Per tre (TRE!) mesi. Così continuerò a vederla in intimo e a sorbirmi le sue ramanzine sul fatto che ogni cosa che faccio potrebbe allontanare Violetta da me. Bla Bla.


POV ANGIE

Certo che German a volte è proprio infantile... Abbiamo litigato solamente a causa del mio reggiseno. Ma dico, cosa gli interessa se dormo in lingerie o no. Santo cielo!

Mi chiusi la porta alle spalle, scocciata.
Avevo deciso che piuttosto di passare un'altra nottata con German mi sarei buttata giù dal balcone. O meglio. Avrei buttato giù lui.
E pensare che ero stata perfino innamorata di lui.

CONTINUA...

 

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