This is the life that we bleed

di Defying Gravity
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** He's my brother ***
Capitolo 3: *** Show me what you can do ***
Capitolo 4: *** Butterflies don't get happy endings ***
Capitolo 5: *** Crossed the line ***
Capitolo 6: *** Did I hurt you? ***
Capitolo 7: *** This is not “snakes and ladders” ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


<< Andrew! Andrew torna qui! >>  Come al solito, quando stiamo per arrivare alla piazza, mio fratello cerca di intrufolarsi in qualche bottega; avendo solo 11 anni è rimasto traumatizzato dall’ultima Mietitura, quando un uomo venne ucciso a mani nude solo per aver accennato ad andarsene prima della fine dell’evento. Da allora, la piazza del Distretto 6 è diventata tabù per Andrew, quasi non ci mette piede nemmeno per giocare con gli altri bambini che scorrazzano con le “rotaie”, dei piccoli carretti a tre ruote per il trasporto di piccoli oggetti su cui i bambini si divertono a salire. Sia io che mia madre abbiamo cercato di non forzarlo e di non condizionarlo, ma oggi  avrà luogo l’annuncio del presidente Snow per quanto riguarda i 75 Hunger Games, l’edizione della memoria, o cosi la chiamano loro, come se non c’entrassero niente, come se quelle persone fossero morte in una guerra straniera, oppure a favore di un ideale, in realtà, sono morti in vano, ma questo nessuno ha il coraggio di dirlo ad alta voce. Snow lo spaccia come un evento quasi sacro, ma è solo l’ennesima opportunità che sfrutta per affliggere i cittadini dei distretti.
L’annuncio però deve ovviamente essere visto da tutti, e chi non dispone di mezzi propri deve scendere in piazza; è essenziale che ci sia anche Andrew, deve restare vicino a me dove posso sempre controllarlo. Tra i distretti, c’è chi sente di più le edizioni della Memoria e chi, in generale, è più legato agli Hunger Games per natura. Ovviamente il Distretto 1 e Distretto 2 sono nati con le balestre in mano, ma non solo loro. Qui, invece, non abbiamo mai vinto gli Hunger Games. Il nostro non è un settore  particolarmente incline a qualche attività che sarebbe utile nell’arena. Katniss Everdeen e Peeta Mellark, per esempio, venivano da un distretto in cui è necessario saper cacciare e provvedere a sé stessi. La povertà affina le tecniche e l’arte della sopravvivenza.
Vedo mia madre sbucare dalla folla con Andrew che le cammina davanti, e tiro un sospiro di sollievo. Giusto in tempo.
Tramphet, la nostra “Effie Trinket” si prepara a dare l’annuncio, e senza troppi preamboli fa partire il video.
Snow fa la solita introduzione sull’importanza di Capitol City, e sulla cooperazione necessaria tra distretti per uno scopo comune, il benessere generale, scopo che è stato raggiunto solamente a Capitol City, ma questo in realtà sembra non importare a nessuno.
Il suo discorso si concentra sulle edizioni della Memoria e su tutte le baggianate sull’onore di essere tributi e rappresentare il proprio distretto.
Comincio ad alzare gli occhi al cielo e a sbuffare, questa introduzione è più o meno la stessa da anni, riesco quasi a vedere lo stesso cartoncino giallastro ormai corroso dal tempo, dove sono scritte da secoli le stesse cavolate. Ma è quando il cartoncino scompare che c’è da preoccuparsi, perché Snow sta per dare l’annuncio sul particoalre regolamento degli Hunger Games di quest’anno. Gli sguardi di fanno preoccupati e si avverte una lieve agitazione seguita da vari mormorii che viene subito placata da Tramphet,con il suo cappellone rosa che le ballonzola davanti la faccia, ma da dove arrivano questi stilisti dalla Fabbrica di Cioccolato?
Lo dico immediatamente a Andrew per cercare di alleviare un po’ la sua tensione, facendolo sghignazzare.
..”In occasione dell’Edizione della Memoria, per questi 75 Hunger Games..”
Perché diavolo fa queste pause così lunghe?! Arriviamo al punto no?
Si schiarisce la voce.
'.. per gli Hunger Games di quest’anno, i tributi, un maschio e una femmina, verranno mietuti tra i vincitori ancora in vita..ì non appena finisce, la folla quasi sviene dalla gioia e dal sollievo, ma in realtà Snow non ancora finito, e in neanche due secondi soffoca letteralmente i mormorii di felicità.
'..nel caso in cui qualche distretto non avesse vincitori, o se questi fossero morti, i tributi verranno mietuti regolarmente tra la gente domani…'
Tutti i nostri volti sono coperti dallo stesso sguardo angosciato e vuoto, con la chiara consapevolezza che due di noi non solo dovranno affrontare gli Hunger Games, ma dovranno fronteggiare i migliori combattenti del Villaggio dei Vincitori. ciao a tutti, questa è la prima storia su Hunger Games, spero vi piaccia :D

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Capitolo 2
*** He's my brother ***


È tutto la sera che mia madre conserva un nervosismo fuori dal comune; certo, l’annuncio di Snow ci ha spiazzati un po’ tutti, ma non è il caso di crollare, sono convinta che sarebbe esattamente quello che vorrebbe. Più volte cerco di dirle di andare a dormire, ma lei continua a riordinare senza prestarmi ascolto. Mentre mi accascio sfinita sulla poltrona, Andrew mi si avvicina con fare circospetto. Come se avesse fatto qualcosa, il che, è più che probabile.
<< Andrew, che c’è?>> lo anticipo scompigliandogli i capelli. Si volta con sguardo triste.
<< Keira, quante volte hai detto a mamma che le volevi bene?>> la sua domanda mi spiazza abbastanza, mi aspettavo mi chiedesse di coprirlo per aver rotto qualche vaso o per aver macchiato il vestito preferito della mamma; ma questo no.
<< tesoro, come ti viene in mente? La mamma lo sa che le vogliamo bene>>lo rassicuro sporgendomi verso di lui.
<< anche papà lo sapeva, e guarda com’è finita!>> in realtà Andrew non si è mai completamente ripreso dalla morte di papà, nonostante avesse solo sei anni, la cicatrice ancora gli brucia ed è come se lo avesse trascinato in uno stato di torpore e di angoscia allo stesso tempo; di notte fa ancora sogni orribili, lo sento lamentarsi e talvolta urlare, e sinceramente non so come aiutarlo. Probabilmente oltre al dolore della perdita Andrew ha accusato lo shock di averlo visto per primo. Cinque anni fa papà venne investito da una sorta di camion  verso sera, su una stradina vicino casa, e quando la mamma mandò Andrew a vedere se avesse finito di lavorare, lui tornò con le sembianze di un fantasma, e da quel giorno non è mai stato lo stesso. Succede a molti, qui, di perdere delle persone care, per un motivo o per un altro, sono storie già sentite, ma quando accade a te, beh allora è diverso, è un po’ come gli Hunger Games, non ti rendi effettivamente conto della sofferenza che si portano dietro finchè il tuo nome non sbuca dall’urna.
<< perché me lo chiedi stasera Andrew, sei preoccupato?>>
<< domani è il giorno, Keira, e ho paura che non potrò dire ti voglio bene alla  mamma ogni volta che vorrò>> i suoi occhi cominciano a riempirsi di lacrime, in aggiunta a tutte quelle che ha versato per la morte di papà.
<< Andrew, ti fidi di me vero?>> con gli occhi bassi annuisce energicamente con la testa.
<> concludo abbracciandolo forte. E credo fermamente in quello che dico. Andrà tutto bene. In un modo o nell’altro.
 
Lungo la strada per il grande evento, le persone escono a testa bassa, alcuni con lo sguardo vacuo, alcuni stringono forte i loro bambini e le loro mogli. Io e Andrew proseguiamo a passo lento, la mamma ci raggiungerà appena ha finito di lavorare. I pacificatori cominciano a fare ordine e a raggruppare la gente, che si ammassa vicino la piazza con volti scuri.
Arriva Tramphet, vestita peggio del solito, per quello che per lei è evidentente un’occasione speciale. Vestita cosi sembra veramente un Umpa Lumpa. Il modus operandi è sempre lo stesso. Ci accoglie come se fossimo tutti li per assistere ad un qualche meraviglioso spettacolo, quando invece siamo tutti in attesa di sapere chi tra di noi verrà mandato al macello, perché di questo si parla, se nessuno del distretto 6 ha mai vinto gli Hunger Games una ragione ci sarà; quest’anno poi, in mezzo ai vincitori, sarà un brutale massacro.
<< Benvenuti ai 75 Hunger Games,  e possa la fortuna sempre essere a vostro favore>> quando qualcuno ti dice questa frase in un contesto del genere, penso che scatenerebbe la follia omicida di chiunque.
<< l’edizione della Memoria è come sappiamo un’edizione speciale, per questo il presidente Snow manda i suoi più sentiti auguri a tutti voi, e felici Giochi. Bene, è ora di cominciare>> non vediamo l’ora. Davvero.
<> anche questo è un target ormai, lo sappiamo da anni, non c’è bisogno di ripeterlo ad ogni dannata edizione.
<< il tributo femmina del Distretto 6 è.. Gracie Hantman>> la folla resta in silenzio, pacata, come se nulla fosse accaduto. Ma qualcosa è accaduto, però, hanno appena sorteggiato una donna non particolarmente giovane, che dovrà affrontare i più spietati assassini dei distretti favoriti.  Sale sul palco con una lentezza impressionante, come fosse intontita, nemmeno si mette a piangere. Andrew mi stringe la mano, contento che non sia la mamma, gli sorrido timidamente e lo stringo di più.
<> e l’applauso lo comincia solo lei, non c’è nulla per cui applaudire in realtà. Noi lo vediamo più come se fosse una sorta di rito prima di un qualche sacrificio umano.
<< e adesso gli uomini>> si sposta in modo scomposto sui trampoli per avvicinarsi all’altra urna.
<> mi ci vuole un attimo per realizzare quello che è stato appena detto, ma è lo stesso attimo che cambierà la mia intera vita.
La presa sul mio vestito si intensifica, Andrew è una statua di marmo, non sa nemmeno lui se ha sentito bene o se è uno scherzo della sua immaginazione.
<> lo individua Tramphet mentre si stringe al mio vestito. La mia testa inizia a pulsare, a far male, a pensare ad una via d’uscita. La cerco a tentoni, perché brancolo nel buio, sono cosi devastata che non mi accordo del Pacificatore che scorta mio fratello sul palco. Un secondo dopo cerco di seguirlo, cominciando ad urlare. Ma nel lasso di un momento è già sul palco vicino a Trimphet. Quando il pacificatore sta per riportarmi al mio posto, si riepete una scena già vissuta.
<< mi offro volontaria!! Tributo volontario!> la folla si zittisce di nuovo, e Trimphet mi guarda strano.
<> mi spiega con finto dispiacere. A quel punto inizio davvero a sentirmi male.
<< io credo che Gracie sia d’accordo, e penso che a nessuno ai piani alti importi più di tanto chi ta le due andrà a morire no?!>> ormai la forza della disperazione mi spinge ad azioni sconsiderate. Un grido di stupore si leva tra la folla dopo ciò che ho detto, ok, forse è stato avventato.
<> mentre mi avvio, la donna bionda quasi sviene sugli scalini, mentre viene scortata nuovamente dalla sua famiglia. Salgo sul palco e mi sento già una persona diversa, cerco per un secondo mia madre tra la folla, ma non riesco a vederla o forse la mia vista è annebbiata.
<< come ti chiami cara?>>
<< Keira Bradshow>> rispondo in un soffio.  Lei resta a guardarmi di traverso.
<< quindi sei sua..>>
<< sorella? Si.>> la mia voce è ancora più bassa. Il fiato più corto.
<< bene! Ragazzi allora stringetevi la mano, e fatevi fare un applauso>> insiste con questi applausi..
Mentre la folla accenna, per la prima volta, un timido applauso, rivolgo lo sguardo ad Andrew e gli faccio un cenno d’assenso con la testa; in realtà non ho la più pallida idea di cosa sto facendo, al momento sto solo ascoltando l’istinto.
Trimphet ci scorta dritti al treno, anche quest’usanza è cambiata, non è possibile incontrare le persone prima di partire. Grazie Snow.  Per tutto il tragitto non vola una parola, solo quando Trimphet ci presenta il nostro mentore ci decidiamo a riprendere i colori.
<< ragazzi, questo è Ethan Northern,il vostro mentore. Ovviamente non è del distretto 6, ma dal 5, il più vicino..>un uomo adulto con i capelli leggermente brizzolati ci si presenta davanti con fare affabile. In realtà mi sembra un po’ strano, e spero vivamente non sia un altro di quei pomposi palloni gonfiati di Capitol City, o davvero non andremo da nessuna parte.
<> annuisco io per entrambi, meccanicamente. Appena abbassa lo sguardo su Andrew, i suoi occhi si incupiscono.
<< quanti hanni hai piccolo?>>
<> rispondo io con tutta l’amarezza che riesco a racimolare.
<< e nessuno si è offerto volontario al posto di questo bambino?> chiede con sdegno. Già, è quello che mi sono detta anche io, ma a quanto pare questi Hunger Games fanno più paura di quello che pensavo.
< risponde Trimphet cinguettando.
<< si ma lei è una donna..>>
<<è mio fratello..> chiarico subito.
<> alzo un sopracciglio come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
<> i pensieri che mi vengono in mente non sono dei migliori, non voglio altri problemi in aggiunta a quelli che già ho.
<< c’è qualcosa che non va?>>
<>
<>
<> mi indispettisco e incrocio le braccia, aspettando che prosegua.
<>.
<>
<< ehi Keira calmati, ho detto che la tua scelta non era saggia, non che non andasse fatta>> sospiro e mi siedo,prendendomi la testa tra le mani.
<>
<> sono impaziente di vedere le facce di tutti coloro che dovrò ammazzare da qui a poco. Ammazzare per difesa è un conto, per gioco è un’altra cosa. Nessuno merita di morire in uno stupido gioco.
<< allora, andiamo con ordine>> Andrew è sdraiato sul divano, non ha detto una parola fino ad ora e non sembra intenzionato a farlo. Nessuno gli da troppo peso ovviamente.
<< allora, Distretto 1, Cashmere e Gloss, so che sembrano i nomi di qualche costoso soprammobile di Capitol City o accessori per animali,  ma sono quasi dei soldati robot, perfetti e impeccabili, fossi in voi, li eviterei all’inizio.>>
<< io li eviterei anche dopo>>
<> annuisco svogliatamente.
<< poi, Distretto 2, Brutus ed Enobaria: Brutus è un combattente formidabile, potrebbe quasi essere un soldato troiano per il metodo che ha. Enobaria potrebbe essere la versione più recente di Dracula. È spaventosa e si è fatta rifare i denti per poter incidere la carne. Personcina simpaticissima.>> bene, già questi due non mi piacciono affatto, sembrano veramente l’incubo dei bambini.
<>  fantastico, contro le spade si più vincere, contro le leggi della fisica è un po’ più improbabile.
<> terrificante forse si, volto angelico?  Non credo proprio. Mi sembra il classico pallone gonfiato appena alzatosi dalle bianche poltrone imbellettate di Capitol City. Da eliminare dalla categoria di probabili alleati.
<< da come appare sembra ci stia onorando della sua presenza..>>commento acida.
<< beh che posso dirti, la modestia non è il suo forte.. ma dal distretto 4 con furore arriva Mags, la sua mentore, si è offerta l posto di una ragazza>>
<< che cosa?>> scatto subito. Quale persona con un briciolo di morale manderebbe una donna anziana in un’arena di leoni?!
<< già beh, non è che la tua scelta sia stata molto diversa..>>
<< si ma è stata una mia scelta, possibile che qui nessuno si sia opposto?!>> evidentemente no.
<>
<>domando con un moto rabbioso che mi ribolle nella gola.
<< beh, tra le righe, non è che ho detto proprio questo..>>
<>questo è poco ma sicuro. Non sono cosi senza cuore, ne cosi cinica.
<>
<> gli lancio lo sguardo più truce che posso.
<< forse, chissà. Senti Kiera, sulla carta io non vi darei molto credito, e se vuoi far uscire tuo fratello dall’arena, ti suggerisco di iniziare a prendere in considerazione le scorciatoie.>> no e poi no. Non è nel mio DNA.
<< giocherò più pulito che posso, non posso andare contro la mia indole..>>
<< poi ci sono Katniss e Peeta dal distretto 12, con loro io tenterei un’alleanza. Tra sponsor per il matrimonio e le abilità che hanno, potrebbero essere un buon partito>> annuisco distrattamente.
<>
<< vedrò se c’è qualcosa..>>
<< johanna in fondo è da sola..>>
<< lei è una vincitrice, Keira>> con questo mi zittisce e se ne torna da Trimphet a bere il caffè, lasciandomi li a farmi corrodere il cuore dalla paura che l’ultimo ricordo che ho di Andrew sia in quell’arena. Spazio autore ho dovuto apportare delle modifiche e reinserire i capitoli.. scusate il contrattempo

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Capitolo 3
*** Show me what you can do ***


Dalla discesa dal treno il tempo passa in un battito di ciglia, di colpo ci troviamo nelle nostre stanze, ed io ho la possibilità di sdraiarmi sul letto, fissare lo sguardo nel vuoto e sprofondare nell’angoscia più totale. Di solito non sono un tipo che si fa prendere dal panico, anzi, sono di carattere piuttosto gelido, ma il pensiero che possa accadere qualcosa di irreparabile ad Andrew, o che possa essere segnato in modo permanente dai Giochi, potrebbe davvero causarmi un attacco di panico nei prossimi minuti. Ho solo venti minuti prima di dover scendere a cena, e non ho la minima voglia di andarmi a preparare come se stessi per andare al Gran Galà. Fino ad ora mi è solo sembrato di vivere nella pallida imitazione di un incubo, ma quando scenderò quelle scale, comincerò a discutere di abilità e strategie per diventare un’assassina, e dovrò anche prepararmi al fatto che tutto diventa concreto e terribilmente vicino.  Sarebbe meglio iniziare ad assimilare ed accettare i prossimi eventi quanto prima.
Faccio un sospiro di rassegnazione e mi ricompongo per scendere, ripetendomi che nei prossimi giorni dovrò entrare in quell’arena, e proteggere mio fratello fino alla morte, questo è l’obiettivo in realtà.
Al mio arrivo sono tutti intenti a parlare in modo disinteressato, mentre Ethan sta illustrando qualche mappa ad Andrew.
<< ooh ecco la nostra Katniss 2.0 >> mi fa Trimphet, pensado di risultare simpatica. Faccio un cenno d’assenso e vado a prendere posto.
<< hai fame, cara? >>
<< no grazie Trimphet >> è ovvio che loro riescano a mangiare, sono abituati a questo, ma noi? Che affettavamo pane in santa pace fino a due giorni fa? Nessuno di noi è preparato a tutto questo; o almeno quasi nessuno. E di certo il mio stomaco non ha scalato la vetta dei miei pensieri.
<< che succede Ethan? >>
<< nulla di particolare, stavo solo sciogliendo la tensione.. dunque, è ora di passare a cose serie, non credete? >> si, lo credo, e questo mi spaventa a morte.
<< procediamo allora >> si alza e comincia a camminare avanti e indietro
<< allora, Keira, cosa sai fare? >> faccio un sogghigno e lo guardo.
<< come tu saprai, il nostro distretto non è molto incline agli Hunger Games  >>
<< è vero, ma non è una buona ragione per entrare la dentro già sconfitti, non trovi? >> mi picchietto le mani sulle ginocchia.
<< beh sono agile, silenziosa e so usare decentemente una spada , o un pugnale >> discutere di certi argomenti di fronte ad Andrew è raccapricciante, anche se lui in questi giorni non ha fatto altro che starsene buono per fatti suoi e sembra non ascoltarmi più di tanto.
<< bene allora, sarà la prima cosa a cui punterai quando sarà l’ora della Cornucopia, intesi? >>
<< certo, ma non penso che gli altri mi stenderanno un tappeto rosso nel mentre, per cui come evito quegli energumeni? >>
<< beh, dovrai imparare un po’ di corpo a corpo, suppongo. Ma soprattutto sii veloce, rapida e invisibile;  su questo Betee e Wiress potrebbero tornarti utili, per questo te li ho suggeriti come alleati. >>tutto sommato, la sua non è una brutta idea.
<< e Andrew? >> domando abbassando il tono. Ethan mi guarda con fare un po’ preoccupato.
<< Andrew.. dovrai mandarlo nella foresta, o comunque lontano da lì, e dirgli di aspettarti e di nascondersi. >>
<< oh lo faceva di continuo a casa.. >> ricordo con un sorriso.
<< bene, allora non dovrebbe essere un problema.. >>
<< forse no, ma il più grosso pericolo che incontrava nel Distretto 6 erano i cervi.. >> commento sarcasticamente. Secondo me Ethan non ha ancora afferrato la gravità della cosa. Per una persona inesperta come me, è quasi impossibile badare ad un bambino nell’arena degli Hunger Games.
<< domani agli allenamenti, dovrai mostrare le tue capacità, e cercare allo stesso tempo di cercare alleati, pensi di potercela fare?          >> per Andrew? Oh certo.
<< farò il possibile >>
<< appena ci saremo tolti questo peso, potremmo pensare all’intervista con Caesar, anche perché sono abbastanza convinto che ci sia da lavorare un po’ sulle tue capacità relazionali >>  aggiunge con un mezzo sorriso. Si in effetti potrei aver più di un problema tra alleanze e contatti col pubblico, forse in fin dei conti non sono tanto diversa da Katniss come credevo. Bisogna però ammettere che lei non aveva un bambino a cui badare.
<< andate a dormire adesso, domani sarà una giornata intensa.. >> ci congeda mettendo a posto le sue scartoffie. Seguo il suo consiglio e scorto Andrew alla sua camera.
<< buonanotte, tesoro. Sta tranquillo che domani andrà tutto bene >> gli dico con dolcezza. Prima di girare al maniglia si volta e mi guarda, con lo stesso sguardo vuoto che ha avuto in questi giorni.
<< Keira, posso restare con te? >> mi chiede come se fosse la sua ultima possibilità di farlo. Non voglio che pensi questo, non posso illuderlo che vivremo tutti una vita felice e contenta, ma non voglio neanche disilluderlo prima del tempo.
<< certo piccolo >>
Ci sdraiamo sul letto e lui si addormenta prima di me, anche grazie alla mia mano che gli accarezza amorevolmente i capelli, come farebbe la mamma. Chissà cosa sta facendo ora, anche lei è sul filo del rasoio, con entrambi i figli lontani, spero davvero che non abbia un crollo.
 
La mattina dopo è una corsa frenetica per arrivare in tempo alla preparazione. Una corsa inutile a dire il vero, perché Ethan è già di sotto con un’aria infastidita e contrariata, e non penso che la situazione migliorerà.
<< buongiorno Ethan >> cerco di rimediare con un sorriso. Andrew scuote la testa con rassegnazione e si avvia prima di noi. Ethan ci indica la stanza degli allenamenti.
<< cerca di fare del tuo meglio Kiera, so che puoi farlo >>
<< grazie, anche se di prima mattina non ti prometto niente.. >> fa un mezzo sorriso.
<< si ho notato, ma cerca almeno di non sbranare nessuno a morsi, ok? >> mi da una pacca sulla spalla e si incammina.
Appena entriamo, Andrew salterella subito da qualche altra parte, attratto da alcune corde. Io mi guardo attorno e sembro essere piombata nell’antica Roma, dove c’è gente che fa a spadate emettendo versi animaleschi. Individuo subito quelli comparsi nella scheda di Ethan: Johanna, che sta facendo a pezzi un manichino, Gloss e Cashmere  che buttano giù tutto quello che gli passa davanti gli occhi, Peeta che lancia cose di metallo, Katniss e Megs che tirano all’arco e Betee e Wiress, concentrati su qualche esperimento. Andrew si avvicina a Katniss, interessato dalle esche e dalle piume. Fintanto che si tiene lontano da Enobaria e company, mi sento più tranquilla. In realtà nessuno sembra aver fatto troppo caso a noi, meglio così, almeno non li vedo leccarsi le labbra famelici.
Gli stratechi di Capitol City ci squadrano dal di sopra, nemmeno loro sembrano troppo interessati.
Mi avvicino alla bacheca delle spade e delle lance, e vedo armi che neanche conosco, una più letale dell’altra. Faccio un po’ d’esercizio con una spada semplice, ma visto che abbiamo diverso tempo scelgo anche qualcos’altro, magari scopro armi più maneggevoli e più efficaci.
Mi avvicino ad un tridente che sembra quello di un cartone animato per quanto scintilla e lo soppeso con le mani.
<< ..non pensarci nemmeno.. >> mi fa sobbalzare una voce dietro le mie spalle. Dapprima resto immobile, poi mi volto con disinvoltura e riconosco il ragazzo dal volto “angelico” da cui Ethan ci ha messo in guardia.
<< come scusa? >>
<< è proprietà privata quello.. >> si avvicina disinvolto e distaccato, come se fosse abituato a questo da sempre.
<< oh ma davvero? E da quando? >>
<< da quando sono Finnick Odair >> schiocco la lingua e mi avvicino un po’, con il tridente in mano.
<< è un modo carino per presentarti o sei semplicemente un pallone gonfiato? >>  per un secondo direi che è colpito dalla mia reazione, ma certo non lo mostra a lungo. Sul suo volto ricompare il ghigno che aveva per tutta la presentazione.
<< è il modo più gentile che conosco per dirti che quello non è roba per te, e che potresti farti solo del male. Quindi ti suggerirei di lasciarlo a chi è più competente e sa cosa farne.. >> mi fa l’occhiolino e cerca di prenderlo dalle mia mani, io ovviamente mi scosto.
<< ehi 007 pensi davvero che vincere gli Hunger Games  e avere un bel faccino significhi entrare a far parte della sfera delle divinità? >> di nuovo sembra accusare il colpo, e le persone intorno a noi iniziano a guardarci incuriosite.
<< non ho certo bisogno di essere una divinità per dimostrarti quanto tu e quel tridente siate inadatti, tesoro >> ecco, questi appellativi sono un chiaro segno di quanto si senta una spanna sopra tutti, tipo davvero simpatico, come diceva Ethan.
<< ah e per la cronaca, qui siamo tutti 007, abbiamo tutti la licenza di uccidere, persino tu ce l’avrai.. >> si ferma un momento e si avvicina di alcuni passi, arrivando all’altezza del mio orecchio.
<< sempre che ti dia il tempo di sopravvivere.. >> termina sogghignando. Oh no, adesso è davvero troppo.  Qu sono tutti assassini, o potenziali assassini, ma almeno si fanno gli affari loro, questo qui invece pensa di essere un supereroe del lato oscuro?! Stringo ancora di più il tridente tra le mani e mi avvio verso di lui, ma un braccio mi interrompe.
<< che cosa vuoi fare? >> è Peeta, che mi guarda con occhi preoccupati.
<< voglio fargli abbassare la cresta, quell’imbecille è insopportabile.. >>
<< si beh ti capisco, ma dovrai metterti in fila.. e aspettare.. >>
<< non ci penso nemmeno.. >> sibilo liberandomi il braccio. Mi avvicino mentre stringe dei nodi con la corda.
<< ehi Barbie, perché non mi fai vedere tu come si usa? >> lo sfido passandogli un altro tridente. Alza un sopracciglio con fare stupito e poi sghignazza. Me l’aspettavo, e mi aspetto anche la risposta, in un certo senso.
<< è vietato massacrare la gente qui, mi spiace, dovrai aspettare i Giochi.. >> continuo a guardarlo contrariata, senza proferire parola.
<< sai se non sapessi chi sei, direi che hai paura >> lo provoco deliberatamente. Alza gli occhi al cielo e sbuffa.
<< è la strategia più vecchia del mondo dolcezza >> di nuovo vezzeggiativi, comincio davvero a non sopportarlo, ma se glielo dicessi, non farei altro che dargli soddisfazione, perciò mi faccio gli affari miei.
<< le strategie si usano per convincere qualcuno che non si sa per quale motivo non vuole fare qualcosa.. >> gli ricordo.
<< non hai davvero niente di meglio da fare? Imparare a sopravvivere per esempio? >> con il nervosismo aumenta la sua arroganza, posso solo immaginare come sarà nell’arena.
<< allenarsi con un semidio dovrebbe essere il modo più rapido di imparare.. >> lo prendo deliberatamente in giro, e sento qualche risatina proveniente dalle mie spalle.
<< come vuoi tu tesoro, ma non dire che non sono un gentiluomo e non ti avevo avvisato >> prende il tridente dalle mie mani e si posiziona.
<< d’accordo, mi limiterò a dire che mi avevi avvisato, tesoro >> forse ricambiarlo con gli insulti è l’unico modo per tenergli testa.
L’attimo dopo il suo sorrisetto è tutto uno stridio di ferro e acciaio, lame che si scontrano e si evitano. Devo ammettere che la fama che ha se l’è meritata, è davvero in gamba, ed è anche fisicamente più forte di me, forse non ho avuto un’idea brillante a sfidarlo in quello che sa fare meglio, ma a volte il mio giudizio è annebbiato. In ogni caso, mentre evito un colpo che di certo non mi avrebbe fatto bene, riesco a rifilargli una bella graffiata sul petto, squarciandogli la tutta da allenamento. La cosa non deve fargli piacere, perché si impegna il doppio di quello che prima stava facendo. A questo punto il mio combattimento non dura molto,  ma la cosa che mi fa imbestialire più di tutte è il suo ego che si espanderà a macchia d’olio. Dopo essere caduta a terra cerco di rialzarmi, ma Finnick non da cenno di muoversi, nonostante la pressione che gli faccio sul torace
<< d’accordo Odair, te lo riconosco, forse ti sei gonfiato per un motivo valido, dopotutto. Ma adesso levati dai piedi >>
<< sorvolerò sul fatto che la sconfitta ti sta bruciando di brutto perché come ho detto, sono un gentiluomo. Ma fossi in te starei attenta e mi guarderei le spalle.. >> mi infiammo subito pensando che possa avercela con Andrew.
<< sta lontano da Andrew, o quel tridente scintillante sarà davvero l’ultima cosa che vedrai..  >> sibilo a denti stretti.
<< se continui di questo passo non credo proprio.. >>
<< fosse l’ultima cosa che faccio.. >>
<< d’accordo Xena, ma inizia a cercare una baysitter per Andrew perché mi hai fatto davvero male..  >> lo guardo senza capire bene
<<  Quindi non appena saremo li dentro, sarai la prima a cui rivolgerò le mie attenzioni.. >> mi fa a voce bassa nell’orecchio.
 facendomi una carezza lieve sulla guancia. A questo non resisto più, e gli assesto un pugno sulla mascella, facendomi abbastanza male.  Prima che reagisca intervengono gli altri concorrenti a dividerci, probabilmente per risparmiarmi un bel livido e su ordine dei piani alti.
E menomale che Ethan mi aveva detto che questa era l’occasione perfetta per farsi alleati.

 

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Capitolo 4
*** Butterflies don't get happy endings ***


Cerco di passare inosservata ed andarmene in camera a riposare dopo le maratone degli allenamenti, ma Trimphet mi blocca sulle scale, agitata ed esuberante più del solito.
<< oh santo cielo Keira! >> dal suo tono direi che ha visto i video.
<< Trimphet ti dispiacerebbe aspettare domani per la predica? Sai sono piuttosto stanca e.. >> nemmeno mi sta a sentire, ormai è un fiume in piena.
<< che diavolo ti salta in mente? Vuoi farti ammazzare prima di entrare nell’arena? >> d’accordo, in fondo me la sono cercata no?
<< senti è stata una svista e.. >>
<< Keira >> Ethan fa capolino dalle scale molto molto scuro in volto. Oh cavolo, misà che sono nei guai.
<< prima che inizi anche tu, mi dispiace, ho perso il controllo >> Ethan accusa il colpo, come se stesse valutando ciò che ho detto, poi mi trafigge con lo sguardo.
<< forse la prima volta che ti ho parlato stavi guardando i colibrì, perciò credo di doverti ripetere un paio di cose.. >>
<< no Ethan, ti ho sentito, e mi dispiace.. e proprio a volerla dire tutta, qui in zona non ci sono colibrì anche se volessi.. >> cerco di inserire un po’ di ironia nella conversazione, ma non mi pare molto incline alle risate.
<< Questo non è un gioco!! Lo sai che cosa hai fatto? >> adesso inizia ad alzare la voce, zittendomi completamente.
<< Io ti dico che devi farti degli alleati per tentare di sopravvivere in quella jungla e tu cosa fai?! Non solo non ti fili nessuno, ma finisci al primo posto della lista di uno dei più temibili vincitori degli ultimi anni!! >>
<< mi ha fatto innervosire.. >> tento una giustificazione flebile.
<< ti ha fatto.. >> mi scimmiotta picchiettandosi le tempie.
<< neanche un vincitore sarebbe così stupido e incosciente da inimicarsi un giocatore del genere, figuriamoci tu! >> ok, sento che stiamo per scendere nell’offensivo.
<< che cosa dovrei fare chiedergli scusa ora? >> si volta come se avessi appena detto che la terra è piatta.
<< oh certo ci manca solo questo! Dopo che lo hai umiliato e sfregiato in una seduta di allenamenti, se vai a chiedergli scusa rischi di essere davvero infilzata dal tridente.. >> annuisco roteando gli occhi, in effetti non è il genere di persona che accetta le scuse, ma comunque non gliele avrei fatte, è lui il cafone.
<< e quindi cosa..? >>
<< stai più alla larga possibile da Finnick Odair, siamo intesi? E  non parlo solo dei corridoi, ma soprattutto nell’arena, Keira, stagli lontano >> annuisco di nuovo.
<< no voglio sentirlo a voce, hai sentito? Hai aperto i tuoi difficoltosi padiglioni auricolari? >>
<< si, ho capito >> mormoro rassegnata. Trimphet non ha mai smesso di fissarmi in cagnesco, e continua a picchettare il tuo tacco fastidioso sul marmo della scala.
<< sai mi pare di essere indietro di un anno.. >>
<< vorrei esserlo anche io Trimphet, fidati >> eccome se lo vorrei, mi sarei preparata un po’ meglio.
<< c’è già stata Katniss prima di te a sbattersene delle regole e ad ignorare i consigli, ma almeno lei non si è inimicata un vincitore! >> non ancora, almeno.
<< beh ognuno la sua particolarità no? >> fa uno sguardo sdegnato e scuote la testa energicamente.
<< mi raccomando la valutazione e l’intervista, lancia anche tu una freccia ai pezzi grossi di Capitol City! >>
<< beh l’arco non è il mio forte, potrei sempre lanciare il tridente.. >> sbuffa sonoramente e se ne va.
<< Ethan dov’è Andrew? >>
<< chi il fratello che stai proteggendo a dovere? >>
<< è in camera sua, si è stancato molto alle lezioni di Peeta, Katniss e Mags, sai lui ha lavorato meglio di te >>
<< beh sai, i bambini socializzano di più.. >>
<< sai, pensandoci bene, potrebbe essere più un vantaggio che una debolezza.. >> se ne va, lasciandomi li con una frase alquanto equivoca.
 
Prima della valutazione finale dei giudici, bisogna affrontare l’intervista di Caesar, e secondo me è anche più difficile dell’allenamento, piacere alle masse non penso sia il mio forte. Trimphet mi butta letteralmente giù dal letto e mi porta a far conoscere il nostro stilista, Glendall, un tipo eccentrico e secondo me un po’ svitato, ma assolutamente geniale.
<< allora, Keira, tu sei quella che ha sfregiato la faccia a Finnick Odair, vero? >> non è il primo che mi fa questa domanda, perché ho il sospetto che mi finirà sulla lapide come riassunto della mia vita?
<< colpevole >> mi limito ad annuire.
<< quindi sei come le farfalle che girano coraggiosamente intorno alla luce? >> Dio, no. Niente di così fiabesco.
<< le farfalle non finiscono molto bene >>
<< dipende dalla specie.. cara >> mi squadra pensieroso, riflettendo sul da farsi
<< Trimphet, non vedi anche tu una sirenetta che va incontro ad una grossa rete di abili pescatori? >> oh no, forse è anche peggio della farfalla.
<< io vedo più Eris la dea del Caos, in realtà >> si sfina la barba con le mani.
<< mm, perché non entrambe? >> alla fine si inventa una cosa stranissima, ma secondo me potrebbe essere accusato di plagio.
<< non sarà un po’ stile “ragazza di fuoco” vero? >>
<< oh no, tranquilla, gli effetti speciali non sono prerogativa di Cinna e basta sai.. >> annuisco distrattamente e lo lascio fare.
<< Kiera, più del vestito, è importante l’atteggiamento.. devi conquistare il pubblico.. >> mi spiega Ethan.
<< bene, dichiaro ufficialmente aperto il banco suggerimenti >>
<< consiglio numero uno, evita le domande su Finnick, non si parla di altri tributi. Se te lo domandano, ti scusi e cambi argomento, ok? >> mm, mi sembra facile
<< su cosa devo concentrarmi? >>
<< lascia stare anche la famiglia, è già visto e rivisto, non commuove più >>
<< bene, stai azzerando il mio repertorio >>
<< spaventali, questo è il trucco, devi spaventarli ed intrigarli.. >>
<< oh tu si che sai essere chiaro.. >> commento sarcastica, è da ieri che mi dice cose equivoche.
 
Mi ritrovo ad aspettare nel “backstage” dove si vedono cose stranissime, tutte frutto dell’ingegno degli stilisti. Andrew sembra vestito da cappellaio matto, mi chiedo cosa c’entri.
<< Keira, cosa devo dire? >> bella domanda, vorrei saperlo anche io.
<< sii te stesso piccolo >>
<< questa è una frase fatta che non mi aiuta >> lo guardo sconvolta mentre mette le braccia conserte, da quando è cosi acculturato?
<< lo so, ma io sono più in difficoltà di te, tu sei adorabile e andrai molto meglio di me, fidati >>
<< anche tu sei forte >>
<< si con te, che sei mio fratello.. ma comunque sta tranquillo, la fuori ti adoreranno >> è l’arena il problema,infatti.
Peeta e Katniss fanno la loro comparsa, uno vestito in modo pressochè normale, Katniss invece indossa un enorme vestito da sposa, soprendendo un po’ tutti. Andrew resta letteralmente a bocca aperta, e subito si avvicina a tastare le piume del vestito.
<< Kiera vieni a vedere! >> ecco, questo è quello che volevo evitare. Mi avvicino con calma alla “ragazza di fuoco”
<< poso stare tranquilla o ti prende fuoco anche il vestito? >> sorride e accarezza la testa ad Andrew, si vede che è una ragazza simpatica, è un peccato sia qui anche lei.
<< è tuo fratello vero? >>
<< si, una scena familiare per te vero? >> sorride tristemente al ricordo.
<< per me è stato più facile però, sapevo che Prim fosse a casa.. >> sospiro e continuo a guardarmi intorno. Subito si avvicina anche Peeta
<< Katniss, Johanna pensa che il tuo vestito sia scontato.. >> le bisbiglia
<< non ha torto, ma non l’ho scelto io.. >>
<< è stato Snow, vero? >> domando retoricamente.
<< già, ha un macabro senso dell’umorismo.. Complimenti comunque >>
<< di cosa? >>
<< hai lottato con Finnick, hai avuto coraggio.. >> lei sarà solo la prima di una lunghissima serie..
<< ho tentato di fermarla.. >> si intromette Peeta
<< Peeta, ognuno fa quel che sente >> lo rimbrotta Katniss,e lei ne sa qualcosa.
<< d’accordo, ma le nostre azioni si ripercuotono su altri.. >>
<< ed il premio per la citazione più scontata va a.. >> indica Peeta e scoppiamo tutti a ridere.
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<< posso azzardare una risposta? >>oh no, il semidio ha appena deciso di riavvicinarsi agli umani.
<< ciao Finnick >>
<< Peeta >> Andrew nel mentre si avvicina a Finnick e comincia a gingillare con il suo vestito da  guerriero/amazzone; perfetto, ci si mette anche lui ora. Lo lascio fare per non farlo apparire troppo debole.
<< e tu chi diavolo saresti? >> mi impongo di stare calma, Andrew può fare da solo. Spero.
<<  è mia sorella, e di certo non è stupida! >> ok, qeusta poteva risparmiarsela. Finnick ridacchia e lo sposta da parte con una carezza. Ok, ora sono colpita.
<< guardami bene in faccia tesoro >> alzo lo sguardo e lo poso sul taglio sulla guancia.
<< ci stavamo battendo Odair, non ti ho assalito nel sonno >>
<< beh puoi sempre provare, sai qual è la mia stanza >>  replica abbassando la voce.
<< andiamo Finnick, credi sia il caso? >> lo riprende Katniss, lui ridacchia e la guarda da capo a piedi
<< starai scherzando spero, un vestito da sposa, che strano! >> commenta sarcastico
<< già non l’avrei mai detto nemmeno io, ma a quanto pare stavo per sposarmi.. che ci dici di te invece? >> commenta sfrontata. Questa raagzza mi piace.
<< ce n’è davvero bisogno? Annie è dappertutto >> oh già, la ragazza per cui Megs si è offerta, che anima impavida.
<< sbaglio o avrebbe dovuto essere qui? >> domando con voce sopra le righe, guardagnandomi un’occhiataccia.
<<  si ma non c’è, quindi se vuoi accomodati pure.. >> rispolvera il suo odoso sorrisetto e fa per andarsene, certo non lo farò andare via cosi, ricordo cosa ha detto Ethan, ma non posso lasciar correre insulti e provocazioni.
<< oh per carità mai e poi mai, non potrei mai avere il suo coraggio, io non manderei una persona in quelle condizioni a morire al posto mio! >> queste parole sembrano essere la leva di un ponte levatoio, perché appena finisco si scaglia su di me, sbattendomi sul muro.
<< tu non sai niente di lei! Non azzardarti mai più a nominare il suo nome.. >>
<< Finnick smettila! >> Peeta interviene strattonandolo, ma lui non presta molta attenzione. Spero solo che qui le telecamere non ci siano.
<< ascoltami bene tesoro, te lo dico già da ora, inizia a scappare, perché sarai la prima della mia lista >> mi lascia rabbioso e se ne va.
<< ok, ora ci sono arrivata, è stata una cosa stupida >>
<< stai bene? >> fa Katniss, annuisco sorridendole.
<< sai Kiera, tu e Katniss avete questa pessima abitudine di seguire un impulso sotto l’effetto della rabbia >>
<< sarà la lettera K il problema.. >> sghignazza.
 
Purtroppo non ci è concesso vedere le altre interviste, ma veniamo semplicemente spinti dentro. Quindi devo stare qui ad aspettare il tizio prima di me, che è proprio Peeta, che mi informa che il pubblico è carico, mi augura buona fortuna e mi lancia una pacca sulla spalla. Alla mia entrata la luce è accecante. Caesar mi accoglie con un gran sorriso, venendomi incontro e scordatomi al centro del palco.
<< oh ed ecco la nostra perla rara dell’edizione della Memoria, Keira Bradshow! >> si alza un applauso inaspettato.
<< allora cara, sei emozionata? >> ok dai, non è difficile come domanda
<<  penserò all’emozione appena avrò capito come reggermi su questi trampoli >> Caesar fa una risata sonoramente finta e continua
<< anche quest’anno, un volontario inaspettato e coraggioso, congratulazioni per il tuo coraggio, qui ci siamo commossi tutti.. >>
<< beh che ci sta a fare la famiglia? >>
<< quest’anno  è un’occasione particolare però, quindi il tuo gesto è più apprezzabile.. >>
<< si beh ho pensato che i giochi fossero più facili rispetto alle pulizie di casa, e poi mio fratello avrebbe disassemblato letteralmente l’arena, e avremmo dovuto ripagare i danni quindi.. >> cerco di metterla sullo scherzo, ma a me sembra che tutti fingano di ridere più che altro.
<< comunque pare che il coraggio sia una delle tue virtù.. >> oh no, so a cosa sta per arrivare.
<< il confine con l’ incoscienza è davvero sottile.. >>
<< hai ragione, ed è qui che le opinioni si dividono sull’episodio dell’altro giorno.. >>eccoci, sono fregata.
<< Keira, perché hai deciso che Finnick non ti piaceva così com’era? >> e poi scoppia a ridere.
<< beh quello è stato un incidente, ho già detto a Finnick che mi dispiace, ma non è stato assolutamente voluto anche perchè Finnick è un bravo ragazzo.. >> diplomazia al massimo. Sono riuscita a terminare la frase senza balbettare, cosi come l’ho provata allo specchio, sono orgogliosa di me
<<  non la bevo nemmeno per un secondo cara! >> oh no, avrebbe dovuto finire lì.
<< beh non c’è sempre un romanzo dietro ad ogni cosa.. >>
<< oh questo sarebbe un vero peccato! Comunque saremo tutti molto concentrati a guardarvi la dentro.. sembra che tu e Finnick facciate fuoco e fiamme, voi che ne dite?? >> incita il pubblico che continua ad applaudire. Questo non è corretto, c’è una fidanzata a casa, non può farlo! E comunque ci sarà poco da guardare se mi ucciderà appena ne avrà l’opportunità.
<< spero che il tuo coraggio sia premiato Keira, i nostri migliori auguri >> mi congeda, e io colgo al volo l’opportunità di sparire, lasciando il posto ad Andrew.

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Capitolo 5
*** Crossed the line ***


Il giorno dopo a colazione, c’è un silenzio di tomba. Mi piacerebbe ipotizzare che sia per il nervosismo della valutazione finale o l’inizio imminente dei giochi. Ma in realtà so per certo che ce l’hanno con me per il mio comportamento incosciente; dopo l’intervista ho avuto la risposta a quello che mi stavo chiedendo, si, c’erano le telecamere nel backstage. Fantastico. << Ethan >> tento di approcciare una conversazione, ma mi lancia uno sguardo abbastanza infastidito. << mi dispiace, credo di sapere perché il distretto 6 non ha mai avuto vincitori >> << Keira, posso dirti una cosa? >> l’inizio non promette bene. Annuisco in modo diffidente. << questo tuo caratteraccio, è ciò che ti salverà la vita la dentro >> le sue parole mi spiazzano letteralmente, pensavo odiasse il mio carattere. << ma tu hai detto.. >> << so quello che ho detto, ma un concorrente pronto per gli Hunger Games, è quello che segue l’istinto e ragiona con la propria testa, non dando retta a nessuno >> mi sta dicendo che mi ha messo alla prova? << si beh il mio istinto fino ad ora lascia a desiderare >> << con questo non sto dicendo che non devi starmi a sentire, sia chiaro. Sto semplicemente dicendo che ti sei comportata in modo stupido, incosciente, determinato e forte, e credo tu abbia fatto una buona impressione >> << era questo che intendevi quando hai detto di spaventarli? >> << non letteralmente, io ti ho detto di intimidirli e tu hai sfregiato un vincitore; vista da un certo lato potrebbe anche essere una mossa vincente, chissà >> ridacchio alla sua espressione tra l’esterrefatto e l’arrabbiato. << almeno non ho colpito i giudici.. >> << già, quindi contieniti oggi, intesi? >> << nelle pubbliche relazioni Andrew mi batte 100 a 0 >> << quel bambino è formidabile, è riuscito a tenere una conversazione di più di cinque minuti persino con Gloss, notevole >> << si beh fa amicizia facilmente >> << toccherà a te selezionare le amicizie non letali, perciò sta attenta alle persone con cui ti circondi >> annuisco energicamente. << senti Ethan, cosa mi conviene fare oggi? >> ticchetta il piede per terra e cerca di pensarci su. << so che probabilmente mi pentirò di avertelo detto ma.. fai ciò che senti >> sorrido consapevole e vado a Glendall a prendermi l’uniforme. Mentre mi trovo nel corridoio però Peeta mi ferma. Oddio, mica vorrà farmi la predica anche lui vero? << Keira >> << Ciao Peeta, stai andando da Cinna? >> << si, Katniss è già li.. Senti volevo dirti una cosa >> << Dimmi >> << fa attenzione a Brutus e Enobaria, non si faranno troppi scrupoli con Andrew, non sono quel tipo di persone.. >> spero che l’avvertimento arrivi dalle sue supposizioni e non da qualcosa che ha sentito. << grazie Peeta >> faccio per andarmene ma la sua voce mi blocca di nuovo. << Quell’arena, quell’arena ti segna, e capovolge il tuo mondo, ma non è impossibile , è fatta di roccia, terra, acqua, possiamo farcela. >> gli sorrido cordialmente, se sta cercando di tirarmi su, beh è vicino all’obiettivo, se non altro apprezzo il tentativo. << sei sempre stato un filosofo o sono i Giochi che ti ispirano? >> ridacchia e poi aggiunge un’ultima cosa << Noi saremo là, per te e per Andrew >> mi da una pacca sul braccio e si dirige nel suo “camerino”. La cosa mi lascia piacevolmente sorpresa, praticamente mi hanno detto che saranno nostri alleati, il chè è apprezzabile, visto che più o meno tutti cercano l’alleanza con Katniss. Scegliere noi, per loro, non è un grosso vantaggio. Forse non è vero che gli Hunger Games ti cambiano cosi tanto, se sei di animo buono, continui a portartelo dietro. Tutti i tributi vengono raccolti in una stanza piena di panchine, come se stessimo aspettando una vera e propria selezione. La tensione si può tagliare, nonostante tutti i presenti, o quasi, siano degli esperti, la valutazione è un passo importante. Poco dopo essermi seduta mi sento toccare una spalla. Mi volto e mi trovo Mags vicino che mi guarda con occhi amorevoli, ricambio con un sorriso e le faccio posto. Lei però mi fa capire che il posto ce lo ha già, così mi lascia con una carezza al volto e una al volto di Andrew. Mio fratello scalpita, non vede l’ora di gironzolare per la stanza, ma io lo trattengo come posso. Un conto è dire una parola a tutti, un conto è cercare di stabilire un qualche contatto. Non siamo ad un campeggio estivo, tutte le persone intorno a noi sono potenziali assassini, non bisogna mai scordare questo. Nel silenzio si sente solo la voce di Johanna, che da quando l’ho vista la prima volta non fa altro che essere nervosa, irritabile e arrabbiata. Peeta e Katniss si stringono per mano, come ad esorcizzare la tensione, anche Wiress e Betee sono piuttosto immobili, persi probabilmente in qualche teorema fisico. Cerco di non incrociare lo sguardo di Finnick, non vorrei succedesse qualcos’altro prima della valutazione. Come ha detto Ethan, devo cercare di contenermi. Lo intravedo solo mentre parla con Mags, il graffio in faccia non gli è guarito ancora, e ha l’aria piuttosto stanca. Sarebbe abbastanza saggio lasciarlo perdere. Quando giunge il mio turno, lo strateca mi informa che ho una manciata di minuti per dimostrare qualcosa. Li per li mi si annebbia il cervello, non sono preparata ad una realtà del genere, non sono abituata a mostare a qualcuno quanto brava posso essere nell’uccidere. Ma a quanto pare è ciò che mi viene richiesto. Mi metto dunque a fare una cosa con le corde, che ho imparato anche grazie a Mags. Mi serve un volontario per mostrare che la mia trappola funzioni. La getto a terra come se fosse un esperimento mal riuscito, prendo una balestra e la punto dritta verso la giuria. Fortunatamente uno dei pacificatori si avvicina per cercare di disarmarmi, e cade dritto dritto nella corda, che lo porta su come un pesce all’amo. Perfetto. Sul mio volto si dipinge un sorriso compiaciuto, e senza proferire parola, esco dallo stanzone, andandomene nell’atrio. Circa venti minuti dopo si fa vivo mio fratello, saltellando. << com’è andata piccolo? >> << bene, credo. Ho tirato giù tutti i manichini e i quadri orrendi che c’erano la dentro >> << davvero? E con cosa? >> << oh non lo so, erano palline di metallo. I manichini facevano un rumore divertente quando si spaccavano >> sorrido orgogliosa del mio fratellino prodigio, che si sta dimostrando una roccia. Gli faccio una carezza e lo lascio sedere vicino a me. Arriva Ethan con passo affrettato e nervoso a chiamarmi. << Keira, ti cerca lo strateca dillà >> torno più in fretta che posso nella sala valutazione,e trovo Plutarch che cammina nervosamente e tutti i ragazzi radunati li ad aspettare. Oh cavolo, non promette bene neanche questo. Ethan si piazza sullo stipite della porta e trattiene Andrew, mentre Plutarch mi dice di avanzare con un semplice gesto. << signorina Bradshow, è stato riscontrata un’ anomalia nella sua valutazione >> inizia. Poi preme un tasto e di colpo viene proiettato il mio esperimento di poco fa sull’enorme parete grigia. Lancio uno sguardo al resto dei tributi, che hanno espressioni contrariate e non proferiscono parola, solo Katniss mi fa l’occhiolino. << che sia una lezione per tutti voi, questo non vi porterà a nulla di buono >> comincio a sentire delle fitte nello stomaco, ho la sensazione che sia in arrivo una punizione. Ho solo il terrore che si ripercuota su Andrew. << riconosce che quello che ha fatto ha messo a rischio la nostra incolumità e ha messo lei in una scomoda posizione? >> mi fa con tono adirato. << con tutto il rispetto, signore. Nessuno ha messo a rischio la vostra incolumità, era un semplice espediente per avere un volontario >> << beh il metodo non era appropriato >> questo glielo concedo. << mi scuso signore, ma la situazione non era affatto pericolosa per voi, perché si da il caso che la balestra non sia il mio forte >> forse non dovrei confessarlo, ma qui la wuestione è seria. << questa non è una giustificazione, signorina Bradshow. Se necessitava di un volontario doveva chiederlo >> tsè, non provare a fregarmi. << di nuovo rispettosamente parlando signore, questo non è uno show televisivo, per cui ritengo che sarebbe stato difficile trovare volontari che volessero farsi appendere per i piedi. >> a questo apre la bocca letteralmente a forma di ‘ O ‘ e resta in silenzio. Ovviamente lo stato di incertezza non dura molto. << il vostro limite è superato da un pezzo >> asserisce. Ed ecco che sta per arrivare la stangata. Resto in silenzio e aspetto che prosegua. << ovviamente tale comportamento non può restare impunito, per cui verrà sanzionata. Domani all’ingresso nell’arena, lei avrà un’altra entrata, e non le sarà possibile accedere alla Cornucopia insieme agli altri, ma solo in un secondo momento. E dovrà accontentarsi di quello che resta, è ovvio >> termina con soddisfazione, avrei dovuta scagliarla quella freccia, sarebbe stato meglio. << chissà, forse resterà una balestra.. >> commento sarcastica, prima di essere congedata. Non ho nemmeno il coraggio di guardare Ethan. Ma lui mi anticipa e si avvicina. << Keira >> << Senti so quello che vuoi dire, e credimi.. >> ormai mi interrompono tutti. << sono orgoglioso di te, sei più tosta di tanti palloni gonfiati che sono qui >> quasi mi escono le lacrime, ma se mi ha apepna detto che sono tosta non posso farglielo rimangiare, per cui mi trattengo. Però un abbraccio ci vuole. Trimphet sbuca dal corridoio chiamando Ethan a gran voce, probabilmente tutta quell’ansia viene dal fatto che Ethan possa avere la cravatta non abbinata al vestito. Sogghigno al pensiero e imbocco un altro corridoio, questa dannatissima struttura è tutta uguale. << ci sono le cucine dillà.. >> mi avvisa una voce. Mi volto di scatto e i miei occhi incontrano un oceano verde smeraldo. Non ho idea di chi sia di persona, ma ha un viso conosciuto. Cerco di restare disinvolta e nascondere l’incertezza. << si, lo so, dovevo solo farmi uno spuntino >> mento. Una bugia che non sta affatto in piedi. << sul serio? Dopo le cene faraoniche che servono? >> sono già stata smascherata a quanto pare, non che fosse difficile, certo. << no. In realtà mangio meno qui che al mio distretto >> si avvicina sorridendo. Ha un viso dolcissimo, riccioli neri che gli si adagiano sugli occhi e questi enormi occhioni verdi. Non ha nulla dell’atteggiamento altezzoso degli altri, quindi deduco che non dev’essere un vincitore. << è normale, non diventiamo killer tutti i giorni e il nostro corpo ne risente dei cambiamenti >> << senti, visto che hai già capito che non sono brava a mentire, sarò onesta, non ho idea di chi tu sia >> scoppia di nuovo in una risata e mi tende la mano. << sono Vaughn, distretto 8 >> quindi, non un vincitore. << piacere, Keira >> << si io lo so chi sei, sei abbastanza famosa >> ovviamente. << qualcosa mi dice che la mia fama non deriva dall’essermi offerta per Andrew, vero? >> << eh già. Finnick è una specie di mostro sacro qui, ed è un po’ insolito che venga mancato di rispetto cosi >> magnifico. La situazione va migliorando di giorno in giorno sembra. << ora si che mi tiri su >> << oh non mi preoccuperei troppo fossi in te, non presterà la sua attenzione ai ceti più bassi. Andrà immediatamente ai piani alti >> strano, perché Ethan mi ha detto esattamente il contrario. << non ne sarei troppo certa.. ho avuto la brillante idea di insultare la sua ragazza per cui.. >> il suo volto si copre di stupore, e secondo me tra poco arriverà anche la compassione. << ok, allora alzo le mani >> sorride imbarazzato. << quella trappola che hai fatto.. era una cosa sensazionale >> << un vecchio trucchetto.. ci vorrà ben altro la dentro.. >> annuisce rabbuiandosi di colpo << sai cosa mi dispiace più di tutto questo? >> << che nessuno di noi tornerà a casa eccetto un qualche pallone gonfiato che tira di scherma mentre fa i salti mortali su una fune? >> azzardo. << no.. che non vedremo la fiamma della rivolta divampare >> fa serafico. Il suo distretto è al momento quello più tumultuoso, dove sembra davvero che la gente sia sull’orlo di una ribellione. E tra l’altro riesco a vedere la fiamma della speranza rendere i suoi occhi ancora più verdi, le persone cominciano davvero a crederci. Alla fine è vero che il merito è di Katniss, la trasgressione, quando non sfocia nell’incoscienza, può portare qualche buon risultato. << però sai che la cenere è incandescente >> annuisce e poi ridacchia << stiamo diventando poetici.. >> ridacchio anche io. Ho sempre odiato la poesia, ma quando pensi che il tuo tempo stia per scadere, ti accontenti e provi anche ciò che normalmente non ti sarebbe mai passato per la testa. << tuo fratello è simpaticissimo >> << è arrivato anche da te, quindi >> << si, voleva imparare l’arte del seguire le tracce >> comincio seriamente a credere che mio fratello se la caverà meglio di me. << è un bambino vulcanico >> o almeno lo era prima della morte di papà. A quanto pare questo posto lo sta stimolando, sarebeb l’unica cosa buona da ricavare in questo inferno. Comincio a diventare nervosa, le persone che mi fissano mi mettono in uno stato di inquetudine, perciò vedo bene di trovare una via d’uscita. << Ethan mi aspetta, prima che si arrabbi ulteriormente devo raggiungerlo >> << si, capisco, devi tenertelo buono dopo questi giorni.. beh buona fortuna, per tutto >> allunga la mano, aspettando che gliela stringa. Mi lancia un ultimo sorriso e se ne va anche lui. Mentre mi dirigo verso le mie stanze Katniss mi anticipa e mi chiama dal corridoio. Evidentemte oggi non è destino che riesca a passare dieci minuti per conto mio. << ci penseremo noi a prendere qualcosa anche per te.. >> le sorrido candidamente, e la ringrazio mentre vado. Ormai siamo agli sgoccioli, non c’è più tanto tempo. quello che dovevo sapere lo so, adesso è la pratica il problema. Sono vicino agli ascensori , e mentre Trimphet si scola di lacrime, Ethan mi sta spiegando le ultime cose, mancano 5 minuti esatti alla partenza. << dopo aver recuperato Andrew, cerca subito i tuoi alleati d’accordo? >> annuisci immagazzinando quante più informazioni posso. << come sta Andrew? >> << sta bene, tranquilla, è solo nervoso >> << appena entro, mi concentrerò su di lui, devo trovarlo >> sto andando in iperventilazione. << si, Keira, lo troverai, ci sono Katniss e Peeta con lui >> annuisco cercando di respirare. << senti Ethan, pensi che Finnick faccia sul serio? >> << posso dirti la verità? >> << hai detto che sono tosta, dimostrami che lo credi davvero >> << io penso di si, non fa minacce a vuoto, è un pallone gonfiato, si, ma nell’arena è uno tra i peggiori. Fai estrema a ttenzione, e se ti dovesse capitare la situazione favorevole, non farti scrupoli e fallo fuori. Intesi? >> come se fosse facile, dovrei beccarlo mentre dorme. << ricordati che sono senza armi >> << ok allora se la vedi davvero brutta prova un’altra strategia >> lo guardo speranzosa, pensando che ha trovat qualche idea geniale. << quale? >> << fallo innamorare >> le mie aspettative crollano come vetri rotti mentre gli lancio un’occhiataccia. << appena Katniss e Peeta faranno fuori qualcuno, ne approfitterai >> La voce metallica annuncia i dieci secondi mancanti, ed il tremolìo delle ginocchia mi ricorda che è ora di andare. << senti non te l’ho detto prima perché avevo paura facessu qualcosa di stupido, ma con le mose giuste puoi farcela, cerca di prendere sponsor più che puoi, chissà che siano miracolosi per Andrew >> << dopo quello che ho fatto non credo >> << tu provaci, solo questo >> annuisco di nuovo e il vetro mi si para davanti. Un bel respiro, la realtà che temevo di più si è concretizzata. Devo solo respirare.

spazio autore: questo è il capitolo nuovo.. spero vi piaccia:)

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Capitolo 6
*** Did I hurt you? ***


Mentre l’ascensore sale, sento l’adrenalina salire a mille, e la paura cristallizzarsi, non c’è più tempo per quella ormai, il gioco si sta facendo duro, adesso.  Appena questo dannato aggeggio si aprirà, andrò a cercare Andrew, o non sarò lucida per fare nient’altro.
L’ascensore mi porta all’interno di quela che sembra una foresta, fitta e molto umida. Appena la capsula si apre, un caldo asfissiante mi avvolge. Capisco perché queste tutine sono così leggere, ci saranno quaranta gradi qua dentro.  Nemmeno poggio il piede sulle foglie che già si sente il cannone sparare. Alla Cornucopia starà avvenendo già la prima strage. Forse dopotutto non è cosi male stare lontano da lì all’inizio. Ho detto ad Andrew di fuggire dalla sua postazione, allontanarsi dal gruppo e nascondersi. Certo non posso chiamarlo ad alta voce, senza nessun tipo di arma, non sarebbe una mossa molto intelligente. Mi avvicino ad un grosso albero per prendere almeno un ramo, sarà meglio di niente. Ma immediatamente un piccolo uccello mi assale, scappando poi via e lasciandomi un bel graffio sanguinante sul collo. Quanto sarà passato, dieci secondi?
Mi avventuro ancora di più nella foresta, tendendo l’orecchio per cercare di captare qualche rumore diverso dallo stridere delle foglie. Non ho la minima idea di dove mi trovi, devo scegliere una direzione a caso.  Il cannone spara altre due volte, mi sembra di sentirlo ovunque e da nessuna parte. Seguono delle voci di sottofondo, questi si che mi sembrano vicine, ma non mi pare di conoscerle. Mi arrampico velocemente su un albero, e circa un minuto dopo Brutus ed Enobaria si addentrano nella foresta con un vero arsenale, non si sono nemmeno minimanente guardati intorno.
Scendo con cautela e prendo la direzione opposta, verso dove suppongo sia il centro dell’arena.  Sento ancora le foglie stridere in modo innaturale, dalla direzione in cui provenivo io. Non è che per caso mamma e papà orso siano tornati indietro?
<< ciao >> da dietro le spalle il sussurro di Peeta mi fa sobbalzare, il mio cuore ha fatto un giro su un paracadute ed  è tornato giù.
<< oh Peeta, grazie a Dio >> ha già la faccia arrossta e la divisa mezza rotta, però ha una bella spada, che mi porge un secondo dopo.
<< Katniss ha pensato che questa andasse bene >> la afferro e gli faccio un sorriso enorme
<< grazie davvero, questo è come se ci aveste salvato al vita.. dov’è Katnisss? >>
<< eccomi, dovevo assicurarmi che Brutus ed Enobaria fossero andati via >>  fa sbucando dal fogliame.
<< si li ho visti passare io, sono nella  direzione opposta. >> entrambi fanno un cenno d’assenso.
<< devo andare a cercare Andrew, lo avete visto? >>
<< no, so solo che li non c’era >> fa Katniss. Questo mi riempie di sollievo, bravo bambino.
<< ci rincontriamo dopo >> non gli do il tempo di rispondere e me ne vado a cercare Andrew.
Corro freneticamente per la foresta,e cerco di scacciare il panico che sento montare nel mio stomaco. Qui dentro è tutto uguale, non c’è modo di tentare di orientarsi.
Adesso però sono armata, quindi tento di chiamarlo ad alta voce, non mi interessa delle conseguenze, non lo troverò mai se dovrò cercare dietro ogni singolo cespuglio.
<< certamente è più bravo di te a nascondersi >>il suono della sua voce mi fa gelare il sangue nelle vene, letteralmente. Adesso non mi ci voleva proprio, non sono mentalmente in condizioni di affrontarlo. Cerco di raccogliere forze e coraggio e  di ricollegare i circuiti.
<< Finnick >>  mi giro lentamente e rafforzo la presa sulla spada. Eccolo li, con quel suo imperturbabile sorriso.
<< ciao dolcezza, ti sono mancato? >>
<< come il giorno della Mietitura >> sghignazza e avanza verso di me. Per rilfesso indietreggio, anche se non vorrei, che io sia dannata se devo aver paura di questo tizio.
<< oh andiamo, cosi è davvero troppo facile, che ci fai qui da sola? >>
<< diciamo che non ti distingui per il quoziente intellettivo vero? >> entrambi sappiamo che non è cosi, ma insultarlo mi fa sentire meglio e più al sicuro.
<< hai deciso di passare gli ultimi attimi ad insultarmi? >> mi sembrava strano che ancora non avesse fatto riferimenti.
<< l’ho deciso da quando ti ho visto  la prima volta >> annuisce e posiziona il tridente in un modo che non mi piace affatto.
<< sai non sei stata molto carina con me, saremmo potuti andare molto più d’accordo >>
<< andiamo Finnick non hai bisogno di me, ho sentito che a palazzo c’è un sacco di gente con cui vai.. d’accordo >> concludo con un ghigno. Sono solo rumors ovviamente, ma si dice ches sia il più amato di tutta Capitol City e che abbia ammiratrici in ogni angolo. Anche questo lo fa scattare, e prima che me ne accorga, le mie gambe si spostano da sole dal lato opposto, per evitare un brutto colpo. Finiamo di nuovo a combattere, questa volta la sua energia è triplicata e faccio davvero fatica a tenergli testa, sono costretta ad indietreggiare e sottrarmi ai colpi, non posso lanciargli un attacco diretto, non finirebbe bene; sembra proprio deciso a farmi fuori.
<< che c’è tesoro, hai paura di me? >> stringo gli occhi e senza pensarci mi lancio su di lui, mi accorgo troppo tardi che è una mossa inutile e dannosa, perché si sposta velocemente e mi blocca sul tronco di un albero. Ci mette davvero poco anche a togliermi la spada di mano.
<< questa la prendo io, mi hai sfregiato abbastanza. >> lo guardo faticando a respirare a causa della sua stretta, poi volto lo sgurdo cercando di guardarmi intorno per cercare una qualche ispirazione.
Si avvicina ancora di più e mi guarda sorridendo; la cosa che mi manda più in bestia è sapere di avergli dato questa soddisfazione.
<< dai fallo, so che ti stai godendo il momento, ma potrebbe arrivare qualcuno qui e farti saltare i piani >>
<< hai cosi tanta fretta di morire dolcezza? >>
<< riesci a fare una sola frase senza uno di questi stupidi vezzeggiativi? >>
<< a quanto pare sono un romanticone, piccola >> certo, ci crede solo lui, e secondo me nemmeno. Qualcosa di ruvido e gelato mi percorre il fianco, e subito dopo sento il tipico bruciore da ferita che mi fa urlare.
<< oh mi dispiace, ti ho fatto male? non volevo sai, in fondo sei una brava ragazza >> mi ripete spietatamente le spicciole giustificaizoni che ho rifialato a Caesar, per sbattermi in faccia quanto poco credibii fossero.
<< è cosi che vuoi fare, pezzo a pezzo? Potresti non avere il tempo >> non mi metto a lottare neanche più, fomenterei solo il suo ego.
<< non lo so, ci sto pensando >> mugugna mentre mi accarezza la guancia. Eh no, la morte va anche bene, l’umiliazione no. Spsoto bruscamente il viso, facendolo sogghignare di più.
<< questo lo prendo io >> una testolina bruna fa capolino da un albero prendendo il tridente di Finnick, il mio petto si libera di un macigno e in qualche modo il mio spirito si rinvigorisce. Cerco la spada a tentoni, senza trovarla, mentre tengo d’occhio Andrew che cerca di sfuggire a Finnick.
<< dai piccolo dammi quell’aggeggio >> Andrew non lo ascolta e continua ad avviarsi, solo che mentre cerca di venire verso di me Finnick lo prende dall’uniforme e lo tira su, riprendendosi il tridente.
<< azzardati a toccare mio fratello, e puoi dire addio a tutte quelle oche che ti vengono dietro >> è ora di affondare la lama, anche in senso figurato.
<< non che ci tenga chissà quanto >> impugna meglio il tridente e stringe Andrew con un braccio, finalmente il mio occhio cade sulla spada a terra, ma lui intuisce la mia mossa.
<< non te lo consiglio  >> resto allora immobile ad odiarlo in silenzio.
<< perché non la dai a me? >> ho detto che farei di tutto per Andrew, e così sarà. Lancio la spada nella sua direzione e lui sorride soddisfatto.  Mette Andrew a terra, che subito corre da me. Io resto immobile ad aspettare la prossima mossa di Finnick.
<< pensavi davvero che avrei fatto del male ad un bambino? >> beh questa non l’avevo presa in considerazioe, accidenti avevo una paura folle a dire il vero.
<< però alle ragazze disarmate, si >>
<< cerchi di giocarti la carta della pietà? >>
<< no, quella l’ha già giocata Annie >> sto andando sul pesante, lo so. Ma ne vale della nostra sopravvivenza. Vedendo l’espressione nei suoi occhi mi affretto a spingere Andrew
<< Andrew scappa >> gli mormoro all’orecchio. Lui scuote la testa rifiutandosi di lasciarmi.
<< Finnick che diavolo stai facendo? >> la voce di Peeta stavolta era tutto ciò che volevo sentire.
<< quello che ho promesso di fare >>
<< metti giù il tuo spirito guerriero e falla finita >> interviene Katniss
<< non mi pare di aver chiesto la tua opinione, no? Pensa al tuo fidanzato >>
<< no, penso ai miei alleati, e qui ce ne sono due che vogliono uccidersi >>
<< cosa? >> eslcamiamo all’unisono. Oh no, anche lui è alleato di Katniss?
<< mi prendi in giro vero? >> Peeta scuote la testa. Finnick sbuffa sonoramente e abbassa il tridente.
<< ridalle quella spada >> gli vado incontro spavalda e tendo la mano.
<< non finisce qui, lo sai vero? >> mi molla la spada e si incammina con gli altri.
<< dov’è Mags? >>
<< dietro a quei cespugli, ti stava cercando >>
Iniziamo a camminare tutti in gruppo, e non si sente nessun rumore. La foresta è in uno stato di torpore. Andrew mi tiene saldamente la mano, Mags è sulle spalle di Finnick, e Peeta taglia i rami che ostruiscono il passaggio.
Un urlo di Katniss squarcia la quiete e nel lasso di un secondo veniamo tutti scaraventati a terra. Peeta è l’unico che non si è rialzato.
<< non respira! Non respira!! >> Katniss inizia a disperarsi, Finnick tenta di rianimarlo, senza successo.
<< dai Peeta! >>  mi avvicino e noto ch Finnick non sta operando correttamente.
<< lascia che ti aiuti >> senza proferire parola mi lascia fare, almeno non è così idiota. Centro bene il posto per il battito cardiaco ed inizio a premere, mentre Finnick fa la respirazione bocca a bocca. Le mie spinte sono poc vigorose, e vedendp che Peeta non riprende conoscenza Finnick poggia le mani sulle mie e spinge più forte.
<< più forte, non stai raccogliendo fiori >> lo ignoro e lo lascio fare, mentre vedo Andrew che gli accarezza i capelli. Peeta riapre gli occhi e Katniss gli si getta addosso, come fanno a dire che non si amano abbastanza? È fin troppo palese. Li guardo abbracciarsi e accarezzo il viso ad Andrew, che inizia a deglutire rumorosamente. La sete comincia a farsi sentire.
<< dobbiamo trovare un po’ d’acqua >> i ragazzi annuiscono e riprendiamo il cammino, lasciando che sia Katniss a guidare stavolta.
Lei è l’unica che riconosce a quanto pare i campi di forza che ricoprono questa zona e ti lanciano lancinanti scariche elettriche.
Inizia a calare la sera, e anche la stanchezza, Andrew ormai si fa portare in braccio da me, e anche Finnick ha il fiatone per lo sforzo doppio che deve fare. Non abbiamo trovato da bere né da mangiare, però meritiamo almeno un po’ di riposo.
<< ci accampiamo qui? >> domanda Peeta
<< si, dovremmo essere coperti >> risponde Barbie.
Mags si adagia per terra, quindi poggio Andrew vicino a lei che lo accoglie con una carezza. Peeta intanto butta a terra un paio di copertine che ha trovato nello zaino sulla Cornucopia.
<< faccio io il primo turno >> asserisce Finnick con la sua solita disinvoltura.
<< non pensarci nemmeno, non da solo >> la sfiducia nella voce di Katniss è palese, il biondo alza gli occhi al cielo e iniza la predica sull’ aver salvato Peeta.
<< prima che arrivi anche l’alba, faccio io il primo turno con lui >> li interrompo, o per davvero non troveranno un compromesso.
<< ti piace giocare col fuoco è? >> lo ignoro e mi piazzo a sedere con l’arma. Peeta si sdraia e si appisola con Katniss vicino, e Mags ha stretto Andrew in un abbraccio per scaldarlo, perché ora che si è fatta sera è calato anche un velo di gelo con tanto di vento.
<< è una donna straordinaria >>
<< si, lo è >> si limita a rispondere, meglio non entrare nell’argomento, o mi uscirà qualche insulto su Annie.
La foresta giace in silenzio, e talvolta mi capita di incrociare lo sguardo di Finnick. Mi tiro su la copertina fino al viso, ma non  è che serva poi a molto.
<< cosa è successo al bambino? >> mi fa con voce distaccata.
<< risente la fatica, e si è sbucciato il ginocchio, niente che un po’ di sonno non possa curare >> restiamo in silenzio per un altro po’, e sento solo il suo fiato corto.
<< hai.. freddo? >> anche io uso la carta del tono distaccato, è più facile.
<< no >> non è vero, secondo me sta gelando.
Si alza e va a coprire Mags e Andrew che nel loro sonno beato non si sono resi conto di essersi scoperti.
<< visto che Peeta e Katniss ci hanno detto che siamo alleati,  per me siamo in tregua >> ridacchia e mi guarda
<< certo, a te conviene >> mi viene da roteare gli occhi e distogleire lo sguardo, sarebbe facile se non sentissi i suoi denti battere.
<< andiamo stai congelando.. perché non vuoi ammetterlo? >>
<< perché non ti fai gli affari tuoi? >>
<< perché potresti essermi utile a proteggere Andrew >> sembra sondare la mia mente, cercando di scoprire se sono cinica o voglio solo apparire come tale. In realtà sono di buon cuore, e non mi piace vederlo morire assiderato. Maledetta etica, ti porta sempre a fare cose che detesti fare.
<< vuoi..? >> lascio la domanda in sospeso, allargando il braccio per mostrargli la coperta.
<< sto bene >> continua imperterrito. Lo lascio stare per un po’, fino a che il vento non si intensifica e sembra una lama d’acciaio posata sul volto. A questo punto mi alzo e gli vado vicino, avvolgendolo con la copertina.
<< zuccone >> biascico. Resta un momento interdetto, e poi accenna a fare storie, a causa del suo stupido orgoglio.
<< io non ho stabilito una tregua.. stammi lontano >>
<< io si, perciò sta zitto >> lascia il morso e se la passa meglio su una spalla.
<< o ti avvicini o lasci perdere >> mi intima freddamente. In effetti mi sono messa un po’ lontano, e con il lembo che gli ho lasciato non ci farà molto. Sbuffo sonoramente e mi avvicino, arrivando spalla a spalla.
<< se ti stendessi in braccio a me staremmo ancora più caldi >> guardo il suo volto serio.
<< stai scherzando, vero? >> si sta scherzando, perché ridacchia immediatamente, per un millesimo di secondo ho pensato fosse serio e la cosa mi avrebbe turbato parecchio.

angolo autore:  ecco qui spero vi piaccia:)

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Capitolo 7
*** This is not “snakes and ladders” ***


La foresta sembra dormire con noi, ma è una calma apparente, il pericolo potrebbe essere dietro ogni foglia, ogni movimento del vento, dopo i campi di forza potremmo aspettarci di tutto.
Ormai siamo tutti svegli, e restiamo in silenzio, solo Andrew si agita di tanto in tanto, a causa della stanchezza, della fame e del dolore al ginocchio. Io cerco di pensare ai singoli istanti, se proietto il mio sguardo verso il futuro la morsa dell’ansia stringe sullo stomaco, che brontola già abbastanza di suo.
<< che ore saranno? >> Peeta interrompe il silenzio.
<< quanto pensi sia importante da uno a dieci? >> l’avevo detto che Finnick sarebbe notevolmente peggiorato nell’arena. Lo ignoriamo tutti e ripiombiamo nel silenzio. Silenzio che viene poco dopo squarciato da un fulmine, è il caso di dire che è stato un fulmine a ciel quasi sereno.
<< anche i temporali adesso? >> commenta Katniss, annoiata. Ci manca solo un qualche tornado. La tempesta sembra placarsi prima di cominciare, e tra di noi si sentono solo sospiri di frustrazione. Andrew si alza attirato dallo scintillio del tridente di Finnick e lo va a prendere in mano, non credo sia una buona idea, l’ultima volta che l’ha fatto si è ritrovato ad un metro da terra.
<< Andrew, torna qui >> cerco di recuperarlo. Finnick lo guarda annoiato e stanco, ma non dice nulla.
<< guarda che bello >> sembra quasi rapito da quell’oggetto e se lo rigira dalle mani.
<< si è meraviglioso, rimettilo a posto >> lo dico più per paura che si faccia male , non certo per Finnick.
Ma Andrew lo esamina meglio, senza darmi ascolto.
<< che c’è scritto qui? >> indica pensieroso un punto più o meno dove inizia il metallo e finisce il legno.
<< di che parli? >> Finnick a quel punto si alza trafelato e si riprende l’arma.
<< niente, la marca,suppongo >> nervosamente si rimette al posto di prima. Perché tanto agitarsi di punto in bianco? Cos’ha quel tridente di strano?
Sto per chiedergli qualcosa ma un boato irrompe nella notte. I volti si fanno preoccupati, qui non ci si può mai aspettare nulla di buono.
<< che succede? >> Peeta chiede in vano, nessuno sa rispondergli in realtà.
Stringo subito Andrew vicino a me, tutti scattiamo in piedi e iniziamo a guardarci intorno.
E poi, tutto in un secondo. Quello che era solido sotto i nostri piedi inizia a diventare melmoso, facendoci sprofondare.
<< via via via via !! >> Katniss ci richiama all’ordine ed inizia a correre, tutte le andiamo dietro, affondando con i piedi qui e la.
Le pozze melmose sembrano allargarsi, vediamo alberi interi venire risucchiati e non salire più in superficie. Appena mi volto, vedo Mags a Finnick per terra, evidentemente è proprio arrivato, il suo fisico non regge un tale sforzo.
<< Peeta! >> gloi indico Mags e lui si precipita ad aiutarli. Io cerco di tirare fuori Mags, lasciando Andrew con Katniss, e Peeta aiuta Finnick, questa roba inizia a bruciare addosso, ed anche a corrodere la divisa, dobbiamo sbrigarci o non arriveremo a domani.
Prendo la mano di Mags e tengo il tridente, cercando di portarla fuori, ma le gambe iniziano a bruciarmi seriamente. Katniss intanto ha preso in braccio Andrew e ci incita a sbrigarci.
Peeta sostiene Finnick per un po’, ma non ce la fa neanche lui, non si è ancora ripreso del tutto. Le grida diventano più acute, il bruciore inizia a farsi sentire su tutti.
<< vai Peeta! >> Finnick lo spinge verso Katniss, che lo aiuta e lo supporta, io cerco ancora di tirare Mags, ma Finnick mi allontana bruscamente e la riprende in spalla. Non facciamo in tempo a fare cinque metri che il terreno sprofonda più prepotentemente sotto i piedi, sento Finnick gridare appena dietro di me  e voltandomi lo vedo immerso fino alla cintola, che cerca di trattenere Mags sulle spalle, ma sta facendo solo peggio, più si muove e più va giù. D’istinto lo tiro per un braccio, ma non riesco a concludere gran che, perché anche io tendo ad andare giù.
<< lasciami stai facendo peggio!>> inveisce
<< sta zitto e tieniti!>>  sibilo stringendo i denti, cercando di non cedere al dolore. Katniss e Peeta erano più avanti di noi, e fanno fatica a tornare indietro a causa del terreno, ma Andrew ha tirato fuori una corda da non so dove, porgendola a Katniss. La lega ad un massiccio albero, stringendo insieme a Peeta.
<< Keira, afferrala >> appena mi arriva la fune massiccia me la lego alla vita, tendendo nuovamente le braccia verso di loro.
<< Finnick, tieniti, dannazione! >> sembra che con un carico sulle spalle non riesca.
<< forza ragazzi! >> urla Peeta, gemendo per lo sforzo di tirare un simile peso. Continuiamo ad andare giù, ed è come l’effetto sottovuoto, non riesci ad uscire, in più sento bruciare dappertutto. Sento la presa di Finnick affievolirsi.
<< per favore, sforzatevi! >> continua a gridare Peeta. Finnick si stringe di più alla mia vita,ma sembra ancora inutile.
<< non ce la facciamo più di cosi! >> cerco di farmi sentire. All’improvviso il peso diminuisce, Mags si lascia andare nella melma, solo dopo aver dato una carezza a Finnick, che in vano cerca di riprenderla, gridando disperatamente. Ma il movimento ci fa solo sprofondare di più.
<< Finnick! Finnick tieniti stiamo andando giù! >> mi guarda con uno sguardo spaurito per un momento ma poi cerca di risalire. Peeta e Katniss riescono a tirarci fuori, ma dobbiamo immediatamente ricominciare a correre. Mi sento salire le lacrime agli occhi, quello sguardo era struggente, doveva volerle davvero bene. Arriviamo a mettere un piede sulla spiaggia, e fortunatamente la sabbia resta compatta sui nostri corpi che cadono a terra, esausti.
<< Andrew? Stai bene? >> se ne sta li seduto a smuovere la sabbia.
<< si..>> fortunatamente non ha bruciature, Katniss lo ha tenuto in braccio tutto il tempo.
<< grazie, Katniss >>
<< di nulla, tu hai salvato Peeta >>  le faccio un sorriso stanco e resto per terra, senza forte e molto affamata. Andrew si alza e si dirige verso Finnick, spero non per prendergli il tridente, ma adesso non ho la forza di riprenderlo.
Si limita invece a sedersi vicino a lui, poggiandogli la testa sulla spalla, per consolarlo. Questo riporta alla luce le lacrime che avevo represso. Anche lui si era affezionato a Mags, e dopo neanche una giornata intera, deve già perdere qualcuno.
Finnick si limita a dargli una rude carezza sulla testa.
<< dobbiamo trovare.. da bere >> mugugna Peeta, ancora col respiro affannato.
<< ce la fate ad alzarvi?>> continua. Katniss è la prima ad alzarsi, ed aiutare Peeta, che si appoggia appena su di lei per sorreggersi.
Mi avvicino ad Andrew, tendendogli le braccia. Prima che possa muoversi verso di me, Finnick si alza e lo prende in braccio al posto mio. Gli lancio uno sguardo confuso, ma in qualche modo il fatto che sia così vicino a lui mi da una sicurezza contorta.
<< faccio io >> mi intima, ricominciando a camminare.
<< stai bene? >> annuisce appena e si incammina.
Dopo che ho mosso qualche passo, però, il dolore mi invade, facendomi perdere la forza alle gambe.
<< che succede? >> si interessa Peeta preoccupato.
<< niente, sto bene >> tento di rialzarmi nascondendo le smorfie di dolore. Continuiamo a camminare per un po’ nella notte, che sta lasciando spazio ad un leggerissimo chiarore.
Andrew mi tiene d’occhio guardandomi oltre la spalla di Finnick, adesso è cosi che vanno le cose? È lui a dovermi tenere d’occhio?
<< Keira stai bene? >> si agita vedendomi zoppicare un po’.
<< si tesoro, è tutto apposto >>
Nell’aria si sente uno stridìo, come una spia di un qualche ascensore, tutti ci fermiamo per tendere le orecchie, ma nel buio è difficile vedere ad un palmo dal naso.
<< che cos’è? >> fa Andrew guardando un punto in aria. Tutti alziamo lo sguardo e Katniss comincia ad agitarsi.
<< dev’essere qualcosa da Haymitch >> aspettiamo che cada giù, ma il vento serale fa si che si impigli sul ramo di un albero. Fantastico.
<< bisogna andarlo a prendere >> sentenzia Katniss, togliendosi l’arco e le frecce.
<< no, Katniss, vado io, tranquilla >> sono meno massiccia di lei, e quell’albero sembra piuttosto fitto.
<< oh meraviglioso, senti tesoro questo non è il gioco dell’oca, bisogna fare presto. >> si lamenta Finnick, infastidito. Mi sembrava strano che ancora non si fosse messo in mezzo di qualcosa.
<< è proprio per questo che ci vado io, Barbie >> lo zittisco avvicinandomi all’albero.
Comincio ad arrampicarmi tra il fogliame fitto, e sento ancora la pelle bruciare dappertutto, ma non mi importa, devo prendere quell’ oggetto, qualsiasi cosa sia.
<< più a destra, Keira >>mi guida Peeta, indicandomi un punto un po’ più in alto.
Un ramo mi si spezza sotto i piedi, ma l’albero è talmente fitto da non fare alcuna differenza. Allungo la mano, avendo l’obiettivo davanti, ma qualcosa mi si stringe alla vita, poi alle gambe, e poi lo sento ovunque. I rami si stanno attorcigliando intorno al mio corpo, come tanti serpenti, mozzandomi quasi il respiro. Cerco di raggiungere la spada, ma ho le braccia legate. Sento Andrew strillare da sotto, preoccuapato dai miei lamenti. Con un grido soffocato cerco di dire ai ragazzi sotto di allontanarsi, i rami sono come tentacoli e potrebbero agganciare anche loro.
<< Keira! >> continua a strillare Andrew, la vista comincia ad annebbiarsi.
<< dobbiamo fare qualcosa! >> Katniss smuove Peeta per un braccio, ma vedo solo che ad un tratto si ritrova Andrew in braccio, e poi il nero.
Sento la voce di Katniss, lontana, vicina poi lontana di nuovo. Tento di aprire le palpebre, che sono pesantissime, e sento più chiaramente la sua voce. Mi sento una strana pressione sul viso, ma sono confusa, vedo poco e sento suoni indistinti.
La voce di Katniss si fa più acuta e la vista si rischiara. Sento delle mani sul viso, dei tocchi sul naso e sulla bocca.
Appena apro gli occhi del tutto, vedo il volto preoccupato di Katniss e di Peeta, poi quello di Finnick, molto molto vicino, e questo mi fa scostare di scatto. Andrew mi assale e mi abbraccia, quasi con le lacrime agli occhi.
<< stai bene? >> qeusta frase è diventata il nostro motto ormai. Gli sorrido e gli stampo un bacio sulla guancia.
<< che diavolo è successo? >> borbotto intontita. Nessuno però mi risponde, si limitano a scambiarsi degli sguardi.
<< Finnick ti ha portato giù e ti ha rianimato >> mi informa Katniss. Cosa? Mi ha salvato la vita e perché mai?! Non mi viene in mente neanche una ragione valida. Un attimo, quindi la pressione sul viso era la sua rianimazione? Fantastico.
<< e quell’affare.. >> non termino la frase che Katniss mi mostra uno strano oggettino metallico.
<< abbiamo trovato l’acqua.. >>
Dop avermi spiegato che abbiam oricevuto un affare per prendere acqua dagli alberi,Peeta si mette a fare dei contenitori per spartire l’acqua. Intanto si sentono due spari di cannone.
<< spero siano Brutus e lady vampiro >>
<< non ci conterei troppo fossi in te >> mi risponde Katniss, è più probabile che Enobaria abbia ucciso qualcuno a morsi in effetti.
Sono tutti impegnati a fare qualcosa tranne Finnick, che si rimira distrattamente il suo tridente. Mi avvicino a lui con fare silenzioso.
<< grazie, Finnick >> alza lo sguardo e non mostra altro che indifferenza, cerco di convincermi che sia il pensiero di Mags. Decido però di porgli la domanda a cui non so rispondere da sola.
<< perché l’hai fatto? >>  scrolla le spalle senza guardarmi.
<< perché se qualcuno deve ucciderti, quello sono io. E poi chi penserebbe ad Andrew? Per me sarebbe stato più lui una scocciatura, piuttosto che salvare te >> cerca di apparire duro, ma comincia a sgretolarsi.
<< beh grazie, anche per badare a lui>>
<< non ti ci abituare, ho già fatto da babysitter e guarda com’è finita, non ho intenzione di riprovarci.. >>
<< mi dispiace per Mags, ma è inutile che te lo dica, perché reagiresti con fare sprezzante e mi faresti arrabbiare, ma sappi solo, che se ti serve.. >>
<< non mi serve nulla >> mi liquida alzandosi.
<< appunto.. >> biascico tra me e me.
<< è ora di andare, ci stiamo esponendo troppo >>
Katniss e Peeta si rimettono in marcia, e io tento per la terza volta di prendere Andrew, ma lui mi guarda, scuote la testa e si avvicina a Finnick, tirandolo per la manica. Grandioso, sembra che Andrew abbia trovato un nuovo amore.
<< ehi piccoletto mi hai preso per un taxi? >> il suo tono è alleggerito dal sorrisetto che ha sulle labbra e dal fatto che lo attira a sé.
<< tu sei più alto di Kiera, vedo più cose >> risponde mentre si arrampica su di lui.
<< d’accordo, ma ora comincio a farmi pagare, tienimi questo va >> gli affida il tridente in mano, cosi ha una mano libera in più.
Andrew però lo considera un peso fastidioso, e tenta di darlo a me.
<< non ci provare marmocchio >> gli intima sghignazzando. Andrew allora sbuffa e se lo tiene in mano.
<< ti fidi di più di un bambino che di Keira? >> interviene Katniss da qualche metro.
<< ci puoi giurare >> alzo gli occhi al cielo e seguo il resto del gruppo. Adesso comincio veramente a capire l’importanza degli alleati, come sempre Ethan aveva ragione.
La foresta sembra dormire con noi, ma è una calma apparente, il pericolo potrebbe essere dietro ogni foglia, ogni movimento del vento, dopo i campi di forza potremmo aspettarci di tutto.
Ormai siamo tutti svegli, e restiamo in silenzio, solo Andrew si agita di tanto in tanto, a causa della stanchezza, della fame e del dolore al ginocchio. Io cerco di pensare ai singoli istanti, se proietto il mio sguardo verso il futuro la morsa dell’ansia stringe sullo stomaco, che brontola già abbastanza di suo.
<< che ore saranno? >> Peeta interrompe il silenzio.
<< quanto pensi sia importante da uno a dieci? >> l’avevo detto che Finnick sarebbe notevolmente peggiorato nell’arena. Lo ignoriamo tutti e ripiombiamo nel silenzio. Silenzio che viene poco dopo squarciato da un fulmine, è il caso di dire che è stato un fulmine a ciel quasi sereno.
<< anche i temporali adesso? >> commenta Katniss, annoiata. Ci manca solo un qualche tornado. La tempesta sembra placarsi prima di cominciare, e tra di noi si sentono solo sospiri di frustrazione. Andrew si alza attirato dallo scintillio del tridente di Finnick e lo va a prendere in mano, non credo sia una buona idea, l’ultima volta che l’ha fatto si è ritrovato ad un metro da terra.
<< Andrew, torna qui >> cerco di recuperarlo. Finnick lo guarda annoiato e stanco, ma non dice nulla.
<< guarda che bello >> sembra quasi rapito da quell’oggetto e se lo rigira dalle mani.
<< si è meraviglioso, rimettilo a posto >> lo dico più per paura che si faccia male , non certo per Finnick.
Ma Andrew lo esamina meglio, senza darmi ascolto.
<< che c’è scritto qui? >> indica pensieroso un punto più o meno dove inizia il metallo e finisce il legno.
<< di che parli? >> Finnick a quel punto si alza trafelato e si riprende l’arma.
<< niente, la marca,suppongo >> nervosamente si rimette al posto di prima. Perché tanto agitarsi di punto in bianco? Cos’ha quel tridente di strano?
Sto per chiedergli qualcosa ma un boato irrompe nella notte. I volti si fanno preoccupati, qui non ci si può mai aspettare nulla di buono.
<< che succede? >> Peeta chiede in vano, nessuno sa rispondergli in realtà.
Stringo subito Andrew vicino a me, tutti scattiamo in piedi e iniziamo a guardarci intorno.
E poi, tutto in un secondo. Quello che era solido sotto i nostri piedi inizia a diventare melmoso, facendoci sprofondare.
<< via via via via !! >> Katniss ci richiama all’ordine ed inizia a correre, tutte le andiamo dietro, affondando con i piedi qui e la.
Le pozze melmose sembrano allargarsi, vediamo alberi interi venire risucchiati e non salire più in superficie. Appena mi volto, vedo Mags a Finnick per terra, evidentemente è proprio arrivato, il suo fisico non regge un tale sforzo.
<< Peeta! >> gloi indico Mags e lui si precipita ad aiutarli. Io cerco di tirare fuori Mags, lasciando Andrew con Katniss, e Peeta aiuta Finnick, questa roba inizia a bruciare addosso, ed anche a corrodere la divisa, dobbiamo sbrigarci o non arriveremo a domani.
Prendo la mano di Mags e tengo il tridente, cercando di portarla fuori, ma le gambe iniziano a bruciarmi seriamente. Katniss intanto ha preso in braccio Andrew e ci incita a sbrigarci.
Peeta sostiene Finnick per un po’, ma non ce la fa neanche lui, non si è ancora ripreso del tutto. Le grida diventano più acute, il bruciore inizia a farsi sentire su tutti.
<< vai Peeta! >> Finnick lo spinge verso Katniss, che lo aiuta e lo supporta, io cerco ancora di tirare Mags, ma Finnick mi allontana bruscamente e la riprende in spalla. Non facciamo in tempo a fare cinque metri che il terreno sprofonda più prepotentemente sotto i piedi, sento Finnick gridare appena dietro di me  e voltandomi lo vedo immerso fino alla cintola, che cerca di trattenere Mags sulle spalle, ma sta facendo solo peggio, più si muove e più va giù. D’istinto lo tiro per un braccio, ma non riesco a concludere gran che, perché anche io tendo ad andare giù.
<< lasciami stai facendo peggio!>> inveisce
<< sta zitto e tieniti!>>  sibilo stringendo i denti, cercando di non cedere al dolore. Katniss e Peeta erano più avanti di noi, e fanno fatica a tornare indietro a causa del terreno, ma Andrew ha tirato fuori una corda da non so dove, porgendola a Katniss. La lega ad un massiccio albero, stringendo insieme a Peeta.
<< Keira, afferrala >> appena mi arriva la fune massiccia me la lego alla vita, tendendo nuovamente le braccia verso di loro.
<< Finnick, tieniti, dannazione! >> sembra che con un carico sulle spalle non riesca.
<< forza ragazzi! >> urla Peeta, gemendo per lo sforzo di tirare un simile peso. Continuiamo ad andare giù, ed è come l’effetto sottovuoto, non riesci ad uscire, in più sento bruciare dappertutto. Sento la presa di Finnick affievolirsi.
<< per favore, sforzatevi! >> continua a gridare Peeta. Finnick si stringe di più alla mia vita,ma sembra ancora inutile.
<< non ce la facciamo più di cosi! >> cerco di farmi sentire. All’improvviso il peso diminuisce, Mags si lascia andare nella melma, solo dopo aver dato una carezza a Finnick, che in vano cerca di riprenderla, gridando disperatamente. Ma il movimento ci fa solo sprofondare di più.
<< Finnick! Finnick tieniti stiamo andando giù! >> mi guarda con uno sguardo spaurito per un momento ma poi cerca di risalire. Peeta e Katniss riescono a tirarci fuori, ma dobbiamo immediatamente ricominciare a correre. Mi sento salire le lacrime agli occhi, quello sguardo era struggente, doveva volerle davvero bene. Arriviamo a mettere un piede sulla spiaggia, e fortunatamente la sabbia resta compatta sui nostri corpi che cadono a terra, esausti.
<< Andrew? Stai bene? >> se ne sta li seduto a smuovere la sabbia.
<< si..>> fortunatamente non ha bruciature, Katniss lo ha tenuto in braccio tutto il tempo.
<< grazie, Katniss >>
<< di nulla, tu hai salvato Peeta >>  le faccio un sorriso stanco e resto per terra, senza forte e molto affamata. Andrew si alza e si dirige verso Finnick, spero non per prendergli il tridente, ma adesso non ho la forza di riprenderlo.
Si limita invece a sedersi vicino a lui, poggiandogli la testa sulla spalla, per consolarlo. Questo riporta alla luce le lacrime che avevo represso. Anche lui si era affezionato a Mags, e dopo neanche una giornata intera, deve già perdere qualcuno.
Finnick si limita a dargli una rude carezza sulla testa.
<< dobbiamo trovare.. da bere >> mugugna Peeta, ancora col respiro affannato.
<< ce la fate ad alzarvi?>> continua. Katniss è la prima ad alzarsi, ed aiutare Peeta, che si appoggia appena su di lei per sorreggersi.
Mi avvicino ad Andrew, tendendogli le braccia. Prima che possa muoversi verso di me, Finnick si alza e lo prende in braccio al posto mio. Gli lancio uno sguardo confuso, ma in qualche modo il fatto che sia così vicino a lui mi da una sicurezza contorta.
<< faccio io >> mi intima, ricominciando a camminare.
<< stai bene? >> annuisce appena e si incammina.
Dopo che ho mosso qualche passo, però, il dolore mi invade, facendomi perdere la forza alle gambe.
<< che succede? >> si interessa Peeta preoccupato.
<< niente, sto bene >> tento di rialzarmi nascondendo le smorfie di dolore. Continuiamo a camminare per un po’ nella notte, che sta lasciando spazio ad un leggerissimo chiarore.
Andrew mi tiene d’occhio guardandomi oltre la spalla di Finnick, adesso è cosi che vanno le cose? È lui a dovermi tenere d’occhio?
<< Keira stai bene? >> si agita vedendomi zoppicare un po’.
<< si tesoro, è tutto apposto >>
Nell’aria si sente uno stridìo, come una spia di un qualche ascensore, tutti ci fermiamo per tendere le orecchie, ma nel buio è difficile vedere ad un palmo dal naso.
<< che cos’è? >> fa Andrew guardando un punto in aria. Tutti alziamo lo sguardo e Katniss comincia ad agitarsi.
<< dev’essere qualcosa da Haymitch >> aspettiamo che cada giù, ma il vento serale fa si che si impigli sul ramo di un albero. Fantastico.
<< bisogna andarlo a prendere >> sentenzia Katniss, togliendosi l’arco e le frecce.
<< no, Katniss, vado io, tranquilla >> sono meno massiccia di lei, e quell’albero sembra piuttosto fitto.
<< oh meraviglioso, senti tesoro questo non è il gioco dell’oca, bisogna fare presto. >> si lamenta Finnick, infastidito. Mi sembrava strano che ancora non si fosse messo in mezzo di qualcosa.
<< è proprio per questo che ci vado io, Barbie >> lo zittisco avvicinandomi all’albero.
Comincio ad arrampicarmi tra il fogliame fitto, e sento ancora la pelle bruciare dappertutto, ma non mi importa, devo prendere quell’ oggetto, qualsiasi cosa sia.
<< più a destra, Keira >>mi guida Peeta, indicandomi un punto un po’ più in alto.
Un ramo mi si spezza sotto i piedi, ma l’albero è talmente fitto da non fare alcuna differenza. Allungo la mano, avendo l’obiettivo davanti, ma qualcosa mi si stringe alla vita, poi alle gambe, e poi lo sento ovunque. I rami si stanno attorcigliando intorno al mio corpo, come tanti serpenti, mozzandomi quasi il respiro. Cerco di raggiungere la spada, ma ho le braccia legate. Sento Andrew strillare da sotto, preoccuapato dai miei lamenti. Con un grido soffocato cerco di dire ai ragazzi sotto di allontanarsi, i rami sono come tentacoli e potrebbero agganciare anche loro.
<< Keira! >> continua a strillare Andrew, la vista comincia ad annebbiarsi.
<< dobbiamo fare qualcosa! >> Katniss smuove Peeta per un braccio, ma vedo solo che ad un tratto si ritrova Andrew in braccio, e poi il nero.
Sento la voce di Katniss, lontana, vicina poi lontana di nuovo. Tento di aprire le palpebre, che sono pesantissime, e sento più chiaramente la sua voce. Mi sento una strana pressione sul viso, ma sono confusa, vedo poco e sento suoni indistinti.
La voce di Katniss si fa più acuta e la vista si rischiara. Sento delle mani sul viso, dei tocchi sul naso e sulla bocca.
Appena apro gli occhi del tutto, vedo il volto preoccupato di Katniss e di Peeta, poi quello di Finnick, molto molto vicino, e questo mi fa scostare di scatto. Andrew mi assale e mi abbraccia, quasi con le lacrime agli occhi.
<< stai bene? >> qeusta frase è diventata il nostro motto ormai. Gli sorrido e gli stampo un bacio sulla guancia.
<< che diavolo è successo? >> borbotto intontita. Nessuno però mi risponde, si limitano a scambiarsi degli sguardi.
<< Finnick ti ha portato giù e ti ha rianimato >> mi informa Katniss. Cosa? Mi ha salvato la vita e perché mai?! Non mi viene in mente neanche una ragione valida. Un attimo, quindi la pressione sul viso era la sua rianimazione? Fantastico.
<< e quell’affare.. >> non termino la frase che Katniss mi mostra uno strano oggettino metallico.
<< abbiamo trovato l’acqua.. >>
Dop avermi spiegato che abbiam oricevuto un affare per prendere acqua dagli alberi,Peeta si mette a fare dei contenitori per spartire l’acqua. Intanto si sentono due spari di cannone.
<< spero siano Brutus e lady vampiro >>
<< non ci conterei troppo fossi in te >> mi risponde Katniss, è più probabile che Enobaria abbia ucciso qualcuno a morsi in effetti.
Sono tutti impegnati a fare qualcosa tranne Finnick, che si rimira distrattamente il suo tridente. Mi avvicino a lui con fare silenzioso.
<< grazie, Finnick >> alza lo sguardo e non mostra altro che indifferenza, cerco di convincermi che sia il pensiero di Mags. Decido però di porgli la domanda a cui non so rispondere da sola.
<< perché l’hai fatto? >>  scrolla le spalle senza guardarmi.
<< perché se qualcuno deve ucciderti, quello sono io. E poi chi penserebbe ad Andrew? Per me sarebbe stato più lui una scocciatura, piuttosto che salvare te >> cerca di apparire duro, ma comincia a sgretolarsi.
<< beh grazie, anche per badare a lui>>
<< non ti ci abituare, ho già fatto da babysitter e guarda com’è finita, non ho intenzione di riprovarci.. >>
<< mi dispiace per Mags, ma è inutile che te lo dica, perché reagiresti con fare sprezzante e mi faresti arrabbiare, ma sappi solo, che se ti serve.. >>
<< non mi serve nulla >> mi liquida alzandosi.
<< appunto.. >> biascico tra me e me.
<< è ora di andare, ci stiamo esponendo troppo >>
Katniss e Peeta si rimettono in marcia, e io tento per la terza volta di prendere Andrew, ma lui mi guarda, scuote la testa e si avvicina a Finnick, tirandolo per la manica. Grandioso, sembra che Andrew abbia trovato un nuovo amore.
<< ehi piccoletto mi hai preso per un taxi? >> il suo tono è alleggerito dal sorrisetto che ha sulle labbra e dal fatto che lo attira a sé.
<< tu sei più alto di Kiera, vedo più cose >> risponde mentre si arrampica su di lui.
<< d’accordo, ma ora comincio a farmi pagare, tienimi questo va >> gli affida il tridente in mano, cosi ha una mano libera in più.
Andrew però lo considera un peso fastidioso, e tenta di darlo a me.
<< non ci provare marmocchio >> gli intima sghignazzando. Andrew allora sbuffa e se lo tiene in mano.
<< ti fidi di più di un bambino che di Keira? >> interviene Katniss da qualche metro.
<< ci puoi giurare >> alzo gli occhi al cielo e seguo il resto del gruppo. Adesso comincio veramente a capire l’importanza degli alleati, come sempre Ethan aveva ragione.

Angolo Autore: Ecco qua, spero vi piaccia:)

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