Yellow.

di dearjdols
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Charapter one. ***
Capitolo 3: *** Charapter two. ***
Capitolo 4: *** Charapter three. ***
Capitolo 5: *** Charapter four, part one. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Yellow. prologo.                                                                       Yellow.

                                                                       Prologo.

         14 giugno 2010.

Niall passeggiava avanti e dietro nervoso per la sua piccola camera, facendo scricchiolare leggermente il parquet, già danneggiato a causa degli anni.
La tv era ferma sul canale della BBC, che stava trasmettendo il talent show più famoso in circolazione, XFactor.
Il giovane irlandese fin da piccolo aveva giurato di inseguire i suoi sogni e diventare un cantante professionista, ma c'era quel tappo che lo bloccava da sempre: la timidezza.

Si impuntava per fare una cosa, poi finiva col sentirsi gli organi vitali morire e se ne ritornava con le cuffie nelle orecchie o la chitarra tra le mani.
Era consapevole di questo suo paradosso, ma nonostante tutto il sogno rimaneva quello.
La madre Maura gli aveva sempre dato il suo appoggio, e dato che due giorni dopo gli stand per le audizioni di XFactor si sarebbero spostati a Dublino, lo aveva incoraggiato più che mai a prendere una decisione sul da farsi.
Stanco di pensare ed innervosirsi, Niall si sistemò sul tappeto con entrambi i gomiti appoggiati sulle gambe incociate, il mento sui palmi e lo sguardo fisso e inespressivo sul piccolo televisore dinanzi a lui.
Finita la pubblicità, sul palco comparve un ragazzo piu' o meno della sua eta'. Gli occhi ghiaccio del 16enne non riuscivano a staccarsi dalla testa riccia di quell'inglese, per qualche assurdo motivo. Lo aveva stranamente incuriosito.
"Ciao."  disse solo il giovane.
"Ciao! Come ti chiami?"  chiese Simon.
"Harry, Harry Styles." rispose lui.
A Niall piacque quel nome. Era il classico nome di un qualche personaggio famoso.
"Uhm, bene. Dimmi qualcosa su di te, Harry."  disse Simon, abbasando lo sguardo sul foglio.
"Lavoro in un forno."
A Niall scappò una breve risata. Quel Harry Styles lo stava calamitando, verso una meta che neanche Niall sapeva.
Notò che quando sorrideva, gli spuntavano due graziose fossette ai lati delle guancie. L'irlandese lo trovò adorabile.
 In ogni aspetto che aveva potuto conoscere in quei 10, 15, 20 secondi?
Dopo alcuni minuti di sorrisi, brevi risate e interrogatori Simon lasciò cantare ad Harry il brano che aveva portato, ovvero Isn't she lovely  di Steve Wonder. Niall amava Steve Wondere e di conseguenza, quando il riccio incominciò a cantare, lui lo seguì con il labiale.
L'irlandese fu piacevolmente sorpreso dal fatto che l'inglese cantò ad acapella, senza nessuna base e che la sua voce era davvero bellissima. Originale. Nuova. Leggermente roca. Che faceva venire la pelle d'oca. O forse era la sua immaginazione.
Niall sorrise notando la telecamera inquadrare tutta la platea battere le mani forte, per Harry, e senza accorgenerse, lo fece anche lui.
Come previsto Harry ricevette quattro sì, e Niall gioì lanciando un piccolo urlo glutturale. Sorrise e si gustò l'ultimo sorriso adorabile del riccio, che prima di andarsene salutò tutti con un "Grazie mille!" .
Niall abbassò lo sguardo sui piedi scalzi e decise. Il giorno avrebbe preso l'aereo per andare alle audizioni a Dublino con la madre.
Era più convinto che mai e aveva una carica pazzesca. Sarebbe potuta andare bene, come sarebbe potuta andare male, ma a lui non importava, voleve buttarsi e basta.
Si issò in piedi pronto per correre giù per le scale e comunicarlo alla madre, ma prima di chiudere la porta sussurrò solo un "Grazie, Harry Styles."



Hello peeeople!
Incomiciando col fatto che è la mia prima Narry ajsahd *w*
Mi sono ispirata maggiormente e sopratutto alla canzone Yellow, dei Coldplay. Da cui, ovviamente, prende il nome la ff.
Ho deciso di crearla perchè, in tutto  EFP, sono presenti solo 2 Narry fanfic, allora ho reagito.
Cazzo, per me sono la romance più bella della storia e dedicargli solo 2 miserabili fanfic mi è sembrato sbagliato. lool
Allora, che altro dire? Saluto le mie tre narrys ovvero Nadia, Stefania e Sara, motivo in più per cui creare la storia. Hello girls!
Spero piaccia a tutti.


Avvetimento: non è una di quelle ff rosse in cui si scannano di sesso, o il litigio più grande e serio che hanno mai avuto è quello del "no, ti amo più io."
Drammi, aspettative, delusioni, incomprensioni, amori profondi e accesi. Ahw. Alla prossima, sto già morendo nei feels.

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Capitolo 2
*** Charapter one. ***


GB                                                                   Yellow.

                                                                 Charapter one.
        
                                                      "The truth is I got lost without you."               
   

"Niall..." No.
"Niall, dai." No. Una carezza sulla guancia. 
"NIALL!" ed in un nano secondo la mia faccia si ritovò a salutare il pavimento. Ora lo picchio.     
      
Era quasi la fine di marzo e stavamo registrando il nuovo album "Midnight Memories", mentre continuavamo a spostarci nelle arene di tutto il mondo, finendo il Take me home tour.
"Liam, che vuoi?" sussurrai ancora sul pavimento, mentre mi rannicchiavo su me stesso, infreddolito. Odiavo essere svegliato, poi in quel modo rischiava la flagellazione. Maledetto Payno.
"Devi finire di registrare Half a heart... ah, adoro quella canzone." sospirò con i calssici occhi sognanti.
"Dimmi quale non ti piace, che facciamo prima..." dissi alzandomi, e dirigendomi verso il bagno per lavarmi i denti.
"Che ore sono?" chiesi mentre mettevo il dentifricio sulle spazzole, ancora mezzo assonnato.
"Primo, quello è lo spazzolino di Lux. Secondo, le due e venti di mattina." mi stroppicciai meglio gli occhi e osservai bene lo spazzolino. Rosa con i brillantini e una dolcissima scritta stropicciata che diceva "Lux". Poggiai lo spazzolino e presi il mio. Le due e venti di mattina, cazzo. Spero che almeno quando uscirà il film le fan lo apprezzeranno. Posai lo spazzolino e mi diressi verso il comodino.  Lo aprì.
"Che ci facevi in piedi?" chiesi, mentre si sedeva su una sedia. 
Spostai i calzini e finalmente trovai quello che cercavo.
"Era il mio turno di registrazione e visto che ora è il tuo, mi hanno mandato a chiamarti." Aprì il pacchetto, presi una sigaretta e l'accesi.
"Paul ti uccide se ti vede."  si passò una mano tra i capelli, sapendo che non me ne importasse niente.
"Fanculo Paul..." sussurrai mentre mi infilavo un paio di pantaloni della tuta.
"Niall..." iniziò con la sua ramanzina, ma lo troncai all'inizio.
"Con chi vado?" Speravo di essero solo, perchè con quel tipo di canzone l'ultima persona con cui vorrei essere andato era...
"Harry." feci un profondo tiro prima di rilasciare il tutto dal naso e poggiarmi alla parete.
Harry, Harry Styles. Non c'è molto da dire... beh, in realtà sì, ma non so da dove iniziare, nè finire. Sono  innamorato di lui dalla prima volta che l'ho visto in tv, credo. Perchè mentre cantavo So sick, l'unica cosa a cui riscivo a pensare era la sua testa riccia, le sue fossette e la sua voce. Perchè amo quando mi abbraccia quando sono nervoso. Perchè amo come riesce a gestire i miei sbalzi d'umore, rispetto ai ragazzi. Perchè amo il fatto che quando ride o mi guarda anche solo pochi secondi, sono incantato. E' il mio tabù, il mio enigma. E' l'esplosioni di colori sul mio foglio bianco. E' il paradiso sulla terra. Forse puoi capirmi? Non so.
Perchè amare Harry è come sdraiarsi sulla strada durante un acquazzone e aspettare di ammalarsi. Come cercare di trovare un qualcosa di logico nella pazzia. Come un suicidio per cui morirei ogni giorno. E credo non sia normale amare una persona così tanto.
E ovviamente Liam lo sa, come il resto della band, tranne lui. Ho sempre così tanta paura che possa scoppiare a ridere se glielo dicessi, scompigliandomi i capelli e sussurrandomi di smetterla di fare certe scommesse con Louis. 
"Niall, lo so che potrà essere difficile dire quelle parole con Harry davanti ma..."
"Stai tranquillo, Liam. Ce l'ho fatta con More than this e ci riesco ogni sera con Little things; ce la posso fare anche con questa." lo fermai di nuovo. Venne ad abbracciarmi. Lo strinsi forte.
Liam aveva imparato a scoprirmi lentamente; conosceva ogni mia sfaccettatura. Era inutile fingere che andasse tutto bene. Sapeva che provavo a fare il ""duro"", ma che non faceva per me. Sapeva che ero debole come un pungo di sabbia al vento.
"Vuoi che ti accompagni, Nì?" chiese genitlmente, sapendo che sicuramente sarei crollato. Scossi la testa...dovevo affrontare la cosa.
Misi una maglietta a maniche corte, gettai la sigaretta nella tazza del gabinetto e mi avviai verso "lo studio di registrazione" improvvisato con due materassi e alcune tende. Entrai piano, notando che non c'era nessuno. Mi sedetti su una sedia, aspettando che qualcuno si facesse vivo.
Dopo un paio di minuti, mi alzai e impreda al nervosismo incominciai a fare avanti e indietro per la stanza, ripetendo mentalmente le parole della canzone. Forse se stringevo un altro po' i pungi, le unghie sarebbero penetrate nei palmi. 
All'improvviso mi sentì toccare la spalla e sobbalzai. Sentì una piccola risata e subito dopo vidi un sorriso da contorcersi lo stomaco.  Harry era arrivato.
"Buongiorno, biondo." disse sorridente, abbracciandomi. Chiusi gli occhi e ispirai segretamente un po' del suo profumo dalla maglia. Avrei potuto morirci in quel modo.
"Ciao." dissi solo abbassando lo sguardo e arrossendo un po', senza farmi vedere.
"Come stai?" chiese, sistemandosi sulla sedia.
"Benissimo, tu?" Bugia numero uno. Alzò lo sguardo. La mia mente incominciò a sbarellare, come una bussola imbrogliata da una calamita. Era bello come il sole.
"Bene... sì, bene." bisbigliò con la sua solita voce roca, così profonda da cospargermi di brividi. Ma la sua faccia diceva tutta un'altra cosa, così agì di getto.
Mi avvicinai piano e strinsi le braccia intorno al suo collo; dopo un po' sentì le sue intorno al mio petto e il suo corpo scosso dai sighiozzi.
 Non penso ci sia cosa peggiore. Avrei voluto averli io i suoi dolori, avrei voluto io piangere le sue sofferenze. 
 Gli passai una mano tra i ricci, accarezzandoli piano.
"Hazza...?" tremò la mia voce. 
"Stai zitto." singhiozzò mentre mi stringeva più forte.
Di solito non era mai così initmo con me, il che mi fece sentire ancora più impotente. 
"Non... non piangere, ti prego." gli sussurrai piano, mentre asciugavo le piccole lacrime. 
Sorrise lievemente e tirò su col naso.
"Hai mai provato quella sensazione di smarrimento, confusione? Tipo quando, mentre sogni senti quel vuoto, come se stessi per cadere e allora ti svegli col cuore che ti sta per spaccare la gabbia toracica?"
Annuì tristemente.
"Moltiplicalo per cento." abbassai la testa, torturandomi le mani.
"Che posso fare? Che posso fare per non farti stare così? Vuoi che ti porto da mangiare? Vuoi bere? Vuoi che ti lascio solo? Vuoi prendermi a parolacce? Fallo."
"Niall mi fai scoppiare la testa se conti..." iniziò massaggiandosi le tempie.
"La smetto, giuro." sussurrai, abbracciandolo. La mia voce tradì una nota di esasperatezza.
Pianse di nuovo e ancora più forte; misi le mani nei capelli. Mi guardai intorno: ero nel panico. Squadrai la stanza quando notai una chitarra appesa al muro. Corsi a prenderla mentre sentivo ancora i singhiozzi di Harry. Forzai i chiodi e riuscì a staccarla, così lo raggiunsi veloce e mi misi con la gambe incorciate, seduto sul pavimento. Mi guardava leggermente stranito e le lacrime non smettevano ancora di disperdersi veloci sui suoi zigomi.
L'accordai un attimo e incominciai a suonare Little birddi Ed Sheeran, sapendo che era la sua preferita. Mentre le mie mani si muovevano veloci sulle corde, incominciai a cantare.
 Più la canzona andava avanti e più sorrideva, cosa che mi riempì di gioia. Sorrisi a mia volta e intonai con gli occhi incastrati ai suoi:

"But if I kiss you, will your mouth read this truth? 
 Darling how I miss you, strawberries taste how lips do..."

Rise piano e inziò a cantare con me; saremmo potuti scomparire in quella stanza, in quel momento.
Se mi avesse amato di serate gliene avrei fatte finchè le mie mani non si sarebbero sgretolate sulle corde; lo avrei fatto sentire perfetto, se solo... mi avesse amato.
Passarono quei tre minuti e finì di suonare la canzone.
Stava per parlare quando Buddie, l'uomo che dirigeva tutte le attrezzature, irruppe nella stanza.
"Buongiorno ragazzi, scusate il ritardo ma ha chiamato mia moglie e sapete com'è quando suc...Niall! Che diamine?!"  disse - (urlò) -  riferendosi alla chitarra.
"M-mi dispiace, io..." boccheggiai.
"Non importa! Vai dentro che dobbiamo cominciare, siamo nel più massimo ritardo!" risi.
 Era sempre quella la sua frase, "nel più massimo ritardo!"; non si poteva sentire. Con suo accento scozzese, poi.
"Okay!" sogghignai.
Mi alzai e in fretta riposai la chiatarra alla parete, ma prima di entrare nella cabina chiesi
"Uhm, possiamo spegnere le luci? Giusto per creare l'atmosfera." Bugia numero due. Volevo spegnere le luci in caso fossi scoppiato a piangere.
"Vado." Disse solamente Harry. In quel momento, se è possibile, lo amai più che mai.
Entrai, sistemando bene le cuffie e concentrandomi più che altro sull'intonazione. Prima che si spegnessero le luci, diedi il via a Buddie e ricevetti due pollici alzati e un sorriso da Harry. La mano incominciò a tremare.
Appena partì la musica, le gambe stavano quasi per cedere e avrei potuto piangere anche in quel momento. Presi un bel respiro, chiusi gli occhi e cominciai.
"Thought I tried to get to out of my head..." prima lacrima. "...the truth is I got lost without you." seconda lacrima. "...and since then I've been waking up to, only half of blue sky..." ormai le lacrime viaggiavano libere sulle mie guance, mentre il mio pensiero fisso era Harry, i suoi occhi verdi, il suo sorriso e i suoi ricci. "...candid there, but not quite. I'm walking around with just one shoe..." presi tutto il coraggio che avevo e cantai l'ultima strofa. "...I'm half a heart without you." e mentre le note degli strumenti e la voce già registrata di Zayn con i suoi "without you, oh without you!" mi riempivano le orecchie,  mi asciugai le lacrime velocemente. Volevo andere via. Volatilizzarmi. La musica mi aveva sempre riparato; fin da piccolo, era stata sempre una valvola di sfogo, ma in questo momento, mi stava uccidendo.
Harry riaccese le luci e quando alzai la testa per salutare tutti con un "ciao" generale, mi senti contro il suo petto profumato. 
Mi avrebbe ucciso, lo sentivo.
"Grazie di tutto, Niall. Ti voglio tanto bene." E io ti amo. Sorrisi timadamente e mi avviai verso l'uscita.
Avrei voluto piangere ancora e ancora, fino a prosciugare tutti i liquidi presenti nel mio corpo. Amavo quel ragazzo più di qualsiasi cosa, e lui mi vedeva come un "ti voglio tanto bene".
Avevo bisogno di Liam, in quel preciso istante. Avevo bisogno di parlargli, sfogarmi. Credevo si annoiasse ogni volta a sentire le mie storie, ma non sapevo che altro fare.
"Ehi, Horaaan!" mi gridò dalla fine del bus.
"Paaayno!" urlai a mia volta.
"Vuoi abbassare la voce? Ti sentiranno tutti!" rispose quattro volte più forte.
"Testa di minchia, stai gridando quanto me!" 
Ricevetti un grazioso dito medio e un gesto che mi incitava a venire verso di lui.
"ORA CI SFONDIAMO SU GTA!"
Risi, raggiungendolo. 
Oh, Lord.

*

"I'm half a heart without you." ed ecco la fine della canzone. Era difficile non cantarla, evitando di pensare a quegli occhi ghiaccio, a quelle lentiggini, a quei capelli biondi che profumavano sempre di miele. Non facevo altro che pensare al gesto che aveva fatto, non sapendo che era proprio per lui che piangevo. Niall Horan. 
Non so quando e non so come, ma quel piccolo irlandese era riuscito a prendermi il cuore. Non so descrivere come mi faccia sentire. Forse è il massimo grado di felicità che una persona possa provare, la verità è che credo sia amore. Perchè quando cerca di non arrossire quando lo abbraccio, mi fa sentire in pace col mondo. Ogni volta che mi bisbiglia cose deficienti solo per farmi ridere, credo di ridere solo per farlo contento, perchè non so, ma ci tengo così dannatamente alla sua felicità. Niall è la piccola utopia in cui mi posso nascondere. Niall è quella persona che si isola dal mondo, e si abbandona alla nota sbagliata che a lui pice tanto. Perchè il mio Niall è un sussurro in un mondo di urli. Perchè il mio Niall è una di quelle persone che se dice che sta bene, prega che tutti gli credano. E' il raggio di sole che perfora le nuvole. E' tutto e niente, senza di lui. Non riesco a immaginare di svegliarmi la mattina e non trovarlo in cucina che si smangiucchia l'undicesima merendina. 
Oppure non sentire quando si chiude nello stanzino e si mette a suonare per un'ora buona la chitarra, dimenticando tutto. Non riesco a immaginarmi di vivere senza la sua voce delicata. Quando poi, stava registrando il suo assolo, avevo chiuso gli occhi, godendomi i brividi lungo le braccia. Credo di non farcela più. Ho davvero bisogno di lui. 
Non l'ho mai detto a nessuno, neanche a Louis, non so perchè.

"Arrivederci Buddie!" salutai con una mano alzata.
"Ciao, Harry! Ricordati domani dobbiamo registrare You&I!" Questa è proprio una via crucis.
"Porta il biondo e Zayn!" Ce l'hai con me, dillo.
"Non ti preoccupare. A domani." dissi solo, andandomene definitivamente.
 Ho un sonno pazzesco. Prima vado a svegliare Lou, che è il suo turno.
Mi incamminai verso la cabina di Lou quando sentì Liam e Niall.

"Non sai quanto sto male."
"Dovresti dirglielo, Niall. Non puoi più andare avanti così; sopporti da tre anni."
"Ho paura, Liam."
"Ricorda sempre: la paura è una scelta. Tu scegli di avere paura, non hai paura. 
Io ti dico solo: buttati. Sii coraggioso.
"
"Grazie Payno."

Mi venne un forte nodo alla gola. Perchè Niall stava male? E perchè non me l'aveva detto?
"Haz...?" Mi girai, Louis si era svegliato da solo. Menomale. Sorrisi.
Aveva tutti i capelli sparati in aria e la maglia stropicciata.
"Quei coglioni mi hanno svegliato. Stanno giocando a GTA, eh? Fai che non li becco, sennò li faccio esplodere come talebani.  Gli hai messo pepe al culo?
Ma che ore sono per stare già in piedi?"
Risi. Solito umorismo mattutino.
"Boo, ti dovevi alzare comunque perchè Buddie ti aspetta in sala di registrazione; sono quasi le tre del mattino e devi finire Half a Heart. Sono già in piedi perchè hanno finito."
"Uhm." sbadigliò e mi guardò con gli occhi mezzi socchiusi. Poi si avvicinò e mi battè una mano sulla palla.
"Tu non stai bene. Cos'è successo?" Louis mi conosceva meglio di tutti e me lo leggeva in faccia che stavo male.
"Lou, tu vai. Quando torni parliamo." Dissi solo mentre abbassavo gli occhi.
"Sicuro?"
"Sicuro." sforzai un sorriso e lo vidi andarsene e passo di lumaca.
"Fai schifo a mentire."
E' vero. Faccio davvero schifo a mentire. Non ci riesco proprio. E' più forte di me.
"Lo so." risi.
Mi avviai verso la sala della tv per vedere cosa facevano quei due. Avrei scoperto di più... dovevo.
Mi avvicinai piano,  Liam continuava a chiedere ad un tipo che ore erano, mentre lo colpiva ripetutamente. La risata di Niall riempì la stanza. Sorrisi istantaneamente.
Finsi uno sbadiglio e mi andai a sedere vicino a lui, tutto spaparanzato.
"Buongiorno Lee yum." dissi prendendo il mio cellullare.
"Giorno, riccio." biascicò tutto preoccupato a rubare una macchina, mentre Niall correva verso di lui.
"Biondo" salutai sussurrando, in modo che solo lui sentisse. Sorrise lievemente.
"Harry..." ricambiò regalandomi un sguardo rapido con quei suoi due occhioni ghiccio. Stesi il braccio sulla spalliera del divano, giocando con la manica della sua maglia.
"E pensare che oggi c'è lo spettacolo a Dublino e poi due settimane di pausa. Mi mancherete." disse solo Liam.
"Oh, Payno, basta sentimentalismi." rise Niall, mentre si accaniva contro i tasti del joystic. 
"Quello che voleva dire è che mancherai anche a noi." lo coressi, notando l'espressione offesa di Lee. Il biondo poggiò la testa sulla mia spalla mentre continuava a muovere le dita veloci. Il mio cuore prese a palpitare dall'agitazione. Come dovevo comportarmi?
Non la presi troppo sul serio, continuando a scorrere la cronologia di twitter, come se non fosse niente.
Poi la suoneria di Liam riempì la stanza.
"Oh, è Sophia. Un attimo. " mise 'pausa' poi si alzò e se ne andò, lasciando me e Niall soli.
Aveva acora la testa sulla mia spalla e si era rannicchiato su se stesso. Era adorabile.
"Ehy..." quei due oceani che aveva al posto degli occhi, mi smarrirono per qualche secondo.
"Io ti volevo solo ringraziare per prima." dissi tutto d'un botto, imbarazzato.
"L'importante è che stai bene." fece spallucce, sorridendo. Quella frase si disperse nella mia mente come un eco.
Lo vidi rabbrividire.
"Hai freddo?" annuì, chiudendo gli occhi, così mi alzai un attimo, presi una coperta e gliela poggiai sopra. Poi mi avviai verso l'uscita.

"
Io ti dico solo: buttati. Sii coraggioso." le parole di Liam tornarono in dietro come una molla.
Niall James Horan, tira fuori le palle. Cazzo.
Dì qualcosa, DI' QUALCOSA!
"Harry? Non... non andare via. Vieni qui." lo fermai, sperando che non se ne fosse andato e di non aver parlato al vuoto.

 
Sorrisi felice e con il cuore a mille, ritornai in indietro, imbucandomi sul divano, stringendolo al mio petto. Posai le labbra sulla sua testa bionda e chiusi gli occhi. Non potevo stare meglio di così.

Vorrei potermi addormentare così sempre. Mi venne istintivamente voglia di piangere contro il suo petto profumato, ma repressi il tutto, chiudendo gli occhi e abbandonandomi alle braccia di Morfeo... e le sue. Sentii il calore inondarmi le guance.
Ti amo, Harry.


Dopo neanche due minuti, lo sentì russare sulla mia spalla. Sorrisi.
Ancora assonnato si sistemò sul mio petto alzando il viso, rimandendo a pochissimi centimetri distanza dal mio. Sorrisi e gli passai il pollice sulle labbra. Erano morbide, piccole e rosse come il sangue. Perfette.
Avvicinai piano la testa solo per godermi il suo respiro sulla faccia. Chiusi gli occhi e feci scontrare delicatamente i nostri nasi in modo che non si svegliasse. Una piccola lacrima scese sulla mia guancia, immaginando un amore tra me e Niall. Uno di quelli belli da far male; fatti di baci, carezze, mani intrecciate...semplice amore.
Seconda lacrima.
Poggiai la testa sopra la sua, dimenticando quei pensieri.
Ti amo, Niall.



Spazio autrice. lalala.
Allora, si scopre che si amano. Bene.
Si incomicia con un paio di lacrime, che poi saranno tutte ricopensate, don't worry.
Che dire? Grazie alle mie Narrys e grazie alle lettici silenziose. Spero che la storia piaccia.
Anche perchè forse più avanti qualcuno mi odierà. AHAHAH
Vabbè ora vi lascio, big loooove. *w*

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Capitolo 3
*** Charapter two. ***


HHJKGFDSDFGBHN                                                          Yellow.
                                          Charapter two     

                                                        
                                                                                       A Laura,
                                                                                                                       la mia piccola grande gioia. Ti amo.

          
       

"Niall..." Oh, cristo. Non di nuovo.
"Niall..." Liam, giuro che questa volta ti picchio davvero.
"Niall...Niall..." A sangue.
Mi accorsi che, però, la voce non era di Liam.
Sentì una strana pressione, così stropicciai l'occhio con la mano libera e feci scendere lo sguardo. Sorrisi; le dita di Harry erano intrecciate alle mie ed alternavano strette forti ad altre delicate. 
Dopo alcuni minuti, cominciai a preoccuparmi, sentendo sempre più frequentemente il mio nome venire fuori dalla gola di Harry con urli strozzati. Le sue labbra e occhi si contraevano in smorfie.
Presi ad accarezzargli i ricci, cercando di "calmarlo", per più che potevo; all'improvviso lo vidi aprire gli occhi, spalancandoli. Aveva il fiatone.
"Niall!" urlò, abbracciandomi.
Sentì il suo corpo scosso da singhiozzi. Di nuovo.
Mi stavano morendo tutti gli organi vitali a vederlo così. Era la seconda volta in una giornata, non ce la potevo fare.
"Sono qui, stai calmo. Ehy, va tutto bene... Harry, è tutto okay!" 'Che Dio mi aiuti' pensai, continuando ad accarezzargli i capelli. Mi sentivo tirare la maglia, mentre strofinava la testa contro il mio petto. Per un attimo pensai fosse diventato pazzo. 
Oh, Haz.
Poi, come se non fosse successo niente, si pulì con la manica del maglione e se ne andò. Restai con la bocca spalancata per circa dieci minuti, credo. Poi piansi. Piansi l'anima.
Passai il pomeriggio a pensare ad Harry; ogni suo movimento, ogni suo sorriso, ogni suo sguardo. 
Ripresi la sigaretta tra le dita e rilasciai il tutto dal naso e dalla bocca.
Sinceramente, non ero mai stato un tipo sveglio, ma questo era un vero e proprio rompicapo. Non riuscivo proprio a strecciare i miei pensieri. Harry, porco mondo. Quattro cazzo di lettere erano riuscite a mandarmi a puttane il cervello. In teoria avrei dovuto essere arrabbiato, ma non ci riuscivo: lo amavo così tanto che sembrava tutto normale. Lo amavo così tanto che sarei andato da lui in quel preciso momento dicendo che la colpa è mia, solo per risentire i brividi quando mi lasciava una bacio tra i capelli.
Ero così confuso...suppongo l'amore faccia questo efetto, no?
"Hey Horan, siamo arrivati all'arena." fece Liam.
"Liam, durante Little things... mi posso mettere sulla scala, vicino a te?" chiesi, abbasando la testa sulla sigaretta.
"Che cos'è successo?"  chiese, togliendomela accuratamente dalle mani.
Strinsi i pugni, ma non dissi niente.
Incominciai a piangere silenziosamente.



Louis. Louis. Louis. Louis.
Ho bisogno di Louis. Ora.
Dove sta quel testa di cazzo quando ti serve? Louis. Arrgh.
"HAAAAZ!" mi girai. Era infondo al corridoio. Feci cenno di raggiungermi. La lacrime minacciavano di uscire fuori.
"Hey!" mi battè una pacca sulla spalla. "Non puoi capire che è successo in sala di registrazione, allora Budd... porco il lama, che ti è successo?" chiese preoccupato. Cercai di parlare con tutte le mie forze, ma l'unica cosa che riuscii a fare, fu piangere.
"Vieni." disse solo conducendomi con una mano sulla spalla, dentro il bagno. 
Gli buttai le braccia al collo, piangendo ancora più forte. Mi accarezzò la schiena. 
Ringraziai il cielo di avermi mandato Louis. Perchè lui è diverso; non è come gli altri. Perchè Louis sa come comportarsi quando ho le mie crisi, o quando piango, o quando mangio troppe cose zuccherate e divento iperattivo, o quando non mi voglio alzare, o quando sono troppo sovrappensiero. Perchè Lou è il fratello che ho sempre voluto. 
"Mi dici che hai, uh?"  mi appoggiai sul muro e dissi una cosa che, ad alta voce, non avevo mai pensato di ammettere.
"Io... sono innamorato di Niall." mi sarei aspettato una risata da lui, pensando che lo avrebbe preso come uno scherzo.
"Finalmente!" urlò sorridendo.
Alzai un sopracciglio.
"Cosa?" chiesi stranito, allora.
"Finalmente l'hai capito! Eleonor mi deve dieci sterline! Quanto sei scemo, credevi non me ne fossi accorto?"
"Io... non so."
"Dio buono."
"Aspetta, hai fatto una scomessa con Eleo..."
"Haz, sei un pessimo attore e poi sei il mio migliore amico. Come pensavi che non me ne fossi accorto?"
"Me lo sto chiedendo anche io."
"Ti ho già detto che sei scemo? Il modo in cui vi guardate, vi abbracciate... è diverso da come lo fate con tutti noi."
Arrossii.
"E poi comunque, è una cosa bellissima, perchè piangevi?"
"Ho una paura cane, Lou."
"Lo ami, Haz?"
"Sì." affermai, mai sentendomi più sicuro in tutta la mia vita.
"E' l'unica cosa che devi sapere."
Sorrisi, abbracciandolo.
"Grazie, Boo."
"Quando vuoi, lo sai! Ora andiamo che siamo arrivati all'arena, siamo in Irlandaaa!" urlò cercando di imitare la tipica danza irlandese. Scossi la testa.
Quanto sei coglione.


Inutile dire che durante le prove sorridere era stata un i'mpresa. Poi le spiente che mi dava """accidentalmente""" Louis verso di lui... avrei voluto lapidarlo. Ma nonostante tutto ero felice di essere a casa, di poter riabbracciare i miei genitori, mio fratello, miei amici e di avere le settimane di riposo dopo 64 giorni di tour, promo, meeting, awards, anche se erano stati tutti bellissimi. 
Durante il tour in America, avevo anche conosciuto Barbara Palvin... sì, la modella. E' molto dolce come ragazza, e mi ci sono affezzionato tanto; ci sentiamo quasi tutti i giorni. E' tipo mia sorella, le voglio bene.
"Niall tra cinque minuti si va." mi avvertì Zayn.
"Arrivo." 
Percorsi i corridoi e dopo il nostro solito "1,2,3 spacchiamo!", mi posizionai dietro gli "sportelli elevatori" e tirai una grande respiro.
Hey Niall, ce la puoi fare.
*
Non c'è niente da fare, gli Irlandesi sono meravigliosi... modestie a parte. Le ragazze\i sono stati fantastici tutta la sera, ma ecco la canzone che deve rovinare tutto: Little Things.
Come programmato, presi la chitarra e mi posizionai verso il secondo "gradino" scandandomi dal centro per far passare, appunto, Harry, il quale lanciò un'occhiata che mi uccise. Abbassai gli occhi e cominciai a muovere le dita sulla chitarra, mentre Liam mi raggiungeva un gradino più su e Zayn cominciava a cantare.
Osservavo inespressivo la disesa di luci per tutta l'arena mentre sentivo lo sguardo di Harry bruciarmi sulla pelle. Stavo per alzarmi e andarmene quando toccò a me, ma per fortuna Liam scese e mi mise un braccio sulla spalla. Sforzai un sorriso e continuai a cantare.
"Con quella bandana può andare a fare un cartello stradale." sorrise Liam guardando per un attimo Harry, che stava cantando.
Risi.
"Non ti toglie lo sguardo di dosso; ti ama, Nì." sussurrò. Tirai un sorriso.
 Mi fece una carezza all'orecchio e con uno scatto si riposizionò al suo posto.


"Grazie mille a tutti voi per aver scelto di passare la vostra serata con questi cinque idioti! Buona serata!"
Corsi dietro le quinte, dopo aver salutato il pubblico. Presi la bottiglietta d'acqua e la guardai un attimo.
Tira fuori le palle, cazzo. Dai. Harry, tu lo ami. Fallo.
La stappai e me la rovesciai tutta in testa. Rabbrividì.
"Ma che cazz..?" rise Louis.
"Mi seriva auto-incoragiamento." feci spallucce.
"Se mi chiamavi ti davo un calcio sulle palle. Vedi che incoraggiamento. Dai vai."
Grugnii e mi diressi verso Niall che stava scendendo le scale, mentre scherzava con Liam. Lo presi per il braccio, non badando alle reazioni di entrambi. Non ci vedevo più.
"Harry..." mi chiamò piano Niall mentre aprivo la porta del backstage. Continuai a camminare, stringendo leggermente di più.
"Mi... mi stai facendo male... Harry..." non badai a nessuno dei suoi richiami mentre aprivo altre porte.
"Haz." disse solo accarezandomi la mano che avevo sul suo braccio.
Lasciai andare.
Dillo.

"Credo di amarti, Harry."
Si guardarono un attimo neglio occhi. Verde nell'azzurro. Pozze d'amore liquide.
I loro respiri si infrangevano delicatamente uno sulle guance dell'altro.
Poi il riccio lo baciò, disperante d'amore.




Hello, finalmente ho aggiornato aaw.
Lo so che avrei dovuto aspettare di più per mettere il loro primo bacio o "dichiarazione", vogliasi chiamare, ma non ci vedevo più dai feels e non ho resistito.
Certo, non è assicurato che dopo quel bacio peace, love e sesso gayo, quindi... lol.
Ah, btw, per la scena di little things mi sono ispirata ad un fatto realmente accaduto.
take a look >>>> 
http://m.youtube.com/watch?v=SRv_06xXhuw  (minuto 2,12.)
Spero vi piaccia. :3

Byeee.

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Capitolo 4
*** Charapter three. ***


fgg Yellow.
                                       Charapter three.

"Credo di amarti, Harry." 
Si guardarono un attimo neglio occhi. Verde nell'azzurro. Pozze d'amore liquide.
I loro respiri si infrangevano delicatamente uno sulle guance dell'altro.
Poi il riccio lo baciò, disperante d'amore.

Così avrei voluto fosse andata, invece di stare lì impalato a balbettare come un idiota.
Dopo una manciata di secondi a Niall scappò una piccola risata.
"Harry, tutto okay?" mi poggiò una mano sulla spalla.
"Beh...io, sì. Scusa." scossi la testa, arrendendomi. Non credo si possa essere più stupidi.
Se avessi potuto, mi sarei tirato un qualcosa... come fa mia madre quando la lavatrice non funziona; un bel calcio e il suo sistema nervoso può ritornare in pace col cosmo.
"Andiamo, gli altri si saranno preoccupati." ridacchiò Niall, aprendo la porta, facendo segno di avviarmi.
Camminai a testa bassa per tutto il tempo. L'unica cosa che mi faceva compagnia erano le mattonelle. Non salutai gli altri, mi avviai verso il bus, poi arrivai in camera mia e preparai la valigia.
Più ripensavo alla mia figura di merda, più mi sarei voluto seppellire vivo. Magari, anche beccandomi l'ennesimo morso dal cane della signora Pattlewood (che io chiamavo mini-Hitler); quella bestia ce l'aveva con me da quando avevo cinque anni.
Presi la foto dei ragazzi che avevo sempre sul comodino, ma prima di rimetterla a posto, ne accarezzai la cornice. Era fine 2011, nello studio dove regitrammo What Makes You Beautiful. Erano così euforici che presi la mia Canon e immortalai il momento.
Sorrisi un po' malinconico e la posizionai sopra un maglione.
Spensi la luce e mi infilai nel letto con le cuffie nell orecchie. Aprì la solita playlist e cliccai sopra "Asleep" dei The Smiths.
Chiusi gli occhi, godendomi le note di pianoforte.
Dopo il secondo ritornello, sentì le lenzuola muoversi e una mano che stringere fortissimo il mio braccio. Sorrisi già sapendo di chi si trattasse. Mi sfilai una cuffia, girandomi.
"Troia schifosa, non hai neanche salutato. Ho passato tutto il corridoio immerso nel buio... non che qui sia meglio. Sbrigati, acccendi la luce, cristo!" mitragliò Louis scuotendomi il braccio. Alungai la mano verso la lampadina e l'accesi.
"Allora, come è andata con Niall?" domandò, recuperando l'altra cuffia. Se la incastrò nell'orecchio, facendo ripartire Asleep.
"Uhm, direi che il pensiero del cane della signora Pattlewood che mi strappa un gluteo mi fa sentire meglio...può bastare?"
Rise.
"Come direbbe Mr.Wu: per volare, dragone prende il controvento!" citò il suo vecchio maestro di karate, che ogni tanto, per spronare gli allievi - "Germogli di riso, preferisco!" - se ne usciva con proverbi cinesi.
Mi unì alla sua rista.
"Dai, Harry. Dopo questa piccola pausa ritroverete un po' di tempo per parlare e chiarirete tutto. Ora dormi. Però la luce rimane accesa." si scompigliò i capelli.
"Lo sai che mi da' fastidio." protestai.
"Anche a me da' fastidio David Powter, ma in questa playlist ci troverei anche i Teletubies."
"Si chiama Daniel Powter." 
"Vedi? Ha anche un nome di merda!"
"Touchè."
"Pf."
"Buona notte, Lou."
"Notte, Haz."

*

La sveglia risuonò nelle cuffiette; balzai in piedi per togliere l'altra dall'orecchio di Louis, in modo da non svegliarlo.
Quando mi girai, la ritrovai appoggiata sul cuscino. Sorrisi, rigirandomi.
 Notai un pennarello sulle lenzuola. Mi strofinai istintivamente una mano sulla faccia e quando la ritrassi, ci trovai una macchia nera.
"Ma porco..." corsi in bagno. Se qualcuno avesse sentito tutti i santi che stavo mandando giù, mi avrebbe rinchiuso in un confessionale. Giunsi davanti alla porta del bagno.
Sentì sei singhiozzi, poi vidi una testa bionda nascosta tra le gambe.
"N-Niall..." sussurrai.
Alzò la testa di scatto, facendo cadere le ultime l'acrime. Si alzò in piedi, strofinandosi la spalla sull'occhio.
Poi mi guardò e scoppiò a ridere. Alzai un sopracciglio e mi indicò lo specchio. Mi ci avvicinai titubante, quando vidi due grandi baffi neri stile Charlie Chaplin. Sulla mia fronte c'era firmato in piccolo Lou. Mi unì alla risata di Niall.
"E' proprio un cretino." scossi la testa, rassegnato all'idea di vedere un Louis maturo.
"Essì." concordò lui.
"Perchè stavi piangendo?" chiesi, e in un nano secondo il suo sorriso scomparve. Abbassò la testa.
"Io non... niente." ne uscì solo.
Mi avvicinai e lo avvolsi al petto, lasciandogli un bacio tra i capelli. Mi strinse forte.
Dopo qualche minuto si scostò imbarazzato.
"Forse è meglio che ti... finisci di preparare. Non voglio farti perdere l'aereo." Sorrisi, accarezzandogli una guancia. Arrossì.
"Hai ragione." mi sciacquai veloce e uscii.
Mi infilai il maglione, pantaloni e cose simili, poi presi un pezzo di carta e ci scrissi 
"Ehy, grazie per il disegnino. Visto che ti piace tanto il pennarello, la prossima volta te lo metto in culo (:
    ps: si, ti scrivo quando arrivo.
    pss: no, non mi sono fatto una sega pensando a Niall stamattina.
                  Haz x"
Presi un pezzo di scoch e gli attacai il bigliettino in fronte. Sorrisi, prima di battergli una pacca sulla spalla. Andai in camera di Zayn e ne scrissi un altro che diceva "Ti voglio bene, chiamami! Harryx". Lo stesso con Liam. Niall in un certo senso l'avevo già salutato.
Porsi la valigia e raggiunsi Paul fuori dal bus. 
"Dai andiamo." me la prese dalle mani.
No, non posso lasciarlo così.
"Aspetta." ritornai dentro e corsi verso camera di Niall. Alzò lo sguardo. Aveva i capelli scopigliati e la chitarra tra le mani. Gliela tolsi e lo strinsi al petto.
"Ci vediamo tra due settimane." gli accarezzai la schiena, staccandomi. Sorrise abbassando lo sguardo, poi annuì.
Ti amo, Niall.
"Sì..." sussurrò. 
Ricorsi da Paul, fiondandomi in macchina. 
"Salutami...tutti." sbadigliai. Paul annuì. Mi addormentai.

Lo vidi uscire di corsa, ma non volli fermarlo, aveva l'aereo.
Avevo pensato tanto a lui. Comi mi aveva trascinato e come mi aveva stretto forte il braccio; forse era arrabbiato. Fatto sta che mi mancava. Mi stava mancando già. Presi la mia chitarra e strimpellai un po' di Budapest di George Ezra, quando lo vidi correre verso di me. Mi guardò negli occhi, togliendomi la chiatarra dalle mani e stringendomi al suo petto. Mi si sciolse il cuore. Strinsi delicatamente un piccolo pezzo di maglione in pugno. 
Non volvevo andasse via.
"Ci vediamo tra due settimane." sussurrò con la solita voce roca.
Non andare via, ti prego. Ti amo.
"Sì..." risposi solo. Mi sorrise e corse via di nuovo.


*

"Harry." mi sentì scuotere. Aprì un occhio. La figura imponente di Paul mi spaventò a morte.
"Cristo!" imprecai, prima di difendermi istintivamente il viso con le mani. La risata di Paul riempì la macchina.
"Dai andiamo, siamo arrivati." Annuii, prendendo la valigia. Eravamo all'aereoporto di Dublino e stavo per andare al mio gate. Avrei fatto scalo per Londra, per poi prendere un secondo aereo per il Charshire.
Non feci in tempo a sedermi che alcune persone si avvicinarono per foto, autografi, etc... sorrisi.
Poi una voce chiamò il volo e un quarto d'ora dopo mi ritrovai sul sedile dell'aereo.
Passai l'ora e mezza a pensare a Niall, alla mia figura di merda, e a quanto ero stato codardo a non dirglielo. Scossi la testa, imbarazzato. La hostess mi annunciò che si potevamo accendere i nostri "dispositivi elettronici". Così presi il telefono e notai tre messaggi : Lou, Payno, Zayn.
Quello di Lou mi dava il buongiorno e il ringraziamento per il biglietto e le parole dolci, quello di Liam mi dava un buon rientro e mi salutava, lo stesso Zayn. Nessun messaggio da Niall. Beh, forse avrei dovuto scriverne uno io. Dio, ma quanti anni ho?
Bloccai il cellulare e lo rimisi nei pantaloni, alzandomi e prendendo la valigia. Eravamo arrivati.

*

Dopo qualche ora ero a Holmes Chaple. In teoria avrei dovuto essere felice... in pratica, non vedevo l'ora di rivedere i ragazzi. Mia madre continuava a tempestarmi di domande, di baci, di abbracci e lacrime; Gemma se la rideva. Le lanciai un'occhiataccia, lei fece spallucce. 
"Mamma l'Afghanistan è fichissimo. Un po' troppo sole e bombe, ma del resto è un fiore." borbottai, mentre mi strizzava in un altro abbraccio. 
"Amore mi sei mancato da morire!"
"Credo se ne sia accorto, mà." rise Gemma. 
"Ora vorrei andare a dormire." pregai. Grazie a Dio, il generale Hartman lasciò aria ai miei polmoni e potei incamminarmi - correre - verso camera mia.
Mi buttai sul letto e mi addormentai.

-

Ero arrivato a Mullingar.
Mio fratello Greg e mio padre mi salutavano con accanto una guardia del corpo, mentre alcune fans mi si erano accerchiate. Sorrisi, è sempre bello far felice qulcuno, no? Dopo circa dieci minuti salutai tutte e mi diressi verso i miei famigliari.
"Weehey! Fratellino!" esclamò Greg battendomi una mano sulla spalla. La stessa cosa fece mio padre, prendendomi la valigia.
Uscimmo fuori e una marea di paparazzi si ammassarono su di noi.
"Niall, dai." sussurrò Jim, la guardia del corpo.
Presi un bel respiro e mi spiaccicai un sorriso falso, per le foto. "NIALL!NIALL QUI!" continuavano a gridare, mentre mi costringevo sempre di più tra Jim e mio padre.
Mi fermai un secondo, non avevo più ossigeno. Poggiai una mano sul petto, poi guardai supplicante mio fratello. Dopo un paio flash cominciarono a giungermi voci ovattate e poi buio.
Aspetta, una cosa prima di svenire me la ricordo...Harry.



Ehehe, è ovvio che non mettevo il primo bacio al secondo capitolo... u crazeh?
Allora, ognuno a casa sua :c
 Nello che sviene, ma non prima di pensare a Harry è l'amore. aaw *w*
Okay, questo capitolo fa un po' pena, gn.
E niente, see ya next time!



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Capitolo 5
*** Charapter four, part one. ***


                                                      Yellow, charapter four.
                                                   - part one -


Dicono che ognuno di noi è un'opera d'arte, ma io mi sento tanto come uno di quei quadri astratti, che appena li guardi pensi "ma che cazzo è?".
Perchè, non lo so... mi mischio nel buio; resto a galla, chiudo gli occhi. C'è silenzio. Forse sorrido. Non lo so.
L'unica cosa che so è che sono solo. Ma sto bene. Sto sempre bene quando sono solo.
Abbasso gli occhi sulla finestra, percorrendo i resti umidi delle gocce di pioggia. Amo quando piove. Dei pezzi di cielo si disperdono sul suolo, lo alimentano, lo fanno cescere. E' affascinante.
Sospiro. Mi mancano i ragazzi. Mi manca Harry.
"Niall, io vado. Riguardati e buonanotte." dice Greg prima di posare la valigia sul parquet della mia camera e andare via.
Gli faccio cenno con la mano e riprendo a guardare il soffitto panna.
Poi mi ricordai cos'era successo poche ore prima.
Shit.

-

Ore 2:00 del mattino.

Continuavo a fare avanti e indietro per i canali. L'unica cosa lontanamente interessante che avevo visto fino ad ora, era stato quel programma in cui le Kardashian si prendevano per i capelli.
Sto provando molta invidia per le persone in coma, in questo momento.
"Abbassa quella cazzo di televisione!" urla Gemma dall'altra stanza, mentre sobbalzo spaventato.
Prendo il telecomando, abbasso, giocherellando ancora un po' con i canali, quando mi ritrovo in una specie di telegiornale.

"Niall Horan, membro della celebre boy-band One Direction, arrivando presso l'aereoporto di Dublino è stato colpito un malore, dovuto probabilmente..."

Scollegai il cervello a "malore". Niall. Il mio Niall. Era svenuto. Stava male. Il replay della caduta era stato ripetuto due volte massimo, ma nella mia testa si stava moltiplicando ogni volta di più. Avevo la vista appannata. Dovevo chiamarlo. Dovevo chiamare i ragazzi; presi a tremare inspiegabilmente.
Afferrai il cellulare e composi il numero di Niall, ancora mezzo scosso e con il fiato corto.
Dopo qualche minuto la voce mezza assonnata del biondo rispose con un debole e rauco "Pronto?"
Sorrisi, felice di risentirlo.
"N-niall.." sussurrai, cambiando istantaneamente umore. Mi morsi il labbro inferiore per farlo smettere di tremare.
"Harry?" chiese a voce bassa. Non riuscì a parlare. Era come se la voce mi fosse morta in gola. Avevo bisogno di sapere come stava, ma stavo zitto. Muto.
"Harry che ti succede?" richiamò a voce alta.
"A-a me? N-non sono io quello c-che è svenuto." balbettai. Rise leggermente e sarei potutto morire, credo.
"Hai visto? Sono stato un cretino!" Rise ancora.
"N-non è stata colpa tua, N-niall." Il mio Niall era una cosa piccola e indifesa, come poteva essere colpa sua?
"Ma che hai? Perchè mi hai chiamato a quest'ora?" domandò e dal suo tono potei intuire che stava sorridendo.
Avvampai. Cosa avrei dovuto dire? "Niente, cazzeggiavo tra i canali non riuscendo a smettere di pensarti e sono capitato su un telegiornale che mi ha fatto prendere una cazzo di paura. Mi manchi. Ah, ti amo."? Ma anche no.
"Ero p-prepccupato, s-scusa." risposi invece, sinceramente mortificato.


Il suo balbettare mi stava facendo impazzire. Sentì indurirmi.
Aveva una voce così innocente e spaventata che mi dimenticai la leggera rabbia che avevo provato, notando l'ora. Credo cominciai ad avere le palpitazioni. Stavo completamente perdendo la ragione.
"Non ti preoccupare, però vai a dormire. Io sto bene." lo rassicurai. Non gli chiesi di smettere di balbettare, mi piaceva da morire.
"O-okay, buona notte, N-niall." sorrisi.
"Ciao, Harry" stavamo aspettando che uno dei due riattaccasse, e alla fine lo feci io.
Mi addormentai, ripensando alla sua voce. Non ce la facevo più.
Mi sentì istantaneamente esausto e tirai un lungo sospiro.
Ti amo Haz.


Stavo per addormentarmi felice, sapendo che Niall stava bene, ma la sua immagine mi tormentava.
Non ce la fecevo più,  avevo bisogno di lui, dei suoi occhi, della sua risata, del suo farmi stare bene. Avevo bisogno di addormentarmi con lui tra le braccia, avevo bisogno di quel piccolo pezzo che mi completava.
Per di più avevo pianto così tanto che avrei potuto irrigare un campo africano durante la stagione arida.
Chiusi gli occhi con la sua immagine tatuata nei miei sogni.
Ti amo Niall.
 
*
Ore 5:30 del mattino.

Mi risvegliai madido di sudore.
Sentivo il cuore martellarmi dentro al petto. Non ricordo esattamente cosa sognai.
Il mio cervello agì da solo.
Presi il computer, andai su un sito di una compagnia aerea e prenotai un biglietto sola andata per Londra e un altro volo diretto verso Dublino.
Invio. Attesi un minuto che sembrava non terminare mai.
Una scritta comparse sullo schermo, diceva "La ringraziamo per aver scelto la nostra ditta, il suo volo decollerà alle 7:30 am del 3 aprile, presso l'aereoporto di Heathrow. Buon viaggio."
Chiusi il pc, posandolo sulla scrivania. Poi caddi all'indietro atterrando sulle coperte morbide del mio letto. Chiusi gli occhi, portandomi le mani sul viso, stanco. Niall mi ucciderà.

-

Quella mattina mi alzai sbattendo il ginocchio contro qualsiasi cosa era ad un raggio massimo di due metri da me.
Dannato tavolino. Dannata sedia. Dannato spigolo. Dannato letto.
I miei occhi balzarono sull'orologio appeso al muro.
Sei del mattino, cazzo. Quando al posto delle lancette cominciò ad apparire il sorriso di Harry, distolsi subito lo sguardo.
Devo trovarmi un cazzo di hobby.

*
Altro che Hobby, mi ero trovato cinquecento cose da fare.
Televisione, sudoku, origami, il rubik, libri, chitarra. Niente da fare, il mio cazzo di pensiero era sempre rivolto verso di lui.
Mi buttai a peso morto sul letto, disperato.
"Niall! La colazione!" urlò mia madre dalla cucina. Ieri l'avevo a stento guardata, probabilmente sarà rimasta male. Scesi veloci gli scalini e la prima cosa che vedi fu una distesa di cibo sul tavolo. Paradiso.
Non credo sia normale vedere le fritelle trasformarsi nel viso di Harry.
"Mi hai sentito?" abbaiò dopo qualche minuto mia madre.
"No...scusa. Cosa?" balbettai in risposta.
"Ti ho chiesto come stavi dopo ieri." ripetè con le mani sulle padelle.
"Bene."Mentì.
"E gli altri?"Chi?
"Cosa?" mugulai confuso, ancora preso dalle frittelle.
"Zayn, Liam, Louis e Harry?" Oh, madre.
"Harry..." sussurrai.
"Cosa?" sottigliò gli occhi mia madre.
"Io.."
Corsi di sopra, prendendo la valigia e rimisi i pochi panni che avevo buttato fuori. Dovevo correre verso Londra, poi Holmes Chaples per raccontare tutta la verità ad Harry. Non mi importa dei risultati. Mi manca.
Presi il portafoglio e tutto e mi catapultai in cucina per salutare mia madre.
"Ma dove..." mi squadrò confusa.
"Uhm, lavoro, mi dispiace. Mi farò perdonare." Le lasciai una bacio sulla guacia e volai verso la mia macchina.
Arrivo, Haz.

*

"Mi serve un biglietto per Londra." Ansimai, poggiandomi al bancone della cassa. Ero all'areoporto e mi sentivo più o meno tranquillo, ma totalmente pazzo. Stavo per compiere un atto che mi avrebbe portato ad un eventuale batosta al cuore. Ma non mi importava.
"Oddio, ma lei è percaso Niall Hor..." alzai gli occhi notando una ragazza giovane, vagamente vestita da hostess. Si rigirava una ciocca bionda e arruffata tra le dita lunghe e impiastrate di smalto rosso, mettendo in mostra il seno già prosperoso che aveva. Si rigirò la gomma tra le labbra piene e glitterate. Classica troia.
"Ora." interruppi poco cortesemente. L'ultima cosa che volevo in quel momento erano advences sessuali.
Sul suo viso comparì una smorfia e non potei fare a meno di lanciarle un'occhiata torva.
"Ecco a te, arrivederci, buon volo e bla, bla, bla." alzò gli occhi al cielo, porgendomi il biglietto.
"Ciao." chiusi, mentre mi dirigevo verso il Gate. Quando sentì l'ultima chiamata per il mio volo cominciai a correre.
Quando arrivai una signora sulla quarantina, passò il mio biglietto su una specie di scanner. Ne uscì un suono metallico.
"Buon volo e buona giornata, figliolo." sorrise gentile. Ricambiai. Sempre meglio della troietta bionda.

-

"Ecco a lei." mormorai dando al tassista la sua mancia.
Ero finalmente a Londra, nella casa comune che aveva comprato Simon per noi. Casa è dire poco. E' una villona.
Certo, la reazione infuriata di mia madre di questa mattina quando le avevo detto che sarei dovuto partire per un urgenza non esattamente specificata, mi spaventava ancora. Gemma mi aveva lasciato un mezzo sorriso chiedendomi "Il biondo?" mi ero limitato ad arrossire e balbettare un "Ciao Gem".
Estrassi le chiavi dalla tasca quando sentì imprecare qualcuno. Mi girai.
Una testa bionda spuntò dalle scale, mentre tirava la valigia, neanche fosse una bestia.
"Ma vaffanculo di nuovo." disse sbattendola contro il muro. Boccheggiai qualche secondo, stupefatto.
"N...niall." riuscì a sussurrare. La sua testa si alzò di scatto.
"Harry."disse solo mentre spalancava gli occhi.
Prese di nuovo a tremarmi il labbro inferiore.




 

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