Ora ci sono io.

di Raibow
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Odio il mio compleanno. ***
Capitolo 2: *** Bella serata. ***
Capitolo 3: *** Che sorriso. ***



Capitolo 1
*** Odio il mio compleanno. ***


* «Augurii Stella!!!!!»
Ed eccomi qui, quattro marzo 2014, diciasettenne a tutti gli effetti. Mi chiedo come sarà quest'anno. Quest'anno da diciasettenne.
Mentre mi perdo nei miei pensieri vedo mia madre e mio padre venirmi incontro per baciarmi e abbracciarmi -"quanto li odio quando fanno così, cazzo" - odio essere al centro dell'attenzione.
«Cento di questi giorni, amore mio.» Dice mia madre abbracciandomi .
Lei è sempre stata il tipo che vive la vita a tipo 'VIVI OGNI GIORNO COME SE FOSSE L'ULTIMO' e, dopo tutto, non ha tutti i torti, ma io non vedo la vita da questa prospettiva, sono più il tipo da 'COME VA , VA!'. Sì, sono abbastanza strafottente.
«Grazie mamma» Ricambio il suo abbraccio. Arriva il messaggio di Dakota, la mia migliore amica.
AUGURI STELLINA MIA. DOMANI FESTA?
TI VOGLIO BENE, DORMI BENE
DAKI X

Dio, non ditemi che vogliono festeggiare. Non voglio. Sanno che non amo stare al centro dell'attenzione, e non amo festeggiare il mio compleanno, non più.

Il mattino dopo mi sveglio sempre più amareggiata. Veramente, odio festeggiare il mio compleanno. E' ormai dal mio quindicesimo. Perchè quel giorno morì il mio primo fidanzato, Robert. Sono ormai tre anni, e ci penso sempre.. costantemente.. e il giorno del compleanno sempre peggio.
Mi accompagnò mio padre a scuola, stranamente. Si vede che è il mio compleanno,non mi accompagna mai in macchina, nemmeno se ci sono meno venti gradi.
«Buona giornata amore.»
«Papà, ti ringrazio del passaggio, so che è via del compleanno, ma ti prego , anzi.. VI prego, di trattarmi come se fosse un giorno qualsiasi.»
«Tesoro, non è un giorno qualsiasi. Non mi va di discutere.»
«Vado al cimitero dopo scuola, vieni??»
«Stasera ci andrò con tua madre»
«Va bene, ciao» Scendo dalla macchina. Mi manca Robert, e la gente non capisce questo. Vengo assalita da Dakota e altri miei amici per farmi gli auguri di persona. Grazie a Dio ho gli amici che mi comprendono, alle volte.
«Stasera dove si va?» Dice Jack
«Dove vorresti andare , scusa?» Continuo.
«Dai Stella! E' il tuo compleanno, non potrai deprimerti sempre!» Commenta Dakota.
«Voi non capite, cazzo!» Grido a loro e me ne vado. Non sanno quanto ci sto male. So che vogliono sempre il bene per me, ma sono stanca! Non voglio godermi questo compleanno, non voglio.. senza di lui.

Al cimitero vedo nella tomba molti fiori attorno ad essa. Lettere, fotografie e oggetti suoi personali. Mi metto in ginocchio davanti la tomba e scoppio in un pianto assurdo. «Perchè mi hai fatto questo? Perchè il giorno del mio compleanno!?? Non dovevi.» Mi interrompo. ù
«Scusa Robert , scusa!!» Una voce mi interrompe.
«Stella, cos'hai detto?» Merda. Dakota ha sentito tutto.
«Dakota» Mi alzo e mi asciugo le lacrime versate
«Che ci fai quì?» Continuo.
«Portavo i fiori per Robert. Non mi hai detto che venivi. Perchè dicevi quelle cose?» Domanda. Cazzo, vuole sempre sapere tutto.
«Nulla , Dakota.»
«Stella, sono due anni che è morto e hai sempre quel vuoto dentro di te. Cazzo sono stanca. Ora me lo dici cos'è che ti turba e me lo dirai davanti a lui. Qui.»
«No Dakota.. non me la sento»
«Me lo devi dire.» So che continuerà così all' infinito , così cedo

 
*Ciao ragazzi /e :) Spero che vi piaccia davvero questa FF , perchè ci sto mettendo anima e tanto impegno per farla venire il più leggibile possibile, ahahah ;)
spero davvero che vi piaccia , che non sia troppo banale e che catturi la vostra attenzione!
Se avete delle critiche da condividere con me ne sarei grata :) 
sia positive che negative! un bacio !

 

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Capitolo 2
*** Bella serata. ***


«Quel giorno..» Mi fermo.
«Quel giorno? » Continua Dakota. Sbuffo.
«Prima che venisse a casa mia abbiamo litigato pesantemente. Mi disse che mi avrebbe lasciato, ed io, presa dalla rabbia, lo minacciai di uccidermi, ma non ne avevo le intenzioni!» Mi fermo un attimo
Continuo «E così ci fu l'incidente..»
«E pensi che sia stata per colpa tua?»
«Non andava così veloce con la bici se non era perchè aveva il pensiero a me.»
«Stella, non è stata colpa tua. E' stata solo fatalità. Non ti assumere la resposabilità.»  Dice abbracciandomi
«Non è vero Dakota, non è vero.» Ricambio il suo abbraccio e verso ancora lacrime
«Non sarebbe successo se io non avrei detto quella cazzata»
«Eri incosciente. Non l'hai detto per male, lo so.» Dice portando il mio viso dritto al suo e asciugandomi le lacrime.
«Ora andiamo , dai.» Dice prendendo la mia mano e portandomi via dalla tomba di Robert.
Non riesco a credere che gliel'abbia detto. Erano due anni che non ne avevo mai parlato e , detto sinceramente, ora sto più o meno meglio.

«Stasera ti passeremo a prendere per le otto e trenta» Dice Dakota lasciandomi davanti casa
«No Dakota..» Non finisco la frase che lei se ne va gridando 'Alle otto e trenta prontaa!!'
Ma perchè devono fare così? Perchè non posso mai essere capita..

Alle otto e trenta precise Dakota bussa alla porta di casa ed io vado ad aprirle.
«Immaginavo» Dice entrando.. E' bellissima. Indossa un abito tutti argentato con brillantini e scarpe abbinate, giacca di pelle e borsa abbinata.
«Ciao anche a te. Immaginavi cosa?» Chiedo.
«Che saresti uscita con solo jeans e maglietta.» Dice porgendomi un sacchetto.
«Questo è uno dei miei regali di compleanno , Stella .» Salgo le scale senza replicare e vado di nuovo in camera mia per cambiarmi i vestiti. Dentro il sacchetto c'è un abito di questi alla moda che si usano per adesso, corto davanti e lungo dietro, color verde. E' molto bello. Quando lo indosso mi calza a pennello.
Scendo le scale e vedo Stella che parla con i miei genitori, quando mi vede le brillano gli occhi
«Stella, sei bellissima» Mi abbraccia mia madre.
«Oh ,Stella» Fa la stessa cosa Dakota. Mamma mi fa una treccia e Dakota mi trucca, mi guardo allo specchio e .... sono bella, o alemeno mi vedo bella. 
Vedo il vestito che mi cade a pennello, i miei capelli castani intrecciati bene e i miei occhi, azzurri, che brillano sotto quell'eyeliner messo da Dakota, sto bene.
«Oh, no! Sono le nove e un quarto!» Strillo
«Tranquilla, avevo programmato tutto! L'appuntamento al locale è per le dieci. Verranno Jack e gli altri a prenderci tra poco»
«Dakota, sei davvero pessima!»
«Questo e altro per te, amica mia» 

Entriamo nel locale.
Un bel posto, non c'ero mai andata prima. Tutto in viola e argento, carino. Musica ad alto volume e tanto alcool. 
Gente che balla, gente seduta ai tavolini che scambia quattro chiacchere e fuma. Questo è il locale. Dakota chiama il cameriere e gli dice che siamo prenotati per quest'orario, lui controlla il foglio delle assegnazioni dei tavoli e ci porta al nostro. Tutto il gruppo si siede e mi fissa.
«Sei bellissima» Dice Sebastian. Mi limito ad arrossire.
Viene il cameriere, bel tipo.
«Ciao ragazzi , siete il tavolo prenotato per il compleanno?» Dice.
«Sì, prendiamo solo un aperitivo » Dice Dakota
«Perfetto, chi è la festeggiata?» Dice il cameriere
«Io» Replico
«Ah , auguri! Piacere, Liam» Dice avvicinandosi a me e stringendomi la mano
«Grazie» Arrossisco
«Bene, vi porto l'aperitivo. Torno subito»
Il cameriere Liam torna con l'aperitivo e così iniziamo la nostra serata. Ci scambiamo risate, sigarette e tante chiacchere. Per fortuna non me lo fanno pesare più la cosa che oggi è il mio compleanno, così non ci rimango male per il resto della serata. 
Ad un certo punto devo andare in bagno.
«Scusate ragazzi, torno subito» Dico. Mi alzo, ma non trovo il bagno , e in più ho questi dannati tacchi che mi fanno male i piedi. Vedo il cameriere Liam e così lo fermo
«Scusa, ehmm... dov'è il bagno?» Chiedo imbarazzata
«In fondo a sinistra » Mi dice e scappa perchè un ragazzo lo sta chiamando.

Torniamo a casa verso le due di notte passate.
Dopo tutto, è stato un bel compleanno.








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Capitolo 3
*** Che sorriso. ***


«Mamma, non ho voglia di andare a scuola!» Dico assonnata a mia madre
«Stella, alzati! Conto fino a tre.»
«Mamma..» Cerco di replicare , ma mi ferma
«Uno..»
«Mamma!»
«Due..»
«Mamma!»
«Vuoi che arrivo al tre, Stella?»
«Ma mamma, ho sonno! Poi oggi non ho materie importanti!»
«E' Venerdì ,Stella. Avrai Sabato e Domenica per riposarti. Ti voglio trovare pronta tra venti minuti massimo!» Dice chiudendosi la porta alle spalle. Ma perchè
cazzo deve fare così? Che palle! Ho due ore di matematica, storia, italiano e due ore di inglese, è una giornata inutile per andare a scuola!

Sono pronta e raggiungo mamma in cucina che mi aspetta, oggi mi accompagna lei perchè è troppo tardi.
«Mangia qualcosa» Mi dice 
«Non ho fame, mamma»
«Prendi una barretta, te la mangerai in macchina» Obbedisco. Non ho voglia di litigare. Non ne ho la voglia e forza! 

All'entrata della scuola non vedo Dakota. Ma dove sarà? La chiamo.
«Mhh...» Mi risponde.
«Dakota? Sei a casa?»
«Mh..» Borbotta, penso sia un sì. Porca puttana, come ha fatto a rimanere a casa?
«Sono a scuola! Prova ad entrare a seconda ora! Alzati.» Le chiudo il telefono perchè è suonata la campanella. Non c'è quasi nessuno del mio gruppo di ieri sera,
solo Savanna e Roxi. Hm.. Tre presenti su diciassette di ieri sera!

Rientro a casa alle tre meno dieci. Sono stanca morta e Dakota non è più venuta a scuola. Decido di non pranzare e mettermi a letto a dormire, non ho il coraggio di affrontare i compiti che mi aspettano, lo farò questa sera o domani mattina.
Mi sveglio alle sei del pomeriggio. Ancora a casa non c'è nessuno. Mamma credo sia a fare delle commissioni, perchè di solito finisce alle quattro e mezza da 
lavoro, e papà ritorna domani mattina perchè è partito per lavoro.
Mangio qualcosa e ne approfitto per fumare una sigaretta. Spero che mia madre non mi veda.
Chiamo Dakota.
«Sei viva?» 
«Hei» Mi risponde «Che fai?» Continua
«Ho appena finito la sigaretta, tu?»
«A letto. Stasera?» Continua
«Non vengo, devo studiare. Ho dormito tutto il pomeriggio e domani mattina voglio dormire»
«Ok, perfetto. Allora domani pranzi da me? »
«Perfetto. Aspetto l'arrivo di mio padre e vengo.»
«Ok, di sera usciamo con gli altri»
«Certo» Continuo.
«A domani ,Stella» 
«A domani» Chiudo la chiamata.


Il giorno dopo mi sveglio alle dieci e quarantacinque. "Cazzo! E' tardissimo!" Mi faccio subito una doccia e mi trucco. Appena finito entra mio padre dalla soglia
di casa. "Appena in tempo" 
«Stellina!» Apre le braccia e mi accoglie con un abbraccio
«Hei pà!» Ricambio l'abbraccio.
«Vai da qualche parte?» 
«Sì, da Dakota. Ci vediamo domani!» Dico baciandolo in guancia e uscendo di casa, lui non ha il tempo di replicare.
L'autobus non passa, cazzo. Decido di farmela a piedi, così ne approfitto per comprarmi le sigarette.

«Marlboro da venti, grazie» Borbotto alla commessa del tabacchino. Mi dà le sigarette e quando mi giro per uscire da tabacchino mi scontro contro un ragazzo.
Dio, è lui. Liam.
«Scusa!! Sono imbranata!» Dico alzandomi da terra
«Non preoccuparti» Dice alzandosi e per poi guardandomi in faccia. Mi avrà riconosciuto a quanto pare, è lì fermo da cinque secondi, se non di più
«Scusami tu invece» Dice sorridendomi. Che bel sorriso.
«Sei il cameriere del locale dell'altra sera, giusto?»
«Sì, Liam.» Ride «Tu però non ti sei ancora presentata» Continua sempre con quel sorriso stampato in faccia, è adorabile.
«Hai ragione. Stella. Piacere, Stella.» Dico.
«Stella.» Dice stringendomi la mano. Rimaniamo in un silenzio tomba.
«Ehm io vado allora» Dico rompendo il silenzio.
«Ah si certo.» «Quando ripasserete al locale?» Continua
«Hm non saprei. Potremmo anche questa sera.» Continuo «Nulla di sicuro» Ancora.
«Bene, si ci vede» Dice con il suo splendido sorriso. E' bellissimo. 

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