Alla fine basta solo crederci

di Stellina556
(/viewuser.php?uid=602862)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un sogno stupendo ***
Capitolo 2: *** Journey ***
Capitolo 3: *** Yellow tickets ***
Capitolo 4: *** Surprise.. ***
Capitolo 5: *** ... just friends? ***
Capitolo 6: *** Paparazzi... ***
Capitolo 7: *** Kisses ***
Capitolo 8: *** First night together ***
Capitolo 9: *** Mistakes ***
Capitolo 10: *** Not even the Gods above can separate the two of us ***
Capitolo 11: *** Nothing can come between you and I ***
Capitolo 12: *** He's my boyfriend ***
Capitolo 13: *** Official ***
Capitolo 14: *** Bad news ***
Capitolo 15: *** Who am I? ***
Capitolo 16: *** You're all I want so much it's hurting ***
Capitolo 17: *** I will protect you ***
Capitolo 18: *** Realized dream ***
Capitolo 19: *** Foreboding ***
Capitolo 20: *** Kissing in the bed ***
Capitolo 21: *** Happy birthday! ***
Capitolo 22: *** School ***
Capitolo 23: *** Family ***



Capitolo 1
*** Un sogno stupendo ***


*Maria*

Era il giorno più bello della mia vita. Mi sembrava di vivere un sogno. Avevo sempre sperato di andare a vivere in Inghilterra, fin da quando ero bambina.
"Andrò in Inghilterra a studiare, troverò lavoro e metterò su famiglia lì" esordii io a 8 anni.
Eh si ero sempre stata un po' precoce nelle idee, quasi frettolosa e ansiosa di crescere. Ma da quel giorno il mio sogno nel cassetto era quello e non vedevo l'ora di realizzarlo. 
Avevo15 anni, due occhi verdi vispi e allegri e lunghi capelli castani. Non ero molto alta, e ero di corporatura normale. Il mio desiderio stava per essere esaudito: Brian, amico di famiglia inglese dei miei genitori aveva proposto di ospitare me è le mie quattro migliori amiche a casa sua, a Runcorn, per tutta l'estate.
Quando lo proposi alle ragazze, loro andarono in estasi, cominciando a fantasticare.
"Inghilterra??! Mary è il mio sogno proibito, lo sai benissimo! E poi... Chissà se magari riusciremo a incontrare..." Linda, la più peperina del gruppo fu subito interrotta da Vanessa, che cominciò ad urlare.
"Oddio!! Oddio!!! I NOSTRI IDOLI!" 
"Ti immagini se incontrassi Louis..." Esclamò Linda.
"Moriresti." Rise Benedetta. In fondo vedevo che le brillavano gli occhi al solo pensiero di vedere il suo adorato Liam.
"Moriremmo tutte ragazze!"  Urlò Ludovica, che ADORAVA Harry.
"Che cazzo ragazze io ho fame." Intervenni io grattandomi la pancia.
"Questa qua è Niall sono perfetti insieme" rise vanessa.
" Onestamente si. Però ora portatemi qualcosa da infilare sotto i denti!" Grugnii io.
Le ragazze mi guardarono stranite e si misero a ridere.
" Ma quanto siete pervertite, cretine!" Dissi io fra le risate.
In effetti io e le mie migliori amiche eravamo cinque ed eravamo tutte directioner. Ognuna gli adorava ovviamente tutti e cinque, però stravedeva per uno in particolare.
Benedetta era pazza di Liam.
Linda di Louis.
Ludovica di Harry.
Vanessa di Zayn.
E io... bhe io di Niall. ❤️
Dopo aver passato la serata a ridere e scherzare, ci ritirammo ognuna nelle proprie case per preparare le valigie. Le vacanze estive erano appena iniziate e noi l'indomani saremmo partite con l'aereo. Destinazione: Inghilterra.
Misi in valigia quasi tutto l'armadio e mi lavai i capelli mentre lo stereo riproduceva le fantastiche voci dei miei idoli. Era davvero un sogno.
Mi infilai nel letto e chiusi gli occhi. Abbracciai il cuscino e dopo aver pensato a Niall mi addormentai serena. E lo sognai. Eravamo insieme.
 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Journey ***


*Maria* 


"Mariaaaaa" che palle avere una madre che ti strilla nelle orecchie di prima mattina "Maria sveglia, sono le sei e mezzo, hai l'aereo alle otto!"
Ricordai tutto e mi srotolai dalle coperte cadendo a terra come una patata. 
Mi fiondai in bagno per vestirmi e optai per shorts gialli, una maglietta verde fluo, converse bianche e un paio di orecchini a forma di luna. Mi truccai leggermente con la matita e ombretto e afferrai trafelata la valigia. OPSS! Stavo dimenticando la cosa più importante: la mia chitarra! Ero una patita di musica e studiavo chitarra al conservatorio, frequentando il terzo anno. L'altra mia passione era il canto. La musica in generale era la mia vita.
"Pronta, pizza?" mio padre mi chiamava sempre così prendendomi in giro sulla mia passione per la pizza.
"Certo pollo, non vedo l'ora!" esclamai io.
"Mi raccomando, comportati bene. Dobbiamo passare a prendere qualcuno?"
"Si, Linda e Vanessa ci aspettano a casa di linda. Ludo e Benny vanno per conto loro, ci troviamo lì!" 
Sbloccai il mio cellulare andando sul gruppo delle mie migliori amiche.
Vanessa e Linda erano in iperventilazione ed erano pronte da un quarto d'ora. 

*Linda*


Santa dannazione di Maria! Erano le sette e ancora doveva arrivare! Il nostro aereo partiva alle otto ma volevamo trovarci lì almeno un quarto d'ora prima.
DRIIIIIN
Eccola! Alleluia! 
"Muovete il culo girls!" Rise Maria.
Ok stava sclerando. Io le facevo concorrenza visto che mi stavo piegando per dare un bacio al mio cane. Vabbè era un atto di amore verso la specie canina.
Vanessa si fiondò in macchina e io salutai i miei per poi infilarmi anche io.
Per tutto il tragitto Maria ed io spettegolammo sul fatto che Louis (per mia gioia) si fosse lasciato con Eleonor. Bhe certo lei era una bella ragazza ma... sentivo dentro una specie di gelosia. Si, gelosia. In fondo mi sentivo una stupida... al 99% io non avrei mai avuto una possibilità con lui. Eppure... quel 1% mi faceva continuare a sognare e sperare. 
Vanessa dormiva e intanto sorrideva... sognava Zayn.

*Vanessa*


Il papà di Maria parcheggiò e Linda cominciò ad ululare di felicità. 
"Vanessaa sveglia!!"
Ero già sveglia. Era solo che mi stavo facendo dei film mentali in cui io è Zayn eravamo felici e stavamo insieme. Ero convinta che se avessi presentato i miei sogni a un produttore cinematografico, avrei incassato milioni. Perché milioni erano le sue fans... come poteva notare me in mezzo ad altre mille? Bah, meglio non pensarci.
Ludo e Benny arrivarono poco tempo dopo insieme alla mamma di Benedetta. Ci abbracciammo felici ed emozionate. Avremmo vissuto per tre mesi in Inghilterra... il nostro sogno di sempre.
"Ragazze manca un quarto d'ora al volo... volete che noi aspettiamo o ce ne andiamo?" sussurrò Gianluigi, il padre di Maria. Era triste che la figlia partisse, si vedeva, però era felice sapendo della gioia che lei stava provando in quel momento.
"Potete andare Pa'... ce la caveremo" rispose radiosa Maria.
Baci, abbracci, saluti e fazzoletti bianchi. Vabbè io sono la solita esagerata.
Ci avviammo vicino all'aereo e consegnammo i bagagli a un grosso uomo che li depose in uno scompartimento. Fatto ciò, prendemmo posto emozionate.
Maria vicino a Benedetta, io vicino a Ludovica e Linda... vicino ad un vecchietto sdentato davanti a noi.
"Come ti chiami gioia?" domandò il vecchio.
"Linda" rispose.
"Cosa?" 
"Mi chiamo Linda" disse scandendo.
"Non capisco gioia!" 
"LINDA! Elle - i - enne - di - a!" strillò Linda fulminandoci mentre ridevamo.
"Ah va bene va bene... non c'era mica bisogno di urlare!" 
"Mi scusi" disse linda accarezzando le mani del vecchio ridendo come una pazza.

*Benedetta*


Maria era pazza. Rideva, faceva battute stupide... ed era proprio questo fatto che la rendeva una buona amica. Ti faceva ridere, era solare, ti ascoltava... però quando era innamorata non capiva più un cazzo. Ed ora avevo paura che si stesse davvero innamorando del suo idolo Niall... come io con Liam. Avevo paura. Forse non l'avrei mai visto. E nemmeno lei.
Il viaggio procedette bene e durò circa tre ore. Il vecchietto torturò Linda con le domande che ascoltava e rispondeva ridendo. L'aveva presa in simpatia.

*Ludovica*


Eravamo arrivate! Non ci credevo, era un sogno. Stavo toccando la terra del Paese dove era nato Harry... oh Harry... non avrei mai avuto il coraggio di dire che mi ero innamorata di lui solo guardando delle stupide foto e ascoltando canzoni. Non avrei nemmeno avuto il coraggio di dirlo alle mie migliori amiche a cui dicevo tutto di me. Lui era famoso e io ero una fra le tante... no, sarebbe stato infantile dirlo. Me lo sarei tenuta per me.
Riprendemmo i nostri bagagli e aspettammo che Brian venisse a prenderci. Lui ci avrebbe portato a Runcorn, che era a tre ore di macchina da Londra.
Eccolo, capelli bianchi e occhi castani.
"Goodmorning ladies, I'm Brian."
Maria lo abbracciò. Cazzo... avremmo dovuto parlare in inglese. Aiuto. Vabbè dai non me la cavavo malissimo!
E lì Brian ci diede la notizia. Eravamo estasiate. Quell'uomo era un mito...

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Yellow tickets ***


*Maria*

Abbracciai Brian e lui cominciò a parlare
B “Ragazze… parlando con i vostri genitori ci siamo resi conto che state crescendo e la presenza di adulti che vi controllano anche in vacanza vi potrebbe stressare… avete bisogno di un po’di tempo per stare insieme. Siete grandi e autonome e per questo ho convinto i vostri genitori a farvi stare tre mesi a Londra in un hotel. I mesi sono stati già pagati. Conoscendo bene Maria so che siete grandi fans di quei ragazzini che cantano… One Direction se non sbaglio, vero?”
Io annuii con la mascella a terra per la sorpresa. Era un sogno e non  volevo svegliarmi per nessuna ragione al mondo. Ma… cosa diavolo centravano i nostri idoli?
“Ah bhe allora la sorpresa sarà doppia” continuò Brian facendoci l’occhiolino “forza, saltate in macchina che vi mollo all’hotel!”
L’aeroporto in cui era atterrato il nostro aereo era a Londra, quindi non ci avremmo messo molto.
“Secondo te cosa centrano gli One Direction?” mi sussurrò Benny, tutta bianca per la sorpresa.
“Boh non ne ho la minima idea… staremo a vedere.” Risposi.
Tre mesi con le mie migliori amiche… shopping era l’unica parola che mi veniva in mente! A proposito, appena scese dall’aereo, il vecchio amico di Linda aveva avuto un attimo di pazzia e distribuendo trenta sterline a testa ci disse
“Con queste vi comprate le caramelle, gioie.”
La pazzia a volte porta bene.
“E così vi piacciono gli One Direction vero?” domandò Brian mentre giudava.
“Ci puoi spiegare cosa centra con tutto questo?” risi io.
“Capirete da voi!” sorrise misterioso.
La macchina frenò. Eravamo arrivate. L’hotel spiccava in tutta la sua altezza e bellezza illuminato. La scritta “Grand Hotel” dominava. Il lusso era surreale. Diedi un’occhiata alle mie migliori amiche: Vanessa sembrava che avesse visto un fantasma, Linda aveva la mascella a terra, Ludovica aveva gli occhi a palla, Benedetta si appoggiava a me per non cadere ed io… io stavo per svenire. In quel momento capimmo quanto ci amavano i nostri genitori che ci avevano riservato tutto quel benessere.
“Se non vi dispiace ora vado… ci sono altre tre ore di macchina, vi lascio ragazze. State attente a non svenire…” sorrise enigmatico, lo abbracciai e se ne andò.
Entrammo in albergo dove il cameriere ci portò nelle nostre camere:  io e Vany andammo in una dove dominava un letto matrimoniale a baldacchino da favola, rosa e bianco, mentre Benny , Linda e Ludo presero l’altra camera con il letto a tre piazze.
 
*Vanessa*

Entrate in stanza abbracciai Maria e le diedi un pizzicotto per verificare che non stessi sognando. Lei urlò e mi tirò uno schiaffo ridendo. Era vero. Ma non ci credevo. Era successo tutto così… in fretta!
Disfacemmo le valigie e ci infilammo il pigiama… eravamo esauste! Certo non eravamo certo delle Dee con il pigiama dei sette nani e le pantofole con i cani addosso, però almeno stavamo comode.
D’un tratto Maria accese la televisione e sgranocchiando qualcosa (come sempre) alzò le coperte del letto per infilarsi al caldo. Mentre teneva il piumino in mano la vidi affogarsi con i tarallini e strabuzzare gli occhi.
“Maria? MARIA!! Che cazzo ti succede?” urlai andandole vicino e dandole pacche sulla schiena. Quasi non mi affogai anche io quando vidi dove stava guardando la mia migliore amica: un familiarissimo cartoncino giallo era posato sul materasso. Lo afferrai e lessi  “One direction”. IL BIGLIETTO!! Spalancai la bocca e vidi Maria che
sollevava le coperte del mio lato di letto. Un altro biglietto era lì. Avevamo i biglietti. Ci guardammo. Avevamo realizzato i nostri sogni.

*Ludovica*

D’un tratto Maria e Vanessa fecero irruzione in camera nostra sventolando dei foglietti gialli. ODDIO. QUEI foglietti gialli!
Non ci diedero nemmeno il tempo di respirare che si fiondarono verso i nostri letti e sollevarono le coperte.  I loro occhi brillavano. E noi capimmo tutto al volo: i nostri genitori ci avevano comprato i biglietti per andare al concerto dei nostri idoli, cinque biglietti, cinque fan per cinque idoli.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Surprise.. ***


*Benedetta*

Cavolo non ci credevo… i miei film mentali stavano prendendo forma nella realtà! Immaginate di vivere in Inghilterra per tre mesi, a Londra, in un albergo di lusso, con le tue quattro migliori amiche e poi scoprire di avere i biglietti per il concerto dei tuoi idoli… in altre circostanze mi sarei svegliata e tutto sarebbe stata solo l’illusione di un sogno, mentre ora era la realtà: avrei visto dal vivo quei cinque ragazzi che prima vivevano solo nei miei poster e soprattutto avrei visto con i miei occhi il mio Liam. La ragione per cui mi alzavo ogni mattina. Ero davvero innamorata del mio idolo.
Dopo il ritrovo dei biglietti, passammo il pomeriggio e la serata in camera nostra a chiamare i nostri genitori e Brian e a parlare di quello che ci saremmo messe al concerto, che sarebbe stato due giorni dopo. In fondo non avevamo niente di davvero elegante e sexy (si lo so sono pazza) e quindi decidemmo che l’indomani saremmo andate a fare shopping a Londra. Era una meraviglia. Il giorno più bello della nostra vita, o forse no perché ce ne sarebbero stati altri altrettanto stupendi.
Verso mezzanotte Vane e Mary decisero di ritirarsi nelle loro stanze a dormire lasciando sole me Ludovica e Linda, ancora incredule e stordite per l’accaduto. Pensando a tutte le cose belle che mi stavano capitando mi addormentai e il mio ultimo pensiero fu “Liam, aspettami, sto arrivando”.
 
*Linda*

La mattina dopo mi svegliai di buonumore ricordando il giorno prima e cominciai a ridacchiare senza motivo, svegliando Ludovica che mi tirò il cuscino addosso. Afferrai il mio cellulare e lessi l’orario: 9.21. Era l’orario inglese, cioè un’ora prima ma era lo stesso tardi se avevamo intenzione di  andare a fare compere.
Cominciai a saltare sul letto urlando e strillando tirando cuscini. Ludovica e Benedetta erano infuriate ma quando lessero l’orario si calmarono, scappando in bagno per cambiarsi. Proprio in quel momento entrarono senza nemmeno bussare – come al solito – Maria e Vanessa, già vestite pettinate e profumate. Mi facevo pena con il pigiama delle pecorelle. Loro scoppiarono a ridere e andarono a scegliere i vestiti che ci saremmo dovute mettere. In fondo le migliori amiche servono anche a questo!
Dopo una lunga lotta contro piastre, diffusori e beblies tutte e tre fummo pronte e alle 10 facemmo il nostro ingresso nella sala dove si faceva colazione.
Eccolo, il nostro tavolo doveva essere quello con cinque posti. Il numero 23. Strano, le nostre stanze erano entrambe numero 26…
Ci sedemmo perplesse e Maria cominciò a urlare come un’anima in pena
“Portatemi qualcosaaa! Ho fame!”
“Quando mai non hai fame amore mio?” rise Ludovica.
X “Ehi ma quello non è il nostro tavolo?” una voce familiare parlò in inglese.
Ci girammo tutte e cinque e per poco non ci venne un attacco di pressione: erano loro, i nostri idoli davanti a noi.
“Oh ma lo cediamo volentieri a delle belle ragazze come loro!” disse il riccio guardando verso… Ludovica?
Lei arrossì e lui rise.
“Ehm.. se questo è il vostro tavolo… cioè forse abbiamo sbagliato.. volevo dire voi soggiornate qui in albergo?” balebettò vanessa.
“No, noi viviamo qui di fronte ma veniamo sempre a fare colazione qui. Voi?” rispose Zayn.
“Noi… noi…” benedetta stava morendo.
“Noi siamo directioner!” urlò ridendo Maria.
“Ah wow. Comunque…” Niall venne interrotto dalla cameriera
“Ragazzi volete che uniamo il tavolo in modo da stare insieme?” domandò lei
“Si! Così ci conosciamo!” disse Louis… facendomi l’occhiolino!
Muoio, sclero, mi ammazzo, aiuto! Sto scoppiando di felicità!
*Ludovica*
“Potete dirci i vostri nomi?” domandò il MIO Harry.
“Io… io sono Ludovica…” sorrisi e lui mi prese la mano dicendo “siediti vicino a me”
Il viso mi bolliva… in quel momento, mentre lui mi teneva la mano sentì lo scatto di una macchinetta fotografica ma non ci feci caso, ero troppo felice! Intanto le altre si presentarono e calò uno strano silenzio.
“Che cazzo ho fame” ovviamente Maria.
Niall la guardò, le sorrise e disse “credo di aver trovato qualcuno che comprenda”
I due si misero a ridere e lei si sedette vicino a me, seguita da Niall che le si sedette affianco. Louis cominciò a fare il pazzo con Linda e le altre mentre Liam e Zayn erano misteriosamente silenziosi… le guardavano in silenzio senza dir niente.
Harry mi chiese un sacco di cose e disse che voleva conoscermi. Ci scambiammo i numeri e io promisi di non darlo a nessuno, tranne che alle mie quattro migliori amiche. Raccontammo di come fossimo finite lì e della storia dei biglietti. Notai che Louis si avvicinò all’orecchio di Linda e le disse qualcosa. Lei diventò rossa e annuì felice… chissà…

*Vanessa*

La colazione era finita ed ero abbastanza triste. Harry e Ludovica erano stati sempre insieme e si vedeva che a lui interessava molto lei. Linda e Louis erano fatti l’uno per l’altro e chissà cosa gli aveva chiesto per farla andare così in estasi. Niall e Maria erano uguali di carattere ma… Zayn non mi aveva quasi calcolata. Quando tornammo in camera ne parlai con le ragazze e Maria mi disse che mi aveva guardata per tutto il tempo e le altre le diedero completa ragione. Lo stesso fra Liam e Benny. Strano.
“Linda cosa ti ha chiesto Louis?” domandò Ludo a nome di tutte.
“Mi ha detto che mi verrà a prendere lui prima del concerto in modo da fare una passeggiata insieme..” la nostra amica era raggiante. Beata lei.
Col sorriso sulle labbra uscimmo dall’hotel. SHOPPING!
Passammo tutta la giornata a scegliere vestiti per il concerto e alla fine ne fummo soddisfatte.
A fine giornata, passando davanti all’edicola decidemmo di dare un’occhiata. Ludovica afferrò un giornalino sui nostri idoli fresco di stampa e sbiancò…
 
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** ... just friends? ***


*Ludovica*

Quando presi in mano quel giornalino mi mancò l’aria. E questa volta non era per le pose sexy dei ragazzi ma perché in prima pagina c’era una foto mia della mattina a colazione dove Harry mi teneva per mano. Il titolo era “la nuova fiamma di Harry Styles” voltai pagina furiosamente e per poco non svenni: i paparazzi non avevano preso di mira solo me ed Harry ma anche gli altri!
“Louis rimpiazza Eleanor” era il titolo e sotto c’era una foto del Tommo che parlava nell’orecchio di Linda mentre lei arrossiva
“Niall sarà ancora single?” come previsto c’era una foto di Maria e il biondo che se la spassavano ridendo.
“Ludovica che succede?” chiese Vanessa preoccupata.
“Guardate…” dissi in un soffio.
Mi strapparono il giornalino di mano e  guardarono. Le loro facce sembrava avessero visto un fantasma.
“Cazzo.” Commentò finemente Linda.
“Siamo spacciate.” Piagnucolai io.
Vanessa e Benedetta avevano un volto triste… si reputavano più brutte che mai ora che ea successo tutto questo pasticcio. Una lacrima scappò dall’occhio di Vanessa.
“Propongo un abbraccio collettivo” disse Maria.
Ci abbracciammo. Ero più che sicura del fatto che Zayn avesse guardato per tutto il tempo Vanessa e Liam Benedetta. Avrei potuto metterci la mano sul fuoco. E non perché eravamo migliori amiche ma perché era la verità ed era stato impossibile non notarlo.
“Io ho il numero di Louis… potremmo chiamarlo per spiegargli, che ne dite?” propose Linda.
“Si ok è una buona idea.” Rispose Vanessa.
Uscimmo dall’edicola e ci sedemmo su una panchina. Lì Linda tirò fuori il suo cellulare e cercò il numero di Louis. Mise il vivavoce. Gli squilli parevano interminabili… ad un tratto una voce rispose.
“Si?”
“Ehi Louis sono Linda… devo dirti una cosa…”
“Ciao Linda, non sono Louis, sono Liam, ora te lo passo. Ti sento preoccupata… è grave?” Benedetta diventò paonazza.
“Un po’… passamelo per favore, poi ti dirà lui.”
“Ok…” si sentì di sottofondo Liam che urlava il nome di Louis per farlo venire. Dopo un po’ finalmente arrivò.
“Ehi Linda, cosa succede?” domandò preoccupato.
Linda spiegò la situazione e Louis rise
“E’ normale, se volete essere nostre amiche…” la parola “amiche” la pronunciò con un pizzico di malizia.
“Ma noi… non siamo abituate a entrare in un’edicola e vedere i nostri volti!”
“Ti capisco, però credimi, ci farai l’abitudine” Maria diede una gomitata a Linda.
“Va bene… scusa se ti ho disturbato!”
“Macchè! Ahia! AHIA LIAM SI, ORA LO CHIEDO MA STATTI FERMO!” strillò Louis, poi continuò “Ecco… Liam mi ha chiesto se puoi dargli il numero di Benedetta e Vanessa perché servono a lui e a un’altra persona…” disse ridendo.
“Certo! Poi mi dici per messaggio a chi!” sghignazzò Linda.
“Si si, tu mandameli e poi ti dico!”
“Ok, ora ti lascio, ciao Lou!” disse sorridendo e con aria innamorata Linda.
“Ciao baby”
Inutile dire che dovemmo sorreggere Linda per non farla strapazzare a terra. Io afferrai il suo cellulare e mandai a Louis i numeri mentre Benny e Vany andarono in iperventilazione.
Oddio che sogno… questa volta non devo avere paura di svegliarmi però!
Louis rispose “Grazie xx il fatto è che a Zayn piacciono entrambe e Liam è confuso e vuole conoscere Benedetta ma reputa carina Vanessa”
Le ragazze strabuzzarono gli occhi. Insomma, piacevano a due membri degli One Direction contemporaneamente!
“Di a tutti e due di decidersi. Comunque Zayn non stava con Perry?” risposi io a nome di Linda.
“Si. Ci sta solo per pubblicità… non lo dire a nessuno. A lui piace solo fisicamente lei… insomma è una bella ragazza, però fra un po’ ha serie intenzioni di lasciarla.”
Vanessa esultò. Era in paradiso.
Restituii il cellulare a Linda e ci incamminammo verso l’albergo. Si erano già fatte le otto di sera e avevamo passato il giorno a fare shopping per il concerto e non solo. Saremmo state delle dive!
 
*Vanessa*

Non ci credo. Non ci credo. Io e Benedetta eravamo al settimo cielo anche se in fondo non ci andava di condividere i nostri ragazzi. Cioè a me piaceva seriamente Zayn e a lei Liam… solo che a loro due piacevamo entrambe!
Il telefono mi vibrò nella tasca. Mi era arrivato un messaggio.
“Ehi… sono Zayn.. ti va di conoscerci? xxx”
“Cazzooooo! Oddio che sogno!” urlai.
Maria mi guardò della serie “di cosa soffri?” e io la abbracciai.
“Che succede tesoro?” chiese ricambiando l’abbraccio.
“Guarda tu.” Risposi passandole il cellulare.
Lei lesse e rispose al posto mio scrivendo “Ciao, certo. Ma cosa intendi dicendo “conoscerci”?”
“Che so… uscire, sentirci…” rispose. Ero una morta vivente.
“E Perry?”
“L’ho mollata… non mi piaceva veramente. Sei simpatica. xx” i miei sogni stavano diventando realtà.
“Grazie… anche tu. Molto.” Risposi in ebollizione.
Nel frattempo Benedetta stava vivendo la mia stessa felicità. Liam le aveva chiesto di uscire e si era offerto di portarla al concerto. La nostra felicità era ad un livello talmente alto che non si poteva esprimere.
In quel momento vidi Maria con il telefono in mano e le lacrime agli occhi. Abbracciandola buttai un occhio sul suo cellulare e rimasi di pietra. C’era una foto di Niall mano nella mano con una ragazza. Il titolo era “Niall Horan Playboy”.
Quello stronzo non poteva meritare le lacrime di Maria. Me l’avrebbe pagata.          
 





 
 Mi presento...

Ciao ragazze, scusate se non mi sono presentata ma ho avuto dei problemi! Sono Maria e il mio sogno è incontrarli… voglio crederci anche se sarà difficile! Questa è la mia prima storia dove le protagoniste siamo io e le  mie migliori amiche, per favore recensite!

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Paparazzi... ***


*Maria*

Non potevo credere che lui ci stesse provando con tutte… vabbè alla fine ero anche io che mi ero fatta film mentali. Io ero una semplice fan e quella… era semplicemente tutto ciò che io non ero. Lui era famoso, bello e popolare, mentre io ero una fra le mille. Però… quel giorno a colazione lui mi aveva trattata benissimo, mi aveva fatto sentire bene, a mio agio. No, ecco che mi perdevo nelle mie emozioni e sensazioni. Il fatto era che io mi ricordavo ogni parola detta da lui, ogni singola battuta, ogni risata, mentre per lui forse era stato normale essere carino e simpatico con una fan, dovevo aspettarmelo. Ma era troppo tardi. Ormai mi ero illusa. Mi ero illusa sul fatto che forse lui mi trovasse simpatica, affine a lui, che mi trovasse un po’ più diversa dalle altre. Ma non era così. Non era vero che a lui non interessavano le modelle dalle gambe magre e dalle tette enormi. Quelle erano solo parole. Inutili parole. Che poi alla fine a chi poteva piacere una mangiona fin tropo sensibile e bambinona come me? A nessuno. Immagina te se potevo piacere al mio idolo. Lui si meritava altro. Di più.
Vanessa mi cinse le spalle con un braccio e non parlò. Odiava vedermi piangere. Le altre erano nella loro camera, ignare di quello che avevo scoperto. Non avevo nemmeno la forza di raccontarlo. Il mio cuore era a pezzi, ero stata una stupida a innamorarmi del mio idolo.
Ricambiai l’abbraccio di Vanessa e mi lasciai andare in un pianto a dirotto. Fra le sue braccia mi sentivo al sicuro, protetta e compresa, lei non mi giudicava e mi voleva bene, proprio come gliene volevo io. Le mie migliori amiche erano la miglior cosa che mi fosse mai capitata.
“La pagherà. Non mi chiedere niente. Sappi solo che si pentirà di esser nato.” Disse duramente Vanessa in un sussurro.
Io non volevo che lei dicesse niente a Niall. Non era colpa sua, e poi non stavamo mica insieme. Ero io ad essermi illusa. Ma non le dissi niente. L’abbracciai e basta.
“Vado a dormire… sono esausta” dissi tirando su col naso.
“E la cena?” disse lei.
“Non ho fame.” Mi scese una lacrima.
Vanessa mi guardò stupita: io avevo sempre fame e di solito quando ero triste mangiavo più del solito. Ma quella volta non valeva, stranamente il mio corpo non aveva bisogno di cibo. Avevo solo bisogno di lui.
Basta pensarci. Volevo dormire, basta. La testa mi scoppiava.
“Notte Vane… grazie.” Sussurrai.
“Di cosa tesoro?” disse mentre mi abbracciava.
“Di esistere.” Risposi. Ed era vero.
Mi addormentai abbracciata al cuscino e sentì Vanessa che prendeva il mio cellulare. Non dissi niente, non avevo segreti con lei.
 
*Niall*

Erano circa le nove e mezzo di sera e io ero a casa mia con Sophia, un’amica. Lei era una modella, era molto bella ma non era granché simpatica. Ad esempio si rifiutava di mangiare molto per non ingrassare, come la sera prima che avevamo ordinato una pizza e lei ne aveva mangiato solo metà a malapena, dicendo che non se lo poteva permettere per mantenere il suo fisico longilineo. Questo non lo concepivo proprio. Sapevo che le modelle erano così, tutto corpo e niente materia grigia, però non le facevo così noiose. In fondo preferivo Maria, la ragazza dell’albergo, a Sophia. Maria era una semplice fan ma era bella e simpatica e soprattutto la cosa più bella di lei era che  non rinunciava a quel cornetto in più per paura di ingrassare. Se aveva fame mangiava senza fobie inutili. E poi era bella. Non era per niente grossa anzi aveva un bel fisico con le curve al punto giusto. Era bassina e suonava la chitarra. Amava cantare. Era incredibile quante cose sapessi su di lei avendola vista solo un giorno e quante cose avessimo in comune.
Mi sentivo un bastardo a pensare a Maria mentre parlavo tranquillamente di altro con Sophia, ma proprio non potevo farne a meno. Mi aveva colpito. Chissà se gli piacevo almeno un po’ io o se il suo preferito era qualcun altro della band. Magari Harry, che era il più piccolo. Anche lei era la più piccola fra le sue migliori amiche: Ludovica, Benedetta, Linda e Vanessa avevano sedici anni, mentre lei ne aveva quindici. Si, forse i ricci di Hazza l’avrebbero potuta conquistare ma comunque non aveva speranze con lui. Ultimamente pensava sempre a Ludovica. Era pazzesco come quelle ragazze avevano infatuato ogni membro della band. A tutti noi stavano simpatiche tutte e cinque, però ognuno era rimasto particolarmente colpito da una in particolare. Chissà se anche per loro era così. Speravo che Maria… oh, andiamo Niall, l’hai vista solo una volta
Ero immerso in questi pensieri mentre il cellulare mi squillò. Era un numero che non avevo memorizzato.
“Chi è?” chiese Sophia civettuola.
“Non so, ora vedo.” Mi dava fastidio quando parlava con quella vocina da non so nemmeno io cosa.
“Pronto?”
“Niall Horan. Sono Vanessa. Credo che io e te abbiamo bisogno di fare una bella chiacchierata.” Era davvero arrabbiata…
“Dimmi. Cos’ho fatto?” avevo una vaga idea ma… boh.
“Maria ha visto le foto con quella. Ha pianto come non l’ho mai vista piangere. E’ disperata e a te non te ne fotte. Ma che cazzo ti salta in mente di metterti con una zoccola brutta come un criceto morto? Lo so, sei uno dei miei idoli e ti sto parlando così ma sinceramente non me ne frega niente. Maria ora è andata a dormire e non ha voluto nemmeno mangiare. Ti rendi conto? Non l’ho mai vista così e sono una delle sue migliori amiche. Voi siete uguali di carattere, l’hai trattata così bene a colazione stamattina, era in paradiso… e ora, succede tutto in un giorno. Cosa ti salta in mente? Tanto lo sappiamo tutti che ti sei messo con quella solo per le tette. La vita è tua, ok, però… non ti pare di averla illusa? Lo so che sei famoso e tutto quello che vuoi però potevi almeno aspettare, visto che la vedi ogni mattina, e parlargliene. E’ rimasta scioccata. Andiamo, lo so che ti eri accorto che lei…”
Avevo la gola secca. Lei pensava che io stessi con Sophia quando eravamo solo amici. Avrei dovuto parlarle. Ma in fondo la conoscevo solo da un giorno. Allora… perché lei c’era rimasta così male?
“Che lei?” dissi solo.
“Che lei…” Vanessa stava per ammettere qualcosa che non doveva dire.
“Vanessa, cazzo! Parla!” dissi esasperato.
 “Che le piaci!” morto sul colpo. Avrei dovuto accorgermene… lei era una mia fan e provava un grosso sentimento per me…
“Lo so che magari per te è una fra milioni… però tu non sai com’è brutto vederla piangere. Forse sono stata dura con te. Scusa…” continuò lei.
“No… non preoccuparti. Hai fatto bene a dirmelo. E’ brutto sapere che lei sta male anche se la conosco da pochissimo…” dissi io.
“Non è tutta colpa tua… ti capisco. Però è una delle mie migliori amiche ed è brutto vederla stare male.” Si capiva che stava male.
“Ti capisco… io non intendevo assolutamente farla stare male. Voglio chiarire con lei e far nascere una bella amicizia fra noi. Ah comunque io non sto mica con Sophia! E’ un’amica e oggi siamo usciti insieme… forse i paparazzi vi hanno fatto fraintendere!” Dissi sorridendo.
“Davvero? Ops… allora sono stata davvero dura conte.. scusa. Comunque parlale, ne sarà contentissima… ora vado, notte Niall.”
“Notte Vanessa, grazie mille.”
Riattaccai. L’indomani avrei chiarito con Maria. Sentivo già di volerle bene. Prima però dovevo fare una cosa: raccontai tutto a Sophia che rise quando le raccontai del malinteso.
“Ma a te piace lei?” domandò Sophia.
“Non so… la penso spesso, ma cavolo! La conosco da solo un giorno!” dissi confuso.
“Hai bisogno di pensarci… comunque chiarisci con lei. Credo che stia molto male.” Mi consigliò.
“Certo. Domani le parlerò.”
Ero convinto. E le avrei parlato. Non avrei permesso che lei stesse male per una cosa non vera.
 
 



Si lo so questo capitolo fa pena… però non avevo idee! Perdonatemi e recensite!!

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Kisses ***


*Benedetta*

Ci alzammo la mattina seguente. La serata era stata un inferno: avevamo sentito piangere Maria come una disperata e ci eravamo preoccupate tantissimo, lei non piangeva mai, infatti nelle situazioni davvero tragiche rideva. Rideva sempre. Quando piangeva significava davvero che non poteva andare peggio di quel momento e che bisognava lasciarla in pace. Poi sentimmo Vanessa che litigava al telefono, appoggiammo l’orecchio alla porta e ascoltammo la discussione: Niall. Appena la sentimmo riattaccare la chiamammo a bassa voce. Lei ci raccontò tutto. Povera Maria, lei era innamorata di Niall da sempre e non si meritava un colpo così duro.
Per quanto riguarda me, io ero al settimo cielo. Quel giorno ci sarebbe stato il concerto e le ragazze mi avevano convinta a comprare un abito super corto ma stupendo.
“Devi farti bella per il tuo amato.” Sghignazzarono. Che bastarde di migliori amiche che avevo. Eppure gli volevo un bene dell’anima.
Ci vestimmo e andammo in camera delle altre due pigrone. Maria era distrutta: anche se era truccata si notavano gli occhi rossi e gonfi ed era pallidissima. La abbracciammo e la rassicurammo che si sarebbe tutto sistemato.
“Non voglio fare colazione.” Disse infine.
“Maria se tu non scendi hai chiuso con me. Chiuso. Ieri mattina avresti castimato dalla fame. Se non scendi non si sistemerà niente con Niall!” le urlai io trascinandola di peso al piano di sotto.
Facemmo il nostro glorioso ingresso trascinandoci dietro Maria: si sarebbe sistemato tutto. I ragazzi non erano ancora arrivati e noi ci sedemmo ai posti del giorno precedente.
“Eccoci ragazze.” Era la voce di Liam. Io mi girai e lui mi abbracciò. No vabbè dai, era solo un sogno. E non volevo svegliarmi.
“Maria…” sussurrò Niall “sei uno zombie.” Lei non rispose.
“Scusa… ieri c’è stato un malinteso.” Maria strabuzzò gli occhi.
Lui si alzò e andarono dietro una colonna a parlare… quei due erano cotti.
“Ehi Benedetta…” mi sorrise Liam “ti andrebbe se oggi pomeriggio ti passo a prendere io?”
Io annuii entusiasta. Non ci credevo letteralmente.
In quel momento Niall e Maria tornarono. E lei aveva riacquistato quella sua luce in quei suoi occhi verdi. E aveva di nuovo il sorriso.
“Gente ho fame!” esordì. Era di nuovo lei, la mia Maria.
“Dovete dirci qualcosa?” disse maliziosa Linda.
“Bhe ci siamo chiariti. Era solo un malinteso.” Disse Niall.
“E adesso un brindisi!” strillò Zayn.
“E con che?” gli fece eco Vanessa.
“Col latte, ovvio!” disse ironico lui sollevando la tazza. Tutti lo imitammo.
“A me e Vanessa che oggi prima di andare al concerto usciamo insieme!” disse ridendo.
Vanessa era imbarazzatissima e gli diede una pacca nello stomaco mentre tutti la guardavamo con un sorrisetto malizioso.
Facemmo cin – cin e finalmente iniziammo a fare colazione. Liam mi fece ridere per tutto il tempo: lui era un ragazzo perfetto, dolce, bello, sensibile.. non capivo perché avesse scelto proprio me. Io mi sentivo brutta, ed erano poche le persone con cui stavo bene davvero: le mie migliori amiche e lui. Speravo che non mi deludesse.
Finita la colazione Vanessa, Zayn, Ludovica, Harry, Linda e Louis uscirono. Non sarebbero tornati prima delle sette di sera, per poi cominciare a prepararci per il concerto.
Rimanemmo solo io, Liam, Maria e Niall. I ragazzi ben presto se ne  andarono fingendo di avere impegni, lasciandoci sole.
Io e Maria ci guardammo e ci mettemmo a ridere: eravamo rimaste sole e le altre chissà cosa stavano facendo con i loro rispettivi cavalieri.
“Che facciamo fino a le sette Benny? Stiamo qui a girarci i pollici e a chiederci m’ama o non m’ama?” disse ridendo Maria.
“No no, oggi giornata fra noi due, ce ne andiamo a zonzo per Londra e poi andiamo a mangiare da…”
Non mi diede nemmeno il tempo di finire che urlò con aria sognante  “Nando’s!”
“Veramente io volevo andare da McDonalds!” risi io.
“Eddaiii! Andiamo da nando’s!” pregò Maria.
“Evvabbene, lo faccio solo perché ti voglio un bene dell’anima” concessi.
“Amore mio” ma quanto era ruffiana la mia migliore amica.
Afferrammo le nostre borse e uscimmo. Eravamo due figone assolute: occhiali da sole, top e shorts. Non ci volle molto tempo che Niall mandò un messaggio a Maria.
“Ehi Mar xx che fai?”
“In giro con Benny, cuore” risposi io al posto della mia migliore amica che appena vide il nomignolo mi maledisse.
“Se avessi avuto un pizzico di intelligenza in più ora saresti in giro con me…” dolce… quei due erano cotti.
Continuai a messaggiare con Horan al posto di Maria mentre lei si era impossessata del mio telefono e si sbizzarriva con Liam… chissà se ci avessero visto, non ci avrebbero mandato più messaggi in vita loro!
La mattina passò presto e dopo esserci rimpinzate di pollo da Nando’s, e aver fatto shopping a pomeriggio, decidemmo di tornare in albergo per aspettare le altre.
In breve, arrivarono. Andammo in camera nostra e io e Maria urlammo in coro “ora ci raccontate tutto. Tutto!”
Partì Linda: lui e Louis erano andati al parco e avevano fatto i pazzi – come sempre – e lui l’aveva portata da McDonald, fra le risate mie e di Maria. Nessun ombra di baci o effusioni ancora. Uffa.
Fu il turno di Ludovica: raccontò che lui l’aveva portata al London Eye, sulla ruota panoramica e mentre la cabina era su, lui le aveva dato un bacio sul collo. Uffa, volevamo di più.
Per ultima, parlò Vanessa che disse solo “ragazze, non ci credo, Zayn mi ha baciata.”
Tutte esultammo e le chiedemmo di raccontarci tutto.
 
*Vanessa*

Le ragazze erano contente per me e io cominciai a raccontare: Zayn mi aveva portata in un giardino enorme. C’erano panchine di marmo e tanti scoiattolini. Quando mi chinai per accarezzare uno di quegli  animaletti, caddi all’indietro, facendo una figuraccia. Mi sentii avvampare. A quel punto lui mi porse una mano, ridendo. Invece di issarmi su, lui si piegò alla mia altezza e mi sorrise “sei tenera” disse dolcemente.
A quel punto si avvicinò paurosamente col viso al mio. Le sue labbra mi attiravano. Erano rosa e… non feci in tempo a pensare altro che si poggiarono sulle mie. Erano calde e morbide, dolci. La sua lingua chiese accesso alla mia bocca e io la schiusi leggermente. Lui mi prese il viso tra le mani e lo accarezzò. Le nostre lingue danzavano intrecciandosi elegantemente.
“Auguri!” dissero le mie amiche appena finito il racconto.
“Com’è stato?” chiese Linda.
“Beh… umido!” dissi provocando le risate di tutte.
Era tardi, il concerto era alle nove, ma i ragazzi dovevano passarci a prendere alle otto.
“Ragazze…” disse Maria mortificata.
“Che succede Mary?” chiesi.
“Niall non mi viene a prendere… io… devo andare sola.” Povera…
“Vieni con me e Harry” disse Ludovica.
“Assolutamente no! Vado sola.”
Non ci fu verso di farle cambiare idea. Intanto cominciammo a vestirci, e quando terminammo, non ci riconoscemmo. Benedetta era stupenda con quel vestitino blu.
Eravamo stupende.
Poco tempo dopo i ragazzi passarono a prenderci. Si presentarono tutti e cinque.
 
*Maria*

Niall non mi aveva detto niente e… si, mi dispiaceva.
Appena arrivati, le mie amiche si fiondarono fra le braccia dei ragazzi.
“E tu non vieni a salutarmi?” rise Niall.
Oddio che figura. Sulla mia maglietta (che Ludovica mi aveva costretta a indossare), c’era scritto “Niall’s crazy mofo”. Oddio.
“Ehm.. si.”
Appena la vide si mise a ridere prendendomi in giro scherzosamente…
“Sei una pervertita!” disse abbracciandomi “però… cazzo sei stupenda.” Disse arrossendo.
“Gra-grazie… anche tu direi. Molto.” Oddio, mi ero spinta troppo.
"Vieni con me stasera? Scusa se non te l'ho chiesto, è che mi pareva ovvio" disse arrossendo
Non feci nemmeno in tempo a replicare che fummo interrotti da una scena dolcissima: mentre Ludovica sistemava la cravatta ad Harry lui aveva alzato il viso, aveva preso la testa di lei fra le mani e… la stava baciando. Erano troppo dolci.
Tutti applaudimmo quando si staccarono. Erano perfetti insieme.
Intanto si stava facendo tardi e quindi ci avviammo. Niall mi guidò verso la sua macchina e aprì lo sportello per farmi entrare. Non avevo il coraggio di dirgli che la sua macchina era uguale a quella di mio padre.
“Dopo di lei, madame” disse tenendomi per mano.
“Merci monsieur” dissi io ridendo.
Arrivati a destinazione, lui mi portò dietro le quinte, non voleva che io rischiassi di sentirmi male fra tutta quella gente e mi proibì letteralmente di uscire. Subito dopo arrivarono Liam e Benedetta. Li sorpresi in un gesto molto.. ecco… intimo.
Lui baciava lei tenendo le mani sul suo… lato b. Si baciavano con talmente tanta passione che io non riuscii a trattenermi  
“Ragazzi… per favore. Non potete aspettare qualche oretta per completare il lavoro altrove?” sghignazzai facendo la linguaccia.
“Come sei simpatica cuore mio” rise Benedetta.
Dopo un po’arrivarono tutti e i ragazzi che andarono a cambiarsi. Noi rimanemmo fuori a raccontarci le ultime, in pratica: Harry e Ludovica si erano baciati altre volte, Benedetta e Liam… bhe li avevo sorpresi, Linda e Louis si erano scambiati abbastanza  baci in macchina, Vanessa e Zayn anche e io… io  ero l’unica a essere solo amica con Niall. In fondo… non mi sentivo pronta. Volevo conoscerlo un altro po’. Lo conoscevo da troppo poco.
Il concerto cominciò, e andò tutto bene. Quando a metà i ragazzi rientrarono un attimo per rinfrescarsi, Niall mi chiese com’era andato e io gli risposi che mi aveva fatto emozionare. Era vero, la sua voce mi faceva venire seriamente i brividi.
Finito il concerto, tornammo a casa.
“Ragazze, vi va di dormire da noi?” azzardò Louis.
“Si, ogni coppia avrà una stanza.” Continuò malizioso Zayn.
“Sempre se ve la sentite.” Sorrise Harry.
“Ehm.. si, certo. Per voi va bene?” dissi guardando le ragazze.
Loro annuirono, eccitate.
Tornammo in albergo per prendere i pigiami. Ci abbracciamo. Cazzo, era un bellissimo sogno reale!
Eh si ma… in quel momento mi soffermai su quello che  stavo per fare: avrei passato una notte nello stesso letto di Niall Horan?







Eccomi ragazze! Come vi pare? E' un po'monotono? Recensite!

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** First night together ***


*Niall*

Oddio. Non ci potevo credere. Una notte insieme a Maria… non l’avevo mai baciata ma ero lo stesso eccitato: si, mi piaceva. Bella, solare, chitarrista, cantante e mangiona.
Ero abituato a modelle o altre cantanti famose, mi innamoravo sempre con gli occhi, ma quella volta era diverso: Maria mi piaceva per quello che era, non per quello che sarebbe dovuta essere.
Ultimamente non facevo altro che sognarla, pensare a lei mentre cantavo, dedicandole dentro di me quelle parole… cavolo. Quella ragazza mi aveva fottuto.
Nel giro di pochi minuti le ragazze uscirono dall’albergo con in mano l’occorrente per passare una notte da noi.
Entrati nella nostra casa, ci accorgemmo che si era fatto veramente tardi, in quanto fossero le due e mezzo di notte e quindi decidemmo di ritirarci nelle camere.
Zayn e Vanessa, Liam e Benedetta e Linda e Louis presero le tre stanze matrimoniali del piano terra, mentre Ludovica ed Harry e io e Maria optammo per le due del piano superiore.
La nostra stanza era tutta blu e celeste e il nostro letto era molto… invitante. Andiamo Niall, smettila. Sia benedetta la Pina, la signora delle pulizie, che ogni due santi giorni, veniva a pulire la nostra casa. Di solito dormivamo tutti insieme in una camera con i letti a castello, ma in questa situazione… bhe dai, era un’eccezione!
Maria stava dormendo in piedi, e dopo aver scherzato come due pazzi, decidemmo che era ora di metterci il pigiama.
“Chiuditi gli occhi.” Disse lei ridendo.
“Perché dovrei? In fondo sulla tua maglietta c’è scritto che sei la mia crazy mofo!” oh mamma, non potevo credere di aver detto quella cretinata.
“Tu chiuditi quei cazzo di occhi!” disse lei fra le risate.
Io obbedii e mi poggiai le mani sugli occhi. Mentre lei si toglieva la maglietta io… aprii leggermente le dita per spiare e lei se ne accorse.
“Niall!” urlò scaraventandosi addosso a me per darmi uno schiaffo.
“Che c’è? Cos’ho fatto?” non riuscivo a non ridere e alla fine scoppiai in una risata incontenibile che contagiò anche lei.
Io l’abbracciai e solo allora me ne accorsi: lei aveva i pantaloncini viola del pigiama, ma sopra… aveva solo il reggiseno. Istantaneamente avvampai colorandomi di rosso. Cazzo se non era bella. Sentivo un bisogno di… sentirla. Baciarla.
A quel punto spostai la testa davanti al suo viso e la guardai negli occhi. Avvicinai le mie labbra alle sue e chiusi gli occhi, in attesa di quel gesto bellissimo… lei appoggiò le labbra su un angolo della mia bocca scendendo sul mio collo.
In quel momento… il mio i – phone cominciò a squillare. Cazzo, l’avrei buttato fuori dalla finestra. Chi mai poteva essere alle tre di notte? Ah si ecco, numero sconosciuto. Perfetto, uno scherzo telefonico aveva rovinato un momento stupendo. Non risposi e ripresi fra le braccia Maria, accarezzandole i capelli. Ora, dovevo farlo, ora. Le presi il viso fra le mani e poggiai le mie labbra sulle sue. Ce l’avevo fatta. La stavo baciando. Lei intanto aveva le sue mani fra i miei capelli, mentre io le avevo spostate sul suo bacino, avvicinandola sempre di più a me.
Cazzo, ci conoscevamo da soli due giorni. Ma mi piaceva, tanto. Troppo. Con lei sentivo quello che non avevo mai sentito con nessuna.
Ci staccammo dal bacio e lei sorrise. Mi accarezzò una guancia e indietreggiò per infilarsi la maglietta. Ero in paradiso. Io iniziai a spogliarmi e rimasi in boxer, quello era il mio pigiama.
Ci infilammo nel letto e la strinsi a me e lei mi cinse il bacino con una gamba. Non avevamo parlato, avevamo solo fatto parlare i nostri sguardi attraverso i sentimenti.
“Niall…” sussurrò.
“Dimmi… a- amore” quella parola l’avevo detta balbettando.
“Ho fame.” Quanto amavo quella ragazza. In effetti anche io avevo un certo languorino.
Scoppiai a ridere e dissi
“Scendiamo al piano di sotto per uno spuntino notturno!” proposi.
“Non sai quanto ti amo.” Disse dandomi un bacio a fior di labbra.
“Oh, nemmeno tu lo sai, ma te lo dimostrerò.” E l’avrei fatto davvero.
Scendemmo dal letto e ci dirigemmo al piano di sotto. In quel momento, ci pentimmo di essere scesi. La nostra casa sembrava il tunnel degli orrori per le urla che provenivano dalle stanze. Io e Maria ci guardammo, e soffocammo una risatina.
Arrivammo a destinazione e Maria si fiondò ad aprire il frigo.
“Aspetta, ho qualcosa di più gustoso.” Dissi io aprendo uno stipetto.
Tirai fuori due bustine di cioccolata in polvere e lei capì al volo. Non c’era niente di meglio che una cioccolata calda notturna. Mi misi ai fornelli e la preparai. Le urla non cessavano.
“Si stanno dando da fare i ragazzi.” Dissi io ridendo.
“Direi…” disse assumendo un’aria maliziosa.
Servii la cioccolata e presi dei biscotti.
“Tesoro, c’è la Nutella? Voglio viziarti.” Mi chiese lei sorridendo.
Io annuii e andai a recuperarla.
Maria la spalmò sopra un biscotto e lo afferrò ai lati, avvicinandolo alla mia bocca. Io aprì le mie fauci e addentai quella bomba. Addio dieta. Ma chi se ne fotteva? Ormai avevo lei.
Spazzolammo la nostra cioccolata e lei mise tutto nel lavandino. Poi si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò il piano. Ridacchiai.
 
*Louis*

Quella notte fu la migliore della mia vita. Stavo facendo l’amore con una ragazza stupenda di cui mi stavo a mano a mano innamorando. Linda era vergine e quindi lanciava urli tremendi. Avevo la netta sensazione che i vecchi vicini di casa ci avrebbero mandato a casa la polizia, temendo qualche omicidio.
Mentre la baciavo, udii delle risatine da fuori. Bah, forse me le stavo sognando. Eppure…
“Ohhh… auguri signora Tomlinson!” Maria e Niall. Che stupidi.
Linda lanciò un urlo mettendosi a ridere e coprendosi con il lenzuolo. I due scemi si tenevano la pancia per le risate.
“Ma siete cretini o cosa?” risi io sbattendo la testa sul comodino.
“Cosa.” No vabbè, Niall stava sclerando.
Intanto, dalla camera di Liam e Benedetta, si sentiva il letto fare i salti mortali, mentre da quella di Zayn e Vanessa, non proveniva alcun rumore.
“Togliamo il disturbo… continuate pure piccioncini…” rise Niall.
“Kevin! Piccioncini..” Maria doveva aver bevuto, stava male. Il nome di Kevin non si pronuncia invano.
 
*Maria*
 
Non ridevo così da anni. Con Niall stavo benissimo.
Salimmo al piano di sopra ridendo come degli ubriachi e spalancammo la porta della nostra camera. Opss, avevamo sbagliato stanza. Infatti lì dentro c’erano Ludovica ed Harry abbracciati.
“Oh ma cazzo, ma qui tutti scopano tranne noi?” Niall esordì così provocando le mie risate.
“Uno, non stiamo scopando. Due, se sei così triste di questa situzione… andate a scopare pure voi!” disse Harry indispettito. Si vedeva che stava trattenendo le risate però.
“Infatti, sciò!” anche Ludovica era dello stesso umore.
Noi chiudemmo la porta e ci ritirammo nella stanza giusta ancora ridendo come pazzi. Ci abbracciammo e ci infilammo sotto le coperte. Lui era la cosa più preziosa che avevo.
Il giorno dopo mi svegliai e vidi Niall con la testa sul mio petto, abbracciato alla mia vita. Dormiva. Io gli accarezzai i capelli e sorrisi. Ancora non ci credevo. Avevo bisogno di parlare con le mie migliori amiche. Facendo attenzione a non svegliarlo, presi il mio cellulare e mandai un messaggio sul gruppo di whatsapp che avevamo creato e inviai un messaggio:
“Ragazze dobbiamo parlare xx”
Poco dopo mi arrivarono i messaggi di conferma delle ragazze.
“Buongiorno principessa.” Niall si era svegliato.
“Giorno principe.” Dissi mentre mi baciava il naso.
Ci vestimmo e ci trovammo al piano di sotto per andare a fare colazione. I ragazzi andarono avanti e noi rimanemmo dietro.
“Alzi la mano chi è ancora vergine.” Sussurrai io.
Io, Vanessa e Ludovica la alzammo.
Benedetta e Linda sorrisero. Era stata una notte stupenda per loro.
 
 






Che ne dite? Recensite!

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Mistakes ***


*Vanessa*

Quella notte Zayn mi aveva baciata per tutto il tempo e avevamo fatto la lotta del solletico ridendo tantissimo. Ero ancora vergine ma diciamo che mi sarebbe piaciuto se Zayn fosse stato la mia prima volta. Sentivo di amarlo, lui era misterioso ma dolce allo stesso momento. Era un ragazzo d’oro e sentivo di non poter vivere senza lui. Le sue risate erano parte del mio ossigeno ormai. Erano vitali.
Linda e Benedetta avevano perso la verginità ed erano al settimo cielo. Liam e Louis stavano attaccati a loro e le trattavano come principesse. Erano davvero innamorati.
Finita la colazione, decidemmo di andare in piscina, per dolore di Zayn. Certo era strano vedere per strada  dieci ragazzi di cui cinque erano cantanti famosi mezzi pazzi con delle ragazze altrettanto strane. Ma non ce ne importava, erano i giorni più belli della nostra vita e volevamo goderceli!
Decidemmo di andare in una piscina dove non c’era molta gente, sperando di non essere visti dai paparazzi.
In una macchina, con Harry alla guida, andammo io, Zayn, ovviamente Ludovica, Liam e Benedetta. Nell’altra, guidata da Niall, ci andò ovviamente Maria con Linda e Louis.
Il tragitto fu breve e arrivammo presto a destinazione. La piscina era enorme e a forma di cuore. Eravamo solo noi.
“Vane… io non posso entrare in acqua…” mi sussurrò Maria.
“Perché?” dissi non capendo.
“Ehm… ho le mie cose.” Mi rispose imbarazzata.
Io la abbracciai solidale. Avere il ciclo era una grandissima rottura di palle. Come la capivo.
Lei si stese sotto l’ombrellone e si tolse la maglietta lasciandosi gli shorts. Povera Mary.
“Tuffo a bombaaa!!” urlò Louis prendendo per mano Linda e buttandola in acqua.
“Amore entriamo?” chiesi a Zayn.
“Certo amore ma… andiamo piano.” Io mi misi a ridere e lo strattonai. Lui si sedette sul bordo e io mi misi dietro di lui in piedi.
“Vanessa cosa..” non fece nemmeno in tempo a finire che lo presi per un braccio trascinandolo in acqua.
Urlava come un disperato e annaspava mentre noi ridevamo tutti.
Tutti si buttarono tranne Maria, che intanto aveva preso sonno. Niall quatto quatto uscì e si avvicinò a lei. Capendo le sue intenzioni urlai
“Nooo, no Niall. Fermo!” lui non mi badò, la prese in braccio, lei si svegliò e cominciò ad urlare.
“Niall fermo, ho le mie cose!” strillò.
“Non ti preoccupare non te le ruba nessuno, siamo solo noi!” io e le ragazze cominciammo a ridere mentre Niall si buttò con Maria in braccio.
“Ahhhh, fatemi uscire!” Maria era disperata.
“Mena Mary, fa niente!” io la abbracciai ridendo come una pazza.  
Terminato il bagno, uscimmo dall’acqua e Harry andò a prendere da bere.
 
*Ludovica*
 
Harry si era allontanato per prendere da bere dopo avermi dato un bacio.
Passò del tempo e lui non tornava.
5 minuti. Niente.
10 minuti. Niente
15 minuti. Niente.
Era sparito e mi stavo preoccupando.
“Ragazzi vado a prelevare Harry” annunciai.
“Aspetta, vengo con te. Voglio vedere se hanno del ghiaccio.” Disse Linda seguendomi.
Girammo in cerca del bar e alla fine, dopo una lunga odissea, lo trovammo.
Entrammo. Nessuna traccia dei ricci di Harry e dei suoi occhi verdi. Ero davvero preoccupata e cominciammo a chiamarlo ad alta voce.
“Eccolo, il bastardo!” urlò inferocita Linda improvvisamente.
Girai lo sguardo e mi crollò il mondo addosso: le sue labbra erano incollate a quelle di una bionda ossigenata.
“Scusate se vi disturbo, ma qui c’è una tale Ludovica, che era solita essere la ragazza di Harry!” urlò Linda facendoli girare.
Avevo gli occhi rossi e mi bruciavano a furia di ricacciare dentro le lacrime. Girai i tacchi e corsi via. Non avrei dovuto fidarmi di quel bastardo montato. Per niente. Ero stata una stupida.
“Chi è quella Harry?” sentì gracchiare dalla bionda.
“La ragazza che amo. E che ora per colpa tua sarà incazzata con me.” Era Harry.
Si cazzo, si vedeva quanto mi amava. Era bravissimo a fingere. Era stato bravissimo a fingere di amarmi. Peccato che fosse solo finzione.
“Ludovica aspetta! Hai frainteso!” lo sentì urlare mentre mi correva dietro.
No, cazzo, non aspetto. Non ho frainteso nulla, lui stava attaccato a quella, come posso aver frainteso? Per e poteva anche fottersi anche se… l’avrei amato sempre.
“Ludovica ti prego!”
Si certo. Mi poteva pregare quanto voleva ma ormai… ormai era fatta.
 
 
 
 




 
Cosa ne pensate? E’ successo un bel pasticcio… cosa avrà frainteso Ludovica? xx

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Not even the Gods above can separate the two of us ***


*Harry*

Non volevo perdere Ludovica per uno stupido malinteso. La mia ex, Cindy, mi era saltata addosso senza dire niente attaccandosi alle mie labbra.
“Ehi baby, ci rivediamo.” Aveva sibilato.
Io cercavo di respingerla, ma lei non intendeva mollarmi. In quel momento era arrivata Ludovica insieme a Linda.
Avrei voluto morire, scavare una fossa per sotterrare quella zoccola e non tirarla mai più fuori. Si lo so, i miei pensieri non erano affatto dolci, ma io Ludovica l’amavo più della mia stessa vita e non volevo che lei si facesse un’idea sbagliata di me e che non si fidasse più di me. Già mi mancavano i suoi capelli biondi e le sue labbra morbide. Mi mancavano i suoi occhi dolci, profondi e castani. Avevo paura di aver perso per sempre le sue risate cristalline, il suo corpo, lei. E per la prima volta ero terrorizzato da quel pensiero. Non avevo mai provato quella sensazione. Ero sempre stato un playboy che giocava con le ragazze. Ma quella volta ero davvero innamorato e lo capivo perché averla era la cosa più bella che mi fosse capitata. Baciare le sue labbra era toccare il paradiso. E avevo paura di perderla perché senza lei niente sarebbe stato più lo stesso. Semplicemente sarei stato un morto che camminava. Perché lei era la mia vita e vederla andare via era come morire. No, ERA morire.
Le lacrime solcavano il suo viso e io mi sentivo il colpevole. Mi sarei sempre sentito colpevole vedendola star male. Volevo prendermi tutto quel male come punizione.
“Ludovica! Ludovica, aspetta!” urlavo disperato correndole dietro.
Lei non mi considerava. Ero invisibile per lei. In poco tempo la raggiunsi. Lei si dimenò fra le mie braccia possenti, cercando di scappare. La bloccai e lei mi guardò negli occhi sconfiggendomi.
“Tu ci hai ridotti così!” sembravano urlare i suoi occhi. Un pugnale di colpa trafisse il mio cuore.
“Per favore, fammi spiegare.” Sussurrai.
“Cos’hai da spiegare? Vai da lei. Cazzo, eri attaccato a lei! Sono stata una povera illusa ad aver creduto che tu mi amassi almeno un quarto di quanto ti amo io.” Quelle parole mi diedero un altro colpo al cuore.
Harry Styles innamorato. Dio esiste.
“Ludovica… amore. Solo Dio sa quanto ti amo. Ma tu dovresti sapere che io non ti tradirei mai nemmeno se fosse l’unica scelta al mondo.”
“E cosa pensi di quello che ho visto? Da quanto va avanti?”
Le raccontai il vero accaduto.
“Amore non sono stato io. Non ti farei mai una cosa del genere perché io ti amo più della mia stessa vita. Più di tutto quello che ho e farei tutto per fartelo capire.” Dissi infine. Lei mi ascoltava con la bocca aperta.
“L’unica cosa che devi fare ora è baciarmi. Io ti credo. Mi fido di te. So che è andata come mi stai dicendo tu. Ma ora se davvero mi ami, baciami. E’ l’unica cosa che voglio da te.” Sussurrò lei.
Non ci pensai due volte e mi abbassai. Lei era abbastanza alta per essere una ragazza, ma era molto più bassa di me.
Mi attaccai alle sue labbra e la presi in braccio, tenendola per le gambe. Era di nuovo mia, e lo sarebbe stata per sempre. Durante i litigi, durante i baci, durante vita e dopo la morte. Per sempre. E di quel sempre ero davvero convinto.
“Torniamo dagli altri?” chiesi io accarezzandole una guancia.
Lei annuì e io le presi una mano, e lei rispose appoggiando la testa sulla mia spalla. Ero sicuro che i paparazzi fossero in agguato dietro l’angolo. Ma non me ne importava. Volevo far sapere al mondo che quella ragazza stupenda era mia.
L’indomani avremmo avuto un’intervista e l’avrei detto. Credevo che anche gli altri la pensassero così. Liam era follemente innamorato di Benedetta come Niall di Maria, Zayn di Vanessa e Louis di Linda.
Louis era il mio migliore amico e non ci nascondevamo niente. Ultimamente mi parlava sempre e solo di Linda, di quanto fosse bella e di quanto si assomigliassero. In effetti era vero: i loro caratteri combaciavano perfettamente e perfino i loro difetti si completavano formando una coppia perfetta.
I ragazzi ci videro tornare mano nella mano e ci guardarono confusi. Spiegammo tutto l’andamento della storia e il malinteso.
“Ancora quella Cindy! Cazzo Harry, come diavolo ha fatto a piacerti?” chiese Liam.
“Veramente non lo so nemmeno io, so solo che ora ho trovato quello che ho cercato per tutta la vita.” Risposi guardando teneramente Ludovica.
Lei mi sorrise e mi saltò in braccio. Io, preso alla sprovvista, persi l’equilibrio e caddi in piscina, con lei sopra.
Tutti si sbellicarono dalle risate ridendo del fatto che i miei capelli mi coprivano gli occhi impedendomi di guardare. Per fortuna eravamo ancora in costume e non ci eravamo cambiati. Ludovica aveva un fisico stupendo, magra e alta. Chissà come sarebbe stata senza quel… ecco che l’Harry pervertito tornava in me. Preferii non pensarci, e mi unii alle risate degli altri, ancora con la frangia sugli occhi.
“Chi sono?” due labbra morbide si poggiarono sulle mie.
“La mia vita.” Risposi. L’avrei sempre riconosciuta.
 
*Zayn*
 
Vanessa era bellissima. Ora non avevo dubbi, avrei sempre scelto lei, nel bene o nel male, senza ripensarci due volte.
Avevo voglia di lei sempre. Avevo sempre voglia di vederla ridere o semplicemente di vederla.
E’ strano come certe volte le coincidenze possano essere pazzesche: cinque ragazze per cinque cantanti famosi. Ognuno aveva perso la testa per qualcuno e fortunatamente eravamo tutti ricambiati.
Si erano ormai fatte le sei del pomeriggio e decidemmo di rincasare.
Arrivati a casa proposi di disdire i mesi dell’albergo e di farsi ridare i soldi, per poi venire a vivere da noi. Tutti accettarono e alla fine recuperammo tutti quei soldi e li spartimmo alle cinque ragazze. Era incredibile quanto avessero speso i loro genitori per renderle felici.
“Zayn posso farmi una doccia?” mi chiese Vanessa.
“Certo amore.” Risposi. Ogni camera aveva un bagno personale e io accesi la luce dandole un bacio. Era perfetta.
Mentre lei era sotto l’acqua io mi stesi sul letto pensando a lei. Era incredibile come fosse riuscita a rubarmi il cuore in così poco tempo. Ero suo e lei era mia.
D’un tratto la porta del bagno si spalancò. Cazzo, era meravigliosa anche con un asciugamano fra i capelli e l’accappatoio  rosa.
“Come fai a essere così bella?” mormorai baciandola.
“Semplicemente non lo sono.” Rispose lei. Quanto si sbagliava. Ma non dissi niente. Preferii continuare a baciarla.
Beh, quello che successe dopo fu un sogno. Non era la mia prima volta per me, ma per lei si. Lei era sempre stupenda. Sempre. E ora eravamo andati davvero a fondo. Ora eravamo nostri completamente.
 
 















Spero che vi piaccia, recensite e ditemi cosa ne pensate!

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Nothing can come between you and I ***


*Louis*

Ormai io vivevo per Linda, senza di lei nulla dentro di me sarebbe sopravvissuto. Eravamo identici di carattere: scherzavamo sempre, eravamo pazzi, i peperini del gruppo. Harry diceva che eravamo fatti l’uno per l’altro e sinceramente lo pensavo anche io, stare con lei era meglio di tutto l’oro del mondo, avrei rinunciato a tutto, perfino alla mia fama per renderla felice.
I soprannomi che ci eravamo dati erano “Mr. Tomlinson” per me e “Mrs. Tomlinson” per lei. Era bellissimo chiamarla così, la sentivo completamente mia. Volevo avere una famiglia con lei, un domani, figli. Lei ormai non era più vergine e io ero contentissimo di esser stato la sua prima volta. E volevo essere anche l’ultima.
“Amore…” disse lei baciandomi.
“Dimmi vita.”
“Che facciamo stasera?” mi chiese.
“Andiamo fuori a mangiare solo noi due, ti va?” proposi.
“Si, solo noi due.” Annuii lei contenta.
 
*Maria*
 
Linda e Louis uscirono a cena fuori, mentre le altre tre coppie mangiarono a casa e poi decisero di uscire. Io e Niall avevamo una casa a nostra completa disposizione.
“Maria, ti devo dire una cosa.” Disse lui baciandomi le labbra.
“Dica.” Risposi ricambiando il bacio.
Lui si mise in ginocchio davanti alla mia faccia stupita e mi diede un pacchetto giallo.
“Aprilo.” Disse solo.
Scartai la scatola e ci trovai un cofanetto rettangolare e lo aprii. Le orbite mi cascarono quasi fuori. Erano due biglietti per un viaggio a Parigi per due persone per dieci giorni. Cazzo. Io quel ragazzo lo amavo, era la mia vita e sentivo che lui ricambiava. Era la cosa più bella della mia vita.
“Niall io… io ti amo più della pizza.” Non ero una tipa molto romantica ma quello era proprio il massimo della mia sdolcinatezza.
Lui mi prese e mi baciò. Le nostre lingue si intrecciavano mentre lui mi accarezzava il viso e io passavo le mani fra i suoi capelli. Quando eravamo abbracciati ci completavamo, ci univamo formando un sentimento concreto. Un sacco di parole dolci mi ronzavano per la testa ma io dissi solo:
“Sei la mia vita.” E non mentivo.
“Partiamo domani, quindi… andiamo a fare le valigie, i ragazzi lo sanno già!” disse Niall prendendomi per mano per andare in camera.

*Ludovica*

Harry mi voleva portare in un posto speciale, che ancora non mi aveva rivelato.
“Ti piacerà.” Disse solamente.
Negli ultimi giorni stavo vivendo dentro un bellissimo sogno chiamato realtà e da cui finalmente non mi sarei svegliata. Avevo il mio Harry e lui mi amava proprio come io amavo lui. La sera, di solito mi facevo sempre film mentali, immaginando di stare con lui, mentre ora non avevo più bisogno di inventare e costruire castelli in aria perché mi bastava vivere la realtà.
“Eccoci arrivati.” Disse Harry prendendo una sciarpa e legandomela intorno agli occhi mentre mi baciava il collo.
“Cosa mi vuoi fare?” dissi io ridendo.
“Vedrai tu stessa.” Mi rispose.
Non vedevo niente, ma sentii Harry che apriva la porta della macchina e mi prendeva per mano, guidandomi. Mentre camminavamo lui mi cinse con il braccio la testa e mi baciò.
“Ora ti posso sbendare.” Rise lui armeggiando con il nodo della sciarpa.
Un bellissimo panorama si stagliò davanti ai miei occhi: eravamo su un punto altissimo degli scogli e sotto di noi c’era il mare, che si infrangeva sulle rocce.
“Harry io… io… io ti amo più di ogni cosa.” Dissi solamente.
“Non puoi immaginar quanto ti ami io.”
Mi strinse in un caldo abbraccio baciandomi. Quel bacio diventò sempre più carico di passione, entrambi volevamo che da lì partisse qualcos’altro.
“Ludovica io ti voglio.” Mi sussurrò dentro all’orecchio.
“Anche io amore…”
Stavo per perdere la verginità e ne ero convinta. Io Harry lo amavo sopra ogni cosa, sopra ogni problema e lo volevo. Volevo che lui mi completasse interamente.
Cominciò a spogliarmi mentre la brezza marina accarezzava i nostri corpi ormai nudi. E si, facemmo l’amore sugli scogli, e non mi importava se qualcuno ci stava guardando. Lui era mio, io era sua. Insieme eravamo nostri e non ci saremmo più lasciati. Non ci importava del mondo perché il nostro mondo eravamo noi due insieme.
E così anche io persi la verginità con un ragazzo magnifico. Ero contenta perché sapevo che quella era una dimostrazione del nostro per sempre. In quel momento, noi due nudi e abbracciati sugli scogli, eravamo infinito. E oltre.
 











Che ve ne pare? Recensite con la vostra opinione!

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** He's my boyfriend ***


*Niall*
 
Partimmo la mattina verso le sette dopo aver salutato i ragazzi. Ludovica ed Harry erano tornati molto tardi la sera prima, subendosi tutte le nostre domande curiose. Quei due avevano fatto qualcosa, visto che avevano tutti i capelli in disordine e il viso tutto rosso.
Io e Maria non avevamo ancora fatto niente ed eravamo gli unici. Io non ero più vergine, ma lei non sapevo se lo fosse o no e avevo paura di chiederglielo per paura che lei pensasse che mi ero messo con lei solo per portarmela a letto. Ma non era così, io la amavo e avremmo potuto anche non fare mai sesso in tutta la nostra vita perché non era quello che mi interessava, a me importava solo averla, saperla mia.
L’aereo decollò e io cominciai a riempirla di baci.
“Quindi ora stiamo… insieme?” dissi io timido. Volevo che lei mi confermasse con la sua voce che non se ne vergognava.
Come risposta attaccò le sue labbra alle mie, accarezzandomi dolcemente il collo. Cazzo quanto la amavo.
“Prendilo per un si… amore.” Rispose. Mi aveva chiamato “amore”… ero troppo emozionato.
“Solo Dio sa davvero quanto ti amo… io non posso spiegartelo. Non esistono parole all’altezza del sentimento che provo per te.” Stavo diventando romanticissimo… mi sarei fatto venire il diabete. Ma lei era meglio del cioccolato, del cibo messicano, della pizza, di Nando’s, del McDonald,  degli spaghetti… lei era meglio di tutto.
Da lì partirono altri baci passionali, lunghi e approfonditi.
“Ragazzi per favore, non in pubblico! Finitela con tutte queste smancerie!” gracchiò una vecchietta dietro di noi.
“Mi scusi signora, ma questa ragazza la bacerei giorno e notte.” Dissi io.
“Eh beh… ora è mattina!” ci mettemmo a ridere tutti e tre.
“Scherzo dai… continuate pure! Siete molto carini.” Concesse la signora.
Il volo durò circa due ore e quando atterrammo, andammo a recuperare le valigie. In quel momento squillò il telefono di Maria.
 
*Maria*
 
Cazzo, mia madre mi stava chiamando. Perché proprio in quel momento? Cosa le avrei detto?
“Pronto?”
“Ehi tesoro, che fai?”
“Ehm… sono in aeroporto…” Niall capì subito e arrossì mettendosi a ridere.
“In aeroporto?!”
“Ehm… cioè… ecco… ho un ragazzo.” Furfugliai.
“E questo cosa centra?” mia madre era confusa.
“Mamma noi non viviamo più in albergo… abbiamo recuperato i soldi e dei ragazzi con cui siamo diventati molto amici ci hanno invitate a vivere nella loro casa, che è enorme.”
“E… chi sarebbero?”
“Ehm… gli One Direction.” Suonava un po’strano.
“Cosa?!” non ci poteva credere.
Niall mi prese delicatamente il cellulare dalle mani e cominciò a parlare… in italiano?! Non ci potevo credere. La sua pronuncia era molto storpiata ma comunque si capiva bene.
“Salve signora… sono Niall Horan. Si lo so non ci crederà. Io… cioè io e Maria… stiamo insieme. Amo sua figlia, è una ragazza stupenda. Proprio per questo le ho regalato un viaggio a Parigi di dieci giorni, per stare un po’insieme, soli. La prego non si arrabbi, avrò cura di lei prendendomi tutte le responsabilità e le starò  vicino.” Ero stupefatta… Niall aveva appena ammesso a mia madre di amarmi. Chissà come l’avrebbe presa.
Niall mise il vivavoce e sentì mia madre rispondere.
“Ma è uno scherzo?”
“No mamma… verrò in Italia a presentarti Niall e gli altri. Sono ragazzi simpaticissimi e bravissimi. In fondo ho quasi sedici anni, fra due anni sono maggiorenne.”
“Fai quello che vuoi… la vita è tua.”
La conversazione durò circa una mezz’ora e dovetti tradurre a Niall ciò che diceva mia madre perché non riusciva a capire tutto. Alla fine lei acconsentì lasciandomi libera.
Eravamo a Parigi, città dell’amore. Tutto ciò che desideravo era un bacio sotto la torre Effeil ma mi vergognavo di dirlo a Niall quindi aspettai che lui riuscisse a leggermi nella mente.
L’hotel era poco distante e Niall aveva noleggiato una macchina e in poco tempo arrivammo.
La nostra camera aveva una finestra con una vista stupenda da cui si intravedeva la torre. Ero in paradiso. Uscì sul balcone e mi sentì due braccia stringermi da dietro e una bocca sul collo.
“Maria…”
“Dimmi amore…”
“Je t’aime.”
Inutile dire che dopo ci fu un lunghissimo bacio carico di amore.
Il nostro letto era stupendo, aveva le cortine blu e le coperte azzurre.
“Guardi il letto?” mi chiese lui.
“Si… è stupendo.”
“Saranno più belle le cose che ci faremo sopra.” Che scemo. Risi e gli tirai uno schiaffo sulla nuca. Era il mio amore, la cosa più bella del mondo.
 












Niall e Maria sono una coppia ufficialmente! Cosa ne pensate?

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Official ***


*Bendetta*

Io e Liam avevamo appena finito di fare l’amore e lui mi guardava con tenerezza mentre tenevo in mano il mio cellulare. Era da molto che non entravo in twitter, così decisi di aprirlo per vedere le novità. Ecco il mio profilo, oh come mi sembravano lontani i tempi in cui credevo che non sarei mai riuscita a realizzare i miei sogni.
“I love 1D” era il mio stato. Il mio sorriso però venne subito smorzato dalle lacrime. Non potevo crederci.
La mia home era piena di insulti delle fan riferiti a me.
“Muori puttana.”
“Liam è solo mio, gira a largo.”
“Ma vai ad ucciderti, brutta balena!”
“Sei una troia, se non lasci stare Liam ti vengo ad ammazzare.”
“Ti odio sopra ogni cosa.”
“Tanto lo sappiamo che non ami Liam. Ami solo i suoi soldi.”
“Vaffanculo troia.”
“Voglio vederti morire.”
Le lacrime solcavano le mie guance. Cos’avevo fatto di male? Io  Liam lo amavo veramente per la persona meravigliosa che era, non per i suoi soldi. Ero davvero una troia? Ero davvero brutta?
“Amore… cosa succede?” chiese Liam preoccupato.
Io non risposi e continuai a scorrere tutti quegli orribili insulti. Certo, c’erano anche le fan che mi sostenevano e apprezzavano il fatto che Liam avesse scelto una fan come loro, però quei complimenti non erano sufficienti per risanare le ferite di tutte quelle brutte parole.
Vedendo che non rispondevo, Liam mi tolse il cellulare di mano e lesse. Lo vidi diventare rosso di rabbia.
“Io queste puttane le ammazzo!” sbraitò “ora vedi cosa faccio!”
“Liam..” sussurrai io.
“Non credere nemmeno a una parola di questi insulti. Io ti amo.” Disse mentre mi baciava.
Quando si staccò, afferrò il suo i-phone e aprì la twitcam. Aveva intenzione di postare un video… Dio, quanto lo amavo.
“Ciao ragazzi.” Iniziò “mi vedete rosso in faccia vero? Bhe dovreste sapere anche il motivo. Benedetta si è messa a piangere per tutti gli orribili insulti che le avete lanciato. Non meritate nemmeno di esser chiamate directioners! Voi non potete capire cosa prova una persona a ricevere minacce di morte o a sentirsi dire parole così brutte. Io amo quella ragazza e di sicuro non stiamo insieme per scalpore o soldi. Lei è una ragazza stupenda, e dovreste conoscerla prima di giudicarla. Grazie mille a tutte le fan che ci sostengono e ci sono vicine, se potessi vi abbraccerei tutte. Per quanto riguarda le haters, potete benissimo rinchiudervi nella vostra gelosia e stupidità. Non valete nemmeno la punta dell’unghia della mia Benedetta. Grazie per l’ascolto. E finitela con gli insulti, non siete più bambine, è tempo di crescere. E di capire che mi sono davvero innamorato di una fan, di una ragazza bellissima come Benedetta.”
Non avevo parole, le lacrime non smettevano di scendere e attraversare le guance e un sorriso era stampato sul mio volto. Non parlai, mi avvicinai a lui e lo baciai.
“Grazie amore.” Dissi.
“Non mi devi ringraziare, tu sei la cosa più bella che ho.”
Anche lui lo era. Era il mio tesoro più prezioso.
 
*Linda*
 
Io e Louis avevamo deciso di uscire a fare una passeggiata per Londra e ci avviammo mano nella mano vicino al London Eye, la famosa ruota panoramica londinese. Alle scuole medie avevamo studiato quel luogo in civiltà inglese e salirci con la persona che amavo era sempre stato il mio sogno.
“Saliamo cucciola?” chiese Louis.
Non feci in tempo a rispondere che sentì una mano bussare alla mia spalla. Mi voltai, erano due ragazze bionde che sembravano molto emozionate.
“Oh mio Dio! Linda e Louis! Oddio ragazzi possiamo farci una foto? Vi adoriamo! Ehm… Linda potresti farmi un autografo? Ti prego! Sei stupenda!”
Ero allibita! Io? Un autografo? Avevo la bocca spalancata in un sorriso.
“Certo tesoro.” Risposi raggiante.
Firmai due autografi e facemmo insieme una foto. Mi sentivo importante… era il mio sogno. Salutammo le ragazze e salimmo sul London Eye.
Arrivati in cima Louis sussurrò
“Vedi quant’è grande Londra?”
“Si… molto direi.”
“Bhe… l’amore che provo per te è più grande. Non te lo dico mai e non te lo dirò perché non esistono parole per descriverlo…” mi sciolsi e lo baciai. Ero all’ottavo cielo. Non al settimo.
Finito il giro andammo a fare una passeggiata londinese.
“Lou ti devo dire una cosa.” Dissi io. Era il momento di dirglielo.
“Dimmi amour.”
“Io e le ragazze facciamo parte di un gruppo musicale… ci chiamiamo Artic. Cantiamo ovviamente e sappiamo un bel po’di canzoni… ti va di ascoltarci?”
“Perché non me l’hai detto prima?” chiese. “Voglio ascoltarvi!”
“Appena torna Maria vi faremo ascoltare.”
“Non vedo l’ora… i vostri sogni si realizzeranno. Tutti. Ve lo meritate.”
Lo speravo. Lo volevo. E sarebbe successo perché ci avrei creduto fermamente.










Recensite! Cosa ne pensate? 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Bad news ***


*Maria*

I giorni a Parigi passavano e Niall mi faceva divertire ogni giorno di più. Con lui non mi stancavo mai, non ero mai stanca di lui e delle sue battute stupide. In realtà non aveva un senso dell’umorismo molto spiccato, ma dopo aver fatto una battuta, scoppiava a ridere da solo, coinvolgendomi in quella risata incontenibile. Adoravo il modo in cui rideva: le fossette scavavano le sue guance e i suoi occhioni azzurri si riempivano di luce. Ero pazza di lui e non mi vergognavo a farglielo sapere.
Era l’ultimo giorno di permanenza a Parigi e avevamo deciso di restare in hotel per sistemare le nostre cose, visto che l’indomani saremmo partiti. In realtà ero una pessima donna di casa e quindi toccò a lui riordinare le valigie, la mia e la sua. Io intanto suonavo la sua chitarra divertita mentre lo guardavo armeggiare con i miei vestiti, cercando di capire come piegarli. Era così cuccioloso… mi sarebbe venuto di divorarlo di baci. Ero impegnata a provare gli accordi di “Let it go” di Demi Lovato, che era la prima canzone che avevamo imparato con la band, quando lui si avvicinò a me e mi mise un dito sul petto. Smisi di suonare.
“Hai una macchia sul petto” disse lui sorridendo.
“Dov..?” non feci in tempo a finire che lui mi prese il viso tra le mani e cominciò a baciarmi con passione.
“Io ti voglio.” Dissi. Oddio… mi ero spinta troppo. Non ero riuscita a frenare quella cazzo di lingua.
“Sei sicura, piccola?” disse lui sorridendo.
“Sicurissima.” Okay, stavo per dire addio alla mia verginità. Cazzo… stavo per fare QUELLA COSA con Niall Horan. Madonna ragazzi… sarei potuta morire.
Lui mi sfilò la maglietta mentre mi toccava dappertutto. Oddio mio. Ero in paradiso senza esserci mai entrata. Feci altrettanto con la sua.
In quel momento come al solito… squillò il cellulare. Era il mio. Porca troia. Perché cazzo quel fottuto cellulare doveva rovinarmi ogni momento? Mi alzai controvoglia in reggiseno e agguantai il cellulare. Era Ludovica.
“Ludovica che cazzo vuoi?” sbraitai io con immensa finezza.
“Scusa se ti disturbo Mary ma…” non finì la frase che scoppiò a piangere.
“Tesoro che succede?” stavo iniziando a preoccuparmi.
“Vanessa…” rispose lei singhiozzando. Non ci stavo capendo niente.
“Vanessa cosa? Ludo per favore calmati, respira e spiegami tutto.”
Niall guardava interrogativo la mia faccia preoccupata.
“Vanessa è… è…” Ludovica non riusciva a parlare.
“Vanessa è?” ero sull’orlo di una crisi isterica.
“VANESSA E’ IN OSPEDALE, CAZZO!” il mondo mi crollò addosso. Vanessa? In ospedale? Cosa le era successo?
 
*Zayn*
 
Non potevo crederci. Ero nel corridoio dell’ospedale con gli occhi gonfi e rossi, litigando con il primario dell’ospedale che non sapeva niente dello stato di Vanessa. Ero nell’ambulatorio da quasi un giorno, insieme agli altri ragazzi. Niall e Maria sarebbero arrivati a momenti, tornati dal loro soggiorno a Parigi. Le ultime ore erano state micidiali per me. Ecco come era andata: io e Vanessa avevamo appena finito di fare l’amore e lei era uscita a prendere una boccata d’aria e a comprare il giornale. Avevo insistito per accompagnarla, ma lei non aveva voluto. L’edicola era a un incrocio dalla nostra casa, quindi non era molto lontana. Pochi minuti dopo si era sentito un urlo lacerante e un botto, seguito dalle sirene di un’ambulanza. Spaventato ero uscito in strada e vedendo una cerchia di persone intorno all’ambulanza. Mi ero fatto largo tra la folla e avevo buttato un occhio. E lei era lì, stesa su quella barella bianca con il corpo insanguinato. Una signora piangeva terrorizzata.
“Quella macchina… le è arrivata addosso…” balbettava “e… e io l’ho vista cedere al suolo… ho provato a fermare l’uomo alla guida ma lui ha continuato passando sopra il corpo della ragazza… è stata una scena bruttissima.”
Le lacrime solcavano i miei occhi.
“Vanessa! Vanessa, amore!” urlavo piangendo come un bambino.
Intanto gli altri ragazzi mi avevano raggiunto e avevano ascoltato il racconto della signora. Senza pensarci su, mi feci largo ed entrai nell’ambulanza.
“Tu chi sei, ragazzo?” chiese l’infermiere. Doveva essere davvero scemo a non riconoscermi ma io risposi senza indugio:
“Il ragazzo che la sposerà”
Il medico sorrise e fece partire la vettura. Mi avvicinai a Vanessa. Il suo volto era coperto di sangue e la sua mano era bianca cadaverica.
“Amore… sono io, sono qui…” sussurrai sporcandomi le labbra del sangue che era sulle sue.
“Zayn…” disse in un soffio aprendo gli occhi e chiudendoli.
“Sono qui amore, non ti lascio sola.”
Arrivammo all’ospedale e portarono via Vanessa da me. Ed eccomi qui ora a pensare a come sia stato stupido a  lasciarla sola. Avevo passato la notte in ospedale con tutti i ragazzi. Continuavo a ripetere che era stata colpa mia… avrei dovuto seguirla. Il dottore non mi anticipava nulla e le porte dove era entrata Vanessa con la barella non si erano più aperte. Il mio cuore era a pezzi. Liam mi abbracciava ripetendo che sarebbe andato tutto bene e le ragazze piangevano.
Arrivarono Niall e Maria, trafelati e di corsa. Maria aveva gli occhi rossi e la pelle bianca. Doveva aver pianto tutte le sue lacrime. Ci abbracciammo e io scoppiai a piangere nelle braccia di Maria come un bambino.
“Io… io non voglio perderla.” Sussurrai  “non voglio che se ne vada.”
“Andrà tutto bene.” Disse lei sforzandosi di sorridere. Mi fece stare ancora più male perché si vedeva che non lo pensava davvero.
In quel momento fece irruzione il dottore. Alzai gli occhi gonfi e mi avvicinai a lui.
“Ho delle notizie, ragazzi. Non belle purtroppo.” Disse abbassando lo sguardo.
Sentii le lacrime pungermi gli occhi.
“La ragazza è in coma.” Svenni.
 
 
 
 
 









Si lo so, è molto triste questo capitolo… ma voi che ne pensate? Recensite con le vostre opinioni!

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Who am I? ***


*Ludovica*
 
Vanessa era la mia migliore amica e non sapevo come avrei fatto senza lei… cercavo di immaginarmi una vita senza le sue risate, le sue battute, la sua solarità, il suo sorriso. Semplicemente non ce la facevo perché ero troppo legata a lei. Vanessa, Benedetta, Linda e Maria non erano semplici migliori amiche per me, loro erano più che sorelle. Condividevamo tutto ed era brutto pensare che una di loro avrebbe potuto lasciarmi. Al solo pensiero mi venivano le lacrime agli occhi. Ripercorsi tutti i momenti vissuti con lei, tutte le cazzate, le risate, i sogni realizzati e i sogni distrutti.
“Dottore possiamo vederla?” chiese Maria con gli occhi rossi.
“Prego, da quella parte.” Rispose lui indicandoci la strada.
Il corridoio era di un turchese sbiadito che cominciava a darmi fastidio. Tutto in quell’ospedale mi dava fastidio. Varcammo la soglia della camera di Vanessa e mi preparai al peggio. Lei era stesa su un letto bianco tutta bendata. La faccia riportava solo qualche graffio ma le avevano diagnosticato un braccio rotto. Le era andata bene, dissero, considerando che le era passata una macchina sopra. Faceva un male sovraumano vederla con gli occhi chiusi e un mucchio di fili attaccati alla sua pelle. Avrei voluto essere io al suo posto, avrei voluto prendermi tutto quel male. Le lacrime sgorgarono dai miei occhi ed Harry mi strinse a sé baciandomi.
“Tranquilla.” Sussurrò “si riprenderà presto.”
Avevo paura che quei suoi occhi pieni di luce non si sarebbero riaperti mai, che non avrei più sentito il suono della sua risata.
Zayn era a pezzi, era seduto sulla sedia vicino al letto stringendo la mano di Vanessa e piangendo disperato. Lo abbracciammo tutti e non parlammo. Avevamo tutti la paura che lei potesse non svegliarsi mai più.
“Andate… io resto qui la notte.” Disse Zayn distrutto.
Noi obbedimmo, col cuore a pezzi. Baciammo la guancia di Vanessa e ce ne andammo. Cosa avremmo detto ai nostri genitori? Avremmo mentito, ecco che avremmo fatto.
 
*Louis*
 
Passavano i giorni e Zayn non si era staccato nemmeno un momento dall’ospedale. Si vedeva che amava Vanessa con  tutto il suo cuore. Linda aveva perso la sua vivacità, Benedetta (che era la mia migliore amica) piangeva ogni giorno, Ludovica non parlava più e si rifiutava di uscire dalla sua camera  e Maria non mangiava quasi niente, sempre meno di tutti. Era come se fossimo su un mondo parallelo.
Un giorno, esattamente venti giorni dopo la catastrofe, convincemmo Zayn a tornare a casa e a stare un po’ con noi. Non dormiva dall’incidente e si era installato sulla sedia dell’ospedale alzandosi solo per accarezzare Vanessa. Non era mai stato così distrutto.
Appena arrivò a casa lo accogliemmo abbracciandolo.
“Dai bro’, vedrai che fra un po’la bella addormentata si sveglierà!” lo rassicurai io con un falso sorriso. In realtà anche io temevo il peggio. Mi mancava Vanessa, era un’amica fantastica anche se la conoscevo da pochissimo tempo.
Decidemmo di prendere le macchine per andare a mangiare fuori, cercando di tirarci su. In quel momento squillò il cellulare di Linda.
“Pronto?”
Qualcuno dall’altra parte del telefono parlò. Improvvisamente Linda cominciò a sorridere e a coprirsi la bocca con la mano.
“Oddio, il tempo di dieci minuti e siamo lì!” urlò la mia ragazza in preda alla gioia riattaccando.
“Ragazzi ho una notizia bellissima!” strillò Linda abbracciandomi.
Tutti la guardammo interrogativi e incuriositi.
“VANESSA SI E’ SVEGLIATA!”
Zayn per la prima volta dopo quasi un mese cominciò a ridere e a ringraziare Dio. Tutti eravamo al settimo cielo!
“Direi che possiamo andare a vederla immediatamente vero?” disse Maria felice.
In men che non si dica ci trovammo in ospedale nella sala aspettando il dottore. A differenza degli ultimi giorni,  tutti eravamo felici. Era incredibile come quella ragazza significasse tanto per tutti.
“Eccomi ragazzi. Per il momento dovrà entrare solo una persona a vedere la vostra amica per non confonderla troppo. Chi si offre?” il dottore ci sorrise rassicurandoci.
“Zayn vai tu, no?” disse Benedetta.
“No, voglio che la prima a vederla sia Ludovica. Ragazzi comprendetemi… io non ce la faccio!” rispose lui triste.
 
*Ludovica*
 
Tremante seguii il dottore. Stavo per rivedere gli occhi della mia migliore amica. Stava per finire tutto. La porta si schiuse e il dottore mi fece entrare, per poi lasciarci sole.
Mi avvicinai al letto con le lacrime. Vanessa aveva lo sguardo poggiato su di me. Era… vuoto.
“Vanessa, amore mi sei mancata terribilmente!” dissi io tendendo le braccia verso di lei.
Lei mi guardò senza scomporsi.
“Chi è Vanessa? Chi sei?” no, non poteva essere.

























Cosa ne dite? Vi piace la storia? Qual'è la coppia che vi piace di più? Si lo so, sono troppe domande ma sono curiosa di sapere cosa ne pensate ahahahah! Recensite!! 

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** You're all I want so much it's hurting ***


*Vanessa*
 
Mi guardavo attorno e non capivo niente. Non ricordavo niente. Chi ero? Chi era quella ragazza? Dov’ero?
“Vane oddio! Sono la tua migliore amica, Ludovica? Come fai a non ricordarti?” disse la bionda fra le lacrime. Ah allora dovevo essere io Vanessa.
L’unica cosa che ricordavo era un botto, poi il buio più profondo e una voce maschile che mi chiamava amore. Ma chi ero? Da dove venivo?
“Mi dispiace ma non ricordo niente. Io chi sono?” mormorai imbarazzata. Se davvero fosse stata la mia migliore amica in quel momento stava soffrendo tantissimo e io mi sentivo un mostro. Mi sforzai di ricordare qualcosa del mio presunto passato e un nome mi uscii dalla bocca, ricordavo solo quello.
“Zayn…” sussurrai.
La ragazza mi fissò
“Ti ricordi di lui?” disse entusiasta.
“Si… solo lui. Chiamatelo, voglio rivedere la sua faccia.” Dissi piangendo. L’unico pezzo del mio passato era legato a quel nome.
La ragazza bionda si alzò e chiamò il dottore.
“Chiama il ragazzo, vediamo cosa succede.” Lo sentii dire.
Attimi interminabili passarono mentre aspettavo il mio passato. Sentivo che quel ragazzo era l’unica cosa che mi era rimasta per scoprire chi ero veramente. Le coperte del letto mi coprivano il corpo indolenzito e avevo un braccio ingessato. Cosa mi era successo per ridurmi così? Dov’erano i miei genitori? Una lacrima mi scese lungo il viso. Cos’avevo fatto di male per dimenticare la mia vita?
“Amore mio, Vanessa…” alzai gli occhi e vidi Zayn. Si, era lui. Era Zayn
“Zayn…” mormorai.
“Ti ricordi di me?” disse con le lacrime che gli solcavano il viso olivastro.
“Zayn… Jawaad… Malik… One Direction… le mie migliori amiche… Londra…” sussurrai. Si, ecco. Nove visi conosciuti mi balenarono in mente. Zayn mi baciava. Ma si! I biglietti! I miei genitori! Stavo delirando. Il mio passato delirava nella mia testa.
“Chiama Benedetta, Maria, Ludovica, Linda, Liam, Niall, Harry e Louis!” strillai ridendo. Le mie migliori amiche! Ludovica! Come avevo fatto a non ricordarmi di lei, di tutte le nostre cazzate?
“Qualcun altro?” rise il dottore soddisfatto sulla porta.
“Bhe no. Loro sono il mio essenziale.” Continuai abbassando la voce  “in realtà il mio ossigeno è Zayn. E’ il mio passato, il mio presente, il mio futuro.”
Zayn sorrise e mi baciò. E ci completammo.
Arrivarono i ragazzi che mi abbracciarono contenti. Le ragazze piangevano dalla felicità abbracciate ai loro rispettivi “uomini”.
“Vanessa ci sei mancata…” disse Maria.
“Infatti… il bagno era sempre libero! Non c’era nessuno che  ci soggiornava dentro per ore!” disse ridendo Linda.
“Sei una carogna!” risposi io fra le risate.
CLICK! Porca miseria, ci mancavano i paparazzi.
 
*Harry*
 
Ecco, i fotografi. Vanessa si era appena ripresa ed ecco che spuntavano i giornalisti.
“Ragazzi! Ci potete rilasciare un’intervista!” che faccia tosta che avevano.
“Se non avete notato, la mia migliore amica ha appena ritrovato la memoria e voi…” non feci in tempo a finire la frase che mi interruppe Vanessa.
“Certo! Anche se… oddio ho i capelli a schifo!” tutti scoppiammo a ridere.
“Bhe nemmeno io scherzo. Da quando tu sei entrata in coma io non curo più il mio ciuffo.” Si lamentò Zayn.
“Vale a dire che io sono più importante del tuo ciuffo?” rispose Vanessa accarezzando il suo ragazzo.
“Tu sei al di sopra di ogni cosa.” Disse baciandola davanti alle telecamere.
“Quindi ora siete tutti felicemente fidanzati? Parlateci delle vostre dolci metà!” disse incuriosito il giornalista.
“Parto io. Che dire, Linda è la ragazza più bella che conosca. Dentro e fuori. Lei è vispa, allegra, bella e pazza. E’ proprio la sua pazzia che mi ha fatto innamorare di lei. Sa sempre cosa fare e ha sempre la battuta pronta sulla lingua. Lei è la cosa più bella che ho, davvero.” Parlò Louis per poi baciare Linda che aveva riso per tutto il tempo.
“Louis è davvero un ragazzo fantastico. Sono una directioner come voi e questa è la dimostrazione che se volete una cosa, alla fine basta solo crederci. Sperate e andate a prendervela.” Da quando Linda era così poetica?
“Proseguiamo con Liam.” Disse il giornalista intenerito.
“Come si è capito dalla twitcam, a me da molto fastidio quando le mie presunte fan insultano Benedetta. Forse ho sbagliato io a non ufficializzare il nostro fidanzamento, perciò lo faccio ora. Sono innamorato di questa stupenda ragazza. Una ragazza normalissima eppure fantastica. La amo con tutto il mio cuore. Ora è il suo momento. E’ stata spesso presa in giro e lei si crede brutta quando non lo è assolutamente. E’ la ragazza più bella dell’universo, ed è mia. La tratterò benissimo, come un gioiello, perché lei E’ un gioiello.” Liam aveva parlato sicuro di sé guardando Benedetta con uno sguardo innamorato. Lei arrossiva e sorrideva. Come risposta lei lo prese e lo baciò mentre noi applaudivamo e Linda e Louis facevano battutine stupide.
“Siete stupendi ragazzi. Tocca ad Harry.” Il cuore mi sorrise e cominciai a parlare.
“Ciao ragazze, vi devo dire una cosa molto importante. Noi siamo una famiglia e quindi non vi devo nascondere nulla. Fino ad ora mi sono sempre innamorato del corpo delle ragazze, di quello che erano fuori. Ora sono cresciuto, sono maturato e ho incontrato Ludovica. La mia vita. Si, ho incontrato la mia vita. Lei ha sempre avuto un  debole per me e di certo se l’avessi incontrata prima, tutto sarebbe iniziato prima. Ma pazienza, l’importante è averla qui con me ora. Lei è una bellissima ragazza, non trovate? Per me è perfetta.” Sorrisi fiero di avere una ragazza come lei.
“Harry non è un puttaniere come sembra… lui è dolcissimo.” Disse solo lei. Sembrava una bambina. La mia piccola.
Inutile dire che bacio passionale ci fu dopo. Dai, me l’ero meritato. Era la prima volta che eravamo tutti fidanzati (con delle fan) e ufficializzavamo insieme e sentivo che sarebbe stata l’ultima.
“E’ il turno di Zayn, direi che loro sono i “festeggiati” oggi!” disse ridendo il giornalista.
“Eh si… come ha detto prima Vanessa, io penso lo stesso di lei. Lei è il mio passato, il mio presente e il mio futuro. Per questo mi ha riconosciuti. Perché io l’ho sempre amata anche se non la conoscevo, perché lei esisteva, lei era già in me. Le sue risate, il mio ossigeno. I suoi occhi, la mia vita. Lei, quello che ho sempre voluto. Non c’è nient’altro da dire. La amo.” A chiunque sarebbe venuto un attacco di glicemia. Ma a noi no, era quello che provavamo.
Dopo il bacio ufficiale fra Zayn e Vanessa, toccò a Niall  e Maria.
“E per finire, tocca a Niall.” Annunciò il giornalista.
“Vi stupireste se dicessi che amo Maria più della pizza? Della cioccolata? Di Nando’s? Del cibo? Perché lo sto per dire. Ho sempre detto che avrei voluto una ragazza che mangia quanto me, ma poi ho trovato Maria. Lei è l’unica ragazza che mangia quanto me, se non di più! E’ questo che mi ha colpito di lei. Mentre tutte le altre rinunciavano a una pizza per paura di ingrassare, lei ne mangia due. Le sue prime parole quando l’ho incontrata sono state “cazzo, ho fame”. E avevo fame anche io. Non si può dire che è un segno del destino perché io ho sempre fame, però dai, mi sono subito interessato a lei. Poi… ragazzi vedete quanto è bella? Si, preferisco lei alla pizza. Mi potrei mettere a dieta per lei. Ha una voce fantastica… e suona la chitarra! E’ la ragazza che ho aspettato in tutto questo tempo. E voglio ufficialmente ufficializzarlo.” Detto questo Niall prese Maria fra le braccia e la baciò.
“Quale coppia vi piace di più?” chiese il giornalista rivolgendosi alla telecamera.
“Ma vi staccate?!” urlò Linda a Niall e Maria che ancora si stavano baciando sotto le telecamere. Maria si staccò un attimo e rispose un secco “no” facendoci ridere.
I giornalisti se ne andarono lasciandoci soli. Il dottore ci informò che avremmo potuto portare a casa Vanessa l’indomani, dopo gli accertamenti.
Il giorno dopo andammo a prenderla e ci dirigemmo verso casa.
“Ragazze, sappiamo che voi fate parte di una band… dai, fateci sentire qualcosa.” Proposi io.
“Ah si è vero, dai Maria vai a prelevare la chitarra!” disse Vanessa dimenando il braccio ingessato mentre Zayn cercava di farla stare ferma.
Ludovica mi baciò.
“Forza, è il vostro momento.” Le sussurrai.

















Vanessa si è finalmente ricordata tutto! E ora è tutto ufficiale! Cosa ne pensate?

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** I will protect you ***


Da leggere ascoltando la canzone delle "Artic" cioè questa, mi raccomando, ascoltatela subito: http://www.youtube.com/watch?v=L5iVxTrxI0U  


*Niall*
 
Le ragazze si sedettero sul tappeto e noi sul divano difronte. Maria impugnava il manico della sua chitarra mentre cercava di accordarla. Quanto era bella… perfino quando faceva una cosa normalissima come accordare una chitarra.
“Che cantate?” chiese Zayn.
“Let it go di Demi Lovato” rispose Ludovica.
Maria cominciò a suonare e Ludovica attaccò con la prima strofa. Cazzo se non erano brave… ci superavano. Cantavano tranquille con le loro voci angeliche, avevano un talento che invidiavano le stelle.
Lanciai un’occhiata ai ragazzi. Ascoltavano a bocca aperta… anche loro erano sorpresi. Quando terminarono di cantare noi non applaudimmo, non ne avevamo la forza. Ci brillavano gli occhi per aver scovato un nuovo talento musicale. Un silenzio di tomba crollò nella stanza, e alla fine fu Liam a rompere il silenzio.
“Ragazze… siete… cioè non esiste termine per descrivervi… cioè volevo dire… cazzo chiamate Paul, la modest, insomma qualcuno! Dovete per forza emergere! Regalerete milioni di sorrisi a tanti fan! Harry muovi il culo e prendi il telefono!”
Manco a farlo apposta, in quel momento squillò il telefono di Maria. Lei rispose con la sua voce allegra. Ad un tratto il suo volto si incupì. Cominciò a parlare in italiano, senza farmi capire niente. Riuscì a captare solo una frase e a tradurla.
“Lasciami in pace.” disse Maria. La MIA Maria. Chi era questo stronzo che si permetteva di ferirla? Sentivo una tale rabbia dentro che avrei eliminato quella persona dalla faccia della Terra.
A quel punto, prima che tutti potessero rispondere, successe una cosa stranissima. Maria cominciò a piangere.
“Maria… amore che hai?” sussurrai mentre la abbracciavo preoccupato. Le ragazze le tolsero il cellulare dalle mani e Ludovica chiuse la chiamata.
“Chi era?” domandò preoccupata Linda.
“La… la…” Maria singhiozzava fra le lacrime. Nove ragazzi erano sul tappeto intorno a lei cercando di capire cosa stesse succedendo alla mia ragazza che versava lacrime fra le mie braccia.
“La? Maria parla!” urlò Vanessa.
“LA PROFESSORESSA DI CHITARRA!” Maria iniziò a piangere ancora più forte stringendosi al mio petto. Chi era quella donna? Cosa le aveva fatto?
“Ancora quella troia?! Che ha detto? Calmati e racconta!” disse Benedetta indignata.
Maria tirò su col naso e iniziò a raccontare con le lacrime che le solcavano il viso.
“Mi ha detto che ha visto le foto con “il mio nuovo ragazzo” ma che io resterò sempre una pazza bugiarda… ha detto che sono una persona orribile, che non mi merito tutto questo. E poi… poi ha detto che se spero di avere una carriera come cantante devo abbandonare il mio sogno, perché sono sempre stata stonata. Ha detto che sono più brutta di quanto ero alle medie e che sto usando il “mio nuovo ragazzo” solo per i soldi… e poi… ha detto che sono una stupida illusa. Io le ho detto di lasciarmi stare e…”
Linda non la fece finire di parlare che diventò rossa e urlò
“Quella puttana! E’ passato un sacco di tempo e ancora ce l’ha con te! Io la ammazzo!”
“Ma si può sapere chi è questa stronza?” Strillai indignato. Chiunque fosse stata questa donna, l’avrebbe pagata cara. Molto cara.
“Allora, quando frequentavamo le scuole medie, facevamo parte del corso musicale, cioè imparavamo uno strumento e avevamo due rientri pomeridiani. Maria e Linda studiavano chitarra, Vanessa flauto, Ludovica pianoforte e io violino. Maria era un anno più piccola di noi ma siamo sempre state migliori amiche. La professoressa di Linda e Maria era l’unica donna e per tutta la prima media adorò Maria. La trattava come se fosse stata figlia sua e Maria adorava lei. In seconda media, ci fu un progetto sui diritti dei ragazzi a cui doveva partecipare la classe di Maria facendo qualcosa. Decisero di organizzare la parodia di una canzone e lavorarono tutta la mattina. Alla fine il progetto fu pronto in un giorno e la professoressa di lettere chiese a Maria di trovare gli accordi della canzone e di accompagnare la canzone con tutta la classe di chitarra. Il pomeriggio si incontrò tutta la classe a scuola con la professoressa di lettere ma quando fu il momento di andarsene alle quattro, la professoressa di chitarra andò su tutte le furie dicendo che non avrebbe mandato via i suoi allievi prima delle sette, nonostante i ragazzi stessero a scuola da due ore. Cominciò ad urlare per tutta la scuola e contro alla professoressa di lettere. Era impazzita. Minacciò di abbassare i voti di condotta a tutti. Alla fine vinse lei e i ragazzi restarono fino alle sette. Da quel giorno la professoressa di chitarra se la prese con Maria sostenendo che aveva avuto “un abuso di potere” trovando gli accordi con la professoressa di lettere e che le era mancata di rispetto. Da quel momento cominciò a torturarla. La voleva far rimanere senza amici. Cominciò a inventare cose che Maria non aveva mai detto, facendo credere ai suoi compagni che lei era una bugiarda. La chiamava pazza bugiarda. Le diceva che i professori pensavano che lei fosse stonatissima, quando era lei a pensarlo, solo per toccarla in punti deboli. Lei sapeva che Maria viveva per cantare, e voleva indurla a non farlo più. Le parlava male di suo padre che cercava di proteggerla. La cosa brutta era che ogni volta che Maria si sfogava con qualcuno, automaticamente la professoressa di chitarra smentiva di aver detto quelle cose, dandole della bugiarda. In classe tutti la isolavano, tranne i suoi compagni di turno di chitarra (la classe di chitarra era divisa in due turni) che sapevano tutta la storia ed erano stati presenti a molti battibecchi fra la professoressa e Maria, le poche volte che lei cercava di difendersi. Questa storia continuò fino alla fine della terza media. Maria era sempre più distrutta e non ce la faceva più. Quando lei si iscrisse al Liceo Classico era troppo contenta di lasciarsi tutta questa storia alle spalle. Ma non era finita, ogni tanto, quando meno se l’aspettava, la professoressa la chiamava sul cellulare e le ricordava di quanto fosse inutile, pazza e bugiarda e la minacciava che se avesse detto a qualcuno delle telefonate, gliel’avrebbe fatta pagare. Per tutto il primo superiore continuò questa storia ma poi decidemmo di registrare una telefonata e portarla alla preside. Da quel giorno la professoressa fu allontanata dalla scuola e denunciata. Era lei la pazza bugiarda. Il secondo superiore passò tranquillo ma ora… ora è ritornata. Pensavamo di esserci liberate di lei ma… rieccola. Lei ce l’ha a morte con Maria per averle fatto perdere il lavoro e le sue ultime parole furono “la pagherai”. Mi verrebbe da impiccarla.” Benedetta finì di raccontare sotto i nostri volti sconvolti. Maria piangeva con la faccia sul mio petto. Non sarebbe stata la MIA Maria a pagarla, ma quella spregevole donna che non meritava nemmeno di stare sulla faccia della Terra.
“Se solo ti chiama un’altra volta, tu prenota un biglietto per l’Italia che le rompo il naso. Deve morire! E’ una strega! Maria amore mio perché non me l’hai detto?” dissi io in preda alla rabbia.
“Io… non avevo più ricevuto telefonate! E poi… mi vergognavo. Ma io… sono davvero stonata?” Maria riprese a bagnarmi la maglietta con le sue lacrime. Aveva paura. Ma non doveva averla. Avrei sistemato una volta per tutte quella persona. In un carcere.
“Maria. Maria. Maria. La tua vita è su un palco. Con un microfono in mano. Con la tua band. Con le tue migliori amiche. Hai una voce bellissima. Quella donna si pentirà di esser venuta al mondo, credimi.” Le accarezzai una guancia e la baciai dolcemente.
“Che ne dite di un abbraccio di gruppo?” propose Louis.
Annuimmo e ci stringemmo.
“Maria noi ti vogliamo bene. Tanto.” Disse Liam.
Ad un tratto il campanello suonò. Era Paul, che era stato chiamato da Harry.
“Ecco le nuove star, da come mi ha descritto Harry! Chi è la ragazza del nostro Hazza?” disse ridendo Paul.
“Io!!!” rispose Ludovica abbracciando Harry che automaticamente la baciò.
“Vi ho chiesto chi era la ragazza di Harry, non di farmi vedere come limonate! Ma andiamo al sodo. Harry mi ha parlato ed era entusiasta di voi. Non sono qui per interrogarvi o giudicarvi, dovete solo suonarmi un pezzo di una canzone che vi piace. So che siete bravissime, quindi non abbiate paura. Forza ragazze, tocca a voi!” parlò Paul. Io baciai Maria.
“Nessuno ti deve toccare. Nessuno.” Dissi stringendola a me.
“Solo tu. Grazie di esistere.” Rispose dolcemente.
“Ti proteggerò.” La baciai.
 
*Maria*
 
“Ti proteggerò.” Disse Niall.
Erano le parole più belle che lui potesse dirmi. Mi sentivo sotto protezione del ragazzo che amavo. Né la professoressa, né nessun altro mi avrebbe fatto del male. Lo amavo con tutta me stessa e mi sentivo immersa nella sua dolcezza, nella sua protezione ed era una cosa stupenda.
In quel momento toccava a noi, però. Era il nostro momento, la nostra possibilità per diventare qualcuno.
La mia mano si muoveva sulle corde della mia chitarra in una danza di melodiosi accordi, mentre accompagnavo le voci delle mie migliori amiche e la mia.
Perché quando cantavamo, eravamo solo noi cinque. Noi cinque nel nostro mondo, insieme alla mia chitarra e a volte con il pianoforte di Ludovica. Ma eravamo comunque noi cinque insieme, in un prato verde di note.
Quando terminammo la nostra esibizione, Paul ci guardò intensamente. Aprì la bocca. La chiuse. La riaprì. La richiuse. Al quinto tentativo riuscì a far uscire la voce.
“Fate le valigie, ragazze. Sono i vostri ultimi giorni da normali adolescenti. Il tempo di comporre le canzoni e assaporerete il gusto di essere gli idoli di milioni di persone.”
Noi ci guardammo. Spalancammo gli occhi. Saltai in braccio a Benedetta e le altre ci strinsero fortissimo da dietro. I nostri ragazzi ci abbracciarono. Eccoci stretti in un abbraccio collettivo. Eccoci stretti in un sogno realizzato.
 
























Visto che sorpresa? Cosa ne dite? Vi piacciono le Artic come ragazze? Ascoltate la canzone!

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Realized dream ***


*Niall*
 
Gli occhi di Maria luccicavano dalla felicità, il suo sogno stava per diventare realtà. Passavano i giorni e le ragazze erano sempre più indaffarate intente a scrivere i testi delle loro canzoni, alcuni sole e altri insieme a Paul o altri produttori. Nessuno sapeva ancora delle new entry nel mondo dello spettacolo, i produttori volevano fare una sorpresa lanciando sul mercato quelle cinque ragazze stupende. Intanto avevano conosciuto il loro manager, Ben. Era un uomo sulla quarantina, sposato e molto simpatico. Scherzava sempre e le ragazze si affezionarono a lui fin dal primo momento. C’era solo un problema. Le ragazze erano ancora minorenni, anche se per poco, e i genitori non erano al corrente di niente. Linda e Vanessa avevano compiuto diciassette anni a luglio e Benedetta li avrebbe compiuti ad agosto, mentre Maria ne avrebbe compiuti sedici a dicembre. Per il compleanno delle due neodiciassettenni, Louis e Zayn avevano chiesto alle rispettive consorti di andare a vivere insieme e quindi a casa eravamo rimasti solo in sei.
Finalmente arrivò il giorno delle registrazioni.
“Niall… ho paura…” disse Maria prima di entrare nello studio abbracciandomi.
“Tranquilla piccola, sono qui fuori. Andrà tutto bene, è il vostro momento.”
 
*Linda*
 
Stavamo per incidere un disco! Non ci potevo credere! Ben aveva parlato con i nostri genitori che per poco non avevano rischiato un infarto e inizialmente si erano opposti, ma dopo un po’ avevano ceduto raggiungendoci in Inghilterra dopo una settimana. Erano scossi e anche arrabbiati con noi per aver tenuto nascosto a loro tutta la verità. Avevano firmato il contratto discografico e ci avevano accompagnato con i ragazzi nella sala. Non vi dico che macello: i nostri ragazzi parlavano un inglese stretto, Niall irlandese e la metà dei nostri genitori non capiva una parola! Il padre di Maria e quello di Vanessa cercavano di tradurre ma le voci si sovrapponevano facendoci scoppiare a ridere. Eravamo tutte e cinque agitate… Ben avrebbe fatto un discorso in un intervista e ci avrebbe presentate ai giornali appena uscite dalla sala discografica. Aveva tutto un nonsochè di irreale… di un sogno. E quella era la prova diretta che i sogni si avverano. Sempre.
Baciai Louis prima di entrare nella sala e mi accomodai sulla sedia, tra Vanessa e Benedetta. Eravamo noi cinque, con cinque microfoni davanti alle nostre bocche, i nostri ragazzi che ci guardavano dalla finestra di fronte a noi insieme ai nostri genitori e un sogno realizzato.
Ci eravamo vestite così:
Linda: http://cdn.stylisheve.com/wp-content/uploads/2013/02/Spring-summer-2013-outfits-with-shorts-for-women-by-stylish-eve_05.jpg
Vanessa: http://cdnpix.com/show/206743439113911590_B4UtW19n_c.jpg
Ludovica: http://data1.whicdn.com/images/57954740/large.jpg
Benedetta: http://2.bp.blogspot.com/-BWa8s8VRoP0/UDWJQ9JFQxI/AAAAAAAAAEw/EIoQpTRNdLc/s1600/Screen%2BShot%2B2012-08-22%2Bat%2B9.34.33%2BPM.png
Maria: http://i784.photobucket.com/albums/yy125/517butterfly/polyvore3.jpg
Ci eravamo vestite molto casual, proprio come ragazze normali della nostra età.
Finalmente iniziammo a cantare. Erano tutte canzoni scritte da noi, e questi erano i titoli.
1) Ever since I met you
2) Unattainable dream
3) You were all
4) Smile
5) I thought it was impossible
6) When I’m with you
7) Only us
8) Love that lasts a lifetime
9) I do not know how to tell you
10) Yours
11) Love kills
12) Differences
13) Your laugh
14) Just a dream
Il nostro album si sarebbe intitolato “ever since I met you” cioè “fin da quando ti ho incontrato”, come la nostra prima canzone. In realtà quella canzone esisteva già da tempo. La scrisse a dodici anni Maria dedicandola a un ragazzo che non avrebbe mai scordato. Non potevano stare insieme perché lui era testimone di Geova i suoi genitori gli avevano proibito di vederla. Lei ci stette molto male e non lo dimenticò mai. In fondo sapevo che ogni volta che cantava quella canzone pensava ancora a lui… infatti quando cominciammo a cantarla gettai un occhio su di lei e la vidi asciugarsi una lacrima. Era incredibile.
L’album era dedicato ai nostri genitori e ai nostri futuri fan… e ai nostri ragazzi. Mentre cantavo “I thought it was impossible” che parlava della felicità di una ragazza nell’aver realizzato il suo sogno di stare con il ragazzo che amava e che pensava fosse impossibile raggiungere, incrociai lo sguardo di Louis che mi guardava sorridente dietro la finestra. Mi tremò la voce nell’assolo provocando un effetto stupendo. Perché lui era essenza di vita.
In un tempo che ci sembrò assurdo, fummo già alla fine di “just a dream” e la registrazione terminò. Ci togliemmo le cuffie, ci guardammo, ci catapultammo giù dalla sedia e ci abbracciammo. Sentimmo lo scatto di una foto. Due. Tre. Mille.
Si, era strano, da tre foto arrivammo a mille. Ma in fondo era la storia della nostra vita, da semplici ragazze a cantanti, un sogno che ci sembrava irrealizzabile, una cima irraggiungibile. Eppure ci eravamo arrivate.
Ben ci abbracciò.
“Ragazze sono fiero di voi. Avete inciso il vostro primo disco. Vi aspetta la vostra prima intervista. Forza, Artic!” eravamo al settimo cielo.
La porta si spalancò e i ragazzi e i genitori vennero ad abbracciarci.
“Come sono stata?” domandai io fra le braccia di mia madre.
“Stupenda, tesoro. Stai attenta. Mi raccomando… ti prego non deludermi, senò… torni a casa!” rispose lei dandomi uno schiaffetto affettuoso.
Non avrei mai deluso nessuno. Non ora che ero chi volevo essere.
 
*Maria*
 
Dopo esser stata nelle braccia dei miei genitori e aver baciato Niall di fronte a loro, fui pronta per l’intervista. I giornalisti aspettavano nella home dell’edificio e noi ci accomodammo insieme a Ben, che cominciò a presentarci.
“Ecco a voi le Artic. Sono delle ragazze allegre e molto pazze. Abbastanza. Troppo. E’ molto difficile farle stare ferme, impossibile. Sono ragazze come tante, ma con la passione della musica. Il loro primo album, “even since I met you” è stato appena registrato. Sicuramente le conoscete già, vero? Sono le ragazze degli One Direction e credetemi, ognuna di loro è molto simile al rispettivo ragazzo, quindi per le directioner sarà molto facile imparare a conoscerle!” disse ridendo Ben.
Il giornalista rispose ridendo e disse.
“Molto bene, iniziamo l’intervista. Allora, io vi farò delle domande e voi risponderete a turno. Iniziamo innanzitutto con i nomi!”
A turno ci presentammo e rispondemmo a varie domande. Presentai subito il mio amore per il cibo facendo scoppiare a ridere il giornalista.
L’intervista finì dopo circa un’ora e noi ci dirigemmo fuori dove ci aspettavano i nostri genitori e i ragazzi. Raccontammo tutto e ci accordammo  per il da farsi: saremmo usciti a cena tutti insieme la sera e una settimana dopo i genitori sarebbero partiti ritornando in Italia. Noi avremmo continuato gli studi (io terzo liceo e le altre il quarto) in un college. Se la cosa della band avrebbe funzionato e avremmo cominciato ad avere fan e a fare tour, sarebbero stati da aprile in poi, in modo da non togliere troppo tempo agli studi.
La serata passò veloce e piena di risate e alla fine ci ritirammo nelle nostre case.
“Come è andata? Sono stata brava?” dissi io accostandomi all’orecchio di Niall appena entrati in camera.
“La perfezione esiste.” Disse lui.
“Infatti… tu.” Risposi io baciandolo.
E quella sera fu la più bella. Dissi in pochi minuti addio ai vestiti e alla verginità. E anche alla dignità quando Ludovica ed Harry spalancarono la porta dicendo:
“Non riusciamo a dormire con le giostre nella camera affianco!”
Immaginatevi la scena: io e Niall nudi in momenti intimi e Harry e Ludovica sulla porta che sghignazzano vendicativi.
“Noi la musica non l’abbassiamo… qui ci sono le macchine a scontro!” rispose Niall.
“Sapessi che scontro…” commentò Ludovica strozzata dalle risate.
“Tornate sui cavallucci va’! E… Ludo? Non ti ingozzare di zucchero filato!” ero decisamente pazza e ridevo come una matta strizzando un occhio a Ludovica.
Quando la porta si richiuse Niall spense la luce e mi mise sopra di lui.
“Un altro giro?” mi sussurrò malizioso.
“Quasi quasi… quanto dura?” risposi io baciandolo.
“Fosse per me tutta la vita.” Sarebbe stato stupendo.






















Vi piace? Vi piacciono le Artic come ragazze? Chi è la vostra preferita? Vi piacerebbe se esistessero realmente? Sareste loro fan? Dai recensite che sono curiosa!

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Foreboding ***


*Benedetta*
 
I nostri seguaci su Twitter e Instagram continuavano a lievitare in poco tempo e ci sembrava tutto irreale. Ovunque andassimo trovavamo foto nostre nelle edicole, diari di scuola con nostre foto ma soprattutto fan che ci chiedevano autografi e che sembravano contente di vederci. Le nostre immaginazioni avevano preso forma nella realtà e ci sentivamo le ragazze più fortunate del mondo. Liam mi trattava come una principessa e sapeva sempre stupirmi in senso positivo. Mi portava a cena fuori, al mare, in piscina, mi regalava mazzi di rose enormi ma soprattutto mi amava forte e questa era la cosa più bella: sentirmi amata e protetta da lui.
Per quanto riguardava i nostri fan, ci era impossibile andare in un posto senza venir assaliti, quindi molto spesso ci ritrovavamo chiusi in casa con la paura di mettere il naso fuori dalla porta. Una sera decidemmo di andare tutti e dieci in un pub londinese riservato solo alle persone famose. Io e le ragazze ci sentivamo snob e all’inizio fummo scettiche sulla decisione, ma alla fine i nostri ragazzi ci convinsero. Alle nove di sera fummo pronti, eravamo vestite così:
Benedetta: http://www.polyvore.com/cgi/img-set/BQcDAAAAAwoDanBnAAAABC5vdXQKFmNvWDVudF9XM2hHSnBCVGNfOE5SelEAAAACaWQKAWUAAAAEc2l6ZQ.jpg
Vanessa: http://ak2.polyvoreimg.com/cgi/img-set/cid/97211899/id/nqMe3ekb4xGMGgIMj1-AEg/size/y.jpg
Maria: http://data1.whicdn.com/images/59439684/large.jpg
Ludovica: http://data2.whicdn.com/images/47667532/y_large.jpg
Linda: http://data3.whicdn.com/images/57724908/large.jpg
Dai si lo ammetto, eravamo delle figone pazzesche! I nostri cavalieri non ci avevano ancora viste ma ero sicura che appena avrebbero messo occhi su di noi, avrebbero rischiato l’infarto.
“Ragazze mi sento una montata!” disse Maria che non andava d’accordo con i tacchi. In effetti era strano per tutte vestirsi in quel modo ma… dai una volta ogni mille!
“Stasera me le tolgo. Giuro.” Sbraitò Linda barcollando per poi cadere sul letto.
“Se bella vuoi apparire, un poco devi soffrire!” ecco Vanessa con i suoi detti.
“Madonna ragazze vi rendete conto della gente che potremmo incontrare stasera! Per favore reggetemi se svengo!” disse Ludovica sventolandosi la mano.
“Artic! Siete pronte, dive?” si sentì la voce di Louis dal piano di sotto.
“Un attimo!” urlai io in risposta aggiustandomi il mascara.
“Sbrigatevi! Vogliamo vedervi!” strillò Liam.
Tutte tremanti e barcollanti aprimmo la porta e scendemmo le scale prese per mano come bambine delle elementari prima di entrare nella classe. Facemmo il nostro ingresso nella sala dove c’erano i ragazzi con una faccia sorridente. Le mascelle dei ragazzi arrivarono a terra e le braccia di Liam sulle mie spalle. Mi baciò dolcemente e mi guardò negli occhi così: http://media.tumblr.com/47b3f1c73c7ad46b39627bc5ad55775a/tumblr_inline_muja1oMU2x1rlbp0j.gif
Si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò:
“Ma… non è troppo corto il vestito?”
Scoppiai a ridere divertita. Era come se avessi piacere sul fatto che lui fosse geloso di me.
“No nonnino. Stai tranquillo, farò la brava!” risposi io baciandolo.
“Non ne ho dubbi. Questa bella bambina è solo del suo nonno.”
Intanto Vanessa e Zayn limonavano di brutto dietro di noi: http://3.bp.blogspot.com/-4rXuUqEd828/T_jJWp5REbI/AAAAAAAACHU/gJ4cA-YWJWE/s1600/ashley-benson-gif-kiss-love-pll-Favim.com-368477.gif
E vabbè, nemmeno Louis e Linda scherzavano: http://static2.wikia.nocookie.net/__cb20110628021945/glee/images/b/be/Bram_-_Kiss.gif
E nemmeno Harry e Ludovica: http://data3.whicdn.com/images/46174868/large.gif
In poche parole tutti, inclusi Niall e Maria: http://25.media.tumblr.com/fc25d1b9e5cd3c52793f389ea89b6aa2/tumblr_mtbxddNyBv1sflh1ko1_500.gif
Dopo una lunga serie di baci e sdolcinatezze da diabete, decidemmo di muoverci. Ci dividemmo come sempre in due macchine, una guidata da Liam e l’altra da Louis, che erano quelli che si ubriacavano di meno. Non so perché, ma avevo un brutto presentimento per quella serata, sentivo che sarebbe successo qualcosa che non doveva succedere. Ma forse era solo un’impressione. Ma lo sentivo.
Arrivammo alle porte del pub: già la musica assordante si sentiva da fuori e io assunsi un’aria poco convinta. Liam mi strinse fra le braccia e mi sussurrò:
“Tranquilla piccola. Se ti senti male usciamo.”
 
*Vanessa*
 
Entrammo nel pub e ci guardammo attorno. Non credevo ai miei occhi. Austin Mahone. Justin Bieber. Robert Pattirson. I The Wanted. I Bastille. Taylor Swift. Le Little Mix. Selena Gomez. Demi Lovato. Porca puttana era un sogno! Era il pub per vip più frequentato e non avevamo l’accesso perché… facevamo parte del loro mondo.
“Voi siete… le Artic?” una voce maschile parlò alle nostre spalle. Ci voltammo. Maria si aggrappò a Linda che per poco non cadde a terra. Erano… Daniel Radcliffe e Rupert Grint! Gli attori di Harry Potter! Maria aveva sempre adorato la saga e sapeva tutto su di loro.
“Voi… ci conoscete?!” urlò con gli occhi spalancati Maria.
“Certo! Si parla sempre di voi e poi siamo molto amici con i vostri ragazzi… vi conosciamo vecchie!” rispose Rupert cercando di superare il volume della musica assordante.
I ragazzi cominciarono a parlare con Rupert e Daniel ridendo come vecchi amici e ben presto facemmo conoscenza. Notai che Rupert guardava spesso Maria che arrossiva.
“Maria… andiamo in bagno.” Dissi io a Maria.
Appena aperta la porta del bagno lei cominciò a ridere. Tipico di Maria quando non sapeva che fare.
“Qui c’è poco da ridere Maria, quello ti guarda sempre!” dissi io leggermente alterata. Non volevo che cominciasse a piacerle un ragazzo molto più grande di lei tradendo Niall che la amava con tutto il cuore.
“Non penserai mica che voglio tradire Niall! Io lo amo! Comunque mi ha chiesto il numero.” Rispose lei.
“E tu gliel’hai dato?” le chiesi io scocciata.
“Gli ho detto che ci devo pensare.” Rispose. Mi sentii sollevata. Sapevo che Maria non avrebbe mai tradito Niall.
“Non glielo dare… ascoltami. Stai ferma. Cavolo Maria, Niall ti ama tantissimo e quello è minimo dieci anni più grande di te!”
Uscimmo dal bagno in cerca della comitiva. Nessuna traccia di loro.
“Ehi belle bionde! Dove andate tutte sole?” due uomini ci attorniarono.
“Uno: lasciateci stare. Due: non siamo bionde. Tre: non siamo sole.” Urlai spaventata.
“Che caratterino… volevamo solo offrirvi da bere! Dai, tenete!” disse uno e ci porse due bicchieri.
Tesi la mano per prendere il bicchiere, la sete mi sconfiggeva, ma Maria urlò:
“No! Non abbiamo sete! Grazie ma…” non fece in tempo a finire la frase che uno degli uomini la prese di peso e la caricò sulle spalle e l’altro prese me.
“Metteteci giù! Ora! Aiuto!” urlavamo noi tempestando la schiena dei due con pugni e tirando calci ovunque senza risultati.
“Zitte puttane!” urlò uno.
Le lacrime mi solcavano il viso e non riuscivo a vedere dove ci stessero portando.
In quel momento alzai la testa e vidi Niall avvinghiato a una ragazza che NON ero Maria. Vabbè era ovvio. Ma comunque non ero Maria. Era alta, bionda, rifatta, labbra siliconate, tre chili di trucco, tette che straripavano dal vestito striminzito. Si baciavano e lui la toccava ovunque.
“NIALL PORCA PUTTANA!” urlai io dalle spalle dell’uomo con le lacrime agli occhi lanciando uno sguardo a Maria che era impallidita e piangeva.
“Zitta, illusa! Non vedi che lui fra un po’ scopa con un’altra? Non la ama!” rispose l’uomo.
“Lasciatele stare!” sentì la voce di Zayn, Liam, Rupert, Daniel, Louis, ed Harry dietro di noi.
“Fatevi da parte, ragazzini. Le pupe sono nostre ora.” Rispose sghignazzando e fermandosi l’uomo che mi teneva.
A quel punto fu tutto come in un film. Zayn, Liam e Daniel sferrarono dei pugni all’uomo che teneva me che mi lasciò cadere a terra con il naso sanguinante e le ragazze arrivarono a soccorrermi. Louis, Harry e Rupert attaccarono l’uomo che teneva Maria che la buttò lontano. In breve arrivò la polizia che si occupò dei due malviventi.
A quel punto svenni per qualche minuto e quando mi risvegliai ero in macchina, con la testa appoggiata sulle gambe di Zayn che mi accarezzava i capelli e mi guardava così: http://images6.fanpop.com/image/photos/35200000/Zayn-Malik-2013-one-direction-35212042-2000-986.jpg
“Zayn… dov’è Maria?” domandai io.
“Nell’altra macchina insieme alle ragazze…” rispose lui.
“E… Niall?” dissi tremante.
“Hai visto che ha fatto?” disse lui triste.
“Si… non ci posso credere.”
“Infatti non è stata colpa sua… i due uomini lo hanno messo sotto effetto di una pastiglia… appena l’abbiamo visto lo abbiamo staccato dalla bionda e lui continuava a ripetere il nome di Maria… poveretto, pensava di star baciando lei invece la stava tradendo…” il racconto di Zayn mi schoccò.
“Ma… ora dov’è Niall?” chiesi.
“In ospedale per una lavanda gastrica… gli devono togliere ogni traccia di questa sostanza. La buona notizia è che i due malviventi sono stati arrestati.” Disse lui.
“E ora… cosa sapranno i giornali?” domandai.
“Niente… per i paparazzi il pub è off limits!”
Mi alzai di scatto raggiungendo la macchina dove c’era Maria. Lei piangeva.
“Le avete raccontato?” chiesi alle ragazze che mi abbracciarono.
“Si… Rupert e Daniel se ne sono appena andati. Sono stati grandiosi a salvarvi la vita.” Rispose Ludovica.
“Ragazze… andiamo in ospedale. Voglio vedere Niall. Non è colpa sua. Voglio baciarlo.” Maria era convinta. Ed era ridotta così: http://data2.whicdn.com/images/61831330/large.gif


















Mi ci sono volute due ore per scrivere questo capitolo? Vi piace? Quali sono le vostre impressioni?
 

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Kissing in the bed ***


*Maria*
 
Non mi importava il fatto che Niall avesse baciato quella ragazza. Cioè certo, era stato uno spettacolo terribile, ma non era stata colpa sua. Pensava di baciare me ed era sotto l’effetto di quella sostanza. Non era colpa sua. I primi raggi dell’alba rischiaravano il cielo e in poco tempo arrivammo in ospedale. Il medico che ormai ci conosceva bene ci accolse e mi chiamò in privato.
“Signorina Horan, mi deve aiutare. Il ragazzo non fa altro che ripetere il nome  “Maria” e a sussurrare delle scuse… lei deve andare da lui. Il signorino Horan vuole vedere solo lei.” Mi disse accarezzandomi i capelli. Aspetta… come mi aveva chiamata? Signorina Horan?
Mi feci largo nel corridoio dell’ospedale e raggiunsi la camera 16, quella in cui era ricoverato Niall. Aprii la porta ed entrai. Niall era steso sul letto con gli occhi chiusi. Dormiva. Mi convincevo sempre di più che quel ragazzo fosse un angelo.
Mi avvicinai a lui e mi sedetti sul bordo del letto. Mi avvicinai alle sue labbra e prima di annullare la distanza che le separava dalle mie, sussurrai:
“In queste situazioni mi accorgo che sei il mio per sempre più profondo…”
Attaccai le mie labbra alle sue e lo sentii muoversi, cingermi le spalle con le braccia chiedendo accesso con la lingua alla mia bocca. Appena ci staccammo mi guardò e disse:
“Hi…” http://data2.whicdn.com/images/50305093/large.gif “ti amo Maria, scusa. Lasciami, picchiami, dammi schiaffi, prendimi a botte. Anzi no. Picchiami, dammi schiaffi e prendimi a botte ma non lasciarmi. Ti prego, io non vivo senza te.”
Alzò i suoi occhioni celesti su di me http://25.media.tumblr.com/tumblr_m9uukrN6fu1rnrus0o1_500.gif e non resistetti. Sorrisi e mi gettai sulle sue labbra. Lo amavo.
“Amore non ti prenderei mai a botte. Non è colpa tua. Sei la mia vita e non voglio picchiarla.” Risposi stendendomi sopra di lui http://data2.whicdn.com/images/20260167/large.gif
“Ti bacerei per tutta la vita. Mi puoi promettere una cosa?” disse lui mettendomi un dito sulla bocca.
“Dica.”
“Non ti mettere più vestiti così corti… fai troppo gola agli altri. Sei solo mia, sappilo ragazza.”
“Ma dai! Non fare l’antico! E poi a chi dovrei fare gola?” dissi ridendo.
“Non sono antico, sono solo geloso! Guarda che ho sentito quando Rupert ti ha chiesto il numero!” disse con aria da cucciolo bastonato.
“E non posso darglielo?” risposi io provocante facendo la linguaccia.
“L’importante è che non fai pensierini su di lui. Sei mia.”
“E che! Proprietà privata?” dissi ridendo.
“Privatissima.”
Dopo una lunga serie di baci fummo pronti per chiamare gli altri e in poco tempo fu tutto pronto per tornare a casa. Era incredibile cosa fosse successo in una sola notte.
 
*Ludovica*
 
Inutile spiegare la stanchezza che ci aveva attanagliato. Mi preparai per andare a dormire anche se erano… le sette di mattina. Mi sentivo un vampiro. Infilai il mio pigiama http://www.maguardaunpo.it/wp-content/uploads/2010/08/intimissimi-aut-2010-43.jpg e mi rifugiai nelle braccia di Harry. Non avevo sonno. Passò una mezz’ora e ancora non mi ero addormentata.
“Harry…” mormorai.
“Dimmi amore.”
“Non riesco a dormire…”
“Che ti va di fare?” domandò malizioso.
“Non so… a proposito, sai che lunedì 23 è il compleanno di Benedetta?” dissi.
“Ah e domenica è quello di Liam!”
“Che ne dici se facciamo una festa a sorpresa di domenica per tutti e due?”
“Buona idea, a pomeriggio ne parliamo con gli altri… ora facciamo qualcosa di nostro.” Disse cominciando a baciarmi http://data2.whicdn.com/images/49285315/large.gif
Ben presto il mio pigiama volò insieme a quello di Harry (che sarebbero i boxer). Il letto assecondava i nostri movimenti e credo che da fuori si sentisse un bel macello. Ma chi se ne fregava, eravamo solo io e lui. Lui mi baciava dolcemente cercando di non farmi male e io ricambiavo i baci stretta a lui http://31.media.tumblr.com/1b10f47db0de6d8ec768eb9eaab7ef40/tumblr_moadtkB2DR1rarypbo1_500.gif
Ci addormentammo abbracciati e venni svegliata verso le quattro di pomeriggio da un bacio sulla guancia di Harry http://24.media.tumblr.com/f872c57a272c5486e9d2a6b795e80d41/tumblr_mpn0qoqhs31r08xlao1_500.gif
Ancora in pigiama facemmo irruzione in camera di Niall e Maria per parlare del compleanno dei Biam. Aperta la porta, li trovammo in questa situazione http://24.media.tumblr.com/60d01d68eea6c98c4b710cd7b38e1135/tumblr_mky8w5K9JT1rarypbo1_500.gif bhe dai si capiva che avevano fatto anche loro certe cose…
“Vestitevi, presto! Non vogliamo subire traumi quindi infilatevi un pigiama, dobbiamo parlare.” Disse Harry.
I due, prima di alzarsi, non ci risparmiarono una dimostrazione di alto pomiciamento, e dopo essersi vestiti, cominciammo a parlare sul da farsi. Ci raggiunsero anche Louis, Linda, Zayn e Vanessa e ci accordammo: la festa sarebbe stata domenica, cioè il giorno del compleanno di Liam, e avremmo regalato alla coppia una bella casetta per andare a vivere insieme. Il compleanno di Benedetta sarebbe trascorso senza alcuna festa, e avremmo impedito a Liam di organizzare la sua in modo da festeggiare entrambi domenica sera in un locale. Senza alcolici. E senza bionde con le tette abnormi.

*Louis*
 
Dopo l’accordo, ci spostammo tutti a casa mia e di Linda (http://media.deluxeblog.it/v/vil/villa-andratx/villa_andratx_00.JPG) per capire in quale locale avremmo dovuto festeggiare i compleanni. In fondo mancava una settimana alla festa e agosto stava finendo. La scuola sarebbe cominciata presto per le ragazze. Il loro successo stava arrivando alle stelle. Erano prime in hit parade come disco più venduto a pari merito con il nostro. Avevano riscosso così tanto clamore che ovviamente sarebbero dovute andare in tour. Le loro tappe coincidevano con le nostre: da aprile e settembre dell’anno successivo… il che voleva dire che non ci saremmo potuti vedere per sei mesi! Il solo pensiero di passare metà anno lontano dalla mia Linda mi faceva stare male.
La sera i ragazzi se ne andarono nelle rispettive case.
Io e Linda ci ritirammo nel nostro letto.
Cominciai a farle il solletico e a baciarla ridendo http://data3.whicdn.com/images/68787837/large.gif e dopo un po’ le cose cominciarono a farsi più serie http://24.media.tumblr.com/tumblr_m8jhmn3Pwp1rdstkco1_500.gif  ben presto ci ritrovammo soli con noi due. Ed era bellissimo averla.










Eccomi qui! Recensite!

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Happy birthday! ***


*Benedetta*
 
Aprii gli occhi. Aprii gli occhi per la prima volta da diciassettenne. 23 agosto. Diciassette anni fa nascevo io. Mancava solo un anno e sarei stata maggiorenne, libera delle mie scelte e indipendente.
“Buongiorno al mio amore diciassettenne!” disse Liam baciandomi https://31.media.tumblr.com/dae2f9cc8b54a03b915c07a24fc4eff7/tumblr_inline_mxz4ukgc5a1su4ioq.gif
Ricambiai il bacio ma fummo interrotti da otto ragazzi quali le mie migliori amiche e i loro rispettivi ragazzi che fecero irruzione saltando sul letto. Maria e Niall con la chitarra accompagnavano il resto della comitiva che cantava “happy birthday”.
“Affacciati alla finestra Benny!” urlò Louis.
Obbedii e buttai un occhio fuori dalla finestra che dava a un muretto. Vidi questo: http://graffiti-alphabet-letters.com/wp-content/uploads/2010/09/Graffiti-alphabet-letters-happy-birthday.jpg la bocca mi si spalancò.
“L’hanno fatto Zayn e Vanessa proprio per te!” disse Harry.
Vanessa e Zayn mi regalarono una bellissima borsa: http://static.stylosophy.it/stbags/fotogallery/625X0/85017/bauletto-kate-liu-jo-azzurro.jpg, Ludovica ed Harry un vestito: http://picture-cdn.wheretoget.it/n86cy9-l-610x610-dress-tumblr-lace-homecoming-pink-strapless-dress-pink-dress-flowers.jpg, Maria e Niall un i – phone: http://www.applerumors.it/wp-content/uploads/2013/11/iPhone-6.jpg, Linda e Louis un paio di scarpe: http://www.pianetadonna.it/pictures/20130308/scarpe-con-tacco.jpeg
Ero entusiasta. I miei genitori e i miei fratelli mi mandarono dall’Italia un sacco di borse e vestiti, anelli, bracciali… insomma tutti mi viziarono!
“Stasera vi porto a cena fuori!” esclamai.
“Benny scusa ma non mi sento molto bene… non mi sento di uscire stasera.” Disse Vanessa.
“Ma piove! Scusa ma non me la sento…” disse Harry.
Ognuno cercò una scusa.
“Ma cosa vi ho fatto?” dissi triste.
“Niente Benny, è solo che ne avevamo parlato, non ci va di uscire.” Disse Maria.
Mi sembrava tutto strano. Cosa avevano all’improvviso? Non avevo organizzato nessuna festa pensando che sarebbe stato scontato uscire insieme del mio compleanno. Ma ormai non avevo neppure più voglia io. Liam si offrì di portarmi fuori, ma io preferii restare a casa.
Per quanto riguarda il pranzo, cucinò Maria. Chissà perché non avevano voglia di mettere il naso fuori casa.
Mi erano arrivati milioni di auguri su twitter da parte dei fan e mi dispiaceva non rispondere. Ne arrivavano uno al minuto e risposi ad alcuni.
“Auguri idola xx”
“Amore auguri sei stupenda!”
“17 anni fa nacque una meraviglia: tu.”
“L’Ungheria ti ama!”
“Auguri dalla Germania tesoro… xx”
Mi arrivavano auguri da tutto il mondo e scrissi un messaggio di ringraziamenti generale. Amavo i miei fan sopra ogni cosa: avevano fatto tantissimo per noi.
E fu così che passai un compleanno a casa. Nessuna festa. Nessun party. Niente.
 
*Liam*
 
Vedevo che Benedetta ci era rimasta molto male per il fatto di aver passato il suo diciassettesimo compleanno a casa, e per questo decisi che avrei fatto altrettanto domenica con il mio. Avrei compiuto ventidue anni e li avrei passati con la mia ragazza, la ragazza della mia vita, la mia futura moglie, la futura madre dei miei figli, la donna con cui avrei passato tutta la vita.
Arrivò domenica e la mattina passò tra baci con Benedetta e auguri su twitter. Dei ragazzi nessuna traccia. Uscii dalla camera e li chiamai. Non risposero.
Aprii la camera di Maria e Niall. Niente. Quella di Ludovica ed Harry. Erano spariti. Provai a contattarli sul cellulare ma nessuno rispose.
“Amore… i ragazzi sono spariti!” urlai.
“Cosa?!”
“Non so dove siano… non sono a casa!”
“Ma se sono le dieci di mattina… dove cazzo possono essere andati?”
Andammo in cucina e trovammo un biglietto attaccato al frigorifero. Era la calligrafia di Harry.
“Raggiungeteci all’agenzia immobiliare.”
“Ma che cazzo devono comprare? Una casa?” disse Benedetta.
“Proviamo a raggiungerli!” risposi io.
Arrivammo vicino all’agenzia ed entrammo. Dei ragazzi nessuna traccia. Una donna sulla quarantina si avvicinò a me e mi chiese:
“Lei è il signor Payne?” chiese.
“Si sono io.” Risposi perplesso.
“Complimenti, la villa in Royal Street è sua e della sua compagna. Ah, signor Payne, buon compleanno. I vostri amici vi aspettano a casa vostra. Andate a prendere le vostre cose, buon trasloco.” Disse la donna sorridendo.
Non ci potevo credere, i ragazzi ci avevano regalato una casa. Benedetta mi guardò, io la guardai. E la baciai http://31.media.tumblr.com/97f8b7796a3516e6a4d894b23c8788fb/tumblr_mo2lypbY621snytm1o1_500.gif
Ritornammo alla nostra ex casa per preendere le nostre cose e in quel momento mi squillò il cellulare. Era Louis.
“A che state piccioncini?” disse ridendo.
“Arriviamo.” Risposi. Avevo una casa con la ragazza che amavo. Avevo un nido d’amore.
Arrivati in Royal Street seguimmo le indicazioni che ci portarono a una bellissima villa. Era a dir poco stupenda. http://media.deluxeblog.it/b/bel/bella.jpg
Benedetta mi saltò in braccio e la baciai sussurrandole nell’orecchio che io l’amavo più della mia vita. Entrammo in casa e trovammo i nostri amici che sbucarono da dietro ai divani.
“Auguri Biam!” urlarono in coro.
“E stasera… vi portiamo fuori!” disse ridendo Maria.
“E festeggiamo due polli in una serata!” rise Ludovica.
“POLLOOO!” Maria e Niall erano sempre i soliti…
Abbracciammo i nostri amici. I migliori amici. Eravamo una squadra.
 
*Zayn*
 

Eravamo tutti uniti e compatti in un abbraccio quando Ludovica ed Harry annunciarono di aver trovato casa a Londra poco lontano da casa nostra. Si sarebbero trasferiti l’indomani. Maria e Niall decisero che era il momento  di trovare il loro nido d’amore e di vendere la nostra ormai ex casa. Era giusto che ognuno di noi trovasse l’indipendenza e che stesse con la ragazza che amava. Io amavo Vanessa e sentivo che lei era quella giusta, la ragazza che avrei sposato.
La sera la passammo in un locale a ballare e nessuno per fortuna si ubriacò o venne molestato. Stava per finire agosto e le ragazze avrebbero dovuto iniziare la scuola. Chissà come sarebbe andata… in fondo loro erano ormai idoli di milioni di ragazzi!
Ci ritirammo ognuno nella propria casa. Arrivati a casa andammo a letto.
“Amore posso farti una domanda?” le chiesi.
“Certo amore.”
“Secondo te come saranno i nostri figli?”
“Mhhh… avranno i miei capelli!”
“E i miei occhi!”
“Allora avremo dei figli con gli occhi bellissimi…” disse lei baciandomi.
“E con dei capelli che invidieranno tutti…” aggiunsi io.
“E avranno un papà fighissimo.”
“E una mamma stupenda.”
“Saranno stupendi.” Disse lei con gli occhi sognanti.
“I più belli.”
E ci addormentammo pensando alla famiglia che avremmo messo su.










Recensite, voglio sapere se vi piace :) 

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** School ***


*Maria*
 
Purtroppo l’estate era finita e noi dovevamo iniziare la scuola. Chissà come sarebbe andata, se ci avrebbero chiesto autografi anche a scuola o se chi avrebbero prese in giro.
Il primo giorno di scuola arrivò e alle sette e mezzo fummo pronte e le lezioni iniziavano alle otto. Fortunatamente, la high school che frequentavamo non richiedeva un’uniforme scolastica, quindi demmo sfogo al nostro stile. Eravamo vestite così:
Linda: http://24.media.tumblr.com/b1531b09c8f33960124820d72bbf7233/tumblr_mjq1bbZBZY1qmdlvho1_500.jpg
Maria: http://data.whicdn.com/images/34932471/562747_253898254729266_169509080_n_large.jpg
Vanessa: http://s3.favim.com/orig/47/dr-martens-outfit-polyvore-shorts-tee-Favim.com-438542.jpg
Benedetta: http://s2.favim.com/orig/34/fashion-outfit-polyvore-Favim.com-274946.jpg
Ludovica: http://media-cache-ak0.pinimg.com/236x/eb/9f/83/eb9f836d5536eb086e75723a27f712dc.jpg
Ci accompagnò a scuola Louis e appena arrivammo, baciò Linda come se non l’avrebbe potuta vedere per i prossimi dieci anni. Entrate nel cancello della scuola, un gruppo di tre  ragazze ci guardò incredulo e si avvicinò a noi.
“Voi… siete… le Artic?!” domandò una ragazza bionda con gli occhi spalancati.
“Si, siamo noi. Tu come ti chiami?” rispose Linda.
“O mio Dio non ci posso credere! Ho la camera piena di vostri poster e di quelli degli One Direction! Oh Dio! Ho il vostro cd, so tutto su di voi! Siete i miei idoli!” disse un’altra.
“Oddio Vanessa sei stupenda! Come va con Zayn?” disse l’altra.
“Calme ragazze, calme.” Disse Ludovica imbarazzata, ma la ragazza non l’ascoltò minimamente e cominciò ad urlare:
“Ragazzi qui ci sono le Artic!!!”
Una folla di persone si accalcò intorno a noi.
“Oddio, le Artic! A scuola nostra!”
“Mamma mia sono stupende!”
“Ragazze un autografo!”
“In che classe  siete?”
“Non spingete! Ragazze voglio una foto con voi!”
“Lo sapete che i vostri ragazzi sono dei fighi da paura?”
Le urla diventavano sempre più intense finchè non arrivò il preside che ci prelevò dalla folla e disse:
“Come avete potuto notare, quest’anno la nostra scuola ospiterà queste cinque ragazze appartenenti a un famoso gruppo musicale, le Artic! Le signorine sono Maria, Linda, Ludovica, Benedetta e Vanessa! Vi prego di non accalcarle e di lasciarle in pace! Di sicuro avranno piacere a firmare qualche autografo, ma ripeto, fate in modo di non stressarle! La signorina Maria frequenterà il terzo anno, nella sezione C, mentre le altre signorine frequenteranno il quarto, Linda e Benedetta nella sezione A e Vanessa e Ludovica nella sezione B. Vi prego di non accalcarle. Grazie per l’attenzione.”
Finito il discorso del preside mi diressi in aula di matematica, dove si sarebbe svolta la prima lezione. Quando entrai, tutta la classe volse lo sguardo su di me e un urlo generale si levò. La professoressa pregò di stare zitti e io sorrisi presentandomi alla classe.
“Buongiorno signorina. Si vuole sedere vicino al signorino Matt, al terzo banco?” chiese la professoressa sorridendomi. Io annuii e volsi lo sguardo verso il mio nuovo compagno di banco: http://i50.tinypic.com/2ahxuex.jpg minchia che pezzo di ragazzo. Però avrei preferito mille volte il mio Niall.
Mi sedetti vicino a Matt e lui mi sorrise.
“Ciao, non mi dire chi sei, so già tutto di te.” Disse sorridendo.
“Davvero? Come mai?” risposi.
“Sono un vostro fan.” Ah, che bella cosa.
“Che bello! Chi è la tua preferita?” chiesi.
“Bhe… a dire il vero… tu!” ullalà che bella cosa.
“Ohh! Sai le nostre canzoni?”
“Certo, tutte. Sei davvero brava. Vabbè è ovvio. Sei il mio idolo. Cioè ora sei la mia compagna di banco. Cioè sono fortunatissimo… bhe… potrei rischiare un infarto! Oddio vedi che faccio troppi giri di parole? Non mi è mai successo!” disse balbettando e arrossendo.
“Stai tranquillo, non mordo.” Dissi ridendo.
“Eh, però mangi.” Era anche simpatico.
“Non mi offendere. Non offendere il mio intestino.”
“Oh scusami tanto! Comunque… mi puoi autografare il diario?”
“Certo. Dammelo.”
Mi diede il suo diario blu e lo firmai facendo una faccina sorridente. Era proprio un buon amico.
“Come va con Niall?” mi chiese Matt.
“Alla grande. Lo amo tantissimo.” Risposi sognante.
“Che bello! A me invece piace una ragazza…” disse lui sorridendo.
“Davvero? Chi? Dai dimmelo ti giuro che non lo dico a nessuno!” dissi.
“In realtà me ne piacciono due. La prima sei tu ma so di non avere nemmeno mezza speranza e poi tu e le tue amiche piacete a tutti i ragazzi della scuola. La seconda è Tiffany. Quella ragazza in prima fila, quella castana.”
In effetti era davvero carina e sembrava anche simpatica: http://www.ilmondodipatty.it/wp-content/uploads/2012/08/thumb-madison-beer-10.jpg
Continuammo a parlare del più e del meno e le lezioni volarono. In poco tempo fu già l’ora di tornare a casa.

 *Linda*
 
Le lezioni erano andate abbastanza bene e io e Benedetta avevamo conosciuto molte ragazze simpatiche. Quasi tutti i ragazzi ci avevano chiesto il numero di telefono ma noi non avevamo potuto darlo. In effetti ce n'erano di carini e anche simpatici, ma noi eravamo già felicemente occupate e innamorate.
Finite le lezioni ci ritrovammo con Vanessa, Ludovica e Maria. Vanessa e Ludovica avevano passato la mattina a firmare autografi, mentre Maria aveva conosciuto un ragazzo, il suo nuovo compagno di banco. Chissà come l’avrebbe presa Niall. Di sicuro sarebbe stato geloso.
Dopo chiacchere e pettegolezzi, ci guardammo intorno in cerca dei nostri ragazzi che dovevano venirci a prendere e alla fine scorsi Louis che mi cercava con lo sguardo http://24.media.tumblr.com/tumblr_ma4whxfa0O1r3wk77o1_500.gif. Mi avvicinai a lui e salì con le punte dei piedi sulle sue converse baciandolo dolcemente. Inutile dire che ci immortalarono in milioni di foto. Ma non ce ne importava, volevamo urlare al mondo quanto ci amavamo.
Decidemmo di mangiare tutti nella nostra ex casa per l’ultima volta, prima che Maria e Niall si trasferissero nella nuova dimora e vendessero la vecchia. Arrivammo lì con la nuova macchina di Niall, regalo del suo compleanno da parte di Maria.
“Avete conosciuto qualcuno?” disse Liam in macchina.
“Bhe si. Qualcosa tipo tutta la scuola.” Il mio tipico umorismo.
“Vabbè, nel senso, avete fatto amicizia?” rispose lui ridendo.
“Io si, ho un compagno di banco molto simpatico. Si chiama Matt Evans ed è nella mia classe. Pensate, è un nostro fan! Ha la camera piena di nostri poster e sono la sua preferita! Sa tutte le nostre canzoni a memoria!” rispose Maria.
“Ah molto bene direi. Molto, molto bene.” Disse Niall serio girandosi a guardare Maria che era seduta vicino a lui http://media.tumblr.com/f607c2ba4ab93cd09b6fa6587f446580/tumblr_inline_mqrwdoXunl1qz4rgp.gif
“Ma dai amore! Sai che io amo solo te! E non ti sostituirei con nessuno!” disse Maria avvicinandosi a lui e baciandolo: http://25.media.tumblr.com/13b96b154adef648d64eb7af865bd9a9/tumblr_mmr69wqMLQ1rarypbo1_500.gif
“Sai che sono iper geloso di te, peggio della pizza!”
“Eddai! La piantate tutti e due? Niall pensa a guidare che se ti fermano mentre stai baciando Maria… sei spacciato! Noi qui dietro invece possiamo fare quello che vogliamo, non è vero amore?” disse Louis prendendomi per la vita e baciandomi. http://24.media.tumblr.com/c2a428585c9554296b3c6926e8d92297/tumblr_ml9237Leg31rarypbo1_500.gif
Benedetta e Liam vicino a noi non parlavano, ma lavoravano a fatti, mentre le altre due coppie erano nell’altra macchina guidata da mr. Styles.
Arrivati a casa, Maria, Vanessa e Benedetta si occuparono di cucinare; Zayn, Harry e Liam di apparecchiare mentre io, Ludovica, Louis e Niall giocammo alla Wii.
In poco tempo fu pronto, e devo dire che le nostre cuoche erano davvero talentuose! Il menù all’italiana era: pasta alla carbonara, cotoletta con patatine e per finire dei flan al cioccolato preparati da Maria. http://dolcissimabianca.altervista.org/blog/wp-content/uploads/2013/06/Flan-al-cioccolato.jpg Addio dieta per il tour.
Finito il pranzo, Liam propose:
“Ragazzi, propongo una cosa. Per Natale potremmo andare fare una cosa: andare prima in Italia ognuno a casa della propria ragazza e dopo portarla ognuno a casa propria. Visto che il 5 dicembre è il compleanno di Maria, potremmo approfittare e partire per l’Italia prima per poi partire per le nostre case, in modo da conoscere ognuno i propri futuri suoceri e suocere… che ne dite?”
“Dico che è un’idea fantastica ma che siamo ancora a settembre! E’ presto per pensarci ma per me va benissimo! Per voi?” disse Zayn.
Tutti acconsentimmo entusiasti… avrei conosciuto i miei futuri suoceri. Non vedevo l’ora.














Recensite!

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Family ***


*Maria*

 
I giorni passavano e la data della partenza si avvicinava. Avevamo deciso che avremmo passato il Natale a casa mia e avremmo dormito lì. Il giorno di Natale l’avremmo passato a casa di mia zia Silvia insieme a tutti i miei parenti. Ci sarebbe stato un lavoro di traduzione molto impegnativo, soprattutto con mia nonna. Eh si, sarebbe stata dura. Capodanno e la Befana invece li avremmo trascorsi a Mullingar dove Niall mi avrebbe presentato sua madre, suo fratello e il piccolo nipotino. Pochi giorni prima della partenza, ricevetti una telefonata da Matt, che era diventato il mio migliore amico.
“Ehi Mary!”
“Ciao Matt dimmi tutto!”
“Non ho capito i bilanciamenti chimici di scienze… possiamo incontrarci questo pomeriggio visto che abbiamo la verifica domani?” mi chiese.
“Ma certo! Vieni fra un’ora a casa mia che te le spiego!” spiegai dove vivevo e cominciai ad aspettarlo.
“Amore! Fra un po’viene Matt! Gli devo spiegare una cosa di scienze!” urlai a Niall.
Lui comparve in cucina, mi guardò e sospirò.
“Che hai?” chiesi.
“Paura. Paura che lui possa portarti via da me…” disse.
“Ma cosa cazzo dici? A questo punto devo pensare che non sai quanto ti amo! Tu ti fidi di me?”
“Certo… il fatto è… che cazzo si, sono geloso!”
Io mi fiondai verso di lui e cominciai a baciarlo appassionatamente. Ci stendemmo sul divano e gli sorrisi http://media.tumblr.com/tumblr_mei8axMTlD1qdb74s.gif. Lui continuò a baciarmi e mi sfilò la felpa, lasciandomi solo con la canottiera.
“Che fai?” dissi accarezzandogli una guancia e sorridendogli.
“Cosa faccio? Vivo per te.”
Continuò a baciarmi e poi disse:
“Ma come mai non porti il reggiseno?”
“Perché se non mi sbaglio tu non vai molto d’accordo con i ganci dei miei reggiseni, no?” risposi ridendo. Infatti ogni volta per lui era un inferno doverlo slacciare. E poi io mi mettevo ogni volta a ridere per la sua imbranataggine.
“Ah e così mi hai risparmiato la fatica…” disse facendo un sorrisetto malizioso.
In quel momento suonò il campanello. Ecco che Matt doveva rovinare tutto. Che sfiga!
Mi rivestii velocemente e corsi a infilarmi un reggiseno mentre Niall apriva la porta. Appena scesa giù, cominciammo a ripetere scienze. Matt era un disastro!
“Se tu hai nella formula quattro atomi di ossigeno e nel risultato due, devi mettere davanti al simbolo il numero coefficiente – 2 – in modo da avere lo stesso numero di atomi in tutte e due le formule! Chiaro?” spiegavo esasperata tracciando linee sul foglio con la matita. Matt mi guardava con lo sguardo vuoto della serie noncistocapendouncazzomaok.
“Basta, ormai mi arrendo! Prenderò cinque e tu nove come al solito!” esclamò.
“Ma signorino Evans, se parti con questi presupposti è ovvio! Tu sei molto intelligente ma non ti applichi!” dissi io imitando la voce della nostra professoressa di scienze, la Karl.
Dopo un’ora passata a spiegare e ripetere le stesse cose mille volte, Matt riuscì a capire, con mia grande gioia.
Quando il mio migliore amico se ne fu andato, Niall si avvicinò a me e mi disse:
“Simpatico, il ragazzino. Mi somiglia un po’…”
“Amore tu sei il mio principe. Sei unico, nessuno ti somiglia perché sei la cosa più bella che mi sia capitata.” http://24.media.tumblr.com/tumblr_mar0m3vRrn1rcfty5o1_500.gif
Mancavano tre giorni alla partenza e cinque al mio compleanno, il 5 dicembre. Sarebbe stato tutto perfetto. Bhe era ovvio. Con Niall tutto era perfetto.
 
*Benedetta*
 
“Amore  l’aereo parte fra poco!” Urlò Liam dal piano di sotto.
“Scendo amore!”
Destinazione: Wolverhampton. Eh si, avrei conosciuto le sorelle e i genitori di Liam e avremmo passato il Natale a casa sua, mentre il Capodanno a casa mia. Avevo quattro fratelli e non vedevo l’ora di presentare a tutti il mio Liam.
Per il volo mi ero vestita molto comoda, così: http://1.bp.blogspot.com/-5C-_HdoxFFw/TV2d10Wu8BI/AAAAAAAAAXw/OwjHcyD_uJw/s1600/polivore%2B17%2Bfebb.jpg
Appena arrivati in aeroporto e consegnati i bagagli al nastro, fummo pronti per partire. Quando ci fummo accomodati nell’aereo, mi accoccolai a Liam e misi la testa sul suo collo, abbracciandolo. Lui mi cinse con un braccio la schiena strofinandomela con la mano.
“Sei la mia vita.” Disse solamente.
“Tu sei sempre stato la mia.” Risposi.
Il viaggio durò meno di un’ora e in poco tempo fummo già arrivati. Wolverhampton, che bella cittadina. Tranquilla e ben organizzata.
“Vieni, salta su!” Disse Liam aprendo lo sportello della macchina che avevamo noleggiato.
In cinque minuti fummo a casa di Liam. Avevo una paura matta di fare una brutta figura, di cadere, di fare una cattiva impressione su mia “suocera”. Avevo paura di sbagliare, di sembrare goffa… DRIIN! Liam aveva premuto il campanello. Mi sorrise e attirandomi a sé mi baciò dolcemente.
“Piacerai subito a tutti, vedrai.” Mi sussurrò. Lo speravo tanto.
“Chi è?” una voce giovane rispose al citofono.
“Apri sorellina, sono io!” replicò Liam “E’ Nicola.” Continuò rivolgendosi a me.
Una ragazza bionda aprì la porta e si fiondò nelle braccia di Liam http://24.media.tumblr.com/tumblr_mae9l0mfcY1rnjgkko1_500.gif... Erano così carini. Un’altra ragazza bionda e una signora vennero ad abbracciare Liam.
“Tesoro… ci sei mancato tanto.” Disse Karen, la mamma di Liam.
“Anche voi… ma ora vi devo presentare una persona.” Disse cingendomi le spalle con un braccio “Lei è Benedetta, la ragazza che amo. Sono sicuro che andrete d’accordo, tutte e quattro. Non vedevo l’ora di presentarvela. E’ italiana e… vabbè vi ho parlato un sacco di volte di lei!”
“Ma certo, entra cara. Liam ogni sera mi parla di te al telefono. Credo che tu sia.. quella giusta! Non l’avevo mai visto così preso per una ragazza!” disse Karen abbracciandomi.
“E’ vero! Non faceva altro che parlare di te anche con noi!” risero le due sorelle.
Facemmo presto amicizia. Erano delle donne stupende, mi sentivo a mio agio con loro.
 
*Linda*
 
“Quindi anche tu usi lo smalto della Kiko? Oddio io lo trovo buonissimo e poi è stupendo anche il rimmel!” Charlotte mi stava intervistando da quasi un’ora e mi aveva presa molto in simpatia.
“Linda, Linda! Ci fai giocare con il tuo cellulare?” erano le gemelline Daisy e Phoebe.
Ero in casa Tomlinson da un giorno e già tutta la famiglia mi considerava una di casa. Anche io mi trovavo benissimo con loro, erano delle persone simpaticissime e dolcissime.
Charlotte e Felicitè mi avevano accolta come una vecchia amica e avevo permesso loro di usare i miei trucchi e la mia trousse, facendole entrare in paradiso. Erano delle ragazze stupende… si vede che avevano preso dal fratello!
“Amore! Sali in camera?” urlò Louis.
“Che state per fare, ah? Mi raccomando alle precauzioni!” mi disse Felicitè dandomi una gomitata complice.
“Amoore! Sali in camera?” ripeteva Charlotte facendo l’imitazione di Louis.
Feci la linguaccia ad entrambe e raggiunsi il mio ragazzo nella nostra camera.
“Dimmi tesoro.” Dissi attaccandomi alle sue labbra. http://s2.favim.com/orig/28/cool-elena-kiss-love-nina-dobrev-Favim.com-237505.gif
“Niente, volevo stare un po’ con te. Hai fatto amicizia con le ragazze?”
“Si, sono simpaticissime. Le adoro.” Risposi.
“Bhe anche loro adorano te. Pensa che ieri Charlotte mi ha chiesto quando avevo intenzione di sposarti e dove ci saremmo sposati.” Disse ridendo.
“Ah e tu che hai risposto?” arrossii.
“Le ho detto che ti sposerò molto presto. E che ti sposerò dove vorrò, basta che tu sia mia.”
Mi aveva appena detto che mi avrebbe sposato. Era… una specie di promessa. La promessa più bella di tutta la mia vita.
“E ora che vuoi fare?” chiesi.
“Baciarti. Ma non ora, tutta la vita.” http://data2.whicdn.com/images/41100055/large.gif
 
*Vanessa*
 
“Allora Zayn, tratti bene mia figlia?” chiese scherzando mio padre appena lui varcò la porta di casa.
“Da principessa.” Rispose lui sorridendo.
“Mi raccomando, se vengo a sapere qualcosa, le prendi.” Scherzò mio padre.
“Stia tranquillo, Vanessa è in buone mani.”
Avevo l’impressione che quello sarebbe stato il Natale più bello di tutta la mia vita. L’avrei passato a casa mia con i miei parenti e il mio ragazzo, il ragazzo più bello che potessi desiderare.
“Ti offro qualcosa, caro?” chiese premurosa mia madre.
“No grazie, signora.”
“Chiamami pure Monique! D’altronde poi sarei quasi tua suocera!” rise mia madre.
“Stasera ti porto in un posto, amore.” Dissi io. L’avrei portato in un luogo speciale. Anzi in più luoghi. Volevo fargli conoscere i posti dove avevo pianto, avevo riso, avevo vissuto.
Verso le nove uscimmo di casa. Ero vestita così: http://media-cache-ec0.pinimg.com/736x/9e/c3/ed/9ec3ed46d78661eb93ca5374f56e2670.jpg
Lo portai di fronte alla mia scuola media.
“Vedi, amore, in questo posto, versai migliaia di emozioni: rabbia, felicità, dolcezza, amore, amicizia, tristezza, lacrime, sorrisi. Qui nacquero le Artic. Finite le medie ognuna continuò per la sua strada: Maria e Ludovica classico, Linda scientifico e io e Benedetta pedagogico. Ma restammo unite. Perché qui nacque il legame con quelle persone che sai che non ti lasceranno mai. Pareranno le tue cadute, prenderanno colpi al posto tuo, ma saranno sempre al tuo fianco.”
Zayn non rispose. Mi baciò. E vi giuro che quell’emozione non l’avevo mai provata. Mai.
Lo portai in villa dove trovammo una bella percentuale di fan. Facemmo una caccia al tesoro al mio passato. Strano, no? Una caccia al tesoro del passato nel presente. Insieme al mio futuro. Zayn era il mio futuro, l’avvenire.
 
*Ludovica*
 
Ero a casa di Harry da due giorni e mi stavo trovando benissimo. Gemma e Anne erano due donne stupende, forti e belle. Harry mi aveva fatto conoscere anche suoi vecchi amici, tutti molto simpatici. Durante la vacanze ad Holmes Chapel, qualcosa scattò in me, come una molla, un sesto senso. Da sempre pensavo che Harry sarebbe stato l’amore della mia vita, ma conoscere il suo passato, la bellezza delle persone che lo circondavano, mi avevano fatto innamorare ancora di più di lui, facendomi capire che lui era l’amore della mia vita e della mia oltre vita. L’avrei sempre amato, indipendentemente da quello che ci sarebbe stato dopo la vita attuale. Una via per amarlo ci sarebbe sempre stata.
“Amore ti posso parlare?” gli dissi.
“Certo tesoro.”
“Sai… ho capito qualcosa.”
“Cosa?”
“Stando insieme ai tuoi familiari e conoscendo il tuo passato… ho scoperto di amarti più dell’immaginabile, più di me stessa, più di tutto. Voglio stare con te per sempre. Ma guardiamo in fondo alla profondità di questo per sempre. È davvero infinito quello che ti prometto io.” Dissi accarezzandogli una guancia.
“Ludovica, io non ti prometto l’infinito. Ti prometto oltre il per sempre, perché non è vero  che oltre la vita non si può vedere. Con te posso vedere dappertutto. Quindi, io ti  prometto il per sempre e oltre. Soprattutto oltre. La vita è un minuscolo pezzetto microscopico del tempo che voglio passare con te, l’infinito.”
E lo baciai. E fu il bacio più bello. Un bacio di promessa. http://media2.giphy.com/media/PFjXmKuwQsS9q/giphy.gif
 Scoprire il suo passato mi aveva aiutato a scoprire l’infinito.









Quale coppia vi piace di più e perchè? Vi piacerebbe se esistesse davvero quella ragazza e shippereste la coppia?

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2370607