Eternity di Bra (/viewuser.php?uid=16120)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** La Rochelle ***
Capitolo 3: *** Tormenti ***
Capitolo 4: *** Le Fleur ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
Eternity
Prologo
La notte incombeva su Parigi. Nemmeno una stella brillava nel firmamento.
In lontananza si potevano udire solo lievi rumori di sparo e grida
strazianti. La rivoluzione era ormai alle porte.
Andrè camminava tra i suoi compagni, davanti ai suoi occhi c’era lei, Oscar.
Aveva ancora la testa tra le nuvole: ripensava agli ultimi avvenimenti, e a come
si sentisse finalmente vivo.
Aveva atteso più di vent’anni, e per tutto quel tempo aveva dovuto reprimere
i suoi sentimenti, consapevole dell’enorme abisso che c’era tra lui, umile di
origine, e lei, figlia di un generale. Ma ora nulla avrebbe ostacolato il loro
amore, nulla gli avrebbe impedito di amarsi e di essere finalmente felici.
"Andrè svegliati, sembri un bamboccio che cammina!" Lo cantilenò Alain
suscitando il riso tra i compagni.
"Hai ragione scusami!" Si portò una mano tra i capelli ed il suo viso si
dipinse di un rosso acceso.
"Comunque sono felice per te!" Gli sussurrò l’amico, che ancora non aveva
trovato il modo ed il tempo per rimanere da solo con il giovane.
"Fate silenzio là dietro!" Li rimproverò Oscar, intenta a pensare ad una via
di fuga; era ancora scossa, molti dei suoi uomini avevano appena perso la vita e
lei doveva ora fare in modo di salvaguardare gli altri. Non era cosa facile.
Improvvisamente notò una guardia, pronta a fare fuoco su i suoi uomini,
"ATTENTI!" gridò e sparò per difendersi. Come l’uomo cadde a terra tirò un
sospiro di sollievo.
"Comandante, comandante!"
Andrè, il suo Andrè, era stato colpito. La pallottola che lei era riuscita
prontamente a schivare aveva preso in pieno petto il suo uomo che barcollante, e
stringendosi la ferita con la mano insanguinata, le si avvicinava, balbettando
il suo nome.
Per tutto il tragitto Oscar tentò di trattenere le lacrime, ma era tutto
invano; non poteva perderlo ora, proprio ora che aveva capito i suoi sentimenti,
che li aveva accettati e che si erano trovati. La mente tornò a qualche ora
prima, quando il suo corpo veniva accarezzato dalle grandi mani di Andrè. Aveva
fatto l’amore per la prima volta e per la prima volta si era sentita libera da
ogni dovere, da ogni pregiudizio o paura. Ora toccava a lei salvarlo.
Scese da cavallo, barcollando "C’è un medico tra di voi, vi prego abbiamo
bisogno di un medico!" Tra la folla un paio di uomini si fecero avanti e furono
disposti a visitare il ragazzo, che inerme giaceva su una branda.
"Al momento siamo spiacenti" Esordì un uomo dalla barba incolta e gli
occhiali, piccoli e tondi, che gli ricadevano lungo il naso "Non siamo nelle
condizioni giuste per lavorare!" Oscar sgranò gli occhi, le lacrime ormai
fluivano copiose, come un fiume in piena.
"Signora stia tranquilla!" Fece subito un altro "Se lo potessimo portare
subito con noi, forse per lui ci sarebbe ancora qualche speranza!"
"Così sia!" Alain si alzò da terra, le mani ancora sporche del sangue
dell’amico "Verrò io con voi, basta che il mio amico guarisca!" "Alain ci
andrò io!"
"No!" La interruppe "Voi siete il nostro capitano, e senza di voi gli uomini
non saprebbero gestirsi!" "E’…è vero!" La flebile voce di Andrè risuonò, e
tutto tacque "Oscar. Oscar, tu devi continuare a lottare, per la Francia, per il
nostro…Futuro!"
"Promettimi che poi ci sposeremo!" "Certo!" Tossì, e dalla sua bocca uscì
un rivolo di sangue.
"Non c’è più tempo da sprecare!" Annunciò un dottore.
"In una piccola chiesa, senza una cerimonia sfarzosa!" Non voleva lasciarlo
andare, gli stringeva forte la mano. Non voleva che se ne andasse, no senza
portarla con sé almeno. "E’ tutto ciò che ho sempre desiderato!" Ammise
Andrè sforzando un sorriso naturale.
"Promettimelo. Promettimi che vivrai!" "Te lo prometto. Ma ora smettila di
piangere Oscar. Io non morirò, non posso morire proprio adesso!" E sfilò la
mano.
La donna dai lunghi capelli biodi vide l’ allontanarsi della branda su cui
giaceva Andrè, fiancheggiata dai due medici e da Alain. Non le restava che
pregare, sperare in un miracolo, che forse sarebbe accaduto, o che forse
l’avrebbe segnata per sempre. A denti stretti e muscoli contratti impartì gli
ultimi ordini ed aspettò il giungere del 14 luglio; giorno in cui ci sarebbe
stato l’attacco della Bastiglia e la fine della sua carriera di comandante.
La suddetta mattina giunse presto; sin dalle prime luci dell’alba l’euforia
del popolo era ben palpabile nell’aria. Il desiderio di possedere più armi, di
incidere in quel cambiamento che stava arrivando così repentino, era ormai nei
cuori di tutti.
Oscar, con l’angoscia nel cuori per le sorti del suo compagno, ed il terrore
di perdere altri uomini, diresse i suoi soldati verso la Bastiglia. Il popolo,
inadatto negli scontri a fuoco, non era in grado di maneggiare i cannoni, senza
i quali l’enorme torre non sarebbe mai crollata.
"Uomini!" Puntò la spada bianca verso il cielo, che al sole risplendeva come
fosse un diamante "Fuoco!"
Uno… due… tre colpi di cannone andarono a buon fine. Le salde mura della
fortezza stavano cedendo. Quattro…cinque…Gli spari dei fucili, il rimbombo dei
cannoni, le urla dei feriti…Quelle furono le ultime immagini che vide. Si sentì
trafiggere il petto… Poi nulla… Non percepì nient’altro che un leggero dolore e
crollò a terra priva di sensi.
"OSCAR!" Rosalie urlò precipitandosi sul corpo della donna che un tempo
l’aveva salvata da una morte sicura "OSCAR, OSCAR NO!"
Ma nessuno sapeva che quello sarebbe stato solo l’inizio...
Continua...
Bra's Space
Salve a tutti!! Questa è la mia prima fic dedicata a Lady Oscar. E' un
anime che adoro sin da quando sono piccola, l'ho visto e rivisto un milione di
volte...Così dopo molte indecisioni eccomi finalmente a pubblicare il primo
capitolo. Come per molti, anche a me il finale così triste non è mai
piaciuto...Soffro sempre, ogni volta che il mio bellissimo Andrè muore, non vi
dico i pianti che mi faccio (Mi sento sempre come una bimba piccola -_-'')!! E
così ho pensato ad un finale alternativo, e dopo molto pensare eccomi qui...Lo
so che questo primo capitolo non è il massimo, ma avevo bisogno di ricollegarmi
alle vicende reali. Spero non vi siate troppo annoiati, capisco che ho descritto
gli ultimi espisodi della serie, ma spero che vorrete ugualmente sostenermi per
sapere come proseguirà...Ogni commento, anche negativo se costruttivo, mi
farebbe piacere. Mi stimolano sempre a fare meglio, quindi è tutto ben accetto.
Inoltre, se la sotora fosse simile a qualche altra, dato che non ho avuto ancora
modo di leggerne altre in questa sezione, apparte una o due, vi prego di
dirmelo, una cosa che odio è appunto il plagio.
Grazie a tutti coloro che mi faranno sapere qualcosa...E ditemi s ene vale la
pena, sennò cancello tutto e via!! ^_^
Un bacio grande vostra Bra
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Capitolo 2 *** La Rochelle ***
Eternity
La Rochelle
"Oscar, Oscar!"
Una piccola figura cominciò a scendere la grande scalinata di palazzo
Jarjayes; aveva corti capelli color dell’oro e due grandi occhi azzurri "Si
padre??" Disse con una compostezza che poco si addiceva ad un bambino di circa
quattro anni.
"Bene sei qui figlio mio!" Disse con enfasi il generale "Volevo
presentarti Andrè!" Da dietro la sua possente schiena uscì un altro bambino,
dovevano avere all’incirca la stessa età.
Oscar lo guardò attentamente, non sapeva cosa dire, o come comportarsi.
Andrè era leggermente più alto di lui, i capelli castani, mossi, legati da un
fiocco verde, lo stesso verde dei suoi occhi.
"Andrè…" Si intromise l’uomo rompendo il silenzio "E’ il nipote della
governante, ed ha la tua stessa età!" Diede una piccola pacca sulla schiena del
giovane per farlo avanzare di qualche passo "Su forza Oscar!" Incitò il figlio
"Porta a far vedere le scuderie al ragazzo!"
Oscar tese la mano al nuovo arrivato "Ciao, io sono Oscar François De
Jarjayes. Piacere di conoscerti!" E gli fece un ampio sorriso.
"Ed io Andrè Grandier!" Rispose stringendo la piccola mano.
"Andrè, Andrè?!"
"Oscar!" Rosalie si avvicinò al letto dove la donna giaceva da settimane
ormai. Non si era ancora ripresa, ma i medici dicevano che era fuori pericolo,
dovevano solo aspettare che si risvegliasse.
La ragazza si portò di fianco al letto, prese il panno dalla fronte di Oscar
e lo immerse nell’ acqua fresca. Sudava freddo, ed il suo viso era tutto
imperlato di piccole goccioline. In quelle notti passate a casa Chatelier,
l’unica parola sensata che Rosalie era riuscita a cogliere era stata il nome di
Andrè.
"Madamigella Oscar" Fece sedendosi al suo capezzale come se la donna fosse in
grado di comprenderla "Vedrà che prima o poi avremo notizie di Andrè!" Spostò
una ciocca bionda dalla fronte sudata e la ripose dietro l’orecchio "Sono sicura
che stia bene… deve stare bene!" E si abbandonò in un pianto silenzioso.
Qualche giorno prima Andrè era arrivato in un paese di pescatori, che
affacciava su una baia molto grande: La Rochelle. Uno dei dottori che li stava
accompagnando, durante il lungo viaggio, aveva spiegato ad Alen che lì vi
abitava da un paio d’anni un medico proveniente dall’Inghilterra, e che proprio
da lui aveva ricevuto alcuni chiarimenti riguardo le ultime scoperte in campo
medico "Se nemmeno il dottor Scott è in grado di guarire il vostro amico, state
sicuro che l’intera nazione non sopravviverà più di cent’anni!!" E si fece una
grassa risata. A suo parere, Alain, non ci trovò nulla di divertente in
quell’affermazione, ma per non apparire maleducato lo imitò ridendo a sua volta;
sperava solo che tutto quel viaggio sarebbe servito.
"Un paio di settimane e sarà in grado di tornare a Parigi!" Il dottor Scott
aveva garantito tutte le cure necessarie, e benché il viaggio fosse durato più
di due settimane, il paziente non ne aveva risentito molto, era un ragazzo forte
e desideroso di vivere; sarebbe tornato come nuovo, e forse ne avrebbe giovato
anche quell’occhio che ormai era ridotto all’estremo "Mi raccomando solo di
fargli tenere la benda sull’occhio!" Si raccomandò ad Alain "Andrè mi ha
raccontato come è arrivato a perdere quell’altro, e spero vivamente che non sarà
nuovamente così sciocco!" Si sfilò il camice bianco e porse una boccetta al
giovane "Questo è un nuovo intruglio, come lo chiamo io, fatto di erbe e sangue
di vitello, gli faccia lavare la cornea con quello tre volte al giorno e tutto
andrà per il meglio. Ve lo garantisco!" "Grazie dottore!" "Ripasserò fra
due giorni, mi raccomando medicate la ferita al petto, ci è mancato davvero poco
che la pallottola gli forasse il ventricolo sinistro. Sarebbero bastati pochi
millimetri. E’ stato davvero fortunato! Buonasera!" "Buonasera e grazie!"
Rispose flebilmente Andrè. Aveva tutta la parte superiore del corpo indolenzita,
oltre che completamente fasciata, si sentiva una mummia.
"Hai visto?" Lo distrasse Alain "Pure nella sfortuna sei fortunato, a
quest’ora ti saresti potuto ritrovare in una bara, invece sei qui, in un letto,
in grado di respirare e con grandi aspettative per il futuro!" Si voltò a
guardare l’amico, aveva un’espressione triste nonostante che l’intervento fosse
andato a buon fine "Cosa ti succede? Sempre a straziarti per il comandante?"
"Vorrei sapere solo come sta, cosa sta facendo, e se a Parigi va tutto bene!"
Sospirò.
"Coug Coug!" Tossì l’altro cacciando da una tasca una busta stropicciata e un
po’ rotta "Qualche settimana fa ho mandato una lettera in caserma…" "E solo
ora me lo dici?" Andrè si alzò di scatto cercando di afferrare il pezzo di
carta.
"Ehi calmo, calmo Andrè" Si sporse all’indietro per non farsi prendere la
busta "Volevo aspettare di sapere prima le tue condizioni!" "E perché
mai?" "Perché prevedevo questa reazione, finiva che mi morivi dall’emozione!"
E sorrise sfilando la lettera e cominciandola ad aprire "E poi comunque l’ho
ricevuta solo l’altro giorno, non è mica molto che ce l’ho!" Si giustificò in
fine.
Alain cominciò a scorrere con gli occhi la missiva, saltando delle parole, e
cogliendo i punti salienti:
"Dominique dice che il sovrano ha accettato alcune condizioni del popolo. Ha
paura della sua forza ed irruenza" Continuò a leggere "Inoltre senti qua Andrè,
sono stati fissati i colori della nuova bandiera: il blu ed il rosso,
simboleggiano la città di Parigi, ed il bianco al suo interno il potere della
monarchia. Come avrei voluto esserci!" Ammise con un tono di delusione.
"Alain allora?? Su non esitare!" Andrè fremeva.
"Si lo so, lo so…Volevo solo creare un po’ di suspance!" Lo prese in giro.
Continuò a leggere la lettera, che raccontava in maniera molto minuziosa tutti
gli ultimi avvenimenti. Solo alla fine, le ultime tre righe parlavano del loro
comandante, Alain le lesse in fretta e strinse il foglio in un pugno,
stropicciandolo.
"Allora??" Andrè si sentì stringere il petto in una morsa, non era possibile,
non poteva essere vero.
"Mi dispiace!" Furono le uniche parole del compagno.
Andrè sentì scorrere le lacrime al di sotto della benda. Afferrò con forza la
lettera e lesse in fretta quelle ultime parole:
Del nostro comandante non ho più notizie dal giorno della presa della
Bastiglia. Giorno in cui la vidi stesa a terra priva di vita.
Continua...
Bra's Space
Ed ecco a voi il seconod capitolo...Spero vi piaccia e che mi farete sapere
le vostre opinioni...
Ora volevo ringraziare tantissimo le persone che hanno lasciato una
recensione: Ad Anonima86: Non immagini la gioia nell'aver letto
la tua recensione...!!Io aspetto con trepidazione i tuoi aggiornamenti...Spero
cmq che ti sia piaciuto questo seconod capitolo, anche se dobbiamo ancora
entrare nel vivo della storia.
A 4everWITCH: Grazie!!Mi fa piacere ti sia piaciuto, e spero
che lo stesso valga per questo secondo.
A roby the best: Non faccio spoiler, ma anche io spero non
muoiano, per quello c'è sempre la versione originale ;) !! Grazie!!
A Rosy_ge: Grazie ed io spero di non deluderti!!!
A baui: Mi fa piacere ti sia piaciuto...E come vedi ho
aggiornato presto!!Ho approfittato di un pò di tempo libero che avevo!!Cosa ne
pensi di quest'altro??
A cosco: grazie anche a te!!E scusa la domanda...A quale fine
ti riferisci??Io spero vivamente di non rendere la storia troppo
scontata...Almeno ci provo!!^^
Un bacio e al prossimo capitolo
Baci Bra
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Capitolo 3 *** Tormenti ***
Eternity
Tormenti
"Andrè? Amico mio!" Alain non sapeva cosa fare. Quando aveva ricevuto la
lettera tutto si sarebbe aspettato di leggere tranne quelle parole. Anche lui,
nel profondo, provava una forte stretta al cuore, un dolore che, dopo la morte
della sorella, non credeva di poter rivivere. Ma ciò che più gli faceva male era
vedere il suo amico ridotto in quelle condizioni:
Andrè era un fascio di nervi tremante, piccole e continue convulsioni gli
attraversavano il corpo come scariche elettriche.
"Andrè?" Cercava in qualche modo di spronarlo "Sono dieci minuti che non dici
nulla. Ti prego…"
Non riuscì a terminare la frase che il ragazzo afferrò con violenza il
lenzuolo macchiato di sangue che lo avvolgeva e lo strinse forte con ambo le
mani. Abbassò il voltò e si lasciò andare in singhiozzi e disperazione "Perché?
Perché proprio ora…Ora che…" Deglutì lacrime amare "Oscar NOOO!" Balbettò
qualcos’altro di incomprensibile "Proprio ora, ora che…"
"Andrè non è detto che la tua Oscar sia morta!" Intervenne Alain
riadagiandosi sulla sedia posta di fianco al letto "Ora appena starai meglio
torneremo a Parigi e controlleremo!"
Andrè si strappò con violenza le bende dal volto alzando lo sguardo verso il
compagno. L’iride verde era leggermente velata, come se, oltre alle lacrime
anche la cecità si facesse beffa di lui.
Alain si alzò di scatto afferrando il ragazzo per i polsi "Andrè sei forse
pazzo? Il medico è stato chiaro, non devi toglierti le bende prima del dovuto!"
Lo ammonì.
"Sai cosa mi importa dell’occhio ora!"
"Smettila di dire queste cavolate!" E lo colpì in pieno volto con un sonoro
cazzotto "Perdonami ma è meglio che ora vado a chiamare il dottore, vediamo se
può darti un calmante, o un sonnifero!" Si incamminò verso la porta.
"Alain!" Lo richiamò Andrè che, nonostante la guancia bruciante, guardava da
un’altra parte, il viso chino e le bende fradice. Per lui doveva essere un
momento difficile, anche solo per proferire parola. "Grazie!" Disse infine
balbettando "Grazie per essermi amico e per tutto quello che fai!" Alain
sorrise, trasmettendogli un po’ di fiducia "Sono qui per questo amico mio! E poi
sono sicuro che il nostro comandante non sia stato così stupido da farsi
uccidere!" E fingendo una risata disinteressata e fragorosa uscì dalla stanza
alla ricerca del dottore.
Il cielo di Parigi era limpido e pulito da nuvole, nemmeno un uccello volava
nel cielo. Il rumore degli spari e dei tafferugli riecheggiava all’orizzonte. Ma
tutto sommato era una mattinata tranquilla.
Oscar era ancora distesa nel piccolo letto in casa Chatelier, sorvegliata ed
accudita dalla piccola Rosalie.
"Bernard secondo te si riprenderà madamigella Oscar?" Rosalie aveva il viso
molto pallido, e due grandi occhiaie; ormai erano notti che non riusciva più a
dormire, e quando miracolosamente cadeva tra le braccia di Morfeo, l’incubo
della morte di Oscar l’assaliva e subito si risvegliava.
"Rosalie cara!" Fece confortandola il compagno "Vedrai che tutto andrà per il
meglio, e poi appena si risveglierà tu sai già cosa fare!" La ragazza dai
lunghi capelli biondi annuì.
"Rosalie!" La voce era bassa e flebile, come un sussurro "Sei tu Rosalie
vero?"
"OSCAR!" Oscar aprì leggermente gli occhi, vedeva ancora tutto molto
appannato, anche se riconosceva due sagome vicino a lei "Ti prego non urlare!"
Ed un sorriso comparve sulle sue labbra violacee.
"Madamigella Oscar, Oscar!" Rosalie abbracciò la donna con foga "Avevo una
paura, pensavo poteste morire da un momento all’altro, non immaginate nemmeno la
mia preoccupazione!" E scoppiò in lacrime.
Oscar si raddrizzò un po’ e cominciò ad accarezzare quei capelli morbidi
"Tranquilla ormai è tutto passato, io sto bene, e come vedi mi sono
risvegliata!" Rosalie alzò la testa e fissò quei grandi occhi azzurri, aveva
temuto di non rivederli più.
"Piuttosto come vanno gli scontri? E la Bastiglia è stata presa?" "Oscar!"
Intervenne Bernard che era rimasto all’ombra fino a quel momento "Sono passate
più di due settimane da quando c’è stata la presa della Bastiglia" "Due
settimane?" Non poteva crederci, non poteva aver vagato per così tanto tempo tra
la vita e la morte.
"Si. Ma tutto è andato bene, ora stiamo arrivando a delle conclusioni, il
sovrano sembra esserci amico. La vittoria sarà nostra, non può essere
diversamente. Abbiamo perso molti uomini, ma è un sacrificio che purtroppo
avevamo considerato…" Il volto di Oscar fu oscurato da un triste pensiero "E
dimmi Bernard, sai nulla dei miei uomini? E di Andrè?" Bernard scosse il capo
abbassando lo sguardo "Di Andrè nessuna notizia, ma i tuoi uomini, Oscar, sono
morti quasi tutti, solo un paio di loro si sono salvati. Ma nonostante questo
hanno deciso di continuare a combattere, e di non arrendersi!"
Piccole lacrime cominciarono a rigarle il volto "Ed io? Devo tornare a
comandare i miei uomini…" "Ma Oscar" Cercò di interromperla Rosalie "Loro non
ci sono più!" "Rosalie ti prego!" Gli occhi fissi in un punto indefinito
della stanza si appannavano ogni istante di più. Aveva perso tutto, per lei non
c’era più un futuro…Non c’era nulla.
"Madamigella!" La distolse la ragazza che ancora la stringeva forte "Il
medico ci ha detto della malattia"
"La tisi!" Continuò Bernard.
Il viso di Oscar divenne ancora più pallido, per quanto possibile.
"Ma non si deve preoccupare, ho già deciso tutto" Era entusiasta "Andremo ad
Arras, che vi piace molto, lì c’è una piccola locanda che ci ha riservato una
stanza. Guarirà madamigella Oscar, tornerà forte come è sempre stata, ed io le
starò vicina. E Bernard ci farà avere periodicamente notizie di Parigi!"
Oscar guardò con dolcezza quella ragazza che aveva conosciuto tempo addietro.
Come era cara, lo era sempre stata. In Rosalie la bontà d’animo aveva sempre
trionfato, nonostante il sangue opportunista dei Polignac. Le portò una mano
sulla guancia, sorridendo "Grazie Rosalie, sei davvero cara!!"
Continua...
Bra's Space:
Ed eccomi tornata con il terzo capitolo, oggi anche in tv si è conclusa
questa bellissima serie...Come mi sento triste, la morte di Andrè ogni volta mi
sconvolge sempre!!E non solo la sua, proprio l'ultima puntata è troppo
triste!!
Comunque volevo ringraziare tutti, in molti leggete la mia fic (Magari a
molti non piace proprio) ma sono ugualmente felice, non mi sono mai reputata una
scrittrice, e quindi per me riuscire a trasmettervi, almeno in parte, le mie
idee ed emozioni mi rende davvero al settimo cielo. E questo lo devo a voi che
mi seguite.
Ringrazio inoltre chi ha aggiunto tra preferiti questa storia ed in
particolar modo a:
A roby the best: Si è vero...Infatti anche in questo capitolo è
abbastanza abbattuto non trovi??
Rosy_ge: Grazie, mi fa piacere ti sia piaciuto...!!e cosa ne pensi di
questo??
Seasons_girl: Si è vero, questi primi capitoli sono un pò drammatici.
E comunque non ti proccupare, non ho preso la tua affermazione come una critica,
anzi mi fa piacere sapere la verità sui pensieri dei miei
recensitori!!^^
baui: Grazie per i complimenti...E poi, haimè, il destino è proprio
contro di loro...Poveri cuccioli!!
Beatrix1291: Grazie anche a te, spero mi seguirai!!
Luna22474: Si infatti, sono anni che penso ad un'alternativa, pur
sapendo che la 'realtà' è ben diversa...Spero comunque di riuscire nel mio
intento. Grazie per i complimenti!!
Kira91: Ed eccoti l'aggiornamento...Oddio ho talmente tante idee per
la testa che passerei tutto il giorno a scrivere...Peccato lo studio non me lo
permetta!!Sob sob
LitTle_Giuliy_: Ciao, abbiamo un sacco di cose in comune, a partire
dal nome ^^. In quanto al tuo consiglio, è ben accetto, anche se non sempre
riesco a soffermarmi troppo sui pensieri, cioè ci provo...ma non sempre
riesco!!Ma ce la metterò tutta per migliorare!!^^ Cosa ne pensi di questo terzo
capitolo??
Un bacio a tutti.
Bra
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Capitolo 4 *** Le Fleur ***
Eternity
Le Fleur
L’indomani mattina Oscar e Rosalie caricarono poche valige su una carrozza
diretta verso Arras. Lungo la strada che percorreva interna a Parigi le due
donne poterono notare la desolazione che ormai incombeva nella capitale
francese. Essendo le prime ore dell’alba non incrociarono altro che mendicanti e
uomini che si dirigevano a lavoro.
"Rosalie per favore non guardare fuori!" Chiese cortesemente Oscar. Lo
scenario era raccapricciante: uomini e donne, ma soprattutto bambini di età non
superiore ai dieci anni, giacevano inermi in pozze di sangue, ormai privi di
vita.
Oscar si sentì oltrepassare la schiena da un brivido gelido, e sicuramente
non era la brezza del mattino a procurargliela. Si domandava come, una delle
città più fiorenti d’Europa, che aveva assistito a mille albe lucenti, potesse
essere giunta a quel livello… Non era più la Parigi amata dal Delfino, ma una
città in crisi, lacerata da scontri che sarebbero durati ancora per molto e che
l’avrebbero messa in ginocchio, volente o nolente.
Il viaggio durò pochi giorni, e fu tranquillo; il dondolare della carrozza e
le chiacchiere scambiate tra le due, alleviarono il tutto. Al clima freddo e
sconvolgente della città, andarono incontro ad un’estate mite e ad immensi spazi
aperti…
"Oscar guardate!" Rosalie, ridendo, si sporse leggermente fuori dalla
finestra, sorreggendosi con una mano il piccolo capello da viaggio. Indicò un
punto nel verde dove anche l’ex comandante riuscì a cogliere cinque coniglietti
che saltavano e giocavano allegri tra loro. Uno si fermò appena, annusò qualcosa
nell’aria muovendo il naso su e giù e, come si sentì tranquillo, cominciò a
lavarsi la lunga zampa posteriore; arruffandosi tutto il pelo grigio.
Le due donne risero di gusto. Era tempo che la giovane Polignac non si
sentiva così serena.
"Siamo arrivati!" Annunciò il vecchio cocchiere appena si fermò davanti a
quella che appariva una piccola taverna poco frequentata: ‘Le Fleur’.
"Ragazzo muoviti, cosa aspetti a scaricare i bagagli e a portarli nella loro
stanza?" Una donna dal volto simile a quello di un mastino si affacciò dalla
grande porta in legno abbaiando che venissero rispettati i suoi ordini.
"Grazie!" Un giovane, dall’aspetto trasandato, i lunghi capelli castani che
gli ricadevano sugli occhi scuri si incurvò per afferrare più borse possibili
"In quale stanza le devo portare??"
"Jacquou" Lo rimproverò la donna "Nella stanza due, nella DUE. E’ da stamani
che io ed Ian la sistemiamo!"
Oscar e Rosalie scesero dalla carrozza per andare incontro a quella buffa
signora. Esteticamente tonda come una botte, ma col viso da cane: uno strano
accoppiamento che le fece ridere entrambe.
"Salve signora Marie, sono Rosalie Bernard…"
"Certo, certo!" La interruppe la donna passandosi le mani sporche di farina
nel grembiule che ormai era di una tonalità olivastra "Entrate presto, ho appena
sfornato i miei biscotti. Venite ad assaggiarli ora che sono ancora
caldi!" "Noi veramente" Cercò di giustificarsi Rosalie "Saremo stanche del
viaggio se prima potessimo…" "Niente scusa. A dei buoni biscotti non si dice
mai di no!" E gli fece cenno con la mano di seguirle.
Rosalie guardò interdetta Oscar, chiedendo venia per non essere riuscita nel
suo intento.
"Tranquilla!" La rassicurò Oscar portando una mano sulla spalla dell’amica e
sorridendo. Era tanto tempo che non si sentiva così leggera, così spensierata.
Quel posto le avrebbe fatto di certo bene.
Andrè non era stato più sereno da quando, lui ed Alain, avevano letto la
lettera che annunciava la possibile morte di Oscar. Era irrequieto, chiedeva
ogni giorno di essere visitato. Ormai quelle mura apparivano più come una
prigione che come una fonte di cura.
"Per me la cura è finita!" Dichiarò infine un giorno il dottore "Non ho mai
visto nessuno così desideroso, anzi bramoso, di guarire" Spostava la candela a
destra e sinistra "Non posso ritenermi più soddisfatto!" Concluse soffiando
sulla piccola fiamma rosso-arancio.
"Alain!" Disse subito Andrè "Stasera partiamo per Parigi, non ho intenzione
di aspettare un momento in più! Vieni con me?"
Alain notò le sue mani tremolanti e sudate; nemmeno la gioia di aver
riacquisito in parte la vista riusciva a sovrastare il dolore. "Certo che vengo
con te!" Sorrise "Ormai siamo amici, non potrei mai lasciarti andare da solo.
Parigi di questi tempi è una gran brutta città…troppo pericolosa!" Finse un’aria
preoccupata "E se ti attaccassero, come faresti senza il tuo Alain?"
"Scemo!" Andrè gli tirò il cuscino addosso e per poco non rischiò di prendere
in pieno il dottore che preoccupato uscì di corsa dalla stanza.
Dopo aver mangiato biscotti a sazietà ed aver bevuto del tè le ragazze furono
accompagnate nella loro stanza. Non era molto grande e nemmeno troppo
accogliente, ma poco importava. C’erano due letti ed una piccola cassettiera, il
bagno era in comune nel corridoio al primo piano ed una grande finestra
affacciava sull’altura. Il tramonto dipingeva le pareti di un leggero rosso, che
si infrangeva nello specchio spezzandosi i mille tonalità chiare. Quello
spettacolo valeva più di una stanza lussuosa.
"Per qualsiasi cosa chiedete pure a me o a Jacquou, l’altro ragazzo!" Un
altro giovane, più piccolo di quello che aveva aiutato a scaricare la carrozza
stava appoggiando una brocca di acqua fresca e due bicchieri sulla cassettiera.
Aveva capelli color caramello e gli zigomi tempestati di lentiggini.
"Come ti chiami?" Gli chiese Oscar avvicinandosi e guardandolo in viso.
"Ian!" Rispose composto. La donna notò i suoi occhi, anche quelli brillavano
di arancio; era il giovane dai tratti più strani che lei avesse mai visto, ma
nonostante tutto era di molto grazioso, e la pelle cerea si addiceva a quei
colori.
"Ian giusto?" Il ragazzo annuì. "Non è un nome francese, da dove vieni?"
Sperò di non apparire troppo invadente.
Ian non sembrò affatto infastidito da quella domanda, anzi, non vedeva l’ora
di poter raccontare qualcosa di sé; non era consuetudine dei clienti informarsi
circa il suo conto, o soffermarsi a scambiare due parole con lui "Vengo dal
nuovo continente, i miei mi hanno spedito da zia Merie a causa della guerra.
Dicono che qui starò al sicuro!" E si affrettò ad aggiungere "Qui mi piace
molto, è tranquillo e ci sono un sacco di animali!" "Quanti anni hai Ian?"
"Quindici, sedici tra sette mesi!" Dichiarò fiero alzando leggermente il
mento in alto.
"Che bella l’America!" Esultò Rosalie che aveva ascoltato il discorso mentre
disfaceva i pochi bagagli.
L’america… ad Oscar tornarono in mente quegli anni in cui il conte di Fersen,
il suo amato Fersen, era andato lontano, a combattere; rischiando ogni giorno la
vita, pur di stare lontano da colei che amava, pur di stare lontano dalla regina
MariaAntonietta.
Continua...
...Bra's Space...
Ed eccomi finalmente ad aggiornare, chiedo scusa per il ritardo, ma ho dovuto
dare in otto giorni tre esami, e quindi anche la preparazione mi ha tolto di
molto tempo.
Ed ora passiamo alla fic, cosa ne pensate?? Questo capitolo è tanto
orrendo??
Ci tenevo a dire che i nomi dei due ragazzi della locanda mi sono stati
ispirati da un film, nel caso di Jacquou (interpretato dal bellissimo Gaspard
Ulliel) e per quanto riguarda Ian, dal nuovo libro di Stephenie Meyer:
L'Ospite.
Ok, ora passiamo ai ringraziamenti:
A LiTtle_Giuliy_: A chi lo dici, anche a me quegli ultimi due
capitoli mi massacrano...Grazie, spero ti piaccia anche questo quarto.
A rosy_ge. Figurati per così poco. Si qui mi impegnerò per non
farli morire...promesso!!!^^
A ishizu: Ciao pensavo alla faccenda che la mia fic ti ricorda
un'altra storia??sul serio?? cioè non vorrei apparire paranoica, ma spero che
non sia proprio del tutto uguale, dato che io non leggo che le fic di EFP, e su
Lady Oscar ne ho lette solo due, quindi non vorrei incombere in un'accusa di
plagio...perdonami!!Cmq mi fa paicere ti piaccia.
A roby the best: su su, non piangere, tutto si
risolverà!!Kiss
A Anonima 86: Ciao, mi fa paicere ti piaccia, per i capitoli,
io faccio prima una scaletta, poi molto mi viene mentre scrivo, quindi non è una
decisione propriamente coscente, non so se rendo...Però non vorrei fare troppo
un polpettone!! Ihihih ^^
A ichi_chan: Non potevi farmi un complimento più grande, io
prima di essere una 'scrittrice' (Se così si può dire), amo disegnare...Quindi
puoi immaginare quanto io sia legata a carta e matita, e la tua affermazione mi
ha resa al dir poco...Felicissima!!Ti ringrazio dal profondo, sul serio!!Posso
farti una domanda??Da cosa deriva il tuo nick?
A baui: Si, è proprio la sfaccettatura che volevo dare dei due,
mi fa piacere di esserci riuscita!! Baci
A Gobra1095: Ciao piccola cara, grazie per seguirmi anche in
questa nuova fic...Spero di riuscire a soddisfarti!!!Un bacione
A murrina: Grazie!!mi fa sempre piacere riuscire a trasmettere
i miei pensieri, anche se non sempre è facile. Andrè e Oscar credo siano la
coppia per eccellenza del mondo cartaceo...Chi altro potrebbe batterli??
A seasons_girl: Grazie, sono quasi una paladina della
vita...(Oddio che cavolate che vado sparando -///-'') cmq grazie, anche a te per
sostenermi!!!
Grazie anche a chi non recensisce, ma mi sostiene in silenzio.
Un bacio e al prossimo capitolo
Bra |
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