More than this

di _Mio_Smile_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 L'arte è la cosa più bella del mondo ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8: nuove emozioni ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9:Consigli e provocazioni ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10: uscita a quattro. ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11: non tutti i baci fanno piacere ... ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12: Il ricordo ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13: amicizia e odio ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14: Incontro -scontro ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15:Screzi ***
Capitolo 16: *** – Harold Edward Styles, smettila di parlare e di dare spiegazioni. - ***
Capitolo 17: *** capitolo 17 Ci sarò sempre per te ... sempre. ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18: Nuovi piani ***
Capitolo 19: *** Capitolo19: Lacrime e scoperte ***
Capitolo 20: *** Terrore ***
Capitolo 21: *** Sollievo ***
Capitolo 22: *** Amore per tutti... ***
Capitolo 23: *** ... o forse no. ***
Capitolo 24: *** Il tarlo del dubbio ***
Capitolo 25: *** Un regalo inaspettato ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


More than this

- Louis Tomlinson! –

Louis trasalì nel sentir pronunciare il suo nome.

- Eh? Cosa? No, intendevo la risposta è Cristoforo Colombo. –

- Peccato che questa sia la lezione di chimica, signor Tomlinson – ribatté il professore.

- Ehm … mi scusi. –

- La prossima volta non sarò così clemente, mi ha capito? –

Louis annuì e abbassò la testa sul libro di chimica, cercando di seguire la lezione. Di solito non era così distratto.

- Allora, chi mi sa dire di quali elementi è composto il sale da cucina? –

Louis alzò la mano.

- Si, signor Tomlinson? –

- Sodio e cloro. –

- Ed è anche in grado di dirmi con quale sigla possiamo trovarli nella tavola periodica? –

- Certamente: “Na” per il sodio e “Cl” per il cloro. –

Il professore annuì e continuò la sua spiegazione. Louis sapeva che non l’avrebbe più chiamato. Con la mente, il ragazzo era già con Zayn, il suo migliore amico, in giro per locali.

Appena la campanella suonò, radunò le sue cose e si precipitò in mensa: una grande sala con enormi finestre a vetri, tavoli rotondi ed un bar sulla sinistra, appena entrati dalla porta. Al solito tavolo lo aspettava Zayn. Si avvicinò ma lui non sentì nulla:come sempre guardava fuori dalla finestra con le cuffie nelle orecchie. Il castano si mise dietro di lui e lo abbracciò: Zayn trasalì  ma sorrise quando vide chi era stato ad abbracciarlo e si rilassò.

- Non farlo mai più! – disse il moro.

- Dici sempre così ma dì la verità: in fondo non vuoi che smetta! – ribatté Louis.

Zayn si aprì in un meraviglioso sorriso che fece sorridere anche il castano.

- Allora? Che si fa stasera? – chiese Louis.

- Non avevamo deciso di andare in quel locale? – rispose l’altro.

- Si, ma .. –

Zayn si sporse in avanti e lo guardò negli occhi.

- Stai tranquillo, andrà tutto bene … - gli fece una carezza e sul viso di Louis si distese l’accenno di un sorriso. Il castano amava cantare ma quando saliva su un palco, il panico e la paura di sbagliare gli attanagliavano lo stomaco.

E pensare che Zayn aveva conosciuto Louis per puro caso …

 

Stava passeggiando per il palco quando inciampò in una buca del terreno e cadde. I suoi libri si rovesciarono fuori dalla borsa e si sparsero per terra.

- Oh! Ma porca … - iniziò a raccogliere la sua roba quando si accorse che qualcuno lo stava aiutando . Alzò lo sguardo ed incontrò un paio di occhi di un azzurro incredibile. Vedeva che muoveva le labbra ma non sentiva alcun suono: allora si ricordò della musica nelle orecchie.

- Scusa, puoi ripetere? – chiese Zayn.

- Ho chiesto se questi disegni li hai fatti tu -  rispose il ragazzo sorridendo. Solo in quel momento il moro si accorse che quel ragazzo aveva raccolto tutti i disegni sparsi per terra.

- Si, li ho fatti io … -

- Sono molto belli. – constatò l’altro.

- Grazie per l’aiuto … ehm … -

- Louis. – si presentò il ragazzo.

- Grazie, Louis. Io sono Zayn. –

- Piacere! – disse il ragazzo stringendo la mano che il moro gli porgeva.

 

Da quel momento erano stati inseparabili.

- Ehiii! Terra chiama Zayn! –

- Come ? – disse l’altro, spaesato.

- Ti eri imbambolato! – esclamò Louis. Rubandogli una patatina.

- Ehi, quelle sono mie! – protestò Zayn.

- Ora non più! –

- D’accordo, ma è l’ultima volta. –

Sapevano entrambi che non era così ma a loro andava bene. Risero e scherzarono fin quando la campanella non annunciò l’inizio delle lezioni pomeridiane.

- Forza Zayn! Alla professoressa di fisica non piace aspettare! –

- Arrivo, arrivo! – sbuffò. Poi gli venne un’idea.

- L’ultimo che arriva è una lumaca! – disse Zayn, sorpassando Louis.

- Ehi, non vale! Ero distratto! –

- Troppo tardi! – gridò il moro, già in fondo al corridoio.

 

- Siamo messi bene è? – disse Niall – in punizione già dopo le vacanze di Natale. Liam, ricordami grazie a chi sono qui? –

Liam, il ragazzo castano, non aveva neanche la forza di parlare: indicò solo la sua sinistra.

- Ah, si, un certo Harry Styles che non ha saputo tenere lingua e mani a freno! – concluse Niall sbuffando.

- Dai, non fatene un dramma!  E poi non è stata copa mia: se quell’idiota di Matt non mi avesse insultato non saremmo arrivati alle mani! – rispose il riccio stizzito.

- Harry, ti prego, smettila di fare su e giù per l’aula e aiutaci a staccare le gomme da masticare da sotto i banchi – disse stancamente Liam.

Era un ragazzo molto ligio e rispettoso delle regole ma da quando aveva conosciuto Harry questi principi, che erano sempre stati alla base del suo stile di vita, sembravano quasi essere scomparsi.

- Ok, ok, vi aiuto: in fondo, voi non avreste dovuto essere qui … - prese una spatola e cominciò a scrostare le gomme. Alle 18 riuscirono finalmente ad andare a casa.

- La prossima volta che ti immischi in una rissa, ti picchierò anch’io! – dichiarò Niall.

- Tu mi picchierai?! – Harry rise di gusto e così anche Liam.

- Non faresti male ad una mosca, Niall. – disse il castano passandogli un braccio intorno alle spalle.

- Si, lo so, non sono credibile ma mi sembra impossibile che tu riesca sempre a metterti nei guai. – disse il biondo, guardando Harry.  In quel momento il sole colpiva gli occhi del ragazzo, che diventarono di un verde molto acceso: avrebbero ipnotizzato chiunque alla prima occhiata.

- Sono i guai che trovano me, non il contrario! – esclamò Harry.

- Certo, certo – risposero all’unisono gli altri due.

- Ragazzi, io sono arrivato. – disse il riccio indicando una villetta con giardino.

- D’accordo, ci vediamo domani allora. –

Harry era davanti al cancello quando sentì la voce di Niall chiamarlo.

- Ah, Harry?! Non combinare guai. – disse il biondo con un sorriso. Sul viso del riccio si aprì un meraviglioso sorriso e, con un cenno di saluto, varcò il cancello di casa.

 

- Louiiiiiiis! Dai, non devi mica andare ad una serata di gala! –

Zayn stava aspettando l’amico nella sua stanza, ma era nel bagno da  mezz’ora!

- Un momento e arrivo! – gridò il castano. Pochi secondi dopo, uscì dal bagno.

- Finalmente! – disse il moro.

- E’ tutta colpa dei capelli: non vogliono mai stare al loro posto. – Alla fine, infatti, Louis aveva rinunciato a di stemarli ed aveva optato per il look “spettinato”.

-  Non c’è bisogno che ti affanni tanto, lo stai che stai bene con qualsiasi tipo di pettinatura. –

- Certo che lo so, però ogni tanto vorrei averli sistemati. –

- Ok, andiamo! – Zayn lo prese per mano e lo trascinò fuori di casa. Si diressero verso il centro di Londra ed entrarono in un pub.

- Ehi, Zayn, ti va un po’ di assenzio? –

- Perché no? –

Il barman guardò Louis con diffidenza, sembrava non  avesse 18 anni visto il suo aspetto, ma diede lo stesso l’assenzio a entrambi.

Zayn lo bevve tutto d’un fiato e non fece una piega, Louis invece, tossì un po’.

- Non ricordavo fosse così forte … - disse asciugandosi gli occhi che lacrimavano. Zayn rise e Louis gli diede piano un pugno su una spalla.

- Dai smettila! Lo sai che mi fa così ogni volta che smetto per un po’ di bere. –

- Infatti non ho detto nulla. – disse il moro ridacchiando, guadagnandosi un’occhiataccia da parte dell’altro.

Zayn guardò l’ora: Louis doveva salire sul palco.

- Ehi, Louis … tocca a te. –

Il castano guardò prima il palco e poi Zayn. Respirò profondamente. Il moro lo abbracciò.

- E’ il tuo momento. – disse all’orecchio di Louis.

Il castano si voltò e andò verso il palco quando una voce annunciò che un ragazzo avrebbe cantato.

- Ed ora ecco a voi Louis con “Forever Young” –

Il ragazzo andò al centro del palco e iniziò a cantare. La sua voce era limpida e tutti lo ascoltavano rapiti. Cantata l’ultima nota, Louis posò il suo sguardo a terra ma lo rialzò quasi subito: le persone erano scoppiate in un applauso fragoroso.

- Grazie mille. – e, lasciato il microfono, tornò da Zayn che lo aspettava con un  sorriso sotto il palco.

- Sei stato magnifico. – e con nonchalance gli stampò un bacio sulla guancia.

- Cosa c’è? – chiese il moro.

Louis guardava Zayn in modo strano: in genere non era il tipo che si lasciava andare a quel tipo di effusioni in pubblico.

- Niente. – rispose.

- Allora vieni, ti offrò una birra, bisogna festeggiare. –

 

Qualche birra più tardi, Louis era brillo e Zayn, avendo bevuto più di qualche superalcolico, era ubriaco.

- Zayn, andiamo a casa: domani abbiamo scuola e tu devi smaltire un sacco d’alcool. –

- Ooook …come vuoi … -

Louis mise un braccio di Zayn sulla sua spalla e lo portò così fino a casa Tomlinson, tanto doveva dormire con lui. Portarlo fino al piano superiore fu una vera tragedia: continuava ad inciampare nei propri piedi e tendeva a cantare, così Louis fu costretto a tappargli la bocca.

- Dai, Zayn, siamo arrivati. –

Il castano mise il moro a letto e lo coprì.

- Ora dormi. – lo baciò sulla fronte e andò anche lui a dormire. Erano le tre del mattino e la sveglia avrebbe suonato i lì a quattr’ore.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Allora... salve a tutti! ^^ questo è il secondo capitolo di "More than this": per la gioia di qualcuno, qua e la, ho inserito un po' di Zouis (che per la verità non è neanche tanto male u.u) ma il filone principale resta la Larry e la Ziall. Bene, detto questo: se non vi piace lo shonen-ai / yaoi NON LEGGETE! Perfetto, uomo avvisato mezzo salvato u.u Buona lettura .

Mio :)

- Harry. HARRYYYY! –

Il riccio saltò nel letto.

- Che? Cosa? – aveva i capelli più spettinati che mai e non riusciva ad aprire gli occhi.

- Svegliati Harry! –

- Sono sveglio, sono sveglio … - disse con la voce impastata dal sonno. Poi aprì gli occhi e guardò la sveglia.

- Le otto meno dieci?! Mamma perché non mi hai svegliato?! – esclamò. Guardò davanti a sé e vide il viso sorridente di Niall.

- Che ci fai qui? – chiese il riccio ancora stralunato.

- Buongiorno anche a te! Sono venuto a svegliarti. Tua madre, quando sono arrivato, mi ha quasi implorato di farlo. –

- Ok, ok, dammi cinque minuti e scendo. –

 

Harry si lavò e vestì in dieci minuti, ingurgitò la colazione e uscì di casa insieme a Niall.

- Uffa, ho ancora sonno. –

- Perché non provi ad andare a dormire prima? – chiese Niall

- Ogni volta ho sempre qualcosa da fare, e poi non ho sonno alle undici. –

- Bhè, allora è colpa tua. –

- Senti, dov’è Liam? – chiese Harry notando che avevano passato la casa del ragazzo.

- Oggi non viene a scuola, ieri sera si è sentito male – spiegò Niall – aveva un po’ di febbre. –

- Oh … dopo vado a trovarlo. –

- Ci andiamo insieme allora. – Niall sorrise e, guardando l’orologio, disse a Harry di cominciare a correre perché di lì a cinque minuti sarebbero stati in ritardo.

 

- Oh, che mal di testa! – disse Zayn massaggiandosi le tempie.

- Te l’avevo detto di smettere di bere. – ribatté Louis.

- Ma stavo bene! – protestò il moro.

- Lo so che reggi l’alcool ma quattro superalcolici diversi avrebbero messo KO anche il bevitore più accanito. –

- Ricordami di darti ascolto la prossima volta. –

Zayn si coprì le orecchie: la mensa scolastica era sempre molto rumorosa, non era il posto più adatto dove stare quando ti scoppia la testa.

- Vieni, andiamo fuori, qui stai solo peggio. – Louis si alzò e seguì Zayn nel cortile. Mentre usciva dalla mensa, il castano inciampò in un piede e sbatté addosso ad un ragazzo.

- Scusami. – disse Louis voltandosi verso chi aveva urtato. Ad una prima occhiata, notò solo i suoi occhi, di un acceso verde smeraldo, poi anche il suo viso, incorniciato da morbidi ricci.

- Non fa niente. – rispose il riccio accennando un sorriso.

Anche quando il ragazzo andò per la sua strada, Louis continuò a guardare dove si dirigeva. Quando si sentì tirare per un braccio si ricordò di Zayn.

- vieni, andiamo. – disse il castano. Di tanto in tanto, però, continuava a voltarsi. Andarono in cortile e si misero sotto un albero dai rami bassi.

- Ehi Louis, stai bene? – chiese Zayn vedendo che l’amico sembrava essere su un altro pianeta.

L?altro non rispose.

- Louis! – il moro gli schioccò le dita davanti agli occhi e lui sembrò riprendersi.

- Eh? Che? – disse Louis guardando da una parte all’altra.

- Finalmente! Allora che ti succede? – chiese Zayn inchiodandolo con i suoi occhi scuri.

Era impossibile sfuggire allo sguardo del moro: ogni volta che ti guardava, sembrava leggerti l’anima, ti metteva a nudo e questo Louis lo sapeva bene … cercava di non guardarlo ma era impossibile visto che aveva il viso di Zayn a pochi centimetri dal suo.

- Allora? –

- Si può rimanere folgorati da un paio di occhi? – chiese infine Louis.

Zayn non si aspettava certo una risposta del genere.

- Prima, mentre stavamo uscendo dalla mensa, ho sbattuto contro qualcuno e quando mi sono girato sono rimasto incantato dagli occhi che aveva … - spiegò Louis.

- E allora? – Zayn non capiva quale fosse il problema.

- Zayn … era un ragazzo … i lineamenti del suo viso erano qualcosa di meraviglioso … e i suoi occhi: verde smeraldo! –

Louis non stava capendo più nulla: a lui piacevano le ragazze e il fatto che potesse provare interesse  per un ragazzo lo aveva scombussolato un po’.

- Guarda me: a me piacciono i ragazzi e non mi faccio alcun problema. –

Louis dimenticava sempre quel particolare: Zayn era gay ma questo non gli impediva di essere il suo migliore amico.

- Giusto … l’avevo quasi dimenticato … bhè allora puoi capirmi benissimo ... –

- Certo, e la mia risposta è si, si può rimanere folgorati da un paio di occhi – annuì Zayn – Io, per esempio, mi sono innamorato dei tuoi … -

Il moro si avvicinò a Louis e posò le labbra su quelle dell’altro in un bacio molto dolce. Louis si sentì strano: stava baciando il su migliore amico e la cosa non gli dispiaceva affatto. Poi, però, nella sua mente, balenò l’immagine del volto di quel ragazzo.

- No … Zayn non posso … -sussurrò Louis allontanandosi.

- No, no, scusami tu … non dovevo, non so cosa mi sia preso … -

Louis sorrise.

- Va tutto bene … in fondo, non è la prima volta che ci capita … -

 

Zayn stava andando a casa di Louis, dovevano fare un progetto per la scuola insieme. Suonò alla porta e la madre di Louis gli aprì.

- Salve! C’è Louis in casa? – chiese Zayn.

- Si, è di sopra. – disse lei , spostandosi per farlo entrare.

Il moro salì le scale e bussò alla porta.

Nessuna risposta.

Bussò di nuovo.

Ancora niente.

Decise di entrare. Louis era sul letto, la faccia per metà affondata nel cuscino e le guancie striate di lacrime. Chiuse la porta.

- Louis! Ehi Louis, che succede? – Zayn  si sedette sul letto e poggiò una mano sulla spalla del castano.

Aveva gli occhi chiusi.

- Louis – sussurrò Zayn vuoi dirmi cosa è successo? – L’altro aprì lentamente gli occhi: erano rossi a causa del pianto.

- Zayn – disse con voce rotta – Zayn, mi ha lasciato … -

Il moro capì al volo.

- Eleanor mi ha lasciato … - Louis si tirò su dal letto e abbracciò stretto Zayn, che lo strinse a se e gli accarezzò la schiena.

- Stai tranquillo, tutto andrà bene … - sussurrò il moro all’orecchio dell’altro, che continuava a singhiozzare.

Louis ed Eleanor erano stati fidanzati per due anni e ora lei lo aveva lasciato perché non sentiva più nulla per il ragazzo. Per il castano era stato un colpo e si sentiva uno straccio.

Louis pianse lacrime silenziose sulla spalla di Zayn. Dopo un po’, il moro prese il viso di Louis tra le mani e asciugò le lacrime rimaste intrappolate tra le ciglia: Zayn si perse nell’azzurro infinito degli occhi di Louis e lentamente si avvicinò al viso del ragazzo. Molto dolcemente, poggiò le labbra su quelle del castano, salate, e lo baciò. Zayn pensava che stesse facendo il più grande errore della sua vita ma Louis ricambiò quel bacio dato con insicurezza.

Continuarono a baciarsi per un po’ fin quando il castano non si staccò dal moro.

- Zayn … non posso … sei il mio migliore amico, non voglio rovinare la nostra amicizia …  disse Louis guardandolo negli occhi.

Riuscì a leggere la delusione nello sguardo dell’altro ma Zayn annuì lo stesso.

- Va bene. – mormorò abbassando lo sguardo.

Louis lo abbracciò: capiva benissimo come si sentiva.

 

- Hai ragione, due anni fa è stato meglio … - disse Zayn con un sorriso sghembo, ripensando a quel giorno a casa del castano.

- Tu lo sai che sei importante per me: grazie a te ho superato momenti in cui pensavo non mi sarei mai ripreso … non ti cambierei con nessun’altro a questo mondo. – rispose Louis serio.

- Certo che lo so ma ora fammi un sorriso, non mi piace quando diventi serio. –

Louis provò a resistere al finto broncio di Zayn ma non ci riuscì e gli scappò un sorriso.

- Così va meglio. –

- Dai, andiamo, la campanella è appena suonata. –

Pulirono i pantaloni dai fili d’erba e si avviarono in classe con molta calma: entrambi avevano un bel po’ di pensieri nella testa su cui rimuginare.

.

.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Se mi fate sapere cosa ne pensate sono anche più contenta.

Mi scuso se ci sono degli errori, qualcuno potrebbe essermi sfuggito.

Mio :)


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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Salve a tutti! ^^ Questo è il terzo capitolo di “More than this”. Sono un po’ in anticipo ma  non credo che sia malaccio come cosa u.u spero che il capitolo vi piaccia. Vi sarei molto grata se me lo faceste sapere.

Grazie mille e buona lettura.

Mio J

 

Harry si diresse verso Niall, seduto di spalle alla finestra, che stava mangiando il terzo panino: sul vassoio c’erano ancora tre porzioni di patatine.

- L’hai visto? – chiese Niall.

- Cosa? – chiese il riccio.

- Hai visto come ti ha guardato quel ragazzo? –

- Ah, si … devo dire che ha qualcosa che mi attrae … - rispose Harry pensoso.

- Guarda, si è girato di nuovo … - disse Niall a bocca piena.

Harry voltò la testa ma il ragazzo aveva appena svoltato l’angolo. Il riccio scosse il capo: lui una ragazza ce l’aveva, che motivo aveva di sentirsi attratto da un’altra persona? Un ragazzo poi!

- Che assurdità … -

- Perché dici così? – domandò Niall, facendo fuori la seconda porzione di patatine.

- Perché una persona non si innamora contemporaneamente di due persone: puntualmente passerà più tempo con la seconda persona di cui si è innamorato e lascerà da parte l’altra … -

- Non la penso come te: secondo me puoi innamorarti di due persone. Ovviamente decidi con quale delle due stare ma l’altra rimarrà comunque nella tua vita. –

Era tipico di Niall: non riusciva nemmeno a pensare di poter rompere un rapporto con una persona.

- E’ proprio da te, Niall. –

- Ehi, Styles! –

 Harry si girò e vide Joy, la sua ragazza, venirgli incontro-.

- Ciao baby. – il riccio prese Joy per la vita e la baciò. Era davvero bella: alta e slanciata, aveva lunghi capelli neri mossi. Labbra carnose, pelle un po’ olivstra e grandi occhi azzurri, luminosi, orlati da lunghe ciglia nere.

- Come va Niall? – chiese la ragazza con un sorriso, mettendosi seduta.

- Ho un po’ di fame ma va tutto bene, grazie. – rispose il biondo.

- Cosa?! Vorrai scherzare! Hai mangiato tre panini, per non parlare delle due porzioni giganti di patatine! – esclamò Harry incredulo.

- Dai, lo sai che gli piace mangiare – disse Joy, mettendo un braccio intorno alla vita del riccio.

- Si, però riesce sempre a stupirmi … rispose Harry baciandole una guancia.

Suonò la campanella.

- Bene, ora lei viene con me, la rapisco fino alla prossima ora – disse Niall, prendendo per un braccio la ragazza.

- Ehi! – protestò Harry.

- Ci vediamo dopo, tesoro! – rispose Joy, baciando il riccio al volo.

- Ed ora a lezione di matematica – disse Harry, avviandosi verso la classe con aria rassegnata. Quando entrò, la lezione era già iniziata.

- Signor Styles! La lezione comincia al suono della campanella e non quindici minuti dopo – lo riprese il professore.

- Mi scusi, c’era molta fila in bagno – rispose il ragazzo senza nemmeno guardare il professore e andando a sedersi in fondo, nell’unico banco rimasto vuoto.

- Al prossimo ritardo, la spedisco dal preside, sono stato chiaro? –

Harry annuì ma senza convinzione: ormai il preside era diventato come uno di famiglia per quanto tempo passava nel suo ufficio.

- Allora, chi vuole venire a risolvere quest’equazione? –

Harry si guardò intorno e alla sua destra vide il ragazzo che l’aveva urtato in mensa.

- Nessuno? Allora chiamo io … -

Il professore scorse l’elenco e si fermò sugli ultimi nomi del registro.

- Mmm … si. Signor Tomlinson, venga a risolvere l’equazione. –

Harry guardò dove si trovava il ragazzo e scoprì che il signor Tomlinson era il ragazzo della mensa, quello che sedeva alla sua destra. Louis si alzò, rassegnato, e andò alla lavagna: lui sapeva risolvere l’equazione ma era stanco, non aveva voglia di fare niente. Prese il gesso e cominciò a fare i calcoli: sentiva gli sguardi sulla sua schiena e non aiutavano di certo a farlo rimanere tranquillo. Tuttavia dopo cinque minuti aveva finito: sentì le penne grattare sulla carta, segno che i suoi compagni stavano copiando la soluzione dell’equazione.

Eppure si sentiva ancora osservato.

Si girò e vide il ragazzo della mensa che lo squadrava ma non per giudicarlo, no … sembrava solo interessato, cercava di capire qualcosa di lui: c’era la curiosità nei suoi occhi smeraldini.

- Bene, può andare a posto signor Tomlinson. –

Louis andò al suo banco senza mai distogliere gli occhi da quelli del riccio: erano davvero ipnotici. Harry lo seguì con lo sguardo fin quando non si sedette. Gli occhi di quel ragazzo lo attiravano come calamite: il loro colore, un azzurro cielo intenso, non l’aveva mai visto in nessuna persona, nemmeno negli occhi di Niall, blu come le profondità marine, e di Joy.

Quel ragazzo lo attirava, non c’era niente da fare, era questa la verità e lui non poteva far altro che accettarla.

Era una sfida.

Voleva conoscere quel ragazzo e in qualche modo ci sarebbe riuscito. Non sapeva però che il destino ci avrebbe messo il suo zampino.

Louis guardò il riccio con la coda dell’occhio: il ragazzo non aveva mai smesso di fissarlo. Quando la campanella suonò, per Louis fu come una liberazione. Doveva parlare con Zayn.

 

Zayn stava andando a lezione di inglese quando gli arrivò un messaggio di Louis: “ Mi do’ malato, vieni in infermeria, devo parlarti.”

“Cosa succede ora?”  si chiese il moro.

Andò in infermeria e trovo Louis seduto sul lettino.

- Zayn, finalmente! – esclamò Louis

Il moro si sedette. – Dimmi tutto. –

- Oggi, a lezione di matematica, c’era il ragazzo che ho urtato in mensa. Ora so almeno il suo cognome: è Styles. –

- Styles?! Quello Styles?! – chiese Zayn.

- Da come ne parli dovrei conoscerlo … - disse Louis.

- Direi di si: è il rubacuori della scuola e va sempre a finire nelle risse. Si chiama Harry Styles ed è un ragazzo abbastanza sfacciato e provocatore. –

- Sul fatto che è sfacciato ne ho avuta esperienza oggi: non ha smesso un attimo di squadrarmi da capo a piedi e mi ha fissato per tutto il resto della lezione. –

- Ti ha dato fastidio? – chiese Zayn serio.

- Mi sentivo a disagio ma non so dirti se mi dava fastidio … -

Louis pensava a quel ragazzo in modo strano: non riusciva a capacitarsi del fatto che potesse provare interesse per lui.

- Zayn, che devo fare? Essere interessato ad un ragazzo è una cosa nuova per me … -

- Niente. Devi solo essere te stesso e vedere la cosa come qualcosa di naturale. – Louis abbracciò il moro.

- Grazie. – gli disse dal profondo del cuore.

Zayn gli carezzò la testa: era come un bambino che aveva appena imparato a camminare.

- Senti, che ne dici di uscire di nuovo stasera? – chiese Zayn.

- Ok, ma per te niente alcool. –

Il moro rise di gusto.

- D’accordo, non ho voglia di un altro mal di testa martellante … -

 

- Harry! –

Il ragazzo si voltò e vide la sua ragazza venirgli incontro.

- Ciao tesoro! – disse il riccio attirandola a sé per baciarla.

- Qualcosa ti preoccupa? – chiese la ragazza.

- No, nulla. – mentì Harry.

Joy non era stupida, vedeva che il suo ragazzo aveva la testa da un’altra parte ma non voleva insistere, sarebbe riuscita a convincerlo in qualche modo a dirle tutto in un secondo momento.

- Ok … usciamo sabato? – chiese la ragazza.

- Si, certo. Andiamo al Moonlight? –

- Si, non vedo l’ora! –

- Adesso devo andare, io e Niall abbiamo geografia insieme e poi dobbiamo andare da Liam, ha la febbre. –

Il cuore di Joy perse un colpo.

- Davvero? Mi dispiace … posso venire anch’io? – chiese la ragazza.

Si, così – ed Harry le accarezzò una guancia – possiamo passare più tempo insieme – disse il riccio, lasciando una scia di baci delicati lungo il collo della ragazza. Joy catturò le labbra di Harry in un bacio dolce.

- Devo andare. – disse il riccio ad un soffio dalle labbra della ragazza.

- Ok, a dopo. – disse lei, dandogli un ultimo bacio.

Joy vide Harry allontanarsi. Si sentiva colpevole: da qualche mese aveva una strana sensazione allo stomaco quando incontrava Liam Payne. Bastava anche soltanto il suo nome a farla sussultare. Sul momento aveva pensato che fosse qualcosa di passeggero ma col trascorrere dei mesi, questa sensazione era andata aumentando sempre di più. Aveva paura ad immaginare cosa fosse, anche se ne aveva una vaga idea … voleva pensarci il meno possibile, anzi, non voleva pensarci affatto.

Ma sapeva che prima o poi tutto sarebbe venuto a galla. Quello che non sapeva era che questo sentimento si sarebbe manifestato prima di quanto lei credesse.

 

 

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


Salve a tutte! ^^ Allora questo capitolo è un ciccinino più lungo dei precedenti: scusate, non sono riuscita a troncare prima il capitolo, ma l’ispirazione è venuta all’improvviso tutta insieme e ovviamente non si rifiuta mai! :D

Ok, detto questo mancano solo due cose: lasciatemi una recensione per farmi sapere cosa ne pensate e buona lettura! ^^

Mio J

 

Alle sei del pomeriggio Harry, Niall e Joy erano davanti alla porta di casa Payne: era una villetta con giardino, senza cancello ma con uno steccato che ne delimitava il confine. Un vialetto di mattonelle bianche, delimitato da vasi di fiori, conduceva alla porta. Quando suonarono, passarono solo pochi istanti che una donna andò ad aprirgli.

- Salve! C’è Liam in casa? – chiese Niall molto educatamente.

- Si, venite ragazzi, entrate. – disse la donna.

I ragazzi entrarono e dissero di non volere nulla quando la madre di Liam gli offrì qualcosa da bere. Salirono le scale e bussarono alla porta della camera di Liam.

- Avanti – rispose il ragazzo dopo un eccesso di tosse.

- Ehi, stai messo davvero male! – disse Harry con la sua solita delicatezza vedendo l’amico avvolto in un sacco di coperte.

- Come va Liam? – chiese Niall, più gentile di Harry.

- Potrei stare meglio. –

- Ciao Liam … - disse piano Joy.

I loro occhi s’incontrarono ed entrambi arrossirono ma grazie alla pelle scura di lei ed ai rossi che aveva lui a causa dell’influenza, gli altri due non notarono nulla.

- Ciao … - rispose altrettanto piano il castano.

-Allora, sabato vieni con noi al Moonlight?- chiese Harry al castano. A Niall l’aveva detto alla lezione di geografia e lui aveva accettato molto volentieri.

- Si, certo. Domani dovrei tornare a scuola e per dopodomani, che è sabato, sarò sicuramente in forma. –

- Perfetto allora! – esclamò il riccio.

I ragazzi rimasero a casa di Liam per un’oretta a ridere e scherzare. Quando fu il momento di andare, Joy uscì per ultima: lei e Liam si scambiarono una lunga occhiata piena di parole non dette.

- Joy, vieni. – disse Harry, chiamandola dalle scale. La ragazza si riscosse.

- Si, eccomi. –disse lei, richiudendosi la porta alle spalle.

Appena uscì, Liam fece un sospiro: quella ragazza, solo con la sua presenza, riusciva a fargli uscire il cuore dal petto. Ogni volta che lei era nei paraggi, entrava in uno stato di agitazione che non credeva possibile. Quella ragazza lo scombussolava dalle fondamenta stesse del suo essere.

Liam scosse la testa.

- Devo togliermela dalla mente … - disse alla stanza vuota.

Nel calore delle coperte, cominciò ad addormentarsi. L’ultima cosa che vide, però, prima che Morfeo lo accogliesse tra le sue braccia, erano gli occhi di Joy.

 

- Che bella serata! – esclamò Zayn uscendo dal pub.

- Si, devo dire che mi sono divertito … sarà che sono riuscito a non farti bere? – lo prese in giro Louis.

- Quando la smetterai di rinfacciarmelo? Quando faccio una promessa la mantengo, lo sai. –

- Si, però meglio rimanere all’erta. – rispose Louis.

- Ti va se facciamo una passeggiata? – chiese Zayn.

- Perché no E’ una bella serata … -

I ragazzi s’incamminarono e andarono al parco. Dopo un po’ si misero seduti su una panchina e alzarono gli occhi al cielo: era limpido e punteggiato da moltissime stelle. Louis poggiò la testa sulla spalla di Zayn, che poggiò la testa su quella del castano. Rimasero così a guardare le stelle che se ne stavano lassù a osservare tutto quello che succedeva lì, sulla Terra. All’improvviso, Zayn parlò.

- Ehi, Louis, guarda! Una stella cadente … -

Ma il castano non poteva sentirlo: il respiro lento e regolare del moro lo aveva cullato e il ragazzo si era addormentato.

Zayn lo guardò: era adorabile anche quando dormiva. Osservò il suo viso alla luce della luna: le ciglia proiettavano lunghe ombre sugli zigomi e le sue labbra socchiuse … erano un vero e proprio invito. Si chinò su di lui e gli rubò un bacio, un piccolo bacio che avrebbe conservato per sempre perché, in cuor suo, sapeva che sarebbe stato l’ultimo.

- Louis – lo chiamò –Louis svegliati, andiamo a casa – sussurrò il moro.

- Eh? Si, andiamo. – disse il castano ancora assonnato.

- Scusami, non sono stato di compagnia … -

- Tranquillo, mi ricorderò lo stesso di questa serata … - rispose Zayn con un sorriso triste sulle labbra.

 

- Ciao Liam! Vedo che stai meglio! – disse Harry vedendo l’amico dopo la scuola. Si era svegliato tardi e visto che quel giorno non aveva lezioni né con Liam né con Niall, non aveva visto nessuno dei due.

- Molto. Allora a che ora ci vediamo domani? –

-Alle 20. Mangiamo una pizza e poi andiamo al Moonlight. – rispose Niall.

- Perfetto. Allora dico a Joy di essere pronta per le 19.30.- disse Harry.

Al solo sentire il nome della ragazza, il cuore di Liam fece una capriola.

- Ehi, Liam, sei sicuro di sentirti bene? – chiese Harry vedendolo un po’ pallido.

- Si … si, sto benissimo … - disse lui.

Niall lo guardò: chiaramente non stava dicendo la verità ma prima di tirare conclusioni affrettate, voleva aspettare. Per il momento avrebbe tenuto per se i suoi sospetti.

 

- Zayn facciamo qualcosa sabato sera? –

- Vuoi uscire di nuovo? Che strano, di solito devo trascinarti … -

- Ho voglia di uscire … Dai! –

- Va bene … allora … andiamo al Moonlight, c’è una competizione al Karaoke. – disse Zayn.

- Ci sto. –

Il moro sgranò gli occhi.

- Impossibile: tu che mi dici va bene per il Karaoke! Ok, dopo questa le ho sentire tutte. –

- Devo superare la paura da palcoscenico e questa è una buona occasione … -

Zayn sorrise a quelle parole.

- ok, allora domani al Karaoke del Moonlight. – disse il moro.

Louis annuì. Da tanto tempo voleva superare quella sua paura e la competizione di cui gli aveva parlato Zayn era perfetta.

 

Il giorno successivo, il riccio andò a prendere la sua ragazza.

- Tesoro, sei stupenda. – disse Harry, squadrando Joy da capo a piedi; indossava una maglia nera, stretta, senza spalline ed una minigonna plissettata di jeans. I pantacollant neri e tacchi sfinavano la sua già snella figura.

La prese per la vita e la baciò con dolcezza. Questa volta, Joy sentì il senso di colpa prenderle lo stomaco: i baci del ragazzo non le facevano sentire più nulla, né farfalle allo stomaco, né brividi alla schiena.

Eppure sorrise lo stesso.

- Grazie. Andiamo? – disse prendendolo per la vita e cercando di comportarsi come al solito.

- Certo. –

Si incontrarono con gli altri davanti ad una pizzeria ed entrarono tutti insieme.- Margherita per tutti? – chiese Niall.

Alle risposte affermative, il biondo ordinò cinque pizze.

- Scusa, Niall, ma noi siamo quattro, perché hai ordinato cinque pizze? – chiese Liam.

- Io con una non mi sazio. – rispose il biondo.

- Dai Liam! Ormai dovresti saperlo che Niall è un pozzo senza fondo – lo prese in giro Harry ridendo. Vedendo che Niall aveva messo il broncio, lo abbracciò.

- Ehi, sto scherzando! – disse il riccio.

Il biondo sorrise: sapeva che se c’era qualcuno che Harry non voleva far soffrire e non deludere , era lui, glielo aveva detto esplicitamente e non gli sarebbe mai stato grato abbastanza per quello.

 

- Ciao io sono Niall. – disse il biondo con un sorriso.

- Io invece sono Liam. –

Niall era in seconda media e quel giorno era arrivato un nuovo studente. Si chiamava Harry Styles.

- Ciao. Sono Harry. – non aveva detto altro. A dodici anni, il riccio non era molto loquace: era, anzi, piuttosto chiuso ed introverso.

- Rilassati, con noi non hai nulla da temere. –

C’era passato anche lui: era Irlandese e quando i suoi si trasferirono a Londra, per lui era stato difficile ambientarsi di nuovo.

Il ragazzo fece un timido sorriso ma scaldò il cuore a entrambi i ragazzi.

Col tempo, Harry si aprì sempre di più, prima con loro e poi con tutti gli altri, e diventò molto estroverso, addirittura sfacciato.

Un giorno, mentre Niall ed Harry tornavano a casa, il riccio ruppe il silenzio con una frase che fece sgranare gli occhi al biondo.

- Sei importante per me. – lo disse con una semplicità disarmante.

Niall rimase stupito.

- Come? – si fermò.

- Sei importante per me: se non fosse stato per te, sarei rimasto in silenzio per tanto tempo! –

Il ragazzo si fermò davanti al biondo e lo guardò fisso negli occhi.

- Giuro di non farti soffrire e di non deluderti … mai. –

Niall sorrise e abbracciò stretto Harry, buttandogli le braccia al collo. Harry quando faceva una promessa, la manteneva sempre, a qualsiasi costo. Il riccio lo aveva difeso quando lo prendevano in giro perché era gay e quando gli facevano gli scherzi solo perché era Irlandese.

Il biondo gli voleva un bene dell’anima.

 

Mangiarono con tranquillità e alle nove erano al Moonlight.

- Vuoi un drink? – chiese Harry a Joy.

- No, grazie, sono a posto. – disse lei guardando da un’altra parte, precisamente dove era Liam.

- Harry, Liam, venite con me … oggi c’è una gara di canto qui e voglio partecipare … - disse Niall prendendo i ragazzi per un braccio. Infatti, sia Niall che Harry e Liam erano molto bravi a cantare.

- Che cosa vuoi fare tu? – urlò Liam.

- Dai, sarà divertente … - disse Harry, dopo aver dato un bacio a Joy dicendole di guardare il piccolo palco del locale.

- Ecco. Bravo Harry! Prendi esempio da lui, Liam. – disse il biondo.

Di punto in bianco, Niall si fermò.

- Harry, guarda chi c’è lì … - disse Niall.

Il riccio osservò dove gli indicava il biondo: era il signor Tomlinson. Stava parlando con chi gestiva il karaoke e vicino a lui c’era un ragazzo moro, con una cresta, molto carino.

- Hai visto il suo amico? – disse Niall ad Harry arrossendo un po’.

- Si, ma te lo lascio volentieri. – disse il riccio: il suo obiettivo era il castano.

- Vieni, Niall, andiamo – disse Harry, avvicinandosi al karaoke.

- Ehi, che succede? – chiese Liam, che non aveva capito nulla di quella conversazione.

- Dai, Zayn, per partecipare abbiamo bisogno di altre tre persone che … - stava dicendo Louis.

- Sono presenti. – s’intromise Harry che aveva sentito la conversazione mentre si stava avvicinando.

Lou si girò e vedendo il riccio ebbe un attimo di smarrimento.

- Ah! Ecco tu sei … - chiese Louis fingendo di non sapere il suo nome.

- Mi chiamo Harry Styles. E loro sono Niall Horan e Liam Payne. – disse indicando prima il biondo e poi il castano.

- Ci siamo scontrati in mensa – gli ricordò Harry.

“Come se potessi dimenticarlo” pensò Louis.

- Io sono Louis Tomlinson .- rispose il castano.

Zayn tossicchiò.

- Oh, già: il mio amico è Zayn Malik – disse Louis presentando. Il moro sorrise a tutti quanti ma indugiò qualche attimo in più sul viso di Niall, che ricambiò il sorriso.

- Allora, ho sentito che per partecipare bisogna essere come minimo in cinque. – disse Harry.

- Si, stasera c’è la competizione a gruppi e noi non possiamo partecipare perché siamo solo in due … -

- Non è più un problema, ci siamo noi qui. –

- Scegliete la canzone allora. – disse il ragazzo addetto al karaoke dopo che si furono avvicinati.

- Posso? – chiese Niall.

- Certo. – rispose Zayn prima che Louis lo potesse fermare.

- Mmm … questa. – disse il biondo indicandola.

Quando Louis la vide, rimase senza parole.

- E’ la mia canzone preferita * … -

- Forever Young … è perfetta! – esclamarono tutti gli altri.

- Ora non resta che dividere le parti . – disse Niall.

 

Dopo dieci minuti di discussione, erano tutti pronti a salire sul palco.

- Ragazzi, questo è il primo dei due gruppi per la competizione del karaoke. – disse il presentatore – buona fortuna. –

I cinque si disposero sul palco e aspettarono le prime note della canzone.

Il primo a cantare fu Liam: guardò sempre Joy, non le staccò mai gli occhi di dosso. Era bellissima con quella gonna e lo guardava con uno sguardo che diceva “prendimi e portami via con te”. Joy, dal canto suo, ascoltava rapita la voce di Liam, così profonda e piena di sentimento.

La seconda metà della prima strofa era di Harry. Appena Louis lo sentì cantare, rimase stregato dalla sua voce, la sentiva avvolgerlo, era calda e limpida e gli andava dritta al cuore, non era facile spiegare come si sentisse in quel momento. L’unica cosa che sapeva era che non voleva che smettesse, avrebbe voluto sentire ogni singolo minuto la sua bellissima voce.

Arrivò il turno di Louis e Zayn con il ritornello.

- Forever young, I wanna be, forever young. –

Harry rimase sbalordito quando sentì Louis cantare. La sua voce era unica: grave, ma non troppo, e dal tono caldo. Lo faceva sentire protetto in qualche modo, come la sua sola presenza. E non lo conosceva nemmeno! Ma a quello avrebbe rimediato in poco tempo.

- Do you really wanna live forever, forever, forever young. – cantò Zayn.

Nel sentirlo, Niall avvertì qualcosa sciogliersi nel suo cuore. La voce del moro era strabiliante: riusciva a raggiungere note alte per essere un uomo. Anche Harry ci riusciva ma non così: la sua voce non aveva niente a che fare con quella di Zayn, erano completamente diverse. Più Niall lo guardava e più pensava che quel ragazzo fosse la gentilezza fatta persona oltre che l’uomo più bello che avesse mai visto. Il suo sorriso gli aveva dato un colpo al cuore.

Dopo Zayn, fu il turno del biondino. Mentre Niall cantava, Zayn lo guardò ancora di più: non aveva fatto altro da quando era iniziata la canzone: quel ragazzo biondo, che a primo impatto era sembrato molto timido e insicuro, aveva tirato fuori una voce potente e molto emozionante, che dava la giusta intensità alla canzone quando serviva. Tutto di lui era rassicurante e tutto di lui lo attirava come una calamita.

La canzone finì con loro cinque che cantavano tutti insieme il ritornello. Non fecero in tempo neanche ad abbassare i microfoni che ricevettero un applauso mai sentito prima e parecchie voci gridarono “bis”. I ragazzi si inchinarono e scesero dal palco, dando spazio ad un gruppo formato da cinque ragazze, Nessuno di loro parlò ma gli sguardi che si scambiarono dicevano tutto.

- Sei stato fantastico amore! – esclamò Joy raggiungendo Harry. Il riccio distolse a malincuore lo sguardo dal viso di Louis.

- Eh? Grazie … - rispose  lui, ancora frastornato dalle emozioni che la voce di Louis gli aveva lasciato dentro.

Diede un bacio a Joy e si allontanò dicendo di dover andare in bagno. Chiuse la porta e vi si appoggiò. Perché gli faceva quell’effetto? Non riusciva proprio a spiegarselo. Gli occhi di Louis gli bucavano l’anima ma non l’avrebbe mai ammesso, era troppo orgoglioso, e spaventato,  per farlo. Doveva essere composto, non doveva lasciar trapelare nulla: era lui il rubacuori, non poteva farsi prendere il cuore così, per caso, da un ragazzo.

- Louis ... – mormorò.

Eppure era la verità: al momento Louis aveva quel potere su di lui. Il riccio scosse la testa: lui aveva Joy, la ragazza più bella della scuola, cos’altro poteva volere?

Louis.

“Quel ragazzo sarà la mia rovina.”

Era inutile, da quando si era scontrato con lui, la sua vita era cambiata e aveva perso di vista quello che voleva ma Harry non sapeva che di li a poco tempo avrebbe capito che cosa voleva veramente.

 

* Note di fine capitolo: so che Louis ama alla follia Robbie Williams ma ai fini del capitolo e della storia avevo bisogno che “Forever Young” fosse la sua canzone preferita.

Allora, che ne pensate di questo capitolo? Vi è piaciuto?? Anche se la risposta è no, fatemelo sapere mi raccomando!

Mio J

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5

 

You did not dare say a single word

I did not dare ask for something more

I’ve kept my question secret deep inside

But I wish I could have let you know about

All this time that I would have said

Wait, and please stay.

Elisa – Stay

 

Quando Harry tornò dal bagno, Niall lo prese da parte.

- Ma dov’eri finito? Stanno per dire chi è il vincitore … sei sicuro di stare bene? –chiese il biondo guardandolo in viso.

- Si, benissimo … - rispose Harry cercando di evitare lo sguardo dell’altro.

Niall non ci cascò: anche il riccio aveva qualcosa da nascondere. Ma che avevano tutti quella sera?! Il biondino era stufo di non sapere niente.

- Io e te dobbiamo parlare capito? Domani pomeriggio a casa mia. –

Il riccio non ebbe nemmeno il tempo di rispondere che il biondo già era con gli altri.

- Liam, domani mattina a casa mia. Non ammetto repliche. –disse Niall vedendo l’amico che apriva la bocca per controbattere.

Harry raggiunse gli altri e si mise vicino a Louis.

- Allora …  la gara è finita e in base al voto del pubblico il gruppo vincitore è … -

Harry strinse la mano di Louis, che si girò e lo guardò: l’altro aveva gli occhi fissi sul presentatore.

- … quello composto dai cinque ragazzi! Complimenti! – annunciò l’uomo.

- Si! – gridò il riccio abbracciando tutti. L’ultimo fu Louis: non appena lo strinse, sentì le braccia dell’altro sulla schiena che lo tiravano a sé.  Aveva addosso un piacevole odore di vaniglia … avrebbe voluto stare così per sempre. Quello che sentiva con Louis non lo aveva mai provato con Joy.

Louis non poteva credere di stare stringendo un ragazzo, no, il ragazzo che gli aveva fatto perdere la testa, fra le braccia. I suoi ricci gli facevano il solletico ed emanavano un dolce profumo di cocco. Quando il ragazzo si staccò, Louis si sentì vuoto.

- Ragazzi bisogna festeggiare! Vi va di prendere una crêpe? – chiese il riccio.

- Perché no? Dai Louis! – disse Zayn facendogli l’occhiolino e prendendolo sottobraccio.

Mentre si dirigevano ad un bar che facesse le crêpes, si formarono delle coppie: Harry e Louis, Niall e Zayn e Liam e Joy. I primi erano in testa al gruppo ed Harry stava dicendo a Louis che lui amava  moltissimo i gatti, impazziva letteralmente quando ne vedeva uno mentre Louis gli stava dicendo che gli piacevano un sacco le carote e che andava matto per le maglie con le strisce.

Zayn e Niall erano un po’ meno chiacchieroni ma qualcosa in più l’uno dell’altro sapevano: per esempio il colore preferito del biondo era il blu mentre quello del moro era il rosso. Inoltre, Zayn mise al corrente Niall della sua paura delle altezze.

Liam e Joy erano i più silenziosi: questi ultimi non sapevano che fare. Joy non riusciva neanche a guardare Liam e Liam la squadrava di tanto in tanto e nemmeno troppo a lungo con la coda dell’occhio.

In che situazione si era cacciato il ragazzo: ma doveva innamorarsi proprio della ragazza del suo amico?! Di tante ragazze, proprio di quella che non poteva avere si doveva innamorare.

- Ma vai a capirlo il cuore … - disse ad alta voce.

- Come? . chiese Joy

- Ho parlato ad alta voce? Scusami, stavo pensando … - disse il ragazzo con un sorriso.

Alla ragazza mancò il respiro: Liam aveva un sorriso meraviglioso.

- No, non fa niente … -

Mentre camminavano, Liam le sfiorò inavvertitamente la mano ed entrambi si guardarono. Il castano guardò un momento avanti: Harry e Louis parlavano fitto fitto e ridevano davanti a Zayn e Niall.

Continuarono a camminare e il ragazzo prese la mano di Joy che, con sua grande sorpresa, non la ritrasse, anzi, la strinse con più forza. Svoltarono l’angolo e trovarono il bar: o ragazzi ritrassero entrambi le mani e Joy voltò la faccia, sentendo il sangue fluire alle guancie. La ragazza sperò che Harry non avesse visto nulla: non poteva andare avanti così, non ce la faceva.

Non poteva ingannarlo in quel modo. Non voleva.

Si allontanò da Liam e andò verso Harry.

- Ehi, . disse il ragazzo baciandola.

Joy non riuscì a trattenersi: lacrime caddero dai suoi occhi.

- Joy! Tesoro stai bene? – chiese Harry preoccupato.

- Si, si non è nulla, mi è entrato qualcosa negli occhi … vado un momento in bagno. – e si defilò

Quel bacio, un fatto normale tra due fidanzati, fece male a più di una persona: a Joy; a Liam, innamorato perso della ragazza; a Louis, che sentì il cuore frantumarsi nel vedere Harry baciare la ragazza e per ultimo proprio il riccio: nel baciare Joy, si era sentito strano, il bacio della ragazza era diverso dal solito, come se qualcosa fosse cambiato

Zayn guardò Louis: sorrideva ma nei suoi occhi c’era una tristezza infinita. Si sentì stringere il cuore.

- Ragazzi, mettetevi seduti mentre io e Louis andiamo ad ordinare le crêpes … - disse il moro.

Prese Louis per un braccio e lo portò al bancone.

- Lou, te l’avevo detto che era un rubacuori … - disse Zayn cercando gli occhi dell’altro.

- Lo so … ma fa male lo stesso … tanto … - rispose il castano con gli occhi lucidi.

- No, no, no, non piangere: tu sei forte e non ti fai mettere i piedi in testa da nessuno … fagli vedere quanto vali! Ok? – disse Zayn facendogli una carezza e togliendo una lacrima dal suo viso.

Il castano sorrise.

Tornarono al tavolo e si sedettero con gli altri.

- Dov’è la ragazza? – chiese Louis non vedendola.

- E’ andata a casa … non si sentiva bene … - disse Harry ma anche lui sembrava in qualche modo diverso: non sembrava convinto della scusa che gli aveva dato Joy per andarsene.

L’umore si risollevò quando arrivarono sei crêpes alla nutella fumanti.

- Sei? Come facevi a sapere che ordiniamo sempre una porzione in più? – chiese Harry a Zayn.

- Come tu hai saputo che Louis ama le strisce alla follia, io ho saputo che a Niall piace mangiare. – disse il moretto guardando il biondo, che gli sorrise.

- E Niall sa che hai paura dell’acqua e che non sai nuotare? – disse Louis nel modo più innocente possibile mentre addentava il dolce.

Zayn arrossì per quanto glielo permetteva la sua pelle ambrata e diede un pugno alla spalla del castano.

- Ora lo so … -disse Niall guardando Zayn con un sorriso.

Quel ragazzo era d’oro: quando era andato a fare l’ordinazione, stava dicendo qualcosa a Louis ed era riuscito a fargli tornare il sorriso. Si era anche ricordato della sua fame insaziabile! Più lo conosceva e più si convinceva che voleva uscire con lui.

Liam guardava la scena come da una bolla: vedeva chiaramente che Niall era interessato a Zayn e gli sembrava ovvio, era proprio un bel ragazzo, non gli si poteva dire nulla, e Louis ed Harry … era strano a vedersi ma erano affiatati, anche se si erano appena conosciuti: il riccio nemmeno con loro si era mai comportato in quel modo, sembrava in qualche modo libero da qualsiasi limite.

Niall gli aveva detto come si erano conosciuti: Harry aveva completamente perso la testa. Parlava quasi unicamente di quel ragazzo, di come gli sarebbe piaciuto conoscerlo.

Niall era tutta la sera che non staccava gli occhi dal moretto e lui … lui in quel momento sperava con tutte le sue forze che Harry e Joy si lasciassero. Era egoista da parte sua ma troppe volte si era visto portare via le persone che amava dal riccio …

Non lo faceva apposta ma lo faceva e lui ci stava male.

- Liam … ehi, ci sei? – chiese Niall.

- che? – chiese il ragazzo.

- Noi vorremmo andare a casa, tu che fai apparte mangiare la crêpe? – chiese il biondo.

- Vengo con voi … - rispose Liam.

Pagarono il conto e si avviarono verso casa. I ragazzi fecero un pezzo di strada insieme poi però Louis e Zayn cambiarono strada: avevano scoperto di abitare vicino agli altri tre ma non nella stessa via.

- Bhè, noi andiamo. – disse Zayn.

- Ti va di accompagnarlo Niall? Devi sapere che Zayn ha paura del buio. – disse Louis ridendo sotto i baffi.

- Ok, questo potevi anche evitare di dirlo, Mr Carota. –disse Zayn, rispondendo alla frecciatina e facendo arrossire Louis.

Harry e Niall sorrisero: quei due erano proprio carini, anche quando si arrabbiavano.

- Non fa niente, adesso so qualcosa di nuovo su di te … -disse piano Niall abbracciando Zayn.

-. Buonanotte – disse il moro al biondino, staccandosi dal suo corpo.

- Buonanotte Liam. – dissero sia Zayn che il castano.

Louis si avvicinò ad Harry: voleva quel ragazzo e lo avrebbe avuto in qualunque modo. Lo prese per un braccio e gli schioccò un bacio in guancia.

- Buonanotte Harry. – e si avviò con Zayn verso casa.

Harry guardò il castano allontanarsi e nel mentre si toccava la guancia dove le labbra dell’altro gli avevano sfiorato la pelle. Un brivido gli aveva percorso la schiena come una scossa elettrica: nemmeno la sua ragazza gli faceva provare una sensazione del genere, ora che ci pensava. Quando Zayn e Louis scomparvero alla vista, anche loro tre cominciarono a camminare verso casa.

 

Note di fine capitolo.

Allooooooooora, ho una cosa da dirvi: da questo capitolo in poi inserirò all’inizio un pezzo di una canzone che secondo me può star bene con quello che intendo far succedere nel capitolo o nei prossimi o anche solo perché quel particolare pezzetto mi sembra che esprima bene i sentimenti che io credo che questi cinque ragazzi provano l’uno per l’altro (nella mia testa, è ovvio, ma spero vivamente che la Larry esista **). Comunque credo che questa canzone stia bene con il fatto che Harry si stia tenendo dentro un po’ di cose, non credete??

Ora mi rimane solo una cosa da chiedervi: cosa ne pensate del personaggio di Joy?

Ok, io ho detto quello che dovevo dire. Ciao ciao.

Mio J

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Salve a tutte! J Come avete potuto vedere nel capitolo precedente, anche qui ho inserito un pezzo di una canzone che secondo me può stare bene con il capitolo o con quello che dovrebbe svilupparsi in seguito nella storia. Spero che mi farete sapere come la pensate ^^

Buona lettura!

 

Little coincidences inside every story
Shining through the spirits
Little coincidences bigger then fame and glory
Carrying all the secrets...

Elisa – Coincidences

 

Liam sobbalzò al suono della sveglia. Si chiedeva perché dovesse alzarsi presto anche la domenica mattina. Dopo qualche minuto, si ricordò quello che gli aveva detto Niall la sera prima: domani alle 11 a casa mia: io e te dobbiamo fare una chiacchierata.

Era strano: di solito il biondo era calmo e tranquillo, non alzava mai la voce e non usava mai un tono autoritario … Che avesse fatto qualcosa di sbagliato? Non gli sembrava …

Si vestì e scese a far colazione: in cucina trovò sua madre, intenta nella faccende di casa.

- Liam! Che ci fai già in piedi? –

- Devo vedermi con Niall … - disse il ragazzo prendendo un toast e il giacchetto. – Torno dopo ad aiutarti. –

Quando aprì la porta, lo investì una folata di vento gelido: per essere l’11 Gennaio faceva davvero molto freddo. Si strinse di più nel giacchetto e andò verso la casa di Niall.

Il biondo era affacciato alla finestra della sua camera e appena avvistò Liam, si precipitò giù dalle scale. Quando aprì la porta, il castano stava per bussare.

- Andiamo – e Niall lo afferrò per un braccio. Liam venne trascinato su per le scale e non capiva il perché di tutta quella fretta.

- Niall … fermati! So camminare … si può sapere che succede? – chiese Liam una volta entrato nella camera.

- Questo devi dirmelo tu: ti comporti in modo strano e ti chiudi in te stesso. Allora, che succede? E non rispondermi “niente” perché non sono stupido, gli occhi ce li ho anch’io! – si infervorò Niall.

Liam lo guardava con tanto d’occhi: non aveva mai visto il biondo così.

Poi ebbe un lampo di consapevolezza.

“ Che Niall abbia … capito qualcosa?”

- Allora? – il biondo lo inchiodò col suo sguardo azzurro.

- Cosa vuoi sapere? – sospirò l’altro

- E’ un po’ di tempo che sei strano … ogni volta che vedi Joy o senti il suo nome, diventi un fantasma o sobbalzi o diventi rosso … -

Il cuore di Liam batté più velocemente.

- Ecco! Visto? Sei diventato bordò … -

Il castano sospirò

- Niall … è … uffa, è complicato! –

- Ho tutta la mattina … ehi, lo sai che a me puoi dire tutto – si addolcì l’altro sedendosi anche lui sul letto.

- D’accordo … -

Liam fece un respiro profondo.

- MisonoinnamoratodiJoy – disse tutto d’un fiato.

- Come? – Niall non aveva capito una sola parola.

- Mi sono innamorato di Joy … - e si mise un cuscino in faccia.

- Era quello che temevo … - disse Niall più a se stesso che al castano. Il biondo abbracciò stretto l’amico.

- Non potevi dirmelo prima, senza che mi arrabbiassi e ti costringessi a dirmi la verità? – chiese Niall, tornado il dolce ragazzo di sempre.

- Oh, Niall … non so che fare! Harry è mio amico eppure non posso fare a meno di sperare che lui e Joy si lascino! –

Il ragazzo abbassò la testa e quando la rialzò, Niall poté vedere le lacrime scorrere sulle sue guancie.

- Da quando sono diventato così? Niall aiutami, ti prego! – disse Liam disperato abbracciando di nuovo l’amico.

Niall non sapeva se dirgli quello che sospettava o no, in fondo era amico anche di Harry … decise di dargli solo un consiglio.

- Ehi, tranquillo … fai passare un paio di settimane e vedi quello che succede … -

- Non ti ho detto tutto … ieri sera, mentre andavamo al bar, ho preso la mano di Joy e lei non l’ha ritratta ma l’ha stretta, ha intrecciato le dita con le mie! Secondo te che vuol dire? – chiese  Liam guardando il biondo negli occhi.

Nel sentire le parole dell’amico, a Niall bastò un secondo per fare due più due: Joy e Liam si piacevano a vicenda e l’unico ostacolo che rimaneva tra loro era Harry.

- Non lo so … aspetta un paio di settimane e poi ne riparliamo ok? –

Liam annuì.

- Oh, è tardi: avevo promesso a mia madre che l’avrei aiutata. – disse il castano guardando l’orologio.

- Va bene, anche io ho da fare … ci vediamo domani ok? – gli disse Niall accompagnandolo alla porta.

- Grazie Niall …  non so proprio cosa farei senza di te … - gli disse Liam con un timido sorriso sule labbra.

- Gli amici altrimenti a cosa servono? – rispose il biondo con il suoi miglior sorriso.

Quando chiuse la porta, il suo sorriso si spense.

Aveva un problema.

Un grosso problema.

E non sapeva come risolverlo.

Guardò l’orologio: le 12.30. Ci aveva messo un’ora e mezza a far sputare il rospo a Liam … con Harry sarebbe stato ancora più difficile e faticoso.

Per gli altri, era un ragazzo sfacciato e fin troppo provocatore e provocante ma quando si parlava di certi argomenti, Harry ritornava ad essere il ragazzo timido ed insicuro che Niall aveva conosciuto alle medie.

Il ragazzo si passò una mano sul viso.

- Sarà una lunga giornata … - disse mentre tornava in camera.

 

- Mamma, vado da Niall. Non so quando torno. – urlò Harry a sua madre.

- Va bene tesoro! Non fare troppo tardi. –

Il riccio uscì di casa e guardò il cielo: nuvole minacciose si avvicinavano e promettevano pioggia. Non se ne preoccupò, la pioggia non era tanto male. Da casa sua a quella del biondo erano dieci minuti. Quando arrivò, si trovò davanti un Niall serio.

- Vieni con me. – disse.

Harry lo seguì senza fiatare: non l’aveva mai visto con quell’espressione. Una volta arrivati in camera del biondo, Harry si richiuse la porta alle spalle.

- Forza, Niall, sputa il rospo: cosa ho fatto di male per meritarmi questa ramanzina? Perché è di questo che si tratta … - disse il riccio girandosi verso il ragazzo.

- Devi dirmelo tu cos’hai fatto, per questo ti ho fatto venire: siediti. – disse il biondo indicando il posto sul letto vicino a lui.

- Perché, che ho fatto? – chiese Harry togliendosi il cappuccio dalla testa mentre si sedeva.

- Ho notato che da quando hai conosciuto Louis, hai la testa da tutt’altra parte … -

Il riccio deglutì rumorosamente e non disse nulla. Distolse gli occhi dal viso del biondo e cominciò a vagare con lo sguardo per la stanza fino a fermarsi a guardare fuori dalla finestra: aveva iniziato a piovere.

“ Ed ora si comincia.” Pensò Niall.

- Harry, guardami … lascia stare il paesaggio e parlami … - disse il biondino prendendogli il viso tra le mani e riportando il suo sguardo sul suo viso. Nei suoi occhi rivide lo stesso bambino indifeso e insicuro che arrivò a scuola sei anni prima.

Harry non riusciva a guardare gli occhi di Niall, gli scrutavano l’anima: il biondo era la persona che lo conosceva meglio al mondo però … era davvero così evidente che la sua attenzione in quel periodo  non era concentrata sulla sua ragazza?

- Harry, ti prego … non farmi fare il dentista … c’è un motivo se ti sto chiedendo tutto questo … -

Il riccio continuò a rimanere chiuso nel suo silenzio ostinato.

- Cazzo Harry! Come devo dirti che sono preoccupato per te?! Con me puoi parlare, non sono il primo sconosciuto che passa per strada! –

Harry alzò lo sguardo sul viso di Niall, che intanto si era alzato in piedi: non lo aveva mai sentito alzare la voce né tantomeno  dire parolacce.

- E cosa devo dirti? Che non so più cosa voglio? Che mi piace Joy ma che ultimamente ho sviluppato interesse per un ragazzo? Vuoi sentire questo? – sputò fuori Harry mentre le lacrime cominciavano a far capolino dai suoi occhi verde smeraldo. Era davvero scosso, molto più di Liam.

- E’ la prima volta che mi capita una cosa del genere e non so come comportarmi … - disse il riccio portando le ginocchia al mento.

- Si, è questo che voglio sapere se è quello che provi e che ti turba … - disse Niall risiedendosi sul letto e mettendo una mano sulla spalla del riccio.

- Harry … non c’è niente di male nel provare interesse per un ragazzo. Ovviamente, devi stare attento a cosa fai perché viviamo in una società ignorante e cattiva e l’ignoranza è una brutta bestia … - si affrettò a dire il biondo quando Harry lo guardò storto: probabilmente stava pensando a cosa avrebbero detto le persone vedendolo mano nella mano con un ragazzo.

Perché Harry Styles era una persona che dava molta importanza a ciò che gli altri pensavano di lui, non riusciva a farne a meno.

- Quindi che vuoi fare? – chiese Niall.

- Voglio mettere ordine nella mia vita e viverla alla giornata … quello che succede, succede. Al momento so solo una cosa: mi piace Joy ma sento qualcosa anche per Louis, qualcosa di più che della semplice amicizia che dovrebbe unire due ragazzi … - Harry puntò i suoi fanali verdi in quelli blu di Niall.

- Lo so che lo conosco da pochissimo tempo ma non ci posso fare niente, con lui mi sento bene … molto bene! E non dirlo a nessuno capito? –

Niall lo abbracciò: anche se si nascondeva dietro una corazza di spavalderia, Harry in fondo rimaneva comunque il bambino timido di sei anni prima.

- Mi è venuta un’idea … - disse il biondo guardando il riccio - … uscita a quattro. – spiegò quando Harry lo guardò strano.

- Che cosa? – il riccio sgranò gli occhi.

- Si … Io e Zayn e tu e Louis. –

- Io e Louis?! No, no aspetta … quel ragazzo mi … mi scombussola, io … non … e Joy? –

- Quest’uscita è un modo per sapere quale, tra Louis e Joy, ti piace di più … -

- D’accordo … fai quello che devi fare e fammi sapere, ok? – il riccio si alzò dal letto. –Sono già le otto, mia madre mi ucciderà … -

Niall lo accompagnò alla porta e la chiuse solo quando il riccio sparì alla sua vista.

Ci aveva messo quattr’ore e mezza a convincere Harry, dalle 15.30 alle 20 … Aveva un grosso problema e forse sarebbe riuscito a risolverlo con una semplice uscita.

 

Sono riuscita a far capire qual è il problema che hanno questi ragazzi? Spero di si. Recensite! ^^ Mio J

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Capitolo 7
*** capitolo 7 L'arte è la cosa più bella del mondo ***


So if you just hold my hand

Baby I promise that I’ll do all I can

Things will get better if you just

Hold my hand

Nothing can come between us

If you just hold my, hold my

Hold my hand.

Michael Jackson ft. Akon – Hold my hand

 

Il giorno seguente, Niall andò a chiamare i due ragazzi: notò subito che entrambi erano pensierosi.

Forse era riuscito a mettere un po’ di buonsenso in quelle teste dure. Soprattutto Harry era molto silenzioso, forse fin troppo.

Quando entrarono a scuola, il riccio andò subito alla lezione di storia e non disse nulla, non fece un cenno di saluto, niente di niente.

- Ma cos’ha? – chiese Liam.

- Non preoccuparti. – gli rispose Niall.

Non poteva certo dire a Liam che aveva parlato anche con Harry, aveva promesso al riccio di non parlarne con nessuno.

- Ok, allora vado. Ci vediamo a pranzo. – disse Liam.

- D’accordo. –

Niall aveva arte in prima ora così si diresse verso il laboratorio artistico. Si sedette all’ultimo banco e guardò fuori dalla finestra, la professoressa non era ancora arrivata. Guardava le nuvole cambiar forma e sobbalzò vistosamente quando sentì una mano sulla sua spalla: si era mezzo assopito.

Si girò e vide una mano ambrata: alzò di poco lo sguardo ed incontrò il viso sorridente di Zayn.

- Ti ho spaventato? – c’era una nota di divertimento nella sua voce: la faccia di Niall era troppo buffa.

- No, no ero solo concentrato sulle nuvole … -

Zayn si sedette accanto al biondo e tirò fuori il suo blocco da disegno. Niall allungò il collo, curioso di vedere i disegni che il moro aveva fatto. Zayn lo lasciò fare: averlo così vicino non gli dispiaceva affatto. Vide negli occhi di Niall la meraviglia mentre sfogliava uno ad uno i disegni. Questo perché Zayn Malik disegnava da dio.*

Quando stava per arrivare all’ultimo, Zayn lo fermò.

- Perché non posso vederlo? – chiese il biondo.

- Perché non è finito, non voglio che tu lo veda in fase di progettazione … -

- E perché? – chiese Niall avvicinandosi pericolosamente al viso di Zayn.

- Perché voglio che tu lo veda finito e basta … - rispose il moro perdendosi nei pozzi azzurri che erano gli occhi di Niall.

- Buongiorno ragazzi. – disse l’insegnante entrando nel laboratorio.

I due si allontanarono bruscamente e iniziarono ad ascoltare l’insegnante.

- Allora, oggi ci occuperemo di come si realizza il ritratto di una persona. Prendete il compagno che è alla vostra destra come modello e disegnatelo, mettevi a coppie: usate un cerchio per la testa e le linee guida per gli elementi del volto. Avete quarantacinque minuti da ora. Cominciate. –

- Mi permetti di disegnarti? – chiese Zayn a Niall con un  sorriso.

- Non devi neanche chiederlo. –

Entrambi i ragazzi iniziarono a fare ciò che era stato loro detto: in quindici minuti, Zayn aveva già disegnato il profilo del biondo con i capelli e tutti gli elementi che ne caratterizzavano il viso, doveva aggiungere solo le ombre.

Niall era un po’ più indietro: aveva disegnato la struttura del viso di Zayn e stava finendo di fare la sua bocca.

- Zayn, girati un minuto … -

Mentre disegnava con la sinistra, il pollice della sua mano destra era sulle labbra del moro, lo faceva per capire come dovevano essere fatte al meglio. Senza pensarci, Zayn baciò la punta del suo dito.

Niall lo guardò con gli occhi sgranati: era una cosa innocente quella che aveva fatto eppure il cuore sembrava volergli uscire dal petto. Ritrasse la mano e continuò il suo disegno: sentiva il viso bollente e sperò che il moro non se ne accorgesse. In realtà, Zayn se n’era accorto eccome: il rossore sulle guancie lo rendeva ancora più carino e dava al suo viso un’aria dolcissima. Decise di inserire le ombre al suo disegno e il Niall che ne veniva fuori era tale e quale a quello che aveva di fianco.

Per il biondo la cosa era un po’ diversa: doveva disegnare gli occhi del moro per completare il disegno ma era impossibile farlo perché ogni volta che lo guardava arrossiva. Decise di sbirciare Zayn mentre era di profilo: riuscì a riprodurre gli occhi in modo abbastanza fedele. Aveva iniziato ad inserire le ombre quando la professoressa annunciò la fine del tempo a disposizione.

 

- No! Uffa … vabbè, lo finirò la prossima volta … - disse Niall mentre stava per riporre il disegno nello zaino.

- Non prima che io l’abbia visto. – disse Zayn poggiando la testa sulla spalla del biondo. Niall non fece in tempo a riporre il disegno che era già nelle mani di Zayn.

- Mmm … non male, davvero … è un po’ in stile manga ma non è niente male … -

Zayn guardò il laboratorio: erano rimasti solo loro due. Diede il disegno a Niall e gli schioccò un bacio sulla guancia.

Il biondo sorrise.

- Ti va di uscire con me? – chiese Zayn con un sorriso.

- Certo. Però a due condizioni. – il sorriso del moro si spense.

- Quali? – chiese incrociando le braccia al petto.

- Voglio vedere il disegno del tuo blocco e … dobbiamo fare un’uscita a quattro. –

Zayn non sembrava molto contento ma vedendo l’espressione sul viso di Niall, cambiò idea.

- Mmm … ok. Chi sono gli altri due? – chiese.

- Harry e … ehm … Louis. Dovresti chiedergli di uscire con Harry …

il biondo guardò il moro mordendosi il labbro inferiore.

- Ok, ma per avere la risposta devi aspettare la ricreazione, lo vedo tra due ore … -

- Va bene lo stesso, l’uscita tanto si farà sabato … va bene per te sabato vero? –

- Certamente angelo mio … - disse Zayn avvicinandosi.

“Angelo mio?!” pensò Niall.

Il biondo arretrò ma si ritrovò con le spalle alla finestra.

- Cosa vuoi fare? – sussurrò Niall.

- Nulla di male … - rispose Zayn. Mise le mani sui fianchi di Niall e, avvicinandosi lentamente al suo viso, posò le sue labbra su quelle dell’altro molto dolcemente.

- Così sono sicuro che non ti dimenticherai che voglio davvero uscire con te … - sussurrò all’orecchio del biondo.

Il ragazzo se ne andò e lasciò un Niall stupefatto ma molto contento che stava andando alla lezione di matematica con un’espressione un po’ ebete sulla faccia.

Zayn gli piaceva e a quanto pareva la cosa era reciproca.

Doveva dirlo ad Harry.

 

Harry si trascinò alla lezione di matematica. Non voleva fare nulla quel giorno: la notte precedente non aveva dormito affatto per colpa dei mille pensieri che gli affollavano la testa su Louis e Joy e si sentiva uno straccio. Si mise nel banco più lontano della classe e sperò che il professore non si accorgesse nemmeno della sua presenza.

- Ehi, Harry! Devo dirti una cosa … - era la voce di Niall: sembrava contento … no. Euforico era la parola esatta.

- Cosa c’è? – il riccio aveva la testa sul banco, tra le braccia incrociate.

- Zayn … te lo ricordi vero? –

- Si … - la voce giungeva soffocata alle orecchie a causa dei vestiti.

- Mi ha baciato. –

Harry alzò la testa di scatto.

- Ha fatto cosa?! –

- Shhh! Non gridare! – disse il biondo guardandosi intorno e mettendosi seduto vicino al riccio.

- Ti ha baciato? – chiese di nuovo Harry.

- Si … più tardi ha detto che mi dirà una cosa. – buttò lì il biondo.

- Che cosa? – chiese il riccio, curioso.

- Poi vedrai … - disse Niall sorridendo.

Harry passò il resto dell’ora a pensare che cosa dovesse dire Zayn al biondo: il riccio era una persona estremamente curiosa e tartassò Niall di domande ma anche lui non sapeva niente, immaginava soltanto. Però era contento: stava facendo morire di curiosità Harry e questa era la sua piccola vendetta per quando non gli aveva detto nulla dei suoi dubbi.

 

- Louis! Devo dirti una cosa – Zayn aveva passato tutta la seconda ora a pensare a Niall. Appena la campanella suonò la terza ora, schizzò via dall’aula ed andò in quella di geografia: doveva fare quello che il biondino gli aveva chiesto.

- Sembri felice. Cosa è successo? – chiese il castano guardando l’amico con un sorriso.

- Oh, nulla, ho solo baciato Niall … - minimizzò il ragazzo con un gesto della mano ma si vedeva che era raggiante.

- L’hai baciato? Sono contento per te …  Louis lo abbracciò.

- Si ma non era questo che volevo dirti. – disse l’altro sciogliendo l’abbraccio.

- Ah, no? –

- No. Dovevo chiederti se ti va di uscire con me e Niall … -

- Ma farò da terzo incomodo, soprattutto dopo quello che mi hai appena detto … -

- Lasciami finire: uscirai con noi ma insieme ad Harry. Uscita a quattro. – spiegò.

- C- con Harry? – Louis sbarrò gli occhi.

- Si con Harry. Non hai detto che ti piaceva? –

- Zitto, non deve saperlo tutto il mondo! – disse il castano guardandosi intorno.

- Ok, ma qual è la tua risposta? –

- I- io … -

Louis era nel panico.

 

Alloooora, salve! Vi è piaciuto il pezzo Ziall?? A me tantissimo, mentre lo scrivevo facevo i commenti da sola del tipo “ Ma che carini che sono” o “Quanto sono dolci insieme!”

Comunque fatemi sapere cosa ne pensate ^^

MioJ

 

*Mi serviva uno spunto per far avvicinare questi due e l’idea mi è venuta qualche tempo dopo aver letto la fanfic di _Cris_92 “Our love is the perfect crime”: andate a leggerla è molto bella u.u. L’autrice mi ha gentilmente concesso di usare la sua idea. Grazie mille Cris! ^^

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Capitolo 8
*** Capitolo 8: nuove emozioni ***


 

It started out as a feeling
Which then grew into a hope
Which then turned into a quiet thought
Which then turned into a quiet word

And then that word grew louder and louder
'Til it was a battle cry
I'll come back
When you call me
No need to say goodbye

The call – Regina Spektor

 

Zayn stava aspettando una risposta che Louis non dava segno di voler dare.

- Senti, pensaci su, ma alla fine dell’ora devi darmi una risposta … ok? – Louis annuì e basta. Poi si girò ed andò al suo posto perché la professoressa era appena entrata.

Harry gli piaceva, su questo non c’era niente da dire, ma il fatto di uscire con lui gli metteva agitazione. Cosa doveva fare? Come doveva comportarsi? Cosa doveva dire? Erano venti minuti che si arrovellava il cervello per trovare una risposta a tutte quelle domande.

- Professoressa, mi scusi: non mi sento molto bene. Posso andare in infermeria? – chiese Louis alzandosi in piedi.

- Professoressa lo accompagno … sta barcollando … -  intervenì Zayn. L’altro capì e iniziò a barcollare.

- Va bene, Malik, accompagna il signor Tomlinson in infermeria. –

Uscirono entrambi dalla classe e andarono fuori, in un angolo del cortile adibito ai fumatori. Zayn accese la sigaretta e aspirò: quello era un vizio che Louis non era riuscito a togliergli ma la cosa più strana, e che lo faceva sentire un po’ in colpa, era che l’odore di Zayn, fumo di sigaretta mischiato a profumo dei panni puliti, gli piaceva molto, lo mandava letteralmente in estasi. Però anche se aveva rotto le scatole al moro per un sacco di tempo, lui non aveva smesso di fumare.

- Devo dedurre che hai preso la tua decisione? – chiese Zayn buttando fuori il fumo.

- Va bene: uscirò con Harry. – dichiarò il castano.

Il moro lo guardò un po’ stupito: in genere, prima di prendere una decisione, Louis rifletteva molto e per avere una risposta doveva tallonarlo ogni cinque minuti.

- Sono contento che tu abbia accettato. –

- Io non sono contento, invece, che tu continui a fumare. –

Zayn alzò gli occhi al cielo.

- Non voglio discuterne ancora, Louis. –

Il moro spense la sigaretta e si diresse di nuovo verso l’edificio scolastico. Appena misero piede nell’atrio, suonò la campanella della ricreazione.

- Allora, io vado da Niall, tu vieni con me? –

- No, vado sotto il pino … - e Louis tornò indietro.

Zayn trovò il biondino in fila al bar. Il moro lo abbracciò da dietro e gli sussurrò in un orecchio.

- Ciao. –

Niall sorrise.

- Ho una risposta per te …  ha detto si. –

- Davvero? Meno male … - rispose il biondo. Tolse  con delicatezza le mani di Zayn dalla sua vita e prese due panini enormi.

- Hai fame? – chiese il moro, reprimendo una risata.

- Un po’ … -

Andavano verso un tavolo libero quando videro Harry che sbocconcellava una merendina: Joy non era venuta a scuola quel giorno e non gli aveva detto nulla.

- Harry, sabato uscirai con noi: io con Zayn e tu con Louis – disse Niall sedendosi al tavolo con il moro.

Al riccio andò di traverso il boccone che stava masticando: si era dimenticato della questione Signor Tomlinson/Joy.

Niall è stato un fulmine ad organizzare tutto.”

- Da- davvero? Bene, mi fa piacere …  a proposito dov’è Louis? – chiese Harry guardandosi intorno.

- E’ li fuori, sotto il pino. – disse Zayn indicando il cortile.

Il riccio si alzò e si incamminò verso la figura che Zayn gli aveva indicato. Louis aveva gli chiusi e stava con le cuffie nelle orecchie. Harry si prese tutto il tempo per studiarlo meglio: quel giorno aveva una maglia bianca a righe blu con dei pantaloni rossi e scarpe dello stesso colore della maglia. I capelli erano lisci, la frangia sull’occhio destro; il giacchetto vicino a lui.

Era davvero uno spettacolo. Anche la posizione in cui  stava era irresistibile: era sdraiato sull’erba, tranne la testa appoggiata al tronco, ma aveva le gambe allungate davanti a se, un piede sopra l’altro, e le mani poggiate sulla pancia, l’Ipod sull’erba.

Harry si mise seduto accanto a lui e lo raccolse: scorse l’elenco e vi trovò tutte le canzoni di Robbie Williams. Ne scelse una che conosceva e tolse una cuffietta dalle orecchie di Louis. L’altro aprì gli occhi: chi gli aveva tolto la sua canzone preferita? Quando voltò la testa, si stupì di vedere Harry al suo fianco.

Lo guardò: sembrava lui pochi istanti prima. Aveva un leggero sorriso sulle labbra che si aprì del tutto sul suo volto quando si girò e vide che Louis lo fissava.

- Quindi, a che ora ci vediamo sabato? – chiese il riccio alzandosi su un gomito e guardandolo dritto negli occhi.

Il castano rimase ipnotizzato da quegli smeraldi e dalla persona che li possedeva. Senza rendersene conto, si era avvicinato tanto ad Harry da sfiorare la punta del suo naso con la sua. Da quella distanza notò tutti i particolari del viso dell’altro e anche che tremava.

- Ma hai freddo? Tieni, metti questo. – Louis prese il suo giacchetto e glielo mise sulle spalle.

- Grazie. Ma ancora non mi ha detto a che ora ci vediamo – disse Harry con un sorriso.

- Ah, è vero. Ti va bene alle cinque? –

- Certo. –

- Vieni qui, tremi ancora. – Lou indicò se stesso ed Harry capì.

Si trascinò fino a spostarsi fra le braccia di Louis: in quel momento non sentiva più freddo ma non era grazie al giacchetto che sentiva calore: era la vicinanza di Louis. Harry si girò in modo da poter poggiare la testa sul petto del castano. Lou, intanto, giocherellava con i suoi ricci: era davvero rilassante e con Harry li con lui si sentiva bene, completo in un certo senso.

Il riccio mise meglio la testa fino ad arrivare ad appoggiarla sulla spalla dell’altro. Da lì, passò solo un istante prima che le labbra di Harry si posassero sul collo del castano.

- Che fai? - chiese Louis mentre un brivido lo attraversava.

- Ti saluto: prima non l’ho fatto. – rispose Harry.

- E fai sempre così? –

- I miei amici li saluto sempre con un bacio: darli sul collo è il mio modo di far sapere alla persona che lo riceve che sto bene con lei. – spiegò il riccio. Rimasero in silenzio per un po’ ad ascoltare She’s the one di Robbie Williams finché Harry non parlò di nuovo.

- Ora devo andare: ho lezione di chimica. Ciao. – sussurrò con una voce sexy che fece impazzire Louis. Gli restituì il giacchetto. Il castano lo vide allontanarsi e pensò  che quella mezz’ora fosse stata la più bella della giornata.

 

-  Direi che stare un po’ con Harry ti ha fatto bene … - lo prese in giro Zayn: Louis aveva il sorriso stampato in faccia da quando era finita la ricreazione.

- Anche a te ha fatto bene baciare Niall … - rispose il castano.

- Si, ma io non nego come fai tu. –

- Io non nego niente! Mi sento bene con Harry come sto bene con te, ecco! –

- Io direi che con lui stai più che bene: sei più spensierato, non so come altro spiegarlo … -

- In effetti, quando sono con lui, sono più tranquillo ma non so dirti perché … vabbè, quando lo saprò sarai il primo a saperlo. –

- Malik! Tomlinson! E’ la terza volta che vi richiamo! –

- Scusi prof. – risposero entrambi.

Non appena il professore si girò, il moro e il castano si guardarono e cominciarono a ridacchiare. L’insegnante si voltò di nuovo verso di loro ed entrambi ritornarono seri per poi ricominciare daccapo appena il professore distoglieva lo sguardo.

 

- La lezione di storia non è mai stata così divertente – disse Louis cercando di smettere di ridere: la campanella era appena suonata e lui aveva tirato un sospiro di sollievo.

- Puoi scommetterci! – rispose Zayn asciugandosi le lacrime ai lati degli occhi.

- Senti, io vado: ho francese. Ci vediamo a pranzo. – disse Louis. Zayn gli diede un bacio sulla guancia.

- Ok, ci vediamo dopo. –

Il castano andò al primo piano ed entrò in classe.

- Che fai, mi segui? –

La voce era inconfondibile: Harry.

Louis si voltò e vide gli stupendi occhi verdi del riccio.

- Mais non, qu - est –ce que vous disez?*1 - rispose il castano – J’étudie français*2 – continuò.

- Moi aussi*3 … sono contento che tu sia qui con me. – disse il riccio abbracciandolo.

Louis lo strinse a se: si sentì invadere dal profumo dolce e delicato di cocco del riccio.

- Harry … sta per arrivare la prof, non possiamo farci vedere così. – disse Louis mentre gli carezzava i capelli.

- Non voglio staccarmi … sto bene con te. – il riccio rafforzò la stretta.

- Allora saltiamo quest’ora e andiamo di nuovo in cortile, ti va? –

- Si. –

Sgattaiolarono via e  senza farsi vedere da nessuno, andarono fuori.

- Stai tremando di nuovo … ma lo fai apposta? – chiese Louis ridendo.

- Certo, è tutto uno stratagemma per stare fra le tue braccia, non lo sai? – rispose Harry con un sorriso malizioso.

- Harry Styles non provocarmi … -

Ma Louis non poteva sapere fino a che punto arrivava la sfacciataggine e la malizia di Harry Styles.

 

Note di fine capitolo

*1  Traduzione: Ma no, che dite?

*2 Traduzione: Io studio francese.

*3 Traduzione: anche io.

Allora, che ne pensate di questo capitolo? Sinceramente a me è piaciuto scriverlo, è stato divertente in un certo senso. So che Liam non è praticamente neanche citato ma abbiate pazienza, che piano piano ci arriviamo al punto u.u Poi, una domandina ina per voi: vi è piaciuta di più la parte Ziall (sono consapevole che sono solo poche righe) o la parte Larry?  Fatemi sapere! :D

Mio J

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Capitolo 9
*** Capitolo 9:Consigli e provocazioni ***


Salve a tutte/i! ^__^ Probabilmente mi ucciderete ma il capitolo dell’uscita a quattro è slittato un po’ più in là perché prima devo spiegare alcune cosette u.u Spero che continuerete comunque a seguirmi e a dirmi quello che pensate. Buona lettura!

Mio J

 

So I put my arms around you, around you
And I hope that I will do no wrong
My eyes are on you, they're on you
And I hope that you won't hurt me.

Elisa- Dancing

 

- Eleanor, dammi un consiglio. –

Joy quel giorno non era andata a scuola, non se la sentiva di vedere Harry. Così aveva deciso di chiedere ad Eleanor, la sua migliore amica, di venire da lei: doveva decidere cosa fare e voleva un parere.

- Che posso dirti io? Se non lo sai tu quello che provi … non posso certo entrare nella tua testa. –

Joy abbassò lo sguardo sulle sue gambe incrociate: era sul letto della sua camera ed Eleanor era lì vicino a lei.

- Tu hai ragione ma anche se non lo amo più, Harry è comunque importante per me: stiamo insieme da quasi un anno e mezzo ed ho imparato ad accettare tutto di lui, sia pregi che difetti. E’ un ragazzo dolcissimo e pieno di attenzioni ma non immagini nemmeno quanto possa essere fragile, quante ne abbia passate … il minimo cambiamento lo distrugge e gli ci vuole del tempo prima che si riprenda e ricostruisca la vita che aveva prima … -

- Joy ho capito ma questo sta mettendo un freno alla vostra relazione: vi state allontanando, ormai me lo dici da due mesi che c’è qualcosa che non va tra voi ma continui a far finta di niente … stai facendo del male a te stessa … lascialo: quando ho capito che non provavo più niente per Louis l’ho fatto. – Eleanor cercò di farla ragionare.

- Sono uno dei punti fissi della sua vita! Se lo lasciassi adesso, crollerebbe come un castello di carte ed io non voglio che stia male! – ribatté l’amica.

- Si, ma a te piace addirittura un altro … -

- Gli voglio bene ok? E non voglio che soffra … - urlò Joy, mentre le lacrime le scendevano sulle guancie.

- Così soffri tu però … - Eleanor l’abbracciò.

- Tesoro, se gli vuoi bene davvero, devi dirgli la verità … in questo modo sei sincera ed il peso che senti schiacciarti il petto non ci sarà più … Da quando ti conosco, non hai mai preso in giro una persona ma è quello che stai facendo ora … dov’è andata a finire la Joy di una volta? –

Il cellulare della mora squillò.

- Pronto? –

- Ciao Joy, sono Liam. – alla ragazza mancò il respiro.

- Ehi, ci sei? –

- Si, si scusami. –

- Senti, lo so che manca ancora del tempo ma vorrei avere qualche spunto per il regalo da fare ad Harry per i suoi 18 anni … - disse il ragazzo –ti va di incontrarci sabato per discutere della cosa? –

- Si, va bene … a che ora?-

- Alle sei al parco. –

- Perfetto. –

- Allora … ciao. – e attaccò. Non poteva restare ancora al telefono, doveva ritornare in classe. Liam non sarebbe riuscito ad aspettare due settimane come gli aveva detto Niall: voleva capire il prima possibile se Joy provava qualcosa per lui o meno. Il regalo per Harry, però, non era una scusa, doveva davvero ancora sceglierlo e far sapere agli altri se per loro andava bene.

- Chi era? – chiese Eleanor.

- Liam … - pigolò la ragazza.

- Davvero? E cosa voleva? –

- In pratica, sabato ho un appuntamento con lui anche se è per parlare di Harry. – Joy  era un po’ pallida.

- E adesso come lo spiego a Harry? –

- Semplice: o non glielo dici o gli dici che esci con me … Joy, finalmente hai l’occasione per spiegargli quello che senti … -

- Si … ok, domani … domani glielo dico … -

Ma come si sa, le cose non vanno mai per il verso giusto, c’è sempre il destino che ci mette il suo zampino e manda a gambe all’aria tutti i piani, anche quelli meglio congegnati.

 

- Ah, tu non lo sai, è vero … - Harry si mise davanti a Louis e lo spinse contro l’albero. La sua mano era sul petto del castano.

- Ciò in cui sono più bravo … quello in cui nessuno può battermi … è provocare … - sussurrò al suo orecchio con voce suadente. Il suo respiro solleticò l’orecchio di Louis.

- Non provocarmi Harry … - mormorò di rimando per la seconda volta all’orecchio del riccio.

- E perché? – sul volto di Harry era spuntato un sorriso: si stava divertendo davvero a stuzzicare il castano ma Louis lo stupì. Il ragazzo lo prese per i fianchi e invertì le posizioni quindi, ora, era Harry ad essere con le spalle al tronco dell’albero, non poteva fuggire da nessuna parte.

Louis sollevò il viso del riccio e senza esitazione lo baciò: si prese tutto il tempo per assaporare quelle labbra che ogni notte popolavano i suoi sogni e le mordicchiò, ottenendo finalmente un gemito.

Harry non riuscì a fare nulla se non gemere quando sentì il castano mordicchiargli il labbro: era come paralizzato. Louis, mentre lo baciava, mise le mani nei suoi boccoli. Harry sembrò svegliarsi e constatò con sorpresa che quello che gli stava capitando gli piaceva molto e ne voleva ancora.

Rispose al bacio del castano e allacciò le braccia dietro il suo collo.

- Se succede questo a provocarti, devo farlo decisamente più spesso. – disse Harry sorridendo malizioso.

Louis posò ancora le labbra su quelle del riccio in un bacio dolce. Quando si staccò, esibì un sorriso sbieco che fece sciogliere il riccio.

- Quindi non ti da fastidio che io ti abbia baciato? Credevo fossi fidanzato … -

Il sorriso di Harry si spense: si era completamente dimenticato di Joy! Si staccò da Louis e indietreggiò di qualche passo. Guardò il castano con gli occhi lucidi.

- Dimentica tutto Lou … io devo ... devo riflettere … - e corse via.

Louis non sapeva che pensare: prima aveva risposto al bacio e poi gli diceva di dimenticare tutto.

- Perché dev’essere tutto così complicato? –

Decise di non pensarci e si mise seduto sull’erba con le cuffiette nelle orecchie. La canzone che partì era la stessa che stava ascoltando con Harry.

- Oh, vaffanculo Styles! –

 

Il resto della settimana passò con una velocità impressionante. Zayn e Niall si erano avvicinati ancora di più mentre Harry e Louis erano in una situazione di stallo: non si picchiavano ma quando parlavano, e solo sotto costrizione degli amici, la tensione si poteva tagliare a fette. Louis aveva parlato con Zayn di quello che era successo e lui gli aveva risposto di aspettare prima di dire che Harry lo aveva usato o che stava giocando con lui.

Liam per tutta la settimana non si era fatto vivo esattamente come Joy, che aveva messo scuse su scuse per non vedere Harry e gli aveva anche detto che sabato sarebbe uscita con Eleanor. Non gli aveva detto che forse tra loro era cambiato qualcosa.

Così arrivò il 17 Gennaio, sabato.

Il giorno dell’Apocalisse.

Il giorno in cui qualcuno sarebbe crollato a terra senza la forza di alzarsi da solo e reagire.

 

 

Angolo autrice

Alloooora! Spero che questo capitoletto, anche se non è la sospirata uscita a quattro, vi sia piaciuto e che siate così gentili da farmelo sapere ^^ Insomma, la mia storia è tra i preferiti di 10 persone, seguita da 20 e ricordata da 4… qualcuno di voi me lo dirà se vi piace o meno!

Ringrazio, a questo proposito, tutti quelli che hanno messo questa storia tra le preferite, seguite e ricordate. Grazie a tutti! :D

Mio J

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Capitolo 10
*** Capitolo 10: uscita a quattro. ***


Salve! :D come il capitolo precedente, questo viene postato un po’ prima perché l’ispirazione ha deciso di fermarsi a casa mia per un po’ e quindi mi fa sfornare capitoli a tempo di record *___*  Spero non vi dispiaccia se ogni volta vi mando un messaggio per farvelo sapere … il problema è che la storia la leggete in tanti ma non mi fate mai sapere, apparte qualcuno di voi, se c’è qualcosa che non vi piace o che secondo voi stona un po’… ok, dopo questa mi ritroverò senza lettori ma pazienza, ci tenevo a dirvelo, io sono sincera. Non vi scoccio oltre. Buona lettura!^^

Mio J

 

And then I see you on the street

In his arms, I get weak

My body fails , I’m on my Knees

Praying 

One direction – More than this

 

Quando Niall arrivò alla piazza, trovò ad aspettarlo uno Zayn da togliere il fiato: jeans neri stretti e pullover bianco con un giacchetto di pelle nero. I suoi capelli mori erano perfetti, pettinati all’insù in una cresta. Era appoggiato ad un lampione con le mani in tasca e le cuffie nelle orecchie. Alzò lo sguardo e sorrise vedendo il biondo andargli incontro.

- Ciao … - Niall mise le mani al collo di Zayn e gli diede un bacio in guancia.

- Ciao anche a te. – il moro circondò la vita del biondo con le sue braccia forti e poggiò la fronte contro la sua.

- Dove sono Louis ed Harry? – chiese Zayn.

- Stanno arrivando … spero solo che quei due risolvano la cosa … - disse Niall sospirando. – Ti assicuro che Harry non sta giocando con Louis … è solo molto confuso … -

- Niall, ti credo. Ma sai meglio di me quale sia la reputazione di Harry a scuola … -

Il biondo poteva capire Zayn: era difficile credergli se si pensava a come fosse Harry di solito.

- Oh, eccoli. –

Harry e Louis si stavano avvicinando ma non si parlavano, camminavano vicini e basta. Del riccio si vedevano solo gli occhi smeraldini, il resto del corpo era coperto da un cappotto avana e da una sciarpa verde al collo che copriva la maggior parte del viso. Le gambe erano fasciate con jeans neri.

Louis aveva una felpa con il cappuccio rossa e blue jeans molto stretti che mettevano in risalto le sue gambe e il fondoschiena.

- Ciao. – dissero entrambi a Zayn e Niall.

- Perfetto. Allora, vogliamo andare? – il moro prese la mano del biondo e lui intrecciò le dita con quelle di Zayn. Louis ed Harry li seguirono senza dire una parola.

- Dai, ragazzi, un po’ di vita! Non siamo mica ad un funerale! – disse Nialler cercando di smuovere un po’ la situazione.

I ragazzi andarono nella gelateria di fiducia del biondo e del riccio, dove i due si recavano di solito l’estate.

- Vuoi prendere il gelato?! Niall siamo in pieno inverno! – esclamò Zayn.

- Fidati, bel moretto: non c’è un solo tipo di gelato. – rispose Harry con un sorrisetto un po’ strafottente.

- Lo so che ci sono tanti gusti di … -

- Ho forse parlato di gusti? – disse Harry prendendo in contropiede il moro.

Louis lo guardò incuriosito e si sentì rispondere – Ora vedrai – da un Harry che finalmente aveva di nuovo il sorriso sulle labbra.

Il riccio e il biondo si guardarono appena entrarono nella gelateria e annuirono.

- Una vaschetta di gelato caldo alla crema e al cioccolato. –

- Volete la panna? – chiese l’inserviente.

- Si grazie.-

- Gelato caldo? – chiese Louis con un sopracciglio alzato.

- Fidati di me … - rispose Harry con un mezzo sorriso. I ragazzi pagarono il conto e andarono a sedersi ad uno dei tavolini fuori.

- Assaggia. – disse Niall a Zayn.

- Imboccami. – rispose il moro. Il biondo arrossì: era abbastanza imbarazzante farlo con Louis ed Harry che lo guardavano: del riccio non si vergognava ma del castano un po’ si non lo conosceva bene quanto Harry. Però lo fece lo stesso.

- E’ buonissimo! Lou assaggia, è davvero fantastico! – Il castano affondò il cucchiaino nel gelato al cioccolato e lo portò alla bocca: era squisito.

- Wow … non avevo mai mangiato una cosa così … -

- Te l’avevo detto di fidarti – disse Harry mentre mangiava un po’ di panna.

Stava cercando di rimediare a quello che era successo all’inizio della settimana: sapeva benissimo che Louis l’avrebbe odiato ed infatti fino a quel momento non si erano più rivolti la parola, se non sotto costrizione. Ma lui non poteva farci niente, era diviso a metà: da una parte c’era Joy e dall’altra Louis. Quei giorni in cui non si parlavano … Harry ne risentiva, soprattutto nel sonno: i suoi sogni erano solo sul castano che in un modo o nell’altro riusciva a intrufolarsi nella sua mente e a farlo svegliare nel cuore della notte, sudato, pensando che non lo volesse più vedere.

Con questi pensieri nella testa, non si era accorto che Louis aveva rubato la sua panna e ora cercava di fare il vago.

- Ehi, era la mia! – protestò.

- Di cosa stai parlando? – chiese il castano facendo il finto tonto.

- Ora te lo faccio vedere io di che parlo … -

Harry si avvicinò al viso di Louis e tolse la panna rimasta all’angolo della sua bocca con le labbra.

- Ora hai capito di cosa parlavo … vero? – chiese il riccio con un sorriso malizioso sul viso.

- Direi di si … -

Louis era rimasto piacevolmente sorpreso: la rabbia che aveva in corpo contro Harry si era affievolita. Possibile che quel ragazzo con un semplice sguardo, un sorriso o un bacio cancellasse tutto quello che si poteva avere contro di lui?

- Senti, Niall, Louis ed io avremmo un altro programma in mente … non ti dispiace se andiamo vero? – chiese Harry.

Il biondo sorrise e sotto il tavolino strinse la mano sul ginocchio del moro.

- Certo che no: anche io e Zayn abbiamo altri programmi. –

- Grazie Niall, sei un tesoro! – Harry si alzò e andò ad abbracciarlo.

- Voglio sapere come va a finire ok? – sussurrò all’orecchio del biondino, che sorrise e annuì.

- Ciao Zayn … - disse Harry allontanandosi. Aveva già fatto qualche passo quando si fermò e tornò indietro.

- Scusa, ho dimenticato di dirti una cosa: se lo fai soffrire o gli spezzi il cuore – e con un dito indicò Niall – desidererai non essere mai nato. – gli occhi di Harry erano ridotti a due fessure e la sua espressione era la più seria che Horan avesse mai visto.

- Harry! Smettila! – il biondo lo guardava un po’ sconvolto: lo sapeva che ci teneva a lui ma arrivare addirittura alle minacce …

- La stessa cosa vale per te, Styles – rispose Zayn lanciando un’occhiata a Louis, che stava aspettando qualche metro più indietro, e poi tornando a guardare Harry.

- Certo. Era solo per mettere le cose in chiaro.-

Il moro annuì: se quel discorso non l’avesse affrontato Harry, l’avrebbe fatto lui appena ne avesse avuta l’occasione.

- Allora ciao. Divertitevi! – disse il riccio tornando da Louis.

- Cosa gli hai detto?  -

- Nulla: ho solo messo in chiaro un paio di cosette. – rispose Harry.

- Ok … allora: non dovevamo fare una passeggiata nel parco noi due? –

- Certo! Andiamo … -

La situazione sembrava finalmente stabile. I due ragazzi cominciarono a farsi scherzi: Harry spruzzò Louis con l’acqua di una fontana e il castano lo fece morire dal ridere con il solletico sulla pancia.

- No, no Louis … basta ti prego … non respiro più … -  il riccio ormai rideva da cinque minuti e non aveva più respiro.

- D’accordo … - il castano lo lasciò andare con un sorriso che andava da un orecchio all’altro: non era più arrabbiato con Harry, aveva capito il perché del suo comportamento e stava finalmente in pace con se stesso. E poi era stufo di non parlargli, moriva dalla voglia di stare con lui.

- Ommioddio, mi fa male la pancia dal ridere, devo riprendermi … camminiamo un po’ … -

Si misero sul sentiero, uno vicino all’altro e per un po’ non fecero altro che stare in silenzio, godendo ognuno della presenza dell’altro.

Harry era tranquillo, si sentiva bene, si sentiva felice. Poi, all’improvviso, sentì la mano grande di Louis prendere la sua e stringerla. Lui rispose alla stretta e intrecciò le dita della mano con quelle del castano.

Louis si fermò davanti al riccio, le mani ancora intrecciate.

- Harry … -

Ma Harry non guardava il suo viso: il suo sguardo era fisso oltre le spalle del castano, c’era qualcosa che aveva attirato la sua attenzione, una decina di metri più avanti.

Quello che vide gli fece riempire gli occhi di lacrime, che caddero giù sulle guancie divenute pallide.

- Scusami Lou … - Harry si voltò e corse via.

Dietro il castano, c’erano due persone che si stavano baciando. Un ragazzo e una ragazza … ed il riccio conosceva molto bene entrambe.

Quelli erano Liam e Joy.

 

 

Angolo autrice

Lo so, probabilmente alcune di voi mi odieranno,e altre forse mi diranno” alleluia ce l’hanno fatta quei due a baciarsi!” Ma in verità la cosa deve ancora svilupparsi bene u.u Comunque, spero che questo capitolo, anche se un po’ più corto dei precedenti, vi sia piaciuto e che voi siate così gentili da farmelo sapere.

Ciao ciao!

Mio J

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Capitolo 11
*** Capitolo 11: non tutti i baci fanno piacere ... ***


Ma saaaalve! ^^ Allora, devo avvertirvi che questo capitolo è quasi completamente Ziall (al 90%) quindi chi andasse matto per questa coppia non svenisse u.u Poi, un’altra cosa: rileggendo il capitolo mi sono accorta che è molto dolce, zuccheroso, quasi da diabete (secondo il mio modesto parere) quindi se morirete per trigliceridi alti, datemi pure la colpa u.u

Ok, ho finito.

Buona lettura!

Mio J

 

Tell me you don’t want my kiss

That you need your distance, distance

Tell me anything but don’t you say

He’s what you’re missing baby

If he’s the reason that you’re leaving me tonight

Spare me what you think and

Tell me a lie.

One Direction – Tell me a lie

 

Zayn aspettò che Louis ed Harry si fossero allontanati per fare una domanda.

- Abbiamo davvero un altro programma? –

- Si: io e te andiamo al cinema! –

- Mmm … la cosa mi piace … - sussurrò il moro avvicinandosi ancora di più al biondo.

- Frena i bollori, bel moretto … hai un pegno da pagare ricordi? – Niall aveva un sorriso furbo sul viso e Zayn non poté fare a meno di sorridere a sua volta.

- D’accordo, mi arrendo: hai vinto. – Dallo zaino che aveva accanto, il moro tirò fuori il suo blocco e lo porse a Niall.

Il ragazzo guardò di nuovo tutti i disegni e quando si ritrovò davanti al penultimo, si aspettò di vedere  la mano ambrata di Zayn che lo fermava, ma ovviamente non lo fece. Girò la pagina e quello che si trovò davanti gli fece spalancare la bocca dalla meraviglia: quello che vedeva sul foglio era lui, lui tale e quale.

Guardò Zayn, che gli sorrideva, con tanto d’occhi.

- Ma come … co- come ... questo è … -

- Bellissimo? Lo so, ma non è il disegno che è bellissimo, è il soggetto ritratto … -

- Quando l’hai fatto? – chiese Niall guardando il suo ritratto ancora una volta.

- La sera in cui abbiamo cantato insieme al karaoke, quando ti ho visto per la prima volta. Quando sono tornato a casa, non riuscivo a dormire  perché ogni volta che ci provavo, vedevo i  tuoi meravigliosi occhi blu e il tuo splendido sorriso. L’ho interpretato come un segnale e mi sono messo al lavoro … -

- Non sapevo disegnassi così bene fino a cinque giorni fa e ora mi hai fatto addirittura il ritratto! Non so cosa dire, davvero … - il biondino era commosso: non gli era mai capitato di sentirsi così.

- Infatti non devi dire niente … -

Zayn, delicatamente, portò le mani al viso di Niall e poggiò le sue labbra su quelle del biondino, che rispose al bacio timidamente. Il moro lo incoraggiò baciandolo il più dolcemente possibile: Niall si rilassò visibilmente e mise le mani sulla vita di Zayn. Quando si staccò dal moretto, era rosso per l’imbarazzo.

- Non dovevamo andare al cinema? – mugugnò il biondo mentre si alzavano e si incamminavano ma già non gli andava più: aveva appena scoperto che c’era qualcosa che gli piaceva di più.

- Si, ma solo se ti va … ti va? – chiese Zayn notando la sua indecisione.

- Si … no! Ho altro da fare! – E buttò le braccia al collo del moro baciandolo senza la timidezza che aveva in precedenza. Mentre lo baciava, poteva sentire che Zayn aveva il sorriso sulle labbra: il moro prese possesso dei suoi fianchi e premette il corpo del biondo contro il suo. Le loro lingue si cercavano a vicenda, si rincorrevano danzavano armoniosamente. Zayn accarezzò la lingua di Niall con la sua con delicatezza, più e più volte, finché dovette staccarsi per mancanza d’ossigeno.

- Questo mi piace molto di più del cinema … - sussurrò Zayn.

- Anche a me … - Niall lo baciò piano sulle labbra piene.

- C’è un posto dove potremmo andare … ti va di venire con me? – chiese il moro.

- Certo! – rispose il biondo con un sorriso. Zayn lo prese per mano e si incamminarono: attraversarono tutto il parco, ne uscirono e camminarono in mezzo alla strada senza mai lasciarsi la mano. La gente li guardava, li fissava e li indicava ma a nessuno dei due ragazzi importava nulla: che la gente pensasse tutto quello che voleva, loro erano felici così e solo gli stupidi non capivano che l’affetto, di qualsiasi tipo esso fosse, era possibile anche tra persone dello stesso sesso, sia uomini che donne.

Arrivarono in un posto dove si poteva ammirare tutto il paesaggio circostante, un belvedere: c’erano due alberi di castagno e tra di essi una panchina in ferro battuto.

- Vieni … - Zayn prese per mano Niall e lo fece mettere seduto vicino a lui sulla panchina. Il biondo gli si accoccolò sulla spalla e il moro gli passò un braccio intorno alla vita mentre poggiava la testa su quella di Niall.

Da quel belvedere si riusciva ad ammirare tutta Londra nella sua vastità e bellezza alla luce di un tramonto invernale poco comune in quel periodo … era bellissima. Si poteva vedere ogni più piccola casa e ogni più piccolo vicolo, ogni strada e tutto il paesaggio circostante che alla luce del tramonto cambiava radicalmente aspetto. Gli occhi si perdevano all’orizzonte, come catturati da una magia.

- E’ stupendo … - sussurrò il biondo dopo essere stato in silenzio per diversi minuti.

- Sei la prima persona che ci porto … -

- Nemmeno Louis lo conosce? – c’era sorpresa nella voce di Niall.

- Nemmeno Louis … volevo condividere questo con qualcuno che ritenevo speciale e che mi piacesse … - Zayn guardò il biondo negli occhi: la luce aranciata del tramonto li rendeva di un blu intensissimo, come quello dell’oceano in tempesta.

- E l’hai trovato, questo qualcuno? – chiese Niall guardando il moro da sotto in su.

- Direi di si … - Zayn si avvicinò sempre di più al viso del biondino finché non sfiorò ancora le sue labbra morbide e piene: Niall si raddrizzò e prese il viso di Malik fra le sue mani mentre Zayn stringeva il biondo fra le sue braccia, prendendolo per la vita.

- Lo so che ti conosco da poco tempo ma mi piaci … e tanto – sussurrò Niall staccandosi un momento dal moro.

- Anche tu mi piaci tanto – rispose Zayn – e non vorrei essere qui con nessun’altro a questo mondo … - il moro sottolineò quelle parole con un bacio delicato e carico di dolcezza. 

I due ragazzi furono interrotti dal cellulare di Niall che squillava.

- Dovevo spegnerlo! Scusami, ma devo rispondere … - disse il biondo tirandolo fuori  dalla tasca.

- Non preoccuparti … -

Il biondino rispose. – Pronto? –

- Niall! Devi aiutarmi! Subito! – Louis era nel panico.

- Lou calmati: che è successo? – il biondo doveva avere un’espressione davvero strana perché Zayn gli chiese chi fosse e lui mimò “Louis” con le labbra: il moro sembrava sorpreso.

- Non riesco a trovare Harry: è scappato via!

 

Liam stava aspettando la ragazza all’entrata del parco: aveva una camicia blu a quadri, jeans neri e scarpe bianche. I capelli quel giorno erano mossi e leggermente gonfi ma non aveva potuto far niente. Dopo una decina di minuti vide arrivare la mora: blue jeans, maglia bianca ed un giacchetto nero. Era bellissima con quei lunghi capelli neri lasciati liberi di ondeggiare sulla schiena.

- Ciao. – la salutò.

- Ciao. – rispose lei.

- Allora, io volevo chiederti che cosa potremmo regalare ad Harry. Mi era venuto in mente che potremmo fargli qualcosa di Calvin Klein … -

- Ha già tutto di quella marca … -

- Un orologio? –

- Non è il tipo da metterli. –

Liam la condusse ad una panchina nel cuore del parco.

- Siediti, non ti mangio mica … - Liam non sapeva da dove venisse tutta quella sicurezza e tranquillità ma fu lieto di non essere nel panico. Joy fece come le era stato chiesto: si sentiva un po’ a disagio con il castano così vicino a lei. Per carità, le piaceva ma si sentiva strana a stare li con lui da sola.

- Ti prego dammi un’idea! –

- Mmm … che ne dici di un gatto? Rosso magari, che si avvicina al suo colore preferito, l’arancione … -

- Grande! A questo non avevo proprio pensato! Grazie. – rispose il ragazzo con un sorriso.

- Di nulla: ora però devo proprio andare, ho un sacco do compiti da fare … - Joy si alzò ma inciampò in una buca del terreno e finì dritta fra le braccia di Liam.

- Scusami … - lei diventò rossa e abbassò lo sguardo.

- Attenta … - il ragazzo la guardò negli occhi, che la ragazza aveva appena rialzato, e si avvicinò alle sue labbra. Molto delicatamente, posò la sua bocca su quella di lei, morbidissima, e le diede un bacio molto dolce, a cui Joy rispose con timidezza.

Ad un certo punto, la ragazza sentì qualcuno che correva via lungo il sentiero: riuscì a distinguere una massa di capelli ricci che andava via ed una figura ad una decina di metri, in piedi, che la fissava ma che fissava soprattutto Liam: sembrava volesse trapassarlo da parte  a parte.

Quella figura era Louis e la persona che era andata via …

- Harry! – Joy si lasciò cadere sulla panchina.

- Ehi, ehi, non piangere … -

- Liam tu non capisci: quello che è corso via è Harry, mi ha visto con te,  e quello che lo segue è Louis … Che cazzo ho fatto? – la ragazza si accoccolò tra le braccia del castano, che le accarezzò la schiena.

- Gli spiegheremo tutto … vedrai che capiranno … - ma nemmeno Liam era convinto di quelle parole.

 

- Che vuol dire scappato via? Louis che cosa è successo? Ci sono poche cose che possono far scappare Harry … - Niall era in ansia ora: che cavolo aveva fatto il riccio?

- Ha visto due persone che si stavano baciando, gli si sono riempiti gli occhi di lacrime e, scusandosi, è corso via! Quando mi sono girato, ho capito il perché del suo comportamento: le due persone – e nella voce di Louis il biondo poté sentire la rabbia e sperò non dicesse quello che sospettava – erano Liam e Joy! Ti rendi conto? Ti rendi conto Niall?! Il suo migliore amico e la sua ragazza! Ti prego, dimmi dove potrebbe essere Harry prima che vada da Liam e gli spacchi la faccia! – ormai la sua voce era diventata un ringhio.

 

Angolo autrice

Ed ecco a voi l’11° capitolo!^^ Non odiatemi per aver fatto soffrire Hazza, c’è un motivo se è successo questo, ve lo assicuro u.u Lo scoprirete andando avanti con la storia. A proposito: da ora i capitoli ricomincerò a postarli a scadenza settimanale, al massimo a scadenza bisettimanale: l’ispirazione ha lasciato la mia casa e non so quando ritornerà ç_ç Con questo è tutto … alla prossima!

Mio J

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Capitolo 12
*** Capitolo 12: Il ricordo ***


Salve a tutte! J Ecco a voi il dodicesimo capitolo: da quanto mi avete scritto nelle recensioni, eravate tutte molto curiose di sapere dove diavolo si era andato a cacciare il nostro Hazza. Bene, in questo capitolo lo saprete u.u

Un avvertimento: capitolo esclusivamente Larry quindi, vi prego, non morite ne svenite quando lo leggete ok??

Ora vi lascio.

Buona lettura J

 

 

When you finally open the door

To let everything in

You find out you’re not alone

And that you’re someone to love

Elisa – Someone to love

 

Per voi esser soli che vuol dire?

Restare in compagnia di voi stessi,

senza alcun estraneo intorno. [ … ]

Si, si, cari miei, v’assicuro che

È un bel modo di esser soli, codesto.

 Luigi Pirandello – Uno, nessuno e centomila

 

Harry non poteva credere ai propri occhi: Joy stava baciando Liam! Gli aveva detto che usciva con Eleanor e invece stava baciando uno dei suoi migliori amici … e lui che si era fatto un sacco di problemi  a causa sua, aveva ferito Louis per lei …

No, non poteva più andare avanti così. Corse. Corse finché non gli fece male la milza. Decise di andare nell’unico posto in cui riusciva a schiarirsi le idee, nell’unico posto in cui riusciva a pensare e a chiudere tutto il resto del mondo fuori.

 

- Non è possibile … eppure gli avevo detto di non fare cazzate! Appena lo becco, mi sentirà … puoi giocatrici la testa. – Niall stava parlando di Liam ma non sapeva se Louis l’avesse capito.

- Lou, ascoltami bene: quando eravamo bambini, io ed Harry andavamo in un posto quando volevamo stare da soli o quando volevamo riflettere. Si trova sul Tamigi, vicino alla riva: è una casa sull’albero, se ti guardi un momento intorno, la vedi.-

- D’accordo. Ci vediamo li. Io intanto provo a chiamarlo. – Louis stava per attaccare quando si ricordò una cosa. – Ah, e tienimi Liam lontano il più possibile perché se mi capita sottomano, stenterai a riconoscerlo. – e attaccò.

- Che succede? – Zayn aveva assistito a quello scambio di battute e non gli erano piaciute per niente.

- Harry ha visto Liam e Joy baciarsi ed è scappato! –

- Cazzo! E adesso? –

- E adesso lo cerchiamo. Credo di sapere dove sia e l’ho detto anche a Louis. Temo che il nostro appuntamento finisca qui … scusa ma ho un amico da ritrovare … - il biondo lo guardò un po’ triste: in fondo gli dispiaceva, aveva organizzato tutto nei minimi dettagli ma Harry in quel momento veniva prima di tutto.

- Non preoccuparti, a me va bene anche così … e poi al momento abbiamo altro da fare: dobbiamo recuperare Harry no? – sul viso del moro si distese un sorriso rassicurante.

 

Quando arrivò, Harry si sentì già meglio anche solo a guardarla: quella casa era stata la compagna di avventure di tanti giochi suoi e di Niall.

Si affrettò a salire gli scalini che avevano creato insieme lui e il biondo ed entrò: era un sacco di tempo che non ci andava più e la polvere era alta un dito. Per non parlare dell’altezza: mentre prima poteva passare tranquillamente dalla porta, ora doveva abbassarsi per non prendere l’architrave in piena fronte.

Dentro era pieno di foglie e polvere. Mentre si guardava intorno notò una cosa che gli apparteneva, che aveva dimenticato: la sua chitarra.*1

Harry la vide li, nell’angolo in cui l’aveva lasciata anni prima e provò una fitta di nostalgia. Entrò e, spazzando il pavimento con la mano, si sedette e prese lo strumento. Con un soffio  tolse la polvere che vi si era depositata sopra.

Tutto l’accaduto di quel pomeriggio lo sommerse come un fiume in piena e le lacrime ricominciarono a scendere più di prima, senza sosta.

Il riccio si aggrappò all’oggetto che aveva in mano come ad un’ancora; singhiozzava ormai, senza ritegno: in quel momento poteva, non doveva mettere su la sua faccia da duro che non soffre mai … non c’era nessuno lì apparte lui e il vento fuori dalla casa che ululava.

Ad un certo punto, sentì il suo telefono squillare. Lo tirò fuori.

Louis.

Lo poggiò sul pavimento di legno e lo lasciò là finché non smise di vibrare. Dopo neanche due secondi ricominciò e  successe la stessa cosa per una, due , tre volte.

Louis.

Poi, finalmente, smise di suonare.

Nel frattempo, le lacrime avevano smesso di scendere dagli occhi verdi e lui, una volta accordata la chitarra, iniziò a cantare con la voce resa roca dal pianto e dal lungo non parlare.

 

When he opens his arms and

Holds you close tonight

It just won’t feel right

Cos I can love you more than this

 

La sua voce s’incrinò e le lacrime ripresero a scendere sulla sua pelle candida per poi morire nel tessuto della sciarpa.

Posò la chitarra, raccolse le ginocchia al petto e le circondò con le braccia.

Si sentiva a pezzi, senza più niente da perdere, vuoto.

Cosa aveva fatto per meritarsi tutto quello? Non era stato affettuoso? Non le aveva dato tutte le attenzioni che voleva? Si, aveva fatto tutte quelle cose, ne era certo.

Ma allora … perché?

Senza saperne il motivo, si scoprì a pensare a Louis. Quel ragazzo gli era stato vicino quasi quanto Niall, era stato cortese e gentile come nessun’altro, non l’aveva giudicato e non si era fatto influenzare da tutte le dicerie che c’erano su di lui.

Si trovò a pensare di averlo già visto da qualche parte, qualche anno prima …. Era tutto confuso, non riusciva a ricordare.

Sapeva, però, che lo voleva lì con lui in quel momento.

 

Louis arrivò sul Tamigi. Le nuvole continuavano ad accavallarsi, minacciose, nel cielo grigio sopra sua testa. Il ragazzo fece come gli aveva detto Niall, si guardò intorno: c’erano alcuni alberi ma uno solo aveva una casetta sopra di esso. Il castano corse a perdifiato fino ad arrivare ai piedi di quell’albero.

C’erano tanti pioli che giravano intorno al tronco e ti facevano arrivano arrivare in cima. Il ragazzo li salì con cautela per non cadere ma iniziò a piovere, forte, e prese molta acqua.

Arrivato alla fine, vide la porta e si affacciò guardingo: Harry era li, rannicchiato ad un angolo con la testa sulle ginocchia.

Tirò un sospiro di sollievo.

Louis prese il cellulare e mandò un messaggio a Niall.

 

“Niall è qui. Non preoccuparti, vai a casa e io lo riporto lì da te.”

 

Lo rimise in tasca ed entrò. In due passi fu accanto ad Harry e lo abbracciò.

- Non fare mai più una cosa del genere! Mi hai fatto morire di preoccupazione! – Quell’ultima frase la disse prima di poter pensare di nuovo, altrimenti si sarebbe fermato.

- Louis?-

Harry girò la testa e vide quegli occhi azzurro cielo, che tanto voleva lì coi lui, lucidi e la persona che li possedeva bagnata.

Il castano era fradicio: mentre saliva gli scalini, la pioggia era diventata battente e lui ne aveva presa tanta perché doveva stare attento a dove metteva i piedi.

- Sei un’allucinazione? Si, non c’è altra spiegazione: tutte le persone che amo prima o poi vanno via da me … - il riccio aveva un sorriso amaro sul volto.

- E questo ti sembra un’allucinazione? –

Louis lo trasse a se e lo baciò con passione: doveva fargli capire che lui era reale, che non era frutto della sua immaginazione e che era lì per lui e solo per lui.

Harry sentì le labbra morbide e bagnate del castano sulle sue: avvertì qualcosa dentro di lui, un sentimento del tutto nuovo che provava per Louis. Andava al di la della semplice amicizia che univa due ragazzi, superava quella linea di confine oltre la quale mai aveva pensato di andare per un ragazzo.

- Louis, sei qui … grazie – Harry mise la testa nell’incavo del collo del castano e continuò a mormorare – grazie, grazie, grazie – tantissime volte. Louis, intanto, gli accarezzava la schiena.

- Sei tutto bagnato … prendi questo. – Harry si alzò e si tolse il cappotto. Lo mise sulle spalle del castano e si rannicchiò di nuovo a terra.

- Ne hai più bisogno tu … - rispose quando Louis fece per parlare.

- Grazie. – Il castano si aprì in un sorriso di gratitudine e passò un braccio sulla vita di Harry.

- Vieni qui vicino a me ... non ti mordo mica, sai? –

Con il viso ancora bagnato di lacrime, il riccio riuscì a sorridere: forse aveva finalmente capito perché stava così bene con Louis. Si spostò e il castano avvolse anche lui nel cappotto.

- Lo sai, sei la persona più dolce che conosca … dopo Niall. – disse il riccio, rompendo il silenzio che si era creato.

- Ora lo sono … aspetta solo che veda Liam, diventerò la persona più crudele del mondo … -

Il viso di Harry si fece di nuovo triste e, ripensando a quei due, una lacrima solitaria scese lungo la sua guancia.

- Scusami, non avrei dovuto parlare di lui … - Louis asciugò quella perla salata e fece una carezza al riccio.

- Come hai fatto a trovarmi? Nessuno sa dove sia questo posto … - chiese Harry cambiando discorso.

- Eccetto Niall: è stato lui a darmi il suggerimento … veramente l’ho quasi minacciato ma ero fuori di me … non fare più una cosa del genere, capito? Non voglio morire di crepacuore ne di dolore … perché oggi avrebbe potuto succederti qualunque cosa … mi hai sentito? – la voce di Louis si era ridotta ad un sussurro.

- Ho sentito … - rispose piano Harry.

Il castano poggiò la testa sulla spalla del riccio e notò solo in quel momento la chitarra posata sul pavimento. Dopo qualche attimo di silenzio, Louis parlò.

- Sai … oggi volevo dirti una cosa ma la tua fuga me l’ha impedito … -

- Scusami … non ce l’ho proprio fatta … - rispose Harry stringendogli la mano.

- Posso rimediare ora … -  Louis prese lo strumento e iniziò a cantare.

 

I want, I want, I want

But that’s crazy

I want, I want, I want

And that’s not me

I want, I want, I want

To be loved by you

 

Mentre cantava, il castano guardò Harry negli, senza mai distogliere lo sguardo dal suo viso d’angelo. La cosa che, visibilmente, lo stupì fu che man mano che continuava a cantare sul viso del riccio il sorriso si distendeva sempre di più.

- Non c’era bisogno della canzone … bastavano i tuoi occhi a farmi dire si … BooBear. –

Le labbra di Harry si posarono su quelle di Louis in un bacio delicato, Il castano sorrise.

- Quella canzone … era bellissima. L’hai scritta tu*2? – chiese Harry.

- Si, tanto tempo fa … l’ho ritrovata e mi sembrava perfetta  per quello che volevo dirti … -

- E suoni anche la chitarra! Sei una sorpresa continua … - il riccio gli prese il viso fra le mani, morbide, e lo baciò.

- Ehi, aspetta: come sai che mi chiamano anche BooBear? – chiese Louis ricordandosi di quello che gli aveva detto poco prima il riccio.

- Ho sentito, per caso, Zayn che parlava con Niall di te e ti chiamava così … - Harry aveva un sorriso furbo e Louis rise di gusto.

- Cosa c’è? –

- Niente, il fatto è che sei un pessimo bugiardo! –

- Sono un libro aperto per te, eh? Senti, lo so che ti sembrerà stupido, ma non dire niente a scuola … del fatto che mi hai visto piangere … -

- Per chi mi hai preso? – Louis fece il finto offeso e, girando la testa, spruzzò Harry con centinaia di piccole gocce gelate.

- Per una persona che si è preoccupata di un ragazzo che non se lo merita … -

- Non dire stupidaggini! –

- Ti ho fatto soffrire e non te lo meritavi … nemmeno un po’ … -

- Anche solo il fatto che lo ammetti denota che sei una persona sensibilissima e che prova rimorso … al contrario di una persona di mia conoscenza. –

- Chi è? –

- Eleanor … ma non parliamo di questo … - Louis si liberò del cappotto e attirò Harry ancora più vicino a se.

- Voglio stare con te … e non mi importa nulla di quello che dice la gente … - mormorò Louis.

- Mi piacerebbe dirti che nemmeno a me importa ma sarebbe solo una bugia … e in questo momento voglio soltanto dimenticare … -

- Io sono qui per questo … - sussurrò il castano ad un soffio dalle labbra dell’altro. Passò un secondo e quelle labbra furono impegnate a baciare quelle di Louis. Harry si dimostrò audace approfondendo per primo il bacio. Il castano lo lasciò fare per un po’, poi prese lui il controllo e cominciò ad accarezzare la lingua di Harry, la rincorreva e l’altro non era da meno.

Le mani del riccio andarono nei capelli bagnati di Louis mentre il castano lo stringeva per la vita. I loro erano baci liberatori, lenti, delicati e dolci: ne avevano bisogno entrambi. Per troppo tempo quei due si erano cercati, si erano sognati e guardati da lontano senza potersi toccare per un motivo o per un altro.

 

Harry aveva dieci anni quando incontrò Louis. Il riccio era al parco su un’altalena quando un bambino poco più grande di lui gli venne incontro.

- Ciao, sono Louis. Posso giocare con te? –

Harry, con una sorriso genuino, gli disse di si.

Diventarono amici in poco tempo e qualcosa di più in circa un anno: non sapeva spiegarselo, ma Harry voleva bene a quel ragazzo però non come ad un normale amico.

Più di una volta si erano presi per mano e ogni volta che stavano per baciarsi c’era sempre qualcuno che li interrompeva.

Una sera, il castano era a casa del riccio per provare un videogioco quando Harry lasciò il joystick e li lasciò andare sul letto.

- Basta, mi arrendo … vinci sempre tu! –

- Dai, non prendetela: è solo un gioco … -

La mano di Louis finì su quella di Harry che non la ritirò. I due erano vicinissimi … quando entrò la madre del riccio.

- Tesoro io … che succede? – la sua era strana: che ci facevano quei due così vicini?

Harry diventò rosso ma Louis fu veloce.

- Nulla signora: Harry mi ha chiesto di dirgli se ha qualcosa nell’occhio perché gli fa male. –

- Ah, d’accordo … volete il gelato cari? – non sembrava convinta ma decise di lasciar correre.

- No, grazie. – risposero entrambi.

E anche quella magia era sfumata.

Dopo una settimana il castano si trasferì e Harry perse tutti i contatti con lui Non sapeva ne dove fosse andato ne quale fosse il suo cognome dopo tanto tempo che si conoscevano.

Soffrì molto, in fondo era stata la sua prima cotta per un ragazzo ma alla fine decise di archiviare il tutto: era sicuro che non l’avrebbe più rivisto.

 

- Sei tu … - disse Harry quando gli ritornò alla mente quel ricordo.

- Certo che sono io! Chi altro dovrei essere? –

- No, no, non hai capito .. tu sei il Louis che pensavo di aver perso per sempre! Ecco perché avevi un viso così familiare … -

Sul viso spuntarono lacrime di gioia e un sorriso si distese sul suo volto.

- Tu sei il bambino della mia infanzia?! – Louis lo osservò bene e rimase folgorato: come aveva potuto non riconoscerlo? Quei capelli ricci sempre ribelli e quegli occhi, poi, erano inconfondibili …

- Harry! –

Louis prese possesso delle sue labbra e le baciò e mordicchiò fino a farle diventare rosse. Il castano si staccò un momento ma Harry lo riprese e approfondì il bacio: non voleva lasciarlo proprio ora che l’aveva ritrovato.

- Harry … devo portarti da Niall … gliel’ho promesso … disse Louis tra un bacio e l’altro. Si stavano rifacendo di tutti i baci che non avevano potuto darsi quando si erano conosciuti da bambini.

- Proprio adesso? – Il riccio fece finta di essere imbronciato.

- Si … guarda fuori: è notte, ci sono addirittura le stelle! Dire che Niall sarà in pensiero è poco – borbottò il castano.

- Oook … ma il cappotto lo tieni tu. –

- D’accordo – rispose Louis baciandogli la punta del naso.

 

- Sono passate tre ore! Dove diavolo sono?! –

Nialler camminava su e giù per il salotto di casa sua e Zayn era sul divano che cercava di calmarlo ma con scarsi risultati.

- Stai tranquillo, non sono dispersi … -

- Il mio migliore amico lo è! – scattò il biondo. Zayn rimase spiazzato ma decise di non controbattere: Niall era preoccupato e si sarebbe calmato solo quando avrebbe visto Harry sano e salvo.

Dopo pochi secondi il campanello suonò.

Nialler si precipitò ad aprire.

Era Louis.

Harry era lì di fianco a lui.

Il biondino non li fece neanche entrare: si buttò letteralmente addosso ad Harry e lo strinse in un abbraccio soffocante.

- Oh! Niall … ti prego … così non respiro … - boccheggiò il riccio.

- E cazzo, te lo meriteresti! Mi hai fatto morire di paura! – Harry lo strinse a se e mormorò:

- Se ti dico che mi dispiace, che sono stato l’idiota più idiota del mondo e ti chiedo scusa per averti fatto preoccupare, serve a qualcosa? –

- No, ma tu dimmelo lo stesso … - al riccio venne da sorridere: si preoccupava sempre troppo ma in fondo gli voleva bene anche perché era così … soprattutto perché era così.

Zayn intanto stringeva Louis fra le braccia: quando Niall aveva aperto la porta aveva visto Harry ma subito dopo l’occhio era andato a Louis, completamente bagnato da capo a piedi. Lo aveva abbracciato sperando di scaldarlo con il calore del proprio corpo ma tremava ancora.

- Ora sto bene, l’hai visto, ma Louis per recuperarmi ha preso un sacco d’acqua ed è bagnato fradicio … che ne diresti di farlo entrare? – mentre lo diceva, Harry strinse la mano di Louis che da quando erano andati via dalla casa sull’albero, non aveva mai lasciato andare neanche per un secondo.

- Scusami, Louis, scusami tanto! Non l’ho fatto apposta, ero troppo preoccupato per Hazza e non mi sono accorto della tua condizione. Entra! – e lo trascinò dentro su una poltrona davanti al camino scoppiettante.

 

 

*1 Non so se Harry la sappia suonare ma ho visto una foto in cui lui e Lou ne stavano suonando una a testa quindi le cose sono due: o era una finta e strimpellava note a caso o la sa suonare davvero u.u Comunque passatemi l’’idea.

*2 Purtroppo non so chi dei ragazzi abbia scritto “I want” ma se qualcuna di voi lo sa mi farebbe un favore enorme a dirmi chi l’ha scritta,  se poi sapete anche chi ha scritto tutte le altre sarebbe ancora meglio. (Vi prego non fucilatemi se non so certe cose ma le informazioni non sempre le trovo ç_ç) Per far funzionare la storia, sia Louis che Niall scrivono canzoni e in questo pezzo avevo bisogno di una canzone dei One Direction. Quando Lou dice “mi sembrava perfetta per quello che volevo dirti” è riferito soltanto al ritornello eh.

 

 

Angolo autrice

Allora, che ve ne pare di questo capitolo? E’ un po’ più lungo degli altri perché adesso per scrivere la brutta uso un quaderno a quadretti invece che a righe e non mi sono resa conto che quindi i capitoli si allungano un po’… un po’ tanto a dire il vero XD ma non credo che la cosa vi dispiaccia u.u

Sul fronte Liam/Joy non preoccupatevi che ci arriveremo a delle conclusioni u.u Piano piano si fa tutto, non mettete fretta al tempo. Ho solo una cosa da aggiungere: nel prossimo capitolo ci sarà un episodio abbastanza interessante tra Louis e Liam u.u

Sperando di avervi incuriosito vi lascio.

Mio J

PS: per chi volesse sono su twitter @MioSmile_

Ciao ciao!

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Capitolo 13
*** Capitolo 13: amicizia e odio ***


Allora salve! J Lo so sono un po’ in ritardo ma abbiate pazienza, ho bisogno di tempo. Allora, questo capitolo è più lungo del precedente e la cosa non dispiacerà, ne sono sicura XD  Ah, il capitolo non è stato betato, dovevo per forza dirvi delle cose, perciò mi scuso in anticipo nel caso in cui ci siano degli errori. Devo dirvi anche un altro paio di cosette ma ve le dirò a fine capitolo u.u

Buona lettura ^^

Mio J

 

 

 

Everything’s all right

When you’re right here by my side.

Jonas Brothers – When you look me in the eyes

 

I find my paradise

When you look me in the eyes.

Jonas Brothers – When you look me in the eyes

 

Louis non fece in tempo nemmeno a sedersi sulla poltrona che Niall gli aveva già dato una coperta con cui avvolgersi ed un the caldo con cui scaldarsi. Una volta seduto il castano ebbe modo di guardarsi un po’ intorno: non era mai stato a casa del biondo prima.

Era una casa molto carina, per quel poco che aveva potuto vedere: le pareti erano di un rassicurante verde pallido e  prima di entrare in salotto, c’era un piccolo ingresso, diviso dal soggiorno da un piccolo muretto dove c’era un bel vaso di gerbere arancioni screziate gialle.

Appena entrato nella stanza, vide un tavolo rotondo sulla sinistra e, a destra, la poltrona davanti al camino sulla quale era comodamente seduto; il divano era attaccato al muretto divisorio tra ingresso e salotto e la tv di fianco al camino. C’era anche un tavolino basso su cui erano in bella mostra tanti piccoli oggettini, presumibilmente appartenenti alla signora Horan.

La finestra, che prendeva tutta la parete, era posta sul lato corto della stanza, dove c’era il tavolo rotondo. Sul lato lungo, proprio di fronte alla porta che faceva accedere al salotto, c’era invece un’enorme libreria, alta fino al soffitto, stipata di libri grandi e piccoli. L’attenzione di Louis fu catturata, però, dal riccio che si schiarì la gola.

- Ragazzi io … volevo … chiedere scusa a tutti voi, a Louis, a Niall e soprattutto a te, Zayn – Harry lo guardò per un secondo negli occhi e poi riabbassò i suoi sulle sue mani, che continuava a torcere –so che aspettavi da tanto di stare da solo con lui e mi dispiace aver rovinato i vostri piani. Non ho nemmeno mantenuto la promessa che ti avevo fatto: per colpa mia, Lou si è preoccupato da morire … Mi dispiace tanto … - Harry era davvero dispiaciuto e teneva lo sguardo a terra: era seduto sul divano di fianco a Niall e Zayn e teneva i gomiti sulle ginocchia quando sentì due braccia forti avvolgerlo.

Era il moro che si era alzato e ora lo abbracciava: Harry non gli piaceva, era vero, ma in quel momento aveva tirato fuori il lato umile di sé, altruista, un lato che pensava non avesse affatto.

- Sai … forse ora ho capito perché Louis si è innamorato di te: sei un ragazzo pieno di sorprese, che non la smette mai di sorprenderti … -

Il moro lo guardò dritto negli occhi e gli regalò un sorriso genuino, vero, che arrivava dal profondo del cuore. Harry lo guardava con gli occhi sgranati: dal moro un discorso del genere non se lo aspettava proprio.

Niall aveva assistito a tutta la scena con un sorriso che andava da un orecchio all’altro: finalmente anche Zayn aveva capito che c’era molto di più dietro a quel sorriso da strafottente e a quelle maniere un po’ da playboy che Harry sfoggiava ogni giorno.

- Sono fiero di te, Zayn … - il biondo gli strinse una mano ambrata e gli lasciò un bacio sulle labbra carnose.

- Ehi, così mi fate fare da terzo incomodo! – il riccio rispose con il sorriso sulle labbra mentre guardava i due ragazzi scambiarsi effusioni.

- Ci fanno fare da terzo incomodo – rispose Louis dopo un fragoroso starnuto.

- Non dire stupidaggini: tu non sei un terzo incomodo, sei l’ostacolo più bello che mi potesse capitare in questo momento … - Harry andò dal castano e si mise seduto sulle sue gambe.

Passando le braccia intorno al suo collo, lo baciò dolcemente e con delicatezza ma quando si staccò, Louis lo rimproverò.

- Così ti prenderai il raffreddore!! –

- Sarebbe il minimo dopo quello che hai fatto per un me  … - rispose Hazza baciandolo di nuovo.

- Ehm, ehm … c’è qualcosa che dovremmo sapere? Per caso eh … - disse ironico il moro.

Niall riuscì a stento a trattenere una risata di fronte all’espressione di Harry che si era appena ricordato che non erano soli. Zayn aveva un mezzo sorriso sul viso.

- Forse … - rispose Louis guardando Harry.

- Vedremo tra un paio di giorni … - disse il riccio fissando il biondino. I due si scambiarono uno sguardo d’intesa e capirono.

Dopo ti racconto.”

Era quello il pensiero che avevano in mente entrambi.

- Niall, io ti ringrazio davvero per la tua ospitalità ma ora dovrei proprio andare a casa: sono le dieci passate e mia madre si starà chiedendo che fine ho fatto … - disse Louis dopo qualche minuto di silenzio.

- Non preoccuparti, Lou, ho sistemato io le cose con tua madre: stasera dormi da me … -

Con quelle parole, Zayn non intendeva dire solo quello che aveva detto: c’era un messaggio solo per Louis in quella frase.

Devi dirmi un po’ di cose.”

- Allora va bene, ancora meglio. Sono molto stanco e vorrei dormire un po’. -

- Certo Louis, non preoccuparti e vai a riposare. Ci rivediamo domani e spero starai meglio. - Niall iniziò a fare strada verso la porta.

- Non guidare troppo forte ok? - sussurrò il biondino a Zayn prima di dargli un bacio delicato.

- Tranquillo, starò attento. - rispose il moro con un sorriso mentre gli faceva una carezza.

- Rimettiti presto ok? Io verrò a trovarti … - Harry stava aiutando Louis a liberarsi della coperta.

- Certo … -

- Buonanotte Boo … - il riccio posò le labbra su quelle del castano che rispose al bacio e lo approfondì.

- 'Notte anche a te Hazza … - gli sorrise e poi andò via con Zayn.

Appena i due ragazzi se ne andarono, Niall fece ad Harry un enorme sorriso, quello che il riccio ormai chiamava “un sorriso alla Nialler”.

- Allora? Davvero non devi dirmi niente? –

- Niall, lo sai che ti dico tutto ma mia madre, se non torno a casa, mi uccide e sai che non scherzo … -

- Chiamala e dille che ti ho invitato a dormire da me. Tanto non è la prima volta che le dici le cose all’ultimo minuto … -

- Vero. Ora ci provo. – il riccio compose il numero e parlò con sua madre. Dopo qualche minuto, e tante moine, Harry riuscì a strappare il permesso per dormire a casa del biondo.

- Fatto! In fondo, sono il figlio più piccolo … - disse Harry con aria da cospiratore: il riccio approfittava sempre di quella piccola debolezza di sua madre per lui.

- Perfetto! Vieni, andiamo in camera mia … potremmo rimanere qui, tanto i miei non ci sono fino alla prossima settimana, ma conoscendo te e il tuo essere maldestro è meglio che ti tenga lontano da tutti i gingilli che mia madre tiene in soggiorno … -

- Si, forse è meglio: l’ultima volta ho rotto il suo prezioso vaso di cristallo … - al riccio scappò una risata a ripensare all’accaduto.

Finite le scale che portavano al piano superiore, i ragazzi entrarono nella prima porta a sinistra.

Harry non riuscì a trattenere un’esclamazione.

- Wow! Per caso è passato un uragano nella tua stanza, Nialler? – In quella camera regnava sovrano il caos più totale: il cuscino era ai piedi dell’armadio, vestiti ovunque, computer sul letto e spartiti a terra.

L’unica cosa che era al suo posto era la chitarra: il biondo la teneva da conto, era il suo tesoro più prezioso. Lo si poteva paragonare al  Signore degli Anelli : Niall era Gollum e la chitarra l’anello, il suo tesoro.

- Più o meno ma è tutto per colpa tua … ora vieni, siediti qui – Il biondo fece spazio sul suo letto e raccolse gli spartiti a terra e un po’ di vestiti per fare spazio al materasso che avrebbe messo li per Harry.

- Hazza prendi … - Niall aveva tra le braccia il materasso e lo lasciò andare.

- Nialler no! – Il riccio si ritrovò per terra con il materasso addosso, stile tartaruga rovesciata sul guscio.

Il biondo rideva e rideva, senza riuscire a fermarsi.

- Non ridere e aiutami! – disse Harry ma la sua voce giunse soffocata alle orecchie del biondino che però intuì e aiutò il riccio a rialzarsi.

- Ci casco sempre … - e prendendo il cuscino lì a terra, lo lanciò in faccia a Niall.

- Vuoi fare la guerra? – il biondo aveva un’espressione che trasudava furbizia da tutti i pori.

- No, no sono esausto e poi vinceresti tu, come al solito. – rispose il riccio sorridendo.

- E poi devo raccontarti un sacco di cose … soprattutto una … -

Harry si mise seduto a gambe incrociate ai piedi del letto di Niall mentre il biondo gli stava di fronte nella stessa posizione.

- Ti ascolto. –

- Louis è … è il bambino di cui mi sono innamorato da piccolo! – la voce del riccio era impregnata di euforia.

Il biondino rimase senza parole.

- Di- dici davvero? Ma proprio quel bambino di cui mi hai parlato? Sei sicuro? –

- Si, si Niall sono sicuro! I lineamenti del viso, i suoi modi di fare, di scherzare ma soprattutto i suoi occhi … sono gli stessi Nialler! – la voce di Harry ormai trasudava felicità, pura e semplice.

- Ogni volta che lo guardo negli occhi, mi sembra di aver trovato il paradiso, il mio angolo di paradiso … E’ stato dolcissimo quando mi ha cantato una sua canzone per dirmi che si era innamorato di me … -

- Oh, Hazza, sono contentissimo per te! –

Il biondo gli buttò le braccia al collo e lo strinse in un abbraccio pieno di affetto ma si sbilanciò e gli cadde addosso, ritrovandosi proprio sopra di lui.

I due cominciarono a ridere come due idioti fin quando Harry non smise e fece la domanda che gli frullava in testa da quando era entrato a casa di Niall.

- Mi fa piacere che tu sia contento ora però voglio sapere com’è andata a te dopo che vi ho lasciati soli soletti … me l’avevi promesso ricordi? – Harry assunse un’aria maliziosa.

Il riccio ebbe un indizio quando Niall realizzò cosa voleva sapere l’amico e diventò rosso.

- Ok, almeno ora so che è andato bene! Dai, non farti pregare! –

- D’accordo … -

Ancora rosso, il biondino gli raccontò del bacio davanti alla gelateria, del belvedere, di quanto Zayn fosse stato dolce e quanto tutto fosse stato perfetto finché non gli era preso un colpo sapendo che era scappato. Gli diede una cuscinata in testa.

- Eddai, mi sono già scusato per quello! – esclamò Harry.

- Si, ma non abbastanza … ora ho fame … - Niall stava per scendere in cucina per prendere qualcosa quando Hazza tirò fuori un pacco di biscotti.

- Fanno parte del mio piano per farmi perdonare … - disse il riccio facendo dondolare il pacco accanto al suo viso.

- Sono quelli con le gocce di cioccolata? –

- I tuoi preferiti. – annuì Harry.

- Allora è tutto apposto! – Niall ritornò sui suoi passi e diede un bacio sulla guancia di Hazza.

- Ora sei ufficialmente perdonato! –

Harry sfoggiò il suo miglio sorriso.

 

 

*

 

 

- Dai sbrigati, così ti asciughi. –

Zayn ci aveva messo dieci minuti ad andare a casa e ora incoraggiava Louis a togliersi quei vestiti bagnati e a mettersi qualcos’altro. Il moro gli passò alcuni suoi abiti, una felpa nera e i pantaloni di una tuta grigi,  che gli stavano un po’ grandi e lo aiutò ad asciugarsi i capelli.

- Grazie mille Zayn. –

- Lo sai che per me è sempre un piacere Lou … - il moro sorrise e lo abbracciò.

- Sai, sono contento che tu abbia cambiato idea su Harry … - disse il castano dopo un po’.

 - Io non ho cambiato idea … ho solo … riflettuto più del solito su alcune cose … - si difese subito Zayn.

- Bhè, allora sono felice che tu l’abbia fatto. – Louis si girò e lo abbracciò.

- Tu non sai quanto questo tuo sforzo significhi per me … -

- Sei comunque stato la mia cotta più importante … io farei tutto per te, hai capito? -

- Scusa, cos’hai detto? – Louis credeva di aver sentito male.

- Tu mi piacevi, e tanto anche. Mi piaci tutt’ora ma il sentimento si è affievolito perché adesso … adesso c’è Niall. –

- Zayn, non pensarci ok? C’è stato un periodo in cui anch’io ti vedevo con occhi diversi ma come per te c’è Niall, per me c’è Harry ora … - Louis strinse il moro a sé più che poté.

- Tu rimani comunque il mio migliore amico e questo fatto non cambierà mai. – Le labbra di Zayn si posarono sui capelli di Louis in un bacio.

- Lo so e la stessa cosa vale per te … -

Rimasero abbracciati per un po’ poi Zayn decise di rompere il silenzio.

- A proposito, visto che sono il tuo migliore amico, non dovrei essere messo al corrente di qualcosa? – lo disse con tono canzonatorio ma Louis sapeva che non lo faceva per cattiveria.

Sul viso del castano si distese un sorriso: non dimenticava mai nulla Zayn, soprattutto se riguardava il suo migliore amico.

- Non posso nasconderti proprio nulla eh? –

- No, direi di no – sul volto del moro spuntò un sorriso divertito.

- Ora vieni con me in camera, ci sediamo a gambe incrociate come gli indiani e mi racconti tutto quello che è successo oggi … - aggiunse Zayn.

- Tutto tutto? – le cose da dire erano tante.

- Tutto tutto. – annuì il moro.

- Ok, ma solo se tu fai lo stesso con me … -

- D’accordo, come vuoi tu. – sorrise Zayn.

La stanza del moretto era  proprio come se la ricordava: in ordine fino all’ultimo granello do polvere. A Zayn non era mai piaciuto il disordine e ogni volta che entrava nella camera del castano, si metteva le mani nei capelli perché era la stanza più caotica in cui avesse messo piede.

Non aveva ancora visto la stanza di Niall.

- Zayn, ti ho mai detto che è inquietante il modo in cui tieni la tua stanza? – chiese Louis buttandosi sul letto. La risposta la sapeva ma non gli dispiaceva sentire ogni volta la risposta del moro.

- Si, credo che tu me l’abbia detto circa un miliardo di colte – minimizzò il moro raccogliendo le scarpe che i castano si era tolto e aveva lanciato per la stanza.

- Oh, allora va bene! – ridacchiò l’altro.

Louis continuò a guardare la camera: si erano aggiunti  un sacco di nuovi disegni ma quello che lo colpì di più fu quello di Niall, attaccato proprio davanti al letto.

- Ehi! A me non l’hai fatto un ritratto! – protestò Lou.

- Cosa? – Zayn seguì il suo sguardo e vide il disegno di Niall. Arrossì leggermente.

- Oh, si … bhè, veramente me ne sono accorto da solo che ti ho trascurato un po’ ultimamente così ho … fatto questo per te … - Il moro prese un foglio dalla sua cartellina personale e lo sventolò davanti al suo migliore amico.

- Però se la pensi così me lo riprendo … - e fece per riporlo.

- No, no lo voglio! Ommioddio! Zayn è meraviglioso! – Gli occhi di Louis brillavano: il moro aveva fatto il disegno del suo cantante preferito, Robbie Williams.

- Questo però non mi distoglie dal fatto che voglia sapere come sia andato il tuo appuntamento … -

- Prima tu o niente disegno. – disse Zayn riprendendolo.

- Ok .. allora … – Louis cominciò a raccontare di come si fosse bagnato, di Harry in un angolo della casa, della chitarra, della sua dichiarazione e del ricordo.

- Capisci Zayn? Lui è il bambino che mi ha rapito il cuore quando avevo quattordici anni … e devo dire che è diventato niente male … - disse Louis strofinandosi il mento mentre sorrideva malizioso.

- Che storia … -

- Ora tocca a te. –

- E’ stato tutto perfetto: Niall è stato dolcissimo e abbiamo visto un tramonto  fantastico. Quel ragazzo bacia da Dio, davvero … Poi vabbè, è finito tutto quando è arrivata la tua telefonata.-

- Scusami! –

- Non scusarti: hai chiesto aiuto, non hai fatto nulla di male … -

- Ok … ora però voglio il mio disegno. –

- A te, Mister Carota – disse Zayn porgendogli il disegno ridacchiando. Louis lo guardò male e poi parlò.

- Ora, però, ti prego, voglio dormire: sono davvero a pezzi! –

- Certo. -

Zayn si mise sul letto con lui e lo abbracciò.

- Dormiamo insieme … ti da fastidio? – chiese il moro.

- Ma che domande fai? Non mi dai fastidio, scemo! Buonanotte Zayn - Louis gli diede un bacio sulla guancia.

- ‘Notte Lou … - il moro gli baciò la punta del naso.

Dopo qualche minuto furono entrambi fra le braccia di Morfeo.

 

*

 

- Ehi Harry, hai un sacco di messaggi e chiamate perse … - Niall porse il cellulare al riccio.

- Saranno di mia madre … -

Harry scorse l’elenco e dopo un po’ lanciò con forza il telefono sul letto, che rimbalzò e cadde a terra.

Il biondo lo prese e capì il perché di quel gesto: le  chiamate erano di Liam e ce n’erano un paio di Joy più un suo messaggio.

 

 

“ Mi dispiace tanto … incontriamoci e ti spiegherò tutto, te lo prometto. Joy.”

 

 

Niall si avvicinò a Harry e lo abbracciò: non poteva fare altro che stargli vicino e confortarlo.

- Mangia questi, ti sentirai meglio … - Il biondo gli porse i suoi biscotti con le gocce di cioccolato.

- Ma sono i tuoi … - rispose il riccio con una lacrima amara che gli scendeva sullo zigomo.

- Appunto perché sono i miei! E io voglio condividerli con te … e poi se non ti do’ nemmeno dei biscotti per consolarti che razza di amico sarei? –

- Grazie Niall. –

Il biondo sorrise: non c’era niente di più bello in quel momento del sorriso di gratitudine che gli regalò Harry.

 

 

*

 

Da quel fatidico sabato passarono cinque giorni. Harry e Louis erano stati quasi sempre insieme e si erano ritagliati alcune ore per stare da soli e non accompagnati da Niall e Zayn.

Liam aveva provato molte volte a chiamare Harry e gli aveva mandato molti messaggi.

Nessuna risposta.

Lo stessa valeva per Joy con l’unica differenza che il riccio gli aveva scritto, in modo poco carino, di andare a quel paese: lei lo aveva pugnalato alle spalle. Allora Liam aveva provato ad avvicinare Harry a scuola ma ogni volta che il riccio lo scorgeva, anche solo da lontano, cambiava strada.

Così, arrivò venerdì 23 Gennaio.

 

 

*

 

 

 

- Quindi noi due stiamo insieme? – chiese Liam: ancora non ci credeva.

- Si però … devo parlare con Harry … e dovresti farlo anche tu … - Joy aveva maledettamente ragione, lo sapeva bene, ma da quel sabato pomeriggio, Harry lo evitava come la peste. Era passata quasi una settimana e ancora non riusciva a parlargli.

- Ci proverò, promesso. – le diede un bacio e andò a lezione di chimica.

Ma la fortuna non era proprio dalla sua parte: Louis era a quella stessa ora di lezione. Non appena vide Liam, si alzò e in un lampo gli fu davanti. Lo prese per il colletto della camicia.

- Tu! Come hai potuto farlo?! Sei il suo migliore amico e te la fai con la sua ragazza! Non sai nemmeno come sta e non ti sei preoccupato minimamente di saperlo! Ma in fondo è meglio così perché ti avrei spaccato volentieri la faccia! – urlò Louis completamente fuori di sé.

- Ok, da una parte hai ragione ma quando ho provato a  parlargli, ha cominciato ad evitarmi … - ormai tutta la classe stava guardando i due ragazzi, con Liam con la schiena al muro e Louis che digrignava i denti dalla rabbia .

- E cosa ti aspettavi che facesse?! Che ti abbracciasse e ti sorridesse come al solito?! –

Il castano non riusciva proprio a controllarsi e infatti non lo fece neanche rispondere: gli diede un pugno, dritto sullo zigomo sinistro così forte che fece cadere Liam a terra.

- Tomlinson! Dal preside, ora! – gli intimò il professore, appena entrato nell’aula, che aveva assistito alla scena. Louis guardò l’insegnante con un’aria di sfida poi posò il suo sguardo di ghiaccio su Liam, che stava cercando di rimettersi in piedi: se l’occhiata fosse stata un pugnale, l’avrebbe tranquillamente trapassato da parte a parte.

- Sei uno stronzo Payne! – e uscì, diretto nell’ufficio del preside.

 

 

 

Angolo autrice

 

Rieccomi qui! ^__^ Allora, ragazzuole, che ne pensate di questo scontro tra Liam e Louis? Secondo me Liam se l’è proprio cercata u.u Ho sempre pensato che quando Louis è sottopressione, quando poi scoppia, fa un macello ed è esattamente quello che è successo u.u

In questo capitoletto (mica tanto, non ho mai scritto così tanto u.u) ho voluto mettere l’accento sull’amicizia, su quanto sia importante: Harry conta su Niall e viceversa e la stessa cosa vale per Zayn e Louis. Quindi ora ho un paio di domande per voi:

 

1)     Che ne pensate della litigata tra Louis e Liam??

2)    Quale coppia di amici vi piace di più? Narry o Zouis??

3)     Che ne pensate del comportamento di Zayn ne confronti di Harry??

 

 

Se mi rispondeste, mi fareste molto piacere.  Ma ora passiamo a questioni un po’ più spinose: dal 9 Luglio dovrò fare i corsi di recupero a scuola e visto che dormirò da mia nonna, perché è a due passi da scuola, sarò senza pc (perché il mio è fisso) e senza internet per due settimane ç_ç

In questo periodo di tempo potrò solo scrivere capitoli cartacei e quando ritornerò a casa li metterò su computer, ma in questo lasso di tempo in cui non ci sarò per motivi di forza maggiore (scuola grrrr >.<), vi prego di non lasciarmi da sola!! Senza di voi che mi sostenete non ho motivo di continuare questa fanfic.

Grazie mille per la vostra attenzione, mie piccole carote, ci si sente tra due settimane *-*

Mio J

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Capitolo 14
*** Capitolo 14: Incontro -scontro ***


Allora salve a tutti! ^^ Scusatemi, lo so di essere in terribile ritardo ma il capitolo stavolta lo dovevo far betare u.u Finalmente, dopo due settimane di assenza forzata, sono tornata!  Vi prego di leggere queste mie parole prima di andare avanti a leggere il capitolo.

 

Ci tengo molto a dirvi che anche se non ho potuto aggiornare, non sono rimasta con le mani in mano e ho scritto ben due capitoli cartacei! Questo è il primo, il secondo arriverà appena l’avrò finito di batterlo al computer  e quando questo capitolo mi avrà fruttato qualche recensione: devo sapere che ne pensate u.u Ho scritto davvero tanto e non so quanto ci metterò a battere l’altro quindi vi prego di pazientare ancora un pochino :D

 

Ora, veniamo al dunque: questo capitoletto comincia ad avere dei fatti … interessanti, diciamo così BD. Contiene parti Ziall (mi è piaciuto particolarmente scrivere su di loro stavolta) e Larry *ç* (mi sono proprio lasciata andare alla grande). All’inizio doveva essere solo un piccolo accenno poi però, invece, si è presa più di una pagina questa coppietta XD C’è uno spazio dedicato a Liam e Joy  e vi prego, non tirate pomodori su quei due poveretti.

Ok ora vi lascio, ci leggiamo a fine capitolo.

Buona lettura!

Mio J

 

Save me from the nothing

I’ve become

Evanescence- Bring me to life

 

Can't you hear my heart beat so
I can't let you go.
Want you in my life

Cascada- Everytime we touch

 

 

- Il suo comportamento è inammissibile! Picchiare un compagno di classe … davvero inconcepibile! – stava dicendo il preside.

- Se l’è meritato! – rispose Louis mordace. Nei suoi occhi c’era ancora la collera, la rabbia e non sarebbe di certo passata con uno schiocco di dita.

- Signor Tomlinson! Sono il preside e pertanto pretendo rispetto! Visti i fatti, non posso fare altro … sono costretto a sospenderla per due giorni. –

- Perfetto! – Louis si alzò di scatto e uscì dall’ufficio del direttore sbattendosi la porta alle spalle. Mentre andava fuori, si scontrò con qualcuno.

- Ehi, guarda dove … BooBear! - Il castano alzò lo sguardo e incontrò due smeraldi.

- Harry! – Louis lo prese per un braccio e lo trascinò fuori con sé. Si appartarono in un angolo e il castano sbatté Hazza al muro e lo baciò con foga.

- Ehi, ci siamo lasciati nemmeno un’ora fa … - sussurrò Harry con un sorriso, che si affievolì quando guardò bene l’altro.

- Che cos’hai? –

- Sono stato sospeso per due giorni … - il castano lo disse con tono indifferente: non poteva importargliene di meno. Quello di cui era soddisfatto era l’essersi sfogato: dare quel cazzotto a Liam era stato davvero liberatorio.

- Che cosa?! Che hai combinato stavolta? –

- Guarda che sei tu che fai sempre a botte con la gente. –

- Ok, uno a zero per te, Mister Carota. Ora dimmi perché sei stato sospeso. – quella di Harry non era una richiesta ma un ordine vero e proprio.

- Ho dato un pugno in faccia a Liam. –

- Ah. – il riccio non riuscì a dire altro perché quello che gli aveva fatto l’amico, no, forse era più appropriato dire ex- amico, gli bruciava ancora dentro, come se il fatto fosse accaduto proprio in quel, momento davanti ai suoi occhi.

- Vengo con te. – disse Harry dopo qualche attimo di silenzio.

- Che? – Louis non capiva.

- Per i due giorni che sei sospeso non vengo a scuola … resto con te. – sussurrò Hazza all’orecchio del castano.

- Oh, ma che cattivo ragazzo: non si marina la scuola … - rispose Louis con un sorriso divertito ad un soffio dalle labbra di Harry.

- E non si picchiano i compagni di classe ma per stavolta faremo un’eccezione … -

Hazza mise le braccia intorno al collo del castano e lo baciò con tutta la malizia che riuscì a metterci: voleva essere viziato, coccolato, amato da Louis e quello che sentiva per lui non l’aveva mai provato con nessuna delle ragazze che aveva avuto in precedenza.

Forse era proprio perché erano ragazze che non lo sentiva.

Louis leccò le labbra di Harry e lui le dischiuse: il castano approfondì subito il bacio, iniziò a giocare con la lingua di Hazza e mordicchiò le sue labbra di ciliegia.

Una cosa che Louis aveva imparato era che il punto debole di Harry era il collo*1,  quindi dalle labbra lasciò una scia di baci che arrivarono fino al candido collo del riccio, che mugolò di piacere.

- Se basta questo a farti mugolare, figuriamoci quando faremo altro … - sussurrò BooBear all’orecchio di Hazza. Mordicchiò il lobo e sorrise divertito prima di dargli un dolce bacio sulle labbra: nel sentire quell’affermazione, le guancie del riccio erano diventate di un bel rosso porpora. Non era da lui arrossire.

- Non ti vergognerai mica di me!? – chiese Louis, vedendo le sue guance rosse.

- Non dire stupidaggini! Il fatto è che in genere sono io che dico cose sconce e/o ambigue … -

- Evvabbè … ora sta zitto e fatti baciare in pace. – Le mano grandi di Lou andarono ai fianchi sodi e ben torniti di Harry e lo attirarono a sé.

- Non me lo faccio ripetere due volte. – rispose Hazza con un sorriso sornione prima di baciarlo con tutta la dolcezza del mondo.

Quando si staccò, intonò il ritornello di una canzone di Michael Bublé, Everything.

 

And in this crazy life

And throught this crazy time

It’s you, it’s you

You make me sing

You’re every line

You’re every word

You’re everything

 

You’re every song

And I sing along

‘cause you’re my everything

 

La sua voce cristallina fece sciogliere il cuore di Louis esattamente come la prima volta che l’aveva sentito cantare.

- Ora smettila, playboy, altrimenti mi rubi il cuore … - sussurrò Lou sulle labbra di Harry. Era felicissimo ma non lo dava a vedere.

- Perché, scusa, non l’avevo già fatto? – rispose di rimando Hazza sorridendo. Per tutta risposta, il castano gli tappò la sua bella bocca con un bacio.

 

*

- Te lo sei meritato. E non dire di no. –

Niall era in infermeria. Il ragazzo aveva ricevuto un messaggio da Liam che gli chiedeva di andare da lui.

- Lo so, non ti ci mettere anche tu. – aveva una guancia gonfia e già cominciava a vedersi il livido violaceo.

- No, mi ci metto invece. Porca puttana, ti avevo detto di aspettare e di non fare stronzate! E invece no, il signorino non poteva, doveva per forza fare di testa sua!! Perché non mi ascolti mai Liam? Sai … pensavo che tu fossi quello più responsabile del gruppo … non ti credevo capace di una cosa simile davvero … - il biondino s’incamminò verso l’uscita.

- No, Niall, aspetta! Non te ne andare! –

- Devo riflettere Liam … - Mentre usciva, entrò Joy.

- Tu mi hai profondamente deluso … molto più di Liam. – disse il biondino e senza neanche guardarla in faccia andò via. Molto probabilmente, quelle parole fecero breccia nel cuore della ragazza perché iniziarono a cadere lacrime silenziose dai suoi occhi azzurri.

- Oh, Liam, che brutto livido! – disse tirando su col naso.

- Tranquilla, passerà anche questa. – disse il ragazzo facendole un sorriso mentre le accarezzava una guancia.

- E’ tutta colpa mia! Nemmeno Niall ti tratta come prima … non dovevo farlo … - disse Joy.

- Non dirlo neanche per scherzo! Tutti hanno il diritto di essere felici e tu con Harry non lo eri. – disse il ragazzo.

- Si ma quello che ho fatto non è stato il modo più gentile per farglielo capire … Liam, lui per me è importante, è inutile negarlo. E’ vero, non lo amo più, ma gli voglio bene, anche se credo che lui non sia di questo avviso. Mi fa male vedere che mi evita, lo capisci questo? – negli occhi della ragazza c’era tanta tristezza.

Liam la capiva: Harry era uno dei suoi migliori amici e non gli andava proprio di perderlo.

“Allora potevi evitare di rubargli la ragazza, cretino!” disse una vocina nella sua mente. Lui scosse a testa per scacciarla.

- Aggiusteremo le cose, te lo prometto … - rispose il ragazzo. Questa volta si sarebbe fatto ascoltare da quel testardo di Harry.

 

*

 

Zayn entrò nel laboratorio artistico e vide Niall affacciato alla finestra. Era serissimo, non l’aveva  mai visto così e la cosa lo turbò: era difficile non vederlo col sorriso sulle labbra e gli occhi ridenti. Che cosa poteva avergli fatto perdere la sua allegria e la sua spensieratezza? Zayn gli si avvicinò e da dietro gli cinse la vita.

- Ciao … - sussurrò al suo orecchio.

Il ragazzo rispose con un saluto quasi impercettibile.

- Perché quel faccino serio? –

All’inizio Niall non rispose, poi però iniziò a parlare.

- Il fatto è che … no, niente … - il biondo sprofondò di nuovo nel suo silenzio pensieroso.

- Nialler, a me puoi dire tutto, lo sai … -

- Io non so più che pensare! – sbottò il ragazzo – Liam è mio amico ma ha fatto … una cosa … non me lo aspettavo da lui … che devo fare Zayn? Non posso e non voglio perdere Liam ma non posso nemmeno far finta di niente! – Il biondino si girò e mise le braccia al collo di Zayn, stringendolo in un abbraccio. Il moro premette a sé il corpo del ragazzo, dolcemente, e non disse nulla: se fosse successa a lui una cosa del genere, sicuramente non avrebbe più dato fiducia alla persona che aveva commesso quel fatale errore.

Il ragazzo sciolse l’abbraccio giusto in tempo per l’arrivo dell’insegnante.

- Ora calmati … andiamo via, non puoi stare qui in queste condizioni … - il moro disse alla professoressa di arte che Niall non si sentiva bene e che lo accompagnava in infermeria.

- Si, certo, andate. In effetti, non ha una bella cera signor Horan … -

I ragazzi, ovviamente, non andarono in infermeria ma nel cortile della scuola, sotto l’albero più lontano dall’edificio scolastico. Era quello con i rami così bassi che non ti vedevano nemmeno se ci passavano davanti.

- Vieni qui … - Zayn circondò Niall con le sue braccia e lo fece appoggiare sul suo petto.

- Ti prego, spiegami perché devo stare sempre male per quei due deficienti! Prima Harry che sparisce e per poco non muoio; poi Liam che fa la stronzata più stronzata di questo mondo e mi fa stare così! Non credo che riavrà la mia fiducia tanto facilmente … - il biondino, dopo aver detto tutto quello che si teneva dentro, finalmente si rilassò sul petto di Zayn e chiuse gli occhi.

La mente del moro, vedendolo così, riusciva a formulare un solo pensiero: è un angelo.

- Niall … - il ragazzo alzò la testa e ricevette un bacio a fior di labbra.

- Va meglio ora? – chiese Zayn.

- Non ancora … se me ne dai un altro forse comincerò a sentirmi meglio … - un sorriso spuntò finalmente sul suo viso delicato. Il moro decise di stare al gioco: lo baciò di nuovo ma stavolta più a lungo. Quando si staccò, vide Niall sorridere e scuotere la testa.

- Ah, ma come siamo malati. – scherzò Malik mettendosi sopra di lui.

Lo spinse con la schiena al tronco e mettendo una mano sulla sua, posata sull’erba, posò di nuovo le sue labbra piene su quelle morbide di Niall: erano baci delicati, i suoi, ma si facevano sempre più passionali ogni minuto che passava. Poi, la mano di Zayn fece tutto da sola: dalla mano di Niall si spostò alla cintura dei suoi jeans e la slacciò. Il ragazzo ebbe un attimo di sorpresa quando sentì la mano del moro insinuarsi nei suoi boxer ed accarezzare lentamente le sue parti intime.

- Stai tranquillo … - sussurrò Zayn staccandosi un minuto sulla bocca di Niall per poi riprendere a baciarlo mentre le sue dita si muovevano esperte.

- No … Zayn … siamo a scuola … potrebbe vederci chiunque … - disse tra un bacio e l’altro. Il biondo ormai gemeva.

- Zayn!! – il ragazzo vene nella mano del moro e sporcò anche i boxer.

- Scusami. Non ho resistito alla tentazione di toccarti. – mormorò Zayn. Niall lo sorprese baciandolo.

- Io non volevo qui … -

Il moro capì la sottile differenza e sorrise malizioso.

- La cosa si fa interessante … vieni a casa mia dopo la scuola? – chiese Zayn  ammiccando.

- Certo, mio bel tenebroso – rispose Niall con un bacio alla francese che il moro apprezzò così tanto che rispose allo stesso modo.

 

*

 

Il biondino, dopo aver lasciato Zayn alla lezione di matematica, si diresse verso l’aula di storia. Ripensando a quello che era successo nel cortile, Niall pensò che gli era piaciuto e neanche poco: un sorriso gli si dipinse sul volto. Con quei pensieri nella mente, si scontrò con un ragazzo e gli fece cadere i libri che aveva in mano.

- Ommioddio, scusami! Avevo la testa da un’altra parte … - disse il biondo.

- Tranquillo, non è successo niente … -

Niall alzò gli occhi e si trovò a fissarne un paio di un bel verde acceso, semi- nascosti da una rossa frangia ribelle. Il biondo gli diede i libri, caduti a terra, e lo osservò: era un ragazzo alto e snello, non troppo muscoloso, e dalla pelle scura quel tanto che bastava a far risaltare i suoi begli occhi.

- Senti, visto che ci sei, potresti indicarmi l’aula di … storia per favore? – chiese il ragazzo consultando l’orario che aveva in mano. Niall constatò con piacere che aveva una voce profonda e melodiosa, che si adattava perfettamente a quello che vedeva.

- Ho anch’io storia! Vieni, ci andiamo insieme. – disse il biondino sorridendo. Il nuovo arrivato non era niente male.

- Grazie per l’aiuto … ehm … -

- Sono Niall. Niall Horan. A proposito, tu come ti chiami? –

- Jacob. Jacob Channing. – rispose il rosso.

Camminando vicini, si vedeva che Jacob era più alto di Nialler di circa cinque centimetri ed aveva anche i capelli più lunghi: visti da davanti erano corti ma dietro erano una cascata infuocata lunga fino a metà schiena.

- Ecco qui. –

- Grazie mille Niall. –

- Vieni a sederti vicino a me, magari ti senti più a tuo agio. – disse il biondo. Il rosso esibì un sorriso di gratitudine.

- Sai, dall’aspetto sembri Irlandese*2, ma il tuo cognome non lo è. – disse Niall mentre prendevano posto.

- Ci hai quasi preso: sono Irlandese da parte di madre e Inglese da parte di padre. – rispose Jacob.

- Ti offendi se ti dico che, apparte la pelle, sembri un Lepricano senza barba? – chiese il biondo mordendosi il labbro inferiore.

“Un Lapricano molto carino, a dir la verità!” pensò.

- No, no tranquillo! Veramente mi piacciono i Lepricani: non so spiegarti il motivo, mi piacciono e basta … a dirla tutta secondo me non sono nemmeno così cattivi come li dipingono le leggende: sii gentile e tutto ti sarà dato. Io la penso così. – rispose il rosso sorridendo.

- Oh, finalmente qualcun altro che ha il mio stesso pensiero*3 … - Jacob era davvero molto simpatico, e bello, e il fatto che fosse anche mezzo Irlandese, poi, gli andava ancora più a genio.

L’altro sorrise.

- Ascolta, a pranzo vieni con me: devo farti conoscere delle persone. – aggiunse Niall dopo aver preso alcuni appunti sulla guerra d’Indipendenza Americana.

Agli occhi di Jacob, Niall diventava sempre più interessante e non solo perché sembravano avere molte cose in comune …

 

 

*1 questo l’ho scritto perché visto che il punto preferito di Hazza per dare i baci è il collo, ho pensato che magari quando lo fanno a lui (*-*) gli fanno venire i brividi (di piacere ovviamente BD * mente perversa non sei stata interpellata!*)

*2 Nella mia mente, ragazzuoli, gli Irlandesi me li immagino con gli occhi chiari e i capelli rossi u.u Non lo faccio apposta a mettere nella storia il mio pensiero o le mie idee XD Ora che ci penso, Niall non è esattamente il tipo di Irlandese che ho descritto … però mi piace lo stesso **

*3 E’ di nuovo ciò che penso io u.u Non credo che Niall lo pensi davvero, e quasi sicuramente è tutto frutto della mia immaginazione u.u Se poi lo pensa, yeeee! Io e lui andiamo d’accordissimo :D

 

Angolo autrice

Allora saaaaalve! ** Vorrei cominciare col dire GRAZIE a tutti quello che hanno messo questa storia tra preferite/ricordate/seguite: senza di voi oggi non sarei qui.

Un DOPPIO GRAZIE a tutti quelli che recensiscono sempre questa storia e che mi danno la forza di andare avanti a scrivere perché leggere ciò che pensano i miei lettori è una soddisfazione e mi fa imparare ogni giorno qualcosa di nuovo. Di nuovo grazie di cuore <3

Ora passiamo al capitolo e alle domande u.u Nelle recensioni ricevute nel capitolo precedente, uno di voi lettori mi aveva suggerito di inserire qualcuno che disturbasse la nostra coppietta felice Ziall … io l’idea ce l’avevo già u.u il nostro caro lettore, grazie mille :D (**), mi ha solo fatto capire che era il momento di farlo entrare in scena :D

Quindi, ecco a voi la mia domanda: Come vi sembra al momento questo nuovo personaggio, Jacob??

Poi, il comportamento di Niall con Liam: Secondo voi è giusto o si sta comportando da ragazzino?? Perché se state a vedere, Liam a Nialler non ha fatto nulla, direttamente alla sua persona u.u

Ok, vi lascio a questi interrogativi sperando di avere le vostre risposte.

Alla prossima

Mio J

PS. Nel caso voleste aggiungermi J

Twitter: @MioSmile_

Facebook: Giulia Eleuteri

Ciao ciao!

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Capitolo 15
*** Capitolo 15:Screzi ***


Un enorme ciao a tutti voi! ^^ Allooooora, dalle recensioni che ho ricevuto nello scorso capitolo, Jacob deve essere eliminato, disintegrato … insomma deve lasciare in pace Niall u.u Ad altri è piaciuto e di questo sono contenta :D Qualcuno mi ha chiesto di cancellarlo dalla faccia della Terra … vedremo, ho in mente un’ideuzza che potrebbe risolvere tante cose e NON ME L’HA DATA NESSUNO: l’ha concepita il mio cervello malato di yaoista che visto che non è riuscito a trovare una soluzione migliore ha deciso di sfornare questa idea tutta strana (io stessa la vedo un po’ forzata ma vediamo come va) U.U
Ooook, adesso vi lascio al capitolo (e già so che piacerà per certi versi e non piacerà per altri ma pazienza, se necessario mi prenderò i pomodori in faccia u.u)
Buona lettura
Mio :)

 
 
So che ho bisogno di te
Non ho mai saputo fingere
Elisa – Luce
 

Tu, tu che sei diverso
Almeno tu nell’universo
Non cambierai
Dimmi che per sempre sarai
Sincero e che mi amerai
Davvero di più
Mia Martini – Almeno tu nell’universo




 




 

Il nuovo arrivato, a quanto pareva,  aveva attirato l’interesse di tutta la scuola, soprattutto della componente femminile ma al ragazzo non interessava: lui cercava l’attenzione dei ragazzi, di uno in particolare.
Niall.
D’altra parte, come non capire le ragazze che gli ronzavano intorno: aveva un bel fisico, un figura snella e il fatto che vestiva esclusivamente di nero e in modo attillato, con giacca di pelle, nera ovviamente, a completare il tutto, lo rendevano attraente, sexy e maledettamente figo, tanto che giravano voci che dicevano che poteva competere con quello che era considerato il re dei belli: Harry Styles.
Quello che faceva cadere davvero ogni ragazza ai piedi di Jacob, era l’accoppiata occhi – sorriso: quello sguardo intrigante unito al suo sorriso smagliante erano la sua carta vincente.
Niall, in quel momento, lo stava portando ad un tavolo a cui erano sedute tre persone, tre ragazzi per essere precisi.
- Salve a tutti! – il biondino fece ciao con la mano al ragazzo con la maglia a righe e a quello con i ricci e salutò, invece, con un bacio sulle labbra il ragazzo moro con la cresta.
- Allora, ragazzi, lui è Jacob Channing ed è un nuovo studente che si è appena trasferito qui dall’Irlanda. Jacob, ti presento Harry Styles, il bello della scuola nonché mio migliore amico; Louis Tomlinson, il ragazzo di Harry e Zayn Malik, il mio ragazzo. – disse Niall guardando il moro con un sorriso.
Il rosso strinse la mano a tutti ma con gli occhi squadrò Zayn da capo a piedi: il fatto che il biondo avesse il ragazzo, rendeva ancora più interessante la sua conquista. Si, voleva Niall tutto per sé.
- Ora capisco perché dicono che potresti competere con me … - disse Harry con un sorriso ma i suoi occhi erano più freddi del ghiaccio. Jacob non gli piaceva per niente. Non sapeva perché, lo sentiva a pelle.
Anche Zayn era diffidente ma lui lo era con qualsiasi persona all’inizio. Solo non sapeva spiegarsi perché sentiva quella sensazione di fastidio così intensa … forse era la luce negli occhi di quel ragazzo: era strana, quasi … maligna. Anche il modo  in cui l’aveva squadrato era inquietante. Decise di non pensarci e di fare un sorriso.
- Benvenuto tra noi, Jacob. – disse Zayn.
- Grazie mille! – rispose il ragazzo sedendosi.
Fece passare il suo sguardo su tutti i presenti: notò che Harry aveva il suo stesso colore di occhi solo più brillante, era un verde smeraldo molto intenso, e il suo sorriso era davvero bello. Nell’insieme era davvero un bel ragazzo, degno dell’appellativo “bello della scuola” e “il re”; nemmeno il suo ragazzo era niente male: anche lui poteva sfoggiare un bellissimo sorriso, dei meravigliosi occhi chiari, azzurro cielo, e un fisico ben allenato.
Quello che lo preoccupava un po’ di più era il ragazzo di Niall: un vero e proprio schianto, non si poteva descrivere diversamente.
Aveva dalla sua parte “il fascino degli orientali”: pelle, occhi e capelli scuri e anche lui un sorriso da mozzare il fiato, che spiccava sul suo viso grazie alla sua pelle ambrata, oltre al fisico da far invidia ad un modello. Non c’era niente da dire: sarebbe stata davvero una conquista interessante quella di Niall.
Il moro, intanto, provava ancora quella sensazione di fastidio che stava arrivando a livelli intollerabili: lo sguardo di Jacob si posava troppe volte, e troppo a lungo, sul suo ragazzo e cominciava ad andargli il sangue al cervello.
Ma, ancora una volta, decise di accantonare quelle sensazioni: doveva lasciare spazio al rosso in modo che si facesse conoscere meglio.
Zayn , per una volta, avrebbe dovuto dare ascolto alle sue sensazioni, perché quello che sentiva doveva allarmarlo e farlo correre ai ripari. Per la prima volta, quello che sentiva verso Jacob era giusto e avrebbe dovuto stare attento, molto attento, al rosso.
- Allora Jacob, da quanto tempo sei qui a Londra? – chiese Louis mentre giocherellava con i ricci di Hazza.
- Da due settimane. –
- E come mai sei qui solo da un giorno? Non è per farti il terzo grado però, sai, per conoscerti meglio queste domande sono di routine … - la voce di Harry, tagliente come un rasoio, contrastava col suo viso, su cui spiccava un sorriso.
Ironico, naturalmente.
Il rosso pensava che quel ragazzo coi ricci, Harry, non lo conosceva da neanche cinque minuti e già gli stava sulle palle. Decise di rispondere comunque con cortesia: doveva evitare qualsiasi tipo di attrito con gli amici di Niall soprattutto con Harry, il suo migliore amico, e Zayn, quello schianto del suo ragazzo, se voleva avvicinarsi di più al biondo.
- Ho voluto ambientarmi un po’ nella città, ecco perché mi sono iscritto tardi a scuola. – rispose affabile.
Il riccio non sembrava per niente convinto e non pareva per nulla soddisfatto della risposta che gli era stata data.
Stai mentendo …
Gli altri non dissero nulla.
- Ora scusatemi ma devo andare: mi hanno assegnato una guida per ambientarmi a scuola e mi aspetta tra 10 minuti nella hall. – si alzò dalla sedia e salutò tutti, indugiando qualche secondo in più sul viso dell’Irlandese prima di andarsene.
Al suo passaggio tutte le ragazze, e una trentina di ragazzi, si voltarono a guardarlo e non smisero di fissarlo fin quando Jacob non uscì dalla mensa.
- Harry sei stato tremendo! – lo rimproverò Louis.
- Boo, quel ragazzo non mi piace. E se qualcuno non mi piace non glielo mando di certo a dire! – rispose Hazza girandosi per guardare Lou in faccia.
- Harry, per una volta sono d’accordo con te … - disse Zayn: non appena il rosso se n’era andato, sentì tutto il suo corpo rilassarsi e la sensazione di fastidio svanire come neve al sole. Non poteva essere una coincidenza.
- Ragazzi, siete stati con lui neanche dieci minuti! Come potete giudicarlo prima di conoscerlo? – Niall era irritato e seccato, era molto evidente: gli dava fastidio che giudicassero Jacob proprio quando erano loro i primi che dicevano che non si poteva dire nulla su qualcuno senza conoscerlo.
- Ok, Nialler, farò uno sforzo e proverò a conoscerlo. Però te lo dico prima: se continua a non piacermi, non mi farò alcuno scrupolo a farglielo capire, con le buone o con le cattive … - Harry aveva inchiodato il biondino coi suoi occhi magnetici.
Riprese a parlare – Quel ragazzo ti guarda troppo e la cosa non mi va giù. Pensaci un momento: non piace a me figurati al tuo fidanzato!! –
- Sarà stata una tua impressione … - continuò a difenderlo debolmente Niall ma sapeva di essere nel torto. Sapeva benissimo che Harry aveva ragione: ci aveva fatto caso, eccome, che Jacob lo guardava con insistenza. E il senso di colpa lo rodeva da dentro perché quelle attenzioni da parte del rosso gli facevano piacere.
- No, Nialler, l’ho visto anch’io … - disse Zayn rafforzando la presa sulla vita del biondino.
- Ti dirò la verità, non mi ha fatto una buona impressione ma prima di dire che è uno stronzo ruba fidanzati, proverò a conoscerlo. – Niall apprezzò la sincerità del suo ragazzo ma sentiva la rabbia montare dentro di lui.
- Tu che ne pensi  Boo? – chiese Hazza. Il castano non aveva ancora aperto bocca al riguardo ed Harry voleva sapere che cosa passasse per quella sua bella testa.
- A me non fa né caldo né freddo. L’importante è che non tocchi le persone a me care … Se lo fa, mi vedrete attraverso delle sbarre. – Hazza non dubitò nemmeno per un secondo della veridicità delle sue parole. Gli bastava pensare cosa aveva fatto a Liam …
- Vabbè, andate al diavolo tutti quanti! Fate come vi pare … - Niall scoppiò e liberandosi dalla presa di Zayn andò via come una furia.
- No, aspetta … - il moro lo seguì. – Ragazzi, a più tardi. – gridò a Harry e Louis.
- Che vuoi adesso? Lasciami in pace! – Appena uscito dalla mensa, il biondo si girò di scatto e si trovò davanti gli occhi color cioccolato fuso di Zayn. Ci si perse dentro.
- Ti stai arrabbiando per nulla, lo sai vero? – sussurrò il moro.
- No, ti sbagli! Io … -aveva ragione. Aveva dannatamente ragione ma non voleva ammetterlo. Abbassò lo sguardo fino al pavimento.
- Guardami negli occhi Niall. Guardami e dimmi che sono un bugiardo … - sussurrò Zayn sollevandogli il manto.
Come poteva mentire davanti a uno sguardo come il suo?
- No, non lo sei … - mormorò il biondo con le guance colorite di un bel tono di rosso.
- Ascoltami: io non ho problemi se tu vuoi farti altri amici ma se qualcuno prova a portarti via da me creerò l’inferno in terra, non risponderò delle mie azioni … -
- Questo non succederà, Zayn: chi riuscirebbe a staccarmi da te? – ormai erano ad un centimetro l’uno dalle labbra dell’altro.
- Nando’s? – disse il moro con un sorriso sghembo.
- Scemo … - le loro labbra si incontrarono e diedero vita ad un bacio passionale. Zayn camminò fino a far toccare la schiena di Niall al muro. Le braccia del biondo andarono al collo del moro mentre quest’ultimo lo teneva per i fianchi.
- Siamo a scuola non in un locale!! – gridò loro un professore, mentre passava per il corridoio, vedendoli appiccicati.
- Che coglioni … ok, allora ci vediamo all’uscita … - disse Niall staccandosi dal moretto.
- Certo! A dopo angelo mio … - rispose Zayn con un bacio sul naso del biondo.
 

 

*
 




 

Mi hai lasciato senza parole
Come una primavera
E questo è un raggio di luce
Un pensiero che si riempie
Di te
Elisa – Ti vorrei sollevare

 
- Ma che gli è preso? In fondo lo conosce appena … - il castano non riusciva proprio a capire il comportamento del biondo.
- Ora te lo spiego: l’ora prima del pranzo,Niall mi ha mandato un messaggio dicendo che aveva conosciuto un ragazzo molto simpatico che era Irlandese per metà … - spiegò Harry. Il castano capì al volo.
- Ah ora è tutto chiaro: quando diciamo qualcosa su Jacob e lo giudichiamo, in qualche modo si sente giudicato anche lui … Ma come ragiona? Non potrei mai offenderlo, non farebbe male ad una mosca! – esclamò Louis.
- Lo so, però si sente coinvolto in prima persona, anche se non è di lui che si parla … Boo, Jacob non mi piace! So di aver promesso a Nialler di provare a conoscerlo, e io le promesse che faccio le mantengo sempre, però … quel ragazzo mi ispira cattiveria! Porca puttana, riesce a tirar fuori il peggio di me! –
- Cerca di controllarti. Poi, se non ci riesci, puoi sempre dire di averci provato … - mentre parlava, Louis sotto il tavolo accarezzava il dorso della mano di Harry con il pollice.
- Più ci penso e più mi convinco che quel ragazzo riuscirà a mettere i bastoni tra le ruote nell’amicizia che c’è tra me e Niall … e come ha detto lui “Non lo conosco da neanche dieci minuti!” – continuò Hazza.
Louis lanciò un’occhiata all’entrata della mensa e si affrettò ad aggiungere: - Ti stai rovinando il pranzo … vieni fuori con me … - negli occhi del castano c’era l’amore: si stava innamorando sempre di più di quel ragazzo coi ricci e vederlo afflitto per qualcosa non gli andava giù. Lo prese per mano e uscirono da una delle porta-finestra della mensa. Il ragazzo uscì da lì  non solo perché voleva  fargli vedere una cosa ma anche perché doveva evitare qualcuno.
- Dove mi porti? – chiese Harry curioso.
- In un posto tutto per noi … -
Il castano aveva scoperto quel piccolo angolo di paradiso circa due settimane prima, pochi giorni dopo l’inizio della scuola, e ci andava quando voleva stare da solo con i suoi pensieri o solo per rilassarsi senza il caos della mensa intorno. Era un prato di un verde cupo costellato da una  miriade di fiori bianchi. Bucaneve. *1
Gli alberi e i cespugli alti nascondevano alla vista quel piccolo spettacolo ed infatti Louis l’aveva scoperto per caso.
 
Aveva saltato la lezione di inglese e stava cazzeggiando in giro quando cominciò a camminare senza meta sempre più in fondo al boschetto che circondava la scuola. Ad un tratto inciampò in qualcosa, probabilmente una radice che spuntava fuori dal terreno, e cadde a faccia avanti.
 Si parò con le mani ma non fu abbastanza veloce e sbatté comunque un ginocchio. Quando aprì gli occhi, si trovò davanti una distesa di quei piccoli fiori delicati, che ogni tanto venivano illuminati dal pallido, e raro, sole invernale.
 
Arrivati nel piccolo spiazzo, Harry sgranò gli occhi: era un posto fuori dal mondo. Come in trans, il riccio camminò fino al centro del prato e poi sorrise, come un bambino a Natale. Si sdraiò e , mettendosi le mani dietro la nuca, si mise ad osservare le nuvole cambiar forma.
Louis lo guardò con un sorriso sul volto e si sdraiò accanto ad Hazza. All’inizio, anche il castano fissò il cielo, plumbeo e pieno di nubi vorticanti, poi però si girò su un fianco e posò il suo sguardo sul viso di Harry. Con gli occhi ne percorse tutto il profilo: i morbidi ricci che gli ricadevano in piccole volute sinuose sulla fronte; gli occhi verde smeraldo orlati da lunghe ciglia; il naso un po’ all’insù, quelle fossette che adorava agli angoli della bocca e le sue labbra, distese in un leggero sorriso.
Hazza si sentì osservato e voltò la testa.
- Cosa c’è? – chiese, vedendo che Louis lo stava fissando intensamente con le sue perle azzurre. L’altro non rispose ma gli lasciò un bacio sulle labbra, rosse per il freddo.
- Saranno i due giorni più belli che passerò … - sussurrò il castano perdendosi negli occhi del suo ragazzo.
- Anche per me … - rispose Harry guardando le perle azzurre di Louis. Tracciando il contorno delle sue labbra con l’indice poté sentire la pelle liscia del suo viso, liscia e morbida al tatto.
Il cielo e le nuvole andarono a farsi fottere: Louis si era trattenuto tutto il giorno dal toccare Harry, visto che erano in pubblico, ma in quel momento erano soli e il castano lasciò andare i suoi sentimenti e le sue emozioni a briglia sciolta. Si mise a cavalcioni su Hazza e si chinò su di lui: gli lasciò una scia di baci che arrivavano fino alla base del suo collo. Risalì fino alla sua bocca e fece diventare il bacio subito intimo: le lingue si intrecciavano prima nella bocca di uno, poi in quella dell’altro, rendendo i loro respiri pesanti. Il castano risalì fino al suo orecchio e ne mordicchiò il lobo.
- Non puoi guardarmi con quegli splendidi occhi e pretendere che io me ne stia zitto e buono … - sussurrò il ragazzo, notando che Harry era un po’ sorpreso.
Hazza sorrise e la risposta che gli uscì dalle labbra lasciò di stucco Louis.
- Io non ho mai detto che tu dovessi stare buono né tantomeno zitto … se non ricordo male, mi sembrava di averti già spiegato, e fatto vedere, che mi piace molto provocare la gente *2, e mi riesce benissimo … - concluse con un sorriso che definire malizioso era decisamente poco. Porno era la parola adatta.
Lou lo guardava come inebetito: il suo ragionamento lo spiazzò, non faceva una piega. Vedendo la sua espressione, Hazza rise di gusto.
- Guarda che qui non hai ancora finito … - disse Harry prendendo il viso del castano fra le mani morbide e baciandolo sulle labbra. Essendo un provocatore nato, approfondì il bacio per primo e gli scappò un sorriso quando sentì Louis reagire. E non solo lui: anche qualcosa là sotto all’altezza del basso ventre del suo ragazzo, si stava svegliando.
Poi … cominciò a piovere.
Harry sentì le gocce, gelate, bagnargli la fronte.
- Mi sa che qualcuno non vuole proprio lasciarci fare le coccole in pace … - sussurrò Hazza – BooBear, ti sei appena ripreso dal raffreddore, non vorrai prender tende un altro?! – Hazza si alzò e iniziò a camminare verso ‘intrico di cespugli che nascondevano la radura da occhi indiscreti.
- Non mi va di avere di nuovo il naso gocciolante … -
- Bravo il mio gattino, hai capito … -
- Da quando sono il tuo gattino?! E comunque non credere di riuscire a sfuggirmi … abbiamo due giorni tutti per noi. – disse il castano alzandosi anche lui. Harry gli porse la sua giacca, aperta sopra la testa a mo’ di ombrella, per ripararsi dalla pioggia insieme a lui.
- Da oggi sei il mio gattino e comunque lo so, non vedo l’ora che arrivi domani. – rispose Hazza mentre il braccio di Louis andava alla sua vita sottile.
 

 

*



 

Adesso, come allora,
Sei bella, bella la tua anima.
Sonhora – love show

 
Liam entrò nella mensa mano nella mano con Joy e venne raggiunto dall’occhiata penetrante che Louis lanciò verso la porta. Dopo neanche dieci secondi, sia il castano che Harry uscirono dalla porta- finestra. Mano nella mano.
Anche Joy lo notò.
- Harry e Louis … stanno insieme?! – L’incredulità nella sua voce era palese: Harry l’amava tanto da non parlare con Liam e poi già stava con qualcun altro!Un ragazzo per di più! Non che fosse razzista o omofoba ma la cosa la irritava molto.
- Così sembra … - rispose Liam. Mentre si dirigevano ad un tavolo libero, notò che tutti, al loro passaggio, li fissavano e poi mormoravano tra loro.
- Dannati pettegolezzi … - disse Joy a denti stretti.
- Non farci caso. Prima o poi sparleranno di qualcos’altro … - rispose Liam tranquillo. – E comunque non saremo additati ancora a lungo: c’è un nuovo studente che ha monopolizzato l’attenzione di tutta la scuola quindi, principessa, non preoccuparti. – disse il castano baciandole una guancia. Lei sorrise radiosa.
- Sai sempre come farmi sentire meglio … - disse Joy giocando con una ciocca dei suoi capelli corvini.
- Altrimenti io che ci sto a fare … - sussurrò il ragazzo guardandola negli occhi.
- Sei un tesoro Liam. – la ragazza mise le braccia intorno al collo del castano e gli diede un bacio delicato sulle labbra piene.
- Degno della mia principessa … - rispose con un sorriso sghembo.
- Ah, mi sono ricordato che non posso stare molto: tra dieci minuti devo essere nell’ufficio del preside. Ha detto che deve chiedermi una cosa … -
- D’accordo. –
- Ci vediamo all’uscita allora. – baciò la ragazza e cominciò ad avviarsi.
 
 
*1 Spero di non aver scritto una cazzata. Se non sbaglio, i Bucaneve sono, oltre a quei buonissimi biscotti *-*, gli unici fiori che sbucano fuori dalla neve e quindi in inverno. Non credo che siano gli unici fiori invernali ma sono i primi che mi sono venuti in mente che mi andavano a genio u.u Vi prego, correggetemi se ho sbagliato u.u
*2 è successo nel capitolo 9, quando Harry dice apertamente a Louis, sotto un albero nel cortile della scuola,  che lui è un provocatore nato, e gliel’ha dimostrato XD
 
 
Angolo autrice
Ed ecco qua il quindicesimo capitolo JStavolta sono decisamente più precisa nell’aggiornarlo, non come il quattordicesimo XD
Se è come penso, non appena scriverete la recensione, mi tirerete addosso tanti di quegli insulti che faticherò ad uscire dal mucchio u.u Scusate ma a Jacob è come Hazza, gli piace tanto provocare la gente e a farla litigare …
Ora passiamo a qualche domandina: meglio la Ziall o la Larry?? (personalmente io amo la Larry ma non faccio testo, essendo di parte XD)
E ancora, secondo voi come si comporteranno i ragazzi con Jacob (Hazza e Zayn in particolare)??
E poi l’ultima: come si comporterà Niall con Jacob visti i sentimenti che sente dentro quando il ragazzo lo guarda?
Ok spero che mi farete sapere come la pensate di questo capitolo. Ho anche  imparato come mettere le immagini quindi credo che da adesso ce ne saranno in ogni capitolo u.u
Ciao ciao!
Mio :)
 
Ps: per chi vo9lesse aggiungermi
Facebook:Giulia Eleuteri
Twitter:@MioSmile_

 

PPS: andate qui -> http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=1077766 è una fanfic sui One Direction di Ce Ci ... mi raccomando, leggetela, è bellissima :3

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Capitolo 16
*** – Harold Edward Styles, smettila di parlare e di dare spiegazioni. - ***


Salve a tuttiiiii! Allora ragazzuoli, so di essere stata cattiva  e di avervi fatto aspettare ben 13 giorni, e ora probabilmente mi odierete con tutti voi stessi, ma secondo me questo capitolo vale tutta l’attesa per due motivi.
1 – Parte Ziall: chiunque sia fan di questa coppia, si prepari a gioire e poi a tirarmi pomodori u.u
2 – Parte Larry: chiunque sia fan di questa coppia (la sottoscritta, per esempio, che si è fatta tipo due dosi di the zuccherosissimo per cercare di non morire mentre la scriveva) si prepari psicologicamente u.u
Ok, perfetto vi lascio al capitolo :D
Buona lettura
Mio :)
 
E tu, neanche tu mi fermerai
Neanche tu ci riuscirai
Io non sono, quel tipo di uomo
E non lo sarò mai.
Max Pezzali – Ci sono anch’io
 

No, no more sorrow
I paid for your mistakes
Linkin Park – no more sorrow


 

 

Jacob Channing sapeva il fatto suo: lui doveva evitare di avere attriti con gli amici di Niall ma lanciare uno spunto per una lite tra loro non era stato difficile.
Aveva capito subito che Harry era un tipo che si scaldava facilmente e mettere zizzania era stato semplice come bere un bicchier d’acqua. Una volta uscito dalla mensa non era andato via subito, aveva sbirciato dall’entrata e aveva guardato verso il tavolo dei ragazzi: gesticolavano animatamente: il riccio aveva addirittura sbattuto un pugno sul tavolo e Zayn stringeva la presa sul biondo, possessivo.
Si ritirò e andò per la sua strada: un sorriso vittorioso si dipinse sul suo bel viso.
Andò nella hall e si sedette ad aspettare la guida. Prese l’ipod dalla sua giacca e mise le cuffie nelle orecchie: schiacciò play e subito partì Contagious Chemistry*1  dei You me at six. Lui sillabava le parole della canzone ad occhi chiusi, come se volesse assaporarne ogni singola nota. Andò avanti così per dieci minuti, con le canzoni dei You me at six che gli riempivano le orecchie. Poi si rese conto di sentirsi strano. Si sentiva osservato.
Aprì gli occhi e si trovò davanti un ragazzo che lo guardava col sorriso sul viso. La sua semplicità a dolcezza lo colpirono come uno schiaffo in piena faccia. Sulla parte sinistra del viso, quel ragazzo aveva un brutto livido violaceo che sembrava molto recente ma i capelli color miele, un po’ lunghi e mossi, ne coprivano una parte. Aveva occhi nocciola da cerbiatto e una bocca carnosa molto invitante. Era alto e magro e proprio in quel momento si sporse verso di lui. Jacob tolse le cuffie.
- Sei tu Jacob Channing? –
- In persona. –
- Ciao! Io sono Liam Payne e ti farò da guida … - rispose il ragazzo con un sorriso. – Su, vieni. –
Jacob era rimasto come paralizzato, non riusciva a spiccicare una parola. “Ma che cazzo mi succede? Riprenditi Jacob!
- Certo! – il ragazzo si alzò e seguì Liam in giro per la scuola.
- Allora, al piano terra trovi la segreteria, l’ufficio del preside, la palestra e i laboratori scientifico e informatico. – spiegò Liam passandoci davanti e indicandoli. Salirono le scale – Al primo piano ci sono le classi delle materie scientifiche e la sala professori mentre al secondo piano -  e salì l’ultima rampa di scale – ci sono le classi delle materie umanistiche, di lingua e di arte; ci sono poi il laboratorio artistico e quello linguistico. – finì di spiegare Liam una volta ritornati allo spazio centrale del secondo piano dove c’era una pianta proprio nel mezzo. Intanto le persone cominciavano a salire per le lezioni pomeridiane mentre loro tornavano giù.
- Ah, ovviamente la mensa è al piano terra, come hai potuto vedere, e l’auditorium accanto alla palestra. – aggiunse Liam mentre arrivavano alla hall.
- Ok, ho capito tutto. Spero solo di ricordarlo. – rispose il rosso sorridendo.
- Senti, posso farti una domanda? – chiese di nuovo Jacob.
- Certo, tutto quello che vuoi! – rispose Liam con un sorriso.
- Come te lo sei fatto quel brutto livido? – Il rosso si chiese perché volesse saperlo, l’unica cosa che voleva lui era Niall: nelle due settimane prima di andare a scuola si era ambientato in città ma quando, girando per le strade di Londra, un pomeriggio aveva visto il biondino, il mondo per lui si era come fermato: era il più bel ragazzo che avesse mai visto. Decise di voler scoprire tutto su di lui. Ma ora, che aveva Liam davanti, la sua volontà vacillava, proprio come il sorriso del castano che sentendosi fare quella domanda avrebbe voluto che il pavimento si aprisse sotto i suoi piedi e lo inghiottisse.
- Ah, questo è … è la prova della mia colpa e del mio tradimento … - gli occhi del castano si abbassarono e il suo sorriso sparì del tutto.
- Non ti credo: non hai la faccia di uno che fa questo genere di cose. – disse il rosso.
- Credici perché è così … -
Jacob non sapeva perché ma gli dispiaceva che Liam stesse così, voleva aiutarlo. Non riusciva a dare un senso a quella sensazione: conosceva quel ragazzo da mezz’ora!
- Ora scusami ma devo andare. – Liam fece un cenno di saluto e andò a lezione. Jacob ricambiò ma rimase lì nella hall, seduto, a cercare di capirci qualcosa: aveva una sola ora di lezione dopo pranzo e decise di saltarla.
Aveva bisogno di schiarirsi le idee.
 

*

 
- Ehi, dove scappi? –
Il biondo si sentì afferrare per la vita da dietro e prendere in braccio come una sposa. Non ebbe alcuna difficoltà a capire chi fosse quello che lo teneva stretto, la sua voce l’avrebbe riconosciuta tra mille: Zayn.
- Non lo so … - rispose Niall ridendo.
- Ricordi che oggi vieni da me? I miei non ci sono tutto il giorno … - sussurrò malizioso Zayn.
- Come potrei dimenticarlo? Non ho fatto altro che pensarci da quando me l’hai detto. – rispose il biondino guardando il moro negli occhi.
Zayn si incamminò verso la sua macchina, incurante degli sguardi di mezza scuola puntati su di lui. Anzi, gli era venuta in mente un’idea: mise giù Niall e attirandolo a sé per la vita lo baciò davanti a tutti.
- Ma sei impazzito? – disse Niall, completamente rosso in faccia, quando l’altro si staccò.
- Lui è mio! Sono stato chiaro? – disse Zayn ad alta voce in modo che potessero sentirlo tutti. Poi, come se nulla fosse, mise un braccio intorno alla vita del biondo e si incamminò di nuovo verso la sua macchina.
- E per rispondere alla tua domanda, no, non sono impazzito, ho soltanto ribadito che nessuno deve osare sfiorarti, toccarti, guardarti e simile. Sono possessivo quando si tratta di qualcosa, o qualcuno, che mi sta a cuore … Sono una persona molto gelosa … soprattutto di te … - il moro sentì il sangue fluire alle guancie: non era da lui esternare così i suoi sentimenti, e quello che lo faceva arrossire, pelle scura permettendo, era che lo aveva detto al diretto interessato.
- Sei geloso?! – Il biondo si fermò di botto e lo guardò con i suoi bellissimi occhi blu oceano.
- Non l’ho appena detto? – Zayn lo incalzò ad entrare in macchina e chiuse le portiere.
Niall fece ciò che sentiva: si buttò addosso al moro e lo ricoprì di baci. Non che a Malik non facessero piacere quelle attenzioni però doveva guidare e lo fece notare al biondo.
- Scusa, è solo che … sono felice che tu abbia detto quella frase poco fa … - si giustificò Nialler rimettendosi sul suo sedile. Zayn non disse nulla ma mentre guidava verso casa, il sorriso non lo abbandonò mai per tutto il tragitto. In quindici minuti furono a casa del moro. Era una villetta a schiera, completa di giardino, tinteggiata di bianco e con i fiori sui davanzali delle finestre.
- Non restare li impalato, entra. – Il biondino fece come gli era stato detto ma una volta che si fu richiuso la porta alle spalle, non poté neanche guardarsi un po’ intorno: il suo campo visivo fu occupato da Zayn e dalle sue labbra. Il ragazzo, col suo peso, lo schiacciava contro la porta mentre le sue mani lo tenevano saldamente per i fianchi, come se non volesse lasciarlo scappare. Il cervello di Niall si spense del tutto: le braccia del biondo andarono al collo del moro e quest’ultimo, mentre si baciavano, lo portò davanti alle scale. Salirono senza mai staccarsi e per questo rischiarono di cadere più di una volta. A tentoni, Zayn riuscì a trovare la porta della sua camera e ad aprirla.
Entrarono e caddero sul letto abbracciati: il biondo sotto, il moro sopra. Niall mise le mani sotto la felpa di Zayn e con movimenti veloci e delicati gliela tolse. Malik fece lo stesso con lui e contemplò il suo petto pallido: Horan fece passare la sua mano fredda sul torace di Zayn, caldo, quasi bollente in confronto a lui, e le sue dita poterono toccare quei muscoli guizzanti e allenati.
- Non guardarmi così, potrei non trattenermi … - sussurrò Malik a pochi centimetri dal viso di Niall, che sorrise.
- Ti faccio davvero quest’effetto? – chiese sempre sol sorriso sulle labbra. Per risposta, Zayn avvicinò ancora di più il bacino a quello del biondo e lui poté sentire l’erezione notevole del moro che premeva contro le sue parti basse.
- Sei stato più che chiaro … - rispose il biondino mettendo le braccia al collo di Zayn che si chinò per baciarlo sulle labbra rosee. Le mani di Malik scesero fino ai jeans di Horan e li tolsero: subito dopo anche quelli del moro li raggiunsero. L’attrazione tra quei due, in quel momento, era palpabile più che mai.
Le labbra di Zayn si posarono di nuovo su quelle di Niall ma stavolta era un bacio lento, molto passionale e dettato dal sentimento: le loro lingue si intrecciavano piano, dolci e delicate, senza alcuna fretta. Il moro tolse i boxer al suo ragazzo e iniziò a massaggiare con insistenza il suo membro eretto. Il biondo cominciò ad ansimare sulle labbra del moro, che continuava a baciarlo, prima piano poi sempre più forte, con l’aggiunta di alcuni gemiti di piacere.
- Zayn, tesoro, siamo a casa! –
Malik si fermò e si alzò di scatto dal corpo di Niall. Il biondo inizialmente era contrariato, l’aveva lasciato insoddisfatto, popi però guardò il suo ragazzo con gli occhi sgranati.
- Mia madre e mio padre! Merda! – imprecò il moro.
- Cosa?!-
Alla velocità della luce, entrambi si rimisero i vestiti e cercarono di rendersi presentabili.
- Zayn, ci sei? – gridò Tricia, la madre del moro, dalle scale.
- Si mamma, sono qui. – il ragazzo aprì dei libri a caso e con Niall fecero finta di studiare.
- Tesoro, io … -
- Salve, signora Malik. – salutò l’Irlandese ancora un po’ rosso in viso.
- Mamma lui è Niall Horan, un mio … amico -
- Oh ciao Niall. Piacere, io sono Tricia. – sorrise la madre di Zayn stringendo la mano del biondino.
- Piacere mio! – rispose Niall.
- Bhe, vedo che state studiando quindi vi lascio al vostro lavoro … chiamatemi se vi serve qualcosa. – I ragazzi annuirono e lei tornò al piano inferiore.
- Scusami: avevano detto che sarebbero stati fuori tutto il giorno.-
- Tranquillo. È tutto ok … - sorrise Nialler poggiando una mano su quella di Zayn. Il moro scoppiò a ridere di cuore e Niall constatò che era una risata cristallina.
- Cosa c’è? –
- No, niente è solo che stavamo per essere scoperti e tu dici “ è tutto ok” – continuò a dire lui mentre non riusciva a smettere di ridere.
- Scemo! – e il moro si trovò il cuscino spiaccicato sulla faccia. Entrambi continuarono a ridere come due cretini.
 

*


 

La giornata scolastica volgeva al termine per Harry e Louis e il castano decise di portare a casa sua il ragazzo. Prima, però, voleva passare ancora un po’ di tempo con lui: una volta a casa non sarebbero più stati da soli e voleva approfittare di ogni minuto che aveva per stare col riccio.
- Harry! – Il ragazzo si irrigidì al fianco di Louis: quella era la voce di Liam.
Il più grande stava per andargli incontro quando Hazza lo fermò  e scosse la testa: il tempo di scappare era finito ed era arrivato il momento di affrontarlo.
- Harry, per favore non scappare. – disse Liam, supplicando, una volta davanti a lui.
- Cosa vuoi? – la voce del riccio era gelida.
- Ne ho abbastanza di questa situazione e vorrei chiarire con te … -
- Ah tu ne hai abbastanza?! – disse il castano, aggressivo, non riuscendo a trattenersi ma Harry, stringendogli un braccio, lo fermò di nuovo Louis: con lo sguardo gli fece capire che quella era la sua battaglia.
- Bene, parla. –
- Non ora e non qui: Domenica alle 17 al parco. –
- D’accordo. –
Liam lo guardò ancora per un istante negli occhi poi andò per la sua strada e Harry finalmente si rilassò. Louis fece un respiro profondo.
- Vieni, mon amour, andiamo. – disse prendendo la mano di Hazza una volta vicini alla macchina.
- Andiamo a casa tua? – chiese Harry.
- Non ancora: voglio stare da solo con te ancora un po’ … - salirono in auto e Louis si fermò ad Oxford Street, nei pressi di Hyde Park.
Entrarono senza fretta e percorsero uno dei tanti sentieri fin quando il castano non tagliò per il prato, verso i cespugli e gli alberi lasciato liberi di crescere come volevano.
- Ma è una mania la tua? – sghignazzò Harry.
- Che? –
- E’ la seconda volta in una giornata che mi porti per fratte! Dì che lo fai apposta … - disse Hazza, maliziosi, pizzicando il culo sodo di Louis.
- No, caro il mio pervertito preferito – rispose il castano fermandosi davanti a lui e stampandogli un bacio sulle labbra – semplicemente i posti più belli sono sempre nascosti. –
Camminarono ancora cinque minuti e sbucarono in uno spiazzo erboso non più grande di dieci metri quadrati. Una panchina e un tipico pozzo dei desideri*2 erano le uniche costruzioni presenti.
Per la seconda volta Harry era rimasto a bocca aperta su dove lo aveva portato il castano: sul pozzo c’era una ghirlanda di fiori intrecciata intorno all’arco di ferro in cui passava la corda per il secchio. Louis si sedette sulla panchina ed Hazza lo imitò subito dopo.
- Questo è il mio rifugio segreto però avevo voglia di condividerlo con te perché io ho visto il tuo e te lo dovevo, avevo bisogno di farlo. – Harry lo esortò a continuare con un sorriso.
- Non sai quante volte sono venuto qui a esprimere desideri … sempre lo stesso in realtà … finalmente si è avverato … - Il riccio prese una mano di Lou tra le sue e chiese sussurrando: - Qual’era il desiderio? – il castano si girò e fece incontrare i suoi occhi con quelli di Harry, due smeraldi brillanti.
- Ritrovare quel bambino che avevo conosciuto da piccolo … - ad Hazza mancò il respiro.
- perché? – riuscì a chiedere il riccio con un filo di voce.
- Perché io non ho mai smesso di amarlo … neanche per un secondo … sembra stupido lo so, ma non ti ho mai dimenticato … -
Una lacrima luccicò negli occhi di Harry prima di rotolare giù lungo la sua guancia pallida.
- Perché piangi adesso? – Lou asciugò la lacrima con il pollice.
- Ti amo.
Il castano, incredulo, guardò Harry negli occhi: fu così scioccato da quelle due semplici parole che quasi non si accorse delle labbra del riccio sulle sue: sentiva che quel bacio era diverso e rispose mettendoci tutto il sentimento che provava per quel ragazzo che gli aveva cambiato la vita. Hazza gli stava dimostrando che quello che aveva detto era la verità. Dopo svariati baci, il riccio si staccò e iniziò a parlare a macchinetta.
- Sai … all’inizio, quando mi ero appena trasferito a Londra, credevo che la mia fosse una fissazione, un’ossessione quasi: ti vedevo dovunque. Poi, però, mi resi conto che anche con le ragazze non ero cambiato: tutte le ragazze che avevo avuto dopo di te, mi ricordavano te: avevano sempre qualcosa che mi induceva a pensare a te, costantemente. Pensa a Joy: i suoi occhi mi ricordavano sempre i tuoi ma lo sapeva solo il mio inconscio. Ed io, da stupido idiota, non capivo perché la tua faccia di quattordicenne sorridente mi si presentasse davanti. Cazzo, quella per te era stata una stupida cotta adolescenziale! O almeno così credevo … Solo quando abbiamo cantato insieme*3 il mio cervello ha cominciato a ricomporre i pezzi del puzzle. Io … -
Il monologo di Harry venne fermato dalle labbra di Louis, che si posarono sulla bocca invitante del riccio.
- Harold Edward Styles smettila di parlare e dare spiegazioni … quelle me le darai dopo … -
Il castano attirò ancora di più a sé il riccio e lo baciò, cercando di fargli capire che quello che provava era vero. Quello che provava per Harry era amore, puro e semplice amore. Stettero svariati minuti, che a loro sembrarono infiniti, a baciarsi su quella panchina finché si staccarono per mancanza d’ossigeno.
- Sai, credo dovremmo andare perché mia madre mi darà per disperso … - disse Louis, piano, all’orecchio del riccio.
- D’accordo. – rispose l’altro lasciandogli un bacio, dolce, sulle labbra – andiamo a Casa Tomlinson. –
I due si alzarono e sorrisero. Mano nella mano, tornarono alla macchina e si avviarono verso casa del castano.
 

*

 
 

Niall uscì da casa di Zayn alle 17.30. Il moro gli aveva chiesto di restare per cena ma il biondino aveva gentilmente rifiutato, dicendo che sua madre lo stava aspettando.
- Ok. A domani angelo mio. – e dando un veloce bacio a Nialler richiuse la porta alle sue spalle. Il biondo si incamminò verso casa ed incontro l’ultima persona che si aspettava di vedere: Joy.
Niall assunse un atteggiamento freddo, i suoi occhi divennero di ghiaccio non appena la vide.
- Niall … -
- Cosa vuoi? – disse gelido.
- Senti, lo so che sei deluso da me e da Liam però … lui non se lo merita perché è stata colpa mia in fondo. Non lo dà a vedere, ma sta male: sembra sempre allegro ma appena pensa che nessuno lo guardi, lascia che la tristezza prenda il sopravvento. I suoi occhi dicono tutto. Si sente solo: i suoi migliori amici lo hanno abbandonato e lui cerca di stringere i denti ma è allo stremo … quando poi gli dirò che devo andare via, crollerà … - mormorò la ragazza.
- Io non l’ho abbandonato, è lui che ha fatto in modo di restare solo … e poi che vuol dire che devi andare via? – Joy ignorò la sua domanda.
- Tutti meritano una seconda possibilità … - la mora lo guardò negli occhi continuò – se non vuoi più parlare con me ed essere mio amico ok, mi sta bene perché è colpa mia se ti sei allontanato da Liam. Ma lui non ha colpa … voglio vederlo tornare a sorridere, Niall, e l’unico modo è riavere indietro i suoi amici … non ti sto dicendo di ridargli tutta la fiducia ma almeno un briciolo … anche solo un saluto da parte tua e di … Harry … lo farebbe stare meglio … -
Le parole della ragazza lo avevano colpito: in effetti quando aveva visto Liam quella mattina in infermeria gli era sembrato davvero un Liam diverso … lo aveva addirittura supplicato di restare … Niall annuì.
- Grazie Joy. – rispose il ragazzo più comprensivo di prima. Salutò la ragazza e continuò ad andare verso casa. La prima domanda che si fece era perché Joy se ne dovesse andare …
Sperava che il detto “la notte porta consiglio” fosse vero perché in quel moment ne aveva davvero bisogno.
 
 
*1 ecco la canzone: ascoltatela perché è davvero stupenda *-* -> http://www.youtube.com/watch?v=XKagPIAa-Nk
*2 me lo immagino più o meno così -> http://www.google.it/imgres?q=pozzo+dei+desideri&start=81&hl=it&biw=1024&bih=652&addh=36&tbm=isch&tbnid=-EPnwQxAQWlTqM:&imgrefurl=http://annunci.ebay.it/annunci/altro-arredamento-e-casalinghi/roma-annunci-roma/bomboniera-matrimonio-pozzo-dei-desideri-cestini-rose/32026187&docid=Co6EcYqP-nn_CM&imgurl=http://img3.annuncicdn.it/75/04/7504cb3869356f370bfa82e9f1d5a985_big.jpg&w=400&h=320&ei=iKgnUNeQKoLJtAakv4DoCw&zoom=1
L’unica cosa è che l’arco nella mia mente è di ferro, come vedrete nella descrizione u.u
*3 è successo nel capitolo 4, se ricordate :)
 
 
Angolo scrittrice
 
Macciaaaaao! *-* Spero il capitolo vi sia piaciuto e a questo proposito avrei come al solito le mie domande XD
1 – Che cosa pensate adesso di Jacob? Perchè secondo voi ha la testa così confusa?
2 – Ecco la domanda che mi sta a cuore: vi è piaciuta di più la Ziall (il mezzo sbattimento BD) o la Larry (dolcezzaaaaaaa *-*)? Inutile dire per quale tifo **
3 – Come si chiariranno Harry e Liam per voi?
4 – E Niall che decisione prenderà riguardo a Liam ora che Joy si è lasciata sfuggire quella piccola informazione sulla sua partenza per chissà dove?
 
Come al solito parlo troppo, ma spero a voi non dispiaccia: tutte queste domande me le sono fatte anche io perché dovrò pur scriverlo il capitolo 17 no?? Ovviamente si u.u
Vorrei ringraziare tutti quelli che recensiscono sempre questa storia, quelli che l’hanno messa tra le preferite/ricordate/seguite *-* Grazie a tutti voi questa storia nata da una canzone ha ricevuto ben 77 recensioni totali!! Per me sono davvero un traguardo, visto che il mio modo di scrivere non è quello che si può definire eccellente.
Quindi grazie di cuore, davvero.

Per chi volesse, io sono qui:
Facebook: Giulia Eleuteri
Twitter: @MioSmile_
Alla prossima
Mio :)
 

PS: vi ordino di vedere questo video Larry!! *-* Voglio sapere che ne pensate. Dura un po’ ma ne vale la pena credetemi *-* Vi fa rendere conto che è impossibile che Harry e Louis non stiano insieme. Fate attenzione agli sguardi che si lanciano l’un l’altro  -> https://www.youtube.com/watch?v=QIKApzAFb2E&feature=player_embedded
Ciao ciao J
 
 
 
 

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Capitolo 17
*** capitolo 17 Ci sarò sempre per te ... sempre. ***


Salve ragazzuoli! :D Allora prima di lasciarvi al capitolo devo dirvi una cosetta: non riesco più ad aggiornare in due settimane, quindi mi sa che dovrete aspettare dalle tre settimane a un mese (più verso un mese eh u.u) per leggere gli altri capitoli della mia storia. Con l’inizio della scuola poi, credo che posterò una volta al mese u.u mi dispiace tanto, ma farò il 5° ed è un anno impegnativo quindi posterò una volta al mese, è l’unica soluzione possibile ç_ç

 

Chiedo venia anche per il ritardo assurdo con cui ho postato questo capitolo: le spiegazioni le avete appena lette però u.u

Ora passiamo al capitolo: credo sarà un po’ lunghetto u.u Un’ultima cosa: cominciano ad esserci scene piccanti BD

Buona lettura

Mio :)

 

ATTENZIONE: presenza di scena piccante tra due uomini. Uomo avvisato mezzo salvato. Se non ti piace non leggere u.u

 

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And I’d give away

A thousand days, oh

Just to have another one

With you

Coldplay – Summer paradise

 

Quando tornò a casa, Louis non fece in tempo nemmeno a dire – Sono tornato – che, non appena aprì la porta, si ritrovò addosso due testoline bionde.
- Fratelloneeeee!! – gridarono insieme le bambine.
- Ciao, mie piccole principesse! – disse Louis sorridendo mentre teneva in braccio una e abbracciava con il braccio libero l’altra. Harry guardava la scena con un enorme sorriso stampato sul volto.
- Non ci presenti il tuo amico? – intervenne Lottie, la più grande delle tre sorelle del castano, puntando i suoi fanali azzurri in quelli verdi di Hazza.
- Oh, certo! Ragazze lui è Harry Styles, un amico che ho ritrovato dopo tanto tempo … - rispose Louis con un sorriso a trentadue denti.
Una delle gemelline, Phoebe, aveva staccato i suoi occhioni blu dal fratello e li aveva puntati su Harry che ricambiò quell’occhiata con una sorriso. La piccola si staccò dal fratello e si lanciò letteralmente fra le braccia di Hazza, che la prese in braccio.
- Ho deciso: sarai tu il  mio principe! – dichiarò la bambina giocando con i ricci di Hazza.
- Ehi sono io il tuo principe! – protestò Louis mettendo il finto broncio.
- Mi dispiace, ma sono più bello io come principe azzurro Lou – rincarò la dose il riccio sfoggiando uno dei suoi miglio sorrisi di divertimento.
- Che succede lì? – disse un’altra voce proveniente dalla cucina: era Johannah, la madre di Louis.
- Nulla mamma: Phoebe ha solo cambiato principe. – disse il castano rimettendo il finto broncio e sorridendo subito dopo.
- Oh. – la madre cercò di prendere la cosa seriamente ma non le riuscì e le scappò un sorriso. Poi il suo sguardo si posò sul ragazzo riccio che era di fianco al figlio e stava rimettendo a terra una delle sue figlie. Lo guardò bene, lo squadrò da capo a piedi e poi sgranò i suoi occhi azzurri.
- Harry Styles?! –
- Mamma come fai a saperlo?! Hai sentito che lo dicevo alle ragazze? – Louis la guardò incredulo: lui ci aveva impiegato quasi un mese per rendersi conto che Harry lo conosceva già e a sua madre era bastato guardarlo bene per un minuto.
- Tesoro, può essere cresciuto quanto vuoi, ma i suoi occhi, i suoi ricci ribelli e il suo sorriso sono inconfondibili. – Johannah avanzò e abbracciò stretto Harry, che rimase stupito per un secondo. Poi, ricambiò l’abbraccio con calore: la madre del castano l’aveva sempre trattato come se fosse stato uno dei suoi figli, fin dal loro primo incontro.
- Bentornato tra noi, Harry. – il riccio si aprì in un sorriso tra i capelli castani della donna.
- Grazie mille, signora Tomlinson. –
- Ancora?! Quante volte ti avrò detto di chiamarmi Johannah?? –
- Mi scusi signora …. Ehm … Johannah – si affrettò a correggersi il riccio. Louis rise di gusto e le sue sorelle con lui.
- Su, andiamo in salotto: l’ingresso di casa è troppo affollato per i miei gusti .- disse la donna. Si spostarono tutti e i due ragazzi si sedettero vicini. Johannah portò i biscotti che aveva appena sfornato e cominciarono a parlare del più e del meno fino all’ora di cena.
- Harry, rimani con noi? – chiese la donna.
- Ehm .. devo prima chiedere a mia madre. –
- Certo, fai pure. – Louis si girò verso Hazza e gli lanciò un’occhiata penetrante che il riccio non fece fatica a decifrare: convincila.
Si allontanò un momento. Quando tornò, incontrò lo sguardo di Louis. Harry era scuro in volto.
- Mi dispiace molto ma mia madre ha detto … che posso restare!! – disse infine sorridendo.
- Bene, vado a preparare allora! – disse Johannah andando in cucina. Louis buttò il riccio sul divano.
- Ti sto odiando per questo tuo modo di fare! – disse scherzando il castano.
- Quante volte dovrò ripeterti che provocare la gente è il mio passatempo preferito BooBear? Ma più di tutti mi diverto a provocare te … - sussurrò il riccio all’orecchio del suo ragazzo mentre la sua gamba destra si posizionava fra quelle dell’amante che sussultò.
- Non siamo soli idiota! – rispose a denti stretti il castano.
- Lo saremo presto … no? – disse con semplicità Hazza. Il castano si alzò ma prima di riuscire a voltarsi, poté vedere che Harry gli regalava uno dei suoi sorrisi bastardi. Andò ad apparecchiare la tavola mentre Hazza si mise a giocare con le gemelline, Daisy e Phoebe.
- Ragazzi è pronto! -  disse dopo un po’ Johannah.
- Su, andate a lavarvi le mani. – disse Harry alle bambine. Stava per seguirle quando venne preso per la vita.
- C’è un altro bagno di sopra, possiamo lavarci lì le mani. – sussurrò il castano all’orecchio di Hazza: mentre parlava le sue labbra sfioravano il lobo del suo ragazzo.
- D’accordo … - sul viso del riccio si distese un sorriso malizioso. Non appena entrarono nel bagno, Louis chiuse a chiave la porta. Hazza non si fece scappare l’occasione: si avventò sulle labbra di Lou, famelico, e lo strinse a sé. Il castano insinuò la lingua nella bocca di Harry, dando vita ad un bacio che di casto non aveva proprio nulla. Poi, cambiò le posizioni: il riccio addosso alla porta e Louis che lo teneva saldamente per la vita con una mano mentre con l’altra slacciò l’unico bottone dei jeans del suo ragazzo.
Insinuò le sue dita, fredde, nei suoi boxer e quando cominciò a toccare il membro di Hazza, già eretto, quest’ultimo fremette di piacere. Louis si ritrovò a sorridere sulle labbra di Harry mentre un’idea si faceva strada nella sua mente. Decise di attuarla subito.
Si abbassò fino ad inginocchiarsi e privò il riccio dei pantaloni e dei boxer, scoprendo l’erezione che era evidente all’occhio e al tatto. Si avvicinò e con la lingua lambì la punta del suo membro. Il ragazzo soffocò un gemito mordendosi le labbra a sangue.
Louis fece tutto senza staccare mai gli occhi dal viso di Harry: voleva vedere ogni espressione, ogni più piccolo movimento del suo bel viso sfacciato. Poggiò le labbra sul glande e iniziò a percorrere tutta la lunghezza dell’asta lentamente, tanto lentamente che sentì la mano del riccio poggiarsi sulla sua nuca e spingere la testa più a fondo, segno evidente che ne voleva di più. Dopo pochi minuti, Harry non ce la fece più a trattenersi e venne: dalle labbra gli uscì un grido strozzato che Louis fece smettere del tutto baciandolo. Aveva ancora in bocca il suo sapore ma la cosa non gli dispiaceva affatto.
- Lou, tutto bene? – gridò Johannah dal piano di sotto sentendo il mezzo grido di Harry.
- Si, è solo caduto il vaso sul piede di Harry. – urlò di rimando il ragazzo.
- Potevi inventartene una migliore … - lo sfotté il riccio. Louis lo baciò e gli morse forte il labbro, fino a farlo sanguinare. – Potresti anche ringraziare sai? Ti ho appena salvato stronzetto. – Harry sfoggiò il suo miglior sorriso sfrontato.
- Zitto e lavati le zampe gattino … - rispose Hazza. Il castano si dipinse sul volto un sorriso sghembo.

 

*

 

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I got a lot to say to you
Yeah, I got a lot to say
I noticed your eyes are always glued to me
Keeping them here
And it makes no sense at all

Paramore – Crushcrushcrush

 

Niall arrivò a casa con la testa che vorticava di mille pensieri diversi. Quando aprì la porta, sua madre gli disse che aveva un ospite e lui sbuffò: non aveva voglia di vedere nessuno, voleva solo chiudersi in camera e buttarsi sul letto con la musica nelle orecchie. Quando vide chi c’era in salotto ad aspettarlo, per poco non inciampò nei propri piedi.

Ma che è oggi, la giornata degli incontri inaspettati??

- Ja- Jacob! Che ci fai qui? Come hai trovato casa mia? –
Il ragazzo si girò e fece un sorriso a Niall, che lo guardava tra il sorpreso e l’irritato.
- Ciao! Volevo chiederti se ti andava di uscire, così per rilassarci un po’ … - disse Jacob, giocando con i suoi capelli rossi, trattenuti da una treccia, ignorando l’ultima domanda che gli era stata rivolta.
- Ah … - era l’unica risposta che il biondino era in grado di dare in quel momento. Forse uscire un po’ era una soluzione: aveva tanto di quel caos in testa che pensava gli sarebbe scoppiata da un momento all’altro per tutti i pensieri che l’affollavano. Quanto desiderava il Pensatoio di Silente per poterci mettere tutto dentro e lasciare che la sua testa rimanesse vuota!
- Niall! Ci sei? – La voce del rosso lo riportò alla realtà.
- Eh? Si. Va bene, usciamo. Mi è venuto in mente un posto dove andare. – rispose Niall, misterioso, sorridendo.

Che male poteva fargli uscire un po’ con Jacob? Lo avrebbe scoperto a sue spese.

 

I due ragazzi uscirono e mentre raggiungevano la loro meta, parlarono del più e del meno, di cosa gli piaceva fare e di cosa non gli piaceva. Il biondino scoprì che il rosso odiava i razzisti e che gli piaceva moltissimo la birra. Si chiese se non fosse uno scherzo del destino se appena gli aveva proposto di uscire, lui aveva pensato di portarlo in un Irish pub.
- Eccoci qua! – disse Nialler una volta davanti al Finnigan. Il rosso si aprì in un sorriso sincero.
- Giuro che è il primo posto che mi è venuto in mente quando mi hai chiesto se mi andava di uscire. – disse il biondino con un sorriso.
- Ti credo, ti credo. – ridacchiò l’altro.
I ragazzi entrarono e chiesero due birre medie chiare. Niall prese anche hamburger e patatine. In doppia porzione ovviamente. La serata passò così, tra risate e fiumi di birra che il biondino non reggeva bene come il rosso: dopo il secondo boccale, Niall già diceva più cazzate del solito. Jacob gli disse di smettere ma lui non gli diede ascolto e alla terza birra era andato del tutto.
- Niall, andiamo, non sei in grado di reggere un altro boccale. – Il ragazzo rispose che stava benissimo ma in realtà la sua mente era lucida solo in minima parte. Il rosso lo portò fuori dal pub, nell’aria fredda della sera.
- Jacob, sediamoci … comincia a girarmi la testa. – disse dopo un po’ il biondo portandosi una mano alla tempia e, barcollando pericolosamente, si aggrappò al braccio del rosso, che lo sostenne. Individuò una panchina e camminarono fino a lì.
- Niall, dovevi dirmi che anche una birra può metterti K.O. –
- Ma non è vero, sto benissimo … solo non urlare, la testa mi scoppia … -  e mentre diceva queste parole, inciampò nei suoi stessi piedi e cadde addosso a Jacob. Niall alzò di poco gli occhi ed incontrò quelli verde giada del rosso, che lo teneva fra le braccia.
- Ah, scusami … - mormorò il biondo ma non riuscì a dire altro perché le labbra di Jacob si posarono sulle sue. Gli tornò un briciolo di lucidità.
- No, non posso. Io … Zayn … - un altro bacio. Niall non lo respinse ma si staccò un momento per parlare.
- Non ti conosco nemmeno … - venne zittito di nuovo con un bacio.
- Ho bevuto troppo, la mia capacità di ragionare è … - le labbra del rosso erano di nuovo sulle sue.
- Ho … esaurito le scuse … - sussurrò infine il biondo.
- Era ora *1 … - rispose l’altro facendo combaciare ancora le loro labbra in un bacio dolce e delicato.
Purtroppo per il biondino, proprio in quel momento passò li vicino Zayn con alcuni suoi amici e, mentre si guardava intorno, lo vide insieme a Jacob. Non poteva credere ai propri occhi: dopo quello che gli aveva detto quel pomeriggio, dopo quello che avevano fatto quel pomeriggi, lo trovava appiccicato a quello stronzo di Jacob e lo baciava!
Non ci vide più: si diresse a grandi falcate verso di loro e , staccando con malagrazia Niall dal rosso, lo trasse via. Poi si girò verso Jacob e gli tirò un destro dritto sul naso con tutta la forza che aveva: il ragazzo cadde a terra portandosi le mani al viso.
- Ma sei impazzito?! – di colpo Niall ritornò lucido: che cosa aveva fatto?! Maledetta birra!!

Zayn si girò verso il biondino e lo guardò con odio. Dentro si sentiva morire, era ferito all’inverosimile. Anche quando vide che Niall non stava bene, era palesemente ubriaco, non riuscì a trattenere la rabbia e la collera e le riversò fuori urlando quello che pensava.
- Dopo  oggi pomeriggio tu hai avuto il coraggio di … tu … - la rabbia che il moro aveva in corpo ora gli impediva addirittura di parlare. Si girò di scatto ed iniziò a correre senza una meta. Il biondo chiamò un taxi per sé e l’ambulanza per il rosso. Si assicurò che Jacob venisse portato all’ospedale e poi salì sul taxi.
Il viso di Niall si rigò di numerose lacrime silenziose. Mandò un messaggio all’unica persona che poteva aiutarlo in quel momento.

 

“ Ho bisogno di te Liam.”

 

*

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Vincerò per te

le paure che io sento

Eros Ramazzotti e Anastacia - You Belong to me

 

Ore 22. Joy era a casa di Liam già da un po’ e non riusciva più a starsene zitta.
- Liam, tesoro, devo parlarti. –
Il castano smise di fare quello che stava facendo: quella frase “devo parlarti”, portava sempre guai, non era mai un buon segno quando qualcuno la pronunciava.
- Che cosa è successo? –
- Ecco vedi … io … devo … devo … - Joy non riuscì a continuare perché le venne un groppo alla gola e le lacrime iniziarono a scenderle lentamente sul viso.
- Ehi, ehi, ehi. Che succede? Joy, amore, puoi dirmi tutto, lo sai – ma quando la ragazza scosse vigorosamente la testa, iniziò a preoccuparsi seriamente.
- Questa è l’ultima cosa che vorrei dirti … perdonami, ti prego … - riuscì a dire tra i singhiozzi.
- Perdonarti di cosa … -
- Devo lasciare Londra. –
Per Liam fu come un fulmine a  ciel sereno.
- Come? – era davvero incredulo. Si lasciò cadere sul divano di casa. – Perché? – riuscì a chiedere, con gli occhi fissi sul pavimento.
- Sono stata scelta per rappresentare l’Inghilterra alle Olimpiadi che si terranno a luglio qui a Londra ma pensavo avessero scelto un’altra mia compagna: lei è più brava, più bella, più perfetta … -
- In che disciplina? – chiese il ragazzo.
- Ginnastica artistica …  devo andare ad Edimburgo*2, in Scozia, per allenarmi con un team di esperti … ho provato a tirarmi indietro ma … -
- No. – la risposta di Liam la lasciò interdetta.
- Qualche anno fa, ero un promettente corridore e anch’io come te ero stato scelto per le Olimpiadi che si sarebbero tenute qui a Londra. Purtroppo per un problema di salute, ho dovuto rinunciare*3 ed ora mi sono pentito … segui il tuo sogno, non buttare anni ed anni di sacrifici alle ortiche per me. Posso capirti quindi non preoccuparti  e vai … - il ragazzo le si parò davanti a la strinse forte a sé.
- Sii forte e vinci per me. – la guardò negli occhi e le diede un ultimo bacio, lungo e dolcissimo. Si, l’ultimo, perché sapeva che quella storia a distanza non sarebbe durata, nonostante la forza del loro sentimento.
- Grazie Liam. – la ragazza fece un sorriso e andò verso casa. – Ora manca solo una persona a cui dirlo … - mormorò.

Il castano andò nella sua stanza e ci si chiuse dentro: a poso a poco tutte le lacrime che aveva trattenuto in quelle due settimane uscirono fuori: quelle che avrebbe dovuto versare quando aveva saputo che Harry era sparito, quelle che avrebbe dovuto versare quando Niall lo aveva allontanato e ora si aggiungevano quelle di Joy che partiva alla lista.
Dopo circa un’ora, sentì il telefono vibrare nella sua tasca. Quello che lesse lo lasciò di stucco ma quello che lo sorprese davvero era il mittente. Niall.

 

“Ho bisogno di te Liam”

 

Si mise le scarpe e andò dall’amico: aveva bisogno di lui e l’avrebbe aiutato.

“Dove sei ora?” inviò all’amico.

“Casa.” Rispose l’Irlandese.

Mise il telefono in tasca e corse a perdifiato. Ci mise pochissimo ad arrivare a casa Horan. La madre del biondino lo fece entrare.
- Liam, caro, vedi se riesci a smuovere Niall: da quando è tornato, si è chiuso in camera e non vuole uscire. –
Il ragazzo salì le scale due a due e bussò alla porta della camera dell’amico. Non ricevette risposta e decise di entrare  comunque dicendo- Sono Liam. –
Non appena udì la sua voce, il biondino gli si fiondò letteralmente addosso; lo stringeva convulsamente e piangeva, singhiozzando, senza tregua. Liam restituì la stretta all’amico e ne inspirò l’odore, delicato, alla vaniglia, che gli era mancato tanto. Il castano gli carezzava la schiena cercando di rassicurarlo almeno un po’. Rimasero così, uno nelle braccia dell’altro, per un tempo che sembrò infinito a entrambi. Liam spezzò quell’incantesimo: doveva sapere.
- Dimmi che è successo … - mormorò all’orecchio dell’amico e Niall gli disse tutto, senza tralasciare nulla perché Liam non sapeva niente. Parlò come un fiume in piena: di come Zayn l’avesse conquistato, del tempo passato insieme a lui, Harry e Louis, di Jacob e di quella stessa sera dove il rosso l’aveva baciato e il moro li aveva visti: era andato via furioso come non mai.
- Jacob? Jacob Channing? – chiese Liam sorpreso.

- Lo conosci? – chiese il biondino asciugandosi le lacrime residue che aveva agli occhi. - Come ti se fatto questo? – chiese vedendo il livido sulla guancia del castano.
- Nulla, mi sono preso un pugno da Louis … non dirgli nulla, aveva ragione - si affrettò a dire.- Comunque conosco Jacob perché il preside mi ha fatto fare la sua guida in giro per la scuola –
Niall puntò i suoi fanali blu oceano in quelli nocciola di Liam e vide una lacrima rotolare lungo la sua guancia. Il castano si affrettò ad asciugarla.
- Vengo per consolarti e farti star meglio e poi piango … che stupido – disse con un sorriso ma quello venne accompagnato da altre lacrime.
- Ora è il tuo turno di parlare … -
- No, non è niente, davvero … - ma non guardava il biondo negli occhi.
- Liam .. dimmelo – il biondino gli aveva preso il viso fra le mani e lo costrinse a guardarlo. Davanti a quelle perle blu, il castano si sentì inerme e nudo.
Gli disse tutto: Joy lo aveva lasciato per poter allenarsi per  le Olimpiadi. Era stato lui a spingerla a farlo, lei non voleva ma il ragazzo sapeva che alla fine si sarebbe pentita, esattamente come lui.
- Harry non lo sa, Niall. Per quanto la odi, non ha dimenticato tutto il tempo che hanno passato insieme … -

- Non preoccuparti, lei è una ragazza leale, Glielo dirà – Il castano annuì piano. - Mi mancano i sorrisi di Harry, le sue battute e i suoi abbracci Niall ... gli ho chiesto di chiarirci e lui ha detto si ma ho paura che sia diverso tra noi e non voglio... - Il biondino lo abbracciò. 
- Stai tranquillo: sai bene che quella di Harry è solo una facciata. Ti perdonerà. - Dopo qualche minuto di silenzio, il biondo parlò.
- Liam … mi dispiace per quello che hai passato. Un po’ è anche colpa mia. Sono stato uno stupido … -
- No, io sono uno stupido. –

Il castano abbracciò Niall e mise la testa nell’incavo del suo collo. Poi sussurrò al suo orecchio – Io ci sarò sempre per te, sempre. Qualunque cosa accadrà io sarò qui. – Sentì Niall sorridere vicino alla sua guancia e non poté essere più felice.

 

*

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E’ L’AMORE CHE CONTA
NON SOLO I NUMERI
E NEANCHE I LIMITI
E’ UNA STRADA CONTORTA
E NON E’ LOGICA
E NON E’ COMODA

Giorgia - E’ l’amore che conta

 

La cena a casa Tomlinson fu molto piacevole e passò tra risate e ricordi d’infanzia dei due ragazzi. Ad Harry sembrò davvero di far parte di quella famiglia: si sentì finalmente felice. I due ragazzi sparecchiarono e visto che era il turno del castano di lavare i piatti, il riccio decise di aiutarlo.
- Perché ho l’impressone che anche una semplice azione come lavare i piatti, stasera sarà un disastro su tutta la linea? – disse Louis con un sorriso divertito sul viso mentre insaponava un bicchiere con la pezzetta per lavare i piatti.
- Perché sarà esattamente così. – ed Harry, con entrambe le mani, riversò sulla testa di Louis tutta la schiuma che le sue morbide manine riuscivano a  contenere.
Il castano chiuse gli occhi quando sentì la schiuma sciogliersi, diventare acqua e scivolare giù, gelida e implacabile, lungo il suo collo e la schiena.
- Ah, è così allora? – e Louis con le mani insaponate e piene di acqua, lo schizzò. La schiuma si depositò sui morbidi ricci e sul naso di Harry e l’acqua cadde sul pavimento in miliardi di piccole goccioline trasparenti, bagnando tutto.
- Boo, nooo! Mi sgonfi i ricci! –
- Quando sono bagnati sono più sexy … - soffiò Louis ad un centimetro dalle labbra di Harry.
Hazza girò un momento la testa e guardò nell’altra stanza: le ragazze erano tutte impegnate a guardare la TV. Si rigirò verso il castano, gli lasciò un bacio sulle invitanti e mordicchiò quello inferiore, facendolo mugolare un po’. La mano di Louis si infilò nei morbidi ricci ribelli di Harry e approfondì il bacio dolcemente.
- Hazza … il tuo telefono … - mormorò il castano, staccandosi di malavoglia dal ragazzo. Il riccio prese il cellulare dalla tasca e vide che c’era un messaggio.

 
Mittente: Joy

 
“So che probabilmente mi odi, ma non posso non dirtelo: il 2 Febbraio lascerò Londra. Sapevi già che mi allenavo per le Olimpiadi … bhè, mi hanno scelta per rappresentare la Gran Bretagna e dovrò andare ad Edimburgo, in Scozia. Vorrei vederti prima di andarmene. Per favore, dammi questa possibilità. Joy.”

 

L’espressione serena che Harry aveva fino a poco prima, svanì come neve al sole.
- Che succede? – chiese Louis vedendo il suo ragazzo diventare serio di colpo. Lui non rispose subito.
- Joy lascerà la città. E prima di farlo vuole vedermi. –
- Va da’ lei. –
La risposta di Louis lo stupì: pensava che ce l’avesse a morte anche con Joy, non solo con Liam.
- Come? !-
- Va’ da lei: io credo se lo meriti. Stai coltivando per lei una rabbia che non ha più motivo di esistere. Ti ricordo che mentre stavi con lei, hai baciato me. E’ vero, ti sei sentito in colpa subito dopo ma l’hai fatto. Quindi mandale la risposta. – si avvicinò ad Harry, gli lasciò un bacio sulla fronte e poi tornò a lavare i piatti.
Hazza accennò un sorriso e scrisse la risposta.

 

A: Joy

 “Certo tesoro, quando vuoi. A proposito, sei invitata al mio compleanno il 1° Febbraio.


 

 
*1 Mi è venuto in mente di riprendere le battute di Niall da “Il diavolo veste Prada”: le parole non sono esattamente le stesse perché la mia mente ogni tanto fa cilecca, ma sono più o meno quelle u.u

*2 Non ho idea se esista davvero a Edimburgo una struttura del genere che permetta di far allenare i campioni olimpionici ma dovevo far smammare Joy in qualche modo u.u

*3 Liam avrebbe potuto essere davvero scelto per le Olimpiadi ma non ricordo perché avesse rinunciato e ho messo che aveva un problema di salute (riferito al suo unico rene, che non è più uno ma sono due per fortuna anche l’altro funziona *-*) Potreste ricordarmi se ha mollato la corsa per XFactor o per altro? Grazie :)

 

 

Angolo autrice

 

Prima di tutto volevo scusarmi, di nuovo, per l’abnorme ritardo con cui ho pubblicato: purtroppo pubblicherò una volta al mese, ragazzi, scusatemi u.u

Alloooooora, ora passiamo allo scritto: che ve ne pare di questo capitolo?? So benissimo che i fan della Ziall mi linceranno … e hanno ragione, me lo merito u.u Però non poteva essere tutto rosa e fiori no?? Allora, adesso passiamo a qualche domandina u.u

1. Quanto odiate Jacob ora da 1 a 10?

2. Ve l’aspettavate questa reazione da Zayn?

3. Cosa pensate che farà ora Niall?

4. Vi è piaciuto come Liam e Niall hanno fatto pace?

5. Per voi che faranno Harry e Louis quando verranno a sapere che Liam e Niall si sono riavvicinati?

6. E Zayn? Per voi dove è andato  a finire il nostro moretto?

7. Vi è piaciuto il pezzo Larry (ho assolutamente bisogno di sapere quello che pensate di quello che ho scritto!)?

Ok, forse ho fatto un po’ tante domande ma mi servono per capire come continuare la storia u.u Non odiatemi per favore :D

Ho notato, con molto dispiacere, che negli ultimi due capitoli le recensione sono calate molto … vi prego, lasciatemi le recensioni per capire come proseguire questa storia!! Altrimenti a voi non piace e poi mi deprimo perché mi ritrovo con due recensioni a capitolo … siate gentili, piccini.

Al prossimo capitolo, piccoli lettori.

Mio :)

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Capitolo 18
*** Capitolo 18: Nuovi piani ***


Salve a tutti! So benissimo di aver sforato il mese, chiedo perdono ma la scuola fa di tutto per tenermi lontana dal pc. Come noterete, questo capitolo è molto più corto dei precedenti: cartaceo era pronto ma il pc ha deciso di fare le bizze e di andare moooolto lento nel fare tutto …

Chiedo perdono ancora una volta.

Buona lettura

Mio :)

 

PS: per chi ama la Ziall: fate attenzione, prendete i fazzoletti se necessario e non tiratemi pomodori per favore :D

PPS: ultimissima cosa: troverete un accenno, piccolo piccolo però, anche di Niam …

 

I wanna be drunk when I wake up 
On the right side of the wrong bed 
And every excuse I made up 
Tell you the truth I hate 
What didn't kill me 
It never made me stronger at all.

Drunk – Ed Sheeran

 

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Quella sera, Harry rimase a dormire a casa di Louis. Joy rispose ad Hazza di vedersi il 27 Gennaio all’ora che preferiva. Alle 16 per il riccio era perfetto.

- Allora, gattino, martedì non ci sarò per un po’ quindi vedi di fare il bravo capito? – disse Harry prendendolo in giro mentre salivano in camera.

- Ah, io dovrei stare buono? Tu devi fare il bravo! Sei come il dio Apollo e fai strage di cuori in un secondo!! Sei solo mio … - sibilò Louis spingendo il riccio nella stanza e sbattendolo contro la porta. Harry aveva il suo bellissimo sorriso sfacciato sul volto.

- Allora sei geloso … e comunque io sono il dio del sesso. – disse Hazza dopo aver baciato le labbra rosee del fidanzato.

- Sono sempre stato geloso …  soprattutto di te … ma sono abbastanza bravo a nasconderlo … se sei il dio del sesso poi, fallo decidere a me – lo baciò piano e poi lo mise sul letto. Il castano gli si posizionò sopra e iniziò a lasciare baci sul suo petto ancora fasciato dalla maglietta nera aderente che portava. Il riccio mandò la testa indietro, emettendo un sospiro soddisfatto.

- Lou, non è per fare il guastafeste, ma sto crollando dal sonno … credimi, quello che mi stai facendo mi eccita da morire -  gli prese la mano e la posò sul cavallo dei suoi pantaloni – ma almeno per oggi vorrei dormire: se sono in forse sono molto più bravo in questo genere di cose … - disse malizioso. Il castano fece un sorriso sornione, quasi sadico.

- Tu sai che posso torturarti prima che ti addormenti vero? –

- Non mi interessa, se sei tu che mi torturi – avvicinò il suo viso a quello di Louis – puoi farmi tutto quel che vuoi. – lo baciò dolcemente e dopo qualche secondo  sentì il fidanzato sussultare: la mano di Harry si era stretta intorno al rigonfiamento dei pantaloni di Louis.

- Styles, sei uno stronzo … - mormorò Lou con un mezzo sorriso.

- Lo so, Boo … ma aspetta di vedere questo … - e il riccio si alzò dal letto ed iniziò a spogliarsi: uno spogliarello.

- Ma non stavi crollando dal sonno? – disse Louis con le braccia incrociate. Tuttavia, i suoi occhi esprimevano quello che sentiva davvero: erano carichi’eccitazione e desiderio.

Hazza, con una lentezza estenuante per i gusti del castano, si tolse la maglia nera muovendo un po’ i suoi fianchi stretti a tempo di una musica che risuonava solo nella sua testa. Con la maglia in mano, si avvicinò a  Louis e  mettendogliela intorno al collo, lo attirò a se fino a far sfiorare i loro nasi.

- Si, ho sonno, ma prima c’è una cosina che devo dirti … qualcosa che non sai di me … io … – e si avvicinò a sfiorargli le labbra con le proprie – … da quando ho memoria … dormo nudo. – e poggiò finalmente le sue labbra su quelle di Louis solo per un momento. Poi si staccò, si allontanò un po’ da Louis e il riccio iniziò a giocare con i suoi jeans, abbassandoli un po’ e poi tirandoli di nuovo su. Alla fine, slacciò il bottone, tirò giù la lampo e lanciò i pantaloni da qualche parte nella stanza.

- Ora basta. – Louis si avventò su di lui e lo baciò in preda al desiderio che sentiva.

- Boo, ho sonno – mormorò Hazza con un sorriso bastardo sul volto.

- Sei uno stronzo Harry – rispose il castano senza però fermarsi dal toccare il corpo perfetto del riccio.

- Si, me lo dicono in tanti … - e nel mentre afferrò la testa di Louis e lo baciò, insinuando la lingua nella sua bocca. Iniziò a giocare con la lingua vogliosa del castano: i loro baci erano sempre più passionali ogni secondo che passava.

- Ora dormo, ho sonno … - disse Hazza quando si staccò per riprendere fiato un momento. Si girò, dando le spalle al castano e cercò davvero di addormentarsi.

- Questa me la pagherai molto cara, Hazza … - sussurrò Louis al suo orecchio mentre faceva scontrare il suo bacino contro il fondoschiena di Harry e con una mano gli toglieva i boxer. Il riccio si girò quel tanto che bastava per poterlo guardare negli occhi. Si alzò su un gomito e gli lasciò un bacio dolce sulle labbra.

- Credimi, non vedo l’ora … - rispose sorridendo.  – Ora abbracciami, voglio addormentarmi ascoltando il battito del tuo cuore. – Louis non se lo fece ripetere due volte e strinse fra le braccia il suo ragazzo: ne inspirò l’odore delicato, di cocco, e giocherellò con i suoi ricci.

- Harry? –

- Mmmh? –

- Prima, al parco, non ti ho risposto, ero troppo stupito … -

- Di cosa? –

- Ti amo. – sussurrò al suo orecchio.

Il cuore di Harry perse un colpo, ma subito dopo un sorriso felice gli si dipinse sul volto.

 

*

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Zayn corse, corse e corse per quello che gli sembrò un tempo infinito. Voleva stare da solo, voleva rompere tutto quello che gli capitava sotto mano, tirare pugni, calci. Distruggere ogni cosa.

Come il suo cuore in quel momento era a pezzi: era completamente distrutto e dilaniato dal dolore. Si fermò solo perché le gambe non riuscivano più a sostenere la sua corsa e perché la milza gli mandava delle fitte allucinanti che non poteva più ignorare.

Si accasciò a terra e rannicchiò le ginocchia al petto. Guardandosi un momento intorno, vide degli alberi e delle sponde: era arrivato al Tamigi!! L’esatto opposto a dove si trovava prima. Ma in quel momento non gli importava affatto: voleva solo sparire dalla faccia della Terra, sprofondare, morire. Si sentiva uno stupido per aver creduto che qualcuno potesse amarlo: due volte si era innamorato di qualcuno e per due volte il cuore gli era andato in frantumi …

Per la prima volta si ritrovò a piangere per amore. Zayn era una persona molto riservata e tendeva a chiudersi in se stesso anche quando era da solo. Si stupì molto, quindi, quando sentì le lacrime bagnargli il viso ma non fece nulla per fermarle: era venuto il momento di tirare fuori tutto il dolore accumulato in anni e anni di sofferenze.

Quel pianto fu accompagnato da una bottiglia di vodka, che Zayn aveva comprato quella sera con gli amici, e molte sigarette. Mentre era ubriaco, riuscì a vedere anche l’alba e ad apprezzarne la bellezza, cosa che non avrebbe fatto se fosse stato sobrio.

Prese il suo telefono e, sbagliando chissà quante parole, scrisse un messaggio a Louis, l’unica persona che potesse davvero aiutarlo, l’unica persona che sapeva tirarlo su e fargli vedere il lato bello della vita. Mentre continuava a guardare il sole sorgere, iniziò ad avere sonno, l’alcol iniziava a farsi sentire e lui non resistette. Si addormentò. Un’ultima lacrima scese giù lungo la sua guancia.

 

*

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Niall, quel sabato mattina, si svegliò con Liam nel suo letto. Che diavolo ci faceva il ragazzo li? A poco a poco gli ritornarono in mente gli avvenimenti della sera prima e gli occhi gli si appannarono per il velo di lacrime che avevano.

Liam era stato un tesoro: lo aveva consolato e cullato mentre piangeva e cercava di addormentarsi senza successo. Lo aveva abbracciato e gli era mancato tanto quel rapporto e calore che aveva con Liam … tutto per colpa di una ragazza …

Niall si mise  a guardare il castano: era adorabile anche quando dormiva. Emanava dolcezza da tutti i pori: si chiese come avesse potuto essere arrabbiato con una persona così … onesta e sincera come Liam … Si diede mentalmente dello stupido.

Guardò la sveglia e quasi sobbalzò: erano le dieci del mattino!

- E’ troppo tardi per andare a scuola … però … - osservò Liam e gli diede un bacio sulla guancia. Vedendo che il ragazzo non accennava nemmeno a cambiare posizione, iniziò a fargli il solletico.

- Ma che … no, no, ti prego smettila … Niall … basta ti prego!  Ok, sono sveglio! Non vedi? Sono sveglio! – disse Liam tra le risate.

- Buongiorno dormiglione! Adesso tu ti lavi, ti vesti e usciamo! – disse allegro Niall.

- Ma non c’è scuola il sabato? –

- Hai visto la sveglia, papà? –

- Eh? No … Oh cacchio! Le 10.15!! – si alzò di scatto dal letto ed iniziò a cercare i suoi vestiti.

- Sulla sedia, Liam … il bagno sai dove si trova … - ridacchiò Niall: vide il ragazzo prendere i suoi indumenti e schizzare via dalla stanza. Il biondino, con calma, si alzò e andò a rovistare nell’armadio in cerca qualcosa da mettere. Optò per una felpa grigia con cappuccio e pantaloni bianchi. Mentre finiva di indossare la felpa, sentì due braccia intorno alla vita.

- Che diavolo fai? – chiese Niall pallido in volto.

- Nulla, ti sto solo abbracciando … non posso? – chiese Liam poggiando la testa sulla sua spalla.

- Certo che puoi, solo non farlo più così: mi ha preso un colpo! – rispose il biondino più rilassato e con il sorriso.

- Scusa Nialler … - il castano lo baciò sulla guancia sinistra e andò a finire di vestirsi.

 

 

Angolo autrice

Ed eccolo quaaaaa! :) So benissimo che è molto più corto dei precedenti e mi dispiace taaanto ç_ç  Mi scuso di nuovo per il ritardo con cui ho postato questo capitolo!! La scuola mi sta lentamente ed inesorabilmente uccidendo … in compenso mi da molta fantasia: infatti ho pronte cartacee ben 4 OS che, appena troverò il tempo, batterò a pc e posterò u.u

Bhe, non so che altro dirvi se non lasciatemi una recensione per sapere la storia vi piace o se devo cambiare u.u

Bye

Mio :)

 

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Capitolo 19
*** Capitolo19: Lacrime e scoperte ***


Salve bella gente! Ecco qua il capitolo 19. Spero di non avervi fatto aspettare troppo (ne dubito XD) e che vi piaccia. Ci sentiamo dopo.

Buona lettura

Mio :)

 

PS: credo che i prossimi capitoli saranno un pochino tristi e deprimenti ma non preoccupatevi, risolverò tutto u.u

 

You'll never love yourself half

as much as I love you

One Direction – Little things

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Quando Harry si svegliò, si trovò davanti al viso due lapislazzuli ed un sorriso a trentadue denti.

-Buongiorno … - la voce melodiosa di Louis raggiunse le orecchie di Hazza, che sorrise nel sentirla: era una sensazione meravigliosa essere svegliati dalla persona amata.

-Buongiorno Boo … - il castano ci chinò a baciarlo sulle labbra morbide mentre il riccio metteva le mani nei suoi capelli.

-Sei molto comodo come cuscino, lo sai Lou? -

-Si, lo so … - rispose il ragazzo attorcigliandosi attorno ad un dito un ricciolo castano.

-Che ore sono? - chiese Harry strofinandosi gli occhi.

-Ora vedo … - Louis prese il cellulare e guardò l'ora. - Sono le 9.45 amore … - ma non continuò: c'era un messaggio di Zayn che risaliva alle tre del mattino.

 

Rive del Tamigi.”

 

-Boo? Boo, che succede? -

-Devo andare. Scusa amore, Zayn ha bisogno di me … - disse Louis scendendo dal letto ed iniziando a velocemente a vestirsi.

-Che è successo? Vengo con te … - disse subito Harry ma il castano scosse la testa.

-No amore – disse facendogli una carezza – conosco bene Zayn e so che non vorrebbe vedere nessuno apparte me quando non sta bene … -

-Oh … ok – ma il riccio non voleva lasciarlo andare da solo. Era geloso di Zayn e del rapporto che aveva con Louis. Il che ra davvero stupido perchè il castano era il suo ragazzo, non il ragazzo del moro.

-Passeremo il pomeriggio insieme … non posso stare lontano da te – si avvicinò ad Harry e gli lasciò un bacio sulle labbra rosse.

-Adesso però il migliore amico ha bisogno di me … -

-Si, lo capisco … allora io vado da Niall: se Zayn ha qualcosa, sicuramente centra anche lui. - rispose il riccio riflettendo un momento.

-Allora, ci vediamo più tardi amore. - disse Louis baciandolo un'ultima volta ed uscendo dalla camera per andare a fare colazione.

Harry si stiracchiò e si stropicciò di nuovo gli occhi. S alzò e cercò di trovare i suoi boxer, per prima cosa, ed i suoi vestiti, che erano sparsi in giro per la stanza. Una volta indossati, scese anche lui al piano di sotto e vide Louis che si dirigeva verso la porta.

-Aspetta, vengo con te! - il ragazzo sorrise e lo prese per mano una volta chiusa la porta. Non sapeva spiegarsi perchè, ma Harry aveva la sensazione che quella giornata non sarebbe andata secondo i suoi piani.

 

*

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Louis lasciò Harry davanti a casa di Nialle aspettò che entrasse prima di cominciare a correre verso la sua macchina e dirigersi verso il Tamigi. Davanti al riccio non voleva sembrare preoccupato e quindi aveva continuato a sorridere ma in realtà era spaventato a morte: Zayn e l'acqua erano due cose incompatibili, erano i due estremi di una calamita, erano il nord e il sud.

Il messaggio che gli aveva mandato risaliva alle tre del mattino e lui l'aveva visto solo alle nove. Premette ancora di più il piede sull'acceleratore.

 

Quando arrivò, sgommò sull'asfalto e scese di corsa chiamando il nome dell'amico. Non gli rispondeva. Corse in lungo e in largo lungo le rive quando, fermatosi un momento a riprendere fiato, lo vide accucciato ai piedi di un albero, tutto rannicchiato e tremante per il freddo.

-Zayn! Zayn! - corse verso di lui e lo scosse per diversi minuti finchè non si svegliò.

-Eh? - aveva gli occhi rossissimi e Louis storse il naso avvicinandosi all'amico: alcol. E sigarette.

-Ti rendi conto di quello che ho pensato Zayn? Ti rendi conto di quello che ho passato leggendo il tuo messaggio? Vuoi farmi morire di crepacuore? -

-Ha baciato un altro … - non lo stava quasi ascoltando, era perso nei ricordi dolorosi della sera precedente.

-E poi ho … bevuto … e … ahahahah … ho visto il sole sorgere …. poi ho guardato l'acqua del fiume … come mi sarebbe piaciuto perdermi la dentro e non respirare più, smettere di vivere … -

Un forte schiocco. La testa di Zayn girata per la forte botta che lo schiaffo gli aveva impresso sulla guancia.

-Non dire mai più una cosa del genere. Mai più. Sono stato chiaro? -

La voce di Louis non era mai stata così seria e piena di rabbia repressa come allora. Il moro si voltò a guardarlo negli occhi e dai suoi sgorgarono tante lacrime che gli bagnarono completamente il viso.

-Mi dispiace tanto Louis! Mi dispiace … - Zayn lo abbracciò e il castano lo strine forte a se, iniziando a sentire le lacrime premere per uscire. Le lasciò andare: aveva rischiato di perdere il suo migliore amico e non voleva perchè gli voleva bene. No. Un momento. Non gli voleva solo bene, gli voleva qualcosa di più profondo del semplice affetto …

-Zayn, andiamo a casa, tua madre sarà preoccupata – disse Louis asciugandosi le lacrime intrappolate tra le ciglia.

Quando furono in machcina, si allacciarono le cinture di sicurezza. Una volta fatto, Zayn parlò. Louis sapeva bene cosa stava per dirgli e per questo il cuore gli piangeva.

-Louis? -

-Si? - rispose con voce rotta: sentì le lacrime scendere di nuovo.

-Ti amo. -

-Lo so, Zayn … lo so – gli rispose accarezzandogli una mano.

 

*

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Harry suonò a casa Horan e la madre del biondino gli andò ad aprire.

-Ciao Harry! Entra, Niall è di sopra. - il riccio sorrise e salì le scale, dirigendosi verso la camera dell'amico.

-Nialler … - il biondino sobbalzò violentemente e si girò di scatto sentendo la voce di Harry.

-Hazza! Che ci fai qui? - chiese sorpreso.

-Si, buongiorno Harry, come stai? Bene grazie. - lo prese in giro.

-Oh, scusa, ma ho altri pensieri per la testa … -

-Zayn per esempio? - il biondo arrossì e balbettò un po'.

-Come fai a saperlo? L'ho detto solamente a … -

-Niall, con chi stai … - Liam si bloccò, vedendo Harry nella stanza.

-Liam … - disse il riccio riducendo gli occhi a due fessure.

-Senti Harry … per la storia di Joy … - iniziò il castano

-No, sentimi tu. Questo è perchè mi hai portato via la Ragazza. - si avvicinò e gli diede un gran pugno sulla guancia, la stessa su cui l'aveva colpito Louis. Il castano gemette sonoramente.

-Harry! - strillò Niall.

-E questo è perchè senza di te non avrei mai riabbracciato Louis – e lo circondò con le braccia.

Dopo un attimo di smarrimento, Liam ricambiò l'abbraccio con calore: gli era mancato tanto l'affetto di Harry.

-Cazzo, Har, mi hai fatto malissimo! -

-Niente lamentele, te lo sei meritato. -

-Si, però, tanto per precisare, io e Joy non stiamo più insieme … -disse il ragazzo piano.

-Cosa? Davvero? - era stupito; sembravano così innamorati.

-Si … -

-Mi dispiace … - dopo un po' di silenzio, si ricordò perchè fosse andato a casa Horan.

-Niall, che è successo con Zayn? Louis è andato a riprenderlo chissà dove... -

-Cosa? Sta bene? Oddio Harry, ti giuro che io non centro niente! E' stato Jacob a baciarmi, io ero ubriaco, gliel'ho detto che non volevo ma lui mi … ha baciato. -

-Lui ha fatto che cosa? - sibilò: Harry era furente.

-Io te l'avevo detto che se avesse fatto qualcosa, l'avrei linciato … dov'è? - Niall rimase zitto.

-Dimmi dov'è!! - gridò il riccio.

-E' all'ospedale, Harry, con il naso rotto perchè Zayn gli ha dato un pugno … almeno per ora lascialo stare … - disse Liam.

Quello che non disse a nessuno dei due, era che non voleva che a quel ragazzo fosse fatto del male perchè … gli faceva effetto, ecco. Dalla prima volta che l'aveva visto, aveva sentito qualcosa, un non so che in fondo allo stomaco ma aveva deciso di ignorarlo. Poi, però, quando gli aveva chiesto con una dolcezza ed un interessamento infiniti, per una persona che conosceva da soli cinque minuti, la sensazione di benessere era cresciuta. Anche in quel caso,. Aveva deciso di sopirla, ma non c'erano più dubbi: quel ragazzo gli piaceva.

 

Angolo scrittrice

Ed eccolo qua :) Spero vi sia piaciuto e non vi siate depressi troppo u.u Allora, i miei mi hanno tolto il pc quindio per scrivere dovrò venire in biblio e il tempo è solo unì'ora quindi non uccidetemi se ci metto un po' ad aggiornare ok?

Ringrazio chi ha messo la storia nelle preferite/ricordate seguite. Grazie a voi lettori ho raggiunto quota 102 recensioni totali. Grazie di cuore :)

Alla prossima

Mio :)

 

PS: per chi volesse

Twitter: @MioSmile_

 

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Capitolo 20
*** Terrore ***


 Salve belli miei! Non mi sembra vero di essere arrivata già al 20° capitolo *-* Non mi dilungherò oltre, e vi lascio al capitolo con il seguente avvertimento: potreste rimanerci male, quindi occhio u.u
Buona lettura!
Mio :)
 

“Coloro che giurano sulle parole e non tengono conto del loro significato ma della provenienza, sappiano che le cose migliori sono patrimonio comune.”
Seneca – Epistulae ad Lucilium (epistole a Lucilio)

 

 

 
 



Sia Harry che Niall lo guardarono in modo strano.
- Perché mi fissate in quel modo? – chiese Liam un po’ rosso in viso. Il riccio non rispose ma il biondo parlò.
- Perché parli di Jacob in modo diverso. Sembra quasi che tu lo voglia proteggere … - Colto sul fatto.
- No, non è così … - ma la voce del castano era lieve come un frusio.
- Comunque Niall, che ci facevi con Jacob? Hai provato a chiamare Zayn? – chiese Harry rivolgendosi al biondino.
- Provato? Sono stato incollato al telefono per un’ora e mezza e non mi ha mai risposto! Sono andato nel panico più assoluto e … - il suono di un SMS arrivato si propagò per la stanza.
- E’ Boo … - Harry sorrise leggendo il testo del messaggio. – Zayn è a casa sua, Niall. Puoi andare da lui se vuoi. – Il riccio aveva un sorriso a trentadue denti e il biondino piangeva dalla gioia. Iniziò a correre giù per le scale e una volta fuori casa cominciò a gridare – Zayn! Zayn! – a voce sempre più alta. Harry e Liam gli erano corsi dietro ma non riuscivano a stare al suo passo. D’un tratto, il riccio cominciò ad urlare per attirare l’attenzione del biondino. Una macchina si avvicinava a gran velocità e lui non l’aveva vista.
- Niall, fermati!! Stai attento! NO, NO, NO!! –
- Cosa? – gridò l’Irlandese voltandosi ma non continuò a parlare: la macchina lo prese in pieno e lo fece volare per tre metri circa lungo l’asfalto.
- NIALL!! NO! NO! NO! NO! NO! – Harry corse come un fulmine e si mise in ginocchio accanto al biondo steso per terra: aveva del sangue che fuori usciva  dalla tempia e il ragazzo non si muoveva.
- Liam aiutami! Aiutami cazzo!! – gridò Harry sull’orlo dell’isteria mentre piangeva. Il castano avvicinò l’orecchio al petto di Niall e posò due dita sul polso.
- E’ vivo, sento il cuore battere ma è debole – tirò su con il naso e si mise in piedi. – Chiamo l’ambulanza. Avverti Zayn … -
- Non è possibile, non voglio crederci … - come un automa Harry chiamò Louis e aspettò che rispondesse. Non poteva chiamare Zayn, non ce l’avrebbe fatta, non con lui dall’altra parte del telefono.
- Hazza … - rispose il ragazzo allegro.
- Boo … Boo … aiutami!  Niall è … è stato investito! Ti prego, fa qualcosa! Non … posso farcela … aiutami … - la sua voce passò da balbettante ad acuta e isterica per poi tornare a farsi lieve come un fruscio.
- Stai scherzando … - il castano era sbiancato.
- Come posso scherzare su una cosa del genere? Si tratta del mio migliore amico!! – urlò in lacrime. – Ti prego, dillo a Zayn e poi esci fuori di casa, stiamo a cinque minuti da li … - finì.
- Arrivo … - Louis chiuse la telefonata tutto tremante e con le lacrime agli occhi.
Non poteva crederci: Niall, quel ragazzo così dolce e timido, era finito sotto una macchina … con che coraggio poteva dire a Zayn che il suo ragazzo era in ospedale? Non c’era nulla da fare: doveva dirglielo.
Andò in salotto, dove il moro si era accampato sdraiandosi sul divano.
- Zayn … - lo chiamò. Dalla voce incrinata, il moro capì che c’era qualcosa che non andava. Si mise seduto e vedendo le lacrime sul viso dell’amico, iniziò a preoccuparsi.
- Ehi, Lou, che succede? –
- Zayn, Niall … ha avuto un incidente … - il castano gli si gettò fra le braccia e Malik lo strinse a se. Non era possibile. Alle persone che amava succedeva sempre qualcosa di brutto ed iniziò a pensare che fosse colpa sua. Solo colpa sua.
- Non pensarci nemmeno. So che ti stai incolpando ma tu non centri niente … - sussurrò Louis asciugando le lacrime bollenti che cadevano dagli occhi del moro.
- Ora andiamo all’ospedale … Niall ha bisogno di te –
- Grazie Lou … per tutto – mormorò stringendo la mano del ragazzo nella sua.
- Andiamo … Harry è sconvolto ed anche tu … - disse piano. – Rivoglio lo Zayn sorridente di una volta. –

 

*
 

 

 
Non appena Louis vide Harry, gli si lanciò fra le braccia.
- Mi dispiace tanto Hazza … - gli sussurrò all’orecchio. Il ragazzo non rispondeva, continuava solo a singhiozzare e a stringersi disperatamente al castano.
Zayn era, se possibile, ancora più distrutto di quella mattina. Si avvicinò all’ambulanza, arrivata da qualche minuto, come in trans e guardava Niall coperto di sangue con sguardo allucinato. Non si era mai sentito così in colpa per qualcosa. Vedere il suo ragazzo così, perché lui sentiva di amare il biondo, non erano un abbaglio i sentimenti che provava per lui, lo fece sentire inutile e menefreghista e si ritrovò a piangere come un bambino vicino alla barella.
- Niall … Niall ti prego, perdonami! E’ tutta colpa mia, tu non centravi nulla ed io non ti ho creduto! Non te ne andare … ti prego! Io ti amo … - era arrivato alle suppliche e alla fine i suoi sentimenti li aveva pronunciati con voce bassissima mentre stringeva la mano del biondino nella sua, fissandola quasi fosse tutto il suo mondo.
La signora Horan era salita sull’ambulanza: era rimasta scioccata alla vista del figlio inerte sulla barella.
Niall, facendo molta fatica, aveva ascoltato le parole di Zayn. Strinse la mano del moro e, a voce bassissima, disse – Non preoccuparti per me: se so che ci sei tu con me, resisterò perché sei tu che continui a far battere il mio cuore … ce la farò, te lo prometto - prese un respiro lungo, a fatica, e disse ancora tre parole – Ti amo Zayn - e crollò di nuovo nell’incoscienza.

 

 *




 

 
- Zayn … - la voce del riccio gli arrivò alle orecchie e lui si girò piano, ancora con la mente rivolta a Niall, che veniva portato via dall’ambulanza verso l’ospedale.
- E’ stata tutta colpa mia: non sono riuscito a fermarlo in tempo … dovevo stare più attento … e  … io non … - le lacrime sul viso del riccio ricominciarono a scendere ma Harry le asciugò subito.
- Dopo potrai picchiarmi quanto vuoi, non mi interessa, ma al momento voglio solo stare con Niall … ora io e Louis andremo all’ospedale, se tu vuoi venire … -
- Farò di tutto per Niall … lo amo e per questo rispetterò anche te, Harry … - rispose abbracciandolo. Decisamente, il riccio non si aspettava quella reazione ma ricambiò con affetto e quando si staccò, andarono insieme da Louis, che li aspettava vicino alla macchina.
- Lou, sbrighiamoci: non voglio lasciare solo Nialler nemmeno un secondo. –
Il ragazzo gli strinse la mano nella sua e, mettendo in moto, partirono alla volta dell’ospedale.
 
Appena arrivarono, cercarono la stanza di Niall e si accorsero che erano arrivati quando videro la signora Horan ad aspettare sulle sedie del corridoio: era bianca come un lenzuolo e singhiozzava in un fazzoletto ormai consumato per il troppo uso. La donna alzò la testa sentendo il rumore di passi ed Harry, di slancio, la abbracciò: erano tutti con lei, capivano che cosa stava passando e non l’avrebbero lasciata sola nel momento in cui ne aveva più bisogno.
- Harry … - pigolò la donna.
- Non si preoccupi: Niall è forte e combattivo … ce la farà. – Nei suoi occhi c’era una convinzione e una fede che mai Louis e Zayn avevano visto.
– Venga con me, signora, ha bisogno di un caffè … abbiamo entrambi bisogno di un caffè … - disse Zayn porgendo la mano alla donna che annuì lentamente e come un automa si alzò dalla sedia e seguì il moro.
- Amore, vieni qui … - Louis fece cenno ad Harry di sedersi accanto a lui e lo cinse in un abbraccio dolcissimo. – Sei stato meraviglioso con la mamma di Niall … -
- Io ci credo davvero e dovevo trasmettere questo anche a lei altrimenti non si va avanti … - un velo di lacrime gli coprì gli occhi e Louis raccolse la perla salata che rimase impigliata fra le ciglia scure del suo ragazzo.
- Mi ha promesso che avrebbe resistito. – disse Zayn comparendo li vicino a loro – E niall mantiene sempre le sue promesse. – Si mise seduto insieme a Louis ed Harry ed aspettarono che i dottori venissero fuori a dire loro qualcosa.
Qualcosa che li facesse sorridere e non piangere.
 
Angolo scrittrice
Salve bellissimi/e! Allora passiamo subito a fare qualche domandina u.u
1 – Quanto mi state odiando da 1 a 1000 in questo momento?
2 – Che ne pensate dei sentimenti di Liam?
3 – La reazione di Zayn  con Harry ve l’aspettavate?
4 – Secondo voi, Louis dirà ad Harry cosa gli ha dertto Zayn riguardo i sentimenti che prova per lui?
5 – Quanti accidenti e maledizioni mi state tirando per questo capitolo? XD
6 – Quanti di voi si sono stufati dell’andamento triste e lacrimoso della mia FF? Mi raccomando, sinceri u.u
 

Per favore rispondete u.u Ora, un’ultima cosa importante: Dicembre per me sarà un mese d’inferno!! Ho già tremila verifiche programmate per tutto il mese (una addirittura il 21!!) per non parlare delle interrogazioni quindi credo che il prossimo capitolo lo posterò tipo alla fine delle vacanze di natale, verso il 5 -6 di gennaio u.u
Volevo ringraziare tutti quelli che hanno messo la storia tra le preferite/ricordate/seguite e tutti quelli che hanno recensito almeno una volta: ho raggiunto le 110 recensioni  e sono felicissima *-* Grazie mille a tutti <3
Alla  prossima
Mio :)
 
PS: per chi volesse:
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Capitolo 21
*** Sollievo ***


Salve bimbi belli! Ecco qua il 21 capitolo! Spero sia meglio dello scorso perché le recensioni ricevute sono state davvero poche poche ç_ç Cioè, se scrivo così male, ditemelo che cercherò di rimediare!!
Ora vi lascio, buona lettura.
Mio :)
 
Treasure, that means what you are
Honey you're my golden star
I know you can make my wish come true
Bruno Mars - Treasure

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Mentre aspettavano nel corridoio dell’ospedale, Liam li raggiunse e si sedette tra Harry e Zayn, lasciando quindi vuoto il posto vicino a Louis: non pensava che la sua rabbia si fosse già placata ed era comunque meglio stargli alla larga ancora per un po’.
- Harry … - il ragazzo si voltò ed aspettò che Liam continuasse – ho chiamato Joy … meritava di sapere cosa è successo … -
- No, no, hai fatto bene: io sono andato nel panico più assoluto … scusami … - tirò su col naso e Louis gli accarezzò una guancia per confortarlo.
- Amore non preoccuparti … sei stanco però: riposati un po’ dai … - disse il castano dolcemente.
- No. Devo sapere se Niall si risveglia. –
- Harry, non preoccuparti: se arriva il dottore, ti svegliamo noi. Dormi anche tu come la signora Horan: ti farà bene … - disse Liam indicando la madre di Niall che si era addormentata, stremata, sulla spalla di Zayn, che le aveva messo sulle spalle la sua giacca di pelle nera.
- Ma … -
- Niente ma! Ne hai bisogno Harry … - Louis gli lasciò un bacio a fior di labbra e lasciò che il riccio gli si accoccolasse sulla spalla e poggiò la testa su quella riccioluta del fidanzato.
- Dormi, amore: ti farà bene … - sussurrò.
 
Soltanto a pomeriggio inoltrato, uno dei dottori andò dai ragazzi. Harry dormiva ancora ma la signora Horan era sveglia e si precipitò, letteralmente, dal medico. Il riccio venne dolcemente svegliato dal castano.
- Amore … amore … c’è il dottore – sussurrò scuotendolo piano.
- Il dottore … - ripeté Harry con voce impastata dal sonno. Poi sembrò riprendere tutte le sue facoltà cognitive ed esclamò: - Niall! – alzandosi di scatto e raggiungendo il medico.
- Come sta? Dottore come sta? – la voce della signora Horan era salita di un’ottava nel pronunciare la seconda domanda.
- Per adesso si è stabilizzato ed abbiamo fermato l’emorragia. Gli abbiamo ingessato la gamba sinistra poiché l’osso si è fratturato nell’impatto con l’autovettura. Purtroppo però non si sveglia. Non possiamo far altro che aspettare … mi dispiace … -
- Che vuol dire che non si sveglia? Perché non apre gli occhi? – chiese il riccio esprimendo la silenziosa domanda che tutti si stavano facendo nella testa.
- Significa che a livello cerebrale non c’è nulla che non va ma al momento non si sveglia. La gamba sinistra gli si è fratturata ma l’abbiamo ingessata ed ora bisogna solo aspettare che si risvegli. –
- Posso vederlo? La prego … - la signora Horan aveva le lacrime agli occhi mentre chiedeva.
- Si signora. – e il dottore andò via per il corridoio ed entrò in una stanza in cui aveva da visitare un paziente.
- Zayn, va con lei … - disse Louis mentre la donna iniziava ad aprire la porta della camera. Il ragazzo scosse la testa.
- E’ sua madre: ha il diritto di stare da sola con lui. –
- E tu sei il suo fidanzato e, se ci fai caso, la madre di Niall è ancora sotto shock. Non mi stupirei se svenisse da un momento all’altro … -
- D’accordo … - il moro andò dietro alla donna e gli mise una mano ambrata sulla spalla. Lei alzò gli occhi e li fissò in quelli di Zayn. Senza dirsi neanche una parola, i due entrarono nella stanza, chiudendosi poi la porta alle spalle.
 
Niall era là, disteso sul letto e con la gamba ingessata tenuta in alto da un cavo che pendeva dal soffitto. Era stato ripulito da tutto il sangue che aveva ed ora aveva di nuovo la pelle chiara. Quella pelle pallida che Zayn amava così tanto.  Lo stomaco gli si era talmente stretto, vedendo che il biondo teneva i suoi meravigliosi occhi chiusi, che credeva di non averne mai avuto uno. Sentì di nuovo il senso di colpa premere. Alla fine vinse ed uscì sottoforma di lacrime, che scesero lentamente e silenziosamente sulle sue guancie.
La signora Horan era bianca come un lenzuolo e Zayn  prese appena in tempo la donna prima che cadesse a terra quando sentì la presa sul suo braccio farsi sempre più debole: era svenuta, come aveva detto Louis. Era prevedibile: uno shock del genere era stato troppo grande anche per lei.
Nella stanza, oltre al letto in cui stava Niall, un altro era vuoto. Prendendola delicatamente in braccio, si avvicinò al giaciglio e ve la depose piano. Vicino al letto del biondo, c’era una sedia: lui la avvicinò più che poté al letto e si sedette prendendo la mano di Niall, mortalmente pallida, nelle sue, scurissime se messe a confronto con quelle del ragazzo.
- Niall … mi dispiace così tanto! E’ colpa mia se sei in un letto d’ospedale perché tu stavi venendo da me, non vedevi l’ora di abbracciarmi! Sai – tra le lacrime il moro sorrise – Harry mi ha detto che avevi un sorriso meraviglioso quando hai saputo che stavo bene. Ed io? Come ti ho ripagato? Non merito di stare al tuo fianco, io non ti merito Niall. Vorrei dirti di trovare qualcuno che ti sappia amare meglio di come ho fatto io ma sono così codardo, e così debole, da non volerlo davvero perché io ho bisogno di te … ho bisogno di te nella mia vita! – le lacrime continuarono a scendere silenziose. – Forse sono solo uno stupido … -
Il moro puntò gli occhi sul viso del biondo e gli rivolse un’ultima domanda: tanto sapeva che non poteva rispondergli e quella sarebbe stata la sua punizione.
- Che cosa faresti se ti dicessi che vorrei essere il tuo ultimo primo bacio Niall? Sono un presuntuoso lo so bene ma … ho questo desiderio. – Si portò la mano del biondino alla bocca e la baciò dolcemente.
- Ti amo Nialler. –
 

*
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Louis stava cullando Harry fra le sue braccia: Zayn era lì dentro da più di un’ora ed il suo ragazzo diventava sempre più triste ogni minuto che passava.
- Boo … - sussurrò con le labbra praticamente attaccate al suo collo. Il castano lo sentì iniziare a bagnarsi e capì che Harry stava piangendo  di nuovo.
- Ti prego, non piangere più amore. Fai stare ancora più male sia me che te stesso. – Louis lo guardò negli occhi e molto lentamente posò le sue labbra su quelle dell’altro in un bacio dolce. Mentre si staccavano, sentirono il rumore di una porta che si apriva e che poi si chiudeva: Zayn era appena uscito. Da solo. Si avvicinò ai due ragazzi e Louis poté notare che era ancora più distrutto di prima.
- Dov’è la madre di Niall? – chiese Harry.
- E’ svenuta e l’ho adagiata sull’altro letto presente nella stanza. Tra poco arriverà un dottore a visitarla. –
- Come stai Zayn? – chiese il riccio con voce tremante. Era davvero preoccupato per lui.
- Come posso stare secondo te? Il mio ragazzo è in un letto d’ospedale per colpa mia e non posso fare niente per aiutarlo! – ringhiò. – Come posso sentirmi secondo te, eh?! Tu come cazzo ti sentiresti se al posto di Niall ci fosse Louis? Dimmelo!! – urlò stavolta in faccia al riccio, che era più sconvolto da quelle sue ultime parole che per il tono che aveva usato il moro.
L’ipotesi che Zayn aveva propinato non gli era mai passata per l’anticamera del cervello, figurarsi sentirsela dire direttamente in faccia. Non voleva pensarci. Harry ormai non riusciva più a scindere la vita da Louis perché per lui Louis era la vita! Se lui non ci fosse stato più, un giorno, il riccio sarebbe morto con lui. Che senso avrebbe avuto una vita senza il suo BooBear? Non sarebbe stata vita.
Hazza guardò Zayn con gli occhi lucidi e rossi per il pianto e non disse una sola parola ne fece un fiato. Prese la mano di Louis e lo portò con se verso la stanza di Niall. Il castano lanciò un’occhiataccia al moro e lo fulminò prima di sparire nella camera del biondo: Zayn capì ed abbassò la testa.
Aveva esagerato. Louis gliel’aveva fatto capire e sapeva che non l’avrebbe fatta franca, avrebbe pagato per quella frase di troppo.
Si strinse nella  giacca ed andò a prendersi un caffè. Il primo di una lunga serie: sarebbe rimasto con Niall, non sarebbe tornato a casa finché non si fosse svegliato. Non aveva alcuna intenzione di perderlo.
 

*
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Liam era stato a visitare Niall non appena Zayn era uscito e poi se n’era andato quando Harry e Louis se n’erano andati. Gli si era stretto il cuore a vedere il biondo così, attaccato alle flebo e in un letto d’ospedale. Lo rivoleva indietro allegro e sorridente.
A forza di pensare, i suoi piedi l’avevano portato alla macchinetta del caffè ed andò a sbattere contro qualcuno che stava prendendo una bevanda calda davanti ad essa.
-Oh, mi scusi … - disse alzando la testa e si ritrovò davanti ad uno Zayn ancora sconvolta.
- Non preoccuparti … Liam giusto? – il ragazzo annuì.
- Tieni offro io … - e il castano non riuscì ad impedirglielo perché il ragazzo aveva già spinto il pulsante che erogava la bevanda al gusto di caffè. Perché ovviamente quello della macchinetta non era vero caffè.
- Non dovevi disturbarti ma grazie Zayn … - rispose Liam. Si passò una mano sugli occhi: iniziava ad essere stanco ma non gli andava di lasciare Niall da solo. Come se gli avesse letto nel pensiero, il moro rispose a quella domanda. Forse era l’espressione del castano, così chiara  agli occhi dell’altro ragazzo, da fargli dire quello che pensava.
- Vai a casa e non preoccuparti per Nialler. Rimango io con lui finché non si sveglia … - dette le spalle a Liam e tornò nel corridoio davanti alla stanza del biondo, aspettando che Louis ed Harry uscissero.
Il castano prese il caffè e si sedette davanti alla macchinetta tenendo le mani intorno al bicchiere per tentare di scaldarsi. Solo in quel momento gli era venuto in mente che c’era qualcun altro a cui avrebbe potuto, e voluto, far visita. Qualcuno dai lunghi capelli rossi e dagli occhi verdi.
Si alzò dalla sedia e con il bicchiere del caffè ancora in mano, andò al piano terra, all’accettazione.
- Mi scusi … - chiese piano.
- Si, mi dica. – rispose sorridendo la donna dietro il bancone. Era carina: un caschetto di capelli neri, occhi verdi ed un viso ovale molto grazioso.
- Vorrei sapere qual è la stanza di Jacob Channing. Dovrebbe essere stato portato qui ieri sera … -
- Ah, si … vediamo … eccolo qui! Primo piano, stanza 177. –
- Grazie! Grazie mille! – rispose il ragazzo con un sorriso a trentadue denti.
Liam iniziò a correre come se fosse posseduto, rischiando più di una volta di travolgere le persone che passavano per i corridoi, che gli urlavano dietro che “per i corridoi di un ospedale non si corre!”
- Mi scusi! – gridava lui di rimando continuando a sfrecciare e rispondendo senza nemmeno fermarsi.
Arrivato al primo piano, si fermò ed iniziò a camminare per riprendere fiato. Era ancora lontano: sotto gli occhi scorrevano ancora i numeri che partivano da 140. Quasi alla fine del terzo corridoio che percorreva, trovò la stanza 175.
- 175 … - mormorò. Guardandosi ancora un po’ intorno, riuscì a scorgere la stanza che gli interessava. 177.
Il castano si fermò davanti a quella porta e fece un respiro profondo. Si avvicinò e poggiò la mano sulla maniglia, facendo pressione per abbassarla. Si sentiva incredibilmente nervoso, lo stomaco in subbuglio e la mente piena dei pensieri e delle paranoie più strani.
Aprì piano la porta e guardò all’interno della stanza: qualcosa nel suo stomaco si mosse non appena vide quella macchia di colore rosso sul cuscino che erano i capelli di Jacob. Del suo stomaco non rimase nulla non appena gli occhi verde giada del ragazzo si fissarono nei suoi e sul viso del rosso spuntò il sorriso più genuino del mondo.
Liam si richiuse la porta alle spalle.
 

*
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- Ommioddio … - sussurrò Harry portandosi le mani al viso.
Niall. La flebo nel suo braccio. Gli occhi chiusi.
L’unica cosa che gli diceva che non era morto era il “bip bip” della macchina che monitorava le sue condizioni ed il lieve alzarsi ed abbassarsi del suo petto. Dopo alcuni minuti di silenzio, la porta si aprì ed entrò un dottore che, avvertito della signora Horan, la visitò. Dopo essersi accertato che stesse bene, la mise meglio nel letto ed uscì dalla stanza silenzioso com’era entrato.
Harry si avvicinò di più al letto dell’amico e la sua pelle gli sembrava ancora più pallida del solito. Sentì Louis vicino a se che gli stringeva la mano, per dargli conforto, e gliene fu grato. Si sedette sul bordo del letto e si chinò su Niall. Gli lasciò un bacio sulla guancia e gli fece una carezza sulla guancia paffuta e liscia.
- Tu sei forte e sono sicuro che ti sveglierai prestissimo. Magari, non appena noi ce ne andremo, tu aprirai gli occhi e ti guarderai intorno … - sentì le lacrime premere per uscire ma le ricacciò indietro.
- Ti voglio bene, Niall. Ti prego non lasciarmi solo … -
Rivolse poi il viso al suo fidanzato e rimase stupito del fatto che stava piangendo. Con il pollice, deterse le sue lacrime e lo abbracciò.
- Andiamo Boo … -
Eppure Louis era restio ad andare via. Non sapeva come, ma era attaccato a quel ragazzo biondo. Non avevano mai passato una giornata insieme, se non si contava l’uscita a quattro andata abbastanza male, ma lo toccava il fatto che quel ragazzo stesse lì senza aver fatto nulla di male in realtà.
- Boo … - la voce di Harry lo riscosse e, facendo un sorriso triste, lo seguì.
Quando uscirono, trovarono Zayn ad aspettare sulle sedie sistemate nel corridoio. Appena alzò la testa, il moro vide i due andargli incontro. Si alzò e si piazzò davanti ad Harry. Lo guardò dritto negli occhi.
- Scusami. –
Lo sorpassò ed andò nella stanza di Niall. Solo Louis sapeva quanto gli era costato pronunciare quell’unica, semplice parola. Zayn era un tipo molto orgoglioso e se si era scusato con Harry per le parole dettegli poco prima era solo perché non voleva perdere l’amicizia di Louis. Il suo unico amico.
 

*
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Passarono due giorni ed il biondo ancora non si era svegliato. Joy era passata il giorno prima, preoccupatissima per il ragazzo, e si era messa d’accordo con Liam ed Harry perché gli facessero sapere come stava Niall: gli allenatori della ragazza erano come aguzzini e non le davano il permesso nemmeno per altre visite all’amico.
Per due giorni e due notti, Zayn era rimasto nella camera di Niall senza lasciarlo nemmeno un minuto se non per andare in bagno,  che era comunque nella stanza. La signora Horan si era ripresa ed aveva preso in simpatia quel ragazzo taciturno e un po’ misterioso che stava vicino a suo figlio molto più di quanto riuscisse a fare lei in quel momento. C’era un’intesa particolare tra loro, l’aveva capito e a lei stava bene. Non sarebbe stata lei a trasformare in infelice la vita di suo figlio.
Il moro aveva dormito, si e no, sei ore in due giorni e solo perché era crollato dalla stanchezza e così era  andato avanti col caffè che i suoi amici gli portavano la mattina e la sera.
Louis era stato sospeso da scuola anche il lunedì ed il giorno successivo sarebbe dovuto tornare ma non lo fece: andava tutti i giorni in ospedale insieme ad Harry ed andava via la sera, quando sua madre aveva da fare e lui doveva badare alle sue sorelline.
Quel martedì mattina, Zayn chiese alla madre del biondo se poteva andargli a prendere un caffè perché i termos che gli aveva portato Louis erano finiti. La donna fece un sorriso ed una carezza al ragazzo.
- Grazie mille … -
- E’ un piacere caro … - ed uscì dalla stanza, andando a prendere la bevanda.
Appena la donna richiuse la porta, Zayn sospirò: erano due giorni che vegliava il suo piccolo ma ancora niente, non si era svegliato ancora. Si alzò un momento e camminò un po’ nella stanza per sgranchire le gambe: erano ore che non si alzava da quella sedia e doveva fare un po’ di movimento.
- Zayn … -si fermò. Aveva sentito pronunciare il suo nome. “No, sono così ossessionato dal volerlo vedere di nuovo sveglio che mi immagino le cose” pensò.
- Zayn … -stavolta si girò e corse verso il letto: Niall stava iniziando ad aprire gli occhi. Si era risvegliato! Non era un sogno!!
- Niall!! – il ragazzo gli prese delicatamente il viso fra le mani e, infischiandosene che si fosse appena ripreso da un trauma,  lo baciò come non aveva mai fatto prima.
- Zayn … - ripeté il biondo non appena poté parlare.
- Eccomi, sono qui … -
- Si … -
- Si cosa? – il moro non capiva. Che cosa stava farfugliando?
- Voglio …  voglio che tu sia il mio … ultimo primo bacio … - gli occhi del ragazzo si aprirono del tutto ed andarono a fissare quelli caldi del moro color cioccolato fuso, colmi di lacrime di felicità.
- Tu hai … hai sentito tutto? – era quasi incredulo.
- Si e volevo dirti che non sei un vigliacco ne un codardo ed io non voglio nessun’altro nella mia vita accanto a me che non sia tu. – fece un respiro lungo mentre Zayn si era ricordato che se avesse notato qualcosa avrebbe dovuto chiamare il dottore.
- Mentre dicevi tutte quelle cose, avrei voluto risponderti, ho provato ad aprire gli occhi, ho provato a parlare ma non ci riuscivo. Ho provato anche a muovere qualcosa del mio corpo, volevo stringerti la mano ma non riuscivo a fare nulla. Mi sentivo impotente sentendoti dire tutte quelle cose! Non te ne andare Zayn … ti prego … io ti amo – aveva gli occhi lucidi.
- Anch’io ti amo, piccolo mio … tanto … -
In quel momento entrarono dalla porta sia il dottore che la signora Horan che, vedendo il figlio sveglio, per poco non lasciò cadere il bicchiere col caffè che aveva in mano.
- Niall! –
- M –mamma? – il ragazzo, ancora un po’ intontito, girò la testa e sorrise vedendo la donna, che lasciò tutto ciò che aveva in mano e abbracciò il figlio il più possibile per quanto glielo permettesse il suo essere sdraiato.
- Signora, mi scusi ma devo visitare il paziente quindi deve uscire. Appena avrò finito, verrò a chiamarla. Signore, anche lei deve uscire. – disse rivolto al moro.
- No, dottore, la prego. – disse Niall provando ad alzarsi col busto ma un giramento di testa e le mani del pakistano lo costrinsero di nuovo ad adagiarsi sul letto. – Lasci che Zayn mi aiuti … - l’uomo sospirò.
- D’accordo ma solo per stavolta. –
- Mamma, non preoccuparti – disse con un sorriso in direzione della donna, che ricambiò ed uscì.
- Allora Niall … come ti senti? – chiese il dottore mentre delicatamente sganciava la gamba dal cavo che pendeva dal soffitto e la poggiava sul letto.
- Dolorante. Non riesco a muovere la gamba sinistra, la sento pesante come un macigno e la testa … perché ho una fasciatura alla testa?! – chiese spaventato toccandosi le bende con le mani. Fece una smorfia: una fitta di dolore alla tempia lo aveva zittito di colpo.
Mentre il biondo rispondeva, Zayn mandava un messaggio ad Harry e Louis.
 
“Venite subito: si è svegliato! Ditelo agli altri.”
Controllò l’ora: erano quasi le otto del mattino. Sperò che fosse sveglio perché tre mattine alla settimana Louis era di cattivo umore mentre Harry la mattina prima delle nove sembrava perennemente addormentato.
- Piano, non agitarti. Ricordi qualcosa? – chiese il medico mentre gli puntava una luce negli occhi e lo scrutava per accertarsi che stesse davvero bene.
- Ehm … vediamo … ricordo che Harry mi urla qualcosa, poi un paio di fari accecanti e per il resto … buio completo … - guardò un momento Zayn: non si era dimenticato di quelle parole che gli aveva detto ma non era necessario che il dottore lo sapesse.
- Mmm … va bene, è normale dopotutto. Tra qualche tempo ricorderai tutto. Ora, prova a metterti in piedi usando le stampelle. Io sono qui e se hai bisogno appoggiati. –
Niall poggiò prima il piede destro e poi il sinistro per terra ma non appena provò ad alzarsi sentì la testa girargli vorticosamente e il corpo senza forze. Sia il medico che Zayn lo presero per un braccio, uno a testa.
- Già che sei riuscito a metterti seduto è un risultato. Ora stenditi di nuovo che ti faccio portare la colazione. – L’uomo uscì dalla stanza e poco dopo entrò la madre di Niall.
- Tesoro come ti senti? – chiese la donna apprensiva.
- Debole e dolorante ma sto bene ora. –
- Zayn è stato con te tutto il tempo, non ti ha lasciato mai da solo. – al moro si colorirono un po’ le guancie e sorrise guardando il biondo che lo guardava con gli occhi spalancati.
- E’ vero Zayn? –
- Si, è vero … -
- Avvicinati … - il moro si accostò al ragazzo e questo, mettendogli una mano su una guancia, lo tirò ancora verso di se e posò le sue labbra su quelle di Zayn, dolcemente. Malik rimase un po’ spiazzato ma ricambio quel bacio così spontaneo.
- Non preoccuparti: mamma è una donna dalla mente aperta. – gli sussurrò quando il suo ragazzo lanciò un’occhiata veloce alla donna, che gli sorrise.
- Ehi, fermi! Non potete entrare, l’orario delle visite non è ancora comincia … -
- Non me ne frega un cazzo! Io devo vederlo! –
E la porta si spalancò, lasciando entrare un Harry con la camicia abbottonata male, i ricci, di solito perfetti, tutti scompigliati ed una faccia scura che si schiarì subito non appena vide Niall guardarlo.
Gli si lanciò praticamente addosso e lo ricoprì di baci e coccole. Louis entrò subito dopo il suo ragazzo e fece spallucce quando Zayn gli fece una faccia interrogativa sul quadretto che avevano davanti. Il castano gli si avvicinò.
- Ho provato a fermarlo, ma quando ha letto il messaggio è partito come una scheggia, si è vestito tanto perché doveva farlo e mi ha trascinato in macchina. –
- Quindi erano i suoi i “toni soavi” che ho sentito poco prima che entraste? – chiese sogghignando.
- Si, esatto!! Appena riesce a liberarsi verrà anche Liam. –
- Ok … -
I due si guardarono e distolsero lo sguardo dopo qualche secondo. Da quando c’era dell’imbarazzo tra loro?
 
Angolo autrice
Ed ecco qua il capitolo 21! Secondo me è lunghissimo, sono quasi 4000 parole (almeno secondo word)!!
Adesso diamo il via alle domandeeee!
1-   Quanto vi è piaciuta la piccola parte Larry?
2-  Quale parte Ziall di quelle che ho scritto vi è piaciuta di più (praticamente quasi tutto il capitolo è Ziall ma ditemi la vostra opinione)?
3-  Cosa pensate della mamma di Niall?
4-  Credete che Liam avrebbe dovuto stare solo con Niall e basta?
5-  Per voi Zayn ha esagerato a prendersela con Harry?
6-  Quanto è dolce la Ziall da uno a un milione?
7-   Quanto è tenero Harry con Niall da uno a infinito??
8-   Per voi l’ultima frase del capitolo che vuol dire? Da quando c’è imbarazzo tra Louis e Zayn?
 

Sono un po’ ma mi farebbe piacere se rispondeste a tutte :3 Ringrazio tutti quelli che hanno messo questa storia tra preferiti/ricordati/seguiti e che hanno recensito almeno una volta. Grazie di cuore!
Alla prossima
Mio :)
 
PS: per chi volesse:
Twitter: MioSmile_

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Capitolo 22
*** Amore per tutti... ***


Salve ragazzuoli! Perdonatemi, vi prego, per questo ritardo clamoroso ma per colpa della scuola il pc mi è precluso per non so quanto tempo ç_ç Cercherò di fare del mio meglio e di andare in biblioteca a battere a pc u.u

Ora vi lascio

Buona lettura!

Mio

Attenzione: capitolo contenente vari riferimenti sessuali espliciti. Uomo avvisato, mezzo salvato! Non mi ritengo responsabile di alcun che, se poi qualcuno si sente male.

 

You can count on me like 1 2 3
I'll be there
And I know when I need it I can count on you like 4 3 2
And you'll be there
Cause that's what friends are supposed to do, oh yeah

Bruno Mars – Count on me




 

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Louis non riusciva a guardare Zayn negli occhi. Appena ci provava, non riusciva a sostenere il suo sguardo. Il moro era l’unica persona che riusciva a metterlo a disagio anche solo guardandolo.

Stava ripensando a quel giorno in cui Zayn gli aveva detto ti amo in macchina, a quanto quelle parole gli fossero state difficili da pronunciare e a quanto quel sentimento fosse vero e sincero anche da parte sua.

Ma come poteva, ora, lasciare che quel sentimento prevalesse su quello che provava per Harry, che era un sentimento molto profondo? Come poteva lasciare che quegli occhi e quel sorriso si spegnessero? Come poteva buttare anni di sofferenze perché non c’era più la persona che amava?

Semplicemente non poteva.

Avrebbe represso quei sentimenti.

Per il bene di tutti.

Guardò Harry coccolare Niall, strofinare affettuosamente il naso sulla guancia del biondo e sorridere, quasi la sua vita dipendesse da quello. Lo vide lasciargli un bacio dolcissimo sulla guancia e Nialler sorrise come un bambino a Natale.

- Harry, potresti spostarti dalle mie gambe? Sai, una è rotta … - gemette il biondo mentre faceva una smorfia sentendo troppa pressione sull’arto.

- Scusami, scusami, scusami! – rispose preoccupato Harry, mettendosi seduto sul bordo del letto.

- Non fa niente, eri solo preoccupato e molto, molto affettuoso. – disse il ragazzo sorridendo.

- E lo sono ancora! – esclamò Harry stampandogli un bacio sulla guancia.

- Amore, tu sai che ti devi scusare con l’infermiere che hai mandato a fanculo vero? – domandò Louis con un sorrisetto sul viso.

- Devo proprio?- chiese Harry facendo labbruccio e gli occhioni dolci avvicinandosi al castano.

- Si, devi proprio – annuì – ed è inutile che fai la faccia da cucciolo, lo sai che con me non funziona – disse mentre lo prendeva per i fianchi e lo baciava dolcemente.

- Non funziona eh? – sussurrò l’altro ammiccandogli.

- No, non funziona – confermò lui serio, ma rise subito dopo.

Niall guardava la scena sorridendo: quei due erano carinissimi. Il suo sguardo si soffermò sul viso di Zayn, perso in chissà quali pensieri. Quando si accorse di essere osservato, si affrettò a sorridere e prese la mano fasciata del suo ragazzo, intrecciando le dita con le sue.

Maura, vedendo di essere di troppo, decise di andare via e di tornare più tardi.

- Va bene, mamma, ci vediamo dopo – rispose Niall regalandole un sorriso.

- Zayn … - lo chiamò il biondo.

- Dimmi. –

- Che cosa ti preoccupa? Sei un po’ assente … -

E’ così evidente?!” pensò.

- Scusami, ho un sacco di pensieri nella testa … - rispose scuotendola e sorridendo leggermente.

- Mi dispiace: è colpa mia che ti ho fatto preoccupare … -In effetti, mi si è ghiacciato il sangue nelle vene quando ti ho visto sulla barella pieno di sangue. Ho pensato al peggio … ho pensato di averti perso … - sussurrò con voce rotta.

-No, ti prego non piangere! Amore, non piangere ti prego … - il biondo provò ad alzarsi ma la testa non glielo permise.

-No, fermo! - disse il moro tenendo una mano sul petto dell'altro.

-Ora devi solo rimetterti. Potrai farmi tutte le remanzine che vorrai dopo, ma adesso riposati. Dormi amore … -

-Ma … - provò a protestare il ragazzo.

-Niente ma – Lo zittì con un bacio sulle labbra e prima di voltarsi gli sussurrò un – Quando ti sveglierai, mi troverai qui, vicino a te – poi uscì fuori dalla stanza insieme a Louis ed Harry.

 

*

 

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-Mi sento meglio ora che ho visto Niall sveglio … - disse Harry mentre usciva dall'ospedale. Ovviamente Louis l'aveva costretto a scusarsi con l'infermiere perchè altrimenti non gli avrebbe dato più nemmeno mezzo bacio.

-D'accordo – aveva risposto il riccio a denti stretti.

-Te la faccio pagare questa Tomlinson! - gli disse una volta scusatosi.

-Continua a sognare Styles, continua a sognare – disse Louis sogghignando.

Si infilarono in macchina e ritornarono a casa del castano. Ormai la scuola potevano anche scordarsela ma nessuno dei due stava pensando a quella, era l'ultimo dei loro pensieri. Non appena la porta si chiuse alle loro spalle, Harry prese Louis per il colletto della maglietta e lo sbatté al muro. Premette con forza le sue labbra su quelle dell'altro, che sorrise furbo: lo sapeva che prima o poi l'avrebbe fatto.

-Non vedevi l'ora di farlo, non è vero? - sussurrò il castano, divertito, quando si staccarono.

-Non vedo l'ora di fotterti – rispose con voce bassa, baciandogli il collo.

-Credo che passerai il turno Harold – disse e con uno scatto repentino, invertì le posizioni.

-Me la stai facendo pagare? - disse sgranando gli occhi smeraldini.

-Puoi scommetterci*1 - gli rispose insinuando una mano nei suoi pantaloni, iniziando a palpare il suo fondo schiena perfetto.

-Non ci credo … ah! - si lasciò sfuggire quando il ragazzo stuzzicò la sua apertura – ok, ora ci credo … - disse sospirando mentre mandava la testa riccioluta all'indietro: Louis gli stava baciando il collo, il suo punto debole.

-Andiamo in camera tua … - sussurrò Harry mordendogli il lobo dell'orecchio.

-Come siamo impazienti – scherzò il castano.

-Non fare lo stronzo, ci sono già io che ricopro quel ruolo … andiamo in camera tua … - insistette.

-Devo proprio accontentarti? Louis fece la faccia da cucciolo a cui Harry non sapeva resistere e si lasciò sfuggire un sorriso. Ion realtà, il castano non vedeva l'ora di darsi da fare.

-Si, devi proprio – rispose il riccio delineando il profilo delle labbra dell'altro con il pollice.

-Oh, al diavolo! - esclamò il castano e baciò Hazza, chiedendo accesso con la lingua. Il permesso venne accordato e mentre le loro lingue si accarezzavano voluttuose, Harry saltò in braccio a Louis ed allacciò le gambe intorno ai suoi fianchi mentre il castano metteva le mani sui suoi glutei sodi.

-Andiamo … ti prego ...- mormorò sulle labbra del ragazzo supplicandolo quasi.

-Va bene -

Continuando a baciarsi, salirono le scale lentamente per evitare di cadere, ed entrarono nella stanza del castano, l'ultima in fondo al corridoio.

-Scendi – sussurrò Louis ed Harry obbedì ma non si staccò comunque dal corpo dell'altro. Sentì il castano baciargli il collo mentre le mani del riccio scivolavano sul suo torace, sotto la maglia che dopo non molto fu sul pavimento. Il riccio inclinò la testa, emettendo un sospiro soddisfatto.

-Non puoi farlo … - disse Louis e tolse anche lui la maglia al suo ragazzo ma non si fermò lì. Posò di nuovo le labbra su quelle dell'altro ma quella dolcezza contrastava con il lavoro che le sue mani stavano compiendo sul corpo di Harry: mentre son una mano lo teneva per un fianco, l'altra si faceva strada nei suoi boxer, andando ad accarezzare l'eccitazione già molto pronunciata dell'altro, che tremò al contatto con le dita del castano.

Iniziò a gemere tra i baci, allacciò le braccia intorno al collo di Louis e gemette più forte quando il castano iniziò a massaggiare con vigore il suo membro, per quanto glielo permettessero i jeans stretti.

-Mi stai facendo impazzire! Ti prego, toglimeli! - ringhiò il riccio avvicinando ancora di più il bacino alla mano del suo ragazzo.

-Devo fartela pagare, ricordi? - sussurrò malizioso Louis al suo orecchio mentre la sua mano non si fermava.

-Che cosa … vuoi ... che faccia? - disse Harry lentamente per non farsi sfuggire neanche un gemito. In realtà avrebbe voluto urlare per quanto gli piaceva ciò che il fidanzato gli stava facendo.

-Mmm … si … - disse il castano fingendo di pensarci – voglio … -

-O me lo dici e vengo nei boxer e vorrei evitarlo – rispose tagliente Harry, ormai con la mente completamente ottenebrata dal piacere. L'altro ghignò.

-Voglio lo spogliarello dell'altra sera … - gli sussurrò sulle labbra prima di baciarle e poi mordicchiarle.

-Te ne sei giocato una parte … la maglia non ce l'ho già più … - rispose malizioso – ma posso fare dell'altro – sussurrò al suo orecchio con voce bassa e sensuale mentre si leccava le labbra.

-Hai carta bianca – rispose Louis con un sorriso.

Harry non si fece pregare: slacciò la cintura dei propri jeans e la tolse dai passanti. La passò intorno al collo di Louis e, tirandolo a se, avvicinò il ragazzo al proprio corpo. Gli lasciò un bacio umido e decisamente poco casto sulle labbra. La mano del castano andò alla natica soda del ragazzo, che gliela schiaffeggiò.

-Giù le mani … dovrai aspettare per questo gattino – gli sussurrò all'orecchio prima di girargli intorno passando sensualmente le sue mani sul torace dell'altro. Gli si mise di nuovo davanti ed iniziò ad abbassarsi i pantaloni, lentamente.

Il suo sguardo andò prima agli occhi di Louis, che brillavano di desiderio.

Ardevano.

Poi, gli occhi gli caddero sul rigonfiamento, piuttosto pronunciato, fra le gambe del ragazzo. Ridacchiò mentre i pantaloni andavano in un angolo della stanza e lui rimaneva in boxer.

-Cosa c'è? - chiese Louis cercando di trattenersi dal saltare addosso ad Harry.

-Nulla, è solo che il tuo amichetto è sveglio già da un bel po' … - rispose avvicinandosi e togliendogli i jeans, lasciando vedere chiaramente la sua eccitazione.

Si mise in ginocchio davanti a lui ed iniziò ad abbassargli i boxer: ciò che c'era sotto era decisamente grande. Guardò Louis dal basso con uno sguardo malizioso e, lentamente, posò le labbra sul glande del ragazzo che sussultò. Iniziò a massaggiare l'intera lunghezza con una mano mentre leccava la punta del suo membro con la lingua. Louis sussultò e mandò indietro la testa quando sentì il suo ragazzo prenderetutta la sua eccitazione. Iniziò a fare su e giù con la testa, sempre più velocemente finchè non arrivò al limite.

-Harry … - ansimò il castano – non … ce la faccio … - e si riversò nella bocca di Hazza, che ingoiò tutto.

-Ti è piaciuto? - chiese una volta in piedi.

-Molto … -

-Può bastare? Perchè non ce la faccio più a resistere ...- sussurrò Harry al suo orecchio mentre gli prendeva la mano e la posava sul suo membro.

-Scopami Louis. Ho bisogno di sentirti dentro di me … - gli disse guardandolo dritto negli occhi. Era serio.

Il ragazzo non rispose ma lo prese per i fianchi e lo baciò. Approfondì il bacio mentre le sue mani si muovevano sul fisico asciutto di Harry, disegnandone le linee fino ad arrivare ai glutei ancora coperti dai boxer. Li tolse e le due eccitazioni si scontrarono ed entrambi gemettero di dolore e piacere.

Louis fece indietreggiare Harry fino al suo letto e ve lo fece cadere sopra. Lo stesso fece lui, mettendosi a cavalcioni sul suo ragazzo. Lo penetrò con un dito per prepararlo e lo sentì irrigidirsi e rilassarsi. Mise una gamba del riccio sulla sua spalla.

-Tranquillo amore. Lo so che non ce la fai più, lo vedo, ma questo è per evitare che faccia troppo male dopo … - sussurrò Louis mentre aggiungeva un secondo dito ed accoglieva nelle sue labbra il gemito che harry non riuscì a trattenere.

Estrasse le dita ed iniziò a strofinare la punta del suo pene sull'apertura di Harry, che lo supplicò.

-Ti prego Louis … ti prego! - sussurrò con gli occhi lucidi.

Il castano si chinò a baciarlo mentre entrava in lui fino a metà.

-Fa male? - chiese quando vide l'espressione contratta sul volto di Harry.

-Un po' ma non mi importa. Ti voglio dentro di me. Adesso. - L'ultima parola la pronunciò con voce bassa e sensuale e nonostante provasse disagio nelle parti basse, riuscì comunque ad allungare una mano e pizzicare la natica soda del ragazzo.

-Hai il culo più bello del mondo … sono felice che sia solo mio … - disse Harry sorridendo malizioso. Louis sorrise di rimando ed entrò completamente in lui. Il riccio si morse a sangue il labbro inferiore.

L'altro iniziò a muoversi.

Dentro. Fuori.

Dentro. Fuori.

Vedeva l'espressione di Harry cambiare come le nuvole cambiano forma: da contratta per il dolore a più rilassata per il piacere.

E gemeva. I gemiti di Harry erano il paradiso per Louis. L'altro tentava di frenarsi, si morse le labbra per cercare di non farsi sfuggire nemmeno un lamento, ma fallì.

-Non trattenerti … mi eccita sentire i tuoi gemiti – disse Louis ansiamndo pesantemente.

-Tanto non sei tu che lo prendi in culo, che ti importa? - rispose acido ma fece sorridere il castano che passò sopra a quell'atteggiamento, più che leggittimo , e lo baciò con passione sulle labbra rosse mentre continuava a muoversi sempre più velocemente.

-Non fermarti adesso! - urlò Hazza mentre conficcava le unghie nella schiena del suo ragazzo. Si aggrappò a lui mentre questo si mnuoveva sempre più veloce.

Decidendo che quello che stava facendo non era ancora abbastanza, Louis, trattendendo l'altro per un fianco con una mano, con l'altra iniziò a massaggiare insistentemente il membro di Harry, già durissimo.

-Oh si! Continua Boo, ti prego! - la mente del riccio era completamente annebbiata dal piacere: non c'era spazio per nient'altro nella sua testa se non per quello e Louis.

-Boo … io non … non r- resisto più … - disse in un sussurro roco Harry, continuando a pensare alla manoi del castano sul suo membro.

-Ancora un po', amore – rispose l'altro catturando le labbra del riccio in un bacio carico di passione e desiderio.

-Louis!! - gridò appena venne copiosamente nella mano e sul petto dell'altro qualche minuto dopo.

Louis non gridò per il semplice fatto che quando venne, baciò Harry e quindi soffocò il lungo gemito di piacere nelle sue labbra. Prese la gamba dell'altro e la tolse delicatamente dalla spalla, mettendosi poi accanto a lui. Gli circondò la vita con un braccio ma Harry lo fermò.

-Cosa vuoi fare? - chiese il castano notando un luccichio malizioso nei suoi occhi.

-Qualcosa di molto piacevole … - rispose e mettendosi a cavalcioni su di lui si chinò ed iniziò a leccare il suo seme sul petto di Louis, indugiando poi molto sulla parte inferiore del suo ventre.

-Vuoi farmi morire, di la verità … -sussurrò il castano inarcando la schiena: era molto più che poiacevole. Il termine esatto era paradisiaco.

-E' così evidente?- disse Harry con un sorriso malizioso mentre arrivava ai capezzoli e iniziava a giocherellarci con la lingua.

-Diavolo tentatore … - mormorò l'altro gemendo piano mentre metteva le mani nei morbidi ricci di Hazza - … ma non ti cambierei con nessuno. Voglio solo te … - rispose quando il viso di Harry fu di nuovo davanti al suo.

-Vale anche per me – il riccio posò dolcemente le labbra su quelle dell'altro, che chiese accesso alla sua bocca. Le lingue iniziarono a cercarsi, voluttuose. Giocavano quasi. Si incontravano, si allontanavano, si ricongiungevano.

-Mi piace il tuo sapore – mormorò Louis.

-Ti amo Boo … - sussurrò Harry guardandolo negli occhi e lasciandogli poi un bacio sulle labbra.
Ti amo Hazza – rispose lui stringendolo a se per la vita.

*

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Quando Zayn ritornò da Niall, circa tre ore dopo, lui dormiva beatamente: era sotto la coperta, tutto rannicchiato a riccio, per quanto glielo permettesse la gamba rotta, ed aveva la bocca socchiusa. Il moro sentì le sue labbra distendersi in un sorriso: era così indifeso, così piccolo … Ispirava davvero tenerezza e Zayn si lasciò sopraffare da quella sensazione. Si mise seduto vicino a lui e prese ad accarezzargli il dorso della mano: era ruvido a causa dei numerosi graffi ripostati durante l'incidente. Si chinò su di lui e gli lasciò un bacio lieve e delicato sulla guancia. Dopo una manciata di secondi, vide i profoni occhi blu del ragazzo fissarlo, assonnati.

-Scusami, ti ho svegliato … - sussurrò Zayn carezzandogli una guancia.

-Se mi svegli tu, va benissimo – rispose sorridendo leggermente mentre si strfinava gli occhi.

-Hai mantenuto la promessa – disse il biondo dopo qualche attimo di silenzio.

-Mantengo sempre le mie promesse – rispose il moro sorridendo un po'.

-Se io ti chiedessi di fare una cosa per me, tu la faresti? - chiese Niall guardando Zayn in modo strano.

-Certo – assicurò l'altro.

-Lo giuri? -

-Lo giuro – rispose il moro senza pensarci due volte.

-Allora ascoltami: ti voglio -disse all'orecchio del ragazzo, che spalancò gli occhi per la sorpresa. Ingoiò a vuoto.

-Adesso? Non ho intenzione di farlo qui – rispose Zayn un po' imbarazzato -Non c'era bisogno che mi facessi giurare: non immagini nemmeno quanto ti voglio io. E' solo che voglio che la prima volta sia... speciale...-

-Ok... appena riuscirò a camminare di nuovo, ti voglio dentro di me...- sussurrò vicinissimo alle labbra dell'altro. Subito dopo leccò le proprie e si avvicinò talmente all'altro che le loro labbra si sfiorarono.

-Che tentatore .. - mormorò Zayn prima di baciare le labbra carnose di Niall.

-Sono bravo?- sussurrò prima di premere con forza la bocca su quella del moro.

-Anche troppo … - rispose. Prese il viso del biondo fra le mani e approfondì il bacio. Si avvicinò a lui il più possibile e mise una mano nei suoi capelli color del grano.

-Vorrei tanto continuare, ma se non mi fermo adesso, non sarò in grado di riprendere il controllo di me stesso … - disse Zayn quando si ritrocò ad indugiare con le mani sui fianchi di Niall mentre questo aveva le mani sui suoi pettorali.

-D'accordo … - rispose baciandolo ancora una volta.

-Non vedo l'ora che camminerai di nuovo – disse il moro facendogli una carezza mentre sorrideva.

-Mi impegnerò al massimo! -esclamò il biond.

-Così ti voglio! - rispose Zayn raggiante.

 

*1 Capitolo 18, quando Harry inizia a fare lo spogliarello e poi lascia Louis a bocca asciutta. Il castano gli dice che gliela pagherà e sta mantenendo la promessa fatta LOL

 

Angolo scrittrice

Salve ragazzuoli! Mi dispiace tanto di non aver aggiornato per ere intere ç_ç Ma è un delirio con la scuola e se non sarò bocciata sarà un miracolo! Stupidi esami di Stato!

Allora, questa è la prima parte del capitolo, la prossima spero di metterla il prossimo mese ( al massimo con un margine di ritardo di due settimane, ma spero non mi serva u.u)

Grazie a chi ancora segue, preferisce, mette tra i preferiti la storia, che non mi tira i pomodori per quello che scrivo.

Grazie <3 Bhe, alla prossima

Mio :)

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Capitolo 23
*** ... o forse no. ***


Ma salve ragazzuoli belli! :3 Ecco l’altra parte del capitolo 22 (con un ritardo clamoroso, scusatemi ç_ç), che però si chiama capitolo 23 LOL. Spero vi piaccia e non vi deluda troppo.

 

 

Buona Lettura.

Mio

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Liam non riusciva più a capire che cosa voleva. Sembrava una persona diversa anche a se stesso. Appena aveva saputo che Niall si era svegliato, era stato felicissimo e quando era riuscito a liberarsi da alcuni impegni che aveva, era andato a trovarlo. L’aveva trovato che dormiva ma almeno non era più in coma.

Ciò che non capiva era che subito dopo averlo visto, voleva andare via. Voleva andare da Jacob.

Gli altri non avrebbero capito questa sua scelta* perché per loro sarebbe dovuto rimanere con Niall. Ma lui aveva anche un’altra persona che gli stava a cuore e quella era Jacob. Ritornò da lui e si mise seduto su una sedia: gli avevano tolto il gesso sul naso, per fortuna Zayn non glielo aveva rotto, ed ora rusciva a vedere finalmente il suo viso pallido nella sua interezza. Fissò le sue labbra piene.

Era così preso nell’osservazione del ragazzo che non si era neanche accorto che aveva aperto gli occhi e lo fissava già da un po’. Gli sorrise e si mise prima seduto e poi provò ad alzarsi in piedi.

- Cosa fai? – chiese Liam alzandosi anche lui.

- Devo andare in bagno – rispose con voce roca ridacchiando un po’. Non si alzava da giorni, non riusciva a tenersi in piedi e cadde appena provò a fare un passo. Liam scattò in avanti.

- Dai, ti aiuto … -

- Grazie – rispose guardandolo.

- Appoggiati a me – disse il castano mentre passava un braccio intorno alla vita di Jacob.

Piano piano, lo portò davanti alla porta del bagno e si fermò.

- Se hai bisogno di aiuto, chiamami, sarò qui fuori – disse Liam guardandolo in viso.

- Grazie – mormorò il rosso e gli lasciò un bacio delicato sulla guancia. Aiutandosi con le pareti, entrò in bagno e si chiuse la porta alle spalle. Il castano era un po’ sorpreso: non si aspettava un gesto del genere ma gli aveva fatto estremamente piacere. Si ritrovò a sorridere come un idiota e il suo sorriso si allargò ancora di più quando vide Jacob uscire dalla toilette.

- E’ successo qualcosa? – chiese il ragazzo vedendo Liam così sorridente.

- No, niente di speciale – rispose comunque sorridendo. Riprese di nuovo il rosso per la vita e lo riportò a letto. Gli piaceva sentire il suo corpo addosso al suo.

- Vuoi mangiare qualcosa? Altrimenti non ti rimetterai in fretta. – gli disse Liam sedendosi sulla sedia.

- In effetti il mio stomaco sta brontolando – rispose il ragazzo guardandosi la pancia. Spinse il bottone per chiamare l’infermiera e dirle se poteva portargli il pranzo. Calò un silenzio imbarazzato che venne spezzato da Jacob.

- Perché sei qui? –

Liam sapeva che prima o poi gliel’avrebbe fatta quella domanda ma non sapeva se voleva davvero rispondere. Sapeva qual’era il motivo che lo spingeva a stare li ma non aveva ancora deciso se valesse la pena dirglielo.

-Che vuoi dire? – chiese per temporeggiare e per vedere che cosa avrebbe risposto il rosso.

Liam sentì le guancie andare in fiamme doveva proprio dirglielo? Non ci arrivava da solo? Magari era colpa dei medicinali che gli somministravano via flebo...

Fu salvato dall'infermiera che portava il vassoio del pranzo.

-Ecco a lei – disse la donna.

-Grazie mille – rispose Jacob con un sorriso. Il castano tirò un sospiro di sollievo ma si fermò quando il rosso parlò di nuovo.

-Non pensare che mi sia dimenticato della domanda che ti ho fatto: ora mangiò ma dopo te la farò di nuovo. - disse ghignando un po' quando vide Liam irrigidirsi.

“Altro che farmaci: è davvero sveglio!”

Sospirò e lo guardò mangiare: aveva ripreso un po' di colore, sembrava stare decisamente meglio del giorno prima. Man mano che finiva il cibo nel vassoio, Liam si sentiva sempre più nervoso. Quando tutti i recipienti furono vuoti, abbassò la testa.

-Non vuoi proprio dirmi perchè sei qui con me? - chiese dolcemente Jacob mettendo una mano sul ginocchio dell'altro. Il castano alzò la testa e guardò il rosso negli occhi.

-Perchè … tu mi piaci … - mormorò. Poi, quasi fosse una macchinetta, iniziò a parlare, a dare spiegazioni, velocissimo.

-Lo so che sembra assurdo, bhè in realtà lo è visto che abbiamo parlato per mezz'ora e basta e che ci saremmo incrociati nei corridoi solo una decina di volte ma io non ci posso fare niente, tutto è iniziato così, come un fulmine, quando hai detto che per te io non potevo essere un traditore perchè non ne avevo la faccia e quando ho saputo che eri qui io non … - smise di parlare, sapendo che avrebbe detto qualche stupidaggine se avesse continuato a farlo.

Questo per Jacob era davvero inaspettato: aveva intuito vagamete di stare simpatico a Liam, dal modo in cui lo salutava quando lo incontrava ma non aveva fatto attenzione ai sorrisi che gli regalava. Anche a Jacob Liam stava simpatico ma per il momento era tutto. Come faceva a dirglielo? Lui gli aveva appena aperto il suo cuore … ma non poteva mentire su questo. Non sarebbe stato corretto nei suoi confronti. Era vero, il rosso era un ragazzo parecchio stronzo ma perchè far soffrire ulteriorente Liam? Non ngli aveva fatto niente e poi era così carino …

-Senti … io non avevo davvero idea che tu provassi questo per me. Tu mi sei molto simpatico, forse anche qualcosina di più ma per adesso è tutto. Io … sono ancora innamorato di Niall e non voglio prenderti in giro dicendoti che mi piaci perchè mi sentirei una merda a mentirti. Per il momento sei solo un caro amico … l'unico, a dir la verità … - sussurrò guardando altrove non riuscendo più a guardarlo in faccia.

Le labbra di Liam si distesero in un sorriso triste.

-Bhè, lo sapevo già … non mi aspettavo che ricambiassi. Sarei stato davvero troppo fortunato. Ti prego guardami, ho bisogno di vedere i tuoi occhi – sussurrò girando delicatamente il viso dell'altro. -Non mi aspetto che cambi idea all'improvviso, non è questo ciò che voglio. Se ti innamorerai di me, se mai succederà, voglio che sia una cosa graduale, non qualcosa di imposto – dette quelle parole, si avvicinò al suo viso e dolcemente premette le labbra su quelle dell'altro. Una lacrima si intrufolò nel bacio.

-Grazie per non avermi allontanato – sussurrò staccandosi da lui quel tanto che bastava per parlare. Liam si alzò dalla sedia ed andò alla porta. Parlò senza voltarsi.

-Tornerò domani – disse ed uscì.

Non appena fu fuori dalla stanza, scivolò con la schiena al muro fino a terra. Calde lacrime scesero giù dai suoi occhi color cioccolato. Cominciò a piangere. Disperato.

 

*E io credo che anche voi lettori, se poteste, strozzereste Liam seduta stante. Ma povero! Gli piace Jacob, che deve fare?? Siate clementi u.u

 

Angolo autrice

Salve a tutte! Mi dispiace tanto per questo enorme ritardo, davvero ç_ç

Comunque, che ne pensate del capitolo?? Questo è tutto dedicato a Liam e Jacob, per spiegare un po' meglio come stanno andando le cose. Se vi metto qualche domanda mi rispondete??

1- Che ve ne pare di Jacob adesso?

2- Secondo voi, è stato corretto Jacob ad essere sincero?

3- Quanto vi dispiace per Liam??

 

Vi lascio con queste e spero di riuscire ad aggiornare il mese prossimo, davvero. Grazie a tutti voi che ancora leggete questa storia anche se è andata in vacanza per un po'.

Mio

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Capitolo 24
*** Il tarlo del dubbio ***


Macciao!! Ecco qua un altro capitolo: si cercherà di risolvere un po' di cose successe nel tempo in questa storia. Poi vedrete leggendo.
Buona lettura!!
Mio
 

 
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Non riusciva a smettere di piangere. Com'era possibile che in così poco tempo lui potesse provare  dei sentimenti così forti per una persona? Non se ne capacitava, gli sembrava qualcosa di impossibile. Ma ciò che più lo stupiva era che non si riconosceva più. Quello non era più il Liam di sempre.
Il vecchio Liam sorrideva sempre.
Il vecchio Liam si prendeva sura dei suoi amici come un padre.
Il vecchio Liam nonn si sarebbe mai innamorato di un ragazzo.
Eppure non riusciva a vederci nulla di sbagliato in questo.
-Non c'è nulla di sbagliato – mormorò al vuoto.
Sentire quelle parole uscire dalla sua bocca, resero quel concetto, quel pensiero, quel fatto una consapevolezza.
Si rialzò da terra e  ritornò al piano terra: si fermò davanti alla macchinetta delle bevande e prese un caffé lungo: si sentiva molto spossato e stanco ma non poteva andare a dormire. Non prima di aver fatto una cosa.
Andò da Niall e lo trovò con Zayn.
-Scusatei … io … ehm … Zayn, mi lasceresti solo con Niall per favore? - chiese timidamente.
-Certo. Ci vediamo dopo amore – disse il moro prima di lasciare un bacio a fior di labbra al biondo de uscire.
-Liam, sono contento di vederti … ehi, che succede? - chiese Niall: il castano stava piangendo.
Non riuscendo ad ottenere risposta, parlò di nuovo.
-Vieni qui, Liam … - mormorò il biondo. L'altro si accoccolò fra le sue braccia, piangendo disperatamente come un bambino. Niall gli accarezzò i capelli cercando di tranuillizzarlo ma senza successo. Quando l'altro si calmò, dopo qualche minuto, il biondino riprovò a chiedere il motivo di quel pianto.
-Ti senti meglio? - chiese. L'altro annuì piano.
-Vuoi dirmi che succede? Cos'è che ti ha scosso? - chiese dolcemente il biondo.
-Mi sono innamorato di un ragazzo, Niall. E da quando l'ho incontrato, non sono più io … sono diventato menefreghista de egoista. Non mi importa più di niente se non di me stesso … - mormorò queste parole guardando il biondo negli occhi: voleva capire cosa pensava.
-Liam, qual è il problema?! Se non sbaglio tutti i tuoi amici, me compreso, sono gay, gli piacciono i ragazzi e non mi sembra che stiamo così male … almeno credo – aggiunse con un sorriso timido.
Il castano lo guardò strano: non appena gli avrebbe detto chi era il ragazzo che aveva rapito il suo cuore, non credeva che avrebbe continuato a sorridere.
-Chi è il fortunnato? - chiese infatti.
-Non sorriderai più quando te lo dirò … - gli rispose Liam.
-Ma non dire cazzate! Non sono  mica un bambino! -
-Jacob – disse in un soffio il castano. Il sorriso di Niall vacillò per un momento ma non se ne andò.
-Bhè sono sorpreso di questo … - gli disse sinceramente. -Più che altro mi chiedo come tu faccia a conoscerlo: quando l'ho presentato ai ragazzi, tu non c'eri … -
-Il preside mi aveva incaricato di fargli fare il giro della scuola e poi l'ho incontrato altre volte  … -
-Ora ha senso – mormorò Niall ascoltando la risposta dell'altro.
-Sei arrabbiato? - chiese Liam.
-Liam, ma mi hai preso per un poppante?! Ok, Jacob mi ha baciato quando invece non avrebbe dovuto ma non per questo devi chiedermi l'approvazione per uscire con lui!! Non sono tuo padre … - gli disse il biondo accigliandosi.
-Scusa … - mormorò abbassando gli occhi. Poi li rialzò per chiedere: -Adesso me lo dai uno dei tuoi speciali abbracci da orso? -
Niall sorrise e lo abbracciò stretto, affondando la testa nei suoi capelli lunghi: Liam infatti aveva deciso di farli ricrescere dopo averli tagliati molto corti.
-Grazie. Ora mi sento decisamente meglio. -
-Felice di sentirtelo dire Liam – rispose l'altro ancora  sorridendo. -Non preoccuparti e tranquillizzati: ciò che provi non è sbagliato. - gli disse. Il castano annuì piano ed uscì fuori dalla stanza. Si sentiva davvero più tranquillo.
 
***
 

 
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Intanto Zayn era andato a prendersi un caffè, l'ennesimo di chissà quanti in quella giornata. Il suo sangue poteva tranquillamentre essere stato sostituito dalla caffeina per quanto caffè aveva ingerito in quei giorni. E poi, per il nervosismo che aveva accumulato per le condizioni di Niall, aveva iniziato a fumare sempre più spesso.
Caffè e fumo.
Il mix più pericoloso (o quasi) per un ragazzo di appena vent'anni.
Sentì il rumore acuto della macchinetta che gli indicava che il caffè era pronto così lo prese, e iniziò ad incamminarsi verso la stanza di Niall. Quando arrivò, sbirciò dalla porta socchiusa e vide il biondo abbracciare Liam. Sentì un moto leggero di gelosia ma lo represse perchè non c'era davvero alcun motivo per esserlo. Liam era etero no? Non aveva di che preoccuparsi. Piuttosto, doveva preoccuparsi per quel sentimento che nutriva per Louis, similissimo a quello che provava per il biondino e la cosa iniziava a spaventarlo perchè quel sentimento non accennava a voler andare via, attenuarsi o sopirsi in qualche modo. Louis era il suo migliore amico e poi non voleva rovinare il rapporto tra il castano e il riccio. Se ripensava al loro appuntamento a quattro*, gli venne da sorridere: sia lui che Harry non si sopportavano e si guardavano in cagnesco e si minacciavano a vicenda mentre cercavano di poteggere  i loro migliori amici. Non erano chissà quali amiconi ora, non si erano detti nulla di verbale ma c'era una specie di tregua tra loro e a Zayn andava bene così per il momento. Non erano tutti baci e abbracci ma nemmeno si picchiavano. Se, per caso, il moro si fosse intromesso tra Harry e Louis per portargli via quest'ultimo, la tregua sarebbe finita e Zayn de Harry si sarebbero battuti per tenere il castano con loro.
“Ma che cazzo vado a pensare?! Io ho Niall … il mio dolcissimo cucciolo biondo.”
Scosse la testa per scacciare quei pensieri così strani dalla mente e dopo aver bussato alla porta, entrò senza aspettare una risposta da parte dei due ragazzi. L'espressione di Liam era decisamente migliorata e sembrava anche più sollevato di quando era entrato.
-Te en vai di già? - chiese Zayn al castano.
-Bhè, si. Ho dissipato alcuni dubbi grazie a Niall e quindi ora è tutto tuo. - rispose Liam prima di lasciare un bacio sulla guancia del biondo. Nialler sorrise e parlò prima che il castano uscisse dalla stanza e non potesse più sentirlo.
-Liam!! Puoi tornare quando vuoi, lo sai. Non dovrei neanche dirtelo. -
-Grazie Niall. E tu – disse il ragazzo rivolto a Zayn –Non fartelo scappare capito? E' un ragazzo d'oro – e uscì dalla stanza.
Il moro sorrideva ma quelle parole rendevano il suo tormento ancora più pesante.
Niall o Louis?
“Dannazione!” E tutto per dei sentimenti che non erano scomparsi de erano ritornati a farsi sentire.
“Che cosa devo fare?”
 
Una persona che non sapeva come stavano le cose, avrebbe tranquillamente dato a Zayn del deficiente perchè era già fidanzato con una delle due persone di cui era innamorato. Poteva tenersi il ragazzo che aveva attualmente ed ecco risolto il problema.
Ma le cose non sono mai così semplici: nessuno sapeva, nemmeno Niall, che Louis era stato, e per un bel pezzo della sua vita, non solo il suo migliore amico ma qualcosa di più. Solo da pafrte del moro (perchè Zayn aveva confessato i suoi sentimenti al castano solo dopo molto tempo,  temendo di essere poi respinto ed evitato) ma al ragazzo non importava niente: coinsiderava Louis “suo”, era molto geloso e quasi possessivo nei suoi confronti. Quando poi il castano ed Harry si erano messi insieme, per Zayn era stato abbastanza difficile non saltare al collo del riccio e dirgli di mollare il suo primo amore.
No, era stato molto difficile non fare niente e lasciar andare Louis. Ma proprio ora, Zayn si rese conto che il castano non aveva ancora lasciato la sua testa come ruolo di amante. Ed era un problema. Un grosso problema che doveva risolvere in qualche modo. E in quel momento, di modo, gliene veniva in mente soltanto uno.
Avrebbe fatyto del male a delle persone, la cosa non gli piaceva per niente, ma non poteva continuare a vivere nel tormento e nell’ossessione che magari le cose avrebbero potuto funzionare.
- Zayn? Ehi, Zayn! – esclamò Niall.
- Si, amore, dimmi – rispose a fatica il moro, che era ancora immerso nei suoi pensieri.
- Sei distante –
- Scusami, è che ho fame. Vado a mangiare: vuoi che ti prenda qualcosa? – chiese il ragazzo guardando gli occhioni blu del biondino.
In teoria non potrei mangiare niente di “commestibile” ma ... ti prego, portami dei biscotti al cioccolato!! – Zayn sorrise nel vedere il suo faccino pallido che gli chiedeva qualcosa da mangiare che fosse decente.
- Ma certo! – Gli rispose dandogli un bacio sulle labbra rosee. Quel ragazzo era davvero la dolcezza. Zayn si chiese con che coraggio gli avrebbe fatto ciò che stava pensando di fare.
 
***

 
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Louis ed  Harry, dopo la loro tanto sospirata unione, avevano deciso di mandare tutto e tutti a fanculo e di dedicarsi a loro stessi per un po'. Si fecero  le coccole a letto per quasi mezza giornata e il tempo non gli era mai parso così ben speso. Passata ormai l'ora di pranzo, i loro stomaci iniziarono a brontolare ed il riccio inizio a ridere sommessamente.
- Cosa c'è? Anche il tuo stomaco si sta lamentando che non ha carburante per lavorare - disse Louis con un lieve sorriso sul volto, le mani erano una sul collo di Hazza, che glielo accarezzava dolcemente, e l'altra al suo fianco, a tenere il ragazzo dagli occhi smeraldo ancora più vicino a lui.
-Si, ma mi fa ridere lo stesso. - rispose Harry sorridendo, sia con gli occhi che con  la bocca. Era molto tempo che non sorrideva con gli occhi: non gli capitava da tanto di sentirsi così bene con qualcuno e con se stesso.
-Al diavolo quello che dice la gente - disse dopo qualche minuto di silenzio Harry prima di baciare il castano sulle labbra poco castamente.
-Che ti prende adesso? - chiese il ragazzo - perchè te ne esci così, all'improvviso? -
-Niente, semplicemente adesso non mi importa più niente di quello che la gente penserà o dirà guardandoci insieme, che ci prendiamo per mano: finchè ho te, andrà tutto bene...-
-Come sei dolce, Hazza ... - sussurrò il castano ad un soffio dalle labbra rosse come una ciliega del suo ragazzo. Era straordinario che un ragazzo avesse delle labbra così rosse naturalmente. Più rosse di quelle di una ragazza. Una delle tante cose che Louis amava da morire in Harry. Ormai aveva perso il conto delle cose che amava di lui. Forse l'aveva perso il conto perchè in realtà tutto di Harry lo faceva impazzire fino alla follia. Da quando avevaposato gli occhi su di lui, era diventato un folle. Si,un folle perchè un paio di occhi verdi pieni di tristezza lo avevano rapito e portato nel mondo di quel giovane. E non riusciva ad uscirne.
La verità era che non ne aveva la minima intenzione.
 
 
 
 
 
* vedi capitolo 10 ---> http://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1114226
 
Angolo autrice
Salve bellissime! Potete odiarmi, le scadenze purtroppo non riesco a rispettarel. Comunque questo è il capitolo e se recensite, mi fa molto piacere.
Alla prossima
Mio

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Capitolo 25
*** Un regalo inaspettato ***


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Zayn era strano da un po’ di tempo. Era passata circa una settimana da quando era uscito dall’ospedale e questo tempo aveva compreso anche il compleanno di Harry. Il riccio non voleva festeggiare, voleva stare con il suo migliore amico all’ospedale finchè non si fosse rimesso per bene prima di rilassarsi e festeggiare i suoi diciott’anni *1, ma alla fine i suoi amici gli fecero cambiare idea perché, a sua insaputa, Niall venne dimesso dall’ospedale e si presentò a casa di Harry con le stampelle, il gesso alla gamba ed un enorme sorriso sul volto.
- Zayn, ciao. Niall … - Disse sorpreso il ragazzo quando andò ad aprire la porta di casa. – Ti hanno dimesso! E io non ne sapevo niente! Ma come …?- Il riccio si girò verso Louis, che gli era dietro, e quest’ultimo gli sorrise, scusandosi.
- Volevamo farti una sorpresa amore: a quanto pare ci siamo riusciti alla grande! – gli rispose il castano sorridendogli più apertamente a abbracciandolo da dietro. Harry non sapeva proprio cosa dire, era talmente frastornato, che non faceva altro che posare lo sguardo da Louis a Zayn a Niall. Alla fine buttò le braccia al collo del biondino, stringendolo in un abbraccio soffocante.
- Dovrei ucciderti e amarti al tempo stesso! Non solo tu ma tutti voi! Mi avete tenuto allo scuro di tutto! – disse mentre si staccava per far respirare il ragazzo. - Comunque, entrate, non restate sulla porta.-
- E fu così, che quando le barbe arrivarono a terra, Harry si ricordò di che cosa fosse l’ospitalità. – lo prese in giro Zayn mentre gli faceva un sorriso entrando.
- Ah ah ah, non sei spiritoso. – C’era ancora un po’ di tensione tra i due ragazzi e la cosa era accentuata, almeno da parte di Zayn, per la questione dei sentimenti per Louis che non erano affatto svaniti ma che si erano solo affievoliti per un po’ di tempo e in quel momento si erano ripresentati prepotentemente, mettendo in crisi tutto quello in cui aveva creduto in quel momento. Anche l’affetto profondo che provava per Niall.
- Allora, Mister Ricciolino, ora festeggi i tuoi diciott’anni? Dai, che non vedo l’ora di divertirmi un po’! – Esclamò Niall mentre cercava di mettersi seduto sulla poltrona azzurra di Harry il meno goffamente possibile.
- Aspetta, ti aiuto io amore – disse Zayn mentre prendeva le stampelle e le toglieva di mezzo in modo che il suo ragazzo potesse usare più liberamente le sue mani per sistemarsi. Una volta che ci fu riuscito, avvicinò il viso a quello di Zayn e gli sussurrò un – Grazie – prima di dargli un bacio a fior di labbra. Un lieve sorriso affiorò sulla bocca del moro e mise un braccio intorno alla vita del biondino.
- Allora, Haz? Festeggi? – chiese ancora Niall.
-Oh, e va bene! La prossima settimana festeggerò! Ma non pensate che farò chissà cosa: saremo noi e … anche Liam, se verrà … - gli era ancora un po’ difficile parlare di lui me nonostante quello che aveva fatto, era comunque stato suo amico per molti anni.
- Benissimo! – disse Louis. – Io, però, il regalo te l’ho già fatto e vorrei dartelo adesso, se me lo permetti … - gli chiese il ragazzo guardandolo negli occhi. Erano entrambi seduto sul divano, uno vicino all’altro, e gli occhi del riccio si spalancarono per la sorpresa di sentire quell’affermazione. Aveva sperato che il suo ragazzo gli facesse un regalo ma il giorno del suo compleanno non gli aveva detto niente al riguardo. Gli aveva fatto gli auguri (e che auguri!) ma nessun regalo, neanche piccolo piccolo. Per questo alla sua richiesta rispose di si. Il castano, dal suo giubotto, tirò fuori una lettera bianca, con sopra il nome di Harry.
Il ragazzo la prese, la guardò e poi riportò gli occhi su Louis.
- Avanti, aprila. Non morde sai? – disse Louis con un sorriso mentre con la mano gli accarezzava un ginocchio. Harry tornò a guardare la lettera e la aprì con le mani che gli tremavano leggermente. Ne tirò fuori tre biglietti. Uno era il biglietto con cui Louis gli augurava buon compleanno.
 
“Hazza, ne hai passate tante da quando ci siamo conosciuti
per la prima volta ad ora. Credo sia ora tu ti prenda
una meritata vacanza.
Il tuo Lou”
 
Gli altri due, erano due biglietti aerei per la Francia. Più precisamente per …
- Parigi … - sussurrò il riccio alzando lo sguardo fino ad incontrare gli occhi azzurri di Louis. – Tu hai comprato due biglietti per Parigi per due persone. Con partenza prenotata tra dieci giorni … io … io non so cosa dire … - era la seconda volta nella stessa giornata che rimaneva senza parole. Finalmente riuscì a fare qualcosa che non fosse solo fissare quei due biglietti aerei e Louis: gettò le braccia al collo del suo ragazzo e lo baciò appassionatamente fino a non avere più fiato.
- Ti sarà costato un sacco! Grazie amore, grazie … - continuava a sussurrargli vicinissimo alle labbra, col sorriso stampato sul volto. Louis non era da meno e sorrideva come non faceva da settimane. Era felice. Molto felice. E quella felicità stava iniziando a disturbare Zayn, che sentiva la gelosia prendere possesso di lui. No. Lui doveva essere felice per il suo migliore amico.
- Sono contento che il mio regalo ti piaccia, amore. – gli rispose il castano stringendo il suo ragazzo per la vita ancora di più. – Voglio che almeno per un po’ tu sia felice, senza preoccupazioni di nessun genere. Per questo io e loro due, abbiamo aspettato che Niall venisse dimesso dall’ospedale prima di darti il tuo regalo. – Louis guardò meglio Harry, scrutò le sue iridi smeraldine e gli venne spontanea una domanda.
-Non avrai mica pensato che non ti avessi fatto il regalo, vero? – un lieve sorriso di vergogna si fece strada sulle labbra rosse del riccio, che nel frattempo era anche arrossito per la vergogna e l’imbarazzo: dopotutto non erano soli nella stanza.
- In effetti si, l’ho pensato … - rispose piano e facendosi piccolo piccolo in braccio a Louis. Il castano gli sollevò il viso delicatamente e fece in modo che il ragazzo lo guardasse negli occhi: Harry era più alto di lui ma quando erano seduti, erano alla stessa altezza quindi potevano guardarsi tranquillamente senza che Louis fosse costretto ad allungare il collo ogni due per tre.
- Non pensare mai, mai, che io possa dimenticarmi di qualcosa che riguardi te. Tu sei sempre qui. – prese la mano di Harry e se la mise sul cuore mentre continuava a guardarlo negli occhi, senza mai distogliere lo sguardo da quelle due iridi meravigliose in cui si era perso dalla prima volta che le aveva viste.
Nel vedere quella scena, la gelosia cresceva sempre di più, in modo lento, ma inesorabile. Per evitare di fare cose di cui poi si sarebbe sicuramente pentito, sussurrò a Niall di andare via e tornare in un altro momento, così quei due avrebbero avuto un po’ di privacy.
- Noi andiamo. Ci vediamo più tardi Haz .. – disse Niall mentre Zayn lo aiutava ad alzarsi e a riprendere le stampelle.
- A dopo Niall … - rispose il riccio ma non lo stava nemmeno guardando: era troppo preso dagli occhi azzurri di Louis che continuavano a stregarlo.
Era troppo preso dalle sue labbra sottili, che nonostante non fossero come quelle delle ragazze, erano morbidissime e non avevano niente di meno di quelle del gentil sesso.
Era troppo preso da quel ragazzo, dal suo sguardo che lo incatenava e non lo lasciava più andare finchè non lo decideva lui, come e quando. E Harry non era mai stato tanto felice di essere così preso da qualcuno.
Fin quando era piccolo, dagli inizi dell’adolescenza, era stato preso in giro perché le ragazze non gli piacevano. Era stato preso in giro, insultato e alcune volte anche picchiato, ma non si era mai ricreduto ed aveva continuato a fare quello che voleva. Perché mentire a se stessi? Non aveva senso. Ed era proprio grazie a questo che alla fine aveva finito per incontrare Louis. Lo aveva trovato, lo aveva perso di vista e lo aveva ritrovato, con sua immensa felicità. Bastava vedere come era felice in quell’esatto momento con il castano. Cosa avrebbe potuto chiedere di meglio?
 
***
 
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- Che cosa faresti se una delle persone che ami di più al mondo, si mettesse con qualcuno che non sei tu? – Zayn fece questa domanda al biondino mentre lo stava accompagnando a casa in macchina: fare il tragitto con Niall a piedi mentre era in quelle condizioni era il miglior modo per farlo cadere e ricominciare daccapo la fisioterapia all’ospedale, per non parlare di un’altra eventuale rottura di qualche osso. Meglio evitare. Perché nonostante la crescente gelosia di Zayn, lui teneva ancora moltissimo al biondo e vederlo sofferente o ferito lo faceva star male. Per questo il conflitto interiore che stava avendo, lo stava facendo impazzire come mai gli era successo. Perché tutte a lui dovevano succedere? Perché? Non poteva rimanere follemente innamorato dell’Irlandese punto e basta? No, ci si dovevano mettere anche i sentimenti non ancora affievoliti per Louis. Certe volte si sentiva lo sfigato più sfigato della città. Come faceva a gestire tutte quelle dannatissime emozioni? Venne strappato a quei pensieri da Niall, che stava rispondendo a quello che gli aveva chiesto.
- E’ una domanda molto strana la tua, sai? Però, ci starei male. Molto male perché sarebbe comunque una persona a cui tengo moltissimo che fa una scelta tra me e qualcun altro. Scegliendo questo qualcun altro, da la priorità a quest’ultimo e io mi sentirei molto messo da parte e un po’ anche preso in giro. Vorrebbe dire che non ero la sua priorità. Ovviamente tutto questo lo penserei se si trattasse del mio fidanzato, o della persona che amo. Tu non lo farai mai vero? – gli chiese infine il ragazzo guardando il moro e Zayn dentro si sentì morire lentamente ma inesorabilmente.
Senza alcuna via d’uscita o d’espiazione.
- Mai, amore. Mai. –
Non c’era bugia più grande di quella detta da Zayn in quell’abitacolo. E al ragazzo piangeva il cuore nel mentire al suo piccolo irlandese.
 
*1 Purtroppo è passato molto tempo da quando ho iniziato a pubblicare la FF, non ricordo tutto e quindi l’età potrebbe essere sbagliata. Se così fosse, vi prego di farmelo sapere. Grazie!!
 
 
Angolo autrice
Ma salve! c: Innanzitutto buon 2014, spero sia iniziato bene a tutte/i voi. Ora, passando ad altro: so bene che qualcuno di voi vorrebbe davvero uccidermi e so anche di non aver soddisfatto tutti non avendo più scritto. Mi dispiace davvero tanto. Il tempo che ho è molto limitato e le idee a volte non arrivano. Comunque, spero che il capitolo sia decente e che vi piaccia. Cercherò di tornare a postare con regolarità. Ci proverò, lo giuro. Non me lo merito (lo so) ma se mi faceste sapere cosa ne pensate ne sarei contentissima.
Ciao ciao
Mio :)

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