Sono Glimmer, dal Distretto 1

di KatnissEverdeen12
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La mietitura ***
Capitolo 2: *** Il viaggio ***
Capitolo 3: *** I mentori ***
Capitolo 4: *** La sfilata ***
Capitolo 5: *** L'alloggio ***
Capitolo 6: *** L'addestramento ***
Capitolo 7: *** La notte ***
Capitolo 8: *** Le dimostrazioni ***
Capitolo 9: *** I voti ***
Capitolo 10: *** Lo stilista ***



Capitolo 1
*** La mietitura ***


Oggi c’è la mietitura per la 74esima edizione degli Hunger Games. Sono tutti così tristi...ci sono genitori che hanno paura di perdere i loro figli e ragazzini in lacrime che sono terrorizzati dall’idea di essere estratti alla mietitura.
“Sono tutti degli idioti” penso. “Avrebbero potuto allenarsi sin da bambini”. Esattamente come ha fatto la sottoscritta, tra l’altro.
Sono Glimmer, dal Distretto 1, ho 18 anni e sono secoli che aspetto questo momento. Mi sono allenata duramente e finalmente oggi sono pronta per offrirmi volontaria alla mietitura insieme al mio migliore amico Marvel. Ho anche fatto in modo che il mio nome ci fosse più volte, implorandoli e facendomi dare in cambio le tessere per i cereali. Farò capire a tutti quanti di che pasta sono fatta, dimostrerò a tutte le ragazze della mia scuola che non sono né una fifona né una codarda. Io vincerò gli Hunger Games, me lo sento.
Mia madre è preoccupata per me, ma io non la capisco. Sa che sono forte e sa che vincerò.
Mi convince ad indossare uno dei suoi orribili vestiti di quando era giovane. E’ tutto bianco, con decorazioni floreali e arriva fino alle ginocchia.
Bussano alla porta, è Marvel che mi è venuto a prendere per andare insieme alla mietitura. Indossa una camicia e dei vecchi pantaloni grigi.
“Andiamo?” mi dice.
Sto per dirgli di si, ma mia madre mi ferma e mi sistema i capelli. Mi fa una semplice coda di cavallo e mi sistema due ciuffi che cadono sulle guance.
“Non offrirti come volontaria, ti prego.”
“So quello che faccio. E so che vincerò.”
Esco da casa mia con Marvel e ci dirigiamo dai pacificatori per registrarci. Ci mettiamo in coda e quando arriva il nostro turno dei pacificatori ci pungono un dito e raccolgono il nostro sangue.
“Sono così eccitato.”
“Spero di non essere estratta, qualcuno di sicuro si offrirebbe volontario al mio posto.”
“Vivere in distretti come il 12 sarebbe stato meglio, lì nessuno si offre mai come volontario”
Sorrido, però dopo un po’ penso al lato negativo di tutta questa cosa.
“Marvel, se andremo nell’arena insieme dovremo ucciderci. Lo sai?”
L’espressione di Marvel diventa vuota.
“Tu vuoi andarci?”
“Io si, ma se per te è così importante, posso non offrirmi volontaria come tributo. Lascerò a te l’onore di vincere per il distretto.”
“Glimmer, smettila. Sono anni che aspetti il tuo momento di gloria e non voglio essere io a rovinartelo. Adesso vai lì ed offriti volontaria.”
“Ma, Marvel...non posso farti questo.”
“Ehi, io ho 17 anni. Mi rimane ancora un anno per offrirmi volontario. Quest’anno vincerai tu, l’anno prossimo mi farai da mentore e mi aiuterai a vincere. Non è un piano perfetto?”
Sorrido, sarebbe stato un fantastico piano.
“Si, hai ragione. Mi dispiace che quest’anno non parteciperai, però l’anno prossimo promettimi che ti offrirai volontario.”
“Te lo prometto.”
Io vado nel gruppo delle ragazze, lui va in quello dei ragazzi. Spero tanto di riuscire ad offrirmi volontaria.
E’ il momento, ci mostrano il solito filmato noioso e finalmente la donnina di Capitol City estrae il bigliettino del tributo donna. Non sono io, è una mia compagna di scuola di nome Jules.
Da lì partono tantissimi:
“Mi offro volontaria!”
“No, mi offro io come volontaria!”
“Mi offro volontaria come tributo!”
Approfitto della gente che litiga e del fatto che nessuno si offre più come volontaria per avanzare e dire alla donnina di Capitol City in tutta calma e tranquillità:
“Vorrei offrirmi volontaria come tributo.”
La donnina di Capitol City mi fa cenno di salire, il che mi fa capire che sono stata scelta come tributo femmina. Le dico il mio nome e la mia età.
“Basta così! Il tributo femmina del Distretto 1 è stato appena scelto e per evitare scenate come questa, il tributo maschio che verrà estratto sarà colui che parteciperà. Non si accettano volontari.”
Molti si lamentano. Quando viene estratto il biglietto con il tributo maschio, quasi piango a sentire il nome di Marvel.

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Capitolo 2
*** Il viaggio ***


Mentre lo vedo camminare verso il palco, lo guardo con tanta amarezza. Ho sempre aspettato questo momento, però è tremendamente triste il fatto che Marvel debba venire con me. E se rimarremo solo noi due? Mi ucciderà? O vorrà che lo uccida?
“Facciamo un applauso ai tributi del Distretto 1: Marvel e Glimmer!”
Gli applausi sono forzati, la maggior parte di loro voleva offrirsi come volontario al nostro posto. Per un attimo avrei voluto che uno di loro si fosse offerto come volontario al posto di Marvel. O meglio, al posto mio. Aspettavamo con ansia questo momento e adesso è orribile per entrambi.
Mi conducono in una stanza dove la gente può venire a salutarmi. Arriva mia madre.
“Hai ottenuto quello che volevi, no?”
Sospiro. “No.”
“Che cos’è che volevi?”
“Non volevo dover uccidere Marvel.”
“Lo ucciderai?”
“Quando sarà il momento più opportuno, credo che lo farò. Oppure credo che aspetterò che lo facciano gli altri.”
Guardo il suo volto, è tranquilla.
“Non sembri minimamente preoccupata per me.”
“Perché dovrei? Vincerai. L’hai detto tu, no?”
Non mi aspettavo questa reazione da parte sua. Non so, me l’aspettavo preoccupata.
“Si, hai ragione. Non devi esserlo. Vincerò, è ovvio.”
Un pacificatore entra per dirci che il nostro tempo è finito.
“Ciao mamma, ci rivediamo tra un po’.”
“Va bene allora... ciao.”
Non mi aspettavo nessun altro, però improvvisamente vedo arrivare la madre di Marvel. Lei mi conosceva da quando conosco Marvel, ci vedeva sempre giocare nel giardino vicino casa loro.
“Salve”
“Tua madre è appena uscita piangendo. Si vede che le dispiace molto per te.”
Ecco, lo sapevo. Mamma è una persona sensibile, non avrebbe mai evitato di piangere. Soprattutto in momenti come questo.
“Ucciderai mio figlio?”
So di aver detto di sì qualche secondo fa, lo so. Però dire alla madre del tuo migliore amico “ho intenzione di ucciderlo” non è proprio adeguato. Però allo stesso tempo non voglio mentirle, così rispondo:
“Non lo so.”
Scoppio in lacrime, entra il pacificatore e ci informa del tempo scaduto. La madre di Marvel mi augura buona fortuna, esce e io continuo a piangere nella mia stanzetta. Il pensiero del mio migliore amico morto mi distrugge.
La tizia di Capitol City (che da quel che ho capito, si chiama Olga) entra nella stanza. E’ con Marvel. La prima cosa che faccio è abbracciarlo, cosa che faccio raramente, anche se è il mio migliore amico. Ora sono sicura: non lo ucciderò.
 Olga ci accompagna in un’automobile, saliamo dentro e mentre continua a parlare di “quanto sia chich la Capitol Couture” io e Marvel ci teniamo per mano, in silenzio. Appoggio la testa sulla sua spalla e mi viene da piangere. Arriviamo alla stazione in poco tempo e subito saliamo sul treno.
Il treno è così elegante e ben arredato...c’è un tavolo con pietanze di tutti i tipi: pasticcini, bignè, cornetti con marmellata e altre pietanze che non conosco.
Conosciamo subito Cashmere e Gloss, i nostri mentori. Ci invitano a sistemarci, per poi parlare dei giochi più tardi.
Approfitto della cosa per parlare con Marvel, ma anche stavolta riusciamo solo ad abbracciarci e a piangere come due bambini. Dico a Cashmere e Gloss di essere stanca e quindi mi riposo per tutto il viaggio. Dopo un giorno arriviamo a Capitol City e finalmente posso definirmi contenta.

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Capitolo 3
*** I mentori ***


Sto per uscire dalla mia stanza, quando all’improvviso sento qualcuno che bussa.
“Sto per uscire.”
“Glimmer, sono Marvel. Voglio parlare un po’ con te.”
“Va bene, entra.”
Marvel apre la porta ed entra nella mia stanza. Gli indico di sedersi sul letto. Non avevo idea di cosa volesse parlare, ma speravo solo che non si mettesse a piangere di nuovo. Come sempre, del resto.
“Io...volevo proporti una cosa.”
“Dì pure.”
“Dimentichiamoci totalmente del fatto che siamo migliori amici.”
Rimango di stucco. Ma come? Siamo amici da più o meno 15 anni e ora vuole che ci dimentichiamo di tutto?
“Non capisco...perchè?”
“Perché sarebbe difficile uccidere la mia migliore amica.”
Lui vuole uccidermi. Sono una stupida, un’idiota totale. Pensavo che la nostra amicizia sarebbe stata eterna e che non avrebbe mai pensato una cosa del genere, mai.
“Quindi...tu vuoi uccidermi?”
Inizio a singhiozzare.
“Glimmer, mi dispiace.”
Prova ad abbracciarmi, ma io lo caccio.
“Non toccarmi!”
Esco dalla stanza furiosa...e affamata. A tavola trovo Cashmere e Gloss che parlano. Mi siedo di fronte a loro, dico “buongiorno” e prendo qualche bignè alla crema. Finalmente dopo anni mangio qualcosa di delizioso.
“Allora, quando si comincia?”
“Allora...ci sarà la sfilata dei tributi, l’allenamento al campo d’addestramento, l’intervista ad ogni tributo e dopodiché cominceranno i giochi.” dice Cashmere.
Cashmere sembra me da grande...è strana come cosa. E curiosamente, Gloss ha una certa somiglianza con Marvel.
“Dunque, Glimmer...so che ti sei allenata in un’accademia apposita.”
“Beh, a dire il vero si. Mi hanno insegnato a combattere, ma non ho la più pallida idea di come si faccia a trovare un rifugio, del cibo, dell’acqua...”
“Ok, ascoltami: devi farti degli alleati.”
Fantastico, avrei proprio voluto avere altri amici da uccidere.
“Puoi collaborare con il tuo compagno di distretto? A quanto pare avete molta confidenza.”
Ecco, lo sapevo. Devo allearmi con Marvel.
“...beh, posso provarci. Devo allearmi anche con altri?”
“Se puoi, fallo con i tributi del Distretto 2. Anche loro, come te d’altronde, si sono allenati prima dei giochi, per poi offrirsi volontari alla mietitura.”
“Sai come si chiamano?”
“Cato e Clove. Hanno la tua età. D’altronde, è normale che i Distretti 1 e 2 si alleino.”
“State parlando di alleanze?”
E’ appena arrivato Marvel.
“Marvel, accomodati! Gradisci dei biscotti alla crusca? Una meringa?”
“No, Olga. Grazie.”
“Dunque, Marvel. Per te va bene allearti con Glimmer e i ragazzi del Distretto 2?”
“Ovvio! Hai sentito Glimmer? Saremo alleati.”
“Già...fantastico...”
Spero solo che lo ucciderà qualcun altro al posto mio.

 

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Capitolo 4
*** La sfilata ***


Cosa c’è di positivo in quest’esperienza?
Ovviamente, escludo il fatto che il mio migliore amico mi ucciderà o viceversa. Parteciperò ai giochi, che è il mio sogno sin da quando ero bambina, mi alleerò con i ragazzi del Distretto 2 e insieme formeremo il gruppo dei Favoriti, ho due ottimi mentori, vivrò nel lusso di Panem, vincerò i giochi, dopo averli vinti avrò una bellissima casa e l’anno prossimo sarò un mentore.
Beh, almeno qualcosa di positivo ne ricavo.
E’ arrivato il momento di uscire dal treno, tutti i capitolini ci salutano entusiasti e io e Marvel ricambiamo i loro saluti. Mando loro qualche bacio e ci dirigiamo verso una specie di centro di bellezza.
Mi fanno togliere i vestiti, mi slego i capelli dalla coda di cavallo di mia madre, indosso una veste che sembra un sacco della spazzatura celeste e mi dirigo su uno dei lettini. Marvel è nel settore dei ragazzi.
Mentre m’incammino verso il lettino, vedo bene quali sono i tributi. Riesco a vedere una ragazza con i capelli neri e le lentiggini, una con i capelli rossi e gli occhi verdi e un’altra con i capelli lunghi, castani e mossi che non fa altro che provare dolore ad ogni pelo che le tolgono.
Mi sdraio sul lettino e una donna mi pettina i capelli. Un’altra mi fa la ceretta ai baffi e un’altra me la fa ai peli sulle gambe. Non provo minimamente dolore, il che è un bene.
Mi lavano i capelli, mi strappano le sopracciglia, mi sistemano le unghie delle mani e dei piedi. Il tutto è estremamente rilassante.
Mi fanno andare in uno stanzino, dove mi aspetta il mio stilista. Arriva, mi saluta e mi dice che sono stata molto fortunata ad essere stata scelta come tributo. Mentre mi osserva, io gli racconto di Marvel, di come siamo stati sfortunati e di come questo, nonostante ciò, non blocchi la mia determinazione.
Mi mostra il costume che devo indossare per la sfilata e lo trovo decisamente orribile. E’ un vestito color magenta e sopra va messo un giubbotto dello stesso colore fatto interamente di peli di qualche animale incognito. Ah, dimenticavo lo splendido cappello. Anche questo rosa, difficile da descrivere.
Gli dico apertamente ciò che penso sul costume e lui mi risponde con un semplice “beh, ti dovrai accontentare”.
Mi acconciano i capelli, mi truccano e mi fanno indossare l’abito. Esco dalla stanza e incontro Marvel, orribile e rosa quanto me.
“Sei così chic”
“Oh, grazie cara!” mi dice in tono un po’ gay.
Rido. Marvel è un simpaticone. Forse quando mi ha detto “dimentichiamo di essere migliori amici” intendeva proprio questo. Facciamo finta che nulla sia mai accaduto, comportiamoci come due persone che stanno facendo amicizia. Si, credo che sia questo il significato delle sue parole.
Saliamo su un carro trainato da due cavalli e non appena i capitolini ci vedono, applaudono. Wow... evidentemente non siamo brutti come credevo. Inizio a salutare tutti e Marvel fa lo stesso.
Mi giro per vedere gli altri: sono tutti osceni, peggio di noi. Forse si salvano solo quelli del 2. Siamo al centro dell’attenzione e io adoro essere al centro dell’attenzione. Nulla può distogliere lo sguardo da noi.
I capitolini iniziano ad applaudire più incessantemente, ma gli applausi non sono per noi. Sono per quelli del 12.
Sono in fiamme, in fiamme! Com’è possibile? I loro abiti vanno a fuoco...tutti quanti guardano loro, si sono rubati la nostra attenzione. A un tratto, si prendono per mano e alzano le braccia. Tutti continuano ad applaudire, stavolta anche più forte.
I ragazzi del 12 cominciano a starmi antipatici. Dopo un po’ riconosco la ragazza...è quella con i capelli castani a cui faceva dolore la ceretta.
E’ naturale che le facciano dolore dei peli strappati invece che del fuoco sul corpo. Si si, è tutto normale.
Ad ogni modo, non valgono niente lo stesso. Il 12 ha avuto un solo vincitore in 74 anni, che adesso è diventato un ubriacone. Non hanno chance di vincere o di avere degli sponsor.
E poi...io sono dell’1. Sono una favorita.

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Capitolo 5
*** L'alloggio ***


Terminata la sfilata dei tributi, i nostri mentori e i nostri stilisti ci fanno i complimenti, ci dicono che avevamo un sacco di occhi puntati su di noi. Si...fin quando sono entrati quelli del 12.
A un certo punto vedo che il ragazzo del 2 mi fa delle occhiatine. Cashmere ha detto che si chiama Cato...e la sua compagna di distretto Clove, mi pare.
Continua a fissarmi. Arrossisco. E’ un bel ragazzo, credo mi piacerà molto allearmi con lui.
“Sei davvero molto bella con questo costume”
Mi giro, è proprio Cato a farmi i complimenti. Sto arrossendo tantissimo.
“Ti ringrazio, anche se credo che questo costume sia orribile e che non mi doni affatto.”
“Beh, in effetti non è il migliore costume che abbia mai visto ma...a te sta bene.”
Sorrido, mentre vedo Marvel andarsene, quasi arrabbiato. Che sia geloso? Tra noi c’è sempre stato un rapporto d’amicizia, mai di più. In effetti non ci avevo mai pensato.
“I miei mentori mi hanno consigliato di allearmi con te ai giochi. Per te è ok?”
“Era probabile che me lo chiedessi. Stavo proprio per domandartelo, sai? Sembri molto sveglia...ti sei offerta volontaria?”
“Si, mi sono allenata in accademia.”
“La mia compagna di distretto vuole allearsi. Il tuo vuole?”
“Certo.”
“Bene, allora è deciso. E’ stato appena formato il gruppo dei favoriti.”
“Perfetto.” Dico in tono quasi malizioso.
“Glimmer, vieni! Dobbiamo andare!”
Cashmere mi chiama, saluto Cato e raggiungo gli altri in ascensore. Siamo diretti al 1° piano.
“Uffa, mi sarebbe piaciuto l’attico.”
“L’attico è del 12.”
Diamine, il 12 oltre a rubarmi l’attenzione mi ha rubato anche l’attico. Quei due sono nella lista di persone da uccidere non appena metterò piede nell’arena.
Arriviamo al 1° piano...wow. E’ tutto così...moderno e bellissimo. Non avevo mai alloggiato in un appartamento così bello. Abbiamo una camera ciascuno e la prima cosa che faccio è struccarmi.
Faccio una doccia e lavo i capelli. C’è un phon particolare che districa e asciuga i capelli, il che mi evita di stare un’ora in bagno ad asciugarmi e sciogliere i nodi ai capelli.
Apro l’armadio e quasi urlo di felicità: ci sono tantissimi vestiti! Approfitto della cosa: indosso una camicetta bianca a maniche corte, una minigonna bianca molto larga e delle ballerine. Faccio qualche giravolta davanti allo specchio. E’ divertente farlo con la gonna.
Arrivo a tavola e trovo Marvel, Cashmere, Gloss ed Olga.
“Sei qui, Glimmer! Allora, ti piace qui?” queste sono Olga e la sua vocina stridula.
“Trovo che sia fantastico, dico sul serio. Vorrei vivere così per sempre...un momento, io vivrò così per sempre! Quando vincerò i giochi sarò straricca...”
“Non sarai un po’ troppo modesta?” chiede Marvel “ci sono ragazzi più esperti di te.”
“E chi potrebbe vincere al posto mio?”
“Magari io?”
“Marvel, per favore. Sei bravo, ok. E sei più bravo rispetto ad altri tributi, però devi ammettere che sono più brava di te.”
C’è un lungo silenzio. Non m’importa, so di avere perfettamente ragione.
“Sai cosa? Vedremo nell’arena  se sei più brava di me.”
Si alza dalla tavola e va via. Stupida me, ora avrà di nuovo intenzione di uccidermi. Ma perché mi faccio tanti problemi? Sono più brava di Marvel, di sicuro lo ucciderò prima che lo faccia lui. Ma sì, dai...è inutile preoccuparsi più di tanto.
Però, rimane un solo problema.
Voglio davvero uccidere il mio migliore amico?

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Capitolo 6
*** L'addestramento ***


E’ mattino. Mi sveglio tra le comodissime lenzuola di raso con la mia camicia da notte rosa con tre bottoncini alla scollatura. Infilo le morbide pantofole e mi dirigo verso il tavolo per fare colazione.
E’ fantastico vivere così. E penso tutto ciò essendo qui solo da una notte. Come sarà bella la mia vita dopo la vittoria...
Mi siedo e dico buongiorno a Olga che è davanti a me. Ricambia il saluto e continua a leggere la sua rivista di Capitol Couture. Prendo una fetta di crostata al cioccolato e mi verso del latte in una tazza.
Vedo arrivare Marvel, ci dice buongiorno e si siede anche lui. Versa del latte in una tazza e ci mette dei cereali.
“Hai dormito bene?” chiedo, ma lui non mi risponde.
Ah, giusto...ieri l’ho offeso.
“Scusami per quello che ti ho detto ieri, davvero. Sei...tanto bravo quanto me.”
Accenna un sorriso e mi dice:
“Sei fatta così, ti conosco. Non preoccuparti più di tanto.”
Mi sento sollevata, ma mi ha perdonato oppure no?
“E’ tutto a posto fra noi due?”
“Si, certo.”
Non è molto convinto, però lascio correre. Arrivano Cashmere e Gloss, ci dicono buongiorno e ci dicono di sbrigarci perché oggi andremo al campo d’addestramento.
Sono eccitatissima al sol pensiero, quindi finisco subito sia la crostata, sia il caffè e mi catapulto nella mia stanza per farmi la doccia. Quando finisco, sul letto trovo i vestiti che devo indossare. C’è una maglia a maniche corte nera con il numero del mio distretto sulle maniche, un pantalone di tuta nero e stivali marroni.
Ci dirigiamo al campo d’addestramento e noto che siamo abbastanza in ritardo. Ci sono tutti quanti. La ragazza del 5 sta facendo una sottospecie di gioco delle coppie, dove bisogna selezionare un simbolo e trovare l’altro. E’ davvero molto brava e veloce. Poi noto quella che credo sia la ragazzina dell’11 che sta guardando le varie armi. 
A un certo punto sento una mano attorno al mio fianco. “Ehi, Glimmer”. E’ Cato. Non arrossisco, perché è una stretta molto amichevole...e anche molto confidenziale. Insomma, Marvel non ha mai fatto così con me. Questa cosa m’infastidisce e non poco. E non parlo del fatto che Marvel non mi ha mai stretta.
“Ciao Cato...” dico molto imbarazzata.
“Questa è Clove. Clove, ti presento Glimmer.”
“Ciao Glimmer...molto piacere!”
Mi stringe la mano con una certa forza.
Clove ha un’aria inquietante, devo ammetterlo. Quei suoi occhietti e quel suo sorriso sarcastico m’inquietano. Mi fa vedere com’è abile a lanciare i coltelli. Ne lancia 10 e tutte e 10 le volte centra il bersaglio. Questa cosa m’inquieta ancor di più. Poi, Cato mi fa vedere la sua abilità nel combattimento corpo a corpo. E’ bravissimo, questa cosa lo rende ancora più affascinante. Marvel mostra a Cato e Clove la sua abilità con le lance. E io...cosa posso mostrargli?
Decido di mostrargli il ragazzo del Distretto 12 che sta cercando di esercitarsi ad arrampicarsi. A un certo punto la rete finisce al contrario e lui rimane appeso. Per poco però, perché cade per terra facendosi male.
Io e gli altri ci mettiamo a ridere.
“Di sicuro sarà un bersaglio facile” dico.
“Si, è vero. Sicuramente morirà il primo giorno.” Aggiunge Marvel.
La ragazza del 12 si avvicina a quello del 12. Non capiamo ciò che dicono, però sembra quasi che gli stia dicendo qualcosa d’incoraggiante.
Il ragazzo si alza, prende una palla di metallo e la lancia più forte che può. Io rimango particolarmente stupita dalla sua forza, ma Cato commenta con un semplice “non male”.
 

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Capitolo 7
*** La notte ***


Torniamo dal campo d'addestramento e andiamo nell'appartamento per riposare. Dopo tutti quei tiri con l'arco, quei coltelli che ho lanciato ai manichini, le corse, le lotte e le lezioni su come distinguere i frutti velenosi da quelli normali, sono esausta... e tormentata da un pensiero.
Quando Peeta (il ragazzo del 12, Cashmere e Gloss mi hanno detto come si chiama) ha lanciato quell'affare di metallo si è vista tutta la sua forza e non era certo una cosa da niente. Perché Cato l'ha definito "non male"? E' stato eccezionale, se non di più. Se lui non era male, io sarei... mediocre?
Per tutto questo tempo mi sono allenata duramente e credevo di essere forte e agile, ma adesso credo che ci sia qualcuno più forte di me.
Si, è così. In quell'arena potrà esserci di tutto, ho sempre prestato attenzione alle mie abilità, ma mai a quelle degli altri. Peeta è molto forte, lo è anche Cato, Clove potrebbe lanciarmi un coltello in piena testa e mi duole ammetterlo, ma anche Marvel potrebbe benissimo uccidermi.
Decido di farmi una doccia senza nemmeno ceneare, m'infilo una camicia da notte bianco panna a maniche corte che mi arriva fino alla metà della coscia, infilo delle morbide pantofole azzurre e quando tutti vanno a coricarsi, vado in soggiorno e mi siedo sul divano.
Chiedo a una senzavoce di portarmi del cioccolato caldo con dei biscottini al burro, sto morendo di fame.
Rimango seduta lì, pensando a quante probabilità ho di vincere e soprattutto penso a Marvel. Potrebbe uccidermi. Lui vuole uccidermi. Mi ha ingannata. Mi ucciderà.
"Non dormi?"
Sobbalzo. Mi giro e trovo Marvel con in mano due cioccolate calde. Me ne passa una.
"Non ci riesco, sono troppo ansiosa per domani. Gli strateghi voteranno le nostre abilità e mi chiedo sempre quale sarà il punteggio."
"Beh, se sei ansiosa stanotte, m'immagino già la notte prima degli Hunger Games."
"Perché dovrei essere nervosa? Vincerò."
C'è un lungo silenzio imbarazzante, molto probabilmente non avrei dovuto parlare. Decido di rompere il lungo silenzio.
"Perché vuoi uccidermi?"
Ancora silenzio. Non sono per niente brava con le parole.
"Non voglio ucciderti, non lo farei mai."
"Non è vero."
"Perché credi che stia dicendo bugie?"
"Perché vuoi che ti creda? Dammi una sola ragione per cui vorresti risparmiare la mia vita!"
"E' perché ti amo, Glimmer!"
Di nuovo il silenzio. Stavolta molto più lungo, stavolta più imbarazzante.
Però. Una cosa del genere non me la sarei mai aspettata. Insomma, lui è Marvel. E' il mio migliore amico, lui non mi ama. No che non mi ama.
Rimango a fissare il vuoto, tenendo in mano la mia cioccolata ormai fredda, fino a quando sento Marvel darmi la buona notte e augurarmi in bocca al lupo per domani e uscire dalla stanza.
Poggio la cioccolata sul tavolino e mi distendo sul divano. E' di sicuro la notte più strana che io abbia mai passato.
Marvel , il mio amico Marvel, mi ama. E' come sentirselo dire da un fratello, è molto strano perché un fratello non può amare sua sorella. Per me Marvel è esattamente come un fratello ed è difficile ammettere che mi ha davvero detto "Ti amo" solo qualche attimo fa.
Rimango sdraiata e penso a questa notte particolare. E' piacevole, nonostante tutto. Me ne sto qui, sul divano moderno e comodo con indosso una camicia da notte molto soffice guardandomi intorno. La stanza è illuminata leggermente e questa è una cosa che mi fa rilassare molto.
Penso a Marvel, mi vengono le farfalle nello stomaco e non posso fare a meno di sorridere.
Che strana questa notte.
Strana, ma bella. Strana, ma dolce. Strana, ma piacevole.
Che bella questa notte.
Ho deciso, ricorderò questo momento come "la notte". Dopo mille pensieri, mi addormento sul divano con il sapore di cioccolata in bocca. 

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Capitolo 8
*** Le dimostrazioni ***


Cashmere e Gloss mi svegliano, mi trovo sul divano a pancia in su e sono parecchio confusa. Cashmere mi pulisce le labbra dalla cioccolata calda e a quel punto, decido di alzarmi.
"Allora...oggi ci sono le dimostrazioni. Sei pronta per dimostrare agli strateghi quello che sai fare?" mi chiede Gloss che stamattina ha l'aria piuttosto allegra.
"Io si, ma... Marvel dov'è?"
"E' nella sua stanza, si rifiuta di uscire. Mi ha detto di riferirti che gli dispiace molto per l'accaduto."
"Ma ora andiamo a fare colazione. Vieni, Gloss. Tu vieni, Glimmer?"
Forse sarebbe meglio parlare un po' con Marvel di quel che è successo ieri sera...
"Si, vengo. Devo avere molte energie per oggi."
In un battibaleno arriva il pomeriggio, vado nella mia stanza per indossare i vestiti e sono gli stessi che abbiamo indossato al campo d'addestramento. Mi lavo i denti, mi rifaccio le trecce ed esco.
Marvel è nel soggiorno insieme a Cashmere e Gloss, ma non mi va di parlare con lui. Voglio concentrarmi solo su ciò che farò vedere agli strateghi. Il mio programma è questo: qualche tiro al bersaglio con frecce e coltelli, un'arrampicata e per finire un combattimento. Potrebbe funzionare.
Ci portano in una sala d'attesa e lì troviamo altri tributi, alcuni devono ancora arrivare. Incontro Cato e Clove e sto per andare a salutarli, ma Cato si avvicina a me, mi saluta e mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio, per poi accarezzarmi la guancia con i polpastrelli.
"Ciao Cato...ti trovo in gran forma. Sei pronto per la dimostrazione?"
"Sono prontissimo, credo proprio che riuscirò ad ottenere un 12."
"Modesto il ragazzo..."
"Non sono modesto, sono realista."
Sorrido, appoggiata al muro. Cato è davanti a me e si appoggia al muro con un braccio. E' troppo vicino, ma la cosa non mi da minimamente  fastidio, se devo essere proprio sincera.
Mi chiamano, è ora di andare. Cato si allontana e ci salutiamo a vicenda. Lancio un'occhiata a Marvel che sta parlando con Clove e mi dirigo subito dagli strateghi. Sono pronta.
Mi presento, gli strateghi mi osservano... prendo l'arco e una freccia e mi posiziono a qualche metro di distanza dalla sagoma. Miro al cuore, ma prendo la testa in pieno...sarà perché sono nervosa. Lascio perdere, cambio sagoma e lancio dei coltelli e riesco a prendere ogni parte del colpo in pieno centro: testa, cuore, braccia, gambe...
Mi arrampico su una rete e atterro con una capriola davanti ad un manichino, gli do calci e pugni ovunque fin quando non ne rimane solo il busto e le gambe, allora do due calci facendo un backflip e il manichino cade a terra.
Mi avanza ancora un po' di tempo, così prendo varie lance e riesco a colpire il cuore di ogni sagoma, poi prendo di nuovo l'arco e colpisco la testa di una sagoma, anche se pure questa volta miravo al cuore.
Gli strateghi mi guardano con molto interesse e mi sorridono annuendo con la testa, alcuni di loro non sono molto convinti, forse perché hanno capito che miravo al cuore delle sagome e non alla testa, quando stavo tirando con l'arco.
Faccio un inchino e dico "grazie", lascio l'arco e m'incammino verso l'uscita. Sono stata proprio brava.
Uscendo sembra che Marvel si stia avvicinando a me per dirmi qualcosa, ma subito lo sorpassa Cato che mi chiede com'è andata. Gli racconto tutto, anche la cosa dell'arco e lui mi fa i complimenti, consigliandomi di prendere proprio l'arco quando andremo nell'arena, secondo lui ho una mira particolare che può essere sfruttata a dovere.
"Come potrei sfruttarla questa mia abilità?"
"Non lo so, magari vedi un gufo su un albero e mirando al tronco, riesci a prenderlo."
Rido, Cato mi sembra molto amichevole e carismatico...ed è anche un bel ragazzo.
Ora ripenso a quella notte e capisco che non potrò mai amare Marvel, perchè a me piace Cato. 

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Capitolo 9
*** I voti ***


Sono le 6:00 del mattino. E' ancora molto presto, però nonostante ciò, mi alzo e mi faccio una doccia.
Mi tolgo il pigiama di seta verde chiaro ed entro nella doccia, pensando a ciò che ho sognato stanotte...o meglio, pensando a CHI ho sognato stanotte.
Stanotte ho sognato che Marvel voleva uccidere Cato, così io ero corsa subito da lui per infilargli un pugnale nella schiena, avevo aiutato Cato ad alzarsi, lui mi aveva detto "grazie" e mi aveva dato un bacio, per poi farmi ritrovare con un coltello in pieno petto, commentando con un: "cretina..."
E se Cato stesse usando questa strategia per uccidermi? Con il suo fascino da cattivo ragazzo potrebbe sedurre chiunque, e con me ci sta riuscendo alla perfezione.
Se gli dicessi "so che stai cercando una scusa per uccidermi" o roba simile, potremmo litigare e lui avrebbe un motivo in più per uccidermi nell'arena. Meglio stare al suo gioco, però di fare comunque attenzione.
Mi asciugo, m'infilo un vestitino corto e azzurro e metto dei sandali beige ai piedi, lego i capelli in una coda di cavallo ed esco dalla mia stanza per fare colazione.
Seduto al tavolo, trovo Marvel...strano, sono le 6:20 del mattino e lui è già in piedi, di solito al distretto Marvel si svegliava alle 10:00 del mattino o giù di lì.
Prendo del latte e dei biscotti, li posiziono sul tavolo e mi siedo di fronte a Marvel, non sapendo cosa dire e fare, così non sto a pensarci molto e reagisco d'impulso.
"Non sono arrabbiata con te, se è questo quello che pensi."
"Perché dovresti essere arrabbiata con me? Tu adori essere elogiata. Sono io ad essere imbarazzato."
"Tu imbarazzato? Ero io quella a sentirmi in imbarazzo! Non ho pensato ad altro ieri."
"Ah, davvero? Perché allora cinguettavi con il ragazzo dell'1?"
Ci stava guardando, è vero. Non voglio dirgli che mi piace, o mi direbbe di allontanarmi da lui o cose simili.
"Ho solo fatto amicizia."
"Si, certo...non prendermi per il culo, Glimmer! La tua faccia stava per incollarsi alla sua!"
Okay, ora mi sta facendo arrabbiare. E parecchio, direi.
"Ascolta, solo perché geloso..."
"GELOSO? Il mondo non ruota intorno a te, Glimmer."
"E allora dimmi qual è il problema."
"Sono preoccupato per te, ok? Quel tipo potrebbe ucciderti da un momento all'altro!"
Sto per aggiungere qualcosa, quando arriva Cashmere con i suoi capelli arruffati che ci dice di fare silenzio e ci manda nelle nostre stanze fino a quando non verranno trasmessi i voti in televisione. Ah, giusto...i voti.
La senzavoce mi porta il pranzo in camera e il pomeriggio arriva molto lentamente. Mentre giocherello con un tappo di bottiglia, arriva Cashmere a dirmi di recarmi in soggiorno per vedere i voti delle sessioni.
Mi precipito in soggiorno e mi siedo sul divano vicino a Gloss, preferirei evitare di sedermi vicino a Marvel.
Sullo schermo c'è Caesar Flickerman, dice qualche parola e poi comincia subito.
"Dal Distretto 1, Marvel... con un punteggio di 9."
Non possiamo fare a meno di applaudire, nonostante tutto sono contenta per lui.
"E sempre dal Distretto 1, Glimmer.... con un punteggio di 9."
Gli altri applaudono, ma io non posso fare a meno di fare una smorfia. 9? Solo un 9? Perché solo 9?
Si saranno accorti di come fallivo miseramente nel mio intento di colpire il cuore delle sagome con le frecce?
"Ma...perché solo 9? Ho fatto un backflip straordinario, cazzo!"
"Modera il linguaggio, signorina!" mi urla Olga.
"Non prendertela, andiamo! 9 è un voto fantastico..." mi dice Gloss.
In quel momento appare Cato sullo sfondo, ha preso 10. Di sicuro sarà il voto più alto di tutti.
"Dicevi di essere più brava di me, o sbaglio?" mi dice Marvel.
"Ma...io sono più brava di te!" gli urlo.
Parte un'enorme discussione, Olga continua ad urlarci di fare silenzio, mentre Cashmere è comodamente seduta sul divano a guardare gli altri voti. Gloss cerca di zittire me e Marvel, quando vengo interrotta dalla voce di Caesar che dice:
"Dal Distretto 12, Peeta... con un punteggio di 8."
Sono contenta. Non per lui, ma per me, perché per un attimo credevo che fosse più bravo di me. Dovrei calmarmi, in fondo ho preso il secondo voto più alto di tutti. Il primo l'ha preso Cato e se lo merita, devo dire, così decido di sedermi, di stare tranquilla e di dimenticare la faccenda.
"Gloss ha ragione, devo stare calma. 9 è un voto straordinario."
"E per finire, dal Distretto 12: Katniss. Con un punteggio di..."
Di quanto, insomma?
"11."
A quel punto, mi alzo e vado dritta nella mia stanza. La ragazza del 12 non durerà molto nell'arena...

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Capitolo 10
*** Lo stilista ***


"E' terribile, davvero terribile. Io sono sempre stata contro la prostituzione minorile e mi duole ammettere che la ragazza del 12 ha ottenuto un ottimo voto prostituendosi. Mi fa davvero pena, poverina..."
Tutti mi guardano malissimo, non sono stata per niente capace di inventare una scusa per il mio comportamento di ieri sera.
"E' andata realmente così?" chiede Cashmere parecchio confusa.
"...ehm...va bene, Glimmer. Ora mi spieghi il vero motivo per cui ieri ti sei alzata e te ne sei andata così, senza dire nulla. Non hai nemmeno cenato e stamattina ti abbiamo dovuta trascinare via dalla tua stanza per farti uscire." dice Gloss in tono estremamente calmo.
Allora, a questo punto sono costretta a dire la verità.
"Il giorno della sfilata tutte le attenzioni erano rivolte su me e Marvel..."
"...si, perché sembravamo degli schifosissimi pennuti rosa."
Cashmere scoppia in mille risate, probabilmente ha alzato un po' il gomito.
"Poi però, sono spuntati quelli del 12 e ci hanno rubato l'attenzione!"
"Ma li hai visti? Erano in fiamme!" dice Marvel.
"E che vorresti dire con questo, Glimmer?" mi domanda Gloss.
"Voglio dire che è come se la ragazza del 12 stesse cercando di essere al centro dell'attenzione, potrebbe anche vincere."
Cashmere scoppia di nuovo a ridere, ma ora ho perso la pazienza.
"Mi spieghi cosa cavolo hai da ridere?!"
"Ti ricordo che lei è del 12, tu sei una favorita."
In quell'attimo gli stilisti vengono a chiamarci, oggi è il giorno delle interviste, me l'ero completamente dimenticato. Ciò vuol dire che domani andremo nell'arena... cavoli.
Mi accompagnano in una stanza con molti vestiti, il mio stilista mi truccherà e vestirà. Mi tolgo i vestiti e resto solo con la biancheria intima, mi fa accomodare su una poltrona e comincia ad acconciarmi i capelli. Mi fa i capelli mossi, per poi legarmi i capelli con un filo d'oro in un'alta e vaporosa coda di cavallo, con dei piccolissimi ciuffi di capelli che si appoggiano sulle guance.
Arriva al trucco: mi mette dell'eye-liner dorato, del mascara nero con dei brillantini, del fondotinta in polvere rosa chiaro e un lucidalabbra.
Mi fa indossare degli orecchini pendenti argentati, un bracciale oro e argento e finalmente arriva al vestito: un meraviglioso abito dorato lungo e senza spalline, abbinate a delle scarpe con il tacco argentate.
Mi guardo allo specchio e quasi mi commuovo. Non sono mai stata così bella.
"Ti piace?"
"Mi sento bellissima."
"Tu sei bellissima."
Esco e non trovo altri tributi, se non la ragazza del 5. E' molto bella, ha i capelli rossi e ricci con due ciuffi raccolti all'indietro e un bel vestito corto e blu con scarpe argentate con il tacco.
Voglio parlarle, magari per dirle che sta molto bene, quando qualcuno mi afferra il braccio e mi tira dietro un muro. Quel qualcuno è Cato.
"Sei bellissima"
"Stai benissimo anche tu" sto per rispondergli, ma non posso farlo perché mi da un bacio sulle labbra. Breve, ma intenso. Caldo, morbido...piacevole, ma anche frettoloso.
Quando mi stacco da lui, noto che Marvel ha visto tutto. Corro da lui, per chiedergli di non dire niente, ma sento che Caesar sta facendo l'introduzione. Tra poco è il mio turno.
Ci fanno posizionare tutti in fila indiana, i tributi arrivano man mano.
L'ultima è quella del 12, la guardo...è bella, mi piace il suo abito rosso, ma il mio è migliore.
"E adesso...splendente come il suo nome: Glimmer!"
Ok, ora è ufficialmente arrivato il mio turno. Sono pronta.
Sono appena stata baciata da un tributo dannatamente sexy e il mio migliore amico mi ha vista, ma...sono comunque pronta.
Stai calma, Glimmer.
Calma.

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