DOOM

di zedef111
(/viewuser.php?uid=326506)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Hangar ***
Capitolo 2: *** Nuclear Plant ***



Capitolo 1
*** Hangar ***


-Pronto, pronto, sta registrando questo affare hey, Pronto! Ah ok si è acceso, allora, io sono il Caporale Flynn Taggart e questi idioti qui sono i soldatini che mi leccano i piedi ha ha ha.
-Hey non fare lo stronzo!
-Già, tappati quella bocca!
-Ha ha, dai, facciamo questa cosa, inizio log n° 32 giorno 4 ottobre 2231h: 18.12 Colonia marziana ''Parigi'' oggi in pratica non abbiamo fatto assolutamente niente a parte pattugliare le stradine sotto la cupola, niente di che insomma, ed io sono particolarmente felice perchè finalmente domani mi daranno la licenza e potrò tornare sulla terra con la mia ragazza, aaah che bello, dai, fine log h:18.15.

-Hai finito con quella roba?
-Sì soldato semplice Frank o dovrei dire ''Janet''?
-Hahaha.
-Dai ragazzi piantatela con quella cazzo di storia.
-Che facciamo? Andiamo a farci una birra?
-In teoria siamo ancora in servizio, non potremmo bere...
-Uh? Ma sì dai, per un giorno potrebbe anche andare non voglio casini proprio oggi, aah, che bella giornata.
-Se lo dici tu... dai noi andiamo ''Caporale'' se vuoi venire siamo al bar.
-No ma oggi preferirei di no.

Si allontanarono scherzando, i suoi due migliori amici ed i suoi due sottoposti: Frank ''Janet'' Jobs da una colonia lunare e Marcus Favrin terrestre.
Frank si era arruolato per la leva militare, dopo due anni sarebbe tornato a casa ad aiutare la sua famiglia nei campi lunari, da quel che Flynn sapeva sulla luna la vita non offriva granchè, in pratica se non eri ricco, ti spaccavi per 45 anni di seguito la schiena in qualche campo sotto una cupola di vetro guardando la terra con la speranza di raggiungerla prima o poi, qualcuno ce la faceva, altri no, a volte le pattuglie terrestri beccavano una nave scassata piena di profughi, e li riportavano tutti sulla luna dove li sbattevano in carcere dopo 40 manganellate.
Marcus era terrestre, di origine italiana, lui abitava in una grande città, la sua famiglia era ricca, lui voleva fare il militare di carriera ed arricchirsi, non gli era mai piaciuto, troppo arrogante, ma se lo faceva andare bene, in mancanza di altro.
Passeggiando si era avvicinato al limite della cupola, di plexiglass antiproiettile spesso 120 cm, per testarlo gli sparavano contro con un cannone a particelle, se il 60 % restava integro allora poteva andare.

Si fermò, a 20 metri dal vetro c'era una recinzione alta 2 metri completamente elettrificata, anche se non c'era motivo di avvicinarsi al cancello, guardò la recinzione, un ronzio proveniva da essa, la luce blu posta ad intermittenza ogni 100 metri era accesa, segno che la recinzione era attiva.

Tornò alla caserma dei marines, Frank e Marcus non erano ancora tornati, si sedette sul divano insieme a James, era il meccanico, non ci aveva mai parlato per più di un minuto, anda va sempre in giro con un paio di occhiali arancioni sulla fronte, stava bevendo una redbull.
La sexy annunciatrice stava parlando di una specie di incidente accaduto su Phobos e Deimos nelle caserme generali dei Marines , stava iniziando a concentrarsi su qualcos'altro che non fosse la scollatura della presentatrice quando entrò il suo odioso Sergente Maggiore Kristian Mc'Garvin la persona che più odiava al mondo.Da giovane era stato coinvolto nella rivolta lunare, e si dice che abbia fatto fucilare 50 ribelli senza pietà in una piazza pubblica.
-Hey, Taggart! Dove cazzo sono i tuoi sottoposti?!
-He? Marcus e Frank? Adesso li chiamo subito.
-Vi voglio tutti a rapporto tra meno di cinque minuti stronzi!

Si alzò con l'amaro in bocca e si incamminò verso il bar, quante volte avrebbe voluto sparargli in faccia a quel vecchio di merda.

-Hey dannati ubriaconi!Quel dannato vecchiaccio del Sergente ci vuole alla base.
-No dai ti prego  non ora.
-Sì infatti.
-Niente storie, voi adesso mi seguite!
In qulache modo li trascinò fuori verso la base e li rese presentabili.
-A rapporto soldati!
-SìSignore Sergente!
-Riposo soldati, oggi abbiamo una missione da fare, c'è da sedare una rivolta nella colonia ''Tokyo''
''No, non poteva crederci, una rivolta il giorno prima del suo ritorno a casa''
Non si scompose, anche se dentro stava morendo.
-SìSignore, sergente.
-Preparatevi, si parte fra un'ora!

------
Angolo autore, Salve, questa è una delle prime fanfic che scrivo e ho intenzione di continuarla abbastanza a lungo, spero che vi piacca il mio stile.
Le critche costruttive sono ben accette, ma i complimenti di più ;).
Ciao a tutti ^^

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Nuclear Plant ***


Dieci minuti dopo tutti i soldati della base, cioè lui, la sua squadra, il sergente ed altri tre soldati, erano su una navicella diretta verso la terra.
-Cosa? Ci portano a casa prima?!
A quel punto la nave virò, verso la Luna.
-Ma che diav...
La nave si avvicinò ad una delle due entrate di Alessandria, una delle capitali lunari.
I due imponenti battenti della camera di decompressione della cupola si aprirono, insieme a loro passarono molte altre navi militari.
-Sergente, ma che cazzo sta succedendo?
-Non ti è debito saperlo caporale!
La nave atterrò, tutti i soldati indossarono l'armatura da guerra.
-Sergente, ma a cosa ci serve questa tuta?
-Stia zitto e non rompa le palle per una volta caporale!
Flynn soffocò un moto di rabbia e strinse il suo fucile automatico di grosso calibro tra le braccia, dopo aver indossato la pesante armatura metallica.
-Scendete! Forza!
-Forza squadra.
Frank e Marcus lo seguirono, notò che anche sui loro volti era dipinta l'espressione innervosita che c'era sulla sua faccia.
Il Sergente li portò fino alla piazza principale.
Flynn Arrivò prima degli altri, e capì.
Nella piazza era riversata una grande quantità di persone, alcune tra le mani stringevano fiaccole, altri chiavi inglesi e tubi di ferro.
Vide anche una pistola passare di mano in mano alla gente.
Un ragazzo dai capelli rossi era in piedi su una pedana, in una mano stringeva un altoparlante.
Dentro stava strillando:
-Basta soprusi! Basta schiavitù! Dite a quefgli stronzi sulla terra che non lavoreremo più per loro! Rivoluzione!
Flynn lasciò quasi cadere il fucile quando capì perchè erano lì.
Avrebbe voluto mollare llì tutto, e tornarsene sulla nave.
Sarebbe stato bello.
-Soldati!
Gridò il sergente.
-Imbracciate le armi! Sparate sui rivoltosi!
-Ma signor sergente...
-Ma cosa, cagasotto?
Guardò Frank.
Era dietro di lui, la bocca splancata dietro il vetro verdastro del casco.
-Caporale cosa sta aspettando?! Spari!
-Ma io.
-Caporale spari!
-Io...io non posso farlo.
-Spari ho detto, non mi costringa ad arrestarla!
-No... io non potrei mai farlo.
-Caporale Flynn, la dichiaro in arresto per aver disobbedito ad un suo superiore! E voi, maledetti idioti, sparate!
Flynn era disperato, cosa sarebbe successo, non sarebbe più tornato a casa dalla sua ragazza, ne dai suoi parenti.
Era sicuro che grosse lacrime stessero scendendo dai suoi occhi, ma non gliene importava.
-Caporale....
Qualcuno lo chiamava.
-Caporale la stiamo portando via!
Si riscosse. Il suo braccio sinistro era abbrancato da Marcus quello destro era solo appoggiato alla spalla di Frank, sembrava disperato quanto lui.
-Caporale, ci siamo offerti di portarla in arresto, il sergente ha ordinato di sparare, quel figlio di puttana, o Dio, ma perchè...
Lo trasportarono attraverso una piazzetta secondaria e poi dentro una stazione minore dell'esercito.
Lì altri due agenti gli tolsero il fucile e l'armatura, poi lo sbatterono in una cella senza finestra, ci restò per tre giorni.
Poi, all'alba del quarto giorno, lo trascinarono davanti a cinque uomini, insieme a lui c'erano Frank e James, non aveva più quegli occhiali, e la sua faccia era ricoperta di lividi.
Sorrideva però, aveva sulla faccia uno sguardo strano.
-Caporale dell' Esercito Planetario Terrestre Flynn Fredric Taggart, Soldato dell'Esercito Planetario Terrestre Frank Jobs, Meccanico dell'Esercito Planetari Terrestre James Iron, siete stati processati da un tribunale di guerra per aver disobbedito gli ordini di un vstro superiore e, nel caso di James Iron, di essersi ribellato con comportamenti violenti.
No... NO
-Per questo siete condannati a 6 mesi di servizio nella base di Phobos Senza contatti con la terra o altri pianeti esterni, la corte si ritira!
No no no no NO NO! NO!
-NO!
Gridò mentre dei soldati li prelevavano.
Li portarono in una navicella con altre tre persone.
Poi il portello si chiuse e la navicella partì .

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2324488