Operazione salva-fandom!

di JunoEFP
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Istruzioni per l'uso ***
Capitolo 2: *** Tempo di cadere ***
Capitolo 3: *** Inutili schemi ***



Capitolo 1
*** Istruzioni per l'uso ***


Autori della nuova e vecchia generazione, è a voi che mi rivolgo!
Avete notato anche voi l'abbandono di massa che ha subito il fandom di Naruto? L'avrete sicuramente notato... no?
Con questa raccolta, io e la mia fidata collaboratrice Echan, cercheremo di coinvolgervi nella nostra iniziativa per ripopolare questa sezione (o almeno, per raccogliere quelle poche storie scritte ancora per passione!).
Ovviamente vi starete chiedendo: "E come diavolo faccio io, che sono un innocente e innocuo autore?"
Ebbene, scrivendo, ovvio!
Cosa dovreste fare esattamente? Essendo questa una raccolta, ognuno di voi scriverà (se vuole, eh!) una one-shot su quello che vuole, appunto! Semplice, no? Uhuh.
Però! Però, però, però! (Un però deve esserci, direi)
Purtroppo, essendo due incapaci, non abbiamo la più pallida idea di come permettervi di aggiornare autonomamente la storia (se sapete come si fa, per favore, ditelo). Quindi, se volete partecipare, dovrete inviarci la storia a questa e-mail: junoefp@gmail.com
Allegando il vostro nickname, il link del vostro profilo EFP e una breve introduzione (con tanto di avvertimenti)!
Ah, non abbiate paura o vergogna di risultare inferiori ad altri autori, piuttosto, mettetevi in gioco e prendete spunto per migliorare. Che Dio perdona tutti!
A chi non fosse ancora chiaro, quest'iniziativa è nata con il solo scopo di dare visibilità ad i nuovi e vecchi autori, sperando che i "veterani" ritrovino gusto nel pubblicare su questo fandom che hanno abbandonato e di aiutare i giovani a coltivare la passione nel migliore dei modi.
Proprio come una bella pianta, mh.

N.B.: non si accettano storie a rating rosso, per permettere a tutti di accedere alla raccolta.
       Potete partecipare quante volte volete, ovviamente!

Con questo chiudo.
Un saluto amichevole a tutti i tavolanti(?)!


 
Indice:

1- Tempo di cadere - Echan
(rating verde; introspettivo; Sasuke Uchiha, Sakura Haruno; het; Sasuke/Sakura; AU)


2- Inutili schemi - Tata_cuccioletta
(rating verde; fluff, introspettivo; Hanabi Hyuuga, Kiba Inuzuka; het; Kiba/Hanabi; AU)

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Capitolo 2
*** Tempo di cadere ***


Tempo di cadere
di Echan



Se le foglie si fermassero un attimo prima di cadere, forse potrebbero scegliere dove farlo.
C'è davvero bisogno di cadere? una sola foglia capricciosa e forte che si tiene legata al ramo... può rimanere in equilibrio?
Equilibrio, sì.
C'è davvero bisogno di mantenere un equilibrio?
Aver bisogno ammazza l'essere, forse sì.
E il vetro m'impedisce di sentir rumore, quindi non ascolterò.
E come le foglie che si lasciano comandare dal tempo, mi farò comandare dal vetro; è facile così.
Però certi rumori convinti il vetro non li ferma. E così mi trovai le sue labbra d'improvviso vicino alle orecchie e il palmo della mano aperto, che spezzavano come un quadro rosa i toni grigi di quel martedì.
Ed era come svegliarsi... o sognare.
Ed era come respirare... o trattenere il fiato.
E m'infastidiva non saperlo, ma m'avrebbe pure infastidito scoprirlo.
Quindi lo guardavo, lasciandogli fare il suo lavoro: mi spezzava i pensieri grigi.
Il palmo umido picchiava.
Le labbra sbocciarono di primavera.
Ed era come caldo.

"Porca puttana, Sas'ke. Apri lo sportello!"

Quindi me lo misi in macchina quel quadro.
E aveva il naso rosso.
E mi veniva da ridere, ma non c'era niente da ridere, quindi non risi.
Non c'era niente da ridere.
Ma lei rise, e rise forte e tanto che forse un po' mi svegliò.

"Ok che non sono un bel vedere, ma volevi tipo guardarmi andare in ipotermia dal finestrino? E' abbastanza sadica come cosa!"

E rideva, che forse un po' mi riaddormentai. Perché la vedevo parlare, ma non diceva niente.

"Che ridi Sas'ke? Mi trovi anche buffa?"

E non c'era niente da ridere.
Ma io ridevo, piano.
Ma lei rideva. Forte, che era quasi una canzone.
E se morire fosse stato un traguardo, mi sarebbe piaciuto raggiungerlo ridendo quando non c'era niente da ridere.

* * *

Se ti lascio e non ti trovo.
Se mi lascio e non mi trovo.
Come faccio a rimanere intero?
Poi se tu sbocci mentre lascio, so che non posso far altro che trovare.
E lo odio troppo per non amarti.

* * *

"... 5, 4, 3..." si stava avvicinando la primavera "... 2, 1..." e ridevano i fiori di cui era ricoperta.

"Buon anno, Sas'ke!" e mi lasciò un petalo sulle labbra.
"Buon anno." e non le lasciai niente, perché non lo sapevo io come si lasciavano le cose.

* * *

E dato che io sono di sicuro la foglia sul ramo.
E dato che io non mi lascio di sicuro, per paura di cadere lontano.
E dato che io sono sicuro che non saprei fermarmi, una volta sospeso in aria, per decidere.
Rimango in equilibrio.
Però, magari, se in bocca mi rimane il sapore di questa pelle... anche il tempo potrà capire che solo su questo corpo è giusto che io atterri.
Che certi desideri convinti comandano il tempo, e ad esso non si sanno piegare.
E se devo ammazzarmi, mi faccio ammazzare da te.

 
E mentre ti bacio la schiena, so che è qui che dovrò ricadere.
Quindi il ramo lo lascio e non mi fermo,
fatti trovare.

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Capitolo 3
*** Inutili schemi ***


"Hanabi a quell'affermazione lo guardò stranita e dimentica dell'irritazione per il nomignolo. Quella andava contro tutto lo schema che si era costruita riguardo Kiba Inuzuka. Per lei era un ragazzo strano - i segni rossi dipinti sulle guance erano bastati a convincerla di questa teoria - troppo casinista, poco serio e irresponsabile. Gli aveva anche attribuito molti aggettivi, tra cui stupido e testardo ma all'ennesima insistenza di lui per convincerla a farsi accompagnare e che fosse una sua responsabilità aveva riponderato molte delle sue convinzioni."



Inutili Schemi
di Tata_cuccioletta

 

Era sabato quel giorno e Hanabi, all'uscita della scuola, si diresse a passi decisi verso il cancello, dove solitamente c'era la sorella Hinata ad attenderla. Per questo si sorprese di ricevere un messaggio proprio da lei appena acceso il cellulare.
 
"Scusa Hanabi-chan, oggi non posso venire a prenderti, il lavoro mi ha costretta a rimanere in ufficio. Ho chiesto a Kiba-kun di portarti a casa".
 
Secondo le conoscenze di Hanabi, Kiba era il migliore amico della sorella, che lo considerava come un ragazzo dolce e simpatico. Lei però lo aveva classificato come "Cane Pulcioso" la prima volta che lo aveva visto e a parer suo il Akamaru, il cane del ragazzo, era più civile e rispettoso.
 
Appena lo vide pitè dare un fondo ai suoi sospetti, secondo i quali, l'Inuzuka si sarebbe portato dietro il cane - che comunque le stava più simpatico del padrone.
- Inuzuka.- lo salutò quando gli fu vicino.
- Hyuga, ma che piacere.- ribattè lui prima di farle cenno di seguirlo.
La condusse fino al parcheggio adiacente la scuola e di diresse poi verso la sua auto, una semplice Volvo V70, molto diversa dalla Lamborghini a cui suo padre l'aveva abituata.
- Io dovrei salire su questo catorcio?-domandò quindi la ragazza.
- Oh, mi dispiace miledy,  gradirebbe di più una limusine?- rispose lui sarcastico.
Lei quindi si limitò a voltarsi e incamminarsi verso Villa Hyuga.
- Hey, calma mocciosa!- la fermò lui provocandole rabbia al sol sentire quell'odioso soprannome - Dove credi di andare senza di me?-.
- A casa.- gli rispose semplicemente  senza voltarsi e continuando a camminare.
- Eh, no mocciosa. Hinata ti ha affidata a me e sei sotto la mia responsabilità. - esclamò Kiba una volta raggiunta.
Hanabi a quell'affermazione lo guardò stranita e dimentica dell'irritazione per il nomignolo. Quella andava contro tutto lo schema che si era costruita riguardo Kiba Inuzuka. Per lei era un ragazzo strano - i segni rossi dipinti sulle guance erano bastati a convincerla di questa teoria - troppo casinista, poco serio e irresponsabile. Gli aveva anche attribuito molti aggettivi, tra cui stupido e testardo ma all'ennesima insistenza di lui per convincerla a farsi accompagnare e che fosse una sua responsabilità aveva riponderato molte delle sue convinzioni.
Per questo aveva ceduto e aveva acconsentito a farsi riaccompagnare. A piedi s'intende, perché non aveva la minima intenzione di salire su "quel catorcio malandato e sporco".
Si erano dunque incamminati in silenzio, a pochi passi di distanza l'uno dall'altra.
- Come mai ci tieni tanto a riaccompagnarmi a casa?- domandò a bruciapelo dopo un breve tratto di strada.
La domanda lo colse impreparato, ma rispose che aveva fatto un favore ad un'amica.
- Tsk, lo so benissimo che a te piace mia sorella.- aveva ribattuto lei.
- Cos... Co-Come hai detto?!- balbettò lui.
- Ma sentilo. Comunque per tua informazione mia sorella è già fidanzata. Naruto mi pare. È uno sciocco.- considerò Hanabi.
 
Poi il silenzio cadde, accompagnandoli fino a destinazione. 
 
- Bene, grazie della "compagnia". Ci vediamo.- lo salutò una volta davanti al cancello principale della villa.
- Si, salutami Hinata.- fece lui, stranamente felice e raggiante. Per Hanabi un comportamento del genere non aveva senso.
 
- Perché così raggiante Inuzuka?- domandò quindi.
- Beh, ti sei accorta che esisto.- le rispose quello, sorridente mentre si grattava la testa imbarazzato e ad Hanabi bastò fare due più due per capire cosa intendesse il ragazzo.
- C-Cioè tu vuoi dire che.. T-ti piaccio?- balbettò, rossa come un peperone.
Nel vedere la ragazza così diversa da "visetto pallido" a cui era così abituato non poté fare a meno di sorridere sornione.
Dopotutto Kiba era così: schietto e non si faceva troppi problemi con una dichiarazione, anche se lo faceva tra le righe.
E Hanabi aveva capito anche questo.
- Diciamo che è così. -.
Quello fu l'unico avvertimento che la ragazza ebbe prima che Kiba posasse le labbra sulle sue. Delicato.
Hanabi arrossì rendendosi conto che praticamente tutte le sue convinzioni riguardo all'Inuzuka erano errate. Certo, era casinista e strano - basti pensare alla dichiarazione di pochi secondi prima - ma non era affatto stupido, n'è irresponsabile n'è poco serio.
Aveva anche capito che, nonostante non si fossero mai conosciuti davvero, quel ragazzo le piaceva, era il suo opposto, e anche se indirettamente, l'aveva sempre fatta sorridere ogni qualvolta udiva la sua risata cristallina invadere le stanze silenziose di Villa Hyuga.
Si ritrovò quindi a chiudere gli occhi - dapprima spalancati per lo stupore - e ad assaporare quelle labbra che senza preavviso erano piombate sulle sue.
Quando Kiba si staccò entrambi riaprirono gli occhi e le iridi cioccolato di lui si specchiarono in quelle perlacee di lei. 
Quel ragazzo l'aveva sorpresa e le aveva fatto cambiare totalmente idea sul suo conto da farla rendere conto che le piaceva. 
- Grazie Kiba.- era la prima volta che lo chiamava per nome e questo fece sorridere entrambi.
- Di nulla mocciosa.- e questa volta lei non si arrabbiò.
Si salutarono con un sorriso dolce sulle labbra e lei gli fece promettere che anche il lunedì sarebbe andato a prenderla.
 





Angolo autrice pazza
Allora, non so come sia uscita questa cosa.
Stavo pensando a cosa scrivere per questa raccolta e bam! l'ispirazione  è venuta da sola.
Allora, qui vediamo un cambiamento radicale di Hanabi, e la causa sta nel comportamento, al di fuori dagli schemi che lei si è costruita, di Kiba. 
Non so se mettere che sia una non-sense.
Io comunque spero possa piacere, in caso contrario è colpa del mio cane che trema, scodinzola e si muove, il tutto a stretto contatto con la mia schiena e alle tre di notte.
Allora, passando poi alle cose serie ho notato che davvero questo fandom e si stia spopolando velocemente e ho subito pensato di aderire a questa raccolta che motiva noi autori a scrivere ancora qui. Quindi invito chiunque leggerà a provare a scrivere qualcosa, almeno un tentativo. 
Detto questo saluto tutti e ringrazio coloro che sosterranno questa iniziativa.
Baci,
Tata-chan.
 

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