I cinque anni della mia vita

di ParanoidxX
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ricordi ***
Capitolo 2: *** Post-sbronza ***
Capitolo 3: *** Vieni a letto con me? ***
Capitolo 4: *** Non sono spaventato ***
Capitolo 5: *** Omicidio ***
Capitolo 6: *** Strani comportamenti ***
Capitolo 7: *** Io ti amo ***
Capitolo 8: *** La verità ***
Capitolo 9: *** Notte in bianco ***
Capitolo 10: *** Per me sei morto ***
Capitolo 11: *** Ti lascerò ***
Capitolo 12: *** Ti scatterò una foto ***
Capitolo 13: *** sogno ***
Capitolo 14: *** Ritorno a Lipsia ***
Capitolo 15: *** Ancora una volta .. il suo sapore ***
Capitolo 16: *** Burattino ***
Capitolo 17: *** Tossicodipendenza ***
Capitolo 18: *** A tutti è concesso piangere ***
Capitolo 19: *** La verità ***



Capitolo 1
*** Ricordi ***


Ed ecco come promesso la storia in cui racconto il periodo in cui Tom e Jessica sono stati lontani , come hanno conosciuto Angelica e Gianni e così via.. XD

Bhà.. non voglio dilungarmi!!

Buona lettura tesori!!! ^^

I cinque anni della mia vita





Era una calda mattina d’estate , il sole splendeva alto nel cielo limpido.

I due piccoli gemelli stavano giocando in giardino con il loro cagnolino Scotty a guardia e ladri.

Tom afferrò il fratellino per il polso e lo fece cadere “Ti ho preso brutto ladruncolo!” esclamò ridendo contagiando anche il moro.

“Questo lo dici tu!” Bill cercò di alzarsi da terra e iniziò a fare il solletico al fratello il quale allentò la presa e lo lasciò libero di correre.

Quando si riprese guardò il cagnolino e poi puntò il dito contro Bill “Scotty prendi quel criminale!”

Come se avesse capito l’animale scodinzolò e iniziò a correre veloce verso il bambino abbaiando.

Tom sorrise e iniziò a correre anche lui.

Questo momento di gioia era osservato attentamente da una loro coetanea di cinque anni , in piedi davanti al cancello nero che recintava la casa.

Il più grande dei Kaulitz la guardò di sfuggita e incuriosito smise di correre per avvicinarsi.

“Ciao..” disse il bambino sorridendo.

“Ciao..” rispose la piccola.

“Come ti chiami?”

“Jessica..”

“Io mi chiamo Tom.. lui è Bill..” indicò il gemello che lo aveva raggiunto.

“Vuoi giocare con noi?” domandò il moro aprendo di poco il cancello.

“Si… però non so giocare a guardia e ladri..”

“Ti insegno io..” il biondino le prese la mano e dolcemente la fece oltrepassare il cancello e entrare in giardino dove Scotty iniziò a fare le feste.

“Che bello!” esclamò la piccola Jessica.

Poi il cagnolino le saltò addosso e iniziò a leccarle tutta la faccia.

Coraggiosamente Tom lo prese per il collare e lo allontanò “Scotty! Stai buono!”

“Avete per caso visto Rex?” chiese la biondina ancora a terra.

“Chi è Rex?” Bill si inginocchiò alla sua altezza.

“Il mio ragno..” sorrise divertita.

“Il tuo ragno?” domandò incuriosito il biondo.

“Si.. è un ragno nero e tanto grande!”

“Io ho paura dei ragni..”

“Tu hai paura di tutto Bill!”

“Non è vero!”

“Si invece!”

“No”

“Si!”

“Perché siete identici?” domandò la bambina interrompendo il litigio.

I due fratelli si guardarono interdetti. Perché erano identici?

“Sembrate due gocce d’acqua..” continuò lei.

“Perché siamo gemelli!” esclamò Tom sorridendo.

“Ah.. e che vuol dire?”

“Non lo so..” il bambino si sedette a terra a gambe incrociate mentre Bill stringeva le ginocchia al petto con un braccio.

Tra i tre amici cadde un silenzio quasi assordante.

Non era imbarazzo era semplice complicità. Quella complicità che hanno i bambini senza peli sulla lingua. Quella complicità che riesce a renderli in un batter d’occhio amici.

“Tu non hai una gemella?” Bill spezzò il silenzio.

“No.. però ha detto il mio papà che la mia mamma aspetta due gemelli!”

“Nella pancia?” domandò Tom indicandosi alzandosi la maglietta e lasciando vedere l’ombelico.

“Si.. anche se non so come fanno a stare nella pancia della mia mamma..”

“Non hai chiesto al tuo papà?”

“Non me lo vuole dire…”

“Jessica!” si udì una dura voce maschile proveniente dalla strada.

“è papà.. io devo andare..” la bionda si alzò da terra e correndo uscì dal giardino.

Tom la guardò prendere per mano quello che doveva essere il padre.

L’uomo la prese in braccio e poi la fece salire sulle spalle incamminandosi verso casa.

Poi posò lo sguardo sul fratello “Bill.. era forse un angelo?”

“Forse..” rispose il moretto alzandosi da terra e riprendendo a giocare con Scotty.

Il mio angelo.. pensò il biondo sorridendo.

♥ ♥ ♥ ♥



Si svegliò di scatto e cadde per terra lanciando un urlo strozzato.

Aveva battuto forte la testa e forse si era slogato una caviglia ma riuscì ugualmente ad alzarsi e ad andare alla finestra per osservare la luna piena.

Aveva sognato il primo incontro con Jessica , con quella ragazza che adesso stava soffrendo per causa sua.

Lei in ospedale e lui in un albergo a Roma.

Aprì la finestra e si affacciò poggiando i gomiti sul davanzale e sorreggendosi la testa con le mani chiuse in due pungi.

Sospirò e altri ricordi cominciarono a farsi vivi nella sua mente.

Erano come un dolce eco spaventoso.

Quella luna , quell’aria leggermente frizzante e il sei Luglio. Tutto era come la sera del loro primo bacio. Tutto era come la sera della loro prima volta.

Perché quando si ubriacarono e finirono al letto era la seconda volta che succedeva.

La loro prima esperienza accadde intorno ai quattordici anni , Tom non era ancora molto esperto in materia ma sapeva cavarsela.

Chiuse gli occhi , sospirò e lasciò che i ricordi riaffiorassero dolorosamente.

♥ ♥ ♥ ♥



Erano in camera sua , Bill e Simone era ancora a casa di Ben.

Jessica aveva in mano la chitarra classica che cercava di suonare. Era seduta sul letto accanto a Tom che era disteso a pancia in su.

Quando la ragazza stonò una nota e il rasta corse subito ai ripari.

“Devi fare così..” disse posando le mani sulle sue e guidandola per tutto il ritornello.

“Grazie Tom..” sorrise lei entusiasta.

Preso da una voglia matta il chitarrista le bloccò le mani e le baciò avidamente il collo

Lei smise di suonare invasa dal piacere e lasciò che lui le prendesse di mano la chitarra posandola a terra.

♥ ♥ ♥ ♥



Si sfiorò con l’indice le labbra : aveva ancora il sapore del suo lucidalabbra alla ciliegia.

Chiuse gli occhi e per poco una lacrima non gli rigò il viso.

Si vestì con la prima maglietta e i primi jeans che trovò a portata di mano , il cappellino neanche lo abbinò con il colore della maglia , mise le scarpe da ginnastica , il cellulare in tasca ed uscì dalla suite.

Anche se erano le tre di notte il bar dell’hotel era aperto così decise di scendere nella hall per prendersi una birra.

Si sedette ad una di quelle alte sedie , fece la sua ordinazione e poggiò la testa sul bancone.

Non era mai stato male per una ragazza.

Però quel dolore era stranamente piacevole. Forse era pazzo ma lui voleva soffrire.

“Amh.. scusa..” una voce morbida e delicata gli fece alzare di scatto la testa.

Si trovò davanti una ragazza snella , con i capelli ricci e occhi grigi.

“Scusa.. io non sono una tua fan ma.. potresti farmi un autografo?” chiese timida porgendogli una carta ed una penna.

Perplesso Tom prese in mano la penna e fece l’autografo chiesto “Se non sei una fan.. come mai vuoi un mio autografo?”

“è per mio fratello.. tu sei il suo mito..” rispose la ragazza sorridendo.

Cazzo sei carina.. ma adesso non mi va di fare sesso sbuffò e roteò gli occhi.

“Ho detto qualcosa che non va?” la bruna iniziò a preoccuparsi.

“No No..” rispose il biondo “Come ti chiami?” sorrise.

“Angelica.. e sono italiana..”

“Parli bene il tedesco..”

“Si.. faccio il liceo linguistico..” fece l’occhiolino.

Tom sorrise “Quanti anni hai?”

“Diciassette..” rispose fiera.

“Sei piccolina per stare in piedi a quest’ora..” ghignò.

“Se è per questo anche tu sei piccolo..” sorrise sedendosi accanto a lui.

“No..io ho diciotto anni.. sono grande” disse arrogante.

“Io ne devo fare diciotto.. quindi sono grande anche io..”

Lui rise divertito “Ti offro una birra?”

“Umh..andata”

Il cameriere portò le due bottiglie e Tom iniziò a bere con avidità.

Angelica lo guardò e soffocò una risata.

“è vero quel che si dice..” disse ancora con un sorriso sulle labbra versando la birra in un bicchiere di vetro.

“Umh?” il rasta smise di bere e la guardò.

“Niente.. lascia stare..” rispose e si portò il bicchiere alla bocca.

Il biondo si strinse nelle spalle e continuò a bere la sua birra , chiudendo gli occhi e lasciando che l’immagine di Jessica si facesse viva nella sua mente e ricominciasse a torturarlo.

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Capitolo 2
*** Post-sbronza ***


Passo ai ringraziamenti perché non so cosa dire XD.

Ringrazio :

-BabyzQueeny

-coca_cola girl

-Principessa89

-vallyrock

-Arina

-MARINA KAULITZ

-Ra92

-milly94

Buona lettura! ^^



I cinque anni della mia vita





“Tom..Jessica..e .. Bill” sorrise la bionda incidendo su un tronco d’albero le iniziali dei tre nomi.

Si voltò verso i gemelli che le regalarono un solare sorriso e poi andò a sedersi accanto al moro , sulla fresca erba verde.

Un venticello frizzante le accarezzò i capelli.

“Facciamo un gioco?” propose il biondino incrociando le gambe.

“Si.. facciamo quello dell’obbligo o verità?” disse entusiasta il fratello.

“Okay..” annuì Jessica che all’epoca aveva dieci anni.

“Inizio io!Inizio io!”

“Okay Bill.. inizia tu..”

“Umh… Jessica.. obbligo o verità?”

“Obbligo..”

“Perché cos’hai da nascondere?” la stuzzicò Tom.

“Niente!” rispose facendogli una linguaccia.

“Allora.. Jessica devi dare un bacio a Tom..” il moro ghignò.

La ragazzina sospirò e si inclinò leggermente verso il rasta. Un po’ insicura lo guardò negli occhi , sentì le guance diventare due fuochi e ,cercando di controllare le farfalle nello stomaco, posò dolcemente le labbra su quelle del ragazzo.

Le loro lingue non si sfiorarono. Fu solo un semplice ed innocente bacio. Furono solo le loro labbra a contatto , niente di più.

Eppure , in quella frazione di secondo , entrambi desiderarono che il tempo si fermasse , che tutto intorno a loro svanisse.

Quel bacio sembrò interminabile fino a quando Bill si schiarì rumorosamente la voce attirando l’attenzione dei due che interruppero il contatto.

Jessica sorrise imbarazzata e Tom sfoderò uno dei suoi sorrisi mozza fiato.

“Tom stai bene?” chiese la bionda sorridendo.

“Si..” rispose lui.

“Tom mi senti?”

“Si.. ti sento..”

“Svegliati..”

Tutto sparì. Piano Jessica , Bill , il prato e l’albero sparirono , inghiottiti dal buio.

In quell’oscurità Tom sentiva tante voci appartenenti a bambini piccoli e una voce femminile più matura che cercava di calmarle.

“è morto!” disse una voce bambina.

“Anja.. non si dicono queste cose!” rimproverò quella matura.

“è svenuto!”

“Mike! Adesso si riprende..”

“Per me sta morendo..”

“Ah Bruna..”

Confuso cercò di aprire gli occhi incrociando lo sguardo della ragazza conosciuta quella sera.

Si guardò intorno disorientato e si accorse che circa sei bambini lo stavano osservando.

Ma dove sono?In un asilo? pensò cercando di tirarsi a sedere.

Ma subito un forte capogiro lo costrinse a sprofondare la testa nel morbido cuscino.

“Ti sei ubriacato..” sorrise Angelica accarezzandogli la fronte.

“Cazzo..” esclamò lui.

La ragazza si schiarì la voce.

“Tom ha detto una parolaccia!” una bambina rise contagiando anche gli altri.

“Si.. e voi non dovete imitarlo..” sospirò la bruna.

“Tu sei Tom Kaulitz è vero?” un bambino moro si avvicinò al divano.

Tom girò la testa per guardarlo “Si.. credo..”

“Sei proprio quello dei Torkio Hotel?”Una bambina castana si arrampicò come un gattino sullo schienale del divano bianco.

“To..To..Torkio Hotel?”inarcò un sopracciglio incredulo.

“Evi! Non si chiamano Torkio Hotel!” esclamò un altro maschietto “Si chiamano Tokio Motel”

“Tokio Motel?!?” Impossibile.. sto ancora sognando.. sospirò , chiuse gli occhi e si portò una mano alla fronte.

Angelica sorrise “Bambini.. si dice Tokio Hotel..”

“Tom mi puoi fare un autografo?” Evi da star seduta sopra allo schienale si buttò letteralmente addosso al rasta facendolo sussultare.

“Anche io lo voglio!!” un bambino si avvicinò al chitarrista.

Subito dopo tutte le piccole pesti furono addosso a Tom gridando o ridendo.

“Bambini!” la ragazza bruna batté le mani e richiamò l’attenzione “Adesso lui non concede autografi..”

“E chi sei tu per dirlo?” un bambino un po’ antipatico le fece una linguaccia.

“Sono quelle che vi mangerà tutti se non andate a vestirvi!!” disse imitando un ruggito ed inclinandosi di scatto verso i bambini che , scoppiando a ridere , corsero via.

“Scusali..” disse lei accavallando le gambe e portandosi un ciuffo di capelli dietro l’orecchio.

“Sono i tuoi fratelli?” Tom la guardò.

“No…” rise di gusto “Cioè.. in un certo senso si..”

“Senti.. già sono scemo per fatti miei.. parla in maniera diretta senza troppi giri di parole..” sbuffò scocciato.

Perché le donne devono essere così complicate?

“Sono orfani.. come lo sono anche io.. apparteniamo tutti all’orfanotrofio di San Michele”

“Ah.. come mai in questo hotel?”

“Umh.. stiamo aspettando Suor Angela.. sai viene da Lecce e noi siamo di Milano..”

“Lecce Milano.. mah.. che strani nomi..”sorrise il rasta.

“Pensa ai vostri..” si portò un indice al labbro “Lipsia , Berlino..” rise.

“Hai la risposta pronta.. come mai mi trovo qui?”

“Ieri ti sei ubriacato e non ti reggevi in piedi.. non sapendo la tua camera con l’aiuto di un facchino ti ho portato nella mia suite.. eri a pezzi..”

“Ho fatto qualche cazzata?”

“No.. cioè..” rise divertita “Mi stavi per violentare..”

“E come mai ti fa tanto ridere?”inarcò un sopracciglio.

“Dovrei piangere forse?” rise ancor di più.

Per me .. è pazza..

La bruna si ricompose “Bene.. non so tu ma io ho molto da fare.. oggi dobbiamo andare a trovare i giovani francescani e con loro dobbiamo allestire il mercatino.. i soldi guadagnati andranno in beneficenza.. poi dobbiamo fare le prove per la recita di benvenuto per la suora.. ”

“Sei molto altruista vedo..”

Quando mi sarà passata la depressione faresti qualcosa di altruista anche per me? si leccò il pearcing e sorrise malizioso.

“Si ma.. con i ragazzi non lo sono quasi mai..” sorrise beffarda come se avesse letto il suo pensiero.

Il biondo rimase di sale.

La ragazza si alzò dal divano e aprì la porta della suite “Non per sembrarti scortese.. ma non mi piaci molto e con te non voglio fare proprio niente.. la tua band ti aspetta nella hall..”

Ehi bella.. potresti pentirtene.. il ragazzo sorrise , si alzò in piedi ed uscì in corridoio.

“Buona fortuna per il concerto.. e un'altra cosa..” avvicinò pericolosamente le labbra alle sue “Le italiane.. non sono le puttanelle che trovi spesso in Francia o in Germania..”

Rientrò in suite e chiuse la porta.

Tom si leccò il pearcing Si.. prima di andarmene da questo posto devo spassarmela con te..

Era convinto che del sano sesso gli avrebbe fatto dimenticare , anche se per poco , Jessica e la grande sofferenza che provava al solo ricordo.

♥ ♥ ♥ ♥



Scese nella hall dove incontrò la sua band.

Salutò tutti con mal umore.

“Dai Tom.. sembri un morto..” commentò Bill.

“Magari lo fossi..” rispose il gemello a bassa voce.

“Ehi!Siamo in Italia!Il paese delle belle ragazze!” Georg gli cinse le spalle con un braccio.

“Georg.. ” sospirò il chitarrista “Secondo te..” lo guardò negli occhi “Lasciamo perdere..”

Una ragazza mora andò a sbattere contro Bill “Ops.. mi..mi..mi scusi..” disse timidamente.

“No tranquilla..” rispose il moro anche se l’italiano non lo capiva.

“Io.. io sono mortificata..”parlò in tedesco.

“Ehi.. nessuno si è fatto male..”

“Tu..Tu.. tu sei Bill..dei Tokio Hotel?”

“Sei una mia fan?”sorrise il ragazzo.

“No.. ma sei bambini ti ammirano..”

Tom sussultò “Conosci una certa Angelica?”

“Si.. tu come.. come..”

“Storia lunga..”

“Bhè io.. io vado.. salve..” sorrise timidamente e si allontanò.

“Storia lunga eh?” Bill squadrò il gemello dalla testa ai piedi “O notte lunga?” inarcò un sopracciglio.

“E basta!” sbottò il rasta ormai stanco di dover dare sempre spiegazioni.

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Capitolo 3
*** Vieni a letto con me? ***


Scusate questo ritardo ma ho avuto un sacco da studiare!!!! T_T Sorry sono mortificata!!!

Dunque.. che dire.. ho deciso di far prendere alla storia una piega misteriosa.. ma vabbè non dico altro! XD

Ringrazio :

-BabyzQueeny

-MARINA KAULITZ

-milly94

-Principessa89

-Miss Efron

-Ra92

-vallyrock

Buona lettura!!



I cinque anni della mia vita





Dopo varie interviste nel pomeriggio i Tokio Hotel ritornarono in albergo per riposarsi un po’.

Entrati nella hall fu ruba di una frazione di secondo : un bambino gridò “Tom e Bill!!” e subito uno stormo di piccole pesti circondarono i ragazzi in una morsa soffocante.

I piccoli chiedevano autografi , foto , chiamavano i componenti per nome. Neanche le guardie del corpo riuscivano a fermare quell’inferno nonostante fossero dei veri e propri armadi per quei bambini.

Quando d’un tratto due ragazze arrivarono correndo e richiamarono l’attenzione con un battito di mani.

Come dei soldatini le piccole pesti si calmarono e rivolsero uno sguardo alle due.

“Bambini calmatevi!” sentenziò la bruna portandosi le mani ai fianchi.

La mora sorrise dolcemente “Allontanatevi e chiedete scusa…”

Le pesti eseguirono : si allontanarono dalla band e , accennando un inchino , posero in coro le loro scuse.

“Bene.. adesso mettetevi in fila..” Angelica ritornò serena.

I bambini scelsero un compagno e si misero in fila per due.

“Andate nel salottino a finire di preparare le cartelle.. ” disse Asia dolce come il miele.

Ordinatamente i piccoli se ne andarono e le ragazze si avvicinarono ai Tokio Hotel.

“Scusateli..” disse la bruna.

“Noi siamo mortificate…” aggiunse l’amica.

“Non fa niente…” sorrise Bill “Ci fa piacere avere dei fan così piccoli.”

“Allora noi andiamo…”Angelica si allontanò.

Asia la seguì a ruota ma venne bloccata dolcemente per il braccio dal moro “Come hai detto che ti chiami?”

“Asia..” sorrise lei arrossendo lievemente.

Bill sorrise e la lasciò andare.

Si girò verso il gemello e sussultò non appena vide i suoi occhi guardarlo freddo e malignamente.

“Così sarei IO quello che ci prova sempre?” disse sarcastico il rasta.

“Non ci stavo provando!” si difese il fratello.

“Oh ma ti prego!”

“Ma è vero!”

“Allora non ti preoccuperai del fatto che stasera esco con la sua bella amica..” sorrise malizioso.

“No..” incrociò le braccia la petto con fare stizzito.

“Okay.. allora io vado a rubare un cuore..” fece l’occhiolino e , con l’andatura del fighetto, andò nel salottino.

Angelica era piegata sulle ginocchia ad aiutare un bambino a preparare lo zaino. Sorrideva dolce e assecondava ogni discorso insensato e fantastico del piccolo.

Il biondo si schiarì la voce per attirare la sua attenzione.

“Si?” la bruna si alzò in piedi.

“Dolcezza.. che ne dici di uscire?”si accigliò lui.

Lei lo guardò in silenzio poi scoppiò a ridere.

“Cos’hai?” Tom era stupefatto.

“Tu.. come.. dolcezza..” non smetteva più di ridere. Aveva le lacrime agli occhi.

Piano si ricompose “Mi spiace ma stasera ho da fare..”

“Cosa?”

“Delle cose..”

Le ragazze misteriose lo facevano impazzire “E queste cose sono così importanti da rinunciare ad un appuntamento con me?” alla parola “appuntamento” si leccò il pearcing.

“Umh.. può venire anche Asia?”

“Okay…” Ma nella camera da letto non può stare a meno che non vogliate fare un orgia.. sorrise malizioso.

“Tranquillo.. non vogliamo fare un orgia..” scoppiò ancora una volta a ridere e ancora una volta il chitarrista rimase a bocca aperta.

“Ma come hai…”

“So solo leggere voi maschi..” fece l’occhiolino “Adesso vado.. ci vediamo stasera..”

“Aspetta!In che suite sei?”

“Ah se te lo dicessi.. non ci sarebbe gusto..” sorrise maliziosa e si allontanò seguita dai bambini.

Tom per “sbaglio” fece scivolare lo sguardo sul suo fondoschiena e , sorridendo maliziosamente , iniziò a giocherellare con il pearcing.

♥ ♥ ♥ ♥



Alla fine i due gemelli si incontrarono con le ragazze nella hall dell’albergo.

Angelica aveva legato i capelli ricci in un morbido codino e aveva lasciato liberi alcuni ciuffi che le ricadevano morbidi sulla fronte. Indossava un top fucsia , gonna di jeans con pizzo bianco e stivaletti di pelle bianca.

Asia invece portava i suoi lunghi capelli mori e lisci sulla spalla destra. Indossava una canottiera nera con una stampa rossa , degli short di jeans e le converse nere.

I gemelli.. bhè.. loro erano vestiti come si vestono i gemelli Kaulitz.

Quando Tom vide Angelica sentì una stretta al cuore e un dolore immenso , come se qualcuno stesse lacerando senza pietà una ferita da poco rimarginata.

Rimase con occhi sgranati, con la bocca leggermente dischiusa , con il fiato leggero e il cuore che batteva piano. Sentì gli occhi pizzicare. Quella sensazione che lo faceva star male e bene allo stesso tempo. Perché una persona come lui doveva soffrire per amore , se lo meritava.

“Ciao..” cercò di sorridere.

“Ciao.” Fece eco la ragazza sorridendo.

“Asia..” Bill strinse la mano alla mora.

“Bill..” lei arrossì lievemente.

“Vogliamo andare?” il moro prese per mano la ragazza e si incamminò verso il ristorante dell’hotel.

“Allora..” Angelica si avvicinò pericolosamente a Tom che continuava a fissarla come un ebete “Vogliamo rimanere qui , a fissarci negli occhi , o vogliamo andare a mangiare?” sorrise.

Jessica… quel pensiero involontario diventò un eco spaventoso nella sua testa Jessica…Jessica…Jessica…Jessica…

Non essendo più in pieno delle sue facoltà psico-motorie prese la bruna per il polso , l’avvicinò bruscamente a se e le stampò un bacio sulle labbra.

Forse la voglia matta di rivedere la sua Jessica era diventata troppa. In Angelica vedeva la ragazza che tanto amava. Aveva le allucinazioni.

Però rimase perplesso quando sentì la ragazza non partecipare al bacio.

Si allontanò e la guardò negli occhi confuso.

“Fallo un'altra volta.. e giuro che sarai il morto più famoso d’Italia..” disse lei sorridendo nervosamente.

“Sc..sc..scusa..” tintinnò lui.

“Sai Tom.. il fatto che abbia accettato il tuo invito, non vuol dire che hai il diritto di baciarmi quando ti salta per la testa. Comprendi?”

“Si,si.. io non so cosa mi sia preso.. scusami”

Vedendolo confuso , disorientato e anche un po’ svampito la bruna sospirò e lasciò perdere.

“Senti.. perché invece che andare a mangiare.. non andiamo fuori?” propose.

“Come?Ma io non posso lasciare da solo mio fratello!Lui è un disastro con le donne!”

“Vedrai che se la caverà!” sorrise e fece l’occhiolino “E poi ha trovato chi sta peggio di lui.”

“Cosa intendi dire?”

“Umh.. che Asia è molto timida..” rise.

Ma questa ride sempre? però la risata fu così contagiosa che le sue labbra si tesero involontariamente in un sorriso.

“Okay.. usciamo..” sorrise il biondo.

♥ ♥ ♥ ♥



“Allora .. parlami di te..” disse Tom sedendosi ad una panchina di pietra a ridosso di una grande quercia.

“Umh.. cosa vuoi sapere?” domandò lei sedendosi invece sull’erba fresca ai piedi della panchina.

“Tutto..”

Lei sorrise malinconica “Non ho molto da dire.. non ho mai conosciuto la mia vera mamma e il mio vero papà…sono stata trovata in una cesta quando avevo pochi mesi all’ingresso dell’orfanotrofio San Michele.. le suore e gli altri bambini sono stati la mia famiglia. Gli orfani più grandi sono stati come dei fratelli maggiori… ma adesso..” sospirò “Adesso sono io a fare da sorella maggiore ai più piccoli..”

“Tutto qui?” disse un po’ deluso.

“Ti aspettavi la vita della solita ragazzina allegra , che vive con i suoi genitori in una deliziosa casetta di campagna , con un fratello ed una sorella maggiore che sono dei “grandi”? Bhè.. allora hai sbagliato persona..”

Lui rimase in silenzio e sospirò.

“Adesso parlami di te.. chi è?” lei poggiò i gomiti sulla panchina sorreggendosi il viso con le mani e guardandolo negli occhi.

“Chi è chi?” inarcò un sopracciglio.

“Lei.. la ragazza che ami..”

“Non siamo così in confidenza da parlare di queste cose..” disse stizzito.

“Oh invece io credo di meritarmi almeno delle spiegazioni!”

“E come mai hai questo diritto?”

“Primo perché vuoi fare sesso con me! Secondo perché mi hai baciato!”

“Non c’è nulla da spiegare!Sono un maschio ce l’ho nel DNA”

Lei sbuffò scocciata si girò incrociando le gambe e puntando i gomiti sulle ginocchia “Bel DNA che avete..”commentò.

“è meno complicato di quello femminile!”

“Io non direi proprio!Se vuoi portarmi a letto devi dirmi chi è quella ragazza..” ecco il tallone di Achille.

“Si chiama Jessica.”

“La ami?”

“…..”

“La ami?”

“Uffa!Per me sei una perfetta estranea!Perchè dovrei dirti certe cose?!”

“E perché io dovrei andare a letto con uno che nemmeno conosco?!”

“Va bene! Si la amo! ”

“Ah!Finalmente!” disse lei soddisfatta.

“Adesso vieni a letto con me?”

La ragazza si alzò in piedi e sorrise maliziosamente “Certo che no!” si piegò leggermente, lo baciò con passione sulle labbra e si allontanò lasciandolo , ancora una volta , senza parole.

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Capitolo 4
*** Non sono spaventato ***


Beeeene!!
Ecco l’altro chap! Ho notato che a molte Angelica sta simpatica , ad altre sta antipatica! XD
Se vi dico che forse ci aggiungo un pizzico di fantasy mi mandate male o mi linciate? XD

Passo ai ringraziamenti che è meglio! Grazie a :

-Lally_the best

-Miss Efron

-milly94

-BabyzQueeny

-Principessa89

-vallyrock


-cris94

-MARINA KAULITZ

-Arina

Buona lettura!!!



I cinque anni della mia vita





Ancora una volta si svegliò di soprassalto , con quella sensazione di vuoto , di tristezza e di rancore che lo faceva star male e star bene allo stesso tempo.

Ancora una volta si sentì gli occhi pizzicare e il dolore lancinante della solita e vecchia ferita che ancora non riusciva a rimarginarsi.

Ancora una volta il suo bellissimo volto faceva male come tante lame affilate.

Cercò di alzarsi per affacciarsi alla finestra e ammirare il cielo stellato ma sentì qualcosa sul suo petto.

Inclinò leggermente la testa e vide Angelica addormentata , nuda con solo un lenzuolo bianco a coprirla e i capelli spettinati.

Sospirò e si portò una mano alla fronte chiudendo gli occhi.

Jessica odiami!Spera nella mia morte odiami fino alla pazzia!

Cosa aveva fatto? Era andato a letto con una ragazza che conosceva da circa due giorni e non avrebbe dovuto farlo.

Questo era il vecchio Tom Kaulitz.

Quello che era morto per farne nascere un altro che si adattava a Jessica.

Quello che non sarebbe mai più dovuto ritornare.

Eppure Tom sentiva il bisogno di stare accanto a quella nuova ragazza.

Nel suo sorriso , nel suo sguardo , nei suoi comportamenti , vedeva la sua Jessica.

Quindi lui ne aveva disperatamente bisogno.

Ne aveva bisogno come un drogato ha bisogno della sua buona dose di cocaina.

Come un alcolizzato ha bisogno della sua bottiglia di birra serale.

Le accarezzò l’omero nudo. La sua pelle bianca come il gesso era liscia , morbida e profumava di zucchero a velo.

Involontariamente la svegliò.

Le sue palpebre lasciarono intravedere gli occhi grigi come il vetro paurosamente belli.

Gli unici occhi dove riusciva a perdersi.

Gli unici occhi a parte quelli neri come l’abisso di un oceano di quella ragazza che stava diventando il suo diavolo e il suo angelo.

Piano lei alzò la testa sorreggendola con le mani e puntando i gomiti sul materasso. Lo sguardo fisso sul chitarrista.

Lui la guardò e le accarezzò delicatamente la guancia facendole leggermente inclinare la testa.

Angelica gli prese la mano e ne baciò il palmo “Alla fine sei riuscito a portarmi a letto..”

Il biondo sorrise.

“Soddisfatto?” chiese lei.

“Da come sei andata stasera?”

“Anche..”

“Si.. abbastanza direi..”

“Insomma.. alla fine mi hai trattato come una puttanella vero?”

A quella domanda non seppe rispondere.

La bruna sospirò “Posso sapere come hai fatto a fare sesso con me quando sei ancora innamorato di Jessica?”

Con un rapido gesto Tom fu sopra di lei , schiacciandola con il suo peso e bloccandole i polsi all’altezza della testa.

Dischiuse la bocca per parlare ma qualcosa lo bloccò.

Chinò il capo concentrando lo sguardo sull’incavo del collo della ragazza.

Lei sospirò e cercò di liberarsi dalla presa del ragazzo che si fece più forte.

“Tom mi stai facendo male..”

“Non è niente in confronto al dolore che sto provando io..” sembrò quasi sussurrare mentre le stringeva sempre più i polsi.

Lei gemette lievemente ma ne urlò ne si spaventò e Tom non riuscì a capirlo.

“Perché non ti spaventi?!” sembra quasi deluso e nella sua voce c’era tanto rancore.

“Perché non ho motivo” disse lei calma soffocando violentemente il dolore.

“Ma ti sto facendo male!Devi soffrire!Devi spaventarti!” sembra quasi impazzito.

“L’unico spaventato in questa stanza sei tu!”

A quella frase la presa si fece sempre più lenta fino a lasciarla libera del tutto.

Si accasciò completamente sul corpo magro della ragazza posando la testa sul suo omero.

Tirando un sospiro , Tom le stava comprimendo la gabbia toracica, gli accarezzò i rasta e rivolse uno sguardo alla luna piena che si intravedeva dalla finestra.

“Non sono spaventato..” la sua voce tremava.

“Tom è normale avere paura”rispose lei dolce.

“Non per uno come me”

La bruna non rispose , si limitò a sospirare nuovamente.

Lui prese a baciarle il collo con quella avidità che solo con Jessica aveva e provava.

Quell’attrazione strana e spaventosa si ripeteva con Angelica.

“Angelica.. rimani con me.”

Lei non rispose.

“Angelica.. rimani con me ti prego.”

Nessuna risposta.

Tom la guardò negli occhi confuso “Perché non mi rispondi?”

“Non posso..” rispose lei e una lacrima le rigò il viso.

“Lo so che ci conosciamo da soli due giorni ma..”

“No Tom! Io non posso proprio!” altre lacrime le scavarono le guace.

Il rasta non capì il motivo di quel pianto. Rotolò al lato della giovane tirandosi su a sedere.

Angelica si sedette con le ginocchia contro il petto avvolte dalle braccia e la testa tra le gambe.

Iniziò a singhiozzare sempre più forte.

Tom stava per posarle una mano sulla schiena ma la ritrasse subito.

“Angelica.. che hai?” chiese preoccupato.

“Non posso , non posso , non posso”

Si portò le mani tra i capelli e ancora una volta tante immagini confuse mescolate a ricordi freschi e nitidi iniziarono a terrorizzarla.

-Un canto angelico , una ninna nanna paurosamente dolce , degli occhi castani che la fissavano-

Strinse la testa tra le mani.

-Quel ragazzo alto , magro , dagli occhi azzurri , dai capelli neri. L’aveva presa per i polsi , l’aveva sbattuta con foga contro il muro e aveva preso a baciarle il collo. Poi stringendole i fianchi l’aveva buttata sul letto e in pochi secondi l’aveva fatta sua-

Ma non era questo che la faceva star così male.

“Angelica che hai?”

La bruna alzò di scatto la testa , l’afferrò per i polsi e lo fece distendere , accasciandosi sul suo corpo.

Portò le labbra vicino al suo collo , dischiuse la bocca accarezzando i denti con la lingua.

Piano gli sussurrò “Non sai con chi hai a che fare.. lasciami perdere..” disse e prese a baciargli il collo reprimendo quello strano ma conosciuto istinto.

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Capitolo 5
*** Omicidio ***


Ringrazio:

-Miss Efron,

-vallyrock

-cris94

-milly94

-_ToMSiMo_

-stefi

-BabyzQueeny



Buona lettura!!



I cinque anni della mia vita





“Tesoro..”

“Papà..” la bionda distese la mano fino ad incontrare quella del padre.

I suoi occhi si erano da poco aperti e avevano visto i vari macchinari che la tenevano in vita , i fiori colorati che decoravano la stanza d’ospedale e l’uomo che era seduto allo sgabello accanto a letto.

“Jess.. come sta?”

“Bene..” disse in un sussurro.

“Jessica!” esclamò una donna entrando piano nella stanza.

La ragazza la esaminò fino a quando riuscì a riconoscerla “Simone..” “Come stai piccola?”sorrise lei avvicinandosi a Ben.

“Bene..” la bionda notò che Simone aveva all’orecchio il cellulare

“Tesoro.. vuoi parlare con Bill?” chiese la donna.

A quel nome Jessica sentì una morsa allo stomaco. Sentì il cuore battere forte , come se volesse fuggire.

“Certo..” annuì debolmente.

Bill era suo amico , gli voleva bene come un fratello e non l’aveva mai fatta soffrire.

La donna le porse il telefono che la giovane prese e portò all’orecchio sussurrando un “Pronto?”

“Jess!Come stai?”

“Bene..tu?” le sue labbra si distesero in un sorriso.

“Adesso molto meglio!” il moro tirò un sospiro di sollievo “Siamo in Italia!Sapessi come si mangia bene!”

“Eh già.. li non puoi mangiare cibo spazzatura.” Sentire l’entusiasmo del suo migliore amico le riempiva il cuore di gioia.

“Si.. peccato..” si finse deluso “Da quanto sei sveglia?”

“Da qualche minuto..”

“E sei già così arzilla? Che bello ti riprendi in fretta!” era semplicemente felice.

“Si Bill.. anche io ti voglio bene..” sorrise.

“Senti.. Tom vuole parlarti.. cosa faccio?”

Il suo cuore esplose. Per un attimo non si ricordò come respirare. I brividi iniziarono ad attraversarle il corpo , la mano che teneva il cellulare iniziò a tremare.

“Io..Io..”

“Pronto Jess?” troppo tardi : il rasta si era già appropriato del cellulare.

Capendo la situazione Simone diede una leggera gomitata a Ben ed entrambi uscirono dalla stanza.

“Cosa vuoi?” disse lei fredda.

“Perché mi rispondi male?”

“Mi hai abbandonato..”

Silenzio.

“Lo sai che..”

“Si lo so.. non puoi farci niente.. ” sospirò e sorrise malinconica “Ti amo anch’io..” schiacciò il tasto con la cornetta rossa e riattaccò.

Il “tu” del telefono era mescolato al “bip” dell’elettrocardiogramma e ,con il rumore del respiratore artificiale , contribuiva a creare un eco malinconico nella sua testa.

Si tirò su a sedere e strinse le ginocchia al petto con entrambe le braccia.

Ti amo tanto posò la testa sulle ginocchia chiudendo piano gli occhi e chiedendosi perché le lacrime ritardavano tanto.

♥ ♥ ♥ ♥



Piano Tom allontanò il cellulare dall’orecchio con lo sguardo perso nel vuoto.

Aveva una voglia matta di mandare tutto al diavolo, di prendere il primo volo per la Germania e di ritornare da lei.

Di abbracciarla , di baciarla , di sentirla respirare , di perdersi nei suoi occhi , di sentire quella forte attrazione nei suoi confronti.

Ma questa voglia non faceva altro che alimentare il suo dolore.

“Ehi don Giovanni! Dobbiamo andare!” la voce di Georg lo riportò alla realtà.

Sussultò e scoccò un occhiata interrogativa all’amico.

“C’è l’intervista..” disse questo.

“Ah.. giusto..”

“Ci servirà un interprete!Io non so l’italiano!” esclamò Bill rivolto a David.

“Tranquillo.. è tutto sotto controllo” rispose l’uomo.

♥ ♥ ♥ ♥



“Jess.. ” il padre entrò nella stanza sorridendo.

“Si papà?” lei alzò di scatto la testa.

“Ricordi Gianni?” chiese e fece entrare nella stanza un ragazzo alto , magro, dai capelli castani e occhi color del cioccolato.

“Gianni!!” Jessica venne invasa da una strana gioia e le sue labbra si tesero in un solare sorriso.

“Jess!” anche il ragazzo sorrise e andò a sedersi al bordo del letto abbracciando la ragazza.

“Come stai?” chiese lei

“Benissimo! Tu invece?”

“Adesso molto meglio!”

“Ah lo sapevo!” sospirò “Il mio fascino fa sempre impazzire tutte!”

La bionda rise “Ma smettila presuntuoso che non sei altro!”

“Chi ha parlato! Signorina “Mi hanno rubato l’orsetto!”!”

“Ero piccola!” fece una linguaccia.

“E lo sei ancora!” sorrise lui baciandole la fronte.

“Anche tu sei piccolo!”

“Non è vero!”

“Come no!?Hai la mia stessa età!”

“Non vuol dire niente..”

Vedendo la figlia serena Ben sorrise e in silenzio uscì dalla stanza chiudendo piano la porta.

“Come mai in Germania?”

“Sono scappato.”

“Da cosa?”

“Da mia sorella che voleva a portarmi a vedere i Torkio Motel.. o una roba simile! Sai sono in Italia e..” si bloccò di colpo vedendo la ragazza farsi scura in volto e chinare il capo “Jess.. che hai?”

La bionda si fece abbracciare dall’amico e sprofondò la testa nel suo petto.

“Piccola.. che ti succede?” chiese lui accarezzandole dolcemente i capelli.

“Niente” sussurrò lei.

Il bruno si sporse leggermente prendendo il telecomando e accendendo la televisione.

Ad un telegiornale tedesco stavano trasmettendo l’intervista dei Tokio Hotel in Italia.

Jessica alzò il capo , stringendosi sempre più forte al ragazzo , e fissò intensamente lo schermo con gli occhi che iniziavano a gonfiarsi di lacrime.

“Tutti single vero?” disse la giornalista.

L’interprete tradusse.

“Si.. tutti single..” rispose Bill.

“è molto difficile avere una ragazza fissa.. perché abbiamo molti tour e facciamo soffrire sia lei che noi.. e non so quale sia peggio” aggiunse il gemello.

“Gianni?” la ragazza sussurrò.

“Si tesoro?”

“Mi stringi?”

“Okay..” era confuso ma esaudì il suo desiderio.

Non appena sentì il ragazzo stringerla Jessica scoppiò in lacrime.

♥ ♥ ♥ ♥



I Tokio Hotel ritornarono in albergo.

Si spaventarono vedendo volanti della polizia e centodiciotto all’entrata.

Entrarono e con grande stupore videro detective , poliziotti e medici in un salottino dell’albergo bloccato da transenne.

Alcuni scattavano foto , altri parlavano tra loro , altri invece posizionavano cartellini di colore giallo per terra.

“Che è successo?” chiese David ad un dipendente.

“C’è stato un omicidio.” Rispose rigido il ragazzo.

“Un..un omicidio?” Bill e gli altri era sconvolti.

Ma l’attenzione di Tom venne catturata da Angelica che scendeva frettolosamente le scale.

Le andò in contro bloccandola per un polso.

“Lasciami Tom!” era molto agitata.

“Come?”

“Lasciami subito!” stava impazzendo.

“Angelica cos’hai?”

“Cazzo mollami!!”

Il biondo la lasciò libera.

“Scusami!Fa finta di non avermi mai incontrato.. almeno per oggi..” disse con gli occhi gonfi di lacrime.

Chinò il capo , strinse i pugni e iniziò a tremare violentemente.

“Angelica cos’hai?” Tom si stava preoccupando.

Lei iniziò a respirare velocemente indietreggiando piano.

Si girò di scatto e corse via.

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Capitolo 6
*** Strani comportamenti ***


Ragazze scusate il ritardo ma sto lavorando ad una nuova storia !!! XD T_T
Scusate sono imperdonabile!!

Comunque sia ringrazio :

-Miss Efron

-BabyzQueeny

-_ToMSiMo_

-vallyrock

-stefi

-Principessa89

-MARINA KAULITZ

-Ra92

-Ciiiii

Buona lettura!!! Un bacio a tutte!!



I cinque anni della mia vita





L’uomo era con le spalle al muro , gli occhi sbarrati e colmi di lacrime di paura , bocca leggermente dischiusa. Tremava violentemente mentre davanti a lui la più bella creatura avanzava lentamente e sensualmente.

Cercava di implorarla ma ogni volta le parole gli morivano in gola.

Il respiro era veloce , il cuore batteva come un tamburo. La sua fronte era imperlata di sudore , le sue mani ,chiuse in due pugni e portate al petto , tremavano come foglie mosse dal vento.

La bella creatura era vicinissimo a lui.

Poteva sentire il suo respiro caldo sulla sua faccia. Le labbra rosse risaltavano sulla sua pelle bianca come il gesso.

“Ti…ti .. ti .. ti prego.. perdonami..” disse tremando sempre più forte.

“Non sono dio.. io non perdono” sussurrò la creatura.

Il silenzio della notte venne squartato da un urlo disperato e assordante proveniente da un vicolo cieco.

Il corpo dell’uomo cadde privo di vita per terra. Dal suo collo continuava ad uscire tanto sangue.

La creatura girò sui tacchi e , con l’abilità di un gatto , scavalcò il muretto di pietra e scomparve nel buio.

♥ ♥ ♥ ♥



“Bambini andate tutti nel ristorante a prendere posto..” Asia cercò di deviare la vista dei piccoli dallo scenario di morte che si era creato in un salottino dell’hotel.

Con le braccia sembrò radunarli e condurli nella direzione del ristorante.

Li vide allontanarsi allegri e spensierati mentre lei si portava una mano al cuore , sospirando.

Gettò un occhiata alla porta d’ingresso di vetro e sperò di vederla.

Ma niente.

Si avvicinò posando una mano sul vetro freddo e guardò il cielo stellato con sguardo preoccupato.

Sospirò e indietreggiò andando a sbattere contro qualcuno.

Si girò di scatto “Scusatemi..”

“Asia?” la voce dolce la fece sussultare e arrossire.

“Bill?”

“Ciao!Ti vedo preoccupata.. cos’hai?” domandò spostandole una ciocca di capelli neri che le copriva il viso.

“Niente..” rispose lei chinando il capo.

“Sconvolta per l’omicidio?”

“Un po’..”

“Ma stai tremando! Dai.. andiamo al bar che ti offro qualcosa..”

“No , non posso. I bambini devono ancora mangiare.. mi spiace..” sorrise malinconica.

Stava per allontanarsi ma il gemello di Bill la bloccò per il polso.

“Asia.. sai dov’è Angelica?” chiese il biondo.

La mora sussultò “No”

“è scomparsa e..”

-Omicidio in Via Daniele Menir , ripeto omicidio in Via Daniele Menir.- gracchiò la voce della ricetrasmittente di un poliziotto.

I gemelli più Asia si guardarono sconvolti negli occhi.

La ragazza divenne triste e si allontanò.

Ma Bill la bloccò per il polso “Asia cos’hai?”

“Non siamo così in confidenza.. lascia perdere..” disse lei per la prima volta fredda.

“Per favore..”

“Bill ti prego!Devo andare..” con uno strattone riuscì a liberarsi dalla presa e si allontanò.

♥ ♥ ♥ ♥



I gemelli rimasero svegli fino a tardi.

Uscirono dal bar che erano le due di notte.

Entrarono nella hall.

I poliziotti e i detective erano andati via ma il salottino era ancora bloccato per future indagini.

Bill e Tom era rabbrividiti , fortuna che il cadavere era stato portato via.

Mentre stavano per andarsene , la porta di vetro si aprì bruscamente e nella stanza entrò una ragazza che perse i sensi e andò a cadere tra le braccia del rasta.

Velocemente li riacquistò e aprì gli occhi grigi insanguinati.

La pelle di Angelica era più bianca del solito e le labbra erano rosso sangue.

Aveva il respiro pensate e tremava.

“Angelica!” Tom sgranò gli occhi “Che hai??”

“Lasciami!” sbottò la bruna liberandosi di scatto dalla presa del rasta.

“Cazzo ti succede?” si stava arrabbiando.

“Non sono fatti tuoi!”

“Si che lo sono!”

La bruna chiuse le mani in due pugni. Le unghie lunghe e belle si conficcarono nel suo palmo facendolo sanguinare.

Chinò il capo tremando “Non alzare la voce con me..” sibilò tra i denti.

“Come?” il ragazzo la stuzzicò.

“Amh.. Tom..” Bill cercò di richiamarlo.

“Non mi provocare..” continuò a sibilare lei.

“Angelica!” esclamò la dolce voce di Asia.

La mora la raggiunse e l’avvolse in un abbraccio protettivo. Sembrava volesse proteggere più i gemelli che l’amica.

La bruna cercò di divincolarsi strattonandola ma Asia era più forte e la teneva stretta al petto.

“Lasciami!” sbraitò Angelica.

“Angy calmati”

“NONONO” era disperata.

“BASTA!” urlò la mora.

L’amica sgranò gli occhi dai quali uscirono tante lacrime e si accasciò a terra.

Asia le accarezzò i capelli baciandole la fronte “Va tutto bene..” sussurrò.

I gemelli si scambiarono sguardi tra l’incredulo e il preoccupato. Si avvicinarono alle due ragazze ma la mora fece cenno con la mano di fermarsi.

“Angy va tutto bene..” disse dolce come lo zucchero accarezzandole i capelli.

La bruna la guardo negli occhi e la mora le accarezzò la guancia asciugandole le lacrime.

“No non va tutto bene..” disse la bruna piano.

“Passerà tutto vedrai..”

“NoNo!” era disperata “Questa volta non passerà!”

“Si invece.. ti assicuro che passerà tutto”

Angelica sembrò calmarsi.

Si alzò da terra e sospirò chiudendo gli occhi. Gli riaprì di scattò e girò sui tacchi “Vado al bar..” disse fredda.

“Ci vediamo dopo..” disse dolce l’amica.

Quando la bruna si fu allontanata gli sguardi dei gemelli caddero su Asia la quale sussultò.

“Ma..”

“Ha frequenti sbalzi d’umore..” la ragazza interruppe Bill “è troppo assurdo da spiegare..” sorrise e si diresse all’ascensore “Buona notte..”

♥ ♥ ♥ ♥



Dopo aver mandato giù il quarto bicchiere di birra Angelica poggiò la testa sul bancone sospirando.

Cazzo! non avrebbe dovuto avere rapporti con Tom.

Non avrebbe dovuto stargli così vicino.

Non avrebbe dovuto lasciarsi andare.

L’amore e i rapporti stretti con le persone era un lusso troppo caro per una come lei. Un lusso che poteva concedersi solo con suoi simili.

“Angelica..” la voce morbida e sensuale di Tom le fece alzare di scatto la testa.

“Tom…” disse lei con un fil di voce “Cosa vuoi?” gettò lo sguardo a terra : gli occhi del rasta erano troppo profondi e penetrati e lei aveva troppa paura.

“Solo sapere come stai..” si sedette accanto a lei.

“Bene..”

“Sicura?” le posò una mano sulla guancia e avvicinò le labbra alle sue.

“Si..” il suo cervello andò in tilt.

Il biondo la baciò con trasporto.

Angelica , all’inizio titubante , partecipò al bacio con avidità unica.

Continuò ad assaporare quelle labbra fino a quando scese giù a baciargli il collo.

Arrivò al punto dove si trovava la carotide e con la lingua assaporò la sua pelle.

I suoi denti sfiorarono quel punto.

Gli portò una mano dietro la nuca.

La voglia la stava uccidendo , il cuore le batteva a mille. Sentiva il sangue scorrere sotto la pelle del chitarrista.

“Ehi Angy.. che ti prende?” Tom l’allontanò.

La ragazza sgranò gli occhi e nascose il viso tra le mani “Niente..”

“Dai.. dimmelo..”

“Tom ti prego vattene.. ti scongiuro..” e scoppiò a piangere.

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Capitolo 7
*** Io ti amo ***


Ragazze vi chiedo doppiamente scusa :

1)ho postato con un ritardo imperdonabile scusateeeeeeee!!!!! Sono stata presa dal lavoro (ho 15 anni comunque XD) e dagli esami in conservatorio!! Scusate Scusate Scusate!!

2)Non ho molto tempo per i ringraziamenti , spero non vi arrabbierete , nel prossimo capitolo ringrazierò a doppio! Scusate tantissimo!

Vi amo di bene tesori miei! Buona lettura!!



I cinque anni della mia vita





“Jessica!!” non appena la ragazza entrò in casa i gemellini le si buttarono letteralmente addosso facendola quasi cadere.

“Oscar!Sophia!”iniziò a ridere cercando di allontanarli.

“Ci sei mancata sorellina!” esclamò il bambino sorridendo allegramente.

“Non lo fare mai più se no ti uccidiamo di botte!” aggiunse la gemella.

“Va bene.. va bene..”

“Ehi Jess!” esclamò Ben entrando in casa e richiudendo la porta “Visto che ti sei rimessa alla grande , perché non ci prepari le lasagne?”

“Si!!!!!” i gemelli batterono le mani.

“Va bene , va bene!” sorrise la bionda “Papà.. posso invitare Gianni?”

“Non serve!L’ho già invitato io!”

Jessica sorrise e andò in cucina per iniziare a cucinare.

Non appena si era svegliata dal coma aveva trascorso tre giorni in ospedale per gli ultimi accertamenti.

In questi tre giorni Gianni le era stato accanto , l’aveva appoggiata nei momenti più dolorosi e le aveva offerto la sua spalla su cui sfogare la sofferenza , la rabbia e la tristezza.

Era diventato come un amico , forse anche di più.

Era diventato la sua droga , infatti come un drogato va in cerca della sua cocaina , lei voleva stare sempre accanto a quel ragazzo che la faceva sentire bene anche quando era a pezzi.

Non era un vero amore lei lo definiva amore sforzato.

Ne aveva bisogno come l’ossigeno per respirare ma nella sua testa la voce di Tom era come un eco spaventosamente doloroso.

Aprì un anta di un armadio della cucina e iniziò a prendere i vari ingredienti che poi posò sul tavolo.

Preso il tegame , iniziò a preparare lasciando che la miriade di pensieri la soffocasse.

Troppe immagini confuse e troppi ricordi iniziarono a rimbombare nella sua testa , mescolate dalle assillanti domande.

Cosa stava facendo Tom? Stava bene? L’amava ancora?

Sempre se in questi mesi l’aveva veramente amata.

Perché quel ragazzo era incostante.

Perché quel ragazzo era un vero mistero.

Perché quel ragazzo era uno schifoso bugiardo.

Perché quel ragazzo era inaffidabile.

Perché quel ragazzo era dannatamente bello e dolce.

Perché per quel ragazzo avrebbe dato l’anima al diavolo.

Il suono del campanello la distolse dai suoi pensieri.

In casa entrò Gianni che , dopo aver salutato Ben e i gemelli , andò in cucina dalla ragazza.

“Ciao Jess!” trillò stampandole un bacio sulla guancia.

“Ciao Gianni!” sorrise lei iniziando a tagliare la mozzarella a cubetti piccoli.

“Che cucini di buono?” si sedette alla sedia posando i gomiti sul tavolo.

“Lasagna!!” rise.

“No dai! Io la amo!”

“Lo spero!”

Il bruno sbuffò e si sbracò “Mia sorella mi sta facendo una testa come un pallone! Sti cazzo di Tokio Hotel che palle!”

A quel nome Jessica sussultò e il coltello , invece che andare a tagliare la mozzarella , le andò a tagliare l’indice.

Gianni scattò in piedi , vedendo il sangue che usciva come un fiume in piena , e subito prese uno straccio per tamponare la ferita.

“Tranquillo .. tranquillo.. sto bene..” la bionda l’allontanò e si portò l’indice alla bocca iniziando a succhiarsi il sangue.

Il ragazzo finse una smorfia di disgusto “Ti bevi il sangue?”

“Si! Sono un vampiro!” sorrise maliziosa.

“Ah.. adesso è tutto chiaro!” ridacchiò.

Poi cadde un silenzio quasi assordante.

Gianni si avvicinò alla ragazza e le cinse i fianchi stringendola a se.

Lei rimase perplessa da quel gesto ma non oppose resistenza e , come se avesse accettato l’invito , prese ad accarezzargli la guancia.

Il bruno portò una mano su quella della ragazza . Dopo averne baciato il dorso intrecciò le dita con le sue.

Tra loro si creò un contatto visivo molto intenso.

Lui s’inclinò leggermente avvicinando le labbra a quelle di Jessica.

Lei era combattuta : assecondarlo o no?

Le labbra del bruno erano sempre più vicine e sentì la sua mano posarsi dietro la nuca.

Aveva già chiuso gli occhi pronto al piacere che il gioco di lingue avrebbe dato.

La bionda stava per socchiuderli quando il telefono squillò.

Diventando rossa in volto Jessica si sciolse dalla presa del ragazzo e andò a rispondere.

“Pronto?”

“Jess..” sussurrò il biondo chitarrista.

“Tom..” sentì gli occhi velarsi di lacrime ad una velocità incredibile.

“Tesoro.. per favore non piangere”

“Perché non dovrei farlo?” come se lui non avesse parlato le lacrime iniziarono a rigarle il viso.

“Perché sai che continuo ad amarti”

“Come no! Avrai già trovato una ragazza per spassartela!” era sarcastico ma quelle parole colpirono profondamente Tom perché vere.

“Scusa” disse triste.

“Per cosa?”

“Per.. per.. ” sospirò “Scusami ti prego”

“Adesso devi solo dimenticare”

“Cosa?”

“Tutto ciò che mi riguarda..” cercò di sorridere “Ti amo Tom” come la volta precedente chiuse la chiamata senza aspettare la risposta.

Era sicura che qualunque cosa avesse detto lui sarebbero state tutte cavolate eppure scoppiò a piangere.

Gianni andò ad abbracciarla e le baciò i capelli.

“Piccola.. non piangere..” sussurrò dolce.

Le sprofondò la testa nel suo petto “Tu non puoi capire quanto.. quanto..” i singhiozzi le impedivano di parlare.

“Lo odi?”

“No” pianse più forte.

“Lo vuoi uccidere?”

“No”

“Quanto?”

“Quanto lo amo!” il petto le faceva male tanto piangeva.

♥ ♥ ♥ ♥



Come la volta precedente , dopo aver fatto scivolare il cellulare nella tasca , Tom iniziò a fissare il vuoto.

Prese a torturarsi con i denti l’unghia del pollice mentre osservava i suoi compagni andare avanti e dietro nel camerino.

“Tom non mangiarti le unghie!” lo richiamò il gemello.

“Bill! Non mi rompere il cazzo!” sbottò il biondo.

“Come prego?”

“Hai sentito bene! Non mi rompere il cazzo!”

“Ma che stai arrabbiato con me?”

“No!”

“Allora perché mi merito questa risposta?”

“Perché..”

“Jessica non è una scusa!”

“Invece lo è!”

“Vedi di suonare bene a trl! Se no te la darò io una bella risposta!”

Nel camerino entrò il manager che avvisò i ragazzi di salire sul palco per cantare la canzone “In by your side ”

Bill scoccò un occhiata gelida al gemello e con lo sguardo sembrò incitarlo ad uscire dalla stanza.

Tom sbuffò , si abbassò la visiera del cappellino e fu il primo ad uscire seguito dagli altri.

Non appena i Tokio Hotel salirono sul palco le fan lanciarono urli assordanti e vari pupazzetti vennero lanciati sul palco.

I flash delle macchine fotografiche e anche di qualche cellulare iniziarono ad abbagliare i ragazzi che salutavano le ragazze con brevi gesti della mano.

Il vocalist prese in mano il microfono e aspettò che Georg e Tom iniziassero a suonare.

.

Noone knows how you feel
Noone there you’d like to see
The day was dark and full of pain
You write help with your own blood
‘Cause hope is all you’ve got
You open up you eyes
But nothings changed

I don’t want to cause you trouble
Don’t wanna stay too long
I just came here to say to you

Turn around, I am here
If you want it’s me you’ll see
Doesn’t count, far or near
I can hold you when you reach for me



Gustav attaccò con la batteria.

Per tutta la durata della canzone il chitarrista non fece altro che pensare a lei.

A lei che ormai aveva definito il suo angelo e il suo diavolo.

A lei che ormai aveva definito il suo miracolo e il suo peccato.

A lei che ormai aveva definito l’unica cosa giusta e il suo più grande errore.

A lei che lo faceva sentire bene e male.

Che lo faceva piangere e sorridere.

Che lo faceva vivere e poi morire a poco a poco.

Ma era sicuro che lui le stava facendo la stessa cosa , forse anche peggio.

L’aveva fatta soffrire in passato , le aveva promesso che non sarebbe più successo e invece l’ha abbandonata.

Non solo le stava facendo rivivere tutto quello che aveva passato all’età di sedici anni , ma la stava anche tradendo con un'altra ragazza.

Cazzo Jessica perché non capisci!

Turn around
Turn around, I am here



Perché non capisci che per te darei l’anima!

Turn around
Turn around, I am here



Perché non capisci che vivo solo per te

Turn around
If you want it’s me you’ll see



Perché non vuoi credere che io..

Scosse la testa.

Turn around
I can hold you when you reach for me



Che io ti amo!

Doesn’t count, far or near



Stonò su una note e Bill lo guardò male.

Alla fine della canzone si cinsero a vicenda le spalle e fecero un inchino al pubblico.

Le fan , anche molto carine , gridavano a squarcia gola ma i pensieri di Tom erano rivolti altrove.

Adesso lui era come un burattino.

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Capitolo 8
*** La verità ***


Come promesso passo ai ringraziamenti !!

Grazie a :

-Miss Efron

-BabyzQueeny

-Dream_Girl

-cris94

-vallyrock

-_ToMSiMo_

-stefi

-MARINA KAULITZ

-Principessa89

-milly94

-martylili

-Ciiiii

-babakaulitz

Alla fine del capitolo commento!Adesso non posso dirvi niente!! XD

Buona lettura!!! *Kiss*





I cinque anni della mia vita





Ritornarono in hotel e una Angelica in lacrime e forse in preda ad un altro “sbalzo d’umore” si andò a scontrare contro Tom.

Il biondino riuscì a prenderla per un braccio e a tirarla a se evitando così di farla cadere per terra.

La ragazza cercò con forza di divincolarsi e con uno strattone ci riuscì : senza guardarlo in faccia si allontanò correndo ed uscì dall’hotel.

Bill guardò i suoi amici e fece spalluccie , il gemello invece inarcò se sopracciglia e , senza capire il motivo , prese ad inseguirla come se una vocina glie lo stesse ordinando.

Non gli importò nulla se il fratello continuava ad urlargli “Tra qualche ora abbiamo un intervista!” seguito da Devid : lui aprì la grande porta di vetro e se ne andò.

Cercò con lo sguardo la snella figura di Angelica e allora la vide attraversare la strada.

Stringendo i denti prese a correrle dietro , incurante delle fans che iniziarono ad inseguirlo.

Attraversò la strada e allungò il passo.

Accidenti a questi cazzo di pantaloni e a me che li porto a vita bassa!! strinse le mani in due pugni ed entrò in un parco immerso nel verde.

Con la coda dell’occhio vide le ragazze “impazzite” fermare la loro corsa.

Sono in questi momenti che amo più che mai le mie fans! pensò sorridendo.

Ormai era quasi vicino alla bionda.

Allungò il braccio , la bloccò bruscamente per il polso e con uno strattone fece aderire il corpo al suo , stringendola tra le braccia.

La ragazza tremava ma non di freddo , sotto al sole erano minimo trenta gradi , e neanche di paura.

“Angy!Angy che hai??”

“Lasciami Tom!Vattene!!” gridò lei disperata.

“No io non me ne vado!”

“Ti prego! Vattene!Lasciami!!”

“Devi dirmi che cazzo ti prende!E devi dirmelo adesso!!” urlò il ragazzo.

Angelica non rispose e continuò a singhiozzare.

“Angy.. ti prego..” le sussurrò portando le labbra vicino al suo orecchio “dimmi cos’hai..”

La bionda si sciolse piano dalla presa e si girò per guardarlo negli occhi

Il rasta esaminò il suo sguardo : paura , terrore allo stato puro , incertezza e tristezza.

Con la mano tremante la ragazza gli prese la mano e andò a sedersi ad una panchina.

Iniziando ad intrecciare le dita con quelle di lui sospirò e rivolse lo sguardo a terra.

“Tom..ti hanno mai.. mai raccontato storie horror?”il tono di voce era più calmo.

“Si..”rispose il chitarrista guardando il dito indice della ragazza che adesso tracciava sul suo palmo tanti piccolo cerchi.

“E i personaggi chi erano?”

“Umh.. zombie, mostri , bambine impossessate o morte , fantasmi , vamp..” non riuscì a finire la frase. Le parole gli morirono in gola non appena sentì l’occhiata gelida e malinconica della ragazza.

“Vamp..?”

“Vampiri”concluse come ipnotizzato.

“Ti hanno mai fatto paura?” continuò lei con tono di voce più deciso e fermo.

“Bhè.. da bambino si, ma adesso non più! E poi i vampiri non esistono!” disse quasi ridendo.

Angelica sospirò e continuò a tracciargli cerchi sempre più concentrici sul palmo.

Quando la mano di Tom si chiuse piano racchiudendo dolcemente la sua.

“Angy.. i vampiri esistono secondo te?” domandò dolce alzandole il capo.

“Io..Io..” sospirò riprendendo a singhiozzare “Io sono un vampiro..” lo abbracciò scoppiando a piangere.

Il biondo la strinse forte non sapendo se crederci o meno. Ma i suoi singhiozzi erano troppo simili a quelli di Jessica e sentiva il bisogno di offrirle la sua spalla.

“Adesso calmati e spiegati meglio..”le sussurrò.

La bionda si sciolse dall’abbraccio “Guarda” mostrò i canini affilati e appuntiti.

“Okay..” sorrise lui rabbrividendo appena alla vista di quelle lame.

“E questo..” chiuse gli occhi e rimase così. Calma , tranquilla , rilassata , respiro leggero.

Tom aveva quasi il timore di disturbare la sua quiete.

Piano vide con suo grande stupore che la pelle della ragazza iniziò a farsi bianca , bianca quasi come il gesso.Sotto i suoi occhi iniziarono ad apparire come delle occhiaie livide.

Di scatto la bionda aprì gli occhi e il chitarrista sussultò : rossi , rossi scarlatti , come il sangue.

Il ragazzo fu costretto a lasciarle la mano libero : fredda , fredda come il ghiaccio era diventata.

Di una bellezza quasi rara , assurda , ipnotizzante. I capelli biondi e ricci risaltavano di più sulla sua pelle diafana. I canini erano più accentuati e le sue labbra rosse e più carnose.

“Tom..” disse piano Angelica “Hai paura?”

Il rasta scosse piano la testa “No..” disse quasi come un automa.

La bionda avvicinò la bocca al collo di lui e con le labbra prese ad accarezzarlo “Adesso?”

“Angelica..” il biondo sorrise e l’allontanò “Non ho paura di te anche se sei un vampiro.. non me ne importa!”

La ragazza lo guardò confusa negli occhi.

Nel suo sguardo cercava la verità , la sicurezza , la certezza di quella frase , di quella confessione.

Lui le sorrise come se avesse capito i suoi dubbi e allora lei si tranquillizzò.

“Il punto è..” mentre Angelica parlava la sua pelle ritornava “normale” “che tu sei in grave pericolo..”

“In che senso?”

“Ricordi l’omicidio?L’uomo dissanguato?E l’altro.. l’altro omicidio?”

“Si..”

“Al posto di quei due uomini.. dovevi esserci tu”

“Come?”

“Il tuo odore.. mi attrae troppo” posò le labbra sul collo di Tom “L’odore del tuo sangue,della tua pelle.. è tutto ciò che ho sempre cercato ma mai trovato”.

Il ragazzo rabbrividì.

“Ho bisogno di bere il tuo sangue Tom.. ne ho un disperato bisogno..”.

La sua pelle riacquistò il colore bianco come il gesso , le occhiaie si fecero più marcate e gli occhi iniziarono a colmarsi di sangue.

Un istinto orribilmente forte la portò a dischiudere la bocca e con la lingua accarezzò il collo del chitarrista. Si fermò nel punto dove si trovava la carotide. Poteva sentire il sangue caldo sotto la sua pelle morbida e profumata. Sorrise maliziosa , si accarezzò i denti.

Il respiro leggero , lei molto calma e tranquilla.

Tom aveva paura , non sapeva cosa stesse succedendo. Cercò di allontanarla ma lei gli bloccò entrambe le mani.

Era molto forte.

Alla fine il rasta sentì i denti della ragazza sulla sua pelle.

Angelica non riusciva più a dominare il suo istinto. Presa da una voglia matta affondò i canini nel collo del biondo. Più a fondo , sempre più a fondo. Finalmente lo sentì il suo sangue , buono , leggermente salato , caldo.

Gli portò una mano dietro la nuca e spinse il collo di Tom sulla sua bocca , in modo tale che i denti potessero affondare sempre più.

Il ragazzo venne invaso da un dolore lancinante e non riuscì ad opporre resistenza.

Nella sua mente appariva già la scritta fine



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Bene!!! Non oso neanche immaginare la vostra faccia! XD
Sinceramente non so come mi sia venuta in mente la fine di questo capitolo! So solo che volevo movimentare un po’ la storia e spero di esserci riuscita con della buona suspance! Perché come dico io : non c’è storia che si rispetti senza della buona suspance!!
Capitolo un po’ corto lo so , ma l’ho fatto volontariamente! Mi spiace ^^’.
Alla prossima!Ciao!!

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Capitolo 9
*** Notte in bianco ***


Passo subito ai ringraziamenti perchè non ho molto tempo! XD

-BabyzQueeny

-Principessa89

-_ToMSiMo_

-stefi

-cris94

-Arina

-Miss Efron

-martylili

-Dream_Girl

-vallyrock

-MARINA KAULITZ

-milly94

Buona lettura!! Ciao!! Vi amo di bene!



I cinque anni della mia vita





Si svegliò di soprassalto , sudato , con il fiatone e gli occhi sgranati per la paura.

Istintivamente si portò una mano al collo e con le dita sfiorò il punto dove si trovava la carotide.

Perfettamente liscio , nessun buco , niente sangue che usciva.

Tirò un sospiro e si passò una mano sulla fronte imperlata di sudore. Scoccò un occhiata al display del suo cellulare : segnava l’una e un quarto di notte.

Girò la testa per guardare il gemello che dormiva come un ghiro. La bocca dischiusa , le braccia che avvolgevano il cuscino , il lenzuolo che lo copriva per metà lasciando scoperti i suoi pettorali.

Anche lui era in boxer eppure sentiva caldo. Molto caldo. Si alzò dal letto per andare alla finestra e aprirla. Le stelle brillavano come diamanti incastonati in un tessuto blu e la luna splendeva , forse più del sole.

Un leggero venticello gli accarezzò la pelle del viso e del petto e sentì il gemello muoversi nel letto e mugugnare.

Lo guardò , sorrise , poi rivolse un altro sguardo al cielo posando i gomiti sul davanzale.

I suoi pensieri , rivolti sempre e solo a Jessica , vennero deviati non appena l’immagine di Angelica si fece viva nella sua mente.

Sentì un brivido lungo la schiena ripensando al sogno. Scosse il capo.

Come gli era saltato in mente che Angelica potesse essere un vampiro?

Tom tu vedi troppi film! pensò.

Eppure ogni comportamento di quella ragazza , ogni gesto , ogni sguardo portava a pensare all’impossibile. Strana , misteriosa , tutto quello che Jessica non aveva.

Si sentì male pensando che tra un paio di giorni avrebbero salutato l’Italia per andare in Francia.

Non avrebbe più rivisto quella strana ragazza. Non avrebbe mai capito cosa l’aveva fatta cambiare.

Sbuffò : si irritava quando non capiva le cose o non gli venivano spiegate per filo e per segno.

Infilò i primi Jeans e la prima maglietta che li capitarono a tiro ed uscì piano dalla stanza per non disturbare Bill.

Anche se l’una di notte il bar era pur sempre aperto e aveva tutta l’intenzione di farsi due o tre bottiglie di birra.

Piano percorse il corridoio diretto all’ascensore.

Le mani nelle tasche dei jeans , l’andatura pesante , il capo chino e i rasta raccolti solo in un codino.

Pensava a lei , alla sua Jessica. Come stava? Aveva incontrato qualcun altro? E soprattutto perché dopo il “Ti amo” chiudeva sempre la telefonata?

Aveva una pazza voglia di ritornare in Germania e di chiarire questa storia. Voleva farle una bella ramanzina , sgridarla più che mai.

Sgridarla perché non riusciva a capire che l’amava più che mai. Perché si ostinava ad evitare ogni conversazione con lui.

Certo dopo la litigata non avrebbe più resistito e avrebbe preso a baciarle con avidità il collo. Ecco spiegato il perché del vampiro sorrise Ho voglia del collo di Jessica.. dio quanto la vorrei qui!

I suoi pensieri , che si stavano facendo via via sempre più proibiti , vennero interrotti da delle urla.

Superò l’ascensore e si affacciò per vedere cosa stesse succedendo.

Vide un bambino , sui dieci anni , poggiato al muro , le braccia dietro la schiena e le lacrime agli occhi.

Poi vide lei , Angelica , inginocchiata alla sua altezza , la faccia contratta in una smorfia di rabbia e di preoccupazione.

“Non devi farlo più!” gridò lei “Non scappare più!Chiaro?”

“Va bene.. scusa sorellina..”disse dolce il bambino.

“Entra in suite!E cerca di dormire!”

Piano il bambino si avviò verso la porta socchiusa della stanza dove alcuni occhini di bambini curiosi osservavano la scena.

“Veloce!” ringhiò la bruna e il piccolo sobbalzò ed entrò a passo svelto in camera.

Angelica scoccò un occhiataccia ai bambini che chiusero la porta.

Sospirando prese a camminare nella direzione del chitarrista con la testa bassa.

Lui continuava a fissarla , tra l’incredulo e lo spaventato. Era un lato di quella ragazza che lo terrorizzava ma nello stesso tempo lo attraeva.

Senza accorgersene la bruna andò a sbattere contro di lui.

“Ma che cazzo!Guarda dove metti i pie..” si fermò di colpo riconoscendolo “Tom..sei tu..”

“Eh già..”

“Hai visto tutto vero?”

“Si.. tutto..”

“A questo punto.. credo di doverti delle spiegazioni..”

Finalmente un po’ di verità!

♥ ♥ ♥ ♥



Così si ritrovarono seduti ad uno dei tavolini di vetro del bar dell’hotel più lussuoso della città.

Lei continuava a mordicchiarsi il labbro con fare nervoso mentre lui era in attesa di una sua parola.

Anche se nella sua testa facevano eco tantissime domande , preferì star zitto e aspettare.

“Allora.. io.. bhè ecco..”tintinnò chinando il capo.

“Tu?” la incitò il chitarrista.

“Ho un serio problema..”

Questo l’avevo capito cercò di rimanere serio mentre prendeva in mano la bottiglia di birra che il cameriere aveva appena portato.

“No il mio è veramente un serio problema!”

“Va bene.. che problema hai?” iniziò a bere.

“Ecco.. io.. io sono un vampiro”

Per poco la birra non gli andò di traverso. Sussultò e dovette posare la bottiglia sul tavolino , mentre si portava una mano al petto e iniziava a tossire.

“C..c..come scusa?” disse riprendendosi.

“Sono una specie di vampiro” precisò lei.

Tom rimase in silenzio a fissarla con occhi sbarrati e anche un po’ sulla difensiva.

Secondo me il serio problema riguarda la tua salute mentale alzò le sopracciglia mentre scoccò un occhiata alla birra.

“Perché esistono varie specie di vampiri?” chiese lui iniziando a staccare la targhetta “nastro azzurro” dalla bottiglia.

“Si.. cioè.. io sono un metà vampiro” sospirò “Posso stare alla luce del sole , posso nutrirmi come un essere umano ma se qualcuno , tipo te , tira troppo la corda con me rischia di far risvegliare la mia vera natura”

“Ah..”

“E colui che lo fa.. diventa la mia vittima”

A quelle parole il biondo rabbrividì.

“Solo che io non voglio ucciderti”

“Che pensiero gentile” disse lui sarcastico.

Angelica chinò il capo e prese a mordicchiarsi il labbro. Non riusciva a guardarlo negli occhi , aveva paura di leggere insicurezza , terrore , diffidenza. Diventò rossa in viso e finalmente alzò il capo per guardarlo.

“Tu..tu hai paura adesso?” chiese e il cuore prese a battere forte.

Tom la scrutò attentamente.

In un primo momento avrebbe voluto dire “si , un pò” ma guardando bene i suoi occhi si tranquillizzò , si rilassò.

Non seppe spiegare il motivo ma quello sguardo era troppo simile a quello di Jessica.

“No.. non ho paura”

La bionda si inclinò leggermente verso di lui , puntando i gomiti sul tavolo. Il suo viso era a una distanza quasi assente da quello del chitarrista e poi le labbra sfiorarono dolcemente le sue.

Il ragazzo all’inizio titubante , forse per la prima volta in vita sua , accolse con piacere quel bacio.
La sua lingua sfiorò piano il contorno delle labbra di Angelica chiedendole di approfondire quel contatto. Lei , dal canto suo , gli fece provare un forte brivido iniziando con la lingua a giocherellare con il pearcing. Il biondo approfittando di quel piccolo giochetto intraprese una danza vertiginosa dentro la bocca della ragazza.

Il bacio fu molto lungo , così lungo da lasciarli senza fiato , e forse il più passionale di tutti.

Quando interruppero quel contatto Angelica fissò gli occhi nocciola del chitarrista e sorrise dolcemente.

Nessuna paura , nessuna titubanza , nessuna diffidenza. Ogni suo timore era sparito , lasciando posto a una voglia matta di assaggiare quelle labbra ancora una volta.

Tom comprese quel desiderio e , inclinandosi anche lui , prese ad assaggiare il suo collo , con piccoli e morbidi baci. Per sbaglio , forse lasciatosi trasportare troppo dal desiderio sessuale , le diede un piccolo morso.

La bruna gemette lievemente per poi sussurrare invasa dal piacere “Ehi.. sono io il vampiro.. non tu..”

“Ah si?” disse lui piano portando le labbra vicino al suo orecchio “Prendiamo una camera e vediamo chi è il vampiro tra noi..”

“Accetto con gioia la tua offerta..”

Si alzarono dal tavolo , Tom lasciò i soldi vicino alla bottiglia di birra per poi prendere per mano Angelica e avviarsi alla reception.

♥ ♥ ♥ ♥



Jessica continuava a girarsi e rigirarsi nel letto , stizzita dal fatto che non riusciva a prendere sonno.

Ogni volta che chiudeva gli occhi , nel buio totale , si faceva viva l’immagine di Tom , che la fissava con il suo solito fare malizioso , si leccava il pearcing e sorrideva.

Smettila cazzo!Smettila! si alzò di scatto e , portandosi le mani tra i capelli , scosse violentemente il capo.

Era diventata come una dolce e orribile tortura.

Il suo ricordo faceva male come tante lame affilate che laceravano il cuore senza alcuna pietà.

Non le lasciava un attimo per respirare , un secondo per sorridere.

Era come se il suo ricordo si fosse legato a lei e fosse diventato la sua nuova malattia.

Ma come ad ogni malattia c’era una cura : Gianni.

Quel ragazzo d’oro , dolce e affettuoso , che riusciva a strapparle sempre un sorriso anche nei momenti più brutti.

Sussultò non appena sentì il cellulare vibrare e lo schermo illuminarsi.

Si alzò dal letto e andò per leggere il nuovo messaggio.

Gianni:

Ciao piccolina. So che sei sveglia , scendi giù che ti porto dov’è facile sognare.


Abbozzò un sorriso e guardò l’orario : le due meno un quarto.

Mandando tutti e tutto al diavolo , si mise una canotta celeste e degli short di jeans. Scarpe da ginnastica bianche , capelli legati in due trecce.

Piano aprì la porta della stanza , scese silenziosamente le scale e uscì di casa richiudendo delicatamente la porta di ingresso.

Tirava un leggero venticello e il cielo iniziava a diventare già chiaro. Gli uccellini cinguettavano allegri e spensierati.

Si guardò intorno ma non vide nessuno.

Quando venne abbracciata da dietro e il suo cuore perse un colpo.

Riconobbe quelle braccia magre e forti avvolgerla e stringerla a quel petto piatto dai pettorali ben scolpiti e sorrise chiudendo gli occhi.

“Ciao piccolina..” sussurrò il bruno portando le labbra vicino al suo orecchio e facendola rabbrividire.

“Ciao Gianni..” rispose lei dolce.

“Allora vieni?” disse allontanandola e prendendola per mano.

“Dove?”

“In un posto dove puoi sognare”

“Umh.. okay..”

Gianni la guidò fino al suo pick-up blu scuro , la fece sedere e poi partì a tutta velocità.

La strada non fu molto lunga ma Jessica notò con suo grande stupore che il ragazzo imboccava tutte le stradine di Lipsia vecchia.

Poi parcheggiò in un grande spiazzale e uscirono dall’auto.

Il bruno la prese per mano e le sorrise “Vieni..”

La bionda non poté far a meno di ricacciare le lacrime , perché quella scena le ricordava molto ciò che Tom aveva fatto per lei durante la brutta litigata.

Senza obbiettare ricambiò il sorriso e si fece guidare dal giovane.

Imboccarono una piccola stradina per poi passare sotto un arco di pietra e arrivare ad un altro piccolo spiazzale.

Era di forma circolare e c’era un solo portone che dava ad una casa abbandonata da una grande veranda ricoperta da arrampicanti. Al centro c’era un alberello non molto alto ma dalle foglie verdi come lo smeraldo. Ai suoi piedi c’era una piccola panchina di pietra. L’unica entrata , e anche uscita , era il piccolo e basso archetto attraversato.

A Jessica venne una stretta al cuore : non doveva portarla li , in quel posto pieno di ricordi dolorosi , uno in particolare.

Il primo bacio dato a Tom all’età di sei anni.

Sentì gli occhi pizzicarle ma ricacciò con prepotenza le lacrime lasciando che le vecchie immagini scorressero veloci e vedendo ai piedi di quell’albero lei e il suo più grande incubo.

♥ ♥ ♥ ♥



La piccola era seduta ai piedi del piccolo alberello , alto poco più di lei. Aveva la testa china , le ginocchia al petto avvolte dalla braccia corte e magre.Il viso paffutello rigato dalle lacrime e gli occhi gonfi e rossi.

Piangeva perché i fratellini erano nati e lei adesso aveva paura di non essere più voluta bene , di essere abbandonata o di essere usata come schiavetta come cenerentola.

Lei non voleva questo perché amava i suoi genitori e i suoi nuovi fratellini. Ma la paura era più grande dell’amore.

Continuò a singhiozzare nonostante il petto le faceva male.

Quando Tom le si avvicinò , si piegò sulle ginocchia e le alzò delicatamente il capo , specchiandosi nei suoi occhi neri come l’abisso.

“Jess.. non piangere dai..”le disse dolce.

“Tom i miei genitori non mi vogliono più bene!” singhiozzò lei.

“Non è vero!Loro ti amano come non mai.”

“Ma Alexio ha detto che..”

“Alexio dice un sacco di bugie! Lui è figlio unico, non credere a quel buffone”

“Oh Tom..” si lasciò abbracciare dal bambino e rimase in silenzio calmandosi.

“Jess.. posso chiederti una cosa?” azzardò il biondino.

“Dimmi..”

“Noi due siamo fidanzati adesso?”

“Non lo so.. i fidanzati si danno i baci..” rispose lei allontanandosi e portandosi il dito sulle labbra.

“Ah.. okay..” si inclinò leggermente e le stampò un bacio sulla guancia bagnata dalle lacrime. “Adesso siamo fidanzati?”

“No sciocchino..” ridacchiò lei “La mia mamma e il mio papà si baciando sulla bocca..”

“Ah va bene..” chiuse gli occhi e avvicinò le labbra a quelle di Jessica.

La bambina fece lo stesso.

Un semplice ed innocente bacio , le loro labbra dolcemente posate una sull’altra , nessuna passione , nessun trasporto , nessuna malizia. Il cuore di due bambini che si univano con quel dolce e delicato contatto.

Si staccarono piano e Jessica arrossì portandosi una mano sulla bocca. Tom ridacchiò.

“Adesso siamo fidanzati?”chiese poi.

“Si.. adesso si..” sorrise la bambina.

Entrambi poi scoppiarono a ridere.

♥ ♥ ♥ ♥



“Jessica.. posso farti una domanda?” la voce di Gianni la riportò alla realtà.

La bionda si girò di scatto verso il ragazzo e lo fissò intensamente.

“Dimmi..” disse dolce.

“Vuoi.. vuoi..” sospirò imbarazzato e chinò il capo “Io ti amo.. vuoi diventare la mia ragazza?” la guardò intensamente negli occhi.

Il cuore della ragazza le fece una capriola in petto.

No , non qui.. pensò mentre le lacrime iniziarono a rigarle il viso Non in questo luogo!No!

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Capitolo 10
*** Per me sei morto ***


Mi scuso come sempre per il ritardo , ma questo capitolo non riuscivo proprio a finirlo! XD Che dire.. spero di non far diventare la storia troppo monotona .. in quel caso avvisatemi subito!!!

Comunque ringrazio :

-Principessa89

-BabyzQueeny

-MARINA KAULITZ

-_ToMSiMo_

-Arina

-Miss Efron

-vallyrock

-Dream_Girl

-Ciiiii

-very_lupi

-milly94

Buona lettura!!! Un kiss a tutte!



I cinque anni della mia vita





Non riuscendo più a trattenersi , scoppiò in un pianto liberatorio. Si portò le mani sul viso e singhiozzò forte.

Non doveva farle una simile domanda in quel posto , dove ancora il ricordo del suo ”fidanzamento” era vivo , dove riusciva a vedere quel innocente bacio come se fosse tornata indietro nel tempo , come se quei due bambini da un momento all’altro si accorgessero che li stava spiando.

E poi cosa doveva rispondere?

Lo aveva considerato sempre e solo come un amico , come un migliore amico. È vero alcune volte pensava di amarlo ma capiva che il suo non era amore , il suo era il bisogno matto di stare accanto a quel ragazzo.

Non voleva fidanzarsi con lui perché amava ancora Tom , nonostante tutto quello che le aveva fatto passare.

Sentì le mani calde del ragazzo posarsi sulle sue e allontanarle dal viso. Poi le sue braccia l’avvolsero in un dolce e tenero abbraccio e la strinsero piano al suo petto.

Lei rimase impassibile a quel gesto. Lo sguardo perso nel vuoto , lacrime che scendevano senza neanche chiedere il permesso , le mani flebilmente posate sulle spalle del ragazzo.

Cosa doveva fare?

Quanto avrebbe voluto scomparire.

Scoccò un'altra occhiata all’albero , poi sospirò.

“Scusa Jess.. forse era troppo presto..”sussurrò lui.

“No scusami tu..” piano si scostò per guardarlo negli occhi. Poi chinò il capo triste “Non avrei dovuto reagire così..” sospirò “Solo che questo posto è pieno di tanti ricordi”.

“Ah.. mi dispiace se lo avessi saputo.. non ti avrei portato” si sentiva tremendamente in colpa.

Jessica ancora una volta rimase impressionata dalla tanta dolcezza di Gianni.

Infondo era un bravo ragazzo , ci teneva a lei ed erano amici da un sacco di tempo. Lui non sarebbe tornato in Italia se si fosse fidanzato con lei , non l’avrebbe lasciata sola nel momento del bisogno neanche per tutto l’oro del mondo. Gianni sotto questo aspetto era molto meglio di quel diavolo biondo.

E poi Tom non l’avrebbe mai più rivisto , sicuramente aveva già fatto sesso con metà delle fan italiane e lei non era altro che un flebile e lontano ricordo.

“Gianni, io..” deglutì a vuoto e prese coraggio “Io voglio essere tua” con quella frase provò sollievo ma allo stesso tempo dolore.

“Sei sicura?”

“Si..”

Timidamente lo baciò sulle labbra. Il secondo bacio dato in quel luogo non era timido e innocente. Era passionale , malizioso.

“E perché sei scoppiata a piangere?” chiese il bruno scostandosi.

“è una storia lunga.. te la racconto sulla strada del ritorno..” lo prese per mano e sorrise.

Gianni iniziò a camminare “Inizia adesso..”

“Ricordi i Tokio Hotel? Bene io conosco..” e iniziò a raccontare quella favola che non avrebbe mai avuto un lieto fine.

♥ ♥ ♥ ♥



Ignaro di tutto , ignaro che la sua vera dolce metà si era fidanzata , Tom continuava a baciare il collo di Angelica , stando sopra di lei e schiacciandola con il suo peso.

Ogni tanto la ragazza lo staccava dal collo per portarlo ad assaggiare le sue labbra. Aveva prese il vizio di giocare con il suo pearcing , facendolo rabbrividire ogni volta che per sbaglio lo mordeva.

Dopo un'altra mezz’ora passata nella malizia più totale , il chitarrista rotolò al fianco della ragazza stringendola a se.

“Allora? Chi è il vampiro tra noi?” ammiccò lui baciandole i capelli.

“Sempre io!” sorrise lei.

“Come?Ti ho torturato il collo! Domani avrai un sacco di segni rossi!”

“Tom i succhiotti sono ben diversi dai morsi”

“Bhè.. se lo dice l’esperta..”

Con un rapido gesto Angelica si ritrovò sopra di lui , bloccandogli i polsi all’altezza della testa e portando il viso ad una distanza quasi assente dal suo.

“Adesso ti faccio vedere..” sussurrò sensuale avvicinando le labbra al collo del chitarrista.

“Questo è un succhiotto” disse e prendendo un punto a caso iniziò a baciarlo e a succhiarlo con avidità.

“Questo è un morso” spostò le labbra nei pressi della carotide e piano posò i canini sulla pelle. Cercando di domare il suo istinto lo morse , ma non lo fece sanguinare , lo morse in maniera umana.

“Capito?” chiese poi piantando i suoi occhi vitrei nei suoi nocciola.

“Umh.. visto che ci sei.. mi insegni un po’ d’ italiano?” chiese lui malizioso.

“Bacio..” rispose lei nella sua lingua madre.

“Baciò?”ripetè lui.

“No.. bacio..”

“Bàciò..”

“No” rise divertita “Ba-cio” scandì piano.

Lui sbuffò “Non la capisco questa parola!”

“Ti faccio un esempio..” posò le labbra sulle sue e , senza chiedere, insinuò la lingua nella sua bocca intraprendendo una danza mozza fiato.

“Bacio..” disse lui in italiano senza fiato.

“Si.. esatto…”

“Adesso ti insegno io un po’ di tedesco..” con un gesto rapido le posizioni vennero invertite : lui sopra e lei tenuta dolcemente per i polsi.

“Lo conosco già il tedesco!” rise lei.

“Non è possibile!” si finse sbalordito.

“Si invece è possibile! Conosco anche le parolacce” fece una linguaccia.

“Va bene..” si finse deluso. Poi riacquistò il suo sorriso malizioso “Ma non conosci il linguaggio mondiale..”

“E che sarebbe?”

“Ah.. vedi che non lo conosci?” iniziò a baciarla sulle labbra , scendendo sul mento e poi finì ancora una volta sul collo.

Le sue mani sfiorarono piano il suo seno , scesero alla pancia e poi andarono a posarsi sui fianchi. Per sbaglio li strinse e la ragazza sussultò.

“Ehi che hai?” chiese lui.

“Togli le mani da li!” scandì piano.

“Perché?”

“Perché si!”

Tom inarcò un sopracciglio e le strinse ancora una volta i fianchi facendola ridere.

“Ah ho capito!” esclamò sorridendo “Soffri il solletico!”

“Si!” confessò lei.

“Non ci credo..” scosse il capo in segno di disapprovazione “Un vampiro che soffre il solletico!”

“E allora?Anche tu soffri il solletico!” cercò di portare una mano sul fianco del ragazzo ma subito venne bloccata.

“Eh no bella!Sto io sopra!”disse lui malizioso.

“Dai Tom.. non fare lo stronzo che sei!” ridacchiò lei.

“Sono un maschio.. ce l’ho nel dna”

“Se mi fai il solletico giuro che..” non finì la frase che scoppiò a ridere poiché il biondo aveva già iniziato a torturarla.

“Dai!Smettila!Basta!” disse con le lacrime agli occhi.

Velocemente riuscì a toglierselo di dosso e a tirarsi su a sedere. Si asciugò le lacrime e si ricompose.

“Io non ci vengo più a letto con te!” esclamò scoccando un occhiata a Tom , disteso sul letto con la testa sprofondata nel cuscino.

“Come scusa?” chiese incredulo lui.

“Hai sentito!Io non vengo più a letto con te!”

Il biondo si tirò su a sedere e l’abbracciò , stringendola forte al petto. Portò le labbra vicino al suo orecchio facendola rabbrividire “Quante cazzate che spara il mio vampiro”disse.

“Se mi fai ancora il solletico , il tuo vampiro ti uccide!”

“Va bene.. correrò il rischio!”

Capendo la sua intenzione , Angelica fece appena in tempo a sciogliersi dall’abbracciò e ad alzarsi dal letto.

“Non sono scema sai?”chiese fingendosi stizzita e incrociando le braccia al petto.

Tom guardò il suo fisico dalla testa ai piedi e iniziò a giocherellare con il pearcing “Che visione!” disse malizioso.

La bruna arrossì lievemente, con un rapido gesto prese il lenzuolo bianco e lo avvolse intorno al suo corpo.

“Eh no bella mia” disse lui scendendo dal letto e andandole vicino “Non ti devi vergognare.. ne ho viste tante di ragazze nude”.

“Vorrai dire puttane nude..” rispose lei tenendo uniti i due lembi del lenzuolo.

Tom non rispose. Si limitò a baciarla dolcemente , intraprendendo con la sua lingua una dolce e lenta danza , mentre le sue mani andavano a sfiorare i lembi del lenzuolo e quindi anche le mani di Angelica.

Dopo aver sfiorato dolcemente le sue dita , la convinse a lasciargli il campo libero e il chitarrista la scoprì delicatamente.

Senza interrompere il bacio i due corpi aderirono un all’altro perfettamente. Angelica gettò le braccia dietro al collo del biondo mentre veniva stretta dalle sue mani.

Il ragazzo si staccò dalle sue labbra e allora rimasero abbracciati. Lui continuava a scrutare il cielo ormai al crepuscolo e pensò che non aveva mai passato una notte più magica di quella.

Perché quella passata con Jessica non era solo magica , era speciale , dolce , tenera , come lei , come quella tedesca che non voleva più saperne di lui.

Scosse il capo : non era il momento di pensare a Jess.

Si allontanò di poco per specchiarsi negli occhi grigi di Angelica.

“Che ne dici di una doccia?”chiese malizioso.

“Adesso?” rispose lei.

“O un bagno.. decidi tu..”

“Umh.. la doccia è meglio.. ma adesso?”

“E perché no?”

Riprendendo a baciarsi entrarono in bagno e diedero vita ad un altro momento di malizia e passione assoluta.

♥ ♥ ♥ ♥



La mattina seguente Jessica scese silenziosamente in cucina.

I gemellini erano seduti a far colazione : Sophia era intenta ad immergere un biscotto nel latte , mentre Oscar beveva il suo con avidità.

Ben come sempre leggeva il giornale e nella mano sinistra aveva una tazzina di caffè che ogni tanto sorseggiava.

La bionda stava per entrare , pronta , decisa a parlare , quando si fermò sull’uscio titubante.

Sospirò e si portò un pugno sul petto.

Scusami Tom.. pensò ricacciando le lacrime.

Tirò un lungo sospiro e poi , finalmente , entrò in cucina posando una mano sulla spalla del padre.

“Giorno Jess..” trillò lui.

“Giorno..” sorrise , poi si fece seria “Papà.. mi sono fidanzata con Gianni”

“E quando?” era sbalordito.

“Emh.. ieri sera..” mentì.

“Tesoro!Sono felice per te!”

Questa volta fu Jessica a rimanere sbalordita per la gioia del padre.

“Si emh..papà devi farmi un favore..”

“Dimmi..” un sorriso a trentadue denti stampato in faccia.

“Se Tom chiama.. e chiede di me.. digli che..” deglutì a vuoto “che io sono morta..”

“Come?!”sbarrò gli occhi incredulo.

“Non farà domande.. io sono morta. Se dovesse chiederti come , in un incidente stradale. Ma non lo chiederà”

“Va bene…” disse poco convinto.

Jessica si sedette al tavolo sorridendo.

“Jess.. ti ho fatto le frittelle!” cinguettò Sophia.

“Ti abbiamo fatto!” proruppe Oscar.

“Grazie piccoli miei” rispose lei dolce.

Rimase a far colazione in silenzio.

Ogni pensiero era dedicato solo ed esclusivamente a Tom.

Aveva fatto una scelta saggia?

Una parte di lei ne era convinta. Così si sarebbe dimenticato di lei una volta per sempre. Avrebbe fatto la sua vita come se non fosse mai esistita.

Tom perdonami per quello che ho fatto. Ma vedrai che ti abituerai al dolore. Prima sarà lancinante , poi diventerà insopportabile e alla fine non lo sentirai più.Credimi ci sono passata anch’io , perché tu per me sei morto..

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Capitolo 11
*** Ti lascerò ***


Bene… ecco che siamo arrivati al capitolo più triste T_T .
Voglio solo dirvi che verso la fine ho voluto descrivere ciò che succedeva a Tom e a Jessica nello stesso tempo , quindi le parole scritte in grassetto e o corsivo grassetto sono i pensieri o le azioni di Jessica. Tutto il resto riguarda Tom. ^^

Adesso passo ai ringraziamenti :

-Miss Efron

-vallyrock

-_ToMSiMo_

-Principessa89

-Ciiiii

-milly94

-very_lupi

-MARINA KAULITZ

Buona lettura!! Ciaoo!! ^^

Musica : {Ti lascerò;Anna Oxa}

I cinque anni della mia vita





Erano ancora dietro le quinte del palco del festivalbar , manifestazione annuale italiania.

Ricordavano di aver vinto un premio l’anno scorso , il premio digital e qualcuno aveva detto che l’avrebbero rivinto.

Tutti e quattro erano emozionati , era sempre così quando venivano in Italia per un concerto.

Avevano paura di deludere i fan italiani , avevano paura di fare una figuraccia , forse perché non erano ancora sicuri di aver conquistato l’Italia.

Così Bill andava avanti e dietro , torturandosi le unghie laccate di nero e ripetendo che sarebbe andato tutto male , Georg era seduto accanto a Tom , con le ginocchia al petto e la testa tra le gambe e tirava lunghi sospiri per calmarsi.

Gustav sembrava essere l’unico calmo , seduto a uno sgabello , con le spalle al muro, occhi chiusi e auricolari nelle orecchie.

Tom invece guardava i suoi compagni e poi rivolgeva occhiate al display del cellulare.

Chiamarla? Non chiamarla?

Si sentiva veramente uno stronzo per quello che aveva fatto.

Magari Jessica era nella sua stanza , a sfogliare le foto di quand’erano piccoli e continuava a pensare a lui , continuava ad avere fiducia in lui.

E Tom invece?

Aveva fatto sesso con Angelica , sesso con una che conosceva da circa tre giorni , sesso con un estranea.

Voleva chiamare Jessica , voleva dirglielo , voleva sentirsi dire “Brutto stronzo mi fai schifo” , perché era quello che si meritava, era quello che si sentiva di essere.

Ma non era certo colpa sua se in Angelica rivedeva lei , la sua dannazione , la sua maledizione.

Sbuffò e passò il cellulare dalla mano sinistra alla destra.

Perché dicevano che l’amore è un sentimento bellissimo?

L’amore adesso stava diventando un sentimento troppo doloroso per un semplice ragazzo di quasi diciannove anni.

Si sentiva in una camera a gas , niente vie d’uscite , la porta bloccata , le pareti nere. Cercare una via di fuga , uno spazio tra i mattoni per respirare ,era impossibile.

E come un burattino , come se qualcuno lo stesse muovendo , selezionò la rubrica , poi il nome “Jessica casa” e schiacciò il tasto con la cornetta verde.

Portò l’apparecchiò all’orecchio e aspettò che qualcuno rispondesse.

Dopo cinque secondi una forte paura lo incitò a chiudere la telefonata.

Questo sentimento stava per vincere ma qualcuno rispose.

“Pronto?” era Ben.

“Pronto Ben.. sono Tom..” disse il chitarrista , il cuore in gola , una morsa allo stomaco.

“Ciao Tom” scattò l’uomo.

“Potrei parlare con Jessica?”

“No mi spiace..”

“Perché no?”

“…..”

“Perché no?”

“Perché è morta”

E con quella frase il mondo gli crollò addosso.

Tutto , dal più piccolo e insignificante muscolo , si paralizzò.

Il cuore perse tanti , troppi colpi. Per fino le lacrime ritardavano , incredule , spiazzate.

Un movimento involontario , perché ormai il cervello era in tilt , lo portò a chiudere la telefonata e lasciar cadere per terra il cellulare. Il rumore sordo , richiamò l’attenzione di tutti.

“Tom! Che hai?” Bill si girò di scatto per vedere il fratello , o meglio , il fantasma di suo fratello.

Bianco come un cadavere , lo sguardo perso nel vuoto , occhi freddi , che non tradivano alcuna espressione o emozione. La mano ancora racchiusa come a voler tenere il cellulare , l’altra stretta in un debole pugno. La bocca leggermente dischiusa.

“Tom che ti sta succedendo?” Georg lo mosse per la spalla e , come proprio un vero burattino a cui erano stati tagliati i fili , lui rimase immobile.

“Tom” il moro si piegò sulle ginocchia e posò una mano sulle sue ginocchia “Che hai?”

“Bill..” fu il respiro che uscì dalla sua bocca.

“Tom” il gemello iniziava a preoccuparsi.

Nel camerino entrò David che avvisò che era arrivato il loro turno.

“Che sta succedendo qui?” chiese il manager vedendo tutti attorno a un Tom pietrificato.

“David.. Tom non sta tanto bene..” rispose Gustav.

“Come sarebbe a dire? Se fino a poco fa stava facendo lo scemo con una fan”

Quelle parole gli fecero ancora più male , lo colpirono forte , senza pietà.

Come se fosse stato un guerriero in fin di vita e il nemico gli avesse inflitto il colpo di grazia.

“Bill io non salgo sul palco.” Sussurrò il biondo.

“Ma che hai? Ti prego dimmelo”

“Io.. io..”

Per incitarli nella stanza entrò un tecnico italiano che parlò in inglese con il manager.

“Ragazzi dobbiamo andare” disse l’uomo rivolto ai Tokio Hotel meno Tom Kaulitz.

“Tom.. andiamo”

Bill lo prese per mano , Georg gli dette in mano la chitarra che strinse con gesto forte e automatico.

La guardò intensamente poi , invaso da una forte rabbia , la scaraventò per terra provocando un suono antipatico.

“Tom!Sei impazzito!!” lo richiamò il bassista.

“Fanculo Georg! Fanculo anche a sto cazzo di concerto!” rispose lui , tremava tanto era arrabbiato.

“Tom calmati..” disse dolce il moro.

“Bill! Calmati un cazzo!Io non salgo sul palco!”

Allora il vocalist perse la pazienza “Se non mi dici il motivo , allora è per un tuo capriccio stupido!E noi , come band, non possiamo fare una figura di cavolo solo perché tu sei capriccioso!”

“Bill cazzo io..” le parole gli morirono in gola e , di colpo , la rabbia si tramutò in tristezza e dolore. Lo stato d’animo cambiò così velocemente che quasi gli vennero le vertigini.

“Adesso prendi la chitarra e sali sul palco” disse piano.

E Tom alla moviola si chinò per prendere in mano lo strumento e fu l’ultimo ad uscire dal camerino.

♥ ♥ ♥ ♥



“Papà.. chi era?” rispose Jessica , appena ritornata da un appuntamento con Gianni.

“Era Tom”

A quel nome sussultò e i fece triste “e che voleva?” chiese con un fil di voce.

“Voleva parlare con te.. io gli ho detto che sei morta.. ”

“Ha fatto domande?”

“No..”

Jessica chinò il capo “Emh.. io vado in camera mia.. scendo per la cena” e di fretta salì le scale e entrò nella sua stanza.

Si buttò sul letto e iniziò a piangere.

♥ ♥ ♥ ♥



Anche Tom , dopo essere ritornato in albergo , entrò in suite pieno di dolore.

Dette un calcio alla custodia della chitarra che gli intralciava il cammino.

“Cazzo!Cazzo!”urlò buttandosi di peso sul letto “Cazzo perché! Perché Jessica!Perchè!”

Il dolore era troppo forte e si arrabbiò perché le lacrime non rigavano il suo viso.

“Perché Jess mi hai fatto questo! Perché!”

”Tom perdonami ti prego!” singhiozzò lei invasa dal senso di colpa “Scusami ma l’ho fatto per te, per il tuo bene”

“Non dovevi abbandonarmi! Ti odio!”

Strinse a se il cuscino e tanto piangeva che il petto le faceva male.

Si sentiva uno schifo , adesso Tom doveva essere distrutto dal dolore


Nella stanza entrò Bill che si sedette sul letto e posò una mano sulla spalla del fratello.

“Tomi.. che hai?”

“è morta Bill! Cazzo è morta!” il biondo senza pensarci si abbracciò al gemello e finalmente scoppiò a piangere.

“Chi è morta?”

“Jessica! La nostra Jessica”

Anche il moro a quelle parole sentì una forte stretta allo stomaco ma cercò di farsi forza. Abbracciò forte il fratello e lo lasciò sfogare.

Sapeva perfettamente che lui era l’unica persona con cui riusciva a piangere.

“Dai Tomi.. calmati..”

Jessica si alzò dal letto e andò alla finestra. Cercò di calmarsi e ci riuscì. Asciugandosi le lacrime prese dalla tasca dei jeans il cellulare e chiamò Gianni.
Mi spiace Tom di essere così crudele.. ma è quello che ti meriti. Questo è tutto ciò che mi hai fatto passare! Che cosa si prova a morire?


Cazzo! Fermate il mondo , VOGLIO SCENDERE!




Ti lascerò andare ma indifesa come sei

farei di tutto per poterti trattenere

perchè dovrai scontrarti con i sogni che si fanno

quando si vive intensamente la tua età.

Ti lascerò provare a dipingere i tuoi giorni

con i colori accesi dei tuoi anni

ti aiuterò a sconfiggere i dolori che verranno

perchè saranno anche più grandi degli amori che ti avranno

e lascerò ai tuoi occhi tutta una vita da guardare

ma è la tua vita e non trattarla male.

Ti lascerò...crescere

ti lascerò...scegliere

ti lascerò anche sbagliare...ti lascerò

Ti lascerò decidere per chi sarà al tuo fianco

piuttosto che permettere di dirmi che sei stanco

lo faccio perché in te ho amato l'uomo e il suo coraggio

e quella forza di cambiare per poi ricominciare

e quando avrò davanti agli occhi altri due occhi da guardare

il mio silenzio lo sentirai gridare.

Ti lascerò...vivere

ti lascerò...ridere

ti lascerò...ti lascerò.

E lascerò ai tuoi sorrisi la voglia di scoppiare

ed il tuo orgoglio lo lascerò sfogare.

Ti lascerò...credere

ti lascerò...scegliere

ti lascerò...ti lascerò.

Ti lascerò...vivere

ti lascerò...vivere

ti lascerò...ti lascerò



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Capitolo 12
*** Ti scatterò una foto ***


Stiamo arrivando alla fine della storia! XD

Detto questo , scusate ma non ho molto tempo , ringrazio :

-haleeya

-Dream_Girl

-Ciiiii

-MARINA KAULITZ

-Principessa89

-tokitoki

-_ToMSiMo_

-vallyrock

-very_lupi

-Miss Efron

-milly94

-stefi

Buona lettura!! Ciao!!

I cinque anni della mia vita





Durante la cena si udiva solo il rumore delle forchette che sbatteva contro la porcellana dei piatti.

Non che la bistecca non fosse invitante anzi : Ben si vantava di fare le bistecche migliori del vicinato.

Solo che Jessica non se la sentiva proprio di mangiare. Il suo stomaco si era chiuso di colpo , la sua mano impugnava senza forza la forchetta e il suo sguardo che sembrava contemplare la carne , in realtà era perso nel vuoto. La mente poi , il pensiero, il cuore , l’anima , erano in Italia con il diavolo.

Sospirò e si alzò da tavola “Io vado in camera mia , sono sazia..” disse.

“Ma come?” Ben guardò prima la bistecca intera e poi la figlia “Non hai mangiato niente”

“Sisi.. lo so” rispose quasi in trance ed uscì dalla cucina.

“Questa allora me la mangio io!” esclamò Sophia prendendo il piatto della sorella.

“No la voglio io!” brontolò Oscar strappandoglielo di mano.

“L’ho preso prima io!”

“Si ma io ho fame!”

“Papà!Guarda Oscar!?”

“Bambini.. dividetela..” disse dolce l’uomo.

Fu tutto ciò che udì Jessica prima di salire le scale e di rinchiudersi in camera sua , cosciente che i sensi di colpa e i ricordi , l’avrebbero sbranata senza pietà.

Chiuse la porta alle sue spalle e vi si poggiò , con le braccia dietro la schiena , gli occhi chiusi , capo chino e i capelli che le coprivano il volto.

Tom.. come stai? Cosa stai facendo?Giuro che sei fai qualche cazzata vengo in Italia e ti massacro

Aveva paura , sapeva com’era fatto , lo conosceva come lo conosceva Bill , forse anche di più.

Già.. e Bill?

Come aveva reagito lui alla notizia?

Sapeva perfettamente che , per il momento , la sua non era stata una scelta saggia.

Era stata una scelta che aveva portato solo dolore e sofferenza.

Ma un giorno mi ringrazierai cacciò via le lacrime senza pietà.

Allungò un braccio e con l’indice accese lo stereo facendo partire il cd di Tiziano Ferro.

Ricorderò e comunque anche se non vorrai

Ti sposerò perché non te l' ho detto mai

Come fa male cercare , trovarti poco dopo

E nell' ansia che ti perdo ti scatterò una foto..

Le sue labbra si tesero quasi in un sorriso.

La musica andava proprio bene , era in tema con il suo stato d’animo.

Andò alla scrivania e aprì il cassetto. Tra i vari quaderni e fogli , prese un album di fotografie che custodiva gelosamente.

Stringendolo al petto andò a sedersi sul letto a gambe incrociate.

Piano lo aprì e la carta velina che stava in mezzo ad alcune pagine scricchiolò.

La prima foto , presa a caso, raffigurava lei all’età di sei anni.

Come sempre aveva i lunghi boccoli d’oro raccolti in due morbidi codini. Una salopette di jeans con i pantaloncini che copriva una maglietta gialla a mezze maniche. Inutile dire che le ginocchia erano tutte sbucciate e nere , traccia di tutti i giochi fatti con i gemelli nel loro giardino.

Ad abbracciarla alle sue spalle c’era Bill , anche lui di sei anni , con la testa posata dolcemente sul suo omero e come lei sorrideva all’obbiettivo. Al fianco dei due amici Tom , identico al gemello , quasi irriconoscibile.

Ma dopo una vita passata con loro scambiarli era difficile.

E riconobbi il tuo sguardo in quello di un passante

Ma pure avendoti qui ti sentirei distante

Cosa può significare sentirsi piccolo

Quando sei il più grande sogno il più grande incubo

Siamo figli di mondi diversi una sola memoria

Che cancella e disegna distratta la stessa storia

Non aveva molta voglia di vedere tutte le foto così , con un solo gesto , arrivò all’ultima pagina dell’album.

Le foto erano più recenti , scattate quando tutti avevano dai quindici anni in su.

I gemelli ormai erano diversi : Bill con i capelli corti , pearcing al sopracciglio e sguardo da cerbiatto.

Tom con i rasta raccolti in un codino , pearcing al labbro , pantaloni e magliette larghe.

Una li raffigurava seduti ad una panchina del loro parco preferito.

Jessica era in mezzo ai due gemelli e cingeva loro le spalle con le braccia , avvicinando i loro visi al suo.

Subito dopo un'altra foto , forse la più dolorosa.

All’età di diciassette anni , insieme , solo loro due.

Lui , il diavolo , a stringerla forte al petto , le labbra posate dolcemente sul suo collo , gli occhi semi chiusi e concentrati sulla sua pelle.
Lei che sorrideva maliziosa all’obbiettivo e faceva l’occhiolino , mentre una mano era posata sul viso di Tom e l’altra sul braccio che la teneva stretta in vita.

Chiuse di colpo l’album , come a voler reprimere i ricordi che stavano affiorando piano e dolorosi.

Lo portò nuovamente al petto e lo strinse forte , chiudendo gli occhi e ascoltando la fine della musica.

Non basta più il ricordo

Ora voglio il tuo ritorno…

E sarà bellissimo

Perché gioia e dolore hanno lo stesso sapore

Lo stesso sapore con te

Io Vorrei soltanto che la notte ora velocemente andasse

E tutto ciò che hai di me di colpo non tornasse

E voglio amore e tutte le attenzioni che sai dare

E voglio indifferenza semmai mi vorrai ferire

Una calda lacrima le rigò il viso. Bruciava , faceva male.

D’un tratto la porta si aprì e lei sussultò aprendo di colpo gli occhi e osservando svampita Gianni entrare timidamente nella stanza.

“Gianni.. cosa ci fai qui?” chiese sorridendo.

“Mi hai chiamato tu..” rispose lui.

“Ah.. si.. vero”

Immersa nei ricordi si era dimenticato tutto , per fino quello che era successo durante la cena.

“Che fai?” chiese il ragazzo prendendo in mano la custodia del cd che Jessica stava ascoltando.

“Ascolto musica e guardo vecchie foto” rispose lei.

“Tiziano Ferro.. sempre legata alla musica italiana eh?”

“Si , mi piace un sacco”

Il bruno spense lo stereo e si sedette sul letto. Sfiorò l’album con le mani e poi lo strinse , come a volerlo prendere ma la bionda glie lo impedì.

“Non posso mi spiace” disse lei stringendolo ancora di più al petto.

“Come mai?”

“è troppo personale. Scusa”

“No scusami tu” si avvicinò a lei e iniziò a baciarle le labbra con avidità e passione.

Piano le tolse l’album dalle mani e lo posò sul comodino accanto a letto.

La fece distendere piano sul letto e lui le si mise sopra , facendo attenzione a non schiacciarla.

Il cuore di Jessica batteva forte , così forte da far male.

Poi smise di battere quando sentì la mano del ragazzo insinuarsi sotto la sua canotta a giro maniche celeste.

Con una mano gli prese il polso e piano lo allontanò “Fai il bravo eh?” disse con un velo di stizza.

“Ehi!Non sono mica un cane” scherzò lui e cercò di riportare la mano sotto la sua maglietta.

Ma ancora una volta la bionda lo bloccò e lo allontanò “Seriamente Gianni.. non voglio”

“E perché?” era curioso.

“Perché” si morse il labbro inferiore “Perché il mio amore , il mio cuore , adesso appartengono a te.. ma ..” sospirò “Ma non sono pronta scusa” mentì.

“Sei vergine?”

“Si..” altra bugia.

“Okay..” riprese a baciarla con passione , scendendo giù , e assaporando ogni centimetro del suo collo.

Lei rimaneva passiva a quei baci : con gli occhi un po’ socchiusi per via del piacere , continuava a fissare un punto del pavimento.

Il mio amore , il mio cuore , adesso appartengono a te Gianni , ma il mio corpo , la mia anima , la mia mente , apparterranno sempre a Tom. Scusa

♥ ♥ ♥ ♥



E come sempre , quella notte il rasta non chiuse occhio.

Come sempre si vestì e andò al bar ma questa volta era intento a tornare in stanza ubriaco fradicio.

Scese , si avvicinò al bancone e chiese ben quattro bottiglie di birra e questo solo come “antipasto”.

Nel giro di quindici minuti le bevve tutte con avidità.

Ne chiese altre quattro e come prima la prima bottiglia la mandò giù come fosse acqua.

Dopo la decima l’alcool iniziava a farsi sentire.

Stava bevendo al dodicesima quando una voce lo fermò.

“Tom..” la riconobbe subito.

Si girò di scatto verso la ragazza. L’alcool gli faceva vedere quello che in realtà non esisteva : i lunghi capelli castani di Angelica diventarono i riccioli color oro di Jessica , i suo occhi vitrei diventarono profondi e neri come l’abisso di un oceano.

“Jessica?” chiese incredulo .

“Come scusa?” la bruna inarcò un sopracciglio stranita.

“Jess! Che ci fai in Italia?” chiese scendendo dall’alto sgabello del bancone.

“Tom ma stai bene?” lo guardò con più attenzione “O mio dio! Tu sei..” le labbra del chitarrista aderirono piano alle sue.

“Metti le birre sul mio conto” disse al cameriere , una volta allontanatosi da Angelica. Poi guardò la ragazza negli occhi , sicuro ancora di specchiarsi nell’abisso di quelli di Jessica.

La prese con forza per il polso”Vieni con me” e la portò all’ascensore.

Una volta arrivati al secondo piano , le porte si aprirono e Tom portò la ragazza nella suite affittata la sera prima.

Dopo aver chiuso a chiave la porta , la sbatté con foga contro il muro e iniziò a baciarle il collo.

“Tom smettila!” disse lei cercando di allontanarlo.

Ma in quella situazione il ragazzo era più forte e riuscì a resisterle.

Continuando a baciarla iniziò a piano a sbottonarle i bottoni della camicetta azzurra.

“Tom stai fermo!” sbottò la bruna.

“Stai zitta cazzo! So che lo vuoi anche tu Jessica!” le bloccò i polsi con una sola mano e con l’altra finì di sbottonare l’ultimo bottone.

“Tom non costringermi a farti male!” implorò lei sentendo la mano di Tom abbassarle la cerniera della gonna di jeans.

Lui allora le serrò le labbra con un bacio lungo e passionale.

Ormai stanca , Angelica gli tirò un calciò nelle parti basse e il ragazzo la lasciò subito libera piegandosi in due per il dolore.

La ragazza si allontanò guardandolo inginocchiarsi e portandosi le mani alla parte colpita.

Ancora un po’ scossa si avvicinò e lo aiutò ad alzarsi. Lo fece sedere sul letto , gli tolse il cappellino e gli accarezzò il viso.

Che era ubriaco anche un stupido l’avrebbe capito.

“Tom,non sono Jessica” disse dolce.

Il ragazzo la guardò intensamente e sospirò “Angelica”.

“Si..”

Dischiuse la bocca per rispondere ma un forte mal di testa lo colpì.

La bruna si stese accanto e lo abbracciò.

“Va tutto bene.. tranquillo..”

Non sapeva bene cosa fosse successo , ma Jessica sicuramente centrava qualcosa.

Lo strinse ancora più forte e il ragazzo nascose la testa nell’incavo del suo collo.

Gli baciò la fronte imperlata di sudore e chiuse gli occhi continuando a sussurrargli frasi per calmarsi.

Prima di addormentarsi , un pensiero limpido sfiorò la mente buia e incasinata di Tom : Angelica ha il mio corpo , la mia anima e il mio pensiero.. ma il mio cuore e il mio amore appartengono a Jessica.

E poi cadde tra le braccia di Morfeo.

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Capitolo 13
*** sogno ***


Uff! XD

Mi sono appena ritirata dal mare , fortuna che il capitolo l’ho scritto l’altra sera , perché adesso il mio cervelletto è fuso e chissà cosa avrei scritto!! XD
Come alcune di voi sanno , soprattutto quelle che hanno letto “il sistema solare” , io amo mettere in crisi i lettori! XD
Lo so è un brutto vizio ma è più forte di me!
Questo capitolo è molto strano , per qualche chiarimento contattare la clinica perché sono ricoverata la! XD
Adesso passo ai ringraziamenti e bla bla bla XD :

-_ToMSiMo_ : O ma ciaoooo!!! XD Mi fa piacere che leggere la mia ff ti tira su di morale! Grazie tante per i complimenti ^^

-Arina : Sinceramente tutti quanti mi dicono che so descrivere molto bene le emozioni e i sentimenti dei personaggi , mi dicono che so trasmettere bene quello che provano e che riesco ad immedesimare il lettore nel ruolo del protagonista. Io ho i miei dubbi , perché nelle storie amo molto il dialogo diretto , la descrizione mi annoia. Comunque se ho questa dote , spero di non perderla. Grazie anche a te .^^

-Ciiiii : Amh.. Grazie mille!!!!^^

-Dream_Girl : Che bello sei confusa!!! Questa è una notizia bellissima!! XD Amo confondere i miei lettori (scusa ma ho qualche problema mentale XD). Comunque si , è giusto : il cuore di Tom è di Jessica mentre il .. come dire.. il corpo di Jessica è di Tom. XD

-BabyzQueeny : Grazie anche a te ^^ TVTTTB

-milly94 : crazie millllle !!! XD (sorry messaggio scritto mentre ascoltavo Bill parlare in italiano!!XD)

-stefi : Si esattamente hai afferrato il concetto! Che sarebbe anche .. come dire.. lo scheletro della storia! Il vero amore , una volta conosciuto , non si può mai dimenticare ed è quello che cercano di fare Tom e Jessica. Ma da soli non ci riescono , così hanno bisogno di un aiuto esterno. Con loro si sentono bene , credono di essersi finalmente dimenticati l’uno dell’altra ma non è così. Per questo io amo definire Gianni e Angelica , più che oggetti , delle droghe. E ovviamente capirai anche il perché ! ;)

-MARINA KAULITZ : lo so che mi segui XD e io te ne sono grata! ^^ Comunque hai sbagliato una cosa : io ho una paura assurda di deludervi!!! Ho paura che i capitoli alla fine diventino noiosi , tipo i film giapponesi che non finiscono mai e che sono monotoni! Quindi ogni volta che posto un capitolo , vado in chiesa e faccio un fioretto alla madonna! XD

-Miss Efron : Bhè che dire.. noi due commentiamo i miei capitoli tramite msn quindi sai che ogni tuo commento è sacrosanto per me XD Anche se non ho ancora capito come faccia a piacerti Angelica ! Bohhhh!!! XD

-vallyrock : tesoro grazie per il commento e per quanto riguarda la canzone di Tiziano Ferro ti spiego subito : io non ho tenuto conto ne della base musicale ne del cantante , infatti io non sono per niente una fan di TF , ma ho tenuto conto delle parole. Infatti ho scritto le parole ma non tutte , solo quelle più significative , quelle che descrivevano più la situazione! Comunque sia grazie ^^ *kiss*

-very_lupi : Tu non sai quanto lo vorrei anche io! Ogni volta che apro Word ho voglia di scrivere un capitolo dove si ritrovano ma poi non avrebbe logica!! XD

Grazie a tutte quelle che hanno letto senza commentare e per chi ha commentato deve darmi cinque euro per la risposta!! XD Ovviamente scherzo!! Infatti dovete darmi venticinque euro per parola!! XD

Buona lettura!!! ^^

I cinque anni della mia vita





“Maschiaccio!” esclamò il piccolo Tom non appena Jessica si fu alzata da terra.

La bambina si guardò il ginocchio sbucciato e ricoperto di terreno poi alzò il capo e rivolse uno sguardo al suo amico.

“Come hai detto?!” domandò con aria minacciosa. Nonostante avesse sei anni riusciva ad incutere paura.

“Che sei un maschiaccio!” le fece una linguaccia.

“E tu sei morto!” esclamò iniziando a rincorrerlo.

Bill guardava i due litiganti come se stesse guardando un film.

Ormai era una routine , non si sforzava neanche di calmarli.

Alla fine la bambina riuscì ad afferrare il biondino ma , per un movimento falso , caddero entrambi.

Jessica si ritrovò a cavalcioni su Tom e allora gli mollò un pugno in testa.

“Ahia!” abbaiò il bambino. Con uno strattone si tolse l’amica di dosso.

“Ahia devo dirlo io! Scemo!” rispose lei ringhiando “Guarda cosa mi hai fatto!” si indicò il ginocchio sporco di sangue.

“Cosa ti ho fatto io? Ma se sei caduta da sola!”

“Mi hai fatto cadere tu!”

“Non è vero! Razza di maschiaccio!” ghignò.

“Adesso basta!” come una tigre gli saltò addosso.

I due si rotolarono tra Jessica che gli mollava schiaffi e pizzichi e Tom che cercava di fermarla.

Allora Bill si trovò costretto ad intervenire.

“Basta.. smettetela..” disse timido.

Ma i due non lo sentirono proprio.

“Per favore.. basta..”

“Brutto topo!”

“Microbo!”

“Cimice!”

“Pidocchio!”

“BASTA!!”

A quell’urlo i due bambini si fermarono e guardarono il moro.

Poi i loro sguardi si incontrarono ed entrambi sbuffarono scocciati.

Si alzarono da terra e la biondina prese a guardarsi il ginocchio ormai irriconoscibile e la sua bella salopette tutta sporca di terreno.

Tom si sentì in colpa : è vero , era stato lui a farla cadere e a ridurla così.

Cercò di sopprimere il rimorso e piano si avvicinò alla bambina.

“Jess io..”

“Io ti odio Kaulitz” mormorò lei e nella sua voce il rancore dei bambini.

Era veramente arrabbiata. Quando iniziava a chiamarlo per cognome voleva dire che uno “scusa” non sarebbe bastato.

“Vado a chiamare la mamma” trillò il moro “Così ti medica il ginocchio”

“Grazie Bill” la piccola sorrise e stampò un bacio al bambino , prima che questo entrasse in casa.

Si sedette sull’erba , il ginocchio stretto al petto e gli occhi fissi sulla ferita. Ma dopo poco il suo sguardo cadde sulla sua salopette preferita , ormai irriconoscibile : tutta sporca di terreno , strappata in un punto. Sembrava uno straccio da cucina.

Con la buona volontà dei bambini cercò di rimediare e di pulirla più che poteva. Ma ormai il terreno aveva sporcato il bel tessuto azzurro e la lotta l’aveva strappato in più punti.

“Scusa Jess..” Tom si sedette accanto all’amica.

“Sei un diavolo!” disse lei guardandolo male.

“Mi dispiace..”

“Sei un villano cafone!”

“Io? E tu che mi sei saltata addosso come una furia? Il villano cafone sei tu!”

“Io non ti ho mai dato della femminuccia!E sai che io odio quando mi danno , quando mi dai , del maschiaccio!”

“Si.. mi dispiace Jess. ”era realmente dispiaciuto.

“Per colpa tua la mia bella salopette si è rovinata! Sei un diavolo Kaulitz!”

“Smettila di chiamarmi per cognome” la voce era debole ,senza carattere. Quando Jessica iniziava a chiamarlo così faceva male , più di tutti i pugni e schiaffi che dava.

Lei continuò a guardarlo male poi chinò il capo e ritornò a fissare la ferita.

Simone arrivò in giardino , condotta da Bill , e si chinò all’altezza della piccola. In mano aveva disinfettante e cerotto.

La bambina mostrò alla donna la ferita e gemette lievemente quando sentì il disinfettante a contatto con la pelle torturata.

Bill si chinò e prese per mano Jessica , per darle forza e coraggio.

Anche Tom voleva farlo ma , come tentò di avvicinarsi , la bionda gli lanciò un occhiataccia.

“Ecco fatto” disse la madre dei gemelli coprendo la ferita con il cerotto. Poi guardò i vestiti della bambina “O la tua bella salopette è tutta sporca” disse dispiaciuta. Ci pensò su , poi sorrise “Fatti prestare dai gemelli dei vestiti che io cerco di aggiustarla. Okay?”

“Potresti farlo?” nella voce della piccola tanta speranza.

“Ci provo” le fece l’occhiolino.

“Vieni Jess! Andiamo in camera mia che scegli i vestiti!” Bill si alzò tenendo sempre per mano l’amica e la portò dentro casa.

Tom era semplicemente invidioso del fratello.

“Ehi che ti succede?” chiese la mamma cingendogli le spalle ed entrando in casa.

“Niente mamma” rispose il biondino sbuffando.

“Sicuro?”

“Si e ora vado da Bill” si sciolse dalla presa e salì frettolosamente le scale.

Timidamente aprì la porta della camera del fratello e rimase sulla soglia a guardare Jessica sopportare l’entusiasmo di Bill.

“Oppure vuoi questa maglietta?O questa?” chiedeva mentre svuotava tutti i cassetti.

La bionda sorrise “Alcune hanno il vostro nome” commentò.

“Oh si! Le più brutte!” fece una smorfia.

“Come mai?”

“La gente non ci riconosce”

“Io invece ci riesco! Tu Bill sei il più tenerone” lo abbracciò forte “Mentre Tom è il più cattivo” disse acida.

“Non è vero! Non sono cattivo!” proruppe il biondo.

“Sei un diavolo Kaulitz!” rispose fredda.

“I tuoi genitori ti odiano!” disse quella frase senza pensarci “Adesso che sono nati i gemelli ti hanno dimenticato!Abbandonato!Non ti vogliono più bene!”era accecato dalla rabbia.

Jessica sentì gli occhi gonfiarsi di lacrime “Non è vero..” disse con un fil di voce. “è vero! Ti disprezzano! Vogliono la tua presenza come vogliono un gran mal di pancia!”

Scoppiò in lacrime ed uscì da casa Kaulitz correndo.

“Tom perché le hai detto quelle cose?!” lo rimproverò il moro.

Il fratello solo allora si reso conto di ciò che aveva osato dire. Non doveva farlo , sapeva quanto Jessica soffrisse del fatto che adesso le attenzioni era più sui gemelli che su di lei.
Ma continuava a chiamarlo per cognome e ci stava male , il dolore aveva preso il sopravvento e si era trasformato in rabbia.

“Io.. io.. ”

“Vai muoviti! Corrile dietro!”

Senza pensarci due volte Tom uscì di casa.

L’aria era strana , calda , fredda , tiepida. Il vento tirava forte ma lui non lo sentiva sulla sua pelle , eppure le chiome degli alberi si muovevano. Il cielo era grigio ma la luce del sole era accecante.

Aveva caldo , poi freddo.

Correva , si sentiva stanco , ma trovava la forza per continuare.

“Basta!Finiscila!” una voce matura ma familiare richiamò la sua attenzione.

Si rese conto di essere di fronte alla casa di Jessica e che lei , una ragazza ormai matura , stava litigando con lui , un ragazzo.

“Jessica! Tu sai perché non ti sono stato vicino!Lo sai!”

“Non è una giustificazione!” gridò lei fuori di se.

“Invece lo è! Cazzo mi dici cosa avrei dovuto fare??”

“Partire e venire da me!”

“Tu fai tutto facile!”

“Lasciami stare!”

“Jessica..”

“Vattene!!!”

“Smettila di urlare e lasciami spiegare!”

“Non devi spiegarmi niente!”

Il Tom bambino rimase al quanto sconcertato nel vedere quella scena.

Stavano litigando. Loro due , da grandi , stavano litigando. E per cosa poi?

Un'altra scena si accavallo. Girò lievemente il capo attratto da un altro discorso.

Il padre di Jessica gli stava cingendo le spalle , erano sul vialetto di casa Ben , e sorrideva in modo beffardo.

“Sei sordo scopino!?Emh Emh.. volevo dire.. questa mattina esci con me , così facciamo una bella chiacchierata..”disse l’uomo.

“Come vuole..” rispose il rasta.

“Tom..” questa volta era la Jessica piccolina a chiamarlo.

“Jess” disse lui girandosi verso di lei.

“Tom” lo chiamò ancora

“Jess cosa ti succede?” si spaventò vedendo la figura della bambina scomparire piano.

“Ciao Tom” lo salutò sorridendo e sparì.

“Jessica! Jessica dove sei?” si guardò intorno e piano anche l’immagine di Ben e lui che entravano in casa , di lui e Jessica che litigavano , scomparirono piano.

Si sentì perso , smarrito.

“Jessica!Jessica!”

“Tom! Tranquillo!” la voce dolce e vellutata di Angelica lo fece svegliare e lo riportò alla realtà.

Il rasta si svegliò di colpo , alzandosi di scatto dal letto , con la fronte imperlata di sudore e il respiro irregolare.

“Jessic.. Angelica?!” era sbalordito di vederla dormire al suo fianco.

“In carne ed ossa!” sorrise lei.

Tom chinò il capo e si fece triste.

La ragazza gli posò una mano sulla spalla e gli alzò piano il viso “Tom che..”

“Stanno scomparendo Angy.. e ho paura! Non voglio che se ne vadano!” disse lui quasi nel panico.

“Cosa?”

“I miei ricordi. Ho paura di dimenticare , ho paura di dimenticarla!”

E per la prima volta nella sua vita , Tom Kaulitz non pianse davanti a Bill ma davanti ad una ragazza , davanti ad un estranea.

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Capitolo 14
*** Ritorno a Lipsia ***


Ma bien!!

Passo subito ai ringraziamenti , il capitolo lo commento alla fine perché non posso anticiparvi nulla!!! XD

Quindi ringrazio :

-very_lupi

-stefi

-_ToMSiMo_

-BabyzQueeny

-MARINA KAULITZ

-vallyrock

-tokitoki

-Dream_Girl

-Ciiiii

-Principessa89

-milly94

Inoltre qualche giorno fa mi sono sbizzarrita con la grafica e ho fatto Jessica e Angelica XD.
I colorize sono fatti solo ed esclusivamente da me : questa sarebbe Jessica verso i sedici diciassette anni (http://img360.imageshack.us/my.php?image=jessica1oi2.png) e questa è Angelica quando è un vampiro vero e proprio XD ( http://img387.imageshack.us/my.php?image=angelicaex3.png ).
So di non essere un genio con la grafica , ma voi cercate di immaginarle così e va tutto bene XD

Buona lettura!!! Ciao!!!

I cinque anni della mia vita





♥ ♥ Inizio Flashback ♥ ♥



“Tom..” sussurrò Angelica , la bocca distesa in un dolce e premuroso sorriso , la mano posata sulla testa del ragazzo.

Lui la stringeva forte , con il viso posato sul suo petto , singhiozzava ma cercava di rendere i suoi singhiozzi più silenziosi possibili.

“Tom.. calmati..” comprendeva bene lo stato d’animo del ragazzo.

“Angy..” il chitarrista la strinse ancora più forte “Angy.. vieni con me”

“Dove?” inarcò un sopracciglio.

“Dovunque io vada”

“Tom.. non posso”

“Perché no?” si sciolse dall’abbraccio e piantò i suoi occhi castani nei suoi vitrei.

“Ho l’orfanotrofio, i bambini..”

Tom la prese per gli omeri e l’avvicinò a se “Ma io ho bisogno di te”

“No Tom.. tu pensi di aver bisogno di me..”

“Per piacere Angy.. non ti sto chiedendo chissà che”

“Tom ..”

“Non mi pare di averti chiesto la luna!O il mondo!” continuava disperato.

La bruna rimase in silenzio.

“Non mi pare di averti chiesto l’impossibile!” l’allontanò bruscamente e la guardò negli occhi.

Lei esaminò attentamente quello sguardo e gli occhi si fecero lucidi. Le lacrime , mescolate con il grigio chiaro , fecero sembrare i suoi occhi ancora più vitrei.

Tom sentì un brivido lungo la schiena ma era determinato : quella sfida doveva vincerla lui.

“Va bene.. vengo” si arrese lei , sospirando e chinando il capo.

Questa volta il biondo la strinse in un delicato abbraccio e sorrise “Grazie Angelica”

♥ ♥ Fine Flashback ♥ ♥



Così eccolo la , ancora una volta a Lipsia , ma questa volta oltre al gemello c’erano anche due fantastiche ragazze.

Asia , che a quanto pareva aveva avuto tutto il tempo di conoscere Bill, tanto è vero che prima della partenza li sorpresero ad amoreggiare nella hall.

Quando Tom li vide iniziò a cantilenarli per tutto il tempo , poi il suo viso si contrasse in una smorfia maliziosa “Ti sei dato da fare e Bill?” lo aveva stuzzicato.

“Bhè.. ” il moro diventò rosso “Anche Asia è un vampiro.. e anche lei la notte è sveglia” per questa risposta aveva ricevuto una pacca fortissima dal gemello.

E poi c’era lei , Angelica , la sua droga.

Però quella calda mattina , volle affrontare da solo il dolore.

Infatti aveva parcheggiato la sua cadillac di fronte a casa di Ben e adesso era li , in piedi , immobile , a fissare la porta d’ingresso.

Bussare o non bussare?

Strinse la mano in un flebile pugno , fece per bussare ma si fermò con le nocche a pochi millimetri di distanza.

In fondo cosa sperava di risolvere entrando? Sperava forse che una Jessica sorridente avesse aperto la porta e l’avesse baciato , solo come lei sapeva fare?

Impossibile , adesso lei era morta. Entrare in quella casa avrebbe comportato solo una cosa : dolore , tanto , troppo dolore.

Ma voleva sentire Ben , voleva rivedere Oscar e Sophia.

Inconsciamente bussò.

Dopo essersi reso conto di ciò che aveva appena fatto , sperò con tutto il suo cuore che in casa non ci fosse nessuno.

Invece c’erano tutti , tutti escluso Ben che era andato a lavoro.

Ad aprire la porta fu Sophia che sorrise come Jessica.

“Tom!” esclamò prendendolo per mano e facendolo entrare.

“Ciao Sophia” sorrise dandole un buffetto.

“Tom!!” esclamò ancora più forte Oscar.

“Ehi ciao!”

*** Jessica , che si trovava in camera sua , sentì il cuore fermarsi.

Gli occhi si sgranarono , e il porta foto che teneva tra le mani , iniziò a stringerlo forte. Iniziò a tremare violentemente , per la forte paura anche le lacrime tardavano a venire , spaventate , terrorizzate.

Dopo un piccolo blocco il cuore prese a batterle così forte che iniziò a sentire un forte dolore al petto , gli occhi vagavano nel vuoto ma non vedevano niente.

Piano posò il porta foto sul comodino e aprì silenziosamente la porta della camera.

“Come mai sei qui?” sentì dire dalla piccola Sophia.



“Mi chiedevo se Ben era in casa.” Rispose il rasta , e quella voce colpì senza pietà Jessica. “No papà non è in casa però Je..” non fece in tempo a finire la frase che Oscar le tappò la bocca.

“Però Je..?” Tom inarcò un sopracciglio.

“Niente.. niente.. ” sorrise Oscar.

“Va bene.. Amh.. bambini vi spiace se salgo su in camera di Jessica?”

“Perché?”

“Vorrei tanto salire..”

“Amh..”

“Certo sali!” lo anticipò la bambina.

Il chitarrista sorrise e iniziò a salire le scale.

Jessica sgranò nuovamente gli occhi.

Cazzo faccio adesso! chiuse piano la porta e si guardò intorno , nel panico totale.

Non può trovarmi cazzo!! senza pensarci andò a nascondersi nell’armadio , facendo attenzione a non far scricchiolare l’anta mentre la chiudeva.

Poco dopo sentì la porta della camera aprirsi e dalle piccole fessure dell’armadio riuscì a scorgere la figura di Tom avvicinarsi piano al letto.

Il chitarrista si sedette sul materasso e iniziò a guardare la stanza.

Era in ordine , ovviamente quella stanza non era più “abitata”.

Invece era stata una fortuna che Jessica avesse fatto le pulizie e l’avesse messa in ordine.

Tom iniziò ad accarezzare il lenzuolo celeste.

Si ricordava che il celeste era il colore preferito di Jessica.

Sorrise dolce e respirò profondamente.

Nell’aria c’era ancora il profumo di Jessica , quello alla fragola che a lui piaceva tanto. Era come se fosse stato spruzzato da poco.

“Mi manchi Jess” sussurrò ma la ragazza riuscì a sentirlo.

“Mi manchi come non mai” sospirò “Ho bisogno del tuo sorriso, dei tuoi occhi. ” sorrise “Degli occhi in cui mi perdevo , degli occhi che riuscivano a rapirmi” parlava come se Jessica lo stesse ad ascoltarlo e , in effetti , era proprio così “Sai.. io ti ho sempre amato. Solo che l’ho capito troppo tardi. Come si dice.. non sai il valore di una cosa fin quando non la perdi.. e io.. io ti ho persa per sempre”

Per sopprimere i singhiozzi Jessica si portò una mano alla bocca. Indietreggiò di un passo e per sbaglio fece scricchiolare il legno dell’armadio.

Tom alzò di scatto il capo e lo puntò sull’anta.

Il cuore di Jessica prese a battere come un tamburo non appena vide il rasta alzarsi dal letto e avvicinarsi all’armadio.

Allungò un braccio e posò la mano sul pomello dell’anta.

La bionda chiuse gli occhi , aveva paura , tremava , a stento riusciva a trattenere il respiro veloce.

Sentì le cerniere dell’armadio scricchiolare.

Tom stava per aprirlo.



Huahuahua!!!
L’apre l’armadio o non lo apre?? Booooh!!! Huahua!! Come sono maleficaaaa!!! Ma come dico sempre “Non c’è storia che non si rispetti senza una buona suspance!”.
Comunque volevo avvisarvi che sabato , domenica e lunedì non posterò per nessun motivo al mando! Sono in lutto T_T (collegate la data sei luglio a quattro ragazzi tedeschi e capirete tutto T_T)

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Capitolo 15
*** Ancora una volta .. il suo sapore ***


Mi spiace ragazze ma questo è tutto ciò che sono riuscita a creare! T_T

Mi spiace che è corto come capitolo , il prossimo sarà più lungo.

Non ringrazio perché non ho molto tempo , dato che sono in vacanza!! Mi dispiace un sacco di averci messo tanto tempo ma è stata un viaggio che non avevamo in programma! Scusatemi!

Però faccio un ringraziamento generale : GRAZIE A TUTTE TESORE MIE!!!!

La vostra Irene vi augura buona lettura… ciao T_T

I cinque anni della mia vita





Chiuse gli occhi , prese a tremare ancora più forte.

Per non si sa quale fortuna riusciva a trattenere il respiro veloce e pesante ma in cambio il cuore batteva così forte da farle male.

Tom strinse il pomello dell’armadio ed esercitò una leggera pressione per aprirlo. Lo aprì di poco. Un raggio di luce , molto sottile , solcò il viso di Jessica. Il raggio iniziava a farsi sempre più doppio , segno che l’anta stava aprendosi sempre più. Ormai la luce aveva illuminato completamente il suo occhio destro.

Strinse le mani sudate in due pugni. La sua messa in scena stava per finire. Come spiegare il motivo della sua bugia?

Ti prego fa che sia tutto un brutto sogno.. pensò.

“Tom!” la voce di Ben echeggiò in tutta la stanza e Tom distolse lo sguardo dall’armadio per fissare l’uomo sulla soglia della porta.

“Ben..” rispose il chitarrista.

L’uomo si guardò intorno furtivo e leggermente preoccupato. Dov’era Jessica?

Sgranò gli occhi.

Vai a vedere che si è buttata dalla finestra quella pazza! sgranò gli occhi e subito corse ad affacciarsi alla finestra aperta. Guardò giù e tirò un sospiro di sollievo.

“Tutto okay?” il ragazzo lo seguiva con lo sguardo ma la sua mano continuava a tenere stretto il pomello dell’armadio.

“S..si tutto bene..” Ben si girò per guardarlo e , fortunatamente , si trovò in corrispondenza dell’anta mezza aperta e riuscì a vedere la figlia in stato di panico.

Sbiancò e subito iniziò a balbettare “Che..che.. insomma.. come mai.. tu.. perché sei a Lipsia? Un concerto?”

“Amh… io abito a Lipsia..” inarcò un sopracciglio.

“Oh si! Giusto!” si portò una mano alla fronte “” E.. cosa cerchi nell’armadio di mia figlia?”

Il biondo guardò l’anta e poi la sua mano sul pomello. Sospirò e con sguardo triste richiuse l’armadio per poi allontanarsi.

“Io.. niente..” disse abbassandosi la visiera del cappellino.

“Dai.. andiamo in cucina.. in questa stanza ci sono molti ricordi dolorosi..”

Senza aspettare che Ben lo seguisse , Tom uscì dalla stanza richiudendo piano la porta.

Dopo essere sicuro che il ragazzo non poteva ne udire ne vedere nulla , Ben aprì l’armadio di colpo e per poco alla figlia non venne un collasso.

“Papà!” esclamò sgranando gli occhi per la sorpresa o forse per la semplice gioia di vedere lui al posto di Tom.

“Shshs! Non urlare! È ancora in casa!”

“O mio dio papà! Me la sono vista brutta!” lo abbracciò forte.

“Ci credo!” la strinse e le accarezzò i capelli “Ora non fare niente! Rimani in stanza e cerca di fare silenzio.. io lo tengo per un po’ in cucina poi con una scusa lo faccio andare via”

“Va bene..”

Ben si sciolse dall’abbraccio e scese in cucina.

♥ ♥ ♥ ♥



“Allora.. un po’ di riposo eh?”chiese l’uomo sedendosi al tavolo accanto a Tom.

“Si.. un po’ di riposo..” il ragazzo prese la bottiglia di birra posata sul tavolo e se la portò alla bocca.

“Com’è l’Italia?”

Fece spallucce e bevve “Carina.. belle ragazze.. si mangia bene”

“Il clima?”

“Un caldo infernale!”

“Capisco..” l’uomo scoccò un occhiata all’orologio “Tu guarda che ore sono! Devo ritornare in ufficio!” si alzò dal tavolo.

“Potrei rimanere qui?” azzardò il rasta.

“Amh.. io.. ”

“Papà vai in ufficio?” chiese Oscar entrando nella stanza.

“Si piccolo..”

“Può rimanere Tom a farci da babysitter?”

“Non vorrei disturbarlo” se fossimo stati in un manga sulla fronte di Ben sarebbero comparse tante gocce di sudore “è in vacanza..”

“No No.. per me non c’è alcun problema” rispose il biondo.

“Si!! Che bello!” il bambino andò da Tom e gli prese la mano “Ho un nuovo gioco per la play!Dai vieni!”

Quando esco monto un tappeto elastico in corrispondenza della finestra di Jessica , non voglio perderla disse sospirando.

♥ ♥ ♥ ♥



Dopo un intero pomeriggio passato a giocare con i gemelli , Tom iniziò a sentire una forte sonnolenza.

Approfittando del riposino dei due bambini , si distese sul divano e ,fu roba di secondi, Morfeo lo accolse tra le sue braccia.

Ormai sicura di aver scampato il pericolo , Jessica scese in salotto.

Indossava scarpe nere alla schiava , mini gonna bianca a pieghe e top nero. I suoi capelli come sempre erano ricci e biondi e una ghirlanda nera brillantinata evitava che alcuni ciuffi le cadessero sul viso. Si sentì mancare non appena vide il suo peggior incubo dormire sul divano come l’angelo più bello che avesse mai potuto vedere.

Però questa volta non si spaventò : stava dormendo e sapeva che neanche le cannonate lo avrebbero svegliato.

Si mordicchiò il labbro inferiore.

La voglia matta di assaggiare quelle labbra era troppo forte.

Devo essere impazzita sospirò e molto lentamente si avvicinò al ragazzo.

Si sedette al bordo del divano e lo guardò attentamente.

Sorrise : non si era dimenticata il suo volto , così perfetto , dolce, innocente , ancora immaturo.

Piano gli accarezzò la guancia per poi chinarsi e dargli un piccolo bacio sulle labbra.

Si spaventò sentendo che il bacio venne ricambiato con passione e avidità.

Velocemente si scostò e lo guardò terrorizzata.

Ma ogni suo timore svanì nel nulla non appena si accorse che lui stava ancora dormendo.

“Ti amo” sussurrò.

Fece per alzarsi ma la mano di Tom la bloccò per il polso.

Fortuna che era un riflesso incondizionato , il rasta stava ancora sognando.

“Jessica piccola mia. Ti voglio..” disse.

“Anche io ti voglio” sorrise dolce e delicatamente si liberò dalla presa

Facendo attenzione a non fare rumore aprì la porta d’ingresso e uscì di casa.

Si passò la lingua sulle labbra e venne invasa da una gioia immensa ma al contempo dolorosa : dopo tanto tempo , ancora una volta poteva sentire il gusto ferroso e leggermente salato di Tom Kaulitz.

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Capitolo 16
*** Burattino ***


Sono imperdonabileeee!!! Sono stata un mese , forse anche di più! Mi dispiace , scusate tanto tanto! Ma dopo la vacanza ho avuto problemi al pc e sono stata un bel po’! -.-’

Ringrazio :

-Stefi

-very_lupi

-Marina Kaulitz

-Dream_girl

-vallyrock

-ciiiii

-_ToMSiMo_

-Milly94

-Ra92

-vumeter313

-BabyzQueeny

Spero di non ave saltato nessuno. In ogni caso grazie a tutte , anche per la vostra pazienza e per il vostro perdono ( sempre se sono perdonata T_T)
Grazie anche a chi ha solo letto.

Buona lettura !! Vi amo !





I cinque anni della mia vita





“Tom perdonami..”

Lei e il chitarrista si trovavano in un luogo rimasto prigioniero del tempo. Il vento tirava forte ma nessuno dei due lo sentiva sulla pelle.

Eppure il mare era arrabbiato e le onde andavano ad infrangersi rabbiose contro la parete di cemento.

Loro si trovavano su una specie di veranda , nel cielo un sole che non splendeva e l’aria salmastra.

“Perdonami? Dovrei perdonarti?” ringhiò il rasta guardando male Jessica.

“L’ho fatto per noi..” chinò il capo triste.

Invaso da una forte rabbia la prese per i polsi e li strinse forte “Dirmi che sei morta! Dovrei perdonarti?!”

“Ti prego..” gemette lei

“Con quale faccia tosta mi chiedi questo!” urlò

“L..lasciami..” la presa si faceva sempre più forte

“Mi hai fatto soffrire! Mi hai ucciso! Non posso perdonarti!”

“Tom mi fai male!Tom!”

“Jessica!Jessica!” quella voce da bambina infranse quella realtà , come uno specchio che va in mille pezzi.

Piano tutto venne inghiottito dal buio e Tom scomparve.

Il buio durò poco , di colpo vide un soffitto bianco.

Strizzò gli occhi e lentamente si tirò su a sedere. Era in camera sua , era stato tutto un dannato incubo.

Si portò una mano alla testa e scosse il capo con violenza come a voler cacciare quelle immagini.

“Jess.. che hai?” la piccola Sophia era inginocchiata sul letto e la guardava preoccupata.

“Niente tesoro..” riuscì a sorriderle.

La bambina ricambiò “Sta piovendo..” disse indicando la finestra.

Gli occhi neri come la pece si incupirono ancora di più osservando quel cielo grigio piombo e sentendo quel vento che faceva vibrare il vetro , come a volerlo rompere.

“Tom sono sicuro che non mi batti!” si sentì esclamare Oscar dal salotto.

“Ti ho battuto ieri! Oggi non è diverso!” la voce profonda del biondo fece fare una capriola al cuore nel petto della bionda.

“Tom sta giocando alla play con Oscar.. è da circa un ora che è qui..” disse la bambina.

“Ah fantastico!” sbuffò la ragazza sprofondando la testa nel cuscino e guardando fissa il soffitto “Anche oggi mi devo nascondere come una ladra!” esclamò irritata.

Quella storia andava avanti da circa una settimana.

“Bhè.. puoi sempre scendere giù e farti vedere..” disse la sorellina.

“Ma ti prego Sophia!” sbottò. Rimase in silenzio poi si ritirò su a sedere con una strana luce negli occhi “Oppure.. ” scese dal letto e andò a frugare in una cassapanca all’angolo della stanza.

Usciva qualunque sorte di cianfrusaglia , per lo più scherzi di carnevale.

“Che fai?” domandò la brunetta guardandola.

“Eccola!” esclamò la bionda prendendo in mano una parrucca dai capelli stirati biondo rame.

“..Non ti seguo..”

“Aspetta e vedrai.. Sophia.. mi occorre che tu scenda giù adesso e che avvisi tutti che una certa Americas verrà a trovare Ben..”

“..Okay..”

♥ ♥ ♥ ♥



“Allora Sophia?” trillò Ben non appena la piccola ebbe finito di scendere le scale

“Americas viene a trovarci..” disse lei guardandolo

“Chi?” inarcò un sopracciglio

“America.. viene a trovarci..” si accigliò e dal suo sguardo Ben capì tutto.

Infatti Jessica , dopo essersi vestita , essersi messa delle rigorose lenti a contatto verdi ( usate ad una festa in maschera) e aver indossato la parrucca , era uscita dalla finestra , fatto il giro della casa e ora si ritrovava davanti alla porta d’ingresso , pronta a bussare.

“Dev’essere lei” esclamò la brunetta sentendo picchiettare.

“Si.. ” l’uomo andò ad aprire e vide la figlia , quasi irriconoscibile “C..Ciao Americas!” sorrise.

“Giorno Ben!” sorrise la ragazza stando al gioco.

“Prego entra”

La bionda entrò in casa sua e schioccò un occhiata a Tom che giocava alla play con il fratello.

“Io devo andare in ufficio.. grazie per essere passata” e il padre uscì di casa diretto veramente al lavoro.

Lei sorrise e , una volta chiusa la porta di casa si avvicinò al rasta.

Era ancora più bello e perfetto di come ricordava. Il suo viso era marmoreo , senza alcuna imperfezione. E quelle labbra , dannatamente carnose e dannatamente dolci la facevano impazzire.

Si morse il labbro inferiore reprimendo con rabbia la voglia di saltargli addosso.

Ma quando il biondo la guardò , sentì il cuore smettere di battere.

Era un po’ stranito : e se l’aveva riconosciuta?

“Piacere mi chiamo Tom” sorrise

Sussultò “A..Americas..”

“Americas?” domandò stranito Oscar “Ma Je..” subito Sophia gli tappò la bocca.

“Sono la cugina” disse guardando male il fratellino.

“Ah.. quanti anni hai?” domandò il ragazzo

“..Sedici..” mentì “Sono qualche anno più piccola di Jessica.. sai, da quando è morta vengo spesso a trovare i gemelli..”

“Ah .. capisco” si fece improvvisamente cupo.

Quel nome lo colpì troppo crudelmente senza alcuna pietà. E la cosa che fece più male era il tono della ragazza , privo di tristezza , di dolore.

Cadde un silenzio tombale.

Jessica , o Americas , continuava ad esaminare il biondo e quasi gli occhi le si riempirono di lacrime. Anche un cieco avrebbe visto la sofferenza in quel ragazzo , il dolore atroce che stava cercando di reprimere.

Tom.. gli occhi divennero lucidi e quasi guardò con dolcezza il suo diavolo.

Voleva abbracciarlo , rassicurarlo. Dirgli finalmente che lei era viva e che non doveva più soffrire.

Pensava che i diavoli non stavano mai male , ma quel diavolo biondo era a pezzi.

Sophia tirò un pizzicotto al gemellino che , fulminandola con gli occhi , imprecò. Per tutta risposta la bambina lo strattonò per il braccio e corse fuori in giardino.

Rimasti soli il silenzio divenne ancora più assordante.

“Ti..ti manca?” disse finalmente la bionda sedendosi al fianco del ragazzo.

Lui la guardò senza espressione. Chinò la testa e si abbassò la visiera del cappellino “Non so..” biascicò.

“Non sai?” fece eco.

Sospirò. Era una completa estranea , a mala pena ne parlava con il fratello , perché avrebbe dovuto confessarle quanto stava male?

“Penso.. sia difficile spiegare” sospirò.

“Provaci..” disse dolcemente lei.

Ancora gli occhi nocciola del rasta andarono a posarsi su di lei “Non riesco”.

Si parlavano come se si conoscessero da una vita e , in fondo , era proprio così.

“Se non ci provi come fai a dirlo?” piano sfiorò la mano del ragazzo e presa da una tenera voglia intrecciò le dita con le sue.

Tom non disse nulla , ricambiò la stretta e non seppe neanche lui il perché.

“La mia vita ha sempre avuto tutto” disse lui “Da quando sono diventato famoso non mi è mai mancato niente. E poi , quando ho capito di essere innamorato di lei.. ” sospirò “Allora mi sono detto che sono stato il ragazzo più fortunato del mondo. L’avevo , era tutta per me e io , io sentivo di appartenere a qualcuno. Ma non mi dava fastidio , io volevo appartenerle.” Chinò la testa “Ho perso completamente la testa per lei. Negli ultimi giorni ero diventato come il suo burattino, ma lei non lo sapeva.” Guardò Americas e quasi sorrise “Sai.. sai che i burattini hanno i fili.. e senza il loro burattinaio non riescono a muoversi..”

La ragazza annuì , anche se quella di Tom non era stata una domanda.

Il biondo continuò , ormai tutto quello che aveva dentro stava uscendo a ruota libera “Era grazie a lei che riuscivo a muovermi.Ogni suo respiro , ogni suo sguardo , ogni suo sorriso.. tutto riusciva a darmi vita , tutto riusciva a dare vita ad un burattino.Dopo la sua morte.. è stato come se mi avessero tagliato i fili e .. sono caduto.. privo di vita, privo di anima.. privo di ogni sentimento” il suo tono diventava sempre più flebile fino a spegnersi del tutto come una candela.

Jessica d’istinto lo abbracciò.

Sapeva che tutto questo affetto lo avrebbe insospettito , fa più forte di lei.

“Se lei fosse ancora viva.. se ti avesse mentito.. cosa faresti?” chiese.

“Bhè io..” rimase impassibile all’abbraccio e strinse la mano della ragazza “L’abbraccerei , la bacerei e .. la porterei sempre con me.. dovunque.. non la lascerei mai più sola.. mai più”

Tom sono io.. scusa , ti ho mentito. Sono la tua Jessica queste parole stavano per uscire dalla sua bocca ma riuscì a bloccarle. Si morse il labbro inferiore , impotente.

Il biondo la guardò , sorrise “Le somigli molto”

“Ah si?” ricambiò il sorriso.

“Hai i suoi stessi occhi e il suo stesso sguardo.” Le accarezzò il viso “Sembri lei”

“..credi?” iniziò a preoccuparsi.

“Se non fosse per i capelli.. ti chiamerei Jessica”

“Si.. lo dicono in mol..” non riuscì a finire la frase che le labbra del chitarrista si posarono sulle sue con dolcezza.

Lei si abbandonò al bacio. Chiuse gli occhi e lo rese più passionale.

Ormai non riusciva più a ragionare , lo desiderava , lo voleva, ne aveva bisogno.

E piano andarono a distendersi sul divano.

Tom che pensava di baciare la sua Jessica e lei che pensava fosse tutto un sogno.

Ti amo Tom..

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Capitolo 17
*** Tossicodipendenza ***


E allora ecco l’altro capitolo! Questa volta sono stata più veloce daiii XD
Comunque per farmi perdonare , solo per voi , in anteprima mondialeeee………. Le due locandine delle mie due storie XD

Cliccate sul titolo e vi si aprirà l'immagine ^^

-Giù le mani da mia figlia

-I cinque anni della mia vita

( questi lavori sono stati fatti dalla sottoscritta e hanno la firma Andrina perché è il mio nick sui forum.
Quindi non spacciateli per vostri o altre diavolerie che vi verranno in mente è_é )

Detto questo.. la canzone che segue alla fine del capitolo , forse molte di voi la conosceranno , l’ho messa solo per le parole.
Amici , la trasmissione , non mi piace e tanto meno Pasqualino e Roberta che non so neanche chi sono.
Quindi vi prego di leggere le parole che in questa storia hanno molto significato.. grazie ^^



E adesso passo ai ringraziamenti :


-JulyTHFreiheit92

-BabyzQueeny

-Dram_girl

-Very_lupi

-Marina Kaulitz

-vumeter313

-_ToMSiMo_

-milly94

-vallyrock

-JulyTHFreiheit92

Grazie anche a chi ha letto senza commentare ^^

Buona lettura! Un bacio!

I cinque anni della mia vita





Parcheggiò la cadillac nel garage di casa sua e rimase in silenzio.

Aprì la portiera , uscì dalla vettura e vi si poggiò con la schiena , mani in tasca e testa china.

Ancora una volta si passò la lingua sulle labbra : avevano lo stesso sapore delle labbra di Jessica dopo un bacio.

Ma non aveva baciato lei , aveva baciato Americas , sua cugina.

E perché? Perché aveva baciato un estranea?

La risposta era molto semplice : ancora vedeva in quella ragazza la sua Jessi. Stava impazzendo , lui la voleva , ne aveva bisogno e allora non ci aveva visto più , l’aveva baciata , con foga , avidità , pazzia.

Ma perché lei aveva partecipato?

Forse per fargli ancora più del male , forse per illuderlo ancora di più.

Ma infondo era questo che voleva , Tom voleva vivere nell’illusione che Americas fosse la sua Jessica.

Non importava quanto avrebbe fatto male , quanto poi avrebbe sofferto. In quella bugia lui riusciva a vivere bene e ne sarebbe valsa la pena.

Per questo , da quel giorno , tornò a far visita a quella ragazza più e più volte , tanto da trascurare Angelica e il fratello.

Una droga , ecco cos’era. E lui era diventato un tossicodipendente.

“Tom..” la morbida voce di Angelica fece eco nel garage buio.

Il rasta intravide la snella figura della ragazza venirgli incontro e poi sentì la mano ghiacciata prendere la sua.

“Angy..” la guardò in volto , nonostante il buio non facesse ben vedere i suoi lineamenti gentili.

“è da circa una settimana che ti ritiri a quest’ora e che stai fuori tanto tempo..”

“A quest’ora?Tanto tempo?”

Annuì “Erano le dieci del mattino quando te ne sei andato.. e ora sono le nove di sera..”

Lui sgranò gli occhi incredulo. Si portò una mano alla fronte , stava perdendo anche la cognizione del tempo.

“Da quando hai conosciuto Americas..” aggiunse la bruna flebilmente.

Il biondo trasalì “No Angy non ti sto rimpiazzando , solo che..”

“Tranquillo” sorrise.

“Come?Non sei arrabbiata?”

“No” scosse piano la testa “So quanto stai male.. e se in Americas vedi la tua Jessica ti capisco..” chinò il capo “Anche se vorrei tanto darti io una mano”

Tom le accarezzò la guancia “Angy.. tu mi sostieni sempre , mi sei sempre accanto. Questo per me è molto importante.. solo che..”

“Che ti stai innamorando di Americas?”

“No” fu la ferma risposta “Non mi sto innamorando di lei..” disse deciso. Sospirò “Io ero e sarò sempre e solo innamorato di Jessica.” La guardò “Dovresti saperlo.. ”

“Si.. ma allora non capisco perché stai con me..”

“Perché.. ” l’abbracciò e la strinse forte “Per te provo un tipo diverso d’amore. Non chiedermi di spiegarti meglio , perché non ci riuscirei mai”

“Va bene.. ” ricambiò l’abbraccio.

Se poteva fidarsi? No, non poteva. Ma l’essenziale era saperlo.

♥ ♥ ♥ ♥



La mattina seguente Angelica uscì di prima mattina per andare a fare la spesa.

Dato che Tom e Bill erano due pigroni e Asia era peggio di loro , toccava a lei fare queste commissioni , anche per ricambiare Simone dell’ospitalità.

Era in un supermercato nelle vicinanze e spingeva un carrello carico di roba da mangiare.

Quando , per sbaglio , andò a scontrarsi con una ragazza , dai capelli biondi e occhi neri.

“Scusami , colpa mia” disse la bionda sorridendo.

La bruna la guardò in silenzio. Aveva già visto quel volto..

“Ci conosciamo?” domandò con un sopracciglio inarcato.

“Non penso..” rispose l’altra.

“Mmh.. per caso ti chiami Jessica?”

“Amh.. si..”

Il viso della bruna si illuminò : aveva visto quel viso in una fotografia che Tom custodiva gelosamente.

“Tu? Non mi ricordo di te..” domandò imbarazzata.

“Mi chiamo Angelica.. e sono..” fece una pausa “Un amica di Tom. Sai.. sto con lui adesso..”

A quel nome il cuore della bionda fece una capriola in petto. “I..io.. amh..i..io..”

Sorrise “Tranquilla.. so tutto e.. se mi spiegherai non dirò niente..”

“S..spiegarti cosa?” biascicò.

“Perché ti comporti così..”

“Ah..” divenne seria e pensierosa “Va bene..”

♥ ♥ ♥ ♥



Dopo aver finito di fare la spesa andarono ad un parco , si sedettero ad una panchina ed iniziarono a parlare.

“Allora?” Angelica la guardò curiosa.

La bionda trasalì “..Stava diventando impossibile.. ” deglutì a vuoto “Io soffrivo.. lui anche.. ho deciso di troncare tutto”

“Scelta sciocca” disse severa “Hai peggiorato la situazione”

Si fece piccola , aveva colpito nel segno “Lo so ma vedi..” la guardò “Se questa storia continuava.. avremo sofferto in eterno.. ora invece .. lui un giorno si dimenticherà di me e io farò la stessa cosa. Nessuno soffrirà più” chinò il capo.

“Non serve che ti dica quanto lui adesso è a pezzi.. vero Americas?”

Lei annuì , non sorpresa del fatto che era stata scoperta.

“Ti ama Jess.. ti ama più di qualunque altra cosa.”

“Lo so.. ma adesso ha te..”

Le prese la mano e sorrise “Ma non potrò mai rimpiazzarti”

“E io non potrò mai dire di avergli mentito.. per favore Angelica” la guardò con occhi lucidi “So che quello che sto facendo è sbagliato ma.. lascia che Americas e Tom si frequentino in questi pochi giorni.. ti prego..” chinò il capo “Io ne ho bisogno”

“Parli come una tossicodipendente che chiede la sua droga”

“Lo so. Sono ridotta male , mi sto solo auto lesionando , ma è l’unico modo”

“Va bene.. ma lascia che ti dica una cosa” le alzò piano la testa e la guardò negli occhi “Mentre sognerai sarà tutto bello.. ma quando ti sveglierai il dolore sarà lancinante”

“Lo so” sospirò rassegnata.

♥ ♥ ♥ ♥



E ancora una volta le loro labbra furono a contatto con foga , avidità , pazzia e disperazione.

Ancora una volta Jessica indossava la maschera di Americas e ancora una volta Tom riusciva a vedere lei , invece che quella cugina.

Erano ad un parcheggiò di un pub , il chitarrista che spingeva la ragazza contro la sua auto. Le sue mani che la stringevano forte per i fianchi e facevano aderire il bacino con il suo e lei che aveva le braccia strette intorno al suo collo.

Il bacio era disperato e avido , forse fin troppo.

Il chitarrista non riusciva a capire perché Americas avesse tanta voglia di baciarlo : era come se lo avesse aspettato per tanti mesi.

Poi la bionda sentì le mani del ragazzo insinuarsi sotto la sua maglietta e piano interruppe il contatto.

“Cos’hai?” domandò lui con voce roca e i suoi occhi nocciola si posarono su di lei.

Jessica non disse nulla. Delicatamente con la punta delle dita iniziò ad accarezzargli il viso , piano , lentamente , come fosse di vetro.

Gli baciò piano il mento e poi si rimpossessò delle sue labbra , ma questa volta dolcemente.

Il baciò che seguì fu lento , calmo , gentile. Come se le loro anime avessero trovato finalmente la pace.

Tom riprese ad accarezzarle la schiena arrivando all’allacciatura del reggiseno.

“Tom.. che vuoi fare?” sussurrò lei contro le sue labbra.

Lui non rispose.

Piano la sollevò e la fece sedere sul muso dell’auto. Portò le gambe di Jessica intorno al suo busto , fece aderire i loro bacini e riprese a baciarla.

Lei rispose a quel gesto intrecciando le gambe in una morsa che impediva al chitarrista di allontanarsi. Rigettandogli le braccia al collo , partecipò al passionale bacio.

Il biondo portò le labbra vicino all’orecchio della ragazza e piano sussurrò “Ti amo Jessica” poi iniziò a baciarle il collo.

Lei lo lasciò fare e guardò la luna alta nel cielo : presto il sogno sarebbe finito e il risveglio sarebbe stato doloroso.







Certo che una storia d'amore vista da fuori è

tutta un'altra storia

da fuori è più facile..

Dare anche buoni consigli come a quei due là

che hanno ancora qualcosa da dirsi ma

che fatica parlarsi

E vorresti dirgli di non camminare sulle parole

con quei lunghi giri inutili più di testa che di cuore

E vorresti dargli tu quel raggio di sole

a far crescere il coraggio delle proprie paure

e la voglia di lottare

Certo che una storia d'amore vista da fuori è

tutta un'altra storia

c'è lui o lei che chissà perchè non si lascia amare

il solito problema di tutti come quei due là

che si vede lontano un miglio che

Il gioco per loro potrebbe anche essere meglio

e vorresti dirgli di non camminare sulle parole con quei lunghi giri inutili

ma fermarsi ad ascoltare

e vorresti dirgli di non calpestare le aiuole

Dove crescerà il coraggio delle loro paure

e la voglia di volare

ma credimi

Non servirebbe a niente

le tue parole consigli tutti i tuoi discorsi

e guardali

si allontanano

ed ecco che si perdono

Non si cercano più

certo che una storia d'amore vista da fuori è

tutta un'altra storia peccato solamente che



Io ci sono dentro

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Capitolo 18
*** A tutti è concesso piangere ***


Ciaooo ragazze mie!! Scusate il ritardo ma ho avuto una marea di compiti , più conservatorio e tennis -.- ’. Bhè per farmi perdonare vi avviso che ci sarà una new entry nella storia , ma non in questo capitolo XD.



Adesso passo ai ringraziamenti :

-BabyzQueeny

-_ToMSiMo_

-Vallyrock

-Very_lupi

-Milly 94

-Marina Kaulitz

-Dream_girl

-Growlitha



Inoltre molte di voi alla fine del capitolo diranno “Che bello ! Che bello!” . Ma per chi ormai mi conosce sa che sono una guastafeste , quindi non tirate sospiri di sollievo che la storia è ancora mooolto lunga e ai nostri ragazzi spetta tanta , ma dico tanta , sofferenza XD

Fatta questa allegra premessa vi auguro buona lettura! Kiss.



I cinque anni della mia vita





“Tom..” tentò di dire la ragazza mentre le sue labbra venivano baciate con pazzia dal chitarrista.

L’aveva fatta sedere sul muso della sua auto e lei aveva partecipato a quel giochetto intrecciando le gambe intorno al suo busto.

Sarebbero andati sicuramente oltre quella sera e Americas sicuramente non avrebbe rifiutato.

Ma questo era il problema.. Jessica cosa voleva?

Con quel giochetto della doppia personalità lei stessa si stava sdoppiando. Era come se nel suo corpo la sua anima si fosse divisa in due e , quella falsa , stesse prendendo il sopravvento su quella vera.

Ma bastò la frase di Tom “Jessica ti amo” per risvegliare la vera anima della ragazza.

E lui , lui certo non lo avrebbe detto ad una estranea. No , lui stava impazzendo , ormai aveva le allucinazioni.

Quella sera vedeva Jessica tra le sue braccia e non Americas. Per questo il suo subconscio aveva dato il permesso alla frase di echeggiare piano nell’orecchio della giovane.

E quella frase aveva fatto venire i brividi alla ragazza e aveva fatto risvegliare quella vocina estinta da troppo tempo ormai.

Voleva veramente continuare con questo giochetto? Avrebbe permesso ad Americas di diventare la droga di Tom?

“Tom aspetta..” riuscì a portargli le mani sul petto e ad allontanarlo di qualche centimetro. Eppure le labbra del chitarrista ancora cercavano le sue , come attratte da una calamita. Non trovandole andarono ad assaggiare la pelle del suo collo con avidità.

Lei chiuse gli occhi invasa dal piacere , dal dolore e dal rimorso. Sospirò e ancora cercò di fermarlo con scarsi risultati.

“Tom ti prego..” la sua era ormai una supplica e il biondo non seppe resistere. Si allontanò di poco per guardarla negli occhi , senza parlare , aspettando le sue parole.

Americas si morse il labbro inferiore chinando il capo , incapace di sostenere quello sguardo. Stava giocando col fuoco , se solo l’avesse scoperta sarebbe stata la fine.

Bastava che la sua parrucca biondo rame scivolasse scoprendo i suoi capelli biondi o che una lentina verde smeraldo si spostasse per lasciar vedere il nero pece dei suoi occhi per essere scoperta.

“Io non posso” disse piano , come se avesse paura.

“Cosa?” dolcemente Tom le accarezzò la guancia facendole alzare la testa.

Mentire.Non posso mentirti ancora , sono un essere spregevole. Ti ho giudicato così male ma io sono peggio di te si perse nei suoi occhi nocciola senza proferire parola.

“Cosa non puoi?” ripetè lui.

“Non posso diventare la tua droga” posò una mano su quella del chitarrista “Tom tu vedi in me la tua Jessica. Sto diventando la tua droga.. mi capisci?”

Si fece improvvisamente serio e cupo “No” disse secco.

Sospirò “Quando mi baci sei così convinto di baciare mia cugina che addirittura riesci a vederla con i tuoi occhi. Ti sto drogando mi comprendi?”

“Questo è ovvio” tese le labbra in un sorriso e la guardò in viso “Tu sembri sua sorella gemella. Se non fosse per gli occhi e per i capelli saresti lei! Hai anche i suoi modi di fare come mordersi il labbro..” le lasciò un bacio dolce sulle labbra “Impazzivo quando faceva così” sussurrò sensuale.

“Tom per favore..” cercò di parlare ma le sue labbra vennero nuovamente incatenate , questa volta più a lungo.

Il rasta ormai non l’ascoltava più , aveva ragione Jessica : ormai aveva provato la droga e la voleva , la voleva fino alla pazzia.

E ciò che la ragazza non voleva successe.

♥ ♥ ♥ ♥



Quella mattina la situazione e il luogo in cui si svegliarono furono familiari alla ragazza.

Tra le braccia del ragazzo dei suoi incubi, nel suo letto , il lenzuolo che copriva i loro corpi spogli.

Ci era cascata , era andata a letto con lui.

Amore o sesso? Non ne aveva idea.

Una parte di lei sperava fosse stato amore , un'altra sperava fosse stato sesso.

Sospirò e si passò una mano tra i capelli : con sollievo si accorse di avere ancora i capelli biondo rame.

Lentamente si sciolse da quell’abbraccio e scese dal letto , si rivestì e si tolse quella dannata parrucca.

Piano uscì dalla camera del ragazzo senza far cigolare la porta mentre veniva richiusa.

Erano circa le cinque del mattino , tutti stavano dormendo.

In effetti le sorse un dubbio e un timore : Angelica? Dov’era stata quella notte?

Bhè.. se sapeva che era un vampiro allora avrebbe saputo che era stata tutta la notte fuori a caccia.

Scese piano le scale e andò in cucina dove sussultò trovando il cantante appoggiato al muro , braccia conserte al petto.

“B..Bill..” fu tutto quello che riuscì a dire : le sue corde vocali si congelarono in pochi secondi e il cuore iniziò a pulsare così forte da far male.

“Giorno.. Jessica” rispose lui calmo.

Lei dischiuse la bocca per parlare ma non uscì alcun suono.

Il moro si staccò dal muro e le andò incontro guardandola intensamente. Fu lui a dischiudere la bocca per parlare.

La ragazza già immaginava un rimprovero con i fiocchi ma quel che non si aspettava erano le braccia del ragazzo stringerla in un dolce abbraccio e le parole “Jessica che bello!” uscire affettuose dalla sua bocca.

Lei istintivamente ricambiò l’abbraccio , sorridendo piano e sprofondando il viso nel petto del moro.

“Bill” sussurrò e lui la sentì e il cuore si riempì di gioia.

“Jessica mi sei mancata! Sapevo che non eri morta , l’ho sempre saputo!”

“Shshsh..” rise .Poi divenne triste “Fa silenzio se no Tom sentirà..”

“Capisco..” la strinse ancora e senza la curiosità di sapere perché Jessica non voleva Tom sentisse.

Ma infondo era proprio questo che le era sempre piaciuto di Bill : la capacità di capire gli altri , di sostenerli , senza pigiare il tasto dolente , senza sapere il motivo del dolore.

“Jess non sai che gioia poterti abbracciare , stellina mia” nelle sue parole tanta dolcezza.

“Oh Bill , grazie” quelle parole provenivano dal cuore , erano sincere e pure.

“Ehy piccola non devi neanche dirlo” le sorrise e le baciò la fronte.

“Sei un tesoro , amici come te sono veramente rari”

Bill continuò a tenerla stretta tra le sue braccia e lei continuava a sorridere. Si sentiva protetta e finalmente compresa.

Tra quei due ragazzi c’era un profondo affetto da non confondere con l’amore : erano fratello e sorella , erano uno parte dell’altra.

Jessica sapeva bene chi amava e chi stava facendo soffrire e quel qualcuno stava scendendo le scale e si era bloccato sulla soglia della porta , spiazzato da quella scena.

Quando il moro alzò lo sguardo per incrociare quello interdetto del fratello , si sciolse dall’abbraccio e fece volta delicatamente la bionda , in modo tale che i due complici si guardassero negli occhi.

“Tom..” il flebile sussurro , la voce che morì bruscamente nella gola della ragazza.

Il biondo sbiancò e sgranò gli occhi , come se davanti avesse un fantasma “J..Jessica..”

L’impulso la portò ad indietreggiare e la sua schiena andò a sbattere contro il petto del moro. Sentì le mani di questo posarsi sulle sue spalle e piano spingerla in avanti.

Il chitarrista , quasi a scatti , avanzò verso di lei.

“T..Tom io..”

“Tu sei morta! Non .. cosa.. come..”

“Io..io..”

“Cosa ci fai qui?” bruscamente si avvicinò alla ragazza e la prese per le spalle. La guardò negli occhi “Jessica cosa ci fai qui?”

Chinò il capo e posò le mani sul suo petto “Sono viva” quelle poche parole servirono per infliggere il colpo di grazia al ragazzo biondo.

Sotto shock la lasciò libera e indietreggiò andando a sbattere contro il muro. Si portò una mano alla fronte , ormai nella sua mente si era scatenato il caos , e la guardava spiazzato.

“Vi lascio soli” il moro sorrise a Jessica e uscì dalla cucina.

Rimasti soli la ragazza si morse il labbro inferiore e avanzò verso Tom con timore.

“Ma chi sei.. che cosa sei” disse flebilmente il rasta.

“Che .. che cosa sono?” inarcò un sopracciglio.

“Un angelo , un demone .. cosa sei!”

“Sono Jessica.. niente di più”

Bruscamente il biondo la prese per il polso e l’avvicinò a se. Forte la strinse al suo petto , intrecciando le dita tra i suoi capelli biondi e nascondendo il viso nell’incavo tra la spalla e la guancia.

Lei ricambiò l’abbraccio e sprofondò il viso nel suo petto , ascoltando il suo cuore che pulsava forte. Certo il suo cuore non era da meno , anche lui batteva come un tamburo.

Ma la cosa bella era che battevano all’unisono , perché è questo l’importante quando si è innamorati : Non conta sapere tutta la sua vita , non conta sapere il suo nome , il suo cognome o quante volte ti ha fatto soffrire. Conta sapere che il tuo e il suo cuore battono all’unisono , come a creare un'unica pulsazione. Perché è questo che sono due innamorati : un'unica cosa.

E sorrise quando sentì le lacrime del rasta rigarle il collo e piano gli accarezzò la testa.

“Che fai.. piangi?” chiese dolcemente.

“Se mi è concesso” rispose lui.

“Si.. ti è concesso” sorrise e chiuse gli occhi.



“desidero poter piangere

cadere sulle ginocchia e

trovare un modo per mentire”

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Capitolo 19
*** La verità ***


Scusate ragazze se non sono più puntuale come una volta T_T ma è per colpa della scuola che mi sta caricando di compiti e se non prendo almeno il sette mia mamma mi toglie il pc.

Quindi perdonatemi se mi sto cullando un po’ troppo , durante le vacanze di Natale provvederò a farmi perdonare ^^.

Intanto ringrazio :



-growlitha

-milly94

-BabyzQueeny

-Dream_Girl

-_ToMSiMo_

-very_lupi



Buona lettura *Kiss*



I cinque anni della mia vita





Tom la continuava a tenere stretta a se come se avesse paura che da un momento all’altro qualcuno o qualcosa la potesse portare via.

E lei , lei che ormai aveva pianto troppe volte da non avere più lacrime , si teneva a stretto contatto con il corpo magro e ben scolpito del biondo chitarrista.

Non si parlavano , non c’erano parole per descrivere quello che entrambi stavano provando.

Il rasta aveva il viso nascosto nell’incavo tra l’omero e il collo di Jessica mentre lei aveva il capo posato sul suo. Le braccia di lui avvolgevano possessivamente il corpo della giovane , ormai era ritornata ad essere sua e avrebbe addirittura ucciso per difendere questo diritto.

Ancora non si erano baciati ma presto le loro labbra iniziarono a sentire il bisogno disperato di un contatto.

Si guardarono , Jessica ancora poteva riammirare quei lineamenti angelici mentre con l’indice gli accarezzava delicatamente il labbro inferiore.

“Tom io..” non riuscì a terminare la frase che le sue labbra vennero incatenate da un bacio disperato e avido , forse fin troppo.

Allora la ragazza assecondò il biondo rendendo il bacio ancora più profondo , ancora più carico di passione. Intrecciò le dita tra i suoi rasta biondi mentre la mano del ragazzo andava a posarsi sulla sua nuca , per far premere meglio le labbra sulle sue.

Con la schiena contro il muro Tom scivolò per terra trascinando la bionda con se ancora stretta contro il suo petto.

E nel bacio Jessica sentì una lacrima salata del chitarrista e allora dovette fermare piano quel contatto.

“Scusa” sussurrò contro le sue labbra

“Per cosa?” domandò lui

“Per tutto quello che ti ho fatto passare”

“No.. devi essere tu a scusarmi” le posò una mano su una guancia e ancora prese possesso delle sue labbra.

“Oh Tom.. non immagini quanto ti amo” sorrise.

“Ne ho una vaga idea” ricambiò il sorriso.

Jennifer racchiuse il labbro inferiore di Tom tra le sue labbra lasciandogli così un altro morbido bacio.

Rimasero per terra , uno stretto all’altro , perdendo la cognizione del tempo.

“Tom..”

“Si?”

“Per quanto altro tempo vogliamo rimare così?” disse ridendo.

Quella risata cristallina , pura e limpida , gli era mancata come l’ossigeno per respirare. La strinse più forte “Shsh..” le sussurrò piano.

La bionda strinse la sua maglietta “Oh Tom..” capì di averlo fatto soffrire troppo “Io.. non pensavo..”

“Cosa?”

“Di.. di farti così male” mormorò.

“Non pensavi di farmi così male” la sua affermazione fece eco a bassa voce.

“Pensavo che .. bhè si.. che mi avresti dimenticato subito”

“Tu e le tue idee idiote!” l’ammonì

“Scusa” trasalì per l’improvviso tono severo del ragazzo.

“Prima di pensare gradirei ricordassi” disse duro.

“Come?”

“Ricordassi tutti i momenti passati insieme” sorrise e le baciò i capelli “Ricordassi tutte le volte che da bambino ti dicevo di non lasciarmi solo”

Sorrise anche lei “Perché avevi paura del buio e di rimare solo a casa”

“Adesso sono cresciuto Jess.. non ho più paura del buio” ritornò freddo “Ho paura di perderti , di non averti mai più al mio fianco”

“Tom..”

“Hai fatto avverare la mia paura più grande , Jessica devi capire che senza di te io sono incompleto”

La ragazza non parlo spiazzata da quelle parole. Gli occhi le si fecero lucidi e chinò il capo continuando a rimare con la testa poggiata sul suo petto.

Lo sapeva , lo aveva sempre saputo , ma aveva continuato a mentire a se stessa e perché poi?

Forse per non soffrire più aveva preferito vivere nella menzogna facendo soffrire così l’unica persona che amava.

Ma quella relazione allora avrebbe mai avuto una soluzione? Forse il problema era il troppo bisogno l’uno dell’altra.

Ancora sentì Tom stringerla forte e lei , immersa nei suoi pensieri , ricambiò la stretta.

“Non farlo più” sussurrò il biondo dolcemente come se lo stesse dicendo ad una bambina.

Jessica annuì “Mai più”

“Fatti venire in mente idee migliori” sorrise

“Ehy che vorresti dire?” stizzì

“Che non hai fantasia”

“Ha parlato quello che ne ha tanta” ribadì

“Scrivo canzoni” si difese

“Come se ci vuole la laurea”

“Tu non ne sei capace”

La bionda alzò il capo , allentando l’abbraccio e guardandolo negli occhi “Vogliamo scommettere?”disse infastidita

Tom le accarezzò la guancia e , dopo tanto tempo , fissò i suoi occhi preferiti. Sorrise felice sentendo ancora una volta la sensazione di smarrimento che quello sguardo gli provocava.

Era inutile nasconderlo , Jessica era l’unica ragazza che gli faceva provare emozioni rare e bellissime , emozioni che nessun’altra riusciva a trasmettergli.

“No” disse rispondendo alla domanda della ragazza e piano posò le labbra sulle sue iniziando un bacio dolce , tenero e delicato.

Si muoveva lentamente , con una delicatezza unica. Come se lei fosse un illusione , un miraggio , che doveva far attenzione a non infrangere.

Non sapendo come , la ragazza riuscì a percepire la paura del biondo e sorrise contro le sue labbra “Sono qui Tom” disse piano.

“No , io sono qui” rispose a tono.

Sorrisero entrambi , sembrava che niente e nessuno avrebbe interrotto quel momento magico , in cui i loro pensieri si fondevano l’uno con l’altro , in cui i loro corpi e le loro anime ritrovavano finalmente la metà che li completava mettendo a tacere quella sensazione di dolore e smarrimento.

Invece Bill entrò timidamente nella cucina “Tom Asia e Angelica torneranno tra qualche minuto” disse dispiaciuto per il fratello.

Entrambi guardarono il moro poi Jessica si incupì facendo sgusciare lentamente lo sguardo su Tom che fissava un punto impreciso del pavimento mentre le sue mani stringevano ancora il corpo della giovane.

Nel corpo della ragazza una sensazione di vuoto lacerò bruscamente quella gioia immensa. Il vuoto si fece sempre più profondo quando incrociò lo sguardo nocciola del ragazzo.

Si morse il labbro inferiore e poi , facendosi forza sulle gambe , la bionda si alzò in piedi. Senza proferire parola uscì dalla cucina per andare nella stanza del rasta e cambiarsi.

Anche Tom rimase in silenzio , stringendosi con un braccio le ginocchia al petto e guardando fisso il pavimento con le ciglia abbassate.

Il vocalist si morse il labbro inferiore percependo il dolore che il fratello cercava di reprimere con scarsi risultati.

Si avvicinò piegandosi sulle ginocchia “Tommi” disse piano.

Gli occhi nocciola del chitarrista incontrarono quelli del gemello e gli comunicarono tutto.

Le labbra del moro si stesero in un sorriso “Non commettere lo stesso errore” disse affettuoso.

Il biondo si alzò da terra e andò spedito in stanza. Aprì la porta e trovò Jessica che si era appena infilata la sua maglietta.

Andò ad abbracciarla da dietro e a stringerla ancora una volta forte “No Jessi” la dolcezza con cui aveva pronunciato quel nomignolo fece breccia nel cuore dalla ragazza.

“No?” ripetè lei a bassa voce.

“No , non di nuovo ti prego” era come una supplica.

“Non sono io a volerlo”

“Invece si” posò le labbra sul suo collo e lo accarezzò salendo su fino ad arrivare all’orecchio “Siamo noi a volerlo , come abbiamo voluto tutto questo”

La ragazza serrò le labbra : mai Tom aveva avuto più ragione. Si girò per incrociare il suo sguardo.

“Okay” sorrise.

“Vieni..” ricambiò il sorriso , la prese per mano ed uscì dalla stanza.

Scesero le scale , uscirono di casa ed entrarono nella cadillac.

“Ma dove andiamo?” domandò la bionda mettendosi la cintura.

Tom le serrò le labbra con un bacio “Vedrai piccola” quella parola riportò la ragazza a tanti ricordi d’infanzia.

Decise allora di non fare più domande e di aspettare.

Il chitarrista sapeva bene dove portarla.

”Questo posto sarà la nostra isola che non c’è” così aveva detto quella bambina dai boccoli biondi. Lui aveva annuito , prendendola per mano “Solo nostra” aveva ripetuto sorridendole.

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