I don't want to miss the sunset, and you?

di backincalis
(/viewuser.php?uid=609239)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I don't want to miss the sunset, and you? ***
Capitolo 2: *** Chapter 2. ***
Capitolo 3: *** Chapter 3. ***
Capitolo 4: *** Chapter 4. ***



Capitolo 1
*** I don't want to miss the sunset, and you? ***


Ciao a tutti, questa è la prima volta che 
pubblico qualcosa qui, beh, spero di 
ricevere presto qualche recensione! 
Buona lettura! 



L'aria si scontra sul mio viso come un'onda si infrange su uno scoglio, i bassi di qualche canzone pop rock suonano a tutto volume fino a sfondarmi i timpani, i miei capelli prendono la direzione che vogliono finendomi in faccia e la mia maglietta svolazza scoprendomi la pancia. Chiudo gli occhi. Questa sensazione è la migliore. Mi lascio trasportare dal mio skate lungo la ripida discesa che percorro sempre quando voglio un attimo per me. Le braccia aperte. Sorrido. Socchiudo gli occhi e riesco a vedere l'oceano. Li richiudo e sento la velocità che aumenta. Non me ne frega un cazzo. Se devo cadere cadrò. Vado sempre più veloce e la t-shirt svolazza sempre di più. Niente può farmi del male. Ma ad un tratto sento una ruota cedere. Spalanco gli occhi e tiro in dentro le braccia. Salto giù dallo skate e finisco a terra, mentre lui continua a scendere senza fermarsi. Sento qualcosa di caldo scendere lungo la mia gamba, e mi accorgo di star perdendo sangue dal ginocchio. “Merda..” Sussurro a me stessa. Mi rialzo a fatica da terra e passo le mani sui pantaloncini per scrollarli un po'. “Niente male, ma io sarei rimasto su.” Sussulto e mi volto immediatamente. Seduto su un muretto che delimita tutta la discesa vedo un ragazzo seduto a gambe incrociate che mi guarda sorridendo. Inarco le sopracciglia e lo studio per qualche secondo. Ha i capelli biondi e spettinati, un po' di barba non curata, due enormi occhi azzurri e una giacca di jeans aperta sul davanti, che gli scopre il petto. “Fumi?” Mi chiede. Mi limito a fare un cenno con la testa. Lui sorride e si gira a cercare qualcosa nello zaino che ha con sé. “Vieni qui allora.” Non dovrei fidarmi di uno sconosciuto. Ma me ne frego. Cammino verso di lui, reggendomi in piedi a mala pena con un ginocchio insanguinato, e quando mi appoggio anch'io al muretto tiro un sospiro di sollievo. “Sono Drew.” Dice lui dandomi una sigaretta. “Isabella.” Rispondo con la sigaretta in bocca. “Non sei di tante parole, eh?” Sorrido, e butto fuori il fumo. “Non direi proprio.” Lui sorride e si mette in piedi. Si passa una mano nei capelli e mi fa un cenno con la testa. “E' stato un piacere.” Conclude poi allontanandosi. “Piacere mio.” Non era male secondo me, ma non me ne frega più di tanto, almeno mi ha dato una sigaretta. Mi lego i capelli e mi asciugo la ferita con un fazzoletto usato che avevo in tasca. Sbuffo e percorro la discesa, anche se senza il mio skate. Ritrovo il mio ipod che avevo perso durante la caduta e così rimetto le cuffie e faccio ripartire la musica. Continuo a camminare, leggermente incazzata per la caduta e per aver perso lo skate, spero di ritrovarlo alla fine della discesa, magari si sarà fermato da qualche parte. Ci tengo. Mi ha accompagnata per molto tempo e deve continuare a farlo. Il sole inizia a tramontare e la luce del cielo sopra di me inizia ad essere tendente all'arancione. Peccato, avevo programmato di essere sulla spiaggia per quest'ora. Arrivo alla fine della discesa con il fiatone e mi appoggio su una panchina, dopo aver scroccato una sigaretta a un signore che passava di qua. Il parco al fondo della discesa è tranquillo, ci sono parecchie coppiette che mi danno un certo fastidio ma basta non guardarle. C'è un torrentello e parecchi alberi che lasciano la zona all'ombra. Ad un tratto sento il suono di dei passi molto vicino a me, troppo vicino per essere un semplice passante. Mi volto e mi trovo davanti al ragazzo di prima, Drew, con il mio skate in mano. “Ciao Isabella.”

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Chapter 2. ***


Ad un tratto sento il suono di dei passi molto vicino a me,
troppo vicino per essere un semplice passante. Mi volto e mi trovo davanti 
al ragazzo di prima, Drew, con il mio skate in mano. “Ciao Isabella.”


Gli sorrido, ha il mio skate in mano e mi sembra giusto ricambiare il favore con un sorriso. Me lo porge senza dire nulla. “Ti fa ancora male?” Mi chiede, chinandosi e osservandomi il ginocchio. Scrollo le spalle. “Nulla di grave.” Si rimette dritto e si appoggia di fianco a me, sulla panchina. “Ti va di venire ad una festa?” Inizio a farmi qualche domanda su questo Drew, cosa vuole da me? Lo guardo, come se mi aspettassi qualcos'altro, qualche altro dettaglio sulla festa, magari. Abbassa gli occhi e si mette le mani nelle tasche dei pantaloni. “Puoi invitare un'amica se vuoi.” Mi limito a continuare a guardalo, senza nasconderlo. A questo punto scatta e si mette di fronte a me. “Non parli proprio mai?!” Lo guardo proprio negli occhi. Chiarissimi. “Non ho un'amica. Anzi forse ne ho una. Ma una sola. No, non parlo, e per concludere, non ti conosco.” Fa una risata aspra. “Sei ridicola.” Sbuffo. “Senti me la dai un'altra sigaretta?” La sigaretta non me l'avrebbe negata. “Posso fumarmela con te?” Scuoto le spalle, e mi siedo sulla panchina sulla quale prima ero appoggiata. Accendo la sigaretta e mi rimetto a guardarlo. Questo ragazzo ha qualcosa di diverso. “Ci vengo alla festa.” Devo capire cosa. “Sono inglese, mi sono trasferita da un mese. Parlo poco per paura che il mio accento faccia ridere qualcuno. Non ho amici perché non riesco a farmeli.” Sorride. “L'unica cosa che mi piace di qui sono il mare e il tramonto, non li avevo mai visti così belli.” Continua a guardarmi, curioso. “Ah, anche alcuni posti fantastici per skatare.” Si alza senza dirmi niente e inizia a camminare voltandomi le spalle. Lo seguo, a un paio di metri da lui. “Non hai mai provato il surf?” Rido. “L'unico mare che abbia mai visto nella mia vita è il mare del Nord.” “Allora menomale che hai deciso di venire alla festa.” Superato il parco ci troviamo in qualche zona di Los Angeles, e continuiamo a camminare. “Quanti anni hai?” Mi chiede, indifferente. “Ne ho diciotto. Tu?” “Ne ho ventuno.” Annuisco e continuiamo a camminare. E' strano ma questa situazione non mi imbarazza. Dovrebbe, forse perché è un ragazzo molto bello, forse perché ci siamo scambiati davvero poche parole nel giro di venti minuti, forse perché sto andando ad una festa con lui e nemmeno lo conosco. Ho voglia di parlare. “Ti piace il mio accento?” Chiedo imbarazzata, mangiandomi le unghie. “Non è male.” Risponde lui. “Com'è l'Inghilterra?” Mi slego i capelli. “Non è male.” Sorrido. “Piovosa anche.” Mi guarda ridendo. “Ci siamo quasi.” Sarà divertente forse. Non mi preoccupo per mia madre, quando tornerò sarà contenta di sapere che sono stata con dei nuovi “amici”. Sono certa che berrò un po' e fumerò qualcosa. Quello che ci vuole per distrarsi dalla dalla realtà.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Chapter 3. ***


“Ci siamo quasi.” Sarà divertente forse. Non mi preoccupo per mia madre, quando tornerò sarà contenta di sapere che sono stata con dei nuovi “amici”. Sono certa che berrò un po' e fumerò qualcosa. Quello che ci vuole per distrarsi dalla dalla realtà.



Ci troviamo davanti all'entrata di Venice Beach, una spiaggia che ad essere sincera non ho mai visitato. Di solito vado sempre in qualche spiaggia vicino a casa mia per guardare il tramonto e godermi la sensazione della sabbia tra le mani. “Eccoci.” Mi comunica lui guidandomi verso la torretta del guarda spiaggia, vuota a quest'ora. Inizio ad intravedere qualcuno, ed un vivace focolare vicino alla torretta. Man mano che ci avviciniamo noto qualcuno attorno al fuoco, alcuni hanno i piedi a mollo e altri sono completamenti immersi. Sento della musica e delle risate. “Queste sono le feste che frequento io.” Mi dice sorridendo. Non sorride a me, ma a qualcuno che arriva dalla direzione della festa. Aguzzo la vista e noto qualche ragazzo e qualche ragazza venirci incontro. “Che bel bocconcino, Drew!” Urla uno dei ragazzi, sghignazzando. Evito di rispondere volgarmente, visto che lo fa Drew al mio posto. “Sono Wesley, ma chiamami Wes!” Dice porgendomi la mano. La stringo, indifferente. E' molto alto con spalle molto larghe e braccia muscolose. Ha la mano stretta a quella di una bella ragazza bionda, che mi fa un cenno con la testa per salutarmi. Dietro Wesley vedo un ragazzo più basso che si avvicina timidamente e mi porge la mano. “Keaton.” Dice lui sorridendomi teneramente. Ricambio il sorriso. “Isabella, piacere.” Mi volto verso Drew che sta abbracciando un altro paio di ragazze molto affettuosamente, allontanandosi. Beh, devo fare amicizia meglio guardarsi intorno. Passeggio fino al focolare con Keaton, visto che Wesley ha la lingua occupata. “Non ti ho mai vista qui!” Mi dice sorpreso. “In effetti non sono mai venuta né in questa spiaggia né a queste feste. Vivo a Los Angeles da un mese.” Ride di gusto. “Benvenuta nella Città degli Angeli!” Arrivati al focolare ci accomodiamo tutti attorno al fuoco, non sono per niente a disagio, non è un brutto ambiente. Nessuno mi guarda male o mi squadra dalla testa ai piedi per capire chi sono. Sorrido tra me e me, magari è la volta buona che riesco ad integrarmi. C'è chi canta, chi beve e chi fuma. Mi ricordo di Drew. Uno dei motivi per cui ho accettato di venire a questa festa è capire cosa mi incuriosisce così tanto di lui, così mi alzo dall'asse di legno e inizio a vagare sulla spiaggia per cercarlo. Le voci si fanno sempre più fievoli e basse, e dopo cinque minuti di cammino verso est vedo un altro gruppo di ragazzi. E' buio, saranno le undici di sera, e non riesco a capire chi sto guardando. Mi avvicino, curiosa. Le onde mi bagnano le caviglie sempre più furiosamente e arrivano fino alle ginocchia, disinfettandomi la ferita. A questo punto riesco a capire chi ho di fronte. Drew, Wesley e altri ragazzi muscolosi con delle tavole da surf in mano. 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Chapter 4. ***


Le onde mi bagnano le caviglie sempre più furiosamente e arrivano fino alle ginocchia,
disinfettandomi la ferita. A questo punto riesco a capire chi ho di fronte.
Drew, Wesley e altri ragazzi muscolosi con delle tavole da surf in mano. 

 

Mi avvicino sempre di più, lentamente, cercando di non farmi vedere. Sono in costume da bagno e chiacchierano tra loro. Mi siedo vicino, sulla sabbia, nascosta da uno scoglio, e li osservo. E' quasi mezzanotte non possono fare surf adesso, credo sia pericoloso, eppure hanno le tavole agganciate alle caviglie con dei nastri neri. La luce della luna si riflette sull'oceano e riesco ad intravedere i lineamenti del corpo di Drew. E' muscoloso, davvero tanto muscoloso. Ha gli addominali scolpiti e le braccia possenti. E' bello, molto bello. Mi levo quei pensieri dalla testa e cerco di capire cosa hanno intenzione di fare. Ad un tratto iniziano a correre verso le onde, a questo punto faccio davvero fatica a vederli. Mi avvicino, cercando di non farmi notare, ma credo che siano troppo presi dal mare per notare la mia ombra. Spalanco gli occhi. Drew sta cavalcando un'onda piuttosto alta, la sta percorrendo interamente senza fermarsi, senza cadere, in piedi sulla tavola. Alla sua destra vedo un altro ragazzo che allarga le braccia mentre si lascia trasportare dalle onde. Sono come rapita dai gesti di questi ragazzi. Sono così quando mi lascio andare sullo skate? Mi accoccolo contro lo scoglio e continuo ad osservarli stupita, come se stessero volando sul mare. Non riesco a vederli molto bene, le stelle non mi regalano luce a sufficienza, ma riesco comunque a innamorarmi di quei movimenti. Sarei rimasta ore ad osservare quelle gambe in equilibrio sul mare, ma dopo circa una mezz'ora escono, ridendo come pazzi e tirandosi pacche sulla schiena. Cerco di trattenere il fiato e mi rintano tra gli scogli per non farmi vedere. Vedo Wesley e gli altri ragazzi biondi e muscolosi salutare Drew mentre ritornano alla festa. Respiro profondamente. Drew crolla sulla sabbia e chiude gli occhi. “Puoi anche uscire da lì adesso.” Io?! Parla con me?! Sto zitta per qualche secondo. Non capisco. “Parlo con te, Isabella.” Merda! Faccio un lungo respiro e esco dalla mia tana. Mi avvicino a Drew senza spiccicare parola e mi siedo di fianco al suo corpo sdraiato sulla spiaggia. “Quando mi hai vista?” Chiedo dopo circa un minuto di silenzio. “Appena sei arrivata, mi viene difficile non notarti, credimi.” Mi scappa un sorriso, ha una bella voce. Roca. Rimaniamo in silenzio per un po'. Mi accorgo di quanto sia stato bello vederli fare surf illuminati solo dalla luce della luna, e mi rendo conto di quanto quell'ambiente mi piaccia. “Ti sei goduta la festa?” Mi chiede, mettendosi seduto. Scrollo le spalle. “Non mi andava di ubriacarmi.” Lo sento ridere. “Ti rifarai presto.” In realtà mi andava eccome, ma non avevo avuto tempo di farlo. C'è silenzio, ma non è imbarazzante, anzi. Si sta bene. L'aria calda ed estiva mi passa tra i capelli mentre asciuga i suoi e le onde si addormentano sulla riva. Vorrei chiedergli di insegnarmi, di insegnarmi a volare sulla tavola come fa lui, ma non ce la faccio. Ho bisogno di tempo. Mi alzo in piedi. Sarà quasi l'una di notte e mia madre si starà chiedendo se sono tornata a Londra o se sono scappata con qualche bagnino parecchio hot. La sabbia fine sta navigando nelle mie Vans. “Ci si vede.” Sussurra dal basso, guardandomi. Riesco a vedere il chiaro dei suoi occhi anche da qui. Lo rivedrò, ovvio. Devo ancora capire troppe cose, e impararne altrettante. Gli passo una mano tra i capelli umidi e salati e mi incammino verso il falò per recuperare il mio skate. Lo trovo appoggiato alla torretta, lo afferro rapidamente senza dare nell'occhio ma prima di fuggire via sento una mano stringere il mio braccio. Mi volto di scatto e mi ritrovo davanti a Keaton, il ragazzo simpatico e timido. “Mi annoio qui, posso accompagnarti?” Annuisco, sorridendo. “Prima però fammi scroccare una sigaretta.”

 

Ciao a tutti! Spero che la storia vi stia piacendo!
Diciamo che da questo capitolo in poi inizia a diventare leggermente
più movimentata. A presto con il quinto capitolo! xx

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2377362