Quegli occhi.

di heymalfoy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Orgoglio contro orgoglio. ***
Capitolo 2: *** Piano A. ***



Capitolo 1
*** Orgoglio contro orgoglio. ***


-Ho bisogno di un favore.
-Un favore, Mezzosangue?
-Un favore, sì!
Cosa udivano le sue orecchie. La Mezzosangue voleva il suo aiuto!
-Malfoy? Sei sveglio?- gli chiese acida.
-Abbassa i toni, Mezzosangue.-le sibilò avvicinandosi.
Lei lo guardò sprezzante, ma poi continuò.
-Ricordi che mi devi un favore? Oh devo rinfrescarti la memoria, furetto?- fece con una risata di scherno.
Quanto la odiava quando lo chiamava così. Eppure era tremendamente... sexy.
La osservò attentamente. Il cambiamento dall’ anno prima era notevole, in effetti. Anche se era sempre stata “carina”, a modo suo. I capelli crespi s erano ammorbiditi leggermente, ed assomigliavano più a dei fluenti ricci castani-rossicci, e le sue curve si erano arrotondate.
Per non parlare degli occhi.
 
Quegli occhi.
 
“Caramello fuso. Tutto il contrario dei miei.”
Scacciò via quei pensieri sporchi ed inappropriati dalla testa.
“E’ una Mezzosangue.”
-Mi ricordo, Granger, grazie. Spara, che vuoi?- ribatto.
Lei mi guarda con un misto fra sfida e inquietudine.
-Ecco…è…importante.- la guardò impaziente ed irritato. Lei deglutì, in evidente disagio.
Adorava metterla in difficoltà.
-VogliofareingelosireRon.- biascicò tutto d’ un fiato.
-Granger, parla comprensibilmente cazzo.
Lei lo fulminò con lo sguardo, ma poi assunse un’ aria colpevole.
-Voglio...fare ingelosire…Ronald.- mormorò infine.
Draco rimase indifferente alle sue parole. Ancora non capiva.
-Arriviamo al dunque, Mezzosangue.- replicò diffidente.
-Ecco, io mi chiedevo se… Oh, insomma, devi far finta di essere il mio ragazzo.
Il suo coraggio, da buona Grifondoro, aveva prevalso sul tumore. Come sempre.
Non si sarebbe lasciata smontare dallo sguardo di Draco Malfoy, mai.
Lui, nel frattempo, ostentava un’ espressione divertita.
-Scherzi con me, Granger?- rise.
Un sorriso crudele.
 
Un sorriso che la scioglieva.
 
Un sorriso che feriva.
 
Un sorriso che faceva sognare.
 
-No, Malfoy, non scherzo mai, lo sai. Mi serve…- no, non poteva dirlo. –Voglio il tuo aiuto.- concluse decisa.
Draco la perforò con lo sguardo, tentando di leggerle dentro. Ma Hermione indossò una maschera di indifferenza, preparata.
-Cosa ci guadagnerei?- le mormorò avvicinandosi al suo corpo esile. –Cosa mi daresti in cambio?
-Io cosa ho avuto in cambio quando ti ho aiutato? – ribattè glaciale. –No, lascia che risponda io: niente. Me lo devi, furetto.
Così dicendo, girò sui tacchi e si allontanò.
Era stata brava. Non aveva abbassato la guardia, anche se era stato difficile. Perché…
-Ti cercherò io, dopo pranzo.- urlò ad un Draco impalato a pochi metri di distanza.
 
Perché il suo orgoglio vinceva su tutto.
 
 
 
-Draco… Draco. Draco!
-Che cazzo vuoi, Zabini?!
Non riusciva a pensare in pace una volta che fosse una. Blaise doveva sempre rompere i...-Nulla, amico…è che sei strano!- replicò il moro. Malfoy lo ghiacciò con lo sguardo. Lui non era mai strano. –Curati, Blaise. Io sto benissimo.
Erano a cena, nella Sala Grande, ma Draco non aveva toccato cibo. C’ era qualcosa che lo disturbava.
Non aveva alcuna intenzione di farsi vedere in giro con la Granger.
Ecco cosa lo disturbava.
Lui avrebbe dovuto fare finta di essere innamorato di una Mezzosangue?
“Mai. Non accadrà mai.”
Eppure sapeva di non avere scelta.
Era vero che le doveva un favore; era stato un periodo orribile…
-Piano con le parole, Serpe.- Zabini lo riportò bruscamente alla realtà. –Allora, vuoi dirmi qualcosa?- continuò poi con un sorriso amichevole.
Draco fissò il suo sguardo su di lui. Erano amici da molto tempo, oramai. Sapeva benissimo di potersi fidare di lui, di potergli dire qualunque cosa.
Un moto d’ affetto venne subito represso dentro di lui, sotto le sue viscere.
 
Non era da Serpeverde.
 
-E va bene.- sussurrò, -Ma non farne parola con nessuno., Zabini.
Il volto dell’ amico si illuminò, poi annuì in attesa che il biondo continuasse.
-La Granger vuole che io faccia finta di stare con lei per far ingelosire Lenticchia..- spiegò a mezza voce ad un Blaise divertito.
-E allora? Dille di no.- fece con un’ alzata di spalle.
-Vedi che sei una testa di mandragola? Se fosse così semplice, Zabini, non starei qui a parlarne.
Il moro lo guardò interrogativo.
-Diciamo che… le devo un favore. E non fare domande alle quali sai che non risponderei.
In quel momento un gufo della scuola atterrò davanti a Malfoy che, titubante, prese dal becco dell’uccello un biglietto. Quando fu certo che Blaise fosse distratto, lo dispiegò e lesse velocemente il contenuto.
 
“Ore 20.15, biblioteca. Vieni solo, H.”
 
Stava scherzando?! Draco Malfoy in Biblioteca?
Il biondo guardò afflitto il pezzo di pergamena ce reggeva fra le mani. Erano già le 20, doveva sbrigarsi. Così si alzò, borbottò qualcosa in merito ai compiti per Vitious da finire, e si diresse in biblioteca.
Ovviamente non aveva alcuna voglia di vederla.
 
Ma quegli occhi…
 
Semplicemente detestabili.
 
Avevano qualcosa in più.


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Angolo autrice:
Buonasera! c: Questo è il primo capitolo della mia prima Dramione a capitoli. 
So che è corto, ma è solo l' introduzione, gli altri, se pubblicati, saranno più lunghi.
Spero davvero che vi incuriosisca, se passate e la leggete lasciate un commentino, per favore. Vorrei sapere cosa ne pensate! ^^
Ringrazio in anticipo tutti quelli che daranno una sbriciata e che lascieranno una recensione, ci tengo molto. 
Il secondo capitolo è già pronto, quindi, se il primo avrà un discreto successo, dovrei postarlo in fretta.
Un bacio, 
Elisewin

 

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Capitolo 2
*** Piano A. ***


-Merda. Merda, merda, merdissima.
Hermione Granger era in ritardo. E questo non succedeva mai. MAI.
Aveva dato appuntamento a Malfoy in biblioteca per le 20.15… Sei minuti di ritardo!
-Granger, dove cazzo eri finita?
-Sei la finezza fatta a persona, Malfoy.- ribattè lei raggiungendolo ad un tavolo in fondo alla biblioteca.
-Come tu sei l’ acidità.- mormorò lui di rimando, anche se per sua fortuna lei pareva non aver sentito; invece si sistemò e pensò a come formulare il piano che aveva in mente.
Dopo alcuni minuti di impazienza da parte del biondo, la Grifondoro si decise a parlare.
-Faremo così: domani mattina mi urterai nel corridoio, facendomi cadere i libri. Aiutandomi a raccoglierli, “per sbaglio” prenderai qualcosa di mio, senza farti notare. Mi manderai un gufo per dirmi che vuoi restituirmi l’ oggetto in questione, dopodichè…- mentre lei pensava, il bel Serpeverde la guardava con sguardo carico d’ odio.
Come poteva pensare di umiliarlo così?
-Prima che tu continui, Granger, vorrei chiederti una cosa.- Hermione interruppe il filo dei suoi pensieri, e gli rivolse uno sguardo interrogativo.
-Perché ti sei ridotta a questo livello? La Mezzosangue orgogliosa che cede alle pene d’ amore e chiede aiuto ad uno dei suoi più acerrimi nemici. Spiegami, Granger. E allora ti aiuterò.
Se prima Hermione era stranita, in quel momento parve letteralmente stupita. Ma non era quella la cosa peggiore.

Il suo orgoglio era ferito.

-Le mie motivazioni, Malfoy, non sono affar tuo.- replicò. –Ma voglio essere generosa; siccome non sono una che perde tempo con certe cose, voglio sapere se… Ronald è davvero interessato a me…- e lì la sua voce tremò –altrimenti… insomma, quest’ anno ho i Gufo, non posso farmi distrarre da simili sciocchezze! Se non è interessato a me, lascerò perdere dal primo momento e mi concentrerò su cose più importanti.- concluse accalorandosi.
Draco la guardò dritto negli occhi.

Quegli occhi…

“Che sciocca ragazza”.

Ghiaccio dentro ambra…

Non si era certo fatto ingannare da quelle iridi.

Intrecciati in uno sguardo infinito.

-Certo, Granger. Come dici tu.- mormorò beffardo. –Continua pure.
Hermione deglutì, consapevole di non aver convinto il Serpeverde con la sua bugia.
Lei si era innamorata di Ron. Per questo voleva scoprire se i suoi sentimenti erano ricambiati. Soffriva molto, a causa della sua indifferenza, anche se la maschera che spesso indossava non permetteva ad altri di notarlo.
-D-dopodichè ci faremo vedere insieme ed io dirò in giro che tu non sei come sembri, che in realtà hai un cuore, e baggianate varie. Tu, ovviamente, dirai lo stesso di me. Dopo almeno un mese dovrai mostrarti innamorato, Furetto, ecco il nocciolo della questione. Se Ronald si ingelosirà, avrai fatto il tuo dovere per bene. Ci stai?
L’ aveva ascoltata attentamente, senza perdersi una sola parola: non voleva fregature.
-Stai certa, che son bravo a rubare i cuori, Mezzosangue. Potresti perfino innamorarti davvero.- concesse il biondo.
-Questo mai, Malfoy.- rise Hermione divertita. –E’ una promessa. 

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La mattina seguente, Hermione mise molta cura nella scelta dei suoi abiti: la solita camicetta bianca era leggermente sbottonata, e lasciava intravedere il reggiseno di pizzo nero; la gonna, indossata senza calzamaglia, era stata accorciata di qualche centimetro abbonante; i capelli erano raccolti in una crocchia, con qualche ciuffo studiatamente ribelle che le ricadeva sulla fronte. Voleva attrarre l’ attenzione del suo amico Rosso.
Si avviò con Ginny fuori dal dormitorio e poi dalla Sala Comune, intenta a fare una buona colazione prima di andare alla lezione di Difesa contro le Arti scure.
Ginny, dal canto suo, era rimasta molto sorpresa dall’ aspetto dell’ amica.
-Sai, sei molto… wow.- si lasciò sfuggire nei corridoi.
Hermione la guardò imbarazzata. –E’ un complimento?- mormorò.
-Certo! Ma hai fatto qualcosa alla gonna?
La riccia portò le mani alle gambe, intenta a coprirle futilmente.
-No, niente.- mentì –Perché?
La piccola di casa Weasley la osservò meglio, sospettosa.
-Così mi è parso.- alzando le spalle.
Hermione le sorrise debolmente, e si tuffò nella Sala Grande, ghermita di gente.
Solitamente, odiava essere osservata. Ma quel giorno era diverso, faceva tutto parte del piano.
Camminò ancheggiando leggermente fra il tavolo dei Grifondoro e quello dei Corvonero, poi si sedette davanti a Ron e si soffiò un ricciolo via dalla fronte.
-‘Giorno, ragazzi.- sospirò ad Harry e al Rosso.
Il primo le sorrise e fece un cenno, e l’ altro biascicò un saluta senza staccare la faccia dalla scodella di cereali. Si rabbuiò. –Dormito bene?
-Abbastanza. Anche se mi prude un po’ la cicatrice…- rispose Harry.
-Come?! E da quando? Harry, perché non me l’ hai detto subito?, tu devi raccontarlo a Sile…
-Oh, Merlino, ‘Mione! E’ solo un po’ di prurito, passerà in fretta. Rilassati, sei così carina oggi.- la tranquillizzò il moro con una carezza sulla mano.
Il suo migliore amico era decisamente il meglio che potesse desiderare. 
Arrossì leggermente, e gli sorrise. 
Poi rivolse una sguardo speranzoso a Ron, che non si era accorto di nulla.
-Bene,- fece cambiando tono. –io vado a lezione. Ciao, Harry.- e sottolineando il suo nome, se ne andò, non prima però di aver rivolto un’ occhiata sprezzante a quel babbuino che prima le sedeva di fronte.
Appena uscita dalla Sala Grande, si lasciò sfuggire un gemito frustrato. Com’ era possibile che non si accorgesse di lei?! Insomma, sapeva di non essere bella, ma quel giorno era piuttosto carina, anche ai propri occhi.

E non solo ai suoi.


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Ormai c’ erano tutti gli studenti del corso davanti all’ aula di Difesa, quindi il tempo per parlare con la Granger del piano non c’ era.
La vedeva, qualche metro davanti a lui, appoggiata al muro.
“Porca puttana, quanto è bona oggi.”
Incontrò il suo sguardo.

Quegli occhi.

Anzi meglio: quel reggiseno!
Di lì a poco sarebbe suonata la campana di inizio lezioni. La Mezzosangue fece un cenno con la testa, e lui procedette, seguito dal suo gruppo.
Sempre più vicino, sempre più vicino… Al momento dello scontro i libri di lei caddero a terra, facendo voltare molti dei presenti. I quali, probabilmente, si aspettavano uno scontro fra i due.
-Quanta grazia, Malfoy.- recitò lei ad alta voce.
La guardò chinarsi per raccogliere la sua roba, e la imitò.
-Ero distratto.- a denti stretti, ma con tono ben udibile.
-L’ ho notato.
Raccolsero i libri, e lui afferrò il primo oggetto che gli capitò sotto mano, senza nemmeno guardarlo, e se lo infilò in tasca.
-Ecco la tua roba, Mezzosangue.- concluse, e si allontanò sotto alcuni sguardi increduli.
La campana suonò, in quel momento arrivarono un Harry ed un Ron trafelati, che si unirono ad Hermione e al resto del gruppo, ed entrarono per un’ ora di puro terrore con la Umbridge.

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Spero che il capitolo vi sia piaciuto nonostante la forma del testo, ma come ho già detto modificherò presto. Il nuovo capitolo dovrebbe arrivare prossimamente, perchè domani (fra primo giorno di scuola e altro) non riesco proprio a farcela. Ringrazio tantissimo chi ha recensito!
Un bacio,
Elisewin

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