Wind and Dragon di IheartHatakeKakashi (/viewuser.php?uid=49623)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Do you? ***
Capitolo 2: *** Dong Zhi ***
Capitolo 3: *** Mission ***
Capitolo 4: *** Answer ***
Capitolo 5: *** ANBU ***
Capitolo 6: *** QUESTIONS ***
Capitolo 7: *** One Week ***
Capitolo 8: *** Blessing ***
Capitolo 9: *** The Dinner ***
Capitolo 10: *** 25 years earlier ***
Capitolo 11: *** Saved ***
Capitolo 12: *** Ten ***
Capitolo 13: *** Rumors ***
Capitolo 1 *** Do you? ***
Wind and
Dragon
1. Do you?
Erano
le
prime ore del mattino, e Neji sedeva nel bel mezzo del campo
d’allenamento del
suo team. Era incredibilmente irritando; comprensibile, dato che la sua
usuale
compagna era in ritardo di due ore. All’inizio si era
preoccupato, pensando che
forse le fosse successo qualcosa, ma sapendo che Tenten era
perfettamente
capace di badare a sé stessa, gli era cresciuta sempre di
più la rabbia. Anche
se non era davvero da lei rinunciare alla pratica, questa parte di
informazione
non aiutava molto a calmare la furia dello Hyuuga.
Quando
il
primo raggio di sole cominciò a dipingere il cielo
mattutino, Neji si alzò
dalla sua posizione; ne aveva avuto abbastanza. Si avviò
rapidamente per la
foresta, diretto a casa di Tenten. Anche se era stato a casa sua molte
volte,
di solito solo per accompagnarla alla porta, sembrava sempre che avesse
difficoltà a trovare il luogo. Il fatto era che Tenten
viveva all’esatto lato
opposto di Konoha rispetto a villa Hyuuga, un’area con cui
Neji non era così pratico.
Dopo
aver
cercato instancabilmente col Byakugan, i suoi occhi trovarono una casa
familiare che, così presumeva, doveva essere nel quartiere
giusto.
Avvicinandosi alla porta, ebbe la certezza che la casa fosse proprio
quella che
cercava. Era stato tentato di buttare giù la porta in una
fitta di rabbia, ma
essendo lo stoico Jounin che era, si calmò abbastanza da
apparire esteriormente
freddo e padrone di sé. Dentro, la sua mente era oscurata
dal desiderio di
distruggere la porta e trascinare Tenten fuori per andare ad allenarsi,
ma
essendo il genio che era, non voleva rovinare la sua immagine di
ghiaccio
mostrando così intense emozioni. Respingendo la sua
frustrazione, bussò
gentilmente alla porta di legno.
Poté
sentire
un paio di passi pesanti al di là della porta. Per
etichetta, non usava mai il
Byakugan per vedere all’interno di altre stanze se non era in
missione o se non
era necessario; ma anche senza la sua innata, sapeva che quei passi non
potevano appartenere alla piccola Tenten. La porta si aprì e
un uomo comparve
davanti a Neji, uno sguardo severo sul suo viso. “Chi
sei?” domandò in tono profondo e intimidatorio.
Neji
non era
uno che si faceva intimidire facilmente, ma sentì lo stesso
una leggera scarica
di paura attraversargli la schiena quando alzò lo sguardo
alla minacciosa
figura davanti a lui. L’uomo sembrava essere più
alto di chiunque Neji avesse
mai visto, facilmente più alto di Jiraya almeno di un palmo.
Aveva capelli
scuri, penetranti occhi marroni, e una corporatura robusta. Da una
prima
occhiata, Neji poté supporre che l’uomo fosse uno
shinobi esperto, anche se non
l’aveva mai visto prima.
“Hyuuga
Neji.” Rispose, riprendendosi dalla sua iniziale apprensione.
Non sapeva cosa
fosse, ma c’era qualcosa di quell’uomo che faceva
sentire il solitamente senza
paura Hyuuga, un piccolo timido bambino.
“Ryoku.(1)
Lascia in pace il povero ragazzo.” Una voce familiare
gridò da dietro all’uomo,
che faceva come da muro umano, coprendo completamente la proprietaria
della
soffice voce dalla vista di Neji.
“Ffh.”
Brontolò l’enorme uomo prima di girarsi verso sua
moglie.
“Oh,
ciao
Neji-san.” Una graziosa donna cinese si fece avanti da dietro
lo shinobi.
“Buon
giorno
signora Furi-iki(2)” Neji si inchinò leggermente
davanti alla piccola donna.
“Conosci
questo
ragazzo, Xiu-Juan?” chiese Ryoku alla moglie.
“Naturalmente,”
Xiu-Juan(3) sorrise al marito. “Questo è Neji-san,
un amico di Tennie”.
“Un
amico di
Tenten?” Ryoku intensificò lo sguardo sul giovane
uomo fuori dalla porta. Aveva
capito dopo aver aperto al bel giovane che non gli piaceva il suo
sguardo; non
era solo esattamente sicuro del perché… fino a
quel momento. “Tenten non è a
casa.” Lo informò a denti stretti.
“…”
Neji era
visibilmente teso.
“Per
favore
entra Neji-san.” Xiu-Juan fece cenno al ragazzo di entrare,
spostando il marito
che bloccava la porta, “Tenten-chan tornerà
presto.”
“Dov’è
andata?” chiese Neji dopo essersi seduto al tavolo della
cucina, dove Xiu-Juan
aveva preparato una tazza di tè per lui e Ryoku.
“Tsunade-sama
l’ha chiamata nel suo ufficio presto questa
mattina.” Replicò lei orgogliosa.
“Mh”
Neji
bevette un sorso del suo tè.
“Dimmi
Neji”
la forte voce di Ryoku lo separò dalla sua tazza. “Come
fai esattamente a conoscere mia figlia?”
“Siamo compagni di
squadra.” Rispose lui quasi automaticamente.
“Quindi vi conoscete da molto
tempo.” Domandò
ancora,
fissando intensamente il giovane Hyuuga.
“Hai.”
Replicò lui affermativamente, cercando di non lasciarsi
intimidire dallo
sguardo dell’esperto shinobi.
“Neji
è il
compagno di squadra con cui Tennie si allena ogni giorno”
Xiu-Juan informò il
marito.
“È
vero?”
domandò lui, con un misto di irritazione e approvazione nel
tono di voce.
“Hai.” Replicò
calmo Neji.
“Quindi
tu
sei la ragione per cui la mia piccolo ragazza è fuori di
casa ogni mattina alle
4?” Ryoku intensificò lo sguardo sullo
Hyuuga.
“È
una
kunoichi davvero scrupolosa.”
“Certo
che lo
è.” Ryoku ammorbidì lo sguardo al
complimento di Neji.
“Segue
le
orme di suo padre.” Lo informò Xiu-Juan orgogliosa.
“Anche
lei è
un maestro d’armi?” domandò Neji
incuriosito; si era sempre chiesto dove Tenten
avesse imparato a maneggiare le armi così bene.
“Certo”
Ryoku
sorrise compiaciuto, “ma sono sicuro che la mia piccola
Tenten-chan sarà presto
molto più brava di quanto lo sono io ora.” Sorrise
raggiante.
“Mh.”
Un
profondo silenzio cadde tra i due mentre Neji contemplava quel
pensiero. Non
sapeva quanto talento potesse avere Ryoku, anche se guardandolo, era
certo che
non dovesse essere un avversario facile, ma sapeva che l’uomo
stava dicendo la
verità: Tenten sarebbe stata capace, un giorno, di
sorpassare i più grandi
maestri d’armi della storia, in questo, Neji non aveva dubbi.
“Provi
dei
sentimenti per mia figlia?” chiese Ryoku a bruciapelo,
rompendo il silenzio
caduto sul trio, mentre Neji beveva un sorso di tè,
perdendosi tra i suoi
pensieri.
“…”
la tazza
che teneva fra le mani si infranse al suolo, rompendosi in mille
frammenti,
lasciando il giovane uomo congelato al suo posto dallo shock. Xiu-Juan
corse
immediatamente a raccogliere i pezzi mentre Neji e Ryoku continuavano a
fissarsi; Ryoku, per vedere la reazione di Neji alla sua domanda, e
Neji in
preda a un’assoluta paralisi.
“Mamma,
Papà,
sono a casa.” Urlò Tenten attraversando la porta
“Neji. Cosa ci fai qui?”
domandò vedendo lo Hyuuga.
“…”
Neji si
risvegliò dal trance, voltandosi rapidamente verso Tenten.
“Oh
no.” Sobbalzò
lei “Mi dispiace così tanto Neji! Mi sono
completamente dimenticata di mandare
qualcuno a dirti dell’appuntamento con
l’Hokage.”
“Mh”
Neji
riacquistò parte della sua solita compostezza.
“Mi
dispiace,
prometto che ricompenserò” Tenten fece i suoi
migliori occhioni da cucciolo.
“Mh”
Neji si
alzò dalla sedia e si inchinò gentilmente ai
genitori di Tenten “Grazie per il
tè”
“Di
niente
Neji-kun, torna ancora qualche volta.” Xiu-Juan sorrise
gioiosamente.
“Si
Neji, è
stato un piacere conoscerti” aggiunse Ryoku.
“Anche per me.” Replicò
lui. Si avviò verso la porta “Tenten.”
“Oh, arrivo.” Si
voltò e seguì il giovane uomo, “Ciao,
ci
vediamo più tardi” disse ai genitori prima di
uscire.
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
“Quindi
che
te ne è parso?” domandò Tenten, mentre
i due compagni cominciavano il loro
allenamento.
“Di
che
cosa?” chiese Neji, anche se era certo di sapere a cosa la
ragazza si
riferisse.
“È
la prima
volta che incontri mio padre no?” ribadì lei.
“Hai.”
Rispose
lui, evitando un kunai.
“Allora?”
domandò Tenten di nuovo, estraendo i suoi rotoli.
“Gli
assomigli.” Replicò Neji, mettendosi in posizione
di difesa,
“Davvero?
Molte persone pensano che io somigli a mia madre”
“Mh.”
Neji
sorrise. Era vero che fisicamente Tenten assomigliava alla madre, ma
l’aveva
vista nel suo stato più intimidatorio, e questo era qualcosa
che aveva
certamente ereditato dal padre, l’unica persona oltre a
Tenten che poteva procurargli
brividi lungo la schiena.
“Credo
che tu
gli abbia fatto una buona impressione”
“Mh”
grugnì
Neji, ma sperava realmente di essere piaciuto a Ryoku, dopo tutto, non
voleva
di sicuro attirare le ire di un uomo del genere.
“Quindi…”
Tenten sorrise compiaciuta, ruotando un kunai tra le dita.
“…”
Neji
inarcò un sopracciglio facendole capire che stava aspettando
il seguito.
“Tu?”
Domandò
semplicemente.
“Io?”
ripeté
Neji, sentendosi stranamente nervoso per via del ghigno di Tenten, e
per il
fatto che lei non stesse più prestando attenzione al
combattimento: aveva
gettato le armi, cominciando a muoversi verso di lui.
“Tu?”
Tenten
sorrise ancora, ormai vicinissima a lui; il sorriso non abbandonava il
suo
volto.
“Io…”
Neji si
congelò improvvisamente, realizzando cosa Tenten gli stesse
chiedendo “Mh” (4)
“Allora…?”
domandò lei, guardandolo direttamente negli occhi; tra i due
non c’era
praticamente più distanza.
Neji
colse
quest’opportunità per sporgersi più
vicino a lei. I loro occhi si incrociarono
per un breve momento prima che Neji chiudesse la distanza tra loro e
appoggiasse le labbra su quelle di lei.
“Lo
pensavo.”
Tenten sorrise dopo che i due ebbero rotto il loro primo bacio.
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
To Be Continued...
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
(1) Ryoku vuol dire Forza e Potere. Volevo
che il nome
rispecchiasse la descrizione dell’uomo intimidatorio che
è.
(2)
Furi vuol
dire Libera, Iki- vuol dire Spirito…
(3)
Nome cinese che vuol
dire elegante e grazioso
(4)
In caso
non l’aveste ancora capito, gli sta chiedendo se prova dei
sentimenti per lei.
Quindi ha sentito quello che Ryoku aveva detto prima che lei entrasse e
li
interrompesse.
---
Ed
eccomi qui
come promesso con la prima long-fic!
L’autrice
è
arrivata attualmente al quattordicesimo capitolo, e vi giuro, vale la
pena di
seguirla solo per quello! Il quattordicesimo fa sbellicare dalle risate
XDDD
Come
al
solito ecco il link originale:
http://www.fanfiction.net/s/4068047/2/Wind_and_Dragon
Commentateeeee!
Fidatevi,
fan
delle NejiTen, vale la pena di seguirla!
Celiane4ever |
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Capitolo 2 *** Dong Zhi ***
2.
Dong
Zhi
Tenten
camminava allegramente tra le strade buie di Konoha per arrivare in
fretta al
campo d’allenamento dei suoi compagni, alle prime ore del
mattino. Dato che
faceva abbastanza freddo ed era ancora buio, considerata
l’ora che era, Tenten metteva
una spinta extra nei passi. Era un giorno importante dopo tutto: il suo
giorno
preferito dell’anno.
“BUON
GIORNO,
GIOVANE BOCCIOLO!” la accolse Gai, mentre Tenten si
avvicinava ai tre che la
stavano aspettando.
“Buon
giorno
Gai-sensei, buon giorno Lee, buon giorno Neji” si
inchinò gentilmente. Non era
una cosa abituale, ma quello era un giorno speciale. “Felice
Dong Zhi!” esclamò con gioia.
“Do-ng-zh-i?”
provò a ripetere Lee.
“…”
Neji non
si mosse, ma i due si stavano chiedendo cosa Tenten avesse appena detto.
“PERFAVORE
SPIEGACI; COS’È DONG ZHI MIA GIOVANE
ALLIEVA?” domandò Gai.
“Ah, giusto.” La
ragazza ricordò improvvisamente che il Dong
Zhi era una tradizione delle famiglia di sua madre. Non era una
sorpresa che
qualcuno di Konoha non conoscesse quella festività.
“Dong Zhi è un particolare
festeggiamento che commemora l’inverno imminente.”
spiegò lei.
“Un festeggiamento? FORTE!”
rispose entusiasmato Lee.
“Già.”
Annuì
Tenten, “Ogni anno, oggi, il primo giorno
d’inverno, nel paese di mia madre,
festeggiano il Solstizio D’Inverno; cioè il giorno
più corto, e la notte più
lunga.”
“Giorno
più
corto e notte più lunga di cosa?”
domandò Lee confuso.
“Dell’anno
Lee.” Neji rispose per Tenten.
“Giusto
Neji.” Sorrise lei felice “È il giorno
dell’anno in cui le famiglie si uniscono
nei festeggiamenti e fanno i Tangyuan rosa e bianchi, che sono
fagottini di
riso che simbolizzano unità e prosperità. Dopo
verranno mangiati, assieme ad un
grande banchetto, prima di aprire i regali e cantare canzoni, e
raccontare
storie. È il giorno migliore di tutto
l’inverno!”
“GRANDE! Sembra
così giovanile, Tenten-san” cinguettò
allegramente Lee.
“SEMBRA
DAVVERO MOLTO GIOVANILE TENTEN-CHAN!!!” concordò
Gai.
“Questo
vuol
dire che ci saranno un sacco di famiglie a festeggiare con
voi?”
“No.”
Replicò
triste lei, “sfortunatamente, dato che il paese di mia madre
è molto lontano,
la sua famiglia non potrà celebrare il Dong Zhi qui con noi
a Konoha” li
informò “ma non importa, ci divertiamo lo stesso
ogni anno, anche mio padre si
diverte!”
“Beh,
sembra
che sia una cosa molto simpatica!” esclamò Lee,
tentando di codurre la mente di
Tenten a quello che stavano dicendo prima di portare alla luce i suoi
problemi
familiari.
“A
dire la
verità…” cominciò lei
“stavo pensando…”
s’interruppe, mordendosi nervosamente
il labbro inferiore mentre i suoi compagni di squadra aspettavano
pazientemente
che lei continuasse, “vorreste unirvi a noi
quest’anno?”
“Ne
saremmo
onorati, vero Lee? Neji?” Gai si voltò verso i due
ragazzi, con un sorriso
smagliante, per poi rivolgersi ancora alla ragazza e fare una delle sue
pose da
good boy, confermando così che ci sarebbero stati.
“Hai!”
esclamò allegro Lee “E parteciperemo a tutta la
festa. A che ora dobbiamo
cominciare a fare i fagottini di riso?”
“Non
è
necessario Lee, venite solo per la festa, sarà abbastanza.
Penso che alle 6
vada bene.” Rispose Tenten.
“È
COSÌ
GENTILE DA PARTE TUA MIO CARO LEE!” Gai sorrise
orgogliosamente davanti alla
nobiltà del suo allievo.
“GAI-SENSEI” disse Lee
mentre fiumi di lacrime
scorrevano sul suo viso.
“LEE”
replicò
Gai, anche lui con cascate di lacrime che gli scendevano dagli occhi.
“GAI-SENSEI!”
“LEE!”
Mentre
la dimostrazione d’amore continuava,
allievo e maestro si dirigevano insieme verso il tramonto (ancora prima
che il
sole sorgesse!) e corsero via per prepararsi per la festa del giorno.
“Ano… Neji.” Tenten
si rivolse al suo silenzioso compagno
di squadra “pensi di poter venire?”
“Ci
sarò.”
Rispose lui prima di incamminar
si
verso
villa Hyuga.
“Immagino
che
l’allenamento sia sospeso quindi” Tenten fece
spallucce, per poi dirigersi
nella direzione da cui era appena arrivata. Non era decisamente un
giorno
comune.
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
“Tennie-chan”
Xiu-Juan andò incontro alla ragazza con uno sguardo sorpreso.
“Buon
giorno,
Tenten-chan” Ryoku salutò la figlia che si era
avvicinata al tavolo della
cucina.
“Buon
giorno,
e felice Dong Zhi” Tenten sorrise.
“Felice
Dong
Zhi” risposero loro in coro.
“Tennie-chan…”
cominciò la madre, “non sei tornata un
po’ presto da allenamento oggi?”
“A
dire la
verità l’allenamento è stato
cancellato. Spero che non vi dispiaccia, ma ho
invitato i miei compagni di squadra a festeggiare con noi
oggi.”
“Oh, per niente!” Xiu-Juan
sorrise, sollevata nel sapere il perché
sua figlia era a casa così presto.
Aveva
temuto
che potesse essere successo qualcosa tra lei e lo Hyuga. I due avevano
passato
molto più tempo assieme del solito, e considerato quanto
erano abituati a stare
insieme prima, questo diceva tutto. Quindi vedere Tenten a casa
così presto aveva
fatto credere a Xiu-Juan che forse avessero litigato; era felice di
aver
scoperto che la sua ipotesi era sbagliata.
“Verrà
anche
quello Hyuga?” domandò Ryoku seduto davanti al suo
giornale.
“Si
papà,
Neji fa parte del mio team.”
“E
ci saranno
anche Gai-san e Lee?” domandò Xiu-Juan, con una
punta di preoccupazione nella
voce.
“Si”
Tenten
sorrise ironicamente. “E si sono offerti di unirsi a noi per
la preparazione
del riso, ma gli ho detto di non preoccuparsi. Arriveranno
più o meno verso le 6…”
“Beh,
immagino che dovremmo iniziare a prepararci allora.”
Replicò la madre,
“Dobbiamo organizzare tutto, finire di mettere le portate
principali del forno,
e le decorazioni! Oh, e non dimenticarti del tuo nuovo kimono
Tennie-chan…”
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
Le
sei
arrivarono abbastanza in fretta, e tutto era pronto.
All’ultimo rintocco esatto
dell’orologio, si sentì un tocco gentile ma allo
stesso tempo deciso bussare
alla porta.
“Questo
deve
essere Neji-kun.” Disse Xiu-Juan mentre si alzava dal posto
dove stava
impacchettando i regali.
“Cosa
ti fa
pensare che sia lui Xiu-Juan, e non gli altri due?” le chiese
Ryoku mentre la
seguiva verso la porta.
“Lo
saprai
quando li incontrerai.” Replicò lei inquieta,
prima di aprire la porta.
“Buon
pomeriggio Signor e Signora Furi-iki” Neji si
inchinò gentilmente.
Indossava
un
elegante Kimono blu scuro con piccoli uccelli bianchi ad ornare il
colletto e
le maniche. Dietro di lui si trovavano gli altri due membri del Team
Gai,
entrambi abbastanza scossi, come se fossero appena usciti da una sorta
di
rissa, ma nessuno dei due sembrava gravemente ferito, solo un pochino
spaventati nei loro Kimoni verdi intonati. Salutarono entrambi i
genitori di
Tenten, mentre mandavano un’occhiata affaticata al prodigio
degli Hyuga; un
fatto che non passò inosservato a Ryoku.
“hha”
un
ansimo proveniente da dietro Xiu-Juan e Ryoku catturò
l’attenzione di tutti.
“Lee, Gai-sensei, cos’è
successo?” Tenten corse al fianco dei due.
“Tenten”
Neji
pronunciò il suo nome in un sussurro stupito, chiaramente
colto di sorpresa
dalla comparsa della ragazza, ma guardò velocemente altrove,
dopo aver notato
l’occhiata assassina che gli aveva rivolto Ryoku.
Gli
altri due
compagni di squadra fissarono incantati la ragazza. La kunoichi davanti
a loro
non era più quella che erano abituati a vedere. Erano
scomparsi i due chignon
che le adornavano sempre la testa, i suoi lunghi capelli ondulati si
muovevano
liberi. I soliti indumenti larghi da maschiaccio, eliminati per un
più aderente
kimono rosso e oro con motivi floreali ricamati.
“SEI
BELLISSIMA TENTEN-SAN!” esclamò Lee, riacquistando
il suo entusiasmo.
“GIÀ,
UN
DECISAMENTE GIOVANILE E PREZIOSO FIORE!” aggiunse Gai.
“Grazie.”
Tenten arrossì ai complimenti.
Dietro
di
lei, Xiu-Juan sorrise felice, mentre Ryoku stava ancora pensando cosa
ci fosse
di sbagliato in quei due shinobi vestiti di verde.
“NON
SEI
D’ACCORDO NEJI-KUN?!?” chiese Lee, riversando tutta
l’attenzione sul genio
dagli occhi bianchi, che stava provando a non rimpicciolirsi sotto lo
sguardo
intimidatorio di un certo uomo.
“Hai.”
Replicò
Neji il più passivamente possibile, in modo da non attirare
nessuna attenzione
negativa su di sé.
“Oh!”
gridò
Tenten, “l’avevo quasi dimenticato.” Si
voltò verso suo padre, “Papà, questi
sono Rock Lee e Gai-sensei. E ti ricorderai di
Neji…”
“Felice
di
incontrarti di nuovo Neji-kun” rispose Ryoku, un pizzico di
divertimento comparve
nei suoi occhi quando vide in giovane uomo contrarsi leggermente al
tono severo
della sua voce. Adorava sempre veder tremare il povero ragazzo davanti
a lui.
“E ovviamente è un piacere conoscere voi
due” aggiunse, indicando i rimanenti;
anche se, in tutta onestà, non era proprio certo che fosse
vero.
“Prego,
entrate” Xiu-Juan invitò tutti quanti a
trasferirsi dentro casa.
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
A
mano a mano
che la serata proseguì, il gruppo gustò la
deliziosa cena preparata da Xiu-Juan
e Tenten, per poi muoversi tutti quanti nella stanza dove Gai e Lee
suggerirono
di fare qualche canto, ricordando che Tenten aveva menzionato quella
tradizione
la mattina stessa, al campo d’allenamento. Ryoku e Neji
osservarono in
silenzio, mentre gli altri membri del gruppo intonavano una canzone
dopo
l’altra, finché non arrivò il tempo di
aprire i regali.
“Ecco
Tenten-san!” Lee passò alla ragazza un pacchetto
ricoperto di un orrendo verde.
“Non
dovevi
Lee” replicò lei.
Anche
se
aveva acquistato un regalo per ognuno dei suoi compagni di squadra, non
si
sarebbe mai aspettata di riceverne uno da loro, considerato che gli
aveva
raccontato della tradizione solo quella mattina. Per questo rimase
più che
sorpresa al vedere che ogni membro dei team le aveva comprato qualcosa.
Lee aveva
portato un pacchetto a tutti, mentre Gai aveva comprato un cestino da
festa
pieno di frutta, noci, bustine da tè e dolci. Neji aveva
comprato una bottiglia
di Sake come dono di ospitalità, il quale non sorprese
Tenten, dato che gli
Hyuga erano conosciuti per l’ottima etichetta.
Tenten
aprì
il pacchetto verde di Lee, per trovare un nuovo rotolo da evocazione;
era
particolarmente leggero e compatto, perfetto da portare in giro in
tasca. Da
sua madre, ricevette un nuovo kimono, e dal padre una spada cinese a
farfalla;
una particolare arma che aveva trovato in una delle sue missioni
più lontane.
Una
volta
terminato di aprire i regali, Tenten prese i piccoli pacchetti che
aveva
avvolto con cura in una carta dai colori festivi. Aveva impiegato molto
tempo a
scegliere il regalo perfetto per ogni persona, e fu felice di vedere
che
avevano tutti apprezzato i piccoli pensieri che lei aveva trovato per
loro.
Dopo
che
tutti si furono scambiati i regali, Gai suggerì di iniziare
i racconti, avendo
ricordato anche questa volta il discorso di Tenten di quella mattina.
Mentre
Gai raccontava entusiasticamente la prima missione che il team Gai
aveva compiuto
fuori dal villaggio, Tenten si alzò per raccogliere la carta
di scarto dei
regali e gettarla nel cestino del giardino sul retro della casa.
“Tenten”
una
voce profonda la chiamò mentre appoggiava il coperchio del
cestino.
“Si
Neji?” si
voltò verso di lui, assolutamente non sorpresa di vederlo
lì, avendo sentito la
presenza del suo chakra dietro di lei nel momento in cui era uscita.
“Sei incantevole questa
sera.” Si
complimentò lui.
Fortunatamente Tenten aveva dimenticato di accendere le luci esterne, e
il
bagliore della luna produceva una luce minima, altrimenti Neji avrebbe
potuto
vedere l’intenso rossore sulle sue guance.
“Grazie.”
Replicò lei timidamente.
“Ho
qualcosa
per te.” Disse Neji, avanzando e porgendole un piccolo
pacchetto bianco.
“Non
dovevi
davvero… ma grazie.” Aggiunse, prendendo il
pacchetto fra le mani.
Esaminò
ben
la scatola prima di sfilare con cautela il nastro e di aprirla. Dentro,
c’era
il più bel paio di fermagli d’argento che avesse
mai visto, a forma di drago.
“Neji…
Questo
è…” Tenten era senza parole
“Grazie” ripeté di nuovo.
Neji
estrasse
dalla scatola uno dei due fermagli. Con una mano, tracciò
gentilmente il
profilo del viso di Tenten, portandole una ciocca di capelli dietro
l’orecchio
sinistro, per poi chiuderle il fermagli tra i capelli dietro la nuca.
“Dovresti
lasciare i capelli sciolti più spesso.” Sorrise
“Stai molto bene così.” aggiunse,
prima di sfiorare nuovamente con le dita il viso di lei, passandole
lungo la
linea della mascella prima di sollevarle il mento.
“Neji…”
sospirò Tenten, perdendosi nei suoi occhi bianchi.
Prima
che se
ne potesse accorgere, Neji si abbassò e sovrappose le sue
labbra calde a quelle
di lei. Tenten stava cominciando a pensare che fosse davvero il
più bel Dong
Zhi che avesse mai passato, quando le luci che lei aveva dimenticato di
accendere si illuminarono improvvisamente, facendoli staccare in fretta
per
voltarsi verso la porta, dove l’imponente figura di Ryoku
formava una grande
ombra sulla coppia.
“Tua
madre
sta servendo la torta e la cioccolata calda. Sarà meglio che
rientriate
adesso.” Disse guardando ferocemente il giovane prodigio
degli Hyuga, mentre i
due lo sorpassavano per raggiungere il resto del gruppo.
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
To Be Continued...
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
---
Eccomi
con il
secondo capitolo! (visto cry? Non mi ammazzare ^^”)
Devo
dire che
questo è uno di quelli che mi è piaciuto di
più (escludendo le future scene
comiche tra lo Hyuga e Ryoku, se seguirete saprete…)
Voi
che ne
pensate?
Fatelo
sapere
a me e all’autrice!
Ecco
come
sempre il link originale:
http://www.fanfiction.net/s/4068047/3/Wind_and_Dragon
La
fan
fiction in inglese si sta ormai per concludere T.T
È
davvero
molto bella! Consiglio a tutti di pazientare per le mie traduzioni,
oppure di
leggerla direttamente in Eng, ne vale la pena!!!
Grazie
a
tutti per le recensioni, soprattutto alle girls del NejiTen forum! (lo
scriverò
ogni volta? O.o ebbene si u.u)
Celiane4ever |
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Capitolo 3 *** Mission ***
ATTENZIONE! Dal prossimo
aggiornamento la raccolta verrà pubblicata sotto il nome
dell'autrice originale, I.Heart.Hatake.Kakashi, per rispettare le
regole di traduzione di EFP! (ke pizza, lo so =.=)
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
MISSION
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
Fuori
dall’ufficio dell’Hokage, Neji aspettava
pazientemente di essere convocato,
mentre i due insani membri del suo team facevano su e giù
per l’ingresso,
preoccupati che il loro ‘prezioso fiore’ non
facesse in tempo l’inizio dell’incontro
con la
Godaime.
“Dove
potrebbe essere Gai-sensei?” Lee tremò
visibilmente; una paura evidente nei
suoi grandi occhi neri.
“Non
ti
preoccupare Lee, sono sicuro che il nostro prezioso fiore
sarà qui in tempo per
parlare con la signorina Tsunade.” Replicò Gai,
facendo la solita posa da bravo
ragazzo, con effetti sonori e tutto il resto.
“Hai!
Gai-sensei, sono sicuro che avete ragione. Tenten-san non è
mai in ritardo!” Lee
sorrise, rassicurato dal suo mentore.
Era
vero che
Tenten era raramente in ritardo per qualcosa, soprattutto gli incontri
per le
missioni, ma con meno di un minuto dall’orario del
convocamento, Neji non era
così sicuro che la ragazza ce l’avrebbe fatta.
Pensò
a cosa
poteva averla fatta ritardare di così tanto.
L’incontro era stato fissato per
mezzogiorno in modo da dare alla squadra il tempo per preparare
l’attrezzatura,
visto che sarebbero partiti per la missione subito dopo. Sapendo che
era una
persona mattiniera, Neji non riusciva a immaginare nessuna ragione per
il
ritardo della ragazza, soprattutto considerato il fatto che la sua casa
era
quella più vicina al palazzo dell’Hokage.
Per
un breve istante,
considerò la possibilità che forse Tenten era
stata esclusa dalla missione, ma
non poteva essere così dato che il Team Gai era stato
specificatamente
assegnato a quell’incarico per la sua abilità ad
eliminare un grande numero di
nemici in un solo rapido attacco. L’unico motivo logico che
Neji poteva
supporre era che la sua compagna fosse malata; questo, lo Hyuga ne era
abbastanza sicuro, sembrava comunque improbabile visto che era
perfettamente in
salute la notte prima, quando l’aveva accompagnava a casa.
“Dovete
entrare.” La voce tremante, di una sempre stressata Shizune,
li invitò ad accomodarsi
nell’ufficio dell’Hokage.
Seduta
dietro
una pila di fogli, con un aspetto decisamente esaurito, Tsunade
lanciò una
rapida occhiata ai tre prima di riconcentrarsi sulle carte davanti a
lei.
“Bene,
siete
qui.” Li salutò da dietro ad un rotolo contenente
le indicazioni della
missione. “Ora, come tutti sapete, il vostro team
è stato incaricato di
recuperare alcuni importanti documenti da una sconosciuta
organizzazione
criminale, che attualmente si sta nascondendo sui confini del Paese del
Fulmine.”
Una
pausa
momentanea invase la stanza di silenzio, mentre l’Hokage
trafficava con altri
fogli, per poi continuare, “Le informazioni ci dicono che
questi documenti sono
sorvegliati costantemente. Questa non è una missione di
circospezione, sarebbe
impossibile dato il numero di uomini che sorvegliano
l’edificio dove i
documenti sono attualmente nascosti. Voglio che vi entriate, colpendo
forti e
rapidi, per poi scappare immediatamente. I nostri informatori dicono
che i
documenti resteranno là per soli altri cinque giorni.
Perciò, visto che il
Paese del Fulmine è a quattro giorno da Konoha, il tempo
è essenziale. Capite?”
abbassò le carte per guardare i tre shinobi, aspettando la
loro risposta.
“HAI!”
risposero i tre all’unisono.
“Bene.” Tsunade
annuì
soddisfatta. “Quindi cosa state aspettando?”
“Hokage-sama!”
Lee fece un passo avanti.
“Si?”
Tsunade
li fissò agitata “Cosa
c’è?”
“Tenten-san
non è qui.” Fece notare Lee.
“Quindi?”
replicò lei in tono frustrato. Era evidente dai suoi occhi
rossi, e dalla voce irritata,
che aveva dormito davvero poco la notte precedente e non era forse
troppo
attenta come lo sarebbe stata in condizioni normali.
“Ano…”
cominciò nervosamente Shizune, essendo evidentemente
già stata vittima della
mancanza di sonno dell’Hokage.
“Tenten-san…” accennò al file
in cima alla pila
più piccola.
“Oh”
un’improvvisa luce passò negli occhi della Godaime
quando notò il file che le
aveva segnalato la sua assistente. “Giusto, l’avevo quasi scordato.”
Si voltò verso Shizune
“Vai.” Ordinò.
“Hai.”
Shizune uscì rapida dalla stanza.
“Tenten
non
sarà con voi in questa missione.”
informò il trio.
“Ma
Tsunade-sama.” Lee parlò di nuovo, con grande
sollievo di Neji, che era sorpreso
quanto lui dell’improvvisa notizia, ma non abbastanza diretto
da fare domande
su una decisione presa dall’Hokage. “Per il
successo di questa missione, ci
serve un ninja con le capacità di Tenten.”
Neji
concordò
silenziosamente con il compagno; gli attacchi di Tenten erano necessari
per
abbattere un grande numero delle guardie nemiche in un solo colpo.
Anche se non
sarebbe stato completamente impossibile usare gli occhi di Neji per
organizzare
un attacco appropriato, con la forza di Gai e la velocità di
Lee, il fatto era
che le trappole e l’arsenale di Tenten sarebbero state un
metodo molto più
efficace.
“È vero Lee.” Tsunade
annuì “Sfortunatamente Tenten non
potrà raggiungervi.”
.x.x..x.x.FLASHBACK.x.x..x.x.
“Mamma,
sto bene, puoi smetterla di preoccuparti.” Tenten
rassicurò la madre che le
stava rincalzando le coperte, tentando di farla stare più
comoda.
“Non
stai
bene, avresti potuto ucciderti.” Xiu-Juan replicò
con le lacrime agli occhi,
guardando sua figlia dal colore pallido.
“Per
favore, glielo dica.” Tenten rivolse uno sguardo supplicante
all’Hokage, in
piedi di fianco a suo padre, che osservava Xiu-Juan china sulla
kunoichi con
gli chignon.
“Tua
madre
ha ragione, Tenten.” La informò Tsunade.
“Il veleno che stavi sperimentando era
molto potente, sei stata fortunata che ti abbia toccato solamente la
pelle, se
fosse entrato nel
sistema circolatorio
ti avrebbe uccisa all’istante.”
“Già,
grazie.” Replicò secca lei, ruotando mentalmente
gli occhi, sentendosi un po’
tradita.
Tsunade
sorrise, notando il disappunto nella voce della giovani kunoichi.
“Comunque
sono molto impressionata. Se non mi avessi detto cos’era, non
so se sarei
riuscita a creare un antidoto in tempo.”
D’altra
parte, il lavoro di un ninja era quello di uccidere, e Tenten era
fermamente
convinta di non dover essere crudele con le sue vittime, quindi aveva
deciso di
creare un metodo più veloce, che avrebbe provocato il minor
dolore possibile.
Le ci erano voluti diversi fallimenti prima di arrivare alla razione
perfetta
di ogni ingrediente, per creare un veleno che uccidesse velocemente, e
la notte
precedente era finalmente arrivata al suo obiettivo. La faceva sentire
incredibilmente orgogliosa che il suo duro lavoro fosse servito a
qualcosa, e
che avesse anche impressionato il suo idolo.
“Grazie.”
Tenten sorrise timidamente.
“Hai
bisogno di un giorno o due di riposo,” la informò
l’Hokage, “il che significa
che non posso, in tutta onestà, permetterti di partecipare
alla missione di
domani.”
“Ma
mi
avete già guarita,” protestò lei
“per domani starò completamente bene.”
“Ho
paura
che non sarà così.” Tsunade scosse la
testa, “il tuo team dovrà cavarsela senza
di te.”
.x.x..x.x.END
of FLASHBACK.x.x..x.x.
“È
vero che
le abilità di Tenten sono molto utili.”
Commentò Tsunade, “ comunque, come
siete già stati informati, non abbiamo tempo per aspettare
che si rimetta.”
Fece una pausa, “perciò ho deciso che per il
momento aggiungerò un rimpiazzo
alla vostra squadra, qualcuno che sento sarà veramente utile
in questa
missione.”
“Ma
chi
potrebbe rimpiazzare Tenten-san?” protestò Lee.
Internamente,
Neji concordò sul fatto che sarebbe stato un compito
difficile sostituire le
abilità uniche della kunoichi. Anche se c’erano
diversi shinobi abili con le
armi, ce n’erano pochi in grado di maneggiare tanti armi
quante quelle di
Tenten, e ancora meno in grado di utilizzarle al suo livello.
“Siamo
fortunati che a Konoha esista un altro maestro
d’armi.” Tsunade sorrise
allegramente prima di continuare “Ora, di solito lui non
prende parte alle
missioni di squadra, considerato che è abituato a compiere
le missioni omicide
di alto livello.” Si voltò verso la porta laterale
nascosta dietro l’ombra
delle librerie e degli armadietti per le armi. “Puoi entrare
adesso.” Disse ad
alta voce.
Sotto
istruzione della Godaime, la porta privata si aprì,
rivelando un’imponente e
oscura figura. Le ombre ostruivano la vista ai tre uomini, ma Neji
riconobbe
istantaneamente la figura intimidatoria, avendo visto la sua ombra
minacciosa
ormai troppe volte.
.x.x..x.x.FLASHBACK.x.x..x.x.
Assicuratasi
che la giovane maestra d’armi sarebbe stata meglio nella sua
stessa casa,
Tsunade le permise di rimanervi invece di essere portata
all’ospedale per un
ricovero. Dopo aver lasciato istruzioni e le medicazioni necessarie,
uscì dalla
stanza.
“Hokage-sama.”
La voce profonda di Ryoku la richiamò mentre lui la seguiva
verso l’uscita.
“Si,
Ryoku-san?” Tsunade si voltò rispettosamente verso
l’uomo.
Pur
essendo stata un sannin leggendario, Tsunade non era immune alla
presenza
intimidatoria della grande figura davanti a lei; anche se forse era una
delle
poche persone che poteva dire di non essere completamente terrorizzata
dall’uomo. No, per lei, c’era un muto rispetto;
anche se era certa che non
avrebbe mai desiderato scontrarsi
con
l’uomo.
“Questa
missione…” cominciò Ryoku, attirando
l’interesse di Tsunade “sarà col suo
team,
giusto?”
“Già.”
Replicò lei, domandandosi dove volesse andare a parare.
“E
ci sarà
anche lo Hyuga?”
Una
constatazione sorse nella vecchia donna, “Si, è
vero…” replicò, combattendo
l’urgenza di sorridere.
.x.x..x.x.END
of FLASHBACK.x.x..x.x.
Neji
si
irrigidì visibilmente, mentre preparava sè stesso
per vedere chi fosse la
figura nascosta nell’ombra.
“Credo
che
abbiate conosciuto tutti Ryoku-san.” Accennò
Tsunade ai tre shinobi, scrutando
il terrificato Hyuga con la coda dell’occhio.
“Prenderà il posto di Tenten
nella missione.”
“Bene,”
Tsunade
richiamò la loro attenzione, “giusto per rendere
chiare le cose, Gai sarà il
leader. Avete quattro giorni per arrivare là, e poi altri
quattro per tornare
in dietro e riportare i documenti al loro posto. Buona
fortuna; siete congedati.”
“Hai!” I
quattro uomini si inchinarono prima di
uscire.
“Tsunade-sama”
Shizune chiamò l’Hokage dopo che i quattro furono
andati, “Se i nemici sono
così tanti, è davvero prudente mandare quei
quattro in missione da soli? Non dovremmo ritirare tutto?”
“Rilassati,
sarà facile per loro.” La rassicurò.
“Il Team Gai avrebbe tranquillamente
potuto farcela da solo.”
“E
allora
perché mandare anche Ryoku-sama?”
“Stai
scherzando?” Tsunade sorrise compiaciuta, “Non sai
quanto pagherei per vedere
come lo Hyuga gestirà questa situazione.”
aggiunse, una piccola risata le
scappò dalle labbra mentre tirava fuori una bottiglia di
sakè da sotto il
tavolo.
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
“BENE!”
gridò
Gai quando i quattro shinobi ebbero sorpassato la porta del villaggio,
pronti
per raggiungere il Paese del Fulmine. “Avanti, arriveremo in
2 giorni!”
esclamò, lanciando con entusiasmo un pugno in aria.
“No,
sensei,
dovremmo riuscire ad arrivare in un giorno!” propose eccitato
Lee.
“Questo
è un
eccellente suggerimento mio caro Lee!” Gai sorrise orgoglioso
“e se non ci
arriveremo in un giorno, allora correremo cinque volte da Suna a
Konoha!”
“Hai!”
rispose prontamente Lee, guardando incantato il suo sensei.
“Cosa
state
dicendo?” li canzonò Neji, “ci metteremo
quattro giorni.” Mormorò, leggermente
imbarazzato dalle buffonate della coppia, specialmente davanti a Ryoku.
Comunque,
Ryoku sembrava assolutamente indifferente al comportamento dei due
strani uomini.
Forse era stato il suo allenamento da shinobi, o forse Tenten gli aveva
spiegato cosa aspettarsi; in ogni caso, Neji era sorpreso di non aver
visto
nell’uomo una minima reazione. Anche Hyashi si era vergognato
la prima volta
che aveva conosciuto Gai e Lee. Neji era davvero
impressionato.
Le
esplosioni
sentimentali tra i due shinobi in calzamaglia si fermarono
improvvisamente
quando Lee si voltò verso Ryoku con un’espressione
di aspettativa nei suoi
confronti.
“Si?”
domandò
l’uomo, il suo viso ancora illeggibile.
“Di
solito a
questo punto Tenten-san concorda con Neji-kun, prima che lui le prenda
la mano
per partire con noi.” Spiegò Lee, indicando
chiaramente che si aspettava da
Ryoku lo stesso tipo di comportamento.
“È
vero?”
Ryoku lanciò un’occhiata minacciosa al giovane
prodigio con la coda
dell’occhio, anche se la sua faccia non sembrava aver subito
nessun cambio di
espressione.
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
Un
giorno
intero era passato mentre i quattro shinobi avevano viaggiato
attraverso il
Paese del Fuoco. Avevano corso senza fermarsi per 36 ore quando Gai si
era arrestato
improvvisamente.
“che
succede
Gai-sensei?” chiese Lee con cautela, immaginando che forse ci
potesse essere un
pericolo lì vicino.
“Non
è niente
Lee, ma siamo sempre più vicini alla destinazione, e non
abbiamo ancora fatto
una pausa.” Replicò Gai. “È
tardi. Dovremmo
cogliere questa opportunità per riposarci sotto la copertura
della notte.” Aggiunse.
“ma non sono stanco.” Protestò
Lee “ possiamo continuare ancora
per molto, come siamo stati abituati.”
“È
vero Lee,
ma dobbiamo conservare le nostre energie. Non vogliamo arrivare al covo
nemico
troppo stanchi per combattere.”
“Bene”
Lee
credette immediatamente alla saggezza del suo sensei.
Dopo
che Gai
ebbe chiesto a Neji di controllare l’area per trovare la
posizione migliore in
cui accamparsi per la notte, i quattro shinobi scesero sul suolo della
foresta,
pronti per fare una buona dormita; la mezzanotte era ormai vicina.
“Oggi
abbiamo
fatto davvero molta strada.” Riflettè Lee
distrattamente. “Pensi
che saremmo arrivati così lontani anche con Tenten-san,
Neji-kun?” domandò all’amico, che stava
preparando il suo sacco a pelo qualche
metro più in là.
“Ha
migliorato di parecchio la sua resistenza negli ultimi mesi.”
Replicò Neji
vago.
“Si,
è vero,
ma è anche molto più piccola di noi, e usa anche
molte più energie per fare le
stesse distanze che facciamo noi.” Esclamò Lee
“Di solito ci chiede di
riposare, durante i nostri viaggi.”
“Hn.”
Neji
non era sicuro che questa fosse una conversazione appropriata da fare
di fronte
al padre della loro compagna, che senza dubbio si sarebbe offeso per
una
valutazione sfavorevole delle abilità di sua figlia.
“Ce l’avrebbe fatta Lee.”
Replicò severamente, sperando che il compagno avrebbe
lasciato perdere
l’argomento.
“Questo
è
vero, anche se si fosse stancata, sono certo che tu l’avresti
portata per tutto
il resto del percorso, come hai già fatto in
passato.” Lee sorrise smagliante
all’amico.
Neji
si
vergognò internamente, sperando che Ryoku non avesse colto
l’impressione
sbagliata dalle parole di Lee. In realtà, anche se non
pensava che ci fosse
qualcosa di sbagliato nell’assistere una compagna di squadra,
Neji poteva
sentire un intenso sguardo sulla schiena, un’aura di odio
alle sue spalle.
“Vai
a
dormire adesso, Lee” ordinò Neji, mentre anche lui
si infilava nel suo sacco a
pelo.
“Sei
sicuro
che starai bene così lontano Neji-kun?”
domandò Lee sconcertato.
“Si,
e ora
dormi.” Ripetè Neji chiudendo gli occhi, invitando
il sonno a venire presto.
“Ma
di solito
dormi vicino a Tenten-san per stare caldo, non avrai freddo,
lì tutto solo?”
chiese innocentemente.
L’aura
di
odio emanata dal membro temporaneo del Team Gai si ingrandì,
e Neji tremò
visibilmente all’affermazione che il
compagno aveva innocentemente fatto. Il mortificato Hyuga
sprofondò nel suo
sacco a pelo, sperando che il terreno potesse solo inghiottirlo. Lui,
un jounin
conosciuto per il suo comportamento glaciale, inflessibile anche nelle
circostanze più pericolose, poteva a malapena resistere
all’intensità dello
sguardo di Ryoku. E anche se era certo che Lee non intendeva dirigere
la furia
dell’uomo su di lui, prese mentalmente nota di fargliela
pagare.
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
La
mattina
arrivò presto, e Neji aveva dormito davvero poco. Aveva
speso l’intera notte
nell’angoscia che avrebbe potuto sognare la sua compagna di
squadra e dire
qualcosa nel sonno; che non era una cosa poi così rara. Con
i precedenti
commenti del suo amico, e il fatto che Ryoku avesse già
sorpreso diverse volte
Neji e Tenten baciarsi, non poteva correre altri rischi che avrebbero
fatto
infuriare l’esperto shinobi.
“Dovremmo
rimetterci in cammino” esclamò Gai al fianco del
suo allievo preferito. “Se ci
muoviamo allo stesso passo di ieri, dovremmo riuscire ad arrivare a
destinazione al tramonto. Usando la protezione della notte,
sarà molto più
facile fare un’imboscata e infiltrarsi nella struttura nemica
per recuperare i
documenti rubati.”
“Evvai! Gai-sensei,
questo è un piano davvero brillante!”
Lee fissò incantato il suo mentore.
“Andiamo!”
gridò Gai.
I
quattro
shinobi saltavano tra i rami a grande velocità, senza mai
fermarsi. Come Neji
si era aspettato, Gai aveva esagerato con la stima del tempo
d’arrivo, dato che
avevano raggiunto la base nemica alle prime ore del mattino seguente.
Sotto gli
ordini di Gai, Neji aveva usato l’innata del suo clan per
controllare l’area.
Usando
la
disposizione che Neji aveva appena abbozzato, e le informazioni che Gai
e Lee
avevano raccolto osservando il nemico, escogitarono una strategia. La
prima
parte era fondamentale. Usando le informazioni di Lee e Gai, Neji
avrebbe
scelto la posizione migliore per permettere a lui e Ryoku di preparare
le
trappole del maestro d’armi. Poi avrebbero tutti quanti
aspettato il tramonto
per raggiungere le loro postazioni, fino a che non sarebbe stato
abbastanza
buio da cominciare l’attacco. Neji e Ryoku erano incaricati
di disporre le
trappole, mentre Lee, usando la sua incredibile velocità,
avrebbe trovato
un’entrata nella base nemica tentando di passare il
più inosservato possibile.
Gai sarebbe rimasto lontano, creando una distrazione una volta che i
nemici
avrebbero realizzato di essere sotto attacco, per poter dare una
speranza a Lee
di passare inosservato.
Quando
arrivò
la notte sopra di loro, accesero tutti le radio sulla frequenza giusta,
per
poter comunicare. Gai ordinò a Neji di attivare il Byakugan,
in caso qualcuno
avesse avuto bisogno di aiuto più tardi. Quando ebbe inizio
il piano, la prima
ondata di trappole abbatté più della
metà dei nemici. Era una grande quantità,
ma meno di quanto il gruppo si aspettasse. Per fortuna, Ryoku aveva
previsto
questa possibilità e aveva chiesto a Neji di scoprire dove
si trovavano tutte
le luci della base. Mentre preparavano le trappole, Ryoku aveva preso
tempo per
piazzare altre trappole sulle luci, in modo da lasciare
nell’oscurità l’intero
accampamento. Con gli occhi di Neji, che potevano vedere nel buio, e le
comunicazioni via radio, Lee poté raggiungere i documenti
senza problemi.
Fuori,
Gai,
con la sua enorme forza, era riuscito a sconfiggere un gran numero di
ninja,
arrivando nel punto in cui Lee sarebbe dovuto uscire. Nel frattempo,
Neji aveva
notato che molti shinobi si erano diretti verso Ryoku. Avendo abbattuto
i pochi
che avevano assalito lui, si fece rapidamente strada verso il maestro
d’armi.
Appena arrivato, notò la montagna di uomini sparsi qua e
là nella zona in cui
si trovava Ryoku: si difendeva dagli altri nemici che lo attaccavano in
massa.
Quando
Neji
raggiunse il fianco del grande shinobi, vide un arsenale di armi che
andavano
dritti verso il ninja della foglia. Con poco tempo per pensare e agire,
Neji si
portò velocemente davanti all’uomo e
usò il Kaiten, iniziando a girare con
rapidità per respingere gli attacchi avversari;
deviò facilmente le armi.
Comunque, non era la sua solita tecnica difensiva della rotazione,
poiché era
in grado di muoversi attorno a Ryoku mentre formava il suo scudo di
chakra,
proteggendo così sia sé stesso che
l’uomo.
Il
jutsu del
giovane shinobi impressionò molto Ryoku, che non aveva mai
visto quel particolare
attacco. Insieme, i due abbatterono facilmente i restanti ninja, prima
di
raggiungere Lee e Gai. Seguendo le istruzioni della Godaime,
abbandonarono
subito la base nemica per tornare al villaggio, controllando
attentamente di
non essere seguiti da nessuno.
Dopo
aver
corso per qualche ora, esausti dalla battaglia, Gai chiese a Neji di
trovare un
posto sicuro in cui avrebbero potuto avere tempo per riposarsi e
recuperare le
energie. Trovato un piccolo spiazzo, i quattro shinobi disposero alcune
trappole lì vicino, per poi preparare i loro sacchi a pelo.
“Resteremo
qui fino alla fine del giorno.” Ordinò Gai, mentre
gli altri tre si sedevano
per riprendere fiato.
Poco
dopo,
mentre Lee soffiava sul piccolo fuoco che avevano fatto, e Gai
assicurava i
documenti, Neji girava attorno al campo per procurare alla squadra del
cibo. Avvicinatosi
al lato del campo in cui si trovava Ryoku, notò che
l’uomo si stava occupando
delle poche ferite che aveva ricevuto.
“Grazie.”
Replicò l’uomo quando Neji gli passò la
sua parte di cibo.
Neji
annuì,
poi si mosse per raggiungere il suo sacco a pelo.
“Quel
jutsu…”
cominciò Ryoku, richiamando su di sè
l’attenzione del ragazzo. “Quel jutsu non
dovrebbe essere usato in quel modo, vero?”
domandò, riferendosi al Kaiten di
Neji.
“No.”
rispose
impassibile Neji, “È una nuova tecnica, creata
dalla rotazione suprema degli
Hyuga”
Era
davvero
stupito, anche se la sua espressione lo mostrava ben poco.
“Come sapevi che
avrebbe funzionato?” domandò Ryoku.
“Quella
tecnica
non era il vero uso di quel jutsu” spiegò Neji,
“ma era già stata usata in quel
modo precedentemente.” Fece una pausa, non sapendo se era il
caso di continuare
o meno. “Comunque, dato che quella nuova tecnica era stata
creata solo in
protezione di Tenten, è stato un po’
più impegnativo espandere il raggio di
chakra per coprire qualcuno delle sue proporzioni.” Aggiunse
prima di girarsi e
tornare alle sue provviste.
Voltandosi
ancora, o attivando il Byakugan, Neji si sarebbe accorto del piccolo
sorriso comparso
sul viso di Ryoku mentre annuiva gentilmente con la testa, per poi
ritornare ai
suoi bendaggi.
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
To
Be Continued...
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
---
Che
soddisfazione, finalmente sono riuscita a tradurre questo dannatissimo
capitolo! E direi che ne è valsa assolutamente la pena
hihi…
Che
ne
pensate delle uscite geniali del povero Lee? Che secondo me dopo la
missione
prenderà mooooolte botte… XD
Cmq
questa
traduzione mi ha davvero dato del filo da torcere, mi ci sono voluti
più di
quattro pomeriggi! Forse perché il lessico tecnico della
battaglia era
difficile, e erano anche un po’ pesanti da seguire i discorsi
tattici…
Va
beh,
passando ad altro, come avete letto in cima, la traduzione (questa,
come tutte
le altre, anche la raccolta di oneshot) verrà trasportata
sotto un altro
account, I.heart.Hatake.Kakashi, che sarebbe il nome originale
dell’autrice!
Questo per le stupide regole di EFP sulle traduzioni! Come se fossi
così
stupida da tenermi tutti i credits =.=
Non
c’è altra
scelta, ma non sapete quanto mi secchi ‘sta cosa!!!
Continuate
comunque a recensire, che mi fa piacere! Ringrazio tutte le
persona che hanno recensito, questa volte in particolare la mia unica
veterana maniaca Arien!^o^
Chissà,
forse un giorno potrei anche rispondere alle recensioni... O.o
Ecco
il link
originale:
http://www.fanfiction.net/s/4068047/4/Wind_and_Dragon
Alla
prossima, con la raccolta NejiTen!
By
Celiane4ever |
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Capitolo 4 *** Answer ***
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
ANSWER
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
“Molto
bene; provvederò
immediatamente.” L’imponente figura del leader
degli Hyuga uscì rapida dalla
scoraggiante stanza dove era appena terminata una riunione segreta,
indetta
dagli anziani.
Hiashi
percorse in fretta i lunghi corridoi della residenza; diretto verso la
stanza
del suo giovane nipote. Mentre voltava l’ultimo angolo presso
il campo
d’allenamento più vicino alla stanza di Neji,
s’imbatté nella sua timida figlia
e i suoi due compagni di squadra, che si dirigevano verso
l’entrata principale.
“Hinata.”
Hiashi chiamò la figlia con la sua bassa voce baritono.
“Buon
giorno,
Otousan (padre)” Hinata si inchinò gentilmente.
“Buon
giorno.” Salutò la kunoichi dai capelli blu e i
due compagni. “Hai visto tuo
cugino oggi?” domandò alla ragazza, dopo che Kiba
e Shino l’ebbero salutato.
“No.”
Hinata
scosse la testa in risposta.
“Sai
se è
ancora nella villa?”
“Non
credo.”
Replicò lei. “Neji-nii-san di solito esce molto
presto per allenarsi.” Aggiunse.
“Capisco”
Hiashi annuì; c’era un pò
d’orgoglio nella sua affermazione.
Anche
se non
era suo figlio, negli anni i due erano diventati abbastanza uniti, e
come
risultato Hiashi aveva cominciato a vedere Neji come il figlio che non
aveva
mai avuto. Neji era la figura emergente del clan Hyuga, ed era molto
rispettato, non solo all’interno del villaggio, ma anche
nelle cinque nazioni,
come uno degli Shinobi più forti. Molti capi di clan
importanti avevano offerto
allo Hyuga le loro figlie come sue spose, un chiaro segno che il
giovane uomo
era considerato come una figura importante. Essendo un membro della
Casata
Cadetta, Hiashi sapeva che il vero potenziale di Neji sarebbe sempre
stato
soffocato. Aveva spesso considerato di accettare qualcuna di quelle
proposte,
per dare a suo nipote un’opportunità migliore di
quella a cui era destinato
essendo un Cadetto. Era un disgrazia che Neji fosse nato dal fratello
sbagliato, e per quanto Hiashi desiderasse piegare le leggi degli Hyuga
per il
nipote, o demolirle completamente, anche lui era legato dalla
tradizione del
dover obbedire a regole che, come capo del clan, aveva giurato di
sostenere.
Sentiva che c’era ancora la speranza che forse questa nuova
generazione di
Hyuga potesse segnare l’onda della trasformazione e portare
l’antiquato clan
fuori dall’oscurità, e nella nuova era. Prima di
questo avvenimento, Hiashi
aveva deciso di usare la sua influenza come capo, per proteggere le sue
figlie
dal destino crudele che gli era stato donato dagli anziani, troppo
lontani
dalla realtà e dalle emozioni per preoccuparsi di altro se
non di stantie
regole e tradizioni.
“Avete
bisogno di qualcosa?” Hinata domandò timidamente
al padre.
“Si,
ma sono
affari di Neji.” Replicò stoicamente Hiashi,
stroncando la ragazza prima che
potesse offrire il suo aiuto, poiché sapeva che
l’avrebbe fatto.
“O-oh. Ok.” Balbettò
leggermente lei. “Mi assicurerò di
fargli sapere che lo state cercando se lo vedrò.”
“Grazie.”
Hiashi inchinò leggermente il capo verso il trio, prima di
voltarsi per
andarsene. “Hinata.” Si voltò di nuovo
per parlare alla squadra in ritirata.
“Si?”
replicò
la timida ragazza.
“Voi
tre
siete amici di Neji.” Anche se sembrava di più
un’affermazione, il vecchio
Shinobi aveva in realtà posto una domanda. Sapendo questo,
Hinata annuì in
risposta “Vorrei farvi una domanda.” Li informò.
“OK.”
“Cos’è
che
Neji trova interessante?” chiese Hiashi.
“Questa è
facile!” Kiba parlò per primo “Tutto
quello
di cui si preoccupa Neji è
l’allenamento.” La
sua risposta fu accompagnata dall’annuire
convinto dei due compagni di team.
“Non
c’è
nient’altro?” Hiashi li pressò
maggiormente, sperando di sentire qualcosa in
più.
“Beh,”
cominciò Hinata, “gli piace meditare. Ma a parte
questo, passa quasi tutto il
suo tempo in missioni, o allenamenti, o con i suoi compagni di
squadra.” Aggiunse.
“Forse
sarebbe saggio domandare a qualcun’altro dei suoi
amici.” Disse stranamente
Shino. “Noi non siamo spesso in team con Neji-san, quindi non
possiamo dirle
molto.”
“Capisco.”
Hiashi annuì “Con chi mi consigliereste di
parlare?”
“Beh,
ci sono
Lee-san e Tenten-san.” Rispose Hinata.
“Specialmente Tenten.” Kiba
sorrise compiaciuto. “Sono sempre
assieme, quasi inseparabili.”
“Ah
si?”
Hiashi prese mentalmente nota di questa cosa mentre continuava ad
ascoltare il
giovane ninja.
“Forse Naruto”
suggerì Shino.
“Già, hai
ragione.” Continuò
Kiba. “Sembra che Neji nutra
una sorta di rispetto per quel ragazzo. E non dimentichiamoci di
Shikamaru, ho
sentito che ogni tanto giocano a shoji. Anche
se non capisco perché; è così
dannatamente noioso. E
nessuno riesce mai a
vincere contro Shikamaru.”
“Anche
Ino-san potrebbe sapere qualcosa. È molto brava
a…” Hinata esitò.
“A
fare
gossip!” finì Kiba per la ragazza. “Se
qualcuno sa qualcosa, quella è probabilmente
lei.”
“Capisco.” Replicò
Hiashi “Grazie.” Aggiunse prima di
inchinarsi ancora e di inoltrarsi tra le molte porte della residenza.
“Questo è
strano.” Commentò
Kiba dopo che l’esperto Shinobi se ne
fu andato. “Perché pensate che fosse interessato a
Neji?” domandò curiosamente.
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
“Come
posso-”
Ino s’interruppe bruscamente al vedere chi aveva fatto
suonare il campanello
dell’ingresso del negozio di fiori dei suoi genitori.
“Hiashi-sama.” Sorrise dolcemente, “Come posso
aiutarla?”
“Tu sei Yamanaka Ino.” Domandò
dopo aver salutato la ragazza
bionda.
“Si,
è lei.”
Una voce annoiata sbadigliò da un angolo del locale.
“Nara Shikamaru e
Akimichi Choji.” Chiese,
dopo essersi girato per vedere due figure davanti ad una scatola sul
pavimento,
dove una partita di shoji era intensamente fissata da un grande ragazzo
attualmente intento a ripulirsi la faccia da briciole di patatine.
“Si?”
Shikamaru sbadigliò ancora una volta.
“Se
non
sbaglio conoscete tutti abbastanza bene mio nipote.”
Aspettò la risposta dello
shinobi.
“Neji?”
domandò Ino; uno sguardo confuso sul suo viso.
“Si,
lo
conosciamo.” Disse con leggerezza Shikamaru, riportando
l’attenzione dal
vecchio uomo alla partita.
“Non
l’abbiamo ancora visto.” Ino informò il
leader degli Hyuga. “Probabilmente sarà
con Tenten.” Dichiarò come stato-dei-fatti.
“Quando
non
lo è?” sottolineò Shikamaru.
“Ma suppongo che per quanto possano essere
seccanti le kunoichi, lei sia forse la più tollerabile del
gruppo.” Aggiunse
indifferente.
“Sento
forse
odore di cotta?” Ino saltò entusiasta alla
possibilità di un nuovo gossip.
“Non
ci
scherzare neanche!” Choji interruppe momentaneamente la sua
intensa
concentrazione. “Neji arrostirebbe Shikamaru vivo se pensasse
che sia
interessato a Tenten!
“Vero.” Concordò
Ino. “Mi
dispiace Shikamaru, sembra che ti
dovrai trovare un’altra ragazza.” Sorrise
provocante al ninja pigro.
“Seccatura.” Mormorò
Shikamaru a bassa voce pensando al
carattere da gossip dell’amica.
“Hey!”
Ino si
guardò attorno, “Quand’è che
se n’è andato Hiashi-sama?”
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
Uscendo
dal
negozio di fiori degli Yamanaka, Hiashi si incamminò
velocemente per le strade
affollate di Konoha, verso i campi d’allenamento ai limiti
del villaggio. Ormai
vicino alla foresta, vide, con la coda dell’occhio, un flash
arancione che
catturò la sua attenzione.
“Uzumaki
Naruto.” Lo chiamò fermamente.
“Huh?”
Naruto
e il resto del team si fermarono per voltarsi verso l’uomo,
che si trovava a
pochi metri di distanza. “Oh hey, lei non è il
padre di Hinata-chan?” urlò
Naruto allegramente mentre la sua compagna dai capelli rosa e il suo
sensei si
avvicinavano allo Hyuga.
“Naruto,
sii
più rispettoso.” Hiashi sentì
l’uomo con la maschera rimproverare il ragazzo
vestito d’arancione.
“Hai.”
Concordò Hiashi. “Credo che voi conosciate mio
nipote Neji.”
“Oh
si.”
Naruto si grattò goffamente la testa, avendo dimenticato che
essendo il cugino
di Hinata, anche Neji era legato a quell’uomo.
“Avete
bisogno di una mano per trovare Neji-kun?” domandò
Kakashi.
“In
effetti,
non credo di sapere quali campi d’allenamento usa il suo
team.” Confessò
Hiashi.
“Beh,
a
quest’ora Gai e Lee-kun di solito corrono attorno al
villaggio. Ma sono certo
che possiate trovare Neji e Tenten al campo 42…”
suggerì Kakashi.
“Grazie.”
Replicò lui. “Un’ultima
cosa. Qualcuno di voi sa
dirmi, a parte l’allenamento, cosa piace a mio
nipote?”
“Ummm… Oltre
all’allenamento?” Naruto
si grattò il
viso, concentrato.
“Gli
piace
molto meditare.” Propose Sakura.
“Gli
piacciono gli uccelli?” esordì Kakashi,
cominciando a stufarsi dell’argomento e
desiderando disperatamente di tirare fuori il suo piccolo libro
arancione.
“Hn.”
Hiashi
stava cominciando a spazientirsi della scarsità di
informazioni.
“TENTEN!”
urlò Naruto, facendo saltare i tre ninja dalla sua uscita
improvvisa.
“Probabilmente.”
Concordò Kakashi con il suo solito tono disinteressato.
“Si! Tenten
saprà sicuramente cosa piace a Neji!”
dichiarò
orgoglioso.
“Naruto,
sei
un tale idiota!” Sakura alzò gli occhi al cielo
alla stupidità del suo
compagno, prima di andarsene.
“Huh?”
Naruto
si guardò attorno per trovarsi da solo in mezzo alla strada
affollata; i suoi
compagni di squadra erano già lontani e Hiashi Hyuga era
scomparso. “Che cosa
ho detto?”
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
Hiashi
passò
per i diversi campi d’allenamento prima di arrivare a quello
che Kakashi gli
aveva indicato. Poteva affermare con certezza che era quello in cui suo
nipote
si allenava, dato il numero di solchi profondi sul terreno: senza
dubbio un risultato
del suo Kaiten. Anche se Hiashi era convinto di aver ragione,
c’era qualcosa
che non tornava. Normalmente non sarebbe sembrato troppo strano
camminare in un
campo d’addestramento silenzioso, anche se c’erano
delle persone; dopo tutto,
la caratteristica migliore di un ninja era il silenzio. Quello che
sembrava
particolarmente fuori posto era il fatto che la ragazza che tutti
avevano detto
essere la compagna d’allenamento di Neji, conosciuta nel
villaggio come la
maestra d’armi di Konoha, non era famosa solo per la sua
abilità con le armi da
lancio, ma aveva recentemente scoperto la passione di far saltare in
aria le
cose. Le armi erano meglio utilizzabili quando erano silenziose, ma le
bombe,
specialmente quelle coi grandi flash che la ragazza era famosa per
usare, non
erano generalmente così silenziose.
Attivando
il
Byakugan, Hiashi controllò l’area circostante per
trovare il giovane prodigio e
la sua compagna. Con la sua ampia visione, il capo degli Hyuga fu
capace di
trovare i due sistemi di chakra situati di qualche metro alla sua
destra.
Camminando rapidamente tra gli alberi, stando attento a non essere
visto,
arrivò in silenzio a poca distanza dal luogo dove aveva
localizzato i due.
Entrambi giacevano sul fondo di un cratere fresco, visibilmente esausti
per
l’allenamento. Guardando la giovane coppia, le labbra di
Hiashi si incurvarono
in una sottospecie di sorriso.
Quella
mattina, gli anziani si erano ritrovati per determinare il futuro del
genio del
clan. Era stato accordato che, ora che Neji era in età da
matrimonio, Hiashi
avesse il compito di trovare una moglie adeguata per il prodigio. Era
desiderio
degli anziani che l’orgoglio del clan Hyuga fosse messo in
coppia con una forte
kunoichi che avrebbe dato alla luce degli Hyuga con il livello di
abilità di
Neji. Anche se aveva protestato all’idea di un arrangiamento
forzato per il
giovane, le sue obiezioni erano state ignorate. Incapace di convincere
gli
anziani a cambiare idea, decise che, al meno, avrebbe scoperto
esattamente cosa
piaceva a Neji, e avrebbe provato a trovare una kunoichi il
più possibilmente
compatibile con il giovane Jounin.
Le
sue
ricerche erano sembrate vane, non avendo ricevuto alcuna informazione
dalle
persone più vicine a suo nipote. Proprio quando aveva
pensato di lasciar perdere,
aveva capito la risposta alla domanda che non aveva mai posto.
Alla
base del
profondo cratere, dormendo pacificamente l’una tra le braccia
dell’altro, si
trovavano Neji e la sua compagna di squadra.
Ricordando
gli eventi della giornata, e le molte conversazioni che aveva avuto,
Hiashi
realizzò che aveva sempre saputo la risposta. Ed era davvero
un’ottima
opportunità; ora doveva solo sperare che anche gli anziani
la pensassero cosi…
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
To Be Continued...
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
---
Celiane4ever’s space ---
È
stato
stupendo tradurre anche questo capitolo ^o^
La
mia uscita
preferita è stata quella di Naruto!!! XDD che ridere!!!
Ma
anche il
momento InoSkikaCho mi è piaciuto! Ammetto che mi sarebbe
piaciuto ancora di
più se fosse stato un momento solo InoShika *Vale attira le ire di TK e della cry* eheh
^^”
E
da qui si che inizia il vero divertimento!!! E non parlo delle battute
sceme di Naruto o di Lee e Gai… Chi vuole scoprire di cosa
parlo mi segua!!!
Grazie
mille a chi ha recensito lo scorso capitolo: altovoltaggio,
Princess of Destiny, GiulyWNejixTen, _Arien_, Hana Turner, annasukasuperfan, hinata93,
BrideOfTheWind, e
June_L!
Wiiii
sono contenta che la storia abbia
successo, e lo è anche l’autrice! Dice che
purtroppo nel sito originale, la ff
Wind and Dragon non ha riscosso così tanto successo come la
raccolta di one
shot! Qui sembra il contrario! E allora grazie a chi sostiene me e lei!!
Alla
prossima!
Celiane4ever
P.S.
un mega arigatoo a chi ha
inserito
la ficcy tra i preferiti ^o^
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** ANBU ***
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
ANBU
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
“aaah”
Tenten
sbadigliò, portando le braccia indolenzite sopra la testa
mentre scendeva le
scale.
Era
strano
per la kunoichi svegliarsi così tardi al mattino; anche se
molti difficilmente
considererebbero le sette come tardi. Era anche raro per Gai annunciare
un
‘giorno di riposo’ dall’allenamento, ma
questo era esattamente ciò che il
Jounin in calzamaglia aveva comandato. Normalmente, Tenten e Neji si
sarebbero
allenati lo stesso, a dispetto delle istruzioni del loro sensei; ma
oggi, Neji
doveva partecipare ad un incontro importante.
“Dammelo
indietro stupida bestiaccia!” gridò una voce
profonda e arrabbiata dalla
cucina.
Arf.
Arf.
“Lascialo
andare, o ti trafiggo!” Ryoku guardò male il
piccolo cucciolotto con cui stava
combattendo per i file che stringeva saldamente nella bocca. Sempre
più
irritato, il grande Shinobi fece per afferrare il suo kunai.
“Sei
cattivo
quanto Neji!” Tenten prese velocemente in braccio il cucciolo
prima che suo
padre potesse tagliargli la gola.
“ffh”
Ryoku
sbuffò al paragone, non gradendo di essere comparato a quel
ragazzo.
Anche
se
aveva iniziato a sciogliersi nei confronti dello Hyuga, ammirando
persino il
suo duro lavoro e la sua determinazione, il fatto che la sua preziosa
figlia
spendesse così tanto tempo con lui irritava seriamente il
maestro d’armi. Non
che non credesse nel ragazzo; apparteneva, dopo tutto, ad un clan
rispettabile;
solo non gli piaceva l’idea che il giovane Hyuga distraesse
la figlia dalla sua
missione personale di diventare la più grande kunoichi di
tutti i tempi. Non
avrebbe mai perdonato il possessore del Byakugan se avesse portato la
sua
piccola ragazza a rinunciare al suo sogno di diventare la migliore.
“Buon
giorno
Tennie-chan.” Xiu-Juan sorrise dolcemente mentre sua figlia
porgeva al padre i documenti
che il cucciolo stava masticando.
“Lo
giuro,
uno di questi giorni, giocherò al tiro al bersaglio con
quella bestiaccia.”
Righiò Ryoku sottovoce, sedendosi al tavolo per leggere i
file.
“Non
a
colazione!” Xiu-Juan strappò i documenti dalle
mani del marito.
“Xiu!
Devo
finire il rapporto!” replicò lui severamente.
“Ma quella stupida bestiaccia non
me lo permetterà!” esclamò lanciando
ancora una volta un’occhiata minacciosa
all’ignaro animale.
Arf.
Arf.
Il piccolo cane
abbaiò allegramente, non curandosi dello sguardo omicida
dell’uomo.
“Come
puoi
essere così crudele?” gli domandò
Tenten in tono accusatorio, “È solo un
cucciolo.” Alzò il cagnolino all’altezza
del viso, “E tu!” aggiunse, “Dovresti
saperlo bene. Non hai imparato la lezione da quando Neji ha provato a
colpirti
con un Kaiten?”
Arf. Arf. Il
cucciolo agitò
gioiosamente la coda in risposta.
Se
fosse
possibile per un cane sorridere, Tenten avrebbe giurato che il suo
avrebbe
avuto un sorriso perenne sul muso. Le venne il sospetto che forse il
cane
sapeva esattamente cosa stava facendo e che in realtà si
divertisse ad agitare
entrambi gli uomini.
“Beh,
sai
Tennie-chan,” cominciò Xiu-Juan, mentre serviva la
colazione, “Noi Furi-iki
siamo attratte per natura dagli uomini forti e silenziosi.”
La piccola donna
contenne il sorriso che minacciava di uscire, notando la reazione che
ricevette
il suo commento sia dal marito che dalla figlia. “Non sembra
ce sia diverso
neanche per Bu-mu.” Aggiunse.
“Sai,
parlando di Neji.” Tenten portò
l’attenzione sul padre, tentando di ignorare
l’insinuazione di sua madre.
“Non
stavamo
parlando di lui.” replicò Ryoku afferrando la
forchetta per cominciare a
mangiare. “Stavamo parlando del
cane.”
“Oh,
giusto.”
Rispose Tenten con un mezzo sorriso, prima di posare a terra Bu-mu.
“Beh,
comunque.” Continuò avvicinandosi al lavello per
sciacquarsi le mani. “La sua richiesta
per diventare ANBU è stata finalmente accettata.” Constatò
orgogliosamente.
“Il
cane?” Ryoku
non capì.
“NO! Neji!”
esclamò Tenten prendendo posto accanto al padre.
“Hn.”
L’uomo
alzò le spalle prendendo un pezzo della sua colazione.
“Oh,
è
stupendo Tennie-chan.” Affermò allegramente
Xiu-Juan. “Neji-kun è uno Shinobi
eccellente, sono sicura che sarà un ottimo membro
ANBU.”
“Certo
che lo
sarà.” Concordò lei,
“È un peccato che non l’abbiano
accettato prima.”
“Molti
Shinobi di talento hanno richiesto l’adesione a membri
ANBU,” commentò Ryoku,
“ma solo i migliori possono essere accettati. Lo
sai questo.” Aggiunse continuando a mangiare.
“Esattamente!” replicò Tenten,
“e
Neji È il migliore. Lui
è un genio.” Gli ricordò, “il
più giovane membro del clan Hyuga
a usare sia il Juuken che il Byakugan; ha imparato da solo la tecnica
segreta
del suo clan in un mese; Rookie dell’anno, l’anno
in cui ci siamo diplomati;
Jounin a 15 anni…”
“Ci
sono
altri Shinobi ugualmente bravi, che non sono entrati
nell’ANBU.” La interruppe
Ryoku, prima che la kunoichi potesse finire l’elenco delle
qualità dello Hyuga.
“E come ti ho già detto molte volte, la cosa non
riguarda solo abilità e
talenti; ANBU è un’organizzazione veramente
selettiva.” Le ricordò. “La sua
innata è senza dubbio potente, e sarebbe un’ottima
risorsa per lui e per
l’organizzazione,” aggiunse poi,
“comunque, come sei stata ben informata, come
in ogni società, muoversi
all’interno
del mondo degli Shinobi richiede di conoscere le persone
giuste.”
“Le ‘persone
giuste’…” Tenten
sorrise, “Come dire… per
esempio… non so… un membro della commissione
ANBU?” si fermò un momento,
permettendo alla sua insinuazione di colpire a fondo, “Forse
qualcuno che
capita essere un vecchio amico dell’attuale capo
dell’organizzazione?” sorrise
innocentemente al padre.
“Hn.”
Ryoku
rispose al sorriso compiaciuto della kunoichi con uno dei suoi.
“Quindi è
questa la ragione.” Domandò, sollevato che la
kunoichi con gli chignon non
avesse cominciato a girare attorno al possessore del Byakugan per altri motivi.
“Allora…?”
lo
fissò interrogativa Tenten.
Xiu-Juan
osservò come padre e figlia avevano cominciato una lotta di
sguardi, mentre
puliva il tavolo dalle stoviglie sporche.
“Bene.”
Si
arrese Ryoku “parlerò in suo favore,”
“Grazie,
grazie, grazie!” Tenten sorrise allegra, mentre saltellava
verso il padre per
abbracciarlo. “Ti voglio bene Otou-san!” aggiunse,
dandogli un bacio sulla
guancia, prima di correre fuori per dare a Neji la buona notizia.
“Torniamo più
tardi.” Salutò con la mano, mentre lei e Bu-mu
uscivano.
“Quella
ragazza.” Ryoku scosse la testa divertito.
La
giovane
aveva un talento per le persuasioni. Non importava quanto una persona
fosse
contraria ai suoi piani, si sarebbe ritrovata lo stesso a collaborare a
tutti i
suoi schemi.
“Oh,
guarda!”
disse Xiu-Juan dopo che Tenten se ne fu andata. Si avvicinò
dal ripiano in cui
aveva lasciato la posta il giorno precedente.
“Cosa
c’è?”
Ryoku alzò lo sguardo dai documenti che aveva nuovamente
preso.
“È
una
lettera dal clan Hyuga.” Replicò Xiu-Juan,
sollevando una busta finemente
decorata.
“Quindi?”
domandò l’altro.
“Mi
chiedo
se…” sospirò lei, guardando pensierosa
la busta bianca che stringeva in mano.
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
To
Be Continued...
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
---
Celiane4ever’s space ---
Capitolo
corto ma molto significativo, poiché da qui parte tutto il
divertimento del
prossimo chappy hihi (*sorriso malefico*)
Spero
comunque che sia piaciuto, a me ha fatto ridere XD
Il
prossimo
invece sarà per i romanticoni, e vi ho già detto
troppo!
E
visto che
il capitolo successivo è (secondo me) una tale meraviglia,
ho deciso ke se con
questo chappy riceverò più recensioni di quello
precedente (ovvero più di
sette) aggiornerò la fan fiction domani sera!!!
Se
no…
lascerò il bozzetto ai topi e alle intemperie muauauaua XD
Grazie
mille
a chi ha recensito il capitolo ‘Answer’, e (udite
udite) ho deciso di
rispondere O.o
slice:
credo forse di non
aver capito… era per caso bello? Allora, ke ne pensi di
questo capitolo? Di
sicuro Hyashi è meno antipatico di come è
nell’anime, si potrebbe dire anche un
po’ OOC, ma bisogna tenere conto che la fan fiction
è ambientata diversi anni
dopo alla shippuden, qui i protagonisti hanno 18 anni (ops, mi ero
scordata di
dirlo XD) quindi… sai com’è…
la vecchiaia cambia un po’ tutti XD
cry_chan:
ma grashie *ç* è
sempre un piacere avere le recensioni di voi del forum! E
cmq… sai… per la
shikaino non dipende da me, purtroppo, e sempre purtroppo
ti
informo che la suddetta autrice è una fan delle shikatema,
quindi comunque non
corri rischi XD (leggi in fondo al capitolo il P.S., mi raccomando!
hinata93:
si, anche io spero
ke prima o poi quel baka di Naruto si accorga di Hina-chan *.* la tua
recensione mi ha fatto ridere, senti come sei perversa XDDD ah beh, io
faccio
parte del club delle maniache, non posso di sicuro
lamentarmi di te XDD
ammetto che ho provato a chiedere all’autrice se inseriva per
noi fan un
pezzettino un po’ lemon, anche solo un pochinoino, ma ha
detto ‘in questa fan
fiction no, ma nella prossima…’ e avviso che la
“prossima” in questione sto già
pensando di tradurla XD tu continua a recensire e grazie!
Annasukasuperfan:
d’ora in poi il capo
clan degli Hyuga sarà rinominato Hiashimpiccione, tutto
attaccato
XD spero che continuerai a recensire, come ho detto a cry, mi fa
piacere il
sostegno delle ragazze del forum! Spero anche io di poter
continuare a
recensire le tue di fan fiction, e sai anke il perché
>.> (*frecciatina*)
cmq grashie! (ah, tu ke sei fan shikatemosa, leggi la risposta ke ho
dato a cry
hihi XD)
Hana
Turner:
prima di tutto gran bel nick *ç* secondo grazie per aver
recensito molte delle
mie traduzioni! E terzo quando ho letto in inglese ho pensato la tua
stessa
cosa!!! ‘oddio adesso gli deve trovare una moglie,
chissà che cavolo
combinerà!!!’ e poi invece tutto bene…
o forse no? lol ti aspetto al prossimo
capitolo per scoprirlo ^o^ grazie!
June_L:
stessa tua identica
reazione! Mi sono squagliata sul pavimento come una medusa al sole (ke
brutta
immagine XD) recensisci ancora e grazie mille!!!
Alto
voltaggio:
che ne escano vincitori lo spero anche io, non resta che
continuare a seguire la storia no? grazie mille per la recensione,
anche delle
oneshot! Ti aspetto al prossimo capitolo ;) grazie!
Wow
che
impresa ^o^ però è stato più facile di
quel che mi immaginassi!
Ed
ecco il
link originale:
http://www.fanfiction.net/s/4068047/6/Wind_and_Dragon
Grazie
a
tutti!
E
se come ho
detto avrò abbastanza recensioni… ci vedremo
domani sera ^o^
Celiane4ever
P.S.
vi
invito a leggere l’ultima nejiten ke ho tradotto e
pubblicato, Finding a
name, molto bella davvero, e vincitrice del contest del
NejiTen fan forum!
A
proposito,
spero ke si possa fare, ma io pubblicizzo il forum a tutti i fan delle
nejiten
ke mi seguono! Oltre a me, diverse autrici di efp frequentano il forum!
Unitevi
a noi all’indirizzo www.nejitenfan.forumfree.net
(tk e cry, mi
meriterei almeno una posizione da mod per lo spammaggio e non solo
:sisi: XDD) |
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Capitolo 6 *** QUESTIONS ***
Chi
vuole
vedere Neji in crisi? Chi vuole vedere Neji in crisi??? IO IO IO!!! XD
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
QUESTIONS
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
Neji
fissava
senza emozioni la tazza di tè che stringeva delicatamente
tra le mani. Era
diventata fredda ormai da molto nel fastidioso silenzio in cui lui si
ritrovò
immerso. Non che non fosse abituato a questi incontri mattutini con il
leader
del clan; negli anni, i due si erano avvicinati molto. Accadeva spesso
che
Hiashi richiedesse la sua presenza per un udienza privata di qualche
sorta; in
genere era una cosa positiva. Anche se zio e nipote si scambiavano una
minima
quantità di parole, c’era un patto silenzioso che
entrambi valutavano in grande
importanza.
Quel
giorno,
comunque, era diverso. Non serviva un genio per comprendere che
c’era qualcosa
nella mente dello Shinobi più anziano, ma Neji non riusciva
ancora a capire
cosa fosse. I due erano rimasti seduti nella stessa posizione per quasi
due
ore. Neji aveva informato la sua compagna di squadra che Hiashi aveva
richiesto
un colloquio la sera precedente, in modo da impedire che la kunoichi
arrivasse
al campo troppo presto; ma aveva aggiunto che ci avrebbe messo poco,
dato che
lo zio doveva solo parlargli. Solitamente, quando Hiashi voleva parlare
a Neji,
non ci metteva più di un’ora e mezza, e il giovane
Hyuga avrebbe trascorso come
d’abitudine il resto della giornata. Purtroppo, questo non
era uno di quei
casi.
Quando
Neji fece
oscillare ancora una volta la tazza nelle sue mani, guardando le foglie
di tè
volteggiare e formare diverse figure e disegni, il suo pensiero
ritornò alla
compagna di squadra. Era sempre stata stranamente affascinata dalle
stelle, e
di conseguenza, aveva maturato un interesse per l’astrologia
e per altre forme
di divinazione. Sembrava fatto apposta, davvero. Neji, fin da quando
era
bambino, era stato certo dell’esistenza del destino, ma
l’aveva sempre e solo
visto come una forza oscura e maligna che manipola e tormenta le anime
degli
uomini. In contrasto alle sue oscure prospettive, il modo di Tenten di
vedere
il fato era molto più allegro e ottimista. Ma questo era da
lei, perché lei
avrebbe sempre visto il lato buono delle cose.
Continuando
a
fissare l’ormai quasi vuota tazza di tè, Neji
immaginò cosa la kunoichi con gli
chignon avrebbe visto nella sua tazza. Sorrise internamente al pensiero
che
forse avrebbe potuto dirle il perché Hiashi
l’avesse convocato. Forse allora si
sarebbe sentito meno ansioso a stare seduto lì. Il silenzio
non era di solito
qualcosa che metteva a disagio il genio, anche quello intenso di villa
Hyuga;
ma questo particolare silenzio cominciava a diventare torturante.
Se
continua ancora per molto, non sarò più
capace di alzarmi in piedi. Disse
Neji a sé stesso, avvertendo un
formicolio alle gambe, mentre rimaneva pazientemente seduto sui
polpacci.
“Neji.”
Hiashi parlò nel solito tono solenne, rompendo finalmente
quell’insopportabile
silenzio.
“Si,
Oji-sama? (zio)” replicò Neji, spostando lo
sguardo dalla tazza di tè a suo
zio.
“Come
va col
tuo team?” domandò in modo casuale.
Neji
si
bloccò per un momento, insicuro su cosa pensare della
domanda. Non si aspettava
questo tipo di conversazione da suo zio. Anche se non era sicuro del
perché il
capo degli Hyuga avesse voluto incontrarlo, gli sembrava davvero strano
che
domandasse della sua squadra. Era vero che Hiashi aveva grande
interesse per la
carriera di Shinobi di Neji, tanto che chiedeva spesso delle sue
missioni; e
più recentemente anche della sua richiesta per diventare
membro ANBU, ma non
aveva mai domandato niente a riguardo dei suoi compagni di squadra.
“Non
credo di
aver capito la domanda.” Rispose Neji
onestamente.
“Stanno
bene?” la semplificò Hiashi.
“Credo
di
si.” Replicò lui, ancora leggermente sorpreso
dall’improvviso interessamento
dello zio.
“…”
Hiashi
rimase in silenzio, mantenendo lo sguardo saldamente incollato a Neji.
“Gai-sensei
ci ha concesso un giorno di riposo oggi.” Continuò
il ragazzo, tentando di
evitare una ricaduta nell’imbarazzante silenzio che li aveva
avvolti qualche
momento prima.
“Hn.”
Hiashi
annuì in silenzio.
“Mi
piacerebbe potermi allenare più tardi.” Aggiunse
Neji.
“Con
la
kunoichi della tua squadra?” s’incuriosì
l’altro.
Per
quanto
fosse grato che Hiashi avesse deciso di continuare la discussione, Neji
non era
certo di volerla portare sull’argomento
‘Tenten’. Poteva essere un territorio
pericoloso, così sentiva, discutere della kunoichi con gli
chignon con
qualsiasi membro della sua famiglia. Non che si vergognasse di lei, o
dei
sentimenti che provava per la maestra d’armi, ma considerato
il suo contesto
familiare, o preferibilmente la mancanza di quest’ultimo,
Neji era certo che
gli anziani avrebbero disapprovato la loro relazione, e lui non voleva
altri
impedimenti tra loro due. Era già abbastanza brutto che
Ryoku sembrasse
tollerarlo appena; non voleva che la relazione venisse proibita da
entrambe le
parti. Il clichè degli
amanti di
classi sociali diverse era raramente apprezzato al di fuori della
letteratura.
“Hai.”
Rispose, sperando che quella singola parola sarebbe bastata a chiudere
lì il
discorso.
“Passi
molto
del tuo tempo con lei.” Continuò Hiashi, con molto
sgomento del giovane genio.
“Immagino
di
si.” Replicò calmo lui, anche se dentro si stava
preoccupando sempre di più per
dove la domanda volesse andare a parare.
“A
quale clan
appartiene?” domandò Hiashi.
“Non
ne sono
sicuro.” Affermò Neji.
E
in parte
era vero. Non conosceva davvero molto sulla storia della famiglia di
Tenten.
Sua madre, gli era stato detto, era originaria di una terra lontana,
dove il
padre l’aveva conosciuta non molto più grande di
Neji e Tenten al loro primo
incontro. Tenten gli aveva detto che Ryoku era fuggito con Xiu-Juan,
portandola
via di notte, contro la volontà della sua famiglia e del suo
stesso clan. Era per
questa ragione che non erano molto in contatto col loro clan. Comunque,
di
tutti gli Shinobi e i cittadini del villaggio, Neji non aveva mai
sentito di
altri Furi-iki. Anni prima, quando dovevano ancora conoscersi bene,
Neji aveva
pensato di chiedere a Tenten qualcosa a riguardo, ma in nome
dell’etichetta e
del rispetto della privacy della compagna, si era imposto di non fare
domande.
“Qual
è il
suo cognome?” lo interrogò Hiashi.
“Furi-iki.”
“Furi-iki.” Ripetè
il nome, pensandoci su. “Credo di aver
già sentito questo nome in passato, ma non sono sicuro di
sapere dove.”
“Sua
padre è
un membro della commissione ANBU.” Propose Neji; sperando,
non completamente,
che questa parte di informazione gli permettesse di spostarsi su un
altro
argomento.
“Davvero?” Hiashi
annuì in segno di approvazione.
“Hai.”
“Anche
lui è
specializzato in armi come la figlia?”
“Direi
di si.
In realtà io l’ho solo visto usare un Nodachi
prima d’ora.” Lo informò Neji.
“Un
Nodachi?”
ripetè lo zio, uno sguardo d’ammirazione comparve
sui suoi occhi per un breve
momento prima di ritornare alla solita maschera inespressiva. “Deve avere una costituzione robusta
e una grande forza.”
“Hai.”
Annuì
Neji, anche se era certo che ‘robusta’ fosse
inappropriato quando si doveva
descrivere Ryoku.
“E
tu l’hai
osservato combattere?” insistette.
“Hai.”
Hiashi
rimase silenzioso, facendo capire a Neji che voleva che andasse vanti.
“Una
volta ha accompagnato il nostro team in una missione al posto di sua
figlia.”
“Mi
sorprende
che un membro ANBU così importante abbia assistito ad una
missione di squadra
regolare.” Commentò con curiosità lo
Hyuga.
“Credo
che
abbia offerto i suoi servizi dato che Tenten si è fatta male
la notte prima
della missione” lo informò Neji.
“Con
le
armi?”
Neji
stava cominciando
a insospettirsi su i motivi per cui Hiashi avesse dirottato la
conversazione in
quella particolare direzione. Era una cosa domandare dei suoi compagni,
o di
focalizzarsi sulla sua compagna d’allenamento, ma ora
sembrava che Hiashi
stesse seguendo una
linea precisa per le
sue richieste.
“No.”
replicò
cautamente Neji, valutando la reazione dello zio, “stava
sperimentando un nuovo
veleno che accidentalmente ha agito anche su di lei.”
“Capisco.”
Non
volendo
che Hiashi ricevesse un’impressione sbagliata e pensasse che
Tenten fosse
un’inetta o un’impedita, Neji continuò,
“Tsunade-sama era talmente
impressionata, che ha mandato il nuovo veleno come supporto per le
missioni
ANBU da quel momento; e l’antidoto che ha sintetizzato
secondo di calcoli di
Tenten è stato immediatamente illustrato alle squadre
mediche.”
“È
un
eccellente risultato.” Si complimentò Hiashi,
“sembra una kunoichi davvero
formidabile.”
“Non
l’avrei tenuta
come compagna d’allenamento se fosse stato
altrimenti.” Neji mentì in parte,
sperando di convincere lo zio che la loro relazione era puramente
professionale.
“Quindi
non
provi nessun sentimento per lei?” domandò Hiashi
schiettamente.
“P-prego?”
Neji cerco di rimanere calmo, sperando di non essersi tradito troppo
con
l’iniziale reazione di shock al sentire la domanda.
Hiashi
soppresse un sorriso. Anche se non aveva bisogno di una conferma,
avendo visto
abbastanza per conoscere la risposta alla domanda, l’aveva
capito, malgrado
quanto fosse stata veloce l’espressione intontita del giovane
Shinobi.
“Gli
anziani
mi hanno informato del loro desiderio che tu ti possa sposare
presto.” Hiashi
arrivò finalmente al punto. “E ho pensato che la
kunoichi, Furi-iki Tenten,
sarebbe stata una sposta più che perfetta per il
più brillante membro del
nostro clan.”
“Cosa?”
questa volta non poté impedire a un’espressione di
completa confusione di
distorcere i suoi lineamenti.
“Credo,
di
tutte le opzioni possibili, che questa sia quella che ti aggrada di
più.” Disse
Hiashi. “È già stato inviato un invito
alla sua famiglia per una cena formale
la prossima settimana. Saranno presenti anche gli anziani per approvare
la
ragazza.”
“Cos-“
cominciò Neji.
“Hey
Neji!”
una voce allegra, seguita da un’insistente abbaiare
interruppe il prodigio prima
che potesse formulare un pensiero di senso compiuto (non che ne avesse
alcuno
al momento).
“Buon
giorno
Otou-san.” Hinata salutò da dietro alla kunoichi
con gli chignon mentre si
avvicinavano ai due uomini. “Ciao Neji-nii-san.”
“Salve Hiashi-sama.” Tenten
si inchinò gentilmente davanti
al capo degli Hyuga, “Ciao Neji.” Sorrise
dolcemente, senza notare l’intenso
terrore nascosto dietro i pallidi occhi dello Hyuga. “Spero
di non aver
interrotto niente.” Sorrise debolmente all’anziano
Hyuga. “Volevo solo dare a
Neji qualche buona notizia…”
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
To
Be Continued...
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Celiane4ever’s space ---
Come
promesso eccomi qui con l’aggiornamento
^o^
Ok,
premetto che ieri mi sono sbagliata, e che
questo non è il capitolo ‘romantico’ che
menzionavo! Mi ero dimenticata che
c’era questo di mezzo XD
Cmq
mi è piaciuto molto lo stesso! Non è stato
stupendo vedere Neji in quella situazione??
Cavoli
che ridere XD
In
particolare mi è piaciuta una frase:
“Non
l’avrei tenuta come compagna
d’allenamento se fosse stato altrimenti.” Neji
mentì in parte, sperando di
convincere lo zio che la loro
relazione era puramente professionale.
“Quindi
non provi nessun sentimento per lei?”
domandò Hiashi schiettamente.
Ho
pensato
“mmm, devo dire ke l’hai proprio convinto, eh
Neji?”
Hiashi
è
stato davvero fenomenale XD
Questa
volta
ho controllato e IL PROSSIMO sarà il capitolo tanto
romantico che avevo
preannunciato *ç* io mi sono sciolta, e sono sicura che lo
farete anche voi!
Visto
che lo
scorso capitolo ha funzionato, pubblicizzo ancora un volta il NejiTen
Fan
Forum, per tutti voi che mi seguite! www.nejitenfan.forumfree.net
Grazie
a
tutti quelli che hanno commentato lo scorso capitolo: annasukasuperfan,
hinata21, Hinata Hyuga, cry_chan, slice, LalyBlackangel, eilinn,
RiRu46,
_Arien_, hinata93 e June_L
Ecco
il link
originale:
http://www.fanfiction.net/s/4068047/8/Wind_and_Dragon
Il
prossimo
aggiornamento (credo dopo il weekend, scusate ^^” cmq non ne
sono sicura,
potrebbe essere anche prima) sarà sulla raccolta di oneshot,
con un brano
davvero molto speciale… vi consiglio di leggerlo ;)
Celiane4ever |
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** One Week ***
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One Week
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
Tenten
sedeva
pigramente sul suo letto a due piazze, facendo volteggiare uno dei suoi
tanti
kunai nella mano sinistra, mentre usava la destra per tenere Bu-Mu
lontana
dall’arma affilata.
“Neji
era
davvero strano oggi.” Mormorò assente la kunoichi
con gli chignon.
Arf.
Il piccolo cucciolo
color cioccolato abbaiò alla sua padrona, come per replicare
al commento.
“Ok,
più
strano del solito.” Aggiunse Tenten dopo la protesta del
cagnolino.
Arf.
Il cucciolo balzò
verso il kunai, sempre più vicino a raggiungere il suo
luccicante obbiettivo.
“Pensavo
che
sarebbe stato felice di sapere che papà avrebbe parlato per
lui al prossimo
incontro degli ANBU” Tenten s’imbronciò
“E invece, ha solo alzato le spalle!”
Growl.
Bu-Mu guardò
minacciosamente l’evasivo kunai.
“Già!”
affermò Tenten, “Poteva anche dimostrare un
po’ di gratitudine! Ma penso che
forse gliel’avrei dovuto chiedere prima.” Uno
sguardo pensieroso apparve sul suo
volto.
“Pensi
che
sia arrabbiato?” guardò il piccolo cane che aveva
smesso di fissare il kunai
per voltarsi verso la padrona.
Whine.
Il cucciolo guardò
la padrona coi suoi occhioni grandi.
“Voglio
dire, capisco che possa essere scocciato perché
l’ho chiesto a
papa; Neji è così orgoglioso e tutto il
resto.” Tenten si morse il labbro
inferiore a quel pensiero.
Bu-Mu
continuava a fissarla, pensando esattamente la stessa cosa.
“Ma
seriamente,” constatò lei,
“Gliel’avevo già detto, che uno ha
bisogno di contatti per poter entrare in un’organizzazione
come l’ANBU; e quale
miglior connessione di un membro della commissione? E poi, è
da ammettere che
Neji piace a papà.”
Growl. Protestò Bu-Mu.
“Ok, forse piacere
è esagerato.” Concordò
lei, “Ma è
vero che si sta sciogliendo. Non credi?” domandò
al confuso cagnolino.
Yip.
Facendo l’unica cosa
che un cucciolotto può pensare per rallegrare la sua
padrona, Bu-Mu saltò sulla
kunoichi e cominciò a leccarle la faccia.
“Tennie-chan.”
Un colpo alla porta interruppe la divertente scenetta, attirando
l’attenzione
della ragazza.
“Si
mamma?”
Tenten si voltò verso la madre mentre quest’ultima
apriva la porta della sua
camera.
“Se
non è un
problema, pensi di poter uscire e chiamare tuo padre per me per
favore?” domandò
Xiu-Juan, “È quasi ora di cena e non so dove
sia.”
“Certo mamma.” Replicò
allegramente la ragazza, “Stavo giusto
per portare fuori Bu-Mu”
“Grazie
Tennie-chan.” La donna sorrise a sua figlia prima tornare al
piano di sotto per
finire di preparare la cena.
“Avanti,
Bu-Mu.” Tenten legò un piccolo guinzaglio al cane,
“Andiamo a cercare papà,
così possiamo mangiare!”
ARF.
Il cagnolino saltò
allegramente giù dal letto, correndo velocemente davanti
alla kunoichi, mentre
lei scendeva le scale per uscire.
Sigh.
Tenten abbassò le
spalle abbattuta, mentre seguiva Bu-Mu nella strada vuota
più vicina. Fuori
faceva fresco, e lei aveva dimenticato di mettersi il cappotto, uscendo
da casa
in un cheongsam (maglia cinese a collo alto) rosso con le maniche corte
e un
paio di pantaloncini corti neri.
“Non
riesco a capire.” sospirò ancora.
Era
vero che
Neji non era la persona più espressiva del mondo, ma in ogni
caso Tenten era
sempre riuscita a capire esattamente cosa stesse pensando. Era da molto
che
aveva imparato a interpretare ogni suo segno, ogni sguardo, ogni
borbottio, e
ogni risposta sillabata; ma per una volta sembrava che non ci fosse
modo di
capire i suoi pensieri, e questo la terrorizzava. Non era da Neji
allontanarsi
così tanto, almeno non da lei; invece, negli ultimi due
giorni, da quando era
entrata a villa Hyuga mentre parlava con suo zio, Neji era stato
veramente
distante. Tenten pensò che forse era arrabbiato, ma le
sembrava una cosa senza
senso; se Neji fosse stato arrabbiato, gliel’avrebbe detto in
faccia. E Tenten
avrebbe saputo capire se era arrabbiato o meno. No, era
qualcos’altro; ma cosa
fosse, era un assoluto mistero per lei.
“Non
sono
sicura…” cominciò la kunoichi con gli
chignon, continuando a seguire l’allegro
cucciolo, felice di essere fuori. “Forse è
preoccupato per qualcosa.” Pensò ad alta voce.
“Era davvero distratto. L’ho
persino battutto
nel nostro ultimo combattimento.” Aggiunse, neanche
lonatamente orgogliosa come
lo sarebbe stata se avesse battuto il genio al massimo delle sue
capacità. “E
poi quelle strane domande che mi ha fatto su come immagino la mia vita
futura.”
BARK!
Bu-Mu cominciò a
tirare il guinzaglio, trascinando Tenten fuori dai suoi pensieri.
“Cosa
c’è che
non va tesoro? Hai trovato papà?”
Arf!
Il cucciolo abbaiò
in risposta, mentre Tenten gli faceva cenno di indicarle la strada.
La
coppia correva rapida per le strade di Konoha, fino a raggiungere i
campi d’allenamento. Le sembrava strano che Bu-Mu
l’avesse condotta al campo
del suo team, ma Tenten sapeva che il fiuto del suo cane avrebbe
riconosciuto
l’odore del padre; era, dopo tutto, una sua abitudine
annusare Ryoku, solo per
dargli fastidio; chi meglio di Bu-Mu poteva trovarlo?
Mentre
le due
si avvicinavano al familiare luogo dove il Team Gai si incontrava ogni
mattina,
due figure nell’oscurità attirarono
l’attenzione di Tenten. Prese velocemente
in braccio Bu-Mu facendole cenno di rimanere in silenzio. Il cucciolo
obbediente tenne la bocca chiusa; al meno fino a quando non si sarebbe
stufato
di rimanere fermo..
Nascosta
dietro un cespuglio, Tenten sbirciò nel campo. Dire che era
sorpresa di vedere
Neji e suo padre assieme sarebbe stato un eufemismo. Era vero che da
quando
Ryoku era andato in missione col suo team era stato molto meno
contrario al
giovane Hyuga, ma Tenten non avrebbe mai pensato di vederli parlare
privatamente, in modo alquanto cordiale; quasi amichevole.
ARF!
Bu-Mu scappò dalla
presa di Tenten e corse verso i due uomini, non più
soddisfatta di guardare da un
angolo.
Con
la sua
presenza non più nascosta, Tenten uscì da dietro
un albero lì vicino, assicurandosi
di non far sembrare che stesse spiando i due.
“Hey papà,
Neji.” Li
salutò, cercando di far credere che fosse normale per lei
vederli assieme.
“La mamma ci ha chiesto di cercarti.”
Spiegò prima che Ryoku le chiedesse cosa
stava facendo lì. “Dice
che la cena è quasi pronta.”
“Ok. Grazie.”
Replicò
Ryoku. “Questa
sera Hyuga-san si unirà a noi per cena.”
Informò la ragazza prima di avviarsi verso
l’uscita del campo per andare a
casa, senza altre spiegazioni.
Voltandosi
per non guardare la schiena di Ryoku che si allontanava, Tenten
portò
l’attenzione su Neji, con uno sguardo interrogativo. Il suo
viso inespressivo
non trasmetteva niente, mentre cominciava a camminare, seguendo
silenziosamente
il vecchio Shinobi. C’era un’espressione
spaventosamente assente sul suo volto,
anche meno espressivo del solito; non una singola traccia di emozioni
indugiava
sui suoi occhi bianchi.
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
La
cena si
dimostrò meno tesa di quanto Tenten avesse immaginato.
L’ultima volta in cui
Neji era venuto a casa sua per mangiare fu quando Xiu-Juan aveva
invitato
l’intero team per cena. Naturalmente, Gai e Lee avevano
dominato l’attenzione,
coi loro strani racconti senza fine. C’era stato un
po’ di tempo per lasciar
parlare Neji e Ryoku, molto poco, per non creare alcuna tensione tra i
due.
Questa
volta
purtroppo, non c’era né Gai né Lee a
distrarre tutti. Per quanto Tenten fosse
curiosa di sapere perché Ryoku avesse invitato Neji a cena,
era molto più
preoccupata per quello che sarebbe potuto succedere con solo loro
quattro
seduti allo stesso tavolo. Con sorpresa di tutti, eccetto Bu-Mu che
provava a
dar fastidio a Neji e Ryoku allo stesso tempo, non successe niente. La
cena era
trascorsa tranquilla, con Xiu-Juan e Tenten che dominavano gran parte
della
conversazione, mentre Ryoku e Neji intervenivano di tanto in tanto.
Alla fine,
la conversazione si spostò sull’incontro con gli
ANBU, con Neji che concordava
sull’arrivare presto, così che Ryoku potesse
presentarlo personalmente al capo
dell’organizzazione, prima che gli venisse affidata
ufficialmente una carica.
“Xiu-Juan,
ti
do una mano a portare il dessert.” Si offrì Ryoku
quando la donna si alzò per
pulire il tavolo e dirigersi verso la cucina.
“Neji,
sei
arrabbiato con me?” domandò infine Tenten quando i
suoi genitori ebbero
lasciato la stanza.
“Hn?”
Neji si
voltò verso la kunoichi; uno sguardo confuso deturpava i
suoi lineamenti
perfetti.
“Beh,
sei più
lunatico del solito.” Spiegò lei.
“Lunatico?”
alzò
un sopracciglio interrogativo.
“Scusa.”
Tenten sorrise a disagio, “Voglio dire… Beh, non
lo so cosa voglio dire.” Sospirò esasperata. “Non
riesco a capirti!” esclamò frustrata, alzando il
volto verso il soffitto, per radunare i pensieri. “Non posso
sopportarlo
oltre!” si girò nuovamente verso Neji; la sua
espressione si ammorbidì.
“Qualunque cosa sia, sai che puoi sempre parlarmene
vero?” disse dolcemente,
guardando profondamente gli occhi bianchi in cui era abituata a
perdersi. In
qualche modo non sembravano procurarle il conforto che in genere le
procuravano. “Ma parlami, non posso
rimanere…”
Ma
prima che
la kunoichi potesse terminare il suo ultimo pensiero, Neji chiuse la
distanza
tra i due coinvolgendo Tenten in un bacio casto. Colta di sorpresa,
Tenten
s’irrigidì al primo contatto. Il bacio era dolce e
delicato, ma rapido, dando
alla ragazza poco tempo per permettersi di sciogliersi.
Quando
si
divisero, Tenten sbatté le palpebre confusa mentre guardava
lo Hyuga. Al
momento, si sentiva sorpresa, e un po’ preoccupata. Sembrava
così poco da Neji
andare tanto in fretta. Vero, era stato spesso lui quello a iniziare i
loro
baci, ma Tenten non aveva
mai immaginato
che l’avrebbe fatto a casa sua, specialmente con suo padre
nella stanza affianco.
Era senza senso per lei.
“L’hai
fatto
solo per zittirmi?” domandò irritata al sospetto
che ci fosse qualcosa di vero
nella sua affermazione.
“Tenten,
ti
amo.” Disse lui senza mezzi termini.
Aveva
pensato
che il bacio l’avesse sorpresa, ma sentirlo confessare il suo
amore per lei per
la prima volta, fece sentire Tenten ancora più confusa di
quanto lo fosse pochi
attimi prima. Non che non si fosse mai aspettata qualcosa di romantico
o una
dichiarazione da Neji, ma sentire che l’amava senza nessun
preavviso suonò
incredibilmente strano alla maestra d’armi.
“Tenten?”
Neji ruppe il silenzio; qualcos’altro che faceva raramente.
“Huh?”
un’espressione stupita si fece largo sul suo volto.
“Scusa, ma credo di non
aver capito bene.” Replicò lei, pensando che
doveva aver immaginato tutto.
“Ho
detto che
ti amo.” Ripeté Neji nel suo solito tono serio.
“Neji,
stai
bene?” domandò Tenten sconcertata.
“Sto
dicendo
che ti considero molto importante.” Replicò lui,
“Che ti amo.” Ripeté per la terza volta.
“Ti ho sentito.” Tenten
annuì lentamente con la testa, “E ti
amo anch’io.” Aggiunse. “Con tutto il mio
cuore.” Si
fermò; felice di
vedere una luce dietro gli occhi bianchi di lui, precedentemente
coperti di
nuvole. “Ma non c’era bisogno che me lo dicessi; lo
sapevo già.” Gli spiegò, notando
un’ombra di confusione nel suo sguardo.
“È tutto ok
Neji?” domandò ancora una volta.
“No.” rispose lui.
“Volevo solo che tu lo sapessi.” Aggiunse
dopo una
breve pausa.
“Neji.” Gli occhi di Tenten
si allargarono mentre
guardava lo Hyuga nervosamente, “Mi stai
spaventando.” Confessò.
“Tenten.” Cominciò
lui, “Voglio essere completamente
onesto con te.”
“Ti
ascolto.”
Lo incoraggiò.
“Gli
anziani
hanno deciso che devo prendere moglie entro la fine
dell’anno.” La informò,
catturando ogni emozione del suo viso. “Hanno assegnato il
compito di scegliere
la mia sposa al capo clan.” Concluse.
“Oh.”
Deglutì
forte alla sensazione di vuoto completo che
s’impadronì di lei, ma si rifiutò
di mostrarlo. Sapeva che Neji poteva leggerla più facilmente
di quanto lei
facesse con lui.
“Verrà
deciso
in tre giorni, e poi gli anziani daranno la loro approvazione. Stavo cercando un modo per
dirtelo…”
“Questo
spiega tutto.” Lo interruppe lei prima che potesse finire.
I
suoi occhi
ritornarono allo stesso punto del soffitto che, alcuni momenti prima,
stava
fissando. Questa volta però, non stava affatto radunando i
pensieri, ma
piuttosto, cercava di cacciare indietro le lacrime che minacciavano di
uscire.
“Voglio
che
tu capisca…” cominciò Neji,
“E
io
capisco.” Lo interruppe di nuovo, “Capisco
perfettamente. È per il bene del
clan.” Disse a bassa voce, cercando di non far sentire la
tristezza che provava.
“Credo che andrò a vedere cosa stanno facendo
mamma e papà.” Aggiunse,
alzandosi in piedi e dirigendosi verso la porta del salotto.
“Tenten.” Neji strinse la
maestra d’armi per la vita. “Non
voglio che pensi
che mi abbiano obbligato a farlo.” Le disse da dietro mentre
lei continuava a
fissare la porta di legno della cucina, leggermente aperta.
“Oh.”
Il
vuoto che aveva sentito dentro di sè in precedenza,
aumentò rapidamente. Se non
avesse saputo la realtà, avrebbe pensato di stare affogando
in un profondo
oceano, sempre più schiacciata dalla pressione
dell’acqua, e consumata nei
profondi abissi.
Per
un
momento, non seppe cosa pensare. Stava forse dicendo che ne era felice?
Che
voleva davvero sposare la ragazza che Hiashi aveva scelto per lui? Se
era così,
perché e aveva detto che l’amava?
Perché non le aveva risparmiato l’agonia di
sentire che la vita le veniva strappata via?
La
tristezza
venne presto rimpiazzata dalla disperazione, mentre la kunoichi tentava
di
bloccare i tremori che minacciavano di sopraffarla, assieme alle
lacrime che
volevano scorrere giù dai suoi occhi gonfi. Mentre provava a
regolare il
respiro, sentì le mani di Neji staccarsi dalla sua vita,
muovendosi verso il
basso. Considerato che lui era molto più alto di lei,
sembrava davvero strano.
Vinta dalla curiosità, si voltò per guardare
Neji, e scoprire che non era più
in piedi dietro di lei. Abbassando lo sguardo, trattenne il respiro
quando vide
l’uomo che amava con ogni fibra del suo essere, inginocchiato
al suo cospetto;
aveva una scatolina nella mano destra, mentre con la sinistra prese la
mano di
lei.
“Sei
libera
di dire di no se non ti senti pronta.” Cominciò
Neji, “Ti capirei. Ma
ho bisogno che tu sappia che era comunque mia intenzione
chiedertelo, un giorno.” Fece una pausa quando le lacrime che
Tenten aveva
soppresso cominciarono a scorrerle lungo il viso, ma per una ragione
completamente diversa da quella per cui lei immaginava che sarebbero
scese. “Vuoi sposarmi?” le
domandò.
“Si.”
Rispose
Tenten in un sospiro a mala pena udibile, prima che Neji rimuovesse
gentilmente
dalla scatola l’anello e lo infilasse al suo dito sottile.
“Owwwww…”
sospirò Xiu-Juan da dietro la porta della cucina. “È
così dolce. Non
lo pensi anche tu Ryoku?” alzò lo sguardo al
marito che stava
spiando anche lui la giovane coppia da dietro la porta semi aperta.
“Hn.” Grugnì lui.
Arf.
Il piccolo cucciolo
color cioccolato abbaiò dietro a Xiu-Juan e Ryoku, che
guardavano Tenten saltare
allegramente addosso a Neji.
“Sai,”
osservò lui, “Quel ragazzo non è poi
così male.”
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
To
Be Continued...
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
---
Celiane4ever’s space ---
Ma
come potevo partire senza tradurre questo
stupendo capitolo??? … Non potevo!!!
Quanto
sono
feliceeeee ^o^ non lo siete anche voi? Che dolce Nejiuccio-puccio!
E
Tenten che
non lo lasciava mai finire??? Ci credo che poi pensava male! Ho riso
troppo in
quel pezzo!
Ah,
vi dico
da adesso che nel prossimo chappy (o in quello dopo, non ricordo) si
saprà cosa
si sono detti Ryoku e Neji prima ke Tennie-chan li beccasse!
Bando
alle
ciance avviso che sabato parto per la Scozia!
Starò via due lunghissime settimane (perdendomi
oltretutto le puntate di naruto in ITA + belle, xkè
c’è la comparsa della mia
amata Matsuri! Ma ho già preparato il registratore!)
Durante
il
mio soggiorno là (in cui spero di poter migliorare il mio
stile) continuerò a
tradurre, ma non potrò postare! Quindi al mio ritorno avrete
alcuni capitoli di
W&D e della raccolta già pronti!!! ^.^
Inoltre,
ci
sarà (forse in diretta dalla Scozia) una traduzione
moooooolto speciale per
tutti quelli ke amano i miei pairing preferiti!
Chi
vivrà
vedrà!
Ecco
il link
originale:
http://www.fanfiction.net/s/4068047/8/Wind_and_Dragon
Prima
dei
ringraziamenti ci tengo a pubblicizzare ancora ai NejiTen Fan, il
bellissimo
forum dedicato solo a noi! www.nejitenfan.forumfree.net
!
In
questo
periodo si è riempito davvero molto, grazie! Anche se ormai
adesso partiamo
tutte XD
Ringrazio
tutti quelli che hanno recensito! Devo dire che mi ha stupita il fatto
ke Wind
and Dragon abbia avuto + successo delle one shot! Bah O.o
Grazie
a:
LalyBlackangel:
Vero vero, Hiashi è
stato adorabile, ma non quanto Neji in questo capitolo! ^o^ troppo
dolce! Ci
tengo a dirti che ho gradito molto l’ultima one shot che hai
pubblicato,
grazie!
Annasukasuperfan:
Cavoli ke nome lungo
ke hai TK O.o grazie ancora per il commento, adoro il sostegno di voi
del
forum!!!
Hinata21:
e qui invece come ti
è sembrato Neji? A me è sembrato strano vederlo
così sciolto, e non in crisi XD
Pikkola
Rin:
wiiiiii Mrs Cullen!!! Anche il tuo sostegno è graditissimo!
Cmq sei desta, sei
desta, ma Neji ha fatto solo la proposta! Chi lo dice che poi qlcn non
gli
mette i bastoni fra le ruote? Hihi… come sn crudele
>.>
hinata93:
grazie come al solit
x la recensione, mi lasci sempre un commentino
ç.ç zono commozza T.T comunque
molto presto pubblicherò qualcosa che sono sicura
sarà di tuo grande
gradimento! Continua a seguirmi e grazie ;)
cry_chan:
grashie cry x il
commentuccio!!! Tivibbì! Prego per lo spam! Mi mancherete in
queste due
settimane voi del foro ç.ç al ritorno ti faccio
le targhette, lo giuro! Baci
Ramiza:
perdonata! Ma solo
se commenti ancora ^.^ Beh, come ha reagito Tenten-padre lo hai visto!
Ke ne
pensi della scena romantica? Se aspetti uno o due capitolo saprai anche
veramente
come ha reagito tenten-padre, e cosa si sn detti lui e neji nel campo
d’allenamento…
Slice:
aaa ma tu bari eh???
XD va beh, anche io l’avrei fatto, lo ammetto :P ma
xkè questa ff è stupenda!
Che ne pensi della traduzione? Era come te l’aspettavi?
fullmetal
manga
lover:
bel nick :V mitticcaaaaaaa!!! Sono felice che tu abbia scelto proprio
la mia
traduzione, come nejiten designata, prescelta, destinata
insomma hai
capito =.= spero che continuerai a commentare! Grazie mille!!!
Bene,
grazie
a tutte, davvero!
Spero
di
saper tradurre meglio al ritorno dalla mia amata GB!
Buone
vacanze
anche a voi!!!
Celiane4ever |
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Capitolo 8 *** Blessing ***
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BLESSING
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Neji
era frustrato.
No, non era sicuro che frustrato fosse la parola adatta; irritato,
annoiato,
infastidito, curioso, esasperato, stressato,
pronto-a-strapparsi-i-capelli,
pensò serrando i denti, mentre camminava avanti e indietro
per l’adesso-ben-consumato
pavimento di legno davanti alla sua camera.
Il
giorno era
finalmente arrivato; Tenten e i suoi genitori dovevano presentarsi ad
una cena
ufficiale come ospiti personali di Hiashi. Tecnicamente la tradizione
degli
Hyuga dice che l’aspirante sposa e i suoi genitori debbano
essere valutati alla
cena sia dal leader del clan che dal consiglio degli anziani, prima di
decidere
se sia possibile il fidanzamento. Comunque, Neji non era intenzionato a
permettere a un attacco a sorpresa degli anziani di rovinare le sue
opportunità
con Tenten. In realtà, anche se infatti non voleva scioccare Tenten col
‘matrimonio combinato’, era tuttavia Ryoku quello
che preoccupava Neji per le
sorprese. La tradizione degli Hyuga, o piuttosto, l’orgoglio
degli Hyuga, non
vedeva niente di inappropriato in matrimoni combinati come quello.
Sentivano
che, essendo il clan più potente del Villaggio della Foglia,
chiunque
sarebbe stato più che onorato di ricevere una proposta per
un matrimonio
combinato con uno Hyuga, e di conseguenza avrebbe chiuso un occhio
sulla
maniera maleducata in cui la suddetta proposta veniva amministrata.
In
ogni caso,
Neji dubitava fortemente che Ryoku sarebbe stato tra quei
‘chiunque’ che
sarebbero stati grati di essere considerati inferiori al nome degli
Hyuga, per
perdonare il fatto di essere giudicati senza saperlo. Per di
più, gli anziani
avevano di frequente l’audacia di domandare su ogni aspetto
delle virtù e dei
vizi della potenziale famiglia adottiva. Era spesso detto
scherzosamente che
gli anziani recitavano il ruolo del genitore che non è mai
soddisfatto di
nessuno dei grandi risultati del proprio figlio, semplicemente
perché ‘poteva
andare meglio’.
Sapendo
che
la cena con gli anziani sarebbe stata abbastanza difficile senza
l’aggiunta
della ‘sorpresa’ finale, Neji aveva deciso di
ignorare la tradizione e di
informare i Furi-iki su cosa potessero aspettarsi dal loro
‘interrogatorio’ con
gli anziani. Anche se in realtà, era esattamente cosa doveva
essere: un
interrogatorio. Nel quale, sperava, sarebbero stati capaci di eccellere.
“Farai
un
buco nel mio pavimento.” Commentò una voce
monotona ma dai modi gentili da
dietro le spalle di Neji.
“Zio!”
si
voltò, sorpreso di vedere Hiashi di fianco a sé.
“Ti
stai
preoccupando senza motivo.” L’uomo provò
a confortare suo nipote.
“Non
ne sono
così sicuro.” Replicò Neji con aria
cupa.
“Ho
personalmente effettuato un’accurata ricerca su Tenten e
confido nel fatto che
gli anziani la troveranno una degna kunoichi per portare il nome degli
Hyuga.” Lo informò.
“Di
questo
non ho dubbi.” Rispose Neji, “Tenten era la seconda
miglior studentessa nella
nostra classe all’accademia. I risultati sui successi delle
sue missioni sono
impeccabili, è la kunoichi più forte del suo
fascio d’età, è maestra in un tipo
di jutsu che pochi ninja della Foglia hanno mai provato ad utilizzare,
e ancora
meno ad esserne adatti.” Un luccichio di orgoglio
sfrecciò sul suo viso mentre
apprezzava il fatto di essere stato così fortunato da poter
essere testimone
della crescita della ragazza attraverso gli anni; grato di averla
potuta
aiutare a realizzare i suoi successi, come lei aveva aiutato lui a
realizzare i
suoi. “Gli anziani dovrebbero essere pazzi a non realizzare
quale vantaggio
sarebbe per il clan.”
“Hanno
detto
che vogliono una kunoichi forte.” Replicò
gentilmente Hiashi, sorridendo
internamente per il visibile affetto che suo nipote provava per la
ragazza. “Me
l’hanno esplicitamente richiesto quando mi hanno assegnato il
compito di
trovarti una moglie.” Ricordò al giovane uomo.
“Credo che questo influenzerà
pesantemente in favore del matrimonio, considerato che gli anziani
vogliono che
sposi qualcuno forte abbastanza da darti dei figli degni di portare
avanti il
nome degli Hyuga.” Aggiunse poi, felice dell’ovvio
arrossamento che Neji cercò
di nascondere all’accenno del suoi futuri figli.
“È
quello che
spero.” Replicò Neji, una volta ripreso il
controllo su sé stesso.
“Cos’è
che ti
preoccupa?” domandò Hiashi.
“Nessun
Hyuga
ha mai sposato qualcuno che non appartenesse ad un clan
affermato.” Constatò
Neji, “Ho timore per quello che gli anziani potrebbero
decidere. Non sono
sicuro che, a dispetto degli ottimi meriti di Tenten e del fatto che
suo padre
sia il vice comandante dell’ANBU, gli anziani saranno capaci
di guardare oltre
al fatto che nessuno dei suoi genitori provenga da un clan conosciuto
nel
villaggio.”
“È
vero che a
nessuno Hyuga è mai stato permesso di sposare qualcuno che
non appartenesse ad
un clan rispettabile,” gli concesse Hiashi,
“Comunque, come hai sentito, ci
sono molte qualità nella famiglia Furi-iki che potrebbero
indurre gli anziani a
chiudere un occhio. Ci sono poche informazioni sul passato di
Ryoku-san, prima
che entrasse a fare parte dell’ANBU, ma questo è
facile, considerato la
posizione che occupa nell’organizzazione. Così
come per Xiu-Juan; è vero che
viene da una terra lontana e sembra che non si sappia niente del suo
clan, ma
non si può negare, dopo un incontro con quella donna, che
abbia un portamento e
un’aria di nobiltà.”
Neji
concordava con lo zio. Si era spesso ritrovato a pensare la stessa cosa
di
Xiu-Juan. Anche se Tenten e la sua famiglia non vivevano nel lusso a
cui il
clan Hyuga era abituato, anche le cose più mondane, come
lavare i piatti, Neji
aveva sempre pensato che Xiu-Juan lo facesse con l’eleganza e
la grazie che
solo qualcuno nato con sangue aristocratico potesse avere. La stessa
Tenten
aveva spesso affascinato Neji, grazie all’influenza brutale
del padre di lei,
combinata con l’eleganza della madre, che sembravano creare
la personalità
unica di Tenten.
“Sono
sicuro
che gli anziani riusciranno a capire anche questo, e con la posizione
di
Ryoku-san come vice comandante, mi azzardo ad affermare che non
rifiuteranno
tanto facilmente Tenten come potenziale Hyuga.” Hiashi
rafforzò la sua opinione.
“Hn.”
Neji
annuì lentamente, accettando il giudizio dello zio.
“Le
è
piaciuto l’anello?” domandò Hiashi dopo
un momento di silenzio tra i due.
Neji
spalancò
gli occhi, sorpreso. Non immaginava che Hiashi avrebbe saputo del suo
piano di
dichiararsi a Tenten prima della cena, contro la tradizione degli
Hyuga.
Credeva di aver preso le giuste precauzioni affinché nessuno
lo scoprisse.
8:8:8:8:8:8:8:8:8:8
FLASHBACK
8:8:8:8:8:8:8:8:8:8
“Di
cosa hai
bisogno Hyuga?” Ryoku si profilò minacciosamente
davanti al genio dagli occhi
bianchi.
Entrambi
gli
uomini si osservavano silenziosamente, immobili, al centro del campo
d’allenamento di Neji e Tenten. Era tardo pomeriggio, anche
se sembrava più
buio del solito, troppo anche per i mesi invernali.
“Mi
hai
chiamato qui per una ragione?” domandò Ryoku,
spazientendosi per l’esitazione
dello Hyuga.
“Si.”
Replicò
Neji affermativamente, pensando che fosse saggio evitare le sue solite
risposte
a versi, per il momento.
“Allora?”
Ryoku lo pressò per una spiegazione.
“Vorrei
chiederle una cosa.” Cominciò Neji con
più sicurezza possibile, “Ma prima che
lo faccia, voglia prima informarla che…” fece una
pausa, nervoso, insicuro
della reazione che avrebbe ricevuto, “Voglio che sappia che amo sua
figlia.” Inspirò profondamente, attendendo la
risposta dell’altro uomo.
“Lo sospettavo.” Rispose
Ryoku severamente, mantenendo per
tutto il tempo il suo sguardo fisso sul giovane shinobi.
“E
lei ama
me.” Aggiunse Neji convinto, avendolo sentito in
così tante occasioni dalla
kunoichi con gli chignon, quando pensava che non la stesse ascoltando.
“…”
Ryoku
strinse la mandibola all’udire questa parte di informazione
Era
vero che
sospettava che sua figlia fosse infatuata del genio dagli occhi
bianchi, e
aveva spesso considerato la possibilità che i due fossero
coinvolti in una
relazione, a dispetto del fatto che non sembravano comportarsi come
tale in
pubblico. Comunque, Ryoku aveva constatato, dopo aver visto per la
prima volta
il giovane Hyuga e successivamente aver indagato per scoprire la
risposta
all’interrogativo che si era posto sul ragazzo, che sembrava
che i due non fossero
niente di più che buoni amici e compagni di squadra. Ora,
sapendo dei
sentimenti che provavano l’uno per l’altra, Ryoku
realizzò che se i due erano
consapevoli di amarsi, allora dovevano stare insieme già da
molto tempo.
“Perché
mi
stai dicendo questo?” domandò, anche se in un tono
non troppo aggressivo,
avendo deciso che era meglio non spaventare il ragazzo, se voleva
ottenere
qualche risposta da lui.
“Le
sto
dicendo questo perché intendo chiedere a Tenten di
sposarmi.” Rispose Neji
diretto, “E vorrei avere la sua benedizione prima di
farlo.” Aggiunse.
“Mi
stai
chiedendo la mano di mia figlia?” chiese Ryoku, leggermente
impressionato dalla
formalità con cui il giovane uomo era determinato a portare
avanti la cosa. Era
un modo antiquato di fare le cose, ma gli Hyuga erano conosciuti per i
loro
approcci tradizionali. In ogni caso, decise che era una più
che onorevole
tradizione, che permetteva al giovane pretendente di dimostrare il
rispetto per
la ragazza e per la sua famiglia; come risultato, l’uomo si
ammorbidì
leggermente.
“Si.”
Confermò Neji.
“E
se dico di
no?” Ryoku doveva chiederlo, anche se internamente era ben
consapevole del
fatto che la sua opposizione ad un matrimonio che Tenten voleva, non
sarebbe
significata niente se sua figlia era determinata a farlo; allo stesso
modo,
voleva sapere come avrebbe reagito il ragazzo.
Senza
riflettere troppo, Neji fissò il suo sguardo
sull’uomo. “Sarei dispiaciuto di
sertirglielo dire. E le chiederei di rispettare la nostra unione, se
Tenten
dovesse essere d’accordo con la mia proposta.”
“Quindi
mi
stai dicendo che non ti importa che io dica si o no?” gli
domandò ancora,
approvando silenziosamente le risposte di Neji; fino ad ora.
“Si
che mi
importa.” Lo corresse lui, “Sono certo che Tenten
vorrebbe avere la sua benedizione
tanto quanto la voglio io. Comunque, sono altrettanto certo che non sia
il tipo
da permettere agli altri di prendere decisioni per lei.”
Ryoku
sorrise
compiaciuto a quanto Neji fosse corretto su questo.
“Per
quanto
io desideri la sua benedizione,” continuò lui,
“Devo informarla che non sono
uno che si arrende facilmente; ancora meno se si tratta di
Tenten.”
“Quindi
anche
se l’intero villaggio si opponesse al tuo matrimonio con mia
figlia,
combatteresti per lei?” lo sfidò Ryoku.
“Fino
all’ultimo respiro” Replicò Neji.
“Ti
credo.”
Un’ombra passò sui lineamenti di Ryoku mentre
parlava.
ARF!
Un
abbaiare
sonoro fece voltare entrambi gli shinobi nella direzione della piccola
palla di
pelo marrone che correva verso di loro. Bastò un secondo ai
due uomini per
realizzare a chi appartenesse, prima che Tenten spuntasse fuori da un
albero li
vicino.
“Hey
papà, Neji.”
Tenten salutò affettuosamente i due. “La mamma ci
ha chiesto di cercarti.”
Spiegò, riferendosi a lei e Bu-Mu. “Dice che la
cena è quasi pronta.”
“Ok,
grazie.”
Replicò Ryoku, lanciando un’ultima occhiata allo
Hyuga prima di riconcentrarsi
su sua figlia. “Questa sera
Hyuga-san
si unirà a noi per cena.” Informò la
ragazza, che provò, senza successo, a
nascondere la sua sorpresa. Non volendo spiegare di più,
Ryoku cominciò a
camminare verso la fine del campo, per raggiungere la loro casa, con
Bu-Mu che
lo seguiva da vicino.
Neji
continuò
a fissare la schiena dell’uomo che si allontanava,
realizzando che gli aveva
appena risposto alla domanda. La sua espressione vuota non faceva
trasparire
niente di ciò che aveva provato momenti prima. Verificando
che la tasca dei
suoi pantaloni contenesse ancora la piccola scatolina che suo zio gli
aveva
dato la settimana precedente, Neji cominciò a camminare,
seguendo
silenziosamente l’altro shinobi, mente un nuovo nervosismo si
impossessava di
lui. Sapeva cosa sarebbe accaduto dopo; e questo lo terrificava.
8:8:8:8:8:8:8:8:8:8
END FLASHBACK
8:8:8:8:8:8:8:8:8:8
“Non dovresti essere così
nervoso.” Lo
avvisò Hiashi. “Perchè
pensi che te l’abbia dato?”
La
consapevolezza colpì Neji quando realizzò che suo
zio voleva che si dichiarasse
prima della cena formale. Sorridendogli
grato, replicò “Lo adora.”
“Ne sono felice.”
Esclamò Hiashi, “Era di tua madre.” Informò
il nipote,
prima di congedarsi gentilmente; c’erano molte cose di cui
doveva occuparsi
prima della cena.
Guardando
suo
zio allontanarsi, Neji sorrise al pensiero che l’anello che
aveva dato a Tenten
fosse appartenuto a sua madre; una donna che non aveva mai avuto la
fortuna di
conoscere, ma aveva sentito essere famosa per il suo animo dolce e
gentile. Era
certo che, se lo stesse guardando, sua madre sarebbe stata onorata di
sapere
che il suo anello era andato a qualcuno affettuoso e compassionevole
come
Tenten. I suoi genitori avrebbero di sicuro dato la loro benedizione a
quel
matrimonio; di questo, Neji ne era sicuro.
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“Non
è
incantevole?” esclamò raggiante e orgogliosa
Xiu-Juan, mentre lei e il marito
guardavano Tenten rimirare il suo nuovo anello alla luce del sole.
La
kunoichi
era ancora nel suo comodo pijama mentre sedeva nel giardino sul retro
di casa
sua facendo ruotare un kunai, fermandosi spesso ad ammirare
l’anello che Neji
le aveva infilato all’anulare sinistro, e facendo ogni volta
le fusa come un
gatto.
“Sembra
felice.” Ryoku sorrise guardando la sua bambina,
intristendosi improvvisamente
nel realizzare che non era più così piccola.
“L’amore dei
giovani.” Sospirò Xiu-Juan felice, “Mi
ricordo quando eravamo noi.” Si
voltò per guardare suo marito.
“Hmph.”
Ryoku ridacchiò mentre si univa a sua
moglie per contemplare i ricordi.
“Solo…”
cominciò Xiu-Juan, “Tu non mi hai mai chiesto di
sposarti.” Affermò, anche se non in tono
accusatorio.
“Non l’ho fatto.”
Concordò Ryoku.
“No.”
la
donna sorrise giocosamente, “Mi hai chiesto
di…”
“… fuggire via con me.”
Finì
Ryoku per lei.
“Già.”
“Eravamo
molto più giovani di loro.” Osservò lo
shinobi, riportando l’attenzione su sua
figlia.
“Ma
esattamente come loro, sapevamo…”
“Che
eravamo
tutto quello di cui avevamo bisogno.” Terminò
nuovamente la frase Ryoku,
sapendo esattamente cosa stesse pensando sua moglie.
“Ho
sentito
che gli Hyuga hanno regole veramente restrittive.” Disse
Xiu-Juan con un
espressione preoccupata sul viso. “Cosa succederebbe se il
nostro passato fosse
un problema e gli anziani si opponessero alla loro unione?”
“Lui
combatterà per lei.” Replicò sicuro
Ryoku.
Un
improvviso
movimento catturò l’attenzione dei tre presenti.
Dopo essersi assicurato di
essere stato notato, un ANBU si avvicinò allo shinobi e a
sua moglie mentre
loro uscivano dalla porta a vetri che li aveva condotti al giardino.
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To be continued…
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Celiane4ever’s space ---
Eccomi
tornata finalmenteeeee!!! Scusate se vi ho fatto attendere, ma in
Scozia è
stato alquanto impossibile tradurre T.T
In
ogni caso,
ecco svelato in questo capitolo cosa si erano detti Ryoku e Neji!
Nejiuccio-puccio non è stato dolcissimo?? XDDD
E
questo
capitolo mi ha fatto adorare sempre di più Hiashi! Che genio
quell’uomo!
In
questo
chappy iniziano anche ad intravedersi due cose molto
importanti… per prima cosa, cos’è
successo nel passato tra
Ryoku e Xiu-Juan? Da dove viene la donna? E soprattutto… chi
è il misterioso
ragazzo ANBU? O.o TA-DA-DA-DAAAAAAAAAAAAAAAAAAN!!!
Se
siete
curiosi di saperlo, non perdetevi la prossima puntata ;) dove
oltretutto, si
svolgerà la fatidica cena!! Riuscirà Neji a
sopravvivere a tutto questo? Cosa
succederebbe se Tenten rispondesse ad una domanda senza sapere cosa le
è stato
chiesto? Tante risate XDD
Ed
ora i
ringraziamenti:
Ramiza:
Ho pensato la stessa cosa! Ma devo dire che
l’autrice è sempre stata molto brava a mantenere i
personaggi IC, gliel’ho
sempre detto! Grazie per la recensione!
Pikkola
Rin: Cosa
diciiiii??
Dovresti essere felicissima per quello che è successo! Chi
lo dice che finirà
male? Non ti preoccupare troppo, e continua a seguirmi!! Grazie ;)
LalyBlackangel:
Grazie
mille per il
commento! Alla fine non mi hai risposto all’e-mail per quella
traduzione, ma fa
lo stesso! Grazie per la recensione!
Annasukasuperfan:
chissà
quando leggerai
questo capitolo T.T mi manchi TK!!! XD sapevo che ti sarebbe piaciuto
lo scorso
capitolo!!! Spero ke te gusterà anke questo! XD torna
presto!!!
Fullmetal
manga lover: beh,
ora sai cosa si
sono detti no? che ne pensi? Neji non è stato stupendo??
Continua a
seguirmiiiiii!!! Grazie per il commento!
Itachina:anche
a me la scozia è piaciuta molto!
E ho anche scoperto perché è così
verde: piove sempre e che ca--- =.= grazie
mille per il tuo commento!!!
Hinata21:
felice ke ti sia piaciuto!! Quel
capitolo è stupendo!! *ç* grazie per il commento,
continua a seguirmi!!!
Li_l:
tranqui, la vita non la richiano neanche dopo
(spoilerino XD) al massimo ci rimettono il matrimonio :V ehehe grazie
per i
complimenti, continua a seguirmi! ;) |
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Capitolo 9 *** The Dinner ***
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
THE DINNER
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
Respira. Tenten
inspirò profondamente, tentando
di ricordare a sé stessa che doveva rilassarsi.
Era
davvero nervosa quel giorno; anche se era stata invitata a villa
Hyuga diverse volte in passato, per qualche strana ragione non riusciva
a
contenere l’ansia questa volta.
“Non
essere così tesa.” Le disse severamente Ryoku,
mentre si
avvicinavano alla minacciosa entrata della villa.
“Eh?”
la ragazza si voltò per guardare suo padre. “È solo
che…” balbettò.
“Andrà
tutto bene Tennie-chan.” La incoraggiò
allegramente Xiu-Juan.
“Ok.”
Tenten inspirò profondamente, tranquillizzandosi un poco.
“Solo,
perfavore…” guardò suo padre
supplicante.
“Lo
so.” disse Ryoku stizzito.
“Non
ti preoccupare Tennie-chan.” La rassicurò sua
madre. “Non ci
offenderemo, staremo al gioco.” Si voltò verso il
marito, “Vero?” gli domandò
fermamente la piccola donna.
“Ffh.”
Sbuffò l’uomo alzando il suo grande pugno per
bussare alla porta
che avevano di fronte.
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
‘Per
ora
tutto bene.’ Sospirò
internamente Tenten.
La
famiglia era stata accompagnata alla sala da pranzo principale dove
Neji, suo zio, e le cugine li stavano già aspettando. La
cena andò avanti senza
intoppi, neanche lontanamente terrificante come se l’era
immaginata. Anche le
domande, che erano tipiche in matrimoni combinati come questo, non
erano state
così dure o invasive come Tenten aveva inizialmente temuto.
Avevano chiesto le
solite cose che chiunque si aspetterebbe; la maggior parte sul suo
passato, sui
suoi successi accademici e sulle missioni, salute e storia della sua
famiglia,
i suoi futuri obbiettivi riguardanti la carriera, e altre cose
d’importanza
simile. Dopo tutto, c’era stata un’atmosfera
piuttosto leggera e piacevole.
Tenten realizzò che probabilmente questo era dovuto al fatto
che la maggioranza
degli anziani era inaspettatamente assente.
Durante
la
cena, Neji l’aveva informata che ciò era dovuto ad
un incontro d’emergenza che
Tsunade aveva convocato quel giorno. Considerato che gli Hyuga erano il
clan
più potente di Konoha, il capo clan e i suoi consiglieri
più stretti erano
spesso convocati a importanti meeting riguardanti la sicurezza del
villaggio.
Sembrava
che
qualche informazione urgente fosse arrivata da Suna, e che richiedesse
immediate attenzioni. Neji aveva saputo che anche Hiashi era stato
chiamato, ma
aveva declinato per via della cena. Questo aveva toccato profondamente
Tenten;
dimostrava che l’uomo teneva davvero a Neji, se era disposto
a passare sopra ai
suoi doveri di capo clan per la cena di fidanzamento. Ovviamente, non
aveva
davvero sorpreso Tenten che Ryoku, anche lui convocato
all’incontro, avesse
fatto lo stesso. Quando l’ANBU era arrivato a casa loro,
Tenten aveva avuto
paura che suo padre non avrebbe preso parte alla cena, cosa che sarebbe
stata
vista inevitabilmente come un insulto per gli Hyuga. Con suo grande
sollievo, aveva
rinunciato ad andare, affermando di avere cose più
importanti di cui occuparsi.
Osservando
entrambi gli uomini, Tenten pensò a quanto simili fossero le
loro personalità.
Era sua speranza, forse, che fosse un segno per una futura buona
amicizia tra i
due.
“Tenten.”
Le
sussurrò piano Neji, al suo fianco.
“Si?”
replicò
ad alta voce lei, senza pensare, riscuotendosi dal trance.
“E
quanti
sarebbero?” domandò l’anziano seduto
esattamente di fronte a lei.
Oi.
Tenten si schiaffeggiò mentalmente. Avrei
davvero dovuto prestare attenzione. Tutti stavano ansiosamente aspettando la sua
risposta. Devo pensare in fretta!
Vedendo
che
tutti la fissavano nella stanza, Tenten cercò di capire a
cosa si potesse mai
riferire la domanda degli anziani. Anni di allenamento per perfezionare
la sua
mira le avevano dato grandi capacità
d’osservazione; per di più, essendo stata
uno degli studenti migliori durante i suoi anni accademici (seconda
solo a
Neji), era abbastanza dotata quando si trattava di deduzioni
analitiche. Ciononostante,
le espressioni di tutti quelli seduti al tavolo erano così
diverse che
risultava difficile scoprire esattamente su cosa fosse la domanda.
Decidendo
che
sarebbe stato meglio osservare prima la reazione dei suoi genitori,
considerato
che erano quelli con le espressioni più facilmente
leggibili, Tenten si voltò
alla sua destra. Sua madre sembrava piuttosto contenta, qualsiasi fosse
stata
la domanda, mentre suo padre, seduto fra le due donne, sembrava
leggermente
meno estasiato, qualunque cosa Tenten avesse dovuto rispondere.
Fantastico!
Questo non aiuta per niente!
Si accigliò
mentalmente la ragazza. Neji!
Voltandosi
alla sua sinistra, notò che il solito viso inespressivo di
Neji aveva una
leggera sfumatura rosata. Non era sicura di cosa significasse, ma era
carino
vederlo in quello stato. Era raro vedere un qualsiasi colore sul volto
del
genio degli Hyuga.
Beh,
tranne dopo aver mangiato il curry della
vita
sogghignò
a quel ricordo. Era divertente vedere Neji sotto
una nuova luce.
Agh.
Neanche questo è stato d’aiuto!
Tenten gemette Ma sembra così
carino! Pensò allegramente. No,
devo
pensare alla risposta! Ricordò
a sè stessa, rimuovendo esitante gli occhi
dall’uomo di fianco a lei.
Face
scorrere gli occhi lungo il tavolo, osservò attentamente
tutti i
presenti. Un po’ più in là alla sua
destra, erano sedute tranquillamente Hanabi
e Hinata, mentre Hiashi aveva preso posto a capotavola. I quattro
anziani che
partecipavano alla cena erano al lato opposto del tavolo, e attendevano
tutti
con ansia la sua risposta. Sicura che non avrebbe cavato niente da
loro, dato
che gli Hyuga erano conosciuti per avere
un’espressività illeggibile, e quelli
più attempati sembravano molto più abili in
questo rispetto ai giovani, Tenten
decise che sarebbe stato inutile sprecare tempo con loro.
Deve
riguardare gli anni di pratica, ne sono
sicura.
Ragionò la ragazza, portando l’attenzione su
Hiashi, Hanabi e Hinata.
Immaginando
che anche dall’espressività del capo clan non
avrebbe ricavato molto, guardò
appena in sua direzione. Abbastanza stranamente, sembrava che ci fosse
un’ombra
di divertimento sul suo viso, ma il perché, Tenten non
riusciva a capirlo. Di
fianco a lui, anche Hanabi aveva un’espressione divertita,
anche se molto più canzonatoria,
sul suo angelico volto.
Mi
chiedo
quale malefatta stia architettando. Sorrise
internamente, consapevole che, a differenza di sua sorella maggiore, la
giovane
ragazzina della casata principale era un piccolo diavolo sotto quella
maschera
da bambolina.
Hinata!
Hinata
era la meno abile tra gli Hyuga quando si trattava di nascondere
le emozioni. A differenza del resto del clan, che sembrava incapace di
manifestare qualunque tipo di sentimento, Hinata era uno schieramento
infinito
di espressioni; Tenten era sicura che lei
l’avrebbe aiutata a capire cosa gli
anziani le avessero chiesto.
Dirigendo lo sguardo verso la timida ereditiera, notò che
Hinata sembrava
piuttosto imbarazzata. Non era strano per lei emozionarsi, ma
considerando che
Naruto non era nelle vicinanze, sembrava un po’ fuori posto
che la kunoichi dai
capelli blu stesse arrossendo così violentemente.
Non
c’è speranza!
Tenten si maledì per
aver permesso alla sua mente di fantasticare nel pieno
dell’interrogatorio
degli anziani. Beh, immagino che tutto
quello che posso fare ora…
“ehm…
Dieci?” tirò a caso la kunoichi con gli chignon.
Era il
suo numero preferito, dopo tutto. Non solo perché era
ripetuto nel suo nome *,
ma anche perché era in genere considerato il punteggio
perfetto, qualcosa per
cui lei era ben nota. Se gli anziani avevano bisogno di una
quantità, come la
domanda aveva suggerito, allora avrebbe provato col suo numero
fortunato.
“DIECI?!”
le
voci tonanti di Ryoku, Hiashi, e Neji risuonarono all’unisono.
Voltandosi
verso gli altri, Tenten notò che Hanabi sembrava stesse per
morire dalle
risate, mentre Hinata era pronta per svenire, per quanto sangue le
stava
andando alla testa. Nel
frattempo,
Xiu-Juan ridacchiava sommessamente, mentre Neji respirava a fatica di
fianco a
lei.
“Eccellente.”
Esclamò uno degli anziani, dopo un breve, imbarazzante
silenzio. “Il clan Hyuga
potrà certamente usufruire di molti shinobi del calibro di
Neji-san.”
“Concordo.” Aggiunse
un altro degli anziani, “Noi
approviamo questa unione.”
“Ora
è meglio
che aspettiate fuori.” L’ultimo anziano
informò i due giovani ninja, “mentre
noi discuteremo i termini di questo matrimonio; allo stesso tempo,
usate
quest’opportunità per conoscervi
meglio.” Aggiunse, anche se sembrava
abbastanza senza senso per Tenten che loro suggerissero una cosa del
genere
quando in realtà si conoscevano perfettamente.
“Già,”
Hanabi
ghignò, sospirando ad alta voce. “Anche se, se
dovranno essere dieci, forse voi
due dovreste cominciare da subito.”
“Andiamo!”
Hinata si alzò rapidamente dal suo posto, prima che Neji o
lo sguardo infuriato
di Ryoku potessero danneggiare la sua preziosa sorellina.
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
“Umm…”
cominciò Tenten, mentre lei e Neji passeggiavano nel
giardino degli Hyuga da
soli; Hinata e Hanabi si erano scusate brevemente dopo che i quattro
ebbero
lasciato la salsa. “Che cosa mi hanno chiesto esattamente gli
anziani, prima?”
domandò.
“Allora
avevo
ragione,” Neji sorrise, “Non stavi davvero
ascoltando.”
“…”
Tenten
scosse la testa in risposta, guardando negli occhi bianchi del prodigio
degli
Hyuga.
“Ti
hanno
chiesto quanti figli hai intenzione di darmi.”
Replicò lui tranquillo, prima di
voltarsi e continuare a camminare, lasciando una Tenten scioccata
dietro di sé.
“COSA???”
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
TBC...
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
---
Celiane4ever’s space ---
*
questa cosa ovviamente è possibile solo in
inglese, in quanto dieci si dice ten.
Quanto
adoro
questo capitolo??? Ok, l’ho detto di un sacco di capitoli, ma
questo è davvero
divertente! Anche se, lo ammetto, un po’ prevedibile!
All’inizio la cosa dei
bambini è stata la prima cosa a cui ho pensato! Hanabi
è stata formidabile XDDD
Prima
di
passare ai ringraziamente ci tenevo a dire due cosette…
Mi
dispiace
di aver ricevuto poche recensioni per il primo capitolo di Razorblade
Kiss,
perché è davvero una fan fiction stupenda!
Oltretutto l’aggiornerò a breve…
Quindi vi invito a darci un’occhiata!!!
Mi
dispiace
anche ke non sia piaciuto il poema, nella raccolta di one shot, anche
se
effettivamente era qualcosa di davvero particolare, e quindi per gusti
particolari! Ma presto aggiornerò anche quella, e si
tornerà alle vecchie e
normali one shot, promesso XD
Pubblicizzo
per tutti i fan di questa stupenda coppia, ancora un volta il forum
nejiten,
che in questo momento è un po’ in calo di presenze
per via dell’estate! www.nejitenfan.forumfree.net
E
ora… i
ringraziamenti:
cry_chan:
grazie cry! Allora, ke ne pensi della
cena? Spero che ti sia piaciuta quanto è piaciuta a me XD
grazie per il
sostegno!
June_L:
alla
fine l’ANBU non si è visto, ma si
vedrà… muauauaua!! *cofcof* in ogni caso, ecco la
fatidica cena! Cavoli ke
ridere quando si sono alzati i tre uomini in contemporanea scioccati!
XD e
hanabi? Non è stata grande? Grazie per la recensione! ^^
LalyBlackangel:
non
mi ricordo come te
l’ho mandata, ma fa lo stesso XD ti è piaciuto
questo chappy? Spero ke ti abbia
fatto ridere!!!
Fullmetal
manga lover: eheh,
il passato sarà
in parte nel prossimo capitolo! Inizieranno dei noiosissimi flashback
=.= ok,
quella parte nn mi è piaciuta molto, e sarà
durissima tradurla, ma è
importante, QUINDI MI IMPEGNERÒ!! *occhi infuocati* in ogni
caso, le tue
domande avranno risposte! Continua a seguirmiiiii e grazie!
DREEM:
silby,
mia dolce silvy, grazie per la
recensione!! Anke se… non potrai mai leggere questo capitolo
*nooooooo T.T*
spero ke almeno tu ti diverta in vacanza, ci mancherai…
ç.ç
_Arien_:
maniacaaaaa!!!
Lo sapevo che ti sarebbe
piaciuto! E questo chappy? Non ti ha fatto sbellicare? In ogni modo, da
brava
veterana quale sei, mi aspetto ke tu dia almeno una sbirciatina alla
nejiten
lemon ke sto traducendo T.T se no mi offendo eh!!! XD tvttttb!!
Itachina:
siii
viva William Wallace e via Brave
Heart!!! In ogni modo sono tornata, con un capitolo fresco fresco ^o^
ti ha
divertita? Lo spero.. hihi grazie per il commento!
Hinata93:
ma perché neji dovrebbe morireee? Non
portare sfiga! *vale tocca ferro* ad ogni modo, ke ne pensi di questo
capitolo?
Spero ke ti abbia fatto ridere XDD
Pikkola
Rin: siii
sono tutti
innamorati ^o^ e avranno dieci figli XDDD grazie per il commento, spero
ke il
capitolo ti sia piaciuto!!
RiRu46:
se hai adorato il capitolo scorso, questo lo
ami!!! Spero ke ti sia piaciuto, e grazie mille per il commento! ;)
Ooooooooooooook
avviso ke dal prossimo chappy ci saranno un bel po’ di
flashback sulla vita di
Ryoku e Xiu-Juan!!!
Ecco
il link
originale:
http://www.fanfiction.net/s/4068047/10/Wind_and_Dragon
Grazie
a
tutti, e al prossimo aggiornamento, con la raccolta!
Vale
P.S.
Rega,
siamo a metà fanfictioooooooooooooooooooooooon!!! |
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Capitolo 10 *** 25 years earlier ***
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
25
YEARS EARLIER
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
“Mi
dispiace
Furi-iki-san.” Il terzo Hokage alzò solamente lo
sguardo sul giovane ANBU con
la maschera da drago. “Dovresti prendere un periodo di
riposo. Ho già pensato
ad introdurre un sostituto per-”
“Non
credo
che sia necessario.”il giovane ANBU interruppe
l’Hokage.
“Date
le
circostanze…” continuò il Sandaime.
“Apprezzo
le
sue intenzioni Hokage-sama” protestò
l’altro, “Ma non è necessario.
Completerò
la missione con il mio team.”
“Non
dubito
delle tue capacità di completare questa missione. Ma
potresti portare te
stesso, così come i tuoi compagni, in una situazione di
grande pericolo, se
dovessi affrontare una battaglia deconcentrato.”
“Questo
non
sarà un problema.” Lo shinobi cercò di
rassicurare il capo villaggio.
“Me
lo puoi
garantire?”
“Si.”
Replicò
l’uomo mascherato.
“Come?”
gli
domandò il terzo.
“È
un mio
dovere come shinobi della foglia.” Rispose fermamente
l’ANBU. “Abbandonare una
missione durante un periodo di guerra imminente, quando ci sono poche
squadre
ninja a disposizione, non sarebbe solo un danno per il mio villaggio,
ma anche
un tradimento del mio clan.”
“Capisco.”
Acconsentì l’Hokage. “Molto bene, non ti
fermerò.” L’ANBU annuì,
felice di non
essere stato rimosso dalla missione. “Ma ricorda
questo…” lo shinobi abbassò la
testa, guardando il Sandaime negli occhi, mentre ascoltava
attentamente. “La
perdita del tuo clan è stato un disgraziato avvenimento, ma
tu non sei solo.
Noi, villaggio della foglia, siamo ancora la tua famiglia.”
“Hai.”
Il
gigantesco shinobi annuì; un tocco di tristezza nella sua
voce ovattata; poi in
un istante, era scomparso, lasciando l’Hokage da solo nel suo
ufficio.
“Per
favore…”
il Terzo sospirò “Non agite in modo
sconsiderato.” L’uomo scosse la testa.
“Sarebbe un peccato se, dopo il massacro del suo clan,
l’ultimo dei nostri
maestri d’armi dovesse sbadatamente perdere la vita che il
destino gli ha
gentilmente risparmiato.”
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
“Toro.”
Chiamò
una voce aspra
dalla radio trasmittente.
“Cosa
c’è Corvo?” replicò
l’ANBU
mascherato da toro.
“Il
soggetto è stato individuato.”
Rispose la voce.
“Tutti
quanti?”
“No.”
ribatté Corvo “Solo B e E.”
“Toro.”
Una seconda voce s’intromise
nella conversazione.
“Anche
tu hai trovato uno dei bersagli,
Dragone?” domandò l’uomo
all’altro ANBU.
“Ho
trovato il soggetto Y.” Lo informò
la voce di Dragone.
“Ricevuto.”
Rispose Toro. “Sciacallo?”
“Hai.”
Replicò una voce calma, “Ho
individuate i soggetti A e D.”
“Bene.”
Rispose Toro. “Io mi
sto
avvicinando ai bersagli X e Z.”
“Dov’è
finito C?” chiese Corvo.
“C ha
lasciato la stanza in cui si
trovavano A e D prima di essere localizzati.” Confermò
Sciacallo.
“Verso
quale direzione?” domandò Toro.
“Verso
l’uscita ovest.”
“Ricevuto.
Abbatteremo i nostri
bersagli quando ci darò il segnale, e poi ritorneremo al
villaggio. Mi occuperò
io di C.”
“Credete
sia prudente?” domandò
Sciacallo. “Non sappiamo ancora quale aspetto abbia
C.”
“Toro.”
Interruppe Dragone, “Io sono più vicino
all’uscita ovest. Sarà più facile per
me individuare C.”
“Molto
bene.” Acconsentì l’altro. “Ti
lascio C, Dragone. Voi altri, abbattete i vostri bersagli al mio
segnale. Ci
vediamo al punto di incontro all’alba, e poi ci muoveremo
verso il villaggio. Ora,
in azione!”
“Hai!”
risposero Dragone, Sciacallo, e
Corvo all’unisono. (1)
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
‘Lì.’
L’ANBU con la maschera da drago voltò rapidamente
l’angolo mentre procedeva
lungo i corridoi interni.
Il Paese del
Vento e il Paese del Fuoco
erano sempre stati in guerra, fin dai tempi della prima grane battagli
fra
shinobi, più di una generazione prima. Nel tempo trascorso,
il Paese del Vento
aveva radunato una grande armata di ninja, diventando un nemico
formidabile.
C’erano rumori di un’alleanza fra Vento e Terra. Al
momento, il Paese della
Terra era molto più potente di quello del Vento, ma il Vento
aveva molti più
uomini a disposizione. I due Paesi dicevano di volersi alleare fra loro
con un
matrimonio combinato che avrebbe unito le due famiglie reali. Se questo
fosse
successo, il Paese del Fuoco sarebbe stato in discreto svantaggio.
Era quindi stato
deciso che un piccolo
gruppo di ANBU si sarebbe infiltrato nel Paese del Vento, nel villaggio
chiamato Cina, e avrebbe eliminato la famiglia reale. Questo,
così sperava il
Fuoco, avrebbe interrotto la proposta di alleanza, e allo stesso tempo
avrebbe
svantaggiato il Vento. Senza un leader a guidare e unire gli shinobi di
diversi
villaggi, speravano di creare confusione e instabilità nel
paese. Il villaggio
di Suna rimaneva indubbiamente una minaccia, considerato che era il
villaggio
di shinobi più potente all’interno del Paese del
Vento, ma era meglio avere
come nemico del Paese del Fuoco un solo villaggio potente, piuttosto
che tutti
quanti.
La missione
consisteva nell’arrivare in
China ed eliminare la famiglia Daimyo. C’erano otto bersagli;
lo stesso Daimyo,
sua moglie assieme ai tre figli, i due fratelli minori di Daimyo e la
sorella
maggiore. Dragone aveva appena abbattuto il suo bersaglio: uno dei
fratelli
minori di Daimyo. Era stato più difficile di quanto
previsto. Non
sorprendentemente, c’era un certo numero di shinobi a guardia
della famiglia
reale, ed erano più di quanto Dragone avesse pensato. E
apparentemente anche i
reali erano stati addestrati un minimo al combattimento; ma non era
abbastanza
per difendersi dal meglio degli shinobi della foglia. Anche se aveva
ricevuto
qualche ferita minore, alla fine, Dragone era riuscito a completare il
suo
obbiettivo.
‘Dev’essere
quello’ Dragone raggiunse la porta finemente
intagliata alla fine del
corridoio, camminando nell’ombra per evitare di essere visto
dalle numerose
guardie, che apparentemente dovevano essere consapevoli della sua
presenza.
Non gli ci volle
molto a capire in
quale direzione fosse scappato il suo bersaglio. Stando alle
informazioni di
Sciacallo, doveva essersi diretto verso la la porta ovest, e da
ciò poteva
dedurre che la persona era fuggita attraverso la parte dei dormitori.
In un
palazzo delle dimensioni di quello di Daimyo, era facile intuire dove
fosse
collocato il quartiere di lusso.
‘Cerca
sempre le stanze con la vista migliore.’ Disse a
sé stesso, ricordandosi le
parole del suo mentore. Ce n’erano solo due in
quell’ala del palazzo; avendo
controllato la prima, Dragone sapeva che il suo bersaglio doveva essere
nella
stanza rimanente.
“Chi
c’è?” la voce soffice di una donna
domandò da dietro un separé nel momento in cui
Dragone vece il suo ingresso
nella stanza debolmente illuminata.
‘Come?’
Dragone si congelò, incerto su come quella donna fosse
riuscita a scoprirlo
così facilmente, specialmente con tutti i rumori che
provenivano dalla
finestra.
“Sei
uno di quelli che sono qui per
ucciderci?” domandò la voce leggera senza
esitazione.
“…”
Dragone rimase nell’ombra,
osservando la piccolo figura della donna rimanere immobile
dall’altro lato del
divisorio di carta.
“Se
sei con quegli uomini,” si mosse
verso l’esterno, quando i suoni del combattimento stavano
cominciando a calare.
“allora facciamola finita.” Non era un ordine; la
sua voce era gentile e dolce,
ma triste allo stesso tempo.
Lui non era
sicuro di cosa gli stesse
accadendo; non aveva di certo mai esitato prima di allora, se si
trattava di
una missione. Sotto normali circostanze, Dragone avrebbe approfittato
di poter
attaccare senza intralci, e uccidere la ragazza in pochi secondi. Ma
per
qualche ragione, non riusciva a muoversi da dove si trovava; il dolore
e la
solitudine nella voce della piccola donna l’avevano toccato
nell’anima. La sua
figura eretta dietro quel separé di carta, dimostrava
l’aria di nobiltà con cui
si muoveva, tradita dalla leggera inclinazione delle spalle.
“Non
sei spaventata?” domandò Dragone,
sorprendendo la giovane donna, anche se la reazione fu minima, evidente
solo ad
un occhio ben allenato.
“Dovrò
sposarmi presto.” Rispose
cupamente lei.
Non poteva
vederla da dietro lo schermo
di carta, ma dalla sua corporatura, e data l’età
del suo bersaglio precedente,
Dragone aveva ipotizzato che non dovesse avere più di 14
anni; giusto pochi
anni in meno di quanti ne aveva lui. anche se era sorprendente, non era
poi
così strano per una ragazza prendere marito a
quell’età, specialmente fra i
reali.
“È
così terribile sposarsi, che
preferite la venuta della morte?” chiese Dragone.
“Si.”
Replicò lei con aria
demoralizzata.
“Mi
è stato insegnato che il matrimonio
dovrebbe essere qualcosa di stupendo.” Ribatté
Dragone.
Non era sicuro
del perché volesse farla
sentire meglio, ma dentro, la sua coscienza lo spingeva ad agire
così. Dalla
reazione della ragazza, dubitava che le parole avessero avuto
l’effetto
sperato.
“Forse
per quelli che sono abbastanza
fortunati da poter decidere di loro volontà.”
“I
matrimoni combinati sono comuni fra
la nobiltà, no?” osservò Dragone.
“Potrà
anche essere,” rispose la
ragazza, “ma questo non li rende meno sbagliati.”
Concordava con
lei. Anche se il suo
clan era stato uno dei cinque clan nobili del suo villaggio, non
avevano mai
usufruito dell’antica pratica dei matrimoni combinati per
affari politici. Era
sempre stata lasciata libera scelta alle coppie di sposarsi o meno.
L’idea di
essere forzati in una vita altamente compromessa sembrava assurda; non
riusciva
a immaginare quale famiglia potesse vendere il proprio figlio solo per
profitto.
“E
allora perchè non fuggire?” propose
freddamente Dragone.
“Non
avrei un posto in cui andare.”
Replicò la fanciulla.
Dragone
avvertì la presenza delle
guardie avvicinarsi velocemente alla camera della principessa. Era
sicuro che
sarebbero arrivate entro un minuto. Dalla confusione esterna, sembrava
che la
loro missione fosse già fallita. Era certo che i suoi
compagni sarebbero
arrivati al punto di ritrovo all’orario stabilito, ma Toro
sarebbe già stato
lì, aspettando gli altri fino all’alba.
Se solo Dragone
avesse fatto in tempo…
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
Flash-forward
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
“Toro.”
Come aveva
immaginato, Toro si era diretto immediatamente al punto
d’incontro dopo aver
lasciato il palazzo di Daimyo.
“Sei
sopravvissuto.” Constatò
allegramente l’altro, anche se l’allegria nel suo
tono sarebbe stata evidente
solo a chi lo conosceva da molto tempo, come Dragone.
“Hai”
annuì lui, prima di rimuovere la
maschera e sedersi sul terriccio della foresta.
“Non
hai incontrato difficoltà con le
guardie?” domandò Toro, prima di togliersi la
maschera, scegliendo di rimanere
in piedi.
“…”
Dragone scosse la testa, “Cos’è
successo?”
“Non
ne ho ancora conferma piena, ma
sembra che ci fosse già un complotto, e noi siamo stati
sorpresi nel pieno del
combattimento.” Lo informò l’ANBU,
massaggiandosi un lato della mascella col
pollice; un’abitudine nervosa che aveva da tempo.
“Non
c’era scritto nulla di ciò nel
rapporto.” Replicò
Dragone.
“No.”
Toro scosse la testa, “ma… mentre
mi preparavo a colpire I miei bersagli, ho visto X accoltellare Z; ha
ucciso la
sua stessa sorella.”
“Ma
perchè avrebbe dovuto farlo?” domandò
Dragone, “Non sarebbe stato più logico scegliere
A?”
“Credo
che fosse a conoscenza della
nostra missione dall’inizio. Doveva essere sicuro che noi
avremmo eliminato
Daimyo per lui, scaricando tutte le colpe a noi, per poi salire al
trono senza
complicazioni.” Spiegò Toro.
“Forse.”
Dragone annuì, fissando il
terreno mentre analizzava l’intera situazione.
“Poco
dopo, sono stato circondato da
una moltitudine di guardie. Ho provato a contattare voi tre attraverso
la
radio, ma tu non mi hai risposto. Ecco perché sono sorpreso
di vederti qui.”
“Cos’è
successo a Sciacallo e Corvo?”
“Non
so cosa sia successo loro.”
Replicò Toro, osservano attentamente il compagno di squadra.
“Ryo-san?” lo
guardò con curiosità. (4)
“Hn?”
Dragone alzò lo sguardo
interrogative.
“C’è
qualcosa che vorresti dirmi?” Toro
si mosse verso l’albero dietro l’amico.
“Oh,
si.” Dragone annuì, avendo
dimenticato il motivo per cui si era recato lì in anticipo.
“Oushi-senpai, ho
bisogno del vostro aiuto.” (5)
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
End of Flash-forward
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
Dragone
oltrepassò il separé, vedendo
per la prima volt ail viso della ragazza, mentre i nemici si
avvicinavano
velocemente. Allungando la mano verso la giovane, spostò la
maschera di lato,
incatenando lo sguardo a quei suoi innocenti occhi color nocciola.
“Fuggi
via con me.” (6)
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
TBC…
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
NOMI
IN CODICE:
Dragone: Ryoku
Toro: Oushi
Corvo: senza nome (e presumibilmente
morto) membro ANBU.
Sciacallo: senza nome (e presumibilmente morto)
membro ANBU.
(1)
Spiegazioni per chiarificare
i “soggetti”:
A: Daimyo del
Vento (padre di Xiu-Juan) – bersaglio di
Sciacallo (presumibilmente morto)
B: moglie di
Daimyo (madre di Xiu-Juan – bersaglio di Corvo
(presumibilmente morta)
C: Xiu-Juan – bersaglio di Dragone/Ryoku
(chiaramente non morta)
D: figlio di Daimyo’ (fratello di
Xiu-Juan’) – bersaglio di Sciacallo
(presumibilmente morto)
E: figlio minore di Daimyo (fratello di Xiu-Juan)
– bersaglio di Corvo
(presumibilmente morto)
X: fratello minore di Daimyo – bersaglio
di Toro (vivo)
Y: fratello minore di Daimyo – bersaglio
di Dragone/Ryoku (morto)
Z: sorella maggiore di Daimyo – bersaglio
di Toro (morta)
(4)
Ovviamente soprannome di Ryoku, usato solo dale persone a lui
più intime.
(5)
Oushi significa Toro.
Oushi-senpai è il mentore di Ryoku, non che capitano ANBU
della missione. Oltretutto,
Oushi è il leader ANBU del “presente” di
cui Tenten e Ryoku parlano durante la
storia.
(6)
Vi ricordate tutti di questa
frase, ne? Se
no andate a leggere due capitoli fa! Ed è
la frase che doveva far capire,
nel caso che qualcuno non ci fosse ancora arrivato, che Ryoku
è Dragone.
---
Celiane4ever’s space ---
Mi scuso per
l’immenso ritardo rispetto
a quando avevo annunciato!!! E che durante queste vacanze non ho
assolutamente
avuto tempo!!!
Non so se il
prossimo aggiornamento
sarà la raccolta di One Shot oppure Razorblade Kiss,
vedrò quale riuscirò a
tradurre prima! È certo che il prossimo aggiornamento non
sarà prima
dell’inizio della scuola (il 15)
Ecco il link
originale del capitolo:
http://www.fanfiction.net/s/4068047/11/Wind_and_Dragon
Ho
già superato metà della storia T.T
Grazie a tutti
quelli che hanno letto
ma soprattutto recensito: PikkolaRin,
RiRu46, June_L, Uki, fullmetal manga lover, hinata93, hinata21,
BrideOfTheWind,
itachina, Amaranth93.
Come sempre un
ringraziamento speciale
alle ragazze del forum nejiten, che ancora una volta pubblicizzo: www.nejitenfan.forumfree.net
Alla prossima!
Bacioni
Celiane
|
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Capitolo 11 *** Saved ***
Capitolo
dedicato ancora ai due
consorti Furi-iki, ma non disperate, si tornerà prestissimo
al NejiTen ^o^
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
SAVED
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
“Non
sei
obbligata a farlo.” Ryoku rimproverò Xiu-Juan,
prendendo il cesto della
biancheria dalle piccole mani della donna.
Dopo
averle
permesso di vivere con lui, da poco meno di tre settimane in
realtà, lo shinobi
non era più sorpreso di vederla alzata a quell’ora
del mattino. Anche se la
differenza di orario tra il suo villaggio e quello della Foglia era
decisamente
alta, Xiu-Juan si era abituata senza nessuno sforzo.
Pur
essendo
principessa di una terra straniera, non le dispiaceva contribuire con
la sua
giusta parte di lavoro. Non era che Ryoku la credesse
un’incapace; infatti
aveva visto che la donna sapeva cavarsela benissimo sia con lui a casa
sia in
missione. Ad ogni modo, il ninja sentiva che non era appropriato per
una
persona del suo stato lavorare così tanto; era una
principessa, per amor di
Dio! Eppure, eccola lì, molto prima dello spuntar del sole,
già affaccendata.
“È
il minimo
che possa fare.” Replicò dolcemente lei,
riprendendo il cestino del bucato
pulito dalla presa di Ryoku, bilanciandone il peso contro i fianchi
sottili.
“Non
ti ho
portata qui perché diventassi la mia domestica.”
Ryoku riprese possesso della
cesta.
“Oh?”
l’interruppe un uomo muscoloso che osservava la coppietta dal
divano. “E allora
perché lo hai fatto?” domandò con un
sorriso furbo sulle labbra.
“Ffh.”
Grugnì
l’altro, guardando male l’intruso e lasciando il
bucato nelle mani della donna.
“Non
mi dà
fastidio.” Xiu-Juan sorrise allo shinobi.
Irrigidendosi,
Ryoku rimproverò se stesso. Aveva quasi sorriso di rimando,
prima di riuscire a
trattenersi; semplicemente non era il tipo da sorrisi, e in particolare
non quel giorno.
“Lascia
che
la ragazza si senta utile, Ryo-san.”
“Grazie
Oushi-san.” Xiu-Juan si rivolse allegramente
all’uomo sul divano.
“Quando
vuoi,
Xiu-san” Oushi sorrise alla giovane donna.
“Comunque, se posso aggiungere,
sembri ancora più carina del solito questa
mattina.” Lei lo ringraziò,
arrossendo timidamente.
“Oi.”
Gridò
Ryoku al suo mentore, con la rabbia appena udibile nella voce.
“Sei venuto per
una ragione, senpai?” domandò guardando di
traverso lo shinobi più grande, “O
sei venuto solo per flirtare?” mormorò a voce
più bassa.
“Non
posso
fare entrambe le cose?” chiese innocentemente
l’altro con un largo sorriso,
prima di afferrare gentilmente la mano di Xiu-Juan e posarvi un bacio
galante.
“Oushi-san…”
la ragazza ridacchiò, riportando la mano sul cesto di
vestiti prima che cadesse,
e uscì dalla porta in vetro che
dava sul
giardino posteriore, con la cesta precariamente bilanciata fra
l’addome e la
sua presa.
“Non
pensi di
essere un po’ troppo vecchio per lei senpai?” lo
rimproverò stizzosamente Ryoku
dall’altro lato della stanza, essendosi mosso verso il divano
dopo aver visto
l’ANBU andare verso Xiu-Juan.
“Ti
da
fastidio?” Oushi ghignò, avvicinandosi a dove
sedeva il kohai.
“Hn.”
Grugnì
quest’ultimo, portando l’attenzione alla sua
sinistra, dove poteva facilmente
vedere la ragazza appendere la biancheria bagnata allo stenditoio.
“Ad
ogni
modo” continuò Oushi sedendosi di fronte
all’altro uomo, “ho solo tre anni in
più di te”
“che
ti rende
sette anni più vecchio di lei” ribattè
Ryoku, anche se non minacciosamente come
poco prima.
“…”
Voltandosi per seguire lo sguardo dello shinobi, Oushi sorrise
consapevole,
mentre lo vedeva osservare la donna al lavoro.
“Non
che mi
importi.” Negò Ryoku, sentendosi gli occhi
dell’altro addosso. “Ma non penso
che dovresti infastidirla così tanto.” Aggiunse in
tono imperioso, prima di
voltarsi per guardarlo in faccia.
“Mi
sembra…”
Oushi sorrise, “Che tu sia l’unico ad esserne
infastidito.” Ryoku s’irrigidì,
riluttante a mostrare al superiore alcuna traccia d’emozione.
“Ai,
ai”
l’ANBU rise, muovendo una mano avanti e indietro,
“Povera ragazza.” Cominciò in
modo canzonatorio, “Sopravvivere a quello che è
successo, solo per dover vivere
incollata ad un antipatico come Ryo-san.” Scosse la testa
scherzosamente.
“…”
Ryoku
ringhiò piano.
Anche
dopo
tutti gli anni da cui si conoscevano, Ryoku non riusciva a capire come
quell’uomo potesse essere così diverso nella vita
di tutti i giorni, da com’era
durante le missioni. Sul campo, Oushi era riconosciuto come uno degli
individui
più seri del mondo degli shinobi. Era forte e meticoloso,
non perdeva mai di
vista il suo obiettivo, riuscendo comunque a proteggere le persone che
gli
stavano a fianco. Durante i combattimenti, la sua espressione era
indecifrabile, come se ogni traccia di pensieri o emozioni fosse
sparita dal
suo animo, rendendolo niente più che un soldato creato per
la guerra.
Ma
poi c’era
quest’altro lato di lui. Quando non era in missione, Oushi
regrediva a quello
stato che molti definivano uno ‘sciocco, tenero,
bambino’. Non esisteva davvero
un altro modo per definirlo. Rideva, scherzava e punzecchiava
costantemente.
Come la differenza fra notte e giorno: un momento prima era serio e
micidiale,
subito dopo sorridente e giocoso. Ryoku non sapeva ancora il
perché; ma
malgrado tutto, sapeva che quell’uomo meritava tutta la sua
fiducia e
ammirazione.
“Non
posso
ancora crederci,” Oushi si massaggiò il mento
pensieroso, “Tu, di tutte le
persone, rinunceresti ad una missione per salvare quella povera
ragazzina.” Si
voltò brevemente verso Xiu-Juan, mentre lei continuava ad
appendere la
biancheria. “Devi aver pensato che fosse davvero carina,
ne?” riportò lo
sguardo sul suo sbalordito kohai con un sorriso canzonatorio sul volto.
“Cosa?” esclamò
Ryoku. “N-Non è così.” Negò,
agitando le mani
freneticamente, prima di realizzare quanto sembrasse strano, per poi
tornare a
comportarsi nel solito modo stoico.
“Oh?” Oushi
ridacchiò. “Com’è
allora?”
“Te l’ho già
ditto.” L’altro
espirò, rilassando i muscoli
tesi nella poltrona. “Stava per essere
uccisa e-”
“-
e ti ha
fatto pietà, e senza pensarci l’hai
salvata.” Oushi recitò le parole che Ryoku
gli aveva detto nella foresta, settimane prima. “E poi hai
lasciato che ti seguisse
fino a casa. Si lo so, questa versione l’ho già
sentita.”
“Hmph,” grugnì
Ryoku. “Lo dici come se fosse un
cagnolino.” Affermò,
ignorando l’ultima parte del discorso del suo mentore.
“No.” Oushi negò
innocentemente. “Più come…”
riflettè
un attimo, “… un dolce piccolo gattino!”
Ryoku guardò interrogative l’uomo.
“Non sei d’accordo?”
“…”
lo
shinobi si voltò dall’altra parte, irritato
dall’infantilità del suo senpai.
“Beh,
indipendentemente dalla storia,” Oushi riprese il discorso,
in tono più serio.
“Lei è una tua responsabilità
adesso.” Abbassò la voce, enfatizzando la
serietà
di quelle parole. “Siamo in un tempo di grande agitazione, e
portare una
straniera al villaggio…” si fermò.
“Non è stata una delle mosse migliori, non
è
vero?” rise, essendo tornato alla parte meno seria di se
stesso.
“Ne
sono
consapevole.” Replicò Ryoku.
“…”
Oushi
osservò l’amico, i lineamenti si fecero seri di
nuovo per un momento. “Davvero?”
“…”
Non
accadeva così spesso che l’ANBU facesse avanti e
indietro fra i suoi due
estremi, ma questo non sorprese completamente Ryoku. Oushi era il tipo
di
persona che preferiva tenere le cose in equilibrio; questa era la
ragione della
sua dualità. Ryoku capì che in quel momento, il
senpai sentiva il bisogno di
parlare leggero, anche se l’argomento era più che
serio. Era semplicemente il suo modo di fare.
“Beh, tu sei un mio amico.”
Sospirò
Oushi. “E mi
fido del tuo giudizio.” Sorrise gentilmente
allo shinobi più giovane.
“Grazie.” Replicò
l’altro con sincerità.
“Oltretutto,” l’ANBU sorrise
malizioso “È bello avere una
gattina carina attorno con cui poter giocare.”
“Smettila
di
dire queste cose!” gridò Ryoku.
“Ah,”
Oushi
lo additò, canzonatorio, “Quindi ti dà
fastidio?” gli rinfacciò, ridendo alla sua
reazione.
“Hn.”
L’altro
sbuffò, sprofondando indietro nella poltrona.
“Oushi-san”
Xiu-Juan richiamò l’attenzione dello shinobi
mentre rientrava nella stanza,
chiudendosi la porta in vetro alle spalle. “Ti unirai a noi
per colazione?”
“Huh?”
Oushi
rimase senza parole per un attimo, toccato dalla premurosità
e gentilezza della
ragazza. “Oh. No,no, grazie.” Sorrise
“Sono passato solo per chiacchierare un
po’ con Ryo-san.” Ricordandosi di qualcosa,
tirò fuori da sotto la giacca una
busta in carta di canapa. “Oh, giusto, ecco quello che ti
avevo promesso.” Disse
sottovoce, prima di passare la busta a
Ryoku. “Allora vi vedrò più tardi,
ciao!” salutando con una mano, Oushi
percorse il corridoio che portava all’uscita.
“Più
tardi?” ripeté
Xiu-Juan, voltandosi verso Ryoku. “C’è
qualcosa più tardi?” domandò.
“No.”
ringhiò
severamente l’uomo, anche se Xiu-Juan sembrava non averlo
notato, o essersi
offesa. “Non è niente.”
Ripetè più gentilmente, “solo il senpai
essendo il
senpai.”
“Ok.”
Xiu-Juan annuì comprensiva. “Allora preparo la
colazione per noi.” Si mosse verso
la cucina.
“Ti
aiuto.”
Ryoku la seguì.
‘Huh’ Oushi si fermò
un momento sulla
porta, riflettendo su quello che aveva sentito dall’altra
stanza. ‘Mi chiedo
se…’ sentendo i due trafficare
in cucina,
aprì la porta e uscì,
lasciando che si godessero la loro mattinata.
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
Era
passato
già un mese dal massacro del clan. Non vi era stato un
funerale appropriato per
via dei vari combattimenti in corso fra le diverse regioni; non
c’erano a
disposizione abbastanza uomini forti per poter prendere una pausa. In
tempi
come quelli, pochi shinobi erano onorati con un vero funerale, ma non
importava
un gran che: venivano ancora ricordati, e i loro nomi erano
eventualmente
incisi nella pietra commemorativa del villaggio.
La
differenza
era che di solito non era un intero clan ad essere sterminato. Mentre
il
villaggio riteneva che gli abitanti, shinobi o civili, fossero
un’unica
famiglia, c’erano alcuni clan che possedevano una
considerazione più alta, la
cui perdita non lasciava impassibile neanche un cittadino. Anche se vi
erano
diversi clan importanti e prestigiosi, ce n’erano sempre
stati cinque, a parte
il clan Senju della foresta, che erano considerati i più
riguardevoli
all’interno del villaggio (1).
Tra
le cinque
famiglie, la più potente era quella degli Uchiha, che aveva
aiutato il clan
Senju a fondare Konoha. I secondi più influenti, anche se
primi per nobiltà e
aristocrazia, erano gli Hyuga, da cui molti credevano discendessero gli
Uchiha.
Vi era anche il clan Nara, conosciuto per
l’abilità in medicina e
l’insuperabile intelligenza. Poi esisteva il misterioso clan
Raiden, di cui era
noto ben poco, dato che vivevano nell’angolo più
estremo di Konoha, nella loro
parte di bosco, al confine con la foresta dei Nara. Per ultimi, i
Furi-iki,
conosciuti fra le nazioni come i più grandi maestri
d’armi di tutti i tempi e
di furbizia; possedevano il miglior e più vasto arsenale di
armi conosciuto al
mondo degli shinobi .
Attraverso
gli anni, i cinque clan nobili, avevano cominciato a diminuire di
numero, ma il
loro status all’interno del villaggio continuava a crescere.
Perduravano, non
solo per la loro posizione sociale, o per il contributo che davano al
villaggio, ma anche come esempio per il resto degli abitanti. E anche
se erano
l’ELITE, facevano ancora parte della grande famiglia di
Konoha, e vedere uno
dei clan più potenti fatto fuori in un tragico
attacco… sembrava sbagliato non
onorarli con una funzione adeguata. Quindi era stato deciso, con o
senza il
permesso di Ryoku, che il villaggio avrebbe partecipato alla cerimonia
funebre,
per commemorare la scomparsa di uno dei clan nobili.
“…
E quelli
di noi che adesso sono qui, amici, vicini, compagni, studenti,
mestri;” il
Terzo Hokage rallentò il discorso. “Quelli di noi
che hanno condiviso risate,
gioia, dolore, tristezza; quelli di noi abbastanza fortunati da
ricordare
qualcuno di questo clan nobile; dobbiamo sempre ricordare, che non sono
davvero
scomparsi. Per quanto possa farci male dire addio alle persone a noi
più care,
non dobbiamo scordare che siamo tutti uniti come famiglia della Foglia;
e
attraverso di noi, attraverso i loro figli sopravvissuti, la memoria
del clan
Furi-iki, i grandi maestri d’armi del nostro villaggio,
vivrà per sempre.”
Vi
fu un
momento di silenzio, un tributo del rispetto del villaggio, seguito
poco dopo
da una processione alla nuova pietra memoriale al centro del cimitero
per i
clan scomparsi. Uno per uno, tutti quelli che avevano partecipato alla
celebrazione appoggiarono un’arma con l’emblema dei
Furi-iki sulla lama, segno
che erano state costruite da questi ultimi.
Lentamente,
l’assemblea cominciò a sfoltirsi, esprimendo
condoglianze e auguri a Ryoku.
Dopo che quasi tutti se ne furono andati, Ryoku si ritrovò
davanti alla tomba
dei suoi genitori. Non aveva visitato quel luogo da dopo la sepoltura.
Stando
lì, tutte le emozioni che aveva imbottigliato dentro se
stesso sembrava che
volessero uscire all’improvviso. Ma lui non voleva perdere il
controllo, non
voleva piangere. Sapeva che se l’avesse fatto non sarebbe
stato capace di
salvarsi dal tormento, si sarebbe perso completamente. Se non fosse
stato per
la mano forte che gli aveva afferrato la spalla, Ryoku era certo che
sarebbe
successo.
Era
grato al
suo mentore per l’appoggio. Quell’uomo era davvero
come un fratello maggiore
per lui, Ryoku si sentiva a suo agio in sua presenza. Dopo pochi
secondi, lo
shinobi in lutto sentì il senpai stringergli la spalla per
rassicurarlo, prima
di allontanarsi inaspettatamente. Era stato tentato di voltarsi, non
avendo previsto
che Oushi se ne andasse così presto. Ma prima che Ryoku
potesse voltarsi per
capire la ragione della sua partenza, Xiu-Juan lo affiancò,
inginocchiandosi
davanti alla tomba dei suoi genitori.
Giungendo le piccole mani assieme e chiudendo gli occhi,
cominciò a
pregare.
Forse
perché
si era abituato ad averla sempre attorno, o forse perché
istintivamente sapeva
che non era un pericolo per lui, per
qualche ragione Ryoku non aveva notato la sua presenza. Era sorpreso
nel
vederla partecipare alla cerimonia, anche se dentro, una parte di lui
gli
diceva che non avrebbe dovuto esserlo. Un dubbio gli fece pensare che
fosse
stato Oushi a portala.
Ryoku
non
aveva voluto chiederglielo; aveva già sofferto
così tanto. Completamente
altruista, ecco il tipo di ragazza che era. Lui aveva temuto che il
memoriale
le avrebbe ricordato della perdita della sua famiglia. Per quel motivo
non le
aveva detto niente. Ma ora, vederla lì, a supportalo, gli
aveva fatto capire
che non avrebbe dovuto preoccuparsi.
A
dispetto
del suo fisico minuto, era estremamente forte, determinata e operosa.
Era una
ragazza affascinante, delicata e dolce, ma anche coraggiosa e con
ottime
capacità di ripresa.
Anche
se,
ammettendo di non essere sicuro del perché
l’avesse presa con sé quella notte,
quando l’aveva vista la prima volta dietro il separé,
era stato preso da un’incontrollabile impulso di
proteggerla, di portarla in salvo. Ora, osservando la sua figura
silenziosa
inginocchiata davanti alla tomba dei suoi genitori, in tranquilla
preghiera,
Ryoku realizzò che non era stato lui che l’aveva
salvata: era lei che stava
salvando lui.
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
“Oushi-san.” L’uomo
in abito bianco chiamò lo shinobi di
fianco a sè.
“Hokage-sama?”
Oushi staccò lo sguardo dalla coppia in lontananza per
voltarsi verso il
Sandaime.
“Chi è quella
ragazzina?”
“Lei?”
l’ANBU
accennò alla coppia. “Xiu-san.” Sorrise,
“La futura sposa di Ryo-san.” Affermò sicuro.
“Capisco…”
l’Hokage sorrise compiaciuto. “Quindi
il clan
Furi-iki può essere salvato.”
“Hai.”
Oushi
annuì. “Salvato…
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
TBC…
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
(1)Per
quelli che non lo sanno, il clan Senju della foresta è il
clan del primo e del
secondo Hokage nel manga. In poche parole, è anche il clan
di Tsunade.
---
Celiane4ever’s space ---
Wooooooooooooo
sono tornata!!! In
occasione dell’avvicinamente della fatidica puntata della
prigione acquatica ho
deciso di aggiornare Wind and Dragon.
Sono anche
felice di annunciare che il
prossimo capitolo vedrà di nuovo protagonisti Neji e Tenten
(era oraaaa) anche
se ammetto che la storia dei due coniugi Furi-iki mi ha commossa un
sacco ç.ç
Cosa posso
aggiungere? Amate il NejiTen
sopra ogni altro pairing ^o^
Grazie a tutte
le anime buone che hanno
recensito lo scorso capitolo: annasukasuperfan,
itachina, Fullmetal Manga Lover, June_L, Amaranth93, hinata93,
BrideOfTheWind,
Hana Turner, Obito Uchiha.
Prossimo
aggiornamento: One Shot
NejiTen.
E probabilmente
prima comincerò una
nuova longfic che può interessare le Black Panthers, essendo
una bellissima
SasuSaku!
Alla prossima ^-^
Valentina
|
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Capitolo 12 *** Ten ***
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
TEN
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
“Non
posso credere di averlo detto.”
Tenten nascose il volto arrossato fra le mani.
“…”
Neji cercò di non ridere, ma si
stava rivelando più difficile di quanto si preoccupasse di
ammettere. Gli
sembrava semplicemente adorabile, lì davanti a lui,
nascondendo il viso
dall’imbarazzo mentre stavano sul piccolo ponticello rosso
che passava sopra il
fiumiciattolo delle sorgenti termali.
Dopo essere
stati congedati dalla cena,
Neji aveva proposto di fare una passeggiata; in qualche modo, si erano
ritrovati al lato opposto del villaggio, vicino alle terme. Era una
serata
tranquilla, non avevano incontrato molte persone lungo il loro giro
attraverso
la cittadina.
“Oh
mio dio, non posso credere di
averlo detto.” Tenten buttò la testa
all’indietro, portando le mani sulle
guance e osservando il cielo notturno.
“Haha.”
Neji ridacchiò piano, incapace
di trattenersi oltre.
“Come
puoi ridere?” la ragazza si voltò
verso di lui, agitata. “e perché non hai risposto
tu?” gli domandò accusatoria.
“Non
lo stavano chiedendo a me.” constatò
semplicemente lo Hyuga.
“Ma
riguarda anche te, sai?” ribatté
Tenten, fissandolo duramente negli occhi.
Un silenzio
imbarazzante avvolse la
coppia quando entrambi realizzarono l’implicazione delle
parole della kunoichi.
Voltando il viso verso il fiumiciattolo sottostante, per evitare di
mostrare il
profondo rossore sulle sue guance, Tenten si perse la vista del colore
ugualmente rosso che si faceva spazio sul volto pallido dello Hyuga.
“E
comunque non ne avrò dieci.” Mormorò
lei dopo un po’.
“…”
l’espressione divertita che Neji
aveva in precedenza tornò senza che la ragazza la notasse,
dato che sembrava
trovare l’acqua che scorreva sotto di loro più
interessante di qualunque altra
cosa attorno a lei.
“Neanche
per sogno.” Tenten scosse la
testa con determinazione.
“Hn.”
Neji sorrise compiaciuto.
Ovviamente non
si aspettava che lei gli
desse dieci figli, lui stesso non ne voleva così tanti, ma
era stato divertente
ascoltare la risposta alla domanda degli anziani, ed era stato ancora
più
divertente rivelarle ciò che aveva detto.
“Ti
conviene non pensare che smetterò
di essere una kunoichi.” Tenten alzò lo sguardo
per puntarlo seriamente sullo
shinobi.
I suoi occhi gli
dicevano che non
scherzava; non che avesse mai considerato di chiederle di rinunciare
alla sua
passione più grande, davvero, non riusciva ad immaginarla se
non come kunoichi.
“Ovviamente.”
Le rispose.
“Guarda
che dico davvero!” aggiunse
ancora la ragazza. “Quindi non ti azzardare a pensare di
chiedermelo, capito?”
“Non
me lo sognerei neanche.”
Allungando una mano per spostarle una ciocca di capelli dal viso, le
alzò il
mento in modo che lo guardasse negli occhi “Non saresti la
donna di cui mi sono
innamorato.”
“Bene.”
Lei arrossì leggermente al suo
commento dolce, continuando però a mantenere lo sguardo
risoluto, per
enfatizzare quanto fosse seria a quel proposito. “Sono felice
che l’abbiamo
chiarito.”
“Hn.”
Neji le sorrise, divertito dalla
reazione che aveva ottenuto mentre passava delicatamente il pollice sul
labbro
inferiore di lei, accarezzandole in contemporanea il mento con la mano.
La sua bocca
delicata, con quelle labbra
di un rosso intenso, attiravano lo Hyuga. La vedeva truccata solo
raramente, e
anche per questo gli piaceva; ma osservando lo splendore delle sue
labbra, Neji
non poté resistere alla tentazione di chinarsi leggermente
in avanti. Per tutta
la cena tutto quello che aveva desiderato era stato di avvicinarsi a
lei e
catturarle le labbra con le sue. Ma aveva resistito, in parte
perché non era
corretto, ma maggiormente perché non si sentiva ancora
particolarmente a suo
agio nel dimostrare il suo affetto davanti agli altri, e specialmente
di fronte
a Ryoku. Ma quello era il momento giusto: ora, non c’era
nessuno a fermarli.
“Non
saranno decisamente dieci.” Ripeté
Tenten prima di camminare fino alla ringhiera del ponte rosso, per
osservare l’acqua
scorrerle sotto, impedendo inavvertitamente a Neji di raggiungere il
suo
obbiettivo.
“Hmph.”
Il ragazzo emise un brontolio
frustrato, prima di muoversi per appoggiarsi alla ringhiera rossa, di
fianco
alla kunoichi.
“E poi
non è che sia neanche tanto
brava coi bambini.” Constatò tristemente
quest’ultima, ricordandosi di tutte le
volte in cui il loro team aveva avuto a che fare con gli infanti.
“Hn.”
Effettivamente non era propria la
migliore per quanto riguardava prendersi cura di bambini piccoli. Non
è che non
fosse per nulla capace, ma visto che non aveva mai avuto parenti
più piccoli di
lei, a volte si dimenticava che non dovrebbe urlare dopo che li hai
messi a
dormire, o che hanno bisogno di attenzioni continue, o che piangono, o
che
devono sempre essere puliti. Ma non era un problema: dopo tutto,
dovendo vivere
la vita da shinobi, gli Hyuga avevano le badanti che si occupavano dei
bambini.
Neji era sicuro che sarebbe andato tutto bene.
“Ma
vorrei comunque prendermene cura
io, sai.” Aggiunse Tenten, quasi come se avesse predetto i
pensieri di Neji.
“Hn.”
Il ragazzo annuì. Non avrebbe
dovuto sorprendersi: lei non era il tipo che amava appoggiarsi agli
altri.
“…”
la kunoichi sospirò.
Neji
non ne era sicuro, ma sembrava
all’improvviso infastidita.
“Pensi
che potrei riuscirci?” domandò
lei, ancora una volta triste.
“…”
il ragazzo si voltò a guardarla,
sollevando un sopracciglio, interrogativo.
“E se
mi dimenticassi di nutrirli?”
continuò l’altra.
“Hn.”
A quella frase, lo Hyuga non poté
impedirsi di sorridere. Era una domanda così strana,
qualcosa che poteva
riuscire a preoccupare solo Tenten.
“Forse
sono semplicemente nata senza quel
gene.” Sospirò con aria desolata, ricordandosi
ancora delle esperienze passate
coi bambini. “E se la roba della maternità fosse
possibile averla solo col gene
della femminilità? Se già non ho quello, chi dice
che possa avere l’altro?”
“Sarai
una madre eccellente.” La
rassicurò Neji, cercando allo stesso tempo di non ridere
alla sua strana
logica.
Ovviamente
sarebbe stata un’ottima
madre. E chi affermava che Tenten non fosse femminile, non
l’aveva di sicuro
mai vista in kimono. Osservandola in quell’istante, Neji non
riuscì a fare a
meno di pensare che fosse la più bella cosa al mondo. Non
femminile? Non
infantile, semmai, il che era un sollievo per lo Hyuga, ma non
femminile? Dal
suo punto di vista, non c’era nulla che non si addicesse ad
una donna in lei.
La sua era solo una femminilità ‘forte’,
che era ciò che gli piaceva.
Un piccolo suono
alle loro spalle
catturò improvvisamente l’attenzione di Neji,
facendolo uscire dai suoi
pensieri.
“Gatto.”
Tenten additò il felino che
camminava dietro un cestino della spazzatura.
“Hn.”
Neji annuì, anche se non era completamente sicuro che la
cosa finisse lì.
Tenten
sospirò ancora. “Lo
pensi
davvero?” domandò, riportando su di sè
l’attenzione di Neji.
“Ne
sono certo.” Replicò lui,
scordandosi completamente del suono che aveva sentito.
“Come?”
la ragazza lo guardò
supplicante.
L’argomento
sembrava preoccuparla davvero, e Neji non era sicuro di cosa potesse
fare per
convincerla. L’aveva spesso punzecchiata a proposito della
sua mancanza di
istinti materni, ma nel profondo, credeva che sarebbe stata una madre
eccellente; di sicuro si prendeva cura del loro team come una madre
premurosa.
Si preoccupava sempre che i tre componenti maschili del team Gai non si
affaticassero troppo. Quando uno di loro si ammalava per essere stato
troppo a
lungo al freddo o sotto la pioggia, era sempre la prima a rimproverarlo
per la
mancanza di senso, e poi si occupava di lui per rimetterlo in salute.
Era vero
che non era il tipo di madre dolce, ma era il tipo che avrebbe allevato
bambini
forti e autosufficienti.
“Non
ti sei mai dimenticata di dare da
mangiare a Bu-mu, vero?” domandò Neji.
“Beh,
no…” fece una pausa. “Ma Bu-mu
abbaia per farmi sapere quando è affamato.”
“E un
bambino piange.” Affermò lo
Hyuga.
“Si,
ma stiamo parlando dei tuoi bambini
qui. Probabilmente saranno
tutti silenziosi e beneducati, e non piangeranno mai.” Farneticò
Tenten. “E allora come
saprò quando dovrò nutrirli?”
“Eheh.”
Neji
soppresse una risata
all’immagine mentale di quello che la ragazza aveva appena
descritto. “Tenten,
io non sono nato così.” Replicò poi.
“Tsè.”
La ragazza sbuffò, guardandolo
in modo sospetto, “Se, certo.”
“I
bambini degli Hyuga sono come tutti
gli altri.” Le assicurò lui.
“Certo,
beh, noi non stiamo parlando di
bambini degli Hyuga.” Continuò Tenten.
“Qui stiamo parlando di bambini di NEJI”
“In
realtà,” Neji replicò pensieroso,
“stiamo parlando dei bambini di Neji e Tenten. Il che
significa che potrebbero
anche essere rumorosi e vivaci.”
“Rumorosi
e vivaci?” ripeté Tenten. “È
così che mi vedi?”
“Hn.”
Grugnì Neji.
“Beh,
meglio che lunatici e emo.” Borbottò
Tenten a bassa voce. “Hey, aspetta!” si
fermò, sollevando lo sguardo
preoccupata.
“Huh?”
un sopracciglio perfettamente
definito si alzò, mentre Neji aspettava che la kunoichi
continuasse.
“Il
Byakugan è un tratto dominante?”
gli domandò, voltandosi verso di lui.
“Hai.”
Lo Hyuga annuì.
“Allora
i nostri figli avranno i tuoi
occhi?”
“Certamente.”
“...”
Tenten
rimase silenziosa
per un momento mentre assimilava l’informazione.
“Beh va bene, gli occhi
bianchi sono carini.”
“…”
Neji sorrise al commento. Era
felice di sapere che le piacevano i suoi occhi; molte persone spesso
dicevano
che il byakugan era raccapricciante; era felice di sapere che Tenten
non era
fra quelli.
“Avranno
anche i tuoi capelli?” domandò
curiosamente lei.
“Ci
sono Hyuga con i capelli diversi.”
La informò l’altro.
“Oh,
ok.” Tenten annuì. “Mi
chiedo che aspetto avranno i nostri figli.” Rifletté.
Alzando gli occhi al cielo notturno,
cercò di immaginarseli.
Neji trovava
divertente sentirla
parlare dei loro possibili futuri figli; rendeva il loro avvenire molto
più
reale. Osservandola, non poté fare a meno di pensare che
qualunque figlio
avessero avuto assieme, sarebbe di sicuro stato fortunato. Non solo gli
sarebbe
stato concesso il potere del byakugan, ma con Tenten come madre,
sarebbe stato
esperto di ogni arma: ogni loro figlio sarebbe stato uno shinobi
formidabile. E
oltretutto, era certo che sarebbero
stati anche molto belli. Anche se non gli era mai
importato troppo delle
attenzioni che il suo aspetto fisico gli procurava, Neji era ben
consapevole di
essere un bell’uomo; ma con Tenten come madre, era sicuro che
i loro figli
sarebbero stati anche più attraenti di lui stesso.
Afferrando il
mento di Tenten, prima di
sollevarle il volto per far incontrare i loro sguardi, aggiunse
“Finchè avranno
il tuo sorriso, sono certo che saranno bellissimi.”
“Awww.”
Tenten sorrise allo
shinobi, col viso che
s’illuminava nel processo. “Puoi essere
così dolce quando vuoi.” Si appoggiò a
lui per avvolgergli le braccia attorno alla vita, regalandogli un caldo
abbraccio.
“Solo
con te.” Neji strinse fra le sue
braccia la minuta forma di lei, posando il mento sulla sua testa,
mentre lei
nascondeva il viso contro il suo petto.
“Wow.”
Tenten lasciò andare un sospiro
di sollievo, rilassandosi in quella stretta.
“Huh?”
Neji aspettò che continuasse.
Lei
voltò la testa di lato, ancora
appoggiata al petto muscoloso del ragazzo. “Non posso credere
che ci stiamo per
sposare.” Quelle parole uscirono in un leggero sussurro, ma
Neji riuscì
ugualmente a coglierle. “Ero così preoccupata che
la cena sarebbe andata male.”
Tenten confessò l’ ansia precedente.
“Ero così preoccupata che gli anziani non
avrebbero approvato, impedendoci di sposarci.”
“Io
no.” replicò Neji. Aveva avuto
paura che gli anziani non approvassero, ma sapeva fin
dall’inizio che con o
senza la loro approvazione, avrebbe ugualmente sposato Tenten.
“Davvero?”
la ragazza alzò lo sguardo
su di lui.
“Niente
potrebbe impedirmi di
sposarti.” La rassicurò lo Hyuga, fissandola negli
occhi, prima di piegarsi per
lasciarle un tenero bacio sulla fronte.
“…”
Tenten chiuse gli occhi e sorrise,
sospirando felicemente.
I due stettero
una fra le braccia
dell’altro pacificamente, stringendosi con
serenità accompagnati dai battiti
dei loro cuori e dall’acqua che scorreva sotto di loro.
“E non
ne avrò dieci.” La voce della
ragazza ruppe il silenzio dopo poco.
“Mi
sta bene.” Neji ridacchiò.
“Due
forse.” Continuò Tenten “Al
massimo tre.”
“Quanti
ti vanno bene.” Sorrise
divertito alla serietà del tono di lei. Ovviamente non se ne
aspettava dieci.
Non è che lui fosse più bravo coi bambini di
quanto lo fosse lei: non ne voleva
dieci.
“E si
alleneranno nel controllo delle
armi.” Affermò
con autorevolezza.
“Ovviamente.”
Neji annuì, essendo già arrivato a quella
conclusione.
“Immagina…”
Tenten sorrise malvagiamente. “Il
tuo Byakugan, e la mia abilità con le
armi…”
Lo Hyuga sorrise
compiaciuto: stava
pensando la stessa cosa che aveva pensato lui. “Saranno
inarrestabili.”
Concordò.
“Già…”
il sorriso di Tenten si allargò.
“I nostri figli saranno fantastici! Non posso
aspettare!” chiuse gli occhi,
ridacchiando a quel pensiero.
“Allora
forse dovremmo cominciare.”
Replicò maliziosamente lui, attirando a sé la
ragazza.
“Eh?”
esclamò nervosamente lei, prima
di staccarsi con ansia dal suo abbraccio: uno sguardo di shock,
terrore, e
nervosismo le deformava il volto.
“HAHAHA”
Neji gettò la testa
all’indietro e si mise a ridere alla sua reazione. Amava
poterle
fare quell’effetto.
“NEJI!”
realizzando cos’aveva fatto,
caricò lo Hyuga “NON ERA DIVERTENTE!”
“Si
che lo era!” Neji continuò a
ridere, scappando dall’improvviso attacco della ragazza. Non
era sicuro di dove
fosse riuscita a nascondere le armi che gli aveva improvvisamente
cominciato a
lanciare, ma non l’aveva sorpreso per nulla la cosa.
…
“Oh.
Mio. Dio.” (1)
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
TBC...
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
(1)
Dundundun…
sono così cattiva! Ma almeno
ho già un piano per il prossimo capitolo…
---
Celiane4ever’s space ---
Dopo mesi e mesi
sono qui *.*
Chiedo perdono
per il ritardo, ma avevo
troppe cose che mi passavano per la testa in questo periodo, e ogni
volta che
aprivo la pagina word… la fissavo senza pensare -.-
Spero di finire
questa storia in
estate, perché vi ho fatti aspettare fin troppo,
così potrò andare avanti di
tanto in tanto con le one shot, perché
c’è sempre bisogno di NejiTen, e con le
altre long.
Ringrazio di
cuore chi ha commentato lo
scorso capitolo: tenny_93, Amaranth93,
Obito Uchiha, fullmetal manga lover
Spero che
continuerete a seguire la
storia, nonostante la mia imperdonabile poca professionalità
=.=
Grazie!
Valentina o la
da poco rinominata
FangHerl numero 1 |
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Capitolo 13 *** Rumors ***
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
RUMORS
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
“Non
dovresti
credere ad ogni pettegolezzo che senti.” Il chuunin pigro
sbadigliò.
Shikamaru si
trascinò fino al bancone dell’Ichiraku ramen. Di fianco a lui, il suo migliore
amico divorava affamato un altra
ciotola, mentre Naruto e Kiba lo informavano eccitati di un noioso
pettegolezzo
che al momento si stava diffondendo a macchia d’olio nel
villaggio.
“Ma non è un
pettegolezzo!” protestò Naruto. “È
tutto vero!”
“Già!”
insistette Kiba. “L’abbiamo chiesto a Hinata
questa mattina, e lei ce
l’ha
confermato,”
“Siete sicuri di averla
capita bene?” domandò
Shikamaru. Non era da Hinata mettere in giro false voci, ma quando si
trattava
di quei due idioti, era certo che c’erano molti altri modi in
cui potevano
averla fraintesa.
“Huh?” entrambi
lo fissarono, confusi.
“Non importa.”
Shikamaru scosse la testa: l’intera
faccenda era troppo complicata per poterla spiegare a loro due.
“Hey.” Chouji
smise di mangiare, per poi puntare a
qualcosa dietro ai tre. “Non è Neji quello
là?”
“DOVE?”
urlò Naruto, voltandosi per guardare dove
Chouji aveva puntato. “Oh si! Dovremmo
chiederlo a Neji!” gridò, prima di scomparire alla
massima velocità, in direzione
del jounin
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
“TENTEN!”
urlò Sakura mentre lei e Ino correvano
incontro alla kunoichi con gli chignon.
“Oh.” Tenten si
voltò, sorpresa di vedere le due
ragazze esauste dietro di lei. “Ciao Sakura, ciao
Ino.” Salutò le compagne più
giovani.
“Tenten!”
esclamò Ino ad alta voce, anche se erano a
neanche un metro di distanza. “Abbiamo sentito di te e
Neji…” cominciò tra i
respiri pesanti.
“Cosa?”
Tenten
sembrò sorpresa. “Di
già?” scosse la
testa, incredula. “È successo in
fretta.”
“COSA?”
strillò Sakura “Quindi è tutto
vero?”
“…”
Tenten sorrise
alle due kunoichi. “Già.”
“Oh
Dei!”
gridarono le due all’unisono, prima di cominciare a strillare
entusiaste a più
non posso.
“Perché non ce
l’hai detto?” domandò Ino, dopo che lei
e la compare si furono fermate.
“Beh,”
spiegò la mora, “Non era ufficiale fino a ieri,
quindi…”
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
“COSA?!”
Gridò il solitamente calmo Hyuga.
Di fianco a lui, i suoi due
compagni piangevano
emotivamente, anche se non era certo se perché erano felici
o davvero turbati.
“Quindi ancora non lo
sapevi?” domandò Naruto al genio
degli Hyuga.
“Più
probabilmente ti sei solo sbagliato, Naruto.”
Affermò Shikamaru.
“Ma è
vero,” insisté il biondo, “ce
l’ha detto Hinata-chan.”
“È vero, e
Hinata non mente mai.”
“No.
dev’esserci un
errore.” Intervene Lee. “Neji non avrebbe
mai…”
“Lee!”
Gai diede
all’allievo uno sguardo d’avvertimento. “Neji-kun.”
Si voltò verso l’altro studente.
“Hn?” lo Hyuga
alzò lo sguardo sul suo sensei.
Aveva riacquistato compostezza, ed
era rimasto a
fissare il pavimento per gli ultimi minuti, mentre gli altri
discutevano se i
pettegolezzi fossero veri o no.
“Ve l’avevo
detto.” Mormorò Shikamaru abbastanza forte
affinché le due bocche larghe, che avevano trascinato il
Team Gai all’Ichiraku,
potessero sentire.
“Ma
Hinata…” protestò Naruto.
“Già,
perché avrebbe dovuto…?” si aggiunse
Kiba; ma
entrambi vennero subito ammutoliti da uno sguardo glaciale puntato
nella loro
direzione.
La sorgente di quello sguardo,
tuttavia, era con
grande sorpresa di tutti, Lee, che si avvicinava furente ai due shinobi
più
giovani.
“COME VI PERMETTETE DI
DIFFONDERE PETTEGOLEZZI COSI’ CATTIVI
SULLA NOSTRA TENTEN-SAN?” domandò mentre
lì afferrava entrambi per il colletto.
“Lee.” Neji
richiamò il suo migliore amico;
internamente era sorpreso come tutti, di vedere lo shinobi col
caschetto
reagire in quel modo.
Era vero che Naruto e Kiba avevano
fatto male a
partecipare a un così meschino gossip, ma erano andati
direttamente da lui per
verificare i rumori, invece di andare in giro per il villaggio a
diffondere la
notizia ancora di più, e, almeno per quello, Neji era loro
grato.
“Neji-kun, non sei anche
tu arrabbiato?” gli chiese
Lee: lacrime gli scorrevano sul viso mentre fissava minacciosamente i
due
shinobi nella sua stretta.
“Lo sono.”
Annuì lo Hyuga. “Comunque, non
c’è nulla
che possiamo fare contro i pettegolezzi.”
“Ma…”
Lee cominciò a protestare, addolcendo
leggermente la sua espressione.
“Sono
falsi.”
Ripeté Neji.
“Ma…”
continuo l’altro, lasciando lentamente andare la
presa su gli altri due nervosi shinobi.
“I nostri amici non
crederanno mai ai rumori senza
avere prima una nostra conferma.” Cercò di
spiegare lo Hyuga all’ora calmo
shinobi in calzamaglia.
“Suppongo di
si…” Lee lasciò andare con esitazione
Naruto e Kiba, che si voltarono l’un verso l’altro
con uno sguardo di sollievo,
grati che gli fosse stata risparmiata la vita.
“Ma…”
ringhiò Neji prendendo velocemente il posto di
Lee, e afferrando i due shinobi terrorizzati molto più
violentemente di come
aveva fatto il compagno prima. “Se sento di nuovo che avete
preso parte alla
diffusione di gossip riguardanti le virtù morali di Tenten,
vi libererò
personalmente da tutte le tentazioni strappandovi orecchie e
lingua.” Enfatizzò
la minaccia avvicinando i due al suo viso minaccioso. “Capito?”
“S-s-si.”
Kiba e Naruto
annuirono, prima che Neji li lasciasse
andare, entrambi chiaramente pietrificati.
“Umm…”
cominciò a dire il chuunin pigro, seduto dietro
al gruppo all’Ichiraku. “Non che abbia mai creduto
a quella voce… però avrei
una domanda.”
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
“Oh, questo è
male.” Tenten disse preoccupata a se
stessa, mentre correva rapidamente per le strade affollate, con Sakura
e Ino
che si trascinavano dietro di lei da lontano. “Devo trovare
Neji.”
Era vivamente consapevole che
metà degli abitanti la
guardavano e sussurravano al suo passaggio.
“Idioti!”
pensò lei, “Se becco chi
ha messo in giro
questa voce lo uso come bersaglio per l’allenamento.”
Giurò.
Tanto per cominciare, Tenten non
aveva mai amato il
gossip, e ancora meno lo amava se era lei il bersaglio di tanta
maliziosità. La
infastidiva il fatto che la gente non avesse di meglio da fare che
sedersi ad
un tavolo e diffondere bugie sugli altri.
“È
così crudele.” Guardò velenosamente un
gruppo di
ragazzine che bisbigliavano puntando in sua direzione.
Qualcuno avrebbe di sicuro pagato
per quello, se ne
sarebbe assicurata. “è un
ottimo momento
per cominciare ad allenarmi sulla mira bendata.”
Sorrise crudelmente, immaginando
il gruppetto di ragazze come bersaglio per il suo allenamento ad occhi
chiusi.
“Neji!”
gridò Tenten, dopo aver individuato lo Hyuga
di fronte allo stand dell’Ichiraku.
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
“Neji!” la voce
di Tenten lo raggiunse.
Voltandosi per cercarla, Neji vide
le tre kunoichi
avvicinarsi.
“Tenten.”
Lo Hyuga
mormorò il suo nome. Non era certo su
cosa dire in quel momento, ma era ovvio che anche lei era venuta a
sapere del
pettegolezzo.
“Neji…”
sbuffò Tenten mentre cercava di riprendere
fiato.
“Ho saputo.”
Affermò il ragazzo.
“La notizia è
già dappertutto.” Lo informò lei.
“Verrà
dimenticata in fretta.” Disse Neji.
“Non ci
saranno problemi.” Cercò di rassicurarla, sapendo
esattamente cosa l’angosciava.
“Ma…”
Tenten cominciò a protestare, preoccupata.
“Dato il
momento,” spiegò lo Hyuga, “penseranno
che
non sia nient’altro che un cattivo pettegolezzo.”
“…”
Tenten aprì la
bocca per ribattere, ma poi ci ripensò. “Già,
suppongo che abbia senso.” Annuì,
concorde.
“Siamo stati fortunati che questa voce non si sia sparsa
prima di ieri allora.”
Sospirò.
“Hn.” Neji era
d’accordo. Avrebbe potuto presentare
serie difficoltà per la loro cena di fidanzamento se quella
voce si fosse
sparsa per il villaggio il giorno prima.
Non era sicuro di chi potesse
esserci dietro, ma era
sicuro che chiunque fosse non poteva ancora sapere della loro
intenzione di
sposarsi. Oltretutto, confidava nel fatto che gli anziani avrebbero
facilmente
creduto che quel gossip fosse stato iniziato da qualche fan girl gelosa
per
spiegare perché a Neji, il genio degli Hyuga, era stato
permesso di sposare
Tenten, una ragazza che non apparteneva ad un clan importante. Non gli
faceva
piacere il fatto che probabilmente ci sarebbero state molte persone che
avrebbero domandato il motivo del loro fidanzamento, ma conoscendo gli
anziani,
Neji era certo che avrebbero velocemente messo a freno i pettegolezzi,
e si
sarebbero incaricati di risolvere il problema. Dato che Tenten sarebbe
divenuta
presto una Hyuga, la preservazione della sua buona reputazione
importava loro
molto; inoltre Neji sapeva che avrebbero pensato loro ad annunciare al
villaggio che lei era stata scelta e approvata da loro stessi, in modo
da
solidificare il rispetto che la sua nuova posizione si meritava.
Ad ogni modo, se avesse mai sentito
ancora qualcuno
parlare male di Tenten, o se avesse mai scoperto il responsabile di
quella
voce, si sarebbe assicurato di fargliela pagare ugualmente.
“Ne sei certo,
vero?” gli domandò nervosamente la
ragazza.
“Hn.”
Annuì lui.
“Ma se pensassero
che…” Tenten si morse le labbra,
agitata.
“Hanno già
dato la loro approvazione.” Le ricordò
Neji. “Per di più…” sorrise
provocatorio, guadagnandosi qualche sguardo
sorpreso e confuso, che passò inosservato alla coppia, che
si era scordata di non
essere sola. “Potrebbe persino far loro piacere sentire una
cosa simile, dato
che era una delle loro preoccupazioni.”
“Neji!” Tenten
picchiò scherzosamente il braccio dello
Hyuga.
-:-:-:-:-
“Hey, di cosa state
parlando voi due?” li interruppe
finalmente Ino, non riuscendo a capire cosa stava succedendo,
specialmente
visto che Tenten non le aveva spiegato niente ma era corsa via per
cercare
Neji.
“Huh?” Tenten
si voltò verso la piccola folla che si
era radunata attorno a loro, notandola per la prima volta. “Oh,
beh…” guardò
Neji. “Immagino che dovremmo dirglielo?”
aspettò un suo consenso.
“Hn.” Neji
annuì: stava per farlo anche lui, poco
prima del suo arrivo.
“Ieri,”
cominciò la
ragazza.
“HYUGA!” una
voce tonante esplose da dietro di loro,
sconvolgendo tutti.
“Papà!”
esclamò Tenten, sorpresa.
“…”
Neji osservava scioccato un Ryoku fumante che
avanzava verso il gruppo.
Tenten si voltò verso lo
Hyuga col terrore negli
occhi, “Corri!” gli ordinò.
“Ma…”
Neji stava per protestare, dicendo che avrebbe
pensato male se fosse scappato, perché sarebbe sembrata una
conferma dei
pettegolezzi, ma una parte di lui concordava che sarebbe stato meglio
riparlarne dopo aver calmato la furia dell’uomo.
“Vai!” lo
esortò la ragazza. Neji annuì e
cominciò a
correre verso la direzione opposta.
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
TBC…
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
---
Celiane4ever’s space ---
Piccolo
aggiornamento prima di partire
per dieci giorni *Calabriaaa*
Eheh, un
capitolo fatto di equivoci.
Non
verrà mai svelato chi ha fatto
partire quella voce, ma è la stessa persona che si vede alla
fine del capitolo
precedente, che avendo sentito Neji e Tenten parlare di bambini e di
matrimonio, ha pensato che lei fosse già incinta.
Oltretutto, la
povera Hinata non ha
mentito: pensava che Naruto e Kiba parlassero del fidanzamento.
Spero sia
piaciuto!
Grazie mille a
chi continua a leggere e
soprattutto commentare: tenny_93,
June_L, fullmetal manga lover, fedelissime lettrici!
E ora fuggo, un
pullman mi attende!
Buone vacanze a
tutti voi! |
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