Clash

di charryx
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1 ***
Capitolo 2: *** Chapter 2 ***
Capitolo 3: *** chapter 3 ***
Capitolo 4: *** Chapter 4 ***
Capitolo 5: *** Chapter 5 ***
Capitolo 6: *** Chapter 6 ***
Capitolo 7: *** Chapter 7 ***



Capitolo 1
*** Chapter 1 ***


 

 

Chapter1

-Sono emozionata, credo che non ce la farò.-
 -Smettila, è l’ultima partita di questo campionato, non abbatterti!-.
-Non può mettermi in campo, non sono capace di affrontare una partita!-...
-Ora vai, con coraggio! La vedi la tua compagna? E’ ferita, ha bisogno di aiuto.- disse –e non può continuare a giocare. Mi fido di te, lo sai.-
 -Ma coach..-
 -Ora vai, provaci, vedrai che ce la farai!.-

Entrai in campo, facendo immediatamente il cambio con la mia compagna ferita abbastanza gravemente.
 Non pensavo che queste partite facessero questo effetto. Cominciai a tremare, non sapevo cosa fare. Ci stavamo battendo contro le prime in classifica, si, le più forti.
 Avevano uno sguardo cattivo, aggressivo, mentre io ero lì, a tremare.

 Una mia compagna chiese subito la pausa.
 -Ellie, tranquilla.- mi disse il capitano.
-Vedi? E se perdiamo? Sarà tutta colpa mia!- Gridai.

-Stai tranquilla! Perdiamo? Pazienza, ma lo sai, siamo arrivate fino qui, non hai mai avuto paura nelle altre partite, perché ora?-

 -Non lo perché, ma andrà male, molto male-

L’arbitro fece un fischio per far finire il timeout della mia compagna. Respirai, e fischiò un’altra volta per dare il permesso di battere.

 La palla arriva verso me, la velocità era forte, ma riuscii a prenderla.

 Fecero i tre passaggi e fecero una schiacciata in formidabile, ma purtroppo riuscirono a difendere. L’alzatore alzò la palla alla schiacciatrice. Stetti attenta ai loro movimenti e cercando di capire le loro strategie.

-Attenta Ellie!.- gridò Grace, la mia migliore amica. Facevamo entrambe pallavolo, eravamo più o meno nello stesso livello.

 **
-Ellie, Ellie!- sentii –Dottore, è sveglia!-

Aprii gli occhi piano piano, guardavo il soffitto, mi chiedevo dove fossi. Girai appena la testa e vidi i miei familiari piangere, e allo stesso tempo sorridere.

-M-mamma, cos’è successo?- dissi faticando.

-Tesoro, beh, sei stata colpita violentemente sulla testa, ma non ci pensare- rispose mia madre, abbassando la testa, prese il fazzoletto e si asciugò le lacrime.

 -Mamma, non piangere-

 Cercai di allungare le mie braccia, ma non potevo, non potevo sforzarmi molto.
 Mi abbracciò forte, poi il resto della famiglia.

 Attesi gli esami del dottore, l’unica cosa che potevo fare era guardare la televisione. Sentii bussare la porta e sussurrare con una voce roca. –Posso entrare?-

 -Avanti-

Dietro a quella porta si fece trovare Justin, il mio fidanzato.
 L’ho conosciuto al college, faceva il bulletto della scuola, ma poi ho scoperto che io piacevo a lui e lui piaceva a me. Non sono una di quelle sfigate della scuola, mi volevano bene tutti, tranne una che stava nella mia classe.
 E’ solo gelosa che io sto con Justin e lei no.

 -Juss!- gridai.

 Aveva in mano un mazzo di fiori, tulipani, rose e girasoli.

 -So che sono i tuoi preferiti, e quindi..- disse.

 -non dovevi, davvero. A me bastava che tu fossi qui.-

 Presi i fiori e li annusai. E’ inutile dire che erano profumati, era il ragazzo dei miei sogni.

 -Comunque il tuo migliore amico Harvey..-disse.

 -Si chiama Harry- lo interruppi, sorridendo.

-Come cavolo è, dice che verrà a trovarti, ora è occupato. Anche gli altri quatto verranno qui.-

 -Davvero? Ah bene, non pensavo di essere così importante.-

 -Tu lo sei, amore mio.- rise.

 Si avvicinò a me e mi baciò. E’ una bellissima sensazione vederlo lì, accanto a me, a trovarmi, a baciare le sue labbra così carnose, i suoi baci così baciabili.

 Il bacio non durò molto, sembrava andare di fretta. –Amore, ci vediamo presto, ok?-. Prese la mia mano e la strinse. Lasciò la mia mano, ma riuscii a riprenderlo.

 -Mi ami?- chiesi, guardandolo in fondo agli occhi.

 -Sei la mia vita-

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CIAO RAGAZZE, ecco a voi il primo capitolo di "Clash". Spero vi abbia un po' incriosito, lasciate qualche recensione (:
P.S. Continuerò domani!
 

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Capitolo 2
*** Chapter 2 ***


~~Chapter 2

 -Sei la mia vita-

 Mi salutò dandomi un altro bacio.

 -Aspetta..- lo fermai.
 -Dimmi amore.-
-Ma chi è che mi ha soccorso? Nel senso, cioè.. – mi bloccai. Qualcosa riuscì a fermarmi, come un nodo nella gola.

 Deglutii la saliva che avevo tra i denti, strinsi forte la sua mano, mi sentivo protetta da lui. Non mi andava di stare sola in quell’ospedale orribile, dove tutto era noioso e buio ma quando arrivava lui illuminava tutto.

 -Ne riparleremo dopo, piccola- mi disse, dandomi un bacio sulla fronte.
 Lasciai la sua mano, e fu libero di andare. Presi coraggio.

 -Aspetta, stai qui, fammi compagnia fin che i miei amici non arrivino-

 Si fermò, mettendo la mano sulla porta, mi guardò male, scocciato.

-Lo sai che a me non piacciono quei tipi, lo sai..- abbassò lo sguardo, e riprese a guardarmi.

 Aveva una sguardo strano, sapevo che a lui non piacevano. A lui stava antipatico soprattutto il mio migliore amico, Harry, Harry Styles.
 Gli altri quattro? Si, erano anche miei amici, ma non di più. Erano gentili con me e lo sono tutt’ora. Harry c’è sempre per me. Quando sto male lo chiamo alle quattro di notte, mentre piango. E lui risponde, senza che si scocci, mi dice se va tutto bene e mi manda un bacio “virtuale”.

E’ l’amico che tutti vorrebbero, davvero, ma Justin lo detesta. Lo detesta perché stiamo quasi sempre insieme, è evidente che è geloso.

 Le ore in ospedale non passavano mai, sentivo russare solo la vecchietta che si era rotta la gamba.
 A volte parlavo con lei, era una brava persona, ma a dirla tutta, mi raccontava la storia della sua vita. Una volta ho rischiato di dormire per la sua parlantina a non stop.

 Stavo guardando la televisione, quando sentii bussare la porta.

-Chi è?-

Sentii delle persone ridere, ma non avevo la più pallida idea di chi fossero.

-Siamo i lupi mangia frutta, e tra un po’ mangeremo te!-

Pensai e ripensai, era ovvio che erano quegli idioti, insieme al mio migliore amico. Sorrisi. La porta si aprì, e sbucarono fuori le loro teste tanto buffe.
 Niall si avvicinò a me. –Stai bene?-

Lo guardai negli occhi, mi ci ero persa. Cominciò a piangere, non ne sapevo il motivo.

-Perché piangi?- chiesi.

 Si asciugò le lacrime passando il suo braccio sulle guance. Tesi il braccio e toccai il suo avambraccio, e lo accarezzai sulla guancia.

 -Mi dispiace,davvero. Una persona come te non dovrebbe avere queste disgrazie, cazzo.-

-Stai calmo. Uscirò presto, tranquillo.-

Mi abbracciò forte forte, poi si avvicinarono pure gli altri. Ma Harry stava li, immobile. Intanto che li abbracciavo, guardavo Harry gironzolare per i corridoi dell’ospedale. Guardava per terra, poi guardò male. Uno sguardo fulminante, se così si può definire.

 -Grazie ragazzi, per essere qui.-

 Sorrisero, poi uscirono dalla porta. Vidi Liam sussurrare nell’orecchio di Harry.
 Harry sorrise, poi mi guardò. I ragazzi uscirono, tranne Harry.

 -Ehi, abbracciami.- dissi.

 Si avvicinò a me, piano piano. –Una bacetto da te non fa male.- dissi.
 Si mise a ridere, non so cosa ci trovava di così divertente. Era alto, e alzai la testa. Mi mise la mano sotto il mento e sospirò.

-Sempre più bella ti fai!-

-Sempre più coglione ti fai!-

Rise, poi prese una sedia e l’avvicinò al letto. Si sedette e prese la mia mano, la strinse. Sentivo il calore che mi dava.

 -Quando pensi di uscire da questa prigione?- mi chiese.

 -Credo dopodomani, ma non ne sono sicura. Ma tu devi venire da me sempre, ok?-

 Ridevamo e scherzavamo, quando una voce riconoscibile si sentì nei corridoi.

-Ops, forse è..-

Qualcuno si avvicinò alla porta, quando lo vidi.

 -Amore, dopo di porto..-

 Era Justin, era rimasto meravigliato, ma da cosa?

 -Ah, vedo che sei occupata con lui..- disse arrabbiato, stringendo i denti.

-Quel “lui” è il suo migliore amico, quindi chiuditi quella cazzo di bocca.- rispose Harry alzandosi dalla sedia, tenendo ancora la mia mano.

 -Ragazzi, non ora!- gridai.

 Harry lasciò la mia mano, prese un respiro e uscì fuori dalla porta.

 -Ci sentiamo presto, ciao Ellie.-

 Justin controllò se Harry fosse andato via, poi mi guardò, si avvicinò a si mise in ginocchio.

-Non voglio più vederti con quello!.-
 -Justin, lasciami stare! E’ il mio migliore amico e non sei nessuno per dirmi che cosa devo fare o no!-
 -Ma..-
 -Ma un cazzo, vai via..-

Si alzò, mi diede un ultimo sguardo e se ne andò. Rimasi stupida, ok che non li piaceva, ma a risponderli male, no, non era giusto.

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Capitolo 3
*** chapter 3 ***


~~Chapter 3

 -Ma un cazzo, vai via..-

 Si alzò, mi diede un ultimo sguardo e se ne andò. Rimasi stupida, ok che non gli piaceva, ma a risponderli male, no, non era giusto.

 Rimasi scioccata da quello che era successo, ogni volta che si incontravano, dovevano litigare, sempre.
 Poggiai nuovamente la testa sul cuscino, guardando la tv. Erano solo le 11.15. L’anziana signora si svegliò, rimettendosi quella schifosa dentiera tra le gengive.

 Quel bicchiere era sporco, volevo solo vomitare, ma ci ero abituata.

 -Sono entrambi i tuoi fidanzatini?- mi chiese.

 Sorrisi, guardai le mie mani e ci giocherellavo. –No, solo uno è il mio fidanzato-

-Ho sentito che stavano litigando! Mi sono svegliata in quel momento!-

Iniziai a ridere, guardavo il soffitto perché non sapevo che dire. Non era da me parlare con una signora.

 -Mi scusi, ma a volte litigano per stupidate.-

 La vecchietta iniziò a ridere, tipica risata delle anziane, sapete. Aspettavo gli esami, per vedere in che giorno uscivo e se avevo ancora dei problemi seri. Odiavo stare in quell’ospedale, c’erano odori di malattie, il cibo era a dir poco schifoso. Era insipido. Non vedevo l’ora di uscire in quella prigione e mangiare schifezze varie.

-Scommetto che il tuo fidanzato è quello che riccio e occhi verdi! Pensa, io ho avuto il primo fidanzato così!.-

-Perché questo dubbio, signora?-

-Sembra molto dolce e ti porti più rispetto, è così?-
Sorrisi come un ebete. –No, quello è il mio migliore amico.-

Erano passate due ore, e gli esami ancora non arrivavano. Presi il cellulare e stetti un po’ su facebook. Vedevo stati rivolti a me, tipo “spero guarirai presto Ellie!”. C’erano almeno 20 stati circa così, da persone diverse.

 Ero davvero felice, perché tutti ci tenevano a me.

 Vidi Harry online e decisi di inviargli un messaggio:
-Harry! Mi dispiace per quello che è successo, davvero..
-Stai tranquilla, quello stronzo non rovinerà la nostra amicizia.
-Harry, non fare niente! E’ un ragazzo un po’ così, ma non puoi farci niente!
 -Non vedi? Non vedi che la nostra amicizia si sta perdendo lentamente?
-No,no! E se prova ad allontanare la nostra amicizia, se la vedrà con me.
 -ti potrebbe fare del male, Ellie.
 -Tu non farai niente ok?
 -Ok

 Chiusi cautamente il pc, quando vidi il dottore con un sorriso, diciamo, “positivo”.
Si avvicinò a me, e cominciò a dare un’occhiata al suo taccuino. Lo lesse, e mi guardò. Si avvicinò sempre di più, poi mise la mano sulla mia testa, mi accarezzo. Prese la sedia che stava accanto al mio letto.

-Signorina Ellie, c’è una buona notizia per lei!-.

-Mi dica-

-Lei uscirà stasera, abbiamo analizzato tutto, ed lei è guarita velocemente. Non ci sono più problemi!-.

Sorrisi, mi alzai dal letto e iniziai a ballare per tutta la stanza. Immaginate la scena. La vecchiettà mi guardava male. Mi avvicinai a lei e presi entrambi i suoi polsi.

-E’ stato un piacere conoscerla!-.

Presi subito il cellulare e digitai subito il numero di mamma. Dovevo avvisarla.

 -Pronto..?-
 -Mamma, vieni a prendermi, posso uscire!-.
 -Davvero? Arrivo subito, a dopo.-

 Posai il cellulare sul comodino, presi una maglietta e un paio di jeans ed andai in bagno. Misi subito gli indumenti, facendomi una treccia disordinata. Indossai un paio di vans e preparai bene il borsone.
 Misi tutto a post, quando uscì fuori dal mio diario, una foto. Era la foto di me e Justin, di tre mesi fa, e rivedendola, notai che ero più magra e più carina.
 Scossi la testa e la misi a posto. Guardai il soffitto, stavo pensando su come andava la relazione tra me e Justin. Io lo amavo, lo amavo davvero.

 -Signorina Stoner, sua madre la sta aspettando fuori.-

 Presi il borsone e misi la giacca. –Grazie-

Uscii fuori e vidi mia madre con un sorriso enorme, da 32 denti. Aprii la portiera della macchina ed entrai. Avvicinai il volto al suo e la baciai sulla guancia.

 -Tutto bene tesoro?.- mi chiese.

 -Si, tutto bene, diciamo..-

 Presi di nuovo il cellulare ed andai su WhatsApp. “Justin, sono appena uscita dall’ospedale, ti amo. X”

-Hai una faccia strana amore, cos’è successo?.- mi chiese.

-Mamma..- guardai le mie dita –Justin e Harry, di nuovo.-

Si fermò di scatto, la macchina dietro suonò e mia madre fece il gesto sullo specchietto.
-Non possono litigare sempre, e comunque a me Justin non piace, è troppo aggressivo.- continuò.- un giorno ti farà del male, ne sono certa!.-

-Mamma! A me piace Justin, io lo amo e lo conosco molto bene, smettila, ho diciotto anni, non sono più una bambina!.-

-Non alzare la voce con me, chiaro?- alzò il tono di voce.

 Eravamo al passaggio a livello, quando decisi di andarmene. Aprii la portiera, presi il borsone e guardai mia mamma.

 -Ci vediamo a casa.-

 Chiusi la portiera violentemente. Il vento picchiò le mie guance e asciugò le mie lacrime. Camminavo, e continuavo a piangere.
 Camminai a lungo, ma ero stanca. Casa mia era lontana, ero esausta. Mi fermai ad un fermata che si trovava li, e mi sedetti sulla panca, sghignazzando.
 Vidi un ragazzo accanto a me.

-Scusa.. può dirmi dove porta il pullman?-.

Si levò il cappuccio, una massa di capelli ricci erano in disordine nel suo capo.

-Ellie! Perché cazzo stai piangendo?-.

Era Harry.

 -T-tu che ci fai qui?!- dissi.

-Perché stai piangendo?-

Mise la suo mano sotto il mio mento e mi guardò negli occhi.

-Sono stanca di tutto, Harry, non ce la faccio più..-

Mi guardò intensamente negli occhi, mi abbracciò e mi diede un bacio sulla fronte.

 -Tu oggi esci, con me.-

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Capitolo 4
*** Chapter 4 ***


~~Chapter 4
-Coglione..- disse, mettendo il braccio intorno al mio collo. Mi sentivo protetta da lui, sempre. Misi la mia mano sulla sua, e guardando i nostri passi. I suoi ricci toccavano la mia guancia, facendo del solletico.
-Harry..- dissi.   Si fermò, guardò il cielo e tolse il braccio dal mio collo. Mise le sue mani sulle mie spalle e da li, il cuore andò a mille. Era strano, ma boh, in quel momento provavo una sensazione strana con lui. Forse paura.
-Se vuoi chiedermi che devo smettere di scontrarmi con Justin, io non lo farò.. cazzo tu sei mia e basta!-
Gridò, e appena si vedevano le vene uscire dalla pelle del collo. Era alto, e non riuscivo ad avvolgere le mie braccia sul suo collo. Harry capì cosa volevo fare, così, all’improvviso, mi prese in braccio e riuscii ad abbracciarlo. Si avvicinò al mio orecchio, potevo udire il suo respiro. I ricci mi facevano solletico, quindi allontanai il viso da lui. Sorrise dal mio gesto e si riavvicinò lentamente, sussurrando alcune parole.  –Tu sei mia e basta.-
Ci guardammo per un paio di secondi. I suoi occhi, mio dio, ti ci perdevi proprio. Erano pieni di aggressività e allo stesso tempo “accoglienza”.
Sentii il mio cellulare vibrare nella mia tasca. –Ehm.. mettimi giù!-. Non appena misi i piedi per terra, Harry prese dalle mie mani il cellulare. –Mh è lo stronzo che ti chiama..-
Cercai di afferrare il cellulare, ma i miei tentativi erano inutili. –Harry, dammi il cellulare!-
Sollevò la mano in alto, così non potevo prendere l’oggetto. Accettò la chiamata.
-Ellie ora è con me, ciao.-
-Che cazzo stai facendo con lei..?- attaccò Justin.
Harry guardò il cielo, fece il segno della croce e spense il telefono. –Styles, no-
Mi guardò, guardava le mie labbra e io guardavo le sue. I suoi occhi si spostarono ai miei occhi, mi accorsi e lo guardai. Era speciale per me, non volevo perderlo per niente al mondo. Per la prima volta, in quel momento, provavo qualcosa per lui. Il bello è che Justin mi avrebbe lasciata se stavo ancora con Harry, e io ci tenevo a lui.
Ci tenevo ad entrambi, ognuno di loro aveva qualcosa di speciale. Due caratteri diversi. Justin un tipo stronzo ma allo stesso tempo dolce. Harry, beh, era Harry. Non era uno “sciupa-femmine”, anzi, per niente. Tutte le vanno dietro, ma sembrava che io interessavo a lui. Nel senso tra migliori amici.  Infatti lo eravamo.
-Ellie, lo sai che ci tengo a te. Non voglio che tu soffra per uno come lui, lo sai..-.
-Ma infatti tu non lo conosci nemmeno, io lo amo..-
Girò il viso, intanto ci tenevamo le mani.  Sembravamo due fidanzatini. Come dire, in passato lo eravamo, ma avevamo deciso di prenderci una pausa. Ora siamo solo migliori amici. L’abbiamo promesso, ma non crediamo nel “per sempre”, no, non affatto.
-Ho fame, andiamo a mangiare qualcosa?-.
Annuii alla sua domanda, con una faccia da “panda coccoloso”. Prese la mia mano e ci recammo alle bancarelle della città. Era tutto molto addobbato, con luci e molte statuine. C’era l’aria natalizia, era solo il 3 dicembre e già c’erano le bancarelle sotto casa.
Eravamo in cerca di cibo, ma niente da fare. C’erano solo cose per casa, ma niente da mangiare. Finchè io sentii nelle narici un profumo di crepes.
-Harry.. Sento profumo di..-
-Crepes..-
Eravamo migliori amici per questo, lui capiva me e io capivo lui. Era questa la cosa che ci teneva legati, insieme.
Giunti lì, vedemmo una macchina per crepes guidata dal cassiere. Avanzai avanti, quando un ragazzo dalla faccia mal ridotta mi spinse violentemente. –Aspetta la fila come tutti gli altri, bambina.-
-Mi scusi, davvero..-
Tenevo le mani calde sul mio petto e guardai intanto la crepes appena cotta, quando vidi Harry guardare scontrosamente lui, quel ragazzo. –Non toccare la mia ragazza, chiaro?-
Aggrottò le sopracciglia, e le sue mani morbide assunsero la forma di un pugno. Alzava man mano l’avambraccio, quando lo fermai, con entrambe le mani.
-Harry, no.. lascia perdere.-
Strinse la mascella, poi si tranquillizzò. Prese la mia mano e andammo in fila, ad aspettare. Guardavo lui, i sui occhi, le sue labbra, il fumo gelido proveniente dal suo nato per via del freddo.
Si, era qualcosa di magnifico. Qualcosa che non si può definire, non era perfetto, lo era di più.
Dopo un paio di minuti, finalmente era il nostro turno. Mi avvicinai, per vedere con quale gusto prendere la crepes.
-Desidera?-
Disse il signore, sorridendo. Sorrisi pure io, non so per quale strano motivo, poi risposi.
-Uhm alla nutella, grazie.-
Misi le mani nelle tasche, poi Harry poggiò la testa sulla mia spalla. Sentivo il suo respiro sulla pelle, il cuore andava a mille. Era strano, non avevo mai provato una sensazione così, con lui.

 

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Capitolo 5
*** Chapter 5 ***


CIAO RAGAZZE, spero che il capitolo vi piacerà abbastanza. Recensite! :)
p.s continuerò dopodomani.

 
~~Chapter 5


Misi le mani nelle tasche, poi Harry poggiò la testa sulla mia spalla. Sentivo il suo respiro sulla pelle, il cuore andava a mille. Era strano, non avevo mai provato una sensazione così, con lui.
Avete presente quando non c’è nessuno al vostro fianco, ma improvvisamente ne appare una? Beh, ecco, Harry è tipo così. Diciamo che siamo più migliori amici che “fidanzatini”.
E’ come se all’improvviso, nel tuo cuore, una sola persona, può cambiare il tuo umore dallo stato nagativo a quello positivo.

Il signore spalmò la crema di nocciole per tutta la pastella, poi la diede a me.  -3,50 ponds.-

Mi avvicinai per dargli i soldi, quando sento sussurrare nel mio orecchio una voce maliziosa.

-Pago io.-

Non avevo tempo per fermalo che lui diede subito i soldi al signore. –Grazie, buona giornata.-

Mentre mangiavo la mia squisita crepes, vidi Harry, non so, tipo che aveva l’acquolina. La sua lingua bagnò le labbra secche, poi aggrottò le labbra. Prese la mia mano, e ci sedemmo in un marciapiede.

-Cazzo, così mi fai soffrire..- disse.

-Mh vuoi un morso?-

Annuì alla mia domanda, così avvicinai il cibo alla bocca, quando tirai il braccio indietro. Vedevo Harry stringere i denti per afferrare tutto ciò, ma nel frattempo rise.
Così mi guardò male, io con la crepes che la tenevo coperta, mentre all’improvviso mi fece il solletico. Lui sa benissimo che soffro il solletico, molto. Così comincia, io tenevo protetto il pasto, ma lui non si arrese. Sorrideva, le sue fossette. Avevo voglia di baciarlo, di abbracciarlo, coccolarlo. Era così tenero.
Ero talmente presa dal suo meravigliosa sorriso, che cedetti e lui prese al volo la crepes e ne diede un morso.

-Mh buono, grazie.-

Risi, mettendo le mani sulla pancia. Era sporco tutto di nutella, intorno alla bocca.

-Styles, ehm, sei tutto sporco.-

-Uhm e come faccio?-

Presi un fazzoletto dalla mia borsa, lo bagnai di saliva e iniziai a pulire lo sporco intorno alla bocca. Continuavo a ridere, quando i suoi occhi mi attrassero l’attenzione. Lo guardai, i suoi occhi color smeraldo, ti faceva provare una strana sensazione. Paura.
Passai il fazzoletto sulla bocca, finì, quando mi mise la mano sulla guancia.

-Grazie.-

Ci guardammo dritti negli occhi, uno contro l’altro. Guardai le sue labbra. Lui guardò le mie. Si avvicinavano, sempre di più, quando toccai le sue.
Chiusi gli occhi, lui continuava a tenere la mano sulla mia guancia. Presi la mia mano e lo fermai.

-Harry, non posso.-

Lasciò la mano, guardò per terra e il sorriso scomparve dal nulla. Le fossette scomparvero.

-Non posso, lo sai..-

-Scusa.-

Si alzò dal marciapiede, guardò il cielo, poi i suoi occhi guardarono i miei. –Andiamo?- chiese.

-Sì.-


Mi aiutò ad alzarmi, porgendomi la mano. Presi e mi alzai. Mi guardò, di nuovo, continuamente. I miei capelli erano sparsi sul mio viso. Passò la sua mano e spostò le ciocche.

-Sei bellissima.-

Sorrisi, ma per la vergogna, guardai per terra. –Grazie.-


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Capitolo 6
*** Chapter 6 ***


~~Chapter  6

Mi aiutò ad alzarmi, porgendomi la mano. Presi e mi alzai. Mi guardò, di nuovo, continuamente. I miei capelli erano sparsi sul mio viso. Passò la sua mano e spostò le ciocche.

-Sei bellissima.-

Sorrisi, ma per la vergogna, guardai per terra. –Grazie.-


Prese dalla sua tasca posteriore un pacchetto di sigarette. Ne accese una e cominciò a fumare. L’odore di tabacco invadeva le mie narici, che dava a dir poco fastidio. Non sapevo che Harry fumasse. Non me l’aveva mai detto.
Mentre fumava, camminavamo lungo la strada ormai deserta. Il suo passo era veloce, non riuscivo a stare a tempo con lui, in poche parole mi toccava correre. Si accorse di ciò che feci e dalle sue labbra scappò una piccola risata.
Teneva la sigaretta tra l’indice e il medio, poi continuava. Il vento picchiava i suoi capelli ricci e alcune ciocche caddero sulla fronte.

-Da quando fumi? Non me l’hai mai detto.-

Sorrise alla mia domanda piuttosto curiosa, guardò per terra. Lungo le sue labbra si estendevano le fossette.  Avevo voglie di sprofondare le mie dita su quelle fottute fossette. Lo rendevano, non so, più speciale.

-Devi tornare a casa, tua madre si preoccuperà.-

Cercò di evitare la mia domanda. Non era da lui, cioè, non so. E’ come se in lui fosse cambiato qualcosa. E’ sempre stato protettivo e lo è tutt’ora, ma in quel momento era un po’ acido con me.
Forse per il comportamento che ha avuto Justin nei miei confronti, oppure no. Le idee erano tante. Pensavo come stesse Justin. Presi l’IPhone e digitai il suo numero. Aspettai una sua risposta, quando udii dalla segreteria telefonica che il mio credito era finito.
“Merda” pensai. Di certo non potevo chiederlo a Harry, non l’avrebbe fatto. Non vuole che parli con Justin. 
*FLASH BACK*

E pensare che erano migliori amici, una volta. Compagni di classe alle elementari e medie. Inseparabili.
Era un’amicizia forte, era veramente da invidiare. Un giorno Justin mi fece vedere le foto di Harry e lui, quando erano bambini. Le sue parole furono “E’ cambiato”. La foto illustrava loro due, dopo aver vinto una partita di calcio, insieme. Ovviamente insieme agli altri compagni.
Poi, successe che ognuno andava per la propria strada e si separarono. Come vi ho già detto, io e Justin ci siamo conosciuti al College, mentre io e Harry, sembra buffo, ma ad una fiera.  Stavo giocando ad un gioco insieme ad una mia amica, lui con un suo amico. Ci sfidammo ma vinse Harry. Eravamo sconosciuti, ma con la sua dolcezza, mi regalò il peluche che aveva vinto. Iniziammo ad uscire insieme e diventammo migliori amici.
Poi mi innamorai di Justin, e Harry lo venne a sapere. Poi l’opposto. Pure Justin venne a sapere che uscivo con Harry.
Entrambi nemmeno si degnavano di uno sguardo, di un saluto.

*FINE FLASH BACK*

-Fatti un tiro.-

Disse, porgendomi una sigaretta.  Scossi la testa e allontanai quel tabacco da me. L’odore era forte e insopportabile.

-Su, prova, non è niente di male.-

Riflettei, ne valeva la pena? E se ne diventavo dipendente? Non potevo. Non potevo distruggere la mia salute e deludere i miei famigliari. Ma pensai, nella vita bisogna provare.
Tesi la mano, e da lì, presi la sigaretta. Mi diede un accendino. Midi la mano a “paletta”, per evitare di far spegnere la piccola fiamma.
Ne diedi un tiro. Il fumo andò in aria, quando un colpo di tosse mi mise a K.O. Harry stava lì, a guardarmi.

-Aiutami almeno!-

Sentivo la sua risata contagiante, poi mi aiutò a riprende il respiro.

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CIAO RAGAZZE, SCUSATE SE VI HO POSTATO IL CAPITOLO IN RITARDO, MA AVEVO PARECCHIE COSE DA FARE. IL CAPITOLO NON E' MOLTO LUNGO, LO SO, MA ACCONTENTATEVI AHAHAHAH (:
Baci xx
Chanty.

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Capitolo 7
*** Chapter 7 ***


~~Chapter 3

-Aiutami almeno!-

Sentivo la sua risata contagiante, poi mi aiutò a riprendere il respiro. Era stata una brutta idea quella nel provare a fumare. Non so come faccia Harry  fumare un intero pacchetto ogni due giorni; non era da lui. Forse si è fatto trasportare dalla massa, per non sembrare ‘sfigato’. O perché voleva provare a fumane e ne è diventato dipendente.  Decisi di dirglielo.

-Perché fumi..?-

Nessuna risposta. Quello che faceva era solo guardare per terra e continuare a fumare. Sorrise, mise giù la mano per buttar la cenere di esso, poi mi guardò intensamente. Era uno sguardo agghiacciante, non so come definirlo.

-Quando sono stressato, fumo.- pronunciò queste parole.

-Ma tu fumi sempre, cioè sei sempre stressato, perché?-

Il suo sorriso scomparve, si trasformò in una smorfia. Non capivo cosa aveva in quel momento. Non era felice. Non voleva dirmelo. Buttò la sigaretta sull’asfalto, ci mise il piede e spense la fiamma. E’ tipo una cosa così. Il sorriso era una piccola fiamma accesa, poi qualcosa lo schiacciò, e scomparve tutto. Solo fumo.

Mise le mani nelle tasche, guardò il cielo.

-Sai perché fumo sempre? Perché sono stressato. Sai perché sono stressato? Perché ho paura di perderti. Sembra una cosa banale, lo so.-

Le mie guance si tinsero di rosa, il mio cuore batteva forte. Era così fottutamente dolce. Un amico così, dove lo trovavi? Ovviamente da nessuna parte. Nemmeno io volevo perdere lui. Era troppo importante per me.

Si fa tardi, il cielo comincia ad essere scuro. Tante sfumature di rosa, arancione e blu. Un tramonto meraviglioso, con in mezzo le nuvole. Presi per mano Harry, lo guardai. Si vedevano appena  i  suoi baffetti, poi i suoi occhi si spostarono nei miei. Iniziammo a camminare lungo il marciapiede, ritornando nella fermata dell’autobus.
Sembravamo fidanzatini, ma non lo eravamo esattamente, anzi, per niente.
Appoggiai la testa sulla sua spalla. Le mie gambe non reggevano più. Ero stanca, e  non ne sapevo il motivo. Sentivo il suo respiro sulla mia fronte. Poi, appoggiò la sua testa sulla mia. Era la cosa più tenera del mondo.
Arrivammo nella fermata e decisi di sedermi sulla panchina. Tenevo le mani nelle tasche, per via del freddo gelido. Harry attendeva l’autobus in piedi, anche perché non c’era posto. Si girò verso me, si accorse che stavo morendo di freddo. Si avvicinò, poi sorrise. Si vedevano le sue fossette, tanto amate da me.
Dal suo naso, proveniva del fumo. Le sue mani si spostarono sul collo, cercando di sciogliere il nodo della sciarpa. Legò la sua sciarpa sul mio collo, si mise in ginocchio e si mise a ridere. Lungo le panchine, le persone ci guardavano, e facevano un certo verso, tipo “ow, che teneri”.

Un ragazzo si avvicinò a Harry, lo spinse violentemente.Tolse il cappuccio; Era Justin.

-E tu che ci fai qui?!- dissi.

Mi alzai ed andai vicinò a Justin, era furioso, si vedeva dalla sua espressione.

-Ho visto il messaggio che mi hai mandato. Volevo trovarti, ma eccoti qui, vicino a questo coglione, chissà cosa facevate, insieme.-

-Non abbiamo fatto un cazzo, Justin!- gridò Harry. Si vedevano le vene sul collo.
Justin cominciò a dare un pugno a Harry, era disteso a terra. Corsi da Harry, il suo naso era piena di sangue. Misi la mano sotto la testa.

-Justin, non è da te, cazzo, sparisci!-.






CIAO RAGAZZE, ECCOMI QUI. COME VEDETE, JUSTIN E' UN PO' AGGESSIVO, MA NEL PROSSIMO CAPITOLO VEDRETE CHE E' LA DOLCEZZA.
SPERO VI SIA PIACIUTO! RECENSITE, AGGIUNGERO' IL CAPITOLO AL PIU' PRESTO! (:

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