Crack of dawn, all is gone except the will to be.

di MayniacGlamFreak
(/viewuser.php?uid=172135)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***
Capitolo 3: *** Capitolo III ***
Capitolo 4: *** Capitolo IV ***
Capitolo 5: *** Capitolo V ***
Capitolo 6: *** Capitolo VI ***
Capitolo 7: *** Capitolo VII ***
Capitolo 8: *** Capitolo VIII ***
Capitolo 9: *** Capitolo IX ***
Capitolo 10: *** Capitolo X ***
Capitolo 11: *** Capitolo XI ***
Capitolo 12: *** Capitolo XII ***
Capitolo 13: *** Capitolo XIII ***



Capitolo 1
*** Capitolo I ***


"Connie il dentifricio!Hai preso abbastanza vestiti?Ti manca qualcosa?"-farfugliava freneticamente Jan,infilando borsate di panni e altre cose nella valigia della figlia.
"Mamma stai calma!"-sbottó l'adolescente rossina-"Parto solo un mese con Cliff,stai buona.".
Il ragazzo appena nominato fece la sua comparsa allo stipite di camera,magro e completamente vestito di jeans,con una criniera di capelli rossicci come la ragazza che in quel momento si stava sorbendo tutte le raccomandazioni della madre.
"Mmmh,carino questo sorellina!Potrebbe piacere anche ai ragazzi!"-disse fregando la biancheria di Connie.
"Clifford Lee Burton,togli le tue zampacce da bassista metallaro dalla mia valigia!"-lo ammonì con l'indice accusatore.
"Perché altrimenti che fai?"
"TI BORDO."*
Il capelluto bassista di casa Burton voltò l'angolo sghignazzando nella corsa al piano inferiore,mentre la sorella lo seguiva ridendo e avventandosi su di lui alla fine delle scale.
Finivano sempre per divertirsi così,stesi sul tappeto a lottare come da piccoli,e ancora la mamma come una volta li riprendeva.
"Signorina,se vuoi partire,hai da finire il borsone,chiaro?"
"Si,mà."
"Vai vai,sia mai che non ti ci mandi.È da tanto che aspetti il tour,vero?"-aggiunse Cliff scompigliando i capelli della sorella,sorridendole amorevolmente quando lei lo aveva abbracciato goffamente.
"Ti voglio bene fratellone,tu non hai idea di quanto sono eccitata all' idea di partire con voi!".
Non era un ragazzo dedito alle smancerie,ma era affettuoso,specie con Connie,la sua piccolina da proteggere e consolare.
"Cliff,non avevi le prove alle 5?"
"Si,perché?Che ore sono?"
"Le cinque meno due."
"Cazzo!"-e lei vide schizzare via il fratello alla velocità della luce come era piombato in camera sua dieci minuti prima.Vide la sua figura saltare in macchina e partire,sigaretta in bocca e Misfits a palla nella radio della "bagnarola",come con affetto chiamava la vettura.
Cercó di bloccarlo invano Connie,se non fosse stato così di fretta gli avrebbe chiesto un passaggio.Adorava assistere alle prove del gruppo,vedere il fratello con gli amici fare headbanging fino a staccarsi la testa,inebriati dalla musica che loro stessi producono,tirandola fuori dal loro cuore senza ma e perchè,una parte di quei ragazzi che essi donano ai fan e alla gente che li supporta,che crede nel loro sogno:4 giovani capelloni coi jeans sdruciti che nati quasi per caso come cover band,stavano scalando la montagna del successo.
"E one,two.."-contava il danese battendo le bacchette insieme e lanciando occhiate ai compagni.Come un rombo di tuono arrivò potente il primo colpo di batteria,seguito a ruota da altri,frenetici riff di chitarra,poi si aggiunse il basso,e ultima ma non per importanza la voce.
Make his fight on the hill in the early day 
Constant chill deep inside 
Shouting gun, on they run through the endless gray 
On they fight, for they are right, yes, but who's to say? 
For a hill, men would kill. Why? They do not know 
Suffered wounds test their pride 
Men of five, still alive through the raging glow 
Gone insane from the pain that they surely know.
Ogni tanto c'era un interruzione,una cazzata,qualche improperio per il tempo o la scelta della scaletta,e ripartivano dopo una birretta,onnipresente.
Alla fine arrivarono già ubriachi all'ora di cena,ora in cui come da precedente accordo,arrivò Connie per dormire e cenare lì,portando il cibo:McDonalds a volontà.
Inutile dire che presto tutto venne divorato e altre tre casse di birra finirono,prima dell'arrivo di Smirnoff e Jägemeister.
La ragazza,che come al solito rimase l'unica sana,si divertì con strafalcioni e sproloqui che gli amici tirarono fuori.
"Ehi Cliff,la tua chitarra fa dun dun dun e le mancano due corde,perché?"
"Penso che siano scappate a Timbuctù,perché me lo chiedi Odino?"-discutevano due molto sobri James e Cliff.
"Ma nooo,non lo vedi che è Thor?Io lo so perché sono danese!"-aggiunse il nanetto.
"È vero,e tu lo sai a chi assomigli?"
"No Kirk,dimmi!"
"Alla sirenetta di Copenhagen!Ti manca solo una cosa!"
"Cosa,la pinna?"
"No,le tette."-concluse il chitarrista moro ridendo al passaggio di una mosca che in quel momento gli sembrò
la cosa più interessante e divertente di questo mondo.
Connie si rotolava dal ridere e avrebbe voluto filmarli,prima che cadessero nella fase sonnolenza.Li avrebbe dovuti quindi trascinare fino al materasso e al divano,per ritrovarli magari la mattina dopo sul pavimento o sdraiati fra i due letti,come fotografò una volta Cliff.
Finita l'euforia e terminate le cazzate,Kirk si addormentò di traverso sulla poltrona,James sul divano mezzo sdraiato sul rosso e Lars,sul tappeto.
Connie stese le sue labbra in un sorriso seguito da un risolino ovattato,e si accovacciò sul pavimento,dove giaceva raggomitolato il batterista.Toccò leggera il suo braccio nel vano tentativo di svegliarlo,così applicò una pressione maggiore e lò strattonò finche non smise di russare ed aprì gli occhi confuso.
"Sirenetta,che ne dice se la portassi a letto,date le sue condizioni?"
Tutto quello che ricevette come risposta fu un misto fra un grugno ed un mugolio.
"Ulrich su,alza il tuo deretano nordico dalla moquette."
Dopo qualche sforzo il ragazzo barcollante era in piedi,sul volto aveva una smorfia assonnata.
"Su vieni,ti sistemo io."-e gli porse la mano.
Il ragazzo si mosse a tastoni,inciampando,così si aggrappò alla vita della rossina.La guardò con un sorriso ebete stampato sulla faccia da elfetto e posò non proprio delicatamente la mano sul fondoschiena della ragazza,che disturbata spostò il braccio di Lars sulla sua spalla.
"Te la passo perché sei ubriaco,ma alla prossima ti arriva un ceffone."
Dopo mille peripezie finalmente giunsero a destinazione e la ragazza poggiò il giovane sul letto,ritrovandosi inaspettatamente su di lui,che l'aveva tirata verso di sè ridendo.
"Beh allora?"
"Sei tu che hai detto che mi portavi a letto!"
"Si ma io non sono compresa."
Ad un tratto il ragazzo approfittò e la distanza fu nulla,un bacio al sapore d'alcool.E poi un bruciore sulla guancia.
"Te l'avevo detto che il ceffone arrivava."-sibilò la rossa alzandosi,mentre Lars inebetito massaggiava la guancia offesa.
 
 
 
 
 
 
Lucia's corner:
Bene,è il primo capitolo,non so come sia venuto se non corto,a voi il giudizio c:
Boh era un'idea venuta così dal nulla guardando le foto di Cliff e scritta a scuola durante supplenze ed interrogazioni!
Si accettano anche critiche e non si promette un costante aggiornamento!
Dedico questo primo capitolo a Sara,la mia panda Parawhore che mi ha aiutato e a un mango,si a un frutto tropicale metallaro che mi ha rubato il cuore.
*Ti bordo,nel senso ti picchio,boh mi sembrava più efficace e sorry ogni tanto scappo con qualcosa in dialetto! (ebbene si,i Burton hanno origini casentinesi.)
Connie Burton in realtà sarebbe la sorella più grande di Cliff ma qui sarà del '69.
James è chiamato Thor da una mia amica poichè le ricorda un vichingo,quindi ho usato questo nella storia e nel dialogo molto sano,che mi rendo conto ora,fa abbastanza pena ahaha.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo II ***


"Su,sveglia brutti ubriaconi!"-esordì nel silenzio del salotto Connie,svegliando i tre ragazzi che cercavano di capire dove fossero e se gli fosse caduto un macigno sul cranio.Ah no,solo i sintomi post-sbornia.
Cliff con gli occhi arrossati guardava la sorella e chiedeva l'ora.
"Sono le nove cari,muovetevi alle undici partiamo!"
"Ma è prestooooo!"-tentò di replicare Kirk dalla sua poltrona.
"Su dai,avrete tempo per dormire in aereo,alzate le chiappe,di là vi ho preparato qualcosa di commestibile."
"CIBOOO!"-gridò schizzando in cucina il ricciolo.
"Vado a chiamare quel cadavere di Lars."-sbuffò.
Entrata in camera soffocò una risata:Lars era con la testa fra due cuscini,bava alla bocca,completamente nudo se non per le mutande e con le braccia ciondolanti dal letto.
Connie si sedette sul letto,sapeva quanto fosse pesante il sonno del ragazzo.
"Lars."-punzecchiò il suo braccio.
Non si aspettava che questo lo svegliasse,ma si divertiva.
Scrollò il suo braccio e lo chiamò nell'orecchio.Nulla,morto.
Però a riguardarlo bene era carino-eccome se lo era-e Connie ebbe l'irrefrenabile desiderio di spostargli la frangetta/ciuffo dagli occhi.
Le piacevano le sue labbra piccole,tonde e carnose,i suoi occhietti verdi e maliziosi.Tese la mano verso la fronte leggermente sudata del danesino,osservò i suoi lineamenti fini,la sua bocca socchiusa che emetteva leggeri sospiri.
Quanto era bello.
Si stupì di averlo pensato ma aveva sempre trovato quello stupido di Lars un bel ragazzo,non sapeva dire se era un cotta,e comunque non l'avrebbe mai ammesso.
Il bacio della sera prima la aveva colta di sorpresa,le era piaciuto per il poco che era durato,ma sapeva che non era un vero bacio,era dato così,non per istinto o per amore,ma sotto effetto dell'alcool.
Lei non voleva una botta e via da sbronza,no,non era lei.
Connie non era la sveltina di nessuno.
Una mano sulla spalla la distolse dai suoi pensieri e la fece sobbalzare dalla sorpresa.
"Ehi,sono io.Non sei riuscita a svegliarlo?"-chiese il rosso.
"Questo nemmeno con le bombe si smuove."-borbottò sperando che il fratello non avesse assistito alle sue sognanti carezze sull'addormentato.
"Ora lo svegliamo alla Metallica,non ti preoccupare."-scomparì in cucina strofinandosi le mani e ridendo.
Era preoccupata per il modo in cui Lars sarebbe stato svegliato,l'ultima volta era toccato a Cliff,che ora bramava la sua piccola vendetta per avere aperto gli occhi cosparso di dentifricio dappertutto e con la scritta "DICK" in fronte.
"Ti auguro un buon risveglio nanetto."-e non si trattenne dal posare un delicato bacio sulla tempia del ragazzo.
Cliff fu di ritorno con un secchio d'acqua e chiamò gli altri.
"Ragazzi,manovra risveglio traumatico,ai vostri posti."-disse con fare autoritario disponendo Kirk e James ai lati del letto.Presto il contenuto del secchio fu rovesciato sulla vittima,che successivamente si ritrovò dentro al materasso a sandwich che i tre avevano ripiegato e ribaltato.
"Buongiorno!"-gli urlarono i compagni a presa di culo mentre si alzava zuppo e incazzato come una iena.
"Buongiorno un corno,fottuti bastardi!"
"Eddai,guarda il lato positivo!Ti abbiamo risparmiato la doccia,aringa flatulente!"-lo derideva James.
"Fottetevi tutti.Connie c'è rimasto qualcosa da mangiare?"
"Penso di si,devo fare colazione anche io,ma se non ti lavi entro cinque secondi non ti lascio nulla!"
"Dio,sono capitato in una casa di maniaci dell'igiene!"
"No Lars,amiamo definirci persone che si lavano normalmente,forse il concetto in Danimarca è diverso.Ah,troverai in bagno uno strano liquido bian.."-gettò un'occhiata agli altri che sghignazzavano e capì il doppio senso che aveva scatenato-"Si smettetela di ridere,dicevo il sapone che cazzo,dato che il signor Ulrich sembra non conoscerlo."
"A-ha,spiritosa Burton,spiritosa."-replicò l'oggetto di scherno con una linguaccia,dirigendosi verso la doccia.
 
Finirono tutti insieme di preparare i bagagli e una volta preso tutto,si diressero verso l'aeroporto.
Varcarono il gate,per ritrovarsi davanti all'aereo dove salirono,jet privato solo per loro cinque e la troupe.
Connie gettò una rapida occhiata dal finestrino,si sedette vicino ad esso.
Non aveva mai lasciato il continente,aveva viaggiato in aereo solo una volta per raggiungere New York,era leggermente tesa,e lo si vedeva dal modo in cui sedeva a gambe incrociate e torturandosi le mani.
Le si sistemò vicino Kirk,che con un sorriso dolce dei suoi cominciò a distrarla con buffi aneddoti di tempo prima e battutacce.Quel ragazzo aveva il dono di essere così rassicurante e dolce a volte,e ciò la fece riflettere,ancora una volta:perchè non Kirk,coi suoi amabili riccioli neri,la pelle ambrata,il suo visino coccoloso?Perchè non James,dai capelli come il grano e gli occhi come due cristalli?Non c'erano spiegazioni,che lo volesse ammettere o no,a lei piaceva quel coglione di Lars,quel piccolo nanetto che veniva dalla fredda Gentofte,con le sue maglie degli Iron Maiden e il suo odore forte e pungente.
L'aereo come d'improvviso prese il volo,staccandosi da tutto ciò che lei conosceva,verso un nuovo orizzonte,un nuovo posto.
Cardiff,cavalcherai il tuono,i Metallica stanno arrivando!




Angolino della scrittrice (seh come no,piuttosto della vomita idee lol):
Bene,e anche il secondo è fatto.Siamo partiti per quel tour che cambiò taaante cose,nel bene e nel male.
Non mi uccidete se ho parlato dell'odore di Lars ma è una cosa che boh sentivo,mi era venuta in mente e,si,ci ho pensato varie volte anche se preferirei dare una sniffatina al mio amore di vichingone californiano felicemente sposato con Francesca (dio,ma io quanto adoro quella coppia e i loro pupi?).
Ritengo di aver detto abbastanza sproloqui e cavolate quindi vi lascio,e perdonatemi ancora per le baggianate scritte e i doppi sensi cretini ma sapete,a giugno,con un tre a chimica da recuperare a 4 giorni dalla fine,il mio povero ed ultimo neurone Frankito è andato a farsi friggere con l'unto dei capelli di Robert (scusate le battute della mia beta sul Trujillosauro povero uomo!).
Picccccciola dedichina sempre alle mie beta Sara e Chiara,tegolina mia,e a quel fottuto barista metallaro che mi ha fatto tanto innamorare,prometto di smettere con ste'dediche!
Rage and Love,Luci!

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo III ***


Approdati a Cardiff,i Metallica si dedicarono subito al primo concerto del tour,al St.David's Hall.
Show come sempre magnifico che Connie seguì dal backstage dall'inizio alla fine,un po' intimidita dal mare di gente che là fuori faceva un gran baccano accompagnando la musica.
Tutto si aprì sulle note di Morricone,"L'estasi d'oro".
Beh la vera estasi d'oro fu all'entrata  dei Metallica,alle prime note di Battery.
James purtroppo non poté suonare per via del suo braccio ingessato ,risultato di una caduta in skateboard,perciò John Marshall fu il chitarrista ritmico per alcune date.
Gli spettacoli furono comunque un grande successo,fino a quella maledetta sera.
Connie guardava fiera e con orgoglio il fratello gettarsi durante Pulling Teeth in allucinanti cascate di note che le sue dita trovavano con facilità ormai,senza l'aiuto degli occhi,spesso coperti dalla massa rossa di capelli che seguiva il ritmo.
Ogni tanto gettava un'occhiata alla figura seduta dietro la batteria,che con foga e grondando sotto i riflettori,suonava come non ci fosse stato domani,perso nella musica che con passione regalava al pubblico fino alla chiusura della serata,con Damage Inc. .
Attese in camerino ancora agitata e gasata dal concerto l'arrivo dei ragazzi,esausti,e li accolse con furore.
"Cliff!!Cavolo sei stato qualcosa di meraviglioso stasera,hai stordito tutti con l'assolo!Kirk dannazione,quei riff,hai una velocità pazzesca!Peccato per te James,ma sei stato davvero bravo,non hai stonato quasi per nulla!Dannazione siete fantastici!"
"Ehi ehi ehi calma piccola fan esagitata,ti garantisco che questo era niente!"-tentò di frenare l'entusiasmo della sorella il bassista.
"Ehi,sono per caso finito nel dimenticatoio o mi sono perso qualcosa?Non ti sono sembrato bravo,se non addirittura eccezionale?"-si intromise con la solita presunzione Lars,di fronte al bel faccino della ragazza,che lo guardava col solito sorrisetto beffardo,e..malizioso?
Osservò una nota di malizia nell'armonia di quella dolce smorfia,di chi la sapeva lunga.
Lo sguardo felino di lei si posò sui suoi occhi dallo sguardo confuso.
Una nuova parte di Connie,sconosciuta,che cercava forse di..boh..attrarlo..soggiogarlo,si mostrò in quella fugace occhiata.
C'era un non so che in quel corpicino di giovane donna,in quella testolina calda di adolescente con la lingua lunga che lo attraeva,e non poco.Le avrebbe certamente fatto fare un giro.
"Lars?Ti vuoi riprendere per favore?Hai una espressione così scema!"-lo fece riemergere dai suoi pensieri col suo tono di voce squillante.
"Comunque,vuoi il mio parere,giusto?"
"Uhm,si certo,anche se non sei la prima ragazzina urlante che mi elogia."
"Beh diciamo che io,che batto su due pentole con due cucchiai,suono meglio."-disse scoppiando in una risata cristallina alla faccia del batterista.
Gli altri li avevano lasciati soli precipitandosi nelle docce.
"Ma come sarebbe a dire?Le ragazze muoiono per me,e spacco il culo a tutti se voglio!"
"A quanto dicono i ragazzi,non penso tu abbia l'attrezzatura adatta,comunque sulle ragazze hai ragione,moriranno tutte per te se non raggiungi gli altri,ma cosa usi eau d'achelle danés?Ah scusa hai sudato suonando le pentole fino ad ora!"-finì la frase trovandosi spinta al muro,bloccata per i polsi dalla stretta di Lars.
"Senti rossina tutto pepe,non so a che gioco tu stia giocando,ma non dire cazzate,so che non disdegni me e la mia musica."
"È vero,stavo scherzando."
"Attenta a scherzare col fuoco,ti potresti bruciare."-sibilò con un risolino sadico avvicinandosi sempre più al corpo della ragazza,impietosamente reso ancor più desiderabile da dei pantaloni neri borchiati strettissimi ed un succinto gilet di jeans chiaro,che sottolineava le forme della diciassettenne.
"E se io mi volessi bruciare?Se io desiderassi bruciare con te?"-sospirò a pochi centimetri dalla bocca del ragazzo,mentre lui incollava di nuovo le sue labbra a quelle di Connie,bollenti,che parevano davvero ardere a contatto con quelle di Lars,in un bacio incandescente,carico di desiderio,e soprattutto non offuscato da strane sostanze,consapevole.
"Sei già diventata una groupie così?Ti andrebbe di essere la mia?"
"Non ci contare troppo,siamo al pareggio,uno a uno.E contieniti perdio."-sussurrò gettando un'occhiata al di sotto e mordendo il labbro inferiore di Lars,che la guardò perplesso allontanarsi dal camerino.
 
"Capito la piccoletta..eh ma non finisce qui."-ripensò tutta la notte,chiudendo gli occhi per riassaporare quel bacio vorace,e pensare alla sua prossima preda che così tanto,e così misteriosamente lo attraeva.
Oh,se l'avrebbe avuta,l'avrebbe fatta crollare fino a confessare ciò che realmente provava,ed era certo che sarebbe passata per quelle lenzuola presto,ma il pullman già partiva per Bradford,e lei era nella cuccetta accanto all'adorato fratello,a sognare a sua volta il suo elfetto danese.



Lucia's corner

I've paid my dues...
Time after time...
I've done my sentence... 
But committed no crime.
And bad mistakes,
I've made a few.
I've had my share of sand 
Kicked in my face 
But I've come throooooough! *coro celestiale*

WEEEEEEEE ARE THE CHAMPIOOOONS!Ce l'ho fatta finalmente a postare sto benedetto capitolo!
I ringraziamenti di stavolta vanno alle beta as always e ad un'altra personcina che c'è ma non c'è (?) e non è quella testa a mango dell'ormai conosciuto barista metallaro perchè non mi ha portato alla superbike gggn.(?)
Finito il mio delirio solito,mi accingo a ringraziare quella perssssoncina.
Ghost,grazie delle tue recensioni chilometriche e così stimolanti che sono per me una motivazione a scrivere non indifferente anche se non ti conosco ahaha.Tenchiu veri mach :')
Adios debbo scrivere il quarto capitulos!Fatemi sapere che ne pensate perchè non ero molto convinta boh e comunque grazie anche agli altri recensori!!

Lux°
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo IV ***


Presto il pullman partì pure da Bradford verso Edinburgo,per poi passare alle due date irlandesi:Dublino e Belfast,dove la birra scorreva a fiumi!
In quei due giorni Connie fu stranamente silenziosa e riflessiva all'inizio,come notò il fratello,che fece caso pure alle occhiate di Lars.
Fiutava già uno strano rapporto,temendo per la sorella.
Aveva sempre manifestato interesse per lui fin da quando Cliff le aveva presentato per la prima volta i Metallica,ancora con Dave,e non era più la bambinetta di allora,anche se conservava in alcuni tratti la stessa ingenuità di prima,che sono con l'esperienza sarebbe scomparsa.
Già,l'esperienza.
Proprio quello di cui aveva paura per la sua piccola.
Doveva tenere d'occhio quei due,impedire che qualcuno ci rimettesse,perché sapeva perfettamente chi sarebbe stato quel qualcuno.
 
 
 
 
"Giù giù giù con quel boccale Connie!"-incitavano la povera ragazza che tracannava il sesto boccale di birra,tutto per una scommessa idiota che aveva perso alla grande.
Come richiesto dalla scommessa James e Cliff si erano portati in camera le prime due a cui l'avevano chiesto,e lei,per aver riposto poca fiducia nel sec appeal dei due e nella disponibilità delle irlandesi,era ora mezza sdraiata su un bancone di una birreria,con la pancia in subbuglio pronta a ribellarsi in qualsiasi momento,e la testa come se fosse stata dentro un frullatore.
Almeno ragionava ancora.
No aspetta,quella era la fase prima del settimo boccale,come ben si poteva dedurre dalla frase che da lì a poco avrebbe pronunciato,o meglio,balbettato.
"Lars,brutto cazzone,non mi reggo in piedi,mi porti in albergo?".
Il batterista per poco non sputò mezza birra,ricevendo uno sguardo intimidatorio da parte di Cliff.
"Ehehe macché è l'alcol che parla.Connie cara,sei proprio andata stasera!"-scappò una risata nervosa-"Cioè stava scherzando,Cliff..stai calmo"-si rivolse Lars alla versione "fratello protettivo non-toccare-la-mia-innocente-sorellina-con-le-tue-luride-manacce-se-ci-tieni-ai-genitali" dell'amico.
'Proteggila quanto ti pare ma è già sul mio letto,ed è stracotta.Magari il rischio di tutto renderà la cosa ancora meglio..'
In quel momento si presentò il perfetto diversivo per la fuga.
James aveva già adocchiato le prede per la serata,tre belle irlandesi che una mezz'oretta prima si erano fatte strada fino ad un tavolino,ormai pieno di bicchieri,e vestite in abiti succinti scrutavano il locale con gli occhioni truccati con abbondanti ombretto e mascara,incurvando le labbra rosse alla vista di un ragazzo interessato e dei suoi amici.
"Ragazzi,colpo facile.Ore nove,donzelle sole che hanno già alzato il gomito.Che ne dite di fare compagnia?".
Kirk e Cliff si affrettarono a lasciare le loro postazioni al bancone e seguire il cantante,che si era già buttato lasciandoli con un "La bionda tettona è la mia!".
 
Lars era ancora al bancone,dove Connie aveva finito l'ultimo boccale.
"Allora,ti porto in albergo?".
Tutto quello che ricevette come risposta fu un sorriso ebbro che degenerò in una risata,e barcollanti si diressero verso la meta per il viale deserto.
Le restituì le attenzioni ricevute giorni prima quando lui era in quelle condizioni,quando arrivati all'albergo la aiutò a stendersi e le porse una tazza di caffè.
"Bevi,dovrebbe farti stare meglio."
'Perché cazzo sto facendo la piccola infermiera danese?Non sono qui per questo!Eppure mi sento in dovere di farlo..'
La mano che afferrò il suo braccio lo fece risvegliare dal torpore dei pensieri momentaneamente.
"Lars,resta con me,ti prego."-gli sussurrò con i suoi occhioni languidi.
Il ragazzo indugiò.
'E se Cliff lo scoprisse?Se questa si facesse troppe illusioni,Lars?Ed è così vulnerabile ora..Cristo ma quando mai mi sono creato questi problemi davanti ad un letto con una bella ragazza sopra,per di più pronta a sottostare al mio volere?È da Cardiff che non scopo a differenza degli altri,se non vale la groupie di ieri..'.
"Lars?Che hai?"
"Uhm,nulla."-'pensavo solo ai possibili modi di saltarti addosso.Di solito le rossine sono focose..'-"Comunque si,resto."
"Vorrei farmi una doccia,devo riprendermi un po',anche se sembrerebbe che il caffè stia aiutando.Grazie."
"Oh beh,esperto di sbornie,poi adesso è il mio turno di prendermi cura della ubriaca."
"Mi aspetti.."-la osservò umettarsi le labbra esitante,una scarica lo percorse mentre studiava il movimento nervoso ma involontariamente sexy di quelle labbra-"..a letto?"
"Uuuhm,ok."-disse levandosi giubbotto e scarpe,scrutando il corpo ondeggiante di lei avviarsi verso il piccolo bagnetto della stanza.
 
 
 
 
Si rilassò sotto il getto di acqua calda,nel minuscolo box doccia,come se l'alcol le stesse scivolando sulla pelle,fluisse via dal suo corpo,riprendendo un briciolo di facoltà mentale.
E ora?
Cazzo Lars era nel suo letto!
Era nervosa,anzi nervosa era dir poco.Non aveva la benché minima idea di come comportarsi,e una sensazione di inadeguatezza e paura crebbe dentro di lei.
Pensò che forse lo sguardo di Lars la avrebbe rassicurata,le sue braccia scolpite dalla batteria l'avrebbero fatta sentire sul tetto del mondo.
Mise un piede fuori dalla doccia e si avvolse in un grosso asciugamano.
Frizionò i capelli umidi e pensierosa si sedette accanto allo specchio.
Così pensierosa che non lo sentì entrare con passo felpato,e posare un bacio vorace sul suo collo nudo,scendendo fino alla spalla con i denti.Sussultò per la sorpresa e si affrettò a coprirsi per bene.
"Non ti coprire.La pazienza non è il mio forte,e lo sai che sono curioso.Non ho potuto resistere un secondo di più."-mormorò fra una ciocca di capelli rossi e la morbida pelle di Connie,che tesa si era congelata,immobile sul bancone,osservando il riflesso del ragazzo.
Quando la bocca di Lars si spostò velocemente verso il lobo dell'orecchio,la ragazza non resistette più ed inarcò il collo in una scarica,esponendo la gola agli avidi baci dell'amante,che lentamente risalì verso quelle labbra socchiuse e rosee che tanto lo attendevano.
Veloce la prese fra le braccia,totalmente abbandonata ormai ai sensi e presto la stanza fu colma di sospiri,nomi sussurrati fra una scintilla e l'altra,ed infine due corpi sudati ed appagati che si addormentano l'uno sull'altro.
"Ti amo Lars."-disse spensierata e felice sul suo torso.
"Anch'io."-fu la semplice risposta di lui,ancora ansimante,risposta sufficiente a fare aumentare di nuovo a livelli storici il battito di Connie come minuti prima.
La stanza buia testimone di quell'amore svanì davanti ai suoi occhi,che si chiusero lentamente sotto le sue lunghe ciglia.
Lucia's Co(nnie lol)rner:

FINALMENTE TORNATA!Bene spero che qualcuno si rifaccia vivo dato che sono resuscitata.Ebbene si,le ore di storia mi servono a dare sfogo alla mia vena creativa ahaha.
Niente dediche su,ho già ringraziato quelli che lo meritavano e comunque si,ringrazio i lettori e soprattutto i recensori,augurandomi che siano molti.
Si,doveva esserci la scena rossa,stavo per scriverla ma poi ho avuto un ripensamento,strano ma vero mi sono imbarazzata e trovo sia più facile scrivere scene slash (forse ahahaha).
Prossimamente forse ci sarà dai.
Fatemi sapere che ne pensate de sta schifezzuola.
Lux°

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo V ***


Pigramente aprì gli occhi,rigirandosi sul letto sfatto e vissuto della notte precedente.Con il viso affondato nel cuscino,allungò una mano verso l'altra metà del letto.Tutto quello che trovò fu l'altro lembo del lenzuolo ed il materasso freddo e vuoto,così alzò lo sguardo per cercarlo.
Non c'era traccia di lui nella stanza,neppure il suo giubbotto e le sue scarpe,solo il suo odore che andava svanendo.
Se n'era andato.
Non era così che aveva immaginato il suo risveglio.
Sola a letto.Aveva promesso di restare.
'Magari è a fare le prove..no.È troppo presto.Se n'è andato nella notte.Cosa ho fatto?Forse è nella sua stanza a dormire.'.
Svogliata si alzò e dopo essersi resa un po' più presentabile,scese di sotto per mettere qualcosa sotto i denti.
Bevve velocemente una tazza di caffè ed ordinò un piatto di bacon e uova.Guardo l'orologio della sala,le 9:27.Nel giro di due ore sarebbero dovuti ripartire.
Era l'ora di andare a dare noia a Cliff,svegliarlo e ricevere un buongiorno in malo modo per l'ora,così portò con sé la porzione di uova per ingraziarselo.
Salì le scale verso la camera del fratello bussando alla porta.
"Cliffy,sei sveglio?".
Poté sentire dalla parete fine e mal isolata la specie di grugnito che il ragazzo emise strascicandosi verso la porta,aprendo con l'aspetto fra uno zombie e uno che aveva messo le dita in una presa della corrente.
"Che caz.."-bofonchiò coi capelli arruffati,fermandosi alla deliziosa vista della sorella sorridente e soprattutto,che aveva in mano aspirine e colazione-"Oh,angelo mio."-sorrise chinandosi per baciarle la fronte.
"Vedi faccina a culo?La tua cara sorellina pensa sempre a te!"-sentenziò facendosi strada nella camera,satura già di prima mattina di  odore di erba.Seguì il fratello che si sedette sul letto per spolverare la sua colazione e lo osservò divertita.
"Di tuo gradimento?"
"Beh almeno mi sta aiutando a rimpicciolire il buco nero che ho al posto dello stomaco in questo momento."-biascicò deglutendo l'ultimo boccone mentre prendeva il bicchiere con l'aspirina-"Oh,mi serviva proprio dopo ieri sera."-si massaggiò le tempie.
"Già,come è andata poi al bar?Rimorchiato quelle tre?"
"Kirk e James in dieci minuti le avevano portate via,io..Ecco,mi è preso all'improvviso un senso di colpa pazzesco,ho pensato a Corinne."
"Aw,Cliff!Sei troppo dolce!"
"Si mi sorbirò anche una bella presa per il culo dagli altri,ma boh,mi mancava in un modo pazzesco.Le ho comprato questa ieri."-frugò in una tasca dei jeans tirandone fuori un pacchettino,che delicatamente aprì,estraendone una piccola e graziosa catenina con un pendente.
"È una croce celtica.Pensi che le possa piacere?Volevo portare qualcosa dall'Irlanda."
"Cliff,è molto bella,sobria ma carina,come lei."-gli sorrise mentre era intento a incartarla e riporla in valigia.
"Ma piuttosto.."-studiò la sorella con sguardo inquisitorio avvicinandosi-"cos'hai fatto tu ieri sera?"
'Cazzo.'
"I..io..nu..nnulla!"-tentò di nascondere invano,arrossendo violentemente.
'Stupido imbarazzo traditore!'
"Oooh ma guarda tu come è tardi!Che stupida ancora devo rifare la valigia!A dopo fratellone!"-cercò di sviare ed alzarsi,ricadendo sul letto strattonata da Cliff. 
"Lars,non è vero?"
"Si.."
"E..come è andata?"
"Cliff perdiana!"
"Scusami il tatto zero."
"Non come pensavo comunque.."
"Ma perché non avete..?"-chiese mimando l'atto.
"CLIFF!"
"Eeeh d'accordo!Santo cielo comunque sono tuo fratello,mi hai sempre detto tutto!"
"Appunto perché sei mio fratello è imbarazzante."
"Mi scusi,dimenticavo,da oggi è una vera donna."-finse una riverenza.
"E tu un vero cretino.Non è questo il punto,pensavo che sarebbe rimasto tutta la notte con me,ma stamani mi sono alzata e.."-un'espressione delusa si dipinse sul suo volto.
"Seeeh,lui è così.Finito il lavoro,adios."
"Non è vero,è stato così dolce,gentile,premuroso.Penso di piacergli sai?"
All'affermazione della ragazza scoppiò in una fragorosa risata sotto la sua occhiata inceneritrice.
"Ok ok scusa,ma voi femmine guardate troppi film alla radio.Connie,era di questo che avevo paura.Che tu rimanessi così.Tu sei innamorata,ed ingenua,come del resto chiunque ami infondo."
"IO NON SONO UNA INGENUA!Non l'ho fatto col primo che è capitato,io ho sempre provato qualcosa per Lars,e sai una cosa?Mi ha detto che mi ama."
"Conosco Lars Connie,al massimo ha risposto con un 'anch'io' ad un tuo ti amo,sbaglio?"
"Si ma.."-le seccava ammetterlo-"..comunque il punto è che me l'ha detto."
"Sei sicura che lo pensi davvero,che l'abbia detto sul serio?Delle volte lo diciamo per arrivare prima ai nostri obbiettivi o nell'estasi del momento..Stai attenta,non voglio che ti accada nulla di male piccolina."-fece per abbracciarla e lei si ritrasse schiva-"Scusami,voglio solo proteggerti."-ma la rossa si alzò andandosene dalla stanza,per non permettere a suo fratello di infangare il suo sogno diventato realtà e rovinarlo.
'Sarà in camera ora?Mi mancano già i suoi occhi."


Toc toc.

"Che c'è?"-si presentò alla porta stropicciandosi gli occhi-"Ah,entra."-disse alla ragazza che gli stava davanti con un sorriso a trentadue denti e due guance arrossate alla vista di lui in quello che era il suo "pigiama",un paio di mutande.
"Hai fatto colazione?-sbadigliò.
"Si,ora con Cliff.".
Si sentì inadeguata quando lui si risdraiò sul letto senza fiatare.
Silenzio imbarazzante.
"Beh allora?Avevi da dirmi qualcosa?Ti ha mangiato la lingua il gatto o l'hai affaticata troppo ieri sera?"-ridacchiò.
"Come mai non sei.."
"Cosa?"
"Rimasto."
"Me ne sono andato via perché.."
-'Perché si cazzo.Non mi sentivo in dovere di rimanere lì,il mio l'avevo fatto.Perché te l'avevo promesso?Scusa ma le promesse non sono il mio forte,specie da mantenere.'-"ecco non volevo che sai,ci vedessero uscire insieme la mattina."
"Più facile non vedere la mattina quando dormite tutti come ghiri che la notte che girate ubriachi in cerca di prede e altro alcol."
"Si ma erano tutti occupati."
"Mio fratello no,avrebbe potuto vederti."
"Ma non era con.."
"No,senso di colpa e un pizzico di fedeltà."-'Cose che io non so nemmeno dove stanno di casa.'-"Era in camera a fumare ed è stato molto al telefono con Corinne.Me l'avevi promesso Lars,mi stai forse usando?"
'No,stai solo occupando tutti i suoi buchi finché non trovi qualcosa di meglio o finché non ti stancherà,cosa che è già avvenuta dato che hai avuto successo nel tuo intento-ZITTO STUPIDO CERVELLO!-non è forse così?'
"No!Non potrei mai farlo,solo che ecco,ho avuto paura della reazione di Cliff,devo ammetterlo.Scusami."
"Ok.."-mormorò-"Ti sono almeno mancata?"-gli domandò con occhi dolci da cerbiatta. 
'Ma che cazzo di domanda è?Cristo sono passate tipo sette ore!Che razza di appiccicosa ti sei trovato?Questa ci crede troppo,totalmente cotta!'
"Certo piccola."-i loro visi si avvicinarono,labbra su labbra.
"CAZZONI MUOVETEVI!Fra poco si parte!Potete farlo anche in pullman,noi non ci scandalizziamo!"
"JAMES VAFFANCULO!"-urlarono in risposta all'unisono,finendo a ridere.
"Un quarto d'ora!"-gridò il biondo dal corridoio fuori allontanandosi.
"UN QUARTO D'ORA?E chi ce la fa?"-si lamentò il disordinato ragazzo gettando un'occhiata ai panni ammucchiati ovunque.
"Dai ti aiuto io,se vuoi."
"Ben volentieri grazie."
"Tu intanto vatti a fare una doccia."
"Naaa."
"Lars."
"Eddai,pensa che ho il tuo profumo addosso,non me ne voglio liberare."
"Se pensi di intenerirmi sbagli,anzi la cosa mi fa abbastanza schifo.Fila in bagno,non è una buona scusa per mascherare la tua repulsione alle docce!"
"Vieni con me."-sussurrò al suo orecchio in un tono da istigazione allo stupro,pensò Connie.
"No grazie,ci aspettano e io sono già linda."
Mentre lui si lavava toccava a lei raccogliere tutto il casino regnante per la stanza e riporre con cura le cose del ragazzo dentro il borsone.
'Non invidio chi dovrà pulire questa porcilaia,certo che il mio ragazzo è proprio un disastro..aspetta.L'ho pensato veramente?Mio ragazzo..caspita se suona bene..'
Fu distratta dal ciabattare di Lars che tornava con un asciugamano in vita ed i capelli umidi e leggermente increspati.
"Uhm,ti ho lasciato il cambio lì.Ci vediamo giù,vado a prendere la mia valigia."-balbettò girandosi di scatto,bloccata però da lui. 
"Grazie dell'aiuto,a dopo."-concluse poggiando le sue piccole labbra carnose su quelle di lei,che si staccò malinconica.
"Aspetta."
"Mh?"
"Ma io e te allora..stiamo insieme?"
Lars sentì un nodo alla gola,come se un cappio lo stesse trattenendo e legando a Connie.
"Mmmh."-riuscì soltanto a mugolare qualcosa.
"Mmmh starebbe per?"
Annuì velocemente,non le andava di perderla.
'Oh beh,cos'è infondo una relazione?Un legame in cui due stanno insieme e non ci dovrebbero essere altri giusto?Ma occhio non vede,cuore non duole.Ci potrebbe essere il modo di fare una scappatella se proprio..Anche Cliff che dice di amare tanto la sua Corinne e ha sensi di colpa,se li fa passare presto nei dopo concerti di solito.'
"Ok a dopo."-si alzò in punta di piedi per posare un delicato bacio a stampo e scomparire con un grande sorriso.


'Donne..come se la bevono facilmente.'





Lucia's corner:
Bene tornata in possesso di voglia di ricopiare il capitolo e di un editor eccomi di nuovo hier Leute!
Il capitolo é pieno di riflessioni scritte in corsivo e pensieri dei personaggi,spero si capisca qualcosa.
Magari fatevi vivi con una recensione dato che l'ultimo capitolo ne avute solo due,peraltro delle mie amiche,e la mia cara Ghost che mi lasciava bellissime e motivanti recensioni sembra essere scomparsa..
A presto (si spera),mi aspettano un bel po' di compiti che farò con l'aiuto della mussssica,addio!

Luxvee_ (SarettaSyn cawa).



 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo VI ***


Di nuovo in Inghilterra,alla volta di Londra,dopo aver passato altri quattro giorni in umide città come Manchester,Newcastle e Birmingham.
Altri quattro giorni sulle strade bagnate,fra un concerto ed l'altro,sballottati nelle cuccette durante i viaggi notturni ma troppo stanchi o ebbri per curarsene.
Per Connie i problemi erano altri,sarà pure stata californiana ma amava la pioggia e i temporali.Il problema era Lars.
'Insomma stiamo insieme..un po' di considerazione mi farebbe piacere,non capisco come fa a fregarsene così.In questi giorni solo tre baci rubati di fretta,che sia arrabbiato con me perché non abbiamo più avuto un momento insieme?Forse era per quello che l'altra sera sembrava interessato a quella stronzaccia nei camerini.Ehehe le ho fatto vedere io,ci è rimasta bene quando l'ho baciato e portato via.Uff..mi ha detto che ci tiene a me no?Perchè mi faccio tutte queste seghe mentali e soprattutto perché sono qui sola nella cuccetta?Magari dovrei avvicinarmi io,forse se l'è presa per qualcosa..'-rimuginava stesa,quando decise di alzarsi e raggiungerlo.
"Ehi,disturbo?"-chiese affacciandosi sul letto del ragazzo,che stava tranquillo con le sue cuffie.
"No,vieni."-le rispose facendole spazio e tornando alla sua posizione.
"Posso?"-domandò indicando una cuffia,che lui le porse.
Oltre la musica che si riversava nelle orecchie,fra i due c'era un silenzio alquanto imbarazzante.Lei fece scivolare un braccio attorno al corpo di Lars,cingendolo e stringendosi al suo petto,guardandolo con occhi dolci.
"Che c'è?"-chiese con tono quasi seccato.
"Nulla,volevo stare un po' con te e farci un po' di coccole."-sussurrò con voce smielata accarezzando il torace del danese.
'Ehm no,non ci siamo.DOVE CAZZO MI SONO INFILATO?COCCOLE?Se non l'avessi capito tesorino,le uniche carezze che mi interessano le dovresti fare sotto la mia cintura,e fanno tutt'altro che intenerirmi.'-rise dei suoi pensieri e decise in quella situazione scomoda di ricambiare l'abbraccio,col suo solito doppio fine.
"Bambolina?"
"Mh?"-mugugnò alzando leggermente la testa dal petto caldo dell'amato-"Ah,scordati di richiamarmi con questo nomignolo."
"Perché?Non è male!"
"Usalo con le groupies biondone."-rispose piccata.
"Come quella che hai fatto fuggire l'altro giorno?"
"SI.Diavolo se stiamo insieme non stai ai loro giochini,altrimenti cosa siamo?Scopamici?"
'Uhm,centro baby.Dio ma quanto è gelosa,pensa di avere il monopolio su di me e che stando insieme io sia solo suo.Pff!'
"Scusami ma un uomo deve pensare ai suoi bisogni!"
"Cosa vuol dire che io sono solo un oggetto?Che ha più di me quella specie di ragazze che ha più terra in viso che un orto?"
Lars si fece una risata e le solleticò un fianco.
"Non ci ho fatto nulla eddai.Sei geloooosa!"-ridacchiò-"Seeeei geeeeloooosaaa!"-ripeté in un tono petulante solleticandola ancora.
"SI E VABENE LO SONO!"-riuscì finalmente a farla ridere.
"Allora prenditi un po' cura del tuo ragazzo!"-disse in tono teatrale atteggiandosi tragicamente.
"Non fare il lagnoso,non possiamo qui,non siamo soli!"
"Ma.."
"Hai sempre da ribattere!"
"Senti chi parla!"
"Si ma io ribatto pensando col cervello,tu ti arrampichi sugli specchi!" 
"Si è vero,non penso col cervello,perché ti desidero.Ti desidero così tanto che non riesco a pensare nemmeno un po'."-la stoppò lasciandola senza parole,per una volta tanto.
'Bingo Lars,l'hai zittita con una delle tue frasi da acchiappo ehehe!Vediamo di fare punti bonus..'
"E io ti voglio ades.."-stavolta fu lui ad essere bloccato,e ritrovarsi sotto di lei,che prendeva a baciarlo,carica di lussuria.Connie lo prese per la maglietta,strattonandolo fino verso il minuscolo bagnetto del pullman mentre gli altri sonnecchiavano in uno stato di catalessi o russavano.
"Fa altamente schifo,ma è tutto quello che ci possiamo permettere in questo momento.Non ce la faccio più neppure io."-si limitò a dire ansante mentre Lars gettava una cascata di baci sul suo collo,e riprendeva a baciarlo con così tanta foga,che sarebbero potuti finire per consumarsi le labbra a vicenda,mordendosi avidamente.
Bruciati dalla forte voglia di essere di nuovo una cosa sola e dalla sensazione di proibito iniziarono per come potevano,a spogliarsi.Lars famelico le sfilò la maglietta e presto le abbassò i pantaloni imitando lei,che dopo aver litigato con la sua cintura,lo aveva tirato verso sè,completamente persa.
Incominciarono a muoversi,lei spinta contro la parete,le gambe agganciate ai fianchi di lui che si muovevano con forza facendole emettere suoni ed imprecazioni di cui lei stessa si vergognava,così ancora una volta ricadde su quella bocca perfetta come un bocciolo di rosa,concentrata su quel viso dai lineamenti fini che stonavano con l'immagine di sè che voleva dare Lars,e col suo carattere.
Lui la sorreggeva con forza assistendola quando era il suo turno di muoversi e tracciando percorsi infuocati su tutte le porzioni di quella pelle perfetta a lui accessibili,quando arrivato al culmine si rilasciò dentro di lei con un gemito più forte mentre lei lo seguiva,baciandolo per fermare un grido.Velocemente recuperarono un po' di fiato e appena ricomposti uscirono da lì sghignazzando.
Lui la spinse sulla cuccetta e la seguì.
"Mica cercherai il secondo round vero?"
"Mh..no."
"Menomale,però resto volentieri qui con te,notte."-gli schioccò un ultimo bacio per sistemarsi poi comodamente.
Quando ci fu silenzio,i due sentirono una piccola risatina dal piano superiore,che degenerò in una risata torci budella.Poi un applauso.
"James che cazzo ti ridi?"-sbottò Lars.
"No nulla mi complimentavo per il concertino di prima,ninfomani.Non si se ricordate che vecchia carretta non isolata è questo pullman."-stentò a dire ridendo come un pazzo-"Vi va bene che gli altri sono K.O. dopo quella gara col whiskey con Marshall!Su,buonanotte piccioncini!"-li canzonò cercando di limitare invano le risa.
"Oh cazzo."-mormorò Connie sentendo di voler sprofondare oltre il cuscino dove aveva ficcato la testa.
"Te l'avevo detto di fare piano,maniaco."-sibilò al ragazzo inviperita.
"Disse quella che mi ha sbattuto dentro il bagno."-la canzonò-"Non te ne curare,non ci facciamo molti scrupoli qui."
"Facile per te." 
"Eddai..mi mancavi."
'E un'altra volta basta una parolina per mandarla in brodo di giuggiole,più che una parolina,una delle bugie di Lars per volgere le cose a suo favore!Mi merito un Oscar gente.'



Lucia's corner:
bene stavolta sono tornata abbastanza presto ed ho intenzione di rifarlo!Qui c'è una scena ehm ehm..ma siate onesti,fa cacca.Almeno,io la penso così.
Bene avevo fatto un corner carino ma mi si è cancellato perciò lo chiudo qui!
Nel giro di qualche capitolo le cose cambieranno cari/e!Perciò stay tuned!
Recensite perchè so che ci siete,io vi vedo ehehe (?)
A presto!
Lux°

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo VII ***


Cliff era seduto sul letto,un altro,nell'ennesimo hotel ed in un'altra nazione.Con estrema cura si accese una sigaretta e si stese.Afferrò dal comodino il suo libro e cominciò a leggere.
Cinque,dieci..quindici righi..
Richiuse.
No,non riusciva a goderselo,neppure la nicotina lo soddisfaceva.Era da Belfast che Connie quasi non gli parlava,se non per lo stretto indispensabile.Sua sorella caspita!La sua amata piccolina che faceva tutto con lui!
'Lars le fa proprio male,me la sta portando via,oltre che illuderla.Se finisce male gli apro il culo in due e gli ci infilo un piatto Zildjian,anzi,l'intero drum set!'.
Lui non se la prendeva mai per nulla,ma sua sorella,eccome se era testarda e permalosa quando ci si metteva!Non voleva offenderla,era solo stato schietto e chiaro,senza tanti mezzi termini,come era di natura,e le aveva aperto gli occhi.
Il punto è che lei non voleva ridestarsi da quel sogno,preferiva crogiolarcisi dentro,ignara del resto.
Lei,nell'altra stanza era sveglia,a pensare accoccolata addosso all'amato,che stremato si era subito addormentato.
In tutto quello che stava vivendo con Lars,o in quel tour in quei giorni,sentiva una nota stonata,di amarezza.
Stavolta non era la mancata risposta al suo 'ti amo',ma suo fratello.Erano dieci minuti buoni che fissava spersa il soffitto,domandandosi se non fosse il caso di mettere da parte il suo orgoglio e la sua testardaggine che l'avevano allontanata nei giorni precedenti da Cliff.



Il concerto a Lund era stato un altro evento memorabile,ma era già tempo di partire alla volta di Oslo,perciò i ragazzi rimontarono in fretta sulla vecchia carretta per un'altra nottata di strade su strade,come erano state le precedenti,come sarebbe stata l'indomani,e l'indomani ancora.
Connie si era già messa a letto,chiusa in sé stessa,verso il muro,ancora coi pensieri che le ronzavano insistenti e fastidiosi per la testa,quando sentì una leggera pressione su di un fianco.
Si finse addormentata.
Non desiderava parlare e tanto meno,se quello fosse stato Lars,di fare altro.
Voleva dormire in pace,cosa che non aveva fatto la notte prima.
"Connie,lo so che sei sveglia.Fammi un pelino di spazio.".
Riconosciuta la voce del fratello si girò di scatto,imprigionandolo in un abbraccio,dal quale lui non si sottrasse,nel quale si lasciò andare.
"Mi dispiace.Sono stata una stronza,perdonami."
"Per cosa?È successo qualcosa?Veramente non ricordo,non mi sono perso niente vero?"-sorrise Cliff,e sorrise anche la sorellina,della capacità di perdono del fratello,facendo poi cenno di no.
"Comunque,ora che abbiamo chiarito sono felice,e non vedo l'ora di dormire.Scusa."
"A domani mattina,ti sveglio io quando siamo a Oslo."
"Mh,sarà difficile.Sono sempre io a svegliarti!"
"Già ma dalle occhiaie che hai,penso che farai una bella ronfata!Notte,Miss Fits."-disse amorevolmente baciandole la fronte,lei aveva sempre amato quel soprannome che le aveva affibbiato,e fece retromarcia verso la sua cuccetta,per cadere in un sonno profondo e tranquillo.

La mattina sul tardi,arrivarono ad Oslo.
La troupe si diresse subito verso il luogo del concerto,per sistemare le varie attrezzature e preparare lo spettacolo,il gruppo avrebbe avuto le prove alle quattro in punto.
Adesso erano pigri nel divano con le prime delle numerose birre del giorno.
La ragazza era seduta fra le gambe di Lars,fregandogli ogni tanto un sorso di birra ed ascoltando una piccola prova fra Kirk e John Marshall.
"Domani si torna a rockeggiare,woo-hoo!"-esordì James.
"Davvero?Pronto per riprendere in mano la tua ESP Het?"-domandò la rossa.
"Certo!Qui ci vuole un brindisi carotina!"-urlò il biondo in risposta,circondandola col braccio sano e porgendole una bottiglia di vodka.
"Su,un goccetto!O dobbiamo chiedere il permesso a mammina Cliff?"-scherzò.
Il liquido sembrava fuoco mentre scendeva verso il suo stomaco, diramandosi al fegato non abituato.
"Ehi,pensavo una cosa."-disse al danesino distraendolo dalla bottiglia di fuoco liquido che era fra le sue labbra-"insomma è mezzogiorno,pensavo che magari io e te potevamo andare un po'per la città e mangiare qualcosa..sei libero fino alle quattro no?"
"Uhm,mi dispiace ma io mi sento già alticcio,volevo riprendermi un po'."
"Ok..magari prima del concerto stiamo un po' insieme?"
"Ma avremo da prepararci,conosci la routine!"
"Ok ho afferrato il concetto.Quando hai voglia forse mi ricercherai."
'Ecco,esatto.Stupida bambina bizzosa,cosa pensi che io sia?L'amichetta da shopping?Potevo scaricarlo prima e farmi quante norvegesi volevo,niente problemi di legami.'
Seguì con lo sguardo la piccola alzarsi e gettarsi incazzata nera sul letto.
"Bravo genio,che bravo fidanzato sei."-gli sibilò velenoso Cliff strattonandolo verso la parete ed assicurandosi che Connie non sentisse niente-"Non ti spacco la faccia perché ci servi e perché lei a differenza tua,ti ama.Ma ti avverto Ulrich,ti ho visto ieri con quella mentre lei era rimasta in pullman,bastardo.Terrò il segreto per non distruggerla."-ringhiò mollando la presa.
Lars scosso si affrettò a sparire dal pullman,portandosi dietro Kirk,lasciando calmare le acque.

"Cristo non ne posso più di questa situazione."-sbuffò isterico sedendosi su di un gradino,vicino ad un bar dove aveva bevuto un po' con l'amico.
"Già,ma non hai le palle per lasciarla e subire l'ira di Cliff,quindi preferisci i sotterfugi."
"Su andiamo o James ci spacca il culo,che se facciamo presto poi facciamo altra baldoria."
"Quando abbiamo fatto andiamo a caccia di prede."
"Ci sto alla grande."-ammiccò al compagno schiacciando sotto un piede una cicca.
 
Lux's corner:
Beneeee,ci risiamo!
Corner veloce stasera.Piccolo ringraziamento alla mia nuova Freundin e accanita lettrice,Marti c':
Non molto da dire,presto arriverà l'otto,seguiranno capitoli mi sa movimentati!
A presto!
Lux•

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo VIII ***


Connie guardava il palco,seduta sugli spalti,con sguardo vuoto.
Non si capacitava di come riuscisse a litigare così tanto e così spesso con Lars.Lo amava,allora perché cavolo non gli dava fiducia?
Perché era gelosa marcia,ecco perché.
E l'aveva scoperto da poco,ma d'altronde era la sua prima relazione,si sentiva impacciata e non sapeva bene come comportarsi.
'Lars scusa,ci tengo troppo a te..basta è un'ora che provo questo discorso,o la va o la spacca,devo parlargli senza tanti progetti,chiedendogli scusa per la mancata fiducia che ho in lui.'
"Fanculo,mi prendo una birra."-disse il biondo posando il microfono-"Direi che potrebbe bastare.Programmi?"
"Uscitina?"-propose Kirk.
"Boh,abbiamo un'ora e mezzo,sarebbe meglio stare al pullman ormai no?"-sbuffò Cliff-"Mi fai compagnia Connie?Tu James?"
"Io si però.."-abbassò lo sguardo poi lo puntò nelle iridi verdi di Lars-"Potrei parlarti prima?"
"Piccola,dopo ok?Mi aspetta Kirk,lo avevamo fissato prima,vero?"-cercò la complicità del chitarrista,che annuì-"Dopo il concerto,ti prometto,sono tutto tuo."
"Ok divertiti.."-si allungò per dare un casto bacio al batterista,che però lo trasformò in una insipida slinguata veloce,tanta la fretta di dileguarsi,lasciandola con un ammicco.
"Ehi,te lo dico per l'ultima volta Connie,lo faccio per te,ascoltami."-le sussurrò prendendole il viso fra le mani e guardandola con un'espressione preoccupata,profondamente sincera-"Lascialo perdere,farà meno male,fidati.Gli interessa solo una cosa di te,non si rende conto di quanto altro c'è da amare.Ok?"
"Ne abbiamo già parlato tanto,non so perché faccia così,ma lui mi ama.E io amo lui.Non mi ha tradito,tranquillo.Adesso basta,non ne voglio parlare,veniamo a cose migliori!È buffo quanto poco siamo stati insieme in questi giorni,suoni un po' con me?"-chiese con quegli occhioni,tanto dolci e tanto simili a quelli di Cliff,che come sempre le facevano avere la meglio.
"Ok,al pullman ci sono le nostre chitarre.Strano,non hai usato per nulla la tua in queste due settimane!"
"Ho suonato ogni tanto con quella di Kirk,ma sai,sono stata indaffarata con qualcuno!"-squittì in una risata cristallina,facendo una linguaccia al fratello,che pensò a quanto ancora quella giovane donna fosse innocente e sognatrice,la sua bambina.
Le scompigliò i capelli giocosamente.
"Se lo sapesse nostra madre cosa hai fatto in questo tour fra alcol e Lars,primo,mi uccide.Secondo,muore di crepacuore."-rise sonoramente accompagnato da lei.
'Sorellina mia,apri gli occhi,se non è troppo tardi.Buttalo fuori dalla tua vita.Non ti merita.'


"Eddai l'ultima!"-protestava Connie.
"L'ultima era mezz'ora fa signorinella,devo prepararmi per il concerto,ok?"
"E allora?Prendi il basso e suona con me!Mi hai insegnato i vostri pezzi!"
"È impossibile farti smettere di suonare eh?"-la guardò fingendo una faccia imbronciata,da cui subito nacque un gran sorriso.
"Ho preso da te."-disse al fratello porgendogli il suo caro basso Rickenbacker-"Suoniamo qualcosa della scaletta."
"Seek and Destroy?"
"Yeah bro!Ma dopo mi suoni Orion!"
"Solo se mi accompagni!"
"Ci proverò dai."
La rossa subito attaccò col familiare riff,facendo poi spazio al basso,quando sbucò James.
"Woah ruggine,sei una scheggia!Ma cosa avete nel sangue voi Burton?Il metal liquido?"-disse sorpreso facendo arrossire la giovane chitarrista.
"Grazie J,ma ti dispiacerebbe smetterla coi soprannomi a proposito della pigmentazione dei miei capelli?"
"Ma è affettuooooso!"-le diede un abbraccio soffocante-"Su carotina,fammi sentire qualcos'altro,una bella jam fra Burton!Cavolo se mi dovessi per caso rifare male al braccio ti chiamo come sostituta!"
Andarono così avanti la restante mezz'ora prima di avviarsi verso la location dove aspettavano i pezzi mancanti della band,che a differenza degli altri,quasi sobri,erano già ad un buon punto di sbronza.Come non bastassero le bevute di prima e quelle che verranno dopo durante la festicciola per l'ultima data con Marshall come rimpiazzo alla ritmica.
"Ma vi ricordavate del concerto?Quanto cazzo avete bevuto?"-sbottò James.
"Sheeeenti Hetf,sheeei shembre sbronzo du."-farfugliò Kirk.
"Già,è vero.Aaabbiamo shoool..bevudo un bo'."-sostenne la causa Lars.
"Su,tutti in camerino a prepararsi."-ordinò Cliff.
"Quando sarai più sano dobbiamo parlare.In bocca al lupo per il concerto."-gli accarezzò la fronte Connie mentre la guardava stranito.




Un'altra serata,un altro gran successo.
Era appunto,l'ultima serata con John che suonava così si finì per festeggiare,ancora.
E quando non era il tempo per delle feste?
Perciò i Metallica e relativi si trovavano nell'ennesimo bar,prima della partenza per Stoccolma.
"Cliff,hai visto Lars?Mi aveva detto che sarebbe stato con me stasera,e sopratutto devo parlargli."-chiese la più giovane della compagnia,anche lei abbastanza ebbra e rincoglionita.
"Mh,no.Magari è fuori."
"Provo di là,nel retro.All'entrata non c'era."
"Può darsi sia lì."
"Bene,devo ancora scusarmi."
"TU?"-sputò una boccata di fumo strabuzzando gli occhi.
"Beh si,insomma sono stata eccessivamente gelosa e senza fiducia.Mi ha assicurato che non mi ha tradito,e mai lo farebbe."
"Seh,e io sono Glen Danzig."
"Cliff,basta.Vado a cercare il mio ragazzo."-marcò con forza le ultime due parole e si diresse all'uscita sul retro del locale,combattendo con le luci che le stavano friggendo gli occhi grazie alla sbornia.
Nel buio del retro,si fece strada con passo stordito verso l'unico lampione che illuminava quel luogo,dietro il quale si apriva un lungo vicolo buio,dove Connie sentì dei passi,e poté scorgere anche se con la vista annebbiata due figure,nere per la mancanza di luce,giusto un piccolo fascio che si rifletteva verso la parete.
La prima presenza si era accostata al muro,molto magra pensò,con lunghi capelli mori e voluminosi.
La seconda figura si avvicinò all'altra di scatto,tanto che fece sussultare Connie,che pensava a qualcosa di brutto.
Presto però vide le due ombre scambiarsi baci approfonditi,durante i quali,la prima sagoma che aveva intravisto era ancora spinta al muro e stringeva l'altra.

Con la vista appannata riuscì a notare un indumento familiare,un giubbino nero e grigio..
La prima figura era ora di spalle verso l'altra,che spingendola al muro le calò i pantaloni avvicinandosi coi fianchi.
E fu un'attimo.

A quella intrusione,la voce della silhouette dai capelli scuri,col viso nascosto da essi,emise un gemito di piacere,che squarciò il silenzio del vicolo buio.
Ed il cuore di Connie,con la parola,anzi il nome,che uscì assieme ad esso da quelle labbra sconosciute.


Lars.




Lucia's corner:
cari lettori rieccomi ici!Questo è l'otto e si,anche io vorrei uccidere Lars,o meglio,chi mi ha ispirato i suoi comportamenti eh-eh.Ultimamente ho avuto di che scrivere sul danese che si rifà tanto ad un modello reale,e per quello che disse in delle interviste anche se magari meno stronzo,al vero Lars anni ottanta.
Quando,per citare le sue parole disse qualcosa tipo "a quell'età non vuoi altro che divertirti e scopare.".
Attenzione,non so quando potrò postare il nove dato che ho avuto una settimana terribile e la prossima sarà uguale dato che siamo pieni di compiti,interrogazioni etc. dato che poi dal 24 al 30 andiamo con la scuola in viaggio studio a Cannes,e lì penso mi sia impossibile di pubblicare direi.
Per stavolta è tutto,bisous (si inizia a annusare Francia lol).

Lux°

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo IX ***


Il cuore che le andava in frantumi sembrava aver fatto rumore nel silenzio del vicolo buio,dove solo quelle due voci si avvertivano.
In mezzo al dolore si fece avanti una forte rabbia,prodotta da quella gigantesca delusione,il tradimento della fiducia della ragazza e delle cose che le aveva giurato.
Avanzò di qualche passo tremolante,e con mille emozioni che pervasero il suo corpo,tutte negative,aprì bocca.
"Sei solo uno stronzo,Lars."-combatté per reprimere le lacrime che le impastavano la voce.
L'interpellato la guardò scioccato e velocemente la rincorse sistemandosi,ma lei col viso rigato era già al di fuori dell'entrata principale dell'edificio,passando a spintoni e guadagnandosi pesanti insulti.
Cliff che era ancora al bancone la vide fuggire di corsa seguita da Lars e allarmato si mise anche lui dietro all'inseguimento.


Corse nella notte buia,per le strade sconosciute della capitale norvegese.
Il vento freddo spazzava via le lacrime dai suoi occhi,che subito si colmavano ancora ed ancora.
Col fiato rotto dalla fuga e dal pianto si fermò ad un angolo.
Arrivò correndo pure Lars,che si arrestò vedendola.
"Connie io.."
"VATTENE VIA!"
"Lasciami spiegare."
"Che cosa?Non mi è bastata la scena secondo te?Vuoi che te la rappresenti?SEI SOLO UN FOTTUTO BUGIARDO,ECCO COSA SEI!E io che credevo a tutte le tue promesse.."-si fermò tirando un lungo respiro convulso,asciugandosi il viso-"Mi fai schifo Ulrich."-sputò in faccia al danese dandogli poi le spalle.
"Quanto sei ingenua,una povera bambina innamorata."-le si avvicinò all'orecchio prendendosi gioco di lei.
Poteva sentire,come nel suo respiro,l'odore forte di alcol.
Si girò di scatto per fronteggiarlo,tentando di nascondere i vistosi segni del suo stato d'animo.
Fallendo,chinò la testa.
"Oh,la piccolina ci è rimasta male.Cosa pensavi?Primo amore,felici e contenti,per sempre insieme?"-rise di lei,fuori di sé,probabilmente con l'aiuto anche di qualche altra sostanza.
Le accarezzo una guancia fingendo un'espressione dispiaciuta sul suo ghigno ebbro.
"Non mi toccare."-si impose lei fredda,se quello si poteva chiamare 'imporre' nella sua condizione così precaria e vulnerabile.
"Tutta la lingua lunga per cui ti facevi conoscere è sparita eh?Fammi controllare."-le soffiò avvicinandosi e prendendo prepotentemente da quella bocca perfetta e giovane un ultimo bacio,da cui lei lo spinse via gridando.
"VATTENE VIA CON QUELLA BOCCA!"-urlò consumando ogni briciola di ossigeno rimasta nei polmoni.
"Ti dico un ultimo segreto,zuccherino.Dovresti aver capito prima le mie intenzioni,perché quello era il fine del mio gioco,e non eri la prima preda a caderci.A ventitré anni io non voglio una stupida relazione,perché dovrei averla quando posso avere tutte le ragazze che voglio?Io non ti ho mai amato Connie,mai."-sibilò a lei,ormai inerme che si accasciò sul marciapiede.
"Era da quando ho fatto l'errore stupido di dirti che stavamo insieme,per assicurarmi un posto nel tuo letto,che volevo rompere,ma ero preoccupato di farlo.Mi hai tolto pure questo problema,bambolina."-tossì e si allontanò con una sigaretta in bocca,come se nulla fosse successo.

Cliff,che aveva assistito a gran parte della scena da più lontano,si fece avanti sul cammino del danese,gonfio di rabbia.
"Ti avevo avvisato."-si accostò a pugni stretti.
"Senti,è ubriaca,ha visto male.Abbiamo chiarito."
"Tu dici?Beh il fatto è che io ero a pochi metri da voi e sai,ho sentito come l'hai trattata,come l'hai presa in giro nella sua innocenza.Mi trattiene solo il fatto che dobbiamo fare concerti o ti farei nero.Quanto vorrei farti ingollare quella sigaretta,accesa."
"Ascoltami,non la fare troppo personale."-rispose eliminando la cenere dalla cicca.
"LA FACCIO PERSONALE SI,È MIA SORELLA!"-gli urlò contro.
"Si ok,magari però quindi,se ci tieni tanto avresti dovuto controllarla di più e metterla in guardia."-lo guardò con fare annoiato rilasciando una scia di fumo.
Cliff a quel punto non seppe più trattenersi,le noccole erano diventate bianche,il sangue gli ribolliva nelle vene.
Si scaraventò verso Lars piantandogli un pugno in pieno stomaco.
"Tu figlio unico viziato,non venire a dirmi come fare il fratello!C'eri forse tu quando lei stava male,sei forse tu l'unica cosa a cui si può aggrappare per non andare giù?Non hai idea della sua fragilità.Tu non sai niente dell'amore per una sorella,tu non sai niente dell'amore.E adesso levati dai piedi,prima che non resista ancora un secondo all'impulso di spaccarti tutto quel faccino da pezzo di merda,vai al pullman.Io ho una sorella da consolare.Non meriti le sue lacrime idiota."-ringhiò alzandosi dal batterista,ancora steso a terra,che dolorante scappò via come un codardo.

In preda al panico si guardò intorno cercandola.
Eccola lì,una trentina di metri più in là,ancora sul ciglio della strada a piangersi addosso silenziosamente.
La raggiunse e lento si mise a sedere di fianco a lei,allungando una mano ad asciugarle uno zigomo.
Come di riflesso la rossa si gettò fra le sue braccia.
Si avvinghiò forte a lui,col viso affondato nel suo petto a godersi le sue carezze rassicuranti.
"Avrei dovuto ascoltarti.Sei l'unico uomo di cui mi posso fidare."-singhiozzò chiudendo fra le dita un lembo del giubbotto del bassista-"Non eri tu quello che mentiva,come ho potuto dubitare di te?Dovevo scegliere meglio di chi fidarmi."
"Lo conosco meglio di te,ti ho dato un avvertimento ma la colpa non è tua,è lui che ha rovinato tutto quanto."
"Non gli fare altro male però."-sembrò implorarlo.
"Non capisco come tu faccia ancora a preoccuparti,comunque tranquilla,potrà suonare senza problemi anche dopo il mio destro.Piccola,dimenticalo,rimuovilo,e soprattutto non piangere per causa sua."-lo strinse cercando di smettere,tirò su col naso-"Ci sono tanti ragazzi migliori,lui è stato solo il primo.Troverai chi ti scioglierà ancora il cuore,fidati."
"Si,e chi me lo romperà di nuovo.L'unico uomo che amerò per il resto dei miei giorni ha i capelli ramati,suona il basso divinamente,è pazzo ed al contempo sensibile e intelligente,e non lo cambierei per nulla al mondo,mio fratello."-lo guardò con gli occhi rossi e le guance umide.
"Ehi smetti.Adesso ti faccio ridere io."
"Prova a far ridere questa cornuta."-mormorò con un filo di voce.
Cliff la guardo con un sorrisino dispettoso e lentamente si avvicinò con le mani ai fianchi di Connie.
"Bass solo,take one!"-citò Pulling Teeth cominciando a solleticarla come stesse pizzicando le corde del basso-"Aspetta,va accordato."-disse girandole un orecchio come fosse una meccanica e riproducendone il suono.
"Basta!"-lo pregò Connie soffocando una risata.
"A-ha!Cliff 1,Connie 0!"-le sorrise-"Torniamo verso il pullman Con."-la aiutò ad alzarsi e la sorresse nei suoi passi incerti.
Camminando tirò fuori un cilindrerò perfetto,accendendolo e lo infilò fra le labbra della sorella.
"Cliff,la mamma ci ammazza."
"Sssh,fuma e perditi un po'.Tira."-le suggerì mentre lei esaminava quel coso,e ne prese una boccata,così ampia da tossire strozzando.
"Non così tanto!"
"Puah,tieni la tua robaccia.Mi sento un salmone norvegese affumicato alle erbe."-e restituì.
"Sono una buona influenza insomma,dicono."-le disse facendola sghignazzare.
"Yeah,doppietta per me!Hai riso due volte!"
"Questo perché sei il migliore di questo mondo,Clifford Lee Burton."
"Sempre qui per te."
"Senti..il letto di Lars è in fronte al mio.Posso dormire da te,come quando eravamo piccoli?"
"E avevi gli incubi.Basta che non scalci come allora."
"Mi faccio piccola piccola.Ricordi quando mi leggevi Lovecraft nelle nostre capannine di coperte la notte?"
"Già.Che cosa smielata e malinconica ripensarci."
"Ora il tour ce lo godiamo io e te,come doveva essere in principio."
"Certo Miss Fits,ma affretta il passo,dobbiamo partire."

Stranamente sulla vecchia carretta regnava il silenzio,tutti erano nelle proprie cuccette,così anche i Burton presero posto nell'unica libera,al fondo del mezzo.
Connie si girò verso la parete,facendo spazio al fratello.
"Notte sorellina."-si addormentò accanto a lei,per vegliarla e starle vicino,sempre e comunque.
Lui non avrebbe mai spezzato questa promessa.




Lucia's corner:
Beeeen tornati miei cari (?)
Ecco il capitolo nove smielato e pieno di pianti e stronza ghinee da parte di Lars che forse ho esagerato ma vabè,poi magari torneremo molto più in là sui suoi errori ehehe.
Special thanks al mio Syn (sperando torni a recensirmi,Sarettaaa!) e alla mia Nym :3
Il dieci vedrò di scriverlo domani nelle ore di storia e geo LOL dato che ne ho due ma non so quando lo potrò postare perché sono in fase 'preparativi per viaggio/mamma isterica della serie HAI PRESO TUTTO?NON ANDARE AL GIRO CHE DEVI PREPARARE LA ROBA!DEVI STIRARTI LE MAGLIETTE' lol.
Da domenica,a meno che nella casa che mi ospita non abbiano il wifi non sarò per una settimana su efp,si lo so che non sentirete la mia mancanza ma ci tenevo a dirlo ahaha.
Bis bald vielleicht!
Lux•

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo X ***


La svegliò un odore dolce,seguito da una voce.
"Bentornata tra i vivi signorina,sai che ore sono?"
"Buondì Cliff,no perché?Siamo già a Stoccolma?"
"Buonasera semmai,dato che è pomeriggio!Si,siamo arrivati stamani e ti avevo comprato delle frittelle che ho dovuto proteggere finora dalle zampacce di Kirk e James.Sono fredde ma buone."
"Non ho fame."
"Connie dai,le ho prese per te!Fammi un favore su,senti come ti chiamano!"-la implorò conoscendo il motivo del suo digiuno.
Lei si era sotterrata sotto le coperte per non ascoltarlo.
"Coooonnieeee maaaaangiaciiii..siaaaamo fritteeeeelle.."-cantilenava fino a che lei,fra il finto spazientito e il divertito si arrese.
"Ok mangio."-sbuffò,mettendosi a ridere col fratello quando le brontolò rumorosamente la pancia.
"Come no,non avevi fame."-scherzò osservandola mentre si ingozzava di pancakes.
"Gli altri sono tutti fuori,te la senti stasera di venire al concerto vero?"
"Ovvio,non mi perderei mai James che imbraccia di nuovo la chitarra e una delle tue meravigliose performance."
"Perfetto.Sai,ha chiamato Corinne prima."
"Davvero?Che ha detto di bello?"
"La stronzetta stasera va a vedersi i R.E.M.,noi ce li perdiamo merda." 
"Ci possiamo sempre tornare insieme a lei no?"
"Certo che lo faremo.Poi ha guardato qualche casa nella zona di Castro Valley."
"Vuole trasferirsi?"
"Veramente stiamo cercando casa insieme.."-disse quasi timidamente con un gran sorriso.
Gli occhi della ragazza si illuminarono subito alle sue parole.
"Ma questa è una splendida notizia!"E per ora cosa stavate cercando?"
"Non abbiamo una casa ideale in mente ma le ho chiesto di cercarne una con le condizioni adatte per suonare quando voglio.Poi quando la sistemeremo ci verrai ad aiutare,ok?"
"Non vedo l'ora!C'è anche una stanza in più per un bambino magari?"-chiese con fare pettegolo emozionata.
"Non ora di sicuro,ma..si.Un giorno magari."-sospirò lasciandosi ad un lieve sorriso.
"Mi è sempre piaciuta tanto Corinne,sono contenta della vostra scelta."
"Anche a lei sei sempre piaciuta.Ah,mi ha detto di richiamarla all'arrivo a Copenhagen domani,te la passo se vuoi,così la saluti."
"Volentieri."
"Bene,io adesso raggiungo gli altri.Ci vediamo dopo o vuoi venire?"
"Vai pure,faccio a meno volentieri di vedere quella faccia di cazzo almeno fino a stasera."
"Ok a dopo."-la salutò scendendo col suo fedele giubbotto di jeans addosso.


Era di nuovo in balia di sé stessa,stesa sul letto,da sola.
Si mise a pensare,tanto,di nuovo.
L'immagine della sera prima non voleva saperne di andare via,provò per un po' a riaddormentarsi ma fu un insuccesso.
L'unico altro modo che aveva per scacciare quei pensieri era affogarli.
In una bottiglia,fregata dallo scompartimento degli alcolici.
Almeno si sarebbe sentita leggera ed incapace di riflettere no?
Beh dopo essersi scolata mezza boccia come una depressa alcolizzata si sentiva tutt'altro che leggera.
Si sentiva una merda,ancor di più.
In più le era pure presa la ciucca triste,perfetto direi.

Sorso dopo sorso si avviò allo spettacolo,anche se quasi a gattoni.
Si addentrò nel backstage,dove riconobbe il solito mare di groupies,che la squadrarono da capo a piedi come schifate.
Sbucò nel camerino,dove riconobbe James indaffarato con due biondine.
"Mi perdonino le donzelle ma il dovere mi chiama,mi dispiace lasciarvi ma devo mettere un po' di metallo su per il culo a quella massa brulicante di gente,poi penserò anche a voi eheh.."-concluse con voce seducente mentre le due galline ridevano maliziosamente.
Il biondo si diresse verso la scaletta con la sua tanto bramata chitarra ma si fermò.
"Carotina!"-ondeggiò la mano per salutarla-"Già in forma eh,com'è che ti sei trascinata fino qui?"
"Non sarei mancata al tuo ritorno."
"Senti,ho saputo di ieri sera.."-le bisbigliò.
"Sorvoliamo la questione,ti prego."-sospirò.
"Come ti ha ridotto Con,mica mi avrai finito il mio Jäger vero?"
"Jay te l'ho dimezzato,ne avevo bisogno."
"Mandalo a fanculo quel coglione."-si intromise Hammett accarezzandole un braccio-"Mi dispiace."
"E di che Kirk?Non sei mica tu quello che mi ha portato a letto,illuso e poi barattato per una sveltina mora in un vicolo."-sbuffò sarcastica,sentendo la voce incrinarsi.
Il primo chitarrista si era come gelato,la guardava negli occhi con dispiacere,vero.
Che tutto ciò l'avesse colpito tanto?
L'unico che rimaneva impassibile davanti a questa situazione era il diretto interessato,protetto da uno spesso strato di egoismo.
"Connie veramente,mi dispiace."-la abbracciò forte tirando su col naso.
Lei all'inizio rimase ferma,non sapendo come reagire.
"Kirk,grazie veramente ma sul serio,non ti preoccupare.Adesso vai al tuo posto,sul palco.In bocca al lupo a tutti."-disse facendo un lieve cenno ai due chitarristi che partirono coi loro strumenti.
Kirk le dette una pacca salendo gli scalini,e Connie poté notare che si asciugava un occhio.
La sensibilità di quel ragazzo era tanto forte quanto strana,pensò.
 
Fu allora che lo intravide con una,mentre la baciava con la sua tipica prepotenza e bramosia,come la sera prima aveva fatto con quella sagoma senza volto,come pochi giorni prima faceva con lei.

E faceva veramente male vedere come ben si poteva essere rimpiazzate,come lei forse sarebbe stata più della persona nel vicolo un'altra ombra nella vita di Lars Ulrich,un altro trofeo polveroso nella collezione.
Capì quanto quello per lui fosse routine,come parole all'apparenza innocue come un 'ti amo' uscissero con facilità da quella bocca
.

Vedendolo arretrare congedando con una palpata la groupie,che contenta se ne andò sculettando,Connie si nascose poco più in là verso la postazione della crew mentre lui si dirigeva sul palco,sulla via del trionfo.


Quando Cliff suonò l'ultima nota di Damage Inc. coi compagni,fu la chiusura della serata.
Tutti scesero verso le quinte,dove si trovava una Connie ancora più andata.L'ormai abituale procedura post-concerto seguì,poi tutti si avviarono al mezzo in partenza.

"Kirk perché hai preso la nostra cuccetta?"
"Perché era libera ed era la più grande!"
"Appunto per questo serve a me,dato che lei dorme anche stasera con me,se tu non ti fossi accorto di come è messa male.Ci giochiamo il posto a carte?"
"Ok,ma ti avverto che oggi Mr.Hammett si sente fortunato,quindi se vinco io mi tengo la cuccetta e ti costringo a girare per Copenhagen in reggiseno!"
"Affare fatto."
"Così sicuro di vincere?"
"Direi di si.Prendo il mazzo.".

La disputa della cuccetta finì così in una partita a carte,mentre gli altri erano fuori a fumare e Connie si riempiva di gite al bagno,convinta di vomitare anche gli occhi per tutto ciò che dal pomeriggio aveva tracannato senza sosta.

"Ma non è giusto,brutto cazzone fortunato!"-si lagnava Kirk alla vista del bassista tutto sorridente che gli serviva un bell'asso di picche.
"Sloggiare,territorio Burton."-disse gettando via la borsa del chitarrista da sopra il letto.

Una volta messosi a letto aspettò la sorella per lasciarsi fra le braccia di Morfeo,dopo averla addormentata.
Pensò a che specie di babysitter era diventato,se la rivedeva piccola,una neonata che sorrideva sempre quando lui si affacciava sulla sua culla.
E poi un'immagine si dipinse chiara nella sua mente.
Corinne e lui.
Si mise a pensare come sarebbe stato avere di nuovo un neonato fra le braccia,stavolta con lei.
Non vedeva l'ora di chiamarla all'arrivo,le avrebbe subito detto ti amo.
Ma prima di un altro minuscolo ragionamento,cadde in un sogno profondo,con gli occhi pieni del suo sorriso caldo,e il ricordo di un bacio che sembrava lontano anni luce,addormentardosi fra i capelli profumati dell'altra donna del suo cuore.




Lucia's corner:
Bonsoir!Finalmente tornata dalla Francia muahaha ed ecco il dieci,lacrimoso e capitolo di introduzione a..si sapete cosa,quella cosa brutta brutta.
Ho sonno ma volevo pubblicare,perciò il corner sarà corto e quindi..
Tchüss und bis bald!

Lux•

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Capitolo XI ***


Quel sonno profondo che aveva avvolto ormai da ore Cliff non attecchiva su Connie,che si sentiva rigirata come un calzino.
In preda all'ennesimo conato scese veloce dalla cuccetta fuggendo in bagno.Si piegò,mossa dal malessere,e di nuovo gettò fuori tutto.Restò così,stanca e dolorante,decidendo di alzarsi solo dopo molti minuti.
Si sciacquò a lungo la faccia,fino a quando qualcosa la distrasse.
Chiuse il rubinetto.
Le era sembrato uno stridio,o qualcosa del genere,ma non sentendo altro, si asciugò il viso e uscì dallo stanzetto.
Lentamente si mosse nel buio e senza pensarci si soffermò ad osservare Lars che dormiva,come aveva fatto in tutte le notti passate con lui,ricordò amaramente.
Fu un attimo prima che lei fosse distolta dai suoi pensieri,come gli altri dai propri sogni,e tutti furono catapultati dentro un incubo.


In un secondo i piedi di Connie non erano più attaccati al pavimento,ed il suo corpo venne sballottato a destra e manca con quello degli altri,come in una enorme centrifuga.
Poi tutto si stoppò,forse pure il tempo,e cadde il silenzio.

Il pullman era steso su di un fianco,dopo essersi girato più volte in una frenetica carambola,finendo fuori dalla carreggiata.
Nell'aria panico e paura si erano fatti tangibili.
Una sagoma si mosse,l'autista scappò per primo dalle lamiere contorte,James secondo,e qualcuno cominciò a chiedere aiuto:due tecnici erano bloccati sotto due letti,nonostante i loro sforzi per spostarli.
Kirk si alzò e uscì,prendendo con sé la ragazza,che si guardava attorno impaurita ed aveva la testa sanguinante.
Lars,nonostante un alluce rotto,piombò fuori col cuore in gola,vedendo gli amici davanti al mezzo,ormai divenuto latta accartocciata.
Connie non aveva smesso di tenere la mano a Kirk,tremando di freddo e di paura come ogni altro passeggero,che si trovava fuori nel freddo dell'Europa del Nord in poco più di mutande e calze.
"Kirk,dov'è Cliff?"-chiese lei terrorizzata.
"Non lo so,Connie."-sussurrò impaurito alle ipotesi che aveva in mente il primo chitarrista.

"Che cazzo hai fatto idiota?"-tuonò James con le iridi in fiamme approcciando l'autista,visibilmente scosso.
"Io..c'era del ghiaccio e..il bus..ha perso il controllo.."-balbettò l'uomo.
"Dove cazzo è mio fratello?"-sbraitò la rossa contro di lui,che restò in silenzio-"Vai al diavolo!"-si guardò intorno attentamente sentendo il respiro accelerare.
Corse verso il bus in completo sgomento,scrutando impanicata ogni centimetro in cerca del fratello,mentre Lars si univa alle imprecazioni contro il conducente e chiamava i soccorsi incitandoli ad arrivare al più presto.
Più infondo,fra l'erba brinata del bordo della strada ed i resti del pullman,Connie scorse qualcosa e si precipitò lì.
Il sangue le gelò nelle vene alla vista delle gambe magre del bassista,schiacciato sotto la morsa delle lamiere.
"CLIFF!"-squarciò la notte con un urlo violento mentre il suo cuore guadagnava battiti terrorizzato.
I due chitarristi e il batterista accorsero subito a quel suono,ritrovandosi davanti a quello straziante spettacolo,dove stava lei china,cercando di ricevere una qualche risposta da lui.
"Cliff ti prego,dimmi che sei vivo!"-ansimò terrificata-"CHIAMATE UN'AMBULANZA!"-sbottò verso i tre.
L'autista,che si era avvicinato,tentò di prendere da sotto il ragazzo la sua coperta,per darla agli altri che soffrivano il freddo.
"Non azzardarti a toglierla da lui!"-lo minacciò con ferocia James,quando in uno scatto d'ira,si alzò da terra Connie,avvicinandosi verso il guidatore con uno sguardo che non mostrava nulla di buono.
"TU BASTARDO,CHE CAZZO HAI FATTO A MIO FRATELLO EH?Prega che i medici arrivino presto figlio di puttana!"-gli sputò queste parole in faccia con la sua lingua tagliente prima di avventarglisi addosso,scaraventandolo a terra e dandogli tutti i pugni  che James,non si sa con quali forza e controllo, si era trattenuto dal dargli.
"Connie basta calmati!"-gli urlò il biondo trattenendole assieme a Kirk le mani con cui aveva assestato dei bei ganci,pur essendo solo una ragazza.
"Io lo so che lui è solo svenuto,adesso arriveranno e tutto tornerà normale."-mormorò per convincersi mentre Kirk la stringeva,al contempo bisognoso di quel contatto.

Dopo un tempo che parve infinito,arrivarono i primi soccorsi,un'ambulanza,la polizia ed i vigili del fuoco che con una gru,dopo aver liberato le persone ancora dentro,alzarono il mezzo.
Gli occhi di lei,già umidi,non si staccarono nemmeno un secondo da quel gigante giallo che sollevò la ferraglia dal povero corpo del giovane.
Quando vide da lontano su di una barella il fratello,si precipitò verso i medici ma fu bloccata.
"Devo vederlo."
"È la fidanzata?"
"La sorella."
"Vede,io non la posso far passare."
"Ma cosa sta dicendo?Sono una familiare!Devo venire con lui,e cosa state facendo ancora qui?Dovete correre all'ospedale cristo!"-sbraitò contro il paramedico.
"Signorina,mi capisca,sarebbe inutile."
"Come sarebbe a dire 'inutile'?Ha bisogno di cure,subito!"
"Mi dispiace."-si limitò a risponderle,volgendo lo sguardo al suolo.
"No.."-sussurrò con gli occhi sbarrati,indietreggiando incredula-"Lei non mi può dire questo..io lo so..è solo svenuto.."-sillabò in un completo stato di shock.
"Il ragazzo non ha più battito,non c'è niente che possiamo fare.Le mie condoglianze."
Connie si portò una mano alla bocca,cominciando a piangere silenziosamente.
"Io non ci voglio credere,fatemelo vedere!"-protestò fra le lacrime cercando di oltrepassare l'uomo,che di nuovo la bloccò.
"Si calmi,la porteremo all'ospedale insieme agli altri per medicazioni ed accertamenti,sta sanguinando."
"Non mi interessa se mi sta uscendo del sangue dalla fronte,mio fratello è morto cazzo!"-si accanì contro l'uomo,correndo da Kirk.
Lui,con sguardo spento la prese fra le braccia,senza bisogno di parole.
"Dobbiamo andare,ci portano via."-disse in un soffio impercettibile sul petto del ricciolo,scosso a sua volta dai singhiozzi-"Dove è James?L'ho visto fuori di sé."
"Quel bastardo dell'autista ha detto di essere uscito di strada per un pezzo di ghiaccio,James è andato a cercarlo per tutto l'asfalto."
"Mi ha portato via mio fratello,era ubriaco,e non voglio sapere quali altre sostanze aveva in corpo.E adesso per questo.."-non riuscì a finire la frase presa da un pianto convulso.




Erano buttati su un divano vecchio e sformato di un hotel nei pressi di quello schifoso ospedale,a bere,bere e bere ancora,senza dire una parola.
Era strano bere senza lui,tornare in un hotel senza lui.
Lui che era in un freddo obitorio di quel ripugnante ospedale,gelido ormai come quell'aria,solo nonostante le proteste della piccola che pur di stargli vicino avrebbe dormito lì se avesse potuto.

Lars e Kirk rimasero così,nella quiete più assoluta spezzata solo da qualcuno che tirava su col naso,un singulto.Un silenzio che racchiudeva i sentimenti più forti da loro mai provati,la disperazione più profonda.
James si era serrato da solo in un'altra camera,chiuso nel suo dolore.
Era da lui fare così,aveva avuto molte delusioni e perdite fin dalla tenera età ed era molto sensibile,anche se negli anni aveva costruito quella facciata di finta sicurezza e temerarietà che chiamavano 'The Mighty Het',alimentata e nata dall'alcool,in cui si rifugiava.
Si versò quindi un altro goccio,trattenendo tutta la rabbia e tutte le lacrime,confidando nel whiskey per dimenticare e lavare via tutto quello che in quella notte era successo.
Non poteva essere morto.
Il suo migliore amico,la persona più piena di vita che conosceva,col cuore più capace di amare e di battere forte per vivere ogni secondo fino all'ultimo al meglio.

D'un tratto arrivò alle sue orecchie un gigantesco grido,simile ad un ululato straziato che lo risvegliò dal torpore della tristezza.
Riconobbe quella voce e si affacciò alla finestra,precipitandosi fuori dall'edificio dopo aver confermato l'identità dell'urlo,a cui seguì un altro che sarebbe stato capace di dividere la terra con la sua assordante potenza e lo strazio che portava in sé assieme al nome di Cliff che si disperse nell'aria.
James corse fino alla strada,in mezzo alla quale si trovava Connie,inginocchiata e coi lunghi capelli che coprivano il suo viso stravolto.
Furiosa e rapita dalla sofferenza cominciò a fare a pugni col suolo,finché le nocche non incominciarono a sanguinarle e perse voce.
Il cantante la strappò di terra,fermandole ancora una volta le mani,mentre si contorceva provando a sottrarsi alla sua presa.
"Con,smetti.Ti stai solo facendo del male.Ti prego,vieni dentro con me,tutto questo non serve a nulla."-le disse implorandola e tenendole ancora i polsi-"Cliff non lo vorrebbe,è difficile per tutti..io non.."-interruppe le parole,tradite dal pianto.
Sorpresa di vedere quel lato così fragile dell'amico,si sottomise alla sua forza,passando un palmo sporco di sangue sul suo bel viso.
Lui la strinse con forza,lasciandosi al dolore più completo e gridando a sua volta,chiuso in quell'abbraccio.
Piansero stretti insieme nella notte svedese quel ragazzo,la cui vita in un attimo fu stroncata ingiustamente,piansero quello che era un amico e un fratello.

"Cliff!Cliff!Where are you?"


Lucia's corner:
Buonsalve,dopo giusto quei due tre litri di lacrime ho scritto questo capitolo straziante e vi dono il permesso di lapidarmi.
Non ho molto da dire eccetto molte cose prese da interviste che ho usato,come l'ultimo rigo che non è altro che il vero James che dalle testimonianze di Kirk,urlava ubriaco nelle strade in preda al dolore proprio quelle parole.
Bene,ora dovrò scrivere tutto il dodici e mi sento un po' bloccata perciò non so quando mi rivedrete cari/e.
Per ora tutto,alla prossima und vielleicht bis bald!

Lux•

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Capitolo XII ***


Sulla terra di quel ranch,nella terra di casa,tutti diedero il loro ultimo saluto a Cliff.
Tutti gli amici si erano raggruppati al Maxwell Ranch,e una volta messi in cerchio,ognuno sparse le ceneri di quel ragazzo,prendendone un pugno e dicendogli cosa aveva da dire.
I ragazzi e i Burton erano vicini,con occhi spersi a guardare il terreno dove Cliff si stava perdendo,nel vento umido e libero come lui che lo portava via con sé.
Fu il turno di Connie,che silenziosamente si fece avanti per mano con la povera Corinne.
La più grande formulò un piccolo discorso al suo amato,commossa e stretta all'altra. 
"Non vuoi dirgli nulla tu?"-chiese alla rossa,che lentamente aprì il suo palmo liberandosi per sempre dalla presenza terrena del fratello.
"Lui sa tutto ciò che devo dirgli."-mormorò a testa china mentre lacrime di cristallo imperlavano le sue guance pallide.
L'amica annuì comprendendola,così tornarono fra gli altri.
Quando tutti ebbero finito e fatto le condoglianze alla famiglia,Connie decise di restarsene un po' sola.
Dietro il ranch vi era un torrente,che col suo fresco richiamo d'acqua corrente la invitò a sedersi sotto un albero lì vicino.
Come l'acqua i suoi ricordi scorrevano chiari ed in piena portando nitide immagini di un po' di tempo fa alla sua mente.
I sorrisi di Cliff,lui che saltava nel ruscello coi cari pantaloni a campana arrotolati alle ginocchia.
Solo pochi mesi fa,quando erano qui a pescare,quando sedevano sotto quelle frasche insieme scherzando.
Tirò un sospiro.
Non era più lo stesso senza lui,la casa era vuota,lei era vuota.
E Ray e Jan?Il secondo figlio perso.
Sentì un colpo di tosse dietro di lei,si girò.
Era James,appoggiato alla corteccia col suo completo nero.
"Posso?"-le chiese.Annuì.
"Lo so come ti senti,l'ho provato anche io,presto.Ti senti incompleta,sola..anche io.Sai quanto eravamo amici e so che rapporto meraviglioso avevate."-le accarezzò una guancia aggiustandole un ciuffo dietro l'orecchio-"Ho gli stessi tuoi incubi Connie,tua madre mi ha detto come stai."
"Sono dieci notti che non dormo James,ma non è questo il problema."
"È comprensibile,io mi sono aperto solo con te,perciò se vorrai fare lo stesso,io ci sarò.È inutile piangersi addosso,è per questo che vogliamo andare avanti con la band.Abbiamo deciso di continuare,anche per lui,e con lui,ricordandolo sul palco."
"È giusto così Jamie,ma io non me la sento.Non voglio vedere nessuno,specie.."-il biondo le fece cenno di aver capito.
"Io e Kirk siamo qui per te comunque.Ne ho un po' bisogno anche io di stare con te,non so, il tuo sorriso..anche se non lo vedo da molto è bellissimo,ed uguale al suo.È caldo e sincero,mi piacerebbe rivederlo."-lei provò dolcemente a fare una smorfia sghemba, qualcosa che gli si assomigliasse,e James le posò un leggero bacio sulla fronte.
"Ti prego no,lo faceva sempre."-mormorò di nuovo offuscata da un turbinio di pensieri.
"Quando stavi male in tour.."-prese un lungo respiro per continuare-"Cliff mi disse che avrebbe fatto di tutto per proteggerti nella tua fragilità e che avresti avuto bisogno di lui.Voglio aiutarti io adesso,gli avevo promesso con la nostra amicizia che nel momento del bisogno sarei stato qui per lui,e anche per te.Non fare stupidaggini Connie,questo me lo puoi giurare?Guardami negli occhi e dimmelo."
"Si James,lo giuro."-sospirò.
Il biondo si alzò scuotendosi la terra dai pantaloni,seguito da lei.
"Torniamo là,Jan ti cercava.Era preoccupata e sono venuto io per questo,sapevo dove eri."
"Ci siamo venuti quest'estate,stavo sempre qui anche da piccola.Lui leggeva sotto quest'albero."
"Ricordo,Cliff si metteva qui a comporre."
"Lo faceva spesso si,un buon pezzo di Orion l'ha composto qui."
"Su,andiamo."-le prese la mano conducendola all'auto dei Burton.
"James,grazie."-disse congedandosi dall'amico,che dopo averla abbracciata raggiunse i compari.





Le audizioni andavano avanti,file e file di persone ammassate in un corridoio coi loro bassi,amplificatori e attrezzature varie.
I Metallica erano in una stanza dove si svolgeva il vero e proprio provino,e spedivano via ognuno freddamente.
Pure Les Claypool dei Primus era stato sputato via in malo modo dai tre,seduti impassibili davanti ai pretendenti dell'ambito posto del leggendario Cliff Burton.
Come statue di marmo con occhi di ghiaccio e antracite che celavano ogni sentimento represso infondo al cuore sanguinante,osservavano di sfuggita i vari musicisti,ascoltandoli brevemente e congedandoli meccanicamente.
"Il prossimo."-urlò dalla stanzetta una voce con tono monotono.
Un ragazzo,seduto in fondo e rimasto fra gli ultimi,si alzò tremante.
Si sistemò la maglietta e si avviò a passi insicuri col suo B.C. Rich in mano.
'Calmati,stai solo per incontrare i tuoi eroi e mostrare a loro quanto vali.'-gli scappò una risata isterica.
Sullo stipite della porta stava una donna,di mezza età ma giovanile,con dei capelli tendenti al fulvo.
Lei lo scrutò attentamente con un gran sorriso.
"Vieni,stanno aspettando."-gli passò una mano su di un braccio-"Tranquillo,hanno già mangiato,non sbranano.In bocca al lupo."-gli disse pacatamente con fare da mamma.
"Gr..azie.."-balbettò facendo la sua entrata nella gabbia delle belve.
"Ciao."-sentì dire in coro.
Alzò lo sguardo dal pavimento per rimanere faccia a faccia con loro.
"Ciao."-rispose impacciato.
"Loquace eh.Qualcosa tipo il tuo nome o da dove vieni?Aspetta,scommetto che come l'altra ventina di bassista sei il nostro fan numero uno."-disse col suo sarcasmo pungente il batterista,al che lo spaurito ragazzo rimase interdetto.
"Mi chiamo Jason,Jason Newsted.Vengo da Battle Creek,nel Michigan,e suono nei Flotsam And Jetsam."
"Bene,Newkid.Facci sentire di che pasta sei fatto."-lo sfidò Hetfield.
"Posso suonare quello che volete."
"Non ti sei preparato un pezzo o un medley?"-domandò. Kirk diventando il gentile della situazione.
"Beh veramente ho studiato tutto il vostro repertorio."-si infilò la tracolla del basso.
"Facci sentire un po' allora."-il moro gli fece cenno di incominciare.
Il giovane si avvicino ad un Marshall,attaccò lo strumento e il pedale wah-wah,incominciando con un cavallo di battaglia:For Whom The Bell Tolls.
Forse un po' scontato per incominciare ma si destreggiò bene fra le note distorte dell'assolo di basso dell'intro.
'Così potrò fare vedere quanto valgo con questo..seh.O fare la figura del coglione se sbaglio anche solo una nota,concentrati perdio Jay!'-pensò mentre con una strana smorfia,quella che aveva quando suonava,scompigliava a ritmo la criniera di ricci rossi.
Kirk a vederlo sussultò,un'immagine si unì a quello che stava vedendo,come se quel bassista fosse Cliff,come se non fosse quel ragazzo a muovere la chioma ramata in quell'headbanging sfrenato.
Guardandolo suonare tutti lo studiarono.
Avevano provato ciò che aveva provato Hammett,avevano notato il trasporto che aveva nella musica,la sua energia in contrapposizione con la timidezza di pochi minuti prima al loro rude benvenuto,e la sua tecnica.
Sicuramente aveva lavorato sodo,pensò James,notando la velocità con cui le sue dita si muovevano sui tasti e la mano destra plettrava.
Già,quel Jason usava un plettro,come Lemmy dei Motörhead,notò Lars.
La cosa sicura era che li aveva colpiti,altrimenti si sarebbe  già trovato col culo fuori dalla stanza.
A fine performance il ragazzo puntò il suo sguardo sui giudici per chiedere il responso.
Gli amici si scambiarono un'occhiata di complicità,ben chiari sul da farsi.
"Senti,Jason giusto?"-annuì-"Ti faremo sapere,ma ci farebbe piacere bere una birra con te.Sai,per vedere anche un po' come sei diciamo.È tipo la seconda parte dell'audizione,ma ritienila una bevuta tra amici." -spiegò stavolta con calma il biondo.
"Okay,e quando?"-chiese nuovamente investito dalla timidezza.
"Stasera,al Tommy's Joint."-dichiarò il danese.
"Ok,nove?"
"Può andare bene.Allora a stasera Newsted."-lo salutarono.

Di nuovo uscendo vide quella donna,stavolta accompagnata da un uomo e..
'Wow.'-pensò guardando a bocca aperta quella ragazza vicino alla misteriosa signora.
Era abbastanza alta,forse più di un metro e settanta,con dei lunghi capelli mossi e dai riflessi mogano.
Era imbronciata,o meglio aveva il viso di una che aveva pianto per una settimana di fila,ma dei bei lineamenti.
"Connie,fallo per tuo fratello."
"No mamma,non ce la faccio a stare qui a vedere tutti questi sciacalli pronti a prendere il suo posto solo per la fama!"-sbottò la giovane.
Fu allora che Jason si incamminò verso di loro che erano vicine all'uscita.
"Oh mio dio ma allora è la famiglia di.."
La signora lo stoppò.
"Connie dacci un taglio."-la ammonì prendendole un braccio per tenerla buona,volgendosi poi verso di lui-"Allora come è andata?"-gli sorrise giovialmente.
Jason si riprese,era rimasto a guardare i grandi e lividi occhi nocciola della ragazza anche se lei lo stava incenerendo.
"Bene grazie, come vede aveva ragione, non mi hanno spolpato vivo."-le rispose il giovane.
'Ho come l'impressione che se la guardo un'altra volta lo farà la tua piccolina,ma complimenti alla mamma.'
"Ne sono felice,dunque ci rivedremo caro..?"
"Jason,signora."
"Io sono Jan,questo è mio marito Ray,e lei è mia fi.."-si fermò,la ragazza lasciò in malo modo la sua presa e invece di seguire l'esempio del padre e stringere la mano come un qualsiasi civile,fulminò Jason scappandosene via.
"Mia figlia Connie."-sospirò rassegnata Jan-"Ray ti prego valla a riprendere.Scusala Jason,da quando non c'è più suo fratello non so più come comportarmi con lei."
"Non si preoccupi,non credo di andarle a genio."
"Ma no,fa così con tutti,sta tutto il tempo chiusa in camera,non vuole più vedere nessuno,piange giorno e notte e non le va giù la cosa del nuovo bassista.Pensa che tutta questa gente voglia solo prendere il posto di Cliff solo per la fama e per i soldi,che per ora nemmeno ci sono nelle tasche dei ragazzi."
"Le posso garantire che io non lo faccio per questo.Io vivo per la musica signora Burton,e suo figlio era la mia ispirazione.Le faccio le mie condoglianze col cuore,erano pochi come lui."
"Già."-rispose la donna con velato dispiacere ma sempre col viso luminoso-"Se avrai il suo posto ne sarò felice,e sarò lieta di invitarti a casa nostra,magari così avrò anche la scusa di farla uscire da quella maledetta camera.Adesso vado caro."
"Arrivederci e grazie mille Mrs. ."-la salutò separandosi da lei.

Da quella breve ma ricca chiacchierata pensò che persona potesse essere stata Cliff,tutte le cose su di lui che aveva sentito,dopo l'incontro coi suoi,sembravano vere.
'Caspita se somigliava a suo padre."-si ripeté fuori dall'edificio vedendo l'uomo salire su di una vettura assieme alla moglie che gli agitò la mano salutando.
Dietro c'era di nuovo quella ragazza,la sorella del defunto bassista.
Per quel poco che l'aveva vista,aveva apprezzato poco di lei,ma era sicuro che avesse stessi stile e capelli del fratello,in più una maglietta dei Misfits in cui sarebbe entrata due volte e pensò essere quella che Cliff indossò al concerto di Phoenix quando lo vide dal vivo.
Diede un altro sguardo alla macchina,che stava facendo retromarcia,e Connie se ne stava attaccata al finestrino a guardare fuori la strada coi suoi occhi contornati di occhiaie,mentre lo sguardo di Jason la seguiva,incuriosito da lei.
Era stata l'unica dei Burton di cui non si era fatto un'idea precisa:Jan gli era sembrata un'amorevole mamma e una donna forte che nonostante tutto ricordava il figlio col sorriso sulle labbra,Ray era il coniuge che le stava al fianco,un uomo normale somigliante a Cliff.Era Connie il punto interrogativo,poteva solo immaginare dalle parole della madre che era una ragazza emotiva,legata al fratello al punto di sentirsi persa ora che era sola.
Era rimasto di nuovo imbambolato,fuori dall'edificio,e di nuovo a causa di quella strana fanciulla,ma una bella domanda si formulò nella sua mente tutto a un tratto:"Come cavolo si arriva al Tommy's Joint?"



 

Lux's corner:

AUGURI GENTE!

E soprattutto dato che ormai è passato il Natale e la mezzanotte..AUGURI CARO LARSINO!<3
Che carino il nostro gnomo cinquantenne con la sua sexy pelata mlmlml.
Bene veniamo al dunque,questo capitolo è scritto secondo me in modo confusionale,ma anche un po'per mia volontà dato che volevo rappresentare un Jason imbambolato,prima per l'audizione e poi per i Burton e la loro storia insomma.
Si ho capito va',vado a zappare.
Addio.
Mit Liebe,bis Bald!

Lux•

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Capitolo XIII ***


Jason aspettava impaziente il ritorno dei ragazzi seduto ad un tavolo,ormai pieno di bottiglie e bicchieri della serata appena passata.
Erano ormai dieci minuti che si erano dileguati nei bagni!
Si perse fra i sorsi di birra aspettando che tornassero,poi arrivò Kirk,che si mise a sedere.
"Arrivano subito."-gli disse sorridendo.


"È lui quello giusto James,dobbiamo parlargli."-lo guardò il danese tirandosi su la zip.
"Andiamo,vuoi dirglielo tu?"
"Certo,è ora di sganciare la bomba al novellino.-rise Lars.
Il giovane,che stava chiacchierando con Kirk,ricevette una pacca sulla schiena e si girò,trovandosi vicino il batterista con una smorfia felice.
Prese uno sgabello e si sedette vicino al nuovo arrivato,guardandolo negli occhi.
"Jason,stasera abbiamo avuto modo di conoscerci un po' e per ora ci sembri un tipo ok.In più quando suoni,sprizzi energia da tutti i pori,abbiamo notato la tua dedizione."-si schiarì la voce-"Quindi ti chiedo,vuoi un lavoro,no?"
"Immagino di si."-rispose il rosso insicuro tremando per l'attesa.
Sperava di sentire quelle tanto sognate parole.
"Beh,ti annuncio che sei il nuovo roadie addetto al basso."-disse velocemente,ridendo alla vista del ragazzo con la bocca spalancata e gli occhi blu fuori dalle orbite.
Tutti si misero a ridere come pazzi attorno al povero che aveva solo mormorato fra i denti 'ma che cazz..?'.
James si teneva la pancia e Kirk immaginava già una brutta fine per le sue budella.
"Ti stavamo solo prendendo per il culo,benvenuto fra noi,coglione!"-gli gridò Lars con le lacrime agli occhi dal ridere.
Jason a quelle parole si rianimò,saltando sul tavolo saltellando,fregandosene della gente che in tutto il locale lo osservava.
Era nei Metallica dannazione!Era più che contento!
Se non fosse stato per James che lo fermò,si sarebbe messo a fare capriole,ed i ragazzi tentarono di frenare il suo entusiasmo sfrenato e pazzo.
"Ora potrai vivere con noi,alla Metallimansion."-disse Kirk-"Anche da stasera se vuoi,basta passare a prendere la tua roba.Sei in un hotel no?"
"Si,è un po' distante da qui."
"Ti portiamo noi.Altra cosa,immagino tu abbi dietro tutto la tua attrezzatura,ma Jan intendeva dare al successore delle cose di Cliff,è sua madre."
"L'ho incontrata oggi,mi è sembrata una donna molto alla mano."
"Lo è,ha pure invitato il nuovo bassista per cena,sabato sera da loro."-intervenne James.
"Davvero?"-chiese stupito.
"Già,credo fosse sicura che fossi tu,l'ha detto oggi dopo che gliel'ho confermato."
"Pensavate già che fossi io?"
"Suonavi bene e in modo deciso,tutto qui."-bofonchiò Lars con una sigaretta in bocca che accese insieme all'amico moro.
La verità era che quel ragazzo li aveva seriamente stupiti ma non volevano ammetterlo,rimaneva il nuovo arrivato,e andava trattato come tale.
"Adesso andiamo,le valigie non si disfanno da sole,Newkid."-ordinò Il biondo in tono freddo incamminandosi verso il suo furgone.





Jason arrivò davanti ad una casa bianca con un giardino,percorse il vialetto arrivando fino ad un portico,sotto il cui c'erano un dondolo di legno ed alcune seggiole.Si trovava lì anche l'entrata,accanto alla quale il campanello recitava 'Burton'.
Il ragazzo suonò,aggiustandosi il giubbotto di pelle.
Ad aprirgli fu Connie,aveva una camicia da uomo di flanella,a quadroni e sotto una maglia gigante del Jack Daniels,e le sue gambe lunghe e snelle erano evidenziate da dei pantaloni neri aderenti,l'unica cosa della sua taglia.
Lui la guardò esterrefatto e si fece avanti.
"Ciao,sono qui per stasera."-le sorrise?ma lei per tutta risposta si avviò di fretta dentro casa,fino al secondo piano,lasciandolo solo ed ancora una volta stupito.
Il giovane allora si fece strada dentro la casa.
"È permesso?"-chiese e subito una voce gli rispose.
"Oh Jason,ben arrivato!Scusami ma eravamo indaffarati a preparare.Congratulazioni campione!"-si complimentò la signora.
"Grazie mille,anche per l'invito,siete stati molto gentili."
"Di niente caro,vieni dammi il tuo giubbotto.È quasi pronto,potresti andare a chiamare Connie?"
"Uhm,non saprei.Mi ha aperto e se ne è andata,non credo voglia vedermi."
"Vai senza paura,magari parlandole si ammorbidisce..è carina no?"
"Molto."-si lasciò scappare sospirando.
Diventò vermiglio dopo essersi reso conto di averlo ammesso a sé stesso e soprattutto davanti a Jan.
Lei rise.
"Allora vai no?Un ragazzo come te saprà sicuramente trattare ragazze carine e un po' scorbutiche così,no?Vacci piano comunque,è molto volubile e scossa ancora."
"Certo."
"Di sopra,ultima porta a sinistra."-gli ammiccò spronandolo ad andare.
Lui partì come un fulmine verso il piano superiore,dirigendosi al fondo del corridoio.
Lì una leggera melodia di chitarra lo fermò:la porta era socchiusa,e Connie se ne stava sul tappeto,girata verso il muro con lo strumenti in mano.
Gli sembrò di sentire un lieve singhiozzo,e la ragazza si passò una manica a quadri blu sul volto.
Jason bussò ed entrò in camera.
Non era la camera che si aspettava per una ragazza,ma poi guardando bene vide in un angolo un basso rosso,accanto al quale vi erano poster di una donna nuda, dei Black Sabbath e del Crimson Ghost.
"È pronto."-disse con calma rompendo l'armonia che la ragazza stava costruendo.
Lei si girò guardandolo con sguardo austero,poi si alzò per riporre la sua ESP nell'apposito supporto.
"Suoni anche tu quindi."-tentò di aprire una conversazione,che morì appena lei emise un suono simile ad un ringhio.
"Ok deduco che tu non abbia intenzione di scambiare normalmente due parole con me."
"Perspicace vedo la nuova stella dei Metallica."-rispose piccata.
"Già un grande passo,una risposta."-commentò lui.
"Senti,io non ho voglia di avere gente intorno okay?Specie i rimpiazzi di mio fratello che mi fissano come un cane fissa la bottega di un macellaio.Non sono un pezzo di carne."-lo zittì pungente mentre lui abbassava lo sguardo rosso come un peperone.
"Scusa,volevo esserti amico,e soprattutto levarti dalla testa l'idea che hai di me.Io non sono qui per la fama,io sono qui per la musica,io sono qui perché lei è dentro di me,come lo era in tuo fratello.Lui era una delle mie ispirazioni,l'ho visto live e credimi,riusciva davvero a trasmettere a pieno il suo amore per quello che faceva,con una naturalezza incredibile.Il mio dolore non sarà mai paragonabile al tuo,ma lasciami dire che quando stringevo fra le mani il giornale che annunciò la sua morte,avevo sbiadito l'inchiostro con le mie lacrime.Io è la mia band quella sera suonammo vestiti di nero in segno di lutto per lui.È stata davvero una perdita Connie,e no sono parole di circostanza,credo in ciò che ho detto,è vero."-le disse guardandola in viso,e fu sicuro che quella volta fu lei a rimanere di sasso.
"Forse mi sbaglio,forse non sei solo il suo sostituto,forse sei qualcosa di più Jason."-lo fissò dritto negli occhi coi suoi,acquosi e scavati.
Quel ragazzo aveva un viso troppo innocente,non poteva mentire.La stava guardando attentamente coi suoi occhi azzurri,le aveva stretto la mano con le sue.Sentiva i calli delle dita,ma solo nella sinistra.Era sicura che usasse un plettro a differenza di Cliff,le cui mani presentavano entrambe polpastrelli induriti.
Era diverso,ma ora che si fermava davanti a lui,lo vedeva bene nel gruppo infondo.
"Ragazzi a tavola!"-urlò dal piano di sotto Jan.
I due si incamminarono in silenzio per le scale e si accomodarono a tavola.
"Ti piace il cheesecake caro?"
"È buono grazie,ma sono davvero pieno adesso.Era tutto delizioso."
"Connie non l'hai nemmeno toccato,che c'è?"-chiese Ray preoccupato.
"Nulla papà,non ho molta fame.Io tornerei di sopra."
"Posso seguirti?"-le domandò Jason,e lei stranamente annuì.
Che avesse finalmente capito che si era sbagliata sul nuovo bassista?
Lui credeva di si,e lei cominciò ad aprirsi ed essere meno acida,accantonando per poco quei soliti ed oscuri pensieri.
"Insomma da dove vieni di preciso?"-gli chiese con fare interessato.
"Vengo da una cittadina nel Michigan,si chiama Battle Creek.Ma adesso sto a Phoenix,beh per poco ormai,dovrò venire qui."
"Fico,è un nome bello Battle Creek,ruscello della battaglia.Dev'essere carino il posto."
"Si,i miei genitori hanno una fattoria,e d'inverno c'è molta neve."
"Wow,amo la neve!Purtroppo l'ho vista solo due volte però."
"Beh io ci sono abituato a vederla."
"Allora qui ti mancherà."
"Nah,mi piace il clima californiano."
"Io lo odio,il sole poi."
"Andiamo,sei di qui!"
"Embè?Io proprio non lo sopporto.Adoro la pioggia invece."-sorrise lei.
"Vedo,basta guardare il tuo viso.Ci sono state abbondanti precipitazioni eh?"-alluse alle sue occhiaie e agli occhi arrossati,le accarezzò il viso.Lei si ritrasse.
"Parliamo d'altro."-sussurrò bloccandogli la mano.
"Mi suoneresti qualcosa?"
Lei si alzò,e per la sorpresa di lui indossò la tracolla di un basso rosso.
"Sai suonare pure questo?"
"Diciamo,tutti suoi insegnamenti." 
"Sai,questo ricordo di averlo visto l'anno scorso,a Phoenix.Ero nelle prime file,davanti a Cliff,e lui stava suonando seguito dai miei occhi sognanti.È stato uno show indimenticabile per me.Così vestita gli assomigli tanto."
Lei si girò,e lui sentì ancora quello 'sniff sniff'.
"Scusami se te l'ho detto."-le sussurrò dispiaciuto.
Si alzò e la andò ad abbracciare da dietro quando lei si girò con le familiari lacrime.
Jason come molte volte quella sera,anche a cena,la osservò in ogni dettaglio.Ebbe un'insana idea.
D'un tratto si avvicinò piano al volto della rossina chiudendo gli occhi,ma lei si sottrasse subito prima che lui la sfiorasse appena con le labbra.
Un flash le torno alla mente,i baci di Lars.
"Jason vattene.Sei un bel ragazzo ed interessante ma sei un ragazzo,è il tuo unico difetto.Non voglio saperne di tutto questo,non ti azzardare mai più."-gli disse severa cercando di contenere l'afflusso di ricordi che le scaturiva mille emozioni in corpo.
"Ho rovinato tutto,sono uno stupido.Io..mi sono approfittato della tua vulnerabilità.Spero tu mi possa perdonare,ciao."-mormorò impanicato e triste il ragazzo,lasciando in pochi passi la stanza.
'Sei solo uno stupido!Idiota!'-si offendeva da solo prendendo a pugni il cuscino per ciò che aveva fatto poche ore prima,e che ora non lo faceva dormire.
E non era l'unico a non dormire.




Connie si svegliò,sudata e col cuore in gola si mise a sedere sul letto respirando affannosamente.
Non era più possibile andare avanti così,tutte le notti lo stesso incubo:l'incidente che si ripeteva continuamente sotto i suoi occhi,Cliff sveglio e cosciente della sua morte mentre veniva schiacciato fra le grida,mentre la chiamava,la implorava di aiutarlo e le chiedeva perché lo aveva lasciato solo in quella cuccetta.
E lei sarebbe dovuta morire insieme a lui,se solo non si fosse alzata prima..
Si rannicchiò circondandosi le gambe e nascondendo la testa,stava tremando come una foglia.
Non voleva più rivivere quella notte,voleva solo chiudere gli occhi e riposare in pace,per sempre.
Tutto ciò doveva finire,al più presto.
Si sentiva stanca,non solo fisicamente quanto del mondo.
Aveva chiuso con tutto ciò che la vita le avrebbe potuto riservare.
Si alzò,diretta in bagno.
Accese la luce e si mise davanti allo specchio.
Aveva già l'aspetto di una morta,con la pelle pallida,quasi incolore,e gli occhi neri ed incavati.
La bocca era ridotta ad un solco informe,si toccò le labbra immaginando il tocco di Lars.
Già,lui.L'aveva pugnalata ben bene anche lui.
Proprio non riusciva a trovare qualcosa di bello attorno a lei in quel momento.
La soluzioni a tutti i suoi interrogativi apparve lucente ed affilata davanti a lei.
Sulla mensola,c'era un vecchio rasoio di Cliff,brillava minaccioso e tagliente.
L'acqua scorreva calda e riempiva la vasca,mentre simili e salate gocce si accumulavano nei suoi occhi.

"Ray ho sentito qualcosa,penso che Connie abbia avuto.."
"Tesoro tranquilla,domani chiameremo il dottore per pensare alla situazione ma adesso dormi."-disse assonnato alla moglie,tornando con uno sbadiglio a dormire con lei.


Life it seems,will fade away,drifting further everyday.
Getting lost within myself,nothing matters no one else.

La sua canzone preferita,sebbene triste.
Ed adesso era la colonna sonora del numero di chiusura,il sipario stava per essere tirato.
Nient'altro aveva importanza,lei era alla deriva,sola e senza meta o scopo.
I have lost the will to live,simply nothing more to give.
E che altro le era rimasto da fare?L'amore era stato un fiasco,la vita si era dimostrata dura ed aspra,piena di sorprese.
Brutte.
There is nothing more for me,I need the end to set me free.
Solo il vuoto più completo,come quello dentro di lei,l'avrebbe salvata.
Finendola,una volta per tutte.
Things not what they used to be,missing one inside of me.
Cliff,dio quanto le mancava.
Niente era più lo stesso,dalla più banale cosa della giornata.
Il suo profumo di pulito e fumo,le sue coperte aggrovigliate attorno a lui anche con quaranta gradi,i suoi sorrisi solari,le sue piattate di chimichanga mangiate con una velocità impressionante,le battaglie di musica e i karaoke sul letto saltando e cantando a squarciagola..
Deathly lost this can't be real,cannot stand this hell I feel.
Un inferno dentro,l'anima fatta a brandelli da mille invisibili coltelli,come se tutto fosse un altro colpo che la mandava KO,senza rialzarsi.
Emptiness is filling me,to the point of agony.
La vita sembrava sfuggirle ad ogni respiro,rimpiazzata dal vuoto e dall'oscurità,con un malessere continuo.
Growing darkness taking dawn,I was me but now he's gone.
La notte è sempre più buia prima dell'alba, che rischiara tutto alla fine
.Lei però non riusciva a vedere quel sole all'orizzonte pronto a ridarle il suo caldo sorriso,e scaldare il suo corpo freddo fino che l'amore non sarebbe stato di nuovo dentro lei per farla brillare.
Lei non era più la stessa ora che lui se ne era andato.
Lentamente lascio la veste scenderle addosso insieme agli altri indumenti,si calò dentro.
Con cura prese fra le dita ciò che aveva lasciato sul bordo,era sottile ed argenteo.
Come una carezza violenta fu su di lei,fin troppo facile.
La lama scorreva lenta e precisa sulla sua pelle bianca e giovane,diventava quasi del colore dei suoi capelli,che le scendevano mossi e lunghi sul petto.
La vista si sbiadita un po',incominciava a fare un po' freddo.
Chiuse gli occhi beandosi di quel buio,presto sarebbe stato tutto attorno a lei,senza più luce.
No one but me can save myself,but it's too late.
Guardò ciò che aveva fatto con contorto piacere,sollievo.
Solo lei avrebbe potuto evitarlo,ma era ciò che voleva.
Ed era troppo tardi.
Now I can think,think why I should even try.
Esatto,non c'era motivazione per pensare a salvarsi,per smettere di prendere sempre più profondo sui suoi polsi,sul suo corpo.
Yesterday seems as though it never existed.
Tutto sembrava lontano,il tempo era ormai incalcolabile.
Sembrava tutto distante anni luce ed estraneo,e non vi erano né rimpianto né nostalgia.
Death greets me warm,now I will just say goodbye.
Era il momento,sentiva i suoi battiti diminuire,i sensi divenire confusi,si stava abbandonando senza combattere.
Si rilassò appoggiata alla vasca,il suo viso dopo molto tempo era finalmente disteso,un beffardo sorriso si dipinse sul suo viso.

 

Goodbye.








 

Lux's corner:

NON MI UCCIDETE.
Questo finale mi serviva per alcuni motivi e l'ho scritto molti mesi fa,rileggendolo mi stavo sentendo male,l'ho solo riaggiustato e vorrei sapere cosa ne pensate di tutti il capitolo sotto tutti gli aspetti.
Si lo so sono cattiva ma ormai la storia era così,deciderò un po' come continuarla ma non vi preoccupate.

Verrà spezzata sotto un altro nome quindi Crack Of Dawn All Is Gone Except The Will To Be è oggi chiusa.

Per il sequel non so ancora il nome ma basterà guardare il mio nome (capitan Ovvio).
Tutte le cose su Cliff o anche sull'abbigliamento di Connie fregato a lui le ho estrapolate da fonti che via via ho trovato vagando su internet,guardando foto e leggendo
.
Altre ovviamente le ho inventate ma mi piace includere cose che ho scoperto e cose vere.

Vi lascio e VI PREGO DI NON INFAMARMI! (specie tu Marti,lo so che ci sei fagiuola).
Ringrazio chi ha letto e vi aspetto numerosi,ci troveremo nel continuo della storia MOLTO presto cari,probabilmente si chiamerà Look For The Time When I'll Live,da One.

P.S.:Auguri alle befane di efp ahahah!

Bis bald.
Lux•      

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1858923