As little red cap and the wolf

di giu91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La foresta degli ubriachi ***
Capitolo 2: *** L'arrivo del lupo. ***
Capitolo 3: *** La tana del lupo. ***
Capitolo 4: *** Ululati nella notte. ***



Capitolo 1
*** La foresta degli ubriachi ***


la foresta
La foresta degli ubriachi, ovvero: io lo sapevo che mi sarei cacciata nei guai!


E' sera, è le ombre si stagliano sull'orizzonte del mare, con passo un po' esitante mi dirigo verso la città, appena entro mi sembra di essere soffocata dalla folla, di colpo mi arrivano al naso tutti gli odori tipici del luogo: il puzzo di alcool che proviene dalle numerose taverne che costellano questo luogo, i profumi ricercati delle prostitute d'alta classe e l'inconfondibile aria ricca di salsedine.

Questa è Tortuga e mi ritrovo quì proprio mentre scende la sera, ma come ho fatto a farmi convincere!?

Ah si, ora ricordo, la salsedine, i profumi... e tutte le altre sviolinate che mi sono dovuta sorbire, vai a Tortuga mi ha detto, non c'è un posto più bello di quello, vedrai che te la caverai benissimo, conosci forse un luogo migliore Alya?


Guarda così sul momento me ne vengono in mente almeno una ventina

Stupida, stupida, stu-pi-da!
E stupido fratellone, bel modo di proteggere tua sorella, mandarla nel covo dei più ubriachi pirati dei Caraibi con delle bottiglie di pregiatissimo rhum da consegnare alla "nonnina", bravo Drian, proprio una fantastica idea mandare una ragazza che non sa orientarsi neanche nel suo paese natale in una città sconosciuta e più intricata di una foresta.

Uff, vediamo di concludere in fretta e di trovare la "nonnina", da quanto ho sentito dire dovrebbe essere la proprietaria della più famosa taverna di tutta la città, una anziana signora di piccola statura che, non si sa come, è riuscita a diventare la padrona di un famosissimo locale: "La tana del lupo".

Mi avvicino alla vetrina di un negozio in cui sono esposte alcuni antichi mobili, tra i tanti un piccolo specchio in cui riesco a vedere un frammento della mia immagine: ho il viso un po' pallido, non mi sento ha mio agio qui, stare in mezzo alla gente non mi è mai piaciuto, gli occhi scintillano di lieve preoccupazione e spiccano grigi sul mio viso, alcune ciocche di un biondo chiarissimo mi cadono scomposte sulla fronte; sembro un dipinto antico i cui colori hanno perso l'antica intensità e brillantezza.

Sospiro stancamente e cerco di sistemarmi il vestito, un sobrio abito rosso cupo, un po' consunto ma molto pratico, stringo al petto una borsa contenente le preziose bottiglie; la mia famiglia produce rhum da generazioni e ormai siamo diventati degli esperti rinnomati in tutti i Caraibi, però questa storia delle consegne a domicilio sta degenerando, non che avessimo avuto molta scelta: pochi giorni prima un ceffo armato di spada e pistola ci aveva candidamente fatto presente che eravamo in ritardo con le consegne, alludendo a possibili e futuri incidenti; non è mica colpa nostra, da quando i nostri genitori sono morti io e mio fratello non riusciamo a stare dietro al lavoro.

Sospirando mii rimetto in cammino e vago per le caotiche e rumorose vie, mi copro la teste con la mantella rossa che mi ricade sulle spalle, non mi piacciono gli sguardi che mi lanciano alcuni ubriachi al bordo della strada, mi faccio più piccola nei vestiti e affretto il passo.

Ora vado quasi di corsa, anche se non so dove sto andando, sono finita in un vicolo buio, il locale non può certo trovarsi qua, inizio ad allontanarmi quando sento una voce roca e strascicata che mi porta a girami di scatto.

"Ciao, bambina", mi ritrovo davanti un armadio con l'alito che puzza di alcool ad un kilometro di distanza "Cosa fai tutta sola la sera, non ti andrebbe un po' di compagnia?" mi si avvicina, troppo vicino, è un problema e grosso anche, gigantesco direi!
"E' un vero peccato ma" mi sposto di alcuni passi di lato "stavo giusto per andarmene" mi volto e inizia a camminare rapidamente, spero di non sembrare troppo spaventata peggiorerebbe solo le cose.

"Ehi bambina, dove vai, non avere paura non ti mangio mica" sento i suoi passi alle mie spalle, dal rumore che fa direi che si trascina tanto è sbronzo, maledizione mi sono ficcata di nuovo nei guai, oltretutto se quel coso non la pianta di chiamarmi bambina gli tiro una scarpa in faccia, va bene che sono esile ma non sono così piccola ho ventuno anni!
"Aaaaah" lancio un urlo quando sento il suo alito sul mio collo e una sua mano prendermi un braccio.

Sorpreso e con i sensi annebbiati mi lascia andare quando gli tiro un calcio sugli stinchi, e inizio correre, qualsiasi posto sarà meglio di questo, non mi importa dove finirò.
Dopo aver attraversato mezza città mi fermo per cercare di riprendere fiato, non sono abbituata a correre così tanto e sono sfinita, mi infilo in una taverna, sono un genio, se anche mi trovasse non oserebbe toccarmi davanti ad altra gente, mi giro ad osservare il locale... ok sono un'idiota, sono indecisa se la cosa peggiore sia che una ventina di luridi ubriaconi mi osserva con sguardo torvo oppure il fatto che insieme a loro ci siano altrettante prostitute, la cui vista mi fa ritornare in mente una cosaossia che le prostitute per farsi riconoscere indossano delle mantelline rosse¹, come quella che porto stupidamente io.
Ora capisco perchè per strada mi quardavano tutti, confermo: uno sono un'idiota, due se riesco a tornare a casa sana e salva ammazzero mio fratello!

Esco nuovamente in strada senza respirare e mi strappo di dosso il cappuccio appallottolandolo e nascondendolo sotto un braccio.
Mi sento meglio, ma anche molto stanca, tengo lo sguardo basso e cerco di riordire le idee, poteva andarmi peggio controllo preoccupata le bottiglie che per mia fortuna sono tutte intere.
Intenta nella mia operazione non mi accorgo di finire contro una persona "Finalmente ti ho trovata piccola", oh no, di nuovo lui no! Che cosa ho fatto di male!

Cerco di scappare ma lo scimmione mi imprigiona contro un muro e l'unica cosa che mi rimane da fare è urlare "Lasciami brutto coso, aiuto, per favore qualcuno mi aiuti!"
"Su, su non fare tante storie ti tratterò be... uh" non fa in tempo ha finire la frase che un forte rumore, per la precisione quello di una bottiglia che si infrange contro la sua testa, gli rende vacuo lo sguardo (peraltro già non troppo sveglio).

Cade, e io con lui non riuscendo a reggerne il peso, schiacciata nella mia posizione riesco solo a sentire una voce che esclama allegra "Se non te ne fossi accorto la signorina ha detto di no!"

Cerco di togliemi l'energumeno di dosso per vedere il volto del mio salvatore.

Continua...




Premetto che non ho idea di come mi sia venuto in mente di scrivere questa roba, è nata come one-shote ma o deciso di scriverci qualche capitolo.
Non so se è il caso di continuarla o meno, ditemelo voi (se non ricevo neanche un commento lo considero un invito ad abbandonarla).

¹Nella francia del XVII secolo la "mantellina rossa" era davvero il simbolo di riconoscimento delle prostitute, anche se a Tortuga non serviva certo quella per capire quali lo fossero.




 

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Capitolo 2
*** L'arrivo del lupo. ***


il lupo L'arrivo del lupo, ovvero: ma tu non dovresti essere il cattivo?


Finalmente riesco a togliermi di dosso la montagna umana, mormoro un grazie cercando con lo sguardo colui che mi ha tirata fuori da questo brutto pasticcio.
Lo trovo che mi scruta con uno sguardo un po' perplesso e nonostante lo spavento che ho preso non posso fare a meno di essere sorpresa dall'aspetto de mio salvatore: dagli abiti direi che si tratta di un pirata ma non è avevo mai visto uno così strano, la cosa che mi colpisce di più sono i suoi capelli, lunghi e intrecciati con perline, monete e quello che, a prima vista, mi sembra un osso, mi osserva con sguardo interrogativo spalancando i suoi profondi occhi scuri, mi sorride spostando lo sguardo da me all'uomo che ha appena steso, anch'io tento di ricambiare incurvando leggermente le labbra.

Quando i nostri occhi entrano in contatto arrossisco lievemente, sono sempre stata timida... un momento che cos'è quella bottiglia rotta che ha in mano? Assomiglia terribilmente alle mie. No! Non è possibile, non ditemi che è la mia!

Ho detto che sono timida? Vero, ma dimenticavo che sono timida solo quando ragiono, se mi arrabbio perdo completamente la testa, e vedere una delle mie preziose bottiglie infranta è una cosa che mi fa alterare leggermente.

"Tu" gli punto un dito in faccia e mi avvicino tentando di far apparire minacciosa la mia esile figura "ti rendi conto di quello che hai fatto", gli strappo di mano i resti della bottiglia e glieli punto al collo "hai una vaga idea di quanto costi una di quelle bottiglie, mi devi risarcire!", ok forse sono più che leggermente alterata.

Per niente spaventato dalla mia evidente dimostrazione di insanita mentale mi avvicina un dito alle labbra ordinandomi il silenzio "Tesoro, non ti preoccupare, non è andata sprecata neanche una goccia. Ti assicuro che era davvero squisito."

Abbasso la mia arma tagliente chiedendomi, stupita, come abbia fatto a scolarsi una bottiglia di rhum invecchiato negli appena dieci secondi che sono trascorsi dal momento in cui mi è caduto il cesto a quello in cui ha steso con un colpo la megattera che mi inseguiva.
Continua a sorridermi mettendo in mostra alcuni denti d'oro, è sicuramente un pirata.
Certo che però è carino per essere un criminale.
No! Non iniziamo con questi pensieri che ho già abbastanza problemi, la nonnina non sarà contenta di scoprire che manca una bottiglia a quelle che ho ordinato.
Ora mi scuso con lui per la mia reazione eccessiva e gli chiedo la strada per la tana del lupo, così potrò andarmene al più presto da questo posto.

"Ehm, senti mi dispiace per averti aggredito ma ero ancora sotto choc."

"Niente paura dolcezza, Capitan Jack Sparrow è qui per servirti." si leva il cappello e accenna un inchino, però che galante. Accidenti ci risiamo, non devo distrarmi, combino già abbastanza guai quando sono lucida e concentrata.

"Io sono Alya, Ruby Alya. Grazie per avermi salvata da quel tipo, io non riuscivo più a levarmelo di dosso"

"Se una bambina si avventura da sola in luoghi come questo e normale che finisca nei guai",il suo tono è malizioso, non capisco se scherzi o dica sul serio, provo a cercare una risposta nel suo sguardo.
Mi sento paralizzata, mi osserva con occhi scuri e freddi di cacciatore, mi accorgo che possiede una spada e anche una pistola, mi sorge il dubbio che le sue intenzioni non siano poi tanto buone, per una attimo la voce mi muore in gola e riesco solo a dire, flebile come un sussurro "Io non sono una bambina."

Lui mi sorride e i suoi occhi sembrano diventare più chiari, non più freddi e duri come l'onice ma caldi, con una sfumatura di cioccolato, torno a respirare regolarmente anche se il mio cuore continua a battere rapido.
Mi stende una mano per aiutarmi ad alzarmi, mi accorgo solo ora di essere ancora inginocchiata, la prendo e mi rimetto in piedi ma le gambe non mi reggono e inciampo finendogli adosso.

"Faccio sempre questo effetto alle donne, non vedono l'ora di buttarsi tra le mie braccia."

Alzo gli occhi e mi ritrovo a pochi centimetri dal suo viso, arrossendo violentemente mi divincolo dalla sua stretta e mi allontano di scatto "Scusami, comunque non era mia intenzione finirti addosso, è stato un incidente." raccolgo il mio cesto e controllo lo stato delle bottiglie, per fortuna le altre sono tutte intatte.
"Puoi indicarmi la strada per la tana del lupo? Devo consegnare queste bottiglie alla nonnina e possibilmente dormire lì per questa sera. Pare che per essere a Tortuga quello sia un
posto abbastanza sicuro, almeno così dicono."

"E' vero piccola" dice avvicinandomi e passandomi un braccio intorno alla vita "se permetti ti accompagno fino alla locanda sai, girano brutti individui da queste parti" pronuncia queste parole con un tono molto serio ma gli occhi gli scintillano ironici "una ragazza tutta sola potrebbe attirare della gentaglia."

Ma dai! Non me ne ero accorta.
Allontano il suo braccio da me con un gesto deciso, "Grazie, Capitano, almeno non rischierò di perdermi di nuovo." in fondo se avesse voluto farmi del  male lo avrebbe già fatto.

 "Bene, allora seguimi e non perdermi di vista." si avvia per la strada con una strana andatura ondulante, sarà l'effetto del rhum? Mi preparo ad una lunga camminata ma mi accorgo che appena svoltato l'angolo si ferma ad osservare l'insegna di una taverna.

"Toh, me la ricordavo più lontana. Allora piccola, che ne dici di offrirmi un bicchiere di quelle tue bottiglie come ricompensa per l'ottimo lavoro?"
Alzo lo sguardo sull'insegna che sta osservando, sopra c'è il disegno di un grotta in cui brillano gialli e affamati gli occhi di una belva, c'è una scritta che dice "Benvenuti alla tana del lupo."
Trattengo la voglia di dargli uno schiaffo, ma non poteva farla un po' meno lunga?! Tante raccomandazioni per fare due passi.

Varchiamo la soglia e i miei occhi vagano subito alla ricerca della proprietaria.

Continua...




E dopo un lungo periodo di assenza ecco il secondo capitolo!!!
Innanzitutto devo ringraziare tutti quelli ke hanno letto il primo chap ma soprattutto coloro che hanno lasciato una recensione ossia:
Lupinsangel: oddio con tutto il tempo che ti ho fatto aspettare avrei preparato i coltelli ;P
DJ Kela: sei sempre troppo gentile nelle tue recensioni, e poi per il titolo devo ringraziare te, senza i tuoi consigli non avrei saputo come chiamarla
Yuko_chan: tranquilla che la continuo è solo questione di tempo, ho un po' paura perchè fino ad ora ho scritto solo qualche one-shot e non sono molto esperta ma non mi arrendo di certo.

Ero indecisa se far dare subito del tu hai personaggi ma poi ho pensato che Jack era mezzo ubriaco e non faceva tanto caso al fatto che lei non gli si rivolgesse con il dovuto (si fa per dire) rispetto; Alya invece dopo averlo minacciato mi entra in stato confusionale e dimentica le buone maniere, comunque non è mica una nobildonna.

Accetto volentieri critiche e consigli su come migliorare il mio stile, a presto, la vostra Giu91

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Capitolo 3
*** La tana del lupo. ***


la tana La tana del lupo, ovvero: è facile entrarci un po' meno uscirne.


Mi ritrovo in locale piuttosto accogliente, devo ammettere di essere sorpresa non pensavo che a Tortuga ci fosse un posto del genere, certo i brutti ceffi anche qua non mancano ma almeno non c'è una rissa in corso e non vedo nessuno svenuto sul pavimento e ripulito dai suoi averi.
Le pareti sono grezze, formate da pezzi di pietra di diverse tonalità e forme, sembra davvero di essere in una grotta, i tavoli sono piccoli ma quasi tutti occupati da tranquilli avventori.
Individuo subito la ragione di tanta calma, alcuni uomini, alti muscolosi e con la pelle scura e lucida sorvegliano gli angoli del locale, probabilmente sono degli schiavi africani acquistati dalla nonnina, quella donna ha delle risorse incredibili.

Uno degli africani mi si avvicina, sono un po' intimorita, ha uno sguardo terribilmente arrabbiato, però non sta venendo verso di me, punta dritto su Jack, dietro di lui spunta una piccola vecchietta, ha il viso segnato da una ragnatela di rughe, i capelli sono grigi con alcune striature di nero e raccolti in una crocchia, ha i lineamenti vagamente orientali. E' un po' più bassa di me ma a confronto con l'africano sembra una vecchia bambola.

La sua voce è ancora limpida e squillante "Jack Sparrow, quanto tempo. Sbaglio o mi devi ancora ripagare di quella volta in cui sei rimasto chiuso nella cantina con la mia scorta rhum..."

Jack sembra al quanto sorpreso "Mannaggia, mi ero scordato che era successo qua" borbotta tra se e se.
Si gira per andarsene ma l'africano a già bloccato la porta rendendogli impossibile l'uscita "complimenti nonnina, belli questi tuoi nuovi armadi a muro, ma temo che tu ne abbia piazzato uno davanti alla porta".

Torna a osservare la padrona "Possiamo sicuramente risolver questo increscioso problema senza nessun spargimento di sangue, soprattutto se si tratta del mio", gli sorride affabile sottolineando le parole indicandosi il petto con l'indice.

"Abbassati", gli ordina afferrandolo per la camicia fino a portare il viso alla sua altezza "paga il tuo debito o veditela con i miei nuovi collaboratori".

Prova a distrarla dalle sue intenzioni, "Sai che mi sembri quasi ringiovanita dall'ultima volta", con poco successo direi, infatti a questa affermazione la vecchietta concentra tutta la sua forza nella mano per rifilargli un bel ceffone.
Jack si rialza, non sembra aver risentito molto del trattamento.

"Bene, ora che siamo a posto io me ne andrei"

"Kator!" l'africano, che fino a questo momento era rimasto immobile, alza il braccio e colpisce il Capitano con una forza tale da farlo finire contro un tavolo, ahi, deve essersi fatto proprio male, "Grazie Kator, accompagna di sopra il nostro ospite" l'intonazione che ha dato all'ultima parola non fa presagire niente di buono.
"E ora veniamo a te ragazzina, cosa ti porta alla tana del lupo?"

Ancora frastornata per quello che è successo non riesco a formare delle frasi coerenti "Ah, io sì. Vede io sono...", riprenditi stupida se non vuoi che questa vecchia sadica si innervosisca "Io sono Alya Ruby, sono qui per consegnare queste bottiglie di rhum che aveva richiesto. Inoltre volevo sapere se avete una camera libera per la notte" le porgo il cesto contenente le bottiglie.

Le osserva un attimo per poi andare a sistemarle dietro il bancone "Sbaglio o ne manca una?"

Se ne è accorta, speriamo bene "C'è stato un piccolo incidente e una delle bottiglie è andata distrutta", non mi sta guardando in modo molto amichevole, "comunque non si preoccupi, gliela scalo dal pagamento" mi affretto ad aggiungere.

"Credo che possa andare" dice dopo avermi squadrato a lungo, tiro un sospiro di sollievo.
Prende il sacchetto di monete che tiene legato alla vita  e inizia a contarle "Dunque togliendo il prezzo di una bottiglia e quello di una stanza per una notte ecco quello che ti spetta", do una occhiata alle monete, mi sembra che siano giuste.
E' andata meno peggio di quanto temessi, però mi chiedo che fine abbia fatto il Capitano.

La nonnina mi porge delle chiavi "Prendi le scale, la prima porta a destra è la tua stanza" vedendo che esito intimorita dai due africani che sorvegliano le scale aggiunge, "Stai tranquilla, i miei cacciatori non ti faranno niente se non glielo ordino io".

"Cacciatori?"

"Sì, sono cacciatori di debitori, nessuno qui beve gratis, ma tu non devi avere paura, sei a posto" mi spiega, il suo tono sicuro mi convince a raggiungere le scale.
I due cacciatori non mi degnano neanche di uno sguardo, sembrano delle statue di ebano, due immobili guardiani.

Salgo le scale con ancora un po' di apprensione, arrivo in uno stretto corridoio, ci sono solo cinque porte, infilo la chiave nella prima alla mia destra.
Tiro un sospiro di sollievo quando sono finalmente al sicuro, blocco l'entrate della mia stanza con lo spesso catenaccio che è legato alla maniglia  e mi guardo attorno, la stanza è piccola ma accogliente, le pareti sono dipinte di diverse tonalità di grigio, sul letto è stesa una coperta di lana grezza.
In un angolo della stanza c'è un mobile di legno su cui è appeso un grosso specchio, mi avvicino, sono un vero disastro ma non posso farci niente, purtroppo devo aspettare di tornare a casa per potermi procurare un vestito nuovo, questo è tutto strappato.

All'improvviso l'adrenalina che aveva sorretto il mio corpo fino a questo momento mi abbandona e io crollo sul letto senza nemmeno accorgermene, stesa sulla schiena riesco solo a vedere la luna piena che sbuca dalla mia finestra prima di chiudere gli occhi.

Continua...



Grazie a tutti quelli che leggono la mia fic e a BlackMoclips per averla aggiunta tra i preferiti.
Yuko_chan: sono contenta che ti diverta, spero di riuscire a mantenere il carattere di jack e di non renderlo troppo ooc

Mi raccomando recensite altrimenti mi deprimo e mi blocco ;P 

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Capitolo 4
*** Ululati nella notte. ***


Ululati nella notte Ululati nella notte, ovvero: incubi e strani rumori, chi me l'ha fatto fare di scendere dal letto.


Corro, inzaccherando di fango le mie scarpe.
Corro, senza una meta, senza sapere da cosa sto scappando.
Cado a terra ferendomi le mani e le ginocchia, lacrime di terrore mi cadono dagli occhi, la luna fredda e distante è l'unica spettatrice della mia fuga.
Gli ululati mi ghiacciano il sangue, sono intorno a me, sento i loro occhi famelici.
Mi rialzo ignorando il dolore, la foresta è buia e non lascia filtrare la luce, vedo solo i loro occhi: fari luminosi puntati su di me, mi illuminano come la protagonista di uno spettacolo,un triste spettacolo di cui non voglio fare parte.
I rami mi graffiano la pelle e si impigliano nelle mie vesti, si stracciano mentre a terra cadono frammenti di stoffa rossa.
Gli alberi si aprono davanti a me e arrivo in uno spiazzo a dirupo sul mare, mi guardo indietro e li vedo nuovamente, occhi di ghiaccio mi trafiggono silenziosi, più paia di occhi di diversi colori mi fulminano, inizio a tremare in preda al terrore mentre i respiri si fanno svelti e irregolari.
Due occhi neri come la pece si staccano dal gruppo e avanza rapidi verso di me, ora posso vederlo grande e scuro il lupo procede con passi felpati.
Provo a indietreggiare ma col piede sento la presenza del vuoto, il lupo ringhia e scopre i denti aguzzi e dorati, come sarebbe a dire dorati???
E da quando i lupi portano una bandana rossa?...

...mi gira la testa...

...chiudo gli occhi e li stringo forte...

Mi sveglio ansimante nel letto della locanda, la luna piena è alta nel cielo, proprio come nel mio sogno, mi alzo sulle braccia e mi asciugo il sudore dalla fronte.
Scendo dal letto e bevo un po' d'acqua, cerco di tornare in me ma sento ancora l'eco del sogno, un mugugnio nelle orecchie e un rumore che sembra generato dall'attrito di due oggetti.
Faccio un profondo respiro e torno ad ascoltare, il rumore persiste,non è frutto della mia immaginazione, tra l'altro sembra provenire dalla camera accanto alla mia.
Mi avvicino al muro e accosto l'orecchio alla parete, provo a concentrarmi solo sui suoni che provengono da quella stanza, oltre al rumore di prima mi sembra di sentire una voce ma il muro è troppo spesso e non riesco a capire cosa dica.
Mi stacco dalla parete e torno a sedermi sul letto, di dormire non se ne parla, tra l'incubo, e che incubo!, e questi strani rumori che non accennano a smettere il sonno mi è completamente passato.
Distrattamente gioco con una ciocca dei miei capelli, la rigiro più volte tra le dita mentre penso a cosa fare: la ragione mi dice di rimanere in camera, qualsiasi cosa stia accadendo con i cacciatori in giro questo posto è il più sicuro di Tortuga, devo solo aspettare che faccia giorno e poi potrò tornare a casa sana e salva, d'altra parte mi era quasi sembrato di riconoscere quella voce, e se fosse chi penso io devo ancora restituirgli un grande favore.

Oh, accidenti, basta pensare che poi mi viene il mal di testa, meglio agire!
Mi rialzo e mi accosto alla porta, cercando di fare poco rumore rimuovo i chiavistelli e apro uno spiraglio, dalla camera accanto sta uscendo uno degli africani, lo sento dire "E cerca di fare silenzio, porto queste cose alla nonnina e poi torno ad occuparmi di te."
Il suo ghigno mi mette i brividi, passa davanti alla mia camera senza accorgersi si me, non oso muovermi finché non sento i suoi passi sparire dalle scale.
Mi azzardo ad aprire un poco di più la porta e mi guardo in giro, il corridoio è perfettamente vuoto, esitante lascio il mio rifugio sicuro e mi metto osservare la porta da dove è uscito poco prima l'africano, è identica a quella della mia stanza quindi so' perfettamente che sarebbe inutile tentare di aprirla se qualcun si fosse chiuso dentro, ma in questo caso credo che l'occupante della stanza non lo sia di sua spontanea volontà quindi incrocio le dita e giro la maniglia.

E' aperta! Ma questo vuol dire che il cacciatore tornerà presto se non si è nemmeno preso il disturbo di chiudere a chiave.
Entrando trovo il capitano legato ai piedi delle letto con delle corde, è impegnato in un esercizio di contorsionismo, sembra stia tentando di prendere con la bocca il manico di un coltello che vedo spuntare dai suoi stivali, vorrei proprio vedere come pensa di fare a liberarsi, ma mi privo di questo spettacolo consapevole del fatto che ci sia molto tempo.

"Jack?" provo a chiamarlo dubbiosa.

Lui, che non si era accorto della mia presenza alzo lo sguardo e sorride "Ciao dolcezza, non riesci proprio a resistere lontano da me?" brutto sbruffone "Che ne dici di darmi una mano a slegarmi, poi, sai come è la camera ce l'abbiamo, l'atmosfera romantica anche..." aggiunge sornione indicando col capo le candele che illuminano la stanza.
 
"Jack!" esclamo arrossendo violentemente.

"Shiss, parla piano dolcezza, stavo solo scherzando, sulla seconda parte almeno, sul fatto di liberarmi un aiuto sarebbe gradito." si divincola ancora un po' come ha dimostrare le sue parole.

Mi avvicino a lui inginocchiandomi per prendere il suo coltello, sento il suo sguardo sulla mia nuca e la cosa mi fa tremare leggermente le mani, rialzo lentamente gli occhi osservando il corpo, dalle lunghe gambe che gli danno la sua tipica andatura dondolante, ai pettorali, messi in evidenza dalla camicia un po' aperta, fino ad incontrare i suoi occhi che mi osservano divertiti.
Mi alzo di scatto, si è accorto che lo ho osservato un po' troppo a lungo, ma forse il fatto che io abbia in mano un coltello lo dissuade dal fare altre battute.
Inizio a armeggiare con le corde che lo tengono legato, cerco di fare in fretta ma sono terribilmente resistenti.
In questo momento sento dei passi per le scale "Vai sotto al letto!" mi sussurra Jack, io obbedisco e mi infilo dietro di lui poco prima che la porta si apra.

"Mi dispiace scroccone, avrei voluto divertirmi un po' con te ma la nonna ha detto che vuole occuparsene personalmente domattina. Io rimarrò qui fino ad allora, non vorrei mai che trovasse qualche brutta sorpresa, quando si arrabbia e peggio di una strega." detto questo chiude a chiave la porta, tira i chiavistelli e si va a sedere su di una sedia, pronto per una notte di guardia.

Adesso sì che sono in guai seri!

Continua...





Grazie Yuko-chan per il tuo commento e a tutti quelli che hanno letto.
E' probabile che non aggiornerò per un po' di tempo, ho perso interesse per questa storia e comunque non mi piace come sta venendo.

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