A Christmas Carol - L'incubo di Draco Malfoy di Always_Potter (/viewuser.php?uid=575443)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prima Strofa - Il Fantasma di Lucius ***
Capitolo 2: *** Seconda Strofa- Lo Spirito dei Natali Passati ***
Capitolo 3: *** Terza Strofa- Lo Spirito dei Natali Presenti ***
Capitolo 4: *** Quarta Strofa- Lo Spirito dei Natali Futuri ***
Capitolo 5: *** Quinta Strofa- Il risveglio... ***
Capitolo 1 *** Prima Strofa - Il Fantasma di Lucius ***
A Christmas Carol- Ma Scrooge è un Serpeverde
da quando era piccolo...
Prima Strofa
Il fantasma di Lucius
Troppo Natale.
Che disgusto.
L'ultima cosa di cui ho voglia è girare tutto allegro nel
Ministero, tra l'altro uno disgustosamente
decorato Ministero.
Il vischio pende a intervalli regolari dal soffitto e da ogni porta,
ricordandomi gli appostamenti di cui sono stato vittima a Hogwarts;
dalla Fontana dei Magici Fratelli, ora ricostruita, pendono
ghiaccioli scintillanti; alberi di Natale decorati in maniera
disgustosamente
incantevole ammiccano in mille scintillii da ogni angolo, come quei
famosi dodici alberi che venivano sistemati nella Sala Grande; persino
l'entrata dei visitatori e quelle dei dipendenti sono invase da quelle
nauseanti decorazioni.
Per non parlare dell'agrifoglio, che sbuca da ogni angolo di questo
stramaledetto posto!
Sui muri, agrifoglio, sulle porte, ghirlande d'agrifoglio, sulle teste
dei Magici Fratelli, agrifoglio, al collo di qualche mago o strega che
non meritano d'esistere, agrifoglio, sui vestiti, agrifoglio, sulle
scrivanie, agrifoglio, sulla carta dei promemoria, agrifoglio, nei
cassetti, agrifoglio, nell'ascensore agrifoglio, ma VAF******O A 'STO
AGRIFOGLIO! Mi pungo in continuazione! Disgustoso!
Le bacche rosse di quella dannata pianta sono ovunque, tranne dove
dovrebbero essere: nelle gole degli idioti che hanno avuto queste idee,
ad avvelenarli!
Passo davanti alla Fontana dei Magici Fratelli; ovviamente l'hanno
ricostruita un'altra volta: presenta ancora il mago e la strega assieme
a un Goblin, a un Centauro e a un Elfo Domestico (anche se non
più in posa adorante) ma anche un Lupo (Mannaro ovviamente),
alcune Creature magiche (come un Ippogrifo, un drago, un
asticello,ecc.), tutti disgustosamente
sereni e felici che sbucano da
ogni dove nell'enorme vasca di marmo e dal podio circolare e dorato al
centro, su cui lati compaiono i numerosissimi nomi dei caduti di
guerra...
Questa penso sia la cosa migliore (per non dire l'unica decente): dato
che i caduti sono stati innumerevoli (e non per tutti apprezzabili), i
nomi sono diversi per ogni persona, a seconda dei loro affetti, di chi
gli interessava e non per andar dietro agli altri.
Ovviamente il fondo luccicante di zellini, falci e galeoni è ancora destinato al San Mungo.
Beh, butterò qualche monetina dopo...
Mi dirigo verso l'ascensore per scendere al secondo livello ("Ahi!
Stramaledetto agrifoglio! Perché attorno ai pulsanti?
Perché!?").
- Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia-
Vado dritto di filato al mio ufficio, nella sezione Servizi
Amministrativi del Wizengamot.
Ovviamente non potevo trovare la mia vocazione
in un lavoro che fosse almeno
su un altro piano, perché sapevo che anche loro volevano
andare a lavorare al Ministero.
E invece NO!
Quartier generale degli Auror? Accanto ai Servizi
Amministrativi del
Wizengamot! Ufficio dell'Uso Improprio dei Manufatti Babbani? Ma giusto
un paio di Dipartimenti più in là! Ringrazio solo
Salazar
che l'Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche
è
al quarto piano, se no mi ammazzavo!
Intravedo Donnola e Sfregiato che si scambiano battutine, anche se
Donnola sembra parecchio nervoso... Bah, magari stanno dando la caccia
ad un pazzo assassino e ci rimettono la pelle...
Procedo verso il mio "ufficio", dove hanno già rovesciato
cataste di pratiche sulla mia scrivania.
Ma chi me l'ha fatto fare di fare Magisprudenza? Chi, chi, CHI!?
Beh, a parte i soldi che iniziavano a scarseggiare e il potere e la
fama che posso riacquisire se riesco a entrare al Wizengamot.
Mi accascio sulla sedia, ben consapevole che sarà una lunga
giornata. Prendo piuma e inchiostro dal cassetto e la bacchetta dalla
tasca. La punto contro la piuma -Rinova Incantatio- borbotto, e la
comune piuma ridiventa una Piuma Auto-Correggente-Copiativa, che
inizia a trascrivere in bella copia un verbale, mentre io
Revisiono le altre copie fatte ieri.
Dopo un quarto d'ora ho finito di revisionare cinque verbali,
la
piuma ne ha trascritti tre e mezzo. Decisamente il ritmo non va bene.
Fuori sento sghignazzare Donnola e Sfregiato che, evidentemente, non
hanno un ca... ehm, un bel niente da fare anche al lavoro.
Sì, sarà una lunghissima
giornata.
***
Oh, finalmente
ho messo a posto
venti delle cinquantaquattro pratiche che devo fare entro sera. Ho
accelerato la velocità della piuma, come al solito,
così
adesso è da sostituire perché, come al solito,
è tutta spelacchiata e rovinata e la mia scrivania da
cubicolo è coperta di piumino.
- Ehi Dra!- oh no
- Ehi Draaaa! - solo un imbecille
può avere il coraggio di chiamarmi così, specialmente in
una giornata come questa.
- Ma qual'è il tuo cubicolo? Dr...-
- Azzardati ancora a pronunciare quella nauseante imitazione di
soprannome e ti cavo gli occhi Zabini!- esclamo furente mentre inizio
a sistemare furiosamente la scrivania del mio... -E non chiamarlo
cubicolo! Non è un cubicolo!- esclamo rabbioso, riordinando il
mio
cub...ehm, ufficio
- Ok ok, ma cosa sarebbe allora?-
- Tappati la boccaccia Zabini!-
Lui ghigna e commenta -Nervosetto eh? Che succede?-
- Niente, solo che ho un imbecille di amico...-
- Oh, andiamo so che c'è di più, conosco il Draco
da
Giornata No Per un Preciso Motivo! Per di più mi stai
chiamando
per cognome!-
- Il Draco da Giornata... rettifico, non ho un imbecille di amico, ho
un
decerebrato!- preciso sbattendo le pratiche in un cassetto e partendo
alla volta dell'Atrio
- Eddai! Lo so che c'è qualcosa...-
- Mi dispiace deluderti, Zabini, ma non
c'è un
motivo, solamente ho un mucchio di maledette pratiche da finire, due
terzi del Trio delle Meraviglie che non fanno un ca...-
- Non essere volgare Malfoy-
- ...o
tutto il giorno, ho un fastidiosissimo amico che non fa una parte bassa
di niente tutto il giorno e...-
- Andiamo Draco, così mi offendi! Mi sto solo
prendendo un
anno sabbatico dopo l'Università... sai, giusto per essere
sicuro
di voler continuare con tutto questo lavorare...-
- ...questo DANNATO AGRIFOGLIO!- sentenzio (più o meno)
infuriato: hanno rimesso l'agrifoglio attorno alla maniglia
dell'ufficio, dico si può essere così rincogl...
- Su con la vita Draco, adesso andiamo ristorante!
Ringrazierò per sempre il giorno in cui hanno deciso che
fosse
ora di attrezzare un po' il Ministero anche alle più note
funzioni vitali...-
- Ma se è una sorta di squallida mensa! E poi tu ci vieni al
massimo due volte l'anno qua al Ministero!- ribatto acido
- Già ma si mangia bene!-
- Bah...-
- E scusa, tu dove mangi?-
- Di solito uno degli elfi del Manor mi porta il pranzo, uno di quello veri-
- Suppongo che sia un modo per dirmi che oggi mangi con me
nella "squallida mensa"!-
Io grugnisco un vago consenso.
Dopo mezz'ora siamo nell'ascensore, di ritorno da quell'orribile mensa piena di
gente. Penso di aver avuto più interazioni umane durante il
pranzo che in un paio di mesi.
- Sai, ti farebbe bene stare con altri esseri umani, ogni tanto!- dice
Blaise che, ovviamente, deve fare sempre questi commentini che danno
voce (fastidiosa e spesso esagerata) ai miei pensieri
- Bah...-
- Riesci a non rispondere "Bah" a tutto quello che dico!? E comunque,
per l'appunto, io e Daphne di volevamo invitare per stasera e domani!
Di parenti nada, siamo solo io, te, Daphne, Astoria e Theo! Per fortuna
Goyle e Parckinson sono dai parenti! Dobbiamo inventarci scuse tutti
gli anni!- dice ghignando, mentre io lo guardo male
- E per cosa dovrei venire, di grazia?-
- Ma è ovvio no!? Per la Vigilia e Natale! Poi sono io
l'imbecille!-
- Esatto, e confermi la tesi!-
- Oh, dai! E' solo una serata fra amici in fondo!-
- Già, sotto i festeggiamenti di Natale e appena sopra la
cenetta doppia a nume di candela! Alla faccia dell'incomodo Zabini!-
- Bah!-
- Non mi copiare le battute! E poi non vedo cosa ci sia da festeggiare
nel periodo dell'anno in cui si spendono più soldi, si fanno
più cause, si fanno gli auguri più falsi, per non
parlare
di questo ca...-
- Draco...-
- ...zo di agrifoglio!-
- Sei giusto un po' acido eh!-
- E tu sei giusto un po' rompi...-
- Sh!- mi blocca lui con una mano alzata, tirandomi dietro lo stipite
dell'anticamera degli uffici
- Zabini che fai! E smettila di zittir...-
- SHH!- dice ancora, stavolta indicandomi una scena all'imboccatura del
reparto Auror, dove sosta...
- Ci mancava solo il Trio delle Merav...- ma la voce mi muore in gola.
Weasley è agitato quanto prima, ma sta parlando con la
Mezzosangue che, probabilmente, sta cercando di tradurre i balbettii di
quell'idiota.
Intanto San Potter li osserva più da lontano, da dietro un
muro
anche lui, con un gran sorriso stampato in faccia (un sorriso di quelli
che più ebeti non si può, per inciso).
Ma Wealsey si è appena inginocchiato e qualcosa di strano mi
attraversa quando apre una scatoletta bianca verso la Granger che,
paonazza, sposta lo sguardo stupito da Donnola alla scatoletta e
viceversa.
-I-io Ron, non s-so c-che dire...-
- Beh, di quello che vuoi... cioè nel senso... non che non
mi
interessi, anzi, mi interessa! Ma t-tu, io, s-sai, b-boh, v-vedi t-te
insomma...- farfuglia quel demente: andiamo, "Mi interessa"!? Le stai
chiedendo di sposarla imbecille, ci credo che ti interessa!
Lei apre e chiude la bocca come un pesce fuor d'acqua, e sta prendendo
fiato per dire qualcosa, quando un Auror, appena uscito dall'ascensore,
saltella allegramente in ufficio (idiota Grifondoro di sicuro...saltella...), facendo
precipitosamente spostare la coppietta da quella sottospecie di babbuino che,
sicuramente, non si è accorto di nulla.
Mi volto bruscamente e vado verso il mio ufficio.
- Ehm, Draco?-
Mi segue velocemente, mentre iniziamo a girare tra i cubicoli deserti
- Draco? Senti tutto...-
- Senti Zabini, devo andare a lavorare io, non ho tempo
da perdere e neanche domani, farò degli straordinari per
portarmi avanti-
- Dai Draco, non starai pensando a...-
- Senti Zabini, ho del lavoro da fare se non hai sentito. Ci sentiamo
un'altra volta.-
Lui mi squadra, la faccia contratta e corrucciata
- Va bene, va a lavorare e restaci! Scusa la scocciatura e Buon
Natale.- mi dice freddamente voltandomi le spalle
- Mh mh, saluti...- rispondo indifferente, anche se forse se ne
è già andato dall'ufficio.
Bene, e con questo direi che mi mancano solo gli elfi domestici, poi mi
sono allontanato tutti. Tutti. Tutti. Ho iniziato con lei e sono andato
avanti in caduta libera.
Bah, chi se ne frega. Queste amicizia sono solo sciocchezze.
***
Penso
intensamente alla mia destinazione, mentre giro seccamente su me stesso.
Mi Materializzo esattamente davanti al cancello, che spalanco con un
cenno della bacchetta. Ho tolto quell'inutile incantesimo del
mascherone di ferro che serviva da "spioncino" per mio padre.
Semplicemente o sai l'Incantesimo d'Ordine o non entri. Punto.
Attraverso il maestoso viale, al centro del giardino che, se
è
ben curato, lo è solo perché gli Elfi sono ancora
abbastanza numerosi da gestire tutto.
Niente più pavoni
a insozzare di escrementi le siepi e il prato. Non che mi interessi
particolarmente. Il portone si spalanca.
Ci sono due miei Elfi ad attender... rettifico, non ci sono due
Elfi Domestici ad attendermi...strano, molto.
Li chiamo, ma non compare nessuno.
Ah, ma certo.
Quello stupido progetto della "Giornata Nazionale di Riposo degli Elfi
Domestici", una stupidissima idea partorita dalla Mezzosangue, non
c'è dubbio.
Chiudo rabbioso il portone e mormoro -Lumos-
Fendo il buio tracciando una linea dritta verso le scale monumentali,
per poi andare in bagno.
Lì mi faccio una doccia e mi cambio per andare direttamente
a dormire, perché ho tutto tranne che fame.
Attraverso nuovamente il buio per andare in camera, dove mi attende un
gigantesco letto a baldacchino, con coperte rigorosamente
verdi smeraldo con ricami in filo d'argento: se c'è una cosa
che
non cambierò mai è la mia fierezza di essere
Serpeverde.
Una fierezza che non è mai
vacillata.
Fa impressione sentire la casa così vuota, vederla
così
buia, poter quasi toccare e annusare la consistenza fredda e felpata
dell'oscurità.
Finalmente raggiungo la camera, dove accendo il camino: non ho
intenzione di morire congelato.
Sul letto quegli stupidi Elfi hanno lasciato un pezzetto di pergamena
scribacchiato "Ci dispiace Signore di non poter essere lì
con
lei, siamo molto disperati e cercheremo di andarcene, ma le auguriamo
Buona Vigilia Signor Malfoy".
Getto il biglietto nel fuoco, colpito ancora una volta nel sentirmi
chiamare così: mio padre è morto sette anni fa'.
Non ad Azkaban, no, era riuscito ancora una volta a starne fuori
aiutando gli Auror a catturare gli ultimi Mangiamorte.
Mia madre se ne è semplicemente andata quando è
morto. E'
rimasta un mese o due, poi abbiamo parlato e lei ha deciso di andare in
un'altra nostra proprietà in campagna, non ho la
più
pallida idea di dove. Poi mi è arrivata una lettera un anno
dopo.
"Caro Draco,
sono da zia Andromeda,
so che
probabilmente sarai inorridito e profondamente irritato nel sapere che
sono a casa di una persona che, lo so bene, ti abbiamo sempre istruito
a odiare e ripudiare.
Ma le cose cambiano, e
Dromeda vorrebbe che venissi anche tu, almeno a trovare Teddy... non
è male,sai?
In fondo l'hai sempre
saputo che io
non credevo davvero a tutta questa questione di purezza... era
più che altro il privilegio ad attirarmi, immagino...
Comunque, se vuoi, noi
siamo qui.
Sperando che tu stia
bene e che ti faccia sentire
Tua Madre"
Non ho mai risposto.
Mi sono impuntato, è questione di principio.
E poi non ci credevo.
Poi ho dovuto crederci.
Ma ero arrabbiato.
E continuo a non risponderle tutt'ora.
Mi caccio sotto le coperte, non voglio più pensare a questa disgustosa e lunghissima
giornata.
-E adesso che
c'è!?- mugugno esasperato, affondando ancor
più la testa nel cuscino.
C'è uno strano rumore, come uno scampanellio, lieve in
teoria, ma che mi rintrona rimbombando in tutta la casa.
Poi altri campanelli si uniscono a questo.
-Ah, i campanelli della servitù!- esclamo
realizzato, per poi rendermi conto della stupida frase che ho
detto (andiamo è mezzanotte! Ci sta!):
- Punto numero 1: sono solo in questa casa, perciò nessuno
può averli stregati né
incantati
- Punto numero 2: sarebbe inutile chiamare la servitù,
quegli elfi saranno ancora costretti lontano dal Manor per quello
stupido incantesimo della Giornata Nazionale degli Elfi Domestici
- Punto numero 3: penso di essere completamente uscito di testa
perché, elencando per più importanti e vitali in
numero 1 e 2, non ho pensato che...
- Punto numero 4: non ho
campanelli del genere in casa! Basta chiamarli che gli elfi ti
compaiono davanti!
Ok, la cosa inizia a evolversi da fastidiosa a inquietante,
perché i campanellii ancora non si sono fermati.
Come non detto si sono fermati tutti, di botto, e non mi piace che le
cose mi smentiscano così, di botto!
Poi lo sento.
Rumore di catene e grugniti infastiditi, interrotti da grevi passi
cadenzati e sbuffi di fatica, si leva dal salone; ma chi diavolo
è entrato!?
Nessuno può entrare!
Non se non è un mio
elfo o non ha la parola d'ordine, che ho cambiato giusto prima di
andare a letto!
Quel rumore si fa sempre più forte e vicino, mentre inizia a
dare la scalata alle scale.
Ok, sarò orgoglioso ma non sono un idiota Grifondoro, sono
un Serpeverde cazzo! E ho decisamente tanta caga!
Mi alzo di scatto dal letto, la bacchetta già in mano,
puntata contro la porta - Colloportus- mormoro: ribadisco, sono un
Serpeverde, ci tengo più alla pellaccia che a fare il
coraggioso eroe che affronta la qualunque-cosa-ci-sia-dall'altra-parte
con sprezzo del pericolo, non sono uno stupido Grifondoro!
I passi continuano e, mentre trattengo, mio malgrado, il respiro, si
ferma davanti alla porta della camera.
Poi enormi fasci perlacei (e ghiacciati) mi attraversano e si piantano
pesantemente dietro di me, trascinandosi infine dietro...
- Padre...- ok, sono decisamente sconvolto, e non riesco a non darlo a
vedere, fatto ampiamente confermato dal ghigno che si disegna sul volto
semi trasparente.
Ma d'altronde che ne sapevo io?! Non avevo la più pallida
idea che mio padre fosse tornato, dopo la sua morte, sotto forma di
fantasma, e di certo non capisco il motivo per cui adesso ha deciso di
infestare il Manor! Per Merlino non ci posso credere!
Ma ricompongo rapidamente, ricostruendo un'espressione impassibile e
avviando la mia acuta mente Serpeverde.
Non c'è pericolo che succeda qualcosa di male, è
solo un fantasma dopotutto, quindi tanto vale tentare di scoprire il
più possibile.
E non sono uno che fa giri di parole in simili situazioni.
- Beh, che piacere vederti padre, che ci fai qui?-
Il fantasma di quello che, ormai è chiaro, è
niente di meno che mio padre Lucius Abraxas Malfoy, allarga ancor di
più il ghigno
- Gentile come sempre, eh?- chiede retoricamente - Comunque non sono
qui a infestare, se è questo che mi stai chiedendo-
Tiro un impercettibile sospiro di sollievo.
- E allora, ripeto, che ci fai qui? Per quel che ne sapevo eri andato
all'altro mondo, non eri mai tornato- chiedo, cercando di celare una
lieve nota di disappunto: cos'è, è tornato come
fantasma e per sette anni mi ha ignorato totalmente?
- Tranquillo, Draco, non sono tornato davvero... anche se diciamo che
queste catene non fanno proprio comodo nell'aldilà, per
così dire... è proprio per questo che sono qui,
per uno scopo preciso-
- Ossia?- chiedo rapido io, incuriosito e impaziente
- Ossia salvare la tua vita- mi risponde lui, mentre io scoppio a
ridere, sarcastico
- Sì, come no, salvarmi in che modo esattamente!? Guarda che
questa vita me la sono scelta io!-
- No, questa vita te l'ho
fatta scegliere io, ti o permesso e istigato di prendere
questa strada, quindi ho almeno una parte di responsabilità,
in tutto questo. Perciò ho il dovere, anche solo per il
fatto di essere stato tuo padre, la tua guida, seppur una guida
ignorante, ti devo portare lontano da un destino che sarebbe esattamente come
il mio, se non peggio-
Lo squadro con espressione scettica -Mah, per quanto viva nel Mondo
Magico, tutto questo mi fa tanto insonnia, più che
realtà. Andiamo, padre, mi stai dicendo che rimpiangi come
hai vissuto la tua vita, sul serio!? E poi che ti dice che
diventerò come te! Sono abbastanza grande da scegliere da
solo, grazie!- dico seccamente, scrutando il suo viso, contratto in
un'espressione seria mista a ... qualcosa di strano... ma di
già visto... oh porco Godric! Certo che l'ho già
visto! Negli occhi di chiunque non sia, prima di tutto, nella mia
famiglia, praticamente: rimorso e tenerezza, ma dico io, tenerezza!
- Draco, tutto questo è più vero di quanto tu
creda; ho la possibilità di farti cambiare ragazzo mio
perché, sì, mi pento di come sono vissuto, di
come ti ho cresciuto, di come mi sono schierato... la morte cambia
parecchie cose- rispose con un sorriso amaro, scrutando le pesanti
catene che gli impedivano i movimenti - Da far invidia al Barone
Sanguinario, eh? Gli hai mai chiesto come faccia a portare quelle
catene, o come le abbia avute? Non sono una cosa caricatoci sulle
spalle, Draco. Le vogliamo noi, più o meno consciamente,
perché morendo si capiscono cose che, in vita, mai hai anche
solo notato.
Ma non voglio che tu faccia questa fine, una fine che vedo
già maturare nei tuoi occhi.- ok, ora me la sto facendo
addosso sul serio, inizio a tremare impercettibilmente, senza volerlo,
e mi maledico per questo!
- Ascolta- riprende svelto mio padre -ora devo tornare, ma devi sapere
della tua opportunità: a partire da stanotte, la Vigilia di
Natale, per tre notti, allo scoccare dell'una, riceverai la visita di
tre spiriti, che spero riusciranno a farti cambiare, figlio mio, e
farti tornare a com'eri prima-
- Beh, io... non saprei...- dico io, cercando di mantenere un tono
saldo, nonostante il terrore di incontrare tre spiriti, capiamoci
non fantasmi, spiriti!,
mi scuota più di quanto mai ammetterei ad alta voce.
Poi mi ricompongo un poco - Beh, se proprio devono, non è
che possiamo fare il tutto in una notte? Già è
pesante, ma dover fare tre notti in bianco...-
Ma lui mi ignora beatamente -Ora ti lascio, salutami tua madre e...
cerca di farcela Draco. Sai, sei esattamente come volevo che fossi. E
mi dispiace.- mentre lo dice, le catene lo sollevano verso il soffitto,
dove sbiadisce tra la polvere.
Dopo cinque minuti buoni, io sono ancora lì, a fissare come
un allocco il punto dove è sparito il fantasma di mio padre.
Poi mi riscuoto - Bah, incubi e basta, figuriamoci-
Ma ho ancore le mani ghiacciate dall'agitazione, quando mi infilo a
letto.
Note dell'autrice:
buonasera a tutti e benvenuti!
Spero vi piaccia questa nuova ff, ce l'avevo in mente da qualche giorno!
Vi do un avvertimento o due
- non sarà una cosa lunga
- farà parte di una serie di racconti ispirati a "a christmas
carol" che scriverò una volta all'anno
- non posso né garantirvi che aggiornerò una
volta a sera nelle prossime sere, come Malfoy grande, né
tanto meno fare tutto in una notte, come chiede Malfoy piccolo,
perciò siate clementi :)
- se vedete cose OOC o comunque non molto normali per il mondo magico,
beh non vi spaventate, c'è un trucco in tutto
questo...Muahahahahah!
- forse ho altro da dirvi ma non me lo ricordo, come al solito!
- non sarà scopiazzata dal libro originale, per quel che ne
so Malfoy potrebbe Aguamentare il primo spirito, Avada Kedavrizzare il
secondo e far arrestare il terzo, rimanendo un mago dimenticato dal
mondo, anche se non sarà così ;)
Beh, spero proprio vi piaccia, e che vi venga voglia di recensire!
Alla prossima strofa!
Benny:-)
NOX
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Capitolo 2 *** Seconda Strofa- Lo Spirito dei Natali Passati ***
Seconda Strofa
Lo Spirito dei Natali Passati
Mi alzo a sedere di scatto,
svegliato non solo da i lontani rintocchi del campanile (ehi, ehi! Quale campanile!?)
ma anche dai leggeri passi e dai pesanti sbuffi di impazienza che mi
fanno chiaramente capire che c' è qualcuno, qui in camera
con me. E non una compagnia desiderata.
Questo qualcuno, alla fine, si stufa e decide di tirare bruscamente
tutte le tende del baldacchino, così come le pregiate
coperte
verdi e argento
- Serpeverde, puah...
ma
suppongo che questo non sarebbe un buon inizio, per cui riformulo la
frase: ciao caro nipotino mio, come va la tua insulsa vita da
Serpeverde?-
Io boccheggio davanti all'ombra di vita che ho davanti: non possono
aver mandato un tale decerebrato Grifondoro a farmi da primo spirito!
- B-Black?-
- Puoi chiamarmi Sirius, nipotino mio! Ma risparmiami lo "zio" o
"zietto", potrebbe venirmi un attacco di cuore- risponde lui ghignando,
devo ammetterlo, in un modo più familiare di quanto voglia
- Che diavolo ci fai tu qui,
Black!?-
ribatto io, mettendo decisamente in chiaro quale fosse la mia posizione
rispetto a qualsiasi forma di appellativo che fosse più
gentile
dell'uso del cognome
- Oh, quanta formalità! Siamo parenti, puoi chiamarmi per
nome!
Comunque lo sai già, sono venuto a fare da fata madrina al
mio nipotino
preferito- risponde lui, una pesante nota di sarcasmo targata Black
che, ancora una volta, risolve qualsiasi dubbio sulla nostra parentela
- Porco Godric, e hanno mandato te, con tutti i morti e non morti, con
tutti i trilioni di maghi esistiti ed esistenti, hanno mandato te!?- penso che
anche la mia espressione lasci trasparire tutta
l'incredulità che mi ha invaso
- Ehi! Non bestemmiare, porco Salazar, non insultare Godric! E
comunque, se proprio ci tieni, torno indietro e mando la prozia
Elladora- ribatte lui ridendo, la testa rovesciata mentre sembra
latrare; io aggrotto la fronte, dovendo ammettere a me stesso che,
sì, è meglio il leggendario ribelle di casa Black
che la
Prozia-Assatanata-Decapitatrice-di-Elfi Domestici.
- Beh, quindi tu saresti uno spirito?- chiedo io, non trattenendo
neanche minimamente ogni traccia di sarcasmo
- Ebbene sì, mi hanno pigliato, riempito di Spirito Santo e
buttato quaggiù con un calcio nel di dietro, nel nome di
Godric,
Merlino, Tosca, Priscilla e Salazar, amen. E non sto scherzando! Mi
hanno dato un qualche potere per diventare un surrogato dei classici
pensatoi...e non mi chiedere perché abbiano scelto me, dato
che
ti avrò visto di persona circa... bah, 0,7 volte in tutta la
vita?- disse lui pensoso - Ma, bando alle ciance, infondo questo
teatrino è a fin di bene, no? Devo aiutarti a ritrovare i
pezzi di te che hai abbandonato lungo la strada della vita e della
giovinezza... oh merda, sto
diventando poetico...
penso
che a questo punto Ramoso mi riderebbe dietro e Lunastorta mi
guarderebbe come fai tu ora- mi dice guardando la mia espressione di
puro sconcerto e sarcasmo
- Non azzardarti a paragonarmi a quella fecc...-
- E TU NON AZZARDARTI A INSULTARE I MIEI AMICI- ruggisce lui,
avvicinandosi paurosamente a me, i contorni da fant...spirito
resi vaghi e confusi dall'ira, la voce che rimbomba come un tuono nella
stanza - E ora andiamo, non ho voglia di passare il resto della mia
esistenza con il mio dannato nipote Malfoy...- conclude seccamente,
afferrandomi per una manica del pregiato pigiama in seta e, con la
bacchetta alzata e illuminata,
catapultandomi fuori dalla finestra; senza neanche rendermene conto,
non riesco a trattenere un grido: questa non è certo una
corsa
su una scopa, al diavolo, stiamo andando a una velocità
allucinante sospesi a centinaia di metri dal suolo!
Sotto di noi la città sembra srotolarsi come un enorme
mappa,
mentre luci e rumori balenano da ogni angolo per poi scomparire alle
nostre spalle. Come se non bastasse nevica, e mi sto inzuppando come se
mi fossi fatto il bagno vestito... cosa che praticamente sto facendo,
il che assolutamente
non aiuta la mia temperatura corporea, già bassa di natura,
il che mi fa tremare come una dannatissima foglia!
- Ahahahah, paura nipote!?- mi schernisce il Grifondoro guidando la
nostra corsa con la bacchetta illuminata- Comunque dovremmo chiarire
una faccenda: non
ci conosciamo se non per pregiudizi e storie molto poco imparziali,
perciò cerchiamo di partire da zero- ed eccolo lui, il
Grifondoro fiducioso e pronto a tendere la mano al bisognoso; mi viene
da vomitare.
Però in fondo è, anzi era,
un mio parente e che lo voglia o meno devo passarci un bel po' di
tempo a cercare di assecondare questo teatrino, come l'ha chiamato lui;
per me personalmente, penso che concluderanno solo una mia rapida
dipartita per attacco di cuore o per allergia a queste
idiozie sentimentali, ma non è che abbia poi tanta scelta,
perciò...
- Beh... v-va bene...- riesco a sputare, facendo comparire un largo
sorriso sul suo volto.
- Ok, allora, la prima tappa del viaggio dovrebbero essere i tuoi
lacrimosi Natali Passati!- io lo fulmino con lo sguardo
- E va bene, niente battutine, afferrato... vedi come ci capiamo!?
Magari è solo la benedizione di Merlino e compagnia bella,
ma ci
intendiamo al volo, no!? Poteva andarmi peggio... pensa se mi mandavano
da Piton- riflette rabbrividendo, mentre io penso al mio ex-professore,
nonché secondo padre
- Ehm, lui, ehm...-
- Sì, penso di averlo scorto ogni tanto, sempre il solito
cogl- il vento gelido
copre la parola, per amor del raiting verde
- ma ha i capelli lavati e fa più spesso del solito quelle
strane smorfie... Lily dice che sarebbero dei sorrisi, convinta lei...-
mi lascia perplesso questo commento: che diavolo c'entra Lily Potter
con Severus?
Sirius ( per le mutande di Merlino, inizio a chiamarlo per nome!) sembra
intuire il mio sconcerto, perché sorride e mi dice
- Ahah, mi dispiace ragazzo, questa è un'altra storia...-
detto
questo mi trascina a terra, dove... ci schiantiamo come degli asteroidi
- Black, non hanno incluso qualche vaga nozione di volo in quel
pacchetto da fata madrina?- chiedo ironico mentre, massaggiandomi una
gamba, mi rimetto in piedi; anche lui riporta della ammaccature, noto
con con gioia
- Uff... pensavo valesse la solita storia, sai, i fantasmi trapassano
gli oggetti, bla bla- si lamenta, tenendo sollevata la bacchetta ancora
accesa
- Ma noi non siamo fantasmi, tu sei uno Spirito e io... boh,
sarò diventato qualcosa di simile, no?- chiedo, un po'
incerto
- Oh, certo che sì, ma speravo che valesse comunque la legge
che
ti salva il fondo schiena quando precipiti- borbottò
risentito.
Mi guardo attorno, e rimango inorridito.
Siamo di nuovo al Manor.
Già.
Ma il Manor di quando avrò avuto circa cinque anni.
Mentre scruto attento tutta la stanza, gli occhi fuori dalle orbite, un
bambino biondo e pallido entra volando nella stanza.
Le manine leggermente paffute stringono forte un manico di scopa
giocattolo, gli occhi chiari che scintillano di felicità
mentre sfreccia a zig-zag per il salone, evitando tavoli, sedie,
soprammobili, poltrone, la testa di un Elfo Domestico, un servizio di
porcellana, un altro Elfo Domestico intento ad apparecchiare la tavola
per il cenone della Vigilia, le ricche (anche se poche) decorazioni
natalizie...
Mi viene da sorridere davanti a quel bimbo innocente, anche se mi
rabbuio al pensiero di come diventerà...
- Draco! Quante volte ti ho detto che non si vola in casa!?-
una donna
alta e sottile, i lunghi capelli biondi come quelli del figlio, entra
nella stanza, con uno sguardo severo che però si scioglie
quando
il piccolo le si fionda addosso, abbracciandola forte. Un brivido
leggero mi percorre: è così tanto che non la
vedo... e
quanti anni sono che non la abbraccio così? Probabilmente ho
smesso nei primi anni di Hogwarts...
- Ciao mamma!-
- Ciao piccolo...- dietro di le compare un uomo
ugualmente alto, i
capelli ugualmente biondi, gli occhi come quelli del figlio, ma con un
qualcosa di più affilato e freddo, qualcosa che mi
impietrisce
dentro.
Ma anche in lui sembra smuoversi qualcosa in quegli occhi gelidi,
quando vede il figlio e la scopa giocattolo abbandonata per
terra.
- Allora, il piccolo Draco si sta allenando da Cercatore!?-
il bimbo strabuzza gli occhi
- Sì papà! Voglio entrare nella squadra di
Serpeverde,
sarò bravissimo!- esclama vivace dopo essersi
sciolto
dall'abbraccio della madre ed essere risalito sulla scopa
- No, non sarai bravissimo...- un gelido avvertimento
nello sguardo
della moglie, il bimbo cambia velocemente espressione, con gli occhi
guardano verso il basso -... sarai il
migliore!- il piccolo risolleva
la testa di scatto, un largo sorriso e gli occhi che luccicano di gioia
- Davvero!?-
- Sicuramente, sei un Malfoy! Forza, ora andiamo ad allenarci fuori, o
la mamma ci sfratta!- così dicendo lui e il
bambino escono dalle
ampie porte finestre, che si affacciano su un enorme giardino
circondato da siepi alte come mura.
Ma la donna è ancora lì, ferma, qualcosa di duro
e
contrariato nel suo sguardo, puntato verso il punto dove prima c'era il
marito.
La osservo, aggrottando la fronte per quell'atteggiamento. Non che non
lo riconosca, anzi, è l'esatto contrario.
Gliel'ho vista tante volte quell'espressione, perciò non
posso
fare a meno di adombrarmi leggermente di fronte a quegli occhi.
- Eh, già, alla mia cuginetta non è mai andata
particolarmente giù l'educazione di Malfoy, eh? Non che le
dispiacesse più di tanto però, era la vita che
aveva
sempre sognato, no? Il matrimonio dei suoi sogni, il figlio dei suoi
sogni, e infondo al momento non le dispiaceva molto, eh?- stringo i
pugni, mentre la Narcissa di parecchi Natali fa prende a dare direttive
agli Elfi per la preparazione dei regali di Draco, per il giorno dopo.
- Tu non sai niente- dico gelido
- Ah, allora illuminami! Mi vuoi dire che lei ti abbia cercato di
indottrinarti all'arte della tolleranza, all'amare i
Babbani, a qualcosa di vagamente imparentato con l'umiltà?-
commenta lui, la voce calma, come se stesse cercando di... no, non mi
metterò di certo a parlare con Black come fosse uno
sportello di
assistenza mentale
- Ripeto, tu non sai niente, e non sono affari tuoi- ripeto, ancora
più gelido di prima.
Lui scrolla le spalle e alza la bacchetta. Un cenno della bacchetta e
la scena cambia.
Ora il piccolo Draco ha qualche anno in più, e piange
disperato
nell'enorme e freddo salone; persino le decorazioni sembrano solo
spettri che riflettono il clima gelido della sala
- Perché fai così!? Perché lo tratti
sempre male! Ha solo staccato un festone, perché io
l'ho
fatto inciampare per sbaglio!- le lacrime sgorgano
abbondanti sul viso
paonazzo, gli occhi contratti dalla tristezza e dalla rabbia mentre
indicava un Elfo Domestico che aveva un lungo taglio sulla testa,
frutto, probabilmente, della rigida bacchetta stretta nelle mani di
Lucius Malfoy. Gli occhi di quest'ultimo erano ancora più
freddi
e distanti degli anni precedenti, solo una scintilla d'ira li anima.
- Cosa
diavolo stai blaterando!? Stupido ragazzino, è un elfo, ma non ti ho
insegnato NIENTE!?- ruggisce al bambino, che si mette a
piangere ancora di più
- Gli hai fatto male, non lo meritava!-
- Non spetta a te decidere questo, ora sparisci o ti insegno io le
buone maniere!- ma il bambino non molla, anzi, sotto lo
sguardo
spaventato e le suppliche dell'Elfo ("No, Padroncino no!
Dobby ha colpa
no Padroncino, no!"), ricaccia indietro le lacrime e, con
gli occhietti
pieni di sfida e rabbia, si pianto meglio sui piedi, a braccia
incrociate
- Mai - dice, quasi sibilando.
SCIAFF!
Uno schiaffo lo colpisce forte in viso, facendogli voltare bruscamente
la faccia. Quando la gira ancora, il bambino emana una tale rabbia, un
tale odio,
che Lucius sembra
quasi fare un passo indietro, ma si limita a rimanere muto, mentre il
piccolo Draco se ne va in camera a passo di marcia.
Io sto cercando di mantenere la calma.
Anzi, diciamo pure trattenendo la rabbia, stringendo i pugni tanto da
conficcarmi le unghie nel palmo, il respiro smorzato dalla rabbia.
Se non fosse che rischierei di spaccarmi una mano, farei a
pezzi
la faccia del gelido uomo.
- Sei solo un mostro!- il bimbo ricaccia indietro le
lacrime e corre
via, la testa ben dritta e fiera, gli occhi arrossati strabordanti di
una rabbia esagerata per gli occhi di un bambino.
La bacchetta di Black si muove nuovamente e ci troviamo nella mia
vecchia camera.
Narcissa Malfoy sta cullando il piccolo me con sguardo addolorato, i
fieri occhi che negano l'accesso anche alla minima lacrima.
- Perché fa così? Perché? Chi si crede
di essere? Cos'ha in meno Dobby? Quando vuole sa fare magie anche superiori
a papà!- sta dicendo il bimbo rabbioso, gli
occhi spalancati in
un misto di delusione e sconcerto; Narcissa Malfoy chiude gli occhi,
forse sperando che riesca a far cadere la domanda nel vuoto. Ma non
è così, ovviamente.
- Allora? Mamma!? Perché? Cosa hanno fatto di male i Babbani
e i
MezziBabbani e gli Elfi!? Che cosa?- chiede Draco
disperato.
Narcissa Malfoy fa un respiro e riapre gli occhi; quello sguardo,
solitamente gelido come il ghiaccio di cui hanno il colore, sembra
essere stato travolto da un profondo conflitto interiore, come se fosse
intenta a prendere una decisione importante; infine sembrò
prendere una decisione, anche se a malincuore.
E così inizia a spiegare al figlio quello che si sentiva
ripetere da anni; che erano tutti impuri, indegni, feccia. Non era
colpa loro, erano nati così e basta, non erano maghi
altrettanto
grandi come
loro, ecc.
Non parla con tono duro o altezzoso, al contrario ha una voce quasi
rassegnata, un sospiro, un racconto. Ma ancora una piccola speranza
brilla nei suoi occhi: perché sa benissimo che il figlio non
si
farà bastare tutto questo per ancora un po' di tempo.
- E' così si arrese - commenta Sirius, stuzzicando la rabbia
che
montava dentro di me; mi volto di scatto come per trapassarlo con gli
occhi
- Non è vero! Lei è una donna intelligente!
L'unico modo
per tenermi al sicuro! O così o rischiava di farci ammazzare
entrando nell'Ordine e facendomi diventare uno di voi stupidi
Grifondoro! Lei non si è mai
arresa, ha sempre tentato di trasmettermi anche il minimo di tolleranza
che non mi ha trasformato in un demonio come mia zia Bellatrix!-
esclamo infervorato; ok, sto perdendo il controllo maledizione!
- Lo so, volevo solo essere sicuro che lo sapessi anche tu...- commenta
tranquillo ricambiando l'occhiataccia con uno sguardo penetrante.
Muove la bacchetta, ancora illuminata, e la scena cambia: ci troviamo a
Hogwarts, primo anno.
Grandi fiumane di studenti con altrettanti bauli e animali si muovono
in massa verso l'ingresso.
In mezzo alle centinaia di studenti intravedo il piccolo me che si
scambia "gli auguri di Natale" con niente di meno del Trio delle
Meraviglie.
- Strozzati col pudding Malfoy!-
- E tu non ingoiare anche il piatto solo perché è
d'oro! Anzi, fallo, così muori!-
- Va' al diavolo Malfoy!-
- Oh Weasleyuccio, è vero, tu ti prendi le posate
è? Varranno più di tutta casa tua!-
- Ora basta, ragazzi! Ignoratelo, ignoratelo e basta!-borbottò
la ragazza coi crespi capelli bruni lì vicino, imbacuccata
nel
cappotto.
L'undicenne Draco si allontana sdegnoso, naso all'insù, con
passo tronfio, verso le doppie porte della Sala d'Ingresso.
Ghigno leggermente a quella scena; ero ancora un bambino a quei tempi.
Un arrogante, borioso, strafottente bambino, ma pur sempre un bambino.
Non mi è rimasto niente di allora, a parte il mio
caratteraccio
(anche se non lo ammetterò mai), neanche l'orgoglio per il
mio
nome, per il mio "stato di sangue", come lo chiamava la Umbridge.
- Ahahah, cari piccoli innocui undicenni... portavano già a
spasso Fuffi per il castello se non sbaglio? Con il carissimo e disturbatissimo
professor-nuca-di-Voldemort. Poi c'è stato, fammi pensare...
ah, sì,
l'animaletto domestico che uccideva con lo sguardo, un pericoloso pazzo
pluriomicida che scorrazzava per il castello...ops, già, ero
io... poi una gara suicida, un Mangiamorte a insegnare, una stramba
fissata coi gattini a insegnare, scampagnate di Mangiamorte,
approfondimenti scolastici con quest'ultimi, Voldemort a smantellare il
castello, Horcrux un po' ovunque... ho dimenticato qualcosa?- conta
ironico con le dita
Accenno un sorrisetto - Già, l'annata più
incasinata della Storia di Hogwarts -
- Eh sì, il titolo della Più Dannata se
l'è
beccato la mia: tutti morti o quasi - commenta lui con un sorriso amaro.
Osservo il piccolo me allontanarsi per raggiungere le carrozze. Salazar
solo sa come ho fatto a cambiare da innocente undicenne Serpeverde
all'essere inutile che sono.
Niente onore, niente sogni, niente famiglia. Niente.
- Ti stai auto commiserando?-
...
- Sì, capitava anche a me.... ed ora andrà sempre
peggio,
perciò tieniti forte!- così dicendo, agita la
bacchetta e
ci troviamo nel dormitorio Serpeverde; la mia seconda casa.
Una testa bionda sporge dallo schienale di in divano di spalle alla
porta, il ricco velluto color smeraldo in pieno contrasto con il biondo
platino.
Di fronte due agitati Tiger e Goyle siedono torcendosi le manone.
Una smorfia di disappunto storce la mia impassibile espressione
- Bah, avrei dovuto capirlo subito, quei due non hanno mai mostrato
emozioni particolari...troppo difficile...-
Sirius ridacchia divertito mentre osserva la scena.
- San Potter, l'amico dei Mezzosangue- sta dicendo il
piccolo me -
Lui
è un altro che non ha una vera sensibilità da
mago,
altrimenti non se ne andrebbe sempre in giro con quella presuntuosa
Babbanastra della Granger. E pensare che la gente crede che l'erede di
Serpeverde sia lui!- il
tono
amaro che ho usato mi spinge a scrutare Sirius, circospetto; lui non
sembra notarlo, totalmente concentrato sul dialogo.
- Quanto mi
piacerebbe
sapere chi è, potrei dargli una mano-
- Ma tu avrai sicuramente un'idea di chi c'è dietro a tutto
questo...- farfuglia agitato Goyle... bah, una frase
troppo lunga per
un mentecatto che va avanti a grugniti! Maledetto Potter!
- Lo sai che non ce l'ho, Goyle, quante volte te lo devo ripetere? E
mio padre non vuole dirmi niente
sull'ultima volta che la Camera è stata aperta. Certo,
è
successo cinquant'anni fa, e quindi prima che lui fosse a Hogwarts, ma
conosce la storia nei minimi particolari e dice che fu messo tutto a
tacere; per cui, se io ne sapessi troppo apparirebbe sospetto. Una
cosa, però, la so: l'ultima volta che la Camera dei Segreti
è stata aperta è
morto un
mezzosangue. Perciò scommetto che è soltanto
questione di
tempo: anche questa volta uno di loro ci rimetterà la
pelle...
Spero proprio che sia la Granger- gli occhi lampeggiano di
bramosia.
- Però, quanto risentimento per un'insignificante
Mezzosangue...- commenta furbo Sirius, gettandomi un una situazione
d'allarme che speravo proprio non venisse fuori: questo non è un
discorso che doveva saltar fuori.
- Non capisco cosa intendi- borbotto fra i denti
- Invece si che lo capisci, Mr Mi-Scavo-I-Palmi-Con-Le-Unghie-
-Fottiti-
- Sei volgare: indice di agitazione-
- Ma smettila! Sei assurdo!-
- Bah, io trovo più assurdo che un nobilissimo Purosangue
Malfoy si preoccupi tanto di una sudicia
Sanguesporco...-
- Bah, finiscila!-
Durante lo snervante scambio di battute, lo Sfregiato e Donnola
mascherati se la sono filata, e il dodicenne biondo che ero
è
entrato nel dormitorio, e prevedo altri guai: sta tentando di parlare
con Zabini.
- Abbassa quella chiorbola Blaise!- che vi aspettavate,
un abbraccio fraterno e calde lacrime Grifondoro?
- Ah, non stufare Draco! Se hai bisogno di parlare non c'è
bisogno di sbraitarmi addosso, puoi dirmelo!- borbotta
Blaise
sorridendo, una radiolina regolata al minimo del volume sul comodino
- Io?
Parlare? Ma che vai dicendo?- esclama stranito l'altro,
buttandosi a faccia in giù nelle coperte
- Vado dicendo su una stranezza di cui mi sono accorto ultimamente: il
giovane e tronfio Draco Malfoy, erede di due delle famiglie
più
Purosangue di tutta la Gran Bretagna si va continuamente lamentando di
un'insulsa Mezzosangue Zannuta non particolarmente degna di nota, per
una personalità del genere...-
oh merda! Sirius mi guarda con quel rivoltante
sorrisetto di trionfo
- Bah...
dico solo che rompe enormemente,
mi disturba quella sua aria superiore e saccente, e ha un
nonsonché che mi...boh, agita... nel senso... mi verrebbe
voglia
di cancellarla dalla faccia della terra quella Babbanastra...-
farfuglia rabbioso il vecchio me, sputtan...-A
Natale puoiiii, rispettare il raiting verde saiiii!- una canzoncina
gracchia dalla radiolina di Zabini, interrompendo i pensieri di Draco
-
Ah, beh, se lo dici tu...- chiude Zabini, un sorriso furbo
gli si
dipinge in viso mentre risintonizza la bella radiolina verde rifinita
in argento.
- Ok, possiamo continuare- commenta Sirius osservando la mia
espressione arcigna. Un lieve movimento della bacchetta e la
scena cambia nuovamente.
- Cazzo
Draco, sei proprio un rompipalle...-
- Oltre che
un conquistatore di merda...-
- Wow, hai degli amici splendidamente schietti Draco, lo devo
ammettere- gongola Sirius, facendomi girare i cinque minuti
- Ma si
può sapere di che diavolo parlate!?-
esclama risentito il vecchio me, voltando di scatto le spalle alla
porta dello scomparto. Siamo sull'Espresso di Hogwarts,
infatti,
terzo anno a giudicare dai centimetri acquisiti dai tre tredicenni e
dall'argomento in questione. A giudicare dai bagagli a terra, i tre si
stanno preparando a scendere e a godersi le vacanze di Natale in
famiglia.
- Oh,
niente, solo del
fatto che stai cercando di rimediarti un cazzotto da parte della
Granger, utilizzando la tattica dello "sbatti fuori i suoi
prof
preferiti"-
- Cazzo Draco, sei riuscito a far dire parolacce a Theo! A Theo, ok!?-
- Ma che state sparando!? Non me ne frega un accidente della Granger e,
personalmente, più prof come quello zotico fanno le valigie,
meglio sarà per tutti!-
- Oh, non fraintenderci, se riesci a far cacciare anche la McGranitt
potrei prendere in considerazioni l'idea di baciarti i piedi, ma non
stiamo parlando di quello...-
- Già, diciamo solo che farla incazzare con la finta del
braccio
con quel pennuto, le moine di Pansy e le tue prese per il culo che
ispirano l'omicidio, non aiutano certo ad avvicinarvi...-
- Eh basta con sta cavolata della Mezzosangue! E' vero, la nomino
spesso, perché è la più arrogante e
presuntuosa
persona mai vista sulla terra, per non parlare del fatto che fa parte
del Terzetto degli Sfigati-
- Wow, Draco! Se non avessi accennato al Trio delle Meraviglie avrei
giurato parlassi di te stesso!-
- Fottiti Blaise!-
- Buon Natale anche a te, Dracuccio!-
Ok, la situazione sta
precipitando, c'è Sirius che si sta spudoratamente rotolando
a
terra tanto ride, penso di essere più rosso di quanto la mia
pelle possa sopportare e mi prudono le mani al pensiero dei miei carissimi amiconi.
- Ahahahah! Dra-dra-dracuccio!- ansima Sirius, facendomi veramente
incazza... -Ahahah! Questo sì che è parlare
gente! Ti
hanno inquadrato per bene! E il bello è che ti sei preso
veramente quel cazzotto!-
Ebbene sì, quell'anno portai la Mezzosangue al limite, e fu
una
pacchia... almeno fino a quando non mi schiantò alla
Babbana; il
mio orgoglio fu letteralmente sbattuto via a calci nel didietro. E così il terzo anno finì, mi duole
ammetterlo,
come pronosticato da quelle serpi dei miei amici: una buona dose d'odio
dalla Granger, un calcio in culo dalla Granger, e un lontano parente e
il suo lunatico amico
sguinzagliati gaiamente per le strade del Mondo Magico. Beh, diciamo
che alcune
cose non le avevano previste Blaise e Theo...
Mi arrendo alle risate di quel demente che, purtroppo, è mio
cugino o zio di non so che grado. Purtroppo.
Poi mi scasso le parti basse, gli afferro la bacchetta e la agito; il
cambio è più brusco del solito, e con uno
scossone
finiamo col naso su un gelido pavimento in pietra tirato a lucido.
Alzo il viso ammacato, mentre Sirius bestemmia contro Salazar e
discendenti e progenitori di (a quanto pare) facili costumi e
particolari gusti sentimentali, figli a loro volta di, ehm...matrimoni
non riconosciuti e altre donne di dubbia rispettabilità,
eccetera...
Quello che vedo mi fa venir voglia di prendere la rincorsa contro il
muro, ma mi trattengo perchè prima devo uccidere lui.
E baciare lei.
Lei, che sorridente mi passa davanti ( sia a me che al giovane me)
senza neanche guardarmi, sotto gli occhi stupefatti di tutti, amici
compresi.
Lui, che vorrei pestare e affatturare finché non resti altro
che un'insignificante polverina da sminuzzare ulteriormente.
Entrano gioiosi, tra i Campioni, ignorando i poveri mortali,
lasciandomi ancora una volta col desiderio di distruggere tutto
ciò che incontro.
Perchè lei mi ha ignorato per anni. E io ho fatto
sì che succedesse.
Perchè persino un allievo di Karkaroff allevato in una
gelida scuola pregna di Arti Oscure è riuscito a
conquistarla prima di me.
E perchè me la prendo ancora soprattutto.
Perchè avevo deciso di dire basta e mettere la parola fine
al tutto, eppure non riesco, non ancora.
Non ora che, nel suo bellissimo abito azzurro polvere, la Regina dei
Grifoni ride e scherza e balla lontano da me, ancora una volta,
escludendomi dal suo mondo per colpa delle Case che ci divisero e ci
dividono tutt'ora; per colpa della Guerra, per colpa del sangue, per
colpa dei suoi amici, per colpa dei miei, per colpa dei nostri
schieramenti.
Per colpa nostra, dei nostri caratteri.
Una Casa una garanzia.
Per colpa sua.
Per colpa mia.
Fisso astioso la bacchetta, gli occhi che bruciano, non so bene se di
rabbia o rimorso, non mi interessa; la bacchetta emana una luce
più forte di prima, ma non la voglio più vedere.
So benissimo cosa mi farebbe vedere ancora.
Mi schiarisco la voce, voglio pronunciare la formula che
spegnerà questa follia.
Ma Sirius si riappropria della bacchetta e, tranquillo, mi dice - No,
mi dispiace, c'è ancora altro-
- No-
- Invece sì-
- No-
- Sì-
- HO DETTO DI NO- sbotto, furioso.
Lui assottiglia gli occhi e mi scruta serio
- Non puoi farci niente, non abbiamo ancora finito. Non
finché non lo dico io. Quindi calmati e andiamo avanti, se
non vuoi che ti costringo con la forza-
Rido sarcastico - Perchè, adesso non mi stai costringendo,
Black?-
Lui esibisce un sorrisetto furbo - Oh, nipotino mio, parliamo ancora a
Black? Andiamo, non vorrai che ti faccia vedere il mio trucchetto col
Gramo no? L'ultima volta che ero incazzato ho staccato mezza gamba al
migliore amico di Harry, vedi te...-
Lo guardo ancora più imbestialito, ma impallidisco ancora di
più al pensiero di quello che potrebbe succedere se
utilizzasse le sue doti di Animagus
- Bene, siamo d'accordo- dice sorridendo - lo show deve continuare -
agita la bacchetta.
E continuiamo, in una dolorosa e rapida sequenza di ricordi che mi
turbinavano attorno, distruggendo la corazza che avevo ricostruito un
pezzo alla volta.
Le pene malcelate nel vedere la Granger star dietro a quel demente di
Potter durante le prove del Torneo Tremaghi, la gioia di mio padre alla
rinascita del suo Signore e l'angoscia di mia madre, quella pazza di
mia zia, l'Esercito che aveva messo su la Mezzosangue assieme
ai suoi amici,
la mia ripicca, ossia la Squadra d'Inquisizione, il suo odio, il mio
risentimento, le parole amiche ma dolorose di Blaise e Theodore,
l'arresto di mio padre, la disperazione di mia madre, la prova a cui
ero stato sottoposto da Voldemort, le lacrime amare versate in
quell'anno devastante, il suo
sguardo sempre distante e sospettoso; poi la morte di
Silente, che aveva segnato l'inizio della fine.
Perchè era partita con Donnola e Sfregiato, lasciandomi
ancora più disperato in quella che era diventata una Scuola
di Arti Oscure.
La mia famiglia, fatta a pezzi da quel pazzo. Casa mia diventata un
covo di feccia magica. La paura che ormai non potevo più
nascondere, perlomeno con i miei amici Serpeverde, che la Mezzosangue
entrasse mai in quel covo, per uscirne senza vita.
Ed era successo. Inorridito avevo assistito a quella lenta tortura da
parte di mia zia. Senza fare niente. E lo devo fare ancora.
Il resto della Seconda Guerra Magica mi viene risparmiato.
Ma quell'ottavo anno di tribolazioni...quello no.
Lei era tornata. Sola. Solo la Piattola girava con lei, e neanche
sempre.
E lì la mia occasione.
Rivedo rapidi spezzoni di conversazioni, insulti, litigi, interrogatori
da parte della mia saccente Mezzosangue, le prese in giro dei miei
stramaledetti amici Serpeverde, le facce inorridite dei Grifondoro, ecc...
E poi quello che sperammo sarebbe durato per sempre. Quello che
speravamo fosse l'irraggiungibile, eterno e indistruttibile amore.
Ma finì anche quello. Come tutto.
Dopo aver distrutto tutte le mie barriere e aver stravolto la mia vita,
la Mezzosangue se ne era andata, per liti e divergenze che neanche
ricordo.
Anzi, eccole. Parole dure come roccia e affilate come coltelli.
Avvelenati dalle sue lacrime.
- Sei
cambiato Draco, e lo sai...-
- Non so di cosa parli, Hermione -
- Mi prendi in giro? Lo sai benissimo ma non lo vuoi ammettere,
maledizione!-
- Granger, adesso cosa c'è che non va? Sto facendo
Magisprudenza, ho un futuro, abbiamo un
futuro. Ricco e senza pensieri, abbiamo la speranza di recuperare anche
un po' di rispetto per il mio, anzi il nostro nome...-
- Ma ti senti!? Ti devi correggere in continuazione solo per ricordarti
che siamo un noi!
E poi butti via la tua passione di Pozionista per una lavoro strapagato
di cui non ti può fregare di meno...-
- Oh, andiamo, solo perchè voglio riconquistare un po' di
rispetto, un po' di...-
- Potere, Malfoy!? Eh, è questo che vuoi? Non serve buttare
all'aria la nostra vita
per acquisire un'importanza che non ci serve! Non ci serve! Ci siamo
noi, i nostri amici, gente che non ci lascerà mai, cosa vuoi
di più!? Vuoi andare avanti finchè non ti
verrà più neanche da correggerti?
Finché non ti passera neanche per l'anticamera del cervello
che siamo un noi!?-
- Tu non capisci Mezzosangue...- quel nome, pronunciato con
quel tono, un tono che non usavo da tempo...quello non ci
lasciò scampo.
La rivedo impallidire, fremere dalla rabbia, i suoi occhi castano
dorato farsi lucidi e gonfi. Poi la sua voce. Una calma quasi irreale.
Il suo tono quasi rassegnato. Lei che non si rassegnava mai. Una
sentenza.
- Invece
capisco benissimo. E' finita. -
Lacrime tornano a scorrere, leggere e silenziose, le prime da molti
anni che solcano il mio viso.
Non resistemmo. Non ci cercammo. Non lottammo.
Poi vedo una cosa. Una cosa che non ho mai visto, perchè se
no ne sarei morto.
Una cosa che mi distrugge ancora di più.
Lei è sola, in camera sua, a casa dei suoi; la riconosco perché mi ci aveva portato parecchie volte.
Il suo pensatoio.
Quello che le avevo regalato.
Lunghi filamenti di pensieri scorrono numerosi nella sostanza argentea.
Un calendario lì vicino indica una data ben lontana, sia dalla dolorosa rottura che da oggi.
E lei è ancora lì.
Davantri al freddo bacile di pietra.
A cercare di liberarsi dei nostri
ricordi mentre le sue lacrime si uniscono ai pensieri
argentei.
È ancora lì, dopo anche due o tre anni, a tentare di affogare i ricordi che riaffiorano e la spezzano. Spezzando me.
Quasi senza neanche rendermene conto, afferro deciso la bacchetta di
Sirius. E pongo fine a questa visitina all'Inferno.
-NO!- ruggisce Sirius, ma non fa in tempo a fermarmi
- NOX!-
E tutto scompare in un botto gigantesco, mentre la luminosissima luce
si spegne.
Mi schianto...sul morbido.
Il mio letto, il silenzio tombale e gelido di casa mia.
Apro le tende. Non c'è nessuno.
Respiro l'aria ghiacciata: il camino è stato spento...ma
forse è stato solo uno stupido Elfo Domestico.
E' stato un sogno...credo...spero.
- Homenum Revelio- esclamo, la bacchetta sfilata rapidamente da sotto
il cuscino.
Non accade niente.
Era solo un sogno.
Uno stupido ammasso di ricordi.
Torno sotto le fredde lenzuola di seta...cerco di scivolare nel
sonno...
quando lo sento...
cazzo ma è...
Note
delll'autrice:
Oh
Merlino, lo so che meriterei un bel giro di frutta e verdura
marcia/freccette/coltelli, ma perdonatemiiiiii!!!!
A parte il fine capitolo tronco (lo so, sono un pi' carognetta ;D) e
l'aggiornamento un po'...ehm, ok, parecchio in ritardo, non
è una situazione così snervante :D...ok, meglio
che sto zitta...
...
...
...
...
...
Oh, ma non posso! :D
Devo giurarvi che non tirerò più così
lungo un capitolo (anche se, in mia difesa, è stato un
travaglio di capitolo! Il passato di Malfoy è stra impestato
e i genitori rompono se vai a letto troppo tardi (ma che ve frega
poi???)), anche perchè se no finisco a Pascqua e con una
bella carovana di frutta marcia in testa.
Devo ringraziare MarykoLove che
ha recensito lo scorso capitolo, davvero
ringrazio tanto :D
Devo ringraziare chi ha messo questa storia tra i
seguiti/ricordati/preferiti
E devo chiedervi se vi è piaciuto il capitolo, per le
mutande di Merlino!
Allora, così schifezza? E Sirius? Vi piace nel ruolo di fata
madrina? E le coperture x raiting verde? Lo so, forse veniva meglio se
mettevo il giallo e li lasciavo sfogare,quelle povere anime, ma mi
incuriosiva troppo questo esperimento stile censura spaccapalle! ...ops
XD
E lo so che a un certo punto non vengono mostrati più solo i
Natali
passati...ma portate pazienza, sappiate solo che è voluto,
poi capirete...muahahahahaahahah
E mi voglio scusare per errori, dimenticanze, e per tutto insomma,
spero nella vostra clemena e nel vostro cuoricino ;)
Con questa supplica e nella speranza di non aver dimenticato di dire
troppa roba, di aver scritto con un carattere decente e di non avervi
rotto troppo, vi lascio
Al prossimo capitolo
Benny :-)
NOX
|
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Capitolo 3 *** Terza Strofa- Lo Spirito dei Natali Presenti ***
Terza Strofa
Lo Spirito dei Natali Presenti
- E tu che cazzo ci fai qui!?-
- Sempre ligio ai valori del buon Purosangue eh? Eleganza,
ospitalità, nonchalance...-
- Zabini, te lo ripeterò solo un'altra volta, poi ti butto
fuori con un calcio tu-sai-dove
- lo avviso, fumante di rabbia - Che Diavolo Ci Fai In
Casa Mia!-
- Ehi, rilassati, Dra...-
risponde tranquillo, accomodandosi sulla comoda poltrona di fronte al
camino - Non te la prendere con me-
Ok, o sono sotto effetto di una Pozione Soporifera andata a male, o
Zabini si è completamente rincitrullito.
- Cosa vorrebbe dire "non te la prendere con me", di grazia?- chiedo,
scocciato
- Che non so neanch'io che diavolo ci faccio qui, amico mio! E, a
proposito, come amico ti do il permesso di chiamarmi Blaise, hai
presente Dra?-
- Premesso che se mi chiami con quella ridicola sottospecie di
soprannome un'altra volta, giuro che ti ammazzo Blaise! Ecco, premesso
questo... come fai a non sapere che ci fai qui!? E come sei entrato!?
Gli Elfi non sono ancora tornati e la parola d'ordine è
cambiata! E non dovresti essere a quella stupida cenetta a lume di
candela!? E smettila di metterti comodo!- sbotto, al limite
dell'impazienza, dopo averlo osservato sprofondare ben bene nella
poltrona, accendere il fuoco e appellarsi un calice di vino - Cosa
vuoi, una copertina e una favoletta!?-
- Beh, ammetto che non sarebbe male...ma penso che ci sia qualcos'altro
da fare...boh, ho questa sensazione... comunque con "non so che ci
faccio qui" intendevo dire che non so che ci faccio qui, non ci vuole
molto... sai, ho voglia di ...boh fare qualcosa a questo calice...- lo
guardo a occhi sbarrati
- Blaise, da amico ad amico... MA COSA TI SEI FUMATO!?-
Lui alza lentamente lo sguardo e piega la testa di lato, col suo
sguardo stupito da vittima - Dra, ti vedo ...teso, sai? Vuoi un
infuso? Una pozione?-
- Beh, non sarebbe male, poi facciamo i biscotti?- ribatto sarcastico
- Mmm... beh, fai da solo, tanto è casa tua... è
che ho
proprio tanta voglia di fare un incantesimo a questo calice, ma non so
quale...mmm- borbotta, esaminando il calice d'oro che ha Appellato poco
fa, dandogli dei piccoli colpi con la bacchetta
- Blaise, tu sei tutto mat...-
Un boato si leva dal calice, che Blaise ha decisamente stuzzicato
troppo, e ora sembra un petardo magico, che spara ratti, tacchini,
pudding, animali da fattorie di ogni disgustoso tipo, cappelli
bizzarri, stelline magiche, dolci natalizi e praticamente una tavolata
degna degli Elfi Domestici di Hogwarts.
Il tutto ovviamente si accumula sul mio bel...
- Tappeto! Il mio stramaledetto tappeto che vale come tutto il tuo
guardaroba, Zabini!-
Lui, oltraggiato (e un po' intontito, mentre guarda stralunato il
calice) mi rivolge un'occhiataccia
- MAI paragonare il valore del mio pregiatissimo
guardaroba ad alcunché, Dra- ribatte
calcando su quella disgustosa abbreviazione; alzo gli occhi al cielo,
esasperato
- Beh, quindi che si fa!? E non ti azzardare a toccare ancora quel
calice o ti uccido!- lo avverto, mentre l'occhio mi cade su una
targhetta d'argento, caduta ai piedi dei Blaise durante quel
pandemonio. La leggo, avvicinandomi.
La prima reazione è l'incredulità.
Dopo qualche istante inizio a dubitare della salute mentale di chi ha
architettato questa colossale idiozia.
Ora inizio a sbraitare
- Ma come cazzo può essere che mi mandano dei tali dementi
come Spiriti!? Eh!? Come può essere!? Ma io dico,
già
è pesante di suo la cosa, senza che mi rifilino questi idioti...-
- Guarda che io sono ancora qui eh...-
-... e per di più questo non sa neanche da dove iniziare!
Per
Merlino, ora capisco perché c'è immischiato mio
padre!
Solo un coglio...-
- Draco, le parole- mi interrompe Zabini mentre, serafico, si svacca
nuovamente sulla poltrona e si mette a giocare con un coniglio
-... come lui poteva immischiarsi in una stronz...-
- Draaaa! E poi me la spieghi questa storia? Non so se hai notato ma
hai tutta la "Magica Fattoria di Mago Tobia" ai piedi, assieme
agli avanzi del Cenone di Natale di Hogwarts...-
- Grazie, Blaise, non me ne ero accorto! Cazzo qui mi prende
l'esaurimento nervoso!- mi schianto sull'altra poltrona e, mentre mi
scolo una bella mezza bottiglia di qualcosa di indefinito (e un pulcino
mi si arrampica in testa), racconto a Blaise tutta la faccenda della
redenzione e degli spiriti.
- Wow, quel tuo cugino è uno spasso! Sapevo che ti rodeva
ancora
la faccenda della Granger!- ed ecco il classico commento targato Zabini
& Co., fieri di avervi offerto l'ennesimo commento inutile e
irritante
- Sai, ogni tanto potresti anche sostenermi, sai! Invece di fare il
solito "amico" cerebroleso!- ma lui mi ignora, ovviamente,
perché sta esaminando la sua targa d'argento.
- E così... sono lo Spirito dei Natali Presenti...- dice
pensoso.
Ti prego Salazar, un commento intelligente e utile, solo uno in tutta
la sua vita, ti prego...
-... .... ... ... Che figo!- Rettifico Salazar, ammazzalo,
per me va bene anche seduta stante!
- Beh, quindi che facciamo?-
- Lo dovresti sapere tu,
non sono io lo Spirito qui!- commento sbuffando
e scuotendomi via la nidiata di pulcini.
Così Blaise rimane zitto per un po' (oh, Salazar, lo sapevo
che
non mi detesti così tanto, grazie!), facendo i grattini a
quel mangia-carote di pelo e pulci; poi vedo lo sguardo. Lo sguardo
che gli viene quando ha un'idea. Oh merd...
- Ho trovato!- esclama, infatti - io sono lo Spirito, no?
Quindi
dovrei già sapere come fare e, visto che non sono morte e
non mi
hanno potuto dare le istruzioni come a Black, devo andare d'istinto,
perciò...- risoluto, afferra il famoso calice e, mentre io
cerco
di fermarlo, disperato, lui punta ancora una volta la bacchetta contro
di esso.
E poi l'incredibile.
Il calice dorato inizia a emettere una scia di luci e scintille, che si
posano su qualsiasi cosa, illuminandola e scaldandola ancora di
più; mi alzo in piedi e curioso, mio malgrado, mi avvicino.
- Beh, che te ne pare!?-
- Sì, bella fiaccola di fate, ma serve a qualcosa?- chiedo,
polemico
- Uff, come sei rompiapalle Dra, rilassati! Comunque, beh...
boh, non ne ho idea...forse se la scuoto un po'...-
E poi finalmente succede: mentre Blaise agita il calice come se stesse
suonando una campana, la polvere si attacca a tutto, e inizia a far
sbiadire tutto ciò che ci sta attorno e... appare un'altra
stanza.
- Si può sapere dove mi hai trascinato adesso?- chiedo,
fissandolo torvo.
- E io che ne so?- risponde Blaise allegramente, guardandosi attorno:
è senza speranze.
Non si vede quasi niente, ma Blaise inizia ad agitare la torcia
(rischiando di appiccare fuoco agli arazzi appesi alle pareti) e
finalmente capisco dove ci troviamo: è un corridoio, non
è una stanza, e più precisamente un corridoio
di...
- Hogwarts!- esclama felice lo Spirito dei miei stivali
- Hogwarts...che ci facciamo qui?- chiedo io, annoiato
- Boh... penso che dobbiamo andare a festeggiare!- senza neanche
ascoltare le mie proteste, quel dannato mi trascina per quei corridoi,
rifugi di tanti di quei ricordi da far star male chiunque.
Alla fine ci troviamo in cima all'enorme scalinata di marmo, che
scendiamo rapidi per dirigerci nella Sala Grande.
Anche se non lo direi ad alta voce neanche tra un milione di anni,
qualcosa smuove quel cuore che avevo dimenticato di avere, mentre
avanziamo tra i festeggiamenti e la ricca tavolata; quella vecchia
cornacchia della McGranitt siede a capotavola, conversando coi
professori del più e del meno e lanciando occhiate di
disapprovazione al Mezzogigante, intento a scolarsi boccali di vino
enormi assieme a Lumacorno.
I giovani studenti rimasti per le vacanze ridono delle sceneggiate di
quest'ultimo, e così anche per i battibecchi tra la
McGranitt e
la Cooman
- Ma
Minerva, come puoi negare l'evidenza? Altro che stelle e stelle,
come dice il ronzino, tutta colpa di Marte e dell'interferenza di
Giove!-
- Cara Sibilla, le
assicuro
che se qualcuno di non invitato fosse presente lo potremmo vedere, le
barriere di Hogwarts sono ben salde!-
- Io
insisto! Due figure tremanti d'emozioni e prossime ad un destino
stranamente...beh... privo
di
morti imminenti sta assistendo a
questa conversazione!-
Mi volto a guardare Blaise, certamente con espressione un po' meno
composta del solito
- Che cazz... e lei come fa a saperlo?- chiede lui con voce strozzata
dallo stupore; scuoto la testa, capendone meno di lui.
- Però, sempre i soliti festaioli, qui a Hogwarts, eh?-
osserva
- ...Non ti manca mai? Sai, lo fanno tutti, la festeggiano tutti questa
stupida festa, il periodo
dell'anno in cui si spendono più soldi, si fanno
più cause, si fanno gli auguri più falsi, giusto?-
Un sordo ringhio gli deve bastare, perché si mette a ridere,
agitando pericolosamente la torcia. Io intanto ci capisco sempre meno:
è vero, l'ho detto io, ma possibile che ora mi sembra una
frase
così stupida? Tutta colpa di Hogwarts...
- Draco, una cosina...ehm,
non ti preoccupa la previsione priva
di morti? Potrebbe essere un buon segno!-
Io non rispondo, rimango a fissare i Petardi Magici che scoppiano fra
gli studenti, senza realmente guardarli.
Ora, bisogna sapere una cosa della Cooman: quando predice morti, si
può star tranquilli; quando inizia a entrare in strani trans
(anche se ci credo poco, visto che sono voci Grifondoro) vuol
dire tempi bui, molto
bui; ma quando dice nessuna
morte imminente...
vuol dire arcobaleno e unicorni da tutte le parti! Per Merlino... bah,
dopotutto si starà sbagliando: di certo non prevedo
miglioramenti nella mia insignificante vita.
Infatti più va avanti questa faccenda, più me ne
rendo
conto: per molto tempo ho creduto di essere felice di questa vita,
questa che mi sono scelto, ma adesso...
- Mmm...Draco?-
- Che c'è?-
- La torcia trema, è ora di andare avanti mi sa- in effetti
il
calice sta tremolando, facendo traboccare scintille che si stanno pericolosamente avvicinando
al mio pigiama di seta.
- Ok, andiam...- non faccio in tempo a finire di dirlo, che piombiamo
in un altra sala da pranzo, questa volta decisamente
più piccola.
Nonostante non regga il confronto con la Sala Grande, però,
ci
troviamo in un salone bello vasto, simile a quelli del Manor, ma molto
più caldo e accogliente; con mia grande sorpresa, a tavola
siedono delle Serpi di mia conoscenza...
- Ahah, mi
fai proprio morire
Theo- esclama sarcastica Daphne Greengrass, come sempre
splendida nel
suo abito verde bosco; non è cambiata molto, in questi anni:
è sempre la solita, bellissima, scorbutica intrattabile
Daphne,
pronta a fulminarti con gli occhi verde chiarissimo.
- Oh,
andiamo, è normale che Blaise si dia alla fuga, ogni
tanto!- sghignazza quell'idiota di Theodore Nott, il
prode compare mio
e di Blaise, sempre pronto a fare quello che si fa i cazzi suoi, quando
in realtà continua a rifilarti commentini taglienti.
- Certe cose non cambiano mai, eh Blaise?- chiedo ghignando a questa
sottospecie di Spirito che mi ritrovo - Blaise? Blaise mi ca...- mi
guardo attorno, ma Zabini è sparito.
- Ed eccomi
sempre pronto a smentirti, amorino
mio!-
e lo vedo entrare dalle doppie porte, mentre si spolvera
ancora via
qualche fiocco di neve... ma come diavolo ha fatto!? Non pensavo che
gli Spiriti potessero diventare materiali così in fretta...
-
Strozzati, Blaise!- risponde ridacchiando Theo, mentre
Blaise si avvicina a Daphne per baciarla
- Si
può sapere dove accidentaccio eri finito, idiota?-
eh, sì, certe cose non cambiano proprio mai.
- Certo,
amore, anche tu mi sei mancata! No, non ho freddo, grazie e,
sì, credo starò in piedi, grazie!-
ribatte lui ironico
- Bah,
siediti stupid...- non riesce a dire altro, bloccata da
un bacio di Blaise, dato a tradimento.
Quando finalmente si scollano, una voce tagliente come quella di
Daphne, ma molto più sottile e limpida, annuncia l'arrivo di
Astoria Greengrass: di poco più piccola di Daphne, per un
po'
eravamo stati insieme a Hogwarts, poi...
- Allora,
avete convinto il mulo o è ancora a marcire in quel
museo?- chiede sedendosi accanto a Theo, che le cinge la
vita con un
braccio e la stringe a se, affettuoso
-
Macché, quello non lo muovi neanche con l'Imperio-
risponde Blaise sornione, ammiccando verso di me
-
Già, secondo me non lo si tira fuori di lì
neanche da fantasma- dice amara Daphne
- Bah, io
non credo...- borbotta Blaise, mentre cala un silenzio
carico di risentimento e... rimpianto?
-
Vabbè, allora l'hai preso?- chiede Astoria
nervosa, spezzando la tensione
-
Sì,ecco!- risponde Blaise, estraendo da sotto
il mantello una
bottiglia di Vino Elfico Stravecchio Golden Phoneix: vi assicuro che il
nome vale la qualità.
E così li vedo servirsi il vino e gustarsi il dolce,
parlando di
un infinità di cose, facendomi scoppiare in una delle mie
rare
risate, ogni tanto.
Merlino, quant'è che non stavo un po' in compagnia? Mi
sembra passato un secolo...
Quando poi Blaise e Theo si mettono a giocare a Scacchi Magici, una
valanga di ricordi mi si riversa addosso, ricordi di un mondo perduto
ormai per sempre: le lunghe serate passate a giocare con quegli
scacchi... serate con i miei amici,
gente che mi ostino a ignorare, partite occasionali con
mia madre, combattutissime sfide con lei...
- Zabini, è ora di andare- dico secco; lui alza lievemente
lo
sguardo dalla scacchiera, e scuote impercettibilmente il capo, per poi
tornare tranquillo a sterminare un paio di pedoni.
L'indignazione sale ancora di più: è tutta la
notte che
mi trascinano da un posto all'altro, continuando a ignorare ogni mia
protesta o parere, senza poter reagire in alcun modo, porco Godric
giuro che gliela faccio pagare quando torniamo alla
normalità...
- Come
sta?- la domanda fa calare nuovamente quel gelo, pieno di
pensieri e frasi non espressi ma chiaramente leggibili sui loro visi;
Daphne fissa Blaise che, sguardo fisso sulla scacchiera, cerca di
trovare la risposta più giusta, forse quella per colpirmi
meglio...
- Tira
avanti- infatti eccolo, lo Schiantesimo in piena
faccia... ma
che sta succedendo? Da quando mi faccio colpire
così tanto
da questi commenti? Stramaledetti Spiriti... - Continua a fare
l'esiliato, a convincersi di essere la persona con la vita
migliore del mondo, libera da impicci, distrazioni...-
- ...Amici,
gente
che gli vuole bene, esseri umani...- continua tagliente
Theo, anche lui concentrato sui pezzi magici
- Che
idiota...- Daphne non si smentisce mai - Rinchiudersi da
solo nel
suo mondo, tutto solo per quel suo stupido nome, per entrare nel
Wizengamot...a chi crede che gliene freghi qualcosa del suo nome? Eh?
Alla gente! A quelli per cui
Draco è solo un cognome? Pensa
davvero che alla gente che gli dovrebbe
importare
davvero se ne faccia qualcosa del suo nome? Che pezzo di deficiente-
e
ancora quel macigno mi colpisce, con la voce dura e fredda di Daphne,
portavoce in realtà di un evidente risentimento.
-
Blaise...è vero?- chiede d'un tratto Astoria,
la voce
preoccupata e cupa che non fa presagire nulla di buono; il chiamato in
causa infatti distoglie lo sguardo dalla scacchiera, finalmente, per
rivolgerne uno interrogativo alla cognata.
- La
Granger e Weasley- risponde secca, assestando l'ennesimo
colpo a quel cuore che speravo fosse diventato insensibile
-
Sì... eravamo presenti- Theo, intento a
sorseggiare un calice
di vino, si mette a tossire convulsamente, sputacchiando qualche
brandello di frase fra un colpo di tosse e l'altro
- Che?...
Draco!... proposta...Mezzosangue!? ....merda-
ok, se Theodore Nott usa parolacce è proprio
sconvolto; questo
ridesta Daphne, rimasta a occhi sbarrati per tutto il tempo
- Cazzo! Ma la gente non
può stare attenta a dove fa le proprie proposte, cazzo!
E
tu non potevi portarlo via, demente!-
sbotta infatti, molto meno attenta di Nott al linguaggio
- E che
dovevo fare? Lanciargli uno Stupeficium e trascinarlo via!? Lo
sai che quando si parla della Granger non c'è un cazzo che
tanga! E poi è andato via prima che lei rispondesse a
Weasel- si
giustifica Blaise.
I ragazzi tirano un lieve sospiro di sollievo - Oh, meno male,
almeno quello se l'è risparmiato- commenta
Astoria.
Dopo qualche minuto di silenzio, i ragazzi decidono finalmente di
salutarsi, e Blaise mi raggiunge.
- Tutto bene?- non rispondo, non so che dire - Draco?-
- Cosa ti devo dire, Blaise?- chiedo stancamente: il mondo che mi ero
costruito sta crollando come un castello di sabbia, e io posso solo
assistere al suo veloce sgretolarsi - Che mi sento uno schifo? Che non
so più che fare della mia vita? Che sta crollando tutto?-
- Io... non lo so, Draco...se vuoi ti porto a casa...- mi risponde
Blaise; ma un ultimo dubbio, un'ultima speranza, forse,
un'ultima sofferenza a cui mi devo sottoporre si propone prepotente nei
miei pensieri.
- No, mi devi far vedere un'ultima cosa- lui mi guarda stranito
- Dra, lo sai, non posso, io...-
- BLAISE! Mi avete trascinato come un pupazzo per tutta la notte, mi
avete torturato, distrutto, fatto a pezzi e ignorato, che io lo volessi
a meno. Ora ti chiedo solo un favore. Se non puoi da Spirito, fallo da amico.- sbotto,
nervoso.
Lui mi guarda torvo per qualche secondo, poi scoppia - Al diavolo
Draco! Che vuoi, dai...-
- Voglio saperlo... voglio sapere cosa ha deciso la mi... la
Mezzosangue- rispondo deciso, mentre i suoi occhi si spalancano,
preoccupati
- Draco, sei sicuro...?-
- Sì, ora- rispondo secco.
Lui, a malincuore, agita la torcia un'ultima volta, spero, per questa
giornata.
Ora ci troviamo in una bella villetta di periferia, probabilmente uno
di quei quartieri con un buon tasso di maghi integrati fra i Babbani.
Un altro cenone familiare (decisamente diverso) si mostra ai miei
occhi: buona parte di quel delirio degli Weasley occupa gran parte
dello spazio, chiassosi e mangioni come ogni buon Grifondoro, assieme a
Potter e il piccolo Lupin.
Perdo un battito. Se c'è il piccolo...Teddy, mi pare, allora
c'è anche mia zia Andromeda, anzi, questa probabilmente
è
casa sua, e quindi c'è anche... sì, eccola
lì, a
conversare con la sorella e la signora Weasley, i lunghi capelli biondi
mezzi raccolti in un'elegante acconciatura, gli occhi azzurri ormai
primi di quella glacialità, anzi, quasi fin troppo offuscati
dalle emozioni. Come i miei.
Eccola lì, Narcissa Malfoy, mia madre, che ha perso il
marito e
quasi anche il figlio, senza volerlo, senza poterci fare niente.
Ed eccola lì, forse finalmente pacificata, ora che
è
libera dalla morsa oppressiva della folle sorella maggiore, ritrovata
con la sorella che l'aveva dovuta abbandonare tempo fa'. Eccola
lì, forse, nonostante tutto, molto più felice di
me, per
aver lottato, per essere riuscita a scappare da quel mondo. Ma la
tristezza rimane, la si legge in quell'ombra negli occhi.
E so di essere io, la causa di quell'ombra. E questo mi fa stare anche
peggio.
- Dra...ehm...dobbiamo andare di sopra... abbiamo poco tempo- accenna
Blaise, indicando la fiaccola morente.
Così lo seguo al piano di sopra, in un grazioso bagno, dove
ritrovo il mio peggior incubo. E il mio più bel sogno. Il
cuore
mi si ferma.
Hermione Granger siede sul bordo della vasca, abbracciata dalla
Piattola, calde lacrime che cercano di affacciarsi dagli occhi marroni
e screziati d'oro.
Occhi in cui mi perderei per sempre, se non fossero gonfi e arrossati
da puro dolore e confusione.
Sono confuso anch'io: ancora le so leggere dentro, alla Mezzosangue?
Ma perché ora piange, maledizione, perché?!
- Shhh, non
piangere Herm... è...normale...-
la Mezzosangue si scosta, asciugandosi gli occhi con un pezzo di carta
- Che cosa
è normale, Ginny? Che non sappia se accettare o no la
proposta di Ron? No che non è normale!- sbotta,
furiosa con...se
stessa; il mio cuore, maledetto, riprende a battere, traditore di una
sorpresa enorme e di... speranza?
La Weasley fa un sorriso comprensivo all'amica
- Hermione,
sappiamo tutte e due la risposta che vuoi dare a Ron. Ma
hai paura di ammetterlo... di ammettere che tutto questo tempo non ha
significato tanto da sposarlo-
La Granger guarda negli occhi la sua amica, distrutta- Ginny, io non
capisco! Non capisco che mi succede, io dovrei amarlo, dovrei aver
già detto sì! Io...-
-No
Hermione!- la interrompe impaziente l'amica - No! Non ti senti?
Chi dice che dovresti
amarlo!?
Herm... diciamoci la verità; quella verità che il
tuo
cuore ancora conserva ma che il tuo cervello cieco e sordo ha
già rimosso: tu
lo ami ancora.-
Le parole della Weasley cadono nel silenzio. Si potrebbero sentire i
rumori dei festeggiamenti se non fosse per un potente Incantesimo
Imperturbabile e un Muffliato, probabilmente evocati dalla Grifona.
La Grifona che scoppia finalmente a piangere, gettandosi fra le braccia
dell'amica, resasi conto di una verità che le fa male.
E mi fa
male. Perché se è come penso, so benissimo chi
è quel lui.
E sono scioccato. Frastornato. A pezzi.
Perché nonostante tutto, nonostante tutto il male che le ho
fatto, l'abbandono in cui l'ho lasciata, l'ambizione per cui ho mollato
la vita vera...
lei ancora soffre per me.
- Vieni, ti riporto a casa- sento a malapena Blaise, mentre ci circonda
delle ultime scintille della torcia, ormai spenta, riportandomi in
camera mia, nella mia solitudine.
L'oscurità mi accoglie.
Sono a pezzi.
Vorrei solo dormire e dimenticare tutto.
Ma ormai so che non posso.
Mi siedo sulla poltrona e accendo il fuoco nel camino. Poi aspetto.
Aspetto l'ultimo Spirito.
L'ultima lezione.
Ciò che sarà.
Aspetto e, allo scoccare dell'una, sento un fruscio alle mie spalle e,
senza neanche voltarmi, con un leggero brivido, mormoro
- Andiamo-
Note dell'autrice:
eccomi qua con il nuovo capitolo gente!
Sinceramente più scrivo più non sono pienamente
soddisfatta del mio lavoro; probabilmente alla fine rivedrò
il
tutto per migliorarlo.
Allora, vi piace? Fa così schifo come mi sembra? Pare troppo
scontato? Ah, ma se sapeste cosa ci attende...penso che si gusterebbe
meglio una seconda lettura, soprattutto dopo una bella revisione
generale ;)
Ringrazio chi segue e preferisce questa ff, grazie mille!<3
Forse avrei altro da dire, ma al momento è troppo tardi,
riesco
a malapena a ricordarmi che giorno è, meglio che non consumo
troppo i miei poveri neuroni XD
Vi invito solo a recensire, anche per muovere delle critiche, sempre
utili per migliorare :D
Ora vi saluto, correggo e carico il capitolo
Alla prossima!
Benny :-D
NOX
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Capitolo 4 *** Quarta Strofa- Lo Spirito dei Natali Futuri ***
Quarta Strofa
Lo Spirito dei Natali Futuri
- Allora, sei
pronto, Draco?-
Mi volto e, chissà perchè, me l'aspettavo. Me
l'aspettavo
di vedere quella lunga veste blu notte, quella barba chilometrica e
quei dannati occhi a raggi x dietro quelle sottili mezzelune. Forse non
mi aspettavo di essere chiamato per nome, visto che lo fanno a malapena
i miei amici.
- Sì- mormoro, arrendendomi ormai all'evidenza: chi sceglie
gli Spiriti da mandarmi mi vuole morto.
Silente sorride, forse perché ha capito a cosa sto pensando.
Anzi, togliamo il forse, perché Silente sa sempre tutto, non
si
sa come, ma lui sa.
- Allora, come sta andando?-
Lo guardo di sbieco - Come vuole che stia andando? Ho scoperto che la
mia vita fa schifo, ma ora so che posso cambiare, se lo voglio.-
- E lo vuoi?- chiede, un luccichio furbo negli occhi
- Io...non so...- sono confuso: certo che voglio cambiare ma...ho paura
di quello che potrebbe succedere, odio espormi, e lo dovrei fare di
sicuro per cambiare.
- Beh, ritengo che ti serva motivazione. Ed è proprio
ciò
che ti voglio dare, perciò andiamo- mi porge il braccio, la
mano
rinseccolita tornata alla normalità.
Un pensiero mi attraversa: quante altre volte Silente ha guidato
Potter, in questo modo? Quante volte Silente ha salvato Potter, lo ha
aiutato?
Mi viene quasi da vomitare al pensiero di essere io ora il poveraccio
della situazione.
- Dove andiamo?- so già che non mi risponderà, ma
non
posso fare a meno di provare sospetto: Sirius almeno era un Grifondoro
ma è un Black, bastardo per sangue, ma Silente...
è la
quint'essenza del Grifondoro, che cosa mi aspetterà?
- A scoprire ciò che avverrà- dice, enigmatico.
Grazie tante, ora capisco molto di più.
Titubante, afferrò il braccio dell'ex-Preside.
Smaterializzazione Congiunta. Il miglior modo per vomitare e farsi
venire il mal di testa.
Atterro malfermo sulle gambe; ci troviamo in un cortile.
Beh, se così si può definire: sembra
più
l'incrocio fra uno scorcio di Foresta Proibita ed un acquitrino a dirla
tutta. Ma la sorpresa è di fronte a me: un'enorme costruzioe
barcollante si erge dal "giardino", un agglomerato bizzarro di stanze
sovrapposte l'una all'altra, e tenute certamente insieme da una potente
magia.
Non riesco a trovare una spiegazione a questo scempio,
finché
non noto un cartello lì vicino. E allora capisco tutto.
LA TANA.
Con tutti i posti dove potevamo andare, proprio qui!? Per Salazar...
- Draco, piuttosto che alla pittoresca (ma ti assicuro molto
accogliente) dimora della famiglia Weasley, dovresti volgere lo sguardo
a quell'albero laggiù- mi consiglia Silente, indicandomi uno
stagnetto ghiacciato con un grande albero carico di neve a fargli ombra.
E sento una stretta al cuore. Perché lì, a
parlare con
Weasley, mezza affondata nella neve alta, c'è la Granger.
Mi avvicino per sentire meglio, pur sapendo che potrei non sentire
niente di buono.
- Hermione,
hai...beh, io, cioé...deciso?- Donnola si passa
una mano tra i capelli, trasudando nervosismo puro
- Io,
beh...- lei è titubante e si tormenta le mani
per riuscire
a dire quello che ha deciso di fare -Io... Ron, io
vorrei un po' di
tempo per riflettere. Un paio di giorni non mi bastano. Mi dispiace
Ron...non è un no, ma...devo capire cosa voglio, capisci?-
Non posso fare a meno che ghignare all'espressione sconvolta e indecisa
di Lenticchia, ed esulto dentro di me: forse non tutto è
perduto, posso ancora recuperare con la Granger... e di sicuro non
sposerà Donnola! Andiamo, si vede lontano un miglio che non
le
piace!
Ma il vecchio Grifondoro nota tutto, come sempre
- Canta già vittoria, signor Malfoy?- noto l'uso del
cognome,
che vuole quasi sottolineare che, ancora una volta, sto ancora
sbagliando, sto dando ancora qualcosa per scontato.
Mi volto e guardo in faccia il Preside, che mi restituisce uno sguardo
serio, quasi a cercare di guardarmi dentro.
- Beh, allora mi faccia vedere cosa succede!-
- Come desidera...- mi porge il braccio, e nuovamente ci
Smaterializziamo.
Siamo sempre alla Tana, lo capisco guardando fuori dalla finestrella
della piccola camera da letto in cui ci troviamo.
E' semplice e graziosa (sebbene abbastanza simile ad uno sgabuzzino),
e sul letto sono sedute due persone.
E ovviamente non due persone qualunque.
- Hermione, ne sei sicura?- chiede la Weasley, guardando triste l'amica.
Lei sfugge al suo sguardo, persa nel contemplare qualcosa che di sicuro
non è il panorama fuori dalla finestra, piuttosto quello dei
suoi sempre razionali ed incasinati pensieri.
- Io...
credo di sì... ci ho pensato per un anno e...insomma, con
lui non c'è più niente da recuperare...invece
Ron, lui...-
-
Hermione... credi? CREDI!? Devi essere certa della stupidaggine che
vuoi fare! E da quando ti arrendi così!?- non
vorrei bestemmiare, ma forse la Weasley non è
così male...
- E da
quando tifi per lui? E comunque che dovrei fare...-
- Mi stai
prendendo in giro!?- la rossa ha gli occhi fuori dalle
orbite -
Fai quello che hai sempre fatto! Vai e prendi quel bastardo di furetto
per i suoi platinati capelli e ci parli, che gli piaccia o meno, per le
mutande di Merlino e Morgana!- furetto platinato a chi!?
- No Ginny!
Anche se potessi non ci riproverei! C'è un motivo se l'ho
lasciato, tanti anni fa', e di certo non è migliorato da
allora...- risponde la Granger, sorridendo amaramente e
abbassando lo sguardo
- E come
fai a saperlo?-
- Lo vedo!
E poi mi bastano due cose: cerca ancora di fare la scalata per arrivare
al Wizengamot e, l'altra settimana, ho incrociato Daphne: mi ha detto
che ormai non parla quasi più neanche con Zabini, si
è chiuso nel suo stramaledetto lavoro e, quando non
è lì, è al Manor a far finta che
Narcissa non esista... non è più il Draco di una
volta- il tono della Granger è rassegnato, come
quel maledetto giorno in cui la persi.
- Ma
Hermione, questo non fa di Ron quello giusto! Tu lo ami?-
gli occhi della Piattola trapassano quelli della Granger.
Ma ormai in quegli occhi è nata una scintilla di
razionalità, che ancora una volta chiuderà fuori
i suoi sentimenti.
-
Sì. Draco è solo un ricordo. Ron è il
mio futuro.- sindaca tranquilla, alzandosi dal letto. Una
fitta mi attraversa da parte a parte.
- Bah,
contenta te- la Piattola si alza a sua volta -Io vado
giù da Harry, andiamo a fare un giro a Diagon Alley, a dopo!-
Una volta che la Weasley esce, la Mezzosangue si gira verso la
finestra, ma non faccio in tempo a vederla in faccia che Silente mi ha
già posato una mano sul braccio, e ci troviamo nuovamente in
quella selva di giardino.
-
Hermione...m-mi hai detto che hai deciso- no, Salazar,
questo no.
Volgo lo sguardo verso l'ex-Preside - Adesso basta! Ho capito, ora
andiamo!-
Silente mi rivolge uno sguardo triste, ma deciso - Mi dispiace, Draco,
ma devi vedere-
Mi rassegno, avendo ormai capito che la mia opinione non conta un
cazzo, e assisto a quello da cui avevo sperato di scappare.
-
Sì, è così- la Granger
è decisa sorridente
- E...-
Un attimo prima che risponda, vedo un lampo di tristezza, si rimpianto,
balenare nei suoi occhi.
-
Sì- quel monosillabo ha il potere di
distruggermi dentro, mentre Weasley la prende e la bacia, felice come
non mai.
E pensare che ci potrei essere io al suo posto.
Silente mi sfiora ancora e, con una leggera giravolta, ci troviamo in
un enorme tendone bianco da cerimonia.
Di fronte a me, siedono almento un centinaio di persone, divise da una
larga navata.
Ma io non vedo nessuno, se non lei.
Che a passo lento si avvicina a me.
Il padre Babbano la porta all'altare.
Non è mai stata così bella.
Ma poi mi attraversa, e io mi giro.
E' come se mille Sectusempra mi attraversassero, mentre lei lo dice.
Davanti a Weasley.
Potter e la Weasley fanno da testimoni.
E lei lo dice.
-
Sì, lo voglio-
E non sento
più niente. Sono sordo alle ovazioni che giungono dagli
invitatai, allo schiocco della Smaterializzazione, al nuovo rumore che
ci circonda.
Sento soltanto un dolore immenso che mi invade e pulsa assieme al cuore.
Quel cuore insensibile che da troppo tempo non serve a nulla.
Ma Silente mi posa una mano su una spalla, e mi riporta alla
realtà. Alla mia
realtà fra qualche anno.
- Non piangere, sorellina...-
- E come posso non farlo!? Ormai l'ho perso, e non posso farci niente!-
non l'ho mai vista in questo stato. E mai avrei creduto di vederla
così.
- Cissy io... non so come aiutarti- lo sguardo addolorato di mia zia
sembra capire; capire quel dolore che lei ha già provato.
Perdere un figlio.
- Dromeda, te sai cosa si prova... ma tu non l'hai persa col cuore...
io... l'ho perso! Ho perso il ragazzo che è sempre stato! E'
peggio che morto e io...io non riesco ad accettarlo!-
E mia madre continua a piangere, abbracciata a mia zia Andromeda.
E io guardo la scena sempe più distrutto.
Sono un essere orribile. Neanche mio padre era mai riuscito a far
piangere il quel modo quegli occhi di ghiaccio, a farli sciogliere in
quel lago di dolore.
Ma io sì.
Sono un mostro.
- NO! Ora basta! La prego, Silente! La sto pregando! Ho
capito, cambierò, ma ora basta, la prego!-
Ma lui non mi ascolta, e sembra fare uno sforzo enorme mentre compie
l'ultima Smaterializzazione.
Siamo nel tetro giardino del Manor.
Un ometto sta in piedi, di fronte ad una bara di ebano.
Non c'è nessun altro.
Noto la lapide, coperta però da uno strato di neve, che
scende copiosa dal cielo opaco.
Accanto c'è la lapide di mio padre.
E un dubbio atroce mi prende: che questo sia il funerale di mia madre?
Sono una persona così orribile da non aver partecipato e da
aver impedito a chiunque di farlo?
- Oh, Draco, forse dovresti usare l'amata logica di Hermione Granger.
Parenti non ne avresti più... la donna che ami è
ormai felicemente sposata e ha un'altra vita, lontano da te...-
Una lenta consapevolezza si fa strada dentro di me, congelandomi
dall'interno.
- ... riguardo al rapporto con tua madre penso che basti già
l'episodio a cui abbiamo assistito...-
No, NO! Almeno i miei amici, fratelli che non ho mai avuto...
- ... i tuoi amici li hai abbandonati da anni. Già, gli
amici che, in un modo tutto particolare e solo dei Serpeverde, sono
indispensabili come l'aria... ora dammi la risposta: chi c'è
in quella bara, che ha come testimone e solo un piccolo e
disinteressato oratore?-
La neve cade dalla lapide, un pezzo alla volta, secca.
DRACO LUCIUS MALFOY
-NO! Posso cambiare! No, la prego, posso tornare sui miei passi! Ora
basta, BASTA!-
Ancora un tocco sulla mia spalla e, senza redermene conto, mentre la
disperazione più nera mi assale e mi divora, la
scena cambia.
Un raggio di sole mi colpisce in pieno viso, tra le pesanti tende di
velluto.
- Padrone, va tutto bene?- quella vocetta acuta mi sembra il suono
più bello che abbia mai sentito.
Sono a casa.
LUMOS
Eh,
buongiorno a tutti...No, NO! La violenza non è la soluzione
giusta! E no, neanche una Cruciatos! Ok, lo so, sono un pelino in
ritardo, ma sono stati giorni pieni, ho avuto un bel po' da fare e non
ho avuto tempo di finire di scrivere il capitolo, scusate :)
In compenso siamo quasi alla fine, manca un capitolo solo... la mia
prima ff finita!
E inoltre svelerò la sorpresina a cui avevo accennato;)
Ora aggiorno il capitolo e controllo la formattazione dell'ultimo,
perchè mi sa che mi ero dimenticata di mettere le
frasi del tempo presente con l'altro caratte...Merlino, faccio sempre
casini con la formattazione! :,(
Ok, paragrafo di sfogo finito.
Comunque ringrazio immensamente AmoZiaRowl , che ha recensito lo scorso
capitolo, rassicurandomi su quest'impresa che mi sembrava stesse
uscendo male, grazie ancora!
E grazie a tutti quelli che seguono, ricordano, preferiscono e i
lettori silenziosi.
Invito chiunque voglia a lasciare una recensione, perché mi
rassicurerebbe parecchio, dato che continuo a nutrire il sospetto che
non stia venendo un granché questa ff...
Con questo vi lascio, sperando di non aver dimenticato niente :)
Al prossimo ed ultimo capitolo, gente!
Benny :-)
NOX
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Capitolo 5 *** Quinta Strofa- Il risveglio... ***
Quinta Strofa
Il risveglio...
Mi tiro a sedere di scatto,
osservando compiaciuto l'elegante e lussuosa camera in cui mi trovo.
La mia camera.
La mia camera esattamente come l'ho lasciata.
Mi rivolgo all'elfo grinzoso
- Che giorno è oggi!?-
Lui mi guarda confuso, fosse meditando sulla mia pazzia, per come cerca
di schiantarsi subito contro un muro; lo afferro per la candida divisa
con lo
stemma dei Malfoy.
- Sta' tranquillo e rispondi, che giorno è oggi?-
- E' il giorno di Natale, padrone- risponde lui, con sguardo intontito
(non so bene se a causa del muro o della mia domanda).
Io mi sento esplodere di felicità, capendo che tutto quello
che
è successo devo averlo vissuto in una notte e che,
sì,
ho un'altra possibilità; e stavolta non la
sprecherò.
Spalanco la finestra, respirando la gelida aria che mi travolge: la
neve è scesa più copiosa che mai, stanotte, ed il
giardino ne è splendidamente coperto, come fosse un grande
dolce
guarnito di glassa scintillante; da quant'è che non ammiro
quello che attorno? Da quant'è che procedo con i paraocchi?
Ah,
ma adesso cambierà tutto!
Afferro frettolosamente un paio jeans, una camicia e una giacca, poi mi
cambio
velocemente e mi fiondo fuori dalla camera, lasciando un elfo a dir
poco frastornato.
Nell'ingresso, sento raggiungermi un mormorio tra il confuso,
l'intimorito e l'incredulo, mentre una decina di elfi domestici si
assiepano attorno a me
- Padrone, s-state u-uscendo?- chiede uno, gli enormi occhi spalancati
- Sì, esattamente- uno di loro subito mi passa un pesante
cappotto, che infilo in fretta e furia assieme ad una sciarpa.
Sto già per spalancare le porte di Malfoy Manor, incurante
delle vocine stridule degli elfi, quando uno mi tira la manica.
Mi volto verso di lui, pietrificato, un po' per l'oltraggio, ma forse
molto più per lo stupefacente ardire dell'elfo: dev'essere
qualcosa di molto importante, per aver indotto un fedele servitore del
Malfoy Manor a strattonarmi
per la manica del cappotto.
- Che c'è?- domando, troppo confuso per essere sgarbato.
- Le scarpe, padrone, scusi, padrone- dice con la sua voce acuta,
indicandomi i piedi (mi accorgo frastornato) scalzi.
"E' ufficiale" penso, infilandomi un paio di scarpe passatemi dagli
elfi "sono completamente rincoglionito"; una volta sistemate anche le
scarpe, do ordine di far trovare una tavola imbandita per il mio
ritorno.
- Per quanti?- chiede un elfo, sempre più stupefatto ed
incerto
- Per tanti, spero proprio tanti- me lo dico quasi da solo, mentre esco
di casa.
Percorro a passo svelto il viale che arriva fino al cancello, deciso a
mettere a posto le cose prima della fine della giornata.
Esco dal cancello, scostando il metallo ghiacciato, e mi Smaterializzo.
- Sì?- una Daphne assonnata apre la porta (beh, doppie
porte, a
cui sembra mancare solo il ponte levatoio) di casa, parlando con voce
impastata,
mentre si strofina gli occhi e si stringe nella vestaglia di seta.
- Wow, non ricordavo che Daphne Greengrass si presentasse in pubblico
senza aver coperto occhiaie e pallore con almeno tre chili di
trucco...- lo
so, lo so, vi aspettavate un saluto lacrimoso e commovente...bah,
dovete essere tutti Grifondoro o Tassorosso...
Lei comunque blocca la mano, intenta a stropicciare un occhio gonfio di
sonno; esterrefatta, la vedo abbassare lentamente il pugno,
trapassandomi con i suoi occhi chiari.
Rimane, come pietrificata, a fissarmi, inespressiva; il suo modo per
sincerarsi che non sia uno scherzo, che io sia qui, di fronte a lei.
Muove leggermente le labbra e sbarra gli occhi, segno che
s'è resa conto che è tutto vero.
Piega leggermente la testa, segno che l'ha accettato e sta riflettendo
su come reagire.
E poi dimostra di aver deciso come salutarmi:
- BRUTTO CAPRONE IDIOTA! Non ti sei fatto vedere per un anno,
brutto coglione, un ANNO! E questo sarebbe averti come amico!? Va da
Godric, razza di ottuso BABBUINO troppo cresciuto!- ok, la cosa inizia
a farsi
seria: solo Blaise ha il diritto di farsi chiamare con nomi di scimmie
da Daphne.
Difatti, dopo qualche secondo, vedo comparire la sua alta figura dietro
di lei.
- Amore,
mi era parso di
sentire i tuoi toni soavi che mi chiamavano, chi...- la domanda gli
muore in gola, il sorriso congelato in viso che pian piano si smonta.
Poi lo fa.
E' inevitabile, speravo di scamparla, ma Blaise Zabini è
Blaise Zabini.
E non posso non subire quello che sta per fare.
Perché Blaise Zabini sarà un Serpeverde, ma sa
essere
disgustosamente simile ad uno di quei mostri d'oro della Torre Est.
E così lo fa.
- DRAAAA!- supera Daphne, dandomi una sonora pacca su una spalla
che mi manda quasi per terra - Dra! Sei venuto qui, alla fine! Sei in
ritardo, sai? Ma forse ti potrò perdonare, per stavolta!,
togliti il mantello, dai, entra! Stiamo facendo colazio...- mi aveva
già preso a braccetto, e stava per trascinarmi in casa,
quando
uno sguardo di Daphne lo gelò.
- Fare colazione?- il tono calmo non è un bene: sa esplodere
peggio di una Grifondoro quando ci si mette -Fare colazione? MA TI SEI
FUMATO IL CERVELLO, RAZZA DI GORILLA RITARDATO!? Sarebbe in ritardo!? Questo
non si fa
vedere per un anno, in questa casa come in giro, e tu lo inviti a fare
colazione come se lo vedessi tutti i giorni?-
- Beh, io tecnicamente lo vado a trovare spesso al lavo...-.
- E a me che CAZZO ME NE FREGA se tu
lo rincorri più del dovuto! E adesso fallo entrare, idiota!-
E la cosa si risolve così, con Blaise che segue Daphne,
sorridendo, mentre mi trascina dietro di sé. E' fatta
così, Daphne Greengrass: ti striglia manco l'avessi uccisa e
ti
tratta come fossi uno sgradevole insetto, ma ti perdona in fretta. Se
ci tiene, badate bene.
Così ci sediamo nella ricca e luminosa sala da pranzo;
Blaise si
mette di fronte a me, mentre Daphne si posiziona a qualche sedia di
distanza, a capotavola, a braccia incrociate e poggiata allo schienale,
gli occhi di ghiaccio che guardano fuori dalla finestra, quasi a
volerci sfidare a rivolgerle la parola.
- Allora, Dra, qual buon vento ti porta qui!?- chiede allegro Blaise,
iniziando a servirsi la colazione, mentre storto la bocca in una smorfia
- Blaise, non abusare della mia pazienza: solo perché non ti
ho
ancora urlato contro, non ti devi sentire autorizzato a chiamarmi con
quello schifo di nomignolo da Grifondoro- commento, fissandolo con gli
occhi assottigliati
- Se non sapessi che è chiuso in quel suo maniero a fare
l'esiliato, direi quasi che Draco Malfoy è tornato per dare
addirittura
del Grifondoro
a Blaise Zabini- commenta una voce conosciuta: Theo entra nella sala,
alle mie spalle.
Vedo Blaise spiegare il viso in uno dei suoi "sorrisi": beh, molta
gente li definirebbe tali ma, per chi lo conosce, quello non
è
altro che un ghigno, solitamente sfoderato quando ti piglia per il
culo. Ovviamente più tiene a te più ti ride
dietro, o
almeno così dice.
- Eh, già.
Proprio
come se quell'idiota
di Malfoy si fosse fatto vivo- commenta infatti la testa di gran ca...
- Già, proprio come se quel coglione, quel
gran rincoglionito,
quel traditore, SCIMPANZÉ DEL CAZ...-
Sento i passi di Theodore fermarsi,
probabilmente mentre
guarda stupefatto queste due serpi imbecilli che mi ritrovo come amici;
in particolare l'insulto "SCIMPANZÉ" lo avrà
incuriosito,
immagino, è uno che nota i dettagli.
Intanto Daphne continua con i suoi fantasiosi appellativi.
- ... troll, imbecille,
deficiente, rintronato, rognoso pezzo di furetto platinato
di Malfoy fosse finalmente sbucato da quel tugurio di campagna!- tre
bocche, in contemporanea, si spalancano: Daphne Greengrass mi ha appena
definito nientemeno che "furetto platinato", l'insulto preferito dei
Grifondoro; questo è troppo anche per me.
- Eh che cazzo, Greengrass!- sbotto infatti, mollando le posate nel
piatto.
Mentre il tintinnio delle stoviglie contro la porcellana risuona nella
sala, non si sente volare neanche una mosca.
Poi nel mio campo visivo entra Theo, con gli occhi spalancati e le
sopracciglia leggermente arcuate, come in una muta domanda. Rimane
così, perplesso, per qualche secondo, poi sbatte gli occhi e
scrolla le spalle.
- Ok, questa non me l'aspettavo- commenta, scuotendo la testa - Allora
sei vivo, ho vinto la scommessa- continua, sedendosi accanto a me.
Inarco un sopracciglio, spostando lo sguardo da lui a Blaise.
- Ehi, non guardare me!- esclama lui, alzando una mano, mentre con
l'altra si abbuffa.
- Questa è bella, c'è in ballo una scommessa e
non hai
partecipato!? Mi deludi...- stavolta sono io, a scuotere la testa -
Beh, Theo? Con chi hai osato scommettere su di me?-
- Ma bene, è tornato dall'aldilà- una voce
stupita e
apparentemente seccata annuncia Astoria Greengrass, fotocopia in biondo
e tagliente pacatezza della sorella - Complimenti, ho perso venti
galeoni, idiota di un Malfoy- continua serafica, mentre si siede a far
colazione fra Theo e Daphne. Sogghigno sentendo la "calda accoglienza".
- Ma bene, credo di poter affermare in tutta tranquillità
che le
sorelle Greengrass sono ancora fermamente acide e scontrose come sempre-
- Oh, ma taci, cretino! E azzardati a sparire ancora così e
ti
facciamo il Diffindo agli attributi!- questo è l'equivalente
di
accettare le mie mute scuse, per Daphne
- Concordo, e ora racconta: quale fastidioso vento ti ha portato qui?-
mi chiede Blaise, mentre Daphne ridacchia alla faccia scocciata della
sorella, intenta a far scivolare una manciata di galeoni nella mano di
Theo.
Alzo lo sguardo, incontrando quello serio di Blaise; ha parlato con
tono scherzoso, ma ora vuole capire. Capire cosa mi ha portato a
tornare dai miei amici dopo un anno che non mi faccio vedere.
Sospiro pesantemente.
- Porco Godric... cazzo, non ci crederete mai- dico con una smorfia.
Capendo l'antifona, Daphne abbaia agli elfi di portare dei bicchieri; e
bottiglie contenenti un adeguato tasso alcolico.
- Merlino e Morgana, ahahah, e tu...tu!
Ahahahah!- Blaise si stringe la pancia, curvandosi sulla sedia
- Ahahah, hai...hai... ahahah... Silente...fata madrina...ahahah!-
Theo ha abbandonato la testa sul tavolo, i capelli in aria dopo averci
sbattuto ripetutamente fronte.
Daphne scuote il capo, disgustata -Merlino, se non vi ubriacate non
siete contenti, eh?- bofonchia, mentre si versa un bicchiere di Whisky
Incendiario.
Astoria guarda nel vuoto, persa nei suoi pensieri, probabilmente per
calcolare la prossima mossa.
- Sì, e lui...ahahah...e
tu...ahahah...ELFO!-
Theo scoppia nuovamente a ridere, mentre un tonfo annuncia che Blaise
è caduto dalla sedia.
Qualche bottiglia vuota, abbandonata sul tavolo, riflette la luce di
mezzogiorno.
Daphne e Astoria sono lucide, anche se la prima guarda sempre
più corrucciata la bottiglia mezza vuota, probabilmente
pensando
che,
dopotutto, una bella sbronza potrebbe risolvere il problema.
Theo avrà bevuto un paio di bicchieri, ma è
già
mezzo andato: è sempre stato così, beve e gli
viene sonno.
Blaise ovviamente è completamente sbandato, non si sa
trattenere, e ora è a terra, con le gambe sulla sedia, a
ridere
come un coglione e indicare il soffitto; ci manca solo che inizi a
vedere Gorgosprizzi e siamo a posto.
Io sono abbastanza sobrio, ma con un fondo di tristezza da depressione
che non sono sicuro se sia dovuto al Whisky o alla mia critica
situazione.
- Beh, che si fa!?- salta su Blaise, prima di scivolare e aggrapparsi
nuovamente alla sedia
- Tu niente, scimmia senza cervello che non sei altro- dice Daphne,
guardando esasperata Blaise, momentaneamente impegnato a specchiarsi in
un cucchiaio.
- Penso che non ci siano molte soluzioni- dice Astoria, diretta,
guardandomi; io sollevo lo sguardo dal bicchiere, il mento appoggiato
alla tovaglia candida
- Sarebbe? Sbattermi fuori da casa vostra?- chiedo con tono
indifferente; in realtà forse (e sottolineo forse, perché
un Malfoy non ha mai dubbi)
nutro il sospetto che mi piglino per pazzo e mi indichino la porta.
- Draco, non fare il coglione, ti crediamo- guardo Daphne con occhi
sbarrati; poi Astoria, che mi fissa decisa, la fronte lievemente
corrucciata; poi Theo, che mi fa una smorfia assonnata della serie "E
non sparare cazzate, dai...". Infine guardo Blaise, che sembra essere
entrato in coma, ma fa un cenno vago con la mano:il suo consenso.
- Beh...- ok, non me l'aspettavo che mi credessero subito, ma a questo
punto non c'è tempo da perdere - ...quindi?- chiedo
abbandonandomi contro lo schienale.
- Te l'ho detto, la soluzione è una: muovi il culo e vai a
raccogliere i pezzi della tua vita- guardo Astoria con un sopracciglio
alzato.
- Sarebbe della serie andare allegro a festeggiare con i Babbani, i
Sanguesporco, i Mezzosangue, i rimasugli Black e il club di Potty?-
chiedo, sarcastico.
- Beh, festeggiare con la Mezzosangue non ti farebbe male...- bofonchia
Blaise con la faccia schiacciata sulla tovaglia, mentre Daphne lo
trafigge con un'occhiataccia, prima di rispondere al posto della
sorella.
- Adesso non ti allargare! Babbani...certe idee le puoi avere solo
te... e non fare sbuffi idioti, non mi sembra che ci sia qualcun altro
che è andato a impelagarsi con una Mezzosangue, no?
Comunque...
in sostanza, sì: devi andare da tua madre e riallacciare i
rapporti e poi, senza mostrare troppo disprezzo verso i Grifondoro
Salvatori del Cazzo di Mondo Magico, andare a racimolare
pietà
dalla Mezzosangue, pregando Salazar che non ti affatturi molto
dolorosamente...o che non lo chieda alla Weasley: le Orcovolanti sono
una brutta faccenda...ah, già, e non dimenticare che
attirerai
l'ira congiunta del club Weasley al completo, Potty compreso- riassume
Daphne, con la sua delicatezza da troll.
- Merlino, Daphne, sei capace di far piacevolmente ponderare il
suicidio ad una persona, sai?-
- Sono solo realista- ribatte Daphne, scrollando le spalle con fare
noncurante.
Guardo Theo, che mi rimanda un occhiata che dice a caratteri cubitali
"RASSEGNATI"; poi Blaise che, ancora mezzo sbragato sulla tavola,
borbotta -Ti tocca, Dra-
Quando mi giro verso Daphne e Astoria, le loro espressioni parlano
chiaro:
Vai-E-Fatti-Un-Culo-Così-Per-Recuperare-La-Cazzo-Di-Vita-Che-Hai-Mandato-A-Putt...
Ecco, in questi momenti la gente può capire
perché i
Serpeverde sono tendenzialmente silenziosi: con uno sguardo di dicono
Tutte Le Parole+1 Bestemmia...beh, anche viceversa, spesso.
Sospirando
pesantemente (probabilmente
per la millesima volta da stamattina), afferro la bottiglia quasi
finita di
Whisky Incendiario e la svuoto con un sorso. Poi la poso sul tavolo e,
con il tono
di chi sta andando a fare una verifica di Trasfigurazione
particolarmente pesante, esalo -Beh, io vado a tentare il suicidio, chi
vuole assistere allo spargimento di sangue mi segua...-
E qui si
può vedere l'amicizia di cui il Cappello Parlante parla
tanto.
Perché,
tra grugniti,
sbadigli, bestemmie che farebbero rabbrividire Salazar in persona e
parecchie imprecazioni riguardanti specie di scimmie che non pensavo
esistessero, tutta la comitiva Serpeverde esce da Zabini Mansion.
Per seguire e
sostenere me, amico
pentito e deciso ad andare a combattere una battaglia che puzza tanto
di
Grifondoro; ma vengono comunque, mi aiutano comunque.
E capisco di aver
già sistemato una parte della mia vita; che forse, in
verità, non se n'era mai andata.
***
Due occhi marroni si
affacciano alla porta.
Di un marrone chiaro
ma dolce, gioioso.
Che si spegne, quando
vede chi ha davanti.
Un'ombra scura li
offusca, facendoli diventare un poco più simili a quelli
della sorella maggiore.
Un riflesso grigio, freddo e duro come marmo, mi colpisce dai suoi
occhi castani: quel riflesso mi ricorda quel legame di sangue, di
sangue Black, che ho con lei, ma che non si è mai tradotto
in un
legame di parentela vera.
Anzi, per anni quel ramo di famiglia mi è stato dapprima
nascosto,
poi confessato con disprezzo, come esempio di ciò che
può
succedere se ci si "mescola con la feccia".
E ora è qui, di fronte a me, con il bambino che si sporge da
dietro la nonna.
Mio cugino; figlio di quella Tonks, mai conosciuta e mai
vista se non quando era ormai troppo tardi anche solo per presentarsi.
I capelli castani del bambino diventano, improvvisamente, blu scuro,
mentre la nota di tensione nell'aria gli fa corrugare la fronte.
Si stringe alla nonna, quasi a volerla rassicurare, ma senza fiatare;
lei distoglie lo sguardo da me, con la fronte
aggrottata e un sopracciglio alzato, per guardare il codazzo di
Serpeverde che mi segue. Le sopracciglia si alzano ancor di
più.
Mi guarda nuovamente, quasi a scrutarmi nell'anima; Merlino, con quegli
occhi alla Black mi sembra che mi stia frugando la testa trovando cose
che probabilmente non vedo neanche io.
Alla fine, dopo un minuto buono di stupore, Andromeda Black in Tonks
scrolla le spalle e, con tono ancora leggermente sospettoso, dice -Beh,
il figliol prodigo è tornato- e si dirige dentro casa con
Teddy Lupin al seguito -Che aspettate?
Seguitemi...e chiudete la porta, che scappa il cane- aggiunge,
secca.
Li seguiamo oltre il piccolo ingresso, nel salotto.
- Dromeda, chi...- la domanda muore in gola a mia madre. L'ho vista
raramente tanto sconvolta; come quando, ad esempio, si era trovata fra
capo e collo un figlio Mangiamorte con la missione di uccidere Silente
e un marito ad Azkaban. O quando il Signore Oscuro aveva praticamente
bussato alla porta di casa chiedendo la pensione completa per un tempo
indefinito che poteva variare da uno a più anni. O ancora
quando
lo stesso caro ospite aveva trasformato un salone in un lago di sangue,
poco dopo aver ricevuto la notizia che un fastidioso gruppo di
ladruncoli si era introdotto nella Gringott e, con elegante e discreta
naturalezza, aveva sventrato la banca dei folletti per portare via un
suo souvenir di gioventù.
Mi guarda, gli occhi grigi spalancati, i tratti rigidi. Si alza
lentamente e, mentre iniziano a tremarle le mani, vedo balenare un
luccichio nei suoi occhi; dopo un istante mi sta abbracciando, forte
come quando ero un bambino, gli occhi serrati per non versare quelle
lacrime.
Lacrime di gioia.
Lacrime che, probabilmente, verserà quando sarà
sola, contenta di farlo.
Perché pensava che non avrebbe mai potuto versarle.
Un piccolo sacco di pulci si accascia, per l'ennesima stramaledetta
volta, sulle mie scarpe, sbavando sulla costosa pelle di drago. Merlino.
- Sirio, vieni qua!- il cucciolo spelacchiato, guardandomi con gli
occhioni sbarrati, torna ancora dal padroncino.
Il marmocchio, di al massimo otto o nove anni, se ne sta
lì, mezzo sbragato sul tappeto, a fissarmi con gli
occhi
azzurri e la fronte ancora corrucciata; mi sta tenendo d'occhio da
quando sono arrivato, ma non mi ha ancora rivolto la parola.
Mi
studia, più che altro; sembra tanto lo sguardo del padre,
ricordo pensando alle lezioni di Difesa Contro le Arti Oscure del terzo
anno.
- Teddy, sicuro che non vuoi andare in giardino?-
- Sì- risponde tranquillo, continuando a guardarmi storto e
rifiutandosi ancora una volta di levare le tende, facendo un favore al
mondo (almeno al mio).
- Ok...- risponde mite sua nonna, evidentemente sapendo che quel
marmocchio deve avere la testa più dura di una roccia.
- Sei sicuro di quello che fai?Te la senti?-
Continuo
a fissare il mocciosetto negli occhi; ma quello non abbassa lo sguardo
neanche a crepare, anche se i capelli tendono un po' più al
rossiccio, noto con soddisfazione.
-Draco!- mi richiama mia madre; smetto di cercare di fulminare quegli
occhi azzurro cielo, per fissare mia mamma con espressione sarcastica
- Penso che sentirmela
non me
la sentirò mai
di fiondarmi nella Torre dei Grifondoro II,
probabilmente per uscirne umiliato con la coda fra le gambe, ma lo devo
fare- rispondo infine, con tono depresso.
- Oh, che piattola! Alza il tuo fondoschiena Purosangue e vai, per
Merlino! O vuoi aspettare davvero di ritrovarti sotto quella lapide
dimenticata da Salazar!?- sbotta Andromeda...zia Andromeda.
Per Salazar, pedante come pochi.
- Sicura di non essere stata una Grifondoro!?- le chiedo, ironico,
pensando ai simili comportamenti irruenti e fastidiosi dei cari compagni di scuola;
ma
dallo sguardo che si scambiano mamma e lei, decisamente la risposta
deve essere un no.
- Se, una Grifondoro...-
dice mia madre, infatti, mentre un ghigno furbesco le appare in volto
- Merlino, la tua amica è troppo gentile: sinceramente direi
che hai il cervello messo molto peggio
di un babbuino- commenta Andromeda, scuotendo la testa, mentre il
ragazzino scoppia a ridere.
- Mh, non so darle torto- constata Daphne, seduta sull'altro divano,
accanto alla sorella, a Theo e a Blaise.
Mi stiracchio un po', dopo essere rimasto seduto per un ora o due:
difatti, dopo essere arrivati, io e gli altri abbiamo messo radici sul
divano, così che mamma e zia
Andromeda (e il cuginetto
e il sacco di pulci) potessero sentire tutta la storia dall'inizio;
poi, dopo
espressioni incredule e sconcertate (e uno sguardo mezzo rapito per il
racconto da parte del ragazzino), era iniziato il consiglio di
guerra.
Risultato?
Una strategia decisamente poco elaborata e sottile, priva di quei
piccoli astuti accorgimenti e sotterfugi che, solitamente, emergono da
un congresso di Serpeverde come il nostro (beh, se non si conta un
Grifondoro sicuro al 100% intento a richiamare il sacco di pulci che
sosta sulle mie scarpe).
Diciamo che più che una strategia sembra una sottocategoria
di
piano B d'emergenza, visto che è tale e quale a quello
prestabilito a casa Zabini: andare dalla Mezzosangue e pregare Salazar,
Merlino ed, ebbene
sì, forse anche tutti gli altri Fondatori.
- Ok.... se proprio non si riesce a fare di meglio... e direi di no-
aggiungo, cogliendo l'occhiataccia delle due sorelle Black- Immagino
che sia ora di andare-
Mi alzo, resistendo all'impulso di dare un calcio nel didietro a quella
specie di mezzo lupacchiotto nero che cerca di arrampicarsi sui
pantaloni.
- Ragazzi, ci vediamo dopo, al Manor...- saluto i miei amici, che dopo
un'occhiata d'intesa, di tacito incoraggiamento, di "vada come vada,
siamo sempre qui", si Smaterializzano.
Le sorelle Black e il marmocchio col sacco di pulci mi accompagnano
all'ingresso.
- Beh, allora ci vediamo al Manor- dice mamma, abbracciandomi.
- Già, per il cenone di Natale; chi l'avrebbe mai detto,
eh?- ghigno io.
- Beh, va e fatti valere, nipotino-
dice Andromeda, con tono scherzoso - E cerca di non fare infuriare
tutti!-
- Cercherò...- rispondo, con una smorfia.
Alla fine mi giro verso il moccioso.
Mi guarda ancora strano ma, ora che lo noto, colgo più
curiosità che sospetto in quello sguardo di puro turchino.
- Ehm, allora, ciao- dico, a disagio, mentre il cagnaccio nero mi si
fionda nuovamente addosso.
- Scusalo- dice allora il bambino, sorridendo leggermente -Sai, ehm, fa
così quando gli sta simpatica la gente...- continua,
sorridendo
sempre un po' di più -...comunque, ehm, salutami tutti e,
ehm,
beh, ci vediamo dopo, Draco...anzi, cugino- riesce a
dire, alla fine, sorridendomi apertamente.
Che strano ragazzino; prima fa tutto il riservato e lo stranito, poi
appena il cane mi sbava dietro fa il carino. Bah.
- Oh, ehm, ok. A dopo, Teddy- bofonchio io.
Prima di Smaterializzarmi, li saluto ancora tutti, con lo sguardo.
Anche loro mi hanno accettato.
Forse, alla fine, mi stavano solo aspettando.
Perché
sono la mia famiglia.
***
Ho le mani ghiacciate; non
sono così agitato da anni. Molto più rispetto
alle scene viste con Silente.
Perché adesso sono qui davvero.
Sono poco al di fuori dal recinto della Tana, Disilluso.
Non so cosa sto per fare; non so cosa succederà. Forse per
la
prima volta nella mia vita, sto affrontando qualcosa senza avere
neanche uno schifo di piano, di idea, di tracciato da seguire.
Lei è là dentro, ne sono certo. Me l'ha detto
mamma, perché il Natale si fa a casa Weasley.
Il che significa che, essendo tardo pomeriggio, sarà pieno
di
parenti, amici, Grifondoro, Salvatori del Mondo Magico, Auror, forse ci
sarà
anche il Ministro della Magia in persona.
E io sono venuto qui, oggi, per parlare con lei. Altro che suicidio,
è un vero e proprio attentato fisico e morale alla mia vita.
Ma devo farlo... devo entrare là dentro e...e...e... pregare
che Salazar mi protegga. E pregare in modo molto convincente.
Prendo un respiro.
Lo faccio per lei.
Mi avvio lungo il vialetto, un varco nel mezzo di quel
giardino-simil-foresta.
Perché
è una cosa che va oltre di me.
Qualche gnomo arcigno attraversa il vialetto, guardandomi di sbieco; mi
avvicino alle scalette che portano all'entrata, dove riposa una catasta
di calderoni e vecchi stivali da giardino.
Perché non
posso sopportare di pensarla così.
Prendo
un altro respiro e suono il campanello.
Per non doverla mai
più vedere in lacrime...
-Arrivo!-
la voce
affaccendata di Molly Weasley arriva soffocata, attraverso la porta.
Non mi muovo, anche se vorrei scappare a gambe levate.
...per me.
- Chi...?- la domanda rimane in sospeso, mente un'espressione di puro
stupore si dipinge sul volto della padrona di casa. Non mi smuove
neanche la successiva ombra che le compare negli occhi quando corruga
la fronte, arcigna come gli gnomi di poco prima.
Perché la
cosa più atroce non è solo pensarla lontano da
me, ancora.
- Mamma, chi è?- Weasley The King in persona compare alle
spalle
della madre, il sorriso subito cancellato via da una smorfia di
disprezzo. Nei miei occhi potrà solo leggere la solita
freddezza. Ma non vado via.
Ma saperla sposata per
disperazione, per non rimanere sola, per vivere una vita normale...
- Malfoy-
commenta asciutto Weasley -Che vuoi?-
- Devo parlare con una persona- mamma e figlio inarcano le
sopracciglia, basiti.
- Ah sì? E con chi vorresti parlare?- ribatte Weasley,
aggressivo.
...con le lacrime e il
rimorso negli occhi.
- Con
Hermione.- lo dico, secco. Non so dove trovo il coraggio di dirlo, ma
lo faccio.
Perché non
può farlo, perché non se lo merita,
perché è colpa mia, perché...
- E perché mai dovresti parlare con Hermione,
eh!?- le
orecchie di Weasley diventano paonazze, mentre dietro di lui appare
Potter.
...la amo.
- Signora Weasley, lei rientri, ci pensiamo noi.-
La madre Weasley rientra in casa, con sguardo preoccupato. Intanto,
Donnola sembra esplodere.
- Che vuoi?- l'ipotesi che Potty e Donnola abbiamo il cervello in
comune, abbandonata anni fa', rientra prepotente nella mia testa quando
Potter fa la stessa domanda di poco fa. Ma
non ho tempo per discutere.
Perché devo
impedirle di gettare tutto al vento, ci devo provare...
- Vorrebbe
vedere Hermione- spiega quieto Weasel, poi...- Capisci? Le ha SPEZZATO
IL CUORE e la vuole RIVEDERE, questo stronzo!-
Weasley mi si scaglia addosso, ma prima ancora che mi sfiori Potter lo
afferra per la maglia.
-Non sono affari che ti riguardano, io
voglio parlare con lei.- dico, glaciale, mentre la rabbia mi monta
dentro: come si permette Weasley di intromettersi, come si permette
questo straccione
di
sbarrarmi la strada!? Lui, che non saprebbe neanche rendersi conto di
quanto è falso il "sì" che lei gli
risponderebbe...
... devo avere un'altra
possibilità, impedirle di dire quel sì.
- Ah, e sarebbero affari tuoi, bastardo!?- esclama allora
Weasley, furente.
- ESATTAMENTE! E ora lasciatemi entrare o ditemi dov'è, o...-
- O cosa, Malfoy?- mi interrompe Potter - Cosa vorresti fare, sentiamo!-
Tutto, pur di rivederla,
di parlarle, pur di potermi scusare, dirle quanto sono stato idiota,
dirle che cambierà tutto...
Stiamo per tirare fuori le bacchette, quando l'ennesima
testa fa capolino dalla porta.
- Harry, Ron, che succede qui?- chiede
- Chiedilo a Malferret!- sibila Potter
- Già, sai qual'è, quella nuova, che le vuole parlare, questo
brutto stronzo!-
Stavolta le bacchette le sguainiamo davvero.
- Non ti azzardare, Weasel!-
- Vaff...-
- Stupef...-
- BASTA!-
la Piattola si piazza in mezzo a noi, guardandoci in cagnesco, prima di
girarsi verso lo Sfregiato e Donnola.
- Ora andate..-
- Ginny!?-
- Ma Ginny...-
- No, ci penso io.-
- Ma...-
- No, Harry, fidati.-
E così , grazie a Salazar, i due Grifondoro rientrano in
casa, dopo avermi lanciato due occhiatacce di puro disprezzo.
Puah, sai che mi importa del loro disprezzo. E' lo sguardo di lei, che
voglio incrociare.
- Che vuoi fare, Malfoy?- la Weasley mi guarda negli occhi, decisa.
- Piattola, non ho tempo da perdere, devo parlare con lei, ora.- le dico,
sbrigativo, ma lei mi fulmina con gli occhi.
- Non entrerai in questa casa finché non mi risponderai!- mi
dice, arrabbiata - TU non hai ideai
di quanto sia stata male Hermione, a causa tua.
E tu ti ripresenti così!? Voglio sapere che cosa hai in
mente,
Malfoy, perché se le fai ancora del male, giuro che ti
uccido.-
Serro la mascella. E' vero, è stata tutta colpa mia. Ma so
benissimo com'è stata dopo che mi ha lasciato. E non
succederà ancora.
Perché
piuttosto rinuncerei a tutto quello che ho.
- Dimmi cosa vuoi, Malfoy, perché Hermione non si merita
altre delusioni-
Piuttosto che deluderla
ancora, darei
la vita. Piuttosto che vederla ancora ferita, distrutta, a vivere una
vita che non vuole davvero.
- Devo parlarle- non aggiungo altro.
Ma forse capisce.
Forse lo sente nella nota di disperazione e sofferenza nella mia voce.
Forse lo legge nei miei occhi.
Perché non chiede altro.
Sospira pesantemente.
- Passa, è di sopra- dice, scostandosi di lato - Ma lo
faccio solo per lei.-
Io, sorpreso, oltrepasso la soglia di quella casa.
Deglutisco, mentre sento il cuore iniziare a correre.
Perché
è qui, e sto andando da lei.
Stranamente, la casa non sembra essere affollata come credevo;
probabilmente gli ospiti devono ancora arrivare. Quanto all'abbondante
famiglia Weasley, con la coda dell'occhio vedo la rossa entrare
nella cucina e, a giudicare dalla baraonda che ne esce appena apre la
porta, devono aver riunito il magico Consiglio dei Pezzenti, che
però la piccola della famiglia mette a tacere con qualche
grido,
prima che richiuda la porta alle sue spalle.
Però, la Weasley si fa valere...forse non sarà
troppo difficile smettere di chiamarla Piattola...per lei.
Mi avvicino alle scale, anche se l'aspetto pericolante mi frena, per un
attimo. Ma salgo queste dannatissime scale traballanti, per lei.
Con cautela, un gradino dopo l'altro, mi addentro nella
famosa
"La Tana"; non so come ci sto riuscendo, non so come sono finito nella
casa delle persone che più detesto al mondo, ma so
perché
lo faccio. Per lei.
Ma la catapecchia è più grande e complessa del
previsto,
e il "di sopra" della Weasley non è molto indicativo con
tutti
questi piani, le scalette, i soppalchi e i gradini vari. Non so dove
andare, perciò seguo l'istinto, cercando di muovermi verso
la
stanzetta che ho visto con Silente. Il cuore minaccia di uscire dal
petto, battendo forte contro la cassa toracica, accelerando, quasi
avvertisse l'avvicinarsi di ciò che cerca. L'avvicinarsi di lei.
Mi ritrovo (non so bene come) in un corridoietto, circa a
metà della baracc...ehm, edificio; ci sono
un paio di porte.
Una è socchiusa, e ne esce una delicata luce pomeridiana.
Forse è per il ricordo di quella scena vista con Silente, di
quella luce che colpiva i suoi
occhi lucidi e persi, che si rifletteva sui suoi capelli, sempre
pazzescamente intricati e cespugliosi e inspiegabilmente belli, che
illuminava la pelle chiara.
Forse è solo un impulso.
Forse è questo dannatissimo cuore che, come impazzito,
sembra
indicarmi disperatamente quella porta, nel battere forte nel mio petto,
come l'ago impazzito di una bussola.
Mi dirigo verso quella porta; i passi più difficili della
mia vita.
Nello spazio di pochi secondi, una folla di dubbi mi fanno desiderare
terribilmente di darmi alla fuga.
Cosa mi dice che mi
vorrà ancora?
Un passo
Cosa mi dice che mi
crederà?
Un altro passo.
Perché mai mi
dovrebbe accettare?
Un terzo passo.
Cosa mi dice che
riuscirò, semmai mi accettasse, a farle vivere la vita che
merita?
Mi fermo, il cuore scoppierebbe, se queste frasi
turbolente non mi smorzassero il respiro e il battito.
E poi, soprattutto, cosa
mi dice che la merito?
Allungo una mano verso la porta, posandola sulla maniglia.
Dopo tutto quello che le
ho fatto, la merito ancora?
Respiro forte, sicuro che di questo passo mi piglierà un
bell'infarto.
Che cosa mi dice che
andrà tutto bene?
Niente.Mi
sto buttando
alla ceca. Mi sto buttando, senza sapere se troverò un
baratro
buio di tristezza e delusione, ad attendermi, o se troverò
lei,
il suo profumo, i suoi gesti, la sua voce, il suo amore.
Perché lo
faccio? Perché proprio lei?
Do una leggera spinta alla porta.
Perché...
La
stessa stanza che ho visto, gli stessi arredi.
...non posso farne a
meno...
Il
sole pomeridiano filtra attraverso delle sottili tendine bianche,
gettando una luce soffusa in tutta la camera.
...perché...
Sta controllando una pergamena, con aria assorta,
probabilmente qualcosa per il lavoro.
I ricci scomposti le ricadono sul viso e sulla fronte aggrottata, sugli
occhi concentrati e assottigliati, dove riesco comunque a scorgere quel
velo opaco, quel velo indice che, almeno una parte dei suoi pensieri,
è rivolta a tutt'altro.
Il cuore ha ormai deciso di prendere il volo, di sbalzarsi fuori dalla
sua sede e gettarsi ai suoi piedi, per chiedere, per supplicare, per
sperare in un perdono.
...la amo.
Hermione Granger, con gesto distratto, alza il capo dalla
pergamena posata sul letto.
- Sì, Ginny, arrivo sub...-
Sbarra gli occhi, in cui la calda luce del sole affonda senza limiti,
rendendole le iridi chiare e trasparenti come non mai.
La piuma che stringeva nervosamente fra le dita è caduta,
anzi sembra sparita, non lo so neanche io.
La bocca, tremante, articola solo una parola.
- Draco...-
Ci stiamo fissando, senza dire niente.
Cerco di dirle tutto, vorrei dirle tutto.
Quanto mi sia mancata...
Sento
la bocca asciutta come se non bevessi da giorni, le mani congelate, il
cuore che sembra essersi fermato.
...quanto mi dispiaccia,
quanto sia stato un idiota imbecille e immaturo...
Mi sembro un deficiente, ad essermi presentato qui, in
questo modo, e non riesco neanche a dire qualcosa.
...cosa
ho rivissuto, quanto non mi sia mai pentito di quello che era successo
in quell'ultimo anno di Hogwarts e di quanto vorrei cambiare tutto
quello che è successo prima e dopo...
Sembra non essere mai cambiata, essere rimasta come
l'avevo lasciata, anni fa...anzi, come era quando mi aveva lasciato, distrutta
più di me.
...
di come mi abbia completamente devastato vederla ancora soffrire per
me, dopo tutto questo tempo...
Vedo le lacrime iniziare ad appannarle gli occhi, mentre le mani
sottili tremano leggermente.
...
quello che mi ha spinto a venire qui, a cambiare, sradicare, il futuro
che ci attende, che la
attende...
Mi avvicino; la voglio abbracciare, baciare, non lasciarla
più
andare, stare con lei finché non morirò, ed anche
oltre.
...
di
quanto la ami, e la amerò per sempre. Ma anche di quanto sia
incapace di dire tutto questo, di spiegare a parole questo vortice di
pensieri ed emozioni che si incrociano e si mescolano senza posa. Cerco
il gesto che, finalmente, potrà spiegare tutto quello che
voglio
dire.
-
Hermione, io...- non
so cosa sto cercando, ma sento le dita scavare nella tasca dei jeans
ed, infine afferrare una scatoletta.
- Io...- non so cosa sto facendo, non sento più neanche il
mio
corpo, sento solo le emozioni e i pensieri che ho, tutti rivolti a lei.
- Hermione...-
Lei, sempre
più scioccata,
arrossisce, emozionata: non l'ho chiamata per nome per molto tempo,
finché non ho saputo accettare tutto l'amore che nutrivo (e
nutro) per lei; almeno fino a quel giorno, quello in cui ho distrutto
tutto...
Non mi vedo neanche tirare fuori la scatoletta, non so neanche quando
mai io l'abbia messa lì; forse non l'ho mai tolta, dai
giorni in
cui avevo progettato di...di...
Sbarro gli occhi: ma che Merlino...
-Hermione, mi
vuoi sposare?- lei
sorride e, lasciandomi di stucco più di quanto io stesso
stia riuscendo a fare, la vedo infilarsi l'anello e dire...
- Oh, Draco, io...io..credo
di...beh...ehm,
ok...-
i contorni delle immagini cominciano a sfumare, niente ha
più un
senso definito, anche la sagoma di Hermione sembra tremolare
leggermente...ma
i suoi occhi no, anzi, mi sembra di poterli vedere sempre meglio...
Ma è una calda luce mattutina
a illuminarli.
Poi lei continua -Certo, ti sposo, ma non credere che questo cambi le
cose!-
La guardo, confuso, mentre lei sospira, divertita - E' il tuo turno,
Draco! Se vuoi ci possiamo risposare, ma ti avviso che queste scene non
attaccano! La bambina piange, ed è il tuo turno-
Tutto crolla improvvisamente, rimangono solo i suoi occhi...poi i suoi
capelli, sciolti sulle spalle delicate...il suo sorriso.
Poi mi da un bacio leggero.
-Forza, ora alzati e vai dalla bambina, o giuro che ti faccio stringere
un Patto Infrangibile stavolta!-
Scuoto la testa, stordito; mi guardo attorno: sembra la camera del
Manor, ma è arredata da colori più caldi e
semplici; la
finestra è chiusa,dietro le sottili e lunghe tende candide ,
ma
la luce mattutina risplende con facilità in tutta la stanza.
Poi guardo lei, Hermione.
Mi guarda sorridendo, anche se con espressione un po' perplessa
- Draco, tutto bene?-
Io mi guardo ancora attorno, confuso.
Poi lo vedo.
Sul comodino.
Un libro.
Babbano.
E ricordo.
Tutto.
Porco.
Di.
Quel.
Godric.
Mi butto di nuovo sul cuscino, un braccio sugli occhi.
- Maledizione a te e ai tuoi stramaledetti libri Babbani, Hermione!-
***
-Ahahahahah! No,
ti prego, raccontamela ancora!-
Salazar, abbi pietà di lui.
-Puahahahahah! T-tu e...ahahahah! Libro... Canto! Nataleeee! Ahahahah!-
Salazar, ripensandoci, facci quello che vuoi.
-AHAHAHAHAHAH! Dr- Dr- Draaa! Agrifoglio...Weasley...la Tana...Elfo domestico!-
Salazar, se hai un po' di pietà per me e la mia povera
bambina,
fulminalo subito; non ho voglia di finire ad Azkaban per aver ammazzato
quell'imbecille del mio migliore amico.
- Blaise, contieniti...-
- AHAHAHAH! Teddy...Daphne...Bacchetta...Smaterializzazione!-
Non riuscirò mai a capire che
diavolo di collegamenti fa quest'idiota quando ride.
- Bah...Lyra, porta pazienza, lo zio è rincitrullito, ma
prima
che tu cresca riuscirò a ucciderlo, a costo di organizzare
un'imboscata con zia Daphne.-
- Oh, andiamo, Dra, tu hai sognato quel diamine di libro
Ba-Ba-Babbano!- e riscoppia a ridere. Come un coglio...
- Ciao Blaise! C'è anche Selene?- chiede Hermione,
raggiungendoci in salotto, dopo aver salutato l'amica Ginny Weasley,
Potty e Weasel.
- Certo che no- rispondo io, anticipando Blaise (ancora piegato in due
a ridere, anche se sembra in preda alle convulsioni) - E' un pericolo
per sé stesso, figuriamoci per una neonata...-
Hermione ride, prima di abbassarsi sulla piccola Lyra e di darle un
bacio sul capo
- Allora, come sta la nostra piccola Sophie?- chiede, prendendo le
manine paffute e rosee della bambina, mentre si siede sul divano.
- Benissimo, direi- commento io, mentre Lyra ride e, attraverso la
finestra, scorgiamo un turbinio di neve danzare nell'aria, come uno
stormo.
Dire che questa bimba è precoce è dir
poco...Merlino, ha qualche mese e già fa delle magie
involontarie.
La mia piccola Principessa...ha preso gli occhi di Hermione e i suoi
ricci, anche se
sembrano essere un po' meno intrattabili. Non sono biondissimi come i
miei, ma più dorati: a metà strada, insomma, fra
la
"pelliccia platinata" (termine dei gentili cognati Weasley) e quel
"cespuglio senza né capo né coda" (termine
coniato dagli
"zii" Serpeverde).
Sorride, la mia Principessa, con le guance rosate e gli occhi ridenti.
La nostra piccola Lyra Sophie Malfoy.
O Sophie Lyra Malfoy.
Non abbiamo ancora definito questo punto.
- Allora, come stanno Daphne e Selene?- domanda Hermione a Blaise, che
sembra essersi vagamente ripreso.
Lui, entusiasta, inizia a raccontarle
che stanno bene, che la nuova nata, Selene Crystal Zabini, è
il
ritratto di sua madre decisamente
migliorato e addolcito dai suoi
occhi blu Zabini (ebbene sì, ha dato il suo nome a un
colore),
che l'hanno chiamata Selene per non so che dea della luna, ed un'altra
infinità di idiozie che a cui non riesco a stare dietro;
infine, decide che ci ha aggiornati (io direi rintronati)
abbastanza, perciò leva il disturbo.
- A stasera, Blaise-
- Certo! Ah, vengono anche Theo, Astoria e Ryan! -
- Ok, porta anche quel Vino Elfico Stravecchio
Golden Phoneix!- gli ricordo
- Sarà fatto, a dopo!-
CRACK!
- E finalmente lo zio si è tolto dai c...-
- Draco!-
- ...alderoni- finisco io, con tono innocente.
Lei ride, e prende in braccio la piccola Lyra.
- Allora, ho sentito che hai avuto delle visitine notturne,
stanotte...- la stramaledetta voce mezza soffocata (per trattenere le
risate) di Harry-Sono-Il-Salvatore-Del-Mondo-Magico-Potter
entra nel salotto.
- Sfregiato, fott...-
- Draco!- mi
interrompe ancora Hermione, guardandomi male.
- Allora tappale le orecchie! Perché devo mandare il tuo
caro amico a fanculo!- sbotto io.
- Ahahahah, nervoso, Malferret?- sghignazza allora
Ronald-Lenticchia-Imbecille-Weasley - Hai dormito poco?-
- Bah, e va bene, io vado di là da Ginny, Molly e Fleur.-
sospira Hermione, prendendo Sophie e portandosela in cucina.
Io, Potter e Weasley ci guardiamo.
- Beh, penso che sia meglio iniziare a preparare la tavola- inizia
Potter, con tono noncurante -Siamo proprio in tanti quest'anno, fra
Weasley, Nott, Zabini, Tonks e Malfoy...- continua, lanciandomi
un'occhiata che è tutto un programma -...sai, penso che a
Lucius piacerà sentire che è stato il tuo
fantasma pentito!- scoppia infine a ridere, seguito a ruota da
Lenticchia.
- Vaffanculo- ringhio io - Tutta colpa di quello stramaledetto Canto di
Natale!-
- Non è colpa di un libro se hai una mente malata che ti fa
fare sogni strani- commenta Weasel, fra una risata e l'altra.
- Sogno? A
parte il risveglio, direi che è stato un incubo!- ribatto
io, con una smorfia.
Maledizione ai Babbani e ai loro maledetti libri!
Questa storia finisce
così, con un Natale passato in famiglia e fra amici
più o meno voluti.
Perché il bello del Natale, la sua magia, infondo,
è il passarlo con le persone che si amano. E, a volte, anche
con quelle che detestiamo, che si possono rivelare migliori di quel che
sembra.
La magia del Natale è la neve, che ci rasserena, ci diverte
e scatena le risate argentine dei bambini.
La magia del Natale è il freddo, che ci fa rendere conto di
quanto l'amore e l'amicizia che ci circondano ci scaldino da dentro.
La magia del Natale sono le migliaia di persone che, in tutto il Mondo,
Magico e non, si riuniscono per festeggiare e gioire, che possono
essere felici senza motivo, anche solo perché è
Natale.
La magia del Natale è l'opportunità di scambiarci
regali, più o meno significativi, come in un compleanno
universale.
La magia del Natale sono i suoi Canti, che ci ricordano quanto sia un
momento meraviglioso, che ci permettono di cantare e suonare
anche in questa magnifica occasione.
La magia del Natale è che, senza bacchetta magica,
è capace di incantare migliaia di uomini, donne e bambini, e
che riesce sempre a non farti sentire solo, se lo vuoi davvero.
La musica, una magia al di
là di tutto ciò che facciamo
Albus Silente
LUMOS
Ed eccoci qua, alla fine di
questa FanFiction.
Mi vogliate perdonare per questo esagerato ritardo, e di essere
arrivata quasi a Pasqua con un Canto di Natale, ma è stato
più difficile di quanto pensassi scrivere quest'ultimo
capitolo :D
Comunque, ecco qua la sorpresa! E' stato tutto un sogno, Draco
è già bello che sistemato!
Non so se vi piace l'idea, forse ho rovinato un po' la storia, ma
questo mi spalanca le porte per altre eventuali e future Dramione.
Spero vi piaccia il capitolo, soprattutto il finale, e che le ultime
righe vi abbiano colpito un po', anche se siamo ben lontani
dal Natale; che vi devo dire, mi faccio prendere dalla mia vena
mezzo-poetica/mezzo-filosofica/mezzo-sparatele un colpo quando meno me
l'aspetto ;D Per l'ultima citazione di Silente (anche se sarebbe
più corretto J.K.Rowling), so che può non
centrare niente, ma, in fondo, il Canto di Natale prende il nome
proprio da questo, perciò un po' per questo un po'
perché amo la musica, ho deciso di inserire questa frase:)
Per i nomi dei bambini ho scelto:
Lyra Sophie, perché Lyra è il nome di
costellazione più bello per questa bimba, a parer mio, ed
è la costellazione di Vega, una delle stelle più
luminose del cielo notturno; ammetto che mi piace da impazzire anche
Eltanin, ma ho preferito il nome di una costellazione a quello di una
stella; Sophie, invece, il "nome normale", l'ho scelto per il
significato: deriva dal greco sophia, letteralmente saggezza, sapienza.
Non so tutt'ora in che ordine metterli, ma penso che alla fine
sarà Sophie il nome principale e Lyra il "soprannome", usato
soprattutto dagli affetti più stretti alla piccola che
sarà amante della musica e, in una scena che poi ho
cancellato, la sua magia involontaria si manifesterà
soprattutto con il piano di famiglia ed, in seguito, con altri
strumenti penso.
Selene Crystal, perché Selene riprende la tradizione
Greengrass dei nomi mitologici: Selene è la dea della luna;
Crystal perché riconduce al cristallo e, dalle origini
greche, al ghiaccio. Lo trovavo un bel mix per la figlia di Daphne,
gelida ma regale come me la immagino, anche se parecchio poco fine XD,
e di Blaise, che immagino sempre con l'aspetto da gelida serpe ma anche
come un gran vanitoso.
Ryan Hyperion, anche se il secondo nome non l'ho mai detto,
perché Ryan deriva dal gaelico "piccolo re", perfetto per i
due Serpeverde Astoria e Theo, che ameranno il loro piccolo principe, e
Hyperion per la tradizione Greengrass; come vedete l'ho ripescato dal
nome che Santa J.K.Rowling da a Scorpius Malfoy.
Ok, adesso che ho dato queste spiegazioni strampalate, passiamo al
resto.
Inutile dirvi quanto sia in ansia per questa fine e quanto speri che vi
piaccia e quanto desideri sapere cosa ne pensiate; vi prego solo di
lasciare qualche commento, per sapere se è bella, se va
migliorata, se fa schifo, tutto quello che volete ;)
Ringrazio tutti quelli che hanno letto questa FF e/o che la leggeranno.
Ringrazio AmoZiaRowl, polo_sud, bea17harrypotterfan e MarykoLove, che l'hanno recensita fino ad
adesso e ringrazio chiunque la recensirà (se la
recensirà)
Ringrazio chibinekogirl e genesisandapocalypse , che hanno messo tra i
ricordati questa FF.
Ringrazio AmoZiaRowl, Anto1963, Caterina959, Hydra_94, LatteMiele15, lumamo64, Marty
Evans, PervincaBlack, pimpi87 e rayearth
nel , che hanno messo tra i seguiti
questa FF.
Ringrazio bea17harrypotterfan ,Darckprincess_courtney131, Filiana_Basile e pimpi87, che hanno messo tra i
preferiti questa FF.
Ringrazio tutti di cuore, davvero :)
Beh, non so che altro dire, oltre che mi dispiace moltissimo lasciarvi;
ma immagino (anzi, spero) che ci rivedremo nel prossimo Canto di Natale
;)
Siete stati un bellissimo pubblico per questo breve racconto.
Un saluto dalla rintronata-che-aggiorna-ogni-morte-di-Papa e (ok,
è ridicola questa cosa)... BUONA PASQUA
anche se ho appena finito di scrivere una ff natalizia XD
Un bacione a tutti, ci sentiamo (spero) nelle recensioni!
Benny :-D
NOX
FINE
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