Un amore tradito

di T_tonks
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Di nuovo a scuola ***
Capitolo 2: *** Il volo ***



Capitolo 1
*** Di nuovo a scuola ***


remus

Tornava di nuovo dove aveva vissuto per molto tempo. Il vapore che usciva dal treno lo investiva completamente. Era di un grigio aspro, un po’ bianchiccio, e proprio in quel momento i suoi amici stavano facendo accurate riflessioni sul fatto che il colore del vapore e quello della faccia di Remus non avesse questa grande differenza, infine.

Ma sapeva che scherzavano, nessuno riusciva a scherzare meglio di quanto facevano i Malandrini.

In realtà i più scalmanati erano James e Sirius, mentre Peter e Remus apparivano più timidi.

I primi due erano anche i più belli del gruppo, gli altri invece non erano poi così carini.

In quell’istante infatti passarono lì accanto un paio di ragazze, ridacchiando:-Hai visto Black, che carino!

-A me piace di più Potter, è anche un esperto cacciatore!                   

-Sempre meglio Potter degli altri due!

-Già! Hai visto Lupin che faccia che ha?

-Sembra un vampiro appena uscito dalla bara!

-Eh, dai, non farci caso, sei bello come sei!- lo incoraggiò Sirius.

-A me piaci!- buttò lì James.

Lupin sorrise, sarcasticamente. Non gli importava se nessuna ragazza lo considerava, d’altronde, a chi potrebbe piacere un lupo mannaro? E poi ormai ci aveva fatto l’abitudine: dopo sei anni di indifferenza da parte del gentil sesso, non si aspettava proprio che al settimo avrebbe fatto colpo su qualcuna.

Le undici. Loro i soliti ritardatari. Il treno fischiò, stava per partire. Quello era il loro ultimo viaggio d’andata verso Hogwarts, già, il loro ultimo anno di scuola, almeno da studenti.

-Wow! L’ultimo anno! Già mi vedo che ci torno fra un decennio a insegnare...sarò il peggiore insegnante che Hogwarts abbia mai conosciuto!- canzonò James.

-E soprattutto il peggiore per quei poveri giovincelli che ti conosceranno....- lo biasimò Sirius.

-Comunque i miei alunni saranno sicuramente più disciplinati di te, signor Black- rispose il ragazzo, con un tono altezzoso, dando le spalle a Sirius e tenendo le braccia incrociate e il naso all’insù.

I quattro risero, neanche James riuscì a mantenere quella posizione da snob per più di una decina di secondi, dopodichè scoppiò anche lui in una fragorosa risata.

Gli occhi marroni di Lupin si erano improvvisamente voltati verso la porta dello scompartimento.

Una ragazza alta, capelli corvini che le superavano la schiena, si dirigeva verso il carrello dei dolciumi, fermo davanti all’ottavo scompartimento.

Remus inventò una scusa per uscire:-Io vado un attimo in bagno.

Non lo avevano nemmeno sentito, giocavano fra di loro.

“Meglio così” penso, e raggiunse la giovane in un baleno.

-Ciao Joss- Joss Hogan, una diciassettenne, Corvonero.  Il suo sguardo era sincero e dolce, ma allo stesso tempo malizioso.

“Come quasi tutte le Corvonero” pensò Remus, ma poi si maledì per quell’ orribile e offensiva frase, detta addirittura da uno come lui.

-Ciao Remus! Non aspettavo altro che rivederti!- le braccia al collo di lui, ancora spaesato. Ma è solo un abbraccio da amici, e lui lo sa –Come hai passato le vacanze?-

-Normalmente, anzi, direi pure che sono state di una noia mortale- accennò un mezzo sorriso.

Delle ragazze dietro Remus, a una decina di metri in fondo, iniziarono a sbracciare, per attirare l’attenzione di Joss. Il ragazzo si voltò, accorgendosi che la ragazza aveva spostato lo sguardo da lui, a ciò che era dietro di lui.

-Oh, scusa, ora devo andare! Sono quelle scocciatrici che mi fanno sempre lasciare un discorso a mezzo con i miei amici! Hanno un tempismo veramente mostruoso....bhè, però avremo ancora tempo di parlarci, c’è un anno intero, no?-

-Certo....certo- balbettò Remus.

“Sono stato talmente impacciato che l’ho fatta scappare” pensò in un primo momento, ma poi rifletté “ma no, che cavolate sparo! Voleva di certo andare dalle sue amiche! Se non mi avesse voluto tra i piedi mi avrebbe di certo sguardato e ricacciato indietro come un cane con la coda tra le gambe, una cosa per Felpato questa, però!” e ridacchiò fra di sé, con ancora in mente quella battuta, non molto piena di spirito, in realtà.

 

-Allora? Chi era? Non mi dirai che ti piace Remus Lupin, vero?- fece Dasy, una delle migliori amiche di Joss. Dasy Bridstone era una cacciatrice molto brava, una delle migliori per la squadra dei Corvonero.

-Già! Non è che ti sei innamorata di Sir Pallido!- Fiona Flowers, sempre solare, ma leggermente robusta, per avere quell’età.

Ora le due ridevano a crepapelle, non riuscivano a smettere, ma quando Joss parlò si ammutolirono e ascoltarono curiose.

-Smettetela! Sapete meglio di me che non mi interessa nessuno e che non voglio un’altra storia dolorosa, e voi sapete a cosa mi riferisco, vero?- gli chiese con un tono tra il supplichevole e l’autoritario.

Le due annuirono, cercando di consolare l’amica, e per il resto del viaggio non ne parlarono più.

Joss ora però pensava a lui, a Remus, a quanto erano stati amici in tutti questi anni, pur essendo in differenti case ed essendo talmente diversi.

Lui, chiuso e introverso. Anche detestato.

Lei, felice e spensierata, ma anche un po’ furba e molto astuta, pur rimanendo in buona fede.

Era sicura che non sarebbe mai potuto funzionare.

“Ma a cosa sto pensando! Non mi piace Remus Lupin! È solo un amico!” si rimproverò, e tornò con la mente verso le compagne, che stavano facendo una partita a Scarabeo.

 

-A cosa pensi Remus?- chiese Sirius, vedendo l’amico in balia delle sue riflessioni.

-Niente, niente- rispose brusco.

Gli altri tre bisbigliavano. Si erano accorti che qualcosa non andava, ma ora preferivano non fargli più domande, per non alterare la situazione.

 “Quanto è bella....però io non le piaccio...cosa devo fare? Cosa?!

 

 

Voilà! Questa è una nuova storia, by me, naturalmente!

Come avete capito tratta degli amori e dell’ultimo anno di scuola di Remus Lupin ( non lo avevate capito eh? Hihihi) ( che pazza tutti -.- )

Spero proprio che vi sia piaciuta e che sarete in tanti a recensire!

Ciao!

 

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Capitolo 2
*** Il volo ***


il volo

Il treno si fermò.

“Finalmente” pensò Remus. Fino a mezz’ora fa era nel bagno a vomitare. Proprio non lo reggeva il treno. Ricordava ancora il primo giorno di scuola di sei anni fa.

-Mi raccomando Remus, fai il bravo. Per il tuo problema ha pensato a tutto il professor Silente. Vedrai che ti ambienterai subito.-

Il figlio non era molto convinto delle parole del padre, e quindi continuò a tenere la testa bassa senza rispondere.

-é meglio che vada ora- annunciò Remus con un tono logoro e fiacco. In realtà si capiva bene che il ragazzo era stanco e debilitato, ma nessuno sapeva il perchè.

Era un lupo mannaro, ecco la verità. Ma Remus non aveva voglia di parlarne. Aveva paura anche a confidarsi e a discuterne con i genitori. Aveva però un rapporto particolare con queste specie: a quattro anni i genitori lo avevano portato in un parco naturale. Dopo un’ ora di cammino nel bosco si era perso e si era ritrovato di fronte un lupo. A quel punto aveva deciso di sedersi su un masso lì accanto, non aveva paura. I due si erano fissati a lungo, e quando i genitori lo avevano ritrovato, lui stava accarezzando il lupo, anzi, la lupa, alla quale si erano nel frattempo aggiunti i piccoli.

Aveva sempre problemi con gli altri coetanei, più che con gli animali, specialmente quando gli chiedevano come si era procurato quel grosso segno di denti sulla gamba. Aveva risposto che lo aveva morso un cane, ma tutte le volte che gli ponevano la domanda, per lui era un tuffo la cuore, e una nuova fitta, un nuovo morso, ancora più doloroso.

E poi a scuola, a Hogwarts, aveva trovato degli amici stupendi, Sirius, James e Peter. Gli erano sempre stati vicini, non lo avevano mai tradito, e avevano formato un quartetto davvero inseparabile.

Adesso era comparso un sorriso sul volto del ragazzo, e aveva ripreso quel poco di colorito che aveva dopo il mal di stomaco.

-Remus, sbrigati, o ci perdiamo il migliore dei Therstral!- Sirius lo strattonava verso l’uscita.

-Therstral?!- chiese Remus, ancora trasognato dai ricordi.

-Sì! I Therstral! Quegli animali che possono essere visti solo da chi ha visto morire qualcuno, sembrano dei cavalli, ma non lo sono. Riporta a galla la memoria, Remus!-

-Ah, già! Scusa, sono un po’ soprappensiero...-

-Ce n’eravamo accorti-

Raggiunsero velocemente una carrozza. Era rivestita con una stoffa nera e ai bordi un merletto bianco perla. Remus e Sirius salirono. Dentro c’erano già ad aspettarli Peter e James.

La carrozza partì e i quattro cominciarono a parlottare tra di loro.

-Quanto sono belli i Thestral! Li adoro!- Sirius stava guardando in un punto preciso. Un animale galoppava fiero, ma triste, e trainava la carrozza. Era un cavallo nero, gli si potevano vedere addirittura le costole, visto quanto era scarno. Ma di certo non indebolito, perchè correva ad una velocità più alta del normale, per una taglia del genere. Le ali erano ripiegate, ma a James venne un’idea alquanto ilare e scherzosa:- Sentite ragazzi, perchè non proviamo a farlo volare?-

-Te sei un pazzo!- urlò Sirius, ma in modo molto sarcastico, si capiva che non contraddiceva affatto l’amico.

-Sapevo che avrei potuto contare su di te!- fece James.

-No! Sei un pazzo per davvero!- protestò Remus.

-Ma dai! Lo facciamo volare poco, tanto per veder cosa si prova a volare su un Therstral piuttosto che su un manico di scopa!- e così James convinse quasi tutti -chi ci sta? Io, Sirius...Peter, tu cosa dici?-

-Sì, sì, a me va benissimo- rispose, come un bambino al quale chiedono per la prima volta se vuole mangiare un gelato.

-Allora. Siamo tre contro uno, cosa decidi di fare Lunastorta?-

-E va bene! Voliamo!-

Detto questo James si preparò.

-Come intendi iniziare, James? Io non saprei farlo volare!- disse Sirius.

-Aspettate e vedrete!- rispose Potter.

Si alzò in piedi nella carrozza, con la schiena piegata per non battere la testa. Allungò una gamba verso la finestrella aperta dalla parte del suo sportello. Si mise in piedi sul predellino attaccandosi alla maniglia dello sportello.

Oscillò un po’indietro e quasi cascò, ma poi si riprese. Si protese verso la cassetta e vi si adagiò bene, cercando una posizione più comoda possibile. Davanti a lui correva il Therstral, il cavallo scheletrico con il muso simile a quello di un rettile.

“Il suo manto è nero come una notte in tempesta. É stupendo.”

Dopo questo piccolo pensiero ritornò alla sua missione: far volare il Therstral.

“Ma come faccio se non ci sono briglie?” si chiese.

-Ehi, là dietro!- urlò -datemi qualcosa: uno straccio, un filo...basta che sia lungo!-

-Cosa c’è? Qualche problema?- ridacchiò Sirius.

-Qui non ci sono briglie! Non posso farlo volare senza!-

-Hai sentito?!-  “latrò” Sirius a Peter –dagli subito qualcosa per aiutarlo!- disse, parlando di James.

Gli urlava solo per divertirsi, ma in fondo Sirius voleva molto bene a Peter, come ne voleva anche agli altri due. E lui, Peter, gli ubbidiva immediatamente, senza discussioni.

-Ssubito. Ecco: tieni James.-

-Ma ci caschi sempre, stupidotto? Guarda che ho urlato solo per scherzare!- e Sirius prese Peter per la testa, gliela “spazzolò” ben bene, e infine gli diede un bacio sui capelli.

-Smettetela con le smancerie! Io DEVO lavorare!- detto questo, James legò le briglie al Therstral e gliele tirò sulla schiena, per farlo correre più veloce.

-Vola! Vola bestia!- iniziò a gridare il ragazzo.

Dopo poco l’animale iniziò a prendere quota. –Vola veramente! ‘Sta volta hai avuto ragione James-

Confessò Sirius.

-Ah, ah! Bravo bello! Vola, vai!- James era veramente entusiasta del suo riuscito, e, successivamente a qualche metro di volo (molto duro per l’animale, che doveva portare tutto quel peso), ritornò a terra e rientrò nella carrozza.

-Però era un po’ basso il volo......potevi farlo andare più in alto- brontolò Sir, facendo finta di essersi offeso.

-Stai zitto, pelosetto, non voglio commenti da uno come te!- ribadì James, lui più finto dell’amico.

Poco dopo scoppiarono tutti e due in una fragorosa risata e quando si accorsero che erano arrivati, un’ombra scura aprì loro lo sportello, dicendo:-Avete fatto un bel volo, signori?- seguì una risatina trattenuta -Spero che non vi siate giocati l’espulsione-.

 

Questo è un nuovo chappy, vi prego: LEGGETE E RECENSITE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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