E dimmi come posso fare per raggiungerti adesso...

di Yukari Elric 1412
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ritorno a Venezia ***
Capitolo 2: *** Ballo in maschera ***
Capitolo 3: *** Incantesimo a Mezzanotte ***



Capitolo 1
*** Ritorno a Venezia ***


E dimmi come posso fare per raggiungerti adesso...

Capitolo 1 - Ritorno a Venezia


Erano le 3 del mattino in Inghilterra, la famosa archeologa avventuriera Lara Croft era appena tornata da una faticosa missione in Arabia, per recuperare un manufatto antichissimo.
Si era appena messa a letto, sperando di farsi un lungo e rigenerante riposo.
Ma dopo neanche un’ora di sonno un pensiero assillava la sua mente, il matrimonio.
Sì, Lara Croft tra circa un mese si sarebbe unita in matrimonio con un uomo molto ricco, il suo nome era Edward Sinclair, sui 45 anni di età, alto, bello e distinto, biondo con occhi azzurri.
Lui e Lara si conobbero 2 aani prima ad un pranzo di gala, Edward s’innamorò di lei dal primo momento che la vide…
Ma l’affascinante archeologa inizialmente non ricambiava le avance dell’uomo.
Un giorno, però, per lei arrivò un periodo difficile, Villa Croft andava restaurata da cima a fondo e i soldi scarseggiavano, Lara non poteva fare viaggi alla  ricerca di tesori nascosti e vivere altre avventure per sistemare la villa.
Quando Edward scoprì i problemi della giovane archeologa insisté  per aiutarla, lei accettò anche se non molto volentieri, e di conseguenza iniziò a frequentarlo, successivamente pian piano imparò anche ad amarlo.
In fine si fidanzarono poco tempo dopo.
 
Una mattina al Tg la giovane archeologa sentì che a Venezia, precisamente al teatro dell’Opera, ormai tornato in funzione, ci fù un omicidio di massa, un uomo vestito di bianco fece una strage sparando con un mitra al pubblico e agli attori in scena, l’uomo sparì nel nulla dopo aver ucciso quelle persone.
Lara venne colpita dalla notizia, decise di partire subito per Venezia.
Prese uno dei Jet privati di Edward e si mise in viaggio con lui verso la bellissima città italiana.
Una volta arrivata, Lui affittò la camera d’albergo e sistemò la roba insieme a Lara…
L’archeologa era entusiasta di essere di nuovo a Venezia, la trovava una delle città più belle che lei avesse mai visitato, e in cuor suo sperava di poterci andare un giorno senza questioni di “lavoro”.
Poco dopo lei decise di uscire a prendere una boccata d’aria dopo il viaggio,  ma con sé aveva sempre le sue pistole, in caso le fossero servite per emergenza, non usciva mai senza, le teneva anche ben  nascoste sotto gli abiti da sera, proprio nell’elastico delle calze autoreggenti.
Per il viaggio indossò una felpa, e dei normalissimi jeans, ma era tempo di lavorare per lei, e aveva bisogno del suo arsenale, e degli abiti comodi per combattere, da un po’ di tempo usava di nuovo il suo vecchio look, con il suo top azzurro, shorts color avana con tanto di zainetto abbinato in cui teneva le armi, la torcia e tutto l’occorrente, gli anfibi, e le solite due pistole ai fianchi.
 
Passeggiava per i viali in cui non c’era l’acqua ed era possibile camminare a piedi, prima di iniziare a perlustrare il teatro dell’Opera voleva godersi le meraviglie di Venezia.
 
Camminando tra la folla vide un uomo, era diverso dagli altri italiani che vedeva per le strade veneziane, era bello e affascinante dai bianchi capelli, occhi azzurri, un lungo cappotto rosso e la custodia di una chitarra in schiena.
Lo vide e per alcuni secondi lei rimase incantata dal suo fascino.
Lui gli  passò accanto, vide Lara e la scrutò dalla testa ai piedi, dopodichè riprese a tirare dritto per la sua strada mentre lei rimase qualche istante a guardarlo mentre si allontanava tra la gente, era circondato da un alone di mistero, lei non vide mai nessuno come lui tanto bello quanto affascinante…
Si chiedeva chi potesse essere, e sentiva la voglia di rivederlo, anche se non aveva idea di chi fosse.
 
Dopo Lara decise di fermarsi un momento in un bar chiamato Royal, entrò per bere un caffé, notò che l’albino misterioso col cappotto rosso stava mangiando una coppa di gelato alle fragole…
Voleva avvicinarsi a parlargli, ma pensò che non era il caso, e lasciò perdere.
Dopodichè lei consumò il suo caffé italiano, e andò via dal bar.
 
Affittò un motoscafo e si recò immediatamente al teatro dell’Opera per indagare…
Fece un giro là dentro, ma non trovò alcuna traccia che potesse farle capire chi fosse l’uomo in bianco e perché uccise tutte quelle persone…
Lara Entrò nel teatro, e notò lo stesso uomo albino che vide già due volte.
Costui si aggirava dentro l’edificio in modo sospetto secondo l’archeologa.
Lei stavolta non ci pensò due volte ad avvicinarsi per parlargli…
«C’entri qualcosa con il massacro che ieri è stato fatto qui? » Chiese Lara all’uomo.
«Mi spiace, sono appena arrivato.»
«E perché sei qui?»
«Sono venuto ad indagare!»
«Sei di troppo allora, qui ci sono già io.»
«Ragazzina non è lavoro per te questo.»
«Ragazzina a me? Caro io ho compiuto 30 anni da poco! Sono un archeologa e da anni giro il mondo a caccia di tesori nascosti ed inestimabili.»
«Non dirmi che tu sei Lara Croft!»
«Esattamente, perciò puoi tornare a casa, me la vedo io qui.»
«Oltre ad essere un archeologa ed un’avventuriera, sei anche una Devil Hunter?»
«No, ma mi è capitato di ammazzare un paio di demoni.»
«Non è la stessa cosa! Io sono un Devil Hunter di professione, e ti assicuro che qui c’è puzza di demoni.»
«Non importa, non ho bisogno del tuo aiuto.»
«Allora investigherò sulla faccenda per conto mio.»
«Tanto sarò io a risolvere questo mistero prima di te. »
«Ah quasi dimenticavo, il mio nome è Dante. Non dimenticarlo.»
L’uomo pronunciò quest’ultima frase allontanandosi sempre più da lei.
Lara non riusciva a credere quanto potesse essergli terribilmente antipatico quel Dante dai capelli bianchi.
 
Lo aveva appena conosciuto e già l’odiava, era assurdo che prima di parlargli lo trovasse tremendamente affascinante, e poi cambiò tutto, non sopportava che l’avesse chiamata ragazzina, e che le stesse dando dell’incompetente.
Lei era forte e sicura di sé, demoni o meno, non si sarebbe tirata indietro per nessun motivo, e avrebbe risolto  il caso della sparatoria nel teatro, e se centrava qualcosa con il vecchio Clan di Marco Bartoli e il pugnale di Xian.
 
Lara perlustrò da cima a fondo il teatro, credeva di rivedere Dante, ma non fu così, e mentre stava camminando accanto ad una sporgenza in alto una parte di pavimento le crollò sotto ai piedi, evidentemente i restauri non vennero fatti a dovere.
La donna urlò mentre stava per cadere, ma appena in tempo venne afferrata da un braccio.
Fu Dante a salvarle la vita, e lei, penzolante da punto in cui il pavimento crollò, cercava di tenersi con tutte le sue forze dal braccio di Dante.
Lui la tirò su, salvandole la vita, ma a lei diede terribilmente fastidio essere salvata da qualcuno, ad essere salvata da lui, Lara voleva sempre cavarsela da sola.
«Chi ti ha detto di salvarmi? C’è l’avrei fatta benissimo anche senza te!»
«Beh scusa se ho impedito la tua prematura scomparsa.»
«Ti ripeto che c’è l’avrei fatta benissimo da sola…»
All’improvviso dietro le spalle di Lara, dall’oscurità saltò fuori un demone dall’aspetto orribile, emettendo urla agghiaccianti, lei si girò spaventata.
Dante impugnò la sua spada e colpì più volte il demone, facendolo fuori…
«Te l’ho detto, Lara, che qui i demoni c’entrano qualcosa!»
«Non importa, ti ripeto che so come cavarmela, ho giù ucciso alcuni demoni in passato.»
«Ma erano sicuramente demoni molto deboli, hai bisogno che un Devil Hunter come me ti stia vicino.»
«Sai… una volta ho chiuso il mio Maggiordomo nel frigorifero perché non faceva altro che seguirmi ovunque… Farai la stessa fine anche tu se non mi lasci in pace.»
«Scusa, come ha fatto un uomo ad entrare in un frigo?»
«E’ una cella frigorifera grande più o meno come un ripostiglio!»
Dante rimase zitto, non sapeva se ridere o preoccuparsi di lei, ma appena la vide capì che doveva aiutarla, sapeva che se l’avrebbe lasciata sola i demoni avrebbero potuto ucciderla, non si sentiva di lasciarla da sola, avrebbe fatto qualunque cosa per aiutarla in questa missione…

*Note dell'autore. per questa fan fiction mi sono ispirata di più al Dante dell'anime che del videogioco, perchè è il Dante che preferisco...
In più ho cercato e cercherò di non mutare troppo i caratteri originali dei personaggi....*

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Capitolo 2
*** Ballo in maschera ***


Capitolo 2 - Ballo in maschera

Lara cercava di scrollarsi di dosso Dante, ma ovunque lei andasse, lui insisteva col seguirla, non voleva proprio che l’archeologa venisse uccisa dai demoni.
I due continuarono a Perlustrare per l’intero teatro dell’Opera, in lungo e in largo, ma non trovarono nulla se non demoni con scarso potere, che forse addirittura erano lì per caso.
«Mi sono rotto! Non c’è niente qui… Non abbiamo trovato indizi, nulla!» Disse l’albino.
«Hai ragione, non c’è uno straccio di prova che possa portarci da qualche parte…»
«Andiamo al bar.»
«Bar? Che bar?»
«Uno qualsiasi, ho bisogno del mio Strawberry Sundae!»
«Cosa sarebbe?»
«Un dessert alle fragole.»
«Ah quello strano gelato di fragole che ti ho visto mangiare al bar Royal »
«Non è un semplice gelato, lì era buono, andiamo al Royal!»
Dante e Lara arrivarono al bar, si sedettero ad un tavolo, lui ordinò lo Strawberry Sundae, lei un caffé.
«Ma quanti ne mangi al giorno? Chiese Lara a Dante riferendosi al Sundae che l’albino stava consumando con gusto.»
«Dipende da quando ho voglia di mangiarne!»
«Sei ancora intento a seguirmi?»
«Sì, io sono qui per il tuo stesso motivo, e verrò pagato, quindi svolgerò il mio lavoro e cercherò di impedire ai demoni di ucciderti…»
«Voglio lavorare da sola!»
«Niente da fare, devi arrangiarti, o lavori con me, o morirai, deicidi!»
Lara era seccata, non lo sopportava, sì lo trovava bello, ma non sopportava il suo carattere, e poi Edward cosa penserebbe se sapesse che un uomo più giovane e bello di lui stava collaborando con la sua futura e bellissima sposa?
Lei aveva paura che Edward scoprendolo ci sarebbe rimasto male per questa situazione.
Ma tra Dante e Lara, spesso, capitavano scambi di sguardi che facevano arrossire lei… ogni volta si sentiva strana.
 
Nel frattempo un uomo in giacca e cravatta si avvicinò al tavolo di Dante e Lara
«Signorina Croft? » Chiese l’uomo all’archeologa.
«Sono io, desidera?»
«Questo è per Lei.» L’uomo le diede una lettera, si girò e andò via senza aggiungere altro.
Lara aprì la busta della lettera, e dentro trovò un invito.
 
Miss. Croft, è stata ufficialmente invitata al ballo in maschera per il Carnevale di Venezia, organizzato da Lord Michael Sinclair. L’aspettiamo  domani sera, ore 21:00  presso Villa Sinclair, cordiali saluti.”
 
Edward era straricco, aveva parenti in tutto il mondo, e Michel Sinclair era uno dei suoi zii.
Il futuro sposo di Lara era a conoscenza dell’esistenza della villa dello zio, ma preferì affittare una camera d’albergo per avere più riservatezza con la sua fidanzata, fidanzata di cui ormai tutta la famiglia era a conoscenza, non era la prima volta che lei veniva invitata ad un evento del genere.
Lara posò l’invito nello zainetto.
«Cos’era?» Chiese Dante.
«Un invito ad un ballo in maschera per domani sera… E’ dalla parte dei familiari del mio fidanzato.»
«Ah! Bene, mi auguro che ti divertirai.»
«Grazie…» Lara rispose con lo sguardo abbassato, si alzò dal tavolo dopo aver bevuto il caffé e andò via, senza dire altro.
Dante non capiva cosa le fosse successo…
 
Lara tornò in albergo, nella sua camera, si mise una camicetta da notte e si mise a letto, quell’invito da un lato la sconvolse, si stava sentendo strana, confusa, e non sapeva se andarci o meno.
Edward tornò in stanza, erano solo le 16:00 del pomeriggio e si preoccupò vedendo Lara a letto intenta a riposare.
«Tesorino! Sei sveglia?»
«Sì….»
«Stai bene?»
«Sì, sono solo stanca… Comunque potevi dirmelo tu del ballo, e non farmi mandare un uomo vestito di tutto punto a portarmi un invito.»
«Guarda che non c’entro io! Anche a me è stato recapitato nel medesimo modo lo stesso invito, se fossi stato io a invitarti te lo avrei detto personalmente.»
«Ah…»
«Ci verrai con me, vero?»
«Per me è uguale se andiamo o meno.»
«Ok, ci andremo allora!»
«Va bene…»
 
In fondo Lara non voleva andare, si sentiva strana, voleva stare da sola.
Si mise sotto le coperte, voleva riposare almeno un paio d’ore, ma non faceva altro che pensare a tutto ciò che accadde durante la giornata, e ai suoi occhi…
Gli occhi di Dante, i suoi sguardi, e al modo in cui le salvò la vita ben due volte…
Erano i suoi pensieri fissi, anche se spesso l’albino aveva un atteggiamento antipatico, dopotutto dimostrava di preoccuparsi per Lara nonostante la conoscesse solo da poche ore.
Due ore dopo l’archeologa si svegliò da un lungo riposino, e si chiedeva cosa stesse facendo Dante in quel momento…
 
Si fece sera, e non le andava nulla da mangiare, non faceva altro che pensare al ballo della sera dopo, a cui non voleva proprio andare, e a quando avrebbe rivisto Dante.
La mattina dopo Lara indossò i soliti abiti del lavoro, lunga treccia dietro la nuca, e ovviamente tutte le sue pistole….
 
Decise di lasciar stare il teatro dell’Opera per quel giorno, e di fare un giro di perlustrazione per la città…
Una volta arrivata al ponte dei sospiri, completamente deserto per quella mattina, all’improvviso alle spalle di Lara apparve un demone pronto ad ammazzarla, lei scelse di usare le sue pistole Uzis ed iniziò a sparare…
Il demone cadde a terra tramortito.
«Ma brava, allora non te la cavi così male con le pistole!»
Lara si voltò e vide l’albino.
«Dante!»
«Ci vediamo sempre per caso, non trovi?»
«Vero… Ora scappo, devo iniziare a prepararmi per il ballo…»
Lara iniziò a correre via, fuggendo da lui, si era sentita strana accanto a Dante, il cuore le batteva forte come un tamburo, le sue mani sudavano, le guance le bruciavano e si sentiva il cuore in gola, non si era mai sentita così prima d’ora, neanche accanto a Edward.
 
Mancavano Parecchie ore al ballo, eppure lei tornò a casa per iniziare a prepararsi lo stesso.
Edward le comprò un abito meraviglioso, lungo e bianco, pieno di ricami, sembrava il vestito di Cenerentola, e Lara era incantevole come una principessa.
Sulla testa portava un piccolo diadema di diamanti abbinato all’abito, i suoi capelli erano raccolti a coda di cavallo e in viso aveva una mascherina bianca e argentata che le copriva metà volto…
Edward invece indossava un’armatura per sembrare un cavaliere Medievale.
Si fecero le 21:00 e il ballo iniziò, Edward e Lara arrivarono puntualissimi…

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Capitolo 3
*** Incantesimo a Mezzanotte ***


Capitolo 3 – Incantesimo a mezzanotte

 
La villa dello zio di Edward era incantevole, e il ballo, tenuto nella sala principale a piano terra della villa, era meraviglioso, c’erano maschere e travestimenti di ogni tipo, dalle più classiche come Arlecchino o Pulcinella, alle più stravaganti ed originali…
Lara era affascinata da tutto ciò, ma con i suoi occhi castani cercava gli occhi azzurri di Dante.
Sentiva di volerlo vedere anche se dopo si sentiva in quel modo strano, sperava di vederlo, ma sapeva che lui non sarebbe mai passato dal ballo…
 
Per lei era tutto assurdo, all’inizio lo odiava perché l’aveva trattata da ragazzina, e poi all’improvviso qualcosa dentro lei era cambiato, non capiva bene in quale preciso attimo fosse potuto succedere, ma ora non riusciva più ad odiarlo…
Ma si sentiva confusa, non capiva se tutto ciò potesse essere amore o no.
Il ballo proseguiva, arrivarono le 23:30 e la serata era ancora nel pieno della festa.
Lara cercava sempre Dante tra la gente, nonostante fosse con Edward, ma lui non c’era…
In più l’archeologa temeva sempre un attacco dei demoni, e con se sotto il vestito, ovviamente, portava le sue due pistole, tra l’elastico delle calze, e per maggior sicurezza portò con sé le Uzis che erano tra le più potenti.
 
All’improvviso lei udì il rumore di un vetro che si rompeva, il suono sembrava provenire da una stanza del primo piano…
Lei disse a Edward che doveva andare al ballo, ma mentì per non farlo preoccupare, salì le scale per andare al primo piano, perlustrò alcune camere ma non trovò nulla.
Alla fine entrò nell’ultima camera di quel piano, e vide una sagoma maschile in penombra d’avanti una finestra rotta, con un lungo mantello e un cappello a cilindro, sembrava tenesse una rosa in mano.
 
Lara pensava fosse uno scherzo, dato che sembrava un famoso personaggio della saga di Sailor Moon, ma per prudenza impugnò le Uzis e le puntò addosso a “Milord”.
«Non muoverti… ho due pistole e non ho paura di usarle!»
«Anch’ìo avrei due pistole, ho anche una grossa spada, Miss Croft.»
 
Quella voce, Lara l’avrebbe riconosciuta tra mille, era quella di Dante!
 Dante?!? Che ci fai qui? E come hai fatto a riconoscermi?»
«Mi sono imbucato, anche con quella maschera e quel bel vestito ti riconoscerei tra migliaia di altre donne, e conoscendoti sapevo che saresti venuta a controllare sentendo il rumore dei vetri rotti.»
«Sei folle!»
«Sì, forse!»
«Io devo tornare da Edward…»
Lara disse quella frase, ma non la pensava davvero, lei voleva rimanere con Dante, ma non poteva.
 
Tornò alla sala del ballo, lasciando Dante da solo.
Si fecero le 23:45 e si cominciarono a sentire spari in lontananza, dal giardino della villa…
La folla era nel panico totale, Lara si precipitò in giardino per vedere cosa stesse succedendo.
Vide tantissimi demoni combattere contro una persona sola, Dante.
Lei corse subito per raggiungerlo e aiutarlo, prese le pistole e iniziò a sparare, facendo fuori qualche demone, l’albino concluse l’opera spazzando il resto dell’orda di demoni con la sua spada.
«Me la sarei cavata benissimo da solo, vai a divertirti con il tuo fidanzatino!»
« Stupido! Non hai visto quanti erano?»  
«Ti ricordo che sono un Devil Hunter…»
All’improvviso un demone più grosso di tutti gli altri sbucò dietro Dante, e lo ferì perforandogli il petto.
Il Devil Hunter sputò sangue e cadde a terra…
Lara era scioccata, non riusciva a credere ai suoi occhi, in preda alla collera con le lacrime agli occhi cominciò a sparare senza tregua, ma i colpi non facevano nulla al demone.
Con agilità riuscendo a non farsi colpire lei raccolse le pistole di Dante che gli caddero quando fù colpito al petto.
Iniziò a sparare con quelle, riducendo il demone in un colabrodo e lo uccise.
 
Si recò da Dante, a terra senza dare segni di vita, c’era solo lei al suo fianco, circondati da laghi di sangue e le carcasse dei Demoni, Lara era in lacrime non riuscendo a credere a ciò che accadde all’albino.
«Dante… Ti prego… Non lasciarmi da sola, io… Io ho bisogno di te… Ti prego… Dante! Non puoi morire! Ti prego… Non posso continuare questa missione senza di te… Alzati… Apri gli occhi… Dante… non puoi andartene proprio ora, proprio ora che iniziavo ad accettare il fatto che ho bisogno di te…  ora che io ho capito…. Ho capito… Che… Mi sono innamorata… Di te…»
Le parole di Lara furono pronunciate durante un suo pianto straziante e disperato.
Ammettendo ciò che provava davvero. Ormai l’aveva capito.
 
«Sciocchina… Io non posso morire così facilmente…»
Dante aprì gli occhi, si aggrappò a lei trascinandola vicino a sé e sotto un chiaro di luna piena, esattamente a mezzanotte, le loro labbra si sfiorarono e lui la baciò.
Era un bacio passionale e dolce allo stesso momento, un bacio di vero amore che lei non si aspettava mai di ricevere proprio da lui, e non poteva credere che lui fosse ancora vivo e la stesse baciando, le sembrava quasi di sognare.
Eppure era tutto vero, nonostante gli fosse stato perforato il petto, lui era ancora vivo…
 
«Dante… Com’è possibile che tu sia ancora vivo?»
«Vedi Lara, ora ti confiderò un segreto… Sono metà demone e metà essere umano. Mio padre era un demone, il grande Sparda, mentre mia madre era una donna umana, nonostante fossero diversi, si sono amati profondamente, e dal loro rapporto sono nato io.»
«Non avrei mai pensato una cosa del genere…»
«Ora che hai scoperto la mia vera natura non ti farò schifo, vero?!»
«Stupido! Non penserai sul serio mai che tu possa farmi schifo perché per metà sei un demone? Non hai capito nulla di me allora!»
«Hahahaha! Vieni con me!»
Dante si alzò e afferò Lara da un braccio, portandosela via…
«Aspetta… Dove mi stai portando?»
«Tra poco vedrai!»
 
I due uscirono dal giardino della villa, per le strade veneziane Dante camminava portando Lara con sé tenendosela per mano, lei non sapendo dove lui la stesse conducendo, lo seguiva senza pensarci due volte…
La gente guardava Lara camminare per le strade con quel meraviglioso vestito, anche se un po’ rovinato dopo il duro combattimento.
Dante si fermò d’avanti l’ingresso di un Hotel…
«Eccoci arrivati!»
«Un Hotel?»
«No… Questo è un rifugio per principesse evase! Dato che stasera sembri una principessa!»
«Ha Ha… Dai seriamente, perché siamo venuti in questo Hotel?»
«Perché stanotte tu sarai la mia principessa, e devo averti con me!»
Lara arrossì, anche se non era proprio da lei, ma quelle parole gli facevano quell’effetto.
 
I due salirono nella stanza dove alloggiava Dante…
«Lara. vorrei che tu dormissi con me questa notte…»
«Siamo in due allora!»
Dante si avvicinò a lei, la strinse un po’ a se, e iniziò a baciarla ancora…
Lui aprì la lampo del suo vestito, facendoglielo scivolare addosso, restando in biancheria intima, poi la prese in braccio e la portò a letto.
Lui si tolse l’abito, l’unica cosa che desiderava adesso era poter fare sua Lara.
Si avvicinò di nuovo alle sue labbra per baciarla, e durante quel bacio dolce ma intenso, tentò di toglierle il reggiseno, ma lei lo fermò…
«Dante… Scusami, io non sono ancora pronta, sta succedendo tutto troppo in fretta...»
«Allora ti aspetterò…»
Dante ci rimase male, ma lei aveva ragione, stava correndo troppo, si distese al suo fianco, abbracciati pian piano si addormentarono insieme, tra dolci sguardi e piccoli teneri baci…
Ma questo amore, sarà destinato a durare? O a Morire sul nascere?

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